La Gazzetta dello Sport (05-18-2015)

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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 lunedì 18 maggio 2015 anno 119 - numero 115 euro 1,40 9 771120 506000 50 5 1 8> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano MOTOGP Lorenzo è magnifico La rimonta di Rossi si ferma al 2° posto A Le Mans bis del maiorchino, adesso a -15 da Vale. Dovizioso sul podio. Marquez 4° CASADIO, FALSAPERLA, ZAMAGNI DA PAG. 42 A 47 CECCHINI, PUGLIESE, STOPPINI, ZUCCHELLI ALLE PAG. 12-13 Perica spaventa la Roma, pari di Nainggolan. Poi Torosidis, su clamoroso svarione difensivo, firma il 2-1 e il nuovo sorpasso Il gol di Torosidis. I giallorossi vanno a +1 sulla Lazio 12 GIRO D’ITALIA Aru pizzica Contador e poi si commuove per l’amico Tiralongo Il gregario, a 37 anni, è il più vecchio vincitore di tappa. Il sardo rosicchia 1” alla maglia rosa DA PAGINA 34 A PAGINA 41, COMMENTO A PAGINA 27 TENNIS Djokovic imperatore della terra di Roma La Sharapova regina Il serbo al quarto trionfo: più che con Federer rischia soltanto con il tappo dello champagne CALABRESI, CRIVELLI, MARTUCCI PAG. 48-49. COMMENTO DI VALENTI PAG. 27 BOLDRINI, BREGA ALLE PAGINE 10-11 MANCINI E THOHIR UN VERTICE DI 90’ OK PER YAYA TOURÉ 10 LA MAXI OFFERTA Pronti 50 milioni per Anderson United in pressing sulla Lazio 14 PESSINA, SCHIRA A PAGINA 14 IL COMMENTO di Fabio Licari 27 INTRIGANTE CORSA ALL’EUROPA Tre campionati in uno, c’è ancora da divertirsi e soffrire. Quello della Juve si gioca ormai su un’altra dimensione, tra Coppa Italia, Berlino e mercato: Berardi può aggiungersi a Dybala, Pogba restare, Nainggolan è una suggestione da non sottovalutare, e il vantaggio sulle rivali teoricamente aumenta ancora. L'ARTICOLO A PAGINA 27 BERARDI BIANCHI, CENITI, FOGLIANI, OLIVERO, PASOTTO ALLE PAGINE 2-3, 6, 9, 14 UN ANTIDIAVOLO PER LA JUVE La sua tripletta (con gol non gol) condanna il Milan col Sassuolo e risveglia la voglia dei bianconeri Altra rete fantasma ma l’occhio di falco slitta Svista sull’1-0: la palla ripresa da Diego Lopez non supera la linea. E l’occhio di falco, previsto per la finale di Coppa Italia, slitta... LA SIGNORA DEL MERCATO VIDAL VIA? ECCO NAINGGOLAN. E POGBA... Il Liverpool va sul cileno, Marotta pronto a sostituirlo col romanista e a tenere Paul a Torino GRAZIANO, LAUDISA A PAGINA 5 RISULTATI & CLASSIFICA 36 a GIORNATA JUVENTUS 83 ROMA 67 LAZIO 66 NAPOLI* 60 GENOA 56 FIORENTINA* 55 SAMPDORIA 54 INTER 52 TORINO 51 PALERMO 46 MILAN 46 VERONA 44 SASSUOLO 43 CHIEVO 42 UDINESE 41 EMPOLI 41 ATALANTA 36 CAGLIARI 28 CESENA* 24 PARMA* (-7) 17 ATALANTA-GENOA 1-4 CAGLIARI-PALERMO 0-1 INTER-JUVE 1-2 ROMA-UDINESE 2-1 SAMPDORIA-LAZIO 0-1 SASSUOLO-MILAN 3-2 TORINO-CHIEVO 2-0 VERONA-EMPOLI 2-1 OGGI FIORENTINA-PARMA (0-1) ORE 19 NAPOLI-CESENA (4-1) ORE 21 *Una partita in meno DA NON PERDERE 1 Il Cagliari perde ancora Dopo undici anni va in B Genoa boom: è quinto ALLE PAGINE 16-17 E 23 Tocca alle panche calde Napoli, Benitez ai saluti Firenze, Montella tuona MALFITANO, SARDELLI A PAGINA 15 Basket: via ai playoff Bologna guida l’assalto alla favorita Milano DI SCHIAVI E PETERSON A PAGINA 50 2 3 RICCI A PAGINA 30 SPAGNA Barça campione nel segno di Messi in casa di Simeone Titolo numero 23, il primo per Luis Enrique allenatore. Inutile la tripletta di CR7 30 La festa del Barcellona a Madrid Dopo l’erroraccio di sabato, Handanovic lascia l’Inter. Ha firmato un biennale col Paperopoli IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI w UDINESE, CHE LISCIO GARCIA TORNA 2° E ORA DERBYSSIMO Il bacio di Domenico Berardi, 7 gol al Milan in 2 stagioni, ad Antonio Floro Flores www.forst.it

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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 lunedì 18 maggio 2015 anno 119 - numero 115 euro 1,40

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MOTOGPLorenzo è magnificoLa rimonta di Rossi si ferma al 2° postoA Le Mans bis del maiorchino, adesso a -15 da Vale. Dovizioso sul podio. Marquez 4°

CASADIO, FALSAPERLA, ZAMAGNI DA PAG. 42 A 47

CECCHINI, PUGLIESE, STOPPINI, ZUCCHELLI ALLE PAG. 12-13

Perica spaventa la Roma, pari di Nainggolan. Poi Torosidis, su clamoroso svarione difensivo, firma il 2-1 e il nuovo sorpasso

Il gol di Torosidis. I giallorossi vanno a +1 sulla Lazio

12

GIRO D’ITALIAAru pizzica Contadore poi si commuoveper l’amico TiralongoIl gregario, a 37 anni, è il più vecchio vincitore di tappa. Il sardo rosicchia 1” alla maglia rosa

DA PAGINA 34 A PAGINA 41, COMMENTO A PAGINA 27

TENNISDjokovic imperatoredella terra di RomaLa Sharapova reginaIl serbo al quarto trionfo: più che con Federerrischia soltanto con il tappo dello champagne

CALABRESI, CRIVELLI, MARTUCCI PAG. 48-49. COMMENTO DI VALENTI PAG. 27

BOLDRINI, BREGA ALLE PAGINE 10-11

MANCINI E THOHIRUN VERTICE DI 90’OK PER YAYA TOURÉ

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LA MAXI OFFERTAPronti 50 milioni per AndersonUnited in pressing sulla Lazio

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PESSINA, SCHIRA A PAGINA 14

IL COMMENTO di Fabio Licari27

INTRIGANTE CORSA ALL’EUROPATre campionati in uno, c’è ancora da divertirsi e soffrire. Quello della Juve si gioca ormai su un’altra dimensione, tra Coppa Italia, Berlino e mercato: Berardi può aggiungersi a Dybala, Pogba restare, Nainggolan è una suggestione da non sottovalutare, e il vantaggio sulle rivali teoricamente aumenta ancora. L'ARTICOLO A PAGINA 27

BERARDI

BIANCHI, CENITI, FOGLIANI, OLIVERO, PASOTTO ALLE PAGINE 2-3, 6, 9, 14

UN ANTIDIAVOLOPER LA JUVELa sua tripletta

(con gol non gol) condanna il Milan col Sassuolo e risveglia la voglia dei bianconeri

Altra rete fantasmama l’occhio di falco slitta

Svista sull’1-0: la palla ripresa da

Diego Lopez non supera la linea.

E l’occhio di falco, previsto per

la finale di Coppa Italia, slitta...

LA SIGNORA DEL MERCATO

VIDAL VIA? ECCO NAINGGOLAN. E POGBA...Il Liverpool va sul cileno, Marotta pronto a sostituirlo col romanista e a tenere Paul a TorinoGRAZIANO, LAUDISA A PAGINA 5

RISULTATI & CLASSIFICA36a GIORNATA

JUVENTUS 83ROMA 67LAZIO 66NAPOLI* 60GENOA 56FIORENTINA* 55SAMPDORIA 54INTER 52TORINO 51PALERMO 46

MILAN 46VERONA 44SASSUOLO 43CHIEVO 42UDINESE 41EMPOLI 41ATALANTA 36CAGLIARI 28CESENA* 24PARMA* (-7) 17

ATALANTA-GENOA 1-4CAGLIARI-PALERMO 0-1INTER-JUVE 1-2ROMA-UDINESE 2-1SAMPDORIA-LAZIO 0-1SASSUOLO-MILAN 3-2TORINO-CHIEVO 2-0VERONA-EMPOLI 2-1OGGIFIORENTINA-PARMA (0-1) ORE 19NAPOLI-CESENA (4-1) ORE 21

*Una partita in meno

DA NONPERDERE

1 Il Cagliari perde ancoraDopo undici anni va in BGenoa boom: è quintoALLE PAGINE 16-17 E 23

Tocca alle panche calde Napoli, Benitez ai salutiFirenze, Montella tuonaMALFITANO, SARDELLI A PAGINA 15

Basket: via ai playoffBologna guida l’assaltoalla favorita MilanoDI SCHIAVI E PETERSON A PAGINA 50

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RICCI A PAGINA 30

SPAGNA

Barça campionenel segno di Messiin casa di Simeone

Titolo numero 23, il primo per Luis Enrique allenatore. Inutile la tripletta di CR7

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La festa del Barcellona a Madrid

Dopo l’erroraccio di sabato, Handanovic lascia l’Inter.

Ha firmato un biennale col Paperopoli

IL ROMPIPALLONEdi GENE GNOCCHI

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UDINESE, CHE LISCIOGARCIA TORNA 2°E ORA DERBYSSIMO

Il bacio di Domenico

Berardi, 7 gol al

Milan in 2 stagioni,

ad Antonio

Floro Flores

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Un esorcista Primo pianoRTra campionato e mercato

G.B. OliveroINVIATO A REGGIO EMILIA

C omprarlo non si può: costerebbe troppo ecomunque andrà alla Juve. Marcarlo si po-trebbe, almeno in teoria: però quando Do-

menico Berardi si alza bene dal letto, controllarlodiventa complicato. E anche per questo motivo laJuve vuole riportarlo alla base. Quando giocacontro il Milan sembra che Berardi corra su unanuvoletta. Quattro gol il 12 gennaio 2014: vitto-ria del Sassuolo per 4-3 ed esonero di Massimilia-no Allegri. Tre gol ieri, vittoria del Sassuolo per3-2 e altra giornata difficile per Inzaghi al di làdelle recriminazioni per le decisioni arbitrali.

COMPLETO I tre gol di Berardi a Diego Lopezsono tutti diversi tra di loro, a testimoniare l’am-piezza del bagaglio tecnico. Il primo è un classi-co del repertorio: movimento da destra verso ilcentro e tiro da lontano. Un tiro parabile, certo,ma le conclusioni di Domenico sono sempre ma-ligne e anche un grande portiere come Lopez èstato ingannato. Il secondo gol è un gioiellino:sul lancio di Missiroli lo scatto di Berardi è sec-co, ma poi ci si sarebbe aspettati un tiro di de-stro, ossia la soluzione più normale da quellaposizione. E invece la stella del Sassuolo si è in-ventato un esterno sinistro tutt’altro che bana-le: tiro forte e preciso con un movimento conso-no del corpo, palla nell’angolino. La tripletta,invece, è arrivata con un’azione da opportuni-

sta: sul tocco di Zaza, Berardi è stato bravissimoad anticipare tutti a pochi metri da Lopez e atoccare di punta. Un gol alla Inzaghi, da uomod’area: Domenico ha capito prima dove sarebbeandata la palla e ha approfittato della situazio-ne. Così Berardi ha servito il tris, ma avrebbepotuto perfino bissare l’incredibile poker del2014 se non avesse sprecato l’occasione piùsemplice: a due passi da Lopez ha esagerato conle finte e poi, forse convinto di aver già segnato,non è stato sufficientemente cattivo consenten-do al portiere spagnolo di intervenire con unagrande parata di piede. All’andata a San SiroBerardi aveva fatto gli assist per i gol decisivi diSansone e Zaza, ieri ha preferito risolvere diret-tamente la partita. Al Milan ha già segnato 7 gole, tanto per fare un paragone importante legatoalla squadra in cui probabilmente andrà a gioca-re, gliene mancano solo due per eguagliare ilbilancio contro i rossoneri di Alessandro DelPiero.

LE FRASI Domenico, che all’uscita dello stadioha dovuto mettersi in posa per tante foto e selfierichiesti dai tifosi, non è un chiacchierone. E l’ufficio stampa del Sassuolo, forse un po’ trop-po ossequioso con lui, ha evitato che gli fosserorivolte domande escluse quelle a caldo in cam-po. Ieri, così, sono stati quasi più i tiri delle paro-le: «Giocare contro il Milan mi porta fortuna. Holavorato molto ogni settimana per miglioraresempre di più. Adesso non penso al futuro, ve-dremo a giugno, credo di restare». Sulla partitaun’analisi rapida: «Abbiamo giocato come vole-vamo e come avevamo preparato la gara in setti-mana. Siamo contenti, ma dobbiamo già con-centrarci sulla prossima partita. Quest’anno ab-biamo iniziato bene ed è arrivata la salvezza nelnostro momento migliore». Infine sul suo primogol, quello contestato dal Milan perché la pallanon supera completamente la linea: «Non ho vi-sto bene, avevo un giocatore del Milan davanti.Il giudice di porta avrà visto meglio di me». Paredi no, ma non è questo il punto. Il punto è che,ancora una volta, Domenico Berardi ha mostra-to di avere qualcosa di speciale. Un qualcosa dispeciale che piace alla Juve.

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fIL PERSONAGGIO

L’ATTACCANTE DEL SASSUOLOBerardi vede il Diavoloe lo manda al tappetoSette gol in due partite«Il Milan mi porta beneIl futuro? Non ci penso»1Una tripletta che conferma il grande bagaglio tecnico dell’attaccante. Ma uno così piace troppo alla Juve...

L'IDENTIKIT

DOMENICO BERARDI NATO IL: 1/8/1994 A: CARIATI MARINA (COSENZA) RUOLO: ATTACCANTE ALTEZZA: 183 CM PESO: 70 KG

Berardi comincia a giocare in Calabria, quindi nel 2010 approda in Emilia: il Sassuolo lo acquista dal Cosenza e lo inserisce nel suo vivaio. La stagione successiva Berardi gioca con la Primavera, realizzando 5 reti in 18 partite. Nel 2012-13 è tra i grandi protagonisti della storica promozione in A: realizza 11 gol in 37 partite. In queste due stagioni di Serie A, Berardi ha segnato con la tripletta di ieri al Milan 30 gol. Fa parte della Nazionale Under 21, con cui a giugno parteciperà all’Europeodi categoria in Repubblica Ceca.Per la qualificazione, decisivo un suo gol contro la Serbia (3-2).

CARRIERA

AL SASSUOLO DAL 201O

AI ROSSONERINE SEGNÒ GIÀ 4 LO SCORSO ANNOL’incredibile domenica vissuta ierida Domenico Berardi, 20 anni. L’attaccante del Sassuolo, quando vede Milan al Mapei Stadium, diventa letale. Nella scorsa stagione realizzò quattro reti, ieri s’è fermato a tre. 1 Il primo grazie alla complicità di Diego Lopez, che non trattiene una sua conclusione dalla distanza, prima di respingerla sulla linea. ANSA

2 Splendida la seconda rete, con un sinistro di collo esterno a fil di palo, su bella imbeccata di Missiroli ANSA 3 Il terzo da opportunista, a spingere con la punta un tacco di Zaza GETTY

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15� I milioni con i quali la Juve potrebbe riscattare la seconda metà di Domenico Berardidal Sassuolo, se pagati però entro il 10 giugno. Diventerebbero invece 20se pagati nei dieci giorni successivi. Dal club emiliano la Juve riscatterà anche Simone Zaza

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3LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

per la Signora

E ora ha convinto la JuveA giugno sarà riscattato 1Per il Sassuolo 15 o 20 milioni in base ai tempi dell’affare, poi l’attaccante potrebbe essere ceduto in prestito proprio ai neroverdi

Mirko GrazianoCarlo LaudisaMILANO

L a Juventus resterà parec-chio italiana anche nellaprossima stagione, è una

politica che Marotta e Agnellihanno voluto imporre fin daiprimissimi giorni della loro ge-stione, ormai quinquennale. Lafilosofia bianconera verrà raf-forzata in estate dal sicuro in-gresso del 21enne difensorecentrale Daniele Rugani (giàriscattato dall’Empoli) e daiprobabilissimi innesti di Simo-ne Zaza e Domenico Berardi.Su Zaza esiste di fatto una pre-lazione fissata intorno ai 15 mi-lioni di euro, Berardi è invecein comproprietà con il Sassuo-lo, e la cosa andrà risolta perforza entro la fine di giugno. Inquesto senso, particolare fon-damentale, il contratto fra Sas-suolo e Juve, stipulato insieme

agli agenti Simone Seghedonie Beppe Galli, consente ai bian-coneri di portare a casa il20enne per 15 milioni di eurose riscattato entro il 10 giugnoe per 20 milioni nei dieci giornisuccessivi. E l’intenzione diBeppe Marotta è quella di tene-re assolutamente nell’orbitadel club entrambi gli attaccan-ti, girandone eventualmenteuno solo in prestito. Valutazio-ni che verranno fatte più avan-ti, insieme allo staff tecnico.Zaza si è detto più volte prontoa fare il salto di qualità, per nul-la intimorito dall’inevitabileforte concorrenza che troverà in una piazza tanto prestigiosa.

STRATEGIE «Il mio futuro? Agiugno vedremo, ma è probabi-le che resti...», ha detto inveceieri Berardi, dopo aver asfalta-to il Milan (tripletta), raggiun-gendo quota quattordici reti incampionato. Deciderà appuntoinsieme alla Juventus, senza

quindi escludere proprio unprestito al Sassuolo, nell’ambi-to di un processo di maturazio-ne più ampio. L’intenzione diMassimiliano Allegri è quelladi avere una rosa di cinque at-taccanti, dei quali due di espe-rienza e tre giovani. Insomma,a oggi potrebbero essere CarlosTevez, Fernando Llorente, Al-varo Morata, Paulo Dybala euno fra Berardi e Zaza. In casodi partenza di Tevez o Llorente,ecco che entrerebbero in scenaaltri pezzi da novanta come Ca-vani, Falcao, Van Persie e il so-gno Higuain. Eventuali opera-zioni parecchio care, va detto,e dunque legate anche a possi-bili cessioni eccellenti, tipoquelle di Arturo Vidal o PaulPogba.

CARATTERISTICHE Ma tornia-mo a Berardi. La punta calabre-se, già 30 reti in Serie A, que-st’anno è stato seguito settima-nalmente dai vertici torinesi,

che ne hanno constatato un’im-portante crescita non solo tec-nica, ma anche caratteriale. Ilbaby talento ha personalità davendere e caratteristiche di fan-tasia che in effetti dalla metàcampo in avanti servono nonpoco alla banda Allegri. Attac-cante esterno in un tridente, se-conda punta pura e all’occor-renza anche trequartista: tuttoquesto è l’azzurro Under 21,giocatore che là davanti garan-tirebbe al tecnico campioned’Italia più soluzioni tattiche.Non è un segreto, infatti, cheMax voglia alzare di parecchioil tasso tecnico negli ultimitrenta metri, e non a caso nelmirino della Juve resta FrancoVazquez, trequartista puro, fre-sco convocato da Conte e «ge-mello» di Dybala nel Palermo.Sogni al momento impossibili,invece, Javier Pastore del ParisSaint Germain e Kevin De Bruy-ne del Wolfsburg.

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2 3

RLa cifra della trattativa è legataalla definizione entro il 10 o il 20 giugno

RRientrerà anche Zaza. E con l’arrivodi Rugani sarà ungruppo semprepiù made in Italy

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4 LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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5LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Vidal accende il LiverpoolOra tutto su Nainggolan

così Pogba resta a Torino

1Un’eventuale cessione del cilenobloccherebbe la partenza del francese

salvo offerte mostruose. Witsel e Ramires le alternative al belga della Roma

Carlo Laudisa@carlolaudisa

A ssoci Radja Nainggolanalla Juve e pensi al futu-ro di Paul Pogba. Ma c’è

un terzo incomodo in questasceneggiatura del grande mer-cato bianconero: Arturo Vidal.Proprio in questi giorni in Pre-mier League s’è risvegliato l’in-teresse per il cileno che la scor-sa estate era stato a lungo nelmirino del Manchester United.Stavolta le indiscrezioni porta-no ad Anfield Road: il Liverpoolche ha appena salutato Gerrardsta progettando un rimpasto acentrocampo e la freccia juven-tina potrebbe fare al caso deiReds. Questo nuovo indizioconsiglia così di prestare sem-pre maggiore attenzione allatrama che l’a.d. bianconeroBeppe Marotta sta tessendo perRadja Nainggolan, da tempoindicato da Max Allegri comeuno degli incursori di suo gra-dimento. Il centrocampista bel-ga è in comproprietà tra Romae Cagliari, che stanno faticandoa trovare un’intesa consideran-do peraltro le questioni aperteper i riscatti del difensore Davi-

de Astori e dell’ala Victor Ibar-bo. La prima metà è costata nelcomplesso 9 milioni (3 di pre-stito più 6 a bilancio), adesso isardi ne chiedono 15 per usciredefinitivamente di scena, men-tre il d.s. giallorosso Sabatini siè fermato a quota 11. Tra oggi edomani è previsto un nuovosummit tra il dirigente romani-sta e Marroccu, d.s. cagliarita-no. Il rischio è quello di impan-tanarsi, magari con la regia del-la Juve sulla sponda isolana.Queste sono vicende delicate,non c’è mai la controprova sudeterminati assi, tuttavia a To-rino sono costantemente infor-mati sull’evoluzione di un ri-scatto condizionato anche dalmancato adeguamento del con-

tratto del nazionale belga conla società di James Pallotta. Ov-viamente questa è una partitache rischia di protrarsi sino al25 giugno, data entro la quale iclub italiani devono trovareun’intesa sulle comproprietà sevogliono evitare la roulette del-le buste. La Juventus potrà pa-zientare sino ad allora? L’inte-resse tecnico è esplicito, la di-sponibilità economica è rile-v a n t e , m a n o n v a n n osottovalutate le sfumature poli-tiche. La Roma non può vende-re Nainggolan ai rivali bianco-neri, a meno che non si deter-mini una situazione tale da per-m et te r e i l t r a s l o c o i nbianconero con un’impondera-bile soluzione alle buste a favo-

re dei sardi. I contorni del gialloci sono tutti, anche per questole prossime mosse meritano diessere seguite con particolareattenzione.

ALTERNATIVE Ad ogni modo incorso Galileo Ferraris non tra-scurano altre opzioni di primolivello. Sia Witsel (compagno disquadra in nazionale di Radja)dello Zenit San Pietroburgo cheil brasiliano Ramires del Chel-sea, sono al centro degli inte-ressi del management bianco-nero. In particolare il belga èormai dichiaratamente in rottacon il club russo e anche il suovalore di mercato è sceso in ma-niera sensibile, considerandoche al suo arrivo in Russia fupagato oltre 35 milioni di euro.Nel caso del centrocampista su-damericano, invece, va sottoli-neato come sia uscito dai radardi Mourinho e ciò l’ha posto au-tomaticamente sul mercato.Considerato tutto si può ben ca-pire come alla Juve seguanocon serenità le evoluzioni sulfuturo di Pogba. Deve proprioarrivare un’offerta-monstre percadere in tentazione. Altrimen-ti il francesone resta dov’è.

© RIPRODUZIONE RISERVATAArturo Vidal, 27 anni GETTY Radja Nainggolan, 27, ANSA

LA SFIDA DELL’OLIMPICO

Cannibale Allegri: si giocherà la Coppa con i big1Turnover limitatissimo. Assenti soltanto gli squalificati Marchisioe Morata, dentro Pereyra e Llorente

MILANO

D a oggi inizia di fattol’operazione Coppa Ita-lia. Prima seduta tattica

della Juve in vista della finale dimercoledì, contro la Lazio. As-senti gli squalificati Marchisio eMorata, in porta giocherà Sto-rari, per il resto zero sorprese alivello di formazione con ununico ballottaggio in difesa. In-somma, si va verso un 4-3-1-2con appunto Storari in porta,

Lichtsteiner ed Evra terzini, Bo-nucci-Chiellini coppia centrale,Pirlo in regia, Vidal e Pogba in-terni, Pereyra alle spalle di Te-vez e Llorente. Ancora in corsa,però, Andrea Barzagli che con-tende la maglia da titolare a Le-onardo Bonucci.

BIGLIETTI CHAMPIONS Sta perscattare intanto la caccia ai bi-glietti per la finale di Cham-pions. Oggi, la Juve comuni-cherà ufficialmente le modalitàattraverso le quali arrivare alprezioso tagliando, mentre giàieri il tour operator che si occu-pa delle trasferte europee delclub bianconero ha pubblicatosul suo sito un comunicato per itifosi. Quattro le categorie di

prezzi: 390 euro, 280 euro, 160e 70 euro. Proprio in queste oreUefa, Juve e Barcellona stannodefinendo ogni dettaglio a li-vello di disponibilità per cia-scun club. La stima è di 20-25mila biglietti a società: la ca-pienza dell’Olympiastadion diBerlino è di 70.500 spettatori.La quota di tagliandi per il pub-blico generale è già stata ven-duta a marzo dall’Uefa, ancoraprima che si conoscessero i no-mi delle finaliste.

ELKANN E AGNELLI... Serata dicampioni e artisti il 2 giugno al-lo Juventus Stadium, ci sarà laPartita del Cuore tra la Nazio-nale Cantanti e i Campioni perla ricerca. Dopo l’adesione di

Andrea Agnelli, anche JohnElkann sarà della partita. E’ laprima volta che i due cuginigiocheranno insieme davanti alpubblico torinese e ai milioni ditelespettatori che seguirannol’incontro benefico su Rai 1.Nella loro squadra anche Alle-gri e Nedved, poi Eros Ramaz-zotti e Massimo Giletti. Anche icantanti stanno consolidandola rosa: in arrivo lo straniero,ovvero Liam Gallagher, tra l’al-tro tifoso del Manchester City.L’incasso andrà alla Fondazionepiemontese per la Ricerca sulcancro, presieduta da AllegraAgnelli, in particolare al Centrodi Candiolo, e a Telethon.

Mauro-Mancini© RIPRODUZIONE RISERVATA

IL VICE DI BUFFON

Marco Storari, 38 anni, vice Buffon alla Juventus dal 2010 LAPRESSE

Storari, la finalepoi il futuro:c’è aria di addio1Sarà titolare in Coppa Italia. Il club gli ha promessoil rinnovo, lui nonvuole fare il terzo

Mirko GrazianoMILANO

«U no di noi, Storariuno di noi...»,cantava la curva

bianconera l’altra sera, a Mi-lano. Il vice di Buffon avevaappena vanificato l’ennesi-mo assalto interista con unadoppia prodezza su Palacio eIcardi. In precedenza, altromiracolo a stoppare semprePalacio. E se un ragazzo di38 anni sfodera una presta-zione simile con appena no-ve presenze stagionali sulle spalle, ci sono prove concre-te che trattasi di giocatore fi-sicamente integro, profes-sionista serio e soprattuttoportiere di alto livello.

PROSPETTIVE Per molti,Storari è il vice più forted’Italia. Allegri lo «premie-rà» con la finale di Coppa Ita-lia, ma intanto il mercato ètornato a farsi caldo attornoall’eterno giovanotto roma-no, perché non è per nullacerto che resti bianconeroanche l’anno prossimo. LaJuventus ha infatti da tempopreso il brasiliano Neto, cheha già fatto sapere di preferi-re una maglia da vice a unasoluzione in prestito lontanoda Torino. Storari terzo por-tiere? Non se ne parla nem-meno. Dunque, la Juve è inpiena riflessione: affrontare

anche la prossima stagione conun 37enne numero uno e un38enne numero «dodici», oppu-re affiancare a Buffon un poten-ziale successore, insomma unvice di prospettiva? L’impressio-ne è che si vada verso la secon-da ipotesi.

UN ANNO CHE BALLA... L’annoscorso Storari rifiutò un bienna-le (con opzione per il terzo an-no) offertogli dal Sassuolo: pre-ferì restare alla Juve. Qualchemese fa, ecco la promessa bian-conera di un altro anno di con-tratto, fino al 2016: nessuna fir-ma finora, ma non c’è pericoloche il portiere venga in un certosenso abbandonato al propriodestino. Da corso Galileo Ferra-ris emerge forte la gratitudinenei confronti del professionistae dell’uomo. Insomma, comedire: “se addio sarà, gli daremouna mano noi a trovare la giustasoluzione”. E questo è ciò cheeventualmente si aspetta Stora-ri stesso: forte appunto dellapromessa di un nuovo contrat-to, non è che ultimamente si siamesso a cercare nuove avventu-re, e a fine maggio è difficilepianificare qualcosa di partico-larmente gradito. La priorità diStorari è e resterà la Juve, siachiaro, ma intanto occhio allepiste Fiorentina e Bologna.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Norberto Murara Neto, 25 anni

COSÌ MERCOLEDÌ

STORARI

LICHTSTEINER BONUCCI CHIELLINI

VIDAL PIRLO

PEREYRA

POGBA

LLORENTE TEVEZ

EVRA

GDS Carlitos Tevez, 31 anni ANSA

Primo pianoRMercato

Page 6: La Gazzetta dello Sport (05-18-2015)

6 LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTSerie AR36a giornata

SASSUOLO 6,5

Vedi Milan e poi esaltati. Tripletta dopo il poker dell’anno scorso. E si ,mangia anche un gol. Ogni volta che parte è un pericolo.

8

IL MIGLIOREBERARDI

CONSIGLI 5,5 I conti non tornano: prende due gol su 4 tiri in porta. Esce male sul gol di Alex.FONTANESI 6,5 Baby neroverdi crescono. Bell’esordio da titolare di questo ragazzo del ’96. Esce per infortunio. MAGNANELLI 6 Un quarto d’ora di sostanza e di un pestone che rimedia nel finale dal Suso espulso.CANNAVARO 6 Chiude e imposta senza problemi. Concede, lui come tutti, solo l’incursione di Bonaventura-gol. ACERBI 6,5 Destro non è un problema, gioca attento e si concede parecchie avventure in avanti.PELUSO 6 Non riesce a cavalcare l’Honda, però gli limita il raggio d’azione e va in crescendo.

BIONDINI 6,5 Capelli rossi ovunque. Maratoneta di qualità. Bella l’azione in doppio tacco con Berardi. MISSIROLI 6,5 Uomo giusto al posto giusto. Al centro della manovra fa sentire il peso del suo dinamismo e della sua qualità.TAIDER 5,5 Corpo estraneo alla manovra. Non riesce a trovare posizione. BRIGHI 6 Sparge cemento sul centrocampo. Con lui il Sassuolo è più solido. Ma sono già in superiorità.ZAZA 6,5 Dove sta Zaza? In zona assist più che in zona gol. Ma va bene così. Lotta dura e senza paura con Alex. SANSONE 5,5 Nomen «non» omen. Subisce la forza di Abate, in generale insiste troppo nei dribbling. FLORO FLORES 6,5 Così si entra in partita. Subito nel vivo del gioco, subito incisivo.

MALE CONSIGLI, MISSIROLI DÀ QUALITÀ. PALETTA AFFONDA, DESTRO È IMMOBILE. SI SALVA BONAVENTURA

GUIDA Il gol fantasma colpa di Damato. C’è un rigore su Berardi. Dubbi sul terzo gol di Berardi, Zaza gol è regolare.

LE PAGELLE di FA.BI.

4,5 VIVENZI 5 GAVA 5

DAMATO 4CHIFFI 5

Ha riportato in salute il Sassuolo dopo la crisi delle ultime settimane.I suoi schemi d’attacco divertono di nuovo.

L’ALLENATOREDI FRANCESCO

7

MILAN 5

Giapponese versione samurai. Il Milan s’appoggia su di lui perché ha voglia, ritmo e palleggio. Non basta, ovviamente.

6,5

IL MIGLIOREHONDA

DIEGO LOPEZ 5 Statue milanesi che cadono. Ma a differenza di Handanovic, lui ha rimediato. Poi prodezza su Berardi. ABATE 5,5 Tiene a bada Sansone, ok, ma non fa una discesa una. Il Milan ne risente. Esce per una contusione al piede.SUSO 5,5 Sarebbe sufficiente, senza l’inutile pestone del finale. Perché una piccola sveglia la dà.ALEX 6 Fa a sportellate con Zaza, poi segna il del momentaneo pari. In difesa però balbetta anche lui.PALETTA 5 L’anello debole. Quando Berardi s’accentra non riesce a prenderlo. Bruciato dal lancio di Missiroli. BONERA 5,5 Adattato ancora una volta a terzino sinistro, fa quel che

può con Berardi. Ma sale più di Abate. POLI 6 Il più attivo al centro e funziona discretamente anche in difesa al posto di Abate. DE JONG 5,5 Il guardiano che non protegge. Davanti alla difesa non chiude i varchi, nell’impostazione se la cava.VAN GINKEL 5 O dell’insostenibile lentezza del gioco. Poco «presente», spesso superato EL SHAARAWY s.v. Tornato troppo nervoso: andava espulso.DESTRO 5 L’uomo è immobile.Non ha rifornimenti ma la non sua voglia di andare a cercarli è imbarazzante.PAZZINI 5,5 Anche il Pazzo non combina nulla. Ma almeno si muove.BONAVENTURA 6 Jack squarta la difesa da solo e ridà speranza al Milan. Poi gliela toglie con l’espulsione non del tutto meritata.

Ha l’alibi degli episodi arbitrali, ma il suo Milan è una squadra sempre inaffidabile. E ancora con poca qualità.

L’ALLENATOREINZAGHI

5

SASSUOLO 3

MILAN 2PRIMO TEMPO 2-1MARCATORI Berardi (S) al 13’ e al 31’, Bonaventura (M) al 33’ p.t.; Alex (M) al 6’, Berardi (S) al 33’ s.t.

SASSUOLO (4-3-3)Consigli; Fontanesi (dal 29’ s.t. Magnanelli), Cannavaro, Acerbi, Peluso; Biondini, Missiroli, Taider (dal 16’ s.t. Brighi); Berardi, Zaza, Sansone (dal 25’ s.t. Floro Flores).PANCHINA Pomini, Celeste, Longhi, Chisbah, Bianco, Lazarevic, Natali, Floccari. ALL. Di Francesco CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO MOLTO BASSO 46.5M AMMONITI Missiroli per gioco scorretto, Consigli per protesteMILAN (4-3-3) Diego Lopez; Abate (dal 1’ s.t. Suso), Alex, Paletta, Bonera; Poli, De Jong, Van Ginkel; Honda (dal 34’ s.t. El Shaarawy), Destro (dal 23’ s.t. Pazzini), Bonaventura.PANCHINA Abbiati, Gori, Menes, Suso, Pazzini, Albertzzi, Zapata, Bocchetti, Mastalli, Zaccardo, El Shaarawy. ALL. Inzaghi CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 4-2-3-1, dal 12’ s.t. 4-2-2-1 BARICENTRO MEDIO 52.2M ESPULSI Bonaventura al 12’ s.t, doppio giallo: proteste e fallo di mano, Suso al 49’ s.t. rosso diretto per g.s.. AMMONITI Bonera e Paletta per gioco scorretto, Honda e El Shaarawy per c.n.r

ARBITRO Guida di Torre Annunziata NOTE Paganti 5980, incasso di 150.533 euro; abbonati 7797, quota di 91.520 euro. Tiri in porta 6-4. Tiri fuori 2-4. In fuorigioco 4-0. Recuperi: 1’ p.t., 4’ s.t. La delusione a fine partita di Filippo Inzaghi, 41 anni: a Reggio Emilia è finita con una nuova sconfitta, addirittura la 12esima in questo campionato per la squadra rossonera AP

Pippo affonda, povero Milan1I rossoneri si confermano la vittima preferita del Sassuolo, che vola con BerardiGli arbitri sbagliano a dare la prima rete, Inzaghi rimonta da 0-2 e poi chiude in 9

Fabio Bianchi INVIATO A REGGIO EMILIA

@fabiowhites

S embrava una tranquilla domenica di finestagione. Sole, tanto caldo, conseguenteritmo da democrazia globale, sostenibile

per chiunque. Sul campo dieci minuti di nullalontano dalle aree e dalle idee. Sì, sembrava unascampagnata all’insegna del non facciamoci delmale. Invece da qualche parte si nascondevanole tenebre e la luna piena, perché si è scatenato illupo mannaro, e sono comparsi fantasmi e incu-bi. Per il Milan. Contrordine compagni: la vitto-ria sulla Roma è stata una casualità. Si ripiombanella stagione nera. Il Milan deve essere la vitti-ma preferita del Sassuolo. E la personale lunapiena di Berardi che quando vede i rossoneri sitrasforma in lupo mannaro. L’anno scorso al Gi-glio gli rifilò 4 morsi. E decretò l’esonero di Alle-gri. Stavolta si limita a 3. Quanto basta per la-sciare una pesante ferita alle speranze di ricon-ferma di Inzaghi.

TUTTO STORTO Povero Diavolo, che pena ci fa.Quando le cose vanno male, andranno peggio,recita un famoso detto. Ma qui si esagera. Il fan-tasma si presenta presto, sotto forma di gol. Die-go Lopez, invidioso forse di Handanovic (inse-

gue anche lui la Champions?) fa una papera sultiro centrale e da lontano di Berardi: la palla glisfugge e riesce ad agguantarla sulla linea. Ma èdentro o fuori? L’addizionale Damato, a un me-tro dal palo, suggerisce gol e Guida conferma. Inverità la palla non è entrata del tutto. Era diffici-le giudicare ma nel dubbio non è meglio nonconvalidare? Glierrori arbitralinon si fermanoqui, ma sonoequi. Guida negaun rigore al Sas-suolo per un fal-lo di De Jong suBerardi, sul 2-2.Ma il danno piùserio lo fa al Mi-lan, quandoespelle Bonaven-tura a inizio se-condo round conil 2° giallo per un fallo di mano. Che c’è, ma Jacksembra volersi coprire la faccia. Decisione da re-golamento, ma troppo severa. Tant’è. Il Milan che aveva appena segnato il 2-2 ed era nel suomomento migliore si trova con le gambe già pocostabili piegate. Nel recupero l’arbitro caccerà an-che Suso per un fallo cattivo ma non brutale suMagnanelli e forse poteva risparmiarlo. Ecco do-

ve è primo il Milan: nella classifica delle espul-sioni, siamo arrivati a 12. Un altro segnale chec’è parecchio che non va. Persino El Shaarawy, alrientro dopo mesi, era talmente nervoso da do-ver essere cacciato per insulti dopo pochi minuti.

RITROVATO Da contorno ai tanti episodi, c’è lapartita. Che ilSassuolo, dicia-molo chiaro, hameritato di vin-cere. Ha giocatomeglio, è statopiù incisivo, ave-va un super Be-rardi. Sette puntiin tre partite, do-po una sfilza disconfitte. Sas-suolo is back, inquesto finale.Nel primo round

il Milan ha tenuto il pallino in mano, ma lo face-va girare così lentamente che mezzo stadio ave-va i crampi alle mandibole dagli sbadigli. Il Sas-suolo era più vivo e puntava sulle ripartenze e lepecche della difesa davanti allo speedy tridente.Berardi ha colpito due volte: la seconda con unostupendo esterno nell’angolino dopo aver bru-ciato Paletta sul lancio di Missiroli. Inzaghi ave-

va chiesto risposte ai giocatori: vediamo chi me-rita di essere da Milan. Ne ha avute davvero po-che. Non dalla difesa, non dall’attacco. Un tiro inporta (il gol) in 45 minuti. Si può? Meglio gioca-re col «falso nueve» che con i «nueve inesistenti».Destro è un palo della luce, Pazzini ha fatto pocodi più. Curioso che Inzaghi non riesca a trovareformule per far funzionare i centravanti. Il Milanè rimasto in piedi per la voglia di Honda (lui sìche ha preso alla lettera le parole del tecnico) edi Bonaventura, che ha accorciato le distanze con un’azione personale.

SENTENZA BERARDI Nella ripresa il Milan è en-trato con più cattiveria e ha raccolto subito il pa-ri. Ma dopo l’espulsione di Bonaventura è di nuo-vo sparito. Inzaghi ha perso Abate per infortunioe ha fatto i cambi che doveva fare ma non haraccolto frutti, incluso l’innesto di El Shaarawynel finale. Di Francesco invece sì. Floro Floresspeso per Sansone non ha sbagliato nulla e Bri-ghi per Taider ha dato solidità al centro. Il Sas-suolo ha mostrato la sua bellezza quando scam-bia in velocità coi suoi attaccanti. Berardi si èmangiato un gol prima di firmare il sigillo dellavittoria. È un cerchio che si chiude: a il Milancominciò il periodo buio all’andata con la scon-fitta casalinga col Sassuolo. È ancora qui a lec-carsi le ferite.

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12le espulsioni del Milan in campionato, record della Serie A: ieri sono stati espulsi Bonaventura e Suso Sconforto di Galliani in tribuna IPP

IL NUMERO

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7LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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8 LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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9LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTSerie AR36a giornata

Francesco Ceniti

M ale, male, male. Da di-menticare la domenicadi Guida e soci: errori

su errori e anche molta sfortu-na. Perché quando gira in uncerto modo stai sicuro che an-drà peggio (è la legge di Mur-phy): persino gli episodi al limi-te sono andati al contrario evanno ad aggiungersi a unapartita da cancellare in fretta.

ANCORA TU... Come antipastosostanzioso al menu di pranzo(si giocava alle 12.30) Guida esoprattutto l’addizionale Da-mato servono l’ennesimo casodi gol fantasma. Siamo al 13’ quando sul tiro non irresistibile

di Berardi c’è la mezza paperadi Diego Lopez: il portiere si la-scia sfuggire il pallone, ma poisi lancia per recuperarlo. Cosache avviene nei pressi della li-nea di porta. Gol o non gol? PerDamato il pallone ha varcatodel tutto la linea, così Guida as-segna la rete. Le immagini, in-vece, danno torto all’occhioumano: per pochissimo (2-3centimetri) la sfera pizzica la li-nea. Quindi non gol. Dalla pros-sima stagione di queste cose sioccuperà l’Occhio di falco. Nul-la da fare per la finale di CoppaItalia (ne parliamo in un pezzoa parte) a causa della data anti-cipata (si gioca mercoledì inve-ce del 7 giugno), ma questa èun’altra storia. Torniamo a Sas-suolo-Milan.

I FUORIGIOCO C’è da dire an-che sul 2-0 del Sassuolo. Dimezzo c’è sempre Berardi: sullancio di Missiroli, l’attaccanteneroverde potrebbe essere dipochissimo davanti a Paletta.Quindi fuorigioco anche se Fifae Uefa danno un’indicazione:nei casi dubbi (e al limite) tene-re giù la bandierina. Insomma,quasi un «non errore», ma biso-gna spiegarlo al Milan... Nel fi-

nale stessa cosa si può dire per ilgol annullato a Zaza: questavolta la posizione sembra rego-lare. Qui l’aggravante è una:l’assistente decide di alzare labandierina. Vuol dire che nonaveva dubbi (sbagliando).

RIGORE E ROSSI Gli altri errorisono sparpagliati nella partita,ma in mezzo ci sono anche deci-sioni giuste: come quella di con-validare il 2-2 di Alex perché èdavvero minimo il contatto conConsigli. Semmai è il portiere asbagliare il tempo dell’uscita. Dopo il Milan resta in 10: secon-do giallo a Bonaventura. Puòsembrare una scelta forzata, maper il regolamento quel fallo dimani volontario (braccio soprala testa) a interrompere un pas-saggio tra due compagni è daammonizione. Guida sbaglia,invece, quando non assegna unnetto rigore al Sassuolo: De Jong stende Berardi. Penaltychiesto anche da Honda che pe-rò si lascia cadere: ammonitoper simulazione. Dubbi, invece,sull’intervento di Biondini su ElShaarawy. A proposito del Fara-one: doveva essere espulso perla protesta clamorosa (prende ilpallone e lo scaraventa in cielo)dopo una rimessa laterale dataal Sassuolo (era del Milan), masoprattutto Guida «accetta» unpaio d’insulti sentiti pure in tri-buna. El Shaarawy se la cava colgiallo. Ok, infine, l’espulsionediretta di Suso nel recupero: en-trata durissima su Magnanelli.

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fQUANTI ERRORI

LA DOMENICA NERA DEGLI ARBITRI

Gol fantasma,fuorigioco e rigoriGuida-Damato flop 1Sulla papera di Diego Lopez il pallone non supera la linea: non è gol. De Jong su Berardi è da penalty

RIENTRO AMARO

ElSha, 100a senza festa«Il futuro? Vedremo...»

El Shaarawy consolato da Magnanelli

INVIATO A REGGIO EMILIA

T roppe scorie accumulateper riuscire a entrare incampo sereno. Troppe dif-

ficoltà di squadra per riuscire alasciare il segno sulla partita.Troppi mesi costretto a guarda-re i compagni dalla tribuna perconvincersi di essere davverotornato. A raccontare il suorientro sarà solo il tabellino,perché di certo El Shaarawyaveva immaginato in manieradiversa la presenza numero 100in maglia rossonera. Avrebbedovuto essere una festa, e non

una specie di girone dantescocostellato da errori arbitrali e disquadra. Questa stagione è sta-ta un disastro e Stephan è tor-nato in campo con un macignolegato alla vita: ogni passo, unosforzo sovrumano.

ESTERO? Mancava da quattromesi, cancellato dai guai chenelle ultime due stagioni hannomesso sulla strada di questo ra-gazzo un percorso perenne-mente in salita. ElSha è entratopochi secondi dopo il terzo goldel Sassuolo, con la voglia dispaccare il mondo e di rimette-re il Milan sulla strada. Come

faceva una volta. Si è invece ri-trovato a litigare con l’arbitro, acalciare il pallone verso il cielocon tutta la forza per una sem-plice rimessa laterale negata. Siè visto sventolare il cartellinogiallo davanti alla cresta, e vistele parole uscite dalla sua boccaè andata ancora bene. Stephansta concludendo un anno vissu-to all’insegna dell’incertezza,ma anche l’estate potrebbe es-sere così. «Se rimarrò? Penso disì. Ora voglio recuperare, l’annoprossimo vedremo cosa fare».Convinto fino a un certo punto.Di sicuro parole molto diverserispetto a quando giurava fedel-tà negli anni scorsi. Il fratello-agente qualche tempo fa rac-contava: «Il futuro di Stephan?Resta al Milan o va all’estero».Un’opzione che potrebbe diven-tare sempre più concreta.

m.pas.© RIPRODUZIONE RISERVATA

LA POLEMICA

Inzaghi: «Partitanon commentabileColpa dell’arbitro»1L’allenatore:«Una gara decisa da scelte dubbie, alla squadra nulla da rimproverare»

Filippo Inzaghi, 41, prima stagionesulla panchina del Milan ANSA

Marco PasottoINVIATO A REGGIO EMILIA

C ome spesso avviene inquesti casi, e comespesso è avvenuto que-

st’anno, il confine tra lamen-tele legittime e l’inopportu-nità di nascondere la squa-dra sotto l’ombrello dell’en-nesimo alibi, è molto sottile.Perché se è vero che il signorGuida ha mancato l’appun-tamento con le decisioni piùimportanti della gara, pena-lizzando il Milan (ma nonsolo), è altrettanto vero che irossoneri hanno fatto il pri-mo tiro nello specchio dellaporta - e cioè il gol di Bona-ventura - dopo oltre mezzo-ra (ed è stato l’unico del pri-mo tempo). Eppure i cardiniattorno ai quali ruota il gros-so delle parole di Inzaghi so-no due. Il primo: «La partitanon è commentabile perchéè stata decisa da interpreta-zioni arbitrali dubbie». Il se-condo: «Alla squadra non honulla da rimproverare. Era-vamo padroni del campo,ma quando prendi due gol inquel modo poi la partitacambia». Ecco, quel «padro-ni del campo» appare un tan-tino benevolo e amplifica adismisura la portata dellaprova di una squadra che hagià ampiamente superatol’orlo della crisi di nervi: nelsenso che ci è proprio den-tro. Altrimenti non si spie-gherebbe perché uno pacatocome Bonaventura dovreb-be sbraitare in faccia all’arbi-tro beccandosi il primo deidue gialli, o perché El Shaa-rawy dovrebbe farsi ammo-nire dopo aver calciato il pal-lone con rabbia a gioco fer-mo. Oppure perché Honda,personaggio intimamentezen, ha lasciato il campo conun evidente gesto di stizza almomento della sostituzione,e perché Suso si è fatto cac-ciare per un (evitabile) in-tervento su Magnanelli al

50’ del secondo tempo. Il qua-dretto è completato dagli ultrà,che hanno disertato in blocco latrasferta per protesta.

TECNOLOGIA Già, protesta. Lo-ro protestano perché non vedo-no il Milan che vorrebbero. IlMilan protesta perché non sisente tutelato dall’arbitro. Il protagonista assoluto del dopo-gara rossonero è Guida. Intantola doppia espulsione fa arrivareil Milan al 12° rosso di questocampionato (mai un dato cosìpesante: al massimo si era arri-vati a 10 nel ‘96-97), però i car-tellini sono solo una parte delleaccuse. Il club non commentaufficialmente, ma filtra che at-tenderà con attenzione le valu-tazioni del designatore. Ci pen-sa Inzaghi, peraltro, a chiarirebene lo stato d’animo comune:«Io non mi lamento mai, ma sta-volta è difficile parlare di calcio.È una partita da cui usciamotroppo penalizzati. In paritànumerica sarebbe finita diver-samente. Se vai sotto con un golimmeritato che non c’è, il risul-tato viene fortemente condizio-nato. Sono assolutamente a fa-vore della tecnologia in campo.E il secondo gol è dubbio, forseera fuorigioco. Questo cambiala partita, perché poi è dura rea-gire. Tante espulsioni? Quelladi De Sciglio a Napoli non c’era,il primo giallo a Bonaventuranemmeno, il tocco di mano sulsecondo era involontario, equello di Suso non mi è parsoun intervento spaccagambe.Sono tre partite che facciamoun buon calcio, sul 2-2 abbiamoanche provato a vincere».

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IL TECNICO DEL SASSUOLO

Di Francesco: «Resto? ProbabileAbbiamo meritato la vittoria»� «Quante possibilità ci sono che resti? Non faccio percentuali, ma sono tante». Il futuro neroverde diDi Francesco è porta aperta, il presente è la soddisfazione di aver ritrovato il suo Sassuolo. «Liberi da assilli di classifica, abbiamo giocato da Sassuolo: imponendo il nostro gioco costruito dal basso e meritando la vittoria. Sento parlare di episodi, ma io mi tengo stretto atteggiamento e prestazione», dice il tecnico neroverde, che liscia il suo Sassuolo giovane e italiano. Nel Berardi che non lo stupisce più («il Milan gli porta fortuna») e nel quasi deb Fontanesi, «simbolo di

una società che fa crescere i giovani. Personalità, cultura, spirito di sacrificio: in distinta avevamo diversi ’90 e la cosa mi riempie di soddisfazione, perché vuol dire che siamo dentro un percorso di crescita importante». Non privo di alti e bassi, «fisiologici: intanto ci godiamo un risultato di prestigioe l’obiettivo fissato in estate, ovvero la salvezza in anticipo: non è stata una stagione di altissimo livello, perché si può sempre migliorare, ma di alto livello sì…». E adesso che l’asticella si alza, Di Francesco aspetta l’incontro con la società per capire dove può arrivare il Sassuolo…

Stefano Fogliani© RIPRODUZIONE RISERVATA

RGiusto convalidareil pari di Alex,ci sta l’espulsioneper doppio giallo di Bonaventura

1-2 Nei fotogrammi Sky si vede come la palla che sfugge a Diego Lopez sulla conclusione dalla distanza di Berardi non ha completamente varcato la linea di porta, dunque è scorretto assegnare il gol 3 L’espulsione per doppia ammonizione di Bonaventura: da regolamento ci sta ANSA

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10 Serie ARMercato

ET-Mancini, patto TouréE si punta sul genio Fekir1Thohir incontra il tecnico e dà l’ok per l’ivoriano. Il club tenterà l’ultimo affondo su Dybala prima di virare sul talento del Lione

Obiettivinerazzurri

YAYA TOURÉIvoriano, 32 anni, è arrivato al Manchester City nell’estate del 2010 dal Barcellona. Ha un contratto fino al 2017.

NABIL FEKIRTrequartista francese, nato a Lione, origini algerine.Il suo accordo con i lionesi scadrà nel 2019 e il prezzoè elevatissimo.

EMANUEL MAMMANADifensore centralee anche terzino destro all’occorrenza, argentino, gioca nel River Plate.

Matteo BregaLuca Taidelli

U n’ora e un quarto per fir-mare il rilancio nerazzur-ro. Erick Thohir e Rober-

to Mancini si sono incontrati ie-ri per mettere nero su biancol’Inter del futuro. Espressioneforzata, visto che le strategie dimercato sono già delineate datempo. Ma nel summit di ieripomeriggio - alla presenza an-che del CeoMichael Bo-lingbroke edel direttoregenerale Mar-co Fassone - ilpresidente hasiglato davan-ti al tecnicouna sorta diimpegno persoddisfarne le richieste.

PUNTO YAYA Il punto di parten-za è ovviamente Yaya Touré, masi è parlato anche degli altri ruo-li che vengono considerati sco-perti. Una chiacchierata inizia-ta intorno alle 14.15, quandoMancini ha raggiunto i dirigentinell’hotel che per un giorno è di-ventato il quartier generale in-terista. Alle 15.45 Mancini sen’è andato. Bocca cucita, maampi sorrisi e disponibilità per itifosi pronti per l’immancabile

selfie. Nei suoi piani Touré devediventare l’ombelico dell’Inter.C’è ottimismo su questo fronte.Anche se il d.s. Piero Ausilio, an-cora in Argentina per visionarealcuni giovani prospetti, dovràfare in fretta perché su Yaya oraci sarebbe anche il Chelsea diMourinho. Non facile nemmenoraggiungere un accordo col Cityper un pagamento rateizzatodel cartellino, come avvenutocol Bayern per Shaqiri. I citizensal momento chiedono 28 milio-

ni di euro.L’Inter vuolecome minimodimezzare lar ichiesta econfida moltonell’incontroche entro laprossima set-timana il cal-ciatore avrà

con il proprietario del City, losceicco Mansour Bin Zayed, perribadirgli l’intenzione di cam-biare aria dopo cinque stagioni.

FEKIR E ASSALTO DISPERATOOvviamente si è parlato anchedegli altri obiettivi. Con Manci-ni che ha mostrato buon sensonelle richieste, specificando chese si prende in considerazione leultime dieci giornate l’Inter sa-rebbe terza. Una buona basequindi c’è, ma per il salto di qua-lità da Champions servono i giu-

sti rinforzi. A partire da una se-conda punta integra che - sfu-mato Dybala, anche se l’Inter fa-rà un rilancio per provare sinoall’ultimo a strapparlo alla Juve- si sposi con Icardi e garantiscaalmeno 15 reti. Anche per que-sto Jovetic e Lamela non convin-cono sino in fondo. Senza di-menticare gli argentini Driussi ePavon, che però sono classe ‘96,salgono le quotazioni di Fekir(21 anni) e Lacazette (23, vota-to miglior giocatore della Ligue1), entrambi reduci da un’otti-ma stagione con il Lione. Botte-ga però cara e disposta a cederepiù il secondo del primo, chepiace anche per la sua duttilità.

MAMMANA E TESORETTO Ol-tre a un portiere (Reina o Cech)se partirà Handanovic, Manciopoi chiede un terzino, un altrocentrocampista (Thiago Mottail favorito) e un centrale difensi-vo, oltre a Murillo, già bloccatonel gennaio scorso. Qui verràtrovato il compromesso, perchése arriveranno Touré e una pun-ta di peso poi il tecnico è prontoa scommettere su alcuni giovaniprospetti come gli argentini dicui sopra, Mammana o Krane-vitter. Senza dimenticare quelligià in casa. Un mercato comun-que oneroso, che verrebbe fi-nanziato con alcune cessioni -ma oltre a Icardi, intoccabile,Mancio ha chiesto di trattenereanche Kovacic - tra pesanti(Handanovic, forse Juan Jesus ealmeno uno tra Hernanes eGuarin) e meno (Kuz, Andreol-li, Obi, forse anche Crisetig euno se non due tra D’Ambrosio,Dodò e Nagatomo). Ma poi cisono anche gli ingaggi rispar-miati con Campagnaro, Felipe,Jonathan, Podolski e forse Vi-dic. Senza dimenticare i poten-ziali 22 milioni che frutterebbe-ro i riscatti obbligatori, ma a de-terminate condizioni, di Alva-rez, Mbaye, Pereira e Schelotto.

© RIPRODUZIONE RISERVATARoberto Mancini, 50 anni, con il presidente dell’Inter Erick Thohir, 44 GETTY,

RYaya vedrà lo sceicco Mansourper liberarsi. Nellalista del Mancioanche Mammana

Page 11: La Gazzetta dello Sport (05-18-2015)

11LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

fIL PERSONAGGIO

IL LEADER CHE MANCAIntanto Yaya si scaldacon 2 gol da ChampionsRegalo d’addio al City?1Ieri Touré ha toccato quota 50 reti in Premier, a Swansea dove i citizens hanno blindato il 3° posto. E la stampa ora si ricrede...

� Domani mattina inizia la preparazione per la trasferta di Genova di sabato sera. Contro la squadra dell’ex Gasperini si giocheranno davvero le ultime chance di raggiungere l’Europa League. La gara con l’Empoli, in caso di sconfitta o pareggio al Ferraris, diventerebbe inutile. Roberto Mancini recupererà Hernanes, di rientro dalla squalifica, e forse otterrà un aggiornamento sulle condizioni fisiche di Guarin. Il colombiano è atteso da una risonanza tra domani e mercoledì: non ci sono margini per averlo sabato, si attendono notizie sullo stato dell’infortunio. Domani sarà anche l’occasione per tornare con ogni probabilità sulla sconfitta contro la Juventus. Soprattutto per analizzare l’atteggiamento della squadra nelsecondo tempo. Il lato positivo del prossimo turno è che si giocherà lontano dal Meazza dove l’inter ha vinto solo 2 volte in tutto il girone di ritorno, una nelle ultime 7. Nello stesso lasso di tempo, i nerazzurri hanno vinto 5 volte su 7 lontano da casa (più un pareggio a Napoli e la sconfitta di Genova contro la Sampdoria). E questo potrebbe essere un vantaggio contro il Genoa che comunque al momento non possiede la licenza Uefa per poter disputare la prossima Europa League. Infine, una notizia che renderà felice il presidente Thohir. Roberto Samaden, direttore del settore giovanile nerazzurro, è stato nominato Responsabile della Sezione per lo sviluppo del calcio giovanile e scolastico del Settore Tecnico federale.

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C’È L’EX GASPERINI

Ripresa domaniContro il Genoatorna Hernanes

Stefano BoldriniINVIATO A MANCHESTER

L a quarta qualificazione di fi-la in Champions in regalo.Doppietta di Yaya Touré a

Swansea chiude una delle setti-mane più lunghe dell’ivoriano delCity, cominciata con la partecipa-zione al meeting anti-razzismo diLondra e proseguita con le voci dimercato che lo danno ormai inpartenza. E con editoriali suigiornali in cui, riassumendo ilconcetto, si invita lo sceicco Man-sour a trattenerlo in Inghilterra.«Una stagione opaca non cambial’importanza di Yaya per il City.Senza di lui non si perde solo uncampione, ma un leader».

LEADER Che Yaya abbia persona-lità da vendere si è visto a Londra,dove ha parlato con competenza epassione del problema razzismo,tema che in Italia potrebbe torna-re di attualità. «Il calcio sta facen-do molto, ma non è ancora abba-stanza. Bisogna inasprire le pene,non potete neppure immaginareche tormento e che offesa sia per

un calciatore nero essere offesoda centinaia di persone. Non è fa-cile giocare in quelle condizioni eneppure prendere decisioni forti.Uno vorrebbe prendere e mollaretutto, ma in quel momento staisvolgendo la sua professione eandarsene significa mollare il la-voro».

FEELING Yaya è questo e si capi-

sce perché roberto Mancini vogliaportarlo a Milano. Tra i due ci fufeeling vero nelle stagione dell’al-lenatore italiano a Manchester.Mancio lo chiamava Yaya, comefosse uno di casa. Approdato alCity nel 2010, l’ivoriano è l’archi-trave dei successi del club di Man-sour. Come i gol di Aguero, forsedi più. Anche lui segna molto: ieriha raggiunto quota 50 in Premier.

In questa stagione, ha pagato ilpost-mondiale, le lune del Man-chester City, le voci di mercato equalche dramma in famiglia, co-me la morte di un fratello. Al con-to, va aggiunta la coppa d’Africa.Non è un caso se il City, che a ca-podanno aveva affiancato in vet-ta alla classifica il Chelsea, è crol-lato a gennaio, quando Yaya èpartito per la Guinea Equatoriale.

DESTINO L’addio di Yaya al clubinglese è cominciato un anno faquando si manifestarono i primimal di pancia. la voglia di cam-biare aria è diventata più fortestrada facendo. Il desiderio hatrovato una sponda perfetta nelprofetto di Roberto Mancini. L’In-ter è la squadra giusta al momen-to giusto.

50� I gol segnati da Yaya Touré in Premier League, tutte con la maglia del Manchester City, club al quale è approdato nell’estate del 2010 dal Barcellona.

Yaya Touré, 32 anni,segna il primo dei due gol

al Swansea LIVERANI

Page 12: La Gazzetta dello Sport (05-18-2015)

12

La Roma guarderàla Lazio dall’altonel derby dei derby1La sofferta vittoria sull’Udinese regala il secondo postoa Garcia. E adesso sfida Champions decisiva con Pioli a -1

ROMA 2

UDINESE 1PRIMO TEMPO 1-1MARCATORI Perica (U) al 19’, Nainggolan (R) al 45’ p.t.; Torosidis (R) al 20’ s.t.

ROMA (4-3-3) De Sanctis; Torosidis, Manolas, Yanga-Mbiwa, Holebas; Pjanic (dal 42’ s.t. Ljajic), De Rossi, Nainggolan; Iturbe (dal 37’ s.t. Doumbia), Totti (dal 30’ s.t. Keita), Ibarbo.PANCHINA Lobont, Skorupski, Cole, Balzaretti, Astori, Uçan, Paredes, Sanabria, Pellegrini.ALLENATORE Garcia.BARICENTRO MOLTO ALTO 57,3 MESPULSI nessuno.AMMONITI Nainggolan per proteste, Ljajic per gioco scorretto.

UDINESE (4-3-1-2) Karnezis; Widmer, Heurtaux, Danilo, Piris; Allan, Pinzi (dal 28’ s.t. Bruno Fernandes), Badu; Guilherme (dal 37’ s.t. Geijo); Perica (dal 21’ s.t. Kone), Thereau.PANCHINA Scuffet, Meret, Bubnjic, Domizzi, Neuton, Gabriel Silva, Pasquale, Aguirre.ALLENATORE Stramaccioni.CAMBIO DI SISTEMA dal 21’ s.t. 4-4-1-1; dal 37’ s.t. 4-3-2-1BARICENTRO MOLTO BASSO 45,9 MAMMONITI Piris e Heurtaux per gioco scorretto.

ARBITRO Banti di Livorno.NOTE spettatori 35.720, incasso 1.000.905 euro; abbonati 27.639, quota 603.709 euro. Tiri in porta 6-4. Tiri fuori 6-5. In fuorigioco 2-2. Angoli 8-5. Recuperi: p.t. 2’; s.t. 4’.

Masssimo CecchiniROMA

N on lasciatevi fuorviare dalle maglie bian-conere dell’Udinese. Al netto delle mat-tane del Napoli, anche stavolta all’Olim-

pico il vero avversario della Roma è in realtà laLazio, prima rivale per il lungo sprint Cham-pions che vedrà il derby – la cui data si conosce-rà solo oggi – come momentochiave della stagione. A ren-derlo più vivo che mai, in fon-do, è proprio il 2-1 con cui siconclude una partita vivace,grazie alle reti di Perica,Nainggolan e Torosidis, oltre atre legni non banali. Insomma,una partita in rimonta che valeil nuovo sorpasso e perciò unbalsamo per un ambiente inchiara fibrillazione, certificatodal fatto che ancora una voltaall’inizio del match si sono sen-titi cori pesanti degli ultrà ro-manisti contro il presidentePallotta e il d.g. Baldissoni.

LA FIDUCIA DI TOTTI Garciaviene fuori dal discusso ritiro«light» della settimana rilan-ciando Totti titolare al posto diDoumbia, mentre Yanga-Mbiwa gioca per Astori e Hole-bas torna titolare approfittan-do della squalifica di Florenzi.La voglia sembra quella deigiorni migliori, ma Stramac-cioni – orfano di Di Natale –studia bene in avvio le contro-mosse, piazzando Guilhermesui piedi di De Rossi, Pinzi praticamente a uo-mo su Pjanic e Badu pronto a scalare nella lineaa quattro difensiva. Ne viene fuori che la circo-lazione di palla al limite dell’area della Romaper un tempo è abbastanza asfittica, mentre lelinee di tiro risultano spesso intasate dal murofriulano. La difesa alta poi alza il tasso rischiosulle ripartenze, condotte spesso da Allan eThereau in praterie invitanti e pericolose. Ne

consegue che al 19’ Manolas pasticci, la-sciando campo a Thereau abile a presen-tarsi davanti a De Sanctis. Risultato: ilportiere respinge la conclusione che peròfinisce sui piedi di Perica per un agevoletap-in che vale la prima rete in Serie A.L’impressione, però, è che la Roma siapiù viva del solito, e così non meravigliache capitan Totti dica ai compagni:

«Calmi, che a questi je ne famo 4». L’impresa riu-scirà ma dimezzata, senza contare che primadel ribaltone l’Udinese sfiorerà quattro volte ilraddoppio. Vero che nel primo tempo Ibarbosciupa un bell’assist di Holebas (39’) e Kernezismiracoleggia su Totti da punizione (26’) e suIbarbo bravo in dribbling su Piris (41’), ma dal-l’altra parte al 45’ Allan e Thereau non riescononeppure a tirare in porta in un contropiede soli-tario a campo aperto. Come da manuale, gli er-

rori si pagano e così sul rove-sciamento di fronte Pjanic eTotti confezionano l’assist de-cisivo per Nainggolan che pa-reggia segnando il suo quintogol stagionale, record per lui inSerie A e biglietto da visita perun mercato assai vivace. È il45’, ma l’Udinese – che 10’ pri-ma aveva sciupato ancora conPerica di testa – trova il temponel recupero di colpire una tra-versa con Guilherme su puni-zione.

VERSO IL DERBY Nella ripresala Roma prende di nuovo ilcentro del ring – il possessopalla sarà suo al 67 per cento –però l’Udinese non ha affattointenzione di chiudersi. Lo cer-tifica il fatto che al 10’ De Sanc-tis deve deviare di piede unaconclusione velenosa dell’on-nipresente Thereau e al 18’ Al-lan si presenta da solo ma cin-cischia quanto basta per far re-cuperare Yanga-Mbiwa. Per-ciò, se Ibarbo in fase offensivasi spegne in fretta e Iturbe è sìautore di buone iniziative ma

non inquadra mai la porta, non è un caso che ilgol arrivi nel modo più sciocco. Ovvero, uncross dell’ottimo Nainggolan viene mancatoprima da Heurtaux e poi sbucciato nell’area pic-cola da Widmer consentendo a Torosidis di fir-mare il sorpasso giallorosso. Solo a questo pun-to l’Udinese – che con l’ingresso prima di Konee poi di Geijo aveva cambiato modulo due volte(4-4-1-1 e 4-3-2-1) – pare arrendersi, mentre laRoma si blinda alzando Pjanic nel tridente.L’inerzia e gli spazi, perciò, stavolta sono tuttiper i giallorossi, che legittimano a questo puntola vittoria con un palo di Nainggolan, su cui èbravo Karnezis nella deviazione (36’), e con una traversa di Holebas (40’). Sono questi i verititoli di coda che introducono il derby. Avver-tenza: la settimana sarà lunghissima.

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4� le sconfitte consecutive dell’Udinese contro la Roma in campionato: le due della scorsa stagione (1-0 e 3-2) e le due di questa (1-0 e 2-1)

9� il numero di partite consecutive a segno in campionato della Roma: insieme con l’Atalanta detiene la striscia più lunga tra quelle aperte

ROMA 6,5

Corre, pressa tutti i portatori di palla e segna il quinto gol stagionale. È il suo record in Serie A. E il prezzo lievita...

7

IL MIGLIORENAINGGOLAN

DE SANCTIS 6,5 Sul gol chiude bene su Thereau, poi sull’attaccante francese salva anche nella ripresa. Decisivo.TOROSIDIS 6,5 Mette dentro tanti palloni, ma molti a vuoto. Poi segna un gol che pesa senza quasi rendersene conto.MANOLAS 5 A volte la presunzione è una brutta bestia da domare. L’errore sul gol di Perica è troppo grave, quasi da dilettante.YANGA-MBIWA 6 Stavolta il difensore francese è pulito e si concede anche un paio di preziosismi. Prima, però, di lasciarsi andare a due erroracci.HOLEBAS 6 Prova a dare intensità, ci riesce a tratti. Oltre alla traversa, l’assist d’oro a Ibarbo.

DE ROSSI 6,5 Salva su Badu e ci rimette un sopracciglio. È l’istantanea della sua gara, da autentico gladiatore.PJANIC 6,5 Mette subito due volte Ibarbo davanti a Karnezis, poi lavora tanti palloni in transizione, come quello dell’1-1. (Ljajic s.v.)ITURBE 6 Smania, a volte sbaglia per eccesso di foga. Ma ci mette voglia e corsa. (Doumbia s.v.)TOTTI 6 C’è l’assist delizioso per Nainggolan. Ma non riesce mai a trovare campo per giocare.KEITA 6 Garcia lo mette dentro con l’obiettivo di congelare il risultato, lui che in questi casi è un freezer perfetto.IBARBO 5,5 L’ex cagliaritano sembra vivo, ma è soltanto un’illusione. Davanti a Karnezis, infatti, il colombiano sbaglia tutto quello che si può sbagliare.

DE SANCTIS E KARNEZIS PARATE DA CAMPIONI. DE ROSSI GLADIATORE, WIDMER DA FILM DEGLI ORRORI

BANTI Indovina il giallo su Piris (e non il rosso), come il non rigore di Heurtaux su Totti ad inizio gara. Buona in generale la gestione della partita.

LE PAGELLE di ANDREA PUGLIESE

6,5 TONOLINI 6CRISPO 6

ORSATO 6DI PAOLO 6

Stavolta la Roma è più reattiva. Il gol preso poteva uccidere un leone, ma la squadra si rialza e lui si gode il record delle 50 vittorie giallorosse.

IL TECNICOGARCIA

6,5

UDINESE 6

Subisce gol per uno sbilanciamento difensivo e per un errore individuale. Ma si distingue su Totti, Ibarbo e Nainggolan.

7

IL MIGLIOREKARNEZIS

WIDMER 5 La svirgolata sul 2-1 giallorosso è da manuale degli orrori. Quello da far vedere su cosa non fare a chi inizia a giocare. DANILO 6 Si mette lì e respinge tutto quello che c’è da respingere. Ma in impostazione perde 7 palle.HEURTAUX 5,5 All’inizio sembra un muro, poi si sgretola strada facendo. Colpevole sul pari giallorosso, è fuori posizione.PIRIS 5,5 Gli sarà venuto lo strabismo a forza di rincorrere palloni solo con gli occhi. In sofferenza.ALLAN 6 Gestisce tutti i palloni e regala geometrie. Meriterebbe di più, ma fallisce prima la ripartenza a campo aperto e nella ripresa il colpo del 2-1, da solo davanti a De Sanctis.PINZI 5,5 Ha il compito di annullare

Pjanic e lo segue ovunque. Con i soliti limiti in fase di palleggio.BRUNO FERNANDES 6 Entra sul 2-1. Tocca pochi palloni, ma si fa notare per cattiveria agonistica. BADU 6,5 Importante in fase difensiva (dove allunga la linea a 5), nella ripresa cresce negli inserimenti.GUILHERME 6 Va in verticale, chiude con 23 passaggi positivi. Sfortunato sulla traversa (Geijo s.v.).THEREAU 6,5 Gioca di fino, a volte sembra danzare sul pallone. Qualità e alcune invenzioni, come il pallone in verticale per Allan.PERICA 6 Segna il gol del vantaggio, a porta vuota poi si divora di testa il 2-0. Poteva vivere una serata di gloria, dovrà accontentarsi del primo gol in serie A.KONE 5,5 In 24 minuti riesce a perdere ben dieci palloni sui 20 giocati, senza mai entrare in partita.

L’Udinese se la gioca: fraseggio orizzontale e verticalità improvvisa a sfruttare il movimento della punta. Se si spreca troppo non è colpa sua.

IL TECNICOSTRAMACCIONI

6

LA VOLATA CHAMPIONS

Udinese LAZIO Palermo ROMA PT. 672-1

Cesena JUVENTUS Lazio NAPOLI PT. 60

In MAIUSCOLO le gare in trasferta

difficilemediaDIFFICOLTÀ: facile

STATO DI FORMA: scarso buono ottimo

36ª 37ª 38ª

La 2ª classificata va direttamente alla fase a gironi, la 3ª ai playoff (18-26 agosto)

1-0SAMPDORIA Roma NAPOLI LAZIO PT. 66

JUVENTUS campione d'Italia

GDS

Serie AR36a giornata

L’esultanza di Vasilis Torosidis, 29 anni, e capitan Francesco Totti, 38, dopo il gol del 2-1 della Roma AP

DanieleDe Rossi,31 anniANSA

12� i tiri verso la porta della Roma nei primi 45 minuti. Soltanto all’andata contro il Sassuolo i giallorossi ne avevano fatti di più prima del riposo (14)

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13LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

fIL PERSONAGGIO

IL FRANCESELe 50 vittorie di GarciaRudi meglio di Capello«Ora non penso al pari»1L’allenatore: «La Lazio? Noi non siamo fatti per puntareal pareggio. Partite come il derby si devono soltanto vincere»

Davide StoppiniROMA

L’ allenatore in campo l’ave-va letta bene, con quellafrase urlata ai compagni

che a rileggerla a giochi fatti pa-re una profezia. L’allenatore inpanchina si è regalato qualcheora di relax, perché di lavoroora ce n’è da fare. C’è da siste-mare un villaggio che ha persoqualche riferimento, una chie-sa che rischia il trasloco, unaChampions che vale un’ipotecasul futuro. Rudi Garcia deve la-vorare sulla Roma, perché ilderby è laggiù in fondo: non sisa quando si gioca, ma si sa cosasi gioca. Tanto, anche il france-se si gioca tanto. E allora buonper lui se Francesco Totti, laguida in campo di una squadrache pareva smarrita, dopo il goldi Perica si è sbattuto per dire achiunque indossasse la magliarossa che «non è successo nien-te, je ne famo 4». Non sarà il «4 ea casa» ai tempi della Juve e diIgor Tudor, ma valgono un se-gnale di fiducia. E poi quattro i

gol potevano essere davvero, sei centimetri non avessero fattoil loro sporco lavoro sul tacco diNaiggolan e sulla traversa diHolebas. «Vincere era indispen-sabile, la squadra ha rispostobene allo svantaggio», ha com-mentato il capitano.

COME SPALLETTI I gol sono sta-ti (solo) due, sufficienti alla Ro-ma e a Garcia per un altro due:secondo posto, +1 sulla Lazio,

la possibilità di approcciare auna partita più leggeri nell’ani-mo. È stata una serata tonda,pure nei numeri: 50a vittoriagiallorossa di Garcia, in 90 pan-chine. Come Luciano Spalletti,meglio persino di un totem co-me Fabio Capello, che per fare50 impiegò 98 match. Ma pureuno che con i derby di Romaaveva un rapporto ottimo. Infondo neppure Rudi può la-mentarsi: due pareggi e una vit-toria. La Vittoria, con quellacon la V maiuscola, quella dellafamosa «chiesa al centro del vil-laggio», quella che fece di Rudiun personaggio oltre che un al-lenatore. E forse sarà per que-sto che il francese torna a citarela stessa frase di quel settembre2013: «Mi chiedete se abbiamodue risultati su tre contro la La-zio? Non siamo fatti per giocareper il pareggio. È un derby. E underby si vince». Della serie: fat-to 50, l’obiettivo è 51. Una vitto-ria che vorrebbe dire secondoposto matematico con una gior-nata di anticipo: «L’ho detto aimiei giocatori, abbiamo fattosolo metà strada. Domenica ab-biamo i nostri veri preliminaridi Champions». E per fortunache con l’Udinese è riuscito il ri-baltone: «Il risultato giusto sa-rebbe stato 5-2, ma per il prossi-mo futuro sarà bene non rega-lare un gol come fatto con l’Udi-nese e molte altre voltequest’anno», ha sorriso Rudi.Uscito vincitore in fondo allaprima settimana della sua sto-ria con la Roma con un ritiro inmezzo: «Se ha funzionato? Cre-do che riflettere un po’ e farecose intelligenti serva a unasquadra, molto più che fare lecose a caldo», ancora Garcia.Sembra un messaggio a chi insocietà non voleva un ritiro li-ght. Leggero, come sarà il ripo-so dopo la «fatica»: due giorniliberi, Trigoria riaprirà solomercoledì.

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L’EX GIALLOROSSO

Amarezza Strama«Sfiorato il colpaccioTroppi errori fatali»1Il tecnico: «Ma la mia Udinese ha un grande avvenire». Il giovane Perica: «Felice per il gol, qui mi sento a casa»

Chiara ZucchelliROMA

P er preparare bene la par-tita e cercare l’ispirazio-ne giusta, ieri mattina

Andrea Stramaccioni ha porta-to l’Udinese al campo della Ro-mulea, zona San Giovanni, adue passi da dove è nato Fran-cesco Totti. Lì, 10 anni fa, loscoprì Bruno Conti e lì ha scel-to di far allenare la sua squa-dra, sperando di riuscire a evi-tare all’Udinese la quarta scon-fitta di fila contro la Roma.C’era quasi riuscito, con la pri-ma rete in Serie A del ventennePerica, che dopo 7 presenze (dicui 3 da titolare), ha gelatol’Olimpico. Poi l’Udinese «hasbagliato troppo, soprattuttofallendo un contropiede chepoteva chiudere la gara e ab-biamo subito il pareggio che hacambiato l’inerzia», spiega iltecnico. Nonostante la sconfit-ta, Stramaccioni si gode «unasquadra in crescita» e, raccon-ta, «i complimenti di Garcia edi alcuni giocatori della Romache mi hanno detto di averci vi-sto migliorati rispetto all’anda-ta. Li abbiamo messi in difficol-tà perché sapevamo che aveva-

no molta pressione dopo la vit-toria della Lazio e se avessimochiuso in vantaggio il primotempo non sarebbe servito fareil conto dei gol (il riferimento èa Garcia che aveva detto che laRoma avrebbe dovuto vincere5-2, ndr)». Dello stesso avvisoanche Thereau: «Peccato chedopo una prestazione così tor-niamo a casa senza punti. Do-vevamo segnare di più».

FUTURO La soddisfazione diStramaccioni si proietta poi alprossimo anno: «La società èambiziosa e anche io, possia-mo fare una stagione impor-tante grazie al nuovo stadio ead alcuni innesti. La base è molto buona». In questa basec’è anche Perica, in prestito dalChelsea: «Sono felice per il mioprimo gol, ma purtroppo non èservito a vincere. Adesso devocontinuare così, Udine mi pia-ce, voglio restare qui e spero che succeda».

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Stipe Perica, 19 anni LAPRESSE

Totti dice ai compagni «je ne famo 4» dopo lo 0-1 dell’Udinese

Rudi Garcia, 51 anni, seconda stagione sulla panchina giallorossa ANSA

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14 LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Anderson boom!Offertona United 50 milioni alla Lazio1Lotito vuole trattenerlo con gli introiti Champions ma il brasiliano piace anche a Psg, Chelsea e Atletico

Luca PessinaNicolò Schira

I l Manchester United piom-ba in maniera decisa su Fe-lipe Anderson, Lotito per-

mettendo. Il gioiello brasilianodella Lazio è in cima alla listadei desideri di Louis Van Gaalper rinforzare il reparto offensi-vo dei Red Devils. Gli inglesihanno fatto seguire con costan-za il trequartista brasiliano ne-gli ultimi mesi, inviando pun-tualmente i propri osservatori alle gare di campionato dellaLazio.

OFFERTA UNITED Il rendimentoelevatissimo fornito dal classe‘93 non è passato inosservato inPremier League e ha stregato loUnited, pronto a investire alme-no cinquanta milioni di europer colorare di rosso il gioiellocresciuto nel Santos. La valuta-zione della mezzapunta brasi-liana è cresciuta in manieraesponenziale in meno di un bi-ennio. Lotito e Tare l’avevanoacquistato per circa 7,5 milioninel luglio 2013. Un’ascesa iper-bolica della quotazione coinci-

sa con lo straordinario impattoavuto sulle prestazioni dellasquadra di Pioli. Da dicembre,ovvero da quando FA7 è diven-tato titolare con continuità, laLazio ha intrapreso un ruolinoincredibile di risultati, chel’hanno portata ad arrampicarsiin zona Champions League.Continuità di rendimento cheha fatto breccia nei dirigentidello United, a caccia di un ele-mento con le sue caratteristichetecniche. Van Gaal potrebbeperdere in estate un tassello im-portante del suo schieramento:Angel Di Maria. L’argentino ècorteggiato, infatti, in modoserrato dal Bayern Monaco (fa-

ri puntati anche su AntoineGriezmann dell’Atletico Ma-drid) e dal Psg di Laurent Blanc.L’ex Real Madrid lascerà proba-bilmente Old Trafford dopo unasola stagione, liberando un po-sto in avanti e garantendo a VanGaal un tesoretto importanteper dare l’assalto al brasilianoex Santos, autentica rivelazio-ne della Serie A. Gli estimatoriin Europa per Felipe non man-cano; infatti a monitorare da vi-cino le prestazioni del numerosette laziale si sono mossi anchePsg, Chelsea e Atletico Madrid.Il Gotha del calcio internazio-nale che potrebbe innescareun’asta al rialzo durante la ses-sione estiva di calciomercato.

PIANI LAZIALI La qualificazio-ne diretta della Lazio alla pros-sima Champions League do-vrebbe allontanare le preten-denti. Gli introiti economici de-rivanti dalla partecipazionealla massima manifestazioneinternazionale rappresentanolo scudo tramite il quale Lotitointende allontanare le miliona-rie sirene estere per il suo gio-iello. Felipe Anderson pochesettimane fa ha esteso il proprio

contratto con i capitolini sino al2020. Segno del desiderio co-mune di proseguire insieme. Unbinomio che nella prossima sta-gione affronterà la vetrina dellaChampions League. Un palco-scenico destinato ad estenderesu scala mondiale le doti tecni-che di Felipe Anderson. Perquesto motivo Lotito non vuoleprivarsene, conscio di come legesta di FA7 in campo europeopossano, ulteriormente, innal-zarne il valore. Il corteggia-

mento dello United sta, però,diventando sempre più forte.Insieme allo juventino Paul Po-gba, Felipe Anderson incarna lastella più brillante del firma-mento della Serie A. Non a casoi due classe ‘93, che si affronte-ranno mercoledì all’Olimpiconella finale di Coppa Italia,hanno catturato l’attenzionedelle big del Vecchio Continen-te, pronte a contenderseli asuon di rilanci milionari.

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RI biancocelesti acquistarono il trequartista per7,5 milioni. Ora il valore è schizzato

� E adesso tocca a Cataldi. Dopo i rientri a Genova di Gentiletti, De Vrij e Lulic, il prossimo laziale a tornare disponibile è un altro centrocampista, Danilo Cataldi. Il romano era stato bloccato da un guaio muscolare che gli aveva fattosaltare sia la partita con l’Inter sia quella di sabato sera contro la Sampdoria. In entrambe le gare, peraltro, è andato in panchina, pur non essendo ancora al meglio. Adesso, però, il peggio è alle spalle e l’ex capitano della Primavera biancoceleste è pronto a tornare in campo. Lo farà nelle due partite più importanti dell’anno: la finale di Coppa Italia di mercoledi sera contro la Juventus e il derby con la Roma. E’ probabile che, con Biglia assente (per l’argentino campionato finito a meno di miracoli), Cataldi sia utilizzato da Pioli nelle vesti di play, con Parolo e Lulic ai suoi fianchi. Il tecnico infatti, almeno nella finale dell’Olimpico contro la Juventus, pare intenzionato a riproporre il 4-3-3. Se così sarà, oltre a questo trio di centrocampo ci sarà un tridente d’attacco Candreva-Klose-Anderson e una difesa con Basta e Radu sulle fasce e De Vrij e uno tra Mauricio e Gentiletti al centro. Dilemma in porta: Marchetti o il titolare di coppa Berisha?

Stefano Cieri© RIPRODUZIONE RISERVATA

VERSO LA JUVE

Biglia è ai boxA centrocampopronto Cataldi

Il brasiliano Felipe Anderson, 22 anni, 10 gol in questo campionato LAPRESSE

LA TECNOLOGIA

Occhio di falco:salta il debuttoin Coppa ItaliaArbitra Orsato?1Finale anticipata e niente esperimentoIl fischietto di Schio è favorito su Banti

Francesco Ceniti

T utta colpa della Juven-tus. L’esperimento del-l’Occhio di falco slitta al-

la prossima stagione: nulla dafare nonostante la volontà diLega, Federcalcio e Associa-zione arbitri di anticipare l’in-troduzione della tecnologia inItalia, proprio utilizzando co-me test la finale della Coppanazionale. Tutto era stato cali-brato, ma c’era una condizio-ne non eludibile: per questio-

ni tecniche l’Olimpico di Ro-ma sarebbe stato dotato deglistrumenti necessari all’Occhiodi falco solo per il 7 giugno, ladata scelta dalla Lega per l’ul-timo atto della Coppa Italia.

PROSSIMA STAGIONE La Ju-ve ha scompaginato i piani.Con l’approdo dei bianconerialla finale della ChampionsLeague, le cose sono cambia-te: a Berlino si giocherà il 6giugno e ovviamente la squa-dra di Allegri non può dispu-tare due partite così impor-

tanti in 24 ore. Ecco perché siera già trovata una data di ri-serva nel caso (poi avvenuto)che la Juve eliminasse il RealMadrid in semifinale: il 20maggio. Cioè dopodomani.Tempi troppo stretti per averel’Occhio di falco: venerdì pros-simo è in programma una as-semblea di Lega a Milano e inquell’occasione ci sarà (salvoclamorose retromarce) il viadefinitivo alla tecnologia. At-tiva dalla prossima stagione aquesto punto. Certo, il caso havoluto che proprio nella setti-mana dell’ennesimo episodiodi gol fantasma (in Sassuolo-Milan), c’è il rinvio dell’intro-duzione dell’Occhio di falco.Dopodomani ci sarà, quindi,la cinquina tradizionale: arbi-tro, assistenti e due addizio-nali.

ORSATO, POI BANTI A questopunto la domanda è d’obbli-go: chi dirigerà la delicata sfi-da tra Juventus e Lazio. Il desi-gnatore Domenico Messina hagià deciso e la sua scelta saràufficializzata oggi. C’è un fa-vorito naturale: Daniele Orsa-to di Schio. Anche qui non do-vrebbero esserci sorprese an-che se il designatore si è tenu-to un nome di riserva: LucaBanti di Livorno che proprioieri ha ben diretto Roma-Udi-nese. A proposito di Roma:l’altra scelta pesante è quelladell’arbitro a cui toccherà ilderby della capitale, decisivoper il secondo posto. Il favori-to è Nicola Rizzoli con almenodue possibili outsider: PaoloTagliavento e lo stesso Bantianche se praticamente impos-sibile dirigere la stessa squa-dra per due sfide di fila. La de-signazione del penultimo tur-no del campionato saranno re-se note il prossimo giovedì.Non resta che attendere.

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Il gol della Francia convalidato dalla goal-line technology al Mondiale AP

IL CALENDARIO

Derby, rebussul posticipoSupercoppa:Cina a rischio1Oggi la Lega decide su Lazio-RomaE ad agosto il trofeo può giocarsi in Italia

Marco Iaria

I l calendario è ormai di-ventato un gioco a inca-stri. Che si fa complica-

tissimo quando ci sono dimezzo le coppe europee.Quest’anno, con le italianefortunatamente protagoni-ste delle fasi a eliminazionediretta, è una piacevolecomplicazione. Prendete ilderby di Roma. Fissato perdomenica 24 alle 15, si è ri-trovato nell’imbuto di date

creato dall’exploit della Juven-tus, planata sulla finale diChampions del 6 giugno. Diconseguenza, la finale di Cop-pa Italia tra gli stessi bianconerie la Lazio, originariamente inprogramma il 7, è stata antici-pata al 20 maggio, cioè nel pie-no della volata finale del cam-pionato. Non si poteva fare al-trimenti, il piano B era noto datempo. Solo che, una volta uffi-cializzato il cambio, ClaudioLotito si è messo in moto : a giu-dizio dei biancocelesti, sonotroppo pochi 4 giorni di distan-

za tra la finale di Coppa Italia ela stracittadina di campionatoche vale l’accesso alla Cham-pions. Insomma, la Lazio vuolegiocare il derby il lunedì e avereun giorno in più di recupero. LaRoma non è affatto d’accordo.Anche ieri il d.s. Sabatini ha detto: «Sarebbe sbagliato spo-stare il derby perché la Laziogioca mercoledì, noi abbiamospesso giocato la domenica do-po aver giocato il mercoledì.Non vedo perché si debba cam-biare un calendario che già esi-ste». La Lega, però, può agire inautonomia, il parere della Ro-ma non è vincolante. La deci-sione dovrebbe arrivare oggi.In Lega sono pronti a posticipa-re la partita al lunedì per aderi-re a «un’esigenza sportiva», masono anche consapevoli che ilderby, non potendosi giocare innotturna per motivi di ordinepubblico, verrebbe svilito nellacollocazione del lunedì pome-riggio.

SUPERCOPPE Più in prospetti-va, c’è un’altra data in bilico. E’quella della Supercoppa italia-na, sempre tra Juventus e La-zio, fissata per l’8 agosto in Ci-na, quasi sicuramente a Shan-ghai. Bisogna onorare l’ultimoanno di contratto coi cinesi, maci sono due deroghe: che unadelle finaliste sia impegnatanella Supercoppa europea o nelterzo turno preliminare di Eu-ropa League. Quest’ultimo casoè scongiurato, visto che la Lazioè in orbita Champions. La Juve,però, è in lizza per la Supercop-pa europea, che si giocherà l’11agosto a Tbilisi: se i bianconerivinceranno la Champions laSupercoppa italiana cambierà data e salterà la trasferta orien-tale. La data di riserva già pre-disposta dalla Lega è il 16 ago-sto, come da regolamento allostadio Olimpico di Roma.

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Una fase del derby d’andata tra Roma e Lazio, terminato 2-2 ANSA

Serie ARMercato

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15LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Una fragile treguafra Napoli e Benitez Prima dei saluti1C’è il Cesena da battere per inseguire il terzo posto Poi il tecnico andrà via. Insieme a Callejon e Higuain?

L’argentino Gonzalo Higuain, 27 anni, e il tecnico Rafa Benitez, 55: sono arrivati nel club azzurro nel 2013 AFP

Giovanni SardelliFIRENZE

O ltre il massimo. Il cortocircuito creatosi fra alcu-ne parti del pianeta viola

nelle ultime quarantotto ore,ha l’epicentro in un concetto.La ferma convinzione di Vin-cenzo Montella che il suo grup-po di lavoro, per risultati, impe-gno e orgoglio, sia andato benoltre i propri limiti. Per questonessuna caduta, anche fragoro-sa, può giustificare la presa ingiro: soprattutto se giunta dalfuoco amico. «Questa squadranon merita di essere derisa –spiega - magari fischiata, al li-mite offesa, ma non derisa. Icalciatori hanno dato grandis-sime soddisfazioni a me, ai tifo-si e alla società. E io per loro so-no disposto ad andare anchecontro una città intera». Non èuna guerra. Anzi. Ma una dife-sa totale della squadra. «Le mieparole sono rivolte alla vogliadi motivare i miei per arrivarequinti».

NESSUNA TATTICA Il fermopensiero dell’Aeroplanino suo-

na più o meno così. «Impossibi-le fare di più». E spiega. «Se unfiglio non riesce a fare qualcosapiù grande di lui, vi sembra giu-sto deriderlo? Questo era lo sta-to d’animo della squadra, chenon meritava di essere ferita.Ho parlato di pancia, ma siamoandati a braccetto con i tifosiper anni e questo deve conti-nuare. Farci del male come stia-mo provando a fare sarebbecontroproducente». Giusto direche non tutto lo stadio ha reagi-to così. E che buona parte di co-loro che si sono lasciati andareal dileggio, non lo rifarebbe. Al-cuni hanno invece visto lo sfogodel tecnico come una voglia di

rompere per poter approdareverso altri lidi. «Niente di piùsbagliato. Io sono super corret-to e non ho mai parlato con al-tre squadre. Lo scorso anno horifiutato l’incontro con un gran-de presidente (Berlusconi?,ndr.) per rimanere dove sono.Quando deciderò di andarme-ne, la Fiorentina sarà la prima asaperlo».

FATTI Almeno tre gli episodi ac-caduti nel corso della gara conil Siviglia che hanno ferito a talpunto da far sbottare il tecniconel post match. I cori di schernoverso i calciatori («Fate ridere»,un esempio) intonati già nel

primo tempo con la Viola sottodi due gol. Gli «olè» canzonato-ri ai passaggi poco fruttuosi.L’esultanza di buona parte del-lo stadio al rigore calciato altoda Ilicic. «Non ho mai visto unacosa del genere verso una squa-dra con i nostri risultati – prose-gue Montella- In meno di treanni abbiamo ottenuto due vol-te il quarto posto, e ora possia-mo e vogliamo arrivare quinti.Una finale di Coppa Italia, unasemifinale della stessa Coppa,una semifinale di Europa Lea-gue. Abbiamo perso con squa-dre che si sono mostrate più brave. Ma ne abbiamo fatte fuo-ri tante altre in teoria superioria noi. La nostra tifoseria ha di-mostrato sempre grande civil-tà. Ma stavolta ha sbagliato».

FUTURO Montella ribadisce an-che di «sentirsi dentro fino alcollo alla causa viola», ma soloparlando della volata finale diquesto campionato. Sul restoinvece rimanda a fine stagione«Quando mi incontrerò con lasocietà». Il contratto è lungo(2017). Ma le possibilità che lestrade possano dividersi sonoin aumento. Intanto staseracontro il Parma i ballottaggi so-no agli estremi. Dubbi in porta(Neto o Tatarusanu?) e davan-ti. Con il duello Gomez-Gilardi-no apertissimo. Che spiega dasolo quanto siano poche le pos-sibilità di conferma del tedescoper la prossima stagione. «IlParma ha insegnato qualcosa atutti noi. Complimenti a Dona-doni, darei a lui la Panchinad’Oro».

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Vincenzo Montella, 40 anni, qui con Pizarro, da tre stagioni alla Fiorentina: ha allenato anche Roma e Catania ANSA

Donadoni: «Io viola?Non parliamone»Società, oggi l’asta � PARMA (s.p) Roberto Donadoni sorride quando gli si fa presente che potrebbe essere proprio lui il sostituto di Montellasulla panchina della Fiorentina e liquida l’argomento con un serafico «Non è elegante parlare di quello che succede in casa d’altri». Intanto oggi c’è un’altra asta, che presumibilmente andrà deserta, aspettando le decisioni di ex come Cassano e Amauri che ancora non hanno firmato.

Aria di contestazioneOk Jorginho-StrinicLopez più di Gargano � NAPOLI (g.m.) Aria di contestazione stasera al San Paolo, dove ci saranno 25mila spettatori per Napoli-Cesena. Per evitare che i fischi diventino ancora più assordanti di quelli di sabato all’esterno dell’hotel Vesuvio, Rafa Benitez cercherà di mandare in campo gli uomini più freschi. A sinistra dovrebbe tornare titolare Strinic, che non era in lista Uefa. A centrocampo Jorginho partirà dal primo minuto mentre Lopez è in vantaggio nel ballottaggio con Gargano. Mertens sarà preferito a Insigne.

Mimmo MalfitanoNAPOLI

L a tregua gli spetta, almenoper una notte. Perché, sta-sera, il Napoli è atteso da

un altro impegno dai contenutiimportanti. La sfida col Cesenaha poco o nulla da dire per gliavversari, già retrocessi. L’unicoloro interesse sarà quello dionorare il campionato fino infondo, così come sta facendo ilParma. Ma avrà mille significatiper il collettivo napoletano, ilcui obbiettivo resta il terzo po-sto. Di certo, non avrà alternati-ve, Rafa Benitez, stasera. Perevitare il fallimento totale dellastagione, dovrà battere il Cese-na per restare agganciato alleposizioni che contano. Il timoredi un flop ha convinto persinoAurelio De Laurentiis a ritorna-re al fianco della squadra: ilpranzo offerto sabato ai gioca-tori e allo staff tecnico gli è ser-vito per ribadire l’importanza diconquistare un posto Cham-pions e per promettere loro unrobusto premio se dovesseroriuscire nell’intento.

LA GRANDE FUGA Intanto, daqueste parti si sta preparando lagrande fuga, prevista per i primi

di giugno quando, cioè, la serieA chiuderà la competizione. Ra-fa Benitez andrà via, a prescin-dere dalle offerte che gli sonogiunte (West Ham e Newcastle,in Premier League) e dal conse-guimento del risultato (qualifi-cazione Champions League). Ilrapporto con De Laurentiis è deltutto compromesso, special-mente dopo l’eliminazione dal-l’Europa League. Con lui, lasce-rà l’intero staff tecnico, mentreresta in sospeso la questione le-gata alla permanenza di Riccar-do Bigon. Il diesse ha ancora unanno di contratto e l’unica op-portunità a disposizione delleparti è quella della risoluzioneconsensuale. Diversamente, cisarebbero da pagare delle pena-li in caso di separazione unilate-rale. Le indiscrezioni sul sostitu-ito di Benitez si susseguono.Quillon, procuratore dello stes-so allenatore spagnolo, avrebbeconsigliato a De Laurentiis iltecnico del Siviglia, Unai Emery.Ma il presidente è già in parolacon Sinisa Mihajlovic, che verràannunciato a fine campionato.

TRISTEZZA HIGUAIN Persinolui è stato contestato da quelgruppetto di tifosi che s’era ra-dunato dinanzi all’hotel che haospitato il pranzo del riavvicina-

mento tra la società e la squa-dra. Gonzalo Higuain è a pezzi,svuotato mentalmente dopol’eliminazione dall’Europa Lea-gue, determinata dai suoi erro-ri, principalmente, e stasera an-drà in panchina: al suo posto cisarà Zapata. Qualcosa è cambia-to nell’umore del Pipita, semprepiù nervoso e irascibile in cam-po. I fatti di Parma ne hanno evi-denziato il disagio di questo pe-riodo. L’impressione è che an-che lui stia progettando la fuga,ma nel suo caso l’operazione ap-pare molto complicata: c’è uncontratto che lo lega fino al2018 al Napoli e De Laurentiisnon ha alcuna intenzione di ce-derlo. A lui non dispiacerebberitornare a Madrid, all’Atletico,così come vorrebbe anche Cal-lejon: Simeone li ha chiesti ai

suoi dirigenti che stanno prepa-rando l’offerta da presentare alpresidente napoletano.

FRAGILE TREGUA Il periodonon è dei migliori, dunque. Peril Napoli, ma anche per i gioca-tori più rappresentativi, daiquali i tifosi si sarebbero aspet-tati quel qualcosa in più in gra-do di fare la differenza. Invece,ancora una volta, Higuain e Cal-lejon sono venuti meno proprionel momento più intenso dellastagione, quando forse ci sareb-be voluto il loro talento per scri-vere nuove pagine della storiadel club. Resta l’importanza del-la gara di stasera: i 3 punti sonol’unico modo per tenere in piedila tregua, che sta diventandosempre più fragile.

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FIORENTINA (4-3-3)

PARMA (4-5-1)

MIRANTE83

NETO1

TOMOVIC40

SAVIC15

G.RODRIGUEZ2

DIAMANTI18

M.GOMEZ33

PALLADINO17

SALAH74

MATIFERNANDEZ

14PIZARRO

7AQUILANI

10

GHEZZAL5

NOCERINO23

JORQUERA80

MAURI8

VARELA26

PASQUAL23

GOBBI18

FEDDAL28

MENDES4

CASSANI2

OGGI Ore 19 ARBITRI Tommasi; La Rocca-Tegoni; Costanzo; Peruzzo-Fabbri TV Sky Calcio1 e Supercalcio; Premium Calcio (And.0-1)

PANCHINA 12 Tatarusanu, 31 Rosati, 38 Rosi, 19 Basanta, 28 Alonso, 20 Borja Valero, 16 Kurtic, 5 Badelj, 32 Lazzari, 17 Joaquin, 72 Ilicic, 9 Gilardino. ALLENATORE Montella. BALLOTTAGGI Gomez-Gilardino 51-49% Diamanti-Ilicic 60-40%; Neto-Tatarusanu 60- 40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Basanta, M. Gomez, Kurtic, Diamanti, Neto, Borja Valero. INDISP. Babacar (20 giorni), Rossi (30 giorni), Vargas (7 giorni), Richards (7 giorni), Bernardeschi (da valutare) ALTRI Lezzerini, Bagadur, Lupatelli, Octavio, El Hamdaoui.

PANCHINA 22 Iacobucci, 1 Bertozzi, 6 Lucarelli, 13 Prestia, 58 Esposito, 37 Broh, 31 Mariga, 14 Galloppa, 21 Lodi, 7 Ravanelli, 34 Haraslin, 88 Coda. ALLENATORE Donadoni. BALLOTTAGGI Palladino-Coda (55-45%) SQUALIFICATI Lila (1). DIFFIDATI Varela, Lodi. INDISP. Costa, Santacroce e Bajza (da verificare). ALTRI Rossetto, Taider, Erlic.

NAPOLI (4-2-3-1)

CESENA (4-3-1-2)

AGLIARDI30

ANDUJAR45

MAGGIO11

ALBIOL33

BRITOS5

LOPEZ19

CALLEJON7

HAMSIK17

ZAPATA91

BRIENZA11

MERTENS14

TABANELLI23

DE FEUDIS8

CARBONERO7

JORGINHO8

DJURIC18

DEFREL92

STRINIC3

RENZETTI33

KRAJNC15

VOLTA14

PERICO 24

OGGI 21 ARB. Irrati; Barbirati-MusolinoNicoletti; Rizzoli-Baracani. TV Sky Sport1 e Supercalcio; Premium Calcio (A. 4-1)

PANCHINA 1 Rafael, 15 Colombo, 16 Mesto, 4 Henrique, 26 Koulibaly, 31 Ghoulam, 88 Inler, 77 Gargano, 23 Gabbiadini, 24 Insigne, 9 Higuain. ALLENATORE Benitez. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Albiol, Maggio, Koulibaly e Britos.

PANCHINA 1 Leali, 81 Bressan, 2 Nica, 6 Lucchini, 25 Capelli, 34 Cascione, 44 Cazzola, 77 Ze Eduardo, 19 Succi, 9 Rodriguez, 27 Dalmonte. ALL. Di Carlo.SQUAL. nessuno. DIFF. Cascione, Krajnc, Perico, Renzetti e Rodriguez.

L’ALTRO POSTICIPO

Montella contro i tifosi: «Rispettate la Fiorentina»

Serie ARPosticipi 36a giornata

1Il tecnico aspettail Parma e tuona:«Sbagliato deriderequesta squadra. Pronto a sfidare la città per difenderla»

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L’Atalanta si salvama non dal Genoa

Infuria il tifone Gasp 1Dopo i 5 gol al Toro, ecco i 4 ai bergamaschi che

festeggiano comunque la salvezza. Il Grifo supera la Samp

LA VOLATA PER L’EUROPA LEAGUE

NAPOLIPT. 60

Cesena JUVENTUS Lazio

FIORENTINAPT. 55

Parma PALERMO Chievo

SAMPDORIAPT. 54 0-1

Lazio EMPOLI Parma

INTERPT. 52 1-2

Juventus GENOA Empoli

GENOAPT. 56 1-4

SASSUOLO ATALANTA Inter

TORINOPT. 51

Chievo MILAN Cesena

In MAIUSCOLO le gare in trasferta

difficilemediaDIFFICOLTÀ: facile

STATO DI FORMA: scarso buono ottimo

La 4ª e la 5ª classificata vanno direttamente alla fase a gironi, la 6ª al terzo turnopreliminare (30 luglio-6 agosto)

36ª 37ª 38ª

2-0

Andrea ElefanteINVIATO A BERGAMO

E pedalarono tutti felici econtenti. Reja lo farà persciogliere il voto che aveva

fatto invocando la salvezza, emagari si fermerà anche per ac-cendere un cero dedicato al Pa-lermo, che ha spedito il Cagliariin B: strana sensazione festeg-giare il quinto anno consecutivoin A perdendo in casa 4-1, e in-fatti l’annuncio dello speakersopra il fischio finale di Gerva-soni faceva il rumore di un so-spiro liberatorio.

QUINTO POSTO Gasperini e lasua banda, invece, continuanoa pedalare forte verso frontiereextraitaliane. Suonerà anche

retorico, banale e pure ripetiti-vo, ma va detto ancora: doverpensare già oggi che questasquadra rischia di non potergiocare nell’Europa League cheieri ha iniziato a toccare più cheaccarezzare, sbarcando al 5°posto in attesa del risultato distasera della Fiorentina, èun’ingiustizia, per tutti. Soloper i tifosi rossoblù, invece, ilpensare di farsi fregare quelpassaporto, fra l’altro per ve-derlo finire proprio nelle taschedella Samp scavalcata ieri, è unincubo: il danno che si aggiun-gerebbe alla beffa (e chissà sepiù danno o più beffa). Resta dacapire se Preziosi, che in setti-mana ha sentenziato «avere lalicenza Uefa sarà dura», ha giàassolute certezze negative epreferisce non illudere nessu-

no, oppure nell’incertezza ab-bia scelto di mettere le maniavanti, prospettando il peggioper poter festeggiare il meglio (la «sorpresa» di cui ha parlatosabato Gasp).

PARADOSSI E LOGICA Già sicu-re invece sono altre cose: quasinessuno ha lo score attuale delGenoa, che ha vinto sei delle ul-time otto partite e non sa più co-sa sia un pareggio; forse nessu-no ha momenti di calcio comequelli che ieri hanno consentitoai rossoblù di sbattere in un cas-setto le recriminazioni neraz-zurre (rigore non concesso perfallo di Roncaglia su D’Alessan-dro a fine primo tempo, sul-l’1-1) e di stravincere in una ri-presa che alla partita ha restitu-ito logica dopo i paradossi di un

ATALANTA 5

Il 5° gol nelle ultime sei presenze, salva sulla linea l’1-2, un quasi assist per Moralez: peccato solo il possibile 4-2 sulla traversa.

6

IL MIGLIOREMAURICIO

PINILLASPORTIELLO 6 Come prendere quattro gol e non avere colpe specifiche. Anzi: sicuro all’alba della partita su Lestienne, poi frena Bertolacci e dice no al 4-1 di Rincon.BELLINI 5,5 Ha spesso il fianco scoperto su Lestienne, che pure non sempre ne approfitta: con Zappacosta (squalificato) forse il belga avrebbe avuto più necessità di difendereSTENDARDO 5 Non è piccolino, ma sul gol Pavoletti gli mangia in testa.CHERUBIN 4,5 Iago e Rincon lo prendono in mezzo, Bertolacci e per due volte Iago lo fanno arrossire per impotenza. E si era pure mangiato l’1-0.BENALOUANE 6 Fa in tempo a sfiorare il 4-2: con il senno di poi, sarebbe stato da preferire a CherubinDRAMÉ 6 Nessuno nell’Atalanta ha la sua corsa e con Bellini così bloccato sull’altra fascia ha spesso via libera (infatti quasi segna il 2-1). Però in fase difensiva paga per

forza qualcosa: il Genoa sfonda preferibilmente dalla sua parteCARMONA 5,5 In quel tourbillon lì in mezzo si perde anche lui: non basta correre i soliti chilometri.MIGLIACCIO 5 Solo quantità (e qualche fallo di troppo) dove servirebbe almeno un po’ d’ordine.CIGARINI 5 Il confronto con Bertolacci a livello di idee è mortificante: luce spenta come poche volte, e se lì in mezzo non la accende neanche lui...MORALEZ 5,5 Ha più di mezzora di tempo ma sposta poco e la mira è troppo alta su assist di tacco di Pinilla.D’ALESSANDRO 4,5 Più che annullato da Edenilson e poi da Roncaglia, si annulla da solo. Timido, incostante: non pervenuti lui e la profondità che avrebbe dovuto dareBIANCHI 5,5 Pochi rifornimenti anche dalle fasce, poche chance per svoltareA. GOMEZ 6 Mette due palloni in area e ne nascono un quasi gol e un rigore procurato (regalato, da Burdisso). Poi sono più che altro sprazzi e tentativi, ma comunque sei occasioni create.

CIGARINI MORTIFICATO DA BERTOLACCI, STENDARDO SOVRASTATO DA PAVOLETTI, KUCKA STRAPOTENTE

GERVASONI Giusto non essere fiscale quando Bertolacci va giù in area, invece ci sarebbe rigore per il contatto Roncaglia-D’Alessandro.

LE PAGELLE di A.E.

5 DI FIORE 6PEGORIN 6

DI BELLO 6MERCHIORI 6

In emergenza, ok: però i fatti dicono che sbaglia la scelta Cherubin-Benalouane e forse anche quella Cigarini-Baselli. Quando azzarda un quasi 4-2-4 ormai è tardi.

IL TECNICOREJA

5

GENOA 8

Aggiorna i suoi primati personali: 7° assist e 6° gol - una goduria per gli occhi - dopo averne sfiorato un altro (Mandragora s.v.)

8

IL MIGLIOREBERTOLACCI

PERIN 7 Non riesce a incantare l’ex compagno Pinilla dal dischetto, ma fa bene tutto il resto: le uscite che servono su Cherubin (che lo grazia) e Dramé e poi una paratissima su BenalouaneRONCAGLIA 5 Rischia con Dramé e soprattutto D’Alessandro: il rigore c’è, ma Gervasoni lo «pedona». Poi arriva anche la «roncagliata», su Gomez, e non è 4-2 solo per poco.BURDISSO 4,5 E quel rigore da pallavolista? Troppo esperto per non parlare di incidente di percorso, infatti poi si rialza e compatta il repartoIZZO 6 Tutto sommato sempre puntuale: si lascia andare soltanto a un’incertezza che quasi costa il 3-2 di Moralez.EDENILSON 6,5 Per lui cambiare fascia – da sinistra a destra – è come bere un bicchier d’acqua: resta sempre un ottimo ago della bilancia per far oscillare la squadra fra difesa aquattro e 3-4-3, senza mai squilibrarla.RINCON 7 Stretto o largo, a destra fa

tutto e con Iago ormai si capisce a occhi chiusi. Accarezza anche il 4-1, ma c’è Sportiello.KUCKA 7 Se Bertolacci con 45 passaggi e 12 lanci positivi è il fosforo e l’essenzialità che fanno sgorgare calcio e occasioni, lui un po’ gli copre le spalle e un po’ lo affianca: partenza all’insegna della strapotenza, poi governa con sicurezza.IAGO 8 Ok, Cherubin lo fa accomodare, ma quei sinistri a girare sono canzoni. Prima doppietta, e siamo a 13 gol (11 nel 2015: soltanto Toni meglio di lui). Perdonatissimi i 18 palloni persi. (També s.v.)PAVOLETTI 7 Prende l’ascensore e non perdona Stendardo, dà a Iago la palla del 3-1. E’ arrivato alla quarta firma nelle ultime 5 partite, sempre a segno nella ultime tre: sta diventando sentenza.LESTIENNE 6 Idee di qualità a volte ancora irrisolte, ma cerca subito la porta ed è lui che inizia a «vedere» il 3-1. Quando migliorerà l’esecuzione dell’ultimo spunto...BERGDICH 6 Largo a sinistra, quando il risultato della partita è già nella tasca del Genoa.

Nelle difficoltà Gasperini sembra sguazzare: il suo Genoa è forte di un disegno che esalta gli uomini, non viceversa.

IL TECNICOGASPERINI

8

58I gol segnati finora dai rossoblù, 2 in più del 2008-09 (c’erano Gasp, Milito e Thiago Motta) quando andò in Europa

LA CIFRA

Serie AR36a giornata

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17LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

primo tempo schizofrenico, madagli ingredienti chiarissimi: ilgioco comunque già limpidodel Genoa contro quello specu-lativo dell’Atalanta, fatto di oc-casioni trovate più che create, esempre su calci da fermo (unachance per Cherubin, e poi lagigantesca sciocchezza del ma-ni da rigore di Burdisso). Dun-que i rischi rossoblù (blitz diDramé murato da Perin e poi ilsospettissimo rigore di cui so-pra), anche dopo aver pareg-giato con Pavoletti e prima digridare alla beffa, per un gol ditesta di Bertolacci ricacciatofuori dalla porta da Pinilla. In-somma la scivolosa sensazionedi incompiuto a dispetto del po-tere delle proprie idee, incarna-te perfettamente da Kucka e so-prattutto Bertolacci nel cuore

del campo, dove il Genoa ha ini-ziato a vincere la patita.

DEDICATO ANCHE A CONTE Ilc.t. Conte, che ultimamente ve-de Genova e sorride (domenicascorsa era toccato a Soriano) eieri dev’essersi compiaciuto an-che per la reattività di Sportiel-lo e Perin, avrà preso nota consperanza: proprio a Bertolacci ètoccato il primo ciak del film de-dicato alla bellezza del gol - in-serimento già faccia alla porta,tunnel, finta al portiere - e poisciambola. Come se il Genoaavesse deciso di vincere la parti-ta, nel giro di 4’, e la cosa diven-tasse inevitabile: perché poi èentrato in scena anche Iago ed èsembrato che con il sinistro isuoi due gol li disegnasse, piùche segnasse, soprattutto il 4-1;

perché le vie del gol per Gaspe-rini sono quasi infinite come lesue possibili variabili tattiche,anche e soprattutto in corsa; inbuona sostanza perché il Genoaoggi è così: anche se un giornodopo l’altro gli mancano i drib-bling di Perotti e Niang, e poi lesoluzioni di Tino Costa, e poi lapotenza di Borriello, continuaad essere una gioiosa macchinache percorre quelle strade versola porta avversaria senza sban-dare. E spera che tutto questoserva a qualcosa che non sia so-lo pura gloria calcistica: tipoavere un attacco che già oggi,con altre due partite da giocare,ha segnato più gol (58-56) delGenoa 2008-09, quello di Ga-sp, Milito e Thiago Motta. Soloche quello in Europa ci andò.

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ATALANTA 1

GENOA 4PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Pinilla (A) su rigore al 18’, Pavoletti (G) al 30’ p.t.; Bertolacci (G) al 12’, Iago (G) al 16’ e al 28’ s.t.

ATALANTA (4-3-3) Sportiello; Bellini, Stendardo, Cherubin (dal 30’ s.t. Benalouane), Dramé; Carmona, Migliaccio, Cigarini (dal 15’ s.t. Moralez); D’Alessandro (dal 21’ s.t. Bianchi), Pinilla, A. Gomez.PANCHINA Frezzolini, Merelli, Del Grosso, Scaloni, Baselli, Grassi, Emanuelson, Rosseti, Boakye.ALLENATORE RejaBARICENTRO BASSO 49.7 M. CAMBI DI SISTEMA dal 15’ s.t. 4-2-3-1, dal 21’ s.t. 4-4-2.ESPULSI nessuno.AMMONITI Migliaccio, Carmona e Pinilla per gioco scorretto.

GENOA (4-3-3)Perin; Roncaglia, Burdisso, Izzo, Edenilson; Rincon, Bertolacci (dal 39’ s.t. Mandragora), Kucka; Iago (dal 42’ s.t. També), Pavoletti, Lestienne (dal 22’ s.t. Bergdich).PANCHINA Lamanna, Sommariva, Soprano, Gulli, Laxalt, Ghiglione, PanicoALLENATORE Gasperini.BARICENTRO BASSO 49.4 M.CAMBI DI SISTEMA dal 22’ s.t. 3-4-3, dal 42’ s.t. 4-4-2ESPULSI nessunoAMMONITI Izzo per gioco scorretto.

ARBITRO Gervasoni di MantovaNOTE paganti 6.203 per un incasso di euro 60.851,09; abbonati 10.678 per una quota di euro 110.406,98. Tiri in porta 6-7. Tiri fuori 9-4. In fuorigioco 1-4. Angoli 9-7. Recuperi: 2’ p.t., 3’ s.t.

Iago Falque (in alto lo splendido gol del 4-1), 25 anni, con la doppietta di ieri è arrivato a 13 gol in Serie A: 11 li ha fatti nel 2015ANSA

ATALANTA

E Reja va già oltre«La mia confermaè lapalissiana»

1«Siamo salvi, quindi resto: lo dice il contratto. Abbiamo bisogno di tre-quattro rinforzi»

Edy Reja, 69 anni, a marzo ha sostituito Colantuono

Matteo SpiniBERGAMO

«M ai sconfitta fu così dolce». Nelgiorno della salvezza matemati-ca, Edy Reja non riesce proprio a

dispiacersi, nemmeno di fronte ad un bruscok.o. come quello di ieri contro il Genoa (il set-timo in casa per l’Atalanta). Obiettivo centratocon una sconfitta, metafora di una stagionestrana e difficile: «Avere raggiunto la salvezzaa due giornate dalla fine ci rende orgogliosi -attacca il tecnico - viste le condizioni in cuieravamo, il traguardo è importante e possia-mo dire di esserci salvati con i nostri meriti.Dispiace avere perso sonoramente: i giocatorierano abbattuti, avremmo preferito festeggia-re in una maniera più adeguata». Merito di unGenoa bellissimo, ma non solo: «Eravamo invantaggio ma forse dopo avere visto che il Pa-lermo vinceva a Cagliari, ci siamo sentiti salvie abbiamo abbassato il ritmo: è mancata l’in-tensità e di fronte avevamo la squadra più informa del campionato».

SGUARDO AL DOMANI Da ieri, a Berga-mo, si parla di futuro: innanzitutto

quello imminente, con le ultime duepartite. «L’obiettivo è raggiungere i

fatidici 40 punti – continua Reja-: mi piacerebbe finire il cam-pionato in maniera dignito-

sa, in quanto a gioco e risulta-ti. In queste partite proverò qualche soluzionediversa per trovare stimoli nuovi». Ma all’oriz-zonte c’è la prossima stagione: «Secondo ilmio contratto, la conferma è lapalissiana in ca-so di salvezza. Quanto ai giocatori, non ho an-cora parlato con la società: finora il pensieroera la permanenza in A. Bisogna essere rico-noscenti ai ragazzi. Poi l’Atalanta ha una filo-sofia giovane: vedremo anche se avremo biso-gno di due, tre o quattro pedine per alzare iltasso tecnico».

CIGARINI A DUE FACCE Luca Cigarini è divisotra la soddisfazione per la salvezza e la delu-sione per la sconfitta: «Siamo contenti di avereraggiunto l’obiettivo, al termine di una stagio-ne nella quale non ci saremmo aspettati tuttequeste difficoltà. Dispiace per il risultato e peruna prestazione non all’altezza».

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GENOA

Iago ha fatto 13 tra i marcatoriOra è il gioiello sul mercato1Lo spagnolo, Bertolacci, Perotti: sarà dura per Preziosi resistere alle offerte

Matteo BregaMILANO

I l giochino del «vorrei manon posso» si mischia con larealtà. E questo Genoa, ri-

petutamente bello sul campo emeritatamente in prima fila perstrappare il codino dell’EuropaLeague rischia la doppia burla.Senza licenza Uefa la squadra diEnrico Preziosi cederà il gettonea chi arriva dietro e senza cambi

di linea il giocattolo rischierà diessere smontato ancora una vol-ta. Il Gasp, se resterà, dovrebbericominciare ancora tutto dallefondamenta. Perdendo con ogniprobabilità i fari della gara di ie-ri, Iago Falque e Andrea Berto-lacci, oltre che Diego Perotti. Ilmercato chiama, anzi urla. EPreziosi difficilmente non ascol-terà. Perché le cifre che circola-no sono decisamente interes-santi nell’ottica presidenziale.

FALQUE, BASTA LA PAROLA Ia-go era stato acquistato dalla Ju-ventus nell’estate 2008, in usci-ta dalla cantera del Barcellona.Non è mai sbocciato il feeling edopo vari passaggi anglo-iberi-ci, l’estate scorsa ha trovato laterra promessa al Genoa. «Miispiro a Del Piero - aveva rivela-to giorni fa -. Ho imparato molto

allenandomi con lui nella Ju-ventus». Gasperini lo ha elogia-to per la sua maturità tattica. Non è solo un attaccante che se-gna e inventa, ma mette a suadisposizione le corse di sacrifi-cio per accorciare e cucire in fa-se difensiva. «Proprio quandopensi che non ne abbia più e tiprepari a sostituirlo - ha dettoGasperini - lo vedi ripartire inaiuto alla difesa. Per questo è ungiocatore fondamentale per ilGenoa». Su di lui il movimentoaumenta: con 13 gol in A è com-prensibile.

BERTOLACCI Le attenzioni buo-ne che circondano Bertolacci so-no quelle di Antonio Conte cheormai lo tiene avvinghiato algruppo azzurro. «Il futuro perme adesso non è importante - haspiegato ieri il genoano -, voglio

far parlare il campo, devo di-mostrare le mie qualità sulterreno di gioco, poi a questecose ci pensa la persona che misegue che per me è come un se-condo papà». Niente mercato,niente Nazionale. Nella testa diBertolacci c’è solo il Genoa.«Dobbiamo restare con i piediper terra, mancano due garedifficili con Inter e Sassuolo,crediamo nell’obiettivo euro-peo - ha chiuso -, ma dobbia-mo restare concentrati. Ab-biamo comunque dimo-strato di essere unasquadra forte e di meri-tare questa classifica».

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Page 18: La Gazzetta dello Sport (05-18-2015)

18 LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Samp, è allarme attaccoQuanto pesa il k.o. di Eder 1Con l’infortunio del brasiliano le punte di Mihajlovic si sono spenteOkaka fuori forma, Muriel va a fiammate ed Eto’o fatica in zona gol

Alessio Da RonchGENOVA

S inisa Mihajlovic ora do-vrà cercare in ogni ango-lo della sua mente e

scandagliare ogni piccola pie-ga della sua esperienza calci-stica per trovare le mosse giu-ste per rivitalizzare la Sampdo-ria.

NUMERI I numeri parlanochiaro: nella volata per un po-sto in Europa la squadra blu-cerchiata ha la velocità più bas-sa: nelle ultime otto partite Pa-lombo e compagni sono riusci-ti a esultare una sola volta, aUdine. Dopo il successo sull’In-ter, datato 22 marzo, sono arri-vati anche tre pareggi e benquattro sconfitte. Rispetto allaSampdoria delle prime tre set-timane di marzo, quella checon 4 successi consecutivi suAtalanta, Cagliari, Roma e In-ter aveva quasi messo le manisul rinnovo del passaporto eu-ropeo, manca Eder, l’uomo deigol, ma anche e soprattutto delsacrificio e dell’imprevedibili-tà, l’attaccante che aiutava ladifesa, l’ala che riusciva spessoa creare superiorità numericacon i suoi dribbling e la sua ve-locità.

ASSENZA PESANTE Il proble-ma principale è proprio il fattoche Eder non ci sarà neppurenelle ultime due partite controEmpoli e Parma. L’infortuniorimediato a Napoli lo costringeancora a camminare con diffi-coltà: il brasiliano sarà prontosoltanto a luglio, in tempo peraggregarsi ai compagni in riti-ro. Mihajlovic sa che deve pun-tare l’obiettivo altrove, sui treproblemi risolvibili.

CASA AMARA Il Ferraris è sta-to per quasi tutta la stagioneuna fabbrica di punti: 7 succes-si e 7 pareggi, nelle prime 14sfide a Marassi, per un totale di

28 punti, alla media di 2 puntia partita. Ora però lo stadio dicasa è divenuto una trappola:nelle ultime quattro sfide, con-tro Cesena, Verona, Juventus eLazio, sono arrivati 2 pareggi edue sconfitte, 2 soli punti, allamedia di 0,5 a partita. Il tuttocondito con un solo gol, quelloche aveva illuso i blucerchiaticontro il Verona, messo a se-gno da De Silvestri, un difenso-re.

ETO’O Ecco il secondo proble-ma: l’attacco fatica perchéEder non c’è, ma anche perchéOkaka è scaduto di condizio-ne, Muriel va a fiammate edEto’o pare annebbiato dalla fa-tica. La sostituzione del came-runese nelle ultime due sfide ladice lunga, il suo errore, pe-sante, contro la Lazio è la pro-va di un momento difficile.

Mihajlovic aveva intuito tuttoin anticipo, contro il Cesena aveva provato a forzare il desti-no, inserendo in campo tutti isuoi attaccanti di maggior qua-lità contemporaneamente. AUdine il tecnico ha azzeccato lamossa Djordjevic, ora dovrà in-ventarsi altre magie. Non saràsemplice.

DIFESA Nel frattempo anche ilreparto arretrato fa acqua. Ot-to reti subite nelle ultime 5 sfi-de sono troppe, anche perchéin buona parte sono scaturiteda errori banali. Alla squadramanca lo spirito di sacrificiodegli attaccanti visto nei mesiprecedenti. A Empoli, contro l’amico Sarri e le sue riparten-ze, sarà fondamentale ritrova-re la difesa per rilanciare il so-gno Europa.

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36aGIORNATA

Magic+3RCampionato

Polveri bagnate

LUIS MURIELVoluto fortemente da Mihajlovic a gennaio, ha messo in cascina quattro reti in 14 presenze in campionato con la Samp GETTY

STEFANO OKAKAEra partito bene da titolare, poi è lentamente scivolato in panchina, complici gli arrivi di Eto’o e Muriel. Per lui 31 gare e 4 gol in campionato LAPRESSE

GONZALO BERGESSIOAcquistato in estate dal Catania, il Toro non ha quasi mai lasciato il segno a Genova: solo una rete in campionato in 21 gare LAPRESSE

EDERL’italo-brasiliano ha chiuso il suo campionato il 26 aprile facendosi male durante Napoli-Samp: per lui 30 gare e 9 reti FORTE

GLI ANTICIPI DI SABATO

MARCATORI Icardi (I) al 9’, Marchisio (J) su rigore al 42’ p.t.; Morata (J) al 38’ s.t.

INTER (4-3-1-2) Handanovic 4,5; D’Ambrosio 6,5, Ranocchia 5,5 (dal 44’ s.t. Gnoukouri s.v.), Vidic 5, Juan Jesus 6; Brozovic 6,5 (dal 37’ s.t. Podolski s.v.), Medel 5, Kovacic 6; Shaqiri 6,5 (dal 26’ s.t. Nagatomo 6); Icardi 5,5, Palacio 6,5. All. Mancini 6.

JUVENTUS (4-3-1-2) Storari 7,5; Lichtsteiner 5,5 (dall’11’ s.t. Ogbonna 6), Barzagli 6, Bonucci 6, Padoin 5,5; Romulo 5,5, Marchisio 7, Sturaro 6; Pereyra 6 (dal 33’ s.t. Pogba s.v.); Matri 6 (dal 21’ s.t. Llorente 6), Morata 7,5. All. Allegri 6,5.

ARBITRO Doveri 5.NOTE Ammoniti Ranocchia (I), Brozovic (I), Vidic (I), Kovacic (I), Juan Jesus (I), Morata (J), Lichtsteiner (J).

Marchisio-MorataLa Juve affondal’Inter in rimonta

INTER 1

JUVENTUS 2

MARCATORE Gentiletti al 9’ s.t.

SAMPDORIA (4-3-1-2) Viviano 6; De Silvestri 6, Silvestre 6,5, Romagnoli 6, Regini 5,5; Acquah 5,5 (dal 17’ s.t. Rizzo 6), Palombo 5 (dal 36’ s.t. Okaka s.v.), Obiang 5; Soriano 6,5; Muriel 5,5, Eto’o 5 (dal 17’ s.t. Bergessio 5,5). All. Mihajlovic 5,5.

LAZIO (4-3-1-2) Berisha 6; Basta 6,5, Ciani 5,5, Gentiletti 7 (dal 31’ s.t. De Vrij6), Radu 6; Parolo 7, Ledesma 6,5, Lulic 6,5; Candreva 7,5 (dal 38’ s.t. S. Mauri s.v.), Klose 6 (dal 25’ s.t. F. Djordjevic 6), F. Anderson 7. All. Pioli 7,5.

ARBITRO Mazzoleni 5,5.NOTE Ammoniti Palombo (S), Silvestre (S).

Che GentilettiLa Lazio superala Sampdoria

SAMPDORIA 0

LAZIO 1

SAMUEL ETO’OIl camerunese è arrivato alla Samp nel mercato di riparazione: in 16 partite di campionato ha realizzato un solo gol ANSA

ZUPPINGdi VINCENZOCITO

QUELLI DEL COORDINAMENTO,CONSIGLI PARA PER IL MILANE L’OSPIZIO DI MANDORLINI

M ancano solo duegiornate alla finee forse un giorno

ce lo diranno chi sono quelli del famigerato «coordinamento» che prima dell’arbitro, prima degli assistenti, prima del bordocampista, sanno sempre quanti saranno i minuti di recupero...

Andrea Bertolacci a Sky sul suo futuro «Non dipende da me, l’ultima parola spetta a me»

«Il mio futuro è quello di Toni? Siamo due vecchietti, vorrà dire che ce ne andremo assieme all’ospizio» (Andrea Mandorlini a «Stadio sprint», Rai Due)

Inter-Juve, il solito incipit della coppia Caressa-Bergomi su Sky «Ciao Beppe!». «Ciao Fabio!». «Come può trovare motivazioni la Juve?». «Le troverà». Ciao Beppe, ciao Fabio, per fortuna il campionato sta finendo.

Sassuolo Milan, sul gol dell’1-0 fa chiarezza Massimo Barchiesi (Radiorai) «Forse il pallone è entrato del tutto, forse no».

Sulla rete del 2-2 Antonio Nucera (Sky) non ne azzecca una. «De Jong anticipa il portiere del Milan Consigli». Ha segnato Alex e Consigli è del Sassuolo….

Arriva Massimo Veronelli e gli dice «Guardi che il gol del Dnipro era irregolare!». Benitez «Non lo possiamo cambiare». L’inviato insiste, il tecnico ribadisce «Non lo possiamo cambiare» Graziano Cesari dallo studio, dopo la moviola, rincara la dose «Il gol non c’era!». L’allenatore imperterrito «Non lo possiamo cambiare». (A Canale5, tanto per non fare polemiche, cercano di

aizzare Benitez senza riuscirci dopo la partita di Europa League fra Dnipro e Napoli).

Gaia Brunelli (diretta gol serie B, Sky) dopo la rete del Cittadella. «Grande assist di Minesso per Gerardi che conosce il suo compagno di squadra!». E volevamo pure vedere, dopo 41 partite…

I grandi servizi esterni di «Novantesimo minuto» (Rai due). L’inviato Alberto Rimedio è fuori dallo stadio di Bergamo, dopo la partita. Il conduttore Marco Mazzocchi è ansioso di sapere «Ma lì come va, sai che a a me piace inquadrare l’ambiente, entrare nelle situazioni..». Veramente c’è solo il piazzale vuoto e un tipo che mette gli attrezzi nel pullman

Fabrizio Frates (basket su Sky, playoff serie A2) «Carra segna con la mano sinistra, è quello che ha fatto in 35 anni di carriera!». E quanti ne ha?

Su Raisport le ultime palpitanti fasi della settima tappa Grosseto-Fiuggi del Giro d’Italia, c’è la volata. Francesco Pancani «Spunta da quest’altra parte anche Lobato, cerca Lobato il tentativo..» Silvio Martinello «Modolo!». Francesco Pancani «Modolo, Modolo, c’è la vittoria di Sacha Modolo!». Martinello «Attenzione, Diego Ulissi, attenzione!». Uno stupito Pancani «No, Ulissi! E’ Ulissi! Ulissi.....Anche lui non credeva a questo successo!» (veramente non ci credevano loro). Un amaro Martinello «Ulissi ci ha sorpreso….ci ha sorpreso…Io primo avevo detto Modolo…Mi sembrava la sua sagoma….». Che sagome© RIPRODUZIONE RISERVATA

BEATI GLIABBONATI PREMIUMPERCHÈ VEDRANNOLA CHAMPIONS

Non è una parabola.Da agosto 2015

e per le successive tre stagionitutta la Champions League

è un’esclusiva Mediaset Premium.Le partite non saranno visibili

sulla pay tv satellitare.

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21LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTSerie AR36a giornata

TORINO 2

CHIEVO 0PRIMO TEMPO 0-0MARCATORI Maxi Lopez al 6’ e al 24’ s.t.

TORINO (3-5-2)Padelli; Maksimovic, Jansson (dal 23’ s.t. Glik), Moretti; Darmian, Vives, Gazzi, El Kaddouri (dal 40’ s.t. Benassi), Gaston Silva (dal 27’ s.t. Molinaro); Maxi Lopez, Martinez.PANCHINA Ichazo, Castellazzi, Basha, A. Gonzalez, Rosso.ALLENATORE Ventura.CAMBI DI SISTEMA nessuno.BARICENTRO BASSO 49,2 METRIESPULSI nessuno.AMMONITI Maksimovic, Gaston Silva e Moretti per g. scorretto.

CHIEVO (4-4-2)Bardi; Frey, Gamberini, Cesar, Biraghi; Izco, Christiansen (dal 31’ s.t. Pellissier), Radovanovic, Birsa (dal 12’ s.t. Botta); Meggiorini (dal 19’ s.t. Fetfatzidis), Paloschi.PANCHINA Bizzarri, Seculin, Dainelli, Cofie, Sardo, Zukanovic, Anderson, Vajushi, Pozzi.ALLENATORE Maran.CAMBI DI SISTEMA dal 28’ s.t. 5-3-1-1, dal 1’ s.t. 3-4-3, dal 31’ s.t. 4-2-4.BARICENTRO MEDIO 52,3 METRIESPULSI nessuno.AMMONITI nessuno

ARBITRO Rocchi di Firenze.NOTE spettatori 15mila circa, pagantie incasso n.c.; abbonati 10.074, quota di 124.428 euro. Tiri in porta 10-1. Tiri fuori 10-3. In fuorigioco 1-1. Angoli 6-1. Recuperi: p.t. 3’, s.t. 4’.

Alex FrosioINVIATO A TORINO

P oteva lasciar perdere, ac-c o n t e n t a r s i , r if let-tere sul desti-

no avverso toccatoin passato ad altresquadre poco abi-tuate all’Europa edevitato da tempo.Poteva ricordare laprima delle 50 parti-te che hanno precedu-to questa — a Stoccolmail 31 luglio — e dirsi «vabene, basta così». E inveceil Torino si è concentratosull’ultima, su quei minutifinali contro il Genoa, cheavevano macchiato l’im-

magine da lottatori, e il pensie-ro è stato un altro: serve un’al-tra gara da Toro. Così, le ener-gie che sembravano in riserva aMarassi, sono tornate prepo-tenti col Chievo, invece sì timi-do. Doppietta dell’ex Maxi Lo-pez (nella foto Lapresse), chenon esulta («perché al Chievosono stato benissimo»), e il To-rino tocca quota 51, appena 6punti in meno di quanti ne ab-bia fatti nella stagione scorsa,con Immobile capocannonieree il Cerci che si era meritatol’Atletico Madrid. La porticinaper l’Europa è ancora aperta,oltrepassarla sarebbe un altroorgoglio ma forse non proprioil desiderio più intenso dei gra-nata, che sarebbero costretti aun’altra partenza anticipata.

MOSSE E CONTROMOSSE Ieri èstata la voglia a fare la differen-za. E il Toro ce l’aveva. Il Chievosi è visto costretto a cambiareper tre volte disposizione (com-preso un tentativo di marcatu-ra a uomo di Meggiorini suGazzi, epicentro del giro-pallatorinista), e sempre il Toro hatrovato il modo di metterlo inimbarazzo. Alla fine sarannoventi le conclusioni granataverso la porta. A inizio ripresaquella che sblocca, dopo un’ot-tima idea verticale di El Kad-douri per Martinez. Sull’angoloche segue, risolve in mischiaaerea Maxi Lopez. Reazionedel Chievo: zero. Corsa del To-rino: ancora a mille. Inevitabileil 2-0: Maxi si scatena su un rin-vio dalla difesa, svernicia Cesare colpisce di nuovo. Botta,Fetfatzidis e il 4-2-4 finale pro-

ducono nienteper un Chievoche chiudecon un solo ti-ro nello spec-chio (di Birsasu punizio-

ne: innocua) eche appena due

settimane fa ave-va frustrato l’assal-

to all’Europa dell’In-ter a San Siro. Capitoquanta voglia aveva ilToro?

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Doppio Maxi Toro motivatoQuesto Chievo è troppo timido1L’argentino tiene aperta ai granata una piccolissima speranza di Europa

TORINO 7

PADELLI 6 Un paio di disimpegni per esorcizzare la papera con l’Empoli.MAKSIMOVIC 6,5 Anticipi puliti, mette becco sull’1-0.JANSSON 6,5 Scuola Glik, chiude tutto lì dietro.GLIK 6,5 L’originale aggiunge gli applausi dei tifosi.MORETTI 6 Qualche grattacapo con Meggiorini.DARMIAN 7 Saetta sulla fascia e difende anche.VIVES 7 Corsa e aperture: bella prova.GAZZI 6,5 Il muratorino granata, ogni passaggio è un mattoncino utile.EL KADDOURI 6,5 Break preziosi, gli manca un po’ di precisione (Benassi s.v.)G. SILVA 6 Sfiora l’involontario ma memorabile gol da metà campo in una partita da compitino a sinistra.MOLINARO 6 Qualche sgroppata sulla fascia.IL MIGLIORE MAXI LOPEZ 7,5 In versione Maxi-bon, two is megl’ che uan.MARTINEZ 6,5 Agile, rapido, quando riceve al limite sente profumo di porta.ALL. VENTURA 7 Il Toro sta ancora bene, di testa e di gambe.

SAETTA DARMIANGAZZI CONCRETOCESAR LENTOIZCO SI SALVA

ROCCHILa partita èsemplice

semplice, trova il modo di affibbiare tre ammonizioni, almeno due delle quali evitabili.MARRAZZO 6 - AVELLANO 6MASSA 6 - SACCHI 6

CHIEVO 5

BARDI 6 Su Martinez rimanda la sentenza dell’1-0, su cui sbaglia in uscita.FREY 6 Dalla sua parte pochi pericoli.GAMBERINI 5,5 Quel pallone aereo in area da cui sgorga l’1-0 dovrebbe essere roba sua. Salva su Maxi Lopez ma già sul 2-0.CESAR 5 Investito da Maxi Lopez sul raddoppio.BIRAGHI 5 Impietoso il confronto con Darmian.IZCO 6 Match pari, ma al ribasso, con Gaston Silva.CHRISTIANSEN 5 Presenza fantasmatica in mezzo (Pellissier s.v.)IL MIGLIORE RADOVANOVIC 6Prova a tenere insieme i reparti sbagliando meno dei compagni.BIRSA 5,5 Cerca idee, non le trova mai.BOTTA 5,5 Buona tecnica, scarsa sostanza.MEGGIORINI 6 Sua la cosa migliore del Chievo: dribbling su Moretti in area e sinistro (alto).FETFATZIDIS 5,5 Combina poco.PALOSCHI 5,5 Non gli arrivano palloni giocabili.ALL. MARAN 5,5 Rivolta la squadra tre volte, ma senza cattiveria serve a poco.

5,5

VERONA 2

EMPOLI 1PRIMO TEMPO 1-1MARCATORI Saponara (E) al 6’, Moras (V) al 21’ p.t.; Sala (V) al 22’ s.t.

VERONA (4-3-3) Rafael; Pisano, Marquez, Moras, Agostini; Greco, Obbadi, Hallfredsson (dal 38’ s.t. Christodoulopoulos); Sala (dal 45’ s.t. Marques), Toni, Gomez (dal 38’ p.t. Fernandinho). PANCHINA Belussi, Gollini, Rodriguez, Brivio, Martic, Valoti, Campanharo, Lopez, Saviola ALLENATORE Mandorlini BARICENTRO MOLTO BASSO 46,8 metriCAMBI DI SISTEMA nessunoAMMONITI Fernandinho per comp. non reg.

EMPOLI (4-3-1-2)Bassi; Laurini, Rugani, Barba, Hysaj; Vecino (dall’11’ s.t. Croce), Valdifiori, Zielinski (dal 33’ s.t. Verdi); Saponara; Pucciarelli, Maccarone (dal 26’ s.t. Mchedlidze). PANCHINA Sepe, Pugliesi, Mario Rui, Tonelli, Somma,Brillante, Signorelli, Tavano.ALLENATORE SarriBARICENTRO MEDIO 52,8 metriCAMBI DI SISTEMA nessunoAMMONITI Croce e Verdi g. s.

ARBITRO La Penna di RomaNOTE paganti 4.481, incasso di 27.465 euro, abbonati 14.107, quota di 208.204 euro. Tiri in porta 5 (1 traversa)-6. Tiri f. 8-6. In fuorig. 3-0. Angoli 5-3. Recup. p.t. 2’, s.t. 2’

Guglielmo LonghiINVIATO A VERONA

L’ ultima volta al Bentego-di, due anni fa, era statauna non partita. Servi-

va il pari al Verona per an-dare in Serie A, all’Empoliper blindare i playoff.Come ovvio, era finita0-0. Ieri invece si è gio-cato sul serio: la testa li-bera da pensieri di clas-sifica ha favorito lo spetta-colo e impedito gli sbadigli.L’Hellas di Mandorlini avevaforse qualche motivo in piùper vincere, stretto tra pas-sato e futuro che si sono in-crociati prima del via: ilpresidente Setti ha assicura-

to ad allenatore e giocatori chenon venderà alla cordata ame-ricana, poi sul campo sono sta-ti premiati Osvaldo Bagnoli,Pierino Fanna e altri grandi protagonisti dello scudetto di30 anni fa.

LA POLEMICA A Moras (nellafoto LaPresse)non è bastato:«Mi fido del presidente, ma oraci vuole chiarezza, servono ri-sposte», ha detto il «sindacali-sta» greco senza farne un casopersonale visto che ha il con-tratto già rinnovato. AndreaMandorlini, in scadenza comeil d.s. Sogliano, gli ha replica-to: «Non mi aspettavo che po-tesse dire questo, non lo capi-sco, anche se arriva da un annotravagliato». In attesa dell’Hel-las che verrà, il 2-1 sull’Empoliha confermato che la squadra èin salute e ha nel proprio dna lavoglia di non mollare: sono 17 ipunti conquistati dopo una ri-monta, record del torneo.L’obiettivo di giornata - far se-gnare Luca Toni rimasto dietroil capocannoniere bianconeroTevez - non è stato raggiunto,anche se un po’ tutti ci hannoprovato. Il monoschema, sem-plice e quasi ossessivo, preve-deva il cross dalle fasce, ma non ha funzionato per errori dimira, sfortuna (traversa) e labravura dell’empolese Barba,che sulla linea ha salvato ungol fatto. Maurizio Sarri, l’in-contentabile, non ha gradito eha lanciato una frecciata ai suoi: «Presuntuosi e poco con-creti, avevano la testa alle va-canze». Esagerato. L’Empoli hafatto una buona partita se-guendo le idee del proprio tec-nico: possesso palla e vertica-lizzazioni. Maccarone si è in-

ventato uomo assist per Sa-ponara, e questa è unanotizia. Poi Barba, classe

1993, è stato messo allaprova accanto a Da-

niele Rugani, inpartenza (rien-

trerà alla Juve):esame supera-to. Sarà il cen-trale del futuro

con Tonelli.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Moras più Sala Verona showtra lo scudettoe gli americani1Empoli k.o.: al Bentegodi premio ai campionidel 1985. Setti ai giocatori: «Non vendo il club»

VERONA 7

RAFAEL 6,5 Si guadagna la sufficienza volando su un gran tiro di Verdi.PISANO 5,5 Spinta pressoché nulla, soffre Croce.MARQUEZ 5 Dorme sull’1-0, ci prova con un paio di tiri (sballati).MORAS 6,5 Inciampa e fa passare Big Mac, si riscatta col gol.AGOSTINI 5 Non spinge e sbaglia molto: 18 palloni persi.GRECO 5,5 Si nasconde, fatica a trovare la posizione. OBBADI 6,5 Promosso da play: 12 contrasti vinti e 11 palle recuperate. IL MIGLIORE HALLFREDSSON 7 Quello che crossa di più (9) e meglio. (Christodoulopoulos s.v.)SALA 7 Bene anche nel tridente. Dove lo metti, gioca. (Marques s.v.)TONI 7 La squadra vuole mandarlo a quota 20, lui è anche sfortunato.GOMEZ 6 Qualche discreta giocata, esce per guai muscolari.FERNANDINHO 6,5 Ma che bella sorpresa. Rabbia e velocità. ALL. MANDORLINI 7 L’incertezza non aiuta, lui offre nuovi traguardi, come la quota 100 punti.

TONI SFORTUNATOOBBADI CONVINCEBIG MAC ASSISTE SPORTELLATE

LA PENNA

Vede giusto

sull’episodio chiave della

partita: il mani di Valdifiori.

Immotivate le proteste dei

veronesi.

PAGANESSI 6 LIBERTI 6

GHERSINI 6 MINELLI 6

EMPOLI 6

BASSI 5,5 Male sul 2-1: smanaccia proprio per Sala.LAURINI 5 Scarsa opposizione su Moras in occasione del gol.RUGANI 6,5 Guida Barba nella marcatura su Toni. L’allievo lo segue.BARBA 6,5 Concede poco, salva sulla linea un gol già fatto. HYSAJ 6 Se la deve vedere con Sala e fatica molto.VECINO 5,5 Uruguaiano un po’ spento. Un’ora e viene sostituito.CROCE 6,5 Dà una scossa al centrocampo. VALDIFIORI 6 Dirige il traffico: 83 passaggi ok, ma anche 18 errori. ZIELINSKI 6 Un paio di brutti errori, sfiora il centro al 13’ s.t.VERDI 6 Si fa vedere nel finale con una sventola da fuori.IL MIGLIORE SAPONARA 7 Due gol (e un assist) nelle ultime due partite, 4 nelle ultime 5. Al Milan sembrava finito... PUCCIARELLI 6 Gran movimento attorno a Maccarone.MACCARONE 7 Da rivedere l’assist: sportellata con Moras e no look.MCHEDLIDZE 5,5 Non entra in partita. ALL. SARRI 6 L’identità di gioco resiste all’usura di un campionato difficile.

7

LE PAGELLE di A.FR.

LE PAGELLE di G.LO.

Page 22: La Gazzetta dello Sport (05-18-2015)

22 LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Page 23: La Gazzetta dello Sport (05-18-2015)

23LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

CAGLIARI 0

PALERMO 1PRIMO TEMPO 0-1MARCATORE Vazquez (P) all’8’ p.t.

CAGLIARI (4-3-1-2) Brkic; Balzano (dal 39’ s.t. Longo), Diakitè, Rossettini, Avelar; Donsah (dal 1’ s.t. Joao Pedro), Ekdal, Dessena; Mpoku (dal 18’ s.t. Sau); Farias, Cop. PANCHINA Colombi, Pisano, Capuano, Gonzalez, Murru, Conti, Crisetig, Cossu. ALL. Festa.CAMBIO DI SISTEMA nessuno.BARICENTRO MEDIO 53,1 METRIESPULSI nessuno.AMMONITI Balzano, Diakitè ed Ekdal per gioco falloso.

PALERMO (3-5-2) Sorrentino; Vitiello, Gonzalez, Andelkovic; Quaison (dal 47’ s.t. Bentivegna), Rigoni (dal 22’ s.t. Della Rocca), Jajalo (dal 42’ s.t. Maresca), Chochev, Daprelà; Vazquez; Belotti.PANCHINA Ujkani, Fulignati, Milanovic, Rispoli, Terzi, Ortiz, Lazaar, Dybala. ALL. Iachini.CAMBIO DI SISTEMA dal 15’ s.t. 4-3-2-1.BARICENTRO BASSO 48,8 METRIESPULSI nessuno.AMMONITI Rigoni e Chochev, Gonzalez per gioco falloso.

ARBITRO Cervellera di Taranto.NOTE spettatori 5mila circa, incasso non comunicato, abbonati 4.059, quota non comunicata. Tiri in porta 5-3. Tiri fuori 4-4. In fuorigioco 2-0. Angoli 4–2. Recuperi p.t. 0, s.t. 4’. Marco Sau, 27 anni, a testa bassa a fine partita: è una delle immagini simbolo della retrocessione del Cagliari GETTY

CAGLIARI 6

Assist in quantità, intuizioni felici. Ha il passo e i tempi giusti. Arma tattica, spina nel fianco, con lui il Cagliari dispiega appieno il suo gioco d’attacco.

6,5

IL MIGLIOREMPOKU

BRKIC 6,5 Intervento risolutore su Belotti, nulla può su Vazquez.BALZANO 5 Duro su Vazquez. Non è il brillante sprinter d’inizio stagione. (Longo s.v.) DIAKITE’ 5,5 Meglio nella ripresa (chirurgico una volta su Rigoni), anche lui soffre le sfuriate del Palermo.ROSSETTINI 5 Erroraccio di tacco sul gol di Vazquez, intesa precaria con Diakitè. AVELAR 6 Valica la metà campo con regolarità, soffre in copertura. Ci prova da piazzato, cross prezioso nella ripresa. DONSAH 6 Il ghanese si sbatte. Tanta corsa, un tiro da fuori.JOAO PEDRO 5,5 L’ex rosanero impegna in un’occasione Sorrentino.EKDAL 6,5 Incursioni a getto continuo, cerca sempre la profondità. Fucilata respinta da Sorrentino, sfiora il pari. DESSENA 6 Prima a sinistra e poi a destra, lotta in mezzo al campo. Qualche errore negli appoggi.SAU 5,5 Carta della disperazione, lotta in mezzo ai giganti. FARIAS 5 Sbaglia a porta vuota. Un po’ rattrappito. Giornataccia.COP 5 Due errori sottoporta da attaccante qualunque.ALL. FESTA 5,5 Non riesce a spostare l’inerzia. Deluso dai subentranti.

AVELAR ED EKDAL NON SI ARRENDONO MAIJAJALO CUCE E IMPOSTA, BELOTTI SPRECA

CERVELLERA Direzione sicura. Si fa rispettare. Qualchedubbio sulla spinta di Vitiello a Dessena in area nellaripresa. Gialli condivisibili.

(BIANCHI 6-PRETI 6; NASCA 6-ABBATTISTA 6)

LE PAGELLE di A.D’U.

PALERMO 6

Dice di no due volte a Cop e ipnotizza pure Ekdal, Farias e Joao Pedro, attacca bene i palloni. Trasmette sicurezza al reparto. Partitona.

7

IL MIGLIORESORRENTINO

VITIELLO 6 Rischia il rigore con la spinta a Dessena nel primo tempo, partita di ramazza. GONZALEZ 6,5 Regista della difesa, tappa tutte le falle. ANDELKOVIC 6,5 Chiusure importanti sui tagli degli attaccanti sardi. QUAISON 6,5 Torna a giocare esterno a destra e scollina in territorio nemico. Entra nell’azione dell’1-0, suo il cross trasformato in assist (per Vazquez) da Rossettini. Vince il duello con Avelar. (Bentivegna s.v.)RIGONI 6 Lavoro di raccordo e qualche sortita offensiva.DELLA ROCCA 6 Minuti di contenimento, e poco altro.JAJALO 6,5 Si cala subito nel match. Niente effetti speciali, solo concretezza. Ha personalità e visione di gioco. Cuce il gioco. (Maresca s.v.)CHOCHEV 6 Sinistro da calibrare, ci prova in due occasioni ma alza sempre la mira. Spazzola quello che ha davanti.DAPRELA’ 5,5 Al posto di Lazaar, puntella la fascia. Tutto sostanza.VAZQUEZ 7 Giocoliere sulla trequarti, al 9° gol stagionale. BELOTTI 5 Spreca una nitida occasione, attaccante da ricostruire.ALL. IACHINI 6,5 Mosse azzeccate. Gestione oculata.

6

Vazquez fa lo scherzetto Ciao Cagliari: è Serie B1Il Palermo passa al Sant’Elia con una rete dell’italo-argentino: i rossoblù lasciano la A dopo 11 anni, contestazione dei tifosi sardi

Alessio D’UrsoINVIATO A CAGLIARI

C hissà che ne pensa GigiRiva: facile immaginar-lo. Una regione intera, la

Sardegna, si risveglia senza ilsuo vanto, il suo gioiello, la Se-rie A. E i tifosi, colmi di rabbia,urlano alla fine tutta la lorofrustrazione. La sentenzaVazquez li lascia senza fiato: ilCagliari retrocede dopo 11 an-ni di fila nel massimo campio-nato, con 2 giornate d’anticipo,e i giocatori e il presidente Giu-lini sono costretti a bere fino infondo l’amaro calice della con-testazione. Col capo chino, irossoblù, in fondo all’ultimoviaggio della speranza. Mentredal cielo plumbeo viene giùuna pioggerellina che sa giàtanto di malinconia.

SPERANZE DISSOLTE È l’acutodell’italo-argentino, al 9° cen-

tro stagionale con un sinistro preciso, dopo una serie infinitadi pali e traverse colpiti qua e lànell’ultimo periodo, ad assol-vere il Palermo dall’accusa diaver staccato in anticipo la spi-na e a condannare i sardi al-l’epilogo più amaro. E il San-t’Elia, come un teatro greco, apostrofa gli «sciagurati» con cori irridenti, velenosi, accu-sandoli di non avere la dignitàe gli attributi. È in un contestocosì, acceso e carico di tensio-ne, che Vazquez si rivelerà ilgiustiziere perfetto, freddo edistaccato.

INCUBO Dal volere potere di Torino (1-1 con la Juventus) alvorrei ma non posso di ieri. Sulquadrante della storia rossoblùscatta l’ora della resa definiti-va: è il secondo tempo dei sar-di, stanchi e angosciati, a certi-ficare il tracollo. Nemmeno ilk.o. interno dell’Atalanta riescea rianimare i padroni di casa,sui quali cala la scure della ma-tematica. Una prestazione cari-ca di promesse che riassumeuna stagione, costruita attornoall’idea di calcio di Zeman ecompromessa strada facendoda errori in difesa e da qualcheequivoco di fondo (Conti, perdirne uno) su cui andava fattachiarezza per tempo.

PROTAGONISTI Sul podio deimigliori salgono allora il tecni-co Iachini, bravo a gestire ilmatch, e a braccetto Vazquez,appunto, leader designato perla prossima stagione, e Sorren-tino, portiere saracinesca, che

con le sue parate vuole convin-cere i dirigenti di meritare ap-pieno il milione di euro netto astagione d’ingaggio della pros-sima stagione (la società vor-rebbe spalmarlo in un arcotemporale più ampio): gli in-terventi dell’estremo su Farias,Cop, Mpoku e Joao Pedro han-no l’effetto di indebolire l’auto-stima già precaria dei rossoblù.

FUTURO Finisce così, ad appe-na un anno dall’insediamentodel presidente Giulini, l’avven-tura in A del Cagliari. Che po-trebbe ripartire da Montero, daColantuono o dallo stesso Festa(dopo il no del medesimo Ia-chini) nella prossima stagione,ma che deve soprattutto riflet-tere sulle proprie superficiali-tà. Per ripartire di slancio in B enon replicare più lo stesso co-pione. Quello di una squadracostretta ad inseguire l’arcoba-leno che non toccherà mai.

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Dessena duro: «Noi presuntuosi»Iachini felice : «Giusto approccio»� «Abbiamo affrontato la A con presunzione». Daniele Dessena non si nasconde. E spiega: «Qui mi sono salvato soffrendo una partita dopo l’altra. Mi assumo le mie responsabilità, ci dispiace per i tifosi, non siamo riusciti a ripagarli. Dalla retrocessione non si salva nessuno. Cosa serve? Un progetto per risalire subito con giocatori che ci tengano e abbiano le palle». Dalla mezzala a Gianluca Festa: «Siamo dispiaciuti, nel primo tempo abbiamo giocato bene ma poi abbiamo pagato la fatica e non siamo riusciti a segnare». Il tecnico spiega: «È stata una stagione difficile. Occorre una squadra che senta il senso di appartenenza alla maglia e alla Sardegna. Penso che il

presidente Giulini sappia cosa fare. Io in panca? Piena disponibilità ma la decisione spetta alla società». Aria opposta in casa Palermo: «Temevamo il Cagliari ma abbiamo mostrato le motivazioni giuste per andare dalla parte sinistra della classifica», dice Giuseppe Iachini. Dall’allenatore rosanero a magic Sorrentino. Il portiere ha sbattuto i guantoni in faccia ai rossoblù. «Bravi noi a fare gol e difenderlo. E ora testa a Fiorentina e Roma: vogliamo superare il Milan in classifica». Infine, gioia Vazquez: «Spero di fare 10 reti. Dybala? Sono — dice il match winner — molto contento per Paulo alla Juve».

Mario Frongia

Serie AR36a giornata

Campione d’Italia

Retrocesse in B

Juventus

Cagliari

Cesena

Parma

punti

punti

punti

(-7) punti

83

282417

I VERDETTI

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La protesta contro le dichiarazioni di Belloli. Ieri le ragazze dell’Agsm Verona sono state premiate al Bentegodi per lo scudetto vinto e hanno esposto questo striscione ANSA

Renzi e la gaffe di Belloli«Figuraccia per l’Italia»1Il premier interviene sulle offese alle calciatrici del n.1 dei Dilettanti: «Parole deplorevoli». Tavecchio chiede la sfiducia: mercoledì si decide

Mario Pagliara

C arlo Tavecchio ha schiac-ciato il bottone: per luil'avventura di Felice Bel-

loli a capo della Lega nazionaledilettanti è da considerarsiconclusa. Sabato pomeriggio,mentre era nella sua PonteLambro, si è incollato al telefo-no e ha chiamato tutti i presi-denti dei comitati regionali e idue autonomi di Trento e Bol-zano. «Ho dato disposizione dipresentare la mozione di sfidu-cia per Belloli», è il senso dellacomunicazione netta trasmes-sa ai presidenti. Non difendeciò che è indifendibile e, dopoaver già bollato come «odioso»

l'insulto sessista di Belloli alcalcio femminile, ha acceleratoi tempi mettendo pressionesulla Procura federale (che haacquisito gli atti e prepara il ca-lendario degli interrogatori).L'ordine di Tavecchio innesca ilconto alla rovescia verso il red-de rationem che farà saltare inaria la poltrona di Belloli. Mer-coledì, alle 15 a Roma, le 23componenti della Lnd sonostate convocate per il consigliodi Lega. Impossibile non pen-sare che sarà l'ultimo che Bel-loli aprirà da presidente Lnd.

SI REGISTRA TUTTO Tavecchiovorrebbe che la mozione di sfi-ducia fosse accolta all'unani-mità: 18 componenti si sono

già schierate per il sì alla sfidu-cia (15 comitati più il calcio a5, femminile e interregionale),gli altri 5 comitati (Emilia Ro-magna, Lazio, Umbria, Pie-monte e Toscana), tentennanopur non essendo però con Bel-loli. L'insulto attribuito a Bello-li («Basta! Non si può sempreparlare di dare soldi a questequattro lesbiche») nel verbaledel consiglio di dipartimentocalcio femminile del 5 marzo econfermato da tre testimoni (idirigenti Patrizia Cottini, So-nia Pessotto e Dario Fantini),nonostante il fatto che Bellolicontinui a negare, sarà un pun-to di non ritorno. Mercoledìnon ci sarà bisogno di verbaliz-zare: i consigli di Lega sono au-

dio registrati, così si eviteran-no equivoci e fraintendimenti.La tecnologia sostituisce il pro-tocollo: per la sfiducia bastache uno dei presenti la enunci.

SENZA PANTALONCINI E, ieri,nella giornata mondiale di lot-ta all'omofobia, è arrivato l'in-vito del presidente della Re-pubblica, Sergio Mattarella:«Desidero incoraggiare chi sibatte contro ogni forma di di-scriminazione sull'orienta-mento sessuale». Duro il Pre-mier Matteo Renzi, che seppel-lisce Belloli: «Parole deplore-voli. Smettiamola! Il calcioitaliano eviti le figuracce degliultimi giorni». Al Bentegodi,nell'intervallo di Verona-Em-poli, le calciatrici dell'Agsm Ve-rona campioni d'Italia hannoesposto lo striscione «Noi don-ne indignate dall'ignoranza, ri-spettateci». E di rispetto nelcalcio rosa si sono perse le trac-ce: sabato, a Soverato, per iltorneo delle regioni femminileU15, lo staff della rappresenta-tiva della Puglia non aveva ilmedico, i pantaloncini per tut-te le calciatrici e le casaccheper le panchinare. Il comitatoCalabria era senza pullman.Benvenuti in Italia, nel 2015.

© RIPRODUZIONE RISERVATACarlo Tavecchio, 71 anni ANSA

HANNO DETTO

FELICE BELLOLI PRESIDENTE LEGA DILETTANTI

BASTA, NON SI PUÒ SEMPRE PARLARE

DI DARE SOLDIA QUESTE

QUATTRO LESBICHE

MATTEO RENZIPRESIDENTE DEL CONSIGLIO

PAROLE DEPLOREVOLI. SMETTIAMOLA!

IL CALCIO ITALIANO EVITI LE FIGURACCE

DEGLI ULTIMI GIORNI

SERGIO MATTARELLA CAPO DELLO STATO

INCORAGGIOCHI SI BATTE CONTRO

OGNI DISCRIMINAZIONE SULL'ORIENTAMENTO

SESSUALE

Il casoR

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26 LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

I nsomma, non solo il gol fanta-sma di Berardi (assegnata la re-te, ma la palla non aveva supe-

rato del tutto la linea). E comunquela sfida di Reggio Emilia è stata quel-la peggiore: tanti, troppi errori diGuida e i suoi collaboratori. Il piùgrave, forse, la mancata espulsionedi El Shaarawy autore di un paiod’insulti, capiti anche dalla tribuna,verso l’arbitro. Per il milanista sologiallo: scelta che ha ricordato da vi-cino quella di Rizzoli con Totti nel2008 in Udinese-Roma. Per il coloredi quel cartellino il fischietto dellafinale mondiale ritrovò la A dopo di-versi mesi (c’era di mezzo l’estate).Ma gli errori non sono circoscritti al-la sfida tra Sassuolo e Milan: malesabato (sviste gravi sia in Inter-Juve,sia in Samp-Lazio), male ieri anchea Bergamo e a Cagliari. Certo, par-

liamo di sbagli diversi, ma zavorra-no un turno tra i più negativi. E sta-sera ci sono altre due gare: Tommasi(Fiorentina-Parma) e Irrati (Napoli-Cesena) dovranno cercare di inver-tire la tendenza. ATALANTA-GENOA 1-4 Gervasoni di MantovaPoco da dire sul rigore concesso al-l’Atalanta: Burdisso si esibisce in unintervento da pallavolo in area. Mol-to da dire, invece, su un secondo pe-nalty non concesso ai bergamaschisul finire del primo tempo per il net-to fallo di Roncaglia su D’Alessan-dro. Altre proteste: il Genoa chiede

un rigore per il contatto Kucka-Che-rubin (non c’è nulla), resta un mini-mo dubbio sulla spinta di Pinilla aBertolacci. CAGLIARI-PALERMO 0-1 Cervellera di TarantoAnche qui c’è qualcosa da rivedere:nella ripresa contatto tra Gonzalez eSau, c’è un tocco sul giocatore delCagliari meritevole del rigore. ROMA-UDINESE 2-1Banti di LivornoLa Roma protesta molto per il giallomostrato a Piris nel primo tempo:Pjanic innesca Ibarbo e il difensorebianconero abbatte Ibarbo primadell’area. De Rossi e Totti vorrebbe-ro il rosso diretto, ma ha ragioneBanti: non c’è chiara occasione dagol (palla distante e soprattutto in-dirizzata verso l’esterno), va bene ilgiallo. Arbitro positivo anche sulladeviazione di Heurtaux sul tiro diNainggolan: niente rigore è di pie-de. Regolare il 2-1 di Torosidis: nonconta nulla il fuorigioco del grecosul cross. TORINO-CHIEVO 2-0 Rocchi di FirenzeMartinez giù in area dopo il duellocon Radovanovic: dubbi legittimidel Torino. Ok annullare il 3-0 diMaksimovic a causa del fuorigiocodi Maxi Lopez.VERONA-EMPOLI 2-1 La Penna di RomaBuona gara per l’arbitro romano allaseconda gara in A, l’esordio risalivaal maggio 2013 (Atalanta-Chievo2-2).

SASSUOLO-MILAN A PAGINA 9

LA MOVIOLAdi FRANCESCO [email protected]

D’ALESSANDRO E SAU, RIGORI NON DATI:ATALANTA E CAGLIARI PENALIZZATEOK BANTI, PIRIS NON È DA ESPULSIONE

TOTOCALCIO - COLONNA VINCENTE2-2-1-1-1-X-X-X-2-X-2-1-X-2

TOTOGOL - COLONNA VINCENTE11 – 9 – 13 – 1 – 14 – 7 – 3

I gol e gli highlights della Serie A (nella foto Lapresse Radja Nainggolan) e del calcio estero li puoi trovare su Gazzetta.it, con gli approfondimenti e le reazioni dei protagonisti del fine settimana. Poi le statistiche, i commenti, i video di Gazza Offside e tutte le news sugli altri sport.

GAZZAWEB

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RISULTATI CLASSIFICA MARCATORI

CONCORSI N. 41 DEL 17/5/2015

SABATO 23 MAGGIO PALERMO-FIORENTINA ore 18 (3-4)

JUVENTUS-NAPOLI ore 20.45 (3-1)

DOMENICA 24 MAGGIO, ore 15EMPOLI-SAMPDORIA ore 12.30 (0-1)

CESENA-CAGLIARI (1-2)

CHIEVO-ATALANTA (1-1)

GENOA-INTER (1-3)

LAZIO-ROMA (2-2)

PARMA-VERONA (1-3)

UDINESE-SASSUOLO (1-1)

MILAN-TORINO ore 20.45 (1-1)

PROSSIMO TURNO

ATALANTA-GENOA 1-4Pinilla (A) rigore, Pavoletti (G), Bertolacci (G), Iago Falque’ (G), Iago Falque’ (G)

CAGLIARI-PALERMO 0-1Vazquez (P)

FIORENTINA-PARMAstasera, ore 19

INTER-JUVENTUS 1-2Icardi (I), Marchisio (J) rigore, Morata (J)

NAPOLI-CESENAstasera, ore 21

ROMA-UDINESE 2-1Perica (U), Nainggolan (R), Torosidis (R)

SAMPDORIA-LAZIO 0-1Gentiletti (L)

SASSUOLO-MILAN 3-2Berardi (S), Berardi (S), Bonaventura (M), Alex (M), Berardi (S)

TORINO-CHIEVO 2-0Maxi Lopez (T), Maxi Lopez (T)

VERONA-EMPOLI 2-1Saponara (E), Moras (V), Sala (V)

SQUADRE PT PARTITE RETI RIGORI PUNTI'13-14

E DIFFERENZA

POSIZIONESTAGIONE

13-14 IN CASA FUORI TOTALE IN CASA FUORI TOTALE DIFF.

RETI FAVORE CONTRO

G V N P G V N P G V N P F S F S F S T. R. T. R.

JUVENTUS 83 18 15 3 0 18 10 5 3 36 25 8 3 42 10 25 11 67 21 46 7 5 4 2 96 (-13) 1

ROMA 67 18 10 7 1 18 8 6 4 36 18 13 5 30 12 21 16 51 28 23 7 6 4 4 85 (-18) 2

LAZIO 66 18 12 1 5 18 8 5 5 36 20 6 10 39 16 27 18 66 34 32 5 3 5 4 53 (+13) 10

NAPOLI 60 17 10 5 2 18 7 4 7 35 17 9 9 41 22 23 23 64 45 19 7 4 1 1 72 (-12) 3

GENOA 56 18 8 6 4 18 7 5 6 36 15 11 10 30 19 28 23 58 42 16 7 5 7 3 41 (+15) 14

FIORENTINA 55 17 7 6 4 18 8 4 6 35 15 10 10 24 17 28 27 52 44 8 7 2 3 3 61 (-6) 4

SAMPDORIA 54 18 7 9 2 18 6 6 6 36 13 15 8 21 13 24 26 45 39 6 2 2 7 6 44 (+10) 12

INTER 52 18 6 7 5 18 7 6 5 36 13 13 10 29 20 24 22 53 42 11 7 5 6 2 57 (-5) 5

TORINO 51 18 7 7 4 18 6 5 7 36 13 12 11 20 14 23 28 43 42 1 6 3 7 6 55 (-4) 6

PALERMO 46 18 8 6 4 18 3 7 8 36 11 13 12 28 22 21 29 49 51 -2 6 4 5 4 in B in B

MILAN 46 18 8 5 5 18 3 8 7 36 11 13 12 27 19 23 30 50 49 1 9 9 6 4 54 (-8) 8

VERONA 44 18 7 4 7 18 4 7 7 36 11 11 14 25 28 20 33 45 61 -16 5 3 7 5 53 (-9) 9

SASSUOLO 43 18 6 8 4 18 4 5 9 36 10 13 13 22 21 23 35 45 56 -11 8 7 5 4 31 (+12) 16

CHIEVO 42 18 4 8 6 18 6 4 8 36 10 12 14 15 18 12 19 27 37 -10 2 1 4 2 30 (+12) 17

UDINESE 41 18 6 5 7 18 4 6 8 36 10 11 15 26 28 14 23 40 51 -11 1 1 9 8 42 (-1) 13

EMPOLI 41 18 6 7 5 18 2 10 6 36 8 17 11 25 21 17 26 42 47 -5 3 3 2 1 in B in B

ATALANTA 36 18 4 7 7 18 3 8 7 36 7 15 14 21 30 15 23 36 53 -17 5 4 8 5 47 (-11) 11

CAGLIARI 28 18 3 4 11 18 3 6 9 36 6 10 20 20 33 23 32 43 65 -22 7 4 4 3 39 (-11) 15

CESENA 24 18 3 7 8 17 1 5 11 35 4 12 19 19 30 15 34 34 64 -30 6 5 10 7 in B in B

PARMA (-7) 17 18 5 3 10 17 1 3 13 35 6 6 23 17 25 12 43 29 68 -39 2 2 5 4 54 (-37) 7

A parità di punti e di partite giocate, la classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti e differenza reti negli scontri diretti se tutti giocati 2) differenza reti globale 3) gol segnati 4) ordine alfabetico Le ultime tre retrocedono in serie B.

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

� Giornata da dimenticare per la squadra arbitrale: la copertina se la prende Sassuolo-Milan, ma ci sono stati altri errori, a partire da quelli pesanti dei due anticipi di sabato.

Piris stende Ibarbo: ok solo il giallo

Questa sera Fiorentina-Parma e Napoli-Cesena completeranno il programma della trentaseiesima giornata

20 RETI Tevez (2, Juventus)19 RETI Icardi (4, Inter); Toni (3, Verona)16 RETI Menez (8, Milan); Higuain (3, Napoli)14 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Berardi (6, Sassuolo); Di Natale (1, Udinese)13 RETI Iago (2, Genoa); Dybala (3,Palermo); Quagliarella (3, Torino)12 RETI Klose (Lazio)11 RETI Callejon (Napoli)10 RETI Maccarone (1, Empoli); Felipe Anderson (Lazio)9 RETI Pinilla (1, Atalanta; 3 nel Genoa); Paloschi (Chievo); Candreva (2), Mauri e Parolo (Lazio); Vazquez (Palermo); Eder(1, Sampdoria); Zaza (1, Sassuolo); Thereau (Udinese)8 RETI Denis (3, Atalanta); Brienza (3, Cesena); Morata e Pogba (Juventus); Destro (Milan; 5 nella Roma); Hamsik (Napoli); Rigoni (Palermo); Ljajic (1, Roma)7 RETI Defrel (Cesena); Saponara (1, Empoli); Babacar (Fiorentina); Matri (7 nel Genoa) e Vidal (2, Juventus); Djordjevic (Lazio); Totti (4, Roma); Glik e Maxi Lopez (Torino; 1 nel Chievo)6 RETI Farias (Cagliari); Pellissier (1, Chievo); Ilicic (1) e Rodriguez (1, Fiorentina); Bertolacci (Genoa); Guarin e Palacio (Inter); Llorente (Juventus); Honda (Milan); Zapata (Napoli)5 RETI Moralez (Atalanta); Ekdal e Sau (Cagliari); Rodriguez (1, Cesena); Tonelli (Empoli); Salah (Fiorentina); Niang e Pavoletti (Genoa; 1 nel Sassuolo); Hernanes, Kovacic e Osvaldo (Inter; ora è nel Boca J.); Bonaventura (Milan); Belotti (1, Palermo); Cassano (1, Parma); Florenzi (1), Nainggolan e Pjanic (Roma); Sansone (Sassuolo); Gomez e Nico Lopez (Verona)4 RETI Avelar (3), Cop e Joao Pedro (Cagliari); Meggiorini (Chievo); Cuadrado (ora è nel Chelsea) e Gomez (Fiorentina); Perotti (2, Genoa); Pirlo (Juventus); Antonelli (Milan; 3 nel Genoa); Mertens (1, Napoli); Muriel, Okaka e Soriano (Sampdoria); Missiroli (Sassuolo)3 RETI Boakye e Zappacosta (Atalanta); Rossettini (Cagliari); Carbonero (Cesena); Pucciarelli e Rugani (Empoli); Bonucci, De Ceglie (3 nel Parma), Lichtsteiner e Marchisio (1, Juventus); Biglia (1) e Lulic (Lazio); De Jong (Milan); De Guzman (Napoli); Chochev (Palermo); Palladino (Parma); De Silvestri e Obiang (Sampdoria); Acerbi e Taider (Sassuolo); Bruno Peres e El Kaddouri (Torino); Tachtsidis (Verona)2 RETI 57 giocatori1 RETE 86 giocatori RETI SEGNATE in questo turno 23 (2 rigori); RETI TOTALI 939 (78 rigori, 31 autoreti)

Serie AR36a giornata

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27LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OPINIONI

T re campionati in uno, c’èancora da divertirsi esoffrire. Quello della Juve sigioca ormai su un’altradimensione, tra Coppa

Italia, Berlino e mercato: Berardi può aggiungersi a Dybala, Pogba restare, Nainggolan è una suggestione da non sottovalutare, e il vantaggio sulle rivali teoricamente aumenta ancora. Si fa più intrigante il torneo con vista sull’Europa che conta — la Champions — con premi ricchissimi per investire (o sopravvivere): Roma, Lazio e Napoli in corsa per due posti. Chiusa, infine, la terza volata che condanna anche il Cagliari. Arrivederci.

Replicando alla Lazio, con meno enfasi ma altrettanto spirito guerriero, la Roma fa un gran passo avanti: adesso può accontentarsi di un pari nel derby, dovendo poi chiudere col Palermo. La Lazio, invece, deve proteggersi dal rientro del Napoli oggi impegnato nel recupero contro il condannato Cesena, poi rivale diretto il 31 maggio. Sì, il calendario offre due spareggi Champions. Oltre alla qualificazione è in ballo, importantissimo, il 2° posto: altrimenti playoff terribili. C’è anche l’Europa League, obiettivo non più secondario che accoglierà la grande delusa della triplice sfida più, probabilmente, Fiorentina e Samp (più dell’Inter). Con lo spettro che il Genoa possa conquistare sul campo un diritto di cui sarà privato per ragioni extra-calcistiche.

Intanto la Juve può dedicarsi alla programmazione come fanno Bayern, Barcellona e Chelsea (il Real, più che altro, entra nella boutique e compra). Il futuro prossimo è Dybala, categoria dei Tevez e degli Aguero, velocità irresistibile, baricentro basso, senso del gol (se difficile, meglio), ideale come Morata per il gioco ampio di Allegri. Sul taccuino di Marotta torna d’attualità la meglio gioventù italiana, due nomi prenotati da

tempo, Berardi e Zaza. Il primo talento purissimo e fin troppo originale, ancora tre gol ieri al suo bersaglio preferito (il Milan), la possibilità di interpretare tutti i ruoli d’attacco; l’altro in cerca di continuità o almeno di un rendimento da Nazionale. Non è più tempo di rinvii, o sono da Juve o no, e le scelte non saranno facili.

In questa abbondanza non è chiaro a cosa serva Cavani che già nel Psg soffre l’ombra di Ibra. Visto che il 4-3-1-2 è ormai il modulo conclamato, fossimo nella Juve punteremmo su un «10» vero, il tassello mancante: Pastore, altro da larghi spazi, perché non ritentare?, o in subordine quel Vazquez che, senza pali e traverse, di gol ne avrebbe fatti una ventina. Comunque più attivo sottorete del suo predecessore nel Palermo.

Berardi, con tutti i saliscendi del Sassuolo, è uno dei nomi che il campionato impone al futuro. Bertolacci, esaltato dalle lezioni di Gasperini, sembra pronto al salto giàriuscito a Sturaro (altrimenti non si gioca così al Bernabeu). Saponara — e Sarri c’entra qualcosa — fa vedere una tecnica non comune di cui si sarà accorto anche Conte. Infine Candreva: non debuttante, ma fisicamente e tatticamente così elastico da reinventarsi contro la Samp, copyright Pioli, trequartista moderno e devastante che combina fisicità e tecnica. Una soluzione da non sottovalutare. Per il laziale vale però, anche se con minor evidenza, il discorso che investe Verratti: l’urgenza di recuperare in azzurro lo stesso valore del club.

Berardi, Bertolacci e Candreva, cioè Di Francesco, Gasperini e Pioli, dopo Allegri i migliori tecnici dell’anno perché, nel bene e nel male, Sassuolo, Genoa e Lazio sono le «loro» squadre. Di Francesco, sì, perché nel torneo dell’utilitarismo si prende tutti i rischi delle tre punte effettive. In questa lista sta di diritto anche Montella, la cui impronta è riconoscibilissima come la sapienza tattica: qualcosa nel finale non sta girando per il verso giusto, ma in caso di addio alla Fiorentina è uno dei tecnici ideali con cui faremmo ripartire un ciclo.

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I l Cannibale. Quel soprannoneche piaceva poco a Rafa Nadalcalza perfettamente per Novak

Djokovic. Il serbo ormai se li mangia tutti gli avversari, senza distinzione di rango o classifica. La vittoria schiacciante di Roma alimenta una striscia incredibile che da inizio stagione conta uno Slam, quello d’Australia, e quattro Master 1000, tutti dominati. Oggi non ci sono sfidanti che possono competere con questo giocatore sempre più completo dal punto di vista tecnico e in fiducia come non mai nell’animo da guerriero che ha saputo costruirsi con il trascorrere del tempo. Djokovic è una macchina che gestisce al meglio ilproprio motore. Così ha fatto anche al Foro Italico, carburando con i tempi giusti, senza il timore di lasciare per strada nei primi turni qualche set agli avversari che si frapponevano tra lui e

la finale. Quando poi decide di accelerare allora non ce n’è più per nessuno. Ieri pomeriggio l’ha capito presto anche Roger Federer dentro uno stadio stracolmo che a dispetto dei pronostici non vedeva l’ora di veder trionfare lo svizzero che agli Internazionali giocava la sua quarta finale inseguendo il primo successo. Ma la sensazione è che quella casella nel suo incredibile palmares resterà vuota. Di certo finchè ci sarà in circolazione un giocatore come Djokovic. Il Cannibale è affamato e non ha intenzione di lasciare niente agli altri, nemmeno le briciole. Dal cemento americano di marzo ha inanellato ventidue successi consecutivi. Se vuole fermarsi per prendere fiato allora decide di non giocare proprio, come ha fatto saltando il torneo di Madrid. Una volta che mette piede in campo a perdere non ci pensa proprio e combatte soprattutto contro se stesso alla ricerca di ulteriori record da superare. Non c’è bisogno di guardare la classifica per capire che è l’indiscusso numero uno del mondo. Basta osservare la fierezza che

esprime il suo gioco, fatto di potenza e atletismo, sempre impreziosito da qualcosa a seconda delle superfici dove si trova a giocare. A Roma è stata la volta della smorzata, utilizzata con inusuale frequenza e rara efficacia. Quel che smonta l’avversario di turno è che la pallina, anche la più difficile, in un modo o nell’altro torna sempre da dov’era venuta grazie a recuperi a volte prodigiosi figli di un fisico tirato come non mai. La quarta vittoria di Roma fa già parte della storia del tennis. Ora Nole punta diretto su Parigi, il piatto più prelibato della stagione perché il Roland Garros è l’unico torneo del Grande Slam che ancora non è riuscito a mettere in bacheca. Potete capire con che fame affronterà quello che viene definito il «campionato del mondo sulla terra rossa». Il fatto che i match siano al meglio dei tre set su cinque è un ulteriore freccia al suo arco. Il Cannibale, insomma, può governare ildestino con la sua racchetta verso un’annata che potrebbe diventare davvero eccezionale.

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Il campionato

INTRIGANTECORSA ALL’EUROPA

PIETRO ARADORIAzzurro di basket� Fra poco inizia questa mia nuova e bellissima avventura in maglia Reyer..!! Conosco tanti compagni...@pietroaradori

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Il tennis a Roma

DJOKOVIC, IL CANNIBALE NON SI FERMA PIÙ

A vete mai visto un capitanoesultare come Fabio Aru peril successo del compagno di

squadra Paolo Tiralongo? Avete mai visto un capitano piangere come Fabio mentre abbraccia l’amico Paolo sotto il palco della premiazione? A memoria d’uomo - e di Giri ne abbiamo visti tanti... -diremmo: no, un capitano così non si è mai visto.

Fabio Aru gioca con l’entusiasmo della sua gioventù (è sempre magliabianca di leader degli under 25) e per natura è un uomo che manifesta e verbalizza le emozioni. Paolo Tiralongo è un solido gregario, nel senso più nobile del termine, di lungo corso. In quindici anni di carriera ha vinto 4 gare in tutto e tre di queste sono tappe del

Giro d’Italia. Ieri era andato in avanscoperta per fare da punto di riferimento di un eventuale attacco di Aru, il capitano. Le ultime 15 stagioni lo aveva fatto spesso per Basso e per Nibali. Poi l’hanno messo a fare da chioccia ad Aru e col tempo i due sono diventati amici. Ieri il siciliano, di poche parole e tanti chilometri col vento in faccia, ha scritto una piccola grande pagina nella storia del Giro: è diventato il più anziano vincitore di tappa di sempre.

Ma non ha mai perso la coscienza del suo ruolo. Tiralongo sa di essere in gara per aiutare Aru a conquistare la maglia rosa. Così quando Fabio lo ha abbracciato, scoppiando in quel pianto senza argini, è stato il «vecchio» Paolo a consolare il «bambino» dicendogli: «Non fare così, controllati». Ecco quel quadretto di amicizia senza filtri, imbucato come una cartolina in mondovisione nelle nostre case, è uno dei momenti più intensi di questo Giro d’Italia.

Avevamo già avuto qualche segnale, ma ora sappiamo che in corsa per la maglia rosa c’è un Capitano unico. Tutti i leader ringraziano i gregari. Coppi passava nelle camere d’albergo a dare pacche sulle spalle ai compagni d’avventura. Lo stesso faceva, ogni sera, Gianni Bugno. Lo stesso fanno Contador e Nibali, entrambi molto attenti e riconoscenti. Ma il pianto per il successo dell’amico è un omaggio inedito che in qualche modo ci commuove. Ora sappiamo che il carisma di leader di Aru sta nella sua straripante emotività. Sta nella sua capacità di fare gruppo più con le carezze che con il bastone. Chi lo dice che un leader di carattere debba avere per forza un brutto carattere?

Il pianto di Aru è l’ideale premio alla carriera di un gregario che ha passato la sua vita a pedali lavorando per gli altri. Fabio passerà la sua carriera da capitano pensando(anche) agli altri.

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Giro d’Italia

ARU, LA BELLEZZA DI QUELLE LACRIME

IL COMMENTOdi FABIO LICARItwitter: @fabiolicarigaz

NTOICARIicarigaz

L’ANALISIdi GIANNIVALENTI

LO SPUNTOdi PIER BERGONZIemail: [email protected]

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MARIA SHARAPOVATennista� Sappiamo tutti cosa succede quando il coperchio non è attaccato al trofeo...@MariaSharapova

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ARRETRATIRichiedeteli al vostro edicolante oppure a Corena S.r.l e-mail [email protected] - fax 02.91089309 - iban IT 45 A03069 33521 600100330455. Il costo di un arretrato è pari aldoppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.

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28 LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Un Evento

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29LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

MATTINA7 Gazzetta News7.15 Gazzetta News7.30 Gazzetta News7.45 Gazzetta News8 Gazzetta News8.15 Gazzetta News8.30 Gazzetta News8.45 Gazzetta News

9.05 Campioni a confronto9.30 Condo’ Confidential10.05 The Speedgang-La banda dei motori11.05 Perfection: Momenti di gloria11.30 Campioni a confronto12.05 Bomber13 Gazzetta News13.30 Gazzetta News14 Gazzetta News Extra Time

POMERIGGIO14.30 Offside15 The Speedgang - La banda dei motori15.45 Sfide senza limiti - Prima Tv16.10 Sport Science17.05 Bomber18 Perfection: momenti di gloria18.30 Gazzetta News Extra Time19 Gazzetta News

SERA19.30 Gazzetta News Giro d’Italia20 Offside20.30 Tuttogol21.05 Perfection: Momenti di gloria - Prima21.35 Senza appello23 Gazzetta News23.30 Gazzetta News24 Offside

GazzettaTv, nel salotto c’è Sacchi1Sarà l’ospite di «Senza Appello» con Bertolacci alle 21.30. Anche calcio estero e Giro d’Italia

Gabriella Mancini

P ensieri e parole su cam-pionato, calcio estero eGiro d’Italia, serata col

botto con Arrigo Sacchi in stu-dio . Tutto su GazzettaTv, cana-le 59 del digitale terrestre.

GERRARD Nel primo pomerig-gio, alle 14, parte Extra Timecon il nostro Stefano Cantalu-pi, dedicato ai campionati este-ri. In primo piano il successodei Paris Saint Germain sul Montpellier: la squadra diBlanc, a una giornata dalla fi-ne, ha vinto il quinto titolo del-la sua storia, il terzo consecuti-vo. Gran festa a Parigi. E anco-ra, il pareggio tra ManchesterUnited e Arsenal, la Liga con Barcellona-Atletico Madrid edEspanyol-Real Madrid, il Man-chester City che batte lo Swan-sea e consolida il secondo po-sto in classifica e l’immancabi-le Liverpool-Crystal Palace conl’addio ai Reds di Steven Ger-rard; la commozione dell’An-field, l’omaggio dei compagnie degli avversari, la fierezzadel capitano del Liverpool etanto altro ancora in una car-riera da incorniciare. La repli-

ca di Extra Time è prevista perle 18.30.

SERIE A Alle 14.30 linea a Off-side per raccontare la 36a gior-nata di campionato: lo strapo-tere della Juventus, gli errori dell’Inter, Berardi bestia neradel Milan, il Cagliari in serie B,la lotta al vertice per un postoin Europa e tutti i retroscenadelle partite.

CORSA ROSA Anche durante lagiornata di risposo si parlerà

del Giro d’Italia. Ieri la vittoriadi Paolo Tiralongo dell’Astanasul traguardo di San Giorgiodel Sannio, oggi giornata di ri-poso a Civitanova Marche invista della tappa di domani chearriverà a Forlì. Negli appunta-menti delle 13.15, delle 19.30 edelle 23.15 faremo il puntodella situazione, a cominciaredalla maglia rosa indossatadallo spagnolo Alberto Conta-dor, inseguito in classifica ge-nerale dal nostro Fabio Aru. Instudio Andrea Berton con in-

L’ex allenatore del Milan e della Nazionale Arrigo Sacchi,69 anni, romagnolo BOZZANI

terventi del vicedirettore dellaGazzetta Pier Bergonzi e il no-stro Luca Gialanella. Non man-cano i collegamenti con i nostriinviati Paolo Marabini, CiroScognamiglio, Marco Pastone-si, Claudio Ghisalberti, Clau-dio Gregori e Alessandro Con-ti.

SACCHI E BERTOLACCI Seratacon Arrigo Sacchi, dicevamo.Sarà lui il protagonista di Sen-za Appello, con un altro ospite,il talentuoso centrocampistadel Genoa e della NazionaleAndrea Bertolacci. L’appunta-mento è per le 21.30 con Vivia-na Guglielmi e il responsabiledella redazione calcio LuigiGarlando. In primo piano i te-mi del campionato, a partiredallo scudetto dei bianconeridi Massimiliano Allegri e dal4-1 che il Genoa ha rifilato al-l’Atalanta, fino ai temi più scot-tanti che ruotano attorno alpallone. L’ex allenatore del Mi-lan e della Nazionale, che re-centemente ha pubblicato il li-bro Calcio totale, la sua vitaraccontata come un romanzo,chiarirà le sue ultime dichiara-zioni che hanno scatenato unpolverone. Da non perdere.

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clicCOME RISINTONIZZAREI VOSTRI TELEVISORI E VEDERE IL CANALE 59 � Eseguire le seguenti procedure. Se possiedi Tv o Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando2 Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK, accedi alla configurazione dei canali 4. Impostare Modalità di sintonia dei canali su DTV5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca.Soluzione dei problemiSe avete già provveduto alla risintonizzazione senza esito e il vostro televisore è collegato ad un sistema con antenna centralizzata, fate verificare dal vostro antennista che sia presente nella centralina dell’antenna stessa il modulo (o filtro) necessario per la ricezione dei segnali tv del canale/mux 55 (frequenza 746 MHz), quello che supporta anche il canale 59 di Gazzetta Tv. Se il modulo manca, fatelo inserire: è un’operazione molto semplice. Se possiedi una Sky Digital Key1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciare invariata la configurazione3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK

Siamo in onda!R

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30 LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LA FESTA BLAUGRANA

1. La festa del Barcellona. 2. Leo Messi esulta dopo il gol. 3. L’abbraccio del numero 10 con Neymar, al primo titolo. 4. Invece il capitano Iniesta è alla settima Liga. 5. L’onore degli sconfitti. Simeone, campione uscente, abbraccia Luis Enrique AFP, EPA, ACTION

4

2 31

LA PARTITA

La pulce killerE il Calderonall’unisono«Juve, Juve!»

1980-81 Real Sociedad1981-82 Real Sociedad1982-83 Athletic Bilbao1983-84 Athletic Bilbao1984-85 Barcellona1985-86 Real Madrid1986-87 Real Madrid

1987-88 Real Madrid1988-89 Real Madrid1989-90 Real Madrid1990-91 Barcellona1991-92 Barcellona1992-93 Barcellona1993-94 Barcellona

1994-95 Real Madrid1995-96 Atletico Madrid1996-97 Real Madrid1997-98 Barcellona1998-99 Barcellona1999-00 Deportivo La Coruña2000-01 Real Madrid

2001-02 Valencia2002-03 Real Madrid2003-04 Valencia2004-05 Barcellona2005-06 Barcellona2006-07 Real Madrid2007-08 Real Madrid

2008-09 Barcellona2009-10 Barcellona2010-11 Barcellona2011-12 Real Madrid2012-13 Barcellona2013-14 Atletico Madrid2014-15 Barcellona

LIGAL’ALBO D’ORO

CORRISPONDENTE DA MADRID

C ome tante altre volte inquesta stagione, quan-do Leo Messi ha deciso

la partita è finita. Poco dopo ilprimo gol di Ronaldo a Cor-nellà, quello che dava il van-taggio al Madrid, Leo ha bat-tuto Oblak e ha regalato alBarça il successo di cui avevabisogno per vincere la Liga.Era il 20’ della ripresa. Dopouna magnifica parata di Bra-vo su Gimenez in apertura dipartita i catalani avevano as-sediato la porta avversaria, ti-rando tanto e chiedendo duerigori: uno per una mano diJuanfran su testa di Messi eun altro per un fallo di Godina Dani Alves che l’arbitro hagiudicato prima dentro e poi,su segnalazione del guardali-nee, fuori dall’area, facendoinnervosire non poco i blau-grana. I minuti passavano mail pareggio del Madrid non ri-chiedeva uno sforzo extra.Poi ecco Cristiano ed eccoLeo, con buona parte del Cal-deron che ha cantato «Messi,Messi». Alla fine Ronaldo hafatto una tripletta nel 4-1 al-l’Espanyol e quasi sicuramen-te vincerà Pichichi e Scarpad’Oro, è in vantaggio 45-41 suMessi a una giornata dalla fi-ne, ma il Barça ha festeggiatoil titolo e il Calderon, questavolta sì all’unisono, ha into-nato un lungo «Juve, Juve».

f.m.r.© RIPRODUZIONE RISERVATA

ATL. MADRID-BARCELLONA 0-1MARCATORI Messi (B) al 20’ s.t.ATLETICO MADRID (4-4-2) Oblak 7,5; Juanfran 6, Gimenez 6,5, Godin 6, Siqueira 6,5; Arda Turan 5 (dal 27’ s.t. Mandzukic 6), Gabi 6, Mario Suarez 6 (dal 22’ p.t. R. Garcia 5,5), Koke 5,5; Torres 5 (dal 35’ s.t. Saul s.v.), Griezmann 5,5. All. Simeone 6.BARCELLONA (4-3-3) Bravo 7; Dani Alves 7, Piqué 6,5, Mascherano 6,5, Jordi Alba 7 (dal 34’ s.t. Mathieu 6); Rakitic 6,5 (dal 41’ s.t. Rafinha s.v.), Busquets 7, Iniesta 6,5 (dal 36’ s.t. Xavi s.v.); Messi 7,5, Pedro 7, Ney-mar 6,5. All. Luis Enrique 7.ARBITRO Undiano Mallenco 5AMMONITI Pedro (B), Godin (A), Koke (A), Gabi (A), Gimenez (A), Neymar (B), Siqueira (A), Messi (B), Bravo (B). NOTE 55.000 spettatori

Ci pensa sempre MessiBarcellona campione1Con la vittoria sul campo dell’Atletico Madrid arriva il quinto titolo in 7 anni, in totale sono 23. E’ la stagione del trio Leo-Suarez-Neymar

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Filippo Maria RicciCORRISPONDENTE DA MADRID

@filippomricci

C inque campionati in 7 an-ni, 23 in totale. Il Barcel-lona dopo due stagioni di

dolore, angustia e tristezza tor-na a mettere le mani sulla Liga.Simbolico il passaggio di conse-gne con l’Atletico, che il 17 mag-gio 2014 aveva vinto la sua Ligapareggiando al Camp Nou e cheun anno dopo ha perso al Cal-deron col Barça, matematica-mente campione. Il Madrid purvincendo in casa dell’Espanyolsi avvia ad un 2015 da «zero ti-tuli» dopo il 2014 da record coni 4 trofei in un anno solare, perla prima volta nella sua storia.

DIFFERENZA MOSTRUOSA LaLiga 14-15 del Barça non ha

avuto nulla a che vedere conquella passata. I catalani un an-no fa chiusero con tre pari, l’ul-timo con l’Atletico: una vittoriavaleva il titolo, ma il Barça si fe-ce rimontare e si fermò sull’1-1lasciando la Liga al «Cholo».Mosci, tristi, incapaci di corre-re, reagire, imporsi. Come Mes-si, che evidentemente pensavaal Mondiale e aveva deciso dinon passare mai la palla all’ulti-mo arrivato, Neymar. L’arrivodi Luis Enrique ha cambiato lasquadra. Prima in alcuni suoielementi: il portiere, Bravo perVictor Valdes, poi Rakitic perXavi e, da ottobre, Suarez perPedro. Tre cambi in campo, unarivoluzione fuori. Dagli obsoletimetodi del «Tata» all’ossessioneper il fisico di Luis Enrique. Iltecnico asturiano ha portatocon sé un’esigenza fisica che alBarça non si vedeva dai tempi di

Guardiola. E per giocare a 300all’ora, per recuperare pallanella trequarti e farla girare in-sieme alla testa degli avversari,il fisico conta quasi come la tec-nica. Quella c’era ed è stata solorispolverata. Come le motiva-zioni. Quando il 12 gennaio Ro-naldo ha urlato in faccia a Messie al mondo il suo godimento peril terzo Pallone d’oro, il piccoloLeo se l’è presa di brutto. Da lì inpoi il Barça ha giocato 29 parti-te: 26 vittorie, un pari e 2 k.o.Vinta la Liga, raggiunte le finalidi Copa del Rey e di Champions.

IL POZZO DI ANOETA La stagio-ne del Barça era cominciata allagrande: dopo 8 giornate aveva3 punti sul Siviglia e 4 sul Ma-drid. A fine ottobre la prima«crisi»: sconfitta 3-1 al Berna-beu e poi 1-0 in casa col Celta,ex squadra di Luis Enrique. Il

Madrid a +2 e pensieri moltobui. Di nuovo una buona stri-scia, poi il pari a Getafe il 13 di-cembre e soprattutto la cadutanel pozzo di Anoeta, 1-0 con laReal Sociedad con Neymar eMessi in panchina il 5 gennaio.Il giorno dopo Leo accusa untattico mal di pancia e non vaall’allenamento a porte aperte,l’unico dell’anno. Luis Enrique eMessi avevano litigato il 3 gen-naio, e si parla con insistenza diultimatum del reuccio argenti-no ai dirigenti: «O lui o io».

LA SVOLTA La squadra, Xavi intesta, lavora alacremente a li-vello diplomatico e la frattura siricompone. Il Barça inizia a vo-lare e in Liga rimedia 55 puntisu 60, perdendo solo in casa colMalaga e pareggiando a Sivi-glia. In questi mesi trionfali c’èsolo un altro intoppo: Neymar

viene sostituito regolarmente.Il brasiliano strepita in mondo-visione, il suo dissenso è palesee Luis Enrique di nuovo piega lasua rigidezza: Neymar non escepiù. E visto che Luis Suarez en-trato in squadra in ottobre dopodue mesi di comprensibile e fa-ticoso adattamento sembraaver giocato da anni nel Barça,il cerchio si chiude.

MSN LETALE Il trio Messi-Sua-rez-Neymar diventa intoccabilee ripaga la fiducia: da gennaionelle varie competizioni i 3 han-no fatto 75 gol, in totale sono115, in Liga 79, più di tutti me-no il Madrid: e hanno ancora 3partite per superare il record di118 stabilito nel 2012 dai ma-dridisti Ronaldo-Benzema-Hi-guain. Per restare alla Liga Mes-si è passato da 28 a 41 gol, Sua-rez nonostante la squalifica haquasi ammortizzato i 19 di San-chez (è a 16) e Neymar è esplo-so. Grazie all’amicizia e agli as-sist di Messi è passato da 9 a 22reti. La difesa con Martino ave-va incassato 33 gol, con Luis En-rique si è fermata a 19. Fame,corsa e talento smisurato: conquesta ricetta l’ex tecnico dellaRoma si è preso il suo primo ti-tolo. E ora lo aspettano due fi-nali, Copa del Rey con l’Athletice Champions con la Juve:l’obiettivo è il Triplete conqui-stato da Guardiola nel 2009.

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Page 31: La Gazzetta dello Sport (05-18-2015)

31LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Stefano BoldriniINVIATO A MANCHESTER

L’ incrocio Champions-mercato all’Old Traffordci consegna due senten-

ze: il Manchester United è qua-si condannato alla Cayenna deiplayoff di Champions, mentreDavid De Gea potrebbe avergiocato l’ultima gara di fronteal popolo dei Red Devils. Laquestione del futuro del portie-re spagnolo, che è nel mirinodel Real Madrid, oscura persi-no l’1-1 che fa sorridere Wen-ger e scatena invece la rabbia diLouis Van Gaal: «Dobbiamo im-parare a chiudere le partite.Non puoi gestire l’1-0. Siamostati sfortunati, ma nella ripre-sa ci siamo tirati indietro». Di-scorso che sarebbe condivisibi-le, se l’olandese non fosse laguida della squadra: che ci sta afare lui in panchina? Ma è sem-pre Van Gaal, e si torna alla vi-cenda De Gea, a regalare i titolidi mercato: «De Gea è spagno-lo. La sua fidanzata è spagnola.La voglia di tornare in Spagna èuna logica conseguenza».

VAN GAAL Con il massimo ri-spetto che si può nutrire neiconfronti di un club come ilManchester United, nella scel-ta di De Gea non c’è solo il cuo-re, ma anche la logica. Il quartoposto dei Red Devils migliora il

TOP 11: MANÉ, 3 GOL IN 3 MINUTI

BUTLANDStoke

8

AURIERPsg

7

OTAMENDIValencia

7,5NALDO

Wolfsburg

7,5

RAFFAELBorussia M.

8

DE LEEUWGroningen

8,5

RONALDOReal M.

8,5

STINDLHannover

8,5 PAYETMarsiglia

8

Y. TOURÉMan. City

8,5

MANÉSouthampton

9

GDS

Scarpa d’OroCR7 fa 90 (punti)Solo Leo in scia

� 1) 90 punti, Ronaldo (Real Madrid/Spa) 45 gol; 2) 82, Messi (Barcellona/ Spa) 41 gol; 3) 50, Agüero (Manchester City/Ing) 25 gol;4) 45, Soriano (Salisburgo/ Aut) 30 gol; 5) 44, Griezmann (Atletico M./Spa) e Neymar (Barcellona/ Spa) 22 gol

Ronaldo, 30 anni (ACTION IMAGES)

ITALIANI ALL’ESTERO

Graziano Pellè dodicesimo tuonoGiovinco ora fa gli assist per Bradley

Iacopo Iandiorio

L a chicca del 6-1 all’AstonVilla firmata da Pellè (7,5,Southampton) gli vale il

12° gol in Premier e il 16° in sta-gione: buona, davvero, la pri-ma in Inghilterra. Sabato fral’altro Graziano è entrato in al-tre due azioni-gol. Nella vicinaScozia Pascali (6,5, Kilmar-nock) vince, salva la Premiered esce alla fine del primo tem-po, con i suoi avanti 2-0 (finirà4-1 al Partick Thistle). Con Motta e Verratti fuori, soloSirigu (Psg, 5) si gode in campoil titolo; ma senza gioia, per lapapera sul gol del Montpellier.

Raggi (Monaco, 6) tutela il 2-0al Metz che ipoteca i prelimina-ri di Champions. Anche Crisci-to (Zenit, 6,5), come Sirigu, fe-steggia il titolo; è uno dei mi-gliori dei suoi con l’Ufa, anchese becca l’1-1 a 3 minuti dallafine. Di Matteo (Schalke, 6,5)invece riesce a battere il Pader-born, ultimo, con un’autorete a2 minuti dalla fine, e ad ag-guantare l’Europa League conun turno d’anticipo. Per Immo-bile (Borussia D., s.v.) 20 minu-ti per Kampl nel k.o. col Wolf-sburg. In Spagna mesta vittoria di An-celotti (Real Madrid, 7,5) cheperò perde la Liga. Rossi (Cor-doba, s.v.) entra al 72’ nel k.o.

col Rayo. Clamoroso capitom-bolo in casa per Napoli (5) e ilsuo Iasi ko col Cfr Cluj 3-0, an-che se si vede fischiare contro 2rigori. Il Rapid di Bergodi (5,5)perde con il Csu Craiova e spre-ca un’occasione per mettersi insalvo. In Slovenia Vanoli (5,5)col Koper perde col Krka, 8° (su10) in classifica; per fortuna èsettimo e già salvo. Pari perCannavaro (6,5) e il Guang-zhou in casa con lo ShanghaiSipg, capolista: è sempre se-condo a un punto dalla testa. Assist di Giovinco (6,5, Toron-to) per l’ex romanista Bradley,che fa un gran gol, nel pariesterno col New England.

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Buonanotte UnitedAddio al terzo postoe (quasi) a De Gea1L’1-1 con l’Arsenal condanna virtualmente Van Gaal ai preliminari Champions. Sul portiere: «Vuole il Real»

risultato orribile di una stagio-ne fa, ma dimostra che il cam-mino per il ritorno ad alti livelliè lungo e tormentato. Troppi inodi da risolvere. Falcao ha da-to ancora una volta l’impressio-ne di essere quasi incompatibi-

MAN. UNITED 1

ARSENAL 1PRIMO TEMPO 1-1MARCATORI Herrera (M) al 30’ p.t, Blackett (M) autorete al 37’ s.t.

MANCHESTER UNITED (4-1-4-1) De Gea 7,5 (dal 29’ s.t. Valdes 5,5); Valencia 6, Smalling 6, Jones 6,5, Rojo 7 (dal 28’ s.t. Blackett 5); Blind 6; Mata 5, Herrera 6,5, Fellaini 6, Young 7; Falcao 5 (dal 16’ s.t. Van Persie 5).PANCHINA McNair, Di Maria, Januzaj, Wilson.ALLENATORE Van Gaal 5.AMMONITO Herrera per gioco scorretto.

ARSENAL (4-2-3-1) Ospina 6; Bellerin 5 (dal 27’ s.t. Wilshere 6,5), Mertesacker 6,5, Koscielny 6, Monreal 6; Coquelin 6,5, Cazorla 5 (dal 28’ s.t. Walcott 6,5); Ramsey 6,5, Ozil 7, Sanchez 5,5 (dal 45’ s.t Flamini sv); Giroud 5.PANCHINA Szczesny, Gibbs, Gabriel, Rosicky.ALLENATORE Wenger 7.

ARBITRO Dean 6.NOTE spettatori 75.323. Tiri in porta: 3-4. Tiri fuori: 5-4. Angoli: 5-5. In fuorigioco: 7-2. Recuperi: 1’ p.t.; 5’ s.t.

le con il calcio inglese. Di Mariaè condannato alla panchina eVan Gaal continua a bacchet-tarlo: «Deve adattarsi al nostrogioco». Van Persie sta perden-do colpi. L’assenza di Rooney,infortunato, ha dimostrato chel’unico giocatore di personalitàè il capitano. L’ascesa di Young,il migliore con De Gea, è l’unicoraggio di sole. Herrera segna emigliora, ma non è un leader.

IL FILM L’1-1 con l’Arsenal è fi-glio di una gara dove lo Unitedha alzato la voce nel primotempo e i Gunners, inesistentiper 45’, hanno replicato conuna ripresa all’assalto. Il van-taggio dello United è arrivatodopo l’ennesimo affondo diYoung. Il cross dell’inglese hatrovato Herrera libero in area:botta al volo e 1-0. Wenger hastrigliato i suoi e nel secondotempo, solo Arsenal. Rojo hasalvato due volte l’1-0 con i re-cuperi su Ramsey. A quel pun-to, è salito in cattedra Wenger.Il francese ha dato una lezionedi tattica al collega olandese,inserendo il duo Wilshere-Wal-cott e arretrando Coquelin adestra, con Ramsey riportato acentrocampo. Van Gaal ha per-so De Gea e l’esordio di Valdesnon è stato fortunato: l’ex Bar-cellona è stato abbattuto dal ti-ro di Walcott, deviato da Blac-kett. Buonanotte, United.

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Louis Van Gaal, 63 anni, a sinistra, parla con il portiere David De Gea, 24, spagnolo che vuol andare al Real GETTY

LE CLASSIFICHE

RUSSIA

Zenit e Criscitogià campioni� Lo Zenit San Pietroburgo di Criscito ha vinto il campionato russo per la quarta volta. Decisivo il pareggio contro l’Ufa (1-1). La squadra di San Pietroburgo ha 8 punti di vantaggio su Cska Mosca e Krasnodar a due giornate dalla fine.

PORTOGALLO

Pari in trasfertae il Benfica festeggia� Benfica campione per il secondo anno consecutivo (34o titolo della sua storia). L’affermazione arriva con un turno d’anticipo: +3 sul Porto e scontri diretti a favore. Alle aquile basta uno 0-0 sul campo del Guimaraes: fatale al Porto il gol incassato a 5’ dalla fine col Belenenses (1-1).

SVIZZERA

Trionfa il Basileacon Paulo Sousa� (p.l.g.) Con il pareggio interno (0-0) contro gli inseguitori dello Young Boys, il Basilea si laurea campione di Svizzera per la diciottesima volta (e sesta consecutiva).Quando mancano tre giornate alla fine, gli uomini di Paulo Sousa (campione al debutto svizzero) hanno un vantaggio di 11 punti sugli avversari di ieri.

ALTRI TITOLI

Slovenia: MariborUcraina: Dinamo Kiev� Altri titoli nazionali assegnati nel fine settimana. Quinto campionato slovenoconsecutivo per il Maribor. Il successo per 1-0 (gol di Tavares) contro il Domzale ha regalato alla squadra la certezza del trionfo. In Ucraina la Dinamo Kiev ha messo al sicuro il titolo con 7 punti sullo Shakhtar a due dal termine. In Bulgaria il Ludogorets si è aggiudicato il quarto campionato consecutivo, a due giornate dal termine del torneo, battendo 4-1 la Lokomotiv Sofia. In Albania lo Skënderbeu ha vinto il quinto «scudetto» di fila con una giornata di anticipo.Il Qarabağ, già avversario dell’Inter in Europa League, ha trionfato per la seconda volta consecutiva in Azerbaigian e ora punta alla doppietta nella finale di coppa. In Georgia primo titolo per il Dila Gori. In Macedonia il Vardar Skopje havinto la volata sul Rabotnicki.

TACCUINO

MondoRInghilterra

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

Page 32: La Gazzetta dello Sport (05-18-2015)

32 LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

«Serie A rieccomiMa uno come mefarebbe panchina»1Stellone e lo storico traguardo col Frosinone«Chiedo ai miei attaccanti cose che non amavo»

Roberto Stellone, 37 anni, festeggiato dai suoi giocatori GETTY IMAGES

Andrea Pugliese

H a festeggiato la Serie A aTerracina, in famiglia.Oggi, invece, si godrà

l’ennesima gioia di un percorsoincredibile, con il premio Mae-strelli a corollario di una sta-gione chic. Poi, però, RobertoStellone si ritufferà subito nellavoro, perché per il Frosinonec’è ancora una gara da onora-re, quella di Vicenza.

Il giorno dopo una gioia cosìgrande come si sta?«Sono felicissimo. Da allenato-re è più bello vincere: c’è piùpressione, più responsabilità.In campo vanno i giocatori, matu sei l’attore principale».

Ha mai fatto così tanti punti incarriera?«Da giocatore forse nelle pro-mozioni in Serie A con Genoa eTorino (76 con entrambe, ndr).Ma questa è la mia gioia più grande, la metto davanti adogni altra cosa. A Napoli e Ge-nova eravamo obbligati a vin-cere, questa è stata un’impre-sa».

Lo Stellone giocatore gioche-rebbe con Stellone allenatore?«Farebbe fatica. Per le qualitàche avevo sì, ma io chiedo aimiei attaccanti cose che nonamavo fare. Diciamo che mimetterei in panchina, per spro-narmi».

E’ vero che cura in maniera ma-niacale la fase difensiva?«Ci lavoro di più. Essendo statoattaccante, so cosa mi dava fa-stidio. E lavoro su quelle cose».

Quando ha iniziato con la Ber-retti avrebbe mai pensato di po-ter arrivare in alto così presto?«No, ma ci speravo. Comequando si comincia da bambi-no a giocare e sogni la Serie A».

Ha timore di non essere all’al-tezza della Serie A, di arrivarcitroppo presto?«Non avevo timore il primo an-no in Lega Pro, non ce l’ho ora.Non vedo l’ora di cominciare».

Carpi e Frosinone sono state davvero le due più forti della B?«Di certo le più complete. Al-l’inizio venivano date in terzafascia, mentre chi doveva vin-

cere ora magari è in fondo. Adimostrazione che non basta-no i nomi per vincere».

Ciofani-Dionisi è una coppia an-che per la Serie A?«Sì, si sposano alla grande perqualità tecniche e fisiche. Han-no una grande dote, che non sicompra ma la devi avere: la de-terminazione, lo spirito sacrifi-cio. Con il Crotone, sul 3-0, hovisto Ciofani rincorrere un at-taccante avversario».

Il momento più duro di questacavalcata quale è stato?«Quando abbiamo fatto unpunto tra Brescia, Spezia e Ba-ri. La partita chiave, invece, èstata la vittoria col Bologna. Equelle con Perugia e Latina».

Dopo la promozione dello scor-so anno disse che aveva saldatoil debito con la città per la retro-cessione da calciatore. Ora Fro-sinone è in debito con lei?«No, questa è soltanto unachicca, una cosa in più».

A chi si ispira come allenatore?«Mi piacciono per come sonoConte e Allegri, diversi ma vin-

centi. Un po’ come Mourinho eAncelotti».

Chi sale con Carpi e Frosinone?«Perugia e Spezia stanno bene,il Bologna con Rossi non ha an-cora vinto ma ha grande quali-tà, il Vicenza è in calo. Di certo,chi arriverà terzo o quarto avràun grande vantaggio».

Il prossimo anno si troverà ad affrontare Allegri, Garcia,Montella, Mancini.«Il sogno di arrivare in A è que-sto: giocare in stadi fantastici,contro top club e contro grandiallenatori. Sarà bellissimo».

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ROBERTO STELLONEALLENATORE DEL FROSINONE

NON AVEVO PAURADI DEBUTTARE

IN LEGA PRO, FIGURARSI ADESSO: NON VEDO

L’ORA DI COMINCIARE

IL MOMENTO DECISIVO È STATO DOPO LA

VITTORIA COL BOLOGNA.ADESSO ATTENZIONEA PERUGIA E SPEZIA

� ROMA «Mi aspetto che la Serie A sia un’occasione per tutti. Vogliamo lo stadio nuovo, aiuteremo l’amministrazione». Maurizio Stirpe, presidente del Frosinone, è stato chiaro e già da questa settimana si incontrerà con gli enti locali per studiare tempi, costi ed interventi. Lo stadio è quello del Casaleno, l’impianto degli scandali, la cui costruzione è iniziata nel 1972 e non è finita mai. Miliardi di vecchie lire in fumo proprio dove il Frosinone si allena e giocherà in futuro. Ma non subito, difficile che in 4 mesi sia tutto pronto. Più facile avere una deroga per continuare a giocare al Matusa qualche mese, se nontutta la stagione. L’obiettivo è ampliarlo con delle semicurve tra la tribuna laterale sud e quella nord, c’era anche l’idea di alzare i distinti ma i costi sarebbero troppo alti. Per completare invece il Casaleno (la cui capienza dovrebbe essere di 12.500 posti, ma c’è un progetto più ampio per oltre 16mila unità) servono 4 milioni di euro e i lavori dovrebbero partire in due settimane. In società, poi, entrerà a breve Vittorio Ficchi, un manager di Ferentino. Qui nascerà Frusinello all’interno della cittadella dello sport, che verrà ampliata con un altro paio di campi per ospitare tutte le squadre gialloblù.

pug.

IL PROBLEMA STADIO

L’obiettivoè di rimanereal Matusa

Il Pescara nel nome degli OddoC’è Massimo 20 anni dopo papà1L’ex difensore campione del mondo promosso dalla Primavera al posto di Baroni«Sono carico, credo nei playoff». Il padre Franco ha allenato il club dal 1994 al 1996

� MODENA Torna Novellino. Anzi no. Il Modena va avanti con Melotti e Pavan, quasi sfiduciati dopo la terza sconfitta consecutiva ma costretti a continuare in una situazione che ha del grottesco. Il presidente Caliendo sabato, dopo il k.o. interno contro la Ternana, si era preso una notte di riflessione per valutare l’idea di richiamare l’allenatore esonerato due mesi fa e ancora sotto contratto fino al 2017. Ieri mattina, dopo aver deciso di mandare la squadrain ritiro a Roma in vista della trasferta di Latina, Caliendo ha chiamato Novellino ma si è trovato di fronte a un fatto inatteso. Il tecnico si è sottoposto lo scorso 10 aprile a un intervento al ginocchio, si muove solo con le stampelle e non può andare in panchina. Ordine del suo medico. «Lo abbiamo convocato ma lui non si è presentato – ha detto Caliendo – non sapevamo della sua condizione di salute,motivo per cui Melotti e Pavan andranno avanti fino alla fine». Mentre Novellino presenterà un certificato medico per giustificare il suo no, diventa difficile capire con quale stato d’animo i due allenatori proseguiranno nel loro cammino. Il Modena può ancora salvarsi direttamente vincendo a Latina, con un pari dovrebbe finire ai playout, con una sconfitta invece rischia ancora la retrocessione diretta.

Paolo Reggianini

L’ALTRA CRISI

Modena, il nodi Novellinoper infortunio

BOLOGNA

Ansia per GastaldelloSi teme un lungo stop� BOLOGNA In giornata è atteso l’esito degli esami clinici a cui si è sottoposto il difensore Daniele Gastaldello dopo l’infortunio occorsogli venerdì in allenamento. Il difensore del Bologna, alla vigilia della trasferta di Vercelli, ha riportato un forte trauma contusivo-distorsivo del ginocchio sinistro. A Casteldebole temono che la stagione dell’ex doriano sia finita in anticipo.

LA SITUAZIONE

Venerdì ultimo turnoIn campo alle 20.30� A 90 minuti dalla fine della stagione regolare ci sono ancora da definire alcune posizioni nella griglia playoff, l’ultima retrocessa e le squadre che giocheranno il playout. Ecco il programma della 42a giornata, che sarà giocata in contemporanea venerdì (ore 20.30): Bologna-Lanciano (2-1); Brescia-Avellino (0-2); Carpi-Catania (2-0); Cittadella-Perugia (1-3); Crotone-Entella (1-1); Latina-Modena (0-0); Pescara-Livorno (2-1); Spezia-Bari (3-0); Ternana-Varese (0-2); Trapani-Pro Vercelli (0-1); Vicenza-Frosinone (0-1). Questa la classifica: Carpi p. 79; Frosinone 71; Vicenza e Bologna 65; Spezia 64; Perugia 63; Avellino e Livorno 59; Pescara 58; Bari 54; Trapani e Lanciano 50; Latina e Pro Vercelli 49; Catania e Ternana 48; Crotone 47; Modena ed Entella 46; Cittadella 44; Brescia (-6) 39; Varese (-4) 35.

TACCUINO

Orlando D’AngeloPESCARA

M assimo Oddo allena ilPescara da un giornoed è già entrato nella

storia del calcio italiano. Nonc’entrano i successi ottenutinella sua lunga carriera da di-fensore, compreso il Mondiale2006, ma il dato statistico cheda tecnico il fatto che lui e il pa-pà, il 69enne Franco, sono i pri-mi padre e figlio ad aver allena-to la stessa squadra, quella del-la loro città, a livello professio-nistico. Oddo senior si eraseduto sulla panchina del Pe-scara per due anni, dal 1994 al1996. Da ieri Massimo ha la-sciato la guida della Primaveraper prendere il posto di MarcoBaroni.

CARICO Al mattino l’ex terzinodel Milan ha diretto la sua pri-ma seduta al centro Vestina diMontesilvano dopo essere rien-trato sabato sera da Milano, do-ve ha casa e passa spesso il finesettimana. Il presidente Seba-stiani lo ha chiamato alle 18,un’ora dopo il k.o. imbarazzan-te di Varese costato la panchinaa Baroni. Oddo ha detto sì sen-za esitare, d’altronde era la chance che sognava da tempo.«Sono molto carico, ci credo alraggiungimento dell’obiettivo,altrimenti non avrei accettato»,le uniche parole del nuovo tec-nico prima di entrare negli spo-

gliatoi. Oggi la presentazione.Tanti tifosi ad accoglierlo, unentusiasmo difficile da spiega-re a chi non vive l’estremismoumorale di una piazza comequella pescarese, capace diriaccendersi a una giornatadalla fine della regular season.

NESSUNA SPINTA Il papà nonera al campo ad assistere all’al-lenamento e non sarà allo sta-dio venerdì per il debutto con-tro il Livorno. «Ho un bellissi-mo rapporto con Massimo – hadetto – , ma dal punto di vistaprofessionale non sono mai en-trato nel suo lavoro. In girospesso sento dire “tanto lui haalle spalle il padre”. Una balla!Deve fare la sua strada e andareavanti con le proprie convin-

zioni. E’ stato così anche quan-d’era calciatore. Ognuno deveavere la propria personalità efarsi valere con la sua testa.L’ho chiamato sabato dopo averappreso la notizia in tv: l’hosentito molto motivato e con-vinto. Non sarà facile subentra-re a una giornata dalla fine delcampionato: dovrà essere bra-vo a capire velocemente qualisono i difetti della squadra, maanche quelli dei prossimi av-versari». Se il 6 giugno Buffon,Pirlo e Barzagli potranno tor-nare a Berlino per una finale,Massimo Oddo la sua partitadella vita la giocherà venerdìvicino casa: non all’Olympia-stadion, ma sulla panchina del-l’Adriatico.

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Da sinistra Massimo Oddo, 37 anni, che dalla Primavera del Pescara passa in prima squadra. Sopra il papà Francesco, 68 anni,tecnico dal 1994 al 1996 MOSCA

12� Sono le squadre di Serie B che hanno cambiato allenatore. In totale i cambi sono stati 18: 3 per il Catania, 2 per Brescia, Latina, Livorno e Varese

66� Sono i gol segnati dal Pescara, che dopo 41 giornate ha il miglior attacco di tutta la Serie B davanti al Frosinone (61), al Carpi e al Catania (59)

Serie BRDopo la promozione

Page 33: La Gazzetta dello Sport (05-18-2015)

33LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

La Reggiana trionfa, l’Ascoli s’infuria1Ruopolo super, poker nei supplementari. La squadra di Petrone chiude in 8, il presidente accusa Macalli

ASCOLI-REGGIANA 2-4

Dopo i supplementari(2-2 dopo il 90’)

MARCATORI Bruccini (R) su rigore al 10’, Pelagatti (A) al 15’ p.t.; Mustacchio (A) al 37’, Spanò (R) al 46’ s.t.; Ruopolo (R) al 15’ p.t.s.; Giannone (R) al 6’ s.t.s.ASCOLI (4-2-3-1) Lanni 6,5; Avogadri 6, Pelagatti 7, Mengoni 6,5, Dell’Orco 6; Pirrone 5,5 (dal 27’ s.t. Altobelli 6), Addae 6; Nardini 7, Grassi 6,5 (dal 39’ s.t. Mori 6), Tripoli 5,5 (dal 21’ s.t. Mustacchio 6,5); Perez 5. (Ragni, Chiricò, Berrettoni, Altinier). All. Pe-trone 6.REGGIANA (4-3-3) Feola 6,5; Andreo-ni 6,5, Spanò 7, De Giosa 6,5, Migna-nelli 6,5; Vacca 6,5 (dal 38’ s.t. Alessi 6), Bruccini 7, Angiulli 6; Ricci 6,5 (dal 14’ s.t. Giannone 7), Ruopolo 8, Siega 6,5 (dal 29’ s.t. Petkovic 6,5) . (Messi-na, Sabotic, De Biasi, Parola). All. Colombo 7.ARBITRO Morreale di Roma 4,5.NOTE paganti 9.452 (con 2.000 bi-glietti omaggio alle scuole), incasso di 102.619 euro. Espulsi Avogadri al 10’ p.t., Perez al 10’ s.t.s. e Altobelli all’11’ s.t.s.; ammoniti Addae, Siega, De Giosa, Bruccini, Spanò, Alessi e Men-goni. Angoli 5-3.

Gaetano ImparatoINVIATO AD ASCOLI PICENO

A vanti Reggiana, è la vit-toria del cuore. Corre,lotta, morde. Va in van-

taggio, poi rincorre, ribalta il2-1 nel recupero e vince neisupplementari, manco avessedeglutito una scorta di Dura-

cell. Due ore di lotta, dura, ar-rivando però lucida dopo i 90’:Ruopolo devia, al volo, il crossdi Andreoni (2-3) e sempre luiregala l’assist a Giannone per ilrasoterra del 2-4 finale. Gol che chiude la gara e fa sfiorarela rissa. L’Ascoli è incavolatonero, probabilmente a ragio-ne: Perez e Altobelli si beccanodue espulsioni per rabbia e ibianconeri finiscono in otto.

LA SVOLTA Sì, avanti Reggia-na, ma condiziona tuttol’espulsione di Avogadri a 10’dall’inizio. Giocarsi uno spa-reggio con un uomo in menopesa: spalla a spalla con Siega,in area, il reggiano cade, Mor-reale a due metri concede rigo-re e il rosso. Scelta eccessiva,che cambia la gara. Bruccinisegna il rigore. Ma fa inviperireBellini, presidente dell’Ascoli,

soprattuto il 3-3 annullato neisupplementari a Mustacchio:«Eccessiva l’espulsione, rego-lare il nostro pareggio. Paghia-mo l’avere votato contro Ma-calli. Il futuro? Petrone è stra-riconfermato». Difficile darecolpe all’ex scugnizzo che ini-ziò ad allenare tra i faraglioni aCapri. In 10 per 80’, aveva rad-drizzato la gara sfiorando l’im-presona, passando in vantag-gio con un 4-3-1-1 raccolto elanci lunghi per Perez: pareg-gio quasi immediato di Pela-gatti (di testa, cross di Grassi),vantaggio quando le gare van-no chiuse (37’ s.t. stop e tiro diMustacchio). Poi Petrone fauscire Grassi, non presagendola genialata di Spanò del 2-2(tap-in in spaccata, dopo para-tissima di Lanni su Petkovic). Ei supplementari gli sono fatali.

GARIBALDINI Undici camiciegranata, in campo, con una li-nea mediana che tesse gioco,col tridente che buca l’Ascoli eMignanelli a sinistra che fa ter-ra bruciata tanto che Petronegli piazza - quasi a uomo - l’ar-madio Addae. Una pecca? Cer-to, con un uomo in più per 80’non devi arrivare ai supple-mentari per farla franca. Ma,aiutino di Morreale a parte, laReggiana ha vinto e convinto.

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Francesco Ruopolo, 32 anni, (con la fascia) festeggia il gol LA BOLOGNESE

IL QUADRO DEGLI SPAREGGIPLAYOFF

PLAYOUT

GIRONE C

Savoia-Messina

Ischia-Aversa Normanna

GIRONE BPro Piacenza-Gubbio

Savona-Forlì

GIRONE APordenone-Monza

Lumezzane-Pro Patria

1° TURNO

SEMIFINALI

FINALE

La vincente vienepromossain Serie B

Gare di andataSabato 23 maggio

Gare di ritornoSabato 30 maggio

Benevento 1

Como 2

Como*

Bassano6

Juve Stabia5

Matera

Pavia

Ascoli

Reggiana

Domenica 7e domenica

14 giugno

24/5 e 31/5SEMIFINALI

24/5 e 31/5

2

1

2

4

Matera

Bassano

*Reggiana

d.c.r

d.t.sd.t.s

* giocano la prima gara in casa

GDS

LA GUIDA

� Ecco la situazione nella fase post campionato di Lega Pro dopo la prima partita della Supercoppa e il primo turno dei playoff, in attesa dei playout che iniziano sabato.

SUPERCOPPAPRIMA GIORNATA Novara-Salernitana 3-2.SECONDA GIORNATA Mercoledì 20: Salernitana-Teramo.TERZA GIORNATA Sabato 23: Teramo-Novara.REGOLAMENTO Se ci sono due o tre squadre a pari punti, si guardano nell’ordine: differenza reti della fase finale, maggior numero di reti segnate, maggior numero di reti segnate nella partita in trasferta; se la parità persiste, si va al sorteggio.

PLAYOFF� Servono per determinare la quarta squadra promossa in B dopo le tre prime in campionato (Novara, Teramo e Salernitana).SEMIFINALI Andata domenica 24: le partite sono Como-Matera e Reggiana-Bassano. Il ritorno è domenica 31 con Matera-Como e

Bassano-Reggiana.FINALE Andata domenica 7 giugno, ritorno il 14: di fronte le vincenti delle semifinali (l’andata sarà giocata sul campo della peggio classificata in campionato).REGOLAMENTO In caso di parità di punteggio al termine dei minuti regolamentari, verranno disputati due supplementari di 15 minuti ciascuno e a seguire, se la parità persiste, si tirano i calci di rigore.

PLAYOUT� Andata sabato 23 e ritorno sabato 30: la squadra che perde retrocede in Serie D. Ecco il programma:GIRONE A Pordenone-Monza e Lumezzane-Pro Patria (ore 16). Anche le sfide di ritorno iniziano alle ore 16. GIRONE B Pro Piacenza-Gubbio e Savona-Forlì (ore 15). Le sfide di ritorno iniziano alle ore 17.GIRONE C Savoia-Messina e Ischia-Aversa Normanna (ore 17). Le sfide di ritorno iniziano alle ore 15.GIA’ RETROCESSE AlbinoLeffe (A), San Marino (B) e Reggina (C) dopo il campionato sono scese dirette in D.

Mercoledì Supercoppa, sabato i playout

SERIE D

� E’ cominciata in Serie D la fase post campionato con la prima giornata dei triangolari nella poule scudetto, la prima fase dei playoff e lo spareggio per la salvezza. Ecco i risultati e la situazione.

POULE SCUDETTOTRIANGOLARE 1 Castiglione-Padova 1-1 (ha riposato Cuneo). Classifica: Castiglione e Padova p. 1, Cuneo 0. Mercoledì: Cuneo-Castiglione. Domenica: Padova-Cuneo.TRIANGOLARE 2 Siena-Rimini 1-0 (ha riposato Maceratese). Classifica: Siena p. 3, Rimini e Maceratese 0. Mercoledì: Rimini-Maceratese. Domenica: Maceratese-Siena.TRIANGOLARE 3 Akragas-Lupa Castelli 4-1 (ha riposato Fidelis Andria). Classifica: Akragas p. 3, Lupa Castelli e Fidelis Andria 0. Mercoledì: Lupa Castelli-Fidelis Andria. Domenica: Fidelis Andria-Akragas.

PLAYOFF - PRIMA FASEGIRONE A Borgosesia-Caronnese 2-0 (sabato). Mercoledì: Chieri-Borgosesia.

GIRONE B Ciserano-Virtus Verona 3-2 (sabato). Mercoledì: Seregno-Ciserano. GIRONE C Belluno-ArzignanoChiampo 3-1 d.t.s. Mercoledì: Sacilese-Belluno. GIRONE D Este-Abano 3-1. Mercoledì: Piacenza-Este. GIRONE E Ponsacco-Massese 1-0. Mercoledì: Rieti-Ponsacco. GIRONE F Campobasso-San Nicolò 0-3. Mercoledì: Sambenedettese-San Nicolò. GIRONE G Budoni-Ostia Mare 1-1 d.t.s. Mercoledì: Olbia-Budoni.GIRONE H Bisceglie-Brindisi 3-2 d.t.s. Mercoledì: Potenza-Bisceglie.GIRONE I Torrecuso-Neapolis 3-3 d.t.s. Mercoledì: Agropoli-Torrecuso. REGOLAMENTO Anche nella seconda fase in caso di parità al 90’ ci sono i supplementari; persistendo la parità passa la squadra ospitante, meglio classificata in campionato.

SPAREGGIO SALVEZZAGIRONE F Agnonese-Castelfidardo 0-1 d.t.s. Il Castelfidardo va ai playout: le dieci sfide salvezza (nessuna nel girone A) si giocano tutte domenica. L’Agnonese scende in Eccellenza.

Playoff: grande impresa del San Nicolò

Marchi illude il PaviaPagliarini lo ribalta1L’esterno premia il Matera dopo 120’ di dominioEntra, pareggia e poco prima dei rigori firma il 2-1

Francesco Pagliarini, 21 anni LAPRESSE

MATERA-PAVIA 2-1

Dopo i supplementari(1-1 al 90’)

MARCATORI Marchi (P) al 10’, Paglia-rini (M) al 31’ s.t.; Pagliarini (M) al 15’ s.t.s.MATERA (3-4-3) Bifulco 6; D’Aiello 6, Faisca 6,5, Flores 6; Bernardi 6,5, Coletti 7, Iannini 6,5 (dal 6’ p.t.s. Di Noia 6), Mazzarani 6,5; Carretta 6 (dal 25’ s.t. Pagliarini 7,5), Letizia 6, Mado-nia 5,5 (dal 25’ s.t. Diop 6). (Russo, Ashong, J. Ferretti, Albadoro). All. Auteri 7.PAVIA (4-3-1-2) Facchin 6; Marino 6 (dal 35’ s.t. Cardin 6), Abbate 6, Biasi 6, Ghiringhelli 5,5; Carotti 6 (dal 9’ s.t. Cogliati 6), Pederzoli 6,5, Rosso 6,5; Cesarini 6,5 (dal 14’ p.t.s. Soncin 5); A. Ferretti 5,5, Marchi 6,5. (Fiory, Sabato, Carraro, Corvesi). All. Vavassori 6.ARBITRO Rapuano di Rimini 6,5.NOTE paganti 4.693, incasso di 75.696 euro. Ammoniti Marchi, Rosso, Pederzoli, Bernardi, Abbate, Letizia e Mazzarani. Angoli 5-4.

Giuseppe CalviINVIATO A MATERA

M archi fa sognare il Pa-via, poi Pagliarini, al-l’ultimo minuto dei

supplementari, scaccia l’incu-bo per il Matera, trascinandoloalla semifinale playoff contro ilComo. La doppietta dell’ester-no offensivo, 21 anni, romanodel rione Montesacro, premia ilucani, che hanno a lungo do-minato. Come un segno del de-stino, per sbloccarsi il ragazzocresciuto nelle giovanili dellaRoma – solo una rete in CoppaItalia contro il Barletta – ha do-vuto attendere il match più im-portante della stagione. In salastampa i tecnici si scambianopillole di stima. «Ho apprezza-to i complimenti di Vavassori,che ha grande etica morale»,dice Gaetano Auteri, mentre incittà esplode la felicità del po-polo biancazzurro. «C’è modoe modo di difendersi, non sia-mo stati aggressivi: abbiamo

lasciato fare troppo a una for-mazione che esprime davveroun buon calcio», commentaGiovanni Vavassori.

PAGLIARINI BIS Nel 3-4-3 delMatera Coletti e Iannini sonoinfaticabili play, abili nel detta-re ritmi e aperture improvvise.Il Pavia, sin troppo sulla difen-siva, si limita ad alzare una di-ga efficace davanti alla propriaarea, ispirato da Pederzoli incabina di regia. Nel primo tem-po il Matera si rende pericolo-so su punizione di Coletta; ilombardi con Ferretti fannotremare il portiere Bifulco.Nella ripresa, su un cross di Co-gliati (appena entrato), Mar-chi porta in vantaggio il Pavia.Il Matera aumenta la pressionee domina il match, grazie allavivacità di Francesco Pagliari-ni. Inserito da Auteri al 25’ s.t.,realizza il pareggio al 31’ conuna bella girata. Sull’1-1 si vaai supplementari: Diop noncentra il bersaglio, invece al-l’ultimo respiro Pagliarini conuna volée (respinta di Facchin,palo e gol) apre la festa del Ma-tera. Poi la gioiosa invasione dicampo per abbracciare i prota-gonisti biancazzurri, mentre itifosi del Pavia (quasi cento)tributano comunque applausia tutti.

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Bassano ok ai rigoriJuve Stabia furiosa1Gol annullato a Gomez, para tutto GrandiManniello si dimette: «Il Palazzo non ci vuole»

Guido Davì, 24 anni LAPRESSE

BASSANO-JUVE STABIA 6-5

Dopo i calci di rigore(1-1 dopo i supplementari)

MARCATORI Davì (B) al 20’, Bom-bagi (JS) al 23’ p.t.BASSANO (4-3-2-1) Grandi 7,5; Toninelli 6, Priola 6,5, Bizzotto 7, Semenzato 6,5; Davì 6,5, Proietti 5,5 (dal 37’ s.t. Cenetti 6,5), Furlan 6,5; Nolè 6,5 (dal 2’ s.t.s. Cattaneo 6,5), Iocolano 7; Pietribiasi 5,5 (dal 29’ s.t. Maistrello 6). (Scaranto, Zanella, Stevanin, Cortesi). All. Asta 6,5.JUVE STABIA (4-3-1-2) Pisseri 6,5; Cancelotti 6, Polak 6,5, Miglio-rini 6,5, Contessa 6; Jidayi 6,5 (dal 1’ p.t.s. Burrai 6,5), La Camera 6,5, Bombagi 6; Nicastro 6 (dal 37’ s.t. Ripa 6); Carrozza 6, Di Carmine 6,5 (dal 3’ s.t.s. Gomez 6,5). (Santurro, Romeo, Liotti, Aveni). All. Savini 6,5.ARBITRO Serra di Torino 5,5.NOTE spettatori 1.800 circa; pa-ganti e incasso n.c. Ammoniti Proietti, Bizzotto, Di Carmine, Nicastro e Migliorini. Angoli 7-5.

Vincenzo PittureriBASSANO (VICENZA)

B ombagi è la vittima e ilcarnefice della JuveStabia: è lui a rimedia-

re al vantaggio del Bassanocon l’inzuccata dell’istanta-neo 1-1 e sempre lui è l’uni-co a fallire nella rumba deirigori, facendosi stregaredal portiere Grandi, pro-mosso titolare in questa co-da stagionale dopo l’infortu-nio del numero uno Rossi.

POLEMICA Lo spareggio sitinge di giallo per la decisio-ne della terna che a 2’ dalgong dei supplementari haannullato l’1-2 di Gomez perun presunto fallo dello stes-so su Toninelli prima di col-pire di testa. Una fischiatache manda su tutte le furie ilpatron campano Mannielloche in sala stampa rassegne-rà polemicamente le dimis-

sioni. «Lascio, scusate, ma nonce la faccio proprio più. Ci sen-tiamo presi in giro da una Legache prima ci nega il ripescag-gio in B in estate (in realtà i ri-pescaggi sono figli di un rego-lamento della Figc, ndr) e oraci nega l’accesso in semifinaleper una rete regolarissima.Non ce l’ho col Bassano, macon istituzioni sportive che evi-dentemente non vogliono chela Juve Stabia faccia strada».

LA PARTITA Così va avanti ilBassano che al turno successi-vo vede sfumare il confronto con l’ex tecnico Petrone e trovala Reggiana nella rivincita deltesta a testa 2008 con in paliola C1. Il verdetto è arrivato airigori, come detto. Una volèedell’ex Davì sugli sviluppi di uncorner aveva stappa la partitaal 20’, l’incornata immediatadi Bombagi l’ha riallineata 3’più tardi. Poi, nella fornace delMercante, Pietribiasi nella ri-presa si è divorato il 2-1, men-tre Grandi al 36’ ha sventato sulla traversa con la manoaperta la conclusione a bottasicura di Di Carmine. Nel pri-mo supplementare due minac-ce Cenetti, nel secondo la reteannullata a Gomez. Poi i rigo-ri: di Iocolano quello decisivonel 5 su 5 del Bassano.

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Lega ProRPrimo turno playoff

Page 34: La Gazzetta dello Sport (05-18-2015)

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San Lorenzoal Mare

Sanremo1

Albenga

Genova2

Rapallo

Sestri Levante3

Chiavari

La Spezia4

La Spezia

Abetone5

MontecatiniTerme

Castiglionedella Pescaia

6

Grosseto

Fiuggi7

Fiuggi

CampitelloMatese

8

Benevento

San Giorgiodel Sannio

9

CivitanovaMarche

Forlì10

GERRANSTEAM ORICA

MATTHEWSVIVIANI

MATTHEWSMATTHEWS

CLARKEFORMOLO

CONTADORPOLANC

CONTADORGREIPEL

CONTADORULISSI

CONTADORINTXAUSTI

CONTADORTIRALONGO

km 17,6 km 177 km 136 km 150 km 152 km 183 km 267 km 186 km 215 km 200

L'ANALISIdel nostro inviatoPAOLO MARABINI

UNA PRIMA PARTE DURISSIMAPORTE HA SPESO MENO DI TUTTI

L a temevano tutti. Quasi4000 metri di dislivello etre gran premi della

montagna. Tanta salita, ma anche tanta discesa. Metri di pianura davvero pochi. Una classica di 224 km, una sorta di tappone dolomitico nel cuore della Campania, tra l’Irpinia e il Sannio, punto più a sud di questo Giro. Come se non bastasse, veniva dopo due giornate a loro volta difficili: la più lunga - quasi sette ore e mezza da Grosseto a Fiuggi - e quella di Campitello Matese, secondo arrivo in quota. Alla fine la nona tappa da Benevento a San Giorgio del Sannio sorride a Paolo Tiralongo, prossimo ai 38 anni, che diventa il più anziano vincitore al Giro, 16 stagioni da pro’, gregario votato da sempre al sacrificio per capitani importanti: Contador, Nibali e adesso Aru, di cui è stato sin da subito la chioccia. In avanscoperta con altri dieci al km 52, il siciliano trapiantato a Bergamo cambia in corsa il suo ruolo, passando da possibile testa di ponte per il capitano a cacciatore di tappa, appena capisce che il vantaggio della fuga sarà difficilmente sarà colmato. E il suo numero negli ultimi 15 km, quando sul Serra va a prendere Slagter per poi sciropparsi tutto solo gli ultimi 4200 metri, dà un senso alla giornata Astana, dopo l’analogo film fallito però da Landa nel finale di Campitello.

Con Tiralongo, sorride anche lo stesso Aru. Non solo perché a vincere è il suo fedelissimo tutor. Ma anche perché, a chiusura di una tappa esigente, velocissima sin dai primi chilometri, che lascerà i segni nel serbatoio d’energia dei corridori, dimostra gambe buonissime: l’attacco che spacca il gruppo dei big sul Serra, trampolino di 3600 metri capace di far male in vista del traguardo, lo porta proprio lo scalatore sardo, chepoi nella volata per il 10° posto a 56” da Tiralongo si

dannerà l’anima fino a strappare 1” (ma valeva la pena tutto quello sforzo?) a Contador. Però i vincitori di giornata sono pure il sornione Porte e, soprattutto, la stessa maglia rosa. Che prima controlla tutta la tappa mettendo in testa al gruppo la sua Tinkoff-Saxo, poi nel finale marca a uomo Aru anche senza compagni al fianco. E gli bastano 20 metri per chiudere l’attacco del rivale. Poi pace amen se gli concede un misero secondo nella volata. L’importante era difendersi senza soffrire troppo, visto che la spalla sinistra qualche problemino glielo procura ancora. Chi rimbalza di nuovo indietro è Rigoberto Uran: all’indomani della risposta di Campitello cede altri 46” a Contador e varca il primo giorno di riposo con un fardello di 2’10”.

Riflessioni generali. Porte sembra essere quello che sinora ha speso meno, avendo lasciato sempre il timone della corsa - così come vetrina e attenzioni - a Tinkoff-Saxo e Astana. Contador, dal canto suo, ha portato a casa la pelle dopo la caduta di giovedì e ora avrà altri due giorni - tra riposo e Civitanova-Forlì - per rimettersi in sesto del tutto. E Aru? Provocazione: non è che forse la sua Astana ha speso troppo? E poi: ha senso che una squadra che vuol conquistare il Giro, evidentemente con lui, abbia tre corridori tra i primi cinque della generale e anche ieri abbia mandato un gregario a vincere la tappa? Lo sapremo a Milano fra due settimane.

Marco PastonesiINVIATO A SAN GIORGIO DEL SANNIO (BENEVENTO)

C on quella faccia un po’ così, da ciclismopionieristico, avrebbe potuto correre conGarin e Ganna. Con quelle gambe un po’

così, da ciclismo eroico, avrebbe potuto gareg-giare con Bottecchia e Girardengo. Con quelcuore un po’ così, da ciclismo romantico, avreb-be potuto fare da gregario a Bartali e Coppi. Econ quel cognome un po’ così, da ciclismo infini-to, forse non scenderà mai dalla bicicletta. PaoloTiralongo, 37 anni, 10 mesi e 9 giorni, è il piùvecchio vincitore di tappa nella storia del Girod’Italia.

«Tira», si sente così antico?«C’è chi dorme in camper, chi fa i trasferimentiin elicottero, chi pedala anche prima della par-

tenza e dopo l’arrivo, chi beve succhi solo di bar-babietole o solo di mirtilli. Anch’io mi sono ag-giornato, anch’io cerco di non cambiare le mieabitudini, anch’io, per esempio, ho chiesto didormire in camera da solo, perché ho bisogno dispazio, altrimenti divento nervoso. Ma tuttequeste tecnologie moderne, secondo me, non hanno così senso. Ho vissuto altre epoche cicli-stiche, e il ciclismo, stringi stringi, è testa bassae pedalare, è passione e sacrificio, è fatica e di-vertimento, è disciplina e volontà».

Seconda vittoria dell’anno, quarta della carriera.Com’è andata?«Il programma prevedeva che Rosa e io entrassi-mo nelle fughe. La fuga buona l’ho tirata fuoriproprio io. Dentro c’erano buoni corridori, den-tro c’era anche la consapevolezza di potercelafare. L’obiettivo era essere davanti come puntodi riferimento, per Aru, nel finale. L’occasioneavrebbe potuto essere la salita di Lago Laceno oquella del Passo Serra. Invece la corsa ha presoun’altra piega e mi sono ritrovato davanti nonper Aru, ma per me. E quando dall’ammiragliami hanno dato l’ok, ho fatto la mia corsa. L’ulti-ma salita l’ho fatta alla morte, Slagter aveva pre-so quasi un paio di minuti di vantaggio, in disce-sa l’ho ripreso, e quando si è staccato per sfini-mento, ho pedalato gli ultimi 5 km in apnea».

Aru dice di essere più felice per la sua vittoria diquanto lo sarebbe stato se avesse vinto lui.«A volte Fabio dice che sono suo fratello, altreche sono suo padre. E’ un po’ confuso, ma ha

TRE APPUNTAMENTIOGNI GIORNO:13.15, 19.30 E 23.15

Felicità Tiralongo Lo scudiero d’orofa piangere Aru1L’Astana si riscatta. A 37 anni il siciliano è il più vecchio vincitore di tappa; il sardo,che è cresciuto con lui, strappa 1” a Contador

Capitano,o mio capitano

RUltima tappa prima del giorno di riposo. Il Sannioregala una storiadi grande amicizia

RAru attacca sulle pendenze del 13%del Passo Serra: solo la maglia rosae Porte rispondono

URAN CEDE ANCORA: 46”

98° Giro d’ItaliaRNona tappa, Benevento-San Giorgio del Sannio

Page 35: La Gazzetta dello Sport (05-18-2015)

35LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

SCATTA IL BETTOdi PAOLOBETTINI

LE OCCASIONI PERSE DI VISCONTI

Anche ieri una bellatappaccia. Dovevaessere una giornata

impegnativa ma interlocutoria, da fughe. Invece è venuta fuori bagarre e ha fatto più selezione, dal 4° in giù perché Contador, Aru e Porte sono più forti, che in salita a Campitello Matese. Tra Aru e Tiralongo ho visto commozione, una grande sintonia e mi ha fatto piacere. Però resto convinto che in casa Astana cerchino troppo. Ognuno a casa sua fa quello che vuole e c’è chi deve gestire il team, loro sono sicuramente il gruppo più forte, però mi pare lo stesso che ci sia un grande dispendio di

energie: tirano, vanno in fuga, inseguono, vogliono vincere le tappe, puntano al Giro….

Poi vorrei dire una cosa su Visconti. Giovanni non va piano, ma sta perdendo le occasioni perché non entra nelle fughe giuste. Ho parlato con lui e l’ho visto molto nervoso. Se non si ferma un attimo a tirare un bel respiro profondo va in confusione. Ora è 7° a 2’02”: se resta in classifica normale che non lo lascino fuggire. Se invece punta a qualche bella vittoria di tappa, tra Campitello Matese e ieri doveva prendere almeno dieci minuti e finire lontano nella generale.

Forlì

Imola11

Imola

Vicenza(Monte Berico)

12

MontecchioMaggiore

Jesolo13

Treviso

Valdobbiadene14

Marostica

Madonnadi Campiglio

15

Pinzolo

Aprica16

Tirano

Lugano(Svizzera)

17

Melide

Verbania18

Gravellona Toce

Cervinia19

Saint-Vincent

Sestriere20

Torino

Milano21km 153 km 190 km 147 km 59,4 km 165 km 174 km 134 km 170 km 199 km 178km 236

37� anni e 313 giorni (127 più di

Rossignoli, 1920): l’età diPaolo Tiralongo, vincitore di

tappa più anziano BETTINI

Rossignoli, 1920): l’età diPaolo Tiralongo, vincitore di

tappa più anziano BETTINI

ARRIVO1. Paolo TIRALONGO (Astana) 224 km in 5h50'31", media 38,343 km/h; 2. Steven KRUIJSWIJK (Ola, Lotto NL Jumbo) a 21"; 3. Simon GESCHKE (Ger, Giant-Alpecin) a 23"; 4. Moinard (Fra); 5. Herrada (Spa); 6. Betancur (Col); 7. Slagter (Ola); 8. Elissonde (Fra); 9. Hesjedal (Can) 27"; 10. Aru a 56"; 11. Contador (Spa) a 57"; 12. Porte (Aus); 28. Uran (Col) a 1'43".

CLASSIFICA1. Alberto CONTADOR (Spa, Tinkoff-Saxo); 2 Aru (Astana) a 3”; 3. Porte (Aus, Sky) a 22”; 4. Landa (Spa) a 46”; 5. Cataldo a 1’16”; 6. Kreuziger (R. Cec) a 1’46”; 7. Visconti a 2’02”; 8. Uran (Col) a 2’10”; 9. Caruso a 2’20”; 10. Amador (Col) a 2’24”; 13. Formolo a 3’01”; 21. Hesjedal (Can) a 6’16”.OGGI giornata di RIPOSO

far tirare sia Saxo sia Sky. Al resto ci penseràAru, attaccando in salita per staccare tutti».

Quanto è utile la sua vittoria?«E’ importante per la squadra: per dare morale eserenità, ma anche perché abbiamo guadagnatouna cinquantina di secondi su Uran. E’ impor-tante anche per il Sud: conosco questa gente, èvalorosa e generosa. Importante anche per Avo-la: immagino che sarà festa grande e mobile».

E per lei? «Tira», tirerà avanti?«Ho un’età da ciclopensionato. Questo dovevaessere il mio ultimo anno da professionista. Io emia moglie avevamo deciso che dopo il Giroavremmo fatto il punto della situazione, e stabi-lito se continuare o no. La verità è che non voglioandare avanti all’infinito, soprattutto non vogliofarlo in maniera patetica, per rispetto verso ilpubblico, il ciclismo e soprattutto me stesso. Maho ancora voglia di allenarmi e di correre, di aiu-tare a vincere e anche di vincere. Mi sa che tireròancora un anno. O due. E’ che mi diverto ancorada matti. Come un bambino. Il bambino che c’èdentro di me. E forse dentro ogni corridore».

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ragione: sono troppo giovane per essere suo pa-dre e troppo vecchio per essere suo fratello. Fa-bio è un duro, ma anche un testone. Lui ha le sueidee, io le mie, lui difende le sue attaccando, nediscutiamo ma non litighiamo. Il nostro è ungruppo solido, costruito giorno dopo giorno,corsa dopo corsa, raduno dopo raduno. Stiamoinsieme, anche qui, per lavorare e migliorarci.La sera, dopo la cena, abbiamo l’abitudine di ri-trovarci sul bus per tenere una riunione apertasoltanto a noi corridori. Quel confronto è il piùvero e sincero».

Come vede questo Giro?«Contador è il più forte e non ha punti deboli. E’tosto, lo ha dimostrato anche in questi giorni,non ha mollato nonostante l’infortunio allaspalla. Ogni occasione sarà buona per attaccar-lo. Porte corre al risparmio, e così anche la suasquadra, che non ha mai preso la corsa in mano.E Porte ha il vantaggio della cronometro. Uransta pagando con un paio di minuti di ritardo, manon è certo fuori dai giochi. Noi stiamo facendotutto quello che dobbiamo fare, la nostra tatticaera avvantaggiare Cataldo e Landa in modo da

� 1. Curioso episodio durante la premiazione: quando Paolo Tiralongo apre la bottiglia di spumante, il tappo gli vola sulla fronte, senza conseguenze LAPRESSE � 2. Il siciliano esausto dopo il traguardo BETTINI � 3. Lo scatto di Aru nel finale di tappa: il sardo guadagna 1” sulla maglia rosa BETTINI � 4. Aru in bianco (miglior giovane), Contador con la maglia più prestigiosa BETTINI

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Page 36: La Gazzetta dello Sport (05-18-2015)

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MIKEL LANDA 25 ANNI, ASTANA

«ABBIAMO VISTO CONTADOR PEDALARE REGOLARE E CI ABBIAMO PROVATO»

2000-2002: FASSA BORTOLO CON BASSOPaolo Tiralongo è nato ad Avola (Siracusa) l’8 luglio 1977. Passa pro’ nel 2000 con la Fassa Bortolo di Ferretti: 3 stagioni, il capitano è Ivan Basso BETTINI

2006-2009: ALLA LAMPRE CON CUNEGODopo tre anni alla Panaria, dal 2006 al 2009 Tiralongo è alla Lampre: il suo capitano è Damiano Cunego, che nella foto lo segue a ruota BETTINI

2010: ALL’ASTANA CON RE CONTADORNel 2010 Paolo Tiralongo passa all’Astana. Il primo capitano è Alberto Contador, che nel 2011 lo aiuta a vincere la tappa al Giro di Macugnaga BETTINI

Basso, Contador, Nibali e AruCome Tira il gregario perfetto1Dal mare di Avola ai monti della Lombardia: Tiralongo e una vita peri migliori. «Sono l’occhio del mio capitano». Tre tappe al Giro come premio

Claudio GregoriSAN GIORGIO DEL SANNIO (BENEVENTO)

C hiamiamolo «L’Occhio». Paolo Tiralongo,infatti, non è un semplice «aguador», cosìgli spagnoli chiamano il gregario, né un

efficiente e scrupoloso «domestique», comechiamano il gregario i francesi. Ha vestito la li-vrea di importanti capitani: Contador, Nibali,Aru, oltre che del primo Basso. Ha battagliato sututte le strade del mondo. Con fedeltà. Con in-telligenza. Con dignità. Non con cecità servile. Èstato educato dalla pioggia e dal vento. Ha respi-rato i pollini di tutti i fiori. Così oggi può direfiero: «Un capitano deve avere un gregario che

segue la corsa. Io sono l’occhio del mio capita-no». In questo Giro, dunque, è l’Occhio di Aru, lagrande speranza italiana. L’Occhio non guarda,vede. L’Occhio osserva e interpreta. L’Occhio legge quella «chanson de geste», perigliosa ecruenta, che è la corsa. L’Occhio mette in azionela mente, che elabora, la bocca, che comunica, ipedali, che eseguono.

LA STORIA ABITA QUI Tiralongo viene da Avola,dal golfo di Noto, dalla Sicilia magica e solare,l’isola, che è una grande portaerei nel cuore delMediterraneo, connessa con il mondo. Terra diemigranti. Terra di bellezza e di dolore. Tiralon-go non era ancora nato, quando, il 2 dicembre1968, la cronaca si occupò dei «fatti di Avola»: la

polizia sparò sui contadini, che protestavano. Eil sangue concimò quella terra dura. Sin da ra-gazzo Tiralongo ha conosciuto l’emigrazione. Come Pino Cerami, di Misterbianco. Cerami la-sciò gli aranceti e le lave dell’Etna per le minieredi carbone della Vallonia. Tiralongo, invece, haabbandonato la terra dove fioriscono i limoni ele zagare per la Lombardia alacre e dura. Ha la-sciato il mare e i sogni dei naviganti per la bici-cletta. Si è riconvertito e convertito, passandodal mare ai monti. Ha incominciato a scalare lemontagne, inerpicandosi come una formichinasu giganti di pietra. Lui così piccolo ha scopertoil gusto di guardare il mondo dall’alto. Ha ritro-vato le sue radici. Avola era un paesone di mon-tagna. Ma in tre giorni — dal 9 all’11 gennaio

«CHI SI FA IL MAZZO PER IL CAPITANO

MERITA PIÙ DI UNA SEMPLICE PACCA

SULLA SPALLA»

BEPPE MARTINELLID.S. ASTANA

4 � Le vittorie da pro’ di Paolo Tiralongo, 3 al Giro: prima di ieri, nella Bergamo-Macugnaga 2011 e nella Recanati-Rocca di Cambio 2012

98° Giro d’ItaliaRL’uomo del giorno

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37LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1 � Fabio Aru ha vinto una tappa al Giro d’Italia: il 25 maggio 2014 nella Valdengo-Plan di Montecampione DARIO CATALDO 30 ANNI, ASTANA

«RISULTATI COME QUESTO TI FANNO DIMENTICARE ANCHE LA FATICA»

CASA ASTANA

Le lacrimedi Fabio«Come seavessi vinto»1«Ho saputo del successo di Paoloai 500 metridal traguardo:che emozione»

Ciro ScognamiglioINVIATO A S.GIORGIO

DEL SANNIO (BENEVENTO)

«H o saputo del suc-cesso di Paolo ai500 metri dal tra-

guardo. Mi sono emozionatocome se avessi vinto». Ieriforse è stata la volta in cui ab-biamo visto Fabio Aru più fe-lice dall’inizio del Giro. An-che al bus Astana il dopo-tap-pa è stato una festa: nono-stante avesse davanti il lungotrasferimento verso Civitano-va Marche, il sardo si è intrat-tenuto con i tanti tifosi che lohanno atteso. «Mi resta il mal

di gambe. Ma è stata una giorna-ta spettacolare».

ANALISI A Fabio resta il secon-do guadagnato su Contador e lagioia per il successo di Tiralongoche per lui è molto di più che uncompagno di squadra. Ha anchela sua fascia per tenersi al caldo.«E’ una vittoria corale, nei primi60 chilometri era veramente dif-ficile entrare in fuga e Paolo èstato bravissimo. Noi, comesquadra, abbiamo fatto la corsaa Lago Laceno, volevamo chesuccedesse qualcosa». E il24enne di Villacidro, ora resi-dente a Lugano dopo anni passa-ti nel Bergamasco, fuga senzaindugio i dubbi sulla tattica:«Era proprio nostra intenzionemettere un uomo in fuga,Tinkoff e Sky non avevano nes-suno. E io ero sufficientementeprotetto, hanno tirato tutti, Lan-da poi sta andando fortissimo edè rimasto con me nel momentodecisivo. Di che cosa dovrei la-mentarmi?». Le telecamere han-no inquadrato anche un dialogo

con Contador nelle calde fasi fi-nali: «Non è che io mi sia rivoltoa lui o viceversa, ci siamo parlatiassieme. Sapevamo che Uranera indietro e allora ci siamo det-ti di collaborare, di tirare. Porteè rimasto un pochino più defila-to ma lo considero molto, moltopericoloso, d’altro canto que-st’anno ha vinto quasi ogni garaa cui ha partecipato, quindi…».

SQUADRA E’ poi il d.s. BeppeMartinelli a spiegare compiuta-mente il retroscena legato allatattica del team: «Volevamo iso-lare Contador. E stanare Porte.Sulla salita verso Lago Laceno,di prima categoria, che conosce-vo molto bene, a un certo puntonel gruppo dei migliori c’eranonon più di venti corridori. Vole-vamo fare un’azione di squadra,non con il solo Cataldo. Ma ilvento ha girato, è diventato con-trario e più forte di quello delprevisto. E abbiamo dovuto fer-marci, il traguardo era lontano enon si poteva fare troppa diffe-renza». Sull’opportunità di la-sciare Tiralongo in fuga: «Spera-vamo che potesse fare da puntod’appoggio ad Aru se la corsa sifosse messa in un certo modo.Ma poi, a chi si fa il mazzo per ilcapitano, bisogna ogni tantocercare di dare delle soddisfa-zioni che non siano semplice-mente una pacca sulla spalla oun piatto di pasta. Lo stato diforma dei ragazzi è ottimo e ab-biamo il dovere di provarci». In-fine, un pensiero sul grandeLanda visto in questi ultimi gior-ni: «Sono io che l’ho voluto, susegnalazione di un amico dei Pa-esi Baschi. Sulle salite più dure,andrà ancora più forte. Sarà ilnostro jolly».

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2013: SEMPRE ASTANA, MA CON NIBALI E ARUTiralongo al Trentino 2013: gregario di Vincenzo Nibali e di un giovanissimo Aru BETTINI. A sinistra, ieri l’abbraccio con Fabio Aru dopo la tappa IPP DALLA TV

1693 — fu cancellato dal terremoto. Fu ricostru-ita sulla costa, in riva al mare. Tiralongo, così,da bimbo ha conosciuto la spuma del mare. Lasua è una storia antica. Viene da orizzonti lonta-ni. I suoi antenati qualche millennio fa innalza-rono il «Dolmen di Avola». Tiralongo porta neigeni una storia antica e misteriosa. Ha una bellafaccia saracena. Lorenzo Lotto, se l’avesse vista,l’avrebbe degnata di un ritratto. Nei suoi occhi,a ben vedere, a volte sembra di notare il balenìodella scimitarra. Le sue notti, certo, sono attra-versate dal galoppo di cavalli numidi e di velefenicie. Per questo ama l’avventura. Per questoTiralongo è salito in bicicletta, come ha fatto ilsuo capitano Nibali. Come hanno fatto anche ilPremio Nobel Salvatore Quasimodo, di Modica,

che, in gioventù fu addirittura segretario del co-mitato organizzatore del Giro della Provincia diReggio Calabria. Come hanno fatto anche scrit-tori di successo come Gesualdo Bufalino, di Co-miso, o Andrea Camilleri, di Porto Empedocle.Come loro anche Tiralongo scrive poesie e ro-manzi. Non lo fa con la penna, ma col pedale. Hapercorso un cammino lungo come 15 voltel’Equatore. Ma ha scelto un territorio privilegia-to per la prodezza. Per chi va in bicicletta non c’èavventura più bella del Giro d’Italia. Tiralongo,sin da bambino, ne ha sentito la malìa. Il Giro èstato il suo paradiso.

LA DEA VITTORIA Paradiso è una bella parolapersiana che vuol dire «giardino». Lì il piccoloTiralongo ha colto per tre volte il frutto magicodella vittoria. Macugnaga, Rocca di Cambio,San Giorgio del Sannio, nomi fioriti tra le mon-tagne. Li ha colti con la mano dura dello scalato-re, educato alla roccia. Ieri era bello vederlo tra-scinare il suo nome bello come uno strascico,volare sul Monte Serra, scendere a tomba apertaper Dentedicane, luogo fiero, dal nome armato.Lì un tempo gli esattori facevano pagare esosibalzelli ai viandanti, letteralmente azzannando-li. Tiralongo ha sorvolato quella barriera volan-do verso il traguardo per incontrare quella deaseducente e bellissima che è la Vittoria. L’Occhioscruta, osserva, capisce. A volte vede miraggi. Ela strada gli regala l’estasi e l’incanto.

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Page 38: La Gazzetta dello Sport (05-18-2015)

38 LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

7 � Grandi corse a tappe vinte da Martinelli in ammiraglia: 5 Giri (Pantani, Cunego, Garzelli e Nibali) e 2 Tour (Pantani e Nibali)JURGEN VAN DEN BROECK 32 ANNI, LOTTO SOUDAL

«I PRIMI TRE HANNO UN ALTRO PASSO, MA PENSO DI USCIRE ALLA DISTANZA»

AG2R LA MONDIALE

D.S. Biondi

1 POZZOVIVO ITA

2 BERARD FRA

3 BETANCUR COL

4 DOMONT FRA

5 DUPONT FRA

6 GRETSCH GER

7 HOULE CAN

8 MONTAGUTI ITA

9 NOCENTINI ITA

ANDRONI-SIDERMEC

D.S. Savio

11 PELLIZOTTI ITA

12 APPOLLONIO ITA

13 BANDIERA ITA

14 DALL'ANTONIA ITA

15 FRAPPORTI ITA

16 GATTO ITA

17 STORTONI ITA

18 TVETCOV ROM

19 ZILIOLI ITA

ASTANA PRO TEAM

D.S. Shefer

21 ARU ITA

22 CATALDO ITA

23 KANGERT EST

24 LANDA SPA

25 MALACARNE ITA

26 ROSA ITA

27 SANCHEZ SPA

28 TIRALONGO ITA

29 ZEITS KAZ

BARDIANI CSF

D.S. Reverberi

31 BONGIORNO ITA

32 BARBIN ITA

33 BATTAGLIN ITA

34 BOEM ITA

35 CHIRICO ITA

36 COLBRELLI ITA

37 PIRAZZI ITA

38 RUFFONI ITA

39 ZARDINI ITA

BMC RACING TEAM

D.S. Baldato

41 GILBERT BEL

42 ATAPUMA COL

43 BOOKWALTER USA

44 BURGHARDT GER

45 CARUSO ITA

46 DILLIER SVI

47 KÜNG SVI

48 MOINARD FRA

49 ZABEL GER

CCC SPRANDI POLKOWICE

D.S. Wadecki

51 PATERSKI POL

52 BOLE SLO

53 MARYCZ POL

54 MATYSIAK POL

55 MIHAYLOV BUL

56 OWSIAN POL

57 RUTKIEWICZ POL

58 SAMOILAU BIE

59 SZMYD POL

ETIXX - QUICK-STEP

D.S. Bramati

61 URAN COL

62 BOONEN BEL

63 BOUET FRA

64 DE LA CRUZ SPA

65 KEISSE BEL

66 MEERSMAN BEL

67 SABATINI ITA

68 SERRY BEL

69 VAKOC R.CEC

FDJ

D.S. Guesdon

71 GENIEZ FRA

72 COURTEILLE FRA

73 ELISSONDE FRA

74 FISCHER BRA

75 MOUREY FRA

76 PINEAU FRA

77 RÉZA FRA

78 ROUX FRA

79 VEIKKANEN FIN

IAM CYCLING

D.S. Carlstrom

81 CHAVANEL FRA

82 CHEVRIER FRA

83 CLEMENT OLA

84 HAUSSLER AUS

85 KLUGE GER

86 PELUCCHI ITA

87 PINEAU FRA

88 REICHENBACH SVI

89 SARAMOTINS LET

LAMPRE - MERIDA

D.S. Maini

91 ULISSI ITA

92 FERRARI ITA

93 GRMAY ETI

94 MODOLO ITA

95 MORI ITA

96 NIEMIEC POL

97 POLANC SLO

98 RICHEZE ARG

99 XU CINA

LOTTO SOUDAL

D.S. Leysen

100 VAN DEN BROECK BEL

101 ARMEE BEL

102 BAK DAN

103 BROECKX BEL

104 GREIPEL GER

105 HANSEN AUS

106 HENDERSON N.ZEL

107 MONFORT BEL

109 VERVAEKE BEL

MOVISTAR TEAM

D.S. Garcia

111 INTXAUSTI SPA

112 AMADOR C.RICA

113 ANTON SPA

114 FERNANDEZ SPA

115 HERRADA SPA

116 IZAGUIRRE SPA

117 LOBATO SPA

118 D. QUINTANA COL

119 VISCONTI ITA

NIPPO - VINI FANTINI

D.S. Giuliani

121 CUNEGO ITA

122 BERLATO ITA

123 BISOLTI ITA

124 COLLI ITA

125 DE NEGRI ITA

126 GROSU ROM

127 ISHIBASHI GIAP

128 MALAGUTI ITA

129 STACCHIOTTI ITA

ORICA GREENEDGE

D.S. White

131 MATTHEWS AUS

132 BEWLEY N.ZEL

133 CHAVES COL

134 CLARKE AUS

135 DURBRIDGE AUS

136 GERRANS AUS

137 HEPBURN AUS

138 LANCASTER AUS

139 WEENING OLA

SOUTHEAST

D.S. Parsani

141 BELLETTI ITA

142 BUSATO ITA

143 CARRETERO PAN

144 FAVILLI ITA

145 FINETTO ITA

146 GAVAZZI ITA

147 MONSALVE VEN

148 PETACCHI ITA

149 ZHUPA ALB

TEAM CANNONDALE - GARMIN

D.S. Wegelius

151 HESJEDAL CAN

152 ACEVEDO COL

153 BROWN USA

154 CARDOSO POR

155 DANIELSON USA

156 FORMOLO ITA

157 MARANGONI ITA

158 SLAGTER OLA

159 VILLELLA ITA

TEAM GIANT - ALPECIN

D.S. Engels

161 MEZGEC SLO

162 ARNDT GER

163 DE BACKER BEL

164 FAIRLY USA

165 GESCHKE GER

166 HAGA USA

167 JI CINA

168 LUDVIGSSON SVE

169 STAMSNIJDER OLA

TEAM KATUSHA

D.S. Konyshev

171 PAOLINI ITA

172 BELKOV RUS

173 CHERNETSKI RUS

174 KOCHETKOV RUS

175 LAGUTIN RUS

176 PORSEV RUS

177 TROFIMOV RUS

178 VOROBYEV RUS

179 ZAKARIN RUS

TEAM LOTTO NL - JUMBO

D.S. Boven

181 KRUIJSWIJK OLA

182 BENNETT N.ZEL

183 FLENS OLA

184 HOFLAND OLA

185 KEIZER OLA

186 LINDEMAN OLA

187 TJALLINGII OLA

188 VAN DER LIJKE OLA

189 WAGNER GER

TEAM SKY

D.S. Cioni

191 PORTE AUS

192 EISEL AUT

193 HENAO COL

194 KIRYIENKA BIE

195 KONIG R.CEC

196 NIEVE SPA

197 PUCCIO ITA

198 SIUTSOU BIE

199 VIVIANI ITA

TINKOFF SAXO

D.S. De Jongh

201 CONTADOR SPA

202 BASSO ITA

203 BOARO ITA

204 JUUL JENSEN DAN

205 KREUZIGER R.CEC

206 PAULINHO POR

207 ROGERS AUS

208 ROVNY RUS

209 TOSATTO ITA

TREK FACTORY RACING

D.S. Baffi

211 NIZZOLO ITA

212 ALAFACI ITA

213 BEPPU GIAP

214 COLEDAN ITA

215 FELLINE ITA

216 SILVESTRE POR

217 VAN POPPEL OLA

218 VANDEWALLE BEL

219 WATSON AUS

22 SQUADRE, RESTANO IN 188

L’ARRIVO

CLASSIFICA GENERALE

A PUNTI MONTAGNA GIOVANI TEAM A PUNTITEAM A TEMPI ULTIMO KM

La maglia rossa «Algida» va al leaderdella classifica a punti, assegnati a seconda della categoria della tappa su ognuno dei traguardi volanti.Classifica: 1. Elia VIVIANI 78 punti; 2. Greipel (Ger) 75; 3. Bandiera 60; 4. Ulissi 50; 5. Nizzolo 47; 6. Frapporti 40, 7. Hofland (Ola) 40; 8. Tiralongo 37; Lobato (Spa) 37.

La maglia azzurra «Mediolanum» va alleader della classifica dei gran premi della montagna, con punteggi diversi a seconda della categoria delle salita; il massimo è previsto per la Cima Coppi, poi 9 gpm di 1a categoria, 8 di 2a, 13 di 3a e 8 di 4a. Classifica: 1. Simon GESCHKE (Ger) 50 punti; 2. Intxausti (Spa) 39; 3. Kruijswijk (Ola) 37.

La maglia bianca «Eurospin» va al leader della classifica (a tempi) dei giovani, nati cioè dopo il 1° gennaio 1990. Class.: 1. Fabio ARU; 2. Formolo a 2'58"; 3. Polanc (Slo) a 20'12"; 4. Chaves (Col) a 21'19"; 5. Bongiorno a 22'44"; 6. Elissonde (Fra) a 30'54"; 7. Felline a 39'58"; 8. Herrada (Spa) a 41'10"; 9. Henao (Col) a 47'37'.

La classifica per squadre a tempi prende in considerazione i primi tre corridori di ciascuna squadra. La somma dei loro tempi determina il tempo di squadra. Class.: 1. ASTANA 114h55'59"; 2. Sky a 5'58"; 3. Bmc a 6'12"; 4. Movistar a 7'11"; 5. Cannondale-Garmin a 23'42"; 6. Tinkoff-Saxo a 24'52"; 7. Lotto Soudal a 41'.

La classifica a squadre a punti si basa sui punti presi dalle squadre in più classifiche coi piazzamenti dei ciclisti. Class.: 1. ASTANA 247 punti; 2. Orica 194; 3. Movistar 162; 4. Lampre-Merida 140; 5. Bmc 133; 6. Southeast 118; 7. Sky 116; 8. Iam 112; 9. Lotto NL Jumbo 99; 10. Tinkoff-Saxo 90.

La classifica Energia «Engie» premia il corridore che, lungo l’intero Giro, avrà percorso più rapidamente gli ultimi 3 km di ogni tappa in linea. A ogni tappa si assegnano punti ai tre corridori più veloci. Class.: 1. Fabio Felline 5; 2. Aru 4; 3. Visconti 4; 4. Trofimov (Rus) 4; 5. Lagutin (Rus) 4;6. Gerrans (Aus) 4; 7. Greipel (Ger) 4.

Kruijswijk secondoHesjedal, fuga e nono

Barba color... azzurro: Simon Geschke, re della montagna BETTINI

POS.CORRIDORE TEMPO

1 CONTADOR (SPA) 1492,6 km in 38h31’35’’, media 38,742 km/h

2 ARU (ITA) a 3"

3 PORTE (AUS) a 22"

4 LANDA (SPA) a 46"

5 CATALDO (ITA) a 1'16"

6 KREUZIGER (R.CEC) a 1'46"

7 VISCONTI (ITA) a 2'02"

8 URAN (COL) a 2'10"

9 CARUSO (ITA) a 2'20"

10 AMADOR (C.RiCA) a 2'24"

11 KONIG (R.CEC) a 2'30"

12 ATAPUMA (COL) a 2'55"

13 FORMOLO (ITA) a 3'01"

14 CUNEGO (ITA) a 3'10"

15 TROFIMOV (RUS) a 3'18"

16 VAN DEN BROECK (BEL) a 3'33"

17 MONFORT (BEL) a 4'00"

18 MOINARD (FRA) a 4'09"

19 GENIEZ (FRA) a 4'41"

20 IZAGUIRRE (SPA) a 5'47"

21 HESJEDAL (CAN) a 6'16"

22 NIEVE (SPA) a 7'25"

23 KRUIJSWIJK (OLA) a 10'39"

24 NIEMIEC (POL) a 11'10"

25 TIRALONGO (ITA) a 11'46"

26 ROSA (ITA) a 13'37"

27 KANGERT (EST) a 13'38"

28 REICHENBACH (SVI) a 15'44"

29 PIRAZZI (ITA) a 18'00"

30 MONSALVE (VEN) a 18'32"

31 POLANC (SLO) a 20'15"

32 BETANCUR (COL) a 20'47"

33 CLEMENT (OLA) a 21'17"

34 CHAVES (COL) a 21'22"

35 CARDOSO (POR) a 22'12"

36 BONGIORNO (ITA) a 22'47"

37 ROGERS (AUS) a 25'02"

38 INTXAUSTI (SPA) a 25'03"

39 ELISSONDE (FRA) a 30'57"

40 SANCHEZ (SPA) a 32'49"

41 KOCHETKOV (RUS) a 34'15"

42 FINETTO (ITA) a 36'08"

43 LAGUTIN (RUS) a 37'05"

44 ULISSI (ITA) a 37'37"

45 SZMYD (POL) a 37'58"

46 CLARKE (AUS) a 38'24"

47 SIUTSOU (BIE) a 38'37"

48 FELLINE (ITA) a 40'01"

49 ANTON (SPA) a 41'06"

50 HERRADA (SPA) a 41'13"

51 ZAKARIN (RUS) a 42'08"

52 GAVAZZI (ITA) a 42'44"

53 KEIZER (OLA) a 43'15"

54 MOUREY (FRA) a 44'06"

55 STORTONI (ITA) a 44'35"

56 GILBERT (BEL) a 45'07"

57 MONTAGUTI (ITA) a 46'04"

58 PELLIZOTTI (ITA) a 47'02"

59 DUPONT (FRA) a 47'37"

60 HENAO (COL) a 47'40"

61 DILLIER (SVI) a 48'45"

62 GRMAY (ETI) a 48'54"

63 CHAVANEL (FRA) a 48'56"

64 SLAGTER (OLA) a 49'11"

65 DE LA CRUZ (SPA) a 50'19"

66 BASSO (ITA) a 50'25"

67 SAMOILAU (BIE) a 51'22"

68 ZEITS (KAZ) a 51'29"

69 CHEVRIER (FRA) a 56'29"

70 ARMEE (BEL) a 56'52"

71 DANIELSON (USA) a 57'29"

72 HANSEN (AUS) a 58'33"

73 GERRANS (AUS) a 58'34"

74 MATTHEWS (AUS) a 1h00'17"

75 VILLELLA (ITA) a 1h00'43"

76 DOMONT (FRA) a 1h01'23"

77 BOUET (FRA) a 1h02'36"

78 ZILIOLI (ITA) a 1h02'56"

79 VANDEWALLE (BEL) a 1h03'39"

80 BOLE (SLO) a 1h04'32"

81 BISOLTI (ITA) a 1h04'34"

82 BATTAGLIN (ITA) a 1h05'18"

83 FERNANDEZ (SPA) a 1h05'25"

84 ZARDINI (ITA) a 1h07'44"

85 BROWN (USA) a 1h08'47"

86 KÜNG (SVI) a 1h09'01"

87 PUCCIO (ITA) a 1h09'25"

88 PAOLINI (ITA) a 1h09'48"

89 COLBRELLI (ITA) a 1h11'13"

90 GRETSCH (GER) a 1h11'17"

91 KIRYIENKA (BIE) a 1h11'21"

92 MORI (ITA) a 1h11'23"

93 GESCHKE (GER) a 1h13'17"

94 BOARO (ITA) a 1h15'04"

95 BARBIN (ITA) a 1h15'15"

96 ROUX (FRA) a 1h15'42"

97 FAVILLI (ITA) a 1h15'53"

98 LUDVIGSSON (SVE) a 1h16'47"

99 PATERSKI (POL) a 1h19'33"

100 BOOKWALTER (USA) a 1h20'05"

101 ACEVEDO (COL) a 1h20'16"

102 HAGA (USA) a 1h21'01"

103 NOCENTINI (ITA) a 1h24'17"

104 WEENING (OLA) a 1h24'32"

105 RUTKIEWICZ (POL) a 1h25'40"

106 BURGHARDT (GER) a 1h26'56"

107 APPOLLONIO (ITA) a 1h27'44"

108 PETACCHI (ITA) a 1h28'14"

109 TOSATTO (ITA) a 1h30'51"

110 SABATINI (ITA) a 1h30'55"

111 HOULE (CAN) a 1h31'40"

112 DURBRIDGE (AUS) a 1h31'44"

113 VAKOC (R.CEC) a 1h32'24"

114 PINEAU (FRA) a 1h32'34"

115 BEWLEY (N.ZEL) a 1h32'38"

116 BELLETTI (ITA) a 1h32'53"

117 MALACARNE (ITA) a 1h33'10"

118 HAUSSLER (AUS) a 1h33'41"

119 LOBATO (SPA) a 1h34'02"

120 BERARD (FRA) a 1h34'43"

121 COURTEILLE (FRA) a 1h35'26"

122 FRAPPORTI (ITA) a 1h35'29"

123 BAK (DAN) a 1h35'33"

124 REZA (FRA) a 1h35'51"

125 BUSATO (ITA) a 1h36'03"

126 LINDEMAN (OLA) a 1h37'46"

127 PAULINHO (POR) a 1h38'05"

128 VAN DER LIJKE (OLA) a 1h38'11"

129 CHIRICO (ITA) a 1h39'08"

130 QUINTANA (COL) a 1h39'21"

131 OWSIAN (POL) a 1h39'26"

132 FAIRLY (USA) a 1h40'33"

133 VIVIANI (ITA) a 1h40'35"

134 MODOLO (ITA) a 1h40'54"

135 GREIPEL (GER) a 1h41'35"

136 BELKOV (RUS) a 1h41'40"

137 BERLATO (ITA) a 1h42'38"

138 RICHEZE (ARG) a 1h42'41"

139 FISCHER (BRA) a 1h43'19"

140 BOONEN (BEL) a 1h43'49"

141 ROVNY (RUS) a 1h43'54"

142 TJALLINGII (OLA) a 1h44'23"

143 FERRARI (ITA) a 1h44'43"

144 ALAFACI (ITA) a 1h45'05"

145 BEPPU (GIAP) a 1h46'48"

146 MARYCZ (POL) a 1h47'07"

147 DE NEGRI (ITA) a 1h48'44"

148 MARANGONI (ITA) a 1h48'57"

149 LANCASTER (AUS) a 1h50'13"

150 XU (CINA) a 1h50'22"

151 NIZZOLO (ITA) a 1h50'32"

152 JUUL JENSEN (DAN) a 1h50'50"

153 MEZGEC (SLO) a 1h52'19"

154 HOFLAND (OLA) a 1h53'13"

155 HENDERSON (N.ZEL) a 1h53'19"

156 PORSEV (RUS) a 1h54'52"

157 MATYSIAK (POL) a 1h56'25"

158 CHERNETSKI (RUS) 159 SILVESTRE (POR) a 1h57'01"

160 ZABEL (GER) a 1h57'39"

161 KEISSE (BEL) a 1h58'31"

162 PINEAU (FRA) a 1h58'52"

163 TVETCOV (ROM) a 1h59'03"

164 MIHAYLOV (BUL) a 1h59'09"

165 ARNDT (GER) a 2h02'19"

166 FLENS (OLA) a 2h02'56"

167 VERVAEKE (BEL) a 2h03'07"

168 WATSON (AUS) a 2h05'11"

169 VAN POPPEL (OLA) a 2h05'24"

170 EISEL (AUT) a 2h07'41"

171 RUFFONI (ITA) a 2h07'58"

172 GATTO (ITA) a 2h08'47"

173 BANDIERA (ITA) a 2h09'25"

174 VEIKKANEN (FIN) a 2h10'38"

175 BROECKX (BEL) a 2h11'13"

176 STAMSNIJDER (OLA) a 2h11'17"

177 STACCHIOTTI (ITA) a 2h11'33"

178 MALAGUTI (ITA) a 2h15'50"

179 GROSU (ROM) a 2h16'16"

180 DE BACKER (BEL) 181 BOEM (ITA) a 2h16'51"

182 ZHUPA (ALB) a 2h17'08"

183 HEPBURN (AUS) a 2h20'10"

184 JI (CINA) a 2h21'47"

185 KLUGE (GER) a 2h25'00"

186 SARAMOTINS (LET) a 2h28'11"

187 COLEDAN (ITA) a 2h34'59"

188 PELUCCHI (ITA) a 2h38'24"

POS. CORRIDORE TEMPO

1 TIRALONGO (ITA) 224 km in 5h50’31”, media 38,343 km/h

2 KRUIJSWIJK (OLA) a 21"

3 GESCHKE (GER) a 23"

4 MOINARD (FRA) 5 HERRADA (SPA) 6 BETANCUR (COL) 7 SLAGTER (OLA) 8 ELISSONDE (FRA) 9 HESJEDAL (CAN) a 27"

10 ARU (ITA) a 56"

11 CONTADOR (SPA) a 57"

12 PORTE (AUS) 13 LANDA (SPA) a 1'01"

14 VISCONTI (ITA) a 1'43"

15 POLANC (SLO) 16 MATTHEWS (AUS) 17 AMADOR (C.RICA) 18 FELLINE (ITA) 19 PIRAZZI (ITA) 20 CARUSO (ITA) 21 BARBIN (ITA) 22 CATALDO (ITA) 23 CUNEGO (ITA) 24 VAN DEN BROECK (BEL) 25 FORMOLO (ITA)

26 KREUZIGER (R.CEC) 27 MONFORT (BEL) 28 URAN (COL) 29 REICHENBACH (SVI) 30 IZAGUIRRE (SPA) 31 TROFIMOV (RUS) 32 ROUX (FRA) 33 FINETTO (ITA) 34 CLEMENT (OLA) 35 GENIEZ (FRA) 36 NIEMIEC (POL) 37 NIEVE (SPA) 38 CARDOSO (POR) 39 KONIG (R.CEC) 40 KANGERT (EST) 41 SZMYD (POL) 42 DOMONT (FRA) 43 BONGIORNO (ITA) 44 ROSA (ITA) 45 ATAPUMA (COL) 46 KOCHETKOV (RUS) 47 DUPONT (FRA) 48 INTXAUSTI (SPA) a 3'20"

49 CHAVANEL (FRA) a 3'22"

50 MONSALVE (VEN) 51 KEIZER (OLA) 52 GILBERT (BEL)

53 ARMEE (BEL) 54 SANCHEZ (SPA) 55 LAGUTIN (RUS) 56 HAGA (USA) a 5'19"

57 ULISSI (ITA) 58 BURGHARDT (GER) a 7'01"

59 LUDVIGSSON (SVE) 60 VAN DER LIJKE (OLA) 61 MOUREY (FRA) 62 APPOLLONIO (ITA) 63 GAVAZZI (ITA) 64 BISOLTI (ITA) 65 BEWLEY (N.ZEL) 66 ACEVEDO (COL) 67 STORTONI (ITA) 68 MALACARNE (ITA) 69 BOARO (ITA) a 9'23"

70 PETACCHI (ITA) 71 KIRYIENKA (BIE) a 9'38"

72 HENAO (COL) 73 VILLELLA (ITA) 74 BELKOV (RUS) 75 BOLE (SLO) a 10'27"

76 RUTKIEWICZ (POL) 77 DILLIER (SVI) a 11'01"

78 KÜNG (SVI) 79 CHEVRIER (FRA)

80 ROGERS (AUS) 81 BROWN (USA) 82 DANIELSON (USA) 83 WEENING (OLA) 84 LINDEMAN (OLA) 85 MONTAGUTI (ITA) 86 BUSATO (ITA) 87 REZA (FRA) 88 HAUSSLER (AUS) 89 TJALLINGII (OLA) a 13'12"

90 HANSEN (AUS) 91 GRETSCH (GER) 92 STAMSNIJDER (OLA) 93 GRMAY (ETI) 94 ZAKARIN (RUS) 95 PINEAU (FRA) 96 ALAFACI (ITA) 97 ZEITS (KAZ) a 14'07"

98 NOCENTINI (ITA) a 14'29"

99 SABATINI (ITA) 100 TOSATTO (ITA) 101 MORI (ITA) 102 PUCCIO (ITA) 103 VIVIANI (ITA) 104 NIZZOLO (ITA) 105 MARANGONI (ITA) 106 FAVILLI (ITA)

107 BOONEN (BEL) 108 BASSO (ITA) 109 DE LA CRUZ (SPA) 110 PATERSKI (POL) 111 VAKOC (R.CEC) 112 SAMOILAU (BIE) 113 OWSIAN (POL) 114 ANTON (SPA) 115 GERRANS (AUS) 116 DURBRIDGE (AUS) 117 PELLIZOTTI (ITA) 118 FISCHER (BRA) 119 CLARKE (AUS) 120 BOOKWALTER (USA) 121 BAK (DAN) 122 ZILIOLI (ITA) 123 BERLATO (ITA) 124 CHAVES (COL) 125 QUINTANA (COL) 126 FERNANDEZ (SPA) 127 FRAPPORTI (ITA) 128 JUUL JENSEN (DAN) 129 CHERNETSKI (RUS) 130 PAOLINI (ITA) 131 COURTEILLE (FRA) 132 FERRARI (ITA) 133 COLBRELLI (ITA) a 14'37"

134 PINEAU (FRA) a 17'53"

135 GROSU (ROM) 136 MARYCZ (POL) 137 GREIPEL (GER) 138 ZABEL (GER) 139 HOULE (CAN) 140 SILVESTRE (POR) 141 VANDEWALLE (BEL) 142 KEISSE (BEL) 143 TVETCOV (ROM) 144 LANCASTER (AUS) 145 LOBATO (SPA) 146 BERARD (FRA) 147 FAIRLY (USA) 148 BELLETTI (ITA) 149 PAULINHO (POR) 150 JI (CINA) 151 MODOLO (ITA) 152 RICHEZE (ARG) 153 CHIRICO (ITA) 154 BATTAGLIN (ITA) 155 BOEM (ITA) 156 BROECKX (BEL) a 23'42"

157 HOFLAND (OLA) 158 FLENS (OLA) 159 ZARDINI (ITA) 160 ROVNY (RUS) 161 SIUTSOU (BIE)

162 SARAMOTINS (LET) 163 BEPPU (GIAP) 164 STACCHIOTTI (ITA) 165 MALAGUTI (ITA) 166 DE NEGRI (ITA) 167 BANDIERA (ITA) 168 PELUCCHI (ITA) 169 PORSEV (RUS) 170 ZHUPA (ALB) 171 RUFFONI (ITA) 172 VEIKKANEN (FIN) 173 XU (CINA) 174 BOUET (FRA) 175 GATTO (ITA) 176 MIHAYLOV (BUL) 177 COLEDAN (ITA) 178 MATYSIAK (POL) 179 WATSON (AUS) 180 HEPBURN (AUS) 181 EISEL (AUT) 182 HENDERSON (N.ZEL) 183 VERVAEKE (BEL) 184 MEZGEC (SLO) 185 DE BACKER (BEL) 186 VAN POPPEL (OLA) 187 ARNDT (GER) 188 KLUGE (GER)

ISHIBASHI (GIAP) rit.

� La diretta Rai della corsa riprenderà domani con la decimatappa, Civitanova Marche-Forlì (200 km). GIRO MATTINARai3, ore 12.25-12.45ANTEPRIMA GIRORaiSport1, ore 14DIRETTA TAPPARaiSport1-Rai3, canale 501 dig. (HD), ore 15.10PROCESSO ALLA TAPPARai3, al termine della tappa. Con Alessandra De Stefano, Stefano Garzelli e Beppe ContiTGIRORaiSport1, ore 20. Con Andrea De Luca e Massimiliano LelliGIRO NOTTERaiSport1, ore 0.30

SU EUROSPORTdiretta dalle 14.15Giro Extra dalle 17.30

TV

Il Giro riposa, da domani la diretta Rai

� Peter Sagan (Tinkoff-Saxo) ha vinto la 10ª edizione del Giro della California, che si è svolta dal 10 al 17 maggio negli Stati Uniti. Il 25enne slovacco ha conquistato la maglia gialla della classifica generale precedendo di 3" - grazie agli abbuoni - il francese Julian Alaphilippe (Etixx-Quickstep). Nella corsa a tappe, Sagan è andato a segno due volte: nella 4ª frazione (Pismo beach-Avila beach, 173.1 km) e nella 6ª, la crono individuale di Big Bear Lake. Positiva anche la prova di Mark Cavendish (Etixx-Quickstep): il 29enne britannico ha trionfato in quattro tappe, chiudendo la corsa al top della classifica a punti. La maglia del re della montagna è stata vinta da DanielOss (Bmc), uno dei sette italiani presenti al via.

GIRO DI CALIFORNIA

Sagan sorride: due tappee la classifica

98° Giro d’ItaliaRLa guida

Page 39: La Gazzetta dello Sport (05-18-2015)

39LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

12 � Le maglie rosa indossate da Alberto Contador al Giro: 7 nel2008 e 5 quest’anno, oltre alle 13 perse a tavolino nel 2011 DAVIDE FORMOLO 22 ANNI, CANNONDALE-GARMIN

«DOPO LA CRONO DI TREVISO DECIDO: O CLASSIFICA O PUNTO ALLE TAPPE»

IL LEADER SKY

Porte in volo Dal motorhomeall’elicottero1L’australiano, 3° a 22”, viaggia nel comfort: «Aspetto la crono»Uran perde ancora 46”: è a 2’10”

SAN GIORGIO DEL SANNIO

R ichie Porte è «Il Temporeggiatore». I Ro-mani lo chiamerebbero «Cunctator», comeQuinto Fabio Massimo, il generale roma-

no, che fermò Annibale aspettando. Il Giro ieripassava per il Sannio proprio dove il suo esercitoseguiva le truppe cartaginesi, evitando sempre labattaglia. Porte ha fatto lo stesso. Ha seguito Arue Contador, controllandoli. Come a CampitelloMatese. Dopo la battaglia del Trasimeno, i Roma-ni diedero il comando a Quinto Fabio Massimo.Questi passava per gli altipiani, logorava il nemi-co, senza accettare la battaglia. Arrivò in Pugliasulle ormedi Anniba-le. Risalìper il San-n i o e l aCampania.Quando ac-cerchiò An-nibale, que-sti gli sfuggíaccenden-do fascine.Q u a n d oQuinto Fa-bio Massi-mo fu sostituito ci fu la sconfitta di Canne, cheindusse i Romani a riprendere la tattica tempo-reggiatrice fino alla vittoria finale.

IN VOLO Richie Porte segue un’antica lezione,vecchia di oltre 2200 anni. Lo fa con metodi nuo-vi. Non dorme in tenda, ma nel motorhome. E ieriè stato l’unico a fare il trasferimento a CivitanovaMarche in elicottero. È un fantasma, che incombesulle scapole di Contador e Aru. Porte si nascondeanche quando parla. «Mi sento bene e guardoavanti». «Sono contento che la prima parte del Gi-ro sia finita». «È bello essere nel cuore della corsa.Sono andato veramente forte». E avverte: «Stoaspettando la cronometro. Ma, come oggi, devisaper cogliere le opportunità dove vengono».Uran, staccato per la terza volta in montagna, haspiegato: «Mi porto dietro la bronchite dal giro diLombardia. Ho preso antibiotici fino a venerdì.Mi sono sentito bene a Campitello Matese, ma,dopo tre giorni duri, ho pagato. Quando Aru haattaccato non mi sono sentito bene e ho dovutorimanere nella pancia del gruppo». Però non de-morde. «Non sono fuori classifica: 2’10” è un di-stacco importante, ma non definitivo. Io sono unguerriero, che lotta fino alla fine. Spero di tornareal 100% per la cronometro di sabato. Lì darò tut-to. Poi vedremo quale sarà il mio obiettivo finale».

greg© RIPRODUZIONE RISERVATA

Richie Porte, 30 anni, in elicottero

fLA MAGLIA ROSA

ALBERTO CONTADOR

Claudio GhisalbertiINVIATO A SAN GIORGIO

DEL SANNIO (BENEVENTO)

N on è finito k.o., ma hatraballato. AlbertoContador ieri è stato

messo alle corde. Non è suc-cesso durante la tappa, nellaquale la maglia rosa ha dimo-strato di avere sempre la situa-zione sotto controllo, e questononostante la sua Tinkoff nonsia il massimo dell’affidabili-tà. Lo spagnolo ha rischiato difinire al tappeto nella gazzar-ra incontrollata del dopotap-pa, pochi secondi dopo averetagliato il traguardo. A colpire involontariamente,sullo zigomo destro con unaspecie di gancio, è stato un ca-meraman della Rai la cui tele-camera si è stampata sul volto

di Contador. Nonostante que-sto, il fuoriclasse spagnolonon perde l’autocontrollo.Sorride incredulo. «Sì a volteper i cameraman è complicatoorganizzarsi. Fatto sta che unomi ha colpito e mi ha fatto ve-nire le pulsazioni più alte diquando ero in bicicletta. Orasperiamo che con un pochinodi ghiaccio passi».

Però dal suo umore non sem-bra tanto grave?«Sì dai, poi adesso ho ancheun giorno per recuperare».

Negli ultimi chilometri di corsaAru si è avvicinato e le ha dettoqualcosa, poi vi siete parlati al-tre volte. Che cosa vi siete det-ti?«Vediamo… Siamo qui en-trambi per cercare di vincerequesta corsa e uno dei rivali

che è poco distante in classifi-ca, Uran, che nella crono puòessere pericoloso perché è piùforte di noi, era rimasto die-tro. Era importante sfruttareun’occasione come questa.Possiamo dire che è stata unabuona giornata per noi».

Solo questo?«Sì, era questione di collabo-

rare tra noi per potere distan-ziare Uran. Ho tirato fino allafine e pazienza se nel finaleAru mi ha preso un secondo,non credo abbia una grandis-sima importanza».

TIFOSI Qualche fastidio, pe-raltro ben mascherato, Conta-dor lo aveva avuto anche inmattinata a causa dell’eccessi-vo calore dei tifosi di Beneven-to. Come accade di consuetu-dine, il bus giallofluo era statopreso d’assalto dai tifosi in cer-ca di un autografo o ancorameglio un autoscatto con ilcampione. Alberto s’era mo-strato come sempre disponibi-le, ma a un patto: che i tifosirestassero dietro una fettucciache delimitava lo spazio e, ov-viamente, niente abbracci o pacche sulle spalle. Invece ilcalore dei tifosi ha fatto sì chenon fosse così e per un attimoAlberto s’è innervosito. È statoun attimo, poi gli è tornato su-bito il sorriso in volto: «Incre-dibile l’affetto che la gente midà sempre».

PRIMO BILANCIO Oggi Con-tador sfrutta il giorno di ripo-so a Montegranaro, nelle Mar-che. Il primo blocco di Giro gliha dato indicazioni contra-stanti. Innanzitutto gli ha con-segnato la maglia rosa ed è be-ne ricordare che Albertoquando ha indossato una ma-glia di leader nei grandi girinon l’ha più tolta. Poi l’inci-dente di Castiglione della Pe-scaia ha, se possibile, aumen-tato la sua grinta e gli ha di-mostrato che la strada è quellagiusta, la condizione è ottima-le. Il problema, invece, è lega-to alla squadra: Contador perora sa di potere contare un po-chino su Kreuziger, ma per ilresto la Tinkoff non sta affattobrillando. L’Astana di Aru almomento è decisamente piùforte, la Sky di Porte non s’èfatta vedere molto, ma quan-do è servito c’è stata. Conta-dor professa fiducia nei com-pagni. A questo punto non haalternative. Intanto il suo pen-siero è già sulla lunghissimacrono di Treviso, in program-ma sabato. «E’ una domandache mi gira spesso per la testa– conferma -. Conto i giorniche mancano all’appunta-mento. Quello che mi fa pre-occupare, anche se migliorogiorno per giorno, è la posizio-ne delle braccia, di solito letengo molto vicine. Forse do-vrò cambiare un pochino laposizione». No, non la cambierà. Anzi, perl’incidente che ha avuto l’as-setto da crono è proprio quelloche crea meno problemi.

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98° Giro d’ItaliaRIl leader

L’INCIDENTE IN VOLATA

«Sono angosciato per quanto successo a Colli»1Marco Caruso è il fotografo che ha involontariamente innescato la caduta «Mi è cascato il mondo addosso»

Maurizio CaldarelliCASTIGLIONE DELLA PESCAIA

(GROSSETO)

«V enga a trascorreredieci giorni di con-valescenza a Casti-

glione della Pescaia, sarà no-stro ospite». L’assessore al turi-smo di Castiglione della Pesca-ia, Pier Paolo Rotoloni, tende lamano a Daniele Colli, il corri-dore milanese della Nippo-Vini

Fantini coinvolto nella cadutaall’arrivo della sesta tappa delGiro, partita da MontecatiniTerme, e ricoverato all’ospeda-le di Grosseto per una doppiafrattura all’omero sinistro.«Vogliamo che Colli — aggiun-ge Rotoloni — apprezzi le bel-lezze della nostra cittadina emagari vada a cena, per chia-rirsi, con Marco Caruso, che citerrebbe ad incontrarlo dopolo spiacevole incidente di gio-vedì scorso e fargli di persona

le sue sentite scuse».La località balneare maremma-na vive con partecipazione levicende legate all’incidenteche ha coinvolto il 33enne mi-lanese e si stringe intorno adun suo concittadino salito allaribalta della cronaca suo mal-grado. Ed anche l’assessore havoluto far sentire la vicinanza aColli, dopo la visita del sindacoFarnetani in ospedale.

MOMENTO «Mi è cascato ilmondo addosso – dice MarcoCaruso, che è coetaneo di Colli– in questi giorni preferisco sta-re lontano dal mondo, evitaredi rilasciare dichiarazioni, am-metto di soffrire l’eccessivapressione della gente, ma sono

sinceramente dispiaciuto e an-gosciato di quanto è accaduto aColli e a Contador». Parole chenon riescono a nascondere ildifficile momento che sta vi-vendo il giovane fiorentino tra-piantato in Maremma da qual-che anno, sostenuto dalla fi-danzata, che abita nella frazio-ne di Tirli. «E’ un bravo ragazzo– ci siamo sentiti ripetere gi-rando per il paese – chiedeteloanche al parroco della chiesadi San Giovanni Battista: fre-quenta la gioventù francescanae il catechismo, oltre ad essereun professionista serio».«Giovedì scorso però era fuoriservizio — dice Fabio Tavarelli,avvocato difensore di Caruso — era senza accredito, voleva

godersi un pomeriggio insiemealla famiglia. La macchina fo-tografica era al collo e Marco,che era appoggiato alla balau-stra, è a sua volta vittima diquello che è accaduto, vistoche l’obiettivo, nell’urto invo-lontario con il corridore, gli èsbattuto in faccia, provocando-gli un taglio, suturato con duepunti all’ospedale». «Potevacapitare a chiunque – prosegueTavarelli — si trovasse lungoquel rettilineo, visto che la ba-laustra ai 250 metri era bassa.Mi auguro solo che questo ven-ga compreso da Colli e da tuttoil suo entourage e che tutto sirisolva con una stretta di manotra i due».

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Daniele Colli, 33 anni, in ospedalea Grosseto dopo l’intervento

«Quelle parole in corsa con Aru? Uran era dietro...»1Nel dopo-tappa è stato colpito involontariamente allo zigomo da una telecamera. «Dovevamo collaborare»

5aLa tappa del Giro 2015 (Abetone) in cui Contador ha conquistato la rosa: mai così presto per lui in un grande giro

LA CHIAVEIl Giro non è

solo sport,ma cultura,

tradizioni,storia. Nella

tappa più asud di questaedizione della

corsa, eccoil passaggiodella maglia

rosa nelSannio

BETTINI

Page 40: La Gazzetta dello Sport (05-18-2015)

40 LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Francesco CenitiINVIATO A APRICA (SONDRIO)

E’ qui la festa: Pinzolo,Campo Carlo Magno,passo del Tonale, Aprica,

il mitico Mortirolo (quello classi-co, da Mazzo di Valtellina) e an-cora Aprica. Ben 174 chilometricolorati di rosa, nel nome del Gi-ro e della Gran Fondo organizza-ta da Rcs Sport. Una sfida nellasfida, sullo stesso percorso chesarà il palcoscenico dei vari Con-tador, Aru e Porte il prossimo 26maggio (sedicesima tappa). Iltempo è stato alleato dei corri-dori, oltre 1000 quelli che si so-no presentati alle 8 per la par-tenza da Pinzolo: sole e tempe-rature gradevoli anche in cima(quasi 2000 metri su Tonale eMortirolo). E la gente si è diver-tita ad applaudire i ciclisti, affol-lando i Gran premi della monta-gna e incitando tutti, specie gliultimi che hanno concluso la lo-ro fatica quasi alle 18. Almeno itemerari: poco più di un centina-io tra gli uomini e sei tra le don-ne. Si sono lanciati nella grande

avventura, affrontando i 174 chi-lometri. Gli altri hanno scelto difermarsi dopo «solo» 102, senzasfidare le pendenze micidiali delMortirolo: quasi 13 km al 10,1medio e un paio di rampe al 20.

APRICA COLORATA Alla finel’arrivo all’Aprica è stato l’anti-pasto di quello che accadrà al Gi-ro: la gente è scesa in strada per-ché la strada è l’essenza del cicli-smo. Tanti i cartelli e le scrittesui vari tornanti. E c’è chi ha gio-cato d’anticipo, prenotando lasosta camper per vedere da mol-to vicino la tappa del 26 maggio.Sul Mortirolo la carovana è tri-plicata: diversi gli amatori fuoriclassifica impegnati nella scala-ta. C’è chi si è fermato dopoqualche tornante per rifiatare,ma la missione era arrivare in ci-ma. Prima o poi. Insomma, unagiornata da portare a casa e daraccontare a figli e nipoti. I vinci-tori della Gran Fondo? Tra gliuomini Tiziano Lombardi (in 5ore, 52’ e 13’’), Astrid Schart-mueller (in 6 ore, 46’ e 47’’) perle donne.

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Mito MortiroloCiclisti e tifosi,è qui la festa1Un migliaio di amatori alla Granfondo Giro, antipasto del tappone (26 maggio)

IL GIRO AI RAGGI XDATA TAPPA KM ARRIVO MAGLIA ROSA ROSSA AZZURRA BIANCA9/5 1a SAN LORENZO AL MARE-SANREMO (cronosquadre) 17,6 ORICA GERRANS - - MATTHEWS10/5 2a ALBENGA-GENOVA 177 VIVIANI MATTHEWS VIVIANI LINDEMAN MATTHEWS11/5 3a RAPALLO-SESTRI LEVANTE 136 MATTHEWS MATTHEWS VIVIANI KOCHETKOV MATTHEWS12/5 4a CHIAVARI-LA SPEZIA 150 FORMOLO CLARKE VIVIANI KOCHETKOV CHAVES13/5 5a LA SPEZIA-ABETONE 152 POLANC CONTADOR VIVIANI POLANC ARU14/5 6a MONTECATINI T.-CASTIGLIONE DELLA PESCAIA 183 GREIPEL CONTADOR GREIPEL POLANC ARU15/5 7a GROSSETO-FIUGGI 267 ULISSI CONTADOR VIVIANI POLANC ARU16/5 8a FIUGGI-CAMPITELLO MATESE 186 INTXAUSTI CONTADOR VIVIANI INTXAUSTI ARUIeri 9a BENEVENTO-SAN GIORGIO DEL SANNIO 224 TIRALONGO CONTADOR VIVIANI GESCHKE ARUDATA TAPPA KM DIFFICOLTÀ e GIUDIZIO GAZZETTAOggi RIPOSO a CIVITANOVA MARCHE

Domani 10a CIVITANOVA MARCHE-FORLÌ 200 * Si inizia la risalita dopo il primo riposo, spazio agli uomini da volata

20/5 11a FORLÌ-IMOLA (Autodromo Ferrari) 153 *** Tappa non facile: nel finale 3 volte il circuito Tre Monti e arrivo nell’autodromo

21/5 12a IMOLA-VICENZA (Monte Berico) 190 *** Ultimi 60 km da fuoco e fiamme, i 1200 metri finali con punte all’11%

22/5 13a MONTECCHIO MAGGIORE-JESOLO 147 * Un biliardo: la quiete prima della tempesta, finale velocissimo, e le rotatorie...

23/5 14a TREVISO-VALDOBBIADENE (crono individuale) 59,4 ***** L’unica crono: 30 km piatti, poi 29,4 su e giù tra i vigneti. Molti qui perdono il Giro

24/5 15a MAROSTICA-MADONNA DI CAMPIGLIO 165 **** Ecco le Dolomiti: il Daone - salita e discesa - è da temere più di Campiglio

25/5 RIPOSO a MADONNA DI CAMPIGLIO 26/5 16a PINZOLO-APRICA 174 ***** Tonale, Aprica, Mortirolo, Aprica: bastano i nomi. Saranno emozioni forti

27/5 17a TIRANO-LUGANO 134 * Giornata di recupero, via libera ai velocisti usciti sani e salvi dalle Dolomiti

28/5 18a MELIDE-VERBANIA 170 ** Il Monte Ologno (10 km al 9%; Gpm a 36 km dall’arrivo) è un trampolino

29/5 19a GRAVELLONA TOCE-CERVINIA 236 ***** Quasi 4800 metri di dislivello, per lo più negli ultimi 90 km con 3 salite da 20 km

30/5 20a SAINT-VINCENT-SESTRIERE 199 ***** Si decide il Giro, il Colle delle Finestre con gli ultimi 9 km di sterrato fa paura

31/5 21a TORINO-MILANO 178 * Passerella finale a Milano dopo 2 anni: si passa dall’Expo, poi circuito in corso Sempione

2 � Le vittorie da pro’ di DanieleColli, all’undicesima stagione da professionista: esordì nel 2005 con la Liquigas MANUELE MORI 34 ANNI, LAMPRE-MERIDA

«DOPO POLANC E ULISSI, ADESSOPROVEREMO A VINCERE CON NIEMIEC»

Un’immagine spettacolare della Granfondo Giro d’Italia-Mortirolo FOTO ANSA/DANIELE MOSNA

� Yuzuru Sunada è un fotografo giapponese di stanza da tempo in Italia, tra i più apprezzati in gruppo. Ieri, con la moto con la quale segue di solito le tappa del Giro d’Italia, è scivolato nella discesa del Colle Molella (Gpm di prima categoria), davanti al gruppo della maglia rosa: per lui niente di serio (lamentava dolore a un ginocchio), mentre il suo pilota, Arturo Parenti, è stato portato all’Ospedale di Avellino dove gli è stata diagnosticata una lussazione all’anca sinistra. A quel punto in corsa è entrata in azione una moto dell’organizzazione con la bandiera rossa, stile safety-car nella Formula 1, e il gruppo ha rallentato (mentre la fuga era già davanti a tutti) per pochi secondi. Il direttore del Giro d’Italia, Mauro Vegni, ha spento sul nascere ogni polemica: «La sicurezza viene prima di tutto, è sempre la nostra priorità. In quel momento non si poteva fare altrimenti. E il gruppo non ha rallentato per molto tempo. Sicuramente quanto accaduto non ha influito sull’esito finale della tappa di San Giorgio del Sannio».

ci.sco.© RIPRODUZIONE RISERVATA

PILOTA, SPALLA K.O.

A terra la moto di un fotografo:bandiera rossa

98° Giro d’ItaliaREvento Rcs Sport-Gazzetta

Page 41: La Gazzetta dello Sport (05-18-2015)

41LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

la scuola elementare Michele Vitali la ginnasti-ca non era prevista. E non si faceva, né fra ibanchi, né nei corridoi. Strade e campi erano lanostra palestra. Si correva, si saltava, si salivasugli alberi. E si giocava: a na-scondino, a bandiera, a figuri-ne, a pallone e a gerlo-merlo.Era una specie di baseball conun bastone di legno e un pez-zetto di legno appuntito. Chibatteva, diceva ‘gerlo’. Chi col-piva, ‘merlo’. Se quello noncolpiva, gli altri correvano».

A scuola?«In quella ufficiale, solo le ele-mentari, però molto bene. Poila scuola della strada, del lavoro e del ciclismo.Famiglia modesta, semplice, operaia. Mio pa-dre Giovanni era muratore, poi in un’officinaper caldaie. Mia madre Ines lavorava in unacantina di vini. Mia sorella Mirella è diventataprofessoressa di inglese. Io nato prima della Se-

conda guerra mondiale, lei dopo. Durante, piùche vivere, c’era da sopravvivere».

La prima bici?«Comprata con i miei risparmi di commesso inuna ferramenta, da un cugino, Sergio Giaco-pelli, 30mila lire, una cifra enorme. Una bicisportiva, verde scura, con il manubrio diritto,però senza cambio. Avevo 16 anni. Ed ero feli-ce. Un mese dopo, me la rubarono. Per un gior-no girai Parma, cercai la bici dovunque, poi miarresi. Finché ne comprai un’altra, ma siccomei miei risparmi non bastavano, stavolta il restoce lo mise mio padre. Una bici identica a quelladi prima».

La prima pedalata?«Con quella di mio padre, con tre amici, sul Passo della Cisa, che a noi pareva lo Stelvio, 60km ad andare e 60 a tornare, senza allenamen-to. Tant’è che al ritorno, finita la discesa, ci ven-nero i crampi. Però mi divertii da matti».

La prima corsa?«M’iscrissi all’Audax di Parma. Cicloamatori,pedalate della domenica, 70, 80, 100 km, fin-ché un giorno andammo a Reggio Emilia per lacronoscalata Reggio Emilia-Casina, 20 km dipianura e 10 di salita, felici e contenti tornam-mo a casa. Il giorno dopo, sulla ‘Gazzetta diParma’, c’era scritto che, su 230 partenti, avevovinto io. Fra i battuti, anche Romano Prodi. ‘Maavevo un anno meno di te’, mi ha detto 40 annidopo. ‘Sì – gli ho risposto – ma ti ho dato 4 mi-nuti».

Professionista nel 1961.«Nella Vov, direttore sportivo Learco Guerra.Scattavo, attaccavo, andavo in fuga, poi crisi ecotte. Di ciclismo non sapevo nulla. Guerra sela rideva: ‘Per imparare, ci devi sbattere la te-sta’. La strada fu maestra. Da neoprofessionistaero in squadra con Bahamontes. Si lamentava:‘Tu non vai mai a prendermi l’acqua’. Una voltaentrai in un bar, gli altri gregari, abilissimi,svuotarono banconi e frigoriferi, io presi l’uni-ca bottiglia rimasta e, con orgoglio, la porsi aBahamontes. Lui ne bevve un sorso: era salsa dipomodoro. Poi da quel giorno fui esonerato dalcompito».

E’ stato il capitano di Gimondi e Merckx.«Due duri e due testoni, ma più Felice di Eddy.Avrei dovuto insegnare loro come vincere i grandi giri. La differenza è che Gimondi avevagià vinto il Tour de l’Avenir, Merckx no, e alloraera più ubbidiente. Siccome erano più forti dime, il mio obiettivo era non farmi staccaretroppo. Con Merckx avevo adottato questo si-stema: lui, per attaccare, doveva ottenere il

mio consenso, un sì con il mo-vimento della testa. Ma sicco-me lui voleva sempre attaccaree mi cercava con gli occhi, ioguardavo sempre da un’altraparte. Finché poi cedevo».

Dottor Adorni, è in formissima.«Smesso di correre, per non in-grassare, ho trovato la dietagiusta: il primo a pranzo, il se-condo a cena. E poi un po’ dibici. Ho una Colnago nuova. E’

ancora in cantina. La battezzerò appena finitoil Giro, 30-40 km, non di più. Da piccolo sogna-vo la bici, con la bici sognavo il ciclismo, nelciclismo sognavo il Giro, e il bello è che sonoancora in giro con il Giro».

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11 � Le tappe al Giro d’Italia vinte da Vittorio Adorni tra il ‘62 e il ‘68, con 19 giorni in rosa e il trionfo nel ‘65EDDY MERCKX 69 ANNI, SU VITTORIO ADORNI

«MI HA INSEGNATO ANCHE A FARE LA VALIGIA. DA ALLORA È IL “PROFESSORE”»

Tre immagini della straordinaria carriera di Vittorio Adorni. � 1. Vince il Mondiale 1968 sul circuito di Imola(mercoledì ospita la tappa del Giro): sull’ammiraglia esulta il meccanico Ernesto Colnago. � 2. Si diverte con Eddy Merckx campione del mondo: 1968, squadra Faema � 3. In maglia rosa: ha vinto il Giro 1965

21

3

Adorni il laureato«Persino Merckx

chiedeva permesso»1A 77 anni diventa dottore: oggi il riconoscimento

«honoris causa» dell’università di Parma

Marco PastonesiINVIATO A SAN GIORGIO DEL SANNIO (BENEVENTO)

V ittorio Adorni, il laureato. Laurea hono-ris causa dell’Università di Parma inScienze e tecniche delle attività motorie

preventive e adattate. Oggi, alle 18, nel TeatroNuovo di Salsomaggiore Terme, il campionedel mondo di ciclismo su strada nel 1968 e vin-citore del Giro d’Italia nel 1965, nonché di altre

40 vittorie (esclusi circuiti e kermesse), a 77anni diventa dottore.

Dottor Adorni, ma lei, la ginnastica a scuola,la faceva?

«L’avrei fatta se solo ci fosse stata. Ma nel-

1A 7

Marco PaINVIATO A

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A SALSOMAGGIORE� La motivazione della laurea

di Vittorio Adorni sarà illustratadalla «laudatio» del nostro

direttore Andrea Monti FOTO BETTINI

VITTORIO ADORNI77 ANNI

«STRADE E CAMPI SONO STATI LA MIA PALESTRA.

LA MIA SCUOLA? QUELLA DEL LAVORO

E DEL CICLISMO»

98° Giro d’ItaliaRIl personaggio

Page 42: La Gazzetta dello Sport (05-18-2015)

42

Lorenzo, martellata che spaventa RossiDovi ancora sul podio 1Lo spagnolo della Yamaha è risalito a -15 da Valentino Marquez solo 4o : piega Iannone dopo una duello emozionante

DOTTORE CHE SORPASSIJORGE IMPRENDIBILE

SUBITO IN TESTA� «POR FUERA», BRIVIDI E SCATTOJorge Lorenzo, malgrado un contatto con Iannone, balza subito al comando, mentre Marquez sbaglia la staccata GETTY

35� Le vittorie ottenute in MotoGP da Jorge Lorenzo (foto Milagro): per lo spagnolo questa è la seconda stagionale dopo quella di Jerez due settimane fa

Filippo FalsaperlaINVIATO A LE MANS (FRANCIA)

A un certo punto, purtroppo solo per pochigiri, nel cielo finalmente azzurro di LeMans è balenata un’idea meravigliosa.

Quella che in MotoGP si potesse bissare il mera-viglioso podio tutto tricolore della Moto3, conRomano Fenati, Enea Bastianini e Francesco Ba-gnaia. C’erano, infatti Andrea Dovizioso, Valen-tino Rossi e Andrea Iannone a menare le danzein MotoGP. Ma qui, purtroppo, davanti c’era il«martillo castigatore». Il distacco non era abissa-le: sarebbe bastato un piccolo cedimento, unlungo e sarebbe stata una giornata meravigliosa.

DOMINIO Purtroppo, però, quando Jorge Loren-zo inserisce la modalità «distruzione», c’è pocoda fare. I suoi av-versari lo aveva-no sperimentatodue settimanefa, in Spagna. Sipoteva sperareche fosse un po’appagato. Invecequesto Jorge as-somiglia moltoal Marc Marquezdominatore de-gli ultimi due an-ni. Una marciatrionfale, sul filodei centesimi o dei decimi, ma inesorabile, chelo fanno diventare il nemico numero 1 per il compagno Valentino Rossi, primo inseguitoreieri, che continua la fuga in campionato. Ma oracambia il punto di riferimento: non più AndreaDovizioso, che torna sul podio con una Ducati incerca di stabilità, ma proprio il maiorchino, arri-vato in 2 balzi a soli 15 punti.

CONTROLLO Sembra prematuro fare discorsi diMondiale ma la classe regina dopo 5 gare sem-bra aver invertito i valori. Lo sfidante di Valenti-no sulla strada del decimo Mondiale è proprioJorge, in una lotta in famiglia destinata a diven-tare furiosa col passare dei gran premi. Con larossa terzo incomodo e la Honda che in un mesee mezzo da imbattibile armata si è trasformatain inseguitrice affannata, con i piloti che chiedo-no quella stabilità di cui la Yamaha sembra esse-re diventata regina: 4 centri a 1, un dominio.

PERICOLI Insieme alla Honda (14 vittorie su 18nel 2014) si è sciolta anche la sicurezza di Mar-quez nell’affrontare i rischi senza nemmeno ac-corgersene. Adesso Marc, appena fa una sbava-

tura, paga pegno: ieri in una gara anonima, hachiuso 4o dopo una battaglia senza quartiere conun fantastico Andrea Iannone, che guidava conun braccio solo, a causa della lussazione dellaclavicola sinistra di martedì. Tre giri di adrenali-na pura e di lucida follia, che hanno regalatoemozioni. Nella testa dei due devono essere pas-sati i duelli non risolti della Moto2 e così è anda-ta in scena una serie di sorpassi da cardiopalmarisoltisi a favore di Marc.

RECUPERO Davanti, come detto, la cavalcata diLorenzo non è stata mai messa in discussione.Ma le premesse non erano state incoraggianti.Perché nel warm up Marquez aveva girato ad unritmo impressionante, mettendo in apprensioneil box Yamaha. Il quale, dalla parte di Valentino,era pieno di dubbi: tutte le modifiche provatenon funzionavano. Ma per Jorge il cambio netto

di temperatura(al mattino 13gradi al suolo, ingara 32!) rimet-teva a posto leprestazioni dellaM1, mentre laHonda andava incrisi, soprattuttocon la gommadavanti. Dall’al-tra parte la squa-dra di Rossi face-va una messa apunto «al buio»

che miracolosamente funzionava.

DUELLO Così, mentre Jorge scappava, Valentinoinseguiva Dovizioso e riusciva a impallinarlopraticamente a metà gara. Ma il pur risicato ri-tardo dal compagno (tra 1”4 e 2”2) diventava unsolco incolmabile. Idem per Dovizioso all’inse-guimento del connazionale. Anche se i 9” rime-diati da Rossi sono in gran parte frutto della ri-lassatezza finale, la strada per risalire è ancoralunga. Anche se davanti c’è il Mugello, dove larossa ha preparato bene l’attacco ai grandi, condue giorni di test nella passata settimana.

RECUPERO Per la Honda, invece, l’unica buonanotizia è il recupero di Pedrosa. Certo, Dani ècaduto (come Crutchlow e Redding) ma poi èrisalito in sella e ha fatto tutta la gara da solo infondo al gruppo, per capire come sta il suo brac-cio operato di fresco. Risposta positiva, anche senon è arrivato nemmeno un punto: Dani ha fattoil suo miglior giro, il 9° assoluto, a due passaggidalla fine. Tra due domeniche al Mugello in ba-garre ci sarà anche lui.

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La sua cavalcata mai in discussione: in due gare il maiorchino si è rilanciato

Vale recupera con un assetto miracoloso, Marc affonda. La Ducati si conferma L’abbraccio Lorenzo-Rossi CIAM

LA CHIAVE

RIENTRO AMARO� DANI FINISCE A TERRAUn commissario aiuta Pedrosa a rialzare la Honda dopo la caduta: Dani convalescente finisce la corsa al 16o posto CIAMILLO E CASTORIA

DUELLO TRICOLORE� LA M1 S’IMPONE SULLA GP15Dopo Marquez e Iannone, Rossi scavalca pure Dovizioso e si lancia all’inseguimento di Lorenzo. Invano: finisce secondo REUTERS

SECONDO TRIONFO DI FILA� JORGE NON SMETTE PIÙPugno alzato: la gioia di Jorge Lorenzo dopo aver tagliato il traguardo a Le Mans. Per lui è il secondo successo dopo Jerez GETTY IMAGES

MotomondialeRGP Francia

Page 43: La Gazzetta dello Sport (05-18-2015)

43LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LO SCONFITTO

Marquez, è crisi? «Lotto contro la mia Honda» 1«Il davanti si chiudeva, ho rischiato di cadere. Tanti piccoli guai ci fanno perdere tempo. E non si risolveranno domani»

JORGE «QUANDO NON HO PROBLEMI

SI VEDE COSA SONO CAPACE DI FARE»

fIL RE DI LE MANSIL MAIORCHINO ALLA 2a VITTORIA DI FILA

Giovanni ZamagniLE MANS (FRANCIA)

H a ragione Valentino Ros-si. «Ho pensato di pren-

dere Lorenzo, ma quando lui èin versione “Martillo” è diffici-le da battere». Non difficile:(quasi) impossibile. Veloce,preciso, determinato, costantedal primo giro di venerdì all’ul-timo di domenica. Impressio-nante. Ancor più se si pensache è già il secondo GP conse-cutivo che fa così: ma nessunasorpresa, questo è il vero JorgeLorenzo. «Quando è tutto a po-sto, quando non ci sono straniproblemi, come quello del ca-sco in Qatar, o come la bron-chite in Texas, posso dimostra-re il mio valore», dice con orgo-glio. Dopo tre gare difficili,quasi da dimenticare, tornare acerti livelli è arduo, specie inuna MotoGP così competitiva,

con un Rossi velocissimo,un Marquez sempre pro-tagonista e un Dovi pron-to ad approfittare di qual-siasi incertezza. «La 2a se-conda vittoria di filami dà grande con-fidenza, ho po-tuto dimo-strare ilmio po-tenziale:d a J e r e znon faccio er-rori, ma Rossi èefficace da iniziocampionato. Non saràfacile ridurre il gap».

RIVALE Ma al di là dellaclassifica, Lorenzo inquesto momento è il pi-lota da battere, il pri-mo rivale per Valenti-no, che conserva 15punti di vantaggio.Le Mans ha confer-mato le qualità di

Jorge: grande concentrazione,capacità di essere velocissimoal via, aggressività nei primi gi-ri, ritmo asfissiante, controllototale della situazione. «Sonopartito bene — ripercorre —,superando sullo slancio Mar-quez, ma Dovizioso è stato piùrapido di me. La mia tattica eranon perdere tempo e così allaprima chicane ho forzato, pas-sando la Ducati all’esterno.Poi, una volta al comando, hocominciato a martellare». Pri-ma Dovi, poi Rossi hanno pro-vato a resistergli, ma non c’èstato nulla da fare. «Ho spintoforte, ma Andrea ha tenuto ilritmo per un po’ di giri. Primadella gara ero preoccupato perla tenuta delle gomme, ma hopotuto continuare a spingere.Sono arrivato ad avere 1”4-1”8di vantaggio e quando mi han-no segnalato che Rossi si stavaavvicinando, ho aumentato ilritmo, sono stato ancora piùaggressivo in curva».

GP ITALIA Il prossimo appun-tamento è al Mugello, doveJorge è sempre andato fortissi-mo. «È una delle mie piste pre-ferite, ma lì è molto competiti-vo anche Rossi e mi aspettouna Ducati velocissima». Il fe-nomeno Yamaha non si dimen-tica di Marquez. «Prima diJerez ero molto lontano da Va-le e si diceva che ero in crisi.Adesso sento dire le stesse cosedi Marquez, ma la realtà è cheio, Valentino o Marc abbiamo iltalento per tornare competitividopo un GP deludente. Ora ab-biamo un po’ di vantaggio e lodobbiamo conservare: credoche la Honda sia a livello del2014, forse un po’ meglio, manoi siamo cresciuti, soprattuttoin frenata e ingresso curva».

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VALE «QUESTO SECONDO POSTO

È IL FRUTTODI UN AZZARDO»

fIL RE DEL MONDIALEIL PESARESE AL 5° PODIO STAGIONALE

Mauro CasadioINVIATO A LE MANS

S tavolta la resurrezio-ne di Valentino Rossi èarrivata proprio al li-

mite. Ben dopo il warm up,all’ora di pranzo. La mossadella disperazione che il te-am guidato da Silvano Gal-busera ha azzeccato in pie-no. È nato così il 5o podio su5 gare del Dottore nel 2015.Bisogna risalire addiritturaal 2005 — seconda stagionedella prima avventura inYamaha, culminata con laconquista del 7° Mondiale— per trovare un filotto si-mile a inizio campionato.«Stavolta me l’ero vista dav-vero brutta — spiega Rossi—. Pensavamo di aver fattola modifica giusta nel warmup, invece non ero veloce.Abbiamo deciso di rischiaree il mio team è stato bravis-

simo, facendo una modificamai provata prima. E in gara èandata bene, ero veloce, sonoriuscito a rimontare, ma Jorgeè stato più bravo di me».

SANGUE È un 2° posto che valecome una vittoria, «per il qualedopo il warm up avrei firmatocon il sangue». Permette a Va-lentino di mantenere la testadella classifica semprecon 15 punti di di-stacco sul più imme-diato inseguitore,che adesso non èpiù Dovizioso ma Lo-renzo. Rossi guada-gna anche altre 7lunghezze suMarc Marquez,ora a -33. «Sia-mo in quattro alottare per il Mon-diale: io, Lorenzo,Dovizioso e Marc. Inquesto momento peròl’avversario più perico-

loso è Jorge. Sta correndo informato “Martillo”, così diven-ta davvero dura batterlo. Co-m’è lottare contro il compagnodi squadra? Forse senti di piùla sfida perché non puoi dare lacolpa alla moto, quando perdi.Io e Jorge ormai siamo abituatia condividere il box, non ci sa-ranno problemi particolari».

TARLO Neanche un secondoposto così bello cancella il tarlodi questa stagione: l’incapacitàdi partire davanti («Scattare 7o

è dura, alla terza curva avevogià 1” da Lorenzo»). E quispunta un bel siparietto a di-stanza tra Valentino e Galbuse-ra. Sotto il podio, mentre os-serva il suo pilota in festa, il ca-po tecnico si prende la respon-sabilità dei risultati mediocridel sabato: «Forse il problemaè la mia mancanza di esperien-za». Ma subito dopo è Rossi acospargersi il capo di cenere:«No, è il pilota che è pessimo…Ci metto troppo a capire lastrada giusta, a me piacerebbearrivare prima alle soluzioni,così Galbusera non perderebbeanni di vita ogni fine settima-na!».

MUGELLO Tra due settimanec’è il Mugello. La pista che Va-lentino ama di più. «Ma è pureil circuito preferito di Lorenzo,e Ducati ci ha fatto i test…».L’anno scorso però ha vintoMarquez, il grande deluso diquesta prima parte di stagione:«Innanzitutto mi scuso conMarc per averlo portato un po’fuori durante il sorpasso. IlMondiale? È troppo presto dar-lo per spacciato. È un due voltecampione del mondo: non sa-rebbe una sorpresa se vincesseal Mugello».

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INVIATO A LE MANS

L a Honda e Marc Marquez nel tunnel dellacrisi. Le Mans ha certificato i problemi delcolosso giapponese, reduce da un anno di

dominio incontrastato. Ma in MotoGP le cosepossono cambiare velocemente. Problemi squisi-tamente tecnici sulla RC213V 2015. E, probabil-mente, anche difficoltà a livello mentale per ilbicampione del mondo, messo costantemente sotto pressione dagli avversari di Yamaha e Duca-ti. Sarà una coincidenza, però Marc ha iniziato asoffrire dopo il sorpasso subìto da Valentino Ros-si. Il team principal Livio Suppo si affretta a fareil pompiere, evidenziando come non ci sia «alcunproblema psicologico. Semplicemente è stata una giornata storta, Marc ha avuto un guaio al-

l’anteriore, ma comunque ha portato a casa ilmassimo. E il Mondiale è ancora lungo».

CALDO Quando nell’hospitality dell’Hrc arrival’entourage di Marquez, l’aria che si respira non èdelle migliori. Il manager Emilio Alzamora, di so-lito molto disponibile, si trincera dietro un sorri-so forzato e un «parlate con Marc». Pure il feno-meno di Cervera prova a fare la solita faccia alle-gra, ma capisce che gli sta venendo male: «Loammetto, ho combattuto più contro la mia motoche contro i miei rivali. Peccato, nel warm up erostato veloce ed ero convinto di fare una buonagara. Ma l’aumento delle temperature ha manda-to in crisi il set up che avevamo scelto. Il davantisi chiudeva molto, ho rischiato di cadere più vol-te, ho pensato solo a finire la gara. Il 4° posto è ilmiglior risultato possibile, mi son consolato con

la battaglia con Andrea Iannone».

SOLUZIONE Se in qualifica, nel giro secco, i pro-blemi si riescono a mascherare, in gara emergo-no pienamente. «Sono tanti piccoli guai, che peròci fanno perdere tempo. Dobbiamo lavorare, nonsono cose che si risolvono domani. Telaio? No,Pedrosa ne ha usato uno diverso eppure ha avutogli stessi problemi. Motore? È congelato, quindinon si può toccare…». Non si può nemmeno tor-nare alla moto 2014, perché, come evidenzia Li-vio Suppo, «il propulsore 2015 non ci starebbecome dimensioni». Soluzione non facile. Idemper Pedrosa, al rientro dopo l’operazione al brac-cio destro: è caduto, ripartito e ha chiuso 16°: «Fi-sicamente sto meglio, tecnicamente invece…».

mau.ca.© RIPRODUZIONE RISERVATAMarc Marquez, 22 anni, ha poco da annoiarsi AFP

MotomondialeRGP Francia

Valentino Rossi, 36 anni MILAGRO-IPP

Jorge Lorenzo, 28 anni AP-EPA

Page 44: La Gazzetta dello Sport (05-18-2015)

44 LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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Page 45: La Gazzetta dello Sport (05-18-2015)

45LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Super weekend!

Lo dobbiamo ringraziare, perché se avesse iniziato il campionato in questa condizione psico-fisica sarebbe stato un mortorio, tipo Marquez2014: 10 su 10. Lui dice che la testa non conta, ma, da quando si è messo a posto col rinnovo del contratto e ha dimenticato tutte le sciocchezze che ogni tanto gli passano per la testa, ha lasciato a tutti gli altri solo qualche turno di prova. Occhio che sarà difficile batterlo CIAMILLO CASTORIA

10ROSSIIl recupero, rispetto al disastro delle prove, è stato sorprendente e ottima la rimonta. Resta la macchia della sconfitta dal compagnoCIAMILLOE CASTORIA

8

HERNANDEZ L’arrivo di un pilota grintoso come Petrucci sembrava averlo messo in crisi, invece sta reagendo. Manca ancora il vero salto di qualitàMILAGRO

6,5

DOVIZIOSOVolitivo con una Ducati che deve trovare stabilità e anche un piccolo incremento di prestazioni generali. Ma Andrea resta protagonista assolutoAFP

8

SMITH Ha perso il filo nella battaglia tra Marquez e Iannone, però la sua gara resta poderosa. E nettamente meglio del compagno più quotatoAFP

6

M. VIÑALESLe botte delle prove non lo hanno destabilizzato. Debuttante lui, debuttante la Suzuki: entrare nei dieci è sempre un bel risultatoCIAMILLOE CASTORIA

7

MARQUEZ Forse questa Honda non lo aiuta ma lui fa tanti errori. E prende anche troppi rischi: ieri poteva stendersi per piegare un ospedalizzato: nel duello con IannoneAFP

5

IL MIGLIOREJORGE LORENZO

MOTO2

IANNONEUna gara da eroe d’altri tempi, di quelli che piacciono al dottor Costa. Sapeva di doversi piegare a Marquez, ma ha venduto cara la pelleCIAMILLOE CASTORIA

9

PEDROSA Un voto di incoraggiamento per la dedizione e la voglia di tornare a correre. Magari l’errore è stato solamente frutto della disabitudine CIAMILLO E CASTORIA

7

GLI ALTRI Baz 6,5 L’aria di casa gli regala il miglior risultato in MotoGP (12o); Hayden 6 Piccola soddisfazione aver vinto la Open; Petrucci 5 Troppo solo per le sue ambizioni; Barbera 5 Troppo lontano dall’obiettivo Open; De Angelis 6 Almeno ha evitato il doppiaggio; Pol Espargaro 5 Continua a prendere paga dal compagno; Bautista 5 Si difende come può e prende un punto; Eugene Laverty 4 Ultimo delle moto normali; Melandri 4 Arriva anche il primo doppiaggio; Miller 4 Non riesce a finire; Abraham 4 Ritirato, ma quando è già lontanissimo; Crutchlow 4 Per terra ma era dietro; Redding 4 Idem; Di Meglio 4 Botto casalingo; Bradl 4 Sta scomparendo e cade anche; Aleix Espargaro n.g. Subito fuori per la frizione.

LE STATISTICHE

Che Yamaha:4 trionfi su 5 mai così benedal 2010

Giovanni Cortinovis

S algono con quella diieri a 4 le vittorieYamaha nei 5 GP sta-

gionali finora disputati: 2 atesta per Lorenzo (Spagna eFrancia) e Rossi (Qatar e Ar-gentina), a fronte dell’unicosuccesso Honda (Americhe)per mano di Marc Marquez.In sole 5 gare la Yamaha van-ta lo stesso bottino di succes-si di tutto il 2014.

PRECEDENTE Era dal 2010che la Casa di Iwata non ini-ziava così bene la stagione.L’anno scorso, infatti, laHonda si aggiudicò i primi12 GP: i primi 10 con Mar-quez, l’11o (a Brno) con DaniPedrosa e il 12o ( a Silversto-ne) di nuovo con Marc. Arompere la serie fu Rossi aMisano ma a fine campiona-to il bilancio fu per l’appuntodi 14 trionfi Honda e 4Yamaha.

PARITÀ Nel 2013 invece laYamaha colse 2 successi neiprimi 5 GP, entrambi con Lo-renzo (Losail e Mugello), poiaccelerò e chiuse l’annataeguagliando la Honda: 9 GPvinti a testa. Meglio ancorapartì nel 2012, con 3 vittorie(Losail, Le Mans e Barcello-na) nei primi 5 GP, tutte fir-mate Lorenzo. Nella secon-da parte di stagione peròHonda cambiò marcia, tra-scinata da Casey Stoner eDani Pedrosa, e riuscì a dop-piare i rivali: 12 vittorie a 6.

ANNATA NO Particolarmen-te deludente il 2011 diYamaha: una vittoria nei pri-mi 5 GP, con Lorenzo a Jerez,e solo 4 successi stagionali,contro i 13 Honda. Nel 2010,al contrario, la Yamaha vinsela gara inaugurale con Rossie il 2o, il 3o e il 5o GP dell’annocon Lorenzo che non conten-to si aggiudicò pure il 6o e il7o. In quell’intero campiona-to Yamaha trionfò 11 volte(9 Jorge, 2 Valentino), Hon-da 4 (tutte con Pedrosa) eDucati 3 (con Stoner).

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MONDIALE MOTOGPGARA MOTOGP

Cuore Iannone: eroe d’altri tempi1Il ducatista malconcio vende cara la pelle con Marquez, che commette troppi errori

LE PAGELLE di FILIPPO FALSAPERLA

MOTO3

AMARCORD, TODT CON ROSSIC’era anche Jean Todt, presidente della Fia, ieri a Le Mans per il GP di Francia: eccolo al box di Valentino Rossi, Va ricordato che il pesarese provò la Ferrari di Formula 1 quando il francese era a capo della Gestione Sportiva di Maranello MILAGRO

ARRIVOPOS PILOTA NAZ MOTO TEMPO/DISTACCO

1. LORENZO SPA Yamaha in 43’44”143

media 160,7 km/h

2. ROSSI ITA Yamaha a 3”820

3. DOVIZIOSO ITA Ducati a 12”380

4. M. MARQUEZ SPA Honda a 19”890

5. IANNONE ITA Ducati a 20”237

6. SMITH GB Yamaha a 21”145

7. P. ESPARGARO SPA Yamaha a 35”493

8. HERNANDEZ COL Ducati a 39”601

9. M. VIÑALES SPA Suzuki a 41”571

10. PETRUCCI ITA Ducati a 42”789

11. HAYDEN USA Honda a 53”636

12. BAZ FRA Yamaha Forward a 1’00”617

13. BARBERA SPA Ducati a 1’04”272

14. LAVERTY IRL Honda a 1’05”259

15. BAUTISTA SPA Aprilia a 1’05”515

16. PEDROSA SPA Honda a 1’20”907

17. DE ANGELIS RSM Art a 1’21”663

18. MELANDRI ITA Aprilia a 1 giro

� RITIRATI: al 1° giro BRADL (GER/Yamaha Forward); al 2° giro A. ESPARGARO (SPA/Suzuki); al 3° giro DI MEGLIO (FRA/Ducati); al 4° giro REDDING (GB/Honda); all’8° giro CRUTCHLOW (GB/Honda); al 14° giro ABRAHAM (R.CEC/Honda); al 14° giro MILLER (AUS/Honda); � GIRO PIÙ VELOCE: il 4° di VALENTINO ROSSI in 1’32”879, media 162.2 km/h� DISTANZA GARA: 28 giri per 117.18 km

IL CALENDARIO29/3 Qatar (1. V.Rossi)12/4 Americhe (1. M.Marquez)19/4 Argentina (1. V.Rossi)3/5 Spagna (1. Lorenzo)17/5 Francia (1. Lorenzo)31/5 Italia (Mugello)14/6 Catalogna (Montmelò)27/6 Olanda (Assen)12/7 Germania (Sachsenring)9/8 Indianapolis16/8 Repubblica Ceca (Brno)30/8 Gran Bretagna (Silverstone)13/9 San Marino (Misano)27/9 Aragon11/10 Giappone (Motegi)18/10 Australia (Phillip Island)25/10 Malesia (Sepang)8/11 Valencia

ARRIVOPOS PILOTA NAZ MOTO TEMPO/DISTACCO

1. LUTHI SVI KALEX in 42’27”011

media 153.7 km/h

2. RABAT SPA KALEX a 1”767

3. ZARCO FRA KALEX a 3”760

4. LOWES GB SPEED UP a 4”076

5. MORBIDELLI ITA KALEX a 14”492

6. SIMON SPA SPEED UP a 14”681

7. NAKAGAMI GIA KALEX a 14”845

8. SIMEON BEL KALEX a 15”135

9. SYAHRIN MAL KALEX a 19”243

10. AEGERTER SVI KALEX a 19”531

11. WEST AUS SPEED UP a 29”478

12. KRUMMENACHER SVI KALEX a 29”646

13. SCHROTTER GER TECH 3 a 30”220

14. CORTESE GER KALEX a 30”691

15. A. PONS SPA KALEX a 33”097

17. RINS (SPA/Kalex) a 38”293; 18. CORSI (ITA/Kalex) a 39”001; 21. BALDASSARRI (ITA/Kalex) a 1’09”399 � GIRO PIU’ VELOCE : il 6° di LUTHI in 1’37”281, media 154.8 km/h (nuovo record)

ARRIVOPOS PILOTA NAZ MOTO TEMPO/DISTACCO

1. FENATI ITA KTM in 41’22”829

media 145.6 km/h

2. BASTIANINI ITA Honda a 0"122

3. BAGNAIA ITA Mahindra a 0"457

4. KENT GB Honda a 0"693

5. ANTONELLI ITA Honda a 2"244

6. KORNFEIL R.CEC KTM a 2"421

7. I. VIÑALES SPA Husqvarna a 2"587

8. OLIVEIRA POR KTM a 4"065

9. MIGNO ITA KTM a 14"876

10. OETTL GER KTM a 22"588

11. ONO GIA Honda a 23"247

12. GUEVARA SPA Mahindra a 26"231

13. LOI BEL Honda a 26"470

14. KHAIRUDDIN MAL KTM a 26"677

15. MANZI ITA Mahindra a 26"841

16. LOCATELLI (ITA/Honda) a 28”484; 17. MCPHEE (GB/Honda) a 33”193; 18. CARRASCO (SPA/KTM) a 38”979; 19. HERRERA (SPA/Husqvarna) a 39”450; � GIRO PIU’ VELOCE: il 3° di BASTIANINI in 1’42”525, media 146,9 km/h

PILOTIPOS PILOTA NAZ PUNTI

1. ZARCO FRA 892. LUTHI SVI 683. FOLGER GER 574. LOWES GB 545. MORBIDELLI ITA 546. RABAT SPA 537. RINS SPA 498. SIMEON BEL 399. KALLIO FIN 3110. SYAHRIN MAL 3111. SIMON SPA 2512. CORTESE GER 2213. NAKAGAMI GIA 1715. BALDASSARRI ITA 1718. CORSI ITA 13COSTRUTTORI1. KALEX 1202. SPEED UP 623. TECH 3 19

PILOTIPOS PILOTA NAZ PUNTI

1. KENT GB 1042. BASTIANINI ITA 673. VAZQUEZ SPA 604. QUARTARARO FRA 525. FENATI ITA 516. I. VIÑALES SPA 477. BINDER S.AF 448. OLIVEIRA POR 419. BAGNAIA ITA 3710. MCPHEE GB 2812. ANTONELLI ITA 1915. LOCATELLI ITA 1417. MIGNO ITA 1126. MANZI ITA 127. FERRARI ITA 1

COSTRUTTORI1. HONDA 1202. KTM 753. HUSQVARNA 47

PILOTIPOS PILOTA NAZ PUNTI QAT AME ARG SPA FRA

1. ROSSI ITA 102 25 16 25 16 20

2. LORENZO SPA 87 13 13 11 25 25

3. DOVIZIOSO ITA 83 20 20 20 7 16

4. M. MARQUEZ SPA 69 11 25 - 20 13

5. IANNONE ITA 61 16 11 13 10 11

6. CRUTCHLOW GB 47 9 9 16 13 -

7. SMITH GB 46 8 10 10 8 10

8. P. ESPARGARO SPA 35 7 - 8 11 9

9. A. ESPARGARO SPA 31 5 8 9 9 -

10. M. VIÑALES SPA 27 2 7 6 5 7

11. PETRUCCI ITA 25 4 6 5 4 6

12. HERNANDEZ COL 20 6 - - 6 8

13. REDDING GB 13 3 - 7 3 -

14. BARBERA SPA 13 1 4 3 2 3

15. PEDROSA SPA 10 10 - - - -

16. HAYDEN USA 8 - 3 - - 5

17. BAZ FRA 6 - - 2 - 4

18. MILLER AUS 6 - 2 4 - -

19. AOYAMA GIA 5 - 5 - - -

20.BAUTISTA SPA 3 - 1 - 1 1

21. LAVERTY IRL 2 - - - - 2

22. BRADL GER 1 - - 1 - -

COSTRUTTORI1. YAMAHA 116 25 16 25 25 25

2. DUCATI 86 20 20 20 10 16

3. HONDA 85 11 25 16 20 13

4. SUZUKI 38 5 8 9 9 7

5. YAMAHA FORWARD 6 - - 2 - 4

6. APRILIA 3 - 1 - 1 1

Col contrattoe la testa a postochi lo batte più?

MotomondialeRGP Francia

Page 46: La Gazzetta dello Sport (05-18-2015)

46 LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Giovanni ZamagniLE MANS (FRANCIA)

D ue conferme: la Ducati ècompetitiva, ma mancaancora qualcosa per po-

tersi giocare la vittoria. Quattropodi in cinque gare confermanoche Andrea Dovizioso è costan-temente protagonista, ma12”380 dal primo dicono che laYamaha, in questo momento,ha qualcosa in più. «Sì ed è ine-vitabile che sia così — spiega ilDovi —: non dimentichiamoche è solo la quinta gara dellaGP15. Siamo vicini, ma dobbia-mo trovare qualcosa per poterlottare per la vittoria». Dopo leottime prove, si pensava cheAndrea ci sarebbe riuscito già aLe Mans, invece solo per pochigiri ha potuto tenere il passo in-

demoniato di Jorge Lorenzo,per poi arrendersi anche a Va-lentino Rossi. «Diciamo chesperavo di potergli stare vicino,ma non mi ero fatto illusioni,perché in prova non riesci mai asimulare tutto, non puoi crearele condizioni che ritrovi nel GP.Abbiamo iniziato con una gran-dissima intensità: sono moltocontento della velocità che ave-vamo perché, quando Lorenzoha dato il primo strappo, sonoriuscito a tenere il suo ritmo. Èuna bella soddisfazione. Cimanca costanza: consumiamotroppo la gomma posteriore.Per compensare, ho provato adaggredire la frenata, ma ho fat-

DA BRIVIDICORPO A CORPOTRA IL 93 E IL 29

Un duello da adrenalina tra Marquez e Iannone (foto Milagro): sorpassi e controsorpassi. Lo ha vinto l’iridato, magrazie a tutti e due per lo show

� (ant.gat.) Antonio Giovinazzi vince gara-3 dell’euro F.3 a Pau (Francia) e centra il nono podio di fila. Il pugliese ha piegato ha preceduto sul traguardo Gunther e Leclerc. In campionato il pugliese comanda (164 punti) con un vantaggio di 15 lunghezze su Leclerc.CERRUTI SESTA — Michela Cerruti (Bmw) al 6° posto nella 24 Ore del Nürburgring, vinta dall’Audi di Mies, Müller, Sandström e Vanthoor.

� Dopo una cavalcata lunga 1.600 km da Brescia a Roma e ritorno, gli argentini Juan Tonconogy e Guillermo Berisso (Bugatti T 40 del 1927) hanno vinto la Mille Miglia 2015 davanti ai bresciani Andrea Vesco e Andrea Guerini (Fiat 514 MM del 1930). Terzi Ezio Martino Salviato e Caterina Moglia ( Bugatti T 40 del 1928) che a Monza, dove la corsa passava per la prima volta, si sono aggiudicati il premio Alberto Ascari.

La gioia dei vincitori sul podio di Brescia FOTOGRAMMA

MILLE MIGLIA

Tonconogy e Berisso: un successo argentino

ALTRI MOTORI

� (d.a.) Dopo le vittorie di sabato, Alex Salvini (Honda) nella E2 e Giacomo Redondi (Beta) nellaEJ, hanno ottenuto ieri la terza posizione nelle rispettive classi nella giornata conclusiva del GP Portogallo a Gouveia, terza prova del Mondiale Enduro. Nelle altre classi dominio Ktm: Christophe Nambotin in E1, Antoine Meo in E2, Matthew Phillips in E3, Laia Sanz in EW. In EJ vittoria dell’inglese Steve Holcombe (Beta).

MONDIALE ENDURO

Salvini e Redondi terzidopo i trionfi di sabato

EURO F.3

Giovinazzi espugna PauNono podio consecutivo

� (p.g.) A Vallelunga la Ducati prende il largo nel tricolore Superbike con il terzo trionfo di Michele Pirro. Sul podio anche Fabrizio Perotti (Bmw) e Jeremy Guarnoni (Fra-Yamaha). In Supersport la MV Agusta vince con Massimo Broccoli in volata sul campione Stefano Cruciani (Kawasaki). In Moto 3 successo di Marco Bezzecchi (Mahindra) 1° anche in campionato.

IL CIV A VALLELUNGA

Pirro, un’altra gioiaLa rossa prende il largo

Dovizioso: «Ma per vincere ci manca ancora qualcosa»1«Era troppo rischioso stare con Vale. Il guaio? Consumiamo eccessivamente la gomma posteriore». Iannone: «Pensavo di ritirarmi, ho fatto soffrire Marquez»

to degli errori. Piccole cose mache fanno la differenza: ci èmancato poco, ma per tenere ilpasso di Rossi avrei dovutoprendere troppi rischi».

DETTAGLI Il difficile è capirequali sono le modifiche che pos-sono consentire a Dovizioso ealla Ducati di giocarsi la vitto-ria. «Non siamo maghi: sonodettagli, ma devi avere tempoper fare certe prove. La nostra èuna moto molto giovane, nonabbiamo anni di esperienza allespalle per avere la situazione to-talmente sotto controllo: c’è dalavorare, ma manca davveropoco. Siamo competitivi ma

non ancora per il campionato. Èbello parlare di questo dopocinque gare: vuol dire che ci so-no le basi per fare bene». Già alMugello, fra due settimane.«Possiamo essere competitiviperché abbiamo fatto i test e sia-mo stati veloci, però non credoalle favole: se ci è mancato qual-cosa oggi, ci mancherà qualcosaanche là. Ma mai dire mai».

COMMOVENTE Se Dovizioso èstato bravo, Iannone è statocommovente: con la spalla sini-stra sub-lussata martedì scorsonon solo è arrivato quinto, maha dato spettacolo in una incre-dibile sfida con Marquez. «Al-

l’inizio non stavo male, ma sa-pevo che la mia forza sarebbestata limitata. Dopo 10 giri hodovuto compensare con il brac-cio destro, ho perso sensibilitàin frenata: era pericoloso, noncontrollavo bene la moto, hopensato di fermarmi. Per 3-4 gi-ri ho rallentato per recuperareun po’ di forze e così mi hannoraggiunto Marquez e Smith: con Marc ho lottato duramente,alla fine mi ha battuto, ma piùdi così non potevo fare. L’ho ad-dirittura portato all’errore unpaio di volte, ha dovuto faticareper andare via: sono orgogliosodi quello che ho fatto».

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MOTO2: A SEGNO LUTHIZARCO RESTA LEADERLE MANS – (f.f.) Gara ad eliminazione con 5 big fuori. Il padrone di casa Zarco non sfrutta l’incoraggiamento di un pubblico oceanico (93 mila spettatori ieri, 183 mila nel fine settimana) ma strappa coi denti un podio che lo tiene in testa alla classifica. Ma è ora incalzato dallo svizzero Thomas Luthi, tornato al successo per la prima volta da Valencia 2014 che ha piegato il campione Rabat. Mentre volano via Rins (pole) e Folger, Morbidelli è ancora 5o (4a volta su 5) e appaia in classifica a -35 Sam Lowes, che corre con la Speed up. Solo 18o Corsi, 21o Baldassarri.

Andrea Dovizioso festeggia, 29 anni, 4° podio stagionale. A destra, particolare aerodinamico della Ducati GP15 MILAGRO

IL FORLIVESE:«SIAMO COMPETITIVI

NON ABBASTANZA PER IL TITOLO. PERÒ LA GP15

È SOLO AL QUINTO GP»

MotomondialeRGP FranciaMotomondialeRGP Francia

Page 47: La Gazzetta dello Sport (05-18-2015)

47LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Cucù, l’Italia sta lassùFenati trionfa in Moto3con Bastianini e Bagnaia1Il pupillo di Rossi guida il podio tricolore (non accadeva dal 2004) e punta il leader iridato Kent: «La stagione è all’inizio»

Mauro CasadioINVIATO A LE MANS

R ibenvenuta, splendida ba-by Italia. Nella classe piùpiccola il nostro Paese vi-

ve una giornata perfetta: primoRomano Fenati, secondo EneaBastianini, terzo Pecco Bagnaia.Tris tricolore, come non succe-deva dal 19 settembre 2004: Do-vizioso a cantare l’inno di Ma-meli nel GP Giappone, con Lai eCorsi al suo fianco. Il Papa eraancora Giovanni Paolo II, il pre-sidente degli Stati Uniti GeorgeW. Bush. E a fine anno il giovaneDovi avrebbe conquistato ilMondiale, l’ultimo dell’Italianella classe più piccola. Corsi ericorsi storici? I nostri pilotini, tutti (chi più, chi meno) super-stiziosi, si staranno toccando leparti basse. Con il sorriso sullelabbra, però. Consapevoli cheannate così propizie non si pos-sono buttare alle ortiche.

GODURIA L’Italia non vive di so-lo Valentino Rossi. Anche se ilDottore c’ha messo lo zampinoanche ieri mattina. Due dei tre

pilotini sul podio (Fenati e Ba-gnaia) fanno infatti parte dellaVR46 Academy, la scuola ideatadal nove volte campione delmondo. Rossi ha seguito la garadal muretto, con la solita emo-zione e un occhio di riguardo so-prattutto per Fenati, che veste latuta del team VR46 marchiatoSky: «Mi ha fatto godere per co-me ha guidato, quando è in gior-nata è imbattibile». Alla fine ba-ci, abbracci e urla di liberazione.Valentino ha sempre creduto inquesto ragazzo, talentuoso co-me pochi, ma finora protagoni-sta di troppi alti e bassi. Nel2014 sembrava volare (4 vitto-rie). Nel 2015 — che sarebbedovuto essere l’anno della con-sacrazione — ha iniziato con ilfreno a mano tirato, «colpa diuna Ktm di cui abbiamo fatto fa-tica a trovare il potenziale. Sonostati mesi difficili — continuaFenati —, ma non mi sono maidemoralizzato. E adesso guai adaccontentarsi: Kent ha 53 puntidi vantaggio, ma la stagione èall’inizio».

CALCETTO Fenati strizza l’oc-chio a Bastianini (ora 2° nelMondiale) e Bagnaia: «È piùbello lottare con altri italiani, cisi capisce meglio, è divertentecome una partita di calcetto con

tre squadre diverse». Romanoha fatto un ultimo giro perfetto,però anche gli altri due non han-no scherzato, respingendo allagrande gli attacchi di Kent. PerBastianini, che quest’inverno hadetto di no all’offerta di Rossi, èil 5° podio iridato. Al pilotino diGresini manca solo la vittoria,che «arriverà, ne sono sicuro,ma partendo da dietro è difficileottenerla. Questa corsa l’ho per-sa al penultimo giro, quando lamoto mi è partita al posteriore eho perso due posizioni». Primopodio in carriera, invece, perPecco Bagnaia, alla 5a gara conla Mahindra ufficiale: «Non po-

tevo lasciare il 3° posto a Kent,sarebbe stato brutto. Ora è tuttopiù facile, la strada è in discesa».Avrebbe potuto essere addirit-tura un 4 su 4, ieri: peccato cheun ottimo Niccolò Antonelli(pure lui della VR46 Academy!)nel finale si sia fatto superare daKent. E ora il GP di casa, al Mu-gello. Dove Fenati vinse l’annoscorso con la moto tricolore. Edove i magnifici tre hanno vo-glia di confermarsi. Ma primac’è un appuntamento speciale:Vale ha promesso di rivedere lagara assieme ai suoi pupilli.L’emozione non finisce mai.

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UN-DUE-TRE Romano Fenati guida il gruppo dei ragazzi terribili della Moto3; l’ascolano tra Enea Bastianini (sinistra) e Pecco Bagnaia; con Rossi nel parco chiuso MILAGRO-AFP

ROMANO FENATINEL MONDIALE DAL 2012

ABBIAMO FATTO FATICA A CAPIRE IL

POTENZIALE DELLA KTM, MA ORA...

È PIÙ BELLO LOTTARE CON I

CONNAZIONALI, CI SI CAPISCE

MotomondialeRGP Francia

Page 48: La Gazzetta dello Sport (05-18-2015)

48

Albo d’oro recente� UOMINI: 2000 Norman; 2001 Ferrero; 2002 Agassi; 2003 Mantilla; 2004 Moya; 2005-

06-07 Nadal (foto); 08 Djokovic; 09-10 Nadal; 11 Djokovic; 12-13 Nadal: 14-15 Djokovic DONNE; 2002 S. Williams; 2003 Clijsters; 2004-05 Mauresmo; 2006 Hingis; 2007-08

Jankovic; 09 Safina; 10 Martinez Sanchez; 11-12 Sharapova; 13-14 S. Williams; 15 Sharapova

Djokovic re del ForoPiù che con Federer rischia con il brindisi1Il n. 1 centra il quarto successo a Roma in sei finali Poi il tappo impazzito dello champagne gli sfiora l’occhio...

Vincenzo MartucciROMA

@VinceMartucci

D icono che il destino ce lo scriviamo noi. Di-cono che la fortuna non esiste. Dicono che lesliding-doors della vita, gli incroci, sono un

dettaglio, perché volere è potere, e bisogna lavora-re duro per trovarsi pronti a cogliere l’occasione.Ma non è proprio così. Lo sa bene anche un super-atleta come Novak Djokovic, uno che s’è guadagna-to con allenamenti e dedizione ferrea tutti i suoisuccessi, come l’ultima imbatti-bilità da 21 partite su tutti i cam-pi da tennis di questo 2015 da in-vincibile, «la stagione migliore della mia vita, insieme al 2011»,coi successi nei tornei più impor-tanti, dagli Australian Open a In-dian Wells, da Miami a Monte-carlo, a Roma. «Con la migliorpartita del torneo», aveva appe-na demolito Roger Federer indue set dopo 75 minuti, boccian-dolo alla quarta finale su quattroal Foro, rubandogli il tempo colsuo asfissiante, profondissimo,palleggio da fondocampo, ed im-pedendogli qualsiasi ballettosotto rete, qualsiasi prova d’illu-sionismo: «Sul 4-4 mi aveva mes-so tanta pressione sul servizio,ho tenuto, poi l’ho mosso per il campo, gli ho fattoio il break e mi sono preso anche il primo set». Conla sua linea Maginot, aveva soffocato non solo laclasse del re dei re, ma anche il pubblico. «Sempreal 90% con Roger», come sottolineava Nicola Pie-trangeli, la bandiera del tennis italiano agli Inter-nazionali. Per poi blandirlo disegnando un grancuore sulla telecamera, con dedica: «Grazie ancoraRoma», a suggello del quarto urrà in sei finali. Chepoi è il titolo 53 della carriera, il numero 5 dell’an-no, il 24 Masters 1000, per accorciare le distanzenei testa a testa con il Magnifico a 19-20. «Qui pro-vo sensazioni troppo belle sul campo, grazie a voiquesto torneo è speciale, questa è casa mia, è unodei miei tornei preferiti», diceva in perfetto italia-no al microfono in campo. «Non so come andrà al

Roland Garros e negli altri tornei, ma in questo mo-mento ho molta fiducia e concentrazione, spero dicontinuare così. Ci vediamo il prossimo anno». In-somma, aveva stravinto, come spesso gli accade daquando i grandi rivali, Roger e Rafa hanno comin-ciato a balbettare. Ma, poi, nello stappare lo cham-pagne, ecco il colpo a sorpresa del destino: il tappoè fuoriuscito di botto e ha rischiato di prendergli unocchio, menomandolo magari proprio a una setti-mana da Parigi: «Ho avuto una discussione con lochampagne, perché non lo bevo e non lo amo. Iltappo mi ha colpito al naso e ci ho messo subito ilghiaccio. Per fortuna ho ancora l’occhio...».

FIDUCIA La verità è che, oggi co-me oggi, sembra proprio cheDjoker possa battersi soltanto dasolo, tanto è superiore, mental-mente e fisicamente, a tutti gliavversari. Tanto è capace di ac-celerare in qualsiasi momento edi ingranare una marcia che glialtri non possiedono. Come fa al-la prima palla-break del matchcontro Federer, dopo mezz’ora,quando il ponentino attenua unpo’ i 30 gradi della mattina asso-lata, rubando poi il tempo al redei re, e facendogli sbagliare dirovescio dopo un batti e ribatti di20 colpi. Poi si prende il decisivoprimo set, toglie tanta fiducia al-l’avversario, vola in quindici mi-

nuti sul 4-1 anche nel secondo set, sposta la conte-sa tutta da fondocampo ed allunga quindi la male-dizione di Roma di Federer, infliggendogli la quar-ta bocciatura in quattro finali. Cosicché quello alForo Italico resta l’unico torneo Masters 1000 chemanca allo svizzero delle meraviglie, insieme aMontecarlo. L’86% di punti con la prima palla diservizio, il 63 con la seconda e gli appena 10 errorigratuiti sono la fotografia di un campione semprepiù sicuro di sè, concentrato, sempre più dedicato.Un campione con una missione. «Secondo me vuo-le diventare il più forte di tutti i tempi» rivela l’ami-co Tipsarevic. Magari è proprio così.

Finale: Djokovic (Ser) b. Federer (Svi) 6-4 6-3

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R«Grazie a voi questo torneo è speciale, questa è casa mia, qui mi sento bene»

R«Ho avuto una discussione conlo champagne, perché non lo bevoe non lo amo»

LA SFIDA

NOVAK DJOKOVICROGER FEDERER

ACE

5 7DOPPI FALLI

1 1% PRIME

71 62VINCENTI

19 10GRATUITI

24 23PUNTI TOTALI

66 49BREAK POINT VINTI

2/5 0/1

PREMIAZIONE COL BOTTO

ITAL AInternazionali Bnl

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Page 49: La Gazzetta dello Sport (05-18-2015)

49LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

� Per Djokovic è il quarto trionfo negli Internazionali d’Italia, per Federer la quarta sconfitta in finale. Il bilancio degli scontri diretti tra Novak Djokovic e Roger Federer è ora quasi in parità: 19 vittorie per il serbo e 20 per lo svizzero in 39 incontri.

Hingis-Mirza k.o� (m.cal.) Martina Hingis (vincitrice in singolare nel 1998 e nel 2006), in coppia con

l’indiana Sania Mirza, è stata battuta 6-4 6-3 nella finale del doppio dalla coppia Babos (Ung)-Mladenovic (Fra). Tra gli uomini, trionfano Pablo Cuevas (Uru) e David Marrero

(Spa), che hanno superato 6-4 7-5 gli spagnoli Marcel Granollers e Marc Lopez.

4fI PROTAGONISTI

L’ETERNA SFIDANole: «Il mio miglior tennis»Roger re anche nel fair play«Gli auguro di continuare» 1Il serbo: «Negli anni ho capito come gestire la paura. Non bisogna evitarla, ma affrontarla. Gli Internazionali altrove? No, la tradizione è qui»

ROMA

N on c’è davvero battaglia,e quindi non c’è rabbia,non c’è frustrazione, ma

piuttosto rassegnazione. RogerFederer vede il bicchiere mezzopieno: «È stata comunque unasettimana magnifica, in un an-no per me molto impegnativo. Efin qui è andato bene. Nole èstato più forte, sta giocandomolto bene, gli auguro di conti-nuare così». La gente del tennisl’adora sempre e comunque. Luipensa a Roma che impazzisceper lui: «Voglio ringraziarvi,siete stati incredibili. Ci vedia-mo l’anno prossimo. Ciao ciao».

CAMPIONE Ma questa è l’ora diun altro re, Djokovic I di Serbia:«Mi sento più forte di quello chevinceva la prima volta Roma nel2008, ma avevo bisogno delprocesso che mi ha portato finqui». Il passato è importante: «Irisultati del 2011 mi aiutano og-gi a pensare che posso ripeterli.Non so che c’è nel mio futuro,non voglio pensare a qualcosache l’intralci, voglio continuarea fare il meglio possibile, vogliocontinuare ad andare avantifinché ce la faccio. L’importanteè farsi trovare nella giusta posi-zione per influenzarlo, il futu-ro, e valutare il lavoro che c’èdietro le vittorie e anche dietrocerte sconfitte». Così è un cam-pione: «Non è questione solo dirisultati, bisogna avere tante al-tre qualità, essere completi co-me persona, e responsabili,dentro e fuori dal campo, essergrati alle opportunità che sipresentano giorno dopo giorno,dedicarsi totalmente alla causa,essere umili, avere un approc-cio olistico, cioé vedere le cose

nella loro globalità. Questo perme è un vero campione».

SEGRETO La risposta, contro i gran servitori moderni, è un’ar-ma, come quel fisico elastico dasuper eroe, come la determina-zione allevata sotto le bombedella Nato sulla sua Serbia. Maper fare un numero 1 così domi-nante ci vuole di più: «La pres-sione la sento anch’io, certo, co-me tutti, sia in partita come inclassifica. Ma, negli anni, ho ca-pito come gestire la paura. Nonbisogna evitarla, bisogna impa-rare a conviverci, bisogna af-frontarla. E’ successo anche ame di perdere finali, anche diSlam, anche di Masters 1000,perché accusavo la pressione.Ma proprio i fallimenti mi han-no reso più forte e mi hannoportato dove sono oggi. Così,credendo in se stessi, la paura sisupera, insieme alla pressione.Anche se qualche volta hannocomunque la meglio loro. Ma

succede anche che la paura tirafuori il meglio di se stessi». E di-venta l’imbattibile Novak?«Non mi sento invincibile. Vin-cere tanti incontri mi aiutamentalmente contro gli avver-sari. E quando sono arrivato aRoma mi sentivo già forte di te-sta, e ancor di più mi sento orache l’ho rivinto. Sono in fiducia,ma so anche che può passare etrasformarsi in qualcos’altro».

RECORD I primati non si ferma-no ai successi di Djokovic: insette giorni di torneo ci sonostati 193.940 spettatori pagan-ti, battendo i 175.796 dell’edi-zione di dodici mesi fa. Merco-ledì c’è stato il record storicocon 31.059 paganti. Emigrandoa Fiumicino sarebbero di più?Secondo Djokovic, bisogna re-stare al Foro: «La tradizione èqui». Ma il business è business.O no?

v.m.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Roger Federer, 33 anni, ha vinto 17 Slam. Nella sua bacheca infinita mancano gli Internazionalid’ItaliaLAPRESSE

IL PRESIDENTE

Binaghi:«Il torneopotrebbe traslocare»

Marco Calabresi

A ngelo Binaghi dice che«qua non ci stiamo più».Rispetto all’anno scor-

so, il pubblico che ha seguito gliInternazionali, è cresciuto an-cora. Dai 175.697 del 2014 ai193.940 di quella conclusa ieri.Un aumento enorme ma picco-lo allo stesso tempo: al Foro Ita-lico si fa fatica a entrare, le cin-que file in piedi sul Pietrangeliper i match di Fognini ne sonola testimonianza. Binaghi, allo-ra, va dietro alle parole di Ma-lagò su un possibile spostamen-to del torneo: «Il Centrale è na-to piccolo. Un’area bellissima,ma fortemente vincolata, che ciimpedisce di realizzare struttu-re definitive per il torneo, cheinciderebbero anche sui costi».

APPELLO Un appello alle isti-tuzioni («Chi ci governa si ri-cordi di noi»), uno all’Atp chedovrebbe concedere l’upgra-ding del torneo dal 2019 («Il di-vario con Madrid è sempre piùevidente, lo dicono i giocato-ri») e l’ipotesi Fiumicino comenuova sede degli Internaziona-li: «Se il Coni, anche in chiaveolimpica, dovesse creare unnuovo impianto per il tennis, lasituazione si potrebbe appro-fondire. Il Foro Italico è un luo-go unico, ma la forza del torneoprescinde dalla location».

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Angelo Binaghi, presidente Fit

DONNE

Sharapova tre volte regina: «Felice come Bambi»1Maria batte la Suarez Navarro in una maratona di 2 ore e 35’, segna il tris a Roma e torna numero 2: « Parigi? Ho molta fiducia»

Riccardo CrivelliROMA

L e belle favole muovonoemozioni e ispirano sogni.Ma poi c’è la realtà. A volte

illusoria, eppure cruda e since-ra. La spagnoletta Suarez Navar-ro, formichina che si sta co-struendo con tenacia, lavoro eapplicazione una classifica e unpresente da giocatrice di vaglia,ci prova, a cambiare la storia.Fermandosi a un passo dal lietofine. Emblema di chi si fa artefi-ce di un destino vincente attra-verso la fatica e dunque subito

adottata dal pubblico romanoche la chiama Carletta, si oppo-ne per un set al romanzo giàscritto, alla Sharapova biondaregina prenditutto a caccia di al-tra gloria e altri trionfi.

ALTI E BASSI Una partita che siesalta solo nella durata, due oree 35 minuti, ma non nel confron-to di stili che invece dovrebbefarla esplodere di bellezza. Per-ché si sbaglia troppo, soprattut-to Masha all’inizio, quando itraccianti a incrociare il campo,specialmente di dritto, finisconosempre un palmo al di là dellerighe oppure sprofondano in re-

te, mentre il bel gioco classicodella canaria produce pochi vin-centi ma riduce gli errori e famuovere la russa togliendole rit-mo. Neppure un nastro benedet-to sul primo set point del primoset per la spagnola salverà Mariadalla sorte perdente nel parzia-le, ma la china della partita on-deggia verso la Sharapova dallafine del secondo set, quando sa-le sopra l’avversaria di fisico ecarisma, fino a chiudere di pre-potenza.

BAMBI E’ la terza corona roma-na, dopo il 2011 e il 2012, perMasha, da oggi di nuovo secon-

da giocatrice del mondo e alla pari con Serena Williams pertornei vinti sulla terra tra atletein attività (11): «Non è stato fa-cile, anche nel primo e nel se-condo set ero convinta di fare lecose giuste, ma lei è davvero unagiocatrice a tutto campo, che stamolto dietro la riga di fondo epoi è abile a fare due passi avan-ti. Alla fine credo abbiano fattola differenza la mia maggioreaggressività e l’aver finalmentesaputo leggere il suo servizio».Così, mentre alza al cielo la Cop-pa, il sorriso trabocca di ambi-zioni parigine: «Se penso a comemi sentivo a Stoccarda (k.o. dal-

la Kerber, ndr) e a come sto ora,non posso che essere molto con-tenta. Anche perché fisicamenteho retto una partita lunga controuna specialista della terra, cheama le sfide tirate. Perciò è unavittoria che mi dà molta fiducia.Come mi sento sulla superficiein vista di Parigi? Felice come ilcerbiatto Bambi». E magari dol-ce come le sue caramelle Sugar-pova, che continuano ad essereun affarone. Perché il talento,anche per i soldi, non si insegna.

Sharapova (Rus) b. Suarez Navarro (Spa) 4-6 7-5 6-1

© RIPRODUZIONE RISERVATAMaria Sharapova, 28 anni ANSA

Novak Djokovic, numero 1, compie 28 anni venerdì INSIDE

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capace di mandare in tilt una Dolomiti a voltetroppo legata alle percentuali di Mitchell e que-sto può diventare insidioso in un playoff. Infondo tutto dipende da Sassari: dico 60%-40%per il Banco se è quello che ha vinto la CoppaItalia: 70%-30% Trento se la squadra di Sac-chetti è quella dell’ultima parte di stagione re-golare».

VENEZIA-CANTÙ «Il peggior accoppiamento per Venezia perché Cantù ha un roster comple-

to, dotato di grande fisicità, epoi l’arrivo di Metta ha cam-biato la stagione. Come l’imi-tarlo? Il problema è che non èsolamente un realizzatore maquel tipo di giocatore che sacosa si deve fare per vincere.Ha la classe e il sangue freddoper proporre la giocata giusta,in attacco come in difesa, nelmomento cruciale del match.Forse, visti i precedenti, l’unicacosa da fare è innervosirlo...Venezia ha comunque elemen-ti come Goss, Ress e Peric chesi sono dimostrati determinan-ti, oltre a una costanza di ren-dimento che hanno avuto inpochi. E poi c’è Aradori cheparte dalla panchina ed è unabomba pronta a esplodere inquesti playoff. Dico 60%-40%per Venezia. Se batte Cantù,secondo me arriva in finalecontro Milano».

REGGIO EMILIA-BRINDISI«Reggio ha giocatori che pos-

sono risolvere la partita da soli come Kaukenase Diener, oltre a tanti italiani e quindi faccio iltifo per loro. Ma attenzione: il roster di Brindisi,specie il quintetto, è di alto livello e poi in pan-china c’è Bucchi, tecnico di grande esperienza ecoach da playoff. Piero è capace di proporre gliaggiustamenti che possono fare la differenza insfide così ravvicinate. Comunque vedo ReggioEmilia avanti: 65%-35%».

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Vincenzo Di Schiavi

I l migliore giocatore del campionato per va-lutazione è italiano, si chiama Luca Vitali ei playoff se li vedrà in televisione dal mo-

mento che, dopo un’ottima prima parte di sta-gione, la sua Cremona è scivolata fino al tredi-cesimo posto finale. L’amaro paradosso non haperò tolto il sorriso al Luca Nazionale (è uno deisenatori azzurri che ha conquistato il pass perl’Europeo) e la voglia di fare lecarte a questi quarti di finale che cominciano oggi, parten-do però dall’epilogo che non sidiscosta di molto dal sentirecomune: «Scudetto a Milano,ovvio, ma sarà come l’annoscorso: sangue, sudore e lacri-me. Scherzi a parte, non saràuna passeggiata come moltipossono pensare. Per quantoriguarda l’mvp mi butto suAlessandro Gentile perché èun giocatore di grande talento,ha carattere e mentalità vin-cente e, soprattutto, è un miogrande amico e quindi vogliosbilanciarmi con un pronosticoassolutamente di parte».

MILANO-BOLOGNA «La Virtusè cresciuta tantissimo durantela stagione e i playoff sono il meritato riconoscimento perquanto fatto da tecnico, squa-dra e società, ma questo pareproprio il quarto apparente-mente più scontato, ovvero Mi-lano può solo perderla questa serie. Una chiaveper Bologna? Provare a limitare Gentile. Certo,anche Samuels è un fattore, ma se Bologna rie-sce a mandare fuori giri Ale allora il discorsocambia, per cui dico 80% Milano, 20% Virtus».

TRENTO-SASSARI «Trento è la squadra che hamesso più in difficoltà Sassari, forse perché l’haaffrontata nei momenti di calo. Il Banco è fisi-camente superiore e può produrre un’intensità

Sentite Vitali«Venezia in finalema tifo Reggio»1Il migliore italiano della A e i pronostici dei quarti«Scudetto a Milano ma sofferto. L’mvp? Ale Gentile»

Alessandro Gentile, 22 anni, ala di Milano. L’anno scorso ha vinto lo scudetto da mvp delle finali CIAM

SI GIOCA AL FORUM E A TRENTOQUARTI QUARTI

SEMIFINALI SEMIFINALI

FINALE1. MILANO -

8. BOLOGNA -

Oggi, 20, 22, 24 e 26/5

-

-

Dal 29/5 al 10/6

4. TRENTO -

5. SASSARI -

Oggi, 20, 22, 24 e 26/5

2. VENEZIA-

7. CANTÙ-

Domani, 21, 23, 25 e 27/5

-

-

Dal 29/5 al 10/6

3. REGGIO EMILIA-

6. BRINDISI-

Domani, 21, 23, 25 e 27/5

Dal 14 al 26/6

GDS

Milano-Bolognaalle 20 in direttasu Rai Sport 1� Oggi, ore 20, gara-1 dei quarti di finale Milano-Bologna in diretta su Rai Sport 1. Alle ore 23 highlight, e commenti delle due gare-1 (anche Trento-Sassari) su GazzettaTV, canale 59 del digitale terrestre.� A-2 GOLD Ieri gara-1 di semifinale playoff (al meglio delle 5 partite). Brescia-Torino 78-73Brescia: Brownlee 17, Cittadini 15, Fernandez 10, Nelson 11, Alibegovic 11, Benevelli 10, Passera 4.Torino: Mancinelli 19, Miller 14, Giachetti 10, Fantoni 5, Lewis 11, Rosselli 8, Bruttini 3, Gergati 2. Serie 1-0, gara-2 domani, ore 20.45, a Brescia. Oggi, gara-2 (ore 20.30) Casale Monferrato-Agrigento.

LUCA VITALIPLAY DI CREMONA E ITALIA

SE SASSARI È QUELLA DEL FINALE

DI STAGIONECONTRO TRENTO

RISCHIA GROSSO

NESSUNO ME LO HA CHIESTO, PERÒ...di DAN PETERSON

L’Armani Milano è lastrafavorita per loscudetto ma ha

imparato l’anno scorso che nei playoff nessuno ti regala niente, perdendo ben 7 partite; 2 vs. Pistoia; 2 vs. Sassari (entrambe a Milano); 3 vs. Siena.

Per me, Alessandro Gentile è stato l’mvp della Serie A. E’ diverso dal premio “Migliore Giocatore”. Altra musica. Mvp vuol dire: «Chi ha fatto più per fare la sua squadra vincere ... e vincere tanto».

Venezia mi ricorda, per certiversi, la Cantù di Arnaldo Taurisano: intelligenza, tecnica, semplicità; che è logico perché coach Charley Recalcati giocava in quella Cantù.

Recalcati non ha vinto Allenatore dell’Anno (2° nel voto), ma ci stava, eccome! Ha portato ORDINE a Venezia! Squadra, gioco, coesione e una mentalità di certezze al posto dei dubbi.

Reggio Emilia, come

Venezia, è una squadra da campionato che deve dimostrare, ancora, di essere una squadra da playoff, dove conta meno la tecnica (anche se conta) e più la cattiveria agonistica.

Reggio Emilia dovrà superarsi in difesa ... che è loro punto forte. Dovrà fare anche taglia fuori (qualche volta punto debole) come non mai, quindi devono essere pronti per battagliareper ogni rimbalzo.

Trento, chiaro, è la sorpresa dell’anno (neo-promossa, Final 8; 4° posto; playoff), ma l’effetto-sorpresa non c’è più e dovrà vincere contro gente pronta, preparata, e incattivita.

Trento è la squadra che fa le cosidette «piccole cose», la palla vagante, lo sfondamento, il passaggio deviato, il recupero, il tap-in, il tap-out. E’ la carta che vale di più adesso.

Trento ha Tony Mitchell, migliore giocatore (voto Lega) dell’anno. Lo vedo

migliorato recentemente; più passaggi, meno forzature. Se lui continua a giocare così, loro sono ancora più forti.

Sassari è un brutto cliente per chiunque perché ha coach Sacchetti, uno che ha vinto l’argento olimpico, quindi sa come si deve fare per vincere in situazioni di grande stress.

Sassari ha anche il giocatore più pericoloso della Serie A: Jerome Dyson, capace di risolvere partite con entrate, tiri da tre, recuperi, passaggi, tiri liberi e gioco di squadra, una macchina da guerra.

Brindisi è stata la squadra più sfortunata dell’anno, con la perdita, subito, di Simmons, un giocatore che

poteva anche dominare la Serie A, uno che poteva portare Brindisi in finale.

Ora, però, Brindisi sta vincendo con una squadra forse atipica, non perfetta, sbilanciata ... e questo è merito di coach Piero Bucchi, che ha saputo adattarsi alla sfortuna, alle necessità.

Brindisi vive spesso, in attacco, con un gioco-Kamikaze, con entratoni funambolici, ma nei playoff, dovrà misurare queste avventure di più, giocare più con il cervello, ma sempre con il cuore.

Cantù ... è la mina vagante di questi playoff, la squadra che non vorrei mai incontrare, un team versatile, di gran atletismo, con un grande allenatore, Pino Sacripanti, che sa allenare nei playoff.

Cantù è stata trasformata dal grande Ron Artest (Metta World Peace). Con lui, è arrivato tutto: mentalità vincente, durezza agonistica, squadra, professionalità,

difesa, e uno spirito incredibile.

Cantù deve avere un rendimento da tutti, però, per vincere, non solo Ron Artest. Ed è per questo che sono saliti dal 12° posto al 7° posto in poco tempo. Ripeto: mina vagante.

Virtus Bologna è «La Classe Operaia va in Paradiso». Nonostante infortuni, gioventù e due punti di penalizzazione, sono arrivati ottavi, con tanti Italiani in campo.

Molto merito di questo va a coach Valli, non solo uno scienziato di basket, ma anche un coach esigente, che pretende il massimo e che non accetta scuse.

Ovvio, per vincere, Bologna deve tirare fuori la migliore partita dell’anno ... ogni partita. Dovranno fare un salto di qualità paurosa adesso, difficile perché, se sbagliano, i piranha li aspettano sotto.

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Metta World Peace (già Ron Artest), 35 anni, ala di Cantù CIAMILLO

BasketRSerie A: oggi il via ai playoff

RECALCATI COME TAURISANO, VIRTUS OPERAIAARTEST HA FATTO DI CANTÙ UNA MINA VAGANTE

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51LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Rotto il tabù, il Real è campione1Madrid sul tetto d’Europa dopo 20 anni. Nocioni mvp: «Forse mi ritiro. Scherzo...»

IppicaRLa classica romana del galoppo

REAL MADRID 78

OLYMPIACOS 59

(15-19, 35-28; 53-46)

REAL MADRID: Llull 12 (2/3, 2/6), Carroll 16 (2/2, 4/5), Fernandez 7 (2/3, 1/6), Ayon 2 (0/3), Reyes 2 (1/4); Rivers 5 (1/1, 1/3), Nocioni 12 (1/3, 2/3), Maciulis 9 (1/2, 2/2), Rodriguez 11 (3/7, 1/5), Bourousis, Slaughter 2 (1/3). All.: Laso.OLYMPIACOS PIREO: Mantzaris 1 (0/4 da 3), Spanoulis 3 (1/1, 0/4), Darden (0/1, 0/1), Printezis 11 (4/6, 0/2), Dunston 4 (1/2); Petway 2 (1/1), Hunter 10 (4/8), Papapetrou, Sloukas 10 (1/2, 2/3), Agravanis, Lafayette 1 (0/3 da 3), Lojeski 17 (4/4, 3/6). All.: Sfairopoulos.

ARBITRI: Pukl (Slo), Ryzhyk (Ucr), Belosevic (Ser)

NOTE - T.l.: Real 11/13, Oly 12/26. Rim.: Real 40 (Nocioni 7), Oly 25 (Hunter 7). Ass.: Real 16 (Rodriguez, Llull 4), Oly 15 (Spanoulis, Printezis 3). Prog.: 5’ 12-10, 15’ 24-24, 25’ 40-36, 35’ 62-55. Tec.: Sfairopoulos 8’07” (12-17), Spanoulis e Fernandez 39’47” (78-59). Ant.: Petway 14’46” (22-24).

Luca ChiabottiINVIATO A MADRID

V ent’anni dopo, il RealMadrid torna campioned’Europa. Il trionfo arri-

va come era stato sognato, gio-cando una stagione da Real, unostile di vita prima ancora cheuna questione tecnica, passatoattraverso il peso di due finaliperse consecutive ma senzadubbi su come proseguire lastrada. Come nel 1995, quandoArvydas Sabonis dettò la leggedel Real per l’ultima volta, habattuto il meraviglioso Olym-piacos stavolta tradito dal suodio, Spanoulis. La sua incarna-zione si chiama Jaycee Carroll,autore di 11 punti di fila in2’40”, quando l’Olympiacos ca-duto a -11, con un 12-0 aveva ri-spolverato il mito delle sue stra-ordinarie e inarrestabili rimon-te. Ma la squadra dello spettaco-lo a tutti i costi, dei canestri alvolo di Rudy Fernandez, dei pas-saggi inimmaginabili di Sergio

Rodriguez, delle triple in transi-zione di Sergio Llull, avrebbefatto fatica a vincere una sfidagiocata ai ritmi degli avversarisenza la cruda sostanza del Cha-pu, Andres Nocioni, «Il re del-l’aggressività» come lo definisceLlull, l’uomo che ha cambiato lastoria del basket con l’Argenti-na, un Carlos Monzon che in se-mifinale ha spolpato vivo l’mvpdella stagione, Nemanja Bjelica,e in finale ha reso innocuo il kil-ler Printezis.

OLD BUT GOLD «Quando si parladi un giocatore lo si fa di tantecose, il tiro, il passaggio maspesso ci si dimentica del cuore.E’ quello che ha Nocioni - dicecoach Laso -: con una carrieracosì grande alle spalle, è venutoqui e ha dimostrato cos’è la famedi vincere». A 35 anni suonati, a11 dall’oro olimpico, con 8 anniNba sul contachilometri, vienevotato Mvp della Final Four, è lasua durezza, oltre alla gara diCarroll (che ha iniziato la suacarriera a Teramo), e di Maciulis

sione facile per me. Arrivare alReal e vincere da Mvp è una cosaincredibile. Ho buttato il miocorpo e la mia mente in qualcosadi differente a ciò che avevo fat-to finora con un solo obbiettivo:oggi. Ora le mie emozioni esplo-dono fuori dal mio corpo, ma cisono volute tante ore di lavoro etanto dolore alle ginocchia e lecaviglie ogni giorno per arrivarea questo». Ancora una volta, lalezione più bella che si porta acasa dalle Final Four di Eurolegaè che vincono le squadre non so-lo i gruppi di star, che si costrui-scono e si mantengono nel tem-po: sono sette i giocatori, piùl’allenatore, che il Real ha con-fermato, nonostante le due fina-li perse, andando dritto per lasua strada e il suo stile di gioco.E’ il nono titolo continentale, re-cord, per un club comunquecondannato a vincere solo per lamaglia che porta. «So cosa vuoldire allenare a Madrid - dice Pa-blo Laso, il tecnico che coi Ga-lacticos ha anche giocato -. Ticostringe a fare bene, è un biso-

gno».

VASSILIS NON C’È Spanoulisnon riesce come in semifinale afar diventare memorabile negliultimi 3’ una gara disastrosa,l’Olympiacos sta a galla conLojeski, Sloukas e l’ex seneseHunter, ma senza la sua stellanon riesce, una volta tornatoavanti con Printezis, a non crol-lare nel parziale di Carroll chediventa il 16-5 decisivo, travoltoa rimbalzo, mortificato dal12/26 ai liberi, e dal 22% da tre.«Sono stati tre anni molto lun-ghi - dice Sergio Rodriguez - neiquali si è parlato tanto di comearrivare in una finale e vincerla.Avevamo un po’ di paura, dopoaverne perse due sentivamo lapressione ma anche l’eccitazio-ne positiva. Siamo stati grandi arimbalzo e bravi a contenereSpanoulis. Adesso dobbiamogoderci la vittoria, l’ultima l’hovista in televisione da bambi-no...». C’era Sabonis, oggi c’è Nocioni. Stesso Real.

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11� Gli anni dall’oro olimpico. Nocioni era nell’Argentina che vinse il titolo olimpico ad Atene 2004. Ha giocato 8 anni in Nba e questa è la sua 1a Eurolega

9� Le Coppe Campioni vinte dal Real. Questa è la 1a Eurolega. Nel complesso è il club più titolato: seguono Cska, Maccabi e Panathinaikos con 6

Goldstream troppo forte nel DerbyStefano Botti magico: suoi i primi 3Nicola MelilloROMA

D i forza, da padrone asso-luto: così Goldstream siporta a casa il Derby

2015. Padrone assoluto, cometestimoniano le parole di Cri-stian Demuro, jockey al primotrionfo nel Nastro Azzurro a 22anni: «Ci siamo trovati a ridos-so di Misty Love in testa. Mison detto: “troppo presto, maci siamo e balliamo”. Gli hochiesto uno, due cambi di mar-cia, poi ancora e ancora. Fino a7. Alla fine era un siluro e se neè andato. Sensazione pazze-sca. Agli ultimi 200 metri homesso la retromarcia». Sì, per-ché con la mano destra Cri-stian, che ha scoperto l’amoreper i cavalli da bimbo propriograzie ai pony a Capannelle,non lontana dalla sua Frascati,teneva le redini, mentre con lasinistra invitava gli altri, lonta-nissimi, ad andarlo a prende-re. Pazzesco.

SFIDE GRANDI Un’edizione bel-lissima e indimenticabile per lascuderia Effevi (quarto NastroAzzurro) e per il trainer StefanoBotti (poker anche per lui), chepiazzano al secondo postoun’infinita Sound of Freedom,mentre Botti fa addirittura tri-pletta con Time Chant, terzo, suun ottimo - e sfortunato per gliintralci - General Sherman diEndo, cugino di Stefano. Unacorsa fatta di sportellate al via e

poi agli 800 metri finali, unabattaglia vera per trovare la lu-ce. E alla fine i migliori erano lì:con 3 lunghezze fra Goldstream(da Martino Alonso) e Sound epoi gli altri rassegnati. Giornoda urlo per Stefano Botti, che havinto 5 delle 6 corse in cui avevaallievi al via e fra queste anche ilD’Alessio con un Dylan Mouth(derbywinner 2014) spazialetrionfatore solitario al rientro.Ovviamente anche lui Effevi.

Botti e il proprietario Felice Vil-la: «Giorno speciale che ripagadelle scelte di lavorare comel’ippica antica: professionalità,pagamenti puntuali ai collabo-ratori e maniacalità, dall’alleva-mento alle corse. Così si vince.Goldstream? Ora potremmo an-dare al Royal Ascot, nelle KingEdward VII Stakes, mentre perDylan la strada è tracciata: vo-gliamo tentare le King George,passando per il GP di Milano. Eil sogno, nel 2016, è l’Arc. Men-tre Sound, che volava quando fi-nalmente ha avuto strada libera,si merita Parigi e il Prix de Dia-ne. Ma oggi ci godiamo questaenorme soddisfazione: dopo Pa-rioli ed Elena ora tutto questo».

IN 8.000 Gli 8mila di Capan-nelle, in una giornata da 31 gra-di, bellissima nel clima e nellecorse, hanno avuto in regalo unnumero di Falest (da 10/1) sui1200 metri del Tudini, che hacommosso Renato Varesio, alprimo colpo grosso dopo 50 an-ni di colori. «Sono partito inmacchina da Asti per vedere lui.Un’emozione così...». E basta,perché il fiato era finito. Toc-cante. Il trainer Domenico Cri-santi: «Falest soffre il caldo, main autunno, con una prova così(1’07”58!) si va in Francia. Si-curo». Bello. Tutto.

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TUDINI A FALESTROMA Ecco i risultati delle pattern di ieri alle Capannelle.Pr. Carlo D’Alessio - (gr. 3) - m 2400: 1 Dylan Mouth (F. Branca); 2 Bertinoro; 3 Victis Hill; 4 Celticus; Tot.: 1,18; 1,03, 1,05, 1,46 (2,13) Trio: 19,19.Pr. Tudini - (gr. 3) - m 1200: 1 Falest (F. Bossa); 2 Alatan Blaze; 3 Traditional Chic; 4 Harlem Shake; Tot.: 10,85; 3,63, 4,83, 4,31 (171,33) Tris: 210,90.Derby italiano - (gr. 2) - m 2200: 1 Goldstream (C. Demuro); 2 Sound of Freedom; 3 Time Chant; 4 General Sherman; 5 Roccia d’Oro; Tot.: 1,69; 1,30, 1,71, 2,05 (5,11) Tris: 17,97.� MIGUEL DOMINA A Modena bella vittoria di Miguel Wf (G. Minnucci) nel GP Renzo Orlandi. Il figlio di Super Arnie ha dominato dal primo all’ultimo metro a media di 1.11.7 davanti a Per Amore Gual e Rue du Bac. Per Miguel Wf secondo GP della carriera dopo il Due Mari 2011 a Taranto.� OGGI QUINTÉ A FOLLONICA Al Dei Pini (inizio convegno alle 15.30) scegliamo Narciso Vl (13), Ribot Zs (15), Rainbow As (5), Rocco Grif (14), Procella Marina (12) e Plutonio (9).� SI CORRE ANCHE Trotto: Albenga (15.40), Palermo (14.45) e Taranto (15.05).

Goldstream (C. Demuro) domina il Derby a Capannelle GRASSO

� American Pharoah fa sul serio. Né una pioggia torrenziale, né il fango, né tantomeno gli avversari lo hanno fermato nelle Preakness Stakes di Pimlico (m 1950), 2ª tappa della Triplice Corona del galoppo Usa inviolata dal 1978 (Affirmed). American Pharoah (V. Espinoza), dopo aver vinto il Kentucky Derby, ha dominato di 7 lunghezze le Preakness per la gioia dei 131.680 spettatori (record) in tribuna: ora si giocherà tutto nelle Belmont Stakes di sabato 6 giugno a New York. Il suo trainer Bob Baffert sarà al quarto tentativo di centrare la triplice: in passato ha fallito con Silver Charm, Real Quiet e War Emblem.

Triplice Usa: American sbanca pure le Preakness

American Pharoah domina AFP

BasketREurolega: la finale

per un Fernandez sempre in dif-ficoltà nelle partite decisive, cheha permesso al Real di batterel’Olympiacos, forse la migliorsquadra d’Europa come concettidi collettivo, «una Juventus conMessi» come l’hanno definitaqua. «E’ un bel momento perpensare al ritiro — dice El Cha-pu —. Scherzo, non è una deci-

1) Andres Nocioni, 35 anni, mvp della finale 2) Il Real Madrid in trionfo: un titolo che mancava dal 1995 3) Vassilis Spanoulis, 32 anni: non ha ripetuto i miracoli della semifinale CIAMILLO

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ALBO D’OROQuesta è la prima Eurolega per il Real Madrid che quindi sale a quota nove titoli complessivi. Finale terzo posto: Cska Mosca-Fenerbahce Istanbul 84-80 (De Colo 17, Nichols 14; Goudelock 24, Bjelica 18).

ALBO D’ORO 1958-60 Riga; 1961 Cska; 1962 Dinamo Tbilisi; 1963 Cska; 1964-65 Real Madrid; 1966 MILANO; 1967-68 Real Madrid; 1969 Cska; 1970 VARESE; 1971 Cska; 1972-73 VARESE; 1974 Real Madrid; 1975-76 VARESE; 1977 Maccabi; 1978 Real Madrid; 1979 Bosna Sarajevo; 1980 Real Madrid; 1981 Maccabi; 1982-83 CANTÙ; 1984 ROMA; 1985-86 Cibona; 1987-88 MILANO; 1989-91 Spalato; 1992 Partizan; 1993 Limoges; 1994 Badalona; 1995 Real Madrid; 1996 Panathinaikos; 1997 Olympiacos; 1998 VIRTUS BOLOGNA; 1999 Zalgiris; 2000 Panathinaikos; 2001 VIRTUS BOLOGNA; 2002 Panathinaikos; 2003 Barcellona; 2004-05 Maccabi; 2006 Cska; 2007 Panathinaikos; 2008 Cska; 2009 Panathinaikos; 2010 Barcellona; 2011 Panathinaikos; 2012-13 Olympiacos; 2014 Maccabi; 2015 Real Madrid

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52 LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

poi ha evitato rischi e ha approfit-tato delle occasioni che gli si sonopresentate sotto forma di tre bir-die (69, -3), potendo anche conta-re su avversari che non lo hannomai messo sotto pressione. Si è av-vicinato soltanto Molinari, maquando era a due colpi dalla lea-dership, la fortuna e il putter glihanno voltato le spalle. Infatti duevolte la pallina ha girato sull’orlodella buca, dopo putt piuttostocorti, trasformando in par e bogeyquelli che sembravano un birdie eun par. Un altro bogey alla 17 lo ha allontanatoanche dalla seconda posizione, ma Chicco è riu-scito a risollevarsi con un birdie in extremis. In

totale cinque birdie e quattro bogey per il 71(-1) e le buone sensazioni ritrovate dopo l’in-

fortunio al polso di qualche settimana fanegli Usa. La truppa italiana all’Open di

Spagna era al completo: oltre a Fran-cesco erano in campo anche EdoardoMolinari, Matteo Manassero, e poiCrespi, Tadini, Pavan e Paratore.

Manassero e Tadini hanno chiuso in61esima posizione con 294 (+6), Cre-

spi è terminato 67° con 295 (+7). Nonavevano invece superato il taglio, Edoar-

do Molinari, Pavan e Paratore.

ETERNO JIMENEZ Nel gruppo deisecondi anche il campione uscenteMiguel Angel Jimenez che a 51 an-ni continua a stupire tra i «giova-ni». Per lui un ultimo giro in 67(-5) con un eagle e una buca inuno sfiorata alla 8, cinque birdie edue bogey: in totale 11 posizioniguadagnate. «Cerco sempre di di-vertirmi in campo - ha detto Jime-nez tra una boccata e l’altra del suoinseparabile sigaro -. Sento che i50 anni sono arrivati troppo prestoper me, quindi giocherò il Cham-

pions Tour ma anche qualche appuntamento sulcircuito principale». Giocherà in casa molto pre-sto anche il vincitore James Morrison: «La prossi-ma sarà una settimana in famiglia - spiega il30enne che ha guadagnato, con il successo di ie-ri, un posto nel field di Wentworth - abito a unamanciata di chilometri da Virginia Water e starevicino a mia moglie e mio figlio sarà una spinta inpiù a fare bene. Ora sono gasato, sono sulla cre-sta dell’onda, spero di provare questa sensazioneanche al Pga Championship». Casa dolce casa.

Classifica: 1. Morrison (Ing) -10; 2. Espana (Fra), Howell (Ing), Jimenz (Spa), MOLINARI -6; 61. MANASSERO, TADINI +6; 67. CRESPI +7.

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Riecco il Molinari di Spagna

1Francesco chiude al 2° posto alla paricon l’eterno Jimenez: «Ho lottato, sono

soddisfatto». Morrison vince dopo 5 anni

Federica Cocchi

L a Spagna porta bene a Francesco Molinariche, dopo un lungo periodo negli Stati Unitiper giocare sul Pga Tour, è tornato «a casa»

sullo European per disputare l’Open di Spa-gna Real Club de Golf El Prat vicino a Barcel-lona. Questa volta Francesco, vincitore del tor-neo nel 2012, si è piazzato al secondo posto die-tro l’inglese James Morrison che ha chiuso a -10.Una buona notizia per Chicco alla vigilia delBmw Pga Championship al Wentworth Club diVirginia Water la settimana prossima. «Ho fattodel mio meglio - ha detto dopo la gara Francescoche ha chiuso con 282 colpi (72 69 70 71, -6) -.Alla fine sono contento di come ho giocato tuttala settimana, ho fatto molti birdie, sono stato ag-gressivo, solo un po’ corto». Il successo di Morri-son a distanza di cinque anni dall’ultima voltamette d’accordo tutti: «James ha giocato allagrande - conferma Molinari -, non ha segnato ne-anche un bogey, e in queste condizioni è piuttosto complicato, col vento e la pres-sione di essere in testa, davvero bravo».

LA GARA Morrison ha preso il comandonel terzo giro insieme a Howell e nelquarto non ha avuto cedimenti. Si è libe-rato quasi subito del compagno di gioco e

Da sinistra: Miguel Angel Jimenez, 51 anni, scherza col vincitore James Morrison. Al centro Morrison in azione e alla premiazione, a destra Francesco Molinari in campo GETTY

� L’inglese Max Orrin ha vinto con 285 colpi (74 68 72 71, +1) il Made in Denmark Challenge (Challenge Tour) sul tracciato del Royal Golf Club (par 71) a Copenhagen in Danimarca, dove si è giocato in condizioni difficili e con tutti i concorrenti autori di score sopra par. Ha ceduto Nino Bertasio, scivolato dal primo al 14° posto con 293 (69 73 69 82, +9), dopo un inatteso 82 (+11), mentre Matteo Delpodio, 33° con 298 (75 74 71 78, +14), è terminato a metà classifica. Per Orrin è il secondo titolo nel circuito.

CHALLENGE

Bertasio crollain DanimarcaOrrin è primo

� Enrico Di Nitto (nella foto) ha vinto con 202 colpi (68 67 67, -11) l’Alps Tour Colli Berici, torneo in calendario nell’Alps Tour e nell’Italian Pro Tour disputato sul percorso del Golf Club Colli Berici. Dopo aver terminato la gara alla pari con l’olandese Darius Van Driel (202 - 68 65 69) il 22enne neoprofessionista romano lo ha superato alla prima buca di spareggio. Bella prova anche di Gregory Molteni, terzo con 204 (-9), e tra i top ten altri due giocatori italiani, Federico Elli,sesto con 208 (-5), e Andrea Bolognesi, nono con 209 (-4). Al vincitore è andato un assegno di 5.800 euro su un montepremi di 40.000 euro. il circuito golfistico Alps Tour resta in Italia, trasferendosi sul percorso padovano del Golf Club Frassanelle, dove damercoledì verrà si gioca il Frassanelle Open.

ALPS TOUR

A Di Nittoil Colli BericiMolteni 3°

51Gli anni di Miguel Angel Jimenez che deteneva il titolo e ha chiuso al secondo posto con Molinari

IL NUMERO

GolfREuropean Tour

James Morrison, 30 anni. In alto: Francesco Molinari, 32 anniREUTERS

Page 53: La Gazzetta dello Sport (05-18-2015)

53LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LO SCUDETTODEI PICCOLI IN 4 SPORT

Casalmaggiore si sente grande 1La notte da favola e i piani per il futuro: Mazzanti, Ortolani e Skorupa vanno via

BEACH VOLLEY

Ranghieri & Caminati da favolaAlla prima subito una vittoria 1Debutto vincente insieme al World Tour a Lucerna:è il terzo successo azzurro di sempre

Carlo Ferraro

D alle qualifiche diretta-mente al gradino più altodel podio del World Tour.

Prima dell’Open di Lucerna(Svi), inedita sede di una tappa

del circuito Fivb e nel 2016 tea-tro della rassegna iridata Under21, l’exploit era riuscito solosette volte in 14 anni ed i prota-gonisti erano stati sempre bra-siliani o statunitensi. Tra giove-dì e ieri a compiere questa im-pronosticabile impresa sonostati anche gli azzurri Alex Ran-ghieri e Marco Caminati, secon-da coppia italiana a trionfarenel circuito mondiale (due isuccessi di Nicolai-Lupo nellascorsa stagione), nel quale era-no al debutto di coppia. Sono stati bravissimi a conquistare lafinale con otto vittorie di fila epoi fortunati a beneficiare del

forfeit degli olandesoni Meeu-wsen-Brouwer, campioni irida-ti in carica che, nell’anno delMondiale in casa, hanno prefe-rito rinunciare per non forzareil ginocchio dolorante di Meeu-wsen.

BRIVIDI Una finale conquistatacon spavalderia in mattinata difronte ai beniamini di casa Stas-ser-Beeler, altra grande sorpre-sa del torneo, ai quali non è ba-stato il calore del pubblico edun vantaggio di 5 punti in aper-tura del 3° set. «Sono stati quat-tro giorni straordinari, pazze-schi - ha commentato Ranghieri

-. A pensare quello che abbiamofatto, mi vengono i brividi...». Una gioia che Alex e Marco han-no condiviso con tutto lo staffazzurro, guidato in terra elveti-ca dal vice c.t. Matteo Varnier.

MAI DA COSI’ GIU’ Ranghieri eCaminati, n° 13 delle qualifi-che, un record l’hanno agguan-tato: mai in passato aveva trion-fato una coppia partita così inbasso nel tabellone. Una coppiaassemblata dal c.t. Paulao («diproblemi così comunque nevorrei ogni giorno») solo per laContinental Cup di due setti-mane fa a Montpellier (Fra) e

per il torneo svizzero. I piani diquesta stagione prevedono in-fatti che Ranghieri abbia qualenuovo partner l’oriundo AdrianCarambula, 27enne con genito-ri di origine italiana, nato e cre-sciuto in Uruguay, pescato l’an-no passato quasi per caso nel-l’Avp e cooptato da gennaio innazionale, solo da qualche gior-no in regola per la Fivb. I coeta-nei Ranghieri e Carambulahanno già giocato insieme nelTricolore indoor, il debutto a li-vello internazionale è previstola prossima settimana nel Gran-de Slam di Mosca (Rus), doverivedremo anche Nicolai-Lupo.Caminati, 23 anni a settembre,almeno per il momento, torne-rà a far coppia con l’altro emer-gente romagnolo, Enrico Rossi(’93), con il quale è atteso que-sto giovedì al via del MastersCev di Jurmala (Let).

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Marco Caminati, 22 anni e Alex Ranghieri, 27: primo successo FIVB

� 1. L’allenatore Davide Mazzanti ha aperto in bicicletta il corteo della festa, ieri pomeriggio, in centro a Casalmaggiore. � 2. Sulla facciata del palazzo comunale sono state esposte le gigantografie di tutte le protagonista della cavalcata tricolore� 3. La festa a notte fonda tra sabato e domenica nel Cortile Federico II di Cremona: scatenatissima il libero Imma Sirressi

21

3

clicCAMPIONESSE D’ITALIA PREMIATE IN REGIONE DA MARONI E ROSSI

� Dopo la festa in piazza a Cremona bissata il giorno dopo a Casalmaggiore, le campionesse d’Italia della Pomì questa mattina sono attese da un impegno istituzionale. Alle 10.30 la squadra del presidente Boselli verrà premiata per lo scudetto appena conquistato in Regione Lombardia dal Governatore Roberto Maroni e dall’assessore allo sport Antonio Rossi. La possibilità per la belgradese Stevanovic di incontrare l’altro belgradese Djokovic.

Giovanni Gardani CASALMAGGIORE (CR)

«Imagination is not acrime». Campeggiasulla facciata di una

casa che chiude l’imbuto di viaCavour e conduce in piazza Ga-ribaldi, lo slogan ideale (in in-glese, per ricordarsi che da quipasserà la Champions) delloScudetto Pomì. Definito in mil-le modi – capolavoro, miraco-lo, favola o sogno di provincia –col rischio di non trovare maila chiave di lettura corretta.Servirebbe la fantasia di chi hasaputo osare fino a questo pun-to, per diventare i più piccoli disempre a vincere uno scudetto,dato che Villa Cortese, 6milaabitanti contro i 15mila di Ca-salmaggiore, le sue finali leaveva perse. Ci vorrebbe quelpizzico di sana incoscienza cheha spinto il presidente Massi-mo Boselli Botturi, sul 23-18Pomì nel quarto set di Novara,a battezzare il futuro su Face-book anticipando la scritta«Campioni d’Italia».

BELLA ADDORMENTATA Se vo-gliamo parlare di favola, alloraCasalmaggiore ieri di primamattina è parsa una «Bella Ad-dormentata»: festoni, striscio-ni e coccarde, oltre alle im-mancabili bandiere tricolori,sono comparsi solo dopo mez-zogiorno, vuoi per la notte in-sonne, vuoi perché l’attesa fe-sta «in casa» (quasi in 5mila ascatenarsi in rosa contro i 700di Cortile Federico II, la notteprima, a Cremona) è partitasolo alle 19 come il corteo, conMazzanti in bicicletta, che hascortato le giocatrici nel cuoredel centro storico, una dellepiazze più originali d’Italia, an-che se a volte ci se ne dimenti-ca. Senza pensare al futuro,che però ora, con Casalmag-giore caput mundi, fa parlare.Perché non bastano i cori, unalitania di suppliche, per propi-

ziare il ripetersi dell’irripetibi-le, con gli stessi protagonisti.Kasia Skorupa andrà al Fener-bahce, Davide Mazzanti e Se-rena Ortolani, come anticipa-to, hanno già le valigie per Co-negliano. Uno di quei romanzitalmente intensi da gustareuna volta sola, d’un fiato, sen-za ripetizioni. Sul tecnico e suSerena arrivano conferme amezza bocca e comunque nonsi alzano smentite. Impossibiletrattenere un tecnico talmentebravo e modesto da maschera-re tra ironia e verità i decisivimeriti, quando nella notte cre-monese ebbra di sudore echampagne, ringraziando ilclub che l’ha rimesso in gioco,s’inventa che «l’alchimia è arri-vata solo per un grande c…».

FATTORE CHAMPIONS Dun-que, che Pomì sarà nell’annodella ribalta europea? Il fattoreChampions può essere una

chiave per aprire molte porte.«Tante giocatrici si sono offerte– racconta Boselli – ma ora vo-gliamo goderci il trionfo. Sia-mo una società sana e abbiamodimostrato di saper costruiretrionfi anche con un budgetumano, puntando su ragazzealtrove non valorizzate: il no-stro sarà ancora un mercato al-ternativo».

LLOYD IN ARRIVO Sul tavolo inomi di Lloyd, molto vicina,ma la vox populi non ha man-cato di accostare alla primacampagna continentale dellaPomì anche Arrighetti e addi-rittura Lo Bianco. Smentitasecca dal club. Il tecnico? ConParisi, non più destinato al-l’Azerbaigian, un tassello delpuzzle andrebbe al suo posto.«Se andrà via Mazzanti, cheperò noi vorremmo trattenere– spiega Boselli – una squadrascudettata non potrebbe pre-

scindere da un grande coach».

CANOTTAGGIO E SCUDETTI Aquesta gente, comunque, i no-mi interessano poco. «Ci bastache chiunque arrivi incarni ilsenso di appartenenza: noiavremo sempre il cuore caldo»ripetono i tifosi nella stessapiazza, intarsiata di porfido emarmo e ieri impreziosita dal-le gigantografie delle undicipantere, che già festeggiò i pri-mi ori olimpici della storia diCremona (nel canottaggio trail 1988 e il 2000) e ora fa saliretutti sul treno scudetto. Sì, per-ché Casalmaggiore sarà ancheil terzo centro provinciale, ilpiù piccolo di un territorio pertradizione diviso in tre parti.Ma quando si tratta di sport sa-le in cattedra e dà lezione a tut-ti. Inventando nuove favole datramandare durante gli abba-cinanti tramonti sul Po.

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3� La Pomì ha vinto con 3 attaccanti di palla alta italiane, come solo Bergamo 2011 (con Mazzanti allenatore): ma nessu-na delle 3 azzurra l’anno scorso

1� Solo una delle giocatrici della Pomì aveva già vinto lo scudetto: Serena Ortolani, due volte: nel 2006 e 2011 con Bergamo

Il confronto tra la città più grande e la città più piccola tricolori in quattro sport di squadra. Casalmaggiore, cittadina sul Po in provincia di Cremona, ha 15.265 abitanti

BASKET maschile CALCIO maschile PALLAVOLO maschile RUGBY maschile PALLAVOLO femminile

Roma2.638.842

abitanti

Cantù39.272

abitanti

CITTÀ PIÙ GRANDE

CITTÀ PIÙ PICCOLA

Roma2.638.842

abitanti

Casale Monferrato34.597

abitanti

Roma2.638.842

abitanti

Macerata42.036abitanti

Roma2.638.842

abitanti

Mogliano4802

abitanti

Bari313.213abitanti

Casalmaggiore15.265abitanti

PallavoloRL’impresa

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54 LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Tre momenti della partenza alla volta di Lisbona: gli spagnoli, in testa (1), Brunel davanti al faro (2) e l’ospite che si getta da Dongfeng (3) altra novità

2

3

1

6Le barche che sono al via. A Lisbona dovrebbe rientrare Team Vestas che sabato esce dal cantiere Persico

IL NUMERO

«Un giro sempre nuovo»1Frostad, il numero 1 della regata alla vigilia della 7a tappa: «Mai più percorsi uguali, stiamo esplorando territori inediti. E dalla Cina molte soddisfazioni»

Gian Luca Pasini

I l numero 1 della VolvoOcean Race, Knut Frostad,ex velista, alla viglia della

settima tappa, da Newport a Li-sbona. Toccando ferro o legnoquesta scelta della barca mo-notipo si dimostra vincente,per la sicurezza, ma anche perla serenità degli organizzatori.

«Si sono soddisfatto. Certo chesi pensa sempre a migliorare.Adesso abbiamo tranquillità. Sipuò dire che le barche sono piùsicure. Abbiamo più margine dicontrollo rispetto al passato.Ma appena c’è qualcosa chenon va si rivolgono a me. Le re-sponsabilità sono aumentate».

La Volvo Race sembra essereentrata in una nuova dimensio-ne con progetti pluriennali che hanno allargato gli orizzonti della regata anche commercia-li. Che si aspetta per il futuro?«Vogliamo fare un altro passoavanti, come in questa edizio-

ne siamo cresciuti a livello dibarche e organizzazione dei te-am. Abbiamo trovato altri set-tori da migliorare. Il rapportocosti-benefici per gli sponsor,trovare nuove forme di visibili-tà per chi investe. In concretomi auguro che i team con cuistiamo parlando ritornino nel-la prossima edizione. Stiamodialogando con sponsor chevogliono restare. Il fatto che lebarche resteranno è un incenti-vo. Stiamo cercando un model-lo di regata ancora più sosteni-bile per la vela in generale e perla Volvo in particolare».

Dal punto di vista tecnico que-sto andare a cercare porti nuo-vi come in Cina, negli Emirati hacambiato un po’ il modo di rega-

tare, che cosa ne pensa visto che lei aveva fatto più volte que-sta regata in altri tempi?«Non bisogna vergognarsi diprovare cose nuove. Soprattut-to in questa regata. Sono statosempre un grande innovatore.Nella Volvo coesistono le dueanime: spingere verso le novitàe difendere l’eredità. Perchéabbiamo la necessità di mante-nere lo sport “selvaggio, avven-turoso”. Le tappe in Cina o ne-gli Emirati hanno portato nuo-vi velisti, nuovi interessi, nuovimercati. In Cina abbiamo ini-ziato a avere un impennata dicontatti. Tutti gli sport necessi-tano di svilupparsi. E così dob-biamo fare noi. Da un puntostrettamente velico è vero lecose sono cambiate. Ma abbia-

mo tenuto una tappa classicacome quella dalla Nuova Ze-landa al Brasile. Dobbiamo bi-lanciare le cose. Per me è sem-pre una nuova sfida. Ma l’im-prevedibilità resta una costan-te: basta vedere quello che èaccaduto a Vestas».

Cosa è la cosa che le è piaciutadi più fino a oggi?«I velisti cinesi. Siamo andati inCina la prima volta nel2008/2009 e mi ricordo la pri-ma conferenza stampa in cuidovevamo spiegare che cosaera una barca a vela. E adessovedere quanto sono migliorati,quanto tempo hanno dedicato.Quando hanno imparato. Que-sta non è solo una bandiera difacciata, c’è qualcosa di concre-

to dietro. Dobbiamo essere or-gogliosi».

Ritiene sia immaginabile un cambio radicale del percorso?«Abbiamo testato così tanti Pa-esi in questi anni. Ma io speroche sia possibile fare anchequalche cambio radicale nel fu-turo. Abbiamo nuove proposte,nuove idee dobbiamo bilan-ciarle con la realtà. Ma nonpenso avremo mai più due Vol-vo con la stessa rotta. Mai più».

In questa nuova Volvo si è guar-dato molto alla sicurezza, si èperso un po’ in avventura?«Il rischio che c’è è la combina-zione degli elementi. In modoche il materiale sia sufficiente-mente forte per resistere aglistress. Non credo che la sicu-rezza faccia perdere l’avventu-ra, perché la barca si rompemeno. Il rischio sono in relazio-ne alle persone (che devono es-sere sempre in sicurezza). É ve-ro si rompono meno che in pas-sato, ma allo stesso tempo sipuò dire che sono molto più ve-loci. E se gli skipper sbaglianoqualcosa si possono rompere.Lo abbiamo visto anche primadi Capo Horn. No non è soloquestione di rotture, ma di per-sone. E della loro gestione. Edella loro esperienza».

Si parla tanto di un ritorno del-l’Italia che poi non si concretiz-za. Secondo lei perché? «Abbiamo tanta gente che ci se-gue dall’Italia e speriamo chenella prossima edizione ci siaun team italiano. La partecipa-zione però non dipende stret-tamente dal Paese. Come han-no detto spesso personaggi diesperienza nella regata: la cosapiù difficile alla Volvo è presen-tarsi al via. E’ difficile trovaresponsor, organizzare il proget-to. Appena c’è una persona chesi fa carico di mettere assiemel’organizzazione, al 100% ve-dremo una barca italiana alvia. E io mi auguro che ci siapresto un Viva l’Italia boat inregata».

Quando le manca tornare in ma-re, in tappe così?«Molto. Non solo la Volvo, mimanca la regata».

2800 MIGLIA DI ATLANTICO FINO IN PORTOGALLO

Settima tappa: 2800 miglia

Alisei

Equatore

Iceberg

Ice Limit

Anticiclonedelle Azzorre

Bassapressione

Depressionisettentrionali

1

2 34

Newport USA

LisbonaPORTOGALLO

Una volta passata la longitudine dell'Ice Limit, la flotta potrebbe incontrare un altro ostacolo l'anticiclonedelle Azzorre. Si trattadi un fattore decisivo dal punto di vista strategico, perché i team dovranno decidere se sarà il casodi tenersi a Nord, e farepiù strada, navigare verso l centro della alta o ancora approcciarla da Sud

La costa occidentaledella Groenlandia, è l'area dove si sviluppa la maggior parte degli iceberg chesi spostano verso Sud.Il loro viaggio viene ostacolato dalla Corrente del Golfo ma potrebbero sempre prendere una rotta Est nell'Atlantico settentrionale.Gli organizzatori della regata definiranno la zonadi esclusione dai ghiacci

Poi sarà il momentodi decidere quando puntare la prua verso il Portogallo, andando a cogliere il flusso degli Alisei portoghesi.Nella parte finale l’insidiosa risalita del fiume Tago,nel cuore di Lisbona, con le sue correntie possibili arie leggere

Nel periodo primaverile,sulla Costa Est,si sviluppano basse pressioniche rimangono stazionarie, primadi prendere una rotta Nord-Est verso Nord.Se ciò dovesseaccadere, la flotta potrebbeincontrare forti ventifreddi da Nord-Est

RCS

R«L’Italia ci segue tanto. Speriamo che nel 2017 ci siadavvero un team del vostro Paese»

KNUT FROSTADCEO VOLVO OCEAN RACE

L’INNOVAZIONE CHE HA DATO UNA SVOLTA È

STATO IL GIORNALISTA A BORDO. NESSUNO HA

QUALCOSA DI SIMILE

Mapfre parte primaTappa non lungama molti pericoli� (r.ra) E’ partita la 7a tappa della Volvo (2800 miglia da Newport a Lisbona). Primi a puntare verso il mare aperto gli spagnoli di Mapfre guidati dall’olimpionico Iker Martinez. La flotta dei 6 VOR 65 affronta l’ultima traversata oceanica non priva di pericoli. «Se si guarda alla storia ci sono stati molti incidenti, una barca è affondata e uomini hanno perso la vita – ha ricordato Bekking skipper di Brunel -. Stiamo tornando in Europa, tutti spingeremo al massimo».

VelaRVolvo Ocean Race

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55LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

BoxeRA Los Angeles il 20° k.o. consecutivo

Barshim va sull’1-0James re dei 400La novità è l’Ayana1Mutaz nell’alto vince a 2.38 il duello con Bondarenko. Kirani fa 44”66. Etiope scatenata: 14’14”32 nei 5000

I RISULTATI

Oliver primonei 110 hsIbarguentripla: 14.85

Golovkin, la «tripla G» che fa paura a tutti Massimo Lopes PegnaCORRISPONDENTE DA NEW YORK

P rima di cominciare, si è ba-ciato il guantone, ha ese-guito un inchino e sorriso

mettendo in mostra sul paraden-ti le tre grandi G del suo sopran-nome: Tripla G, appunto. PoiGennady Gennadyevich Golo-vkin, 33 anni, campione dei me-di Wba e Ibo e interim Wbc, mo-di gentili, è andato all’attacco. Alsecondo round aveva già messogiù due volte l’avversario WillieMonroe; al quarto e quinto si erapreso un’inusuale pausa; ma alsesto era già tutto finito. Nulla dinuovo: i suoi turni di lavoro sulring sono brevissimi e spettaco-lari. Mena come un fabbro e famale. Insomma, rapido, preciso,ma non certo indolore. Nessunolo ha mai messo in difficoltà nei

suoi 33 trionfi, 30 finiti per k.o..L’ultimo a resistergli in piedi èstato un anonimo algerino,Amar Amari, nel 2008: da allorane ha stesi venti di fila. Ha la per-centuale di k.o. più alta della sto-ria di questa categoria e con 14difese vincenti ha eguagliatoMonzon ed è a sei match dal re-cord di Hopkins.

PAURA Golovkin è un fenome-no, ma ha un grosso problema:la sua fama di invincibilità mettepaura. Così, i grandi avversaricome Miguel Cotto o Canelo Al-varez gli stanno alla larga. E nonsolo, Tripla G fatica pure a trova-re gli sparring, dopo che alcunisono finiti in ospedale. Sabato aInglewood (Los Angeles) ha per-sino provato ad allungare l’in-contro: «Ho dato al mio rivaleuna chance di mettere in mostrale sue qualità, poi l’ho finito. L’ho

fatto per voi», ha gridato al pub-blico, provocando un frastuonoincredibile. Perché Golovkin, ka-zako con residenza in Germania(da poco vive a Los Angeles), haun seguito pazzesco negli Usa.Karaganda, la sua città, è una fu-cina di lottatori, ma i suoi fratellimaggiori (entrambi poi uccisicombattendo per l’esercito so-vietico) lo spinsero sul ring: at-taccavano briga per la strada elasciavano al 14enne Gennady ilcompito di stendere il malcapita-to. Aveva vinto l’argento ad Ate-ne 2004, ora vorrebbe altra glo-ria: «Chi è il migliore in circola-zione? Cotto? Canelo (nei supe-r w e l t e r ) ? Wa d e ( n e isupermedi)? Portatemeli qui».Probabile che non succederàtanto presto. E’ strana la legge della boxe: quando sei troppobravo, è come se tu avessi la pe-ste.

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Sottoclou. Mosca Wbc: Gonzales (Nic.) b. Sosa (Mes) kot 2.Gennady Golovkin, 33 anni, mette al tappeto Monroe nel 6° round AFP

Superleggeri WbaBenavidez battePaez al 12° round� (r.g.) A Phoenix (Usa) Jose Benavidez (Usa 23) mantiene l’interim superleggeri WBA, battendo kot 12 Jorge Paez (38-6-2), figlio d’arte.EUROJUNIOR (im) A Lviv (Ucr) negli Eurojunior (U16) due vittorie (Di Sivo già ai quarti) e tre sconfitte nel 1° turno. 48 Di Sivo b. Hvesi Toth (Ung) 3-0, 57 Nash (Irl) b. Ferlick 2-1, 60 Lorusso b. Deliu (Mda) 3-0, 75 Pavloskyi (Ucr) b. Maniscalco 3-0,80 Kartsan (Ung) b. Scala 3-0.DONNE (m.moro.) Monica Gentili (4-3-0) battuta a Inowroclaw (Pol) da Ewa Brodnicka (8) p.8. Ai Mondiali jr di Taipei vanno ai quarti C. Marchese (youth) e G. Marchese (junior). Testa (youth) va agli ottavi e oggi cerca i quarti. Fuori Bressan.

Andrea BuongiovanniINVIATO A SHANGHAI (CINA)

L’ impetuoso 400 di KiraniJames, che con un como-

do 44”66 rifila quasi un secon-do al più vicino degli avversari;la sfida nell’alto tra Mutaz Bar-shim e Bohdan Bondarenko,vinta dal qatarino con un son-tuoso 2.38; soprattutto, tecni-camente parlando, la grandesorpresa firmata dalla 23enneetiope Almaz Ayana che nei5000 vola in 14’14”32, terzaprestazione mondiale all-time,a soli 3”17 dal record della con-nazionale Tirunesh Dibaba. Ilmeeting di Shanghai, secondatappa della Diamond League2015, non è all’altezza di quellad’esordio di Doha, ma non tra-disce le attese.

KING JAMES Se c’è James, nonce n’è per nessuno. Almeno inquesto momento. Il grenadinocorre in quarta corsia, in quintac’è LaShawn Merritt, col qualelo scorso anno ha dato vita aepiche sfide. Ma basta la primacurva e il decalage è recupera-to. Kirani, con quella falcata chedivora la pista, dà sempre l’im-pressione di non faticare. Solonel finale, senza stimoli, l’azio-ne si fa un po’ più rigida. Tantoche il crono finale resta a44/100 dallo stagionale. MaMcQuay, piazzato con 45”54,resta lontanissimo. Merritt?Terzo in 45”58.

MOLLA BARSHIM A ogni salto,un «ohhh» di meraviglia. Il pub-blico cinese è fatto così: è com-posto, quasi distaccato, poi siscalda di colpo e a modo suo. I30.000 spettatori di quell’enor-me catino che è lo ShanghaiStadium stravedono per Bar-shim e Bondarenko. Lo scontrodiretto che apre le contese dopoil 4-3 del 2014 per Bohdan, vedeprevalere Mutaz, con l’ucrainofermo a 2.32. Il problema è chela coppia ha abituato troppo be-

ne e che ora, ogni volta che è inpedana, si fa riferimento al 2.45del record di Sotomayor. Ecces-sivo. Barshim, con quell’arcodorsale che pare disegnato, allaprima prova a 2.35 è perfettocome a quella 2.38. Bonda-renko invece «passa» la primamisura e commette due nullisulla seconda, riservandosi untentativo a 2.41. Vanamente.Mutaz, a quel punto, saluta:«Perché – dice – nonostante lameravigliosa atmosfera, è trop-po presto per saltare più in al-to». Arrivederci a Eugene.

NOVITA’ AYANA La signora Fida(il marito-allenatore Soreasa èuno specialista da 3’34” dei1500), non è una sconosciuta.Proprio sui 5000 è stata bronzoai Mondiali di Mosca 2013. Manon è certo un personaggio.Che fosse in condizione si sape-va: per lei erano stati chiestipassaggi da 69” al giro, cioè2’52” al km per una proiezioneda 14’20” o giù di lì, sotto il per-sonale di 14’25”84 firmato almeeting di Parigi 2013. Primal’ucraina Tverdostup (2’53”84al primo), poi la keniana Wafu-la (5’48”74 al secondo), svolgo-no il compito a dovere. E da lìin poi la cavalcata solitaria del-

l’etiope, complici condizioniideali (21° e il 60% di umidità),è impressionante. L’ultimo3000 è coperto in 8’25”58, il1000 finale in 2’47”57. «Punta-vo al personale – racconta inti-midita – nemmeno ricordavoquale fosse il record del mon-do». Il resto della giornata vedetante conferme: nel lungo diMenkov (8.27) altri tre volanooltre gli 8.20 e l’Ibarguen, neltriplo (14.85), centra il 23° suc-cesso consecutivo. Nei 100 del-la Okagbare (10”98), Campbelle Fraser si fermano però al 4° e5° posto (11”22 e 11”25). Poi i110 hs: vincono Oliver (13”17)e... Liu Xiang: la cerimonia ditributo che al cinese in pensio-ne viene riservata nella sua cit-

tà è commovente.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Mutaz Barshim, 24 anni, ha un personale di 2.43 del 2014 REUTERS

IL TACCUINO

Il primato nazionale di Eleonora Giorgi sulla 20 km ha nobilitato la partecipazione italiana alla Coppa Europa di Marcia a Murcia (Spa). La Giorgi ha chiuso seconda alle spalle della russa Alembekova in 1h26’17”, 29” in meno del precedente limite fissato il 21 marzo a Dudince (Slk). Bene anche Elisa Rigaudo, al rientro dopo la seconda maternità, ottava in 1h28’01”, gterzo De Luca nella 50 km. Uomini. 20 km: 1. Lopez (Spa) 1h19’52; 11. Rubino 1h22’55”; 29. Fortunato 1h27’04”; 31. Dei Tos 1h27’34”; 33. Antonelli 1h28’17”. 50 km: 1. Ryhzov (Rus) 3h43’32”; 3. De Luca 3h46’21”; 8. Caporaso 3h51’44”; 17. Dessi 4h02’45”. 10 km j.: 1. Garcia (Spa) 40’38”; 11. Angelini 42’42”16. Picchiottino 43’26”. Donne. 20 km: 1. Alambekova (Rus) 1h26’15”; 2. Giorgi 1h26’17” (primato italiano; prec 1h26’46” della stessa atleta, 2015); 8. Rigaudo 1h28’01”; 20. Trapletti 1h32’08”; 35. Ferraro 1h39’54”. 10 km j.: 1. Afanasyeva (Rus) 45’55”; 4. Stella 47’19”; 8. Dominici 48’46”; 16. Ciabini 50’38”.

L’ALLIEVO TORTU 10”33 SUI 100(w.b.) Filippo Tortu 16 anni della Riccardi di Milano ieri a Gavardo (Bs) ha corso i 100 in semifinale in 10”34, quindi la finale in 10”33 piazzandosi 2° alle spalle del britannico Kilty (10”09). Ha così migliorato per 2 volte il limite allievi di Giovanni Grazioli, 10”49 del 1976. Uomini: 100 (1,4): 1. Kilty 10”09; 2. Tortu (all.) 10”33; 6. Tumi 10”58. II: Riparelli 10”34. 1500: Bussotti Nieves 3’40”75. Lungo: Kabore 7,58. Donne: 100 (0,7): Evtimova (Bul) 11”48. 800: 1. Zenoni (all.) 2’05”63.5000: Weissteiner 15’36”66;.3. Reina 16’59”52, Lungo: Vicenzino 6,58.

TRICOLORI 10.000Said El Otmani e Claudia Pinna hanno conquistato ieri a Isernia il titolo italiano dei 10.000 su pista. I titoli promesse sono andati a Daniele D’Onofrio (30’02”22) e Martina Merlo (34’49”69). Uomini: 1. El Otmani 29’22”46; 2. El Mazoury 29’27”85;3. Ghebrehiwet 29’27”86. Donne: 1. Pinna 34’04”71; 2. Roffino 34’09”92; 3. Dal Ri 34’21”72.

Coppa Europa di marcia: Giorgi secondacon il record italiano della 20 km: 1h26’17”Cresce la Rigaudo, De Luca terzo nella 50 km

23� Le vittorie consecutive della colombiana Caterine Ibarguen nel triplo, una collana iniziata nel 2013. Caterine ha un primato personale di 15.31

2� I tempi di Kirani James sui 400 in vetta alla classifica mondiale stagionale: 44”22 a Des Moines e 44”31 a Tempe, ambedue realizzati in aprile

David Oliver, 33 anni REUTERS

AtleticaRDiamond League a Shanghai

UOMINI 200 (v. +1.1 m/s): 1. Edward (Pan) 20”33; 2. Forte (Giam) 20”36; 3. Ashmeade (Giam) 20”44; 4. Dwyer (Giam) 20”56.400: 1. James (Grn) 44”66; 2. McQuay (Usa) 45”54; 3. Merritt (Usa) 45”58; 4. Verbung (Usa) 45”65; 5. K. Borleé (Bel) 45"74.1500: S. Kiplagat (Ken) 3’35”29; 2. Ngetich (ken) 3’35”40; 3. Cheboi (Ken) 3’35”46; 4. Blankenship (Usa) 3’35”48; 5. Biwott (Ken) 3’35”75; 6. Magut (Ken) 3’35”91.3000 sp: 1. Birech (Ken) 8’05”36; 2. K. Koech (Ken) 8’11”39; 3. Kipruto (Ken) 8’14”59; 4. Ndiku (Ken) 8’15”54; 5. Kim. Kemboi (ken) 8’16”22.110 hs (+0.4): 1. Oliver (Usa) 13”17; 2. Ortega (Cuba) 13”19; 3. A. Merritt (Usa) 13”25; 4. Ash (Usa) 13”29; 5. Shubenkov (Rus) 13”35; 6. Xie (Cina) 13”36.Alto: 1. Barshim (Qat) 2.38; 2. Bondarenko (Ucr) 2.32; 3. Zhang (Cina) 2.32; 4. Tobe (Giap) 2.29; 5. Mason (Can) 2.25.Lungo: 1. Menkov (Rus) 8.27 (+0.4); 2. Henderson (Usa) 8.26 (+0.1); 3. Wang (Cina) 8.25 (+0.9; 4. Li (Cina) 8.21 (+0.4)5. Mokoena (S.Af) 8.11 (+0.5); 7. Rutherford (Gb) 8.05 (+1.1).Disco: Malakowski (Pol) 64.65; 2. Urbanek (Pol) 64.47; 3. Gowda (Ind) 63.90; 4. Kupper (Est) 63.07; 5. Morgan (Giam) 62.26.DONNE 100 (+0.9): Okagbare (Nig) 10”98; 2. Bowie (Usa) 11”07; 3. Ahye (Tri) 11”13; 4. Campbell (Giam) 11”22; 5. Fraser (Giam) 11”25; 6. Lee (Usa) 11”48.800: Sum (Ken) 2’00”28; 2. Akkaoui (Mar) 2’00”73; 3. Busianei (Ken) 2’01”14; 4. Beckwith Ludlow (Usa) 2’01”31; 5. Meadows (Gb) 2’01”37. 5000: 1. Ayana (Eti) 14’14”32; 2. Kibiwot (Ken) 14’40”32; 3. Teferi (Eti) 14’41”98; 4. Heroye (Eti) 14’43”28; 5. Jelagat (Ken) 14’55”49; 6. Cheptai (Ken) 14’58”40; 7. Masai (Ken) 14’58”54.400 hs: 1. Spencer (Giam) 54”71; 2. T. Williams (Usa) 55”27; 3. Tate (Usa) 55”68. Asta: Kyriakopuolou (Gre) 4.73; 2. Stefanidi (Gre) 4.58; 3. Silva (Cuba) 4.58. Triplo: 1. Ibarguen (Col) 14.85 (+1.2); 2. Saladuha (Ucr) 14.62 (+0.5); 3. Rypakova (Kaz) 14.38; 4. Gierisch (Ger)14.15 (-0.3).Peso: 1. Gong (Cina) 20.23; 2. Schwanitz (Ger) 19”94; 3. Brooks (Usa) 18.66.Giavellotto: 1. Lu (Cina) 64.08; 2. Viljoen (S.Af) 63.60; 3. Mikle (Aus) 63.60.

Kirani James, 22 anni, ha unpersonale sui 400 metri di 43”74 del 2014REUTERS

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56 LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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57LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1 ARRAMPICATA: SCARPERI BRONZO Stefan Scarperi è bronzo europeo nel boulder. A Innsbruck (Aut), il bolzanino ha chiuso alle spalle del tedesco Jan Hojer e dell’iridato ceco Adam Ondra. Per l’Italia è il primo podio dal 2004, quando Gabriele Moroni fu terzo a Lecco. Michael Piccolruaz ha chiuso settimo.TUTTENOTIZIE

I l Canada è campionedel mondo. Ieri sera,nella finale di Praga,

ha battuto la Russia deten-trice con un pesantissimo6-1. Per i nordamericani èil primo titolo dal 2007 e laprima medaglia iridata dal2009. I campioni olimpiciin carica, imbottiti di stelleNhl, hanno chiuso il torneoda dominatori, vincendonove partite su nove, tutteentro i tempo regolamen-tari, e realizzando 66 reticontro le 15 incassate. Perla nazionale della fogliad’acero è il 25° titolo irida-to: si avvicina alla Rus-sia,che è a 27 contando an-

che quelli vinti come Urss.Sydney Crosby, attaccante diPittsburgh, è diventato il 26°membro del Triple Gold Club,che riunisce i giocatori capacidi vincere l’oro olimpico,quello mondiale e la StanleyCup.Nella finale per il terzo posto,gli Stati Uniti hanno battuto3-0 la Repubblica Ceca.

PER IL FALCO Sempre a Praga,nel corso della cerimonia diinduzione nella Hall of Fameinternazionale dei cechi Do-minik Hasek (portiere) e Ro-bert Reichel (attaccante) e deldifensore canadese Scott Nie-dermayer, è stato premiatoanche Lucio Topatigh. Il49enne attaccante di Gallioha ricevuto il «Bibi TorrianiTrophy», destinato ai giocato-ri che hanno avuto una carrie-ra al top, ma non in nazionalid’elite. Topatigh è stato pre-miato per i 23 anni sul ghiac-cio tra Italia (14 tra Mondialidi Top Division ed Olimpiadi e4 Mondiali di Pool B) e Asia-go, Devils Milano e Bolzano.

Canada-Russia 6-1 (1-0; 3-0; 2-1). Marcatori. Primo tempo: 18’10” Eakin. Secondo tempo: 21’56” Ennis, 27’22” Crosby, 28’06” Seguin. Terzo tempo: 48’58” Grioux, 49’50” Mackin-non, 52’47” Malkin (R).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lucio Topatigh, 49 anni SEMINO

� (al.f.) A Charlotte (Usa), Luca Dotto nuota 22”40 nella finale B dei 50 sl mentre Marco Orsi si ferma a 22”44 (5°). Phelps solo 7° nei 200 farfalla. Uomini: 50 sl Schneider 21”96, Cielo (Bra) 22”05, Adrian 22”19, Fratus 22”22, Orsi 22”44, 9. Dotto 22”40, 11. Santucci 22”91; 400 sl Jaeger 3’46”30, 30. D’Arrigo 4’03”55; 100 do Vyatchanin (Ser) 53”69, 4. Lochte 54”43; 200 ra Prenot 2’09”30; 50 fa Cielo (Bra) 23”26, 9. Belotti 24”13; 200 fa Kalisz 1’57”58, 7. Phelps 2’00”77 (b. 2’00”64). Donne: 50 sl/fa Vanderpool (Bah) 24”35, 25”93; 400 sl Smith 4’07”45; 100 do-200 fa Hosszu (Ung) 59”47, 2’08”00; 200 ra Lawrence 2’24”61.CHE AUSTRALIANE (al.f.) A Canberra (Aus). Uomini: 50 sl Shioura (Giap) 22”08; 200 sl McEvoy 1’48”68, 5. Hackett 1’50”52; 100 ra Koseki (Giap) 1’00”83; 100 fa Kawamoto (Giap) 52”37; 200 mx Hagino (Giap) 1’57”79, Seto 1’58”37. Donne: 100 sl C. Campbell 53”00, B. Campbell 53”89, E. McKeon 54”47; 400 sl Ashwood 4’08”19; 100 do Seebohm 59”39; 200 ra Watanabe (Giap) 2’24”31.

HOCKEY GHIACCIO

Mondiali: trionfo CanadaLa Russia travolta 6-1Ed è festa per Topatigh

NUOTO

Dotto e Orsivicini negli Usa Delude Phelps

Marco Orsi, 24 anni LAPRESSE

� (g.l.g.) A Bra (Cuneo), battendo 2-1 (gol di Dalla Vittoria, Vynhoradova e Peretti) la Ferrini nel derby sardo di finale, l’Amsicora Cagliari si aggiudica lo scudetto femminile 2014/15. L’anno scorso l’Amsicora, allenata sempre da Roberto Carta, aveva raggiunto la finale ma era stata battuta dal Catania, fuori dai play off in questa stagione. È il quinto titolo per la società sarda, che arriva a 28 anni di distanza dall’ultima affermazione in questa categoria. Amsicora e Ferrini si qualificano le coppe internazionali del 2015/16. Terzo posto per il Cus Pisa, che agli shoot out ha superato il Lorenzoni (tempi regolamentari chiusi 4-4).PENULTIMA UOMINI (g.l.g.) Si è giocata la penultima giornata del campionato maschile: Tevere EUR-Bra 4-5, Ferrini-Amsicora 2-5, Suelli-CUS Cagliari 4-1, De Sisti Roma-Fincantieri 5-3, San Vito-Bonomi 0-1. Classifica: Amsicora 42; Bra 37; Ferrini, De Sisti Roma, Suelli 29; Bonomi 26; Tevere Eur 16; San Vito 13; Monfalcone 12; Cus Cagliari 3.

HOCKEY PRATO

Amsicora donnedopo 28 annitorna tricolore

La festa dell’Amsicora LUSSO

(m.c.) Bologna fa il pieno contro Padova e torna in testa. Gli emiliani si portano sull’8-0 dopo due inning con 10 valide su Enrico Crepaldi e poi frenano la rimonta di Padova. Rimini si fa superare da Nettuno (11bv), che trova il break decisivo al terzo supplementare con una valida di Ferrini. Godo centra la terza vittoria di fila, contro Parma, che si arrende per i quattro punti subiti al 3°, dopo essersi portata sul 2-0. San Marino aggancia il terzo posto con qualche sofferenza contro il Nettuno 2 che recupera dal 3-5 al 6-5, ma subisce un big inning al 6° da 5 punti e non si rialza più.8° turno, gara-2: Bologna-Padova 8-6 (v. De Santis, p. E.Crepaldi, s. F. Crepaldi); Godo-Parma 4-3 (v. Galeotti, p. Spada, s. Bassani); San Marino-Nettuno 2 10-7 (v. Oberto, p. Morellini, s. Y. D’Amico); Nettuno-Rimini 7-6 (12°, v. Salciccia, p. Corradini).Classifica: Rimini, Bologna 687 (11-5); Padova, San Marino 625 (10-6); Città di Nettuno 466 (7-8); Godo 400 (6-9); Nettuno2, Parma 250 (4-12)

BASEBALL

Nettuno frena Rimini Guida Bologna

Enrico Crepaldi, Padova

� Nella tappa della Coppa del Mondo di fioretto uomini a Shanghai (sintesi oggi alle 9 su Eurosport), Andrea Cassarà e Giorgio Avola si fermano ai quarti: l’ex iridato è battuto dallo statunitense, poi vincitore della gara, Miles Chamley-Watson, 15-14, mentre il siciliano è stato superato 15-12 dal russo Dmitry Zherebchenko. Stop nel primo assalto per Daniele Garozzo, sconfitto 15-12 dal russo Renal Ganeev, come Andrea Baldini fermato dall’altro russo Komissarov per 15-13.Finale: Chamley-Watson (Usa) b. Choupenitch (R.Cec) 15-7; semifinali: Choupenitch b. Le Pechoux (Fra) 15-9, Chamley-Watson b. Zherebchenko (Rus) 15-7. Quarti: Choupenitch b. Kwon (S.Cor) 15-10, Le Pechoux (Fra) b. Ganeev (Rus) 15-10, Zherebchenko (Rus) b. Avola 15-12, Chamley-Watson (Usa) b. Cassarà 15-14; ottavi: Avola b. Massialas (Usa) 15-8, Cassarà b. Akhmatkhuzin(Rus)15-7 sedicesimi: Rigin (Rus) b. Luperi 15-11, Avola b. Komissarov (Rus) 15-9, Cassarà b. Cheung (Hong Kong) 15-7.

SCHERMA

Fioretto in Cina Cassarà e Avolastop ai quarti

Giorgio Avola, 26 anni BIZZI

ATLETICA� HOOPER OK (si.g.) Nel meeting delle isole Cayman, a Georgetown, due terzi posti per Gloria Hooper: 11”61 nei 100 e 23”52 nei 200. Exploit nei 400 del 19enne Machel Cedenio con 44”36 (2° tempo mondiale 2015). Uomini. 200 (0.0): Jobodwana (Saf) 20”06 (r.n.); Hughes (Angu) 20”15. 400: Cedenio (Tri) 44”36. 110 hs (+0.4): Parchment (Giam) 13”49. Donne. 100 (-0.1)/200 (+0.4): Tarmoh (Usa) 11”16/22”75.� FOFANA (l.e.) Nel meeting francese di Montgeron (Fra) Hassane Fofana si è piazzato terzo in 13”77 (-1.7) dopo 13”68 in batteria (+1.6) con Tedesco (13”97) è stato eliminato. Vittoria di Darien (13”32) su T. Martinot-Lagarde (13”68). Nei 100 Obou 10”49 (+0.1) e nella distanza spuria dei 250 Galvan 26”44 a spalla col francese Jeffrey John. A Santhià 20”64 (-0.1) di Davide Manenti sui 200 a 4/100 dal personale.� PISTA USA (si.g.) Tempi ancora di rilievo da Clermont, dove con vento irregolare Isiah Young ha corso i 100 in 9”82 e i 200 in 19”75. Uomini. 100. I (+3.0): Young 9”82 (b. 9”91/+3.2); Smellie (Can) 10”05; Haynes (Can) 10”06; Walker 10”06. II (+3.9): Blum (Ger) 10”05. 200. I (+4.1): Young 19”75; Spearmon 20”33. II (+2.7): Smellie 20”16. 110 hs: Porter 13”35 (+1.2). Donne. 100 (+4.5): Jeter 10”87; Henry Robinson (Giam) 10”99; Bingham (Can) 11”06. Batt (+0.8): Baptiste (Tri) 11”00. 200 (+2.1): Jeter 22”84. A Tallahassee. Uomini. 100 (+2.1)/200 (+1.8): Hester 9”87/20”18; K. Williams 9”98/20”26. Donne. 200 (+0.3): Wimbley 22”43. A Starkville. Uomini. 200 (+0.6): Dukes 19”99 (mpm ‘15). 400: Gordon (Tri) 44”41; Norwood 44”76. 800: 6. LAHBI 1’47”65. Donne. 200 (+0.9): Jefferson 22”39. 100 hs (+1.8): K. Harrison 12”50. 400 hs: Little 54”68 (mpm ‘15). Lungo: Burks 6.84 (+1.9). A Westwood. Uomini. Batt. 100 (+2.2)/200 (-0.1): De Grasse (Can) 10”12/20”03 (r.n.).

BOXE� LORENI PREMIATO (r.g.) Il 6 giugno a Parigi, l’Ebu premierà Mario Loreni quale miglior promoter europeo, mentre il 20 maggio a Montreal (Can), in occasione della convention IBF, verrà indicato come miglior organizzatore mondiale delle cinture Intercontinentali� CONSIGLIO PRESIDENZIALE (r.g.) Il presidente della Filippine, Benigno Aquino III, ha consigliato bonariamente Manny Pacquiao (57-6-2) a prendere in considerazione l’idea del ritiro. «Manny ha dato moltissimo alla sua nazione e non deve dimostrare nulla a nessuno. Oltre tutto il suo impegno sul piano sociale, verso i ceti più poveri, avrebbe una spinta ulteriore. La rivincita con Mayweather rappresenta un impegno molto faticoso, anche se sarà lui a decidere». Nel frattempo si cerca di definire amichevolmente la posizione del campione col fisco filippino. Al momento l’IRS, vanta un credito superiore ai 20 milioni di dollari.

FOOTBALL� IFL (m.l.) Il 9° turno di Ifl: Warriors Bologna-Grizzlies Roma 0-24; Panthers Parma-Giants Bolzano 24-13; Lions Bergamo-Seamen Milano 25-21; Marines Lazio-Aquile Ferrara 58-20. Classifiche. Nord: Seamen Milano, Parma 750 (6-2); Bolzano 625 (5-3); Rhinos Milano 571 (4-3); Bergamo 125 (1-6); Torino 125 (1-7). Sud: Lazio 1000 (8-0); Ancona 857 (6-1); Bologna 500 (4-4); Roma 375 (3-5); Ferrara 250 (2-6); Napoli 0 (0-7).

GOLF � ROYAL PARK TRICOLORE Il team del Royal Park I Roveri ha battuto in finale quello del Parco di Roma, campione uscente, per 5-2 e ha vinto il Campionato Nazionale Assoluto a squadre maschile disputato sul percorso del Golf Nazionale a Sutri (VT).

NUOTO� LEONARDI IN ACQUA (al.f.)

Luca Leonardi, costretto a saltare il raduno dei velocisti negli Usa a causa dell’infortunio al polso destro, ha recuperato a tempo di record: operato nella clinica mobile del dott. Costa, ha già ripreso a nuotare con l’ausilio di un tutore.

RUGBYANDATA SEMIFINALIMOGLIANO-CALVISANO 15-30(e.sp.) Calvisano tricolore si aggiudica 15-30 (p.t. 3-13) l’andata delle semifinale doppiando un Mogliano nervoso e poco concreto. Un vantaggio importante in vista del ritorno, 4-0 (e +15 nella differenza punti), costruito nella parte centrale dell’incontro, dopo che per mezz’ora si viaggiava sul filo dell’equilibrio (3-6). Ma prima e dopo l’intervallo le due mete giallonere scavavano il solco decisivo (21-3) con Violi e la potenza di Costanzo.Poi la replica dei padroni di casa che sfruttavano la percussione di Halvorsen e la superiorità numerica per giallo a Cavalieri, che portava alla maul vincente con Filippucci (15-24). Qui però Mogliano commetteva una serie di ingenuità regalando tre piazzati agli ospiti.

SOFTBALL� ULTIMA D’ANDATA (m.c.) Primo k.o. per Bollate nell’ultima di andata. Girone A: Rovigo-La Loggia 5-6, 10-3 (6°); Staranzano-Bollate 0-3, 1-0; Nuoro-Legnano 5-15 (4°), 4-7. Classifica: Bollate 916 (11-1); La Loggia 750 (9-3); Staranzano 583 (7-5); Caronno e Legnano 416 (5-7); Rovigo 250 (3-9); Nuoro 167 (2-10). � GIRONE B: Forlì-Bussolengo 6-1, 7-0 (5°), Collecchio-Bologna 4-0,3-1. Classifica: Forlì 900 (9-1); Bussolengo e Collecchio 700 (7-3); Bologna 300 (3-7); Parma e Sestese 200 (2-8).

TAEKWONDO � MONDIALI Altra giornata difficile per la spedizione azzurra ai Mondiali di Chelyabinsk, in Russia. Nella -57 donne Cristina Gaspa nei 1/32 è stata eliminata dalla greca Kontou. Nella -63 maschile Simone rescenzi ha vinto i 1/32 per 14-12 sul turco Evez, poi nei 1/16 ha ceduto al sudcoreano Dae-hoon Lee per 4-15. Oggi si chiude, nella -80 c’è Roberto Botta, nella -62 donne Daniela Rotolo. Uomini. -73: 1. Shokin (Uzb); 2. Zokou (C.Av); 3. Despaigne (Cuba), Obame (Gab). -87: 1. Isaev (Aze); 2. Baykuziev (Uzb); 3. Castillo (Cuba), Larin (Rus). Donne. – 73kg: 1. Hyeri Oh (S.Cor); 2. Shuyin Zheng (Cina); 3. Galloway (Usa), Rados (Cro).

TENNIS� AZZURRE A NORIMBERGA Karin Knapp e Roberta Vinci hanno superato il primo turno del torneo di Norimberga (Ger, 226.00 euro, terra): KNAPP b. Lottner (Ger) 6-2 7-5; VINCI b. Diatchenko (Rus) 6-1 6-1.

TIRO A SEGNO� COPPA Si ferma a un passo dal podio Petra Zublasing, nella carabina tre posizioni alla seconda tappa di Coppa del Mondo a Fort Benning (Georgia, Usa). La carabiniera altoatesina ha chiuso al 4° posto le qualifiche e con lo stesso piazzamento la finale. Donne, carabina tre posizioni: 1. Chang Jing (Cina) 463.3 - 585; 2. Pejcic (Cro) 461.1 - 592; 3. Engleder (Ger) 449.8 - 590; 4. Zublasing 437.7 - 586.

TUFFI� DOMINIO HUNT (al.f.) Gary Hunt (Gb) vince la tappa di La Rochelle (Fra) delle Red Bull Cliff Diving World Series; sul podio il connazionale Aldridge e il colombiano Duque.

VELA� TORPYONE OK (r.ra) Torpyone di Edoardo Lupi (tattico Bressani) ha vinto a Porto Venere la 2° tappa del circuito Audi Tron Sailin Series per i Melges 32. 2° G Spot (Serena di Lapigio-Brcin)3° Delta (DeVos-McKee).

Carlo FerraroIMPERIA

R estano meno di 24 orealla Mediterranea Im-peria, dopo la sconfitta

maturata in gara-2 davanti alpubblico amico e nuovamen-te con 4 reti di scarto, per nonscucirsi lo scudetto di dosso erinviare al fine settimana,quando si tornerebbe nellavasca patavina, il verdettotricolore. Stasera, ancora allaCascione, va già in scena il 3°atto. Che per quanto visto si-nora sia in regular season chein questa serie di finale rap-presenta per il Lantech Pado-

va una più che ghiotta occasionedi chiudere i conti e, dopo esser-ci arrivato ad un passo l’annoscorso, portare in Veneto il pri-mo titolo nella pallanuoto. Pernon abdicare, Emmolo e compa-gne dovranno ritrovare quelleenergie e quella lucidità che so-no completamente mancate nel-la seconda parte del match di ie-ri, nella quale sono addiritturarimaste a secco. Implacabili pertutta la partita, dalla distanza, leragazze di Posterivo, sei dellequali sono andate a segno, con-tro le tre sole imperiesi. «Ci sia-mo vicini, ci crediamo – dice iltecnico veneto – ma non è fini-ta». Dall’altra parte, Capannanon vuole mollare: «Ci vuole piùcattiveria. Loro hanno dimo-strato di averla, le mie ragazzenon ancora».

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IMPERIA-PADOVA 4-8(2-2, 2-3, 0-2, 0-1)

Mediterranea Imperia: Gorlero, Ralat, Borriello, Tedesco, Stieber 1, Casanova, Pomeri, Motta 1, Emmolo 2 (1 rig.), Bencardino, Drocco, Amoretti, Solaini. All. Capanna. Lantech Padova: Teani, L.Barzon 1, I.Savioli, Gottardo, M.Savioli 1, Queirolo 2, A.Millo 2, Dario, Rocco 1, Bosello 1, Nencha, Lascalandà, A.Bar-zon. All. S.Posterivo. Arbitri: Taccini e Calabrò. Note: sup. num. Imperia 10 (2 gol), Padova 7 (2). Spett. 800.La serie: Gara-1 Padova-Imperia 10-6. Gara-3 oggi a Imperia (19, dir. RaiSport 2). Ev. gara-4 il 23, gara-5 il 24.

Annalisa Bosello e Laura Barzon

PALLANUOTO

Padova vola sul 2-0nella finale donneOggi gara-3 a Imperia

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58 LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Renzi dà 500 euro ai pensionati È un bonus o uno spot elettorale?1L’annuncio in diretta tv da Giletti: lo riceveranno 4 milioni di persone il 1° agostoEsclusi gli assegni oltre i 3 mila euro al mese. È un acconto del rimborso dovuto

di GIORGIO DELL’[email protected]

Ieri Matteo Renzi è andato aL’Arena, il salotto televisivo diGiletti su Rai 1, e ha promessoun’una tantum di 500 euro atutti i pensionati che prendonomeno di tremila euro al mese.Incasso calendarizzato per il1° agosto.

1 Solita mossa preelettora-le. Tipo gli 80 euro dell’al-tra volta.

Abile modo di girare la fritta-ta. E, di sicuro, mossa eletto-rale. Ricorderà la storia dellepensioni e della Corte costitu-zionale.

2No, non me la ricordo.Alla fine del 2011, aven-do l’allora capo della

Stato Napolitano mandato acasa Berlusconi e chiamatoMonti a Palazzo Chigi, il nuo-vo governo decise di congela-re gli adeguamenti Istat delle

pensioni. Cioè, ogni annol’Istat ci dice di quanto è au-mentato il costo della vita –1%, 5% o quello che sia – e sul-la base di questa percentuale siaumentano tutta una serie dicosti. Per esempio, il costo del-l’affitto delle case. Oppure ilcosto delle pensioni per lo Sta-to. Per i pensionati, l’aggiorna-mento Istat è di solito un regalopiacevole, le loro pensioni dal-l’inizio dell’anno vengono ade-guate al costo della vita. Ma al-la fine del 2011 eravamo con lecasse vuote, e dovevamo ri-sparmiare, dunque Monti an-nunciò che, per chi prendeva dipensione 1.500 euro al mesecirca (tre volte il minimo), nonci sarebbe più stato nessunadeguamento. Anche grazie aquesto, l’Europa ci permise dicontinuare a vivere senza com-missari, cioè senza la Troikache ha asfissiato i greci. Ma duesindacati, Federmanager e Ma-nageritalia, ricorsero alla Cor-te costituzionale, sostenendoche il congelamento dell’ade-

guamento Istat violava certiprincipi della nostra MagnaCharta. E poche settimane fa laCorte costituzionale gli ha datoragione!

3Adesso mi ricordo: perRenzi si tratterebbe di unesborso da 18 miliardi.

Addio conti italiani. La Corte èstata criticatissima per quelladecisione, presa oltre tutto conla maggioranza di un solo voto,quello del presidente, e infattiadesso è in corso tutto un di-battito sulla Corte, sui critericon cui ragiona, sui privilegi(enormi) di cui gode, se facciao no politica e a favore di chi lafaccia. I sospetti sono aumen-tati quando s’è scoperto chel’avvocatessa incaricata di rap-presentare le ragioni del gover-no davanti ai giudici supremi èun’antirenziana di fuoco, ecce-tera eccetera. Mentre le nostreteste venivano rimbombate daquesto frastuono, Renzi avevail problema di una decisionecomplicatissima da prendere.

IL FATTODEL GIORNOLA MOSSA DEL PREMIER

Disobbedire alla Corte non sipuò, i soldi da restituire nonci sono, l’annuncio di un qual-che decreto che, sia pure informa morbida, ribadisse ilcongelamento avrebbe datoargomenti all’opposizione esi sarebbe potuta pagar caranelle urne delle elezioni re-gionali. Ed ecco la scappato-ia: Giletti!

4 Si annunciano i 500 euroe non si aggiunge altro.Un’una tantum! Sotto i

tremila euro lordi! «Ovvia-mente non sarà un rimborsototale». Dunque, potrebberoarrivare altri soldi. Un prov-vedimento organico verràpreso più in là, in tempi menoribollenti di polemiche e inte-ressi elettorali. Per il momen-to diamo la notizia in positi-vo: a quattro milioni di italia-ni ridaranno 500 euro unatantum il 1° agosto.

5 I soldi dove li trova?«Ci sono due miliardiche mi ero tenuto per le

misure contro la povertà».Carla Cantone, segretariadella Cgil pensionati e di cer-to una non-amica del pre-mier, ha detto: «Venga a di-scutere con noi prima di muo-versi, in modo da non fare er-rori». Renato Brunetta diForza Italia ha protestato peril mega-spot elettorale del se-gretario del Pd. Il quale haanche detto che entro l’annoprossimo sarà completata laSalerno-Reggio Calabria, halanciato segnali di pace aiprofessori («I professori de-vono capire che non si puòminacciare il blocco degli scrutini. Chi ha voglia di par-lare di scuola troverà nel go-verno un interlocutore atten-to. Sulla scuola stiamo dicen-do: “Aiutateci a capire dovestiamo sbagliando nel meri-to”. Mettiamo più soldi sullascuola che in passato e apria-mo alla meritocrazia»), haaggiunto che «i dati dell’Istatsulla crescita del Pil vannopresi con buonsenso», e ha in-fine difeso il Jobs Act: «Ades-so la mia generazione può ac-cedere a un contratto a tutelecrescenti, prima erano preca-ri ora possono conoscere il si-gnificato delle parole mutuooppure ferie. È legittimo chela Cgil non sia d’accordo, manon capisco l’atteggiamentorassegnato di parte dei grup-pi dirigenti».

È una prima risposta alla sentenza della Consulta: i soldi arrivano dai due miliardi di euro destinati alle misure antipovertà

La Cgil: «Bene, ma non se la caverà con un bonus una tantum». Brunetta: «Intollerabile che sotto elezioni sia andato in tv senza contradditorio»

LA CHIAVE

TRAGICO INCIDENTE

Palermo, 30enne uccisa da un furgone1La donna travolta mentre andava al lavoroFermato il pirata in fuga: positivo alle drogheIn passato gli era stata ritirata la patente

NOTIZIETASCABILI

� «Il Giornale» accusa il capo dello Stato, Sergio Mattarella (nella foto) di ricevere quattro pensioni («da professore, da deputato, da giudice della consulta e, un domani, da senatore a vita») e il Quirinale precisa che Mattarella «ha chiesto che sia tolto dal suo stipendio il vitalizio da professore» nel rispetto «del divieto di cumulo tra stipendio e pensioni erogate da pubbliche amministrazioni». È stato Mattarella a introdurreil divieto di cumulo per «i soggetti che svolgono funzioni all’interno della Presidenza».

MATTARELLA SI TOGLIELA PENSIONE DA PROF

Filippo Conticello@filippocont

I n quattro anni Pietro Sclafani,palermitano 50enne e panet-tiere, ne aveva prese almeno

dieci: multe, sempre per eccesso divelocità. Una fatta dai vigili di Tra-pani nel 2014 gli era costata il riti-ro della patente per alcuni mesi eieri sarebbe dovuto andare alle 8dai carabinieri per riconsegnarlanuovamente dopo l’ennesimo au-tovelox. Ieri, però, ha fatto altro: ha travolto e ucciso Tania Valguar-nera, una ragazza 30enne che an-dava al lavoro. Attraversava via Li-bertà, pieno centro storico, quan-do un furgoncino l’ha spazzata viaa velocità folle. Impatto violento eripreso dalle videocamere di unbar della strada. Poi Sclafani hapensato di fuggire col suo FiatOblò, ma gli agenti l’hanno ferma-to poco dopo in via Autonomia Si-

ciliana. A quel punto, ha negato,fatto resistenza, ma alla fine hatrovato posto nella camera di sicu-rezza della Questura: visto che gliinvestigatori temono un’altra fuga,rimarrà fino al processo per diret-tissima che dovrebbe tenersi giàoggi. L’esame tossicologico fatto inserata ha poi completato il quadro:accertata la positività all’uso distupefacenti.

ESEMPLARE Un presente in un

call center all’Almaviva, ma il futu-ro sognato era l’arte: su Facebookla Valguarnera pubblicava le suesculture, passione coltivata neglianni e conosciuta pure dai suoi col-leghi. Loro, poco più su, dalle fine-stre dell’ufficio, hanno visto e sen-tito il botto, prima di chiamare lapolizia. Adesso non si danno pace,si chiedono per quale regola assur-da Sclafani sia tornato in possessodella patente, nonostante i pre-gressi. Intanto le accuse sono omi-

cidio colposo, omissione di soccor-so e resistenza a pubblico ufficiale.Il procuratore capo di Palermo,Francesco Lo Voi, ha detto subitoche chiederanno «una pena esem-plare» e sarà così davvero se arrive-rà l’ok all’emendamento al ddl:prevede fino a 30 anni per il piratadella strada che, in stato di ebbrez-za o sotto l’effetto di droghe, superii limiti di velocità e causi la mortedi qualcuno. Come la povera Tania.

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A sinistra, il punto dell’incidente in cui ieri a Palermo è stata uccisa Tania Valguarnera (a destra), 30 anni ANSA

MORTO NEL TRAPANESE

La vittima A. Serra aveva 64 anni

� Una bravata di un 15enne è costata la vita ad un ciclista di 64 anni, Antonino Serra. L’uomo è stato investito e ucciso sul lungomaredi Mazara del Vallo (Trapani)da un ragazzino messosi, all’insaputa dei suoi, alla guida di una Punto. Dopo l’incidente, il ragazzo si è allontanato dal posto lasciando lì l’auto ribaltata. I carabinieri sono riusciti a rintracciarlo a casa sua in stato di shock: è stato denunciato per omicidio colpo-so, omissione di soccorsoe guida senza patente.

A 15 anni prendel’auto dei suoi e investe ciclista

� Il burrascoso divorzio tra Raffaele Fitto e Silvio Berlusconi arriva al capitolo finale. L’europarlamentare pugliese ha annunciato, ieri, che lascerà Forza Italia e anche il Ppe. Il Cavaliere ha fatto spallucce: «Chi se ne va ci toglie un peso, siamo felici. Di solito a chi lascia il partito non va molto bene». «Per me Fi è un capitolo chiuso e dopo le performance pugliesi non ci sono più le condizioni per restare», ha ribattuto Fittobollato sabato dal leader di Fi come «fenomeno regionale».

FITTO VIA DA FORZA ITALIAE BERLUSCONI: «FELICE»

� Quattro suore vissute tra il 1800 e l’inizio del 1900: il Papaieri ha dichiarato sante la francese Emilia de Villeneuve, madre Cristina di Casoria, ma soprattutto le prime 2 palesti-nesi dell’era moderna, Marie Alphonsine Danil Ghattase Mariam di Gesù Crocifisso Baouardy. E a San Pietro ieri è stata festa palestinese, con bandiere e kefiah. E col pre- sidente Abu Mazen in prima fila: alla fine Francesco lo ha abbracciato ancora dopo l’udienza di sabato. Una cordialità criticata in Israele.

DUE PALESTINESI SANTEPAPA: FESTA CON MAZEN

� L’avvocato di Giulio Murolo,l’autore della strage di venerdì a Napoli, chiederà la perizia psichiatrica per il suo assistito. «Bisogna verificare la sua partecipazione cosciente o semi-cosciente. Ho incontrato un uomo sconvolto, che ha rimosso l’accaduto», spiega il legale. Murolo ha chiesto perdono per la strage (4 morti) e al pm ha detto di essere stato costretto «a subire da una vita», oltre a raccontare i rapporti conflittuali con il fratello, una delle vittime.

LA DIFESA CHIEDE PERIZIA PER IL KILLER DI NAPOLI

AltriMondiR

Massimo Giletti mostra la maglia della Juventus (che giocherà la finale di Champions League) al premier Matteo Renzi, noto tifoso della Fiorentina LAPRESSE

Il Papa tra le bandiere palestinesi

Page 59: La Gazzetta dello Sport (05-18-2015)

59LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI

IL FILM «UNA NOTTE DA LEONI»

CHE INFERNO LA VACANZAA LAS VEGAS

Tre amici e un futuro sposo partono per Las Vegas: sembra solo un innocente addio al celibato ma si rivelerà un disastro. Lo sposo sparisce, uno di loro ha detto “sì” a una spogliarellista, la camera d’albergo è distrutta e ospita persino una gallina. Una commedia scatenata con Bradley Cooper e Zach Galifianakis che ha superato i 467 milioni di dollari di incasso nel mondo.DA VEDERE STASERA SU ITALIA 1 ALLE 21.10

Cooperare dà i suoifrutti nello sport, nel lavoro, in famiglia, ovunque, grazie a Marte che vi rigenera mucho. La fornicazione rinfocola l’ottimismo.

21/3 - 20/4ARIETE

7 +

Luna ok per viaggiare, lavorare, studiare, organizzarvi: ogni successo sembra essere a portata di mano. Lo slancio sudombelicale è da scudetto.

23/9 - 22/10BILANCIA

8

Potete spendere, incassare, investire in modo utile, oggi. Godendovi anche un lunedì dai ritmi pacati. Del resto, si stagliano pure follie suine, muy spassose.

21/4 - 20/5TORO

7

Sospetti e paranoie vi rovinano il lunedì. Meglio la ratio e l’impegno: eviterete guai e trifolature di zebedei altrui. Desolazion fornicatoria.

23/10 - 22/11SCORPIONE

6 -

Il vostro morale sale, lavoro e sport vi conferiscono prestigio. Il sudombelico, poi, si fa delicato e la giornata assume un love profile insolito. Bravi.

21/5 - 21/6GEMELLI

7,5

Tensioni e ritardi vi contrariano mucho. Controllatevi, non (de)mordete, trovate, potendo, soluzioni condivise. Turpitudini suine, però, v’allietano.

23/11 - 21/12SAGITTARIO

6 -

Vi sembrerà che la formazione mondiale degli scemi e dei fetenti giochi contro di voi. Non è vero, però, fatiche e impicci (pure suini) aleggiano. Occhio.

22/6 - 22/7CANCRO

6

Il lavoro fila liscio, gli impegni odierni vengono sbrigati bene, l’amor v’invade. E gli ormoni sono a resa supersonica. Ci si diverte tanto, dunque.

22/12 - 20/1CAPRICORNO

7

Idee e contatti si definiscono, appagano, premiano mucho. Tutto si incastra nel modo e nel mood giusto, nel lavoro, in amore, fornicatoriamente.

23/7 - 23/8LEONE

7 +

Lunedì di Luna complice che vi fa trovare soluzioni creative e rende il lavoro, gli svaghi, lo sport molto più che piacevoli. C’è pure rilancio suino. Godetevela!

21/1 - 19/2ACQUARIO

7,5

Il morale cala, le rogne arrivano. Occorrono freddezza, faccia di glutei, scaltrezza per fronteggiar la giornata. Il diletto suino però non manca. Bene.

24/8 - 22/9VERGINE

6 -

Lavoro e famiglia vi fanno scendere gli zebedei nel vano scale. Ma le finanze sono meno peggio di quanto temevate. C’è però un lieve calo sudombelicale.

20/2 - 20/3PESCI

6

LO SPORT IN TVCONSIGLI

AltriMondiR

Siria: l’Isis via da Palmira Rovine salve ma 300 morti1I jihadisti controllano Ramadi, in Iraq: migliaia in fuga verso BagdadE dalla Libia c’è un nuovo allarme: «Terroristi sui barconi dei migranti»

Francesco Rizzo

T orna l’allarme della possi-bile presenza di terroristidell’Isis sui barconi di mi-

granti: lo lancia Abdul Basit Ha-roun, consigliere del governo li-bico di Tobruk, secondo il qualei jihadisti permettono agli scafi-sti di lavorare incassando metàdei loro guadagni e stanno or-ganizzando nuovi attacchi inEuropa. L’obiettivo di Harounsarebbe anche convincere la co-munità internazionale a toglie-re l’embargo sulle armi impostoalla Libia e permettere il con-trasto interno al terrorismo. «Non abbiamo traccia di pre-senza di terroristi sui barconima non abbassiamo la guar-dia», assicura il Viminale.

PATRIMONIO Intanto l’Isis siconcentra su due fronti in Me-dio Oriente, dove è presente dalsud della Turchia al cuore del-l’Iraq, dai confini del Libano finquasi in Iran. Da ieri controllaRamadi, in Iraq, 100 km a ovestdi Bagdad, sotto assedio da me-si. Migliaia di civili e centinaiadi agenti e soldati sono in fugaverso la capitale dell’Iraq: è unazona sunnita che ha chiesto aiu-to alle milizia sciite pur di ri-

conquistare la città. Resiste, in-vece, la siriana Palmira, l’antica“sposa del deserto” patrimonioUnesco. Secondo l’Osservato-rio nazionale siriano in quattrogiorni di battaglia sono morte295 persone (57 civili) ma l’Isis,che in un primo tempo avevaoccupato la zona nord della cit-tà, non è riuscito a entrare nellaparte antica e non si segnalanodanni alle rovine, che si temecadano sotto la furia cieca deijihadisti. Ramadi è strategicaperché posta sulla via che colle-ga Bagdad con la Siria orienta-le, Palmira perché è lungo l’au-tostrada che taglia il Paese daovest ad est e per il vicino giaci-mento petrolifero di Al Hill:conquistato dall’Isis, vienebombardato dall’aviazione.

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� Per tre giorni L’Aquila ha fatto festa in occasione dell’88a aduna-ta nazionale degli alpini che si è conclusa ieri con la tradizionale sfilata: quasi dieci ore fra musica, colori e richiami alla storia. Unica ombra, la morte per un malore di un alpino astigiano di 80 anni. Almeno 300mila le persone - secondo una stima dell’Associazione nazionale Alpini (Ana) - che in città hanno assistito al passaggio di 70 mila alpini in congedo preceduti da una rappresentanza dei circa

10 mila in armi, specialitàdell’Esercito. «È un dovere ricostruire, è un dovere ricor-dare», recitava uno dei tanti striscioni esposti. In tribuna d’onore il ministro della Difesa, Roberta Pinotti: «L’Aquila non è una scelta casuale. Nel 2009la città è stata colpita da un terribile terremoto. Voi alpini eravate lì, con la vostra forza, la vostra generosità, la vostra umanità, per soccorrere e ricostruire, per rassicurare, per riportare la normalità».

L’EVENTO NELLA CITTÀ COLPITA DAL SISMA. IL MINISTRO PINOTTI: «QUI AVETE RIPORTATO LA NORMALITÀ»

Gli alpini per far rinascere L’AquilaIn 300 mila all’adunata nazionale

Sono 80 mila gli alpini che hanno sfilato ieri a L’Aquila

Una veduta di Palmira, in Siria, di cui si ha notizia dal XIX secolo a.C: già nel 2013 la guerra civile ha causato danni ad alcune rovineANSA

RIl governodi Tobruk: «Gli uomini del Califfo incassano denarodagli scafisti»

OTTO EPISODI PER SKY

� Otto episodi girati in Italia, Usa, Africa e Porto Rico per raccontare l’inizio del pontificato di Pio XIII, alsecolo Lenny Belardo (interpretato da Jude Law), un papa campione dicontraddizioni, tanto conservatore quanto attento ai più deboli. Sono i primi dettagli su «The Young Pope», la serie diretta da Paolo Sorrentino che sarà sul set in estate. «Parlerà dei segni evidenti dell’esistenza di Dio, dei segni evidenti dell’assenza di Dio, di come si cerca e si perde la fede», spiega il regista napoletano, atteso intanto a Cannes con «Youth - La giovinezza» (in sala mercoledì), di cui ieri sera a parlato a «Che Tempo Che Fa», su Rai Tre. «Il film, atipico, si domanda come ci si ponga verso il futuro quando il futuro si restringe. Il problema è che si comincia a capire la vita quando si sta invecchiando. Altri temi sono l’amicizia è il rapporto con la memoria e con i figli: con il passare degli anni, si accumulano ricordi ma non abbastanza per farci rammentare da chi rimane. Il futuro resta, però, occasione di libertà». Protagonista, oltre a Harvey Keitel, è Michael Caine, 82enne star inglese due volte premio Oscar, a sua volte ospite da Fazio. «Avevo visto “La Grande Bellezza”, mi è piaciuto e l’ho votato per gli Oscar ma quando il mio agente mi ha detto che mi voleva Sorrentino ho risposto “Perché proprio io”? Tuttavia valeva la pena alzarsi ancora alle 6 del mattino per recitare in un film così...».

Law si fa papaper SorrentinoCiak in estate

Jude Law, 42 anni REUTERS

IL FESTIVAL

Fascino Blanchett ribelle a Cannes«Amo le donneMa solo sul set»1L’australiana presenta Carol «La sessualità? Un fatto privato»

Elisabetta EspositoINVIATA A CANNES (Francia)

A guardarla, con quel portamento fiero sen-za essere snob, gli occhi profondi e vivi, la

pelle da fare invidia a una ventenne e la vocegonfia di sensualità (ed è un peccato che in Italiavenga doppiata), non stupisce che Todd Heynesabbia scelto Cate Blanchett per essere la sua Ca-rol, donna bellissima ad elegante degli Anni 50capace di fare innamorare una commessa moltopiù giovane di lei (una Rooney Mara lontana dal-la Lisbeth di Millenium, ma altrettanto ribelle). Ilfilm, che regala immagini splendide, è piaciutomolto a Cannes e l’australiana due volte Oscarsembra già aver messo le mani sul premio comemiglior attrice. Carol racconta la storia di duedonne che si amano in un momento in cui l’omo-sessualità era qualcosa di criminale. «Ancora og-gi ci sono tantissimi Paesi in cui è illegale — dicela Blanchett —, viviamo in un’epoca conservatri-ce. La sessualità per me è qualcosa di privato, non dovrebbe aver niente a che fare col resto delmondo. Ed è quello che tenta, invano, di far capi-re la mia Carol». L’attrice ha fatto parlare moltoqualche giorno fa per aver dichiarato di avereavuto relazioni omosessuali. Ora smentisce: «Hoparlato di relazioni con donne, ma non mi riferi-vo a relazioni sessuali. Il punto però è: nel 2015,a chi interessa?». Al centro del film un’esplicitascena di sesso: «Un po’ di disagio c’è stato, macon un uomo sarebbe stato lo stesso. Era una sce-na fondamentale, quindi ero preoccupata, ma dicerto non perché fossimo due donne».

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Cate Blanchett, 46 anni, sul tappeto rosso a Cannes

Page 60: La Gazzetta dello Sport (05-18-2015)

60 LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT