La Gazzetta Dello Sport - 17.02.2014

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  • 8/17/2019 La Gazzetta Dello Sport - 17.02.2014

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    www.gazzetta.it lunedì 17 febbraio 2014 1,30 € REDAZIONE DI MILANO VIASOLFERINO 28 -TEL. 0262821-REDAZIONE DI ROMAPIAZZA VENEZIA5 -TEL. 06688281 anno 118 - numero 40POSTE ITALIANE SPED. INA.P. - D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004ART. 1, C1, DCB MILANO anno - umeroumITALIA

    BASKET L’AZZURRO PROTAGONISTA DELL’ALL STAR GAME. SMS DI COMPLIMENTI DI DEL PIERO

    BELINELLI, LEZIONE ALL’NBAVince la gara del tiro da 3: è il primo italiano. «Non osavo neanche sognarlo»

    LOPES PEGNA, TOSI A PAG. 29, COMMENTO DI PETERSON A PAG. 253 Marco Belinelli, 27 anni, guardia dei San Antonio Spurs

    SERIE A 24a GIORNATA

    Gila salva-Genoa, Parma superLivorno e Catania: colpi pesantiPARTITEVENERDÌ

    MILAN-BOLOGNA 1-0SABATO

    FIORENTINA-INTER 1-2IERI

    CATANIA-LAZIO 3-1ATALANTA-PARMA 0-4CAGLIARI-LIVORNO 1-2GENOA-UDINESE 3-3JUVENTUS-CHIEVO 3-1SASSUOLO-NAPOLI 0-2ROMA-SAMPDORIA 3-0OGGI ore 20.45

    VERONA-TORINO (2-2)

    CLASSIFICAJ UV EN TU S 63ROMA* 54NAPOLI 50FIORENTINA 44

    INTER 39PARMA* 36VERONA* 36TORINO* 33MILAN 32LAZIO 32

    GENOA 31SAMPDORIA  28UDINESE 27ATA LA NTA 27

    C AGL IA RI 24BOLOGNA 21LIVORNO 20CATANIA 19CHIEVO  18SASSUOLO  17

    * Una partita in meno

    DOPO FIRENZE THOHIR, SETTIMANA CALDA

    Gossip, tweet e polemiche

    L’Inter cresce con Icardi-golDALLA VITE E TAIDELLI ALLE PAGINE 16-17

    VERSO LA COPPA DIEGO COSTA: «GRANDE BALO»

    Milan, Kakà e la Champions«Contro l’Altletico ci sarò»D’ANGELO, DELLA VALLE, PASOTTO, RICCI ALLE PAG. 14-15

    DI GENE GNOCCHIRetroscena in Milan-Bologna di venerdì. Al terminedella gara Zapata e Cristaldo invece delle magliettesi sono scambiati il regalo di San Valentino.

    IL ROMPIPALLONE

    wDI UMBERTO ZAPELLONI L’ARTICOLO A PAGINA 2

    l'Editoriale

    FA MALE IL RUMORE DEGLI AMICI

    ROMA A -9

    Super DestroSamp stesaE il Napoli vaDoppietta di Mattia, sigillo di Pjanic (3-0)Curve chiuse, cori anti-napoletani dagli altrisettori. Insigne-Dzemaili: Sassuolo k.o.

    PALOMBO, CALABRESI, CECCHINI, CENITI, PUGLIESE,

    ZUCCHELLI ALLE PAGINE 8-9-10-11

    3 Complimenti tra Mattia Destro, 22 anni, e Miralem Pjanic, 23

    OLIMPIADI MOIOLI DAL BRONZO ALL’OSPEDALE

    Innerhofer va fuoriJansrud è d'oro

     ARCOBELLI, MOLINARO, POLIDA PAG. 34 A PAG. 37

    IL CASO LA CAPOLISTA BATTE IL CHIEVO, MA LA POLEMICA TRA ALLENATORI SOVRASTA TUTTO

    OLIVERO, VERNAZZA ALLE PAGINE 2-3

    CONTE A CAPELLO

    CHE BOTTE!

    LA GARA IN GOL ASAMOAH-MARCHISIO-LLORENTE (3-1)

    Ripresa la marciama fischi a GiovincoCALAMAI, GRAZIANO ALLE PAGINE 5-6

        9

        7    7    1    1    2    0

        5    0    6    0    0    0

      Durissima replica al c.t. della

      Russia che aveva parlato di

    serie A poco allenante: «Della

    sua Juve ricordo due scudetti

    revocati, non il gioco». Frase

    shock, poi la precisazione:

    «Titoli meritati sul campo»

    Russi

      serie

    sua J

      revoc

      shoc

      «Titol

    A Sochi arrestata l’ex parlamentare Luxuriaper scritta pro gay. Liberata dopo mezzanotte

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    2 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 17 FEBBRAIO 2014

     

    PRIMO PIANO

    L’Antonio Conte che abbraccia Giovinco proteggendolo dai fischi (ingiusti) che losommergono è l’Antonio Conte che ci piacedi più. Quello che mette la sua squadra e isuoi uomini davanti a tutto e tutti. Li

     protegge quando se lo meritano, li manda incastigo quando serve il bastone. Non usamezze misure. Non si nasconde dietro a frasi

     fatte. Se deve dire qualcosa lo fa senza usaregiri di parole. Come gli piaceva in campo,quando non si tirava indietro se c’erabisogno delle maniere forti. Antonio Conte

     per i risultati che sta raggiungendo ha già un posto tra i padri della patria bianconera.Accanto a Boniperti, Trapattoni, Capello eLippi, per citare soltanto quelli che sono statiin panchina o dietro a una scrivania. Stamacinando vecchi record come unamietitrebbia nei giorni del raccolto. Soltantoche quando sente il rumore dei nemici,diventa più infiammabile di un barile dibenzina. Come il vecchio Mourinho, se ci

     passate il paragone. E ogni tanto gli puòcapitare di confondere il rumore di un amico

     per una freccia avvelenata.Fabio Capello, intervistato da Paolo Condò

    sulla Gazzetta di venerdì scorso, giorno diSan Valentino e degli innamorati, non cel’aveva con Conte. Anzi. Il suo era unintervento a favore della Juventus, pocoallenata dal campionato italiano, per poter

     far bene anche in Europa. Per una volta nonvoleva pungere con il curaro. La sua non erauna critica. Era un alibi. Sacrosanto vistocome la Juve sta dominando il campionato.Dopo aver battuto il Chievo però Conte èentrato in tackle. Pesante. Tralasciamo purela polemica sugli scudetti revocati, con una

     frase che stupisce se detta da uno juventinoduro e puro come lui. Una frase che poi, tvdopo tv, si è ammorbidita per evitare maleinterpretazioni. Quello che resta è un attaccoal veleno al gioco della Juve di Capello.

    Quello che dice di non ricordare.E che, probabilmente, ricorda benissimo perché quella Juve, un po’ come la sua,sapeva soltanto vincere.

    A Conte Fabio Capello sta un po’sull’anima. Per usare toni educati. Legge inogni suo appunto una critica, sospetta cheCapello sia geloso dei suoi record e lo invitaa farsi i fatti suoi. Lo vorrebbe mandare incastigo come ha fatto la settimana scorsacon i suoi giocatori. Ma se la punizione dataai giocatori aveva un senso (anche su quellaCapello aveva avuto da ridire...), la lite condon Fabio, nuovo zar di Russia, sembra un

     po’ pretestuosa. Perfetta per tenere altala tensione in una settimana che riporteràla Juve in campo in Europa, con il rischio chequalcuno non prenda l’Europa League comedovrebbe. Perché se ancora non lo avetecapito c’è una sola cosa che importa adAntonio Conte: vincere. Anche (o forsesoprattutto) se si trattasse di una partita

    a boccette contro Capello.twitter@uzapelloni 

    © RIPRODUZIONE RISERVATA 

    QUANDO FA MALEIL RUMOREDEGLI AMICI...

    DI UMBERTO ZAPELLONI

    IlCommento

    Conte attac

    «La sua Juve era un’armatae in Europa uscì due volteNon la ricordo per il giocoma per 2 scudetti revocati»Dura replica del tecnico bianconero all’attuale c.t. della Russia«Guardi in casa sua, dove c’è più puzza che in casa degli altri»

    DAL NOSTRO INVIATO

    G.B.OLIVEROTORINO

    Su una cosa non ci sonodubbi: Antonio Conte si diver-te. Ad allenare, a sorprendere,a studiare le mosse. Si divertesoprattutto a vincere, natural-mente, ma la vittoria è il fruttodel modo in cui interpreta ilsuo ruolo. A 360 gradi. Consi-dera utile e produttivo, adesempio, individuare dei ne-mici un po’ come faceva Mou-

    rinho, anche a costo di esage-rare. Le durissime frasi riserva-te ieri a Fabio Capello, prepa-

    rate con calma in settimana,servono a spronare ulterior-mente la squadra («Visto? C’èchi dice che vinciamo perchégli altri sono scarsi») e a esalta-re anche il proprio lavoro e leproprie metodologie. Conte ègelosissimo delle sue idee tatti-che e anche del modo in cui ge-stisce il gruppo. Le piccate ri-sposte a Capello servono a ri-marcarlo.

    Il castigo Nei giorni scorsi ilc.t. della Russia aveva parlato

    due volte della Juve. Prima, aproposito del giorno di riposotolto da Conte alla squadra do-

    po il pareggio di Verona, avevadetto: «Non ho mai dato casti-ghi ai giocatori. Io preferiscoragionare e cercare soluzioni».Ecco la risposta di Conte: «Sen-tendo alcuni giocatori sulla ge-stione di Capello, mi sorpren-de che abbia detto queste cose.Ma quando parlano i guru delcalcio noi dobbiamo stare zitti,inchinarci e dire “sì, padrone”.Capello guardi in casa sua do-

     ve c’è più puzza che in casad’altri.

    Io sorrido quando qualcuno

     vuole fare il maestro senza co-noscere le situazioni. Chi è luiper dire se ho sbagliato?».

    La Champions e la Serie A  Ilsecondo intervento di Capello,in un’intervista alla Gazzettapubblicata venerdì: «La Juveha avuto problemi in Cham-pions perché il campionato ita-liano non è abbastanza compe-titivo». La risposta di Conte èancora più dura: «Della Juve diCapello ricordo non il giocoma due scudetti poi revocati».Un’affermazione choc che hascatenato reazioni e dibattiti. Iltecnico se ne rende conto esuccessivamente corregge: «La

    revoca fu una fesseria perchéla squadra vinse meritatamen-te i titoli sul campo. Ma nono-

    4I NUMERI

    4i trofei vinti

    finora da Contenelle vesti di

    allenatore dellaJuve: due

    scudetti (2012 e

    2013) e dueSupercoppeitaliane (2012

    e 2013)

    100le partite di

    Conte in Serie Acome allenatore

    della Juventus:70 le vittorie,

    24 i pareggi esoltanto 6 le

    sconfitte subite

    234i punti fin qui

    conquistati in

    campionatodalla Juventus

    di Conte.Siamoa poco più di

    metà del terzotorneo di Conte

    da tecnicobianconero: il

    bottino è quindimigliorabile

    12vittorie

    consecutive incasa: con il

    successo di ieriallo Stadium

    contro il Chievola Juve di Conte

    ha eguagliato lastriscia vincentedella Juve di

    Fabio Capellonel 2005-2006,

    per quantoriguarda le

    partitedisputate tra le

    mura amiche

         L    o     t     t    o

        m    a     t     i    c    a     S    c    o    m    m    e    s    s    e     S .    r .     l .

         C     O     N     C .     A     A     M     S     N .     4     0     3     2    e     N .     4     3     1     3     d    e     l     2     8     /     0     3     /     2     0     0     7 ,     C     O     N     C .

         N .     1     5     0     1     7     d    e     l     0     7     /     0     7     /     2     0     1     1    e     C     O     N     C .     N .     4     5     0     2     d    e     l     0     8     /     0     7     /     2     0     1     3

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    CHAMPIONS LEAGUE

    Mar. 18/02 ore 20.45

    Mer.19/02 ore 20.45

    MAN. CITY - BARCELLONA

    B. LEVERKUSEN - PSG

    ARSENAL - B. MONACO

    MILAN - ATLETICO MADRID

    2.55

    2.30

    1.75

    2.30

    3.50

    3.40

    3.80

    3.15

    2.55

    2.90

    4.20

    3.15

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    LUNEDÌ 17 FEBBRAIO 2014 LA G AZZETTA DELLO S PORT 3

     

    a CapelloDA CALCIOPOLI IN POI VECCHIE RUGGINI

    In rete e sui socialtorna la polemica juventini-interisti

    Con la frase di Conte sui titolirevocati riaffiorano i veleni

    SEBASTIANO VERNAZZA@GazzaVernazza

    Hai voglia a smentire. Il virgolettato in di-retta su Sky è inequivocabile: «La Juventus diCapello mi ricordo perché ha vinto e sono statirevocati due scudetti. Ecco, per quello mi r icor-do». Questo il testuale di Antonio Conte nelloshow condotto da Ilaria D’Amico. Lapsus freu-diano? Bocca della verità? Poco dopo a Media-set Premium l’allenatore juventino ha correttoil tiro: «Ma quelli erano scudetti ampiamentemeritati». La toppa non ha funzionato: sul web,su twitter e su facebook è ripartita la guerra deicent’anni tra juventini e interisti. Infinita Cal-ciopoli, mai sopita.

    Fraintendimento La maggioranza degli juven-tini è rimasta sulla difensiva e si è giocata lacarta del fraintendimento. «Conte l’ho sentitoin diretta - ha twittato per esempio@Ossimoroju29ro -. Era chiaro fin da subitocosa intendesse, per chi non è in malafede ov- vio!». Su Gazzetta.it il lettore «granitaebioscia»

    ha scritto: «Conte non ha parlato della revocadei titoli, complimenti alla falsa informazioneche fate». Malafede? Falsa informazione? Con-te a Sky ha detto che «sono stati revocati duescudetti», c’è il video a dimostrarlo. In veritàqua e là ha fatto capolino qualche juventinoperplesso, anche sul sito di Tuttosport: «Ma in-somma quanti sono gli scudetti!!! Se ancheConte non considera i due revocati...», ha rimu-ginato Cialorno, bianconero dubitante.

    Godimento La controparte interista non si èlasciata sfuggire l’occasione ed è andata al con-trattacco. @AguanteFutbol su twitter: «Contein una frase ha cancellato anni di propagandadella sua società». Larry Smith su Gazzetta.it:«Vedo che gli juventini cominciano ad ammet-tere che gli scudetti sono 29... Meglio tardi chemai!». La palma dell’ironia va a @RoccoDigiche ha twittato: «A Conte uno che si chiamaCapello può stare simpatico?». Anche il tweetdi @antonio 3160 è divertente: «Conte, non è

    un Capello, ma un crine di cavallo». Riderci so-pra è sempre la migliore medicina.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA 

    La Juve festeggia l’ultimo titolo, invocandone 31 LAPRESSE

    stante fosse un’armata, gioca- va male e uscì per due anni difila nei quarti di Champions.

     Avrebbe potuto fare molto dipiù. Adesso secondo Capello,

     visto che non c’è lui, noi stia-mo facendo un torneo ama-toriale. Da quando io sonoalla Juve gli piace mettereil becco in casa nostra,forse gli danno fastidio inumeri che parlano a mio fa-

     vore».Conte critica le «invasioni di

    campo» di Capello: «Non so se

    sia invidioso e non mi interes-sa. Io penso ad altri allenatoriche hanno fatto la storia della

    Juve: mi ricordo della squadradi Trapattoni e di quella di Lip-pi che vincevano e giocavanobene. Due allenatori educati emolto rispettosi del lavoro al-

    trui. Comunque non c’e pro-blema: io a Capello non lemando a dire di sicuro. Meglioche pensi a fare bene il Mon-diale con la Russia e a superareil primo turno».

    La storia Capello, che ieri hafatto sapere di non voler repli-care, arrivò alla guida della

    Juventus nel 2004 e Contesmise di giocare: per qual-cuno le due cose erano col-

    legate. Di sicuro i due non siamano e già l’anno scorso qual-che giudizio di Capello non erapiaciuto a Conte che spesso ri-corda di essere arrivato dopodue settimi posti. Capello, in-

     vece, approdò alla Juve dopodue scudetti, un terzo posto euna finale di Champions in treanni. E nella rosa aveva cinquefuturi campioni del mondo piùThuram, Emerson, Vieira, Ne-dved, Ibrahimovic, Trezeguet.Per un gruppo di quel valoreConte darebbe un anno di sti-

    pendio. Ecco perché stavoltaha deciso di esagerare.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA 

    FABIO CAPELLOCOMMISSARIO TECNICO DELLA RUSSIA ED EX GIOCATORE E ALLENATORE DELLA JUVENTUS

    « La A non è abbastanza allenante.In estate la Juve ha aggiunto Tevez eLlorente, le inseguitrici hanno vendutoe sostituito i loro pezzi migliori

     ANTONIO CONTETECNICO ED EX GIOCATORE DELLA JUVENTUS

    « La revoca fu una fesseria, la Juve vinsecon merito. Da quando ci sono io, aCapello piace mettere il becco qui,forse gli danno fastidio i miei numeri

    La Gazzetta14 FEBBRAIO 2014

    CAPELLO: «LA SERIE A

    NON É PIÙ COMPETITIVA»L’intervista di venerdì di FabioCapello alla Gazzetta. Qualchegiorno prima aveva criticatoConte per la strigliata post Verona

    4I NUMERI

    0gli scudettivinti da FabioCapello come

    allenatore dellaJuve. Il titolo del

    2005 venne

    revocato dallagiustiziasportiva e nonassegnato. Nel

    2006 la Juve furetrocessa atavolino e lil

    titolo andòall’Inter. Sono gli

    scudetti delladiscordia,

    rivendicati dallaJuve come

    «scudetti sulcampo» e però

    inesistentinell’albo d’oroufficiale della

    Serie A. Da quila discrepanza

    sui conteggi. LaJuve si fregia d

    31 scudetti, laFigc gliene

    riconosce 29

    7i campionati

    vinti da FabioCapello come

    allenatore dialtre squadre:

    quattro allaguida del Milan,uno alla Roma e

    due cometecnico del Real

    Madrid inSpagna. Nella

    bacheca diCapello c’è

    anche laChampionsLeague 1993-94

    da allenatoredel Milan.

    Capelloparteciperà al

    Mondiale inBrasile come

    c.t. della Russia

    Fabio Capellocontro AntonioConte

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    4 L A GA ZZETTA DEL L O SPORTLUNED 17 FEBBRAIO 2014

     

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    LUNEDÌ 17 FEBBRAIO 2014 LA GAZZETTA D ELLO S P ORT 5

     

    SERIE A 24a GIORNATA

    il Film

    Capolavoro Asamoah, il 2-0lo fa MarchisioChiude Llorente

    17’ PRIMO TEMPO

     Apre il capolavoro di AsamoahDopo un dialogo con Llorente il ghanese tira di sinistro da fuori:una bomba, Agazzi non ci può arrivare ANSA 

    29’ PRIMO TEMPO

     Agazzi respinge, Marchisio ringraziaIl raddoppio della Juve nasce da una punizione di Pirlo: Agazzirespinge corto, Marchisio si avventa sul pallone e fa 2-0 LAPRESSE

    13’ SECONDO TEMPO

    Il Chievo si fa sotto? Llorente usa la testaDopo l’autogol della Juve ci pensa lo spagnolo a riportare la Juveavanti di due gol, con una zuccata su angolo di Pirlo ANSA

    Fa tutto la JuventusSprinta, si fa gol da sola, poi stravinceSul 2-0 Chievo domato, poi Lichtsteiner e Caceres inventano un autogol comico. Ma Llorente fa il 3-1

    DAL NOSTRO INVIATO

    LUCA CALAMAITORINO

    Tenero, velenoso, vin-cente. Antonio Conte si prendela copertina di una domenicache riporta la Juve sulla stradadello scudetto. Il tecnico bian-conero inizia il suo show conun gesto da fratello maggiore.Sebastian Giovinco esce tra i fi-schi e lui gli va incontro, lo ab-braccia, lo rincuora. Sfidandogli umori dello Juventus Sta-dium. E i sibili, di colpo, si tra-sformano in applausi. Poi, a fi-ne gara davanti alle telecame-re sfida Fabio Capello. Unduello da far west. Insomma, apistolettate. Con Antonio con-

     vinto di aver superato per ri-sultati e qualità di gioco la Juve

    di Fabiuccio. Tutto questo do-po aver liquidato per 3-1 ilChievo rimettendo a postoclassifica e potenziali insegui-tori. Dando nuovo materiale achi ama le statistiche e i re-cord: dodicesimo successoconsecutivo casalingo in cam-pionato, otto punti in più ri-spetto alla passata stagione(pur scudettata…) e centopunti finali ancora nel mirino.Numeri da paura. Numeri daConte.  Dopo il lunedì deglischiaffoni, la squadra bianco-nera si gode una domenica

    senza troppe ansie. Basta unamezzoretta ai bianconeri per

    mettere a posto le cose.

    Il vantaggio Rompe l’equili-brio al 17’ Asamoah che, dopoun dialogo in corsa con Lloren-te, piazza un destro vincentedal limite e raddoppia al 29’Marchisio bravo a ribattereuna maldestra respinta di

     Agazzi su punizione di Pirlo.Non è una Juve travolgente.Ma basta e avanza per ripren-dere la marcia-scudetto dopo ilrocambolesco pareggio con il

     Verona. Pirlo, Marchisio e Vi-dal garantiscono filtro e quali-tà in mezzo al campo; Asamo-ah è prezioso sulla corsia di si-

    nistra e Llorente è un buon ri-ferimento davanti. Non trova,

    invece, i tempi giusti Giovinco.La Formica Atomica corre mol-to a vuoto, non riesce mai aconcludere a rete e invoca inu-tilmente un rigore per unatrattenuta di Radovanovic. PerSebastian è proprio un mo-mentaccio.

     Autogol La Juve prova a com-plicarsi un po’ la vita in avvio diripresa. Il gol che riapre la sfi-da per una manciata di minutiè figlio di una carambola incre-dibile Lichtsteiner-Caceres: neesce un pallonetto che sor-prende Buffon. Ma la lezione èservita. I bianconeri rimettono

    subito a posto le cose con uncolpo di testa vincente di Llo-

    rente su angolo di Pirlo. Per lospagnolo è il decimo centro incampionato. Niente male vistoche il suo inizio di campionatonon era stato particolarmentebrillante. Cresce Llorente. MaConte ha anche altre armi da-

     vanti. Non a caso a metà ripre-sa inserisce in coppia Tevez-Osvaldo. Un doppio cambioche testimonia della differenzache esiste oggi nel calcio italia-no tra i bianconeri e il resto.Nessun altro club di Serie A può permettersi niente di simi-le. Il Chievo finisce schiacciatonella propria area di rigore. Enon finisce in goleada solo per-

    ché Osvaldo si mangia una retefacile facile e perché la Juve

    non ha voglia di fare la cattiva.Stavolta bastano e avanzano itre punti. All’orizzonte ci sonotante battaglie: il derby, il Mi-lan e la Fiorentina in campio-nato e il doppio confronto diEuropa League contro il Trab-zonspor. Meglio risparmiarequalche gol. La Juve oltre acentrare il terzo scudetto hatutte le intenzioni di centrareanche l’Europa League, con fi-nale da disputare in casa. E ilChievo? La squadra di Coriniscivola al penultimo posto. Inpieno allarme rosso. E’ chiaroche nessuna tabella salvezzaprevedeva la conquista di pun-ti contro i bianconeri. Ma ilChievo sembra aver smarritola propria identità e non sem-

    bra avere dentro quella catti- veria necessaria quando lottiper non retrocedere. Non haconvinto neppure la scelta diCorini di promuovere subito ti-tolare Agazzi al posto di unPuggioni protagonista di unastagione più che positiva. L’exportiere del Cagliari è stato de-cisivo, in negativo, sia sul goldi Marchisio (respinta sbaglia-ta sulla punizione di Pirlo), siasulla zuccata vincente di Llo-rente (è uscito senza trovare ilpallone).

    © RIPRODUZIONE RISERVATA 

    Quando Giovincoesce tra i fischi,il suo tecnicolo rincuora comeun padre

    L’ABBRACCIOCONTE E GIOVINCO

    JUVENTUS 3

    CHIEVO 1

    PRIMO TEMPO 2-0MARCATORI : Asamoah (J) al 17’, Marchi-

    sio (J) al 29’ p.t.; Caceres (J) autorete al 6’,Llorente (J) al 13’ s.t.

    JUVENTUS (3-5-2)

    Buffon; Caceres, Bonucci, Ogbonna; Li-chtstenier, Vidal (dal 39’ s.t. Padoin), Pir-lo, Marchisio, Asamoah; Llorente (dal 26’s.t. Osvaldo), Giovinco (dal 26’ s.t. Tevez).PANCHINA: Storari, Rubinho, Pogba, Pe-luso, Quagliarella, Isla. ALLENATORE: Conte.CAMBI DI SISTEMA: nessuno.BARICENTRO : MEDIO 52,7 metriESPULSI: nessuno. AMMONITI: Giovinco, Llorente e Pirlo pergioco scorretto.

    CHIEVO (3-5-1-1)

    Agazzi; Bernardini, Canini, Frey; Sardo,Guana, Radovanovic, Hetemaj, Dramè(dal 18’ s.t. Rubin); Stoian (dal 1’ s.t. Pellis-sier); Thereau (dal 33’ s.t. Obinna).PANCHINA: Puggioni, Squizzi, Dos Santos,Kupisz, Lazarevic, Bentivoglio, Mbaye,Paloschi. ALLENATORE: Corini.

    CAMBI DI SISTEMA: nessuno.BARICENTRO:  BASSO 48,6 metriESPULSI: nessuno. AMMONITI: Frey e Guana per gioco scor-retto.

     ARBITRO: Valeri di Roma.

    NOTE  Spettatori 40.000 circa dei quali11.229 paganti per un incasso di413.955,00 e 27.583 abbonati per unaquota di 882.744,00. Tiri in porta: 5-2; tirifuori: 7-4; angoli: 7-2; fuorigioco: 2-2. Re-cuperi: primo tempo 0; secondo tempo3’.

    Gazzetta.itGazza

    T  fv

    Mattia Destro, 22 anni,attaccante, in gol con la Samp

    RUBRICHE DEL LUNEDÌE TUTTI GLI HIGHLIGHTS

    SI COMINCIA DALLE 8Nel ricco menù di

    GazzettaTV, a partire dalleprime ore del mattino, glihighlights della Serie A e deiprincipali campionati esteri,i gol più belli della stagione,le interviste ai protagonistie le rubriche di giornata,GazzaOffside ed ExtraTime

  • 8/17/2019 La Gazzetta Dello Sport - 17.02.2014

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    6 LA G AZZETTA DELLO S PORT LUNEDÌ 17 FEBBRAIO 2014

     

    SERIE A 24a GIORNATA

    le Pagelle DI L.CAL.

    PIRLO È UN CHIRURGO, OSVALDO MIRA DA RIVEDEREJUVENTUS 6,5

    BUFFON 6 Assiste incredulo allacarambola Lichtsteiner-Caceressubendo un gollonzo. Si vendicacon una gran parata suconclusione da fuori di Hetemaj.CACERES 5,5 Non ha colpesull’autorete. Ma a parte questoepisodio sfortunato, apparespesso in affanno.BONUCCI 6 Con Chiellini eBarzagli fuori, tocca a lui guidarela difesa bianconera. Compito cheassolve sempre con disinvoltura.OGBONNA 6 Ha un fisico dapaura. A volte, però, finisce fuoriposizione. Mettendo in crisi ilreparto. Imparerà.LICHTSTEINER 5,5 È lui acentrare Caceres nell’azione cheprovoca l’autogol. Un rinviocompletamente sbagliato.VIDAL 6,5 Il guerriero è semprenel cuore della gara.PADOIN S.V. Vede il campo soloper pochi minuti.

    PIRLO 7 È lui a calciare lapunizione dalla quale nasceil gol di Marchisio e poia pennellare l’angolo che propiziail colpo di testa di Llorente.Chirurgico.

    h 7IL MIGLIORE

    MARCHISIOUn gol alla Rossi. E tanto altro. Il

    principino sta tornando a fare ladifferenza.

     ASAMOAH 6,5 Segna un gran golcon un sinistro imparabile da fuoriarea. Poi, accompagna con menofrequenza la manovra offensiva.Una scelta tattica corretta.LLORENTE 6,5 Ancora a segnodi testa. E sono dieci retiin Serie A, dodici in stagione.

    Una scommessa di mercatostravinta.OSVALDO 5,5 Si mangia un golelementare. Da juventino deveancora aggiustare la mira.GIOVINCO 5 Corre tanto. Peròcorre male. Un talento in crisid’identità.TEVEZ 6 Quando parte in verticaleè una furia. Le sue incursioniinfiammano lo Juventus Stadium.

     ALL. CONTE 6,5 La tiratad’orecchie è servita.L’abbraccio a Giovinco vale u n gol.Il Conte-dittatore ha anche uncuore grande.

     ARBITRO VALERI 6 Poteva essere da rigore la trattenuta di Radovanovic su Giovinco. Giusti i cartellini gialli distribuiti. DI FIORE 6, PAGANESSI 6; DOVERI 6, DI PAOLO 6.

    CHIEVO 5 AGAZZI 4,5 Pasticcia sullapunizione di Pirlo regalando unassist involontario a Marchisio. Edè fuori tempo sull’angolo di Pirloche Llorente corregge in rete.BERNARDINI 6 Dalle sue partiincrocia spesso Giovinco e lui nonsfigura contro la spenta FormicaAtomica. Soffre di più quandoConte inserisce Tevez.CANINI 5 Si perde Llorente sulcolpo di testa vincente dellospagnolo.FREY 6 Sempre molto aggressivo.Non a caso si becca anche ungiallo per un’entrataccia su Vidal.Ma è uno dei più lucidi del Chievo.SARDO 6 È suo il cross chegenera l’autorete bianconera.Ma è l’unico segnale di vita.GUANA 5,5 Prima entrata, ed èsubito ammonito. Poi continua afare la guerra con il centrocampodella Juve.RADOVANOVIC 5,5 Prova a fare

    ombra a Pirlo. Ma la missione gliriesce solo parzialmente. Rischia ilrigore con una trattenuta suGiovinco.

    h 6IL MIGLIORE

    HETEMAJ

    È suo l’ultimo acuto con un silurodalla distanza che Buffon leva dai

    pali con una magia.

    DRAMÉ 6 Macina chilometri sullafascia sinistra. Con un paio diiniziative che lo portano finoall’area di rigore della Juve.RUBIN 5,5 Resta aggrappato allasua mattonella aspettando leavanzate di Lichtsteiner.STOIAN 5 Parte alle spalle diThereau. Dovrebbe muoversi tra le

    linee. Ma ci riesce di rado.PELLISSIER 6 Ha l’argento vivoaddosso. Ma non trova il colpovincente.THEREAU 6 Sempre pericolosoquando punta l’avversaria. Madovrebbe frequentare di più l’areadi rigore bianconera.OBINNA S.V. Vola in cielo percercare di intercettare un crossdi Rubin. Ma riesce soltanto asfiorare il pallone.

     ALL. CORINI 5,5 Non convince labocciatura di Puggioni a favore delnuovo arrivato Agazzi, fuori daicampi da molti mesi.

    AGAZZI PASTICCIA, L’ULTIMO ACUTO È DI HETEMAJ

    Segna pure Asamoah:«Lo aspettavo da tempo»Autocritica Bonucci: «Troppe leggerezze, Conte ha fattobene a toglierci il riposo lunedì. Non possiamo mollare nulla»

    IL CASO

    Quanti fischisu Giovinco:Conte fa scudoUn giorno libero prima dellasfida contro il Trabzonspor:verso la coppia Tevez-Osvaldo

    DAL NOSTRO INVIATO

    TORINO

    Minuto 71: Antonio Conte inserisceCarlos Tevez e Daniel Pablo Osvaldo al po-

    sto di Sebastian Giovinco e Fernando Llo-rente. La gara è contro il Chievo pratica-mente vinta. Ci si aspetta la gran festa per ilneo acquisto Osvaldo e il solito entusiasmonei confronti dell’Apache, arriva invece labordata di fischi per Giovinco. Il ragazzo,già beccato qualche minuto prima, accusa ilcolpo, e il movimento delle sue labbra tradi-sce una reazione verbale decisa. Seba vor-rebbe andarsene direttamente negli spo-gliatoi, Conte lo tira invece verso di sé, loabbraccia, lo incoraggia, lo sprona a restarea testa alta, poi alla gente che fischia rivolgeun eloquente «vergognatevi». Nel frattem-po, il resto della panchina si stringe con af-fetto attorno al ventisettenne talento torine-se.

    La rabbia di Conte «Trovo ingiusto il climache si è creato nei confronti di Giovinco —dice con rabbia il tecnico due volte campio-ne d’Italia —. Non mi do spiegazioni per ciò

    che è successo, ho tanta amarezza per que-sta cosa. Ognuno si faccia l’esame di co-scienza. Inaudito che alcuni giocatori ven-gano presi di mira a prescindere, forse an-che per colpa di una certa campagna media-tica. La mia reazione in campo? L’ho fattoper chiunque, lo farei per tutti i miei ragaz-zi. Su Giovinco c’e un pregiudizio evidente.Mi sembra una campagna mediatica vergo-gnosa. Non bisognerebbe mai mancare di ri-spetto alle persone. L’anno scorso questo ra-

    gazzo ci ha trascinati per lunghi tratti del-la stagione. Forse non è simpatico, stasulle palle e viene massacrato. E chilegge si fa condizionare. Non ha in-sultato nessuno, sia chiaro... Poi ame tocca mettere a posto i cocci.Mah, forse sta sulle palle perchénon dà la formazione...».

    Verso l’Europa League Oggi l’allenatorebianconero ha concesso un giorno di riposoper l’intera truppa. Da domani si inizia apreparare la gara d’andata dei sedicesimi diEuropa League. E contro il Trabzonpor sicerca di recuperare Barzagli. Ecco il proba-bile undici che affronterà i turchi giovedì:Buffon in porta; Barzagli, Bonucci e Ogbon-na dietro; Lichtsteiner e Asamoah sulle fa-sce; Pirlo in regia; Vidal e Pogba interni; Te-

     vez e Osvaldo di punta.m.gra

    © RIPRODUZIONE RISERVATA 

    4I NUMERI

    17gol per

    Giovinco con lamaglia dellaJuventus. Di

    questi, soltantodue quest’anno:

    uno incampionato euno in Coppa

    Italia

    134giorni trascorsidall’ultima rete

    di Giovinco inSerie A: l’ultimoil 6 ottobre nel

    3-2 al Milan, poiha segnato in

    Coppa Italiacontro l’Avellino

    1doppietta in

    bianconerorealizzata il 2

    settembre 2012nel vittorioso 4-

    1 in casadell’Udinese

    CHIEVO

    Corini fiducioso:«Ho visto segnaliimportanti»

    La rabbia del Chievonon è bastata, ma la sconfittanon abbatte Corini: «Ho vistosegnali importanti in unmomento difficile, con una Juvespinta da mille motivazioni.Nel primo tempo abbiamoconcesso 2 tiri e preso 2 gol.Siamo partiti timidi e abbiamofaticato, nella ripresa abbiamoquasi rischiato di pareggiare,poi il terzo gol ha chiuso lagara». Col Catania il Chievo nonpuò permettersi passi falsi:

    «Inizierà un altro campionato.Dobbiamo avere la forza di darequalcosa di più. Agazzi? Unamia scelta, forte e ponderata,mi assumo ogni responsabilità».Radovanovic usa parole forti:«Col Catania per noi sarà vita omorte. Abbiamo dimostrato chepossiamo giocarcela con tutti».

     Alberto Mauro

    DAL NOSTRO INVIATO

    MIRKO GRAZIANOTORINO

    Juventus inarrestabile!La terza stella è sempre più vi-cina. In Italia detta legge senzaincertezze la banda Conte. Nu-meri schiaccianti, che raccon-

    tano di una superiorità indi-scutibile: 63 punti sui 72 di-sponibili e miglior attacco del-la serie A con 59 reti. Di più:dodicesima vittoria casalingaconsecutiva in campionato,eguagliata quindi la Juventus2005-2006 di Fabio Capello, ela striscia-record del Torinoscudettato (1975-76) è oralontana solo due successi. Conil gol di Asamoah, sono poi 15i bianconeri a segno nella sta-gione, 14 in campionato (Ca-ceres l’ha buttata dentro inCoppa Italia). Tre di questi so-no già in doppia cifra: si trattadi Tevez (13 in campionato, 1in Supercoppa italiana), Vidal(11 in A, 5 in Champions) eLlorente, da ieri a quota dieciin campionato, oltre alle due

    reti rifilate al Real Madrid.Complessivamente, l’apportostagionale delle punte è di 34reti, e qui va registrata la terri-bile forza d’urto anche della li-nea a cinque di metà campo:33 gol, coppe comprese, con

     Vidal (a quota 16) e Pogba (7)capocannonieri del reparto.

    Le cento di Conte Ieri era fral’altro la centesima gara di A sotto la gestione Conte: è arri-

     vata la vittoria numero 70; 24 ipareggi, appena 6 le sconfitte.Il tecnico leccese ha conquista-to 234 punti, come Carlo Car-cano negli anni Trenta (con-tando tre punti per vittoria na-turalmente), era il periodo del«quinquennio d’oro», unicaJuve a saper vincere più di duescudetti consecutivi. Staccatis-simi Marcello Lippi (201 puntinelle prime centro gare) e Gio-

     vanni Trapattoni (199). Nelfrattempo, la banda Conte hariagganciato la squadra di Ca-pello (2005-2006), che dopo24 giornate guidava la classifi-ca appunto a quota 63.

    Fernando c’è  «Non abbiamo

    giocato in velocità come sap-piamo — spiega Llorente a fi-ne gara —, ma oggi contavasolo vincere, per ripartire e ri-badire a chi insegue che noi cisiamo, sempre. Il mio gol? Im-portante, perchè ha chiuso lagara dopo un momento di nontroppa lucidità per via del 2-1del Chievo. Fare gol dà fiducia.La concorrenza non è un pro-blema, io penso solo ad aiuta-re la squadra. Capita un mo-mento di forma meno brillan-te, ma in queste settimane ab-biamo fatto un ottimo lavoro,

    e alla lunga pagherà». Asamo-ah, dal canto suo, festeggia ilprimo centro stagionale:«Davvero una bella conclusio-ne, sono contento, era da tan-to tempo che lo aspettavo. Por-tiamo a casa tre punti pesanti,ma bisogna continuare con lastessa intensità fino al traguar-do». Conclude Bonucci, ieriorfano per la prima volta deicompagni di reparto Barzagli eChiellini: «Stavolta siamo statibravi a richiudere subito lapartita dopo l’autogol di Cace-res. E’ un periodo in cui com-mettiamo troppe leggerezze,anche per questo lunedì Conteha fatto bene a toglierci il ripo-so per analizzare insieme glierrori commessi a Verona. Lacorsa verso lo scudetto è anco-ra lunga e non bisogna mollarenulla a livello di concentrazio-ne. I fischi a Giovinco? Il gestodel mister (abbraccio a Seba erimprovero al pubblico, ndr)dice tutto di quanto sia unito ilnostro spogliatoio. Qui tuttisono importanti». Come Mar-chisio: «Già, gran partita lasua».

    © RIPRODUZIONE RISERVATA 

    La gioia di Fernando Llorente, 28 anni, dopo il gol del 3-1 bianconero: per lui sono 10 in Serie A REUTERS

    Llorente: «I goldanno fiducia,e il lavoro diquesti giorni allalunga pagherà»

    Verso la terzastella: 12 vittoriedi fila in casa in A,il Torino 1975-76è a soli 2 successi

    SebastianGiovinco,

    27 anniLAPRESSE

    Claudio Marchisio, 28 anni LAPRESSE Perparim Hetemaj, 27 anni LAPRESSE

  • 8/17/2019 La Gazzetta Dello Sport - 17.02.2014

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  • 8/17/2019 La Gazzetta Dello Sport - 17.02.2014

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    8 LA GA ZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 17 FEBBRAIO 2014

     

    SERIE A 24a GIORNATA

    La rispostaè di Destro

    RUGGIERO PALOMBOROMA

    Sa come si riparte, la Ro-ma. Lo aveva fatto subito dopoil terribile 3-0 della Juventus il5 gennaio, cominciando pro-prio con la Sampdoria, 1-0 inCoppa Italia il 9, cui erano se-guiti in campionato tre rotondisuccessi con Genoa, Livorno e

     Verona. Stavolt a accade lastessa cosa, dopo il non menotraumatico 3-0 del Napoli in

    Coppa Italia, con relativa fina-le negata. La vittima sacrifica-le è di nuovo la Sampdoria, af-fondata dalla doppietta di De-stro, nuovo cannoniere giallo-rosso, inframezzata dallasolita micidiale punizione diPjanic. Tutto tra la fine di unprimo tempo non proprio daincorniciare, l’1-0, e i primi mi-nuti della ripresa. Con i duegol della sicurezza che arriva-no però dopo un aiutino del-l’arbitro Celi, che non vedenell’astuto colpo di gomito diBenatia a terra gli estremi diun rigore piuttosto netto.

     Aspettando di capire come an-drà a finire in aprile con gli 82minuti che restano della parti-ta col Parma, club cui attual-mente è meglio girare alla lar-

    ga, la Roma mantiene le di-stanze quando non le aumen-t a : d a i m e n o 9 c o nl’inafferrabile Juve ai più 4 colNapoli e soprattutto ai più 10con la Fiorentina, miglior di-stacco-sicurezza per la Cham-pions che verrà dopo quellodel 31 ottobre, quando il filot-to di vittorie iniziali l’avevaportata addirittura a più 11 suInter e Verona.

    Prandelli, sorridi!  QuandoDestro arretra quel tanto cheserve per liberarsi e colpire ditesta appena fuori dell’areapiccola sul corner numero

    quattro, il primo tempo è aglisgoccioli, di calcio se ne è vistopoco anche se la Roma guidatada Pjanic ha cambiato marciada un po’, e si capisce che lapartita, fin lì scorbutica, saràsbloccata solo su palla inatti-

     va. Il gol arriva ed è un colpopiù di fioretto che di sciabola,la testa svelta a girare il pallo-ne soffice nell’angolo più lon-tano, irraggiungibile per DaCosta. Roba di classe. Così De-stro, fin lì poco appariscente,

    fa la differenza per la gioia del-la Roma e, visto il modo bruta-le e al tempo stesso elegantecon cui poi siglerà il 3-0, si sup-pone anche del c.t. Prandelli.Dura solo pochi minuti l’iscri-zione di Destro al particolaris-simo club dei capocannonieridella Roma. In sette (Florenzi,Ljajic, Totti, Strootman, Bena-tia e Gervinho gli altri sei) concinque reti pro-capite. Poi, do-po la punizione dai 30 metri diPjanic, il gol del sorpassone al

    termine dell’azione più bellasull’asse Florenzi-Gervinho.Per uno che rispetto agli altriha il miglior rapporto tra mi-nuti giocati e gol segnati, an-che sei (sole) reti all’attivohanno un valore.

    Specchio rotto  Con Totti intribuna e De Rossi neopapà bisin panchina (entrerà nel finalea fare il libero sull’uscita di Be-natia), Garcia riparte dal 4-2-3-1 del derby, con Nainggolan

    accanto a Strootman. Le chiavidella squadra sono in mano aPjanic, Florenzi cura i collega-menti più di quanto non sappiafare Ljajic, retrocesso in panca.La Roma parte con le marcebasse e il giochino di Mihajlo-

     vic, che schiera la Samp a spec-chio e porta il pressing alto sul-la falsariga del Napoli killer,sembra poter funzionare.Cambia tutto, però, sul finiredel primo tempo, quando laRoma, su evidente sollecita-

    I giallorossi si riscattano dopo il k.o. in Coppa

    Italia contro il Napoli: Sampdoria abbattuta

    Due gol del bombere magia di PjanicLa Roma tieneil passo della Juve

    Curve vuote:i cori anti-Napolie Mihajlovicstavolta arrivanodai Distinti

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  • 8/17/2019 La Gazzetta Dello Sport - 17.02.2014

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    LUNEDÌ 17 FEBBRAIO 2014 LA GAZZETTA DELLO S PORT 9

     

    0i k.o. se segna DestroLa Roma non ha mai persoquando Destro segna: su 14volte, 12 vittorie e 2 pareggi

    (4-2-3-1)Da Costa; De Silvestri, Mustafi, Gastaldel-lo, Regini; Palombo (dal 19’ s.t. Obiang), Kr-sticic; Gabbiadini, Soriano (dal 40’ s.t. For-nasier), Wszolek (dall’11’ s.t. Okaka); Eder.PANCHINA Fiorillo, Berardi, Costa, Sala-mon, Rodriguez, Renan, Bjarnason, Sestu,Sansone. ALLENATORE Mihajlovic.

    CAMBI DI SISTEMA nessuno.BARICENTRO MOLTO BASSO 44 metri.ESPULSO Gastaldello al 35’ s.t. per sommadi ammonizioni. AMMONITI De Silvestri per proteste.

    MARCATORI Destro al 44’ p.t.; Pjanic al 9’, Destro al 12’ s.t. ARBITRO Celi di Bari.NOTE abbonati 23.795 (compresi quelle delle due curve chiuse), paganti 5.735, incasso di 767.136 euro. In fuorigioco3-0. Angoli 7-2. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 0’.

    PASSAGGI UTILI

    ROMA 87,8% SAMPDORIA 74,1%

    TIRI FUORI

    IIIIII IIIIROMA 6 SAMPDORIA 4

    MOMENTI CHIAVE

    (4-2-3-1)De Sanctis; Maicon (dal 10’ s.t. Romagnoli),Benatia (dal 27’ s.t. De Rossi), Castan, Toro-sidis; Nainggolan, Strootman; Gervinho,Pjanic, Florenzi; Destro (dal 36’ s.t. Bastos).PANCHINA Lobont, Skorupski, Toloi, Jedvaj,Taddei, Ricci, Ljajic, Di Mariano.

     ALLENATORE Garcia.CAMBI DI SISTEMA nessuno.

    BARICENTRO MEDIO 50,6 metri.ESPULSI nessuno.

     AMMONITI Destro per comportamento nonregolamentare, Strootman per gioco scor-retto.

    POSSESSO PALLA

    ROMA 63,8% SAMPDORIA 36,2%

    TIRI IN PORTA

    IIIIII IIROMA 6 SAMPDORIA 2

    PRIMO TEMPO 1-0

    27’ Strootman lancia Gervinho, che scaval-ca Da Costa con un pallonetto: provviden-ziale il salvataggio sulla linea di Gastaldello.41’ Pjanic recupera palla e serve Strootman,che, tutto solo, calcia addosso a Da Costa.

    GOL! 44’ Roma in vantaggio: angolo da de-stra di Florenzi e colpo di testa vincente diDestro.

    SECONDO TEMPO

    GOL!  9’ Punizione velenosissima di Pjanicdai 30 metri, che sorprende Da Costa, parti-to in ritardo.GOL! 12’ Terza rete della Roma: tacco di Flo-renzi per Gervinho che serve Destro. L’at-

    taccante si gira bene su Regini e segna lasua doppietta.

    ROMA

    3SAMPDORIA

    0

    zione di Garcia, ricambia lacortesia: il contro-pressing al-to mette i difensori blucerchia-ti e lo stesso playmaker Palom-bo in grandi difficoltà. Le acce-lerazioni e lo straripante diva-rio tecnico fanno il resto. Lospecchio si rompe e la Samp-doria va in frantumi perdendo

     verso la fine per doppio giallo,un po’ eccessivo il secondo, labandiera Gastaldello. Mancaun rigorino, è vero. Ma da que-sto a indirizzare altrimenti un

    match quasi a senso unico cene passa.

    Distinti ma non troppo Nellaserata delle curve vuote, laparte del leone (o, se preferite,della pecora) se la ritaglianoquelli che affollano i distinti,settore limitrofo alla curva. Inmolti hanno migrato lì, e par-tono subito alla carica:Mihajlovic è il solito zingaro eil Vesuvio a Napoli è pregato difare il suo dovere. Per l’Alta

    Corte presso il Coni, che do-mani dovrà valutare se riaprireo meno le curve squalificateanche per l’1 marzo control’Inter, davvero un bel bigliettoda visita. L’imbarazzo dei diri-genti della Roma in tribunaautorità è anche il nostro. Ac-centuato dagli sconcertantianche se sporadici applausiche parte della Monte Marioriserva agli «eroi» dei distinti.Bravi tutti, davvero.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA 

    la MoviolaDI CEN

    Mano galeottadi Benatia:era da rigore

    I tre gol della Roma forseanestetizzano le polemiche, mac’è un buco nella partita di Celie arriva quando la partita è

    ancora aperta (i giallorossisono avanti di una rete).Questo l’episodio: sullapercussione in area di Wszolekc’è il tentativo di chiusura daparte di Benatia che si producein una rischiosa scivolata. Ilpallone resta nelle vicinanzedei giocatori e il difensore aquel punto sposta da terra inmodo malizioso il gomito di queltanto che basta per deviarlo,togliendolo dalla disponibilitàdell’avversario. Un interventoda punire con il rigore. Giusto,invece, giudicare involontarionel primo tempo il tocco con lamano di Mustafi: in questocaso è chiara l’involontarietà.Nel finale secondo giallo aGastaldello: forse Strootmannon è toccato, ma l’intervento

    era comunque pericoloso.Curiosità: niente recupero.

    le Pagelle DI MASSIMO CECCHINI

    NAINGGOLAN, QUANTA GRINTASTAVOLTA GABBIADINI FA FLOP

    ROMA 7DE SANCTIS 6 Non è serata dasuper-lavoro, ma si dimostraattento su Soriano e Palombo.MAICON 6 Dal suo lato la Sampcerca la profondità e cosìpreferisce gestire la fascia.ROMAGNOLI 6 Esordio stagionalecon buona personalità.BENATIA 6 Capitano di giornata,divora il friabile Eder, l’arbitro peròlo grazia di un «mani» da rigore.Esce per infortunio.DE ROSSI 6 Schierato difensorecentrale, gestisce minuti e pallone.CASTAN 6,5 Non ha punti diriferimento fissi e così prova acreare superiorità in mediana.TOROSIDIS 6,5 Ingabbia il«Gabbia» e si diverte a spingere.NAINGGOLAN 6,5 Non ha piedepreciso in impostazione, ma mettela grinta utile per cancellare l’abulia.STROOTMAN 6 Il gol divoratodavanti al portiere fotografa il suomomento non brillante.GERVINHO 6,5 In partenza hapochi spazi e si nota solo un quasi-gol, poi si aprono spazi e alloracresce.PJANIC 7 Solo quando si accendelui la squadra decolla: il gol lo

    premia.FLORENZI 6,5 L’avvio è tantovolenteroso quanto confuso, poiperò cresce e il tacco sulla terzarete è una delizia.

    h 7,5IL MIGLIORE

    DESTRO

    Partenza incerta, poi il gol (doppio)diventa la cura migliore per la suatimidezza. (Bastos s.v.)

     ALL. GARCIA 7 Stavolta schierauna formazione più equilibratae i risultati si vedono.

    GLI ARBITRI CELI 5 La partita non è complessa, ma il rigore chenega alla Samp sull’1-0 è errore grave, forse esagerato anche ilsecondo giallo per Gastaldello.Nicoletti 6 - Tasso 5; Gervasoni 6 - Nasca 5

    SAMPDORIA 5DA COSTA 6 Bravo su Strootman,rivedibile sulla punizione di Pjanic.DE SILVESTRI 6 L’avvio èincoraggiante, poi si spegne.MUSTAFI 5,5 Quando la squadra siallunga, comincia a ballare.

    h 6IL MIGLIORE

    GASTALDELLO

    Un primo tempo molto buono,santificato da un salvataggio sullalinea. Nella ripresa soffre di più, mal’espulsione pare esagerata.

    REGINI 5 L’anello più debole dellaretroguardia, come dimostra sullaseconda rete di Destro.PALOMBO 6 Una prima frazione didinamismo e fosforo, cala però alladistanza.OBIANG 6 Entra per Palombosenza demeritare.KRSTICIC 5 Bravo nel far girare lapalla, ma la grinta di Nainggolan looffusca.GABBIADINI 4,5 Largo sulla fasciasembra un gabbiano dal volo breve:serata da dimenticare.SORIANO 5,5 Alcune buone idee ealtrettanti spunti interessanti finchéla diga blucerchiata tiene.

    (Fornasier s.v.) WSZOLEK 6 Ha sfrontatezza espirito d’iniziativa sufficienti atenere viva la fascia e a procurarsiun rigore che l’arbitro gli negaOKAKA 5 Entra quando la partitaha detto già quasi tutto, fa in tempoa prendersi i fischi dei suoi ex tifosi.EDER 4,5 Consegna agli archivi la50a partita con la Samp annegandosenza gridare aiuto. Impalpabile.

     ALL. MIHAJLOVIC 5 La buonapartenza è un fuoco di paglia: dopoil vantaggio è come se la squadrapensasse già alla prossima partita.

    Miralem Pjanic fa festaper il 2-0 con Strootman

    e Nainggolan INSIDE

  • 8/17/2019 La Gazzetta Dello Sport - 17.02.2014

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    CHIARA ZUCCHELLI

    ROMA

    Alla vigilia aveva dettoche la Sampdoria avrebbetrovato «dei lupi incaz...», ma

    in realtà il più arrabbiato eralui. Lo dimostra quello che RudiGarcia dice al fischio finalequando si sfoga per le critiche,a suo dire ingiuste, che laRoma ha ricevuto dopo il 3-0di Napoli in Coppa Italia,mercoledì scorso: «Bisognadire le cose come stanno: c’èstata una mancanza di rispettoper la mia squadra. Siamosecondi, con dei numeriincredibili, stavolta abbiamodato la giusta risposta edimostrato che siamo forti».

    Totti soddisfatto Soprattuttoin difesa, la migliore della SerieA, un solo gol subìto nelleultime cinque partite dicampionato: «Abbiamo unattacco fortissimo e la miglior

    difesa d’Italia, la verità vienesempre dal campo - aggiungeil tecnico francese - . Adessodobbiamo riposare, mentre lealtre giocheranno in EuropaLeague e questo può essereun grande vantaggio per noiin chiave Champions». Direazione positiva, oltre aGarcia, parla anche FrancescoTotti, ieri in tribuna: «Adessocontano solo punti e risultati –dice il capitano –. Questo 3-0rappresenta una reazioneda grande squadra dopo leultime partite».

    © RIPRODUZIONE RISERVATA 

    SERIE A 24a GIORNATA

    il protagonista

    UNA MEDIA SUPER

    Un gol ogni 75 minuti

    Destro di rabbia«Serata perfetta»Dopo l’errore col Napoli l’attaccante si riscatta e ne fa due«Segno come Inzaghi? Magari... È un super complimento.Penso a fare più reti possibile anche per il Mondiale»

     ANDREA PUGLIESEROMA

    La delusione di Napoli sela sentiva ancora un po’ sullapelle e forse Garcia, quando al-la vigilia ha parlato di lupi affa-mati e «incazzati», si riferivaanche a lui, a Mattia Destro,che proprio al San Paolo avevaavuto subito la palla giusta perspedire la Roma verso la finaledi coppa. Un modo come un al-tro per caricare chi, dopo quelk.o., stava un po’ giù di moralee, tra questi,c’era proprio an-che Mattia. «Gol liberatorio?Diciamo che io gioco sempreper segnare e quando non ciriesco mi dispiace - ha dettoDestro dopo la prima delle duereti -. È stato un gol di rabbia,ci tenevo a farlo dopo quello

    sbagliato a Napoli. Ed è statoimportante perché ci ha per-messo di sbloccare il risulta-to». Ma è stato importante so-prattutto per lui, che nei 43 mi-nuti precedenti ci aveva prova-to, un po’ sbagliando, un po’pagando dazio alla fortuna. E aquell’esultanza rabbiosa diMattia (via la maglia, a costo diun’ammonizione che la Romagli perdonerà) ha fatto s eguitoquella di De Rossi (in panchi-na, da tifoso), di Ludovica Ca-ramis (la fidanzata di Destro,«Mi scoppia il cuore di gioia»)e i complimenti di Dodò («Mi-tico Mattia»).

    Grande o no? Con la doppiet-ta di ieri Mattia, da quando èrientrato dall’infortunio, incampionato tiene una media-gol mostruosa: 6 reti in 9 parti-

    te (una ogni 75 minuti gioca-ti). Da ieri sera Mattia è il nuo-

     vo capocannoniere della Ro-ma. «Segno come Inzaghi?Magari fosse, ci metterei unafirma, per me questo è un su-percomplimento», dice lo stes-so Mattia. Per ora i numeri cisono e sono da centravantid’oro, quello che Garcia cerca-

     va per variare il modulo di gio-co rispetto a quando al centrodell’attacco c’è Totti da «falsonove». «Lui è un grande attac-cante, un giocatore molto im-portante per me e per la squa-dra - dice Garcia -. Il dibattitosul suo valore lo lascio ad altri,io gli faccio i complimenti perquello che sta facendo. L’am-monizione? Peccato per quelcartellino, ma lui sa che puòfarlo una sola volta, per fortu-na non si è tolto la maglia an-

    che sul secondo gol». Già, infuturo magari imparerà anchea non farlo più, ma ieri eratroppo importante per nonscaricare tutta l’adrenalina inquel gesto, con tanto di ab-braccio a petto nudo proprio aRudi Garcia. «Ma il mister nonmi ha rimproverato per la ma-glia, mi ha fatto solo i compli-menti per il gol», chiarisceMattia.

    Tra Inzaghi e Vialli E alloraadesso la copertina è di dirittola sua, se l’è guadagnata con ilsudore, la fatica, ma soprattut-to con i gol, quelli che sono lasua linfa vitale. «È stata unagiornata perfetta, quando se-gno è sempre un momento im-portante - continua Destro -. Iocerco sempre di fare del miomeglio, le chiacchiere le lascio

    agli altri. L’importante è farebene sul campo, avere conti-nuità mi aiuta a raggiungere lacondizione. Dopo 8 mesi distop è fondamentale, la condi-zione aumenterà di gara in ga-ra. Io e Totti insieme? Pensosolo a dimostrare il mio valore,a fine anno si vedrà. È una cosaa cui penserà il mister, troveràlui la soluzione migliore. Perora penso solo a fare più golpossibili, anche per il Mondia-le, che è poi l’obiettivo di tutti».E se la media gol è altissima elo avvicina a Filippo Inzaghi, laterza rete ricorda per potenzaed esecuzione un altro centra-

     vanti doc, Gianluca Vialli. «Fa-re una carriera come la sua sa-rebbe un sogno», chiude Mat-tia. Già, e allora non gli restache continuare a segnare così.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA 

    Mattia Destro,22 anni, 6 gol in A

    quest’anno AFP

    GARCIA DOPO NAPOLI

    «Che rispostaLe critichesono ingiuste»

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  • 8/17/2019 La Gazzetta Dello Sport - 17.02.2014

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    QUI SAMPDORIA

    Mihajlovicè onesto:«K.o. meritato»

    ROMA (m.cal.) A SinisaMihajlovic e alla Sampdoria,era andata meglio il 9 gennaio,in Coppa Italia e con le riserve.I titolari si sono sbriciolati al54’, con il gol di Pjanic che ha

    chiuso la partita. Il serbo nonfa nulla per nascondersi:«Abbiamo persomeritatamente, ma ci abbiamomesso molto del nostro. Nelprimo tempo la Roma hacreato sempre sfruttando inostri errori e ci è andata tuttosommato bene perchéabbiamo preso solo un gol.Abbiamo fatto sempre lescelte sbagliate, e dopo ilsecondo gol non c’è statapartita».

    SqualificheCome se nonbastasse la sconfitta, ci simettono anche le squalifiche diDe Silvestri (ammonito, eradiffidato) e Gastaldello(espulso per doppiaammonizione) per Samp-Milan:

    «De Silvestri ha presoun’ammonizione per proteste,e non va bene; Gastaldello miha detto che non era fallo suo,ma non deve andare inscivolata così». Un gol subitonelle ultime tre partite, tre soloieri. «Abbiamo fatto unapartita normale, non daSampdoria dell’ultimo periodo– ammette Angelo Palombo -.Abbiamo sbagliato moltiappoggi e tante ripartenze.Mihajlovic? Dentro lospogliatoio non ci ha parlato».Ma non mancherà.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA 

    BOLOGNA

    Si torna al lavoroDa verificare Kone

    BOLOGNA Dopo il k.o. di Mi-lano, oggi pomeriggio i rossoblùtornano a Casteldebole in vistadell’anticipo di sabato contro laRoma. Da verificare le condizioni diKone (non utilizzato contro il Mi-lan). Probabile l’esordio da titolare

    dello svedese Friberg.

    DONNE

    Brescia forza 5Bene il Tavagnacco

    I posticipi della 20 agiornata:Perugia-Brescia 0-5, Tavagnacco-Valpolicella 8-0, Verona-Firenze3-0. Classifica:  Torres 55; Bre-scia* 54; Tavagnacco** 51; Verona41; Mozzanica 37; Riviera di Roma-gna*31; Pordenone 29, Res Roma26; Valpolicella 23; Firenze* 21;Chiasiellis, Inter*, Napoli 15; Co-mo* 13; Perugia** 10; Scalese* 6.(ogni * 1 gara in meno).

    CALCIO A 5

    Kaos ok in trasfertae raggiunge Napoli

    Posticipi 11a giornata: il Kaosha sconfitto 4-1 in trasferta la Lu-parense. Il Real Rieti ha sconfitto incasa 6-5 l’Acqua&Sapone Emme-gross. Infine 3-3 tra Pescara e La-zio. Class.:  Asti 25; Dhs Napoli,Kaos Futsal 16; Marca, Acqua&Sa-pone 15; Lazio, Luparense 14; Rieti13; Martina 11; Pescara 9.

    TELEVISIONE

    C’è De Laurentiisa «Football Station»

    Il presidente del Napoli, Au-relio De Laurentiis, oggi sarà a «Fo-otball Station» in onda su FoxSports alle ore 20.

    Taccuino4I NUMERI

    15Le partite

    casalingheconsecutive

    senza sconfitteper la Roma tra

    campionato e

    Coppa Italia (13vittorie e 2pari). L’ultimok.o. risale alderby del 26maggio 2013,nella finale di

    Coppa Italia

    8Le vittorie

    consecutivecasalinghe

    per la Roma tracampionato eCoppa Italia.

    L’ultimo stop deigiallorossi

    è datato 25novembre 2013,

    0-0 controil Cagliari

    MARCO CALABRESIROMA

     Allora il problema nonsono solo le curve. Se fuori dal-

    l’Olimpico erano stati espostidue striscioni di protesta («Me-glio una curva chiusa che unacurva ammaestrata» e «Bossi,Maroni e Salvini, quando la di-scriminazione regala quattri-ni…»), dentro si sono sentiti glistessi cori che alla Roma dopola gara con il Napoli del 5 feb-braio sono costati due giornatedi squalifica delle curve stesse,anche senza tifosi in Sud e inNord. Solita musica, stavoltadai distinti Sud: «Oh Vesuvio,lavali col fuoco» e «Odio Napo-li» quasi a voler sfidare Giudicesportivo, Corte di Giustizia fe-derale e Alta Corte del Coni,

    che sabato sera aveva rigettatol’urgenza del club per riaprirele curve per la partita di ieri.

    Novità  Hanno iniziato i di-stinti, subito applauditi dallatribuna Monte Mario. Dopo ilgol del vantaggio di Destro an-che una parte della stessa tri-buna si è unita al coro. Se inpassato la Monte Mario, con al-

    tri applausi, contribuiva a«oscurare» i cori delle curve,stavolta ha fatto da cassa di ri-sonanza. Tutto questo, mentrein tribuna Tevere avevano de-ciso di esporre gli striscioni ca-povolti, con l’eccezione di unoproprio contro la chiusura del-le curve: «Non c’è vera Romasenza il suo tifo, riaprite le cur-

     ve». Il d.g. Baldissoni, primadella partita, non ci era andatoleggero: «Difficile commenta-re la situazione grottesca in cuiè il calcio italiano. L’applicazio-

    ne di questa norma si è rivelataincoerente. Non facciamo maipolemiche contro gli arbitri e ilsistema, ma con lo stesso stilepretendiamo risposte urgenti».

     A rispondergli, sono stati i tifo-si della Roma. Domani, a que-sto punto, la strada del club –che sarà all’Alta Corte per di-scutere nel merito il ricorso perla chiusura delle curve per Ro-ma-Inter di sabato 1° marzo –sembra farsi in salita.

    Conseguenze Non è tutto: se,come prevedibile, i tre ispettoridella Procura federale (duesotto le curve, uno tra le pan-chine) avranno segnalato i co-ri, rischiano grosso anche i Di-stinti e la Monte Mario, antica-mera della chiusura dell’intero

    stadio. Il tutto senza conside-rare che sulla Roma, dopo larevoca della sospensiva per icori di discriminazione razzia-le di Roma-Napoli di campio-nato con quelli di Roma-Napolidi Coppa Italia, pende ancorala squalifica delle curve dopoMilan-Roma del 16 dicembre(il caso del presunto coro «ros-soneri squadra di neri»), so-spesa in attesa di accertamen-ti. L’Olimpico non ha rispar-miato neanche Mihajlovic: «Si-nisa zingaro» prima dellapartita, «mettete a sede» dopoil 3-0 di Destro.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA 

    SA fine gara la

    Roma corresotto la curva,desolatamente

    vuota. Fuori:«Meglio una

    curva chiusache una curvaammaestrata»IPP-D’ANNIBALE

    Le curve non ci sonoTutto lo stadio urlacontro i napoletaniProtesta totale contro la norma sulla discriminazione

    Rischio porte chiuse. Baldissoni: «Vogliamo risposte» 

  • 8/17/2019 La Gazzetta Dello Sport - 17.02.2014

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    12 LA GAZZETTA D ELLO S P ORT LUNEDÌ 17 FEBBRAIO 2014

     

    SERIE A 24A GIORNATA

    RincorsacontinuaDzemaili-Insignele gioie del NapoliSassuolo ultimoTerza vittoria in una settimana per gli azzurrianche senza 4 titolari. Per Malesani 3 k.o. su 3

    SASSUOLO 0

    NAPOLI 2

    PRIMO TEMPO 0-1

    MARCATORI Dzemaili al 37’ p.t.; Insigne al-l’11’ s.t.

    SASSUOLO (4-3-3)

    Pegolo; Antei, Cannavaro, Ariaudo (dal 37’s.t. Floccari), Longhi; Gazzola, Brighi, Mar-rone (dal 22’ s.t. Chibsah); Berardi, FloroFlores (dal 17’ s.t. Zaza), N. Sansone.PANCHINA Pomini, Polito, Pucino, Missiroli,Mendes, Farias. ALLENATORE Malesani.CAMBI DI SISTEMA dal 37’ s.t. 4-2-4BARICENTRO BASSO 50,1 metriESPULSI nessuno. AMMONITIMarrone, Ariaudo, Berardi, Zazaper gioco scorretto, Longhi per proteste.

    NAPOLI (4-2-3-1)

    Rafael; Maggio, Fernandez, Albiol, Ghou-lam; Dzemaili, Behrami (dal 40’ s.t. Radose-vic); Mertens, Hamsik (dal 35’ s.t. Henri-que), Insigne; Higuain (dal 26’ s.t. Pandev).PANCHINA Contini, Colombo, Reina, Reveil-lere, Britos, D. Zapata. ALLENATORE Benitez.CAMBI DI SISTEMA nessuno.BARICENTRO MEDIO 50,6 metriESPULSI nessuno. AMMONITI Insigne, Dzemaili, Radosevicper gioco scorretto.

     ARBITRO Calvarese di Teramo.NOTE paganti 9.918, incasso di 271.187 euro;abbonati 7.795, quota di 85.410 euro. Tiri inporta 1-8 (1 traversa). Tiri fuori 4-7. In fuorigio-co 10-2. Angoli 3-4. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 5’.

    Momentichiave

    Il Napoli passa in vantaggio al 37’ del primo tempo con Dzemaili:

    lo svizzero con un potente e preciso sinistro colpisce di primaintenzione dal limite un pallone che esce dall’area del Sassuolo ANSA

    Splendido il raddoppio firmato da Lorenzo Insigne: il talentonapoletano punta Paolo Cannavaro e poi con un destro a giropiazza il pallone all’angolo opposto. Gran gol e 2-0 per gli azzurri IPP

    DAL NOSTRO INVIATOFABIO BIANCHI

    @fabiowhitesREGGIO EMILIA

    Se giochi col tridente manon tiri mai in porta. Se af frontiuna grande del campionato conil lodevole intento di giocartelaalla pari ma poi dimentichi ne-gli spogliatoi la grinta che ogniprovinciale deve avere. Se haiin Berardi un fenomeno rilut-tante che dopo l’exploit col Mi-lan s’è perso, beh allora l’esito èscontato. Il Sassuolo si offre co-me un morbido boccone all’ap-petito del Napoli. Che con unsuper Insigne allunga sulla Fio-

    rentina e non molla la Roma. Fi-nisce 2-0, ma se il Sassuolo neavesse presi sette come nella ga-ra d’andata con l’Inter, nessunosi sarebbe stupito. Pegolo e unacerta dose d’imprecisione han-no evitato la figuraccia. Ma nonl’ultimo posto in classifica che ilCatania ha lasciato volentieri.

    Ricordi e maturità  In una diquelle riviste di club che conse-gnano negli stadi, campeggiavaun titolo beneaugurante: «Ilprimo punto non si scordamai». Già, il primo storico pas-settino in A il Sassuolo lo feceproprio al San Paolo: 1-1, reti diZaza e Dzemaili. Squadra e so-cietà si ricorderanno senz’altroquel risultato, ma evidente-

    mente hanno dimenticato comel’hanno ottenuto. Il Napoli inve-ce pare abbia imparato la lezio-ne a furia di lasciar punti perstrada con le piccole. Benitezaveva chiesto una prova di ma-turità ed è stato accontentato.Napoli padrone della sfida. Ri-sultato mai in discussione. Esoltanto un paio di pericoli, giàsi era sul 2-0. Divario tecnicoevidente. Ma anche un gap im-barazzante sotto il profilo fisicoe mentale. L’unico difetto delNapoli è stato quello di sbaglia-re troppi gol e non chiudere deltutto il match. Anche Higuain,prima di farsi male, ha sprecatoun delizioso assist di Insigne.

    Ma sono errori che possono co-star cari in altri tipi di gare. Quiè bastato il vantaggio di Dze-maili nel primo round (ancoralui, deve avercela col Sassuolo:ha colpito pure una traversa)ottenuto grazie a una rincorsadi una palla vagante di Ghou-lam con relativo cross. E il su-perbo gol all’incrocio alla DelPiero di Insigne nel secondo(ma viziato da un fallo di Behra-mi su Berardi a inizio azione).Un Insigne ottimo a tutto cam-po, coperture comprese. Ha fal-lito due occasioni nel finale per-ché ormai cotto. In sintesi, solobuone notizie per Rafone chenon ha risentito dell’assenza di4 titolari: Reina (turn over),Callejon, Inler e Jorginho

    (squalificati). Anche Behrami eDzemaili hanno giocato unagran partita. Segno di rosa buo-na per correre fino in fondo inItalia e in Europa League.

    Si fa dura La strada del Sas-suolo invece è sempre più in sa-lita. Ha cambiato molto nelmercato di gennaio. Forse trop-po. Per Malesani son 3 sconfittein 3 gare, ma bisogna dire cheha affrontato la rivelazione Ve-rona e le big Inter e Napoli. Nonesattamente la gare su cui pun-tare per fare punti. Il problemaè l’identità. Lungi da noi critica-re la filosofia offensiva che inuna provinciale va solo applau-

    dita. Ma se il risultato è un mi-sero tiro in porta (di Sansonenel finale) in tutta la gara c’èqualcosa da rivedere. Col Napo-li, il Sassuolo non riusciva mai aripartire né a tener su la palla.Le punte a volte hanno dovutoaggiungersi al centro o ai difen-sori per limitare i danni. Ma an-che quando la squadra ha pro-

     vato a spingere, non è che lepunte si siano messe in eviden-za. Nemmeno chi è entrato do-po (Zaza e Floccari). Malesaniha il duro compito di amalga-mare il più velocemente possi-bile vecchi e nuovi. Ma soprat-tutto aggiungere determinazio-ne e cattiveria. Fondamentaliper provare a salvarsi.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA 

    le Pagelle DI FA. BI.

    MARRONE E BERARDI AFFONDANO, BRIGHI OPACOSASSUOLO 5

    h 7IL MIGLIORE

    PEGOLO

    L’ultimo dei mohicani. Tienebloccato il risultato con unaprodezza su Higuain e dueottime parate, prima sisupera su Insigne e, infine,ancora su Higuain. Poi sideve arrendere.

     ANTEI 5 Trova Insigne in statodi grazia e viene superatospesso e volentieri. Provaqualche incursione in avanti

    per non demoralizzarsitroppo.CANNAVARO 5,5 Lo storico exavrebbe voluto fare migliorfigura davanti a Benitez: ècomunque il migliore làdietro. Tiene bene Higuain,ma lascia spazio a Insigneper trovare l’angolino. ARIAUDO 5 Ok, il centro nontiene. Ma ci sono troppi

    varchi, e le responsabilitàsono anche le sue (Floccaris.v.)LONGHI 5 Le fasce dellasofferenza. Con Mertens èdura per tutti, l’ha capitoanche lui.GAZZOLA 5,5 All’inizio è quelloche ci mette grinta, poi siadegua alla mediocrità.BRIGHI 5,5 Superato spessodai tagli centrali. Cerca dimettere ordine invano.MARRONE 5 Mezzo voto inmeno in rapporto alla suagiovinezza e alla grandi dotiche ha. Non parte maledavanti al suo ex compagno

    di Under 21 Insigne,ma poi si perde e si lasciasopraffare daicentrocampisti del Napoli.Combina ben poco.CHIBSAH 6 Entra con piùgrinta. Basta quella permettersi in evidenza nellapartita.BERARDI 5 Il fenomenoriluttante. Sembra si sia

    fermato al poker rossonero. IlSassuolo ha il freno a manotirato, e lui non fa nulla persvegliarlo. Forse preferisceagire da seconda punta,piuttosto che essereimpiegato sulla fascia.FLORO FLORES 5 Unapunizione per dirsi addio. Aparte quella, un paio dimovimenti ma non riesce maia liberarsi al tiro.ZAZA 5,5 Più vivace di Floro,anche perché quando entra ilSassuolo tenta di spingeremaggiormente. Sotto portasbaglia, però.N. SANSONE 5,5 Non è

    pervenuto nel primo round.Meglio in copertura. Nelsecondo tempo è suo l’unicotiro nello specchio dellaporta. ALL. MALESANI 5 Tre gare,altrettante sconfitte. Ha,però, l’alibi di aver trovatosulla sua strada Inter e Napolie pure una squadra nuova daamalgamare.

    ARBITRI CALVARESE 6 Giusti i cartellini. Prestazione discreta macchiata però da un fallo non visto nell’azione che porta al gol di Insigne. GALLONI 5,5 – COSTANZO 6. BANTI 6 – CIAMPI 6.

    NAPOLI 7RAFAEL 6,5 Elogio delladisoccupazione per quasi tuttala partita. Ma quando c’è dalavorare, lui risponde presente:ottima respinta sul tiro diSansone.

    MAGGIO 6  Non è il suo periodomigliore. Spinge poco e in fasedifensiva si concede qualchedistrazione. Insomma, si limitaal compitino. Ma non fa danni.FERNANDEZ 6,5 I lanci sono darivedere. Per il resto se la cavapiù che egregiamente, ancheper la facilità della parita.

     ALBIOL 7 Il lavoro non è duro,appunto. Tuttavia i palloni altison tutti suoi e quando può,parte d’anticipo.GHOULAM 6,5 Ha il grandemerito di rincorrere la palla peril vantaggio del Napoli. Facilitàdi corsa e di cross le sue dotimigliori. Non è bello da vederema efficace.DZEMAILI 7 Gol del’1-0,

    traversa e buona presenza acentrocampo, se si faeccezione per la parte inizialedove sbaglia qualche passaggiodi troppo. Con il Sassuolo èsempre protagonista, comedimostra il gol anche all’andata.BEHRAMI 7 Il mastinosvizzero-napoletano. Èovunque, a mordere caviglie efar ripartire l’azione. Unafreccia preziosa in più nell’arcodi Benitez.(RADOSEVIC S.V.)MERTENS 6,5 L’olandesinovolante quando parte insinua ilpanico nella difesa emiliana.Meno efficace del solito sottoporta.HAMSIK 6 I primi tiri (fuori) delNapoli son tutti suoi. Ci metteimpegno e qualità. Sembra increscita, ma non è ancora ilvero Hamsik, quello che spaccale partite.ENRIQUE 6 Gioca nell’ultimoquarto d’ora mettendo inmostra buona visione di gioco.

    h 7,5IL MIGLIORE

    INSIGNE

    Lorenzo il magnifico,finalmente. Delizioso invito perHiguain, un gol capolavoro, conun interno a girare «alla DelPiero». Eppoi grande sacrificioin copertura. Stanco, sbagliadue occasioni nel finale dipartita. Perdonato.

    HIGUAIN 6 Il castigatore cheinvece perdona. Pegolo gli diceno da due passi, ma lui di solitoquelle occasioni non se le fascappare. Poi traccheggia finoall’infortunio.PANDEV 6,5 Vivace e in ottimaforma. Bel numero in area, dagiocoliere col tiro finale chePegolo agguanta, negandogli ilgol. ALL. BENI TEZ 7  Il tecnicospagnolo ha chiesto maturità,l’ha ottenuta. Anche senzaquattro più o meno titolari, hasempre più il piglio da grandesquadra.

    HIGUAIN NON CASTIGA, MERTENS È EFFERVESCENTE

    Lorenzo Insigne, 22 anni, esultadopo aver segnato il 2-0, il suosecondo gol in campionato equarto stagionale IPP

  • 8/17/2019 La Gazzetta Dello Sport - 17.02.2014

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    LUNEDÌ 17 FEBBRAIO 2014 LA GA ZZETTA D ELLO SPORT 13

     

    il personaggioBENITEZ

    Rafa eguagliail record di punti

    e firma la suaprima impresa«Resteremoad alti livelli»Con questa vittoria arriva a 50 punti alprimo anno, raggiungendo il traguardo-scudetto di Bigon. Poi chiude la polemicacon l’Inter: «Ce l’ho solo con Moratti»

    MALESANI: «BUONA GARA»

    Cannavaro,saluti da exma non parla

    Nessuna dichiarazionenel dopo partita. PaoloCannavaro ha preferitostarsene in silenzio: da quandoè andato via, non è mai statopolemico con il club. Ieri, letelecamere si sono soffermatesulla stretta di mano con RafaBenitez e sul quel sorrisoforzato che l’ex capitano ha

    rivolto a colui che l’haemarginato ed escluso dalprogetto tecnico. Non saràstato facile per lui affrontare gliex compagni e quegli amici coiquali tutt’ora vive le sue seratedi libertà a Napoli. In ogni modo,nessuno ha drammatizzato perla sconfitta, anche AlbertoMalesani ha ammesso il valoredell’avversario. «Abbiamoaffrontato una grande squadrache ci ha messo in difficoltà piùvolte. È una di quelle gare che osubito riesci a centrare il colpoo dopo diventa difficile.Comunque abbiamo fatto unabuona gara», ha sintetizzato iltecnico emiliano nel dopo gara.

    mi.mal.

    DAL NOSTRO INVIATO

    MIMMO MALFITANOREGGIO EMILIA

    Gli sono bastati appenasette mesi per conquistarsi unposto nella storia del club.Con la vittoria sul Sassuolo,Rafa Benitez ha eguagliato ilrecord di punti, 50, ottenutida un allenatore al primo an-no sulla panchina del Napoli,dopo 24 giornate. Record sta-bilito da Albertino Bigon, nel-la stagione ‘89-90, quella delsecondo scudetto (calcolandotre punti a vittoria anche allo-ra, quando se ne assegnavanodue). Adesso gli basterà fare 4

    punti nelle prossime due par-tite per staccarsi in testa a que-sta speciale classifica, perchéalla ventiseiesima quel Napoliperse a San Siro, contro l’In-ter. «Sono soddisfatto per que-sta vittoria, mi è servita percapire che, tutto sommato, lasquadra è in grado di giocareanche tre partite in una setti-mana, a differenza di quanto èstato detto è scritto nel recen-te passato. I ragazzi stanno be-ne fisicamente e possiamocontinuare a giocare ad alti li- velli», ha affermato Beniteznel dopo partita. Tre vittoriein sette giorni spiegano benela forza di questa squadra, at-tesa da un altro impegno gra- voso, giovedì sera, in Galles,

    dove giocherà la gara d’anda-ta dei sedicesimi di finale diEuropa League. «Sarà moltodifficile questa trasferta. Michiedete la finale, ma saràcomplicato, questa manifesta-zione durerà ancora molto»,ha spiegato Benitez che ha ri-badito quanto sia prioritario ilcammino in campionato e larincorsa sulla Roma per siste-marsi al secondo posto. L’ideadi finire terzo e di dover gioca-re i preliminari di ChampionsLeague non gli piace affatto, sitratta di un’eventualità che

    sconvolgerebbe parecchio iprogrammi di preparazionedel Napoli nella prossimaestate.

    Polemica Ausilio Se nessunoglielo avesse chiesto, proba-bilmente, l’allenatore spagno-lo non avrebbe replicato alledichiarazioni di Piero Ausilio,il d.t. dell’Inter, che sabatol’aveva invitato a smettere diparlare del suo passato neraz-zurro. Ma dinanzi alla doman-da specifica, Benitez ha rispo-sto senza indugiare un solo at-

    timo. «Mi sono state chieste leimpressioni e le differenze trale mie vecchie squadre e io horisposto e non ci ho trovatonulla di offensivo in quello cheho detto. Piero è un bravo ra-gazzo e lavora per l’Inter, locapisco, deve fare finta di direqualcosa, perché questo è ilsuo lavoro. Io non ce l’ho conl’Inter, ma con Moratti chenon ha mantenuto le promes-se».

    Insigne gol Ci ha provato eriprovato nelle ultime setti-

    mane e, finalmente, il gol è ar-rivato. Si, proprio come piac-ciono a lui, con quel tiro a girodi destro che ha lasciato sullegambe il bravo Pegolo. Unaprodezza che ha rilanciato Lo-renzo Insigne, quel talentoche tutta Napoli tiene a cuoree che, però, s’intravede soltan-to a sprazzi. Contro il Sassuo-lo, qualcosa è cambiato, il gio- vane attaccante ha segnato edha anche disputato una buonapartita, meritandosi il giudi-zio migliore. «Vittoria impor-

    tante, siamo stati uniti fino al-la fine e siamo riusciti a vince-

    re. Il gol? Sapevo che sarebbearrivato, ho imparato a nonabbattermi», ha detto il ragaz-zo il cui pensiero è già rivoltoal Galles, dove giovedì sera sigiocherà per l’Europa League.«Sarà una gara fondamentale, vogliamo battere lo Swansea eavvicinarci alla finale». A finegara c’è stato l’abbraccio conPaolo Cannavaro, l’amico disempre. «Ci siamo salutati, ioho scambiato la maglia conlui, perché resta sempre il miocapitano».

    © RIPRODUZIONE RISERVATA 

    «Ho aspettatoil gol, sapevosarebbe arrivatoe non mi sonomai abbattuto

    LORENZO INSIGNEATTACCANTE NAPOLI

    IL PIBE HA SALUTATO L’ITALIA

    L’ambasciatore Maradona esulta«Torno per la finale di Coppa Italia»

    ROMA Arrivederci, Italia.Diego Armando Maradona èripartito ieri alle 18.40 per Dubaida Milano, in fondo ad un touresaltante: cominciato col blitzportafortuna al San Paolo inoccasione di Napoli-Roma diCoppa e concluso ieri con unavisita-lampo a Barcellona(invitato in qualità diAmbasciatore dello Sport diDubai per l’organizzazione ditornei con squadre spagnole eitaliane) e con un volopomeridiano per l’emirato con

    scalo tecnico a Milano,appunto. Negli ultimi giorni il

    Pibe ha chiarito «di non essereun evasore fiscale, di rifiutare apriori ogni ipotesi di sanatoria edi sentirsi disponibilecomunque a chiudere lafaccenda versando al Fisco 3milioni di euro». Ma ieri il suoprimo pensiero è stato il Napoli:

    «Sono felice per la vittoria sulSassuolo – ha detto -, lasquadra era talmente carica

    dopo la vittoria sulla Roma chenon poteva non continuare sullastessa scia. Auguro agli azzurritante altre vittorie e mi sento diessere il loro ambasciatore nelmondo. Tornerò a maggio per lafinale di Coppa Italia con laFiorentina: potete contarci».

     Alessio D’Urso

    © RIPRODUZIONE RISERVATA 

    Rafa Benitez, 53 anni, è alla sua prima stagione sulla panchina del Napoli AP

  • 8/17/2019 La Gazzetta Dello Sport - 17.02.2014

    14/44

    14 LA GAZZETTA D ELLO S P ORT LUNEDÌ 17 FEBBRAIO 2014

     

    TRA SERIE A E CHAMPIONS

    4LE RETI

    «LONTANE»

    SIL NAPOLI

    INSEGUEQuesta la

    classifica di A inbase ai gol

    realizzati su tirida fuori area:

    Milan 14Napoli 12Fiorentina 11Juventus 10

    Verona 8Roma 6

    Atalanta,Cagliari,

    Lazio,Livorno

    e Parma 5Sampdoria 4

    Bologna,Torino

    e Udinese 3Catania,

    Genoae Sassuolo 2

    Chievoe Inter 1

    I GIOCATORIE questa è la

    parte alta dellamedesima

    classifica, pergiocatori:Balotelli

    (Milan) 5Iturbe

    (Verona) 4Conti

    (Cagliari),Rossi

    (Fiorentina),Pirlo

    (Juventus)e Hamsik(Napoli) 3

    DAL NOSTRO INVIATO

    VINCENZO D’ANGELOVIAREGGIO (Lu)

    L’uomo delle finali all’ap-puntamento con la storia. Pip-po Inzaghi lancia la rivincitaall’Anderlecht (l’anno scorsostessa finale, ma vinsero i belgi3-0) consapevole che una vit-toria permetterebbe al Milandi stabilire il nuovo record del

     Viareggio. Lui che da giocatorene ha giocate 13, lui che è sta todecisivo in finali di Cham-pions, di Supecoppa europea eMondiale per club, potrebbeconsegnare al Milan la nonaCoppa Carnevale, che farebbedel Milan il club più titolato deltorneo. «È una grande chance— dice —, vogliamo vincere».Gennaio è alle spalle, così co-me la possibilità di lasciare laPrimavera. Inzaghi è stato a unpasso dalla prima squadra, poidal Sassuolo. Passata la burra-sca, non ha rimpianti: «Sonocontento per Seedorf e faccio iltifo per lui. Siamo amici e sono

    sicuro che Clarence saprà ri-portare il Milan ai fasti di una

     volta, ma va lasciato lavorare.Io anche da giocatore ho dovu-to sudare partendo dalla C perarrivare sul tetto del mondo.Sono contento di essere rima-sto, fossi andato al Sassuoloavrei lasciato il lavoro a metà, enon è da me. E poi mi dispiace-

     va non vivere il Viareggio. So-gnavo la rivincita con l’Ander-lecht (anche se nel 2013 inpanchina c’era Dolcetti,ndr), èla mia storia che lo dice: chi miha battuto poi lo batto». Su Ba-lotelli non si sbilancia: «È unfuoriclasse e ha fatto un golpazzesco al Bologna, ma nonmi piace parlare di chi non a lle-no. Parliamo di Petagna, Vido,Pinato...». Magari saranno lorooggi a parlare sul campo. Inza-ghi sogna il titolo e una carrie-ra come Ancelotti: «Mi piace-rebbe insegnare ai ragazzi unadelle tante cose che ho impara-to da lui». Tanto per comincia-re, c’è la finale da vincere.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA Filippo Inzaghi, 40 anni IPP

    MARCO PASOTTO

    MILANO

    I 39 metri del destro diBalotelli sono evidentementequalcosa di fuori dalla norma.Ma giusto per la distanza. Per-ché in realtà, quando si parla ditiri al di qua dei confini del-l’area, il Milan quest’anno stadimostrando di avere le idee

    molto chiare. Sono ben 14, suun totale di 37, le reti in cam-pionato che arrivano da con-clusioni scoccate prima dei 16metri. Il 38 per cento. Ma so-prattutto, è una cifra che fa delMilan il massimo cecchino deltorneo in questa specialità.

    Linee orizzontali Una cifrache può sembrare casuale, mache in realtà racchiude diversiragionamenti. In prima battu-ta, la difficoltà della squadraad arrivare sottoporta, o co-

    munque in area. Una proble-matica che il cambio di sistemaha contribuito a evidenziare:giocare con uno schieramentomolto offensivo non garantisceautomaticamente un alto coef-ficiente di pericolosità. Tant’è

     vero che i quattro giocator iavanzati fanno una fatica tre-menda a infilarsi, a trovare var-

    chi, a entrare in area. Il Milanporta palla, la tiene abbastanzaagevolmente fino alla trequartiavversaria, e poi si spegne la lu-ce: ovvero la circolazione delpallone, oltre a rallentare, fini-sce con lo svilupparsi sostan-zialmente in orizzontale, conun tiqui-taka insistito e a volteabbastanza lezioso in cui nes-suno riesce a dare un punto diriferimento in area. Basti pen-

    sare che venerdì col Bolognal’enorme possesso palla rosso-nero (70,1%!) ha prodotto no-

     ve tiri verso la porta avversaria(di cui soltanto quattro nellospecchio). Pochi, di fronte a undominio di campo così netto.

    Davanti a tutti Ecco alloracorrere in aiuto il tiro da fuori.Spesso, scatta come una rea-zione psicologica nella testadei giocatori, che si accorgonodi quanto sia complicato arri-

     vare vicino alla porta gestendo

    palla, e decidono quindi di affi-darsi a potenza e coordinazio-ne. Il Milan, dicevamo, ci è giàriuscito 14 volte. Seguono Na-poli (12), Fiorentina (11), e Ju-

     ve (10). La parte positiva dellaquestione ovviamente è averein rosa giocatori in grado di su-perare i portieri dalla lunga di-stanza. Balotelli, tanto per fareun nome nuovo, comanda an-che questa classifica: quella al

    Bologna è la quinta conclusio-ne vincente di questo campio-nato, e se non altro dà un sensoalle sue innumerevoli fughedall’area. Mario primeggia da-

     vanti al veronese Iturbe (4),Conti, Rossi, Pirlo e Hamsik (3). C’è anche un altro lato del-la medaglia che brilla: riusciread arrivare al tiro nelle condi-zioni migliori per effettuarlo,significa spesso aver preparatobene l’azione. Si può ripartireda qui.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA 

    TORNEO DI VIAREGGIO LA FINALE

    Inzaghi ultimo atto: «Anderlecht, voglio la rivincita»IlMilan cerca il nonotitolo a Viareggiocontro i campioniin carica. Il tecnico:«Grande chance»

    Si assegna oggi la 66a Coppa Carnevale.Il Milan è la squadra che ha vinto più ti-toli insieme a Fiorentina e Juve (8). Que-sto l’albo d’oro delle ultime 20 edizioni.2013 ANDERLECHT (BELGIO)2012 JUVENTUS2011 INTER2010 JUVENTUS2009 JUVENTUS2008 INTER2007 GENOA2006 JUVENTUD (Uruguay)

    2005 JUVENTUS2004 JUVENTUS2003 JUVENTUS2002 INTER2001 MILAN2000 EMPOLI1999 MILAN1998 TORINO1997 BARI1996 BRESCIA1995 TORINO1994 JUVENTUS1993 ATALANTA

    l’albo d’oro

    Per i rossoneri

    8 successi come

    Juve e Fiorentina

    COSÌ IN CAMPO A VIAREGGIO, ORE 15

    TAMAS

    3

    DE SANTIS

    15

    PACIFICO

    4

    CALABRIA

    2

    BENEDICIC

    10

    MODIC

    14

    PETAGNA

    9

    MASTALLI

    17

    VIDO

    20

    PINATO

    7

    GORI

    1

    GIES

    1

    BASTIEN

    14

    DENDONCKER

    8

    JAADI

    7

    SOUMARE

    18

    LEYA

    9

    KINDERMANS

    15

    CARVALHO

    6

    ISCI

    3

    HAAGEN

    4

    MATTHYS

    5

     ARBITRO Orsato di Schio GUARDALINEE Liberti - PadovanTV Rai Sport1

    INTERNET www.gazzetta.it

    MILAN 4-3-3   ANDERLECHT 4-2-3-1

     ALLENATORE: Peeters.PANCHINA: 13 Bossin,17 Bourard, 10 H’Maidat,19 Lapage, 16 Falsaperla.SQUALIFICATI: D’Albertoe Kawaya.

     ALLENATORE: Inzaghi.PANCHINA: 12 Ferrari, 6 Iotti,13 Simic, 16 Saporetti,5 Piccinocchi, 8 Bende Bende,21 Pedone, 24 Aniekan,11 Di Molfetta, 18 Fabbro,19 Cernigoi, 23 Barisic.SQUALIFICATI: nessuno.

    galleria

    Il destro di KakàLa precisionedi Taarabt e lapunizione di Balo

    MILAN-LAZIO 1-1

    Kakà: destro a giroKakà segna il gol vittoria con un magistrale destro a giro AFP

    Milan da 3Ecco la specialitàdi Balo & Company

    Già 14 gol da fuoriLontano dall’area i rossoneri si scatenano:

    nessuno ha fatto tante reti dalla lunga distanza Mario Balotelli, 23 anni, vede Curci un po’ fuori dai pali e lo punisce con un destro pazzesco LAPRESSE

    l’Analisi

    GDS

    Di Mario i due gol più «distanti»Il grafico illustra le posizioni dei 14 gol

    realizzati dal Milan fuori dall’area di rigore. Idue puntini rossi più arretrati appartengono aBalotelli: quello centrale è la punizione del 2-2di Livorno, quello laterale la rete al Bologna

    E’ oltre un terzodel bottinototale incampionatodel Milan

    Fra i motivile difficoltàad arrivare inarea, ma anche latecnica individuale

    NAPOLI-MILAN 3-1

    Taarabt: azione solitaria, poi di precisioneTaarabt, debutto con gol: tutto da solo e destro millimetrico REUTERS

    LIVORNO-MILAN 2-2

    Balotelli: punizione terra-ariaBalotelli riporta il Milan in parità con un missile da 25 metri ANSA

  • 8/17/2019 La Gazzetta Dello Sport - 17.02.2014

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    LUNEDÌ 17 FEBBRAIO 2014 LA GAZZETTA D ELLO S P ORT 15

     

    TRA SERIE A E CHAMPIONS

    Ricardo Kakà, 31 anni, ha segnato una sola rete in Champions League in questa stagione LAPRESSE

    GETAFE 0

    REAL MADRID 3

    PRIMO TEMPO 0-2

    MARCATORI Jesé (R) al 5’, Benzema (R) al 27’p.t.; Modric (R) al 21’ s.t.

    GETAFE (4-2-3-1)Moyá 5; Valera 5, Lisandro 5, Alexis 4,5, Viga-ray 6; Borja 5 (dal 19’ s.t. Lacen 5), Juan Ro-dríguez 6; Pedro León 5 (dal 27’ s.t. Sarabia5,5), Diego Castro 6, Gavilán 5; Colunga 5 (dal7’ s.t. Lafita 5). PANCHINA   Codina, Michel,Fornies, Sammir. ALL. Lusi Garcia 5. ESPULSInessuno.  AMMONITI Juan Rodríguez, Valeraper gioco scorretto, Alexis per comporta-mento non regolamentare.

    REAL MADRID (4-3-3)Diego López 6; Arbeloa 6,5, Pepe 6,5, SergioRamos 5,5, Marcelo 6; Modric 7 (dal 35’ s.t.Illarramendi 6), Xabi Alonso 6,5, Di María 7(dal 38’ s.t. Casemiro 6); Bale 5, Benzema 7(dal 28’ s.t. Isco), Jesé 7. PANCHINA Casillas,Nacho, Varane, Coentrao. ALL. Ancelotti 7.ESPULSI nessuno.  AMMONITI Bale per giocoscorretto, Benzema, Modric, Di Maria percomportamento non regolamentare.

     ARBITRO  Perez Montero 5,5

    NOTE spettatori 10.000 circa. Tiri in porta 1-8; tiri

    fuori 6-6; angoli 7-10; in fuorigioco 1-2. Recuperi

    p.t. 0; s.t. 3’.

    Carica Diego Costa«Balotelli superServe un partitone»L’attaccante dell’ Atletico Madrid: «Mario è uno

    dei migliori al mondo. E i rossoneri non sono in crisi»

    VERSO LA SFIDA DI MERCOLEDÌ

    In 65 mila a San Siro

    Rami: «Stiamo attentialle loro ripartenze»

    MILANO

    Non si registrerà il tuttoesaurito, ma si giocherà co-munque davanti a una grandecornice di pubblico la sfida dimercoledì sera a San Siro con-tro l’Atletico Madrid. Nono-stante una stagione afflitta damille difficoltà, le note dellaChampions stanno al popolo

    milanista come il flauto al ser-pente dell’incantatore. Non sipuò resistere. Rispetto alle tresfide della fase a gironi, non so-no più contemplati i mini-ab-bonamenti (quest’anno ne so-no stati venduti quasi 45 mila),quindi prevarrà il fascino dellagara secca. Si parla di circa 65mila spettatori. Da Madrid è at-tesa una nutrita spedizione, dicirca 4 mila tifosi. Per ora nes-

    sun indizio sulla presenza diBerlusconi. Intanto Rami, unoche l’Atletico lo conosce essen-

    do arri