La Gazzetta dello Sport (04-03-2015)

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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 venerdì 3 aprile 2015 anno 119 - numero 79 euro 1,40 9 771120 506000 50 4 0 3> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano PIOLA A PAGINA 29 RINASCITA ROSSA 29 DA NON PERDERE 1 La favola del Carpi Castori ha costruito un gruppo da «Serie A» BINDA A PAGINA 21 Luna Rossa dice stop Addio Coppa America tra polemiche e sospetti BONTEMPELLI, PASINI A PAGINA 37 Nibali scrive all’Uci «Fidatevi della mia storia Io simbolo di pulizia» GHISALBERTI, GIALANELLA A PAG. 32 2 3 L’ANALISI di Dan Peterson 25 L'ARTICOLO A PAGINA 25 Sospensioni, freni, turbo: tutti i segreti della Ferrari IL BASKET DI METTA E’ GIÀ SPETTACOLO Prima del debutto di Ron Artest, alias Metta World Peace, a Pistoia, ho cercato di mettere le mani avanti su queste pagine, chiedendo ai tifosi di Cantù e agli appassionati di basket, di non aspettarsi troppo: Metta era appena sbarcato da L.A., era stanco e in più doveva da subito inserirsi in un contesto nuovo. ELEFANTE A PAGINA 8 Il presidente del Palermo gioca la sfida a Inzaghi a carte scoperte Zamparini, 73 anni, è presidente del Palermo dal 2002 8 ZAMPARINI BOOM «GALLIANI FIGLIO DI PAPÀ SILVIO: PENSA SOLO PER SÉ» TOSI A PAGINA 22 22 UN CASO AL BOLOGNA Attenti con WhatsApp Cacia è la prima vittima: squalificato per offese Schwazer nerissimo: «Non è vero che il mio rientro è una trovata pubblicitaria, parola di Francesco Amadori» IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchi w SPORTWEEK LA BELLA VIDA DI OSVALDO A BUENOS AIRES CON JIMENA Champions di volley con Busto e il debutto di Metta a Cantù Un weekend tutto in HD «KALLE» RUMMENIGGE: INTERVISTA ESCLUSIVA L’EUROPA SALVI INTER E MILAN L’a.d. del Bayern tende la mano: «La Champions ha bisogno di San Siro. Impossibile colmare i buchi col fair play. Tocca a noi, grandi squadre, trovare la soluzione» PIERFRANCESCO ARCHETTI A LLE PAGINE 2-3 Karl Heinz Rummenigge, 59 anni, a.d. del Bayern CLUB ROSSONERO IN VENDITA MESE DECISIVO MILAN LA CINA E’ VICINA 1 Berlusconi avrebbe rivelato: «Cedo il 75 per cento ai cinesi». 1 E ieri sera ad Arcore c’era Richard Lee, uomo d’affari di Hong Kong 1 Ma resta aperta la pista thailandese PASOTTO ALLE PAGINE 6-7 Silvio Berlusconi, 78 anni, insieme alla figlia Barbara, 30 Nel cerchio il presidente rossonero in tribuna a San Siro durante Milan-Fiorentina accanto al magnate Richard Lee

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Page 1: La Gazzetta dello Sport (04-03-2015)

www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 venerdì 3 aprile 2015 anno 119 - numero 79 euro 1,40

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PIOLA A PAGINA 29

RINASCITA ROSSA29 DA NON

PERDERE

1 La favola del CarpiCastori ha costruitoun gruppo da «Serie A» BINDA A PAGINA 21

Luna Rossa dice stopAddio Coppa Americatra polemiche e sospettiBONTEMPELLI, PASINI A PAGINA 37

Nibali scrive all’Uci«Fidatevi della mia storiaIo simbolo di pulizia»GHISALBERTI, GIALANELLA A PAG. 32

2

3

L’ANALISIdi Dan Peterson

25

L'ARTICOLO A PAGINA 25

Sospensioni, freni, turbo:

tutti i segretidella Ferrari

IL BASKET DI METTAE’ GIÀ SPETTACOLO

Prima del debutto di Ron Artest, alias Metta World Peace, a Pistoia, ho cercato di mettere le mani avanti su queste pagine, chiedendo ai tifosi di Cantù e agli appassionati di basket, di non aspettarsi troppo: Metta era appena sbarcato da L.A., era stanco e in più doveva da subito inserirsi in un contesto nuovo.

ELEFANTE A PAGINA 8

Il presidente del Palermo giocala sfida a Inzaghi a carte scoperte

Zamparini,

73 anni, è

presidente del

Palermo

dal 2002

8

ZAMPARINI BOOM «GALLIANI FIGLIODI PAPÀ SILVIO: PENSA SOLO PER SÉ»

TOSI A PAGINA 22

22

UN CASO AL BOLOGNAAttenti con WhatsApp

Cacia è la prima vittima:squalificato per offese

Schwazer nerissimo: «Non è vero che il mio rientro è unatrovata pubblicitaria, parola

di Francesco Amadori»

IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchi

w

SPORTWEEKLA BELLA VIDADI OSVALDOA BUENOS AIRESCON JIMENA

Champions di volley con Bustoe il debutto di Metta a Cantù

Un weekend tutto in HD

«KALLE» RUMMENIGGE: INTERVISTA ESCLUSIVAL’EUROPA SALVI INTER E MILANL’a.d. del Bayern tende la mano: «La Champions ha bisogno di San Siro. Impossibile

colmare i buchi col fair play. Tocca a noi, grandi squadre, trovare la soluzione»PIERFRANCESCO ARCHETTI A LLE PAGINE 2-3Karl Heinz Rummenigge, 59 anni, a.d. del Bayern

CLUB ROSSONEROIN VENDITA

MESE DECISIVOMILANLA CINA E’ VICINA

1Berlusconi avrebbe rivelato: «Cedo il 75 per cento ai cinesi».

1E ieri sera ad Arcore c’era Richard Lee, uomo d’affari di Hong Kong

1Ma resta aperta la pista thailandese

PASOTTOALLE PAGINE 6-7

Silvio Berlusconi, 78 anni, insieme alla figlia Barbara, 30

Nel cerchio il presidente rossonero in tribuna a San Siro durante

Milan-Fiorentina accanto al magnate Richard Lee

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A TU PER TU CON...

Rummenigge

«AIUTIAMOMILAN E INTER

A RISOLLEVARSI L’EUROPA

NE HA BISOGNO»

L’INTERVISTA di PIERFRANCESCO ARCHETTIINVIATO A MONACO DI BAVIERA (GERMANIA)

R iprendono i campionati e Karl-HeinzRummenigge può scrutare dalla fi-nestra del suo ufficio gli allenamentidel Bayern al completo. «Purtroppomi devo spesso occupare anche della

politica, ma la cosa più emozionante per merimane il calcio giocato» racconta l’a.d. dei ba-varesi e presidente dell’Eca, l’associazione deiclub europei. In questa sosta delle nazionali hatrattato più con la politica che con il pallone eha incontrato anche un pezzo d’Italia.

Ha fatto i complimenti ad Andrea Agnelli per il quarto scudetto di fila?«No, non lo ha ancora vinto,quindi non si devono fare. L’hovisto alla riunione a Stoccol-ma, mi sono complimentatosoltanto per la Champions: haeliminato il Borussia, non erafacile. La Juve ha giocato be-ne, è passata con merito. Oraha avuto un sorteggio buono.Da non sottovalutare ma buo-no».

Potete incontrarvi in semifina-le, o più avanti. Le andrebbe be-ne?«Speriamo di vederci, signifi-

ca che passiamo tutte e due. Con Agnelli ho unbuon rapporto: è leale, professionale, grazie alui la società è rinata dopo quattro anni di bu-io. Sono risaliti».

A Milano invece possono andare incontro alla prima stagione di sempre senza coppe euro-pee. Le dispiace?«Sì, se va così è un peccato non solo per i clubma anche per il calcio italiano e quello euro-peo. Squadre come il Milan e l’Inter hanno grossi nomi che servono alla competizione. Malamentarsi non serve, ho visto l’altro ieri ancheMarco Fassone, oltre a Umberto Gandini, e su-bito ho pensato che cinque anni fa l’Inter avevala Champions League in mano. Il calcio è così,

a volte strano, ma qualcosa negli ultimi cinqueanni è andato male».

Come ci si può rialzare e in quanto tempo?«Bisogna avere un piano chiaro con tutte lepossibilità finanziarie a disposizione, ma sen-za andare contro il fair play finanziario. Dob-biamo ricordare che l’Inter è sotto inchiesta per le regole non rispettate. Anche noi comeassociazione dei club dobbiamo pensare comesi potrebbero aiutare nel financial fair playcerte squadre come Inter e Milan, perché sonodanneggiate in questo senso. Se hai un buco,difficilmente ne puoi uscire senza denaro fre-sco. Leggo che il Milan può essere venduto, mail proprietario nuovo non può mettere troppocapitale senza andare contro le limitazioni Ue-fa. Quindi tocca anche a noi nomi grossi scova-re una soluzione per non penalizzarle di più».

Una sorta di solidarietà europea?«Ci sono gli statuti chiari, rigidi ma dobbiamorifletterci, per non danneggiare troppo. Quasitutte le società dell’Est soffrono perché nonhanno troppi ricavi da televisioni, sponsor,merchandising. Quindi dobbiamo studiare co-me si potrebbe dare una mano a questi club,ma pure ad alcuni big dell’Ovest che adesso sitrovano in difficoltà».

Nell’attesa parla il campo: che una riserva del Bayern come Shaqiri sia tra i migliori dell’Interè un segnale netto di differenza?«Shaqiri doveva giocare per forza, gli ho consi-gliato di andare all’Inter anche se molte inglesilo volevano. Con le difficoltà interiste è un ac-quisto azzeccato, ha qualità, è giovane, è ingrado di fare la differenza. E diventerà ancorpiù stabile con il tempo perché deve sentirsibene, sentirsi a casa».

Farete uno sconto all’Inter a fine stagione, vistoanche la sua passione nerazzurra?«Il contratto è questo. Potevamo guadagnaredi più cedendolo in Inghilterra, quindi abbia-mo già fatto uno sconto».

Podolski invece non ha ingranato. Bierhoff hadetto che è stata una scelta sbagliata. Lei cosane pensa?«Mi spiace. So che le prestazioni non sono

L’A.D. DEL BAYERN: «LA JUVE IN CHAMPIONS HA AVUTO UN SORTEGGIO DA NON SOTTOVALUTARE, MA BUONO. CON AGNELLI HO UN BEL

RAPPORTO: GRAZIE A LUI IL CLUB È RINATO DOPO 4 ANNI DI BUIO»

45i gol di Rummeniggein 95 presenze conla nazionale dell’allora Germania Ovest. Praticamente una rete ogni due gare

IL NUMERO

LO CHIAMAVANO KALLEE SEGNAVA TANTI GOL

� 1 Rummenigge giovane nella finale di Coppa Campioni ‘76, Bayern-St. Etienne 1-0 2 Kalle in azione contro lo «Zio» Bergomi nella finale del Mondiale ‘82: i due giocheranno assieme nell’Inter3 Il suo fantastico gol in semi-rovesciata annullato per gioco pericoloso in un Inter-Rangers del 1984

1

2

3

SU PEP GUARDIOLAALLENATORE DEL BAYERN

CON PEP CI VEDREMO A FINE STAGIONE PER UN

RINNOVO OLTRE IL 2016:NOI CI FIDIAMO DI LUI

E LUI SI FIDA DI NOI

SU XHERDAN SHAQIRIEX BAYERN OGGI ALL’INTER

SHAQIRI HA QUALITÀ,È GIOVANE, PUÒ FARE LA DIFFERENZA E COL

TEMPO DIVENTERÀ ANCORA PIÙ STABILE

SU LUCA TONIEX BAYERN OGGI AL VERONA

TONI È VENUTO A MONACO POCHI GIORNI

FA, ABBIAMO BEVUTOUN CAFFÈ: GLI HO DETTO

DI CONTINUARE

Primo pianoRL’esclusiva

SU ROBERTO SORIANOEX BAYERN OGGI ALLA SAMP

SORIANO FORSE È STATO SOTTOVALUTATO,

E ABBIAMO SBAGLIATO. NON È DETTO

CHE SIAMO I MIGLIORI

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3VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

CONTENUTOPREMIUM

L’IDENTIKIT

KARL HEINZRUMMENIGGENATO IL 25 SETTEMBRE 1955A LIPPSTADT (GERMANIA)RUOLO DA GIOCAT. ATTACCANTEOGGI A.D. DEL BAYERN

Da giocatore Rummenigge è stato un grande attaccante tra gli anni Settanta e Ottanta. Arrivato al Bayern nel 1974, al club bavarese è rimasto per dieci stagioni, vincendo praticamente tutto. Nel 1984 il trasferimento all’Inter, dove è entrato nel cuore dei tifosi, senza però vincere nulla. Ha chiuso la carriera in Svizzera nel Servette. Con la Germania (allora Ovest) ha vinto l’Europeo del 1980 e ha perso due finali mondiali, nel 1982 contro l’Italia e nel 1986 contro l’Argentina, partita in cui segnò un gol. Per due volte ha conquistato il Pallone d’oro (1980 e 1981).

DAL 1991DIRIGENTE DI SUCCESSOUna volta chiusa la carriera di calciatore, ha lavorato come commentatore televisivo, ma già nel 1991 è diventato vicepresidente del Bayern, di cui è «ceo» (chief executive officer), in italiano amministratore delegato.E’ anche presidente dell’Eca, l’associazione dei grandi club europei.

«PER IL FAIR PLAY FINANZIARIO NON SI PUÒ METTERE TROPPO DENARO FRESCO. MA COSÌ COME SI FA A COLMARE I BUCHI? TOCCA A NOI GROSSI CLUB TROVARE UNA SOLUZIONE»

granché, mentre in nazionale rende. Forse sof-fre il fatto che lui ha bisogno di spazio in cam-po e in Italia non esiste».

Magari patisce che l’arrivo di Shaqiri l’abbia su-bito messo in ombra, oltre che fuori dalla listaUefa?«Non credo, prendere Shaqiri era solo il tenta-tivo di rafforzare ancor di più l’attacco. A 29anni e con quello che ha vinto, uno dovrebbeessere stabile».

Altre differenze tra Bundesliga e Serie A: Soria-no che voi avete cresciuto senza mandarlo inprima squadra in Italia è arrivato in Nazionale.«Magari l’abbiamo sottovalutato. Succede checerti giovani cambino crescendo. Forse abbia-mo sbagliato noi del Bayern a farlo partire.Non è detto che siamo meglio in tutto».

E Luca Toni che segna come un ragazzino?«E’ venuto qui la settimana scorsa, abbiamobevuto un caffè. Gli ho consigliato di continua-re, segna tanto, mi dà la sensazione di starebene in tutto. Luca: vai avanti finché le tuegambe ti portano».

Ma non potevate spiegargli meglio la tassa sullareligione? Adesso siete andati in tribunale perevasione fiscale e il giudice ha reso noto al cen-tesimo il suo stipendio di 500 mila euro al mese.In Germania ha fatto scalpore.«Il giudice non ha fatto una bella cosa a pubbli-care il contratto, ora vedremo alla sentenza.Però nell’affare Toni il cartellino era a buonmercato: 11 milioni di euro, ma ne valeva 25-30. Noi siamo rimasti contenti, abbiamo vinto,lui ha segnato tanti gol ed è ancora benvolutoa Monaco».

Anche Pep Guardiola è adorato qui. Ma lei è si-curo che rimanga?

«Spero di sì. Ne abbiamo parlato a gennaio, civediamo a fine stagione per un rinnovo dell’ac-cordo oltre il 2016. Ma lo lascio in pace, perchéè speciale e si concentra sull’ultima tappa del-l’annata. Noi ci fidiamo di lui e lui di noi. Nonabbiamo fretta».

Al Manchester City dicono che l’ingaggio di Pepsia l’unica salvezza di alcuni dirigenti spagnoli.Ne sa qualcosa?«Sento le voci, ma non credo che lui sia adattoper una società tipo il City, non fa parte dellasua cultura».

Le piace di più la partita o l’allenamento che ve-de dalla finestra?«La partita è più emozionante, ma più interes-sante è l’allenamento. Pep gestisce il gruppo inmodo totalmente diverso da prima. AncheLahm, il capitano, mi dice che grazie ai suoimetodi la squadra è sempre tirata al massimo.Propone sempre novità».

Almeno un esempio.«In estate alcuni allenatori dicevano di averecapito il sistema di Guardiola. E lui allora ini-ziava con la difesa a 4, poi dopo 10 minuti pas-sava a 3 e sulla panchina avversaria erano inconfusione. Come nelle dichiarazioni dopo».

Il Bayern si può accontentare soltanto della Bundesliga?«Il titolo nazionale è il più onesto, mentre laChampions dipende da una giornata nera, in-fortuni, arbitri. Dopo il Mondiale vincere ilcampionato è significativo».

E Pep si accontenterà solo della Bundesliga?«No, come nessuno di noi. Per Guardiola la Champions è come il ballo di Vienna, una seraspeciale, si veste anche in modo diverso perfarlo capire ai giocatori».

Alaba si è infortunato al ginocchio in nazionale,in maniera molto più grave di Marchisio. Lei nonha detto che «in nazionale lavorano troppo» co-me hanno fatto a Torino. Si è limitato a un «la-mentarsi non serve più». Perché?«Credo che dobbiamo cercare di vivere in ar-monia con le nazionali: Uefa, Fifa e alcune fe-derazioni l’hanno capito. Anch’io mi sono ar-rabbiato per le sette settimane di stop. Ma nonvale la pena. Per i giocatori la nazionale è lasquadra più importante: è così in Germania, inItalia, nel mondo. Anche se il Bayern o il RealMadrid o altri sono i club più importanti nelloro paese, la nazionale è santa e sana».

I soldi che prenderete per Europeo, 150 milionil’anno prossimo, e Mondiale, 209 milioni di dol-lari dal 2018, vi faranno tacere del tutto?«È un sistema di riconoscimento. Ho parlatocon Blatter sugli indennizzi: si poteva trovareun accordo o no, ha capito. La richiesta non èesagerata, anche se è tre volte di più dell’attua-le, ma è la stessa cifra che prendono le federa-zioni».

Anche la Uefa coprirà di soldi chi partecipa alle

coppe: 1,64 miliardi. Gli associati all’Eca le han-no mandato dei fiori?«No, ma più dei soldi, che contano, è impor-tante aver ottenuto la governance con due rap-presentanti Eca nell’esecutivo Uefa e la distri-buzione. Cioè distribuire a più società i pro-venti delle coppe, aumentando la quota anchein Europa League, trovando una misura tra so-lidarietà e prestazioni. Perché il calcio è comela vita sociale: chi ha di più deve dare a chi neha bisogno. Siamo riusciti ad anticipare ilmondo. La Champions guadagna ma abbiamotrasferito tanti soldi anche all’Europa League».

Uno dei due membri dell’Ecanella Uefa sarà lei?«Platini me lo ha chiesto. Deci-deremo al prossimo incontro aBerlino».

Dubbi sui soldi: non c’è il peri-colo che chi frequenta le coppepolverizzerà in maniera econo-mica il resto dei club?«Per disputare le coppe servo-no rose più ampie, quindi piùcosti. Ma anche chi resta fuori,un Friburgo o un Chievo, puòavere dei benefici dal sistemacentralizzato dei diritti tv».

A settembre lei compirà 60 anni, il calcio aiuta arestare giovani?«In un certo sì, come diceva Robert Schwan,manager dei tempi di Beckenbauer alla stessadomanda. Grazie ai giocatori e al lavoro quoti-diano nel calcio si resta più giovani. Sento peròun po’ l’età, faccio sport ma la cosa più impor-tante rimane la famiglia e grazie a mia moglieho le spalle libere. Siamo in nove, con cinquefigli e due nipoti, una piccola tribù».

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I TRIONFI TRA CAMPO E SCRIVANIALE SUE VITTORIE

DA GIOCATOREE QUELLE

DA DIRIGENTEBayern MonacoGermania Ovest

TROFEI VINTI

Supercoppa di Germania 2010 e 20122

Coppa di Lega1997, 1998, 1999,

2000, 2004, 20076

Coppa Uefa 19961

Supercoppa Europea 20131

Mondiale per club 20131Campionato Europeo1980 1

1976 Coppa Intercontinentale 20011 1

1975 e 1976 C. Campioni/Champions L. 2001 e 20132 2

1982 e 1984 Coppa di Germania1998, 2000, 2003, 2005, 2006, 2008,

2010, 2013, 20142 9

1980 e 1981 Campionato tedesco

1994, 1997, 1999, 2000, 2001, 2003, 2005, 2006, 2008,

2010, 2013, 2014

122

GDS

8,5i miliardi delle vecchie lire sborsati dall’allora presidente Ernesto Pellegrini per portare Rummenigge all’Inter nell’estate del 1984

IL PREZZO

I SUOI CLUB

BAYERN MONACO (GER) 1974-1984

INTER (ITA) 1984-1987

SERVETTE (SVI) 1987-1989

IN NAZIONALEGERMANIA OVEST 1976-1986

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4 VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Tetto deficit più altoe sì a investimentile novità sul tavoloMa c’è chi non vuole

1Da mesi Uefa ed Eca si incontranoper modificare il fair play finanziario:si vuole aumentare la competitivitàtra club senza però sconfessare la filosofia del rigore

Marco Iariatwitter@marcoiaria1

E’ da mesi che Uefa ed Eca,l’associazione dei clubeuropei, discutono sul

fair play finanziario del futuro.Per questo motivo l’apertura diRummenigge, che dell’Eca èpresidente, non è casuale. Unacommissione paritetica con gliuomini di Platini e i rappresen-tanti delle società è stata istitui-ta e si raduna periodicamenteproprio per valutare possibilimodifiche all’impianto dellenorme che hanno messo sottocontrollo i conti di chi parteci-

pa a Champions ed Europa Lea-gue. I casi delle milanesi sonofiniti su quel tavolo. Inter e Mi-lan si trovano fuori dal giro del-le coppe e rischiano di infilarsiin un tunnel da cui uscire sareb-be impossibile con le regole at-tuali. Perché restare fuori dallecoppe per una o più stagioni si-gnifica perdere decine di milio-ni di proventi Uefa, peggiorarela propria situazione contabilee sforare i parametri del fairplay, la cui regola-cardine,quella del break-even, imponeun tetto massimo di perdite.Quando Rummenigge dice che«dobbiamo pensare come si po-trebbero aiutare certe squadre

come Inter e Milan, perché so-no danneggiate in questo sen-so», si riferisce proprio a questadinamica perversa.

CONTEGGI Beninteso, le due si-tuazioni sono profondamentediverse. Negli ultimi anni i ne-razzurri hanno viaggiato al rit-mo di 80-100 milioni di deficit,tanto che nel triennio preso inesame dall’Uefa in questa fasedi controlli (2011-12, 2012-13e 2013-14), l’Inter ha accumu-lato un rosso ai fini del fair play(quindi depurato da alcune vo-ci) di 180 milioni, lontanissimodal tetto massimo consentito di45 milioni. Il Milan, invece,

aveva faticosamente raggiuntoun certo equilibrio contabile,con le perdite contenute negliesercizi 2012 e 2013 e un risul-tato aggregato per il trienniopari a -20. Quindi in linea con iparametri europei. I problemisi pongono adesso. Senza le en-trate della Champions, già il bi-lancio rossonero al 31 dicem-bre 2014 in approvazione a finemese chiuderà con una perditaattorno ai 50 milioni. E sarà co-sì, se non peggio, nell’eserciziodi quest’anno solare. Fuori dal-l’Europa d’élite e alle prese conun’austerity galoppante, le mi-lanesi rischiano di spegnersilentamente. Anche se ci fossero

capitali ingenti a disposizione,questi non sarebbero ammessinei conteggi ricavi-costi del fairplay, concepito proprio perconsentire ai club di cammina-re con le proprie gambe, di au-to-alimentarsi grazie ai girid’affari delle squadre senza ri-correre agli aiuti degli azionisti(beh, sappiamo com’è andatacon le maxi-sponsorizzazionidel Psg…). E allora, all’internodella commissione Uefa-Eca sistanno studiando delle soluzio-ni per non penalizzare troppoquelle squadre rimaste fuoridal giro delle coppe o per evita-re di allontanare nuovi investi-tori. Le direttrici sarebbero

I CONTI NERAZZURRI

Dati in milioni di euro

INTERRicavi

Costi

Plus-minusvalenze

Gestione straordinaria

RISULTATO ANTE-TASSE

Dati relativi al bilancio consolidato

RISULTATO FINALE

AGGIUSTAMENTIFAIR PLAY

177

-274

26

-12

-83

206

-319

38

-10

-85

2013-14 2012-13 2011-12

-68 -24

Costi vivaio

Costi infrastrutturee altri ammortamenti

Stipendi pre giugno 2010

5

10

-

167

-265

7

-12

-103

-88

5

10

-

5

6

50

-180GDS

650I milioni versati nelle casse del Milan da Berlusconi a partire dal 1986, l’anno del suo insediamento

IL NUMERO

Primo pianoRSos Milano

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5VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

due: 1) mantenere il tetto deldeficit a 45 milioni anche per lefasi successive, che invece pre-vedono un abbassamento dellasoglia a quota 30 già per i con-trolli da eseguire nella prossi-ma stagione e relativi ai bilanci2012-13, 2013-14 e 2014-15; 2)congelare in qualche modo unacerta quota di investimenti utiliper rafforzare l’organico e ren-derlo più competitivo, con laconseguenza che le spese effet-tuate per trasferimenti e/o sti-pendi da un certo punto inavanti verrebbero detratte dalcalcolo costi-ricavi.

CONTRASTI Diciamolo chiara-

mente: nella grande famigliadel calcio europeo non tutti lapensano allo stesso modo. Cisono i falchi e le colombe, ci so-no quelli che vogliono che tuttoresti così com’è e quellli che, in-vece, temono contraccolpi esi-ziali al fair play finanziario.Questi ultimi guardano al pa-norama economico e notanocome ci siano 4 squadre (Real,Manchester United, Bayern,Barcellona) con fatturati attor-no al mezzo miliardo, quindicon un potere di spesa moltopiù alto di chi sta sotto. All’inse-gna dello slogan «spendi soloquanto incassi», il fair play – se-condo la visione dei “riforma-

tori” – porta a una cristallizza-zione degli attuali rapporti diforza, a competizioni semprepiù prevedibili, a un mercato ri-stretto, al mancato ingresso diinvestitori. La convinzione èche, tanto per fare due esempi,Inter e Milan possano incre-mentare i loro fatturati princi-palmente grazie ai risultatisportivi, e che questa strada siapossibile – a meno di miracoli –solo attraverso investimentisulle rose.

PROSPETTIVE Ma le modificheal fair play sono fattibili? Intan-to, all’interno dell’Eca non tuttila pensano allo stesso modo. E

poi, se davvero emergesse unavolontà comune, bisognerà ve-dere come mettere in pratica lenovità perché troppo differentisono le storie di squadre in dif-ficoltà coi parametri: nobili de-cadute, ricche emergenti cheaggirano i paletti, realtà del-l’est Europa dai bilanci nonproprio cristallini. C’è tempo fi-no a giugno per cambiare i pa-rametri in vigore nel 2015-16:difficile che ci si riesca. Sem-mai si potrà tentare di farlo peril 2016-17, senza aspettare la fi-ne del triennio 2015-18. Allorai buoi potrebbero essere giàscappati.

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I CONTI ROSSONERI

MILANRicavi

Costi

Plus-minusvalenze

Gestione straordinaria

RISULTATO ANTE-TASSE

Dati relativi al bilancio consolidato

Dati in milioni di euro

RISULTATO FINALE

AGGIUSTAMENTIFAIR PLAY

255

-278

23

-13

-13

276

-324

53

-6

-1

Stima 2014 2013 2012

+5 +5

Costi vivaio

Costi infrastrutturee altri ammortamenti

Ricavi non rilevanti

Stipendi pre giugno 2010

10

8

-

-

-

-

-

-

-50

-30

10

10

-

-

8

5

-7

-

-20

AGGIUSTAMENTIFAIR PLAY

GDS

60I milioni di prestito che Erick Thohir ha erogato in questi giorni a favore dell’Inter. Un anno fa ne aveva prestati 22

IL NUMERO

� I club spagnoli che militano in Liga e Segunda sono in passivo per 2,757 miliardi di euro ma i conti migliorano. È questo il dato diffuso dalla Lega spagnola in merito alla stagione 2013-14. Un indebitamento in flessione di 558 milioni rispetto al 2012-13, anche se quasi un terzo del debito (27,8% per l’esattezza) riguarda Real Madrid e Barcellona: 767 milioni. Un anno fa il debito complessivo era di 2,923 miliardi (769 quello delle due big) mentre due anni fa le cifre erano rispettivamente di 3,315 miliardi e 884 milioni. Per quanto riguarda invece il debito col fisco si è passati dai 634 milioni del 2012-13 ai 496 della passata stagione, in calo del 21,9%. I ricavi comprensivi di plusvalenze si attestano invece a 2,328 miliardi (+5,4%), grazie a diritti tv e calciomercato, mentre le spese ammontano a 2,172 miliardi, in flessione del 2,7%. «Abbiamo cominciato un percorso che nel medio termine ci porterà alla sostenibilità», rivendica orgoglioso Javier Tebas, presidente della Lega in carica dall’aprile 2013.

UN TERZO È DI REAL E BARÇA

Debiti in caloin Spagna:2,757 miliardi

Florentino Perez, presidente Real

Il presidente dell’InterErick Thohir, 44 anni,

assieme ai due amministratoridelegati del Milan

Barbara Berlusconi, 30,e Adriano Galliani, 70

Liberazionedella

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Page 6: La Gazzetta dello Sport (04-03-2015)

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IL DATO

Inzaghi e i viaggi da incubo. In trasferta record negativo1Solo nel 2000-2001 un rendimentocosì brutto: appena due vittorie,l’ultima addirittura più di un girone fa

G.B. OliveroINVIATO A MILANELLO (VA)

U no dei dati più difficili daspiegare della stagionedel Milan riguarda il ren-

dimento esterno. È il trionfo del13: in 13 trasferte i rossonerihanno conquistato 13 punti (2vittorie, 7 pareggi e 4 sconfitte)e sono al 13° posto della specia-le classifica comandata dallaJuve davanti a Roma, Fiorenti-na, Lazio e Napoli. La stranezza

riguarda un rendimento così mediocre da parte di un gruppodi giocatori con caratteristicheideali per le trasferte. Il Milanama ripartire sfruttando la ra-pidità di Menez e degli altri gio-catori offensivi alternatisi sullefasce. Eppure lontano da SanSiro il Milan ha realizzato appe-na 18 reti incassandone 21. E at-tenzione: 5 gol sono arrivati inuna partita sola, a Parma. Quin-di nelle altre 12 trasferte i ros-soneri hanno esultato appena13 volte.

I RIMPIANTI Guardando indie-tro, Inzaghi può giustamenterammaricarsi per le occasionisprecate. Il Milan inizia le suetrasferte stagionali proprio conil 5-4 di Parma. Poi comincianoi problemi: a Empoli recuperada 2-0 a 2-2 ma non riesce acompletare la rimonta; a Cese-na regala un gol, pareggia, manon crea nessuna occasione peril vantaggio. Il 19 ottobre la se-conda vittoria, 3-1 al Verona.Poi pari a Cagliari (1-1) e a Ma-rassi con la Samp (2-2), unasconfitta a Marassi con il Genoa(1-0), un convincente 0-0 con laRoma. A gennaio la situazioneprecipita: a Torino il Milan va invantaggio contro i granata, mapoi si chiude e si fa raggiungere

alla fine di una delle più brutteprestazioni degli ultimi anni.All’Olimpico contro la Lazio lasconfitta è secca (3-1) come al-lo Stadium con la Juve. Lo 0-0del Bentegodi col Chievo è de-ludente, così come gli ultimi mi-nuti di Firenze dove il Milanpassa dal successo per 1-0 allasconfitta per 2-1. E arriviamo aPalermo, domani, sabato di Pa-squa. Il Milan cerca di interrom-pere la più lunga striscia di par-tite esterne senza vittorie del-l’era Berlusconi. Quando la par-tita di Palermo inizierà,saranno passati 167 giorni dalsuccesso di Verona. Un girone intero e ben 9 trasferte. Una si-tuazione simile a quella del2000-01, con Zaccheroni in

panchina: il Milan vinse a Udi-ne il 3 dicembre 2000 e poi gio-cò 9 volte fuori casa senza fe-steggiare mai. Tornò a vincerel’11 maggio 2001, 159 giornidopo: era una trasferta, ma aSan Siro, lo storico derby del6-0. Nel frattempo era cambiatol’allenatore: in panchina c’eraCesare Maldini. Inzaghi ha resi-stito e punta a un finale di sta-gione pieno di vittorie. Negli ul-timi 20 anni non è mai accadutoche il Milan abbia chiuso il cam-pionato con 2 successi fuori ca-sa. Nel 1996-97 e nel 2000-01furono tre. Adesso ai rossonerirestano sei partite esterne con-tro Palermo, Inter, Udinese, Na-poli, Sassuolo e Atalanta.

© RIPRODUZIONE RISERVATAFilippo Inzaghi, 41 anni LAPRESSE

OTTOBRE 21013 La prima apertura alla cessioneUna nota banca d’affari vicina alla Fininvest fa richiesta di valutare l’asset societario, seguito da un viaggio negli Emirati Arabi di un commercialista di fiducia della famiglia. Per la prima volta Silvio Berlusconi sembra aprire alla cessione del Milan, o almeno una parte delle quote. Sullo sfondo investitori arabi, pronti a entrare in società anche, inizialmente, senza quote di maggioranza.

10 MARZO 2015Le foto sul sito romenoIl sito romeno Wowbiz.ro lancia la bomba: Silvio Berlusconi avrebbe venduto il 51% del Milan al magnate cinese Poe Qui Ying Wangsuo, noto come Mr. Pink. Ma poco dopo Fininvest «smentisce nel modo più categorico che sia stato raggiunto alcun accordo per la cessione di quote del Milan». Il sito pubblica anche delle foto di Berlusconi mentre firma alcuni documenti con il magnate cinese e un’altra persona.

11 MARZO 2015 Derby asiatico?Dalla Cina alla Thailandia. Dopo le foto con Mr Pink, esce allo scoperto la cordata thailandese guidata dal broker Bee Taechaubol, con incontri ufficiali ad Arcore e «un accordo» firmato tra Berlusconi e Mr Bee, nel quale è stato quotato il 30 per cento del Milan per 250 milioni, ma anche fissata un’opzione di acquisto del 51 % delle quote al gruppo orientale, senza che la parte venditrice possa più opporsi.

LE TAPPEDELLA VICENDA

È un Milanall’orientaleBerlusconiriceve Leead Arcore1L’affarista di Hong Kong rappresenta la cordata che sta sfidando i thailandesi di Bee per acquisire quote del club. E Silvio avrebbe detto: «Ho venduto il 75% ai cinesi»

Marco PasottoMILANO

I l profumo d’Oriente si fa sempre più inten-so. Il Milan continua a guardare con grandeattenzione verso est – dove ricambiano le

attenzioni – e, man mano chepassano i giorni, alle indiscre-zioni si aggiungono i dati di fat-to. L’ultimo risale a ieri sera,quando Berlusconi avrebbe ri-cevuto ad Arcore Richard Lee,uomo d’affari di Hong Kong.Per capirci: Lee in questo fran-gente sta rivestendo lo stessoruolo del thailandese Bee Tae-chaubol. Entrambi rappresen-tanti di una cordata di imprenditori interessatiad acquisire quote societarie del Milan. Che ilclub rossonero giocasse su due tavoli era cosanota. Ma, una volta venuto allo scoperto Mr. Bee, mancava il volto dell’altra controparte.Della cordata cinese. Che adesso avrebbe un no-me e un cognome, una figura peraltro già vista

vicino agli ambienti rossoneri. Il 26 ottobre del-l’anno scorso, infatti, Lee fu ospite a San Siro diSilvio e Barbara Berlusconi in occasione di Mi-lan-Fiorentina. La visita ufficialmente miravaad alcune collaborazioni tese a valorizzare il marchio rossonero in Cina e ad aumentare i ri-cavi commerciali. Ma chissà che già allora non si

fosse iniziato a gettare le basiper qualcosa di molto più gros-so. Chi potrebbe rappresentareLee? In teoria non ci sono limitiai salotti migliori dell’impren-ditoria cinese. Si potrebbe trat-tare di Zong Qinghou – l’ultimonome uscito – presidente diWahaha Group, colosso cinesedelle bevande. O magari di Mr.Pink, altro imprenditore che ha

fatto fortuna nel medesimo ramo aziendale.

BARBARA A.D. Ad ogni modo il derby orientaleCina-Thailandia per mettere le mani sul Milan èentrato ampiamente nel vivo. E, dopo l’incontrodi ieri sera, la sensazione è che la faccenda stiaaccelerando. O quanto meno che i cinesi stiano

cercando di superare la concorrenza. Proprio invirtù del faccia a faccia di Arcore, acquista infat-ti una particolare rilevanza l’indiscrezione pub-blicata ieri intorno all’ora di pranzo da AskaNews, che ha riportato direttamente le virgolet-te di Berlusconi: «La vendita del 75% del Milanai cinesi è cosa fatta». Parole che Silvio starebberipetendo da giorni in forma privata e anche nelcorso dei propri impegni politico-istituzionali.In particolare, avrebbe chiarito la situazione in-contrando i rappresentanti delle comunità ita-liane all’estero. Altri presunti dettagli: la cifraoscillerebbe tra il miliardo e il miliardo e mezzodi euro (tanti, per il 75%) e Barbara – su espres-sa richiesta del padre – conserverebbe il ruolo dia.d.

ANALISI La notizia ovviamente è stata seguitadall’ennesima smentita, sebbene stavolta non sitratti di un comunicato ufficiale di Fininvest. Piùinformalmente, «fonti vicine a Berlusconi» han-no precisato all’Ansa che «non esiste alcuna trat-tativa in merito», che «l’ipotesi è frutto di fanta-sia e verrà smentita anche in futuro», e che «nonè mai stata fatta una reale valutazione circa il

Voci non confermate stimerebberoin circa 1,5 miliardi di euro la cessionedella maggioranza della società al gruppo di Lee. Su richiesta dello stesso Berlusconi, Barbara resterebbe a.d.

Entrambe le cordate proseguono la «due diligence», l’analisi dei conti del club rossonero. Aprile mese chiave anche per lo stadio: atteso il verdetto di Fondazione Fiera sul progetto

I DETTAGLI

800� i milioni di euro di valore di tutto il Milan, secondo quanto emerso dalle trattative del club di Berlusconi con i possibili acquirenti in arrivo dall’Oriente

Primo pianoRSos Milano

Page 7: La Gazzetta dello Sport (04-03-2015)

7VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

fTRA L’ASIA E IL ROSSONERO

Da Wanda a Mister Bee La scalata al Diavoloha gli occhi a mandorla 1 E’ sfida tra miliardari: c’è Wang Jianlin che ha già preso Infront,poi il thailandese Bee Taechaubol con altri imprenditori asiatici e Zong Qinghou, presidente del colosso cinese delle bevande

BEE TAECHAUBOLBroker thailandese, rappresenta una cordata di imprenditori asiatici. Ha già incontrato il presidente Berlusconi e ha tuttora in corso la «due diligence» con il Milan ANSA

WANG JIANLINE’ il presidente di Wanda Group, la più grande impresa immobiliare della Cina, che di recente ha acquisito anche la Infront, advisor commerciale - tra gli altri - di Milan e Lega EPA

ZONG QINGHOUE’ il presidente del Wahaha Group, un colosso cinese delle bevande. E’ segnalato come l’86° uomo più ricco al mondo. Ieri ha smentito i presunti contatti avvenuti con il Milan AFP

MILANO

C ome nel gioco del te-lefono senza fili: nonsai mai quanto (e se)

corrisponda al vero ciò cheti arriva all’orecchio. Il pro-blema è che in questo caso siparla della cessione del Mi-lan, e quindi c’è poco da gio-care. Nelle prossime setti-mane usciranno altre indi-screzioni e altre smentite(sebbene quella di ieri nonsia uscita ufficialmente daFininvest, come nelle altreoccasioni), ma intanto pos-siamo ripercorrere ciò che èsuccesso fino ad ora e i per-sonaggi che sono stati acco-stati al Milan.

STRATEGIA Fra i primi nomic’è senz’altro quello di WangJianlin, che è il presidente diWanda Group, la più grandeimpresa immobiliare dellaCina. Negli ultimi tempiJianlin si è distinto in ambi-to sportivo soprattutto perdue cose: ha comprato il20% dell’Atletico Madrid eha acquistato Infront, socie-tà che gestisce contenuti

sportivi e in particolar mo-do sovrintende il marke-

ting e lo sponsoring delMilan. Poi il suo nomeè finito sotto traccia,mentre è salito allaribalta Bee Taechau-bol, broker thailan-

dese che ha già in-contrato Berlusconi duevolte e con cui ha firma-to un protocollo di intesa

non vincolante per acqui-sire il 30% delle quote(valore sui 250-300 milio-

ni), con successivo step al51%. Taechaubol rappre-senta imprenditori che ar-rivano da diversi paesi (Ci-na compresa), ma il Milan

ha ritenuto di non averlo co-me interlocutore unico. Siaper una evidente strategia di

mercato, sia perché la fama cheaccompagna Mr. Bee in patrianon sembra delle più fulgide.Taechaubol è uno che amaviaggiare sul filo del rasoio nel-le operazioni di Borsa, alcunicolleghi imprenditori lo repu-tano un personaggio finto. Frale aziende che fanno a capo luic’è la Eic, colosso dell’elettroni-ca; la Thai Prime, di cui è a.d.; epoi i diritti per l’Asia del GlobalLegends Series di Cannavaro.

SMENTITA Una volta appuratele intenzioni di Mr. Bee, è tor-nata in scena la Cina. Dappri-ma col nome di Poe Qui YingWansuo, ovvero Mr. Pink, im-prenditore di cui sul web sonocircolate anche alcune foto as-sieme a Silvio nel salotto di Ar-core (e nelle stesse foto sareb-

be presente anche RichardLee). Infine è stata la volta diZong Qinghou, presidente diWahaha, gigante delle bevan-de, che ieri ha smentito: «Nonabbiamo alcuna intenzione dientrare nel calcio e non abbia-mo avuto alcun contatto colMilan». Smentite che a questopunto della faccenda devonoessere comunque sempre pre-se con le dovute cautele. Dicerto la Cina pare il paesemaggiormente coinvolto.Un’operazione dietro cui ci sa-rebbe l’avallo diretto del go-verno di Pechino, che vorreb-be costruire un movimentocalcistico importante e vedel’Italia come terra di opportu-nità. Massimi sistemi.

m.pas.© RIPRODUZIONE RISERVATA

A SAN SIRO � Richard Lee (nel tondo) tra Silvio Berlusconi e la figlia Barbara in tribuna a San Siro: l’uomo d’affari di Hong Kongè stato ospite del presidente il 26 ottobre, per la sfida tra Milan e Fiorentina

IERI Gli ultimi sviluppi: Lee cena ad ArcoreAskanews rivela: «Martedì sera Berlusconi durante incontri privati ha ammesso che “la vendita del 75% del Milan ai cinesi è cosa fatta”». Cifra della vendita? Tra il miliardo e il miliardo e mezzo, con Barbara che rimarrebbe nel ruolo di a.d.. E ieri sera incontro ad Arcore, di circa un’ora, con uno dei possibili acquirenti: l’imprenditore di Hong Kong Richard Lee.

valore della società calcistica». Una smentita fintroppo categorica. Anche perché c’è un fattoreche rende tutto assolutamente credibile: è incorso la due diligence – l’analisi dei conti e deibilanci – con entrambe le cordate. Analisi che siconcluderanno fra fine aprile e i primi di mag-gio, dopo di che serviranno 15-20 giorni per ar-rivare a eventuali proposte di acquisto e relativiaccordi. Quali gli scenari? Può capitare di tutto:la cessione del 25-30% delle quote (da tempoBerlusconi chiarisce di essere interessato a socidi minoranza), magari con un crono-program-ma che porti alla maggioranza in un paio d’anni,oppure la cessione immediata della maggioran-za. Al netto delle smentite, ovviamente. Aprile dunque sarà un mese cruciale, for-se decisivo. Anche perché da metà mesein poi Fondazione Fiera chiarirà a chi de-stinerà l’area dove il Milan vorrebbe co-struire il nuovo stadio: se la spuntasseil club rossonero, il pacchetto-club di-venterebbe ben più appetibile. Senzadimenticare che il 28 sono in program-ma Cda e assemblea dei soci.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

29� gli anni di presidenza Milandi Silvio Berlusconi: il numero uno di Fininvest è diventato il patron della società rossonera il 20 febbraio del 1986

28� i trofei vinti dal Milan sotto la gestione Berlusconi, tra cui 8 scudetti, 5 coppe Campioni- Champions e 3 Intercontinentali-Mondiali per club

Page 8: La Gazzetta dello Sport (04-03-2015)

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«Noi bambini di campagna vivevamo in mez-zo ai tori e alle mucche, dunque a 5 anni erogià dentro un fosso con un’amichetta - si chia-mava Ermelinda - a giocare al dottore, finchénon ci scoprì un amico più grande con la mi-naccia di raccontare tutto a mio padre. A 16anni invece ero a lezione da un’educatrice, aveva dieci anni più di me, mi ha adescato leie il ricordo della prima volta “vera” è bellissi-mo: avevo una maestra che mi insegnava tut-to, fantastico. Meno male perché poi, per col-pa della mia educazione cattolico-cristiana,dai sedici ai vent’anni ero così fesso che con lamia fidanzata facevo di tutto evitando rap-porti completi, perché non eravamo sposati:ma quanto sono stato cretino, poi me lo sonodetto un sacco di volte. Ora, dopo il secondomatrimonio, sono monogamo, ma è vero cheda single mi sono divertito: non mille amantima mille amiche - perché le donne sono piùfedeli - di cui un centinaio fidanzatine. Conqualche aiutino, certo. Il Viagra l’ho consiglia-to anche a dei colleghi, tipo Sensi che mi rin-graziò molto oppure Cecchi Gori, che una vol-ta andò in crisi perché la pillola gli era cadutasotto il letto, e la trovò la cameriera la mattinadopo: “Dottore, e questa cos’è?”. Gli uomini sivergognano di dirlo perché si sentono sempremachi, ma se funziona, perché no?»

A CARTE SCOPERTE CON...

«E’ una parola che ha perso tutto il suo valore.Nella civiltà di Atene richiamava i concetti didovere e libertà, oggi da noi la politica toglielibertà. Oggi lo Stato è un nemico delle perso-ne: vuole dei sudditi, non dei cittadini. E i poli-tici, complici delle multinazionali e delle ban-che centrali, invece che sugli interessi dellagente si concentrano sui sondaggi, per capiredove sono i consensi e come prendere il pote-re. Hanno ucciso l’economia di questo Paese:per un sacco di tempo non l’ha detto nessuno,e se oggi sento parlare di rinascita mi viene daridere. Quando i no global spaccavano tutto,mi avevano spiegato che erano solo dei disgra-ziati violenti: l’ho capito dopo, usavano modisbagliati ma avevano ragione loro. Dal dopo-guerra in poi, da De Gasperi, Moro, Andreottiin poi, è stata solo una deriva: sempre peggio.Ero un anticomunista viscerale, mi sono sem-pre sentito un liberale: quando è andato su Berlusconi con lui c’era Fini, gli avevo offertola mia collaborazione perché sentivo di doverricambiare in qualche modo il successo econo-mico che avevo avuto e pensavo volessero dav-vero cambiare il Paese. In realtà è cambiatasolo la ricchezza di Berlusconi: facendo politi-ca si è moltiplicata per mille. Avrebbe dovutodimettersi, non nascondersi dietro le angheriedella magistratura, e invece mi ha deluso pro-fondamente, lui come Bossi, Prodi, oggi Ren-zi, che cammina sulla stessa strada di chi lo hapreceduto: l’obiettivo non è dare servizi, mafare carriera e prendere potere. Come si potràdistruggere tutto questo male che è stato se-minato? Una volta per ripartire si usavano leguerre, oggi spero che se ne possa uscire conun po’ più di amore: per la gente».

«Se n’è parlato soprattutto per gli Stati Uniti,ma certi dati valgono anche per l’Italia: in pro-porzione il numero di morti in un anno pererrori medici è di poco inferiore, se non ugua-le, a quello dei morti per cause cardiovascola-ri, tumori, incidenti stradali. Io lo so bene per-ché così ho perso la mia mamma, a 23 anni.Purtroppo, e dico purtroppo, l’avevamo rico-verata in una clinica privata, per un banale fi-broma all’utero: ricucitura, setticemia fulmi-nante e se n’è andata così. Mio padre era di-sperato, provai a dirgli “Perdonali per averlauccisa, vedrai che salveranno altre vite”: misbagliavo e quando l’ho capito, anni dopo, èstato come vivere un altro momento buio co-me il primo. Quello fu terribile: per il dolore diquella perdita il mio cervello ha cancellatoqualunque immagine della mamma, e ancoraoggi non riesco a rivedere il suo viso, non cisono mai più riuscito. Devo guardare le foto, èl’unico modo per riaverla davanti agli occhi.Del resto, lo insegna il dottor Hamer nelle suecinque regole biologiche: noi siamo organismiperfetti e le nostre malattie non sono altro checonseguenze di traumi, dipendono da shockbiologici. Come ho superato il mio? Ho can-cellato tutte le immagini di mia mamma, mal’ho pregata tutti i giorni. E lei, da là, un saccodi volte mi ha fatto capire che c’è ancora».

POLITICAMA SÌ, I «NO GLOBAL»AVEVANO RAGIONE

MOMENTO BUIO«HANNO UCCISO MAMMAPERÒ TU PERDONALI»

SESSOBASTA COL MACHISMOIL VIAGRA: PERCHÉ NO?

INTERVISTA ESCLUSIVA di ANDREA ELEFANTEINVIATO A AIELLO DEL FRIULI (UDINE)

IL PRESIDENTE DEL PALERMO È IN PACE CON DIO, FAMIGLIA, RICORDI E PELLEROSSA, NON COL MILAN CHE SFIDA DOMANI: «ADRIANO HA PENSATO SOLTANTO AI SUOI INTERESSI, COME BERLUSCONI A QUELLI DI MEDIASET»

ZampariniCE L’HO CON IL MONDOA PARTIRE DA GALLIANIFIGLIO DI PAPÀ SILVIO

Q uesta intervista è iniziatasostituendo le carte socialnetwork e tatuaggi concibo e famiglia e

schierando in porta sghignazzando la carta sesso, «perché il sesso è come un muro di gomma: ci rimbalzi contro». E poi è finita a pane (fatto da lui, ci tiene a dirlo) e San Daniele, che ci ha tagliato al coltello con occhi compiaciuti, e a parlare di Adriano Galliani, con occhi che sono diventati improvvisamente di fuoco. Maurizio Zamparini ci è apparso così: un uomo placido e anche sereno, ma visceralmente impulsivo e incazzato. Un uomo in pace e in guerra con il mondo, dipende quale. In pace con i suoi ricordi, la sua famiglia, il suo ruolo di baby sitter dei tanti nipoti («Ma lo sono stato anche dei figli, più io di mia moglie»), la sua cultura, la sua curiosità universale, la sua fede: sul display del telefonino, «così posso guardarla decine di volte al giorno», ha una foto della Vergine di Macarena che si trova a Siviglia. «Una medium amica di famiglia mi ha regalato un quadretto con questa immagine e la Madonna mi manda segnali tutti i giorni».

In guerra Zamparini si sente con diversi altri mondi: anzitutto quello del lavoro, dell’economia e della politica italiani, che vorrebbe ferocemente cambiare «combattendo anzitutto la burocrazia, che dove un tempo c’erano due dipendenti oggi ne mette venti, e bisogna chiedere il permesso anche per fare la pipì: studiano come impedirti di fare qualcosa, non come aiutarti a farla». Ci ha provato ideando nel 2011 un Movimento per la gente, «esiste ancora, ma la gente non reagisce abbastanza, a parte i giovani che oggi sono spugne desiderose di valori». E poi c’è il mondo del calcio, il suo massimo vizio. Domani il suo Palermo giocherà con il Milan e chiedergli di Galliani è come fare «clic» su un detonatore: «E’ figlio di suo papà, e non c’è bisogno che le spieghi chi è suo papà. Lo aiutai a diventare presidente della Lega, ma gli dissi “adesso devi fare gli interessi di tutti”. Col cavolo: fece solo gli interessi del Milan. Come Berlusconi ha sempre fatto solo quelli di Mediaset». E per non pensarci, Zamparini ha tagliato un’altra fetta di prosciutto.© RIPRODUZIONE RISERVATA

«Il più grande che ho, più che altro l’unico, è ilcalcio. Costoso quanto il gioco o le donne, maalmeno ha un risvolto sociale: può regalare fe-licità. Venezia ha tutto, non ne aveva bisogno,ma Palermo sì e quando nelle mie preghierechiedo scusa per quanti soldi ho buttato conquesto giochino, mi sento meno in colpa pen-sando di aver dato attimi di godimento a tantagente. Il vizio del calcio sta nell’autopiacersi:siamo, o perlomeno sono, vanitoso, amo ap-parire, essere riconosciuto per strada. Il Vene-zia lo presi per passione, comprare il Palermoè stata anche una questione di vetrina: se nonci fosse neanche quella sarei un cretino, per-ché ci metto soldi, non vedo le partite se nonregistrate, soffro se si perde. Mi consola nonaverlo mai fatto al casinò: una volta ci sonoentrato per vedere se mi piaceva, ma dopo die-ci minuti ero già fuori perché mi ero stufato.Come a 45 anni mi stufai di fumare e mi misid’accordo con Greta, mia figlia: “Smettiamo?”Smesso, da un giorno all’altro. Il vino? Un pia-cere e mai una schiavitù, neanche da ragazzi,quando raccoglievo mille lire a testa dagliamici per fare il giro delle sagre e sbronzarciun po’: mica per stordirci, lo facevamo percantare le canzoni friulane e essere più scioltinelle balere. Peccato che la prima volta cheprovai a ballare scelsi l’unica che era zoppa...»

VIZILA VANITÀ DEL CALCIOESSERE RICONOSCIUTO

L’imprenditore Maurizio Zamparini, 73 anni, presidente del Palermo dal 2002, nella sua cantina-cucina «privata». La villa di Aiello del Friuli dove ci ha rilasciato l’intervista fu dei conti Micheli Zignoli FOTOSERVIZIO BOZZANI

LE HA SCOPERTE COSÌ«DAI, GIOCO COME IACHINI»3-5-2

CIBOTartufo e passatelli

VIAGGI NEL PASSATOBeati i faraoni

VIAGGI400 ore di volo all’anno

VIZIBallare con una zoppa

MOMENTO BUIOLa vedo solo nelle foto

POLITICASudditi, non cittadini

RELIGIONELa gara di bestemmie

FAMIGLIAIl mio papà emigrante

ADOLESCENZAGiochiamo a pindul pandul?

SESSOSensi e Cecchi Gori

ALTRI SPORTUno squarcio con le unghie

Serie ARIl personaggio

Page 9: La Gazzetta dello Sport (04-03-2015)

9VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

CONTENUTOPREMIUM

«Tutte le sere, come facevo quando avevo cin-que anni, dico ancora le preghiere che mi hainsegnato mia madre, però in una chiesa en-tro solo se è vuota: non è andando a messache riesco a parlare con Dio. E’ lo stesso spiri-to con cui entro anche in una moschea, per-ché tutti i luoghi di preghiera sono luoghi disperanza e tutti gli dei sono giusti: non contala religione che li riconosce come tali, contache siano veri simboli d’amore. Però oggi queiluoghi sono vuoti per un altro motivo, da annimanca l’unico messaggio che invece dovrebbepassare: la Chiesa che si fa veicolo d’amore,che si sente al servizio dei credenti. E’ un mo-tivo molto triste, però è così: la religione quasisempre è stata usata per acquisire e esercitareuna qualche forma di potere. Ora da due annivedo in Vaticano un uomo nuovo che sembrainvece voler fare una cosa rivoluzionaria: di-struggere quel tipo di potere. Sono molto sor-preso e preferisco parlare di cauta speranza,però me lo auguro da cattolico, perché è quel-lo l’insegnamento che ho avuto, anche se dabambino mi è capitato di fare a gara a chi di-ceva la bestemmia più grossa: in Friuli è così,più che un’imprecazione è un intercalare, pe-rò se oggi me ne scappa una mi dà fastidio, inun certo senso è un modo per allontanarsi daDio. E io a Dio credo, come alla protezionedegli arcangeli e anche ad un’altra vita, sì allareincarnazione. Non serve fidarsi di BrianWeiss, lo diceva anche Gesù e a me lo ha dettola medium che mi ha regalato la Madonna diMacarena: sostiene che in un’altra vita io fossiMarco Polo. Ma a questo credo di meno: se-condo me si è fatta impressionare dal fattoche allora ero proprietario del Venezia».

«Non ce ne sono stati altri, al di là del calcio.Avevo le gambe come stuzzicadenti, ma eroun grande colpitore di testa - l’elevazione nonè tutto, conta di più il tempismo - e avevo unabuona tecnica. Giocavo mezzala, a volte pun-ta: oggi sarei un trequartista, ma allora quelruolo non esisteva. Ho seguito un po’ il pugi-lato ai tempi di Loi e Mitri, giochicchiato a basket in collegio - oggi in tv guardo l’Nba, ilbasket che ha ucciso l’altro basket - ma in testaho sempre avuto il pallone. Da quando avevocinque anni: il campetto era proprio sotto ca-sa e mia zia, che sposò un capitano inglese, daGlasgow mi portò un paio di scarpe da calcioalte fino alla caviglia e un pallone di cuoio, diquelli con le cuciture in rilievo, che quandocolpivi di testa ti restava il segno sulla fronte.Mica quei palloni di gomma che avevamo noi,che un giorno il figlio del Pierin per calciarlolo ridusse da buttar via, perché i contadininon si tagliavano le unghie e le aveva così lun-ghe che gli fece uno squarcio: era l’unico pal-lone del paese e ce l’avevo io, dunque le parti-te erano quando dicevo io e le squadre le face-vo io. Ho smesso con il calcio giocato che eroin Interregionale, avevo solo vent’anni ma ilsogno di mio padre era che facessi l’imprendi-tore: alla Bovisa c’era un’officina di marmitteper automezzi che mi aspettava».

«Poter tornare indietro e vivere in un’altraepoca: sarei molto incerto su cosa scegliere.Forse l’antico Egitto e se vuole le do un indi-zio: il mio cane, Gaia, è un cirneco dell’Etna esi dice che questa razza derivi dai cani deiFaraoni, di sicuro quelli disegnati nei gerogli-fici dei fenici sono molto simili a lei. Si stavabene a quei tempi: il Nilo era un amico, vive-vano di agricoltura, aveva grande importan-za l’astronomia, il tempo viaggiava nel modogiusto. Meglio da faraone, certo, ma a partegli schiavi stavano bene tutti, anche i sudditinon potevano lamentarsi. Ma a pensarci be-ne, più che faraone forse avrei voluto essereun pellerossa, o un capo di una tribù di pelle-rossa, però prima che arrivassero i bianchi arompere le scatole. Gente in pace con l’uni-verso e in simbiosi con la natura, la scansionedella vita simile a quella degli uccelli migra-tori. E poi avevano un’abitudine fantastica,ma lo facevano perché ci credevano, non per-ché usava così: si sedevano in circolo e pren-devano le decisioni insieme, o meglio decide-vano i capi ma sentendo prima il parere ditutti. Mi ha fatto ripensare ai pellerossa leg-gere di Francis Galton, lo scienziato inglesedell’eugenetica, che capitò ad una gara diuna fiera inglese, “Indovina il peso del bue”:chi ci andava più vicino se lo portava a casa.Parteciparono in 700, ma le libbre esatte nonle indovinò nessuno, neanche i macellai. Gal-ton per curiosità si fece dare tutte le rispostee ne calcolò la media: corrispondeva esatta-mente al peso del bue. Come scrisse poi: ungruppo alla fine è sempre più saggio dei suoisingoli individui. I pellerossa l’avevano capi-to un sacco di tempo prima».

«Uno dei disastri del presunto progresso, quel-lo che in nome del successo economico chiededi sacrificare i rapporti umani, è la disgrega-zione delle famiglie, la perdita dell’attenzioneper questo valore. La mia è stata allargata finda quando ero bambino. Mamma Silvana fa-ceva la sarta, papà Armando lavorava con imotori per navi e aerei, emigrò in Venezuelache avevo sette anni e il mio secondo papà di-ventò nonno Ernesto, capostazione di Seve-gliano: porta di casa sempre aperta, tavolo incucina apparecchiato con un posto in più, chipassava di lì e voleva fermarsi mangiava connoi. A Natale mi dava dei pacchetti di carne daportare ai poveri, è stato lui a insegnarmi chedare è più bello che ricevere. Ma anche l’altrononno, Vito, aveva il dono della bontà: era co-sì buono che quando i ragazzini gli entravanonella vigna per rubargli l’uva, lui si nasconde-va per non spaventarli. La famiglia allargata dioggi nasce dai miei due matrimoni: la separa-zione dopo il primo mi portò un trauma lungodue o tre anni ma anche la riscoperta della li-bertà nelle piccole cose, tipo cosa mangiare ocosa guardare in tv. Ho avuto quattro figli dalprimo e uno dal secondo per un totale di undi-ci nipoti, e due o tre volte all’anno ci si incon-tra tutti insieme. Tranne le due mogli: la pri-ma, sa com’è, è ancora un po’ risentita».

«Se Dio vuole mio figlio Armando - il quinto,oggi ha 16 anni - non avrà i miei ricordi, tipoquella volta che improvvisamente sentii grida-re e scappammo tutti a nasconderci nel sotto-scala della stazione dove lavorava il nonno,perché passavano gli aerei con le bombe. Perògli mancheranno altre cose, non vivrà maiquesti suoi anni come ho potuto fare io. Oggigli adolescenti stanno così tanto davanti aicomputer che gli diventa elettronica anchel’anima e non va bene: non mi risulta che ilnostro cuore sia elettronico. A Sevegliano iostavo in strada dalla mattina alla sera, d’estatesempre, e la sera mio padre mi prendeva rego-larmente a scappellotti perché il pomeriggio,invece di fare il pisolino, sfilavo la chiave dicasa dalle tasche della mamma che riposava escappavo dagli amici. Socializzare era la nor-malità, non una fatica, eravamo una banda e sigiocava sempre, si giocava a tutto. Anzi, tuttodiventava una gara: pindul pandul che sareb-be la lippa, arco e frecce, cerbottana e pallini.E non toglievo nulla allo studio: alle elementa-ri ero il più bravo della classe, poi sono diven-tato un po’ più vagabondo, ma comunque unodei pochi a finire la scuola nei termini. Oggi hoquasi 74 anni, quando facciamo le cene di clas-se mi ritrovo gente che ne ha quasi 80...».

«Per 25 anni ho avuto un aereo privato e sonoarrivato a fare 400 ore di volo in un anno: an-che quattro appuntamenti di lavoro in quattrocittà in un giorno, un bel risparmio di tempo.Ora lo Stato canaglia, che non trova di meglioche razziare il Paese, mi ha detto che devo an-dare in bici o in treno, che un aereo mio nonposso averlo più, e me l’ha detto a modo suo:cartelle esattoriali insostenibili su ogni volo.Così ora mi sposto molto meno, anche perchénon sono un grande viaggiatore per piacere:amo le comodità della casa, mi muovo soloper vacanze di totale relax e i miei spostamen-ti per il mondo li ho fatti leggendo tutti i libridi Tiziano Terzani, lui sì che lo invidio. Il viag-gio che ricordo meglio è quello che ho fatto a17 anni, per raggiungere i miei in Sudameri-ca: il mondo degli emigrati aveva un suo fasci-no e soprattutto una sua dignità, non ti facevapensare per forza alla disperazione com’èspesso oggi. Il viaggio più recente che mi hasmosso qualcosa dentro è stato in Libano: unaltro mondo, un Paese moderno, dall’econo-mia giovane che galoppa, sarebbe da andarcia vivere se non avessi deciso di restare in Italiaper migliorarla combattendo lo Stato. Ma pri-ma di morire un viaggio vero voglio farlo, nel-le terre dei Pellerossa d’America: una culturache amo e che non va dispersa».

«Diciamo che mia moglie semina e io raccol-go. Gestisce un’azienda agricola biodinamicae ormai mangiamo quasi solo prodotti di ca-sa: non c’è nulla di meglio al mondo di ciò checresce nelle nostre terre, altro che i francesi, aloro invidio solo lo champagne. Così faccia-mo la guerra al cibo OGM e alle multinazio-nali, che pur di produrre utili se ne fregano diciò che fa stare davvero bene la gente: noi col-tiviamo il nostro grano e i loro semi possonotenerseli, sono solo ibridi sterili come i muli,incroci fra un asino e una cavalla che non pos-sono procreare. Mia moglie è romagnola, fadei passatelli che se li butti nel brodo canta-no: uno dei miei sapori preferiti, assieme aquello del tartufo e dei krapfen che impastavamia mamma, sapesse quanto mi mancano.Laura è quella che sa far da mangiare e io stoimparando, però gli spaghetti con i pomodo-rini e il peperoncino li faccio già meglio di lei.Insomma imparo bene, infatti a casa abbiamodue cucine e nella mia ultimamente c’è spes-so odore di marmellate, di sottoli e soprattut-to di pane. Ecco, fare il pane è diventata unapassione: mi sono specializzato in quello con-dito friulano, che è fatto con le uova, il latte elo strutto. Però ultimamente uso lo yogurt ola panna, per farlo un po’ più leggero: ci mettasopra due fette di prosciutto e mi dica com’è».

25 CARTE, 3 CAMBI, 11 ARGOMENTIA carte scoperte si gioca così.

Mazzo da 25 argomenti, rigorosamente extracalcio:

dagli altri mestieri all’arte, dallo stress ai social network.

L’intervistato ne pesca 11 e, come un allenatore, può

cambiarne tre. Poi li mette in campo, a carte scoperte. E si

scopre anche lui

ADOLESCENZAQUANTE GARE IN STRADAALTRO CHE ELETTRONICA

VIAGGISE L’AEREO PRIVATONON PIACE ALLO STATO

CIBOGUERRA AGLI OGME FACCIO IO IL PANE

FAMIGLIALA LEZIONE D’AMOREDI NONNO ERNESTO

ALTRI SPORTPOTERE DI UN PALLONEARRIVATO DA GLASGOW

RELIGIONELA REINCARNAZIONE?LO DICEVA ANCHE GESÙ

VIAGGI NEL PASSATODECISIONI DI GRUPPOE IL VERO PESO DEL BUE

fLE REGOLE DEL GIOCO25 CART

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HA DETTO

SU PAPA FRANCESCOUN UOMO NUOVO

LA RELIGIONE VIENE USATA SPESSO PER ACQUISIRE POTERE:

MI PARE CHE LUIFACCIA IL CONTRARIO

SU MATTEO RENZIPRESIDENTE DEL CONSIGLIO

CAMMINA SULLA STRADA DI CHI LO HA

PRECEDUTO: FARE CARRIERA, NON DARE

SERVIZI ALLA GENTE

SU LAURASUA MOGLIE

DA QUANDO C’È LEI SONO MONOGAMO

E ORMAI MANGIAMO SOLO I PRODOTTI

DELLA SUA AZIENDA

Zamparini è sposato con Laura, la seconda moglie, che gli ha dato Armando, 16 anni. Dalla prima moglie ha avuto altri 4 figliBOZZANI

SU TIZIANO TERZANIGIORNALISTA E SCRITTORE

NON VIAGGIO MOLTO PER PIACERE,

MA L’HO FATTO LO STESSO LEGGENDOTUTTI I SUOI LIBRI

Zamparini con l’immagine della Madonna di Macarena e con il suo cane, Gaia BOZZANI

Page 10: La Gazzetta dello Sport (04-03-2015)

10 VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Page 11: La Gazzetta dello Sport (04-03-2015)

11VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

GLI AVVERSARI

Parma, Tavecchio vede i curatori. Lo sponsor paga l’hotel1Il n°1 Figc si informa sul debito effettivo Ipotesi Coverciano per il ritiro pre-Empoli A Milano grazie agli elettrodomestici

Sandro PiovaniPARMA

S alvare il titolo sportivo,ovvero vendere il Parmaall’asta e farlo giocare in

B: i curatori fallimentari AngeloAnedda e Alberto Guiotto nomi-nati dal tribunale stanno incon-trando i vertici del calcio italia-no, dalla Lega alla Figc, nel ten-tativo di portare a termine il lorocompito istituzionale (ovverosalvaguardare i creditori) ma

anche per provare a dare un fu-turo a dipendenti e, perché no,calciatori oltre che a città e tifosi.

IL PIANO La prima data impor-tante è quella del 15 aprile: i cu-ratori dovranno pronunciarsi sul-la possibilità di proseguire nel-l’esercizio provvisorio. Poi, l’ideaè quella di far ripartire il Parmadalla B. Nell’incontro con i verticidella Lega, guidati dal presidenteBeretta, si è parlato dei 5 milionimessi a disposizione del Parma.La Lega si insinuerà nel fallimen-

to e verrà inserita tra i creditorichirografari: non è un regalo maè altamente improbabile che ri-tornino soldi in cassa. Ma il nododiscusso con la Lega riguarda il«paracadute retrocesse»: 12 mi-lioni che potrebbero finire per in-tero nelle casse dei nuovi acqui-renti. Aumenterebbero così le possibilità che il Parma venga ac-quistato all’asta. E per la stima del club sono stati nominati ilprofessor Fabio Buttignon (ordi-nario di Finanza Aziendale al-l’università di Padova) e il dottorRoberto Marrani (docente di Tec-nica Professionale all’universitàdi Pisa). La missione «Serie B» deicuratori è proseguita incontran-do gli avvocati dell’Assocalciato-ri: obiettivo, riduzione del debito

sportivo. Se ne riparlerà martedì.

TAVECCHIO Ultimo incontro, inordine di tempo, ieri, con CarloTavecchio: il presidente della Fi-gc ha voluto conoscere l’entitàdel debito sportivo del Parma.Ma i curatori e Tavecchio hannoparlato anche di riforme federalie futuro del Parma ma non solo.Anedda e Guiotto hanno anchesondato il terreno per avere Co-verciano come sede del ritiro delParma in occasione della trasfer-ta di Empoli del 19 aprile. A pro-posito di trasferte: lo sponsor Folletto offrirà ospitalità staseraal Parma pagando il pernotta-mento della squadra a Milano.

© RIPRODUZIONE RISERVATACarlo Tavecchio, 71 anni, presidente della Federcalcio dall’11 agosto 2014 ANSA

IL CAPITANOAndrea Ranocchia, 27 anni, è arrivato all’Inter nell’estate del 2010. Capitano nerazzurro, ha ilcontratto in scadenza al prossimo 30 giugno. Il rinnovo, però, è solo da annunciare FORTE

Ranocchia, Brozo e PoldiNazionale vuol dire fiducia1Reduci da un periodo opaco con l’Inter, i tre hanno ritrovato sorrisie gol con Italia, Croazia e Germania. Mancini li aspetta per il Parma

Matteo BregaMILANO

«N on fidatevi a scatolachiusa, metteteci al-la prova». La paren-

tesi delle nazionali è servita periniettare nei serbatoi di tre inte-risti una dose robusta di fiducia.L’ultimo periodo nel club non èstato semplicissimo e allora perAndrea Ranocchia, MarceloBrozovic e Lukas Pdosolki stac-care la spina della Pinetina eriattaccarla nel ritiro della na-zionale è stato come rigenerar-si.

RANOCCHIA È bastato togliereun colore a Ranocchia per ritro-varlo brillante? No, il nero del-l’Inter non era (e non è) un bucoin cui si è infilato. È solo l’altrametà della sua vita quotidiana.L’azzurro per lui significa anchee soprattutto ritrovare AntonioConte. Con lui a Bari il capitanoha avuto il suo primo migliora-mento evidente. Lì si è capitatoche aveva potenzialità per sfon-dare. Quando il c.t. lo convoca,sembra che il mondo rifiorisca.Contro l’Inghilterra, sistematosul centro destra nella difesa a

tre, si è mostrato sicuro e con-vinto. Adesso Mancini si aspettail medesimo atteggiamento do-mani pomeriggio contro il Par-ma. Stadio differente, ma iden-tica necessità di fare bene per ri-prendere il cammino verso unaposizione che valga il piazza-mento Europa League. Ritrove-rà la fascia e la direzione delladifesa. Con la consapevolezzache serve anche il suo spirito vi-sto contro l’Inghilterra a Torinoper tenere lontano gli attaccantidi Donadoni.

BROZOVIC A Zagabria ha incan-tato per il modo leggero in cui siinfilava negli spazi. A Milanodovrà tornare a farlo vedere. Brozovic sprizzava una luce fio-ca prima di partire per il ritirocon la Croazia. La sua saggezzatattica aveva colpito tutti quan-do arrivò all’Inter. Sembrava sa-pesse sempre dove finisse la pal-la con anticipo. Poi lentamentesi è appiattito in un contesto cheha vissuto settimane difficili. Eanche lui ne ha patito. Timido,riservato, si è aperto subito conchi aveva il filo conduttore dellamedesima lingua (Kovacic sututti). Sta imparando l’italiano esta migliorando l’inglese. Anche

così si entra nel meccanismo. Esi dimostra di tenerci alla causa.A Zagabria sabato scorso controla Norvegia ha srotolato sulcampo le sue qualità. Nel 4-2-3-1 di Niko Kovac è stato siste-mato nella sua posizione ideale,davanti alla difesa, al fianco diModric. La palla non suda se lafai correre. Il madridista, insie-me con Rakitic, lo sa bene e cosìMarcelo si è potuto buttare ne-gli spazi. Il primo tempo dellapartita è stata esemplare per lacapacità di Brozovic di creareproblemi in ogni zona d’ombra

lasciata dagli scandinavi. Man-cini lo utilizza in maniera leg-germente diversa, posizionan-dolo sul centrosinistra in unamediana a tre. Gli spazi però cisono e anche la possibilità dicercare la via del gol. Con la Croazia lo ha trovato, adesso locerca in nerazzurro. Nelle orec-chie avrà ancora gli applausi delMaksimir alla fine del match diqualificazione a Euro 2016.

PODOLSKI Infine ecco Lukas,subentrato sia contro l’Australiasia in Georgia, ma sempre tenu-to in considerazione dal c.t. Joa-chim Löw. Il quale è venuto a se-guirlo anche al Meazza diretta-mente, per parlargli e confron-tarsi con lui. La convocazioneha fatto bene a Podolski, ha ri-trovato il gol pur giocando po-co, ma forse il senso di apparte-nenza al gruppo gli è stato suffi-ciente per ritrovarsi. Domanidovrebbe giocare titolare vistala squalifica di Icardi. L’ennesi-ma occasione per sbloccarsi sot-to porta. Perché per il resto Po-dolski sta bene. Come ha twitta-to ieri con la foto del suo cane:«Lui è come me: sempre allegro,positivo e sorridente».

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IL CROATOMarcelo Brozovic, 22 anni, è stato prelevatoa gennaio dalla Dinamo Zagabria con la formula del prestito con riscatto obbligatorio. Poi scatterà il contratto fino al 2019 LIVERANI

IL TEDESCOLukas Podolski, 29 anni, ha lasciato l’Arsenal a gennaio per vestire la maglia nerazzurra in prestito secco. A giugno i due club parleranno del suo futuro. Con i Gunners ha un contratto fino al 2016 FORTE

DOMANI A SAN SIRO

Jesus a sinistraFelipe debuttacontro il passato

1L’italo-brasiliano è un ex gialloblù Pericolo diffidati: tre centrocampistirischiano il derby

Felipe, 30 anni. Il difensore centrale è all’Inter da gennaio GETTY

Luca Taidelli@LucaTaidelli

L a maledizione di Andre-olli e l’esordio di Felipe.C’è aria di faccia nuova

domani contro il Parma. Laprobabile conferma di JuanJesus a sinistra e la squalificadi Vidic aprono le primarieper affiancare Ranocchia alcentro. Andreolli è sì tornatoin gruppo ieri, ma la febbreche lo ha colpito da lunedìnon aiuta la sua causa. E tor-na in mente lo stiramento -primo infortunio muscolarein carriera - che in gennaioaveva colpito il difensore pro-prio quando tra ginocchio diRanocchia e squalifica diJesus era pronta la grandeoccasione.

ESORDIO E VARIANTE Eccoperché domani dovrebbescattare il debutto di Felipeda Silva Dalbelo Dias, arriva-to sul gong del mercato digennaio dopo essersi svinco-lato proprio dal Parma. Ilbrasiliano ex Udinese ieri -sotto agli occhi di Fassone,Ausilio e Zanetti - è stato pro-vato a lungo tra i titolari, con-fermando che l’idea JJ a sini-stra vista a Marassi primadella sosta non spiace alMancio. Jesus così può spin-gere sulla fascia e se sbaglia

un’uscita delle sue c’è chi ci met-te una toppa. Senza dimenticarel’opzione di mettersi a tre dietrocon Santon che a destra amasganciarsi spesso e volentieri. Apagare in questo caso sarebbeD’Ambrosio, apparso non al me-glio nelle ultime uscite. Se ne ca-pirà di più nella rifinitura di sta-mattina, prima del ritiro chescatterà in serata in hotel a Mila-no.

CAMARA IN RAMPA Chi invecein settimana si è mosso moltobene è Gaston Camara, 19enneattaccante della Guinea, aggre-gato con i «soliti» Bonazzoli ePuscas. Ragazzi che domani po-trebbero anche trovare spazio agara in corso, visto che Icardi èsqualificato e non ci sono alter-native a Palacio e Podolski. Cu-rioso che Camara, fresco vinci-tore del Viareggio giusto con Bo-na, avesse esordito in Serie Acon Mazzarri proprio all’andatacontro il Parma, il 2 novembrescorso. Per il ragazzo veloce co-me il vento sarebbe la prima vol-ta a San Siro.

PERICOLO GIALLO Quella con-tro il Parma è la classica garatrappolone, perché i tifosi cre-dono che l’avversario venga ingita e invece gli emiliani hannoorgoglio e San Siro è una grandevetrina. Mancini dovrà toccare itasti giusti e valutare un altroaspetto. Tra i diffidati ci sonoBrozovic, Guarin e Medel, vale adire il centrocampo titolare.Un’ammonizione costerebbe lo-ro la squalifica contro il Verona,ma pulirebbe la «fedina penale»in vista del derby del 19 aprile.Giusto una delle uniche due sfi-de di campionato (l’altra è il ri-torno col Toro) saltate da Medel.

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Roberto Mancini, 50 anni LAPRESSE

Serie ARI più attesi

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12 VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Tutti pazzidi Andershow Lotito gongola

e fa il prezzo1Il Brasile lo esalta, il Barça lo cercaLa Lazio per la punta vuole 80 milioni

E intanto gli chiede il secondo posto

I SUOI NUMERI

Il colore è più intenso nelle zonein cui ci sono stati più tocchi di palla

TOCCHI PER ZONA

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OCCASIONI CREATE24

Media a partita 1.09

Media ruolo1.01

DRIBBLING127

Media a partita 5.77

Media ruolo0.87

23TIRI NELLO SPECCHIO

Media a partita 1.05

Media ruolo0.32

RETI

9Media a partita

0.41Media ruolo

0.08

FUTURO ROSSOBLÙ

Zola rescindeE il Cagliari vuole Berettaper il vivaio

Mario FrongiaCAGLIARI

M ario Beretta, ex tec-nico di Siena, Tori-no, Parma, verso la

guida del settore giovaniledel Cagliari. Uomo di fidu-cia del presidente Giulini,tra i papabili per la primasquadra quando nel giugnoscorso Zeman pareva diret-to a Bologna, dalla prossimastagione dovrebbe prendereil posto di Gianfranco Mat-teoli. Ieri Beretta ha visitatoAsseminello, si è trattenutocon dirigenti e staff tecnicorossoblù. Il club, anche pernon interferire nel lavoro diSau e soci a 48 ore dal deli-cato match con la Lazio, sultema tiene un profilo basso.L’avvicendamento era incantiere dallo scorso autun-no. Oltre a Beretta, hannovisitato il centro tecnico eintrattenuto relazioni con ilclub anche altri allenatori.Tra questi, Micarelli, secon-do di Giampaolo, e l’ex Ge-noa, Torrente.

SALVEZZA A TUTTI I COSTIBeretta in città ha suscitatosul web le reazioni dei tifosi.Ma dalla società trapela unconcetto chiave: «A diecipartite dalla fine siamo con-centrati solo sulla salvezza.Non c’è un piano B. Beretta èla carta vincente per il setto-re giovanile e non è il candi-dato alla panchina della pri-ma squadra». Intanto, Mat-teoli, ex capitano e bandieradel Cagliari, tuttora nel Cdarossoblù, è destinato ad al-tro incarico societario.

RESCISSIONE ZOLA Gian-franco Zola ha firmato la re-scissione consensuale con ilCagliari. L’allenatore rinun-cia a qualsiasi spettanzaprevista dall’accordo che lolegava al club fino a giugno.Zola ha chiuso al 31 marzo ilsuo rapporto con la societàdi Giulini.

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Stefano CieriINVIATO A FORMELLO (ROMA)

S ì, il Felipe Andershow haormai definitivamentevarcato gli angusti confi-

ni italiani. E fa registrare picchiclamorosi di audience un po’dappertutto. Nel suo Brasile, per esempio, dove il «partito»di quelli che lo vorrebbero su-bito nella Seleçao fa semprepiù proseliti. E ancor di più nel-l’Europa che (calcisticamente)conta. Già, perché non è più unmistero che i top club del Vec-chio Continente (inglesi e spa-gnoli in particolare) lo abbianomesso nel mirino da un po’ ditempo. Per ora discretamente.Limitandosi a mandare osser-vatori alle partite della Lazio.Un domani, che potrebbe esse-re dietro l’angolo, lanciandoun vero e proprio assalto al gio-catore.

TENTAZIONE BARCA Ma chi fa-rà il primo passo? I club inglesi(in particolare i due Manche-ster) sono stati i primi ad ac-corgersi della crescita espo-nenziale del ragazzo di Brasi-lia. Ma, almeno per ora, do-vranno limitarsi ad annotare isuoi progressi. Anderson è ex-tracomunitario e, in quanto ta-

le, non può sbarcare in Premierse prima non totalizza un certonumero di presenze con la suanazionale. Nella quale non èstato finora mai convocato. InSpagna, invece, questo proble-ma non c’è. Ma la società chepiù di tutte pare intenzionata afare sul serio è il Barcellona,che tuttavia ha il mercato bloc-cato fino a gennaio 2016 dopola sanzione della Fifa per laviolazione delle norme sul tes-seramento di minorenni. Ieridalla Catalogna sono arrivatenuove voci di una imminenteoffensiva del club blaugrana.Con l’ex d.s. del Milan AriedoBraida (ora al Barcellona) ar-tefice dell’operazione.

LOTITO GONGOLA Ma, in ognicaso, il giocatore della Lazionon potrà raggiungere il suoamico Neymar prima del gen-naio dell’anno prossimo. E cosìLotito può gongolare. Tra l’em-bargo del club catalano e gliimpedimenti dei club inglesi èprobabile che Felipe resti al-meno un altro anno alla Lazio.Lo stesso Anderson è convintoche – prima di spiccare il voloverso un top club europeo –possa essergli utile giocare unaltro po’ in biancoceleste. Spe-cie, poi, se la squadra di Pioli ilprossimo anno sarà in Cham-

pions. Lotito gongola non soloper questo. Ma anche e soprat-tutto perché, se Felipe conti-nuerà a crescere in questo mo-do, la sua cessione si trasfor-merà nell’affare del secolo. Ilrecente prolungamento delcontratto fino al 2020 ha mes-so infatti la Lazio nelle condi-zioni di fare il prezzo. E Lotitoha già fatto sapere che nonprenderà in considerazione of-ferte inferiori agli 80 milioni.

E DUNGA ASPETTA Voci e cifreche non faranno piacere al c.t.del Brasile Carlos Dunga. «Il ta-lento non gli manca, ma devedimostrare di saper reggere lapressione nelle partite che con-tano. Come erano capaci di fa-re Romario e Baggio», ha dettonei giorni scorsi il c.t. Aggiun-

gendo: «E tutto questo granparlare di lui potrebbe esserecontroproducente». Parolecondivisibili. Che peraltro An-derson avrà subito la possibili-tà di smentire. Perché se è veroche finora la sua irresistibileascesa è stata favorita dall’ave-re giocato senza particolari as-silli, è altrettanto vero che daadesso in avanti si fa sul serio.Rientrato dal doppio impegnocon la selezione olimpica brasi-liana (4-1 al Paraguay, con luiin campo 90’, ma senza gol; 0-0col Messico, 45’ per Felipe), daqui a maggio avrà l’opportuni-tà di vincere il suo «scudetto»:condurre la Lazio ad arrivareseconda davanti alla Roma. SeFA7 salirà anche quest’ultimo gradino per lui arriverà quasisicuramente il regalo più atte-so: la convocazione nella Se-leçao che a giugno sarà impe-gnata in Coppa America in Ci-le. Per Felipe sarebbe la qua-dratura del cerchio. Per la gioiadi tutti, compresi i club inglesiche a quel punto comincereb-bero il conto alla rovescia perpreparare il loro assalto al gio-catore. E soprattutto per la gio-ia di Lotito. Che, se si scateneràl’asta, è pronto a far ulterior-mente lievitare il costo del suogioiello.

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Per i catalani mercato bloccato fino al 2016 e, senza Seleçao, gli inglesi non possono tesserarlo

FA7 potrebbe restare laziale almeno per un altro anno. Specie se arriva la Champions

LO SCENARIO

IL TERZINO GRANATA

Darmian, lo stakanovista che piace Il gioiello Toro stuzzica pure all’estero1Ha giocato 3700’: ora gli fanno la corte non solo Inter, Roma e Napoli ma anche Bayern, Real e Barça

clicQUANTO PIACE L’ITALIA: C’È MEZZA SERIE ANELLA LISTA DI BRAIDA

� Nella lista di Ariedo Braida, nuovo direttore sportivo per il mercato estero del Barcellona, sono finiti molti giocatori del nostro campionato. L’ex dirigente rossonero guarda ancora in Italia ed ecco qui quelli che sarebbero i nomi già cerchiati nel taccuino: si parte ovviamente da Pogba, in cima alle preferenze. Ma per il «Mundo Deportivo» sembra che Braida abbia già acceso i riflettori sul laziale Felipe Anderson, rivelazione della Serie A, alla seconda stagione alla Lazio. E poi ancora Kovacic, che in Spagna descrivono come «il croato Iniesta», Paulo Dybala, finalmente esploso a Palermo e Miralem Pjanic. In questa lista di grandi talenti compare anche Matteo Darmian, che a 25 anni ha raggiunto la piena maturità a Torino: Darmian è cresciuto nel Milan, dunque Braida lo conosce benissimo.

Fabrizio Turco TORINO

C’ è chi lo vede come il«bravo ragazzo dellaporta accanto», chi lo

battezza lo stakanovista in sal-sa granata. Lui è Matteo Dar-mian, il terzino buono per tutti iruoli e valido in tutte le stagio-ni: perché in carriera, da quan-do ha iniziato nel settore giova-nile del Milan, ha fatto il difen-sore centrale, è esploso da ter-zino destro ma adesso convincetutti anche da esterno mancino.Insomma, dove lo metti sta, e cista più che bene. È proprio lui,

infatti, il granata più utilizzatoin stagione, dall’alto di queglioltre 3700 minuti suddivisi in45 partite totali che aggiungo-no il Toro (38 partite di cui 24in campionato, 12 in Europa Le-ague, una nei preliminari e unain Coppa Italia) alla Nazionale(7 gettoni dall’inizio della sta-gione). Ed ecco che il terzinoche ha in Maldini il proprio mi-to vivente ha già superato quan-to segnato dal contachilometriun anno fa, quando le partitetotali furono 38 e i minuti 3375,anche perché in Nazionale eraentrato a piedi uniti soltanto inprossimità dei Mondiali, a cam-pionato già archiviato.

OBIETTIVO DI MERCATO Dopouna stagione a mille all’ora,Darmian adesso si ritrova ad-dosso gli occhi di tutta l’elite delcalcio, mica soltanto l’Italia. Ol-tre alla corte di Roma e Napoli,adesso lo vorrebbe fortissima-mente l’Inter, e non è una novi-tà; semmai colpisce che – dopo

le voci legate a Bayern e Man-chester United – ora sia finitoanche in cima alla lista dellaspesa del Barcellona, segnaleincontrovertibile che è ormailanciato nel mondo dei grandis-simi. Darmian, però, di futuronon vuole proprio parlare:«Non è il momento, prima chiu-

diamo bene la stagione poi,quando sarà il momento, si af-fronterà il discorso in manieraserena – ripete il terzino cheringrazia il mondo granata –. IlToro mi ha fatto crescere tanto,non posso che dire grazie». In-somma, un anno dopo la coppiaCerci-Immobile, adesso tocca alui vestire i panni di gallina dal-le uova d’oro del club granata,visto che per la sua cessionenon si tratta al di sotto dei 20milioni di euro. Di certo però ilmondo dei big Darmian ha im-parato a conoscerlo e frequen-tarlo fin dall’esperienza vissutala scorsa estate in Brasile: inNazionale era arrivato a modosuo, in punta di piedi, ma quan-do Prandelli lo ha scoperto loha immediatamente catapulta-to al ruolo di titolare fisso. Con-te, invece, lo conosceva giàmolto bene fin dai tempi dellaJuve tanto da aver provato aspingere con Marotta per por-tarlo in bianconero. La trattati-va non andò in porto ma per ilc.t. è stato molto più facile tra-sformarlo in un punto di riferi-mento della sua Nazionale.Adesso, però, è pronto per ilgrande salto: a patto di convin-cere Urbano Cairo. A suon dimilioni.

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Matteo Darmian, 25 anni, al Torino dall’estate del 2011 LAPRESSE

3357� i minuti giocati da Darmian in questa stagione con il Torino: 2029 (24 partite) in Serie A, 94 in Coppa Italia e 1234 (13 partite) in Europa League

Felipe Anderson, 22 anni il 15 aprile,alla Lazio dall’estate 2013 LAPRESSE

Serie ARL’uomo del momento

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13VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTSerie ARStrategie bianconere

Juventus, un film senza regista1Tanti out, Max ha due idee: Padoin o Sturaro play nel 3-5-2; insieme in mediana nel 4-2-3-1

Simone Padoin, 31 anni, e Stefano Sturaro, 22, rispettivamente 22 e 2 presenze quest’anno nella Juve RAMELLA/LAPRESSE Massimiliano Allegri, 47 anni AFP

LE ALTERNATIVE

BUFFON

LICHTSTEINERSTURARO

PADOINVIDAL

EVRA

BARZAGLI BONUCCI OGBONNA

LLORENTE MORATA

BUFFON

LICHTSTEINER BARZAGLI OGBONNA

PEPE VIDAL

LLORENTE

COMAN

PADOIN STURARO

EVRA

GDS

Fabiana Della ValleMILANO

N on saranno le assenze,anche se pesanti, a fargliperdere il sorriso, per-

ché Massimiliano Allegri èconvinto di avere una rosa ingrado di tamponare ogniemergenza. Così non si faràprendere dallo sconforto an-che se domani contro l’Empolidovrà fare a meno non solo diPogba, ma anche di Pirlo e diMarchisio, prima alternativaad Andrea nel ruolo di registacome è accaduto spesso in que-sta stagione. E’ singolare cheproprio contro la squadra diValdifiori, cresciuto con il mitodi Pirlo, il tecnico per la primavolta dovrà inventarsi qualcosadi insolito in cabina di regia.Mai finora era successo chePirlo e Marchisio si fossero as-sentati contemporaneamente,almeno in partite ufficiali.

I CANDIDATI Andrea e Claudiostanno procedendo nel loroprogramma di recupero postinfortunio. Il primo si è fattomale al polpaccio ed è fuori daun mese e mezzo, il secondo siè infortunato la scorsa settima-na in nazionale (leggera di-storsione al ginocchio). Stannomeglio, ma visti i prossimi im-pegni della Juventus (martedì7 semifinale di ritorno di Cop-pa Italia con la Fiorentina euna settimana dopo andata deiquarti di finale di ChampionsLeague con il Monaco) e la pe-

santissima assenza di Pogba acentrocampo, il tecnico prefe-risce preservarli per il momen-to clou della stagione. Allegriha avuto la sosta per sperimen-tare. I candidati più accreditatisono Simone Padoin e StefanoSturaro, il giovane centrocam-pista arrivato dal Genoa nelmercato di gennaio. Logico chenessuno dei due ha caratteri-stiche simili a quelle di Pirlo,ma entrambi possono adattarsial ruolo di regista in una situa-zione di emergenza.

ESPERIMENTO ESTIVO Deidue, l’unico che con Allegri ha

già giocato in quella posizioneè Padoin. Max gli ha fatto fareil centrale l’estate scorsa, du-rante la tournée asiatica, enon gli è dispiaciuto. Padoinha grande senso tattico, carat-teristica che Allegri apprezzamolto. Grazie alla sua duttili-tà è riuscito a ritagliarsi un po’di spazio, giocando terzino siaa destra sia a sinistra. Sturaroinvece è arrivato a gennaio, hagiocato pochissimo (2 partite)e sempre da mezzala. Allegrinon ha avuto la possibilità ditestarlo in altri ruoli durantela preparazione, di lui ha det-to spesso che può adattarsi in

diverse posizioni. Ha gamba etanta voglia, può essere unabuona alternativa. Altre ipo-tesi: Vidal (che però ha pocodel regista), oppure Pereyra,che Allegri vede molto megliopiù avanti. Ci sarebbe ancheMarrone, che è tornato ad al-lenarsi con la squadra dopoun lungo stop, però è difficileimmaginare che venga ri-schiato già domani. Inoltre Al-legri lo vede più difensore, co-me Conte.

SENZA REGISTA Ultima possi-bilità: un altro cambio di mo-dulo. Dal 3-5-2 delle ultime

partite al 4-2-3-1, con due me-diani davanti alla difesa, Stu-raro e Padoin, e senza un veroregista. Soluzione tattica chenon è mai stata utilizzata finoa questo momento, ma Allegriha dimostrato di non aver pa-ura di cambiare e di saper sce-gliere il momento giusto perfarlo. Una delle poche certez-ze del centrocampo è Vidal,tornato carico dall’impegnocon il Cile. Pereyra, rientratodagli Stati Uniti solo ieri, po-trebbe riposare, per arrivarefresco alla trasferta di CoppaItalia di Firenze.

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L’ex Tiago: «Alla Juveuna stagione persa»

� Tiago Mendes, ex Juve e all’Atletico Madrid dal 2010, ha parlato dell’esperienza bianconera in un’intervista al sito della federcalcio portoghese: «A Torino ho perso un anno, è stato il punto più basso della mia carriera. Ho sofferto molto le critiche e la pressione mediatica, fui l’acquisto più caro della Juve in quell’anno. Con Ranieri non c’è mai stata sintonia».

CALCIOSCOMMESSE

Il pm dà le date:Conte in Procurail 20 o il 24 aprile1Il faccia a facciachiesto dal c.t. per chiarire: è accusato di frode sportiva per 2 gare del Siena

� ROMA La vita di Valerio S., 15 anni, difensore degli Allievi Regionali Fascia B dello Sporting Città di Fiumicino, si è spezzata ieri mattina al campo «Cetorelli» durante un’amichevole contro i pari età della Lazio, in cui gioca anche Miroslav Mihajlovic, uno dei figli dell’allenatore della Sampdoria (la cui famiglia è rimasta nella Capitale). Al 20’ del primo tempo, con l’azione che si svolgeva in un’altra zona del campo, il giovane è stato colpito da un malore e si è accasciato al suolo: soccorso dopo pochi minuti da un’ambulanza e da un’altra vettura con a bordo un medico, pur rimanendo sempre cosciente, è stato trasportato immediatamente all’Ospedale Grassi di Ostia. Le sue condizioni, almeno inizialmente, non sembravanogravi, tanto che la partita - su decisione delle due squadre - era regolarmente proseguita. Con il passare delle ore, però, il quadro clinico del ragazzo - sottoposto a Tac, che aveva evidenziato una dissezione aortica, e successivamente trasportato al San Camillo di Roma - si è aggravato, fino al decesso avvenuto intorno alle 16.30. In campo, trattandosi di un’amichevole, c’era anche Enrico Lotito, figlio 18enne del presidente della Lazio, spesso aggregato alle squadre del vivaio biancoceleste.

Marco Calabresi© RIPRODUZIONE RISERVATA

AMICHEVOLE TRAGICA

Quindicenne muore in campocontro la Lazio

Francesco CenitiINVIATO A CREMONA

L unedì 20 o venerdì 24 apri-le. Sono queste le due dateindicate dal pm Roberto di

Martino, titolare dell’inchiestasul calcioscommesse, agli avvo-cati di Antonio Conte per il fac-cia a faccia richiesto dal c.t. del-la Nazionale, indagato a Cremo-na per frode sportiva in meritoalle partite Novara-Siena 2-2 eAlbinoLeffe-Siena 1-0 (entram-be del 2011). La richiesta dell’in-terrogatorio è stata avanzata dailegali del tecnico e fa seguito aldeposito in Procura di un memo-riale difensivo: in ballo c’è il pos-sibile rinvio a giudizio di Conte.Il pm formulerà le sue prime ri-chieste (riguardano oltre 60 tracalciatori, dirigenti ed ex gioca-tori) entro maggio e la «partita»del c.t. è ancora aperta.

LO SCENARIO Il pm ha conte-stato a Conte la frode sportivanella chiusa inchiesta dello scor-so febbraio. Le accuse si basanosulle dichiarazioni del pentitoCarobbio («il mister ci disse nel-

la riunione tecnica prima di No-vara-Siena che c’era un accordoper il pari») e su quelle del por-tiere Coppola (atteso a Cremonaper una nuova deposizione) perAlbinoLeffe-Siena («Conte, pre-so atto dell’accordo con gli av-versari, lasciò a noi la decisio-ne»). Le mosse portate avantidal legale della Figc (FrancescoArata) che ha firmato il memo-riale sono due: si fa notare comele parole di Carobbio non abbia-no trovato riscontro negli altrigiocatori del Siena presenti allariunione tecnica e proprio perquesta ragione Conte è stato as-solto dalla giustizia sportiva dal-l’accusa di omessa denuncia.Condanna, invece, arrivata perla sfida di Bergamo: l’accordo èstato confermato anche da alcu-ni giocatori dell’AlbinoLeffe. Lafrase di Coppola in questo casorafforza la tesi del pm, ma la di-fesa punterebbe sul fatto chequesto scenario (da dimostrarein un eventuale dibattimento)vedrebbe il c.t. non come parteattiva nella combine, ma passi-va: l’avrebbe subita senza poterfar nulla. L’unica «colpa» sareb-be stata l’omessa denuncia allagiustizia sportiva, scelta pagatacon la squalifica di 4 mesi del2012. Il risultato della prossima«partita» del c.t. resta aperto.L’interrogatorio potrebbe spo-stare la bilancia in un senso onell’altro. Sempre che in questesettimane non ci sia un improv-viso cambio di strategia.

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14 VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Verdone«Tifo Garciama senzaChampionssono dolori»1L’attore: «La Roma ha sbagliatoil mercato. La rimonta della Lazio? Gioca bene, Pioli è davvero bravo»

Andrea PuglieseROMA

N on saranno gli studios diHollywood, ma l’atmosfe-ra è quella dolce di Cine-

città, tra la New York degli Anni20, l’antica Roma e i saloon we-stern. Dentro, all’inaugurazionestagionale di Cinecittà World, do-veva esserci anche un derby a di-stanza tra Carlo Verdone ed Aure-lio De Laurentiis, giocando con48 ore di anticipo Roma-Napoli.Sfida saltata in extremis per unimpegno di lavoro del presidentedel Napoli. «Peccato, con Aurelioancora non avevamo parlato diquesta partita — scherza Verdo-ne — Magari lo faremo, ancheperché per lavoro non sarò allo stadio».

Una sfida carica di tensione...«Deve essere la rinascita dellosport. Sono due squadre antago-niste dal punto di vista sportivo,basta con questo odio. Ha porta-to solo ad una tragedia inspiega-bile, non si può morire così (il ri-ferimento è a Ciro Esposito, ndr).

È l’inizio della fine del calcio, cer-te tifoserie si facciano un esamedi coscienza. Sono cose che stan-no spopolando i nostri stadi, chegià sono vuoti per altri problemi.Finirà che le partite le vedremosolo in televisione, cosa triste edumiliante».

Che segnale culturale si può da-re per avere un calcio più bello?«Tutti dobbiamo fare qualcosa: igiocatori comincino ad averecomportamenti più professionali,le società diano il buon esempio,con regole e disciplina. Vedresteche anche la tifoseria pian pianosi adeguerebbe. Il problema è chequando c’è tanta coatteria, si inco-attisce ancora di più la curva».

Quindi i giocatori della Romasotto la curva non le sono pia-ciuti?«No, quelle cose lì non vanno be-ne. Quando si arriva a certe scenevuol dire che la gente non ha piùniente al di fuori del calcio e con-centra tutto lì, mischiando politi-ca e violenza. Secondo me aiute-rebbe rifare gli stadi, perché lagente se è più vicina al campo sisentirebbe responsabilizzata. Econtrollata».

Cosa è successo alla Roma?«Ha bucato gli ultimi acquisti.Perché è stato ceduto Destro?Non capisco. L’hanno ucciso spor-tivamente e psicologicamente, fa-cendogli giocare 8 minuti a gara,liquidandolo come una “pippa” edimenticandosi quanti gol avevafatto prima. Qui invece si bruciasempre tutto subito. Lamela, adesempio: fossi stato in Pallottal’avrei tenuto, poteva diventareun fenomeno. Anche Borini nonandava venduto. Per prenderepoi chi? Iturbe. Funziona in unapiccola squadra, dove non c’è

pressione, la sua dimensione èquella. Roma è una piazza delica-ta. E infatti non riesce ad espri-mersi».

Nell’ultimo periodo sono stati messi in discussione anche duesimboli come Totti e De Rossi...«E questo mi sembra assurdo, isimboli restano tali, a prescinde-re. E non va dimenticato tuttoquello che hanno fatto e dato perquesta maglia».

Metaforicamente, dovesse tro-vare un personaggio dei suoiper la crisi della Roma.«Non mi viene in mente, ma èuna squadra che ha perso fiduciain se stessa. Gli infortuni di Stro-otman, Castan e Maicon pesano,l’errore è stato cedere un grandegiocatore come Benatia. E non ci

si può affidare sempre allastessa cosa, Gervinho ora-

mai è prevedibile, sannotutti come gioca».

Cambierebbe Garciaallora?«Non lo so, voglio vede-re i risultati a fine stagio-

ne. Se la Roma non andràin Champions, saranno do-

lori veri. Ci saranno tanti sol-di in meno e un mercato intono minore».

L’idea Conte la stuzzica?

«Per ora abbiamo Garcia, tifiamoper lui. Poi faremo i conti e vedre-mo un po’ tutto...».

Sembra che il possibile sorpas-so della Lazio la preoccupi.«Molto! Gioca bene e Pioli è un al-lenatore davvero bravo. Sono sta-ti pazienti ad aspettarlo, ora rac-colgono i frutti. Per la Roma saràdura tenere il secondo posto. Toc-co ferro...».

Per chiudere, il suo appello perdomani...«Ritorniamo allo sport, mettiamovia la violenza cieca. Basta con ilutti, gli stadi devono essere di fa-miglie e bambini».

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Carlo Verdone,64 anni, attore e regista. Sotto conla magliadella Roma in uno dei tanti derbydel Cuore EIDON/MANCINI

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QUI TRIGORIA

Castan migliora: sì ai colpi di testaTotti non ce la fa

ROMA

L o step è superato. E meglio di come LeoCastan potesse immaginare. PerchéGiulio Maira, il professore che ha opera-

to il brasiliano al cervello e che ieri pomerig-gio l’ha nuovamente visitato, ha dato il vialibera a un aumento dei carichi di lavoro inallenamento, e soprattutto alla possibilità dieffettuare colpi di testa. Il processo è gradua-le, evidentemente: Castan inizierà con pallo-ni leggeri e con l’aiuto di un caschetto protet-tivo. È un passo importante verso l’idoneitàsportiva, per la quale bisogna ancora atten-dere. Quanto? Almeno 30-40 giorni, il tempodi una nuova visita dal professor Maira: setutto sarà andato per il verso giusto, sarà pos-sibile riottenere l’idoneità (presso il Coni) e ilconseguente rientro in gruppo a Trigoria.

TOTTI NO Il sogno di Castan è quello di gioca-re almeno un minuto in questo campionato.Praticamente sfumato, invece, l’obiettivo diTotti di esserci contro il Napoli. Anche ieri ilcapitano ha svolto lavoro differenziato: purela sola convocazione, a questo punto, sareb-be una sorpresa.

stop© RIPRODUZIONE RISERVATA

QUI CASTELVOLTURNO

Higuain è tornatoOlimpico: apertoil settore ospiti

NAPOLI

G iornata piena ieri a Castelvolturno. No-tizie dal campo e dagli uffici del club.Innanzitutto, la riapertura del settore

ospiti dell’Olimpico per i tifosi azzurri «tesse-rati» non residenti in Campania ha intasato icentralini con richieste di informazioni. Co-munque, il Napoli non sarà solo all’Olimpico.Smentite ufficialmente, invece, le voci prove-nienti dalla Spagna di un Callejon che avrebberivelato di essere ormai in procinto di trasfe-rirsi all’Atletico Madrid. Comunque, l’estatepotrebbe riservare sorprese per l’attaccante exReal. Callejon sarà regolarmente al suo postodomani e potrebbe formare il tridente dietrola punta centrale con Gabbiadini ed uno traMertens e De Guzman. Ieri è rientrato alla ba-se anche Higuain, che in pratica oggi sosterràl’unico allenamento in gruppo prima della sfi-da con la Roma. Benitez ha pochi dubbi: Gar-gano sembra favorito su Jorginho in mediana,Ghoulam parte in vantaggio su Strinic a sini-stra. Indiscrezioni, infine, sul nuovo sponsortecnico del Napoli (in scadenza l’accordo conMacron). Potrebbe essere Robe di Kappa a ve-stire il club azzurro nella prossima stagione.

g.m.© RIPRODUZIONE RISERVATA

SU ROMA-NAPOLIDOPO LA MORTE DI CIRO

LA VIOLENZA STA SPOPOLANDO GLI STADI,

I TIFOSI GIALLOROSSI E NAPOLETANI METTANO

DA PARTE L’ODIO

SU ITURBEATTACCANTE ROMA

ITURBE È DA CLUB MEDIO, QUI SOFFRE

LA PRESSIONE. PERCHÉ SONO STATI CEDUTI DESTRO E BENATIA?

Serie ARDomani la sfida Champions

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15VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Adem Ljajic, 23 anni, è alla seconda stagione con la Roma LAPRESSE

Nuovo LjajicE la Romagli chiedealtri punti1Un anno fa a Napoli il castigo di Garcia, adesso è intoccabile: «Meritiamo noi il secondo posto»

8� i punti che Ljajic ha portato alla Roma in classifica con le 8 reti

segnate in campionato. Nel senso che senza quei gol la squadragiallorossa avrebbe 8 punti in meno in classifica

Davide StoppiniROMA

T esta dura, cuore forteAdem Ljajic. Uno a cui nonfai mica cambiare idea fa-

cilmente. Per esempio: non loconvincerai mai a cantare il«Boze Pravde», l’inno serbo.Non ce l’ha fatta nemmeno ilnuovo c.t., Radovan Curcic, chepure del rientro in nazionaledell’attaccante della Roma hafatto un punto nodale del suoprogetto tecnico. Niente da fa-re: contro il Portogallo, dome-nica scorsa, Ljajic è rimasto mu-to, unico degli undici in campo.E la storia ha avuto grande ecotra i quotidiani locali, purequelli bosniaci. Adem non cam-

bia, sarebbe come rinnegare lesue origini, la religione musul-mana: l’aveva spiegato anche aMihajlovic, prima del putiferioche lo portò all’esclusione di treanni fa. Questa non è roba mo-dellabile per un cambio di c.t. ouna maglia ritrovata. Testa du-ra e cuore forte, Adem. Uno chea Trigoria si è scontrato purecon Rudi Garcia, altro «capoc-

cione» orgoglioso. E di solito,due così, o fanno a pugni, o di-ventano i migliori alleati.

TREDICI MESI FA... Ecco, Ademe Rudi hanno rischiato di im-boccare la prima via, poi hannosvoltato e ora veleggiano insimbiosi. Che non significa nonscontrarsi, vuol dire piuttostoriconoscersi gli stessi obiettivianche di fronte a ostacoli im-previsti e imprevedibili. Che infondo, è la fotografia della Ro-ma attuale, impegnata in unaprosaica corsa al secondo postoquando invece pensava di doverspendere la primavera a inse-guire altri sogni. Dove porteràquesto viaggio, per loro due eper la Roma tutta, si capirà pro-babilmente (anche) dalla parti-ta di domani contro il Napoli.Che per i due «capoccioni» nonè una sfida qualunque. L’avver-sario riporta alla mente un gior-no di 13 mesi fa, 9 marzo 2014:la Roma gioca al San Paolo, do-mina la partita, ma non la sbloc-ca. Così Garcia a 16’ dalla fineprova a vincere buttando incampo Ljajic, che però non en-tra nel modo giusto, anzi. E laRoma, quella partita, finiscipersino per perderla. Ljajic fini-sce in castigo per un mese, tor-nerà titolare solo ad aprile inol-trato. E al mondo farà sapereche dovrà decidere bene il suofuturo, perché la voglia di gio-care è tanta, troppa. Sembral’anticamera di un addio.

MISTER 8 PUNTI Se un annodopo Garcia prega in ginocchioche a Ljajic non venga nemme-no un raffreddore, è la provaprovata che molto è cambiato,forse tutto. Adem oggi è il capo-cannoniere di una Roma che ti-ra poco e segna ancora meno.«Non so perché facciamo pochigol, di sicuro in rosa non abbia-mo un giocatore da 20 gol, quipossono segnare tutti e per me èun punto di forza — ha spiegatoil serbo —. Di sicuro noi attac-canti dobbiamo fare di più, spe-riamo di iniziare dal Napoli».Anche perché la corsa Cham-pions non aspetta: «Vincendofaremmo un passo in avanti im-portante. La Lazio? In questomomento siamo noi secondi,meritiamo questa posizione evogliamo mantenerla fino alla fine». Se sarà così, molto delmerito sarà anche di questo ra-gazzo serbo. Che forse non can-terà mai neppure «Roma Ro-ma». Ma che a Garcia ha saputoregalare 8 punti in più in classi-fica con le sue 8 reti. Testa durae piede caldo, allora.

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Manolo Gabbiadini, 23 anni, è arrivato al Napoli a gennaio D’ANNIBALE

Gabbiadini tutto assistIl Napoliora è suo1Benitez lo piazza dietro Higuain: «Con lui facile giocareÈ il mese decisivo, ci siamo»

5� Le reti di Gabbiadini col Napoli, che lo ha ingaggiato in gennaio:

3 in campionato contro Chievo, Udinese e Palermo; 1 in EuropaLeague in Turchia col Trabzonspor e 1 in Coppa Italia alla Lazio

Gianluca MontiNAPOLI

D all’inizio del 2015 ilNapoli ha segnato 12reti in campionato con

i suoi attaccanti. Dall’iniziodel 2015 Rafa Benitez può contare su una bocca di fuo-co in più: Manolo Gabbiadi-ni. Il centravanti non più cen-travanti che sta facendo mol-to comodo agli azzurri mache probabilmente avrebbefatto le fortune della Romache ha perso Destro e presoDoumbia.

QUESTIONE DI FEELING Gabbiadini ha una qualità in-discussa: può giocare dietro

la punta o da esterno d’attacco,ma alla fine fa sempre gol. Con ilNapoli è già a quota 5 tra cam-pionato, coppa Italia ed EuropaLeague. L’ultimo lo ha realizza-to proprio all’Olimpico nel ma-tch contro la Lazio. Ha appog-giato in porta un pallone «stroz-zato» da Higuain, il compagnodi reparto con il quale fino adora ha dimostrato di trovarsi

meglio: «Il Pipita è un campione— ha detto ieri Gabbiadini aKiss Kiss Napoli —, giocare conlui è davvero facile». La scintillatra i due è scoccata a Trebison-da, complice un grande assist diManolo per Gonzalo. Quella se-ra Benitez si è convinto che Gab-biadini è meglio impiegarlo inposizione più centrale, qualchemetro dietro rispetto all’argenti-no. Probabile per questo motivoche domani l’ex doriano vengapreferito ad Hamsik nel ruolo ditrequartista. Strana la vita per-ché Gabbiadini sarebbe stato un«nove» perfetto per la Roma edinvece nel Napoli fino ad ora hagiocato ovunque tranne che nel-la sua posizione preferita. Delresto, pensare di scalzare Hi-guain è impossibile e anche Za-pata si è dimostrato affidabilecome bomber di scorta. Di con-seguenza, meglio sacrificarsi dipiù in fase difensiva: su questoaspetto Gabbiadini sta lavoran-do con Benitez e la cosa non puòche far piacere ad Antonio Con-te, che ha notato con la Nazio-nale i progressi di Manolo in fa-se di non possesso.

CASA E CAMPO Bergamasco ta-citurno, il Gabbiadini napoleta-no è tutto campo e casa (pare sistia trasferendo dal centro a Lu-crino, dove abitava Cavani). Nelcuore dei tifosi è entrato in fret-ta a suon di gol. Alle parole pre-ferisce i fatti, ma ha idee chiarein testa: «A questo punto delcampionato tutte le partite sonofondamentali e bisogna cercaredi vincere a prescindere dall’av-versaria che si ha di fronte. Nonandiamo a Roma per pareggiareo perdere, ma non dobbiamo ca-ricare questa partita di eccessi-ve pressioni».

OBIETTIVI Il segreto di Gabbia-dini è questo: ha affrontato Na-poli con la leggerezza dei suoi23 anni. Gli stessi di Ljajic maanche di Insigne, che all’Olimpi-co partirà dalla panchina. Le al-ternative lì davanti non manca-no ed il turnover di Benitez tal-volta ha penalizzato Manoloche non ha mai battuto ciglio:«In una squadra come la nostraè impossibile pensare di giocaresempre. Adesso avremo tantiimpegni, dovremo farci trovarepronti ad una serie di appunta-menti cruciali. Aprile è il mesepiù importante dell’anno: vo-gliamo la Champions e magariarrivare in finale sia in coppaItalia che in Europa League».Grandi obiettivi per chi vuolediventare grande.

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Serie ARDomani la sfida Champions

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16 VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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17VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

fL’INTERVISTA

IL CAPITANO BLUCERCHIATO

Palombo: «La Samp è un vero martelloSiamo da Europa» 1«C’è tanta concorrenza, ma possiamo giocarcela con tutti. La Fiorentina? Tosta come l’amico Montella»

Filippo GrimaldiINVIATO A BOGLIASCO (GENOVA)

I l palombo («p» minuscola) è uno squalo. Unpredatore come il Palombo («P» maiuscola)che di nome fa Angelo e di professione, oggi

come 13 anni fa, il cacciatore di successi nellaSamp. Particolare non da poco: quest’ultimo èun pescatore provetto, una passione che coltiviancora meglio se puoi uscire di casa, scendereuna scala a picco sulla scoglie-ra sbucando su una spiaggettada favola. Roba che evoca i po-meriggi genovesi di Vialli eMancini a fine anni Ottanta.

Dalla Sampd’oro (tricolore) aquella dei miracoli di quest’an-no. Domani lei torna alle origini.Firenze, la Viola, era il ’99, Pa-lombo appena maggiorenne.Una storia conclusa male, con ilprimo fallimento di un grande club, nel 2002, tredici anni pri-ma del disastro di Parma.«Dagli errori si dovrebbe impa-rare, e a me sembra che non sivoglia farlo. Molte analogie,stesso dramma. Penso ai di-pendenti che devono mantene-re le famiglie, ma anche ai cal-ciatori, perché tanti mesi senza stipendio nonsono piacevoli. Per noi fu una lenta agonia».

La Fiorentina provò più volte a riportarla là.«Vero, ma mi restano i ricordi di quegli anni. Ini-ziai con la Primavera. Era la prima esperienza inun grande club. Mi ruppi il ginocchio con l’U20,e al rientro ripartii dalla prima squadra. Ci sonomolte analogie con la Samp di oggi. Firenze èuna città a misura d’uomo, come Genova».

Dopo la retrocessione e il fallimento, lei trovò la

Samp. Un arrivo rocambolesco: Marotta la fecefirmare appena sbarcato a Malpensa.«Avevo ricevuto offerte anche da club di A, ma laSamp mi sembrò l’ideale, anche in ottica futura.Una società seria, un progetto all’altezza, unaproprietà “straseria” (dice proprio così, ndr)».

Cosa pensa di questa Fiorentina? Imprevisti in serie, però Montella li ha sempre superati.«Mi viene da sorridere pensando a Vincenzo al-lenatore. Nel 2007-08 era stato mio compagno

in blucerchiato. Ogni tantoscherziamo su quell’anno. Ave-vamo un ottimo rapporto, mifa piacere che sia diventato unbravo allenatore. La Fiorentinaha un grande organico, che co-niuga alla perfezione fisicità etecnica. Ma la storia di Montel-la parla chiaro: un ragazzo se-rio e con una volontà di ferro».

Questa vostra stagione pazze-sca può essere intesa come unrisarcimento verso la piazzadopo la retrocessione del 2011?«Prima raggiungiamo l’Europa— più o meno nobile non im-porta — e poi venga a rifarmila domanda. Sarebbe una sod-disfazione immensa, ma dietrola concorrenza è agguerrita,

può succedere di tutto. Abbiamo un solo modoper farcela: spingere sempre al massimo. Le dicoquesto: l’unico limite della Samp siamo noi stes-si. A volte ci siamo complicati la vita, in altreoccasioni siamo calati un po’, ma può succederese affronti una squadra in quel momento al top.Dobbiamo essere dei martelli. Attenti, concen-trati, uniti, solidali. Una cosa è certa: nella parti-ta secca, possiamo giocarcela con chiunque».

A inizio stagione avrebbe immaginato di esserecosì in alto a Pasqua?

«Sembra un pesce d’aprile, la Samp lassù, vero?Se mi avesse fatto una domanda simile ad ago-sto, avrei risposto di no. Ma attenzione: non permancanza di fiducia nel gruppo, ma perchéc’erano tante squadre più attrezzate. Però il cal-cio è bello proprio per questo: si può sfatare qua-lunque tabù. E poi a gennaio ci siamo rinforzati,il mister ora ha più alternative».

Se andrete in Europa, Cassano al massimo potràseguirvi da spettatore. Ha letto? Ora è alle Maldi-ve e sogna un futuro da direttore tecnico.«Antonio che smette? Non ci crede nessuno, tan-tomeno lui. È troppo innamorato del calcio perdire basta. E poi, se continuo a giocare io, pensache non possa farlo lui, con la sua classe, soloperché s’è fermato a metà stagione? Non è anco-ra il giorno dell’ultima recita di Fantantonio».

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Angelo Palombo, 33 anni, è arrivato alla Sampdoria in Serie B, nell’estate 2002 PEGASO

L’AVVERSARIO

SuperMario, l’uomo jolly per lo sprint viola1Gomez è uno dei meno utilizzati della Fiorentina: punta i 10 gol stagionali, ora la sua freschezza sarà determinante

Mario Gomez, 29 anni, festeggiato dai compagni dopo un gol GETTY

Giovanni SardelliFIRENZE

A ggiungere una cifra pertornare alla normalità.Il 2015 di Mario Gomez

sta riportando il tedesco a li-velli altissimi, dopo un’annatatutta sbagliata tra infortuni ederrori. Otto gol nei primi tremesi dell’anno, malgrado unproblema alla caviglia che gliha fatto perdere una quindici-na di giorni, sono un bottinopiù che interessante. Novequelli stagionali, aggiungendol’acuto di Cagliari nello scorsonovembre. Reti (4 in campio-nato, 4 in Coppa Italia e una inEuropa League) che lo hannoreso il capocannoniere viola.Ancora un guizzo e sarà doppiacifra. Primo di una lunga seriedi obiettivi personali che, in ve-rità, interessano meno del tra-guardo di squadra.

TRAINO La sosta del campio-nato ha concesso benefici allatruppa di Montella, dopo mesiin cui i viola hanno rimbalzatodi partita in partita, di compe-tizione in competizione. Su-perMario invece avrebbe vo-lentieri spinto ancora sull’ac-celeratore. Il ritorno in campodopo il guaio alla caviglia nellaserata di Udine, infatti, lo havisto andare due volte a segno(2-2 il finale) mostrandoneuna condizione psicofisica ec-cellente. Anche perché, analiz-zando i numeri, l’usura di Go-mez è decisamente inferiore aquella di molti compagni. Nel-le 28 giornate di campionatofin qui disputate, il panzer vio-la è partito titolare in appena14 partite. Ovvero la metà. Indue circostanze è entrato a ga-ra in corso, ma 12 sfide le haguardate dalla panchina (scel-ta tecnica in vista delle Coppe)o dalla tribuna, con i due infor-

tuni che lo hanno limitato instagione. Per questo la sua fre-schezza, unita al ritrovato fiutodel gol, può rivelarsi arma to-tale nei due mesi di fuoco cheattendono i viola.

GERMANIA, ECCOMI In attesadi vederlo in coppia con Giu-seppe Rossi (insieme hannogiocato due partite e mezzo inquasi due campionati), ancheil tandem con Salah fa sognarei tifosi. Uno velocissimo e tec-nico, l’altro letale in area di ri-gore. Domani contro la Samppotrebbe toccare a loro guida-re l’attacco gigliato con Baba-car in panchina e Ilicic squalifi-cato. Il solo Diamanti può sof-fiare la maglia da titolare al-l’egiziano, considerato chemartedì arriva la Juve al Fran-chi per il ritorno della semifi-nale di Coppa Italia. Montelladovrà decidere quali e quantigiocatori risparmiare. Gomezci sarà, ha voglia di riprendersiil tempo perduto e non fermar-si più. Per lui, per la Fiorentinaed anche per la Nazionale te-desca. La Germania è un tarlo,dopo aver perso un Mondialeche sembrava suo di diritto,

terminato oltretutto con lacoppa conquistata dagli uomi-ni di Löw, un c.t. che lo stimariservandogli spesso parole almiele. E se i tifosi viola hannosempre incoraggiato il campio-ne, soprattutto nei periodi bui,quelli tedeschi sono parsi me-no pazienti. Fischiandolo adesempio nell’amichevole conl’Argentina a settembre, quan-do Gomez si rese protagonistadi un paio di errori. Un grandefinale di stagione potrebbe ri-portarlo fra i convocati, magarigià nel prossimo giugno.

MOENA PER SEI L’annata deveancora emettere i propri ver-detti, ma intanto la Fiorentinaorganizza il futuro. Ufficializ-zato il prossimo ritiro estivoche sarà ancora a Moena. Dopoi tre anni già trascorsi in val diFassa, la società viola ieri haconfermato l’accordo ancheper il triennio futuro. Le dateverranno invece stabilite in ba-se al risultato sportivo, ovveroquando sarà noto l’inizio dellaprossima stagione. Ritiro cheavverrà comunque a luglio edurerà un paio di settimane.

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28� i gol di Gomez in Bundesliga nel 2010/2011 con la maglia del Bayern: è il suo record. Con lo Stoccarda il top l’ha raggiunto nel 2008/2009: 24 reti

ANGELO PALOMBODIFENSORE SAMPDORIA

CASSANO SMETTE?NON CI CREDE

NESSUNO, È LONTANOIL GIORNO DELLA SUA

ULTIMA RECITA...

L’UNICO NOSTRO LIMITE SIAMO NOI STESSI.

SEMBRIAMO UN PESCE D’APRILE, MA ABBIAMO

TANTE ALTERNATIVE

Serie ARIl personaggio

4� i gol stagionali di Gomez in Serie A: il tedesco ha giocato 16 partite, per un totale di 1226 minuti. Il suo bottino totale nel nostro campionato è di 7 reti

L’ORIUNDO DELLA SAMP

Eder: «Aspettarela Seleçao? NoIo volevo l’Italia»1Il doriano fa una promessa: «Imparerò l’inno di Mameli»

Mauricio CannoneRIO DE JANEIRO

P iù italiano che brasiliano, almeno a li-vello calcistico. In un’intervista al sitogloboesporte.com, Eder spiega perché

ha preferito rispondere subito sì alla chiama-ta di Conte, anziché attendere un’eventualeconvocazione di Dunga nella Seleção. «Nonho avuto voglia di aspettare», ha detto al sitobrasiliano, che gli aveva chiesto di commen-tare la dichiarazione del c.t. verdeoro allaGazzetta, secondo il quale l’attaccante avevaavuto troppa fretta di scegliere l’Italia. «Holetto le parole di Dunga. Qualcuno ne avevagià parlato con i miei procuratori, ma non con me. Se fossi stato chiamato, non so cosasarebbe potuto succedere».

LA MIA ITALIA È pur vero il fatto che la mag-gior parte della sua carriera si sia sviluppatain Italia: «Penso di essere andato via troppogiovane dal Brasile. Il mio gioco oggi è piùadatto al modello italiano. Quando torno acasa e vedo alcune partite penso che non sose sarei riuscito a giocare là. Il calcio brasilia-no è diverso, meno tattico. Ho fatto la sceltagiusta. In Italia molti giocatori emergono in-torno ai 27 anni, in Brasile già a 19 o 20». Suimotivi per cui poi lui non abbia cantato l’innodi Mameli, Eder è stato sincero: «Sarebbe sta-to inutile cantarlo a metà o fare finta. Ma loimparerò». Eder, però, nega il fatto che laconcorrenza in attacco sia minore fra gli at-taccanti italiani rispetto a quelli del Brasile:«Ci sono molte punte che Conte può convoca-re. Anche dopo l’Inghilterra, per esempio, haparlato di Balotelli, che continua a tenere sot-to osservazione. L’Italia può contare su attac-canti fortissimi. Se vorrò continuare a meri-tarmi altre convocazioni, dovrò prima dare ilmassimo alla Sampdoria».

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Eder, 28 anni, 2 presenze in maglia Italia FORTE

Page 18: La Gazzetta dello Sport (04-03-2015)

18 VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Page 19: La Gazzetta dello Sport (04-03-2015)

19VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

FARI PUNTATI SU...

L’anno scorso doppio PjanicGli azzurri contano su Hamsik

PRECEDENTI IN SERIE A

RETI FATTE

Roma

Napoli

1756

152 5

Vittorie Roma47

Girone unicoLE ULTIME VOLTE

PUNTI

Pareggi48

Vittorie Napoli40

115

Nelle ultime 5 giornate

Ultima vittoria Napoli all’Olimpico:12/02/2011, 0-2

Ultimo pareggio a Roma:28/04/2012, 2-2

Ultima vittoria Roma in casa:18/10/2013, 2-0

ROMA NAPOLI

Roma

Napoli

Oggi tutti gli highlights di Serie B, domani il tempo reale di tutte le partite della 29ª giornata di Serie A (Tevez nella foto): resta sempre aggiornato su gazzetta.it e nella sezione Fantanews troverai, oltre alle novità sulle probabili formazioni, i consigli sui giocatori da schierare al fantacalcio sfida per sfida e le statistiche relative a tutti i calciatori di ogni squadra. Domani, poco dopo il fischio finale di ciascuna delle dieci gare in programma, troverai gli assist ufficiali della Magic che regaleranno +1 di bonus. Bisognerà attendere fino a mercoledì, invece, per trovare in edicola il listone con tutti i voti ufficiali della giornata modificati con bonus e malus.

GAZZAWEB

www.gazzetta.it

29aGIORNATA

45. ANDUJAR

31. GHOULAM

9. HIGUAIN 11. MAGGIO

33. ALBIOL

26. KOULIBALY

14. MERTENS

23. GABBIADINI

7. CALLEJON

77. GARGANO

19. LOPEZ

35. TOROSIDIS

15. PJANIC

24. FLORENZI

8. LJAJIC

19. IBARBO16. DE ROSSI

4. NAINGGOLAN

44. MANOLAS

23. ASTORI

25. HOLEBAS

26. DE SANCTIS

DOMANI ore 12.30OlimpicoRoma(andata 0-2)

ARBITRO Rizzoli di BolognaASSISTENTI Nicoletti-Padovan

QUARTO UOMO De LucaADDIZIONALI Irrati-Gervasoni

NAPOLI(4-2-3-1)

PANCHINA 1 Rafael,15 Colombo, 16 Mesto, 5 Britos,

4 Henrique, 3 Strinic, 18 Zuniga, 8 Jorginho, 6 De Guzman, 17 Hamsik,

24 Insigne, 91 ZapataALLENATORE Benitez

BALLOTTAGGI Gabbiadini-Hamsik 60-40%,Mertens-De Guzman 60-40%

SQUALIFICATI InlerDIFFIDATI Lopez

INDISPONIBILI Michu (sei settimane)

1Totti ha segnato 7 reti in carriera al Napoli ma è in forte dubbio Occhio a Ibarbo: l’ultima gioia personale in A contro i campaniIl miglior marcatore per Benitez è lo slovacco con 5 gol alla Roma

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

JUVENTUS 67 28 20 7 1 55 14

ROMA 53 28 14 11 3 39 21

LAZIO 52 28 16 4 8 51 27

SAMPDORIA 48 28 12 12 4 37 28

NAPOLI 47 28 13 8 7 47 36

FIORENTINA 46 28 12 10 6 41 31

TORINO 39 28 10 9 9 32 30

MILAN 38 28 9 11 8 41 35

GENOA 37 27 9 10 8 37 33

INTER 37 28 9 10 9 42 36

PALERMO 35 28 8 11 9 38 41

UDINESE 33 27 8 9 10 31 36

EMPOLI 33 28 6 15 7 30 30

SASSUOLO 32 28 7 11 10 34 43

CHIEVO 32 28 8 8 12 21 30

VERONA 32 28 8 8 12 33 48

ATALANTA 26 28 5 11 12 23 38

CAGLIARI 21 28 4 9 15 34 53

CESENA 21 28 4 9 15 25 49

PARMA (-3) 9 26 3 3 20 21 53

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS

EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

SABATO 11 APRILEGENOA-CAGLIARI (ore 18) (1-1)

PARMA-JUVENTUS (ore 18) (0-7)

VERONA-INTER ore (20.45) (2-2)

DOMENICA 12 APRILE, ore 15CESENA-CHIEVO (ore 12.30) (1-2)

ATALANTA-SASSUOLO (0-0)

LAZIO-EMPOLI (1-2)

NAPOLI-FIORENTINA (1-0)

TORINO-ROMA (0-3)

UDINESE-PALERMO (1-1)

MILAN-SAMPDORIA (ore 20.45) (2-2)

PROSSIMO TURNO

MARCATORI

PALERMO (4-3-1-2)

MILAN (4-3-3)

DOMANI Ore 15 ARBITRO Doveri (2-0)

SORRENTINO70

RISPOLI3

GONZALEZ12

VITIELLO2

RIGONI27

MARESCA25

VAZQUEZ20

BARRETO8

BELOTTI99

DYBALA9

LAZAAR7

DIEGO LOPEZ23

MENEZ7

DESTRO9

CERCI22

BONAVENTURA28

ANTONELLI31

PALETTA29

MEXES5

ABATE20

DE JONG34

VAN GINKEL21

PANCHINA 1 Ujkani, 5 Milanovic, 22 Ortiz, 19 Terzi, 33 Daprelà 13 Emerson, 15 Bolzoni, 28 Jajalo, 14 Della Rocca, 18 Chochev, 21 Quaison, 10 Joao Silva. ALLENATORE Iachini. BALLOTTAGGI Vitiello-Terzi 60-40%, Belotti-Quaison 60-40%. SQUALIFICATI Andelkovic (1).DIFFIDATI Dybala, Daprelà, Bolzoni, Morganella. INDISPONIBILI Morganella (stagione finita).

PANCHINA 32 Abbiati, 66 Gori, 2 De Sciglio, 33 Alex, 19 Bocchetti, 17 Zapata, 16 Poli, 4 Muntari, 15 Essien, 10 Honda, 8 Suso, 11 Pazzini. ALLENATORE InzaghiBALLOTTAGGI Van Ginkel-Poli 60-40%, Cerci-Poli 60-40%, Cerci-Honda 60-40%, Cerci-Suso 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Alex, Bonaventura, Menez. INDISP. El Shaarawy (due mesi), Agazzi (stagione finita), Mastour (un mese),Zaccardo (8 giorni), Montolivo (8 giorni).

16 RETI Tevez (2, Juventus).15 RETI Icardi (3, Inter); Menez (8, Milan).13 RETI Higuain (2, Napoli);Toni (3, Verona).12 RETI Dybala (2, Palermo).10 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Quagliarella (2, Torino); Di Natale (Udinese).9 RETI Felipe Anderson (Lazio); Callejon Napoli); Eder (1, Sampdoria).8 RETI Klose e Mauri (Lazio); Ljajic (1, Roma); Berardi (4) e Zaza (1, Sassuolo); Thereau (Udinese).7 RETI Paloschi (Chievo); Maccarone (1, Empoli); Babacar (Fiorentina); Matri (7 nel Genoa), Morata e Pogba (Juventus); Djordjevic (Lazio); Destro (Milan; 5 nella Roma); Vazquez (Palermo).

ATALANTA (3-4-1-2)

TORINO (3-5-2)

DOMANI ore 15 ARBITRO Guida (0-0)

SPORTIELLO57

ZAPPACOSTA22

CIGARINI21

CARMONA17

BENALOUANE29

STENDARDO2

MORALEZ11

BIAVA20

BIANCHI9

PINILLA51

DEL GROSSO3

PADELLI30

DARMIAN36

MORETTI24

GLIK25

MAKSIMOVIC19

GAZZI14

PERES33

VIVES20

EL KADDOURI7

QUAGLIARELLA27

MAXI LOPEZ11

PANCHINA 1 Avramov, 5 Scaloni, 13 A. Masiello, 6 Bellini, 93 Dramé,18 Estigarribia, 16 Baselli, 8 Migliaccio,7 D’Alessandro, 28 Emanuelson, 27 Rosseti, 99 Boakye. ALLENATORE Reja BALLOTTAGGI Biava-Bellini 70-30%, Benalouane-Scaloni 70-0%. SQUALIFICATI Gomez (1), Denis (1). DIFFIDATI Biava, Boakye, Cigarini, Moralez, Sportiello, Zappacosta. INDISPONIBILI Raimondi (1 mese), Grassi (5 giorni), Cherubin (da valutare).

PANCHINA 13 Castellazzi, 1 Ichazo,5 Bovo, 18 Jansson, 3 Molinaro, 32 S. Masiello, 8 Farnerud, 4 Basha,15 Gonzalez, 17 Martinez, 22 Amauri.ALLENATORE Ventura.BALLOTTAGGI nessuno.SQUALIFICATI Benassi.DIFFIDATI El Kaddouri, Quagliarella.INDISPONIBILI Silva (25 giorni).

CAGLIARI (4-3-3)

LAZIO (4-3-3)

DOMANI Ore 15 ARBITRO Rocchi (2-4)

BRKIC44

BALZANO21

DIAKITÈ37

ROSSETTINI15

AVELAR8

JOAO PEDRO10

CRISETIG4

EKDAL20

MPOKU40

SAU25

FARIAS17

MARCHETTI22

LULIC19

CAVANDA39

MAURICIO33

DE VRIJ3

BASTA8

BIGLIA20

PAROLO16

F. ANDERSON7

B. KEITA14

CANDREVA87

PANCHINA 1 Colombi, 14 Pisano, 33 Capuano, 3 Murru, 16 Dessena, 5 Conti, 22 Husbauer, 7 Cossu, 90 Cop, 9 Longo. ALLENATORE Zeman. BALLOTTAGGI Ekdal-Dessena 70-30%, Mpoku– Cossu 70-30%. INDISPONIBILI Donsah (7 gg). DIFFIDATI Longo, Gonzalez. SQUALIFICATI Ceppitelli (1).

PANCHINA 1 Berisha, 77 Strakosha, 85 Novaretti, 27 Cana, 5 Braafheid, 17 Pereirinha, 23 Onazi, 24 Ledesma, 32 Cataldi, 6 S. Mauri, 11 Klose, 34 Perea. ALLENATORE Pioli. BALLOTTAGGI Cavanda-Braafheid 60-40 %, B. Keita-Klose 60-40 %, Biglia-Cataldi-Ledesma 60-30-10 %. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Basta, Cavanda, De Vrij, Mauricio, Onazi, Radu. INDISPONIBILI Djordjevic (20 giorni), Gentiletti (20), Konko (15), Radu (5).

GENOA (3-4-3)

UDINESE (4-3-2-1)

DOMANI Ore 15 ARBITRO Mazzoleni (4-2)

LAMANNA23

EDENILSON21

RINCON88

KUCKA33

BERGDICH18

DE MAIO4

BURDISSO8

RONCAGLIA14

BORRIELLO22

PEROTTI10

NIANG11

KARNEZIS31

GUILHERME19

GABRIEL SILVA34

HEURTAUX75

WAGUE2

PIRIS89

PINZI66

WIDMER27

KONE33 DI NATALE

10

ALLAN6

PANCHINA 39 Sommariva, 5 Izzo, 2 Tambè, 15 Marchese, 38 Mandragora,16 Lestienne, 19 Pavoletti, 93 Laxalt, 20 Tino Costa, 24 Iago. ALLENATORE Gasperini. BALLOTTAGGI Borriello-Iago 60-40%. SQUALIFICATI Bertolacci (1). DIFFIDATI Burdisso, Roncaglia, Kucka. INDISPONIBILI Perin (15 giorni), Ariaudo (10 giorni).

PANCHINA 97 Peret, 46 Perisan,18 Bubnjic, 26 Pasquale, 21 Hallberg,7 Badu, 8 Bruno Fernandes, 13 Zapata,94 Aguirre, 9 Perica, 77 Thereau, 82 Geijo.ALLENATORE Stramaccioni. BALLOTTAGGI Gabriel Silva-Pasquale 60%-40%, Di Natale-Thereau 70%-30%SQUALIFICATI Danilo (1). DIFFIDATI Bruno Fernandes, Heurtaux, Kone, Piris, Thereau. INDISPONIBILI Domizzi (5 giorni), Scuffet (da valutare) Evangelista (stagione finita).

FIORENTINA (3-5-1-1)

SAMPDORIA (4-3-3)

DOMANI Ore 18.30 ARBITRO Banti (1-3)

NETO1

JOAQUIN17

AQUILANI10

BORJA VALERO20 ALONSO

28BADELJ

5

BASANTA19

G. RODRIGUEZ2

TOMOVIC40

SALAH74M. GOMEZ33

VIVIANO2

REGINI19

ROMAGNOLI5

SILVESTRE26

DE SILVESTRI29

SORIANO21

PALOMBO17

OBIANG14

EDER23

ETO’O99

MURIEL24

PANCHINA 31 Rosati, 12 Tatarusanu, 4 Richards, 6 Vargas, 38 Rosi, 7 Pizarro,14 Mati Fernandez, 16 Kurtic, 9 Gilardino, 18 Diamanti, 29 Bernardeschi, 30 Babacar. ALLENATORE Montella. BALLOTTAGGI Salah-Diamanti 51-49%, Aquilani–Mati Fernandez 60-40%. SQUALIFICATI Ilicic (1). DIFFIDATI Basanta, Gomez, Kurtic.INDISPONIBILI Rossi (15 giorni), Pasqual (3 gg) Savic (3gg)

PANCHINA 88 Frison, 33 Romero, 3 Mesbah, 25 A. Coda, 6 Duncan, 8 Correa, 77 Wszolek, 30 Acquah, 22 Rizzo, 32 Marchionni, 9 Okaka, 18 Bergessio. ALLENATORE Mihajlovic.BALLOTTAGGI nessuno. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Regini, Romagnoli, De Silvestri, Duncan. INDISPONIBILI Cacciatore (7 giorni), De Vitis (3 mesi).

SASSUOLO (4-3-3)

CHIEVO (4-4-2)

DOMANI Ore 15 ARBITRO Pairetto (0-0)

CONSIGLI47

VRSALJKO11

CANNAVARO28

ACERBI15

PELUSO31

BIONDINI8

MISSIROLI7

TAIDER19

SANSONE17

ZAZA10

BERARDI25

BIZZARRI1

ZUKANOVIC87

CESAR12

GAMBERINI5

FREY21

HETEMAJ56

IZCO13

RADOVANOVIC8

SCHELOTTO24

MEGGIORINI69

PALOSCHI43

PANCHINA 1 Pomini, 16 Polito, 3 Longhi, 20 Bianco, 32 Natali, 6 Chibsah, 33 Brighi, 14 Donis, 30 Lazarevic, 83 Floro Flores, 99 FloccariALLENATORE Di FrancescoBALLOTTAGGI Biondini-Brighi 55-45% SQUALIFICATI nessunoDIFFIDATI Brighi, Missiroli INDISPONIBILI Pegolo (cinque settimane), Terranova, Antei (stagione finita), Magnanelli e Gazzola (da valutare)

PANCHINA 25 Bardi, 90 Seculin,20 Sardo, 34 Biraghi, 10 Christiansen, 14 Cofie, 23 Birsa, 18 Feftatzidis, 31 Pellissier, 9 Pozzi, 19 BottaALLENATORE MaranBALLOTTAGGI Hetemaj-Birsa 55-45%SQUALIFICATI nessunoDIFFIDATI Meggiorini, Birsa, IzcoINDISPONIBILI Mattiello (campionato finito), Dainelli (da valutare)

VERONA (4-3-3)

CESENA (4-3-1-2)

DOMANI Ore 15 ARBITRO Orsato (1-1)

BENUSSI22

MARTIC71

MORAS18

GU. RODRIGUEZ2

SALA26

TACHTSIDIS77

HALLFREDSSON10

J. GOMEZ21

TONI9

JANKOVIC11

PISANO3

LEALI1

DJURIC18

DEFREL92

PULZETTI56

MAGNUSSON17

KRAJNC15

CAPELLI25

PERICO24

MUDINGAYI26

BRIENZA11

GIORGI5

PANCHINA 95 Gollini, 1 Rafael, 33 Agostini, 4 Marquez, 25 Marques, 28 Brivio, 5 Sorensen, 19 Greco, 70 Fernandinho,20 Christodoulopoulos, 7 Saviola, 17 Nico Lopez. ALL. Mandorlini. BALLOTTAGGI Gu. Rodriguez-Marquez 60-40%, Martic-Agostini 70-30%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Martic, Tachtsidis, Christodoulopoulos, Valoti, Nico Lopez. INDISP. Ionita (da valutare), Obbadi (da valutare), Campanharo (da valutare).

PANCHINA 30 Agliardi, 81 Bressan, 2 Nica, 6 Lucchini, 14 Volta, 7 Carbonero, 8 De Feudis, 34 Cascione, 44 Cazzola, 77 Ze Eduardo, 9 Rodriguez, 19 Succi. ALL. Di Carlo. BALLOTTAGGI Magnusson-Lucchini 60-40%, Perico-Nica 80-20%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI: Carbonero, Mudingayi, Renzetti e Rodriguez. INDISP. Marilungo (5 giorni), Tabanelli (10 giorni), Yabre (30 giorni), Valzania (10 giorni), Renzetti (da valutare).

INTER (4-3-1-2)

PARMA (4-3-2-1)

DOMANI Ore 15 ARBITRO Peruzzo (0-2)

HANDANOVIC1

SANTON21

RANOCCHIA23

FELIPE26

JUAN JESUS5

BROZOVIC77

MEDEL18

GUARIN13

PODOLSKI11SHAQIRI

91

PALACIO8

MIRANTE83

MAURI8

GOBBI18

COSTA15

MENDES4

CASSANI2

JORQUERA80

LILA3

NOCERINO23 BELFODIL

10

VARELA26

IN PANCHINA 30 Carrizo, 6 Andreolli, 14 Campagnaro, 33 D’Ambrosio, 55 Nagatomo, 10 Kovacic, 20 Obi, 88 Hernanes, 28 Puscas, 29 Camara, 97 Bonazzoli. ALLENATORE ManciniSQUALIFICATI Vidic (1), Icardi (1)DIFFIDATI Brozovic, Campagnaro, Dodò, Guarin, Medel. BALLOTTAGGI Felipe-D’Ambrosio 60-40%. INDISPONIBILI Kuzmanovic (da valutare), Dodò e Jonathan (stagione finita)

PANCHINA 22 Iacobucci, 91 Bajza, 27 Santacroce, 58 Esposito, 28 Feddal, 37 Broh, 13 Prestia, 21 Lodi, 5 Ghezzal, 17 Palladino, 88 Coda. ALLENATORE Donadoni. BALLOTTAGGI Mauri-Lila 55-45%, Belfodil-Palladino 55-45%. SQUALIFICATI Lucarelli (3). DIFFIDATI Lodi, Mendes, Feddal, Costa. INDISPONIBILI Galloppa, Mariga e Biabiany (da verificare).

JUVENTUS (3-5-2)

EMPOLI (4-3-1-2)

DOMANI Ore 21 ARBITRO Giacomelli (2-0)

BUFFON1

BARZAGLI15

BONUCCI19

OGBONNA5

LLORENTE14

MORATA9

EVRA33

VIDAL23PADOIN

20

STURARO27LICHTSTEINER

26

SEPE33

MACCARONE7

PUCCIARELLI20

VECINO88

HYSAJ23

TONELLI26

RUGANI24

MARIO RUI21

VALDIFIORI6

SAPONARA5

CROCE11

PANCHINA 30 Storari, 34 Rubinho,3 Chiellini, 39 Marrone, 17 De Ceglie, 37 Pereyra, 7 Pepe, 11 Coman, 10 Tevez, 32 Matri. ALLENATORE Allegri. BALLOTTAGGI Llorente-Tevez 60-40%, Ogbonna-Chiellini 60-40%, Sturaro-Pereyra 60-40%.SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Bonucci, De Ceglie, Lichtsteiner, Ogbonna, Pereyra, Vidal. INDISPONIBILI Asamoah (50 giorni), Romulo (50), Caceres (60), Pogba (40), Pirlo e Marchisio (da valutare).

PANCHINA 1 Pugliesi, 28 Bassi, 50 Somma, 19 Barba, 2 Laurini, 8 Signorelli, 4 Diousse, 25 Brillante, 18 Verdi, 27 Zielinski, 9 Mchedlidze, 10 Tavano. ALLENATORE Sarri. BALLOTTAGGI Tonelli-Barba 70-30%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Maccarone, Tonelli. INDISPONIBILI Guarente (da valutare).

1

2.15X

3.352

3.45

1

2.85X

3.102

2.65

14.33

X3.70

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1

1.95X

3.402

4.00

11.20

X6.25

217.00

1

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2.95

1

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11.85

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1

1.70X

3.652

5.25

11.36

X4.50

29.50

ROMA(4-3-3)PANCHINA 28 Skorupski, 1 Lobont, 2 Yanga-Mbiwa, 3 Cole, 33 Spolli, 32 Paredes, 52 Pellegrini, 53 Verde, 7 Iturbe, 88 Doumbia, 56 Vestenicky.ALLENATORE Garcia.BALLOTTAGGI Ibarbo-Iturbe 70-30%.SQUALIFICATI nessuno.DIFFIDATI Astori, Keita, Maicon, Manolas, Torosidis.INDISPONIBILI Totti (da valutare), Castan (da valutare), Strootman (stagione finita), Balzaretti (stagione finita), Gervinho (20 giorni), Uçan (7 giorni), Maicon (5 giorni), Keita (5 giorni).

Serie ARLa guida

EUROPEO UNDER 17

Italia, girone di ferrocon inglesi e Olanda� Sorteggiati i gironi dell’Europeo Under 17 (6-22 maggio in Bulgaria). Per l’Italia un girone di ferro (gruppo D) con i campioni incarica dell’Inghilterra, l’Olanda e l’Irlanda. Gli azzurrini del c.t. Bruno Tedino apriranno il 7 maggio con gli inglesi, il 10 sfideranno gli irlandesi, quindi chiuderanno il 13 con l’Olanda. Il 15 maggio gli eventuali quarti, cui accedono le prime due di ogni girone. Gli altri gruppi: A) Bulgaria, Croazia, Spagna, Austria; B) Rep. Ceca, Belgio, Slovenia, Germania; C) Grecia, Russia, Scozia, Francia.

SERIE A CALCIO A 5

Oggi Asti-Pescara� (m.cal.) Tra oggi e domani la terzultima giornata della regular season: spicca Asti-Pescara, remake delle ultime finali di Winter Cup e Coppa Italia. La 20a giornata: oggi Asti-Pescara (19), Latina-Napoli (20.30). Domani: Sestu-Luparense (16), Acqua&Sapone-Rieti (18.30, RaiSport 2), Corigliano-Kaos (19). Classifica (prime): Luparense 32, Asti, Pescara e Rieti 29.

TACCUINO

Page 20: La Gazzetta dello Sport (04-03-2015)

20 VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Jerémy Toulalan, 31 anni, regista del Monaco prossimo avversario della Juve in Champions AFP

Monaco inquietoTanti destininell’incrocio Juve 1Oggi scontro diretto con il Saint Etienne: vale il podio in Ligue 1. Ma la Champions sarà decisiva

Alessandro GrandessoPARIGI

Twitter @agrandesso

L’ assalto al podio passa peruno scontro diretto, per ilMonaco. E l’avversaria

Champions della Juve si giocastasera l’occasione ideale di mi-schiarsi anche alla lotta per il ti-tolo. Una vittoria sul St Etienne,staccato di una lunghezza, per-metterebbe al club del Principa-to di incollarsi al trio di testa.L’algoritmo include la risultantedello scontro diretto di domeni-ca tra Marsiglia, terzo, e Psg, pri-mo, ma anche i tre punti del re-cupero con il Montpellier. In-somma, tutto aperto. E non soloin classifica. Dal finale di stagio-ne dipendono i destini di molti

monegaschi, in scadenza e non.Da Toulalan, che piace all’Inter,a Raggi, passando per lo scomo-do Falcao. Con il rischio di met-tere in tensione lo spogliatoio, invista della doppia sfida con ibianconeri.

FALCAO Il caso più spinoso èquello del colombiano. Il Man-chester United avrebbe decisogià a febbraio di non esercitarel’opzione di acquisto di 55 milio-

ni. Falcao quindi tornerebbe conun ingaggio da 14 milioni netti,in contrasto con la politica di au-sterità imposta un anno fa dalproprietario russo Rybolovlev edal fair-play finanziario. Per il vice presidente Vasilyev le offer-te non mancheranno: magarinon all’altezza dei 60 milioni pa-gati nel 2013 all’Atletico Madrid.Secondo l’Equipe, il prezzo nonpotrà scendere sotto i 45 milio-ni. La lista di corteggiatori inclu-derebbe Juve, Chelsea, Valen-cia, Arsenal e Manchester City.Sulla sponda United l’eventualeesonero di Van Gaal rimettereb-be tutto in discussione.

ITALIA E’ diventato un enigma ilcaso Toulalan. Il mediano in sca-denza è molto vicino all’Inter. Latrattativa è arrivata ad uno sta-dio avanzato, ma si è arenata ne-gli ultimi giorni. Il giocatore è di-ventato per la quarta volta papàe soppesa una chiamata da Bor-deaux, città di origine della mo-glie. Scelta familiare che spinge-rebbe l’Inter verso Thiago Mot-ta. Perso Toulalan, il Monacovuole bloccare Raggi liberabile agennaio 2016. L’italiano staseradovrebbe partire titolare ancheperché Carvalho è di nuovo indi-sponibile. E per il portoghese siprofila l’addio a giugno, quandosarà in scadenza pure Berbatovche, a 34 anni, rimane alla fine-stra. Anche in funzione diun’eventuale nuova annata inChampions che potrebbe con-vincere Moutinho a continuare.

GIOVANI LEVE Capitolo a partefanno il 21enne esterno Carra-sco e il 22enne terzino sinistroKurzawa. Elementi formati incasa, di talento ma capricciosi, eormai considerati cedibili pergarantire introiti per una qua-rantina di milioni. Base da cui ri-partire con altri elementi da va-lorizzare, calmierando così ilmonte ingaggi. Come è stato fat-to con il 21enne brasiliano Fa-binho, pescato due anni fa dalleriserve del Real Madrid e ora nelgiro della Seleçao. O il connazio-nale Wallace, 20, prelevato dalBraga, impiegato con successoanche in Champions. Da valuta-re le prospettive sul bomberMartial, classe ’95, e su Kondog-bia (22), tornato in Bleu da vicePogba. Giocatori da mettere invetrina contro la Juve, per deci-derne il destino.

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31.a GIORNATA: Oggi Monaco-St Etien-ne. DOMANI Guingamp-Lione; Lilla-Rei-ms; Lorient-Rennes; Metz-Tolosa; Mon-tpellier-Bastia; Nizza-Evian. DOMENICA Bordeaux-Lens; Nantes-Caen; Marsiglia-Psg. CLASSIFICA Psg 59; Lione 58; Marsiglia 57; Monaco 53; St Etienne 52; Bordeaux 48; Montpellier 45; Lilla 41; Nantes 40; Guingamp, Rennes 39; Nizza, Bastia 37; Caen, Reims, Evian 35; Lorient 34; Tolosa 32; Lens 25; Metz 23.

RDa Toulalan inseguito dall’Intera Raggi, al nodo Falcao: decisivo ilfinale di stagione

GERMANIA

Jerome Boatengnei guai, la ex:«Mi ha morso»

Jerome Boateng, 26 anni, con l’ex compagna Sherin Senler AFP

Elmar Bergonzini

L a vita di Jerome Boa-teng in questo momen-to è spaccata in due: sul

campo le cose non potrebbe-ro andare meglio di così.Campione del mondo in cari-ca e dominatore assoluto delcampionato tedesco con ilsuo Bayern Monaco. E l’amo-re? Eh, l’amore è un’altra sto-ria. Al momento anche dolo-rosa. Il difensore tedesco èstato denunciato dalla (or-mai ex) compagna SherinSenler per violenze domesti-che. Non solo: secondo ladonna Jerome avrebbe an-che trascurato le figlie di 4anni.

LA STORIA Boateng e la Sen-ler, entrambi nativi di Berli-no, si sono conosciuti e im-mediatamente fidanzati, ot-to anni fa, quando lui era unagiovane promessa dell’Am-burgo. «Mi trasferii subito dalui – ha raccontato Sherin aBunte – ma già dopo tre mesila storia era finita». I duepassano il tempo a litigare,anche in maniera violenta.Si lasciano e si riprendono incontinuazione (si dice bensette volte negli ultimi treanni). Insieme non possonostare, separati non resistono.I problemi principali sonodue: la gelosia di Jeromenonché le sue presunte scap-patelle. Nel 2011, con la na-scita delle gemelle Lamia e

Soley, la situazione sembra as-sestarsi, ma è un’impressione.La coppia scoppia già a inizio2012. Lo scorso luglio però la fa-miglia al completo è sul campodi Rio per festeggiare il titolomondiale, annunciando ancheil fidanzamento ufficiale.

IL FATTO Negli ultimi mesiJerome e Sherin erano anchetornati a vivere insieme, fino aquando, sei settimane fa, èscoppiato il caso: per motivinon precisati lei è stata cacciatadi casa e Boateng ha immedia-tamente richiesto l’affido esclu-sivo delle bambine. Lunedì, al-l’ultima seduta, il giudice non èarrivato ad un verdetto. Ancheperché nel frattempo Sherin èpartita al contrattacco denun-ciando il compagno: secondo ladonna dal primo maggio 2014al 5 febbraio 2015 Boatengavrebbe ripetutamente alzato lemani su di lei, arrivando anchea morderla. Non ci sono peròcertificati medici a testimoniar-lo. «Mi ha portato via le miebambine», ha detto la donna.»Da quando stiamo insieme soche ha avuto almeno venti rela-zioni, non l’ho lasciato primaperché speravo di salvare il rap-porto». Mentre Sherin si è confi-data con i media tedeschi, Jero-me ha preferito non rilasciaredichiarazioni sull’argomento.La parola passa agli avvocati.Una cosa però è certa: la vita diBoateng al momento è spaccatain due. Da una parte il lavoro,dall’altra l’amore.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

SPAGNA

Messi sta meglioOggi Eibar-Rayo � Migliorano le condizioni del piede infortunato di Leo Messi, l’attaccante del Barcellona dovrebbe pertantoessere regolarmente a disposizione di Luis Enrique per la trasferta di domenica in casa del Celta Vigo. Oggi la Liga riparte con l’anticipo della ventinovesima giornata Eibar-Rayo Vallecano.

IL TAS

Marocco riammessoalla Coppa d’Africa � LOSANNA Il Marocco potrà disputare le qualificazioni per partecipare alle prossime due edizioni della Coppa d’Africa, in programma nel 2017 e nel 2019. Il Tribunale arbitrale sportivo di Losanna ha accolto il ricorso della

Federazione marocchina contro la decisione della Caf, la Confederazione africana, dello scorso 6 febbraio.

LIBERTADORES

Il Corinthiansalla quarta vittoria � (m.can.) Quarta vittoria in quattro partite del Corinthians nel girone 2 della Libertadores, impresa uguagliata dal Boca Juniors nel girone 5. Con un gol di Jádson e tripletta del peruviano Guerrero i brasiliani battono in casa per 4-0 gli uruguaiani del Danubio. Gonzalez, difensore del Danubio, è accusato dai brasiliani di razzismo nei confronti di Elias, mediano del Corinthians, che preferisce non sporgere denuncia alla polizia. Il difensore rifiuta di aver commesso l’ingiuria anche se la lettura labiale delle immagini colgono la parola “macaco” (scimmia).

TACCUINOINGHILTERRA

La denuncia di Ramsey «Se sei nero è più dura»LONDRA

T rovare lavoro per un alle-natore è difficile, se sei dicolore lo è ancora di più.

È la denuncia di Chris Ramsey,52enne tecnico che dopo averlasciato il Tottenham nelloscorso giugno è rimasto a spas-so fino a ottobre, quando è en-trato nello staff del QueensPark Rangers. Dopo l’addio diRedknapp, Ramsey è stato pro-mosso alla guida della primasquadra fino a fine stagione masa già che una volta conclusal’avventura a Loftus Road saràcomplicato ripartire. «Per ogniallenatore, di qualsiasi razza, èdifficile trovare un incarico malo è ancora più difficile per i

neri», afferma Ramsey. «Il fat-to che siamo ancora a questopunto, col sottoscritto che èl’unico tecnico di colore in Pre-mier League, dimostra che nonè la norma avere gente che ap-partiene alle minoranze etni-che in certi ruoli. E finché que-sto non diventerà invece nor-male, il razzismo sarà eviden-te. Il fatto che io mi trovi quinon cambia quello che è il miopunto di vista da tanti anni».

MINORANZA In effetti, su no-vantadue squadre professioni-stiche nel calcio inglese, sol-tanto sei hanno in panchina unuomo di colore: ma percentua-le veramente minima. Oltre aRamsey ci sono Chris Powellall’Huddersfield, Chris Hu-

ghton al Brighton), Fabio Live-rani al Leyton Orient, KeithCurle al Carlisle e Jimmy FloydHasselbaink al Burton. Lo scor-so mese Les Ferdinand, diretto-re tecnico del Qpr, ha suggeritol’introduzione della «RooneyRule», la regola adottata nel2002 dalla Nfl per cui le squa-dre sono obbligate a considera-re fra i candidati almeno unapersona che appartiene a unaminoranza qualora si renda di-sponibile un posto da capo al-lenatore o direttore generale.

QUESTIONE CULTURALE «LaRooney Rule dimostra che c’èla consapevolezza che bisognafare qualcosa per cambiare ilmodo di pensare di chi siededietro una scrivania», com-menta Chris Ramsey, sollevan-do una questione culturale cheva ben oltre il suo caso. «Per-ché non parlo soltanto di razzama anche di genere, parlo diomofobia. Bisogna dare a tuttile stesse opportunità».

© RIPRODUZIONE RISERVATAChris Ramsey, 52 anni, Qpr

MondoRFrancia

Leonardo Jardim, 40 anni

Page 21: La Gazzetta dello Sport (04-03-2015)

21VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

L’INTUIZIONE TATTICA DI CASTORI: GIOCARE CON UN BARICENTRO PIÙ BASSOE UNA SOLA PUNTA PER ESALTARE LE SUE QUALITÀ

FOCUS TECNICO CONTENUTOPREMIUM

Carpi diemTUTTI I SEGRETIDI UN DOMINIO

L’ANALISI di NICOLA BINDAINVIATO A CARPI (MODENA)

F abrizio Castori sarà l’allenatore del Carpianche nel prossimo campionato di Serie A.L’intesa con il club c’è e va solo ratificata,

magari quando l’aritmetica darà la certezza delsalto nella storia. Dopo la clamorosa vittoria sulBologna (3-0) di mercoledì sera, il muro dellaprudenza ha mostrato le prime crepe. Sia quan-do il tecnico ha detto che «se con questo vantag-gio perdiamo il campionato, vuol dire che siamoandati in vacanza», sia quando una trentina ditifosi l’ha accolto al bar dello stadio con un enor-me uovo di Pasqua, che lui ha spaccato con unpugno nell’ovazione generale e, quando i tifosicantavano «la capolista se ne va», lui li ha zittitidicendo «no, se n’è già andata!».

GLI INIZI E’ un tipo genuino Castori Fabrizio,cresciuto a San Severino Marche e trapiantato aTolentino, ragioniere emergente diventato alle-natore, padre a 20 anni e presto anche nonno.La Serie A s’è innamorata di Maurizio Sarri e lofarà anche con lui, che ha girato l’Italia (da Vare-se a Reggio Calabria) e non sempre gli è andatabene, ma s’è sempre fatto voler bene. Perché sulcampo ci mette l’anima e fuori fa ancora di più,studiando e leggendo. «A casa mi sono costruitouna libreria, ci ho messo i miei appunti e i libriche lo letto». Ha due maestri: «La mia genera-zione è cresciuta con Sacchi e Zeman». Ha fattola gavetta vera, iniziando in Seconda categoria,vincendo tanto e soprattutto cambiando spessol’idea di gioco: «Mi sono sbizzarrito nei sei annidi Tolentino, dove potevo provare di tutto». E hacapito una cosa: «L’allenatore è come un sartoche deve cucire un abito con la stoffa che ha».

IL MODULO La sua storia è fatta di tanti moduli,soprattutto 4-4-2 e 4-3-3. Sacchi e Zeman, ap-punto. E atteggiamenti quasi sempre arremban-ti, con spirito garibaldino. Oggi ci si chiede: co-me ha fatto il Carpi, giocando con il 4-4-1-1, adammazzare un campionato come quello di SerieB? Perché l’impressione iniziale potrebbe esserediversa: è il classico modulo di una squadra chesi deve salvare, che punta su difesa e contropie-de. Poco spettacolare, soprattutto concreta. In-vece no. Quella di Castori è stata una scelta pre-cisa, dettata dalle caratteristiche dei suoi gioca-tori. Tecniche e anche fisiche. Ok, non ci si strap-pa le vesti vedendo giocare il Carpi. Ma siimpara come cucire un abito su misura.

LA PUNTA CENTRALE Tutto nasce da JerryMbakogu. La punta centrale e stella della squa-dra (13 gol) ha caratteristiche particolari: si esalta se gioca da solo, se può attaccare gli spazi,affondare in contropiede. E ha il fisico per fare laguerra contro qualsiasi difesa. Mettergli un at-taccante al fianco e giocare a due punte sarebbesbagliato e Castori l’ha capito. Tanto per fare unesempio fresco fresco: anche Cacia del Bolognasi esalta facendo reparto da solo (lo dice la suastoria), ma quando Diego Lopez gli mette un’al-tra punta simile a fianco (come Mancosu merco-ledì sera) il Bologna non fa gol. Tornando al Car-pi, il ragionamento di Castori la scorsa estate èstato questo: per giocare così, bisogna abbassa-re la squadra di 30 metri, far avanzare gli avver-sari e colpirli scatenando la punta centrale. Cheper quasi tutto il campionato è stata Mbakogu,fino all’infortunio che l’ha tenuto fuori per oltreun mese. Ma anche con il debuttante Kevin La-sagna (caratteristiche tecniche simili) davanti ilrendimento della squadra non è cambiato. Sepoi di fronte ci sono difese a tre (o a cinque)

tanto meglio: la punta attacca il centrale e si in-fila tra questo e alle spalle di uno dei due marca-tori, andando spesso a nozze.

IL TREQUARTISTA E’ chiaro: un giocatore nonbasta. Ma il Carpi è una squadra vera. Si chiudee riparte, difesa e contropiede, nel segno dellamiglior tradizione italiana rivista in chiave ca-storiana. «Pressing alto, ritmo e velocità sono ilmio dogma» ripete. Insieme alla punta centra-le attaccano i due esterni di centrocampo, e va

bene. Nel Carpi iniziale un ruolo impor-tante era quello del trequartista e il tec-nico, dopo qualche esperimento, avevadeciso di spostare Concas dalla fasciadestra al centro, dietro al centravanti. I

risultati erano buoni, ma quandoConcas è stato trovato positivo al-

l’antidoping per la cocaina il tec-nico è dovuto tornare sui suoi

passi. E così il trequartista lofa un onesto mediano dai

piedi discreti come Lollo,che sta facendo il migliorcampionato della sua car-

riera: è lui il primo a pressare e ad attacca-re i portatori di palla avversari. Poi, una vol-ta che il pallone finisce nei piedi di quelli delCarpi, l’ordine di Castori è di fare al massi-

mo due tocchi a centrocampo e servire la puntacentrale o i due esterni, che invece si possonosbizzarrire per cercare le giocate risolutive.

LE MOTIVAZIONI I puristi storcono il naso difronte a questo tipo di calcio, che è invece è fi-glio della competenza, supportato da una condi-zione atletica scoppiettante (il preparatore èAndrea Nuti, allievo di Vittori ed ex Inter). I de-trattori sostengono che il pressing del Carpi siatroppo tosto, nel senso che le entrate siano ec-cessivamente rudi. Anche qui forse c’è la manodi Castori, uno che in quanto a motivazioni – seascoltato – riuscirebbe a far diventare un pule-dro di razza anche un ciuco. A Carpi ce la fa,anche perché dove viene assecondato dal d.s. Cristiano Giuntoli, uno che quando giocava neicampi dilettantistici di Liguria e Toscana era l’in-cubo degli attaccanti avversari e adesso sa toc-care le corde giuste per spronare la squadra. E vapoi rimarcata la condizione atletica, strabilianteper una squadra che da agosto corre a mille al-l’ora e che solo dopo la sosta di gennaio ha avutouna flessione. Il Carpi ha iniziato il 2015 per-dendo in casa con il Livorno, vincendo due garee poi facendo quattro 0-0 di fila. Fuga finita?Macchè. Nessuno è riuscito a farsi sotto. E quan-do il motore ha ripreso a girare, ciao ciao…

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Fabrizio Castori, 60 anni, prima stagione al Carpi: ha allenato in tutte le categorie, gli manca soltanto la Serie A LAPRESSE

I giocatori del Carpi in festa: sono in vetta alla Serie B da ottobre e hanno fatto il vuoto ipotecando la promozione GETTY

L’ATTACCOUna punta contro tutti� Il Carpi attacca con la punta centrale, che fa salire la squadra e viene assistita dagli esterni

IL PRESSINGIl trequartista suona la carica� Il Carpi fa sempre un pressing molto alto, guidato dal giocatore che sta dietro al centravanti

LA DIFESATutti bassi per il record� Il Carpi aspetta gli avversari e si chiude molto bene: è la difesa meno battuta della B (24 gol)

CalcioRLa capolista della Serie B

Page 22: La Gazzetta dello Sport (04-03-2015)

22

Il Brescia si rialzacon il tris di CorviaPescara fischiato Orlando D’Angelo PESCARA

È Corvia l’uomo della spe-ranza del Brescia conuna tripletta memorabi-

le per espugnare l’Adriatico,che fischia Baroni dopo l’usci-ta del Pescara dai playoff. Il2-3 per i lombardi nasce nellaripresa, dopo che la squadradi casa aveva dominato per untempo, chiudendo sul 2-1 esprecando il definitivo k.o.S’interrompe il digiuno diZambelli e compagni dopo 5turni senza vittorie, e si spez-za anche la catena positiva de-gli abruzzesi, reduci da 7 tur-ni senza sconfitte. Dopo averincassato il primo colpo daMemushaj, risponde Corviasul secondo palo. Al 15’, San-sovini svirgola e regala a Bjar-nason la palla del nuovo van-taggio. Il Brescia è pericolososugli errori altrui, ma la parti-ta la fa il Pescara, che costrui-sce e non concretizza il pos-sesso nella metà campo avver-saria. La riapertura dei giochiè traumatica: Calori cambia modulo, Scaglia e Sestu lar-ghissimi e Sodinha rifinitore,e trova il pari meritato al 6’,ancora con Corvia in gran se-rata, su angolo di Sestu. Goldella speranza: il Bresciachiude i varchi, meglio dire levoragini, viste nel primo tem-

po e costringe il Pescara a un fra-seggio stressante e senza sboc-chi. Arcari è strepitoso su Sala-mon, Sansovini segna, ma da po-sizione irregolare. Ed ecco lalegge più antica del calcio torna-re in auge: Sestu ha le ali ai piedi,guarda al centro dove c’è una so-la certezza: Corvia. Controllo epalla sotto la traversa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PESCARA-BRESCIA 2-3

PRIMO TEMPO 2-1MARCATORI Memushaj (P) al 4’, Corvia (B) al 6’, Bjarnason (P) al 15’ p.t.; Corvia (B) al 6’ e al 27’ s.t.

PESCARA (4-4-2) Fiorillo 6; Zampano 5,5, Zuparic 5,5, Salamon 5,5, Rossi 5; Politano 6 (dal 33’ s.t. Gessa s.v.), Memu-shaj 6, Brugman 6 (dal 35’ s.t. Caprari s.v.), Bjarnason 6,5; Melchiorri 6,5, Sanso-vini 5,5 (dal 23’ s.t. Pasquato 5,5). (Aresti, Pucino, Fornasier, Abecasis, Pettinari, Selasi). All. Baroni 5,5.

BRESCIA (4-3-2-1) Arcari 6; Zambelli 6, Ant. Caracciolo 5,5, Di Cesare 5,5, Coly 6 (dal 20’ s.t. Tonucci 4); H’Maidat 6, Budel 6, Scaglia 6; Sodinha 6,5 (31’ s.t. Bentivo-glio s.v.), Sestu 7 (43’ s.t. Lancini s.v.); Corvia 8 (Andrenacci, Da Silva, Bruno, Bertoli, Valotti, Boniotti). All. Calori 6,5.

ARBITRO Chiffi di Padova 6,5.

GUARDALINEE Paiusco 6-Pentangelo6,5.ESPULSI Tonucci (B) al 40’ s.t. per g.s.AMMONITI Rossi (P), Ant. Caracciolo (B) e Corvia (B) per gioco scorretto; Brugman (P) per comportamento non regolamentare.NOTE paganti 3.760, incasso di 29.224 euro; abbonati 3.580, quota di 17.273 euro. Tiri in porta 8-5. Tiri fuori 3-4. In fuorig. 1-1. Angoli 9-8. Rec.: p.t. 1’, s.t. 4’.

VENERDÌ 10 APRILEVICENZA-AVELLINO (ore 20.30) (1-0)SABATO 11 APRILE (ore 15)BARI-CROTONE (0-3)BRESCIA-BOLOGNA (2-1)CATANIA-TRAPANI (2-2)CITTADELLA-CARPI (2-5)FROSINONE-PESCARA (0-3)LANCIANO-LATINA (0-1)MODENA-ENTELLA (1-1)PRO VERCELLI-LIVORNO (1-3)SPEZIA-TERNANA (0-0)LUNEDÌ 13 APRILEPERUGIA-VARESE (ore 20.30) (1-1)

PROSSIMO TURNO

SERIE A PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSIONI

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

CARPI 68 34 19 11 4 53 24

BOLOGNA (-1) 56 34 15 12 7 41 29

VICENZA 53 34 14 11 9 38 32

AVELLINO 52 34 14 10 10 33 30

FROSINONE 51 33 14 9 10 50 43

LIVORNO 50 34 14 8 12 48 39

SPEZIA 50 34 13 11 10 46 37

PERUGIA 50 34 12 14 8 39 37

PESCARA 48 34 12 12 10 57 46

LANCIANO 46 34 10 16 8 46 40

BARI 44 34 12 8 14 36 41

TRAPANI 42 34 10 12 12 47 56

LATINA 40 33 9 13 11 30 32

TERNANA 40 34 10 10 14 30 41

ENTELLA 40 34 9 13 12 33 46

MODENA 39 34 8 15 11 28 29

CITTADELLA 39 34 8 15 11 42 45

CROTONE 39 34 10 9 15 34 41

PRO VERCELLI 39 34 10 9 15 36 47

CATANIA 38 34 9 11 14 46 48

BRESCIA (-6) 31 34 9 10 15 40 48

VARESE (-4) 28 34 7 11 16 35 57

17 RETI Calaio’ (6, Catania); Granoche (6, Modena); Marchi (5, Pro Vercelli).16 RETI Maniero (Catania; 12 con 7 rigori nel Pescara); Cocco (2, Vicenza).15 RETI Castaldo (5, Avellino).13 RETI Mbakogu (4, Carpi); Catellani (5, Spezia).12 RETI Ciano (5, Crotone); Vantaggiato (1, Livorno); Falcinelli (3, Perugia); Melchiorri (Pescara).

MARCATORI

AVELLINO-MODENA 1-0CARPI-BOLOGNA 3-0CROTONE-SPEZIA 2-0ENTELLA-PERUGIA 0-2LATINA-CITTADELLA 3-2LIVORNO-LANCIANO 1-0PESCARA-BRESCIA 2-3PRO VERCELLI-VICENZA 1-1TERNANA-BARI 2-0TRAPANI-FROSINONE 3-1VARESE-CATANIA 0-3

RISULTATI

Il Perugia decollain zona playoffL’Entella non gira Italo VallebellaCHIAVARI (GENOVA)

S ostanza, geometrie evoglia di lanciarsi nel-la lotta per i playoff. Il

Perugia mostra tutte le suequalità su un campo dove inmolti hanno faticato e lan-cia un messaggio a tutte lealtre concorrenti per la cor-sa alla Serie A. L’Entella fapoco e il Perugia, soprattut-to dopo essere passato invantaggio, non dà mai lasensazione di essere in diffi-coltà. I due gol che decido-no la partita sono lo spec-chio di una squadra orga-nizzata e con le idee chiare.Nel primo tempo Nielsenmette in corridoio per Fara-oni il cui cross basso vieneraccolto da Ardemagni chemette in gol. Nella ripresaun altro cross teso ancora diFaraoni trova l’incornata ditesta di Falcinelli. Premiomeritato per il Perugia an-che se arriva un po’ in ritar-do rispetto al previsto vistala traversa di Fossati e le oc-casioni che Falcinelli si pro-cura. L’Entella non sfruttal’unica fase della partita for-se favorevole (il finale diprimo tempo) e soffre terri-bilmente in mezzo al campodove il solo Volpe non bastaa reggere le difficoltà di una

evidente inferiorità numerica.Prina se ne accorge e prova apassare dal 4-3-3 al 4-4-2, mala mossa non dà gli esiti spera-ti. Il Perugia resta padrone delcampo. L’unica nota negativa èl’infortunio a Comotto, sostitu-ito da Giacomazzi che ha solola macchia di farsi ammoniredopo trenta secondi. Ma perKoprivec è stata una seratatranquilla.

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ENTELLA-PERUGIA 0-2

PRIMO TEMPO 0-1MARCATORI Ardemagni al 35’ p.t.; Falcinelli al 33’ s.t.ENTELLA (4-3-3) Paroni 7; Iacoponi 5, Cesar 5,5, Ligi 5,5 Cecchini 6 (dal 30’ s.t.Russo 5,5); Volpe 6,5, Di Tacchio 5,5 (dal 10’ s.t. E. Lanini 5,5), Botta 5,5; Cutolo 5,5, Sforzini 6, Mazzarani 4,5 (dal 17’ s.t. Rozzi 5,5). (Coser, Troiano, Costa Ferrei-ra, Belli, Battocchio, S. Lanini). All. Prina 5,5.

PERUGIA (3-5-2) Koprivec 6; Goldani-ga 6,5, Comotto 6 (dal 29’ s.t. Giaco-mazzi 6,5), Mantovani 6,5; Faraoni 7, Nielsen 6,5 (dal 20’ s.t. Lanzafame 6), Fossati 7, Verre 6,5, Crescenzi 6; Arde-magni 6,5, Falcinelli 6,5 (dal 37’ s.t. Fabinho s.v.). (Amelia, Hegazy, Taddei, Fazzi, Baldan, Vinicius). All. Camplone 7.

ARBITRO Abisso di Palermo 6.GUARDALINEE Di Francesco 6-Tolfo 6.AMMONITI Cesar (E), Di Tacchio (E), Volpe (E), Ligi (E), Crescenzi (P), Giaco-mazzi (P) e Mantovani (P) per g.sc.NOTE paganti 1.708, incasso di 17.859,80 euro; abbonati 1.120, quota di 9.166,74 euro. Tiri in porta 2-5 (con una traversa). Tiri fuori 7-6. In fuorigioco 4-0. Angoli 4-6. Recuperi: p.t. 3’, s.t. 4’.

Falco è uno showe il Trapani vola Frenata FrosinoneFrancesco Caruso INVIATO A TRAPANI

B envenuti al Falco&Ba-rillà show. Il fantasistapugliese, grande pro-

tagonista, si ritrova in cam-po casualmente per sostitui-re lo squalificato Aramu e re-gala un gran gol e numeri aripetizione. Il mediano cala-brese tornato titolare conCosmi, rimedia alla paperadi Gomis con un’altra perla dalla distanza. Due gol bellie preziosi perché spingono lasquadra siciliana quasi a di-stanza di sicurezza dalla zo-na rossa. Per Cosmi, quartorisultato utile su 4 e secondavittoria. Il Trapani non po-trebbe festeggiare meglio isuoi 110 anni di storia. Il Fro-sinone, non fosse stato perGomis, non avrebbe fatto ne-anche la rete del pareggio.Alla squadra di Stellone lapausa per il mancato derbycontro il Latina non ha gio-vato: impacciata e poco inci-siva, incapace di guadagnarela profondità. La formazioneciociara, che non perdevadal 7 marzo (0-1 a Modena)incappa in una delle miglioriprestazioni del Trapani diquesta stagione e viene sca-valcato dall’Avellino. La par-tita la sblocca Falco con unagran botta da fuori e poi sfio-

ra il raddoppio. Raddrizza mo-mentaneamente Daniel Ciofaniriprendendo una palla sfuggitadi mano a Gomis su angolo diGucher. Tre minuti dopo il rad-doppio di Barillà che da 20 me-tri si gira e gela Zappino. Arro-tonda Terlizzi dal dischetto perfallo di Russo (espulso) su Riz-zato. E sabato derby a Catania.

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TRAPANI-FROSINONE 3-1

PRIMO TEMPO 1-0MARCATORI Falco (T) al 7’ p.t.; M. Ciofani (F) al 13’, Barillà (T) al 16’, Terlizzi (T) su rigore al 37’ s.t.TRAPANI (4-3-1-2) Gomis 5; Perticone 6, Pagliarulo 6,5, Terlizzi 6,5, Rizzato 7; Ciaramitaro 6 (dal 9’ s.t. Basso 6), Scozzarella 6,5, Barillà 6,5; Falco 7,5 (dal 46’ s.t. Daì s.v.); Abate 6 (dal 40’ s.t. Lo Bue s.v.), Curiale 6. (Marcone, Mar-tinelli, Zampa, Feola, Lombardi, Malele). All. Cosmi 6,5.FROSINONE (4-4-2) Zappino 5,5; Zanon 6, Russo 5, Blanchard 5,5, M. Ciofani 6; Gori 6 (dal 26’ s.t. Sammarco 5,5), Gucher 6 (dal 32’ s.t. Santana s.v.), Frara 5,5, Carlini 5,5 (dal 40’ s.t. Cosic s.v.); D. Ciofani 5, Dionisi 5,5. (De Lucia, Fraiz, Lupoli, Bertoncini, Ranelli, Pamic).All. Stellone 5,5.ARBITRO Abbattista di Molfetta 6,5.GUARDALINEE Valeriani 6,5-Colella 6,5.ESPULSI Russo (F) al 36’ s.t. per dop-pia ammonizione (entrambe per g.sc.).AMMONITI Barillà (T), Rizzato (T) e Santana (F) per g.sc.; Ciaramitaro (T) e Blanchard (F) per c.n.r.NOTE paganti 2.903, incasso di 28.319,80 euro; abbonati 2.686, quota di 21.484,62 euro. Tiri in porta 9-8. Tiri fuori 2-4. In fuorigioco 2-0. Angoli 4-7. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’.

Serie BR34ª giornata

Bologna: a Caciafatale WhatsAppUn turno di stop1Anche una multa per lo scambio di sms con l’agente Fifa Fiorini. E per Zuculini la stagione è finita

IL CASO

Andrea TosiBOLOGNA

P iove sul bagnato a Bolo-gna. Dopo il crollo nelderby di Carpi, altre due

brutte notizie. Inattesa e inedi-ta, è arrivata la squalifica inflit-ta dalla Disciplinare a DanieleCacia (sanzionato anche conun’ammenda di 6.000 euro)per uno scambio di messaggitelefonici offensivi tramite smse attraverso l’applicazioneWhatsApp con il discussol’agente Fifa Gianluca Fiorini, asua volta inibito per un mese.Entrambi erano stati deferitidalla Procura Federale il 18febbraio scorso.

STALKING Quando uscì il defe-rimento, Cacia e si era giustifi-cato sostenendo di essere statopiù volte provocato via sms dalFiorini, inoltre aveva affidatola vicenda ai suoi avvocati ipo-tizzando il reato di stalkingcommesso dalla controparte, già coinvolta in passato per at-tività analoghe nei confronti dialcuni tesserati. Fiorini si era ri-volto alla Procura adducendo icontenuti intimidatori dei mes-saggi di Cacia. I fatti risalgonoalla fine del settembre 2014,

dopo il k.o. interno subìto dalBologna contro il Crotone. Al-lora Fiorini avrebbe fatto ap-prezzamenti non graditi a Ca-cia che, contrariato per la scon-fitta, avrebbe risposto in ma-niera molto diretta ed esplicita.

RICORSO Il Bologna, anch’essosanzionato con 6.000 euro,proporrà ricorso d’urgenza perevitare che il suo centravantidebba saltare la trasferta diBrescia per una squalifica ma-turata via WhatsApp, uno stru-mento privato e non un socialcondiviso da milioni di utenti(l’ex juventino Felipe Melo, peresempio, è stato squalificato inTurchia per offese ad un presi-dente avversario via Face-book). Mai visto prima.

ZUCULINI STOP L’altra tegola èlo stop di Zuculini, che ha accu-sato un serio infortunio. L’ar-gentino era uscito nel secondotempo contro il Carpi per unproblema al ginocchio destro:gli esami hanno evidenziato lalesione del legamento crociatoanteriore. Oggi il centrocampi-sta argentino sarà sottoposto aconsulenza chirurgica per sta-bilire i tempi dell’intervento edi recupero. Stagione finita.

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Daniele Cacia, 31 anni LAPRESSE

Gaetano ImparatoINVIATO AD AVELLINO

Amici per la pelle e, sottole stelle del Partenio, inversione Ghostbusters.

Castaldo e Zito confezionano ilgol da tre punti scacciando ifantasmi che Avellino intrave-deva dopo tre sconfitte di fila.Scatto breve a destra della pun-ta, con cross a cucchiaio – pre-ciso, letale, spacca la difesaemiliana in due – e palla che ar-riva a Zito: stop di petto, tiro alvolo di sinistro senza fare toc-care palla terra ma rendendolaimparabile, infilandola tra paloe portiere. È la genialata chedecide tutto, che dà la piega in-delebile al match, che permetteall’Avellino del presidente Tac-cone di sorpassare Frosinone,Spezia e insediarsi, solo, alquarto posto.

EQUILIBRI Il gol di Zito (il pri-mo firmato dal mediano di Fuo-rigrotta in questo torneo), arri-va dopo le frecciate velenose diPisacane e un grande Pinsoglionei primi 13’. Ma il Modena hadi che imprecare, visto come vaal riposo con due gol annullatiper fuorigioco (al 22’ tiro co-produzione Acosty-Fedato eancora Fedato di testa su ango-lo al 43’), e anche dopo due pa-ratissime di Frattali (preferito aGomis, come a Catania) a finetempo. Una su rasoiata dal limi-te sempre di Fedato e una ribat-tuta nella mischia che nascedall’angolo successivo.

LA CHIAVE L’Avellino vuol vin-

cere, si vede subito, Pinsogliochiamato agli straordinari im-mediatamente. Il Modena usaun 4-3-3 spurio, con Signoridietro Granoche e variando daun 4-2-3-1 per passare a una fo-tocopia del 4-3-1-2 irpino mafacendo grande attenzione allafase difensiva in mediana, doveinvece l’Avellino soffre, pecca di leggerezza. Bene in attacco –gli irpini – e nella creazione delgioco (5 azioni gol nitide in 45’oltre al gol), male il pressing,talmente impalpabile da per-mettere al Modena di arrivare agraffiare la difesa con estremafacilità. Fortuna di Rastelli cheChiosa ed Ely (due salvataggida croce rossa), sono da ap-plausi, Fedato è indemoniato esi fa fatica a tenerlo a bada.

MOSSE Il Modena cala nella ri-presa, in pratica non si rendemai pericoloso: ci prova anco-ra, ma la facilità di arrivare aldomicilio di Frattali è scarsa. Enemmeno l’inserimento di Bel-trame, quindi un tridente prati-camente puro, cambia gli equi-libri. L’Avellino invece regge,anzi cresce, con Zito che maci-na chilometri, D’Angelo fortifi-ca la fase difensiva, e attaccaancora. Tant’è che Castaldo ditesta si vede respinto il pallonesulla linea da Zoboli (40’). Evi-ta il gol sigillo, permette ai fan-tasmi di sperare altri 10’, ma unsolo tempo per ruggire al Mo-dena contro un lupo arrabbiatonon può bastare.

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IL MIGLIORE

� ZITODIFENSORE DELL’AVELLINO

7

AVELLINO 1

MODENA 0PRIMO TEMPO 1-0MARCATORE Zito al 33’ p.t.

AVELLINO (4-3-1-2) Frattali 6,5; Pisacane 7, Ely 6,5, Chiosa 6,5, Bittante 6; Schiavon 6 (dal 14’ s.t. D’Angelo 6), Arini 6, Zito 7; Sbaffo 6 (dal 37’ s.t. Soumarè s.v.); Castaldo 6,5, Trotta 6 (dal 46’ s.t. Comi s.v.). PANCHINA Gomis, Almici, Regoli, Angeli, Kone, Mokulu. ALLENATORE Rastelli 6,5.MODENA (4-3-3) Pinsoglio 6,5; Gozzi 5,5, Cionek 5,5, Zoboli 5,5, Rubin 5,5; Schiavone 6 (dal 32’ s.t. Martinelli s.v.), Signori 6,5 (dal 25’ s.t. Beltrame 5,5), Nizzetto 6; Acosty 6,5 (dal 15’ s.t. Garritano 5,5), Granoche 5,5, Fedato 7. PANCHINA Manfredini, Marzorati,Calapai, Sakaj, Marsura, Manfrin. ALLENATORI Melotti-Pavan 6.

ARBITRO Sacchi di Macerata 6.GUARDALINEE Mondin 6,5-Intagliata 6,5.AMMONITI Zito (A), Trotta (A) e Cionek (M) per gioco scorretto; Garritano (M) per comportamento non regolamentare.NOTE spettatori 8.000 circa; abbonati 2.796, paganti, incasso e quota non comunicati. Tiri in porta 6-2. Tiri fuori 5-3. In fuorigioco 1-4. Angoli 9-5. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 5’.

Balzo Avellino:grazie a Zito-golritorna quartoRabbia Modena1La squadra di Melotti e Pavan recrimina per due reti annullateper fuorigioco

Page 23: La Gazzetta dello Sport (04-03-2015)

23VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Emozione LatinaDellafiore decideIl Cittadella c’èma poi s’arrende

Ceravolo showTerni applaudeIl Bari ricade:playoff a rischio

Catania, primavittoria esternaIl Varese a piccoviene contestato

Padovan ne fa 2È gioia CrotoneSpezia, rabbiaverso l’arbitro

Roberto PelucchiINVIATO A VERCELLI

I l Vicenza ha medicato lasconfitta con il Carpi, manon abbastanza per non

provare dolore dopo l’occasionepersa di incollarsi al Bologna.Per le palle-gol costruite, e iquattro legni, Marino avrebbemeritato di vincere in scioltez-za, eppure c’è mancato poco chearrivasse la seconda sconfitta insei giorni. Alla fine, però, contadi più il dramma di Ettore Mar-chi, che in uno scontro con Bri-ghenti si è fratturato ulna e ra-dio del braccio sinistro, proba-bile operazione già oggi.

DOMINIO Lo 0-0 del primotempo non ha reso giustizia allostrapotere del Vicenza, capacedi costruire almeno tre limpidis-sime palle-gol. Marino ha avutoin Sbrissa il giocatore che ha fat-to a lungo la differenza in uncentrocampo orfano di Di Gen-naro, squalificato. Il centrocam-pista ha reso più croccante ilgioco vicentino: è stato lui aconfezionare la prima grandeoccasione del match, al 10’: si èliberato di un avversario e, conil sinistro, ha mirato l’angolino,ma la palla ha sbattuto sul palo.Al 18’ altro zuccherino divora-to: Cocco ha ricevuto il palloneall’altezza del dischetto del ri-gore e con eccesso di generositàha dato indietro per Moretti,che in diagonale ha spedito fuo-ri di poco. L’attaccante si è rifat-to al 36’, costringendo Russo al-la deviazione in angolo.

CHE IELLA Nel calcio gli episodisono tutto. Non approfittarnepuò risultare fatale. Così, quan-do al 39’ Brighenti ha «sbraccia-to» in area, senza malizia, perimpedire a Marchi di trasforma-re in oro un traversone di Ger-mano, Marino ha annusato labeffa. Il centravanti ha sprecatoil rigore sulla traversa. Gli dèi -capricciosi - hanno dato e tolto,ma il Vicenza è rimasto in credi-to, soprattutto quando in avviodi ripresa Laverone, a portavuota, in scivolata ha colpito ilsecondo palo di una serata ma-ledetta. Il campione del mondoFabio Grosso, in tribuna, avràpensato a come sarebbe cam-biata la sua vita se nel 2006, aBerlino, la fortuna avesse guar-dato da un’altra parte... La par-tita che il Vicenza avrebbe do-vuto mettersi in tasca ben primadello scoccare dell’ora di giocosi è trasformata in un incuboquando Marchi - lasciando distucco Manfredini e Brighenti -ha scaricato in rete, di testa, lapalla dell’1-0 (cross perfetto diRonaldo, 17° gol del centravan-ti). Il mani di Cosenza su tiro diCinelli, più evidente di quello diBrighenti nel primo tempo, hapermesso a Cocco di pareggiaredal dischetto, ma il bicchiere èrimasto mezzo vuoto: all’ultimosecondo Moretti e Laveronehanno colpito traversa e palonella stessa azione. Alla fine in-civile gazzarra tra dirigenti: in-sulti di Secondo a Cassingena eCunico trattenuto a forza.

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IL MIGLIORE

� MORETTICENTROCAMPISTA DEL VICENZA

6,5

PRO VERCELLI 1

VICENZA 1PRIMO TEMPO 0-0MARCATORI Marchi (PV) al 14’, Cocco (V) su rigore al 27’ s.t.

PRO VERCELLI (4-5-1) Russo 6,5; Germano 5,5 (dall’11’ s.t. Ferri 5,5), Cosenza 5,5, Coly 6,5, Scaglia 6; Di Roberto 5 (dal 16’ s.t. Belloni 5), Ardizzone 5,5, Ronaldo 6,5 (23’ s.t. Scavone 6), Castiglia 5,5, Fabiano 6;Marchi 6. PANCHINA Viotti, Milesi, Liviero, Emmanuello, Luppi, Sprocati. ALLENATORE Scazzola 6.

VICENZA (4-3-3) Vigorito 6; Sampirisi 6, Brighenti 5, Manfredini 5,5, D’Elia 6; Sbrissa 6,5 (dal 21’ s.t. Vita 6,5), Moretti 6,5, Cinelli 6,5; Laverone 6,5, Cocco 6, Giacomelli 6 (dal 38’ s.t. Ragusa s.v.). PANCHINA Bremec, Camisa, Rizzo, Garcia Tena, Alhassan, Mancini, Spinazzola. ALLENATORE Marino 6,5.

ARBITRO Mariani di Aprilia 6.GUARDALINEE Soricaro 6-Caliari 6. AMMONITI Manfredini (V), Fabiano (PV) e Brighenti (V) per g.sc.; Sampirisi (V) per proteste; Cocco (V) e Cosenza (PV) per cnr.NOTE paganti 1.370, abbonati 1.775, incasso e quota nc. Tiri in porta 3 (con una traversa)-8 (con tre pali e una traversa). Tiri fuori 3-4. In fuorigioco 1-2. Angoli 4-6. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’.

Gennaro BozzaINVIATO A CROTONE

L a partita vera dura un quarto d’ora ed è vin-ta meritatamente dal Crotone, 1-0 con belgol all’8’ in diagonale di Padovan, lanciato

da un ottimo Stoian. Poi, comincia quella falsa,che si chiude 2-0 con raddoppio dello stesso Pa-dovan all’11’ della ripresa. Falsa perché l’arbitroPezzuto rovina tutto non assegnando due rigorinetti allo Spezia e riducendolo in 10. Al 18’, DosSanto atterra in area Migliore che però si prendeun giallo per simulazione e un minuto dopo èespulso per un’ammonizione per fallo su Ciano.Al 24’, Maiello stende in area Catellani, nienterigore nemmeno stavolta. Il resto è solo il corag-gioso tentativo dello Spezia di segnare e l’intelli-gente risposta in contropiede del Crotone.

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CROTONE-SPEZIA 2-0

PRIMO TEMPO 1-0MARCATORE Padovan all’8’ p.t. e all’11’ s.t.CROTONE (4-3-3) Cordaz 6; Balasa 6 (dal 1’ s.t. Dezi 6), Dos Santos 6, Ferrari 6, Martella 6,5; Matute 6, Maiello 6, Suciu 6; Ciano 6, Padovan 7,5 (dal 26’ s.t. Rabusic 6), Stoian 7 (dal 40’ s.t. Galardo s.v.). (Stojanovic, Cremonesi, Gigli, Salzano, Ricci, De Giorgio). All. Drago 6,5.SPEZIA (4-2-3-1) Chichizola 6; Milos 5,5, Datkovic 5,5, Bianchetti 6, Migliore 6; Brezovec 6, Bakic 6; De las Cue-vas 6 (dal 28’ p.t. De Col 6; dal 1’ s.t. Valentini 6), Catellani 6 (dal 26’ s.t. Cisotti 6), Situm 6; Nenè 5,5. (Nocchi, Picco-lo, Acampora, Madonna, Gagliardini, Kvrzic). All. Bjelica 6.ARBITRO Pezzuto di Lecce 4.GUARDALINEE Gori 6-Cangiano 6.ESPULSI Migliore (S) al 20’ p.t. per doppia ammonizione (comportamento non regolam. e gioco scorretto).AMMONITI Dos Santos (C), Nenè (S), Catellani (S), Ma-iello (C) e Brezovec (S) per g. scorr.; Ciano (C) per c.n.r.NOTE paganti 1.658, incasso di 9.019 euro; abbonati 3.002, quota di 15.372 euro. Tiri in porta 4-0. Tiri fuori 5-7. In fuorigioco 3-2. Angoli 3-4. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’.

Filippo BrusaVARESE

I l vento freddo di Masnago non impressio-na il Catania né Dario Marcolin, che si tie-ne ben stretta al collo la sciarpa apparte-

nuta a Mihajlovic avuta dal presidente Pulvi-renti: aveva funzionato con l’Avellino e non hatradito a Varese, dove è arrivata la prima vitto-ria esterna. Se il Catania muove un altro passoverso la salvezza, restare in B è invece un mi-raggio per il Varese, frastornato dai gol di Ma-niero, Castro e Calaiò (gran sinistro da fuoriarea), incapace di reagire nel periodo passatocon l’uomo in più per l’espulsione di Odjer ebersagliato dagli ultrà, che hanno lasciato lostadio e insultato il presidente Cassarà.

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VARESE-CATANIA 0-3

PRIMO TEMPO 0-2MARCATORI Maniero al 39’, Castro al 45’ p.t.; Calaiò al 19’ s.t.VARESE (4-2-3-1) Perucchini 5; Fiamozzi 5, Borghese 5, Rossi 5, Luoni 5; Barberis 5 (dal 10’ s.t. Falcone 5), Capez-zi 5; Zecchin 5 (dal 33’ s.t. Cristiano s.v.), Osuji 5,5, Culina 5; Kurtisi 5 (dal 44’ p.t. Forte 5). (Birighitti, Simic, De Vito, Blasi, Jakimovski, Capello). All. Bettinelli 5.CATANIA (4-3-1-2) Terracciano 6; Del Prete 6 (dal 44’ s.t. Belmonte s.v.), Schiavi 6,5, Ceccarelli 6,5, Mazzotta 6; Sciaudone 6,5, Rinaudo 6,5, Odjer 5; Castro 7 (dall’11’ s.t. Escalante); Calaiò 7, Maniero 7 (dal 40’ s.t. Jankovic s.v.). (Ficara, Capuano, Parisi, Piermarteri, Barisic, Rossetti). All. Marcolin 7.ARBITRO Manganiello di Pinerolo 6.GUARDALINEE Zivelli 6–Bolano 6.ESPULSI Odjer (C) al 7’ s.t. per doppia ammonizione (entrambe per gioco scorretto).AMMONITI Rinaudo (C) e Fiamozzi (V) per gioco sc.NOTE paganti 943, incasso di 6.793 euro; abbonati 1.883, quota di 11.800 euro. Tiri in porta 1-3. Tiri fuori 5-2. In fuorigioco 0-2. Angoli 5-2. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 2’.

Massimo LauretiTERNI

L a Ternana che non vinceva al Liberati dal7 febbraio (2-1 sul Brescia) è tornata alsuccesso tirandosi fuori dalla zona play

out. Un 2-0 confezionato nella ripresa grazie adue perle di Ceravolo (10 gol per lui) che nelgiro di una decina di minuti ha steso il Bari,ora a rischio playoff. La svolta con l’innesto diViola che ha migliorato la qualità del gioco, ilBari ha vacillato e Ceravolo al 18’ gli ha asse-stato la prima botta. Controllo errato diSchiattarella in uscita, palla rubata dall’attac-cante che in area ha scartato Rinaudo e infila-to in gol. Al 30’ il bis: assolo di Ceravolo e de-stro a giro a fil di palo.

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TERNANA-BARI 2-0

PRIMO TEMPO 0-0MARCATORE Ceravolo al 18’ e al 30’ s.t.TERNANA (4-3-1-2) Brignoli 6,5; Janse 6, Meccariello 6,5, Bastrini 6,5, Popescu 6,5 (dal 39’ s.t. Vitale s.v.); Valjent 6, Russo 6, Palumbo 6(dall’11’ s.t. Viola 6); Gavazzi 7; Avenatti 5,5, Ceravolo 8 (dal 39’ s.t. Crecco s.v.). (Sala, Ferronetti, Dianda, Bojinov, Dugandzic, Milinkovic). All. Tesser 6,5.BARI (4-3-3) Guarna 6; Schiattarella 5 (35’ s.t. Sabelli s.v.), Rinaudo 5, Contini 6,5, Calderoni 6; Donati 6, Ro-mizi 6 (30’ s.t. Minala s.v.), Bellomo 6,5; Galano 5,5, Caputo 5, De Luca 5 (16’ s.t. Boateng 5). (Donnarumma, Salviato, Benedetti, Filippini, Rada, Defendi). All. Nicola 5,5.ARBITRO La Penna di Roma 6.

GUARDALINEE Di Iorio 6-Bindoni 6.AMMONITI Russo (T), Valjent (T) e Crecco (T) per gioco scorretto; Ceravolo (T) per comp. non regol.NOTE paganti 2.277, incasso di 17.038,60 euro; abbonati 1695, quota di 10.486 euro. Tiri in porta 3-5 (con un palo). Tiri fuori 5-3. In fuorigioco 2-1. Angoli 6-5. Recupe-ri: p.t. 0’, 4’ s.t.

Vincenzo AbbruzzinoLATINA

D all’inferno al paradiso, il Latina superain campo e in classifica il Cittadella chepure per oltre un’ora governa la partita.

I nerazzurri di Iuliano non stanno in camponel primo tempo, mentre il Cittadella è unflutto che sbatte gli avversari contro gli scogli.Segna Gerardi, Kupisz e Stanco sfiorano il rad-doppio. I pontini risorgono grazie al piede ma-landrino di Signorini che imbuca la propria porta. Ciak, si gira un’altra partita e non è piùun monologo, Bidaoui ha l’acuto che pare vin-cente, ma c’è la replica di Kupisz. Alla fine dal-la difesa si butta in avanti Dellafiore che dadue passi manda in gloria i nerazzurri.

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LATINA-CITTADELLA 3-2

PRIMO TEMPO 0-1

MARCATORI Gerardi (C) al 21’ p.t.; aut. Signorini (C) al 15’, Bidaoui (L) al 20’, Kupisz (C) al 27’, Dellafiore (L) al 32’ s.t.LATINA (4-3-3) Di Gennaro 6,5; Ristovski 6, Brosco 6, Dellafiore 6,5, Bruscagin 6,5; Crimi 7, Valiani 6,5, Ammari 5 (dal 37’ p.t. Mangni 5,5); Oduamadi 6, Sowe 5,5 (43’ s.t. Talamo s.v.), Bidaoui 7 (36’ s.t. Angelo s.v.). (Farelli, Shahi-nas, Bounha, Litteri, Macciucca, Jaadi). All. Iuliano 6,5.CITTADELLA (4-4-2) Pierobon 6; Pecorini 5,5 (dal 13’ s.t. Signorini 5), Cappelletti 6, De Leidi 6 (dal 29’ s.t. Cami-gliano 5), Barreca 6; Kupisz 6,5, Paolucci 6,5, Benedetti 5,5, Minesso 6,5 (dal 20’ s.t. Sgrigna s.v.); Stanco 6,5, Gerardi 7. (Valentini, Coralli, Scaglia, Busellato, Donazzan, Bazzoffia). All. Foscarini 6.ARBITRO Pasqua di Tivoli 6,5.GUARDALINEE Del Giovane 6-Villa 6.ESPULSI Camigliano (C) al 4’ s.t. per gioco scorretto.AMMONITI Stanco (C), Brosco (L) e Benedetti (C) per gioco scorretto; Pecorini (C) per c.n.r.NOTE paganti 1.360, incasso di 10.265 euro; abbonati 2.200, quota di 24.900 euro. Tiri in porta 1-4. Tiri fuori 3-3. In fuorigioco 1-4. Angoli 3-4. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 5’.

Alessio Da RonchINVIATO A LIVORNO

P rimo gol, prima vitto-ria e primo sorriso per

il Livorno di Christian Pa-nucci, che inizia a vederequalche frutto del suo lavo-ro. La squadra che supera ilLanciano mostra un’anima,anche se solo dopo un quasitempo intero tremebondonel quale la tensione para-lizza tutti. E’ qui D’Aversadeve trovare le colpe dellasconfitta del suo Lanciano,incapace di trarre profitto dalla situazione.

MICCIA E BOMBA Lo squilloche cambia l’inerzia dellasfida arriva da Lambrughi,giocatore di personalità: il primo a tentare una giocata,con stop in corsa su corta re-spinta della difesa, e crossperfetto per Galabinov. Ilcui colpo di testa viene para-to da Nicolas. E’ il 44’, nonarriva il gol ma tutto cam-bia. Lambrughi accende lamiccia, Galabinov è la bom-ba pronta ad esplodere. Ilcentravanti diventa incon-tenibile, effettua tutti e 4 itiri in porta livornesi, central’obiettivo al secondo tenta-tivo, al 45’, quando con unsinistro potentissimo e di ra-ra precisione fa secco Nico-las e rompe un tabù che du-rava ormai da 332 minuti.

ORGANIZZAZIONE Panucciorganizza bene il suo Livor-

no, con un 3-5-2 fasullo, cheMaicon trasforma spesso in un4-4-2, avanzando per impedirea Mammarella di avviare il gio-co. Il resto lo fa Appelt che perun’ora soffoca Bacinovic, im-pedendogli di organizzare lamanovra. Le difficoltà nasconoin avanti, dove Siligardi cercamolto la conclusione e poco glispunti di classe di cui sarebbecapace e dove la fretta condi-ziona ogni giocata, almeno nelprimo tempo. Meglio dopo ilvantaggio, quando cresconosia Luci sia Emerson, mentreGalabinov continua a bombar-dare Nicolas, bravo soprattuttosu un destro potente dal limitee su una rovesciata del bulga-ro, innescata peraltro da unsuo errore in uscita.

TROPPO TARDI Il Lanciano vi-vacchia per un tempo. Solo Pic-colo ha qualche spunto, chenon porta a grossi pericoli perMazzoni, impegnato subito do-po l’intervallo da Thiam, im-beccato da Di Cecco dopo unerrore di Djokovic. Il centra-vanti però conclude debolmen-te su Mazzoni. Per vedere unavera reazione degli ospiti oc-corre andare oltre l’ora di gio-co, quando l’arretramento diAppelt libera un po’ Bacinovic.Gemiti salva su Di Cecco, cer-cato da Thiam, poi Bacinovicimpegna Mazzoni con un beldestro da 25 metri. La chancedi far male, però, il Lanciano sel’era lasciata sfuggire prima.

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IL MIGLIORE

� GALABINOVATTACCANTE DEL LIVORNO

7

LIVORNO 1

LANCIANO 0PRIMO TEMPO 1-0MARCATORE Galabinov al 45’ p.t.

LIVORNO (3-5-2) Mazzoni 6; Ceccherini 6, Emerson 6,5, Lambrughi 6,5; Maicon 6, Luci 6,5, Appelt 6, Djokovic 5,5 (dal 20’ s.t. Biagianti 6), Gemiti 6; Galabinov 7 (dal 45’ s.t. Jefferson s.v.), Siligardi 5,5 (dal 39’ s.t. Belingheri s.v.). PANCHINA Bastianoni, Gonnelli, Empereur, Strasser, Moscati, Remedi. ALLENATORE Panucci 6,5.LANCIANO (4-3-3) Nicolas 6,5; Conti 6, Troest 5,5, Aquilanti 6, Mammarella 6; Vastola 5,5 (dal 12’ s.t. Pinato 5,5), Bacinovic 5,5, Di Cecco 6,5; Piccolo 6 (dal 22’ s.t. Cerri 5), Thiam 5, Gatto 5,5 (dal 40’ s.t. Monachello s.v.). PANCHINA Aridità, Ferrario, Nunzella, Grossi, Agazzi, De Silvestro. ALLENATORE D’Aversa 6.

ARBITRO Roca di Foggia 6,5.GUARDALINEE Bottegoni 6-D’Apice 6.AMMONITI Vastola (La), Troest (La) e Monachello (La) per gioco scorretto.NOTE paganti 1.345, incasso di 10.239 euro; abbonati 4.351, quotadi 21.274,31 euro. Tiri in porta 4-6. Tiri fuori 8-3. In fuorigioco 3-2. Angoli 6-6. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 3’.

Brividi VicenzaDallo spaventoalla sfortunacon quattro legni1 La Pro Vercelli sbaglia un rigore e segna con Marchi, che poi si frattura un avambraccio

Il fulminedi Galabinov è la prima gioiaper Panucci1Il Livorno ritorna a vincere e spinge indietroil Lanciano, che reagisce tardi

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24 VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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25VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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PRESIDENTE Angelo Provasoli

VICE PRESIDENTE Roland Berger

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CONSIGLIERI Fulvio Conti,Teresa Cremisi,Luca Garavoglia,Attilio Guarneri,Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni

DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri

OPINIONI

Ma Allegri è davvero bravo? E’ il quesito che vi pongo, consapevole che sembri mal posto, alla luce dell’assegnazione recente del Premio Bearzot e dei risultati della Juve: ma in quattro stagioni al Milan Allegri ha vinto un solo scudetto e grazie soprattutto alla letterale decimazione attraverso infortuni dell’Inter di Benitez, tra novembre e dicembre 2010. Nelle tre stagioni successive, compresa quella con un devastante Ibra, non ha collezionato alcun titolo concludendo con l’esonero a inizio 2014. Quest’anno la Juventus, che ha dimostrato la consueta compattezza e voglia di vincere già forgiate da Conte, ha usufruito anche di molta fortuna. Soprattutto nell’assenza di avversari veri. E in Champions League la buona sorte si è colorata di bianconero...

Andrea Poli (Trento)

Se non ci si può affidare ai risultati, per di più prolungati nel tempo, allora ogni giudizio sugli allenatori è un capriccio, basato su prevenzioni, più spesso negative che positive. Già l’espressione «ha vinto solo uno scudetto su 4» mi suona storta: per meritare la qualifica di «bravo», Allegri dovrebbe sgranarne 8 di fila come un rosario? Mi sembra chiaro che siamo di fronte ad un tecnico di qualità, capace di guidare anche i più grandi campioni (non è da tutti). Mi sembra che appartenga più alla categoria dei gestori che non degli innovatori. Molto più un Ancelotti che non un Simeone o un Guardiola, per intenderci. Ma non è detto che si tratti di un «minus». Anche lui ogni tanto sbaglia stagione: i suoi Milan post-scudetto erano fiacchi e deludenti. Il suo lavoro in conclusione merita applausi e rispetto.

Ho letto l’inchiesta della Gazzetta sui probabili/possibili avvicendamenti per la prossima stagione sulle panchine della Serie A. Di contro, diventa inevitabile pensare al rinnovo fino al 2020 l’Atletico Madrid-Simeone, rendendo ancor più disarmante la mancanza ideologica e di programmazione del nostro calcio. Solo le 7 super ricche europee possono pretendere di vincere subito e quindi di esonerare allenatori che non portino a casa campionati e coppe. Ma per tutte le altre, italiane comprese, serve programmazione per arrivare a certi risultati: Atletico e Borussia Dortmund (una stagione storta ci sta) insegnano. Da noi, invece, si continua a ragionare con la pancia, con l’umore dei tifosi, in modo a volte schizofrenico. ...

Simone Dinelli (Lucca)

E’ uno dei problemi cronici del calcio italiano, ma non solo del nostro a dire il vero: accanto a tanti virtuosi esempi in Inghilterra, Spagna e Germania ce ne sono numerosi molto più vicini ai nostri usi. A tal punto è radicato il taglio dell’allenatore che non so davvero se si possa modificare questo riflesso condizionato. E’ uno dei modi che i dirigenti hanno a disposizione per dire ai tifosi: ci ho provato, avete visto, ho fatto tutto il possibile. Il problema nasce da scelte che non si appoggiano sulla volontà di costruire un edificio solido nel tempo ma sulla ricerca delnome, come per il mercato dei giocatori. Il primo requisito richiesto, soprattutto per le squadre maggiori, è la consuetudine con la vittoria. Di qui ingaggi spesso conformisti, appesantiti dai jumbo-staff che un allenatore medio moderno si porta dietro e che bisogna stipendiare: siamo arrivati in alcuni casi a 10 unità. Mancano progettualità e analisi approfondite del materiale umano a disposizione. L’impressione è che il tecnico per la Juve, il Milan o l’Inter sappia sceglierlo uno qualsiasi di noi alla fine. Brutto segno.

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Lettere alla Gazzetta

MA ALLEGRI E’UN BUON TECNICO?

CLEMENTE RUSSOPugile� La violenza distrugge ciò che vuole difendere... 10 anni senza Papa #Wojtyła #giovannipaoloII #giovedisanto@ClementeRusso

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GIGI DATOMECestista Nba� Grazie Marco Santangelo! Un disegno che mi ricorda gli anni a Roma dove ho lasciato parte del mio cuore @GigiDatome

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PORTO FRANCOdi FRANCO ARTURIemail: [email protected]

twitter:@arturifra

CORTURI

etta.it

Malgrado ogniallenatore dica chel’ideale è avere adisposizione ottimigiocatori, una

Nazionale non è solo una somma di buoni giocatori. Il talento permette di risolvere quasi ogni problema. Ma non tutti. La Spagna, che sta attraversando un periodo di dubbi e di crisi dopo un quinquennio di egemonia mondiale, una settimana fa contro l’Ucraina ha schierato la seguente formazione: Casillas (Real Madrid); Juanfran (Atlético di Madrid), Piqué (Barcellona), Sergio Ramos (Real Madrid), Jordi Alba (Barcellona); Koke (Atlético di Madrid), Busquets (Barcellona), Silva (Manchester City), Iniesta (Barcellona), Isco (Real Madrid); Morata (Juventus). Tutti, con l’unica eccezione di Silva, giocano titolari in squadre che disputeranno i quarti di finale della Champions.

Soltanto due elementi di questa squadra - Iniesta e Casillas - hanno superato i 30 anni. In panchina sedevano De Gea (Manchester United), Fábregas (Chelsea), Cazorla (Arsenal), Carvajal (Real Madrid), Bernat (Bayern Monaco) e Pedro (Barcellona). Il grande assente di questo gruppo era dunque Diego Costa, attaccante titolare del Chelsea e capocannoniere della Premier League. Nessun’altra Nazionale può vantare tanti giocatori in squadre tanto importanti, tanto prestigiose. Ciò nonostante, la Nazionale spagnola non sta funzionando. Non convince e i risultati non arrivano. Ancora è in lutto per l’eliminazione dal Mondiale brasiliano.

La gente comincia a stancarsi di aspettare. I giornalisti di certo non predicano pazienza. La Spagna, che per tanti decenni non ha conquistato niente, ora vuole

bruciare le tappe, vuole tornare rapidamente a vincere, ambisce a recuperare la vetta il prima possibile. Non c’è pazienza.

Ma bisogna capire che il calcio non è così. Le transizioni sono sempre dolorose, e più lente di quanto si vorrebbe. Il commissario tecnico Del Bosque sa di poter contare su magnifici giocatori, la maggior parte forgiati da mille battaglie in campo internazionale. E i più giovani (Carvajal, Isco, Koke e Morata) hanno maturato una buona esperienza, condita da importanti successi, nelle Nazionali giovanili. I quattro facevano parte della squadra che si è aggiudicata gli ultimi Europei Under 21.

È difficile spiegare la serie di sconfitte della Spagna dopo i Mondiali brasiliani. Quello che balza agli occhi di tutti è l’irregolarità del gioco, la mancanzadi vitalità e convinzioni. La Spagna già non controlla le partite con quel pugno di ferro che tanto l’aveva contraddistinta. Ora soffre. Contro qualsiasi avversario. Ha perso autostima e fiducia. Ha perso quel DNA vincente che l’aveva portata in cima al mondo, a dominare su ogni campo. Ma ha perso soprattutto quattro monumenti del calcio: Puyol, Xabi Alonso, Xavi e Villa. Quattro nomi dietro i quali si celano la forza difensiva, l’equilibrio del centrocampo, il direttore d’orchestra e l’astuzia nell’area di rigore.

L’assenza di questi giocatori produce nostalgia, ma il football non si ferma. Del Bosque si dimostra più ottimista di tifosi e stampa. Sa bene che l’85% della nuova squadra è già costruito. Il gruppo deve solo recuperare la fiducia e trovare un leader che sappia far dimenticare Xavi, un centrocampista senza eguali. È questo il vero problema della Spagna. Koke sembra più un buon comprimario che un leader. Fábregas delude sempre di più. Insomma, compito non facile.

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La Nazionale di Del Bosque stenta

LA SPAGNA FATICASERVE UN LEADERMARCA LA DIFFERENZAdi SANTIAGOSEGUROLASu www.gazzetta.it

RENZA

P rima del debutto di Ron Artest, aliasMetta World Peace, a Pistoia, ho cercatodi mettere le mani avanti su queste

pagine, chiedendo ai tifosi di Cantù e agli

Basket

PAZZESCO METTA, CON LUI CANTÙ E’ GIÀ UN’ALTRA SQUADRAIN CONTROPIEDEdi DANPETERSON

appassionati di basket, di non aspettarsi troppo. Metta era appena sbarcato da L.A., era stanco e in più doveva da subito inserirsi in un contesto nuovo: squadra, spogliatoio, staff tecnico, ambiente, avversari, arbitri, mass media. Anche per uno navigato come lui, newyorkese di origine, quindi smaliziato, è sempre un’impresa notevole riuscire a far bene dopo poche ore. Invece, la partita contro Pistoia è stata, per me, illuminante. Ho visto Ron Artest crescere durante la gara e, con lui, la squadra di Cantù.

Ovvio, senza allenamento, non aveva nè l’occhio, nè la mano per fare canestro... nei primi due quarti. Ma ha giocato con la testa, con il cuore, con l’esperienza, con il carisma e ha quasi portato Cantù alla vittoria. Raramente ho visto uno adattarsi al campionato così in fretta, pure senza preseason e senza amichevoli. Più di qualsiasi altra cosa, ho visto un leader, un trascinatore, un pilastro. Perché dico questo? Per come ha giocato in difesa. Dopo due quarti aveva già letto e fiutato ogni

mossa che Pistoia voleva fare. Insomma, un allenatore in campo. Di colpo Cantù ha cambiato marcia. Recupero pazzesco e la squadra ha capito cosa può dare Metta alla causa. Oggi, Cantù ha 20 punti distante dal 7° posto di soli 2 lunghezze. Adesso Cantù è una squadra solida, Ron ha portato in più mentalità, difesa, sostanza, passaggi e gioco di squadra. Non farà mai 40 punti e nemmeno 30, ma sarà quello che mette i pezzi insieme in campo. Niente pronostici, ma dico che Cantù ha fatto un bel colpo anche se da qui alla fine gli avversari saranno ancora più «gasati» a fare bene: davanti a Ron.

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Page 26: La Gazzetta dello Sport (04-03-2015)

26

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

NOVARA 64 33 18 10 5 51 28

BASSANO 64 33 18 10 5 51 33

ALESSANDRIA 62 33 17 11 5 50 28

PAVIA (-1) 60 33 17 10 6 50 36

COMO 54 33 16 6 11 40 31

FERALPI SALO' 49 33 12 13 8 39 37

REAL VICENZA 47 33 11 14 8 40 33

AREZZO 45 33 11 12 10 31 29

SUDTIROL 44 33 11 11 11 35 32

VENEZIA 44 33 12 8 13 41 38

CREMONESE 42 33 10 12 11 38 39

MANTOVA (-3) 40 33 12 7 14 33 29

RENATE 40 33 10 10 13 32 43

GIANA 39 33 10 9 14 27 31

TORRES 39 33 9 12 12 29 33

MONZA (-2) 36 33 9 11 13 32 33

LUMEZZANE 31 33 7 10 16 28 44

ALBINOLEFFE 29 33 6 11 16 23 44

PORDENONE 27 33 7 6 20 26 50

PRO PATRIA (-1) 25 33 5 11 17 35 60

PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA

REAL VICENZA (3-5-2) Tomei 6; Beccaro 6, Solini 6, Carlini 6; Lavagnoli 6,5, Sandrini 6 (dal 35’ s.t. Ungaro 6), Pavan 6, Malagò 6, Vannucci 5,5; Bruno 5,5, Gomes 5,5 (dal 23’ s.t. Bardelloni 6). (Bonato, Calcagnotto, Chiarello, Caporali, Margiotta). All. Marcolini 5,5.AREZZO (3-5-1-1) Benassi 6,5; Villagatti 5,5, Panariello 6, Crescenzi 6; Franchino 6 (dal 30’ s.t. Brumat 5,5), Dettori 6, Gambadori 5,5, Coppola 6, Sabatino 6; Erpen 5,5 (dal 15’ s.t. Padulano 6); Bonvissuto 6 (dal 45’ s.t. Mariani s.v.). (Rosti, Guidi, Cucciniello, Montini). All. Capuano 6.ARBITRO Fiorini di Frosinone 6.NOTE paganti 38, abbonati 100, incasso di 278 euro. Ammonito Bonvissuto. Angoli 4-2.

� VICENZA L’Arezzo alza il muro contro le bocche da fuoco del Real e porta a casa il pari. La squadra di Marcolini ha fatto la partita, quella di Capuano si è difesa. Questa è l’estrema sintesi di una gara che i biancorossi avrebbero meritato di vincere. Nel primo tempo l’errore più grave è di Gomes, che raccoglie la respinta di Benassi sul colpo di testa di Bruno e da pochi metri manda alto. Il Real potrebbe segnare il gol-partita nel finale, ma Bruno sciupa entrambe le occasioni su assist di Ungaro prima e Lavagnoli poi.

m.b.

Bunker ArezzoIl Real Vicenzaspreca troppo

REAL VICENZA 0

AREZZO 0

MARCATORE Maccan su rigore al 44’ s.t.RENATE (3-5-2) Cincilla 6; Di Gennaro 7, Malgrati 6, Riva 6; Adobati 6,5, Muchetti 5,5, Perini 5,5, Chimenti 5,5 (dal 20’ s.t. Mantovani 5,5), Iovine 6,5; Odogwu 6,5 (dal 34’ s.t. Spampatti s.v.), Cocuzza 5,5 (dal 1’ s.t. Florian 5). (Vannucchi, Morotti, Mira, Scaccabarozzi). All. Boldini 5,5.PORDENONE (3-5-2) Careri 6,5; Salvatori 5,5, Ferrani 6, Ghinassi 6; Panzeri 6, Mattielig 6, Migliorini 5,5 (dal 7’ s.t. Fortunato 6), Maracchi 6, Bertolucci 5,5 (dal 10’ s.t. Placido 6); Ravasi 6,5, Bjelanovic 6 (dal 16’ s.t. Maccan 6,5). (Maniero, Fissore, Buratto, Franchini). All. Rossitto 6,5.ARBITRO Mancini di Fermo 6.NOTE spettatori 150 circa; abbonati 60, paganti e incasso non comunicati. Ammoniti Ferrani, Salvatori, Maracchi, Riva e Perini. Angoli 3-2.

� MEDA (Mb) Il rigore concesso allo scadere (fallo di Riva su Ravasi) e trasformato da Maccan, regala al Pordenone 3 punti preziosi, ma penalizza la generosa condotta del Renate. Il Pordenone, alla settima vittoria in campionato, è riuscito a contenere il Renate e quando non ci è arrivato il portiere Careri ci ha pensato il palo a respingere la conclusione di Iovine al 34’, mentre nella ripresa un tiro cross di Mantovani finiva sulla traversa.

Franco Cantù

Maccan di rigoreE il Pordenonestende il Renate

RENATE 0

PORDENONE 1

SÜDTIROL (4-3-3) Melgrati 6; Tait 6, Kiem 6, Mladen 6, Peverelli 5,5; Furlan 6 (dal 16’ s.t. Cia 6), Bertoni 6, Mazzitelli 5,5; Marras 6, Novothny 6, Fischnaller 6 (dal 16’ s.t. Shekiladze 6). (Miori, Allegra, Brugger, Chinellato, Campo). All. Sormani 6.TORRES (4-4-2) Testa 6; Aya 6, Marchetti 6, Migliaccio 6, Ligorio 6 (dal 48’ p.t. Minarini 6); Petermann 6 (dal 23’ s.t. Marinaro 6), Cerone 6 (dal 41’ s.t. Bonaiuto s.v.), Foglia 6, Maiorino6; Scotto 6,5, Baraye 6,5. (Costantino, Schiavino, Bottone, Colombi). All. Bucchi 6.ARBITRO Guarino di Caltanisetta 6,5.NOTE spettatori 100 circa; abbonati 182, paganti e incasso non comunicati. Ammoniti Mazzitelli, Minarini e Marinaro, Aya. Angoli 4-7.

� BOLZANO Un altro pari, quarto nelle ultime 5 gare, per il Südtirol, un buon punto per la Torres. Questo l’esito d’una gara in cui la spartizione della posta consente ai padroni di casa un finale di stagione tranquillo e agli ospiti di avvicinarsi sempre più alla salvezza senza passare per i playout. Novanta minuti senza grandi emozioni, con gli ospiti comunque più vicini alla marcatura nella ripresa grazie a Foglia, il cui gran bolide da fuori è stato messo in angolo da un bel intervento di Melgrati. Per il Südtirol un colpo di testa di Shekiladze di poco a lato l’unica vera occasione creata nella partita.

Francesco Bertagnolli

Südtirol bloccatoTorres: con Fogliacolpaccio sfiorato

SUD TIROL 0

TORRES 0

� E’ iniziato il mese di aprile, che oltre alle tre giornate di campionato successive alla Pasqua (i tre gironi finiranno la stagione regolare domenica 10 maggio), ha anche altri due appuntamenti agonistici per la Lega Pro: la finale di Coppa Italia e gli ultimi recuperi. Ecco l’agenda con le partite di questo mese.

CAMPIONATODOMENICA 12 Nel weekend si giocano le partite della 34a giornata.DOMENICA 19 Nel weekend si giocano le partite della 35a giornata.DOMENICA 26 Nel weekend si giocano le partite della 36a giornata.

RECUPERIMERCOLEDI 8 Due partite, entrambe del girone B: si tratta di Pistoiese-Ancona (ore 15) e di Reggiana-Pisa (ore 20.45).MERCOLEDI 15 Ultime due partite: sono Pistoiese-Santarcangelo (ore 15) per il girone B, Martina-Casertana (ore 15) per il girone C.

COPPA ITALIAMERCOLEDI 8 Finale di andata: Como-Cosenza (orario ancora da stabilire).MERCOLEDI 22 Finale di ritorno: Cosenza-Como (orario ancora da stabilire).

MARCATORI Forte su rigore al 44’ p.t.; Raicevic al 18’, Forte al 29’ s.t.LUCCHESE (4-4-2) Di Masi 6,5; Risaliti 6 (dal 34’ s.t. Pizza s.v.), Espeche 6, Calistri 6, Nolè 6; Scapinello 6, Mingazzini 6, Degeri 6 (dal 23’ s.t. Russo s.v.), Lo Sicco 6; Forte 7, Strizzolo 6 (dal 6’ s.t. Raicevic 6). (Pazzagli, Santeramo, Cazè, Benedetti). All. Galderisi 6.SAN MARINO (4-3-1-2) Secco 6; Bregliano 5,5, Benassi 5, Cammaroto 5,5, Cruz 5,5; Soligo 5,5 (dal 23’ s.t. Bangal s.v.), Diawara 6 (dal 36’ s.t. Magnanelli s.v.), Cuffa 5,5; Sensi 6 (dal 1’ s.t. Fogacci 5,5); Musetti 5,5, Baldazzi 5,5. (Vivan, Farina, Bangoura, Cicarevic). All. D’Adderio 5,5.ARBITRO Amabile di Vicenza 6,5.NOTE paganti 1.011, abbonati 509, incasso non comunicato. Espulsi Benassi al 43’ p.t. e Cruz al 18’ s.t.; ammoniti Cuffa, Diawara, Espeche e Fogacci. Angoli 2-2.

� LUCCA La Lucchese conquista la salvezza virtuale affondando il San Marino. I rossoneri passano nel finale del primo tempo con Forte surigore per fallo di mano di Benassi. Nella ripresa, il 2-0 di Raicevic smarcato di tacco da Forte chiude il match, anche perché Cruz protesta reclamando il fuorigioco e viene espulso. Di Forte al 29’ il 3-0:a liberarlo in area è Raicevic, sempre di tacco. Per i rossoneri è la5ª vittoria di seguito al Porta Elisa.

Duccio Casini

Gran LuccheseIn casa è 5 su 5Ahi D’Adderio...

LUCCHESE 3

SAN MARINO 0

MARCATORI Finotto al 4’, Cottafava al 45’ p.t.; Togni al 40’ s.t.SPAL (5-3-2) Menegatti 6; Lazzari 6, Gasparetto 7, Cottafava 7, Giani 6,5, Gerbaudo 5,5 (dal 10’ s.t. Nava 6); Gentile 6,5, Capece 6 (dal 21’ s.t. Togni 6,5), Di Quinzio 6,5; Zigoni 6 (dal 39’ s.t. Rovini s.v.), Finotto 7. (Albertoni, Filippini, Fioretti, Silvestri). All. Semplici 6,5.FORLI’ (4-4-2) Casadei 6; Casini 6,5, Catacchini 5,5, Fantini 5,5, Turi 5,5 (dal 14’ s.t. Morga 5,5); Arrigoni 5,5, Pettarin 5,5 (dal 36’ s.t. Castellani s.v.), Fantoni 5,5 (dal 33’ s.t. Capellini s.v.), Pastore 6; Melandri 6, Docente 5,5. (Scotti, Bevitori, Bisoli, Gliozzi). All. Firicano 5,5.ARBITRO D’Apice di Arezzo 6,5.NOTE spettatori 4.000 circa; abbonati 1.737, paganti e incasso nc. Espulso Fantini al 38’ s.t.; amm. Casini, Capece, Fantini, Pettarin, Lazzari e Docente. Angoli 6-1.

� FERRARA Pronti, via: scambio Finotto-Zigoni-Finotto, che supera in velocità i centrali del Forlì e anticipa l’uscita di Casadei. Al 45’ la Spal fa 2-0: punizione di Gerbaudo, stacco vincente di Cottafava. Ripresa senza storia, fino alla magistrale punizione di Togni. Per la Spal quinta vittoria di fila, 10 reti nelle ultime 3 gare e Menegatti imbattuto da 553’, mentre il Forlì (in 10 nel finale per il rosso a Fantini) ora è terz’ultimo.

Alessandro Sovrani

Spal forza trea porta blindataTravolto il Forlì

SPAL 3

FORLÌ 0

MONZA (4-3-1-2) De Lucia 6; El Hasni 6, De Bode 6, Martinez 6,5, Pugliese 6;D’Ambrosio 6 (dal 34’ s.t. Cojocnean 6), Uliano 6, Pessina 6,5 (dal 24’ s.t. Asante 5,5); Conti 5 (dal 17’ s.t. Grandi 5); Torri 5, Bernasconi 5. (Chimini, Corduas, Toskic, Gaeta). All. Pea 6.FERALPI SALO’ (4-3-1-2) Branduani 6,5; Tantardini 6 (dal 1’ s.t. Carboni 6), Leonarduzzi 6, Codromaz 6,5, Broli 6; Fabris 6, Pinardi 5,5 (dal 4’ s.t. Cavion 6), Palma 6; Galuppini 5,5 (dal 24’ s.t. Bracaletti 6); Zerbo 5, Romero 6. (Proietti Gaffi, Ragnoli, Di Benedetto, Zamparo). All. Scienza 6.ARBITRO Mei di Pesaro 5,5.NOTE paganti 71, abbonati 1.100, incasso di 1.082 euro. Ammoniti D’Ambrosio, Uliano, Cavion ed El Hasni. Angoli 7-4.

� MONZA L’ennesimo 0-0: il terzo consecutivo che arriva per il Monza, addirittura il quarto di fila per un’incerottata Feralpi Salò giunta in Brianza con numerose assenze. Un punto che alla resa dei conti non serve a nessuno: i biancorossi, che nel 2015 non hanno ancora vinto e non segnano da cinque partite, restano in piena zona playout e in attesa della penalizzazione che renderà ancora più precaria la situazione di classifica, mentre gli uomini di Scienza vedono sfumare ormai definitivamente il sogno di raggiungere i playoff. Il Monza, che recrimina con il direttore di gara per un atterramento in area ai danni di D’Ambrosio, ha sfiorato la rete soltanto nella ripresa con una sassata di Cojocnean (sulla quale c’è stata una gran parata di Branduani) e un diagonale di Uliano, ma l’occasione più ghiotta di tutta la partita l’ha avuta la Feralpi Salò con il palo colpito di testa all’81’ da Codromaz. Il gol però non è arrivato e lo 0-0 di partenza non si è schiodato.

Matteo Delbue

IL CASOPRO PATRIA, SALTA LA CESSIONE� BUSTO ARSIZIO (Va) La Pro Patria torna nel caos. Dopo che era stata annunciata la cessione del club al commercialista Carlo Filippi di Reggio Emilia, lo stesso ieri ha annunciato che per impegni personali non può portare a termine l’operazione. Il club quindi in teoria torna nelle mani di Vavassori, l’ex presidente che negli ultimi mesi è stato molto vicino proprio alla... Reggiana, dove ha traslocato il tecnico Colombo, alcuni dirigenti e molti giocatori che erano in forza alla Pro Patria. Il cui futuro adesso è sempre più nebuloso.

Monza e Feralpi ancora a seccoÈ un punto inutile

MONZA 0

FERALPI SALÒ 0

GIRONE B

L’AGENDACOPPA ITALIA

E RECUPERI:ECCO IL QUADRO

DELLE GARE

SABATO 11 APRILEGIANA-ALBINOLEFFE (ore 14.30) (3-0)

MANTOVA-NOVARA (ore 15) (0-1)

AREZZO-CREMONESE (ore 16) (1-3)

ALESSANDRIA-MONZA (ore 17) (3-2)

PRO PATRIA-FERALPI SALO’ (ore 17) (0-0)

PORDENONE-SUDTIROL (ore 19.30) (0-2)

DOMENICA 12 APRILELUMEZZANE-COMO (ore 12.30) (0-2)

TORRES-REAL VICENZA (ore 14.30) (3-3)

PAVIA-RENATE (ore 16) (1-0)

BASSANO-VENEZIA (ore 18) (2-1)

16 RETI Bruno (4, Real Vicenza).14 RETI Momente’ (4, AlbinoLeffe).13 RETI Pietribiasi (Bassano); Ferretti (Pavia).12 RETI Brighenti (1, Cremonese); Evacuo (4) e Gonzalez (Novara); Fischnaller (1, Sudtirol); Maiorino (2, Torres).11 RETI Corazza (Novara).10 RETI Ganz e Le Noci (2, Como); Cesarini (3, Pavia).9 RETI Marconi (1, Alessandria); Nole’ (4, Bassano); Soncin (4, Pavia); Bellazzini (6, Venezia).8 RETI Rantier (1, Alessandria); Iocolano (2, Bassano); Vita (2, Monza; ora è nel Vicenza); Candido e Serafini (4, Pro Patria); Magnaghi e Raimondi (1, Venezia).7 RETI Mezavilla (Alessandria); Cattaneo (Bassano); Jadid (1, Cremonese); Ranellucci (Feralpi Salo’); Cocuzza (Renate).6 RETI Guazzo (Alessandria); Erpen (2, Arezzo); Romero (Feralpi Salo’);Maccan (1, Pordenone); Cristini (Real Vicenza); Greco (2, Venezia).

PROSSIMO TURNO

MARCATORI

RISULTATIALBINOLEFFE-NOVARA 0-0ALESSANDRIA-PRO PATRIA 3-0COMO-BASSANO 1-2CREMONESE-PAVIA 2-0MANTOVA-GIANA 1-2MONZA-FERALPI SALO' 0-0REAL VICENZA-AREZZO 0-0RENATE-PORDENONE 0-1SUDTIROL-TORRES 0-0VENEZIA-LUMEZZANE 1-1

GIRONE A

MARCATORI Rossini (G) al 30’ p.t.; Beleck (M) al 16’, Perico (G) al 33’ s.t.MANTOVA (3-4-3) Zima 6; Trainotti 6, Siniscalchi 6 (dal 37’ s.t. Di Santantonio 6), Scrosta 5; Zanetti 6 (dal 29’ s.t. Boniperti 5,5), Paro 6, Raggio Garibaldi 6,5, Pondaco 5,5; Sartore 5 (dal 9’ s.t. Zammarini 6), Beleck 6, Caridi 6. (Festa, Todisco, Blaze, Marchiori). All. Juric 5,5.GIANA (4-4-1-1) Paleari 6; Perico 7,5, Bonalumi 6, Montesano 5,5, Augello 5,5; Rossini 7, Marotta 6, Di Lauri 5,5 (dal 21’ s.t. Solerio 6), Pinto 6; Gasbarroni 5,5 (dal 25’ s.t. Perna 6); Sinigaglia 6 (dal 42’ s.t. Polenghi s.v.). (Ghislanzoni, Crotti, Spiranelli, Recino). All. Albé 6,5.ARBITRO Massimi di Termoli 5,5.NOTE paganti 900, abbonati 1.215, incasso di 16.945 euro. Ammoniti Trainotti, Caridi, Perico e Zammarini. Angoli 7-5.

� MANTOVA Una meraviglia di Perico consegna alla Giana tre preziosissimi punti salvezza. Un tempo a testa al Martelli, gli ospiti si fanno preferire in avvio, il Mantova (al secondo k.o. consecutivo) si scatena nella ripresa, ma a decidere il derby è la strepitosa marcatura di Perico, che al 33’ della ripresa trova l’incrocio da 30 metri. Alla mezzora Giana in vantaggio con Rossini, autore di un ottimo inserimento innescato da Sinigaglia, che lascia Zima di stucco. L’undici di Albè, ordinato e dinamico, passa nel miglior momento del primo tempo contro una difesa disattenta. Il gol resta sulle gambe ai padroni di casa, Marotta impegna Zima al 34’ e Rossini è ancora pericoloso al 36’.

SECONDO TEMPO La ripresa vede un Mantova più propositivo, i padroni di casa raccolgono i frutti del cambio d’atteggiamento al 16’, con Beleck abile a superare il diretto avversario e trafiggere Paleari (ex di turno) in uscita. Mantova vicino al raddoppio al 23’ ma Paleari si supera su Caridi e al 26’ con Beleck murato in area piccola. Il capolavoro di Perico dalla lunghissima distanza (33’) riporta avanti gli ospiti ed è la cartolina della serata. Mantova sotto shock, il palo di Bonalumi al 37’ grazia Zima. Capitolo societario: i bresciani dell’Sdl vicini all’ingresso in società, ma il presidente del Mantova Di Matteo è irreperibile. Brusco sfogo di Juric: «La società è inesistente, mi sento abbandonato».

Matteo Bursi

Giana che colpoMantova piegatoe Juric si sfoga

MANTOVA 1

GIANA 2

ALBINOLEFFE (4-3-1-2) Offredi 6; Salvi 6, Moi 6,5, Allievi 6,5, Anghileri 6; Gazo 6,5, Spinelli 6,5, Maietti 6,5; Corradi 6,5 (dal 22’ s.t. Pesenti 5,5); Silva Reis 6 (dal 26’ s.t. Bradaschia 6), Momentè 6 (dal 41’ s.t. Vorobjovs s.v.). (Amadori, Ondei, Calì, Bentley). All. Mangone 6,5.NOVARA (3-5-2) Tozzo 6; Freddi 6,5, Gavazzi 6,5 (dal 41’ s.t. Della Rocca s.v.), Bergamelli 6,5; Dickmann 6,5, Bianchi 6 (dal 17’ s.t. Corazza 7), Miglietta 5,5, Pesce 6, Garofalo 6 (dal 26’ s.t. Foglio 6); Evacuo 5, Gonzalez 5,5. (Montipò, Vicari, Garufo, Schiavi) All. Toscano 6.ARBITRO Giovani di Grosseto 5.NOTE paganti 332, abbonati 1.014, incasso di 4.896 euro. Ammoniti Gazo, Miglietta, Salvi e Gonzalez. Angoli 3-2.

� BERGAMO Il Novara non sfonda a Bergamo, ma quantomeno riesce a raccogliere quel punticino che consente alla squadra di Toscano l’aggancio in vetta al Bassano. L’unico vero sussulto dei piemontesi – per gran parte della sfida sotto ritmo - è il palo colpito da Corazza al 18’ della ripresa, obiettivamente troppo poco per pensare di mettere sotto un AlbinoLeffe per nulla intimorito e bravo a metterla non solo sul piano della corsa, ma anche a ribattere colpo su colpo.

LA CHIAVE Evacuo–Gonzalez imbrigliati da Moi ed Allievi, Spinelli abile a stroncare i rifornimenti, gli esterni diligenti a bloccare le fasce: queste le armi utilizzate dall’AlbinoLeffe per mantenere la porta di Offredi inviolata. Missione riuscita per i padroni di casa, al quinto risultato utile: il bicchiere non può che essere mezzo pieno. Per di più l’unico a sporcarsi i guanti nella prima parte è stato Tozzo che ha tolto dall’angolino un sinistro chirurgico di Corradi dopo una bella combinazione con Silva Reis mentre poco prima era stato Freddi a non trovare lo specchio, di testa, sugli sviluppi di una palla inattiva. Si riparte e la scossa porta il cognome di Corazza che centra il legno dopo una manciatadi secondi dal suo ingresso e poi gira a lato un traversone di Foglio, ma a 9’ dal termine è Gazo che sfiora il colpaccio con un destro non lontano dal bersaglio.

Federico Errante

Il Novara al paloma torna in vettaL’AlbinoLeffe c’è

ALBINOLEFFE 0

NOVARA 0

MARCATORI Matteassi (PP) al 12’ p.t.; Berrettoni (A) al 1’ s.t.ASCOLI (4-2-3-1) Lanni 6,5; Nardini 6,5, Mori 5 (dal 40’ s.t. Barison s.v.), Mengoni 5,5, Dell’Orco 5; Addae 5,5, Grassi 6; Mustacchio 5,5 (dal 32’ s.t. Orsolini 6), Berrettoni 6 (dal 22’ s.t. Pirrone 5,5), Chiricò 5; Altinier 4,5. (Ragni, Gualdi, Giovannini, Minnozzi). All. Petrone 5.PRO PIACENZA (4-4-2) Alfonso 6,5; Petrini 6, Sall 6, Silva 6, Castellana 6; Matteassi 6,5, Bacher 6, Schiavini 6, Sane 7; Speziale 5,5 (dal 32’ s.t. Giovio s.v.), Alessandro 6,5. (Iali, Ignico, Marmiroli, Mascolo, Caboni, Corduri). All. Franzini 6,5.ARBITRO Panarese di Lecce 6.NOTE paganti 1.784, abbonati 2.442, incasso di 32.146,64 euro. Amm. Grassi, Bacher, Sall, Mori, Mengoni e Pirrone. Angoli 12-7.

� ASCOLI PICENO L’Ascoli non sa più vincere e con il pari interno con la Pro Piacenza vede ormai allontanarsi il primo posto, saldamente in mano al Teramo con 5 punti di vantaggio. La squadra di Petrone è in crisi fisica e di gioco, oltre che di risultati e l’ambiente è sempre più teso. Ai minimi storici l’indice di gradimento del tecnico. «Petrone non è in discussione, a fine campionato faremo le valutazioni»,ha detto al termine il d.g. Lovato.

SOLO NARDINI Petrone ha 4 squalificati e diversi infortunati e deve schierare Grassi in copertura. Il primo tempo dell’Ascoli è da dimenticare: solo confusione e imprecisione nei passaggi al cospetto di un avversario ordinato e determinato, grazie a Sane e Alessandro in particolare. Si salva Nardini, unico ad avere la forza di alzare il ritmo. Pro Piacenza in vantaggio al 12’ con un destro di Matteassi servito da Speziale. L’Ascoli pareggia al 1’ della ripresa con un colpo di testa di Berrettoni.Prova a insistere la squadra bianconera, ma colleziona solo mischie in area, dove Alfonso spadroneggia e Altinier non la prende mai. Chiricò al 22’ spara alto da buona posizione. Il finale è tutto della Pro Piacenza. Grassi salva sulla linea su Castellana, Alessandro prima sciupa e poi colpisce il palo su punizione; al 49’ Lanni fa il miracolo su Schiavini.

Peppe Ercoli

L’Ascoli è sparitoPro Piacenza:un pari meritato

ASCOLI 1

PRO PIACENZA 1

MARCATORI Donnarumma al 40’ p.t.; Perrotta al 23’, Lapadula su rigore al 34’ s.t. TERAMO (3-5-2) Tonti 6,5; Caidi 6,5, Speranza 6,5, Perrotta 7; Scipioni 6, Di Paolantonio 6 (dal 35’ s.t. Fiore 6), Amadio 7, Cenciarelli 8, Di Matteo 6 (dal 25’ s.t. Masullo 6); Lapadula 7 (dal 40’ s.t. Bucchi s.v.), Donnarumma 7. (Narduzzo, Diakite, Brugaletta, Petrella). All. Vivarini 7. TUTTOCUOIO (5-3-2) Bacci 6,5; Pacini 5,5, Colombini 5, Falivena 5, Mancini 5,5, Zanchi 5,5; Dramane 5 (dal 1’ s.t. Vitale 5,5), Gargiulo 6 (dal 28’ s.t. Gelli s.v.), Serrotti 5,5; Gioè 6,5, Civilleri 5 (dal 12’ s.t. Cherillo 5). (Morandi, Agrifogli, Bachini, Pane). All. Alvini 5,5. ARBITRO Mainardi di Bergamo 6.NOTE paganti 3.828, abbonati 342, incasso di circa 20.000 euro. Ammoniti Di Paolantonio, Colombini, Pacini, Dramane e Falivena. Angoli 4-4.

� TERAMO Altro allungo del Teramo in testa alla classifica. I ragazzi di Vivarini hanno adesso 5 punti di vantaggio sull’Ascoli, a cinque giornate dalla fine, e vedono sempre più vicino il sogno di una storica promozione in B. Con il 3-0 al Tuttocuoio salgono a 23 i risultati utili di fila raccolti dal Teramo (l’ultimo k.o. risale allo scorso 26 ottobre, 4-1 a Pistoia): la marcia sembra inarrestabile.

CHE COPPIA A sbloccare l’incontro (record stagionale di spettatori al Bonolis) ci pensa il capocannoniere Alfredo Donnarumma, che firma il suo 19° gol con un esterno destro. In avvio di ripresa il Tuttocuoio mette i brividi ai padroni di casa (bravo Tonti su Gioè), ma deve inchinarsi per la seconda volta alla deviazione vincente del difensore Perrotta sugli sviluppi di un corner. A servire il tris ci pensa Gianluca Lapadula, su un rigore da lui stesso procurato (fallo di Falivena ai suoi danni). Per il Tuttocuoio, che ha chiuso in dieci per l’infortunio del subentrato Gelli, è notte fonda, ma la classifica resta rassicurante. La coppia Donnarumma-Lapadula raggiunge quota 35 reti in due: eguagliato il bottino messo a segno da Pepe e Motta nel 2002-2003. Al termine della gara il presidente di casa Luciano Campitelli dice: «È fuga vera? No, parlerei di una mezza fuga. Stiamo vivendo un sogno incredibile e speriamo possa realizzarsi il prima possibile».

Gaetano Lombardino

Tris del Teramocon i soliti dueOra la B è vicina

TERAMO 3

TUTTOCUOIO 0

Lega ProR33ª giornata

Page 27: La Gazzetta dello Sport (04-03-2015)

27VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

SALERNITANA 73 33 22 7 4 46 23

BENEVENTO 68 33 19 11 3 47 25

JUVE STABIA 60 33 16 12 5 48 31

LECCE 57 33 17 6 10 43 29

MATERA 57 33 16 9 8 49 35

CASERTANA 56 32 16 8 8 47 29

FOGGIA (-1) 54 33 14 13 6 55 33

CATANZARO 48 33 13 9 11 40 37

BARLETTA 43 33 11 10 12 30 32

COSENZA 41 33 9 14 10 33 33

VIGOR LAMEZIA 41 33 9 14 10 34 36

MELFI (-2) 38 33 9 13 11 36 39

MARTINA 36 32 9 9 14 33 35

LUPA ROMA 36 33 8 12 13 35 50

PAGANESE 34 33 8 10 15 28 39

ISCHIA 29 33 6 11 16 26 48

MESSINA 28 33 5 13 15 31 49

SAVOIA 28 33 6 10 17 29 46

AVERSA NORMANNA 26 33 5 11 17 32 48

REGGINA (-4) 22 33 6 8 19 24 49

PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA

� (r.c.) Il big match Akragas-Torrecuso (I) non si è giocato: ad Agrigento era annunciato l’arrivo della juniores degli ospiti, ma i loro genitori non hanno dato il permesso al viaggio ed è saltata anche la diretta tv di RaiSport; il 3-0 a tavolino permetterà all’Akragas di mantenere un +7. Nemmeno l’Anziolavinio (G) si è presentato in Sardegna contro l’Arzachena: perderà 3-0, avrà un punto di penalizzazione e andrà a 17 punti dalla terz’ultima, quindi è retrocesso. Pareggia il Cuneo (A) che deve recuperare mercoledì col Derthona, ma lo fa anche il Chieri, raggiunto al secondo posto da Caronnese e Borgosesia. Malgrado il pari interno il Castiglione (B) vola a+6 sul Lecco, che vinceva 2-0 a Sesto San Giovanni e poi ha perso. Tutto come prima tra Padova (C, +5) e Altovicentino. Pareggia ancora la Lupa Castelli (G) ma la Viterbese perde in casa (-10). Seconda sconfitta di fila della Fidelis Andria: cade in casa col Potenza ora a -3. Erano tre le gare in notturna: il Rimini (D) pareggia al 92’ e rimane a +13, il Siena (E) vince e resta a +4, il Fano (F) resta a -4 dalla Maceratese. Poker di gol per Davide Mazzini (Olginatese). � I risultati e le classifiche li potete trovare sul sito www.gazzetta.it.

MARCATORI Bondi al 32’, Paponi al 40’ s.t.GUBBIO (4-3-3) Iannarilli 6,5; Luciani 5, Manganelli 5 (dal 39’ s.t. Cais s.v.), Rosato 5, D’Anna 5,5; Guerri 5,5 (dal 26’ s.t. Domini 5), Loviso 6, Casiraghi 6; Mancosu 5,5, Regolanti 5,5, Vettraino 6 (dal 12’ s.t. Tutino 5,5). (Citti, Caldore, Lasicki, Castelletto, Cais). All. Acori 5.ANCONA (4-2-3-1) Lori 6; Parodi 6, Paoli 6, D’Orazio 6, Cangi 6,5; Camillucci 6,5, Di Ceglie 6,5; Lisai 6, Bondi 7,5 (dal 44’ s.t. Bambozzi s.v.), Tulli 6; Paponi 7 (dal 48’ s.t. Cognigni s.v.). (Aprea, Barilaro, Sampietro, Morbidelli, Tavares). All. Cornacchini 7.ARBITRO Boggi di Salerno 5,5.NOTE paganti 732, abbonati 721, incasso di 5.206 euro. Ammoniti Manganelli, Bondi, Casiraghi, Rosato e Tulli. Angoli 3-3.

� GUBBIO (Pg) Il Gubbio rimedia con l’Ancona la seconda sconfitta consecutiva e vede avvicinarsi i playout. Bondi su punizione al 32’ e Paponi al 40’ s.t. con un colpo di testa bastonano gli umbri che hanno avuto un paio di occasioni con Mancosu e Vettraino. Alla fine la squadra di Acori esce tra i fischicon il pubblico che grida: «Andate a lavorare». E il tecnico ammette: «Abbiamo giocato male, la corsa verso la salvezza si è complicata».

Euro Grilli

Passa l’AnconaGubbio battutoe contestato

GUBBIO 0

ANCONA 2

� Ecco il regolamento della nuova Lega Pro unica, che prevede quattro promozioni in Serie B (con una nuova formula dei playoff) e nove retrocessioni in Serie D.

PROMOZIONI Salgono in Serie B le prime di ciascun girone. Le seconde e le terze più le due migliori quarte (si guardano i punti conquistati, poi la differenza reti, o il maggior numero di reti segnate, ecc...) accedono ai playoff, nei quali (il primo turno sarà a gara unica) la miglior seconda riceve la peggior quarta, la seconda miglior seconda riceve l’altra quarta, la peggior seconda riceve la peggior terza, la miglior terza riceve la seconda delle terze. In caso di parità si va a supplementari e poi eventualmente ai calci di rigore. Poi ci sono le semifinali e le finali con andata (in casa delle peggio classificate) e ritorno: anche qui in caso di parità supplementari e rigori.

RETROCESSIONI Scendono in Serie D le ultime classificate di ogni girone. Ai playout vanno 16a, 17a, 18a e 19a di ogni girone con la seguente formula: 19a contro 16a, 18a contro 17a. Sono partite di andata e ritorno: in caso di parità di punteggio si salva la squadra meglio classificata in campionato.

COSENZA (4-4-2) Ravaglia 7; Corsi 6,5, Tedeschi 6, Blondett 6, Zanini 6;Fornito 6 (dal 4’ s.t. Criaco 6), Arrigoni 6, Caccetta 6 (dal 33’ s.t. Statella s.v.), Tortolano 5; Calderini 5,5 (dal 24’ s.t. De Angelis 6), Cori 5.(Saracco, Ciancio, Carrieri, Cesca). All. Roselli 6.SAVOIA (3-4-3) Gragnaniello 7; Vosnakidis 6, Riccio 6, Sirigu 6; Cremaschi 6, Boilini 6, Saric 5,5, Verruschi 6; D’Appolonia 5 (dal 41’ s.t. Partipilo s.v.), Ferrante 5 (dal 17’ s.t. Di Piazza 5,5), Scarpa 5 (dal 31’ s.t. Pizzutelli s.v.). (Volturo, Checcucci, Sanseverino, Mercadante). All. Papagni 6.ARBITRO Dionisi di L’Aquila 6.NOTE paganti 1.046, abbonati 325, incasso 12.287 euro. Espulso Calderini dalla panchina al 25’ s.t.; ammoniti Blondett e Caccetta. Angoli 8-1.

� COSENZA Le battute iniziali avevano fatto sperare in una bella partita. Alla fine 0-0 scialbo, buono per il Savoia. Le occasioni su azioni sporadiche: al 18’ tiro a giro di Fornito deviato da super Graganiello che si ripete su Tortolano al 24’ servito da Calderini (espulso dopo la sostituzione). Nel secondo tempo (31’) ancora Tortolano si divora il gol a due passi dal portiere; Gragnaniello poi dice di no a De Angelis (37’). Nel recupero Partipilo libera Di Piazza in area: miracolo di Ravaglia.

Valter Leone

Savoia, punto okCalderini, rossodopo il cambio

COSENZA 0

SAVOIA 0

MESSINA (4-4-2) Berardi 6; Silvestri 5,5 (dal 1’ s.t. Cane 5,5), Altobello 6, Nigro 6,5, Donnarumma 5,5; Ciciretti 5 (dal 28’ s.t. Spiridonovic 6), Damonte 5,5, Izzillo 5,5, Mancini 6,5; Corona 6, Orlando 5 (dal 33’ s.t. De Paula s.v.). (Scardino, Sciotto, Bortoli, Bonanno). All. Di Costanzo 5,5.MARTINA (4-4-2) Bleve 6; De Giorgi 6, Samnick 5,5, Patti 5,5, Memolla 6; Pepe 5,5 (dal 47’ s.t. Caruso s.v.), Bucolo 6,5, De Lucia 5,5, Tomi 5,5; Arcidiacono 6, Pivkovski 5,5 (dal 21’ s.t. Diop 6). (Modesti, Brunetti, Kalombo, Leto, Montalto) All. Imbimbo 6.ARBITRO Vesprini di Macerata 6.NOTE paganti 110, abbonati 1.779, incasso non comunicato. Ammoniti Tomi, Altobello, Nigro e Arcidiacono. Angoli 8-4.

� MESSINA Terzo pareggio consecutivo del Messina che vede allontanarsi la possibilità di evitare i playout. Ai giallorossi non basta la supremazia territoriale per battere il Martina di Imbimbo, all’esordio sulla panchina pugliese. I padroni di casa hanno due occasioni nel primo tempo ma Orlando non è in giornata. L’attaccante, liberato in area da uno svarione di Patti, tira addosso al portiere al 35’ e tre minuti dopo di testa manca il bersaglio. Nella ripresa è Arcidiacono, scattato sul filo del fuorigioco, a graziare il Messina.

Orazio Raffa

Messina sterileImbimbo partecon un pareggio

MESSINA 0

MARTINA 0

LUPA ROMA (4-3-2-1) Rossi 6,5; Frabotta 6, Conson 6,5, Cascone 6,5, Celli 6 (dal 30’ s.t. Faccini 6,5); Cerrai 6, Capodaglio 6,5, Raffaello 6; Bariti 6 (dal 16’ s.t. Tulli 5,5), Margarita 6 (dal31’ s.t. Tajarol 6); Del Sorbo 6. (Di Mario, Martorelli, Santarelli, Prevete). All. Cucciari 5,5 . VIGOR LAMEZIA (4-3-3) Piacenti 6; Spirito 6, Kostadinovic 6,5, Filosa 6,5, Malerba 6; Puccio 6, Battaglia 6,5 (dal 30’ s.t. Papa s.v.), Scarsella 5; Montella 6 (dal 41’ s.t. Di Bella s.v.), Del Sante 6,Improta 6 (dal 37’ s.t. Rossini s.v.). (Forte,Di Marco, Maglia, Held). All. Erra 6. ARBITRO Bertani di Pisa 6.NOTE spettatori 500 circa; abbonati 100, paganti e incasso n.c. Espulso Scarsella al 33’ s.t.; ammoniti Faccini, Scarsella e Frabotta. Angoli 4-4.

� APRILIA (Lt) Non uno spettacolo per la platea, ma lo spento zero a zero tra Lupa Roma e Vigor Lamezia consente a entrambe di avvicinarsi sempre più alla salvezza. Partita bloccatao, con la Lupa Roma a cercare di fare qualcosa in più scontrandosi però puntualmente con la solidità difensiva della formazione di Erra. Pochi i sussulti nei 90 minuti, tra cui un palo colpito da Bariti a inizio ripresa e una buona occasione capitata sui piedi di Improta, sul quale è bravo Rossi a dire di no. Nel finale solo l’espulsione di Scarsella per doppia ammonizione e qualche buona iniziativa di Alain Faccini, figlio d’arte (suo padre Paolo, oggi agente Uefa, è stato attaccante della Roma).

Fabio Gradasso

Tra Lupa e Vigorbrilla soltantoFaccini junior

LUPA ROMA 0

VIGOR LAMEZIA 0

Franco TorittoMATERA

I l Matera fa harakiri e si fasorprendere da un ottimoFoggia, interrompendo così

la sua scalata verso i playoff.Spettacolo, divertimento e golsono gli ingredienti che regala-no ad un XXI Settembre gremitoe vestito a festa una bella parti-ta, che l’undici di Auteri getta alvento nella seconda parte dellaripresa. Applausi ai rossoneriarrivano anche dal pubblico dicasa dopo una prestazione at-tenta e ordinata, ben orchestra-ta dal centrocampista Agnelli.In casa materana, da registrarela giornata negativa di tutto ilpacchetto arretrato, cui non rie-scono a sopperire le due magiedalla distanza di Letizia e Car-retta, che in avvio di secondo

tempo avevano illuso i tifosi eportato momentaneamente invantaggio il Matera.

CRONACA RICCA Gli ospiti par-tono con maggiore personalitàe al 10’ passano: angolo di Sar-no, Bifulco non trattiene e dadue passi Gigliotti tocca in rete.Al 19’ è ancora Maza a trovareuna bella traiettoria su punizio-ne, ma la palla sfiora il palo do-po una deviazione del portiere.I biancazzurri assumono unaleggera supremazia territoriale,ma non si rendono mai perico-losi. Al 41’ il Matera ha la ghiot-ta occasione per pareggiare:lancio di Coletti per Madonia, almomento della conclusione vie-ne anticipato; sul seguente an-golo, vibranti proteste dei mate-rani per presunto fallo di maniin area di Sarno. Il Matera cam-bia verso alla gara in avvio di ri-presa; al 6’ il missile di Letiziadai venticinque metri si insaccasotto l’incrocio, tre minuti dopoCarretta innesca il destro e in-dovina la traiettoria del 2-1. Mail Foggia torna in partita, conMinotti sfiora il pareggio, chearriva al 21’ approfittando diun’amnesia difensiva matera-na. Due minuti dopo Iemmellofa tutto da solo per il 3-2. Il Ma-tera sparisce dal campo e nel fi-nale incassa altre due reti.

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MARCATORI Gigliotti (F) al 10’ p.t.; Letizia (M) al 6’, Carretta (M) al 9’, Sarno (F) al 21’, Iemmello (F) al 25’, Maza (F) al 32’, Sicurella (F) al 40’ s.t.MATERA (3-4-3) Bifulco 5; Flores 5, D’Aiello 5, Mucciante 5; Ferretti 5,5 (dal 33’ s.t. Diop s.v.), Iannini 5,5, Coletti 6,5 (dal 33’ s.t. Bernardi s.v.), Ashong 5,5 (dal 1’ s.t. Di Noia 6); Letizia 6,5, Madonia 5,5, Carretta 7. (Russo, Colapietro, Pagliarini, Faisca). All. Auteri 5.FOGGIA (4-3-3) Micale 6,5; Bencivenga 6, Agostinone 6 (dal 19’ s.t. Loiacono 6), Potenza 6,5, Gigliotti 6,5; Agnelli 7,5, Minotti 6,5 (dal 15’ s.t. Cavallaro 6,5), Quinto 6,5; Iemmello 7 (dal 39’ s.t. Sicurella s.v.), Maza 7, Sarno 6,5. (Addario, D’Angelo, Barraco, Leonetti). All. De Zerbi 7.ARBITRO Pelagatti di Arezzo 6.NOTE spettatori 5.000 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Micale e Bencivenga. Angoli 1-6.

MATERA 2

FOGGIA 5

GIRONE C

Il Foggia è scatenato:cinquina vista playoffIl Matera si butta via1Auteri va subito sotto, poi crede nel ribaltoneInvece si scatena e vince la squadra di De Zerbi

IL TRAGUARDOdi ROBERTOGUERRIERO

FALLITAE RISORTA,SALERNORIVEDE LA B

I l conto alla rovescia èiniziato. Dopo 5 anni laSalernitana è a un

passo dal ritorno in B. Una risalita avviata dopo il fallimento societario che aveva costretto il nuovo club di Lotito e Mezzaroma a ripartire dalla D nel 2011. Arrivarono subito due promozioni consecutive, In Seconda e in Prima

divisione. Nella scorsa stagione l’eliminazione ai playoff, quest’anno un torneo da protagonista. Il primato con 5 punti di vantaggio sul Benevento a 5giornate dalla fine (e 3 da giocare in casa) ha risvegliato l’entusiasmo della gente. Oltre trecento tifosi hanno applaudito la squadra in allenamento

dopo la vittoria nel derby di Pagani ed in città è spuntata già qualche bandiera. Solo un piccolo assaggio di quello che potrebbe accadere tra non molto. C’è un’intera città a pregustare la promozione. «L’entusiasmo è contagioso ma guai rilassarsi. Calcoli non possiamo farne, altrimenti rischiamo di vanificare tutto», dice il centrocampista Davide Moro, due tornei di B vinti ad Empoli, l’ultimo lo scorso anno. «Questa stagione, però, la sto vivendo da protagonista. Due mesi fa sapevo di aver fatto la scelta giusta venendo qui – aggiunge – e ora dobbiamo completare l’opera, ma con tre partite da giocare all’Arechi tutto può essere più facile. Il nostro è un pubblico da A».

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Davide Moro, 33 anni LAPRESSE

REGOLAMENTOSALGONO IN 4:

UNA AI PLAYOFFSCENDONO IN 9:SEI AI PLAYOUT

SERIE DIL TORRECUSO

NON SI PRESENTA:NIENTE BIG MATCH

AD AGRIGENTO

VENERDÌ 10 APRILEPRO PIACENZA-SANTARCANGELO (ore 19.30) (0-2)SABATO 11 APRILETUTTOCUOIO-SAVONA (ore 14.30) (2-2)GROSSETO-ASCOLI (ore 15) (1-1)TERAMO-LUCCHESE (ore 15) (0-0)DOMENICA 12 APRILEPISTOIESE-L’AQUILA (ore 11) (0-2)ANCONA-PRATO (ore 12.30) (3-2)REGGIANA-CARRARESE (ore 14.30) (3-1)FORLI’-PONTEDERA (ore 18) (1-2)SAN MARINO-GUBBIO (ore 18) (0-2)LUNEDÌ 13 APRILEPISA-SPAL (ore 20.45) (1-0)

19 RETI Donnarumma (4, Teramo).17 RETI Cellini (6, Carrarese).16 RETI Lapadula (2, Teramo).15 RETI Arma (5, Pisa); Bocalon (2, Prato).13 RETI Altinier (3, Ascoli).12 RETI Forte (3, Lucchese; 2 nel Forli’); Ruopolo (Reggiana).11 RETI Torromino (1, Grosseto); Loviso (4, Gubbio).10 RETI Grassi (8 con 1 rigore nel Pontedera) e Perez (2, Ascoli).9 RETI Merini (Carrarese); Docente (2, Forli’); Pichlmann (1, Grosseto); Sandomenico (L’Aquila); Fanucchi (1, Prato); Scappini (3, Savona); Colombo (2, Tuttocuoio).8 RETI Regolanti (Gubbio); Lo Sicco (Lucchese); Fioretti (3) e Zigoni (3, Spal).7 RETI Tavares (2, Ancona); Melandri (Forli’); Alessandro (3) e Matteassi (Pro Piacenza); Guidone (Santarcangelo).6 RETI Tulli (Ancona); Pacilli (1, L’Aquila); La Mantia (1, San Marino); Graziani (Santarcangelo); Finotto (Spal)

PROSSIMO TURNO

MARCATORI

RISULTATIASCOLI-PRO PIACENZA 1-1CARRARESE-PISA 1-2GUBBIO-ANCONA 0-2LUCCHESE-SAN MARINO 3-0PONTEDERA-PISTOIESE 1-1PRATO-REGGIANA 1-1SANTARCANGELO-GROSSETO 2-1SAVONA-L'AQUILA 0-3SPAL-FORLI' 3-0TERAMO-TUTTOCUOIO 3-0

VENERDÌ 10 APRILEFOGGIA-CASERTANA (ore 20.45) (2-1)SABATO 11 APRILESAVOIA-JUVE STABIA (ore 14.30) (1-2)AVERSA NORMANNA-BARLETTA (ore 16) (0-0)SALERNITANA-LUPA ROMA (ore 16) (4-0)BENEVENTO-REGGINA (ore 17) (2-0)MARTINA-MATERA (ore 19.30) (1-3)DOMENICA 12 APRILEISCHIA-COSENZA (ore 14.30) (1-3)MELFI-LECCE (ore 14.30) (1-4)CATANZARO-MESSINA (ore 16) (1-1)VIGOR LAMEZIA-PAGANESE (ore 16) (0-1)

17 RETI Eusepi (4, Benevento).

15 RETI Caturano (5, Melfi).

14 RETI Iemmello (Foggia);

Di Carmine (3, Juve Stabia);

Moscardelli (2, Lecce);

Caetano (4, Salernitana).

11 RETI Iannini (Matera).

10 RETI De Vena (5, Aversa Normanna);

Cisse (2, Casertana);

Sarno (1, Foggia); Montalto (4, Martina);

Madonia (1, Matera).

9 RETI Calderini (3, Cosenza);

Cavallaro (5, Foggia); Arcidiacono

(3, Martina); Carretta (Matera;

3 nel Martina); Corona (1, Messina);

Del Sante (1, Vigor Lamezia).

8 RETI Marotta (Benevento);

Ciotola (3, Ischia); Insigne (Reggina);

Scarpa (5, Savoia);

Montella (Vigor Lamezia).

7 RETI Fall (Barletta);

Raffaello (1, Lupa Roma);

Letizia (1, Matera); Negro (Salernitana).

PROSSIMO TURNO

MARCATORI

RISULTATIBARLETTA-CATANZARO 1-1CASERTANA-MELFI 2-3COSENZA-SAVOIA 0-0JUVE STABIA-AVERSA NORMANNA 3-2LECCE-BENEVENTO 1-0LUPA ROMA-VIGOR LAMEZIA 0-0MATERA-FOGGIA 2-5MESSINA-MARTINA 0-0PAGANESE-SALERNITANA 0-1REGGINA-ISCHIA 0-1

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

TERAMO 65 33 18 11 4 52 26

ASCOLI 60 33 16 12 5 51 30

REGGIANA 55 32 15 10 7 43 25

L'AQUILA 54 33 14 12 7 39 27

PISA 51 32 14 9 9 35 24

SPAL 49 33 14 7 12 37 28

ANCONA 48 32 12 12 8 38 33

LUCCHESE 47 33 12 11 10 38 33

PONTEDERA 45 33 11 12 10 37 32

TUTTOCUOIO 44 33 11 11 11 37 50

CARRARESE 41 33 8 17 8 42 37

GUBBIO 39 33 9 12 12 40 42

GROSSETO (-1) 38 33 9 12 12 37 36

SANTARCANGELO 37 32 9 10 13 29 33

PRATO 36 33 7 15 11 37 45

SAVONA 35 33 9 8 16 32 51

PISTOIESE 34 31 9 7 15 33 51

FORLI' 33 33 8 9 16 30 49

PRO PIACENZA (-8) 29 33 10 7 16 29 46

SAN MARINO 26 33 6 8 19 32 50

PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA

MARCATORI Virdis al 15’ p.t.; Perna al 14’, Pozzebon al 45’ s.t.SAVONA (4-3-1-2) Rossini 6; Antonelli 6 (dal 26’ s.t. Marchetti 6), Cabeccia 5,5, Marconi 5,5, Eguelfi 5,5; D’Amico 6,5, Taddei 6, Carta 6; Demartis 6 (dal 30’ s.t. Munarini 5); Scappini 5,5, Frugoli 5 (dal 10’ s.t. Giovinco 5). (Addario, Tonon, Giorgione). All. Riolfo 5.L’AQUILA (4-4-2) Zandrini 6,5; Scrugli 6, Pomante 6, Zaffagnini 6,5, Pedrelli 6; Vella 7 (dal 36’ s.t. Gotti 6), Corapi 6,5, Del Pinto 7, Triarico 6,5; Perna 7 (dal 16’ s.t. Djuric 6,5), Virdis 8 (dal 23’ s.t. Pozzebon 7). (Cacchioli, Carlin, Perpetuini, Sandomenico). All. Zavettieri 7.ARBITRO Marinelli di Tivoli 6.NOTE paganti 763, abbonati 272, incasso di 2.580 euro. Ammoniti Perna, Vella, Antonelli e Eguelfi. Angoli 7-5.

� SAVONA L’Aquila, al quarto successo consecutivo, torna a sperare nei playoff, il Savona con questa netta sconfitta interna finisce per complicarsi la vita in fondo alla graduatoria. La strada della meritata vittoria abruzzese viene aperta dopo 15 minuti, da una magia dell’ex bomber biancoblù Francesco Virdis. Un controllo perfetto sulla sinistra dell’area di rigore, poi palla sul destro e pallonetto imprendibile per Rossini.

IL PROTAGONISTA «Segnare il gol nello stadio che mi ha riservato tante soddisfazioni nel recente passato ha avuto per me un sapore agrodolce», commenta l’attaccante de L’Aquila, cui a inizio gara è stato donato dai fans biancoblù, un piatto stile «Antica Savona» con impresso il numero 11. «Mi ha commosso l’accoglienza che mi hanno riservato i tifosi – ha proseguito Virdis – che sono stati davvero eccezionali. Loro sanno che Savona mi rimarrà sempre nel cuore e io sarò sempre il primo tifoso di questi colori». Virdis prima ha sfiorato la doppietta, poi è stato steso da Marconi in piena area solodavanti a Rossini, infine, prima di uscire tra gli applausi del pubblico di casa, ha messo lo zampino nell’azione del raddoppio siglato da Perna. La volontà del Savona, questa volta non basta, con gli attaccanti biancoblù incapaci di centrare lo specchio della porta avversaria. Gli abruzzesi che controllano agevolmente la gara, allo scadere calano il tris con Pozzebon, su azione personale.

Riccardo Fabri

Super Virdisabbatte il SavonaL’Aquila più su

SAVONA 0

L’AQUILA 3

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28 VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1È ancora in edicola la McLaren MP 4/4 di Ayrton Senna, campione del mondo nel 1988, e a soli 3,99 euro. E dopo la Rossa di Lauda che vi presentiamo oggi, sarà la volta della Renault R 25 di Fernando Alonso 2005 e in vendita con la Gazzetta dal 27 aprile a 12,99 euro.GAZZA SPECIAL

La mitica312 T2

campione del Mondo

e di bellezza 1La rossa con cui l’austriaco

vince nel 1977 e dà l’addio polemico alla Ferrari ora in

miniatura nella nostra Formula 1 Auto Collection

Luigi Perna

E ra una rossa sexy comequella di oggi. Con il cofanoattillato come un tubino e

due prese d’aria sul frontaleespressive come gli occhi di unadonna. La 312 T2 è stata la subli-mazione di una stirpe di vettureFerrari che hanno segnatoun’epoca, permettendo a NikiLauda di conquistare i suoi dueMondiali con il Cavallino. La ver-sione del 1977, erede della vettu-ra con cui l’austriaco aveva vintoil titolo nel 1975, fallendo il bisl’anno successivo solo per il rogodel Nürburgring e la resa sotto ildiluvio del Fuji, riuscì a imporsinel Mondiale soprattutto graziealla costanza di risultati di Lau-da, che si aggiudicò 3 GP ma fusecondo altre 6 volte.

GENIO Nata dalla matita di Mau-ro Forghieri, l’ingegnere più le-gato alla storia della scuderia, la312 T2 era la proiezione allora ditutte le capacità della fabbrica diMaranello. E ha caratterizzatoun periodo della Formula 1 comesono riuscite a fare prima e doposolo pochissime monoposto: leLotus di Colin Chapman, leMcLaren di John Barnard e Gor-don Murray, le Williams diAdrian Newey, le Ferrari di RoryByrne e Ross Brawn, le Red Bulldello stesso Newey. Il motore 12cilindri boxer di 3000 centimetricubi, accoppiato a un cambio tra-

sversale, aveva oltre 500 cavalli.L’aerodinamica risentiva delcambio delle regole, che avevanovietato la grossa presa d’aria aperiscopio dietro alla testa del pi-lota, utilizzata per alimentare ipropulsori aspirati. Così, nel1976 erano spuntate due boccheai lati dell’abitacolo, e l’anno do-po la soluzione era stata “ingenti-lita”, riducendole a fessure afreccia simili a quelle degli aerei,ribattezzate Naca.

VENDETTA La 312 T2 del 1977,che la Gazzetta celebra il 13 aprilenella seconda uscita della sua col-lana di modellini “Formula 1 Auto

Collection”, fu l’ultima rossaguidata da Niki Lauda. L’au-striaco non aveva mandato giùla decisione di Enzo Ferrari,che l’anno prima aveva ingag-giato Carlos Reutemann, cre-dendo che Niki non sarebbestato in grado di concludere lastagione dopo l’incidente alNürburgring. Invece Lauda eratornato appena 37 giorni dopoa Monza, conquistando il 4°posto nonostante le graviustioni al volto. Reutemann,che aveva potuto disputare so-lo quella gara, iscritto con laterza Ferrari, nel 1977 fu mes-so al fianco di Lauda, sosti-tuendo Clay Regazzoni. Mal’argentino si impose solo inBrasile, mentre Lauda riuscì astrappare il titolo alla Lotus diMario Andretti, annunciandoin anticipo al GP d’Olanda cheil 30 ottobre avrebbe lasciato lascuderia di Maranello, per tra-sferirsi (con un ingaggio farao-nico) alla Brabham-Alfa Ro-meo di Bernie Ecclestone,sponsorizzata Parmalat. Unapubblica dichiarazione d’ad-dio, coincisa con il suo ultimosuccesso in rosso, che Lauda fe-ce proprio per dispetto al vec-chio Enzo Ferrari, e di cui moltianni dopo si sarebbe pentito.

RIVOLUZIONE Niki, ottenuti ipunti che gli servivano per as-sicurarsi aritmeticamente il ti-tolo, disertò le ultime due garedel 1977. E Ferrari, che avevacercato senza successo sia An-dretti (era in Lotus) sia JodyScheckter (allora con la Tyr-rel), stupì il mondo ingaggian-do un campione di motoslittecanadese che aveva corso inFormula Atlantic e aveva mes-so piede in F.1 solo pochi mesiprima, con un’uscita estempo-ranea al volante della McLa-ren nel GP di Gran Bretagna: sichiamava Gilles Villeneuve.

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ANDREAS NIKOLAUS LAUDAÈ nato a Vienna il 22 febbraio1949. Tre volte campione del

Mondo: nel 1975 e 1977 con laFerrari, nel 1984 con la McLaren.

Dal 2012 è presidente dellaMercedes AMG F1. COLOMBO

60le monoposto della collana firmata Gazzetta e Fabbri Centauria: tuttevincenti e in scala 1:43

LA COLLEZIONE

Niki Lauda

MotoriRL’iniziativa

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lana di modellini Formula 1 Auto © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA 312 T2 DI LAUDA DAL 13 APRILECON LA GAZZETTA A 8,99 EURO

� Con il modellino in metallo e in scala 1:43, fedele nei minimi dettagli, ricoperto da una teca in crystal ed esposto su una basetta, anche un booklet che racconta

la stagione del pilota

Page 29: La Gazzetta dello Sport (04-03-2015)

29VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Ferrari, i segreti della rinascita1La SF15-T taglia con il passato: passo lungo, sospensioni rifatte e turbo più grande

La McLaren «salva» i 2 motoriDennis: «Progressi in Europa»� La McLaren ha «salvato» i due motori Honda V6 Turbo che hanno determinato il ritiro di Fernando Alonso e Jenson Button nel gran premio della Malesia. I due piloti del team di Woking, infatti, erano stati fermati precauzionalmente prima che la meccanica del propulsore RA615 H potesse cedere.I tecnici nipponici hanno effettuato un’attenta analisi delle power unit e hanno stabilito che i motori termici potranno essere nuovamente utilizzati nel GP della Cina in programma a

Shanghai. Ron Dennis, nel frattempo, continua a professare una grande fiducia: «Abbiamo salvato i motori

termici — ammettel’inglese —, madovremo sostituirealcuni elementi dellapower unit. La MP4-30 ha rivelato dellecaratteristichepositive nei curvoniveloci segno che lamacchina ha dellebuone basi, ma devecrescere nel

propulsore Honda. Contiamo di fare un importante passo avanti per il debutto della stagione europea».

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Giorgio Piola

E’ arrivata inaspettata equasi troppo presto laprima vittoria della Fer-

rari del nuovo corso, ma nonper questo va ritenuta menomeritata. Un successo basatosu tutti i parametri che posso-no entrare in gioco: potenzialedelle monoposto in pista, stra-tegia di gara, condotta di guidada parte sia di Sebastian Vettelsia di Kimi Raikkonen. LaSF15-T non sembra nemmenola lontana parente della zoppi-cante F14 T e infatti ne ha benpoche di cose in comune. Ja-mes Allison e Simone Resta, re-sponsabile tecnico e progetti-sta della nuova Ferrari, hannoin pratica voltato pagina get-tando alle ortiche la rivoluzio-naria, ma poco efficace, solu-zione del posizionamento delserbatoio dell’olio all’internodel cambio che aveva condizio-nato tutto il progetto della mo-noposto 2014. Lo hanno fatto,decidendo di ritornare alla piùclassica soluzione tra motore etelaio. Risultato? Un passo piùlungo di circa 5-6 centimetriper sfruttare ancora megliol’aerodinamica al retrotreno.

TURBINA L’ex direttore tecnicoPatrick Head della Williams,un maestro della scuola ingle-se, era solito ripetere: «Si im-para di più da una stagione pie-na di errori che da una senzaalcun problema». E così è statoper la Ferrari. Invece che cerca-re di copiare la monoposto do-minante del 2014 — la Merce-des — a Maranello hanno stu-diato a fondo i problemi cheavevano afflitto la vecchia mo-noposto e cercato di rimediarealle debolezze evidenziate neivari settori. A iniziare dallapower unit, che ha conservatola disposizione in blocco delgruppo turbina-compressore-MGU-H, aumentando ovvia-mente però le dimensioni deiprimi due elementi.

SCARICHI Gli scarichi nonhanno seguito lo schema intro-dotto dalla Mercedes nel 2014(e poi abbandonato sullaW06), ma sono stati realizzatiin modo da avere un giustocompromesso fra erogazionedella potenza del motore ter-mico e fornitura di calore almotore elettrico. Questo erastato uno dei punti dolenti del-la F14 T, con notevoli penaliz-zazioni in uscita dalla curve enel raggiungimento della velo-

cità massima. Migliorata an-che la combustione, elementodi forza del motore termicoMercedes. Il sistema di raffred-damento è stato totalmente ri-voluzionato. La disposizione(inedita per la Ferrari) degliscarichi stessi, unitamente alpasso allungato, ha permessoun’aerodinamica molto sofisti-cata, così come all’avantreno.

PULL-ROD EVOLUTO Conserva-ta la sospensione pull-rod a ti-rante, se ne sono sfruttati almassimo i vantaggi di sposta-mento in basso del baricentro.Questa soluzione è stata otti-mizzata anche a livello aerodi-namico, con un triangolo infe-riore a base strettissima (discuola Mercedes), diventatoun ulteriore largo profilo alareche lavora in sinergia con l’alaanteriore. Le pinze dei freni so-no in posizione quasi orizzon-tale, sempre per abbassare il

baricentro. L’aria calda dei fre-ni stessi viene soffiata versol’esterno mediante i mozzi sof-fianti introdotti, ma mai sfrut-tati a fondo, già nella passatastagione.

E POI... Infine, ma non ultimocome importanza, il gran lavo-ro fatto sulle sospensioni perevitare l’imprecisione di inseri-mento dell’avantreno ed elimi-nare i problemi di trazione le-gati alla sospensione posterio-re, evidenziati sul finire del2014. Risultato: su una pistacompleta e particolarmente se-vera per l’usura degli pneuma-tici come quella di Sepang, leFerrari hanno trovato un bilan-ciamento fra assetto aerodina-mico e sospensioni nettamentesuperiore a quello delle rivaliMercedes evidenziando un mi-nore degrado delle gomme ingara.

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M aurizio Arrivabene hala scorza dura e dome-nica erano in molti a

chiedergli perché non mostras-se alcuna emozione, ma quan-do sul proprio telefono ha lettoquel messaggio firmato da Sa-bine Kehm, la storica portavo-

ce (e oggi manager) di MichaelSchumacher si è ritrovato al-l’improvviso con gli occhi umi-di. Tanti i ricordi che lo leganoal campionissimo: dai trionfiraccolti negli autodromi in giroper il mondo, alle giornate tra-scorse sulle piste di sci di Ma-donna di Campiglio, dove peranni il tedesco è stato faro diWroom. «Ho cercato per tutto iltempo di rimanere freddo —ha dichiarato il team principalalla testata Sport Bild, riferen-dosi al post gara —. Ma poi unmessaggio scritto mi ha fattopiangere». Era appunto quellospedito da casa Schumi.

PARALLELO Avendo potuto os-servare da vicino il lavoro diSchumi, Arrivabene è tra i po-chi che possono azzardare unparagone tra i due tedeschi:«Hanno natura e personalitàdiverse, ma il modo in cui Se-bastian si avvicina al suo lavo-ro – approfondendo ogni det-taglio, motivando tutti e criti-cando costruttivamente – miricorda Michael. Tutti e duecondividono lo stesso back-ground culturale e hanno por-tato alla Ferrari il loro perfe-zionismo».

COMPLIMENTI Un podio e unavittoria, il Vettel di questo av-vio di campionato è assai diver-so da quello che 12 mesi fa fati-cava pur al volante della RedBull. Il segreto di questo cam-biamento? «La Ferrari gli hatrasmesso la fiducia necessa-ria», ha spiegato Christian

Horner ad Autosport. Paroleconfermate dallo stesso Seba-stian che nel dopo gara avevaelogiato la propria vettura, so-stenendo che lui e Kimi eranoin grado di «giocarci» e di po-terla regolare alla perfezione. Malgrado il ferrarista a Sepangabbia «umiliato» le sue RedBull doppiandole nel finale, ilmanager inglese ha avuto pa-role dolci per il pilota che gli haregalato ben 4 titoli piloti e al-trettanti costruttori. «Ha gui-dato in maniera brillante, allaVettel — ha riconosciuto il ma-nager inglese —: lui è bravissi-mo a conservare le gomme e asfruttare la guidabilità della monoposto. In certi casi è addi-rittura imbattibile». SecondoHorner, quando si trova in te-sta Sebastian si esalta: «Abbia-mo visto diverse volte di checosa sia capace».

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I PUNTI DI FORZA 1. Muso lungo e basso. 2. Ala anteriore tutta rifatta. 3. Il montaggio delle telecamere è stato cambiato dopo i test (qui sopra le due soluzioni). 4. Il telaio ha un andamento più lineare rispetto alla F14 T. 5. Mozzi ruota soffianti (evidenziati nella prima foto a sinistra) e per la prima volta pinze dei freni coricate. 6. Lo stretto triangolo inferiore è diventato un profilo alare (foto in mezzo). 7. Nuovi deviatori di flusso davanti alle fiancate. 8. Presa d’aria del motore sdoppiata. 9. Fiancate più rastremate e strette. 10. Cofano motore più basso. 11. La parte terminale delle fiancate è stretta e chiusa. 12. Nuova la sospensione posteriore. 13. Diverso pilone di fissaggio dell’ala posteriore. 14. Inedite feritoie orizzontali nella parte inferiore delle paratie laterali PIOLA

Maurizio Arrivabene, 58 COLOMBO

FERMATO 2 ANNI

Montagny stopFranck Montagny è stato sospeso da tutte le competizioni per due anni: il francese era stato trovato positivo alla cocaina durante l’appuntamento di Formula E del 22 novembre 2014 di Putrajaya (Malesia).

GIRERÀ A BARCELLONA

Gasly su Toro Rosso� Il francese Pierre Gasly, 19 anni, che fa parte del Junior team Red Bull, proverà la Toro Rosso nei test riservati ai giovani, che si terranno dopo il GP di Spagna. Gasly ha vinto l’Europeo di F. Renault (2013) ed è arrivato 2o in F. Renault 3.5 l’anno scorso.

TACCUINO

Formula 1RDopo il trionfo in Malesia

RA Maranello non hanno imitato la Mercedes: per gliscarichi filosofiatutta diversa

RLe pinze dei freni sono orizzontali, risolti i problemidi inserimento in curva e trazione

Ron Dennis COLOMBO

IL RETROSCENA

Arrivabene commosso dalla famiglia Schumi 1 Il capo del team sui complimenti della Kehm. Horner: «Vettel così è imbattibile»

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30 VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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Page 31: La Gazzetta dello Sport (04-03-2015)

31VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

A TU PER TU CON... CONTENUTOPREMIUM

Dall’Igna«ERO IL NEMICO N°1,ORA STO RIPORTANDO LA DUCATI IN ALTO»

ALLIEVO DI WITTEVEEN,FERRARISTA MANCATO,AMA VINI E BUONA CUCINA MA DIVORA ANCHE I LIBRI:CON L’APRILIA HA VINTO TUTTO, CI PROVA A BOLOGNA

Gigi Dall’Ignapapà della GP15: a Losail le sue rosse sono finite sul podio MILAGRO

L’INTERVISTA di PAOLO IANIERI

Q uando il caso ci mette lo zampino. La Ferrarioggi avrebbe potuto avere al suo servizio uningegnere geniale, ma la moto italiana sareb-be orfana di uno dei tecnici più capaci che le

corse dell’ultimo ventennio ci abbiano regalati: GigiDall’Igna. «Il mio primo lavoro è stato alle OfficineMichelotto di Padova. Giuliano era preparatore diFerrari da competizione, la tesi in ingegneria mec-canica l’ho fatta nella sua officina. Tema: calcolo diuna scocca in carbonio di una Gruppo C. Sono rima-sto un paio di anni, Michelotto seguiva per la Ferrarile F40 nel campionato Imsa, frequentavo spesso Ma-ranello. Poi, quando il programma fu chiuso, comin-ciai a guardarmi intorno. E la mia fortuna fu incon-trare Jan». Jan è Witteveen, l’ingegnere olandeseche per 15 anni, dal 1989 al 2004, ha diretto il repar-to corse Aprilia, portando Noale a dominare tra lepiccole e medie cilindrate. E Dall’Igna, oggi diretto-re generale di Ducati Corse, dal lui assunto nel1992, è cresciuto diventandone prima delfino e poiil successore quando, con l’acquisto dell’Aprilia daparte della Piaggio, nel 2004 la proprietà passò daIvano Beggio a Roberto Colaninno. «Con Jan hosempre avuto un gran rapporto» riconosce Dal-l’Igna, che a Noale è rimasto fino a fine 2013, por-tando l’Aprilia al vertice anche nel Mondiale Super-bike. Quando i due si sono rivisti a Losail, l’ingegne-re veneto è quasi arrossito mentre il vecchio maestrogli faceva i complimenti: «Io avrei fatto esattamentela stessa moto. Bravo. Poi, se ti va, avrei un paio diidee da discutere». «Quando vuoi» la replica.

Ingegnere, ha detto che i treni anche se passano unasola volta vanno presi al momento giusto.«Ci vuole intuito. Ducati non è stata una scelta deltutto razionale, anche se da ingegnere tendo a esser-lo. Sentivo che era il momento giusto».

Da quel momento, quanto successo! E’ stato difficile?«È venuto tutto abbastanza bene. L’inserimento inDucati Corse era tanto importante quanto difficile,perché per loro io ero il nemico. Non era semplice néscontato riuscirci. La GP15 ha comportato tanto la-

voro per capire cosa serviva, anche se poi tutto èstato relativamente facile, dalla prima accensione aldebutto in gara del Qatar. I problemi che abbiamoincontrato sono decisamente più piccoli di quantoipotizzassimo».

È la moto più facile che ha realizzato?«Anche per l’Aprilia 250 tutto era stato relativamen-te così facile. Ma se guardo a progettazione e simu-lazione, mi sento di dire che abbiamo fatto molto dipiù rispetto a moto precedenti».

La GP15 ha corso una sola gara, la strada è lunga. Maè già la moto della quale è più orgoglioso?«Non posso dirlo, è troppo presto. E ci sono statetante moto che mi hanno dato grosse soddisfazioni,sarebbe ingeneroso. La RSV4 è stata importante, la250 e la 125 ci hanno dato vittorie e Mondiali. An-che se con la GP15 giochiamo a un altro livello».

Dopo un inizio così gli obiettivi cambiano?«È presto per alzare l’asticella, la moto è troppo nuo-va per averla in mano. Ad Austin sulla carta ci sono

cose a favore, ma incontreremo anche qualche pro-blema, come in Malesia. Le prime 2-3 gare ci diran-no il valore reale della moto».

Claudio Domenicali, a.d. Ducati, cosa le ha detto?«Era contento che fossimo subito davanti, non sel’aspettava. Avessimo vinto sarebbe stato al 7° cielo.L’appetito del resto vien mangiando».

In quel campo lei è un esperto.«Amo mangiare e bere. Ho una bella cantina».

Il risultato del Qatar è una buona occasione per ap-profittarne.«Un po’ di festa l’ho già fatta con gli amici lunedì, maci siamo accontentati di un bar. Cirifaremo nel weekend».

Meglio i vini bolognesi o quelli ve-neti?«Tutta la vita l’Amarone dellaValpolicella, è il mio vino preferi-to».

Com’è la vita lontano da Schio?«Mi pesa un po’, torno il più possi-bile. Lucia, mia moglie, da sola fafatica con i figli. Avrei voluto por-tarli con me, ma Anna, la piùgrande, iniziava la scuola e farlelasciare gli amici mi sembravauna forzatura».

Poi c’è il maschietto.«Andrea. Come Dovi e Iannone.Come poteva chiamarsi secondote? (e giù una risata; n.d.r.). Gliho comprato una motina, ma a 3anni è ancora piccolo. Per ora lausa Anna».

Riesce a vivere Bologna?«Ci dormo un paio di volte la setti-mana, in un agriturismo. Ma aCarnevale li ho portati tutti unasettimana in un albergo e ci siamovissuti Bologna. Che a me piacetantissimo».

La gente la ferma per strada?«Succede sì. Ma soprattutto ho co-nosciuto diversi ristoratori appas-sionati di Ducati».

E torniamo al punto di prima... C’è qualcosa che le manca della sua vita precedente?«Sciare, soprattutto. E le immersioni».

Ha fama di divoratore di libri. Sul comodino?«Ho «100 mila gavette di ghiaccio» di Giulio Bede-schi, sulla ritirata degli alpini in Russia. E sai per-ché? Tra i protagonisti c’è la mula Gigia».

Come la moto di Dovizioso«Esatto».

Alpino Dall’Igna...«Quasi. Avevo in mano la cartolina, ma essendo ilquarto fratello l’ho scampata. Meno male. Avessi fatto la naja, chissà dove sarei finito...».

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Andrea Dovizioso, 29 anni, in sella alla Ducati GP15: in Qatar è finito 2o dietroRossi MILAGROva per averla in mano. Ad Austin sulla carta ci sono

L'IDENTIKIT

LUIGI (GIGI)DALL’IGNANATO IL: 12 LUGLIO 1966A: THIENE (VICENZA)STATO CIVILE: SPOSATO CON LUCIAHA DUE FIGLI, ANNA (7) E ANDREA (3)

1990Laurea in ing. meccanica con tesisulla scocca in carbonio di una Gruppo C. Lavora da Michelotto

1992-2003Assunto nel reparto corse ApriliaResp. motore 2T (‘94), poi di 125 e 250 (‘99) e MotoGP (‘03)

2004Direttore tecnico Derbi

2005Dir. tecnico competizioni Piaggio

2013In novembre diventa direttore generale Ducati Corse

MONDIALI VINTI22 in 125 (12 piloti e 10 cost.), 20 in 250 (10+10) 5 in Sbk (2+3)

� Dani Pedrosa dovrà fermarsi davvero e non per poco tempo. Dopo aver sentito vari specialistispagnoli, il pilota della Honda Hrc si sottoporrà oggi a un intervento chirurgico per risolvere i problemi all’avambraccio destro che hanno influito sulla prima gara della stagione. La sindrome compartimentale, il fastidio di cui soffre, è comune tra i motociclisti professionisti e consiste in una crescita eccessiva del muscolo rispetto alla membrana che lo contiene. Pedrosa ha cercato una soluzione al problema per tutto l’inverno, dopo averne sofferto la scorsa stagione ed essersi già sottoposto a intervento dopo il GP di Jerez. Il periodo di recupero è stimato in 4-6 settimane. Salterà di sicuro le gare di Austin e Argentina. Il sostituto sarà il collaudatore Hrc Hiroshi Aoyama.

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DOLORI AL BRACCIO

Oggi si operaPedrosa fermo4-6 settimane

MotomondialeRDopo il podio in Qatar

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32 VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LE POSITIVITA’ E LA LETTERA Nel 2014, 5 positività in Astana: i fratelli Iglinskiy e lo stagista Davidenok nel WorldTeam, più due nella Continental. Contro l’Astana, ci sarebbe una lettera dello svedese Kessiakoff, a cui dopo 4 anni non è stato rinnovato il contratto

A DICEMBRE LA LICENZA Il 10 dicembre l’Astana riceve la licenzaWorldTour, necessaria per partecipare alle più importanti corse al mondo ma resta sotto esame: deve essere sottoposta a un «audit» dell’Istituto di scienze dello sport di Losanna

A FEBBRAIO L’ATTACCO Il 27 febbraio, con una decisione senza precedenti, l’Uci chiede nuovamente alla Commissione licenze le revoca di quella dell’Astana. Pesano anche l’inchiesta penale di Padova e i rapporti tra Vinokourov e il medico Ferrari

LE ACCUSEContestati: la gestione del team, non adatta a contrastare il doping; i rap-porti tra corridori e allenatori, troppo lontani tra loro; la capacità dei dirigen-ti, non all’altezza di un Pro Team; gli in-contri troppo rari tra atleti e medici

LE TAPPEDELLA VICENDA

Così Nibali scrive all’Uci«Io, simbolo di pulizia»1Astana-Uci, udienza aggiornata al 24 aprile dopo 9 ore di confronto Due pagine del re del Tour alla Commissione licenze: «Credete in me»

Claudio GhisalbertiLuca Gialanella

N ove ore di battaglia, ini-ziata alle 10 (in leggeroritardo perché mancava-

no i delegati dell’istituto discienze dello sport di Losanna)e terminata poco prima di cena,tanto che Alexandre Vinokou-rov ha dovuto cambiare voloper rientrare a Nizza. Ma il casoAstana non si poteva certo con-cludere in una giornata sola. Inballo non c’erano la licenzasportiva del team kazako, lapossibilità di continuare nelWorldTour o di essere cancella-ti. Sul tavolo, soprattutto la cre-dibilità del ciclismo e una «su-perpotenza», una squadra-statola cui immagine è quella di Vin-cenzo Nibali, il re del Tour, cheha fatto dell’onestà sportiva ilmarchio vincente. E così PierreZappelli, presidente della Com-missione Licenze (4 membri),l’organismo della federciclomondiale che assegna o ritira iltitolo sportivo, ha deciso:udienza aggiornata a venerdì24 aprile, sempre a Ginevra. Ilcaso è molto complicato.

TENSIONE Udienza tesa. Con irappresentanti dell’Uci, del-l’istituto di scienze dello sport di Losanna e dell’Astana, guida-ta dal general manager Vino-kourov. L’Astana merita di per-dere la licenza World Tour? Ca-so politico-sportivo delicatissi-mo. L’Uci stessa è spaccata,alcuni presidenti come Di Roc-co e Makarov (Russia) si schie-rano apertamente per l’Astana.

Il presidente Zappelli, già giudi-ce della corte suprema svizzera,dimostra una volta di più l’indi-pendenza del suo organismo:non vuole accettare un pacchet-to preconfezionato di accuse edocumenti.

quale la squadra lavora, e l’uo-mo con la sua onestà e credibili-tà caratterizza il lavoro». E poi:«Crediamo che la squadra chevince il Giro 2013 e il Tour 2014,e lo fa con il suo capitano Vin-cenzo Nibali, il numero 1 del ci-clismo mondiale, allo stessotempo tecnicamente e comesimbolo di uno sport onesto epulito, debba continuare a par-tecipare a tutte le competizioni.Nell’interesse superiore del ci-clismo, dello sport, della giusti-zia». Ma Nibali tocca anche altriaspetti. Il rapporto dell’istitutodi Losanna, per esempio: «L’au-dit è certamente prezioso in ter-mini di teoria pura, ma mancadi elementi di confronto che lorendono debole nella pratica. E’il primo tentativo di valutareuna squadra ciclistica, peròconsidera soltanto l’Astana,non fa il confronto con altresquadre: manca il metro di pa-ragone. Come si può dire chesolo l’Astana non merita la con-ferma della licenza se lo studionon è fatto su tutte le squadreWorldTour?». Quindi le 550 pa-gine dell’inchiesta penale di Pa-dova: «Il dossier — scrive Nibali— non può essere utilizzato. Gliatti non sono stati ancora porta-ti all’attenzione di un tribunalee non possono quindi essereconsiderati credibili e reali.L’inchiesta è ancora a uno sta-dio precoce».L’email è stata mandata nella casella personale del presiden-te Zappelli. E, se servirà, Nibaliandrà a Ginevra per difendere ilsuo onore e la sua squadra.

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Vincenzo Nibali, in ritiro sul Teide, non pare prendersela più di tanto. Ieri infatti ha postato su twitter questa foto accompagnata da una frase: «Giorno di riposo fisico e mentale. No stress»

CiclismoRIl caso

GLI SCENARISe la Commissione licenze toglierà la licenza al team kazako sicuro il ricorso al Tas. La squadra parteciperà alle corse grazie alla sospensiva. Un paio dimesi per la decisione finale. Corridori e staff restano vincolati al team

IL DOCUMENTO

� Ecco la lettera che Vincenzo Nibali ha mandato al presidente Zappelli della Commissione Uci

L’INTERVENTO Vincenzo Nibaliieri trascorre un giorno di relaxnel ritiro sul Teide, a Tenerife.Ma c’è anche lui a Ginevra. An-zi, è la voce più forte che si alzanella stanza dell’hotel di Gine-vra che ospitava l’udienza. Per-ché in due pagine di email ilvincitore del Tour ha parlato. Iltesto è stato redatto in francesedall’avvocato Fausto Malucchi,che affianca da sempre Nibali.E comincia così: «Io scrivo a no-me e per conto di Vincenzo Ni-bali, il capitano della squadraAstana, che vuole che voi cono-sciate i suoi pensieri affinchépossiate prendere una decisio-ne equa». Il capitano. Il leader in campo.«Nibali è riconosciuto univer-salmente come simbolo mon-diale della lotta contro il do-ping, e crediamo che sia moltoimportante per una squadraavere come capitano un atletadi questo livello sul piano etico.Sul piano dell’immagine, è fon-damentale per la credibilitàdella squadra, poiché il capita-no è chiaramente l’atleta per il

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33VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

no Elvio Borghetto, lo storico telaista già presen-te ai tempi della mitica «Espada» di Miguel Indu-rain; il capo-officina Piero Durignon; MassimoPoloniato e Paolo Visentin, incaricati dello svi-luppo del prodotto, oltre a Luciano Fusar Poli.

Dicono: «L’idea è quella di ren-dere il mezzo più confortevole,attutendo le sollecitazioni delpavé. E riuscire a far sostenereuno sforzo maggiore più como-damente. Il telaio viene a pesa-re 990 grammi, compresi i circa95 della sospensione. Più si vaforte, e meglio reagisce».

PROGETTO Il lavoro è stato cer-tosino. I test fatti sul pavé a di-cembre, a gennaio, a febbraio,spesso con Wiggins e lontanodai riflettori. La collaborazione

con la Jaguar, che di Sky è sponsor e fornisce iveicoli, è stata importante per dinamica del vei-colo, acquisizione ed elaborazione dati. Mentrein pratica non c’è stato un solo dipendente di Pi-narello che non sia stato coinvolto in qualche

CIRO SCOGNAMIGLIOINVIATO A KORTRIJK (BELGIO)

Tutto è cominciato in una domenica diaprile. Bradley Wiggins aveva appenaconcluso al 9° posto la Parigi-Roubaix2014. Soprattutto, aveva capito di po-terla vincere. «Per provarci di nuovo,

abbiamo bisogno di lavorare anche sui materiali.E sulla bici. Ogni piccolo dettaglio può contare».Ed è sempre in una domenica di aprile – un annodopo – che il Baronetto battezzerà il «regalo». LaRoubaix tenterà di conquistarla tra 9 giorni, maintanto dopodomani, al Giro delle Fiandre, use-rà per la prima volta in gara la Dogma K8-S tar-gata Pinarello. Il gioiello dell’eccellenza italianache utilizzerà (come il resto dei compagni diSky) per cercare l’ennesima realizzazione di unsogno.

PROVE Ieri Geraint Thomas, Luke Rowe e Salva-tore Puccio hanno provato la bicicletta sui Muridella Ronde, in una giornata fredda e ventosapoi girata al bello. Il Baronetto non c’era, impe-

gnato nell’ultimo atto della Tre Giorni di La Pan-ne targata Kristoff (3 tappe e classifica finale)dove si è tolto lo sfizio di vincere la crono di chiu-sura, l’ultima corsa con la maglia di Sky da cam-pione del Mondo. «Un ottimo test (per un virusaveva saltato Harelbeke la scor-sa settimana, ndr). E ora sottocol Fiandre, abbiamo Thomasche può vincerlo». Intanto aKortrijk, base del team, non sifaceva che parlare della nuovabicicletta, approvata dall’Uci amarzo. La prima nella storiacon sospensione.

SIMBOLI Già la sigla, K8-S, di-ce molto. La lettera K è un vez-zo che indica cobblestones,cioè pavé. Il numero otto èquello preferito di Fausto Pina-rello, l’anima dell’azienda trevigiana che compe-te da decenni, e da par suo, con i giganti mondia-li. La «S» sta per sospensione, ammortizzatore,la vera novità tecnica: più precisamente «DDS»,«Dogma Suspension Sistem». Ieri in Belgio c’era-

modo in un progetto che ha assorbito la maggiorparte del lavoro degli ultimi mesi. «La difficoltàmaggiore – dicono – è stata farci stare tutto inuno spazio così piccolo. Non avevamo riferimen-ti, perché la classica sospensione da mountainbike è molto più complessa e pesante, natural-mente». «Un tempo – spiega Elvio Borghetto, lamemoria storica —, non c’era la ricerca che si faadesso. E i corridori oggi sono più preparati. Pri-ma si pensava soltanto a spingere, a menare, orada loro arrivano suggerimenti interessanti».

MEGLIO Le prove per arrivare al risultato miglio-re possibile sono state tantissime. In azienda hanno utilizzato un macchinario capace di simu-lare, in maniera amplificata, le sollecitazioni delpavé sulla bicicletta. C’è già qualche professioni-sta, come Stannard, che pensa di utilizzare la«Dogma K8-S» in tutte le corse. Da fine giugnosarà in vendita, e nell’allestimento più costosodovrebbe arrivare a 12.000 euro. Senza dimenti-care che potrebbe essere la bici regina di Fiandreo Roubaix. Geraint Thomas e Bradley Wiggins cistanno lavorando...

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BICI HI-TECH CONTENUTOPREMIUM

Wiggins

Peso: 95 grammiRegolazione: 3 posizioni

Sopra i dettagli dei componenti.L’elastomero (in rosso)è in tre materiali differenti

LA SOSPENSIONE

Il Baronetto nella Foresta di Arenberg

FODERI

TELAIO

DOGMA K8-S DOGMA F8

+9%Nei test al Mira Technology Park,

in inghilterra, è risultato chealla stessa potenza di 310,2 watt

DOGMA K

33,1

DOGMA K8-S

DOGMA K8-S

36,1

Peso: 990 grammiMisure: 10 taglie, da 44 a 59 cmMateriale: Carbon Torayca T1100 1K

Costo telaio

4.300 euro

11 mesi

12 persone coinvoltein collaborazionecon Jaguar Land Rover

COSTO BICI COMPLETA

km/h

11.000 euro

(configurazione Sky)

PROGETTAZIONE

K8-S, IL GIOIELLO PER IL PAVÉPINARELLO LANCIA UN TELAIO RIVOLUZIONARIO. WIGGO CORRERÀ IL FIANDRE E LA ROUBAIX CON LA SOSPENSIONE POSTERIORE

CiclismoRIn Belgio

Wiggins dopo la Roubaix 2014 BETTINI

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34 VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL BORSINO DELLE 6 CONTENDENTI DA QUI ALLA FINE

In MAIUSCOLO le gare in trasfertaSTATO DI FORMA: scarso buono ottimo

25ª 26ª Recupero 21° 27ª 28ª 30ª29ªVarese CREMONA Pesaro MILANO Roma

BOLOGNA PT. 22

ROMA Pistoia Caserta BRINDISI CremonaAVELLINO PT. 18

Capo d’Orlando VENEZIA Milano Cremona REGGIO EMILIA PesaroCANTÙ PT. 20

PESARO Bologna CANTÙ Venezia AVELLINOCREMONA PT. 20

Avellino MILANO Brindisi TRENTO BOLOGNAROMA PT. 20

BRINDISI AVELLINO Reggio Emilia PESARO Varese

TRENTO

VARESE

ROMA

Sassari

Cantù

MILANOPISTOIA PT. 22

difficilemediaDIFFICOLTÀ: facileGDS

EUROLEGA

Colpo VitoriaMilano con l’Efes appesa a un filo1I baschi battonoil Fenerbahce Stasera l’EA7 deve vincere di 11 punti per sperare

NBA

Harden, punto esclamativoCoi 51 punti sarà lui l’mvp?1Contro i Kingsl’ala di Houston ha rafforzato la sua candidatura ai danni di Westbrook e Curry

Da Bologna e Pistoia in giù Ecco chi sogna i playoff1La volata per gli ultimi due posti: Roma e la difesa super, Cantù e l’effetto Metta. Cremona in calo, Avellino ha il calendario migliore

L’INTERVISTA IN ONDA ALLE 14.15

Metta a GazzettaTv«Kobe, ti aspetto a Cantù»� Metta World Peace è il più classico esempio del professionista tutto tondo. Non importa se l’allenamento è nel pomeriggio, la sua disponibilità mattutina per le telecamere di GazzettaTv fa parte dell’ex giocatore Nba e del rapporto con la stampa che da quella parte dell’Oceano è molto diverso rispetto all’Europa.L’intervista a Panda andrà in onda integralmente oggi alle 14.15 nel corso del rotocalco settimanale «Sottocanestro», (ma anche domani nel prepartita). Metta ha parlato dell’impatto col campionato italiano dopo la partita persa al supplementare a Pistoia («Incredibile tifo da entrambe le parti, non ho mai visto nulla di simile neppure nei college Usa»), del suo debutto al Pianella, domani alle 20.30 sempre su Gazzetta Tv contro Capo d’Orlando, che ha perso Basile per 3 settimane per uno stiramento («Mi hanno

detto che il nostro pubblico è caldissimo, avrei voluto giocare in casa la prima, non vedo l’ora di poter scendere in campo»), di Kobe Bryant, suo ex compagno aiLakers («Gli ho mandato un sms dicendogli di venire a giocare qui con me») ma anche di Nba, eleggendo San Antonio come sua favorita: «Penso sia ancora la squadra da battere – ha detto l’ex Ron Artest – Soprattutto perché ha un giocatore come Kawhi Leonard che mi ricorda molto me stesso a inizio carriera. Ma non sottovaluterei i Warriors».

James Harden, 25 anni REUTERS

Massimo Oriani

A colpi di cinquanta allavolta, anzi, stavolta so-no 51, James Harden si

sta mettendo in tasca il titolo dimvp. Ricordando che il premio(in teoria...) come da denomi-nazione (most valuableplayer) va al giocatore più utileper i risultati della sua squa-dra, si può sostenere la tesi cheil valore dell’ex ala dei Thun-der sia superiore rispetto aquello di Steph Curry per iWarriors o di Russell West-

brook per Oklahoma City. Stia-mo parlando di una delle vola-te più tirate nella storia, mapensando che i Rockets hannofatto a meno di DwightHoward per 50 partite (pernon parlare degli altri infortu-nati) eppure sono secondi aOvest (alla pari con Memphis),dare l’mvp ad Harden sembrala scelta più logica.

CIFRE Anche i numeri gli dan-no ragione. Coi 51 (il primatodi squadra restano i 57 di Cal-vin Murphy nel 1978) nel suc-cesso su Sacramento, James èdiventato il primo Rocket a su-perare quota 50 per 2 volte inuna stagione (unico a riuscirciquest’anno Kyrie Irving dei Ca-vs). E’ inoltre primo nella legacon 33 partite con almeno 30punti e 9 sopra i 40. Ha tentatoalmeno 10 tiri liberi 30 volte,anche qui il migliore nella Nba.«Senza di lui non saremmo qui,

non ci sono dubbi – raccontacoach McHale – Ma ogni annoci sono 2-3 giocatori che fannouna stagione ad altissimo livel-lo. Non è facile scegliere chi siail numero 1, dipende dai gusti.E’ come il gelato: c’è a chi piacela fragola, a chi il cioccolato, a

chi invece la vaniglia. Io nonvoto, quindi il mio pensiero infondo non conta nulla».

DAVIS Anthony Davis, che inqualsiasi altra stagione sareb-be ampiamente nella lista deicandidati, vota Harden: «E’ du-ra, c’è tanta gente che sta gio-cando in maniera incredibile.Ma se proprio devo sceglieredico Harden. E’ nettamente suun altro pianeta, ne parliamotutti i giorni in squadra, feno-menale». James viaggia a 27.2punti, 7 assist e 5.7 rimbalzi dimedia. Dovesse vincere, sareb-be il primo giocatore di Hou-ston a conquistare l’mvp daquando nel 1994 il premio an-dò ad Hakeem Olajuwon. Inprecedenza lo aveva vinto duevolte Moses Malone (79 e 81).

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Risultati: Charlotte-Detroit 102-78; Orlando-San Antonio 91-103 (Belinelli 12); Washington-Philadelphia 106-93; Boston-Indiana 100-87 (Datome n.e.); New York-Brooklyn 98-100 (Bargnani 22); Houston-Sacramento 115-111; Milwaukee-Chicago 95-91; Minnesota-Toronto 99-113; Oklahoma City-Dallas 131-135; Utah-Denver 98-84 (Gallinari 8); Portland-LA Clippers 122-126; LA Lakers-New Orleans 92-113. Metta World Peace, 35 anni CIAM

L a doccia gelata arriva asorpresa da Vitoria.L’Eurolega di Milano è

ormai appesa a un filo sotti-lissimo. I baschi infatti do-mano con una grande gara(avanti anche di 19 punti) illanciatissimo Fenerbahce diObradovic e allungano adue vittorie il divario inclassifica con l’EA7. I cam-pioni d’Italia ora hanno unasola strada per raggiungerei playoff. Battere stasera(ore 19, diretta su Fox Spor-ts 2) all’Abdi Ipekci l’Efes dialmeno 11 punti, superarela prossima settimana ilCska al Forum e sperare cheMalaga batta Vitoria e chel’Efes non porti a casa il der-by col Fenerbahce. Così siprefigurerebbe un arrivo atre con l’EA7 davanti.

BILANCIO Un domino mol-to, troppo intricato che con-segna a Milano meno del5% di possibilità. Solo l’arit-metica tiene a galla le ulti-me esili speranze in quellache sarà comunque ricorda-ta come l’Eurolega dei rim-

pianti. A cominciare dall’im-barcata interna contro ilNizhny alla prima giornata diTop 16, subita in un secondotempo da incubo, e proseguen-do poi con il crollo in terra ba-sca dove i campioni d’Italia nonsono mai stati in partita. Un -19finale che comunque Milanoavrebbe anche potuto ribaltarenel ritorno quando, a 20 secon-di dalla fine era sopra di 17, perpoi naufragare su alcuni pos-sessi giocati male. Ora serveun’impresa disperata visto chemai Milano è stata in grado dialzare il livello come era riusci-ta a fare nella passata stagione.Cosa è mancato? Una condizio-ne accettabile da parte di alcu-ni big in alcuni momenti chiavee un mercato all’altezza delleaspirazioni europee. Perchésono stati soprattutto i nuovi anon dimostrarsi adatti per unbasket di così alto livello.

Girone E: Maccabi Tel Aviv- Galatasa-ray Istanbul 81-72; Barcellona-Real Madrid 85-80; Panathinaikos Atene-Alba Berlino 66-68. Oggi: Zalgiris Kaunas-Stella Rossa Belgrado.Classi-fica: Real Madrid*, Barcellona* 10 vinte-3 perse; Maccabi 8-5; Panathi-naikos, Alba 7-6; Zalgiris 4-8; Stella Rossa 3-9; Galatasaray 2-11.Girone F: Laboral Vitoria-Fenerbahce Istanbul 93-76; Nizhny Novgorod-Uni-caja Malaga 75-94. Oggi: Cska Mosca-Olympiacos Pireo; Efes Istanbul-EA7 Milano. Classifica: Cska* 10-2; Fener-bahce* 10-3; Olympiacos* 9-3; Vitoria 6-7; Efes 5-7; Milano 4-8; Nizhny, Mala-ga 3-10. *: già qualificate. Ai playoff le prime 4 dei due gironi.

Vincenzo Di Schiavi

S otto alle magnifiche 4,Trento e Brindisi hannoun piede e mezzo nei

playoff. Poi è bagarre: 6 squa-dre per 2 posti. A 6 giornatedalla fine ecco le protagonistedi una volata appassionante.

BOLOGNA E PISTOIA Due pun-ti di vantaggio sulle inseguitri-ci, a questo punto, pesano. Mala Virtus Bologna ha l’obbligodi rispondere al quesito postoda Valli, dopo il, k.o. di Avelli-no: «Dobbiamo riflettere se ilnostro campionato sia finito omeno: senza fame, con la sal-vezza in tasca, forse è scattatoun clic». Nefasto: 3 k.o. nelleultime 4 gare, con Hazell, Gad-dy, Reddic e gli italiani in evi-dente flessione. In trasferta fa-tica troppo e deve andare aCremona, Milano e Trento. LaPistoia di Moretti invece sem-bra aver finito il rodaggio nelmomento giusto: gli arrivi diEasley e Amoroso hanno rie-quilibrato un roster prima trop-po leggero sotto canestro, Hallè un playmaker con i fiocchi ese CJ Williams, guardia dal

grande talento offensivo, èquello visto contro Cantù tuttoè possibile. E poi c’è il fattoreambientale: spesso al PalCar-rara la tesi Group va oltre i pro-pri limiti. Ed è quello che dovràfare visto il calendario: all’oriz-zonte ci sono Brindisi, ReggioEmilia e Milano.

IL GRUPPONE Archiviata l’Eu-ropa, dopo aver perso Gibson,miglior marcatore della squa-dra, e Triche, scappato senzaspiegazioni, Roma ha comin-ciato a correre. Striscia apertadi 3 vittorie. Come? Con la lea-dership di Stipcevic, la crescitadi D’Ercole e Ejim, alzando il li-vello soprattutto in difesa do-ve, nelle ultime 3 gare, ha subi-to 63,3 punti, 10 in meno ri-spetto alla già ottima mediastagionale (è 2a dietro a Mila-no). Il calendario, con 3 scontridiretti, però è tutt’altro che fa-cile. Cremona è quella messapeggio: 2-7 nel girone di ritor-no. I motivi della crisi? Gli in-fortuni, in sequenza, dell’asseplay-pivot (Vitali e Cusin) e delmigliore realizzatore (Hayes). Ai problemi dei tre big si ag-giunge il calo della panchina:Ferguson, Mian e Gazzotti,

spesso decisivi nella prima par-te di stagione, ora sono figuremarginali. Inoltre il calendariodella Vanoli non induce all’otti-mismo. Al di là dell’effetto Met-ta World Peace, Cantù avevagià un organico per poter ambi-re ai primi otto posti, ma devecambiare passo. Nelle ultime 4partite ha vinto solo con Caser-ta e il calendario è truce:l’aspettano Milano, Venezia eSassari. Dopo la beffa di Pisto-ia, Sacripanti, in riferimentoalla pessima prova di Buva, hacentrato il nocciolo della que-stione: «Veniva da 3 gare domi-nate. Spero che l’arrivo di Met-ta non gli abbia messo pressio-ne addosso. Deve essere un va-lore aggiunto, non coprirequello degli altri».

OUTSIDER Frates (Avellino) ha6 giornate per ribaltare la sta-gione ed è partito bene. Non hatempo, come ha spiegato, peragire troppo in profondità. La-vorerà sulle teste di un gruppoche possiede tanta qualità e unGreen in più nel motore. Il ca-

lendario è abbordabile, manon si può sbagliare qua-

si nulla.© RIPRODUZIONE RISERVATA

BasketRSerie A

SimoneFontecchio

ala diBologna,

19 anni CIAM

� Scattano oggi con tre gare-1 dei quarti di finale i playoff scudetto di A-1 donne.Questo il programma dei quarti al meglio delle tre partite: Famila Wuber Schio-Cagliari (20.30); Passalacqua Ragusa-Gesam Gas Lucca (20.30); Umana Venezia-Acqua&Sapone Umbertide (20.30). Domani (ore 18): Fila San Martino di Lupari-Saces

Mapei Coconuda Dike Napoli. Le gare-2 sono in programma per mercoledì 8 e le eventuali belle sabato 11. La stagione regolare è stata chiusa al comando da Schio con due punti di vantaggio su Ragusa. Sono queste due squadre le grandi favorite per la finale. L’anno scorso, così come nel 2013, il titolo andò a Schio.

A-1 DONNE

Via ai playoff con gara-1 dei quarti

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35VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

I quattro santoni in panchina che fanno impazzire gli States1I tecnici Calipari (Kentucky), Krzyzewski (Duke), Izzo (Michigan State) e Ryan (Wisconsin) si contendono il titolo Ncaa. Con gli Usa, presidente Obama compreso, incollati alla tv

LA GUIDALe Final Four si disputano al Lucas Oil Stadium di Indianapolis, casa dei Colts del football Nfl, con una capienza di oltre 70.000 spettatori. Il biglietto meno caro sul mercato secondario (per assicurarseli a prezzo di costo bisogna essere estratti in una lotteria che si chiude quasi un anno prima) costa 157 dollari, il più caro 9149.

SEMIFINALILe semifinali si giocheranno domani notte, col seguente programma: ore 00.09 Duke-Michigan State; ore 2.49 Kentucky-Wisconsin.FINALENella notte tra lunedì e martedì alle ore 3 tra le vincenti delle semifinali. Non c’è sfida per il terzo posto.

ALBO D’ORO RECENTE1987 Indiana; 1988 Kansas; 1989 Michigan; 1990 Unlv; 1991 Duke; 1992 Duke; 1993 North Carolina; 1994 Arkansas; 1995 Ucla; 1996 Kentucky; 1997 Arizona; 1998 Kentucky; 1999 Connecticut; 2000 Michigan State; 2001 Duke; 2002 Maryland; 2003 Syracuse; 2004 Connecticut; 2005 North Carolina; 2006 Florida; 2007 Florida; 2008 Kansas; 2009 North Carolina; 2010 Duke; 2011 Connecticut; 2012 Kentucky; 2013 Louisville; 2014 Connecticut.UNIVERSITA’ PIU’ VINCENTIUcla 11; Kentucky 8; Indiana e North Carolina 5; Connecticut e Duke 4; Kansas e Louisville 3.ALLENATORI PIU’ TITOLATIJohn Wooden (Ucla) 10; Adolph Rupp (Kentucky) e Mike Krzyzewski (Duke) 4; Bobby Knight (Indiana) e Jim Calhoun (Connecticut) 3.

Riccardo PratesiSAN ANTONIO

@rprat75

C i siamo. La febbre da Fi-nal Four impazza, inAmerica. Domani a India-

napolis si giocheranno le semi-finali del torneo universitario.Duke-Michigan State prima, Kentucky-Wisconsin poi. Sonorimaste in 4, delle 68 squadre –sulle 350 che concorrono in Di-vision I – che avevano iniziato ilTorneo Ncaa ad eliminazionediretta il 17 marzo. Con le sor-prese, il colore, il pathos e letante partite in tv che fanno ur-lare, gioire e disperare gli ame-ricani.

OBAMA Tutti col bracket in ma-no, il tabellone dei pronostici,sfidando gli amici. Pronosticicomplicati: il Torneo lo giocanoragazzi dai 19 ai 22 anni, le cer-tezze sono minime. Può bastareuna lite con la ragazza, un esa-me andato male, la paura diuna figuraccia in televisione na-zionale per far impazzire le va-riabili dei risultati immaginati.Anche il presidente Obama si ècimentato nella compilazionedel bracket. Scelte «da politi-co»: la favorita Kentucky pro-nosticata campione... Il collegebasket, in questo periodo, negliStates si guarda cosi: bracketdavanti, per tifare per il tuo pro-nostico in caso di partite per lequali altrimenti saresti neutra-le. Maglietta del college dove tisei laureato. Una porzione gi-gante di popcorn e junk food as-sortito, bibite a litri e magariqualche giorno di ferie. Altri-menti, basta accendere il pc inufficio. Non si parla d’altro. Nonsi vede altro. Atmosfera tipo preSuperbowl, per 3 settimane.Persino i giocatori Nba in spo-gliatoio, guardano le partite…

IL TORNEO E’ splendido per leemozioni che regala. Il livello dibasket è discreto. Ma ti tiene in-collato allo schermo: questi ra-gazzi, non pagati neanche undollaro, «studenti atleti» conborsa di studio gratuita, dannol’anima. Non sono mancati i col-pi di scena, sinora. Quando laCenerentola Georgia State haeliminato Baylor, testa di serien. 3, con un canestro all’ultimosecondo di RJ Hunter, suo papàRon, il coach, che si era rotto iltendine d’Achille nelle celebra-zioni della qualificazione alTorneo, ha di nuovo perso la te-sta. E’ caduto, divincolandosi,dalla sedia su cui seguiva la par-tita, prima di abbracciare il par-golo da terra. Quando Villano-va, una delle 4 teste di serie n.1,

è uscita contro North CarolinaState ha commosso gli States lasuonatrice di flauto piccolo del-la banda della scuola che, con lelacrime che le rigavano il volto,continuava imperterrita a suo-nare. O la storia di Mike Brey,allenatore di Notre Dame, chenel giorno in cui ha saputo dellamorte della mamma ha battutoal supplementare Butler. Rac-contando soltanto dopo allasquadra il suo dramma e riven-dicando un aiuto dall’alto.

GIOIA Lacrime anche di gioia:al Regional di Houston il senior(4° e ultimo anno) di Duke,Cook, ha pianto abbracciato aCoach Krzyzewski nei secondi

finali. Quando ha realizzatoche la sua carriera si sarebbechiusa alle Final Four. I ragazzidei Blue Devils, dopo il trionfoin Texas, hanno dato un esameon line sull’aereo del ritorno...

SARDO Il sardo Riccardo Fois,nel coaching staff di Gonzaga,battuta da Duke a un passo dal-le Final Four, spiegava: «Siamopartiti per Houston dallo statodi Washington, con 3000 tifosifuori dal palazzo che ci augura-vano buona fortuna. Alcuni deinostri ragazzi in mattinata, pri-ma del viaggio verso le partitepiù importanti della loro vita,avevano dato l’esame di scienzepolitiche. La sera dopo in tv sa-

rebbero stati visti da milioni diamericani…».

LE PARTITE Gli allenatori sonoquattro «santoni». In Nba con-tano i giocatori. Al college lefacce del programma sono glistrateghi. Coach K è quello diDuke (in stagione 33 vinte 4perse), ma anche della nazio-nale americana. Ha raggiuntoquota 12 Final Four. Recordogni epoca al pari con John Wo-oden della mitica Ucla. Coach Ke Tom Izzo, allenatore degliSpartans di Michigan State (27-11), straordinario a marzo,quando conta di più, hanno al-lenato, sommati, 176 partite diTorneo. Coach Calipari, tecnico

della favorita e imbattuta(38-0) Kentucky, ha conquista-to 4 Final Four negli ultimi 5 an-ni. Ma il monito di Nevada-LasVegas che nel ‘91 arrivò senzak.o. alle Final 4 e poi perse, nonlo fa stare tranquillo. Wisconsin(35-3), infine. Coach Bo Ryannon ha Okafor (Duke) o Towns(Kentucky) i lunghi prossimi 1a

e 2a scelta al draft Nba, da ma-tricole. Ha piuttosto 4 bianchiin quintetto. Compreso il supercentro Kaminsky, arrivato al college da sconosciuto che se neandrà col premio di giocatoredell’anno, probabilmente. Echissà, forse con un titolo na-zionale. Lo scopriremo presto.

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12� Le Final Four raggiunte da Coach K con Duke, che eguaglia il primato collegiale del compianto John Wooden, leggendario tecnico di Ucla

38� Le vittorie di Kentucky,che si presenta a Indianapolis imbattuta. L’ultima a vincere il titolo senza sconfitte fu Indiana nel 1976 con un bilancio di 32-0

TennisRA Miami

Che Suarez: finale e top 10Nishikori fuori con Isner1 Petkovic k.o.: Carla è la terza spagnola tra le 10 dopo Sanchez e Martinez

C arla Suárez Navarro non siferma più. La giovane spa-gnola che ha smontato i

sogni di gloria di Venus Williamsnei quarti di finale ha smontatoanche la tedesca Andrea Petko-vic 6-3 6-3 conquistando così lafinale del torneo femminile aMiami. La numero 12 al mondo èanche la prima spagnola in oltre20 anni a raggiungere questo ri-sultato dopo Arantxa Sanchez,che ha sollevato il trofeo di KeyBiscaine nel 1993, dopo aver bat-tuto Steffi Graf. Contro una

Petkovic in giornata no e che nonl’ha mai messa in difficoltà, laSuarez è sembrata completa-mente a proprio agio: «Ho gioca-to un buon match - ha detto Carladopo la partita -. Per me e per lamia fiducia è stato molto impor-tante portare a casa una partitacosì difficile e importante. Ho cercato di fare il mio gioco e didivertirmi». E dire che la tedescaera arrivata fino alle semifinalisenza perdere un set e conceden-do appena 18 game dall’iniziodel torneo. Le due si erano af-frontate di recente anche nellafinale di Anversa, ma Carla avevadovuto abbandonare il campoper un infortunio al collo, rega-lando così il titolo alla tedesca.

TOP TEN L’allieva di Xavier Budóentra così nella storia del tennisspagnolo come la terza giocatri-

ce a entrare tra le prime 10 almondo dopo Arantxa Sanchez eConchita Martinez. «Un sogno -ha detto Carla -. Giocarmi il tito-lo a Miami è il premio di tantafatica durante l’anno. E’ per gio-care partire come questa che sifatica e si fanno sacrifici». Nelcurriculum di Carla Suarez Na-varro, 26 anni, appare un solo ti-tolo Wta conquistato in Portogal-lo in primavera. Il sogno resta co-munque il Roland garros per laragazza figlia di un ex giocatoredi pallamano e di una ginnasta,cresciuta a Las Palmas ma trasfe-rita a Barcellona a 20 anni per in-seguire una grande carriera.

FLOP NISHI Nei quarti maschiliKei Nishikori esce a sorpresacontro John Isner. L’americanonumero 25 del ranking si sbaraz-za dell’allievo di Micheal Chang,numero 5 al mondo , in appena

un’ora e 10 di gioco col punteg-gio di 6-4 6-3. Isner è quindi ilterzo semifinalista dopo Murraye Berdych.

f.co.Risultati, quarti uomini: Isner (Usa) b. Nishikori (Giap) 6-4 6-3. Donne, semifinale:Suarez (Spa) b. Petkovic (Ger) 6-3 6-3. Quarti: Halep (Rom) b. Sephens 6-1 7-5.

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Carla Suarez Navarro, 26 anni, da lunedì sarà nella top 10 AFP

RNei quarti uomini, l’americano piegal’allievo di Chang in poco più di un’ora

BasketRUsa: da domani le Final Four universitarie

� La nuova vita di Martina Hingis come doppista, attualmente al numero 5 del ranking in coppia con l’indiana Mirza, potrebbe riportarla a vestire la maglia della nazionale svizzera. Heinz Günthardt , capitano svizzero di Fed Cup ci sta facendo un serio pensiero: «Martina Hingis è la migliore doppista su piazza, e la nostra squadra non potrebbe che trarre beneficio dalla sua eventuale partecipazione». A 34 anni suonati e 17 dalla sua ultimaapparizione dunque, l’ex numero uno al mondo potrebbe tornare in nazionale. La sua ultima partecipazione risale alla finale del 1998 quando la Svizzera fu sconfitta dalla Spagna 3-2 e nel triennio 1995-98 Martina ha giocato 30 match di Fed Cup con 26 vittorie e 4 sconfitte.

LA EX N.1

Hingis doppistaDopo 17 anni c’è aria di Fed Cup

Willie Cauley Stein, 21anni, ala di Kentucky, nei quarti contro Notre Dame AFP

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36 VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Weekend in HD con volley e basket1Da Sotto Canestro, alla Champions di pallavolo, a Cantù-Capo d’Orlando: tutto in alta definizione

Selfie con le tifose per Valentina Diouf TARANTINI

R icchissimo fine settima-na pasquale (prolunga-to) sul canale 59. Il gran-

de weekend del basket su Gaz-zetta Tv si apre oggi alle 14.15col consueto rotocalco “Sotto-canestro”, condotto da Miche-le Gazzetti con Luca Chiabotti.Questa settimana sarà ospite degli studi di via Rizzoli CarloRecalcati, allenatore della Reyer Venezia che domani sfi-derà Reggio Emilia in unoscontro tra due delle tre sfidan-ti di Milano per lo scudetto(l’altra è Sassari). L’Umana èattualmente seconda alla paridel Banco di Sardegna, con laGrissin Bon che insegue a duesoli punti. Nel corso di “Sotto-canestro” andrà inoltre in ondal’intervista realizzata al Pianel-la con Metta World Peace. Do-mani sarà poi la volta dell’anti-cipo della 25° giornata di serieA, che vedrò in campo propriol’Acqua Vitasnella Cantù del-l’ex Ron Artest, impegnata in casa contro l’Upea Capo d’Or-lando (diretta dalle 20 con lostudio prepartita, palla a duealle 20.30).

DA STETTINO Domani dalle 14alle 15 pre-campionato di cal-cio con Gazzetta live prima di

cedere la linea al segnale chearriverà dalla Polonia dovel’Unendo Yamamay Busto Arsi-zio sfiderà nella prima semifi-nale di Champions League lepadrone di casa del ChemikPolice, compagine che nelle ul-time due stagioni ha perso ap-pena un paio di partite e che èuna delle grande favorite dellacompetizione, anche perchésupportata dal caloroso pub-blico polacco.Per la squadraallenata daCarlo Parisi sitratta della se-conda finaledi Championsin due anni eci arriva (equesto è dav-vero un puntodi merito) con la formazionepiù giovane fra le 4 che sonoarrivate alle final four: una me-dia di 25 anni e 4 mesi! Nellaprima esperienza furono terze,a Istanbul nel 2013, oggi vor-rebbero di più anche se il pro-nostico non le vede certamentefavorite. Rachele Sangiulianoe Gian Luca Pasini racconte-ranno le gesta di Diouf e com-pagne in questa avventura eu-ropea. Appena terminata la

prima semifinale di volley sitorna a Gazzetta live con lepartite del campionato di cal-cio di serie.

DUE FINALI Domenica, alle 15e alle 18 sono in programma lefinali di Champions League(nell’altra parte del tabelloneci sono le fortissime squadre diIstanbul, Eczacibasi, guidatada Gianni Caprara e il Vakif-

bank di Gio-vanni Guidet-ti) in un derbyturco-emilia-no visto che idue tecnici so-no il primob o l o g n e s e(Medicina) ei l secondomodenese che

viene da una lunga tradizionefamiliare. Il lungo weekend pa-squale si chiude lunedì seracon gara-1 dei quarti deiplayoff femminili: Pomì Casal-maggiore contro MetallegheSanitas Montichiari. Per que-sto weekend la qualità delletrasmissioni sarà molto vicinaall’HD, un’alta definizione chepremierà ancora di più gli ap-passionati che sceglieranno ilcanale 59.

RNel fine settimana 4 incontri di volleyin diretta e una gara della serie Adal Pianella

clicCOME RISINTONIZZAREI VOSTRI TELEVISORIE VEDERE IL CANALE 59 � Eseguire le seguenti procedure. Se possiedi Tv o Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando2 Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK, accedi alla configurazione dei canali 4. Impostare Modalità di sintonia dei canali su DTV5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca.Soluzione dei problemiSe avete già provveduto alla risintonizzazione senza esito e il vostro televisore è collegato ad un sistema con antenna centralizzata, fate verificare dal vostro antennista che sia presente nella centralina dell’antenna stessa il modulo (o filtro) necessario per la ricezione dei segnali tv del canale/mux 55 (frequenza 746 MHz), quello che supporta anche il canale 59 di Gazzetta Tv. Se il modulo manca, fatelo inserire: è un’operazione molto semplice. Se possiedi una Sky Digital Key1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciare inviata la configurazione3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK

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MATTINA7 e 7.15 Gazzetta News7.30 e 7.45 Gazzetta News8 e 8.15 Gazzetta News8.30 e 8.45 Gazzetta News9.05 Campioni a confronto9.30 Explorers: avventure pericolose10.05 Sport Science11.05 Condò Confidential

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dalle 9 ogni ora il notiziario 11x90

Carlo Recalcati, 69 anni, allenatore di Venezia CIAM

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37VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LE QUATTRO PARTECIPAZIONI DELLA BARCA DI PRADA

1999-2000Prima partecipazione, largamente italiana, nata in sordina con De Angelis timoniere e skipper. Trionfale vittoria nella Vuitton Cup prima di crollare con New Zealand nell’America’s Cup

2002-2003Siamo ancora in Nuova Zelanda. La barca non fila, si incolpa il progettista e si ricostruisce lo scafo quasi dal capo, ma i risultati non arrivano e finisce con un mezzo fallimento, in semifinale

2007Dopo la vittoria di Alinghi si va a Valencia, c’è anche Telecom e Tronchetti Provera. Spithill al timone. Euforia con la vittoria su Oracle. Poi nella finale di Vuitton Cup ride solo New Zealand: 5-0

2013Si va a San Francisco coi i catamarani (qui il varo con Miuccia Prada), ma la campagna partein ritardo. I concorrenti sono 4: Luna Rossa si ferma in finale della Vuitton Cup coi kiwi

fL’ANALISI

Una barca che ha cambiatola vela e l’Italia

Luca Bontempelli

E ra “solo” una canzone per eruditi dellamusica napoletana. Una folgorazione diuna notte di inizio estate dopo una pappa

al pomodoro ben riuscita in un ristorante ma-remmano. Il cielo era a un paio di sfumature diblu dal nero, e quella era lì, tra le stelle, bellissi-ma, a richiamare l’attenzione di Patrizio Ber-telli. Fu Luna Rossa da quel momento, 17 annifa. Da Arezzo, attraverso la Maremma, alla glo-ria della Vuitton Cup conquistata al primo ten-tativo, in Nuova Zelanda. Per raccontare la na-vigazione di Bertelli, la prima pagina è ancorala migliore anche se, a sua volta, è “vecchia” di15 anni. Ma vibra ancora nel suo splendore:una barca italiana portata da un timoniere ita-liano (Francesco De Angelis) non era mai stata,e non più da allora, tanto in alto.

OLIMPICA L’ultima pagina della storia di LunaRossa, invece, sembra essere stata scritta ieri.Se la memoria non imbarca acqua, dovrebbeessere la quinta volta che viene annunciato ilritiro di Luna Rossa, anche se per la verità l’ulti-ma risale ormai a qualche anno fa. In passato ilpasso indietro è dipeso dalla combinazione didue fattori: la formidabile, genuina passione diBertelli per la vela, praticata da ragazzo e ladifficoltà dello stesso a mediare il proprio ap-proccio diretto alle complicate e fragili regoledi questo sport. Ora, di involontariamente iro-nica, c’è la coincidenza, che questa quinta vol-ta, cioè quella buona, sia stata concepita il pri-mo di aprile. Ma la voglia di sorridere finiscequa. Senza Luna Rossa la vela italiana è moltopiù povera. La costanza con la quale Bertelli hainvestito nell’intero movimento (arrivando si-no alle squadre olimpiche) ha permesso ungrande salto di qualità complessivo. Un ulterio-re cambio di marcia rispetto a Raul Gardini,che per vincere quella stessa Vuitton Cup, 7 an-ni prima di Bertelli, col suo Moro era ricorso altalento di un californiano dal papà, parigino,Paul Cayard. Luna Rossa ha qualcosa in più, iltimoniere di Napoli. Bertelli ha portato LunaRossa sui libri di storia della vela, come il primotimoniere non anglo sassone nella finale di Coppa. Con Max Sirena il progetto è rimasto ametà. E forse è il rimpianto maggiore. L’Italiavelica è sopravvissuta al passaggio di Colombocon gli spagnoli e sopravviverà a questa rinun-cia. O no?

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Gian Luca Pasini

«N ello sport, comenella vita, non si

può rincorrere sempre il com-promesso del compromessodel compromesso». Basterebbequesta frase di Patrizio Bertellia chiudere (forse, mai diremai, ma per ora è certamentecosì) una parentesi lunghissi-ma della storia della CoppaAmerica non solo italiana, maanche mondiale. Cominciata afine Anni ‘90, è arrivata fino aieri pomeriggio, quando Patri-zio Bertelli stesso ha radunatol’equipaggio (nella base di Ca-gliari) e comunicato quello chein tanti avevano iniziato a intu-ire. Già il 26 marzo Luna Rossase ne era uscita con un comuni-cato stampa, a seguito dellaprima decisione dei vertici del-la Coppa America e degli altrisfidanti di ridurre le dimensio-ni dei catamarani (peraltro siattende ancora la misura defi-nitiva). E questo è il punto cru-ciale di tutta la vicenda.

PRECOSTITUITE «Questo radi-cale cambiamento comportaanche uno spreco di importan-ti risorse già investite sulla ba-se del regolamento sancito nelgiugno dello scorso anno, co-sicché la addotta pretesa dicontenere i costi si rivela unpuro pretesto volto ad annulla-re il lavoro di ricerca e sviluppodi alcuni team, favorendo inve-ce precostituite posizioni tec-nico-sportive mediante il cam-bio del principale elementodella gara, la barca», si leggenella nota diramata da LunaRossa. E qualche dubbio è leci-to farselo sorgere visto quello

che aveva dichiarato Larry Elli-son, il grande capo di Oracle,ovvero il team che detiene iltrofeo, pochi giorni dopo laconquista della Coppa, nel set-tembre 2013 in un video che sitrova su Youtube: «No, nonuseremo più queste barche cosìgrandi (Ac72), ma siamo in-tenzionati a utilizzare gli Ac45,resi più veloci e volanti...». Macome faceva un anno e mezzofa a sapere cosa avrebbero de-ciso i team? Ragionevolmenteverrebbe da pensare che la cri-si economica tirata in ballo nonc’entri nulla e che la riduzionedei costi sia solo un paravento

dietro al quale si nascondonogli americani e le squadre cheforse non avrebbero avuto laforza di allestire una sfida peril 2017. Ma il sospetto è anchepeggiore: che avendo vistoqualcuno più avanti nella pro-gettazione, come Luna Rossa e(probabilmente) New Zea-land, si sia voluto buttare al-l’aria il tavolo con tutte le cartegià date. «Bravi, bravi. Spiega-teglielo voi che non si possonocambiare le regole a questamaniera. Nello sport ci sonoprincipi che vanno rispettati»,diceva ieri un Patrizio Bertelliabbacchiato e arrabbiato nello

stesso tempo. Forse la veritànon la sapremo mai, ma quelloche è accaduto in questa setti-mana di Coppa non ha prece-denti in 164 anni di storia.

CONTRATTI «Team Luna Rossasi rammarica per le ripercus-sioni che questa non facile de-cisione potrà avere sui compo-nenti del Team - anche se tuttigli impegni contrattuali ver-ranno onorati - e sulla manife-stazione velica prevista a Ca-gliari per il prossimo giugno. Enaturalmente per la delusioneche provocherà nei numerosis-simi appassionati che hannosostenuto Luna Rossa durantele ultime quattro edizioni dellaCoppa America», si legge anco-ra nella nota della squadra ita-liana, a chiudere il cerchio.

RIPENSAMENTO Su tutti i so-cial e nelle speranze dei tanti ti-fosi in Italia, costruiti in 15 an-ni, la domanda che ricorre è lastessa: “Ci sono margini per unripensamento?”. Nessuno puòrispondere, ma la presa di posi-zione di Bertelli e il modo in cuiè maturata non lasciano margi-ni. E non si vede chi potrebbefarlo recedere. Una telefonatadagli Stati Uniti? Non sembracredibile in questo momento eper la frizione creatasi nei rap-porti. E poi forse fa comodo atanti che Luna Rossa se ne siaandata. Forse era diventata uncliente ingombrante, che hacommesso un errore solo: fi-darsi di personaggi che han-no svillaneggiato l’immagi-ne della competizione veli-ca, un tempo la più ambitadel mondo. Un tempo,quando correva ancoraLuna Rossa...

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«Basta compromessiregole non rispettate»Luna Rossa se ne va1Bertelli detta la linea: «Anche se dolorose, certe scelte vanno prese». I sospetti sulle scelte di Oracle: «La crisi non c’entra»

7Nella 4 campagne di Coppa America sono state varate 7 barche chiamate Luna Rossa, nell’arco di quasi 18 anni

IL NUMERO

L’Ac72 Luna Rossa in azione nella baia di San Francisco, con il celebre Golden Gate alle spalleBORLENGHI

VelaRCoppa America

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38 VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Schwazer scriveper lo «sconto»E su Carolina dice«Mi sento in colpa»1L’istanza per la riduzione inviata alla ProcuraArrivate al Coni le carte della sua nuova deposizione

Valerio Piccioni

A lex Schwazer ha firma-to ieri pomeriggiol’istanza alla procura

antidoping del Coni per chie-dere uno sconto sulla suasqualifica, che scade il 29 apri-le del 2016. Il varco era statoaperto dal secondo processosportivo del marciatore, quel-lo che ha punito l’elusione delcontrollo antidoping la matti-nata del 30 luglio 2012(l’olimpionico sarebbe statopoi trovato positivo nel con-trollo della sera). I giudici delTribunale Nazionale Antido-ping avevano indicato unastrada: una lettera alla Procu-ra per verificare le condizioniper una riduzione non solo sui6 mesi della seconda squalifi-ca (già scattata, ne sono statitolti 3), ma anche sui tre annie mezzo della prima. La «col-laborazione fattiva» nel casodi Schwazer riguardava due

fronti. La cena in cui i marcia-tori russi gli avrebbero propo-sto di cambiare nazionalità edi doparsi nel 2011: il Coni hatrasmesso alla Rusada, l’agen-zia antidoping russa, tutti i do-cumenti. La frequentazione diMichele Ferrari, medico inibi-to dal Coni, da parte di alcuniciclisti (solo per uno, però, si èarrivati al deferimento).

NUOVA COLLABORAZIONE Ora, però, la vicenda si è arric-chita di un altro sviluppo: lecinque pagine, che il Coni hagià chiesto e ricevuto dallaprocura di Bolzano, in cuiSchwazer «integra» (le parolesono sue) la precedente con-fessione, citando anche aquanto sembra la responsabi-lità di altri tesserati. I tempi:dal ricevimento dell’istanza,la Procura ha un mese per stu-diare il caso; un altro mese hanno Wada e Iaaf per dire laloro; infine entro 30 giorni,tocca al Tna fissare l’udienza,

che dovrà dire sì o no allosconto.

IN COLPA PER CAROLINA Se neparlerà a fine giugno. E quellopotrebbe essere anche il mo-mento della decisione del Tassul ricorso di Carolina Ko-stner, l’anno e quattro mesicon cui la pattinatrice sta pa-

gando il famoso «non c’è» agliispettori antidoping per copri-re il suo fidanzato di allora. Ie-ri, Schwazer è tornato a Radio24 sulla questione: «Non misento bene nei confronti di Ca-rolina, sì, mi sento in colpa. Mispiace che lei sia capitata inmezzo a questa cosa, lei nonc’entra nulla. Penso che con

pazienza, un giorno chiarire-mo». Nelle scorse settimane,la difesa della Kostner aveva chiesto (e ottenuto) a Schwa-zer la disponibilità ad andarea Losanna a testimoniare. Sitratta dell’unico test citato, manon è scontato che il Tas am-metta la deposizione.

HA GIA’ VINTO PULITO Infine,sulla nascita della collaborazio-ne fra Schwazer e Sandro Do-nati, è intervenuto Sandro Da-milano, il tecnico che guidò l’al-toatesino a inizio carriera. «Vo-gliono dimostrare che si puòvincere puliti - ha detto Damila-no all’Agi - ma Alex ha già vintopulito nel 2008, a Pechino. Conme sono stati cinque anni a pa-ne e acqua e questo lui lo potràdire ai nuovi mentori». Damila-no, oggi allenatore della nazio-nale cinese, è convinto che «peril ritorno alle gare credo per luisia più conveniente a livello in-ternazionale».

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ALEX SCHWAZERMARCIATORE

LEI NON C’ENTRA NULLA

UN GIORNO CHIARIREMO

CI VORRA’ TEMPO MA CONQUISTERO’

LA FIDUCIADEGLI SCETTICI

� Il progetto per il ritorno di Alex Schwazer alle gare divide il web. Su twitter, l’ostacolista Giulia Pennella scrive: «Io vorrei la squalifica a vita per gli atleti dopati, quindi non accetto e non gioisco per il loro ritorno». E la sua collega Marzia Caravelli la pensa allo stesso modo. Così scrive su facebook: «A me non piace! Resto per la squalifica a vita. Con le buone intenzioni (che non discuto) si possono fare molte altre cose nella vita, mentre con chi è disponibile a fare la lotta al doping si potrebbe cercare di combattere chi ancora cerca di imbrogliare...»

Il web è divisoDalle ostacolistefrecciate ad Alex

Alex Schwazer, 30 anni: oro nella 50 km a Pechino 2008 LAPRESSE

Berruto presenta la nuova Italia di Juantorena 1Ufficializzate le liste per World League e Giochi Europei di Baku: il cubano naturalizzato c’è. Esclusi Baranowicz e Kovar

PallavoloRConvocazioni azzurre

TACCUINO

(niba-an.me.) Trento ha ufficializzato il ritorno di Mitar Djuric che ieri sera ha raggiunto l’accordo. Già oggi si unirà alla squadra e partirà per Piacenza. Intanto a Perugia, dopo il mancato ingaggio di Anderson, salta anche di Felipe (dal 2005 al 2007 a Modena). Il club continua la ricerca: un obiettivo è Dante. BUSTO ALLE FINALI La Unendo Yamamay Busto Arsizio è partita stamattina per Stettino (Pol) dove domani e domenica gioca la Final Four di Champions. Domani alle 15 (diretta Gazzetta Tv) la semifinale col Police (Pol) di Cuccarini. AZZURRINE PER il 5° (a.a.) Non basta alle azzurrine la vittoria sulla Germania per guadagnare la semifinale dell’Europeo Under 18 in Bulgaria. A Samokov la squadra di Marco Mencarelli si è imposta 3-0 (25-21, 25-18, 25-15) sulle tedesche ma chiude al terzo posto il girone dietro a Serbia e Russia. L’Italia ora giocherà per il quinto posto, dopo la pausa, domani alle 11.30 con la Repubblica Ceca, mentre per il Titolo se la vedranno Serbia-Belgio e Turchia-Russia.TROFEO GAZZETTA (c.g.) Con una giornata ancora da giocare il Trofeo va per il secondo anno consecutivo a Aleksandar Atanasijevic, ormai irraggiungibile da Lanza. Trofeo Gazzetta: 98: Atanasijevic, 86: Lanza, 75: Bruno, Kaziyski, 71: Petric, 69: Starovic, 66: Cebulj, Nemec, 63: Urnaut,61: Sabbi, 59: Sander, Kurek,58: Ngapeth.

Djuric a TrentoIntanto Perugia cerca Dante

C’È ANCHE ANTONOV Mauro Berruto ha convocato 25 per la World League e 22 per i Giochi Europei C’è Oleg Antonov che ha ottenuto la cittadinanza nei giorni scorsi.WORLD LEAGUE Aimone Alletti (Piacenza); Oleg Antonov (Tours, Fra); Simone Anzani (Verona); Lele Birarelli (Trento); Elia Bossi (Molfetta); Iacopo Botto (Monza); Simone Buti (Perugia); Massimo Colaci (Trento); Andrea Galliani (Monza); Simone Giannelli (Trento); Andrea Giovi (Perugia); Filippo Lanza (Trento); Jacopo Massari (Piacenza); Stefano Mengozzi (Raven-na); Gabriele Nelli (Trento); Adriano Paolucci (Perugia); Matteo Piano (Modena); Giacomo Raffaelli (Club Italia); Luigi Randazzo i (Sansepolcro); Salvatore Rossini (Modena); Giulio Sabbi (Macerata); Davide Saitta (Tolosa, Fra);

Dragan Travica (Belgorod, Rus); Luca Vettori (Modena); Ivan Zaytsev (Dinamo Mosca, Rus).EUROPEAN GAMES Fabio Balaso (Padova); Thomas Beretta (Perugia); Luca Borgogno (Verona); Elia Bossi (Molfetta); Iacopo Botto (Monza); Enrico Diamantini (Potenza Picena); Marco Falaschi (Danzica, Pol); Michele Fedrizzi (Trento);Pasquale Gabriele (Ravenna); Marco Izzo (Corigliano); Jacopo Massari(Piacenza); Daniele Mazzone (Sansepolcro), Tiziano Mazzone (Trento); Sebastiano Milan (Padova); Gabriele Nelli (Trento); Pier Paolo Partenio (Potenza P.); Nicola Pesaresi (Verona); Alessandro Preti ( Milano); Giacomo Raffaelli (Club Italia); Luigi Randazzo (Sansepolcro) Fabio Ricci (Ravenna); Luca Spirito (Molfetta).

Osmany Juantorena, 29 anni, è italiano per matrimonio TARANTINI

Mario Salvini

L’ Italia è fatta, ed è unosquadrone. Nel senso chemai si era vista una lista

così lunga. In tutto 47 nomi, dicui sei ripetuti nelle due rose di-stinte, quella per la World Lea-gue e quella per i Giochi Europeidi Baku. Dunque 41 giocatori.Anche se è dagli assenti che biso-gna partire. Da Osmany Juanto-rena che non c’è, ma è come se cifosse. Perché è esplicitamente ci-tato del comunicato federale e lostesso Berruto spiega: «Ha datodisponibilità vera, concreta. Ab-biamo fatto molte chiacchierate,una lunghissima a Roma. E hadeciso. Adesso dovrà sottoporsia un piccolo intervento per risol-vere il problema a un ginocchio.Poi ci sarà. Penso proprio perl’inizio della seconda fase, versoCoppa del Mondo e Europeo,quindi dal 1° agosto. Esattamen-te lo stesso programma di Simo-ne Parodi, che dopo i playoff sifermerà».

KOVAR, BARA E GIANNELLI Al-tri nomi altisonanti che mancanosono quelli di Kovar e Bara-nowicz. «Kovar mi ha detto chia-ro che non se la sente di fare 12mesi di pallavolo. Mi dispiace,ma lo ringrazio e rispetto la suaposizione. Baranowicz invece miha dato disponibilità, sono statoio che ho dovuto fare delle scelte.Nella scorsa stagione ho credutoche creare competizione tra i pal-leggiatori potesse essere produt-tivo. Ma non ha funzionato. E al-lora, con tutto il rispetto per Mi-

chele, ho dovuto scegliere». Sce-gliere Travica, intende. «Se saràgiusto lo vedremo. E poi mi inte-ressa la crescita di Simone Gian-nelli, che intendo mettere nelgruppo della World League: devemisurarsi con contesti di eccel-lenza assoluta. Compatibilmentecol fatto che quest’anno ha la ma-turità, ragion per cui non è nelgruppo di Baku. L’alternativa inWorld League sarà Saitta».

ZAYTSEV E siamo a Zaytsev.«Dalle convocazioni credo si ca-pisca che l’intenzione sia quelladi farlo giocare schiacciatore. Ecredo che sia ora di uscire dalladinamica “lui è d’accordo-non èd’accordo’” Quel che un giocato-re deve volere è di fare la cosa

più importante per la squadra.Poi ovviamente ogni idea andràverificata sul campo. Il fatto chelui possa giocare in più ruoli è unnostro punto di forza». C’è poi da constatare la presenzadi ragazzi, giovani e no, non tito-lari nelle loro squadre. ComeAdriano Paolucci: «Uno che l’an-no scorso per poco non vince loscudetto. Ha fatto cose eccellen-ti, ed è tornato al suo ruolo dipanchinaro senza batter ciglio.Andava premiato, lo merita. Peraltri giovani (Bossi, Milan…) va-le il discorso fatto per Giannelli.E in mezzo Massari, Botto e Raf-faelli del Club Italia: in questomomento abbiamo bisogno difar crescere e migliorare il piùpossibile giocatori di ricezione(Maruotti bocciato, ndr), perchéc’è una gran carenza”.

TOTIRE PER BAKU Alcuni, è cioèBossi, Botto, Massari, Nelli, Ran-dazzo e Raffaelli, sono in en-trambe le liste. «Nel corso del la-voro vedremo la loro destinazio-ne. Diciamo che nel gruppo perBaku ci sono giocatori più esper-ti, come Beretta e Falaschi, dacui mi aspetto dei segnali e poil’ossatura delle squadre che fa-ranno Mondiali Under 23 e Un-der 21. E infatti sarà guidato daMichele Totire, con Roscini comesecondo». Chi potrà - playoffpermettendo - si ritrova il 27aprile all’Acqua Acetosa. Poi, dal3 maggio a Cavalese. «Che è ilposto ideale per lavorare”. In ri-sposta a Zaytsev, che si era la-mentato della distanza da Ro-ma...

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RZaytsev giocheràschiacciatore: «Ognuno deve farequel che è meglioper la squadra»

Mauro Berruto, 46 anni TARANTINI

AtleticaRDopo Pasqua il trasferimento Roma

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39VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1SOFTBALL, CASERTA RINUNCIA (m.c.) Il massimo campionato al via domani perde Caserta dopo il forfeit dell’Unione Fermana. Le campane, tricolori per quattro anni dal 2009 al 2012, hanno rinunciato e quindi da sabato si giocherà con 13 squadre: 7 nel girone A, 6 nel B.TUTTENOTIZIE

ATLETICA� GIAMAICANI (si.g.) A parte il pesce d’aprile della rivista giamaicana Trackalerts (18”18 di Usain Bolt nei 200...), i campionati universitari Ncb di Kingston hanno offerto buoni risultati. Uomini. 100 (-0.8): Fisher 10”18. 200: Forte 20”19. Donne. 100 (-1.0): Thompson 11”10. 400: Sh. Jackson 51”81 (mpm ‘15). 100 hs (-2.0): Simmonds 12”91. 400 hs: Russell 55”83 (mpm ‘15).

BOXE� GOLDEN BOY (r.g.) A Los Angeles (Usa), i due brasiliani Yamaguchi Falcao (4), bronzo a Londra 2012 ed Everton Lopez (1), oro ai mondiali 2011, battendo in semifinale Mangiacapre, tornano stanotte a combattere per la Golden Boy di Oscar De La Hoya, Il supermedio affronta Abraham Hernandez (Mes. 6-1), il superleggero, Alexander Seyam (Usa 2-2).� CALENDARIO (i.m.) La Lega ha presentato il nuovo campionato italiano neo pro’: da maggio a ottobre eliminatorie (match di 4 round), novembre e dicembre semifinali e finali (6 round); 12 categorie maschili e 4 femminili; possono partecipare anche i professionisti fino a 3 match.� DOCUREALITY ITALIA 2 Italia 2, canale free di Mediaset, manderà in onda due docu-reality sulla boxe. Le due produzioni sono girate in una palestra della Campania.

CANOTTAGGIO� INCIDENTE OXFORD Durante un allenamento sul Tamigi in vista della sfida a Cambridge dell’11 aprile, l’armo femminile di Oxford ha imbarcato acqua e si è impaludato, costringendo l’equipaggio ad abbandonare l’imbarcazione e a farsi portare a riva dai soccorritori.

CURLING� MONDIALI MASCHILI Terza vittoria azzurra, a fronte di sei sconfitte, ai Mondiali maschili di Halifax (Can): R.Ceca battuta 9-6. Ieri, nella tarda serata e nella notte italiana, sfide di chiusura a Canada e Finlandia.

GHIACCIOEUROPEI SHORT TRACKNEL 2017 A TORINOL’Isu ha assegnato all’Italia gli Europei di short track 2017: la rassegna si disputerà a Torino, come già nel 2005 e nel 2009, dal 13 al 15 gennaio. Definite sedi e date delle Coppe del Mondo 2015-2016. Short track: Montreal, 30/10-1/11; Toronto, 6-8/11; Nagoya, 4-6/12; Shanghai 11-13/12; Dresda, 5-7/2; Dordrecht, 12-14/2. Pista lunga: Calgary, 13-15/11; Salt Lake City, 20-22/11; Inzell, 4-6/12; Heerenveen, 11-13/12; Stavanger, 29-31/1; Heerenveen (finali), 11-13/3.

IPPICAIERI 10-13-5-2-1(e.lan.) A Napoli vittoria ad alta quota di Premier Pride al diciottesimo successo in carriera. 1 Premier Pride (R. Gallucci), 2 Pol De Leon Allez, 3 Oro Caf, 4 No Limits Bi, 5 Reda Lod. Tot. 12,45; 3,30, 1,70, 1,92 (90,11). Quinté: N.V. Quarté: € 1785,09. Tris: € 337,22. � OGGI QUINTÉ A MONTEGIORGIO (e.lan.) Invito sul miglio per anziani al San Paolo (inizio convegno ore 15.25). Tra i sedici al via scegliamo Oklaoma Ek (7), Match Grif (6), Morgana Bi (8), Navy Bi (13), Orzata Jet (15), Roxy Viking (16).� SI CORRE ANCHE Tr. Castelluccio (14.45), Padova (15.15). Gl. Roma (14.25).

NUOTO� VERSCHUREN AL TOP (al.f.) A Eindhoven (Ola), Sebastian Verschuren nuota il miglior crono dell’anno nelle batterie dei 100 sl toccando in 48”25 (23”65 ai 50). Uomini: 800 sl Bernek (Ung) 7’50”42 (1° t. 2015), Weerteman 7’53”38; 200 do Balog 1’58”97, Carlsson (Sve) 1’59”82; 50 fa Cseh (Ung) 23”50. Donne: 50 sl Kromowidjojo 24”35, Heemskerk 24”57 (3°-4° t. 2015); 800 sl Kapas 8’30”40; 200 do Mensing (Ger) 2’11”31; 100 fa Ntountounaki (Gre) 59”41; 200 mx Jakabos (Ung) 2’11”32.

PALLANUOTO� ANTICIPI Oggi, alle 19, anticipo dell’ultima giornata tra Brescia e Bpm Sport Management (dir. RaiSport 2). Classifica: Pro Recco** 63; Brescia 55; Acquachiara* 47; Sport Management 44; Savona 31; Posillipo* 29; Canottieri Napoli 23; Lazio, Como* 19; Bogliasco 18;

Roma Vis Nova 10; Florentia* 4 (*: una gara in più; **: due in più).

RUGBY� NORTH STOP UN MESE Stop di un mese per George North. Un neurologo ha imposto il riposo forzato all’ala del Northampton e del Galles — tre mete contro l’Italia nel 20-61 dell’Olimpico —, dopo che venerdì, in campionato, aveva subito la quarta commozione cerebrale della stagione. A novembre, North aveva saltato il test contro il Sudafrica dopo un colpo al capo subito contro gli All Blacks, e durante il Sei Nazioni avevano impressionato le sue condizioni dopo le due botte subite contro l’Inghilterra. Nei giorni scorsi Barry O’Driscoll, responsabile medico di World Rugby, aveva detto che secondo lui North non avrebbe più dovuto giocare per il resto della stagione.� NIENTE PASSAPORTO (e.sp.) Bautista Guemes ha firmato per Agen (Pro D2). L’apertura argentino arrivato a Treviso un mese fa, sfumata la possibilità di avere a breve il passaporto italiano (condizione sine qua non, ricercata dallo stesso club), ha deciso di intraprendere l’avventura francese.

SCHERMA� MEDAGLIE GIOVANI Ai Mondiali giovanili di Tashkent (Uzb), dopo il bronzo nella spada cadetti di Eleonora De Marchi, iridata uscente sconfitta in semifinale 15-8 dalla romena Predescu, ieri è arrivato l’argento di Lucia Lucarini nella sciabola cadetti: l’under 17 umbra è stata sconfitta 15-9 in finale dalla russa Nikitina.

SPORT INVERNALISCI VELOCITÀ: SIMONE ORIGONE VICINO AL RECORD Dopo tre giorni di rinvii gli atleti dell Speed Master, la gara in cui si va a caccia del primato del mondo di velocità sugli sci (252.454, S. Origone, 2014) ieri hanno potuto scendere in pista ma per una sola delle due prove in programma e Simone Origone si è dimostrato ancora una volta il più veloce e, con 251.397, ha stabilito la terza velocità di sempre. Per l’ultima picchiata ancora disponibili oggi e domani. «C’è la possibilità di fare il primato — dice Simone — e se fossimo partiti dieci metri più su il primato del mond sarebbe stato migliorato. La pista è difficilissima perché nei primi 200 metri la neve è poca, non la battono con i mezzi meccanici ma a piedi ed è irregolare». Primato personale per Valentina Greggio, 231.809 km/h.� BOB: RUSSO DOPATO Denis Moiseychenkov, 29enne pilota russo, è stato squalificato dall’agenzia antidoping russa per due anni — con decorrenza dal novembre scorso — dopo essere stato trovato positivo nell’ottobre scorso ai campionati nazionali di Sochi. Non è stata specificata la sostanza riscontrata. In Coppa del Mondo di «quattro», Moiseychenkov vanta un secondo posto a Whistler 2012 e un terzo ad Altenberg 2009.

TUFFI� AZZURRI IN MESSICO (al.f.) Una selezione azzurra gareggia al Grand Prix Fina di Leon. Sul trampolino messicano ci saranno Chiarabini, Verzotto, Batki e Bertocchi.

Davide Romani

«T estimone inatten-dibile». Con questamotivazione la

Corte di Cassazione ha an-nullato la sentenza di primoe secondo grado ai danni diAndrea Cassarà e rimandatoil tutto a una diversa sezionedi Corte d’Appello di Brescia.Il campione di fioretto —due volte oro olimpionico a

squadra ad Atene 2004 e a Lon-dra 2012 oltre a un bronzo indi-viduale sempre nel 2004 — il30 agosto 2007, secondo la de-nuncia presentata da una si-gnora, si sarebbe reso protago-nista di atti osceni a Cremona,in via dell’Annona, zona vicinaallo stadio Zini. Con la scusa dichiedere informazioni stradali,l’uomo avrebbe avvicinato ladonna, in bicicletta in compa-gnia del figlio, e si sarebbe ma-sturbato. Dopo i primi due pro-

nunciamenti che avevano rico-nosciuto colpevole il 5 volte iri-dato di fioretto – condannaridotta da 3 a 2 mesi tra il I (consentenza del giudice PierpaoloBeluzzi il 23 novembre 2009) eII grado (sentenza della Corted’Appello di Brescia il 20 dicem-bre 2013) con la pena tramuta-ta in ammenda di 2.280 eurooltre a 1.000 euro di risarci-mento alla parte civile — il col-po di scena in cassazione per unreato che però risulta pronto al-la prescrizione dal momentoche sono ormai superati i 7 annie mezzo di «gestazione».

LA TARGA «Aspettiamo di leg-gere con attenzione le motiva-zioni per capire» il laconicocommento dell’avvocato Mi-chela Soldi, legale della signorache, nel 2007, presentandosiper la denuncia, non aveva rico-nosciuto l’atleta ma aveva tra-scritto il numero di targa del-l’auto, una Lancia Musa, risul-tata poi essere noleggiata e inuso ad Andrea Cassarà. Loschermitore si era giustificato dicendo che durante una mano-vra aveva rischiato di investirela donna che stava sopraggiun-gendo in bicicletta. «Mi sonoscusato facendole un gesto conla mano — aveva spiegato — leiperò ha continuato a inveire neimiei confronti». È un misto disoddisfazione e amarezza la re-azione del fiorettista difeso inCassazione dai legali dello stu-dio Bonelli, Erede, Pappalardo:«La sentenza è una magra con-solazione. Non mi fa piacereparlare di una vicenda assurdache si è protratta per ben 8 anniche può aver influito negativa-mente sui miei risultati».

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Andrea Cassarà, 31: 2 ori olimpici a squadre, un bronzo individuale LAPRESSE

� (e.lan.) C’era grande attesa ieri a Maisons-Lafitte per il debutto transalpino della tre anni ex italiana Fontanelice, imbattuta nelle cinque corse affrontate da puledra tra Milano e Roma e ceduta da Stefano Botti a Katsumi Yoshida. Nel Prix Imprudence (Gr. 3 – m. 1400), al debutto stagionale con vista Poules e Ghinee, l’allieva di Criquette Head non è però riuscita ad andare oltre il quinto posto, rimanendo sul passo lungo la corda. Troppo forte Ervedya (C. Soumillon), che si è imposta da favorita su Ameeneah e Queen Bee.

ROSSELLA ROSS PER IL PASS ALL’OLYMPIATRAVET(e.lan.) Occhi puntati oggi in Svezia sull’ippodromo di Karlstad, dove, nel Prins Carl Philips Jubileumspokal, seconda eliminatoria del 35° Olympiatravet, la nostra Rossella Ross (J. Takter) si gioca un posto nella classicissima di Göteborg, in programma il prossimo 25 aprile, tredici anni dopo il secondo trionfo di Varenne, vincitore già nel 2000 su Général du Pommeau.

SCHERMA

Cassazione scagionaCassarà: «Testimone inattendibile»1Annullata la condanna per atti osceni nel 2007a Cremona. Dietro l’angolo c’è la prescrizione

IPPICA

Fontanelice 5a nel debuttoin Francia

Fontanelice nel 2014 DE NARDIN

� (m.l.) Renon vince ai rigori gara-4 di finale con l’Asiago e porta la serie scudetto in parità. Non sono bastati 80’ di gioco effettivo ieri all’Arena Ritten di Collalbo (Bz) per decidere il vincitore di gara-4 (su 7) della finale che assegnerà lo scudetto numero81. Solo ai rigori ha prevalso.In pista le squadre non si sono risparmiate, intensità e ritmo hanno caratterizzato il match. L’allenatore canadese degli altoatesini Marty Raymond torna sui suoi passi e schiera il portiere titolare, l’austriaco Fabian Weinhandl con backup l’altoatesino Roland Fink. La difesa dei padroni di casa ne acquista in soliditàcome in gara-1 i 60’ regolamentari non bastano, inutile anche il supplementare. Quindi i penalty: decisivi i primi due segnati dagli altoatesini.Gara-4: Renon-Asiago 4-3 (1-0, 0-1, 1-1; 0-0; rigori 2-1). Marcatori: p.t. 11’50” J. Kostner (R); s.t. 7’23” Iori (A); t.t. 5’49” Ulmer s.n. (A),13’13” Ansoldi (R). Serie: 2-2. Gara 5: domani: Asiago-Renon (ore 20.30 diretta RaiSport 2).

HOCKEY GHIACCIO

Renon ai rigoriAsiago beffataSerie pari: 2-2

Sullivan (Asiago), Rissmiller PATTIS

Il secondo turno mette di fronte stasera allo stadio Serravalle San Marino e Bologna, le formazioni più accreditate alla vittoria finale, la regina d’Europa e quella d’Italia. Una gara speciale anche per la presenza in panchina dei due allenatori più longevi. La Fortitudo ha confermato Marco Nanni per la decima stagione, Doriano Bindi è arrivato a 21. Una specie di Ferguson del baseball italiano, insomma.2° turno, gara-1: ore 20 Parma-Nettuno 2; 20,30 Città di Nettuno-Godo, San Marino-Bologna, Padova-Rimini. Classifica: San Marino, Rimini 1000 (2-0 perse); Bologna, Parma, Godo e Padova 500 (1-1); Nettuno2 e Città di Nettuno 0 (0-2).FINALE (r.r.) E’ Isla de la Joventud-Ciego de Avila la finale (su 7) del campionato cubano al via oggi. Per la Isla è la prima volta: in semifinale 4-2 a Matanzas, per Ciego 4-2 su Granma. Intanto c’è tensione tra Giappone e Cuba per Youlieski Gourriel, rimasto in patria ufficialmenteper infortunio: Yokohama rescinde il contratto.

BASEBALL

S. Marino, sfidatra i managerpiù longevi

Doriano Bindi, San Marino

� (al.f.) Camille Lacourt vince i 50 dorso ai Trials francesi di Limoges: il 29enne di Narbonne, battuto nei 100 di mercoledì, sigla il miglior crono dell’anno (24”56) e mette dietro Stravius, anch’egli qualificato ai Mondiali, e Manaudou, che non gareggerà in questa prova a Kazan. Charlotte Bonnet è la migliore nei 200 sl (1’56”86, 4° t. 2015) mentre Perez Dortona manca per 1/100 il tempo limite nei 50 rana. Uomini: 800 sl Joly 7’51”74 (2° t. 2015), Bouchaut 7’56”39; 50 do Lacourt 24”56, Stravius 24”70, Manaudou 24”77 (1°, 2°, 3° t. 2015); 50 ra Perez Dortona 27”59, Dahlia 28”39; 200 mx Pedurand 2’01”83, Laure 2’02”81. Donne: 200 sl Bonnet 1’56”86, Balmy 1’57”49, Hache 1’58”97, Fabre 1’59”42; 200 fa Grangeon 2’08”68, Van Rouwendaal (Ola) 2’08”74, Wattel 2’09”87.SCOZZOLI SLOVACCO (al.f.) A Banska Bystrica. Uomini: 50 ra Van Der Burgh (Saf) 27”76, Scozzoli 28”09; 100 ra Koch (Ger) 1’01”64, Klobucnik 1’01”71, Van Der Burgh (Saf) 1’01”86, Scozzoli 1’02”99; 200 ra Koch (Ger) 2’10”33.

NUOTO

Dorso in FranciaLacourt trionfaManaudou k.o.

Camille Lacourt, 29 anni AFP

Per la prima volta,il Comitato Olimpico Internazionale ha reso pubbliche le somme versate, a titolo di indennità, ai propri rappresentanti. Ai 102 membri attivi e ai 35 onorari toccano 418 euro di indennità giornaliera nei giorni di servizio, più 6500 euro annui per le spere amministrative. I 14 membri del comitato esecutivo, inclusi i quattro vice-presidenti, ricevono 830 euro per ogni giorno in cui sono impegnati in incontri o in viaggi di lavoro.Quanto al presidente, Thomas Bach, il Cio ha comunicato che non riceve nessuna delle due indennità, ma una somma forfettaria di 225.000 euro l’anno. «L’annuncio dei compensi porterà al Cio risparmi e maggiore trasparenza» ha detto Youssoupha Ndiaye, responsabile della commissione etica. Nello stesso comunicato, il Cio ha chiesto alle altre organizzazioni sportive internazionali di seguirne l’esempio. Il suggerimento sembra indirizzato soprattutto alla Fifa, il cui presidente, Sepp Blatter, recentemente non ha risposto a una precisa domanda sul suo salario.

OLIMPIADI

Il Cio pubblica le indennitàA Bach 225.000 euro l’anno

Borsa Giavazzi:invio curriculum entro il 13 aprile� La Gazzetta dello Sport e Rcs Mediagroup istituiscono 10 borse di studio intitolate a Giorgio Giavazzi, caporedattore centrale scomparso nel 1998. Ognuna prevede stage di 4 mesi, garantirà la partecipazione alla vita redazionale e prevederà un rimborso spese. Il bando è riservato a giovani iscritti a un corso universitario o in possesso di una laurea da non più di 12 mesi. I curricula, accompagnati da una breve lettera di motivazione, vanno inviati a [email protected] entro il 13 aprile. È previsto un colloquio di selezione. La ricerca è rivolta a entrambi i sessi (Legge 903/77) e vale per le sedi di Milano e Roma.

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40 VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Renzi al posto di Lupi nomina il fedele Delrio Il partito del premierè ormai inarrestabile?1Le Infrastrutture sottratte all’Ncd: Alfano si accontenterà di un dicastero minore. La scelta segna un cambio di equilibri

di GIORGIO DELL’[email protected]

Possiamo scrivere, su un gior-nale che ha come primo azio-nista la Fiat, che il cane delnuovo ministro delle Infra-strutture si chiama Lapo?

1Non mi piace questo mo-do di cominciare gli arti-coli, non mi piace pro-

prio, e la avverto che potrei ri-ferire…Il nuovo ministro delle Infra-strutture, quello che ha preso ilposto del dimissionario Mauri-zio Lupi, si chiama GrazianoDelrio, ha 52 anni, è un medicoendocrinologo, ha una mogliedi nome Annamaria e nove figliche si chiamano: Emanuele,Elisabetta, Luca, Sara, Miche-le, Benedetta, Maria Chiara,Teresa, Giovanni. Va meglio?

2Meglio. Il numero dei figli,superiore addirittura aquello dei cattolicissimi Et-

tore Bernabei o Giuseppe De Ri-ta (otto a testa), mi fa pensare che si tratti di un cattolico.Ultra cattolico, ma di sinistra.Qui notiamo una finezza tipi-camente renziana: il prece-dente ministro era un cattoli-co di Comunione e Liberazio-ne, cioè business e destra, l’at-tuale ministro è un cattolico

educato dal nipote di Dossetti,cioè sinistra e dottrina socialedella Chiesa. Dire Comunionee Liberazione e dire Dossetti ècome dire cane e gatto. MaRenzi non l’ha scelto solo perquesto: l’ha scelto perché è unuomo capace (qualità che pe-rò non sarebbe stata sufficien-te) e perché è un fedelissimo(qualità necessaria). Sta colpremier-segretario fin dal pri-mo momento, alle due prima-rie che lo riguardano ha vota-to sempre Renzi contro Bersa-ni, alla sua ascesa si sono viavia opposti sia D’Alema cheVeltroni, che è una specie dipatente. Insomma, non haniente a che vedere con il cuo-re “pciista” del Pd, ma ha caso-mai pascolato tutta la vita suiprati della Margherita. Suopadre era un piccolo costrut-tore edile di Reggio Emilia,abbastanza sfortunato, comu-nista convinto. Il figlio, cre-sciuto povero nel quartieredella Rosta Vecchia, fu prota-gonista di una conversione as-soluta, parrocchia dalla matti-na alla sera e poi candidaturaa sindaco di Reggio Emiliacontro i rossi che l’avevano go-vernata da sempre. Vittoriaper due volte di seguito (2004e 2009). Di lì alla guida del-l’Associazione dei comuni, poiministro per gli Affari regio-nali nel governo Letta, poi conRenzi nel delicatissimo postodi sottosegretario alla presi-denza del Consiglio, quelloche all’epoca di Berlusconi eraoccupato da Gianni Letta.Adesso le Infrastrutture e Tra-sporti, altro ministero-chiave,altra centrale di smistamentodi un mucchio di miliardi.

3Ha giurato ieri alle otto disera.Nel pomeriggio ha rispo-

sto ai cronisti, con cui ha dasempre un rapporto cordiale:«Le opere non sono né grandiné piccole ma utili o inutili. Esono utili quando sono utili perla comunità». Non è male, biso-gna ammetterlo, come claim.

IL FATTO DEL GIORNO“RIMPASTINO” E DINTORNI

4Non c’era anche la que-stione di un ministeroper il Mezzogiorno o

qualcosa del genere?Esisteva un ministero senzaportafoglio intitolato agli Af-fari regionali e lo guidava Ma-ria Carmela Lanzetta, sinda-co di Monasterace (ReggioCalabria), civatiana - cioè si-nistra-sinistra Pd - ma ritenu-ta campionessa della lotta al-la ’ndrangheta. Maria Carme-la a un certo punto mollò ilgoverno e se ne tornò in Cala-bria (è una lunga storia), gliAffari regionali sono così ri-masti vacanti. Renzi parrebbeintenzionato a unificarli conaltre competenze e a creare(anzi a ricreare) un ministerodel Mezzogiorno. Ministrodovrebbe essere una persona-lità del Nuovo Centro Destra,il principale alleato di gover-no. Renzi ha pregato Alfanodi scegliere una donna, inmodo da mantenere l’equili-brio di genere dentro la com-pagine governativa. La deci-sione di creare un ministerodel Mezzogiorno è forse unprimo tentativo di risponderealle critiche di questi ultimigiorni: il caso delle tangentidi Ischia, il caso del sindaco diSalerno De Luca, condannatoma vincitore delle primarie,dimostrerebbero, secondoquesti critici, che il rinnova-mento del partito predicatoda Renzi è lungi dal realizzar-si al Sud, dove continuano adominare incontrastati cacic-chi e tangentari.

5Che cosa ci dice questascelta di Delrio alle In-frastrutture e di una Ncd

al Mezzogiorno, politicamenteparlando?Che l’avanzata del PdR, cioèPartito di Renzi, si direbbeinarrestabile. Gli alfanianihanno perso un dicastero dipeso e devono ingoiare il boc-cone amaro di una poltronci-na, comunque si chiamerà, ir-rilevante. Renzi ha avuto il fe-gato di non assegnare le In-frastrutture nemmeno a unesponente della minoranzainterna, mossa che i vecchi dcd’una volta avrebbero com-piuto senz’altro per placare laribellione dei kamikaze de-mocratici che alla Camera vo-teranno contro l’Italicum.Renzi avanza come un pan-zer, vuole pigliare tutto e, aquanto pare, ci riuscirà.

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LA POLEMICA SUI SOCIAL

Jovanottitwitta a Salvini«Ti rispetto»E Fedez attacca

S u Twitter ieri sono volatigli stracci, come spessosuccede. La polemica è

partita da un politico e alla fine a«litigare» sono stati due cantanti.Il primo a usare la tastiera Mat-teo Salvini che, riprendendo unintervento di Jovanotti in cui di-ceva di non essere d’accordo conl’orizzonte del leader leghistaperché il suo è quello di una so-cietà multiculturale, ha chiama-to in causa l’artista con un cin-guettìo: «Minestrone UnicoMondiale? No, grazie!». Jova-notti ha risposto con fair play: «Èbello avere idee e orizzonti diver-si, ti rispetto e ti trovo forte nel-l’esposizione delle tue. Che leidee danzino è bene». Cinguettìofin troppo educato per alcuni fre-quentatori dei social, a partiredal rapper Fedez, che al collegaLorenzo ha subito scritto:«Quando dici “forte nell’esposi-zione” cosa intendi? Gli insultirazzisti e la xenofobia? Forti so-no forti eh, danzarci anche no».Misuratissima, anche in questocaso, la risposta di Jovanotti a Fe-dez: «Ciao! Razzismo non è ideama mostruosità (sic) (e anche re-ato). Mi riferisco alle idee (Euro-pa e euro) sulle quali non sonod’accordo». E mentre gli scudieridi entrambe le fazioni battaglia-vano sul web, spesso con tonimolto duri, è ritornato ad occu-parsi dell’argomento Salvini,mettendo un punto su Facebook:«Non mi piace il minestrone uni-co mondiale di Jovanotti. È senzagusto. Ma apprezzo la sua aper-tura mentale e tante sue canzoni.Se devo scegliere vado ai suoiconcerti, tutta la vita. Da Fedezinvece mi aspetto che adotti duerom, due clandestini e due imamestremisti. Per coerenza».

Il premier Matteo Renzi, 40 anni e il ministro Graziano Delrio, 54, già al dicastero per gli Affari regionali ANSA

IL MERCATO DEI VIAGGI

In Italia decolla il low costRyanair sorpassa Alitalia1La compagnia irlandese nel 2014 haimbarcato 26 milioni di passeggeri contro i 23 del concorrente

Francesco Rizzo

E dire che, in questi anni,Ryanair non ha lesinatole trovate pubblicitarie

che pungevano l’Italia. Dal«paga le tasse non per i rifiutima per viaggiare low cost»(con foto della spazzatura nel-le strade di Napoli), al volto diSilvio Berlusconi disperato ac-canto a Umberto Bossi («solouna cosa mi tirerebbe su... Unascappatella»). Ma, come spie-ga il giornalista irlandeseSiobhan Creaton nel libroRyanair - Il prezzo del low-cost,pur di pagare meno si accetta-

no anche aerei scomodi, scalilontani dalle città e chiassoselotterie ad alta quota. I datidell’Enac (Ente nazionale perl’aviazione civile) lo conferma-no: in Italia, nel 2014, per laprima volta la compagnia ir-landese ha superato Alitaliaper numero di passeggeri neicollegamenti nazionali e inter-nazionali, con 26,1 milioni

contro i 23,4 milioni di Alita-lia. Seguono Easy Jet a quota13,4 e Lufthansa a 4,5. Più neidettagli, Alitalia resta al co-mando per quanto riguarda ivoli nazionali, 12,8 milioni dipasseggeri contro gli 8,9 diRyanair e i 2,9 di Easy Jet. Neltraffico verso l’estero, però, iruoli si ribaltano: 17,1 milionidi passeggeri per Ryanair con-

tro i 10,5 di Alitalia e i 10,4 diEasy Jet, orami quasi seconda.

ELICA In tempi di crisi vince laformula risparmio della com-pagnia fondata nel 1985, tragli altri, dall’affarista irlandeseTony Ryan (da qui il nome).Che, all’inizio, copriva solo iltratto Waterford-Londra conun Embraer EMB 110 Bandei-rante a elica e oggi conta 9500dipendenti, annuncia per il2015 nuove rotte da Roma, Bo-logna, Bergamo e Catania e«dal 1985 ha permesso ai viag-giatori di risparmiare 11,7 mi-liardi di euro», calcola il pitto-resco a.d. Michael O’Leary, exbarista e consulente fiscale. Iltutto non senza frequenti, forticritiche e contestazioni per lecondizioni dei lavoratori. Omulte, come quella ricevuta ingennaio dall’Antitrust (550 mi-la euro) per le modalità di assi-stenza fornite ai passeggeri, at-traverso un call center rag-giungibile solo tramite nume-razioni a sovrapprezzo, giudi-cate troppo onerose. MaRyanair, a suon di campagne dirilancio dell’immagine («Sare-mo più gentili», dettò O’Learyalla fine del 2013), fa volare gliitaliani. Più di tutti.

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Michael O’Leary, 54 anni, amministratore delegato di Ryanair FOTOGRAMMABG

I DATI SUI CONTI PUBBLICI: AUMENTATE LE TASSE

Istat: deficit al 3% nel 2014 Pressione fiscale su al 43,5%� L’Italia si avvia a chiudere la partita 2014 con l’Ue sul rapporto deficit-Pil che l’Istat conferma al 3% con gli ultimi dati trimestrali: nel dettaglio, c’è una crescita delle entrate dello 0,6% a cui ha fatto da contraltare una spesa maggiore dello 0,8%. Ma la pressione fiscale continua a salire, toccando il 50,3% nel quarto trimestre dell’anno e il 43,5% nell’intero 2014. Gli ultimi dati elaborati dall’istituto di statistica arrivano proprio mentre il governo fa gli ultimi ritocchi al Def, il Documento di Economia e Finanza, che approderà martedì al consiglio dei Ministri con le ultime stime che l’esecutivo programma di realizzare per il prossimo triennio. Nel dettaglio, ritoccherà al rialzo le stime di crescita del 2015, portandole dal +0,6% a un +0,7%: una valutazione prudente legata ai dati contrastanti della produzione nel mese di gennaio. In ogni caso, nei grandi numeri della

macchina pubblica italiana tracciati nel conto economico trimestrale delle Amministrazio-ni pubbliche dell’Istat, c’è stato pure motivo di polemica. L’ira è del Pd secondo cui l’Istituto avrebbe calcolato il bonus di 80 euro come maggiori spese a carico dello Stato e non come tasse in meno. Tra i dati, si legge anche il miglioramento della dinamica della spesa per interessi, dovuta nella parte finale dell’anno all’attesa per le mosse della Bce che si sono poi concretizzate nel 2015.

POVERI IMPRENDITORI Intanto, dall’analisi delle dichiarazioni Irpef 2013 fatta dal Tesoro pubblicata ieri emerge che la media dei redditi dichiarati è di 20.070 euro. L’82% dei redditi resi noti è da pensioni o lavoro dipendente e mentre i pensionati dichiarano 16.280 euro all’anno e i dipendenti 20.600, gli imprenditori - loro datori di lavoro - si fermano a 17.650 euro di media. Un’anomalia davvero tutta italiana.

AltriMondiR

GRAZIANO DELRIOMINISTRO INFRASTRUTTURE

LE OPERE PUBBLICHE NON SONO NÉ GRANDI NÉ PICCOLE, MA UTILI

QUANDO SONO UTILI PER LA COMUNITÀ

Page 41: La Gazzetta dello Sport (04-03-2015)

41VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Daniele Vaira@danvaira

T orna a scorrere il sangue in Kenya. All’alba diieri un commando armato ha attaccato un col-lege universitario nella città di Garissa, fre-

quentato da molti allievi cristiani, a circa 145 chilo-metri dal confine con la Somalia. Per diverse oresono risuonate delle esplosioni edei colpi di arma da fuoco. Il bi-lancio è di almeno 147 morti, masi tratta di una cifra ancora incer-ta. Molti studenti sono stati deca-pitati. Gli Al-Shabaab somali, le-gati ad Al Qaeda, hanno rivendi-cato l’attacco. «Abbiamo uccisomolte persone e i kenioti sarannoscioccati quando entreranno nelcampus», ha detto un portavocedel gruppo islamista somalo. Glistudenti in ostaggio sono stati di-visi tra musulmani (subito liberati) e non musulma-ni. Gli assalitori sono entrati, mischiandosi ai fedelidella preghiera del mattino e hanno ingaggiato unabattaglia con le forze di sicurezza, esercito e poliziache hanno circondato il complesso. Durante le ope-razioni per liberare gli ostaggi, durate 16 ore, è sta-to imposto un coprifuoco in quattro regioni kenia-ne. Secondo il Daily Nation sarebbero stati tratti insalvo 500 fra docenti e studenti degli 800 che risie-dono nel campus. Il ministro degli Interni kenyano,

Joseph Nkaissery, ha detto che quattro terroristi so-no stati uccisi e «sono esplosi come bombe», perchédotati di esplosivo. Il governo di Nairobi ha inoltreofferto 220 mila dollari per informazioni che porti-no all’arresto di Mohamed Mohamud Kuno, ex-ca-po di una scuola teologica islamica, ritenuto l’idea-tore dell’attacco. Tremende le testimonianze: «Lamaggior parte degli ostaggi sono ragazze, molti ca-daveri erano senza testa», ha raccontato uno stu-

dente di 20 anni, Michael Bwana.

LA STORIA Gli agguati di Al-Sha-baab in Kenya sono cominciatinel 2011, quando i guerriglieriislamici somali hanno iniziato arapire occidentali nel nord del Pa-ese per chiedere riscatti. Nell’ot-tobre di quell’anno, dopo il seque-stro di quattro donne straniere, ilgoverno kenyano ha mandato uncorpo di spedizione in Somalia,per neutralizzare i ribelli legati ad

Al Qaeda, che risposero con vari attentati. Le trup-pe del governo somalo, dell’Unione africana (Ami-som) e del Kenya sono riusciti a scacciare gli islami-ci da Mogadiscio e Chisimaio e a ristabilire un mini-mo di controllo. Il resto è storia recente. Al-Shabaabresta forte nelle campagne e semina il terrore, condecine di attentati. Il più sanguinoso fino a ieri èstato quello nel centro commerciale di Nairobi delsettembre 2013: rimasero uccise 67 persone.

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Assaltato un collegeÈ strage in Kenya:«Almeno 147 vittime»1I terroristi jihadisti somali rivendicano l’attaccoStudenti cristiani decapitati, mancano 300 persone

La disperazione di una donna ferita all’interno del college universitario di Garissa, in Kenya EPA

NOTIZIE TASCABILI

� Previsioni di tempo instabili (da oggi temporali al Nord e poi al Centro, temperature basse fino a lunedì), crisi economica e anche la paura del terrorismo: per il ponte di Pasqua, Federalberghi calcola che l’85% degli italiani non si muoverà. E Federconsumatori spiega: chi partirà, sceglierà soggiorni brevi, di 2-3 giorni e mete non troppo distanti.

PER FEDERALBERGHI

Pasqua: l’85% degli italianinon si muoverà

� Papa Francesco, durante la messa del giovedì santo nel carcere di Rebibbia, a Roma, si è chinato a lavare, asciugare e baciare i piedi a dodici detenuti, sei uomini e sei donne, per metà stranieri. «Pregate perché Dio lavi le mie sporcizie», ha detto il pontefice nella sua omelia, ammettendo poi: «Anche io, a volte, sono stanco e penso alla stanchezza dei sacerdoti».

NEL GIOVEDÌ SANTO

Il Papa a RebibbiaLavacro dei piediper 12 detenuti

� Mentre veniva recuperata una rete a strascico di circa 80 tonnellate, la nave, che aveva i serbatoi vuoti, ha perso stabilità. È l’ipotesi più probabile per il naufragio (durato soli 15 minuti) di un peschereccio russo al largo della Kamciatka, nel gelido mare di Okhotsk. Sono 56 le vittime accertate per ipotermia, 13 i dispersi, 63 le persone tratte in salvo, di cui una decina in gravi condizioni. L’operazione di soccorso ha coinvolto 1.397 uomini e 26 navi.

INCIDENTE CAUSATO DA UNA RETE A STRASCICO

Il peschereccio russo rovesciatosi nel mare di Okhotsk ANSA

Russia, si rovescia una naveIn 56 uccisi dall’ipotermia

ll popolo della Lega si divide. L’annuncio dell’accordo con Forza Italia per le Regionali ha infatti provocato critiche e malumori tra i militanti, soprattutto in Liguria. Non è stata digerita la scelta di ritirare la candidatura del vicesegretario federale leghi- sta Edoardo Rixi per far posto a Giovanni Toti, europarla-mentare forzista e consigliere di Berlusconi. «Salvini, cosa

stai facendo, consegni Genova al Pd?», «Si sono divisi le Regioni traSalvini e Berlusca!»: solo alcune delle centinaia di reazioni sulla pagina Facebook di Rixi. Intanto, Toti esordisce con una gaffe e in tv parla di Novi Ligure, che è in Piemonte, collocandola per un attimo proprio in Liguria.

LE REGIONALI CON FI

Toti candidatoin LiguriaLa Lega divisa

Giovanni Toti (Fi) candidato in Liguria

MARCHE, PESCHERECCIO A PICCODUE MORTI PER ONDA ANOMALA � «Avevamo fatto un carico di 60-80 quintali di cozze quando è arrivata un’onda anomala che ha spostato tutto da un lato e ha fatto rovesciare l’imbarcazione». È il racconto di uno dei due superstiti del naufragio del peschereccio “Sparviero”, avvenuto ieri due miglia al largo di Civitanova Marche (nella foto Ansa, i soccorsi): sono morti per ipotermia due marinai, un pugliese e un romeno. Dispersi altri due romeni. Ma pare che proprio i marinai non italiani fossero imbarcati irregolarmente e che non avessero la giusta esperienza. Il relitto non è stato individuato.

SVOLTA A LOSANNA

Nucleare, c’è un primo accordoL’Iran cede, stop alle sanzioni1Teheran ridurrà la capacità produttiva Obama: «Non avranno la bomba atomica».Si chiude a giugno

Filippo Conticello@filippocont

S i sono annusati per centoanni, tra petrolio e Islam,colpi di Stato e fuoco nelle

ambasciate, minacce e sanzionisparse: un’amicizia sciolta nel-l’odio, poi ieri il «Grande Satana»e lo «Stato Canaglia» hanno uffi-cialmente fatto pace. Gli Stati Uni-ti hanno così trascinato le altre po-tenze mondiali fino all’accordo

con l’Iran sul nucleare: «Un’intesastorica, che se pienamente appli-cata impedirà a Teheran di ottene-re l’arma nucleare», ha esultatoBarack Obama, vincitore dellapartita. Dovrà gestire l’intransi-genza di Israele che minaccia«l’opzione militare», ma per il mo-mento avverte: «Il lavoro non è

ancora finito, per l’accordo finalesi dovrà aspettare fino al 30 giu-gno». Ieri, però, sono state tiratesu le fondamenta, l’intesa quadroche stabilisce la tabella di marcia:«Garantirà la natura pacifica delprogramma nucleare iraniano, èun passo verso un mondo miglio-re», come sottolineato dall’Alto

rappresentante per la politicaestera Ue, Federica Mogherini,che ha annunciato al mondo lasvolta di Losanna.

NEI LIBRI Spigoli, resistenze,lungo negoziato sul filo per settePaesi (Usa, Russia, Cina, Francia,Gran Bretagna, Germania e Iran)fino al documento partorito ieri:stabilisce che l’Iran non arricchiràuranio per almeno i prossimi diecianni, accettando di non accumu-lare materiale necessario per lacostruzione della bomba, di ricon-vertire alcuni impianti e di ridurredi due terzi le centrifughe. Il tota-le soddisfa anche il presidente ira-niano Hassan Rohani, che porta acasa la fine graduale dell’embargoe può sfregarsi le mani: ora nelsuo Paese si apre un mercato da800 miliardi di dollari. L’accordopremia pure il suo nuovo corso,oltre all’ambizione di Obama: contro tutto e tutti, contro la de-stra repubblicana al Congresso el’ala più reazionaria a Teheran, idue si sono consegnati alla storia.

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BARACK OBAMAPRESIDENTE DEGLI STATI UNITI

QUESTO È UN MASSACRO DI RAGAZZI INNOCENTI,

ORA AIUTEREMOIL GOVERNO DI NAIROBI

CONTRO GLI ESTREMISTI

Altri MondiR

C’È LA 2a SCATOLA NERA

Aereo cadutoLubitz sul webcercò notiziesui suicidi

S u Google digitava «sui-cidi» e «porta blinda-ta». E mandava giù an-

tidepressivi e ansiolitici, adesempio il Lorazepam, che siprescrive a chi ha problemidi sonno, ma si usa anchecontro gli attacchi di panico.Tutto macabro perché defi-nisce gli spigoli del copilotaGermanwings, l’Andreas Lu-bitz che ha scelto di schian-tarsi senza un perché e por-tare all’altro mondo altre149 persone. Si è pure sco-perto che il problema agli oc-chi di cui soffriva sarebbestato provocato da un inci-dente stradale nel 2014: daallora vedeva spesso «buioattorno a lui». Gli agentihanno ispezionato un tabletritrovato a casa sua e da lì èemerso molto, le ultime ri-cerche a pochi giorni dalloschianto come conferma chetanta follia era premeditata.

A BORDO L’inchiesta prose-gue rapida, ma prima di met-tere il punto il ministero deiTrasporti tedeschi vuoletranquillizzare l’opinionepubblica: è pronta una taskforce di esperti per risponde-re alle domande che ora intanti si fanno. E per miglio-rare gli standard, già alti, disicurezza: tra le questioni inballo, il meccanismo dellaporta della cabina e, soprat-tutto, i criteri psicologici emedici per i piloti. Intanto lì,nelle Alpi francesi, tra i rot-tami dell’Airbus è stato ritro-vata la seconda scatola nera.È il contenitore dei dati divolo, decisivo per stabilirecon esattezza cosa sia acca-duto il 24 marzo. Pare sianostati recuperati anche alcunicellulari delle vittime: saran-no esaminati per trovareeventuali altri video della di-sperazione a bordo.

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Andreas Lubitz, suicida a 27 anni

I protagonisti della trattativa sul nucleare iraniano ieri a Losanna dopo l’intesa

Page 42: La Gazzetta dello Sport (04-03-2015)

42 VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI

LO SHOW«COLORADO»

GAG E COMICI:LA RISATAÈ GARANTITA

Carrellata di comici e di risate a «Colorado», condottoda Paolo Ruffini e Diana Del Bufalo. Sarà ospite sul palco il comico e attore romano Maurizio Battista. Tra gli altri, Leonardo Manera con i suoi due nuovi personaggi: il taxista populista e il cuoco per single, maniaco della monoporzione. Giovanni Cacioppo racconterà, invece, delle sue esperienze con i controlli della polizia stradale e l’etilometro.DA VEDERE STASERAORE 21.10 SU ITALIA UNO

La gente rompe mucho, oggi. Ignorate e lavorate:riscuoterete successi molto concreti. In amore il cuore è ebbro, il suino inside you does the capriols.

21/3 - 20/4ARIETE

6-

È un venerdì tanto, il vostro. Perché abbonda di fortune e punti immagine. La gente vi stima, voi siete più flessibili. Anche nelle posizioni suine. Uau.

23/9 - 22/10BILANCIA

8

L’attenzione ai dettagli vi premia, un po’ di low profile vi giova. Il vostro slancio suino, poi, diventa fra i più gagliardi dello zodiaco: ci si diverte.

21/4 - 20/5TORO

6+

Stare fuori dalla mischia potrebbe farvi lavorare e rilassare in modo ottimale. Ma l’amor e la fornicazione are two little ciofecs. Cauti alla guida.

23/10 - 22/11SCORPIONE

6+

La vostra motivazione cresce,il fiuto s’affina, la creatività s’erge. E il lavoro se n’avvantaggia, premiandovi lautally. Amor e fornicazion briosi.

21/5 - 21/6GEMELLI

7,5

Lo spirito di squadra vi fa rendere nel lavoro. E, con gli amici, i progetti, pure pasquali, riescono. C’è anche un cicinìn di baldoria suinoamorosa.

23/11 - 21/12SAGITTARIO

7+

Dovete farvi il sedere come l’area 51, per le mille cose da fare. Ma sbrigherete tutto e bene. L’amor è alieno (non c’è), la fornicazione muy terrena.

22/6 - 22/7CANCRO

5,5

Obblighi, fallocefali e scarso tempo libero vi fan venir voglia di sparare stricnina in ogni direzione. Calma, è Pasqua! La fornicazione è nu babbà.

22/12 - 20/1CAPRICORNO

6-

Da colloqui, viaggi (anche pasquali) e Pr scaturiscono per voi chance golose d’ogni tipo. L’attività fisica chiede un po’ di misura, il vigor suino cala.

23/7 - 23/8LEONE

7

Adatta sia ai viaggi sia al lavoro, la Luna vi mette in grado di concludere, avviare,padroneggiare. E rilassarvi. Pure suinamente. Ma niente mattate!

21/1 - 19/2ACQUARIO

7,5

Notizie confortanti in fatto si soldi ci covano, oggi, a giudicare dalla Luna. Lo stress cala, ma l’amor v’avvolge e vi rosola. Sudombelicono limits.

24/8 - 22/9VERGINE

7-

Potete intortare chiunque, oggi, col carisma che sprigionate. Oltre che ottenere vantaggi economici.Ma in amor siete una pallissima. Meglio come suini.

20/2 - 20/3PESCI

7-

LO SPORT IN TVCONSIGLI

AltriMondiR

Amici, tocca alla Bertèaspettando Saviano«Non vendiamo illusioni» 1In arrivo il serale del talent della De Filippi «Forse lo scrittore già dalla prima puntata» La cantante si alternerà con Zero in giuria

STELLA NASCENTE

La Comello è rock Dopo «Violetta»lancia il suo diario1L’attrice italiana della serie tvadesso si racconta in un libroE, nel frattempo, si è già sposata

Lodovica Comello, 24 anni, due album all’attivo

Francesco Rizzo

C’ è chi cerca un posto al sole con i talente chi coltiva il talento all’estero: l’altrovolto della gioventù canora è Lodovi-

ca Comello, ovvero Francesca della serie tvcult per teenager Violetta, 24 anni, friulana diSan Daniele. Bambina, per merito di papà,ascoltava i Pink Floyd a tutto volume, nel 2013ha pubblicato il suo primo album, Universo (einfatti le sue fan si chiamano “Universer”) eora, tornata in Italia, cambia marcia. Un se-condo disco, Mariposa, da cui trapela anche lasua vita di adolescente nomade, un tour inter-nazionale che durerà fino a ottobre, persino lenozze civili — mercoledì scorso a San Daniele— con Tomas Goldschmidt, giovane produtto-re conosciuto sul set della serie.

EGO E adesso Lodovica si racconta in un libro,Tutto il resto non conta (228 pp, 14,90 euro,Rizzoli), diario e album di fotografie: affetti,riflessioni, ricordi e curiosità a uso e consumodelle fan che ogni tanto spengono lo smar-tphone (la “Lodo” ha 964mila follower suTwitter) e magari fanno 400 km per vederla,come è successo un mese fa a Palermo. «Hoscoperto che scrivere è un trucco per liberarmi— racconta lei — E se, con la musica, esce ilmio lato più passionale, con la scrittura riescoa essere più trasparente, forse più me stessa.Ma nasco come cantante, e la mia musica scal-pitava per uscire. L’ego di ogni artista è quellodi crescere e mettersi alla prova». Le paroled’ordine, per Lodovica, sono in fondo le stessedi chi sgomita nei talent: “crederci,” “provar-ci” e “sognare”, ricordate alla fine del libro.Tutto il resto, spiega il titolo, «non conta».

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ADDIO AL MAESTRO DE OLIVEIRACENTENARIO DEL CINEMA EUROPEO� Aveva 106 anni e il meglio della carriera, per lui, era cominciato oltre i 60: lunga e densa di eventi la vita del portoghese Manoel de Oliveira(a destra, foto Epa), maestro

del cinema morto ieri. Tra 1942 e 2014 ha diretto una quarantina di lungometraggi: il suo è un cinemaironico e colto, semplice e profondo, che ha parlato d’amore («Francisca»), del tramonto della

civiltà occidentale («Un film parlato»), della differenza tra vivere e recitare (lo splendido «Ritorno a casa»). De Oliveira, che — lungo la sua vita — è stato anche documentarista, pilotad’auto, viticultore, oppositore del dittatore Salazar, ha vinto peril Leone d’oro alla carriera a Venezia, la Palma d’oro a Cannes, il Pardo d’onore a Locarno.

LOREDANA BERTÈGIUDICE DI AMICI DALLA SECONDA PUNTATA

HO SEMPRE GUARDATO AMICI CON INVIDIA PERCHÉ AI MIEI

TEMPI I TALENT NON C’ERANO: SARÒ UN GIUDICE SPIETATO

Claudia CatalliROMA

I l talent show meno am-miccante di tutti, l’uniconon costruito sui «giurati e

le loro liti». Così Maria De Fi-lippi traccia la differenza tra ilsuo Amici, arrivato alla14esima edizione, e i talentconcorrenti. Non senza faresfoggio di fair play: «Emma è ladimostrazione di quello chefacciamo ad Amici: è il talentche vanta più presenze nelleclassifiche discografiche e halanciato ballerini entrati nelle

migliori compagnie america-ne. All’inizio abbiamo faticatoa spiegare che non vendevamoillusioni e facevamo sul serio:devo ringraziare paradossal-mente la Rai per aver ospitato inostri ragazzi a Sanremo, equest’anno anche Emma sulpalco». Fervono i preparativiper la prima puntata del sera-le, l’11 aprile su Canale 5, conBiagio Antonacci giudice d’ec-cezione e Gianni Morandi eModà superospiti, insieme allaband australiana Sheppard.

IN CERCA DI ASCOLTI Giurati«fissi» Sabrina Ferilli, per cui

Amici è «uno degli show piùbelli d’Europa», e FrancescoRenga, scettico in un primomomento: «Ero diffidente ver-so tutti i talent, non capivo co-me si potesse iniziare una car-riera dalla televisione, mi pa-reva un ossimoro. Poi ho rea-lizzato che oggi il talentsupplisce alla mancanza dellecase discografiche, e Amicinon abbandona i ragazzi, ma li

segue in un percorso artisti-co. Anche per questo piùche un giudice sarò un con-sigliere». Di tutt’altra opi-

nione Loredana Bertè, chearriverà alla seconda puntata asostituire l’amico Renato Zero,presente già l’11 («poi si ve-drà»): «Ho sempre guardatoAmici con un pizzico di invidiaperché all’epoca mia i talentshow non esistevano, ma nonmi lascio intenerire: sarò ungiudice spietato». Sicura lapresenza di Virginia Raffaele,in maschere e ruoli da svelarsi,in forse soltanto Roberto Sa-viano: «Una probabilità chepare si possa realizzare già dal-la prima puntata: dico “pare”perché sappiamo la vita parti-colare che conduce». Tra le an-ticipazioni, un omaggio a Lu-cio Dalla con Elisa e Emma, acapo delle squadre avversariedei 12 nuovi allievi, ma nonnemiche: «Sono qui soprattut-to per Elisa – confessa Emma –.Quando ho saputo che c’era hosentito che avrei potuto impa-rare molto: sparisce l’astio tracapitani di squadra, Amici è unviaggio nella stessa direzione».Annuisce Elisa, per cui «un ta-lent è come una lente di in-grandimento, mostra tutto dite. Ho accettato per una que-stione culturale, percepivo chec’era qualcosa di vero, vivo, vi-brante: l’ho capito quando so-no venuta ospite». Previsionisullo share? «Non mi aspettoun dato stratosferico – conclu-de la De Filippi –. Gli ascolti diun talent si aggirano tra il 12 eil 14%. Tutto il resto si deve al-la presenza di ospiti e cast».

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AmbelRenmoso tmerierrevlizzsupcasnon

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narrsospredràAmper

La squadra bianca

capitanata da Emma e la blu

da Elisa. Sotto,i giudici Bertè, Renga e Ferilli

con Maria De Filippi

Page 43: La Gazzetta dello Sport (04-03-2015)

43VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Vincenzo Tiri, pasticciere di Potenza, miglior panettone del 2014 per Gazza Golosa, è un eccellente interprete anche della colomba. A destra Iginio Massari, punto di riferimento per la pasticceria classica, e una fase della lavorazione delle colombe

La colomba pasqualevola in tutta Italia1Dal maestro bresciano Massari al sorprendente Tiri di Potenza: guida ai grandi lievitati

Annalisa Cavaleri

U na leggenda narra che reAlboino, dopo aver con-quistato la città di Pavia,

ordinò che il giorno di Pasquagli venissero consegnati oro, oggetti preziosi e dodici ragaz-ze sedicenni. Tra i doni, quellodel vecchio cuoco di corte, checreò per il sovrano un dolcesoffice e profumato, a forma dicolomba. Estasiato dalla bontàil re esclamò: «Da oggi bisognaportare rispetto alle colom-be!». Davanti a lui iniziarono asfilare le giovani che dovevanoessere il suo premio. «Come vichiamate?» chiese il re. «Co-lomba» risposero all’unisono leragazze. E così il sovrano, pernon rimangiarsi la parola, le la-sciò libere. Ecco perché la co-lomba è simbolo di pace.

LA SCUOLA BRESCIANA In ter-mini di vendite un dato di fat-to: con il panettone non c’ècompetizione, il dolce natali-zio vince a mani basse, sarà an-che per il vecchio detto «Pa-squa con chi vuoi» che non fasentire l’obbligo del regalo.Una tendenza da invertire per-ché, come dice il Maestro pa-

sticciere Iginio Massari:«Chi non mangia la colomba aPasqua non sa le vette di piace-re che solo questo dolce può re-galare». La sua è leggera, soffi-ce, delicatamente profumataalla vaniglia e scorze di aran-cia. Piccola regola ingegneristi-ca per chi non resiste a staccarele mandorle dalla glassa: ce nedeve essere almeno una a testa,quindi minimo 10 ben distribu-ite. Poco distante, in Francia-corta, degna di nota la colom-ba di Giovanni Cavalleri,dal deciso profumo di mieled’acacia, e quella di Nerio Be-ghi della pasticceria Sirani diBagnolo Mella: arricchita confragoline di bosco, sembra unpan brioche e diventa un anti-pasto originale se abbinata adacciughe salate, prosciutto cru-do e crema al gorgonzola. ARoma c’è Attilio Servi, che hastudiato alla scuola lombardadi Achille Zoia, e fa lievitati(ottime colombe) di stile nonsolo classico.

I MAESTRI AMBROSIANI AMilano e dintorni, tra i must,c’è la colomba della storica pa-sticceria Besuschio di Abbia-tegrasso, quella del bistrot me-tropolitano Pavè, e quella diJean Marc Vezzoli, pastic-ciere parigino-brianzolo delpanificio Fratelli Longoni diCarate Brianza. Per gli amantidel cioccolato il punto di riferi-mento non può che essere ilcampione del mondo di ciocco-lateria Davide Comaschi dellaPasticceria Martesana,che ha farcito la sua tradiziona-

le con crema di cioccolatoaromatizzata all’arancia.Consistenza setosa e sen-suale come solo il cioccolatopuò essere. Visto che la leg-genda nasce a Pavia, non sipuò dimenticare la pasticce-ria più antica della città, Vi-goni, celebre per la tortaParadiso.

IL SUD ALLA RISCOSSA Lacolomba riserva grandi sor-prese quando si arricchiscedei profumi mediterranei:Sal De Riso, pasticciere diTramonti, in Costiera Amal-fitana, quest’anno ha inven-tato la Primavera con candi-ti artigianali di pesca giallae fragoline, ripiena con cre-ma alla zagara. Ingredientidi altissima qualità per il sa-lernitano Alfonso Pepe,altro maestro dei lievitati, eper Vincenzo Tiri, pastic-ciere di Acerenza, in provin-cia di Potenza, fresco vinci-tore del concorso «MigliorPanettone Artigianale» diGazza Golosa: impasto benalveolato e dal colore caldodei tuorli d’uovo.

LA PIÙ CREATIVA Per chicerca una Pasqua originaleinfine c’è la colomba di An-tonio De Tommaso delDolce Forno di Torre SantaSusanna (Brindisi) che se-gue la tendenza del salatoche si fa dolce e sostituiscealle scorze di arancia le oli-ve nere denocciolate mace-rate nello zucchero.

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MOSCATO DI MONGIOIADOLCE MA NON TROPPO

C on la Colomba e i dolci pasqualiin genere scegliete un vino dolce.La leggerezza, l’eleganza e i

profumi del Moscato in particolare. Noi vi cogliamo un vino che vi conquisterà: «La Moscata» di Mongioia, l’azienda della famiglia Bianco che a Santo Stefano Belbo ha deciso di dedicare il 100 per cento dei propri sforzi a un unico vitigno: il Moscato!

Grazie a vigneti che hanno anche 170 anni e un’eta media di 60 anni, i Bianco riescono a offrire vini che hanno una spettacolare mineralità. La Moscata, con il suo colore brillante, ha profumi di fiori bianchi, di pesca bianca, ma anche una piacevole nota agrumata e un finale sapido. Ha solo 5 gradi alcolici e servito ben fresco vi sorprenderà perché il residuo zuccherino è molto calibrato.

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SI ABBINA ALLA GRANDE CONCOLOMBA

PASQUALE

DEGUSTARE ASCOLTANDOADELE

«SOMEONE LIKE YOU»

IL VOTO

89/100RAPPORTO QUALITÀ PREZZO

BUONO�����

� Le uova sono tante, milioni di milioni.... Quello de La Molina vuol dire arte e qualità. L’azienda toscana di Elisabetta Cafissi e del creativo Riccardo Fattori ha realizzato le sue uova (tutte con sorpresa) con un fondente al 64% che è un blend del Sud America creato apposta e un bianco con cacao caramellato. Ci sono quelle sottovetro (fondente e bianco) e le classiche in quattro versioni con una confezione artistica.

Francesco Velluzzi� www.lamolina.it

IL CIOCCOLATO

L’uovo è sottovetrofondente al 64%

UOVA DICIOCCOLATO LA

MOLINA DA 20 A60 EURO. DARINASCENTE

Uno dei miei dolci simbolo è la co-lomba al limoncello: per ogni chi-lo utilizzo canditi e succo derivati

da 750 grammi di sfusato fresco. Lacrema, iniettata dopo la cottura, è alunga conservazione a base alcolicafatta con panna, cioccolato bianco e li-moncello. Nella mia colomba c’è anchela tracciabilità del limone: in praticadal candito si può risalire al limonetoda cui proviene! Se a casa avete lo sfu-sato usatelo per preparare una cremaal limone. Ci vogliono 100 grammi dituorlo d’uovo, 100 di zucchero, 100 disucco di limone mescolati e cotti a 80° abagnomaria. Dopo si aggiungono 100grammi di burro freddo a pezzetti e siemulsiona con il minipimer. Avrete unacrema al limone molto forte che potre-te usare per aromatizzare le creme pa-sticcere.

Il consiglio

SOSTIENE LO CHEFdi SALVATOREDE RISO

IL LIMONE DI AMALFITESORO DEI MIEI DOLCI

Salvatore (Sal) De Riso, 48 anni, della omonima pasticceria di Tramonti (Sa), è un innovatore legato al territorio. Ha puntato su tipicità come limoncello e burro di bufala per cambiare stile ai grandi lievitati del Nord, panettone e colomba.

I l fico bianco del Cilento, la nocciola diGiffoni, la ricotta di Tramonti. Sonosempre stato convinto che il

pasticciere deve utilizzare i prodotti del territorio. Fin dalla mia prima creazione del 1988: il profitterol al limone. Forse per questo sono così legato al limone del mio territorio, lo Sfusato di Amalfi. Prodotto su terrazze che partono dal livello del mare e arrivano a 400 metri, raccoglie la salinità e la esprime con un sapore straordinario. Ogni anno, a marzo, la Costiera Agrumi ci porta 160 quintali di Sfusato. Con una macchina li sbucciamo tutti. La buccia - 120-140 grammi per chilo – viene messa a bollire. La prima acqua, ricca di oli essenziali, con l’aggiunta di zucchero e glucosio diventa bagna per le torte. Dopo la seconda bollitura prepariamo i canditi mentre una parte delle bucce servono per il limoncello. Il succo invece viene surgelato e usato tutto l’anno per le mie creme al limone. Il resto si butta ma tra poco non sarà più così perché sta per partire un progetto di riutilizzo di questi scarti per la produzione di biogas. Perché lo sfusato è davvero un tesoro.

EF

LA MOSCATA, Moscato d’Asti Docg, MONGIOA, Santo Stefano Belbo (Cuneo). UVE: Moscato 100%. PREZZO: circa 12 euro

SORSEGGIANDOdi LUCAGARDINI

GAZZA GOLOSA 1Uno non può pensare bene, amare bene, dormire bene, se non ha mangiato bene.Virginia Woolf (scrittrice e attivista inglese, 1882-1941)

Pagina a cura diPier Bergonzi

e Daniele Miccione

Page 44: La Gazzetta dello Sport (04-03-2015)

44 VENERDÌ 3 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Ilconcorsosaràvalidodal31/03/2015al26/05/2015,montepremi€3.789,60

+Iva.Regolamentocompletosuwww.inter.it/milionidinomi