IL TIRO A VOLO 234

10

description

Il Magazine della Federazione Italiana Tiro a Volo

Transcript of IL TIRO A VOLO 234

Page 1: IL TIRO A VOLO  234
Page 2: IL TIRO A VOLO  234
Page 3: IL TIRO A VOLO  234

No, non è di geopolitica che stiamo parlando, eppure mai come in questi ultimi giorni, quantomeno a livello tiravolistico, Europa e Mediterraneo sono stati con-cetti così saldamente fusi. E questo grazie ai successi dei tiratori italiani. Ai Giochi del Mediterraneo Jessica Rossi è andata a conquistare una vittoria strepitosa rendendosi autrice di un rocambolesco stravolgimen-to di equilibri tra la fase di selezione e quella finale del-la gara di Mersin. L’oro di Giovanni Pellielo e l’argento di Massimo Fabbrizi hanno poi condito con il sapore del trionfo la spedizione azzurra di Trap ai Giochi dei tre cerchi. Ma è di anche di Europa che ci occupiamo,

abbiamo detto, e nello specifico si tratta del Campio-nato Europeo di Compak Sporting in programma fino a domenica 23 giugno sulle pedane di Rio Salso. All’im-pianto marchigiano sono maturati risultati importanti per gli specialisti italiani e in questo numero li analiz-ziamo, con dovizia di immagini e di interventi filmati. L’Europeo in programma a S. Martino di Rio Salso ha rappresentato anche una ghiotta occasione per indur-re il Presidente della Fitasc Jean Francois Palinkas ad esporci in esclusiva le sue idee sul tiro a volo che verrà. Dunque, buona lettura e buona visione!

La Redazione

ED

ITO

RIA

LE

Europa e Mediterraneo

3

Numero 23426 g iugno 2013

DirettoreLuciano Rossi

Direttore ResponsabileLuigi Agnelli

Direzione e RedazioneFederazione Italiana Tiro a VoloViale Tiziano 7400196 RomaTel. 06 45235200Fax 06 [email protected]

CoordinatoreRedazionaleMassimiliano [email protected]

Grafica& MultimediaAndrea Tei

Tutti i diritti riservatiVietata la riproduzione anche parziale se non autorizzata.

Aut. del Tribunale di Roma n.111 del 17 marzo 1994

Munizioni Baschieri & PellagriBornaghiCleverChedditeFiocchi MunizioniNobel Sport ItaliaRC Eximport

ArmiPietro BerettaPerazzi Armi

MacchineFab

ElicheRodenghiTiro a Volo Lazio

AbbigliamentoCastellani

PiattelliEurotargetLaporteMattarell i

Gestione GareHard SoftElettronica Progetti

Raccolta dei materiali Società Cooperativa E.COPiombifera BrescianaPuli Pull

SPONSOR FEDERALI

In copertina

Le stelle del firmamento europeo del Compak Sporting: tra i Seniores il titolo continentale è andato all’inarrivabile George Digweed. Il fuoriclasse britannico ha preceduto il connazionale Richard Faulds e l’azzurro Marco Battisti.

234

pag 4

IL BRONZODORATODI BATTISTI

pag 6

PALINKAS:IL TIRO?è BELLEZZZAE PIACERE!

pag 8

AMERICANDREAM

pag 9

FIRMATO:SERGIOFORLANO

Page 4: IL TIRO A VOLO  234

non sbagliare mai: quello è davvero un altro paio di maniche. A George Digweed il monumentale 198/200 (con due errori seminati nelle prime fasi della gara che sono apparsi una concessione al rischio di narcotizzare subito la gara di Rio Salso) è risultato sufficiente per assicurarsi l’ennesimo alloro europeo senza ulteriori formalità, ma in questa suggestiva sfida continentale in terra marchigiana c’è stata invece lotta serrata per gli altri gradini del podio perché a 197 sono approdati, oltre a Richard Faulds e a Marco Battisti, anche Giuseppe Calò e lo spagnolo Cristobal Jimenez Martinez. La serie di spareggio ha escluso dalla corsa alle medaglie Calò (20/25) e Jimenez Martinez (22/25), ma non ha risolto il problema perché sia Faulds che Battisti si sono attestati a quota 24. Soltanto l’ulteriore sessione di spareggio ha decretato il secondo posto del britannico

All’Europeo di Compak Sporting il pesarese è trionfalmente terzo alle spalle delle due star britanniche George Digweed e Richard Faulds e guida il team alla conquista dell’argento. Mattia Cecchetti svetta autorevolmente tra gli under 20 ma è strepitosa anche la prova di Martina Maruzzo che artiglia l’argento individuale e cattura il titolo a squadre in collaborazione con Carla Flammini e Katia Vaghi

Il bronzo doratodi Battisti

CO

MPA

K S

PO

RT

INg

COMPAK SPORTINg

4

È bronzo, ma è d’oro. Se la logica sembra latitare, è il cuore a decrittare l’arcano. Marco Battisti esce infatti dall’Europeo di Compak Sporting di S. Martino di Rio Salso con la medaglia di bronzo, ma quel terzo posto vale letteralmente oro se si considera che il pesarese (alla sua prima uscita internazionale ufficiale da Senior) ha tenuto testa senza alcun timore reverenziale a due autentiche leggende del tiravolismo mondiale: George Digweed e Richard Faulds. Il podio risultato dalla sfida individuale dei Seniores dell’Europeo 2013 (quello, appunto, con Digweed al vertice davanti a Faulds e Battisti) è di quelli che, come suol dirsi, si immaginano già ben prima della gara, quando ci si abbandona a fare previsioni con gli strumenti della statistica. Ma andare a catturare la medaglia di bronzo, come ha fatto Marco, in una gara in cui i giganti sembrano davvero

Intervista aMATTIA

CECCHETTI

Interviste aOLIVIERO PACASSONI

e SARO AVVEDUTO

GalleriaFOTORAFICA

234

Le star dell’Europeo 2013 di Compak Sporting: a Rio Salso tra i Seniores lo specialista

britannico George Digweed ha vinto il titolo precedendo l’eclettico connazionale

Richard Faulds e Marco Battisti

Page 5: IL TIRO A VOLO  234

Il br

onzo

dor

ato

di B

attis

tiC

OM

PAK

SPO

RT

INg

5

per 23 a 22 ed ha assegnato all’azzurro quel bronzo dai vivacissimi riflessi d’oro. Marco Battisti ha anche trainato alla conquista dell’argento il team del coach Veniero Spada: grazie al 194 di Daniele Valeri e al 190 di Stefano Lombardi l’Italia dei Seniores del Compak si è infatti assicurata il secondo posto (581/600) alle spalle della Francia (583) e davanti al Portogallo (579). Dall’Europeo di Rio Salso (diretto con precisione e accuratezza dal Coordinatore Bruno Nobilini e dalle sue giubbe rosse) l’Italia del coach Veniero Spada esce tuttavia ripetutamente titolata. Si veste d’azzurro infatti anche il titolo individuale degli Juniores grazie ad un Mattia Cecchetti che è stato sapiente amministratore delle proprie forze e del proprio talento malgrado un passaggio difficoltoso nel secondo dei quattro giorni di gara. Con 191/200 il perugino ha sbaragliato tutta la concorrenza conquistando il titolo davanti al danese Jakob Iversen che ha totalizzato 190 centri come il suo connazionale Christian Pedersen ed ha poi prevalso

234

Mattia Cecchetti è campione europeo degli under 20 davanti ai danesi Iversen e Pedersen

Le azzurre Martina Maruzzo, Katia Vaghi e Carla Flammini hanno vinto il titolo europeo a squadre precedendo ampiamente Spagna e Francia

in shoot-off per 18 a 15. Con un team così compatto come quello della Danimarca non c’è stato niente da fare per il titolo a squadre: sono stati i giovani in divisa bianco-rossa ad artigliare l’alloro a squadre con un brillante 565/600 che ha inflitto quattro lunghezze di distacco agli azzurri Mattia Cecchetti, Pietro Piccari Ricci e Andrea Menga. Terzi i giovani dell’Austria con 542 centri. Quasi en-plein invece in ambito femminile. Sulle pedane del club del Presidente Oliviero Pacassoni Martina Maruzzo sfiora l’impresa nella gara individuale ed è seconda (191/200) soltanto perché a Rio Salso la britannica Cheryl Hall (194) ha messo in campo tutto il suo talento e tutta la sua esperienza. La medaglia di bronzo va alla francese Celine Rodde, autrice di 189 centri. Ma l’Italia in rosa è d’oro a livello collettivo: Martina Maruzzo guida infatti alla conquista dell’alloro continentale il team selezionato da Veniero Spada che comprende anche Katia Vaghi (186) e Carla Flammini (179). Con 556/600 le azzurre svettano largamente davanti al 542 della Spagna e al 538 della Francia. I Veterani azzurri conquistano un prestigioso bronzo a squadre: con 547/600 Giovanni Zamboni, Alvaro Leardini e Carlo Duranti sono terzi alle spalle della Francia (559) e della gran Bretagna (549). Niente da fare a livello individuale nel confronto dominato dal britannico Stephen grant con un bel 189/200 che ha regolato di misura i francesi Alain Marcheron e Jean Francois Loyen (primo degli italiani è stato Ivano Bettini, autore di 187 centri). Tra i Superveterani ha vinto l’inglese John Bidwell (187/200), ma Enzo gibellini ha sfidato in shoot-off lo svizzero Alain Reyna per l’argento dopo che entrambi avevano concluso a quota 186. L’elvetico ha prevalso per 20 a 19 attribuendo una pur prestigiosa medaglia di bronzo all’italiano. Prestigioso argento a livello collettivo per la squadra composta da Enzo Gibellini, Eugenio Bruscolini e Ottorino Rovetta: con 535/600 il terzetto italiano ha concluso davanti alla Francia (531) ed è stato superato soltanto dal team della gran Bretagna (540).

Page 6: IL TIRO A VOLO  234

6

234

Palin

kas:

il T

iro?

è b

elle

zza

e pi

acer

e!PA

RO

LA

DI

PR

ESI

DEN

TE Presidente Palinkas, lei segue le maggiori competizioni

internazionali nella sua veste istituzionale, ma non disdegna davvero di interpretare anche il ruolo di tiratore. È una scelta precisa per poter essere più vicini ai tiratori e per avere una comprensione migliore e più diretta del mondo del tiro?Io chiedo a tutti coloro che vengono eletti nei ranghi della Fitasc di essere prima di tutto dei tiratori. Se vuoi comprendere i tiratori devi quantomeno continuare ad essere un tiratore anche nel ruolo di dirigente. Per questo continuo a sollecitare tutti i membri della mia Federazione a fare attività. Anche se non sparano bene: questo non conta. Conta però che imbraccino abitualmente un fucile! Per quanto mi riguarda, non sono divenuto Presidente per le onorificenze e per gli aspetti formali e non intendo essere un Presidente ornamentale: non mi interessa questo aspetto del mio ruolo. Ho lavorato e lavoro duramente ogni anno per preparare il calendario stagionale e mi interessa controllare ogni aspetto delle gare e rendermi conto di quello che funziona e, semmai, di quello che non

Palinkas: il Tiro? è bellezza e piacere!

PAROLA DI PRESIDENTE

Jean Francois Palinkas, il massimo dirigente della Federation Internationale de Tir aux Armes Sportives de Chasse, intervistato in esclusoi va dalla nostra testatain occasione dell’Europeo di Compak Sporting parla del tiro del presentee del futuro, di grandi sogni e di grandi trasformazioni

funziona come vorrei. D’altronde ho un mio specifico concetto del mondo del tiro. Non si tratta di una famiglia del tiro. O meglio: sì, si tratta di una famiglia, ma più che di una famiglia del tiro, mi piace considerarla una famiglia con il fucile. Credo che sia chiaro che si tratta di un concetto più esteso. Potremmo dire: una famiglia molto allargata.

Il cosiddetto tiro a volo amatoriale – quello delle discipline non olimpiche – nell’immaginario collettivo e nella realtà dei fatti, quantomeno per alcune delle discipline regolate dalla Fitasc, evoca subito grandi numeri di partecipazione. Come si pone oggi la Fitasc nei confronti di queste grandi kermesse tiravolistiche? Senza dubbio sono moltissimi i tiratori coinvolti nelle principali competizioni organizzate sotto l’egida della Fitasc: per fare un esempio il Campionato del Mondo di Sporting richiama ormai stabilmente tra i novecento e i milletrecento tiratori. Queste cifre presuppongono un’organizzazione accurata per tutto quello che riguarda i servizi offerti. Perché naturalmente non parliamo soltanto di coloro che partecipano alla gara. Basta considerare che nel luogo in cui, in una settimana, gareggiano più di mille persone, in quello stesso luogo graviteranno più o meno altre millecinquecento o anche duemila persone dell’entourage di coloro che appunto partecipano alla gara. Il lavoro della Fitasc consiste nel controllare il lavoro compiuto dai club che ospitano le competizioni e nel supportare le Federazioni nazionali dei Paesi che organizzano le gare stesse.

Presidente Palinkas, su alcune situazioni recentemente si è espresso in modo piuttosto drastico. A proposito dell’Elica, ad esempio...Abbiamo lavorato per anni sui possibili correttivi ai regolamenti dell’Elica, abbiamo progettato di promuovere ed espandere questa disciplina, abbiamo immaginato nuovi metodi di organizzazione, ma, malgrado tutto questo, oggi dobbiamo constatare che quella disciplina è morta. Esiste un ristrettissimo circuito di tiratori che pratica quella disciplina quasi a livello professionistico, ma niente di più.

E quale soluzione si prospetta per risollevare le sorti dell’Elica?Abbiamo molte buone idee per ricostruire totalmente l’ambito dell’Elica: per farlo rifiorire e prosperare. Ma abbiamo bisogno di almeno dieci anni per compiere questa opera in quel comparto. Mi rendo conto che si tratta di un periodo di tempo che appare molto lungo, ma d’altronde

di Massimiliano Naldoni

Page 7: IL TIRO A VOLO  234

7

234

Palin

kas:

il T

iro?

è b

elle

zza

e pi

acer

e!PA

RO

LA

DI

PR

ESI

DEN

TE

occorre ricordare che qualcosa del genere è già accaduto con il Compak Sporting. Ho creato il Compak Sporting nel 1988. Oggi il Compak è diffuso in tutto il mondo, ma frattanto sono passati più o meno venticinque anni! Nei quali le Federazioni nazionali da un lato, i tiratori da un altro, le aziende da un altro ancora hanno finalmente compreso le grandi potenzialità del Compak. Abbiamo bisogno di un decennio per trasformare l’Elica in una fantastica disciplina del tiro. Lo ribadisco: l’Elica può e deve essere una disciplina fantastica. Il bersaglio proposto da questa specialità è straordinariamente attraente. Ma in questi anni queste qualità dell’Elica sono state neutralizzate da regolamenti inadatti. Il regolamento attuale non dà alcuna possibilità a questa disciplina di svilupparsi. Uno sport non è realmente tale se parliamo di trenta appassionati in Italia, sedici in Spagna, quindici in Portogallo e niente più! In aggiunta, dobbiamo constatare che da quarant’anni all’Elica non si è avvicinata una sola nuova nazione del mondo. Ne consegue che dobbiamo prendere decisioni coraggiose e cambiare tutto. Ma, attenzione: c’è un problema analogo che investe la Fossa Universale. Perché allo stato attuale questa disciplina vive un momento di profonda crisi: il gruppo storico dei praticanti si è ridotto fortemente, gli specialisti non sparano più come prima, non vanno in giro per l’Europa e per il mondo a competere. Ma il mondo della Fossa Universale ha un connotato conservatore e sembra non riuscire ad elaborare una via di uscita da questo stato di cose all’insegna del rinnovamento. Per questo, proprio nei giorni dell’Europeo di Compak di Rio Salso, ho chiesto al Presidente della Fitav Luciano Rossi di creare un gruppo di lavoro per elaborare uno spirito nuovo per la Fossa Universale: nuove idee per attrarre nuovi praticanti.

Che cosa c’è nel libro dei sogni di Jean Francois Palinkas per il futuro a medio e lungo termine del tiro?Ho ancora molti sogni da realizzare per il tiro. Ma il criterio di base che tutti noi non dovremo comunque mai perdere di vista in queste operazioni di rinnovamento per il futuro è il seguente: dobbiamo investire principalmente nel piacere del tiro, poiché per il praticante il tiro è, prima di tutto, un piacere. E se abbiamo perso praticanti per strada, se adesso ci troviamo a constatare che sia l’Elica che la Fossa Universale hanno perso il loro appeal, questo è perché abbiamo smarrito per strada proprio coloro che sparavano per il puro piacere del tiro. Ci chiediamo perché è accaduto? Principalmente perché gli impianti non hanno saputo fornire al tiratore tutte le comodità e i servizi necessari. Su questo possiamo interrogarci, ma d’ora in poi dobbiamo essenzialmente trovare delle risposte.

Nel 2014 la Fitav tornerà a gestire lo Sporting: questo presuppone una significativa trasformazione, a livello nazionale e internazionale, dello scenario organizzativo relativo al tiro a volo. Questa situazione potrà anche fornire energia nuova e rinnovate idee al mondo del tiro?Diciamo che questo presuppone in certo qual modo una rivoluzione anche all’interno della Fitav. Posso portare un esempio a proposito di una situazione che conosco molto bene: quella della Francia. In Francia esiste una

Federazione che si occupa delle discipline olimpiche di competenza dell’Issf e un’altra che si occupa delle discipline di competenza della Fitasc. Non è un segreto che la prima ha qualche centinaio di affiliati e la seconda più di quarantamila. Ne consegue che il modus operandi delle due Federazioni è totalmente differente. Ora, dal momento che in Italia c’è una sola Federazione per tutte le discipline, è certo che all’interno di quella dovranno costituirsi parti differenti in grado di operare appunto in ambiti che sono diversi per numeri, spirito generale e mentalità. Ma, all’indomani della ratifica di questa situazione in Italia da parte dell’Assemblea generale della Fitasc, credo fermamente che Luciano avrà la capacità di comprendere immediatamente la nuova situazione per costruire questo nuovo duplice ruolo della sua Federazione. Perché è una questione di mentalità. C’è lo spirito di squadra delle discipline olimpiche e il forte spirito individualistico delle discipline amatoriali. Posso fare un esempio illuminante per questo fenomeno. Qualche tempo fa alcuni tiratori hanno avuto grossi problemi con le autorità doganali italiane per il trasporto delle loro armi. Ho scritto a Luciano in proposito e Luciano ha giustamente risposto di indicare quando i diversi gruppi sarebbero arrivati nei diversi aeroporti. Ma io, a quel punto, ho obiettato che non si trattava di gruppi, bensì di centinaia di singoli tiratori che sarebbero sbarcati singolarmente con le loro armi. L’esempio è emblematico: nelle discipline amatoriali non possiamo parlare di vere e proprie squadre, ma di centinaia e centinaia di singoli praticanti che vanno poi a comporre dei gruppi e delle squadre. Sembra una distinzione simbolica, ma invece investe proprio la mentalità di fondo delle singole discipline del tiro. C’è poi l’aspetto eminentemente organizzativo. Il Compak Sporting si pratica in strutture permanenti, mentre le competizioni di Sporting dovranno essere programmate in strutture temporanee. Lo Sporting, nella mia visione, è la Formula Uno del tiro a volo amatoriale: per questo, impossibile negarlo, esistono oggettive ed evidenti difficoltà nell’organizzazione delle competizioni. Occorre designare per tempo l’area dell’impianto, lavorare accuratamente per i permessi, creare l’impianto nel pieno rispetto della tutela ambientale. Tutto questo è indubbiamente faticoso. Ma in compenso ci ripaga con la bellezza!

Page 8: IL TIRO A VOLO  234

DO

wN

TH

E L

INE

8

234

DOwN THE LINEA

mer

ican

dre

am

Non richiama ancora grandi numeri, il Down The Line, tuttavia piace e diverte. è questo il giudizio complessivo che Fabrizio Evangelisti, Coordinatore nazionale disciplina anglo-americana, fornisce alla luce del responso del Gran Premio di Vetralla di domenica 23 giugno. La sfida viterbese a visto in evidenza Saverio Cuciti: il Terza categoria ha totalizzato il punteggio più alto della gara (un sontuoso 282/300) e si è aggiudicato il trofeo Beretta. Giampaolo Micheletti (universalista di rango che si dedica da tempo con profitto e assiduità anche alla disciplina anglosassone) ha svettato tra i Prima categoria con 280 punti davanti ad un combattivo Simone gissi (278). Claudo Sciurpa è stato ottmo terzo con 267. giovanni Onoratiha vinto in Seconda categoria con

American DreamA Vetralla il Gran Premio di Down The Line vede in

luce il brillante Terza categoria Saverio CucitiGalleria

FOTORAFICA

267 precedendo di misura Alessandro Dell’Acqua. Il terzo posto è stato appannaggio di Pierpaolo Giglioni (260). Senza difficoltà la vittoria di Saverio Cuciti in Terza categoria davanti al bel 252 di Umberto Cresti e al 236 di Stefano Terrosi. Con 275 punti Emanuele Romolini ha vinto nella gara riservata al Settore giovanile davanti a giacomo Luongo (273) e Stefano Baldanzi (217). Roberta Pelosi (252) ha svettato tra le Ladies precedendo Michelle Rebib. Fabrizio Evangelisti ha svettato tra i Veterani con 265 punti davanti ai 259 di Massimo De Ranieri e Bruno Bracalini. Nello shoot-off successivo De Ranieri ha conquistato l’argento per 15 a 12. Vittoria di Giuliano Fabbri tra i master con 276 centri davanti a Salvatore Capasso e Maurizio Di Nitto.

Fabrizio Evangelisti consegna la Coppa Beretta a Saverio Cuciti

Page 9: IL TIRO A VOLO  234

234

9

SKEET

SKEET

Firm

ato,

Ser

gio

Forl

anoè un nome illustre a sottoscrivere il successo al Gran

Premio Fitav di Skeet con formula Fitav alla Società Bottaccia: quello di Sergio Forlano. L’ex azzurro ha totalizzato 97 centri su 100 e in Eccellenza ha vinto alla grande davanti a giovanni Di Bari (93) e Marco Calafiore (92). In Prima categoria le pedane del club di Celso giardini hanno visto svettare Stefano Sebastiani che ha totalizzato 95 centri ed ha regolato Augusto Rezza (93) e Piero Mecarelli (90 centri e un secco 3 a 1 in shoot-off su gianni Testarella). Cristian Ciccotti ha vinto in Seconda categoria: con 93 centri Ciccotti ha preceduto Marco Duca (92) e gino Mollica (90 e un vittorioso spareggio su Walter guadagno). Con 92 centri Valerio Palmucci ha vinto in Terza categoria

Firmato, Sergio ForlanoL’ex nazionale romano vince in Eccellenza il gran Premio di Skeet con formula Fitav

sulle pedane di Bottaccia; nella parallela sfida di Laterina svetta Stefano Battaglia

GalleriaFOTORAFICA

davanti a Egidio Baldoni (84) e Antonio giannini (82 + 2 ai danni di Ennio Salzillo). Alfredo Petroni (88) si è imposto tra i Veterani su Luigi Ronco (84) e Carmine Pascale (82). giancarlo Perfetti ha vinto tra i Master intercettando 83 piattelli come Enzo Rossetti e poi superando l’ex azzurro per 2 a 1. Terzo è stato Alvaro Cempella (76). Nella parallela sfida di Laterina Stefano Battaglia (94) ha vinto in Eccellenza. Con Silvio Occhiucci primo dei Prima con 95 centri, è stato Roberto Bianchi (91) a svettare in Seconda. Con 86 centri Massimo Mattioli si è imposto in Terza. Silvano Piazzoli (88) e Roberto Lepri (81) sono stati rispettivamente i leader delle classifiche dei Veterani e dei Master.

Il podio dell’Eccellenza con Sergio Forlano al vertice davanti a Giovanni Di Bari e Marco Calafiore

Page 10: IL TIRO A VOLO  234