TIRO A VOLO

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Il MAGAZINE della FITAV

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SOMMARIO

Il T IRO A VOLO 1

2 L’EDITORIALE DI LUCIANO ROSSI

4 SI SCRIVE SKEET, SI LEGGE TOSCANA

16 RIEPILOGANDO IN TRICOLORE

30 VENETO: TUTTI PAZZI PER IL DOUBLE TRAP

36 QUI LOMBARDIA

38 QUI SICILIA

40 ATTI UFFICIALI

In copertina

Oro e argento di Natale. Sono naturalmente Jessica Rossi, con il suo oro olimpico di Londra, e Massimo Fabbrizi, con l’altrettanto prestigioso ruolo di runner-up ai Giochi della scorsa estate, a rappresentare la decorazione più preziosa dell’ideale albero di Natale del 2012 della Federazione Italiana Tiro a Volo

Numero 225dicembre 2012

DirettoreLuciano Rossi

Direttore ResponsabileLuigi Agnelli

Coordinatore RedazionaleMassimiliano [email protected]

Direzione e RedazioneFederazione Italiana Tiro a VoloViale Tiziano 7400196 RomaTel. 06 45235200Fax 06 [email protected]

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Aut. del Tribunale di Roma n.111 del 17 marzo 1994

Munizioni Baschieri & PellagriChedditeFiocchi MunizioniNobel Sport Italia

ArmiPietro BerettaPerazzi ArmiRizzini

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ElicheRodenghiTiro a Volo Lazio

AbbigliamentoCastellani

PiattelliEurotargetLaporteMattarelli

Gestione GareHard SoftElettronica Progetti

Raccolta dei materiali Società Cooperativa E.COPiombifera BrescianaPuli Pull

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EDITORIALE

Non siamo decisamente a metà di quel percorso ideale che ho indicato nel titolo, obietterà qualcuno, dal momento che ancora si odono i festosi clamori dell’edizione olimpica britannica. Ma non è infatti la scansione cronologica di quell’intervallo olimpico di cui intendo occuparmi in questo intervento, quanto piuttosto del significato che riveste, nell’ottica della politica federale, ogni intervallo che intercorre tra un’edizione olimpica e un’altra. Tra pochi giorni, rispetto al momento in cui scrivo e a quello in cui mi starete leggendo, celebreremo infatti l’Assemblea ordinaria che eleggerà il Consiglio Federale che condurrà la Federazione Italiana Tiro a Volo fino alle prime Olimpiadi brasiliane della storia. E per ogni dirigente, in certo modo, l’Olimpiade è adesso. La gara delle gare, rivestendo quel ruolo, diviene quella che si disputa nel momento in cui si traggono i bilanci di un quadriennio di lavoro e in cui si pianifica il lavoro per il quadriennio successivo. Con la prossima Assemblea concludiamo un quadriennio agonisticamente sancito per noi, uomini e donne del tiro a volo, dal trionfale responso di Londra 2012, ma caratterizzato, a livello generale, da una globale crisi economica dalle proporzioni mai sperimentate in precedenza, se non nei momenti più tetri della storia dell’umanità. La crisi in questione, per dirla con una locuzione pugilistica, ha colpito tutto lo sport al bersaglio grosso ed è impossibile negare che l’Italia e gli italiani sono davvero meno ricchi oggi di quanto non lo fossero quando abbiamo inaugurato quel quadriennio che si avvia adesso alla conclusione. Tutti abbiamo minori risorse da destinare alle attività preferite del tempo libero, tra le quali lo sport ha assunto negli anni un ruolo di sempre maggior peso. E la crisi, pur non risparmiando di fatto nessun ambito sociale, si è spesso sicuramente accanita contro quei ceti produttivi che rappresentano la base maggioritaria dei praticanti del nostro sport di pedana. Ma la rapida panoramica della situazione generale del nostro mondo che vado tracciando in queste righe non ha l’obbiettivo di ingenerare in tutti noi una sorta di giustificazione ideale alla constatazione della difficoltà di agire, di intraprendere nuove iniziative, di trasformare l’esistente. Anzi. Così dicendo, voglio proprio stimolare a formulare considerazioni di segno opposto. Se la situazione contingente dice segno negativo, noi vogliamo proprio credere, in antitesi, nel segno positivo. Ci permette di pensare in questi termini l’insieme di trasformazioni importanti che abbiamo saputo promuovere in questi anni. Non soltanto abbiamo infatti continuato a lavorare con grande impegno e con visione

TRA LONDRAE RIO DE JANEIRO

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EDITORIALE

lungimirante sul versante della definizione della eco-compatibilità del nostro sport (proponendo la difesa strenua di tutte le Società sportive attraverso il lavoro accurato e capillare del Collegio Tecnico-giuridico), ma abbiamo anche snellito le procedure connesse a tutto il nostro mondo, eliminando molti aspetti burocratici. E se i risultati sportivi sono sotto gli occhi di tutti (ed è segno pertanto che, nonostante la generale sobrietà di questi anni, tutto il necessario, in termini di qualità, è stato assicurato ai nostri atleti per condurre una corretta preparazione in vista degli appuntamenti più importanti), e se dunque non ha in realtà avuto effetti negativi sullo storico vincente ruolo consolidato dell’Italia del tiro a volo la presenza di ben 108 nazioni nelle discipline del tiro alle Olimpiadi di Londra, frattanto non abbiamo davvero trascurato altri aspetti primari della nostra pratica sportiva. Proprio pochi giorni fa ho inoltrato al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti una Interrogazione in cui, facendo riferimento alle enormi difficoltà relative al trasporto aereo di armi e di munizioni da parte di molti nostri Tesserati e alle tariffe spesso esose imposte per il trasporto dei medesimi attrezzi, ho sollevato l’attenzione del titolare di quel Dicastero sull’argomento, sollecitando una tempestiva presa di posizione per indurre le compagnie aeree quantomeno a livellare e uniformare il trattamento e a istituire agevolazioni per coloro che, spesso con grande frequenza, veicolano armi e munizioni per esclusivo uso sportivo. In parallelo, nelle idonee sedi parlamentari, mi sono adoperato anche per interventi importanti in aree contigue al nostro mondo, come ad esempio nel caso della battaglia per l’estensione della validità della licenza di caccia o per semplificare il rilascio dei certificati, facendomi sempre paladino nel respingere gli attacchi rivolti al mondo venatorio. E naturalmente c’è molto altro. Il boom quantitativo e qualitativo del Settore Giovanile; la crescente attenzione della Fitav al mondo del tiravolismo disabile in vista dell’ammissione delle discipline delle nostre specialità alle Paralimpiadi; la presenza sempre più significativa del tiro a volo presso le Forze Armate e, con una felice simmetria, delle Forze Armate nel nostro mondo agonistico; lo sviluppo nuovamente qualitativo e quantitativo delle discipline non olimpiche (non dimentichiamo che abbiamo letteralmente inventato il Compak Sporting e peraltro siamo allo studio di nuove specialità): tutte situazioni che dicono dunque di un lavoro quadriennale che ha saputo interessare il mondo del tiro a volo a trecentosessanta gradi. Ma occorre comunque un salto di qualità. Ed è questa la grande sfida a cui dobbiamo dedicarci nel quadriennio di Rio de Janeiro che andiamo appunto ad inaugurare ufficialmente con il rinnovo delle cariche istituzionali della Federazione. Salto di qualità significa nei fatti numeri più alti in termini di Tesseramento. Occorre dunque allargare la base dei Tesserati, perché ampliare l’utenza, oltre a portare un immediato effetto benefico alle Società sportive, al comparto produttivo e alla stessa Federazione, permette in realtà anche di promuovere fortemente la popolarità del nostro mondo. E poiché di rendere popolare il nostro sport e di celebrare le nostre vittorie abbiamo grande necessità, occorre che anche la comunicazione verso l’esterno sia intensificata e adeguata agli strumenti e alle modalità dei nostri giorni. Tutto questo presuppone anche una fiducia nel futuro che, pur consapevole delle grandi difficoltà, sappia tradursi in una sana energia costruttiva. E se adesso, per le nostre vittorie sportive, siamo da più parti legittimamente ammirati ed elogiati, con quella rinnovata energia potremmo davvero rappresentare un modello destinato ad ispirare quella ripresa e quello slancio di cui oggi necessita tutta la nostra amata Italia.

Il Presidente Luciano Rossi

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È stata una vittoria strepitosa quella conseguita dalla Toscana nel Campionato delle Regioni di Skeet. Del connotato agonistico della gara di Valle Aniene abbiamo già detto diffusamente nel numero precedente. Ma dietro ogni vittoria di rilievo, c’è il lavoro accurato di un intero gruppo. Ed è proprio intorno alle prerogative di quel gruppo che vuole andare ad indagare questo nostro approfondimento. Per comprendere qual è la magica alchimia che ha permesso al team toscano di assicurarsi per il secondo anno consecutivo la vittoria in un confronto tradizionalmente difficile come

il Campionato delle Regioni.Piero Corsini è il responsabile del team ed è a lui – peraltro assai noto nell’ambiente anche come stimato Ufficiale di Gara – che il Comitato regionale della Toscana ha affidato la regia del gruppo degli skeettisti. “Il lavoro è iniziato per tempo.” Dice Piero Corsini. “Abbiamo fatto numerose selezioni su di una rosa di tiratori certamente non foltissima, perché è noto che i tiratori di Skeet non sono moltissimi. Per le selezioni ho scelto di considerare i risultati dei Gran Premi e dei Campionati italiani e non ho mai indetto un vero e proprio

SI SCRIVE SKEET, SI LEGGE TOSCANASono stati gli specialisti d’Etruria a conquistare la vittoria al Campionato delle Regioni della disciplina del Pull e del Mark nella stagione appena conclusa dopo aver già vinto nel 2011: sentiamo dalla viva voce dei protagonisti come è maturata la strepitosa recente vittoria

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I l Delegato Regionale Fitav Mario Nencioni posa esultante con Bruno Rossetti, con il team della Toscana che ha vinto il Campionato delle Regioni e con lo staff che ha contribuito al successo degli etruschi dello Skeet

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I l responsabile del team Piero Corsini

raduno collegiale, perché ho sempre preferito che ciascuno dei ragazzi della squadra svolgesse il suo normale allenamento.” “In tutta sincerità, prosegue Piero Corsini, “prendendo in esame tutte le gare che avevo considerato, avevo preventivato il risultato di Valle Aniene. Io mi sento in dovere di ringraziare tutta la squadra per questa prova, ma in particolare ringrazio Maurizio Carrara che nella squadra è stato un leader come tiratore, ma anche come persona. Maurizio ha saputo tenere la squadra compatta, unita, serena. Che in questa difficile impresa Maurizio sia riuscito perfettamente, lo dimostra il fatto che siamo stati in testa per tutta la gara con una stratosferica sequenza di punteggi: appena dieci zeri per serie nelle prime tre frazioni, e addirittura soltanto otto zeri nella quarta. Molti dei nostri avversari, complimentandosi con noi, hanno riconosciuto che al Campionato delle Regioni di quest’anno abbiamo saputo comporre un risultato

eccezionale. E poi molti ci hanno confermato che non si attendevano una prova così significativa in una gara che, sulla carta, vedeva Umbria, Lazio e Sardegna tra le formazioni più favorite.” “Ho iniziato a sparare venticinque anni fa alla Fossa Olimpica,” precisa il coordinatore del team Piero Corsini, “ho fatto parte in molte occasioni della squadra di Trap che ha difeso i colori di Montecatini – Pieve a Nievole al Campionato delle Società, e non mi considero propriamente un tiratore di Skeet, ma frequento da sempre anche il mondo dello Skeet toscano. È per questo che, in seno al Comitato di Mario Nencioni, è maturata la volontà di attribuirmi questo incarico. Diversamente da quello che dicono di solito i tiratori che nel tempo assumono incarichi di selezionatori, io mi sono divertito moltissimo a fare il Commissario Tecnico di questa squadra: non avrei mai immaginato di provare le emozioni positive che ho provato seguendo questi

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ragazzi!” Investito ufficialmente del ruolo di Capitano è invece Maurizio Carrara che nella sfida di Valle Aniene ha anche assemblato il punteggio qualitativamente più robusto: 97/100. “Innanzitutto è stato un onore e una grande soddisfazione rappresentare la massima categoria nella squadra della Toscana. Ma è stato abbastanza facile entrare in sintonia con tutti i ragazzi perché eravamo già una squadra prima ancora di comporre ufficialmente questo gruppo per il Campionato delle Regioni. Occorreva dare fiducia a ciascuno di loro e riceverla: ovvero ottenere sul campo la loro considerazione di effettivo Capitano.” “Nella gara individuale,” precisa ancora Maurizio Carrara, “puoi chiuderti in te stesso e puntare ad ottimizzare la tua prestazione. In una gara a squadre, invece, quando appunto devi essere leader, sei costretto a dare

qualcosa di te agli altri. Può accadere in questo caso che ne risenta un po’ la tua prestazione individuale: anche se devo confessare, in base al risultato che ho fatto a Valle Aniene, che in questo caso non si è verificata neppure questa eventualità. Io ero convinto che la vittoria in questa gara dipendesse molto da noi: ovvero da come avremmo saputo gestire proprio il nostro rapporto con i nostri singoli punteggi serie per serie. Se qualcuno di noi ha sbagliato una serie, c’è sempre stato un altro che è andato a rimediare facendo la sua serie migliore. È proprio in questo modo, con questa grande armonia interna, che siamo riusciti a fare una gara con un ottimo punteggio. Da parte mia ho sbagliato tre singoli: tre piattelli che non si possono definire difficili. È esattamente la prova di quello che dicevo prima: ovvero che in una gara a squadre, pur facendo un bel punteggio a livello individuale e

Maurizio Carrara

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quindi contribuendo ad un bel punteggio collettivo, qualche piccola imprecisione viene sempre fuori. È un modo completamente diverso di gareggiare. Quando faccio una gara come un Gran Premio, ad esempio, per abitudine non guardo mai i piattelli dei tiratori che mi precedono o che mi seguono in batteria. Attendo il mio turno, entro in pedana ed eseguo i miei lanci e poi me ne torno in disparte ad attendere il mio turno successivo. Nel caso della gara a squadra è tutto diverso: guardi tutti i piattelli dei tuoi compagni di squadra, poi affronti i tuoi e poi torni a osservare ancora i lanci di chi ti segue.” Se Maurizio Carrara ha iniziato a sparare a quattordici anni di età guardando ai grandi miti dello Skeet toscano dell’epoca: Bruno Rossetti e Andrea Benelli, anche il team che ha vinto il Campionato delle Regioni del 2012 vanta un nucleo di vitalissimi “giovani leoni”. È il caso di Iacopo Di Grazia: “La vittoria di Valle Aniene è stato il giusto seguito a quello che eravamo riusciti a

Iacopo Di Grazia

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“Il mio “Manuale di tiro al piattello”, recentemente pubblicato, è nato perché avevo delle cose da dire e da raccontare. È il romanzo della mia vita di campione. In questo manuale i movimenti del tiro sono descritti nei più piccoli dettagli. Parlo dello Skeet, naturalmente, ma anche della Fossa Olimpica, perché in questo mio manuale dimostro che le due discipline si esprimono in un modo diverso, ma in certo modo sono identiche. Dove risiede l’innovazione di questo metodo? Nel fatto che tu mi dici: ho fatto 24. Oppure: ho fatto 25. E questo metodo ti dice quanto realmente valgono quei punteggi. Il tuo 25, ti dice il metodo, vale in realtà 18. E ti dice perché, cioè qual è l’elemento debole. Con questo libro si scopre che il tiro, per mezzo del punteggio, non ti rivela davvero il modo in cui hai sparato. L’altro aspetto innovativo è che questo metodo è applicabile a tutti i tiratori: a quel tiratore che ha vinto le Olimpiadi, ma anche a quello che spara soltanto una serie ogni

domenica. Questo manuale o romanzo, che dir si voglia, dormiva in realtà in un cassetto da una ventina d’anni. Lo spunto per completarlo e pubblicarlo me l’ha dato il mio incontro con le teorie del professor Jacques Fradin: uno studioso francese che si è dedicato a lungo allo stress nello sport. In questo mio “romanzo”, anche in base a queste nuove scoperte, ho voluto dimostrare che si può capire lo stato d’animo di un tiratore in base al modo in cui esegue i movimenti in pedana. Non è sicuramente la strada più semplice per un ragazzo o per un adulto che vengono alla mia scuola. Perché chi arriva qui e si iscrive, vuole essenzialmente rompere i piattelli. Invece, con questo metodo, si passa dalla porta di servizio. Per passare da questa porta di servizio e poi venire a scuola si richiede certamente la lettura di questo libro. Ricordandosi sempre che il piacere nello sport non è soltanto quello trasmesso dal piattello rotto o dal punteggio conseguito.”

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fare l’anno scorso. Già nel 2011 io e Matteo Chiti eravamo i più giovani e non si può negare che in gare a squadre di questo tipo all’inizio eravamo un po’ spaesati, ma sotto la guida esperta di Maurizio Carrara e Claudio Boccardo siamo riusciti ad entrare subito nel meccanismo. In realtà so di aver sparato meglio nella gara dello scorso anno e in generale in tutta la stagione 2011 piuttosto che in quella appena conclusa. Ma in questi aspetti viene fuori la forza della squadra: quando sei tu ad avere una flessione, il gruppo riesce a compensare il tuo calo di rendimento.” “Sparo dal luglio del 2008. Ho iniziato quell’anno a sparare qualche fucilata con le indicazioni di Bruno Rossetti e con il fucile di suo figlio Gabriele. Ogni settimana venivo a sparare qualche colpo, poi la frequenza è aumentata ed è esplosa questa mia grande passione per lo Skeet.” E se Maurizio Carrara, il leader del gruppo ha iniziato a sparare

a quattordici anni, è proprio un altro promettentissimo quattordicenne toscano - Matteo Chiti - che a Valle Aniene ha saputo dire la sua confezionando un pregiato 96/100. Un punteggio inferiore soltanto al tetto fissato da capitan Carrara. “La trasferta di Roma,” dice Matteo, “è stata impegnativa ma molto bella, perché siamo un gruppo molto unito. Tutto il gruppo si allena abitualmente a Montecatini, quindi non c’è stato bisogno di ambientarsi nella squadra: eravamo già una squadra molto solida. Il Settore giovanile mi ha dato sicuramente molto: innanzitutto è un bell’ambiente in cui si coltivano anche belle amicizie, ma soprattutto c’è la volontà da parte di tutti di crescere insieme e ci scambiamo tanti pareri tecnici che permettono a tutti noi di maturare dal punto di vista agonistico.” Ma come concilia un ragazzo di quattordici anni l’impegno dello studio con una passione sportiva così intensa?

Bruno Rossetti: il romanzo del tiro a volo

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“Sono al primo anno delle superiori,” precisa Matteo Chiti, “e quindi devo assolutamente riuscire a conciliare lo studio con la mia passione per il tiro a volo: e non è davvero facile. Occorre fare dei sacrifici ma sono io il primo a comprendere bene che in questa fase della mia vita tutt’e due le attività devono essere affrontate con cura e nessuna delle due deve essere trascurata a vantaggio dell’altra.”Decano della squadra toscana è invece sicuramente Roberto Lepri: un nome notissimo nel panorama dello Skeet italiano degli ultimi trenta anni.“Della squadra sono sicuramente quello che ha più esperienza di pedana e più anni di tiro sulle spalle. In occasione della gara di Valle Aniene ho avuto un problema tecnico con la batteria del fucile - un problema che si è manifestato addirittura nelle serie di allenamento - e, pur con l’intervento di un tecnico esperto, non siamo riusciti a risolvere più di tanto. Questo problema mi ha costretto a fare qualche zero di più, anche se, in parallelo, sono riuscito a fare dei recuperi, rilasciando il grilletto dopo il primo colpo, che sono stati sottolineati quasi da applausi. Questa mia volontà di non mollare, di non rinunciare ad

Matteo Chiti

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inseguire il secondo piattello nella doppia soltanto perché nella circostanza la batteria del fucile mi creava problemi, di adattare il modo di tirare a questa situazione eccezionale, è stato un modo per dare l’esempio ai più giovani della squadra che non ci si deve arrendere mai.” “La chiusura di molti campi in Toscana,” sottolinea Roberto Lepri, “ha prodotto indubbiamente un impoverimento dello Skeet nella Regione. Quindici anni fa al Campionato regionale di Skeet gareggiavano più di cento tiratori. Oggi non superiamo i trenta iscritti. È un dato di fatto che oggi ci sono meno

Società attive di quindici anni fa, però occorre dire, e questa occasione mi dà l’opportunità di lanciare l’appello, che se alcune Società si dimostrassero disponibili ad aprire un campo di Skeet nei loro impianti, molti appassionati tornerebbero a sparare: lo Skeet rifiorirebbe e aumenterebbe comunque il numero dei Tesserati e sarebbe incrementata la pratica di pedana in quelle stesse Società. Io ho iniziato a sparare nel 1974: fu Giancarlo Mecocci che mi avviò allo Skeet intuendo che avevo le doti. Di Skeet non ne sapevo niente: me lo fece scoprire proprio l’indimenticato Giancarlo. Nel giro di tre

Roberto Lepri

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anni sono arrivato in Prima categoria. Poi ho smesso per un periodo perché non potevo più permettermi di sostenere economicamente un certo tipo di allenamento e di agonismo. Ho ripreso nell’85. Ed eccomi qui. Con lo stesso entusiasmo di allora!.” Chi si è ritagliato un ruolo di primo piano nell’arco della stagione 2012 è invece Alessandro Pieri. “Ero già in squadra già nel 2011,” dichiara lo skeettista di Seconda categoria, “e per me è stata più difficile la gara dell’anno scorso, perché in questa stagione ho sparato bene in tutto l’arco delle gare che abbiamo utilizzato come preparazione e selezione per il Campionato delle Regioni. Quest’anno ho vinto il Campionato italiano di calibro 20 in Prima categoria e ho fatto dei bei risultati anche in occasione dei Gran Premi. Non faccio un grande allenamento: mi limito ad un paio di serie il sabato per gareggiare poi la domenica. Ho iniziato nel 2004 e sono un autodidatta dello Skeet: ho scoperto questa disciplina grazie ad alcuni amici. Sì, in passato mi sono rivolto anche alla Fossa Olimpica, ma lo Skeet si è rivelata la disciplina più adatta per me, perché è un tiro veloce in cui posso applicare il mio naturale istinto del

Alessandro Pieri

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bersaglio.” Esperienza e carattere sono indubbiamente le doti naturali di Fulvio Vitarelli: nome storico dello Skeet toscano e, con il suo 95/100, solida colonna della formazione che ha vinto a Valle Aniene. “Ho iniziato nell’86 sparando allo Sporting, poi nel giro di poco tempo mi sono dedicato allo Skeet. Rispetto al mio primo amore tiravolistico, lo Skeet, pur essendo ugualmente un tiro dinamico, mi risultò subito un po’ più meccanico. Ma evidentemente il feeling con lo Skeet c’era, dal momento che poi i risultati sono arrivati proprio in quella specialità. Secondo me uno degli aspetti più interessanti e più riusciti del Campionato delle Regioni è il fatto che la vittoria in quella gara permetta di partecipare ad una trasferta internazionale e quindi, nei fatti, di vestire la maglia azzurra.”Ma come giudica la situazione dello Skeet in Toscana uno specialista che ha attraversato agonisticamente gli ultimi tre decenni della storia di questa disciplina? “Il problema della debolezza dello Skeet,” precisa Vitarelli, “in termini di numeri e anche in termini di ruolo nel contesto dell’attività generale di ciascuna Società, è un po’ un circolo vizioso. Infatti questo avviene per il fatto che le Società non sono interessate ad organizzare gare di Skeet dal momento che i numeri di partecipazione sono sicuramente più bassi che nel caso della Fossa Olimpica. Ma sappiamo che i numeri sono bassi proprio perché, non essendoci gare ed essendoci poca disponibilità ad allestire campi di Skeet, i praticanti continuano ad essere un numero ristretto. Lo Skeet ha bisogno di essere propagandato perché è dimostrato che i giovani che si avvicinano a questa nostra disciplina ne rimangono fortemente affascinati. Quindi, la debolezza delo Skeet è da imputare probabilmente anche alla mancanza di informazione all’origine. Un ragazzo che è interessato ad avvicinarsi al tiro a volo, nella maggioranza dei casi, finisce per dirigersi verso la disciplina più diffusa e più nota: ovvero la Fossa

Fulvio Vitarelli

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Olimpica. Se a tutti i giovanissimi che si avvicinano al tiro fosse data l’opportunità di conoscere e sperimentare lo Skeet nella stessa misura in cui a loro viene offerta la possibilità di sperimentare il Trap, probabilmente assisteremmo ad un sostanziale bilanciamento delle scelte. Del resto, io mi ricordo che quando ero ragazzo e mi ero avvicinato da poco al tiro, i miei amici che a volte mi accompagnavano, dicevano chiaramente che il tiro a volo è uno sport bellissimo. E’ molto probabile che molti ragazzi, a cui tutti noi non sappiamo far pervenire le informazioni giuste, sarebbero dello stesso avviso e potrebbero trasformarsi in nuovi appassionati tiratori se solo si avvicinassero una volta al nostro sport. Pregiudizialmente non sono contrario né diffidente nei confronti dei nuovi regolamenti delle discipline. Puoi cambiare tutti i regolamenti che vuoi, ma sarà sempre il più bravo a vincere. Quello che eventualmente preoccupa è il fatto che se in una disciplina le difficoltà vengono sempre più esasperate, è probabile che ci sia una disaffezione alla specialità stessa perché il cosiddetto tiratore “normale” si diverte soltanto se rompe i piattelli.”Ma dietro la regia di Piero Corsni e il

lavoro accurato di tutto il team, in questa recente impresa del team toscano c’è ance lo zampino di un “geniaccio” dello Skeet “made in Toscana”: Claudio Boccardo.“Sono stato sempre presente alla loro preparazione: sono virtualmente il loro allenatore. E ho messo un po’ della mia esperienza di tiratore e di talent-scout, perché in precedenza avevo già contribuito a creare qualche bel talento dello Skeet toscano. La mia storia di appassionato della pedana è un po’ travagliata. Dopo un periodo di “silenzio” skeettistico di alcuni anni dovuto principalmente a motivi personali, nel 2006 sono tornato a tesserarmi a Montecatini – Pieve a Nievole. Quell’anno sono ripartito dalla Terza categoria. Ed essendo precedentemente stato anche in Eccellenza, l’esperienza c’era e quindi mi sono trovato subito tra i tiratori in evidenza. In Seconda, l’anno successivo ho vinto addirittura tre Gran Premi. Poi invece in Prima categoria non è stata una passeggiata, perché lì hai a che fare con i giovani che frattanto stanno crescendo. Quell’anno era un Prima categoria anche Gabriele Rossetti, tanto per fare un nome. Nel 2011 ho fatto parte del gruppo che

Claudio Boccardo

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ha vinto il Campionato delle Regioni. Quest’anno invece non sono stato in squadra. Avrei dovuto partecipare come Seconda categoria, ma Alessandro Pieri ha fatto una stagione davvero eccellente e quindi era davvero giusto che questa volta il posto fosse suo.” Legittimamente orgoglioso di questa vittoria è Mario Nencioni, il Delegato regionale Fitav della Toscana che ha seguito e costruito passo per passo questo recente traguardo. “Ci contavo molto su questa vittoria,” dichiara il dirigente fiorentino, “ma aver visto questi ragazzi conseguire una vittoria così netta mi ha inorgoglito molto. Mi piace sottolineare che ci sono due giovanissimi in squadra: che quei due ragazzi hanno sparato molto bene e che quindi rappresentano fino da ora due punti fermi e solidissimi per il futuro dello Skeet. E naturalmente in questo caso non si sta parlando soltanto dello Skeet toscano. Questa vittoria non è occasionale, ma costruita con dedizione e sacrificio ed è il punto di arrivo di un percorso. Io ho seguito un segmento importante di quel percorso. Sono divenuto Delegato Regionale nel corso del 2011 e non si può negare che quello attuale sia un periodo in cui sicuramente non è facile gestire una Regione: in particolar modo una Regione di grande tradizione tiravolistica come la Toscana. Ma in questa mia ancora breve

esperienza di gestione ho cercato di rivolgere attenzione a tutti gli ambiti del tiro a volo: basta considerare che nel più recente Campionato regionale di Double Trap sono riuscito a portare in pedana una trentina di tiratori. E per la situazione in cui versa appunto quella disciplina, si tratta di un successo. Per quanto riguarda lo Skeet, che rappresenta da sempre una sorvegliata speciale del panorama tiravolistico, davvero non possiamo lamentarci. Con questa sostanziale teoria dei “pochi ma buoni”, la nostra Toscana dello Skeet ha vinto il Campionato delle Regioni per due stagioni consecutive. Quanto al tema della debolezza dello Skeet nella nostra Regione, capisco bene le recenti istanze dei miei ragazzi, ovvero l’esigenza di veder rinascere alcuni piccoli impianti di Skeet distribuiti in tutta la Regione. Ed è d’altronde proprio questa esigenza che ho portato all’attenzione dei vertici della Fitav in alcuni incontri recenti. Il progetto è quello di rivitalizzare lo Skeet dell’area di Grosseto e Livorno: un’area che è sempre stata attivissima e vitalissima in quella disciplina. Ma c’è anche l’aspirazione di creare un nuovo polo di Skeet in Toscana e il pensiero corre all’area di Arezzo che, in quella disciplina vanta tradizioni decisamente minori, ma che potrebbe costituire invece appunto la novità delle prossime stagioni.”

Mario Nencioni con i magnifici sei: Roberto Lepri, Fulvio Vitarelli, Alessandro Pieri, Maurizio Carrara, Iacopo Di Grazia e Matteo Chiti

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Jessica Rossi e Massimo Fabbrizi. Chiunque, se interrogato sui nomi più emblematici della stagione 2012 di tiro a volo, formulerebbe sicuramente questa risposta. Ed è più che certo che l’olimpionica di Crevalcore e il runner-up di San Benedetto del Tronto, con le loro strepitose prove londinesi, siano i simboli agonistici della stagione. Ma il 2012 ha laureato anche tantissimi

campioni italiani. Ed è in certo modo sorprendente constatare come sia numerosa, in ogni stagione, la platea dei tiravolisti che si assicurano uno scudetto nelle diverse specialità e nelle diverse stagioni. Sorprendetevi allora con noi in questo riepilogo dei campioni in tricolore dell’anno di Londra!È il Compak a laureare i primi

RIEPILOGANDO IN TRICOLOREUna panoramica sugli innumerevoli campioni italiani laureati in tutte le discipline dalla stagione olimpica di Londra

SINFONIA DEI MILLE CAMPIONI

La Finale invernale delle Società di Fossa Olimpica ha inaugurato il calendario delle sfide di squadra e nel 2012 è stata la formazione di Aosta a farsi trovare puntuale a quell’appuntamento.

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SINFONIA DEI MILLE

campioni invernali nel primo vero weekend agonistico del 2012. Il 4 marzo a Vetralla si aggiudicano lo scudetto tricolore d’inverno l’Eccellenza Massimo Grieco, il Prima Diego Attardo, il Seconda Giulio Acquistapace, il Terza Paolo Scolastra, Martina Maruzzo, lo Junior Emanuele Venturini, il Veterano Aldo Pagliarani e il Master Ferdinando Renosto. Tra le squadre vince Bergamo grazie alla prova compatta di Giulio Acquistapace, Giuseppe Pasta, Gianmario Ferrari, Manuel Ginesi, Pasquale Gabbiadini e Davide Scotti. In parallelo a Valle Aniene si laurea campione invernale degli Eccellenza di Skeet Giancarlo Tazza. Tra le Ladies è Virginia Orlando a

È Giulio Acquistapace il protagonista della Finale invernale di Compak: il tiratore di Seriate vince il titolo di Seconda categoria facendo segnare il miglior punteggio della gara

Al Campionato d’inverno di Double Trap svettano le Fiamme Oro

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SINFONIA DEI MILLE CAMPIONI

conquistare lo scudetto insieme al Prima Tammaro Cassandro, al Seconda Antonio Iovine, al Terza Marco D’Amico, allo Junior Vincenzo Grizi, al Veterano Enzo Rossetti e al Master Aurelio Galateri. Un paio di settimane più tardi nella finale invernale di Fossa Olimpica lo scudetto degli Eccellenza è di Marco Bagnoli. Tra le ragazze vince Martina Bartolomei e tra i giovanissimi svetta Francesco Idone. In Prima categoria vince Franco Felici, in Seconda Roberto Bizzoni, Ugo Gambuti in Terza. Giuliano Clementi è campione dei Veterani e Paolo Giuseppe Laviola vince tra i Master. A Conselice Ferdinando Rossi è campione invernale degli Eccellenza di Double Trap. Tra i Prima vince Umberto Isalberti, tra i Seconda Roberto Bizzoni, tra i Terza Edoardo Rossi. Tra gli under 20 svetta Jacopo Trevisan, tra i Veterano Valter Veroli e tra i Master Germano Di Spigno. Tra le squadre vincono Scaligero (Jacopo Trevisan, Umberto Isalberti, Paolo Rigodanzo) e Fiamme Oro (Giuseppe

Ciavaglia, Alessandro Belli, Pierluigi Pescosolido). A Valle Aniene è invece Aosta ad impossessarsi del titolo invernale delle Società di Fossa Olimpica per effetto dell’armonica prestazione di Stefano Pavan, Walter Pellegrinetti, Giorgio Rampinini, Graziano Cazzaniga, Fabio Pierantonio Lorini, Ugo Caldera). Nel mese di maggio, nel Campionato delle Società di Skeet in programma alla Falco, vince Montecatini – Pieve a Nievole (Maurizio Carrara, Bruno Gubellini, Piergiovanni Nesti, Simone Pastacaldi, Iacopo Di Grazia, Fabio Vallesi) nel gruppo A e nel gruppo B svetta Bottaccia (Alessio Piersigilli, Fabio Giardini, Ivano Santucci, Edoardo Aloi, Mario Aloi, Celso Giardini). A Corridonia Andrea Giustozzi è campione italiano della assoluto di Elica con i 24 grammi. Tra le Ladies vince Franca Rota e tra gli Juniores Renato Carlo Filoni. Enrico Serra svetta tra i Veterani e Gioacchino Rosa Rosa vince tra i Master. Nel massimo calibro, invece, è

I l romano Bruno Tallarico conquista il titolo nazionale di Elica sulle pedane siciliane di Castanea

A Bologna Diego Puccio vince lo scudetto stagionale di Eccellenza della Fossa Universale

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Bruno Tallarico ad aggiudicarsi lo scudetto tricolore di Elica del 2012. Tra le Ladies vince Valentina Cuzzani e Simone Alderani è il leader della classifica degli under 20. Gabriele Venturi vince in Seconda categoria. Il titolo dei Veterani va a Franco Morini e quello dei Master a Sergio Magelli. A giugno, nella Coppa dei Campioni di Compak in programma a S. Martino

di Rio Salso, sono gli specialisti di casa ad imporsi: Andrea Ciamaglia, Carlo Duranti e Filippo Ragni fanno infatti svettare S. Martino 3. Ai primi di luglio si disputano gli Assoluti di Double Trap a Ponso e Daniele Di Spigno si impone autorevolmente tra gli Eccellenza. Umberto Isalberti è il nuovo campione italiano di Prima categoria, mentre in Seconda vince

Anticipando il successo iridato della seconda parte della stagione, il ligure Enrico Moraglia è campione italiano degli under 20 della Fossa Universale

Andrea Zambon ha vinto il titolo tricolore di Fossa Olimpica di categoria nel confronto di Porpetto

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Roberto Zallocco. Roberto Tietto vince in Terza e Andrea Vescovi è il migliore degli under 20. Lionello Masiero è campione tra i Veterani e Nando Amadei svetta tra i Master. Tra i Paralimpici sono campioni italiani Paolo Bortolin, Giorgio Marrozzini, Andrea Tabanelli e Pietro Boem. Melzo è il teatro della sfida per gli scudetti stagionali di Fintello. Mauro Ferri vince tra i Seniores. Giovanna Pasello si impone tra le Ladies e Davide Butti

svetta tra i giovanissimi. Oscar Meazzi è il migliore dei Veterani e Luigino Marotta vince tra i Master. Alla Ghirlandina si assegnano i titoli di Fossa Universale con il calibro 20. In Eccellenza vince Ivan Rossi e Giulia Pintor si impone nella gara femminile. Daniele Silvagni vince in Prima, Davide Venturi in Seconda e Danilo Gianfelici in Terza. Renzo Quarti svetta tra i Veterani e Gianfranco Moretti tra i Master. Alla fine di luglio

A Ponso è un formidabile Daniele Di Spigno ad artigliare lo scudetto dell’Eccellenza di Double Trap

Andrea Tabanelli è tra i protagonisti del Campionato italiano di Double Trap dei Paralimpici

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il Concaverde ospita il Campionato italiano del Settore Giovanile. Tra gli Juniores di Fossa Olimpica vince Valerio Grazini, mentre tra le coetanee è Alessia Montanino a svettare. Tra gli Allievi vincono Nicola Perazzi e Rachele Amighetti. Lorenzo Buratta si impone tra le Giovani Speranze e i titoli degli Esordienti vanno invece a Francesco Marra e Maria Lucia Palmitessa. Gabriele Rossetti e Virginia Orlando sono i vincitori tra gli Juniores dello Skeet. Giacomo Ingaramo ha vinto tra gli Allievi e Matteo Chiti tra gli Esordienti. Lorenzo Belei si è laureato campione italiano degli

Juniores di Double Trap e Jacopo Dal Moro ha vinto tra gli Allievi. Il 22 luglio le pedane della Falco sono il palcoscenico della Coppa dei Campioni di Skeet con la formula Issf e sono le Fiamme Oro a vincere grazie alle brillanti prove di Gabriele Rossetti, Angelo Moscariello e Giancarlo Tazza. Fine luglio intenso per il Compak: a S. Martino di Rio Salso si assegnano i titoli tricolori. Tra gli Eccellenza è campione italiano Stefano Lombardi e tra i Prima svetta Davide Gasparini. Il campione italiano di Seconda è Andrea Reniero e in Terza vince Roberto Balanti. Marco Battisti è

Stefano Lombardi è campione italiano degli Eccellenza di Compak

Marco Battisti si impone tra gli under 20 al confronto tricolore di Compak a S. Martino di Rio Salso

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splendido vincitore del titolo tricolore del Settore Giovanile, mentre Martina Maruzzo domina tra le Ladies. Ivano Bettini vince tra i Veterani e Enzo Gibellini è campione dei Master. In parallelo a Bologna si assegnano i titoli stagionali della Fossa Universale. Diego Puccio è il migliore degli Eccellenza. In Prima vince Daniele

Silvagni, in Seconda svetta Stefano Narducci, in Terza è campione italiano Pierpaolo Giglioni. Tra i giovanissimi vince Enrico Moraglia, tra le Ladies si impone Nadia Righetti, i Veterani hanno il loro campione in Livio Elli e i Master in Aurelio Tezze. A Porpetto si celebra il Campionato italiano di Fossa Olimpica dei Paralimpici e si

È Rodolfo Viganò il leader degli Eccellenza agli Assoluti di Fossa Olimpica in programma a Conselice

Jessica Rossi, fresca del successo di Londra, è imbattibile nella sfida per lo scudetto delle Ladies di Fossa Olimpica

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Luca Miotto vince il titolo del Settore Giovanile di Trap

A Racconigi Massimo Buzzaccaro vince il titolo di Eccellenza di Fossa Olimpica con il calibro 20

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assicurano gli scudetti nelle rispettive categorie Yuri Bregoli, Paolo Bortolin, Andrea Zambon e Oreste Lai. Ma nei primi giorni di agosto è ancora tempo di Fossa Universale: si affrontano le squadre dei sodalizi italiani nel Campionato delle Società e Coppa dei Campioni sulle pedane de Le Tre Piume di Agna. Nel gruppo A vince Conselice per i cui colori gareggiano Paolo Cavallari, Erico Galetti e Emanuele Bandini. Nel gruppo B vince invece la formazione 2 de Il Mulino grazie alle prove di Lanfranco Cappelli, Gianfranco Cristoni e Dario Freddo. Intanto a Foligno si assegna la

Coppa Italia di Compak. Vince Fontaccia grazie alle belle prove di Maurizio Carso, Samuele Ghilli e Marco Spini. Sulle pedane aretine di Bellavista si sfidano i Veterani e i Master nel confronto annuale di Fossa Olimpica con il massimo calibro. Tra i Veterani vince Martino Guarini, mentre è campione italiano dei Master Giuseppe Delfini Casavola. A Civitavecchia si assegnano i titoli dello Skeet con il calibro 20. Ludovico Di Maio svetta tra gli Eccellenza, in Prima categoria vince Mario Aloi e in Seconda Alessandro Pieri. In Terza è campione Lorenzo Caselli, tra le Ladies

Sandro Bellini è campione italiano tra gli Eccellenza nel Campionato italiano di Skeet con formula Fitav

Paolo Cavarzan svetta su tutti al Campionato italiano di Prima categoria di Fossa Olimpica a Cieli Aperti

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svetta Simona Scocchetti, tra i giovanissimi vince invece Vincenzo Grizi. Alfredo Petroni è campione dei Veterani e Vittorio Borrelli vince tra i Master. Al Sante Martignago di Santa Lucia di Piave è tempo di sfida per gli scudetti di Compak con il calibro 20. Tra gli Eccellenza vince Andrea Ciamaglia. In Prima svetta Riccardo Pizzini, in Seconda Gianfranco Bizzieri, in Terza Marco Negrisolo. Simone Brussolo vince nel Settore Giovanile, Giovanni Zamboni è primo tra i Veterani e Gianmario Ferrari svetta tra i Master. A Racconigi si assegnano gli scudetti della Fossa Olimpica con il calibro 20. Massimo Buzzaccaro si laurea campione italiano degli Eccellenza, Sandro Piacentini è il migliore dei Prima e Davide Venturi svetta tra i Seconda. In Terza lo scudetto è appannaggio di Romualdo Giupponi, mentre è Federica Caporuscio ad assicurarsi quello delle Ladies. Con Alessandro Divizia campione italiano del Settore Giovanile, Guido Di Cesare vince tra i Veterani e Mauro Quarantni svetta tra i Master. Ma è Conselice ad ospitare gli Assoluti di Fossa Olimpica. Sulle pedane romagnole tra gli Eccellenza è Rodolfo Viganò a vincere lo scudetto. Tra le Ladies svetta immancabilmente Jessica Rossi, mentre Luca Miotto e Alessia Montanino si impongono nelle rispettive graduatorie degli under 20. A Cieli Aperti in Prima categoria vince il titolo Paolo Cavarzan. A Umbriaverde invece Franco Paolini è campione italiano dei Seconda e Alfredo Bianchi vince tra i Terza. Lo stand di Cascata delle Marmore ospita il confronto per gli scudetti stagionali di Skeet con la formula Fitav ed è un formidabile Sandro Bellini ad impossessarsi del titolo degli Eccellenza. In Prima vince invece Fabrizio Nascetti, in Seconda è campione Ubaldo Falvo e in Terza Gino Mollica. Tra i Veterani vince,

Marco Sablone è splendidamente campione italiano degli Eccellenza agli Assoluti di Skeet con formula Issf alla Falco

In Prima categoria lo scudetto dello Skeet con formula Issf va a Fabrizio Nascetti

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mentre Alvaro Cempella è campione dei Master. Nella Coppa Italia di Seconda categoria a Vetralla vince la squadra abruzzese di Sant’Uberto composta da Marco Mele, Giancarlo Pinardi e Luciano Saccomandi. A Zevio si assegna invece la Coppa Italia di Seconda categoria e sono i piemontesi della Carignanese a vincere grazie alle prove di Francesco Lafata, Alfredo Bianchi e Antonio Ferrara. Il Campionato delle Regioni di Double Trap in programma a Castelgoffredo è appannaggio del Veneto che schiera Monica Girotto, Andrea Galesso, Lionello Masiero, Davide Cerchie, Jacopo Dal Moro e Walter Trevisan. Alla Falco si disputano gli Assoluti di Skeet con formula Issf ed è Marco Sablone ad aggiudicarsi autorevolmente il titolo degli

Eccellenza. Fabrizio Nascetti vince in Prima, mentre Umberto Frontoni è il migliore dei Seconda. Lo scudetto dei Terza va a Marco D’Amico. Chiara Cainero vince tra le Ladies e Tammaro Cassandro è il migliore degli under 20. È tempo di sfide intersocietarie e le Fiamme Oro vincono lo scudetto delle formazioni in divisa sotto la pioggia a Montecatini – Pieve a Nievole. A difendere i colori della Polizia di Stato ci sono Simone Lorenzo Prosperi, Erminio Frasca, Carlo Mancarella, Marco Verrengia, Mauro De Filippis e Jessica Rossi. In Prima categoria tornano a vincere i campioni in carica di Cascata delle Marmore grazie alle prove di Andrea Pagliaricci, Luca Di Mari, Gianluca Casamassima, Fabrizio Bartoloni, Alessio Roccetti e Stefano Pilati. In

Umberto Frontoni vince il titolo italiano di Skeet di Seconda categoria con formula Issf

Marco D’Amico è campione italiano di Terza categoria di Skeet con formula Issf

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Seconda categoria sulle pedane abruzzesi di Acquaviva vincono i marchigiani di Castellano per effetto della bella e compatta gara di Andrea Andreozzi, Fabrizio Caraceni, Paolo Polverini, Pierluigi Ricci, Andrea Strivegli e Alessandro Proto. Al Concaverde, tra le Società di Terza categoria, vince Aosta per i cui colori gareggiano Sandro Piacentini, Marco Bianchi, Giorgio Rampinini, Ugo Caldera, Stefano Pavan e Walter Pellegrinetti. In Quarta a Valle Aniene

vince Reggio Calabria per le cui insegne sono in lizza Domenico Idone, Domenico Cannizzaro, Antonino Sinicropi, Francesco Antonio Violante, Domenico Sciarrone e Domenico Scopelliti. Al Campionato delle Regioni di Fossa Olimpica vince il Lazio: a Campomarino sono incontenibili Simone Gissi, Roberto Bizzoni, Carlo Petrucci, Emanuele Bernasconi, Angelo Sciarra e Giovanni Onorati. A Valle Aniene è invece la Toscana a vincere il Campionato delle Regioni di Skeet

Chiara Cainero si assicura il titolo femminile di Skeet con formula Issf

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grazie alle prove di Maurizio Carrara, Matteo Chiti, Fulvio Vitarelli, Alessandro Pieri, Iacopo Di Grazia e Roberto Lepri. Gran finale stagionale al Concaverde con la Coppa dei Campioni di Fossa Olimpica che vede

in evidenza il Corpo Forestale dello Stato sotto le cui insegne militano questa volta Daniele Lucidi, Emanuele Bernasconi, Giulio Fioravanti, Rodolfo Viganò, Giuseppe Ciccarelli e Federico Fanali.

Tammaro Cassandro vince il titolo del Settore Giovanile di Skeet con formula Issf

Il Corpo Forestale dello Stato vince la Coppa dei Campioni di Fossa Olimpica al Concaverde

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Veneto e Double Trap sono da sempre un binomio saldissimo. Chi ha vissuto gli esordi della disciplina, con i confronti tricolori quasi pionieristici sulle pedane del Concaverde nei primissimi anni Novanta, ricorda bene quale ruolo avessero già allora gli appassionati dell’area euganea. È peraltro proprio in quegli anni e in quelle occasioni agonistiche che si forgiava e si consolidava il talento di una supercampionessa veneta della disciplina come Deborah Gelisio. Ma il binomio Veneto/Double Trap è ancora sinonimo di successo. Il team euganeo ha infatti vinto trionfalmente il Campionato delle Regioni sulle pedane mantovane di Castelgoffredo con un margine larghissimo anche su formazioni

dalla prestigiosa tradizione doublistica come Marche e Umbria. Per celebrare questa luminosa vittoria, ma soprattutto per saperne di più di questa splendida “frenesia” veneta per il Double Trap, abbiamo riunito il gruppo ad Agna. Ed è doveroso un ringraziamento alla famiglia Carli e a tutto lo staff della Società Le Tre Piume per il supporto offerto appunto in occasione della realizzazione delle interviste e delle fotografie per questo articolo. A Claudio Sperandio, responsabile della specialità Double Trap per conto del Comitato regionale del Veneto e artefice della vittoria del team al Campionato delle Regioni, chiediamo come è stata gestita la squadra in occasione di un appuntamento difficile come quello di

VENETO: TUTTI PAZZI PER IL DOUBLE TRAPAlcuni protagonisti della vittoria del team euganeo al Campionato delle Regioni e il responsabile regionale del Double Trap Claudio Sperandio si raccontano

DOUBLE TRAP

Claudio Sperandio posa esultante con alcuni degli autori della vittoria al Campionato delle Re-gioni: Davide Cerchier, Andrea Galesso, Walter Trevisan e Lionello Ma-siero

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DOUBLE TRAP

Castelgoffredo.“Facciamo una premessa,” dichiara Sperandio che svolge anche il ruolo di Delegato provinciale di Padova, “nel 2011 abbiamo sfiorato il successo: per soli cinque piattelli abbiamo dovuto rinunciare alla vittoria. Quest’anno volevamo assolutamente centrare quel risultato. Dopo la prima serie, però, non eravamo ancora in testa e con le aspettative e le speranze che avevamo coltivato questo è apparso un risultato già un po’ deludente. Alcuni dei ragazzi erano perfino un po’ demoralizzati dopo il primo turno, proprio perché tutti noi sapevamo del valore di questa formazione e ritrovarsi addirittura ad inseguire dopo la prima serie non descriveva realmente quel valore. Io sono intervenuto subito con i ragazzi dicendo che, se anche non eravamo già in testa, la gara era ovviamente apertissima e infatti, già dalla seconda serie, si è visto che il nostro collettivo sapeva produrre risultati decisamente migliori degli altri. È stato proprio con la seconda serie che il collettivo è riuscito ad esprimersi in maniera direi travolgente.”Ma come è avvenuta la selezione di questo gruppo che, dopo una partenza

“diesel”, ha saputo cogliere una vittoria nettissima? Giriamo la domanda a Giacomo Trevisan che, nel ruolo di responsabile dello Shooting Team Scaligero, ha collaborato con Claudio Sperandio alla composizione della squadra.“Abbiamo considerato i risultati dei tiratori veneti che durante l’anno hanno svolto attività nel Double Trap. Non posso dire che ci fosse un numero esiguo di candidati ad entrare in squadra. È chiaro però che si presuppone che nel Campionato delle Regioni ogni formazione in gara esprima nel modo più ampio possibile tutte le sfumature agonistiche della Regione e quindi occorreva fare le designazioni tenendo in considerazione anche l’appartenenza del tiratore a questa o a quella Società. Inoltre c’era anche l’obbiettivo di raggiungere un buon risultato. Quindi non si trattava soltanto di comporre una squadra per partecipare, ma di creare un gruppo per andare a vincere. Il Veneto è sicuramente una delle Regioni d’Italia in cui il Double Trap da sempre è più praticato e più sentito e le trasformazioni del regolamento non hanno mai intaccato quello zoccolo

Claudio Sperandio (al cen-tro) con Giacomo Trevisan e Francesco Bellucco

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duro di appassionati. Mi auguro che il nuovo Double Trap che affronteremo dall’anno prossimo non produca invece un po’ di disaffezione. È incoraggiante però che ci siano tre o quattro Società che stabilmente dedicano attenzione alla disciplina. Soltanto allo Shooting Team Scaligero, ad esempio, c’è una dozzina di tiratori che partecipa alle

gare di Double Trap su tutto il territorio nazionale.”“Se ogni Società del Veneto,” precisa a questo proposito Claudio Sperandio, “operasse come lo Shooting Team Scaligero nei confronti del Double Trap, soltanto dal Veneto potremmo portare più di cento tiratori ad ogni competizione nazionale. L’esempio

Claudio Sperandio posa a Castelgoffredo con il team del Veneto che ha appena vinto il Campionato delle Regioni di Double Trap della stagione 2012

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DOUBLE TRAP

dello Scaligero è importante, ed ha una sua valenza anche a livello nazionale, perché fornisce la prova che anche un sodalizio di ridotte dimensioni può determinare in positivo la crescita di una disciplina e l’incremento dell’attività di pedana.” In linea con l’esigenza di attribuire a questa formazione il maggior numero di colori sociali, è dunque molto varia la provenienza degli autori della vittoria di Castelgoffredo. Con Monica Girotto - idealmente leader del gruppo grazie alla strepitosa prova di settembre - e Andrea Galesso tesserati a Ponso,il team è composto infatti anche da Jacopo Dal Moro, tesserato a Le Tre Piume di

Agna, da Walter Trevisan e Davide Cerchier, portacolori dello Shooting Team Scaligero, e da Lionello Masiero, rappresentante de La Fattoria di Mira.Tra i tiratori più esperti del team c’è senza dubbio proprio Lionello Masiero.“Quella con cui mi preparo,” dice il tiratore veneziano “è una tecnica personalissima: una tecnica alla Masiero. Mi alleno alla Fossa Universale per andare a vincere al Double Trap. La Fossa Universale è sempre stata la mia disciplina: quando ero giovane c’era un campo di tiro nella mia zona, a Campalto, e lì si sparava all’Universale e ho cominciato a sparare lì e a vincere. Si parla della fine degli anni Settanta,

Claudio Sperandio

Lionello Masiero

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DOUBLE TRAP

perché è nel ’78 a Santa Maria di Sala che ho sperimentato il tiro a volo per la prima volta. Poi mi sono dedicato anche alla Fossa Olimpica e anche in quella specialità sono stato in Eccellenza. E in anni recenti mi sono rivolto al Double Trap. Il 2012 è stato proprio l’anno del Double Trap per me. Ho vinto il titolo italiano dei Veterani a Ponso e poi è arrivata la meravigliosa vittoria di squadra al Campionato delle Regioni.” Ma anche i giovani del gruppo sono arrivati all’appuntamento di Castelgoffredo consapevoli di poter conseguire un ottimo risultato.“Sapevamo di avere le potenzialità per vincere,” dice Walter Trevisan, “anche se personalmente non ero fiducioso al massimo livello per quanto riguarda la mia prova perché questa stagione per me non è stata brillante come alcune delle precedenti. Mi ha penalizzato il passaggio in Eccellenza. Per intendersi: i miei punteggi in alcuni casi sono stati anche migliori degli anni precedenti, ma erano gli avversari con cui mi sono dovuto misurare che erano estremamente più bravi.”“Prima della gara,” precisa Andrea Galesso, “ci siamo riuniti qualche volta e abbiamo provato insieme. È in quelle

occasioni che ho cercato di entrare nello spirito del gruppo. Il Double Trap per me è stata una scelta ragionata e maturata con il tempo. All’inizio nel Settore Giovanile sparavo infatti alla Fossa Olimpica. Poi ho capito che nel Double Trap avrei potuto avere maggiori soddisfazioni in senso agonistico. E il risultato del Campionato delle Regioni è certamente una delle dimostrazioni.”Vero e proprio “sergente” del gruppo è Davide Cerchier, il Seconda categoria che ha contribuito con un solido punteggio al successo del Veneto nel Campionato delle Regioni.“Sono nato tiravolisticamente nella Fossa Olimpica perché quando ho iniziato a sparare il Double Trap non aveva ancora una sua diffusione. Io però sono sempre attratto dalle sfide e questa sfida di affrontare due piattelli invece di uno mi ha subito attratto molto. Trovo il Double Trap molte meno stressante della Fossa Olimpica. Lo posso dire con cognizione di causa, perché nel tiro a volo ho sperimentato un po’ tutto: oltre all’Olimpica ho sparato e sparo all’Universale, allo Skeet, al Compak. Giacomo Trevisan mi chiama il Jolly dello Shooting Team Scaligero. Sono il tiratore che entra in gioco quando serve:

Andrea Galesso

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una volta in una specialità, la volta successiva in un’altra. Questa filosofia io la suggerisco anche ai miei colleghi più giovani e dico: non fossilizzatevi su di una disciplina. Esplorate tutto il mondo del tiro a volo e poi scegliete. Oppure, magari: scegliete di continuare a praticarle un po’ tutte!”Molto pragmatico il giudizio di Francesco Bellucco che ha contribuito al lavoro del team euganeo con una “partecipazione straordinaria” di grande valore tecnico.“Non voglio essere quello che smorza gli entusiasmi,” dice il tecnico di Monselice, “ma a mio avviso c’è ancora molto da lavorare per consolidare il ruolo del Double Trap anche in una Regione come il Veneto che da sempre produce ottimi tiratori e ha creato una sua rosa stabile di praticanti. Il Double Trap non ha ancora sufficiente visibilità nei confronti dei ragazzi. Molti ragazzi che si affacciano adesso alle discipline del tiro a volo si rivolgerebbero sicuramente al Double Trap se soltanto potessero sperimentarlo e praticarlo. E per far questo occorre decisamente un impegno ancora maggiore da parte di tutte le componenti del tiro in ogni Regione.”

Walter Trevisan

Davide Cerchier

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Stati generali della Fitav Lombardia in assemblea, sabato 17 novembre, nella struttura di Belvedere di Uboldo. Folta e qualificata la partecipazione allo stage informativo. L’importanza di questi appuntamenti di aggiornamento e scambio di pareri improntati al miglioramento del funzionamento della “macchina” tecnico-dirigenziale di tutta la Federtiro lombarda è emersa dalla serietà professionale dei convenuti e dalla raffica di domande rivolte al presidente della Fitav Lombardia Daniele Ghelfi e ai membri del Consiglio regionale. La spiccata propensione di tutti i convenuti a volersi migliorare sempre più è il segnale inequivocabile del servizio scrupoloso e della dedizione al nostro sport che andrà a tutto vantaggio dei tiratori che calcano le pedane dei vari centri sparsi su tutto il territorio lombardo. Sintomatico di tutto ciò, gli esami superati a pieni voti da 23

neo Direttori di Tiro provinciali, tra i quali molti sono i giovani, che sono entrati dunque ad infoltire le fila dei nostri validissimi quanto apprezzati Giudici di gara. Nell’occasione, si è proceduto anche alle elezioni nazionali e regionali per la nomina dei rappresentanti degli atleti e del rappresentante degli istruttori del Settore Giovanile. Soddisfatto Daniele Ghelfi, impeccabile regista, che ha anche spiegato a tutti i Presidenti di Società le normative inerenti le prossime elezioni nazionali.“E’ stata una giornata molto positiva - ha commentato Ghelfi - con gratificanti riscontri del nostro lavoro in questo quadriennio, tanto da chiederci di rimanere alla guida della Lombardia. Adesso, tutto è demandato al nuovo Consiglio Federale nazionale che sarà chiamato a scegliere il Delegato regionale che, a sua volta, dovrà poi nominare i suoi

REGIONE IN FESTADopo un’affollata riunione tecnica condotta dal Presidente regionale Daniele Ghelfi, sulle pedane della Società Belvedere di Uboldo si confrontano gli appartenenti alla Struttura Fitav della Lombardia

QUI LOMBARDIA

I l gruppo dei partecipanti alla gara della Struttura regionale della Fitav della Lombardia

Testo e foto di Giorgio Steccanella

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QUI LOMBARDIA

I vincitori delle gare dell’appuntamento che ha riunito ad Uboldo la Struttura regionale della Lombardia della Fitav

collaboratori a livello provinciale e proporli alla approvazione della Fitav nazionale. Mi auguro, visto il nostro operato in tutti questi anni, di poter essere riconfermato dal Consiglio Federale nazionale. Nel caso venissi riconfermato, mi piacerebbe continuare questa esperienza con la stessa squadra con la quale ho condiviso questo quadriennio con risultati molto più che soddisfacenti.” Tra i tanti temi affrontati, particolare interesse ha riscosso l’attività dei Direttori di Tiro. “Se saremo riconfermati – ha concluso Daniele Ghelfi - vogliamo partire col piede giusto e gestire con maggior sicurezza tutte le gare che si disputeranno in Lombardia. Ci sono infatti molti Direttori di Tiro di cui vado fiero per la loro professionalità, con autorevoli attestazioni di merito e di stima sia da parte dei Commissari Tecnici che dai responsabili delle aziende che organizzano in Lombardia gare di notevole caratura”.A margine dei lavori, spazio alla premiazione dei Direttori di Tiro Piero Savoldi, Amilcare Melillo e Nicola Martino. Dopo una breve pausa conviviale, il via al primo Campionato

regionale della Struttura regionale e alla terza edizione del Campionato regionale del Settore arbitrale sulla distanza dei 50 piattelli con oltre 80 partecipanti. Giuseppe Lombardo ha vinto la gara della Struttura federale totalizzando 47/50 e precedendo Daniele Ghelfi (45), Santo Falanga (42), Walter Miotto (42) e Flavio Moroni (41). Federico Rosa ha totalizzato 44/50 ed ha vinto la sfida riservata ai Direttori di Tiro nazionali. Al secondo posto Giovanni Gobbo (43) davanti a Luciano Zanola (41), Mario Perletti (41) e Maurizio Zagato (40). Roberto Rametta si è imposto tra i Direttori di tiro regionali con 46/50 ed ha preceduto Sergio Farè (45), Francesco Fusco (44), Mario Fusarri e Giorgo Savoldi (43). Giovanni Caschili ha vinto la sfida dei Direttori di tiro provinciali intercettando 47 bersagli come Domenico Caravaggi e poi superando il suo diretto avversario in shoot-off per 2 a 1. Luciano Pinato si è classificato terzo con 46 davanti al 45 di Graziano Borlini. Marco Micheli ha vinto la gara riservata al Settore Tecnico con 47/50. Alle piazze d’onore Roberto Armani (45) e Claudio Armiraglio (44).

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È stata una bella festa l’occasione della quarta edizione della gara della Struttura federale regionale della Fitav della Sicilia. Per effettuare la competizione che ha riunito a Nizza di Sicilia un folto gruppo di membri della Struttura regionale si è utilizzato la giornata destinata all’elezione dei rappresentanti degli atleti e dei tecnici regionali e nazionali. Settantacinque i tiratori in gara nelle quattro discipline previste: Fossa Olimpica, Skeet, Double Trap e Compak Sporting, alla presenza del Vicepresidente nazionale Saro Avveduto e del Presidente del Comitato regionale Giuseppe Di Giorgi. Nella classifica degli Organi Federali in gara nella Fossa Olimpica ha vinto Carmelo Crisafulli che ha totalizzato 46/50 come il collega Salvatore Pizzo ed ha poi regolato il diretto avversario in spareggio per 2 a 1. Giuseppe Di Giorgi si è aggiudicato il terzo posto con 44 davanti al 39 di Emanuele Cassia, Calogero Gibiino e Carmelo Mastroeni. Francesco Gullì ha vinto la gara riservata ai Presidenti e ai Vicepresidenti di Società totalizzando 43 centri su 50 e superando in shoot-off Francesco Amato per 6 a 5. Michele Lombardo si è aggiudicato il terzo posto con 43 davanti al 41 di Calogero Anzalone, al 40 di Orazio Finocchiaro,

al 39 di Sergio Pappalardo. Adriano Avveduto ha svettato autorevolmente tra i Direttori di Tiro con uno splendido 49/50. Con un pregiato 48 Giovanni La Malfa si è assicurato la medaglia d’argento davanti a Carmelo Portale (44 + 15). Fuori dal podio Rosario Sapienza (44 + 14) che ha preceduto il 43 di Mario Cancaro e i 42 di Antonino Rizzo e Salvatore Finocchiaro. Paolo Ciantia ha vnto nel Compak Sporting con 45/50 davanti a Claudio Carlino (43) e Liborio Tizza (41). Con 42/50 Silvio Piazza si è imposto nello Skeet precedendo il 41 di Salvatore Spanalatti e Luigi Sardo (32 + 5). Nel Double Trap Angelo Carlino ha svettato totalizzando 32/60 ed ha preceduto Rita La Rocca. La competizione di Nizza di Sicilia è stata anche l’occasione per ricordare l’amico Pippo Di Bella recentemente scomparso. I sei finalisti della gara di Fossa Olimpica hanno deciso di non effettuare il barrage previsto per il trofeo per donare il trofeo alla Famiglia Di Bella. La giornata è stata dedicata anche all’elezione dei rappresentanti dei tecnici e degli atleti: i cinquanta votanti hanno eletto Adriano Avveduto, Elisa Elastico ed Emanuele Cassia che rappresenteranno la Sicilia all’Assemblea nazionale di Roma del 15 dicembre.

I CAMPIONI DELLA TRINACRIAA Nizza di Sicilia, alla presenza del Vicepresidente nazionale Saro Avveduto e del Presidente regionale Giuseppe Di Giorgi, si è svolta la gara della Struttura regionale della maggiore isola italiana

QUI SICIL IA

I l Vicepresidente nazionale Saro Avveduto e il Presidente regionale Giuseppe Di Giorgi con alcuni dei vincitori della gara ella Struttura Federale della Sicilia

Testo e foto di Giuseppe Di Giorgi

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ATTI UFFICIALI

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AVVISO IMPORTANTETutti gli atleti (agonisti ed amatori) che disputano gare, nel caso in cui debbano assumere farmaci, devono essere in pos-sesso del modulo di trasmissione della “Dichiarazione di uso terapeutico di sostanze vietate o metodi proibiti”(DUT).La ““Dichiarazione di uso terapeutico di sostanze vietate o metodi proibiti”(DUT) deve essere spedita per Raccomandata A/R all’Ufficio di Procura Antidoping del CONI (Stadio Olimpico, Curva Sud, Gate 23, Secondo piano, 00194 Roma):

• Per gli atleti non soggetti a TUE (Richiesta di Esenzione ai Fini Terapeutici), la DUT va inviata entro 7 giorni • lavorativi dalla data di sessione del prelievo ed è soggetta a revisione ed accettazione da parte dell’organismo deputato al con-trollo della documentazione; il mancato riconoscimento della reale necessità medica al trattamento indicato comporta l’attivazione di un procedimento disciplinare.

• Per Glucocorticosteroidi (Cortisonici) utilizzati per via non sistemica, la DUT va presentata nel momento in cui si inizia la somministrazione, sono interessati tutti gli Atleti compresi quelli inseriti nel Gruppo Registrato ai Fini dei Controlli (RTP).

Si ribadisce che gli atleti inseriti nell’RTP, nel caso in cui debbano assumere farmaci, devono compilare la TUE. Nel caso in cui il Comitato per l’Esenzione ai Fini Terapeutici”(CEFT) approvi la TUE, l’Atleta può cominciare il trattamento farmacologico soltanto dopo aver ricevuto la notifica di autorizzazione da parte del CEFT. Si fa eccezione per i casi in cui l’intervento farmacologico si configuri quale trattamento di emergenza indispensabile per le condizioni di salute dell’atleta; in questo caso l’autorizzazione può avere validità retroattiva.Per prendere visione del “Regolamento Antidoping” e la relativa modulistica, collegarsi sul sito federale www.fitav.it , cliccare sul link in basso. Una volta aperta la Home Page del sito www.coni.it , scorrere la colonna laterale sinistra fino alla voce Antidoping e cliccarla.Si prega di prenderne visione e si raccomanda la massima cura e scrupolosità.Per qualsiasi ulteriore informazione, contattare il Medico Federale dr. Francesco Fazi 335333670 e l’Ufficio Antidoping FITAV al numero 06.45235213.

AVVISO A TUTTE LE SOCIETÀLa Federazione per effettuare con sicurezza e velocemente i pagamenti a vario titolo alle Società Sportive ad essa affi-liate deve utilizzare lo strumento del bonifico bancario. E’ quindi necessario che le Società inviino urgentemente i propri dati bancari secondo il seguente schema registrandosi ai servizi web del sito www.fitav.it:

Denominazione Società

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Inviando gli stessi via mail all’indirizzo [email protected] o via Fax al n. 06 3233791

LE ASSOCIAZIONI VENATORIE CONVENZIONATE CON LA FITAVF.I.D.C. Federazione Italiana della CacciaA.N.L.C. Associazione Nazionale Libera CacciaU.N. Enalcaccia P.T. Unione Italiana Enalcaccia Pesca e TiroARCICACCIAA.N.U.U. Associazione dei Migratoristi Italiani per la Conservazione dell’Ambiente NaturaleCONFAVIC.P.A. Associazione Caccia Pesca Ambiente SportU.C.S. Unione Cacciatori di SardegnaL.A.S.C. Sarda Caccia Libera Associazione Sarda della CacciaAssociazione Cacciatori Sardi A.C.P. Caccia-Sardegna InsiemeC.P.E. Caccia Pesca EcologiaA.R.C.P.Lombardia Associazione Regionale Cacciatori e Pescatori LombardiaNaturclub SiciliaL.C.S. Associazione Liberi Cacciatori SicilianiFederazione Siciliana della CacciaConsiglio Siciliano della Caccia, della Pesca, dell’Ambiente, della Cinofilia, dello sport

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