IL TIRO A VOLO 292

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Il Magazine della Federazione Italiana Tiro a Volo

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Numero 29220 agosto 2014

DirettoreLuciano Rossi

Direttore ResponsabileLuigi Agnelli

Direzione e RedazioneFederazione Italiana Tiro a VoloViale Tiziano 7400196 RomaTel. 06 45235200Fax 06 [email protected]

CoordinatoreRedazionaleMassimiliano [email protected] : @ILTIROAVOLO

Grafica& MultimediaAndrea Tei

Tutti i diritti riservatiVietata la riproduzione anche parziale se non autorizzata.

Aut. del Tribunale di Roma n.111 del 17 marzo 1994

SPONSOR FEDERALI

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pag 4 SUI PODIAGLIANTIPODI

pag 8 LACHIAMERANNODAVVEROESTATE

MANOPPELLO:CAPITALE DEL VIVAIO

In copertinaMattia Cecchetti, Fulvio Guglielmo e Pietro Piccari Ricci sono i protagonisti della copertina di questo numero: i tre giovani specialisti del Compak hanno vinto il titolo a squadre degli Juniores al Campionato del Mondo della disciplina che si è disputato in Sudafrica, sulle pedane dell’Hippo Creek, dal 15 al 17 agosto. (foto: Carlo Sestini)

Munizioni Baschieri & PellagriBornaghiCleverChedditeFiocchi MunizioniNobel Sport ItaliaRC Eximport

ArmiCaesar Guerini Perazzi Armi Pietro Beretta

Macchine lanciapiattelliFAB

Macchine lanciaelicheRodenghi

PiattelliEurotarget

AbbigliamentoBeretta

Dispositivi acusticiEurosonit

Lo stage tecnico atletico, che ha avuto luogo presso gli impianti dell’ASD Sant’Uberto di Ma-noppello da domenica 17 fino a mercoledì 20 agosto ha visto la partecipazione di 36 atleti (27 tiratori e 9 tiratrici): prevedeva attività di preparazione tecnica sotto la guida attenta dello Staff nazionale del Settore Giovanile coordinato da Alberto Di Santolo e composto da Lam-berto Castellani, Antonello Iezzi, Andrea Filippetti e Francesco Belluco. La preparazione fisica è stata curata dal Preparatore azzurro Fabio Partigiani. Il Consigliere federale Paolo Fiori, in visita al raduno, ha portato il saluto del Presidente Rossi ai partecipanti provenienti da tutta Italia. Il raduno ha avuto luogo dopo le trasferte internazionali di Suhl, Porpetto e Orimattila, tappe dell’International Shotgun Cup dove i nostri giovani hanno ottenuto risultati eccellenti. Per l’Abruzzo si è trattato di una nuova sfida organizzativa per un evento importante: una sfida vinta in maniera piena, naturalmente. La chiusura del raduno è stata affidata al Delegato regionale Loris De Leoni. Va aggiunta, in chiusura, una notazione non di poco conto: ovvero l’importanza che questi raduni rivestono per la crescita formativa dei nostri giovani che vivono ogni volta un’esperienza straordinaria.

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A cura del Settore Giovanile

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Cambiano gli emisferi e si trasformano le ambientazioni, ma i protagonisti sono ancora loro: gli azzurri dell’under 20. Dopo la conquista del titolo a squadre nello Sporting sugli itinerari portoghesi appena un mese fa, sono ancora gli azzurrini a centrare il risultato più prestigioso al confronto iridato di Compak in Sudafrica. All’impianto di Hippo Creek Mattia Cecchetti, Fulvio Guglielmo e Pietro Piccari Ricci conquistano il titolo mondiale per nazioni in una sfida tutta giocata sul filo del piattello. E questa volta la definizione non è davvero un facile espediente giornalistico, perché tutti gli allori assegnati al “ruscello dell’ippopotamo” hanno avuto incerta attribuzione spesso fino alle ultime battute della gara, e qualche volta addirittura fino alle ultimissime fasi degli shoot-off. Del resto, Mattia Cecchetti, Fulvio Guglielmo e Pietro Piccari Ricci l’hanno spuntata per un solo piattello sui galattici danesi di capitan Jakob Iversen, totalizzando un solido 546/600 (terzi sono risultati poi i francesi con 541) che è il prodotto dell’ottima tenuta complessiva del terzetto selezionato da Veniero Spada. Meriterebbero la presenza anche sul podio individuale gli azzurrini del Compak, ma al traguardo finale c’è un Jakob Iversen implacabile

- che assembla un galattico 191/200 - ad impedire a tutti gli altri contendenti al di sotto dei venti anni di avventurarsi alle quote più alte della classifica. Ci prova Pietro Piccari Ricci nel primo dei tre giorni di gara a fare il Fausto Coppi della situazione, provando a staccare già tutti alla boa delle tre serie con un ottimo 73 in quel Ferragosto sudafricano in cui di notte il termometro tocca appena i tre gradi sopra lo zero e nelle ore diurne fatica a raggiungere i venti. Poi però, nel secondo giorno di gara, in condizioni meteo propriamente invernali, la tensione gioca qualche brutto scherzo al riminese che è riagguantato dal gruppo degli inseguitori. Anche Cecchetti, frattanto, deve fare i conti con condizioni fisiche non perfette. Al traguardo dei duecento bersagli, mentre gli azzurrini hanno frattanto catturato il loro alloro collettivo, è dunque Iversen a strappare con merito il titolo iridato individuale del 2014 tra i giovanissimi. Con 190 si assicura l’argento l’ungherese Tamàs Jeri e terzo (187) è il francese Valentin Vernet. Fulvio Guglielmo e Mattia Cecchetti totalizzano 183 e sono formalmente sesti. Enrico Lugli - “battitore libero” della situazione - conclude a 182 e precede di due lunghezze Pietro Piccari Ricci. Ma sulle

SUI PODIAGLI ANTIPODIMattia Cecchetti, Fulvio Guglielmo e Pietro Piccari Ricci si laureano campioni del mondo tra le squadre under 20 al confronto iridato di Compak di Hippo Creek: in Sudafrica si veste d’oro anche il team dei Superveterani e conquistano un prestigioso bronzo Michael Spada e il team dei Seniores, Martina Maruzzo, il coach Veniero Spada e la squadra dei Veterani

COMPAK

Mattia Cecchetti, Fulvio Guglielmo e Pietro Piccari Ricci hanno vinto il titolo mondialedi Compak per nazioni nel comparto Juniores precedendo la Danimarca e la Francia

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Michael Spada ha centrato la conquista del bronzo individuale nella gara open alle spalle del sudafricano Timothy Hubner e del portoghese Joaquim Rosa Luis

I Seniores Michael Spada, Daniele Valeri e Marco Battisti hanno conquistato la medaglia di bronzo nella sfida per nazioni

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pedane di Hippo Creek meriterebbe il metallo più prezioso anche Michael Spada che risulterà il più brillante dei Seniores convocati dal coach azzurro e sarà l’ispiratore di quella prestigiosissima medaglia di bronzo che spetterà al terzetto italiano completato da Marco Battisti e da Daniele Valeri. L’eclettico umbro (pochi giorni prima di volare agli antipodi Spada ha partecipato agli Assoluti di Double Trap e dunque la definizione prescelta ha fondamenti tecnici solidi) sulle pedane di Hippo Creek si rende subito autore di un altissimo ritmo di gara. Ma i due campi più difficili lo attendono proprio al terzo giorno della sfida sudafricana. Michael è un vero e proprio “mostro” nel settimo round della gara (la definizione è coniata nella circostanza proprio dal coach Veniero) in cui

confeziona una serie piena, ma non si smentisce neppure nell’ottavo affrontando un altro campo difficile. Al ventitreesimo piattello dell’ultima serie Michael Spada è ancora senza errori, poi, la fretta di colpire un lancio peraltro non difficile produce il primo e unico “zero” della giornata. Il responso è 195/200 ed è il più alto punteggio insieme a quello assemblato dal portoghese Joaquim Rosa Luis. Ma c’è un colpo di scena. Va in pedana per l’ultima serie il sudafricano Timothy Hubner e il suo perfetto 25 cambia le sorti della gara perché il beniamino di casa, sulle parabole ben disegnate per questo mondiale dal belga Eric Manshoven, complessivamente compone un brillante 196/200 e si laurea campione del mondo. Spada e Rosa Luis si affrontano per i cosiddetti metalli vili, che vili

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Nel concorso femminile il titolo iridato è andato alla spagnola Beatriz Laparra Cuenca che ha preceduto Cheryl Hall e Martina Maruzzo

Martina Maruzzo, Carla Flammini e Jessica Tosti hanno conquistato la medaglia di bronzo nella gara a squadre alle spalle di Spagna e Gran Bretagna

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non sono mai, ed entrambi sparano a livelli galattici. Michael non aggancia un lancio nell’ultima coppiola della serie, mentre il portoghese è impeccabile e con il suo 25 costringe l’azzurro al terzo gradino del podio. Come si diceva, c’è un prestigioso bronzo anche per i Seniores azzurri nella sfida per nazioni. Anche se il responso tecnico imporrebbe di decretare quasi un ex aequo per le prime tre formazioni della classifica. Vince infatti l’Ungheria di capitan Andràs Szerdahelyi che totalizza 571/600 come la Danimarca e supera gli scandinavi addirittura per la penultima miglior sequenza di punteggi. Ma l’Italia di Michael Spada, Daniele

Valeri (190) e Marco Battisti (185) è terza per un solo piattello di distacco. Molto bronzo anche nel comparto delle Ladies. La star del Mondiale della Repubblica Sudafricana è Beatriz Laparra Cuenca. La spagnola totalizza 188/200 e vince il titolo staccando di due lunghezze le fuoriclasse Cheryl Hall e Martina Maruzzo. La gara in rosa a Hippo Creek culmina con quello che è ormai un po’ il duello storico del Compak internazionale. Martina e Cheryl si affrontano infatti per i rimanenti piazzamenti e nella serie di spareggio entrambe totalizzano 23, poi nel barrage all’americana è la britannica a spuntarla sull’azzurra per 8 a 7. Con

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Veniero Spada è stato splendido terzo nel confronto riservato ai Veterani che ha laureato campione del mondo l’inglese Tony Manvell davanti al francese Michel Docoche

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Eugenio Bruscolini, Enzo Gibellini e Ferruccio Morelli si sono laureati campioni del mondo dei Superveterani davanti a Gran Bretagna e Francia

Carla Flammini che conclude la competizione africana con 178 centri e Jessica Tosti che totalizza 153, le azzurre meritano il terzo gradino del podio nel confronto per nazioni. Con 517/600 le ragazze in tricolore sono precedute soltanto da Spagna (537) e Gran Bretagna (529). Sono campioni del mondo anche i Superveterani Eugenio Bruscolini, Enzo Gibellini e Ferruccio Morelli: i tre cavalieri azzurri della pedana totalizzano 528/600 e staccano in maniera netta i maestri di Gran Bretagna e di Francia. A livello individuale capitan Bruscolini intasca anche un ottimo bronzo: con 180/200 lo specialista romagnolo è preceduto soltanto dallo svizzero Alain Reyna e dal britannico Trevor Stanton che concludono a 182 (in barrage sarà poi l’elvetico a strappare il titolo per 22 a 21). Sfiora l’impresa tra i Veterani Carlo Sestini (l’autore delle

belle immagini che corredano questo articolo) che potrebbe centrare una medaglia se non andasse a comporre un 17 proprio sul campo che, per le prerogative tecniche complessive, avrebbe potuto permettere al fiorentino di spiccare il volo verso il podio. Con 180/200 Sestini è invece soltanto sesto nella graduatoria individuale che vede svettare l’inglese Tony Manvell con 191. È invece il coach Veniero Spada ad artigliare il bronzo della qualifica con un 185 che si inserisce nella scia del 189 che frutta l’argento al francese Michel Docoche. Carlo Sestini può comunque consolarsi con un prestigioso bronzo a squadre che l’azzurro toscano conquista in collaborazione con Giovanni Provenzale (178) e Giovanni Zamboni (174). Il titolo va al terzetto della Gran Bretagna che totalizza 547/600 e precede appunto Francia (546) e Italia (532).

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8La chiameranno davvero estate. Anche se qualche volta le condizioni meteo avranno perfino smentito quella convinzione. Sta di fatto che la stagione estiva del 2014 per i ragazzi e le ragazze che hanno partecipato alla prima edizione dei Fitav Summer Camps a Umbriaverde sarà indubbiamente ricordata

LA CHIAMERANNODAVVERO ESTATEÈ entusiastico il giudizio che forniscono i ragazzi e le ragazze che hanno partecipato alla prima edizione dei Fitav Summer Camps a Umbriaverde: nelle parole di Esteban Caro, Cecilia Gallareto, Bhoneesh Mendiratta e Jack Brearley è sintetizzato il successo di una iniziativa che ha già fatto storia

EVENTI

Mani autografate protese vero il futuro e verso il successo agonistico: è il suggestivo poster-ricordo dei Fitav Summer Camps 2014

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come un momento di grande crescita tecnico-agonistica, farcita da piacevoli e suggestivi momenti di aggregazione. È realmente entusiastico ad esempio il giudizio di Esteban Caro.

“I Fitav Summer Camps sono stati un’esperienza incredibile - dice il quattordicenne di Bogotà che a Umbriaverde si è dedicato alla Fossa Olimpica - perché in quei quindici giorni ho avvertito tutto lo staff: Diego, Eros, Luisa, Tatiana, Federico e Marco, realmente come la mia famiglia. Penso che quella dei Camps sia un’idea eccezionale: in tutto il mondo ci sono molti ragazzi come me che amano il tiro, ma non conoscono qualcuno che possa insegnar loro correttamente la tecnica di tiro. I Fitav Summer Camps offrono invece i migliori trainer e la miglior sede per svolgere un corso. Prima di arrivare avevo un sacco di problemi in pedana e non riuscivo ad andare oltre la media del 18, ma durante i Camps Diego ha cambiato completamente il mio modo di sparare e al termine del corso la mia media si era già stabilizzata intorno al 22.”

“Adesso non potrei dire qual è stato l’aspetto tecnico nuovo che più mi ha colpito e aiutato – dice ancora il ragazzo colombiano – perché sono stati più di uno e tutti ugualmente utili, ma posso dire ad esempio quanto sia stato prezioso quello che ci ha insegnato Federico Di Carlo a proposito del modo di controllare il nostro pensiero durante la pratica del tiro e anche quanto ci ha spiegato Fabio Partigiani a proposito della preparazione atletica.”

Anche Cecilia Gallareto insiste sul valore degli insegnamenti impartiti da Federico Di Carlo.

“A livello psicologico e dal punto di vista del controllo delle mie reazioni - dice la quattordicenne piemontese - il lavoro che abbiamo fatto con il mental trainer ai Fitav Sumer Camps è stato utilissimo. Ma naturalmente so di aver fatto grandi progressi anche a livello tecnico grazie al lavoro che ho compiuto con

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Podio di gruppo per i ragazzi e le ragazze che hanno partecipato all’edizione di esordio dei Fitav Summer Camps

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Diego Gasperini. Inoltre le settimane dei Fitav Summer Camps sono stati un momento bellissimo perché mi hanno permesso di stabilire nuove amicizie: aver avuto la possibilità di condividere lo stesso grande interesse per il tiro a volo con altre ragazze e altri ragazzi è certamente un altro degli aspetti indimenticabili di questa esperienza.”

Addirittura sorpreso dai propri incredibili progressi compiuti durante le due settimane dei Fitav Summer Camps si dice Bhoneesh Mendiratta: Bhoni per gli amici.

“Da non credere, – sottolinea il ragazzo indiano di New Delhi che ha iniziato a sparare appena due mesi prima di partecipare alla clinic di Umbriaverde – ma quando sono arrivato in Italia per i Camps la mia media viaggiava intorno al 10/25 e alla partenza sono stato in grado di realizzare regolarmente venti centri. I Camps non mi hanno permesso soltanto di incrementare le mie conoscenze tecniche, ma anche di acquisire maggior fiducia nelle mie doti. Non ho dubbi: questa esperienza è stata fantastica e non vedo l’ora di partecipare di nuovo ai corsi del prossimo anno.”

L’accuratezza del lavoro condotto durante i Fitav Summer Camps è quello che ha maggiormente colpito anche Jack Brearley: diciassettenne inglese che ha iniziato a sparare allo Sporting un anno mezzo fa sotto la guida

del padre, ma poi si è rivolto al Double Trap e da sei mesi ha ormai eletto proprio quella disciplina ad attività prediletta.

“Considero preziosissimo il lavoro che è stato fatto in sede di training fisico-atletico, ma potrei elencare anche molte correzioni tecniche che mi sono state suggerite che si stanno già rivelando determinanti per la maggior qualità del mio tiro: ad esempio ho imparato a tenere più basso il gomito, a conservare una postura eretta durante tutta l’esecuzione del tiro, a posizionare in maniera più corretta i piedi sulla pedana. E potrei citare anche tanti accorgimenti che si devono adottare immediatamente prima di entrare in pedana. Insomma, ritengo che quello speso a Umbriaverde sia stato decisamente tempo ben impiegato per la mia crescita tecnica.”

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Diego Gasperini durante una delle sedute tecniche in pedana

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Un lettore mi ha scrit-to descrivendomi un problema che si è ve-rificato durante un re-cente impegno agoni-stico. Colgo volentieri l’occasione per rispon-dere pubblicamente ad un quesito piuttosto frequente e in questo modo inauguro, in que-ste pagine, uno spazio tutto dedicato alla sin-tetica esposizione e

alle relative soluzioni di alcune problematiche che si verificano nel corso dell’attività agonistica del tiro a volo.

Egregio Professor Partigiani, durante una gara mi è capitato di avere un fastidio alla regione lombare con interessamento del muscolo gluteo. Il problema ha compromesso il risultato della gara poiché mi sono reso conto che la mia attenzione non si rivolgeva più al piattello, ma al fastidio alla regione lombare. Come posso ovviare a questo inconveniente in futuro per non compromettere la competizione?

Egregio Lettore, dalla descrizione del fastidio potrebbe trattarsi di una lombo-sciatalgia. L’inte-ressamento del muscolo gluteo evidenzia sicura-mente una sofferenza a livello del nervo sciatico. Cosa fare? È fondamentale seguire un program-ma di preparazione fisica generale per lo svilup-po delle capacità motorie, sia coordinative che condizionali. La resistenza, la forza, la rapidità e la mobilità articolare devono essere sviluppate con appropriate sedute di allenamento che coin-volgono il tiratore per 365 giorni l’anno. Come si può capire, la preparazione fisica è diventata essenziale per il conseguimento della migliore performance. Per il caso specifico, si deve asso-lutamente potenziare il “core” con esercizi ri-guardanti la parete addominale (anteriormente) e lombare (posteriormente). Possono essere uti-lizzati piccoli attrezzi come : fitball, trx, elastici. Naturalmente gli esercizi devono essere esegui-ti sotto la supervisione di personale altamente qualificato: un personal trainer, un preparatore atletico o un insegnante di scienze motorie. In questi casi è assolutamente sconsigliato il “fai da te”, per non incorrere in ulteriori danni musco-lari e articolari.

Fabio Partigiani

FABIO PARTIGIANI RISPONDEFILO DIRETTO