IL TIRO A VOLO 255

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Il Magazine della Federazione Italiana Tiro a Volo

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Di sfide ne hanno sicuramente viste delle belle gli occhi che campeggiano nella foto di questa pagina. Lo sguardo di questo campionissimo è inconfon-dibile e sarebbe sufficiente precisare, con spirito criptico degno di un rebus, che egli ha vinto di tutto e di più senza aver vinto proprio tutto, per far comprendere l’identità di questo fuoriclasse anche a coloro che non lo avessero riconosciuto, per così dire, al primo sguardo. Si tratta di Ennio Falco, naturalmente. Che sarà il protagonista di una lunga e interessante intervista nel numero de IL TIRO A VOLO di mercoledì 27 novembre. Vera e propria icona del tiro a volo italiano e mondiale, Ennio ha letteralmente fatto storia: non soltanto a suon di vittorie (la percentuale di presenze sul podio del capuano nei circa venticinque anni di at-

tività agonistica a livello di vertice è assolutamente stellare), ma anche dal punto di vista degli atteg-giamenti. Basterebbe citare il gesto del bacio del fucile un attimo dopo aver colpito l’8 mark nella finale delle Olimpiadi di Atlanta: è quel gesto co-niato da Ennio ad essere stato replicato innume-revoli volte negli anni da altri tiratori che hanno sottolineato in quel modo la propria affermazione. Ha vinto tutto senza aver vinto proprio tutto, ab-biamo detto…? Chi conosce la storia di colui che, con una bella espressione, è stato definito il ragaz-zo del fiume, sa bene di che cosa stiamo parlando. Al suo sguardo e alle sue parole lasciamo però il commento, su questo e su molti altri temi, nel prossimo numero della rivista. La Redazione

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Numero 25520 novembre 2013

DirettoreLuciano Rossi

Direttore ResponsabileLuigi Agnelli

Direzione e RedazioneFederazione Italiana Tiro a VoloViale Tiziano 7400196 RomaTel. 06 45235200Fax 06 [email protected]

CoordinatoreRedazionaleMassimiliano [email protected] : @ILTIROAVOLO

Grafica& MultimediaAndrea Tei

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Aut. del Tribunale di Roma n.111 del 17 marzo 1994

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ArmiPietro BerettaPerazzi Armi

Macchine lanciapiattelliFab

ElicheRodenghiTiro a Volo Lazio

AbbigliamentoBeretta

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SPONSOR FEDERALI

In copertinaPasserella conclusiva al Concaverde di Lonato per Giovani e Campioni: l’evento, promosso da Beretta e Fiocchi in collaborazione con Fitav, che ha permesso a cinquanta giovani del Settore Giovanile di condurre una “clinic” con alcuni dei più titolati campioni del panorama mondiale delle discipline olimpiche.

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pag 4 #ILFUTURO

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pag 7 IN DIVISA

DA CAMPIONI

pag 8 UN MOMENTO

TANTO ATTESO

Ne hanno viste delle belle

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#ilfuturodeltiroavoloabitaqui: chi mastica un pò di Twitter (noi, per inciso, ci siamo con il profilo @ILTI-ROAVOLO) sa bene che sul social network più famo-so dopo Facebook (o forse, a breve, addirittura più famoso ed utilizzato di quello ideato da Zuckerberg) gli hashtags sono talvolta dei veri e propri capolavori dell’enigmistica e, con l’abolizione di spazi e punteg-giatura, riducono spesso la lettura ad un esercizio di alta abilità. Abbiamo voluto emulare gli hastags più famosi di Twitter coniandone uno che, in maniera decisamente complicata, facesse da titolo a questo articolo. Ma il concetto e la forma sono molto cal-zanti per un evento che è stato varato proprio con

un richiamo esplicito alle abitudini grafiche di Twit-ter. #GiovanieCampioni è infatti il nome attribuito all’evento che Fitav, Beretta e Fiocchi hanno promos-so martedì 12 novembre sulle pedane del Concaver-de. Di questa clinic abbiamo già parlato qualche setti-mana fa e nel darne annuncio non abbiamo esitato a manifestare il nostro entusiasmo sperticato per una iniziativa che obiettivamente non ha avuto eguali nel-la storia del tiro a volo mondiale di ogni tempo. Chi ci legge con assiduità ricorderà che, a proposito dei campioni coinvolti nel progetto, avevamo parlato di un parterre di nomi che non poteva che lasciare sen-za fiato. Si è trattato infatti degli attuali campioni del

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Al Concaverde di Lonato cinquanta tra ragazze e ragazzi del Settore Giovanile della Fitav partecipano a #GiovanieCampioni: la clinic , patrocinata da Beretta e Fiocchi, che ha coinvolto un parterre di nomi stellari delle tre discipline olimpiche

Parata finale di #GiovanieCampioni con i maestri, gli allievi e i dirigenti delle aziende coinvolte e della Federazione

Galleriafotografica

Inrevista adAlberto Di Santolo

e Aldo Visconti

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mondo di Fossa Olimpica Jessica Rossi e Giovanni Pellielo, dei pluriolimpionici americani Kimberly Rho-de e Vincent Hancock, passando per i nomi altrettan-to illustri di Giovanni Cernogoraz, del plurititolato ci-priota dello Skeet Georgios Achilleos (ma nello Skeet hanno prestato assistenza anche altri due vip del ca-libro del Direttore Tecnico della Nazionale azzurra Andrea Benelli e di Pietro Genga), dei fratelli croati Anton e Josip Glasnovic, degli azzurri Erminio Frasca per la Fossa Olimpica e Luigi Agostino Lodde per lo Skeet, della sammarinese ma azzurra di formazione Alessandra Perilli, dei doublisti Francesco D’Aniello, Claudio Franzoni, Marco Innocenti, Antonino Barillà. Della manifestazione ha fornito una descrizione sin-tetica Alberto Di Santolo, Coordinatore del Settore Giovanile della Fitav, che ha definito appunto #Giova-niecampioni un’iniziativa estremamente importante in cui presente e futuro si fondono e in cui i campioni del panorama mondiale si sono messi al servizio di giovani promettenti per trasformarli appunti nei loro omologhi del domani. (Cliccando l’icona a lato del titolo dell’articolo potete accedere al filmato dell’in-tervista rilasciata da Alberto Di Santolo e dal Con-sigliere Federale Aldo Visconti nel corso dell’evento del Concaverde e alla foto-gallery che ritrae alcuni giovani coinvolti nell’iniziativa durante la giornata del Concaverde.) Ma chi sono i cinquanta giovani che hanno avuto la possibilità di trascorrere un pomerig-

gio “in cantiere” con i più titolati campioni del pano-rama agonistico mondiale? Antonello Iezzi, Direttore Tecnico della Fossa Olimpica del Settore Giovanile, precisa che la Fitav ha voluto premiare con questa clinic di lusso coloro che si sono distinti nell’annata appena conclusa, dando spazio a tutte le fasce di età e al maggior numero di regioni italiane.

“Il fenomeno a suo modo sorprendente – precisa il tecnico abruzzese – è che a #GiovanieCampioni sia-mo riusciti a portare in pedana ad esempio anche ra-gazzi di quattordici anni di età che si sono dimostrati in possesso di una tecnica già di alto livello. E che han-no dimostrato un entusiasmo enorme per l’opportu-nità di lasciar giudicare le proprie doti direttamente ai grandi campioni del ranking mondiale.”

Piena la soddisfazione in casa Beretta per l’esito com-plessivo dell’iniziativa. È Roberto Zarrillo, export e competition manager dell’azienda di Gardone, a par-lare di #GiovanieCampioni.

“È una grandissima soddisfazione, perché è la prima volta che riusciamo a radunare così tanti campioni tutti insieme e donarli letteralmente ai ragazzi del Settore giovanile. La risposta è stata molto ricca di contenuti, quindi è chiaro che abbiamo lasciato a que-sti giovani un bel ricordo, con la volontà e la speran-za che tutto questi li leghi ancora maggiormente al tiro a volo e li segni positivamente nel loro futuro

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Il quadricampione del mondo Giovanni Pellielo durante la lezione

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e nella loro carriera. Mi piace anche immaginare che, dopo questa esperienza, sia soprattutto l’emulazione di questi campioni a convincere questi ragazzi ad aspi-rare a raggiungere gli stessi traguardi di questi grandi nomi che hanno incontrato a Lonato.”

Convintissimo del grande valore del progetto anche Stefano Quarena, direttore vendite di Beretta e re-sponsabile del team e dei progetti di sviluppo nell’area tiro a volo dell’azienda di Gardone.

“Da un anno a questa parte Beretta ha deciso di dare impulso al tiro a volo in tutte le sue forme, non sol-tanto con la sponsorizzazione di atleti o di campi di tiro ma anche con progetti concreti che possano aiu-tare il tiro a volo giovanile a crescere, avendo anche la fortuna di detenere così tanti campioni nel nostro team. Credo che Giovani e Campioni sia il corona-

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Matilde MorettiRiccardo FaccaniGreta RagazziniMarco PiccoliNicolò FabbriSebastiano PedulliLorenzo D’AlfonsoAlessandro D’AlfonsoAleandro NazzaniJessica GallettiFilippo MarchesiMichaela BorgiaPierfilippo NegroSimone RosaLeandro Trinchero

Luca FornoElisa FornoFrancesco GallaretoCecilia GallaretoIvan GiachelliA.Incisa Della RocchettaLuca StefanutNicholas AntoniniIsabella CristianiMartina DonniniSofia FerrariDiana GhilarducciElia GhilarducciRachele AmighettiGabriele Bandera

Gianluca CoatiFederico De MicheliLorenzo FerrariStefano PoliMario RomanoElisa TaglianiLetizia MassardiMichael CaregnatoManuel SoranzoAndrea TrabuccoAndrea PattarelloLuca Alberto MinguzziBarbara CaselloRiccardo De GrandiVictor Baretta

Davide MarinelloFabio BeccariErica SessaGiovanni ParisiCristian BenetLorenzo RanieriMatteo ChitiAndrea CandiagoGloria MantuanoDaniela CisottoRiccardo De GasperiAndrea VezzoliNicolò Liceti

mento di un anno in cui abbiamo ottenuto risulta-ti straordinari non soltanto agonistici, ma anche di presenza in tante manifestazioni, nonché nell’attività di supporto all’attività giovanile. In questo abbiamo trovato partner importanti: dall’Anpam all’Assesso-rato allo Sport della provincia di Brescia, senza tra-scurare naturalmente la dirigenza di un impianto di grande notorietà e prestigio come il Concaverde.”

Pone invece l’accento sulla necessità di un più atti-vo coinvolgimento dei sodalizi in questo programma di continua riqualificazione del comparto giovanile Marzio Maccacaro, direttore commerciale di Fiocchi Munizioni.

“A mio avviso i giovani hanno un immenso bisogno di fare esperienze di questo genere che privilegiano la crescita tecnica e stimolano nel contempo l’ag-gregazione. È indispensabile, in questa ottica, che le associazioni di tiro a volo e i loro comparti giovanili perseguano con costanza questa missione formati-va e informativa e trovino il supporto degli istituto scolastici.”

Ma se #ilfuturodeltiroavoloabitaqui - per dirla anco-ra alla maniera di Twitter - questo avviene perché, calato da appena pochi giorni il sipario su Giovani e Campioni edizione 2013, si pensa già alla replica nella prossima stagione.

“C’è la volontà di ripetere la manifestazione, - pun-tualizza Roberto Zarrillo - perché nella nostra pro-grammazione ci sono sempre eventi destinati ad essere spalmati nel tempo. Abbiamo avviato un di-scorso veramente costruttivo con la Federazione italiana tiro a volo e vorremmo ripetere l’esperi-mento, magari, nel 2014, operando la scelta dei ra-gazzi con un criterio meritocratico: ovvero dando la possibilità ai ragazzi e alle ragazze di guadagnare nel corso dell’anno la partecipazione a questo evento.”

Il messaggio è chiaro. Sta ai giovani adesso retweet-tarlo!

Jessica Rossi nel corso della clinic di Lonato

Tutti i giovani di #GiovanieCampioni

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In divisada campioni

MONDIALE MILITARE

Il responso del Mondiale militare di Doha è noto: l’Italia ha dominato conquistando quattro titoli con Massimo Croce e la squadra di Trap composta dallo stesso top gun di Guidonia e da Daniele Resca e Ferdinando Rossi, con Romina Giansanti ancora nel Trap e con lo skeet-tista Luigi Agostino Lodde. Un trionfo su tutta la linea che ha sorpreso perfino il coach Diego Gasperini. “Sì, un successo che è andato ben oltre le più ottimistiche pre-visioni, - dice il selezionatore del team – anche perché ci siamo trovati a gareggiare con settantacinque atleti di dieci nazioni e molti di loro sono gli stessi che popolano

La rappresentativa italiana posa con il coach Diego Gasperini (al centro con il comandante Domenico La Faia e Domenico Lufrano)

Diego Gasperini, coach della Nazionale militare che ha dominato al secondo Campionato del Mondo Cism di Doha, traccia un bilancio della spedizione nel Golfo

abitualmente le classifiche delle maggiori competizioni internazionali civili. La bella prova di alcuni dei miei ragazzi era prevista, ma ad esempio è stato straordi-nario l’exploit di Romina Giansanti che da tempo non frequentava la scena internazionale. Romina temeva di non essere ancora pronta per un cimento del genere: e invece è stata superlativa. Fra l’altro, siamo arrivati a Doha appena un giorno prima della gara: Romina ha fatto soltanto due serie di allenamento per provare il campo e poi ha affrontato la competizione. Quin-di, non posso che fare un plauso alla sua capacità di adattamento e al suo spirito agonistico.” Doha 2013 è stata un trampolino di lancio per sfide in divisa sem-pre più importanti? Giriamo la domanda a Gasperini. “Sicuramente, - dice il tecnico romano - la perfetta ri-uscita di questa gara e l’alto livello tecnico permetterà di promuovere definitivamente lo shooting al rango di disciplina ufficiale dei prossimi Giochi Olimpici Mili-tari in programma in Corea nel 2015 e del prossimo Campionato del Mondo Cism del 2016.” Non si tratta di appuntamenti proprio dietro l’angolo, ma, precisa Diego Gasperini, occorre stare pronti. “Anche perché l’opportunità è importante per tutti gli atleti in divisa e in particolare per i più giovani: questi appuntamenti sono infatti una vetrina di prestigio e possono rappre-sentare la porta di accesso alla Nazionale maggiore.”

Romina Giansanti al vertice del podio della gara di Trap al Mondiale militare di Doha

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Un momentotanto atteso

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Il raduno di preparazione fisica è ormai entrato nella programmazione annuale della nostra Federazione. Sono ormai diversi anni che, sia a livello di squadra nazionale che di Settore Giovanile, si svolgono nel periodo invernale - ovvero tra novembre e febbraio - i raduni di preparazione fisica. Lo scopo di questi appuntamenti è quello di creare una buona condi-zione atletica che dovrà supportare, nel periodo competitivo, la prestazione dei nostri atleti. Come abbiamo detto all’inizio di questo articolo, il raduno è diventato una tappa fondamentale nella pianifica-zione dell’allenamento. Pensate che per la prossima stagione agonistica, molto importante in quanto a settembre al Campionato del mondo di Granada ci saranno da conquistare le prime carte olimpiche in vista delle Olimpiadi di Rio 2016, il gruppo della Fossa Olimpica effettuerà ben quattro raduni di pre-parazione fisica. Questo, a dimostrazione di quanto i Direttori Tecnici tengano in considerazione la forma fisica dei propri atleti. Ormai le gare si program-mano e si vincono molto tempo prima della data ufficiale di inizio della competizione. Se vuoi che i tuoi atleti siano in condizione in quel periodo preci-so dell’anno bisogna programmare tutto: dalla a alla zeta. Nulla può essere lasciato al caso, e i risultati conseguiti nelle ultime edizioni dei Giochi Olimpi-ci ne sono una conseguenza. Detto ciò possiamo partire. Per usare un paradosso, possiamo dire che

la stagione 2013 è un lontano ricordo. Ogni atleta, dopo aver valutato attentamente i risultati della sta-gione appena passata, aver capito i punti di forza e di criticità della sua preparazione, si appresta ad af-frontare la nuova stagione con la giusta carica e con la determinazione di raggiungere i risultati sperati. Il pensiero corre veloce alla prossima gara che sembra ancora lontana ma è dietro l’angolo. Bisogna prepa-rarsi bene perché la concorrenza è agguerrita. Per far ciò è importante pianificare la stagione nei mi-nimi particolari, senza tralasciare nulla. Ormai sono diversi anni che il Settore Giovanile rivolge ai suoi atleti attenzioni particolari. E, anche quest’anno, nel mese di novembre, è stato organizzato il raduno di preparazione fisica. Trenta atleti delle tre discipline olimpiche si sono dati appuntamento nello scorso weekend presso il centro di preparazione olimpica di Tirrenia, dove, sotto lo sguardo vigile del Respon-sabile del settore giovanile, il professor Alberto di Santolo, e del Preparatore fisico delle squadre na-zionali, il professor Fabio Partigiani, hanno svolto sedute di preparazione atletica mirate allo sviluppo delle capacità coordinative e condizionali. Sono stati due giorni un po’ diversi dal solito. Parlando di ra-duni, e soprattutto di raduni di preparazione fisica, ci si aspetta di fare solo attività motoria. Così non è stato. La nuova metodologia dell’allenamento si basa su concetti completamenti diversi rispetto a qual-

Si è svolto a Tirrenia nello scorso weekend il raduno di preparazione fisica che ha visto l’intervento “ex cathedra”, ma anche sui banchi, di nomi illustri del mondo tiravolistico: il commento del Preparatore atletico delle Nazionali e del Coordinatore del Settore Giovanile

Un momento dei test in pista per i ragazzi e le ragazze

presenti al raduno di Tirrenia

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Testo di Fabio Partigiani e Alberto Di Santolo

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che anno fa. È importante che l’atleta sappia come il suo organismo reagisce sotto sforzo, quali sono i meccanismi energetici che intervengono durante la corsa, i motivi per i quali esegue determinate eser-citazioni invece di altre, perché in uno sport statico come il tiro a volo deve eseguire degli esercizi in condizioni di instabilità. Ecco da cosa deriva l’impor-tanza di dare ai nostri atleti delle nozioni generali di anatomia del corpo umano e di fisiologia della contrazione muscolare. L’atleta deve essere messo in grado di capire le ragioni di un certo esercizio invece di un altro, le motivazioni per le quali in un determinato periodo dell’anno sviluppa una deter-minata capacità motoria invece di un’altra. In questa maniera, ampliando il suo bagaglio motorio e cultu-rale, potrà capire l’importanza del gesto sportivo che andrà a sviluppare in palestra o sul campo di atletica. E così in questo raduno si sono alternate le-zioni pratiche per lo sviluppo della resistenza, della forza, della rapidità, a lezioni teoriche in aula di me-todologia dell’allenamento e postura. L’atleta deve avere una formazione a 360 gradi. Non deve solo saper correre, saltare o tirare, ma deve anche sape-re come funziona un muscolo, sapere perché certe esercitazioni bisogna farle nei mesi invernali e non in quelli estivi: insomma deve essere un atleta com-pleto. La passione, l’educazione e l’impegno dimo-strati dai ragazzi sono stati esemplari. Certamente la condizione fisica era diversificata, ma le sedute di allenamento sono state impostate per dare a cia-scuno la possibilità di migliorare il proprio bagaglio motorio con esercitazioni mirate e personalizzate. Sudore e fatica si sono alternati a momenti gioiosi e ludici. La mattina di domenica 17 novembre la sedu-ta di allenamento è stata dedicata al test di Cooper. Questo test permette di valutare la capacità aero-bica di ogni singolo atleta. È un test massimale che si svolge sulla pista di atletica dove ogni allievo deve compiere sei giri per un totale di 2.400 metri. Viene rilevato il tempo in minuti e secondi. Il tempo viene

inserito, poi, in una formula, il cui valore ci permette di capire la reale condizione fisica dei nostri atle-ti. Dal valore ottenuto possiamo programmare in maniera personalizzata il piano di allenamento per migliorare la capacità aerobica. Possiamo affermare che tutti gli atleti hanno portato a termine il test e in alcuni casi i valori ottenuti sono stati degni di nota. A dare un valore aggiunto al raduno sono state le presenze del Vicepresidente Paolo Fiori, del Con-sigliere Federale Luciano Innocenti e del Direttore Tecnico della Fossa Olimpica Albano Pera: questo a dimostrazione di come la Federazione abbia a cuore la preparazione fisica dei propri giovani. Le parole pronunciate dal Vicepresidente ci hanno fatto capire che la strada intrapresa tanti anni fa è quella giusta, che quella strada sta centrando l’obiettivo program-mato e questo non ci può dare che entusiasmo nel proseguire negli sforzi intrapresi. In contemporanea al raduno di preparazione fisica si è svolto sempre a Tirrenia, nelle aule del Centro Coni, la seconda par-te del corso per allievi istruttori organizzato dal de-legato regionale della Toscana. Le lezioni sono state tenute dal Direttore Tecnico del Settore Giovanile (Fossa Olimpica) Antonello Iezzi, unitamente a Lam-berto Castellani, che con la professionalità che lo contraddistingue ha seguito con attenzione anche le lezioni in palestra degli atleti partecipanti al radu-no. Questo a dimostrazione della coesione e della stretta collaborazione tra i tecnici e i preparatori fisici. La formazione degli istruttori è un capitolo a parte, ma ormai è diventata parte integrante dell’at-tività federale. E per capire quanto sia tenuta in considerazione la formazione, i partecipanti a que-sti corsi sono anche atleti attualmente facenti parte delle Nazionali azzurre come Federica Caporuscio, Silvana Stanco, Valerio Grazini, Mauro de Filippis, An-drea Miotto, Gabriele Rossetti. Ormai il tiro a volo non è solo “boom boom”, ma è programmazione, pianificazione, formazione e ricerca. Con questi in-gredienti il salto di qualità è inevitabile.

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GIUBBE ROSSE: IL DERBY DELL’APPENNINOTesto di Demetrio Pillon

Il Formatore Gianfranco Mengoni in cattedra con Giorgio Gandolfi, Demetrio Pillon e Osvaldo Gargani

Si è tenuto la scora domenica 17 novembre presso la sala riunioni della Società Tiro a Volo Bologna di Ca-salecchio di Reno il corso per Direttori di tiro nazio-nali organizzato dai Delegati Regionali della Toscana e dell’Emilia Romagna. Otto i candidati della Toscana accompagnati dal Car Osvaldo Gargani e sei i parte-cipanti dell’Emilia Romagna accompagnati dal futuro Car Celestino Navarra e dal Delegato Regionale Fitav. Tutti gli intervenuti hanno assistito con interesse alla lezione di Gianfranco Mengoni, Formatore e compo-

nente della Can, che dall’alto della sua esperienza ha illustrato i compiti che i candidati saranno chiamati a svolgere prossimamente. Si è parlato di regolamenti e delle variazioni recepite dalla nostra Federazione in base alle trasformazioni del regolamento internazio-nale. Sono state tante le domande poste dai candidati a Mengoni, a dimostrazione dell’attenzione a ogni sfu-matura dell’attività degli Ufficiali di gara. Dopo la parte teorica si è passati sul campo per la pratica. Prima dei quiz previsti, ha preso la parola Giorgio Gandolfi che

ha portato il saluto della Federazione e in particolar modo della Commissione Tec-nica da lui presieduta. Terminato l’esame, il Formatore Mengoni si è complimentato per il grado di preparazione dimostrato da tutti i partecipanti ed ha augurato agli stessi un proficuo lavoro sulle pedane.

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