IL TIRO A VOLO 240

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Il Magazine della Federazione Italiana Tiro a Volo

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È sempre difficile scegliere un’immagine che sia emble-matica quando di immagini emblematiche ci sia l’imba-razzo della scelta. Ci siamo lasciati nel numero della set-timana scorsa con un Mar-co Innocenti “on the road” (nel caso specifico: sulla via di Suhl) intenzionato a far fruttare con gli interessi in Germania quella vittoria ot-tenuta agli Assoluti di Ponso. Marco, nelle battute che ha rilasciato appunto in viaggio per l’Europeo, non dichia-rava apertamente quella intenzione, in ossequio al comprensibile e rituale at-teggiamento scaramantico di

ogni campione, ma si avvertiva che quella urgenza premeva. Quell’impresa accarezzata, Marco Innocenti l’ha poi prati-camente realizzata con un quasi oro individuale e con un titolo trionfale a squadre in collaborazione con Emanuele Bernasconi e Davide Gasparini. L’imbarazzo della scelta c’è davvero quando si consideri però l’Europeo di Suhl che si conclude proprio in coincidenza con l’uscita di questo nu-mero che si occupa con dovizia di particolari di due gare importantissime disputate la scorsa domenica 4 agosto: il

Campionato delle Società di Compak Sporting e quello di Fossa Universale. Oltre appunto a Marco Innocenti e agli altri doublisti, avremmo potuto puntare su di un’immagi-ne della sempre puntualissima e aurea Jessica Rossi e delle sue colleghe Silvana Stanco e Federica Caporuscio; oppure avremmo potuto giocarci un’istantanea degli under 20 e delle under 20 del Trap. Oppure avremmo potuto mettere in campo il titanico Massimo Fabbrizi d’argento o il team della prima squadra del Trap completato da Johnny Pellie-lo e Valerio Grazini. Al momento del “visto, si stampi” di questo numero, però, è arrivata la notizia della conquista del titolo europeo individuale di Skeet da parte di mamma Chiara Cainero: un titolo peraltro condito da uno strepi-toso successo di squadra in complicità - in vista del futuro kindergarten dello Skeet azzurro - con Katiuscia Spada e Diana Bacosi. E allora l’imbarazzo della scelta si è tradot-to in certezza. L’immagine emblematica e freschissima di questo Europeo profondamente azzurro nel profondissimo verde della Turingia è quella di un’esultante Chiara Cainero. L’auspicio, a questo punto, è quello di poter continuare ad imbarazzarci a lungo, molto a lungo, sulla scelta dell’immagi-ne simbolica da utilizzare per presentare le vittorie azzurre. A cominciare da quelle delle diverse discipline che il torrido agosto è ancora in grado di riservarci. A proposito, IL TIRO A VOLO, dopo settimane di puntuale e accurato impegno, si concede un break. Il prossimo numero vi attende mer-coledì 21 agosto. Con nuove storie, nuove immagini, nuove imprese. La Redazione

CONTROCOPERTINA

Torride sfide d’agosto

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Numero 2407 agosto 2013

DirettoreLuciano Rossi

Direttore ResponsabileLuigi Agnelli

Direzione e RedazioneFederazione Italiana Tiro a VoloViale Tiziano 7400196 RomaTel. 06 45235200Fax 06 [email protected]

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I sei specialisti in vetta al podio del Campionato delle Società di Compak Sporting sono i portacolori di Foligno capitanati da un Marco Battisti che sa ormai interpretare in maniera perfetta in ogni gara il ruolo di “manuale vivente” della disciplina più estrosa del comparto tiravolistico. Ma se immaginate che gli alfieri della Società umbra abbiano preceduto Sonnino e San Fruttuoso senza problemi, allora sarà il caso che andiate a leggere di più nelle pagine di questo numero per sapere come è andata ad Agna domenica 4 agosto, in una sfida che, agonisticamente, ha riservato sorprese incredibili e si è rivelata uno degli appuntamenti sportivamente più divertenti della stagione.

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TRECAMPIONI,TRE PIUME

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Marco Battisti, Paolo Scolastra, Mattia Cecchetti, Maurizio Caruso, Simone Grancio e Samuele Ghilli sono autori di una strepitosa rimonta al Campionato delle Società di Compak Sporting ad Agna e superano in volata gli alfieri di Sonnino

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Sono passate appena due settimane da quando il team di Foligno ha artigliato la Coppa dei Campioni di Compak Sporting nella sfida sul terreno di casa. Ma il sodalizio di Casevecchie non è mai pago di vittorie e infatti, pur già ampiamente blasonata in questa stagione, la formazione umbra ha voluto aggiungere subito un altro alloro importante: lo scudetto all’intersocietario della stessa specialità in programma domenica 4 agosto sulle pedane di Agna. Che la Società di Casevecchie rappresenti una vera fucina di fuoriclasse del Compak Sporting lo prova il fatto che, come avviene appunto nelle grandi squadre di ogni disciplina sportiva, la sua “panchina” è affollata di fatto di titolari. Dei tre alfieri autori della vittoria alla Coppa dei Campioni è infatti rimasto in squadra soltanto Samuele Ghilli che si è peraltro integrato perfettamente nel sestetto questa volta capitanato con assoluta autorevolezza da Marco Battisti. Un Marco Battisti che a parte sua ha dimostrato di meritare in pieno la fascia virtuale di capitano in una sfida che vedeva il pesarese inevitabilmente già proiettato idealmente verso l’appuntamento iridato della disciplina a San Pietroburgo. Ma se Foligno ha vinto meritatamente il titolo intersocietario di Compak Sporting del 2013, ciò non vuol dire che per la formazione umbra sulle pedane della Società Le Tre Piume si sia trattato di un gioco da ragazzi. Vediamo infatti come è andata nel dettaglio sulle pedane di Agna nella torrida giornata della scorsa domenica 4 agosto con trentotto formazioni ad inseguire l’alloro stagionale e con una Società ospitante, quella ormai celebre della famiglia Carli, che ha saputo offrire come di consueto un palcoscenico suggestivo e attrezzato per una sfida che si è rivelata subito appassionante. Già, perché chi avesse voluto preconizzare il responso della sfida

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Il podio del Campionato delle Società di Compak Sporting sulle pedane della Società Le Tre Piume di Agna ha visto al vertice il sestetto di Foligno davanti a Sonnino e San Fruttuoso

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veneta alla luce del primo round avrebbe sicuramente emesso un verdetto ben diverso da quello che hanno poi rivelato i fatti. Potrà apparire incredibile, ma i sei di Foligno, dopo la prima serie, erano tutt’altro che accreditati dei titoli per la vittoria. Con appena 117/150 gli alfieri della Società umbra si trovavano a dover inseguire Sonnino e S. Fruttuoso (formazioni accreditate invece di 138 bersagli utili) addirittura con una ventina di piattelli di distacco. È proprio in quel frangente, agonisticamente drammatico, che è emersa tutta l’autorevolezza di capitan Battisti e la grande capacità dello specialista di Pesaro di trainare la squadra, riscattando immediatamente il pallido 22 dell’avvio e suonando la carica per il resto del team.

Nella seconda serie è infatti già punteggio stellare per i sei di Foligno. Marco completa il giro con 25 centri, Mattia Cecchetti e l’altro Prima Simone Grancio totalizzano 24 bersagli utili, i Seconda Samuele Ghilli e Paolo Scolastra fanno altrettanto e il Seconda Maurizio Caruso porta in dote 22 centri. Il totale è 143/150 e nei confronti di Sonnino (i cui alfieri totalizzano 131 centri nel secondo round) significa aver recuperato più o meno il 60% del divario precedente. San Fruttuoso però non molla. Giovanni Zamboni, Gabriele Linetti, Alessandro Mometti, Fabio Garatti, Nicola Amadei e Massimo Bignotti nel secondo giro fotocopiano il già ottimo 138 del primo round e sembrano veleggiare senza intoppi. Con Vicenza1 che frattanto, con un

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135 e un 139, sembra a sua volta avere i titoli per inserirsi nel lotto dei medagliati. Sembrano veleggiare senza intoppi gli alfieri di San Fruttuoso: abbiamo detto. Ma non è così. Perché al terzo round, come in ogni thrilling che si rispetti, è incredibilmente colpo di scena. L’intertempo di 120/150 che i mantovani fanno registrare rimette infatti tutto in discussione. Il parziale sulla distanza delle tre serie dice infatti 396/450 ed è sorpasso netto di cinque lunghezze da parte del sestetto di Foligno che ha infilato un altro prodigioso intertempo di 141 centri e si è portato a quota 401. Con 122 anche Vicenza frattanto abdica e deve rassegnarsi a posizioni nei paraggi del podio. Ma chi tiene ancora lo scettro è Sonnino. Per i colori del sodalizio latino Emanuele Marini, Massimo Grieco, Pasquale Ussia, Fabrizio Sbrenni, Umberto Buglione e Fulvio Guglielmo al terzo giro hanno totalizzato 137 bersagli utili e con 406 occupano ancora autorevolmente la vetta della classifica, sebbene il vantaggio nei confronti dei folignati sia ormai ridotto

ad appena cinque piattelli. Da parte degli umbri, nel terzo round è ancora capitan Marco Battisti a ispirare l’allungo. È il 25 del pesarese a dare il ritmo, ma al pregiato 141 del team contribuiscono anche gli ottimi 24 di Scolastra e Cecchetti, i 23 di Caruso e Ghilli e il 22 di Grancio. Ultimo round e corsa per il titolo che è ormai davvero tutta giocata sul filo del piattello. San Fruttuoso e Vicenza non ci stanno a buttar via tutto così facilmente e tentano di agganciare le posizioni di preminenza. Il 137 del team veneto (composto da Diego Casarotto, Enrico De Tomasi, Andrea Reniero, Franco Marcolin, Giuseppe Bravo e Silvano Tosato) è pregevole e proietta a 537/600 il totale della formazione. Ma non basta per aggiudicarsi una medaglia. Con il 138 dell’ultima serie San Fruttuoso precede infatti di una lunghezza i vicentini. La lotta per il titolo però è tutta ormai circoscritta a Foligno e Sonnino. Marco Battisti è a dir poco “napoleonico” nell’ultimo assalto. Il suo ennesimo 25 (che proietta a 97/100 il totale personale del fuoriclasse marchigiano)

È stato capitan Marco Battisti a suonare letteralmente la carica dopo il difficile primo round dei folignati e a comporre il punteggio individuale che ha fornito le basi per il successo di squadra

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Il campione europeo degli Juniores Mattia Cecchetti è stato tra le colonne del team della Società di Foligno

spinge ancora in alto il team umbro. Sono lievemente in affanno rispetto alle due serie precedenti gli altri del team e il totale dell’ultimo passaggio dice: 136/150. Con Battisti attestato appunto a quota 97/100, degli altri alfieri di Foligno è Paolo Scolastra colui che ha collezionato il punteggio immediatamente migliore dopo quello del pesarese: 94. 88 centri li ha collezionati Mattia Cecchetti, 87 Maurizio Caruso, 86 Simone Grancio e 85 Samuele Ghilli. Quel 136/150 conclusivo totalizzato da Foligno è peraltro punteggio che vorrebbero sottoscrivere subito i latini di Sonnino che con quello score sarebbero campioni d’Italia. Invece l’asprezza agonistica della gara gioca qualche brutto tiro anche ai valenti portacolori del sodalizio latino che non vanno oltre il 131 collettivo e questo significa che, dopo una giornata di incredibili e drastici capovolgimenti di fronte, Foligno e Sonnino sono a pari a quota 537/600. Tutto da rifare. Tutto demandato allo spareggio che vedrà i due sestetti lottare veramente all’ultimo piattello. In questi casi, dopo una lotta così intensa, come si dice nel calcio: tutte le marcature saltano. E può accadere ad esempio che sia il Terza Fabrizio Sbrenni a farsi leone del team di Sonnino componendo uno spettacolare en-plein (in parallelo, tra i folignati, è Simone Grancio a concludere la serie di spareggio senza errori). Il responso non dà tuttavia adito a dubbi. Sulle lavagne i piattelli colpiti complessivamente da Sonnino sono 136, ma quelli intercettati da Foligno sono 140. E gli scudetti vanno ad appuntarsi sui gilet del team di capitan Battisti. San Fruttuoso1 artiglia meritatamente il bronzo della sfida di Agna con 534 davanti al 533 di Vicenza1, al 528 di San Fruttuoso3, al 526 del Nord Est Team, al 524 di Rio Salso1, al 523 di Fulginia, al 522 di Rio Salso2 e al 521 di San Marino.

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Il podio del gruppo A del Campionato delle Società di Fossa Universale ha visto il terzetto della Società Le Tre Piume di Agna precedere Zevo2 e Sante Martignago1

È trionfo per le Tre Piume di Agna nel confronto intersocietario di Fossa Universale in programma al Concaverde. Sulle pedane lombarde Pierluigi D’Imperio, Giampaolo Micheletti e Gianni Brunato contribuiscono con tutta la loro esperienza di fucili navigati ad un successo rotondo che attribuisce al team del sodalizio padovano un vantaggio netto nei confronti di tutte e ventisette le formazioni in lizza nel gruppo A. Le ragioni del successo senza ombre del team di Agna sono sicuramente da ascrivere principalmente alla grande compattezza e alla qualità complessiva del connotato tecnico-agonistico del terzetto. Pierluigi D’Imperio al Concaverde è stato autore di un perfetto 99/100 (tre 25 e un 24 con l’unico zero al primo lancio: la sequenza luminosa del Prima veneto), ma è stata la somma di quel punteggio con il solido 97 del Prima romano Micheletti (25 – 23 – 24 – 25) e con il 95 del Terza Brunato (tre 24 e un 23) a comporre un totale irraggiungibile per tutti gli altri contendenti. Con 291/300 il terzetto di Agna ha infatti preceduto di cinque lunghezze la squadra

di Zevio2. Al team veronese hanno dato a loro volta tutto il loro contributo di grande esperienza di pedana un determinato Mario De Donato (autore di 98 centri), nonché Aurelio Tezze a Mario Viviani che hanno totalizzato 94 centri. Non è stato sufficiente l’arco dei trecento bersagli complessivi di gara per assegnare la medaglia di bronzo del gruppo A: a quota 285 hanno concluso infatti sia i portacolori del team Sante Martignago1 che quelli di Concaverde3. Nello spareggio l’ottimo 24 + 25 + 24 della squadra composta da Denis Gava, Claudio Tiberio e Valter Mariotto ha fatto la differenza e ha costretto i portacolori lombardi (Fabrizio Salvini, Sergio Dragoni e Luciano Minelli) ad un onorevole quarto posto davanti a Belvedere1 (284), Zevio3 (283), Belvedere3 e Pecetto1 (282). Ma se è stata battaglia serrata nel gruppo A, anche nel gruppo B non si è scherzato. La squadra 3 dello Shooting Team Scaligero ha composto un fulminante 292/300 con cui ha regolato tutte le quarantasei formazioni in gara in quella divisione. Il Seconda categoria

Tre campioni,tre piumeAl Concaverde Pierluigi D’Imperio, Giampaolo Micheletti e Gianni Brunato vincono il titolo delle Società del gruppo A di Fossa Universale e poi superano lo Shooting Team Scaligero nel duello per la Coppa dei Campioni

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Sul podio del gruppo B Shooting Team Scaligero3 ha preceduto Il Mulino2 e La Fattoria1

Maurizio Porta ha composto un prodigioso 99/100 (24 – 25 – 25 – 25) che ha costituito la solida base per l’affermazione del gruppo completato dal Prima Davide Cerchier (98 centri assemblati con tre 25 e un 23) e dal Veterano Giorgio Pantano (95 bersagli utili ottenuti con un 25, due 24 e un 22). Con i 292 centri complessivi Shooting Team Scaligero3 ha assistito in vetta alla graduatoria allo spareggio che ha assegnato le piazze d’onore. Con 287 hanno infatti concluso sia Il Mulino2 che le formazioni 1 e 2 de La Fattoria di Mira. Con un ottimo 25 + 23 + 23 sono stati Mirco Giardini, Gionata Nanni Costa e Davide

Venturi a centrare la vittoria e ad assicurarsi l’argento davanti a La Fattoria1 (Lionello Masiero, Alessandro Camisotti e Patrizio Carraro). Fuori dal podio invece La Fattoria2 di Paolo Cavarzan, Graziano Marzotto e Robertino Tacchetto che ha preceduto il 286 di Poggio dei Castagni2 e Melzo1, il 285 di Arluno1 e il 284 de Il Mulino1. Nel duello conclusivo per la Coppa dei Campioni stagionale è stato il team de Le Tre Piume di Agna a svettare: con 71/75 Giampaolo Micheletti (autore di un perfetto en-plein), Pierluigi D’Imperio e Gianni Brunato hanno preceduto di tre lunghezze lo Scaligero di Cerchier, Porta e Pantano.

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