IL TIRO A VOLO 239

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Il Magazine della Federazione Italiana Tiro a Volo

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La canzone del titolo di questa Controcopertina è certamente nota e fu scritta, come molti sanno be-nissimo, negli anni Cinquanta da Renato Carosone. Ma il concetto ben si adatta anche al prossimo ago-sto tiravolistico che debutta, a livello di calendario, proprio in questi giorni. Questo scorcio della sta-gione è sempre tradizionalmente molto intenso: in bilico tra i grandi appuntamenti della prima parte dell’estate e quelli che concluderanno il calendario nazionale e internazionale che si collocano nei mesi di settembre e di ottobre. Fioccano già peraltro in queste settimane i primi titoli importanti: non a caso in copertina in questo numero ci sono i medagliati degli Eccellenza al Campionato italiano di Double Trap che si è disputato domenica 28 luglio a Pon-so. Al vertice troviamo un ritrovato Marco Innocenti e l’appellativo deve essere letto con un connotato egregiamente positivo. Marco Innocenti, quale pila-stro della selezione azzurra del Direttore Tecnico del Double Trap Mirco Cenci, non si è certamente mai smarrito. Semmai l’appellativo descrive appunto il rinnovato slancio del campione toscano e la sua fresca e ritrovata volontà di rendersi nuovamente protagonista ai più alti livelli nella sua disciplina d’elezione. Ma Innocenti, doublista di caratura in-ternazionale che proprio nella più giovane disciplina

olimpica ha centrato i suoi successi più prestigiosi, in un’intervista “al volo” che riportiamo nelle pagine seguenti, in cui ci occupiamo nel dettaglio della gara di Ponso, rivela sorprendentemente di sentire forte-mente in senso tecnico e agonistico la sua provenien-za dallo Sporting. Come dire che in ogni campione del tiro a volo – quantunque la sua disciplina sia tecnicissima e altrettanto “olimpica” – c’è sempre un fiero amante del bersaglio estroso e della fanta-sia. Ed ecco che, attraverso la fantasia, arriviamo al concetto espresso nel titolo. Perché il prossimo 15 agosto sulle pedane di Umbriaverde si disputerà il Campionato italiano di Italian Down The Line. Si trat-ta di un esperimento interessantissimo che Fabrizio Evangelisti ha promosso fino dallo scorso anno dietro il suggerimento convinto della Federazione Italiana Tiro a Volo. Quest’anno l’appuntamento ferragostano con il Down The Line (una delle varianti più diffuse del notissimo American Trap), oltre alla consueta sfi-da individuale, prevede un confronto dedicato alle squadre delle Società ed un altro parallelo confronto riservato ai piccoli calibri. Se molti dei nostri lettori vorranno “far gli americani” - per dirla con Carosone - l’occasione di Ferragosto a Umbriaverde in questo senso risulta sicuramente ghiotta. La Redazione

CONTROCOPERTINA

Tu vuo’ fa l’americano

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Numero 23931 lug l io 2013

DirettoreLuciano Rossi

Direttore ResponsabileLuigi Agnelli

Direzione e RedazioneFederazione Italiana Tiro a VoloViale Tiziano 7400196 RomaTel. 06 45235200Fax 06 [email protected]

CoordinatoreRedazionaleMassimiliano [email protected]: @ILTIROAVOLO

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In copertina

È Marco Innocenti l’uomo del momento: ed è infatti proprio il toscano quel campione ritratto al vertice del podio di Ponso al termine del combattutissimo Campionato italiano 2013 di Double Trap. Con una gara di assoluto profilo internazionale Innocenti si è assicurato il titolo degli Eccellenza superando in finale un brillante Nico Bizzoni. Terzo è risultato un altrettanto vivace Davide Gasparini.

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Il toscano di Montemurlo conquista il titolo tricolore stagionale degli Eccellenza di Double Trap a Ponso superando in un’accesa finale un brillante Nico Bizzoni. All’impianto padovano maturano scudetti anche per Mauro De Filippis, Andrea Miotto, Michael Rimo, Andrea Vescovi, Lionello Masiero e Germano Di Spigno

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Uno scudetto e via: verso nuove imprese. Sembra la didascalia un po’ enfatica di un film d’avventure d’altri tempi e invece è la storia attualissima di Marco Innocenti, neo-campione italiano degli Eccellenza di Double Trap e di nuovo, come già in numerose altre circostanze della storia recente della disciplina del doppio lancio, uomo di punta della squadra azzurra. Che Marco, dopo la conquista del titolo italiano della massima divisione, sia già in viaggio verso nuove imprese non è iperbole da stile giornalistico d’antan. Perché Marco Innocenti, riposto il fucile dopo il successo di Ponso, ha preso la strada di Suhl per partecipare al Campionato europeo. Raggiunto telefonicamente nella serata di lunedì 29 luglio mentre era in viaggio verso la verdissima Turingia che farà da scenario al confronto continentale, Marco Innocenti è già da questo mercoledì 31 luglio nella sede tedesca a testare l’impianto. Settimane decisamente intense per il campione toscano queste ultime. Appena sette giorni prima di gareggiare al confronto tricolore di Ponso non sapeva neppure di essere stato designato per l’Europeo di Suhl dal DT Mirco Cenci. “Sì, - precisa Marco al telefono, ventiquattro ore dopo la vittoria tricolore, in viaggio verso Suhl – l’ho appreso lunedì scorso ed è stato una testimonianza di fiducia da parte del Direttore Tecnico Cenci che sicuramente ha prodotto subito i suoi benefici effetti. Della gara di Ponso sono molto soddisfatto, ma attenzione a non illudersi: ogni gara è una storia a sé. L’Europeo sarà un altro capitolo: la vittoria di domenica scorsa è stato un test tecnico importante, mi ha dato appunto rinnovata fiducia nei miei mezzi, ma a Suhl si riparte tutti letteralmente da zero!” Questo della partenza da zero è senza dubbio un concetto di grande attualità ed è, per dirla con terminologia estiva, un tormentone per ogni campione del panorama olimpico. Al telefono

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Marco Innocenti è campione italiano degli Eccellenza di Double Trap: al Giorgio Rosatti di Ponso ha preceduto Nico Bizzoni e Davide Gasparini

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con Marco Innocenti in viaggio verso la Turingia c’è tempo anche per capire come il campione toscano giudica l’attuale formula di gara. “Non mi piace la finale come si configura attualmente: non posso nasconderlo. Non credo infatti che possa incentivare l’incremento della disciplina del Double Trap. Mi piace semmai il random: quello ha restituito un po’ di brivido alle gare. Tiravolisticamente provengo dallo Sporting e quindi apprezzo molto l’estrosità dei lanci: per un tiratore con la mia storia agonistica questo elemento costituisce senza dubbio un vantaggio.” Quanto al dettaglio tecnico della recentissima vittoria di Marco Innocenti (neo-papà da quattro mesi di una bambina di nome Alessia), è certo che al Giorgio Rosatti di Ponso è stata lotta serrata tra i big della specialità. Alla boa delle cinque serie di selezione erano in tre ad aver composto quel 143 che rappresentava il punteggio più alto: il campione in carica Daniele Di Spigno (29 – 27 – 29 – 29 – 29), poi lo stesso Marco Innocenti (30 – 28 – 29 – 28 – 28) e Davide Gasparini (27 – 30 – 29 – 29 – 28). Un posto in semifinale se lo erano conquistato anche Nico Bizzoni con 141, Giuseppe Ciavaglia con 140 e Francesco D’Aniello con 139. Fuori dal lotto dei finalisti, invece, i due golden-boy delle formazioni azzurre: Nino Barillà e Alessandro Chianese, accreditati di 137 centri. Fermo a 136 Ferdinando Rossi davanti ai 135 di Umberto Isalberti e Claudio Franzoni. Ma in semifinale è Nico Bizzoni a tirar fuori le unghie ed è il pontino a guadagnare il medal match per l’oro insieme a Marco Innocenti. Finalina di lusso per la medaglia di bronzo con il campione uscente Daniele Di Spigno impegnato a difendere almeno la presenza sul podio nei confronti di un Davide Gasparini agguerritissimo dopo il recente trionfo in Coppa del mondo a Granada. La sfida si risolve però a favore del pesarese che artiglia con autorevolezza il cosiddetto metallo vile. Che vile, peraltro, mai sarà. Nel medal match per l’oro è sfida da confronto internazionale. Occorrono infatti 29 centri a Marco Innocenti per domare, peraltro di misura, un Nico Bizzoni fresco e determinato che al Giorgio Rosatti merita pienamente il suo argento. Bella sfida anche in Prima categoria con due protagonisti - Mauro De Filippis e Adriano Avveduto - che si sono contesi il titolo fino all’ultimo con un Double Trap spettacolare e avvincente. Alla boa delle cinque serie il pugliese (29 – 28 – 29 – 28 – 27) e il siciliano (28 – 27 – 29 – 30 – 27) erano appaiati a quota 141/150 ed avevano obbiettivamente già ipotecato il titolo poiché l’inseguitore più insidioso era Valerio Vallifuoco, ma il bravo romano aveva accumulato cinque lunghezze di ritardo: misura non incolmabile in assoluto, ma equivalente ad un’impresa non facile se commisurata all’esperienza di tenuta di strada di Avveduto e De Filippis. Nella finale tradizionale a sei De Filippis era impeccabile: collezionava 30 centri e conquistava il suo

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In Prima categoria il titolo tricolore del 2013 è

di Mauro De Filippis che precede Adriano Avveduto

e Alessandro Belli

In Seconda categoria Andrea Miotto ha svettato davanti a Roberto Bizzoni

e Claudio Sciurpa

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In Terza categoria il titolo va a Michael Rimo che precede Giuseppe Peluso e Mirco Giardini

Nella sfida riservata al Settore Giovanile Andrea Vescovi si è

imposto precedendo Lorenzo Belei e Jacopo Trevisan

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titolo tricolore a quota 171/200 peraltro con un solo piattello di vantaggio su di un Adriano Avveduto che davvero non mollava fino all’ultimo e si guadagnava con merito la seconda piazza. Il bronzo era di Alessandro Belli: il tiratore delle Fiamme Oro aggiungeva un perfetto en-plein al 134 delle serie di selezione e precedeva di una lunghezza Valerio Vallifuoco che a sua volta superava Alberto Garosio e Lorenzo Lorenzi (158). Tra i Seconda categoria il titolo tricolore del 2013 va ad Andrea Miotto. Il tiratore bresciano approccia la serie finale con 138 centri all’attivo (26 – 26 – 28 – 30 – 28) e precede di misura Roberto Bizzoni. Ma il perfetto 30 di finale di Miotto conferisce piena solidità al successo del bresciano che sul podio di Ponso, con il totale di 168/200, precede il 163 di Bizzoni e il 161 di Claudio Sciurpa che esclude dal gruppo dei medagliati Michael Spada (a sua volta autore di 161 centri). Con 155 conclude Roberto Zallocco davanti al 153 di Massimo Del Monte. In Terza categoria è campione italiano Michael Rimo. Il tiratore pugliese confeziona 129 centri su 150 nei cinque round di selezione ed è

già ampiamente in vetta alla graduatoria. In finale Rimo non è stellare, ma il suo 23 è sufficiente per eleggerlo campione stagionale con 152 centri complessivi davanti al 151 di Giuseppe Peluso e al 147 di Mirco Giardini. Tra i finalisti anche Marco Correzzola e Francesco Mantovani (147) e Diego Megale (146). Tra i giovani leoni svetta Andrea Vescovi che alla boa delle cinque serie totalizza 133 centri (quattro in meno di Jacopo Trevisan), ma si assicura il posto nel medal match per l’oro e nel duello finale la spunta su Lorenzo Belei. Jacopo Trevisan è ottimo terzo dopo il confronto diretto con Ignazio Tronca. Lionello Masiero è campione italiano dei Veterani: il tiratore veneto, che aveva preso il largo già alla boa delle cinque serie, totalizza 158/200 e precede Dario Vega (137) e Francesco Belluco (134). Nella loro scia: Alfredo Passarelli, Giacomo Trevisan e Gastone Maghini. Vittoria senza affanni tra i Master per Germano Di Spigno. Il tiratore pontino colleziona 151 bersagli utili e precede il 138 di Almerino Carraretto e il 122 i Mario Barbieri. Alle loro spalle Nando Amadei, Bruno Rizzo e Sergio Lisiero.

Tra i Veterani vince Lionello Masiero che precede Dario Verga e Francesco Belluco

Germano Di Spigno ha vinto il titolo dei Master precedendo Almerino Carraretto e Mario Barbieri

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Sono stati quindici i sestetti che si sono confrontati nella sfida per il titolo tricolore delle Società nel primo test sperimentale a squadre di Green Compak. Palcoscenico del confronto: le spettacolari pedane della Società Alto Reno di Vergato. L’oro del Reno - sperimentale quanto si vuole, ma pur sempre oro – questa volta è andato a Rio Salso1: la formazione del sodalizio pesarese si è dimostrata compatta in tutte le fasi della gara e, pur con un lieve cedimento nel rush finale della sfida appenninica, è sempre riuscita a tenere in pugno la gara. È stato certamente capitan Matteo Mercuri ad imprimere il ritmo giusto al lavoro

del team: con un 24, un 25, un 22 e un 23 Mercuri ha infatti attribuito alla formazione il patrimonio prezioso di 94 centri. Un ottimo lavoro lo ha compiuto senza dubbio anche Filippo Ragni: il Prima categoria ha donato alla causa 93 bersagli utili. Altri 89 centri li ha portati in dote il Prima Alberto Versari, 84 il Terza Augusto Bontempi e 80 sia il Terza Tarcisio Tarsi che il Seconda Domenico Vallefuoco. Complessivamente i sei moschettieri del team della Società della famiglia Pacassoni ha totalizzato 520 centri su 600. E nonostante che, come si diceva in apertura, nelle fasi finali della gara i pesaresi abbiano faticato un po’ (agli ottimi parziali

Rio Salso,sperimentalmente d’oroIl sestetto del sodalizio pesarese vince il primo confronto tricolore sperimentale per Società di Green Compak sulle pedane di Vergato: l’argento va ai toscani di Laterina e il bronzo ai lombardi di San Fruttuoso

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Il podio del Campionato sperimentale per Società di Green Compak con Rio Salso al

vertice davanti a Laterina e San Fruttuoso

collettivi di 135/150 e 136/250 dei primi due passaggi, Rio Salso1 ha poi aggiunto un 125 e un 124) con quel risultato il team si è assicurato il titolo della prima edizione sperimentale della sfida di Green Compak con tre lunghezze di vantaggio su Laterina1. I toscani, da parte loro, sono stati autori di una gara egregia. Costretti subito a inseguire (il loro parziale iniziale è stato 128/150 contro il brillante 136 di esordio dei marchigiani), hanno tuttavia insidiato fino all’ultimo la supremazia dei pesaresi, concludendo appunto ad un’incollatura. Al 517 di Laterina1 ha contribuito brillantemente il Prima Filippo Gambini con il luminoso 96/100 (25 – 24 – 22 – 25), ma un formidabile apporto lo ha dato anche il Terza Alessandro Evirati (93). L’Eccellenza Andrea Belloni ha fornito 84 centri, 83 ne ha portati il Prima Settimio Sodi, mentre con 81 e 80 bersagli utili hanno contribuito al punteggio collettivo rispettivamente i Terza Daniele Francini e Gianfranco Cannoni. Dopo una partenza tutt’altro che pallida (131/150), hanno perso invece un po’ smalto i sei alfieri del sodalizio mantovano di San Fruttuoso. Il loro risultato complessivo è stato di 500 bersagli. Al punteggio hanno contribuito l’Eccellenza Giovanni Zamboni e il Prima Pierluigi Soldi (88), il Seconda Graziano Bertelli (85), il Prima Massimo Bignotti (84),

il Seconda Roberto Rossi (80) e il Seconda Enrico Zamboni (75). Autenticamente a fil di podio Vicenza1. I veneti hanno infatti concluso la gara sulle pedane della Società del Presidente Marco Venturini con 497 centri all’attivo grazie al lavoro di Enrico De Tomasi, Andrea Reniero, Michele Biasiolo, Paolo Scalco, Franco Marcolin e Renzo Pierobon. Con 494 ha concluso San Fruttuoso2 per i cui colori hanno gareggiato a Vergato Fabio Garatti, Stefano Pasi, Davide Cabra, Roberto Denti, Paolo Grazioli e Cristian Serioli. A quota 489 si è attestato il sestetto di Laterina2 (Giacomo Falsettacci, Stefano Ammannati, Filippo Baldini, Adriano Raini, Sergio Salvi e Luca Scala) davanti a Foligno (488 centri totalizzati da Marco Pagliaccia, Alessio Antonini, Domenico Angelucci, Stefano Dei, Loris Ciucarelli e Andrea Menga), Fulginia (486 centri a firma di Paolo Arcangioli, Fabrizio Puliti, Mauro Bosi, Donatello Scotoni, Stefano Delicati e Enrico Cardinali), Vicenza2 (Stefano Spagnolo, Luciano Bigolin, Lucio Fochesato, Ennio Biasiolo, Francesco Filomeno e Fabio Valle), Alto Reno (482 bersagli utili totalizzati da Flavio Formis, Alessandro Ascari, Luca Bettocchi, Marco Venturini, Michele Salomoni e Francesco Formis), Montecatini1 (480), Laterina3 (478), Rio Salso2 (459), Fagnano (458) e Montecatini2 (434).

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