Il Settimanale di Arezzo 181

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ANNO V NUMERO 181 • VENERDÌ 21 FEBBRAIO 2014 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: SCATTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI SCONTO 20% SU SCONTO 20% SU TUTTA LA MERCE! TUTTA LA MERCE! OCCASIONI A OCCASIONI A METÀ PREZZO! METÀ PREZZO! Busatti Arezzo, Corso Italia 48 – tel.0575/355295 – [email protected] Busatti Anghiari, Via Mazzini 14 – tel.0575/788424 – [email protected] “Fiera del Bianco” “Fiera del Bianco” dal 15 Gennaio al dal 15 Gennaio al 28 Febbraio 2014 bbraio 201 ebbraio 201 MANGIARE SANO + DIVERTIMENTO = BANDA DEI BANDA DEI PICCOLI CHEF! PICCOLI CHEF! 333 2739033 [email protected] www.bandapiccolichef.it

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3 Smart City 2020, un progetto che passa soprattutto dall’energia 5 Finalmente Arezzo Wave torna in città… 6 Madonna del Conforto, parola agli aretini 8 Hop! La musica e la cultura degli anni Cinquanta 10 Casa del Vento, 20 anni di musica in “Semi nel vento” 13 Riccardo Bianchi in vasca verso i Mondiali di Nuoto da Salvamento 15 I talenti della Serie A per la crescita del baseball aretino 16 Niko La Notte tra le stelle del volante 17 Gianfranco Bertini, una vita per l’arbitraggio 18 “A testa alta”, presentato il romanzo sulla vita di Lauro Minghelli 19 Scoiattoli “Nova Verta” 2005, 40 partite per amare la pallacanestro 20 L’Acqua Gym si unisce all’aperitivo: ecco l’Aperigym 21 Becco di Rame: una fiaba vera di impegno e coraggio 22 Chiara Baglioni, presente e futuro di una talentuosa illustratrice aretina 24 I mondi onirici di Silvia Logi protagonisti ad Arezzo 27 Le Pellegrine Artusi e gli gnocchi di patate dal cuore filante 28 Giovani e lavoro: l’Università si organizza

Transcript of Il Settimanale di Arezzo 181

ANNO V NUMERO 181 • VENERDÌ 21 FEBBRAIO 2014 • COPIA GRATUITA

IN COPERTINA: SCATTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI

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28 Febbraio 2014bbraio 201

ebbraio 201

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2 IL SETTIMANALE DI AREZZO 21 FEBBRAIO 2014

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRLANNO V NUMERO 181 – VENERDÌ 21 FEBBRAIO 2014 © EDIZIONI GIORGIO VASARI

DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTIEMAIL [email protected]: MARCO BOTTI, EMAIL [email protected]: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, RO-BERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENAN-ZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI, SAIMON SAVINI

AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL [email protected]À E MARKETING: PAOLA PRATO, 333/46.04.264, [email protected]

AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL [email protected]È VIETATA, SENZA FORMALE AUTORIZZAZIONE, LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI TESTI, DISEGNI, FOTO E PUBBLICITÀ RIPRODOTTI SU QUESTO NUMERO

EGV

VITA DELLA CITTÀ3 Smart City 2020, un progetto che passa soprattutto dall’energia5 Finalmente Arezzo Wave torna in città…6 Madonna del Conforto, parola agli aretini10 Casa del Vento, 20 anni di musica in “Semi nel vento”

AREZZO’N’ROLL8 Hop! La musica e la cultura degli anni Cinquanta

AREZZO SPORT13 Riccardo Bianchi in vasca verso i Mondiali di Nuoto da Salvamento15 I talenti della Serie A per la crescita del baseball aretino16 Niko La Notte tra le stelle del volante17 Gianfranco Bertini, una vita per l’arbitraggio18 “A testa alta”, presentato il romanzo sulla vita di Lauro Minghelli

19 Scoiattoli “Nova Verta” 2005, 40 partite per amare la pallacanestro 10 L’Acqua Gym si unisce all’aperitivo: ecco l’Aperigym

A REGOLA D’ARTE21 Becco di Rame: una fiaba vera di impegno e coraggio22 Giallorenzo, da Zelig ad Arezzo22 Chiara Baglioni, presente e futuro di una talentuosa illustratrice aretina24 I mondi onirici di Silvia Logi protagonisti ad Arezzo25 Piccoli artisti crescono: tanti partecipanti al concorso per bambini indetto da Chimera Arte

LE PELLEGRINE ARTUSI…27 …e gli gnocchi di patate dal cuore filante

FACOLTÀ… DI PAROLA28 Giovani e lavoro: l’Università si organizza

IN QUESTO NUMEROIN QUESTO NUMERO

3IL SETTIMANALE DI AREZZO21 FEBBRAIO 2014

continua a pag. 4

SMART CITY 2020, UN PROGETTO CHE PASSA SOPRATTUTTO DALL’ENERGIA

bbiamo intervistato Roberto Banchet-ti, presidente di Estra Energia. Ci ha presentato le idee e i vari progetti che la società ha deciso di intraprendere nel

rispetto di un obiettivo fi nale preciso, che prevederà una città tecnologica ma al tempo stesso ecologica.

Signor Banchetti cosa vuol dire per voi di Estra “Smart City”?

«Smart City è un modo nuovo di organizzare e vivere la città: con attenzione all’effi cienza dei servizi offerti, utilizzando gli ultimi ritrovati nel campo tec-nologico. L’attenzione per il sociale ci contraddistingue da sempre in quanto la no-stra azienda è molto di più di un semplice distributore di gas metano e gpl. Grazie alle nostre società control-late siamo in grado di svol-gere una serie di attività che la pongono come possibile partner delle Amministra-zioni pubbliche».

In che modo Estra va ol-tre i propri servizi base?

«Siamo una società pub-blica consociata a 99 Comu-ni della regione, una volta il controllo dell’energia era

monopolistico, adesso con l’avvento del mercato li-bero ci si presenta la variabile concorrenza. Lavoria-mo in modo da poter comunque conseguire un utile il più alto possibile, ma con un occhio di riguardo a quelle che sono le necessità del cittadino. I nostri utili vengono ridivisi tra i 99 Comuni, che trove-ranno una destinazione adeguata all’interno della gestione amministrativa comunale».

Un esempio pratico? «L’impianto fotovoltaico di Cavriglia. Estra attra-

verso le società “Cavriglia e Tegolaia SPV” ha realiz-

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4 IL SETTIMANALE DI AREZZO 21 FEBBRAIO 2014

zato e gestisce il Parco Fotovoltaico, situato nell’ex area mineraria di Santa Barbara. Si tratta di due im-pianti adiacenti e di una potenza complessiva di 17 megawatt, in pratica fornisce energia a circa 3300 abitazioni. Inoltre sorge in una zona considerata da tempo degradata e inutilizzabile».

Su quali altri campi agisce Estra? «Siamo una Multiutility leader nel Centro Italia

e ci facciamo in più parti per i nostri clienti. Esiste Estracom, azienda di telecomunicazioni, è il part-ner innovativo capace di interpretare le esigenze di connettività e di comunicazione delle aziende del territorio.

Abbiamo Estra Clima che svolge attività di pro-gettazione e riqualifi cazione di impianti energetici, esegue operazioni volte a migliorare l’effi cienza ener-getica dei nostri impianti e inoltre dà la possibilità, anche ai privati, di installare impianti fotovoltaici. Oramai il futuro dell’energia è da cercare in quello che la natura ci offre di già».

Il Comune di Arezzo ha aderito al Patto dei Sindaci. Un patto che indica obiettivi chiari da raggiungere entro il 2020: riduzione del 20% sia dei gas a effetto serra sia dei consumi energetici e soddisfacimento del fabbisogno energetico nel-la misura, anche in questo caso del 20% con le rinnovabili; vi sentite parte integrante di questo progetto?

«Siamo pronti a impegnarci nel raggiungimento di questo traguardo così importante, e vogliamo farlo da traghettatori. Estra sta avviando un percor-so di orientamento verso il tema della Smart City, attraverso lo sviluppo di attività che riguardano: piattaforme wireless, connettività in fi bra ottica e reti NGN, teleriscaldamento, effi cienza energetica, E-Mobility, energie rinnovabili e infi ne Smart Buil-ding: un sistema che abilita il telecontrollo, la telege-

stione e la telediagnosi dell’impiantistica degli edifi -ci (luce, gas, acqua) e permette il monitoraggio dei consumi e la gestione da remoto degli allarmi. Smart Building si presta bene a essere adottato in edifi ci storici e come vantaggio può arrivare a garantire un risparmio energetico del 30%; inoltre riduce i costi di manutenzione, rendendo l’edifi cio più effi ciente e riducendone l’impatto ambientale».

Quindi c’è da attendersi un futuro migliore ed ecologico per la nostra città?

«Se essere Smart City è un obiettivo, Estra dimo-stra che si può fare. Ci sono le condizioni tecnologi-che, imprenditoriali e amministrative per trasforma-re questo progetto in realtà. Nutriamo piena fi ducia nelle scelte fatte dal Comune di Arezzo, che ha in-trapreso una strada che sentiamo di dover percorre-re insieme per la realizzazione di questo magnifi co progetto».

DoInliapraze ramWW

[segue da pag. 3]

5IL SETTIMANALE DI AREZZO21 FEBBRAIO 2014

rezzo Wave conferma il suo ritorno a casa. Quasi sicure le date e la location dopo l’incontro di questa settimana tra il patron Mauro Valenti, il sindaco Fanfani e l’assessore Romizi, che come altri colleghi di Giunta prima di lui, ha sposato la causa di un accordo (che ogni anno deve essere riscritto quasi da capo) tra l’Amministrazione e l’organizzazione del festival più amato

dagli aretini. La location quasi certa sarà quella di Villa Severi, ed è questa la vera notizia, nel momento in cui arriverà una conferma defi nitiva dopo l’esilio dell’anno scorso: la manifestazione che ha lanciato alcuni dei più interessanti talenti musicali italiani e internazionali torna in città. Anche se la storica sede dello stadio comunale non potrà essere utilizzata perché c’è da riseminare il campo per la prossima stagione dell’Arezzo calcio. E se le date molto probabilmente saranno dal 17 al 20 luglio, per quattro giornate, resta aperta la pos-sibilità di un coinvolgimento della città con stage collaterali, magari all’Anfi teatro, come nell’ultime edizioni del festival nell’età d’oro aretina. Il campeggio? La soluzione naturale appare quella di proporlo in zona, al campo del Rugby Arezzo come due anni fa. Resta quindi da capire se grazie agli sponsor, seppur in tempi di crisi, Valenti riuscirà a riproporre il “miracolo” di unire la grande musica alla scoperta di nuovi talenti.

Intanto, si spendono i plausi della politica aretina. In testa il consigliere comunale del Pd Alessandro Ca-neschi: «Penso – spiega – che sia unanime la valutazione sulla qualità di questa manifestazione e che sia una risorsa culturale e turistica importante per la città.

Non è quindi pensabile che ogni anno, puntualmente, ci sia il gioco del tiro alla fune per stabilire se si svolgerà dentro o fuori il perimetro del Comune di Arezzo. Valuto quindi positivamente l’incontro tra Sindaco, assessori Macrì e Romizi e Valenti. Un colloquio che ho interpretato come fi nalizzato a riportare la manifestazione ad Arezzo. Ovviamente ritengo indispensabile che il progetto culturale dell’evento, vero e fondamentale nodo della manifestazione, sia condiviso con gli attori culturali della città, cercando di intera-gire con le altre manifestazioni che sono previste in ogni estate aretina.

Altrettanto indispensabile è che la scelta della localizzazione del festival veda un giusto equilibrio tra le aspettative degli organizzatori e le esigenze dei cittadini di Arezzo. Questo per fare in modo che si chiuda defi nitivamente la lunga ed estenuante pagina delle polemiche e si apra quella della collaborazione nell’interesse della città e del suo sviluppo culturale». Una posizione assolutamente condivisibile. Staremo a vedere, per adesso gli auspici sono buoni.

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6 IL SETTIMANALE DI AREZZO 21 FEBBRAIO 2014

MADONNA DEL CONPAROLA AGLI ARETI

appena un quadretto di terracotta invetriata raffi gurante un mezzobusto della Madonna di Provenzano, eppure da oltre duecento anni è oggetto della venerazione degli are-

tini, in ragione del miracolo avvenuto il 15 febbra-io e dopo il quale cessarono gli episodi sismici che travagliavano la città, almeno trenta in dieci gior-ni. Secondo la tradizione quattro popolani, uniti in preghiera dentro alla cantina dell’ospizio dei Padri Camaldolesi, videro risplendere il volto, annerito

da vapori e sporcizia, di quella Vergine poi divenuta patrona di Arezzo con il nome di Madonna del Con-forto, a memoria del soccorso prestato alla comunità in un’epoca tormentata.

Da allora sono milioni i fedeli sfi lati nei secoli da-vanti all’effi ge, con cifre che attestano 60 mila perso-ne solo quest’anno nel giorno della ricorrenza, nella cui occasione è rientrato ad Arezzo per il Pontifi cale anche Gualtiero Bassetti, ex vescovo della Diocesi e neo eletto cardinale.

Per approfondire il rapporto instaurato dalla città con la sacra icona abbiamo raccolto la testimonianza di venti cittadini, diversifi cati per età, genere e pro-venienza, benché tutti residenti ad Arezzo. Quindici degli intervistati rammentano la festività al pari della Festa della Repubblica o della Liberazione – dodici aretini, uno di origine calabrese, uno campano, un immigrato del Bangladesh – e circa metà di costo-ro sono soliti celebrarla con una visita in Duomo. Sul piano della conoscenza storica, la vicenda della Madonna risulta nota alla quasi totalità degli in-terpellati, anche se talvolta in maniera sommaria e cronologicamente imprecisa. A tal proposito spiega Susanna, 18 anni e studentessa: «Provengo da una famiglia cattolica non osservante, tuttavia ricordo sin dai tempi della scuola elementare l’episodio della Madonna che salva Arezzo dal terremoto, anche se non saprei collocarlo esattamente, direi nel Settecen-

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7IL SETTIMANALE DI AREZZO21 FEBBRAIO 2014

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to. Ad ogni modo, sebbene almeno per me la festa non rappresenti un momento di partico-lare raccoglimento religioso, da aretina mi sen-to comunque vicina al culto, perché si tratta di qualcosa che appartiene alla nostra tradizione civica».

Enrico, 56 anni e docente di scuola seconda-ria, è invece estremamente preparato sull’argo-mento: «A seguito dello straordinario avveni-mento del 1796, in cui la Madonna cominciò a risplendere malgrado la sporcizia sulla sua superfi cie, dopo accurati accertamenti da parte dei funzionari ecclesiastici la Chiesa si pronun-ciò in favore del miracolo, disponendo l’edifi -cazione di una cappella suffi cientemente ampia per poterla ospitare». Pochi tra gli intervistati infatti ri-sultano a conoscenza che la terracotta era originaria-mente collocata altrove, in un luogo attiguo a porta san Clemente e che fu deciso di spostarla per esi-genze liturgiche e di conservazione: «Ogni anno sal-go al Duomo per la messa, tuttavia non sapevo che la Madonna fosse stata trasferita dentro alla chiesa – commenta Sergio, 32 anni e operaio». In termi-ni di devozione, sono gli adulti sopra i cinquanta a dimostrare il maggiore attaccamento, sebbene Sa-bina, commessa di 27 anni, affermi: «Sono rimasta ad Arezzo dopo l’università e da subito sono stata affascinata dalla storia del miracolo, che è simile a

uno accaduto nel paese di cui sono originaria, così adesso mi sento legata alla “vostra” Madonna come se fossi aretina».

Quanto emerge dall’indagine evidenzia infi ne come a prescindere dal mero signifi cato religioso, la Madonna divenga per alcuni emblema di coesione sotto il profi lo sociale: «In questa fase della vita la mia sfera spirituale è piuttosto instabile – raccon-ta Loretta, impiegata di 44 anni, – ciononostante la Madonna del Conforto costituisce a mio avviso un simbolo collettivo che va oltre la canonica inter-pretazione religiosa, rinsaldando quell’unità cittadi-na minacciata dai diavoli, come auspicato nella sua omelia anche dall’arcivescovo Riccardo Fontana».

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8 IL SETTIMANALE DI AREZZO 21 FEBBRAIO 2014

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i ricordate Happy Days, Grease, American Graffi ti, i juke box, l’hula hop, i roller, il drive-in, la brillantina, il “chiodo” di pelle, le Cadillac, l’Harley Davidson, i jeans Levis, lo zucchero fi lato…? La lista dell’universo e della fi losofi a che coinvolge appassionati e amanti della cultura anni Cin-quanta è lunga. Da quelle parti si parla della storia del rock’n’roll con Bill Haley e Rock Around

the Clock, Chuck Berry e Roll Over Beethoven, Rock and Roll Music e Johnny B. Goode, Little Richard e Tutti Frutti, Rip It Up, Lucille, Gene Vincent con Be-Bop-A-Lula, Eddie Cochran con C’mon Everybody, Sum-mertime Blues, Jerry Lee Lewis con Great Balls of Fire, Carl Perkins con Blue Suede Shoes, Junior Parker con Sweet Home Chicago, Joe Turner con Shake, Rattle and Roll, e poi Bo Diddley, Buddy Holly, Screamin Jay Hawkins, Fats Domino, Johnny Cash e il mitico Elvis Presley… questi sono solo alcune fra quelli più fa-mosi delle centinaia di musicisti che caratterizzarono la miscela bianca e nera che rivoluzionò il perbenismo dell’ortodossia americana, con le radio in prima fi la a promozionare le etichette indipendenti. Hop! è il salto giusto per andare indietro fi no a quei tempi e intensamente riviverli.

Michele “Osaka” Casini in arte Joe Delirio, e Gaia Bril-li, in arte Bettie Bumblee Bee, sono l’anima pensante e operativa dell’associazione culturale “Hop!” che promuove musica e cultura degli anni Cinquanta. Organizza-no concerti, aperitivi, dj set, cene a tema, original vinyl set, rocka-billy style, spettacoli di rock’n’roll acrobatico e boogie woogie.

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HOP! LA MUSICA E LA CULTURA DEGLI ANNI CINQUANTA

di LucioMassai

quei tempi e intensamente riviverli.n

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9IL SETTIMANALE DI AREZZO21 FEBBRAIO 2014

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Cosa è la musica rockabilly?«Nei primi anni Cinquanta c’è la rivolu-

zione musicale in cui s’incontrano il blues suonato dai “neri” con lo swing derivante dal jazz suonato dai “bianchi”: una fusione razziale, che scandalizzò non poco la società americana dell’epoca. Non solo, una rivolu-zione musicale ma anche e soprattutto so-ciale e culturale. La chiamano la più grande rivoluzione sociale di tutti i tempi. La mu-sica folk popolare tradizionale americana, il country, lo swing, il jazz, il blues ma anche altre infl uenze sfociano nel rockabilly, nel rock’n’roll… Una musica nata fra popoli po-veri… Una musica molto ritmata e ballata, e anche nei pezzi cosiddetti lenti c’è molto groove… Una raccolta di Eddie Cochran mi ha fulminato a suo tempo».

Michele, sei anche musicista, batterista, e pure dj.«Fin da piccolo, sono nato con il punk rock, poi tanto crossover fi no alla fi ne degli anni Novanta, a seguire

gruppi come Blue Drama, Studio 54, e l’ultima band, dal 2010, gli Osaka Flu, garage rock con infl uenze rockabilly… Abbiamo fatto uscire un primo lavoro e ora stiamo fi nendo il secondo».

Gaia, e tu?«Non sono una musicista, ma ho sempre ascoltato musica… Mia madre era un amante dei Beatles e io

sono cresciuta a pane e Yesterday e Yellow Submarine, sono la mia origine… Poi l’incontro con Elvis. In-sieme a Michele ci siamo appassionati al genere rockabilly, ma non potrei escludere il blues o il r’n’b. Io in particolare mi occupo di cultura, moda, acconciature, trucco, cucina, arredamento anni Cinquanta. Una comunità colta, la nostra, una ricerca di oggetti qualità, un amore per le cose, la cura del particolare… Le cose duravano anni e non mesi come quelle attuali».

Le vostre produzioni ed eventi?«Abbiamo cominciato nei barrettini… Ma poi quando ti lasci andare prosegui e al Velvet Underground

di Castiglion Fiorentino da due anni organizziamo serate con concerto per l’evento “The Best Rock’n’Roll Night in the World”, siamo alla nona edizione. Hanno suonato dal vivo con noi: Backseat Boogie, Rock’n’roll Kamikazes (ex Hormonauts), Los Adels, Antonio Sorgentone, Little Taver and His Crazy Alliga-tor, Howlin’ Lou and His Whip Lovers, Dennis and the Jets. Abbiamo collaborato inoltre con Sugar Reef, Vintage Club di Cortona, Betty Page, Bistrò, Le Rotte Ghiotte, Confcommercio, Comune di Arezzo e il quartiere di Porta del Foro». [email protected]

10 IL SETTIMANALE DI AREZZO 21 FEBBRAIO 2014

n venti anni succedono tante cose. Succede di produrre sei album, da Senza bandiera a Giorni dell’Eden. Succede di cantare con Elisa e con la sacerdotessa del rock Patti Smith. Succede di collaborare con perso-naggi del calibro di Gino Strada o Haidi Giuliani. Tutto quello che è

successo dal 1993 al 2014 la Casa del Vento ha deciso di raccontarlo in un progetto inedito, che ripercorre le storie e gli incontri vissuti dalla band aretina in oltre due decenni di attività musicale. Il prodotto di questo sfor-zo sarà Semi nel vento, un cofanetto con un dvd e un cd-live in cui la Casa del Vento rivivrà il meglio dei suoi album e del costante impegno sociale che da sempre la contraddistingue.

«Di tutti questi anni – spiega il bassista Massimiliano Gregorio – ricor-diamo con particolare piacere gli incontri e i bei rapporti che abbiamo in-staurato con la gente. Abbiamo suonato e collaborato con i Modena City Ramblers, con Elisa, con l’ex capitano del Livorno Cristiano Lucarelli, con Haidi Giuliani, con Gino e Cecilia Strada, con la Bandabardò, Patti Smith e centinaia di altre persone, vivendo tante storie che, giunti a venti anni di carriera, ci è sembrato il momento di raccogliere e di raccontare a tutti i nostri fan». Questi incontri saranno riuniti in un dvd che, tra fi lmati e interviste, racconterà la storia della Casa del Vento attraverso i ricordi, le testimonianze e le parole di tutti i protagonisti di questi venti anni.

Il cd sarà invece realizzato in occasione di una grande festa in programma venerdì 28 febbraio e sabato 1° marzo, con un doppio concerto in cui la band registrerà il primo album live con tutti i suoi più famosi pezzi. L’appuntamento, a cui sono attesi tutti i fan della Casa del Vento, sarà nel cuore del Casentino, al Doccione (Chiusi della Verna), nell’agriturismo del violinista Andreas Petermann, con la possibilità di cenare e di dormire sul posto insieme alla band aretina. Oltre ai già citati Gregorio e Petermann, a questo concerto sarà

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CASA DEL VENTO, 20 A“SEMI NEL VENTO”UN DOPPIO CONCERTO E TANTA PATTI SMITH PER UN CD LIVE E UN DVD FINANZIATI DAI FAN DELLA BAND ARETINA

11IL SETTIMANALE DI AREZZO21 FEBBRAIO 2014

presente l’intero gruppo con Luca Lanzi, Sauro Lan-zi, Fabrizio Morganti e Riccardo Dellocchio, ma ad arricchire le serata contribuirà anche l’atteso ritorno di Francesco Moneti dai Modena City Ramblers.

«Aspettiamo tutti coloro che ci sono stati vicini nel corso degli anni – continua Gregorio. – Oltre a registrare l’album live, in quell’occasione faremo anche le riprese per il dvd, dunque chi sarà presente ai concerti avrà l’occasione di essere protagonista del nostro cofanetto».

Ma come verrà fi nanziato Semi nel vento? Questo ambizioso progetto ha bisogno dell’appoggio di tut-ti coloro che hanno sostenuto e dimostrato affetto alla Casa del Vento, permettendo alla band di vi-

vere questi venti anni di musica. Saranno proprio gli stessi fan a mantenere in vita il progetto attraverso un crowdfunding mu-sicale, cioè una raccolta fondi on-line in cui tutti potranno portare il loro contributo. Sul sito musicraiser.com sarà infatti possibile dar vita a Semi nel vento acquistando magliette, borse, cd e addirittura concerti acustici o

elettrici della Casa del Vento. In vendita c’era an-che la chitarra con cui Luca Lanzi ha inciso l’album 900, ma è andata immediatamente a ruba. Il budget minimo fi ssato per realizzare il cofanetto con dvd e cd-live è di 6000 euro, un obiettivo da raggiungere entro la metà di marzo ma che non sembra poi lon-tanissimo, visto che dopo poche settimane era già stato raggiunto il 90% della quota richiesta. «Abbia-mo assistito a un’immediata mobilitazione – conclu-de Gregorio. – Dopo pochissimi giorni eravamo già arrivati a metà del nostro progetto: ringraziamo tutti coloro che ci stanno dimostrando affetto e vicinanza contribuendo alla realizzazione di un sogno chiama-to Semi nel vento».

0 ANNI DI MUSICA IN di Marco

Cavini

12 IL SETTIMANALE DI AREZZO 21 FEBBRAIO 2014

1321 FEBBRAIO 2014

Riccardo Riccardo BianchiBianchi

continua a pag. 14

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uno dei pilastri internazionali del nuoto da salvamento e vive proprio a due passi d’Arezzo, nella campagna cortonese. Riccardo Bianchi, classe 1987, ha spiccato il volo nel firmamento dello sport già da diversi anni, lasciando la sua Farneta per scalare le classifiche mondiali e macinare una vasca dietro l’altra, appassionandosi giorno dopo giorno a questa singolare specialità nata-toria, ancora poco nota al grande pubblico. Nella disciplina del nuoto da salvamento, vengono

infatti simulate, in ambito agonistico, situazioni più o meno realistiche di salvataggio in acqua, avvalendosi del supporto di manichini e strumentazioni varie. Ma se Riccardo ha già all’attivo un bel numero di titoli e vittorie, parte del merito va anche al coach Umberto Gazzini che, fin dall’inizio, ha intravisto in lui la stof-

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fa del campione. Dopo essersi aggiudicato due ori agli Europei, all’incirca un anno fa, il nuotatore cor-tonese ha infatti conquistato per la seconda volta consecutiva il titolo di campione del mondo, in Au-stralia, nella Staffetta Mista 4x100. E dopo un’estate passata ad allenarsi, in autunno Bianchi si è buttato a capofitto in una nuova ed entusiasmante impresa agonistica tra le fila della Nazionale taliana di Nuoto da Salvamento.

«Quest’anno ho raccolto diverse soddisfazioni, ma le sfide più emozionanti devono ancora arrivare – racconta Bianchi con fare determinato. – L’estate scorsa ho partecipato agli Europei e ai World Games, una sorta di Olimpiadi per le discipline non olimpi-che, mentre la stagione invernale ha avuto inizio a metà novem-bre prima con la BeneCup, tenutasi a Eindovhen e Anversa, e poi con la German Cup a Warendorf. Entrambe le gare mi hanno dato molto, ma in particolare nella BeneCup, dove ho fatto uno dei migliori tempi mondiali, mi sono classificato terzo nella gra-duatoria generale e primo tra gli italiani scesi in vasca».

Ma gli impegni sportivi di Riccardo Bianchi non sono finiti qui; anzi ad attenderlo c’è un periodo denso di sfide e appuntamenti, a cui l’atleta cortonese si è ben preparato, lontano dall’Italia e dalle distrazioni.

«A dicembre sono partito per l’Australia dove mi sono allenato al meglio fino a metà gennaio, cercando di dare sempre il massimo – prosegue Riccardo. – Tra qualche giorno mi aspettano a Riccione i Campionati italiani di Categoria, una tappa fondamentale che mi aiu-terà a testare la mia condizione in vista delle qualificazioni per il Campionato del Mondo di Montpellier. Le qualificazioni si terranno a Milano il 26 e 27 Aprile e me la giocherò fino in fondo».

Ma anche se questa per l’atleta nostrano sarà l’ultima stagione sportiva, prima di appendere al chiodo costume e occhialini, il mondo del nuoto rimarrà sempre parte integrante della sua vita. «Già l’anno scorso, tornato da Adelaide, volevo abbandonare tutto, poi ho capito che non era ancora giunto il momento e ho proseguito il mio percorso. A livello anagrafico, avrei ancora da dare nella mia specialità, ma la vita ti apre nuove porte. Già adesso gestisco a Cortona un mio impianto sportivo e presto vorrei allenare una squadra tutta mia di ragazzini, avviandoli al nuoto da salvamento. Sto già gettando le basi con un picco-lo gruppo di giovani che mi seguiranno a Riccione per la loro prima gara ufficiale. Ma soprattutto vorrei divulgare il nuoto da salvamento nelle scuole dell’infanzia, grazie alla collaborazione che sto realizzando con alcuni dirigenti scolastici, dando vita a una nuova realtà sportiva che unisce l’agonismo con il sociale».

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L’atleta cortonese si prepara per le qualificazioni ai mondiali e culla un progetto per avvicinare i bambini alla sua disciplina

Riccardo Bianchi in vasca verso i Mondiali di Nuoto da Salvamento[segue da pag. 13]

di Elettra FIorini

1521 FEBBRAIO 2014

l Bsc Arezzo si rinforza con due grandi acquisti dalle massime serie italiane. La società ha in-fatti ufficializzato il tesseramento di Matteo Omarini e di Carlotta

Natti, due ragazzi aretini che, dopo essere arrivati al top nel baseball e nel softball, da questa stagione tor-neranno a difendere i colori della squadra della loro città. A convin-cere i due giocatori a giocare nel Bsc Arezzo non sono state tanto le ambizioni sportive quanto il proget-to della società di rilanciare il base-ball e il softball nel territorio provin-ciale, puntando sui giocatori aretini e sul rilancio del settore giovanile.

«Siamo orgogliosi – afferma il presi-dente Alessandro Fois – che Oma-rini e Natti abbiano deciso di porta-re il loro contributo a un ambizioso progetto che punta alla diffusione del nostro sport e alla crescita del vi-vaio». Classe 1988, Matteo Omarini è cresciuto nel Bsc Arezzo ma negli ultimi anni è stato tra i protagonisti della bella cavalcata dei Mastiff dalla Serie C alla Serie A, arrivando nel 2013 a sfidare le squadre più forti d’Italia nell’Italian Baseball League.

Figlio d’arte (il padre Pierangelo è un tecnico della società e ha al-lenato le Nazionali giovanili), il gio-catore è sceso di ben tre categorie, accettando di giocare in Serie C nel BancaEtruria Baseball con il duplice scopo di conquistare la promozione nella serie cadetta e mettere la pro-pria esperienza al servizio del tecni-

co Giorgio Parodi. «La stagione in Ibl è stata eccezionale – commenta

Omarini – ma ora sono felice di esser tornato a disposi-zione della squadra della mia città per riuscire, insieme, a crescere e a conquistare la Serie B».

Per rinforzare il Monnalisa Softball è invece arrivata Carlotta Natti, un’atleta del 1992 che è reduce da tre splendide stagioni nel Caserta in cui ha vinto due scu-detti e disputato tre Coppe dei Campioni.

La forte lanciatrice sarà la punta di diamante di una squadra che, dopo aver vinto il campionato di A2 ed essere arrivata ai play-off na-zionali, proverà ora a portare il softball aretino direttamente nell’Ita-lian Softball League.

«Il Bsc Arezzo – spiega Natti – è una delle poche società italia-ne che ha deciso di puntare sul vivaio e promuovere il baseball tra i bambini, dunque ho deciso di impegnarmi in prima persona per contribuire alla crescita di questo sport nella città di Arezzo».

I

I talenti della Serie A per la crescita

del baseball aretinoOmarini e Natti hanno sposato

il progetto per lo sviluppo del settore giovanile del Bsc Arezzo

di Marco Cavini

da sx, Natti, Andolfi e Dumitrescu

Matteo Omarini

16 21 FEBBRAIO 2014

emmeno dieci anni e una montagna di coppe, medaglie e targhe troneggia in casa La Notte. Un

nuovo trofeo si aggiunge: quel-lo di Campione regionale di Zona 5 2013.

Campioni si nasce o si diven-ta? Questa amletica domanda si arricchisce di una nuova sfu-matura quando un bambino classe 2004, appena salito in un kart, dimostra da subito una tale padronanza e naturalità su quella monoposto tanto da far-ci apparentemente scorgere la risposta. Non vale la pena lam-

biccarci la testa su tale quesito: rimane il fatto che Niko La Notte pare un predestinato. Da quando aveva tre anni, grazie anche allo stimolo del padre Andrea, questo enfant prodige del volante ha bru-ciato tutte le tappe pilotando oggi un go-kart 60 Mini. Nonostante tale nomenclatura indichi quasi un gioco per ragazzi, questi piloti in erba devono ge-

stire bolidi che raggiungono velocità elevatissime. La stagione appena pas-sata non poteva che essere un tripu-dio di emozioni e successi. La premia-zione avvenuta al Motorsport Expotech di Modena Fiere ha suggellato nuovamente il ta-lento del nostro Niko premiato da personalità quali Marco Ferrari (segretario Csai) e Giancarlo Minardi.

Un palcoscenico da vip per il piccolo aretino as-sieme ai migliori piloti italiani di ogni età e categoria. Un campionato che lo ha incoronato campione re-gionale affatto privo di momenti difficili: «Il passag-gio alla categoria Mini è stata più dura – ci spiega Andrea, il padre del giovane talento nostrano: – Niko dopo aver iniziato bene posizionandosi primo assoluto a Teramo ha dovuto superare un trauma: un brutto incidente nella pista di Viterbo.

Ho notato la sua delusione e demoralizzazione. Nelle gare successive si notava questo suo timore nel sorpasso ma ben presto se lo è lasciato alle spal-le, un posizionamento positivo via l’altro».

Forte di una buona prestazione in una compe-tizione italiana con ragazzi molto più grandi di lui, Niko è già proiettato al prossimo campionato che si disputerà nelle piste di Abruzzo, Molise e Emilia Romagna. Nella mente del padre Andrea rimarrà scolpita anche questa bella soddisfazione di vede-re il figlio primo tra i più grandi del volante: «Niko era emozionato ma ho notato anche una sua ma-turazione.

Era, come dire, più professionale. Certe volte pensi a queste cose e sembra di vivere un sogno».

Proprio il sogno di Niko, ancora incerto tra rally o Formula 1, curva dopo curva, vittoria su vittoria, pare sempre più concretizzarsi.

N

Niko La Notte tra le stelle del volante

di Giacomo Belli

1721 FEBBRAIO 2014

ianfranco Bertini ha dedicato agli arbitri e all’arbitraggio tutta la sua vita. È dunque naturale che in questi giorni in tanti ne abbiamo pianto la scomparsa e abbiano sentito un forte senso di vuoto ripensando a questo valente sportivo, at-

tento dirigente, uomo di profonde doti umane. Sono passati 57 anni da quando Gianfranco, appe-

na ventenne, decise di diventare un arbitro della sezio-ne Aia di Arezzo. In questo lunghissimo lasso di tempo è arrivato in Serie A, ma soprattutto è stato un punto di riferimento per centinaia di giacchette nere aretine che si sono confrontate con lui, ne hanno ricevuto un sorriso, un consiglio, uno stimolo, a volte un rimprovero, sicuramente un esempio.

La forte influenza di Gianfranco è testimoniata dai suoi stessi figli, Paolo e Francesco, entrambi capaci di calcarne le orme arrivando fino alla Serie A, uno come arbitro di calcio e l’altro come preparatore atletico. Ar-bitro Benemerito e Cavaliere della Repubblica, la sua è una storia che sicuramente merita di essere ricordata.

Gianfranco debuttò come arbitro nel 1957, anche se all’apice della sua carriera vi giunse come guardalinee. Con la bandierina in mano nel 1972 scese in campo in Brescia-Brindisi, la prima delle sue 98 partite di B, prima dello sbarco nella massima serie nel 1974 in Cagliari-Torino, insieme a due compagni con cui ha condiviso decine di partite: Giovanni Parati di Arezzo e l’arbitro

Gino Me-nicucci di Firenze.

In Serie A Gianfranco vi resta fino al 1984, to-talizzando 97 partite e diven-tando uno dei migliori g u a r d a l i -nee italia-ni. Appese le scarpette al chiodo, per due anni ha svolto la mansione di commissario di campo per la Lega di Serie C, prima di tornare a disposizione della sezione di Arezzo tra il 1987 e il 1991 come delegato tecnico. La bontà del suo lavoro gli vale la “promo-zione” come componente della Commissione Regionale To-scana, ruolo che ricopre dal 1992 al 1999, fino a che il nuovo presidente della sezione di Arezzo, Carlo Polci, non lo chiama al suo fianco come vicepresidente vicario.

Un incarico che Gianfranco ha ricoperto per quasi un decen-nio, accogliendo centinaia di giovani arbitri, accompagnan-done la crescita passo dopo passo e contribuendo con impe-gno e passione a fare di Arezzo una delle migliori sezioni d’Italia.

Sezione che dalla settimana passata si ritrova più povera.

G

Gianfranco Bertini, una vita per l’arbitraggio di Marco

Cavini

18 21 FEBBRAIO 2014

erano Serse Cosmi e Francesco Gra-ziani. C’erano i genitori Italo e Gra-ziella. C’era una delegazione dell’Us Arezzo. C’erano i tifosi della sua cur-va. C’erano un centinaio di persone

che hanno affollato l’auditorium dell’Arbitro Club. Tutti uniti per ricordare Lauro Minghelli a dieci anni esatti dalla sua prematura scomparsa.

L’occasione è stata fornita dalla presentazione del libro A testa alta, romanzo che ripercorre la stra-ordinaria e sfortunata vita dell’ex calciatore di Tori-no e Arezzo. Il libro si sviluppa attraverso la storia di un ragazzo che, con un contagioso sorriso e un’in-

nata voglia di vivere, è riuscito per due volte a en-trare nei cuori dei tifosi e della città di Arezzo: prima indossando la maglia amaranto nella squadra di Cosmi, poi combattendo contro un avversario mol-to più ostico, come la Sclerosi Laterale Amiotrofica.

Scritto da Andrea Lorentini, Luca Stanganini e Katia Zeffiri, il romanzo ren-de immortale la memoria di un uomo che, nonostante la terribile malattia, ha sempre vissuto a testa alta, affrontando il triste destino con dignità, fierezza e fa-cendo forza a chi gli stava vicino.

«Il libro rende onore a una persona eccezionale – ha affermato un com-mosso Graziani durante la presentazio-ne. – Tutti coloro che non hanno avuto la fortuna di conoscere Lauro, ora po-tranno godere dell’immensa possibili-tà di leggerne la storia e apprezzarne l’incredibile lezione che ci ha lasciato in eredità».

Il romanzo, edito dalle Edizioni Giorgio Vasari e realizzato con il patrocinio del Comune di Arezzo, è già in distribuzione nelle principali librerie ed edicole della città e del-la provincia; per ulteriori informazioni è possibile scrivere una mail a [email protected].

Marco Cavini

C’

“A testa alta”, presentato “A testa alta”, presentato il romanzo sulla vita di Lauro Minghelliil romanzo sulla vita di Lauro Minghelli

Serse Cosmi e Francesco Graziani hanno ricordato

la straordinaria e sfortunata esperienza di Minghelli

1921 FEBBRAIO 2014

ltre 40 partite per far appassionare i bambini alla palla-canestro. Gli Scoiat-toli del minibasket

“Nova Verta” della Scuola Basket Arezzo stanno vivendo una sta-gione all’insegna dell’entusiasmo e del divertimento, con decine di partite che permettono loro di giocare e maturare tanta esperienza con i coetanei di società di tutta la provincia.

Tra tornei e campionati, le gare in cui sono impegnati i 18 bambini del 2005 degli Scoiattoli sono caratte-rizzate da un elemento fortemente educativo perché, al termine di ogni incontro, non conta il risultato ma esclusivamente lo spirito con cui i piccoli talenti della Sba sono scesi in campo.

Ogni partita è infatti un’occasione di festa in cui la pallacanestro è lo strumento per stringere amicizie e, soprattutto, per apprendere i più sani valori dello sport.

«Gli Scoiattoli vivono il basket come un vero e proprio gioco – spiega l’istruttore Michele Roggi. – Le tante partite giocate non hanno né vincitori né vinti, ma rappresentano preziosi momenti per crescere e imparare fin da piccoli i principi dello sport come il fair play e il rispetto del compagno e dell’avversario.

Il gioco e il divertimento sono proprio i due pilastri che ci permet-tono di far appassionare i bambini alla pallacanestro». La passione ricercata da Roggi è sbocciata rapidamente in questi atleti che, di partita in partita, hanno dato vita a una squadra sempre più unita e affiatata.

Tale spirito ha permesso di integrare rapidamente i tanti nuovi at-leti che hanno iniziato a giocare da pochi mesi e sono entrati in un gruppo costituito ormai da qualche stagione.

Ad assistere Roggi nel doppio allenamento settimanale sono pre-senti pure Francesco Calzini e Riccardo Tortorizio, due giovani gio-catori della prima squadra che stanno mettendo la loro esperienza al servizio dei bambini del vivaio.

«Ancora è presto per valutare le potenzialità di questi atleti - ag-giunge il tecnico. - La pallacanestro che proponiamo agli Scoiattoli è rudimentale, perché non affrontiamo tecniche o tattiche ma ci limitiamo a un’attività mo-toria e a semplici esercizi con la palla per migliorare la corsa, la coordinazione e i riflessi».

O Scoiattoli 2005, 40 partite per amare la pallacanestro La squadra del minibasket “Nova Verta” della Sba

sta vivendo una stagione ricca di appuntamenti

Il roster degli Scoiattoli 2005Luca Asprella Libonati

Giacomo CaldoraAlessandro CaneschiTommaso Capacci

Lapo CastigliMatteo Cherici

Riccardo CincinelliClaudio MaddalunoSamuele MarcantoniFrancesco Merante

Davide MiottiFilippo Mori

Gianmarco NocentiRiccardo Nocentini

Riccardo PratesiAmani Serge RossiElimu Stefano Rossi

Filippo SacchiniCesare Salvi

Francesco Tersillo

20 21 FEBBRAIO 2014

all’inedita unione tra fitness in acqua e aperitivo nasce l’Aperigym, la più innovativa attività proposta all’interno del Centro Sport Chi-mera. L’iniziativa, organizzata dalla Sport3 nell’ultimo venerdì di ogni mese alle 20.15, si struttura in due momenti, con la lezione in piscina dell’Acqua Gym seguita da un aperitivo offerto dal bar del Palazzet-

to del Nuoto aretino. Al costo di soli 5 euro sarà dunque possibile vivere in una sola volta sia i benefici di un’attività sportiva sia il piacere del passare un po’ di tempo insie-me a bere e mangiare. «Si tratta di una formula innovativa e divertente che ha già trovato il consenso di persone di tutte le età – spiega Marco Magara, direttore tecnico del Centro

Sport Chimera. – Il binomio tra fitness in acqua e aperitivo risponde infatti alla doppia esigenza di praticare un’attività sportiva e, allo stesso tempo, passare un venerdì sera diverso in compagnia dei propri amici al costo scaccia-crisi di 5 euro».

Il perno dell’iniziativa è ovviamente l’Acqua Gym, un’attività che può essere praticata in qualsiasi stagione dell’anno e da persone di tutte le età, anche da chi non sa nuotare perché le lezioni, pur essendo interamente in acqua, si svolgono nella piscina media a un’altezza di 1,20 metri. Il fitness acquatico è una disciplina aerobica che prevede principalmente esercizi a corpo libero, integrati dall’utilizzo di piccoli attrezzi (tubi, manici, cavigliere…) che, creando una maggiore resisten-za, aumentano l’intensità dell’attività.

L’utilizzo degli attrezzi e le caratteristiche proprie dell’ambiente acquatico con-sentono agli istruttori di proporre lezioni ed esercizi sempre diversi e nuovi, con un’attività cadenzata e resa ancor più divertente dal costante sottofondo musi-cale. «Nell’Acqua Gym – conclude Magara – i vantaggi del fitness si uniscono agli effetti benefici dell’acqua, un ambiente in cui il corpo è immerso e con cui intera-gisce permettendo di tonificare i muscoli, riattivare la circolazione sanguigna, mi-gliorare la coordinazione e la motricità, bruciare le calorie in eccesso e dimagrire».

Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi alla segreteria del Centro Sport Chi-mera in viale Gramsci 7, visitare il sito www.centrosportchimera.com, chiamare o scrivere un sms a Marco Magara al 347/42.49.641.

DL’Acqua Gym si unisce

all’aperitivo: ecco l’Aperigym

PRESSOPRESSO

CENTRO SPORT CENTRO SPORT CHIMERACHIMERA

21IL SETTIMANALE DI AREZZO21 FEBBRAIO 2014

osa accadrebbe se un’oca rimanesse terribilmente fe-rita al becco per

proteggere gli altri animali della fattoria dalle grinfi e di una volpe? E cosa accadrebbe se un veterinario sognatore le modellasse un becco nuovo di zecca con un foglio di rame salvandole la vita?

Molti potrebbero pensare di trovarsi dentro una favola. In effetti è così! Ma Becco di Rame è molto più di una fi a-ba. È una testimonianza di coraggio e rispetto, capace di affascinare adulti e bambini, in un momento di forte degrado civile in cui i diritti degli animali vengono spesso calpestati.

È proprio per condividere questa disarmante storia d’amore che Alberto Briganti, il vete-rinario di Figline Valdarno che ha salvato la vita a Becco di Rame, ha deciso di imprimere quest’esperienza in un libro.

«Quando raccontavo ai bambini la storia di Becco di Rame m’incantavo davanti al loro stupore – spiega il veterinario. – Ha il sapore di una fi aba, ma si fonda su valori molto concreti come il rispetto, la volontà e l’amore per il prossimo. Io ho scritto il testo e mio fi glio Francesco ha curato la grafi ca. L’abbiamo stampato in tipografi a, senza un editore alle spalle, eppure Becco di Rame è già candidato a essere la mascotte delle Paraolimpiadi 2016».

La favola di Briganti, un volume a colori corredato di dvd e schede didattiche per gli insegnanti, è stata presentata domenica scorsa alla Libreria Edison di Arezzo. Un incontro emozionante durante il quale il vero Becco di Rame si è lasciato accarezzare dagli ospiti, starnazzando al microfono.

«I ragazzi di oggi sono molto intelligenti e sono stanchi del mondo virtuale – continua Briganti. – Per crescere, hanno bisogno di storie vere che trasmettano valori, che insegnino loro ad affrontare le sfi de facendoli rifl ettere su cosa signifi chi dare il massimo per ciò in cui si crede».

Da due anni, grazie alla protesi, Becco di Rame conduce una vita perfettamente normale. Da oltre un anno il suo nome è stato associato a una Fondazione, fi nanziata dai proventi del libro, che supporta giovani atleti portatori di protesi e si occupa di progetti volti al recupero e alla cura degli animali selvatici in diffi coltà. Perché Becco di Rame non è soltanto una favola a lieto fi ne, ma un vero e proprio universo che, come conclude l’autore, «regala positività e felicità interiore». www.beccodirame.com

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AREZZO BELLE ARTI

di Elettra Fiorini

C

22 IL SETTIMANALE DI AREZZO 21 FEBBRAIO 2014

a vita può essere fatta di incontri inaspettati e sorprendenti. Capita così che vai a una mani-festazione dedicata a laboratori e attività per bambini – La Città dei Cittini ad Arezzo Fiere e Congressi dello scorso

week end – e incontri dei talenti artistici che ti illuminano la domenica. Chiara Baglioni, trentenne illustratrice freelance are-tina, è una di queste.

La giovane autrice, che da anni vive a Roma, era presente alla “due giorni” con uno stand accanto a quello della sorella Silvia, apprezzata fotografa, dove mostrava segnalibri, calendari, qua-derni, cartoline e quadretti uno più squisito dell’altro.

«Il disegno è un amore che viene da lontano – ci ha raccon-tato. – A Firenze mi sono laureata in Lettere e Filosofi a con indirizzo Costume per lo Spettacolo e successivamente, a Roma, ho frequentato il Centro sperimentale di Cinematografi a diplo-mandomi sempre in quel settore.

Questo mi ha portato a lavorare fi no a poco tempo fa come costumista, anche se non ho mai abbandonato la mia vera pas-sione: l’illustrazione. Vedendo che i lavori avevano un riscontro positivo di pubblico e critica, da un anno a questa parte mi sono fatta coraggio e ho deciso che l’illustratrice è ciò che voglio fare da grande».

Chi sono i protagonisti dei tuoi lavori?«Dipende molto da cosa mi passa per

la testa. Diciamo che spesso trasferisco stati d’animo e pensieri su bambini e bambine presi in situazioni peculiari. Per realizzarli sperimento sempre nuove tec-niche. Attualmente uso molto gli acrilici ma anche acquerelli e chine».

Hai delle infl uenze artistiche o au-tori che ammiri in particolare?

«Ci sono tanti illustratori che apprez-zo, mi guardo sempre intorno perché da ognuno posso prendere qualcosa che mi sarà utile a migliorare. Se devo fare dei nomi dico Francesca Ghermandi, con la quale ho fatto anche un workshop pro-prio ad Arezzo, e Marco Cazzato».

Progetti attuali?«Sto illustrando un “bestiario” scritto

da un autore aretino, Matteo Gallo. In questo periodo sto ultimando le tavole,

PRESENTE E FUTURO DI UNA TARETINACHIARA BAGLIONI

L

di Marco Botti

GIALLORENZO, DA ZELIG AD AREZZOFrancesco Damiano porta al

“Virginian” il suo personaggio più noto

Sabato 22 febbraio, alle 21.30, al Teatro Virginian di via de’ Redi, ad Arezzo, direttamente dalla trasmissione te-

levisiva Zelig si esibirà sul palco aretino il comico Francesco Damiano.

Nato a Foggia, l’artista si trasferisce ben presto per il la-voro del padre a Manfredonia, dove giovanissimo manife-sta già la sua vena comica. Sarà tuttavia l’incontro torinese con la compagnia teatrale “I Barcaioli” a dare inizio alla sua vera avventura nel mondo del cabaret.

Damiano partecipa dal 2011 a Zelig Off portando in sce-na il suo personaggio più divertente, Giallorenzo, un ragaz-zo timido, surreale, che si schiera contro tutte le forme di razzismo, specialmente quello di “colore”.

Lo spettacolo fa parte del folto programma di iniziative teatrali e cabarettistiche portato avanti anche quest’anno dall’Associazione culturale “La Filostoccola” con il patrocinio del Comune di Arezzo e dell’Assessorato allo Sport e alle Politiche Giovanili. www.virginian.com

Sara Gnassi

23IL SETTIMANALE DI AREZZO21 FEBBRAIO 2014

A TALENTUOSA ILLUSTRATRICE

quindi andremo a proporre il libro agli editori partendo già da Bologna Children’s Book Fair, che si svolgerà dal 24 al 27 marzo a Bologna Fiere».

Nel tuo futuro lavorativo cosa vedi?«Sto pensando seriamente di andare all’estero. Innanzitutto perché non c’è motivo per rimanere in questo

momento in Italia, inoltre credo che un’esperienza fuori possa servire ad allargare i miei orizzonti e garantir-mi un confronto con realtà dove l’illustrazione è tenuta molto più in considerazione».

In attesa che tu prenda una decisione, dove possiamo vedere le tue creazioni?«Gli oggetti che autoproduco li trovate ad Arezzo all’interno della libreria per ragazzi “La Casa sull’Albero”

di via Madonna del Prato e presso “Copyservice” in viale Cittadini. A Roma sono alla libreria “Il Posto delle Favole” di via Merulana; a Firenze, infi ne, mi trovate nell’atelier “Giulia Materia” allo Sdrucciolo de’ Pitti». chiarabaglioni.blogspot.it

24 IL SETTIMANALE DI AREZZO 21 FEBBRAIO 2014

i nuovo l’arte protagonista. Di nuovo il Centro benessere “Corpo e Mente” di Laura Giannini in via Tanucci 21 la perfetta cornice di L’incanto dell’essere tra cor-po e mente, un progetto artistico curato da Marco Botti che giovedì 20 febbraio ha rotto il ghiaccio con l’inaugurazione della mostra Attraversando mondi onirici

di Silvia Logi.Si tratta della prima personale che l’artista fi orentina porta ad Arezzo. Un’autrice autodi-

datta che per la sua particolare arte “materica” s’ispira all’osservazione della natura: la venatura di una foglia, un seme a forma di spirale, i cerchi concentrici di una sezione di legno.

Elementi reali perfettamente riconoscibili nelle sue opere che al tempo stesso, grazie alla sua tecnica di-stintiva, riescono a raffi gurare ogni volta soggetti diversi: una ghianda così diventa l’occhio di un gufo, una pigna si trasforma nella pinna di un pesce. Un sapiente e rivoluzionario utilizzo del legno che combinato con altri materiali dà origine a un nuovo linguaggio espressivo e va a collocarsi in modo indefi nito fra arte e artigianato artistico, superandone e cancellandone i confi ni.

«Quando creo mi sento completamente libera, guidata solo dal materiale che trovo e compongo seguendo l’intuizione – afferma l’artista. – Volutamente non mi soffermo sulle forme reali degli oggetti, ma cerco l’evocazione. I miei lavori vengono spesso defi niti onirici, immagino che il motivo sia perché per me creare equivale a partire per un viaggio immaginario, un

sogno a occhi aperti». Così Silvia Logi descrive il suo “fare arte”, decisamente originale e disponibile per chi fosse interessato ad ammirarlo ad Arezzo fi no al prossimo 15 marzo, negli orari di apertura del centro.

Il progetto L’incanto dell’essere tra corpo e mente si prolungherà fi no al 13 dicembre 2014 con una staffetta di otto artisti: Silvia Logi, Rossana Rug-giero, Maurizio Rapiti, Sofi a Sguerri, Alessan-dro Schinco, Katarina Alivojvodic, Elisa Sestini

D

I MONDI ONIRIPROTAGONISTI

di Cecilia Falchi

25IL SETTIMANALE DI AREZZO21 FEBBRAIO 2014

ed Elisa Modesti. Otto personali che tra fotografi a, pittura e arte musiva si svilupperanno nella grande hall e nelle sale del centro benessere, esaltandone al meglio la vocazione artistica e poliedrica.

La natura aggregante del progetto coinvolgerà per ogni evento collaterale alle mostre talenti, eccellenze artistiche ed enogastronomiche ma anche realtà importanti legate al tema del benessere.

Protagonisti del primo vernissage un giovane duo musicale composto da Massimo Rosselli (hang) e Andrea Giustini (chitarra acustica) con un breve concerto e l’Azienda Agricola Ornina di Castel Focognano, con una degustazione di pregiati vini ottenuti dal proprio vigneto, dal 2008 convertito al biologico.

Il fi nissage invece vedrà, sabato 15 marzo alle ore 17, una degustazione di tisane depurative e tratta-menti cosmetici naturali proposti da Corpo e Mente in collaborazione con Valentina Ganz, naturopata di Qualiterbe.

RICI DI SILVIA LOGI TI AD AREZZO

PICCOLI ARTISTI CRESCONO Tanti partecipanti al concorso per bambini indetto da Chimera Arte

Una kermesse di bambini di tutte le età ha af-follato Arezzo Fiere e Congressi sabato 15

e domenica 16 febbraio. Si sono incontrati tutti nella Città dei Cittini, per imparare a giocare e divertirsi con le più varie discipline artistiche e ludiche.

Anche l’associazione Chimera Arte Arezzo era presente attraverso laboratori gratuiti di arte creativa condotti da CreativArt e grazie a un concorso di disegno e pittura a tema libero.

I partecipanti hanno proposto dei ricchi ela-borati che andavano dai paesaggi alle nature morte, dai personaggi dei cartoon ai simboli dell’identità aretina.

Nella fascia dalla I alla III elementare si sono aggiudicati i premi, offerti in collaborazione con Mastro Artista, Chiara Uncini, Azzurra De Rosa, Giulia Lombardi e Benedetta Neri. Nella cate-goria dalla IV alla V elementare sono giunti in ordine Chiara Parigi, il team formato da Aurora Bidini, Angelo Stocchi, Giulia Umbertini e Fran-cesco Gragnoli, Luigi Graverini e Jago Tristi. Nella fascia dalla I alla III media, infine, i primi premi sono an-dati a Lucrezia Ricci, Niccolò Guer-rini, Flavia Shaqiri e Letizia Mazzuoli.

www.chimeraartearezzo.itValeria Gudini

26 IL SETTIMANALE DI AREZZO 21 FEBBRAIO 2014

la vignettadi Gigi Paggetti

27IL SETTIMANALE DI AREZZO21 FEBBRAIO 2014

GNOCCHI DI PATATE DAL CUORE FILANTE

Questa settimana vi pro-poniamo dei gustosissimi

gnocchi di patate, che si dif-ferenziano dai comuni gnocchi per un piccolo segreto che rac-chiudono all’interno: un gusto-so, godurioso e filante ripieno di formaggio.

Sono estremamente semplici da preparare e, oltre a essere squisiti, vi faranno fare un figu-rone con i vostri commensali. I bambini in particolar modo ap-prezzeranno queste pallottoline simpatiche e divertenti! Non vi resta che mettere a cuocere le patate… Noi vi aspettiamo fra due settimane su “Il Settimana-le di Arezzo” e come sempre sul nostro blog www.lepellegrine-artusi.com.

Ingredienti1 chilo di patate preferibilmente a pasta bianca100 grammi di farina circa (dipen-de molto dal tipo di patata e dal metodo di cottura di quest’ultima)1 uovosale300 grammi di pecorino fresco o al-tro formaggio fresco e filante (noi adoperiamo una mozzarella, più asciutta)100 grammi di pan grattato fatto in casa (mi raccomando) e tritato grossolanamente100 grammi di burro1 ciuffo di salvia

ProcedimentoLessate le patate intere e con la buccia in acqua salata, il tempo dipende dalle dimensione delle patate, con una forchetta sentite se sono tenere dopo circa 30 mi-nuti. Ancora calde sbucciatele e schiacciatele con uno schiaccia patate. Fate raffreddare, unite l’uovo, il sale e la farina. La farina come ho già detto è una quantità indicativa, che dipende da molti fattori. Aggiungetene tanta quan-to basta affinché l’impasto non si attacchi più alle mani ma rimanga comunque morbido. Dividetelo in quattro parti, fate dei filoncini spes-si circa due centimetri e tagliateli della lunghezza di uno.Tagliate il formaggio a cubetti pic-coli. Prendete lo gnocco, infilate al centro il pezzetto di formaggio e richiudetelo dando la forma di pic-cole palline.Cuoceteli in acqua salata sino a che non vengono a galla.In una padella già calda fate fondere il burro, unite la salvia e il pane grattugiato. Fate rosolare per qualche minuto. Unite gli gnocchi e fateli saltare nel sughetto. Servire subito in tavola.

28 IL SETTIMANALE DI AREZZO 21 FEBBRAIO 2014

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GIOVANI E LAL’UNIVERSITÀ

ondo della scuola, università e lavoro, queste sono le tre sfere che soprattutto in questo momento di crisi sembrano troppo distanti l’una dall’altra. Sem-

pre più giovani italiani dopo aver preso il diploma di maturità decidono di non iscriversi all’università cercando subito un lavoro (4 su 10 secondo le stime Istat) e c’è chi un’occupazione non la trova nemme-no dopo due lauree e un master. Spesso ci sono trop-po domande e pochissime offerte di lavoro, spesso

si è troppo specializzati, a volte invece troppo poco. Da questo caos può derivare nei giovani d’oggi una bassa predisposizione alla progettualità, o anche, la diffi coltà a immaginarsi il proprio futuro tra qualche anno.

Se escludiamo a livello accademico le lauree pro-fessionalizzanti, che sicuramente ben indirizzano gli studenti circa il proprio futuro lavorativo (chi studia infermieristica avrà buone possibilità di fare l’infermiere/a), per tutti gli altri sembra essere dav-vero diffi cile immaginarsi il lavoro da svolgere una volta diventati “grandi”.

Siamo in una situazione in cui sempre meno gio-vani possono permettersi di scegliere che lavoro fare, ma piuttosto accontentarsi, quando va bene, di fare il primo lavoro che passa perché non si sa quando potrebbe capitare il prossimo.

Proprio per questa serie di motivi, per cercare di ricucire la distanza tra mondo della scuola, dell’uni-versità e mondo del lavoro, negli ultimi tempi ad Arezzo si sta muovendo qualcosa. A inizio febbraio è stata infatti presentata al dipartimento aretino del Pionta il Piano di Orientamento al Lavoro per i Giovani, condiviso da Università di Siena, Comune e Provincia di Arezzo. Un piano che prevede azioni concrete organizzate con un vero e proprio percorso, da marzo a maggio, fatto di seminari e laboratori. Il primo seminario sarà aperto alle studentesse del-

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29IL SETTIMANALE DI AREZZO21 FEBBRAIO 2014

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le superiori e alle matricole universitarie, si intitolerà “Pensare il lavoro” e cercherà di favorire una rappresentazione più effi cace della carriera professionale.

Un altro corso, “Strumenti per orienta-re”, sarà aperto ai professori delle superiori così da renderli ancora più formati e ag-giornati nel consigliare e orientare i propri studenti prima dell’esame di stato. Inoltre verrà organizzato un laboratorio per stu-denti e giovani in cerca di lavoro su come compilare un curriculum o come affrontare un colloquio di lavoro.

Ma questa non è l’unica iniziativa che si occupa di scuola-università-lavoro. Anche il Polo Universitario Aretino ha da poco inau-gurato un progetto di orientamento, d’inte-sa con il Consorzio Universitario AlmaLau-rea, per gli alunni della provincia di Arezzo che quest’anno si troveranno ad affrontare l’esame di maturità.

Anche in questo caso un percorso volto a fornire ai giovani i giusti strumenti per poter scegliere al me-glio il proprio futuro, sia esso in ambito accademico o direttamente nel mondo del lavoro.

I principali strumenti messi a disposizione dei gio-vani studenti saranno AlmaDiploma, AlmaOrienta-ti, il curriculum vitae e la Banca Dati degli Studenti.

Ai diplomandi aretini sarà infatti chiesto di compila-re un questionario e di mettere a disposizione il pro-prio curriculum così da creare un database capace di fare da ponte tra scuola, imprese e istituzioni.

Piccoli passi ma che almeno danno la possibilità ai giovani di rendere un po’ più visibili competenze, esperienze e formazione in una sorta di rete integra-ta, nel tentativo di costruire un futuro un po’ meno incerto.

LAVORO: TÀ SI ORGANIZZA

di Luca Piervenanzi

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ero Nei giorni scorsi, qual-

che bella giornata di sole ci ha proiettato, sorpren-dendoci, in una strana primavera. Una primave-ra anticipata che in due giorni tira fuori le viole e allo stesso tempo lascia le semine invernali, affogate

nell’acqua ristagnante di terre poco curate. L’80% di queste semine, dichiara Coldiretti, ri-

schia di marcire per terra. “Se la viola esce a febbraio, tieni da conto fi eno e pagliaio”, ci raccontavano una vol-ta i contadini, certi e sicuri che non si sarebbero fatti trovare impreparati, qualunque fosse stata la bizza della sta-gione più fredda dell’anno.

Hop! Rocka-billy Party

Sabato 22 febbraio alle ore 22 torna il par-ty ispirato alla musica e allo stile anni Cin-quanta. Hop! Party è alla terza stagione e prosegue nello storico

Velvet Underground di Castiglion Fiorentino con il nono appuntamento di “The Best Rockin’ & Rolling Night in the World”. In con-certo i romani Monokings con Andrea Fiorelli voce, chitarra, Andrea Pesatu-ro, chitarra, Federico Ullo contrabbas-so, Danilo Petrolati batteria; a seguire Joe Delirio con un dirompente vinyl set tutto da ballare. Ingresso 4 euro.

A proposito di Davis di Joel e Ethan Coen ****

Oscar Isaac regala voce e faccia bronzea a un perso-naggio perdente come pochi nel catalogo dei Coen, che percorre gli episodi della vita come le storie disastrate incise in un album folk: Llewin Davis, aspirante icona nel Greewnich Village del 1961, ispirato alla biografia di Dave Van Ronk. La foto-grafia di Delbonnel buca lo schermo dalla prima inquadratura, le incredibili ricostruzioni di ambien-ti e costumi d’epoca lasciano spazio a incursioni beat, jazz e folk: lo splendido ingenuotto Timberlake e l’arrivo di Dylan, che cambierà un’epoca. A chi denuncia l’assenza di storia, i terribili fratelli rispondono: è per questo che abbiamo messo il gatto; ironia cinica che nasconde l’ennesimo capolavo-ro, sotto forma di long playing.

Enrico Badii [email protected]

di Lucio Massai

CHJ LA FA L’ASPETTI

Dice ’l proverbio: chj la fa l’aspetta!Aìva sgraffignato al bon Bersaniel premariato per un soffio Letta,e ora gnéne sfila da le mani

Renzi, senza che para ’na vendetta.In barba a quel che pénson l’italianigoverna sempre gente che ’nn’è eletta:in successione, come de’ sovrani!

«Io un vulìvo… me l’han fatto fare,m’hàno costretto!» dice el fiurintìno«Io, al contrario, ce vulìvo stare»

dice el pisano «un antro puchinìno!»Ora se vedarà, co’ ’sto giuchìno,in quattreotto… un dù se va a parare! di Leonardo

Zanelli

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di Fabio Mugelli

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A testa alta – la straordinaria e sfortunata storia di Lauro Minghelli

in libreria ed edicola in libreria ed edicola dal 15 febbraio 2014dal 15 febbraio 2014