Ferrarino num.2 anno 5

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Torneo di calcio Formazione in campo. Il Ferrara primo classificato pag. 4 Apprezzare la lettura attraverso la scrit- tura. Questo, l'obiettivo di il giallo in classe, un concorso nazionale di scrittura creativa cui abbiamo partecipato anche noi alunni della IIB. L'iniziativa, svoltasi nell'ambito di Genova si tinge di giallo, la tre giorni dedicata alla scrittura di genere giallo, si è tenuta nel capoluogo ligure dal 26 al 28 novembre scorso. L'evento, promosso dalla Associazione culturale Satura e organizzato in collabo- razione con enti e istituzioni locali, pre- vedeva una sezione dedicata alle scuole i cui allievi si fossero impegnati nella ste- sura di un racconto giallo. segue a pag. 3 Che sia una ottima annata! Cari lettrici e lettori, avevo promesso a mio padre, durante gli ultimi giorni della sua vita, che non avrei lasciato incolti e nell'abban- dono i suoi terreni ai quali egli era molto legato. E così, i primi giorni di dicembre, mi sono ritrovato in campa- gna per i preparativi della semina. Sarà stato il "richia- mo" delle mie radici, sarà stata la magnifica giornata di sole autunnale, sarà stata la bellezza che caratterizza l'entroterra siciliano in quel periodo dell'anno, fatto sta che ho avuto l'impressione di trovarmi in un piccolo ango- lo di paradiso: gli occhi non si saziavano di ammirare le verdi vallate che pure cono- scevo da quand'ero ragazzo. Solo qualche piccolo casola- re di campagna testimoniava la presenza discreta dell'uo- mo. Per il resto, solo natura incontaminata, silenzio e pace. segue a pag. 2 Lo studio della controversa figura giuridica del reato di concorso esterno in associazione mafiosa è stato il presupposto per recarci alla Procura generale della Repubblica presso la Corte d'Appello, accompagnati dal nostro prof. di diritto Stefano Gatto. Lì avremmo dovuto assiste- re alla deposizione di un pentito di mafia. Segue a pag. 2 Cosa cambia con la riforma nel nostro Istituto A pag. 9, i quadri orari con le discipline che dal prossimo anno verranno studiate dagli alunni del nostro Istituto. UNA COPPA INASPETTATA Una rappresentanza della II B ritira a Genova il premio attribuito per il racconto giallo “Note di sangue” Un giorno in Tribunale La visita della V E alla Procura della Repubblica Visita alla Fondazione Veronesi Oggi il fumo è una dipendenza molto diffusa tra i più giovani e i meno giovani. S'incomincia per gioco, per provare, per sen- tirsi grandi, per provare nuove emozioni e poi chi riesce a smettere è una piccolissima percentuale e soprattutto quan- do si smette è già troppo tardi, perché il danno è già fatto. Troppo spesso non si capisce che si inizia un percorso che diventa pericoloso tanto da compromettere e danneggiare la salute. pag. 5 Da sx, il presidente dell’associazione Satura, Mario Napoli, Marcer Francesca, Di Noto Salvatore, Calvaruso Davide Gianfalla Valeria, Prof.ssa Claudia Prainito Letti da voi La nostra biblioteca ha riaperto i battenti già da un po', a tutti voi, pavidi e impavidi lettori dell'Istituto. Nella nuova rubrica di pag. 12, presentiamo un romanzo della cosiddetta new generation, e vi invitiamo a seguire l'esempio di Antonio Onorato. C'è un libro che aspetta anche te e uno spazio sul Ferrarino per pubblicare la tua recensio- ne. Il prestito bibliotecario è un servizio rivolto agli studenti di tutte le classi e non solo... N u o v a r u b r i c a

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Giornalino di Istituto

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Page 1: Ferrarino num.2 anno 5

Torneo di calcioFormazionein campo.

Il Ferrara primoclassificato

pag. 4

Apprezzare la lettura attraverso la scrit-tura. Questo, l'obiettivo di il giallo inclasse, un concorso nazionale di scritturacreativa cui abbiamo partecipato anchenoi alunni della IIB. L'iniziativa, svoltasi nell'ambito diGenova si tinge di giallo, la tre giornidedicata alla scrittura di genere giallo, siè tenuta nel capoluogo ligure dal 26 al 28novembre scorso. L'evento, promosso dalla Associazioneculturale Satura e organizzato in collabo-razione con enti e istituzioni locali, pre-vedeva una sezione dedicata alle scuole icui allievi si fossero impegnati nella ste-sura di un racconto giallo.

segue a pag. 3

Che sia unaottima annata!Cari lettrici e lettori,avevo promesso a mio padre,durante gli ultimi giornidella sua vita, che non avreilasciato incolti e nell'abban-dono i suoi terreni ai qualiegli era molto legato. E così,i primi giorni di dicembre,mi sono ritrovato in campa-gna per i preparativi dellasemina. Sarà stato il "richia-mo" delle mie radici, saràstata la magnifica giornata disole autunnale, sarà stata labellezza che caratterizzal'entroterra siciliano in quelperiodo dell'anno, fatto stache ho avuto l'impressione ditrovarmi in un piccolo ango-lo di paradiso: gli occhi nonsi saziavano di ammirare leverdi vallate che pure cono-scevo da quand'ero ragazzo.Solo qualche piccolo casola-re di campagna testimoniavala presenza discreta dell'uo-mo. Per il resto, solo naturaincontaminata, silenzio epace.

segue a pag. 2

Lo studio della controversa figuragiuridica del reato di concorsoesterno in associazione mafiosa èstato il presupposto per recarcialla Procura generale dellaRepubblica presso la Corted'Appello, accompagnati dalnostro prof. di diritto StefanoGatto. Lì avremmo dovuto assiste-re alla deposizione di un pentito dimafia. Segue a pag. 2

Cosa cambia conla riforma nelnostro Istituto

A pag. 9, i quadri oraricon le discipline che dalprossimo anno verrannostudiate dagli alunni del

nostro Istituto.

UNA COPPA INASPETTATAUna rappresentanza della II B ritira a Genova il premio attribuito

per il racconto giallo “Note di sangue”

Un giorno in TribunaleLa visita della V E alla Procura della Repubblica

Visita allaFondazione Veronesi

Oggi il fumo è una dipendenzamolto diffusa tra i più giovani ei meno giovani. S'incominciaper gioco, per provare, per sen-tirsi grandi, per provare nuoveemozioni e poi chi riesce asmettere è una piccolissimapercentuale e soprattutto quan-do si smette è già troppo tardi,perché il danno è già fatto.Troppo spesso non si capisceche si inizia un percorso chediventa pericoloso tanto dacompromettere e danneggiarela salute.

pag. 5

Da sx, il presidente dell'associazione Satura, Mario Napoli,Marcerò  Francesca, Di Noto Salvatore, Calvaruso Davide

Gianfalla Valeria, Prof.ssa  Claudia Prainito  

Letti da voiLa nostra biblioteca ha riapertoi battenti già da un po', a tuttivoi, pavidi e impavidi lettoridell'Istituto. Nella nuova rubrica di pag. 12,presentiamo un romanzo dellacosiddetta new generation, e viinvitiamo a seguire l'esempiodi Antonio Onorato. C'è un libro che aspetta anchete e uno spazio sul Ferrarinoper pubblicare la tua recensio-ne. Il prestito bibliotecario è unservizio rivolto agli studenti ditutte le classi e non solo...

Nuova rubrica

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Pag 2 La visita alla Procura della Repubblica dicembre 09 gennaio 2010

Bisogna primariamente distinguere la dif-ferenza tra pentito e dissociato. Il primo ècolui che concretamente ha dimostrato com-portamenti di ravvedimento ed è assistito dapsicologi e sacerdoti. Il pentito in sostanza"canta" su ciò di cui è a conoscenza e forni-sce riscontri concreti.

Diversamente, il dissociato prende ledistanze dalla mafia, riconosce la gravità dideterminati eventi criminosi, ma non sipente, resta un "boss", in sostanza "noncanta", così non fornisce riscontri su quantodetto da altri.

Il primo impatto èstato altamente forma-tivo, vedere un pul-lman della poliziapenitenziaria pieno dipersone da processare,e i familiari attornoche per pochi secondiincrociavano i lorosguardi, non èun’esperienza da pocoe certamente la ricor-deremo per l'intera nostra esistenza.

Purtroppo o per fortuna, per motivi disicurezza la suddetta deposizione è stata rin-viata ed effettuata al palazzo di giustizia diTorino, con grande risonanza mediaticain mondovisione.

Allora il nostro docente agevolmente ci haguidati nelle varie aule di udienza ed ai varinostri ingressi, abbiamo notato sui volti deimagistrati, degli avvocati e delle forze del-l'ordine attimi di allentamento della tensio-ne; non sapremo mai se perché si sentisserogratificati dalla presenza della giovanesocietà civile che noi rappresentiamo o per-ché rivedessero in noi la loro adolescenza.

Abbiamo quindi assistito al processo suicosti elevati della sanità siciliana e alle suerealizzazioni con la politica regionale isola-na, poi al processo sui reati di estorsione eusura in materia di rapporti tra banche esocietà finanziarie.

Infine, a conclusione della nostra giornatadi apprendimento sul luogo, siamo andati inun’aula della nuova struttura del palazzo digiustizia dove vengono trattati i reati minori,infatti era in corso un interrogatorio relativoal reato di duplicazione e vendita di CD eDVD con l'evasione della tassa SIAE.

Precisiamo che le udienze viste al vecchiopalazzo erano inerenti i processi d'appellosui quali vi era già stata una sentenza di con-danna in primo grado. In tale occasione,abbiamo imparato che nel nostro sistema

democratico-garan-tista esiste il princi-pio di divieto direformatio in peius.

La pena non puòessere aggravata inappello e in generesi beneficia di uno"sconto".

A coronamento ditale straordinariaesperienza di educa-zione alla legalità,

abbiamo appreso il contenuto del reato diricettazione così, nei giorni immediatamentesuccessivi, l'insegnante ci ha condotti allamostra "L'arma per l'arte", organizzata dalmuseo operativo carabinieri tutela del patri-monio culturale. Abbiamo visto opere d'artee oggetti sacri trafugati e ritrovati dai carabi-nieri. Si tratta di un reparto particolarmenteabile, da essere considerato il primo almondo ed interpellato da altri Stati.

Essendo infinitamente grati a tutti coloroche hanno dedicato e dedicano ogni giornodella loro esistenza alla tutela della nostra,esprimiamo agli stessi profondi sentimentidi stima e di auguri per l'inizio di questonuovo anno.

Particolari auguri vanno alla sezione cat-turandi della Questura della nostra città.

La V E - IGEA

Un giorno in Tribunalesegue dalla prima

Che sia una ottima annata!

(segue dalla prima)

Forse non ci crederete, ma quandoho sentito l'odore della terra umidaappena squarciata dall'aratro e misono rinfrescato il viso con l'acqualimpida di un piccolo torrente vici-no, è stata davvero forte la tentazio-ne di lasciare il mio attuale lavoro diinsegnante. Niente più classi rumo-rose, niente più alunni poco deside-rosi di apprendere. Niente più traffi-co cittadino e stress. Solo tranquilli-tà e serenità. È vero, il lavoro fisiconei campi può essere faticoso e nonsempre permette di guadagnare asufficienza per vivere, ma vuoi met-tere il piacere e la soddisfazione divedere germogliare e crescere len-tamente ciò che tu hai seminato ecoltivato? Mentre ero assorto in questi pensie-ri, mi sono reso conto però che illavoro dell'insegnante non è poi cosìdiverso da quello del contadino.In fondo, egli "semina" negli alunnil'amore per il sapere, per lo studio eper la conoscenza e cerca di coltiva-re nelle giovani menti degli allievi ivalori che stanno alla base dellaconvivenza civile e che oggi sem-brano davvero scarseggiare. Un'altra riflessione mi ha spintoperò a continuare con maggiore con-vinzione la mia professione di inse-gnate: i frutti del lavoro a scuola nonverranno raccolti solo una volta inestate - come nel caso della trebbia-tura del grano - ma dureranno tuttala vita! Certo, anche a scuola, comein campagna, si possono trovare ter-reni più o meno fertili e annate più omeno abbondanti. Ma alla fine ifrutti certo non mancheranno. Lotestimoniano per esempio le lettereche arrivano alla nostra redazione([email protected]) in cui exalunni, che magari non vedevanol'ora di lasciare il Ferrara, ringrazia-no la scuola e i professori per gliinsegnamenti ricevuti. Ecco allora ilmio augurio per l'anno appena ini-ziato: che le menti e i cuori deglialunni del nostro Istituto siano sem-pre più disposti ad accogliere e col-tivare i semi della cultura che giornodopo giorno vengono loro offerti.

Felice anno a tutti. Vincenzo Muscato

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Diario dibordo

7:30, il volo sta per lasciarci a terra.Iniziamo bene! Un saluto veloce ai nostrigenitori e poi tentiamo di superare il con-trollo...niente da fare, passa solo la prof..... noi, col nostro arsenale di profumi,bagnoschiuma, shampoo e acqua minera-le, cinture, maxi confezioni di cera percapelli e schiume da barba, ma anche cin-ture borchiate, ninnoli, braccialetti e stiva-li carenati, trascorriamo interminabiliminuti nell’inutile tentativo di convinceregli addetti ai controlli a lasciarci andare.Invece no. Lasciamo disperati i nostritesori e finalmente ci imbarchiamo. Chetensione! Sul volo per Genova però chi tiincontriamo? Niente meno che il famosocantante internazionale Mario Biondi(“ma cu’è?” commenta Salvo, che però silascia immortalare con lui in qualche scat-to) . Sul taxi che ci porta in hotel, non civedevamo più dalla fame! Al ristoranteitaliano, gestito da alcuni cinesi simpati-cissimi, abbiamo ricevuto un'accoglienzaspeciale e la pasta era pure “n gridda”,come piace a Salvo. Alla premiazione,eravamo emozionati al massimo! Cihanno consegnato la coppa, rivolto molticomplimenti e scattato qualche foto.La cartina rubacchiata in albergo nonbastava a farci orientare tra i vicoli diGenova, però all’acquario ci siamo arri-vati lo stesso. Lì dentro, semplicementestupendo! Abbiamo visto ogni sorta dipesci: delfini, squali, pesci pagliacciomeduse, pinguini, alligatori - alcune crea-ture erano talmente strane che facevanopaura! Poi ci siamo dati alla pazza gioia,nel piccolo centro commerciale nel qualeabbiamo comprato ogni sorta di inutiligadgets. Un veloce “restauro” in hotel e di nuovo acena dagli ormai nostri amici cinesi. I miei compagni come al solito facevano i"buffoni" e volevano farsi capire dallacameriera cinese parlando il nostro dialettosiciliano!Dopo cena, nonostante il freddo mostruo-so, siamo andati a fare un giro nella piaz-

za vicino il porto, nella quale una grandepista di pattinaggio sul ghiaccio d'invernorappresenta il luogo d'incontro di moltissi-mi giovani. Per completare la serata i soli-ti maschi latini hanno provato ad abborda-re le ragazze, ma pur con la loro buonavolontà non hanno combinato un belniente. =)

Stanchi morti siamo tornati in hotel.Sonno profondo. L'indomani mattina io eFrancesca ci siamo svegliate per ultime(forse perché chiaccherando avevamofatto troppo tardi?) e gli altri come al soli-to aspettavano solo noi! Una colazioneforse troppo veloce, con puntuale rove-sciamento di latte sul pavimento, e poi dinuovo in giro per Genova. Molto eleganteil centro della city. Anche la famosa viaXX settembre sarebbe stata bella se solo inegozi fossero stati aperti! E poi, a ripen-sarci, forse avremmo fatto bene a nonindossare i soliti tacchi 10 cm! =(Alle 11:20 l'aereo che ci avrebbe portato aRoma sarebbe decollato, e noi alle 11:00eravamo ancora per le vie della città, acorrere sui soliti tacchi, bagnati di pioggiae in cerca di futili souvenirs. Arrivati inhotel, afferrate di gran carriera le valigie,ci fiondiamo sul taxi che avevamo preno-tato. La taxista è stata super veloce, noanzi un miracolo! sembrava quasi unadelle protagoniste di Fast & Fourious . =)Stavamo proprio per perdere l'aereo, ma incompenso Davide, che guarda sempre al"gusto pieno della vita" ci rincuoravadicendo che in fondo, un giorno avremmoavuto qualcosa di avventuroso da raccon-tare ai nostri figli…Siamo di nuovo all'ae-roporto. Non è cambiato nulla. Facciamoil check-in, il secondo in 12 ore e di nuovovia i gioielli, gli orologi, i giubbotti eanche le scarpe! Che pignoli questi geno-vesi! E in più avevamo pure la coppa dapassarci di mano in mano. In aereo tuttiaspettavano solo noi, si vedeva. Solo 5posti liberi. Che imbarazzo! Però ci ave-vano riservato i posti migliori. Quelli vici-no ai motori… che strazio!!! Di nuovoRoma, e poi Palermo. Lì c'erano sempre inostri genitori che ci aspettavano, ansiosidi riabbracciarci. CASA DOLCE CASA!

Valeria Gianfalla IIB

UNA COPPAINASPETTATA

segue dalla prima

Quando la nostra prof. ci ha proposto di ade-rire all'iniziativa, nessuno di noi pensavacerto che il nostro lavoro sarebbe riuscito aclassificarsi tra i vincitori. E invece, tra tantescuole italiane di tutti gli indirizzi, il nostroIstituto tecnico ha conseguito un inaspettatoquinto posto. Così, grazie alla disponibilità del nostroDirigente Scolastico, all'alba di sabato 28novembre siamo partiti alla volta di Genovaper ricevere il meritato premio attribuitociper Note di sangue, il nostro raccontoambientato all'interno del teatro Massimo diPalermo, ideato e scritto interamente in clas-se durante i laboratori di scrittura creativa. In un ambiente brioso e festante, nel cuoredella Genova antica, una rappresentanzadella nostra classe è stata accolta a PalazzoStella (sede dell'Associazione) per riceverela prestigiosa coppa e godere di un momentodi gloria; quanta emozione al nostro arrivo,come potremo mai dimenticare gli applausicalorosi e galvanizzanti dei presenti che cihanno accompagnato all'atto dell'ingresso,riconoscendoci il "merito" di essere giunti datanto lontano?La premiazione è avvenuta in presenza delsindaco ed è stata trasmessa nell'edizione delTG regionale. È stato davvero emozionantevivere per un giorno da protagonisti e sentir-si apprezzati per gli sforzi compiuti duranteun anno di intenso lavoro. Ma non è ancorafinita. La nostra esperienza di scrittori in erbaproseguirà per tutto quest'anno perchèSatura, avvalendosi dell'aiuto di alcuni con-sulenti letterari, ci seguirà nella stesura di unnuovo racconto di genere che questa voltaverrà pubblicato da un'importante casa edi-trice italiana. Ancora carichi di entusiasmo per l'emozionevissuta, siamo già pronti e desiderosi di met-terci all'opera, determinati a dare ancora unavolta il meglio di noi stessi.

Calvaruso Davide IIB

Sopra, davanti all�acquario di Genova, a sx conMario Biondi , in alto alcunre meduse dell�acquario.

dicembre 09 gennaio 2010 La premiazione a Genova Pag 3

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Pag 4 ferrara news dicembre 09 gennaio 2010

Al via lo Sportelloinformativoper stranieri

Come è noto, nel territorio in cui opera ilnostro Istituto si registra una sempre mag-giore presenza di diverse etnie.Al fine di "aprire" sempre più l'Istituto aibisogni del territorio, è stato approvato dalConsiglio d'Istituto lo Sportello informa-tivo per stranieri. L'obiettivo prioritarioè quello creare un punto di riferimento perl'orientamento e l'accompagnamento delcittadino straniero nel complesso percorsodella formazione continua, della tutela deldiritto alla salute e delle consulenze legali.Lo Sportello, in cui opera personalemulti lingue, fornisce in particolare infor-mazioni in merito alle procedure relativeal soggiorno, ricongiungimento familiare,residenza e offre un servizio di interpreta-riato e di traduzioni e consulenza per lacompilazione della modulistica necessariaper i procedimenti di inserimento socialee di gestione di interventi di segretariatosociale.L'attività sarà realizzata dalle prof.sse S.Salerno, D. Ganci e C. Prainito; sarannoanche coinvolti due alunni dell'Istituto,selezionati da un’apposita commissione.Lo Sportello costituirà inoltre un punto diraccolta di informazioni utili per un moni-toraggio continuo della situazione educa-tiva e formativa e uno spazio per la pro-mozione di interventi trasversali per l'ac-certamento ed il conseguimento dei titolidi studio degli immigrati.Lo sportello, inizialmente, aprirà al pub-blico durante le attività previste dal pro-getto PON destinato agli immigrati“Capire e farsi capire” (Italiano come L2)e per il conseguimento del diploma diragioniere. Le attività di sportello si svol-geranno presso l'ITC Ferrara dalle ore 17alle ore 19.E’ prevista la distribuzione di materialiinformativi che riguardano le iniziativecittadine, audiovisivi, pubblicazioni ebibliografie relative all'insegnamento e atutto quanto si riterrà necessario per larealizzazione di una migliore integrazione.L'iniziativa, nel complesso, ci sembraassolutamente valida in quanto, fornendorisposte concrete ai cittadini stranieri,favorirà sicuramente una loro miglioreintegrazione nella comunità locale e con-tribuirà a fare del nostro Istituto unimportante punto di riferimento per tutti igli abitanti del centro storico.

Giorno 4 dicembre 2009,presso gli impianti sportividel Fly tennis club, è stataorganizzata la prima edi-zione del torneo triangola-re di calcio a 5"Formazione in campo".Hanno partecipato allamanifestazione sportiva:l’IPSSAR "Piazza",l’ITC "F.Ferrara" e il cen-tro professionale CIRPE,quest'ultima organizzatricedel torneo. La giornata ha avuto inizioalle ore 9, con il radunodegli alunni ai campi dicalcetto.La squadra del nostro isti-tuto, accompagnata dalprof. Sanfilippo, era com-posta da: GiuseppeMinaudo (portiere e capi-tano), Mercurio Leto (PT),Rosario Faraone, MichelePassamonte, MarcoPassamonte, GianmarcoSaverio, Andrea Ferrara,Daniele Pace, TonyCatanzaro, Dario Federico,Emanuele Bruno.Il primo match si è dispu-tato alle ore 10, tra il pro-fessionale "CIRPE " el'IPSSAR "Piazza", termi-nato 2 a 5. L'IPSSAR,quindi, si aggiudica i primi3 punti. Finalmente, alle ore 11,scende in campo l'ITC"F.Ferrara", sfidando la

perdente della prima gara.L’incontro termina con lavittoria della nostra scuolaper 5 a 4, grande presta-zione di D. Pace, che mettea segno una splendida tri-pletta, le altre due reti sonostate siglate dagli alunni T.Catanzaro e A. Ferrara,con questa vittoria l'ITCaggancia l'IPSSAR a quota3 punti.Alle ore 12 ha inizio l'atte-so scontro diretto tra lanostra scuola e l'IPSSAR.La gara ha un avvio trabal-lante per il Ferrara ma,nonostante la pressioneavversaria, la nostra scuolapassa in vantaggio con untiro dalla distanza di D.Pace. Questo vantaggio,però, fa rilassare troppol'ITC, che conclude ilprimo tempo subendo 2goal, andando a riposo sul2 a 1 per l'IPSSAR.Nel secondo tempo c'è la

reazione dell'ITC, che nelgiro di 5 minuti, pareggiacon Marco Passamonte, epassa in vantaggio con ilbomber D. Pace, che portail risultato sul 3 a 2. L'IPSSAR, però, nonmolla e continua ad attac-care, rendendo duro ilcompito del portiere G.Minaudo che tuttavia salvail risultato.Nel finale l'IPSSAR sfiorapiù volte il pareggio, mal'ITC chiude la partita, conun assist spettacolare delleader difensivo R.Faraone a favore del solitoD. Pace che con un deli-zioso pallonetto fredda gliavversari, fissando il risul-tato sul 4 a 2 e permetten-do così di festeggiare lavittoria del torneo.Alle ore 13 la premiazione.Alle stelle l’entusiasmodegli alunni dell'ITC"F.Ferrara" che mettono inbacheca il trofeo più pre-stigioso della competizio-ne, consegnato il 15dicembre 2009 al nostropreside Angelo Di Vita (v.foto accanto).Che dire ancora? Speriamodi poter far al più prestoaltre cronache calcistichecon la nostra scuola nelruolo di protagonista.

Matteo Li Vigni 5 pr2

Cronaca di una vittoria “spettacolare”Il Ferrara protagonista del Torneo “Formazione in campo”

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dicembre 09 gennaio 2010 ferrara news Pag 5

Una giornata di solidarietà Il nostro impegno contro l'AIDS

Ogni anno, il 1° dicembre si celebra la GiornataMondiale contro l'AIDS, una data simbolica che miraa ricordare come la malattia colpisca ancora dura-mente, a quasi trent'anni dalla sua scoperta.Dal 1981 il virus dell'HIV infatti ha ucciso oltre 25milioni di persone nel mondo, diventando una delleepidemie più distruttive che la storia umana ricordi;si tratta di un male silente che può essere arrestatosolo con provvedimenti adeguati. In Italia i soggettimaggiormente contagiati da questa malattia sono ledonne e i giovani che soffrono non solo per le conse-guenze della malattia fortemente invalidante maanche per l'umiliazione di una discriminazione socialeche li fa sentire diversi e dunque rifiutati. Anche perporre un freno a questa sofferenza, nel nostro Paeseil Ministero della Salute ha colto ancora una voltal'occasione per ricordare a tutti, ma soprattutto anoi giovani, che l'AIDS è tuttora un pericolo e cheper limitare i danni provocati dalla malattia è indi-spensabile agire con una vasta campagna di sensibiliz-zazione e informazione sui metodi di prevenzione.L'appuntamento annuale costituisce in tal senso l'oc-casione per un confronto tra i maggiori esperti nelsettore a livello internazionale. E per questo il 1°dicembre noi allievi dell'I.T.C. Ferrara, accompagnatidalle prof.sse Cavallaro, Culotta e Di Salvo, abbiamodistribuito i simbolici fiocchetti rossi per le vie delcentro cittadino, allo scopo di raccogliere fondi perl'ANLAIDS, l'Associazione Nazionale che lotta con-tro la diffusione dell'AIDS. Molti pensano che i giovani d'oggi non si curino diquesto genere di problemi ma col nostro impegnoabbiamo voluto affermare il contrario, dando testi-monianza di una viva sensibilità sociale.

Valeria Gianfalla IIB

Sabato 5 Dicembre noi allievidelle classi 2b, 2d, insieme alleprof.sse Amari, Prainito eSalerno abbiamo visitato undistaccamento della FondazioneVeronesi che, per una campagnaantifumo, ha allestito un singola-re padiglione presso il GiardinoInglese. Attraverso la ricostru-zione del nostro apparato respi-ratorio, realizzato con un enormegonfiabile, abbiamo simulato ilpercorso compiuto dal fumo disigaretta passando via via all'in-terno della bocca, fra i denti,nella gola e giungendo, infine, alcuore e ai polmoni.

Quello che succede ai nostriorgani interni - come ci ha spie-gato il medico che ci faceva daguida - è davvero preoccupante;la sigaretta infatti, non appenaviene accesa, sprigiona unaquantità spaventosa di sostanze,alcune delle quali non sono stateancora individuate dagli studiosi.Il catrame è il costituente piùimportante della parte corpusco-

lata del fumo ed è formato daidrocarburi cancerogeni che sidepositano nei polmoni e nellevie respiratorie aumentando ilrischio di tumori nei vari organi.Altre sostanze, quali la nicotinae l'ossido di carbonio, una voltainalate, inibiscono il movimentodelle ciglia, altre invece irritanole mucose, le vie respiratorie,rallentando così l'auto depura-zione dei polmoni e favorendo alcontrario infezioni, bronchiticroniche ed enfisemi. La nicoti-na inoltre influenza il sistemacardiovascolare e quello nervosoe induce dipendenza. L'ossido dicarbonio invece si lega all'emo-globina e riduce il trasporto del-l'ossigeno dai polmoni ai tessuti,provocando l'ingiallimento dellapelle, riducendo la capacitàrespiratoria e il rendimentomuscolare. Durante la simulazio-ne, la guida ci ha mostrato la dif-ferenza fra un polmone malato euno sano e non solo a livello fun-zionale (vedi foto accanto).

La Fondazione Veronesi, dasempre impegnata nella lottacontro la dipendenza dal fumo,ha elaborato una guida che indi-ca ai fumatori le fasi da seguireper smettere di fumare, eviden-ziando i benefici che si possanoottenere a lungo termine rinun-ciando al fumo.Il fumo uccide, rifletti!

Urso Raffaele Luca IIB

No Smoking be happyNo Smoking be happy

Due classi della nostra scuola coinvolte in una campagna antifumo

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È di Marta Onorato (IIB) la testata di questonumero. Ricordiamo a tutti gli �arti-sti� che si nascondono tra inostri lettori che la testa-ta del nostro giornale cam-bia graficamente ad ogninumero. Tutti coloro che desi-derano partecipare al �concor-so� possono far pervenire inredazione le loro bozze.Mettevi alla prova e date spa-zio alla vostra creatività! La testata del prossimo numeropotrebbe essere la vostra!

Pag 6 ferrara news

Usura: quale reato?

Il Ferrara al convegno organiz-zato dall’Associazione Sicilianadi Criminologia

Il 4 dicembre 2009, una rappresentanza dellanostra scuola si è recata presso PalazzoComitini, sede della Provincia di Palermo, perpartecipare ad un convegno sull'usura. L'evento era connesso al progetto Le Regole delGioco cui aveva preso parte, durante l'anno scor-so, la 3pr1. È stata un'esperienza veramenteemozionante per dei ragazzi come me di appena16 anni ritrovarsi accanto ad esperti e personali-tà politiche per approfondire un tema così deli-cato come quello dell’usura. Fra gli altri, eranopresenti il Dr. Giovanni Avanti, Presidente dellaProvincia, il Dr. Pietro Alongi, il Dr. GiovanniPampillonia. Abbiamo avuto modo di rifletteresull'usura, un reato tanto diffuso quanto ancoranon adeguatamente punito dalla legge. La gior-nata-studio è stata organizzata dall'AssociazioneSiciliana di Criminologia e nasce dall'esigenzadi un reale e concreto approfondimento del feno-meno malavitoso, sia sul piano teorico sia suquello delle esperienze condivise.L'usura è un fenomeno molto diffuso nel territo-

rio palermitano. Chi è la vittima dell'usura? È ilcittadino in difficoltà economiche che nel conte-sto sociale diviene un elemento tanto debole daessere strozzato da un sistema che alle prime dif-ficoltà non concede aperture di credito legali.Come dei veri congressisti, dopo la prima partedell'incontro dedicata agli interventi degli spe-cialisti, abbiamo preso parte al Coffee Break e alpranzo di lavoro. È stata un'iniziativa che ci hasegnato profondamente in quanto ci ha rivelatoun problema sociale a noi poco noto e per ilquale speriamo si possano trovare soluzioni isti-tuzionali più incisive.

Rosalia Portanova Pr1

Nella foto, la classe III Pr1 insieme al dr. G.Pampillonia, la prof.ssa Bolazzi e le dott.ssedell’Ass. Siciliana di Criminologia, Solito e

Laudicina.

Sono sette i progetti finanziati con il Fondo SocialeEuropeo nella nostra scuola che ormai vanta un’espe-rienza pluriennale nella progettazione e realizzazionidi programmi del Fondo Aree Sottoutilizzate. In particolare, due dei progetti ricadono nell’obiettivoG (Migliorare i sistemi di apprendimento durante tuttol’arco della vita) e sono rivolti agli adulti del territoriomentre gli altri cinque riguardano l’obiettivo C(Migliorare i livelli di conoscenza e competenza deigiovani) e sono indirizzati agli alunni dei corsi diurni.Per tutti i sette progetti sono già stati pubblicati i bandiper la selezione degli esperti e dei tutor. Al più presto,quindi, si passarà alla successiva fase operativa.

Obiettivo C Migliorare i livelli di conoscenza e competenza dei giovani

Azione: C1Interventi per lo sviluppo delle competenze chiave

Codice: C1 FSE - 2009 -3693

Azione C5 Tirocini e stage

Cod.:C5 FSE 2009 -520

Titolo Dalla realtàall’astrazione

Sono quindiscrivo

Pourquoi pasle francais?

Prefiero estu-diar la lengua

española

Sperimentiamoil nostro sapere

Durata 50 ore 50 ore 50 ore 50 ore 120 ore

Obiettivo G Migliorare i sistemidi apprendimento durante tutto

l’arco della vita

Azione: G 1Interventi formativi flessibili finalizzati alrecupero di base per giovani ed adulti

Codice: G1 FSE - 2009 -758

Titolo Capire e farsicapire

Passaportoinformatico

Durata 60 ore 60 ore

In fase di avvio i progetti PON

Concorso per la testata del ferrarino.

Ecco la vincitrice

Il Ferrarino su �Alboscuole�

Il nostro giornale, già dadiversi anni, è presentesul circuito nazionale di� A l b o s c u o l e � ,l�Associazione di giornali-smo Scolastico che ci haappena comunicato che lanostra redazione ha otte-nuto il �Diploma di GranMerito� per il suo contri-buto a sostegno del gior-nalismo scolastico, posi-zionandosi, inoltre tra leprime 100 scuole in tuttaItalia.Gli articoli del Ferrarino,ripresi da un circuitonazionale, escono dallaristretta realtà territo-riale e assumono in talmodo più ampio respiro. Questo l�indirizzo web del

nostro giornale on line: www.alboscuole.it/111374.Visitate, gente, visitate!

In breve

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dicembre 09 gennaio 2010 ferrara news Pag 7

DORIAN GRAY"Forever young"

Giovane per sempre. Chi non vorrebbeessere giovane per sempre, senza portaresu di sè i segni delle malattie, delle soffe-renze, delle violenze, della vecchiaia...È proprio questo il desiderio di DorianGray, un'utopia che si realizza ma ad unprezzo altissimo: l'anima."Il ritratto di Dorian Gray", da cui è trattoil film, è il più celebre romanzo di OscarWilde, poeta e scrittore irlandese che, con-fondendo arte e vita, creò ed interpretò ilpersonaggio del Dandy, ovvero dell'estetadecadente.Processato e condannato a 2 anni di carce-re per aver dichiarato la sua omosessualitàpur essendo sposato e padre di due figli,Wilde condusse una vita molto movimen-tata e morì a soli 46 anni.Il suo romanzo è ambientato nella Londradel XIX secolo dove Dorian Gray, un gio-vane di straordinaria bellezza, arriva inge-

nuo e spaesato ma nel giro di poco tempo,succube del fascino del libertino LordWotton, si trasforma in un cinico che mirasolo a godere ignorando le leggi dellamorale comune. Istigato da Lord Wotton, Dorian stringeuna sorta di "patto col demonio" grazie alquale lui sarebbe rimasto eternamente gio-

vane, mentre il suo ritratto, realizzato constraordinaria maestria dall'amicoHallward, sarebbe invecchiato al suoposto.Dorian può così vivere una vita all'insegnadi una sfrenata lussuria, dedita alla soddi-sfazione dei sensi, arrivando addirittura acommettere un omicidio. Dopo 25 anni,mentre tutti intorno a lui sono invecchiati eguardano stupiti ed increduli il suo aspettoeternamente giovane, la sua coscienzatorna a fare sentire la sua voce fino a con-durlo al tragico epilogo del suicidio. Dopo " Baarìa", Dorian Gray è stata laseconda proiezione del progetto "la scuolaal cinema".La visione del film, per i suoi forti conte-nuti, è stata consentita solo ai ragazzi dellequarte e quinte classi che hanno certamen-te apprezzato l'opera anche se, innegabil-mente, alcune scene, liberamente realizza-te per evidenti esigenze di botteghino,hanno provocato un certo disorientamentocollettivo.In ogni caso è comunque rimasto l'apprez-zamento per l'affascinante e travolgentetrama oltre che per questo tipo di esperien-ze che tutti noi speriamo di poter ripetere.

Chiara Barrale e Marco Burrugano IV Pr 2

La scuola al cinema

La difesa dell'ambiente è un compito che spetta a cia-scun cittadino. Ognuno di noi è chiamato pertanto a dareil proprio contributo per la salvaguardia dell'ambiente edel territorio. È ormai un dato scientificamente provato che con la rac-colta differenziata di carta, cartoncino e cartone si sot-traggono preziosi materiali alle discariche, riducendo

sensibilmente la quantità di rifiuti ad esse destinati.Ogni anno in Italia, grazie alla raccolta differenziata siabbattono in modo considerevole le emissioni di sostan-ze nocive che altrimenti si disperderebbero nell'atmo-sfera. Nell'ottica di una sempre maggiore sensibilizza-zione dei giovani nei confronti del tema della salvaguar-dia ambientale, il 19 novembre scorso, la mia classe,insieme ad altre classi dell'Istituto, ha avuto l'opportu-nità di visitare Comico, il consorzio nazionale per il recu-pero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica; si trat-ta di un Ente che opera senza scopo di lucro, nato al finedi garantire il riciclo e il recupero degli imballaggi sem-pre più numerosi e invadenti. A Comico sono associate circa 3400 aziende del settorecartario. Il Consorzio stipula con le amministrazionilocali convenzioni per la raccolta differenziata e tra isuoi compiti istituzionali si distingue quello dell'informa-zione rivolta ai cittadini in favore della raccolta diffe-renziata. Se dunque il nostro pianeta va difeso dall'ag-gressione quotidiana operata dall'uomo, ciascuno di noi èin dovere di impegnarsi anche con la raccolta differen-ziata.

Rosalia Portanova III Pr1

La carta: infinitamente preziosaLa visita al Corsozio Naz. per il Recupero e Riciclo degli Imballaggi

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Pag 8 Dal corso serale Sirio dicembre 09 gennaio 2010

"LA"LA STRINA"STRINA"

Il Comune di Burgio ha riproposto, nel rispet-to dell'antica tradizione medievale, la festa reli-giosa della "Strina"."Strina" significa strenna, questua, regalo;significa altresì "strinciuta ", stare insieme conaffetto (Salamone-Marino). Sarebbe stato interessante andare a Burgio congli alunni, ma le vacanze natalizie sono "sacre"e così ho potuto assistere all' evento da sola,offrendo alle classi la registrazione filmata. Straordinaria la partecipazione corale delpaese, che nei giorni precedenti l'Epifania,segue in corteo il gruppo dei musici e dei can-tori, che bussano alle porte delle case private,chiedendo la "questua" al grido: " U'Bammineddu, u' Bammineddu !" Il simulacrodel Bambin Gesù, un po' cresciutello, vieneportato barcollante a spalla da un gruppo diragazzini che, stanchi di attraversare gli stretti

vicoli e le vie del paese, spesso in salita, lamen-tano: "E chi semu pecuri ?" Le porte delle casesi aprono ed accolgono i visitatori, offrendo damangiare in abbondanza.La festa religiosa si trasforma in una competi-zione gastronomica. I canti natalizi e le musi-che continuano e spesso il "Bambinello", ada-giato in un angolo della via e temporaneamen-te dimenticato, attende imperturbabile che lagente completi il rito gastronomico per ripren-dere il viaggio verso altre tavole imbandite."Manciati, manciati! Pigghiati, pigghiati!"Tutti i partecipanti, veri attori nella spettacola-zione religiosa, mangiano a volontà per tutta laserata, finché il Bambinello si fermerà in unacasa privata per riprendere il viaggio della"Strina" il giorno dopo. Così Burgio, già cono-sciuto come il paese delle maioliche e dellecampane, si è riappropriato dell'antica festareligiosa.

M.Lipari

Numerose le iniziative del venten-nale: convegni e commemorazionidal 20 novembre al 27 dicembre. Una particolare menzione allascrittura e rappresentazione teatra-le de "L'Onorevole" riadattato daMario Gaziano. Lo spettacolo inscena il 21 novembre al teatroRegina Margherita di Racalmuto,successivamente è stato replicatoin altri teatri dell'agrigentino finoal 27 dicembre.

Dalla lettera testamento di L. Sciascia:

“[…] Raccomando ai miei familia-ri e amici di non perder tempo adifendere la mia memoria... Ho vis-suto semplicemente, senza ambi-zioni o vanità, senza perseguirealcun vantaggio personale: chi nonha voluto accorgersene, chi si èsentito ferito dalle cose vere che hodetto e ha fanaticamente reagito,non sarà mai in grado di ravveder-sene. Ma alla distanza, i miei allar-mi, le mie constatazioni e contesta-zioni, suoneranno sempre più diverità. Di questa piccola immorta-lità - […] - sono certo”.

Cosa spinge una persona a lasciare il proprioPaese d'origine e la propria casa se non lanecessità di sfuggire alla guerra, alla miseria, oalla fame? Affrontando viaggi impervi, su bar-coni di fortuna, uomini, donne e bambini sidirigono verso altri paesi, convinti di trovarecondizioni di vita migliore. Non tutti arrivano ei sopravvissuti, dopo aver sostato nei centri diaccoglienza, vengono respinti e rimpatriati.I sogni vengono bloccati sul nascere e si infran-gono sugli scogli delle leggi contro l'immigra-zione clandestina. Gli italiani hanno dimenti-cato che i nostri bisnonni sono stati costretti ademigrare in cerca di fortuna e, pur piangendodi nostalgia, hanno trovato forza e coraggioperché mossi da una forte necessità.Per questo è nata a New York "Little Italy", cheha permesso agli italiani di vivere l'illusione ditrovarsi a casa propria. Molti altri, soprattuttomeridionali, si sono trasferiti nelle grandi capi-tali industriali (Belgio, Germania, Inghilterraetc…). Gli unici che ci hanno dimostrato

disprezzo ed intolleranza sono stati gli italianidel Nord, gli italiani del triangolo industriale(Genova, Milano, Torino) che hanno chiamato imeridionali "sudici terroni". L'Italia è semprestata divisa e rimane vana l'idea di un Paeseunito. Disumano il comportamento manifestato con-tro gli extracomunitari di Rosarno, un paesinodella Calabria! È' diritto di ogni uomo cercareuna condizione di vita dignitosa! Il nostro nonè un rassegnato pessimismo ma sofferta ribel-lione, tanto più adesso che anche l'Arcivescovodi Agrigento, Mons. Francesco Montenegro,lancia un appello di riflessione sul problema.La protesta appare chiara contro ogni forma diintolleranza, che segna spesso i rapporti sociali.La società sarà sempre più multietnica e multi-culturale; dobbiamo imparare a convivere nelrispetto e nella valorizzazione delle differenze.

Angelo Farina,Maria Piscitello V A Sirio

"RE MAGI NON PERVENUTI PERCHE' EXTRACOMUNITARI"

IL CARTELLO SUL PORTONE DELLA CATTEDRALE DI AGRIGENTO

"Ho conosciuto Leonardo Sciascianell'agosto del 1978, nella sua resi-denza estiva di contrada Noce, lacampagna di Racalmuto. Ero incompagnia di due miei amici d'in-fanzia, Matteo Collura e NicolòD'Alessandro. Ero emozionata, incapace di soste-nere il suo sguardo intenso e vivace,come una scolaretta ad un colloquiod'esame.Ho rivisto Leonardo successivamen-te in altre occasioni e i nostri incon-tri sono divenuti sempre piùstimolanti.Oggi lo ricordo con sincero affetto".

M. Lipari

Trascorse le vacanze natalizie, riflessioni e considerazioni sugli eventi. PrProtagonista la Protagonista la Provincia di ovincia di AgrigentoAgrigento

L. SCIASCIAVenti anni dopo

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dicembre 09 gennaio 2010 Dal mondo della scuola Pag 9

MATERIE CLASSEI II III IV V

Scienze Integrate (Fisica) 2Scienze Integrate (Chimica) 2Geografia 3 3Matematica ed informatica 2 2 1 1Seconda lingua (Franc. o Spagn.) 3 3 3 3 3Economia aziendale 2 2 7 8 8Diritto 3 3 3Economia Politica 3 2 3

Totale ore settimanali(insegn. generali + insegn. di indirizzo)

32 32 32 32 32

MATERIECLASSE

I II III IV VScienze Integrate (Fisica) 2

Scienze Integrate (Chimica) 2

Geografia 3 3Matematica ed informatica 2 2

Seconda lingua straniera 3 3 3 3 3

Economia aziendale 2 2Geografia turistica 2 2 2

Terza lingua straniera 3 3 3Discipline turistiche e aziendali 4 4 4

Diritto e legislazione turistica 3 3 3

Arte e territorio 2 2 2Totale ore settimanali

(insegn. generali + insegn. di indirizzo)32 32 32 32 32

INSEGNAMENTI DELL'INDIRIZZOTURISTICO

MATERIE CLASSEI II III IV V

Religione 1 1 1 1 1Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2Italiano 4 4 4 4 4Storia, cittadinanza e Costituzione 2 2 2 2 2Inglese 3 3 3 3 3Diritto - Economia 2 2

Sc. integrate (sc. della terra - Biologia) 2 2

Matematica 4 4 3 3 3

INSEGNAMENTI DELL'INDIRIZZOAMMINISTR. , FINANZA E MARKETING

INSEGNAMENTI GENERALI COMUNI

Ecco nelle tabelle i nuovi quadri orari previsti per il nostroIstituto dalla riforma delle scuole superiori che, salvo cambia-menti dell’ultima ora sempre possibili, entrerà in vigore dalprossimo anno scolastico (è probabile che saranno coinvoltisolo gli alunni del primo anno). Accanto agli insegnamenti generali comuni (20 ore per ilbiennio e 15 per il triennio) ci saranno gli insegnamenti diindirizzo (12 ore per il biennio e 17 per il triennio) per un tota-le di 32 ore di lezioni settimanali per tutti gli anni contro leattuali 36 ore per il biennio e le 34, 35 o 36 per il Triennio (aseconda dell’anno e del corso Igea o programmatori). Scompariranno il corso programmatori e quello IGEA sostitui-ti dall’idirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing. La nostra scuola ha richiesto inoltre l’attivazione dell’indiriz-zo Turistico il cui primo biennio è comune a quello di Amm.,Finanza e Marketing. Tale richiesta ha ottenuto il parerefavorevole del Consiglio Scolastico Provinciale

Ecco come la riforma cambierà il nostro IstitutoIn fase di autorizzazione l’indirizzo Turistico

richiesto dalla nostra scuola lo scorso a. s.

Lode e Bonus solo per cervelloni? Tetto al 30% per gli stranieri nelle scuoleDal prossimo anno scolastico gli studentistranieri non potranno superare il 30%degli iscritti per ogni classe. È quanto prevede una nota, inviata dal

ministro dell'Istruzione, MariastellaGelmini, a tutte le scuole. Nel nostro Istituto, dove pure si registrauna significativa presenza di cittadiniextracomunitari, non ci saranno in linea dimassima problemi a rispettare il tetto mas-simo del 30%. Ma cosa accadrà in alcunescuole del nord dove la percentuale deglistranieri supera il 50%?

Cambiano le regole per l’attribuzionedella lode e del conseguente bonus di 650euro agli alunni diplomatisi con il massi-mo dei voti.Se già in passato non era facile raggiun-

gere l’ambito traguardo (un alunno delFerrara, Giuseppe Fraterrigo, ci è peròriuscito) adesso sembra proprio un’im-presa impossibile! Un decreto del mini-stro dell'Istruzione Mariastella Gelmini,infatti, prevede che, per ottenere il bonus,gli studenti dovranno :- ottenere il massimo punteggio in tuttele prove scritte della maturità (75 punti

in totale);- il massimo credito scolastico (25 punti)senza il bonus di 5 punti a disposizionedella commissione.Inoltre tutte le deliberazioni dovranno

essere votate all'unanimità dai membridella commissione e gli studenti dovran-no avere una pagella con la media delnove, senza andare al di sotto di otto deci-mi in tutte le discipline.Un giro di vite davvero necessario?C’entrerà qualcosa il fatto che la stragran-de maggioranza dei bonus in passato sonostati assegnati a studenti del sud?

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Pag 10 “Pianeta adolescenza” dicembre 09 gennaio 2010

Il fenomeno della drogaè sempre di attualità.A preoccupare mag-giormente è l�età sem-pre più giovane deiconsumatori.

La droga è una sostanza natura-le o chimica che può provocaredanni fisici e psichici al nostroorganismo ed è capace di modi-ficare temporaneamente e, avolte, in modo permanente lostato di coscienza dell'indi-viduo. La persona che assume sostan-ze stupefacenti va incontro alladipendenza, caratterizzata dalbisogno sempre più intensodella sostanza psicotropa,impedendo di liberarsi da essa.Il sintomo principale che deno-ta uno stato di dipendenza è la“sindrome di astinenza”,segnata dalla sofferenza cheinsorge quando l'uso delladroga viene improvvisamente

interrotto o limitato.Alcune droghe producono una

forma di euforia e altre, invece,svolgono un'azione depri-mente.La tossicodipendenza fra i gio-vani è un problema molto graveche può cominciare sin dal-l’adolescenza, rovinando lavita di chi ne fa uso ed è pro-prio per questo motivo che ladiffusione della droga dovreb-be essere combattuta in manie-ra più efficace. Molti tossicodipendenti si ver-gognano di parlare del proble-ma che hanno, nascondendosi econtinuando ad assumere drogasempre in maggiore quantità;altri, invece, trovano il corag-gio di parlarne magari con gliamici più vicini che possonoaiutarli a smettere definitiva-mente anche con il supportodelle comunità di recupero. Le cause che spingono gli ado-lescenti a drogarsi sono dovutea debolezza, noia, curiosità di

provare sensazioni ed esperien-ze nuove, oppure sono dovutealla mancanza di ideali o aldisadattamento, in generale,nella società. Il 50% dei drogati appartiene afamiglie in crisi, in cui vi èincomprensione tra i giovani e iloro genitori, questo è un dato

su cui riflettere, poichè indicache il fenomeno droga interes-sa trasversalmente tutta lanostra società.Cominciare a drogarsi è facile,uscire dal tunnel della droga dasoli è impossibile!

Simona La Barbera I E

La musica è l'armoniaperfetta tra suono eparola: essa ha accom-pagnato l'uomo findall'alba dei tempidurante rituali sacri,feste, occasioniimportanti e anchedurante giornate nor-mali. La musica, per certiversi, rende la vitadell'uomo e, special-mente quella deiragazzi, meno pesante,scacciando via anchese per pochi minuti,

tristezza, ansie e pro-blemi di tutti i giorni eriempiendo la testa dimelodie e fantasia. I generi musicali piùcomuni che noi ragazziascoltiamo, sono il pop,l'house, il rock dove ichitarristi si esibisco-no in assoli con la chi-tarra bellissimi, e lecanzoni neo-melodichecome le canzoni napo-letane. Ad esempio quia Palermo, specialmen-te tra i giovani, èmolto facile trovare

ragazzi che ascoltanole canzoni napoletanecome quelle di GianniCeleste, anche se nonè chiaro il perché aipalermitani piacciacosì tanto la musicanapoletana.Ad ogni modo è bellotornare a casa, molla-re borse e zaini,sedersi nel propriodivano e ascoltare lecanzoni preferite,magari con qualcheamico.

Serena Tripi I°E

Allarme Droga.Cominciare è facile...

Che mondo sarebbe senza la Musica?la Musica?

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dicembre 09 gennaio 2010 Parliamone Pag 11

Razzismo ed emigrazione Oggi il razzismo è uno dei problemi emergenti del nostro paese edè strettamente collegato al fenomeno dell'emigrazione. L'emigrazione interessa molte persone che si spostano dal proprioluogo originario verso un paese straniero. Tale fenomeno è dovutoa diverse cause: ambientali, economiche, sociali, politiche. La separazione dalla terra d'origine è sempre vissuta come una frat-tura nella vita personale di ogni migrante; di certo non è per nien-te bello abbandonare la propria terra perché mancano le condizio-ni per condurre una vita migliore. Arrivati in Italia, inoltre, questepersone devono affrontare l'atteggiamento razzista di molti italiani.In senso stretto si parla di razzismo quando vi è discriminazione diun gruppo di persone rispetto ad un altro considerato inferiore per-ché "diverso" per il colore della pelle, le differenze religiose, poli-tiche, sociali, etc...Ultimamente, anche negli stadi si sono verificati comportamentirazzisti nei confronti di calciatori di colore, come Balotelli, che sisommano alla violenza propria degli ultrà. Il razzista non riconoscea chi è diverso da lui la libertà di "essere": così è fatto il razzista!

Giorgia Maglienti, Ilenia Tomaselli IE

Centinaia di auto distrutte,cassonetti divelti e rovesciatisull'asfalto, ringhiere di abi-tazioni danneggiate. E' ilbilancio di un pomeriggio diguerriglia urbana a Rosarno(07 Gennaio 2010), nellaPiana di Gioia Tauro.A fare scoppiare la rivolta èstato il ferimento, con un'ar-ma ad aria compressa, dialcuni cittadini extracomuni-tari ad opera di un gruppo disconosciuti. Ma in realtà, giàda tempo i cuori degli extra-comunitari nutrivano un sen-timento di rivolta, a causadel degrado delle strutturedove erano costretti ad abita-re, pur di rimanere in vita econtinuare a lavorare neicampi per soli 20 o al mas-simo 25 euro al giorno.Così, armati di spranghe ebastoni, gli extracomunitari,in larga parte provenientidall'Africa, hanno invaso lastrada statale che attraversaRosarno mettendo a ferro efuoco alcune delle vie princi-pali: dalle auto alle abitazio-ni, ai cassonetti dell'immon-dizia. A nulla è valso l'intervento dipolizia e carabinieri in asset-to antisommossa, schierati difronte ai più agguerriti chehanno continuato, ciò nono-stante, ad attaccare i cittadiniitaliani.La violenza non si è fermataneanche nei giorni successi-vi: sprangate, colpi di pisto-la, botte, ecc... Così la mag-gior parte di essi sono statitrasferiti nel centro di acco-glienza Sant'Anna diCrotone, ex centro perma-nenza temporanea.Difficile dire se sia giusto osbagliato o quale delle dueparti abbia ragione; poiché inquesti casi c'è sempre unconcorso di colpa. Mi chiedo però come mai,dopo tutti gli stranieri che dadiversi anni sono arrivati in

Italia, spesso senza riusciread integrarsi, si sente parlaresoltanto adesso di immigra-zione e non solo clandestina?La risposta sta nel fatto chemolti di noi considerano gliimmigrati come le personepeggiori del Paese e pensanoche il loro destino sia quellodi svolgere i lavori più umilie pesanti che però sono pernoi indispensabili, come adesempio la manodopera neicampi, con ridicole ricom-pense che non permettonoloro neanche di sopravvivere.Fin qui tutto viene accettatodalla società. Quando invecealcuni di loro, armati di

coraggio, rivendicano i lorodiritti, nessuno li ascolta anzimolto spesso si tenta di met-terli a tacere.È vero, la loro presenzamolto spesso incute pauranella società, ma secondo mequesto succede solo perchénutriamo nei loro confrontinotevoli pregiudizi.Spero che questi avvenimen-ti, che non dovrebbero ripe-tersi mai più nel nostroPaese, ci spingano a cambia-re il nostro modo di vedere lecose e di giudicare la genteche ci circonda, specialmen-te noi ragazzi che saremo icittadini di domani!

Anna La Barbera III Pr2

E’ sempre il “Giorno

della Memoria”Con la legge n.211 del 20 Lugliodel 2000, il Parlamento italiano hadefinito insieme alla comunitàinternazionale, il 27 Gennaiocome "Giorno della Memoria".La scelta di questa data non è statacasuale, infatti essa ricorda il gior-no dell'abbattimento dei cancelli diAuschwitz, il più atroce campo diconcentramento nazista, e la libe-razione dei pochi superstiti. AdAuschwitz, infatti, si è consumatala persecuzione e il genocidio(distruzione di un gruppo etnico,razziale, religioso) degli ebrei daparte del regime nazista durante laII guerra mondiale. Hitler calpestòil diritto alla vita di circa 6 milioni

di ebrei, di un numero imprecisatodi zingari, portatori di handicap eoppositori politici, per la suainfondata convinzione di apparte-nere al gruppo più vicino alla per-fezione, la cosiddetta "razzapura". Il popolo ebraico, vennedeportato nei campi di concentra-mento e sterminato gradualmenteattraverso tecniche atroci: fucila-zioni, annegamenti collettivi, fornicrematori, camere a gas, etc. Il giorno della memoria è un modoper onorare milioni di uominiinnocenti privati della loro stessadignità, il coraggio di coloro iquali hanno combattuto contro unregime ingiusto, e soprattutto far sìche nella storia non si ripetano piùsimili orrori. Conoscere questiavvenimenti e, soprattutto, nondimenticarli deve servire a nondare di nuovo potere a uomini chepossano commettere atrocità simi-li. Ritengo che dimenticare unatale tragedia umana significhilasciare morire una seconda voltale vittime e rendere il loro sacrifi-co più assurdo.

Martina Albanese IE

Violenza ed esasperazioneRiflessioni sui fatti di Rosarno

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Pag 12 dicembre 09 gennaio 2010

È una vita che ti aspettoAutore: Fabio Volo

Chi mi conosce bene sa che non sono un grandelettore, ma leggere questo libro è stato piacevolecome vedere un film, le pagine scorrono e nonhai mai voglia di chiudere. La storia mi ha stupi-to. Le cose e gli eventi semplici, quotidiani sonoraccontati con intelligenza e ironia. Complimenti a Fabio Volo che oltread aver dato prova di essere un bravo attore di cinema e televisione(oltre ai film che lo vedono protagonista ricordiamo la sua beffarda con-duzione dello show televisivo Le iene) ha dimostrato di essere anche unabile scrittore.Francesco è un 33enne che, a un certo punto della sua vita, si rendeconto di non essere felice. Inizialmente, non avendo grossi problemi,credeva che la sua esistenza fosse soddisfacente perché aveva un buonlavoro, gli amici, le donne, le sigarette e talvolta anche qualche cannache fumava per provare nuove emozioni. Un giorno però si accorge chetutto questo non gli basta più, è assalito da mille paure e, pensando dicovare una malattia, si reca dal medico che lo sottopone agli esami dirito, ma è tutto a posto. Francesco però si sente a disagio, non sa piùcome vivere, cosa fare e che scelte compiere. Inizia così una lunga ricer-ca di se stesso che sovverte l'ordine della sua esistenza convenzionale.Modificherà il suo lavoro per avere più tempo; già, il tempo anche noispesso diciamo che vorremmo averne di più per fare questo o quell'al-tro, ma il tempo sembra non bastare mai. Francesco cerca di trovarlo esi gode la vita assaporandola serenamente. Ricorda che da piccolosognava di lavorare in un panificio (un dettaglio biografico - l'autore èveramente figlio di un panettiere) ed allora asseconda il suo ricordo e siimprovvisa panettiere, si dedica a tutto ciò che gli piace e che in passa-to aveva trascurato. Davanti a lui, fatta di scelte consapevoli e volute,si delinea così una nuova esistenza e Francesco vivrà la sua vita giornodopo giorno ma senza rimorsi e paure.

Antonio Onorato IID

i suoi libriEsco a fare due passi(2001)È una vita che ti aspetto(2003) Un posto nel mondo (2006) Dall' altra parte del bina-rio - racconto breve(2007)Il giorno in più (2007)La mela rossa - raccontobreve (2008)Il tempo che vorrei(2009)

Letti da voi La sindrome di Narciso

I maschi sempre più vanitosi

Palestra, lampade UV, depilazioni parziali o integrali,trattamenti per capelli e persino cosmetici femminili!Ecco i nuovi interessi dei ragazzi di oggi. Pensano semprepiù a questo. Ora non è solo la donna a passare ore e oredavanti allo specchio allo scopo di prendersi cura del pro-prio corpo e del proprio aspetto. La vanità è una sindromeche colpisce un numero sempre maggiore di uomini, il26,5% della popolazione maschile italiana è sempre mag-giormente coinvolto, come a dire che un uomo su quattropassa il proprio tempo a scegliere creme antirughe o depi-latorie, quando non si rivolge alla chirurgia.Uno stuolo di maschietti alle prese con trattamenti esteti-ci, depilazione, cura delle mani e delle unghie. L'incubopeggiore per i maschi italiani sembra essere la calvizieconsiderata come la principale causa di perdita di fascino.Al secondo posto l'odiata pancetta e a seguire la sudora-zione eccessiva, la mancanza di muscoli e nientemeno ipeli superflui. Ma cosa nasconde questo modo quantome-no inconsueto di prendersi cura di sé? Forse la vanità degliuomini cela la paura di invecchiare, una qualche forma diinsicurezza sociale, o forse solo una narcotica superficia-lità e immaturità caratteriale? Basta con le maschere facciali, basta con le depilazioni ebasta con le sopracciglia rifatte! Non ci piacciono i maschieccessivamente curati, che pensano ad abbinare i colori inmodo maniacale e ridicolo, a piastrare i riccioli con addi-tivi chimici, a colorare i visi con lampade artificiali che gliattribuiscono una strana tonalità fra il marrone bruciatofinto e il finto marrone bruciato, e poi basta con la maniadi sradicare i peli superflui e persino le sopracciglia.Potessero capire che le sopracciglia "scombinate", "irsute"agli occhi delle donne conferiscono un’espressione piùmascolina al viso dell'uomo.Perché abbia fascino estetico, all'uomo bastano le unghiecorte, i capelli in ordine ma neanche troppo, la barba colta,dopobarba o almassimo un pro-fumo discreto.E… perché no…concediamo anchequalche cremaidratante, ma soloin caso di gravedesquamazione, eche sia inodore! L'uomo deve esse-re uomo! È belloperché è diversodalla donna, cipiace così com'è enon lo vogliamocambiare!

Valeria GianfallaIIB

Casomai (2002) Playgirl (2002) (cortome-traggio) La febbre (2005)

Manuale d'amore 2 (2007) Uno su due (2007)Bianco e nero (2008)

... i suoi FILMS

La matita allegradi Claudia Prainito

Per la sua calvizie?Niente paura,

basterà un trapiantodi sopracciglia!

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dicembre 09 gennaio 2010 Laboratorio di scrittura creativa Pag 13

Continuiamo la pubblicazione di“Note di sangue”, il racconto giallo

della II B premiato a Genova

Riasunto della “puntata precedente”:

Vera, la protagoni-sta, si accorge chelo spartito espostonella teca delFoyer non èautentico perchéin controluce nonpresenta le inizialifiligranate delcelebre musicista.

Fu presa da un moto e pervasa da pensiericonfusi, cercò di trovare qualcuno con cuicondividere le sue perplessità. Si guardòintorno e, fra i numerosi volti, alcuni a leifamiliari, cercò di incrociare lo sguardo diDelphine Sagnon, la nuova direttrice delTeatro, impegnata a rilasciare un’intervistaai tanti giornalisti. Con passi affrettati perl’agitazione che le cresceva dentro attraver-sò la folla e con difficoltà raggiunse allespalle Delphine. Attirò la sua attenzione conmolta discrezione. «Spero che lei abbia un motivo veramentevalido per aver interrotto la mia conferenzastampa», le disse rigidamente la direttrice,allontanandosi dal drappello di giornalisti ecuriosi che le stavano intorno.«Le devo parlare, ma in privato.» ReplicòVera.«Parliamone pure qui» disse Delphine, dissi-mulando un certo cupo turbamento.«Mi segua.»Si mossero verso un angolo riparato dellastanza, sottraendosi ai flash accecanti dellemacchine fotografiche.«Come vede sono molto occupata. Arrivisubito al punto.»«Temo che ci sia qualcosa di irregolare nellospartito» affermò con evidente disagio lagiovane violinista.«La sua è un’affermazione molto grave. Sispieghi meglio, non credo di aver capito.»«Vede», e la condusse verso la teca che,assiepata dal pubblico era quasi impenetra-bile, «guardi con attenzione in controluce ilmanoscritto» e fece per avvicinarsi comedinanzi a una reliquia. «Cosa dovrei nota-re?» chiese disturbata la direttrice col suoaccento francese. «Ma come, non vede, lepagine non presentano le iniziali filigranatedi Mozart.»Delphine restò impassibile, pallida, senzaaccennare a un seppur minimo cenno delvolto.«Ma che dice! È impossibile.» replicò. «Chequalcuno abbia potuto sostituirlo con unfalso? Il teatro è sorvegliato con dispositivisofisticatissimi!»«Eppure», incalzò Vera «vede anche lei che

manca qualcosa» e trovando in sé il coraggioche in passato l’aveva condotta a raggiunge-re il suo sogno, quello di suonare il secondoviolino, «mi faccia toccare con mano lospartito» disse «solo così potremo esseresicuri che si tratta di un falso.»Delphine esitò. Sapeva che si sarebbe solle-vato uno scandalo e che avrebbe dovutoagire con estrema cautela per evitare di esse-re stritolata dall’opinione pubblica. Chiamògli uomini del servizio di sicurezza e, framolte resistenze e domande cui non sapevadare alcuna risposta, fece allontanare il pub-blico.Quando furono sole, Delphine aprì con curae discrezione la teca e con la massima deli-catezza estrasse il manoscritto, lo sistemò suun ripiano e aspettò che Vera lo analizzasse.Indossati dei guanti, Vera sfogliò con le suedita affusolate le pagine della pergamena e,al tatto non percepiva alcun rilievo. Osservòaccuratamente, girò e rigirò lo spartito men-tre il suo sguardo si faceva sempre più pro-fondo.«Allora?» disse Delphine con voce treman-te. «Cosa ne pensa?» e mentre parlavaimpallidì, temendo di ricevere la rispostache ben conosceva.«Sì. Il manoscritto non è autentico» senten-ziò la giovane violinista senza alcun appello.«Beh se è così bisognerà trovare il colpevo-le! Non crede?» Disse Delphine mostrandosul volto la preoccupazione che la divorava.«Bisogna informare le forze dell’ordine e lasoprintendenza dei Beni culturali» seguitòVera e ripose il manoscritto nella teca. Volsele spalle e si avviò con passo deciso versouna delle uscite, seguita da Delphine. Eranogià quasi le 16:00 e lo spettacolo sarebbe ini-ziato a breve. Vera spinse con forza la porta che la separa-va dall’ampio corridoio che portavaall’uscita posteriore del teatro e ai camerinidei musicisti dell’orchestra. Notò con stupo-re che non c’era il solito andirivieni di mae-stranze, musicisti e tecnici addetti all’allesti-mento dello spettacolo. Guadagnato qualche metro, furono raggiun-te con violenza dalle voci scomposte di tutticoloro che erano stati allontanati dal foyer.Volti sconvolti, uomini e donne dal fare agi-tato si erano raccolti vicino all’uscita secon-daria e ancora una volta le luci intermittentidei flash abbagliavano la vista. Affrettato ilpasso e incuriosita dal mormorio dell’inu-suale pubblico, Vera cercò di comprenderecosa fosse ancora accaduto. «Cosa è successo?» chiese ad uno dei suoicolleghi con cui tante altre volte aveva con-diviso tutt’altro palcoscenico «Pare che unuomo si sia sentito male» rispose il pianista.Per il sospetto che qualcosa di strano stesseaccadendo, Vera si avvicinò sempre di più,sgusciando fra i corpi densi del pubblico dicuriosi fino a raggiungere il cerchio più vici-no allo sventurato che, disteso a terra, era

l’oggetto di tanta attenzione.Fra le spalle di frenetici giornalisti, Vera riu-scì a trovare un piccolo varco e, chinatasi,riconobbe il volto dell’uomo su cui il medi-co del teatro stava ora tentando una rianima-zione. Era il signor Gaspare Villa , un anzia-no custode impiegato al Teatro Massimo dalungo tempo. Era sempre stato attento escrupoloso nel suo lavoro e aveva sempreesercitato con professionalità il suo mestie-re. Il medico scosse la tesa e volgendosi alladirettrice, dichiarò la morte dell’uomo. Veracercò di leggere nello sguardo freddo edistaccato di Delphine ma l’impenetrabilitàdel volto di quella donna aumentò in lei ilsentimento di ansia che già da qualche oranon la lasciava.Una spinta più decisa di un reporter assetatodi immagini la spinse indietro di qualchepasso. Perse quasi l’equilibrio. Per evitareuna maldestra caduta, appoggiò la mano alpavimento e sfiorò al tatto qualcosa di picco-lo e rigido. Cercò di capire con lo sguardocosa avesse toccato e quasi istintivamenteraccolse il foglio di carta ripiegato su cuiqualcuno più distratto aveva già appoggiatoi piedi.Senza dare nell’occhio, spiegò il foglio e nelesse velocemente il contenuto.

(Segue nel prossimo numero)

Periodico dell’ITC “F. Ferrara”

Anno 5 n. 2Dicembre 2009 - Gennaio 2010

Direttore: prof. Vincenzo Muscato

Docenti collaboratori:Antonella Castiglione, EmanueleCiccarelli, Maria Lipari, Claudia Prainito

Comitato di redazione:Anna La Barbera (III Pr2), Antonino Scafidi,Marco Burrugano, Chiara Barrale (IV Pr2),Portanova Rosalia (IIIPr1), Valeria Gianfalla,

Marta Onorato (IIB), Matteo Li Vigni(VPR2), Daniele Palumbo, Goumair Hamza

(IID), Simona La Barbera, Serena Tripi,Martina Albanese (IE), Ilenia Di Carlo (IIE)

Hanno collaborato Giorgia Maglienti, Ilenia Tomaselli IE Angelo Farina, Maria Piscitello V A Sirio

Stampa: Tipolitografia

Giambrone SalvatoreVia G. Li Bassi, 72 - 90127 Palermo -

tel. 091 484109

Page 14: Ferrarino num.2 anno 5

L'EUROPA A PORTATA DI MANO

Colpa di Zenga se i risultati non arriva-vano o conseguenza dell'assenza prolun-gata di Liverani? Merito di Rossi o delrientro del regista se adesso la squadragira e la serie positiva si allunga? Difficile rispondere a questi quesiti chehanno tormentato i tifosi palermitani.Probabilmente, anche in questo caso, laverità è il risultato di tutti i suddetti fatto-ri sommati insieme.Sta di fatto che negli ultimi tempi ilgioco, che prima latitava o appariva soloa tratti, adesso c'è, ha una sua continuitàe persino la determinazione e la convin-zione dei giocatori sembrano cresciute. Anche quest'anno, in fondo, si è ripetutoun copione già visto: allenatori spavaldiche promettono gioco spumeggiante,spettacolo e gol a valanga ma che, tutta-via, non arrivano a trascorre il Natale aPalermo perché vengono cacciati e alloro posto subentrano tecnici taciturni eriservati che dichiarano di puntare adobiettivi più modesti, quasi al limitedella risicata salvezza a fine campionato.È sempre stata questa la politica delnostro mai troppo ringraziato Presidente:ricordate Glerean, Baldini, Colantuonoda una parte e Guidolin, Papadopulo eBallardini dall'altra? Stavolta è stato il turno di Zenga e diRossi. D'altra parte, se non ci fosse statoZamparini…. dove saremmo adesso?Probabilmente a disputare il torneo inter-regionale !Godiamoci dunque questo periodo posi-tivo continuando a sperare in ulteriorimiglioramenti che possono serenamenteportarci a disputare l'Europa League. Il parco giocatori è senz'altro di buonlivello, i nostri giovani talenti stanno tutticonfermando le loro qualità e sembranodestinati a grandi imprese: Kjiaer,Pastore, Cavani, Hernandez, Bertolo…sono giovani che tutti ci invidiano: dia-mogli il tempo di crescere e, soprattutto,cerchiamo di tenerceli stretti se veramen-te vogliamo in futuro arrivare a giocarein Champions.

E.C.

Pag 14 Curiosando dicembre 09 gennaio 2010

Sfogliando... i temi degli alunni

Questo spazio è dedicato agli eleboratidegli alunni più interessanti, originalie... “degni di pubblicazione”.Invitiamo, pertanto, i docenti a segna-larci altri lavori degli allievi per il pros-simo numero.

Proteggiamo i nostri bambini

Sin dal principio la violenza fu l'unicomezzo utilizzato da uomini potenti ericchi per prevalere sui più deboli.Tramite questo atto insensibile e pocodignitoso, i sovrani, i nobili e gli aristo-cratici divennero dei veri e propri san-guinari al fine di incutere paure allealtre persone e garantirsi una forma di"potere assoluto" sui malcapitati.Nel nostro Paese, ogni anno, si sentesempre più parlare di violenza sulledonne e, soprattutto, di violenza suibambini.Dati statistici rivelano che ogni anno, inItalia, più di 3000 bambini spariscono enon vengono più ritrovati.Il dato più preoccupante però riguardala violenza sessuale sui minori: in molticasi dei bambini innocenti vengonobrutalmente picchiati prima di subireabusi sessuali da parte di un "mostro"senza scrupoli.La cronaca, tempo fa, aprì un caso chefece scalpore in tutta la nazione. ALegnano, un paesino in provincia diMilano, alcuni insegnanti di un asilolocale cercarono di manipolare le mentidi quei poveri bambini insegnando loroatti puramente sessuali anziché lasciar-li divertire giocando e disegnandocome negli altri asili d'Italia. I genitoridi questi bambini, dopo esser venuti aconoscenza di questo atto increscioso,denunciarono subito alla polizia locale

questi "insegnanti" che rischiarono unvero e proprio linciaggio da parte dellafolla riunitasi davanti la questura diLegnano.Molti bambini inoltre, ogni anno, ven-gono uccisi dai propri genitori per unagrave forma di depressione post-parto oper litigi che spesso degenerano nelsangue.Ma questi casi di violenza sui bambininon sono solo un problema italiano, mainternazionale: basti pensare ai bambiniafricani che vengono strappati allefamiglie, viene dato loro un fucile evengono costretti a combattere guerreinsensate. Altri ancora costringono iminori a prostituirsi per trarne vantag-gio economico.Ma le istituzioni cosa fanno per tutelarela vita, la libertà e i diritti di questibambini cercando di ridurre al minimoquesti tipi di violenze?A volte la giustizia non agisce comedovrebbe e mette in libertà, dopo pochimesi, gente psicopatica che può dinuovo agire illecitamente contro di noie specialmente contro i nostri bambini.Da giornalista, ma soprattutto da citta-dino italiano, mi sento in dovere di direche sono indignato.A mio parere tutto il sistema legislativodovrebbe essere revisionato introdu-cendo pene più severe. Non è possibileche dei simili criminali debbano pagarecon pochi mesi di carcere. Chi compiesimili atti di violenza sui bambini nonpuò essere considerato un essere umanoe dovrebbe essere sbattuto in carcere avita.Tutti noi dovremmo riflettere e cercaredi trovare una soluzione a questo pro-blema.I bambini sono il futuro della nostrasocietà. PROTEGGIAMO I NOSTRIBAMBINI.

Draganov Ivo IVPr2

Lezioni di vitaQualche tempo fa, quando un gelatocostava molto meno di oggi, un bambinodi dieci anni entrò in un bar e si sedetteal tavolino. Una cameriera gli portò unbicchiere d'acqua. "Quanto costa unSundae?" chiese il bambino. "Cinquantacentesimi" rispose la cameriera. Il bam-bino prese delle monete dalla tasca ecominciò a contarle. "Bene, quanto costa un gelato sempli-ce?". In quel momento c'erano altre per-sone che aspettavano e la ragazzacominciava un po' a perdere la pazienza.

"35 centesimi!" gli rispose la ragazza inmaniera brusca. Il bambino contò lemonete ancora una volta e disse: "Allorami porti un gelato semplice!". La cameriera gli portò il gelato e ilconto. Il bambino finì il suo gelato, pagòil conto alla cassa e uscì. Quando lacameriera tornò al tavolo per pulirlocominciò a piangere perché lì, ad unangolo del piatto, c'erano 15 centesimi dimancia per lei. Il bambino chiese il gelato semplice enon il Sundae per riservare la manciaalla cameriera.

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dicembre 09 gennaio 2010 La post@ dei lettori Pag 15

Un grande insegnamento

Ciao ragazzi,Sono Francesca Mazzola, unaex alunna della 5^E! Molti miricorderanno come la ragazzache piangeva se prendeva unbrutto voto o quando venivafraintesa, però allo stessotempo come quella che davatanta forza a chi ne avevabisogno! In questi 5 anni ho passato siamomenti belli sia brutti, inmolte circostanze credevo dinon potercela fare pensandoche era meglio mollare tuttoma grazie all'incoraggiamentoe sostegno di quelle personeche hanno creduto in me horitrovato quella voglia di supe-rare ogni ostacolo e ciò mi hadato un grande insegnamento!Oggi conduco una vita serena ecerco di sorridere a ciò che misi presenta! Mi ripeto sempreche non potrà piovere per sem-pre ma prima o poi spunterà ilsereno! Mando un grandeabbraccio al professore“Sanfi” che mi è stato vicinoper gli esami, al professoreColletti che mi ha sempre inco-raggiato, alla professoressa

Anselmo con i suoi consigli erimproveri che mi hanno fattocrescere tanto, a volte vorrem-mo sentire solo quelle cose checi fanno piacere escludendo ilati negativi ma non è cosi chesi cresce! Dobbiamo impararea vedere ogni angolo bello ebrutto della vita evitando dicommettere altri errori perchéè questo quello che ci insegnasoprattutto la scuola cioè anon prendere cattive strade!Mando un bacio a tutti gli altridocenti perché ognuno di loromi ha trasmesso qualcosa! Nonvi dimenticherò mai un bacio atutti...

Francesca Mazzola, ex 5^E!

Mancanza dellavita scolastica

Eccomi qui a scrivere per ilgiornalino. La cosa buffa è chein 5 anni trascorsi al Ferraranon vi ho mai scritto, forse per-ché solo adesso sento la man-canza della vita scolastica!Ogni volta ripetevo a me stessache sarei stata contenta didiplomarmi, però ora come orami manca qualsiasi momentovissuto fra quelle mura! Mimanca la ricreazione, anche se

durava poco, noi cercavamosempre di ampliarla di 10minuti:-), le chiacchierate conil Prof Sanfilippo, gli argomen-ti che trattavamo con la ProfBolazzi, i consigli dellaProf.ssa Culotta, le lezioni conil Prof. Colletti (che con noiera sempre unico), l'ansia perl'interrogazione con la Prof.ssaAnselmo che, nonostante ciò,mi ha insegnato moltissimo! Evorrei aggiungere che è graziea lei e ai suoi consigli che sonoarrivata fino a qui. Quindiragazzi del Ferrara un consi-glio: non arrendetevi al primoostacolo che vi si presenta, per-ché solo dopo che l'avretesuperato potrete essere fieri divoi stessi! Ringrazio in manie-ra particolare tutti i proff. delmio corso, perchè è grazie aloro che sono la persona dioggi!!! Ora sono all'universitàe frequento la facoltà di

Economia e AmministrazioneAziendale; voi direte "ma che èpazza?", mi dispiace per voima non lo sono:-). Se ho decisodi continuare è grazie alle per-sone che ho incontrato nel miopercorso di studi che mi hannofatto capire che posso daresempre di più!!Non potrò maidimenticare il Prof Sanfilippoche è riuscito a farmi amare lasua materia in maniera parti-colare! Concludo dicendoGRAZIE A TUTTE LE PERSO-NE STRAORDINARIE CHEHO INCONTRATO E CHEANCORA ORA FANNO PARTEDELLA MIA VITA...

Carmen Mazzola VE A.S2008/2009

FRATE' TADB!!!

Inviate le vostre lettere a: [email protected] imbucatele nella cassetta postale dell’aula “arcobaleno”

Sezione "Felicia Impastato"Palermo

Web site: www.anlaids.ite-mail: [email protected]

telefono: 333.3207437

Banca di Palermo c.c. n° 52131645070 -IBAN: IT80G0865704605052131645070

Associazionenazionale perla lotta contro

L�AIDS

DOBBIAMO- garantire il diritto alle cure e pari

assistenza a tutti, qualunque sia lacultura di appartenenza- garantire che non ci siano discri-minazioni sul lavoro- rendere più facile l'accesso al test- imparare a usare il preservativo- rispettare il desiderio di genitoria-lità delle persone con HIV/AIDS

VOGLIAMO- che tutte le persone accedano a cure e assistenza in qualsiasi partedel mondo- che vengano attivati in ogni regione centri di procreazione assistita- che i diritti garantiti alle persone con HIV/AIDS vengano rispettati- che le persone con HIV/AIDS non vengano discriminate- una maggiore collaborazione tra istituzioni pubbliche, volontariato,privato sociale e le associazioni di persone direttamente coinvolte- che l'informazione e la comunicazione mediatica siano corrette enon allarmistiche

POSSIAMO- Fare campagne di preven-zione efficaci- Dire a tutti cos'è un com-portamento a rischio- Accogliere e sostenere lepersone che effettuano il test- Assicurare una buona qua-lità della vita a tutte le per-sone con HIV/AIDS

VISITATEVISITATEil sito della nostra scuola,curato dal Prof. Picciurro:

www.francescoferrara.pa.itpotrete scaricare i numeri, anche arretrati, del

ferrarino in formato PDF.

Page 16: Ferrarino num.2 anno 5

Click curiosi

Pag 16 relax dicembre 09 gennaio 2010

Un avvocato ha appena apertoun ufficio a Roma...E' il suo primo giorno di lavo-

ro e prima di entrare nel suonuovo ufficio, comunica alcustode: - "Se viene qualche cliente, miavvisi prima che salga."- "Va bene, non si preoccupi."Dopo un po' suona il citofo-

no... è il custode:- "Avvoca', sta salendo unapersona per voi."Allora l'avvocato socchiude la

porta, si mette dietro la scriva-nia e fa finta di parlare al tele-fono per farsi trovare impe-gnato e darsi una certa impor-tanza. Entra la persona e lui fasegno con la mano di accomo-darsi, nel frattempo, parla dicause brillantemente risoltecon un amico immaginario esi dilunga nel discorso per farsentire al potenziale cliente dicosa lui sia capace. Dopo unpaio di minuti conclude la tele-fonata dicendo: - "Ora ti devo

salutare, che ho qui una perso-na, ci risentiamo... e fammisapere per quella causa, cheaggiusto tutto io, come le altrevolte..." Quindi, riattaccata la cornetta,l'avvocato si rivolge alla perso-na e chiede:- "Prego, mi dica in cosa possoesserle utile."- "Dotto'..., sò er tecnico de' aTelecom: so' venuto a attaccàer telefono!..."

TI RENDI CONTO DI VIVERE NEL 2010

QUANDO:1. Per sbaglio inserisci la password nel

microonde.2. Sono anni che non giochi a solitario

con carte vere.3. Hai una lista di 15 numeri di telefo-

no per contattare i tuoi 5 familiari.4. Mandi e-mail alla persona che lavo-

ra al tavolo accanto al tuo.5. Il motivo per cui non ti tieni in con-

tatto con alcuni amici e familiari è chenon hanno indirizzi e-mail.6. Rimani in macchina e col cellulare

chiami a casa per vedere se c'è qualcunoche ti aiuta a portare dentro la spesa.7. Ogni spot che guardi (che in totale

occupano 3 ore delle almeno 5 ore emezza che passi sul divano) in tv ha unsito web scritto in un angolo delloschermo.8. Uscire di casa senza cellulare, cosa

che hai tranquillamente fatto per i primi20, 30 (o 60) anni della tua vita, ora ticrea il panico e ti fa tornare indietro perprenderlo.10. Ti alzi al mattino e ti metti al com-

puter ancora prima di prendere il caffè.11. Cominci ad arrovellarti il cervello

alla ricerca di modi alternativi per sor-ridere, :) ;o) :-> =)12. Mentre leggi tutto questo ridi e fai

Sì con la testa, mentre le finestre di msnsuonano, come la tua musica, la televi-sione, il cellulare, il clacson delle autoin coda e l'allarme di una casa.

13. E sei troppo occupato peraccorgerti che su questa lista mancail punto 9.14. E ora sei tornato indietro per vede-

re se davvero manca il punto 9.15. E ORA STAI RIDENDO DA

SOLO!

Tra amici:.. - La miaragazza guida cosìmale che quando c'èlei al volante il navi-gatore satellitare,non parla...Prega !

Vedo il sole e vedo te.... vedo il mare e vedo te....vedo il pratoe vedo te....Accidenti !!!

Ti vuoi spostare?

Colloquio di lavoroUn tizio risponde ad un'inserzio-ne di una ditta che cerca un capo-personale.Si presenta al Direttore che glichiede: - Ha qualche diploma?- Qualche diploma? Ma ho 4lauree. - Ah, bene...e parla qualche linguastraniera?- Ma scherza? 9 lingue, compresoil giapponese. Il direttore sembra contento echiede ancora: - Ma ha delle referenze?- Sono stato Direttore Generaledella Standa, dell'ESSO, dellaVolvo e, in Giappone, della Honda! - Guardi che qui c'e' da lavo-rare molto.- Non c'è problema: io lavoroanche 80 ore la settimana.Il Direttore sembra convinto: - Bene, ma per finire, voglioprecisare che lo stipendio èmodesto.- Non si preoccupi: a me bastapoco per vivere e non ho hobbycostosi. Il Direttore a questo punto siconvince, si congratula con l'uo-mo per l'assunzione e poi aggiun-ge sorridendo: - E adesso mi può dire se ha qual-che difetto?- Ma no, non direi ... forse ognitanto sparo qualche cazzata...!

Inizio di una carriera brillante

Manca la ruota? Basta un giustocontrappeso e il gioco è fatto!

Fa caldo? Una doccia a sorpresa è proprio quello che ci vuole!

Ecco avoi ilmigliormarito

dell�anno!