A.I.A.S. Onlus - num. 1 anno 2010

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Anno XV - Gennaio/Aprile 2010 Sped. in abb. Art.2 Comma 20/c Legge 662/96 Filiale di Roma

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Rivista periodica dell'Associazione Italiana Assistenza Spastici

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Anno XV - Gennaio/Aprile 2010 Sped. in abb. Art.2 Comma 20/c Legge 662/96 Filiale di Roma

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AAssssoocciiaazziioonnee IIttaalliiaannaaAAssssiisstteennzzaa SSppaassttiicciiOOnnlluuss

Ente riconosciuto giuridicamente con decretodel Presidente della Repubblica numero 1070 del 28 maggio 1968

Iscritta al Registro Nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale al n. 16 con decreto del 29 maggio 2002

AABBRRUUZZZZOOLanciano 0872/71 93 28

*Sulmona 0864/343 77

BBAASSIILLIICCAATTAA*Lauria 0973/62 87 41

*Melfi 0972/641 66 11

*Potenza 0971/451 10

CCAALLAABBRRIIAA*Cetraro 0985/816 38

*Cosenza 0984/62 40 21-2

CCAAMMPPAANNIIAA*Afragola 081/997 63 03

*Agropoli /Cilento 0974/84 52 56

*Angri 081/513 47 42

*Arcofelice 081/575 75 71

*Avellino 0825/78 25 24

Casoria 081/540 13 06

Castellammare di Stabia 081/870 19 57

Marigliano 081/317 35 16

Montesarchio 0824/83 29 04

Napoli 081/728 24 36

*Nola 081/826 56 76

Palma Campania 081/758 67 74

*Penisola Sorrentina 081/807 37 17

Quarto 081/876 45 35

EEMMIILLIIAA RROOMMAAGGNNAABologna 051/45 07 29

Ferrara 0532/77 15 83

*Parma 0521/28 27 01

Piacenza 0523/60 95 14

Ravenna 0544/344 16

Reggio Emilia 0522/44 22 87

FFRRIIUULLII VVEENNEEZZIIAA GGIIUULLIIAATrieste 040/31 12 22

Monfalcone 0481/440 00

Udine 0432/50 78 39

LLAAZZIIOOSgurgola 0775/74 52 18

LLIIGGUURRIIAA*Genova 010/553 17 02

La Spezia 0187/21139

*Savona 019/838 64 53

LLOOMMBBAARRDDIIAABrescia 030/200 29 42*

Busto Arsizio 0331/63 93 28

Cazzago S. Martino 030/72 50 88

Legnano 0331/44 12 21

*Milano 02/330 20 21

*Monza 039/22 21 41

Sondrio 0342/21 44 37

Vallesabbia 0365/82 43 71

Varese 0332/22 21 00

Vigevano 0381/710 00

MMAARRCCHHEEPesaro 0721/647 83

PPIIEEMMOONNTTEE*Alessandria 0131/22 68 05

Biella 015/254 39 58

Ivrea 0125/42 41 29

Torino 011/749 27 90

PPUUGGLLIIAAAndria 0883/59 38 34

*Barletta 0883/52 78 59

Castelnuovo della Daunia 0881/55 92 35

Ceglie Messapico 0831/37 75 34

Santeramo 080/303 99 47

Taranto 099/779 25 33

Terlizzi

SSAARRDDEEGGNNAA*Cagliari 070/37 91 01

SSIICCIILLIIAA*Acireale 095/891312

*Agrigento 0922/60 30 56

*Augusta 0931/512480

*Barcellona Pozzo di Gotto 090/922 46 59

*Barrafranca 0934/46 65 86

*Belmonte Mezzagno 091/873 66 06

*Belpasso

*Caltagirone 0933/238 32

*Caltanisetta 0934/226 45

*Castel Vetrano 0924/90 23 29

*Catania 095/36 35 89

*Comiso 333/494 65 76

*Enna 0935/258 00

*Francofonte 095/784 24 11

*Gela 0933/90 92 98

Licata 0922/80 34 77

*Marsala 0923/99 03 05

*Mazara del Vallo 0923/90 73 77

Menfi 0925/712 82

*Messina 090/34 55 52

*Modica 0932/94 88 09

*Nicosia 338/468 17 02

Pachino 0931/59 30 46

*Palazzolo Acreide 0931/87 55 34

*Palermo 091/647 58 30

*Piazza Armerina 0935/68 29 20

*Ragusa 0932/64 15 33

*Rosolini 0931/85 76 77

*Salemi 0924/98 19 77

*San Filippo del Mela 090/93 06 66

*Taormina 0942/57 11 84

Villarosa

TTOOSSCCAANNAAEmpoli 0571/71 13 44

Firenze 055/321 51 45

Livorno 0586/89 87 45

*Massa Carrara 0585/24 38 31

*Pistoia 0573/991 11

Prato 0574/320 96

Siena

TTRREENNTTIINNOO AALLTTOO AADDIIGGEEBolzano 0471/204476

UUMMBBRRIIAAGiano dell’Umbria 0742/96 02 68

Spoleto 0743/484 15

VVEENNEETTOO*Castelfranco Veneto 0423/49 75 92

Padova 049/868 53 00

*Verona 045/884 09 02

*Vicenza/San Bortolo 0444/54 53 05

*Vicenza/Valdagno 0445/40 18 27

Sede Nazionale Roma 06/39 73 17 04

PRESIDENTEVICE PRESIDENTE

SEGRETARIO GENERALECOMPONENTI GIUNTA

TESORIERE

Francesco Lo TrovatoFranca TavazzaniSalvatore NicitraAlfonso D’Amato - Bachisio MolotzuDomenico Mannoni

*Le sedi con un asterisco gestiscono un Centro di riabilitazione

Recapiti telefonici delle sezioni A.I.A.S.

GIUNTA NAZIONALE

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N°1 GENNAIO - APRILE 2010 EDITORIALE� �

Verso l’Assemblea Nazionaledi giugnoIl giorno 13 del mese di marzo 2010 si è tenuta a Roma,presso la Sede Centraledi Via Cipro, l’Assemblea Ordinaria dell’AIAS Nazionale. Come già a suotempo comunicato a tutte le Sezioni, l’Assemblea è stata indetta per approvareil bilancio preventivo e quello consuntivo entro il mese di marzo come stabili-sce la legge 438/98, per ottenere il contributo dello Stato per l’anno 2010, nonconcesso negli ultimi due anni proprio per questa inadempienza.

Due quindi le Assemblee che saranno celebrate quest’anno: quella appenaconclusa nel mese di marzo e l’altra che si terrà, come tutti gli anni, nel mesedi giugno,nella quale saranno ottemperate tutte le altre incombenze previstedallo Statuto e, quest’anno, anche il rinnovo delle cariche sociali.

La relazione sulle attività, i programmi, i progetti dell’Associazione troveran-no quindi adeguato spazio nell’Assemblea di giugno,mentre quanto presen-tato nell’Assemblea di marzo è stata solo una breve relazione. Pur tuttavianella essenzialità della relazione ritengo importante portare a conoscenzache sono state superate determinate difficoltà di carattere finanziario e ilbilancio di quest’anno torna ad avere un risultato positivo, anche se minimo,dovuto sia alle somme pervenute dal 5 per mille del 2007, sia al contributoeconomico che è derivato dalla chiusura della Sezione di Siena: una delleSezioni storiche che purtroppo ha dovuto concludere il suo impegno non riu-scendo più a garantire il rinnovo delle persone disponibili a gestirla.

Un argomento doloroso,questo,che pone l’accento sul fatto che a Siena comeanche in altre Sezioni non si è saputo interessare e coinvolgere i giovani alleproblematiche della disabilità.Ogni Associazione ha bisogno di queste risor-se e noi sappiamo che per quanto la vita nell’Associazione sia a volte fatico-sa è anche appagante e ricca di soddisfazioni, perché la nostra vita la vivia-mo come una missione.

Per questo motivo l’AIAS riesce ancora ad attrarre giovani che si impegna-no e sono parte attiva,come la giovane presidente della Sezione di LancianoCinzia Di Sebastiano che nell’aprire lo spazio riservato agli interventi ha pre-sentato attività e progetti di questa giovane Sezione a dimostrazione dell’im-portanza di coinvolgere forze nuove e vitali. Il dibattito interno e il rinnova-mento generazionale, è stato posto dal Consigliere Salvatore Giacometti,Presidente della Sezione di Casoria, che non ha mancato di invitare i presen-ti ad adoperarsi per promuovere un’ampia partecipazione anche giovanileall’Assemblea di giugno.

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EDITORIALE N°1 GENNAIO - APRILE 2010�

La necessità di adeguamento ai cambiamenti, è stata sottolineata da CarloCiccaglioni della Sezione di Bologna che ha presentato le molte attivitàsocio/educative che la Sezione bolognese promuove. Tra queste l’ECC: unprogetto europeo al quale quindici Paesi europei hanno già aderito e per ilquale la Sezione AIAS di Bologna chiede l’adesione delle altre Sezioni AIAS.Savino Di Donna dell’AIAS di Alessandria ha sviluppato l’argomento delcoordinamento delle Sezioni e le relative attività sul territorio.Evidenziando altresì il problema dei grossi ritardi nei pagamenti delle retteda parte della Regione e dei Consorzi.

Tutte tematiche di grande importanza che testimoniano l’entusiasmo, la fatti-vità ed il volto nuovo dell’AIAS e che non mancheranno di essere ripresenella Assemblea di giugno.

Prima di concludere voglio ricordare due argomenti che si evidenziano dallalettura del bilancio. Il primo che le spese risultano molto contenute, in parti-colare quelle per gli organi sociali. La spesa più alta è rappresentata dallastampa e diffusione della rivista AIAS, che dopo alcune messe a punto è sicu-ramente una rivista da e per l’AIAS nella quale ampio spazio e risalto vienedato alle attività delle Sezioni. Il mio invito è quindi d’inviare alla SedeCentrale ampie e assidue notizie sulle proprie attività. L’altro argomento èche il bilancio preventivo rispecchia in tutto il consuntivo con l’eccezionedella voce di previsione per il contributo dello Stato, che quest’anno si pre-vede di incassare grazie appunto al rispetto di quanto richiesto dalla L.438/98. La cifra, verrà usata per la riqualificazione di un terreno confiscatoalla mafia che il Comune di Salemi ha deciso di assegnare all’AIASNazionale.Stiamo valutando una serie di idee in merito al suo utilizzo e quan-to prima un sopralluogo insieme a persone competenti deciderà l’utilizzo piùopportuno.

Concludo con alcune informazioni sull’Assemblea che si terrà nei giorni 24-25-26-27 di giugno presso il Centro di Riabilitazione di Viagrande che inau-gurato nel mese di novembre 2009, voglio ricordarlo, è una maestosa struttu-ra immersa nel verde, dotata di tutti i più moderni ritrovati tecnologici. In unprossimo futuro nell’appezzamento di terreno circostante di circa 32.000 mqsi prevede la costruzione di una struttura per il “Dopo di noi”.

L’Assemblea,nel rispetto della consuetudine instaurata negli ultimi anni, saràl’occasione per visitare altre strutture riabilitative dell’AIAS e per stare insie-me in amicizia. Il dopo Assemblea ci vedrà al villaggio turistico diTudischella, dove stanno terminando i lavori di ampliamento per trentunoappartamenti ed un ristorante.Si proseguirà poi per Modica,Gela,Agrigentoe Marsala. In questa ultima città, nel nuovo Centro di riabilitazione, inaugura-to il 18 luglio 2009, una grande sala ci consentirà di trascorrere un’altra bellaserata in allegria. Infine la partenza per il rientro alle proprie sedi dalla cittàdi Palermo.

Mi auguro un’Assemblea nella quale possiamo registrare una presenzanumerosa e propositiva perché è sempre importante incontrarsi, conoscersi,confrontarsi e rinnovare insieme quell’impegno in favore delle persone disa-bili e delle loro famiglie, che da sempre contraddistingue l’AIAS.

Francesco Lo TrovatoPresidente Nazionale AIAS

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ANNO XV - N°1 GENNAIO - APRILE 2010 SOMMARIO

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2010 “Anno Europeo della lotta allapovertà e all’esclusione sociale”Maurizio Scotacci

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Cure Palliative. Svolta epocale per ibambini con la terapia del doloreMS

A Verona il IX Congresso mondiale diPsicomotricitàMS

Primo Piano�

Indagine sui bisogni e sulla qualità della vitadelle persone diversamente abiliTommaso Aloisio

12

Studi e Ricerche�

Il linguaggio segretoGiuseppe Belmonte17

19 Diverse abilità a confrontoGianfranco Cherubini

Altri Sguardi�

Verso l’Assemblea Nazionale di giugnoFrancesco Lo Trovato01

Editoriale�

Avviata in Italia la sperimentazionedell’ ECCCarlo Ciccaglioni

16

Certificazioni Europee�

12° Edizione del festival Internazionaledelle Abilità Differenti:“Fatti di verità”23

Festival�

È sempre un giorno nuovo all’AIAS21

Inno AIAS�

La Riabilitazione come un “continuum”M.S.15

Studi e Convegni�

Associazione Italiana Assistenza Spastici

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ANNO XV - N°1 GENNAIO - APRILE 2010� SOMMARIO�

23 ALESSANDRIACostituito il Comitato Regionale Piemonte

25 BIELLACosa Fai il Sabato Pomeriggio?

26 SAVONAI valori dell’amicizia e dell’integrazione nella magia delNatale

27 BUSTO ARSIZIOTecarterapia e sperimentazione

28 LEGNANOFolgorazioni, esplosioni di colore e fantasia

29 BOLOGNAConcorso Letterario “Premio Pontiggia 2009”

31 POTENZAAttività artistiche e culturali per celebrare il Natale efesteggiare il Carnevale

33 CETRARO“Piazza Cometa”: una serata speciale all’insegna dellapreghiera, della solidarietà e del divertimento

37 CARNEVALE 2010 AL CSR-AIASFeste in maschera e divertimenti in tutta la Sicilia

42 AUGUSTADa diversamente abili a magicamente abili

44 CALTANISSETTTAAl via il progetto “Attori e spettatori”

46 ENNAIl CSR protagonista con il Comitato per i diritti del cittadino

Dalle Sezioni�

Associazione Italiana Assistenza Spastici

35 CATANIARegione, il Presidente Lo Trovato nella ConsultaRegionale della sanità

Viagrande, la Cappella dedicata alla Madonnadel Divino Soccorso

47

48Suo figlio non ha niente: lei è pazza

Sirena senza coda

Ricevuti & Recensiti�Uscire dall’autismo:un approccio biologico e medico

La Comunicazione AumentativaAlternativa tra pensiero e parola

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N°1 GENNAIO - APRILE 2010

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PRIMO PIANO� �

2010 “Anno Europeodella lotta alla povertà e

all’esclusione sociale”naugurato ufficialmen-te il 21 gennaio aMadrid il 2010 “Anno

Europeo della lotta allapovertà e all’esclusione so-ciale” per porre l’attenzionein Unione europea su quel17% degli europei che dispo-ne di risorse limitate e nonriesce a soddisfare le proprienecessità primarie.Un’occasione per rinnovarel’impegno verso la solidarie-tà, la giustizia e l’inclusionesociale in una delle regionipiù ricche al mondo.La povertà è spesso presentenei paesi in via di sviluppo incui la malnutrizione, la famee la mancanza d’acqua pota-bile rappresentano la gran-de sfida per la sopravviven-za quotidiana.La povertà e l’emarginazionesociale sono presenti anchein Europa e “la povertà el’esclusione di un individuocontribuiscono alla povertàdella società intera”.L’iniziativa dell’Anno Euro-peo della Lotta alla Povertà eall’Esclusione Sociale, nonsolo dunque si pone in conti-nuità con altre iniziativecomunitarie come la Stra-tegia di Lisbona (2000), marecepisce e riformula anche

i temi del recente dibattitosulla povertà in ambito eco-nomico e sociologico.In estrema sintesi i 4 obietti-vi specifici sono:1) Riconoscimento del dirittodelle persone che versano insituazione di povertà e diesclusione sociale a condur-re una vita dignitosa e a svol-gere appieno la loro partenella società;

2) Accrescere la dimensionedi responsabilità pubblicadelle politiche di inclusionesociale ribadendo che ognu-no è tenuto a fare la suaparte per affrontare il pro-blema della povertà e del-l’emarginazione;

3) Una società più coesiva, incui nessuno dubiti del fattoche la società nel suo insie-me ha tutto da guadagnaredall’eradicazione della po-vertà, dalla riduzione dellesituazioni di povertà edesclusione sociale;

4) L’impegno di tutti gli atto-ri poiché se si vogliono regi-strare progressi reali occorreuno sforzo di lungo periodoche coinvolga tutti i livelli digovernance.

La povertà in Europa• Circa 80 milioni di persone

vivono sotto la soglia dipovertà in Europa e hannodifficoltà a soddisfare ibisogni di base

• “Sotto la soglia di povertà”:le entrate corrispondono ameno del 60% della medianazionale

• La povertà tocca il 16%della popolazione: un citta-dino su 6 non gode deldiritto a “vivere dignitosa-mente”: riconosciuto comediritto fondamentale dal-l’Unione europea

• Il 19% dei bambini nell’UEsono a rischio povertà

• In Italia 13,6% di poveri se-condo l’Istat

Dai dati emersi da unarecente indagine Eurobaro-metro risulta che i cittadinieuropei vedono nella po-vertà un fenomeno diffuso. Intutta l’UE i cittadini ritengo-no che, nella zona in cui vivo-no, circa una persona su 3(29%) versi in condizioni dipovertà e una su 10 in condi-zioni di povertà estrema. Intutti gli Stati membri partedella popolazione è espostaall’esclusione e alla privazio-ne, oltre ad avere spesso un

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accesso limitato a servizi dibase. Il 19% dei bambinisono a rischio di povertànell’UE e uno su 10 vive innuclei familiari in cui nessu-no lavora.Il nono rapporto Caritas-Zancan, dal titolo “Famigliein salita”, analizza la situa-zione attuale in Italia, conmigliaia di famiglie a rischiodi impoverimento e milionidi persone in condizioni dipovertà relativa e invita a “unripensamento globale delmodello di sviluppo e alrecupero di alcuni valorismarriti, come la centralitàdella persona, l’uguaglianzadegli uomini e dei popoli, lasolidarietà nazionale e inter-

nazionale”. L’indagine evi-denzia un paradosso: in Italiasi spende di più dove ci sonomeno poveri. Nel meridione,infatti, la povertà è di 4-5volte maggiore rispetto aquella del nord ma la spesapro capite per l’assistenzasociale risulta molto piùbassa. La rilevazione sullerichieste rivolte a 372 centridichiarano nel 2007 80.041,nel 2008 +20% rispettoall’anno precedente. Gli stra-nieri sono il 70,3%. Ma lapresenza italiana cresce.Chiedono aiuti economici,lavoro, ascolto, 5 mila fami-glie hanno bussato nel 2008ai Centri Caritas per arrivarea fine mese.

Il binomio povertà e disabi-lità è molto forte: ogni voltache a una persona con disa-bilità viene impedito o limi-tato l’accesso a un diritto o aun servizio, ne consegue unimpoverimento sociale.La denuncia viene dall’Enil,Network europeo per la VitaIndipendente, che quest’an-no celebra il ventennaledalla nascita che lancia l’al-larme riguardante il circolovizioso che lega a doppio filol’essere poveri con l’avereuna o più disabilità. “Le per-sone che vivono in condizio-ne di povertà sono più vulne-rabili, si ammalano più facil-mente e corrono un rischiomaggiore di contrarre unadisabilità”, afferma una notadell’organizzazione. “D’altrocanto le persone disabilihanno più probabilità diesperire situazioni di povertàdate dall’impossibilità diaccedere a servizi che nefavoriscano lo sviluppo per-sonale, sociale ed economi-co. Per esempio la mancanzadi istruzione porta alla man-canza di impiego e quindi diguadagno, e la mancanza diguadagno aumenta il rischiodi essere o diventare poveri”.L’Enil sottolinea come laConvenzione Onu sui dirittidelle persone con disabilitàconsideri i loro problemicome riguardanti il rispettodei diritti umani e non loStato sociale. Da qui la neces-sità di elaborare strategieche riducano concretamentela povertà delle personedisabili.“Una delle priorità dell’Enil

�PRIMO PIANO�

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N°1 GENNAIO - APRILE 2010

RIEPILOGO PROGETTI PRESENTATI

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per il 2010 - si legge nelcomunicato - è di rafforzare ilegami fra le organizzazioniche si occupano di disabilitàin Europa e di promuovere lapartecipazione ai processidecisionali dei disabili stes-si”. Per questo, il Networkeuropeo si concentrerà sudue campagne in particolare:una per la de-istituzionalizza-zione, ovvero il far uscire lepersone con disabilità dagliistituti e dagli ospedali perintegrarli nelle comunità incui vivono, e l’altra sul dirittoall’assistenza personale.“Bisogna prendere esempiodalle buone pratiche checonosciamo”, ha dichiarato ladirettrice dell’Enil, JamieBolling. “Ad esempio inSvezia molte persone disabilivivono in case di massimo ottopersone, con servizi di assi-

stenza personale che permet-tono loro di avere vite assolu-tamente normali. Questa èumanità, non rinchiudere lepersone in ospedali di cinqueo seicento persone”. “Moltisono stati i passi avanti fattidal movimento europeo dellepersone disabili nel decennioscorso - ha proseguito la

Bolling - prima fra tutti la rati-fica della Convenzione Onu. Ildecennio appena iniziato,però, sarà quello in cui dovre-mo passare dalla teoria allapratica”.Il 15 febbraio 2010 il Ministrodel Lavoro e delle PoliticheSociali,Maurizio Sacconi haaperto a Milano, presso

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PRIMO PIANO

N°1 GENNAIO - APRILE 2010

% PROGETTI PER ENTE PROPONENTE

N° PROGETTI PER PRIORITÀ PREVALENTE

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l’Opera Cardinal FerrariOnlus, l’Anno europeo dellalotta alla povertà e all’esclu-sione sociale. Nel corsodell’evento il Ministro ha pre-sentato l’Agenda contro lapovertà, in cui sono stati espo-sti il programma di iniziativedell’Anno europeo e un pac-chetto di nuove azioni gover-native contro la povertà.L’evento si è tenuto presso lamensa per i poveri CardinalFerrari, luogo simbolico cheben sintetizza il messaggioche il Ministro vuole trasmet-tere: donare può cambiare ilmondo. Infatti, è il dono didenaro, di tempo, di attenzio-ne, in fondo il dono di sé, ilprimo strumento di lotta allapovertà. “Aiuta l’Italia cheaiuta” il tema della campa-gna promossa per il donocontro la solitudine e lapovertà. L’obiettivo di valo-rizzare quello che costituisceun punto di forza del model-lo sociale italiano dalle enor-mi potenzialità: il TerzoSettore.Associazioni, gruppi di vo-lontariato, imprese sociali,

fondazioni e corpi intermedi,infatti, non costituiscono soloun soggetto “terzo” – comesuggerirebbe la stessa defi-nizione – che si pone comeerogatore di servizi tra Statoe mercato, in ruolo di sup-plenza, per coprire le insuffi-cienze del pubblico e delprivato. Si tratta piuttosto diun attore particolare, capacedi produrre e di tessere i filismarriti della comunità. Ilvalore aggiunto dell’azionevolontaria per fini sociali è laricerca del contatto umano,l’orientamento all’altro, lavolontà di stabilire relazionicon le persone bisognose,elementi che danno un valo-re aggiunto al semplicesostegno finanziario.“Aiuta l’Italia che aiuta” è ilclaim della campagna. L’ideasulla quale si costruisce ilmessaggio è che donare puòcambiare il mondo. Il dono,appunto, inteso come dispo-nibilità di tempo, di energie,di attenzione e come soste-gno economico alle associa-zioni e ai volontari da partedi coloro che non possono

impegnarsi in prima perso-na. Il tema centrale dellacampagna è ripreso anchenel logo proposto dalMinistero come elaborazionedel logo europeo, in cui sievoca simbolicamente ilgesto del dono attraversodue mani che si sfiorano.La campagna, che si svilup-

perà durante tutto il 2010,sarà veicolata su TV, radio,stampa, affissioni e internet eprevede l’organizzazione e larealizzazione di diverse ini-ziative, alcune delle qualiancora in fase di elaborazio-ne. Tra le iniziative già defini-te un concorso di idee nellescuole e la partecipazione aduno degli eventi sportivi piùseguiti nel nostro Paese, ilGiro d’Italia.La Direttiva del Ministro dellavoro e delle politichesociali prevede inoltre la pre-sentazione e la selezione diazioni progettuali di contra-sto alla povertà e all’esclu-sione sociale, che potrannoessere realizzate da ammini-strazioni pubbliche o daglienti no-profit, sia a livello ter-ritoriale che nazionale. Il ter-mine per la presentazionedelle proposte è scaduto il 1febbraio 2010.La graduatoria dei progettiammessi al finanziamento èpubblicata sul sito italianodedicato all’Anno europeodella lotta alla povertà eall’esclusione sociale.

www.lavoro.gov.it/annoeuropeopoverta

Maurizio Scotacci

% PROGETTI PER DESTINATARI PREVALENTI

PRIMO PIANO�

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N°1 GENNAIO - APRILE 2010

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Cure PalliativeSvolta epocale per i bambinicon la terapia del dolore

l ddl 1771 approvato dalla Camera il 9marzo 2010 va a colmare un grossovuoto legislativo italiano e anche il

nostro Paese si mette al passo con i Paesinord europei e anglosassoni.Anche l’Italia si munisce di una legge chetutela e garantisce la terapia del dolore el’accesso alle cure palliative, quelle cioèfinalizzate al benessere dei malati terminaliper i quali non esistono più terapie atte allaguarigione.Soddisfatto il Ministro della Salute FerruccioFazio che tra le sue priorità ha sempremesso questo punto. Così, dopo l’ospedalesenza dolore voluto dall’allora MinistroUmberto Veronesi, un altro tecnico rilancia:territorio e ospedale senza dolore. Da ultimiin Europa a una posizione di vertice. Nonsolo. Finalmente si parla di dolore comemalattia. I malati terminali in Italia che ognianno necessitano di cure palliative sono 250mila, 160 mila sono oncologici e 90 mila conaltre patologie: patologie cardiache, respira-torie, neurologiche e infettive.La nuova norma prevede regole meno mac-chinose per l’accesso ai farmaci antidolore emaggiore attenzione alle strutture sul territo-rio. Inoltre prescrive che ogni ricoverato siamonitorato dai medici che lo hanno in curaanche sotto l’aspetto del dolore. Un obbligoche oggi esiste solo per i malati terminali eche ora si estende a tutti i pazienti, indipen-dentemente dalla patologia per la quale ven-gono ricoverati, con obbligo di annotare leosservazioni sulla cartella clinica.Per assicurare le cure palliative e le terapie

del dolore, inserite nel piano sanitario nazio-nale come obiettivo prioritario, è stato previ-sto il rafforzamento delle strutture sanitarie,sia ospedaliere che territoriali (hospice),nonché delle figure professionali che prov-vedono all’erogazione delle cure. Infatti se inospedale, negli hospice o in tutti i casi doveuna diagnosi di malattia grave già esiste,ricevere un trattamento contro il dolore èprassi relativamente comune, la sfida dellanuova legge è realizzare quella rete di assi-stenza domiciliare che dovrebbe alleviare lasofferenza anche del 25-30 per cento dellapopolazione colpita da dolori cronici per imotivi più vari (artriti, postumi di operazionio incidenti, il fenomeno in crescita dellafibromialgia). Un’ultima considerazione: è diben 19 miliardi di euro all’anno in Italia ilcosto sociale e sanitario, anche per una catti-va cura, del dolore severo cronico. Dalle

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assenze dal lavoro ai danni da abuso di antin-fiammatori. E, cosa ancora più grave, ben il40% dei malati terminali (160 mila i morti pertumore ogni anno) non ricevono la giustaterapia. Ora gli oppiacei sono “sdoganati”per legge: prescrivibili anche dal medico dimedicina generale su ricettario normale. Unobiettivo mai raggiunto in passato. La moder-na terapia del dolore diventa realtà anche nelnostro Paese. Con questo ddl si semplificanoanche le prescrizione dei medicinali per iltrattamento dei pazienti affetti da dolore: nonsarà più necessario da parte del medico uti-lizzare un ricettario speciale ma il farmacistaconserverà copia o fotocopia della ricetta.

L’Italia, oltre a recuperare il tempo perduto,con questa norma si inserisce anche tra iprimi Paesi europei a garantire le cure pal-liative ai bambini. Questa legge, infatti, rap-presenta una “svolta epocale” anche per gliundicimila bambini e adolescenti affetti damalattie inguaribili, in quanto viene sancita,una volta per tutte, la specificità pediatricanell’ambito della terapia del dolore.Una conquista niente affatto pacifica ma otte-nuta grazie allo strenuo impegno dellaFondazione Maruzza Lefebvre D’Ovidio Onluse della dottoressa Franca Benini, responsabi-le per la fondazione del “Progetto Bambino” -come rileva Vita.it in un recente articolo - e ilpercorso siglato nel 2007 con il Ministerodella Salute per realizzare, primo paese inEuropa, una rete di cure palliative pediatri-che. Il progetto mira a costruire una rete spe-cializzata, parallela a quella degli adulti, inciascuna regione italiana. Attualmente, per gli11mila bambini e adolescenti affetti da malat-

tie inguaribili non c’è quasi nulla in Italia, aparte la rete domiciliare e l’hospice attivati inVeneto dalla dottoressa Benini. “ProgettoBambino” mira a realizzare una rete domici-liare e un hospice in ciascuna regione, perchéoggi gran parte dei piccoli malati (circa il60%, ma anche il 90% in alcune regioni)viene ospedalizzata, inserita nelle terapieintensive, e muore in ospedale.La costruzione di questo sistema punta agarantire la migliore qualità della vita delbambino, attraverso l’assistenza di un’équipeappositamente formata. Per le famiglie e ibambini, significherà finalmente essereaccompagnati con professionalità e umanitànel percorso più difficile della loro esistenza.“Piemonte, Lazio e Basilicata hanno giàapprovato delibere per la realizzazione deglihospice pediatrici e l’organizzazione dellarete domiciliare e la Fondazione MaruzzaLefebvre D’Ovidio Onlus, in collaborazionecon il Ministero della Sanità, accompagneràtutte le regioni nella valutazione delle risorseesistenti e nell’organizzazione di una rete difigure specializzate da formare ulteriormen-te e da rendere operative sul territorio.In Veneto oggi approdano molte famiglie dadiverse parti d’Italia. “Doversi spostare dimille chilometri per ricevere questo accompa-gnamento”, sottolinea la dottoressa Benini,“significa vivere proprio il contrario di quelloche dovrebbero essere le cure palliative domi-ciliari pediatriche. Per realizzarle, in ogniregione, ora basta solo un po’ di buona volon-tà: le professionalità, dai pediatri agli infer-mieri, dai medici palliativisti agli psicologi, cisono tutte. È necessario offrire loro una forma-zione e una supervisione, e metterli a lavorarein équipe. E gli hospice pediatrici devonoessere strutture autonome, non possono esse-re due stanze riservate nel reparto di oncolo-gia, perché il personale deve essere prepara-to in modo specifico: deve conoscere tutti ibambini ricoverati, deve conoscere le fami-glie, deve saper gestire la morte. Questo tipodi assistenza non si improvvisa”.

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GLI ASPETTI PIÙ RILEVANTI DEL TESTO LEGISLATIVO

• Rilevazione del dolore all’interno della cartella clinica

• Reti nazionali per le cure palliative e per la terapia del dolore

• Semplificazione delle procedure di accesso ai medicinaliimpiegati nella terapia del dolore

• Formazione del personale medico e sanitario

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u interessamento del CISERPP, De-legazione Italiana della Organiz-zazione Internazionale di Psicomotri-

cità e Rilassamento (OIPR), Verona è stataindividuata come sede per la realizzazionedel prossimo IX Congresso Mondiale diPsicomotricità, al quale anche l’AIAS Nazio-nale ha concesso il proprio patrocinio. Esso sisvolgerà dal 6 al 9 maggio 2010 nel cuore sto-rico della città, presso il Palazzo della GranGuardia, proprio per sottolineare il legamecon le radici e l’apertura al mondo se pensia-mo Verona come crocevia turistico/culturale.Il tema scelto è ampio e ben sottolinea i valo-ri e la capacità applicativa della Psicomotri-cità: “Le intelligenze del corpo. LaPsicomotricità per il benessere psicocor-poreo della persona”. Un tema che indica ilsuo ruolo preventivo oltre che di presa in cari-co, rivolgendosi a tutti indistintamente.“Per inciso – ci ricorda il prof. FrancoBoscaini, Psicologo clinico e psicomotrici-sta, Direttore del CISERPP, delegato naziona-le OIPR e FEP e componente del ComitatoTecnico Scientifico dell’AIAS - va sottolineatoche è dal 1982 che l’Italia non ospita eventi ditale portata, se pensiamo al V CongressoMondiale di Psicomotricità svoltosi a Firenze.L’organizzazione del Congresso è avviata, etutti gli psicomotricisti sono invitati a parteci-pare attivamente con proposte che dimostrinola loro competenza professionale. Ma a que-sto, si aggiunge un secondo evento. Il ForoEuropeo di Psicomotricità (FEP) ha, pure, indi-viduato l’Italia come sede per la realizzazione,nella primavera del 2012, del prossimo IVCongresso Europeo di Psicomotricità. La faseorganizzativa è appena avviata e vede coinvol-te le Associazioni rappresentative della

Psicomotricità: AIFP(associazione italianaformatori in psicomo-tricità), API (associa-zione psicomotricistiitaliani), APPI (asso-ciazione professiona-le psicomotricistri ita-liani), FIPM (federa-zione italiana psico-motricisti), FISCOP(federazione italianascuole e operatoripsicomotricità) e FISSPP (federazione italianascuole superiori professionali di psicomotrici-tà). Per il momento è stata decisa la sede delCongresso: Bologna. La Psicomotricità in Italiaè viva ed è in linea con l’evoluzione scientificae professionale sul piano europeo e interna-zionale. E in questo processo deve vederesempre coinvolti gli psicomotricisti che credo-no nella vera “globalità psicomotoria”. “Chequesti eventi siano l’occasione per dimostrarela maturità professionale degli psicomotricistie, assieme a tutte le altre iniziative in atto,costituiscano un ulteriore punto di forza perpoter chiedere ai nostri governanti il sospiratoe veritiero riconoscimento. Se il Congresso diFirenze del 1982 è stato l’occasione per unoslancio di una Psicomotricità di fatto, ricono-sciuta in modo inaspettato da tutti, che ilCongresso Mondiale diVerona del 2010, dopo28 anni, costituisca l’occasione per sancire daparte delle Istituzioni pubbliche la Psico-motricità di diritto proponendosi, anche, conorgoglio come modello per altri Stati”.

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A Verona il IX Congressomondiale di Psicomotricità

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INDAGINE SUI BISOGNI E SULLAQUALITÀ DELLA VITA DELLEPERSONE DIVERSAMENTE ABILI

el settore dell’handicap uno dei pro-blemi che a volte rende ancor piùcomplessa la possibilità di intervenire

con azioni di sostegno a favore dei soggettidisabili e delle loro famiglie è la mancanza didati e di informazioni chiari ed oggettivi chepossano offrire una giusta lettura del feno-meno e delle implicanze che sono ad essoassociate. Può sembrare pleonastico sostene-re che, affinché gli interventi sociali sianoadeguati, occorre che essi partano dalleeffettive esigenze delle persone e dei nucleifamiliari. Per le persone con handicap questanecessità si manifesta in misura maggioredegli altri cittadini, proprio in relazione ailoro bisogni aggiuntivi rispetto a quelli delresto della popolazione. E in quest’ottica cheI’AIAS di Gela ha promosso una indagine conla finalità di raccogliere informazioni sullaqualità della vita e sui bisogni delle personeaffette da disabilità che vivono sul territoriodi Gela e che sono utenti della stessaAssociazione.“È per me un vero piacere presentare questolavoro d’indagine e conoscenza svolto pressola struttura che mi onoro di rappresentare” –scrive nella presentazione del testo -Tommaso Aldisio, presidente del Centrodi Riabilitazione AIAS di Gela - “La soddi-sfazione deriva dal fatto che questo studiomirato a “i bisogni e alla qualità della vitadelle persone diversamente abili e delle lorofamiglie” rappresenta la prima indagine cono-scitiva svolta nel territorio gelese e uno tra ipochissimi studi in Sicilia.Il rigore metodologico e la qualità dei temi

affrontati credo ne facciano un utile strumentoper conoscere e valorizzare il variegato“mondo della disabilità” con le sue luci eombre, fatiche e prospettive, speranze futurema anche certezze per il presente. L’AIAS, inquanto Centro di Riabilitazione, rappresentauna di queste certezze e da circa tre decennirisponde alle esigenze riabilitative del territo-rio gelese e del bacino di utenza circostante.

PremessaIndubbiamente in questi ultimi decenni lasituazione dei diversamente abili è notevol-mente cambiata sul piano della loro integra-zione sociale. Questo, naturalmente, non ciconsente di dire che la persona disabile e lasua famiglia non soffrono per una serie diproblemi che vanno da una didattica nonancora perfettamente calibrata sulle loro esi-genze, ad una formazione professionale chespesso latita (soprattutto nelle Regioni delSud Italia), ad un inserimento lavorativo chenonostante una certa sensibilità dimostratadal legislatore troppo spesso risulta una spe-ranza più che una realtà concreta.Naturalmente la famiglia si trova a fare i conticon questa realtà complessa, con gli aspettipositivi e quelli negativi che l’inserimentosociale del loro congiunto comporta. Purtenendo in conto quanto è stato fatto sulpiano dell’inserimento sociale, la famigliache ha al suo interno una persona disabilenon può sottacere che molte sono le cose cheancora debbono essere fatte e molte le con-dizioni negative che debbono essere modifi-cate. Questa indagine ha il merito di eviden-

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ziare sia le une che le altre: sia le tante cosebuone che sono state compiute nel corso diquesti anni, per favorire l’inserimento deidiversamente abili, sia le tantissime cose cheancora debbono essere fatte per migliorarele condizioni di vita della persona disabile edella sua famiglia. È una indagine nella qualesi sono richieste diverse notizie utili sia perconoscere la realtà familiare in cui il disabilevive, sia per evidenziare quali problemi equali aspettative i familiari hanno rispetto alvivere in un contesto sociale.

Introduzione alla ricerca e criteri dicampionaturaLo strumento d’indagine è stato un questiona-rio che ha permesso di venire a conoscenzanel dettaglio di come si vive in famiglia, inquale realtà familiare vivono i disabili,eviden-ziando le aspettative e i problemi da parte deicongiunti rispetto al vivere in un contestosociale in modo più o meno autonomo.Il questionario, di cui si è avvalsa l’indagine,è diviso in tre parti aventi ciascuno un obiet-tivo ben preciso.Nella prima parte sono state colte delle infor-mazioni generali circa la rete di aiuto di cui lafamiglia gode e circa i costi approssimativiche la disabilità fa pagare.La seconda parte ha voluto sondare la qualitàdella vita e la partecipazione sociale di que-ste famiglie, non trascurando gli effetti sullacoesione interna alla famiglia che può com-portare il prendersi cura di un soggetto connecessità non procrastinabili.La terza parte, infine, è servita per registrarei problemi più urgenti che necessitano diintervento, nonché i bisogni reali che questefamiglie presentano.Relativamente alla scelta del campione difamiglie oggetto d’indagine e rispetto al cri-terio di campionatura, va subito detto che èstato scelto un campione di famiglie al cuiinterno vive un soggetto che presenta unadisabilità cognitiva o comportamentale orelazionale o una combinazione di questeforme di disabilità. Questo perché si è del-l’avviso che sono proprio questi soggetti a

rappresentare le maggiori “urgenze” inquanto portatori di esigenze particolari ecoinvolgenti in toto la famiglia. In secondoluogo è stato scelto un panel ragionato com-posto da soggetti in egual numero prove-nienti dalle tre fasce d’età più rappresentati-ve della popolazione ovvero soggetti dellafascia 0-8 anni, della fascia 9-17 anni e dellafascia d’età over 18: l’analisi dei dati è stataeffettuata cumulando le informazioni prove-nienti dalle tre fasce sopra riportate.Infine si è deciso di operare con famiglie icui congiunti disabili sono in trattamentopresso un Centro di Riabilitazione. Questoperché si ritiene che tali famiglie sembranopossedere quel minimo di presa di coscien-za del problema della disabilità che li haspinti a chiedere aiuto ad una struttura delterritorio, presupposto indispensabile perfuture e più radicali richieste.

Obiettivi della ricercaGli obiettivi specifici dell’indagine sonostati:•Accrescere le conoscenze sulle condizionidi vita dei disabili e delle loro famiglie;

•Ottenere una fotografia piuttosto nitidadelle caratteristiche della loro condizionedi vita e del tessuto di relazioni familiari edextrafamiliari vissute.

•Individuare i principali bisogni associatialla condizione di disabilità.

•Individuare le principali problematiche deisoggetti disabili, su cui sensibilizzare la col-lettività.

Le informazioni raccolte offrono elementipreziosi per la programmazione futura diipotesi di servizi rivolti alla popolazionedisabile e alle loro famiglie.

ConclusioniRelativamente alle condizioni di vita dellepersone disabili e delle loro famiglie, essipossono contare solo per il 52% sull’aiuto deiparenti mentre poco o nulla su quello di amicie di vicini di casa. Non si può neppure direche le famiglie siano aiutate nel loro compitoda servizi offerti dal territorio: si evidenzia

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una quasi totale assenza (che va dal 90% al100%) all’utilizzo di questi servizi.Ciò è dovu-to in parte ad un senso di onnipotenza (“nonne abbiamo bisogno... ce la caviamo dasoli...”) o per non conoscenza dei servizi,oppure per la mancanza di servizi attivati sulterritorio (per esempio, l’assistenza domici-liare integrata). Per quanto riguarda le carat-teristiche della condizione di vita delle fami-glie con soggetto disabile, vengono pochissi-mo valorizzati gli interessi personali.L’organizzazione della famiglia si svolgequasi totalmente in funzione dei bisogni delproprio figlio: poche sono le attività “fuoricasa” ed i rapporti con i parenti vengonosvolti soprattutto tramite comunicazioni tele-foniche. Nonostante ciò i rapporti riconosciu-ti e definiti tra i migliori sono quelli istauraticon gli amici di famiglia, che il 76% circadegli intervistati ritiene buoni se non ottimi.Oltre la metà ritiene assolutamente soddisfa-centi anche i rapporti con i vicini di casa.Le dolenti note giungono dall’utilizzo deltempo libero, dove la quasi totalità degliintervistati (oltre il 90%) nell’ultimo anno nonsi è recata mai ad una manifestazione cultura-le, né al cinema, né al teatro, né a manifesta-zioni sportive, limitandosi, quindi, solo a brevipasseggiate domenicali. A fronte di ciò benl’80% degli intervistati desidererebbe svol-gere qualche attività nel tempo libero, pen-sando un pò di più a se stessi senza il senso dicolpa di togliere del tempo alle necessità edai bisogni del proprio figlio e senza che l’arcodella giornata sia organizzata e scandita perintero dai bisogni dello stesso.In generale si ammette che la presenza diuna persona disabile all’interno di una fami-glia determina profondi cambiamenti. Tra icambiamenti positivi un familiare su treafferma che la presenza di una persona disa-bile ha comportato un miglioramento quali-tativo delle relazioni tra i membri che nefanno parte. Tra i cambiamenti negativi sisegnala un certo disagio economico soprav-venuto con la presenza di un membro dellafamiglia avente particolari necessità. Ancheil lavoro e la carriera, pare siano influenzati

negativamente (dato presente nel 43% degliintervistati).Il grado di soddisfazione generale è statoanche verificato attraverso la presenza di ope-ratori e servizi specifici. É soprattuttol’assenza di questi ultimi che viene lamentatada una percentuale ragguardevole degli inter-vistati (circa il 60%). Di contro solo il 17%ritiene soddisfacente la presenza di servizispecifici ed operatori sul territorio gelese.Per quanto riguarda i principali bisogni asso-ciati alla condizione di disabilità, si premetteche 1’82% degli intervistati si sente svantag-giata (da mediamente molto a moltissimo)rispetto ad una famiglia senza persona disa-bile al proprio interno. D’altro canto, relativa-mente poche sono le famiglie che si associa-no per portare avanti i propri bisogni, solo il28% di esse. Inoltre, rispetto ai principaliproblemi che la famiglia ha dovuto affrontareconnessi alla disabilità, oltre il 50% del tota-le lamenta problemi relativi all’inserimentoscolastico del proprio figlio. Altre difficoltàriguardano le incomprensioni e le discrimi-nazioni da parte della società circostante e ledifficoltà legate alla solitudine: circa la metàdegli intervistati vive questo problema. Dasottolineare, infine, le difficoltà che spesso lefamiglie hanno nell’accesso alle informa-zioni che le riguardano (oltre il 40% degliintervistati si lamenta di ciò).Infine i bisogni più urgenti e gli interventiche le famiglie ritengono più utili per miglio-rare la vita propria e del proprio figlio disa-bile si trovano nella pressante richiesta diservizi socio/riabilitativi (Centri diurni diintegrazione, laboratori protetti di addestra-mento professionale, ecc.) e di tipo ricreati-vo (progetti di assistenza al tempo libero,campus estivi, ecc.). Oltre i due terzi degliintervistati ha sottolineato come prioritariquesti due servizi, l’assenza dei quali rendo-no difficoltosa la gestione del proprio figliodisabile, ma soprattutto preoccupante la pro-spettiva futura dello stesso.

Tommaso AldisioPresidente AIAS Gela

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LA RIABILITAZIONE COMEUN “CONTINUUM”

n tema di qualità di servizi, il profes-sor Francesco Nicoletti (Ordinario dineurologia, docente universitario di

riabilitazione neurologica) nella sua esau-riente e apprezzata relazione tenuta in occa-sione dell’Assemblea Nazionale dell’AIAS aMelfi del 26 giugno 2009, tra l’altro, ha postol’accento sulla assoluta necessità di una riva-lutazione culturale della “Riabilitazione” invista delle recenti posizioni accademiche esoprattutto in considerazione della specifici-tà del compito riabilitativo che valorizza inlarga misura il “profilo funzionale” a frontedella diagnosi clinica che resta comunque disicura importanza.“In tal senso - ha sottolineato il prof.Francesco Nicoletti, Ordinario di neurolo-gia e Docente universitario di riabilitazione -valutazione, progetto e giudizio prognostico sivanno discostando dai canoni valutativi dellamedicina tradizionale in virtù della ricerca delpotenziale di recupero di ogni individuo affet-to da malattia invalidante, di cui recupera ladimensione antropologica nella visione “oli-stica” delle sue espressioni motorie, cogniti-ve, affettivo/emozionali e relazionali.La spinta “qualitativa” deve tendere a fruire,consapevolmente, dell’apporto delle scienzedi base e cliniche per porsi in una prospettivaculturale che le presupponga, le integri e letrascenda in quanto danno e recupero siesprimono in una ovvia competenza medicamentre Disabilità e Riabilitazione richiedono ilconcorso di interventi plurimi che coinvolgo-no il “sociale”.Di fatto nel team riabilitativo si inserisconofigure professionali atte a valorizzare l’analisidelle dinamiche relazionali dell’assistito inun’ottica volta all’acquisizione di una autoco-

scienza, stima di sé e raggiungimento di per-sonali valori del “coesistere”.È proprio nelle fondamentali linee di pensierodell’AIAS - conclude il prof. Nicoletti - conce-pire la Riabilitazione come un “continuum”che accompagna la vita della persona disabi-le in un costante apprendimento che tralignilimiti temporali al di fuori di preconcette for-zature burocraticamente settoriali che rischia-no di disaggregare l’unità funzionale del sog-getto da riabilitare. Tanto in prospettiva asso-luta di una integrazione e/o partecipazionealla vita e ai valori storico/culturali della real-tà contestuale al di fuori di realtà fittizie eghettizzanti quali quelle “inadeguatamente”previste in “inadeguate” residenze sanitarieche non posseggano “specifiche” competenzeculturali, scientifiche ed operative”.

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Il prof Francesco Nicoletti espone la sua relazione sulla riabilitazione

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Avviata in Italiala sperimentazione dell’ECC

Per informazioni:www.eccertificate.eu - www.aiasbo.it/eccE-mail: [email protected] Tel.: 051 454727 - 051 525174

ECC (European Care Certificate) è uncertificato che attesta il possessodelle conoscenze di base necessarie

per lavorare nell’ambito socio assistenziale esocio sanitario. Viene rilasciato previo supe-ramento di un test a scelta multipla, breve maapprofondito, da sostenere in condizionid’esame. Dimostra che una persona ha rag-giunto il grado di conoscenza di base previ-sto dallo standard BESCLO (Basic EuropeanSocial Care Learning Outcomes).

Caratteristiche dell’ECC•L’ ECC è un sistema di certificazione delleconoscenze di base che non prevede il con-seguimento di studi propedeutici specifici,anche se l’esperienza insegna che l’ap-prendimento mirato e guidato aumentasignificativamente il tasso di successo insede di esame.

•L’esame è stato studiato e sviluppato peressere facilmente accessibile ed economico,infatti l’accesso all’esame è libero e diretto.

•Può iscriversi all’esame chiunque abbiacompiuto 16 anni e sia in grado di compren-dere e rispondere alle domande in essocontenute.

•La valutazione attesta le conoscenze, non lecompetenze.

•La conoscenza accertata dal test è la cono-scenza minima necessaria a lavorare nei set-tori socioassistenziale e socio sanitario (ciònon significa che si tratta di un test facile!).

•Le domande sono minuziose e richiedonoallo studente una chiara comprensione ditutti gli argomenti che sono oggetto testdella prova d’esame.

Vantaggi dell’ECC• Per chi eroga la formazione: aggiunge un

valore significativo alla formazione.• Per i fornitori di servizi (pubblici e privati):

costituisce una garanzia riconosciuta che glioperatori hanno acquisito le conoscenzenecessarie a fornire una prestazione profes-sionale di un livello minimo garantito e insicurezza.• Per gli operatori: conferisce un certificato

riconosciuto in molti paesi europei e facilitala ricerca di un posto di lavoro.

Come può essere attuato del sistema ECCin Italia?Esiste una Fondazione europea ECC che sioccupa dell’attuazione e dello sviluppo dellacertificazione in tutta l’Europa. Il promotoreprincipale è la EASPD (European Associationof Service Providers for Persons withDisabilities).In Italia vi è un ente referente (per il momen-to l’AIAS Bologna onlus) che, in collaborazio-ne con FUTURA S.p.A, studia e sperimenta ilcertificato nel settore sociale/socio-assisten-ziale/sociosanitario. In prospettiva l’entereferente verifica le garanzie di completezzadel programma di formazione e dell’esame,mentre vi potranno essere numerosi enti esa-minatori che si occuperanno dell’organizza-zione e della sorveglianza durante l’esamee/o della preparazione degli studenti.

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CERTIFICAZIONI EUROPEE�

Carlo CiccaglioniAIAS Bologna

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erchè proprio a lui? È la prima do-manda, spontanea, che viene dal pro-fondo del cuore ogni volta che il geni-

tore di un bambino disabile racconta la storiadel proprio figlio. È naturale, giacché ognigenitore desidera per suo figlio una condi-zione di vita migliore. È nell’ordine naturaledelle cose che si desidera progredire: comeci si può, quindi rassegnare a tollerare ladisabilità di un bambino, accettare quellaterribile indicazione dello specialista: “Suofiglio si può curare, ma non guarire!”Nel mio lavoro di psicoterapeuta, pressol’AIAS, ascolto le mamme sullo shock iniziale

conseguente la diagnosi. È un incontro densodi dolore, in cui si sentono traditi dalla vitastessa e da Dio. È un contatto caricod’esistenza vissuta in cui l’espressione “sonosola”riemerge continuamente. Mi narrano dicome sentono la perdita nel cuore e, spesso,di notte, il loro respiro affannato che “è cre-sciuto fino a far esplodere il cuore”. Il sensodi solitudine pervade la loro vita e assimila-no il dolore psicologico ad una vera e pro-pria morte esistenziale. In tali momentid’incontro, ogni ruolo tecnico/terapeuticoprecipita per privilegiare la relazione umanae l’accettazione totale di tale rabbia.

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Nella spiritualità del contatto pongo unadomanda banale ed evidente, che sembranon essere mai presa in considerazione, anzi,pare spesso dimenticata nelle tante inutilimodalità consolatorie collettive, che usiamoin genere nei confronti dell’handicap:“comecomunichi adesso con il tuo bambino. Di cosaha bisogno?”Mi rispondono, dopo aver descritto il dolore,che hanno scoperto mille canali di contattocon lui. Hanno imparato un linguaggio segre-to, fatto di mille sfumature emozionali, hannoscoperto che la voglia di capirli li ha portatisu un sentiero sconosciuto, dove si può comu-nicare profondamente con il figlio, uscendoda schemi di falsa normalità. Poi, aggiungo-no: “Quello che mi aiuta è il rispetto per ilmio bambino, rispetto che si traduce in salu-to rivolto anche a lui, senza troppi versi, nonignorandolo e non caricandolo di sguardipesanti, prolungati, indagatori.” Meglio ilbambino che mi chiede “perché tuo figliocammina tutto storto?”, che la frase consola-toria di un adulto “Dio manda la croce a chi lasa portare!”.Mi raccontano che la disabilità del figlio hacreato una selezione nei “contatti con le per-sone”: quelle che riescono a tollerare il dolo-re, la malattia e quelle che non c’è la fanno.“Ma quello che aiuta veramente è sentirel’affetto delle persone, persone che ti aiutanose qualcuno di loro prende letteralmente iltuo bambino mezz’ora e gli fa fare un giro incarrozzina o si ferma a parlare e a giocarecon lui”.Come sempre si impara più dalle parole dichi vive l’esperienza che dai manuali di psi-cologia, tesi solo a diagnosi e a tecnicizzareil rapporto umano. Ogni giorno, ogni mese,l’ascolto è la vera autentica testimonianza acui si possa legittimamente attingere percapire ciò che aiuta e ciò che non serve nellerelazioni e nelle difficoltà.La vita, in particolare come traspare nel lavo-ro con i genitori e le famiglie dei disabili, èl’unico grande serbatoio da cui trarre espe-rienza per comprendere e imparare, e impa-rare è uno dei grandi piaceri della vita. È un

valore primario che cerco di trasmettere allemadri, poiché la curiosità dei genitori è unfattore protettivo per il loro benessere psichi-co e per quello dei figli. Allora, in seduta, perattivare la curiosità, offro pensieri nuovi allemamme.Queste ultime, spesso, piangono quandoasserisco che il linguaggio privato, chehanno scoperto per comunicare con i lorofigli, non è segno di pazzia, ma è una loropositiva intuizione di connessione umana(alcune temevano di sembrare matte, si ver-gognavano se rivelavano che comunicanosegretamente con i loro bambini). Al contra-rio, “il rispetto e il loro linguaggio segreto” èciò che mantiene attivo il figlio, e ciò cheoffre nuove percezioni: “in tal modo il lorobambino saprà o no apprezzare la vita e saràcontento di essere vivo nonostante il suo pro-blema, anche per lui la vita sarà un regalo,come per tutti: né eccezionale ma neanchefallita, né sempre felice ma neanche infelice,né sempre con gli altri ma neanche sempresolo. Semplicemente unico e irripetibile neltempo, come per ognuno di noi, con le gior-nate di sole e temporale. La sua malattia faparte di quel temporale.”I genitori mi ribat-tono che “a questo non avevano mai pensatoprima!”, che “è un pensiero nuovo!” che “liaiuta a vedere anche altre cose che primanon venivano in mente!”. Se tali “pensierinuovi” cadono nella loro mente, come labuona pioggia fa crescere l’erba di primave-ra, i genitori possono riprendere la fiducianel loro potere, affinché la vita del figlio siaproprio la sua, solo e soltanto sua, con le pic-cole grandi conquiste che anche lui potràfare lungo il suo cammino.

Giuseppe BelmontePsicoterapeuta AIAS Casoria

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DIVERSE ABILITÀA CONFRONTO

lla mostra organizzata dall’AIASNazionale e dalla Very Special ArtItalia, il 22 ottobre 2009 a Roma, in

occasione del venticinquennale dalla fonda-zione di quest’ultima, con il suggestivo titolodi “Diverse abilità a confronto”, sono stateesposte anche le opere di Abdela Suleman,di Dario Aniboni, e di Francesca Eller. I nostricari amici dell’AIAS di Milano, tutti e tre disa-bili, hanno avuto apprezzamento da tutti ipresenti intervenuti alla manifestazione.Di Abdela Suleman, nato ad Asmara nel1960, hanno colpito soprattutto i colori e icontorni delle figure, le tinte vivaci di unpaese africano, il ricordo di terre lontane, cheil bagliore del sole disegna netto e deciso.Abdela è un valente pittore di fama mondia-le, dal 1980 è in Italia ed attualmente prestala sua opera di ottimo educatore presso lasede AIAS di Milano.Accanto ad Abdela, spiccavano i lavori pitto-rici di Dario Ariboni, esperto di lavori inacquarello, dalla cui leggerezza e trasparen-za, traspare l’abilità acquisita presso i labo-ratori di espressione artistica dell’As-sociazione Gaetano Negri di Milano.

Infine i meravigliosi quadri di spiccataimpronta impressionistica di FrancescaEller, affetta da paresi spastica, che ha usatoi colori, imprimendo quella luce naturale cheviene esaltata in tutta la sua bellezza.Francesca dipinge, per cosi dire, con la testa,utilizzando un pennello adattato sulla fronte,con quella maestria e valenza che è propriadegli artisti. Le sue opere sono state espostein mostre italiane ed estere.

Gianfranco Cherubini

A

�N°1 GENNAIO - APRILE 2010 ALTRI SGUARDI

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Montagne Verdi - Dario AriboniSun Setting - Francesca Eller

acr - Abdela Suleman

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Per molti, e sono in tanti, io sono sfortunato!Cammino in carrozzina da quando sono nato.

Mi vestono, mi spogliano, mi danno da mangiarenessuno invece sa: da solo so pensare.

Mi chiedo se la gente capisce o non lo sache vivere si può, così con dignità.

Per me non è un segreto, la cosa più importanteè vivere comunque ... comunque e nonostante.

È sempre un giorno nuovo all’A.I.A.S.con allegria e colori all’A.I.A.S.gli amici veri sono all’A.I.A.S.e la mia vita è dentro l’A.I.A.S.

A.I.A.S. io ti racconto la mia storiache nasce e vive dentro te.

Perché oggi c'è il sole e aspetto una carezzaio vivo di sorrisi, di amore e tenerezza.

E non mi fa paura la mia diversitàperché la dono agli altri con semplicità.

A.I.A.S.con allegria e colori all’A.I.A.S.gli amici veri sono all’A.I.A.S.e la mia vita è dentro l’A.I.A.S.

A.I.A.S. io ti racconto la mia storiache nasce e vive dentro te.

Ho un amico un po’ speciale, su di lui si può contare:ha le mani delicate le parole misurate

Lui mi sa tirare su quando voglia non ho più,Il mio angelo non vola però veste sempre in blu

Mi chiedo se la gente capisce o non lo sache vivere si può, così con dignità.

Per me non è un segreto, la cosa più importanteè vivere comunque ... comunque e nonostante.

È sempre un giorno nuovo all’A.I.A.S.con allegria e colori all’A.I.A.S.gli amici veri sono all’A.I.A.S.e la mia vita è dentro l’A.I.A.S.

A.I.A.S. io ti racconto la mia storiache nasce e vive dentro te.

Perché oggi c’è il sole e aspetto una carezzaio vivo di sorrisi, di amore e tenerezza.

E non mi fa paura la mia diversitàperché la dono agli altri con semplicità.

A.I.A.S.con allegria e colori all'A.I.A.S.gli amici veri sono all'A.I.A.S.

Finalmente l’AIAS ha un proprio inno ufficiale, che unisce tutte leSezioni dell’Associazione sotto un unico canto. A volere fortemente larealizzazione di un inno ufficiale è stato il Presidente nazionale AIAS,ing. Francesco Lo Trovato che recentemente ha distribuito a tutte leSezioni d’Italia una copia del Cd musicale con l’inno e il testo.La musica è stata realizzata da operatori del Centro di riabilitazione diRagusa, che hanno ideato i testi e le musiche. Due le versioni dell’in-no contenute nel Cd: la prima è cantata dall’operatore che ha realizza-to musica e parole, la seconda è eseguita unicamente dai bambini del

coro “Mariele Ventre” di Ragusa. Il Presidente Lo Trovato ha ricevutomolti apprezzamenti da parte delle Sezioni, per aver realizzato la musi-ca ufficiale dell’AIAS ma anche per il significato dell’inno: è la storia diun ragazzo disabile che non ha paura della propria disabilità ma chenelle difficoltà quotidiane riesce a trovare un grande aiuto grazieall’AIAS, agli “amici” dell’AIAS, agli operatori. Per chi volesse ascoltar-lo o scaricarlo in versione mp3, l’inno è presente sulla homepage delportale AIAS, www.aiasnazionale.it, e sul sito web del ConsorzioSiciliano di Riabilitazione www.csraias.it.

Inno

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12° Edizione del festivalInternazionale delle Abilità Differenti:“FATTI DI VERITÀ”

La dodicesima edizione del Festival Internazionale delleAbilità Differenti, promosso dalla Cooperativa SocialeNazareno, si svolgerà dal 2 al 30 maggio prossimo nelle

città di Carpi, Modena, Correggio e Bologna. La Cooperativa,attiva nel mondo della disabilità dal 1990, nel 1999 sentel’esigenza di far conoscere al mondo la propria esperienza diquotidiana scoperta della ricchezza nella differenza. Da quinasce il Festival che ha come obiettivo quello di diffondere lafilosofia della Cooperativa Sociale Nazareno. Il titolo di que-st’anno, “Fatti di verità”, auspica che il Festival sia l’occasionedi trovare nell’incontro con l’altro la possibilità di entrare incontatto con persone autenticamente in ricerca della propriasoddisfazione, nella consapevolezza dell’aderenza alla propriarealtà, alla propria libertà, alla propria verità. “...La verità vifarà liberi” (Gv, 8,32).Il Festival sarà introdotto dalla mostra d’arte irregolare dedi-cata alla “Figura della Protezione” curata dalla Storica eCritica d’arte Bianca Tosatti. La poesia di Davide Rondoni ed icuriosi ritmi del Quartetto d’archi Euphoria costituiranno dueeventi in mostra. Come tutti gli anni, il festival prevede unafascia di eventi diurna ed una fascia serale. Le giornate delFestival sono dedicate al confronto tra varie esperienze con laformula dei workshop diretti a centri socio-riabilitativi ed allescuole, al concorso “Open Festival” dedicato ad artisti emer-genti in varie discipline (teatro, cinema, musica e danza), edai convegni, mentre la fascia serale propone una rosa di spet-tacoli. Protagonista sarà l’integrazione tra artisti disabili e non.Nella fattispecie, mentre le Scuole Medie “A. Pio” di Carpi si

cimenteranno assieme alla Band Scià Scià della Coop.Nazareno ed all’artista britannico David Jackson in uno spetta-colo musicale, il Liceo “Corso” di Correggio si metterà allaprova assieme alla Compagnia Manolibera della Coop.Nazareno in uno spettacolo teatrale su “L’avaro di Molière”.La serata di Modena, presentata da Iva Zanicchi e PaoloBrosio, sarà dedicata alla danza ed alla musica ispanica deltango e del flamenco con compagnie che provengonodall’Italia, dall’Argentina e dalla Spagna (Despertar los senti-dos, Wheelchair Dance, Danzamobile, Ensemble Artessenziale,Patricio Lolli, Quartetto Lumière). Carpi ospiterà la pièce tea-trale “Nati due volte” messa in scena dall’Associazione StudiImperfetti. La città di Bologna farà da cornice ad un pomerig-gio d’arte di eccellenza nella differenza presentato da PaoloCevoli e Claudia Penoni dove si alterneranno il pianista unghe-rese Erdi Tamas, i Ladri di Carrozzelle e gli EnsembleArtessenziale. Sono previsti inoltre due momenti dedicati alladisabilità nel cinema: il film ‘Il papà di Giovanna’ di Pupi Avatied il cortometraggio ‘Tremendamente Amati’. Il Festival verràchiuso dalla performance teatrale della CompagniaManolibera che ci proporrà uno spettacolo comico sul“Seicento Spagnolo”. Il Festival raccomanda infine le serate didanza ‘Luna Latina’ presso il teatro De André di Casalgrandein cui gli alunni della scuola si esibiranno insieme agli artistidel Festival. Ogni evento porterà il marchio D.O.P

Carpi, Correggio, Modena, Bologna, 2-30 Maggio 2010

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N°1 GENNAIO - APRILE 2010

ALESSANDRIA

Costituito il Comitato RegionalePiemonte

Il primo marzo si ècostituito presso lasede dell’AIAS diIvrea il ComitatoRegionale Piemon-

te con lo scopo di promuovere ecoordinare le attività delleSezioni nell’ambito regionale.Aderenti al Comitato sono lequattro AIAS Piemontesi: Torino,Biella, Ivrea e Alessandria, chehanno messo insieme esperien-za e cultura per affrontare pro-blematiche relative all’assisten-za e all’integrazione delle per-sone diversamente abili.Il Comitato Regionale avrà fun-zione di coordinamento delleiniziative delle singole Sezioni;di supporto delle attività divolontariato; di organizzazionedi ricerche, conferenze e mani-festazioni rivolte a diffondereuna maggiore conoscenza ecoscienza dei problemi delladisabilità. Avrà inoltre il compi-to di realizzare il conseguimen-to degli scopi statutari; promuo-vere e coordinare unitariamentele attività delle Sezioni, partico-larmente per quanto attiene airapporti con l’Ente Regionaleed è anche l’organismo di rac-cordo fra le Sezioni e gli OrganiCentrali dell’Associazione.L’azione del Comitato, è volta a:1. Sviluppare la conoscenzadelle varie tematiche dell’han-dicap, con particolare riguardoai problemi della famiglia e del-l’integrazione sociale ai varilivelli, stimolando la sensibiliz-

zazione della opinione pubbli-ca, anche attraverso gli organidi informazione;2. Promuovere azioni nei confron-ti degli Enti Pubblici (Comunitari,Nazionali, Regionali, Provinciali,Comunali) e di ogni altro Entecompetente,per la corretta appli-cazione delle leggi operanti inmateria dei diritti delle personecon disabilità e per una correttaimpostazione di leggi da emana-re, ponendosi come interlocutoredi primo livello dell’EntePubblico per la discussione inmerito dei vari Progetti legislativi(“nulla su di noi senza di noi”);3. Organizzare, con la collabo-razione ed il contributo delleSezioni, dibattiti, conferenze,

studi e seminari per la più effi-cace lotta all’emarginazionesociale;4. Intensificare i rapporti con lealtre Associazioni nel campodell’handicap per ricercare lasoluzione dei comuni problemi.5. Divulgare le iniziative delleSezioni, di discutere gli aspettilegislativi nazionali e regionalie fornire un ampio ragguagliosui temi di maggior interessegenerale.La costituzione del CRP, allaquale ha partecipato ilConsigliere Nazionale, RossellaDi Donna, è stata accolta congrande soddisfazione da partedi tutti i Presidenti, i soci e isostenitori delle varie Sezioni.

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I ragazzi del Centro in festa per la consegna della Consolle DJ

DALLE SEZIONI

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I ragazzi diversamente abili diventano Dj allaConsolle di radio BBSI

Una novità di grande rilevanzaha sottolineato la nascita delCRP con un progetto unico nelsuo genere: “Insuperabili allaconsolle DJ” promosso daRadio BBSI di Alessandria con iragazzi diversamente abili dellaSezione di Alessandria. Il 2marzo presso la sede di ViaGalimberti è stata inaugurataufficialmente la Consolle Dj, ilmixer, cd, casse un impiantomobile, che la Famiglia Pera hadonato con il Prefetto diAlessandria, dott. FrancescoPaolo Castaldo. Alla inaugura-zione era presente l’editore diBBSI, Bob Accardo e il DjStefano Venneri: entrato nelGuinness dei primati per aver

battuto con 183 ore il recorddella trasmissione radiofonicapiù lunga del Mondo, da lui stes-so detenuta con una diretta di123 ore. I ragazzi diversamenteabili della Sezione alessandrinahanno preso possesso dellaconsolle con una festa a ritmo diballi con gli animatori: il DjFabrizio e il vocalist Achille...tutti in pista si sono scatenati. Inovelli Dj potranno utilizzareimmediatamente la consollemobile diventando dei veri Dj.Tra le novità un programma checondurranno dagli studi di BBSIdue volte al mese interamentecurato da loro: scelta musicale,interviste, collegamenti....“Non siamo nuovi a questi pro-

getti – ha dichiarato BobAccardo l’editore di BBSI - mipiace ricordare “La Comunica-zione oltre le barriere...” semprerivolta alle persone svantaggiate:siamo dal 1976 un’emittente chepunta sul sociale”“Abbiamo avuto successo con inostri baby Dj – ha proseguito ilDj dei Guinness Stefano Venneri- Una redazione di bambini di 8anni, proseguita poi con i NonniDj 4 simpatici anziani di 80 anni,più volte ospiti di Barbara D’Ursosu“Pomeriggio 5”,che ogni mer-coledì conducono un program-ma dal titolo “Canta che ti passa”sulle frequenze di BBSI. Ora inostri microfoni avranno nuovi ecoinvolgenti Dj, i ragazzi dall’AIASche loro sì sono Dj speciali...”Giovanni Trisoglio, Presidentedell’AIAS Alessandria Onlus eSavino Di Donna, Segretariohanno così commentato “I nostriragazzi sono entusiasti. Un sognofinalmente si è realizzato graziealla Famiglia Pera, al signorPrefetto e a radio BBSI”L’ importante evento è stato ar-ricchito dalla presentazione delNuovo INNO dell’AIAS direttoda Giovanna Guastella e cantatoda un gruppo di assistiti delCentro di Riabilitazione diRagusa insieme al coro “MarieleVentre” di Ragusa.

La consegna ufficiale della Consolle Dj

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ALESSANDRIA

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Nel 1986 una signora biellese disabi-le, ma attivissima nella difesa deidiritti e nel miglioramento della vitadelle persone con disabilità, fonda laSezione AIAS per il Biellese. La sede è

una villetta con giardino in Gaglianico che vieneutilizzata il mercoledì pomeriggio quale momentodi incontro per le famiglie, di gioco per i figli, diimpegno e confronto per i volontari. Si organizza-no feste per accrescere l’amicizia, corsi con psico-logi, occasioni di accoglienza.La storica apertura del mercoledì gradualmentediventa un lungo pomeriggio ricco di impegni.Durante i mesi meno freddi i ragazzi disabili sonoaccolti al circolo ricreativo del paese i cui campida bocce sono terreno di allenamento, ma anchedi epiche sfide all’ultima bocciata, rese possibilidalla disponibilità dei pensionati avventori delcircolo che con instancabile pazienza seguono iragazzi.Nei mesi invernali si rimane in sede occupati invarie attività ludiche o più impegnative comeyoga o musicoterapica. Alle mamme il compito dipreparare la cena per tutti, mentre al terminedelle attività il compito di preparare il tavolo spet-ta a turno a tutti.Nell’ottobre del 2006 viene avviato il progetto“Cosa Fai il Sabato Pomeriggio?”: un gruppo diragazzi, seguiti da un educatore, coadiuvato davolontari, sono impegnati in attività che li aiutanoa costruire un percorso d’autonomia che stimoli,per quello che è possibile, la volontà dei ragazzi agestirsi nelle dinamiche della vita.Grazie all’impegno di tutto il direttivo el’appoggio di istituzioni locali nel 2009 il progetto,che nel frattempo ha realizzato un’esperienzamolto significativa, si arricchisce della collabora-zione della cooperativa sociale “Tantintenti”Onlus e della psicologa Stefania Borghesi. A sup-portare il progetto i contributi della Fondazionedella Cassa di Risparmio di Biella e il Circoloricreativo di Gaglianico. Ed ancora, oltre all’impe-gno dei volontari ed associati, della Pro Loco,degli Alpini e della Parrocchia di Gaglianico e ilComune di Candelo.Anche nel 2009 i ragazzi si sono ritrovati nella

sede AIAS di Gaglianico e hanno partecipato asvariate attività. Nel periodo invernale si sonosvolti laboratori utili a sviluppare abilità di usoquotidiano e, a partire dai mesi primaverili, sonostate organizzate alcune uscite quali l’inaugu-razione del parco giochi per disabili nel comunedi Candelo, le visite al lago di Viverone, alSantuario di Oropa...“L’affiatamento che ha caratterizzato il rapporto fra iragazzi e l’assiduità nella partecipazione - affermaGabriella Borghesi, presidente della Sezione - cidimostrano che questo progetto è un valido inter-vento per dare veramente un sostegno ai ragazzi ealle famiglie. Non di minore importanza è la matu-razione dei ragazzi e del loro coinvolgimento a livel-lo di inserimento, di amicizia e di coinvolgimentoemotivo”.“Nell’ambito del progetto - spiega ancora la presi-dente - sono state effettuate uscite con lo scopo dioffrire ai ragazzi opportunità di vivere nuove espe-rienze. Ad esempio, un’uscita di carattere istruttivoè stata la visita al museo Egizio di Torino accompa-gnati dal professor Luigi Trozzola che ha saputocoinvolgere con spiegazioni storiche tutti i ragazzi.Una parte non secondaria dell’attività “continua” èstato un laboratorio teatrale, a seguito del quale iragazzi hanno potuto esibirsi in un vero teatro.Un’altra iniziativa - conclude Gabriella Borghesi - èstata l’adozione di Rufus, un simpatico asino attual-mente ospite presso il “Rifugio degli asinelli” a SalaBiellese, salvato dalla macellazione in Svizzera.Un’esperienza che tutti auspicano di continuare nelnuovo anno”.L’Aias di Biella è un’Associazione attiva, dove siimpegnano molti disabili per una qualità di vitapiù attiva e a misura d’uomo. Una Associazioneaperta a tutti, perché il suo fine è l’amicizia el’accoglienza in tutte le sue forme.È inserita nella maggior parte degli organismiterritoriali che si occupano di disabilità. Soci dellaSezione la rappresentano nel tavolo di coordina-mento del Terzo settore per la disabilità, nellaCommissione Barriere e nella Commissione han-dicap della scuola. Partecipa alla giornata delvolontariato organizzata dal Centro ServiziVolontariato della provincia di Biella.

Cosa Fai il Sabato Pomeriggio?

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BIELLA

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I valori dell’amicizia e dell’integrazionenella magia del Natale

Nella sede dell’AIAS Savona onlus siè svolta la tradizionale festa diNatale. Ospiti della serata sono statigli alunni delle classi IV A e IV Bdella scuola elementare “Colombo”

di Savona. Grande successo, soprattutto tra i piùpiccoli, ha avuto lo spettacolo del Mago GabrieleGentile con “l’intervento disturbatore” di ElioBerti. Le magie di Gabriele Gentile, in arte MagoGentile, e le gags esilaranti dell’attore-registaElio Berti sono state il punto di forza della Festadi Natale. I due professionisti dell’intrattenimentosono stati protagonisti di uno spettacolo ricco digiochi e divertimento, ma che ha anche lo scopodi coinvolgere e integrare i bambini disabili delCentro savonese con quelli che frequentano lescuole elementari e medie della città. Il MagoGentile, ha cercato ancora una volta di insegnareai più piccoli l’importanza dei valori dell’amiciziae dell’integrazione attraverso la sua arte magica ei suoi trucchi. “È un appuntamento al quale parte-cipo con piacere tutti gli anni, per incontrare gliamici dell’AIAS.Nell’occasione le mie magie saran-no anche utili perché contribuiranno a far conosce-re ai bambini delle scuole savonesi le attività e fina-lità dell’associazione”, ha spiegato Gentile al ter-mine di alcune delle magie più divertenti con lequali è affermato protagonista del programma “Ilpalloncino blu” in onda tutti i giorni sul canale869 di Sky.L’attore-regista Elio Berti, leader dell’associazio-ne culturale savonese Timoteo Teatro di viaCrispi, curatore di testi per il palcoscenico, si èpresentato invece nelle vesti di un inedito perso-naggio, per così dire,“di disturbo”. Ne è risultatoun tandem effervescente a base di magia e diimprovvisazione teatrale nel quale l’amico Elio harecitato il ruolo del personaggio disturbatore,contrariato - per gioco s’intende - dal fatto che gliesperimenti di Mago Gentile riescono sempre alcontrario dei suoi. Ma alla fine una sorpresa chedavvero nessuno poteva mettere in conto: anche a

Elio, finalmente, è riuscito un gioco di magia!E’ di questi giorni la notizia che l’AssociazioneAIOLFI - la più importante associazione culturale diSavona - ha deciso di assegnare il Premio Aiolfi”,premio molto ambito, alla Sezione savonese.

Mago Gentile con Elio Berti

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SAVONA

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Egr. Presidente e Spett.le Consiglio AIAS Savona,con la presente s'informano le SS.LL. che l'Associazione“Renzo Aiolfi” no profit di Savona ha deciso di assegnare il“Premio Aiolfi 2010” a codesto Centro per ricordare il Sig.Claudio Bertolotto e la Vs. attività iniziata nel 1970. Moltomodestamente vi consegneremo una targa d'argento con unamotivazione. Sperando di farVi cosa gradita soprattutto nelricordare l'impegno profuso nel settore della disabilità in etàinfantile dai Vs. Operatori e per l'impegno delle Famigliecoordinate dal Sig. Bertolotto, che ho avuto la fortuna diconoscere e di collaborare con Lui, vi comunichiamo, infine, cheil 22 maggio 2010 alle ore 16 presso la Provincia di Savonapresenteremo il nuovo numero del nostro giornale “Pigmenti”dove ho tracciato una breve nota a Voi dedicata e, poi, viconsegneremo questo nostro piccolo ma sincero riconoscimento.Vi attendiamo numerosi con i vostri Ragazzi ed Operatori.Con l'occasione è gradito porgere i più cordiali saluti.

Il Presidente Associazione “Aiolfi”Dr.ssa Silvia Bottaro

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Tecarterapia e sperimentazioneUna nuova tecnica di riabilitazione neuromotoria che sfrutta l’energiaelettrica dall’interno dei tessuti, stimolandone gli strati profondi

Si chiama Tecarterapia (Trasferi-mento Energetico Capacitivo Re-sistivo) ed è una tecnica che stimolaenergia dall’interno dei tessuti biolo-gici, attivando i naturali processi

riparativi e antinfiammatori. Ad essa è stato rivol-to il corso di formazione organizzato nel nostroCentro per gli esperti della riabilitazione neuro-motoria. Il principio da cui deriva è la constata-zione che ogni patologia osteo-articolare e deitessuti molli rallenta e modifica i processi biologi-ci che stanno alla base della riparazione deldanno subito. L’idea di trasferire energia ai tessu-ti infortunati è comune a molte terapie, ma tuttesomministrano energia proveniente dall’esterno.La Tecarterapia richiama invece le cariche elettri-che dei tessuti, sfruttando il modello del conden-satore, cioè due conduttori (piastre) affacciati eseparati da un isolante. Collegando i due condut-tori a un generatore elettrico di differente poten-ziale, sui conduttori si accumuleranno caricheelettriche che si opporranno alla corrente fino aridurla a zero quando il sistema è carico. Nellatecarterapia un elettrodo è collegato a un genera-tore (con frequenza di 0,5 Mhz), mentre il secon-do conduttore è rappresentato dal tessuto biolo-gico. Nella zona sotto terapia si avrà un flusso dicariche con attivazione metabolica ed un effettotermico endogeno.Se l’elettrodo mobile non è elettricamente isola-to, la concentrazione di cariche avviene nei tessu-ti a più alta resistenza (osso e articolazioni) chefungono quindi da isolanti (contatti resistivi).Gli effetti della tecarterapia sono l’aumento del-l’attività metabolica e conseguente produzione diATP, molecola chiave del metabolismo cellulare(e quindi una velocizzazione della riparazione),l’aumento della circolazione ematica e del dre-naggio linfatico (a causa della vasodilatazione dacalore) e quindi una migliore ossigenazione deitessuti e il riassorbimento degli edemi. Il vantag-gio della tecarterapia rispetto ad altre terapie

energetiche deriva dal fatto che l’energia provie-ne dall’interno e può quindi interessare anchestrati profondi, non trattabili con trasferimentiesterni di energia per i danni alla cute chepotrebbero essere causati dalle energie emesse.I trattamenti a disposizione nella tecar sono due:Capacitivo e Resistivo. Il primo agisce in superfi-cie e produce un effetto di massaggio miorilas-sante. Il secondo agisce in profondità, raggiun-gendo l’osso e i tendini e serve per aumentare ilmetabolismo delle cellule. Questa terapia non hacontroindicazioni ed è in grado di trattare patolo-gie dolorose, infiammatorie, osteoarticolari emuscolari di qualsiasi distretto del corpo. Sullascorta delle caratteristiche della Tecarterapia, lostaff delle Fisioterapiste del Centro AIAS di BustoArsizio ha proposto di sperimentarla nei bambinispastici per verificare la possibilità di ottenereuna riduzione della componente visco-elastica.Con la Tecarterapia si produce un effetto miori-lassante che migliora l’estensibilità del muscolo.Il Comitato Scientifico del Centro A.I.A.S. di BustoArsizio ha approvato il progetto di sperimentazio-ne che è stato sottoposto al ResponsabileScientifico per l’Italia dall’azienda produttricedella Tecar, la Unibell International. Al terminedella sperimentazione sui dieci bambini selezio-nati dal comitato scientifico verrà steso un proto-collo da utilizzare in futuro.

Un fisioterapista della riabilitazione al lavoro col tecar nel centro di Busto Arsizio

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DALLE SEZIONIN°1 GENNAIO - APRILE 2010

BUSTO ARSIZIO

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Folgorazioni, esplosioni di colore efantasia

Grande successoper la mostra col-lettiva di pittura deigiovani della localesezione AIAS, alle-

stita lo scorso novembre.La bellezza dell’arte comeriscatto psicologico e fisicodella disabilità. Questo il sensodi un progetto al quale hannopartecipato con successo alcunigiovani della locale Sezione.Dopo anni di impegnate e labo-riose esercitazioni nell’artedella pittura e dopo il favorevo-le consenso della stampa localee del pubblico, quest’anno iragazzi dell’AIAS, Sezione diLegnano, hanno esposto i risul-tati del loro talento nella mostrache è stata ospitata nei localidella Famiglia Legnanese. Unevento organizzato nella bellacornice della “Sala delle vetra-te” gli scorsi 14 e15 novembre2009 e che ha riscosso un note-vole successo. A cimentarsi conl’arte pittorica sono stati soprat-tutto giovani, che hanno dimo-strato di possedere tutti gli stru-menti, l’esperienza e il talento,qualità sempre necessarie perriscuotere un autentico succes-so. Ecco i loro nomi: ElenaBettinelli, Eleonora Zamara, En-rica Tornadù, Federico Vignati,Gabriele Catalfo, GabriellaConte, Manuela Filippozzi, Ste-fano Meraviglia.I visitatori dell’esposizionehanno avuto modo di osservarequanta bellezza e quanta genia-

lità i pittori in erba sono staticapaci di esprimere. Attraversola sapiente modulazione deicolori e la varietà delle forme,ancora una volta sono riusciti adare concretezza ad una “realtàideale”. Realtà che è sempre ecomunque l’espressione di unsogno, il desiderio vivente dichi, pur costretto a combattereogni giorno con i propri limitipsico-fisici, riesce di volta involta a trionfare su se stesso e aesprimere segnali vitali di spe-ranza e di bellezza.Tutto ciò ci èstato testimoniato non solo ver-balmente, ma anche nellenumerose comunicazioni scritteche sono arrivate all’indirizzodella Sezione di Legnano.“Da parte nostra - ha dichiarato

il Presidente della Sezione,Giuseppe Conte - siamo felicidel contributo che i ragazziimprovvisati artisti danno almiglioramento di se stessi edegli altri. E siamo onorati delprestigioso riconoscimento chegiunge alla nostra Associazione.Ci sentiamo quindi di tributareonore al merito e anche gratitu-dine nei confronti delle due edu-catrici, Rosa Munizza e AntonellaLattuada, che, con competenza econvinzione, li hanno accompa-gnati in questa ricerca di bellez-za e di virtù. Speriamo che sicontinui in futuro perché l’arte èlibertà, prima mentale e poi fisi-ca e le sue forme possono con-correre al riscatto psicologico efisico della disabilità”.

Giovani pittori partecipanti alla collettiva

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LEGNANO

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Concorso Letterario“Premio Pontiggia 2009”

Venerdì 11 dicembre 2009 si è svoltala premiazione del concorso letterarioPremio Pontiggia 2009 giunto allaterza edizione. Nato con un duplicescopo: celebrare la memoria dello

scrittore scomparso nel giugno del 2003, promuo-vendo l’abbattimento delle barriere culturalifacendo emergere la creatività delle persone disa-bili per una società basata sulla tolleranza ed ilrispetto delle reciproche differenze e, in secondoluogo,utilizzare la scrittura come strumento di inte-grazione, emancipazione e autoaffermazione, permanifestare la propria personalità al di là di ognibarriera e oltre la disabilità.

La giuria, formata da: Claudio Imprudente, gior-nalista e Presidente del Centro DocumentazioneHandicap; Costanza Savini, scrittrice e organizza-trice di laboratori di lettura e scrittura creativa;Delia Nardi - componente de “La Società diLettura” e amante della lettura; GianfrancoVicinelli, scrittore umorista; Roberta Ballotta,Assessore alla Cultura del Comune di San Lazzarodi Savena e divoratrice di libri; Rosalba Casetti,poetessa e organizzatrice di corsi di poesia e infi-ne Arianna Buson, responsabile della Biblioteca

Natalia Ginzburg - ha selezionato e decretato ivincitori:• Mirco Facchinetti di Albino (BG) I premio (500,00€) con la poesia “Una vita normale o... quasi”

• Giorgio Bonfanti di Ponteranica (BG) I premio(500,00 €) con lo scritto “La vita come dono”

Nella sezione poesia:• Filippo Demadai Baggio di Castelfranco Veneto(Tv) con “Sogno”

• Gianluca Buono di Bologna(BO) con “Camiciarossa, capelli lunghi”

• Francesco Mura di Feltre(BL) con “Non voglioaltre vite”

• Stefano Bertolini di Talamona (SO) con “Oh miavita” a pari merito con Mauro Bulgaro di Bologna(BO) con “Irrinunciabile”.

Sezione narrativa:• Marco Mignardi di Bologna(BO) con “Storia diuna nascita comica e bizzarra”

• Graziella Roggiolani di Arezzo(AR) con“Possiamo immaginare tante vite, ma non rinun-ciare alla nostra”

• Chiara Maggioni di Milano(Mi) con “Io come glialtri”

• Giacomo De Nuccio di Gallarate(VA) con“La fuga”

Da sinistra: la coordinatrice della giuria Rosalba Casetti, socia AIAS; Enrica PietraLenzi; Giuseppe Mioni e il professor Giorgio Celli

Una panoramica della sala conferenze del Barracano

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DALLE SEZIONIN°1 GENNAIO - APRILE 2010

BOLOGNA

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Hanno partecipato al Premio Pontiggia: 52 autori,provenienti da tutta le regioni: 1 da Aosta, 6 dalPiemonte (2 da TO, 2 da VC e 1 da AL ), 6 dallaLombardia (2 MI, 2 BG, 1 SO e 1 VA), 14 dal Veneto(11 TV, 2 VI e 1 BL), 17 dall’Emilia Romagna (14 BO,1 FE, 1 RE, 1 PC), 1 dalla Toscana (AR), 1 dalleMarche (AN), 2 dalla Sardegna (CA), 1dall’Abruzzo (AQ), 1 dalla Basilicata (MT), 1 dallaPuglia (LE) e infine 1 dalla Sicilia (CT). La premia-zione si è svolta a Bologna presso la SalaConferenze del Baraccano. Hanno consegnato ipremi la Presidente del Quartiere Savena,VirginiaGieri, il Presidente del Quartiere Santo Stefano,Giuseppe Maria Mioni e il prof. Giorgio Celli.Hanno collaborato per la buona riuscita del pro-getto: la Biblioteca “N. Ginzburg”, del QuartiereSavena, di Bologna, la Fondazione Dopo di NoiBologna onlus, l’Associazione CentroDocumentazione Handicap e il gruppo di letturaLegg’Io. IL concorso prende lo spunto dal libro“Nati due volte” (vincitore del premio Campiello

nel 2001) in cui Pontiggia racconta le difficoltàincontrate con il figlio disabile, senza mai scaderenel patetico e nel sentimentale ma il tutto descrittocon sorridente lucidità: il segno con cui l’autoreguarda l’universo della disabilità. Secondo lo scrit-tore la persona disabile, come suggerisce il titolo,nasce due volte: la prima è quella naturale, laseconda è quella affidata all’amore e alla intelli-genza degli altri. Ma anche il padre rinasce, nel-l’accettazione di quella sfida che prima o poi la vitapone a tutti: il confronto e la consapevolezza deipropri limiti. Con questa iniziativa l’AIAS Bolognaintende avvicinare la cittadinanza alla conoscenzadella disabilità, attraverso la promozione dell’im-magine della persona disabile e la sua positivarappresentazione. In particolar modo vuole favori-re nei giovani l’educazione all’accoglienza nellacomunità civile delle persone disabili e la consa-pevolezza dell’eterogeneità delle esperienze checontraddistinguono il mondo della disabilità: lacultura come strumento di inclusione.

Il vincitore del primo premio Giorgio Bonfanti, ritira il premio consegnato dal professor Giorgio Celli

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BOLOGNA

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In occasione dellefeste natalizie levigilatrici della saladi rotazione, Gio-vanna Bardi, Mar-

gherita Cinefra, Rosalba DiGrazia, Silvana Nota, Maria StellaVerrastro, il responsabile dellaboratorio di pittura LuigiSinisgalli con il coordinamentodell’assistente sociale Antoniet-ta Summa, hanno realizzatoun’attività di drammatizzazione:una modalità espressiva globa-le, alla quale concorrono diversilinguaggi.Anche quest’anno le operatricidel Centro, hanno sposato la col-laborazione dei ragazzi delLiceo Pedagogico di Potenza alfine di favorire il processod’integrazione. Esperienza chesi è rivelata altamente positiva,poiché ha visto i ragazzi delliceo coinvolti in un’esperienzaformativa e di orientamento sco-lastico e dall’altra gli ospiti delcentro AIAS confrontarsi attra-verso varie forme di comunica-zione, avendo, così la possibilitàdi poter esprimere al meglio leloro potenzialità. Il testo sceltoper la drammatizzazione è statoil racconto di Giovanni Rodari“Una viola al polo nord”, ria-dattato e messo in scena dallevigilatrici dell’Aias Potenza.La storia, raccontata dalla nonnaai suoi nipoti, parla di una fami-

glia di orsi bianchi che viveva alpolo nord. Una mattina l’orsobianco fiutò nell’aria un odoreinsolito e lo fece notare a tutti glianimali. Era una piccola violettamammola che tremava di freddoma continuava coraggiosamentea profumare l’aria fino a quandoper tutto il Polo Nord corse unpauroso scricchiolio: i ghiaccieterni tremarono e si spaccaro-no in più punti. La violettamandò un profumo più intensocome se avesse deciso di scio-gliere in una sola voltal’immenso deserto ghiacciatoper trasformarlo in un mareazzurro e caldo o in un prato divelluto verde. Lo sforzo la esaurì.

All’alba la videro appassire, pie-garsi sul suo stelo perdere ilcolore e la vita. Quella violettaaveva avuto il coraggio di nasce-re per poi morire per rendere ilmondo un posto più bello, pro-prio come il Bambin Gesù...Alla rappresentazione tutti insie-me hanno lavorato affinché ognimomento di convivenza risultas-se entusiasmante e piacevole. Eciascun ragazzo, tirando fuori leproprie potenzialità, strumentodi speranza, fede e amore.Il programma delle attivitàmesse in atto in occasione delNatale ha compreso, oltre allarappresentazione teatrale, an-che la celebrazione della Messa

I ragazzi mentre preparano il Presepio per la partecipazione al “Miglior Presepe 2009”

Attività artistiche e culturaliper celebrare il Natale e festeggiareil Carnevale

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DALLE SEZIONI

POTENZA

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Il carro allegorico “Artisti di strada”

di Natale officiata da Don Mim-mo Florio ed infine... un succu-lento rinfresco a cui è seguito iltradizionale scambio di auguri.I ragazzi dell’AIAS hanno parte-cipato anche alla Terza edizionedella Mostra Concorso Na-zionale, “In Viaggio Tra iPresepi” allestita lungo il per-corso delle Scale Mobili, di pre-sepi artistici realizzati da singoli,gruppi,associazioni, scuole,pro-fessionisti, quale una tra le 33partecipanti della Categoriescuole/associazioni/gruppi conil presepe “Le stelle nasco-ste”. Il concorso, rivolto a tuttigli appassionati a livello nazio-nale che esprimono nelle loroopere le linee guida delle pro-prie tradizioni legate ad unospecifico territorio, vuole mette-re in evidenza i valori universaliche distinguono ogni essereumano, al di là di ogni cultura e

confessione religiosa, ricordan-do il simbolo tipico della tradi-zione cristiana e la Natività. Letecniche ed i materiali utilizzabi-li per la realizzazione sono adiscrezione dei vari artisti perdar modo di esprimere libera-mente la propria creatività e sti-molare un nuovo modo di rap-presentare la Sacra Nascita, inun continuum tra tradizione emodernità. Nel corso della mat-tinata di domenica 10 gennaioalla presenza della giuria tecni-ca, gli organizzatori hanno pro-ceduto all’apertura dell’urna eal conteggio di tutti i voti. Quindiserata conclusiva al TeatroStabile con un Recital di musicae poesia a contendersi non soloil premio assegnato dalla giuriapopolare (con 1 euro era possi-bile esprimere le preferenze e,al tempo stesso, contribuire allacostruzione di un pozzo in

Africa, grazie ad Amref), maanche i tre premi assegnati - nelcorso del pomeriggio - dallagiuria tecnica, presieduta daDon Vito Tedesca.I ragazzi dell’AIAS hanno parte-cipato anche al Carnevale 2010insieme agli operatori con larealizzazione di un carro allego-rico il cui tema era : “Artisti diStrada”. Per ogni ospite delcentro AIAS di Potenza sono statirealizzati costumi e trucchi perti-nenti al tema. Per la realizzazio-ne delle scenografie sono staticoinvolti i ragazzi dell’IstitutoStatale D’arte di Potenza. L’interaorganizzazione si è conclusadomenica 14 febbraio 2010 conuna sfilata tra le vie del CentroStorico aggregandosi ad altreAssociazioni che vi partecipava-no. Infine in piazza Pagano si èconclusa la serata con giochi,canti e balli.

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POTENZA

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CETRARO

“Piazza Cometa”: una serataspeciale all’insegna della preghiera,della solidarietà e del divertimento

Si è svolta regolar-mente, nonostantela pioggia e ilfreddo, sabato 19 di-cembre 2009 alle

ore 18.00, nel suggestivo scena-rio di piazza Amellino, collocatanel cuore del centro storico diBelvedere Marittimo, la manife-stazione di chiusura dell’annosociale organizzata dall’AIASSezione di Cetraro – ONLUS incollaborazione con l’Amministra-zione Comunale di BelvedereMarittimo.“Piazza Cometa”, è il titolo dellamanifestazione: una serata spe-ciale all’insegna della preghie-ra, della solidarietà e del diver-timento, per sensibilizzare glianimi di tutti i cittadini su pro-blematiche molto spesso“dimenticate” e per festeggiarela conclusione di un anno riccodi importanti traguardi ed ini-ziative per l’Associazione, traqueste il compimento del primoanno di attività per la neonataCasa Famiglia “Il Belvedere”,ultima tra le strutture di acco-glienza dell’AIAS ubicata pro-prio nella piazza che ha vissutoattimi magici e di grande emo-zione in una serata tutta all’inse-gna della solidarietà.Molto intima e commovente labreve, ma intensa, cerimoniareligiosa celebrata da DonGiovanni Alessi dinanzi al bel-lissimo presepe realizzato dagli

ospiti della Casa-famiglia ilBelvedere e dai minori dellacomunità socio-educativa “Loscoiattolo” di Sangineto. Il par-roco, nell’omelia, ha elogiatocon grande fervore l’importanteopera realizzata dall’AIAS afavore delle persone disabili edha invitato tutti i cittadini belve-deresi alla collaborazione, allasolidarietà ed alla fratellanza.Prima della benedizione finaleun piccolo ospite della comuni-tà “Lo scoiattolo” ha portato lastatua di Gesù Bambino che èstata collocata nella piccolagrotta. Una iniziativa resa magi-ca anche grazie alle note dellezampogne che hanno accompa-gnato tutta la serata, resa fattibi-le anche grazie ai familiari degliutenti del Centro di riabilitazio-ne che, come ogni anno, si sonoadoperati per realizzare il buffete a tutti gli operatori e collabo-ratori dell’AIAS per tuttol’impegno profuso nell’organiz-zazione delle manifestazioni.“L’anno che sta per chiudersi –ha sottolineato Maurizio Arci,Direttore dell’AIAS Sezione diCetraro – è stato impegnativoma,al contempo,altamente grati-ficante per l’Associazione inquanto ha consentito il consoli-damento dell’impegno profusoin favore della tutela e della dife-sa dei diritti della disabilità.Molte sono state le attività educa-tive, formative e culturali portate

avanti nel corso del 2009 e comeper i precedenti, anche il 2009può essere considerato un annoricco di impegni e proposte ma,soprattutto,di presenze fattive sulterritorio”. Oltre il compimentodel primo anno di attività per laCasa Famiglia “Il Belvedere”,vanno ricordate, tra le molte, unmomento di grande spiritualitàche ha visto i minori slavi ospitidel Centro Socio-Educativo “LoScoiattolo” di Sangineto riceverei sacramenti del Battesimo, dellaEucarestia e della Cresima e,quale momento di alto valoreistituzionale, l’udienza a Monte-citorio con il Presidente dellaCamera, che ha ricevuto i ragazzide “Lo Scoiattolo” per laconsegna di una importante ono-

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CETRARO

rificenza al Direttivo dell’Asso-ciazione, nonché convenzionecon l’Università degli StudiMagna Graecia di Catanzaro -Facoltà di Medicina e Chirurgia -Scuola di Specializzazione inOtorinolaringoiatria e Foniatria,che ha reso l’Associazione polodistaccato per le attività di tiroci-nio teorico pratico per medicispecializzandi e logopedisti.Senza dimenticare la collabora-zione alla realizzazione delCampionato Regionale di saltoad ostacoli ed attacchi, tenutosipresso il Circolo Ippico “LaBruca” di Scalea (CS) il 5, 6 e 7giugno 2009 e la collaborazionealla realizzazione del XXXVIIConcorso Nazionale di Salto adOstacoli Città di Scalea - 1°Trofeo “Riviera dei Cedri ”, tenu-tosi presso il Circolo Ippico “LaBruca” di Scalea (CS) il 4, 5 e 6settembre 2009, che ha visto lapartecipazione dei ragazzi ospitide “Lo Scoiattolo”. La pioggia e ilfreddo hanno impedito a molte

persone di partecipare alla sera-ta - ha dichiarato il Direttoredell’AIAS - ma, siamo comunquesoddisfatti perché la manifesta-zione è riuscita sicuramente asensibilizzare gli animi di tutti icittadini su problematiche moltospesso “dimenticate”.Alla manifestazione erano pre-senti, il Sindaco di BelvedereMarittimo, Enrico Granata, ilVice-Sindaco, Mario D’Aprile,l’assessore delegato al centrostorico, Oreste Sarpa el’assessore ai lavori pubblici,Giuseppe Filicetti. Presenteanche RAI 3 che ha realizzatoalcune riprese sia durante losvolgimento della manifestazio-ne, sia all’interno della casa-famiglia “Il Belvedere”. Moltogradita la presenza dell’onore-vole Gianpaolo Chiappetta, sto-ricamente “amico” dell’AIASSezione di Cetraro, da sempresensibile alle problematichedella disabilità e del disagio.Presente anche un cittadino

“autorevole” della città diBelvedere, l’onorevole Mistorni,che ha voluto dare il suo contri-buto alla manifestazione. Tra leautorità, presente anche il sin-daco di Fuscaldo, DavideGravina, che ha encomiatol’associazione ormai diventata ilpunto di riferimento per gli entilocali. Le note delle zampognedi San Lucido hanno accompa-gnato tutta la serata, in unamagica atmosfera natalizia.Ricco buffet a base di pasta efagioli, crespelle morbide efumanti, caldarroste e dolci divario genere. E poi, caramelle ecioccolatini da Babbo Nataleper tutti i bambini presenti. Laserata si è conclusa con il folclo-re e la musica dei “Cantaturi iSanginitu”.Per finire, anche un dono daBabbo Natale per i bambini pre-senti, che li ha raggiunti a caval-lo in piazza Amellino per ribadi-re il connubio della disabilitàcon le pratiche equestri.

Natale in Piazza Amelio

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CATANIA

Il presidente nazio-nale dell’AIAS e delConsorzio Sicilianodi Riabilitazione,ing. Francesco Lo

Trovato, è stato nominato nelgruppo dei quaranta esperti chefanno parte della Consulta dellasanità della Regione Sicilia. Unimportante ruolo di consulenzasu questioni di rilevanza regio-nale in relazione alla qualità deiservizi sanitari e socio-sanitarierogati. Con decreto dell’Asses-sorato alla Sanità della RegioneSicilia firmato il 14 dicembre2009 e pubblicato sulla Gazzettaufficiale della Regione il 24dicembre, è stata costituita laConsulta regionale della sanità.Il decreto applica l’articolo 17della legge regionale n. 5 del 14aprile dello scorso anno conte-nente le norme per il riordinodel servizio sanitario regionale.All’articolo 17, la legge regiona-le prevede l’istituzione dellaConsulta della sanità: un organi-smo nominato dall’assessoreregionale competente. Obiet-tivo della Consulta è svolgere“funzioni di consulenza surichiesta dell’assessore regio-nale, in ordine a questioni dirilevanza regionale e di interes-se diffuso per la collettività, inrelazione alla qualità e all’ero-gazione dei servizi sanitari esocio/sanitari”. Il 14 dicembrescorso l’assessore regionaleMassimo Russo ha nominato i 40componenti della Consulta e, tra

questi, l’ing. Francesco LoTrovato, designato dal Comitatoregionale della Sicilia per lesezioni AIAS. La Consulta è com-posta da rappresentanti di asso-ciazioni portatrici di interessidiffusi, di associazioni di volon-tariato, di tutela dei diritti delmalato nonché da rappresen-tanti dei collegi e degli ordiniprofessionali, delle associazionidel settore socio-sanitario, delleorganizzazioni sindacali e delleassociazioni di categoria del

settore sanitario maggiormenterappresentative. Il 19 gennaio,nella sala riunioni dell’Asses-sorato regionale alla Sanità, si èsvolta la seduta d’insediamentodella Consulta regionale, di cuifanno parte -come detto -esponenti del mondo sindacale,associazioni di categoria, espo-nenti degli ordini professionalidei medici, dei farmacisti, deiveterinari e degli assistentisociali, da enti di volontariato eassociazioni per disabili.

Regione, Il Presidente Lo Trovatonella Consulta Regionale della sanità

Il Presidente nazionale AIAS e del CSR, Francesco Lo Trovato

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CATANIA

L’arcivescovo di Catania, mons.Salvatore Gristina, ha firmato ildecreto che concede al ConsorzioSiciliano di Riabilitazione/AIAS dipoter celebrare le funzioni religiose

nella Cappella realizzata all’interno del nuovoCentro di riabilitazione di Viagrande, inauguratail primo novembre scorso.La decisione è stata comunicata al Presidente delCSR, ing. Francesco Lo Trovato, con una nota uffi-ciale firmata il 3 dicembre scorso dall’arcivesco-vo di Catania, che ha anche accolto la proposta

del Presidente Lo Trovato di dedicare la Cappellaalla Madonna del Divino Soccorso. L’arcivescovoha concesso, quindi, la licenza di celebrare laSanta Messa nella cappella del CSR di Viagrande,realizzata con molta cura e in conformità allenorme liturgiche.All’interno della cappella, è stata posta una statuadella Madonna e, sotto l’altare, è posta la primapietra che ricorda la data in cui, nel 2004, iniziò lanuova avventura del CSR con la costruzione delgrande Centro di riabilitazione appena inaugura-to a Viagrande.

Viagrande, la Cappella dedicata allaMadonna del Divino Soccorso

Un’immagine della cappella realizzata all’interno del nuovo Centro di riabilitazione di Viagrande

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CARNEVALE 2010

È stato un Carnevale scoppiettante ericco di divertimenti per gli assistitidi tutti i Centri di riabilitazione delCSR/AIAS. Quest’anno sono statedecine le feste organizzate dagli

operatori di tutte le strutture riabilitative: tantissi-me manifestazioni, tra giochi, canti, maschere atema e eventi legati alle tradizioni locali. Dalla

provincia di Trapani a Enna, da Catania a Ragusa,da Barrafranca a Nicosia, ecco quello che è statorealizzato per il Carnevale 2010, voluto comesempre dal presidente del Consorzio Siciliano diRiabilitazione, Francesco Lo Trovato, per unire ildivertimento alle attività di integrazione di tutte lepersone disabili.

Carnevale 2010 al CSR-AIAS:Feste in maschera e divertimenti intutta la Sicilia

UNA piccola Tribù di Indiani haallietato le feste di Carnevaleche si sono svolte al CSR diAlcamo. Lunedì 15 febbraio pertutta la mattinata si è festeggiatoil Carnevale in maschera: unappuntamento al quale hannopartecipato gli assistiti delCentro di riabilitazione, i fami-liari e gli operatori. Tema dellafesta di quest’anno è stato pro-prio la “Tribù degli indiani”.Gli assistiti infatti si sono trave-stiti da piccoli indiani, con gliabiti realizzati nel laboratorioartistico del CSR dagli stessiragazzi disabili con l’ausiliodegli operatori. Un modo, quin-di, per unire il divertimento perla festa di Carnevale alle attivitàartistiche che hanno una importante valenza riabilitativa. Il giorno successivo, martedì 16, gli assisti-ti di Alcamo hanno partecipato con i loro costumi alla grande festa di Carnevale organizzata aMarsala, alla quale hanno preso parte i ragazzi di tutti i Centri di riabilitazione del Csr della provin-cia di Trapani.

Alcamo | Sicilia | Carnevale 2010

Un momento della festa in maschera ad Alcamo

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Caltanissetta | Sicilia | Carnevale 2010

SABATO 13 febbraio, nei locali del CSR/AIAS di Caltanissetta, appuntamento con la tradizionaleFesta di Carnevale dei disabili. Gli assistiti del centro di riabilitazione hanno partecipato, assieme ailoro familiari e agli operatori, alla tradizionale festa in maschera, con canti, balli e un buffet finale ealla grande festa di Carnevale organizzata dal CSR di Barrafranca lunedì 15.

GRANDE successo, la mattina di lunedì 15 febbraio, nella sededel Consorzio Siciliano di Riabilitazione di Barrafranca per lamanifestazione del “Carnevale centro/siculo” organizzato dalComune di Barrafranca. Si è trattato della terza edizione della tra-dizionale “Recita dei dodici mesi” svoltasi nella sede delCentro di riabilitazione, che quest’anno è stata inserita ufficial-mente nei festeggiamenti del Carnevale Barrese. La manifesta-zione – anche questa una novità assoluta – ha visto per la primavolta una perfetta integrazione dei giovani assistiti dal CSR: alcu-ni di loro, infatti, hanno svolto il ruolo di cavalieri nella tradiziona-le “Recita dei dodici mesi”esibendosi con grande bravura edando vita alla spettacolare manifestazione recitando filastroc-che e rompendo, subito dopo, le “pignatunedda” per la gioia deitantissimi bambini presenti. Centinaia le persone che hanno par-tecipato alla giornata di Carnevale. Tra queste, il procuratore delCSR Calogero Vetriolo, il sindaco Angelo Ferrigno e l’assessoreprovinciale ai servizi socio-assistenziali Barbara Furia. Dopo larecita, il CSR ha offerto ai partecipanti un buffet.

Barrafranca | Sicilia | Carnevale 2010

La tradizionale “rottura delle Pignatunedda diCarnevale”

I ragazzi del CSR festeggiano il carnevale vestiti da cavalieri. Al centro il procuratore del CSR, Calogero Vetriolo

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DOPPIO appuntamento nei nuovi locali del CSR di Viagrande,dove il Carnevale dei disabili è andato in scena in due giornate,coordinato dalla responsabile delle attività di integrazione socia-le, AnnaTalbot. Nel pomeriggio di giovedì 11 febbraio si è svol-ta la festa di Carnevale per gli assistiti del settore residenziale,che hanno festeggiato assieme ai loro familiari con mascherine eabiti carnevaleschi personalizzati, realizzati nei laboratori d’artedel CSR. Martedì 16 febbraio invece, è stata la volta di un centina-io di assistiti che hanno partecipato alla festa di Carnevale orga-nizzata per i ragazzi del seminternato. La festa, rigorosamente inmaschera, ha visto anche la presenza degli operatori del Centrodi riabilitazione, che per l’occasione hanno indossato vestiti alle-gri e variopinti.

Catania | Sicilia | Carnevale 2010

SABATO 13 febbraio, grande appuntamento con la festa di Carnevale dei disabili assistiti dal Csr diEnna. I ragazzi del settore ambulatoriale e di quello semiresidenziale che giornalmente frequenta-no il Centro per le attività di riabilitazione si sono divertiti come non mai, indossando le mascheredi cartapesta realizzate assieme agli operatori nei laboratori artistici presenti nella struttura, coordi-nati dalla responsabile del Centro diurno Sabrina Adamo. Lunedì 15 si sono recati a Barrafranca, inoccasione della tradizionale manifestazione delle “Pignatunedda di Carnevale” alla quale hannopartecipato diversi Centri di riabilitazione del Csr.

Enna | Sicilia | Carnevale 2010

Operatori e disabili festeggiano il Carnevale nel nuovo Centro di riabilitazione di Viagrande

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FESTA grande, coloratissima,divertente e chiassosa. Questoanno, per la prima volta, i cin-que Centri di riabilitazione delCSR della provincia di Trapanihanno deciso di festeggiaretutti assieme il Carnevale. Edove, se non nei nuovissimilocali del Centro di riabilitazio-ne di Marsala, in Contrada SanSilvestro, inaugurato a lugliodello scorso anno? Martedì 16febbraio, infatti, per l’oc-casione la grande sala conve-gni del nuovo CSR è stata tra-sformata e addobbata per lagrande festa di Carnevale.Oltre 150 i partecipanti alla

Marsala | Sicilia | Carnevale 2010

SABATO 13 febbraio nell’Auditorium del Comune di Militello si è svolta la festa di Carnevale deidisabili assistiti dal Consorzio Siciliano di Riabilitazione. Oltre cento piccoli e grandi gli assistiti delservizio ambulatoriale del CSR di Militello che hanno trascorso una giornata assieme, intitolata“Giochi e zucchero filato”. Ad animare la festa in maschera, il gruppo di animazione “Disney park”con lo zucchero filato e tanti giochi diversi e allegri. Alla festa hanno partecipato anche l’assessorecomunale Giuseppe Ragusa, il procuratore del CSR Santo Partenope e il direttore sanitario MariaRosa Panetta.

Militello Val di Catania | Sicilia | Carnevale 2010

festa iniziata alle 9.30 e proseguita per l’interamattinata. È stata un’esperienza divertente pertutti i disabili assistiti nei cinque Centri di riabi-litazione del CSR della provincia di Trapani:disabili e operatori sono arrivati a Marsala daAlcamo, Mazara del Vallo, Paceco e Salemi perfesteggiare il Carnevale tutti insieme.Impossibile stabilire quali fossero le mascherepiù belle. C’era l’imbarazzo della scelta tra lesimpatiche matite colorate - travestimento scel-to dagli assistiti del Centro di Marsala - e deci-ne di altri costumi. Di certo, è stata un’occasionedi socializzazione, come ha sottolineato laresponsabile dei cinque Centri di riabilitazioneMilena Bonono. Sono stati esposti i lavori arti-gianali realizzati dai disabili nei laboratorid’arte dei vari Centri e ci si è divertiti tra anima-zione, giochi, balli e un buffet finale.

Operatori e i govani assistiti festeggiano il carnevale nel nuovo Centro di riabilitazione di Marsala

Operatori e i govani assistiti festeggiano il carnevale nel nuovo Centro diriabilitazione di Marsala

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IL 16 febbraio, festa di Carnevale in maschera anche nel Centro di riabilitazione di Nicosia, in via SanGaetano all’interno di Palazzo Speciale. Dalle 10 alle 12 i bambini assistiti nell’ambulatorio del CSRhanno festeggiato tutti assieme, tra canti, balli e giochi. Un momento semplice ma allegro, per tra-scorrere in compagnia una festa sempre divertente.

Nicosia | Sicilia | Carnevale 2010

GLI assistiti del CSR di Piazza Armerina hanno partecipato, lunedì 15 febbraio, alla manifestazionedel Carnevale di Barrafranca. Il giorno successivo alla grande festa per il Carnevale di Acireale: ilpiù famoso Carnevale della Sicilia. Gli assistiti del Centro di riabilitazione e del Centro diurno que-st’anno hanno avuto la possibilità di ammirare le splendide sfilate di Acireale, i carri allegorici atema, diventando protagonisti della manifestazione.

Piazza Armerina | Sicilia | Carnevale 2010

LA festa di Carnevale dei Centri CSR di Comiso,Ragusa, Modica e Pozzallo si è svolta venerdì 12febbraio presso il Giardino della Contea a duepassi da Modica e da Pozzallo. Numerosa la parte-cipazione dei ragazzi del Centro Diurno diRagusa e di Pozzallo nonché dei ragazzi degliambulatori di Comiso e Ragusa e anche degliassistiti del settore domiciliare di Modica, i lorofamiliari e gli operatori. Così tanta gente, che allafine è stata raggiunta quota 300 invitati. Tante lepersone in carrozzina che sono state accolte nellocale privo di barriere architettoniche e nono-stante la pioggia e la grandine la serata ha regi-strato un buon successo. I ragazzi dei vari Centridi riabilitazione hanno indossato maschere “atema”. I Ragazzi del CSR di Pozzallo si sonomascherati ispirandosi ad un gruppo di tirolesi,mentre i ragazzi di Ragusa hanno impersonato iFlintstone. “È stata un’occasione per fare nuove

Ragusa | Sicilia | Carnevale 2010

DOPPIA festa di Carnevale, infine, per gli assistiti del Csr di Salemi. Sabato 13 febbraio a partiredalle 9 si è svolta una grande festa in maschera per i bambini dell’ambulatorio e per gli assistiti delseminternato mentre lunedì 15 la manifestazione ha visto coinvolti tutti gli assistiti del servizio semi-residenziale. Due feste a tema, che quest’anno sono state dedicate ai “Paesi del mondo”, conmaschere belle e variopinte.

Salemi | Sicilia | Carnevale 2010

conoscenze, per incontrare gli amici degli altriCentri di riabilitazione - ha sottolineato il diret-tore sanitario dei Centri del RagusanoGiovanna Di Falco - un momento di divertimen-to e di socializzazione”

I ragazzi del CSR di Pozzallo

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AUGUSTA

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Trasformare deicoriandoli in torto-re, leggere nel pen-siero, far levitare lepersone. Giochi di

magia, illusionismo, prestidigita-zione che richiedono anni diesperienza, prove, studi oltre chedelle capacità manuali non indif-ferenti. Può una persona disabileriuscire a trasformarsi in un abileillusionista? E può farlo dopopochi mesi di insegnamento?Chi ha visto lo spettacolo andatoin scena ad Augusta lo scorso 21dicembre non ha alcun dubbio,perché si è reso conto di come lepersone con disabilità possanodiventare illusionisti eccezionali.È quanto emerso chiaramente altermine del progetto che hacoinvolto sei assistiti dell’ AIAS,che giornalmente frequentano ilCentro di riabilitazione: SalvoSpinali,Domenico Ippolito,DarioCaramagno, Sebastiano Lic-ciardello, Daniele Malfitano eStefano Tripi che hanno parteci-pato ad un progetto innovativoche ha sorpreso tutti per i risulta-ti ottenuti, intitolato “Da diversa-mente abili a magicamenteabili”.“Il progetto è stato avviato a metàottobre – spiega GiuseppeCorbino, Presidente del RotaryFoundation di Augusta – In unaprima fase sono stati scelti i seidisabili che poi hanno partecipa-to al progetto, conclusosi con ungrande spettacolo finale il 21dicembre alla Città della notte”.

“Da diversamente abili a magi-camente abili” è stato realizzatodal Rotary di Augusta in colla-borazione con la Sezione AIAS diAugusta e l’associazione spor-tiva per disabili “Nuova Augu-sta” per raggiungere due obiet-tivi principali: l’inserimento deidisabili in un contesto ludico-ricreativo ma con finalità riabili-tative, e una raccolta di fondi perl’acquisto di un pullmino perl’associazione sportiva.Ma tutto il progetto non sarebbestato possibile senza la collabo-razione della Sezione AIAS diAugusta, che ha messo a disposi-zione i locali, e di SalvoTesta, inarte il Mago Raptus. L’il-lusionista infatti ha insegnato aidisabili l’arte della magia,durante incontri a cadenza gior-

naliera svoltisi da ottobre all’ini-zio di dicembre. Ed è propriol’illusionista a spiegare come èiniziata questa avventura al fian-co delle persone con disabilità.“Ho iniziato questo tipo di attivitàcirca un anno e mezzo fa, e soloper caso ho scoperto che le per-sone disabili hanno capacitàdiverse ma molto superiori allenostre – racconta Salvo Testa -Tutto è nato da una scommessacon un sindaco della provincia diCatania, un anno e mezzo fa,quando mi venne in mente cheera possibile far diventare illusio-nisti delle persone disabili”.Una sfida vinta: “Il prestigiatoredeve avere capacità manuali nonindifferenti, e proprio per questoall’inizio non ci credeva nessuno,ma dopo alcuni mesi di lavoro ho

Da diversamente abili amagicamente abili

I ragazzi della sezione insieme al Mago Raptus

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AUGUSTA

trasformato i disabili in grandiillusionisti”. Il lavoro del MagoRaptus poi proseguì con l’AIASdi Caltagirone, quindi l’espe-rienza con i ragazzi della Sezionedi Augusta: “Dopo appena unmese di lezione sono diventatieccezionali” spiega ancora l’il-lusionista. E lo si è capito duran-te lo spettacolo del 21 dicembre,svoltosi al Teatro Città dellanotte, quando oltre mille perso-ne hanno potuto ammirare gio-chi di prestigio e magie, esercizidi mentalismo, illusionismo eprestidigitazione. Ora ci si chie-

de se questo tipo di attività, oltrea divertire e suscitare interessetra le persone disabili, possanoavere anche delle valenze tera-peutiche: “Io so che questi ragaz-zi sono riusciti a fare cose difficilipure per le persone normodota-te” spiega Salvo Testa.Alla fine, il progetto è risultato unsuccesso: per il numerosissimopubblico,per i sei ragazzi disabi-li che si sono esibiti, per le fami-glie, per tutti i dirigenti e glioperatori dell’AIAS di Augusta eper il Rotary, che è riuscito a rag-giungere l’obiettivo della raccol-

ta fondi, acquistando un pullmi-no nuovo per l’associazionesportiva “Nuova Augusta”.Molto soddisfatti i verticidell’AIAS che hanno contribuito,grazie anche all’impegno deldirettore amministrativo MarioRoggio, alla riuscita della mani-festazione finale, acquistandodiversi biglietti dello spettacoloe scommettendo su un’attivitàche ha contribuito all’integrazio-ne dei ragazzi disabili e a farmanifestare in loro nuove ina-spettate capacità.

Più garanzie per le persone disabili assistite e peri lavoratori. È un traguardo importante quelloottenuto pochi giorni fa, quando l’assemblea delConsorzio Siciliano di Riabilitazione, all’unanimi-tà, ha deliberato il “passaggio” della SezioneAIAS di Augusta nel CSR. La fase di consorzia-mento, avviata alcuni mesi fa, è stata sancita saba-to 27 febbraio, quando l’Assemblea del CSR haaffrontato la delibera relativa all’Aias della pro-vincia di Siracusa. In precedenza, infatti,l’assemblea dei soci dell’Aias di Augusta avevavotato - anch’essa all’unanimità - una deliberacon cui si proponeva di consorziarsi al CSR.Proposta recepita molto favorevolmente da tuttala dirigenza del Consorzio Siciliano diRiabilitazione. Il consorziamento estende così lapresenza del CSR anche nella provincia diSiracusa, con i Centri di Augusta e Melilli, facen-do salire a 19 i centri di riabilitazione gestiti dalConsorzio, già presenti ad Alcamo, Barrafranca,Caltanissetta, Catania, Comiso, Enna, Marsala,Mazara del Vallo, Militello Val di Catania, Modica,Nicosia, Paceco, Piazza Armerina, Pozzallo,Ragusa, Salemi e Viagrande. La Sezione Aias diAugusta continuerà a rappresentare una realtàmolto importante per il territorio della provinciadi Siracusa, garantendo attività di riabilitazione edi integrazione sociale a 480 disabili, assistiti inregime ambulatoriale e domiciliare e coinvoltinei laboratori artistici attivati recentemente gra-zie all’ausilio dei volontari del servizio civile. La

gestione sotto l’egida del CSR garantirà quegliobiettivi che il Consorzio si è sempre prefissatosin dalla sua nascita, nel 1980: la costituzione di unsoggetto giuridico più rappresentativo delle sin-gole sezioni AIAS, che si è rivelato un interlocuto-re credibile nei confronti della società e dellapubblica amministrazione, nel rispetto del ruoloche le sezioni dell’Aias continueranno a svolgere.Nella seduta di sabato, l’Assemblea del CSR gui-data dal presidente Francesco Lo Trovato, dopoaver votato l’atto ha rivolto un plauso al presiden-te della sezione AIAS di Augusta, Giovanni Brullo,per il lavoro svolto a sostegno dei disabili. Unlavoro che, da ultimo, ha portato alla realizzazionedi un nuovissimo centro di riabilitazione adAugusta, inaugurato a ottobre del 2008. Nelleprossime settimane si procederà alla nomina delprocuratore del CSR che dirigerà i Centri diAugusta e Melilli.

Confluisce nel CSR la sezione AIAS di Augusta

Uno scorcio del Centro di riabilitazione di Augusta

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CALTANISSETTA

Al via il progetto“Attori e spettatori”

Si chiama “Attori e spettatori”l’innovativo progetto di musicotera-pia per bambini e ragazzi diversa-mente abili dell’AIAS, che ha aperto ibattenti a gennaio ed è stato presen-

tato lunedì 21 dicembre nei locali dell’Associa-zione, in occasione della festa “Natale in musica”,presente anche il Presidente della Sezione,Giovanni Lo Trovato.E proprio durante la festa “Natale in musica”l’Associazione ha voluto confermare la propriaprerogativa principale, che è “quella di tenereunite le famiglie delle persone diversamente abili”ha spiegato il presidente Lo Trovato. Un obiettivoche verrà riaffermato grazie al laboratorio “Attorie spettatori”, che è stato avviato ogni lunedìpomeriggio a partire dal 18 gennaio nei localiAIAS di via Nuovo Piano Regolatore al quale già25 bambini hanno aderito. Un appuntamento set-timanale che i rappresentanti della Sezione spe-rano di poter “rafforzare” col tempo, dedicandopiù spazio ogni settimana alla musicoterapia.L’iniziativa è stata accolta con grande entusiasmodai soci partecipanti al progetto, ma anche daigenitori che hanno condiviso con i propri figli unmomento di gioia. Durante il laboratorio, i genito-ri possono guardare lo svolgimento delle attivitào aspettare i propri figli in una sala d’attesa dota-ta di tv, riviste, bevande e dolcetti.Un progetto davvero innovativo, realizzato grazieall’impegno di Danilo Lapadura, musicista emusicoterapista nonché socio che – grazie alladisponibilità dei vertici della Sezione nissena edei soci Luca Miccichè, Doriana Nitro, PatriziaSalemi, Annalisa Lo Trovato, Salvatore Dell’Utri eDamiano Cardella – ha allestito una stanza delCentro di riabilitazione con strumenti etnici pro-venienti da tutto il mondo. Nel laboratorio ci sonostrumenti africani come jambé e darbuka, congas(percussioni cubane), barchines (campane tubo-lari tipiche della musica orientale), e ancora unpianoforte elettrico, batteria acustica, chitarra

classica ed elettrica, un basso elettrico, amplifica-tori, microfoni e lettori dvd. Strumenti professio-nali, quindi, per poter svolgere al meglio l’attivitàdi musicoterapia. Un’attività rivolta ai bambini maanche agli adulti. Ci saranno momenti di ascolto eapprendimento della musica, ma anche interven-ti che agiscono più prettamente sull’apprendi-mento della didattica. “Grazie a queste attività dilaboratorio – spiega Danilo Lapadura – i bambiniimparano e ripassano la storia, la geografia, lascrittura, ma viene loro insegnata anche la mate-matica, in questo caso con l’ausilio della batteria:si divertono imparando, acquisiscono ritmo esenso della musica e possono anche sviluppareuna passione”.Il progetto prevede anche delle attività per gliadulti, che siano assistiti o familiari degli assistiti.Per loro sono previsti degli appuntamenti seralinei locali della Sezione dove verrà allestita unastanza con divani e poltrone, tv e amplificatori. Si

Da sinistra: Il presidente dell’AIAS di Caltanissetta, Giovanni Lo Trovato e ilmusicoterapista Danilo Lapadura

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vuole così ricreare un ambiente familiare, in cuitrascorrere delle serate assieme ascoltando musi-ca, chiacchierando e incontrando amici. Il proget-to prevede inoltre un cineforum per bambini eragazzi, con proiezioni di film che verranno sele-zionati di volta in volta.Precedentemente, lunedì 14 dicembre, in tantiavevano partecipato alla festa di auguri per lefestività natalizie, alla quale hanno preso parte tragli altri anche il presidente del CSR e dell’AIASNazionale, Francesco Lo Trovato, il presidentedella Sezione di Caltanissetta Giovanni LoTrovato, la vicepresidente Patrizia Salemi e il pro-curatore Calogero Vetriolo.Prima la tradizionale Messa di Natale, poi loscambio di auguri con assistiti e genitori: unagiornata semplice ma molto apprezzata, comeuna festa in famiglia, in cui i parenti si salutano esi augurano buone feste. Durante la giornata, ilpresidente nazionale dell’AIAS ha rivolto i propriauguri agli assistiti e ai loro familiari, assicurandosempre il massimo impegno per rendere sempremigliori le attività di riabilitazione che, a partiredal 2010, saranno ancora più ricche a

Caltanissetta. A spiegarlo è stato il presidentedella Sezione, Giovanni Lo Trovato, che ha traccia-to brevemente un bilancio delle attività svolte nelcorso del 2009 (come ad esempio il ripristino deltrasporto gratuito per gli utenti dell’Aias e le con-venzioni stipulate con studi medici della città) maha anche illustrato le novità per l’anno che verrà.

Momenti di “Natale in musica”

Momenti di “Natale in musica”

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ENNA

Il CSR protagonista con il Comitatoper i diritti del cittadino

È stata una giornata all’insegna del-l’integrazione, dell’arte e delle abili-tà espresse dai ragazzi diversamenteabili quella che ha visto, domenica 31gennaio, i ragazzi disabili del Csr di

Enna partecipare all’inaugurazione della mostrafotografica realizzata dal Comitato per i diritti delcittadino. Una tradizione che si ripete e anchequest’anno il presidente del Comitato, GaetanoVicari, ha voluto che gli assistiti del Csr diventas-sero protagonisti della manifestazione, che ha ilculmine in una mostra fotografica sugli eventi sto-rici che costituiscono le basi delle tradizioni dellaprovincia ennese.Si tratta di un appuntamento molto atteso, daidiversamente abili del Csr, dai loro familiari edagli operatori. Un momento di vera integrazionein cui gli assistiti possono dimostrare tutte le abi-lità acquisite all’interno dei programmi di riabili-tazione del Csr.Quest’anno i ragazzi del Csr hanno partecipatopresentando uno spettacolo teatrale e due rap-presentazioni di danza. Il filo conduttore di que-st’anno è stata la magia del cinema di Charlie

Chaplin ma anche l’arte di coniugare il ricordo ela memoria di fatti terribili – come lo ful’Olocausto – all’abilità di divertire e far ridere.Per questo, i 21 ragazzi del Centro diurno di Enna(che frequentano anche il seminternato) si sonoesibiti in alcune scenette comiche di CharlieChaplin: uno spettacolo che aveva già riscossoenorme successo durante il periodo delle mani-festazioni natalizie. Successivamente, i ragazzi delCentro diurno assieme ai bambini dell’ambulato-rio del Csr hanno messo in scena due spettacolidi danza, ispirati rispettivamente a due capolavo-ri cinematografici: “Luci della ribalta” di CharlieChaplin e “La vita è bella” di Roberto Benigni.Grazie all’insegnante di educazione motoria,Daniela Di Maggio, e alla responsabile del Centrodiurno, Sabrina Adamo, sono state realizzate otti-me coreografie, ma anche la scenografia e icostumi sono stati molto apprezzati. Su tutto, labravura di questi ragazzi disabili che si impegna-no costantemente per migliorare le proprie capa-cità, offrendo sempre uno spettacolo unico.Ragazzi in scena

Rappresentazione teatrale relativa all’Olocausto

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Ci sono bambini che non riescono ad avvicinarsi agli altri, scriveil Prof. Ignazio R. Marino nella prefazione del volume. Non

sanno giocare, comunicare, esprimere le proprie emozioni, com-prendere il linguaggio, imparare a leggere: sono autistici. La loromalattia li consegna ad un isolamento che fino a ieri apparivasenza via d’uscita. È negli anni ’60, con l’attività del ricercatoreamericano Bernard Rimland, padre egli stesso di un bambino auti-stico, che si gettano le basi per una nuova “lettura” della patolo-gia, per un nuovo approccio terapeutico medico e biochimico. Daallora ricercatori e medici di tutto il mondo hanno lavorato, in unmovimento che si e dato il nome programmatico di DAN! – DefeatAutism Now – per dischiudere un nuovo orizzonte. Dalla loro ricer-ca e giunta la conferma che l’autismo non è solo una malattia psi-cologica o psichiatrica ma piuttosto una sindrome biologica e meta-bolica che si manifesta in disordini fisiologici e biochimici rilevantie che può essere causata o favorita dal sovrapporsi di fattori gene-tici e ambientali, di patologie metaboliche, intestinali, immunolo-giche, allergiche. Il lavoro di ricerca condotto in questi anni, anchecon il contributo determinante di questo gruppo, ci permette oggidi dare un nome nuovo all’autismo e, soprattutto, di offrire unasperanza di cura che appariva impensabile solo qualche decenniofa. L’apporto di specialisti diversi: immunologi, gastroenterologi,allergologi, studiosi degli effetti tossici dei metalli pesanti, ha per-messo di superare la definizione di malattia esclusivamente dellasfera psichiatrica. Oggi conosciamo meglio e più a fondo i comples-si fattori che possono essere all’origine di una sindrome autistica esappiamo che è possibile intervenire efficacemente con percorsiterapeutici che offrono concrete prospettive di recupero ai malati edi fiducia alle famiglie. Il libro di Giulia e Franco Verzella costitui-sce un punto di riflessione per i medici e le famiglie che quotidia-namente convivono con l’autismo di figli e pazienti.

Il libro affronta il problema della disabilità verbale e le possibilità direcupero comunicativo consentite oggi dalla Comunicazione

Aumentativa Alternativa, il cui principio operativo è basato sul fattoche un soggetto impossibilitato a esprimersi verbalmente puòcomunque trasmettere il proprio pensiero mediante modalità diver-se dalla parola. Tale approccio, nato nel 1971 in Canada, e diffusosisuccessivamente a livello internazionale, ha aperto nuove prospetti-ve nel campo della disabilità, ponendo anche molti quesiti.Rivolto a operatori sanitari, insegnanti, educatori, psicologi, neurop-sichiatri e ai famigliari dei disabili verbali, il testo ha il duplice scopodi offrire una visione generale del problema e di costituire un puntoriferimento operativo per chi voglia intervenire in questo settore.Esso si divide in due parti: la prima traccia una panoramica genera-le sulla nascita e l'evoluzione dell'AAC, problematizzandola con leriflessioni critiche emerse nel corso dell'esperienza quasi trentenna-le dell'autrice; la seconda parte affronta l'aspetto applicativo secon-do una specifica metodologia d'intervento che tiene conto dellereali possibilità ma anche dei limiti dell'AAC, in particolare eviden-ziando come la gestione di un sistema alternativo alla parola richie-da necessariamente un processo metacognitivo e comporti dunqueun lungo lavoro da parte del disabile per acquisire una reale auto-nomia comunicativa.Nell'appendice viene dato spazio agli strumenti dell'AAC: la tecno-logia e i codici alternativi, con particolare riferimento ai simboli Blissla cui filosofia di base, correlandosi al pensiero analogico, rendefacilmente decodificabili i significati.Il cd-rom accluso contiene alcuni aspetti della casistica e i protocol-li per la valutazione.

� Gava MariaLuisa

La Comunicazione AumentativaAlternativa tra pensiero e parolaLe possibilità di recupero comunicativo nell’ambito delledisabilità verbali e cognitiveFranco Angeli Editore - Milano, 2009 – pp. 168

� Giulia e Franco Verzella

Uscire dall’autismo: un approcciobiologico e medicoMaggioli Editore - Rimini, 2008 -- pp. 538

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RICEVUTI & RECENSITI N°2 MAGGIO - AGOSTO 2010�

Vivono, i Meazzini, nel quartiere romano di Monte Sacro, ma papàUrbano e sua moglie Giustina, che oltre a Gianni hanno un altro

figlio di due anni maggiore, Giulio, sono originari della Toscana.È Gianni a tenerli in ansia, quel figlio che fin da piccolo manifestadifficoltà nei movimenti, come scrivere o prendere un bicchiere,che accusa spasmi e dolori alle gambe specialmente di notte e poiproblemi di equilibrio, per cui crescendo deve camminare sotto-braccio a qualcuno per non cadere e, in seguito, man mano che lamalattia inesorabilmente progredisce, ricorrere ad una carrozzella.Quel figlio, infine, che negli ultimi anni perderà progressivamentevista, udito e parola, ma non la lucidità dei suoi “perché”. Fino allamorte nel 2004, a 47 anni. Perché tanta sofferenza? Di che malat-tia si tratta? È possibile trovare una terapia che blocchi almeno unpo’ il processo degenerativo? È l’assillo quotidiano dei genitori diGianni, poi solo di Giustina, una volta divenuta vedova.L’annuncio che si tratta di una rara malattia muscolare, forse ilmorbo di Friedraich, incurabile, non smonta questa mamma che peramore di Gianni – assieme allo sfinimento per le centinaia e centi-naia di visite mediche affronterà di volta in volta l’ignoranza di chinon è in grado di proporre una soluzione adeguata al suo proble-ma, o dimostra poca sensibilità o una pietà ancora più urtante.Di mamme capaci di assistere eroicamente figli affetti da malattiegravi e invalidanti annullando sé stesse ce ne sono, per fortuna, innumero sterminato. Giustina tiene un diario puntuale di tutta lavicenda: è per ricordare dettagli utili per venire a capo della malat-tia che sta distruggendo il suo secondogenito, per essere d’aiuto adaltri genitori nelle sue condizioni. Sono agende e agende che regi-strano appunti, sfoghi, speranze, fallimenti per porte che si chiudo-no, ma anche aiuti concreti di chi vuol condividere. Da questeagende, è stato tratto il libro: una testimonianza forte, che appas-siona e scuote al tempo stesso.

“Sirena senza coda è una storia molto particolare che prende lemosse da una vicenda reale. A Fano, vent'anni fa, nacque una

bambina con un grave handicap: Cristina Tonelli. Una sofferenza pla-centare le aveva causato una grave lesione cerebrale. A lei i medici,poco dopo la nascita, non avevano concesso la speranza di una vitaaccettabile e indipendente. "Non potrà camminare", avevano detto,"né forse intendere". Ma la famiglia non ha smesso mai di credere edi lottare. Contro tutto e contro tutti, sorretta dalla fede, da un amoreimmenso e da una straordinaria complicità, oltre che da una sanitàche ha funzionato bene e da medici in gamba.I miglioramenti prima modesti, poi sempre più importanti, afferraticon la forza della determinazione, della speranza. Fino a cheCristina, che non può parlare, impara prima a coordinare i movimen-ti, poi a camminare (seppure aiutata), infine a scrivere al computercon un solo dito. E così si scopre che dietro un fisico imperfetto c'èun cervello straordinario, che capisce tutto, impara e ha sempreseguito - anche quando niente lo lasciava immaginare - tutto ciòche le accadeva attorno. Una ricchezza immensa di sentimenti chetrasmette tramite un linguaggio tutto suo, elaborato e studiato percompensare le difficoltà ed esprimersi in modo compiuto. CosìCristina vince un premio giornalistico riservato alle scuole firmando-si "Sirena senza coda" per non farsi identificare e avere ipoteticivantaggi dal suo stato. Nasce così Sirena senza coda, un romanzoelaborato da Cristina e da Giancarlo Trapanese. Una storia - ambien-tata a Rimini e con nomi diversi - che parte dalla sua vicenda per-sonale e poi diviene romanzo per riflettere sulle cose della vita edell'handicap, sul valore dell'esistenza e sulla felicità, con Cristinache ha voluto fortemente questo grande impegno per dire a tutti dinon fermarsi alle apparenze, di non giudicare dall'aspetto esteriore,che c'è sempre una possibilità: quello che Cristina fa sognare aGemma. Quello che possiamo in fondo sperare tutti se sapremo tor-nare alla cultura del sentimento”.

� Giancarlo Trapanese e Cristina Tonelli

Sirena senza codaVallecchi editore – Firenze, 2009 – pp. 281

� Romolini Meazzini Giustina

Suo figlio non ha niente, lei è pazza!Diario di una madreCittà Nuova Editrice – Roma, 2009 – pp. 256

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