Grillo parlante num 0

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STAMPATO SENZA CONTRIBUTI PUBBLICI NOVEMBRE 2014 N.0+0 “Si consiglia un contributo sponta- neo di sostegno” 1 INDUSTRIA: MILIONI DI POSTI A RISCHIO INDUSTRIA: MILIONI DI POSTI A RISCHIO Dallo studio di Assolombarda emerge situazione drammatica Nonostante che a parole lo stato difenda il Made in Italy, in realtà fa di tutto per danneggiarlo. Se il prodotto NON è italiano la tassazione può attestarsi al 31,4% sul reddito prima delle imposte, all’aumentare della “italianità” del prodotto, le tasse salgono fino a superare addirittura il 100% del reddito d’impresa. E’ la sconvolgente realtà che emerge da uno studio condotto da Assolombarda in associazione con Prometeia su un campione di ben 5980 imprese Lombarde. LA COSCIENZA DEL POPOLO ITALIANO continua a pag. 3 >> à continua a pag. 2 >> à DELOCALIZZA! Le tasse in Italia aumentano in funzione del reddito non del numero di posti di lavoro. Se l’impresa vuole sopravvivere deve delocalizzare. continua a pag. 3 >> à ENERGIA E AMBIENTE INDIPENDENZA ENERGETICA Cioffi M5S: “Rinnovabili, facciamo funzionare DAVVERO i sistemi di pompaggio” TTIP o concessioni? Cosa c’è dietro le concessioni autostradali: i cittadini ingrassano pochi portafogli. Lampedusa Come stanno veramente le cose, intervista di un nostro inviato Maurizio Rossi IN PRIMA LINEA continua a pag. 15 >> à a pag. 8 >> à MONETA 5 STELLE Proposta di riforma del sistema monetario continua a pag. 6 >> à STRIA: M A: M L’ NCHIESTA IA: IA: PARTECIPAZIONE ATTIVA ATTRAVERSO IL SITO: WWW.ILGRILLOPARLANTELOMBARDO/WORLDPRESS.COM Cos’è “il Grillo Parlante” Questo giornale vuole essere la risposta alla necessità di scambiare informazioni, conoscenza e pensiero. Libero, aperto, va subito nel mare tempestoso della comunicazione politica, economica, scientifica e culturale, caricando i contributi di tante intelligenze, sollecitando curiosità e dialogo. Non ci sono editori, né professionali né finanziari, non ci sono padroni, non ci sono linee editoriali prefissate, solo un modo trasparente e aperto di porre a disposizione dei cittadini informazioni che i professionisti non possono  e non devono dare. Non sappiamo se siano condivisibili da tutti, almeno sono veritiere. Sappiamo che per documentare queste informazioni costa fatica. Sappiamo che vogliamo fare dei servizi. Vi presenteremo numeri monografi- ci dove troverete le notizie importanti su molti aspetti della nostra vita socia- le. Vorremmo risvegliare un senso di appartenenza nel disincanto degli ulti- mi decenni. Molti di noi sono attivisti, o vicini al Movimento 5stelle. Ormai ci sono, voluti da voi, i nostri portavoce nelle istituzioni che, già da questo numero, vi guideranno nei segreti dei palazzi del potere, illuminando ciò che è oscuro. Partecipa al cambiamento. Immagina una città a misura di pen- siero, un laboratorio di idee che prenderanno la forma di articoli, inchieste, realizzate insieme ai cittadini che scelgono e decidono cosa realizzare. Im- magina di poter proporre tu stesso gli articoli senza censure, dai contenuti etici e responsabili. Immagina di promuovere innovazione e coesione socia- le, creatività. Perché farlo. L’idea è potente e rappresenta un desiderio comune e con- diviso, perchè ogni giorno, sul web e attraverso il passaparola, nuove perso- ne e nuove energie offrono il loro sostegno, le loro competenze e la loro opera alla causa, perchè era ora che qualcuno ci pensasse a fare un giornale dove quello che si legge non si sceglie solo andando in edicola ma con proposte e consultazioni di chi un giornale lo possiede, cioè noi, voi, essi. Come lo facciamo. “Il Grillo Parlante” è un giornale indipendente ed innovativo, a partecipazione popolare. Principi irrinunciabili sono: garan- zia di indipendenza - funzione di servizio di informazione - partecipazione della cittadinanza - tutela del pluralismo – la non violenza – la non discri- minazione. Verranno valutate tutte le proposte, ed i cittadini partecipanti possono avere diverse posizioni politiche, diverso credo religioso e diverse forme di azione, ma tutte condividono la necessità di fare fronte comune per dare vita ad una nuovo giornale. Come lo diffondiamo. Privilegiando un percorso di diffusione “non convenzionale” attraverso la comunità ed i gruppi attivi sul territorio, con l’obiettivo di trovarlo in tutte le edicole. Adesso cosa puoi fare Tu. Proponi un’inchiesta, commenta gli arti- coli, dai suggerimenti utili. Dalle proposte emergerà una prima visione di quello che sarà Il Grillo Parlante. Come lo finanziamo. Le nostre idee sono tante e ci auguriamo di svi- lupparle in corso d’opera, punto fermo è la garanzia di trasparenza e indi- pendenza finanziaria. Un passo alla volta, confidando nella partecipazione, per ora c’è l’impegno di qualche cittadino e la tipografia da pagare. www.ilgrilloparlantelombardo.wordpress.com [email protected] Francesco Papa STATO LAVORO TASSE Approfondimenti ATTIVA ATTIVA ITALIA: ALLUVIONI Vigileremo sugli impegni presi dal governo Più lavoro, più sostenibilità, la nostra Italia a 5 Stelle! continua a pag. 5 >> à CONSUMO DI SUOLO, CONSUMO DI SUOLO, INVOTABILE! In Commissione Territorio è stato discusso il provvedimento presentato dalla Giunta per la riduzione del consumo di suolo in Lombardia. Lombardia Bergamo, Cinisello Balsamo, Cernusco sul Naviglio, Mantova, Franciacorta, Varese, Orzinuovi Regioni Sicilia -Lampedusa, Emilia Romagna -Rimini, Piemonte -Castiglione Torinese continua a pag. 5 >> à continua a pag. 6 >> à STAI TRANQUILLO, CHE DOPO GIOCHIAMO A COLPO GROSSO. CRIBBIO! MA QUESTO NON ERA "IL PARTITO DEI LAVORATORI"? Fabio Conditi • Come fornitore di informazioni • Come distributore del giornale • Come sponsor o inserzionista • Come procacciatore di sponsor [email protected] www.ilgrilloparlantelombardo. IL GR LLO PARLANTE Collabora con L angolo di Luca Ravallese

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STAMPATO SENZA CONTRIBUTI PUBBLICI

NOVEMBRE 2014

N.0+0

“Si consiglia un contributo sponta-neo di sostegno”

1 €

INDUSTRIA: MILIONI DI POSTI A RISCHIOINDUSTRIA: MILIONI DI POSTI A RISCHIODallo studio di Assolombarda emerge situazione drammatica Nonostante che a parole lo stato difenda il Made in Italy, in realtà fa di tutto per danneggiarlo. Se il prodotto NON è italiano la tassazione può attestarsi al 31,4% sul reddito prima delle imposte, all’aumentare della “italianità” del prodotto, le tasse salgono fi no a superare addirittura il 100% del reddito d’impresa. E’ la sconvolgente realtà che emerge da uno studio condotto da Assolombarda in associazione con Prometeia su un campione di ben 5980 imprese Lombarde.

LA COSCIENZA DEL POPOLO ITALIANO

continua a pag. 3 >>à

continua a pag. 2 >>à

DELOCALIZZA!Le tasse

in Italia aumentano in funzione del reddito non del numero di posti di lavoro. Se l’impresa vuole sopravvivere deve delocalizzare.

continua a pag. 3 >>à

ENERGIA E AMBIENTE

INDIPENDENZA ENERGETICACioffi M5S: “Rinnovabili, facciamo funzionare DAVVERO i sistemi di pompaggio”

TTIP o concessioni?Cosa c’è dietro le concessioni autostradali: i cittadini ingrassano pochi portafogli.

Lampedusa Come stanno veramente le cose, intervista di un nostro inviato

Maurizio Rossi

IN PRIMALINEA

continua a pag. 15 >>à

a pag. 8 >>à

MONETA 5 STELLEProposta di riforma del sistema monetario

continua a pag. 6 >>à

INDUSTRIA: MILIONI DI POSTI A RISCHIOINDUSTRIA: MILIONI DI POSTI A RISCHIOL’ NCHIESTA

INDUSTRIA: MILIONI DI POSTI A RISCHIONCHIESTA

INDUSTRIA: MILIONI DI POSTI A RISCHIO

PARTECIPAZIONE ATTIVA ATTRAVERSO IL SITO: WWW.ILGRILLOPARLANTELOMBARDO/WORLDPRESS.COM

Cos’è “il Grillo Parlante”Questo giornale vuole essere la risposta alla necessità di scambiare

informazioni, conoscenza e pensiero. Libero, aperto, va subito nel mare tempestoso della comunicazione

politica, economica, scientifi ca e culturale, caricando i contributi di tante intelligenze, sollecitando curiosità e dialogo.  Non ci sono editori, né professionali né fi nanziari, non ci sono padroni, non ci

sono linee editoriali prefi ssate, solo un modo trasparente e aperto di porre a disposizione dei cittadini informazioni che i professionisti non possono  e non devono dare. Non sappiamo se siano condivisibili da tutti, almeno sono veritiere. Sappiamo che per documentare queste informazioni costa fatica. Sappiamo che vogliamo fare dei servizi. Vi presenteremo numeri monografi -ci dove troverete le notizie importanti su molti aspetti della nostra vita socia-le. Vorremmo risvegliare un senso di appartenenza nel disincanto degli ulti-mi decenni. Molti di noi sono attivisti, o vicini al Movimento 5stelle. Ormai ci sono, voluti da voi, i nostri portavoce nelle istituzioni che, già da questo numero, vi guideranno nei segreti dei palazzi del potere, illuminando ciò che è oscuro.

Partecipa al cambiamento. Immagina una città a misura di pen-siero, un laboratorio di idee che prenderanno la forma di articoli, inchieste, realizzate insieme ai cittadini che scelgono e decidono cosa realizzare. Im-magina di poter proporre tu stesso gli articoli senza censure, dai contenuti etici e responsabili. Immagina di promuovere innovazione e coesione socia-le, creatività.

Perché farlo. L’idea è potente e rappresenta un desiderio comune e con-diviso, perchè ogni giorno, sul web e attraverso il passaparola, nuove perso-ne e nuove energie offrono il loro sostegno, le loro competenze e la loro opera alla causa, perchè era ora che qualcuno ci pensasse a fare un giornale dove quello che si legge non si sceglie solo andando in edicola ma con proposte e consultazioni di chi un giornale lo possiede, cioè noi, voi, essi.

Come lo facciamo. “Il Grillo Parlante” è un giornale indipendente ed innovativo, a partecipazione popolare. Principi irrinunciabili sono: garan-zia di indipendenza - funzione di servizio di informazione - partecipazione della cittadinanza - tutela del pluralismo – la non violenza – la non discri-minazione.

Verranno valutate tutte le proposte, ed i cittadini partecipanti possono avere diverse posizioni politiche, diverso credo religioso e diverse forme di azione, ma tutte condividono la necessità di fare fronte comune per dare vita ad una nuovo giornale.

Come lo diffondiamo. Privilegiando un percorso di diffusione “non convenzionale” attraverso la comunità ed i gruppi attivi sul territorio, con l’obiettivo di trovarlo in tutte le edicole.

Adesso cosa puoi fare Tu. Proponi un’inchiesta, commenta gli arti-coli, dai suggerimenti utili. Dalle proposte emergerà una prima visione di quello che sarà Il Grillo Parlante.

Come lo fi nanziamo. Le nostre idee sono tante e ci auguriamo di svi-lupparle in corso d’opera, punto fermo è la garanzia di trasparenza e indi-pendenza fi nanziaria. Un passo alla volta, confi dando nella partecipazione, per ora c’è l’impegno di qualche cittadino e la tipografi a da pagare.

www.ilgrilloparlantelombardo.wordpress.com [email protected] Francesco Papa

STATOLAVOROTASSE

Approfondimenti

ATTIVA ATTIVA ITALIA:

ALLUVIONIVigileremo sugli impegni presi dal governo

Più lavoro, più sostenibilità, la nostra Italia a 5 Stelle!

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CONSUMO DI SUOLO, CONSUMO DI SUOLO, INVOTABILE!CONSUMO DI SUOLO, INVOTABILE!CONSUMO DI SUOLO,

In Commissione Territorio è stato discusso il provvedimento presentato dalla Giunta per la riduzione del consumo di suolo in Lombardia.

Lombardia Bergamo, Cinisello Balsamo, Cernusco sul Naviglio, Mantova, Franciacorta, Varese, Orzinuovi

RegioniSicilia -Lampedusa, Emilia Romagna -Rimini, Piemonte -Castiglione Torinese

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STAI TRANQUILLO,

CHE DOPO GIOCHIAMO A COLPO

GROSSO. CRIBBIO!

MA QUESTO NON ERA "IL PARTITO DEI LAVORATORI"?

Fabio Conditi

• Come fornitore di informazioni

• Come distributore del giornale

• Come sponsor o inserzionista

• Come procacciatore di sponsor

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www.ilgrilloparlantelombardo.

IL GR LLO PARLANTECollabora con

LÕ angolo di Luca Ravallese

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2 IL LLO PARLANTE novembre 2014

LO STATO METTE A RISCHIO LO STATO METTE A RISCHIO L’INDUSTRIA ITALIANA

INDUSTRIA LAVORO

L’Industria Meccanica Italia-na considerata a livello di eccellenza nel panorama

europeo, sta per perdere il suo primato tecnologico a favore della Cina.

E’ il risultato di un recente studio di Assolombarda sulla evoluzione tecnologica delle industrie mec-caniche cinesi e italiane. Secondo lo studio, l’attuale gap che ancora separa le due industrie a favo-re di quelle italiane è destinato a colmarsi nel giro dei prossimi 4/5 anni.

E’ l’esito dello sforzo con cui lo stato cinese spinge lo sviluppo tecnologico delle proprie imprese manifatturiere meccaniche grazie a una tassazione straordinaria-mente bassa riservata solo a que-sto tipo di imprese. Le tasse sugli utili lordi delle imprese meccani-che passano dal 25% (valido per tutte le imprese in Cina) al 15% ri-servato alle sole imprese meccani-che a patto dell’impegno di queste ultime ad investire in ricerca al-meno il triplo del risparmio fi scale.

Le imprese meccaniche italiane devono assolutamente mantenere l’attuale supremazia tecnologica. Se venissero raggiunte il risulta-to per loro sarebbe catastrofi co data la impossibilità di competere con un concorrente che avrebbe, a parità di livello tecnologico, dei costi sicuramente più bassi dovu-ti al basso costo del lavoro più il vantaggio di una spaventosa eco-nomia di scala.

Se ciò avvenisse assisteremmo alla scomparsa di decine di mi-gliaia di imprese manifatturiere meccaniche con la conseguente perdita di milioni di posti di lavo-ro. Si delinea una crescita dram-matica della cassa integrazione e

della disoccupazione sopratutto giovanile.

Dallo Studio di Assolombarda emerge che le industrie mecca-niche italiane NON riusciranno a mantenere l’attuale superiorità tecnologica. Lo Studio evidenzia una grave situazione di stallo ne-gli investimenti italiani in ricerca e sviluppo. Il motivo è l’altissimo livello di tassazione che colpisce esclusivamente le aziende che producono in Italia ossia il Made in Italy. In tal caso la tassazione me-dia si attesta intorno al 90%. Nel caso invece di aziende commer-ciali la tassazione media è intorno al 35%. E’ chiaro che un’azienda colpita da una pressione fi scale del 90% ha davanti a sè solo pochi anni di vita indipendentemente dalla concorrenza cinese.

VIVA LA SINCERITA’La sincerità è fondamentale nei

rapporti umani che vorrebbero es-sere duraturi. Sincerità vista come onestà (non ti spaccio per vera una cosa che non lo è) e rispetto della parola data e degli impegni presi (correttezza).

Ben lo sapevano gli Inglesi, fon-datori del commercio internazio-nale: un rapporto di lavoro per funzionare bene deve essere dura-turo ma, per esserlo, si deve basa-re su principi di profonda sincerità e correttezza che signifi ca rispetto per il partner. Ancora oggi è più facile fare affari con i paesi emer-genti provenienti dall’ex British Empire che non con gli altri emer-genti che non hanno avuto l’”Im-printing” britannico.

Il nostro stato che si può con-siderare “emergente” avendo da poco compiuto i 150 anni, non ha

Nel rapporto di uno studio sull’impatto della concorrenza asiatica, svolto da un gruppo di lavoro in Assolombarda del 2013 emerge situazione drammatica, se non si inverte la rotta tra pochi anni a rischio milioni posti di lavoro. Ce ne parla il capogruppo, l’Ing. Fabrizio Castoldi.

purtroppo avuto quell’imprinting.Vediamo i fatti: 1 - Emissione di nuove tasse - Il

nostro stato spende più di quello che incassa: ha una perdita di circa 50 miliardi di euro all’anno. Quin-di deve aumentare le tasse. Nel 2012 sarebbe bastato dire: “Rad-doppiamo l’ICI”. E invece che fa? Fa uscire una nuova tassa, l’IMU, che elimina l’ICI. Lo comunica a febbraio 2012 ma non comunica l’importo. Dice che sarà deciso in parte dai comuni entro luglio e in parte dallo stato entro dicembre. Qual è lo scopo di questa manfri-na? Lasciar tranquilli i cittadini: “Emettiamo una nuova tassa che si chiama IMU ma però eliminiamo l’ICI. Gli italiani che stupidi non sono capiscono che è in arrivo una tassa molto maggiore della prece-dente e sono quindi spaventati per tre motivi:

1 - Sicuramente la tassa sarà su-periore a quella che sostituisce. Altrimenti perchè cambiare?

2 - Non viene comunicato l’im-porto. Il che aumenta i sospetti e la paura.

3 - La modalità di comunicazione fa pensare alla volontà di far ab-bassare la guardia. E’ la tecnica del ladro. Ruba meglio il portafoglio se la vittima abbassa la guardia.

Tentativi di Occultare la realtà

Dalla ricerca Assolombarda-Pro-meteia abbiamo visto che la tassa-zione in Italia va dal 31,4% a oltre il 100%. Per la precisione circa il 50% delle aziende esaminate del campione (5980 aziende lombar-de) ha una pressione fi scale media intorno al 35% e l’altro 50% ha una pressione fi scale media intorno al 90%). La pressione fi scale media

di tutte le imprese italiane, come comunicato dal nostro presidente Squinzi, è del 55%, mentre quella del campione, come evidenziato nello studio Assolombarda-Pro-meteia è del 52% ma però non comprende l’ICI oggi IMU. Vi sono innumerevoli siti all’estero che analizzano dati macroeconomici relativi a vari paesi al mondo che richiedono, per essere elaborati, la conoscenza della tassa sul reddito d’impresa per ogni paese. In tutti questi siti relativamente all’Italia si legge: 31,4%. Dato chiaramen-te falso. Ma perchè usano questo dato? Qualcuno glielo avrà comu-nicato. Chi è questo qualcuno? Lo si trova sul sito della Oxford Uni-versity in cui si dice testualmente: “The Company Income tax rate for Italy stands at 31,4%, as com-municated by the Italian Entrance Agency”.

BINGO! E’ il nostro stesso sta-to. Ma che fa? Comunica solo la somma dei due coeffi cienti di Ires e Irap dimenticando il resto della base imponibile, infatti:

- IRES - 27,5% sulla somma delle seguenti voci: RAI (reddito ante imposte) + IMU + IRAP + Interes-si passivi + Costi auto + altre voci

- IRAP - 3,9% sulla somma del-le seguenti voci: RAI + Costo del lavoro + Costo del denaro + IMU.

La somma di 27,5% + 3,9% fa proprio il 31,4%. Ecco cosa co-munica. Solo i coeffi cienti inizia-li. Dato che può essere vero ma solo per una piccola percentuale di aziende italiane ossia quelle che non hanno dipendenti (costo del lavoro) non hanno terreni e capannoni, non pagano interessi passivi ecc. Aziende quindi che non sono produttive ma solamen-te pure commerciali.

Qual’è il motivo di questo com-portamento? Forse lo stato italia-no ha paura di scoraggiare even-tuali investimenti stranieri in Italia se dice la verità? No. Una impresa straniera che vuole investire in Italia in uno stabilimento produt-tivo, può essere inizialmente svia-ta dalla informazione fasulla del 31,4% ma, non appena realizza il piano di fattibilità che richiede l’intervento di un commercialista del paese in cui si vuol fare l’in-vestimento, al fi ne di completare il bilancio preventivo, immediata-mente si accorge che la tassazione non è il 31,4% ma molto, molto di più. Cosa ottiene lo stato italiano? L’investitore straniero scappa con una immagine molto più deterio-rata dell’Italia e degli italiani: i so-liti furbastri, imbroglioni, inaffi da-bili. No, lo stato sa che il dato che comunica è inattendibile e che lo straniero non ci casca, non sono stupidi, tutt’altro, sono furbi. Il vero obiettivo di queste comunica-zioni fasulle non sono gli stranie-ri ma noi stessi, noi cittadini, noi imprese. Non dobbiamo sapere quanto paghiamo di tasse. Perchè se lo sappiamo potremmo reagire aumentando le loro diffi coltà. ■

Ma perché Confi ndustria cerca di affossare lo studio promosso dal gruppo di

lavoro di Assolombarda? Questo è un dato che è emerso nell’intervi-sta con il portavoce del gruppo di lavoro.

È chiaro che le aziende che pagano attorno al 30% di tasse, vivono in un isola felice e chi ha la maggior parte delle proprie aziende all’este-ro, vedi Squinzi a capo di Confi n-dustria, Rocca presidente di Asso-lombarda, non ha nessun interesse

a equiparare la pressione fi scale. Ma questo è un gioco sciocco, è il cane che si morde la coda, se non si interviene subito, l’industria ma-nifatturiera Italiana è destinata a soccombere a breve (parliamo di 3-5 anni), quindi dopo si pagherà

tutti, altro che il 30%.Un altro aspetto che ci viene alla mente come spiegazione: chi ci può guadagnare alla distruzione di un intero settore industriale? La Germania forse? Non sarà mica un operazione di “Fisching”? Chi ga-rantisce i Bot che l’Italia emette, visto che non può più svalutare la moneta, come si faceva con la Lira?Facciamo un passo indietro, ver-so la fi ne dell’ultimo governo Ber-lusconi: spread a livelli altissimi, crollo del Monte dei Paschi. Da lì a poco arriva Monti e “miracolosa-mente” la banca d’Italia tira fuori 4 m.di di € per risanare il MPS e lo spread va giù in picchiata.Questo a rigor di logica vuol dire che qualcuno ci ha comprato i BOT o ce li ha garantiti, altrimenti l’Ita-lia avrebbe dovuto emettere BOT a

interessi super appetibili, visto che era ed è ancora uno stato in crisi, chi va ad investire su uno stato a rischio? Ricordiamo che noi sia-mo il principale concorrente del-la Germania per quanto riguarda l’industria metalmeccanica. Ma chi ci dice che non siano stati presi ac-cordi per mettere in crisi la ns. in-dustria in cambio di BOT o garanzie agli stessi? Fin dai tempi di Adolfo, l’idea tedesca era: in Germania le fabbriche e in Italia le vacanze… Che vogliamo diventare i camerieri dei tedeschi? Visto che la maggior parte dei no-stri laureati se ne vanno al nord, so-prattutto in Germania. Se va avanti così anche le nostre università non avranno più senso, qui ci sarà solo pizza, mandolino e servizi per gli stranieri. ■

L’ NCHIESTA

Il taglio dell’IRAP proposto dal Governo Renzi cosa cambierà?Quasi niente, perchè l’Irap incide per circa un terzo sul totale della tassazione che soff oca le imprese manufatturiere italiane, quindi alla fi ne si scenderà dal 90% al 75%.

Cerca su youtube l’intervista integrale: fabrizio castoldi lo studio di assolombarda

FANTAPOLITICA E SE FOSSE VERO?

Alla luce dei fatti emersi nella nostra inchiesta, ci vengono spontanee alcune domande: perchè lo studio di Assolombarda non è stato reso di dominio pubblico? Dove abbiamo trovato i soldi per MPS?

MA NON CI SARÀ MICA LO ZAMPINO DELLA GERMANIA?

di Simona Valesi e Leo Luongo

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novembre 2014 IL LLO PARLANTE 3

O DELOCALIZZI O SOCCOMBI: O DELOCALIZZI O SOCCOMBI: ULTIMATUM TASSAZIONE

INDUSTRIA LAVORO

Lo studio di Assolombarda condotto su un campione di 5980 imprese lombar-

de evidenzia che le imprese che producono solamente in Italia (è il vero Made in Italy) hanno una pressione fi scale media intorno al 90%. Se tali imprese spostano la produzione fuori dai confi ni d’Ita-lia, la pressione fi scale può scen-dere fi no al 31,4%. Sembra quasi che lo stato inviti le proprie im-prese a non produrre in Italia, ad andarsene, perché se restano qui vanno incontro a un possibile falli-mento. “Inoltre”, aggiunge lo Sta-to, “se volete restare a tutti i costi sappiate che non potrete più inve-stire in ricerca e sviluppo perché vi portiamo via tutti gli utili”. Ri-

Avremmo gli operai sui tetti, stri-scioni e bandiere rosse ovunque, intervento di sindacati e politici, sindaci, preti e vescovi. Allora si opera diversamente in un modo molto più soft: supponiamo che la nostra fabbrica di 100 operai che vuole delocalizzare produca 10 prodotti diversi. Inizierà a sposta-re all’estero la produzione di uno solo dei suoi 10 prodotti. In Italia continuerà a produrre gli altri 9 e avrà quindi un esubero di 10 ope-rai su 100 ma nessuno di loro per-derà il posto di lavoro: si giocherà con cassa integrazione, contratti di solidarietà ecc. in attesa che il naturale turnover (all’incirca 7-8% all’anno), tra pensionamen-ti e prepensionamenti, riduca la forza lavoro. E’ chiaro che se si percorre questa strada una cosa è importante: non assumere as-solutamente più nessuno. Ma chi colpisce il blocco delle assunzioni? I GIOVANI, sopratutto loro.

La disoccupazione giovanile che a dicembre 2013 aveva rag-giunto l’altissima percentuale del 42% evidenzia il blocco in atto. Gli scriventi che ben conoscono lo stato attuale delle imprese che producono in Italia e la tendenza in atto a delocalizzare, a dicembre 2013 avevano previsto un conti-nuo incremento nella disoccupa-zione giovanile fi no a raggiungere il 44,6% ad agosto 2014. L’ultimo dato fornito dall’Istat parla del 46% a fi ne aprile. Sono 4 punti in 4 mesi. Però, dato che la cur-

va che descrive questo fenomeno non appare lineare ma parabolica, è probabile che a dicembre siano ancora di più, a meno che il Go-

L’unica che ci appare possi-bile e in grado di blocca-re la crescente tendenza

a delocalizzare è l’imposizione di una unica tassa sul reddito d’im-presa, che elimini e sostituisca Ires, Irap e Imu, che sia uguale per tutte le aziende Italiane sia che producano in Italia sia che non producano in Italia. Sia che siano manifatturiere che commerciali o di servizi, un’unica tassa calcolata esclusivamente sul reddito d’im-presa, come già avviene in tutti i paesi europei. Sarà una tassa di valore intermedio tra il minimo del 31,4% e il massimo illimitato perchè può superare il 100%. Per esempio se questa unica tassa fos-se pari al 55% sul reddito prima delle imposte, che è la media ita-liana, per lo stato il gettito fi sca-le non cambierebbe, la imprese commerciali pagherebbero di più, quelle manifatturiere di meno, a tutto vantaggio dei posti di lavoro.

Questa soluzione avrebbe il van-

LA SOLUZIONE C’È: LA SOLUZIONE C’È: PRENDERE IL TORO PER LE CORNA

DENTRO LA NOTIZIA

E se portassimo la tassazione per le imprese ad un unica aliquota pari per tutti??

O DELOCALIZZI O SOCCOMBI: ULTIMATUM TASSAZIONE

L’O DELOCALIZZI O SOCCOMBI:

NCHIESTA

cerca e sviluppo è il motore primo di ogni azienda, è il suo ossigeno. In un mondo tecnologicamente proiettato in avanti chi si ferma è come se andasse indietro, avviz-zisce e poi muore. Sono molte le aziende Lombarde con pressione fi scale al 90%, esse rappresentano circa il 50% del campione esami-nato.

Possono queste aziende soprav-vivere? Nel solo modo consigliato dallo Stato: cioè delocalizzando all’estero la propria produzione. Ma come si fa? E’ possibile chiu-dere un’azienda di 100 operai mettendo tutti in mobilità, imbal-lando macchinari e attrezzature per spostarle oltre confi ne? Teori-camente si, ma praticamente no.

verno non attui una Riforma del Fisco che sia tanto immediata quanto dirompente.

taggio di interrompere o ridurre la crescente delocalizzazione in atto diminuendo la disoccupazione giovanile.

Non dovrebbe essere però l’obiettivo fi nale ma un punto di partenza per arrivare, il più velo-cemente possibile, alla media eu-ropea che è intorno al 30% sem-pre però uguale per tutti. ■

Da questo crafi co pubblicato nel rapporto dello studio di Assolombarda si evince la pressione fi scale delle imprese ripartita per fasce. Vedi anche video su youtube: fabrizio castoldi lo studio di assolombarda

TTIP O CONCESSIONI?TTIP O CONCESSIONI?C’è di peggio. In Italia. Autostrade e “investitori italiani”.

Supponiamo che qualcuno vi offra di fare un investimen-to a debito, 100.000 euro,

che vi verrebbero fi nanziati dalle banche, e che il prodotto in cui investirete, vi renda un fl usso con-tabile liquido ogni mese di 10.000 Euro. Investimento sicuro, garanti-to dallo Stato, ed adeguabile sem-pre, e che non avreste concorren-za alcuna. Sareste i monopolisti. Ognuno di Voi penserebbe a Babbo Natale, o a una presa per i fondelli, o una cosa volatile. No, sarebbe la risposta, 20 anni, rinnovabili. E se devi fare delle spese, hai diritto di fi nanziarle a debito, e Babbo Nata-le, ti concederà un prolungamento della concessione ed un aumento di ciò che pagano gli utenti, che non possono rifi utarsi.

Mi prendereste per matto, im-magino. E invece, così funziona la concessione delle Autostrade

Italiane. Non ci sperate, non ci en-trerete mai, sono i nostri capitani coraggiosi quelli, lo stato li cura con attenzione, loro non vogliono correre rischi con la concorrenza internazionale, e si prendono i mo-nopoli di stato, naturalmente con i soldi dei nostri risparmi, che le banche danno a loro, mica a noi.

Ci credo che questi hanno paura del TTIP, che porterebbe i venti della concorrenza anche in Italia, e magari arriva qualche texano con soldi e pistola infondata bassa, e vuole entrare nel business.

Come funziona la concessio-ne autostrade? Qui trovate una analisi interessante, che riporta anche la dichiarazione di Christian Eckert, ministro francese, ampia-mente pentito del regalo fatto alle concessionarie, e che intende re-vocare le concessioni fatte.

http://www.astampa.rassegne-stampa.it/GruppoTotoAc/View.aspx?ID=2014101528587442

In Italia invece con l’articolo 5 dello sblocca Italia, si passa ad arricchire ulteriormente i nostri concessionari. Come?

Con ulteriori proroghe. E non c’è opposizione che sia veramente intervenuta. E dire che, se lo sta-to revocasse le concessioni, an-che pagando le penali eventuali, avrebbe un fl usso di incassi. Solo per le concessioni del gruppo Ga-vio, avremmo quasi 10 miliardi, e 3 miliardi per Autobrennero ed auto-strade venete. E si tratta di ricavi, per lo stato netti.

Si perderebbe lavoro? No, lo sta-to potrebbe appaltare a condizioni buone i lavori, e gli investimenti nuovi, e creerebbe lavoro.Chi ci perde? Pochi signori,

che si sono accaparrati questi enormi ricavi, senza tirar fuori una lira, (o un cent…) fi nanziadosi con le banche, e prendendosi subi-to un rendimento e fl usso liquido annuale del 9/10% sui capitali avuti in prestito. E senza rischi, perché lo Stato, come vedrete dall’articolo 5, fi nanzia con proroghe ed aumen-ti dei pedaggi. Soldi di noi tutti, che arricchiscono pochi. I quali manco la patrimoniale pagherebbero.

Allora? Crediamo ancora che tutto il male sia nel TTIP.

Giusto che stiamo attenti a quel

trattato, ma perché, qui, dove i dati sono chiarissimi, stiamo zitti? Anzi, ci preoccupiamo (vedete i documenti fi lmati del movimento) che un cow boy texano non venga a disturbare i nostri capitani corag-giosi. I lavoratori italiani, noi tutti abbiamo avuto molto da perdere dalla globalizzazione. Questi signo-ri sono stati al riparo. E guadagna-no sempre più, senza rischi, senza anticipare capitali, il contrario del capitalismo.

Allora, bene la battaglia sul TTIP, ma perché non ci opponiamo all’art.5 dello sblocca Italia? Perché lasciare questi soldi a questi 4 fi nti capitalisti con i soldi degli altri, in verità monopolisti di Stato a pro-prio vantaggio?

Questa è una riforma da fare, perché Renzi la ignora?

Facciamola noi. Avremo titolo per opporci al TTIP, ma se siamo suc-cubi di questo modo di fare gli affa-ri, come potremo opporci al TTIP? ■ Francesco Papa

APPROFONDIMENTI INGIUSTIZIE TTIP = Transatlatic Trade and Investment Partnership (trattato internazionale di libero commercio tra Usa ed Europa)

In Italia non esistono due imprese con lo stesso reddito che paghino le stesse imposte.

ASCOLTA

Chi è Fabrizio Castoldi?Fabrizio è un imprenditore lombardo di seconda genera-zione. Il padre, ha realizzato nel ‘43 la prima motofalciatrice per aiutare la grande fatica dei contadini, essendo anche lui di estrazione contadina, e da lì ha sviluppato un’azienda impor-tante nel settore delle macchi-ne agricole. Oggi le aziende di Fabrizio danno lavoro ad oltre 700 persone, lui non nasconde la preoccupazione per le sorti dell’Italia, e delle aziende ma-nufatturiere, attorno alla sua azienda c’è già un cimitero di giganti, ma nonostante tutto cerca di tener duro, si impegna e vorrebbe essere ascoltato.

Page 4: Grillo parlante num 0

4 IL LLO PARLANTE novembre 2014

MONETA 5 STELLEMONETA 5 STELLEEURO CRISI SOLUZIONE

Proposta di Riforma del Sistema Monetario

Il nostro sistema economico non funziona, perché è sem-pre in crisi e non riesce a

soddisfare le esigenze della mag-gior parte dei cittadini, favorendo sistematicamente l’arricchimento di poche persone a danno di tutte le altre.

Molti sono i cosiddetti esperti che si occupano di economia, politici, professori, opinionisti, giornalisti, istituzioni di vario ordine e grado, ma la frase che costoro ripetono tutti gli anni è sempre la stessa : “Quest’anno, contrariamente alle previsioni, l’Italia è in recessione, ma proseguendo su questa strada, l’anno prossimo ci sarà la ripresa.”

Questa frase viene ripetuta ogni anno dal 2008, e la maggior parte delle persone crede possa ancora accadere. In realtà, abbiamo ormai la prova che le politiche di auste-rity di questi anni sono la causa di ciò che accade.

Ma la cosa peggiore è che nes-suno di questi parla mai di ciò che più di ogni altra cosa condiziona fortemente l’andamento della no-stra economia ed ha causato siste-maticamente tutte le crisi econo-miche degli ultimi anni : la moneta.

Non potendoci fi dare degli “esperti”, vista la loro chiara in-competenza o addirittura malafe-de, il gruppo di Cittadini del MoVi-mento 5 Stelle di Zola Predosa ha deciso di cercare di capire come è fatta e come funziona la moneta che stiamo utilizzando, ed even-tualmente provare ad immaginare una Riforma del Sistema Moneta-rio che possa meglio soddisfare le esigenze della maggior parte della popolazione.

Riteniamo fondamentale, però, confrontare opinioni e scambiarsi idee, in modo da arrivare, attra-verso un percorso partecipato e condiviso dalla maggior parte dei cittadini, ad una riforma concreta

solo per depositi e titoli fi no a 2 anni, oltre i 2 anni la riserva è 0%.

Analisi delle cause della crisi economica

I nostri studi ed il confronto con-tinuo con esperti che lavorano da anni su questi temi, ma soprattut-to la libertà di pensare in modo libero senza ideologie e senza dog-mi, ci hanno permesso di arrivare a capire quali sono le reali cause della crisi economica che stiamo vivendo, concentrandoci su quelle più importanti e determinanti :

1) Tutta la moneta che utiliz-ziamo è a debito, cioè è gravata da un interesse che toglie conti-nuamente risorse dall’economia, soprattutto a cittadini, aziende e Stato.

2) Il 93% della moneta che utiliz-ziamo è di tipo bancario o elettro-nico, e viene creato dalle banche quando fanno prestiti.

3) Il 90% di questo denaro creato dal nulla dalle banche, viene de-stinato esclusivamente alle bolle immobiliari ed ai mercati fi nan-ziari, mentre solo il 10% viene de-stinato all’economia reale.

ConclusioniQueste sono le cause principali

delle crisi economiche degli ultimi anni, ed è su queste che dobbiamo ragionare e confrontarci se voglia-mo trovare soluzioni concrete e realizzabili.

Ma per questo dovremo aspetta-re il prossimo articolo.

Nel frattempo potete seguirci sui nostri canali.

Buona informazione ! ■

Fabio Conditi - GruppoMoVimento 5 Stelledi Zola Predosa

e realizzabile del nostro sistema monetario e quindi della nostra vita.

Ci rivolgiamo principalmente ad attivisti e simpatizzanti del M5S, ma anche ai suoi rappre-sentanti eletti nelle istituzioni di ogni livello.Siamo anche disponibili a col-

laborazioni con altre persone e gruppi esterni al M5S, che hanno questo obbiettivo, con le quali vo-gliamo confrontarci e valutare se è possibile condividere battaglie e percorsi comuni.

Il MoVimento 5 Stelle attualmen-te è l’unico gruppo di persone che ha i numeri e la forza di portare avanti realmente questa riforma, permettendo e chiedendo a tutti di partecipare e di dare il proprio contributo. La riconquista della nostra piena sovranità nazionale, sotto tutti gli aspetti e principal-mente quello monetario, deve di-ventare l’obbiettivo prioritario del MoVimento 5 Stelle e di tutti i suoi componenti.

Che cos’è Moneta 5 Stelle Sono anni che come gruppo di

attivisti del MoVimento 5 Stelle di Zola Predosa, ci occupiamo di ana-lizzare la crisi economica attuale ed il funzionamento del suo siste-ma monetario, alla ricerca di so-luzioni concrete e realizzabili per uscire dalla crisi economica.

Abbiamo organizzato decine di incontri su questi temi con la popo-lazione, invitando anche deputati e senatori del M5S, ma abbiamo avuto modo di verifi care la diffi col-tà di comprensione di questi temi a causa di carenze culturali, di in-formazioni distorte, e soprattutto di blocchi psicologici nei riguardi di argomenti che, volenti o nolenti, condizionano fortemente la vita di ciascuno di noi.

Per questo motivo abbiamo co-minciato a sperimentare nuove modalità di comunicazione inte-grata ed interdisciplinare, usando tutti i mezzi che abbiamo a dispo-sizione, per riuscire a determinare lo strumento ideale per ciascuna categoria di persone, cercando quindi di adattare il linguaggio alle reali possibilità e capacità di com-prensione di ciascuno.

Nel contempo abbiamo lavorato anche sui contenuti, cercando in-nanzi tutto di smontare ad uno ad uno tutti gli argomenti inutili, falsi e poco infl uenti su cui concentra-no la loro attenzione la maggior parte dei cosiddetti esperti e poli-tici, amplifi cati poi da tutti gli orga-ni di informazione, ma soprattutto abbiamo cercato di semplifi care il più possibile i concetti complessi, di spiegarli in modo semplice e chiaro, di evitare le questioni se-condarie e di concentrarci sui pro-

blemi principali e sulle soluzioni concrete e realizzabili.

Tutto questo lavoro è stato reso pubblicato ed è disponibile a tutti su Internet, attraverso diversi ca-nali informativi :

- il nostro blog http://www.mo-neta5stelle.blogspot.it, nel quale potete trovare alcuni video, gli ar-ticoli, le foto, e le discussioni sulle nostre attività sui temi della mone-ta e dell’economia;

- un gruppo “Moneta 5 Stelle” su Facebook cui ci si può iscrivere per essere aggiornati sulle novità pubblicate e sugli eventi organiz-zati;

- un canale webtv http://www.tv5stelle.info/webtv/zolapredosa-5stelle su Internet dove si possono vedere e scaricare tutti i video che pubblichiamo.

Inoltre diamo la disponibilità dei nostri attivisti più esperti, che con il materiale e le attrezzature che abbiamo, possono intervenire ad illustrare il nostro lavoro nelle riu-nioni organizzate in tutti i comuni d’Italia da chiunque sia interessa-to.

Per i comuni più lontani, siamo disponibili ad insegnare come re-alizzare in maniera autonoma le serate senza di noi, sfruttando la semplicità del nostro materiale e la possibilità di imparare ad illu-strarlo attraverso gli esempi e l’as-sistenza che rendiamo comunque disponibili.

La svolta di Beppe GrilloBeppe Grillo è la persona più

informata di tutti sulla sovrani-tà monetaria e più convinta della necessità che diventi la battaglia principale del MoVimento 5 Stelle, in parallelo con quella per il Red-dito di Cittadinanza o di Esisten-za, che sono tra loro intimamente collegate.

Dai tempi i cui frequentava il grande Giacinto Auriti, da tutti riconosciuto come il primo soste-nitore della sovranità monetaria, il nostro altrettanto grande Bep-pe Grillo ha capito che su questi temi si sarebbe giocato il destino dell’umanità intera, ma al contem-po sarebbe stato necessario un percorso di consapevolezza che, pur non essendo arrivato ancora al suo completamento per tutti, è arrivato ormai ad un punto tale da rendere possibile esplicitare l’ob-biettivo in modo chiaro a tutti.

L’evento #Italia5Stelle che si è svolto al Circo Massimo di Roma, ha prodotto due grandissimi risul-tati :

- da una parte ha riunito in un unico spazio enorme, una moltitu-dine di persone che avevano come unico obbiettivo, quello di parlare, discutere e confrontarsi tra loro sui temi di carattere politico, an-che con i rappresentanti eletti nel-le istituzioni, avendo però un uni-co obbiettivo, quello di conoscersi, coordinarsi e collaborare sempre di più;

- dall’altra Beppe Grillo ha lancia-to una sfi da a tutto il MoVimento

5 Stelle, facendo un annuncio epo-cale e straordinario, quello di voler raccogliere le fi rme per richiedere un referendum per uscire dall’eu-ro, avendo chiaramente individua-to, come obbiettivo, la riconquista della nostra piena e completa so-vranità monetaria.

Nessun telegiornale o giornale nazionale ha riportato in modo chiaro questa notizia, come non fosse una notizia importante che un Movimento di quasi 9 milioni di persone abbia annunciato chiara-mente e fermamente di voler usci-re dall’euro.

Per chi come noi di Moneta 5 Stelle, conosce bene e dall’inter-no il MoVimento 5 Stelle, i suoi rappresentanti nelle istituzioni ed i suoi due padri fondatori, questo annuncio non è stato certo una sorpresa.

Era un evento largamente pre-visto e prevedibile, nell’aria ormai da tempo, anche se non abbiamo mai ricevuto risposte a tutte le nostre proposte sulla sovranità monetaria, culminate con l’invio a www.beppegrillo.it di un video di proposta per #Italia5Stelle, pub-blicato su Youtube in data 23 set-tembre 2014, che potete trovare al link http://www.youtube.com/watch?v=dqGizSytFR0.

Ma l’importante è che alla fi ne il “dado è tratto” e possiamo comin-ciare ad immaginare un futuro mi-gliore.

Proponiamo di seguito alcune rifl essioni sul funzionamento del sistema monetario e sulle cause delle continue crisi del sistema economico.

PremesseCi sono nel nostro sistema eco-

nomico, due tipi di moneta:- moneta legale o contanti, costi-

tuita da principalmente da banco-note in euro;

- moneta bancaria o elettronica, che è quella costituita dai depositi, conti correnti, titoli ed obbligazio-ni bancarie, utilizzabili principal-mente con carte di credito, asse-gni e bonifi ci.

La moneta legale o contanti, co-stituita principalmente da banco-note in euro, è di proprietà della Banca Centrale Europea, che la presta solamente alle banche pri-vate e pubbliche, e non agli Stati ad un tasso di interesse quasi nul-lo, pari allo 0,15%. Lo Stato, per poter utilizzare queste banconote nella sua economia, è costretto ad emettere Titoli di Stato ed a col-locarli sul Mercato Finanziario, dove sono acquistati solo a tassi di interesse del 3-4%, pari a circa 70-80 mld di euro all’anno, che in-crementa continuamente il nostro Debito Pubblico e costringe lo Sta-to ad aumentare le tasse, a tagliare i servizi ed a svendere il patrimo-nio pubblico.

La moneta bancaria è creata dal

nulla dalle banche quando fanno prestiti, con il solo obbligo di tene-re una riserva obbligatoria presso la Banca d’Italia pari all’1%, ma

monetario e quindi della nostra

gliamo confrontarci e valutare se

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novembre 2014 IL LLO PARLANTE 5

ALLUVIONIALLUVIONIM5S SENATO BUONI PROPOSITI

Non si gioca sulla pelle degli italiani. Davanti alle tragedie che hanno

caratterizzato l’Italia negli ultimi mesi, il nostro obiettivo è dare un aiuto concreto alle persone che sono state colpite dagli ulti-mi disastrosi eventi atmosferici. Le mozioni del M5S a prima fi r-ma Fucksia e Donno sono state approvate, ma la prima vittoria è stato portare il Parlamento a di-scutere su questi temi.

Abbiamo ottenuto l’impegno af-

fi nché venga predisposto un pia-no nazionale di messa in sicurez-za del territorio, e che ci siano fondi per la prevenzione e fondi per la gestione dell’emergenza, che venga fatta una ricognizione dei danni e disposto un piano di bonifi ca con il ripristino dei ca-nali.

Il governo ha accolto la nostra spinta a dare attuazione al piano di programma tra lo Stato e la re-gione Puglia fermo dal 2010 e si è impegnato a prevedere l’esclu-

Vigileremo sugli impegni presi dal governo

sione dal patto di stabilità per le opere di mitigazione del dissesto e di bonifi ca delle aree. Consen-tirà di aprire una linea di credi-to presso la Banca del Consiglio d’Europa, affi nché intervenga in caso di emergenze.

Vigileremo affi nché gli impegni presi oggi dal governo siano ono-rati. E chiederemo ai cittadini di fare altrettanto, di essere come sentinelle sul territorio. ■

ATTIVA ITALIA:ATTIVA ITALIA:M5S PARLAMENTO PROPOSTE CONCRETE

Se fossimo noi al governo sa-premmo come fare e cosa fare: ridurre i rifi uti, costru-

ire un piano nazionale di bonifi ca, incrementare le energie rinnovabi-li, rendere l’acqua defi nitivamente pubblica. Così vorremmo il decreto Sblocca Italia. In pratica, esatta-mente il contrario di quanto ha predisposto il governo.

È possibile. È tutto a portata di mano, e nelle audizioni in Commis-sione Ambiente ce lo hanno con-fermato anche esperti, associazioni di settore, imprenditori.

Sbloccare l’Italia è possibile e fondamentale. Ma certo non come vuole fare il governo, a discapito della nostra salute, dell’ambiente, dei beni comuni, riportando l’Italia al Medioevo energetico, come se tecnologia e innovazione non fos-sero strade percorribili.

 Per la prima volta il MoVimento

5 Stelle va oltre la doverosa lotta che comunque faremo in Aula e in commissione contro il decre-to SfasciaItalia. E abbiamo scritto un vero decreto Sblocca Italia. Un decreto ombra, il nostro AttiVaIta-lia che abbiamo presentato in una conferenza stampa alla Camera.

 Se governassimo noi, non nomi-

neremmo mai Commissari per le bonifi che:  gli inquinamenti indu-striali non sono eventi improvvisi né imprevedibili. Istituire il Com-missario serve solo ad aumentare

della Regione. Sarà prerogativa della suddetta Commissione poter convocare in audizione membri delle forze dell’ordine, magistrati, funzionari pubblici, associazioni e rappresentanti della società civile ed effettuare sopralluoghi. Ogni sei mesi la stessa dovrà presentare al Consiglio Regionale una relazione della propria attività che sarà poi inoltrata alla Commissione Parla-mentare Antimafi a, al fi ne di con-dividere e concordare specifi che iniziative, garantendo, così ulterio-ri supporti coordinativi tra le diver-se realtà istituzionali per ottenere maggiori risultati nella lotta alla criminalità organizzata.

Un esempio virtuoso che, mi au-guro, abbia una eco nel resto d’Ita-lia senza barriere partitiche ma con la massima risonanza grazie al buon senso di tutti i politici. ■

Riferimenti normativi:Atti Regione Lazio – Proposta di Legge N. 191 del 9 Settembre 2014, http://atticrl.regione.lazio.it/allegati/propostelegge/TESTI_PROPOSTI/PL%20191.pdf

i costi della macchina dello Sta-to e a semplifi care, sottraendolo dall’opinione pubblica, i progetti di bonifi che che con lo SfasciaItalia potranno avvalersi anche di auto-certifi cazioni.

Controlli incrociati e dati a dispo-sizione di tutti, questo vogliamo nel nostro decreto. E chi inquina deve necessariamente pagare.

Si dovrà provvedere a un piano di  bonifi ca nazionale; i siti inqui-nati che Clini ha scaricato sulle Regioni torneranno di competen-za statale, come il Tar ha da poco decretato in merito alla Valle del Sacco. I cittadini devono poter es-sere informati passo dopo passo di quanto accade sul loro territorio. Trasparenza dei dati e registro dei tumori obbligatorio sono previsti dal testo che abbiamo preparato.

Capitolo rifi uti: lavoreremmo per una riforma del ciclo dei rifi uti che parta dalla loro riduzione. Puntia-mo sul vuoto a rendere e sul riuso degli oggetti. I comuni creeranno dei centri per il recupero. Si vuo-le rilanciare il lavoro? Ecco come fare, con i green jobs, la riqualifi -cazione energetica degli edifi ci. La prima fonte di energia è il rispar-mio. Se obbligassimo a rendere le case meno passive, anche con incentivi e defi scalizzazioni, inne-scheremmo cicli virtuosi nell’eco-nomia. Gli interventi di tutela del territorio per proteggerli dal dis-sesto idrogeologico devono essere esclusi dal patto di stabilità. In-

trodurremmo un geobonus fi scale fi no al 65% per chi effettua inter-venti di mitigazione del rischio.

Stop alla privatizzazione dell’ac-qua:  non è una merce, non è un bene di pochi. Bisogna far riparti-re la ricostruzione di una gestione dell’acqua, dei rifi uti, del trasporto pubblico, di quei servizi comuni, in-somma, per noi fondamentali. Vo-gliamo introdurre Piani di gestione e tutela delle acque, a livello di di-stretti idrografi ci, tenendo in consi-derazione quindi il ciclo idrologico, ovvero la stretta interconnessione tra acqua, agricoltura e produzione di cibo, salute ed energia.

Il governo nello SfasciaItalia pun-ta a rendere di interesse strategi-

nuovo strumento legislativo nelle mani di chi ha il dovere di com-battere la criminalità organizzata attraverso specifi che indagini co-noscitive sul livello di penetrazione della criminalità nel territorio.

Finalmente la classe politica, o perlomeno una parte di essa, deci-de di andare oltre le azioni simbo-liche che, per quanto signifi cative, sono del tutto insuffi cienti nella lotta alle mafi e ed alla corruzione che le alimenta nelle pubbliche amministrazioni.

Con questo documento la politica laziale potrebbe avere la possibi-lità di riscattarsi davanti all’opi-nione pubblica approvando que-sta proposta di legge. Un segnale forte, prima di tutto nei confronti delle organizzazioni criminali, ma specialmente nei confronti di tantissimi giovani volontari che quotidianamente, all’interno delle associazioni presenti sul tutto il territorio nazionale, operano nella lotta alla criminalità attraverso per-corsi di riqualifi cazione culturale determinanti nell’evitare un peri-coloso aumento di consenso socia-le intorno al fenomeno delle mafi e.

La proposta di legge non compor-terebbe oneri a carico del bilancio

UNA PROPOSTA PER LA LEGALITÀUNA PROPOSTA PER LA LEGALITÀ

La creazione di una Commis-sione speciale d’inchiesta sulle infi ltrazioni mafi ose

nel territorio laziale con il compi-to di analizzare e verifi care il livel-lo di diffusione della criminalità organizzata, è la proposta che un gruppo di consiglieri ha depositato il 9 settembre, in attesa di una ve-loce calendarizzazione, in Regione Lazio.

Il documento assume particolare importanza in termini di presenza dello Stato nelle attività di control-lo della criminalità per fotografare meglio un fenomeno che oggi assu-me nuove articolazioni perpetrate anche in modo diverso dal passa-to: dal racket delle estorsioni, alla tratta degli immigrati; dall’assalto ai portavalori milionari, alle inti-midazioni a sindaci ed associazio-ni. Oggi le mafi e occupano settori strategici dell’economia nazionale: ciclo del cemento, edilizia, gestio-ne degli appalti, smaltimento dei rifi uti, stabilimenti balneari, con-trollo dello spaccio di sostanze stupefacenti e della prostituzione e ultimamente, il ricco business incontrollato delle sale da gioco e delle sale scommesse.

Questa proposta di legge è un

co trivelle e inceneritori? Per noi lo sono quei terreni dove ci sono col-tivazioni IGP, DOC, DOCG. E lì do-vranno essere vietati interventi di ricerca, prospezioni e sfruttamento di idrocarburi. Esattamente il con-trario di quello che hanno immagi-nato e scritto Renzi & Company.

Ogni miliardo investito nelle energie fossili crea 500 posti di la-voro. Gli stessi soldi investiti nelle rinnovabili ne generano 3000. Se i soldi fossero i vostri, dove li inve-stireste, dove rendono di più o di meno? Ecco, i soldi sono proprio i vostri.

Renzi ha promesso 3,9 miliardi di euro per le opere pubbliche. Ma poco più del 2% disponibili subito.

Il grosso arriverà, se lo SfasciaItalia diventerà legge, solo nel 2018. Noi vogliamo togliere linfa alle opere inutili e al cemento dannoso. Con il nostro decreto AttiVaItalia, usiamo gli stessi 4 miliardi per creare mi-gliaia di posti di lavoro attraverso la riqualifi cazione energetica degli immobili, anche con agevolazioni fi scali. 

Un miliardo investito genera cir-ca 1700 posti di lavoro. Vogliamo sottrarre spese inutili alla gestio-ne della politica. E vogliamo usa-re tutte le risorse dello Stato per Sbloccare davvero l’Italia, nell’in-teresse dei cittadini e non di un gruppetto di industriali e multina-zionali straniere. ■

Più lavoro, più sostenibilità, la nostra Italia a 5 Stelle!

di Francesco Virtuoso

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Ogni settimana la news letter di controiformazione.

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Proposta una commissione speciale per le infi ltrazioni mafi ose

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Direttore Responsabile: Maurizio Torti Editore: L&A (Luongo & Associati editore) MilanoProprietà: Italia per tutti e tutti per l’Italia OnlusIn attesa di registrazione in tribunaleResponsabile redazione: Leo [email protected] questo numero si ringraziano: Bene-detto Lorello, Emanuele Palmero, Maurizio Rossi, Fabio Conditi, Francesco Papa, Simona Valesi, Leo Luongo, Francesco Virtuoso, Andrea Fiasconaro, Stefano Buffagni, Simone Sollazzo, Daniele Pesco, Linda Zammataro, Stefano Bianco, Virgilio Violo, Mauro Aimi, Carlos Mattos, Michela A., Angelo B., Loreto Gardella, Marco Benedetti, Raffaella Sensoli, Luca Guidarelli, Leo Abascià, Matteo Colosio, Luca Ravallese.Coordinamento con: Gruppo di Lavoro Comunicazione Attivisti Lombardi del MoVimento 5 StelleStampato da: Industrie Tipografi che Sarnub - Cavaglià -BLSede e distribuzione per Milano: Via Giacinto Gigante, 2- 20148-Mi tel. 328.2030465Per donazione e contributi:IbanIT59B0339901600000010105740Extrabanca - MilanDistribuzione Nazionale:Cinisello Balsamo- via Dei Partigiani,9Responsabile pubblicità:Julio Rojas - [email protected] tel. 328.2030465

IL GR LLO PARLANTE

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6 IL LLO PARLANTE novembre 2014

EXPO GRATISEXPO GRATIS

M5S LOMBARDIA I FATTI

Expo gratis per tutti gli italiani, abbiamo già pagato. Pubblicato il 22 ottobre 2014 in Silvana Carcano, Trasparenza e Legalità.

Il MoVimento 5 Stelle Lombar-dia ha chiesto, nel corso di una mozione che chiedeva una ri-

duzione del prezzo del biglietto per il sito Expo ai milanesi e agli abitanti di Rho e di Pero, che il biglietto sia gratuito per tutti gli italiani.

Silvana Carcano, consigliere re-gionale del MoVimento 5 Stelle, dichiara: “Il biglietto di Expo do-vrebbe essere gratuito per tutti gli italiani che hanno già pagato per Expo in tasse, speculazione, corruzione, consumo inutile di

suolo, disagi e sacrifi ci. La mozione è stata presentata

solo per strizzare l’occhio all’elet-torato milanese, di Rho e di Pero. Non ci capisce perché gli altri cit-tadini, quelli di Paderno, Bresso, Bovisio, Brescia, Mantova, Cre-mona, Bergamo, Sondrio, Pavia e dell’Italia tutta sono considerati di serie B dai politici e debbano pagare Expo.

Expo è un’enorme speculazione che pagheremo tutti negli anni a venire. La mozione è totalmente irricevibile”. ■

CONSUMO DI SUOLO, PROPOSTA CONSUMO DI SUOLO, PROPOSTA BLINDATA E INVOTABILEIn Commissione Territorio è stato discusso il provvedimento presentato

Gianmarco Corbetta, con-sigliere del MoVimento 5 Stelle Lombardia: “La

maggioranza non può dirsi aper-ta ai contributi della minoranza e della società civile e pretendere che il provvedimento venga di-scusso e approvato in due setti-mane, è una presa in giro. Il testo arriva in Commissione all’ultimo minuto, di fatto senza possibilità di modifi che e rifl essione, dopo che hanno perso mesi e mesi a litigare tra loro. Fanno fi nta di ascoltare enti e associazioni ma non c’è nemmeno il tempo tecni-co per recepirne i suggerimenti. Ma stiamo parlando di uno dei provvedimenti più importanti di questa legislatura. Dicano chiara-mente che hanno deciso di blin-dare il testo e se ne assumano la responsabilità politica”.

Silvana Carcano, consigliere del MoVimento 5 Stelle Lombar-dia, aggiunge: “Quale percorso innovativo sottintende questa legge? E’ stato presentato alla Commissione, dopo un tira e molla infi nito, un provvedimen-to inemendabile, e presentato

all’ultimo minuto. Questa legge è strettamente legata al ciclo del cemento e della movimentazione terra, ambiti fortemente coloniz-zato dalla ’ndrangheta. Questa legge andava presentata anche in Commissione Antimafi a perché esprimesse un parere sulla bontà del provvedimento. Stando così le cose la Lombardia è orientata a consumare indiscriminatamente il suolo al di fuori di ogni controllo della legalità”.

Iolanda Nanni, consigliere del MoVimento 5 Stelle dichiara: “la Regione ha il dovere di dare un in-dirizzo politico chiaro e deciso ai Comuni che vada in direzione di ridurre in maniera decisa il con-sumo di suolo e verso lo sviluppo sostenibile, concetto sbandierato a chiacchiere ma che questa maggioranza evidentemente non ha la volontà politi-ca di tradurlo in fatti. Sviluppo sostenibile signifi ca primariamen-te dare nuove e inno-vative opportunità di occupazione e lavoro

ai nostri territori mediante la va-lorizzazione delle loro bellezze paesaggistiche, agricole e archi-tettoniche e tutto questo è pos-sibile solo se si ha a cuore la ri-duzione del consumo di suolo e la tutela dell’ambiente, chance che sarebbe ora di dare ai lombardi proprio in un momento di crisi in cui sostenere la cementifi cazione e dare il via libera alla costruzione di migliaia di appartamenti de-stinati a restare scheletri vuoti e invenduti, espone i nostri Comuni anche a pericolosi rischi di nuovi insediamenti della criminalità or-ganizzata con fi nalità di riciclag-gio di denaro sporco sui nostri territori”. ■

FONDAZIONE SALVATORE MAUGERI:Le misure di risanamento esistono già da oltre un anno.

La vertenza degli oltre 3.500 lavoratori della Fondazione Maugeri è a

un momento di stallo: la bozza di accordo presentata dalla Fonda-zione Salvatore Maugeri ai sin-dacati, circolante in rete, e di cui anche il M5S ha preso visione, ci pare francamente inaccettabile in quanto comporta una serie di pesanti sacrifi ci a carico dei la-voratori che non sono responsa-bili del dissesto fi nanziario della Fondazione, dissesto ascrivibile a cause legate alla gestione del-la Fondazione e da perdite non strutturali, bensì episodiche e contingenti, derivanti sia dalle vicende giudiziarie che l’hanno coinvolta, sia dal conseguente inasprirsi delle condizioni di ac-cesso al credito da parte di Fon-dazione Maugeri.

Iolanda Nanni, consigliere re-gionale M5S, dichiara: “Fonda-zione Maugeri ha ripetutamen-te annunciato in questi mesi la presentazione di misure di risparmio sui costi di gestione, ma a tutt’oggi le uniche misure concretamente avanzate impat-terebbero esclusivamente sui la-voratori”. “Come Consigliera Re-gionale ho già sottoposto sia ai vertici Fondazione Maugeri, sia alle parti sociali, nelle rispettive audizioni in Commissione Sani-tà di Regione Lombardia e nel-le interrogazioni presentate dal M5S a tutti i livelli istituzionali, l’esistenza di misure alternative

tiva allo scaricare sui lavoratori l’onere del risanamento c’è già, è stata approfonditamente studiata da oltre un anno, ma difetta an-cora di una piena volontà e capa-cità di attuazione concreta.

Partiamo allora dal Bilancio con-suntivo al 31/12/2013 nel quale, a p. 5, troviamo l’indicazione sulla seguente misura di risanamento:

“Cessione di alcuni asset azien-dali al fi ne di defi nire un perime-tro della Fondazione compatibile con la sostenibilità nel medio-lungo periodo”.

Tale ipotetica vendita di asset aziendali, come vedremo, e in particolare riguardo agli immobili non strategici, è contenuta anche nel business plan 2013-2017, e quantifi cata in circa 11 milioni di euro.

Sempre nel Bilancio consuntivo al 31/12/2013 troviamo un’altra preziosa indicazione, riguardante il possibile aumento delle presta-

zioni in solvenza (p. 6):“Possibilità di espan-

sione delle prestazioni in solvenza in misu-ra non ancora ad oggi quantifi cabile; esse rappresentano una buona prospettiva di crescita per compen-sare almeno in parte la discesa di ricavi dal SSN; verrà strutturato a breve un piano appo-sito”.

Il sopra menzionato “piano apposito” sulle prestazioni in solvenza è stato predisposto? I vertici FSM sono di-sposti a discuterlo con i dipendenti prima di procedere con la trat-

tativa su stipendi e benefi ts?Se vogliamo indicazioni più

dettagliate sulle opzioni di risa-namento, dobbiamo guardare al business plan 2013/2017 ela-borato dal management con la consulenza di Pricewaterhouse. Lì troviamo, a p. 11, sul costo del personale e i servizi, che il piano prevede ulteriori rispar-mi, rispetto a quanto conseguito già nel 2012, pari a 10,7 milioni annui, così composti: 4,5 milioni relativi al personale (riduzione dei contratti a termine e delle consulenze), 6,2 milioni per ef-fetto della razionalizzazione di consumi ed acquisti. Il business plan quindi non contiene misure di conversione contrattuale né di riduzione dei salari o dei be-nefi ts: piuttosto, il business plan incide signifi cativamente su altre voci di costo.

In merito ai tagli ai trasferi-menti da Regione Lombardia, peraltro previsti, il business plan prevedeva un piano di accanto-namenti (p. 12-13) che avrebbe-ro compensato le minori entrate; Accantonamenti in previsione dei tagli alle funzioni non tariffa-bili e delle funzioni speciali: l’ac-cantonamento nel 2012 è stato pari a 6 milioni di euro. I  tagli effettivi nel 2013 sono stati pari a 7 milioni di euro (coperti con altre voci, vedi di seguito). Si noti lo scostamento di un milio-ne di euro fra l’accantonamento e i tagli effettivamente entrati in vigore.

Tuttavia, in realtà, i tagli effet-tuati da Regione Lombardia nel 2013 sulle funzioni non tariffabi-li e speciali, che ammontano a 7 milioni di euro, sono stati pres-soché integralmente compensati

di risanamento e la richiesta di applicazione delle stesse”.

“Sottolineo – continua Nanni – che una via alternativa al risana-mento del bilancio esiste già, ed è tracciata molto chiaramente proprio nelle relazioni sul Bilan-cio presentate annualmente da FSM, nonché nel Business Plan elaborato dal management con la consulenza di Pricewaterhouse. Il problema è che tale via alter-nativa, già studiata e quantifi -cata, è stata solo parzialmente intrapresa, e anzi, soprattutto rispetto alle previsioni e alle in-dicazioni contenute nel business plan 2013-2017, dobbiamo con-statare un signifi cativo scosta-mento dagli obiettivi prefi ssati. Dalle nostre analisi di bilanci e bu-siness plan 2013-2017 appare chiaramente che si possono rispar-miare ben 19,3 Milioni di Euro all’anno senza impattare sul costo del lavoro. Regione Lom-bardia ha una diretta competenza in campo sanitario, nonché una stringente responsabi-lità politica legata alla tutela dell’eccellen-za di una Fondazione come Maugeri e alla tutela dei diritti dei lavoratori: per que-sto motivo, oltre alle azioni istituzionali che

come M5S abbiamo già messo in campo in Regione Lombardia, in Piemonte ed in Senato, ho senti-to il dovere, da consigliere regio-nale di opposizione, di illustrare sinteticamente, e non esaustiva-mente, questi dati in mio pos-sesso che possono favorire una maggiore chiarezza nella verten-za Maugeri.”

Per comprendere meglio la ver-tenza Maugeri può quindi essere utile richiamare, in modo sinteti-co e non esaustivo, le misure già previste ma non sempre attuate dal management stesso, per mo-strare dati alla mano, e basandosi su documenti uffi ciali della Fon-dazione stessa, che un’alterna-

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novembre 2014 IL LLO PARLANTE 7

LEGGE DI STABILITÀLEGGE DI STABILITÀTagli intollerabili, necessario garantire servizi ai cittadini lombardi.

Siamo molto preoccupati per il taglio della spesa che vorrebbe imporre il

Governo Renzi alle regioni e ai comuni. Il provvedimento, oltre a favorire la sanità privata, porterà a una netta riduzione della qua-lità dei servizi che potrà offrire la Regione Lombardia. Il Gover-no, in queste ore, sta offrendo ai cittadini l’illusione di ridurre le tasse. Niente di più falso: Renzi toglie alle regioni che dovranno aumentare le tasse.

Alla fi ne pagherà sempre pan-talone, cioè i cittadini.

Renzi promette mari e monti ma toglie i soldi alle amministra-zioni territoriali ed è evidente l’imbarazzo del Pd della Lombar-

dia nel cercare di difendere una norma che taglia le gambe alle regioni e che impone sacrifi ci in-sostenibili ai cittadini.

Si taglia sulle regioni dichiaran-do che sono centri di spreco.

E’ vero, lo sono state per anni a causa di malapolitica e cor-ruzione, ma per responsabilità dei partiti e non dei cittadini. Avremmo preteso da Renzi un taglio alla corruzione che vale 60 miliardi di euro all’anno, che stenta ad arrivare dai quali attin-gere per recuperare risorse. ■

Andrea Fiasconaro, portavoce del MoVimento 5 Stelle Lombardia.

da aumenti di ricavi da posti letto e da funzioni solvibili: PWC a tal riguardo scrive: “Tale riduzione [delle maggiorazioni tariffarie e funzioni speciali per 7 milioni di euro NDR] è interamente com-pensata dal fatturato della nuova struttura di Ginosa (5,9 milioni di euro per ricavi per degenze e prestazioni 2012) e dall’atteso aumento, a partire dal 2014, dei pazienti solventi (per un milione di euro annui)”. Quindi non solo i tagli di Regione erano stati pre-visti, e FSM aveva anche intelli-gentemente già pianifi cato relati-vi accantonamenti, ma oltretutto tali tagli nel 2013 sarebbero stati compensati da maggiori ricavi. Dunque, dove sono fi niti i 6 mi-lioni di euro di accantonamenti effettuati?

Inoltre, il business plan preve-deva, riguardo i Grandi appalti (p. 16): revisione dei contratti e razionalizzazione dei servizi do-vrebbero portare risparmi pari (per il 2013) a 0,6 milioni per la ristorazione, 0,9 milioni per i ser-vizi di pulizia, 0,1 milioni sui ser-vizi di lavanderia, 0,9 sullo smal-timento rifi uti. A partire dal 2014 il management prevede ulteriori risparmi per via della ricontrat-tazione dei contratti in scadenza nei settori della ristorazione e pulizia.

In conseguenza di tali misure di risanamento, il business plan 2013/2017 prevedeva (p. 20) che il patrimonio netto della Fonda-zione, in seguito anche alla fu-sione con FERS, passasse da 7,7 milioni di euro a fi ne 2012 a 29,2 milioni a fi ne 2013. Qui troviamo forse lo scostamento più grande fra le previsioni e lo stato attuale del bilancio, che vede una for-tissima criticità nel patrimonio netto, abissalmente distante dai 29,2 milioni previsti dal piano.

In sintesi: una serie di misure di risanamento erano già state studiate e applicate, ad esempio nel bilancio consuntivo 2012, che mostrava un netto miglioramen-

M5S LOMBARDIA I FATTI

PROMESSA MANTENUTA:PROMESSA MANTENUTA:fondi restituiti da M5S Lombardia, fi nalmente a disposizione di piccole e medie imprese.

Grazie a all’approvazione all’unanimità del Consi-glio regionale di ieri di una

proposta di atto amministrativo di variazione del bilancio del consi-glio  la prima tranche di stipendi restituiti dai consiglieri regionali di M5S Lombardia è fi nalmente trasferita alla Giunta regionale e saranno presto a disposizione del-le Piccole e Medie Imprese.Ci sono voluti mesi perché oltre 500 mila euro che abbiamo resti-

tuito, nel maggio scorso, taglian-do i nostri stipendi fossero fi nal-mente assicurati a un fondo per le Piccole e Medie Imprese.Se tutti i consiglieri avessero ef-fettuato volontariamente lo stes-so taglio le PMI ora avrebbero a disposizione circa 4,4 milioni di euro per iniziative di sviluppo a sostegno dell’occupazione. Sono mesi che insistiamo con tutti i partiti perché la fi niscano con il parassitismo sul denaro pubblico.

Con questo trasferimento, al qua-le ne seguiranno altri, abbiamo di-mostrato che se si vuole tagliare sui costi della politica si può far-lo anche da semplici consiglieri. Attendiamo che altri partiti, al di là delle promesse e delle parole, agiscano concretamente attestan-do reale volontà di tagliare i costi della politica. ■

to della situazione economica della Fondazione. In particolare il business plan 2013/2017 indica in modo puntuale e preciso tutta una serie di opzioni di risparmio, aumento dei ricavi, migliore ge-stione fi nanziaria, che avrebbero assicurato un percorso economi-co virtuoso nel presente e pros-simi anni: se confrontiamo i dati previsionali con i dati economici attuali non possiamo non notare un drammatico scostamento, ad esempio sulla consistenza del patrimonio netto (parametro im-prescindibile per la continuità aziendale di FSM).

Il confronto con i lavoratori e le parti sociali potrebbe essere più sereno ed effi cace se, sul tavolo  delle trattative, venissero pre-sentate ed esaminate le misure di risanamento già contenute nei bilanci consolidati e nel business plan, e se tali misure venissero incorporate e rese pienamente effettive nel redigendo piano in-dustriale.

A fi ne schematici, ho riassunto nella tabella che segue le princi-pali opzioni di risanamento indi-cate dal business plan 2013/2017, credendo di far cosa utile ai la-voratori ed alle parti sociali che, in questo modo, dispongono di tutte le informazioni utili in vista del confronto del 22 ottobre 2014 con il management.

Regione Lombardia ha una di-retta competenza in campo sa-nitario, nonché una stringente responsabilità politica legata alla tutela dell’eccellenza di una Fon-dazione come Maugeri e alla tu-tela dei diritti dei lavoratori: per questo motivo, oltre alle azioni istituzionali che come M5S ab-biamo già messo in campo in Re-gione Lombardia, in Piemonte ed in Senato, ho sentito il dovere di illustrare sinteticamente, e non esaustivamente, questi dati in mio possesso che possono favo-rire una maggiore chiarezza nella vertenza Maugeri. ■

“PARTITI PER LA TANGENTE“PARTITI PER LA TANGENTEDopo “Tangentopoli ieri e oggi” dello scorso febbraio il MoVimento 5 Stelle Lombardia ha organizzato un nuovo incontro-dibattito sul tema della lotta alla corruzione.

Magistrati del Pool di Mani Pulite ”Pierca-millo Davigo e Antonio

Di Pietro, insieme a Marco Tra-vaglio e Peter Gomez de Il Fatto Quotidiano, si sono confrontati sul fenomeno che, seppur sotto nuove forme, fa ancora troppo spesso da collante tra il mondo imprenditoriale e quello delle

istituzioni: le tangenti.“La cultura e la conoscenza

sono le armi più forti che ab-biamo per la lotta alla corruzio-ne, un fenomeno che nel nostro paese genera costi altissimi per la collettività e che distrugge il mercato di chi fa’ “buona impre-sa. L’obbiettivo del dibattito era di comprendere il fenomeno per

capire come combatterlo, quali strumenti mettere in campo per sconfi ggere questa piaga, legi-slativi e non, e confrontarci su come gestire al meglio gli appal-ti pubblici, i più grandi bacini di tangenti nella recente storia ita-liana.” ■Stefano BuffagniM5S Lombardia

Riportiamo qui sotto un estratto dei rimborsi periodicamente riportati sul sito del MoVimento 5 Stelle Lombardia

MILANO DIBATTITI

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8 IL LLO PARLANTE novembre 2014

ENERGIA POLITICA

L’Italia ha poche risorse energetiche derivanti da fossile ma ha delle immen-

se risorse endogene di tipo rinno-vabile: sole, vento, mare, geoter-mia.

In particolar modo tutta l’ener-gia proveniente da impianti foto-voltaici ed eolici è soggetta a di-scontinuità perchè dipende dalla presenza o meno delle sorgenti.

Per sopperire alla discontinuità di queste fonti rinnovabili l’Italia possiede anche una vasta rete di bacini con impianti idroelettrici e relativi impianti di pompaggio. Questi ultimi sono in grado di ac-cumulare energia sfruttando nei momenti opportuni l’energia in surplus pompando acqua nei ba-cini. Acqua che viene tramutata, in caduta, in corrente elettrica,

quando necessita.La maggior parte degli im-

pianti di pompaggio sono gestiti dall’Enel. Nel 2002 gli impianti di pompaggio hanno prodotto 8 teraW/h per tutto l’anno, nel 2013 1,7 teraW/h, quindi 1/5 di quello che sono riusciti a produrre nel 2002. In sostanza, abbiamo questi impianti e non li usiamo.

E’ importante usare questi im-

pianti e farli andare al massimo, perchè se noi usiamo bene l’ener-gia accumulata, possiamo sfrut-tare al massimo l’energia delle rinnovabili. Quindi possiamo pen-sare veramente di poter uscire dal settore del fossile non tra 50 anni ma 15.

Cosa fà il governo? Noi gli chie-diamo di intervenire sulla inter-rompibilità, che costa circa 700

mil./€/anno e sul Capastipeme cioè sul sistema che permette alle centrali a gas/fossile di essere mantenute semiaccese per poter-le far funzionare quando serve, con un costo pari a 500/600 mil./€/anno.

Facciamo funzionare le centrali di pompaggio, che possono utiliz-zare l’energia in eccesso portando l’acqua dal basso verso l’alto dei bacini, dando energia alla rete facendo scendre l’acqua dall’alto verso il basso.

Questo aspetto della gestione dell’energia è estremamente im-portante e semplice da compren-dere. ■

La redazione - dalla registra-zione video di Andrea Cioffi - Portavoce al Senato per il MoVi-mento 5 Stelle

INDIPENDENZA INDIPENDENZA ENERGETICACioffi M5S: “Rinnovabili, facciamo funzionare DAVVERO i sistemi di pompaggio”

CIOFFI: “RINNOVABILI, FACCIAMO FUNZIONARE DAVVERO I SISTEMI DI POMPAGGIO”

ITALIA=YANKEE 2.0ITALIA=YANKEE 2.0OPINIONI RIFLESSIONI SUL TTIP

Nella vita la cosa più im-portante è la salute, si sa…

Ok va benissimo. Ma subito dopo cosa viene per garantirci quel minimo benessere o quan-tomeno delle condizioni vitali ne-cessarie per garantire lo stato di salute…?

Sappiamo benissimo anche que-sto senza ipocrisie di fondo, sono i nostri “soldi”, o meglio il nostro potere di acquisto.

Allora cosa succede cari signori quando un paese in defi cit come la nostra Italia decide insieme ad altri paesi europei di siglare un

Patto con un amico storico e po-tente come gli Stati Uniti?

State pensando di ottenere fa-cilmente una “carta verde” da re-sidenti per gli Usa? Sbagliato cari signori.

Pensate che ci saranno nuove agevolazioni per il commercio? Sulla carta potrebbe anche esse-re, fantasticando magari di otte-nere biglietti aerei a prezzi scon-tati per Disneyland. Vi piacerebbe vero?!

Ma purtroppo pensiamo ancora sbagliato cari signori…….

Concretamente l’Italia sta im-boccando la via di un nuovo “de-bito” e condizioni economiche in cui la patria dello Zio Sam coman-da su tutto. Dai cibi che consume-remo alla benzina importata per le nostre automobili.

Prendiamo allora in esame que-sta nuova condanna che entrerà in vigore nel prossimo 2015.

Il Trattato Transatlantico per

Una nuova minaccia chiamata TTIP…… il Commercio e gli Investimen-ti (in inglese Transatlantic Tra-de and Investment Partnership, TTIP), o zona di libero scambio transatlantica (Transatlantic Free Trade Area, Tafta) è un accordo commerciale di libero scambio in corso di negoziazione tra l’Unione europea e gli Stati Uniti d’Ameri-ca.

Ovviamente con il Trattato in questione potrebbe nascere la più grande area di libero scambio del mondo senza più dazi e confi ni commerciali tra vecchio e nuovo Continente.

Progetto allettante sulla carta, su questo non c’è dubbio. Non a caso il Governo italiano si è già sbilanciato ipotizzando un au-mento del PIL da uno 0,5% al 4% e per un fl usso totale di esporta-zione in aumento del 28%.

Numeri buttati a caso o reali ipotesi di crescita?

Si dice che la verità stia nel mez-

zo. Però in questo caso nel mezzo di dati che sulla carta sono solo apparentemente confortanti, an-che perché l’unico vantaggio che salta all’occhio ormai “diffi dente” dell’italiano è il solo abolimento delle barriere e dei Dazi doganali (che peraltro sarebbero già relati-vamente bassi).

Tutto qui allora? Decisamente no.

Nella vita in generale, e so-prattutto nelle principali scelte a livello economico economico-fi nanziario, ad ogni mossa ben determinata corrisponde anche una “contropartita”. Peccato che anche questa volta a farne le spe-se saranno comunque i cittadini di tutta Europa. A diversi livelli di gravità magari. Che ci si trovi a Milano, Parigi o Dusseldorf non fa molta differenza quando ci si decide a lanciare una sfi da forse troppo avventata. Abbattere dazi e tassi di importazione non vuol dire necessariamente migliorare le prospettive di vita e di lavoro.

Ci sono pochi punti ma decisa-mente cruciali sui quali si arrovel-leranno esperti ed economisti da tutte le parti del globo per i pros-simi mesi. Noi semplici cittadini le chiamiamo “conseguenze”.

Il Trattato potrà aprire i seguen-ti scenari:

Libero accesso al mercato di Prodotti Agricoli e Industriali.

Affascinante in apparenza. Ma quante volte ci siamo lamenta-ti per la contraffazione di generi alimentari nostrani? Tuttociò che era già stato simpaticamente de-nunciato da un normale réporta-ge giornalistico sarà la condizione di base nelle scelte presentate dai giganti della distribuzione ali-mentare . Potrà sembrare banale ma prepariamoci a trovare como-damente un Pecorino sardo sta-gionato in Florida o una varietà di olio d’oliva tagliato con un innesto californiano , insieme ad una mi-riade di altri surrogati fantasiosi.

Appalti pubblici aperti a tuttiForse sarà il caso di dire appal-

ti pubblici per pochi fortunati (e grandi..), ma non proprio per tut-ti. Meglio se si parla di multina-zionali o lobbies americane. Dalle grandi infrastrutture al settore medico. E tutto questo a discapi-to delle nostre piccole imprese e ditte appaltatrici ovviamente.

Forse stavolta un po’ di autar-chia non avrebbe fatto così male. ■ Simone Sollazzo

ACCISE: 24 ORE SU 24ACCISE: 24 ORE SU 24APPROFONDIMENTI STATO

Giusto per tenervi infor-mati sull’aumento delle accise sui carburanti: le

variazioni delle aliquote di accisa sui carburanti a legislazione vi-gente. Si rammenta che la legge di stabilità 2013 (articolo 1, comma 487 della legge n. 228  del 2012) aveva disposto che dal 1° genna-io 2013, l’aliquota di accisa sulla benzina fosse pari a 728,40 euro per mille litri e quella sul gasolio usato come carburante a 617,40 euro per mille litri.

Dal 1° marzo 2014 l’accisa sulla benzina è pari a 730,80 euro per mille litri, mentre quella sul ga-solio è stata aumentata a 619,80

euro per mille litri, per effetto del Direttore dell’Agenzia delle Doga-ne del 23 dicembre 2013 . Tale au-mento è conseguente alle norme contenute nell’articolo 61, comma 1, lettera e) del decreto-legge n. 69 del 2013.

E’ previsto un ulteriore incre-mento di detta aliquota per l’anno 2015, che consegue all’attivazione

Ecco il vero bancomat di chi ci governa e di chi ci ha governato ultimamente

della “clausola di salvaguardia” contenuta nell’articolo 15, com-ma 4 del decreto-legge n. 102 del 2013 (cd. decreto-legge IMU). Più in dettaglio (secondo quanto pre-visto dal D.M. 30 novembre 2013), sarà un provvedimento del Diret-tore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, da adottare entro il 31 dicembre 2014, a disporre l’in-nalzamento dell’accisa sui carbu-ranti, a decorrere dal 1° gennaio 2015 e fi no al 15 febbraio 2016, con lo scopo di produrre maggiori entrate nette non inferiori a 671,1 milioni di euro per l’anno 2015 e 17,8 milioni di euro per l’anno 2016.

La legge di stabilità 2014 (artico-lo 1, comma 626 della legge n. 147 del 2013)  stabilisce un ulteriore aumento dell’accisa sulla benzi-na e del gasolio per il periodo dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2018, la cui misura è affi data a un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle dogane da adot-tare entro il 31 dicembre 2016, in

misura tale da determinare mag-giori entrate nette non inferiori a 220 milioni di euro per l’anno 2017 e a 199 milioni di euro per l’anno 2018.

L’articolo 14 del D.L. n. 91 del 2013 fi ssa, a decorrere dal 1° gen-naio 2014, l’aliquota dell’imposta di consumo sugli oli lubrifi canti nella misura di 787,81 euro per mille chilogrammi, determinan-do pertanto un aumento di 37,81 euro per mille chilogrammi rispet-to all’aliquota previgente (750 euro per mille chilogrammi).

La richiamata legge di stabilità 2014 dispone infi ne (articolo 1, commi 634 e 635 della legge n. 147 del 2013) l’estensione alle annualità dal 2014 al 2019 delle vigenti disposizioni in tema di ac-cisa ridotta per talune emulsioni stabilizzate con acqua, idonee all’impiego nella carburazione e nella combustione.

Da ultimo, l’articolo 19, comma 3 del D.L. n. 91 del 2014 ha disposto un ulteriore aumento, decorrente

dal 1° gennaio 2019, dell’aliquo-ta dell’accisa sulla benzina e sul-la benzina con piombo, nonché dell’aliquota dell’accisa sul gasolio usato come carburante.

L’incremento è affi dato a un provvedimento direttoriale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli da adottare entro il 30 novembre 2018 ed effi cace dal-la data di pubblicazione sul sito internet dell’Agenzia, tale da de-terminare maggiori entrate nette non inferiori a 140,7 milioni di euro nel 2019, a 146,4 milioni di euro nel 2020 e a 148,3 milioni di euro adecorrere dal 2021.

Detto aumento è disposto a co-pertura delle misure, contenute nel medesimo articolo 19 del D.L. n. 91/2014, che rafforzano l’istitu-to dell’ACE - aiuto per la crescita economica, in particolare per le imprese che intendono quotarsi nei mercati regolamentati. ■Daniele PescoPortavoce alla Camera del Mo-Vimento 5 Stelle

sidenti per gli Usa? Sbagliato cari signori.

agevolazioni per il commercio?

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novembre 2014 IL LLO PARLANTE 9

TUTTO PULITOTUTTO PULITOCIRCO MASSIMO ROMA

Quando vedo Renzi, in tv, camminare con il petto in fuori e il mento in su,

come fendesse l’aria per scolpire la sua immagine, mi basterebbe aggiungergli il fez, per ottenere la fi gura del fascista perfetto.

Mi torna in mente un antico rac-conto.

C’era una volta un viaggiatore che aveva ingaggiato una guida.

Per raggiungere, nel più breve tempo, la meta, il viaggiatore spro-nava la guida ad accelerare sem-pre più il passo. A un certo punto, la guida si era fermata, come stes-se aspettando qualcuno, qualcosa. L’uomo le aveva ordinato di alzarsi, poiché la sera avanzava e loro do-vevano essere a destinazione pri-ma che facesse buio.

Ma la guida restava impassibile, sempre in attesa.

Cosa stai aspettando?, gli chiese il viaggiatore, fuori di sé.

La guida, con calma, rispose: aspetto la mia anima. Per correre, l’ho lasciata indietro.

La mattina di venerdì 10 ottobre sono andata al Circo Massimo, alla manifestazione del Movimento Cinque Stelle, in compagnia di due amiche. Ho parlato con diverse persone e mi è parso chiaro che nessuna di queste avesse lasciato indietro la propria anima; corren-do forsennatamente, convulsa-mente dietro agli elettori, al fi ne di sedurli e convincerli della bontà del proprio progetto, della propria idea politica.

Renzi invece, fa proprio questo: corre dovunque, a proclamare che quello che non si è fatto in tanti anni, lui lo può fare in poco tempo.

La prima cosa che ho notato, alla manifestazione, è stata l’estrema pulizia delle strade, per tutto il Cir-co Massimo. Per terra non si vede-va una carta, una cicca di sigaret-ta. Le pareti esterne dei cassonetti dei rifi uti erano pulite (forse per-ché li svuotavano continuamente, come si dovrebbe fare sempre).

Ho pensato alla terra di Belovo-dia: Belovodia è un paese reale, oppure no. Forse esisterebbe, se ognuno di noi riuscisse a raggiun-gere quello spazio interiore dove è possibile il contatto con la propria anima, con il proprio Sé. Si trat-ta di un lavoro serio, che ognuno può realizzare nelle situazioni più diverse della vita, anche sul posto di lavoro.

Ho pensato a Shangri la, un luo-go immaginario descritto nel ro-manzo di James Hilton Orizzonte perduto, dove il tempo è fermo e si vedono paesaggi meravigliosi. In

questo posto di pace, la comunità ha bandito, per consapevole con-vinzione, e non per norma di legge, odio, invidia, adulazione, ingordi-gia, avarizia. Gli abitanti di Shangri la producono il cibo e i beni neces-sari per il sostentamento e, per il resto della giornata, pensano a nu-trire la propria anima e a evolversi culturalmente, esprimendo, attra-verso le diverse forme dell’arte, il meglio di se stessi.

Al Circo Massimo respiravo un clima di serenità. Era emozionante vedere le regioni e i comuni italiani rappresentati con passione e com-petenza, dalle persone che stava-no nei gazebi. Ci siamo fermate a lungo a parlare con Leo Luongo, autore, con Simona Valesi, del li-bro Coerenza, un nuovo vocabolo nella politica. La prefazione è di Dario Fo.

E, giusto a proposito del fez man-cante, che starebbe tanto bene sulla testa di Renzi, a proposito della sua faccia e di tutte le facce dei politici che hanno sempre co-mandato e comandano, in Italia, ne riporto un passaggio.

“Qualche anno fa, in occasione di una mostra antologica a Palazzo Reale di Milano, mi sono trovato ad esporre un’opera di satira su una tela imponente e l’ho popolata di strane fi gure nude, e vestite, in movimento. In quel dipinto par-lante politici e avvocati indossa-vano delle maschere che avevano la prerogativa di non celare alcun viso sotto la loro superfi cie ma di svelare, una volta sollevate dal vol-to, altri coprifaccia che all’infi nito nascondevano quelle facce senza connotati. Le fi gure si muovevano e si arrampicavano contorcendosi fra le colonne di un portico di un palazzo romano, urlando: Siamo i più furbi, abbiamo inventato un linguaggio che intendiamo solo noi e qualche mariuolo. Portiamo la maschera perché non vogliamo farci riconoscere. Del resto, anche se ce la togliamo, sotto abbiamo una faccia uguale precisa alla ma-schera. Siamo una casta priva di ogni castità”.

“Ai piedi dell’opera, come faccio solitamente, con il pennello a mo’ di effi gie avevo riportato il princi-pio guida di tutti questi personaggi grotteschi: “Se non ci buttiamo in politica, fi niamo sotto i ponti come i barboni”.

“Le facce della politica, come in quel dipinto, hanno la peculiarità di essere sempre uguali, mentre urlano, promettono, negano, ac-cusano, ritornano a tormentone e si contraddicono: questa omologa-

Al Circo Massimo è stato veramente entusiasmante e ricaricante vedervi tutti, una ventata di aria fresca e bella energia di rilancio del Movimento, cui tutti noi puntiamo per il futuro. Vi riportiamo lo scritto di Linda Zammataro, presidente dell’associazione culturale Belovodia che è stata ispirata e partecipe. zione nei visi e nelle espressioni è ancora più accentuata quando si parla delle cosiddette “facce nuo-ve” del panorama, che si manife-stano subito per quello che sono, ovverosia calchi mal riusciti dei vecchi volti che ci hanno governa-to per l’ultimo ventennio e che ne riproducono fedelmente gli antichi e radicati vizi di malgoverno, inco-scienza e scaltrezza”.

“Oggi, con lo stesso linguaggio e la stessa misura, abbiamo già rico-nosciuto il nuovo volto del catalo-go parlamentare: si chiama Mat-teo Renzi. Un uomo che ci mette sempre la stessa faccia, la sua. Un portatore della solita ipocrisia do-minante, sempre sfacciatamente presente in ogni luogo e momen-to” (...)

Gli interventi si susseguivano sul palco e c’era tanta gente ad ascol-tare, si parlava di cose da fare, cose concrete.

Camminando, abbiamo preso di-versi opuscoli. A quanto si poteva leggere, il metodo del Movimento è chiaro: hanno raccolto “i disagi dei cittadini e delle associazioni di categoria, le loro proposte e le idee” per poi elaborare, sulla base dei dati e dei materiali raccolti, disegni di legge, innovativi poi-ché partecipati (a differenza del patto del Nazareno, dove Renzi e B. hanno sistemato le cose come meglio gli sembrava, a prescindere da ogni partecipazione della gen-te, della quale, chiaramente, non gli importa assolutamente nulla).

Questo gruppo (che, al mo-mento, sembrerebbe com-posto di cittadini desiderosi

di fare politica in un modo diverso da quello che abbiamo sempre vi-sto in Italia) affronta attualmente – con il modo di procedere che ho detto sopra: raccolta dei dati e dei materiali, loro elaborazione critica, produzione di progetti di legge e attività parlamentare necessaria per la loro approvazione, anche attraverso dure battaglie in Senato e alla Camera – temi quali: casta costi e lobby, sanità, giustizia, poli-tiche sociali, ambiente e territorio, dignità formazione e qualifi cazio-ne, reddito-cittadinanza, istruzio-ne-cultura.

Subito dopo aver fi nito di parlare di Renzi e delle facce della politi-ca, prosegue Dario Fo, nella prefa-zione al libro Coerenza, un nuovo vocabolo nella politica, riferendosi a chi è all’interno del Movimento: “Al contrario, sfogliando le pagi-ne di questo libro, mi sono subito reso conto di come queste facce siano operanti: ragazzi e ragazze, senatori e deputati, che umilmen-te presentano tutto il loro lavoro, legge per legge, proposta per pro-posta, corredato dalla loro storia e dalla dichiarazione di intenti”.

Intanto, a Genova, mentre lo Sta-to è totalmente assente, centinaia di cittadini, tra i quali anche molti minorenni, sono in strada a spalare fango. I fondi stanziati per la messa in sicurezza di quel territorio non sono stati spesi, si sono perduti e si perdono nelle mani e nelle maglie della burocrazia (Non avremmo vi-sto tanto dolore della gente, tante perdite economiche, se avessimo avuto uno Stato).

Sabato scorso, con alcune per-sone dell’associazione Belovodia,

sono andata a vedere, al cinema Quattro Fontane

di Roma, il fi lm La

trattativa, di Sabina Guzzanti.Lo davano in una saletta; si vede

che immaginavano che il numero di spettatori sarebbe stato esiguo.

E avevano ragione, eravamo quattro gatti.

Forse, gli italiani preferiscono ve-dere storielline che fanno ridere?

Ebbene, il fi lm della Guzzanti fa anche ridere, talmente grottesche sono le situazioni che s’intreccia-no, all’interno di una storia che, certamente, fa piangere.

Oltre vent’anni di storia italiana, “fatta di storie oggettive, in parte di versioni parziali, in parte di atti giudiziari ancora da vagliare. È un gran fi lm, quello di Sabina Guz-zanti (…) Titanico, quanto enco-miabile lo sforzo di non rendere troppo simpatici gli uomini di ma-fi a, al confronto di certi presunti uomini di Stato: quando Mancino, allora ministro dell’Interno, ripete che nel ’92 non sapeva che faccia avesse Borsellino, o quando Mori si meraviglia per questo muro con-tro muro fra Stato e Mafi a, viene spontaneo pensare che il guaio dell’Italia non sono tanto i mafi osi che fanno i mafi osi. È lo Stato, che non fa lo Stato”. (Travaglio)

Mi diventa sempre più chiaro che, chi ci governa, si arroga il di-ritto di vita e di morte sui cittadini.

L’ultimo morto, a Genova. Altri, potrebbero arrivare.

Per essersi, magari, impiccati per disperazione. ■ Linda Zammataro, presidente dell’associazione culturale Belo-vodia

 

LETTERE

Questo gruppo (che, al mo-mento, sembrerebbe com-posto di cittadini desiderosi

perdite economiche, se avessimo avuto uno Stato).

Sabato scorso, con alcune per-sone dell’associazione Belovodia,

sono andata a vedere, al cinema Quattro Fontane

di Roma, il fi lm La

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10 IL LLO PARLANTE novembre 2014

IL RITORNO DELLA IL RITORNO DELLA “CRICCA”

RIFLESSIONI ITALIA

Sembrano ormai passati anni luce da quando alcuni personaggi, uomini nell’orbita dell’ultimo governo Berlusconi, avevano creato, con l’aiuto politico della classe dirigente, una “cricca” degli appalti truccati che gestiva operazioni multi-milionarie legate alle cosiddette Grandi Opere.

Inomi di coloro che si sono arricchiti con i nostri soldi non apparivano più in TV e

sui giornali ormai dadiversi anni, se non per quell’eccezionale epi-sodio di violenza ai danni dell’im-prenditore Piscicelli (ilridente affarista che fu intercettato men-tre si gongolava al cospetto della tragedia dell’Aquila) che duean-ni fa venne aggredito nel quar-tiere Parioli di Roma. Nulla della vicenda “grandi opere” sembra-vaessere ancora d’interesse da parte dei media e così la memo-ria storica del popolo italiano veniva,ancora una volta, tradita da un passato dimenticato che dovrebbe invece insegnare a non ripetere glistessi errori.

In questi giorni ecco di nuovo in scena l’odiosa vicenda, con i suoi terribili personaggi, che tantain-dignazione ha suscitato nell’opi-nione pubblica. Angelo Balducci, capo e promotore della “cricca” degliappalti, torna alla ribalta della cronaca grazie all’operazio-ne di confi sca dei suoi beni per un valore di 13milioni di euro da parte del Tribunale di Roma.

Un provvedimento che riguarda l’intero patrimonio accumulato in decenni di illecite attività ai danni econ i soldi della colletti-vità. Appartamenti e ville sparse nelle più rinomate località tu-ristiche italiane,conti correnti, auto, quote societarie, sono solo alcuni esempi delle proprietà confi scate.

Sono certo che a questo punto saranno già tornati alla mente alcuni nomi che tanta indigna-zione cisuscitarono all’epoca dei fatti legati ai grandi eventi quali il G8 alla Maddalena, i Mondiali di nuoto a

Roma nel 2009, il Giubileo, le celebrazioni per il 150° anniver-sario dell’unità d’Italia, ecc., ecc.

Tutti eventi che in virtù dell’or-mai famoso decreto Legge Tre-monti n. 343 del 7 settembre 2001, convertito poi nella Legge N. 401, erano sottoposti, per il coordinamento operativo, alla gestione della Protezione Civile che già si occupava di emergenze

sul territorio italiano.Balducci, Bertolaso, Anemone,

De Santis furono alcuni tra i prin-cipali attori in quelle gelatinose vicendefatte di escort, regali, ap-palti, assunzioni, che gestivano centinaia di milioni di euro del popolo italiano, all’ombra di una parte politica che a “sua insapu-ta” riceveva appartamenti e be-nefi ci in cambio di favori politici.

Ritengo giusto, a questo pun-to, che su questa operazione di confi sca restino accesi i rifl ettori della trasparenza affi nché tutti i cittadini siano in grado di sape-re cosa succede a quei beni che rientrano di diritto nel patrimo-nio dello Stato, quindi del popo-lo. E’ applicabile a questi beni la L.109/96 sul riutilizzo sociale dei beni confi scati alle mafi e, che prevede l’assegnazione dei patri-moni e delle ricchezze di prove-nienza illecita a quei soggetti, As-sociazioni, Cooperative, Comuni, Province e Regioni, in grado di restituirli alla cittadinanza, tra-mite servizi, attività di promozio-ne sociale e lavoro?

Sul sito dell’Agenzia per l’ammi-nistrazione dei beni sequestrati e confi scati alla criminalità or-ganizzata si legge che lo scopo principale della stessa è proprio quello di provvedere al recupero dei beni sequestrati e confi scati alle mafi e.

La vicenda legata al sequestro dei beni di Balducci non rientre-rebbe nelle operazioni di confi sca legate ad associazioni crimina-li di stampo mafi oso, ma gli atti criminali compiuti ed organizzati attraverso una rete di numerose fi gure politico-imprenditoriali dovrebbe imporre il massimo ri-spetto nei confronti dei cittadino attraverso una rivalorizzazio-ne sociale di tali beni affi nché il compito istituzionale svolto non si riduca a semplice dato statisti-co, ma si concretizzi in una reale percezione della presenza dello Stato sul territorio.■ Francesco Virtuoso

BCE E BANCHE ITALIANEBCE E BANCHE ITALIANEI prestiti alle banche hanno ora una precisa destinazione e cioè il credito ad imprese per far ripartire l’economia.

La Banca Centrale Europea diretta dall’italiano Draghi alla fi ne ha deciso di inter-

venire sui mercati. Analogamente a quanto già fatto nel corso del 2011 e nel 2012 nel pieno della crisi fi -nanziaria allorquando la BCE diede fondo a due mega tranche di pre-stiti a benefi cio della banche euro-pee, in questi giorni ha dato corso alla terza immissione sul mercato di denaro fresco. L’operazione è stata denominata “Long Term Refi -nancing Operation” o in breve Ltro e prevede prestiti a medio lungo termine (massimo quattro anni) diretti alle banche che ne faranno richiesta. Il tasso è bassissimo es-sendo fi ssato nel 0,15% annuo e sono previste due differenti aste, una appena conclusasi ed un altra a dicembre con assegnazione di ben 200 miliardi di euro. Secondo il Ministro Padoan alle banche ita-liane andranno circa 37 miliardi di euro. Ma allora vi chiederete qua-le sia la novità rispetto al passato. A chi non ricorda o non è a cono-scenza di quanto è accaduto sot-tolineiamo come in occasione dei prestiti del 2011 e 2012 la Bce offrì un tasso agevolato (1% annuo) agli

istituti di credito nell’auspicio che queste potessero ridare fi ato alla economia immettendo denaro fre-sco in un mercato asfi ttico . Le ban-che italiane, però, di tutta risposta utilizzarono il denaro non per fare ripartire l’economia ma per acqui-stare titoli di Stato che all’epoca ve-nivano offerti a tassi molto superio-ri (3-4%) lucrando sulle differenze facendo utili e rimettendo in sesto i propri bilanci. Nulla fu immesso nella economia reale che così è re-stata sino ad oggi in assoluta caren-za di liquidità con le conseguenze che tutti conosciamo. Forti furono le critiche nei confronti del ceto bancario domestico soprattutto da associazioni di imprenditori e dal MoVimento 5 Stelle che ha in più occasioni stigmatizzato il compor-tamento del mondo della fi nanza che è la causa stessa della crisi fi -nanziaria e tarda a collaborare nella sua risoluzione. Orbene Draghi, che dall’alto dell’Europa tutto vede, si è sicuramente reso conto dell’ano-malo comportamento delle nostre banche ed ha deciso, saggiamente, di cambiare le regole. Ed ecco la novità: i prestiti alle banche hanno ora una precisa destinazione e cioè

il credito ad imprese per far ripar-tire l’economia. In caso di mancato rispetto del vincolo di destinazione la sanzione per le banche sarà l’ob-bligo di immediata restituzione. In una intervista rilasciata dall’A.D. di Unicredit Guzzoni (che ha ottenu-to 7,5 miliardi di euro) lo stesso ha assicurato che destinerà la liquidi-tà ad “investimenti pluriennali per sostenere lo sviluppo”. L’auspicio è che venga mantenuta la promessa visto che il benefi cio sul PIL di tale immissione di denaro sul mercato sarà, a detta del Governatore Visco di circa lo 0,5-1%. Purtroppo, fi no ad oggi le promesse delle banche italiane sono sempre state scritte sulla sabbia e la prova è che l’Italia è l’unico paese dell’eurozona con un tasso di crescita negativo per cui occorrerà vigilare che esse ven-gano mantenute se si vuole sfatare il proverbio del “non c’è due senza tre”. Oramai siamo arrivati all’ulti-ma spiaggia e non ci possiamo per-mettere più di privilegiare i bilanci delle banche a quelle degli impren-ditori che fanno girare l’economia reale. E noi siamo qui più che mai vigili. ■ Stefano Bianco

IL LAVORO NON È UNA MERCEIL LAVORO NON È UNA MERCE

È in corso il più grave attacco alle condizioni

di vita di milioni di perso-ne, svalutando e disprez-zando il lavoro, e rivalutan-do la moneta e i patrimoni di pochi. Ma il lavoro non è una merce, è una parte fondamentale della vita delle persone, che le ren-de libere e capaci di stare in società, di sviluppare l’essere umano. Ciò perchè si devono renu-merare i capitali investiti con ren-dimenti del 20% annuo, perchè il valore fondamentale di pochissimi è il massimo profi tto. Ma la nostra vita, le nostre speranze, le spe-ranze dei nostri fi gli, non hanno ROI ritorno, possibile, dobbiamo cedere tutto, e non ricostruiremo mai il nostro capitale collettivo so-ciale, costruito con tanti sacrifi ci, ma diventato preda della fi nanza, di coloro che che vogliono per se tutta la ricchezza creata dal lavo-ro degli uomini. Se il lavoro è una merce, allora, noi uomini che ne siamo i possessori, saremo sempre più svalutati, come è logico in que-sto sistema. Per i pochissimi che avranno i pochi lavori di qualità, come sono defi niti dall’OCSE, ci saranno ancora vantaggi, per tutti gli altri solo precariato. E non im-porta che tu sua cinese, o italiano, o brasiliano, l’importante è che il lavoro, diviso in tanti piccoli pez-zetti, di bassa qualifi cazione, possa

essere dato solo al momento giusto “just in time”. E se non vuoi farlo tu, troverò nel mondo chi lo farà a meno, accettando qualsiasi con-dizione. Da qui anche l’altra fl es-sibilità, il demansionamento, che signifi ca togliere dignità all’uomo, relegandolo sempre più in basso nella scala dei valori sociali. Quin-di, non stanno discutendo di arti-colo 18 e statuto dei lavoratori, ma solo di una merce, e di come farla costare sempre meno, e renderla utilizzabile solo per il tempo mi-nore, senza coinvolgimenti, senza rispetto della dignità umana con-nessa al lavoro ed alla socialità.

Il problema è che la maggioran-za degli uomini si è già accorta di tutto questo, in tutto il mondo, ma non si vede da nessuna parte quell’idea di dignità umana, quel sogno di promozione umana anche attraverso il lavoro, quell’uomo o quegli uomini, o quel movimento politico, che unisca la maggioranza degli uomini, ridotti a merce.

No, non è un problema di comu-

La fl essibilità è un modo di ridurre il lavoro a pura merce, da usare solo quando occorra

nicazione, torna amaro in mente il ricordo storico, c’era chi catturava schia-vi, e coloro che si difen-devano e ribellavano fi ni-vano uccisi e torturati, a spargere il terrore fra gli uomini ridotti a bestiame umano. Oggi magari non sarà più così, ma baste-rebbe il terrore mediatico indotto da centinaia di

anni di propaganda contro i ribelli sociali, coloro che non accettava-no di essere ridotti a merce, a far squagliare dalla paura qualsiasi forza o uomo politico che volesse unifi care la maggioranza degli uo-mini ridotti a merce.

Manca il coraggio, e come i pove-ri vecchi che assistevano alla raz-zia dei giovani portati in schiavitù, guardiamo inerti la devastazione che si fa dei nostri fi gli, delle no-stre speranze della nostra capacità di lavorare per la società e in so-cietà.

No, non c’è pietà in chi parla di fl essibilità, di costo del lavoro, di mercato del lavoro, come mezzi per accumulare sempre più ric-chezza a danno degli altri uomini.

Non c’è coraggio in noi, che ab-biamo paura di dire queste cose, di ripeterle tutti i giorni, fra di noi,.

No, non c’è alcuna visione negli uomini che si impegnano in poli-tica, e sono loro i peggiori vigliac-chi.. ■

Franceco Papa

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novembre 2014 IL LLO PARLANTE 11

INFORMAZIONE E POLITICA. IL DIAVOLO INFORMAZIONE E POLITICA. IL DIAVOLO PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO!

FINAZIAMENTI EDITORIA

Il sottosegretario Luca Lot-ti ha fi rmato il decreto per l’istituzione di un Fondo stra-

ordinario per l’editoria di 120 mln da erogarsi in tre anni: “La risorse sono destinate a incentivi agli in-vestimenti in innovazione tecno-logica e digitale, a incentivi all’as-sunzione di giornalisti, a misure di sostegno ai programmi di ristrut-turazione aziendale che preveda-no una revisione dell’organico con il ricorso ai prepensionamenti e al parziale fi nanziamento degli am-mortizzatori sociali a condizione che vi sia un intervento almeno di pari ammontare da parte delle im-prese editoriali”. Con questa en-nesima legge truffa notiamo che la libertà di stampa nel nostro Pa-ese è rimasta al “caro amico”! E’ chiaro che i nostri soldi, quelli dei contribuenti, con questo scher-zetto saranno per gli amici degli amici, soprattutto politici.

La storia si ripete e il Paese af-fonda sempre di più. Se da un lato non si può far altro che esprimere solidarietà ai dipendenti dell’edi-tore, pomposamente chiamati “giornalisti”, licenziati a causa

della non redditività delle azien-de, dall’altro lato sottolineiamo il pessimo servizio che questo governo, complici i sindacati, fa alla nazione. Il contratto che gli editori si accingono a siglare con il sindacato dei dipendenti degli editori, sa più di contratto per i metalmeccanici che per i veri giornalisti, quelli che potrebbero fare informazione a tutto tondo e, soprattutto, a servizio del Paese: i giornalisti autonomi, i free lance. Questa è l’ennesima regalia che i nostri uomini di governo si asse-gnano prima delle ferie estive (Il Campanile di Clemente Mastella docet), e la sanno camuffare an-che bene. Adducono la necessità di un intervento a favore di quegli editori che non riescono a com-petere nel mercato. In questo modo uccidono due volte la no-stra democrazia. I fondi andranno senz’altro a favore di quegli edito-ri che incenseranno in tutti i modi chi acconsentirà alla grande elar-gizione ( dal Corriere della sera a Repubblica, al Foglio, al Giornale, ai giornalini dei sindacati etc. in-somma i soliti noti), e il mercato

Mentre sbandiera le riforme la casta politica rinnova i consueti riti. In arrivo 120 mln in tre anni per gli amici degli amici. Solite clavate in testa ai giornalisti autonomi, i free lance, che fanno vera informazione.

sarà falsato, come fi n’ora è stato. Chi non riceverà fondi, non po-tendo reggere alla concorrenza , prima o poi uscirà dal mercato. E’ uno dei tanti modi per far fuo-ri il nemico. Giochino semplice, semplice, che i nostri politici, e i gruppi di potere, conoscono mol-to bene e praticano da decenni.

Questa volta ci sarà, udite, udi-te, anche una ciliegina per i gior-nalisti autonomi: non sarà più possibile agli editori pagare 5

euro come massimo un pezzo (ar-ticolo). Ora si starà stabilmente 3 volte sopra questa soglia, e per la prima volta ci sono degli ob-blighi economici e sociali, cosa rifi utata dagli editori per oltre 20 anni. Da ora in avanti il collabo-ratore esterno o free lance avrà una retribuzione minima di 250 euro per un minimo di 12 colla-borazioni mensili per i quotidiani. Altri minimi per le diverse tipolo-gie (web, radio tv locali,periodici,

L’UNICA NOSTRA L’UNICA NOSTRA ARMA È LA PACE

SAGGEZZA&POLITICA

dal libro Tich Nath Han

Il parlamento, come una fami-glia o una comunità, dovreb-be promuovere l’impegno alla

pace tra i suoi membri.Quando eleggiamo una persona a rappresentarci in Parlamento in-vestiamo su di lei la nostra fi ducia e la nostra speranza, e ci aspettia-mo che sappia ascoltare gli altri.Tutti i membri del Parlamento dovrebbero essere capaci di ascol-tare e di rendersi conto delle per-sone buone, capaci, da prendere in considerazione per governare meglio.Troppo spesso invece non ascolta-no affatto i colleghi, ascoltano solo le proprie idee, i propri ragiona-menti su come esprimere dissenso e mettersi a litigare non appena ha fi nito di parlare il rappresentante del partito di opposizione. Noi non eleggiamo i nostri rappresentanti in parlamento perché litighino fra di loro, li eleggiamo aspettando-ci che siano capaci di mettere in comune con gli altri membri del Parlamento la propria esperienza, saggezza e visione profonda.Ci aspettiamo che sappiano par-

quello che fa fi orire in saggezza i propri errori, che, cioè, è disposto a imparare da essi, che non fa fi n-ta di non vederli, che non ricorre per giustifi carli alla teoria della cospirazione.” ■Leo Luongo

lare con calma, che ascoltino, che imparino dagli altri, che sappiano innestare le proprie idee anche grazie alle intuizioni profonde de-gli altri.Purtroppo loro non ci dicono: “Se sarò eletto praticherò l’ascolto profondo per poter trarre profi tto dalle intuizioni e visioni profonde degli altri membri del Parlamento”.Siamo noi elettori a dover chiedere loro: “sei disposto, una volta eletto,

a praticare l’ascolto profondo del tuo collega parlamentare? Se non lo sei, non ti voteremo”.Dobbiamo insistere sull’esigen-za che i politici conducano la loro

cando di risolvere. Il liberale sa che il politico più bravo è quello che sbaglia meno degli altri, infat-ti non esistono politici infallibili, “unti dal signore” che non com-mettono mai degli errori. Il libe-rale sa che il politico più bravo è

LA LIBERTÀ È PIÙ IMPORTANTE LA LIBERTÀ È PIÙ IMPORTANTE DELL’UGUAGLIANZA pensieri liberalipensieri liberaliDall’introduzione del libro del fi losofo Karl Popper di Massimo Baldini

Dall’introduzione del libro del famoso fi losofo mi sono permesso di estrapo-

lare alcuni passi che trovo signifi -cativi per chiarire alcuni concetti base su cui ci si dovrebbe sempre ispirare nella vita politica, nel so-ciale e nello stare assieme più in generale. “Il liberale non solo tollera la cri-tica, ma la sollecita, la favorisce. Egli sa che “il segreto dell’eccel-lenza intellettuale è lo spirito di critica, è l’indipendenza intellet-tuale”, sa che l’approccio critico va considerato un dovere, sa che non esistono critiche distruttive e critiche costruttive, le critiche sono sempre costruttive. Esse, infatti, ci aiutano a scoprire gli er-rori che, essendo fallibili, possia-mo aver commesso, esse ci fanno acquisire una migliore conoscen-za del problema che stiamo cer-

campagna parlamentare in un modo che ci aiuti a prendere deci-sioni migliori.Quando votiamo senza pretendere che facciano uso dell’ascolto pro-

fondo e della parola amorevole il risultato è troppa competizione, rabbia e divisioni in Parlamento, una sorta di guerra nella nostra fa-miglia nazionale. ■

agenzie di stampa). C’è anche la novità: si riconosce a ogni ef-fetto il lavoro autonomo giorna-listico al quale venivano negati diritti essenziali e titoli negoziali. Sino ad oggi il collaboratore non contrattualizzato non aveva una retribuzione minima garantita; il che ha consentito prestazioni gratuite, oppure davvero minimali con 1,5/2,5/3.00/5.00 euro, estre-mamente diffuse. Questa volta ci sarà,quindi, un ossetto anche per chi cerca di fare informazio-ne con dignità. Chi vuole fare il giornalista autonomo sappia che da ora in poi il suo minimo garan-tito per dodici pezzi mensili sarà di duecentocinquanta euro. Dopo cotanto sforzo da parte del gover-no, del sindacato dei dipendenti degli editori e degli editori, non sappiamo se piangere, ridere, o prendere i forconi! E pensare che in Svizzera i free lance sono più pagati rispetto ai dipendenti a im-piego fi sso, proprio per l’alea che caratterizza il lavoro svolto, sig!

Cari uomini della casta, se ave-te ancora orecchie per intendere: la libertà di stampa, pilastro delle democrazie, è data dalla libertà, soprattutto economica, concessa a chi vuole fare vera informazio-ne, e questo dovreste saperlo e i colleghi che vogliono dedicarsi seriamente all’informazione sap-piano, fi nalmente, che la loro di-gnità professionale non vale più cinque o dieci euro ad articolo, ma ben duecentocinquanta euro al mese garantiti! Caro Renzi rot-tamatore e riformista, forse è il tuo cervello che andrebbe rotta-mato e riformato! ■

Scritto da Virgilio Violo

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12 IL LLO PARLANTE novembre 2014

CAMERA CON VISTA SUL CIMITERO CAMERA CON VISTA SUL CIMITERO LOMBARDIA CINISELLO

Ed è proprio quello che è ac-caduto giovedì 18 settem-bre in consiglio comunale a

Cinisello Balsamo (che, ricordiamo,

ha già urbanizzato il 74% del pro-prio territorio). Non essendoci mol-te aree per costruire altri palazzi, “amministrazione comunale ha de-

L’assurdo politico e la cementifi cazione delle aree verdi sono sempre dietro l’angolo. ciso di ridurre le fasce di rispetto cimiteriali da 200 metri a soli mise-ri 50 metri, permettendo in questo modo “edifi cazione” (leggi: nuovo cemento) nei restanti 150 metri che costeggiano i cimiteri storici di Cinisello e di Balsamo. La giunta ed i tecnici hanno affermato che que-sto porterà più verde alla città, ma hanno omesso di elencare quanti nuovi palazzi verranno costruiti su queste aree, per la gran parte già verdi di fatto. Ci arriva anche un bambino a capire il controsenso

contenuto nell’affermazione ‚“per avere più verde, devo costruire più case”.

Il MoVimento 5 Stelle di Cinisel-lo Balsamo è intervenuto con for-za, condannando questa decisione scellerata che non solo consumerà altre aree libere e verdi, basandosi su una previsione trentennale (fat-ta nel 2009 e non più attualizzata) che prevede una cremazione del 45% dei defunti, ma deturperà aree fi no ad oggi protette e inedifi cabili, con la costruzione di palazzi che si

affacceranno letteralmente‚ “sulle tombe”, senza nessun rispetto per i defunti.

Il M5S evidenzia anche “assurdi-tà del comportamento dell’ammi-nistrazione comunale” che, fi no a pochi mesi fa, ragionava in senso diametralmente opposto e voleva costruire una Piscina al”interno del Parco della Costituzione di via Mo-zart in quanto‚ “area lontana dai pa-lazzi e da sguardi indiscreti”.

Per i vivi ci vuole discrezione, per i morti cementifi cazione. ■

LA CITTÀ RECORD LA CITTÀ RECORD DI DI TRAFFICO/INQUINAMENTO

LOMBARDIA CINISELLO

Il MoVimento 5 Stelle di Cinisello Balsamo denuncia che la città ha un record negativo.

Perchè è la città con il più ele-vato traffi co veicolare rispet-to alla sua superfi cie, che è di

12,7 chilometri quadrati. Sulle stra-de che attraversano la nostra città transitano oltre 90.000.000 di veicoli ogni anno; infatti sono ben 250.000 i veicoli che ogni giorno attraversano il nostro territorio su strade ed au-tostrade, soprattutto lungo la A4, la A52 ed il viale Fulvio Testi/Brianza. Questa gigantesca mole di traffi co produce una elevatissima quantità di inquinanti con ricadute pesanti sulla salute dei cittadini, sull’ambiente e sulla qualità della vita.

Per tutelare la salute dei cittadini e l’ambiente in cui viviamo, il M5S ha depositato una interrogazione alla Camera dei Deputati per porre all’attenzione nazionale il tema del limite della sostenibilità ambientale, partendo dal triste caso di Cinisello Balsamo.

Sono sempre maggiori gli studi nazionali e internazionali che han-no certifi cato la stretta relazione tra inquinamento atmosferico e gravi patologie respiratorie e cardiovasco-lari, soprattutto in bambini ed anzia-ni ed in coloro che vivono vicino alle strade di maggio traffi co (come molti quartieri di Cinisello B.). Anche l’Or-ganizzazione Mondiale delle Sanità lo scorso ottobre ha certifi cato il nes-so causale tra le Polveri Sottili (PM 10, PM 2,5) e l’insorgenza di tumori,

no all’autostrada A4 e al viale Brianza, aree pesantemente colpite anche da un fortissimo inquinamento acustico oltre che atmosferico.

Il MoVimento 5 Stelle di Cinisello Balsamo oltre a ribadire la propria contrarietà a cementifi care ulterior-mente il territorio consumando le ul-time aree verdi di fatto, ritiene assur-do e contrario ai doveri istituzionali che non vengano misurate le ricadute sulle persone e sull’ambiente del più grave e silenzioso problema che col-pisce la nostra città. Il M5S da mesi ha proposto al Consiglio Comunale un Ordine del Giorno volto a quantifi ca-re questo grave problema, per creare una consapevolezza oggi inesistente e poter poi prendere contromisure o chiedere interventi allo Stato o agli enti proprietari delle infrastrutture. ■

classifi candole nella prima categoria tra le più pericolose.

Nonostante questo quadro allar-mante, l’amministrazione comuna-le non ha mai condotto o promosso studi epidemiologici sui gravi effetti degli inquinanti sulla salute pubblica e sull’ambiente anzi, senza sensibilità

e senza senso di dovere istituzionale, continuerà a cementifi care il territo-rio con nuovi palazzi e centri com-merciali che attrarranno ulteriore traffi co e peggioreranno ulteriormen-

te la qualità della vita e l’ambiente, arrivando a permettere, con il nuovo Piano di Governo del Territorio, la costruzione di decine di palazzi per oltre 3000 nuovi abitanti proprio vici-

LE AMARE VERITÀ

TASSE O TAGLI? TASSE O TAGLI? Cieca e sorda l’amministrazione alle richieste di trasparenza dei conti e di tagli da parte del MoVimento 5 Stelle

La maggioranza che governa Cinisello Balsamo, dopo ave-re aumentato la tassa IRPEF

a carico di lavoratori e pensionati ci-nisellesi, continua la propria marcia come un rullo compressore, cieca e sorda alle richieste di trasparenza dei conti e di tagli alle componen-ti di spesa richiesti a viva voce dal MoVimento 5 Stelle. Nella serata del 9 ottobre, con 15 voti favorevoli, la maggioranza ha approvato la “verifi ca degli equilibri fi nanziari” dopo aver sbagliato i conti di ben 5 MILIO-NI DI EURO: una delibera piena di buo-ne intenzioni, come “razionalizzare”, “ampliare”, “contenere”, “attivare”, ma che non entra nel merito, né elen-

ca i criteri d’azione. Sono addirittura arrivati a bocciare un emendamento del M5S che voleva introdurre, come richiesto dalla legge, il taglio del 5% dei contratti di beni e servizi, il cui to-tale ammonta a ben 37 milioni di euro (M5S che ave-va sollevato il proble-ma della contraddizione che esiste tra l’aumentare le tasse ai cittadini e il non ridurre i costi dei contratti per forniture di beni e servizi del Comu-ne). Eppure questa soluzione avreb-be potuto valere fi no a 1.850.000 eu-ro! Quindi ci chiediamo: perché, invece, prendere 910.000 euro da pensionati e lavoratori? La maggio-ranza ha bocciato anche un altro no-stro emendamento teso ad eliminare

in toto le spese discrezionali (delle quali, nonostante la ri-chiesta, non ci è stato for-nito né un elenco, né l’ammon-tare) e questo anche se abbiamo detto “in un momento di crisi sociale, le spese discrezionali (non es-sendo obbligatorie) si eliminano!” Oltre a votare contro , non ci hanno tuttora detto a quanto ammontino queste spese.

Il metodo grossolano proposto ci preoccupa, perché rivela l’incapacità

Cieca e sorda l’amministrazione alle richieste di trasparenza dei conti

in toto le spese discrezionali (delle quali, nonostante la ri-chiesta, non ci è stato for-nito né un elenco, né l’ammon-tare) e questo anche se abbiamo di analisi profonda di

un bilancio al fi ne di eliminare sprechi ed evitare costi ulteriori alla comuni-tà. Siamo colpiti anche dall’ottusità insita nel rifi uto di un metodo anali-tico e di una logica trasparente, volte semplicemente a decidere in consi-glio comunale le soluzioni migliori nell’interesse della nostra città. ■

COSA STIAMO FACENDO PER LA COSA STIAMO FACENDO PER LA SALUTE DEI CITTADINI?

LOMBARDIA CERNUSCO SUL NAVIGLIO

Siamo venuti a conoscenza dell’intenzione di Regione Lombardia nel chiudere il

punto nascita l’otto ottobre scorso a mezzo stampa.

Letta la notizia abbiamo cerca-to fonti di attendibilità e appurata la veridicità, studiando la delibera regionale, della notizia ci siamo at-

tivati subito. Dopo anche un incon-tro con le operatrici del reparto di maternità a cernusco siam venuti a conoscenza di una manifestazione apolitica a cui abbiamo partecipato attivamente.

Frattanto si è incominciato a rac-cogliere informazioni, mediante una nostra portavoce in Regione Paola

L’A.S.L. di Milano2 si perde in Martesana.

Macchi, con l’obiettivo di scrivere un istanza alla Corte dei Conti per appurare eventuale danno erariale a carico dei cittadini.

L’Uboldo, ovvero l’Azienda ospeda-liera di Melegnano, paga continua-mente il prezzo della sua costante discontinuità di una fi gura dirigen-ziale. E negli ospedali, operatori o

utenti che siano, soffrono di questo. Abbiamo visionato la delibera di giunta regionale che impone que-sta chiusura e ci sono tre elementi di oggettività: il numero dei parti annui, la vicinanza di una struttura concorrenziale, il difetto logistico dell’Uboldo. Non ci concentreremo su questo provvedimento in sé, ma

sullo spreco di denaro pubblico che c’è dietro. Di fatto quel reparto ha appena subito una ristrutturazione signifi cativa, lavori quindi gettati alle ortiche. Inoltre alcuni dirigenti dell’Azienda Ospedaliera sono agli arresti domiciliari e incassano pre-mi di produzione di circa 20.000.

 Chi è che paga tutto questo?Nel recente incontro avvenuto

presso la biblioteca comunale sono emersi alcuni dettagli che a nostro avviso andranno approfonditi: cosa intendono fare le maggiori forze po-litiche locali dinanzi a questa scena confusionale? Faranno chiarezza, come stiamo facendo noi, o conti-nueranno a tergiversare con mani-festazioni tipiche del popolo e non della classe dirigenziale?” ■

Mauro Aimi

SANITÀ

SALUTE E AMBIENTE

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novembre 2014 IL LLO PARLANTE 13

LOMBARDIA FRANCIA CORTA

Premesso che trovare dati sugli immobili sfi tti a livello nazio-nale  è una missione che ra-

senta l’impossibile, di seguito una se-rie di numeri da fonti affi dabili seppur discordanti tra loro: 

• Governo: 2.8 milioni;• Agenzia del Territorio: 5 milioni;• Sicet (sindacato inquilini casa e

territorio): 6 milioni; • ci sono fonti che  parlano addirit-

tura di 10 milioni: quest’ ultimo dato viene ricavato dai 72 milioni di unità catastali, da cui bisogna dedurre i vari garage, cantine, solai accatastati indipendentemente dalle unità abi-tative, avvicinandosi ai 30 milioni, da cui dedurre i 20 milioni di famiglie che risultano dall’ ultimo censimento Istat 2011. 10 milioni di immobili vuoti. Questo non signifi ca che siano inven-duti o che i proprietari non riescano a locarli: ci sono le seconde / terze case (mare e montagna), oppure immobili non idonei (ad esempio, in Val d’Ao-sta c’è la crisi abitativa perché ci sono troppe seconde case di persone fuori regioni e per i residenti i prezzi sono diventati proibitivi).

Ai fi ni dell’analisi in Franciacorta questi dati non ci sono molto d’aiuto, ma ci danno tuttavia un’idea del pro-blema.

Gli ultimi dati certi locali risalgono al 2001 e da allora nel settore immobilia-re si è toccato il cielo e l’inferno! Solo nell’ ultimo anno sono stati registra-ti più di 1.2 milioni di immobili pres-so le agenzie del territorio, ma non c’è una banca dati nazionale e quin-di  i dati sono approssimativi.  Inoltre questi 1.2 milioni di registrazioni non sono solo di immobili nuovi, ma  an-che frazionamenti, case fantasma regolarizzate, cambio di destinazione d’uso, ecc.

Abbiamo provato a contattare i ge-stori dei servizi essenziali (servizio idrico, energia elettrica, gas metano, gli uffi ci comunali dediti alla riscos-sione dell’ IMU): di dati certi non se ne parla.

Abbiamo trovato una ricerca del-la  Fondazione Cogeme, che  ha in-caricato  il  politecnico di Milano  e purtroppo si sono ritrovati gli stessi problemi.Eccone tuttavia i dati emer-si:

Servizi sociali dei comuni della Franciacorta al collasso

Rovato- 8.800  unità abitative, 1500 alloggi vuoti

Chiari- 8760 unità abitative, 1761 al-loggi vuoti

Passirano 3900 unità abitative, 700 alloggi vuoti

Allora perché i servizi sociali dei no-stri comuni sono al collasso per colpa della crisi abitativa?

Dati non uffi ciali ci segnalano che più di trecento famiglie nel solo co-mune di Rovato sono a rischio sfratto nel prossimo  anno (sia per la moro-sità dei canoni di  locazione, che per le case che vanno all’asta per il non adempimento del contratto di mu-tuo). Per le case dell’Aler si presen-tano domande dieci volte maggiori di quelle a disposizione.

Solo in provincia di Brescia più di 2.800 richieste di sfratto: una famiglia su 233. Più 1.600 procedure esecutive degli immobili all’asta.

In Italia nel 2013 più di 130.000 ri-chieste di sfratto, più 40.000 unità abitative all’asta.

Crisi abitativa? Noooooo! Il proble-ma è che i soldi li hanno in pochi...

Facciamo tre esempi di come la po-litica vuole affrontare questi problemi senza andare alla radice.

• Il comune di Brescia ha stanziato dei fondi per il sostegno all’affi tto ed incredibilmente non sono stati usati nella loro totalità per colpa della bu-

rocrazia.• Il governo Renzi ha attuato la

norma legge 27 febbraio 2014, n. 15, che all’art. 4 comma 8, (conversione del decreto- legge 30 dicembre 2013 n. 150), ha prorogato al 31.12.2014 l’esecuzione degli sfratti per fi nita locazione di cui alla legge 8 febbraio 2007, n. 9.

La proroga interessa gli inquilini con reddito annuo lordo complessi-vo familiare inferiore a 27.000 euro, che siano o abbiano nel proprio nu-cleo familiare persone ultrasessanta-cinquenni, malati terminali, portatori di handicap con invalidità superiore al 66% e che non siano in possesso di altra abitazione adeguata al nucleo familiare nella regione di residenza. Alle stesse condizioni la sospensione si applica per nuclei familiari con fi gli fi scalmente a carico.

Questa legge copre meno del 4% dei 130.000 suddetti sfratti. 

• Il comune di Rovato ha lanciato il piano di “locazione abitativa concor-data”, che  parrebbe una buona idea, ma che non affronta il vero problema di seguito trattato.

Oggi esiste domanda di sostenibilità ambientale dei contesti urbani, e so-prattutto DOMANDA DI ABITAZIONI ACCESSIBILI A PREZZI SOCIALI.

Bisogna affrontare le 3 cause fonda-

mentali che ci hanno portato a questa catastrofe immobiliare:

• La speculazione edilizia;• Le rendite garantite (una volta)

dagli investimenti nel mattone;• Comuni che in media fi nanziano il

20 % del bilancio con oneri di urba-nizzazione;

Ci troviamo col paradosso di immo-bili vuoti e famiglie con l’acqua alla gola,  nel 98 per cento dei casi mo-rosità incolpevoli. Anche se si fanno canoni di locazione concordata, se le famiglie non hanno un reddito è tutto inutile. 

Inoltre in un contesto legislativo dove il proprietario è gravato da sem-pre maggiori tasse sull’immobile e sul-le rendite d’affi tto e che non lo tutela in caso di affi tto inpagato o di danni recati all’immobile dagli inquilini, molti proprietari rinunciano a locare, se nella migliore delle ipotesi riescono a far fronte all’eventuale mutuo (NB: in molti paesi chi paga il mutuo su una casa ha elevate detrazioni fi scali). Al-trimenti cercano di venderlo, fi no ai casi estremi di pignoramento (un av-vocato di Brescia spiegava che ad oggi le case vengono vendute a diffi coltà persino in asta, fi nendo addirittura in seconda od in terza battuta. ■

Carlos Mattos per Palazzolo5stelle

TUMORI: PALAZZOLO TUMORI: PALAZZOLO SULL’OGLIO COME BRESCIA

Franciacorta: Tumori Distretto n. 6 – MONTE ORFANO + 4,7% Il 26 Novembre convegno “TUMUORI IN FRANCIACORTA” info: www.palazzolo5stelle.com

Statistiche oramai ventennali ci mostrano quanto la salute degli abitanti della zona ovest

Bresciano e Franciacorta sia messa in serio pericolo, occorre che i cittadini siano attivi per contrastare un model-lo economico e sociale che porta solo sofferenza e lutti in tutte le famiglie. Abbiamo a che fare con una guerra in-visibile, una guerra bianca non dichia-rata ma viva più che mai.

Grazie all’impegno di Carlos (attivi-sta 5 stelle), si sono analizzati alcuni dati interessanti che non possono che mettere in discussione le politiche in-dustriali e agricole per il solo profi tto a tutti i costi.

La forte industrializzazione, le colti-vazioni intensive, comprese le produ-zioni vinicole, incidono sicuramente sulla salute di tutti.

(Angelo B.)L’ incidenza tumorale nel mondo è

dello 0,3 (l’Italia è nella media) ma

viviamo?” Dovremmo pensare al fu-turo, a come vorremmo sia il nostro Paese tra 30 anni e a progettare un futuro migliore da lasciare ai posteri, lavorando duramente per realizzare ciò! Per raggiungere questo obbietti-vo serve consapevolezza da parte di tutti, gente comune, coltivatori, im-prenditori, lavoratori, studenti, tutti uniti per stabilire un nuovo patto di sopravvivenza.

(Angelo B.)

Coerentemente con quanto sopra esposto ci siamo sentiti incaricati, con la collaborazione del Meetup Francia-corta di promuovere il convegno

“TuMuori in Franciacorta”, nel-la serata di mercoledì 26 Novem-bre,

con la presenza del giornalista Mari-no Ruzzenenti, esperto della catastro-fe pcb-Caffaro e del medico Giorgio Mazzotti esperto della tematica. Per info su luogo ed orari tene-tevi informati su www.palazzolo-5stelle.com(Michela A.)

il dato preoccupante è che la grande maggioranza dei casi di malattia si riscontra nei paesi industrializzati, la Namibia ha una incidenza dello 0.075, però nei paesi sottosviluppati nel 70% dei casi è letale.

In Italia ogni anno si diagnosticano 274 casi ogni 100.000 di cui 108 mor-tali, noi abbiamo una spesa pro capite di 3472 dollari (In Congo solo 14 dol-lari!) e siamo sempre nella media eu-ropea. In questo caso invece troviamo un record positivo, l’Italia è prima in Europa per sopravvivenza ai 5 anni.

Le previsioni per il 2030 della OMS è che gli ammalati passeranno da 14 milioni a 22 milioni, In Italia nel 2013 sono stati diagnosticati 350.000 nuovi casi.

Christopher Wild direttore della OMS ci dice che non possiamo com-battere questo male solo con la ri-cerca di nuove cure, ma bensì anche con la prevenzione, ad esempio lo

screening regolare potrebbe ridurre del 70% i casi. Ma soprattutto ci parla della prevenzione dei fattori esterni, come l’inquinamento atmosferico e gli agenti chimici.

Un ultimo dato è quello della dia-gnostica per tipologia, si parte coi polmoni, colon e seno. Invece per mortalità polmoni, fegato e stomaco. Certamente si sono tralasciati innu-merevoli dati sia dal punto di vista statistico che di cause, cure, ecc.

Il punto è quello di mettere in risalto i seguenti dati della Fran-ciacorta:

Essendo che l’Italia è in media o ad-dirittura meglio degli altri paesi euro-pei, perché in Franciacorta abbiamo un +12% di cancro al seno e un + 36% di cancro al fegato?

Secondo noi sono numeri che esco-no della logica di una media, non come dicono in Regione Lombardia.

Andiamo avanti, sempre in Fran-ciacorta abbiamo un tasso di +36% di mortalità, e ancora nel Distretto n. 6 – MONTE ORFANO si registra un + 4,7% di diagnostica di tutti i tumori con particolare rilevanza sempre a fe-gato e seno.

Controversa la questione relativa all’incidenza dei tumori al fegato in paesi di provincia come Palazzolo s/O dove abbiamo gli stessi livelli allar-manti di Brescia, nonostante l’appa-rente inesistenza di disastri ambien-tali come quello della Caffaro.

Un ultimo elemento per fi nire è la dichiarazione di Fulvio Porta (prima-rio al civile di Brescia nel reparto di oncologia infantile): ci dice che l’ inci-denza nazionale è di 140, e in Francia-corta indovinate… 176 casi.

Inoltre Fulvio Porta suggerisce an-che di rendere obbligatorio lo scree-

ning alle neomamme in quanto il PCB si trasferisce col latte materno.Questi sono dati che ho messo arbitraria-mente insieme, sono preoccupanti, non scopro certo l’acqua calda, ma sarebbe bello coinvolgere la cittadi-nanza in un dibattito.

Infi ne non posso tralasciare che sia l’ASL che la regione quando hanno ri-sposto alle interrogazioni hanno detto che i dati sono in linea. (con chi non ho capito). A voi le considerazioni .

Carlos Mattos per Palazzolo5stelle

Per rimarcare quanto sopra, ripor-tiamo lo stralcio di uno studio pubbli-cato dal settimanale In-Chiari Week. Di Carmelo Scarcella, rettore gene-rale dell’Asl di Brescia: “escludendo i 7.305 tumori della cute non melano-mi rimangono 37.186 casi di tumori maligni nei periodi studiati, di cui 17.133 osservati nelle donne e 20.053 nei maschi. Il distretto del Monte or-fano con 1863 casi accertati registra una media complessiva del 4,7% in più rispetto alle attese….”

Viene da pensare: “in che posto

Servizi sociali dei comuni della Franciacorta al collasso

Rovato- 8.800  unità abitative, 1500 alloggi vuoti

rocrazia.• Il governo Renzi ha attuato la

mentali che ci hanno portato a questa catastrofe immobiliare:

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14 IL LLO PARLANTE novembre 2014

C’ERO ANCH’IOC’ERO ANCH’IO

LOMBARDIA MANTOVA

sul pullman numero 19 Per Roma...

C’ero   anch’io sul pullman nu-mero 19 Per Roma... non sono disoccupato non sono precario

non sono operaio non sono iscritto al sindacato non sono pensionato non sono giovane. Sono un cittadino libe-ro professionista “precario” in questa economia diretta verso parametri greci. Il lavoro non è solo un mezzo di sussistenza ma molto di più come ben specifi ca la costituzione , e chi lotta per il lavoro è sempre e comunque de-gno del massimo rispetto e conside-razione indipendentemente dalle idee di cui è portatore. 

Non capivo come fosse possibile che i lavoratori avessero votato per il 40�% un partito Che si rifà a quella sinistra come   storicamente defi nita, responsabile, con l’adozione delle po-litiche neoliberiste,   dello smantella-mento sistematico dei diritti acquisiti dei lavoratori   a partire dall’accordo del luglio 92 sulla abolizione della sca-la mobile in poi .

Allora  ho voluto vedere, ho voluto parlare. Quello   che ho trovato nel-la piazza non sono stati sostenitori

di partiti, di sindacati , ma lavoratori preoccupati del proprio futuro, padri e ma-dri di famiglia pieni di di-gnità e preoccupazione per i loro fi gli E per le   loro fa-miglie, fortemente critici ed anche oppositivi e scissioni-sti dei confronti Dei loro tra-dizionali punti di riferimen-to politici. Ho percepito che il movimento cinque stelle non viene ancora visto come una alternativa matura, vuoi per la mancata od incomple-ta informazione Dei media vuoi 

Per situazioni anche locali ancora a non alta attrattività. 

È necessario uno sforzo di recupero comunitario e di dialogo tra cittadini per costruire quella che io vedo l’uni-ca alternativa politica possibile ad un futuro di sudditi delle economie so-vranazionali, il recupero della politi-ca parte dei cittadini. Questa  ipotesi politica   Per quanto perfettibile esi-ste, E la vedo del movimento cinque

stelle,  ma c’e bisogno dell’apporto di tutti, di un movimento di popolo Per maturare e diventare ancor   di più una alternativa ad alta credibilità ed attrattività . 

È solo attraverso un cambiamento che avremo un futuro, ed il tempo stringe. ■

Marco Benedetti 

ATTIVISMO

ACQUA BENE ACQUA BENE ACQUA BENE COMUNEPer il Consiglio Comunale di Varese, le risoluzioni dell’ONU non sono da rispettare.

Il “50 litri gratis al giorno e lotta agli spechi” anziché “aumento del 20% delle tariffe”. Non è populi-

smo quello che anima la proposta del M5S Varese in merito alla tariffazione dell’acqua pubblica, ma semplicemen-te la richiesta al Comune di Varese di rispettare le direttive dell’ONU.

La gestione pubblica delle risorse idriche senza fi ni di lucro è uno dei punti fondanti del programma politico del MoVimento 5 Stelle a livello nazio-nale ed una battaglia continua a livello locale.

Dopo la strenua opposizione alla co-stituzione della società Alfa S.r.l. per la gestione del servizio idrico come so-cietà di diritto privato (il cui statuto, troppo facilmente modifi cabile, con-templa peraltro l’utilizzo di strumenti di project fi nancing), lo scorso marzo il M5S Varese depositava una mozione volta all’adozione di una tariffa pro-gressiva che contemplasse una fran-chigia giornaliera di 50 litri gratuiti pro capite. Ciò, ancora prima dell’annun-cio di probabili rincari del 20% delle tariffe per i Cittadini varesini.

L’indicazione di 50 litri non è, ovvia-mente, casuale: si tratta, infatti, della quantità minima giornaliera per sod-disfare i bisogni essenziali della per-sona, stabilita dalla risoluzione 64/292

dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2010 e, in precedenza, dal Comitato Internazionale per il Con-tratto Mondiale dell’Acqua.

A garantire la sostenibilità economi-ca della proposta è l’applicazione di una tariffa proporzionale sui consumi che eccedono la quantità gratuita dei 50 litri giornalieri pro capite, innescan-do in questo modo un atteggiamento virtuoso che va a disincentivare gli sprechi garantendo a tutti l’accesso alle risorse idriche. Al superamento delle soglie di consumo medio, inoltre, le tariffe superiori andrebbero a colpi-re gli utenti che utilizzano l’acqua po-tabile per scopi differenti da quelli ali-mentari ed igienici (lavaggio dell’auto, irrigazione del giardino, riempimento di piscine, ecc.). Il gettito superiore generato dalle fasce alte di consumo coprirebbe il mancato incasso relativo ai 50 litri gratuiti.

La mozione, discussa in Consiglio Co-munale lo scorso giovedì 18 settembre e respinta con 19 voti contrari contro 4 favorevoli, con l’astensione del Partito Democratico maturata dopo che non era stato accolto un suo emendamento sull’introduzione di una soglia di reddi-to ISEE di 14.500 euro ai fi ni dell’esen-zione del pagamento dei primi 50 litri giornalieri.

Il diritto all’acqua sancito dall’ONU, però, è universale, come quello alla vita e non è legato ad una situazione reddituale! Per il M5S la scelta ul-teriore di applicare una tariffazione progressiva, in sé, già sottintende lo scaglionamento dei costi in funzione sia dell’accortezza nell’utilizzo delle ri-sorse idriche (disincentivo allo spreco, trasversale alle classi sociali/redditua-li) che della fi nalità (utilizzo per motivi igienici/alimentari o, viceversa, ludico/economici, con impatto differente sul-le diverse fasce di reddito della popo-lazione).

Dalla maggioranza sono arrivate le critiche che era lecito aspettarsi, visti i precedenti in materia: “non si può regalare l’acqua”, “la tariffazione non è più in mano al Comune” (come se il Comune di Varese non fosse azionista della solita Alfa s.r.l.!) , oltre ad alcune considerazioni fuori contesto, frutto di un evidente disinteresse e disinfor-mazione in merito all’argomento. Alla fi ne, per disinteresse e per indecisio-ne, il Consiglio Comunale di Varese sancisce il suo rifi uto al recepimento della risoluzione ONU 64/292, salvo aver in precedenza motivato l’adesio-ne ad Alfa s.r.l. con un lapidario quanto pretestuoso…“ce lo chiede l’Europa”. Geniale. ■

LAGO DI VARESELAGO DI VARESELOMBARDIA VARESE

In data 20/10/2014 è stata con-vocata, presso la Sala Giunta del Comune di Varese, la Commissio-

ne Tutela Ambientale, con l’obiettivo specifi co di fare il punto sulle condi-zioni del Lago di Varese e sulle azioni da prevedere per il suo recupero e la sua tutela. Cominciamo col sottoli-neare che all’incontro, sebbene non notato, erano presenti 10 persone del MoVimento 5 Stelle, tra eletti a vario livello ed attivisti (tra tutti, Pa-ola Macchi, Consigliere Regionale, e Roberto Cenci, esperto ambientale e autore di varie pubblicazioni e studi proprio sul nostro lago, delegato ad intervenire in Assemblea dal Consi-

gliere Francesco Cammarata, anch’egli presente).

Il dubbio che la riunione si possa rivelare puramente formale e attendista ci assale immediatamente, alla prima domanda di Nicoletti: “Quan-do potremo tornare a fare il

bagno al lago? Avrete letto anche sui mezzi d’informazione...”. Mezzi di in-formazione, questo è il solo interesse. E’, però, qualche sorrisino tra l’Asses-sore Clerici e membri della maggio-ranza a convincerci immediatamente che la riunione sarà, invece, inutile: l’interesse sulla qualità del Lago di Varese non c’è (l’apoteosi è stata l’abbandono dell’aula da parte dello stesso assessore Clerici, dopo poco, a dimostrazione di tutto il disinteresse sul tema).

I presenti a nome di Provincia, Arpa e ASL, cominciano un excursus sul-la condizione del lago a partire quasi dalla costruzione delle palafi tte di

Risanamento del Lago di Varese: farsa in Commissione Ambiente.

Biandronno, derubricando 50 anni di fallimenti politici ed occultamenti in-dustriali come puri tentativi di contra-stare il fato. Oltre metà dell’incontro va via così, erano cose che sapevano praticamente tutti (forse non gli espo-nenti della maggioranza. Va ricono-sciuto).

Dopo questo lunghissimo pream-bolo, va in scena un piccolo teatro dell’assurdo, in cui la palla delle re-sponsabilità salta da una parte all’al-tra del tavolo senza fermarsi in alcun punto. Il gioco della seggiola, vedremo chi resterà in piedi.

Fosse per i presenti del MoVimento 5 Stelle, rimarrebbero in piedi tutti, perché questo teatrino si è sviluppa-to dopo una semplice domanda del nostro Prof. Roberto Cenci: “Come cittadino della strada ho letto, ho sen-tito, ho visto e qui è stato ripetuto più volte che il lago è gravemente malato, sono stati spesi molti milioni di euro negli ultimi anni senza ottenere alcun

risultato, oggi cosa pensate di fare per riportare in salute il lago?”

I comuni rivieraschi si sono lamenta-ti dell’assenza costante del Comune di Varese alle riunioni dell’Osservatorio del Lago (ma alcuni scolmatori non vengono sfi orati e quindi puliti da 20 anni, colpa del fato). Il Comune di Va-rese passa la palla alla Provincia con un’abile fi nta “Sono solo un Presiden-te di Commissione, ma incontreremo la Nuova Provincia con il Sindaco e ci attiveremo”. Sempre che l’assessore Clerici non abbia un importante ape-ritivo che lo distragga ancora.

Una puntatina d’obbligo sul classi-co “Sdoppiamento delle Fogne e del Collettore”, che ha visto vari presenti annuire con tanto di boccuccia a cul-de-poule.

Un piccolo risveglio con brivido lungo la schiena alle parole dell’Ing. Romeo, tecnico di area UDC, che sti-ma l’impresa in 18-20 milioni di euro, fi nanziabile eventualmente con fondi europei. Come se la pioggia di milioni degli ultimi decenni fosse servita a ri-qualifi care il lago...

Alla biologa ASL Tettamanzi viene rivolta una semplice domanda: “Il pe-sce del lago si può mangiare?”. Rispo-sta: “In realtà… NON LO SAPPIAMO (sic). Sappiamo che le alghe sono PO-TENZIALMENTE tossiche, non TOS-SICHE, quindi, forse, …”

ARPA ci rivela, invece, di 6 campa-gne di monitoraggio annue che dimo-strano come la qualità delle acque dal 2000 non sia cambiata (sulla qualità di queste campionature avremmo molto da dire, dato che un attivista M5S presente in sala le ha seguite in diretta).

Quella che è andata in scena, insom-ma, è stata la quintessenza dell’incon-cludenza teatrale della più classica politica italiana.

Rivolgiamo un saluto al Consigliere Comunale di Bardello, l’unico oltre a noi con “Lo Sguardo”, gli occhi, pre-occupati, che ci ha avvicinato imme-diatamente dopo la seduta, per un comune sospiro di sconforto.

Il MoVimento 5 Stelle, più pragmati-camente, ha depositato da tempo una mozione urgente sul “Risanamento Lago di Varese”, completa ed esau-stiva, con tanto di indicazioni precise di intervento, dopo una ulteriore mo-zione (respinta dalla maggioranza) in merito ad una tariffazione del servizio idrico cittadino più equa e sostenibile, sulla scorta del mantra “Acqua Bene Comune”.

Se lunedì eravamo in 10, alla pros-sima saremo in 20. Alla successiva in 50, e così via sino al presidio.

Noi non ci stiamo più, rivogliamo il nostro lago. E lo riavremo. ■MoVimento 5 Stelle Varese.

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novembre 2014 IL LLO PARLANTE 15

“NUOVA AUSL, VECCHI GUAI”“NUOVA AUSL, VECCHI GUAI”“NUOVA AUSL, VECCHI GUAI”“NUOVA AUSL, VECCHI GUAI”

EMILIA ROMAGNA RIMINI

Forze dell’ordine acquisiscono materiale 2 Dirigenti: quali criteri per le nomine? 3. 11 mesi di vita e già 20 milioni di debito 4. Incertezza sul destino delle strutture ospedialierec

La nuova Ausl unica non nasce certo sotto i migliori auspici. Ancora non è stato redatto l’at-

to aziendale che ne defi nirà gli assetti e già gli uffi ci di Ravenna, Forlì e Ri-mini hanno ricevuto diverse visite del-le forze dell’ordine.

Forse al nuovo Direttore Generale, Dr. Des Dorides, hanno detto che oggi se non sei al centro di un’idagine non sei nessuno.

E’ in atto infatti già da diversi mesi una maxi-inchiesta che riguarda sia

le nomine e le retribuzioni di alcuni dirigenti sia la pesante zavorra che la nuova “Auslona” si trascina dalla fu-sione delle 4 aziende locali

Infatti, nonostante la nuova Ausl abbia meno di un anno di vita, ha già un passivo di circa 20 milioni di euro. Passivo che pare provenga in gran parte dalla Ausl di Ravenna. Proprio quella di cui era Direttore Des Dorides prima di assumere il nuovo incarico nella Ausl Unica.

Insomma anche con il nuovo meto-

do ci troviamo di fronte alla vecchia situazione in cui l’unica cosa sicura sono le poltrone assegnate, mentre i cittadini e gli ospedali che li servono vivono drammatici momenti di incer-tezza. Ad oggi non abbiamo infatti idea di quali saranno i destini degli ospedali di Santarcangelo e Novafel-tria.

La faccenda comincia ad avere il sa-pore dell’ennesima occasione persa. Razionalizzare l’organizzazione delle nostre strutture sanitarie era sicura-mente un ottimo spunto per la pro-gettazione di un futuro migliore, ma si è partiti al contratio: prima le pol-

trone e poi le certezze dei cittadini. Perlomeno le poltrone potevano esse-re occupate da persone addestrate ad un tatto migliore per qui, invece che rassicurare i Sindaci, ci sono da tran-quillizzare i cittadini.

Naturalmente attendiamo gli esiti a cui arriverà la magistratura, ma nel frattempo, come è nella nostra natu-ra, vigileremo ed informeremo i citta-dini sugli sviluppi. ■

Raffaella Sensoli

Venti chilometri quadrati nel mezzo del mediterraneo, per secoli sconosciuta, Lampedu-

sa, a partire dalla colonizzazione da parte dei Borboni passando dal ven-tennio fascista fi no agli anni ottanta, e’ stata soprattutto luogo di confi no politico e soggiorno coatto.Quasi sempre dimenticata, le autorità si ricordano dell’isola solo in determi-

nate circostanze, soprattutto quan-do, con la complicità delle ammini-strazioni locali e nel totale silenzio, impongono scelte che inevitabilmen-te si ripercuotono sull’isola e sulla popolazione. Da qui l’installazione di diversi radar che creano inquina-mento elettromagnetico e non pochi problemi alla salute della popolazio-ne e l’apertura di un centro di prima

accoglienza per immigrati .Il centro di prima accoglienza per

immigrati è l’emblema del pressap-pochismo e del cinismo della politica nella gestione dei fl ussi migratori in entrata. Tale centro, infatti, è sem-pre stato sovraffollato, con servizi igienici insuffi cienti e con un ser-vizio  sanitario superfi ciale e ina-deguato.Spesso i migranti lasciano

LAMPEDUSA... LAMPEDUSA... L’ISOLA CHE NON C’E’L’ISOLA CHE NON C’E’

Ad agosto un nostro collaboratore del GDL comunicazione Lombardia a Lampedusa ha raccolto questa testimonianza sulla reale situazione dell’isola da un attivista del M5S.

SICILIA LAMPEDUSA ATTIVISMO

l’isola senza il minimo controllo sani-tario.Attualmente il centro di prima accoglienza è chiuso per ristruttura-zione ed i migranti vengono dirottati in altre strutture. Da mesi non arri-va sull’isola un solo immigrato ma i giornali ed i telegiornali continuano a parlare di sbarchi sull’isola mentre in realtà si tratta di recuperi in acque internazionali, quasi sempre in acque territoriali libiche a più di novanta miglia da Lampedusa. E questa  catti-va informazione crea non pochi  pro-blemi alla già fragile economia locale basata prevalentemente sul turismo, accentuando le diffi coltà con le quali la popolazione convive quotidiana-mente. A Lampedusa, infatti, il costo dell’energia elettrica e dei carburanti è spropositato rispetto al resto del paese(la benzina, ad esempio, costa 2,30 euro al litro) ed i trasporti risul-tano spesso carenti e costosi creando problemi soprattutto a chi è costret-to a spostarsi per ragioni di salute. Eppure Lampedusa potrebbe essere

autosuffi ciente sia dal punto di vista energetico che dell’approvvigiona-mento idrico. Paradossalmente, il sindaco dell’isola che è anche re-sponsabile della Legambiente locale non ha mai preso alcuna iniziativa in questa direzione, non ha mai avviato la raccolta diffenziata, si preoccupa della tutela delle tartarughe marine ma autorizza l’installazione di nuovi radar con conseguente inquinamen-to elettromagnetico. Anche per que-sto tutti i simpatizzanti e  gli attivisti del MoVimento 5 Stelle dell’isola ab-biamo deciso di creare un meetup e prendere tutta una serie di iniziative per affrontare in un modo nuovo e diverso quelle che sono le criticità dell’isola, valorizzando soprattutto la bellezza del territorio e del mare e  far si che Lampedusa rimanga anco-ra una delle più belle mete turistiche d’Italia e del mondo. ■Testimonianza e testo diLoreto Gardella

>> DALLA PRIMA PAGINA

C’ERA UNA VOLTA UNA C’ERA UNA VOLTA UNA COLLINA...

DALLE REGIONI CASTIGLIONE TORINESE

Un piccolo gioiello del nostro paesaggio collinare torinese, il suo nome è Cordova

L’area inizialmente era stata de-stinata ad ospitare una residen-za e nel corso del tempo, grazie

(!) a generose varianti al PRGC, le residenze sono diventate due! Per po-terle insediare hanno dovuto sbancare oltre il limite ragionevole consentito, andando ad occupare territorio agri-colo e strada pubblica. La carenza di

no naturali: era proprio necessario arrivare fi no a questo punto? Quanto sono responsabili gli Amministratori sordi e ciechi alle scelte di buon sen-so, sensibili unicamente alle pressioni dei potenti e dei facili consensi? Qual è la compensazione delle spese in perizie, legali, ricorsi, rapportata agli introiti derivanti dagli oneri di urba-nizzazione?

Marzullo direbbe: facciamoci una domanda e diamoci una risposta! ■

MoVimento 5 Stelle - Castiglione Torinesein serio pericolo gli abitanti! A nulla

sono valse le segnalazioni e le richie-ste di intervento, ed infatti i lavori sono continuati fi no al punto in cui il terreno ha cominciato a cedere, ine-sorabilmente! Per porre rimedio sono stati edifi cati dei muri di sostegno, in violazione alle norme edilizie! I muri dunque sono abusivi! La pezza si è ri-velata peggiore del buco! I muraglioni ben presto hanno evidenziato, oltre alla loro bruttezza, la loro cedevolez-za! Crepe, infi ltrazioni, lesioni! Quel terreno oggi non è più in grado di reg-gere il peso di tanto obbrobrio!

La proprietaria della casa sot-tostante vive ormai da anni nell’incubo costante che tut-to le possa crollare addosso! L’Amministrazione è corsa ai ripari, ha bloccato il cantiere e denunciato gli abusi! La ma-gistratura sta indagando su eventuali reati amministrativi e penali! Il TAR è stato chia-mato in causa a valutare la correttezza dei procedimen-ti, con evidente ulteriore di-spendio di danaro pubblico!!

Alcune domande ci sorgo-

controllo da parte dell’Amministrazio-ne e la cupidigia dei costruttori hanno consentito il perpetrarsi di abusi volu-metrici che ben presto hanno rivelato tutta la loro insidia.

La collina ha cominciato, fi n dai pri-mi mesi successivi la loro costruzione, a franare in modo vistoso, a ridos-so della casa sottostante, mettendo

Una delle poche testimonianze fotografi che in nostro possesso!

OPPORTUNITÀ A 5 STELLEOPPORTUNITÀ A 5 STELLEEMILIA ROMAGNA FERRARA

Il MoVimento 5 Stelle di Ferrara porta a casa una piccola vittoria : per le prossime elezioni regionali del 23 novembre gli scrutatori saranno scelti con un criterio di priorità per chi è disoccupato.

La commissione elettorale, ba-sandosi anche sull’operato di al-tre realtà territoriali dove que-

sta proposta era già stata applicata in un passato recente, ha deciso che non si effettuerà il canonico sorteggio fra tutti gli iscritti all’elenco degli scruta-tori, ma verrà data la precedenza a chi faccia pervenire agli uffi ci predisposti un’autocertifi cazione di disoccupazio-ne o ,meglio ancora, un documento che attesti  l’iscrizione ad un centro per l’impiego. Sarà quindi possibile rivolgersi direttamente all’uffi cio elet-torale oppure contattare la segreteria del nostro gruppo consigliare (indiriz-zo). L’opportunità è per  tutti coloro che sono già iscritti all’elenco degli scrutatori, invitiamo ad affrettarvi, entro il 26 ottobre va  presentata la documentazione! Per chi  fosse in-teressato infi ne  il M5S invita a fare richiesta di inserimento nelle liste

uffi ciali degli scrutatori per poter par-tecipare alla selezione nella prossima tornata elettorali.  

A questo punto vi passo anche il nostro sito web,in cui potrete trova-re tante altre informazioni interes-santi: http://www.movimento5stel-leferrara.it/

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16 IL LLO PARLANTE novembre 2014

zioni. Bene !“Battaglie” urbanistiche che con-

duce il Movimento: • FlyPark da circa 5000 posti auto.

Spianati e asfaltati 120mila metri quadri di terreno laddove fi no a lu-glio c’era uno degli ultimi lembi di campagna. In pratica, dove esisteva-no circa 20 campi da calcio in zona agricola, ora la “squadra SACBO/Percassi” asfalta per parcheggi che nulla porteranno ai cittadini berga-maschi, non un euro, non un’opera di mitigazione, nessun servizio con-venzionato. Nulla. Anzi su questo argomento è in atto una interroga-zione sulla qualità delle rocce e ter-re da scavo utilizzate nel suddetto FlyPark.

• Verifi ca dell’ accordo per rea-lizzare un asilo su terreno verde a parco in zona Carnovali. Opera non richiesta dalla PA, assolutamente so-vrastimata e con clausole premianti il privato e soprattutto con impiego illegittimo del terreno verde già pre-cedentemente vincolato come stan-dard del PII ex Magrini.

DalmineIl primo importante risultato è sta-

to quello di puntare l’attenzione alle “macchinette mangiasoldi” che sono una piaga della nostra società. Men-tre il Governo PD, con l’ultima fi nan-ziaria, ha condonato alle aziende che le producevano parecchi milioni di tasse non pagate allo Stato, il M5S di Dalmine per arginare il fenomeno, ha fatto proposte concrete: una de-trazione sulle imposte ai negozianti che decideranno di estromettere queste macchinette dai loro esercizi. Ma non si è fermato qui il consigliere di Dalmine, ed ha creato un pacchet-

to “chiavi in mano” che può servire da guida alle amministrazioni virtuo-se che avranno bisogno di un aiuto nell’intraprendere tale strada.

Scanzorosciate.Nel Comune noto a molti per il fa-

moso “Moscato di Scanzo” il Movi-mento ha lavorato per migliorare la vita dei cittadini, infatti i pentastel-lati locali sanno che, per arrivare ad assaporare il vino buono, bisogna la-vorare sodo.

• 8x1000 edilizia scolastica. Appro-vata !

• Installazione pensiline sopra fer-mata del bus che utilizzano i ragazzi delle scuole medie, in attesa....

• Raccolta dati per donatori organi con assenso o diniego presso uffi cio anagrafe, in attesa…..

• Riprese streaming del Consiglio Comunale, grande passo per accor-ciare le distanze tra cittadini e istitu-zioni. Approvato !

• Interrogazione sulla chiusura senza preavviso della strada sp65 da parte della società Uniacque che ha causato enormi disagi sia ai cittadini che ai commercianti.

• Interrogazione sull’utilizzo della protezione civile per la viabilità.

• 2 segnalazioni di abbandono amianto sul territorio, 4 di abbando-no rifi uti, 1 su sterpaglie che limita-vano il passaggio su marciapiedi, 1 su strada dissestata, e la più importante sulla supervisione che la polizia loca-le deve fare durante l’ uscita scolasti-ca in attesa del bus atb a causa della soppressione del bus scolastico….Approvata !

Stezzano-BGQui serve evidenziare il carattere

della casta politica a maggioranza Lega/Fi, per comprendere il rigetto delle proposte che qualsiasi cittadi-no con buon senso avrebbe appro-vato.

• Proposta la destinazione del get-tone di presenza dei Consiglieri Co-munali a opere di benefi cienza, …. Risultato = Respinto !

• Proposta di adottare il sistema automatico per la registrazione dei Consigli Comunali invece di trascri-vere ogni volta….. Risultato = Re-spinto !

• Proposta di destinazione dell’ 8 x 1000 da destinare alle scuole Ri-

sultato = in attesa di risposta dal 10/09/14.

• Mozione LSU per l’utilizzo di La-voratori socialmente utili nelle attivi-tà di gestione del comune. Risultato = in attesa dal 07/10/14

• Interrogazione su Uniacque = in

to “chiavi in mano” che può servire da guida alle amministrazioni virtuo-

“IN 6 MESI IL M5S BERGAMASCO ZITTISCE “IN 6 MESI IL M5S BERGAMASCO ZITTISCE LE CHIACCHIERE CON I FATTI”

Nelle città Bergamasche dove è presente il MoVimento 5 Stelle c’è molto fermento. In

soli 6 mesi di lavoro dall’insediamen-to dei vari consiglieri comunali sono stati fatti molti “passi istituzionali”: alcuni attualizzati, altri protocollati, altri in votazione o discussione. Con-siderato che le vacanze estive hanno spezzato i lavori dei consigli, questo è un grande risultato che supera le barriere della chiacchiera “il Movi-mento sa solo dire di no…” e mostra cosa è stato fatto da quando i cittadi-ni hanno dato il voto al MoVimento 5 Stelle per cambiare le loro città.

Bergamo • Presentazione mozione 8 x mille

a favore dell’edilizia scolastica che in ottobre ha ricevuto l’ok dalla Giunta con l’ impegno ad inoltrare a Roma entro fi ne ottobre la domanda per inserire anche Bergamo in questa opportunità. Bene!

• Interpellanza al Sindaco in me-rito ai matrimoni omosessuali avve-nuti all’estero da registrare. Il Sinda-co di Bergamo ha preso in analisi la questione. Bene!

• Contrasto alle ludopatie (di prossima discussione in novembre), relazione redatta in accordo con la Giunta, sulla quale ci aspettiamo pieno supporto da parte di tutto il Consiglio. Le iniziative proposte pre-vedono di introdurre limitazioni ne-gli orari di apertura dei locali dove avviene gioco d’azzardo o chiusura degli spazi di gioco all’interno degli stessi. Vedremo.

• Diretta streaming dei Consigli Comunali. E’ uno dei migliori sistemi per diffondere e condividere parte-cipazione dei cittadini con le istitu-

attesa di risposta dal 23/07/14• Interpellanza sulla trasparenza

del sito comunale = in attesa di ri-sposta dal 09/10/14

• Interrogazione sulla manutenzio-ne dei parchi di Stezzano = in attesa di risposta dal 15/10/14. ■

LOMBARDIA BERGAMO

FORMAZIONE A 5 STELLEFORMAZIONE A 5 STELLEATTIVISMO MILANO

Il GDL attivisti comunicazione Lombardia ha avviato corsi di formazione gratuiti sulla comunicazione dal mese di aprile 2014.

Il bilancio ad oggi è molto positi-vo in quanto già 170 tra attivisti e portavoce prevalentemente

lombardi, hanno frequentato i corsi

in piccoli gruppi da 7 a massimo 12 persone, con molto entusiasmo e im-pegno. Sono stati effettuati due cicli di corsi per un totale di 16 edizioni;

uno molto mirato alla tematica della comunicazione in pubblico ( in vista delle elezioni europee e amministra-tive) e l’altro, tuttora in corso, allo sviluppo dell’effi cacia personale per migliorare la comunicazione e pre-venire i confl itti interpersonali. Oltre ad essere momenti di apprendimen-to, sono una buona occasione per conoscersi meglio e per condividere le esperienze dei vari gruppi presen-ti nel territorio lombardo e anche di fuori regione.

I corsi hanno un approccio espe-

I NUOVI CONSIGLIERI DEL MOVIMENTO NEL BERGAMASCO

CITTADINI IN CITTADINI IN MOVIMENTO

LOMBARDIA ORZINUOVI

Dopo le comunali alcuni candidati del MoVimento 5 Stelle di Orzinuovi hanno dato vita al meetup Orzinuovi 5 stelle, per perdere le idee maturate nel percorso compiuto.

Il meetup   ha iniziato a dialogare sia con la giunta comunale che con il consiglio al fi ne di presentare al-

cune proposte in linea col programma che la lista aveva preparato.

Le  3 proposte fatte protocollare in comune sono proposte che già sono state attuate in altre realtà.

La prima proposta è la raccolta di carta e plastica nelle strutture scola-stiche al fi ne di venderle per ricavare risorse da investire nell’ istruzione. 

La seconda proposta è lo streaming e la registrazione dei consigli comuna-li, cosa che un comune come Orzinuo-

vi non può non offrire ai propri citta-dini per promuovere la trasparenza e l’ informazione. 

La terza proposta è il bilancio par-tecipativo, affi nché una certa somma prestabilita possa essere messa a di-sposizione della cittadinanza, che po-trà decidere direttamente come usar-la per migliorare la vita dei cittadini. 

Il meetup sta preparando altre pro-poste che nelle prossime settimane presenterà, sempre nello spirito di servizio alla comunità che ci ha sem-pre contraddistinto. ■Matteo Colosio

rienziale volto a far emergere le ca-pacità latenti dei partecipanti per cui sono molto interattivi e sono basati sul paradigma che più che appren-dere si tratta di prendere consape-volezza dei propri errori per poterli correggere.

La grande partecipazione è un ot-timo segnale in quanto la formazio-ne comportamentale, e soprattutto quella sulla comunicazione interper-sonale, è uno strumento fondamen-tale per contribuire a diffondere sul territorio in modo effi cace le idee di

cambiamento e rinnovamento del MoVimento 5 Stelle. Come diceva Gandhi, “dobbiamo essere il cambia-mento che desideriamo vedere nel mondo”, per cui è necessario diven-tare noi più effi caci nella comunica-zione se vogliamo aiutare gli altri a prendere consapevolezza della im-pellente necessità del cambiamento culturale che stiamo portando avan-ti in Italia. ■Arrivederci in aula!!!Luca Guidarelli – GDL Comuni-cazione Attivisti Lombardia

Centro Huamachuco del Peru in Italia - Onlus

Con il patrocinio della associazione Ò Italia per tutti e tutti per lÕ Italia Presentano:

Concerto di NataleCoro Polifonico Mediolanum

Direttore: Carlos Verduga RiveraVerduga RiveraVMarted“ 16 dicembre 2014 ore 20.30

Il ricavato sarˆ destinato agli studenti delle scuole

di Huamachuco

Basilica di Santo Stefano MaggioreP.za S. Stefano Ð MILANO

Ingresso a offerta libera

Direttore: Carlos Marted“ 16 dicembre 2014 ore 20.30

Il ricavato sarˆ destinato agli studenti delle scuole

di Huamachuco

Basilica di Santo Stefano Maggiore

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