Innova Magazine - Anno 2 - Num. 5 - Giugno 2013

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ANNO II / NUMERO 5 / GIUGNO 2013 Shooting Time Fare shopping per PÁG 14 PÁG 30 Seúl by Denis Pushkin PÁG 32 Barcellona TURISMO - CULTURA - MODA - SHOPPING Città di contrasti

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Seul Città di contrasti La capitale coreana vanta più di 600 anni di storia. I suoi edifici patrimoniali e le istallazioni culturali più moderne coesistono in perfetta armonia in una delle città più importanti del mondo. Un insieme di culture millenarie, spazi d’ozio e shopping si può apprezzare per un persorso unico lungo le sue strade.

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ANNo II / Numero 5 / GIuGNo 2013

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FOTOGRAFÍA: CHEMA MADOZPURIFICACIONGARCIA.COM EL CORTE INGLÉS MADRID BARCELONA VALENCIA SEVILLA BILBAO LISBOA OPORTO ALBACETE ALICANTE ALMERÍA AVILÉS A CORUÑA BURGOS BADAJOZ CADIZ CASTELLÓN CIUDAD REAL CÓRDOBA ELCHE GIJÓN GIRONA GRANADA HUELVA LEÓN LOGROÑO LUGO MÁLAGA MARBELLA MURCIA OURENSE OVIEDO PALENCIA PALMA PAMPLONA PONFERRADA PONTEVEDRA SAN SEBASTIÁN SALAMANCA SANTANDER SANTIAGO TENERIFE VALLADOLID VIGO ZARAGOZA SANTIAGO DE CHILE MÉXICO D.F CANCÚN EL PALACIO DE HIERRO

ACCESORIOS, HOMBRE Y MUJER

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FOTOGRAFÍA: CHEMA MADOZPURIFICACIONGARCIA.COM EL CORTE INGLÉS MADRID BARCELONA VALENCIA SEVILLA BILBAO LISBOA OPORTO ALBACETE ALICANTE ALMERÍA AVILÉS A CORUÑA BURGOS BADAJOZ CADIZ CASTELLÓN CIUDAD REAL CÓRDOBA ELCHE GIJÓN GIRONA GRANADA HUELVA LEÓN LOGROÑO LUGO MÁLAGA MARBELLA MURCIA OURENSE OVIEDO PALENCIA PALMA PAMPLONA PONFERRADA PONTEVEDRA SAN SEBASTIÁN SALAMANCA SANTANDER SANTIAGO TENERIFE VALLADOLID VIGO ZARAGOZA SANTIAGO DE CHILE MÉXICO D.F CANCÚN EL PALACIO DE HIERRO

ACCESORIOS, HOMBRE Y MUJER

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TURISMO Cavalcata per la Cordigliera delle Ande

SHOPPING Fare shopping per Barcellona

CULTURA Visita guidata a tre musei di Madrid

TURISMO

Seúl città di contrasti

TURISMONicaragua: il paese delle illusioni

INTERVISTA Fernando Valmaseda, Grupo RV Edipress

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MOdA / Lady Barrett. La regina dei fashionblogs

MOdA / NOMI PROPRI Denim JeansVaquero

MOdAGli smeraldi a Bilbao

PLACE TO bEShanghai per i prelibati

TENdENZE / ARCHITETTURA Hotel Endémico

TENdENZE / dISEGNOLatinoamerica Grafica

TENdENCIAS /GOURMET La Baklava turca

GOURMET / VINI La magia della degustazione

INNOVAMAGAZINEAnno 2. Numero 5Edicizione Aprile 2013Innova Magazine è una rivista diinnova taxfree group, s.l.

MOdAShooting Time by Denis Pushkin

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CEOLuciano ochoa de abreu Direzioneantonio [email protected] Direzione Editorialeadriana Morán [email protected] Coordinazione GeneraleJoSé LuiS [email protected] Fashion EditorPatricia rodríguez [email protected] Direzione InformaticaabeL [email protected] Disegno GraficoneLSon Ferná[email protected] Direzione Commercialenatacha Parró[email protected]+34 670 91 79 66 Comunicazione e MarketingMaría rodrí[email protected]

Reti SocialibLanca [email protected] Produzioni Innova TV zacha [email protected] [email protected] Country Managers cina: Lucía [email protected] Francia:StéPhane [email protected] itaLia: giuSePPe [email protected] PortogaLLo: JoSé FéLix [email protected] uK: Merton [email protected] turchia: Juan garcí[email protected]

coLLaboratoriBeatriz García García-FuentesAmanda González RuizAna M. Quiroga LarrieuAntonio-Pedro Tejera ReyesEquipo ROOM: Valentina García Plata / Ramsés Oliver / Emerio ArenasGrupo RV Edipress

contatto:innova taxfree groupCalle Velázquez 140 - 1º izqE-28006 Madridt. +34 915 237 004f. +34 915 230 [email protected]

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Città di contrasti

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I MuseI del Prado, reina sofía e Thyssen-Bornemisza, icone d’arte a Madrid, si trovano lungo il Paseo del Prado in una zona alla quale si accede facilmente da diversi punti della città, gra-zie alla vicinanza con la stazione di atocha a sud e con la via alcalá e la Gran Vía a nord. In una laterale del corso si estende il Parco del retiro che raggiunge il Museo del Prado. di fronte al mu-seo, si innalza il Museo Thyssen-Bornemisza, e in direzione opposta alla fontana di Cibeles si trova il Museo Nazionale Centro d’arte reina sofía.I biglietti d’entrata possono essere acquisiti in diversi modi: la prima possibilità è l’acquisto di alcune tessere il cui valore supera i 30€, consiglia-

te solo se l’obiettivo è visitare la grande quantità di musei offerti. Questo tipo di pass ha una validità temporale limi-tata che implica percorsi rapidi a trat-ti superficiali. La seconda possibilità è quella di acquistare allo sportello un abbonamento speciale solamente per i tre musei del Triangolo ad un prezzo più conveniente.a coloro che visitano i musei per la pri-ma volta, e non prevedono il servizio guida, suggeriamo prendersi del tempo per pianificare le opere di maggior inte-resse. Il Museo del Prado riunisce più di

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In una visita breve o prolungata alla città di Madrid che pre-veda un programma culturale, ci sono tre musei da includere nel percorso obbliga-torio di ogni turista.

Visita guidata a tre musei

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20mila pezzi e gli altri due musei esibiscono una quantità inferiore che in nessuno caso è inferiore a 1000, risultando pertanto impossi-bile apprezare le opere nella loro totalità.

Da dove cominciare?un criterio possibile per affrontare il Triangolo dell’arte è comin-ciare con i musei più piccoli –in termini di quantità di opere rac-colte– e lasciare il più grande alla fine. Il vantaggio di questo iti-nerario è che si genera un crescendo che culmina in un’esperenzia affascinante di fronte alla molteplicità di tesori che offre il Museo del Prado. In tutti i modi, indipendentemente del persorso scelto, il visitatore non rimarrà deluso.Il Museo del Prado, fondato nell’anno 1819 da Fernando VII, è uno dei più antichi ed importanti al mondo e c’è chi lo preferis-ce al louvre – tra cui la redattrice. oltre alle numerose opere di diverse discipline artistiche, il Prado espone un’ amplia collezione di diverse scuole pittoriche: dipinti spagnoli, italiani, fiamminghi, francesi, tedeschi, olandesi e britannici si distribuiscono in diver-se sale chiaramente identificate nelle piantine distribuite nei punti di attenzione al pubblico. Tale sistema è simile anche nei musei Thyssen-Bornemisza e Reina Sofia.

Gli imperdibili del Triangolo dell’ArteÈ altamente sconsigliabile visitare il Museo del Prado senza un itinerario prefissato, in quanto la possibilità di perdita per le sale del museo con conseguente mancanza di visione di alcune opere è quasi assicurata. Pertanto, consigliamo avvicinarsi al magnifico dipinto ad olio di Tintoretto, denominato “Il lavatoio”, che ra-

ppresenta una versione libera della stampa cattoli-ca di Cristo lavando i piedi ai suoi discepoli prima dell’ultima Cena, usanza praticata con frequenza anche dal nuovo Papa Francesco. di enormi proporzioni (più di due metri di altezza e più di cinque di larghezza), il qua-dro gioca con la prospettiva dello spettatore in base alle diverse po-sizioni dell’ubicazione frontale di quest’ultimo.È altrettanto imprescindibile fer-marsi davanti alle numerose opere del pittore spagnolo Francisco Zur-barán, Francisco de Goya e José de ribera. solo per vedere las Meni-nas di diego Velázquez vale la pena recarsi a Madrid. Il giardino delle delizie (el Bos-co), le tre Grazie (Pedro Pablo rubens) e Caronte attraversando la laguna estigia (Joachim Patinir) sono quadri che meritano una lunga contempla-zione. Nel caso in cui il visitatore non sapesse come orga-

nizzare il suo persorso, nel proprio sito web il Museo del Prado sug-gerisce differenti piani adatti alle diverse disponibilità di tempo.la collezione del Museo reina sofía, inaugurato dal re Juan Car-

los e la Regina Sofia nel 1992, dal punto di vista cronologico, ri-copre tappe della pittura spagnola e delle altri parti del mondo di epoche posteriori alle opere del Prado. Il quadro più emblematico è la Guernica di Pablo Picasso. Inoltre, si espongono dipinti di Joan

Miró, salvador dalí e Juan Gris e di rinomati artisti contem-poranei. si stima sia necessario un giorno intero o due

mezze giornate per ricorrere gran parte del museo.Per quanto riguarda il Museo Thyssen-Bornemisza, quest’ultimo comprende nella sua collezione per-manente una serie di opere di maestri della pittu-ra che meritano di essere apprezzate, incluso in un percorso di due ore. suggeriamo come opere im-perdibili santa Catalina (Caravaggio), la Pietà (José

de ribera), Vista della Piazza san Marco a Venezia (Canaletto), ritratto di Giovanna Tomabuoni (Ghir-

landahio), la via saint-Honoré dopo mezzogiorno (Pisarro), Mata Mua (Paul Gauguin), santa Casilda (Zurbarán) e diverse opere di Pieter de Hooch, tra cui la sala del Consiglio del Comune di amsterdam e donna che cuce con bambino.Per gli appassionati di arte astratto, si possono trovare diverse ope-re di Kandinsky. sono inoltre apprezzate le tele degli autori nord-americani di differenti periodi.In ogni caso, i musei citati dispongono di siti web moderni dove si possono consultare gli orari di attenzione al pubblico e pianificare la propria visita con tempo. In alcuni di essi, è anche possibile vi-sualizzare il percorso visrtuale per le sale dei musei.

MUSEI VIRTUALI

Museo del Pradohttp://www.museodelprado.es

Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía http://www.museoreinaso-fia.es

Museo Thyssen-Bornemiszahttp://www.museothyssen.org

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Una cavalcata per la Cordigliera

delle Ande

desCrIVere uN VIaGGIo Può rIsulTare FaCIle, ma definirlo non lo è altrettanto. Una cavalcata per l’imponente Cordigliera delle Ande può essere definita come un’avventura perenne nella memoria, un cumulo di sensazioni alterate o un’esperienza da ripetere.l’incrocio delle ande, Cavalcata sanmartiniana, evoca le ges-ta libertine del generale argentino José de san Martín, quan-do nell’anno 1817, con più di cinque mila uomini, attraversò il massicio andino per lottare contro l’impero europeo nella Batta-glia di Chacabuco e poter liberare il Cile.ed è così come ogni 12 febbraio un gruppo di spedizionieri argentini e cileni si riuniscono nella frontiera della cordigliera per commemorare l’unione dei due paesi. Questa zona si trova nel Passo Valle Hermoso, a 3.500 metri d’altezza sul livello del mare.

Ogni viaggio è un’esperienza unica, ancora di più se si tratta di una attraversata innovativa, ricca di adrenalina ed incanto.

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NOTA dELL’AUTORE

Personalmente, se il lettore me lo permette, ammetto che il rapporto con la natura costi-tuisce un’energia che circola tra la maestuosità del paesaggio e uno stesso.La montagna silenziosa ti per-mette di conos-cere i suoi segreti e solo colui che è disposto, atten-to, avrà sorprese inaspettate du-rante il persorso.Il fiume che canta lì sotto ac-compagnando il sentiero, i guana-chi che escono a salutare dall’alto, le pietre che segnano i rischi, l’odore infinito del pascolo, il sole che si affaccia imponente e soberbio, i cavalli e i muli: esperti conoscitori del territorio ai quali, ogni tanto, piace ascoltare una canzone.Alla Cordigliera delle Ande ho consegnato i miei sentimenti più nobili e la mia fede di fratellan-za. Non ci si può sentire diversa-mente lassù.

l’attraversata è un passaggio che segna la vita di ogni spedizioniere. donne e uomini coraggiosi che, convocati dal Governo della Provincia di san Juan in argentina, imprendono un percorso di sei giorni per le alte vette.Con muli o a cavallo si va gestendo un’ulteriore lotta. una lotta interna che ognungo vive con apprensione, diffide e allegrie. Nessuno è estraneo alla maestuosità della mon-tagna, questo monumento naturale che riceve e avvolge ognuno di loro.

Un incrocio personalela missione della cavalcata è quella di arrivare alla fron-tiera argentino-cilena e con musica, balli e feste celebrare la fratellanza latinoamericana. Ciò nonostante, ogni fan-tino si porta dentro le sue gesta personali e ciò si nota nel viso di ognuno di loro.

una giovane assalita dalle paure del passato che non la lasciano più montare a cavallo, un signore d’avanzata età che cade dal mulo, un lider sperimentato che guida il gru-ppo con entusiasmo al grido di Viva la Patria!, un cantau-tore che delizia le freddi notti, un gendarme che prepara un buon stufato, colui che non vuole più tornare, colei che si innamorò, colui che rimase rapito nella montagna per sempre...ognuno con la sua peripezia.

Cavalcata storicaIl cammino dei libertatori comincia nell’Istanza Manan-tiale, situata a 80km dalla città di Barreal. Gli spedizio-nieri salgono a cavallo e con i muli per dirigersi al rifugio de las Frías Trincheras di soler, dove la notte avvolge con il suo cielo stellato ed una temperatura che può raggiungere i 10 gradi sotto zero.

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Il giorno dopo, al suono della diana, ha inizio la cavalcata di sei giorni, dalle quattro alle otto ore al giorno, tra montagne nevate, fognature, fiumi e pianure. Gli animali accompagnano la stanchez-za, mentre i fantini creano una specie di fratellan-za atemporale.la quotidianeità è rimasta indietro, il rumore de-lla città e le preoccupazioni di tutti i giorni. Nella montagna la giornata trascorre tra lo sforzo per dominare l’equino, attraversare i passi più difficili ed arrivare sano e salvo al rifugio per condividere un focolare con carne alla brace o stufati, bibite e canzoni.La flora e la fauna della cordigliera che attraver-sa il sudamerica costituiscono un paesaggio in-dimenticabile. I colori ed odori si mettono nella pelle come sensazioni piacevoli.L’esperienza diventa una sfida: salire e scendere il Portezuelo del espinacito (4.700 metri di altezza) o il Portezuelo de la Honda (4.500 m.s.l.m. e con venti che raggiungono i 30km/h), passare la notte in tende condivise nel rifugio Ingeniero sardina, farsi il bagno o pescare nel fiume Los Patos, e ab-bracciare l’amico che attraversò la stessa cordi-gliera partendo dall’altra parte della frontiera.

Percorrere a cavallo la Cordigliera delle Ande, dalla città di San Juan, in Argentina,

fino alla frontiera con il Cile, varcando il passo del Valle Hermoso, è definitivamente

un’esperienza indimenticabile.

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STORIA dELLE GESTA Correva il giorno 12 febbraio dell’anno 1817 quando l’esercito argentino, con a capo il Generale San Martín, raggiun-se le terre cilene per protagonizzare, insieme ai suoi conterranei, la Batta-glia di Chacabuco e ottenere la libertà dal vicino paese dominato dall’impero spagnolo. Quattro giorni prima, 5.400 uomini con 1.600 cavalli, 9.300 muli e 16 pezzi d’artiglieria attraversarono la Cordigliera delle Ande organizzati in sei colonne e con un unico obiettivo: la libertà dall’America.Il tragitto della principale delle sei co-lonne di combattenti, al comando di San Martín, resistette a 20 giorni di marcia attraverso la provincia san-juanina, all’altezza del dipartimento di Calingasta.Attualmente, il passaggio si attra-versa in qualche giorno, da Barreal fino alla frontiera de Los Patos, dove i busti di San Martín e O’Higgins as-pettano ogni anno l’incontro degli spedizionieri argentini e cileni uniti in festa per celebrare la liberazione dei paesi sudamericani.Da nove anni, la provincia di San Juan organizza la cavalcata alla guida del governatore José Luis Gioja.

Fonte: Agencia Tur Noticias.

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Forse molti di noi ignorano che lo stato della Corea vanta otto Patrimoni Culturali, un Patrimonio Naturale dell’Umanità, sette registri della Memoria del Mondo e otto beni designati come Patrimonio Intangible dell’Umanità. In cambio, l’unica cosa certamente nota del paese asiatico è che la sua capitale, Seul, è una delle città più moderne del mondo.

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seul È uNa CITTà con più di 600 anni di storia ed è la capitale della Corea dai tempi della dinastia dei Joseon (1392-1910). la cultura, l’educazione, la politica e l’economia coreana fanno capo qui, in una città globale nella quale vivono più di 13 milioni di abitanti.Nel 1988, seul fu sede dei Giochi olimpici ed ospitò il Mondiale di Calcio FIFa Corea/Giappone del 2002, eventi che fomentarono la costruzione di eccelenti installazioni sportive e grandi infrastrutture. at-tualmente, seul è una delle città più importanti al mondo, grazie anche alla notevole crescita degli ultimi 40 anni.I suoi edifici storici, come il Palazzo Gyeongbokgung, e le installazioni culturali più moderne coesistono in armonia. una miscela di culture millenarie, zone d’ozio e shopping può essere apprezzata in un per-corso unico per le sue strade.Nell’anno 2012, seul accolse circa 800.000 turisti, la maggior parte dei quali prove-nienti da Cina e Giappone, anche se il numero dei visitatori occidentali aumenta ogni giorno.

Tradizione e modernitàseul è una città di contrasti nella quale ab-bondano palazzi antichi all’ombra di alti edifici moderni. Dicono che la miglior vis-ta del territorio si può apprezzare dalla to-rre ubicata sulla collina Namsan. da ques-ta altezza, il turista può avere una chiara visione dell’architettura -mix di epoche- e del dinamismo della gran capitale.la principale zona di interesse turistico si trova a nord del fiume Río Han, nei

quartieri Jung-gu e Jongno. le opere più impressionanti sono il Palazzo Gyeong-bokgung ed il Palazzo Chandeokgung che alberga il giardino reale segreto.I centri culturali più rinomati sono l’Insadong e il samcheongdong, entrambi affollatissimi a tutte le ore. a seul le grandi costruzioni si mischiano con venditori am-bulanti e gallerie selezionate che espongo-no ceramica tradizionale ed arte coreano contemporaneo.

Alcuni degli edifici più rilevanti sono:• Palazzo di Kyongbok: di impressionan-te architettura, il palazzo è circondato da giardini e stagni. È la residenza reale a seul e sede del Museo Nazionale della Corea ed il Museo delle Tradizioni Nazio-nali.• Tongdaemun o Puerta della Benevolenza Crescente: una delle cinque porte conser-vate del complesso di nove che formavano parte dell’antica muraglia che circondava la città.

• Il Comune: uno dei pochi edifici sopravvissuti alla guerra di Corea.altri luoghi di interesse sono: il Pala-zzo Toksugung, il santuario Chong-myo, il tempio Pomun-sa, il cimitero Tongunung e la Pagoda ottogonale. Inoltre, si possono apprezzare palazzi e santuari dei reali della dinastia dei Joseon.se il visitatore va alla ricerca del con-tatto con la natura, può percorrere il Parco Nazionale della Montagna Bukhansan e le rive del fiume Han-gang. si possono contemplare mag-nifici templi, fortezze e pagode, oltre alle incredibili zone naturali come i parchi nazionali di soraksan, circon-

dati da montagne, cascate e grotte, e del monte odaesan, dove si trova il tempio di Woljingsa.Nei dintorni di seul, si trovano i parchi giochi seoul land, everland e Carribean Bay, il tradizionale paesino coreano, la fortezza Hwaseong di suwon e la fortezza della montagna Namhansan.

Il paradiso dello shoppingIl fiume Hangang attraversa il centro de-lla città dividendola in due parti; a nord si concentra la cultura e la storia, mentre, il sud è conosciuto come la grande zona commerciale.le opzioni per lo shopping sono diver-se: per gli amanti della notte, il mercato dongdaemun è aperto 24 ore al giorno.• Mercato Dongdaemun. È il mercato più grande della città, ubicato nel cen-tro di seul. È specializzato nella vendita all’ingrosso di abbigliamento, scarpe ed accessori. all’entrata si trovano gli immensi centri commerciali, seguiti

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dai negozi di articoli sportivi o prodotti in grandi quantità.• Mercato Gwangjang. È il primo mercato tradizionale coreano che mantiene la tradi-zione degli animati mercati all’aria aperta. Ubicato nella zona di Jongno, l’affluenza

degli amanti dei tessuti è elevata, specia-lemente raso, seta e lenzuola di gran qualità.

• Insa Art Center. Ubicato nella via principale di Insadong, il centro

è un complesso di piccoli negozi e gallerie. Vi si può trovare l’ultima moda dell’arte coreano.• Mercato Namdaemun. Il mercato più grande e caotico di tutto il paese è un otti-mo posto per i ricercatori di ganga.• Mercato dell’Elettronica Yongsan. Con più di 5000 venditori installati in 22 edifici, è conosciuto como il paradiso dei dispositi-vi elettronici per gli amanti della tecnolo-gia.

Per tutti coloro che arrivano a seul per seguire le ultime novità del mondo della moda, i mi-gliori quartirei da percorrere sono il Myeongdong, il quar-tieri universitario shinchin, apgujeong’s rodeo street e le boutiques di Gangnam, che, lontano dai mercati all’aria aperta, offrono numerosi locali.

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La notte coreanaTra la tradizione e la modernità, la città di seul offre al turista un’amplia offerta di luoghi e attività per celebrare la notte. Teatri, bar, ristoranti, festival e spettacoli all’aria aperta, abbondano nelle strade di questa metropoli asiatica.Per coloro che cercano una notte cultura-le, nel centro sejong delle arti sceniche, ubicato nel pieno cuore della città, la pro-grammazione è sempre attiva con concer-ti di musica da camera, musica coreana tradizionale o rock. Il centro culturale più grande della città conta anche con le galle-rie d’arte e un piccolo auditorio. Il teatro Chongdong, ubicato a Jongno, risalta invece per le rappresentazioni tra-dizionali coreane, nelle quali il canto, gli strumenti e le opere tipiche sono general-mente apprezzate dai turisti. si può assis-tere alle rappresentazioni di notte (tranne il lunedì), con la possibilità di conoscere e fotografare gli artisti dopo la funzione.a notte inoltrata, a Itaewon si trovano i locali più accoglienti per gli stranieri, nei quali si può bere, ballare e vivere la not-te. I bar dei clienti con maggior potere d’acquisto si trovano a apgujeong o nei quartieri limitrofi di Shinsadong, in cui si trovano buone discoteche negli hotel più importanti. si può trovare una gradevole

vita notturna anche a Myeongdong.di giorno o di notte, la capitale coreana è una gran sorpresa. Tradizione e moderni-

tà, passato e futuro si mischiano tra la sua architettura, la sua cultura e la sua gente.

È curioso come un video musicale abbia generato tanta as-pettativa tra i turisti del mondo. Fu così come, con il tormentone del cantante Psy, gli arrivi al Distretto di Gangnam aumentarono considerabilmente da costringere le autorità a creare un Dipartimento di Promozione del Turismo per risponde-re alla crescente richiesta.Conosciuto come il cortile da ricreazione della Co-rea, la zona Gangnam, che letteralmente significa “parte meridionale del fiume”, si trova a sud del fiume Hangang ed offre numerosi centri commercali e zone d’intrattenimento come il Coex Mall, un gigantesco centro d’ozio che, oltre ai negozi, vanta una delle migliori librerie di lin-

gua inglese della città, un acquario ed il piccolo Museo Kimchi.È un luogo giovanile e alla moda, e nei suoi negozi abbondano articoli

pregiati di famosi stilisti, abbigliamento vintage, ecc... Lungo la via Garosu-gil di Sinsa-dong, conosciuta anche come

“la strada degli artisti”, si trovano caffetterie incantevoli e molti negozi d’abbigliamento di stilisti rinomati che creano un ambiente esotico. Questa zona è uno dei luoghi preferiti dai direttori cinematografici.Passato il succeso del “Gangnam Style”, il distretto

spera di potersi convertire in un centro di moda, disegno e consumo conosciuto a livello mondiale.

A ritmo del Gangnam Style

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desCrIVere le BelleZZe NaTu-ralI del Nicaragua è come sommer-gerci in ricordi inenarrabili che vanno dai meravigliosi paesaggi delle Isletas di Granada, fino alle chiese mistiche coloniali della città di león, passando per l’affascinante teoria dei “pueblos blancos” senza lasciarci spazio nella mente per rimontare a quelle splendidi giornate vissute nei luoghi più impres-sionanti del paese.ricordi che balzano da un lato all’altro accompagnati in tutte queste giornate dalla figura del nostro caro amico in-terlocutore, l’illuste nicaraguense dr. Gilberto Bergman Padilla. alla dedi-cazione e attenzione personale della nostra guida dobbiamo l’amore ed il patriottismo che da qualche anno ris-veglia in noi per quest’importante na-zione centroamericana in cui, grazie all’illustre esperienza che vantiamo nel mondo del turismo, abbiamo notato un territorio di straor-dinario valore come punto di destinazione del moderno movi-mento socio-culturale mondiale.Il Nicaragua offre un ventaglio di possibilità e risorse a questo com-ponente degno del ma-ggior elogio che oggi si incorpora al turismo. una sicurezza socia-le che non abbiamo riscontrato in nessun altro paese del mondo tra quelli da noi visitati. Le immagini grafiche pubblicate negli ultimi anni degli uffici di cam-

bio valuta, in mezzo alla strada e senza nessun tipo di vigilanza armata, sono indubbiamente uniche al mondo.

Le altre condizioniCon questo scenario di fondo, goder-si un paese che viene considerato il principale del Centro america è real-mente un’esperienza unica dove non possiamo eludere l’impressionante va-rietà di panorami culturali, attesi con dolcezza ed una grazia innata nel ni-caraguense che ci fa sentire il più alto grado di soddisfazione, non solo per il trattamento cordiale dei suoi abitan-ti, ma anche per lo sfondo naturale e storico che il paese offre, non del tutto racchiuso nello slogan “paese di laghi e vulcani”, perché il Nicaragua, bagnato dall’Oceano Pacifico ed Atlantico Ca-raibico, si presenta inoltre come una risorsa aggiunta, una teoria di spiagge tropicali e luoghi marini di riferimento,

di miglior e peggior qualità per godere dell’ozio turisti-co in ogni sua dimensione.la radiante bellezza delle sue costruzioni storiche non può essere riassun-ta senza menzionare le mitiche strade coloniali di Granada, prima città fondata dai colonizza-tori in terre continentali d’america, dove oggi è an-cora possibile passeggiare in antiche carrozze o pro-vare l’inconfrontabile sa-pore del succo di pitahaya nei baracchini della tipica piazza principale.le bellezze naturali dei suoi graziosi vulcani costi-

“CIò CHE RENdE UN PAESE

PROSPERO NON SONO LE SUE RISORSE, MA

LA SUA PROdUTTIVITà.

Un paese è ricco non per quello che offre,

ma per quello che ottiene con ciò che

offre”.

JAVIER SIMáN Presidente

dell’Associazione Salva-doregna degli Industriali.

(CENTRALAMERICA/DATA. 28-01-2013)

Il paese più grande del Centroamerica offre un ventaglio di possibilità ai turisti di tutto il mondo. Consiste in un terrritorio di laghi e vulcani e molte altre incomparabili e preziose risorse, tra cui i nicaraguensi.

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tuiscono una possibile concorrenza alle sorpren-denti Isletas di Granada, le quali offrono uno splendido e inenarrabile paesaggio nel lago di Nicaragua, dove turitsti già illuminati e fortunati fanno la loro apparizione per passeggiare nelle placide lagune intorno alle incredibili isolette, alcune delle quali con affascinanti costruzioni residenziali o di resort, dando un’animazione straordinaria al paesaggio.

Destinazione turistica emergentespostandoci a pochi kilometri di Managua, ca-pitale della nazione, troviamo le eccellenti spia-gge di Montelimar e ci avviciniamo a quello che oggi è già una realtà: il complesso Guacalito de la Isla, uno straordinario progetto eco-turistico nella Costa Smeralda del Pacifico nicaraguense, la quale ha recentemente aperto le porte al deco-llo turistico del paese, con un’inversione di più di

Nicaragua,il paese delle illusioniImmagini di una destinazione turistica emergente.

Spettacolare panorama di Granada, vicino al Lago Nicaragua o Cocibolca, prima città fondata dai colonizzatori nel continente americano, una delle risorse turistiche più potenti della nazione centroamericana.

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250 milioni di dollari, dei quali 120 sono già stati investiti nella prima fase del de-collo dell’importante progetto.Guacalito de la Isla vanta una superficie di 650 ettari in cui si estendono 1.500 alberi, tra i quali un guanacaste di oltre 150 anni che “rappresenta lo sforzo per l’attenzione al medio ambiente” ed al quale è stata aggiunta la presenza di vali-di pezzi dell’artigianato locale nell’Hotel Mukul. un campo da golf di 18 buche –primo nella sua categoria nel paese- si unisce a questo singolare progetto diseg-nato da un rinomato esperto nazionale in materia.Il complesso prevede un seaclub, un por-to sportivo, ristoranti di prima categoria, campi da tennis, un centro benessere innovatore, incluendo nella seconda fase dello sviluppo un moderno aeroporto per jet privati, centri commerciali ed ogni serie di dettagli tecnici relazionati con le esigenze dei movimenti del tu-rismo internazionale. l’hotel-boutique Mukul è un esempio del grande svilu-ppo del complesso che si manifesta di

fronte allo scenario nica-raguense.Guacalito de la Isla cos-tituisce un prodotto tu-ristico di prima categoria mondiale, così lo definisce l’architecto Mario salinas, Ministro del Turismo ni-caraguense.un vivo esempio dell’importanza del turis-mo come fonte di sviluppo prospero delle regioni del mondo in un territorio come quello del Municipio de Tola, dove porrà fine alla povertà critica e dove tutta l’economia è attualmente supportata dalla coltivazione quasi arti-gianale del banano.

Nicaragua, l’illusioneNon ci stavamo sbagliando negli apprez-zamenti che avanzammo ai membri direttivi del Parlamento di Nicaragua, o nelle raccomandazioni che presenta-mmo alla Presidenza della repubblica ed agli altri politici e socio-economi del

paese. Il Nicaragua deve giocare un ruolo rilevante nello sviluppo del turismo in america Centrale. le sue risorse sono di migliore qualità... le centinaia di ore nelle quali abbiamo anali-zzato le possibiltà, studian-do le innegabili condizioni socio-economiche e politi-che, insistiamo, sono state ben impiegate...da ciò, da-

lla costanza, perseveranza e fiducia infi-nita nei risultati, abbiamo offerto valide referenze.un paese da sogno, in cui le risorse più anelate per le esigenze dello sviluppo del turismo moderno sono presenti in modo ecclatante in tutto il territorio come “segno distintivo” d’alto valore, unite alla sicurezza personale che tutti i turisti desiderano incontrare nelle destinazio-ni preferite. eccolo lì: senza dubbi, in Nicaragua...”un paese di laghi e vulcani” e molte altre incomparabili e bellissime risorse, tra cui distaccano i nicaraguensi.

CONSULE ONORARIO dI NICARAGUA nelle Isole Canarie.Del Gruppo di Esperti della Organizzazio-ne Mondiale del Turismo (UNWTO).An

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La creativitàè essenziale per lavorare nel settore turistico

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Fernando Valmaseda esperto in comunicazione e turismo, attualmente è alla direzione del Gruppo

RV Edipress specializzato nei settori turistici, d’ozio e gastronomici, dai quali si programmano le strategie

intelligenti di comunicazione da proiettare ai clienti di tutto il mondo.

Fernando Valmaseda,Direttore Generale del Gruppo RV Edipress

UbICAdOS EN ESPAñA,el grupo extiende sus servicios por el mundo “poniendo el corazón”, tal como señala su director Fernando Valmaseda.

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“La Marca Spagna necesita di una

grande fortezza”

Il GruPPo rV edIPress si fondò nell’anno 2002 con lo scopo di creare un gruppo di comunicazione specializ-zato exclusivamente nel settore turistico, d’ozio e gastronomico europeo. si tratta dell’unica agenzia di comunicazione al mondo che, con la stessa direzione e senza contrattare ulteriori servizi, è capa-ce di offrire ai suoi clienti un pacchetto integrato di comunicazione, pubblicità, marketing, relazioni pubbliche, eventi, edizioni, fotografia, disegno, strategie web, social network, produzione, stampa e commercializzazione turistica.Con sede in spagna, il gruppo estende i suoi servizi in tutto il mondo “mettendoci il cuore”, come afferma il direttore Fer-nando Valmaseda.

Como si fa conoscere una destinazione turistica?È complesso…in poche parole suggerirei

che in primo luogo bisogna analizzare attentamente le potenzialità, i valori ag-giunti, i messaggi, gli obiettivi, le diversi-tà del pubblico ai quali si vuole arrivare, i prodotti turistici e tutte le risorse della destinazione in questione. una volta fatto ciò e aver valutato i suoi resultati, la secon-da fase consiste in disegnare una strategia integrale nella quale la comunicazione, la pubblicità, il marketing, le relazioni pub-bliche, gli eventi, le reti e l’immagine si complementano generando messaggi ed informazione permanente attraverso la quale connettere con gli obiettivi pubbli-ci identificati, siano media, cliente finale o agenti del settore. In ultimo, ma non meno importante dei punti anteriori, mettendoci passione, cuore, esperienza, professionalità, conoscenza esaustiva del settore turistico ed una dedicazione per-manente nell’esecuzione di questa stra-tegia...ossia, implicarsi con il progetto e farlo tuo.

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Secondo lei, in cosa si differenzia RV Edipress?In primo luogo, i valori della lealtà, l’implicazione, la vocazione per il servi-zio e la passione per quello che facciamo come pilastri della nostra azienda, del nos-tro progetto e della nostra quotidianeità. In secondo luogo, il grande gruppo che ci lavora, che costituisce il vero protagonis-ta del successo e del primato che da anni vantiamo nella comunicazione specializ-zata in Turismo in Spagna. Infine, come già commentavo, la possibilità di offrire ad ogni nostro cliente un servizio integrale con professionali esperti in ogni area della comunicazione ed un conoscimiento es-austivo del settore turistico, dei media di comunicazione e delle necessità dei profes-sionali dell’informazione.

Recentemente il settore turistico ha sofferto un cambio profondo. Come ha influito quest’ultimo nella forma in cui si promuove il settore?In modo determinante. l’uso delle nuove tecnologie, la rivoluzione nei media di co-municazione, l’apparizione e lo sviluppo dei nuovi sopporti e canali d’informazione e, soprattutto, la relazione con il cliente fi-nale e l’accesso alla contrattazione diretta che quest’ultimo ha a disposizione, hanno permesso che le strategie di comunicazione e di promozione devono essere disegnate in base ad un multicanale nel quale adeguare i messaggi, sia agli interessi dei professio-nisti dell’informazione, sia alla domanda e necessità del cliente finale. Una sfida che continuerà ad evolversi ed a cambiare nei prossimi anni.

I turisti si vedono svantaggiati o beneficiati

con “l’internalizzazione” delle agenzie di promozione turistica?l’esecuzione di strategie di comunicazione a livello internazionale offre la possibilità alle destinazioni di far raggiungere tutto il suo potenziale a quei mercati emissori im-portanti per i loro obiettivi. Indubbiamen-te, e sapendo che nell’anno 2012 abbiamo ricevuto in spagna quasi 58 milioni di visi-tatori, il fatto di poter contare sulla possibi-lità di sviluppare azioni di comunicazione nei mercati strategici è positivo, sia per il cliente che per il turista a destinazione che riceve l’informazione.

Qual’e la Sua opinione della “Marca Spagna” e la sua promozione all’estero? La Spagna si sta adattando ai cambi del settore turistico?Credo che ci sia ancora molto da fare...la Marca spagna ha bisogno di una grande fortezza in tutti i settori produttivi, necessi-ta di linee strategiche comuni e di una revi-sione pubblica-privata solida che permetta a tutti gli agenti implicati di camminare nella stessa direzione con dei chiari obiet-tivi. Finchè tutto ciò non sia ben definito e non si lavori con un fine comune, la fortez-za della Marca, che è basica per la nostra immagine all’estero e per generare fiducia nel nostro paese, rimarrà crepata.

La creatività è essenziale per lavorare nel settore turisti-co, qual’è è stata una delle campagne di maggior im-patto nel pubblico straniero?Indubbiamente ritengo che alcune delle migliori campagne che abbiamo realizza-to sono state quelle disegnate ed eseguite per il turismo di Tunisia, Colombia, ace-

Un hotel il du PalaisUn piatto qualsiasi ricetta tradizionaleUn vino dominio de Pingus 2000Una spiaggia quella in cui poter creare...Una frase“il limite…lo metti tu.”

UNAdESTINAZIONE:

Praga

Un sogno: continuare a sognare con la stessa illusione di sempre.

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vín ed il Tour del Vino della spagna, per Fitur, per la Costa Brava, per il turismo di salamanca, rioja alavesa, il turis-mo dell’estremadura, di soria, euskadi, dell’uruguay o Bancotel. Con queste strategie continuiamo a crescere, dato che hanno avuto un forte impatto sul turista spagnolo, oltre a recuperare la fiducia del settore e dei turisti spagnoli, così come il posizionamento di marca nel turismo.

Come visualizza il turismo nei prossimi cinque anni e cosa pianifica RV Edipress per continuare a migliorare il settore?ritengo che il turismo, nella forma in cui lo intendiamo attualmente, affronta una grande sfida: analizzare i mercati, i loro comportamenti ed esigenze, in modo es-austivo e con maggiore rigore professiona-le e pianificazione strategica, ma, soprat-tutto, lavorare seriamente sulla ricerca di una maggiore competitività, sempre aspirando alla chiarezza, alla professio-nalità, al progresso delle infrastrutture e delle installazioni, la vocazione tecnolo-gica e l’e-commerce, il disegno di nuovi prodotti e tendenze, la vocazione del servizio, la sostenibilità, la diversificazio-ne dell’offerta, lo sfruttamento delle im-mense possibilità che offre il nostro paese, lo sviluppo di politiche di comunicazione e promozione coerenti e altamente pro-fessionali, lo sviluppo delle potenzialità che ogni Comunità autonoma ed ogni provincia offrono al turista. e noi, come gruppo di comunicazione specializzato nel turismo e dall’alto della responsabilità del primato che manteniamo nel settore, analizziamo il futuro secondo la massima esigenza quotidiana, la vocazione del ser-vizio e del disegno di strategie intelligenti che ci convertono in un socio strategico dei nostri clienti e del settore turistico in generale.

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Shopping per Barcellona

Situata sulla costa del Meditrarraneo, Barcellona è una città cosmopolita con innumerevoli attività da svolgere come, per esempio, fare shopping.

1) REPLAYLa principale varietà di articoli

per uomo e donna dellecollezioni Replay, We Are Replay,

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Qui di seguito vi riportiamo otto negozi

da non perdere.

2) MUNdYPIELFondata nel 1975, il negozio si dedica alla vendita di ogni tipo di articolo di

pelletteria per uomo e donna.

6) JOYERÍA ROCA Quattro generazioni di gioiellieri hanno

reso il marchio Roca un’istituzione della gioielleria europea dal 1888.

4) ART MONTFALCONUn negozio, tutti i regali: opere d’arte,

orologeria e bigiotteria, tendenze urbane, reciclaggio, borse e prodotti

turistici.

8) PUNT ROMA Moda per ogni donna, con grande

varietà di stili, sempre con la massima qualità e al miglior prezzo.

3) JOAQUIM RUIZQuasi 40 anni fabbricando capi di moda in pelle, pelliccia, reversibili,

scamosciati e nappa nazionale.

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logy sono ispirate alla tribù africana Masai.

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su misura, il turista può scegliere il modello, il materiale ed il colore che

preferisce.Gran Vía Corts Catalanes, 636. 08007.

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I miglioriSi consiglia revisare la lista

dei Best Sellers.Pg. de Gràcia, 12-14

Pau Casals, 3www.furest.com

Turisti da tutto il mon-do rimangono meravigliati dall’architettura e dalla quali-tà di vita che la città offre, oltre a poter approffittare di una buona gior-nata di shopping sfrenato.

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Tunica asimmetrica by Roberto Verino.Merletto bianco by Rafael López.

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Vestito merletto bianco by Rafael López.

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Giacca in tul nero di Religion.Gonna merletto nera by Rafael López.Complementi by Giorgio Armani.

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Vestito taglio greco. C.p.v.

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Vestito bianco by Christian dior.

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Una o due volte alla settimana, Lucía González Barreto e Jesús Pozo Meño escono alla ricerca di uno scenario ideale per l’outfit prescelto. Marche, gesti e foto contraddistinguono ogni entrata del conosciuto fashionblog. “L’abbigliamento esprime quello che siamo”, afferma Lady Barrett

La Regina dei fashionblogs

Ho seMPre aVuTo voglia di fare qualco-sa relazionato con il mondo della moda, ma, per mancanza di tempo, ho dovuto sempre metter da parte l’idea. Quando ha perso il la-voro, lucía González Barreto pensò che era l’opportunità per cominciare. Così nacque “lady Barrett”, uno dei fashionblogs più rico-nosciuti della spagna.Con l’aiuto del fotografo Jesús Pozo Meño, la fashionista ha ottenuto che il suo spazio sia di riferimento per i giovani che cercano nuove ten-denze e marche. Inoltre, attraverso la sezione Tendenze del programma Hoy por Hoy, tras-messo ogni venerdì all’ora di pranzo su 92.9fm, lucía riesce a raggiungere un pubblico più amplio che a sua volta segue settimanalmente i suoi consigli.

Come è stata l’evoluzione del blog?l’evoluzione del blog la vedi dal primo mo-mento...non avrei mai pensato che una delle aziende di moda spagnole più importanti a livello mondiale ci riconoscesse come “blog del mese”. È inoltre gratificante vedere che le riviste di moda siano interessate a pubblicarti, e ciò si ripercuote direttamente nei blog e nei seguitori. Ci piacerebbe che “lady Barrett” continuasse a crescere come ha fatto finora e che altre marche si interessassero in noi, ma come un servizio personalizzato di stampa o d’agenzia. sappiamo, comunque, che tutto ciò è molto complicato al momento e complicato

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è anche il mercato in cui competiamo. attualmente, le marche con cui collaboriamo di più ci permettono di sorteggiare capi tra i nostri clienti e così possiamo premiare i seguitori. e grazie a questo scambio commerciale tutti guadagnamo. È una formula che oggi funziona molto bene.

Qual’è la sua considerazione della competenza?Ci sono tanti blogs che è difficile emergere. Tutto dipende da ciò che offri. Perché non tutti si possono comprare un paio di scarpe di Chanel (ride). se ottieni il tuo obiettivo, e non sei parente di..., hai veramente più valore.

Hai dei blogs preferiti?Quelli della gente fresca, diversa. anche se trattano dei look poco comuni. Ho l’impressione che i blog stiano perdendo libertà all’ora di scrivere, per quattro soldi che ti possono pagare. Alla fine diventa della pubblicità continua. Nel mio blog ho commentato a volte che indossavo la prima cosa che trovavo per casa; e la realtà è che mostri uno stilista, un make-up artist, e dai un’immagine

perfetta di rivista, che non è propriamente l’obiettivo di un blog.

Come scegli l’outfit da pubblicare ogni giorno? Influisci nelle decisioni del look dei tuoi seguitori?In linea generale, credo che il pubblico dei fashionblog è di gente giovane, che va dai 17 ai 30 anni. In spagna, noto che la forma di vestire delle persone cambia in base alla cartina geografica, e so-prattutto l’obiettivo per il quale decidono di vestire in una o altra maniera. Per esempio, nel nord della spagna le persone indossa-no questo o quello perché semplicemente gli va di farlo e non per attitudine. al contrario, scendendo verso il centro del paese, la gente veste bene dentro dei diversi stili. Ciò mi influenza all’ora di scegliere i miei outfit, perché posso decidere se mettere qualcosa di più classico o trasgressivo in funzione delle richieste ricevute. e quando non ho nulla da abbinare (come il pantalone con stampa di animali che risulta essere l’ultima richiesta di abbinamento), spiego individualmente come possono farlo. altrimenti immagi-na, dovrei comprarmi ogni capo, sarebbe una pazzia! (ride)

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Qual’è l’outfit più richiesto?Considerando il momento che attraversiamo, credo che alle persone interessino di più i look accessibili a tutte le tasche. e mi interessa anche fomentare il consumo dei piccoli negozi.

Com’è l’esperienza in radio?all’inizio commentavamo le tendenze della stagione ed oltre a questo ora diamo consigli e trucchi. È stata accolta bene e ci sono persone che mi hanno dato il loro appoggio perché sono più adulte e ascoltano la radio via internet dove aspettano la mia sezione per avere dei consigli. Come per esempio i tips di “Do it yourself ”. Appoggio volentieri le nuove firme emer-genti. Molti sono galleghi come me!

Una tendenza per la quale scommetti?Continuiamo a scommettere per i colori della scorsa stagio-ne, corallo, verde menta, nudo per le occasioni speciali. Toni neon. e le più classiche possono continuare con un look ma-rinaio che va sempre bene e viene in aiuto nelle emergenze. Perfino una blogger alcuni giorni no sa cosa mettersi e finisce con una maglietta da marinaio...(ride). Per il momento non ho intenzione di separarmi dalla mia maglietta militare stam-pata di Zara con cristalli swarovski, è comodissima. e la giac-ca “Perfecto” che potrei mettere con tutto...

Che capo non potresti mai indossare?una cosa che non sopporto sono gli stivali bianchi con punta e tacco fino. Penso che non me li metterei mai, dico “penso” perché non si sa mai con queste cose...alla fine a forza di ve-derli...

Uno stilista preferito?Mi piacciono tutti i giovani che cercano di innovare, mi pia-ceva molto alexander McQueen. Ma non c’è più. Mi piac-ciono i negozi vintage, ma stanno andando talmente di moda che stanno diventando troppo cari. si incontrano cose che permettono di essere alla moda senza essere uniformi, con-seguenza della globalizzazione. I vestiti rappresentano quello che siamo e credo che le persone che indossano abiti sempli-cemente perché è di moda hanno paura di mostrarsi come sono.

“Do it yourself”

http://ladybarrett.blogspot.com.ar

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Il tessuto più famoso ed usato di tutti i tempi.

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la sua ProCedeN-Za è una grande incog-nita per molte persone ed erronea per altrettan-te. l’esistenza di quello che oggi si definisce come “tessuto jeans” ci obbliga a rimontare al secolo XII, in quel di Genova, dove arrivavano i tessuti “de Nimes” (da Nimes, Francia), sopran-nome con il quale conosciamo appunto il tessuto “deNIM”.Il “denim” era un misto di cotone garzato che all’epoca si tingeva con colorante az-zurro scuro, procedente dal percorso del “lontano oriente”, e che veniva impiega-to come teloni e strutture esteriori resistenti alle forti intemperie o, per esempio, per fa-bbricare le tende da campagna dei soldati britannici in guerra. Con questi tessuti, i genovesi fabbricarono degli uniformi re-

sistenti al loro duro la-voro, i cosidetti “geni” oggi comunemente chiamati “Jeans”.

Nel 1876 leVI sTrauss, commer-

ciante benestante, face-va affari con questo tessuto

nella zona di san Francisco. uno dei suoi clienti, Jacob davis, ebbe l’idea di rinforzare i suoi “geni” con borchie metalli-che e, dato che non disponeva di fondi per poter patentare l’idea, propose a levi una collaborazione.Cade così il mito che tutti conosciamo. Molte persone credono che levi strauss fu il primo uomo ad inventare sia il tessuto che il capo d’abbigliamento presente nei nostri armadi.A partire dal XII secolo fino ai nostri gior-ni, le molteplici sfaccettature del “tessuto

jeans” fanno sì che l’offerta sia abbondante tanto quanto la domanda. È stato adatta-to a camicie, pantaloni, gonne. sempre gradevole, comodo e versatile in uomini e donne.Disponibili in un’infinità di colori, slavati, perfetti, brillanti, satinati, rotti, ricamati e con tante altre infinite possibilità. È di-ventato un tessuto di un capo atemporale, adatto ad alte e basse temperature, e per-fettamente integrato in qualsiasi situazione o evento con disegni per ogni occasione.Non c’è dubbio che il jeans è la descrizione perfetta dell’eVoluZIoNe della moda: come dalla pianta di cotone si risolse la ne-cessità di creare una maglia resistente, che si impiegò posteriormente per gli uniformi dei lavoratori dei porti e delle miniere, fino a diventare negli ultimi tempi un capo im-prescindibile per tutti, seguitori o no della moda.

Nel 1876 LEVI STRAUSS, commerciante benestante, faceva affari con questo tessuto nella zona di San Francisco.

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Gli smeraldi

di BilbaoI GIoIellI IdeaTI, disegnati e presen-tati dalla familia Perodri sono una valida lezione di bellezza eterna. un attrattivo che si unisce alla felicità che genera il fatto di possedere qualcosa di perfetto e puro, prodotto della tradizione artigianale che si trasmette di generazione in generazione.

Quando nell’anno 1961 si fondò la gioielleria Perodri, il suo fon-datore Carlos Pérez albertín già vantava con una amplia traiettoria lavorando in diversi laboratori artigianali della sua

Bilbao natale, luoghi nei quali apprese un mestiere officiale e

che da subito fece suo.Il fatto di poter usufruire di un laboratorio proprio risultò fondamentale, per garanti-re in ogni disegno quell’esclusività reale ed

onesta che richiede un gioielllo in partico-lare ed il concetto di “lusso” che si merita-no i suoi clienti. attualmente, l’antica casa della Gran Vía di Bilbao si conserva come nucleo iniziale della marca.Preferiamo non mantenere la produzione dentro delle nostre frontiere per poter con-tinuare ad offrire sempre la stessa qualità alla quale i nostri clienti sono abituati, e l’unico modo di poter fare ciò è seguendo tutti i passi in ogni fase della produzione, dalla creazione del disegno originale fino all’ultimazione del gioiello, assicura susa-na Pérez, figlia del fondatore e attuale res-ponsabile della gioielleria.Carlos, l’altro erede della tradizione Pérez, aggiunge: cerchiamo di partecipare in ogni cosa, dal disegno dei singoli pezzi fino alla gestione dell’azienda, le vendite nei nostri

negozi per avere un contatto diretto con il pubblico e le sue reazioni, la scelta delle gemme nelle ferie internazionali e la par-tecipazione nell’organizzazione di eventi per i clienti e la stampa.

Pietra preziosala particolarità delle pietre è il segno dis-tintivo dei gioielli di questa casa e il tratto particolare della firma, l’emblema degli emblema, è la qualità dei suoi smeraldi.Lo smeraldo è la gemma più difficile da in-contrare nei suoi standard di colore, rifles-so e massima purezza, e perciò è l’esempio più palese della qualità della ditta.alcuni pezzi emblematici sono il doublet-te, un ciondolo reversibile ispirato alla collezione safari, e salvaje 1961, il pezzo preferito dai clienti.

mod

aConsigli del gioiellere

• Se si osserva minuziosamente un gioiello si può apprezzare la sua terminazione e la raffina-

zione a mano.• Alla gioielleria Perodri, la parte posteriore dei

gioielli mostra un tratto speciale: se questi sono ben fatti, anche la parte posteriore lo sarà.

Una familia di gioiellieri spagnoli considera lo smeraldo come una pietra enigmatica. Fondata nel 1961 a Bilbao, attualmente la gioielleria Perodri raggiunge standard internazionali di alta qualità.

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Shanghái per i gusti prelibati

Shanghai, la città cinese più popolata, vanta più di sei mila ristoranti.

1)CloUD 9 Coordinate: 88 Century

Avenue, Pudong.

Cucina: spuntini, cibo variato.Con una vista impressionante, il Cloud 9 è un bar ristorante situato nell’appartamento 87 della torre Jin Mao, il secondo

edificio più alto della Cina. Il bar appartiene all’hotel Grand Pitt, ma non occorre alloggiarci per poter deliziarsi delle sue

bibite o i dei suoi spuntini di livello.

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5)

48

Cucina: europea, francese, contemporanea.Un’esperienza sensoriale unica. Si tratta del primo ristorante sperimentale al mondo nel

quale dieci commensali condividono lo stesso tavolo in una sala d’alta tecnologia: luci,

suoni, musica, immagini e profumi. Un menù “avant-garde” accompagna la proposta.

2)

4)

JEAN GEORGESCoordinate: 4F, 3 Zhong

Shan Dong Yi Lu.

ULTRAVIOLET bY PAUL PAIRETCoordinate: non presenta indirizzo

pubblico. Si prenota attraverso il sito http://uvbypp.cc/bookings/

Cucina: molecolare.Secondo la Guida Miele è uno dei migliori

ristoranti dell’Asia. Jade on 36 è il primo ristorante di Shanghai in cui si può de-gustare la cucina molecolare. Ubicato

nell’appartamento 36 del Shangri-La Hotel, offre inoltre una magnifica vista dello storico

Bund di Shanghai.

HAI dI LAO HOTPOTCoordinate: 6F, 588

Zhangyang Road.

Cucina: cinese hotpot(“pentola calda”, ovvero tradizionale). Fondata

in provincia di Sichuan, Hai Di Lao Hot Pot è una catena di ristoranti di “pentola calda e piccante” che conserva la tradizione della zuppa cinese. Con più di 50 locali in diverse

città del paese, questo ristorante è un posto decisamente da non perdere.

3) JAdE ON 36Coordinate:

appartamento 36 del Shangri-La Hotel, Pudong.

Cucina: Francese con influenza asiatica.Jean-Georges Vongerichten è uno dei chef

più rinomati al mondo. Il suo posto in Cina è questo ristorante che evoca le discoteche dei generosi gentlemen inglesi, con pareti di legno

scuro e sgabelli di pelle d’elefante nel bar. Il menù è dei più prelibati della città.

Tra quelli tradizionali, quelli del menù internazionale o

quelli d’avanguardia, gli amanti del

gourmet possono trovare una grande

varietà di scelta.Qui di seguito

consigliamo cinque bar e ristoranti per

una serataindimenticabile.

Page 49: Innova Magazine - Anno 2 - Num. 5 - Giugno 2013

V o y a g e u rr e t r o g r a d e C h r o n o g r a p h C o l l e c t i o n

Page 50: Innova Magazine - Anno 2 - Num. 5 - Giugno 2013

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dI uNa BelleZZa dIsarMaNTe, si estende a sud della frontiera con gli stati uniti e scende in parallelo per lo stato di Sonora fino all’Oceano Pacifi-co. In parte desertica, la zona alberga inoltre delle terre fertili idonee alla col-

tivazione delle viti. ed è proprio lì, nella Valle di Guadalupe, dove si trova un ho-tel peculiare che cerca di fondersi con la vegetazione senza rinunciare a delle linee architettoniche moderne. e tutto al bordo di un precipizio.

Per ottenere ciò, i suoi autori, l’ufficio Grarcia studio, hanno preferito rico-rrere a piccoli bungalows dispersi per il paesaggio ed uniti da un sentiero sterra-to. Gli abitacoli sono sufficientemente distanziati uno dall’altro per preservare

La penisola della Bassa California è una delle regioni meno conosciute del Messico.

Valle de Guadalupe, Messico

Hotel Endémico

Gracia Studio

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l’intimità di ogni terrazza privata. solo condividono il bar ed una piscina dove poter sbollire il calore.I bungalows, in realtà, sono volumi di legno e acciaio corten collocati su una struttura che recupera la pendenza del terreno. “Più è meno” potrebbe essere lo slogan sia della soluzione globale che dell’interiore. di fatto, in 20 metri qua-drati entrano un letto king size e qualche

altro dettaglio, che cedono il protago-nismo al contorno naturale grazie

a delle finestre dalle dimensioni enormi. la luce ed il paesag-

gio vinicolo entrano in ab-bondanza e si conver-

tono in un ulteriore elemento della stan-

za. Tutto ciò converge nella volontà di fondersi

con l’esteriore, come cita il nombre dell’alloggio.

l’Hotel endemico propone un’esperienza di frontiera tra l’alloggio

di lusso ed il rifugio dell’osservazione na-turale. E Garcia Studio lo riflette così: “siamo qui per quelle persone che capis-cono che la creatività fa bene alla società. Non costruiamo solo hotel. Costruiamo esperienze. Quest’ufficio, che difende senza inganni un interesse speciale per gli edifici modulari e flessibili, ha otte-nuto una soluzione di basso impatto am-bientale ed allo stesso tempo una spetta-colare architettura elegante e discreta.

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www.graciastudio.com

www.designhotels.com/

endemico

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graficaDalla mescolanza ancestrale alla tendenza globale

CARTELLONelson Ponce Sánchez

Cuba

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duraNTe alCuNe seTTIMaNe, con motivo della III Biennale Iberoamericana del disegno (BId) di Madrid, abbiamo avuto la possibilità di visitare un’amplia e varia mostra di progetti annuali, firmati da creatori di molti di questi pasesi e di tutti i rami della specialità. In questo caso, abbiamo voluto centrare lo sguardo all’ambito del disegno grafico, e più in concreto el lati-noamericano, con lo scopo di riflettere sul seguente quesito: esiste attualmente una Latinoamerica realmente grafica con genetica e particolarità proprie?l’unione culturale che si originò dall’incontro tra i cavaglieri ibe-rici e i nativi americani è un aspetto essenziale in ogni manifes-tazione creativa sorta in questi paesi. ovviamente, a questa com-binazione bisogna aggiungere due fattori di enorme rilevanza. Da un lato le influenze europee più in là di Spagna e Portogallo: nella prima metà del XX secolo, migliaia di persone fuggirono da un’europa abbattuta dalla guerra a paesi come argentina, Brasile, Messico o Venezuela. d’altra parte il fattore yanqui. È altamente riconoscibile, in alcune opere, lo stile moderno e post-

moderno statunitense, soprattutto durante la decada degli anni Novanta.da questo cocktel così singolare ed eclet-tico sono sorti progetti grafici straordina-riamente disparati, sia quale sia l’area da trattare: tipografia, editoriale, branding, segnaletica, multimedia, ecc... d’altra parte, e non poteva essere diversamente, si osser-va un’evoluzione da quelle opere degli anni Cinquanta e sessanta del secolo scorso (che rappresentano le origini del disegno latino-americano, così come lo intendiamo attual-mente), fino ai nostri giorni, già pienamente

immersi nel XXI secolo. Potremmo dire che, nella fase iniziale, l’influenza europea più razio-nalista presenta una presenza marcata con sottili cenni – più o meno evidenti – all’iconografia cul-

turale e mitologica preispanica. Negli ultimi anni del XX secolo, questo stile equilibrato va svanendo verso una dismisura formale e cromatica che introduce, in occasioni, elementi folkloristici in ogni luogo, con il ruolo rivendicatore della particolarità. In defi-nitiva, disegni tremendamente espressivi, in cui il tratto manuale o l’immagine digitale scuotono con forza l’osservatore.attualmente, prendendo come riferimento i progetti della già ci-tata III Biennale Iberoamericana di disegno, ci rifacciamo alla domanda iniziale: esiste una grafica latinoamericana con un dis-tintivo proprio? Io direi di no. osserviamo proposte di alto livello creativo e formale, che comunicano bene, che compiono mag-nificamente il loro scopo e risultano attrattive e contamporanee, ma certamente potrebbero essere realizzate a Bogotá, Praga od osaka. Tutto ciò è semplicemente il risultato dell’incessante ten-

denza a livello globale, il cui principio attivo è principalmente la rete. Internet ha spezzettato in poco –pochissimo- tempo il con-cetto di frontiera.Certamente le frontiere fisiche continuano ad essere in vigore – che lo chiedano a coloro che si impegnano ad alzare muri per separare il buono dal male – ma, in relazione all’accesso all’informazione, è sempre più difficile marcare dei limiti. Ciò, in principio, risulta positivo, sebbene comporti anche un’omogeinizzazione sociocul-turale che fa sì che i caratteri propri di qualsiasi luogo si diluiscano sempre più rapidamente, per dar luogo ad una sostanza globale la cui materia è fondamentalmente la tendenza.

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González. Venezuela¡DeSArMe yA! Frank Guzmán.

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È uNo deI dolCI più tradi-zionali della Turchia –probabil-mente il dolce nazionale- e si tro-va ampliamente diffuso nell’arte culinario di tutta la zona, essendo popolare anche in Grecia, alba-nia, Bulgaria, armenia, Bosnia, arabia e Persia.la storia narra che durante il se-colo VIII a.C., gli assiri siano stati i primi a preparare l’impasto di noci macinate con miele e pasta, creando così i precedenti della baklava. dato ciò per certo, i ma-rinai e mercenari greci arrivavati ad oriente scoprirono tali delizie e le portarono alla nascente ate-ne. Il maggior contributo degli ellenici nella creazione di questi dolci fu lo sviluppo di una tecnica che permise di estendere la mas-sa con un mattarello per renderla fina come una foglia e poter così avvolgere i frutti macinati nei mol-teplici strati.durante l’epoca bizantina, gli armeni aggiunsero la cannella e i chiodi di garofano, e più tardi gli arabi introdussero il cardamono e l’acqua di rose. In questo modo, altre nazioni hanno man mano in-corporato diverse spezie e creato delle versioni proprie della bakla-va, come il caso dei pistacchi ag-giunti dai turchi.

le baklave erano uno dei dolci preferiti dai sultani dell’impero ottomano. all’epoca si pensava che le noci ed il miele, due dei suoi ingredienti principali, fossero afrodisiaci, per questo aumenta-vano il prezzo di vendita del dolce, rendendolo accessibile solo per la corte ed selezionati gruppi socia-li. attualmente si possono trovare diversi proverbi turchi che alludo-no a questo manicaretto, come Her öğün baklava börek olsa yenmez!”, ossia che una persona non si può stancare di mangiare baklava o börek (un tipo di torta di pasta sfoglia) tutti i giorni.la migliore baklava della Turchia e i suoi baklavaci più esperti – gli usta (maestri) pasticcieri della baklava- si trovano nella città di Gaziantep, conosciuta anterior-mente come antep – il titolo di Gazi, che significa “eroe” o “ve-terano”, fu riconosciuto nell’anno 1921 per il ruolo svolto nella Gue-rra d’Indipendenza-. Perciò se volete provare la migliore bakla-va turca, chiedete che sia “antep baklavası”… non vi deluderà!

La «Baklava»turcaPer tutti coloro che non l’hanno mai

provata, la Blakava è un dolce di pasta sfoglia con sciroppo o miele e ripieno di noci, nocciole o pistacchi. La parola “baklava” proviene dal vocabolo “baklavi” che significa “noci” in arabo: -baqlāwah-.

Afiyet olsun!(Buon appetito!)

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vini

Degustare un vino significa apprezzarlo con i nostri sensi e ricercare le sue qualità

e difetti. In questo modo, conosciamo la sua storia, dal ceppo che lo vide nascere

fino al processo seguito per arrivare al nostro bicchiere.

La magia della degustazione

60

L’ARTE NELLA bOTTIGLIAIl vino è u n pia-cere fugace, ma alcune bottiglie ci permettono di ricordarlo con l’arte che riflettono. Nel prossi-mo numero parleremo dell’influenza dell’arte nei contenitori del vino, scopren-do bottiglie che sono un’opera d’arte interiormente ed esteriormente.

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GlI sTIMolI ProVoCaTI dal vino nei nostri sensi diventano sensazioni che il cervello analizza in base alla prati-ca della degustazione e della memoria. Tali sensazioni le possiamo esprimere attraverso un esteso vocabolario specifi-co della degustazione, con parole come tannico, abboccato, intenso, equilibra-to, dolce, ecc..., che permettono inoltre la descrizione delle caratteristiche di un vino (alcohol, grado di zuccheri, grado di invecchiamento, difetti, ecc...).durante la degustazione, non solo met-tiamo in gioco i sensi dell’olfatto e del gusto, ma anche la vista gioca un ruolo importante, dato che il colore o la tras-parenza di un vino ci danno parecchie informazioni a riguardo. Così, un indice di invecchiamento del vino è il suo colo-re più chiaro nei vini bianchi giovani o il colore più scuro nei rossi invecchiati, ma esiste un’amplia gamma di tonalità e sfumature nei vini che si possono ri-conoscere durante la degustazione.

Per conoscere gli aromi del vino si realizzano due tipi di esercizi olfattivi:• Via nasale: consiste in odora-re il bicchiere in due modi, con il bicchiere fermo o agitandolo muovendo il liquido. Gli aromi sono diversi in base al tipo di pratica.• Via retro-nasale: con un po’ di vino in bocca inspiriamo ed espiriamo l’aria per riconoscere gli

aromi del vino che si conoscono come “bouquet”.Per quanto riguarda il gusto, nelle diver-se zone della lingua possiamo assaporare i diversi aromi come dolce, amaro, aci-do, salato e umami.oltre alla vista, l’olfatto ed il gusto, pos-siamo utilizzare anche l’udito (per esem-pio per poter captare l’effervescenza di un vino spumoso o lo spessore di un Jerez invecchiato); e perfino il tatto, per tastare la temperatura o l’astringenza di un vino in bocca. Pertanto, possiamo apprezzare un vino con tutti i nostri sensi.Per poter degustare un vino, ci devono essere tutte le condizioni adeguate, in una zona assente di odori e con luce a sufficienza. Degustaremo per primi i bianchi, e poi i rossi, o in ogni caso, li ordinaremo secondo l’impatto nei nostri sensi, da minore o mag-

giore; per poter apprezzare e analizzare le sue caratteristiche senza che i vini as-saggiati anteriormente influiscano nelle nostre sensazioni.esistono vari modelli di tessere di degus-tazione che si possono raccogliere in un quaderno di degustazione e nelle quali poter riportare le caratteristiche dei vini che stiamo degustando, apprezzando e conoscendo sempre di più il comples-so mondo enologico, passando da bere vino...a divertendosi degustandolo. ricerca il piacere che non sia se-guito da nessun dolore (ePICu-ro).

PASSI bASICI PERdEGUSTARE UN VINO

LA DEGuSTAzIOnE DEL VInO SEGuE TRE FASI FOnDAMEnTALI BASATE SuLL’uSO DEI SEnSI PRInCIPALI nEL SEGuEnTE ORDInE: VISTA, OLFATTO E GuSTO.

Inclinare la coppa su un fondo di colore bianco per poter apprezzare il tono, l’intensità, il colore, la brillantezza e la limpidezza.

E LA nOSTRA RACCOMAnDAzIOnE: PER PRATICARE LA DEGuSTAzIOnE………RyzLInK VLAšSKý, KABInET, 2011.

Avvicinare la coppa al naso senza agitare il liquido ed inalare gli aromi “primari”, girare leggermente la coppa facendo salire il vino e poter così apprezzare le “lacrime” o “archi” lasciate dal liquido sui laterali del bicchiere che denotano il grado di alcool contenuto.

Infine, sorseggiare il vino muovendo il liquido con la lingua da un lato all’altro della bocca per apprezzare i quattro sa-pori basici: dolce, salato, acido e amaro.1) 2) 3)

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AGENdA EVENtI 201323 giugno: FERIA ALTA GAMA a Rosario (Argentina)27-28 luglio: FOOD & WInE EXPO (Auckland, nuova zelanda).16-21 settembre: DRInKTEC (Monaco di Baviera)28-29 settembre: DE VInO propone una de-gustazione di vini europei a Parigi (in inglese).17-20 ottobre: nEW yORK CITy WInE & FOOD FESTIVAL (new york)

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