ETERNA - Lazio Innova

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4 NATURA, ARTE, BORGHI E LE ECCELLENZE DEL GUSTO ETERNA LAZIO SCOPERTA

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4 NATURA, ARTE, BORGHIE LE ECCELLENZE DEL GUSTO

ETERNALAZIOSCOPERTA

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In questi mesi ci siamo posti tante volte una semplice domanda:cos’è il Lazio?Ma ci siamo resi conto che la risposta non era altrettanto semplice.Spesso, in questi anni, il nome della nostra regione ha designato soloun insieme di luoghi eterogenei, slegati uno dall’altro.Un nome senza identità,una semplice indicazione geografica.Oppure ha finito per essere addiritturaconnesso istintivamente a immagini negative.Quelle della cattivaamministrazione,delle cose che non funzionano,degli scandali.Le immagini che ogni giorno siamo impegnati a cancellare.Con questo progetto, vogliamo raccontare un altro Lazio.Un Bel Lazio.Una terra ricca di sorprese, vitale,proiettata nel futuro, ricca di vicende umanee saperi che affondano le loro radici nei secoli.Accanto alla storiamillenariadi Roma,altre storie antichissime come quelle degli etruschi e dei popoli latini.Tracce umane che hanno lasciato il loro segno nella trama dei luoghi e nelpaesaggio.Dialoghi costruiti nei secoli tra forme naturali e forme urbane.Tutte lemille passioni umane, religiose e civili che si sono accese e che hannolasciato i loro segni nella nostra terra.Tanti dicono che dobbiamo ripartiredalla forza e dal valore della bellezza.Noi stiamo cominciando a farlo.La forza dello sguardo e la narrazione,si uniscono per raccontare la bellezza,la storia, la vita quotidiana della nostra terra,e per scoprire le sue tante risorseancora poco conosciute.Abbiamo scelto di realizzare questo progetto, in occasione di Expo 2015,non come iniziativa isolata, semplice occasione artistica,ma come partedi una strategia che punta sulle energie delle professioni culturali, sullepotenzialità inespresse dell’accoglienza turistica e delle tradizionienogastronomiche,sulmessaggio senza confini racchiuso nel linguaggio dell’arte,della storia e della natura,per offrire una nuova prospettiva di sviluppoalla nostra regione e all’Italia. In questo ultimo volume,alle fotografiedi Fabio Lovino si accompagnano i testi di Giorgio Pasotti.Una nuova avventura per immagini e parole.Un racconto a più voci per continuare una sorprendente,eterna,scoperta.

Nicola Zingaretti - Presidente Regione Lazio

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Il primo incontro conRoma lo definireiaffascinante.È una città caldae accogliente a cominciare dai suoicolori predominanti e caratteristici:il giallo ocra e l’arancione.Mi sono sentito subito a casapur provenendo daBergamo.Roma catalizza l’attenzione di tuttala regione perché è una delle città piùbelle delmondo,se non la più bella.Una città che ha rappresentato per anniil centro della cinematografiamondialetra gli studi di Cinecittà e via Veneto,cuore della Roma elegante e raffinatache vantava celebri locali storicifrequentati da artisti e star del cinemadi fama internazionale.Il secondo posto che ho visitato èOstiaperché era il luogo in cui si tenevanoi raduni della nazionale quando ero atletadi artimarziali.Ci andavo in invernoper preparare delle garemolto importanti,come gli Europei e iMondiali,e anchein questo caso ricordo la sensazionedi vera accoglienza.Dal Palazzettodello Sport si vedevano dei tramontigiallo intenso.Assaggiai per la prima volta la buonissimagrattachecca che diventò subitounmomento speciale per tutti noi atleti.Ho avutomodo di conoscere pian pianoquesta vasta regione che è tuttada scoprire perchémolto varia.Ci sono i laghi, il mare, lemontagneemolti scorci unici.

IN VIAGGIOCONGIORGIO PASOTTI

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VILLA ADRIANAApri dunque il libro Villa Adriana: ci leggi comesi disegna un giardino, come si armonizzanoi volumi, come si inventa un nuovo stile, comesi realizza un palcoscenico del sogno...

Quel sogno di Adriano non fu una“fragiledote”ma un immenso dono,non solo a séstesso,un donomunifico, immaginifico,pretenzioso,anche avveniristico e audace,un lascito immenso a chi,dopomillenni,lo ha saputo ri-conoscere.Adriano sognatore, visionario,audace,eclettico,affascinato dall’aura ellenistica,innamorato delle forme delle architetture,di tutte quelle che aveva incontratonei suoi instancabili viaggi in quasi tuttele regioni dell’Impero, viaggi politici,istituzionali,ma anche viaggi “di studio”per l’uomo Adriano,curioso e innamoratodel sapere….Villa Adriana,dunque,è più che un lascito,è la sintesi di ricordo ememoria,di amoree disamore:una emozionante ereditàcon una storia emblematica;perché permillenni,dopo che la vita si era spentain quella straordinaria città-dimora,dopo che tutti i famigliari, gli ospiti,gli amici, i servi, avevano abbandonatoquel palcoscenico, lasciandosi alle spalleil bello, la forma, l’armonia di quegli spazie di quei paesaggi,di quelle quintescenografiche,Villa Adriana sopravvisseben poco tempo perché prima violentatadai saccheggi,poi sfregiata da sciagurate

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spoliazioni di chi ne smantellò pezzi interiper utilizzarli nella costruzione di sontuoseville,divenne una cava,un depositodimateriale da costruzione,un gigantescomagazzino“teatrale “nel quale si andavaa cercaremarmi, fregi, colonne,statuee pezzi di pavimentazioni.Ma la storia, come la natura, sa essereanchemadre e la ri-scoperta di VillaAdriana è stato fomento di entusiasmo,di studi,di restauri.Quel gioiello chestava scivolando via dalle dita di unmondo“addormentato”,per perdersi nelleprofondità di colpevoli oblii, ha iniziato arisplendere con quel particolare tipo diluce che sa illuminare non solo gli occhidegli esteti e dei romantici ma anche lamente di architetti, paesaggisti, urbanisti,dal Rinascimento in poi.Apri, dunque, il libro Villa Adriana:ci leggicome si disegna un giardino,come siarmonizza il volume di un edificioall’andamento naturale del terreno,come siinventa un nuovo stile, come si realizza unpalcoscenico nel quale al centro sta unospecchio d’acqua e le quinte sono alberi ededifici, come si traccia il percorso perfettotra la residenza imperiale e il resto dellacittà, i teatri, la palestra, i padiglioni, lespianate, i templi, le piccole e grandi terme,le biblioteche,arene,piazze,sale e decinee decine di altre costruzioni e invenzioniscaturite da sogni,miti, ricordi, amori.Molto,anzi davvero troppo,è andatoperduto di quelmondo sospeso.Ma occhi acuti e animi sensibili possonoancora oggi leggere in questa solitudinedello spazio,del tempo e della storia,tra queste schegge di architettura e dipaesaggio, il respiro progettuale dell’interaopera, l’espressione più autentica di comeuna visione possa adagiarsi su un territorioe renderlomagico.

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TIVOLIVILLA D’ESTELa gaia, fragorosa, zampillanteacqua e la genialità di un grande“visionario” architetto hanno plasmatouna delle più sorprendentiscenografie di sempre.

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In una delle stanze della Villa,Franz Liszt componevagli Années de Pèlerinage dopo aver contemplato,dallacima della fontana di Nettuno,zampilli più alti degliapici di faggi e abeti,movimento alle squadratesimmetrie delle Peschiere,dove gli Este si dilettavanocon i pesci d’acqua dolce.Quattro giganti guardano lespalle di chi ancora si affaccia da lì, impassibili perfinoal suono dell’organo che si fonde allo scroscio dellecascate, incanto inspiegabile alle orecchie di papaGregorio XIII. Lungo un vialone cento bocche distrambe creature spruzzano acqua verso il passante.

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VICOVAROSul tracciato della viadi collegamento tra Roma el’Adriatico, circondato dal verdedel Parco Regionale dei Lucretili,adagiato su un colle.Quando sei terra di confine,alla vistadi una valle,di un fiumeedi una stradaconsolare di eccezionale portatastrategica,quando,al principio,da unaparte ci sono i Romani e dall’altra gli Equi,e poi il tuo territorio è stato percorso espesso violentato daOstrogoti,Saraceni,Longobardi,allora il tuo destino è essereal contempoprotagonista e vittima…Vicovaro è stata nei secoli dei secolial centro di contenziosi politici,civili,militarimaanche sededi isole dispiritualità e preghiera,chenehannosegnato la storia,quella che vediamoscritta nel lascito testamentariocostituito dai suoi emozionanti vestigi.

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SANT’ANGELOROMANOCome dalla coffa di un velierogli orizzonti sono tanti e infiniti, quando,dopo aver percorso la salita dei vicolidel borgo, arrivi ai bastioni del castello.

Dagli spaltimerlati del castello lo sguardo voltoa occidente si può spingere fino apercepire lastriscia dimare,dopo aver sorvolato i CastelliRomani, imonti detti Cornicolani…uno sguardolungo,acuto comequello che si attribuiscealla lince,quel felino rappresentato nellostemmadell’Accademia che il giovaneFedericodella famiglia Cesi fondò insiemea tre coetaneiappassionati“delle scienzedella natura”.Il castelloOrsini-Cesi dunquedomina coni suoi potenti bastioni quel vasto territoriodenominatoager romanus.Destino comuneamolti altrimanieri l’esser passato di proprietàtra le famiglie nobili che nei secoli sicontendevano l’acquisizionedi privilegi,di territori,di potere, in sintonia o in contrastocon il papato.A temperare la temibilepossanzadelmaniero, l’amorevole abbracciodellaVergine al suobambinonel raccoltoe silenzioso spazio della chiesa di SantaMariaeSanBiagio,accostata allemura del castello.

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Potente, influente, ricca di spiritualità,di cultura e di tesori artistici, l’Abbazia diSantaMaria di Farfa, toponimo dall’affluentedel Tevere,quel Farfarus“opacae umbrae”visse sulle vette del successo per unlunghissimo periodo.Papi e imperatorile donarono generose elargizioni,privilegiesclusivi, esenzioni invidiabilissime.Nel 775CarloMagno aveva conferito alMonastero,primo in Italia, laDefensio Imperialis, che,di fatto, lo liberava da qualsiasi ingerenzadel potere civile e religioso.Nelmassimodel suo sviluppo l’Abbazia aveva il pienocontrollo di un grande,strategico territorio:centinaia e centinaia tra chiese,conventiemonasteri, castelli e città fortificate.Nel cuore dell’Abbazia, lo Scriptoriumdelmonastero fu archivio di cronachee testimonianze,silenzioso e alacrelaborarorio di pratiche scrittorie,grande patrimonio per la nostra cultura.

ABBAZIA DI FARFAQui tocchiamo qualcosadi essenziale, un unicum che tracciauna storia secolare, specchiodella cultura del nostro mondo.

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L’olio extra verginedi oliva Sabina DOPLa Sabina è una terra in cui tutto ilpaesaggio agricolo è dominato dalle formee dai toni degli alberi ad olivo.La colturadell’olivo e le tradizioni ad esso connessovantano radici millenarie come testimoniala presenza di oliveti secolari, custoditigelosamente dagli agricoltori della zonae l’olivone di Canneto, l’esemplare parepiù grande d’Europa,datato a circa2000 anni fa.Favorite dal clima temperatoe dall’esposizione le coltivazioni olivicolehannomantenuto costante nel tempoil livello qualitativo del prodotto.Non a caso, l’olio extra vergine di olivadella Sabina è stato tra i primi ad ottenereil riconoscimento della Denominazionedi Origine Protetta.Quest’olio ha un coloregiallo oro,aciditàmassima pari allo 0,60%,odore fruttato e sapore aromaticoe vellutato,amaro con un finale piccanteper gli oli freschissimi.

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NEROLAAbbracciate una con l’altra, le piccoleantiche case del borgo si stringonoattorno alla possanza del castello,roccaforte e vedetta del territorio.Fu uno scontro fatto di assalti,scaramucce,corpo a corpo violentiquello che avvenne intorno e dentroNerola,nelmese di ottobre del 1867,tra i volontari diMenotti Garibaldie lemilizie pontificie e francesi alleate.Il borgo aveva avuto sempre un ruolostrategico per la sua dominanza sullaSalaria, la consolare che collegava Romaall’Adriatico;e,per controllare l’orizzontee difendere il proprio territorio, ci vuoleun castello su un colle.Sembra proprioprorompere dai tetti delle piccole casedel borgo l’imponente castello Orsiniche,comemolte fortificazioni controppi secoli di vita,è passato dimano:dal dominio papale a famiglie di baroni,duchi,principi.

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POZZAGLIAPiccola preziosa gemmadella generosa e stupefacenteSabina, brilla nella verde coronadei boschi e dei monti.

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Fuoriuscendodalla frescura delle pinete,che anord-est si insinuano fino alle curvedel lagodelTurano e a ovest corrono versoil parco naturale regionale deiMonti Lucretili,ti sembra all’improvviso di essere incappatoin unpresepedi carta:unpugnetto di casebianche e rosse,che lottano controil rigoglioso espandersi dellamacchia,abbarbicate sotto il cielo e strette dallacoronadeiMonti Sabini.Poco lontanosi estendeunapiana che fu testimonedieroiche imprese:il Pozzodei Galli,dal qualederivòPozzaglia,attuale nomedel luogo,risuona ancora di fischi di frecce,tonfi dilance spezzate sugli scudi,metallici sfrigoliidi spade contro sciabole: l’ebbero vinta suisaraceni i paladini di CarloMagno,e fuproprio l’imperatore del SacroRomanoImpero a far ergere l’abbazia di SantaMariadel Piano,per eternare il suo ringraziamentoallaVergine dopo l’esito dell’insidiosabattaglia.Era l’anno 817 e la torrecampanaria suonòa festa, ricordando laliberazionedi quelle terre dagli assaltidei Saraceni.Quasimangiata dall’edera,la facciata della chiesa ti scruta comeunfantasmadi quell’età dell’oro, le pietre ancorapregnedi incensi e litanie, l’occhio vuotodel rosone e la bocca impietosadel portalepronti amostrarti oggi i prezzi del tempo.

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RIETICosì ricca di storia e di storie,che ha dato i natalia insigni storici, a iniziareda Marco Terenzio Varrone...

L’ingegneria romana,è forse veramente“la più altamanifestazione della grandezza di Roma”.Un esempio tra i tanti? Il geniale intervento sulla PianaReatina.Là dove si estendeva il Lacus Velinus, il consoleMarco Curio Dentato nel 272,dopo aver sconfittoi Sabini, fece scavare un canale nella possente barrieradi travertino per liberare la Piana Reatina dalle acqueferme,acquitrinose per farle riversare nel fiumeNerae bonificare così vaste aree di territorio.Oggi Rieti,attraversata dal Velino, sorge su quella stessa pianadove operarono gli ingegneri romani.Abbracciata daun lato dallamedievale cintamuraria,Rieti ha un cuoregeneroso di storia,di architettura,di arte e lo raccontamettendo inmostra uno staordinario repertoriodi testimonianze che partono dall’archeologiae attraversano il Medioevo, il Rinascimento, il Barocco,il Neoclassico: le antiche chiese, i raccolti monasterifrancescani – il Santo,a dispetto della sua gracilecomplessione fisica, fu un instancabile viaggiatoree fu spesso a Rieti – i palazzi, ognuno testimonedi cronache,eventi, incontri;e poi campanili, porticati,e logge e giardini e opere pittoriche,affreschie infine vestigi romani – i ruderi dell’antico ponteche affiorano,come adagiati nel sonno eterno e nellamemoria della sua storia,dalle acque del Velino.

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FLA

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RIETI

Leonessa

Amatrice

Tivoli

Capena

Viterbo

MaglianoSabina

Contigliano

Poggio Mirteto

Montelibretti

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Roma

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ROMA

Rieti

FLAMINIA e SALARIA

Acqua di Rieti

Cacio Magno

Ciliegia Ravenna della Sabina

Fagiolina arsolana

Fagiolo a pisello

Fagiolo Borbontino

Guanciale Amatriciano

Lenticchia di Rascino

Mortadella di Amatrice

Olio extra vergine di oliva Sabina

Patata di Leonessa

Prosciutto Amatriciano

Salumi di suino nero di Rieti

Trota reatina

Uva da tavola Pizzutello di Tivoli

Vino Bianco Capena

Vino Colli della Sabina

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I prodotti di eccellenza del Lazioselezionati sono consultabili sui sitiwww.visitlazio.comwww.lazioexpo2015.it

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LAGODEL SALTOUn prima e un dopo...qui le persone, la natura, le piante,gli animali, il paesaggio, le architettureraccontano la storia di una terra.

Ha una vita davvero giovane e più cheun lago ha le sembianze di un sinuosofiordo dal quale diramano altri fiordi,come lingue,alcune biforcute,che siinfilano nelle coste frastagliate.Dove,prima del ’40,c’era la valle con i suoiborghi operosi ora c’è l’acqua e i borghisono stati ricostruiti sulle sponde delbacino e,da allora, tutto il paesaggio è unnuovo panorama.C’è anche un eserciziodi architettura razionalista italiana in unodi questi nuclei riedificati:Borgo SanPietro, frazione di Petrella del Salto.Lago pescoso,meta di appassionati,ma anche lago di spiagge e prati per il relaxe poi un ricco ventaglio di escursioniper sentieri, nella bella natura boscosae alla scoperta di antichi vestigi dellastoria: torrioni e ruderi di castelli.

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Magari c’è ancora qualchepiccola isola dineve, fin quasi alla riva,ma la primavera è lasua stagione. Il cielo è più cielo, lo specchiodell’acquapiù brillante,vivido,dove il pratoè già di unbel verde,ranuncoli a chiazze,gialle famigliole festose.Quota 1.800:montagna,aspra e selvaggia.Se sei fortunato vedi volteggiare lo sparvieroe persino l’aquila:appaiono e scompaiono

in larghissimi giri tra le vette deimontiche chiudonoquesto isolato anfiteatro.Anche il primoautunno ti regala emozioni:il verde incupito dei boschi, la luce tagliatasulle creste, la gammadei colori checambia registro perché l’inverno èquasialle porte e l’invernoqui arriva subito.Poi una lunga stagionedi neve.E per gli appassionati è unparadiso.

LAGODELLA DUCHESSASegui la piccola nuvola,poco più che un fiocco bianco...scivola nell’aria azzurra,sfiora il crinale del monte,le cime degli alberi.Qui è l’empireo della natura.

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LABRODove abitala bellezza?E la riservatezza?Qui, in questoborgo in equlibrio.

C’è una dote preziosa che appartienea pochi.È la riservatezza,cioèquell’attitudine di vivere e di presentarsiinmaniera discreta,controllata,non ostentata.Riservatezza e silenzio cheincontri in ogni luogo di questominuscoloborgo.Eppure qui, tra le splendide formearchitettoniche del castello,dellacollegiata,delle abitazioni,ci sarebbedavvero di che vantarsi e dar sfoggio.Tutto è invece raccolto e contenuto.Poi,quando sei in cima al borgo,è losguardo che esplode in infiniti panorami.

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Una cosa stupenda amio avviso sonoi laghi,più piccoli rispetto a quelli del Nord,ma capaci di emanare una rara sensazionedi serenità.Le campagne laziali sonomorbide e delicate con il lieve ponentino,tipico di queste zone,che inebriae rinfresca.Dalla sommità della campagnasi può spesso vedere la linea delmaree questa è un’altra caratteristica unicadel territorio.Dei luoghi descritti in questovolumemi sentomolto legato aTivoliche ho conosciuto grazie almio lavorodato chemolte fiction venivano girate lì.Ho dei bellissimi ricordi di questa anticacittà,arroccata alle pendici deimontiTiburtini da cui si gode di una vistamozzafiato.DaRoma,ameno che nonsi viva ai piani alti,Tivoli non si vede bene.Al contrario,daTivoli si vede benissimoRomae la cupola di San Pietro.

Nelle pause tra un ciak e un altroquesta vedutamozzafiatomi ha fattouna grande compagnia.Credo che Alberto Sordi,più di chiunquealtro,sia riuscito a raccontare,attraversoi suoi film e la caratterizzazione dei suoipersonaggi, tutto ciò che questa regioneracchiude in tutto e per tutto.Ha saputo raccontare non solo gli usie i costumi, il rito della gita romana fuoriporta,ma anche i piatti caratteristici.A proposito di cucina tipica locale,imiei due piatti preferiti sono il carciofo“alla giudia”e la pasta“cacio e pepe”.Due piatti apparentemente semplicima di una bontà inaudita.Il segreto amio avviso è nella qualità deiprodotti, ricchi e nutrienti,che permettonoalla cucina della nostra regione di essereannoverata tra le più buone delmondo.

IN VIAGGIOCONGIORGIO PASOTTI

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AMATRICECustodita dall’abbracciodel grande Parco,campionario di magnificenzenaturali, d’arte, di sapori.Ci deve essere un arco di tempo, forse ungiorno o addirittura un’ora precisa quando,a primavera,si raggiunge l’acme cromatico,equilibrio perfetto, tra i colori del paesaggioche abbraccia Amatrice. Il bianco nevosodeiMonti della Laga, lemille tonalità dei fiori,il verde prato dei prati, il verde bosco dei boschi,quell’azzurro rapinoso del cielo.Forse questapolicromia riempì gli occhi del giovaneNicolaFilotesio,detto Cola dell'Amatrice,che,nellasua inesauribile, frenetica,eclettica azionecreativa, trasferì questo bendidio nei suoiquadri.Amatrice è tutta qui:una sinfonia discenari architettonici naturali,di architettureprogettate nei secoli,di ariosi, infiniti spazi edi ambienti raccolti nella più intima religiosità.Sulla strada consolare,costruita per collegareRomaall’Adriatico,partecipando all’ininterrottocorso della storia,Amatrice si è arricchitadel bello e dell’autentico,ne ha fatto tesoro.Ne ha fatto anche ricetta.

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I salumi amatricianiLungo la conca appenninica di Amatrice,là dove è nata l’Amatriciana,una delle ricettepiù famose del Lazio, la presenza di quercetie faggeti assicura, fin dall’antichità,la pratica dell’allevamento suino.Il fiore all’occhiello del territorioè il Prosciutto Amatriciano IGP,dalla caratteristica forma a pera,colorerosso/roseo inframmezzato dal bianco purodel grasso dimarezzatura, sapore sapidoma non salato e aroma gradevole,dolcee intenso.Ma la cultura deimaestri norcinidi questo territorio è testimoniataanche dalla produzione di altri salumiquali la salamella cicolana e di fegato,la gustosamortadella e naturalmenteil guanciale amatriciano.

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TERMINILLOIn ogni stagione scopri l’incontrocon la natura, il paesaggio, i panorami.Cardito,Carbonaie,Terminilluccio,Togo,Giusti… sono alcuni nomi di piste che benconoscono gli appassionati degli sportinvernali, frequentatori assidui di questamontagna generosa di paesaggi.E poi cisono le tranquille passeggiate in comodi,panoramici sentierima anche le escursioniche,sia d’inverno sia nelle stagionia seguire,portano i più esperti lassù,verso le cimedalle quali l’orizzonte spaziasulle quinte innevate deiMonti Reatini.E i rifugi sono pause per ristorare il fisicoe compiacere il palato… Infine bellissimevie d’arrampicata e percorsi di scialpinismo, impegnativima davveroaffascinanti.

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CASTEL DI TORACon tutte quelle case e finestre

affacciate sull’acquasembra quasi che abbia in animo dilasciare la riva e navigare nel lago

e conoscere nuovi paesaggi.

Lo specchio d’acqua, fino al 1939,non faceva parte del suo paesaggio.Al suo posto una valle coltivata,attraversata dal fiumeTurano.Poi è nato il lago e la nuova scenografia,comeun cambio di quinte a teatro,hainventato una nuova rappresentazione,prospettive e vedute inedite.Il borgo,nato e abbracciato al castello,prima si sporgeva sul verde dei coltivi,

ora guarda la distesa lacustre che infilauna delle sue lingue fino dentro la costa,quasi a voler abbracciare le case.Dalla torre pentagonale,superstitedella fortificazione,ai palazzetti del centro,dai vicoli scalpellati nella roccia che fada fondamento alle case,allemisticherappresentazionimurali delle chiese,tutto è permeato dalla presenza del lagoche,da allora,ha dettato la sua atmosfera.

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GRECCIO“Si dispone la greppia, si portail fieno, sono menati il bue e l’asino.Si onora ivi la semplicità, si esaltala povertà, si loda l’umiltàe Greccio si trasforma quasiin una nuova Betlemme”.

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Se uno dice presepe tutti sanno cos’è,ma quanti sanno che il primo adallestirlo fu Francesco d’Assisi in unadelle sue ultime visite a Greccio?E che questa rappresentazioneè stata raffigurata anche in unadelle ventotto scene del ciclo degliaffreschi delle Storie di San Francesconella Basilica Superiore di Assisi?Greccio,potremmochiamarlo il presepedel Presepe perché,visto da lontano,arroccato sul colle inmezzo alle grandimasse verdi dei castagni,sembra unodi quei gruppi di casette che simettonoin alto come sfondo alla capanna.Greccio è il borgo antico,Greccioè l’EremoSantuario dedicato al Santo,incastonato nelle rocce,scrignotestimoniale di vite di intensa religiosità.

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LEONESSASull’altopiano, a mille metri,

tra la cerchia di monti, una piccola,raffinata dimostrazionedi architettura e d’arte.

La vedi dall’alto e l’impianto urbanisticodel centro antico è proprio somigliantea un fuso di lana– e quanto importanteper il borgo l’industria della lana!– conquel fascio di strade che convergono tutteverso la piazza che,a sua volta, fa da quintaalla facciata della chiesa di San Pietro,disegnata dall’eclettico,originale,acuto illustratore,scrittore e viaggiatorelondinese Edward Lear.Fu la fusione deimolti castelli preesistentinel territorio che dette vita,verso

il declinare delmilleduecento,al borgo adagiato sull’altopianoalle falde delMonteTilia.Nelle strade del centro respiriil Medioevoma anche il tardogotico e le presenze barocchee ti colpisce la quantità e qualitàdelle architetture, religiose e civili,splendidi portali ornati da stemmie fregi,poderosi portici.In alto, lamontagna ti invitaalla neve e ai suoi svaghi sportivi.

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ROCCA SINIBALDAIn Alta Sabina, incoronata da boschi,

al riparo del grande castelloin un paesaggio sospeso nel verde.

Severissimo.Ma un vero castello deveessere così.Severo, impenetrabile,altero.Inesorabile nella difesa del suo territorio.E infatti le case del borgo antico sembranoproprio che si siano aggrappate alle suepossenti gambeper avere lamassimaprotezione.Ma come succede a volteai giganti,dentro quella dura petrigna

scorza si nascondono insospettabili,fantasiose e persino gentili sorprese:gli affreschi delle“Metamorfosi”,le pitture settecentesche, imultiformi fregie le grottesche.Dal castello e dal borgoantico,abbracciati da una selva di castagni,plana un orizzonte generoso sulla vallee ancora più in là.

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Il pizzutelloe le ciliegieIl territorio tiburtino e la Sabina romana sonoda sempre vocati alla tradizione frutticola.Il pizzutello di Tivoli è una varietà di uva,detta anche“corna”per la peculiare formaallungata dei suoi acini.Pare fossegià conosciuta al tempodegli antichi Romani,tant’è che viene citata da Plinio il Vecchionel suo libro“Naturalis historia”.La suaelevata qualità e il suo eccellente saporefanno del pizzutello una delle uve più buonedel territorio nazionale.A questo fruttoè dedicata una sagra,a settembre,cheprevede una sfilata in costumeper le viedella città e il Palio del Pizzutello in cuiciascun rione si sfida trasportando un cestocontenente cinquanta chili di uva.Un’altrasagra è dedicata invece alla cerasa,ovveroalla ciliegia chiamata“Ravenna della Sabina”,coltivata nell’area della Sabina romana,tra Palombara Sabina,Montelibretti,Nerola,Montorio Romano eMoricone.È un fruttomolto ricercato per la sua polpa di colorrosa tendente al vinoso, tessitura grossolanae un sapore dolce e persistente.

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VILLAADRIANA

Collegamenti daRoma29 kmAutostrada A24,uscita Tivoli,poi viaMaremmana Inferiore

VisitaL’Area Archeologica è apertatutti i giorni eccetto1 gennaio, il 1maggioe il 25 dicembre.

Infovillaadriana.beniculturali.it

Per orari, tariffe,agevolazioniwww.coopculture.ittelefono/fax:0774.382733

VILLAD’ESTE

Collegamenti daRoma31 kmAutostrada A24,uscita Tivoli

VisitaTutti i giorni eccetto il lunedìe il 1 gennaio, il 1maggioe il 25 dicembre

InfoPer orari, tariffe,[email protected] Center 199.766.166

VICOVARO

Collegamenti daRoma40 kmAutostrada A24uscita Vicovaro-Mandela

Chiesadi SanPietroTempietto di SanGiacomoMaggiore

[email protected]

SANT’ANGELOROMANO

Collegamenti daRoma34 kmAutostrada A24,poi stradastatale 5 (Tiburtina)

CastelloOrsini Cesi

VisitaSabato e domenica10.30-13.30 / 16.30-19.30

infoorsinicesi.itcomune.santangeloromano.rm.it

ABBAZIADI FARFA

Collegamenti daRoma54 kmSS4 Salaria, stradaprovinciale 41, via Farensee via delMonastero

AbbaziaVia delMonastero 1

VisitaTutti i giorni, su prenotazionee a pagamentoOra solare 10,11,12,15,16Ora legale 10,11,12,15.30,16.30

[email protected]

LABRO

Collegamenti daRoma 105 kmStrada statale 4 Salariafino allo svincolo di RietiOvest,poi super stradaRieti Terni uscita Piedimoggio

ChiesaSantaMariaCastelloNobili Vitelleschi

[email protected]

AMATRICE

Collegamenti daRoma139 kmVia Salaria (SS4)

Chiesadi SanFrancescoChiesadi Sant’AgostinoTorreCivica

Infowww.comune.amatrice.rieti.it

TERMINILLO

Collegamenti daRoma105 kmVia Salaria (SS4),strada statale 4bis,strada provinciale 10

Infomonteterminillo.net

CASTELDITORA

Collegamenti daRoma78 kmAutostrada A24,uscitaCarsoli-Oricola,poistrada provinciale 34

Il Borgo,Torre Pentagonale,Santuario di SantaAnatolia

Infocomune.castelditora.ri.itprolococastelditora.it

GRECCIO

Collegamenti daRoma96 kmVia Salaria (SS 4)

Santuario

VisitaTutti i giorni 9-18(19 ora legale)

Infotel [email protected]@santuarivallesanta.it

LEONESSA

Collegamenti daRoma116 kmVia Salaria (SS4) uscitaRieti est/Leonessa,poi strada regionale 578

Chiesadi SanPietroe convento agostiniano

Infowww.leonessa.org

ROCCASINIBALDA

Collegamenti daRoma75 kmVia Salaria (SS4),Salaria Vecchia,SP 34 (Turanese)

Castello di RoccaSinibalda

VisitaSolo per gruppie su prenotazione

Infocastelloroccasinibalda.it

NEROLA

Collegamenti daRoma 50 kmStrada statale 4 Salaria,poi Salaria Vecchia e stradaprovinciale 28°

CastelloOrsiniVisitaTutte le domeniche e festivialle 12.Per gruppi, su prenotazione

[email protected]

POZZAGLIA

Collegamenti daRoma 73 kmAutostrada A24,uscitaVicovaro-Mandela,poi via Licinese

AbbaziaSantaMaria del Pianonella frazione ValleMuzia

Infocomune.pozzagliasabina.ri.it

RIETI

Collegamenti daRoma78 kmVia Salaria (SS4),strada statale 4bis

Chiesadi sanFrancescoChiesadi sant’AgostinoBorgomedievale

Infocomune.rieti.it

LAGODELSALTO

Collegamenti daRoma 115 kmAutostrada A24,uscitaValle del Salto,poi stradaprovinciale 578 e stradaprovinciale 67

Giro del Lago edei borghidelle coste

Infocomune.petrellasalto.ri.it

LAGODELLADUCHESSA

Collegamenti daRoma98 kmAutostrada A24 uscitaValle del Salto poi stradaprovinciale 24

[email protected]

Page 32: ETERNA - Lazio Innova

Foto di copertina e di quarta:Villa Gregoriana a Tivoli,Abbaziadi S.Maria del Piano a Pozzaglia SabinaFoto pag.3: la stazione Terminidi Roma.

Giorgio Pasotti nasce a Bergamo il 22 giugno 1973.Inizia la carriera artistica grazie alla sua innata bravuraper le arti marziali e per questo viene scelto come interpretedel suo primo chinese action movie, a cui faranno seguitodiversi ruoli in altri film in Cina. Il debutto cinematograficoavviene con“I piccoli maestri”di Daniele Luchetti.Viene notato da GabrieleMuccino che lo scegliecome protagonista della sua opera prima“Ecco fatto”.Il sodalizio con il regista è successivamente sugellatodal film campione di incassi e di premi “L’ultimo bacio”.Nel 2006 viene scelto daMarioMonicelli per interpretareun curiosomedico ne“Le rose del deserto”.Nel 2009 ritorna a lavorare con GabrieleMuccino per il sequel“Baciami ancora”.Nello stesso anno veste i panni di un“David Copperfield” televisivo e poi,per celebrare il 150°anniversario dell’Unità d’Italia,Giorgio si è calato nella partedi Giuseppe Garibaldi per la fiction“Anita”.Nel 2012 viene sceltoda Paolo Sorrentino per “La grande bellezza”.Ha inoltre presoparte a progetti per la tv, tra cui ricordiamo il film“Non averepaura”sul papa Giovanni Paolo II e “A testa alta”, storia veradi tre coraggiosi carabinieri durante la seconda guerramondiale.Nel 2015 lo vedremo al cinema con il film“Io,Arlecchino”,interpretato da Giorgio che ne ha firmato anche la regia.

Fabio Lovino&Giorgio Pasotti

Foto e videoFabio Lovino

Con il contributooriginale diGiorgio Pasotti

Responsabile comunicazioneLAZIO INNOVAAlessandra Tomeo

Coordinamento editorialeLAZIO INNOVAAlessandro Coppola,Simona Carloppi,AlessandroMichelini,Antonello Sacchetti,Walter Scarpino

Supporto tecnicoprodottiagroalimentariCarlo HausmannDirettore generaleAzienda RomanaMercati

Riprese aereedei videoInvidio srl

Si ringrazia ilMIBACT

4 NATURA, ARTE, BORGHIE LE ECCELLENZE DEL GUSTO

ETERNALAZIOSCOPERTA

Inizia a lavorare come fotografo professionistadurante gli anni ottanta, realizzando fotografieper la pubblicità e ritratti di vari musicisti.Realizza le copertine degli album di importantistar italiane e straniere. Colleziona nel portfoliopersonale artisti italiani e internazionali comeRobert De Niro, Al Pacino,Benicio del Toro,MartinScorsese, Francis Ford Coppola, Isabelle Huppert,David Cronenberg,David Lynch,Marco Bellocchio,Bernardo Bertolucci e molti altri.Molti di questi ritratti sono diventati copertinee servizi dei più famosi magazine italiani ed esteri.Nel 2007 laMondadori ha realizzato unamostraintitolata A riveder le stelle con i ritratti da luirealizzati di quarantacinque fra attori e registi italiani.

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I.P.

www.visitlazio.com •www.lazioexpo2015.it