8 MONTI ERNICI - Lazio Innova...

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Ernici di pietra Ernici di pietra OASI DI PREGHIERA L’antica Certosa di Trisulti. 8 MONTI ERNICI p 72-81 Ernici p10_AND 15-07-2008 13:15 Pagina 72

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Ernici di pietraErnici di pietra

OASI DI PREGHIERA L’antica Certosa di Trisulti.8

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Monti Ernici

L A Z I ORoma

lità peraltro splendidecome Trisulti e Prato diCampoli (il più bel pia-noro degli Ernici): più inalto si va solo a piedi. Eprima beneficiaria diquesta integrità è la bio-diversità locale, che an-novera tutte le principalistar dell’Appennino: dal-l’orso al lupo, dal ca-priolo alle faggete seco-lari al falco pellegrino,dalla stella alpina ap-penninica al mughetto.Il Viglio (2156 m), in realtà nel sotto-gruppo dei Cantari, e poi Pizzo De-ta (2041 m), Ginepro e la Monna,tutti intorno a quota duemila, sono lecime più elevate. Da lassù nelle gior-nate più limpide attende gli escursio-nisti lo spettacolo di un panoramache si allarga dal Circeo al GranSasso, dal Tirreno alla Majella. Lerocce sono rappresentate da possen-ti banchi calcareo-dolomitici del Cre-tacico, talvolta affioranti con pareti e

picchi aspri come sulmonte Rotonaria, nona caso scelto dall’aqui-la reale che vi nidificada tempo immemore.Pianori e doline, vora-gini come il Pozzod’Antullo e la grotta diCollepardo oppure l’a-bisso del Vermicanosono le manifestazionidiffuse di un carsismoa volte spettacolare eancora in esplorazio-ne nei suoi aspetti sot-

terranei. Verso la piana del Sacco,invece, le forme più dolci del pae-saggio hanno favorito un insedia-mento umano che ha radici antiche.Seppure immerse in un territorio intumultuosa trasformazione, è qui chesi trovano cittadine dal passato illu-stre e dal patrimonio storico-artisticod’eccezionale valore – le antichissi-me città erniche - e pure luoghi di ar-te e spirito come la celebre abbaziadi Casamari.

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Visita all’Appennino segreto delle pareti diaquila e falco pellegrino, circondate daiboschi e lambite da torrenti. E a quello delleabbazie, delle cripte, delle mura megaliticheche impreziosiscono antiche città.

Equi, marsi, volsci. E poi sabini, au-runci, latini. Quanti erano i popo-

li dell’Appennino laziale prima cheRoma tutto conquistasse e tutto avvol-gesse col manto della propria cultu-ra, lingua, vocazione alla suprema-zia? Ernici da herna, rupe, termineantichissimo di origine marsica o sa-bina. Erano insediati tra il lago delFucino e il fiume Sacco, o almeno co-sì dicono le fontistoriche. Si allearo-no coi romani con-tro Veio. Le lorocittà più importantierano Veroli, Ana-gni, Ferentino, chestrinsero un’allean-za detta Lega Erni-ca per difendersidalle mire espansio-nistiche di sanniti evolsci. Tempi remotidi cui restano trac-ce quasi solo nelleparole, nei nomi di

luoghi (Boville Ernica) e di montagneche oggi fanno da confine con l’A-bruzzo. Montagne solitarie.Il gruppo degli Ernici si trova tra la val-le del Sacco e lo spartiacque regiona-le, delimitato a nord dalla valle del-l’Aniene (oltre cui si eleva il massicciogemello dei Simbruini) e a sud-est daquella del Liri. Ma se sui Simbruini lestrade e i comprensori sciistici di Cam-

po Staffi, Livata eVallepietra-Cappa-docia hanno intera-mente solcato ilmassiccio scaval-cando il crinale finoal fondovalle abruz-zese del Liri, sugliErnici questo non èavvenuto. Fatta ec-cezione per CampoCatino, subito anord di Guarcino,l’asfalto si ferma aquote minori limitan-dosi a toccare loca-

UNDERGROUND La Grotta di Collepardo. In alto: una stella alpina della varietà appenninica.Nella pagina a fianco, in alto: una faggeta nella Valle dell’Inferno; in basso: un capriolo.

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RISERVA D’ACQUA Uno scorcio della riserva naturale del lago di Canterno. Dall’alto in basso e da sinistra a destra: dettaglio di un portale a Boville Ernica; il Museo delle Erbe a Veroli; cascataalla Valle dell’Inferno; il portale dell’abbazia di Casamari. Nella pagina a fianco, in basso: l’ingressoalle Terme di Bonifacio a Fiuggi.

È il gigante d’Appennino eil più grande dei no-stri vertebrati terre-stri, al punto che sorpren-de che un animale così pos-sente e spesso perseguitatoancora riesca a sopravvive-re a poche ore di guida dagrandi città, ferrovie, auto-strade, spiagge. Di taglialeggermente ridotta rispettoalla specie nominale, è adieta generalmente vegeta-riana. La sottospeciemarsicana del plantigra-do è rappresentata oggi dauna popolazione di alcunedecine di esemplari, ilcui numero esatto è attual-mente ignorato dagli stessizoologi, e la sua sopravvi-venza è a rischio per ilbracconaggio. È un animale legato prefe-ribilmente agli ambienti fo-restali, anche se si adattaad una grande varietà dicondizioni ecologiche. Suimonti Ernici i segni di pre-senza dell’orso sono unacostante - tracce, orme, pe-li, talvolta avvistamenti - ri-feriti probabilmente ad in-dividui isolati.

L’orso marsicano

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Pizzo Deta2041

M. Ginepro2004

1951La Monna

Collepardo

Certosa diTrisulti

Ponte dei Santi

Punto di partenzae arrivo

Punto di arrivo

Punto di partenza

Secondo itinerarioPrimo itinerario

Frosinone

Sora

BovilleErnica

Abbazia diCasamari

Veroli

Prato diCampoli

Viconel Lazio

Campo Catino

Alatri

Ferentino

Fumone

Lago diCanterno

Fiuggi

Anagni

Roma

Napoli

0 2 4

chilometri

Palazzo

Mura

Terme

Abbazia o certosa

Cattedrale o chiesa

Castello

Museo

Centro storico

Panorama

Grotta

Gli itinerari

Primo itinerario: La Valle del-l’InfernoLocalità di partenza e arrivo:Ponte dei SantiTempo di salita: 1 oraTempo di discesa: 1 oraDifficoltà: in caso di acqua abbon-dante occorre guadare il torrente inpiù puntiDislivello: 210 m circa

Il Ponte dei Santi si trova tra Colle-pardo e la Certosa di Trisulti, alla finedi una discesa, laddove la strada sca-valca il torrente Fiume. A lato di uncancello si scende sulla sponda destrae si prende a seguirla verso monte.Va detto subito che la percorribilitàdell’itinerario dipende dalla portatadel corso d’acqua: se è scarsa - comeavviene spesso soprattutto in estate -si cammina senza difficoltà, in caso

contrario sono da mettere in conto ri-petuti guadi. Per affrontarli è oppor-tuno cercare i passaggi sui massi af-fioranti per attraversare il torrente nel-la maniera più agevole, aiutandosipreferibilmente con dei bastoncini datrekking per l’equilibrio; oppure, in al-ternativa, occorre mettere i piedi inacqua. Le pareti della gola – dettaValle dell’Inferno appunto per viadell’orrido - si fanno via via più stret-te, e l’umidità elevata consente la cre-scita delle felci e dei muschi che rive-stono i sassi. Laddove alcuni massicrollati ostruiscono il passaggio, le ac-que formano numerose cascatelle.Qui è necessario arrampicarsi sullerocce con cautela, oppure cercare ilsentiero spesso poco visibile che leaggira. Un muro in cemento precedela località Capofiume, dove il tor-rente nel passaggio sotto un arco na-turale in pietra offre lo scorcio più bel-lo. Ancora pochi minuti di cammino esi raggiungono le sorgenti del tor-rente, che sgorgano direttamente da

fessure nel terreno su entrambi i latidel fiume. Più avanti, per i più allena-ti, l’escursione può continuare versola stupenda faggeta di Pietra Acqua-ra (a un’ora e mezza da qui): altri-menti si torna per la via dell’andata ein un’ora si è al Ponte dei Santi.

Secondo itinerarioLocalità di partenza: FrosinoneLocalità di arrivo: AnagniLunghezza: 150 kmDurata: 2-3 giorni

Nel traffico automobilistico del capo-luogo si prende a seguire la stradaper Sora fino al bivio per Boville Er-nica, minuscolo paese sulla sommitàdi un poggio. Su una piazzetta silen-ziosa affaccia la parrocchiale, dedi-cata a San Michele Arcangelo, men-tre è nella chiesa di San PietroIspano – nel cortile del castello Filo-nardi – che è conservato il tesoro ar-tistico locale: un piccolo mosaico conla figura di un angelo, opera di Giot-to. A un tiro di schioppo da Boville c’èCasamari, uno dei più importanticomplessi religiosi dell’Italia centrale.La chiesa a tre navate, il chiostro qua-

drato del XII secolo, la sala capitola-re e il refettorio del monastero sonoin puro stile gotico cistercense. Oltre-passata quindi la superstrada si arrivaa Veroli, antica città ernica. Il centrostorico è ricco, quasi da capoluogo, emeritano una visita: la cattedrale de-dicata a Sant’Andrea Apostolo, checonserva un rosone dell’antica chiesadistrutta da un terremoto nel Cinque-cento; Santa Maria Salome; il quar-tiere medievale; un originale Museodelle Erbe opera di un appassionatofarmacista locale. Usciti dalla città, epuntando verso la dorsale principaledella catena, la strada si alza versoPrato di Campoli, una splendidaconca erbosa circondata dai boschidi faggio e chiusa verso l’Abruzzodal profilo di Pizzo Deta. Tornati al-l’ultimo bivio si prende a destra perCollepardo, prima della quale però siraggiunge la solitaria Certosa di Tri-sulti, pure affidata ai cistercensi diCasamari. In posizione invidiabile,dominata dal profilo dolomitico delmonte Rotonaria, comprende i restidell’originario monastero benedettinoabbandonato nel Duecento, la chie-sa, un giardino e una bella farmaciacon mobili settecenteschi e decora-zioni pittoriche. Scesi a Collepardo

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ERBOSI ERNICI Vista su Prato di Campoli.

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s’incontrano invece l’ingresso dellaGrotta dei Bambocci e l’affacciosul singolare Pozzo d’Antullo, unacavità circolare del diametro di 140metri. Verso Vico nel Lazio e Guarci-no, una strada con numerosi tornantisale fino alla stazione invernale diCampo Catino, che con una dozzinadi chilometri di piste è una delle piùimportanti dell’Appennino laziale.Circa sette chilometri separano inve-ce Collepardo da Alatri, altro cen-tro ricco di storia fondato dagli erni-ci, famoso per la sua cinta di muramegalitiche di eccezionale rilievo. Èun monumento unico che racchiudel’Acropoli, accessibile varcandouna delle due porte, tra cui la Mag-giore con un architrave di oltre cin-que metri: vi si trovano il duomo e ilpalazzo del Vescovado. Il centro del-

la città è però la piazza Santa MariaMaggiore, con la splendida chiesaomonima, la monumentale Fonte Piaed il palazzo comunale. Altri palaz-zi e chiese abbelliscono il nucleo sto-rico compreso entro le mura, essestesse di grande interesse con un cir-cuito di ben due chilometri e nume-rose torri cilindriche e rettangolari.Da Alatri si raggiunge Ferentino,più piccola e tranquilla, col centrostorico pure circondato da mura an-tichissime e in alto il sobrio duomodedicato ai Ss. Giovanni e Paolo.Passando per Fumone si prosegueper Fiuggi e le sue rinomate terme,senza mancare una sosta lungo lesponde del solitario lago di Canter-no, oggi protetto da una riserva na-turale regionale. Una sorpresa che sisvela solo dopo l’ultima curva, tra icampi. Fiuggi è una cittadina anima-ta e le sorgenti termali le hanno pro-curato notorietà fin dai tempi di Bo-nifacio VIII. Inoltre, un movimento tu-ristico consistente è attratto d’estatedai vicini Altipiani di Arcinazzo. Laparte alta di Fiuggi ha origini medie-vali e numerosi scorci d’interesse, manon ha rivali il patrimonio della vici-na Anagni, tra le mete storico-artisti-che più interessanti del Lazio. Prota-gonista della Lega Ernica ai tempidelle guerre contro volsci e sanniti, di-venuta città pontificia molti secoli do-po, è nel Medioevo che la città vivela sua stagione d’oro, tanto che alcu-ni papi come Gregorio IX, Alessan-dro IV e lo stesso Bonifacio VIII ven-gono da qui. Le vicende urbanisticheseguono quelle storiche, e a quell’e-poca risalgono gli edifici più impor-tanti della città, come il palazzo co-munale, le chiese di Sant’Andrea, deiCappuccini, Sant’Agostino e SantaBalbina, il palazzo di Bonifacio VIII,nonché numerosi esempi di case me-dievali ancora integre. Ma il verogioiello è la cattedrale, affiancata daun elegantissimo campanile duecente-sco, con interno a tre navate, ciborio ecandelabro pasquale, Museo lapida-rio e, soprattutto, la spettacolare crip-ta interamente affrescata (sec.XII-XIII)con storie bibliche, allegorie scientifi-che, evangelisti e santi.

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Come arrivareIn auto: Autostrada A1 Roma-Napoli,uscite da Anagni-Fiuggi a Frosinone.

Quando andareD’inverno si scia a Campo Catino e sifanno escursioni con le ciaspole a Pratodi Campoli, Pizzo Deta e lungo tutta ladorsale principale.

Prodotti tipiciOlio extra-v e r g i n ed’oliva ot-tenuto dal-l’antica culti-var Roscio-la, apprez-zata già da

Lucullo, e poi prosciutto di Guarci-no, marzolino di capra e vino Cesa-nese del Piglio sono tra le produzionilocali più apprezzate.

ManifestazioniIl Premio della Poesia dialettale di Fe-rentino a gennaio e il Carnevale diVeroli sono tra le prime manifestazioni

dell’anno. Ad Alatri il patrono è San Si-sto e si festeggia il mercoledì dopoPasqua. Giugno è invece il mese del-l’Infiorata a Collepardo. Ad Anagni c’èla Stagione di concerti e festival Ernico-Simbruino da giugno a luglio, mentrein agosto in occasione della Festa diSan Magno sfilano le contrade in costu-me medievale. Bovilletnica è una rasse-gna di musica e danza etnica che si tie-ne pure ad agosto a Boville Ernica.

Da visitareCattedrale di Anagni, per informazioni,Comune di Anagni, tel. 0773.7301.Abbazia di Casamari, www.casamari.it.Grotta di Collepardo, tel. 0775.47065,www.grottecollepardo.it.Certosa di Trisulti, tel. 0775.47024.Giardino botanico “Flora Ernica” delWwf, visite su prenotazione, tel.0775.47012 e 347.4422642.Museo delle Erbe, visite con prenotazio-ne presso il Comune di Veroli, tel.0775.88521.

Attività sportiveStazione invernale Campo Catino, Guarci-no, tel. 0775.435940CAI Frosinone, www.caifrosinone.it

InformazioniAPT Frosinone, Via Aldo Moro 465,03100 Frosinone, tel. 0775.83381,www.apt.frosinone.it.

INFORMAZIONI UTILI

VEROLI La piazza del Comune. Nella pagina a fianco: il museo lapidario nella Cattedrale di Anagni.

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