Il Ferrarino - Anno 6 - num. 2

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Intramontabili Beatles A teatro miglioriamo il nostro inglese pag . 9 P e r i o d i c o d i i n f o r m a z i o n e e d i s c u s s i o n e d e l l I T C P e r i o d i c o d i i n f o r m a z i o n e e d i s c u s s i o n e d e l l I T C F e r r a r a P a l e r m o a n n o 6 n . 2 G e n n a i o 2 0 1 1 F e r r a r a P a l e r m o a n n o 6 n . 2 G e n n a i o 2 0 1 1 Scrittori si diventa A Genova per la presentazione del nostro racconto giallo (pag.6) Protesta studentesca Opinioni a confronto pag. 4 IL Ferrara diventa anche Istituo Professionale e per il Turismo pag. 3

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Giornalino del Ferrara

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Intramontabili BeatlesA teatro miglioriamo il nostro inglese

pag . 9

Periodico di informazione e discussione dell�ITCPeriodico di informazione e discussione dell�ITC Ferrara ­ Palermo  anno 6 n.2 Gennaio 2011Ferrara ­ Palermo  anno 6 n.2 Gennaio 2011

Scrittori si diventaA Genova per la presentazione del

nostro racconto giallo (pag.6)

Protesta studentescaOpinioni a confronto pag. 4

IL Ferrara diventaanche IstituoProfessionale

e per il Turismo pag. 3

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EE dd ii tt oo rr ii aa ll ee

Il FerrarinoPeriodico dell’ITC “F. Ferrara”

PalermoAnno 6 n. 2 Dic. 2010 Gen. 2011

Comitato di redazione: Anna La Barbera IV Pr2, Rosalia Portanova

IVPr1, Valeria Gianfalla III E, MartaOnorato III Pr1, Francesca Casabianca

IVF, Yara Cipolla III Pr1, Serena Tripi, Martina Albanese,

Ferdinando Donnarumma IIE,Baiamonte Vincenzo,Schiavo Jessica IF

Hanno collaborato in questo numero:Antonino Scafidi IV Pr2

Teresa Favet IE, Maria D’Ambrogio,Angela Randazzo V Pr1

Docenti impegnati nel progetto:Vincenzo Muscato, Claudia Prainito.

Stampa: Tipolitografia

Giambrone SalvatoreVia G. Li Bassi, 72 - 90127 Palermo -

tel. 091 484109

Sommario

3 Come cambia la nostra scuola

4 La protesta studentesca

5 I Percorsi Integrati

6 Scrittori si diventa

7 Ferrara news

9 Dimmi chi erano i Beatles

10 La II Conferenza antimafia - I Progetti PON

11 La storia che non conosci

12 Parliamone

13 La dieta mediterranea

14 Sportivamente

15 La posta dei lettori

16 Relax

Nella foto di copertina, la sede dell�Associazione �Satura�, organizzatrice dell�even-to �Genova si tinge di giallo� grazie al quale i nostri allievi hanno pubblicato un rac-conto inedito.

“Dedico questo messaggio soprattutto aipiù giovani tra noi, che vedono avvicinarsiil tempo delle scelte e cercano un’occupa-zione, cercano una strada. Dedico loroquesto messaggio, perché i problemi cheessi sentono e si pongono per il futuro sonogli stessi che si pongono per il futurodell’Italia”. Sono le parole con le quali ilPresidente della Repubblica, GiorgioNapolitano, ha aperto il tradizionale mes-saggio del 31 dicembre scorso e che hannorichiamato prepotentementel’attenzione dell’opi-nione pubblica sulladifficile condizionedei giovani in Italia.In effetti, se pensia-mo anche ai datisulla disoccupazionegiovanile, che al cen-tro-sud raggiungepunte del 32%, ledifficoltà dei ragazziad inserirsi produtti-vamente nel contestosocio-economico delPaese sono di certoallarmanti.Le proteste studente-sche degli ultimimesi dell’anno appe-na trascorso non appaiono quindi immoti-vate o prive di fondamento. Per questoabbiamo deciso di pubblicare nelle pagineche seguono le opinioni di due alunni che,seppur in disaccordo sulle modalità dellaprotesta, esprimono tutta la loro preoccupa-zione sul futuro che li attende. Il nostro non è un giornale politico e nonintende esprimere valutazioni né a favorené contro le politiche governative.Siamo però convinti che i giovani abbianoil diritto, come ha scritto uno dei nostrialunni, di non subire passivamente le deci-sioni che li riguardano e di lottare affinchéil loro futuro sia migliore. Certo, come

negare che non pochi alunni abbiano aderi-to alla protesta spinti dal desiderio di anti-cipare le vacanze natalizie? Ciò però nonpuò svilire il valore intrinseco della conte-stazione.Se la protesta ha un valore, esso va ricerca-to nella sua capacità di scuotere le coscien-ze e suscitare il dibattito anche tra queigiovani che spesso sembrano sopiti e conscarso spirito critico. Per questo auspichia-mo che le numerose assemblee, raduni e

confronti fra alunni di scuolediverse, siano servitiad accrescere il desi-derio di partecipa-zione attiva alla vitapolitica. Questo,peraltro, è uno deiprincipali obiettiviche la scuola deveperseguire.Non è superfluoricordare però chel’impegno politiconon esclude quelloda riservare allo stu-dio che rimane sem-pre un modo peraffrancarsi da ogniforma di dipendenza,poiché fornisce

all’individuo i mezzi per la costruzione delproprio futuro.Così come in apertura, chiudiamo alloracitando nuovamente il Presidente dellaRepubblica e riportando le parole che egliha pronunciato durante la cerimonia diapertura dell’anno scolastico 2010-2011:“Ho conosciuto molte persone che si sonopentite di non aver studiato abbastanza,nessuno che si sia pentito di aver studiatotroppo. Quindi ragazzi, non perdete l’op-portunità che avete; e, mi raccomando:questo anno, proprio quest’anno, mettete-cela tutta!”

Ai giovani,unica speranza del nostro Paese

La matita allegradi Claudia Prainito

Senza parole

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Così come auspicato, nel Pianodell’offerta formativa regionaleapprovato a dicembre dall’as-sessore Centorrino, la nostrascuola dal prossimo anno sco-lastico diventa anche IstitutoProfessionale, settore deiServizi, indirizzo “servizicommerciali”.Anche se il monte ore risultaidentico a quello dell’IstitutoTecnico, l’Istituto professiona-le si caratterizza per il maggio-re peso attribuito ai laboratori,stage, tirocini e alternanzascuola-lavoro per apprendere,specie negli ultimi anni delcorso, attraverso un’esperienzadiretta. Accanto a molti inse-gnamenti comuni a quellodell’Ist. Tecnico, si trovanomaterie nuove come “TecnicheProfessionali dei serviziCommerciali” e “Tecniche dicomunicazione” (negli ultimi 3anni) mentre non è presente lageografia.Per quanto riguarda invecel’indirizzo Turistico, anch’es-

so approvato dal nuovo pianoregionale, le materie che lo dif-ferenziano dall’indirizzoamministrazione, finanza emarketing sono principalmentela “terza lingua straniera”,“Arte e Territorio” e“Discipline turistiche”. Infine, ricordiamo che nellanostra scuola sarà attivata l’ar-ticolazione Sistemi informati-vi aziendali che sostituirà ilcorso programmatori. Per un confronto più dettaglia-to tra i vari indirizzi, pubbli-chiamo i relativi quadri orarisintetici.Se consideriamo anche i “per-corsi integrati Istruzione-for-mazione professionale”, pos-siamo senz’altro affermare chel’offerta formativa della nostrascuola risulta particolarmentericca. Coloro che intendonoiscriversi nel nostro Istitutoavranno sicuramente l’imba-razzo della scelta!

AMMINISTRAZ.FINANZA E MARKETING

SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALI

Materie I II III IV VReligione 1 1 1 1 1Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2Italiano 4 4 4 4 4Storia 2 2 2 2 2Matematica 4 4 3 3 3Diritto - Economia 2 2Sc. della terra e Biologia 2 2Scienze Integrate (Fisica) 2Scienze Integrate (Chimica) 2Geografia 3 3Inglese 3 3 3 3 3Economia aziendale 6 7 8Informatica 2 2 2 2 -Diritto 3 3 3Economia Politica 3 2 3Seconda lingua (Franc. o Spagn.) 3 3 3 3 3

Totale 32 32 32 32 32

Materie III anno IV anno VannoReligione 1 1 1Scienze motorie e sportive 2 2 2Italiano 4 4 4Storia 2 2 2Matematica 3 3 3Inglese 3 3 3Economia aziendale 4 7 7Informatica 4 5 5Diritto 3 3 2Economia Politica 3 2 3Seconda lingua (Franc. o Spagn.) 3 - -

Totale 32 32 32

INDIRIZZO TURISTICOMaterie III anno IV anno Vanno

Religione 1 1 1Scienze motorie e sportive 2 2 2Italiano 4 4 4Storia 2 2 2Matematica 3 3 3Inglese 3 3 3Discipline turistiche e aziendali 4 4 4Geografia turistica 2 2 2Diritto e legislazione turistica 3 3 3Seconda lingua 3 3 3Terza lingua 3 3 3Arte e territorio 2 2 2

Totale 32 32 32

Materie I II III IV VReligione 1 1 1 1 1

Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2

Italiano 4 4 4 4 4

Storia 2 2 2 2 2

Matematica 4 4 3 3 3

Diritto - Economia 2 2 4 4 4

Sc. della terra e Biologia 2 2

Scienze Integrate (Fisica) 2

Scienze Integrate (Chimica) 2

Inglese 3 3 3 3 3Tecn. Profess. servizi commerc.

di cui in commpresenza5

45

48

48

48

4Informatica e laboratorio 2 2

Tecniche di comunicazione 2 2 2

Seconda lingua (Franc. o Spagn.) 3 3 3 3 3

Totale 32 32 32 32 32

Istituto Professionale - servizi commerciali

Il biennio dell’indirizzo Turistico e dell’articolazio-ne Sistemi informativi Aziendali è comune a quellodi Amministrazione, finanza e marketing.

Si arricchisce l’offerta formativa del FerraraApprovati l’Indirizzo Turistico e l’Indirizzo Servizi Commerciali (Istituto Professionale)

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Nonostante ilclima, il mese acavallo traNovembre eDicembre 2010è stato molto

caldo, a causa delle protestestudentesche. Le molteplicimanifestazioni che si sono sus-seguite sono nate dal Disegnodi Legge Gelmini-Tremonti,ormai approvato in Parlamentoe che prevede una massicciarivoluzione del sistema univer-sitario italiano con grandi taglieconomici ai danni delle facol-tà universitarie e della ricerca.In gran parte dei paesi dell’UEe degli Stati Uniti, questo setto-re è tra i più finanziati, in quan-to si è deciso di investire inun’area che darà i propri fruttieconomici in un futuro prossi-mo. In Italia purtroppo si èdeciso di investire soldi inaltro, come nella discutibilemissione in Afghanistan checontinua ad aumentare il nume-ro delle vittime giorno pergiorno. Gran parte dei giovaninon appoggia questa politicafatta solo di “tagli” ed esigegaranzie per il proprio futuro.

Gli studenti hanno dimostratoil loro dissenso in diversi modi,occupando edifici scolastici,strade e monumenti pubblici.Palermo è stata la terza piazzad’Italia (dopo Roma e Milano)per numero di manifestazioni.Difatti molte le scuole e i movi-menti studenteschi che si sono“alleati” per il bene comune.Le proteste, come la classicaoccupazione (adottata anchedal nostro istituto dopo lunghee animate discussioni), nonsono un modo per saltare lelezioni piuttosto rappresentanoun mezzo per arrivare ad unfine comune come l’organizza-zione di cortei e la socializza-zione delle opinioni degli stu-denti che in tal modo sonoinvestiti di grandi responsabili-tà e acquisiscono consapevo-lezza; la stessa autogestione, unmezzo di protesta “ibrido”, poi-ché appare come un compro-messo tra gli studenti e i pianialti dell’istituto (essenzialmen-te concessa per evitare occupa-zioni) può far maturare lecoscienze.Nonostante la stragrande mag-gioranza degli studenti italiani

abbiano aderito alla protesta,l’opinione pubblica è divisa:“Vale la pena protestare? Tantonon verrete ascoltati ugualmen-te”, “Saranno le proteste a cam-biare le cose?”, frasi di questogenere non fanno altro cheessere ripetute agli studenti.Per quanto possano essere inci-sive sono anche insensate.Protestare è nostro diritto ed èazione garantita dallaCostituzione. In qualsiasi altroPaese europeo, come la Franciao la Germania, i politici difronte a un dissenso moltoforte da parte dell’opinionepubblica, cambiano qualcosa

nella loro azione di governo; inItalia le lotte degli studentihanno esclusivamente eviden-ziato l’indifferenza da parte delmondo politico nei confrontidelle proteste di noi giovaniche abbiamo dalla nostra partesoltanto un Presidente dellaRepubblica ininfluente ai finidi un intervento politico. Noistudenti, non dobbiamo abbas-sare la testa in una società chetaglia le gambe la nostro futuroma dobbiamo continuare a lot-tare e magari un giorno poterdire: “Io sono riuscito a cam-biare qualcosa”.

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La "riformaG e l m i n i "dell'Universitàapprovata adicembre dal

Parlamento, ha generato rea-zioni di protesta. Su tutto ilterritorio italiano, numerosistudenti hanno occupato oautogestito Atenei e Istitutisuperiori. Sebbene il numero degli opposi-tori sia consistente, non tutti glistudenti erano concordi nell'at-tuare questa forma di protesta.Alla base della protestadovrebbe esserci la conoscenzadel disegno di legge ma inpochi conoscono nel dettaglio ivari punti della riforma. Sisente ripetere solo la voce "hatagliato i fondi". Ma occupan-do una scuola, non si lede ildiritto allo studio? E soprattut-to cosa si risolve?Dei ragazzi sono in grado digestire un Istituto senza com-piere o far compiere atti vanda-

lici? Alla luce di quanto èavvenuto la notte del 21dicembre nel nostro Istituto,direi proprio di no.Io sono dell'idea che questaforma di protesta sia stata deltutto sbagliata. Sarebbe stato meglio approfon-dire lo studio del disegno dilegge, magari con l'aiuto deidocenti, e poi, essendo convin-ti di ciò che si dice, del pensie-ro che si sta sostenendo, mani-festare dove si è sicuri di esse-re visti e sentiti cioè in "stra-da". Solo così si possono affer-mare liberamente i propri pen-sieri senza calpestare i dirittidegli altri.Occupare un Istituto obbligan-do degli alunni a non frequen-tare, a mio avviso, non è un attodi protesta nei confronti dellariforma ma è una mancanza dirispetto del pensiero altrui.Anche se l'intento dichiaratodal Governo è quello di intro-durre regole concorsuali che

LL aa pp rr oo tt ee ss tt aa ss tt uu dd ee nn tt ee ss cc aa .. OO pp ii nn ii oo nn ii aa cc oo nn ff rr oo nn tt oo

La scuola è un dirittodi Francesca Casabianca IV F

Lottiamo peril nostro futuro

di Antonino Scafidi

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A quattro anni dall'avvio deipercorsi integrati, facciamo ilpunto sulla situazione: a set-tembre scorso, con uno stagedi 40 ore presso l'HotelAureus di Castelvetrano-Triscina, si è concluso ilprimo corso per operatoreinformatico di gestione rea-lizzato in collaborazione conl'ente di formazione ENDO-FAP. Gli alunni sono statiseguiti dal prof. Rocco Vitaleche per tre anni li ha “accom-pagnati” nelle 237 ore di for-mazione annue (224 nel terzoanno). Pubblichiamo sotto ilresoconto dello stage di AnnaLa Barbera, una dei 12 alunniimpegnati nel percorso.Nel corrente anno scolastico,si sta avviando alla conclusio-ne il corso per operatorea m m i n i s t r a t i v osegretariale, organizzato incollaborazione con il CIRPE.

Infine è stato autorizzato ilcorso per operatore e-com-merce che dovrebbe coinvol-gere una classe prima edovrebbe essere avviato nelmese di febbraio.

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premino il merito, nellasostanza la riforma ha dato untaglio netto ai fondi per l'istru-zione e per questo è un prov-vedimento discutibile. Ma l'at-to di occupare Istituti impe-dendo agli insegnanti e ai col-laboratori scolastici di svolge-re il loro lavoro, e soprattuttocalpestando il diritto allo stu-dio, sfiora il ridicolo visto chela protesta nasce proprio perdifendere questo diritto!Bisognerebbe non lasciarsitrasportare dalle masse quandoesse spingono a violare i prin-cipi e gli ideali per i quali siintende lottare e quando cerca-no soltanto pretesti per aggre-dire le camionette dei carabi-nieri e far apparire le forze del-l'ordine un male contro cuiscagliarsi.Piuttosto che occupare il luogodove si formano le basi delnostro futuro, dovremmo tute-lare noi stessi cominciando anon perdere giorni di lezione.Unendo le nostre voci e for-mandone una sola, allora sìche l'I.T.C. F. Ferrara si fareb-be sentire.

Con lo stagepresso l’HotelAureus diCastelvetrano- Triscina, si è

concluso il primo corso peroperatore tecnico-informaticodi gestione che ci ha impegna-to per ben tre anni. Lo stage, durante il qualesiamo stati seguiti anche dallatutor, prof.ssa A. Davì, e dal-l’esperto, R. Vitale, è statoeffettuato durante le vacanzeestive; molti penseranno chesia stato pesante parteciparvidopo un anno intero di scuola,ma in realtà non è stato così.Le date sono state scelte accu-ratamente: la prima settimanaa Giugno, subito dopo la con-clusione dell’anno scolasticoe la seconda settimana aSettembre, poco prima cheiniziasse il nuovo. L’una ci hapermesso di riposarci dallefatiche di un intero anno dilavoro, l’altra ci ha consentitodi rilassarci dandoci la giusta

carica per ricominciare :-) .Gli incontri col direttore del-l’albergo, Sig. Filippo Ferreri,avvenivano il pomeriggio, inuna stupenda terrazza sulmare dove qualsiasi lezionesarebbe stata più leggera.Anche se il posto era tranquil-lo e molto isolato, non cisiamo certo annoiati, anzi, legiornate al mare e la visitatanto attesa al ParcoArcheologico, ci rallegravanomolto, per non parlare dellelunghe notti passate insieme adivertirci, cercando di nondisturbare i clienti vicini allenostre camere (impossibile,infatti dimenticare i richiamidel Sig. Ferreri: “Shhh..... Perfavore ragazze c’è gente cheriposa!” oppure i vicini napo-letani, che ricordiamo contanto affetto...). Che adrenalina, questa sì cheè stata un’esperienza indimen-ticabile! Al di là del relax,questa attività di stage ci haconsentito di chiarirci le idee

sul settore turistico-alberghie-roe di approfondire le nostreconoscenze sulle operazionigestionali di un’azienda, oltreche conoscere persone specia-li, gentili e affidabili come ilDirettore e Kamel, il “tuttofa-re” dell’hotel ma anche ilnostro fornitore di cornetti perla colazione, buonissimi!

Ragazzi andiamo a studiare lì?

Ecco le risposte di altri duepartecipanti

Annalisa Burgio:“Assolutamente sì, sarebbe fanta-sticoooo... Un’esperienza di lavo-ro tra mare, sole e divertimentoche tutti noi vorremmo ripetere...”Luigi Clemente:“Certo... Un’esperienza unica checi ha dato la possibilità di stareinsieme e socializzare anchedurante le vacanze, permettendocidi comunicare col direttore Ferrerie di conoscere tutti gli aspetti diun’azienda...”

Nella foto, i corsisti con l’attestato di qualifica sullaterrazza dell’Hotel Aureus

presso cui hanno svolto lo stage.

Percorsi integrati Istruzione - formazione professionale

E chi l’ha detto che studiare non può essere rilassante?di Anna La Barbera

“Effetti collaterali”della protestadi Serena Tripi II E

Anche nella nostrascuola, la maggiorparte degli studentiha deciso di manife-stare il proprio dis-

senso alla riforma Gelmini votan-do l'autogestione e l'occupazionedell'Istituto. Ciò ha avuto aspettipositivi e negativi: l'autogestionee l'occupazione sono servite adaccrescere la collaborazione trastudenti di diverse classi e a crea-re una sorta di "unione" tra glialunni impegnati in una lottacomune. Inoltre, grazie alla lettu-ra dei quotidiani in classe e allevarie assemblee, abbiamo avutola possibilità di conoscere e discu-tere i contenuti della riforma sco-lastica e dell'Università. Il lato negativo? L'occupazione ele manifestazioni di protestahanno fatto perdere molte lezionie bloccato i programmi scolasti-ci. Questo ha reso difficileriprendere a studiare con regola-rità dopo le vacanze natalizie.Adesso che siamo tornati allanormalità dobbiamo recuperareil tempo perduto!

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Lo avevamopromesso eabbiamo mante-nuto l'impegno.Dopo il quintoposto a Genova

dell’anno scorso ci siamomessi all'opera per la stesura diun nuovo racconto giallo edopo Note di sangue è nato Lequattro porte della morte. Lamitica 2^B dell'a.s. 2009/2010,guidata dalla cara prof. ClaudiaPrainito, ha centrato di nuovol'obiettivo. È stato un annomolto impegnativo ma abbia-mo lavorato bene; tutti in labo-ratorio, almeno una volta a set-timana, abbiamo studiato l'ita-liano in modo nuovo applican-do concretamente la teoria. Neè nato un bel lavoro e così l'as-sociazione culturale Satura ciha premiato pubblicando il

nostro racconto presso la notacasa editrice italiana DeFerrari. Il volume si intitola IlGiallastro ed è già in venditanelle librerie della penisola, lasua presentazione si è svolta aPalazzo Stella il 27 novembre2010. Lì abbiamo potuto gode-re interminabili momenti digloria; come potremo maidimenticare gli applausi calo-rosi dei presenti che ci hannoriconosciuto il "merito" di esse-re giunti da tanto lontano? I"riflettori" erano puntati quasisempre su di noi! Abbiamoanche ricevuto complimenti delpresidente dell'associazionedavanti a tutti gli ospiti dellarassegna, e per quelli siamoarrossite, io lo sono già XD^_^"È stato davvero emozionantevivere per un giorno da prota-

gonisti e sentirsi apprezzati pergli sforzi compiuti durante unanno di intenso lavoro. Colgol'occasione, anche a nome deimiei compagni, per ringraziareil Preside che ci ha permesso diprendere parte a questa emo-zionante premiazione.Ringrazio anche la prof.Prainito che ci ha seguito nelcorso della stesura del raccon-to. Lei è una grande! Auguro a tutti coloro che pos-siedono "la vena artistica" della

scrittura di riuscire a metterla afrutto, magari iniziando a scri-vere un semplice raccontocome abbiamo fatto noi. Epoi... Chi lo sa... Autori sidiventa!

Ore 12:00, il volo sta per lasciarci a terra.Tutto di corsa! La prof. Prainito si orienta-va per l'aeroporto, fra i trolley dei tantipasseggeri, e sembrava quasiSpeedygonzales, le mancava solo il som-brero. Andale, andale! Arriba, arriba!Prima di fare il check-in scambiamo gliultimi abbracci con i nostri genitori,annuendo alle prevedibili raccomandazio-ni. Che stress! =) Un saluto veloce ainostri cari e cerchiamo di superare il con-trollo... ma niente da fare, e così via i gio-ielli, gli orologi, le cinture, i giubbotti eMarta perfino le scarpe! Superati i tantoodiati controlli finalmente ci imbarchia-mo! Ahimè ci hanno assegnato i posti vici-no ai motori! Ma pazienza... Questo voloci porterà direttamente a Genova, un'ora eun quarto interminabili, rese ancor più sof-ferte dai commenti di Sergio: “Ora caril'aereo e muriamu tutti”. Casualmente unaperturbazione, di quelle da film. L'aereoinizia a tremare e quei vuoti d'aria sembranon vogliano più finire. Attorno non cisono visi rassicuranti: la prof. si tiene forteforte ai bracci della poltrona e fa finta diniente... ma è poco credibile; Marta accan-to a me che dice "aiuto Valy, aiuto!"; l'ho-stess sta per cadere dai suoi tacchi e inultimo un signore ci ripropone la sua com-pleta colazione! Bleeeee.

Atterriamo e non so come. Preso il taxi, iosono la prescelta. Sto tutta rannicchiatadietro con solo 5 bagagli addosso! Eccociin hotel, posiamo i bagagli e io e Martafacciamo un clandestino speedy-restauro epoi finalmente a mangiare. Tutti quantinon ci vediamo più dalla fame! Entriamoin una trattoria alla ricerca di cibi tipicigenovesi, ed ecco che saltano fuori lefocacce! Marta me ne aveva parlato incontinuazione. E i genovesi non si smenti-scono: pesano addirittura i piatti e le posa-

te! Sergio, non essendo ancora sazio, deci-de di comprare la famosa farinata. Lasignora che lo sta servendo gli chiede: "midai il piatto?" e lui: "non l'ho" e lei: "edov'è?" rispondendo quasi imbarazzato:"nell'immondizia!" Lo sguardo delladonna lo fulmina e avremmo potuto bentradurlo con "E BRAVO LO SCEMO!"Dopo pranzo inizia il tour della città.Visitiamo anche "Galata, Museo delMare" e lo splendido sottomarino NazarioSauro (nella foto).

Scrittori si diventadi Valeria Gianfalla III E

Sopra, in piazzaDe Ferrari aGenova; accanto, la copertina de Il Giallastro.

Diario di bordo

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9.400 le tonnellate di ciboraccolto (il 9% in più rispettoall'edizione precedente) e110.000 i volontari impegnatinell'iniziativa benefica delBanco Alimentare che si ripe-te ogni anno, dal 1989 quandoin Italia fu avviata dal Cav.Danilo Fossati fondatore del-l'azienda Star e MonsignorLuigi Giussani, padre delmovimento religiosoComunione e Liberazione.Anche quest'anno, lo scorso27 novembre, la CollettaAlimentare ha coinvolto noiallievi del Ferrara accompa-

gnati dall'irriducibile prof. DiLiberto.Non c'è soddisfazione piùgrande che vedere vecchiette,giovani o signori donare partedei loro acquisti, o anche tuttoper intero, sapere che sonovenuti al supermarket solo perla Colletta del BancoAlimentare, e sentirli rispon-dere alle nostre richieste "ci

mancherebbe!". Grazie, Banco Alimentare;grazie, volontari; grazie a tuttivoi che avete donato anchesolo una confezione di pasta ouna scatoletta di tonno senzabadare alla quantità e senzafarvi notare, perché in fondo èil pensiero che conta!

Maria D'Ambrogio e Angela Randazzo V PR 1

Lezioni di dialetto siciliano,antichi attrezzi di lavoroutilizzati da artigiani e con-tadini, giochi tradizionali,proverbi e piatti tipici dellanostra isola. Questo e altroancora è possibile trovarenel calendario realizzato daun gruppo di alunni coinvoltinel progetto P.O.F. "Nonuno di meno". Gli allievi, appartenenti avarie classi del biennio, sonostati seguiti dalle professo-resse Cavallaro, Di Salvo eCulotta, referente del pro-getto che ha perseguitol�obiettivo di ridurre ladispersione scolastica. Le attività laboratoriali diricerca e rielaborazionedegli usi e delle tradizionisiciliane hanno inteso raf-forzare la motivazioneallo studio degli alunnipiù �riluttanti� e �resi-stenti� alle attivitàdidattiche ordinarie.

Così come il precedente,anche il calendario di que-st�anno sembra aver riscos-so notevole successo (vediad es. la posta dei lettori). Coloro che fossero interes-sati possono chiederne unacopia in aula arcobaleno.

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Le nostre radici nel calendario del Ferrara

Così contrastiamo la dispersione scolastica

Nel frattempo Sergio cercaogni pretesto per lamentarsi,seguito a ruota da Riky.Fino a sera camminiamo ed inostripiedi protestano! A cena andiamo da Perico, ilristorante gestito dai nostriormai amici cinesi. Dopoesserci abbuffati torniamo inhotel e ci accomodiamo nelsalottino trascorrendo qualcheora giocando a carte, del restocon i miseri 4 gradi ci vole-va un bel coraggio per usci-re.Ore 6:30, la sveglia suona. Io eMarta ci affacciamo al balconedella nostra camera e comepazze filmiamo quegli attimi dieuforia urlando "FORZAPALERMO!" a quella nostalgi-ca città. Tornate in noi, doccia,trucco e via.Siamo già in ascen-sore per andare a fare colazio-ne. Lì Sergio si è dato allapazza gioia e sta sbafando tutto!Risaliamo in camera, fuori glispazzolini ed i rossetti, un ulti-mo colpo di phon ai capelli, cimuniamo di sciarpa, cappello eguanti, afferriamo le borse eusciamo subito per raggiungerePiazza Stella, pronti ed emozio-nati per partecipare alla presen-tazione della nostra prima pub-

blicazione. E infatti, siamo alcentro dell'attenzione; microfo-ni, telecamere, obbiettivi dimacchine fotografiche puntatisempre su di noi. Il fotografoscatta a me e a Marta circa 50foto! Siamo le uniche a nonavere problemi ad esibire inostri smaglianti sorrisi. =DDopo i nostri momenti di gloriaandiamo a pranzare e poi a visi-tare l'acquario. A fine giornata ci avviamoall'aeroporto. Arrivati, nulla ècambiato. Facciamo il check-ine di nuovo via i gioielli, gli oro-logi, i giubbotti e anche le scar-pe! Sergio deve cestinare anchela sua maxi confezione di cera.Che pignoli questi genovesi!Dopo aver superato i controllici imbarchiamo e nuovamenteci accomodiamo vicino aimotori. Noooo. Insieme ad essi,si accende anche il fastidiososarcasmo di Sergio!Impicchiamolo!! =) Arriviamo e Roma e ci imbar-chiamo per Palermo. Sono le11:00 pm circa. All'aeroporto cisono sempre i nostri genitoriche ci aspettano, ansiosi di riab-bracciarci. CASA DOLCE CASA!

Valeria Gianfalla III E

Newspapergame eLa Sicilia Energetica Dopo aver ricevuto il premioper il miglior articolo dellaprovincia di Palermo, ilnostro Istituto ha nuovamen-te aderito al NewspaperGame, il gioco di gior-nalismo promosso dal quoti-diano La Sicilia di Catania.Il progetto prevede la realiz-zazione di una pagina delgiornale da parte delle scuo-le aderenti. Quella delFerrara verrà pubblicata il 15febbraio prossimo.Il nostro Istituto ha aderitoanche a La Sicilia energeti-ca, l'iniziativa dell'Enel e delquotidiano La Sicilia tesa asensibilizzare l'opinionepubblica sui temi dell'ener-gia come risorsa. Gli articoliscritti dai nostri alunnisaranno pubblicati anche nelGiornale di Sicilia.

Un sabatoda ricordare

L�esperienza della colletta alimentare

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Con unafava duepiccioni

Un pranzo per gliauguri di Natalee per il saluto alprof. Caggegi

Numerosi i docenti chehanno partecipato al "convi-viale" organizzato dallaprof.ssa Santomarco pressoil circolo degli Ufficialipoco prima delle vacanzenatalizie. L'occasione è servita, oltreche per lo scambio di auguridi buone feste, anche persalutare il prof. Caggegi che,dopo tantissimi anni di ser-vizio al Ferrara, è andato inpensione. La continuità e la soliditàdei legami che si instauranotra coloro che vivono e lavo-rano nello stesso ambienterafforzano sicuramente lo"spirito di squadra" e pertale ragione riteniamo chequesti momenti "extrascola-stici" siano particolarmenteimportanti per la vita dellanostra comunità. Continuità e solidità di lega-mi che, a giudicare dallapresenza dei precedentiDirigenti Scolastici, Vitanzae Lanfranca, nonché deimolti docenti non più in ser-vizio, non manca di certonella nostra scuola.

Nella foto in alto, la prof.ssaSantomarco mentre legge l'or-mai immancabile e spassosissi-ma poesia che il prof.Ciccarelli ha composto per ilneopensionato e che pubbli-chiamo accanto.Nel riquadro, il D.S. consegnauna targa ricordo al prof.Caggegi.

Caggegi pensionato

Anche Nino, suo malgrado,va in pensione disfizziato:fu il Ministro disgraziato

che lo ha proprio obbligato:"Quarant'anni li hai già fatti

ed hai fatto uscire matticentomila ragionieri

anche quelli poco seri.Ora stop! Tempo scaduto!

Manda a tutti il tuo saluto.Statti 'a casa iornu e sira

picchì ormai squagghiò 'a cira !"Nino piange e si dispera

e non gli par la cosa vera.Agli Esami certamente

non sarà più Presidente!Niente più ricevimenti,

niente padri con studenti.Il Ferrara intanto tace

perché manca lui, il vivace.Che farà ora ogni giorno?

Dove andrà in giro e intorno?Cercherà di fare il botto

con scommesse ed enalotto.Così certo arricchirà e la Vespa cambierà:

non più nera ed attassata ma color dell'insalata!

Elio Ciccarelli

Buone e cattive azioniRubare gli oggetti dei compagni è certamente una delle azionipiù deprecabili che un alunno possa commettere. Se poi il furtoavviene ai danni di un compagno più debole allora siamo inpresenza della più bassa meschinità. Proprio per questo gli alun-ni del Ferrara hanno condannato duramente il furto del telefo-nino di Ashifur, mostrando la loro concreta solidarietà al com-pagno attraverso una raccolta di fondi. Grazie alla sensibilità digran parte della scolaresca, è stato possibile acquistare un nuovocellulare che è stato consegnato dal Preside l’ultimo giorno discuola prima delle vacanze natalizie. La breve e improvvisata “cerimonia” è avvenuta davanti al por-tone di ingresso del nostro Istituto, vista l’impossibilità di acce-dere ai locali a causa della polvere degli estintori che alcuni van-dali avevano scaricato durante la notte precedente. In una giornata caotica, contrassegnata dallo sconcerto per ilgrave atto vandalico, la consegna del dono ad Ashifur è statal’occasione per dar vita ad un momento di serena aggregazionee condivisione prima delle feste natalizie.Insomma, da cattive azioni possono sempre nascerebuone azioni.

Nella foto, tra ilPreside e laprof.ssa Sinagra,Ashifur mentrericeve il telefoni-no e dona a suavolta al Preside ealla vicepresideun pensiero insegno di ricono-scenza per las e n s i b i l i t àmostrata.

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È triste andarenegli ospedali evedere tantagente soffrire per

gravi malattie, senza alcunasperanza di riprendersi. Cosìanche quest'anno il nostroIstituto, realizzando una rac-colta fondi fra le varie classi,ha aderito alla campagnaTELETHON . Questa associa-zione si occupa di raccoglierefondi e finanziare la ricercasulla distrofia muscolare,sulle malattie neuromuscolari,

sulle malattie genetiche e rareche non hanno ancora unacausa conosciuta e/o una tera-pia. Si tratta in genere dimalattie molto gravi, invali-danti e progressive fino allaperdita della vita stessa.Purtroppo molte persone oggi,prese dalle futili attività quoti-diane, dimenticano che c'èmolta gente che lotta tra lavita e la morte. Viviamo inuna società in cui purtroppo sitende ad avere un atteggia-mento egoistico.

Tuttavia possiamo fare qual-cosa per rimediare a questesbagliate abitudini: sostenereTELETHON è un modo effi-cace per aiutare le personeaffette da gravi patologie.Con piccoli gesti di amore e dicondivisione, insieme, possia-mo vincere queste malattie edare una speranza a tantagente ammalata.

Il Ferrara sta con Telethondi Valeria Gianfalla III E

Il cantodelle sireneLo strano fenomenodei Talent Show

di Carola Marino IF

Da "Amici" a"X-Factor", da"Io Canto" a"Ti lascio unac a n z o n e " …

sono questi i talent showmaggiormente trasmessi inTV. Diversi i titoli, diversii conduttori e i protagonistima a ben vedere cosa c'è diveramente diverso tra que-sti programmi? La rispostaè semplice. Nulla.Sono i programmi di puntadi canali diversi, talvolta iprotagonisti sono piccinital'altra ragazzi, ma infondo è sempre tutto tale equale. Ci sono dei cantanti,certamente molto dotati, cisono gli opinionisti e,soprattutto, ci sono loro, lecanzoni, sempre uguali,sempre le stesse. Canzoniascoltate e riascoltate tan-tissime volte.Che strano fenomeno, laTV dei Talent, sembravoler dare spazio ai giova-ni, anche ai giovanissimi,ma in realtà li lega a formedi spettacolo già vecchie.Non è forse vero che diquesti tempi è divenutodavvero raro scoprire deicantautori? quelli che sondivenuti dei "grandi" gra-zie alle loro canzoni e cheancora oggi ascoltiamovolentieri?Guardando questi pro-grammi mi chiedo se lagente, che da casa guarda egiudica, magari televotan-do, sia consapevole che imass media sfruttano iltalento di questi ragazzisolo per interesse e gli pre-cludono la strada dell'indi-pendenza e dell'innovazio-ne, vincolando la loro fan-tasia e la loro libera ispira-zione.

Dimmi chi erano i BeatlesL'esperienza straordinaria dei quattro baronetti diLiverpool rivive in un musical in lingua inglese

di Ferdinando Donnarumma II E

Gruppo musi-cale britannico,originario diLiverpool, atti-vo dal 1960 al1970, i Beatles

hanno rivoluzionato la storiadella musica, divenendo la piùfamosa rock band di tutti itempi. La loro musica ha con-dizionato mode, costumi ecomportamenti dagli anni ses-santa ai decenni a seguire.Tutto comincia nel 1956, quan-do John Lennon, all'epoca sedi-cenne, fonda il gruppo "TheQuarrymen", che nel 1960diventa The Beatles. Oltre aLennon, gli altri componentidella band sono PaulMcCartney, George Harrison,Stuart Sutclife e Pete Best.Dopo la gavetta ad Amburgo e

le prime promettenti esibizioni,la formazione si assesta conl'uscita di Sutcliffe e di Best,l'ingresso di Ringo Starr, e conl'arrivo del manager BrianEpstein. Il resto è storia nota: lehit in vetta alle classifiche, la"beatmania" imperante in tuttoil mondo e le sperimentazionimusicali unite ai sorprendentisuccessi commerciali, fino alloscioglimento ufficiale del grup-po, nel 1970, e alla tragicamorte di Lennon, che segna iltramonto del sogno coltivatodai numerosi fan di poter rive-dere, un giorno, di nuovo insie-me i Fab Four. Parlo dei Beatles perché lanostra scuola ci ha dato la pos-sibilità di assistere, presso ilteatro "Golden" di Palermo, adun musical che ne ha ripercorso

la storia. Attraverso i dialoghi,che in precedenza avevamostudiato in classe con la prof diinglese, e attraverso le celebricanzoni della band, l'avventuradei baronetti di Liverpool èemersa in tutta la sua straordi-narietà, grazie anche alle curio-sità sulla loro carriera e vitaprivata. I giovani attori-cantan-ti-ballerini, tutti rigorosamentedi madre lingua inglese, hannofatto rivivere sul palcoscenico,non solo i quattro musicisti, maanche i loro amici, i manager ei fans, ricreando l'atmosferache si respirava in quei tempi.A conclusione dello spettacolo,abbiamo avuto la possibilità dirivolgere delle domande agliattori e anche di scattare unafoto di gruppo con uno di loro(vedi accanto). Insomma un'oc-casione per avvicinarci concre-tamente al mondo del teatroche in questo caso si è trasfor-mato in uno straordinario stru-mento didattico. Per questo miauguro che l'esperienza sipossa ripetere al più presto.

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Nonostante l’au-togestione, lanostra scuola èstata presente alII incontro anti-

mafia che si è tenuto il 26Novembre al Rouge et Noir.La partecipazione degli studen-ti non è mancata, addiritturahanno assistito all’incontro tra-mite videoconferenza anche glistudenti delle scuole occupate,a dimostrazione che, quandosono in gioco valori importan-ti, noi ragazzi preferiamo com-battere piuttosto che nascon-derci dietro qualche scusa.

Gli ospiti di quest’incontrosono stati il prof. ErnestoSavona (Ordinario di crimino-logia dell’Università Cattolicadi Milano) e il dott. AntonioIngroia (Procuratore aggiuntodi Palermo).La conferenza è stata avviatada un filmato sulle Mafie tran-snazionali, che raccontava lanascita dei rapporti mafiosi, giàa partire dal 1892 circa, con lemigrazioni dei siciliani versol’America.Chissà, sarà stato forse per l’ar-gomento trattato e gli interven-ti dei relatori molto avvincenti,

ma il tempo è passato in fretta.Abbiamo capito che per ferirela mafia bisogna colpirla neisuoi interessi economici; moltoè stato fatto grazie alla leggeRognoni-La Torre del 1982, mamolto di più si deve ancora fareper impedire alla mafia di inve-stire la maggior parte dellerisorse illecite in beni mobilicome i titoli finanziari, contra-standone così l’infiltrazionenell’economia legittima.A conclusione dell’incontro, ilprocuratore Ingroia ha auspi-cato la costituzione di unaProcura Antimafia Globale,

sebbene un organo simile esistagià, l’Eurojust che dal 2002promuove il coordinamento diindagini e procedimenti giudi-ziari fra gli stati membridell’UE nella loro azione con-tro le forme gravi di criminali-tà organizzata e transfrontalie-ra. Poiché il cammino per lacostituzione di questo organi-smo è piuttosto lungo e com-plesso certamente toccherà anoi “cittadini di domani” conti-nuare il lavoro di uomini corag-giosi come il dott. Ingroia.

Sono in tutto 13 i progetti PON finanziati con il Fondo SocialeEuropeo nella nostra scuola che ormai vanta un’esperienza plu-riennale nella progettazione e realizzazione di programmi delFondo Aree Sottoutilizzate.I progetti verranno avviati tutti nel mese di febbraio prossimo esi concluderanno entro il mese di maggio di quest’anno. In particolare, tre progetti ricadono nell’obiettivo G (Migliorarei sistemi di apprendimento durante tutto l’arco della vita) e sonorivolti agli adulti del territorio che intendono conseguire la paten-te europea del computer (ECDL) o sostenere l’esame per la cer-tificazione di livello A1-A2 della Lingua inglese.Altri sei progetti riguardano l’obiettivo C (Migliorare i livelli diconoscenza e competenza dei giovani) azione C1 e sono indiriz-zati agli alunni del biennio che presentano carenze disciplinario che intendono conseguire la certificazione A2 in Inglese,Francese o Spagnolo.Due progetti invece ricadono nell’azione C5 e sono rivolti ad

allievi del triennio che svolgeranno un periodo di tirocinioaziendale.Infine, altre due progetti, ricadenti nell’azione C3, sono rivoltiagli alunni del biennio e perseguono l’obiettivo dell’educazionealla legalità.

Azione: C1 Interventi per lo sviluppo delle competenze chiave Codice: C1 FSE - 2010 -1960

Titolo Mathemati-camente

Leggo, comprendo

Englishat work

Passionementfrancais

Paris dans le coeur

Estudio en la felicidad

Destinatari alunni biennio alunni biennio alunni biennio alunni biennio alunni triennio alunni biennioDurata 50 ore 50 ore 30 ore 30 ore 50 ore 30 ore

Obiettivo G Migliorare i sistemi di apprendimen-to durante tutto l’arco della vita

Azione: G 1 Interventi formativi flessibili finalizzati al recupero dibase per giovani ed adulti. Codice: G1 FSE - 2010 -339

Titolo Work inprogress Link 1 Zero-uno- Bit

Destina-tari

Estraneialla scuola

Estranei allascuola

Estranei allascuola

Durata 60 ore 60 ore 60 ore

Azione C5 Tirocini e stageCod.:C5 FSE 2010 -287

Titolo Scuola e azienda Applichiamo la

teoriaDestinatari alunni triennio alunni triennio

Durata 120 ore 120 ore

Azione: C 3Progetto per la legalità Codice: C3 FSE - 2010 -1961

Titolo Caccia alle regole.Esploriamo il contesto

Caccia alle regole.Investigare il contesto

Destinatari alunni biennio alunni biennioDurata 50 ore 50 ore

Obiettivo C Migliorare i livelli di conoscenza e competenza dei giovani

�Con l�Europa, investiamo nel vostro futuro�Approvati nella nostra scuola 13 Progetti PON

Dalle mafie territoriali alla criminalità transnazionale e agli stati MafiaLa II Conferenza Antimafia

di Anna La Barbera 4Pr2

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Il silenzio a volte è piùdoloroso di qualsiasi indi-gnazione urlata, di qualsia-si dichiarazione o verità. Ilsilenzio sull’esodo degli

italiani di Istria, Fiume e Dalmazia,costretti a fuggire dalla ferocia e dalla puli-zia etnica del generale Tito, per anni nasco-sta da pagine di storia mai scritte, di unanazione che ha preferito dimenticare. Ma ègrazie a chi non ha dimenticato, a chi hacondotto per anni battaglie per portare allaluce squarci di verità dando così voce acolpevoli silenzi, che il ricordo di tante vitespezzate torna a farsi vivido. Le Foibe sono cavità carsiche, profondedecine di metri, che si trovano nell’Italianord-orientale. All’interno di questi cre-pacci i soldati del generale Tito, alla finedella seconda guerra mondiale, gettarono icorpi ancora in vita degli italiani che riven-

dicavano la loro nazionalità. Le mortiall’interno delle Foibe erano atroci: i piùvenivano legati, uccisi e abbandonati nelvuoto, altri venivano gettati ancora in vitae lasciati morire. Le donne venivano,prima stuprate e poi anch’esse gettate inquel baratro.Il “fenomeno” delle Foibe può essere con-siderato come un evento derivante da unasomma di cause occasionali, prime fra tuttel’opposizione al regime comunista, larivendicazione alla nazionalità italiana e larivalsa nei confronti di coloro che si eranocompromessi con il regime fascista. Matali motivazioni possono giustificare losterminio di 350.000 persone? Perché que-sto orrore deve essere nascosto? La storia èalla base della cultura di un uomo, se è giu-sto studiare lo sterminio ebraico, è giustostudiare lo sterminio delle Foibe poichéanch’esso è un fatto storico che prescinde

dalle interpretazioni politiche della storia.Non si può e non si deve lasciarsi traspor-tare dalla faziosità dei libri di testo.Grazie al parlamento italiano il 10Febbraio del 2004 è stata istituita la gior-nata del ricordo, per non dimenticare i350.000 italiani morti nelle foibe e per nondimenticare squarci della nostra storia.

La storia che non conosci… Le foibe

di Francesca Casabianca IV F

Siamo nati tra le braccia deinostri genitori, al sicuro datutto e tutti ma ora crescendodobbiamo essere noi adaffrontare i "piccoli proble-mi"della vita che andranno

crescendo insieme a noi. Da piccoli a volte ci capitava di fare deidispetti, ma a quell’età era normale. Si pian-geva, si rideva e si faceva pace alzando imignolini. Ma da grandi?È normale fare dispetti come da bambini?Fare a gara a chi arriva prima a qualcosa? Ci definiamo grandi perché usciamo, abbia-mo degli amici, abbiamo il fidanzato o lafidanzata o fumiamo perché lo fanno tutti. Equesto ci fa sentire grandi. Ma quando com-piamo azioni o gesti che feriscono chi ci staaccanto siamo davvero grandi e maturi?Quando ci rendiamo conto di aver sbagliatoe vogliamo rimediare, non è più cosi facilefare pace, non possiamo usare più il migno-lino, e quando ci sentiamo offesi e crediamoche gli altri abbiano sbagliato, al posto dellafamosa frase: "non ti parlo più" lanciamosguardi gelidi o pronunciamo qualche paro-lina piena di rabbia e il più delle volte nonferiamo solo verbalmente chi ci circonda maanche fisicamente.E così nascono i sentimenti negativi come il

rancore, l'odio e l'indifferenza...Crediamo di avere tanti amici ma in realtànon è cosi. Definiamo amici persone chesono solo conoscenti. L'amico è ben altro, ècolui che ci sostiene e ci aiuta quando tutti sene vanno, resta accanto a noi, piange insiemea noi. Non sta con noi per convenienza oquando c'è da ridere, uscire e basta ma èaccanto a noi sempre, nel bene e nel male.Ma l'esperienza che cambia sicuramente lavita degli adolescenti è l'amore. Quello"vero" verrà dopo aver affrontato tante delu-sioni. Amore significa felicità, fedeltà, daretutto alla persona amata, non tradire la suafiducia, essere coerenti, essere sinceri neldimostrare ciò che si prova perchè credo chesia inutile illudere una persona o divertirsialle sue spalle come molti fanno. Sì, è vero,l'amore è qualcosa di troppo grande per noima già da piccoli dobbiamo iniziare a impa-rare ad amare in modo sincero.Credo che ognuno di noi abbia ricevuto unadelusione in amore. E come ci sentiamo?Non sappiamo descriverlo. Quando ci allon-taniamo da una persona che per noi è impor-tante e a cui teniamo e vogliamo bene ci sen-tiamo persi. Sicuramente qualcuno pronun-cerà la fatidica frase "Si chiude una porta e siapre un portone". Ma sarà vero? Oppure "seè successo era destino". Anche nei rapporti

di amicizia si possono avere delle delusioni.Ma mentre con un amico tutto può tornarecome prima, con la persona amata, anche setorna, ci sarà sempre qualcosa che ormai si èrotto.Le avversità della vita, crescendo, possonoanche far diventare prepotenti. Anche se molti compiono atti di prepotenzaio credo che si comportino così solo perchésono insicuri. È normale avere paura della realtà, sarebbepiù facile chiuderci in un mondo tutto nostroMa la realtà è molto meglio perché quando,lottando e affrontando ogni giorno i piccoliproblemi della vita, ottieni un risultato avraisicuramente maggiore soddisfazione.

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Come si cambia...Ciò che la vita ci porta ad affrontare quando si cresce

di Teresa Favet I E

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In moltin e l l asocietà di

oggi pensanoche i giovani

non abbiano problemi, ma inrealtà si sono mai posti il pro-blema di noi adolescenti? Sisono mai immedesimati?Quella dell'adolescenza è a mioavviso una delle età più diffici-li, perché non si è né grandi népiccoli. Si inizia a capire qual-cosa in più di cosa sia realmen-te la vita e iniziano a sorgere iprimi problemi, che certo nonsaranno quelli di una personaadulta che ha una famiglia sullespalle, ma sono sempre proble-mi. Durante quest'età di mezzole difficoltà maggiori sono ilpiù delle volte legate alla scuo-la, ai rapporti in famiglia e congli amici. I problemi connessialla scuola sono dati dal fattoche ci si sente costretti a farequalcosa obbligatoriamenteovvero "studiare". Per quantoriguarda la famiglia si può direche i conflitti sono fortementelegati ai rapporti con gli amici.

A quest'età ci si sente già gran-di e pronti ad affrontare ilmondo, ma poi alla prima diffi-coltà si crolla perché alle spallenon si ha alcuna esperienza.L'adolescenza è infatti ilmomento in cui si inizia adaccumulare le prime esperien-ze, quelle che diventeranno il"bagaglio" umano che poi citornerà utile quando diventere-mo grandi e i problemi reali eseri della vita saranno altri; aquel punto non potremo chia-mare più i nostri genitori perfarci giustificare e difenderema dovremo agire noi in primapersona e in caso di sbaglio,dovremo assumerci le nostreresponsabilità. La vita è un per-corso, all'inizio dobbiamolasciarci seguire dai nostrigenitori che hanno molta piùesperienza di noi, ma nelmomento in cui la prendiamoin mano, dobbiamo esserecapaci di affrontare anche dasoli tutti i problemi dal più pic-colo al più grande.

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Due topini...

Un giorno due topini cercavanoqualcosa da mangiare... Si guar-darono intorno ma non trovaro-

no nulla. Allora, determinati a saziare laloro fame, salirono sulla credenza. Lìtrovarono una grande coppa piena dilatte. Era invitante e metteva voglia alsolo guardarla. I due topini erano affa-mati e a quella vista si sentirono comerinascere. Avidi e golosi, entrambi sisporsero nella coppa e iniziarono a berequel latte. Ma la golosità era troppa eben presto nel tentativo di bere più infretta i topini caddero nel latte.Purtroppo per loro la coppa era profondae ben presto si resero conto che se nonfossero riusciti ad uscire sarebbero pre-sto affogati, e così entrambi si dimena-vano per restare a galla. Con tutte le loro

forze si agitavanoper contrastare laspinta verso il basso.Dopo interminabiliminuti di lotta, però,uno dei due topolini

guardando il suoamico disse: "Nonce la faccio più,mi mancano leforze!" e l'altro:"devi resistere,vedrai che ce lafaremo ad usciredi qui"."Non possiamo farcela, non avremo leforze per riuscirci!""Muovi le zampe, non puoi arrenderti!""Sto affogando... Addio amico mio, sonostanco di lottare, non ce la farò mai!""Non farlo, vedrai che ci salveremo!"

"Addio... Glu glu glu..."Così morì il primo topolino. Ma ilsecondo non si arrese. Continuò ancora eancora e ancora a muovere le sue zam-pette.Improvvisamente, esausto e senza forze,sentì che non c'era più bisogno di muo-verle. Non affondava più.. Restava agalla senza sforzo. Il latte era diventatopanna.La morale? Secondo me non ci si devemai arrendere al primo ostacolo. Comefece il topolino, bisogna continuare aperseverare nelle difficoltà. Leggendoquesto aneddoto mi sono resa conto chespesso le situazioni cambiano da unmomento all'altro in modi sorprendenti!Dobbiamo continuare a lottare per noi eper le persone a cui vogliamo bene e checi stanno vicino. Quindi ragazzi mi raccomando: NONMOLLATE MAI!

Valeria Gianfalla III E

Svegliadi Francesca Casabianca IV F

Se un libro riuscì a creare rossore e palpita-zioni al tempo di Lancillotto, se un campodi grano fu poesia di un'amore profano, se

bastava così poco per rendere il cuore riccod'emozione, NON possiamo continuare ad esserefigli di una madre televisione che ci propina, gior-

no dopo giorno, falsi miti. Noi che adesso preferiamo la lucentez-za di un diamante alle parole di un libro, magari anche infastiditise qualcuno osa regalarlo. Noi che ci interessiamo di guardare lavita di "tizi" chiusi in una casa, solo allo scopo di commentare gliindumenti intimi o i termini più volgari alla moda.NOI, in verità, siamo gli eredi di una società che ha combattutoper la libertà e per i diritti. E però se chi ci ha preceduto non aves-se conquistato la Liberà di esprimersi, la dignità di Uomo di esse-re reputato tale, neanche questi programmi potrebbero esistere,noi stessi staremmo ancora lottando e forse un libro avrebbe anco-ra il suo valore. Diamo il giusto valore a ciò che ci circonda.

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Gli adolescenti, ma che problemi hanno?

di Rosy Portanova IVPR1

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Non solol’Opera deiPupi siciliana eil Canto a teno-re sardo, da

quest’anno, nella prestigiosalista dell’UNESCO, che rac-coglie gli elementi del patri-monio culturale immaterialeconsiderati rappresentatividell’umanità, è presente anchela Dieta Mediterranea. Quanti di noi però sanno ilperché di tale riconoscimento?Basta fare un salto nel passatoper scoprire che nei primi annidel dopoguerra il medico ame-ricano Ancel Keys osservò chel’incidenza di malattie cardio-vascolari nell’Italia meridio-nale era di molto inferiore aquella riscontrata negli StatiUniti. Keys ipotizzò che la dif-ferenza dipendesse dallediverse abitudini alimentari

osservate nei due paesi, infattila dieta mediterranea è unregime alimentare basato susemplici regole qualitative dicui queste all’epoca erano lecaratteristiche principali: - l’abbondanza di cibi di ori-

gine vegetale quali frutta, ver-dura, pasta, pane, cereali epatate;

- il consumo prevalente dicibi freschi e di stagione, quasisempre di provenienza locale(es. frutta di stagione, verdureappena colte);

- l’utilizzo dell’olio d’olivacome principale fonte di gras-si;

- il consumo quotidiano diformaggi e/o yogurt, ma inquantità limitate;- il pesce, la carne bianca e le

uova: qualche volta alla setti-mana;il consumo di dolci ricchi dizuccheri o di grassi saturi solopoche volte alla settimana;

- il consumo assai raro dicarne rossa.Cinquant’anni fa, per motivi

economici, seguire la dietamediterranea era spesso unascelta obbligata. Gli alimentiche ci si poteva permettere diconsumare ogni giorno erano isemplici prodotti che veniva-no coltivati localmente e ilpesce che si poteva pescare.Speriamo quindi che l’impor-tante riconoscimento ottenutodalla dieta mediterranea cispinga a riappropriarci dellesani abitudini alimentari chemolti purtroppo stanno semprepiù abbandonando.

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Ingredientiper 6 persone:6 zucchine piccole, 2uova, pane grattugiato, 2fette di formaggio fuso,sale, pepe, parmigiano,olio di olivaPreparazione:Lavare le zucchine,tagliarle per il lungo esbollentarle in acquasalata bollente.Scavarle e togliere lapolpa interna. Fare unimpasto con uova, panegrattugiato, sale, pepe,olio di oliva e parmigiano.Mescolare per bene finoad avere un impasto omo-geneo.

Mettere le mezze zuc-chine svuotate in unapirofila unta di olio, riem-pire le barchette di zuc-china con il ripieno.Coprire con pezzettinipiccoli di sottilette e unaspolverata di pane grat-tugiato.Fare un giro di olio dioliva e infornare a 180 °per circa 35 40 minutiE poi... Buon appetito!

Zucchinette ripieneRicetta provata e consigliata da Valeria Gianfalla

Orto in condotta Il piacere della cucina sana

La dieta mediterraneapatrimonio immateriale dell’Unesco

di Jessica Schiavo I F

L�UNESCOÈ l'Organizzazione delle Nazioni Unite perl'Educazione, la Scienza e la Cultura, fondatadalle Nazioni Unite nel 1946 per incoraggiarela collaborazione tra le nazioni in fatto dieducazione, scienze, cultura e comunicazione.

Modi di dire: �Datti all�ippica�

Si dice a chi si ritiene incapace di svolgere un certo compito.Sull’origine dell’espressione ci sono due teorie. Una sostieneche già nel ‘600, quando lavorare con i cavalli era ritenuto unlavoro umile, il poeta Gianbattista Marino consigliava di darsiall’ippica ai poeti incapaci. L’altra, invece, sostiene che adinventare l’espressione sia stato nel 1932 il gerarca fascistaAchille Starace. Il giorno in cui giunse in ritardo a un convegnoperchè impegnato nella sua cavalcata quotidiana, agli scienzia-ti che lo attendevano spazientiti consigliò in modo sprezzante dilasciare da parte i libri e di dedicarsi di più alla ginnastica, dan-dosi, all’ippica.

MammaÈ la prima parola, dolcissima parola della tua infanzia enon c'è nella vita bontà più grande che valga.Lei sola ti comprende, ti protegge, ti guida.È lei che ti sa leggere nel cuore che ti amae ti conforta nel dolore pronta a perdonare sempre e ariparare a ogni tuo errore.Fai tesoro dei suoi consigli, e quando un giorno saràchiamata all'eterno riposo, ti accorgerai quanto sia tri-ste essere soli al mondo.

Angela Randazzo V PR1

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Lo sport è un ambiente in cui tutti posso-no dimostrare quanto valgono, anche perle donne è così, non ci sono differenze tramaschi e femmine. In Italia però lo sport èspesso visto come un'attività maschile, eper gli uomini lo sport è il calcio che è ladisciplina più seguita e praticata in assolu-to. La conseguenza è che i mass-mediadedicano pochissimo spazio agli altrisport cosiddetti "minori".Uno degli sport meno praticati e menoconosciuti è l'atletica leggera. Una disci-plina che comprende numerose attivitàcome il lancio del peso, la velocità, la mar-cia, il mezzo fondo, i salti e molti altri. L'atletica leggera è uno sport aperto e pra-ticabile da tutti per il quale non importa sesei snello, robusto, grasso o muscoloso.Una specialità dell'atletica leggera chepratico da ormai tre anni è il salto triplo.Consiste nel prendere una rincorsa, stacca-re dagli undici o tredici metri e compieredue balzi per poi arrivare in buca. Il primo

balzo è chiamato "HOP", il secondo è lo"STEP" e l'ultimo è il "JUMP". Nell'atletica leggera praticata a livelloagonistico, ci sono vari livelli: provinciali,regionali, nazionali o mondiali e poi inultimo ci sono i livelli olimpici che rappre-sentano il sogno di tutti gli atleti.A differenza del calcio o della pallavolo, ilsalto è uno sport individuale nel quale latesta conta più del fisico e tutto nascedalla volontà e dalla continuità dell'allena-mento. Praticare questo sport mi ha per-messo di aprirmi agli altri, migliorare ilmio self-control, ragionare, ma anche visi-tare tanti luoghi per me nuovi e mettermisempre in discussione.Quanto mi sento stanco o scoraggiato miripeto sempre questo motto: Impossibiledisse l'orgoglio, rischioso disse l'esperien-za, inutile tagliò la ragione. Ma io ti dicosolamente provaci.

Oppong Roberto IIF

Il miglior giocatore del XX secoloSecondo la classifica stilata dall’International Federation of Football, ilbrasiliano E.A.D.N. Pelè è il miglior giocatore del XX secolo (1.705punti), seguito dall’olandese J. Cruyff (1.303 punti) e dal tedesco FranzBeckenbauer (1.228 punti). Il primo italiano è Gianni Rivera, al 18° posto, seguito da GiuseppeMeazza al 21°.

SS pp oo rr tt ii vv aa mm ee nn tt ee

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Gruppo sportivoGruppo sportivoRagazzi, giorno 26 c.m. alle ore13.00 ricomincia l'attività sportiva.Tutti i martedì, mercoledì e giovedìsiete invitati ad allenarvi in aula gin-nica per il torneo di tennis da tavo-lo. Le partite di calcetto (se portate icertificati!) inizieranno invece a feb-braio. Vi aspettiamo

Le prof.sse Culotta e Cavallaro.

Quelli che ...l'atletica

Dopo la bella vittoria conla Sampdoria in campio-nato per 3 a 0 e la conqui-sta dei quarti di finale incoppa Italia, i rosaneroinciampano con una brutta

prestazione al Sant'Elia, perdendo 3-0contro il Cagliari. Un Palermo senza idee,con poche occasioni da goal (complicianche 2 clamorosi errori arbitrali fischiatidal guardalinee all'attaccante del PalermoMassimo Maccarone). Errori arbitrali aparte, il Cagliari ha tuttavia dettato ilgioco con micidiali contropiedi che hannoscardinato la difesa dei rosa.Ricominciano quindi gli "alti e bassi", dasempre problema principale della squadrarosanero. L'attacco, il reparto più rinforza-

to ad inizio stagione, in questo periodo hascarseggiato per qualità, complici anchegli infortuni di molti attaccanti tra cuiPinilla, Hernandez e Miccoli. Per questoil presidente Maurizio Zamparini, sulfronte mercato, si è mosso come un ser-pente assicurandosi per giugno il talentuo-so attaccante del Novara Gonzalez, fratel-lo dell'ex giocatore del Palermo, MarianoGonzalez. C'è però un altro sogno nel cas-setto per il presidente, si tratta dell'exattaccante rosa, Carvalho de OliveiraAmauri che, in un’intervista a Sky sport,ha dichiarato di non aver mai dimenticatola nostra città e di apprezzare l'interessa-mento del Palermo dove "ha lasciato il suocuore". Ma torniamo un attimo al campionato. Per

i rosa sabato 22 gennaio anticipo delle18.00 contro il Brescia per continuare larincorsa alla Champions e poi appunta-mento per martedì 25 gennaio con l'atte-sissimo match al Barbera nel quale lanostra squadra giocherà i quarti di coppaItalia contro il Parma, per poi sognare lesemifinali, ma diciamolo per adesso solo abassa voce. Insomma, un mese di fuocoattende il Palermo e la società rosaneroimpegnata a rinforzare i reparti menocoperti.

Nella foto, Roberto Oppong (II F), atleta delCUS Palermo e campione regionale da 3 annidi salto triplo. A livello nazioanle attualmenteè al 4° posto.

CrCronache ronache rosanerosanero. o. Ricominciano gli alti e bassi Ricominciano gli alti e bassi

di Baiamonte Vincenzo I F

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Il calendario del Ferrara

L'Associazione A.D.A. diSalemi, Associazione per iDiritti degli Anziani - Centrod'Incontro Anziani, ha avutomodo, casualmente, di pren-dere visione del calendarioprodotto dal vostro Istitutoper l'anno 2011. Ha apprez-zato e ammirato l'opera diricerca effettuata da discentie docenti nell'intento di rea-lizzare un lavoro organico evario che abbraccia diversetematiche.Crediamo che opere del gene-re contribuiscano in mododeterminante a mantenere invita le tradizioni, le usanze ela lingua dei nostri antenati,rinsaldando le nostri radici. Poiché il nostro centro è fre-quentato da estimatori delletradizioni siciliane e soprat-tutto del dialetto siciliano, cifarebbe molto piacere, al finedi divulgare ulteriormente1'opera del vostro Istituto,ricevere alcune copie delcalendario da voi realizzato.Sentiti ringraziamenti.

Il Presidente dell'A.D.AMaria Concetta Cusumano

Un messaggio a tuttigli adolescenti

Ragazzi, vorrei raccontarviun fatto accadutomi più di unmese fa e credetemi sono con-tento di poterlo fare! Era unpomeriggio come gli altri e,in compagnia di alcuni amici,facevo un giro in scooter vici-no casa. Ci fermiamo a parla-re del più e del meno come alsolito e il tempo passa in fret-ta... Arriviamo all'ora di cenae decidiamo di andare a man-giare una pizza tutti insieme,ero talmente contento e inbuona compagnia che non

pensavo e non immaginavoproprio quello che sarebbesuccesso minuti dopo. Diritorno a casa, in sella allamoto di un amico, succedel'irreparabile, non faccio intempo a capire quello chestava accadendo che mi ritro-vo sballottato da una parteall'altra della strada, in pochiistanti ho riflettuto su tantissi-me cose e ho ripensato a tan-tissimi momenti della mia vitabelli e brutti. Ho avuto la sen-sazione che mi crollasse ilmondo addosso. Riesco arimanere cosciente, e conquelle poche forze che mirimangono cerco di rialzarmie chiedere soccorso. Sonostato fortunato a trovarmidavanti in un momento genteaccorsa dalle case vicine eamici che subito mi hannosoccorso e hanno chiamatol'ambulanza. Non dimentiche-rò mai il suono della sirena espero proprio di non sentirlomai più. D'urgenza sono arri-vato all'ospedale dove dopotanti controlli ho ricevuto lecure adeguate. Soltanto ilgiorno dopo sono statodimesso e sono tornato a casasano e salvo (più salvo chesano), con una lesione alpolso sinistro, una al ginoc-chio e la caviglia destra slo-gata, per non dire poi delleescoriazioni sull'addome e sulviso (credetemi ero messomale). Sono rimasto immobilea casa per alcuni giorni, tuttoè definitivamente passato inpoco più di un mese anche seancora ho qualche risenti-mento. Il mio racconto è unmodo per sensibilizzare i mieicoetanei alla sicurezza sullestrade; non voglio essere unoche ripete sempre le stessecose dette e ridette però viconsiglio di indossare sempreil casco omologato quandoandate in moto (anche perchéio non lo indossavo per inco-

scienza e per inconsapevolez-za e mi pento di non averloindossato) e rispettate i limitidi velocità. Ferdinando Donnarumma II E

Pensieri in libertà

A volte siamo così legati alricordo del passato che non cirendiamo conto di vivere nelfuturo che tanto temevamo,facendo scorrere così il pre-sente... senza costruire nulladi concreto. Chi non ciapprezza sente l'odore dellanostra paura ma teme ilcoraggio e la nostra forza.

Francesca Casabianca IV F

Chi trova un amicotrova un tesoro

La scuola è paragonata aduna seconda "famiglia" lì, inquelle aule riscaldate dal-l'amore dei professori verso ipropri alunni, spesso trovia-mo persone o per meglio direamiche o amici di cui fidarsiciecamente. Grazie a queibanchi tanto odiati ho avutol'enorme fortuna di conoscereun'Amica, un'Amica con la Amaiuscola, una di quelle cheper renderti felice farebbe ditutto. Emanuela, è proprio leila persona di cui sto parlan-do. All'inizio fra me e lei nonc'era tanta simpatia, forseperché ci fermavamo soltantoall'apparenza, poi con iltempo abbiamo incominciatoa conoscerci, a scoprirci e a

capire che c'era qualcosa checi legava. Il rapporto in pocotempo si è solidificato e siamodiventate sempre più amiche.E mi accorgevo che di quel-l'amicizia non potevo più farea meno. Certo, gli amici sono tanti mapenso che non si possa essereugualmente amici di tutti, conqualche persona si crea unrapporto più profondo, unrapporto di reciprocità.Dell’amica del cuore sai cheti puoi fidare come lei puòfidarsi di te. Poter fidarsi diuna persona è molto bello,sapere di avere una specie didiario segreto vivente, qual-cuno con cui puoi parlare ditutto, sapere di averla vicinoanche nei momenti di difficol-tà, averla SEMPRE al tuofianco. L'amicizia è un sentimentostupendo, infatti la tradizionepopolare dice "Chi trova unamico trova un tesoro". Lavera amicizia quando nascenon si limita solo ai banchi discuola. Infatti, sono sicurache, anche se adesso lei hadeciso di cambiare indirizzoscolastico, il nostro rapportocontinuerà, si solidificheràancora di più, anche se devoammettere che mi manca tan-tissimo non vederla più fra ibanchi di scuola.. Buona Fortuna ;)

Ti vogliamo bene, Martina Albanese e la II E

Inviate le vostre lettere a: [email protected] imbucatele nella cassetta postale dell’aula “arcobaleno”

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VISITATEVISITATEil sito della nostra scuola,curato dal Prof. Picciurro:

ww.francescoferrara.pa.itpotrete scaricare i numeri, anche arretrati,

del ferrarino in formato PDF.

Page 16: Il Ferrarino - Anno 6 - num. 2

Dizionario Siculo-IngleseClean up your lips - Stuiati u' mussuDarker than midnight can't do - Cchiu' scuru i' men-zannuotti un po' fari Go to gain the bread - Va' vuscati u' pani He's not guilt in the face - Un ci' curpa n'ta facci Lamb and sauce and the baptism is over - Agneddue sucu e' finiu u' vattiu The mud compares to you is distilled water - U fangunconfrontu attia e' acqua distillata This is the girl-friend - Chista e' a' zitaWe are at the sea -Semu a' mmariWe are on boat - Semu nna' varca We are rich and nobody knows - Semu ricchi e' nudduu' sapi Where you made the summer make the winter - Unniti' facisti a' stati ti fai u' mmiernu You have the bike? Biking - Vulisti a' bicirietta? Pedala Dirty oil and pierced pot - Ogghiu fitusu e a parieddaspunnataThe end of the mouse - A' fini ru' surci

Ufficio di collocamento del sud - Buongiorno, vorrei un lavoro- Ci sarebbe un part-time per 10.000 euro almese" - Ma sta scherzando?- Sì, ma ha iniziato prima lei!

RR ee ll aa xx

Lezione di grammaticaLa maestra - È corretto dire �mio fratello hastato a scuola?�Pierino - no, signora maestra!La maestra -Bravo Pierino. Perché non è corretto?Pierino - Perché mio fratello ha rimasto a casa!

Dichiarazione liberatoria

Correzione da rifare!

Una donna stava giocando agolf, quando colpì male la pallaspedendola tra gli alberi. Andònella boscaglia per recuperarlae trovò una rana in una trappo-la. La rana le disse:- Se mi libe-ri esaudirò tre tuoi desideri! Ladonna liberò la rana la qualedisse: - Grazie, ma ho dimenti-cato di riferirti una condizione,per qualsiasi desiderio cheesprimerai, tuo marito riceveràla stessa cosa in valore diecivolte maggiore! La Donnarispose che andava bene. Comeprimo desiderio la donna chie-se di diventare la più belladonna del mondo, la rana laavvisò: - In questo modo anchetuo marito diventerà l'uomo piùbello del mondo, in misuradieci volte maggiore, un Adonedel quale tutte le donne si inna-moreranno! La donna rispose: -Non è un problema, perché iosarò la donna più bella e luiavrà occhi solo per me! Così,ZAM! Lei diventò la donna piùbella del mondo! Come secon-do desiderio la donna chiese diessere la donna più ricca delmondo.La rana la avvisò: - In

questo modo tuo marito diven-terà il più ricco del mondo,dieci volte più ricco di te! Ladonna rispose:- Non importa,perché ciò che è mio è suo e ciòche è suo è mio! Così, ZAM!Lei diventò la donna più riccadel mondo! La rana infine lechiese di esprimere il terzodesiderio, e la donna disse: -Vorrei avere un LEGGEROattacco di cuore... Morale della storia: Le donnesono intelligenti. Non scherza-re con loro. Attenzione, lettrici:questa è la fine della barzellettaper voi. Fermatevi qui e conti-nuate a sentirvi bene...Lettori: continuate a leggere.L'uomo ebbe un attacco dicuore 10 VOLTE PIU' LEG-GERO DI SUA MOGLIE!Morale della fiaba: le donnepensano di essere veramenteintelligenti.Lasciamole continuare a pen-sarla in questo modo e gustia-moci lo spettacolo.P.S.Se sei una donna e stai ancoraleggendo: dimostrazione che ledonne non ascoltano mai!

Di male in peggioDurante un ricevimento, un soprano intona un�ariadavanti agli invitati. A un tratto, un uomo si rivolge alsignore che gli siede accanto e sussurra: �Che strazio!Ma chi è questa cantante?�. �È mia moglie� rispondel�altro. E il primo, tentando di rimediare alla gaffe:�Beh, di sicuro lei è capace, è la musica che non va. Chil�ha composta?�. �L�ho composta io...�

Tre desideri