Il Ferrarino - Anno 6 - num. 4

16
A l b o s c u o l e . P r e m i a t o i l F e r r a r i n o p a g . 4 C u l t u r a e l e g a l i t à p a g . 1 0 P a g . 5

description

Giornalino di istituto

Transcript of Il Ferrarino - Anno 6 - num. 4

Page 1: Il Ferrarino - Anno 6 - num. 4

Alboscuole. Premiato il Ferrarino pag. 4Cultura e legalità pag. 10 Pag. 5

Page 2: Il Ferrarino - Anno 6 - num. 4

Tempo di bilanci

2

Visitate Il Ferrarino Web all’indirizzo www.alboscuole.it/111374.

Potrete leggere altri articoli e lasciare i vostri

commenti. Per i vostri contributi e suggerimenti,

potete utilizzare anche il nostro indirizzo mail

([email protected]) o la bacheca di Facebook

del gruppo il ferrarino

EEddii ttoorr iiaa llee

Il FerrarinoPeriodico dell’ITC “F. Ferrara”

PalermoAnno 6 n. 4 aprile - maggio 2011

Comitato di redazione: Anna La Barbera IV Pr2, Rosalia Portanova

IVPr1, Valeria Gianfalla III E, Marta

Onorato III Pr1, Francesca Casabianca

IVF, Yara Cipolla III Pr1, Serena Tripi,

Martina Albanese, Ferdinando Donnarumma

IIE, Schiavo Jessica, Baiamonte Vincenzo,Marino Carola IF

Hanno collaborato in questo numero:Chiara Iavazzo IC, Sonia Cicardo VE,

Giuseppe Ricotta VPr2, Sebastiano Marino

IV Pr1, Francesca Patti III Pr1, Samuele La

Blasca ID, Alessandro Sciangula,

Salvatore Mannino IC

Docenti impegnati nel progetto:Vincenzo Muscato, Claudia Prainito.

Stampa: Tipolitografia

Giambrone SalvatoreVia G. Li Bassi, 72 - 90127 Palermo -

tel. 091 484109

Sommario3 Il progetto Comenius

4 Il meeeting di Alboscuole

5 Princesa. Corto dopo corto6 Ferrara news

9 Il maestro del sonno eterno

10 Cultura e legalità11 Viva la Costituzione

14 Sportivamente15 La posta dei lettori

Mai come in questonumero le 16pagine del

Ferrarino ci sono sembratecosì insufficienti per acco-gliere i contributi giunti inredazione. Vedere numerosialunni e professori prenota-re uno spazio, da un lato, ciha riempito di gioia, dall’al-tro, ha reso ardua la sceltadel materiale da pubblicare.Come escludere una poesia,una lettera o un interessantearticolo di attualità? Comenon pubblicare, secondoquella che ormai è divenutauna tradizione, le foto deglialunni delle quinte classiche già da tempo aspettava-no di essere immortalati dalfotografo “ufficiale” delFerrarino? Consapevoli cheogni decisione da noiassunta avrebbe sicuramen-te scontentato alcuni, abbia-mo privilegiato le tanteimmagini che testimonianole numerose attività in cuisi sono impegnati gli allievidell’Istituto rinviando, per itesti che non hanno trovatospazio nella versione carta-cea, al Ferrarino on line sulportale di Alboscuole. A talproposito, ci piace sottoli-neare come questa associa-zione, che su internet mettea disposizione di tutte lescuole italiane il suo circui-to nazionale, abbia saputoanticipare i tempi, intuendomolto prima di altri l’im-portanza del web nella for-mazione dei giovani, ormai

veri “nativi digitali”. Glistudenti leggono più testidigitali che libri tradiziona-li dividendosi tra paginemail e pagine web. Ci sem-bra quindi che la Targad’Argento conferita adAlboscuole dal Presidentedella Repubblica, per l’im-pegno a favore delle giova-ni generazioni, sia del tuttomeritata anche perchél’Associazione accoglie nelsuo circuito più di 1.000redazioni scolastiche.Durante il meeting di gior-nalismo scolastico promos-so da Alboscuole, svoltosi aChianciano Terme il 6/8Aprile, anche il Ferrara èstato premiato, essendosipiazzato fra le prime 100scuole per numero e qualitàdegli articoli pubblicati(vedi pag. 3). È stata unafesta che ha abbracciatoidealmente tutta la penisolae anche un modo originaleper celebrare i 150 anni del-l’unità d’Italia. Ma la pre-miazione del nostro giorna-le non è l’unico evento dirilievo che ha caratterizzatoquesto anno scolastico. Lavarietà e la ricchezza delleattività proposte dallanostra scuola che passiamoin rassegna in questo nume-ro sono il segno di unascuola viva, in continuocambiamento e che si sfor-za di accompagnare i gio-vani nella loro crescita.Lontana dall’essere solo lascuola dei contenuti, questa

nuova sfida pedagogicaintende ampliare gli oriz-zonti di crescita di quantiguardano con interesse alproprio futuro. Non a caso,allora, in quest’anno scola-stico c’è stato spazio pertutto, gli interessi sono statimolteplici e diversificati aseconda della sensibilità edell’inclinazione personale.La scuola si è aperta allealtre culture attraverso leattività del progettoComenius (vedi pag. 3), hamigliorato e consolidato leabilità espressive degli stu-denti che hanno dato vita alcortometraggio Princesa

(vedi pag.5), ha promossole attività sportive attraver-so i tornei d’Istituto. Ma, se è innegabile chenumerose sono state le atti-vità culturali, arricchiteanche dalle uscite didatti-che, purtroppo quest’annonon è mancata una nota sto-nata, poiché il consueto etanto atteso viaggio d’istru-zione non è stato realizzatoe questo, anche alla lucedelle testimonianze degliallievi, costituisce un’occa-sione di crescita mancata.Siamo certi però che ilprossimo anno scolasticoquesta indiscutibile attivitàformativa troverà realizza-zione. Intanto, buona conclusionedi anno scolastico a tutti.

La Redazione

La matita allegradi Claudia Prainito

Ma non era

passato remoto?

La prova INVALSI

è il futuro

Page 3: Il Ferrarino - Anno 6 - num. 4

3

“L’esperienza del Comenius è

stata una delle più importanti

ed emozionanti della mia vita

professionale. Un’esperienza

che mi ha dato l’opportunità di

conoscere le diverse realtà dei

Paesi coinvolti nel progetto e

di stringere amicizie che, mi

auguro, possano andare al di

là del progetto stesso”. A parla-re è la prof.ssa Daniela Ganci,la referente del progettoComenius che, insieme al prof.Parisi, ha organizzato l’incon-tro di Palermo. Quando le chie-diamo un giudizio sulle ricadu-te del progetto risponde moltovolentieri: “Credo che ancheper i nostri alunni il Comeniusabbia rappresentato una stra-

ordinaria occasione per cono-

scere luoghi e persone diverse

e per condividere esperienze

con giovani di altra nazionali-

tà, scoprendo che, alla fine, le

similitudini fra tutti gli esseri

umani sono maggiori delle dif-

ferenze perché, come dice la

nostra amica Hilal “we always

share the same sky, wherever

we are …!”.

Non nasconde la soddisfazioneneanche il prof. Parisi, ildocente che ha fornito un con-

tributo fondamentale per l’or-ganizzazione logistica dell’ini-ziativa e a cui chiediamo unbilancio dell’incontro appenaconcluso. “Non è stato facileorganizzare nei minimi dettagli

il soggiorno di una settimana

di 40 persone provenienti da 5

nazioni diverse! Le difficoltà,

oltre che legate ai limiti di

spesa, sono state quelle relative

alle diverse usanze culturali e

alimentari a volte così differen-

ti dalle nostre. Ma alla fine

tutto è andato per il meglio e la

“tappa palermitana”, la più

partecipata di tutti gli incontri

del progetto, è stata un vero

successo”. Cosa hanno apprez-zato maggiormente gli ospiti?“La nostra ospitalità e la bel-

lezza di Palermo e della

Sicilia”. Cosa invece rimarrà alprof. Parisi di quest’esperien-za? “Otre all’arricchimentoculturale, è stato molto utile e

interessante poter confrontare

il nostro ordinamento scolasti-

co con quello degli altri Paesi e

constatare che, nonostante

tutto, i ragazzi non sono poi

così diversi come si potrebbe

pensare”. Anche per Anna La Barbera,

un’alunna coinvolta nel proget-to, l’esperienza è stata altamen-te formativa: “L’incontro svol-to nella nostra città, secondo

me, è stato il migliore. Vedere

per una settimana la felicità sul

volto dei miei compagni stra-

nieri e la loro tristezza nel

giorno della loro partenza mi

ha fatto capire l'importanza del

luogo in cui viviamo, del calo-

re della nostra gente e del cibo

squisito che tutti ci invidiano!

Ecco, il Comenius è servito

anche a far apprezzare di più la

nostra Palermo a noi ragazzi

che non sempre la valorizziamo

a sufficienza.”

Ecco, infine, quello che i nostriamici greci hanno scritto a pro-posito dell’incontro diPalermo: “Il meeting al termi-ne del quale sono state versate

più lacrime! Cari amici, è stata

un'esperienza indimenticabile!

Noi siamo innamorati di

Palermo, della Sicilia e del

vostro cibo delizioso. Gli inse-

gnanti, gli studenti e tutte le

persone di Palermo ci hanno

accolto a braccia aperte e ci

hanno fatto sentire a casa.

Abbiamo parlato di tolleranza,

sogni e aspirazioni, del futuro e

di ciò che ci aspetta e abbiamo

assistito al miglior spettacolo

di sempre. Grazie! Un pezzo

dei nostri cuori è rimasto per

sempre con voi a Palermo”.

Che dire? Condividiamo apieno le parole che il nostroPreside ha pronunciato alla finedello spettacolo presso il teatrodel conservatorio di Palermo:“L’amicizia, la pace, la fratel-

lanza e l’unione fra i popoli si

possono costruire anche grazie

a progetti come il Comenius”.

La tappa

palermitana

II ll pprrooggeett ttoo CCoommeenniiuuss

Le emozioni di Bratislava

“Tolerance as the Art of Life” è il titolo del progetto Comeniusche ha coinvolto, oltre all’ITC Ferrara, docenti e allievi di unascuola di Statte (Taranto), una di Bratislava (Slovacchia), una diBzenec (Repubblica Ceca), una di Serres (Grecia), ed una diSirnak (Turchia). Nel corso di due anni, studenti e docenti hanno riflettuto sultema della tolleranza, dell'integrazione e soprattutto della liber-tà. A Palermo si è tenuto il penultimo incontro del progetto conl’arrivo di circa 40 delegati. Dopo mesi di preparazione, il 25marzo scorso, nella nostra aula magna stracolma e ornata con icartelloni di benvenuto preparati dai ragazzi della II E, si è tenu-ta la “cerimonia di accoglienza”. Martedì 29 marzo, presso ilTeatro Bellini del conservatorio di Palermo, invece è stata lavolta dello spettacolo multietnico che ha visto alunni e docentiesibirsi in danze e canti tipici dei diversi Paesi. Oltre alla visitadella nostra città e di Monte Pellegrino, gli ospiti, accompagna-ti da alcuni docenti e alunni, hanno avuto anche la possibilità diammirare le bellezze artistiche di Selinunte, Erice e Monreale.A Bratislava, nei giorni dal 6 al 13 maggio si è svolto l’incontroconclusivo del progetto.

In questi due mera-vigliosi anni con ilprogetto Comeniusabbiamo vissutodelle esperienzeindimenticabili, spe-cialmente in que-st'ultimo incontro aBratislava, dove,oltre ad aver visitatoposti magnifici,abbiamo potuto stringere amicizia con ragazzi ed insegnanti dialtre nazioni che per sempre occuperanno un posto veramente spe-ciale nei nostri cuori. Vogliamo ringraziare a nome di tutti i ragaz-zi del Comenius il Preside e gli insegnanti che hanno partecipatoalla realizzazione di questo progetto; ma un ringraziamento spe-ciale va alla prof. Daniela Ganci che, con la sua dolcezza e la suadisponibilità, è riuscita a realizzare tutto questo. Grazie di tutto, prof.

Annalisa Burgio e Anistella Poologarajah IV Pr2

Nel nostro viaggio molte culture, usi e costumi diversi si sonoincrociati, scambiati ma soprattutto apprezzati senza alcunadiscriminazione (segue a pa. 4).

Page 4: Il Ferrarino - Anno 6 - num. 4

4

“Ai ragazzi nonpiace scrivere”.Mai sentita un'af-fermazione piùsbagliata! Lo

dimostra il successo riscossodal meeting di Alboscuoletenutosi a Chianciano Termetra il 6 e l’8 aprile 2011. Frapoco meno di 1000 ragazzi-giornalisti provenienti damolte scuole d'Italia, c’erava-mo anche noi del Ferrarino. Èstato esaltante partecipareall’iniziativa tanto quanto rag-giungere la nostra destinazionecon un viaggio a dir pocoavventuroso. Sentite un po’.

Mercoledi 06/04

Ore 06:00. Tutti in aeroportoun po' assonnati con le nostrevaligie stracolme! Il prof.Muscato ci distribuisce ibiglietti. Dopo aver salutato inostri cari e annuito alle pun-tuali raccomandazioni, affron-tiamo i controlli di polizia ecosì via le cinture, le borse e igiubbotti. Ci imbarchiamo,prendiamo posto e partiamo.Quando siamo già a Romanon può mancare la visita aqualche monumento della capi-tale: l’imponente Colosseo,l'altare della Patria e la cele-berrima Fontana di Trevi. Il

minitour si conclude a Piazzadi Spagna. Un panino e qualcheacquisto di souvenirs e ripar-tiamo alla volta di ChiancianoTerme. Finalmente in hotel.Un po' di relax e poi la videointervista. Dopo cena, tutti alParco Acquasanta per la seratadi benvenuto.

Giovedì 07/04

Ore 09:30. Saliamo sul pul-lman insieme ad altri ragazziprovenienti da tutta Italia chepartecipano come noi al mee-ting per visitare la cittadinamedievale di Orvieto e Civitadi Bagnoregio, uno dei più beiborghi d’Italia. Sembrano duelocalità incantate, da favola... ecome di consueto compriamotanti regalini da portare ainostri cari... In serata torniamoa Chianciano. Cena e di nuovola serata danzante.

Venerdì 08/04

Ore 10:00. Lezione di giornali-smo. Tutti attenti perché i braviesperti di comunicazione cirendono partecipi della lezione.Abbiamo imparato divertendo-ci. So che può sembrare unafrase un po' fatta, ma è la veri-tà. Ci intrattengono con canzo-ni, barzellette, aneddoti, picco-li spettacoli... Il tempo è prati-camente volato via. Intorno alle

13:00 pranziamo e, dopo qual-che barzelletta, è il momentodella tanto attesa premiazione.Nell'aria si sente il “profumo”di festa. Vedere tutti questiragazzi che si divertono, rido-no, scherzano e si confrontanoè molto emozionante! Anchequi sono stati capaci di intratte-nerci. Ci fanno cantare, ridere...Ed ecco che il Presidentedell'Associazione annuncia la1^ nomination. E sì, dice pro-prio: “Valeria Gianfalla per ilgiornale Il Ferrarino diPalermo accompagnata dalprof. Vincenzo Muscato”.Potete solo immaginare legrida dei nostri “compagni-sostenitori”. L’obbiettivo delletelecamere è puntato su di noi,flash in faccia, applausi... A meconsegnano la fascia tricolorecon il logo di Alboscuole e unaborsa con alcuni gadgets, alprof. l'attestato del premio checi siamo aggiudicati. Sono già le 17:30 e arriva il

pullman che ci porterà all'aero-porto di Roma. Non ci vediamopiù dalla fame ma in compensovediamo il cantante GiuseppeSalsetta e l’attore AngeloMarotta che qualche anno fahanno partecipato ad Amici!Anche qui non mancano lefoto! È tardissimo! L’aereo ci ripor-ta a Palermo dove i nostri carici aspettano.È stata un'esperienza fantasti-ca! Tutti noi la rifaremmo. Esono convinta che anche iragazzi più svogliati se mettes-sero carta e penna fra le maniriuscirebbero a scrivere qualco-sa di interessante, in quantoognuno di noi, anche chi sem-bra molto superficiale, è ingrado di coinvolgere qualcunocon le proprie parole! E se poiha la soddisfazione di raggiun-gere determinati risultati...Beh, ditemi voi se scrivere ènoioso!

Un premio per il Ferrarinodi Valeria Gianfalla III E

Guardate le altre immagini e i video del meeting sul sito della nostra scuola!

II ll mmeeeett iinngg dd ii AAllbboossccuuoollee

Le emozioni di Bratislavasegue da pag. 3

Oltre a quelli istituzionali, unodegli obiettivi che si ponel’Unione Europea è quello dicreare un’Europa unita nellaquale ogni cittadino degli Statimembri si senta prima di tuttoun cittadino europeo. Con que-sto progetto siamo riusciti dav-vero a sentirci cittadini europei. Abbiamo allargato le nostreamicizie e abbiamo anche vissuto nuovi amori, siamo riusciti acreare dei legami forti e speriamo duraturi. Anche se ci divido-no le distanze, confidiamo nei nuovi mezzi di comunicazioni,quali Facebook, per rimanere sempre in contatto e perché nomagari incontrarci di nuovo durante l’estate. Un profondo rimgraziamento ai nostri accompagnatori, i proff.Ganci, Parisi e Palazzo, che ci hanno guidati in questa avventu-ra che rimarrà per sempre indelebile nei nostri cuori.

Giuseppe Ricotta V Pr2

Page 5: Il Ferrarino - Anno 6 - num. 4

5

Il mese di marzo, èstato indimenticabi-le per noi che abbia-mo preso parte al

cortometraggio “Princesa”Il 22 marzo, di prima mattina cisiamo ritrovati alla stazionecon le facce ancora addormen-tate e senza trucco, lì abbiamoatteso con molta ansia l’arrivodel pullman che ci avrebbe por-tato a destinazione. Sacchettiovunque, emozione pazzesca.La prof. Bolazzi ci ha accom-

pagnato e, preso posto, abbia-mo viaggiato per circa un’ora emezza prima di arrivare allacirconvallazione diCastelvetrano dove ad atten-derci c’erano GiacomoBonagiuso, il nostro registra, eNicola Marchese, l’aiuto regi-sta. Sono già le 10:00, siamociascuno al proprio posto, tutticon i costumi di scena; Giusy,la nostra truccatrice si dà dafare con il make-up, nessunosfugge al suo sapiente interven-

to, le comparse e i personaggiprincipali. Recitare non è faci-le, ma noi ragazzi abbiamounito le nostre forze, siamostati davvero bravi. Tutta lagiornata a girare e adesso unpo’ di relax, la prof. ha compra-to del pane, che fame!Giacomo sta sempre a lamen-tarsi, vuole il meglio da noi, mala fame vince su tutto e nonappena riprendiamo le forzericominciamo a girare. Ore 17:00 tra mezz’ora si tornaa Palermo; che stanchezza, tuttisul pullman sfiniti ma soddi-sfatti del nostro lavoro, cisiamo meritati un bel pisolino,perchè il giorno dopo si rico-mincia.Il 23 Marzo stessa ora, stessoposto, ad attenderci ci sono leprof.sse Vaiana e Ganci, stavol-ta i sacchetti e gli zaini sonopieni di cibo, torte, panini, c’èproprio di tutto e di più.Il pullman, con svizzera pun-tualità, ci riporta alla circonval-lazione di Castelvetrano e sta-volta siamo noi ad attendere.Giacomo e Nicola non si vedo-no. Finalmente arrivano. Conuna sola auto? “Si faccianoavanti i ragazzi che devonogirare la prima scena e la truc-catrice!” Abbiamo capito, ciaspetta un’altra giornata pesan-te!

Arrivati tutti al Teatro Selinusdi Castelvetrano ci prepariamo,indossiamo subito gli abiti discena e attendiamo di esseretruccati al più presto per poterterminare anche questa giorna-ta di lavoro.Alcune scene sono davverofacili e siamo subito moltobravi già al primo ciak, altreinvece sono un po’ più compli-cate, come ad esempio la mortedi Sayad, è meccanica, moltopesante ma nonostante tutto èriuscita perfettamente.Che bello un po’ di pausa sonole ore 12:30 circa, si mangia.Per riposarci un po’ ci sbizzar-riamo con delle foto, che bufficon quelle maschere! Il tempovola; l’ultima scena e poi sitorna a casa… l’orologio segnale 14:00 e noi abbiamo già ter-minato, tolti gli abiti ritorniamoad essere i soliti ragazzi scher-zosi e giocherelloni! Abbiamotrascorso due magnifiche gior-nate indimenticabili!Ora, dopo tanti sforzi, speria-mo che sarete in tanti a guarda-re il nostro “capolavoro”,magari chiedendo a un vostrodocente di accompagnarvi nel-l’aula cineform. Noi siamopronti ad ascoltare i vostri pare-ri, diteci cosa ve ne è parso.Buona visione.

Bene, bravi, bisPer il secondo anno consecutivo, i giovani del Ferrara sono i pro-tagonisti di un cortometraggio.Dopo il giallo Note di Sangue, quest’anno è la volta di Princesa,la bella storia di un amore impossibile, ostacolato dal pregiudi-zio e dalla discriminazione socio-razziale e destinato a una tra-gica fine. Liberamente ispirata alla poesia di Manuel Morgavi,La principessa e il servo, la sceneggiatura è stata interpretata daipromettenti “attori”di casa nostra. Il risultato è un corto di sicu-ro effetto, carico di atmosfere mediterranee e evidenti simboli-smi. Una nota particolare merita l’attualità del tema, in untempo, come quello presente, caratterizzato dai particolarismi edagli stereotipi, Princesa dà voce alla difficile dialettica identi-tà-differenza fondamento del vivere umano. Nell’ambito del pro-getto Comenius dedicato al tema della tolleranza razziale, il corto-metraggio costituisce il nostro prodotto finale e per questo è statoproiettato a Bratislava in occasione del meeting conclusivo. C.P.

Corto … dopo cortodi Francesca Patti III Pr1

II ll ccoorrttoommeettrraaggggiioo PPrriinncceessaa

Anche quest’an-no, il Ferrara hapartecipato alprogetto di edu-cazione alla cul-

tura della legalità “Fisco &Scuola” promosso dall’UfficioTerritoriale “Palermo 1”dell’Agenzia delle Entrate.Il 3/05/11 si è svolto un incon-tro tra le quinte classi delFerrara e la DirezioneRegionale dell’Agenzia delleEntrate Palermo 1 di viaKonrad Roentgen accompa-gnati dai proff. Sanfilippo,Agnello e Ciccarelli. Come da Protocollo d’Intesastipulato il 2/04/11 dal nostroD.S. prof Angelo Di Vita e dal

Direttore dell’UfficioTerritoriale “Palermo 1”,dott.ssa Laura Caggegi, il fun-zionario, dott.ssa Alessia Tripi,ha tenuto un incontro ampia-mente formativo sui temiriguardanti tematiche fiscali etributarie.Con l’ausilio di strumentiinformatici come internet eintranet dell’Agenzia, abbiamoassistito a varie simulazioni ealla descrizione di molti servi-zi per gli utenti e per gli stessifunzionari, come l’accessoall’analisi tributaria, l’assegna-zione del codice fiscale per latessera sanitaria, il bollo auto,l’attività di controllo svoltadall’amministrazione finanzia-

ria dell’ufficio territoriale“Palermo 1” e dalla guardia difinanza, i modelli: 730, 770 emodello unico.Il contributo della dott.ssa.Tripi è stato molto interessantee determinante per rendere letematiche fiscali più aderenti

allo studio effettuato in classe. Al termine della visita ladott.ssa. Tripi ha invitato noialunni a manifestare le nostreaspettative future augurandociin bocca al lupo per gli esamidi Stato.

Fisco & Scuoladi Sonia Cicardo V E

Page 6: Il Ferrarino - Anno 6 - num. 4

FFeerrrraarraa nneewwss

La scuola adotta la cittàIl Masssimo “apre” le sue porte con il Ferrara

Si è tradotto in unformat tv andatoin onda in 3 punta-te su AntennaSicilia e Telecolor

il percorso che ha condotto glistudenti alla riscoperta deimestieri, della storia e delle tra-dizioni del mare. “Pesca tra ibanchi”, il progetto promossodal quotidiano La Sicilia diCatania, ha coinvolto molti stu-denti siciliani anche con l’ob-biettivo di promuovere la cul-tura di un’alimentazione cor-retta, in particolare per quantoriguarda il consumo del pesce atavola. Il pesce azzurro è infat-

ti un tassello fondamentale perla salute anche se a causa dellemode alimentari, nelle famiglieil consumo del pesce è quasisparito. Dopo aver approfondi-to in classe gli aspetti più inte-ressanti di questo argomento,in una bellissima giornata pri-maverile presso la Cala diPalermo, siamo stati intervista-ti da un reporter de La Sicilia enell’occasione io sono statascelta per rivolgereall’Assessore Reg. delle risorseagricole e alimentari unadomanda sulle politiche volte avalorizzare il settore dellaPesca.

Pesca tra i banchidi Giulia Ruffino I F

Già lo scorso anno, il sodaliziotra il Ferrara e il più prestigio-so teatro cittadino ha riscossoun notevole successo, facendoregistrare un imponente afflus-so di visitatori, anche stranieri.Il successo si è ripetuto anchequest’anno, come testimoniatoanche dall’interesse mostratoda RAI TRE che, nella setti-

mana dedicata alla cultura, hariservato alla nostra iniziativauno spazio all’interno del noti-ziario di mezzogiorno con l’in-tervista alla prof.ssa Bolazzi,responsabile del progetto.Nella foto a sinistra, il nostroPreside consegna al direttoredel marketing dellaFondazione Teatro Massimouna targa ricordo realizzatadalla prof.ssa Gullo che verràesposta all’interno del Teatro.

Nella foto a destra, i “ciceroni”

di casa nostra poco prima del-

l’apertura delle porte del monu-

mento alla folla dei visitatori.

6

NewspaperGameAl nostro Istituto un premio

per il migliore articolo provinciale

“Amo far ridere” di Valeria Gianfalla, pubblicato sul quotidiano“La Sicilia” il 15 febbraio 2011, è stato giudicato il migliore arti-colo della provincia di Palermo nell’ambito del progettoNewspapergame. L’iniziativa, giunta alla XV edizione, intendeavvicinare gli alunni al mondo della carta stampata e dell’infor-mazione in generale. Una rappresentanza di docenti e studenti delgruppo di lavoro è stata invitata alla festa conclusiva diNewspaperGame 2011 che si svolgerà a Catania, giovedì 26 mag-gio, al Teatro ABC. Nel corso della serata, condotta da Salvo La Rosa, alla premiazio-ne delle scuole che hanno dato il contributo più significativoall’iniziativa, si alterneranno esibizioni di ospiti musicali emomenti di intrattenimento. La manifestazione andrà in ondavenerdì 27 maggio alle 20.50 su Antenna Sicilia e sabato 28 alle20.45 su Telecolor.

Il mare a 360 gradiIl rispetto per gli altri è importante. Per questo abbiamo partecipa-to volentieri alla conferenza svoltasi in aula magna e organizzatadal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto -guarda costiera. Nell’incontro abbiamo appreso quali sono i com-portamenti corretti in spiaggia affinché tutti si possano divertirenel rispetto delle regole. Abbiamo assistito a dei video, abbiamoparlato di tutti i possibili casi e delle eventuali sanzioni previsteper i comportamenti scorretti, trovando risposta ai nostri dubbi inmerito. L’iniziativa è stata ancora più interessante perché l’estateè ormai alle porte e, ai bagnanti, diportisti e sportivi, può tornareutile qualche consiglio per godere a pieno del mare.

Serena Tripi II E

Page 7: Il Ferrarino - Anno 6 - num. 4

La mia classe è molto eterogenea, multiet-nica e multilinguistica. Studiamo inglese e francese ma ci piaceascoltare anche i nostri compagni che dia-logano in lingua bangla. E poi ci sono ichiacchieroni che parlano sempre, di qual-siasi cosa succede loro. A differenza di tuttiquesti, ho una compagna che non è moltovolenterosa nello studio ma riesce bene neldisegno e soprattutto sa realizzare i fioricon la carta. Ed è così che, grazie alladisponibilità della prof. di francese, abbia-mo estratto alcuni passi della canzone diClémence "la vie comme elle vient " e neabbiamo fatto un inno. Che bello vedere lepareti colorate con dei lavori da noi realiz-zati! Sono contento di aver partecipato aquesto lavoro dove le diversità ci hannounito.

7

Nous voyons la vie en roseQuando la comunicazione diventa creativa

Di Samuele La Blasca 1 D

Storia e natura La suggestiva escursione a Piazza Armerina

Guardate le altre immagini delviaggio nella galleria fotograficapresente sul sito del Ferrara:www.francescoferrara.pa.org

Il 28 aprile scorso, quasitutte le classi prime hannopartecipato alla gita organiz-zata dalla nostra prof.ssa. Di

Salvo. La meta è stata Piazza Armerinae poi la splendida villa del Casale.Durante il viaggio, tutti noi non abbiamopotuto fare a meno di cantare diverten-doci. In pullman e durante i percorsi apiedi, avreste potuto sentirci ridacchia-re e parlare a mai finire. Beh, diciamo-lo, noi ragazzi dell“I.T.C Ferrara” ci fac-ciamo sempre riconoscere (ovviamentein senso buono). È stata un’esperienza indimenticabile esono sicura che tutti, se fosse riproposta,vorremmo nuovamente riviverla ancheper trascorrere un altro giorno tutti insie-me divertendoci e naturalmente arric-chendo anche la nostra cultura.Ringrazio la scuola e i professori peraver promosso questa iniziativa.

Chiara Iavazzo I C

Piazza Armerina, famosa in tutto ilmondo per la splendida Villa romanadel Casale, patrimonio mondialedell’UNESCO, ci ha regalato

un’esperienza magnifica, che ha permesso a noiragazzi del primo anno di trascorrere una gior-nata diversa in compagnia dei professoriLa Villa del Casale, residenza di caccia diMassimiliano Erculeo, rappresenta, grazie aisuoi pavimenti mosaicati ben corservati, unastraordinaria testimoninza della vita in epocaromana. Inoltre, per noi ragazzi palermitani,così poco abituati a frequentare spazi verdi, èstato esaltante trascorrere anche un po’ di tempoall’interno del parco della Ronza dove abbia-mo potuto divertirci giocando e scherzandoliberamente. Personalmente, ricorderò con pia-cere questa esperienza perché ho visitato luoghiche non conoscevo e che mi hanno affascinato.Penso proprio che questa meravigliosa giornataimmortalata in innumerevoli scatti fotografici,inoltre, ci tornerà utile l’anno prossimo, quan-do studieremo la civiltà romana.

Jessica Schiavo I F

FFeerrrraarraa nneewwss

Caccia all'errore, ecco la vincitrice!Chi ha individuato il maggior numero di errori nello scorso nume-ro del Ferrarino? Federica Trinca della II E! Continuate asegnalarci le sviste e strafalcioni vari che riuscirete a individuarenel nostro giornale. Pubblicheremo il nome del vincitore dellanostra caccia all’errore.

Prova superata!

Tra gli adempimenti a cui è tenutoanche il nostro Istituto vi è l’annualeprova di evacuazione che, quest’an-no, si è svolta il sabato 7 maggio u.s. Il comportamento ordinato degli alunnie del personale della scuola ha consen-tito l’“abbandono” dell’edificio intempi nel complesso accettabili, segnoche le indicazioni fornite e la continuaopera di sensibilizzazione sui temidella sicurezza cominciano a dare iloro frutti.

Page 8: Il Ferrarino - Anno 6 - num. 4

FFeerrrraarraa nneewwss

8

Nella foto sopra, alcuni alunni all’ingressodel teatro Lelio di Palermo dove, il 7 apri-le scorso, si sono recate le classi del bien-nio e le classi terze per assistere alla rap-presentazione dell’Anfitrione di Plauto.La commedia è stata particolarmenteapprezzata non solo per la trama ammic-cante e coinvolgente ma anche per ilsapiente adattamemto in dialetto siciliano.Altra atmosfera invece si è resirata alRouge et Noir dove, il 16 marzo scorso,nell’ambito del progetto “la scuola al cine-ma”, le classi del triennio hanno assistitoalla proiezione de “Il discorso del re”, il

film oscar diretto da Tom Hooper.Interpretato da Colin Firth, Geoffrey Rush,Helena Bonham Carter e Guy Pearce, ilfilm indaga il rapporto di Re Giorgio VI,affetto da balbuzie, con il logopedista chelo ha in cura.La pellicola pluripremiata ha, inoltre, otte-nuto ben 4 premi. Sebbene meno noto sulcircuito internazionale altrettanto interes-sante è stata la visione del film “Noi cre-devamo” proiettato il 25 marzo presso lostesso cinema (foto a dx). Il filmDrammatico di Mario Martone è interpre-tato dal siciliano Luigi Lo Cascio, ValerioBinasco, Francesca Inaudi, Andrea Bosca,Edoardo Natoli. A proposito di pellicole, nei giorni prece-denti la Pasqua, le classi del triennio sisono recate a turno presso il cineforumdella nostra scuola per assistere alla proie-zione del film di Mel Gibson “La passionedi Cristo”. Il film ha acceso un dibattito tragli alunni ma soprattutto tra i docenti sul-

l’opportunità di proporre la visione dellescene di cruda violenza che abbondano nelfilm. Come ha osservato il prof. Ciccarelli,era da tempo che in sala insegnanti non siassisteva a discussioni così animate che, aldi là della bontà delle singole posizioniassunte dai docenti, sono il segno di unasempre auspicabile vivacità intellettuale. Ilconfronto sulle diverse metodologie e stra-tegie didattiche da adottare, in ogni caso,non può che essere salutare e contribuiscea rendere più fertili le menti dei discenti edei docenti.

Al cinema e al teatro

Studiare, molto spesso, può sembrare noio-so e in effetti a volte lo è, per questo ilnostro Istituto da qualche anno ha pensatodi avvicinarci al mondo del lavoro attra-verso un'esperienza di stage. L'azienda che ci ha ospitato è stata l'hotelAthenaeum, un albergo tre stelle, diventa-to, negli ultimi anni, un prezioso punto diriferimento per studenti o per chi viaggiaper turismo, affari, salute e cultura.Noi studenti siamo stati divisi in due pro-getti: “Scuola ed Azienda” e“Applichiamo la teoria”, seguiti dagliinsegnanti tutor scolastici prof.ssa Vaiana eprof.ssa Salerno; dal tutor aziendale FabioAugello e dalla dott.ssa

Erica Terranova.I temi trattati nelle 40 ore di didatticahanno riguardato l’analisi SWOT, la nor-mativa regionale turistica, quella per laclassificazione in stelle delle aziende turi-stico-ricettive, la quota potenziale di mer-cato, il marketing mix e molto altro.Durante le restanti 80 ore di stage abbiamoanalizzato i vari reparti aziendali, appro-fondito la politica aziendale per la qualità(Uni Eni Iso 9001: 2008), le norme sullasalute dei lavoratori (D. lgs 81/08) e lenorme sulla sicurezza alimentare(HACCP).In fatto di pratica aziendale, abbiamo sud-diviso e interpretato i documenti e poi,organizzati in 5 gruppi, abbiamo registratole fatture, le ricevute, i guasti e i malfun-zionamenti rilevati nelle camere, abbiamodistinto le diverse nazionalità dei clienti,tabulato i dati relativi alla percezione dellaqualità. Attività che ci permetteranno divalutare l'andamento di alcuni fattori digestione. Lo stage si è concluso con lavisita alla Sibeg, azienda siciliana per laproduzione di prodotti a marchio CocaCola. Qui ci è stato mostrato il processo disoffiaggio della plastica, di etichettamentoe imbottigliamento della bevanda analcoli-ca più amata da noi giovani. Infine, pernot-

tamentoai Giardini Naxos e visita di Taormina.A nome di tutti gli stagisti, ringraziamol'albergo Athenaeum che ci ha permesso direalizzare questa indimenticabile esperien-za e il nostro cameriere, Gianluca, chepazientemente ha ascoltato le solite lamen-tele sulle portate che lui stesso ci serviva;Un ringraziamento particolare va ai docen-ti impegnati nei progetti e al tutor azienda-le, Fabio Augello, che ci hanno guidato inquesto percorso formativo all'insegna dellaconoscenza e del rispetto degli altri nellavoro di gruppo. Come tutti i progettiorganizzati dal nostro Istituto, anche que-st'esperienza ci rimarrà nel cuore (impossi-bile dimenticare tutti i pomeriggi trascorsiinsieme), pertanto ringraziamo anche ilnostro Preside che ci ha sostenuto in que-sto percorso, facilitando così il nostro avvi-cinamento al mondo del lavoro.

Anna La Barbera IV BP

e Valeria Gianfalla IIIE

Scuola & azienda120 ore di stage per “applicare la teoria”

Gli stagisti presso la sede dellaSIBEG a Catania.

Page 9: Il Ferrarino - Anno 6 - num. 4

9

Quando il futuro di un uomo èscritto nel passato. Così sipotrebbe riassumere l'esordioscientifico del bio-archeologoDario Piombino-Mascali che il23 marzo scorso ha intrattenuto

con una “mini conferenza” parte degli allievidel biennio. Introdotto dalla giornalista e divulgatricescientifica, Alessia Franco, il giovane stu-dioso, che oggi è il responsabile scientificodelle Catacombe dei Cappuccini e lavorapresso l'EURAC di Bolzano, ha raccontato dicome sia nato il suo interesse per la scienza.Era poco più di un bambino quando lesse unarticolo di giornale che denunciava un attovandalico contro alcune di un museo neipressi di Messina (sua città di nascita).Recatovisi, accompagnato dal padre, iniziò anutrire una particolare curiosità per questosuggestivo settore della scienza storica eantropologica.Nel corso degli anni si è dedicato soprattuttoallo studio delle molteplici tecniche di imbal-samazione rivolte agli esseri umani che neltempo hanno subito un radicale cambiamen-to; se gli egizi usavano svuotare internamen-te i corpi, ungerli con oli e fragranze profu-mate e successivamente avvolgerli con dellebende, più di recente, un geniale imbalsama-tore palermitano, Alfredo Salafia, ha rivolu-

zionato questa tecnica, consentendo ai corpidi non essere eviscerati. Ma la storia di Alfedo Salafia, da buon paler-mitano, è ricca di paradossali contraddizioni.Come gli studi di Piombino Mascali hannodimostrato, Salafia era riuscito a creare unamistura di sostanze chimiche che, iniettatenel corpo di un cadavere, permetteva di man-tenerlo perfettamente intatto. Chi non ricordail volto della piccole Rosalia Lombardo, sim-bolo delle catacombe dei cappuccini diPalermo. La miscela era un insieme disostanze come la glicerina, la formalina, ilsolfato di zinco e il cloruro di zinco, cui se neassociavano altre. Salafia aveva cominciato asperimentare questa mistura sugli animali edopo, accertatosi che fosse efficace, sugliuomini. Iniziò la sua carriera imbalsamando ifrati Cappuccini di Palermo che venivanodeposti nelle attuali catacombe. Via viaimbalsamò sacerdoti, nobili, borghesi e perfi-no papi.Grazie al nipote, il metodo di imbalsamazio-ne Salafia giunse anche a New York City,dove Alfredo si recò spesso per avviare unmercato del suo metodo che lo fece diveniremolto famoso negli USA. Secondo la rico-struzione di Dario Piombino-Mascali, Salafiadovette difendere il suo metodo dalle critichemosse dagli statunitensi che non gradivano,per questioni estetiche il pallore delle mum-

mie; per questa ragione Salafia aggiunse deicoloranti alla sua mistura, e ottenne un’im-balsamazione perfetta perché i cadaveri, colloro colorito rosaceo, giunsero a dare l’im-pressione che stessero semplicemente dor-mendo.Salafia, che era stato un illustre palermitano,scientificamente ricercato persino negli StatiUniti, morì nel 1933 e fu seppellito nel cimi-tero di Palermo “santa Maria di Gesù”. DarioPiombino, dopo una lunga ricerca è giunto ascoprire che l'uomo che aveva speso la suavita nella ricerca dell'imbalsamazione perfet-ta, per ironia della sorte è stato sepolto in unatomba anonima e poi, più di recente, ricoper-to da un ben più anonimo strato di cemento. Prima della sua morte, sopraggiunta improv-visamente, Salafia aveva lasciato però undocumento manoscritto che fu custoditogelosamente dalla sua seconda moglie; inesso egli elencava gli ingredienti utilizzatiper l’imbalsamazione, e solo oggi, grazie aipreziosi studi di Dario Piombino Mascali ilsuo “segreto” è rivelato a tutti. Tutta questaaffascinante vicenda lascia una certa amarez-za. Salafia, l'uomo che ha dedicato tutta lasua vita a mantenere intatti i corpi dei defun-ti è divenuto egli stesso cenere nell'indiffe-renza generale; inoltre, per uno strano giocodel destino, Salafia è stato un palermitanoillustre oggi ignorato da molti palermitani.Gli studi di Dario Piombino-Mascali peròhanno reso giustizia, contribuendo a far rie-mergere dall'oblio e dalla dimenticanza unpezzo della nostra storia cittadina. Questogiovane studioso, che oggi ha in corso unambizioso progetto di catalogazione dellemummie siciliane (oltre che lo studio dellamummia neolitica Otzi, presoo l’EURAC diBolzano) ha reso a tutti noi un inestimabileservizio, ci ha offerto un'opportunità in piùper conoscere il nostro patrimonio culturale.Anche per questo facciamo nostro il motto diSalafia che era solito affermare che “Il pre-sente non può essere guardato se non attra-verso il passato”.

IL MAESTRO DEL SONNO ETERNO LA BIOARCHEOLOGIA: UN NUOVO STRUMENTO DI RICERCA

di Carola Marino IF

Nella fotoaccanto, il bio-archeologoDarioPiombino-Mascali e lagiornalistaAlessia Francocon alcuni alunnidella IF in aulamagna.

I love Shopping? Online è meglioIl Ferrara avvia il corso di Operatore informatico e-commerce

Dalla confluenza della I F e della I E ènata una nuova classe che ha intrapresouna’ardita scommessa formativa. Sono 25gli studenti che hanno scelto di ampliare ipropri orizzonti culturali frequentando lelezioni di un nuovo corso di formazioneparallelo a quello curricolare. Trascorsitre anni, questi stacanovisti della cono-scenza, conseguiranno il titolo professio-nale di Operatore informatico E-

Commerce, una qualifica che, vista la cre-

scente ingerenza della rete globale nellagestione del commercio, si configuracome uno strumento estremamente appe-tibile e attraente da poter poi spendere sulmercato del lavoro. L’operatore e-com-merce è in grado di gestire e migliorare leinnumerevoli potenzialità del commercioelettronico attraverso la conoscenza tecni-ca di software specifici (cms joomola 1.5)ma anche per mezzo di nozioni di marke-ting relative alle norme e alle opportunità

fiscali che regolano il commercio on-line.Il percorso formativo è curato dal prof.Rocco Vitale con cui, in qualità di tutord’aula, collabora anche la prof.ssaPrainito. Ragazzi in bocca al lupo!

Page 10: Il Ferrarino - Anno 6 - num. 4

10

LLaa ccuull ttuurraa ddeell ll aa ll eeggaa ll ii ttàà

In occasione della celebrazione del 150°anniversario dell’Unità d’Italia, la nostrascuola ha offerto agli studenti delle quartee quinte classi la possibilità di visitare ilMuseo del Risorgimento di Salemi (nellafoto sopra). L’iniziativa, organizzata dalprof. Ciccarelli, si è svolta il 4 aprile scorsoe nell’occasione gli allievi hanno visitatoanche il Museo della mafia “Leonardo

Sciascia” ospitato nella stessa città.Insomma, una bella “accoppiata” per ricor-dare non solo gli eroi che, 150 fa, hannocombattuto per l’Unità d’Italia ma anchequelli che, come Falcone e Borsellino, intempi più recenti, hanno dato la loro vita perliberare la nostra terra dalla piaga della cri-minalità organizzata.

In questi ultimi anni abbiamoavuto un cambiamento radi-cale dei mezzi di comunica-zione (dal telefono al cellula-

re, dalle lettere agli sms e le chat, ecc) e inparticolare di Internet,.È stato questo il tema affrontato negliincontri organizzati dall‘ASC(Associazione Siciliana di Criminologia)cui abbiamo preso parte noi allievi della4PR1. Il progetto intitolato “Nella retedelle regole” ci ha consentito di appro-fondire, grazie agli esperti AngelaLaudicina, Ivana Solito e Umberto LoBuono, gli aspetti positivi e negativi delpiù grande mezzo di comunicazione cheesista al mondo. Attraverso alcuni video,abbiamo scoperto i “buoni” e soprattuttoi “cattivi” usi che si possono fare dellarete. Quelli buoni sono la comunicazioneistantanea e globale, la ricerca in temporeale di qualunque informazione, mentrequelli cattivi, come sapete, sono quellilegati all’uso della falsa identità per scopi

principalmente sessuali, cyberbullismo eviolazione della privacy.L’ASC infine ci ha affidato il compito dicreare un video che trattasse uno di questiargomenti e noi abbiamo scelto ilCyberBullismo. Il nostro video, con nostragrande soddisfazione, si è classificato alprimo posto nella graduatoria degli Istitutiche hanno aderito al progetto. Guardatelo su you-tube (basta cercare:L’I.T.C. “F.Ferrara” e l’AssociazioneSiciliana di Criminologia presentano“Nella rete delle regole”).

Nella rete delle regoleIl video del Ferrara 1° classificato

di Sebastiano Marino IV Pr1

Risorgimento e

lotta alla Mafia

Anche quest’anno si è svoltonell’aula magna del nostroIstituto l’incontro con i ragazzidel comitato “Addiopizzo”.

Un video ci ha raccontato come è natanegli anni ‘90 l’associazione. Un gruppodi ragazzi invece di aprire un pub comeavevano precedentemente previsto, siritrovano a combattere contro la piaga delracket che colpisce ancora oggi il nostroterritorio. È vero, rispetto ai 198 commercianti ini-ziali che avevano aderito ad Addiopizzo,oggi sono circa 700 i commercianti asso-ciati, ma bisogna fare molto di più.L’incontro è stato sensazionale perché,oltre ai consueti discorsi sulla mafia, èstato possibile immedesimarci nei volon-tari che ogni giorno cercano di sensibiliz-zare i negozianti dei vari quartieri diPalermo spingendoli a denunciare gliestorsori e a concepire lo Stato e la lega-lità come unico mezzo di protezione.Si tratta di un’impresa difficile e la volon-tà di questi giovani, a mio avviso, vaapprezzata; loro preferiscono dedicare iloro pomeriggi liberi impegnandosi per il

prossimo, per la legalità, per affermare isani principi dimenticati da molti perchéhanno paura di ribellarsi.Allora, anche noi nel nostro piccolo pos-siamo fare qualcosa: basta raccomanda-zioni, basta cercare gli “amici” in qualsia-si posto si vada, basta far finta di niente,tutti questi comportamenti alla fine siritorceranno contro di noi; tanto vale ini-ziare fin da subito a battersi per le cosegiuste, per far valere le nostre idee, siamoesseri umani dotati di pensiero e nonburattini nelle mani dei più prepotenti,siamo e dobbiamo rimanere LIBERI!

Siamo e dobbiamo rimanere liberiL’incontro con i ragazzi di Addiopizzo

di Anna La Barbera IV Pr2

Interagire con tutti, anche con chinon parla la nostra lingua. Esistonovari tipi di comunicazione, non soloverbali. La LIS (lingua dei segni italiana), uti-lizzata dalle persone sorde, è una lin-gua segnica riconosciuta a livellomondiale in cui “l’uso del suono” vienemeno. Walter, un alunno della I B, ciinsegna ad entrare nel suo mondo.Attraverso un percorso portatoavanti dai professori Greco, Sillitti eSinatra, gli alunni della I B hannoimparato le basi della LIS, hannoimparato ad entrare nella sferacomunicativa di Walter. Tanta curio-sità, tanta voglia di apprendere, a talpunto che non solo ciò è servito afarli interagire con lui ma gli alunnihanno conosciuto anche una nuovalingua, la lingua dei segni (con le sueregole grammaticali e la sua struttu-ra) che spesso ora usano anche traloro, in assenza di Walter! L’integrazione per questi ragazzi “indifficoltà” è importante, ma lo èancora di più essere disponibili adentrare nel loro mondo e non insiste-re affinché essi entrino nel nostro…

D. Sinatra

Interagire con tutti

Page 11: Il Ferrarino - Anno 6 - num. 4

11

In questi giorni simoltiplicano lemanifestazioni in

difesa della nostraCostituzione, da parte di cittadiniche percepiscono il pericolo causa-to da alcuni cambiamenti che sivogliono apportare alla stessa. Inclasse con la prof.ssa Castiglioneabbiamo approfondito questo temaanche con l'apporto del prof.Fiorello, docente di Dirittoall'Università di Palermo. Dopoqueste discussioni abbiamo le ideepiù chiare sulla nostraCostituzione. In Italia prima del1948 vigeva lo Statuto Albertino,una carta costituzionale concessadal re Carlo Alberto ai suoi sudditinel 1848, sancendo il passaggiodalla monarchia assoluta allamonarchia costituzionale. LoStatuto Albertino poteva esseremodificato come una semplicelegge ordinaria, e ciò permise aBenito Mussolini di instituire unadittatura che cancellò i partiti poli-tici e i sindacati esistenti e inoltre ipoteri legislativo, esecutivo e giu-diziario furono accentrati in unasola persona, il che si tradusse inuna perdita delle libertà del citta-dino. Dopo la seconda guerra mon-diale fu indetto un referendum perscegliere quale forma di governodare al Paese: monarchia o repub-blica, e contestualmente i cittadinielessero i propri rappresentanti cheavrebbero fatto parte dell'assem-blea costituente con il compito discrivere la Costituzione, che entròin vigore il primo gennaio del1948. I padri costituenti, che rap-presentavano tutta l'area politicaitaliana, dopo ampio dibattitoscrissero la nostra Costituzionecon due intenti particolari: che nonsi ripetesse l'esperienza della ditta-tura e che fosse data ai legislatorifuturi un punto di riferimento chia-ro e preciso. I principi fondamen-tali su cui si basa la CostituzioneItaliana sono affermati nei primi12 articoli. Il primo riguarda laforma del nostro stato, "L'Italia èuna repubblica democratica fonda-ta sul lavoro, la sovranità appartie-ne al popolo, che la esercita nelle

forme e nei limiti dellaCostituzione. La seconda partedell'art., che spesso viene tralascia-ta, stabilisce che anche la sovrani-tà popolare è regolamentata e limi-tata dalla Costituzione stessa perevitare derive populistiche.L'ultimo articolo della nostraCarta costituzionale riprende ilprimo e stabilisce l'impossibilità dimodificare la forma repubblicanadello Stato, mentre l'art. 138 rego-la il procedimento della revisionecostituzionale. I padri costituentiinfatti hanno “blindato” così lanostra Costituzione che non puòessere cambiata con la facilità concui può essere cambiata una leggeordinaria e per questo hanno previ-sto un rigido procedimento legisla-tivo, il procedimento aggravato.Per controllare che le leggi emana-te dal parlamento non siano in con-trasto con i principi enunciati dallastessa, è stata fondata la CorteCostituzionale, organo non eletti-vo, formato da 15 giudici nomina-ti dal Presidente della Repubblica,dal Parlamento e dallaMagistratura. Questo organo hauna funzione molto importante inquanto vigila affinché i parlamen-tari aderiscano ai principi costitu-zionali e nello stesso momentogarantiscano noi cittadini. È neces-sario dare, con qualsiasi mezzo,una maggiore informazione sullanostra Carta Costituzionale che,sia per giusti motivi o, a volte, soloper interessi personali, è attaccatada forze politiche che la voglionomodificare, e se magari ci vienechiesto il perché di queste modifi-che non sappiamo dare una rispo-sta. Non bisogna fermarsi a quelloche i media vogliono far sapere mabisogna conoscere, andare allaricerca di altre risposte più chiare ecoerenti, inoltre bisogna crearsiuna propria idea senza farsiinfluenzare da niente e da nessuno.Così come i parlamentari devonorispettare la Costituzione, anchenoi dobbiamo vigilare, difendere ecustodire con cura questo "patto"fra Stato e cittadino, che è alla basedella convivenza civile nel nostropaese.

W la Costituzionedi Ferdinando Donnarumma II E

PPaarr ll iiaammoonnee

Giudici senza togadi Casabianca Francesca IV F

Ho sempre respinto ogni forma diviolenza. Provo orrore per l’ecci-dio degli inermi civili che conti-

nuano, giorno dopo giorno, a versare illoro sangue a causa dei dittatori ma penso

anche che la violenza non si combatta con altra violen-za e sia disumano usare come mezzo di difesa l’ucci-sione dei dittatori, non tenendo conto che anche lorosono uomini.In questi giorni, l’artefice di una delle pagine più cupedella nostra storia è stato giustiziato.Dalle prime informazioni emerse dai vari giornali etelegiornali, pare che Osama Bin Laden sia stato ucci-so con un colpo alla testa e, successivamente, il suocorpo sia stato gettato in mare.Se ciò fosse vero sarebbe un atto di inaudita gravità,perché in tal modo non solo l’opinione pubblica ver-rebbe privata dell’opportunità di conoscere la verità,ma soprattutto sarebbe stata tolta impunemente la vitaa un uomo.L’esecuzione di personein grado di scrivere lastoria è un’opportunitàpersa per noi tutti capirele ragioni sociali e cultu-rali dell’uso della violen-za.La nostra storia è costel-lata di esecuzioni mirate:Gaspare Pisciotta eSalvatore Giuliano uccisiper evitare che potesseroraccontare dei rapporti tra mafia-Stato. Lo stessoBenito Mussolini, che avrebbe potuto spiegare alpopolo italiano, decenni di dittatura, è stato impiccato.Saddam Hussein, a parte il processo-farsa, avrebbepotuto raccontare di presunti accordi e tradimentiinternazionali. Ora, con l’operazione in Libia, si vuoltappare la bocca a Gheddafi.Non sarebbe più equo catturarlo e processarlo per cri-mini contro l’umanità? O si ha paura delle conseguen-ze dei rapporti non proprio cristallini che Gheddafi haavuto in tutti gli anni della sua dittatura con gli uomi-ni di potere occidentali?Penso che sia sbagliato gioire per la morte di BinLaden perché prima di essere un dittatore, un assassi-no, un mandate di stragi era un uomo e come noi avevail diritto di essere processato per scontare la sua pena,e noi forse avremmo avuto delle risposte a degli inter-rogativi che adesso con la sua morte rimarranno irri-solti. Noi, popolo di giudici senza toga, dovremmo comin-ciare a lasciare la foga del sentimento e non condanna-re a morte chi sbaglia ma dovremmo cercare giornodopo giorno di rimediare agli errori del passato.

Page 12: Il Ferrarino - Anno 6 - num. 4

12

V Pr2 V Pr1

... ... IIN N BBOOCCCCA A AAL L LLUUPPOO ...... IIN N BBOOCCCCA A AAL L LLUUPPO O ... ... IIN N BBOOCCCCA A AAL L LLUUPPOO ...... IIN N BBOOCCCCA A AAL L LLUUPPO O ......

LL ’’ iinntteerrvv ii ss ttaa

Si chiama Marouen Ouerghemi, ha 16anni e frequenta la classe 2F. È un ragaz-zo semplice e timido ma già dal fisicoimponente capiamo che è un atleta.Quale sport pratichi?

Il rugbyDa quanto tempo?

Da circa cinque mesiCome sei arrivato a questo sport?

Tramite il passaparola degli amici.Guardando una partita in tv mi ha affasci-nato l’energia dei giocatori e così ho chie-sto al mio compagno di classe RobertoOppong; lui è un atleta e conosce benel’ambiente sportivo. Con un paio di mailin breve ho incontrato le persone giuste esono stato avviato alla pratica di questadisciplina.Conoscevi già le regole del gioco?

No, prima di imparare confondevo ilrugby con il footballCi dici qual è la differenza?

Nel football, i giocatori indossano delleprotezioni ovvero caschi, paradenti, spal-liere ed un’armatura che scherma il tora-ce. Nel rugby invece usiamo solamente uncasco di gomma ed il paradenti.Su quali regole si basa?

Ogni squadra è formata da 15 giocatori: 8di mischia e 7 terzini, la gara dura 60

minuti ed divisa in 2 tempi di 30 minuticiascuno. Segna chi arriva in meta e posala palla. I punti si possono cumulareanche trasformando le punizioni e lan-ciando la palla tra i due pali alti oltre 30metri. I falli più duri vengono sanzionaticon un cartellino rosso mentre quelli piùlievi con un cartellino giallo ma il gioca-tore che ha commesso il fallo viene sospe-so dal gioco per 10 minuti.Come si chiama la tua squadra?

Gioco con la Palermo rugbyDove giochi?

Mi alleno allo stadio del “diamante” men-tre disputiamo le partite al Velodromo.Per quante ore ti alleni?

Sono impegnato 2 volte a settimana per 2ore, ma ogni giorno faccio footing al ForoItalico per un’ora.Allora riesci facilmente a conciliare lo

sport con lo studio!

Ci provo Pensi di riuscire ad essere promosso?

Spero di sì ma temo di no!I ragazzi di oggi si nutrono male: tu da

atleta, segui una dieta particolare?

Sì: escludo il pane e la pasta ma mangio ilriso. Fra le proteine preferisco il pollo e lacarne ma mi piace anche il pesce. Nonmangio la carne di maiale per via dellemie credenze religiose. Inoltre mangiomolta frutta e verdura e bevo almeno 3litri d’acqua al giorno. Da quando mi alle-no ho anche ridotto il consumo di zucche-ri.Per essere in forma bisogna dormire

molto?

Almeno per 8 ore al giorno.Quali sono gli obbiettivi a cui tendi?

Mi piacerebbe giocare in serie A anche sesono consapevole che dovrò impegnarmimolto.Cosa ti piace di questo sport?

Il contatto con l’avversario ma anche ilgioco di squadra la strategia e la tattica.Consiglieresti ad altri questo sport?

Decisamente sì perché è uno sport nobile Che cosa intendi

Nonostante dall’esterno il rugby sembriuno sport duro, a ben vedere, esalta ilgioco di squadra e lascia emergere il bellodell’agonismo, inoltre, e questa è unacaratteristica esclusiva del rugby, alla finedel secondo tempo i giocatori si ritrovanotutti per mangiare insieme. È come gio-care un terzo tempo-partita in cui gliavversari si ritrovano alla stessa tavola eciascuno deve provvedere al pasto del-l’avversario. In questo modo si superanole ostilità e si impara a giocare e a condi-videre.

Il nostro spazio dedicato agli sport diversi dal calcio si arricchisce.Chi cerca trova e noi, fra gli allievi, abbiamo “scovato” un atleta checi rivela i segreti del rugby, uno sport quasi sconosciuto ma che hacominciato a diffondersi anche a Palermo

Avversari in campo, amici a fine partitadi Carola Marino I F

Page 13: Il Ferrarino - Anno 6 - num. 4

Modi di direSei mai stato piantato …in Nasso?

La spiegazione secondo cui piantare in asso deriverebbe per corruzione lin-guistica dall’originaria espressione piantare in Nasso è probabilmente unaparetimologia (etimologia apparentemente plausibile ma senza fondamen-to scientifico). Secondo questa interpretazione, il modo di dire affonderebbele proprie radici nella mitologia greca: Arianna, dopo aver aiutato con il suofilo l’eroe ateniese Teseo a sconfiggere il Minotauro e ad uscire dal labirin-to di Cnosso, fugge insieme agli ateniesi, ma viene abbandonata (piantata)da Teseo sull’isola di Nasso, per motivi che il mito non chiarisce. L’episodioè citato ad esempio da Ovidio nei Fasti e da Igino nelle Fabulae.Nell’italiano colloquiale il toponimo esotico Nasso si sarebbe ben presto tra-sformato in un più comune asso.

13

Orto in condotta

Il piacere della cucina sana

Ingredienti

(per una tortiera

da 24 cm:)

700 gr di mele3 uova70 gr di burro300 gr di farina 00250 gr di zucchero1 bicchiere di latte1 limone (non trattato)1 bustina di lievito perdolci vanigliato

Tempo di preparazione:20 minTempo di cottura: 40minTempo totale: 1 ora

Preparazione

Sbucciare e affettare lemele e irroratele con ilsucco di un limone.Nel frattempo montaregli albumi a neve e aparte sbattere i tuorli conlo zucchero. Aggiungereai tuorli il burro ammor-

bidito e montare il com-posto Versare un bic-chiere di latte e mescola-re fino a che l’impastodel dolce sia liscio eomogeneo. Aggiungereora la farina a pioggiacon il lievito e la scorzagrattugiata del limone.Incorporare ora gli albu-mi montati a neve.Infine aggiungere lemele all’impasto, quindiversare il compostodella torta di mele in unatortiera imburrata e infa-rinata. Ricoprire la tortadi mele con delle fettinedi mela e qualche riccio-lo di burro. Cospargetela superficie della tortacon una spolverata dizucchero. Cuocete latorta in forno preriscal-dato per 40/50 minuti a180°.Lasciate raffredda-re la torta di mele primadi servirla.

La torta di meleRicetta provata e consigliata da C. Prainito

La ricetta della torta di mele è quella che ricor-da maggiormente l’infanzia. La torta di mele èun dolce classico della cucina italiana, ma se netrovano valide varianti in quasi tutte le cucinedel mondo. Morbida, profumata è facile da pre-parare, portatela a scuola per mangiarla alposto delle ipercaloriche patatine.

V E

... ... IIN N BBOOCCCCA A AAL L LLUUPPOO ...... IIN N BBOOCCCCA A AAL L LLUUPPO O ... ... IIN N BBOOCCCCA A AAL L LLUUPPOO ...... IIN N BBOOCCCCA A AAL L LLUUPPO O ......

V As

Non eravamo neppure nati quando, nel1992, Palermo viveva la triste stagionedelle stragi di mafia. A scuola però,abbiamo imparato a conoscere le figu-re di due uomini che sono divenuti ilsimbolo della resistenza all’illegalità.Falcone e Borsellino rap-presentano per i giovanidelle nuove generazioni unesempio di coraggio erispetto delle regole delvivere civile perché hannosacrificato la loro stessavita in nome di ideali irri-nunciabili. Nel corso deglianni abbiamo subito ilfascino di questa tragedia tanto davolere approfondirne la conoscenzaattraverso la visione di film loro dedi-cati, o immagini di repertorio scarica-te da internet. Ma più di tutto, nellacostruzione del nostro particolare

immaginario, ci hanno aiutato i ricordidi quanti hanno visto in prima personalo scempio e il sangue versato aCapaci il 23 maggio 1992 e aPalermo, in via D’Amelio, il 19 lugliodello stesso anno. Ma, se a distanza di

quasi vent’anni, noi ancoraoggi continuiamo a ricorda-re il loro operato, alloratutto questo non è stato uninutile sacrificio, nonostantesiano morti, le loro ideecontinuano a camminare

sulle nostre gambe.Possiamo affermare cheFalcone e Borsellino, insie-

me agli uomini e alle donne delle loroscorte, hanno incarnato un ideale daseguire che ancora sollecita le nostrecoscienze.

C. Marino I F,

S. Mannino e A. Sciangula I C

Le loro idee camminano ancora

sulle nostre gambe

Page 14: Il Ferrarino - Anno 6 - num. 4

Tornei d’Istituto, ecco i vincitoriSSppoorr tt iivvaammeennttee

14

Non sono mancati di certo i goal nelle fina-li del torneo di calcetto del nostro Istitutoche ha visto trionfare, per il triennio, la VPr2, per il biennio la II C e per le squadrefemminili la IV F-IV Pr2. In particolare,quest’ultima si è imposta sulla IA-IC-IICper 4 a 0; i campioni del triennio invecehanno battuto la III Pr2-1F per 12 a 5 men-tre con una pioggia di goal (20 a 0) la IIC hasoppraffato la IB-ID.Con 17 reti messe a segno durante il torneoLuca Battaglia siè aggiudicato il titolo dicapocannoniere del triennio (nella foto inalto a sx). Titolo che per il biennio è tocca-

to a Marco Saluto (in alto, accanto aBattaglia) avendo egli segnato complessi-vamente ben 22 goal.Le partite si sono giocate nei campi di corsoA. Amedeo dove al termine delle gare ilnostro Preside ha voluto consegnare perso-nalmente le medaglie ai vincitori sottoline-ando la valenza formativa delle attivitàsportive. Nella foto al centro i vincitori del torneo ditennis da tavolo: R. Sciortino (1° classifica-to), I. draganov (2°), P. Zuccaro (3°) e V.De Luca, vincitrice del torneo femminile diping - pong.

I campioni del triennio I campioni del biennio

Le campionesse!

I capocannonieri I campioni di ping-pong

Nella foto sopra, la squadra del Ferrarache, nel mese di marzo, ha partecipatoal torneo interscolastico provinciale di

calcetto. Anche se nel complesso i risultati nonsono stati esaltanti, avendo il Ferraraperso il confronto con il Galilei, ilLibero Grassi e l’IPSIA Medi, rimanela soddisfazione di aver vinto l’ultimapartita contro il Pio La Torre e di averepartecipato ad un’importante iniziativasportiva.

L’importante è partecipare!

L’obbiettivo di ini-zio stagione è statocentrato o quasiperché adessobisogna vincerla

questa coppa. Il Palermo conuna splendida prestazione habattuto il Milan per 2 a 1 graziealle reti di Migliaccio e Bovoe si è aggiudicato la finale. Nelmatch che sarà disputato aRoma, i rosanero incontreran-no l’Inter, squadra da sempredifficile da battere. Da martedì

10 maggio Palermo è una cittàin festa e non vede l’ora chegiunga il 29 maggio, sì propriocosì, per una suggestiva coin-cidenza, era anche un 29 mag-gio il giorno indimenticabilein cui siamo approdati allatanto attesa serie A . Chissàallora che la data non portibene ai nostri aspiranti cam-pioni… Noi tifosi del Palermoabbiamo già prenotato tutti imezzi disponibili (aerei, navi,treni e pullman) per raggiunge-

re la capitale. Per tutti noi esse-re presenti significherebbevivere una bella pagina di sto-ria calcistica. La scalata versola finale è cominciata battendoagli ottavi il Chievo per 1 a 0,poi i quarti in casa col Parma,vittoria ai rigori per 5-4. Inultimo c’è stata la semifinalecon i campioni d’Italia all’an-data 2 a 2 ma al ritorno, colBarbera esaurito, passa ilPalermo. Grazie alle prestazio-ni del campionato i rosa,

essendosi qualificati fra i primisette team, hanno centrato giàla prossima Europa Leagueandando in finale; per il restoci sono stati degli alti e bassima questa finale sembraaver fatto dimenticare tuttoanche il derby fallimentarecol Catania finito 4 a 0. Nonci resta che sognare ed aspet-tare quel giorno, che comun-que andrà sarà indimentica-bile, perché, come canta ErosRamazzotti, UN’EMOZIO-NE È PER SEMPRE.Rimane poi il nostro profon-do orgoglio per i nostriragazzi e per il nostro misterDELIO ROSSI .

L’attesa è finita. Il sogno è diventato realtà! di Vincenzo Baiamonte I F

FINAL...MENTE

Page 15: Il Ferrarino - Anno 6 - num. 4

15

LLaa ppoosstt@@ ddee ii ll ee tt ttoorr ii

Chiarissimo prof. ing. Angelo Di VitaDirigente Scolastico

ITC Ferrara

La presente per ringraziarla per l'offerta che mi è stata conse-gnata per mano della gent.ma prof.ssa Elisabetta Bolazzi asostegno delle iniziative promosse a beneficio del nostro quar-tiere; più specificamente la informo che detta somma saràimpiegata nel doposcuola che è stato avviato dallo scorso otto-bre presso la restaurata chiesa "S. Giovanni Decollato" (difronte Palazzo Sclafani) a beneficio di 16 bambini/ragazzinidella Via Castro. Il gesto, tanto più apprezzabile perché com-piuto in un momento di difficoltà per tutti, ci incoraggia adandare avanti nella collaborazione che il Centro Sociale "S.Francesco Saverio", congiuntamente con l'omonima Rettoria,offrono alle istituzioni scolastiche presenti nel quartiereAlbergheria e zone limitrofe.Grazie, auspicando ogni buona riuscita per l'anno in corso

Don Cosimo ScordatoPalermo, 23 Marzo 2011

Adesso solamente sporca d'amore

Ne ero piena, piena di quell'amore che mi scorreva addosso come

mai fosse successo, ogni istante prendeva colore e in me fioriva

quella voglia di dar tutto… strappare ogni singola parte di me e

regalarla a te… che nonostante tutto rimani sempre parte costan-

te di me. Avrei voluto prendere il posto di colei che ferisce e poi

sparisce, l'avrei voluto davvero e invece… tra le mani solo aria

infetta che mi rende malata di quell'amore indefinibile che nean-

ch'io riesco a spiegare.

Fa male sentirsi parte di qualcosa e poi sentirsi esclusi del tutto,

fa male vero? fa male credere alle persone che dicono di tenere a

te, di amarti e poi vanno via come se nulla fosse. Dentro di me

un mix di sentimenti, la rabbia prende il sopravvento ma con il

solito buon senso e calma riesco a rimanere lucida e a non fare

quello che tutti farebbero: SPACCARE TUTTO, tirare quei pugni

contro il muro senza provare nessun dolore, perché il dolore che

si ha dentro è più forte di quei lividi addosso. Non si muore

d'amore, si soffre da morire però... ma ancora siamo qui… noi…

delusi dalle persone che ancora amiamo, il dolore ad un certo

punto diventa abitudine, con esso si convive. Ci viene a trovare

più la notte che il giorno. ERA DIVERSO PER ME... MA LO ERA

SOLO PER ME.

E poi ti ritrovi sola ad affrontare quell'anima stanca del tuo dolo-

re, stanca di quel corpo inerme, ci provi a reagire ma è tutto

vano. Si dice che il tempo aiuta... mi aiuterà? Io sono sempre qui,

il tempo passa ma chi abbiamo dentro No!

Le cose cambiano, svaniscono e si sciolgono come neve al sole.

Bisogna avere la forza di proseguire il cammino che già si stava

facendo, perché non può essere una persona ad impedirti di

farlo. D'altronde siamo nati soli… moriremo soli... è il tragitto che

ci frega, convinti come siamo di doverlo passare per forza con

qualcuno accanto. Grazie ma… adesso preferisco di no… e sapete

perché? VOGLIO MORIRE UNA VOLTA SOLA. Angel

VorreiScrivere vorrei

sulla tua pelle

le frasi più belle,

Sfiorare vorrei

le tue labbra

come petali di rosa,

Dormire vorrei

sul tuo seno

notte dopo notte,

guardare vorrei

nel tuo cuore

e capire se

sei il mio vero amore

Sebastiano Marino IV Pr1

Il volto del serale

Grazie prof.ssa Lipari!

Le scrivo per ringraziarla per tutto quello che ha fatto per

noi. Abbiamo passato anni favolosi insieme, non solo sotto il

profilo scolastico ma soprattutto sotto il profilo umano.

Ci ha insegnato a vivere, a lottare, a sperare, a credere nei

nostri sogni.

Lei, cara prof., è stata il volto e l’anima del nostro percorso

scolastico, grazie alle sue lezioni che non si limitavano all’in-

segnamento di Manzoni o di Dante, ma che sono state un

insegnamento costante di vita.

Grazie per questi anni splendidi ed intensi ma soprattutto

unici che ci ha regalato.

Lei, che è stata come un ruscello di speranza per noi ragazzi

del serale, si meriterebbe più di un grazie ma spero che le

basti sapere che nelle nostre menti è proprio il suo “non mol-

lare” che ci fa andare avanti.

Grazie prof. Lipari, il cardine e il vero volto del serale, colei

che ha riportato molti ragazzi a scuola.

Grazie. Casabianca Francesca IV F

La solitudineVola un gabbiano libero nel cielo stellato della notte,lontano dal mare lontano da tutti…Solo è il suo volo fra le fievole luci delle stelle,nessuno risponde al suo richiamo.Chissà se la sua solitudine svanirà con i primi raggi del sole.(Quanta amara può essere la libertà che ti porta aduna solitudine tremenda… anche se intorno a te cisono molti amici e molte persone che ti voglionobene, ti mancherà sempre la luce più forte che tirischiara la vita, l’anima, il cuore e ogni singoloattimo di ogni giorno. Chissà se è vero che il tempoaiuta a dimenticare e che il buio della notte lasceràspazio ai raggi del sole!)

Alessandra Marotta I E

Inviate le vostre lettere a:

[email protected]

Page 16: Il Ferrarino - Anno 6 - num. 4

Dizionario Siculo-IngleseThe bird in the cage sings for love or sings for rage.Aciaddu rintra a aggia o canta p’amuri o canta pi raggiaThe bad grass never dies -A mala erba ‘un sicca mai The shopkeeper advertises what he hasU putiaru nzocc’avi abbanniaThe mouse said to the nut: give me time and I’ll make you a hole! - Ci rissi u surci a la nuci: dammi u tiampuca’ ti spirtusu Someone wishes and someone spurnsC’è cu’ addisia e cu’ schifia The man who is full up doesn’t believe to the one’sstarving - U saziu ‘un cridi a u diunuWhere the donkey falls he rises -Runni cadi u sceccu si susi - Without money the mass can’t be singedSenza dinari ‘un si ni canta missa

RReellaaxx

Quando gli sprechi...non bastano!

Aspettando le vacanze-Allora avete deciso finalmente come trascorrere le prossi-me vacanze estive?- Sì, abbiamo organizzato tutto. Andremo in Sardegna acavallo fra agosto e settembre.- Bene, noi abbiamo scelto le isole Eolie, ma andremo in barca!

Spiegazionelogica!

"Pierino", chiede lamaestra in tono sarca-stico, "puoi spiegarmiperché il tema che mihai consegnato ieri èidentico a quello scrittoda tuo fratello l'annoscorso?""Semplice, signora mae-stra, ... abbiamo la stes-sa sorella!"

I libri sono come lecipolle: più li sfogli,

più ti viene da piangere!

Quando mancanoi gommisti!

Il colmo

Qual è il colmo di uccello?

Non potere andare

all’asilo nido!

Manga…a saperlo?di Safa Ouerghemi IF

Ragazzi, vi sietemai chiesti checos’è un manga?Bene se ve lo siete

chiesto ma non vi siete ancoradati una risposta noi siamo quiper chiarirvi un po’ le idee...Allora iniziamo!Manga è un termine giappone-se che in italiano potremmo tra-durre con fumetti; in tutto ilmondo, ormai, quando si dicemanga, si intende una "storia afumetti di cultura giapponese".Nel paese del sol levante imanga non rappresentano ungenere o uno stile, ma sonochiamati così i fumetti di qua-lunque target, tema o nazionali-tà. I Giapponesi poi distinguo-no fra "Nihon no manga"("fumetti giapponesi"), "Itariano manga" ("fumetti italiani"),e così via. Al di fuori delGiappone, il termine manga èinvece usato per indicare sem-plicemente i fumetti giappone-

si, anche se poi la loro diffusio-ne nel resto del mondo ha fattosì che alcune convenzioni gra-fiche del manga siano divenutecol tempo così caratteristicheda influenzare in parte lo stiledel fumetto anche all'estero,portando alla nascita di operesimilari in Sud Corea con i"manhwa" e in Cina, Taiwan edHong Kong con i "manhua". InFrancia è nata addirittura "lanouvelle manga", cioè una cor-rente fumettistica che legainsieme le bande dessinée(fumetti franco-belgi) con glistessi manga; allo stesso modonegli Stati Uniti è stato coniatoil termine "Amerimanga", perindicare i manga statunitensi.Diventare mangaka (disegnato-re di manga) può essere facile,sicuramente è divertente. Oggi,poi, ci sono molte opportunitàanche sul web dove si trovanotutorial o corsi editoriali perimparare a disegnare. Visto il

successo sempre crescente, lacase editrici sono sempre piùinteressate ai manga-designer;poiché il manga è un linguag-gio figurativo prevalentementerivolto ai giovani, al fine didivulgare il messaggio delPapa, di recente è stato com-missionato un manga persinodal Vaticano.Alla prossima con la spiegazio-ne su cos’è unanime…kon’ichiwa! Intanto, ammirate i disegni deiferrarini!

Ferraria no manga

Carola

Marino