Il Ferrarino - Anno 6 - num. 3

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P e r i o d i c o d i i n f o r m a z i o n e e d i s c u s s i o n e d e l l I T C P e r i o d i c o d i i n f o r m a z i o n e e d i s c u s s i o n e d e l l I T C F e r r a r a P a l e r m o a n n o 6 n . 3 M a r z o 2 0 1 1 F e r r a r a P a l e r m o a n n o 6 n . 3 M a r z o 2 0 1 1 La scuola a cinema La scuola a cinema pag.7 pag.7 1 1 5 5 0 0 d d e e l l l l u u n n i i t t d d I I t t a a l l i i a a p p a a g g . . 6 6 Progetto Comenius Progetto Comenius pag. 3 pag. 3 Cos impariamo la storia Cos impariamo la storia pag.5

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Giornalino di istituto

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Periodico di informazione e discussione dell�ITCPeriodico di informazione e discussione dell�ITC Ferrara ­ Palermo  anno 6 n.3 Marzo 2011Ferrara ­ Palermo  anno 6 n.3 Marzo 2011

La scuola a cinema La scuola a cinema  pag.7pag.7

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Progetto  ComeniusProgetto  Comeniuspag.  3pag.  3

Così impariamo la storia Così impariamo la storia pag.5

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Il FerrarinoPeriodico dell’ITC “F. Ferrara”

PalermoAnno 6 n. 3

Febbraio - marzo 2011

Comitato di redazione: Anna La Barbera IV Pr2, Rosalia Portanova

IVPr1, Valeria Gianfalla III E, MartaOnorato, Giorgia Abbate, Yara CipollaIIIPr1, Serena Tripi, Martina Albanese,

Ferdinando Donnarumma IIE, VincenzoBaiamonte, Carola Marino,

Schiavo Jessica IF

Hanno collaborato in questo numero:Marika Amante II E, Francesca PattiIII Pr1, Sebastiano Marino IV Pr1,

Sonia Jerbi, Safa Ouerghemi IF, MariaGrazia De Petro, Ilenia Oddo, Mauran Thiyagalingam V E,

Christian Rivolo IIIPr2Docenti impegnati nel progetto:

Vincenzo Muscato, Claudia Prainito.

Stampa: Tipolitografia

Giambrone SalvatoreVia G. Li Bassi, 72 - 90127 Palermo -

tel. 091 484109

Sommario3 Il progetto Comenius

4 La festa della donna

5 Indietro nel tempo

6 150° dell�unità d�Italia

7 Benvenuti al sud

8 ¿Ablamos en español?

9 Il Ferrara al Telefisco

10 Pensieri e parole

11 Speciale San Valentino

12 Il sondaggio

13 La posta dei lettori

14 Sportivamente

15 L�intervista

16 Relax

La scuola è il luogo in cui si apprende. È illuogo in cui si impara non solo a leggere efar di conto ma anche a conoscere il mondoche ci circonda ed a attribuire ad esso il giu-sto valore. La ricchezza della scuola pubbli-ca poi è data dalla varietà delle esperienzepersonali che contribuiscono a renderlaunica e insieme complessa. Inoltre, talvolta,in un contesto di vita così articolato si assi-ste a episodi che sono veri e proprie lezionimorali, ancora più significative perché nonvengono dai docenti ma dagli allievi, i qualisono in grado di fornire lezionidi vita anche agliadulti. È il caso, pas-sato quasi in sordina,di una classe che, perprotesta e per solida-rietà nei confronti diun compagno discri-minato, si è rifiutatadi partire per la gitascolastica opponen-dosi alla decisionedel dirigente scolasti-co (vd. l'articolo apag. 10). Bella lezione.Eppure, per alcuni lascuola pubblica "educa male". Sarà vero,ma lo farebbe ancor di più se non desse spa-zio ai valori etici che stanno a fondamentodi una nazione e che si tramandano ancheattraverso l'esempio quotidiano.L'educazione, la sensibilità collettiva, ilrispetto dei valori condivisi costituiscono ilfondamento di un'etica individuale chesommata a tutte le altre origina l'identitànazionale. Infatti, la scuola educa ad esserecittadini e trasmette, di generazione ingenerazione, i valori che una nazione si dà.Essere consapevolmente cittadini italiani èdunque un dovere civico al quale bisognaessere educati attraverso la conoscenzadella nostra storia. Tutto contribuisce a rin-

saldare in noi il senso di appartenenza aduna cultura, la lingua, i dialetti, le tradizio-ni locali e la storia nazionale. Anche l'innonazionale fa la sua parte e non può essereridotto soltanto a un motivetto improvvisa-to durante i mondiali di calcio. Per tuttequeste ragioni, in questo numero, già dallacopertina, abbiamo voluto rimarcare l'im-portanza della celebrazione del 150° del-l'unità d'Italia, pubblicando a pag. 7 il testointegrale del'inno con delle note esplicative,con l'auspicio che in futuro tutti saremo

maggiormente consapevoli delsuo significato. Saràun simbolo, ma ancheil giorno di festa nazio-nale, istituito nonsenza polemiche, il 17marzo riveste la suaimportanza e i simboli,si sa, contribuiscono apromuovere le idee e ivalori di una comunità.E se, paradossalmente,i simboli e i valorisono messi in discus-sione anche da coloroche dovrebbero tutelar-li, allora tocca a noi,

cittadini comuni, difenderli per salvagua-dare la nostra identità. Proprio nel momen-to in cui si parla sempre più spesso di fede-ralismo, appare quanto mai necessariodifendere ancora di più l'idea dell'unitànazionale. L'Italia, infatti, è una nazionerelativamente giovane rispetto agli altriStati nazionali e gli italiani hanno bisognodi celebrare solennemente l'anniversario diun evento storico tanto importante per con-solidare il ricordo del loro recente passato eper onorare la memoria dei patrioti che perl'unità hanno lottato anche a costo dellavita. Se la scuola pubblica si impegna perquesto, a ben vedere, non educa poi cosìmale.

La matita allegradi Claudia Prainito

PAPA,� NON LO SAICHE NON AVRO�UN FUTURO SENON ANDRO� ALLASCUOLA PRIVÈE?

Chiedete Chiedete e vi sarà dato!e vi sarà dato!

Non vi è stata consegnata la copiade Il ferrarino perchè eravateassenti? Desiderate leggere qual-che numero arretrato che nonavete? Chiedete senza esitazionein aula arcobaleno. Per chi volesse, ci sono ancoraalcune copie del Calendario delFerrara in dialietto siciliano.

Il valore della scuola pubblica

Caccia all'erroreNonostante tutti i nostri sforzi, in ogni nume-ro de il Ferrarino abbondano i refusi di stam-pa, gli errori di punteggiature e sviste varie.Così abbiamo pensato, con un pizzico diautoironia, di approfittarne per lanciare unacaccia … agli errori: segnalateci in redazionegli strafalcioni che riuscirete a individuare.Pubblicheremo i nomi di coloro che dimo-streranno un'attitudine a diventare correttoridi boze! (Quest'ultimo non vale, l'abbiamofatto apposta! Ma siete sulla buona strada...)

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A Palermo il penultimo incontroFervono i preparativi per accogliere le scuole partners che nel-l’ultima settimana di marzo saranno ospiti del Ferrara. Numerose le attività in programma che prevedono escursioni aErice e Selinunte, visite guidate in città, per far conoscere cultu-ra e tradizioni locali, e lo spettacolo preparato dai nostri alunni.

L’avevamo pubblicata nell’ulti-mo numero del Ferrarino delloscorso anno. Ora la poesia Laprincipessa e il servo diManuel Morgavi, (VPr2), staper diventare un cortometrag-gio da presentare a Bratislavacome prodotto finale del pro-getto Comenius. Il tema è quello della tolleranzaverso gli stranieri e i diversi. Ivolti saranno quelli degli allie-vi del Ferrara scelti dal regista,Giacomo Bonagiuso che conM. Morgavi ha curato la sce-neggiatura, tutto sotto il coordi-namento della prof.ssa Ganci.

Le riprese di Princesa, questo èil titolo dell’adattamento cine-matografico, saranno realizzatemartedì 22 marzo presso ilTeatro di Castelvetrano.Numerosi gli allievi impegnatinel cortometraggio, sia dietrole quinte, sia davanti alle tele-camere. Fra questi, AbdulIslam, Marco Marchiano,Giuseppe Calandra e GiorgioModica e gli attori protagonisti(nella foto da sinistra):Francesca Patti, GiuseppeRicotta, Marika Tranchina,Manuel Morgavi, GabriellaMira e Luca Galioto.

Finalmente, dopocirca un anno emezzo dall’avviodel progettoComenius, il

prossimo incontro si terrà aPalermo. L’arrivo di circa 40delegati provenienti dallaPuglia, dalla RepubblicaCeca, dalla Slovacchia, dallaGrecia e dalla Turchia, è pre-visto per il 25 Marzo. Da qualche mese sono, quindi,iniziati i preparativi per l’acco-glienza di questi nostri coetaneie dei loro docenti.Prima di tutto cartelloni e fotoper ripercorrere i momenti piùsalienti delle tappe precedenti,ricordando i bellissimi momen-ti passati insieme, all’insegnadella tolleranza e della cono-scenza reciproca.Ma i ragazzi del Ferrara non sifermano davanti a nulla; alcunistudenti delle classi 4Pr2, 5Pr2e II C stanno, infatti, preparan-do uno spettacolo che sarà por-tato in scena durante il meetingcon gli altri partecipanti al pro-getto, presso il Teatro

dell’Istituto Madre Teresa diCalcutta.Grandi sacrifici per tutti noi, apartire dagli incontri pomeri-diani da conciliare con gliimpegni scolastici, per le provedella Tarantella siciliana edelle canzoni Imagine di J.Lennon e We are the world diM. Jackson.Durante lo spettacolo presente-remo, inoltre, una canzone diTiziano Ferro, artista moltoconosciuto anche all’estero,dedicata a Barbara, una delleinsegnanti straniere.E non finisce qui. Le famigliedi alcuni studenti e alcuni inse-gnanti si sono offerte di ospita-re gli studenti stranieri. Unvero gemellaggio che rispettalo spirito del progetto cheintende favorire gli scambi cul-turali.Sperando di offrire il massimodell’accoglienza, tutti noiaspettiamo con ansia il loroarrivo.

Nella foto sotto alcuni alunnidurante le prove della

Tarantella siciliana.

Aspettando gli amici del Comenius

Di Anna La Barbera IV Pr2

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Quando una poesia diventa un film

Nella cartina sopra, sono indicate le città coinvolte nel progetto:Palermo, Statte (Taranto), Bratislava (Slovacchia), Bzenec(Repubblica Ceca), Serres (Grecia), e Sirnak (Turchia).

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La condizionedella donna èsempre statacaratterizzata dauna condizione

di inferiorità sia sul pianosociale sia su quello giuridico epolitico. Ciò accadeva soprat-tutto nel passato, quando ledonne erano viste solo comeoggetto di ammirazione fisica.Adesso sembra che qualcosastia lentamente cambiando e ledonne cominciano ad essereapprezzate per le loro dotiintellettive e si comincia arispettarle per il lavoro chesvolgono anche se permangonoancora molte resistenze. Nonesiste lavoro che la donna nonsi adatti a fare: le donne riesco-no a portare avanti un lavoro diresponsabilità con la stessatenacia di un uomo. Ma forseperché si è sempre sostenutoche quello femminile è il sessopiù debole, le donne prima diottenere funzioni importantiall’interno della società o nelcampo del lavoro sono costret-te a dimostrare di valere il dop-pio degli uomini. Ciò vuol direche una donna prima di riuscirea trovare un buon impiego ècostretta ad impegnarsi e a pro-fondere il massimo delle ener-gie, cosa che non accadrebbeinvece nei confronti di unuomo.

Questo spiegherebbe perché leragazze a scuola sono più bravedei loro colleghi maschi comeemerge dai recenti dati diffusidal ministero dell’Istruzione eUniversità e basati sui risultatiottenuti all’esame di maturità.Le donne forse si rendonoconto che, in questa societàancora maschilista, il rendi-mento negli studi rimane perloro l’unica occasione di pro-mozione sociale. Fino a poco tempo fa, per le

ragazze, il modello prevalenterimaneva quello della casalingao della lavoratrice part-time,oggi per fortuna si assiste aduna crescita dell’autostima edelle aspettative delle ragazze,che mirano come i loro coeta-nei maschi a carriere e lavori diprestigio. Ma la strada perabbattere i vari pregiudizi, checol tempo si sono affermati neiconfronti delle donne, rimaneancora lunga.

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Con la parolaburqa si indicaun capo d’ab-b ig l i amen toutilizzato dalle

donne di alcuni paesi di reli-gione islamica. Esso copreinteramente il corpo e il viso,lasciando solo intravedere gliocchi, anch’essi coperti dauna retina. Il burqa è statointrodotto in Afghanistan nel1900.Il Corano, libro sacrodell’Islam, prescrive alle cre-denti di “[…] abbassare i lorosguardi ed essere caste e dinon mostrare, dei loro orna-menti, se non quello cheappare; di lasciar scendere il

loro velo fin sul petto e nonmostrare i loro ornamenti adaltri che ai loro mariti, ai loropadri, ai padri dei loro mariti,ai loro figli, ai figli dei loromariti, ai loro fratelli, ai figlidei loro fratelli, ai figli delleloro sorelle, alle loro donne,alle schiave che possiedono,ai servi maschi che non hannodesiderio, ai ragazzi impuberiche non hanno interesse per leparti nascoste delle donne. Enon battano i piedi, sì damostrare gli ornamenti checelano. Tornate pentiti adAllah tutti quanti, o credenti,affinché possiate prosperare.”(Cit. Corano v. 31, suraXXIV); quindi il Corano

Le originidella festa

della donnaDi Rosy Portanova IV Pr1

Le origini della festa dell'8Marzo risalgono al 1908,quando, pochi giorni prima, aNew York, le operaie diun'industria tessile sciopera-rono per protestare contro leterribili condizioni in cuierano costrette a lavorare. Losciopero durò per alcuni gior-ni finché, l'8 marzo, il pro-prietario bloccò tutte le portedella fabbrica per impedirealle operaie di uscire e appic-cò il fuoco. Le 129 operaieprigioniere all'interno mori-rono ustionate dalle fiamme.Successivamente, questa datafu istituita come giornata dilotta internazionale a favoredelle donne proprio in ricor-do della tragedia.Questo triste evento ha datoil via negli anni immediata-mente successivi ad una seriedi celebrazioni allo scopo diricordare la triste fine delleoperaie morte nel rogo dellafabbrica.Nel corso del tempo, con ildiffondersi delle rivendica-zioni femminili, la data dell'8marzo ha assunto un'impor-tanza mondiale, diventando ilgiorno nel quale si celebra ladignità della donna.Ai giorni nostri la festa delladonna è molto attesa anchedai fiorai che per l’occasionevendono a prezzi esorbitantiuna grande quantità di maz-zettini di mimose, divenute ilsimbolo di questa giornata.Anche per i ristoratori lagiornata è ghiotta, infatti iloro locali vengono presid’assalto da gruppi di donne“in libera uscita”. Purtroppoperò, non tutti sanno cosa èaccaduto l'8 marzo del 1908,ma i commercianti sannobenissimo che il loro volumedi affari trarrà vantaggio daifesteggiamenti della ricorren-za e le donne si illudono diessere emancipate.

Burqa: negazione di un diritto?di Casabianca Francesca IV F

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L’8 marzo per noi del Ferraranon è solo la ricorrenza dellafesta della donna ma anche unsimpatico appuntamento che siripete ogni anno in vicepresi-denza. In questa giornatafesteggiamo il compleannodelle due collaboratrici dellapresidenza che, per un giocodel destino, sono nate nellostesso giorno dello stesso anno.È bello sottolineare questa sin-golare circostanza anche per-ché Cinzia e Graziella sono duedonne esemplari che lavorano

senza risparmiarsi mai e nellostesso tempo non si sottraggo-no agli impegni familiari colti-vando peraltro genuini rapporticon amici e colleghi.

La tenacia è donnaRiflessioni sulla condizione femminile

di Simona La Barbera, Marika Amante 2°E

Augur i !

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Venerdì 11 Febbraio alcune classi del nostro Istituto si sonorecate al planetario allestito a Villa Filippina. Una visita di circa mezz'ora per ciascun gruppo che ci ha con-sentito di ammirare come sarebbe apparso il cielo quella sera.Un esperto ci ha anche fornito una descrizione generale deisingoli pianeti. Nel complesso è stato interessante, anche semolti di noi si aspettavano qualcosa di più.

Anna La Barbera IV Pr2

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non impone espressamente ilburqa. Le donne, cui si impone dicoprirsi integralemnte, agliocchi di noi occidentali,offuscati da un’epoca quasidel tutto priva di valorisem-brano essere private dellaloro dignità e dei loro dirittiumani. Viene così calpestatoil loro diritto di essere libere! In Italia, in merito all’uso delburqa, i pareri sono discordi.Recentemente, a Sesto SanGiovanni, come già a

Novara, è stata approvata alarghissima maggioranza unamozione contro l’utilizzo delburqa nei luoghi pubblici.Come indicato nella mozione“il burqa e altre forme similidi vestiario, che copronointegralmente il viso dellepersone, costituiscono,secondo la nostra cultura,una forma di integralismooppressivo della figura fem-minile”.A mio parere, l’ordinanzanon solo cerca di prevenireeventuali atti di natura terro-ristica, ma contribuisce adifendere i diritti delledonne. In Italia però indossa-re il burqa non è reato. È solola negazione di un diritto!

“E quinci uscimmo a rivedere le stelle”

(D. Alighieri, Divina Commedia, Inferno canto XXXIII)

Diverse classi in visita al planetario

Tutti in viaggio. Indietro nel tempo

La visita al museo Salinasdi Sonia Jerbi IF

Non avrei maipensato di poterleggere la storia suun vaso.Greci, Cretesi,

Fenici... queste sono le civiltàche abbiamo incontrato alMuseo Archeologico Salinas, il19 febbraio scorso. Questoaffascinante museo, che sorgeproprio nel centro storico piùaffascinante, ci ha stupito pergli innumerevoli reperti checustodisce. Sebbene a causa delrestauro dei locali non abbiamopotuto visitare tutte le sale,all'interno del museo abbiamopotuto ammirare, già nel chio-stro all'ingresso, delle splendi-

de ancore litiche; subito abbia-mo notato la differenza rispettoa quelle di oggi.Affascinanti i sarcofaghi, lecatacombe sorprendentementeintatte, di epoca punica,"prove" inequivocabili delnostro passato.Fra i tanti manufatti, di epochelontanissime, mi hanno colpitoparticolarmente un piatto ritro-vato sott'acqua (su cui era cre-sciuto uno splendido corallo), ilcranio dell'elefante nano, chenell'età antica aveva ispirato ilmito dei ciclopi, le corazzedegli antichi opliti greci, utiliz-zate in battaglia, i gioielli chevenivano conservati come cor-

redi funerari, e soprattutto iresti di un bambino di circa seimesi, ancora perfettamenteintatti, risalenti al periodo neo-litico. Come dice la nostra"Proffy" Prainito: "La storia èimportante per l’uomo perchèrappresenta le sue radice".Spero di rifare molto presto unavisita così!

"Ci sono molti modi perraccontare le storie. Si può fare con carta epenna, con inchiostro epapiro, con scalpello epietra, e con un pennellosulla superficie di unvaso".

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17 Marzo: un valore culturale

di Carola Marino I F

Il 17 marzo 1861il parlamentosabaudo proclamòVittorio EmanueleII re dell'Italia

unita. Sono trascorsi ben 150anni dal giorno in cui la nostranazione fu finalmente unifica-ta, e il Governo, che attualmen-te guida il nostro Paese, hadeliberato che quest'anno, il 17marzo, fosse proclamata festanazionale. La scelta di celebra-re una giornata tanto carica disignificato non è stata peròpriva di complicazioni.Numerosi i dibattiti e le prote-ste sollevati da alcuni rappre-sentanti del Governo stesso (gliesponenti della Lega) che sisono opposti alla celebrazionedi tale ricorrenza storica.Nonostante tutto però, oggiche ancora viviamo in un'Italiaunita, possiamo ufficialmentedichiarare che il 17 marzo è ungiorno di festa. A chi si èdichiarato contrario, dovrem-mo ricordare che la celebrazio-ne del 17 Marzo ha un valoreculturale molto profondo. Lefeste civili (come la celebrazio-ne di fondazioni, rivoluzioni,secessioni…) rendono possibi-le l'atto di condividere fra citta-dini, appartenenti a un determi-nato contesto storico, geografi-co e culturale, la gioia di unaricorrenza. Naturalmente nonbastano le feste per fare di unpopolo una nazione. Di frontealla chiusura di alcuni italiani,italiani come noi, vien da chie-dersi: "Ma dov'è finito il sensodi madre patria che fino apochi anni fa accomunava tuttinoi, e per la quale molti deinostri cittadini sono morti, pro-prio per il desiderio di potervedere una nazione unita?".Credo che questo sia un quesi-to importante su cui rifletterecon rinnovato senso civico eanche patriottico. Intanto,auguriamoci buon 17 marzo. Viva l'unità d'Italia!

Notel’elmo di Scipio: L’Italia ha dinuovo sulla testa l’elmo di Scipio(Scipione l’Africano), il generaleromano che nel 202 avanti Cristosconfisse a Zama (attuale Algeria)il cartaginese Annibale. L’Italia ètornata a combattere. Le porga la chioma: La Vittoriasarà di Roma, cioè dell’Italia.Nell’antica Roma alle schiavevenivano tagliati i capelli. Così laVittoria dovrà porgere la sua chio-ma perché sia tagliata, perché laVittoria è schiava di Roma chesarà appunto vincitrice.coorte: nell’esercito romano lelegioni (cioè l’esercito), era divisoin molte coorti. Stringiamoci acoorte significa quindi restiamouniti fra noi combattenti chesiamo pronti a morire per il nostroideale.calpesti: calpestatiRaccolgaci: la lingua di Mameli è

la lingua poetica dell’Ottocento.Questo raccolgaci in italianomoderno sarebbe ci raccolga, uncongiuntivo esortativo che assimi-la il pronome diretto. Il significatoè: ci deve raccogliere, tenereinsieme.una speme: altra parola letterariae arcaica. Significa speranza. Nonc’è però da stupirsi troppo seMameli usa queste parole. Nellalingua delle canzonette di musicaleggera intorno al 1950, questeparole si trovano ancora.fonderci insieme: negli anni diGoffredo Mameli l'Italia è ancoradivisa in molti staterelli. Il testodice che è l'ora di fondersi, di rag-giungere l'unità nazionale.Dovunque è Legnano: ogni cittàitaliana è Legnano, il luogo dovenel 1176 i comuni lombardi scon-fissero l'Imperatore tedescoFederico BarbarossaFerruccio: ogni uomo è come

Francesco Ferrucci, l'uomo chenel 1530 difese Firenze dall'impe-ratore Carlo V.Balilla: è il soprannome del bam-bino che con il lancio di una pie-tra nel 1746 diede inizio allarivolta di Genova contro gliAustro-piemontesiI Vespri: Nel 1282 i siciliani siribellano ai francesi invasori unasera, all'ora del vespro. La rivoltasi è poi chiamata la rivolta deiVespri sicilianiLe spade vendute: i soldati mer-cenari si piegano come giunchi el'aquila, simbolo dell'Austria,perde le penne.Il sangue polacco: L'Austria,alleata con la Russia (il cosacco),ha bevuto il sangue Polacco, hadiviso e smembrato la Polonia.Ma quel sangue bevuto avvelenail cuore degli oppressori.

Scritto nell'autunno del 1847, dall'allora ventenne studente e patriota Goffredo Mameli (Genova 5settembre 1827 - Roma 6 luglio 1849), musicato poco dopo a Torino da un altro genovese, MicheleNovaro, il Canto degli Italiani nacque in quel clima di fervore patriottico che già preludeva alla guer-ra contro l'Austria. L'immediatezza dei versi e l'impeto della melodia ne fecero il più amato cantodell'unificazione, non solo durante la stagione risorgimentale, ma anche nei decenni successivi. Oggiperò molti ne conoscono solo la prima strofa. Eccolo nella sua interezza. Nel 1847, quando il ven-tenne Goffredo Mameli scrisse il Canto degli Italiani (è questo il titolo originale di Fratelli d'Italia),l'Italia come la conosciamo noi era ancora un sogno, un'utopia. La Penisola era politicamente fram-mentata in numerosi Stati e staterelli, soggetti ai governi oscurantisti e illiberali imposti dalCongresso di Vienna nel 1815. "L'Italia", sosteneva sprezzantemente Metternich, era solo "un'espres-sione geografica".Il Canto degli Italiani, invece, già con quel "fratelli" iniziale, dichiarava che l'Italia aveva il doveremorale di essere unita e che per i suoi figli era giunta l'ora di tornare ad essere popolo.

Il canto degli italiani

Fratelli d’Italia,l’Italia s’è desta,dell’elmo di Scipios’è cinta la testa.Dov’è la Vittoria?Le porga la chioma,che schiava di RomaIddio la creò.Stringiamoci a coorte,siam pronti alla morte.Siam pronti alla morte,l’Italia chiamò.

(2 volte)Noi fummo da secolicalpesti, derisi,perché non siam popoli,perché siam divisi.Raccolgaci un’unicabandiera, una speme:di fonderci insiemegià l’ora suonò.

Stringiamoci a coorte,siam pronti alla morte.Siam pronti alla morte,l’Italia chiamò, sì!

Uniamoci, uniamoci,l’unione e l’amorerivelano ai popolile vie del Signore.Giuriamo far liberoil suolo natio:uniti, per Dio,chi vincer ci può?Stringiamoci a coorte,siam pronti alla morte.Siam pronti alla morte,l’Italia chiamò, sì!

Dall’Alpe a Sicilia,Dovunque è Legnano;Ogn’uom di FerruccioHa il core e la mano;

I bimbi d’ItaliaSi chiaman Balilla;Il suon d’ogni squillaI Vespri suonò.Stringiamoci a coorte,siam pronti alla morte.Siam pronti alla morte,l’Italia chiamò, sì!

Son giunchi che pieganoLe spade vendute;Già l’Aquila d’AustriaLe penne ha perdute.Il sangue d’ItaliaE il sangue PolaccoBevé col Cosacco,Ma il cor le bruciò.

Stringiamoci a coorte,siam pronti alla morte.Siam pronti alla morte,l’Italia chiamò, sì!

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Toccherà a noi, peril secondo annoconsecutivo, adot-tare il prestigioso

Teatro Massimo. Alcuni di noihanno già partecipato all’inau-gurazione svoltasi il 7 Febbraio2011, durante la quale abbiamoricevuto l’attestato di parteci-pazione al progetto, ed unatarga su cui sarà inciso il nomedella scuola. La porte del

monumento si apriranno ainumerosi visitatori nei giorni9-10 Aprile (e allora sarà nostroil compito di fornire notizie ecuriosità). Questa sarà un’espe-rienza che rimarrà nei nostricuori, perché non capita tutti igiorni di avere la possibilità divivere le atmosfere suggestivedi uno dei teatri più rappresen-tativi d’Europa.

Jessica Schiavo I F

La nuova edizionedi Palermo Apre lePorte. La scuolaadotta la città

2011 è stata inaugurata lo scor-so 7 Febbraio.L’iniziativa, nata a Napoli nel1992, giunse a Palermo nel1994. La scuola adotta la città,oltre ad avvicinare i giovani aipreziosi beni architettonicidella città, è un’ulteriore occa-sione di potenziamento delleattività turistiche, perché riescea coinvolgere i cittadini e inumerosi turisti che soggiorna-no in città durante i weekend.L’edizione di quest’anno è stataaperta con la premiazione fina-le dei presepi che hanno parte-cipato alla II edizione delConcorso-Mostra di Presepi diNatale, promossa dallaAssociazione turistico culturaleItiner’ars, in collaborazionecon l’Assessorato alla PubblicaIstruzione del Comune diPalermo. Il Concorso, riservatoalle scuole palermitane, è sud-

diviso per categorie: la catego-ria Baby (scuole dell’infanzia),categoria Junior (scuole ele-mentari) e la categoria Senior(medie). Tra le scuole premia-te: per la categoria baby, lascuola comunale dell’infanzia“Palmerino”, per la categoriajunior la vincitrice è stata lascuola media dell’istituto“Cielo D’Alcamo” ed infine,per la categoria senior, la scuo-la media dell’istituto “MariaSS. Del Rosario”. Tutti gli isti-tuti finalisti sono stati premiaticon targhe e medaglie, un atte-stato di partecipazione e delmateriale scolastico offertodagli sponsor dell’iniziativa. Aconclusione della cerimonia lescuole hanno consegnato alTeatro Massimo una targa.

Safa Ouerghemi I F

Nella foto, alcune alunne alteatro Massimo dopo la cerimonia di consegna

del monumento.

Palermo Apre le Porte, la scuola adotta la città“Consegnato” al Ferrara il Teatro Massimo

Lunedì 28Febbraio per tuttigli alunni delFerrara l'appunta-

mento è stato al cinema"Rouge et Noir" per assiste-re a Benvenuti al Sud, l'ulti-mo film di Claudio Bisio.Alberto Colombo è direttoredell'ufficio postale diUsmate Velate, provinciabrianzola, che prova di tuttoper ottenere il tanto deside-rato trasferimento presso unufficio postale di Milano,dove vivono i genitori dellamoglie (interpretata daAngela Finocchiaro) e perottenere questo tanto deside-rato trasferimento arriva alpunto di spacciarsi per uninvalido ma senza buonirisultati.

Finalmente arriva una buonanotizia: sarà trasferito! Ma aCastellabbate (in provinciadi Salerno) e quindi al Sud.Alberto è travolto da un turbi-ne di paure; i pregiudizi, gli ste-reotipi e i falsi miti sui meridio-nali (camorristi, sporchi e sfati-cati) lo fanno temere per la suaincolumità.A Castellabate, Albertoinvece, grazie al portalettereMattia e gli altri colleghi,dopo alcune peripezie, sco-pre le bellezze e le abitudinidel paesino campano, sfata iluoghi comuni sui meridio-nali, migliorando persino ilrapporto con la moglie. Il film è molto divertente equindi lo consiglio a tuttianche perché non sottolineasolo l'aspetto comico della

vicenda; fra uno sketch el'altro lo spettatore com-prende come gli abitanti delNord spesso giudichino noidel Sud pregiudizialmente,come d’altronde facciamoanche noi del Sud con quellidel Nord e ciò più spesso diquanto non crediamo. Questo film è una granderisposta del popolo italianoche crede nell'unione, controi Leghisti che da un bel po'di tempo cercano di "separa-re" buona parte del meridio-ne dal resto dell'Italia. Dopo tante guerre, scontri,

invasioni straniere nel 1861l'Italia ha avuto la possibili-tà di diventare un vero eproprio Stato. Perché ades-so, dopo tutti questi sacrificie spargimenti di sangue,dovremmo tornare a divider-ci? Le differenze culturali,le tradizioni diverse, i diffe-renti modi di agire socialesono un punto di forza e diricchezza della nostra mera-vigliosa Nazione, perciòsarebbe un grande peccatoritornare a dividere lo StatoItaliano. Voi che ne pensate?

Progetto la scuola al cinema

Pregiudizi? No grazie!L’unità d’Italia la celebriamo anche con un film

di Sebastiano Marino 4PR1

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A ottobre 2009, dopo la selezio-ne operata dal professoreColletti, in 15 abbiamo iniziato afrequentare le lezioni del corso dilingua spagnola. Siamo statiimpegnati complessivamente per100 ore, 50 ore con il prof.Colletti e altre 50 con il professo-re di madre-lingua Miguel.Durante questo percorso abbia-mo ripreso e ripassato tutti gliargomenti di grammatica, com-prensione dei testi scritti e audio,infine i professori ci hanno pre-parato per affrontare l’esameorale. Già, perché, concluse le100 ore, è arrivato il giorno tantoatteso dell’esame. Che ansia, nonimmaginavamo nulla della provae così, anche se l’esame era statoprogrammato per le 9:00, noiun’ora prima eravamo dietro icancelli della Facoltà universita-ria dove saremmo stati esamina-ti. La prova scritta è durata 3 oree subito dopo ci siamo recatiall’Istituto Cervantes per soste-nere l’esame orale.Fortunatamente lì abbiamo tro-

vato la nostra professoressaMaria Miquel che ci ha incorag-giato e tranquillizzato. Dopo lalunga giornata, una tra le più lun-ghe della nostra vita, tutto èandato come speravamo.Nessuno di noi sapeva quandosarebbero stati pubblicati i risul-tati, ma a Luglio, entrando nelsito del Cervantes la nostracuriosità è stata soddisfatta: su15 alunni solamente 3 di noi cel’hanno fatta conseguendo ildiploma DELE. Si tratta di untitolo formativo molto utile perchi vuole affrontare l’Universitàperché, certificando un livellointermedio della conoscenzadella lingua spagnola, costituisceun credito formativo. Anche ilnostro dirigente scolastico si ècongratulato con noi per averconseguito il DELE e noi ringra-ziamo il nostro professoreColletti per la pazienza che haavuto nei nostri confronti.

M.Grazia De Petro e Ilenia Oddo VE

Nella foto, il prof. colletti, il D.S. Angelo Di Vita egli alunni Oddo Ilenia, De Petro Grazia e

Frusteri Adriano con la loro certificazione B2 in spagnolo

Cosa sei in grado di fare col B2- Sai comprendere le idee principali di testi complessi su argo-menti sia concreti sia astratti, incluse le discussioni tecniche neltuo campo di specializzazione. - Sei in grado di interagire con una certa scioltezza e spontanei-tà con i parlanti nativi senza sforzo per l'interlocutore.- Sai produrre un testo chiaro e dettagliato su un'ampia gammadi argomenti - Sai spiegare un punto di vista su un argomento fornendo i proe i contro delle varie opzioni.

BaseElementare A1Pre-Interemedio A2

AutonomoIntermedio B1

Intermedio-alto B2

PadronanzaAvanzato C1Completa padronanza C2

LA CLASSIFICAZIONE DEI LIVELLI DI CONOSCENZA DELLE LINGUE

¿Hablamos en español?Certificazione B2 per tre alunni del Ferrara

In pensione il sig.Bonvissuto

Negli ultimi tempi, era lui cheaccoglieva i ragazzi all’ingres-so e li salutava alla fine dellelezioni, inoltre in portinerianon macavano libri e riviste.Molti alunni lo ricorderannoanche impegnato nel serviziofotocopie, a rispondere al cen-tralino o attivo nel servizio aipiani. Dal 17 febbraio, il sig.Bonvissuto, dopo 15 anni diservizio al Ferrara, si stagodendo la meritata pensione.

Un affettuoso saluto da partedegli alunni, del personaletutto della scuola e dalla reda-zione del Ferrarino di cuisiamo certi rimarrà un affezio-nato lettore.

Tutti gli studenti di ogni ordine e grado studiano fin da piccoli lelingue straniere. Ma quel è il loro livello di conoscenza linguisti-ca? Secondo il Quadro comune europeo di riferimento per laconoscenza delle lingue (CEFR, Common EuropeanFramework of Reference for Languages), i risultati conseguiti dachi studia le lingue straniere in Europa possono essere distinti intre ampie fasce di competenza: “Base”, “Autonomia” e“Padronanza”, ripartite a loro volta in due livelli, per un totale disei livelli complessivi. Ecco come due alunne della nostra scuo-la ricordano l’esperienza che ha consentito loro di acquisire lacertificazione B2 (livello intermedio – alto) in lingua spagnola:

FF ee rr rr aa rr aa nn ee ww ss

Anche que-st'anno, ilFerrara è tra lescuole premia-te dalla

Associazione di giornalismoscolastico, Alboscuole. 13 alunni della nostra redazio-ne, accompagnati dai professo-ri Muscato e Pistone, partecipe-ranno alla cerimonia di premia-zione che si terrà a ChiancianoTerme nei giorni 6 - 8 aprileprossimo. Anche se solo partecipare è diper sé una grande gioia, speria-mo quest'anno di arrivare infinale. In ogni caso, sono certache questo lungo viaggio, per ilquale stiamo sacrificando lenostre paghette, varrà proprio

la pena! Vivremo quei giorni inun clima sempre allegro grazieallo staff intero che ilPresidente di Alboscuole,Ettore Cristiani, mette a dispo-sizione di centinaia di studentiche come noi arriveranno datutte le parti di Italia per parte-cipare al meeting di giornali-smo scolastico.Voglio ringraziare prima ditutto il professore VincenzoMuscato che per il giornalinodella scuola dà veramente l'ani-ma, insieme a molti altri docen-ti; il nostro Preside Angelo DiVita che permette la realizza-zione di queste iniziative.Chianciano, il Ferrara sta perarrivare....

Chianciano, arriviamo!di Rosy Portanova IVPr1

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FF ee rr rr aa rr aa nn ee ww ss

Per chi non lo sapesse, ha frequentato da alunno il Ferrara e haavuto il raro piacere di avere come colleghi alcuni suoi ex profes-sori. Quest’anno, il prof. Sanfilippo ha festeggiato il suo sessan-tesimo compleanno e per l’occasione la prof.ssa Gullo ha prepa-rato una deliziosa torta attorno alla quale, martedì 15 febbraio, siè riunito il personale della scuola. Buon compleanno, anche daparte della nostra redazione, a uno dei volti più noti e sorridentidel Ferrara.

Buon Compleanno, prof. Sanfilippo! Ciao,Stefania

Venerdì 11 febbraio,si è spenta a soli 17anni, Stefania Bugè,un�alunna della IV Fche, per la sua gravemalattia, quest'annonon ha potuto più fre-quentare la nostrascuola.Nel rinnovare la nostravicinanza al dolore dellafamiglia, pubblichiamonella posta dei lettori(pag.13) le lettere chedue suoi ex compagni diclasse hanno lettodurante la toccanteliturgia funebre a cuihanno partecipato ilPreside, alcuni professo-ri e numerosi alunni delFerrara.

Anche quest’anno, comeaccade già da tempo, graziealla prof.ssa Di Liberto,abbiamo partecipato allavideoconferenza organizza-ta da "Il Sole 24 ore". La giornata del TeleFisco è,secondo tradizione, un percor-so di approfondimento sullenovità fiscali, con la particola-rità di ricevere delle risposte indiretta dai funzionari dellaAgenzia delle Entrate su que-stioni fiscali e normative solle-vate dagli addetti ai lavori. Nelcorso dell'incontro, iniziato alle9:00 e terminato alle 17:00,abbiamo avuto l'opportunità diaggiornarci sulle ultime mano-vre economiche. Ogni anno,per noi studenti è sempre piùbello partecipare a questa gior-nata speciale interamente dedi-cata al fisco, giornata che costi-tuisce per noi un'insostituibileoccasione di crescita professio-

nale. Ma quest'anno c'è statoanche un'emozionante fuori-programma; durante i lavori,siamo state inaspettatamenteavvicinate e intervistate da ungiornalista de "Il Sole 24 Ore".Che emozione, ci tremavano legambe! Ci ha chiesto di espri-mere un nostro parere sullagiornata e se fosse quella laprima volta che partecipavamoall'iniziativa. Con orgoglioabbiamo spiegato che la nostrascuola ci permette già da treanni di partecipare a Telefisco edurante l'intervista, non abbia-mo perso l’occasione di sottoli-neare come il nostro indirizzoscolastico offra concrete oppor-tunità occupazionali fornendoagli allievi gli strumenti più

adeguati per proiettarsi versol'esercizio della libera profes-sione.Una volta terminata la nostrapartecipazione alla "Giornatadel Fisco", abbiamo avutol'impressione che la giornatafosse volata via. Poi, il giornodopo, con grande soddisfazio-ne, abbiamo letto su "Il Sole24 Ore" la nostra intervista.

Marta Onorato, Francesca Patti III Pr1

Il San Paolo Palace Hotel di Palermo è stata una delle 140sedi, distribuite sul territorio nazionale, coinvolte nell'iniziativapromossa da "Il sole 24 ore" in collaborazione con l'Ordine deidottori commercialisti. Il Ferrara vi partecipa già da tre anni.

Telefisco. L’esperto rispondeUn'opportunità di crescita per 50 ragazzi del Ferrara

Diamo a Cesare quel che è di Cesare!

Pochi giorni dopo la pubbli-cazione sul quotidiano LaRepubblica dell'elenco degliIstituti Superiori di Palermoe dei relativi dati sulladispersione scolastica, elen-co nel quale inspiegabil-mente non compariva lanostra scuola, ecco "Il Sole24 ore" a rimediare "dimen-ticanza"! Il più importantequotidiano economico ita-liano osservava come ilFerrara fosse l'unica scuolasuperiore di Palermo pre-sente a alla xx edizione diTelefisco. Riportiamo accanto lariflessione di due allieveche hanno partecipatoall'iniziativa.

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I significati di uno sguardodi Francesca Casabianca IV F

Uno sguardopuò creare tur-bamenti, palpi-tazioni, emo-zioni dalle mille

parole. È al quanto ridicolodire che ci soffermiamo suglisguardi di tutte le personeche vediamo, ma è vero che inostri occhi posano lo sguar-do su chi più ci incuriosisce. Vedere e guardare, nel nostrolinguaggio sono usati comesinonimi ma sono nettamentedistinti. I nostri occhi vedonomilioni di cose ma si soffer-mano con lo sguardo solo suciò che noi stessi riteniamoimportante. Spesso però,vediamo l'apparenza ma nonguardiamo la sostanza. Dentro uno sguardo puòessere racchiusa una vitaintera. Come scrisse Manzoni "gliocchi sono lo specchio del-l'anima". I nostri atteggia-menti, a volte, sono solo unacopertura a ciò che proviamoo vorremo fare veramente.Molte persone, proprio perquesto motivo, non riesconoa guardare dritto negli occhimentre parlano, perchéhanno paura di un vero con-fronto fra il loro Ego e ciòche dimostrano di essere.Un semplice rimprovero oun'approvazione data permezzo di uno sguardo è piùsignificativa di mille parole.In amore, forse lo sguardo èil mezzo più importante dicomunicazione. Quasi sem-pre si comincia con unosguardo, e da lì una serie diocchiate continue sempre piùattente. Sebbene, Shakespeare abbiascritto che "l'amore nonguarda con gli occhi ma conla mente, perciò l'alatoCupido viene dipinto cieco",la vita sembra in fondo fattadi attimi racchiusi in unosguardo.

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Un po' di teOsservo il cielo stellato e ad ogni stella attribuisco un tuo ricordo Osservo un prato fiorito e ad ogni fiore attribuisco una tua risataOsservo la sabbia e ad ogni granello attribuisco un tuo bacioOsservo l'universoe ad ogni pianeta attribuisco un tuo TI AMOOsservo il cielo di giornoe fra le nuvole scorgo il tuo viso Osservo il mare in tempesta e mi ricordo con quantaforza sto cercando didimenticare tutto il maleche mi hai fatto!

Alessandra Marotta I E

Sentiamo spessoparlare in modonegativo dellascuola, di ciò chedeve essere cam-

biato, di bullismo e di tante sta-tistiche riguardanti cattivi "tra-guardi" che la scuola italianaraggiunge, ma perché non si dàlo stesso risalto alle notiziepositive?Avete per caso sentito parlarenei telegiornali di quel ragazzodown a cui era stata negata lagita scolastica e che ha trovatosostegno nei compagni di clas-se che hanno rinunciato a parti-re anche loro? Penso proprio

che la risposta della maggiorparte sia no! Più precisamente,la dirigente di una scuola mediaaveva impedito ad un ragazzi-no down di prendere parte allagita proprio a causa dei suoiproblemi; i compagni, assisten-do a ciò, hanno deciso di aste-nersi tutti dalla gita, ottenendocosì la riammissione del giova-ne disabile, che ha tutto il dirit-to di parteciparvi poiché le gitescolastiche fanno parte di unprogramma educativo e forma-tivo che non deve discriminarenessuno. In questo caso assi-stiamo a un grande esempio dimaturità e sensibilità, dimostra-

ta da giovani studenti che peruna volta non salgono allaribalta per azioni riprovevoli.Mi dispiace, però, che più spes-so i mezzi di comunicazionepreferiscano approfondiretematiche molto meno impor-tanti e interessanti che riguar-dano per esempio scandalipolitici e che non valorizzanoper niente la realtà di noi giova-ni; credo che sarebbe più edu-cativo invece mettere in risaltoepisodi come quello appenaillustrato, che sicuramente, inun periodo così difficile, fannomolto piacere. È pur vero cheil lavoro dei giornalisti è pro-prio quello di attirare l'attenzio-ne amplificando casi che susci-tino clamore anche a rischio ditralasciare i principi fonda-mentali che stanno alla basedella realtà sociale. Noi, seppurnel nostro piccolo, vogliamoriparare a questa negligenzadell'informazione perché èimportante che ognuno di noiimpari a denunciare le disugua-glianze per ricostruire unasocietà migliore dove ci sia piùgiustizia. Mi piace utilizzareuna massima che il prof.Muscato ripete spesso: "Fa piùrumore un albero che cade cheuna foresta che cresce".

Cos'è la buona educazione?di Martina Albanese II E

In ogni paese e ogni civiltà, le leggi stabilisconocome ci si deve comportare e quali regole occorrerispettare per essere un buon cittadino. Le leggi perònon possono regolare tutti gli aspetti del nostro com-

portamento, per il quale ci regoliamo secondo il buon senso e labuona educazione. Eccola, l'espressione "buona educazione":("buone maniere", sapersi comportare", "essere educati", "corte-sia", "essere garbati", "essere una persona di buon gusto") indicaun insieme di regole di comportamento che distinguono le perso-ne e le fanno riconoscere dagli altri come persone educate, chesanno come comportarsi. Ogni civiltà e ogni cultura ha avuto le proprie regole di comporta-mento, tanto che da secoli sono stati scritti libri che riunisconol'insieme di queste consuetudini, i "galatei". Ma le regole di buonaeducazione, non sono scritte in nessun codice o libro, infatti, chinon le rispetta non viene punito. Non per questo sono menoimportanti: anzi, proprio perchè nessuno ci obbliga a seguirle, esta a noi scegliere se rispettarle oppure no, sono ancor più impor-tanti per definire chi siamo come persona. Infatti, è quando siamoliberi di scegliere che riveliamo noi stessi, ed essere educati omaleducati è una scelta che compiamo noi, liberamente.

Quando gli alunni superano i maestridi Ferdinando Donnarumma II E

PP ee nn ss ii ee rr ii ee pp aa rr oo ll ee

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SS pp ee cc ii aa ll ee SS aa nn VV aa ll ee nn tt ii nn oo L’amore allo stato purodi Serena Tripi II E

L'amore è un sentimento intenso e profondo:sin dall'inizio dei tempi ha ispirato milioni dipoeti in tutto il mondo. Chi non ha provato

questo sentimento almeno una volta nella vita? Nelmigliore dei casi, l'amore è ricambiato e quindi si

riesce a vivere questa stupenda esperienza, come nel caso delloscrittore italiano Eugenio Montale che, nella poesia Ho sceso,dandoti il braccio, almeno un milione di scale, parla del suo eter-no amore per la moglie Drusilla, morta anni prima: una poesiaricca di significato, di amore vero e sincero. Ma l'amore non è sol-tanto vicinanza, come accade per Nazim Hikmet, poeta turco, con-dannato a 28 anni e 4 mesi di reclusione per motivi politici.Durante i lunghissimi anni di detenzione, egli scrisse poesie dedi-cate alla moglie, come Amo in te del 1943. L'amore non ha confi-ni, ha molte sfumature, positive e negative: ne è la prova GaioValerio Catullo, che ebbe una storia d'amore con una donna spo-sata, Clodia. Sebbene, in quell'epoca, molti considerassero questarelazione sconveniente e vergognosa, il poeta esorta la donna agodersi la vita non prestando attenzione alle dicerie degli altricome recita la poesia Godiamoci la vita, o Lesbia mia. Tuttaviaquesta è una storia amara, dato che Catullo fu a sua volta traditoda Clodia, che si innamorò forse di un terzo uomo. Dopo questotradimento, Catullo scrisse la celebre poesia Odio e amo nellaquale egli esprime il suo tormentato odio verso la donna che lo hatradito, ma, allo stesso tempo, l'amore che nutre ancora forte neisuoi confronti. Questi sono solo alcuni esempi di come i poeti rac-contino il fuoco dell'amore: un sentimento così misterioso e affa-scinante di cui l'uomo ancora oggi non conosce alcuni aspetti. PerOscar Wilde il mistero dell'amore è più grande del mistero dellamorte. Ad ogni modo, si potrebbero riferire migliaia e migliaia diesempi riguardanti questo argomento, ma forse quello più signifi-cativo è quello dell'amore non corrisposto. "L'amore allo statopuro è quello non corrisposto." diceva Alessandro Morandotti.Forse è vero: l'amore reale si ha quando uno dei due non sa, e allostesso tempo l'altro che prova questo sentimento è costretto atenersi tutto dentro, chissà perché, forse per paura di un rifiuto, diun allontanamento o di un cambiamento troppo radicale; ed è que-sto che secondo alcuni rende l'amore non corrisposto il più signi-ficativo di tutti. Ad ogni modo non si può etichettare l'amore, per-ché esso è soggettivo, non ne esistono due identici, né ora, né mai.

Innamorarsi?Ne sapeteq u a l c o s a

ragazze? Appenasi prende questo

argomento incominciamo adarrossire. Alla nostra età è normalissimoessere innamorate, volere unragazzo al nostro fianco che siprenda cura di noi. Beh questosarebbe il nostro sogno.Amare nel mio vocabolariosignifica voler vivere quellapersona, affrontare la vitainsieme, fidarsi l’una dell’altro,scherzare insieme, questo è ilvero amore.Una vita senza questo senti-mento è una vita mancata,come un albero senza foglie, unqualcosa di insignificante.L’amore è il faro che illumina ilnostro cammino chiamato Vita,è proprio grazie ad esso checoloriamo la nostra quotidiani-tà. Non c’è un altro sostantivoche racchiuda tanti significati,è qualcosa di magico, meravi-glioso, una forza misteriosa chetrasforma la vita. L’innamoratodiventa una persona “nuova”,riscopre tante cose che primanon riusciva a vedere perché isuoi occhi erano offuscati; da

quando il suo cuore fa spazioall’amore tutto si schiarisce e lavita viene vista da un’altraangolazione. Tutto, infatti,diventa meraviglioso, perfetto,splendido. Non ci sono paroleper descriverlo. Sembra dientrare in un mondo lontanodalla realtà quotidiana. Ma nontutti la pensano in questomodo. Ad esempio se chiedia-mo cosa sia l’amore a una cop-pia di anziani, insieme da moltianni, ci risponderanno che èqualcosa di stupendo che anco-ra li tiene uniti, invece se rivol-giamo la stessa domanda ad unragazzo appena “mollato” dallasua fidanzata risponderà chel’amore è soltanto una delusio-ne e che tutto non è cosi magi-co come si dice. Ed è proprioquesto che rende l’amore dav-vero speciale, tutti lo vivono inmodo diverso: vi è chi ci hasempre creduto e che continuaa crederci, vi è chi aveva smes-so di crederci e invece si èricreduto trovando la persona“ideale”.Credeteci sempre e vedrete cheprima o poi la persona che viamerà e vi farà sognare adocchi aperti arriverà. ;)

Un domani senza muridi Yara Cipolla III Pr1

Febbraio è stato il mese dedicato all’amore,uno stato d’animo che comporta felicità,generosità e affetto verso un’altra persona.

Un sentimento indescrivibile. Solo provandoloveramente o cercando almeno di vedere quel-l’amore che ogni persona porta dentro di sé, si rie-

sce a percepire un po’ del sentimento più forte al mondo. Sì, per-ché l’amore è il sentimento più potente al mondo, ti fa sentire labellezza della vita, ma allo stesso tempo ti fa soffrire, ti fa piange-re, non ti fa dormire, ma ti fa crescere, ti rafforza. Ma l’amore nonè soltanto quello tra uomo o donna, c’è anche l’amore materno,quello paterno e quello per noi stessi... L’amore è al centro di ognidiscussione tra noi ragazzi. Questo significa che l’uomo ha tantobisogno d’amare e spesso cerca di abbattere le difficoltà non solocon la ragione, ma anche sprigionando l’amore che c’è nel propriocuore. L’amore è immaginare un domani senza muri.Come ci ha insegnato la nostra prof. ssa Santomarco, “prova sen-timento d’amore solo chi ha il cuore nobile!”

Quando una persona è specialedi Mauran Thiyagalingam V E

Quando trovi una persona speciale, ti addor-menti sapendo di sognarla e ti svegli spe-rando di sentirla. Sai che non la puoi vede-

re, sai che è lontana dai tuoi occhi, ma non dai tuoipensieri. Quando trovi una persona speciale la tua

vita cambia, ma tu non ti accorgi che ti è già entrata nel cuore, ètroppo presto per chiamarla amore, è troppo tardi per tornareindietro. Quando una persona è speciale qualcosa prende uncolore diverso... il colore del mare... il profumo del vento.. e tu,non puoi fare a meno di pensarci... sai che non dovresti, sai cheè un sogno impossibile, ma hai voglia di sognare e non ti vuoisvegliare, non vuoi soffrire, vuoi solo il verde dei suoi occhi.Quando una persona è speciale, sei troppo felice per pensare, eper capire che lei non è “la tua persona speciale” e quando te neaccorgerai tutto ti crollerà, e sarà proprio allora, tra le lacrime ei rimpianti, che ti accorgerai di quanto era speciale.

Il faro che illumina la nostra vitadi Martina Albanese II E

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1 Tony Colombo 9,4%

2 Gigi D’Alessio 7,3%

3 Fabri Fibra 6,7%

4 A. Amoroso 4,8%

5 Eros Ramazzotti 4,5%

Sembra che ilFerrara abbiaun'anima parteno-pea, almeno musi-calmente parlando.

È quanto emerge dai dati rac-colti tramite il sondaggio rivol-to all'intera popolazione scola-stica dell'Istituto. Infatti, ai ver-tici della classifica di casanostra si collocano TonyColombo, G. D'Alessio eGianni Vezzosi che stravinconoper numero di preferenze.Guardando ai generi musicali,invece, è il Pop che si guada-gna il primato, come si evincedal grafico qui accanto.Un dato da non trascurare , è ladifferenza delle preferenze trabiennio e triennio dove, "gra-zie al cielo", trovano spazio

Top 5 d’Istituto2011

1 Tony Colmbo 14,4%

2 A. Amoroso 6,6%

3 Gigi D’Alessio 6%

4 Gianni Vezzosi 6%

5 Eros Ramazzotti 5,4%

6 Fabri Fibra 4,8%

7 Rihanna 4,2%

8 Tiziano Ferro 3%

9 Laura Pausini 2,4%

10 Gigi Finizio 2,4%

Top 10 biennio Top 10 Triennio1 Fabri Fibra 8,6%

2 Gigi D’Alessio 8,6%

3 Laura Pausini 4,9%

4 Tony Colombo 4,3%

5 Eros Ramazzotti 3,7%

6 Akon 3,7%

7 A. Amoroso 3%

8 Max Pezzali (883) 3%

9 Ligabue 3%

10 Gianni Celeste 2,4%

Dimmi cosa ascolti e ti dirò chi seiEcco i risultati del sondaggio sui gusti musicali dei ferrarini

di Carola Marino I F

1 Gigi D’Alessio 29%

2 L. Pausini 16%

3 B. Antonacci 15%

4 Blue 11%

5 Gemelli Diversi 10%

Top 5 d’Istituto2005

Pop 45,8%

Neomelodico(napoletana)

26%

Rap-Hip Hop12,5%

Rock9,8%

Dance/house4,3%

Altro1,6%

II ll ss oo nn dd aa gg gg ii oo

Generi musicali preferiti dagli alunni

Prendi un etto di pancetta(basterà solo una fetta)

e poi tagliala a dadinigrossi come ditalini.

Con cipolla, se ti pare,falla appena rosolare

aggiungendo senza frettadei pinoli e un po' di uvetta.Quindi con la fiamma spentametti anche un po' di menta

ed appena un bicchierinoo di brandy oppur di vino.

Nel frattempo le pennettecuoci proprio bene al dente

e poi versale in padella dando qualche giratella

alla pasta e al condimentocon il fuoco sempre spento.

Porta in tavola speditoet voilà�buon appetito!

Pennette d�autunnoUna poesia per il palato

La “linceza poetica” del prof. Ciccarelli ciconsente di pubblicare una ricetta senza lagrammatura degli ingredienti. Per questa

volta improvvisate

Orto in condottaIl piacere della cucina sana

anche altri autori e generimusicali. Ancora più interes-sante, anche se per me scon-fortante, è stato constatare checon il passare degli anni i gustimusicali dei ferrarini non sono

cambiati poi tanto.Confrontando, infatti, i dati diun analogo sondaggio svoltonel 2005 con quelli raccoltiquest’anno, non si registranosignificative differenze.

Si sono aperte le iscrizioni a "Rock 10 eLode", una delle più importanti rassegnemusicali della Sicilia che si terrà aPalermo giovedì 5 maggio, GiornataNazionale della Musica nelle Scuole.Giunta alla quinta edizione, la manifesta-zioine rappresenta il momento più signi-ficativo di un'attività promossa dallaLAB Servizi Formativi, in collaborazio-ne con la Sede Regionale della S.I.A.E.,presso le Scuole Superiori della Siciliaper diffondere le tematiche connesse allacreatività e al diritto d'autore tra i piùgiovani.Al concorso possono partecipare, pre-

sentando un brano inedito, solisti e bandcomposte almeno al 50% da studenti chefrequentano le Scuole Superiori dellaSicilia. Lo scorso anno, un alunno del Ferrara,Manuel Morgavi, ha preso parte all'ini-ziativa come ospite fuori concorso con ilsuo componimento "Ma se io avessi unmondo". Quest'anno sarebbe bello che lanostra scuola partecipasse con un branomusicale. Forza ragazzi, fatevi sotto, noistiamo già facendo il tifo per voi…Per maggiori informazioni consultate ilregolamento sul sitowww.rock10elode.org.

Giornata Naz. della Musica nelle Scuole

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Ciao Stefania�Stefania ci ha lasciati dopotanti anni di sofferenza, leinon ci ha mai fatto percepiretutto il dolore e l'angoscia chehanno pervaso questi anni dimalattia. Quando le chiedevamo comestava, ha sempre risposto"bene", forse nell'inconsapevo-lezza di ciò che sarebbe statodella sua vita scandita datanti problemi. Vogliamo ricordare i momentifelici trascorsi insieme, il suosedicesimo compleanno, lepoche occasioni di ballo inclasse e quella meravigliosagita a Taormina con la scuola,i suoi sorrisi e i suoi sguardieloquenti che esprimevanotutti i suoi sentimenti. Grazie per averci dato l'op-portunità di conoscere te, latua meravigliosa famiglia, latua coraggiosa mamma. Resterai sempre nei nostricuori e nei nostri ricordi.�

Marco Lucchese IV F

�Tu, che nella tua breve vitahai avuto tanti dolori e tantesofferenze, sappi che con ilcoraggio e la forza che haidimostrato nell'affrontarli seistata un esempio per tutti noiche, pur godendo di tanta salu-te e gioia, diamo troppa impor-tanza alle banalità. Ti ricorderemo sempre contanto affetto, come un angeloche Dio ha voluto prematura-mente vicino a sé. Il Preside, i professori, i bidellie noi compagni diamo a te l'ul-timo saluto e qualche parola diconforto alla tua famiglia chevicino a te ha sofferto molto eche continuerà a soffrire per la

tua mancanza.La tua anima è volata incielo, ma il tuo sorriso, la tuasemplicità resteranno per sem-pre nei nostri cuori e nei nostripensieri. Che la tua mancanza sia diinsegnamento a noi ragazzi,che non sempre sappiamodistinguere i veri problemidella vita.Ti siamo vicini con il nostroaffetto e il nostro ricordo.�

Rosy Portanova IV Pr1

Aspettando gli esami di Stato

Ed eccomi al termine di que-sto lungo "viaggio", ricco diemozioni, nuove esperienze,tanto divertimento ma anchetanto stress per gli esami chearriveranno fra pochi mesi. Inizialmente è stato un po'difficile inserirmi in unambiente nuovo, socializzarecon nuovi compagni, ma inquesti anni ho conosciuto per-sone meravigliose che mi sonostate accanto ogni istante.Senza di loro niente sarebbecosì piacevole.Arrivati al 5° anno la frasepiù ripetuta dai professori è"studiate, che quest'anno sieted'esami". Ecco la parola"esami" porta tanta paura eansia. L'unica preoccupazio-ne per noi di quinta sembraessere l'esame di Stato che siavvicina sempre di più e cherischia di portarci all'esaspe-razione e all'esaurimento ner-voso! C'è chi non vede l'ora,chi non ci vorrebbe mai arri-vare.C'è chi semplicemente fa fintadi niente, ma sotto sotto

trema di paura.La paura di arrivare aquella fatidica data ètanta, troppa da descrive-re, sono sensazioni chesolo chi arriverà a questotraguardo saprà cosasignificano. Prima di arrivare all'ultimoanno, quasi nessuno pensa acosa farà dopo il diploma, aquale strada cercherà di intra-prendere, e forse a farci diven-tare così è la società di oggiche si preoccupa di tutto manon del futuro di noi giovani.Anzi questa società ci scorag-gia; solo chi ha carattere e chidi noi crede in se stesso rag-giungerà i propri obiettivi, madovrà superare difficoltà dif-ferenti da quelle a cui siamoabituati adesso.Ma nonostante tutto nessunovorrebbe finire la scuola, nonper la preoccupazione degliesami, ma per il solo fatto chelasceremmo una nostra quoti-dianità che alla fine, diacia-mocelo, tra compiti e interro-gazioni, ci piace anche.Mi auguro e vi auguro ungigantesco in bocca a lupo pergli esami!

Sonia Cicardo V E

Attenti alle promesse

Salve, sono un'allieva delFerrara, il mio nome è Black-crow, userò questo pseudoni-mo per esprimere ciò che hodentro. Sappiate solo che hoscritto questa lettera perché èproprio in questa scuola cheho conosciuto chi ha deluso lemie aspettative. Queste righele dedico a tutti coloro che cre-dono nelle promesse. E' bene o

un male? Beh a volte è unbene, ma molto spesso unmale. Bisogna capire se ci pos-siamo fidare delle persone chepromettono miliardi di cose.Credere significa affidarsi aloro, mettere la nostra vitanelle loro mani. Chi ama vera-mente e si fida del prossimoconcede la propria fiducia, mabisogna stare molto attentiperché le persone spesso delu-dono! C'è stato un momentoin cui ho sofferto così tantoche volevo tirare il male fuoridi me. Mi sarei fatta malefisicamente per placare il maleche mi stava divorando den-tro. Ma niente è cambiato. Ilpassato rimane nascosto den-tro me. Siete mai stati colpiticosì fortemente, quasi scaglia-ti dall' altra parte della stan-za? Primo o poi, cadiamotutti per terra... E come ci sirialza, è la sfida più grande.Io per prima ho creduto amilioni di promesse, ma la per-sona interessata non ne hamantenuta neanche mezza.Perché la gente ti deve delude-re? Perché più si ama, si donatutto e più si riceve male edelusione? Misteri della vita.Ho imparato che c'è luceanche nei posti più scuri e chenon puoi contare su altra genteper essere felice. Si può superare una delusio-ne? Beh sì. Come?Mantenendo le promesse erimediando agli errori.Consiglio...Non fate promessese non siete in grado di mante-nerle, perché chi vi ama e hafiducia in voi potrebbe soffrir-ne tanto.

Inviate le vostre lettere a: [email protected] imbucatele nella cassetta postale dell�aula �arcobaleno�

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Ebbene sì! Dopotanta attesa, èarrivato il torneodi calcetto.Per gli studenti

dell' I.T.C "CICCIO FERRA-RA", è l'ora di darsi "battaglia"nei campi dell'Alberto Amedeoche saranno palcoscenico disfide combattute ma leali,all'insegna dello sport e deldivertimento.Il torneo di calcio a 5 iniziasubito con delle piccole diffi-coltà, infatti le gare della primafase del 22/02 sono messe indiscussione dalla pioggia, maneanche il cattivo tempo riescea fermare i ragazzi, determinatipiù che mai a giocare.

Ad aprire la competizione, è la"3PR2+1F" contro la "2A", unasfida equilibrata tra due discre-te formazioni. Dopo un'este-nuante ora di gioco sotto lapioggia, è la "3PR2+1F" adavere la meglio grazie alla dop-pietta di Rivolo e ai goal diMegna e Casisa, per un risul-tato di 4-2. Per la "2A", primasquadra a lasciare il torneo, nonbastano dunque i goal diGoumair e Abdul, mentre la"3PR2+1F" approda allaseconda fase.La seconda partita vede la "4F"schierata contro la "3F". Lasfida sembra un po' fuori dallaportata della "3F" che subisce icontinui attacchi dei rivali. Lapartita dalle tante emozioni nonpoteva che finire con unavalanga di goal. Nel match,chiuso sul 13-2 a favore della"4F", si è messo in evidenzaLo Dico con 5 goal; le altre retisono messe a segno daLucchese (4), Calafiore (2),

Brancati (2). Per la "3F", cheabbandona il torneo, rimango-no le firme di Giuliano eD'Angelo.Il terzo incontro vede di frontela "5PR1" e la "3E". Anche quiil divario tra le squadre si vede,ma le "3E" è dura a morire e la"5PR1" deve sudare tanto perportare a casa la vittoria che,malgrado la difesa della "3E",arriva con le firme diSanfilippo (2), Giordano, DeSimone, Meli e Saitta, mentreper la "3E" i marcatori sonoCastelli e Lisciandro, per unfinale di 6-2 a favore della"5PR1" che arriva anch'essaalla seconda fase del torneo.La gara di chiusura vienedisputata dalle ragazze checontro ogni aspettativa dannovita ad un autentico spettacolo.Infatti la sfida femminile tra"5E" e "4F+4PR2" termina asuon di goal, per 10-1 a favoredella "4F+4PR2", con le reti diSantoro (4), Badalamenti (3),Trapani (3), con il goal dellabandiera della "5E" siglato daGelfo.

Anche qui la giornata non èdelle migliori, ma permette airagazzi di giocare tranquilla-mente.La prima gara del giorno vedela "2C" contro la "1A" che,pur avendo sfavorevoli tutti ipronostici, si dimostra unadiscreta squadra che attacca findall'inizio, infatti è proprio la"1A" ad andare in vantaggio,ma la reazione della "2C", vin-citrice del torneo dello scorsoanno, è devastante e alla fine èla "1A" a cedere. La gara sichiude sul 9-4 per la "2C" conle reti di Saluto (5), Napoli (2)e Corona (2); per la "1A",altra buona squadra a lasciarci,i goal sono di Bonanno,Sanfilippo, Celano e Fragola.La seconda gara è l'incontropiù atteso della prima fase,infatti si incontrano due squa-

dre che possono arrivare facil-mente in finale, la "5PR2" e la"4E".Le due compagini non manca-no all'appuntamento che, findall'inizio, regala molte emo-zioni; alla fine a spuntarla asorpresa è la "5PR2", conBattaglia autentico protagoni-sta dell'incontro con 7 goal, euna rete di Morgavi, mentreper la "4E" non rimane altroche il rammarico per i 10 palicolpiti. Il risultato finale è di 8-5 a favore della "5PR2" . Lereti della IV E sono state messea segno Da Di Pieri R. (2),Ferdico (2), Di Pieri F.Successivamente, è la voltadella "2F" contro la "1C". Lapartita comincia subito indiscesa per la "2F" che comin-cia a segnare grazie anche alladebole opposizione da partedella "1C". Nel secondo tempola gara si vivacizza con la grin-ta della "1C", ma alla fine ilrisultato è di 6-4 per la "2F",con reti di Catanzaro (2),Frittitta (2) e Santoro (2) per

la "2F" e di Cacopardo (4) perla "1C".Nell'ultima gara maschile siaffrontano "1E+2E" e"1D+1B". Una bella sfida chevede diversi capovolgimenti difronte, ma alla fine a spuntarlaè la "1D+1B" che passa per 6-4con goal di Balistreri (2),Raffa (2), La Brasca eBarone; invece i marcatori perla "1E+2E" sono Rizzo (2), DiStefano e Lo Bello.La prima fase del torneo di cal-cio a 5 si chiude con un'altrapartita femminile che ha vistotrionfare la "1C+1A+2C" aidanni della "3F+1F+3E" colrisultato di 2-1, grazie al goaldi Ferdico e un’autorete, men-tre il goal per la "3F+1F+3E" èstato messo a segno da Rotolo.

Dopo essersi divertiti e averfatto divertire chi li guardava, iragazzi attendono con ansia il15 marzo p.v. quando si dispu-teranno le semifinali, per conti-nuare a dare spettacolo.

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Il torneo di calcettoIl torneo di calcettoConclusa la fase el iminatoriaConclusa la fase el iminatoria

di Christian Rivolo III Pr2

Guardate le foto dellesquadre che hanno par-tecipato al torneo nellagalleria fotograficapresente sul sito delFerrara.

Le gare del 24/02

Le gare del 24/02

Aumentano iproblemi incasa rosanero.Le due bellevittorie di filac o n t r o

Juventus e Lecce sembranoun lontano ricordo. Infatti adesse sono seguite 4 sconfitteconsecutive nelle quali ilPalermo ha subìto in totale 15goal. In particolare, a demo-ralizzare l’umore dei rosa èstata la pesante sconfitta per7 a 0 in casa control’Udinese, costata la panchi-na a Delio Rossi, ennesimo

allenatore “mangiato” dalpresidente Zamparini. Dicerto, in quella partita, ladifesa è stata sconcertante.La squadra ha subìto goal datutti i fronti.Ma quali sono state le cause diquesto flop? Sicuramentel’Udinese ha giocato un’ottimapartita con i suoi grandi cam-pioni Sanchez e Di Natale ,

CrCronache ronache rosanerosanero o Svanisce il sogno Champions

di Baiamonte Vincenzo I F

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Ci avevano detto che la I B èuna classe un po’ vivace, diquelle, per intenderci, che nonama troppo la calma piatta o lostudio “silenzioso”. La raggiu-giamo per intervistare un alun-no che pratica il nuoto dadiversi anni. La nostra reda-zione, infatti, nell’intento didedicare un po’di spazio anchea sport diversi dal calcio, ci haincaricato di “scovare” iragazzi della nostra scuola chepraticano attività sportive. Nelnumero precedente, RobertoOppong, ci ha parlato di atleti-ca leggera. Ora è la volta diWalter Di Marco. E’un simpa-tico ragazzo sordo segnante(usa per comunicare la Linguadei segni Italiana - LIS). Tra la curiosità degli alunni

che, con nostra grande sor-presa, rimangono in religio-so silenzio, (ovviamente, ciconsiderano delle giornali-ste di professione!), inizia-mo l’intervista:Come ti trovi in questascuola? Quale materie tipiacciono?Il Ferrara mi piace molto, mitrovo abbastanza bene. A direla verità, le materie che mipiacciono di più sono: matema-tica, ed. Fisica, diritto, italiano,mah ... un po’ tutte anche sescienze poco meno.Allora visto che ti piaccionotutte le materie vai bene ascuola, no?Sì, non mi posso lamentare ...ho anche degli ottimi voti.Sappiamo che pratichi il

nuoto. Parlaci un po’ di que-sto sport.Pratico il nuoto da quando eropiccolo. E’ uno sport completoed equilibrato che coinvolgetutti i muscoli. Aiuta la circola-zione e migliora la coordina-zione motoria e respiratoria.Quando sono in acqua ho lasensazione di essere un “pescelibero”. Come hai iniziato a praticarlo?Sin da piccolo mi piacevamolto il mare; infatti stavotante ore a nuotare insieme amio padre. Ho vissuto anche aSalerno e Roma dove frequen-tavo l’Istituto per sordi all’in-terno del quale c’era la piscina.Quando sono tornato aPalermo, in quinta elementare,ho frequentato la scuola pub-blica e mi sono iscritto in unapiscina privata di Bagheria, perpoter continuare ad allenarmi.Dedichi molto tempo a questosport?Mi alleno tre volte alla settima-na il lunedì, il mercoledì e ilvenerdì per due ore.Hai vinto delle gare?Sono iscritto alla società sporti-

va dei sordi, composta da atletiprovenienti da tutta Italia. Nel2008 ho vinto una competizio-ne a Palermo, nel 2009 a Torinoe nel 2010 una a Roma. Adessere precisi è la società chevince perché io ricevo unasemplice medaglia, mentre lecoppe rimangono nella sededella società.Come riesci a conciliare stu-dio e sport?Programmando la mia giorna-ta; studio dalle ore 15.00 alleore 17.00 e poi fino alle sette disera vado in piscina. Se non hofinito i compiti prima dell’alle-namento, allora li completoappena ritorno. A volte, peralleggerire il mio lavoro a casa,inizio a fare i compiti qui ascuola quando ci sono deimomenti liberi o durante laricreazione.Come sono i rapporti con ituoi compagni?Ho legato un po’ con tutti, mitrovo bene in questa classe…con il mio compagno di banco,Paolo, poi è nato un bel rapporto.

“Quando nuoto mi sento libero come un pesce”

di Giorgia Abbate e Marta Onorato III Pr1

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Modi di dire: �Fare fiasco�L'origine dell'espressione èteatrale. Nel Seicento l'at-tore Domenico Biancolelli, inarte Dominique, era conside-rato uno dei maggiori inter-preti del personaggio diArlecchino. Una sera si esibìin un monologo proprio sulfiasco di vino. Ma il pubbliconon gradì e non rise. Da allo-ra, la parola ha assuntoanche il significato di insuc-cesso non solo in teatro, maanche nel lavoro e in amore.

Lui ha imparato un po’ il lin-guaggio dei segni e riusciamo acomunicare senza tante diffi-coltà.E con gli altri tuoi compagni,come riesci a comunicare? Sono cresciuto nell’Istituto persordi di Salerno dove ho impa-rato a leggere il “labiale” equindi riesco a capire un po’ diquello che essi dicono. E poic’è Marina, la mia assistentealla comunicazione...I tuoi hobby, oltre al nuoto?Mi piace stare davanti al pc,quindi davanti facebook e poimi piace tanto recitare in teatro.

Nella foto a sx, Walter DiMarco all’inizio di una gara,

nel riquadro mentre solleva lacoppa da lui vinta, sopra con

Giorgia Abbate, MartaOnorato e Marina Sillitti

durante l’intervista.

ma molte colpe devono essereattribuite al Palermo che nonha mostrato quel gioco a cuici aveva abituato in questastagione. Lo scorso anno, Rossi ciaveva fatto sognare laChampions, soffiataci nell’ul-tima partita dalla Sampdoria.Quest’anno, ad inizio campio-nato, ci aveva fatto ben spera-re raggiungendo buone posi-zioni in classifica. Adessodopo l’esonero, le sorti dellasquadra sono state affidate altraghettatore Serse Cosmi,allenatore di carattere chetorna in una panchina di serieA dopo 13 mesi. Il suo esor-dio però non è stato brillante e

il Palermo contro la Lazio hasubìto passivamente il giocoperdendo il match sul risulta-to di 2 a 0. Quello che più hasconfortato noi tifosi è statal’assenza totale di reazioni daparte della squadra che simostra priva di stimoli e inca-pace di creare gioco. Adesso ci aspettano gli incon-tri decisivi contro il Genoa, ilMilan e il derby col Cataniache decreteranno la sorte defi-nitiva della squadra. E se Zamparini, anziché sosti-tuire allenatori, avesse pensa-to a tempo debito a rinforzarela formazione acquistandogiocatori con più esperienza ?

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Dizionario Siculo-Inglese- Who spoken enjoed myself - Cu' parro' m'arricriò - Who eat, makes crumbs - Cu mancia fa' muddichi- Get down the octopus - Calacci u purpu- How buy you eat - Quantu spienni manci- Salt�s shoot - Botta ri sali- The water wet him and the wind dry him- L'acqua

u' vagna e u vientu asciuca- Good for press- Buonu pa' priessa- We are crying with one eye - Chianciemu cu' un

uocchiu- But nice the true - Ma bella a' virita'- Who born round can not dead square. Cu nasci

tunnu �un po� moriri quadratu

Gli uomini sono proprio forti !Un giorno, mio marito decide di lavare il suo completoda calcio.Qualche secondo dopo essere entrato nellalavanderia, grida:- Quale ciclo utilizzo per la lavatrice?- Dipende, gli rispondo, cosa c'è scritto sullamaglietta?E sempre gridando mi risponde:- INTER!Poi dicono delle bionde ...

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Lo sapevi che...?- Che è impossibile mordersi il gomito.- Che è impossibile starnutire con gli occhi aperti.- Che i destri vivono in media nove anni più dei mancini.- Che lo scarafaggio può vivere nove giorni senza la suatesta, prima di morire ... di fame.- Che gli elefanti sono gli unici animali del creato chenon possono saltare (per fortuna).- Che una persona normale ride circa 15 volte al giorno.- Che la parola cimitero proviene dal greco koimetirionche significa: dormitorio.- Che durante la guerra di secessione, quando tornava-no le truppe ai loro quartieri senza avere nessun cadu-to, scrivevano su una grande lavagna 0 Killed (zeromorti). Da qui proviene l'espressione O.K. per diretutto bene.- Che quando i conquistatori inglesi arrivarono inAustralia, si spaventarono nel vedere degli strani ani-mali che facevano salti incredibili. Chiamarono imme-diatamente uno del luogo (gli indigeni australiani eranoestremamente pacifici) e cercarono di fare domandecon i gesti. Sentendo che l'indigeno diceva sempre KanGhu Ru adottarono il vocabolo inglese kangaroo(cangu-ro). I linguisti determinarono dopo ricerche che ilsignificato di quello che gli indigeni volevano dire era'Non vi capisco.'- Che l'80% delle persone che leggono questo testo hacercato di mordersi il gomito!

Il padre al figlio:- Se prendi un bel voto a scuola tiregalo 10 euro Il giorno dopo:- Papà ho una buona notizia! - Hai preso un bel voto? - No, ti ho fatto risparmiare 10 euro!

La gram-matica nonè il tuoforte,credimi!Uomo avvisato, mezzo salvato

Il codice nonammette eccezioni!