Ferrarino - anno 10 - num 2

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La nuova III M. Così studiamo meglio. pag.4 La strage di Parigi. Le riflessioni degli alunni pag. 8 Certificazioni Trinity pag. 3 La dott.ssa Altomonte al Ferrara per il Parlamento della Legalità pag.6 Periodico di informazione e discussione dell’IISS “F.  Ferrara” - Palermo anno 10 n. 2 Febbraio 2015 Periodico di informazione e discussione dell’IISS “F.  Ferrara” - Palermo anno 10 n. 2 Febbraio 2015

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Giornalino di istituto

Transcript of Ferrarino - anno 10 - num 2

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La nuova III M. Così studiamo meglio. pag.4

La strage di Parigi.Le riflessioni degli alunni

pag. 8

Certificazioni Trinity pag. 3

La dott.ssa Altomonte al Ferraraper il Parlamento della Legalitàpag.6

Periodico di informazione e discussione dell’IISS “F.  Ferrara” - Palermo anno 10 n. 2 Febbraio 2015Periodico di informazione e discussione dell’IISS “F.  Ferrara” - Palermo anno 10 n. 2 Febbraio 2015

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“Quando natura e società vivranno nell’au-la scolastica, quando le forme e gli stru-menti didattici saranno subordinati allasostanza dell’esperienza, allora la culturadiventerà parola d’ordine di democrazia”.Nelle nostre attività, noi dell’istitutoFerrara tentiamo ogni giorno di realizzare ilsenso profondo delle parole del grande filo-sofo e pedagogista John Dewey, il qualerivoluziona il metodo pedagogico mettendoal centro il concetto di “esperienza”: la vitaquotidiana, le responsabilità e gli impegniconnessi al viveresociale, devonoentrare nelle aulescolastiche e affian-carsi all’apprendi-mento di saperi teori-ci, affinché l’educa-zione del futuro citta-dino di una societàdemocratica possadirsi pienamentecompiuta. Di fronte aepisodi gravissimi diviolenza e intolleran-za, non da ultima lastrage di Parigi, lascuola è sempre piùchiamata a fornire glistrumenti critici perdifendersi dai fanatismi dell’ideologia: nonsi tratta di insegnare i massimi sistemi, alcontrario occorre puntare su un insegna-mento concreto che parta anche da azionisemplici. E forse noi siamo sulla buonastrada, considerato che tanti piccoli grandigesti vengono compiuti con entusiasmo ededizione dai nostri alunni: dalla collettaalimentare alla donazione del sangue, dallaraccolta dei farmaci alla partecipazione avarie campagne di solidarietà; a impegnarli,

anche durante il weekend e durante il tempolibero, non sono solamente attività che pos-sono ormai definirsi “storiche” della nostrascuola, ma sempre nuove iniziative che tal-volta nascono proprio dalle proposte deiragazzi più sensibili al sociale. Del resto,educare ai valori civili e della solidarietà èda sempre uno degli obiettivi dell’istituzio-ne scolastica in generale e di questa scuolain particolare, come non ha mancato di sot-tolineare la Dott.ssa Maria LuisaAltomonte, Direttore dell’USR, durante il

suo intervento nellacerimonia per il con-ferimento delleambasciate delParlamento dellaLegalità. Questosentimento di una“scuola dell’espe-rienza” comincia ainvadere positiva-mente anche l’inter-no delle aule, come èaccaduto nella III Mdel liceo Linguistico,dove gli studenti sisono presi cura del-l’ambiente in cui tra-scorrono gran partedel loro tempo ridi-

pingendo l’aula in modo allegro e originale.L’iniziativa è ancora più lodevole poiché glialunni, oltre ad essersi autotassati, si sonodedicati al progetto di lavoro e alla sua ese-cuzione durante il periodo di agitazione stu-dentesca. Ci auguriamo che anche le altreclassi seguano questo esempio e dalle pagi-ne di questo giornale lanciamo l’idea:“coloriamo la nostra scuola per colorare lanostra vita…”

La Redazione

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EEddii ttoorriiaallee

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IISS Francesco Ferrara PalermoPotrete guardare e commentare i video egli album fotografici relativi alle attivitàdella nostra scuola.

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Il FerrarinoPeriodico dell’IISS

“F. Ferrara” - PalermoTel 091332721

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Anno 10 n. 2 Febbraio. 2015

Comitato di redazione:

Vincenzo Baiamonte, Carola MarinoVR, Luisa Sajola IIIS,

Danilo Aliotta, Alessia. Palmeri, SafaOuerghemi, Giulia Ruffino V I,

Claudia Puccio, Floriana Giuffrida,Eleonora Balistreri, Chiara Arrivas,

Irene D’acquisto IVM, Chiara. Migliore IVQ, Erradi Firdaus

III R, Silvia Brena IT

Hanno collaborato

in questo numero:

Rosalia Gulino e Chiara MancinoIII M, Alessandro Candela VC

Docenti impegnati

nel progetto:

G. Calì, A. Li Vigni, V. Muscato, C. Prainito

Stampa:

Tipolitografia FiorelloVia Castiglia, 69

90047 Partinico (PA)

Sommario3 Ferrara News

4 La nuova III M5 Stage a capodanno

6 Il porlamento della Legalità

7 La lettera dell’on. Fucsia

8 La strage di Parigi9 Je ne suis pas Charlie

10 L’agonia di via Bandiera

11 Quando la crisi genera

violenza

12 La fine della scuola,l’inizio di una vita

13 Pianeta adolescenza

14 Agorà

15 Musica & relax

16 I vostri Click

A scuola d’esperienza

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FFeerrrraarraa NNeewwss

Esami Trinity...

Si ricomincia

Erasmus +. Si avvicina la prima tappa

Dopo aver registrato le presentazioni video dei partecipan-ti e averle condivise con gli altri partners stranieri tramiteil blog, il progetto è entrato nel vivo con un’indagine on

line attraverso la quale i ragazzi hanno evidenziato le loro abitu-dini riguardo la fruizione dei media; in seguito sono stati effettua-ti dei test di comprensione scritta relativamente a due articoli ininglese, uno sulla diffusione dell’Ebola in Spagna e un altro sulpremio Nobel per la pace Malala, un altro in Italiano sul temadell’ “edit packaging”. In seguito i ragazzi hanno effettuato ancheun test di comprensione orale relativamente ad una trasmissioneradiofonica in inglese sul tema dell’Ebola. I risultati dei test dicomprensione scritta e orale, così come quelli relativi all’indagi-ne on line, sono stati pubblicati, tramite grafici, nel blog del pro-getto. Giorno 20 marzo prossimo si terrà il primo meeting aFerrol, in Spagna, a cui parteciperà la prof.ssa N. Savatteri con 3alunni della IV T, dal 22 al 29 maggio le prof.sse Ganci e Versacecon 5 alunni della IV R parteciperanno al secondo incontro che siterrà a Bierun (Polonia).

Dal 2013 la nostra scuola è Centro registrato di esami TRI-

NITY per la certificazione delle competenze in linguainglese.

Lo scorso anno, 91 candidati, fra cui diversi docenti, hanno otte-nuto la certificazione Trinity, tutti con valutazioni medio-alte. Quest’anno si tenterà di replicare i lusinghieri risultati ottenuti neldebutto del Ferrara come “Trinity Examination Center”, attraver-so i corsi di preparazione organizzati dalla nostra scuola nelle orepomeridiane. Oltre al corso del livello 8, già avviato e tenuto dal conversatoredi madrelingua Paul Fullaway, sta per partire quello del livello 6tenuto dalla docente referente per l’esame Trinity, prof.ssa NinaSavatteri. Altri corsi sono in fase di programmazione per consen-tire a tutti coloro che ne hanno fatto richiesta di sostenere pressola nostra scuola gli esami che si terranno verso la fine di maggio.Nella foto, il delegato del Trinity College London, RobertSherman, in Aula Magna durante l’incontro con gli alunni delFerrara.

Dopo l’incontro di informazione del mese di novembre u.s.,giorno 20 gennaio abbiamo avuto la possibilità di donareil sangue qui a scuola.

Ormai da diversi anni, presso il nostro Istituto, a noi alunni vieneofferta questa possibilità per sostenere l’attività dell'associazioneA.V.I.S che raccoglie più di 30.000 sacche di sangue all’anno.Grazie alla Prof.ssa Palermo, abbiamo potuto conoscere i benefi-ci del volontariato e le procedure con cui viene svolta la donazio-ne. Anche giorno 20 gennaio, un buon numero di alunni delleclassi quinte si sono recati presso l'autoemoteca dell'associazioneper donare il sangue, sapendo che questo piccolo ma significativogesto può salvare delle vite umane. L’occasione è stata utile pereffettuare anche dei “check-up” sul nostro stato di salute, poichéalla nostra età è facile assumere cattive abitudini alimentari e perquesto è fondamentale educare i più giovani ad uno stile sano divita. Donare il sangue, quindi, fa bene non solo agli altri ma anchea noi stessi.

Alessandro Candela V C

Donare il sangue fa bene

agli altri e anche a noi stessi

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All'inizio di questonuovo anno scolasticoci è toccata in sorte una

classe piuttosto “malmessa”,così tutti noi alunni di III Mabbiamo pensato di migliorarele condizioni della nostra clas-se, con un bel restauro.La Preside ha incoraggiatosubito la nostra iniziativa,dando il suo consenso, occorre-va pertanto trovare i fondi, per

l’acquisto del materiale, e ilmomento opportuno per dare ilvia ai lavori.Ci siamo subito attivati eabbiamo creato un fondo cassa,a cui hanno contribuito anche

alcuni professori e l’occasionepropizia per iniziare i lavori siè presentata durante l’agitazio-ne studentesca. La cosa più importante è statache tutti abbiamo contribuito,dividendoci i compiti: alcunihanno portato il cellofan, perproteggere la LIM, altri i carto-ni per coprire il pavimento edaltri ancora le spatole e i rulli,per scrostare la vecchia vernicee ridipingere le pareti.Dopo aver passato la vernicesulle pareti laterali, abbiamodipinto di verde il muro infondo alla classe e abbellito ilresto delle pareti, dipingendo ibattiscopa e la parte superioredegli infissi. Appena finito, abbiamo pulitotutti i banchi e le sedie e passa-to lo straccio per terra.

Dopo aver sistemato la classeabbiamo chiamato la Preside,per farle vedere il nostro lavo-ro e ringraziarla di averci con-cesso di fare ciò. Considerando il fatto che nes-suno di noi aveva mai toccatorulli, spatole e pennelli, il risul-tato è stato migliore di quantoci aspettassimo. Il nostro è stato un lavoro disquadra che, oltre ad unircicome gruppo classe, ci permet-te adesso di studiare in unluogo più rilassante e pulito. Pensiamo che, se in tutte leclassi si facesse una cosa delgenere, la nostra scuola potreb-be essere più accogliente epulita e migliorerebbe anche ilrendimento scolastico.

A Scuola di OpenCoesione

Promuovere i principi di cittadinanza consapevole.Questo è l’obiettivo principale del progetto “Scuola diopencoesione”, un percorso innovativo di didattica inter-

disciplinare rivolto alle scuole secondarie superiori e previstoda un accordo tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università edella Ricerca e il Dipartimento per lo Sviluppo e la CoesioneEconomica.Il nostro Istituto è coinvolto nel progetto con 10 alunni dellaclasse IV M e con 10 alunni della III Q, seguiti dalla loroprof.ssa di diritto R. Siciliano e dal dott. Domenico Caetidell’Associazione EUROMED Sicilia.Gli alunni saranno impegnati in un’attività di monitoraggiocivico dei finanziamenti pubblici attraverso l’impiego di tec-nologie di informazione e comunicazione.

La nuova III MIn un’aula più

accogliente

anche il rendi-

mento scolastico

miglioradi Rosalia Gulino

e Clara Mancino III M

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FFeerrrraarraa NNeewwss

Grazie alla con-venzione dellanostra scuola conil CSTM (CentroStudi Turistici e

Manageriali), a 5 alunnidell’Istituto, me incluso, è stataofferta la possibilità di svolge-re uno stage presso una struttu-ra alberghiera. Così, giorno 30dicembre scorso, io e altri miei4 compagni, armati di bunavolontà, siamo partiti alla voltadi Pizzolungo (TP). Giuntiall’hotel Tirreno, eravamopronti per lo stage in lingua,che ci avrebbe consentito dipraticare le lingue straniere stu-diate, intrattenendo gli ospitistranieri dell’hotel durante lanotte di San Silvestro.Fin qui tutto chiaro, sino aquando non sono cominciati i

problemi.Appena arrivati in hotel, subitoci siamo resi conto che noi conquel posto non avevamo nulla ache fare; cosa è successo? Ci

hanno scambiato per degli sta-

gisti dell’alberghiero, facendo-ci preparare la sala e chiedendochi fra noi fossero gli aspiranticuochi.

Ovviamente nessuno di noi!Davanti a questa sorpresa nonci siamo scoraggiati e abbiamoattinto a tutte le nostre risorse ecosì, nonostante tutto, duranteil cenone ce la siamo cavataabbastanza bene. Non solo non abbiamo sfigura-to ma addirittura abbiamomeritato i complimenti dei“veri camerieri”.Questo ci ha fatto capire chesapere affrontare gli imprevistiè sempre una risorsa fonda-mentale, ecco perché il pro-

blem solving è una delle com-petenze maggiormente richie-ste dalle aziende.Perciò sono sempre più convin-to che l’apprendimento on the

job che la scuola ci propone èun’occasione formativa imper-dibile.

In vacanza ma non del tuttoL’esperienza dello stage per il capodanno

di Vincenzo Baiamonte V R

Apprendere una linguastraniera non è semprefacile; per farlo si

richiede impegno nello studio,pratica assidua e forte motiva-zione. Gli allievi del corso diitaliano per stranieri che hannoconcluso il corso hanno dimo-strato di possedere tutte questecaratteristiche, e i risultati, inalcuni casi, sono stati esaltanti.Il progetto di sostegno lingui-stico per gli studenti di primaimmigrazione, coordinatodalla prof.ssa Palermo nell'am-bito della Educazione all'inter-culturalità, è stato avviato nelmese di novembre e si è con-

cluso a fine gennaio 2015.Dopo una prima indagine dirilevamento dei bisogni ditutta la popolazione stranierapresente nel nostro Istituto, ilteam dei docenti coinvolti, haoperato un'analisi sistematicadei deficit linguistici permeglio calibrare l'intervento diapprendimento o recupero.Tutte le attività sono state pro-poste in modo laboratoriale epratico sfruttando le nuovetecnologie, le tecniche delrole-playing, della narrazionepersonale e della mnemotecni-ca musicale, ovvero l'appren-dimento di regole grammatica-

li, lessico e forme idiomaticheassociate alla musica e allecanzoni. Gli interventi didatti-ci hanno mirato a rafforzare leconoscenze e le competenzelinguistiche del livello A,secondo la scala di proficiencydel QCER. Nella scuola dell'integrazionee dell'accoglienza, propostedidattiche come queste costi-tuiscono un incentivo per ini-ziare e proseguire con maggio-re costanza un percorso forma-

tivo; sollecitano l'autostima dichi incontra una cultura nuovain un Paese straniero e alimen-tano la motivazione necessariache spinge allo studio di unaL2. Tutto ciò consente allascuola di contribuire concreta-mente nel processo di inseri-mento sociale degli alunnistranieri e ai docenti offrel'inestimabile ricchezza del-l'incontro.

Claudia Prainito

StudiAMO

l'ItalianoUn progetto di italiano L2 per com-

battere la dispersione scolastica

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Da Monreale a TerminiImerese, da Camporeale aPartinico, da Bagheria aPalermo, in tanti si sono datiappuntamento nell'Aula Magnadell'I.I.S.S. "F.sco Ferrara” perproporre un percorso culturaleche sa di impegno a favore deigrandi valori della vita quali laPace, la Legalità, laFratellanza, la Solidarietà,l'Accoglienza, tutto in chiaveinterconfessionale e interreli-giosa.Una giornata di studio e diriflessione in cui sui banchi discuola abbiamo posato il librodella vita e la penna della coe-

renza proprio per scrivere unimpegno forte per il quale tantihanno già pagato con la vitastessa.A confrontarsi con noi,Parlamento della LegalitàMultietnico, Maria LuisaAltomonte, Direttore dell'USR(Ufficio Scolastico Regionale),Maurizio Gentile e MarcoAnello, Dirigenti USR. Venerdi 23 gennaio, è statoripercorso il cammino culturalegià avviato lo scorso anno conil Parlamento della LegalitàMultietnico e che quest'annoscolastico si concentra nellosviluppo del Progetto di

Ricerca "l'Italia è ancora unPaese bellissimo ma ha biso-gno di te ", iniziativa che ha giàricevuto la Medaglia delPresidente della RepubblicaItaliana - quale segno diapprezzamento e di incoraggia-mento - arrivata dal Colle delQuirinale e indirizzata a quan-ti sanno cooperare insiemeall'interno di questo progetto direspiro nazionale e anche inter-nazionale.Al Dirigente Scolastico, ElianaRomano, ad alunni e alunneche sono già a lavoro, a docen-ti e genitori che incoraggianoquesto percorso culturale, un

grazie di cuore per continuare aguardare negli occhi tanti stu-denti e dire loro che insieme sipuò colorare la storia con i pen-narelli del coraggio, della sem-plicità e della bellezza di cuoreper asciugare le lacrime di chipensa che tutto è finito.Noi vogliamo crederci e come

le "sentinelle " del mattino pro-vare a svegliare l'Aurora nelcuore di ogni Uomo e di ogniDonna che ama la vita e la rac-conta con umiltà e bellezza.

Nicolò Mannino

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FFeerrrraarraa nneewwss

Caro professor Mannino, Pregiatissima D.S:, Prof.ssa Romano, Carissimi Studenti,

È con vero piacere che apprendo dell’insediamento del parla-mento della legalità presso la Scuola “Francesco Ferrara” e Viringrazio per il lavoro prezioso che state facendo, in manieradiversa l’uno dall’altro; per divulgare i valori della legalità,quale luogo migliore della scuola? Essa infatti è un luogo dovei valori si vivono e si propongono nella relazione educativa.La cultura della legalità deve permeare tutti i saperi per poteraiutare l’opera educativa.Purtroppo ci troviamo in un contesto dove l’illegalità rischiadi essere un tarlo al cuore della democrazia ed è pertanto fon-damentale fare una riflessione pedagogica in grado di sprigio-nare una carica educativa al rispetto delle Istituzioni esoprattutto della legalità da offrire ai giovani che frequenta-no la nostra scuola. In tale contesto è importante favorire lamanifestazione di atteggiamenti di apertura e confronto utiliall’attuale contesto multiculturale italiano, proprio comestate facendo Voi a Palermo, nella scuola Ferrara. E’ neces-sario anche ridare fiducia a coloro che assolvono la professio-ne docente, non lasciandoli soli di fronte all’emergenza educa-tiva, aiutandoli a riscoprire l’orizzonte di significato valoria-le verso il quale tendere.La scuola è palestra di convivenza civile e di incontro con l’al-tro nel rispetto delle differenze e in un quadro di regole condi-vise, a partire dalla nostra Carta costituzionale, che vannoriscoperte mostrandone il senso e l’utilità. Si aiuterà, in talmodo, a riconoscere il percorso vero di cittadinanza dalle trap-pole proposte dagli ambienti malavitosi. L’illegalità è diffusain tutti gli ambienti e non sempre è riconoscibile, allora biso-gna educare alla virtù del civismo ed al rispetto della legalitànel suo complesso, in ogni aspetto della vita civile. Tuttavial’impegno per progetti pregevoli come il vostro non solo non devedistrarre dall’obbligo scolastico per le materie classiche, secondola sintesi latina hoc facere et alia non omittere, ma deve vivifi-carle per una crescita integrale dei giovani, come persone e comecittadini oltre che come scolari.Lo studente che avrà vissuto l’esperienza dell’educazione allalegalità avrà in sé una marcia in più per contribuire a costrui-re una società più giusta e più armonica nella prospettiva diun futuro multietnico.Buon cammino insieme sulle strade della legalità e buon Annoscolastico.Cordialmente,Fucsia FitzGerald Nissoli

La lettera dell’On. FucsiaPubblichiamo sotto la lettera che l'On. Fucsia Nissoli, compo-nente della III Commissione Affari Esteri e rappresentante degliItaliani in America alla Camera dei Deputati, ha indirizzato al“Parlamento della Legalità Multietnico” del Ferrara.

Nel percorso formativo a favore di una "Educazione allaLegalità e Cittadinanza attiva", da più parti si segnala unbinomio vincente nel rapporto famiglia/scuola.

L’impegno del giovane monrealese Gabriele Cetrano, componen-te del Parlamento della Legalità Multietnico, consolida il sodali-zio che unisce l'aspetto formativo scolastico e quello educativofamiliare. La notizia? Partecipando al "Gran Galà della Cultura e dellaSolidarietà", tappa del percorso formativo del Parlamento dellaLegalità, al Giardino degli Aranci a Monreale, Gabriele e papàFabio Massimo, coinvolti nel progetto di ricerca "l'Italia è anco-ra un Paese bellissimo e ha bisogno di Te ", hanno presentato eomaggiato ai tanti partecipanti una copia de Il Ferrarino, rivista incui gli studenti dell'I.I.S.S. "Francesco Ferrara " esprimono pen-sieri e riflessioni. Ai tanti convenuti da diversi Comuni dellaProvincia di Palermo, è stato consegnato in omaggio il giornaledell’Istituto, dono molto apprezzato che ha dimostrato comeFamiglia e Scuola hanno sempre un punto di incontro sul binariodella cultura e della formazione.

I genitori promuovono

il "Ferrara"

Premio Naz. Giornalista per 1 giornoIl Ferrara tra le scuole premiate

"Il Ferrarino" on line pubblicato sul circuito naz. di Alboscuole hasuperato le selezioni e ha conquistato il Premio Nazionale“Giornalista per 1 giorno”. Il nostro giornale è inoltre candidatoall’assegnazione dell’Oscar del giornalismo scolastico 2015 perla sezione POESIA. Il Premio “Giornalista per 1 giorno” verrà consegnato nel corsodel Meeting Nazionale di giornalismo scolastico che si terrà ilgiorno 22 aprile 2015 a Chianciano Terme.

Al via lo “Sportello di Ascolto”Dalla metà gennaio è attivo nel nostro Istituto lo Sportello diAscolto curato dalla prof.ssa Zito esperta in Psicologia.Gli incontri si svolgono ogni mercoledì, dalle ore 9.00 alle ore12.00, nella aula 41 del quinto piano dell’Istituto e sono rivoltiagli alunni, alle famiglie e ai docenti.Gli appuntamenti possono essere concordati direttamente conla docente o attraverso posta elettronica al seguente indirizzo:[email protected].

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LLaa ssttrraaggee dd ii PPaarriigg ii

Ho letto di tutto edi più su internet,dopo la tempestache si è scatenata

in seguito all'attentato diParigi.Ho letto troppe cose, troppideliri, troppe frasi senzasenso, ho sentito troppe perso-ne intente a parlare di qualco-sa che non conoscono. Troppaignoranza.

Non starò qui a dire cosa nepenso, mi dilungherei troppo efinirei col riempire le righe diparole probabilmente dette eridette. E non starò qui nean-che a fare la vittima, basta chesemplicemente sappiate cheun episodio del genere nonpuò che essere contrario aiprincipi dell'Islam.

segue nella pag. accanto

Samuel Johnson,vissuto in un'erain cui la libertà,l'uguaglianza e la

tolleranza erano al centro dellesperanze umane, una voltascrisse: "la libertà di stampa èuna benedizione quando siamoinclini a scrivere contro glialtri, e una calamità quando citroviamo ad essere sopraffattidalla moltitudine dei nostriassalitori". Una cultura che si autoannulla,che si getta tra le braccia di unacrisi d'identità e morale, chevolta le spalle ad anni di guerree opposizioni per acquistare ildiritto che ci spetta, ha forse unfuturo? Ed è forse questo ilfuturo a cui tanto aspiriamo? Milioni di persone, oggi, stan-no gettando nei rifiuti della loromente rivoluzioni che ci hannoresi ciò che siamo, che ci hannofatto progredire come paese ecome persone. L'intelletto, inteso come lacapacità della mente umana diintendere, concepire pensieri,elaborare concetti e formularegiudizi, ma anche facoltà dicogliere l'essenziale che stadentro le cose o i fatti, dovreb-be essere sviluppato ed utiliz-

zato per aiutarci in occasionicome queste, dove arroganza esoprusi impongono la lorotiranna volontà e ci buttano aterra a colpi di fucile. Perché èqui che l'intelletto non trovaragioni né spiegazioni, può soloriconoscere che degli animiviolenti cercano di sopraffare lementi altrui con i propri pensie-ri, di pestare i piedi senzadispiacere alcuno e di spegnerela luce del faro che illumina lanostra intera esistenza, la stessaa cui giriamo attorno come nau-fraghi disperati. Charlie Hebdo ha subito unorribile oltraggio il 7 gennaiodi questo nuovo anno. Parigi haperso dodici cuori francesi, col-pevoli di aver solo espresso iloro pensieri attraverso l'artesatirica delle loro mani. Se la

sono cercata? È il pensiero che,penso, abbia attraversatomomentaneamente le menti dimolti in questi giorni. Ma èdavvero così? Un momento diriflessione lascerebbe inorridirechiunque. Cosa stiamo facendo e chidiventeremo? Stiamo per repli-care il tipico cliché della storiache si ripete? Sono solo io adudire l'urlo disperato deglianimi coraggiosi che sonomorti per fornire a sé stessi e almondo una vita migliore? Unpensiero più libero e non appe-santito dalla paura di essereespresso? E l'inumanità che spinge un"religioso" a sparare alla testadi un poliziotto che fa solo ilsuo dovere mi fa pensare cheabbiamo a che fare con persone

che non attendevano scusamigliore per far sanguinare lasocietà. Sono persone che sidefiniscono qualcosa che nonsono, perché la religione non faquesto, non importa se sia cat-tolica o islamica. La religionedovrebbe accomunare i cuori ei popoli, nonostante le differen-ze, dare la pace e non seminareterrore. Je ne suis pas Charlie Hebdo,ma sono un pensiero che meri-ta di essere pensato e coltivato,espresso, ascoltato, letto.Nessuno taglierà la testa allamia volontà, nessuno si impor-rà a me con la violenza, perchécon altrettanta violenza rispon-derei. Non una violenza sanguinaria,ma una violenza che spacca itimpani e racconta le proprieragioni, quelle di un diritto.La mia volontà non è legge, mala libertà di pensiero e di stam-pa sí e va rispettata. La censura è il bastone dei cie-chi del pensiero. Tolleriamo di più, imponiamocidi meno. Facciamolo almeno in nome ditutti quei combattenti che,morti sotto i colpi di un fucile,sono rimasti "eterni nel tempo".

La religione vera non semina il terroredi Luisa sajola IV S

Il terrorismo è contrario ai principi dell'Islam

di Firdaus Erradi III R

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LLaa ssttrraaggee ddii PPaarr iigg ii

Gli ultimi eventitragici avvenuti aParigi hanno scom-bussolato tutta

l’Europa. Chi non è rimasto atterrito dallanotizia dell’assassinio avvenu-to nei giorni scorsi a causa diuna vignetta “satirica’’? Ormaial telegiornale e sui social net-

work non si parla d’altro: siadel gesto compiuto dai due kil-ler, sia delle vignette “satiri-che’’ ritenute anche offensive.Niente e nessuno può giustifi-care un atto così violento e tra-gico che ha solo portato mortee sofferenza, così come tutte leguerre e gli attentati che acca-dono nel periodo storico chestiamo vivendo. Si stanno dif-fondendo anche delle foto edegli oggetti - come t-shirt ospillette - con la scritta “JESUIS CHARLIE’’, un po’ permanifestare la propria solida-rietà nei confronti della reda-zione satirica colpita, e un po’per manifestare il propriodisaccordo con l’atto commes-so dai due killer. Alcune perso-

ne, invece, - io sono tra queste- hanno condiviso un’altra foto,che reca la scritta ‘’JE NESUIS PAS CHARLIE’’. Maperché? Per la seguente ragio-ne: per quanto grave, tragico,imperdonabile e inaccettabilesia stato quell’atto terroristico,io ritengo anche inaccettabileche esista un giornale che, incopertina, pubblichi vignetteche raffigurano situazioni con-nesse alla religione in manieraoffensiva; questa, sempre aparer mio, non può essere rite-nuta satira. La satira è l’ironiz-zare su un determinato argo-mento, il che accade quando siparla di politica, o anche di ungenere musicale, che sonoargomenti che riguardano opi-nioni e non una scelta di vita esoprattutto di fede, importantee profonda come la religione.Offendendo il credo altrui, convignette volgari, con bestem-mie rivolte proprio contro l'og-getto di culto di chi crede, pub-blicare determinate battute, nonè più ‘’ironizzare’’ ma ledereprofondamente la dignità del-

l'altro! Un po’ come quando tioffendono un familiare, o uncaro amico, tu che fai? Tiarrabbi, e li difendi. Bene, queikiller, secondo loro, hannodifeso Allah, ma nel modomeno giusto che possa esistere:se prima erano nella ragione aessere contro quella vignettaper loro offensiva, nel momen-to in cui hanno tolto la vita adodici persone in nome del loroDio, sono passati dalla partedel torto, e non penso che illoro Dio abbia voluto questo.Le religioni dovrebbero unirci,e se sono diverse a maggiorragione incuriosirci. Io perprima, da agnostica, m’interes-so alle religioni di altri paesi,soprattutto se mi sono nuove e

non discrimino chi, al contrariodi me, crede in un ente superio-re che fa del bene a chi lo meri-ta e che invece punisce chi nonlo merita, alla fine del lorocammino sulla terra. Quelloche crea le maggiori differenzeè il non conoscere. Prima digiudicare e di discriminare chiha un credo o un’opinionediversa dalla tua, ascoltalo, stu-dia la storia della sua religione,cerca di capire perché ha undeterminato pensiero e, se nonlo condividi, fai la stessa cosa,parlagli di te, raccontagli la tuastoria, informalo. Solo così puònascere un vero dialogo.

Offendere il credo altrui

non è “ironizzare’’di Chiara Arrivas IV M

Sono vicina ai familiari dellevittime e ci tengo a farvi sapereche tutti i giorni sarò dalla partedei morti innocenti, e che con-sidero quest'atto accaduto inFrancia semplicemente comeun atto criminale. Spero pro-prio che le persone non si fac-ciano risucchiare completa-mente da certe dinamiche, eche comincino a ragionare unpo’ di testa loro. Charlie Hebdo è un settimana-le satirico e questo non dà nes-sun diritto ad uccidere i giorna-listi che vi lavoravano e i poli-ziotti che facevano il loro dove-re. E diciamolo unanimementea colui che ha scelto la via dellaviolenza e del terrorismo, che è

isolato e lo resterà per sempre. Io non ho bisogno di dissociar-mi da ciò che mai mi è apparte-nuto!Sono musulmana e sono dop-piamente vittima: vittima delleconseguenze che l'attentato ditre folli avrà sulla mia vita e su

quella di un miliardo e mezzodi musulmani, conseguenzeche si aggiungeranno a quelleche già subisco per l’11 settem-bre, per Al-Qaeda, per Saddam,per Bin laden, per l'Isis, per ElBaghdadi..., per tutte quellesigle che servono a far fare

soldi a qualcuno e a rovinare lavita a noi. E ancora vittima peri miei fratelli e sorelle mortianch'essi in attentati, per l'al-lontanamento di persone che ciritengono pericolosi perchémusulmani, per i paesi arabo-islamici in fiamme, perl'Afghanistan che non vedrò infiore, per la Siria che bruciasola, per l'Iraq raso al suolo, perla Palestina che piange in unastriscia di terra, per la Somaliasenza Pace.Ribadisco che questi atti terro-ristici sono contrari ai principidell'Islam, come a quelli delcristianesimo o del buddismo,perché il TERRORISMO nonha religione!

Page 10: Ferrarino  - anno 10 -  num 2

10

zzoooomm

La via Bandiera è in agoniaI commercianti esprimono le loro opinioni nel reportage di Carola Marino

Il nostro quartiere, da lungotempo a vocazione commer-ciale, negli ultimi anni harisentito pesantemente dellacrisi economica e della nasci-

ta di diversi centri commerciali Volendoascoltare le ragioni e le esperienze deicommercianti, ho posto loro alcunedomande. Dalle loro risposte emerge unquadro desolante ma, nello stesso tempo,per certi aspetti stimolante poiché moltidi loro affidano a noi giovani il compitodi cambiare rotta e migliorare la società.

Via Bandiera - anno 2000 Via Bandiera- anno 2015

Nome,

tipologia e

durata

dell’attività

Cosa è cambiato

da quando ha

avviato la sua atti-

vità?

L’attività ha

risentito della

crisi?

Se sì, l’ha supe-

rata?

Vedendo la situazione

di oggi, ha mai pensa-

to che quest’attività

sia stata un investi-

mento sbagliato?

Cosa pensa della

continua apertura di

negozi extracomuni-

tari nel quartiere?

Che consiglio potrebbe

dare a noi giovani

imprenditori del

domani?

Johnny;venditoreambulante;Anni svolgi-mento attività:15

Ricordo i tempidella lira e la folladi gente che passeg-giava e compravamolto. Adesso nonpiù.

La crisi si è senti-ta molto e va sem-pre peggio.

Penso proprio che seavessi saputo dellasituazione attuale avreitentato altre strade.

Consiglierei di tentarealtre strade in altriPaesi, l’Italia ormai nonda più futuro.

Rocco

(Louise & Ro.) AbbigiamentoAnni svolgi-mento attività:15

Prima c’era moltapiù gente e si lavo-rava molto. Adessocirca il 60/70% inmeno. La viaBandiera in areaeconomica è in ago-nia.

L’attività ha risen-tito della crisi enon l’ha superata.Ogni anno è sem-pre peggio.

Non sono pentito per-chè sono consapevoleche questa situazionecoinvolge molte realtà.Ma l’importante è chesi renda almeno ilminimo per garantire lafamiglia.

Penso che così comesono ubicati adessosvalorizzino la bellez-za di quella che era lavia Bandiera untempo. Si potrebberosfruttare abbellendoleper arricchire la zona.

Potrei solo dire cheinvestire oggi è solofinalizzato a fare l’inte-resse delle banche edello Stato. Quindiinvestite.

Franco

Fulmine

CorrediAnni svolgi-mento attività:36

C’è un calo di con-sumi più o menodel 50% minimo. Ilquartiere della viaBandiera si è quasidesertificato.

La crisi in que-sta zone ècominciata manon è mai finita.

Dopo molti anni d’atti-vità non potrei affer-mare tale cosa poichènell’arco degli anniabbiamo avuto deirisultati positivi.

Se sono regolarizzatinon vedo nulla in con-trario, ma il problemaè che molti non losono.

Nell’ambito in cui ope-riamo noi la difficoltàdi riuscita è di 7 su 10.Diventare imprenditoriin questa zona è quasiimpossibile.

Nino

Bevilacqua

(Kaos uomo) AbbigliamentoAnni svolgi-mento attività:8

Prima era ottima,adesso è tutto bloc-cato. Questa èdiventata solo unazona di passaggio.

Sì, così cometante altre chesono state costret-te a chiudere ibattenti.

Col senno di poi, credoche sia stato decisa-mente un investimentosbagliato.

Anche loro hanno lestesse difficoltà cheabbiamo noi, ma con-dizionano negativa-mente l’economialocale poichè moltinon sono in regola.

Studiate per voi stessi esperate in un governoed un futuro migliorecosì da cambiare lasituazione del nostroPaese. Non c’è futuroné per noi né per voi,ma voi avete la forza dilottare che a noi manca.

Antonino Lupo

VenditoreambulanteAnni svolgi-mento attività:28

In via Bandiera erasempre festa con lemasse di gente chepasseggiavano ecompravano, adessoc’è il degrado.

Il miglioramentonon si vede mai,anche, secondome, per colpadelle aree pedo-nali.

Pentito no, perchè que-st’attività mi ha sempreassicurato un pasto acasa, ma adesso resta-no solo i debiti.

Tutti dobbiamo lavo-rare ma, ahimè, illavoro manca giàanche per noi.

Lottate, anche con laforza.

Page 11: Ferrarino  - anno 10 -  num 2

“Il fiore all’occhiello dei percorsi attivati dallanostra Istituzione scolastica” - così la nostra presi-de l’ha definito – è giunto al termine.Dopo il lungo percorso triennale che ha impegnato12 alunni del corso SIA, della classe V I, il proget-to di istruzione professionale integrata perOperatore E-Commerce si è concluso con l'esa-me di certificazione delle competenze, superatobrillantemente da tutti i candidati. Ora si attendesolo la consegna dei tanto ambiti attestati. Nelle more, per ingannare il tempo, provate a guar-dare il video girato a scuola con le interviste deiprotagonisti e che trovate nella pagina ufficiale FB

IISS Francesco Ferrara Palermo.

Nome,

tipologia e

durata

dell’attività

Cosa è cambiato

da quando ha

avviato la sua atti-

vità?

L’attività ha

risentito della

crisi?

Se sì, l’ha supe-

rata?

Vedendo la situazione

di oggi, ha mai pensa-

to che quest’attività

sia stata un investi-

mento sbagliato?

Cosa pensa della

continua apertura di

negozi extracomuni-

tari nel quartiere?

Che consiglio potrebbe

dare a noi giovani

imprenditori del

domani?

Andrea Vizzini

SanitariaAnni svolgi-mento attività:70

Il volume d’affariprima era senzadubbio maggiore.C’è sia una minoreaffluenza, sia unaminore richiesta.

L’incremento c’èquando noi stessirilanciamo l’eco-nomia venendoincontro alle esi-genze dei consu-matori.

Oggi investire in unaattività del genere èsbagliato, mentre noiche rientriamo nellacerchia delle attività“storiche” resistiamo.Quindi non penso chesia stato un investi-mento sbagliato.

Possono dare unaspinta positiva se sonointegrate in un conte-sto sociale, ma in con-testo di crisi abbassa-no la qualità influendosul rapporto “qualità-prezzo” delle altreattività.

Io direi di tentare comun-que, pur essendo consape-voli che lo Stato non aiuta.Io credo in un futuro nelproprio territorio. Alla finedi tutto devi crederci, insi-stere, avere idee, fantasiaed investire nella propriacreatività.

Il nostro tempo è pur-troppo caratterizzato dauna forte crisi economi-ca, politica e sociale.La nostra società è afflit-

ta da vere e proprie piaghe poiché nonesiste più un vero ceto medio, maormai solo una classe ricca (semprepiù ricca) ed un povera (sempre piùpovera). La cosa più triste è che sia igiovani, sia uomini e donne non piùgiovani si ritrovano senza lavoro adover mandare avanti la famiglia o adoversi ricreare un futuro da zero;questo lascia poco spazio all'ottimi-smo. L'incremento significativo delcontrabbando, delle bancarelle abusi-ve o dei piccoli e grandi furti è causa-to dalla povertà della gente che, pur diriuscire far mangiare i propri figli, avolte è disposta a rubare la spesa altruio oggetti di scarso valore.Tutto ciò non si manifesta solo neigrandi centri urbani, ma anche nei pic-coli paesi, in cui la gente è costretta aguardarsi le spalle, rischiando di esse-re derubata, di essa buttata per terra esubire danni fisici e psicologici soloper pochi euro. A questo proposito citoun fatto successo nel mio paese pochigiorni fa: la sig.ra Maria, ficarazzeseDOC da quasi 88 anni, mentre spazza-va davanti casa, come suo solito, vistala sua autosufficienza nonostante l'etàavanzata, presa alle spalle da loschifiguri, si è vista strappare con violen-za gli orecchini e adesso si trovain ospedale con i lobi cuciti e ilfemore rotto.Il sig. Franco, altro ficarazzese DOC,uscito da casa per andare a lavorare,non ha trovato l'auto della moglie, unavecchia auto che gli era indispensabi-le, considerato che in Sicilia spostarsi

coi mezzi pubblici è una vera utopia.La macchina è poi stata ritrovatadavanti all'ospedale Civico, o megliociò che ne restava. Gli autori del furtoinfatti hanno fatto ritrovare solo lacarcassa. Ora il sig. Franco non puòpiù fare uso della macchina nemmenoriparandola, ma forse troverà i varipezzi della sua auto venduti nei mer-cati neri che vengono organizzati neiquartieri della città soprattutto laDomenica. Come possiamo ignorareinfatti che i mercati storici in questiultimi tempi siano diventati veri e pro-pri punti di riferimento per il "riciclag-gio" di tutti quegli oggetti rubati chevengono poi svenduti per pochi euro.Numerosi sono diventati, addirittura,anche i furti ai barboni che vengonomalmenati e derubati per togliere loroquelle scarse offerte che ricevonodalla gente e usuali sono diventatianche i furti ai poveri vecchietti cheun giorno al mese vanno a ritirare lapensione alla posta, e che poi vengonopedinati dai malfattori fino al portonedi casa, dove non hanno scampo.Quella degli ultimi tempi si può quin-di definire una guerra fra poveri, in cuiè il povero che toglie al povero, per-ché a ben vedere, la criminalità di oggiè conseguenza del malessere generalesocio-economico che colpisce tutte leclassi sociali; siamo di fronte a unavera e propria "guerra per la sopravvi-venza". A questo proposito mi auguroche le classi dirigenti possano attuarenuove leggi per incentivare l'econo-mia del nostro paese, creare occupa-zione e dare un futuro alla nuovagenerazione e a tutte le persone chesperano ancora in un domani miglioree che credono ancora che non tutto siaperduto.

11

Quando la crisi genera violenza

di E. Balistreri IV M

E-commerce.

L'ultima puntata...

Page 12: Ferrarino  - anno 10 -  num 2

1412

REGOLA 1 - La vita è ingiu-sta, bisogna abituarsiREGOLA 2 - Al mondo nonimporta granché della vostraautostima. Piuttosto, si aspettache combinate qualcosa,prima di poterne gioire voistessi.REGOLA 3 - Non si guada-gnano 60.000 dollari all’annoappena usciti da scuola. Nonci saranno telefono e autoaziendale per voi, se non ve lisarete guadagnati.REGOLA 4 - La vostra inse-gnante è dura con voi?

Aspettate di avere un capo.REGOLA 5 - Lavorare in unfast food non significa“abbassarsi”. I vostri nonnichiamavano situazioni simili“opportunità”.REGOLA 6 - Se fate qualcheguaio, non date la colpa aivostri genitori. Basta piagnu-colare, prendetevi le vostreresponsabilità e imparate daivostri errori.REGOLA 7 - Prima dellavostra nascita, i vostri genitorierano molto diversi da comeli conoscete. Sono decisamen-

te peggiorati a furia di pagarele vostre bollette, pulire ivostri vestiti e ripetere all’in-finito quanto siete bravi eintelligenti. Quindi, prima didiventare vegani e andare asalvare le tartarughe, iniziatea pulire la vostra stanza emettete in ordine tutto ciò chesi trova al suo interno.REGOLA 8 – A scuola puòcapitare che vi siano statedate delle opportunità all’ulti-mo minuto per non esserebocciati. Scordatevelo nellavita reale!

REGOLA 9 - La vita non èdivisa in quadrimestri, edurante l’estate bisogna darsida fare quanto in inverno. Esono molto pochi i datori dilavoro disposti ad aiutarvi adessere assunti: è una vostraresponsabilità.REGOLA 10 – Non fidatevidei professionisti che si vedo-no nelle fiction televisive: nonavrete così tanto tempo libero.Nella vita reale, le personelasciano il caffè a metà evanno a lavorare.

Qual è la prima cosa che vi viene in mente quando senti-te la parola adolescenza? I primi amori? Le divertentiuscite con gli amici? Le terribili incomprensioni da partedegli adulti? Senza dubbio contribuiscono alla formazio-ne della persona, ma riflettendoci bene, c’è una cosa che

veramente influisce sulla vita dei giovani per il resto della vita, è lascuola. Per alcuni è solo un luogo amato, per altri odiato, eppurequando si giunge all’età adulta i pensieri ricorrono a quel periodo tra-scorso dentro quel luogo, di cui allora, sembrava quasi impossibilepoter sentirne la nostalgia. La scuola è un luogo unico. Non importachi siate o che carattere abbiate. Potete essere una delle persone piùpopolari dell’istituto oppure una persona riservata, ma la scuola puòoffrirvi più di quanto pensiate. Questo luogo offre la rara possibilitàdi conoscere diversi tipi di persone, con i quali possono nascerediversi tipi di rapporti: dalle amicizie profonde alle insopportabili ini-micizie. Legami che durano solo qualche periodo altri che riescono aperdurare nel tempo. Qualunque sia il destino del legame, esso influi-rà sul vostro sviluppo sociale e contribuirà a rendervi pronti e maturiper l’età adulta. Tutto questo poi può essere perfettamente accompa-gnato da un buon patrimonio culturale. Spesso il desiderio di diver-tirsi sottrae tempo allo studio. È normale che in quest’età si preferi-sca lo svago allo stare sui libri; ma pensiamoci un attimo, quanto cisi sente appagati a conoscere ciò che ci circonda? La cultura nonserve per vantarsi, ma giusto per difendersi, per saper argomentare enon essere manipolati. Il mio messaggio è rivolto soprattutto a chi èancora all’inizio del percorso scolastico. Vi capiteranno momenti dif-ficili, periodi in cui sarete “con la testa in aria”, professori con i qualiè complicato stabilire una sintonia, ma dovete fare in modo che que-sti problemi siano “il carburante” per trovare la fiducia in voi stessi.Non perdetevi in inutili confronti con gli altri, vi danneggerà soltan-to. Andate sempre per la vostra strada, eccellendo nelle vostre capa-cità e accettando i vostri limiti. Solo con la volontà otterrete soddisfa-zioni. Come scrisse in una lettera il nostro poeta Vittorio Alfieri:«Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli».

Ed eccomi al ter-mine di questolungo "percorso"ricco di sorrisi,pianti, delusioni,

emozioni, divertimento maanche tanta ansia per gliesami che dovrò affrontaretra qualche mese. Sono pas-sati ormai cinque anni dallaprima volta che sono entratain questa scuola e per menon è stato poi così difficileambientarmi grazie alladisponibilità dei professoriche hanno reso tutto più sem-plice. Ho conosciuto compa-gni meravigliosi con i qualiho condiviso momenti che

resteranno impressi nel miocuore per sempre e docentispeciali che con qualche urlodi troppo mi hanno fatto cre-scere fino ad arrivare allamaturità! Il mio primo "ulti-mo" anno di scuola è statodiverso dagli anni precedentiperché ho preso consapevo-lezza del fatto che tutto staper finire e questo mi rattri-sta. Appena pochi giornidopo l'inizio, ecco la fatidicafrase dei professori :"Ragazzistudiate perché quest'annodovrete sostenere gli esami"beh! come inizio non c'èmale!

Segue nella pag. accanto

La fine della scuola,

l'inizio di una vitadi Giulia Ruffino V I

La scuola è un

luogo unicodi Alessia Palmeri

10 cose che la scuola non insegnaLe regole che Bill Gates ha descritto in occasione di

una cerimonia di diploma davanti a migliaia di ragazzi.

SSccuuoollaa ee ddiinnttoorrnnii

Page 13: Ferrarino  - anno 10 -  num 2

PPiiaanneettaa aaddoolleesscceennzzaa

13

Genitori e figli:

una convivenza difficile

Icambiamenti che si presentano nel corso dell'adolescenza nonsono facilmente comprensibili dai genitori. Spesso i figli vor-rebbero confidarsi con i propri genitori, ma la paura di essere

giudicati prevale su tutto. I genitori dovrebbero avere più pazien-za nell’ascoltare i problemi dei loro figli e non dedicare il lorotempo giornaliero solo ai pensieri lavorativi ed economici. Il geni-tore si trova, così, in una condizione difficile poiché vorrebbe cer-care di risolvere questo problema che sostanzialmente è comuni-cativo, ma spesso non riesce a farlo. La maggior parte delle voltei figli, per mancanza di autostima, tendono a vivere molti conflit-ti con i propri genitori, ma non sempre il conflitto deve esserevisto come qualcosa di assolutamente negativo, esso può, infatti,essere considerato come una fase a volte necessaria nella crescitadell'adolescente. Oggi fare il genitore è un "lavoro" abbastanzaduro, ma non per questo bisogna gettare le redini al primo ostacolo.

Dal canto loro i ragazzi di oggi hanno un comportamento diversorispetto a quello dei ragazzi di ieri e spesso pensano di essere in gradodi fare tutto da soli. La presunzione adolescenziale però di frequentesupera ogni limite e questo porta a incomprensioni e continui litigi. Noi giovani dovremmo riflettere sul fatto che l'impotenza che pro-viamo davanti alla realtà innesca questi comportamenti negativi;così succede che invece di combattere in modo più razionalefiniamo per subire la nostra collera rivolgendola verso chi ci ama.

Floriana Giuffrida e Irene Acquisto IV M

Cosa succede-rebbe se un gior-no ci svegliassi-mo nel corpo dinostra madre elei nel nostro?

Un bel casino suppongo! Mapossiamo provare ad immagi-narlo con l’aiuto di un film:“Quel pazzo venerdì” (2003)con Jamie Lee Curtis e LindsayLohan. Madre: psicologa,presa dai mille impegni, sta perrisposarsi; figlia difficile, daitipici problemi adolescenziali.Un giorno, al culmine di unaloro discussione, in un ristoran-te cinese una donna offre loroun biscotto della fortuna checambierà la vita di entrambe. Ecosì puf! l’indomani, «quelpazzo venerdì», si ritroverannol’una nei panni dell’altra. Lafiglia dovrà gestire i gravosiimpegni di lavoro e del matri-monio e la madre dovrà fare iconti coi perfidi compagni eprofessori della figlia. Maognuna di loro affronterà levarie situazioni col propriocarattere e come vorrebbe chel’altra facesse, finché non capi-ranno l’una i desideri e i pro-blemi dell’altra e si complete-

ranno, spezzando l’incantesi-mo e amandosi più che mai peril resto della loro vita. So cosastate pensando: «Avanti, è soloun film, come poteva finire senon col tipico vissero per sem-pre felici e contenti?». Ma vidirò: i film non sono solo fin-zione. Certo, non succederàmai che una signora vi offriràun biscotto della fortuna magi-co e vi scambierete i corpi coivostri genitori (se dovesseaccadervi davvero, fatemisapere), ma l’importante inogni storia è il messaggio. Chidi noi non litiga mai coi proprigenitori? Pensiamo che loronon ci capiscano, che sianovecchi, all’antica, che non cilascino mai fare quello chevogliamo, che siano noiosi einsopportabili. Ma noi ci pen-siamo mai a loro? Che devonoguadagnarsi il pane per campa-re la famiglia e magari nonpossono permettersi di rispon-dere male al loro capo - comefacciamo noi coi nostri profes-sori - se vogliono continuare adarci il meglio. E le nostremamme fanno in modo di farcitrovare sempre la casa pulita eun piatto pronto a tavola. E poi

cercano di insegnarci il piùpossibile, di non farci commet-tere i loro stessi errori, di farcifrequentare le persone giuste -ammesso che esistano questepersone (…) – e di spronarci afare del nostro meglio per noi eper il nostro futuro. Tutti pos-siamo sbagliare, noi come loro,perché siamo umani, ma è pro-prio questo il bello: nasciamo,cadiamo, c’alziamo, ricadiamo,ci rialziamo, amiamo, sbaglia-mo, piangiamo, impariamo,cresciamo, VIVIAMO. Nonfacciamo dei drammi per tuttoe cerchiamo di andare incontroai nostri genitori che ci hannodato la vita e ai quali dobbiamoessere riconoscenti e un giornoanche noi ci prenderemo curadi loro come loro hanno sem-pre fatto e ancora faranno connoi. Vi consiglio la visione delfilm e di rifletterci su!

Quel pazzo venerdìdi Claudia Puccio IV M

(segue dalla pag. precedente)

Ciò che preoccupa tutti noi stu-denti sarà la fatica di affrontare“la commissione” , magarisevera e insensibile; lasciateve-lo dire, chi più chi meno tuttiabbiamo paura di sostenere le"temute" tre prove. Il quinto anno è proprio parti-colare; prima di arrivare all'ul-timo appuntamento del nostrocorso di studi, quasi nessuno hain mente quale strada intra-prendere dopo il diploma,eppure oggi questo sembraessere il nostro pensiero piùricorrente. E certo esso è resoancor più difficile dalla criticasituazione attuale: nessunagaranzia per i giovani pron-ti a immettersi nel mondodel lavoro. Forse, vi sembrerà strano, èquesto il timore più grande,anche se penso che nessuno dinoi voglia finire la scuolaanche perché in fin dei contisarebbe come perdere la nostraseconda famiglia!Spesso dai familiari o diretta-mente dai prof ci sentiamo direche questi sono gli anni piùbelli e importanti e che sicura-mente rimarranno indelebilinelle nostre vite. Nel bene onel male, ora posso dire cheè vero!Non mi resta che fare un inbocca al lupo a tutti i matu-randi!

Cinema che passione!Nuova rubrica

Page 14: Ferrarino  - anno 10 -  num 2

AAggoorràà

Un Palermo mera-viglioso, cinico espietato chiude ilgirone d’andata delcampionato di serie

A al 7° posto in classifica con 30punti e addirittura al di sopra disquadre del calibro di Inter eMilan.I rosa nero hanno collezionato 7

vittorie, 10 pareggi e appena 5sconfitte, risultati che permette-ranno ai nostri giocatori diaffrontare il girone di ritorno conmolta tranquillità e tante ambi-zioni. Infatti, la media punti delPalermo è di 1,90 a partita, unamedia da Champions League! La squadra di Iachini nelle ultimi12 incontri ha perso una sola

volta, dopo che per 9 partite difila aveva collezionato punti pre-ziosi.Il Palermo si trova a 10 puntidalla salvezza matematica, cheera l’obiettivo di inizio stagionema questi strabilianti risultatipotrebbero far ambire il club diviale del Fante al 5° posto inclassifica che darebbe l’accesso

in Europa League.Il Palermo, dunque, non cessa distupire grazie anche al suo gran-de fantasista Dybala, secondonella classifica dei bomber diserie A.

Un Palermo da Champions di Vincenzo Baiamonte V R

14

Nato nel quartiere Porto diNapoli, primogenito di sei figli,Pino Daniele si è diplomatoall’Istituto Armando Diaz inragioneria dove ha imparatoanche a suonare la chitarra.Cominciò la sua carriera artisticacon il gruppo Batracomiomachia

(Battaglia tra topi e rane).Nel 1977 ha pubblicato il suoprimo album intitolato “Terramia”. Il 27 giugno del 1980aprì la scena al concerto mila-nese tenuto da Bob Marley,

inoltre nell’82 pubblicò il suc-cesso “Napule è”. Nel 1990Pino si ritirò per alcuni anni acausa dei suoi continui proble-mi cardiaci, ma tornò pocotempo dopo in una tournèe conEros Ramazzotti e Jovanotti.Gli anni 2000 sono stati intensie pieni di soddisfazioni, risale aquest’epoca la sua ultima tour-nèe intitolata “Pino musica eparole”.La sera del 4 gennaio 2015Pino Daniele viene colpito da

un infarto, mentre si trovavanella sua abitazione diOrbetello, in Toscana.La scomparsa del cantautore hagenerato forti risposte emotivesoprattutto a Napoli, dove unafolla di 100.000 fans si è riuni-

ta in piazza del Plebiscito, perfar capire al mondo intero cheuomo è stato il grande PinoDaniele.

Vincenzo Baiamonte V R

Chef palestinesi alle prese con piatti sicilianidi Safa Ouerghemi VI

Ciao Pino

Le tradizioni culinarie siciliane accolgono le usanzedel medio oriente. Lo scambio culturale, un incontrotra le tradizioni culinarie palestinesi e quelle siciliane,si è concretizzato proprio qui a Palermo dove tre chefpalestinesi, messe da parte le loro conoscenze culina-

rie, hanno dato spazio alle tradizioni italiane ma sopratutto sicilia-

ne. La nostra arte viene invidiata, e in qualche modo copiata, datutto il mondo ma con scarsi successi. I tre, che cucinano per leforze armate italiane in Palestina, hanno deciso di ampliare le loroconoscenze in modo da poter proporre piatti siciliani ai militari inservizio all’estero; lo scopo è far ricordare attraverso i saporifamiliari, la loro terra d'origine ovvero l'Italia. Questi chef intra-prendono un viaggio fra le tradizioni, accompagnati da diversichef di Palermo appartenenti all'Associazione Artes. Tra ville,hotel e pasticcerie, i tre hanno acquisito nuove conoscenze ehanno imparato ad amare i segreti della cucina siciliana. L'Associazione Artes, sensibile e rispettosa delle prescrizionimedio orientali, ha eliminato del tutto dal menù l'utilizzo dellacarne di maiale. L'Associazione non possiede una vera e propriasede ma si appoggia a diverse aziende di Palermo. In questo casoi cuochi hanno richiesto aiuto a diversi hotel, pasticcerie e villecome: il Campus Lincoln, le Officine Baronali, l'Hotel CentralePalace e la famosa pasticceria Oscar. Agli incontri era presentel'interprete arabo-egiziano Radhia Medini (mia madre). I tre chef,oltre a "studiare", hanno avuto anche l'opportunità di visitare i varimonumenti e i centri commerciali della nostra amata Palermo. Altermine di questa esperienza si sono congratulati conl'Associazione Artes per aver rivelato loro vari segreti per ottene-re degli ottimi piatti in stile made in Sicily. Nelle loro parole ancheil sincero ringraziamento per la calda l'ospitalità offerta loro.

Page 15: Ferrarino  - anno 10 -  num 2

15

Mi sembrad o v e r o s odedicare lospazio di que-sta rubrica aPino Daniele

poichè egli èstato uno

degli artisti italiani più impor-tanti degli ultimi tempi.Napoletano doc, egli è riuscitoa rinnovare il panorama dellamusica italiana con l'integra-zione di blues e pop/rock con lamelodica partenopea.Questa sua particolare ricercalo ha condotto a proporre unmodello di musica napoletanaintenso ed impegnato, per que-sto ben diverso da quello senti-mentale e popolare più diffuso.

La sua è stata una carrieralunga e ricca di successi, dovu-ti anche a un inconfondibiletimbro vocale. Uno dei brani che ha riscossopiù successo è stato "Napul'è";un testo struggente e vero, concui l'autore rappresenta le con-traddizioni, la difficile realtà diNapoli e la sua denuncia del-l'indifferenza e della rassegna-zione non solo politica e istitu-zionale ma anche individuale.Dalle sue canzoni emerge chia-ramente la sensibilità poetica dichi, raccontando il mondo, sadirne tutto. Non a caso unostretto sodalizio artistico eumano ha unito Pino Danieleall'indimenticabile MassimoTroisi.

Top 10

CD1. M. Mengoni-

Parole in circolo 2. Tiziano Ferro-

TZN the best of Tiziano Ferro3. Gianna Nannini- Hitalia4. Modà-

Modà 2004-2014 l'originale 5. Vasco Rossi-

Sono innocente6. Pink Floyd-

the endless river7. Hozier- Hozier8. Fedez- Pop-hoolista9. Ac/dc- rock or bust 10. Francesco De Gregori-

Vivavoce

Che mondo sarebbe senza la musica?di Danilo Aliotta V I

Top 10

Digital Download1.Hozier- take me to church 2. M. Mengoni- Guerriero3. Fedez ft F. Michelin-

Magnifico4. E. Iglesias- Bailando5. Ed Sheeran-

thinking out loud 6. Mark Ronson ft Bruno

Mars- uptown funk7. David Guetta ft

Sam Martin- Dangerous8. Aronchupa-

i'm an albatraoz9. Sia- Chandelier10. Sam Smith-

i'm not the only one

Napule è Napule è mille culure,

Napule è mille paure

Napule è a voce de' creature

che saglie chianu chianu

E tu sai ca nun sì sule

Napule è nu sole amaro

Napule è addore e mare

Napule è na carta sporca e

nisciuno se ne importa

E ognuno aspetta a 'ciorta

Napule è na' camminata, inte

e viche miezo all' ato

Napule è tutto nu' suonno e a

sape tutto 'o munno

Ma nun sann' a verità

Napule è mille culure,

Napule è mille paure

Napule è nu sole amaro,

Napule è addore è Mare

Napule è na carta sporca e

nisciuno se ne importa

Napule è na' camminata inte

viche miezo all'ato

Napule è tutto nu suonno e a

sape tutto o' munnoú

Napule è mille culure,

Napule è mille paure

Napule è nu sole amaro,

Napule è addore è Mare...

La mia dieta è

salutare.

Quindi ciao!

Il più famoso...Avvocato italiano....Massimo della PenaAutista italiano....Guido MaluccioBarbiere cinese....Ta rasatoBarman egiziano....Nabir albarBecchino giapponese....Tefo'nabaraCameraman cinese....MozumoCampione di poker cinese....Cion fullCampione di poker indiano...KibaraCampione di poker tedesco....Von BleffContadino russo....Andrej periboskyCuoca russa....Olga cocimelova

DIZIONARIO Siculo-IngleseNella sezione “Pi babbiari” trovate le traduzioni lette-rali di alcune espressioni tipiche siciliane, nella sezione“per imparare” invece vi mostriamo le espressioni ingle-si equivalenti ai nostri modi di dire.Sono ben graditi suggerimenti e indicazioni per il pros-simo numero.

“Per imparare”I get by

M’a spirugghiuNever buy a pig in apoke

Cu paga primu manciapisci fitusu

“Pi babbiari”Four wires I eat themQuattru fila mi i manciuEach left is lostOgni lassata è pirduta

Don’t be offended‘Un t’a mutriari

MMuuss iicc && rreellaaxx

Come si fa ad ucci-dere un orologiaio?

... colpendolo!

Tema:Passa il treno.

Svolgimento di Pierino:"E io mi scanso".

Nota del maestro:"E io ti boccio".

Pierino:"Meglio bocciato che

morto!".

Page 16: Ferrarino  - anno 10 -  num 2

I vostri ClickInviate alla redazione i vost

ri scatti migliori relativi

ai progetti, alle attività o alle curiosità della nostra

scuola. Pubblicheremo i click più originali

Te lo dico in tutte le lin-

gue: “Prima di entrare,

ALZA LA PORTA”!

“Lift the door” era

l’espressione con la

quale il conversatore di

madre lingua inglese,

Mister Paul, accoglieva

i visitatori della III M

nel tentativo di evitare

il fastidioso rumore

della porta che striscia

sul pavimento.

Nessuna scusa più per i

visitatori: la porta va

alzata anche perché gli

alunni hanno tradotto

l’invito in 25 lingue,

compreso il siciliano.

Cu ‘un ‘u voli capiri

‘un ‘u capisci!

Questo sì che è un liceoLinguistico!

Il Ferrara nelle scuole medie

Venerdì pomeriggio tutti in pista! Presso l’aula ginnica è il

momento del corso di ballo latino americano diretto da

Giovanni Randazzo e coordinato dal prof. Mangano.

Corso di latino americano

Studenti di diverse religioni in I Q con un dolce e

tanto sorriso.

Test over. Che sollievo!

Alunni della IV S al termine delle interrogazioni di diritto!

L'Unità nella diversità

I rappresentanti di classe e la prof. ssa Palermo, nell’ultimo

giorno di lezione del 2014. Con l’acquisto dei panettoni

dell’Associazione “Piera Cutino”, gli alunni hanno ricorda-

re che il Natale è anche e soprattutto SOLIDARIETA'.

Un Natale con i bambini

Talassemici

Sono quasi 50 le scuole medie nelle quali i docenti del Ferrara

hanno svolto attività di orientamento, fra di esse anche diver-

si Istituti della provincia, quali quelli di S. Giuseppe,

Belmonte M., Piana degli A., Pioppo e Altofonte.

Nella foto, il prof. Muscato presso la SMS “Di Vittorio”.