Ferrarino num.1 anno 5

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Sono oltre 600 le scuole sici- liane che lo scorso anno sco- lastico hanno partecipato a "NewspaperGame Extra", il gioco di scrittura giornalistica promosso dal quotidiano "La Sicilia". L'iniziativa ha pro- posto la lettura del giornale in classe come strumento didat- tico per comprendere i cam- biamenti del mondo contem- poraneo e fornire occasioni di riflessione e approfondimen- to su alcuni temi di attualità. Gli alunni infatti sono stati invitati a scrivere, con la modalità del "gioco", sui temi affrontati in classe con i docenti. Nell'ambito di questa iniziativa, è stata fornita ad ogni scuola la possibilità di creare un'intera pagina del quotidiano. E proprio un arti- colo della pagina del Ferrara, pubblicata il 4 febbraio scor- so, è stato giudicato il miglio- re della provincia di Palermo. La cerimonia di premiazione per noi allievi è stata un'occa- sione per confrontarci con l'operato di altre scuole e per ricevere un'attestazione di merito per il nostro impegno. Il che non guasta mai! Nella foto, uno dei momenti della cerimonia di premiazio- ne presso il Teatro ABC di Catania. pag. 4 Si è tenuto a Bzenec (Rep. Ceca) il primo incontro tra i docenti referenti del progetto Comenius che vedrà diversi nostri alunni e docenti coinvolti in scambi culturali tra 5 Paesi dell’U.E. Per il Ferrara erano presenti le prof.sse Ganci e Ina Salerno (nella foto in un Liceo Musicale di Bzenec insieme ai docenti delle altre scuole partecipanti al progetto . pag. 10 Il ferrarino verso il diploma! Cari lettrici e lettori, qualcuno ha scherzosamente affer- mato che Il Ferrarino quest'anno si diploma! Sono infatti già passa- ti cinque anni da quando il primo numero "ha visto la luce". L'intento originario, quello di for- nire agli alunni la possibilità di raccontare le attività della nostra scuola ed esprimere le proprie opi- nioni sui diversi temi di attualità, rimane tutt'ora immutato. Ovviamente, quando si tratta di questioni delicate e complesse come quelle affrontate in questo numero e che riguardano i proble- mi adolescenziali o fatti di attuali- tà, non abbiamo certo la pretesa di fornirne una analisi approfondita ed esauriente ma solo la volontà di stimolare l'interesse degli alunni per il mondo che li circonda susci- tando nuovi spunti di riflessione. segue a pag .2 Newspapergame. Il Ferrara tra le scuole premiate Al nostro Istituto il premio per il migliore articolo della provincia di Palermo Vincere…ormai sembra il destino ineluttabile del Ferrara… ma questa volta non stiamo parlando di un torneo sportivo, né di una gara di scac- chi, proprio no. Qui siamo alle prese con concorsi nazionali e regionali nei quali ad essere premiata è la nostra capacità di scrivere articoli giornalistici o racconti. Se a maggio scorso buona parte della nostra redazione si è reca- ta a Catania per ricevere dagli organizzatori del NewsPaper- Game un premio per il miglior articolo provinciale, a fine novembre gli allievi della IIB saranno ospiti dell’Associa- zione culturale Satura di Genova per ricevere il premio loro attribuito per il giallo Note di sangue. Segue a pag. 11 Il giallo in classe La II B tra i vincitori del concorso nazionale promosso dall’Associazione “Satura” di Genova Premiare i meritevoli Come negli anni passati, tutti gli alunni promossi a giugno senza debiti formati- vi hanno partecipato ad una gita premio interamente a carico della scuola. pag. 3 Al via il progetto Comenius Via il crocifisso dalle Aule? Le opinioni di alcuni alunni sulla discussa sentenza della Corte Europea dei diritti del cittadino. pag. 8 Influenza A Cosa c’è da sapere Intervista al dott. Tullio Prestileo, componente dell'uni- tà di crisi per la pandemia dell'Ass. reg. alla sanità. pag. 14 Anno V numero 1 ottobre - novembre 2009

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Giornalino del Ferrara

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Page 1: Ferrarino num.1 anno 5

Sono oltre 600 le scuole sici-liane che lo scorso anno sco-lastico hanno partecipato a"NewspaperGame Extra", ilgioco di scrittura giornalisticapromosso dal quotidiano "LaSicilia". L'iniziativa ha pro-posto la lettura del giornale inclasse come strumento didat-tico per comprendere i cam-biamenti del mondo contem-poraneo e fornire occasioni diriflessione e approfondimen-to su alcuni temi di attualità.Gli alunni infatti sono statiinvitati a scrivere, con lamodalità del "gioco", sui temiaffrontati in classe con idocenti. Nell'ambito di questainiziativa, è stata fornita adogni scuola la possibilità dicreare un'intera pagina delquotidiano. E proprio un arti-

colo della pagina del Ferrara,pubblicata il 4 febbraio scor-so, è stato giudicato il miglio-re della provincia di Palermo.La cerimonia di premiazioneper noi allievi è stata un'occa-sione per confrontarci conl'operato di altre scuole e perricevere un'attestazione di

merito per il nostro impegno.Il che non guasta mai!

Nella foto, uno dei momentidella cerimonia di premiazio-ne presso il Teatro ABC diCatania.

pag. 4

Si è tenuto aBzenec (Rep.Ceca) il primoincontro tra idocenti referentidel progettoComenius chevedrà diversi nostrialunni e docenticoinvolti in scambiculturali tra 5 Paesidell’U.E. Per il Ferraraerano presenti leprof.sse Ganci e

Ina Salerno (nellafoto in un LiceoMusicale diBzenec insieme ai

docenti delle altrescuole partecipantial progetto .

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Il ferrarino verso il diploma!

Cari lettrici e lettori,qualcuno ha scherzosamente affer-mato che Il Ferrarino quest'annosi diploma! Sono infatti già passa-ti cinque anni da quando il primonumero "ha visto la luce". L'intento originario, quello di for-nire agli alunni la possibilità diraccontare le attività della nostrascuola ed esprimere le proprie opi-nioni sui diversi temi di attualità,rimane tutt'ora immutato. Ovviamente, quando si tratta diquestioni delicate e complessecome quelle affrontate in questonumero e che riguardano i proble-mi adolescenziali o fatti di attuali-tà, non abbiamo certo la pretesa difornirne una analisi approfonditaed esauriente ma solo la volontà distimolare l'interesse degli alunniper il mondo che li circonda susci-tando nuovi spunti di riflessione.

segue a pag .2

Newspapergame. Il Ferrara tra le scuole premiate

Al nostro Istituto il premio per il migliore articolo della provincia di Palermo

Vincere…ormai sembra ildestino ineluttabile delFerrara… ma questa volta nonstiamo parlando di un torneosportivo, né di una gara di scac-chi, proprio no. Qui siamo alleprese con concorsi nazionali eregionali nei quali ad esserepremiata è la nostra capacità discrivere articoli giornalistici oracconti.Se a maggio scorso buona parte

della nostra redazione si è reca-ta a Catania per ricevere dagliorganizzatori del NewsPaper-Game un premio per il migliorarticolo provinciale, a finenovembre gli allievi della IIBsaranno ospiti dell’Associa-zione culturale Satura diGenova per ricevere il premioloro attribuito per il giallo Notedi sangue.

Segue a pag. 11

Il giallo in classeLa II B tra i vincitori del concorso nazionale

promosso dall’Associazione “Satura” di Genova

Premiare i meritevoliCome negli anni passati, tutti gli alunnipromossi a giugno senza debiti formati-vi hanno partecipato ad una gita premiointeramente a carico della scuola.

pag. 3

Al via il progetto Comenius

Via il crocifissodalle Aule?

Le opinioni di alcuni alunnisulla discussa sentenza dellaCorte Europea dei diritti delcittadino. pag. 8

Influenza ACosa c’è da sapere

Intervista al dott. TullioPrestileo, componente dell'uni-tà di crisi per la pandemiadell'Ass. reg. alla sanità.

pag. 14

Anno V numero 1 ottobre - novembre 2009

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Pag 2 ottobre - novembre 2009 ferrara news il ferrarino

Il ferrarino verso il diploma!

segue dalla prima

Insomma, il giornale d'Istituto èla voce di tutti e tutti sono iprotagonisti, ciascuno con leproprie idee più o meno condi-visibili. In questo numero adesempio abbiamo voluto acco-gliere le opinioni di alcuni allie-vi sulla delicata questione delcrocifisso in classe.Nessuna censura è stata eserci-tata dalla redazione che purenon concorda con tutte le affer-mazioni contenute all'internodella sezione opinioni a con-fronto. Ispirandoci al principiodella libertà di opinione, ci èsembrato però doveroso pubbli-care i vari punti di vista in quan-to, nella loro diversità, restitui-scono uno spaccato fedele dellagenerale opinione pubblica.Con l'auspicio che queste rubri-che diventino il luogo di unconfronto sereno e civile, anchequest'anno invitiamo voi tutti acollaborare attivamente allacostruzione del nostro giornalefacendoci pervenire i vostricontributi tramite la posta elet-tronica ([email protected])o utilizzando la cassetta postaledell'aula arcobaleno, sede dellaredazione.Infine desideriamo porgere ilpiù caloroso benvenuto agliallievi iscritti per la prima voltaal Ferrara augurando a tutti unanno sereno e fruttuoso.

La redazione

Professori che vanno... Professori che vengono

Come di consueto, nel primo numero dell'an-no, dedichiamo un po' di spazio ai professoriche sono andati in pensione. Quest'anno è statala volta delle professoresse Salvina Falletta eMaria Rosa Fiduccia i cui anni di servizio alFerrara sembrano quasi da record.Come negli anni passati, i colleghi hannovoluto salutarle con un pranzo presso un notoristorante della zona. Il "clima" di giovialitàera quello solito di tutti i momenti di festadella nostra scuola, come sempre egregiamen-te organizzati dalla prof.ssa Santomarco ecome sempre accompagnati dalle spassosissi-me poesie del prof. Ciccarelli. A rischio di ripeterci, vogliamo ancora unavolta sottolineare l'importanza di questimomenti "extrascolastici" che favoriscono irapporti personali e umani tra quanti lavoranoal Ferrara. A detta di molti, questo aspetto èuno dei punti di forza della nostra scuola! E rimaniamo in tema di feste con il "rinfresco"che il 18 giugno 2009 i proff. Salerno S.,Frazzitta, e Davì hanno voluto offrire ai col-leghi per festeggiare il loro ingresso nei "ran-ghi" dei docenti di ruolo.

Nel salutare nuovamente i docenti che si stan-no godendo la meritata pensione e che speria-mo rimangano tra i nostri più affezionati letto-ri, diamo anche il più caloroso benvenuto aiprofessori che da quest'anno sono in servizio alFerrara: Agnello, Barbera, Cangelosi,Cangemi, Cimino, D’Angelo A., D’angeloM., Dolcemascolo, Favatella, Fiorino,Mirabile, Palermo, Palmeri, PriciottaCariddi, Riccobono e Spatola.

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ottobre - novembre 2009 ferrara news Pag 3

Studiare tutto l’anno ha di certoi suoi vantaggi! Oltre a trascor-rere serenamente le vacanzeestive senza pensieri e corsi direcupero può valere persino unbel viaggio premio. Il 29 ottobre scorso infatti tuttigli alunni dell’Istituto che l’an-no precedente sono stati pro-mossi a giugno senza debitiformativi sono stati premiaticon una gita interamente offer-ta dalla scuola. La meta è stataAlia, un piccolo ma affascinan-te comune a circa 70 km daPalermo. Durante il giro turisti-co, oltre a familiarizzare o aconsolidare antiche amicizie,abbiamo potuto visitare leGrotte della Gurfa, il museoEtnoantropologico e la bellachiesa di Santa Maria delleGrazie.Le grotte della Gurfa sonoun’importante attrattiva turisti-ca; risalgono al IV-V millennioa.C. e fino a qualche anno fa ilcomplesso era utilizzato daicontadini locali come magazzi-no. Sono delle rocce scavatedall’uomo e articolate su duepiani: se il piano inferiore, inpassato, era adibito a cimitero(vi trovavano infatti sepolturasolo persone di alto rango), ilpiano superiore invece era uti-lizzato a scopo abitativo.Il mito e il mistero avvolgonoin una nebulosa oscurità le ori-gini e la storia di questa monu-mentale opera.La stanza che ha suggestionato

noi tutti è stata la cosiddettagrotta a campana, ovvero lamaestosa thòlos che per dimen-sioni e forma può essere para-gonata al celeberrimo luogo incui fu ritrovato il tesoro diAtreo a Micene.Il complesso litico, un po’ pervocazione naturale, un po’ perincuria, è divenuto luogo diricovero per intere comunità diuccelli che hanno trovato nellepareti delle grotte un posto incui dimorare; proprio a causadella mancanza di una costanteprotezione e manutenzionenumerose scritte hanno in parterovinato la bellezza delle paretirocciose.Durante la visita al MuseoEtnoantropologico, situato inun’ala del Palazzo Veterinari,abbiamo potuto ammirare ilricco patrimonio culturale inesso custodito e rappresentatoda utensili, attrezzi da lavoro eoggetti di uso quotidiano dellaciviltà contadina, nonché i restidelle 400 vittime dell’epidemiadi colera del 1837.In ultimo la visita alla ChiesaSanta Maria delle Graziecostruita tra il 1630 e il 1639.L’ edificio, di singolare valoreartistico, è in stile tardorinasci-mentale con interni in stilebarocco. All’interno della chie-sa sono custodite inoltre duesplendide tele dell’artista sici-liano Giambecchina.Così, fra percorsi naturali e bel-lezze architettoniche, l’intera

giornata è trascorsa veloce-mente, lasciando a tutti noi ilpiacere di un momento vissutoin compagnia e la convinzioneche studiare tutto l’anno, e nonsolo in estate, fa bene!

Valeria Gianfalla 2^B

Viaggio nel tempoLa gita premio alle grotte della Gurfa

Progetto Referente

PATENTINO prof. Sanfilippo

LA SCUOLA AL CINEMAE AL TEATRO

prof.Ciccarelli

SCUOLA E BENI CULTURALI prof.ssa Lipari

TEATRO IN LINGUA STRANIERA prof.ssa Ganci

CERTIFICAZIONE L2 prof.ssa Burgio

PALERMO APRE LE PORTE prof.ssa Bolazzi

BIBLIOTECA prof.ssa Anselmo

SVILUPPO SOSTENIBILE prof.ssa Cavallaro

CORSO DI CHITARRA prof.Ciccarelli

PROGETTO ED. ANTIMAFIA prof.ssa Vaiana

ALLINEAMENTO ALLE CONOSCENZE DI BASE

prof.ssa Salerno M.Teresa

LA CLASSE VOYAGEANTE ENFRANCE

prof.ssa Palazzo

LABORATORIANDO prof.ssa Mangione

“ACCADUEO” prof.ssa Amari

CONCERTO NATALIZIO prof.Ciccarelli

ORIENTAMENTO POST DIPLOMA prof. Sanfilippo

NON UNO DI MENO prof.ssa Culotta

EDUCAZIONE ALLA SALUTE prof.ssa Di Salvo

SPORTELLO PER STRANIERI prof.ssa Salerno S.

OFFERTA FORMATIVA INTEGRATIVA

Alcuni dei progetti della nostra scuola

Nella foto sopra, le aper-ture esterne delle grottedella Gurfa;in basso l’interno dellagrotta a campana.

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Palermu. 29/05/09 Via P. Balsamo. «Ma chi ura è? »«L’uattu e mezza»«Professù, ma quannu partia-mu?»«Dobbiamo aspettare l’autobusche viene da Misilmeri, e poimanca ancora qualcuno»«Ma cu è ca’ ancora unn s’arri-campa?»«Chiddi da prima B ca ‘nnificiru vinciri »«Menu ma l i , s t annuviniannu!»

«Ma quannu veni st’autobus,avi mezz’ura c’ aspettamu »«Talè, arrivò, vidi chi porru diautobus! mancu vali na lira»«Amunì, picciuatti, acchiana-mu masinnò unn arrivamucchiù a Catania »«Miih chi camurria st’autista,mancu vuali ‘ca ni purtamu icartelli n’capu l’autobus»«Ma chi è, ci sunni i picciriddinall’autobus? »«No sunnu chiddi da scolamedia di Misilmeri ‘ca viennupremiati comu a nuatri»

«doppu tri uri arrivamu!»«Miih, troppu bella è sta viaEtnea, quantu è luonga?! »«Ragazzi, questa è la VillaBellini, forza facciamo unafoto di gruppo…»«Professù, ancora fotografie?Avi di quannu arrivamu ‘cafaciamu fotografie. Vabbè,comunque! Pronti? Via: panelli »«Vabbè, bellaa è Catania, ‘averità! Ma quannu si mancia?»«Talè, professù, nuatri stamuviniennu, nni amu a mangiarina’ cusuzza e a li 2 nni vidia-mu arriari ‘cca!«Miih, già ura di iri o teatru è?A piari? Siemu stanchi e puac’è Ninu ca avi a frevi…«Giustu giustu sta jurnatat’avia a bieniri sta frevi, Ninu?«Vabbè, l’ammalatu e tuttichiddi ca sunnu troppu stanchisi nni vannu ca prof.ssaPrainito, l’autri cu professuriMuscato»«‘U viri, professù, arrivamutroppu prestu e ora amu aspitta-ri ‘a gritta e sutta ‘u suli e puac’è sta puzza ‘ca ni sta facian-nu muoriri»«Amunì, rapiaru, spicciamuni apigghiarini sti gadgets accussìnni amu ‘a sittari en na arripu-

samu n’anticchia»«Chi camurria, unn nni putia-mu mancu susiri pi ghiri obagnu»«Aooh, silenziu ca sta cumin-ciannu, talè ma chiddi unn su iZeru assolutu?, Sì e l’autri iBastard sons of Dionisio»«Troppu bellu fu stu spettacu-lu, ma ora si fici tardi, spiccia-munu, acchianamu n’capu upulman»«Sì, ma nuatri amu a manciari eamu a gghiri puru o gabi-nettu»«Vabbè, viriamu si nni putiamufirmari a qualchi staziuani riserviziu»«Chi camurria st’autista!Mancu si voli fermari all’auto-grill, vabbè c’ amu arrivari aPalermu quasi a mezzanotti,ma nuatri stamu muriennu rafami»«Menu mali, si firmò! Miih, unpaccu di patatini 5 euro? Io m’accattu u stissu, haiu trop-pa fami»«Doppu 3 uri arrivamu ‘mPaliermu! Nni stancamu assàma n’addivirtiamu pi bieru! »«Professù? L’annu pruassimupartìamu arrìari? »

Ferrara, Zummo, Leto,D’Ambrogio e Papa IIE

Il 29 Maggio 2009, buona partedella redazione del"Ferrarino”, accompagnata dalprof. Muscato e dalla prof.ssaPrainito, ha partecipato allafesta conclusiva delNewspaperGame. Si tratta di un'attività promossadal quotidiano "La Sicilia" diCatania, che ogni anno, da 13anni, mette a disposizione ditutte le scuole partecipanti unapagina del proprio giornale,dando la possibilità a noi stu-denti di esprimerci su svariatiargomenti di interesse comu-ne.La premiazione si è svoltapresso il teatro ABC della cittàetnea, all'interno di una tra-smissione televisiva tutta dedi-cata all'evento e presentata dalgiornalista Salvo La Rosa. Per

alimentare la serata, cui eranostati invitati oltre 700 allievi dinumerose scuole siciliane,erano presenti anche gli ZeroAssoluto, i Bastard sons ofDyoniso e un comico, Litterio,molto popolare all'interno dellatrasmissione "Insieme".È stata un'esperienza nuova,che ha attirato la nostra atten-zione soprattutto perché peruna volta eravamo noi la noti-zia, noi eravamo al centro del-l'attenzione e per noi giornalistiin erba la Dott.ssa Ciancio,organizzatrice dell'iniziativa,ha avuto parole di apprezza-mento.Il nostro Istituto ha ricevuto inpremio una fotocamera digitalegrazie all'articolo di V.Gianfalla M. Onorato, F. Patti eC. Seggio (oggi IIB) dedicato

al "Parkour", un nuovo sportmetropolitano che affascinamolto i giovani. E come sem-pre accade qui da noi alFerrara, l'occasione è stataghiotta e non ci siamo fattisfuggire l'opportunità di diver-tirci visitando il centro storicodi Catania (ben diverso dalnostro. Lì il verde è ovunque);

prima un gelato o una granita avilla Bellini (dedicata al gran-de musicista catanese) e poi ilbagno di popolarità fra teleca-mere e luci della ribalta. Cheemozione ragazzi!

Anna La Barbera III Pr1

Pag 4 ottobre - novembre 2009 La premiazione di Newspapergame il ferrarino

Giornalisti per gioco

Partìamu arrìari?

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ottobre - novembre 2009 La scuola al cinema e a teatro Pag 5

Lo scorso 24 ottobre quasi tutte le classidel nostro Istituto si sono recate presso ilcinema Rouge et Noir per assistere allaproiezione del film "Baarìa". Il titolo rie-voca l'antico nome fenicio della città sici-liana che ha dato i natali a GiuseppeTornatore. Il regista, già premio oscar, inquest'occasione ha messo in campo uncast veramente eccezionale. Tornatore èsicuramente un virtuoso dell'immagine, unnarratore di emozioni che ama profonda-mente la sua terra e che con questo filmdecide di ricostruire seppur malinconica-mente il percorso storico/politico di oltremezzo secolo. Attraverso le vicende di tregenerazioni di una famiglia di Bagheria, ilfilm racconta un secolo di storia italiana.Sullo sfondo le Guerre Mondiali e l'avvi-cendarsi, sulla scena politica, di Fascismo,Democrazia Cristiana e Socialisti. Solo lescene principali sono state girate proprionel paese di Bagheria, mentre la maggiorparte delle riprese è stata girata in Tunisia,dove sono stati ricostruiti alla perfezionetutti gli ambienti e la città stessa diBagheria. Il cast è veramente superlativo:recitano infatti attori del calibro di RaoulBova, Beppe Fiorello, Nino Frassica, LeoGullotta, Vincenzo Salemme, SalvoFicarra, Valentino Picone, Aldo Baglio,Ángela Molina, Lina Sastri, MonicaBellucci, Laura Chiatti e Giorgio Falettialcuni dei quali si sono prestati ed impe-gnati solo per affetto nei confronti del regi-sta pur sapendo che avrebbero interpretatosolo ruoli minori.Si tratta di una storia divertente e malinco-nica, epica e lirica allo stesso tempo, riccadi grandi passioni e di travolgenti utopie,una leggenda realistica affollata di eroi. Protagonista è una famiglia siciliana rac-contata attraverso tre generazioni: daCicco al figlio Peppino, al nipote Pietro.Sfiorando le vicende private di questi per-sonaggi e dei loro familiari, il film evocagli amori, i sogni, le delusioni di un'interacomunità vissuta tra gli anni Trenta e glianni Ottanta del secolo scorso nella pro-vincia di Palermo. Negli anni delFascismo, Cicco è un modesto pecoraioche trova però il tempo di dedicarsi allapropria passione: i libri, i poemi cavallere-schi, i grandi romanzi popolari. Nelle sta-gioni della fame e della seconda guerramondiale, suo figlio Peppino s'imbatte nel-

l'ingiustizia e scopre la passione per lapolitica fino a diventare un socialistamoderato nell'ultimo ventennio del secolo. Perché andare a vedere Baarìa? Per torna-re a sognare in grande con un cinema ita-liano, finalmente ambizioso, che vede in

Giuseppe Tornatore l'unico possibile regi-sta capace di trasformare un budget econo-micamente importante in un'opera che saraccontare un'epoca sfruttando al meglio lepotenzialità del mezzo cinematografico.

Marco Burrugano IV PR2

Kolossal alla siciliana

Inizia con Baarìa il progetto “la scuola a cinema”

Manhattan MedeaGrazie alla nostra scuola che anche quest'anno ha aderito alla proposta del Teatro Libero,giorno 26 ottobre la nostra classe, insieme alla terza e alla quarta Pr2, si è recata a PiazzaMarina per assistere alla rappresentazione di "Manhattan Medea".Si tratta di un'opera che si ispira ampiamente alla celeberrima tragedia di Euripide, laMedea, appunto, ma con la non insignificante differenza che la vicenda è stata attualizza-ta e collocata nel mondo contemporaneo. L'ambientazione infatti, come suggerisce il titolo stesso, è quella dell'isola di Manhattanche di fatto costituisce il cuore di New York, come dire del paese più industrializzato emoderno dei giorni nostri.L'autrice del testo, la tedesca Den Loher, ha posto la scena davanti alla ricca facciata diuno dei tanti lussuosi grattacieli della Quinta strada.Proprio qui il portiere dell'edificio esordisce lamentando la presenza di una figura inquie-tante che già dalla sera precedente staziona davanti al palazzo fregiato d'oro e di marmo. È Medea, una giovane donna straniera, che ha trascorso la notte vegliando e ancora allun-ga il suo sguardo vivo e vigile quasi a penetrare nella casa di Sweatshop Boss, uomopotente e facoltoso.Tutto si svolge su un marciapiede perché è quello l'ambiente dove si snoda la grama vitadi Jason e Medea, clandestini emigrati uniti dallo scopo esistenziale di fare denaro ad ognicosto e che questo tengono bene in mente, con sguardo gelido e con il cuore che nontrema ascoltando la verità. Un rapporto fatto di complicità ma anche di progettualitàdiverse in cui Jason, che mira all'ascesa e tenta ogni cosa pur di risalire verso una condi-zione socioeconomica migliore, si scontra con Medea che invece lotta per mantenere isuoi legami ed è disposta a fare qualsiasi cosa pur di tornare ad avere ciò che a prezzo disangue si è conquistata. La conclusione tragica della storia, fatte le debite differenze, non si discosta molto daquella del testo classico così come, d'altra parte, anche molti elementi della vicenda euri-pidea sono pure presenti: la fuga degli amanti, la morte del fratello e, soprattutto, la ven-detta terribile e crudele di Medea.Questa tragedia ha coinvolto tutti noi facendoci seguire lo spettacolo in maniera attenta ein una situazione di forte suspence, specie nella parte finale. È stata un'esperienza che sicuramente ha arricchito il nostro bagaglio culturale per cui cisembra giusto ringraziare il nostro Istituto per averci fatto vivere anche quest'anno la real-tà della finzione teatrale e per averci consentito di apprezzare ulteriormente questo affa-scinante mondo troppo spesso, purtroppo, sconosciuto a noi giovani.

Margherita Bisconti e Maria Rita Messina V PR 2

Page 6: Ferrarino num.1 anno 5

Pag 6 ottobre - novembre Educazione alla legalità il ferrarino

Spettacoli, concerti, proiezioni di film,presentazioni di libri e dibattiti. Tutto que-sto è stato il Festival della Legalità che siè svolto a Palermo dal 3 al 10 ottobre scor-so presso la Villa Filippina. L’iniziativa,giunta alla seconda edizione, è stata pro-mossa dalla società Zerotre con il patroci-nio della casa editrice Novantacento, l'or-dine dei giornalisti di Sicilia, la Provinciadi Palermo, la Regione siciliana, l'Ars e ilComune di Palermo. Le manifestazioni hanno coinvolto anchele scuole palermitane tra le quali la nostrache ha aderito con le classi terze. Così,nella giornata conclusiva del festivalabbiamo preso parte all'incontro con l'exprocuratore capo antimafia di PalermoGian Carlo Caselli, un magistrato che hadedicato la sua intera esistenza alla lottacontro la criminalità organizzata. Nel corso dell'incontro dal titolo "A voinati dopo le stragi…io racconto", egliha dichiarato che dopo le stragi del 1992 ilpaese si è ritrovato sull'orlo di un precipi-zio in cui poteva sparire la democrazia.Per fortuna, grazie al prezioso lavoro ditanti magistrati che si sono ispirati almodello e al metodo di Falcone e

Borsellino, questo pericolo è stato scon-giurato. Dopo l'incontro con il procuratore Casellial quale ha partecipato anche il procurato-re aggiunto Antonio Ingroia, è stata lavolta di un talk show dal titolo "Ti aspet-to fuori" con il capo redattore dell’ Ansadi Palermo Franco Nuccio, l'attore paler-mitano Francesco Benigno (nella foto asx. insieme al alcuni alunni del Ferrara),la psichiatra del centro di Giustizia mino-rile di Palermo Rosalba Romano e ilmaggiore Francesco Tocci, comandantedella compagnia dei Carabinieri. Infine, abbiamo avuto la possibilità divisitare le quattro mostre allestite all'inter-no del festival: "Volti Colori Memoria","Non tutti i pizzini sono uguali", unamostra sulla vita di Pio La Torre e l'espo-sizione delle copertine di "S".Come ha affermato il direttore artisticodella manifestazione, Filippo D'Arpa, ilfestival della legalità non può essere con-siderato "un'antimafia da passerella" maun'importante occasione per riflettere inmodi diversi sul tema della legalità.

Simona Giampallari III F

A voi nati dopo le stragi…io racconto

L'incontro con Gian Carlo Caselli al Festival della legalità

Mafia? No, grazie!Una rappresentanza del Ferrara

alla I conferenza antimafia

Nell’ambito del Progetto educativoAntimafia, il giorno 23 ottobre alcuni dinoi allievi, in rappresentanza didell’Istituto, abbiamo assistito ad unavideoconferenza alla quale hanno parteci-pato ben 31 scuole che hanno sede oltre lostretto e 53 scuole siciliane.Durante i lavori in aula, si è a lungo par-lato delle organizzazioni criminali presen-ti ormai in tutta Italia.Lo studioso Rocco Cerrone e il magistra-to Antonino Ingroia (nella foto a destra)ci hanno intrattenuto con analisi storico-sociali che avevano come oggetto lamafia. Esplorato nel percorso che dalle originil’ha condotto fino ai nostri giorni, il feno-meno mafioso si è consolidato e diffusoanche grazie ai rapporti che da sempreesso ha intrattenuto con la politica e lealtre organizzazioni criminali. Se dunque ci chiediamo le ragioni chehanno concesso così lunga vita alla mafia,potremmo rispondere che la sua forza stanell’omertà e nell’atteggiamento vile difingere di non sapere. Il cittadino è porta-to ad alimentare questa condizione per lapaura che ha dei mafiosi. Ma i mafiosi chi sono? Come tende adefinirli l’opinione comune, i mafiosisono uomini d’onore, non perché agisca-no per il bene del prossimo, ma al contra-rio perché sono persone che egoistica-mente intendono emergere, per esserediverse “ per non essere nuddu mischiatucu nienti” e la mafia è una organizzazio-ne malavitosa che col tempo si è rafforza-ta perché ha agito sulla formazione della“mentalità” di generazioni e generazioni,deformando il senso dell’onore.Per comprendere quanto sia preoccupanteil fenomeno, potremmo anche osare unparallelo e confrontare la mafia a unastruttura produttiva, a un’azienda(ragazzi, attenzione è solo una provoca-zione). (Segue nella pagina accanto)

Elezioni del Consiglio d’Istituo. Ecco i risultati

Candidati voti lista Alunni eletti

De Simone Pietro 106 I Calabrese Giuseppe

Calabrese Giuseppe 107 I Hannan Shan Janan

Trifirò Ignazio 48 I De Simone Pietro

Di Francisci Marco 11 I De Simone Pietro

Brancati Alberto 33 I

Lucchese Anna Stefania 102 I

Hannan Shan Janan 183 II

Acheapong Adele 4 II

DonKo Isac 82 II

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ottobre - novembre 2009 Pag 7

Quali sono le competenze deimafiosi? - l’uso specializzato della vio-lenza, non necessariamente fisi-ca, ma più spesso psicologica;- la capacità di utilizzare emanipolare le relazioni sociali E qual è l’obiettivo dellamafia?La ricerca della ricchezza e delpotere, un potere che si stendesu un territorio per svolgerefunzioni che dovrebbero com-petere allo Stato, pensate per ilbene di tutti e che invece imafiosi orientano a loro uso econsumo.Sembrerebbe dunque che lamafia, così some lo Stato, svol-gano attività di - controllo del territorio- produzione di beni- avvio e gestione di relazioni

tra la sfera politica e quellaeconomica.Ma la mafia, come abbiamodetto prima, usa la violenza.Ricatta. Rende schiavi.Imbavaglia le coscienze.Uccide. Tante sono le vittimedella mafia, Falcone,Borsellino, Impastato, PadrePino Puglisi e tanti, tanti altriuomini e donne, che per tirarefuori dalla mafia la Sicilia, sisono battuti in prima personapur sapendo che essi stessiavrebbero pagato con la vita. Quando penso a tutto questo,ho chiara la motivazione percui tutti noi dovremmo direbasta alle organizzazioni crimi-nali e alle vittime che ognigiorno insanguinano la nostraterra.

Rosalia Portanova III Pr1

Periodo diformazione

“Non è né carne e né pesce.”Così si usa dire di chi manca dicarattere ben definito. Un esempio classico è l’adole-scente.Come tutti sanno, l’adolescen-za è quella fase della vitaumana compresa fra gli 11 e i18 anni nel corso della qualel’individuo acquisisce le com-petenze e i requisiti necessariper assumere le responsabilitàdi un adulto.L’adolescenza è “un’età diffi-

cile” perché ogni giorno ci sitrova davanti ad un biviodovuto ad un dubbio o ad unascelta da fare.I classici errori che si compio-no da ragazzi sono tanti….È un’età faticosa, molto pro-blematica: si hanno paure,ansie, incertezze. Si ha con-temporaneamente bisogno diessere controllati, bisogno dilibertà, di dire la propria e diessere ascoltati ma, soprattut-to, di fare le proprie scelteautonomamente. È un’età incui manca la fiducia in se stes-si e molti adolescenti cercanola protezione dei genitori evogliono essere guidati nellescelte più difficili. Tuttaviamolti adolescenti non rendonoi genitori partecipi della loro

vita e questi ultimi non fannonulla per rendersi in qualchemodo disponibili nei confrontidei figli per qualsiasi consi-glio. Per questo motivo moltiragazzi, che hanno difficoltà aparlare con i propri genitori,preferiscono confidarsi con gliamici e con i coetanei.Tuttavia, anche se l’adolescen-za è piena di insicurezze,paura e ansie è la parte miglio-re della vita poiché è proprioin questo periodo che si fannole esperienze più belle come iprimi successi, i primi inna-moramenti e si ha la pienaconsapevolezza di se stessi.

Simona La Barbera e Serena Tripi IE

A scuola non solo per studiareAvviato il Corso di chitarra

ADOLESCENZA

Artisti cercasiConcorso per la

testata del Ferrarino

Come qualcuno avrà notato, la testata del nostro giornaleè cambiata graficamente edè nostra intenzione cam-biarla per ogni numero. Tutti coloro che desideranopartecipare al “concorso”sono invitati a far pervenirein redazione le loro bozze. Sappiamo che tra i nostrilettori si nascondono deiveri artisti. Perciò, ragazzi,mettevi alla prova e datespazio alla vostra creatività!La testata del prossimonumero potrebbe essere lavostra!

Da tempo desider-vo imparare a suo-nare uno strumentomusicale e graziealla nostra scuola ilmio desiderio si starealizzando. Nei pomeriggi,infatti, ci incontria-mo a scuola non perstudiare le materiescolastiche ma perapprendere i primirudimenti di unostrumento che sicu-ramente ci permet-terà di passare deibei momenti incompagnia degliamici, un po’ come

sta già avvenendodurante il corso.Le lezioni, iniziateil 3 novembre scor-so, avranno unadurata comlessivadi trenta ore.

Nella foto sopra,alcuni degli alunniiscritti al corso dichitarra organizzatodal nostro Istituto.

Simona La BarberaIE

Page 8: Ferrarino num.1 anno 5

La decisione della CorteEuropea dei diritti delcittadino di togliere i

crocifissi dalle aule scolasti-che non mi trova assoluta-mente d'accordo perché lareligione cristiana, professatadalla quasi totalità degli ita-liani, ha tra i suoi simbolipiù rappresentativi pro-prio la croce.

Inoltre, anche non volendoessere razzista, penso comun-que che coloro che professa-no altre religioni sono degliospiti e come tali devonoaccettare e rispettare le nostreregole e tradizioni come noirispettiamo le loro quandoandiamo nei loro paesi.Pensate che sia possibileentrare in una moschea con lescarpe? E allora, se togliamoil crocifisso dovremmo pureabolire la bandiera, la foto delPresidente della Repubblica edel Papa? Si parla tanto di integrazionema credo proprio che moltistranieri non vogliano inte-grarsi bensì imporre la lorovisione e la loro culturaanche religiosa come delresto avviene nei loro paesi.Ma l’intercultura è un'altracosa!

Giovanna Ferdico II D

Pag 8 L’Europa e i simboli religiosi: opinioni a confronto il ferrarino

Appena qualche giornofa i giudici europei sisono espressi sull'op-

portunità di togliere il crocifis-so dalle scuole, sollevando unvespaio di polemiche. La moti-vazione è che "il simbolo diuna determinata confessionelimita il diritto dei genitori adeducare i loro figli in conformi-tà con le loro convinzioni, e ildiritto dei bambini di credere onon credere". La norma cheprevedeva l'esposizione delcrocifisso nelle aule scolasticherisale all'epoca fascista, fu unmodo come un altro da partedel governo di allora per otte-nere consenso e favore da partedi una larga maggioranza con-fessionale e chiudere unoocchio sulle leggi razziali (etutto quello che di terribileavveniva e sarebbe avvenuto inseguito). In sé la sentenza nonparrebbe poi tanto peregrina,del resto come si legge nellanostra Costituzione, l'Italia è unpaese laico, pertanto ciascuno èlibero di professare la religioneche preferisce. La presenza delcrocifisso nelle aule, a rigore dilogica, violerebbe questo prin-cipio, e poco importa chel'Italia sia un paese di culturacattolica, il crocifisso non rap-presenta l'Italia e non tutti gliitaliani si sentono rappresentatidal crocifisso. È un atto diimposizione che tende a limita-re la libertà di pensiero e reli-gione. E così, come nessunopuò imporre il cattolicesimo(dato che non è nemmeno unareligione di stato), allo stessomodo non esiste una ragionevalida che possa ancora giusti-ficare l'esposizione del croci-fisso all'interno delle aule sco-lastiche. E se, ragionando perassurdo, sulla base della mede-sima premessa, qualcuno pro-ponesse di esporre, piuttostoche un crocifisso, una stella diDavid o una Mezza LunaIslamica? La scuola pubblica rappresen-tata uno stato laico. Per quantoriguarda le radici culturali del

nostro paese poi, chi può nega-re che l'Italia ne abbia ben altre,ciononostante non si sono maivisti né ritratti di Cesare oGaribaldi o esponenti della cul-tura Italiana come Dante appe-si alle pareti delle aule scolasti-che. Un fatto è certo, a togliereil crocifisso da scuola non sonod'accordo solamente gli stra-nieri che praticano altre religio-ni, ma anche molti italiani.

Antonio Scafidi IVpr2

Sì al crocifissonelle aule

scolastiche

La questione è nata dalricorso di una famigliache si è appellata alla

corte europea affinché venissetolto il crocifisso dalle aule per-ché, essendo atei, non si senti-vano rappresentati da questosimbolo. Ma chi è l'ateo? L'ateoè colui che non crede nell'esi-stenza di un Dio (chiunque essosia). A tal proposito, mi sovvie-ne una domanda: "Che fastidiopuò darmi una croce sul muro,dato che per me, ateo, non hanessun significato?" Alloramodifichiamo tutte le bandierecon la croce? Dovremmo eli-minare anche le vacanze diPasqua e di Natale? No, ragaz-zi!! Il crocifisso, le vacanze,ecc…sono simboli della tradi-

zione cristiana. Il cristianesimoera alla base del Sacro RomanoImpero che si estendeva suquasi tutta l'attuale Europa. Lacultura e la tradizione italiana ècaratterizzata dal cristianesimo.Non si possono criticare o can-cellare dopo tanti anni degliusi, costumi che i nostri avihanno conservato. Ciò nonsignifica non rispettare o nontollerare chi ha valori diversi daquelli miei. Il nostro stato èlaico, infatti la religione non èmateria di esami perché sirispettano i diversi credo; glistudi a scuola si fondano sullescienze, non sulla visione reli-giosa dell'esistenza umana. Lostato tutela e rispetta i musul-mani, offrendo loro moscheenonostante nelle loro terre i cri-stiani vengano uccisi. La crocepuò essere anche un modo percommemorare quei medici equei missionari che muoionogiorno dopo giorno solo per

aver aiutato chi è stato menofortunato di noi. Mi spiacedover pensare che questa fami-glia che non vuole il crocifissonelle aule abbia condotto la suabattaglia non perché gli diafastidio il crocifisso, ma soloper affermare un principio dicorrettezza e di rispetto agliocchi dei cittadini cristiani.Vorrei terminare questo artico-lo con il pensiero di una ateofamoso, Roberto Benigni che,nonostante non creda, affermache l'arte e la letteratura italia-na, che proprio sul cristianesi-mo si fondano, sono le piùbelle perché, al di là di tutto, c'èun'essenza estranea e superiorenell'esistenza umana…Lo sipuò chiamare come si vuole,ma, alla fine, è pur sempre"l'amor che move il sole e l'al-tre stelle" (Dante, DivinaCommedia, Paradiso CantoXXXIII).

Marco Burrugano IV Pr2

Mah, forsenon è più in

obbligo scolastico...

Crocifisso in classe? Alcune ragioni del no

Che ne pensi delcrocifisso in classe?

Un simbolo a cui nonsi può rinunciare

La matita allegradi Claudia Prainito

Page 9: Ferrarino num.1 anno 5

ottobre - novembre 2009 Parliamone Pag 9

Il rischio della discriminazione religiosa

Di recente la Corte Europea deidiritti del cittadino ha pronunciatouna sentenza per cui i crocifissi

dovrebbero essere rimossi dalle paretidelle aule italiane; va da sé che tale senten-za ha dato il via a molte polemiche. IlVaticano, per parte sua ha espresso, a piùvoci, una "condanna e stupore per la sen-

tenza" e ha apprezzato il ricorso avanzatodal governo italiano.A mio parere questa decisione può esseregiusta per certi aspetti e ingiusta per altri.Da un lato infatti imporre la rimozione diun simbolo sacro è un atto di forza, proprioper questo coloro che professano altre reli-gioni non dovrebbero accogliere favore-volmente la sentenza europea, sarebbecome se un cristiano andasse da un buddi-sta praticante e gli imponesse di togliere lastatua sacra del budda. Per altro verso, è pur vero che la scuolanon è un luogo di culto e quindi non è un

errore pensare che dei simboli religiosi sene potrebbe pure fare a meno.

Il rischio che tutti ben intravediamo èquello della discriminazione religiosa esociale, una via pericolosa per tutti ma inparticolare per i più giovani. Qui occorreforse solo un po' di buon senso; poichél'Italia è un paese democratico e multietni-co si dovrebbe dare ascolto a tutti, cristianie musulmani, bianchi e neri credenti e noncredenti attraverso un'opera di mediazioneche arricchisca tutti anziché penalizzaresolo qualcuno.

Goumair Hamza IID

Se diamo uno sguardo accu-rato all'ambiente che ci cir-conda possiamo renderciconto che l'uomo ha trasfor-mato senza riguardo la natu-ra e ha stabilito con essa unrapporto di dominio e sfrutta-mento.Sin dalla prima rivoluzione

industriale l'umanità si ècomportata come se le risor-se fossero inesauribili, senzapreoccuparsi di inquinare edistruggere gli ambientinaturali. Questo atteggia-mento è frutto di illusioni: laprima che la Terra sia un pia-neta immenso; la secondache il progresso avrebbesempre trovato il modo dirimediare ai danni inflitti allanatura. L'uomo nel corsodella sua esistenza ha profon-damente modificato l'am-biente nel quale è vissuto,lasciando il segno della suapresenza in quasi tutte lezone del pianeta: i paesaggiche oggi osserviamo intornoa noi sono infatti diversi daquelli che conobbero i nostriantenati. Alcuni esempi evi-denti della trasformazionedell'ambiente naturale sono idisboscamenti, le desertifica-

zioni, ecc. L'insieme di que-ste alterazioni ambientalihanno dato vita al cosiddettodissesto idrogeologico ovve-ro l'insieme dei fenomenipericolosi come frane, allu-vioni o valanghe che semprepiù frequentemente si riper-cuotono in maniera distrutti-va sull'uomo.L'ultimo spaventoso fatto dicronaca avvenuto in Italiariguarda la provincia diMessina (Scaletta Zanclea,Giampilieri Superiore,Giampilieri Marina, Altolia,Molino, Santo Stefano diBriga, Briga Superiore ePezzolo) devastata da un'al-luvione avvenuta il 1° otto-bre scorso. Il violento nubi-fragio ha provocato lo strari-pamento dei corsi d'acqua ediversi eventi franosi, a cui èseguito lo scivolamento avalle di colate di fango edetriti. Non si è trattato diuna catastrofe imprevedibilebensì di una tragedia annun-

ciata dal momento che lazona colpita è ad elevatorischio idrogeologico e sce-nario di precedenti episodifranosi e alluvionali.Il numero delle vittime è sali-to a 31 tuttavia restanodisperse ancora 6 persone. Anche nel palermitano, nellazona di Belmonte Chiavelli,le violenti e continue pioggedi questo autunno hanno pro-vocato gravi difficoltà allapopolazione. Decine di fami-glie hanno abbandonato leproprie abitazioni non piùagibili per i detriti che l'ac-qua piovana ha riversatoall'interno. La pioggia hainfatti provocato finora solopiccoli cedimenti della mon-tagna sovrastante la zona madobbiamo continuare a spe-rare in un miracolo perchéquesta non frani o è ora chela politica si impegni a porrerimedio a tutto ciò?

Martina Albanese IE

L'Italia vain

"frantumi"

Simbolo identitario o simbolo vuoto?

La discussione accesa dallasentenza della consulta euro-pea sulla presenza del croci-

fisso nelle aule scolastiche mi hafatto riflettere molto, soprattutto sulruolo della religione nella mia vita enella nostra società. Sembra ormai che i precetti religio-si siano osservati solo da una picco-la minoranza degli italiani e allorache senso hanno tutte queste pole-miche sulla presenza del crocifissonelle aule scolastiche, simbolodivenuto vuoto a causa nostra? Ciriteniamo cattolici solo quando sideve partecipare a qualche comu-nione, battesimo o matrimonio? Lechiese sono sempre più spessovuote, dal momento che si vedonosolo poche vecchiette che il sabatopomeriggio pregano in silenzio.Anche tutti noi ragazzi, ed io perprimo non mi escludo, dopo averricevuto la Prima comunione, nonpartecipiamo più alla vita cattolica.Allora che senso ha dire che il croci-fisso discrimina chi non è credente? Prima di tutto dobbiamo scoprire ilsuo vero valore, perché per me nonè semplicemente un simbolo reli-gioso e basta, ma un simbolo dipace, amore e tolleranza, valori chenella società odierna non esistonopiù. L’opinione pubblica dibatte suquesta questione e non si scandaliz-za dei respingimenti dei barconistracolmi di clandestini. Prendiamotutti esempio dal crocifisso.Prendiamo esempio da Gesù che siè sacrificato per noi, accogliendocitutti come fratelli.

Adriano Frusteri II E

Page 10: Ferrarino num.1 anno 5

Pag 10 ottobre - novembre 2009 Il progetto Comenius il ferrarino

Tolerance as Art of Life è iltitolo del progetto Comeniusche, per un intero biennio, oltreal nostro istituto coinvolgeràdocenti e allievi di una scuoladi Statte (Taranto), una diBratislava (Slovacchia), una diBzenec (Repubblica Ceca),una di Serres (Grecia), ed unadi Sirnak (Turchia). Lo scopo è quello di avvicinaresempre più la popolazione sco-lastica all'idea di far parte diuna realtà politica, giuridica,economica e culturale comunecome è l'Europa. Nel corso dei due anni, studen-ti e docenti avranno l'opportu-nità di lavorare fianco a fiancoriflettendo sul delicato tema

della tolleranza, dell'integra-zione e soprattutto della libertà;i prodotti degli interventi deisingoli istituti saranno scam-biati fra i partners coinvolti siaattraverso contatti telematicisia attraverso meeting chesaranno opportunamente orga-nizzati.Durante il primo incontro,avvenuto fra il 18 e il 23 otto-bre scorso nella repubblicaceca, abbiamo conosciuto lerealtà delle scuole con cui ope-reremo ed è stata una magnifi-ca sorpresa realizzare che lanostra scuola e la nostra cittànon sono seconde a nessuno.Non di rado infatti crediamo diessere un passo indietro rispet-to agli altri paesi europei, inrealtà viviamo in una terraunica, ricca di risorse; quel checi manca forse è la capacità diutilizzarle al meglio e il gustodi apprezzare fino in fondo laspecificità culturale che la con-traddistingue.

A febbraio, secondo il calenda-rio di massima stabilito, saràorganizzato un incontro a Stattein provincia di Taranto; saràl'occasione, per alcuni allievidel Ferrara, per presentare unlavoro che abbia per tema lalibertà. Inoltre, in quella stessacircostanza stabiliremo l'argo-mento su cui lavorare per l'in-contro che seguirà e che si terràa maggio, questa volta inGrecia.

Prof.ssa Ina Salerno,referente del progetto

Nella foto sopra, la prof.ssaGanci presso il laboratoriodelle marionette della scuolache ha ospitato l’incontroNella foto piccola a sx:Barbara Remiasova(Slovacca) Coordinatrice delprogetto Ligas Lubomir Preside dellascuola ceca di BzenecDimitrios Kefalas Presidedella scuola greca

Tolleranza comearte di vita

Omofobia oomofollia?

Il termine omofobia significa letteralmente“paura nei confronti di persone dello stes-so sesso” e più precisamente si usa perindicare l’intolleranza e i sentimenti nega-tivi che le persone hanno nei confrontidegli uomini e delle donne omosessuali.Anche la parola “frocio” può essere consi-derata come espressione di omofobia, per-ché di solito viene usata con una connota-zione negativa.L’omofobia si manifesta attraverso com-portamenti ostili nei confronti delle diver-sità, che, talvolta, sfociano in vere e pro-prie aggressioni verso persone ritenuteappunto “diverse” dalla maggioranza. Il pregiudizio anti-gay, inoltre, è rinforza-to dall’ignoranza e dalla mancanza di con-tatti della maggior parte delle persone conla comunità omosessuale.Questo comporta anche l’esclusione degliomosessuali dal mondo del lavoro, inquanto a volte non sono ritenuti all’altezzadi particolari compiti poiché sono conside-

rati un danno all’immagine della società. A volte anche alcuni loro comportamenti

sono considerati violenze per noi cosiddet-ti “normali”, come ad esempio i loro baciin pubblico.In quest’ultimo anno si sono verificatidiversi casi di omofobia, con violenza fisi-ca in luoghi pubblici, ad esempio l’aggres-sione che c’è stata a Roma al gay village,dove due ragazzi mentre si scambiavanodelle effusioni, senza dare fastidio a nessu-no, sono stati aggrediti, presi a bottigliate,accoltellati. È stato riportato dai notiziariche l’aggressore era già noto alle forze del-l’ordine col nome di “Svastichella” e giàquesto nome spiega tutto. Un altro caso diviolenza omofoba riportato dalle cronacheè stato denunciato da alcuni giovanidell’Arcigay di Milano, dove un ragazzoha subito un’aggressione da parte di due

uomini che, con bastoni e pietre gli hannoprovocato la rottura dei legamenti delginocchio. Questi sono quei casi che mihanno più impressionato per la loro bruta-le violenza, ma, comunque, se ne verifica-no molti altri troppo spesso la gente igno-ra. Questa noncuranza, a mio parere, nonva bene perché la nostra società deve esse-re educata, a partire dai giovani, al rispettodell’uomo così come cita il secondo artico-lo della Costituzione la quale riconosce egarantisce i diritti inviolabili dell’uomo.Per cui l’uomo ha pieno diritto alla proprialibertà intesa sia come pensiero sia comeespressione di vita, per cui ogni uomo èlibero anche di fare le proprie scelte ses-suali purché queste non disturbino gli altrie mi sembra evidente che l’essere omoses-suale non rechi alcun danno alla società.Secondo me il danno lo fa chi aggredisce,perché oltre a recare delle ferite fisiche haprovocato delle ferite psicologiche, le qualinon si rimargineranno per parecchiotempo. Molti pensano, inoltre, anche chel’essere omosessuali sia una malattia, ma iveri malati sono coloro che hanno fatto deiloro pregiudizi un virus, il cui unico vacci-no può essere la consapevolezza chel’amore non ha sesso.

Ilenia Di Carlo II E

Page 11: Ferrarino num.1 anno 5

ottobre - novembre 2009 scrittura creativa Pag 11

Un prestigioso spartito manoscrittoviene trafugato e sostituito con unacopia identica prima della sua

esposizione al Teatro Massimo. La mortesospetta di un custode e il ritrovamento didue indizi depistano gli investigatori. Saràinvece l'intuito di una giovane e astuta vio-linista a ricomporre il puzzle.

La protagonistaVera Caracciolo è una giovane violinistasimpatica ed estroversa, malgrado le suenon proprio nobili origini, ha studiato neimigliori conservatori italiani e francesi egrazie alla sua forza di volontà e determi-nazione è riuscita a realizzare gli obiettiviche si era sempre posta. A Palermo è ilsecondo violino dell'orchestra del Teatro dicittà e desidera quanto mai interpretare lenote dello spartito manoscritto di Mozart.E' alta e dal fisico asciutto, ha i capelliscuri e ricci e un colorito olivastro. Gliocchi, di un incantevole castano, rivelanoun'attenzione scrupolosa verso la realtà.Vera, nonostante la sua giovane età, èriflessiva e non sottovaluta neppure il mini-mo dettaglio, abituata com'è alla precisio-ne delle esecuzioni delle partiture musicali.

L’antagonistaDelphine Sagnon è una affermata direttri-ce di teatro; a quarantatré anni ha una vitasentimentale consolidata, un compagnoamorevole disposto a tutto per lei.Delphine è ambiziosa ma a tratti impulsi-va. Appartenente a una famiglia alto-bor-ghese di Parigi, Delphine è una donnaapparentemente serena e appagata. Untriste episodio del suo passato però l'haresa insicura e fragile e nel contempobisognosa di continue conferme; da que-sto disagio deriva una personalità egocen-

trica che non accetta sconfitte e inseguesempre la ribalta. E' una donna affascinate, i capelli sottili echiari e una carnagione lattea.Fisicamente snella e agile nei movimentiveste con ricercatezza e frequentaambienti raffinati.

Altri personaggiGerard Rieu è un uomo di mezza età, altoe possente. Profondamente innamorato diDelphine condivide con lei una vita agiatae apparentemente felice. E' un archivistache lavora presso una delle più rinomatebiblioteche di Lione; è un uomo sensibileche subisce il fascino di Delphine finoquasi a divenirne succube. Aiutante del-l'antagonistaAntonio Valenti è un trentenne affascina-to dalla pesca subacquea e dalle belledonne. Commissario di polizia, esercitacon zelo la propria professione. E' unuomo umile, riflessivo e spesso di buonumore. Taciturno ma galante agisce sem-pre con circospezione e non lascia mai uncaso irrisolto. Aiutante della protagonistaGaspare Villa è un anziano custodeimpiegato al Teatro Massimo. Attento escrupoloso esercita con professionalità ilsuo mestiere. Basso e pingue ama il buoncibo e il buon vino. Non si separa mai dalsuo telefono cellulare. La vittima.

Story points1. Vera si accorge che lo spartito espostonella teca del Foiè non è autentico perchéin controluce non presenta le iniziali filigra-nate del celebre musicista.2. Viene ritrovato il cadavere del custode.Il corpo non presenta evidenti lesioni.3. Sulla scena del crimine pochi sono gliindizi. Un piccolo biglietto di carta cheriporta un numero cifrato apparentementeincomprensibile; un piccolo frammentodella carcassa di un telefono cellulare.

ClimaxVera, che aveva lungamente studiato negliarchivi delle biblioteche storiche, intuisceche quel numero era nient'altro che lasegnatura di un antichissimo e altrettantonoto libro conservato nella biblioteca diLione. L'intuizione della giovane porta ilcommissario sulle tracce del reale colpe-vole.

1.

Prese la custodia e visistemò il violino, siassicurò che il caneavesse acqua e cibo asufficienza e, dopoaverlo accarezzato suldorso, si avviò versola porta. Era un tiepido pomeriggio di prima-vera, Palermo si svegliava pigramente dopola pausa dedicata al pranzo e gli abitanti, perle strade, si confondevano ai numerosi turi-sti e viaggiatori che già da parecchi gironil'avevano pacificamente invasa.Il teatro nel quale avrebbe finalmente coro-nato il suo sogno non era distante da casasua. Attraversò a piedi i vicoli della cittàantica fino a raggiungere piazza Verdi; il tea-tro si ergeva imponente e rassicurante. Verapensò che forse anche Boris avrebbe parteci-pato volentieri al concerto della sera, se loimmaginava già, scodinzolante e impazientedi affondare i suoi artigli nelle morbide pol-trone di velluto della platea. Questo pensie-ro la rassicurò e la accompagnò fino allaporta posteriore, entrò e riconobbe i rumorie le musiche preparatorie dei suoi colleghi edegli operatori. non vedeva l'ora di prenderefra le mani quella partitura. Sapeva che ildirettore del teatro ne aveva disposto l'espo-sizione al pubblico nel foiè più prestigioso.Lo spartito manoscritto di una celebre aria diMozart era stato ritrovato casualmente dapochi mesi e, dopo attente indagini che neavevano verificato l'autenticità, era statoinviato a Palermo perché ne fosse eseguita lamusica. La pergamena, in alcune parti con-sunta dal tempo, riportava le iniziali delcelebre compositore in filigrana. Per l'occa-sione erano state invitate le personalità piùin vista della cultura e dello spettacolo, gior-nalisti accreditati sia della carta stampata siadella televisione...Si mosse verso la porta che dava sul foyer,entrò e fu assalita dal vocio del pubblico cheaffollava la stanza. Cercò di crearsi un varcotra la folla per raggiungere la teca e vederefinalmente la pergamena. Scrutandola atten-tamente, notò con stupore che in controlucela pergamena non presentava le iniziali inci-se del celebre autore. ( La classe II B)

Il concorso Il giallo in classe,esteso su territorio nazionale,prevedeva la stesura di unbreve racconto giallo.La nostra storia è ambientata aPalermo ed è stata ideata escritta interamente in classedurante i laboratori di scrittura

creativa. Ancora una volta gli sforzi el'impegno di un gruppo di gio-vani studenti hanno ottenuto uninaspettato quanto galvaniz-zante riconoscimento. Alla premiazione di novembrea Genova, poi, seguirà la pub-

blicazione, da parte di un’im-portante casa editrice italiana,di un nuovo racconto che gli

allievi scriveranno nel corso diquesto anno scolastico. All’attodella pubblicazione, i ragazzicosì saranno nuovamente pre-miati nella sezione giovaniautori.Per condividere con voi il pia-cere della lettura pubblichiamodi seguito l'incipit del raccontoche ha conquistato la giuria.Nei prossimi numeri, il seguito.

Il giallo in classe(segue dalla prima)

Page 12: Ferrarino num.1 anno 5

Pag 12 ottobre - novembre 2009 Dal corso serale Sirio il ferrarino

Cinema a scuolaUltimati i lavori del documentario"Ricominciare" prodotto dall' I.T.C.Francesco Ferrara, nell'ambito delProgetto "Cinema a scuola" a cura dellaprof.ssa Maria Lipari.Il film, che vede protagonisti gli alunnidel Corso serale Sirio, sarà proiettatoprossimamente.

Nelle immagini accanto, alcuni fotogrammitratti dal documentario.

Hanno collaborato i docenti:

Daniela Azzara, AntoninoDi Leonardo, Cinzia Gullo,

Giuseppe Mormile,Giovanni Parisi, Maria

Teresa Salerno.

Uno spazio particolare èstato riservato all'intervista

al Dirigente Scolastico Prof.Angelo Di Vita, sostenitore

del progetto

"Ricominciare" regia: Maria Lipari - riprese: Francesco La Bruna - assistente alla regia: Marcello La Bruna

Diciamo "no"alla scuola del silenzio.

Ascoltiamo gli alunniquando parlano;spesso ci aiutano

ad evitare gli errori di percorso…

Hanno partecipato gli alunni:

Vita Castello, Salvo DiPiazza, Isaac Donkor, IzzaEl Guendy, Maria Guiglia,

Rubel Miah, RobertoMauro, Antonino Meli,

Mimma Passamonte, MariaPiscitello, Salma Samsul,Angelo Sasso, FrancescaSucato, Teresa Uggini.

Page 13: Ferrarino num.1 anno 5

Champions. Sognoancora realizzabile?

Centrare l'Europa League: questo sarebbegià un ottimo traguardo, di grande presti-gio per i rosanero! Ma il sogno che tor-menta i supporters palermitani è quellodell'Europa che conta, ovvero la"Champions League". Le speranze sono alimentate dalle ottimeprestazioni che Miccoli e compagni hannosfoderato contro le big della serie "A",Roma e Juve nonché a San Siro contro icampioni d'Italia dell'Inter, in cui ilPalermo, dopo un primo tempo disastroso,ha dimostrato di saper reagire nella ripre-sa costringendo gli avversari a preoccu-parsi seriamente per l'esito finale dellagara. Alla fine del campionato mancaancora molto, ma la compagine allenata da"Coach Z" darà sicuramente il massimoper centrare l'obiettivo storico della"Champions League". Questo è proprioquello che i tifosi si aspettano specialmen-te in considerazione di alcuni fatti:1: il gruppo è già ben rodato ed affiatato alsuo interno; 2: l'arrivo di Bertolo e soprattutto Pastoreha indubbiamente rafforzato l'organicogarantendo combattività e fantasia; 3: Kjaer, benché giovanissimo, è ormaiuna certezza in difesa; 4: tra le "seconde linee" ci sono ragazzi digrande avvenire, come quelli dellaPrimavera con Hernandez in testa; 5: il pubblico del Barbera non farà maimancare il proprio supporto alla squadracome, del resto, ha sempre fatto.Tuttavia, le speranze sembrano affievolir-si se diamo uno sguardo alla classifica chevede, dopo 11 giornate, il Palermo consolo 17 punti. La domanda allora è d'ob-bligo: quello della Champions è un sognoancora realizzabile? Noi speriamo di sìma, per scaramanzia, ci limitiamo soltantoa sussurrarlo.

Rosario Faraone e Matteo Li Vigni 5 PR 2

ottobre - novembre il ferrarino curiosando Pag 13

Sfogliando... i temi degli alunni

Questo spazio è dedicato agli eleboratidegli alunni più interessanti, originalie... “degni di pubblicazione”.Invitiamo, pertanto, i docenti a segna-larci altri lavori degli allievi per il pros-simo numero.

Accanimento terapeutico o eutanasia?

Circa un anno fa si è sentito parlare moltodi eutanasia a proposito del "casoEnglaro".L'eutanasia consiste nella rapida conclu-sione di un processo patologico, accom-pagnato da sofferenze intollerabili, utiliz-zando qualsiasi mezzo che provoca lamorte in modo non doloroso. I malati ter-minali sono, infatti, pazienti che si trova-no nello stadio finale di una malattia conesito mortale.In realtà, quando si trattano questi argo-menti vengono sollevate parecchie que-stioni etiche e soprattutto morali. Come alsolito le due materie, che entrano in con-trasto, sono la scienza e l'etica cristiana.Da una parte si schiera la Chiesa che, purnon tollerando le sofferenze che accom-pagnano i malati terminali, non permetteche venga tolta loro la vita. Dall'altra lascienza e la medicina, secondo le qualisarebbe inutile e doloroso, mantenere invita questa povera gente che alla fine rag-giungerà comunque la morte.In effetti, quando si presenta un caso delgenere, la decisione da prendere, cioèdare ancora una speranza di risvegliooppure mettere fine alla vita altrui, è

molto difficile.Io personalmente, non vorrei mai trovar-mi in una simile situazione: da estranea aifatti la decisione che prenderei sarebbequella di staccare subito i macchinari emettere fine ad inutili sofferenze.In fin dei conti un malato terminale viveproprio come un vegetale e nei casi piùestremi la persona affetta da malattieincurabili non è più nemmeno capace dicompiere piccoli movimenti, come apriree chiudere gli occhi. Ciò nonostante michiedo quali siano le emozioni provatedai genitori, i loro stati d'animo vedendoil/la proprio/a figlio/a in tali condizioni.Sicuramente sarebbero straziati dal dolo-re, eppure si ostinerebbero a visitare gior-nalmente quel corridoio di ospedale chetiene prigioniero il loro caro e nello stes-so tempo dà loro la speranza per andareavanti, nell'attesa di un futuro, desideratorisveglio. Inoltre, premettendo che ilparere dei medici nella maggior parte deicasi è quello giusto, un'altra domanda chemi pongo è quella di immaginare la vitadi suddetti malati dopo un ipotetico risve-glio: si troverebbero spaesati ed in unmondo nuovo, diverso da quando lo ave-vano lasciato. Infine, le cure per il ritornodella memoria e le terapie per la riabilita-zione sarebbero così lunghe da tenereoccupati per altre decine di anni questepersone che, comunque, non tornerannopiù com'erano prima.In conclusione, credo che la decisione daprendere in questi casi particolari spettisolo alle famiglie e che nessun altro, riccoo povero, più intelligente o meno che sia,possa permettersi di intervenire al loroposto.

Anna La Barbera 3Pr2

Inferno e paradisoUn sant'uomo ebbe un giorno da con-versare con Dio e gli chiese: “Signore,mi piacerebbe sapere come sono ilParadiso e l'Inferno”. Dio condusse ilsant'uomo verso due porte. Aprì unadelle due e gli permise di guardareall'interno. Al centro della stanza, c'erauna grandissima tavola rotonda. Alcentro della tavola, si trovava un gran-dissimo recipiente contenente cibo dalprofumo delizioso. Il sant'uomo sentì l'acquolina in bocca.Le persone sedute attorno al tavoloerano magre, dall'aspetto livido e mala-to. Avevano tutti l'aria affamata.Avevano dei cucchiai dai manici lun-ghissimi, attaccati alle loro braccia.Tutti potevano raggiungere il piatto dicibo e raccoglierne un po', ma poiché ilmanico del cucchiaio era più lungo delloro braccio, non potevano accostare il

cibo alla bocca. Il sant'uomo tremò allavista della loro miseria e delle loro sof-ferenze. Dio disse: “Hai appena vistol'Inferno”.

Dio e l'uomo si diressero verso laseconda porta. Dio l'aprì. La scena chel'uomo vide era identica alla preceden-te. C'era la grande tavola rotonda, ilrecipiente che gli fece venire l'acquoli-na. Le persone intorno alla tavola ave-vano anch'esse i cucchiai dai lunghimanici. Questa volta, però, le personeerano ben nutrite e felici e conversava-no tra di loro sorridendo. Il sant'uomodisse a Dio: “Non capisco”! “E' sem-plice - rispose Dio - dipende solo daun'abilità”. Essi hanno appreso anutrirsi gli uni gli altri mentre gli altrinon pensano che a loro stessi.Inferno e Paradiso sono uguali nellastruttura.... la differenza la fa ognunodi noi! Ognuno di noi!

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Pag 14 ottobre - novembre 2009 L’intervista il ferrarino

Da qualche tempo si parla dellanuova influenza trasmessa dalvirus A (H1N1) sul quale cisiamo a lungo interrogati.Queste le domande che abbia-mo deciso di porre al dottoreTullio Prestileo componentedell'unità di crisi per la pande-mia dell'Assessorato regionalealla sanità.

Cos'è e dove nasce la nuovainfluenza da virus A(H1N1)?La nuova influenza A(H1N1) èuna infezione virale che inte-ressa l'apparato respiratoriocon sintomi sovrapponibili aquelli dell'influenza stagionale.Come per l'influenza classicasono possibili complicazionigravi, quali la polmonite e l'in-sufficienza respiratoria. I primicasi della nuova influenzaumana da virus A(H1N1) sonostati legati a contatti ravvicina-ti tra maiali e uomo; il nuovovirus A(H1N1), è infatti unvirus di derivazione suina.Nell'uomo infezioni da virusinfluenzali suini sono stateriscontrate occasionalmente findagli anni '50, sempre legate adesposizione e contatti ravvici-nati (1-2 metri) con suini, ma ilnuovo virus A(H1N1) si è oraadattato all'uomo ed è diventa-to trasmissibile da persona apersona.

Quali sono le categorie dipersone a maggior rischio dicomplicanze? Sono stati identificati tre grup-pi di popolazione a maggiorrischio di sviluppare compli-canze, come polmoniti edinsufficienza respiratoria, con-nesse alla nuova influenza A(H1N1)- Persone con malattie croni-che (diabete, malattie cardio-vascolari, malattie croniche acarico dell'apparato respirato-rio e altre condizioni che limi-tano la funzione respiratoria,per esempio l'obesità grave)- Donne in gravidanza

- BambiniLa nuova influenza registra,inoltre, rari casi di complican-ze gravi anche in persone sanee giovani, mentre tra le personeanziane (sopra i 65) apparemeno diffusa.

Come si trasmette la nuovainfluenza umana? L'influenza da virus AH1N1 sitrasmette attraverso le goccio-line di saliva e secrezionirespiratorie in maniera diretta(tosse, starnuti, colloquio adistanza molto ravvicinata),ma anche indirettamente(dispersione delle goccioline esecrezioni su oggetti e superfi-ci). Per questa ragione si racco-manda di: - evitare luoghi affollati emanifestazioni di massa - lavare regolarmente e fre-quentemente le mani conacqua e sapone; in alternativapossono essere usate soluzionidetergenti a base di alcol o sal-viettine disinfettanti - evitare di portare le mani nonpulite a contatto con occhi,naso e bocca - coprire la bocca e il naso conun fazzoletto di carta quando sitossisce e starnutisce e gettareil fazzoletto usato nella spazza-tura - aerare regolarmente le stanzedi soggiorno. Una buona igienedelle mani e delle secrezionirespiratorie è essenziale nellimitare la diffusione dell'in-fluenza.

Che cos'è una pandemiainfluenzale? Una pandemia è un'epidemiadeterminata dalla rapida diffu-sione di una infezione in piùaree del mondo, con un elevatonumero di casi appartenenti atutti i gruppi di età e una mor-talità elevata. La pandemia dif-ferisce dalle influenze stagio-nali: mentre queste ultime sonogenerate da sottotipi di virusinfluenzali già esistenti, le pan-

demie sono causate da sottotipivirali nuovi o che non circola-no nella popolazione da moltotempo. La comparsa di unnuovo ceppo virale non è di persé sufficiente a causare unapandemia: occorre anche che ilnuovo virus sia capace di tra-smettersi da uomo a uomo inmodo efficace.

Il vaccino per il nuovovirus influenzale A(H1N1) è sicuro? I vaccini autorizzati per l'usonell'uomo, inclusi quelli control'influenza, sono molto sicuri,essendo sottoposti ad una seriedi controlli prima dell'autoriz-zazione all'immissione in com-mercio. In Italia, ogni lotto divaccino viene sottoposto acontrollo da parte dell'IstitutoSuperiore di Sanità.Anche l'Agenzia Europea deiMedicinali (EMEA) ha ritenu-to sicuro l'uso delle sostanzenecessarie per la preparazionedel vaccino. Come per altrivaccini, la sicurezza dei vacci-ni per il nuovo virus influenza-le A(H1N1) sarà attentamentecontrollata.

E' necessaria la vaccinazioneper gli studenti della nostrascuola?No, non è necessario sottopor-si alla vaccinazione salvo i casidi ragazzi che presentano pato-logie o quadri clinici che pos-sono predisporre alle compli-canze.

Daniele Palumbo IID

Periodico dell’ITC

“F. Ferrara”

Anno 5 n. 1ottobre - novembre 2009

Direttore: prof. Vincenzo Muscato Docenti collaboratori:

Antonella Castiglione,Emanuele Ciccarelli, MariaLipari, Claudia Prainito,

Comitato di redazione:Anna La Barbera (III E),Antonino Scafidi, MarcoBurrugano (IV Pr2), PortanovaRosalia (IIIPr1), ValeriaGianfalla, Marta Onorato,Jessica Giardina, F.sca Patti(IIB), Rosario Faraone, MatteoLi Vigni (VPR2), DanielePalumbo, Goumair Hamza (IID),Simona La Barbera, SerenaTripi, Martina Albanese (IE)

Hanno collaborato M. Rita Messina e MargheritaBisconti VPr2, Ilenia Di Carlo,Giuseppe Ferrara, Alan Zummo,Mirko Leto, GiuseppeD’Ambrogio, Onofrio Papa(IIE), Giovanna Ferdico IID,Simona Giampallari (IIIF), prof.ssa Ina Salerno.

Stampa: Tipolitografia

Giambrone SalvatoreVia G. Li Bassi, 72 - 90127Palermo - tel. 091 484109

Influenza AIncontro con il dott. Prestileo

Il Dott. Prestileo conDaniele Palumbo nella II D

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ottobre - novembre 2009 il ferrarino LA POSTA DEI LETTORI Pag 15

Grazie peravermi eletto

Inizio con il ringraziare tutti icompagni che nelle elezioni del28 ottobre scorso mi hannovotato come loro rappresentan-te nel consiglio d'Istituto. La fiducia che mi avete accor-dato mi riempie di orgoglio emi incoraggia ad andare avan-ti in questa bella avventura.Ho accettato con entusiasmo discendere in campo con la lista"la scuola della liberta" e ades-so che sono stato eletto vi assi-curo che da parte mia nonmancherà mai l'impegno persvolgere al meglio l'incaricoche mi avete affidato.Mi hanno sempre insegnatoche di crescere non si smettemai e ora posso confermarlo inquanto questa esperienza convoi mi ha già formato molto piùdi quanto potessi aspettarmi.Restando sempre a disposizio-ne di tutti coloro che vorrannoespormi i loro problemi, rin-grazio di cuore tutti per la fidu-cia accordatami.

Il vostro compagnoHannan Shahjahan

Il ricordo più bello!Sono passati parecchi anni, mai tempi della scuola sono ilricordo più bello della miaadolescenza.Oggi sono laureata, e guardoal futuro.....ma solo perché ilpassato mi ha dato tanto. Non so se l'ho mai fatto, maoggi per ieri voglio dire GRA-ZIE ad alcuni dei miei ex pro-fessori che ci hanno insegnatocon amore e dedizione il con-cetto di "studio consapevole"!I ragazzi di oggi non sannocosa si perdono non studian-do....si precludono la possibili-tà di conoscere, apprendere esoprattutto crescere diventan-do migliori...io sono stata unadelle fortunate - ma come metanti altri compagni - che hasaputo cogliere l'opportunità'...Oggi sono felice di quello chesono, e il merito è anche un po'delle tante persone che hannocontribuito, step by step, allamia crescita.Trovo che il giornalinod'Istituto sia "cosa buona egiusta" non solo perchè dà lapossibilità di esprimere lavoce degli studenti, masoprattutto perché è un

momento di confronto trastudenti ed insegnanti.

Alessia Balsano ex 5 E

Già mi mancate!Ciao a tutti! Sono Sabrina, unex alunna della 5E dello scorsoanno! Sono passati già quattromesi circa da quando ho con-cluso il corso di studi in questascuola e vi confesso che ciò mimanca molto! Mi manca un po’tutto, dai proff. al personaleATA, ma soprattutto mi manca-no le ore trascorse insieme aimiei amici, quei pochi minuti diricreazione trascorse a ridere escherzare, le gite, le assemblee,i corsi pomeridiani. Tutto ciònon manca solo a me, infatti ioe due mie compagne Carmen eFrancesca giorno 24 ottobreabbiamo chiesto al prof.Sanfilippo di aggregarci all’intera scuola per andare alcinema e vedere il film“Baaria”. Il prof. dopo essersiinformato ci ha dato il suo con-senso e così per un giornosiamo tornate indietro neltempo, è stata una splendidagiornata rivivere un giorno daalunne, ci siamo trovate benis-simo e ci siamo sentite vera-

mente a casa! Voglio approfit-tare dell‘opportunità che cioffre il giornalino per ringra-ziare il prof. Sanfilippo che si èinteressato a noi e salutareanche tutti i proff, soprattuttoquelli che ci sono stati vicinodurante i giorni degli esami.Questa scuola mi ha datotanto, porto dentro di me ricor-di incancellabili, ogni singolapersona mi ha insegnato moltoe non potrò mai dimenticarequesti cinque anni. Nonostanteper me la scuola sia finita,sono contenta che con molti ilrapporto continui ancora; perme l’ amicizia, se è vera conti-nua anche oltre le mura di unascuola.! Un consiglio cheposso darvi è di vivere giornoper giorno ogni attimo vissutoqua dentro! Sia bello che brut-to! Infine saluto tutti i mieiamici, in particolare mando unbacio a Mary, Salvo, Piero,Angy, Lely, Roy, Vale & Salvo eai miei due cugi! Vi vogliobene! Mi mancate!!!

Minaudo Sabrina

Inviate le vostre lettere a: [email protected] imbucatele nella cassetta postale dell’aula “arcobaleno”

Sezione "Felicia Impastato"Palermo

Web site: www.anlaids.ite-mail: [email protected]

telefono: 333.3207437

Banca di Palermo c.c. n° 52131645070 -IBAN: IT80G0865704605052131645070

Associazionenazionale perla lotta contro

L�AIDS

DOBBIAMO- garantire il diritto alle cure e pari

assistenza a tutti, qualunque sia lacultura di appartenenza- garantire che non ci siano discri-minazioni sul lavoro- rendere più facile l'accesso al test- imparare a usare il preservativo- rispettare il desiderio di genitoria-lità delle persone con HIV/AIDS

VOGLIAMO- che tutte le persone accedano a cure e assistenza in qualsiasi partedel mondo- che vengano attivati in ogni regione centri di procreazione assistita- che i diritti garantiti alle persone con HIV/AIDS vengano rispettati- che le persone con HIV/AIDS non vengano discriminate- una maggiore collaborazione tra istituzioni pubbliche, volontariato,privato sociale e le associazioni di persone direttamente coinvolte- che l'informazione e la comunicazione mediatica siano corrette enon allarmistiche

POSSIAMO- Fare campagne di preven-zione efficaci- Dire a tutti cos'è un com-portamento a rischio- Accogliere e sostenere lepersone che effettuano il test- Assicurare una buona qua-lità della vita a tutte le per-sone con HIV/AIDS

Page 16: Ferrarino num.1 anno 5

La bambina chiede alla mamma: “Mammacome nacque la razza umana?La mamma risponde: “Dio creò Adamo edEva e loro ebbero dei figli. Così nacque larazza umana”.Due giorni dopo, la bambina fece la stessadomanda al papà.Il padre risponde: “ Molti secoli fa esisteva-no le scimmie. Con il passare degli anni sisvilupparono e si trasformarono in uomini.E' così che nacque la razza umana”. Molto confusa, la piccolina, si rivolge allamamma e le chiede: “ Mamma, come mai tumi dici che la razza umana fu creata da Dioe papà mi dice che proveniamo dalla scim-mia?”Tesoro - le risponde la mamma- io ti ho par-lato della mia famiglia e papà della sua!!!!!

Pag 16 aprile - maggio 2009 relax il ferrarino

Posto allo stadioUn uomo con due biglietti di tri-buna centrale numerata per lafinalissima di Coppa del Mondoentra allo stadio e si accomodasulla poltrona assegnataglilasciando libero il posto a fianco.Un altro uomo seduto la filaappena sopra, nota il posto vuotoe, così, per fare due chiacchiere apochi minuti dall'inizio dellapartita, esordisce così:"Il posto a fianco a lei, è occupa-to?"."No, è libero!" risponde l'indivi-duo."E' incredibile! Chi è che ha unposto come questo, per l'appun-tamento più importante delmondo e non lo usa?"L'uomo si gira e guardandolorisponde:" Beh, effettivamente il posto è ilmio. L'ho comperato due anni fà,dovevo venire con mia moglie,ma.... casi della vita, è mancata!Questo è il primo mondiale chenon vediamo insieme da quandoci siamo sposati, nel 1982"Sorpreso il suo vicino rispose:"Mi dispiace molto sia capitatotutto questo, è terribile! Ma nonaveva un'altra persona che potes-se accompagnarlo, un amico, unparente, un vicino di casa.....?"L'uomo facendo di no con latesta:"No, tutti hanno voluto andare alfunerale..."

Chiamata Telecom……- Pronto? - Buon Giorno, è Lei il titolare della linea? - Sí, sono proprio io! - Mi può dire il suo nome, per favore? - Giuseppe Luigi - Signor Giuseppe Luigi, la chiamo dallaTelecom per offrirle una promozione checonsiste nella installazione di una linea addi-zionale in casa sua, con la quale lei avrà dirit-to a... - Mi scusi se la interrompo, Signorina,però, esattamente chi è lei?- Il mio nome è Silvina Maciel, della Telecome stiamo chiamando... - Silvina, mi perdoni, però per nostra sicu-rezza avrei piacere di controllare alcunidati prima di continuare la conversazione,le dispiace?- Non ho nessun problema, Signore.- Da quale telefono mi chiama? Nel displaydel mio telefono compare “NUMEROPRIVATO”- Il mio interno è il 1004 - Per quale Ufficio Telecom lavora? - Telemarketing Attivo Mi potrebbe dare il numero di matricolaquale dipendente lavoratrice di Telecom? - Signore, mi perdoni, temo che tutta que-st’informazione non sia necessaria... - Allora con tanto dispiacere dovrò mette-re giù, perchè non ho la certezza di parla-re con una lavoratrice della Telecom - Però io le posso garantire... Veda Silvina, ogni volta che io chiamo laTelecom, prima di poter iniziare qualsiasireclamo, sono obbligato a fornire i mieidati a tutta una legione di impiegati...! - Sta bene, Signore, il mio numero di matri-cola è il 34591212 - Un momento mentre lo verifico, non stac-chi, Silvina...(Due minuti)Un momento per favore, tutti i componen-ti in casa in questo momento sono occupa-ti... (Cinque minuti) - Signore?- Un momento ancora per favore.....Però... Pronto Signor...!(Nessuno le presta attenzione …..)?????

- Sí Silvina, grazie per l’attesa, i nostrisistemi sono un po’ lenti oggi... Quale era ilmotivo della sua chiamata?- La chiamo dalla Telecom, stiamo chiaman-do per offrirle la nostra promozione “LineaAddizionale”, con la quale lei ha dirittoall’uso di un’altra linea a costo molto conve-niente. Lei sarebbe interessato Giuseppe

Luigi? - Silvina, desidero parlarne con miamoglie, che è la responsabile della sezioneacquisti prodotti tecnici della casa; perfavore, attenda, non metta giù.(Giuseppe Luigi posiziona l’auricolare deltelefono davanti ad un lettore digitale e metteil CD di Caribe Mix 2004 con il Repeat atti-vato.Dopo due MINUTI!!!, la moglie prende lacornetta telefonica )- Perdoni l’attesa, mi può dire il suo nume-ro telefonico poichè nel display del miotelefono appare soltanto “NUMERO PRI-VATO”.- 1004 - Grazie, Con chi sto parlando? - Con Silvina - Silvina chi? - Silvina Maciel (con una certa irritazione nel tono di voce)- Qual’è il suo numero di matricola qualelavoratrice dipendente di Telecom? - 34591212 (ancor più irritata)- Grazie per l’informazione, Silvina, in checosa possò esserle utile? - La chiamo da Telecom, stiamo chiamandoper offrirle la nostra promozione “LineaAddizionale”, con la quale lei avrà diritto adun’altra linea. Sarebbe interessata? - Desidero introdurre la sua domanda nelnostro programma dei Nuovi Acquisti efra alcuni giorni noi prenderemo contatticon lei. Posso annotare il numero di accettazioneal programma per favore?... Pronto?,Pronto? - TU...TU...TU...TU...

DOLCE È LA VENDETTA !

Evoluzionismo o creazionismo?Questi

adulti! Non si mai a chi credere!