Ferrarino - Anno 8 - num. 2

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Lezione sul campo pag.9 Periodico di informazione e discussione dell’IISS “F.  Ferrara” - Palermo anno 8 n. 2 Gennaio 2013 Periodico di informazione e discussione dell’IISS “F.  Ferrara” - Palermo anno 8 n. 2 Gennaio 2013 Palketto stage pag.8 Istruzione e sviluppo nel sud del mondo pag.10

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Giornalino di istituto

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Lezione sul campo pag.9

Periodico di informazione e discussione dell’IISS “F.  Ferrara” - Palermo anno 8 n. 2 Gennaio 2013Periodico di informazione e discussione dell’IISS “F.  Ferrara” - Palermo anno 8 n. 2 Gennaio 2013

Palketto stage pag.8Istruzione e sviluppo nel sud del mondo

pag.10

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Mai come quest’anno, dopo un2012 da dimenticare, ci pare ilcaso di guardare al nuovo 2013con un atteggiamento di rinno-vata fiducia. Magari non cisono ancora evidenti segnalipositivi che possano giustifica-re una tale disposizione, tutta-via nell’aria si respira la vagasperanza che il futuro ci riserviuna ripresa e non solo econo-mica. Dunque, l’augurio dellanostra redazione è che taliaspettative si concretizzino eche quest’anno da poco iniziatocostituisca una svolta per lasocietà in generale e in partico-lare per il mondo della scuola.Realtà quest’ultima che vive laprecarietà di una crisi economi-ca estremamente preoccupantee che comincia a fare seriamen-te i conti con una politica ditagli discriminanti e destinati acreare squilibrisocioculturali irre-parabili. Per taleragione in questonumero ci è parsoopportuno affron-tare il tema dellacrisi economicacon i suoi effettinoti e meno noti equello della prote-sta studentesca chedenuncia a granvoce il malesseredella scuola italia-na.Nel rispetto di una ormai con-solidata “tradizione”, a finenovembre, nella maggior partedelle scuole superiori italiane,Ferrara compreso, l’ordinariaattività didattica è stata sosti-tuita da autogestioni e coge-stioni varie o da occupazionipiù o meno colorate (bianche,nere, grigie …). Che vi sianomotivi più che validi per prote-stare, nessuno lo mette in dub-bio. Il bistrattamento dellascuola pubblica è giunto a talpunto che la voglia di gridare ilproprio sdegno appare sacro-santa ai più. Anche il Consigliodi Istituto della nostra scuola haespresso una profonda preoc-

cupazione per l’assenza dirisorse economiche destinatealle scuole italiane e che inevi-tabilmente si tradurranno inuna drastica riduzione delle ini-ziative formative. Se pertantoprotestare appare quasi dovero-so, tuttavia vale la pena diricordare che occorre semprescegliere forme di protesta effi-caci che non finiscano per scre-ditare quanti esprimono il pro-prio dissenso; rischio corso daquanti hanno aderito alla“lotta” attraverso l’occupazio-ne delle scuole. Infatti, se èvero che alcuni hanno credutoin modo sincero in questeforme di protesta - e pertantomeritano il più grande rispetto– è pur vero che non pochi stu-denti hanno invece colto l’oc-casione per anticipare le vacan-ze natalizie. Al fine di favorire

la discussione e il confronto trale parti, abbiamo invitato gliesponenti dei due oppostimovimenti studenteschi che sisono delineati a scuola (pro econtro l’occupazione) a espri-mere le proprie ragioni in meri-to alla questione. Sarebbe statouno spazio di confronto dialet-tico che avrebbe potuto favori-re lo scambio e la maturazionedi idee. Purtroppo, nonostante le nostresollecitazioni, con nostro ram-marico, abbiamo ricevutoesclusivamente le riflessioni dialcuni alunni che si sono fer-mamente opposti all’occupa-

zione e che vi proponiamo apag 3.A voler comunque tirare unbilancio della protesta attuatanella nostra scuola, potremmoaffermare che, nonostante irisultati abbiano disatteso lesperanze, tuttavia un aspettopositivo può essere colto nellavolontà di sostenere un dialogocostruttivo che coinvolgesse ildirigente, i docenti e gli alunni.A differenza, infatti, di alcunidirigenti scolastici dichiarata-mente contrari alle varie formedi agitazioni attuate dagli stu-denti, la linea “dialogante”assunta dalla nostra preside econdivisa dal collegio docenti,ci è sembrata la più saggia.Certo, il dialogo si è giusta-mente interrotto quando unasparuta minoranza di studentiha inteso imporre la propria

visione, dimenti-cando che indemocrazia lescelte sono fruttodi una condivisio-ne ampia. La cre-scita democraticaè infatti uno degliobiettivi formati-vi fondamentalicui la scuola devetendere perchésolo attraverso lacondivisione deivalori democrati-ci è possibile la

creazione di una sana coscien-za civica che costituisce unpatrimonio inestimabile perl’uomo.Nonostante tutto, alla protestastudentesca va riconosciuto ilmerito di aver sollecitato intutti noi riflessioni e interesseper la realtà che ci circonda;essa dunque può essere lettacome un momento di crescita econfronto.

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Sommario3 Protesta studentesca

4 Parliamone

5 Cambiamento VS crisi

6 crisi e dintorni

7 E-commerce

8 Palketto Stage

9 Lezione sul campo

10 Una goccia

nell’oceano

11 Spagnolo e teatro

12 Urbis et orbis

13 La posta dei lettori

14 Sportivamente

15 Good Bye 2012

16 Relax

EEddiittoorr iiaallee

Il FerrarinoPeriodico dell’IISS

“F. Ferrara” - PalermoTel 091332721

Anno 8 n. 2Gennaio 2013

Comitato di redazione: Baiamonte V. 3R, Jerbi S.,Schiavo J., Ruffino G. e A.,

Marotta A., Costantino C., LaNave F., Ouerghemi S., 3BP,

Paternò R., Scalisi N. 2A, VillariF., Vetro G., 4 M, Randazzo Y.,

Fiammetta A., Romano S.,Candela A., Lo Cricchio G.,

Anselmo A. 3C,

Hanno collaborato

in questo numero: Pedone Melania 3R, Di SimoneRosalba 5P , Toia Desirèe 3AP

Docenti impegnati

nel progetto:V. Muscato, L. Bonadonna

C. Prainito.Stampa:

Tipolitografia

LuxografVia Bartolomeo da Messina, 2

Palermo

Inviate i vostricontributi e

suggerimenti, all’indirizzo mail:

[email protected]

Crescere in democrazia

La matita allegradi Claudia Prainito

Dottore, da qualche tempomi sento

VUOTO e INUTILE

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È giusto protestarema se ciò significafare gli stupidi,occupando, perchési pensa sia alter-

nativo dormire a scuola nontrovo che occupare sia un attoda condividere.Credo che tutti coloro che riba-discono di volere lottare per ildiritto allo studio avrebberofatto meglio a rimanere a scuo-la a studiare, per far capire allapubblica opinione che è questociò che vogliono, e poi avreb-bero anche potuto occuparetutte le strade della città e nonun semplice edificio.Noi che siamo entrati a scuolasiamo stati definiti buffoni.Scusate ma voi che avete occu-pato vi ritenete da meno? Avetevoluto occupare per imbrattareuna scuola con delle stupidescritte, vi gasate tanto. Credoche coloro i quali abbianosostenuto l’occupazione loabbiano fatto solo per farenumero; ecco ció a cui si sonoaggrappati i sostenitori dellaprotesta, al fatto che c’era unnutrito numero di ragazzi chehanno colto l’occasione dinascondersi dietro una follasenza volto, una folla che agi-sce secondo quanto le vienedetto, se solo aveste avuto unpo’ di maturità nel dire “voglio

il diritto allo studio” avrestedovuto protestare in mododiverso, non è così che avresterisolto qualcosa. Avete detto dicompiere un’occupazionecostruttiva; ma cosa c’era dicostruttivo? Gente che fumava,gente che ballava sui banchiscambiandoli per cubi? Voleteistruirvi e fate il corso di cantoo di ballo? Ma chi volete pren-dere in giro? Dite solo cheavete voglia di perdere deltempo. Noi che siamo entratinel periodo post-occupazionesiamo stati definiti “buffoni”,posso comprendere perché loabbiate fatto, una pecora cheesce dal gregge è sempre la piùstupida, ma io ripeto che sì,dobbiamo protestare, è unnostro diritto, un nostro dovere,ma per protestare intanto biso-gna essere intelligenti e furbi,perché se un governo penalizzame e il mio futuro con i tagli, ioINTANTO SFRUTTO ciò cheesso mi dà, ciò che esso mimette a disposizione e poi creodisagi in tutta la città, facendocapire che la nostra non è unaoccasione per non studiare, mauna rivendicazione di ciò che cispetta. Vorrei solamente fareuna domanda a tutti voi adesso,con due settimane di occupa-zione cosa avete concluso?

Perchè è sbagliato

occuparedi Melania Pedone 3R

Riforme, tagli,proteste controchi governa que-sto Paese che,giorno dopo gior-

no, è costretto a prendere attodello scenario di regressioneche ci viene imposto. La socie-tà italiana sembra andare sem-pre più verso riforme ispiratealla privatizzazione degli entipubblici, accrescendo il divariosociale tra ricchi, sempre piùricchi, e poveri, sempre piùpoveri. Questo processo si con-cretizza nei tagli ai fondi per lescuole pubbliche che finisconoperò per tagliare il nostro futu-ro! Noi studenti abbiamo volu-to far sentire le nostre voci equando il popolo parla, ilGoverno ascolta … in teoria! Il collettivo studentesco, di cuinoi studenti del Ferrara faccia-mo parte, ha ben pensato di“far sentire la propria voce”attraverso una delle tante formedi protesta, più discusse: l’oc-cupazione. Per molti studenti essa è stata

un’occasione perfetta per anti-cipare le vacanze di Natale epenso che coloro i quali sonomossi da questi “ideali” nonpotranno sicuramente combat-tere per delle giuste cause. La nostra scuola, dopo varieassemblee, si è proclamata uffi-cialmente in occupazione; que-sta scelta si è rivelata però noncostruttiva per noi studenti. Tuttavia il Ferrara si è trovatoin una condizione di scissione:da una parte gli studenti deside-rosi di portar avanti i propriideali attraverso l’occupazione,dall’altra quelli come me chenon volevano perdere le lezionipur protestando. Secondo ilmio modo di vedere, infatti,avremmo potuto protestare inmodo giusto ed efficace, maga-ri scendendo in piazza anchedopo le lezioni e creando disa-gi così da catturare l’attenzionedi chi ci governa. Quindi la mia risposta alladomanda se sia giusto protesta-re è sì, ma in modo intelligente!

Protesta? Sì, ma in

modo intelligente!di Carola Marino 3R

LLaa pprrootteessttaa ssttuuddeenntteessccaa

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La crisi economica iniziatanegli USA è giunta comeun'onda fino all'Europa e hacreato gravi scompensi socialia numerosi paesi del vecchiocontinente. Una delle conse-guenze più drammatiche dellacrisi è la "povertà relativa",ovvero l'impoverimento delceto medio che oggi fatica per-sino ad arrivare alla fine delmese per rispettare le scadenzee pagare le tasse. Questa condi-zione produce conseguenzemolto gravi sulle famiglie cre-ando un diffuso disagio per ilpeggioramento dello stile di

vita. Tuttavia non sono solo lefamiglie le "vittime" di questaperdita di ricchezza. Anche lascuola sta registrando gravissi-mi danni. La mancanza di fondistatali a favore delle scuolepubbliche è ormai strutturale eciò ha provocato un continuoabbassamento della qualità delservizio scolastico: strumentididattici obsoleti, riduzionedell'offerta formativa e oggianche l'assenza totale di contri-buti per le spese dedicate aglistage e alle gite culturali.Tutto questo si traduce in undeterioramento della qualità

dell'istruzione pubblica che èun diritto sancito dallaCostituzione italiana e cheperaltro dovrebbe garantirepari possibilità di accesso allostudio; invece non sarà piùcosì, perché "un prodotto discarsa qualità non è appetibile"e dunque i futuri studenti saran-no invogliati a scegliere scuole

private dove tutto funziona allaperfezione. Però, l'istruzioneprivata non è per tutti e di con-seguenza avvantaggia l'élitedanarosa. Questo processo giàiniziato potrebbe portare a unadiffusione del cosiddetto "anal-fabetismo di ritorno", un vero eproprio regresso culturale.

La classe 2A

La crisi economica

vista dalla scuola

La scuola nel 2012: difesa dai docenti e sempre piùodiata dai giovani che non hanno la minima ideadel significato dei loro sospiri accompagnati dalleparole: “Quanto vorrei che finisse per sempre!”.I giovani moderni sembrano essere troppo impe-

gnati dalle nuove tecnologie edistrazioni e da un uso dei mezziinformatici non funzionale all’ap-prendimento e alla crescita globaledella persona, per preoccuparsi delproprio futuro.Futuro! Perché il futuro di ognunodi noi si forma proprio a partiredalla scuola.E questi “tecno-ragazzi” sembranomentire a sé stessi e a tutti prote-stando, occupando le strutture emanifestando contro i tagli delGoverno che ormai non sa più chefarsene delle lauree di coloro checercano lavoro e che ogni giorno devono combattere per farsinotare anche senza nessuno che si preoccupi di mettere un buonaparola per loro.Le occupazioni e le manifestazioni, giuste o no che siano, costa-no tempo che non potrà mai più essere recuperato, quindi urgeapplicare impegno.Tutto questo avviene in Italia, dove la scuola, seppur debole,quasi sfinita, esiste e resiste. Ma cosa accade laddove sono glistudenti ad esistere e la scuola ad essere un lusso visto come unsogno utopistico?Di questo ci ha parlato il missionario, padre Sergio, al seminariosull’istruzione e sviluppo nel sud del mondo; egli è un uomo cheha incontrato persone desiderose di conoscere, assetate di sapere,che darebbero qualsiasi cosa pur di imparare e poter essere qual-

cuno agli occhi del mondo, ma che non hanno delle strutture ade-guate e che adibiscono delle baracche a vere e proprie scuole.Gli iper fortunati studenti dei paesi come il nostro, per la maggiorparte ignorano, purtroppo, le condizioni di questa gente e l’ocea-nico divario tra i beni che vengono a noi offerti e la povertà che

impedisce a tanti, troppi bambini, diavere un domani. Se ci guardassimoveramente intorno non dovremmolamentarci di quello che abbiamogià, anzi il nostro malcontentosuona come un’offesa vera e pro-pria, perchè non ci rendiamo contoche siamo baciati dalla fortuna, dalmomento che possediamo dellestrutture (magari non del tutto anorma) che ci garantiscono di for-marci e trovare il nostro posto nellasocietà quando sarà il momento.Sfortunatamente (per coloro cheprotestano con sincero interesse e

preoccupazione) la verità è che anche qui la scuola è finita, in uncerto senso, e questa prospettiva è piuttosto inquietante: oltreall’indifferenza degli studenti, molti politici e uomini influentinon la considerano importante e le hanno voltato le spalle, affa-mandola ogni giorno di più.Questo povero servizio che ci viene ancora offerto è troppo pre-zioso per essere sprecato e costituisce un’arma per noi, ci rendeforti, autonomi, ci dà personalità e ci permette di difenderci dacoloro che si cibano dell’ignoranza del popolo per abusare delpotere.Per cui il messaggio che i giovani per primi dovrebbero urlare aiquattro venti è che la scuola è un diritto e come tale va tutelato erispettato, basta ai tagli, basta al menefreghismo.

La scuola è finita…o forse no!di Federica Villari IV M

PPaarrll iiaammoonnee

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Nella società dei consumi, i disturbi del comportamen-to legati all'acquisto sono sempre più frequenti.Shopping compulsivo, gioco d'azzardo e uso smodatodella carta di credito, possono generare tragedie perso-nali o familiari. Secondo alcune recenti ricerche, i

nostri acquisti sono influenzati da una zona del cervello che sce-glie secondo i criteri della desiderabilità e del costo. Per difen-dersi dall'”acquisto patologico” e combattere la crisi, dunque, ilconsumatore può far tesoro dello studio dello psicologo R.Meyer il quale ha dimostrato l'esistenza di una vera e propria psi-

cologia del consumatore.

L'acquirente che risparmia avrebbe l'erronea sensazione che ilsuo budget rimanga immutato (teoria della contabilità menta-

le). All'atto dell'acquisto, egli privilegerebbe l'aspetto e il mar-chio del negozio (teoria dell'emozione generalizzata). Infine ilcervello dei consumatori tenderebbe a considerare il negozio incui si acquista come fosse una persona (teoria dell'attribuzione

mentale).Prima di fare spese pazze, dunque, sarebbe opportuno scrivereuna lista di ciò che realmente interessa, pagare in contanti e noncon carta di credito.Le persone spesso comprano prodotti non per il valore d'uso, ma

per il loro significato sociale. Dunque, riflettere sulla psicologiadei mercati e sulla “fame d'acquisto” può aiutare a difendercidalla crisi e a divenire consumatori consapevoli nello spendere ilnostro denaro.

La Neuroeconomia:un'alleata contro la crisi

di Giulia Ruffino3BP

CCaammbbiiaammeennttoo VVSS CCrriiss ii

La crisi economica ha fortemente influenzato ancheil Natale. Quest'anno i consumi natalizi sono calatidel 12% rispetto allo scorso anno. Il dato è confer-mato anche dal calo che hanno registrato i viaggi:

solo due italiani su dieci hanno trascorso ilNatale o il Capodanno lontano dacasa. Per far ripartire i consumi nonsono bastati neppure i saldi anticipatie nonostante i prezzi ribassati, i nego-zi sono rimasti piuttosto deserti.Le difficoltà degli italiani a fare qua-drare il bilancio, tuttavia, hanno rivela-to anche qualche aspetto positivo.Molti hanno riscoperto il piacere dicreare piccoli oggetti da donare alposto di anonimi e costosi regali pro-dotti in serie. Non pochi hanno ridottogli sprechi di prodotti alimentari duran-te le feste e questa sana abitudine sem-bra aver modificato anche i consumiquotidiani. Nel carrello della spesa si trovano sempre menomerendine di produzione industriale e più prodotti a Km zero chenon solo abbattono i costi ma anche l'inquinamento ambientale.Visto da questa prospettiva, il calo dei consumi può rappresenta-re l'occasione per un'inversione di tendenza. Il livello dei consu-mi precedente alla crisi aveva infatti raggiunto livelli eccessivi

generando spesso dipendenza dai consumi, atteggiamenti compul-sivi e un conseguente e inevitabile inquinamento ecologico.Troppe le automobili e i gas di scarico, sovrabbondanti gli scartidi imballaggio, eccessivi gli sprechi alimentari ed energetici,

sconsiderata l'abitudine a buttar viagli oggetti senza provare a ripararli,del tutto insufficiente il riciclo e ilriuso: queste le caratteristiche dellasocietà dei consumi che in tempo dicrisi è costretta a riflettere e amigliorarsi anche attraverso la decre-scita. Non consumare in manieraesasperata non significa infatti nonessere felici, perché la felicità nondipende dalla quantità dei beni adisposizione ma dalla possibilità disoddisfare bisogni reali e non indot-ti dalla pubblicità e dal mercato. Forse dovremmo abituarci a non

temere la crisi quanto piuttosto a orientarla verso stili di vitasociale più compatibili con le risorse a disposizione al fine digarantire una più equa distribuzione della ricchezza.Paradossalmente, il calo dei consumi potrebbe essere l'inizio diun progresso più consapevole. A questo proposito ci è sembratasignificativa l'iniziativa del Comune di Palermo che con le ecobiciclette ha acceso le luci dell'albero di Natale.

Decrescita feliceLa crisi economica può rivelarsi anche un'opportunità per correggere stili di vita non più sostenibili.

di C. Costantino e A. Marotta 3BP

Il disagio sociale che stiamo vivendo non è dovu-to solo alla crisi del sistema economico ma anchead una grave crisi dei valori. Bisogna ripensareradicalmente il nostro stile di vita.

Francesco Rizzo

Non possiamo pensare che la crisi economicaattuale possa risolversi senza un cambiamentoconcreto delle nostre abitudini di vita. La crisipotrebbe anche renderci migliori.

Schiavo Jessica

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Sabato 24 novem-bre, in più di 9.000supermercati italia-ni, si è svolta la XVI

edizione della GiornataNazionale della CollettaAlimentare. Nonostante la crisieconomica, sono stati raccoltiben 9.622 tonnellate di pro-dotti alimentari che verrannodistribuiti a strutture caritati-ve convenzionate con la ReteBanco Alimentare che assi-stono ogni giorno 1.700.000poveri.Più di 130.000 i volontari chein tutta Italia hanno aderitoall’iniziativa e fra essi, accom-pagnati dalla professoressa DiLiberto, anche un gruppo dialunni del Ferrara.L’appuntamento era alle ore9.00 presso il centro commer-

ciale “Forum”. Dopo essercidivisi in gruppi, alcuni davantile entrate dell’ipercoop, altridentro il supermercato, abbia-mo cercato di far capire allaclientela che andava a far laspesa cos’era “LA RACCOL-TA DEL BANCO ALIMEN-TARE” . Inizialmente, eravamoun po’ scoraggiati non solo per-chè per noi era la prima voltama anche per il fatto che moltagente non era disposta ad ascol-tare e quindi ad aiutare. Più leore passavano e più ci incorag-giavamo e con perseveranzaabbiamo cercato di farciASCOLTARE e AIUTARE daquanti più possibiei. Il capoEquipe, durante il nostro “lavo-ro”, immortalava con delle fotovari momenti della giornata.Al termine della mattina intor-

no alle ore 13:00, ci siamo datiil cambio con i “turnisti”volontari del pomeriggio.Uscendo dall’ipercoop, noi ecredo anche la professoressache ci ha accompagnato, erava-mo davvero soddisfatti! Nelnostro piccolo abbiamo cercatodi dare il massimo per una ini-ziativa a favore dei più biso-gnosi. È stata un’esperienzabellissima e soprattuttoun’esperienza da proporre aglialtri!

La crisi non spegne il volontariatoAlunni del Ferrara alla XVI Giornata naz. della colletta alimentare

di Desirèe Toia

Oggi circa l'80%della popolazioneitaliana ha ridotto iconsumi a causadella crisi econo-

mica. Se negli anni precedenti sipoteva comprare senza pensar-ci due volte, oggi, prima dispendere, il consumatore siinforma, valuta, confronta iprezzi e va a caccia delle offer-te perché il potere d'acquistodegli italiani è decisamente

crollato. Le ricchezze semprepiù esigue devono essere sfrut-tate in modo più oculato. Benieffimeri passano in secondopiano, preferiti al necessario eall'utile. Per questo la paura delfuturo spinge le persone all'at-tesa, a rimandare le decisioni.Ieri, la voglia di rivalsa, lanecessità di uscire dall'angolo,rappresentavano a tutti glieffetti motivazioni per lanciarsinella mischia del consumo, percercare di raggiungere delle

posizio-n imigliori,oggi, sitende ap ro teg -gersi, achiuder-si nellep o c h ecertezze,speran-do che it e m p ipossano

migliorare. Il modello del con-sumatore sta cambiando: chiacquista lo fa con moderazione,cercando di conciliare le esi-genze familiari con le ridottecapacità economiche.Destreggiandosi fra un "tre perdue" e promozioni varie, ci sispinge sempre più verso i luo-ghi che assicurano vantaggi erisparmi: primi fra tutti i centricommerciali e gli hard discountche hanno registrato un incre-mento della clientela. Questicanali di vendita oggi sono fre-quantati anche da famiglie conreddito medio-alto (i poverirelativi) che fino a qualchetempo fa avrebbero preferitocomprare altrove. I supermer-cati low cost, concentratisoprattutto nel centro-sudItalia, hanno un giro di affari dicirca 6 mld di euro. Ma se èvero che essi garantiscono unconcreto risparmio economico,è pur vero che non commercia-lizzano sempre prodotti di qua-lità.

Boom dell’hard discountLa crisi cambia le abitudini dei consumatori

di Federica La Nave 3BP

La crisi è stata generataanche da troppi sprechi didenaro pubblico. Ma le ini-ziative concrete sonopoche. Noi giovani dovrem-mo partecipare attivamenteal cambiamento con ideenuove.

Sonia Jerbi

Per risollevare le sorti delnostro Paese, bisognarisparmiare nei settori giu-sti. Sono inaccettabili i tagliindiscriminati alla sanitàche deve assicurare ilbenessere di tutti.

Alessia Palmeri

Credo che la crisi si possasuperare anche diminuendoi privilegi economici deipolitici e della "casta", uti-lizzando in modo più ade-guato le risorse che devonoessere meglio distribuite.

Alessandra Marotta

Meditate gente,

meditate..."Usciamo da un’epoca in cuila politica è stata quasi sem-pre sporcarsi non solo lemani, ma anche l’anima, lacoscienza, il cuore. La verapolitica invece è come il veroamore: spesso si nasconde. Sinasconde nel bisogno di farequalcosa, senza accontentarsipiù della rabbia, della prote-sta, del lamento. La vera poli-tica parte dalla consapevolez-za che siamo tutti intercon-nessi, e non da Internet, madalle nostre coscienze. Dallaconsapevolezza cioè che nonpuò esistere nessuna personaveramente felice se quelle cheha intorno sono disperate.Dalla consapevolezza che lalotta per cambiare gli altri nonsarà mai vincente senza unalotta quotidiana per migliora-re se stessi. Dalla consapevo-lezza che i mezzi qualificanoil fine e che quindi le nostrepratiche individuali e colletti-ve sono la vera chiave perarrivare il più vicino possibilea ciò che vogliamo."

Alessandro Gilioli,

giornalista de “L’Espresso”

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Trovarsi o perdersi al centro?di Alessia Ruffino 3BP

Anche i giovani stanno attraversando un momento estremamentedifficile legato alla profonda crisi economica; essi trascorronosempre più spesso le loro giornate nei centri commerciali, purnon avendo la possibilità di acquistare. Considerati ormai deipunti di riferimento per l'aggregazione, i centri commerciali assu-

mono così un ruolo di spazio sociale dedicato al divertimento e al tempolibero e finiscono col sostituire i luoghi culturali tradizionali come le biblio-teche, i club, ma anche i musei o i teatri, percepiti oggi dai giovani comenoiosi e privi di interesse. Ma perché il centro commerciale affascina tantonoi ragazzi? La risposta è legata sia al modello consumista che caratterizzala nostra società, sia alla vivacità delle iniziative collaterali a quelle com-merciali che attraggono il pubblico giovanile sempre attento alle novità.Sempre più spesso un piccolo concerto o un breve show richiamano gruppidi giovani che si "ritrovano" così, per mancanza di valide alternative, in unluogo progettato e costruito per gli acquisti. La piazza dello “shopping cen-ter” ha sostituito in tal modo il centro cittadino caratterizzato da vie e viuz-ze, da negozi storici e non da vetrine "omologate" come quelle del centrocommerciale. Noi giovani dovremmo riappropriarci della vera piazza citta-dina resistendo al fascino del moderno e recuperando le nostre radici.

...ed eccoci arrivati all'ultimoanno di questo percorso, insie-me ai nostri proff. siamo riusci-ti ad ottenere le competenze perentrare nel mondo dell'infor-matica. Sono stati anni in cuitutti noi, chi più chi meno, cisiamo impegnati per raggiun-gere il traguardo prefissato:diventare operatore informati-co per il commercio elettroni-co.Volgendo uno sguardo al passa-to, ci rendiamo conto che sonostati anni non privi di fatica;quante volte, nei pomeriggicaldi di giugno, abbiamo stu-diato senza sosta, quante volteabbiamo prolungato il nostrotempo scolastico, rimanendo ascuola anche il sabato. Tuttaviaè stato bello condividere questimomenti, perché il clima diclasse è sempre stato allegro eamichevole. Sebbene in questianni il numero dei frequentantisi sia ridotto e molte amicizie sisiano "raffreddate", molte altreinvece si sono consolidate, pernon dire poi di tutte quellenuove che sono sbocciate.Questo sarà l'anno della resadei conti, dovremo studiare dipiù per superare l'esamefinale anche per non delu-

dere le aspettative dei nostriproff. In questo triennio ilnostro percorso formativoha preso il via con lo studiodelle basi di informatica,nel secondo e terzo annoabbiamo imparato a crea-re e gest i re un s i to per i lcommerc io e l e t t ron ico( w w w. c o r s o e c o m m . e u ) .Ammin i s t r a re i l back -off ice di un s i to commer-ciale non è immediato maa l con t r a r io r i ch iedetempo e concentrazione. Durante quest'ultima annualitàsaremo impegnati nel realizza-re il sito ufficiale richiesto dal-l'ente finanziatore (FSE) e perarricchire la nostra figura pro-fessionale ci avvarremo delcontributo di consulenti specia-lizzati nel settore della comuni-cazione e del brokeraggio.

Con il commercio

elettronico

si combatte la crisiLo shopping online riscuotesempre più successo soprattut-to in tempo di crisi. L'e-com-merce negli anni ha fatto regi-strare un netto incremento nelvolume d'affari che dall'11%

del 2011 è balzato al 18% del2012 con un fatturato di circa9,5 mld di euro. Il fenomenoche in origine ha interessatosoprattutto i settori dell'elettro-nica e del turismo oggi coinvol-ge anche quelli del benessere edell'usato. I consumatori tendo-no ad acquistare online sia perrisparmiare tempo sia perrisparmiare denaro. Ordinareda casa a qualsiasi ora del gior-no è certamente molto piùcomodo che aggirarsi nel traffi-co cittadino e fra i negozi. Sepoi alla comodità si aggiungeanche un risparmio, il boom delcommercio elettronico è presto

spiegato. Nell'anno nero deiconsumi, l'e-commerce ha ulte-riormente confermato la suatendenza alla crescita imponen-dosi anche al tradizionale shop-ping natalizio nei negozi. Conla crisi che morde l'unica spe-ranza di acquistare a buon prez-zo i regali di Natale è stataquella di ordinare online ten-tando di risparmiare visto che isiti web consentono di confron-tare agevolmente le diverseofferte.

La classe 3BP

Si avvia alla conclusione il corso E-commerce

Il 18 gennaio è stato l’ultimo giorno di lavo-ro per il Sig. Luciano Taormina. In servizioal Ferrara dal 2004, egli ha collaboratoattivamente con numerosi docenti e ben 4presidi. A lui va l’augurio sincero di goder-si la meritata pensione.

Un traguardo meritato

Nella foto gli aluuni della 3BP con il formatore Rocco Vitale

durante una delle lezioni pomeridiane del corso E-commerce.

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Al teatro miglioriamo il nostro ingleseLa partecipazione delle classi quinte al Progetto Palketto stage

di Rosalba Di Simone di 5P

Anche quest’anno scolastico,nel mese di novembre 2012, leclassi del quinto anno dellanostra scuola hanno aderito alprogetto del Palketto Stage

che prevede la rappresentazio-ne di opere teatrali in linguainglese, opere scritte dai piùnoti e rappresentativi autoriinglesi. L'opera alla qualeabbiamo avuto l'occasione diassistere è Waiting for Godot,una delle più importanti operedell’irlandese Samuel Beckett. La partecipazione a tale inizia-tiva è stata preceduta da un'at-tività di preparazione che inostri insegnanti di linguainglese hanno svolto insieme anoi studenti. Abbiamo inizial-mente cercato di approfondireil contesto sociale e culturalein cui visse S. Beckett e conte-stualmente, nel laboratorio lin-guistico, il lavoro si è concen-trato sulla lettura del copionedell'opera e all'ascolto dell'au-

dio in lingua originale. È veroche inizialmente avevamoqualche dubbio sull'efficacia esull'utilità della nostra parteci-pazione a tale progetto peròmolti di noi si sono ricreduti.Infatti, nonostante l’occupa-zione incombente in quei gior-ni, sono stati numerosi glialunni che si sono recati ugual-mente al teatro per essere“immersi” nell'atmosfera cul-turale e intellettuale che sirespirava in molti paesi euro-pei nella prima metà del '900;atmosfera che ha fortementeinfluenzato l’autore che inquegli anni ha vissuto. La scelta dell’opera non pote-va essere più adatta per noiragazzi, in quanto i personaggisembrano un po' con la testatra le nuvole, sognanti, deside-rosi e perennemente in attesadel misterioso Godot che perònon incontreranno mai nelcorso dell'opera. Ma non è

stato solo questo ciò che più ciha colpito. Il modo in cui i per-sonaggi si muovono sul palco,il loro essere stravaganti epoco convenzionali, la appa-rente buffa amicizia che lega idue protagonisti strappanosenz'altro un sorriso se non tal-volta una risata fragorosa. La partecipazione a tale inizia-tiva, resa possibile anche gra-zie al supporto economico eorganizzativo della nostrascuola, è stata per noi alunnisicuramente utile e formativa.Aspettiamo e speriamo di assi-stere alla prossima opera checertamente sarà altrettanto pia-cevole ed interessante.

La scuola al Cinema

Visitate il sito del Ferrara www.francescoferrara.org

potrete, tra l’altro, leggere o scaricare i numeri anche arre-trati del Ferrarino.Aderite al GRUPPO FACEBOOK Il Ferrarino,troverete foto e video sulle attività svolte nella nostra scuo-la. Per i vostri contributi e suggerimenti, potete utilizzare l’indirizzo mail: [email protected]

Ha finora riscosso il favore distudenti e professori ilproget-to “La scuola al cinema” chemira ad interessare i ragazzi atemi sociali per mezzo delgrande schermo. In particola-re gli alunni del bienniohanno apprezzato “Scialla” ,un fim di Francesco Bruni(interpretato da FabrizioBentivoglio e da BarbaraBobulova). La pellicola inda-ga il delicato rapporto tragenitori e figli senza mai sca-dere nel melodramma.Ancora più apprezzata è statala proiezione del film di P.

Bianchini, “Il sole dentro” acui hanno assistito gli alunnidel triennio. Ispirato ad unastoria vera, il film ha suggeri-to numerosi spinti di riflessio-ne e in maniera poetica haaffrontato il tema della migra-zione e del sottosviluppo afri-cano.

FFeerrrraarraa nneewwss

Page 9: Ferrarino - Anno 8 - num. 2

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Le lezioni teoriche sono impor-tanti e in alcuni casi indispen-sabili; ma se a noi studentiviene data la possibilità di spe-rimentare sul campo l’utilitàdelle nozioni studiate sui libri,allora lo studio diventa piùsemplice e coinvolgente. Conquesto spirito la nostra profes-soressa di Tecnica, V. DiLiberto ha organizzato unavisita aziendale. Così il 20novembre scorso la classe 4BPsi è recata a Villabate presso ilpanificio Camilleri che ci hagentilmente “ospitato”. Si trattadi un’azienda a conduzionefamiliare che opera nel settoredei prodotti dolciari e che for-nisce i suoi prodotti alle piùimportanti catene di distribu-zione della Sicilia. I proprieta-ri, sin dal primo momento, sisono dimostrati molto disponi-

bili nei nostri confronti. Nonappena siamo arrivati ci hannofornito indumenti adatti permantenere sterili gli ambientiche avremmo visitato.Abbiamo così assistito allevarie fasi della produzione deiprodotti da forno: dall’impastodella farina fino al confeziona-mento del bene finito. E abbia-mo avuto modo perfino didegustare dei dolcini appenasfornati! È stato molto interes-sante vedere l’azienda in pienafase di produzione anche per-ché gli impiegati, nonostante lanostra presenza, hanno conti-nuato a svolgere regolarmentele loro funzioni. Durante lanostra visita, siamo stati affian-cati dal responsabile della qua-lità che ha svolto per noi unalezione sul campo, permetten-doci così di mettere a confron-

to le nozioni acquisite in classecon le modalità con cui vengo-no applicate in un’aziendareale. Alla fine della visita,abbiamo assistito a un interes-sante confronto tra i vari com-ponenti della famigliaCamilleri. Ci ha molto colpitoin particolare un’affermazionedel Sig. Camilleri il quale hadetto che per la buona riuscitadi un’azienda, ancora di più inun momento di crisi, è necessa-

rio che la famiglia sia unita eche tutti i membri siano dispo-sti ad una “vita sacrificata”.Questa visita è stata per noiparticolarmente interessante ecostruttiva perché ci ha per-messo di entrare in contatto conla realtà del mondo del lavoro,in un modo molto più concretorispetto alla semplice lezione inclasse sui libri di testo.

La classe 4BP

Lezione sul campoLa classe 4BP in visita aziendale

Certificazione Trinity College per 15 alunni

Tutti gli studenti di ogni ordinee grado studiano fin da piccolile lingue straniere. Ma qual è illoro livello di conoscenza lin-guistica? Secondo il Quadrocomune europeo di riferimentoper la conoscenza delle lingue(CEFR, Common EuropeanFramework of Reference forLanguages), i risultati conse-guiti da chi studia le linguestraniere in Europa possonoessere distinti in tre ampiefasce di competenza certifica-bili da appositi Enti. E’ questoil caso di 15 alunni del nostroIstituto Tecnico che, dopo averpartecipato ad uno stage lingui-stico di tre settimane in Scozia,hanno conseguito la certifica-zione “Grade 3” (A2.1CEFR) rilasciata dal TrinityCollege di Londra. In tutti icertificati che la preside haconsegnato agli alunni è statariportata la dicitura “WithMerit” o “With Distinction”.Complimenti dalla Redazione!

Nella foto, la preside E. Romano, le docenti Ganci e Versace, tutors del progetto Pon “Moving on”e gli alunni che hanno partecipato allo stage linguistico di tre settimane ad Edimburgo che ha con-sentito loro di conseguire la certificazione del Trinity College London.

FFeerrrraarraa nneewwss

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Una goccia nell’oceanoL’incontro dibattito su “Istruzione e

sviluppo nel sud del mondo” di Carola Marino 3R

La povertà, lamalattia, il degra-do, la mancanzad’istruzione: èquesta la cruda

realtà in cui sono costretti avivere i Paesi del Sud delmondo. Conosciamo tanti modiper aiutare chi è in difficoltà,ma chi davvero lo fa? Attraverso un incontro tenutosinella nostra scuola, abbiamoavuto il piacere di conoscere ilmissionario Padre Sergio cheha viaggiato molto e ha operatoin tanti Paesi bisognosi. Il tema che egli ha affrontato èstato proprio quello dell’istru-zione nei Paesi del Sud delmondo. Attraverso dati edimmagini abbiamo potutoriflettere sull’incuria e suldisinteresse che la nostra gene-razione, purtroppo, riservasempre più spesso all'istruzio-

ne. È sbalorditivo vedere queipopoli che, pur non avendonulla, hanno tutto ciò di cuil’essere umano ha bisogno:sentimento, senso di fratellanzae soprattutto gioia per le picco-le cose. Tutto ciò, ahimè,manca all’uomo “comune”occidentale! Egli presta la suaattenzione alle cose materiali,all’effimero, e si lascia guidaredalla sete del possesso.Ma per fortuna, il detto "non sifa di tutta l’erba un fascio" èsempre valido e con PadreSergio ne abbiamo avuto unesempio concreto. “La casa delsole” a Farim in Guinea Bissauè una scuola elementare vera epropria, frutto della collabora-zione di padre Sergio, dei suoiparrocchiani e dei volontari (tracui la nostra prof.ssa di religio-ne M. Palermo). Noi allievi delFerrara, stimolati da questa

esperienza, abbiamo volutocompiere un piccolo gesto disolidarietà verso i bambinidella prima elementare di que-sta scuola che conta circa 800allievi. Grazie alla somma rac-colta (400 euro) verranno assi-curati 400 quaderno-libro adaltrettanti bambini.Questa scuola, così come i tantialtri progetti realizzati, è fruttodi piccoli gesti, come quello,per esempio, del liceo artistico“Almeyda” di Palermo che haideato una mostra per la vendi-ta di quadri realizzati daglialunni e il cui ricavato saràdevoluto in beneficenza. Credoproprio che questo debba esse-

re uno spunto da cui ogni scuo-la potrebbe partire per intra-prendere un cammino di soli-darietà, un piccolo gesto pergrandi cose!Come disse Albert Schweitzer"Quello che puoi fare tu è solouna goccia nell'oceano, ma èciò che dà significato alla tuavita".

Nella foto, il missionarioPadre Sergio Natoli,Responsabile dell’Ufficio Migrantes e Fondatoredell’Associazione Arcobalenodi popoli, in Aula Magna ipartecipanti al seminiario.

Tradizione e tecnologia... a due passiNasce di fronte alla nostra scuola il centro culturale “U cuntu”

Un presidio di legalità, un luogo di incontro dove ci si raccontaascoltando anche i racconti degli altri, una bottega per gli artigia-ni di idee e di attività. Questo e molto altro ancora è “U Cuntu”, ilnuovo centro culturale nato su iniziativa delle associazioni diPromozione sociale “100 x 100 in movimento” e “Rete 100passi”. Previsto anche uno spazio per i più piccoli e per i giovania cui viene data la possibilità di ascoltare senza filtri le storie di

mafia direttamente dalla voce dei protagonisti e dei familiari dellevittime.Al piano superiore dell’ex magazzino di via Sgarlata dove ha sedeil nuovo centro culturale, la tradizione del cuntu siciliano s'incon-tra con le nuove tecnologie di Rete 100 passi: Radio 100 passi,100 passi TV, il giornale on line; aperti alla partecipazione deicuntatori.Come i cantastorie che un tempo cantavano e cuntavano nellepiazze, gli artisti e i cuntatori odierni potranno esibirsi in appositieventi organizzati nella strada antistante il “magasenu” e trasmes-si in diretta da Rete 100 passi.L’inaugurazione del nuovo centro è avvenuta, alla presenza, fra glialtri, del Presidente della Regione Rosario Crocetta, domenica 13gennaio scorso. Nel corso della manifestazione è stato presentato anche il nuovoquotidiano on line “100 passi Jornal”, un innovativo progetto edi-toriale indipendente che, con il contributo di grandi firme del gior-nalismo italiano, intende costruire un modello informativo apertoe realmente partecipativo. Considerata la “vicinanza” fisica masoprattutto “d’intenti” di questa bella realtà siamo certi che nonmancheranno costruttive collaborazioni con la nostra scuola.

Nella foto, Liborio Martorana, responsabile dellaradio “100 passi” nella sede di Via Sgarlata, 22.

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Fra i tanti appuntamenti chel’Istituto organizza per noistudenti, ci sono quelli volti amigliorare le nostre compe-tenze in lingua... divertendo-

ci. Con questo intento abbiamo assistitoalla rappresentazione di un’opera diFederico Garcia Lorca. Il dramma, messoin scena dalla compagnia teatraleFrotalàmparas presso il teatro Dante, èriuscito sapientemente a conciliare lo stu-dio della lingua spagnola al fascino del pal-coscenico; ad esso hanno assistito diverseclassi del liceo linguistico insieme alla IVE

e VE dell’Istituto tecnico. Il successo dellarappresentazione è dovuto al talento deigiovani protagonisti della “buffa”, sebbeneistruttiva vicenda, i quali, mescolando per-fettamente tra loro musica, grammatica etanto sentimento, hanno fatto sì che, nelcomplesso, si comprendesse il messaggiotrasmesso dall’autore. La Zapatera prodi-

giosa è un mix di situazioni quotidianeche, pur sempre appartenenti all’epoca incui visse l’autore, si rivelano attualissime,non solo per le vicende trattate, ma ancheper il ritratto della società del tempo, nontanto diversa da quella odierna.

Precedentementenoi studenti, conl’ausilio dei Proff.Grasso e Colletti,abbiamo fatto inmodo di arrivarepreparati il giornodell’incontro, discu-tendo in classe del-l’opera, facendoriferimento alla vitadell’autore, appro-fondendo i lati oscu-ri e i successi dellacarriera lorchiana.

La rappresentazione ha coinvolto l’interopubblico che, al termine dello spettacolo,ha accolto con entusiasmo l’iniziativa diinteragire - ovviamente in lingua spagnola- con gli artisti per ulteriori chiarimenti sul-l’opera. La giornata si è conclusa con unafoto ricordo e con i calorosi saluti fra atto-ri e studenti, nell’entusiasmo generale.

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Spagnolo, musica e tanto sentimentoDiverse classi del Ferrara alla rappresentazione de La Zapatera prodigiosa

di Federica Villari 4 M

Emancipazione:

una parola al femminileUno dei temi trattati durante il periodo di agitazione studentesca e di coge-stione è stato quello dell’emancipazione femminile. Insieme alla prof.ssaDi Salvo, abbiamo discusso sul tema della condizione in cui ancora oggivivono le donne. Già nell’antica Roma le donne erano trattate comeoggetti o come esseri inferiori perché erano considerate proprietà dell’uo-

mo, pertanto esse non avevano nessun tipo di diritto: non avevano il diritto di proprie-tà, il diritto sui figli, di partecipazione alla vita politica ecc… Anche nel medioevo ledonne avevano minori diritti dell’uomo, per esempio non ereditavano il patrimonio deigenitori, che poteva essere ereditato solo dal primogenito maschio. Nel periodo moder-no, le donne acquisiscono il diritto di lavorare ma il loro salario rimane a lungo infe-riore a quello percepito da un uomo che compie lo stesso lavoro. La donna riesce a con-quistare il diritto all’istruzione soltanto nel corso dei secoli perché continua a esserevista come “l’angelo del focolare domestico” e in quanto tale l'opinione generale nonconsidera necessaria l'istruzione al femminile. Ai giorni nostri la donna ha conquistatomolti diritti: il diritto al voto, all’istruzione e la possibilità di chiedere il divorzio ecc…Tuttavia c’è ancora molto lavoro da fare, per esempio nella politica le donne hanno unruolo marginale, le più alte cariche dello Stato sono occupate dagli uomini. Esistonoinoltre numerose realtà in cui la condizione della donna è ancora drammatica. Pensoche l’uomo e la donna siano uguali e debbano godere degli stessi diritti, sebbene ci siaancora molta strada da fare, le nuove generazioni possono diventare attori significativiper completare il processo di emancipazione della donna.

Nicolò Scalisi 2 A

Nella foto a sx, alcuni alunni delliceo linguistico con gli attori della

compagnia Frotalàmparas; sopra,all’ingresso del teatro Dante:

Rock10eLode “Rock 10 e Lode” è un concorso patroci-nato dalla Siae, riservato a composizioniinedite scritte ed eseguite dagli studentisiciliani delle scuole medie di II grado.In passato un alunno della nostra scuola,Manuel Morgavi, ha partecipato allamanifestazione in qualità di invitato spe-ciale. Quest’anno invece speriamo che gli“artisti di casa nostra” riescano a concor-rere alla rassegna con un loro brano origi-nale. Intanto, un responsabile della SIAEdi Palermo, Corrado Lo Iacono, ha espres-samente invitato tutti gli alunni delFerrara a votare su Facebook la propriacanzone preferita fra quelle che hannopartecipano al concorso della scorsa edi-zione. Fino al 25 Gennaio 2013 è possibi-le partecipare alla votazione dal profiloFB della rassegna “Rock 10 e lode”. Sipossono ascoltare le canzoni in gara sulsito http://www.rock10elode.org/. I vinci-tori saranno premiati con una Medagliad’Argento offerta dalla DirezioneGenerale della Siae. La premiazione avràluogo a Palermo il 30 gennaio prossimopresso lo Spazio Eventi della Feltrinelli,via Cavour. Siete tutti invitati!

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UUrrbbii ss eett oorrbbiiss

Il ferrarino nel

mondo latino

Historia magistra vitae

Historia vero testis tempo-

rum, lux veritatis, vita

memoriae, magistra vitae,

nuntia vetustatis

(Cicerone)

«la storia è testimone dei tempi, luce

della verità, vita della memoria, maestra

della vita, messaggera dell’antichità»

La prima scuola pubblica a Roma fu aperta verso lametà del III secolo a.C . Prima di questa data l'educa-zione dei ragazzi era affidata alla madre, nella primafase di crescita, successivamente toccava al padre tra-

smettere i valori sociali e civili. La scuola romana era pubblica in quanto aperta a tutti, non erasovvenzionata dallo Stato, ma mensilmente le famiglie pagavanouna retta.L'istruzione romana era organizzata in trecicli.Il primo, la scuola elementare, frequentatoda allievi di età compresa tra i 6 e gli 11anni prevedeva l'alternanza di due inse-gnanti (ludi magister), quello di lettere (lit-terator) e quello di aritmetica (calculator). Terminati gli studi elementari si iniziava ilsecondo ciclo, dagli 11 ai 16 anni, sotto laguida del grammaticus, il quale insegnavaagli allievi la lingua e la letteratura greca elatina .Infine coloro che appartenevano ai ceti piùelevati e volevano intraprendere la carrie-ra politica continuavano gli studi sotto la supervisione del rethor,maestro di eloquenza, che insegnava loro l'arte di parlare in pub-blico e le tecniche argomentative.Non tutti sceglievano la scuola pubblica, alcune famiglie assume-vano per i loro figli uno schiavo istruito, chiamato pedagogo, cheaveva il compito di educarli.L'istruzione scolastica romana era quasi esclusivamente praticata

dai ragazzi infatti, le ragazze quando compivano i tredici annilasciavano la scuola per continuare la loro istruzione a casa, dovevenivano educate a diventare brave donne di casa per sposarsisuccessivamente.L'anno scolastico iniziava a marzo, dopo la festa in onore diMinerva, e si concludeva in autunno, con un giorno di riposo ogniotto.

Il sistema educativo romano era moltosevero, basato su tecniche mnemoniche esu metodi autoritari, molti maestri usavanola frusta come strumento punitivo. Nontutti però accettavano e facevano propriquesti metodi educativi. Un importanteludi magister che si distacca e criticaaspramente questo tipo di educazione èMarco Fabio Quintiliano, insegnante diretorica. La sua opera più famosa e piùimportante è l'Instituto oratoria (la forma-zione dell'oratore), un manuale di pedago-gia e retorica, con il quale esprime la pro-pria idea di maestro ideale, che deve esse-re capace di instaurare con gli allievi un

rapporto di stima e rispetto, solo così i suoi insegnamenti potran-no aiutare l'alunno nella propria crescita.Possiamo affermare che la scuola latina ha posto le basi per quel-la che è oggi la scuola che conosciamo. Malgrado gli innumerevo-li cambiamenti e le rivoluzioni didattiche messe in atto negli annirecenti, il sistema scolastico può essere comparato a quello cheutilizzavano i nostri antenati romani.

A scuola

nell'antica Romadi Vetro Giulia, 4 M

Nunc fere neglegentia paedagogorum sic emen-dari videtur ut pueri non facere quae recta suntcogantur, sed cur non fecerint puniantur.Denique cum parvolum verberibus coegeris,quid iuveni facias, cui nec adhiberi potest hicmetus et maiora discenda sunt?(Quintiliano)

Ai nostri tempi sembra opportuno, oserei dire per la trascuratez-za dei pedagoghi, che i ragazzi siano corretti in modo tale da nonessere obbligati a fare ciò che è giusto, ma da essere puniti pernon averlo fatto. E poi una volta che si sia costretto un bimbocon le percosse, che cosa si farà a un ragazzo con cui non si puòusare questa forma di intimidazione e al quale vanno insegnatecose più difficili?

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Caro Ferrarino

Con molta malinconia scrivo una lettera per il mio“Caro Ferrarino!”.Quanti ricordi, quante emozioni e soprattuttoquanta voglia di tornare dietro quel banco, tantoamato nelle ore d’italiano ma detestato nelle oredi matematica! Ognuno vive la scuola soggettivamente e porteràcon sé per sempre il ricordo indelebile deimomenti che ha vissuto fra quelle mura.Mura colorate, sporche che fino al giorno deldiploma possono sembrare delle prigioni e invecesono solo ciò che ci proteggono dalla vita realeche c’è fuori!Proprio come i professori i quali in realtà cercanodi insegnarci un minimo di vita o per meglio dire diciviltà! Fuori dalla scuola non ci sarà il ProfessorePicciurro che ci verrà a consolare se il test all’uni-versità è andato male o la Professoressa Ganciche ci abbraccerà e ci dirà “è tutto ok!” Chi ha la fortuna di stare seduto dietro quelbanco, la prenda come un’occasione irripetibile!La nostra scuola organizza tantissime attività e iprofessori sono unici.Non voglio scrivere che sono un’ex alunna delFerrara perché per me è sempre vivo il ricordomeraviglioso del rapporto con i miei insegnanti.Non finirò mai di dire grazie ai miei Proff. e aglistudenti ricordo che nella vita la forza per anda-re avanti bisogna trovarla in se stessi!

Casabianca Francesca

Inviate le vostre lettere a:

[email protected]

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Il passaggio al Ferrara

Il trasferimento di alcune classi dal liceo Regina Margherita al

neoliceo F. Ferrara ha prodotto cambiamenti significativi per

le classi coinvolte nel passaggio. Tuttavia, nonostante le pre-

occupazioni di molti, i cambiamenti non si sono rivelati trauma-

tici per gli “alunni emigranti”, bensì un guadagno e un bene.

Certo, resta il rammarico per la separazione dai docenti concui noi ragazzi avevano instaurato rapporti solidi fondati sul

rispetto e anche sull’amicizia, tuttavia, stando al detto “mortoun papa, se ne fa un altro “, questi orfani di professori mar-

gheritiani hanno ora l’occasione (per essere positivi) di rico-

minciare da zero con nuovi insegnanti. Quanto alle “circostan-

ze ambientali” viviamo in condizioni felici, coinvolti in progetti

e spronati ad essere più creativi nello studio. La nostra nuova

scuola, infatti, ci offre numerose occasioni formative fra cui

gli stage linguistici, i viaggi d’istruzione e frequenti uscite a

scopo didattico finalizzate a rendere lo studio di determinatetematiche meno faticose e più interessante (in primis

Cineforum e teatro in lingua straniera).Dal punto di vista tecnico, la struttura è dotata di laboratori

linguistici e informatici completi di connessione wi-fi , e si

avvale di strumenti tecnologici di qualità. Per quanto riguarda

i progetti scolastici, è presente una redazione in cui i giornali-

sti, siamo proprio noi ragazzi, e ogni mese ci preoccupiamo di

fare circolare notizie tra i vari indirizzi (scolastici); e ciò con-

sente ai membri del liceo linguistico di farsi conoscere dagli

altri compagni. La scuola è ben organizzata in quanto ogni clas-

se riceve le circolari in tempo utile, il personale ATA efficien-

temente mantiene l’ordine nei vari piani della struttura. Tra i

tanti servizi di cui godiamo, ci sono anche un’aula cineforum edun’aula ginnica munita di attrezzi per l’attività-cardio, per

tonificare i muscoli e di materassini per gli esercizi da svolge-

re sul pavimento, completa di spogliatoi e servizi sanitari edoccia. Un altro vantaggio per noi studenti è rappresentatodalle ricreazioni e dal fatto che lo studente, autorizzato dai

genitori, può allontanarsi dalla struttura. Insomma, il trauma

tanto temuto dagli ex margheritiani , infine, si è rivelato del

tutto innocuo.Federica Villari 4 M

Grasso è belloQuesta è la mia amica Vivi, che mi scrive allegando unasua simpatica foto:Cara Liana,qui si sta bene, il cibo è ancora abbondante e il riposoassoluto dopo la grande traversata. Stranamente sentia-mo un po' di caldo, da queste parti, abbiamo più terraasciutta per distenderci ma a noi piace ammucchiarci lostesso. Ci giungono voci che l'ultima conferenza sul clima èstata un successo strepitoso, per quanto riguarda l'as-saggio di pietanze tipiche della cucina mondiale. I lavorinei diversi banchetti sono stati frenetici e gli imbandi-menti continui. La pubblicazione del grosso volume, con lericette più gettonate, ha fatto impennare le vendite nellelibrerie, come non si registrava dai tempi di Harry

Potter. Anche noi teniamo in grande considerazione ilcibo, ma non la tiriamo tanto per le lunghe con ricettari etrasmissioni culinarie. Abbiamo anche saputo che voglionofarci pagare l'IGIM. Ci siamo informati: è l'Imposta glo-bale degli Immobili Mobili. Con tutta la terra che si vascoprendo, e quella, si sa, è sempre di qualcuno, e contute le nostre migrazioni da un posto a un altro, miimmagino quanti libri di cucina si potranno comperarequesti signori ! Ma per noi è vitale il ghiaccio, altrimenticosa ce ne faremmo ditutto il nostro grasso? Ciao dalla tua Vivi

La mia amica Vivi e io viauguriamo uno splendido2013.

Liana Castelli

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ROSA NEROCRONACHE Piccoli giorna-

listi crescono!

Sapevo che il mio compagno discuola Vincenzo Baiamonte èun grande appassionato di cal-cio e un fedelissimo tifoso delPalermo ma non avrei immagi-nato di vederlo in Tv a discute-re in una trasmissione sullasquadra Rosanero. Vincenzo,infatti, è stato invitato dallaredazione sportiva del canaletelevisivo TRM per partecipareal programma “Rosa e Nero”Ciò che mi ha piacevolmentecolpito nella presentazione delnostro compagno, da parte delconduttore, è stato sentire cita-re il nostro Ferrarino di cuiVincenzo cura la pagina sporti-va. Vuoi vedere che il giornalescolastico segni per lui l’iniziodi una carriera di giornalistasportivo? Io glielo auguro dicuore.

Andrea Megna 3BP

2B 2T 2E/2P 2A 1P 1T 1E 1A/1B

VincitoreTorneo maschile Triennio

5BP/3R 3A 4I 4F 4Q 4BP 5AP 5I/5P

Dopo la positiva esperien-za degli anni passati, frapochi giorni ci sarà il cal-cio d’inizio del torneo dicalcetto 2013. Lo scorsoanno, i ragazzi hanno datovita a gare entusiasmantie leali. Sicuramente que-st'anno le formazioni incampo non saranno dameno e assicurerannoaltrettanto spettacolo edivertimento. Quest’anno,inoltre, le squadre dovran-no dare subito il loromeglio visto che le garesaranno ad eliminazione

diretta. Le partite sisvolgeranno presso ilcampo Papireto secondogli abbinamenti risultatidal sorteggio effettuatodagli alunni che hanno col-laborato con la prof.ssaCavallaro e gli altri inse-gnanti di ed. fisica perl’organizzazione del tor-neo. Quanto prima saran-no resi noti anche gli abbi-namenti del torneo fem-minile.

Calcettoecco gli abbinamenti del torneo maschile

SSppoorrtt ii vvaammeennttee

4S 5E 3AP 4AP/4C5S 4E 5Q 5I

VincitoreTorneo maschile Biennio

Passate le festenatalizie e lapausa del cam-pionato, i nostri

giocatori sono ritornati a lot-tare per migliorare la classifi-ca che ci vede al penultimoposto; se teniamo conto peròdella penalizzazione inflitta alSiena saremmo all’ultimoposto. Il peggiore risultato dalnostro ritorno in serie A (sta-gione 2004-2005). Dopo lavittoria nel derby con ilCatania per 3-1, si era riacce-sa la speranza di tornare adessere competitivi come nellepassate stagioni. Tuttavia, unaserie di circostanze sfortunatehanno riportato l’incubo dellaretrocessione in serie B., cir-

costanze come quelle chevedono protagonista il difen-sore Santiago Garcia, autoredi un autogol che ha regalatola vittoria all’Inter e dei nostriportieri che hanno contribuitoalle sventure della squadra acausa delle loro papere e dei“gol beffa”.Per quanto riguarda il capito-lo mercato, il direttore LoMonaco, con gli acquisti delpalermitano Aronica, del bra-siliano Anselmo e del “colos-so di Lodi” Dossena, sta ten-tando di rafforzare una squa-dra che era “nata male” adinizio di campionato. Peròquello che ancora manca allanostra squadra è un bravoattaccante che sappia mettere

la palla in rete e un portiereche sappia rimediare aglierrori e lacune difensive.Speriamo che prima del 31gennaio, il presidenteZamparini mantenga la pro-messa di “cacciare” fuori isoldi per risollevare le sortidel Palermo e centrare l’or-mai difficile obbiettivo sal-vezza. Solo così potrà esserericonquistato l’affetto deisupporters rosanero cherischia di abbattere il moralegià basso dei calciatori.Noi comunque resteremosempre fedeli ai colori dellanostra squadra e non smette-remo mai di gridare asquarciagola “FORZAPALERMO”.

Mai così in bassodi Benfante G. e Paternò R. 2 A

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Il Ferrara si è “ingrandito” e il numero dei suoi docenti è quasi rad-doppiato ma ciò non ha per nulla modificato il “clima familiare” cheda sempre contraddistingue la nostra scuola. Così, come negli altri anni, nell’ultimo giorno di scuola del 2012, idocenti si sono riuniti attorno al tavolo della sala insegnanti, per l’oc-casione “riccamente imbandito”, per scambiarsi gli auguri con laPreside e tutto il personale della scuola. Questi momenti “conviviali”sicuramente hanno il pregio di favorire i rapporti di amicizia tra idocenti e di rafforzare lo spirito di squadra di quanti lavorano a unprogetto comune. Per tale ragione sono da considerarsi delle sane abi-tudini da non perdere!A proposito di feste, anche gli alunni, ovviamente, non sono stati dameno: lo testimoniano le foto che in questa pagina immortalano alcu-ne classi in festa durante le ultime due ore di “lezione” del 2012!

Gli ultimi click del 2012

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Page 16: Ferrarino - Anno 8 - num. 2

Commemoriamo la grammatica!

DIZIONARIO Siculo-Inglese

Did you forget when you used to drinkwater from the well and it looked likechampagne?

Tu scuiddaisti quannu ti viviavatu l’acquaru puzzu e ti parìa champagne?

I’m entrusting the sheep to the wolfM’arracumanno a’ pecora au lupo

Win your fame and then go to bedFatti a nuomina e va curcati

The Water in front of you and wind behindAcqua ri ravanzi e viantu ri rarriari

The boat made water Acqua fici a varcaSalt shoot! Botta ri sali!What a beautifull truth. Ma bella a’ virita’!Who handles doesn’t suffer

Cu’ manìa un pinìa

RReellaaxx

Il colmoQual è il colmo

per un riccone?

Parlare in parole

povere!

I vostri ClickInviate alla redazione i vostri scatti migliori che ritraggono situazioni curiose dentro e fuori la scuola.Pubblicheremo i click più originali.

Il CINEMA… a scuola E se accostassimo i titoli di film famosi alla scuola e aisuoi protagonisti?Inviate le vostre associazioni a “[email protected]”.

Le prime della classe:Le donne che sapevano troppoL'interrogazione:Il silenzio degli innocentiGli interrogati:Io speriamo che me la cavoI suggeritori:I signori della truffaL'intervallo:Fuga da AlcatrazL'ultima campannella:RisveglioL'uscita:Via col ventoLa promozione:AliveI bocciatti: Caduti per la patriaLa bocciatura:Apocalypse NowI promossi:La leggenda degli uomini straordinariAutogestione:Independence Day

Sonno impossibile

Il prof.: “Pierino, non puoidormire in classe!”Pierino: “È vero, prof, leiparla a voce troppo alta!”

Per allenare la menteUn plotone di soldati è composto da 3 colonnee 15 righe. Le righe sono distanti tra loro 2metri. Quanto è lungo il plotone?

Soluzione qui sotto al rovescio

Non 30 come potrebbe sembrare a un primo rapidocalcolo, ma 28. Infatti gli intervalli sono solo 14.Quindi 14 x 2 = 28

L’anno nuovo inizia bene!

Lezione tra le bancarelle di “Ballarò”La 2E impegnata nel modulo didattico “Il mercato”

(Tarantino 2E)

Divieto non condiviso!

(C. Prainito)

A Dio piacendo, Tiolasciato per sempre!

Serpente al FerraraNiente paura, non si tratta di undocente del Ferrara inviperitoma di un ospite inconsueto per

una lezione di scienze!(Burgio 4BP)