15 Giorni - Numero 34 - 27 Marzo 2015

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quindicinale d’informazione Venerdì 27 Marzo 2015 Anno III Numero 34 GUBBIO Gubbio - Via dell’Arboreto Gualdo Tadino - Via V. Veneto presso FIRMATA LA CONVENZIONE PER IL SUPERSTORE EMISFERO IN VIA DELLA PIAGGIOLA. LAVORI AL VIA TRA DUE SETTIMANE: APRE NEL 2016. PREVISTI 40 POSTI DI LAVORO OLTRE ALL’INDOTTO. VI SVELIAMO IN ANTEPRIMA COME SI PRESENTA ESCLUSIVA ARRIVA EMI Buona Pasqua!

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Le vacanze pasquali sono alle porte, ma con 15 Giorni c'è ancora più gusto nel godersi un pò di relax! Eccoci col numero 34, che si apre con l'ennesima grande esclusiva: la firma della convenzione per il via dei lavori del nuovo superstore EMI, realizzato dal Gruppo Cestaro. Focus poi sulla corsa alle regionali, con i candidati eugubini ancora sul chi va là in attesa delle ultime manovre. E poi ancora la preparazione ai riti della Santa Pasqua, la polemica (annosa) sul destino di Don Matteo, tanti spunti dalle realtà locali e dalle associazioni e un ritorno sul pianeta calcio, col Gubbio che guarda con maggiore serenità al proseguo del torneo. Troverete tutto questo ma pure molto altro ancora nel nuovo numero di 15 Giorni, in distribuzione a partire dalla tarda mattinata di venerdì 27 marzo. E tanti auguri di Buona Pasqua!

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quindicinale d’informazione

Venerdì 27 Marzo 2015 Anno III Numero 34

GUBBIOGubbio - Via dell’Arboreto

Gualdo Tadino - Via V. Veneto

presso

FIRMATA LA CONVENZIONE PER IL SUPERSTORE EMISFERO IN VIA DELLA PIAGGIOLA. LAVORI AL VIA TRA DUE

SETTIMANE: APRE NEL 2016. PREVISTI 40 POSTI DI LAVORO OLTRE

ALL’INDOTTO. VI SVELIAMO IN ANTEPRIMA COME SI PRESENTA

ESCLUSIVAARRIVA EMI

Buona Pasqua!

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COPERTINA

IL GRUPPO CESTARO È STATO IL PRIMO A CHIEDERE DI ATTIVARE IL SUPERSTORE DOPO AVER ACQUISTATO IL TERRENO TRE ANNI FA DA UN PRIVATO E TRATTATO LA SUC CON IL COMUNE. FIRMATA LA CONVENZIONE CHE SBLOCCA I LAVORI. VERRÀ ANCHE SISTEMATA LA ZONA

di MASSIMO BOCCUCCI

Si farà il superstore Emi in via della Piaggiola, davanti l’elipor-to di Colacem. I lavori partiranno tra un paio di settimane dopo la firma della convenzione tenuta sotto silenzio. Questo nuovo polo, che sarà pronto l’anno prossimo, attiverà almeno 40 posti di lavoro oltre all’indotto. È costituito da due edifici distinti: il maggiore per superficie coperta comprende attività commer-ciali, di servizi e produttive, mentre il secondo prevede solo servizi. Il settore commerciale occupa il piano terra dell’edificio principale, ed è distinto in diverse unità commerciali fra cui il supermercato su 2.200 metri quadrati. Al primo piano verran-no realizzati 1.000 metri quadrati destinati a servizi. È prevista, a carico dei privati, la realizzazione di una rotatoria su via della Vittorina, il potenziamento di un tratto del percorso francesca-no, la sistemazione e il potenziamento della viabilità nella zona, i parcheggi su circa 4.800 metri quadri, gli spazi pedonali e il

verde pubblico per 2.200 metri quadrati. ll progetto è stato redatto dagli archi-tetti Jasmin Cherubini, Emanuele Tini e Andrea Spiccallunto dello studio MDAlab Architetti Associati con sede a Marsciano.

L’operazione è condotta da GMF Spa (Grandi Magazzini Fioroni) di Ponte San Giovanni con un investimento di 16 mi-lioni di euro: è partita tre anni fa con l’ac-quisizione del terreno da un privato di Roma e della Suc (Superficie utile coper-ta) dal Comune. È stato seguito dall’am-ministratore delegato di GMF Spa Gian-carlo De Paola un iter scrupoloso con il rigoroso rispetto delle norme. Il gruppo Cestaro si era fatto avanti per primo, chiedendo a suo tempo di poter attivare questo polo commerciale. Un affare per il Comune e per tirare un po’ su la disastrata economia eugubi-na. Sembrava tutto a posto e realizzabile in tempi brevi, ma dal Comune sono arrivati i soliti freni della politica e della burocra-zia nella continua sospetta commistione tra potere d’indirizzo e funzione gestionale. Fatto sta che l’operazione Emi è rimasta congelata per tanto tempo, con il gruppo Cestaro che aveva in-tanto adempiuto agli impegni economici e tecnico-burocratici. I Grandi Magazzini Fioroni Spa sono inseriti nel Gruppo Unicomm con sede a Dueville in provincia di Vicenza, associato a Selex. Questo gruppo guidato dalla famiglia Cestaro (Marcello Cesta-ro è stato nel calcio, proprietario del Padova che incrociò il Gub-bio in Serie B) è presente in 7 regioni, 25 province, con una rete multicanale dai cash&carry ai discount, dai negozi di vicinato agli ipermercati, contando oltre 6.000 dipendenti. È particolar-mente attivo nel centro Italia con centri distributivi a Perugia e una rete di punti vendita in Umbria, Toscana, Marche, Lazio.

Il polo commerciale di Fontecese, mentre procedono i lavori perché a giugno 2016 tutto sia completato secondo i piani, passa da un ricorso all’altro. I privati esclusi dagli inden-nizzi economici sui terreni hanno presentato al Tar dell’Umbria un’al-tra opposizione, la sesta della serie. Riguarda stavolta la rotonda prevista dal piano regolatore, progettata e concordata con gli uffici tec-nici del Comune. Il prossimo giugno dovrebbe esserci sull’in-tera vicenda l’ultima parola da parte del tribunale ammini-strativo, che fin qui ha respinto ogni richiesta di sospensiva in attesa di un pronunciamento di merito, fin qui più volte rin-viato. Il polo di Fontecese sviluppa su una superficie di 9.350 metri quadrati in un unico piano, con parcheggi e viabilità a carico degli investitori (operazione da 19 milioni di euro). È stato varato ai tempi del commissariamento del Comune, che

ha già incassato 800mila euro e ha in mano garanzie per oltre tre milioni, dopo il via libera della precedente amministrazione Guerrini. S’innesca anche un’altra vicenda che riguarda le abitazioni dell’area: uno dei privati che si oppone al polo commerciale è stato raggiunto da un’ordinanza del sindaco che dispone la demolizione

di porzioni di fabbricato ritenute insanabilmente abusive. È stata fatta opposizione al Tar da questo privato che contesta il provvedimento, e a sorpresa il Comune ha deciso di non co-stituirsi in giudizio. La decisione potrebbe portare a verifiche sull’iter scelto dal Comune per gestire la vicenda, mentre è pronto a inserirsi il titolare dell’operazione Fontecese visti i collegamenti tra la questione privata dei presunti abusi edilizi e l’attivazione del polo commerciale. M.Boc.

Fontecese, altri ricorsi e giallo demolizioni

EMISFERO, RUSPE PRONTEIN VIA DELLA PIAGGIOLA

PROGETTO In alto a sinistra, una panoramica dello stabile. A sinistra, l’area di San Lazzaro dove sorgerà il centro.

Sopra, la mappa del progetto vista dall’alto

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Sergio Matteini Chiari, magistra-to in pensione e indimenticato pre-tore ormai eugubino d’adozione, è il nome che circola come candidato alle elezioni regionali dei Liberi e Democratici che hanno deciso di entrare nella competizione al fian-co di Catiuscia Marini. Matteini Chiari è una possibilità, come resta in campo Leonardo Nafissi diri-

gente del Cna. Scoppia invece il caso Andrea Smacchi, dopo che il segretario regionale del Pd, Giacomo Leonelli, ha fatto sapere di non voler ricandidare chi viene dai comuni dove il Pd ha perso le utime elezioni: (quindi anche Gubbio). C’è invece molta incertezza sulle presenze femminili eugubine in lista: la nuova legge elettorale prevede la parità di genere nelle liste e nella possibilità di voto, ma non si capisce se i partiti e le coali-zioni applicheranno il meccanismo anche a livello territoriale. I fuoriusciti del Pd, che al Comune hanno mandato il Pd ufficiale all’opposizione, si sono divisi al momento di decidere le strate-gie per le regionali: c’erano quelli che avrebbero preferito dare un seguito coerente alla scelta di essere alternativi al Pd e non

di salire sul carro della Marini (nel-la lista civica della ricandidata alla presidenza) per provare a trarre vantaggi e benefici. Si sa che in po-litica la coerenza è un optional.DI BACCO Dalla firma del proto-collo d’intesa tra Gubbio e Assisi, di cui Pasquale Di Bacco leader dei Popolari per Gubbio è stato tra i fautori, alla clamorosa rottura col sindaco assisiate Claudio Ricci candidato alla presidenza della Regione. “Quando nel marzo 2014 è stato presentato da Ricci il progetto - ha detto Di Bacco - era incentrato completa-mente sul ruolo delle liste civiche e della gente comune, che dovevano rappresentare il motore propulsore per il rinnova-mento in Umbria. Disse a tutti che un tempo le liste civiche al-largavano le coalizioni, mentre oggi ne sono il perno centrale. Ora quel progetto è stravolto marginalizzando l’apporto civico per stringere alleanze con i partiti di centrodestra che in Um-bria non hanno mai saputo rappresentare un’alternativa cre-dibile alla sinistra. Mi chiedo se Ricci voglia vincere, tornando all’impostazione civica, o rassegnarsi a perdere”.

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POLITICA

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solo da

www.visionotticasalciarini.it

LA LISTA CIVICA DEGLI EX PD CHE GOVERNA IL COMUNE È PRONTA AD ALLEARSI CON IL PD UFFICIALE PER SOSTENERE CATIUSCIA MARINI, ANCHE SE NON TUTTI SONO D’ACCORDO.

AVANZA LA CANDIDATURA DEL MAGISTRATO SERGIO MATTEINI CHIARI OLTRE A QUELLA DI LEONARDO NAFISSI. SCOPPIA IL CASO SMACCHI DOPO LA SPARATA DEL SEGRETARIO LEONELLI

LIBERI DI STARE...COI DEMOCRATICI

di MASSIMO BOCCUCCI

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Andrea Smacchi Pasquale Di Bacco

Sergio Matteini Chiari

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DIBATTITO Si ricomincia sotto elezioni con i candidati e i partiti che illudono

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Adesso i partiti e i politici, a cominciare dai candidati alle elezioni regionali, hanno capito che c’è una sola possibilità di ammoder-nare la vecchia decrepita strada della Contessa: la riclassificazio-ne in strada statale, e non più provinciale come adesso, perché torni competenza dell’Anas. Ormai se ne sono fatti una ragio-ne dopo lunghi anni di vane promesse specie a ogni scadenza elettorale. È il caso di lasciar perdere con gli annunci: prima si agisca, si vedano i risultati e poi si parli. Sulla viabilità sono de-cenni che la politica promette ciò che non manterrà o se lo farà passeranno legislature sopra legislature. Sulla Contessa iI tiro viene spostato per trovare il modo di ricollocarla. Tanto più che c’è un aggancio con la Pian d’Assino, visto che risulta compreso nel piano delle opere pubbliche gestite da Anas l’ultimo tratto, dal bivio per Pietralunga a Montecorona, con il finanziamento

di 170 milioni per il 2017. Proprio questa prospettiva potrebbe essere agganciata alle soluzioni per la Contessa se venisse rivisto il costoso progetto adottato ai tempi di Goracci sindaco.Il ragionamento è semplice: c’è la possibilità di rimodulare il progetto per l’ultimo tratto della Pian d’Assino dimezzando l’im-porto previsto. E allora, magari, se la Contessa venisse riclassifi-cata come strada statale passando sotto l’Anas, potrebbe essere dirottati proprio per l’ammodernamento i soldi risparmiati per la Pian d’Assino. Per la Contessa c’è un progetto donato a suo tempo al Comune dalla Fondazione Cassa di Risparmio e che è rimasto sempre nei cassetti. Adesso si spinge per riportare la strada sotto l’Anas, e lo fa soprattutto il Psi che su questo fronte si batte da anni cercando anche alleati nelle istituzioni e partiti delle Marche. M.Boc.

DA LUNGHI ANNI SI PARLA DELL’AMMODERNAMENTO DEL COLLEGAMENTO CON LE MARCHE E C’È UN VECCHIO PROGETTO LASCIATO NEI CASSETTI DEL COMUNE. LA VERITÀ? NON CI SONO I SOLDI

Strada della Contessa,basta promesse elettorali

La politica italiana tocca il fondo ogni giorno di più. E quella umbra è in per-fetta sintonia con lo scenario nazionale. Basti pensare alla nuova legge eletto-rale varata proprio alla vigilia del voto: è fatta su misura per chi vuole e deve continuare a governare, ed è accettata di buon grado da chi è sicuro che qual-che strapuntino ben pagato comunque ci scappa. Se ci dicono che a fine mag-gio si vota per il governo dell’Umbria, non fidiamoci: i candidati, (e ricandida-ti) pensano solo a strappare altri 5 anni di legislatura al modico stipendio di oltre 6mila euro al mese. Il voto - per essere brutali e nella suggestione di una metafora - serve sostanzialmente a ingrassare il porco. Guardate il plotone a caccia di poltrone: c’è gente che non lavora, gente che lavora ma guadagna molto di più se farà (o farà ancora) il consigliere regionale o starà nel governo

Quando il voto ingrassa il porco... umbro. Gli scandali che rimbalzano, comprese le intercettazioni sul malcostume della politi-ca che pure in Umbria ha esempi vergognosi, spingono tutti a uno scattano d’orgoglio. Il voto militarizzato - perché in questa regione c’è un sacco di gente che dalla politica ha avuto posti, favori e marchette - non basta più di fronte alla crisi economico-sociale-morale dilagante. Mol-ti potrebbero disertare le urne (come in Emilia Romagna), altri sognano qualche segnale for-te che possa scuotere le coscienze (e non solo quelle) dei politici del Gratta&Vinci.

M.Boc.

La frana del novembre 2013

CECCHINIabbigliamento

Aperitivo da...

Domenica29 Marzo

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VERSO LE REGIONALI È sempre più caccia aperta alla poltrona con qualche derby a sinistra

IL PD UFFICIALE STA CON LA PRESIDENTE RICANDIDATA, COSÌ COME LA LISTA CIVICA LIBERI E DEMOCRATICI CON I PIDDINI FUORIUSCITI SI APPRESTA A STARE NELL’ALLEANZA DI CENTRO-SINISTRA DOPO LE LITI FURIBONDE E LE ACCUSE INCROCIATE A MAGGIO PER LE COMUNALI

Se vanno con la Marini che li chiamò “traditori”...15

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Vennero chiamati “traditori” e “voltagabbana” (politicamen-te parlando s’intende) ma adesso sono pronti ad allearsi per le elezioni regionali del prossimo maggio con gli stessi che li apostrofarono così duramente. Sono i fuoriusciti dal Pd uffi-ciale, per dare vita alla lista civica Liberi e Democratici dopo le liti furibonde dell’anno scorso per le comunali. In queste ore stanno trattando con la presidente ricandidata Catiuscia Ma-rini e con il centrosinistra umbro per sfidare Ricci e i grillini. Si ricorderanno nella primavera 2014 la rottura interna al Pd e i toni fortissimi tra linee e personalismi contrapposti. Scese in campo la Marini per sostenere il Pd ufficiale e il candidato Ennio Palazzari. Volarono parole grosse, accuse, veleni, sco-muniche. Un film già visto dal momento che già nel 2001 e nel 2006 il Pds-Ds-Pd si era spaccato e i fuoriusciti risultarono determinanti per far vincere Goracci. Nel 2014 si sono nuova-mente spaccati fronteggiandosi in modo diretto. Poi, visto che la politica è sempre l’arte dell’impossibile che diventa possibile specie se ci sono grossi interessi in ballo, a distanza di mesi abbiamo assistito al listone per governare la Provincia (chiusa per finta, almeno per ora) con il Pd e Stirati di nuovo assieme appassionatamente. Adesso ci prepariamo ad assistere all’ac-cordo per le regionali.IPOTESI NAFISSI Liberi e Democratici potrebbe confluire nella lista a sostegno della Marini. Non direttamente nel Pd ma alleati col Pd. E la contrapposizione ci sarebbe sul candidato locale. La lista civica che governa Gubbio con Stirati sindaco è pronta a lanciare un proprio nome da contrapporre (sebbene alleato) ad Andrea Smacchi sicuro ricandidato del Pd ufficiale, artefice come presidente della Commissione Statuto in Regio-ne della nuova discussa legge elettorale approvata proprio alla vigilia delle urne. Il nome che circola è quello di Leonardo Na-fissi, 55 anni, dirigente di punta della Cna. Andrebbe in scena un derby tutto piddino tra due anime in conflitto permanente

(si combattono in consiglio comunale e a colpi di comunicati) ma pronte a stare nella stessa alleanza per governare l’Umbria. Nel governo della Regione c’è già il Psi che in Comune però sta con Stirati contro il Pd. Un imbarazzo tira l’altro (per chi segue: chi sta dentro fa finta di niente), aspettando di vedere cosa farà Sel. All’interno di Liberi e Democratici la tesi da far digerire a se stessi (e agli elettori) è che andranno con la Marini perché non potrebbero andare con Ricci.I VOTI DI GORACCI Con Orfeo Goracci fuori dai giochi, e pronto a godersi i vitalizi e ad affrontare il lungo processo dell’inchiesta Trust, sarà interessante vedere dove finiranno i voti dell’ex sindaco. Li cerca Smacchi, potrebbe cercarli Nafissi e proveniente da sinistra (ma nella coalizione di Ricci sostenu-to dal centrodestra) proverà a prenderli Fabrizio Palazzari, già dirigente di spicco con Rifondazione Comunista e vicesindaco di Diego Guerrini. Resta da vedere Sel I politici sono come i ladri di Pisa: di giorno litigano e di notte vanno a rubare as-sieme. Più si va avanti e più ci si rende conto dello squallore che ha raggiunto la politica, a tutti i livelli, tra scandali, ruberie, inciuci, salti della quaglia, arricchimenti personali, gente che smette di lavorare per guadagnare con gli incarichi istituziona-li. Una vera schifezza. Sarebbe clamoroso se anche in Umbria (che però elettoralmente è notoriamente “militarizzata” tra promesse in tutte le salse, spesso intercettate!) finisse come in Emilia Romagna dove tale Stefano Bonacini del Pd governa dall’anno scorso con il 49,05% sul 37,67% dei votanti (chi rap-presenta?). L’astensionismo si sta rivelando una risposta forte alla gravissima crisi politico-istituzionale (oltre che economica) del Paese. In Umbria ci si prepara alla battaglia tra Catiuscia Marini e Claudio Ricci, sindaco di Assisi, che stanno imbarcan-do tutti quelli che ci stanno. Sullo sfondo rimane il terzo inco-modo: i grillini, che avevano promesso di abbattere il sistema da dentro, si prenderanno quel che resta. M.Boc.

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ATTUALITÀ

QUALCUNO PENSA DI RITRATTARE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE IN SEDE D’INDAGINE. LA PROCURA AFFILA LE ARMI, CON LE DIFESE CHE SI PREPARANO A GIOCARE LE PROPRIE CARTE. PRONTI A SFILARE COME TESTIMONI POLITICI, DIPENDENTI COMUNALI, PARENTI, AMICI, SOGGETTI CHE HANNO AVUTO BENEFICI O CHI SI È SENTITO PENALIZZATO E VESSATO di MASSIMO BOCCUCCI

PROCESSO GORACCI & C. SE C’È CHI RITRATTA...

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Ecco i 53 testimoni indicati da Maria Cristina Ercoli, già as-sessore, vicesindaco e pro-sindaco sempre al fianco di Orfeo Goracci. Nei precedenti numeri avevamo presentato quelli di Goracci e dei PM Duchini e Formi-sano. Le liste potreb-bero essere integrate successivamente.Luisella AlbertiRenato Enzo AlboAdriana AlimentiLuca BaldelliNicoletta BambagioniCesare BecchettiRosella BellucciAngelo BertinelliPatrizia Francesca BlasiGiuseppe BocciMaria Letizia BombolettiCarlo BracciniSilvia BusattiAldo CacciamaniRaoul Giuseppe Luigi CaldarelliSara CardoniMarcello CastellaniMarino CernicchiGiovanni CicciRiccardo ColettiPatrizia CostanzoRiccardo FarnetiElisa FloridiIvana FondacciEnrico FrancavillaGustavo FrondiziIvano FumantiFrancesco GrilliFernando LepriRita LucariniPatrizia LupiniBeatrice MenichettiGaetano MenichettiRenzo MenichettiSilvia MinelliMauro MonacelliSauro MonacelliMario MorelliMatteo MorelliRoberto MorroniGiovanni NardiFrancesco PesMariledi PierantozziRita RaggiMonica RaichiniLuciano RaponiClaudio RosiminiGiuseppe RossiAldo SartoriFabio SebastianiAndrea StocchiAntonella Stocchi Mauro Vinciotti

I TESTIMONI

C’è l’ombra della pre-scrizione e, a quanto pare, anche quella della ritrattazione. Sui tem-pi lunghi della giustizia non ci sono misteri, e naturalmente giocano tutte le carte possibili e

immaginabili le difese degli imputati al proces-so Trust sui presunti scandali al Comune nel decennio Goracci-Ercoli dal 2001 al 2011. L’al-lungamento dei tempi è favorito anche dall’eser-cito di testimoni che prende corpo negli elenchi depositati e potenzialmente ampliabili: si è già a quota 152 tra quelli di Orfeo Goracci (45), Maria Cristina Ercoli (53), della Procura di Pe-rugia (54). Ne mancano ancora svariati che pub-blicheremo nei prossimi numeri di 15Giorni. Per capire come procede la macchina del tribu-nale, basta ricordare come la prima udienza del 10 febbraio scorso, fissata un anno fa, sia durata neanche mezz’ora per essere tutto rinviato al prossimo 9 giugno.CHI RITRATTA? Una novità potrebbe giocare a favore delle difese e viene da alcune indiscre-zioni sull’atteggiamento che alcuni testimoni avrebbero deciso di tenere in aula al tribunale di Perugia. Ci sarebbe qualcuno pronto a ritrat-tare le dichiarazioni rilasciate in sede istrutto-ria, quando cioè l’inchiesta ha preso corpo tra la verifica degli atti, le testimonianze, le intercet-tazioni che hanno portato ai capi d’imputazioni (per Goracci due si sono già prescritti: vista l’ide-ologia politica e quanto ha sempre sostenuto, l’ex sindaco chiederà comunque una sentenza

di merito?). La Procura di Perugia affila le armi, sicura di avere un impianto accusatorio che - se-condo i pubblici ministeri Antonella Duchini e Mario Formisano - metterà a nudo gli abusi, le illegalità e illegittimità dell’operato di Goracci & C. Il nodo centrale restano i 58 giorni passati dal 14 febbraio 2012 tra il carcere a Capanne e i domiciliari da Goracci, con il coinvolgimento de-gli altri, che sono passati al vaglio di più giudici nelle varie fasi.CASO CERNICCHI E resta centrale anche il pat-teggiamento chiesto e ottenuto da Marino Cer-nicchi, ex assessore ai Lavori Pubblici, per lunghi anni fedelissimo di Goracci e ora atteso anche nelle vesti di testimone (figura nell’elenco della Ercoli assieme ad altri cinque ex assessori, l’at-tuale consigliere comunale di maggioranza Aldo Cacciamani, Renato Enzo Albo, Sauro Mona-celli, Riccardo Farneti, Renzo Menichetti). Le difese preparano i rispettivi piani per smontare le accuse e sostenere l’innocenza sempre pro-clamata dagli imputati. Se potranno contare su versioni ritrattate di qualche testimone sarà un punto a favore, sempre che nel frattempo i magi-strati inquirenti non abbiano trovato i riscontri che confermino quanto dichiarato. Sarà batta-glia in aula, dove Goracci si presenterà da fresco pensionato della politica pronto a riprendere (dal nuovo anno scolastico) il suo lavoro di insegnante elementare lasciato sta-bilmente dal 2001 ma già dal 1992 con qualche parentesi.

Le idee possono diventare impresa e il Comune vuole incoraggiare le idee varando Jointgub-bio acceleratore d’impresa. Si tratta di uno sportello che, attivato presso il centro servizi Santo Spirito, avrà il compito di supportare e incentivare la creazione d’impresa, riducendo le criticità che si trova ad affrontare chi ha idee innovative e vuole trasformarle in un’esperienza imprenditoriale. Sarà attivo uno spazio multifunzionale che potrà ospitare anche altre orga-nizzazioni e iniziative sinergiche, e sarà funzionale ad avviare reti tra potenziali imprenditori, scambiare professionalità, creare imprese innovative. Jointgubbio offrirà servizi di assistenza e orientamento alla creazione d’impresa, dalla pianificazione alla stesura dei business plan, dagli strumenti di finanza al lancio di mercato e la formazione. Il Comune punta a sviluppare le potenziali idee trattenendole sul posto per provare a creare le condizioni di una crescita occupazionale di fronte a un tessuto economico-produttivo locale sempre più in crisi. La vera sfida - spiegano dal Comune - sarà trasformare l’intero territorio in un acceleratore d’impresa diffuso: un contenitore di risorse e conoscenze esternalizzate, un moltiplicatore e un attratto-re di opportunità per fare impresa.

JointGubbio, un progetto per avviare nuove imprese

Maria Cristina Ercoli

Marino Cernicchi

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LAVORI

STANZIATI FONDI PER 2,4 MILIONI DI EURO, IN GRAN PARTE GARANTITI DAL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE. VERRÀ RISTRUTTURATA LA CHIESA E SISTEMATO IL TORRENTE NELL’AREA

ADIACENTE. I RITI DELLA SETTIMANA SANTA VENGONO SPOSTATI TUTTI A SAN DOMENICO

Uno dei luoghi più cari agli eugubini è pronto a tornare all’antico splendore. Anche se quest’anno dovrà giocoforza farsi da parte, perché all’interno della Chiesa di San-ta Croce della Foce i fedeli non potranno accedere come da consolidata abitudine durante i riti della settimana santa. Avrà un incipit diverso dal solito la Processio-ne che il prossimo venerdì 3 aprile alle 19 muoverà dalla Chiesa di San Domenico, percorrendo poi il tratto di strada che da via Vantaggi conduce appunto verso l’ar-co di Santa Croce, toccando il caratteristico “pietrone” e poi imboccando il normale tragitto lungo via del Capitano del Popolo. Quanto sarà lungo l’esilio è presto per

SANTA CROCE E CAMIGNANO, CI SONO I FINANZIAMENTI

di ROBERTO BARBACCIdirlo (si ipo-tizzano alme-no un paio di anni di lavori), ma almeno si conoscono già le cifre dell’in-tervento di ristrutturazio-ne che dovrà riconsegnare una struttura che oggi risul-ta del tutto inagibile, col rischio concre-to di possibili crolli in virtù anche di una conclamata fragilità delle fondamenta. Il Ministero delle Infrastrutture ha messo a disposizione 2,4 milioni e mezzo di euro per la messa in sicurezza e la sistemazio-ne non soltanto della chiesa, ma anche dell’area adiacente, percorsa dal Torren-te Camignano. Il tutto reperito grazie a una voce legata al dissesto idrogeologico e al consolidamento di beni monumenta-le interessati da fenomeni di rischio. Con-tributi sono arrivati anche da parte della Regione Umbria e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.PRESENTAZIONE Gli eugubini nei mesi scorsi hanno partecipato all’iniziativa promossa dal FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) denominata “I luoghi del cuore”, che proponeva di destinare fondi a strut-ture “suggerite” dai cittadini. La Chiesa di Santa Croce s’è classificata al 25esimo po-sto assoluto con oltre 12mila preferenze raccolte, in una graduatoria che ha anno-verato centinaia e centinaia di siti lungo tutta la penisola. A presentare il piano di recupero, oltre al Sindaco Filippo Mario Stirati (che ha ringraziato gli eugubini per essersi mobilitati in massa per la cau-sa, dando testimonianza di forte attacca-mento e interesse a recuperare la struttu-ra), c’erano Rocco Girlanda, consulente ministeriale e consigliere dell’ex Ministro Maurizio Lupi (che ha spiegato il valore dei 2,4 milioni messi a disposizione, at-tinti da un totale di soli 45 milioni a livel-lo nazionale) e i delegati del FAI umbro Nives Tei e locale Claudio Fiorucci. Don Giuliano Salciarini ha auspicato che ven-gano resi fruibili soprattutto gli spazi del piano interrato, da utilizzare per esporre gli arredi della liturgia della Processione del Cristo Morto. Via Perugina, 158 - Gubbio (PG) - Tel. 075.9221973 - Seguici su Due B Party srl

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ATTUALITÀ Dopo l’accordo raggiunto nelle scorse settimane, si fanno i primi conti

di MASSIMO BOCCUCCI

L’ADESIONE ALL’ATI 1 GUIDATA DA CITTÀ DI CASTELLO COSTERÀ AGLI EUGUBINI UN AUMENTO DELLE BOLLETTE. RESTA IL BUCO NERO DELLA DISCARICA DI COLOGNOLA SOTTO INCHIESTA E SENZA UN SOLDO PER LA GESTIONE POST-MORTEM. IL COMUNE SALE SULL’ENNESIMO “CARROZZONE” DOPO I RINCARI DEL SERVIZIO IDRICO DALL’AVVENTO DI UMBRA ACQUE

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Rif iuti, ora pagheremo di più

Turiamoci il naso e paghiamo. Fuori di me-tafora, ci tocca assistere ancora una volta a decisioni politiche che passano sopra la testa dei cittadini ignari, costretti ad accol-larsi il costo di operazioni e carrozzoni che

non migliorano i servizi ma sono funzionali soprattutto a storie di potere e dintorni. Sta succedendo con la gestione dei rifiuti dopo quanto accaduto con il servizio idrico. Il Comune ha de-ciso, a maggioranza in Consiglio Comunale, di entrare nell’Ati 1 di cui è capofila Città di Castello. Un film già visto con Umbra Acque. Le tasse nazionali e locali continuano a salire in modo direttamente proporzionale alle strutture parastatali che assor-bono risorse economiche dispensando strapuntini e prebende senza ricadute migliorative. Il livello dei servizi peggiora e i Co-muni preferiscono gestire i bilanci essenzialmente per mandare avanti la macchina burocratica e coltivare il consenso elettora-le. L’aumento della tassa sui rifiuti è una certezza, come effetto immediato dell’adesione all’Ati 1 (Ambito territoriale integrato), l’organismo politico-gestionale al quale Gubbio.TANTI SOLDI Si va verso un appalto da 20 milioni di euro l’an-no per la gestione dell’intero ciclo dei rifiuti nell’Alta Umbria, per i prossimi 15 anni, con Città di Castello capofila dell’opera-zione e Gubbio a rimorchio. Il bando, che interessa un’area di 133mila abitanti dove la raccolta differenziata si attesta a circa il 50% con l’obiettivo di raggiungere il 65% entro il primo trien-nio, prevederà i servizi di base (raccolta, gestione delle stazioni ecologiche. pulizia stradale, smaltimento nella discarica tifer-nate di Belladanza), realizzazione dell’impiantistica per trattare i rifiuti (uno a Gubbio), servizi opzionali (ciascun Comune potrà

individuarli) come rimozione dei rifiuti abbandonati e vigilanza ecologica. Gli eugubini avranno una bolletta più salata, come peraltro è già avvenuto per il servizio idrico con l’adesione al consorzio Umbra Acque: è stato stimato un aumento medio di 17 euro, ma gli importi potrebbero salire.BUCO NERO Resta in sospeso il destino della discarica di Colo-gnola: non è considerata di interesse regionale (come Belladan-za) ed è sotto inchiesta della magistratura con il buco nei conti visto che in passato i soldi incassati non sono stati minimamen-te accantonati per la gestione post-mortem. La maggioranza ritiene l’adesione all’Ati una via obbligata e un’opportunità per migliorare il servizio, mentre la minoranza esprime forti critiche sull’operazione impostata da Città di Castello con costi a carico dei cittadini. L’assessore Alessia Tasso si dice sicura che “ci sarà un miglioramento dei servizi con l’estensione della raccolta porta a porta al 50% del territorio comunale e gli investimenti saranno a carico di tutti i Comuni con la possibilità di avere la cosiddetta tariffa puntuale, ovvero basata sulla quantità di ri-fiuti effettivamente prodotta, a partire dal terzo anno”.VIA D’USCITA Cosa fare con Colognola, in attesa che i magi-strati facciano piena luce sulle storie del passato? Una via d’usci-ta viene considerata la possibilità di aumentare la volumetria della discarica senza investimenti eccessivi. L’assessore Tasso lo ritiene un potenziamento non finalizzato a fare cassa ma per accantonare le somme, al momento inesistenti, necessarie alla gestione post mortem, o per ottenere un abbassamento delle tariffe per gli eugubini. Nel decennio Goracci-Ercoli la discarica di Colognola è stata una sorta di mucca che dava latte, ossia soldi freschi reinvestiti in più direzioni meno che per il sito.

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NON SI PLACANO LE POLEMICHE ATTORNO ALLA DECIMA SERIE DELLA FORTUNATA FICTION, CHE HA CONFERMATO SPOLETO COME LOCATION DELLE RIPRESE. DA GUBBIO SI SUSSEGUONO COMMENTI E RECRIMINAZIONI PER IL MANCATO RITORNO IN CITTÀ. FA DISCUTERE IL NUOVO FINANZIAMENTO DI QUASI 750MILA EURO CHE È STATO STANZIATO PER LA PROMOZIONE

di ROBERTO BARBACCI

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Il prete detective più amato della televisione italiana ha definitivamente salutato Gub-bio. C’è da rassegnarsi all’idea che non tornerà più, perché a Spoleto ha trovato quel ter-reno fertile che Gubbio negli ultimi anni non gli ha potuto garantire. Eppure in molti ave-

vano auspicato il ritorno in città della serie, giunta alla 10a stagione di riprese, soprattutto dopo i numerosi appelli e le dichiarazioni ottimistiche arrivate un po’ da ogni donde. Ecco perché il contraccolpo è stato bello grosso, indice anche di una delusione che si mescola a una sensazione di profondo rimpianto, considerando anche quanto sta accadendo nella realtà spoletina.FINANZIAMENTO Già, perché Spoleto non soltanto ha sot-tratto (a questo punto definitivamente) una delle fiction di punta del palinsesto della prima rete di Stato. Ha saputo vol-gere a proprio favore la cosa, con la Regione che è sembrata mostrarsi molto accondiscendente nei confronti della realtà spoletina. E per il secondo anno consecutivo, l’ufficio di pro-mozione della massima assise regionale è pronto a erogare un finanziamento di 750mila euro per la realizzazione delle cosiddette “pillole”, cioè di veri e propri corti cinematografici di un paio di minuti, volti soprattutto a valorizzare i luoghi e le bellezze del territorio. Nondimeno, le realtà locali hanno optato per una sorta di vera e propria autotassazione (calco-lata in circa 300mila euro) per favorire il ritorno in città della

serie. La troupe della Lux Vide comincerà le riprese nel mese di maggio, ma già in questi giorni si stanno approntando lo-cation e selezioni relative a comparse e tecnici.DISAPPUNTO La levata di scudi partita da Gubbio è servita a poco, se non a maturare la convinzione che qualcosa non ha funzionato nel percorso intrapreso da alcuni mesi a questa parte, volto a trattare il ritorno della serie nel territorio eugu-bino. “Dovevamo ricucire uno strappo con la Lux Vide, eredi-tato dalle precedenti amministrazioni, che dal punto di vista dei rapporti ha comunque fatto notevoli passi avanti, anche se non visibili”, ha spiegato il Sindaco Stirati. “Ci sono stati incontri e contatti continui, nei quali non abbiamo mai posto la questione del “sottrarre” la serie a Spoleto, ma di tenere sempre in debita considerazione Gubbio, sede storica della fiction, che ha rivestito peraltro un ruolo non secondario nel-la crescita della serie. Il fatto che Spoleto per il secondo anno di fila abbia potuto attingere a un finanziamento cospicuo da parte della Regione, che mai aveva erogato nelle preceden-ti otto stagioni registrate a Gubbio, mi fa pensare che non si operi mai in modo congiunto nei criteri di scelta, ma che si vadano a soddisfare solo le esi-genze di alcuni. Per questo vor-rei invitare tutte le componenti istituzionali, a vari livelli, a fare la propria parte e il proprio do-vere fino in fondo, nei confron-ti della città e dei suoi abitanti, anziché lanciare strali spuntati verso bersagli sbagliati”.

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Un colpo basso al Concilio Vaticano II

LETTERE IN REDAZIONE

Prof. Luigi Girlanda, tanto per replicare alle parole conte-nute nella sua risposta del numero precedente di 15Giorni, non mi risulta che nel calendario liturgico sia stata istituita il 9 luglio – se non a livello locale – la Festa dei prodigiosi mo-vimenti di Maria. Comunque sia, i fantomatici prodigi sono una bubbola. Perché si sono moltiplicate le centinaia di ap-parizioni di Lourdes o di Fatima? Me lo spieghi.SCIENZA E NON SCIENTISMOPassando ad altro, la mia non è una fede scientista, ma una fede nella Scienza, perché credo fermamente in essa e nelle sue apparizioni tecniche. Gli apporti sono stati sconvolgenti in quest’ultimo secolo, immensi i benefici per l’umanità. La Fisica Moderna, iniziata da Max Planck nel 1900, si muove su un piano diverso da quello della Religione e non esclude il trascendente, cioè l’aldilà. La Meccanica Quanti-stica (Heisenberg, Schrodinger) e la Teoria della Relatività (Einstein) non appartengono più al Positivismo di fine Ot-tocento. La Scienza attuale si porta con sé diversi misteri, difficilmente risolvibili. Proprio come la Fede che mantiene i suoi misteri. Sotto queso apsetto, entrambe si trovano in uno stato di parità. È una concezione del tutto obsoleta credere nell’esistenza, nel XXi secolo, di “giacobini incalliti, nemici della Chiesa”. Non molto tempo fa il cardinale Gianfranco Ravasi, in un articolo su Il Sole 24 Ore, confermò il pensiero di Brendam Sweetmann: “Più si fa necessario il dialogo tra scienza e religione, più le questioni ultime diventano difficili da evitare, più esse ci sollecitano una responsabile”.CONCILIO VATICANO IICi sarebbero molte cose da contestare nel suo ultimo articolo apparso su 15Giorni dal titolo Tenersi per mano non signi-fica fare la comunione. Vado al nucleo centrale de discorso.

Dice Lei: “Curioso che proprio mentre il mondo protestante sta sperimentando quanto siano deleterie per la vita di fede le idee di Lutero, molti pastori della Chiesa Cattolica guardi-no a quei nefasti errori protestanti come qualcosa a cui ade-guarsi per un presunto rinnovamento della vita cristiana”. La Chiesa avrebbe ripreso da Lutero: “Dalla celebrazione nella lingua nazionale all’idea della messa di un ‘banchetto’, dal sacerdote rivolto ai fedeli alla comunione distribuita sulla mano e via ‘innovando’”. Scusi, ma le innovazioni da Lei cita-te furono volute dal Concilio Vaticano II. Se n’è dimenticato? Si può ammettere che un pastore volti le spalle alle sue pe-core? Che parli in latino ai fedeli: italiani, tedeschi, thailan-desi, nigeriani, cileni, ecc., che non conoscono quella nobile e antica lingua? Lei ha dato largo spazio a quel tenersi per mano quando si recita il Padre Nostro. A parte che non è tan-to frequente, quel gesto non è un segno di comunione frater-na? Girlanda - tra parentesi - commenta: a volte suscita “un umano fastidio e imbarazzo, anche tra perfetti sconosciuti”. Perfetti sconosciuti? Ma non siamo tutti figli dello stesso Pa-dre, cioè suoi figli?CONCLUSIONE ‘Innovando’, le chiese si sono svuotate e i pochi cattolici avrebbero perso il senso autentico della Santa Messa. Alla fin fine la colpa di chi è? È dei Luterani!Non furono Giovanni XXIII e Paolo VI a volere quelle ‘inno-vazioni’? Non bastano le parole di San Giovanni Paolo II? “Il Concilio Vaticano II è stato un grande dono per la Chiesa, per tutti coloro che vi hanno preso parte; è stato un dono per l’intera famiglia umana, un dono per ciascuno di noi”. Per papa Francesco è un nuovo modo della Chiesa di proporsi al mondo. Adolfo Barbi Componente del “Gibbo”

La posta dei lettori all’indirizzo [email protected]

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Prof. Adolfo Barbi, lei mette così tanta carne al fuoco che risulta praticamente impossibile rispondere adeguatamente a tutte le questioni che solleva nel breve spazio riservato a una risposta. La Festa dei prodigi fu istituita subito dopo gli avvenimenti del 1796, come ricordano anche Messori e Cammilleri nel libro edito da Piemme “Gli occhi di Maria”. Oggi è praticamente scomparsa dal calendario liturgico, anche se di fatto non è mai stata abolita (per questo forse ha fatto fatica a trovarne traccia). Sul perché le apparizioni di Lourdes e Fatima non si sono moltiplicate a centinaia, bisognerebbe chiederlo alla Madonna, non sono certo io che posso darle risposta. Accolgo volentieri la sua distinzio-ne fra scientismo e scienza e ribadisco, ovviamente, il mio totale rispetto per la sua fede “nella scienza”. Così come rispetto la sua fede nel miracolo dell’allucinazione collettiva, ben più inspiegabile dei prodigiosi movimenti testimoniati da persone appartenenti a luoghi diversi, con differenti livelli culturali e opinioni politiche, alcune dichiaratamente atee e anticlericali. Il problema qui non è relativo alla fede, ma al confronto con i fatti. Mi permetto invece di correggerla su quanto attribuisce al Concilio Vaticano II. Le innovazioni che ho ricordato (e che lei puntualmente riporta nella sua lettera) non sono affatto, come lei sostiene, volute dal Concilio Vaticano II. Le ricor-do che la costituzione dogmatica sulla liturgia non ha mai

sostenuto né la sostituzione del latino con le lingue nazionali nella liturgia né la diversa collocazione del sacerdote cele-brante. Controlli pure. Nei testi del Concilio non c’è traccia di queste innovazioni. Al contrario, la Sacrosanctum concilium al numero 36 prescrive l’esatto contrario: “L’uso della lingua latina (...) sia conservato nei riti latini”. Non è corretto nem-meno sostenere che Giovanni XXIII volle tali cambiamenti nella liturgia. Forse lei dimentica che papa Roncalli emanò a pochi mesi dall’inizio del Concilio una costituzione aposto-lica, la Veterum Sapientia, sull’uso della lingua latina, in cui scriveva: “I Vescovi e Superiori Generali degli Ordini religiosi, mossi da paterna sollecitudine, vigileranno affinché nessuno dei loro soggetti, smanioso di novità, scriva contro l’uso della lingua latina nei sacri riti della Liturgia”. Infine, le ricordo che il sacerdote che celebra il sacrificio della messa rivolto verso i fedeli non è una novità né del Concilio (dove non viene mai sostenuta una cosa del genere) né del nuovo messale ema-nato da Paolo VI (dove non viene mai indicata, nelle norme generali, la posizione del sacerdote). Tanto è vero che la nuova messa può benissimo essere celebrata con il sacerdo-te rivolto verso Dio. Mi permetta, a questo proposito, un’ul-tima precisazione: nel rito antico il sacerdote non “voltava le spalle” ai fedeli, bensì celebrava “coram Deo”. Cosa non da poco. La ringrazio comunque per l’attenzione che continua a riservare ai miei articoli. Luigi Girlanda

LA RISPOSTA

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La vera Fede non èricerca del consenso

Tempo di Pasqua, la solennità catto-lica più importante e da cui discen-dono tutte le altre feste cristiane. Sarà bene tornare a meditare sulle parole che Gesù, stando agli evan-gelisti, pronunciò proprio in quei giorni di duemila anni fa in cui stava

per compiersi l’avvenimento fondante di tutta la fede cristia-na. Ebbene, nel mondo cattolico odierno, sembra che a volte vengano rimosse con un certo imbarazzo alcune espres-sioni di Gesù che contrastano con l’ottimismo imperante e con quella riduzione del cristianesimo a melassa sdolcinata, tutta fatta di pacche sulle spalle e, per dirla alla romana, di “volemose bbene”, a cui sembra oggi essere ridotta la fede cattolica. L’avvenimento pasquale, è bene precisarlo subito, è un trittico indissolubile di momenti non scindibili: passio-ne, morte e risurrezione. Non c’è Pasqua senza passione e morte.Non a caso, il più terribile strumento di tortura e morte mai ideato dalla crudeltà umana, la croce appunto, è il simbolo stesso della religione cristiana. Cristo è morto in modo infa-mante, abbandonato da tutti (tranne la Madonna, il disce-polo Giovanni e poche altre donne, nessuno è rimasto con lui fino alla fine) e, soprattutto, odiato e ripudiato dalla sua gente. Il vangelo di Giovanni, fin dal prologo, ci precisa: “Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure

il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto”.Basterebbe questo per mo-strare quanto è lontana dal vero la prospettiva oggi im-perante nel mondo cattolico secondo cui i cristiani do-

vrebbero “attrarre” il mon-do, farsi accogliere da tutti senza creare dissidi e divi-sioni, avvicinare i cosiddetti “lontani” mostrando un volto conciliante e via sproloquia-ndo. Se la fedeltà al Vangelo si misurasse davvero sul “consenso” del mondo e sui grandi numeri, il primo ad essere escluso sarebbe proprio Gesù Cri-sto. Umanamente parlando, il Figlio di Dio non ha riscosso successo in termini di consenso e benevolenza della gente. Non ha cercato l’applauso del mondo. Per dirla con le parole del Manzoni: “Quello da cui abbiamo la dottrina e l’esempio (Cristo) mise forse per condizione (per venire nel mondo) di aver salva la vita?”. Nel Vangelo esistono decine di am-monimenti di Cristo a non valutare la fedeltà a lui in base al consenso del mondo. Parole, come precisavamo sopra, oggi rimosse con imbarazzo: “Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me” (Gv 15, 18); “io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia” (Gv 15,19); “Un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi” (Gv 15,20); “Voi sarete odia-ti da tutti a causa del mio nome” (Mc 13,13).Si potrebbe continuare a lungo, ma forse è bene riflettere sull’ammonimento più crudo pronunciato in questo senso da Gesù, riportato nel vangelo di Luca: “Guai a voi, quando tutti gli uomini diranno bene di voi, perché allo stesso modo facevano i padri loro verso i falsi profeti” (Lc 6, 26). Quando tutti dicono bene di un cristiano, soprattutto di un pastore, non c’è quindi da stare molto allegri in un’autentica prospet-tiva di fede. È probabile che più che a un annunciatore della verità che salva - parola di Gesù - potremmo trovarci di fron-te a un falso profeta.

LA ROCCA

a cura di LUIGI GIRLANDA

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“PuntaSpilli”La rincorsa salvezza del Gubbio...

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Parlare di “rinascita” è forse esagerato, ma la ricor-renza 2015 della festa di San Giuseppe Lavoratore ha riconciliato gli eugubini con una delle tradizioni a loro più care. I “focaroni di San Giuseppe” sono tornati a illuminare le piazze del centro storico e le numerose aree della campagna. Sono lontane le polemiche del 2014, quando tra ordinanze e divieti ne venne fuori una discussione proseguita per di-verse settimane. Proprio quell’esperienza ha por-

tato a una nuova forma di regolamentazione, con tante componenti coinvolte ma pure con un risultato finale che ha saputo rispondere alle esigenze di tutti. Suggestivi sono stati i quattro focaroni alle-stiti in collaborazione

con le Associazioni di Quartieri, che per l’occasione hanno redatto un vero e proprio percorso logisti-co-temporale che ha permesso a molti di assistere all’accensione dei fuochi a San Pietro, quindi sul letto del Camignano nei pressi di piazza San Gio-vanni, e poi ancora in via Dante (la Calata dei Neri) e sotto al Ponte di San Martino, sempre sul letto del Camignano. Ha richiamato un buon numero di curiosi anche il focarone della zona della Vittorina, così come altre sparsi nella zona di San Secondo (il Valsandro), San Marco e via dicendo. Ha funziona-to dunque l’esperimento di partecipazione e auto-regolamentazione tra istituzioni e cittadini, a ripro-va del fatto che quando l’impegno e la dedizione non vengono mai meno è possibile superare anche criticità e ostacoli legati ai tempi moderni.

COSTUME

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I “FOCARONI”STAVOLTA METTONO TUTTI D’ACCORDO

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Il “focarone” del Valsandro

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ATTUALITÀ

SI È MESSO IN MOTO GUBBIO EXPRESS CHE DA MARZO A NOVEMBRE È UN’ATTRATTIVA PER I TURISTI E UN’OPPORTUNITÀ PER LA MOBILITÀ ALTERNATIVA, DOPO L’OTTIMO ESPERIMENTO

NATALIZIO. GUBBIO SI ALLINEA A MOLTE CITTÀ STORICO-ARTISTICHE CHE L’HANNO GIÀ ADOTTATOÈ un’attrazione per buona parte dell’anno e anche un’oppor-tunità per la mobilità alternativa nel centro storico, dopo es-sere stato un esperimento a Natale, riuscitissimo. Si chiama Gubbio Express il trenino iniziativa imprenditoriale di Mar-co Martinelli che l’ha inaugurato il 20 marzo scorso, presenti il sindaco Filippo Mario Stirati e il vescovo Mario Ceccobel-li con gli assessori Augusto Ancillotti e Lorenzo Rughi. Il mezzo, attivo da marzo a novembre, è destinato a viaggiare nel tempo tra le vie cittadine raccontate per far vivere la città. La ditta Martinelli Noleggi è riuscita a realizzare un progetto di cui si è parlato per lunghi anni tra continui veti politici. Ora Gubbio si allinea a molte città storico-artistiche che fanno di questi mezzi di locomozione un punto di forza per offrire un servizio ai visitatori e al contempo per il trasporto interno. Il sindaco l’ha definita “iniziativa privata con una forte rile-

vanza pubblica che ha elementi di valorizzazione di natura culturale e turistica”. Viene vista come un’opportunità per scoprire luoghi e spazi facendo respirare la città. “Intendiamo - dice Marco Martinelli - rendere visibili in un tempo limitato i luoghi di interesse con un veicolo accessibile che offre infor-mazioni e svago”. Un posto è riservato ai portatori di handicap e c’è all’interno un sistema integrato di guide audio-video in sei lingue.LE TARIFFE 8 euro il biglietto per gli adulti, 5 euro per i bambini da 4 a 10 anni, 7 euro per i possessori della Tourist Card, gratuito per bambini fino a 3 anni, 22 euro il pacchet-to famiglia (2 adulti e 2 bambini). Previste tariffe speciali per i residenti: 5 euro il biglietto per gli adulti, 3 euro per i bambini da 4 a 10 anni, gratuito per bambini fino a 3 anni, 14 euro il pacchetto famiglia (2 adulti e 2 bambini). M.Boc.

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L’Università dei Muratori Scalpellini e arti Congeneri ha rinnovato il proprio consiglio. Dalla votazione dello scorso 15 marzo, alla quale hanno preso parte oltre un centinaio di associati, sono risultati eletti Giuseppe Allegrucci, Giuliano Baldelli, Luigi Bei, Gabriele Cappannelli, Giuseppe Ercoli, Marco Grassini, Luca Grilli, Mauro Guardabassi, Fabio Mariani, Fausto Marionni, Maurizio Monacelli, Alessandro Piermattei, Mauro Pierotti, Mauro Tognoloni, Giorgio Vispi. Alla presidenza è stato confermato Fabio Mariani, con Giusep-pe Allegrucci vice-presidente, Giuliano Baldelli segretario e Luigi Bei economo. Tutte le fasi che hanno

accompagnato il rinnovo degli organi direttivi sono state caratterizzate dalla massima correttezza e serenità, nello spirito che ha sempre animato l’Università dei Muratori, confermando la volontà di lavorare unitariamente, con rinnovato slancio, per trasmettere e tutelare l’arte muraria quale patrimonio e risorsa della nostra città e assicurando anche alla Festa dei Ceri la continuità dei valori che fanno della comunità eugubina una realtà unica ed orgogliosamente irripetibile. R.Bar.

Mariani confermato presidente dei Muratori

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Innovare non significa rinnegare le proprie origini. Innova-re è sinonimo di progresso, di evoluzione, di coraggio. Saper cambiare le proprie abitudini per modellare alle esigenze della clientela. Nel caso di Olur, accettare nuove sfide non è mai sta-to un problema. Giorgio Olmi e Adamo Urbani lo hanno fatto sin dal primo giorno in cui hanno deciso di mettersi in affari. Dal 1998 ad oggi, l’azienda è cresciuta al punto da diventare un punto di riferimento per molte aziende e tanti privati. La sfida che li attende oggi va nella direzione di un ulteriore salto di qualità. Perché da oggi Olur aggiunge alla propria offerta nuovi servizi e tante risorse per poter garantire al cliente la massima efficienza in tutte le fasi di lavorazione e produzione.Per anni Olur è stata sinonimo di garanzia per quel che concer-ne materiali premiscelati. Tante aziende ne hanno riconosciu-to lo status di leader, acquistando o noleggiando macchinari e trovando ogni volta una risposta adeguata alle proprie esi-genze. L’evoluzione nelle moderne tecniche di costruzioni, cui è andata affiancandosi una continua ricerca nei materiali, con-sente oggi a Olur di presentare alla propria clientela una nuova vasta gamma di prodotti e possibilità. Un’offerta ampliata gra-zie all’esperienza acquisita sul campo durante anni e anni di la-voro. Perché è sul campo che l’azienda è cresciuta, prediligen-do sempre e comunque il lavoro di consulenza, consigliando il

cliente anche a discapito di facili guadagni. Una professionali-tà riconosciuta che oggi consente a Olur di affacciarsi in nuovi ambiti, adatti ad ogni esigenza e tipologia di costruzione, sia per edifici di nuova generazione o per struttura in via di ristrut-turazione. Le proposte variano dall’ambito del cartongesso da assemblare al sistema cappotto, metodologie che nel corso degli anni hanno conquistato sempre più i favori della cliente-la. E ancora, pitture interne ed esterne, realizzate con i migliori prodotti della categoria, vendita e posa di massetti per impian-ti a pavimento, divenuti negli ultimi anni una tra le soluzioni più ricercate e richieste da parte sia da chi costruisce, sia da chi ristruttura. L’esperienza di 17 anni di lavoro “nato sul cantie-re” garantisce la massima affidabilità e una consulenza fatta di competenza e grandi conoscenze acquisite sul campo. Avva-lendosi della consulenza e dei prodotti delle migliori aziende del settore (Knauf PFT per i macchinari, Licata+Greutol per i sistemi di cappotto e di isolamento termico, Diadora per i materiali di lavoro e anti-infortunistica, Fassa Bortolo per in-tonaci e malte), Olur saprà consigliare, progettare e realizzare qualunque tipo di intervento commisurato alle esigenze del cliente. Affidati a chi ha fatto di una semplice professione una vera e propria passione, oltre che un modo d’essere.

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È ATTIVA L’ASSOCIAZIONE CHE RICHIAMA UN SIMBOLO DELL’EUGUBINITÀ E, PRESIEDUTA DA ANNAMARIA GIRLANDA, RACCOGLIE UN CENTINAIO DI APPASSIONATI E ORGANIZZA TORNEI

Si gioca a Burraco sotto il Campanone

Uno dei simboli dell’eugubinità, il Campanone, si lega all’as-sociazione che raccoglie gli appassionati di burraco, dediti a questo gioco di carte, principalmente a quattro giocatori in due coppie, della famiglia della pinnacola e che si pratica con due mazzi francesi comprensivi dei quattro jolly. L’Asd “Sotto il Campanone” rappresenta anche un’opportunità per promuo-vere il turismo visto che organizza tornei capaci di richiamare, come l’ultimo il 15 marzo scorso, oltre 200 specialisti del gio-co in un periodo turisticamente abbastanza piatto. Attiva dal settembre 2013, si propone di diffonderne la conoscenza del gioco, anche attraverso la realizzazione di scuole di burraco, e di essere un polo di attrazione: conta oltre 100 iscritti ed è guidata, presso la sede in via Borromini, da un direttivo presie-duto da Annamaria Girlanda con al fianco la vicepresidente Paola Gentilotti, Simonetta Procacci, Elisabetta Fagioli, Adele

Martinozzi, Angela Scotti. L’attività è particolarmente intesa con due tornei interni settimanali, ogni martedì e venerdì sera, aperti a tutti. Viene organizzato, inoltre, un torneo mensile che registra ormai abitualmente la presenza di oltre 20 tavoli di giocatori provenienti anche da Gualdo Tadino, Valfabbrica, Città di Castello, Pietralunga, Jesi, Fabriano, Sassoferrato. Al torneo di metà marzo hanno partecipato 27 associazioni pro-venienti da Umbria, Marche, Emilia Romagna, Abruzzo con premi distribuiti per 2.800 euro. Hanno vinto Roberto Ruvio e Roberto Geminiani del circolo Rossini di Pesaro davanti a Ema-nuela Andirelli ed Elvin Doraci del circolo Unika di Terni, quin-di Santa Pirocchi e Guerino Caporale del circolo Burracando di Teramo. Miglior piazzamento per gli eugubini il settimo posto di Giorgio Fiorucci e Manola De Marco. Altri eugubini premiati Anna Maria Provvedi e Lamberto Farneti (undicesimi), Ange-la Scotti e Patrizia Patrizi (hanno vinto il girone E), Serenella Ciampoletti e Agnese Guidi (seconde girone E). Il torneo è sta-ta anche l’occasione per consegnare il trofeo Fibur, vinto da Simonetta Procacci e Massimo Pugnitopo, terzi nella classifica ufficiale regionale del 2014 grazie ai punti conquistati vincen-do a ottobre il torneo nazionale di Pesaro. M.Boc.

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PASSIONE Tanti giocatori ai tavoli nell’evento del 15 marzo scorso

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CALCIO

IL PRESIDENTE È SODDISFATTO DEL RENDIMENTO DELLA SQUADRA, PROSSIMA ALLA SALVEZZAE SUL FUTURO: “VOGLIAMO MANTENERE L’OSSATURA E PROVARE A VALORIZZARE I GIOVANI”

di EMANUELE GRILLI

NOTARI GUARDA AVANTI“NON FAREMO RIVOLUZIONI”

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La salvezza sembra ormai a portata di mano per il Gubbio, specialmente dopo la vittoria casalinga sul Forlì che ha accompagnato la squadra in acque deci-samente più tranquille, allontanando lo spettro dei play-out. Sarà importante raggiungere la matemati-ca salvezza il prima possibile, e lo sa bene il presiden-te Sauro Notari. Che oltre a tracciare un suo bilancio relativo alla stagione in corso, spiega anche quali potranno es-sere gli obiettivi della società per il prossimo futuro. “Mi sento di poter dire che a questo punto il bilancio è positivo. Siamo a un passo dalla salvezz,a ed era quello che c’eravamo prefissati a inizio stagione. Questo è sempre stato il nostro obiettivo prin-cipale, e una volta raggiunto tutto ciò che verrà in più sarà di guadagnato. Cercheremo di valorizzare qualche giovane e di portarlo in prima squadra per fare esperienza, poi alla fine della stagione cominceremo a prepararci per la prossima”.Cosa si aspetta dalla squadra da qui a maggio?“Mi aspetto di arrivare alla salvezza il prima possibile , così da poter valutare chi merita di rimanere con noi. Il mio scopo è quello di lasciare l’ossatura di quest’anno, tenendo più del

50% della rosa attuale, e attorno a questo zoccolo duro costruire la squadra del prossimo anno. La spina dorsale della squadra è importante, perciò dobbiamo tenere i giocatori più rappresentativi. Non si può cambiare tutto ogni anno perché non porta frutti. Se non costruiamo qualcosa di impor-tante è inutile andare avanti. Guardo anche ai gio-

vani con interesse: gli Allievi stanno facendo davvero un otti-mo lavoro, tanto che il portiere Michele Monti (classe 1999) andrà a Bergamo a sostenere un provino con l’Atalanta. Per noi è davvero una bella soddisfazione”.È stato già programmato qualcosa per il futuro?“La programmazione ancora non l’abbiamo fatta, ma già dopo la salvezza matematica faremo le nostre valutazioni, prime fra tutti sul mister. Parleremo del suo contratto e di quello dei giocatori più rappresentativi come Loviso, D’Anna, Iannarilli e Casiraghi. Ribadisco il concetto: voglio mantenere l’ossatu-ra di squadra, perché se stiamo sempre a ricostruire non si hanno basi forti. Quello che hai già lo conosci, mentre quello che non hai non sai cosa potrà portarti”.

L’assemblea dei soci, lo scorso 23 marzo, ha cominciato a trac-ciare i primi scenari futuri. GIuseppe Pannacci ha “blindato” Acori, confermandolo in uno scambio di battute. Ma c’è chi pensa a riportare Vincenzo Torrente per aprire un altro ciclo.

La delicata situazione del Parma consiglia di provare a strappa-re il rinnovo di Loviso, mentre Casiraghi è a metà col Novara. Capitolo giovanili: in dirittura d’arrivo l’accordo per unirsi all’At-letico Gubbio, con Lucio Bove alla direzione tecnica.

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Applausi a scena aperta e lunghissimi alla fine dello spettacolo per la prima nazionale di Artemisia il Musical, andato in scena al Teatro Lyrick di Assisi il 22 marzo scorso. Una storia che tiene sempre alto l’interesse, trattando la tematica della violenza sulle donne ma anche il riscatto sociale e l’affermazione, attraverso un tema musicale gradevole nella produzione della cooperativa Mondo Musica con interpreti di talento, da Eleonora Lombardo la protagonista a Simone De Rose (sulla scena Agostino Tassi), Emanuele Pirinei (Orazio Gentileschi), Sara Nar-delli (Tuzia Medaglia), Davide Corrado (Caravaggio), Stefano Colli (Galileo Galilei), Laura Fran-quillo (Suor Graziella). C’è stato il tutto esaurito, con mille spettatori: in platea il parlamentare Giampiero Giulietti e la vicesindaco Rita Cecchetti. Hanno conquistato le musiche di Marco Rosati, i testi di Lucia Di Bella, la sceneggiatura e la regia del co-autore Enrico Zuddas con le scenografie di Giampiero Lombardini, le coreografie di Katherine Whittard, l’orchestrazione e direzione d’orchestra di Massimiliano Tisano con la collaborazione del maestro concertatore Claudio Rosati, la direzione di produzione di Valentina Pecetta, i costumi di Silvia Ventanni e Manuela Marchi, la ricerca storica di Daniela Rosati. Ci sono progetti ambiziosi attorno ad Artemisia il Musical che punta a superare i confini regionali. Fotoservizio Paolo Panfili

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