Sportivissimo Siracusa

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m ercoledì 13 ottobre 2010 - numero 29- anno 2 - reg. tribunale di siracusa n. 4 del 29 gennaio 2009 - Euro 0,50 COPIA OMAGGIO il settimanale dello sport siracusano www.sportivissimosr.it MOI dire MAI All’ultimo istante spunta la suola del difensore che vale un altro pezzo di salvezza

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Numero 29 del settimanale dello sport siracusano

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Page 1: Sportivissimo Siracusa

SPORTIVISSIMOmercoledì 13 ottobre 2010 - numero 29- anno 2 - reg. tribunale di siracusa n. 4 del 29 gennaio 2009 - Euro 0,50 COPIA OMAGGIO

il settimanale dello sport siracusano www.sportivissimosr.it

MOI direM A I

All’ultimo istante spunta la suola del difensore che vale

un altro pezzo di salvezza

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Il Siracusa riprende a correre. La vittoria ottenuta sulla Nocerina alla sesta giornata di campionato, dopo cinque sconfitte consecutive, non è più…figlia unica! Adesso è ar-rivato infatti un altro successo, quello ottenuto sul Barletta grazie alla rete di Davide Moi proprio allo scadere dei novanta minuti di gioco, all’ultimo assalto degli azzurri alla porta dei pugliesi.Si tratta di una vittoria importantissima, per la classifica e per il morale. Giova alla clas-sifica perché il Siracusa ha lasciato nuovamente l’ultimo posto, scavalcando proprio il Barletta e riagganciando la Cavese. E giova al morale perché serve a far lavorare la squadra con maggiore serenità in vista dei prossimi impegni, ed anche a farle ac-quistare consapevolezza nelle proprie possibilità.I progressi compiuti dalla squadra di Guido Ugolotti sono sotto gli occhi di tutti. La difesa non si è concessa distrazioni o cali di tensione, il centrocampo sospinto da uno Spinelli in grande spolvero ha strappato agli avversari numerosi palloni ed ha proposto azioni offensive in buon numero. In avanti, Mancino ha confermato di essere elemento di categoria superiore, mentre Cosa si è dannato l’anima lottando e sgomitando nel cuore della difesa avversaria. Certo, rimane la mancanza di cinismo e di una certa dose di cattiveria in fase conclusiva. Ma intanto si rivede una squadra ordinata, ben messa in campo, che lotta per novanta minuti.Ora occorre la controprova in una partita esterna, e domenica si va a far visita al Foligno fresco reduce dall’impresa compiuta vincendo sul campo della Ternana. Nel frattempo, oggi c’è l’impegno di Coppa Italia a Catanzaro, nel quale Ugolotti schiererà parecchie seconde linee, e collauderà le soluzioni possibili per rimpiazzare i due difensori esterni Strigari e Capocchiano costretti a saltare Foligno per squalifica.

Editoriale

Siracusa, vince il grande cuore !di Giuseppe Di Silvestro

ph.simona amato

www.sportivissimosr.it - [email protected] di Siracusa n. 4 del 29.01.2009 - Iscrizione ROC 17994

Edito da EDITORIA ITALIANA s.r.l.REA 137197via Unione Sovietica, 4 - Siracusa

Direttore ResponsabileGIANNI CATANIA

StampaTIPOGRAFIA GENY snc via canale ,75 - Canicattini Bagni

Segretario di redazionePAOLO CATANIA

CollaboratoriGIUSEPPE DI SILVESTRO, ANTONIO MIDOLO, GIUSEPPE BASILE, SEBY GALIZIA

Foto VALENTINO CILMI/Archivio, SIMONA AMATO/Archivio

Impaginazione e graficaEDITORIA ITALIANA s.r.l.

Pubblicità EDITORIA ITALIANA s.r.l. [email protected]

IL SOMMARIO

PG 4 Risultati e Classifiche

PG 5 Tifo & Dintorni

PG 6 Alla prova trasferta

PG 7 La strada verso la salvezza

PG 8 Peppe Di Mauro

PG 10 Giovanni Ignoffo

PG 12 Prossimo Avversario

PG 14 Vintage Azzurro

PG 16 Serie D, Noto

PG 17 Judo, due siracusani alla conquista dell’Europa

PG 18 Pattinaggio

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Gela – Foggia 2-1RETI: 2’ Bigazzi (G), 15’ Stamilla (G), 80’ Regini (F)GELA: Nordi, Petrassi, Piva, D’Amico, Porcaro, Cardinale, Stamilla (88’ Avantaggiato), Piano, Franciel, Docente (84’ Cunzi), Bigazzi (77’ D’Anna) - All. Nicola ProvenzaFOGGIA: Ivanov, Caccetta (84’ Candrina), Regini, Burrai, Romag-noli, Rigione, Agodirin (74’ Cortese), Kone (81’ Agostinone), Sau, Laribi, Insigne - All. Zdenek ZemanARBITRO: Gianluca Barbiero (Vicenza)SPETTATORI: 2.000 circa

Andria Bat – Virtus Lanciano 0-0ANDRIA BAT: Spadavecchia, Fazio, Ceppitelli, Thackray, Sibilano, Berretti, Arcidiacono (67’ Carminati), Paolucci, Lacarra (59’ Nu-licek), Chiaretti, Doumbia (87’ Carretta) - All. Aldo PapagniVIRTUS LANCIANO: Chiodini, Vastola, Mammarella, D’Aversa, Fer-raro, Antonioli, Turchi (76’ Improta), Di Cecco (39’ Tamasi), Di Genn-aro, Sacilotto, Zeytulaev (89’ Colussi) - All. Andrea CamploneARBITRO: Aleandro Di Paolo (Avezzano)SPETTATORI: 2.300 circa

Atletico Roma – Nocerina 2-3RETI: 24’ Catania (N), 33’ Franchini (AR), 49’ Negro (N), 56’ Negro (N), 66’ rig. Ciofani (AR)ATLETICO ROMA: Calderoni, Balzano, Angeletti, Romondini (59’ Esposito), Doudou, Padella, Babù (83’ Caputo), Miglietta, Ciofani, Franceschini, Franchini - All. Giuseppe IncocciatiNOCERINA: Gori, Scalise, Di Maio, De Franco, Pomante, De Liguori, Catania (75’ Cavallaro), Bruno, Castaldo, Negro (67’ Nigro), Bolzan

- All. Loreno CassiaARBITRO: Claudio Bietolini (Firenze)SPETTATORI: 1.000 circa

Cosenza - Benevento 1-2COSENZA: - Petrocco, Di Bari,Giacomini (76 Essabr), Musca, Rai-mondi, Coletti, De Rose, Biancolino, Degano (88 Olivieri), Matteini (54 Olivieri), Mazzeo. All. Mario SommaBENEVENTO: Aldegani, Formiconi, Landaida, Siniscalchi, Bianco, D’anna, Pacciardi (71 Carcione), Zito, Clemente, Germinale (89 Joelson), Pintori (67 La Camera).All. Agatino CuttoneARBITRO: Massimiliano Irrati (Pistoia)SPETTATORI: -

Juve Stabia – Viareggio 1-0RETE: 54’ Tarantino (JS)JUVE STABIA: Fumagalli, Maury, Mezavilla, Fabbro, Pezzella, Di Cuonzo, Davì, Cazzola, Tarantino (70’ Valtulina), Corona (87’ Pavo-letti), Raimondi (73’ Albadoro) - All. Piero BragliaVIAREGGIO: Pinsoglio, Carnesalini, Fiale, Brighenti, Bertolucci, Kras (68’ Luppi), Castiglia, Malacarne (46’ Pizza), Cristiani, Longo-bardi, Marolda (73’ D’Antoni) - All. Giuseppe ScienzaARBITRO: Aurelio Cafari Panico (Cassino)SPETTATORI: 1.492

Pisa – Cavese 1-0RETE: 78’ Mosciaro (P)PISA: Lanni, Ton, Calori, Bizzotto, Gimmelli, Obodo, Passiglia, Tab-biani (75’ Miani), Favasuli (58’ Ilari), Mosciaro (79’ Scampini), Car-

parelli - All. Stefano CuoghiCAVESE: Pane, Ciano M., Sirignano, Alfano, Troise, Cipriani, Bacchi-occhi (87’ Citro), Di Napoli (79’ Santaniello), Turienzo, Schetter (51’ Simonetti), Ciano C. - All. Marco RossiARBITRO: Giuseppe Sguizzato (Verona)SPETTATORI: 3.500 circa

Taranto – Lucchese 2-1RETI: 79’ Bertoli (L), 85’ Innocenti (T), 92’ Rantier (T)TARANTO: Bremec, Antonazzo, Migliaccio, Cotroneo (40’ Panarel-li), Rizzi, Branzani, Giorgino, Garufo, Russo (72’ Ferraro), Ciotola (62’ Rantier), Innocenti - All. Giuseppe BrucatoLUCCHESE: Pennesi, Baldanzeddu, Lollini, Bova, Petri, Carloto, Pic-cinni, Bertoli, Grassi, Marasco (91’ Galli), Biggi (82’ Taddeucci) - All. Giancarlo FavarinARBITRO: Francesco Borriello (Mantova)SPETTATORI: 5.000 circa

Ternana – Foligno 0-2RETI: 63’ Iacoponi (F), 85’ Coresi (F)TERNANA: Visi, Ricca (80’ Elisei), Borghetti, Procida, Camillini, Nolé, Arrigoni, Fusciello (73’ Nitride), Vailatti (60’ Concas), Alessandro, Tozzi Borsoi - All. Renzo GobboFOLIGNO: Rossini, Iacoponi, Merli Sala, Bassoli, Severini, Fondi (73’ Coresi), Papa (88’ Castellazzi), Sciaudone, Giacomelli, La Mantia (57’ Falcinelli), Cavagna - All. Salvatore MatrecanoARBITRO: Stefano Del Giovane (Albano Laziale)SPETTATORI: 1.600 circa

tabelliniTABELLINItabelliniTABELLINItabelliniTABELLINItabelliniTABELLINI

RISULTATIrisultati PROSSIMO TURNOprossimoturno CLASSIFICAclassificaOttava GiornataAndria Bat - Virtus Lanciano 0-0Atletico Roma- Nocerina 2-3Cosenza - Benevento 1-2Gela - Foggia 2-1Juve Stabia - Viareggio 1-0Pisa - Cavese 1-0Siracusa - Barletta 1-0Taranto - Lucchese 2-1Ternana - Foligno 0-2

17 Ottobre 2010 Barletta - Cavese Benevento - Taranto Foggia - Andria Foligno - Siracusa Juve Stabia - Gela Lucchese - Pisa Nocerina - Cosenza Viareggio - Atletico Roma Virtus Lanciano - Ternana

Atletico Roma* 18Taranto 16Benevento 16Gela 15Nocerina 15Virtus Lanciano* 14Foggia 11Foligno 11Juve Stabia 10Lucchese 10Cosenza 10Pisa 10Andria Bat 9Viareggio 8Ternana 8Cavese 6Siracusa 6Barletta 4

RETE: 90’ Moi (S)SIRACUSA: Baiocco, Strigari, Moi, Ignoffo, Capocchiano, Spinelli, Bufalino (74’ Abate), Giordano (60’ Bongiovanni), Mancosu (72’ Giurdanella), Mancino, Cosa. All. Guido Ugo-lottiBARLETTA: Dossena, Galeoto, Lucioni (91’ Infantino), Ansel-mi, Frezza, Menicozzo, Rajcic, D’Allocco (82’ Ischia), Bellomo, Margiotta, Carbonaro (63’ Simoncelli). All. Arcangelo Scian-nimanicoARBITRO: Simone Aversano (Treviso)SPETTATORI: 2.000 circa

COSI’ IL SIRACUSA...

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BAIOCCO

STRIGARI

MOI

IGNOFFO

CAPOCCHIANO

GIORDANO(60’ Bongiovanni)

SPINELLI

MANCINOMANCOSU(72 Giurdanella)

BUFALINO(74’ Abate)

COSA

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TIFO & DINTORNI...

PremioSportivissimo

1. Strigari 150 voti (43,1%)2. Moi 61 voti (17,5%)3. Fornoni 61 voti (175%)4. Mancino 24 voti (6,9%)5. De Angelis 13 voti (3,7%)6. Capocchiano 13 voti (3,7%)7. Spinelli 11 voti (3,2%)8. Cosa 7 voti (2 %)

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Moi: Prima fa lo Speaker, Poi il Goleador !

Nella foto di fianco (gentile concessione Alessia Zeferino), un curioso “impegno” extracalcistico di Davide Moi. Lo statuario giocatore azzurro è uno dei protagonisti, insieme a Spinelli, De Angelis e Capocchiano di un diver-tente spot radiofonico trasmesso da Fm Italia. Anche alla radio, Moi si conferma “T-Rex dal cuore dal cuore di leone”, con tanto di ruggito finale.Esperienza divertente per il difensore azzurro, ma evi-dentemente anche benaugurante visto che un paio di giorni dopo la registrazione, Davide Moi ha fatto sentire forte, sul campo, il suo ruggito.Cento di questi Roarrrrrr !!!!

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Fortuna che Moi c’è. La sua zampata al 90’minuto ha mandato in tilt gli spalti del Nicola De Simone, quasi rassegnati ad un pari a reti inviolate. E invece finisce come nelle fiabe, in coda ad un match bello e avvincente marcato Siracusa, soprattutto nel primo tempo.Rispetto ad altre volte, la squadra questa volta ha messo al sicuro tre punti fonda-mentali, frutto della lenta ma evidente cura Ugolotti, fatta di tattica e dialogo. Ogni giorno il tecnico massese si intrat-tiene con i suoi uomini, chiamati uno alla volta ad interfacciarsi con lui; che sia un momento di sfogo o rabbia, di consigli, suggerimenti o indicazioni. “I dialoghi col mister? – aveva detto in settimana l’estroso Nicola Mancino – Lui punta mol-to a fare uscire da ognuno di noi il meg-lio. Si avvicina, ci parla, con l’intenzione di infondere nuovi stimoli e motivazioni. Ci spiega i movimenti e dà consigli”. Cosa che evidentemente funziona.Lui, Ugolotti, non si scompone più di tan-to per il successo al fotofinish. “Per quasi tutta la prima frazione abbiamo giocato un ottimo calcio – ha detto Ugolotti – poi abbiamo sofferto quando c’è stato da sof-frire. E alla fine abbiamo vinto”. E non c’è, in fondo, vittoria più bella di quella sof-ferta. Sul punto sono concordi i tifosi del

Siracusa. L’eroe della settimana, il T-Rex Davide Moi, vola basso. “Il merito della vit-toria è della squadra, che ci ha creduto dal primo all’ultimo minuto. Il fatto che abbia segnato io è solo una coincidenza”.Il suo gol regala però agli azzurri una settimana serena, con lo scomodo inter-mezzo di una trasferta a Catanzaro (oggi, ndr) per la Coppa Italia, prima di una nuova fermata a rischio ansie e preoc-cupazioni a Foligno. La vittoria è un toc-casana, adesso il Siracusa deve lavorare

per trovare la giusta intensità anche in trasferta, puntando al recupero di qual-che elemento prezioso per poi diventare sempre più squadra. A Foligno si rivedrà Iodice, probabilmente versione terzino. Lucenti-Di Silvestro si contendono l’altro posto lasciando vacante dal turno di stop inflitto a Capocchiano e Strigari.In attacco - dove i tifosi vedrebbero di buon occhio un valido puntello - ad oggi, l’assetto che pare dare ampie garanzie è quello con una punta centrale e due esterni. Il ballottaggio Cosa-Abate della scorsa settimana si ripeterà con Cosa-De Angelis. Per Abate, a rischio avvilimento, ipotizzabile uno spostamento sulla fas-cia. Ma chi può cedergli il posto? ““Stiamo migliorando. Ma adesso sta a me. Non sono mai stato interessato al gol. Non ne faccio trenta in una sola stagione, mi im-porta contribuire al gioco della squadra e mandare in rete i miei compagni. In questo momento non ci sto riuscendo. Lo so e non la vivo bene. Ma ho tanta voglia di invertire la rotta. Mi alleno, corro, sudo”. Nell’elenco dei verbi di GIovanni Abate mancano gioco e segno. Chissà che un salvifico dialogo in settimana con Ugo-lotti non produca un effetto scossa in uno degli elementi più attesi.

Giuseppe Basile

Con Ugolotti il Siracusa corre. In tre partite sulla panchina azzurra, il tecnico di Massa ha portato a casa sei punti. La media dice 2 punti secchi a partita. Dalla sua ha il van-taggio di averne giocato due al De Simone ed una sola in trasferta. Ma i numeri sono tutti dalla parte dell’allenatore. La squadra ha segnato quattro reti, subendone tre. Differenza reti in positivo: +1. Tutti el-ementi che aumentano il rammarico per le sei giornate precedenti il suo arrivo. Ma che confortano per il futuro. Con Ugo-lotti arrivano i punti e torna la speranza.

Il SIRACUSA ALLA PROVA TRASFERTAUgolotti costretto a cambiare. Iodice e Lucenti dentro dall’inizio ?

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LA STRADA VERSO

LA SALVEZZA

SQUADRE A CONFRONTO

(r.s.) Siracusa, Barletta, Cavese, Viareggio e Ternana. Le ultime cinque della classifica, ovvero le squadre maggiormente coinvolte ad oggi nella lotta per non retrocedere e per un piazzamento play-out.Le prossime cinque giornate aiuteranno a comprendere meglio i valori e le prospettive delle ultime della classe. Un dato balza subito agli occhi: sulla carta, il Siracusa appare favorito dal calendario. A differenza delle sue dirette concorrenti, infatti, giocherà tre delle prossime cinque gare in casa. E se la salvezza la si conquista so-prattutto facendo punti tra le mura amiche, è chiaro che la banda di Ugolotti deve puntare a fare bottino pieno contro Lanciano, Gela e Pisa. Proibitive le due trasferte: un ringalluzzito Foligno prima, il Foggia di Zeman dopo.Barletta e Cavese si scontreranno domenica prossima, e gli azzurri sono spettatori interessati: chi stacca chi? I pugliesi cercano riscat-to dopo lo stop di Siracusa. Un secondo passo falso in uno scontro diretto zavorrerebbe il futuro. Non possono ancora sorridere Ternana e Viareggio, attese da impegni niente male. Tra le due, è forse la formazione umbra a rischiare di più. Il Viareggio, difatti, al pari del Siracusa giocherà tre delle prossime cinque gare in casa. Anche se gli avversari si chia-mano Atletico Roma, Lucchese e - di mezzo - lo scontro diretto con la Ternana. Occhio anche al Pisa, che dovrà vedersela con clienti scomodi.

Foligno - SIRACUSA

SIRACUSA - Virtus Lanciano

Foggia - SIRACUSA

SIRACUSA - Gela

SIRACUSA - Pisa

BARLETTA - Cavese

Taranto - BARLETTA

Andria - BARLETTA

BARLETTA - Benevento

Foligno - BARLETTA

Barletta - CAVESE

CAVESE - Lucchese

Lanciano - CAVESE

CAVESE - Viareggio

Benevento - CAVESE

Virtus Lanciano - TERNANA

TERNANA - Nocerina

Viareggio - TERNANA

TERNANA - Juve Stabia

Foggia - TERNANA

SIRACUSAPunti: 6Media: 0,75 a partitaRendimento: 1,2 (ultime 5 giornate) Partite in casa prox 5 giornate: 3Partite fuori prox 5 giornate:2

Media in casa: 1,50Media fuori: 0Obiettivo prox 5 giornate: 8 puntiStima punti tra 5 giornate: 14Stima finale con attuale media: 25

BARLETTAPunti: 4Media: 0,50 a partitaRendimento: 0,6 (ultime 5 giornate) Partite in casa prox 5 giornate: 2Partite fuori prox 5 giornate: 3

Media in casa: 1,00 Media fuori: 0Obiettivo prox 5 giornate: 6 puntiStima punti tra 5 giornate: 10Stima finale con attuale media:17

CAVESEPunti: 6Media: 0,75 a partita Rendimento: 0,8 (ultime 5 giornate) Partite in casa prox 5 giornate: 2Partite fuori prox 5 giornate: 3

Media in casa: 1,25Media fuori: 0,25Obiettivo prox 5 giornate: 5 puntiStima punti tra 5 giornate: 11Stima finale con attuale media: 25

TERNANAPunti: 8Media: 1,00 a partitaRendimento: 1,4 (ultime 5 giornate) Partite in casa prox 5 giornate: 2Partite fuori prox 5 giornate: 3

Media in casa: 1,75Media fuori: 0,25Obiettivo prox 5 giornate: 7 puntiStima punti tra 5 giornate: 15Stima finale con attuale media: 34 pt

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(gct) “Ugolotti mi ha detto che corriamo bene. Mi ha fatto molto piacere”. Fatica a nascondere la sua soddisfazione Peppe Di Mauro, il preparatore atletico del Siracusa. Ritornato al suo posto dopo la difficile coabitazione con Sonzogni (e l’allontanamento deciso per “tutelarlo”), parla oggi a tutto campo di condizione atletica e del rapporto con il nuovo tecnico. “Parliamo molto, proviamo. Con il suo arrivo sono cambiati i metodi di lavoro ed io mi sono adattato. Però siamo già vicini all’equilibrio perfetto. In fondo, il mio è un lav-oro di completamento del suo. Ci troviamo molto bene. Non che con Romano vi fossero attriti. Ugolotti è una persona disponibile e per ora mi sta lasciando proseguire con i miei metodi”. Di Mauro, intanto, ha già dovuto incassare le prime critiche in stagione. Il problema è sempre il solito: si perde, allora la colpa è di una condizione non al top; poi si vince e tutto torna a posto. “Or-mai ci sono abituato. Ci vorrebbe misura nelle valutazioni. Abbiamo cambiato l’allenatore, il preparatore invece è sempre lo stesso. Qualcosa vorrà pur dire. Dal canto mio, credo di poter affermare che la nostra condizione non sia cat-tiva. E cresce di partita in partita. Abbiamo un paio di elementi in ritardo, ma stiamo lavorando per metterli al pari con gli altri. Non dimentichiamo che sia-mo partiti con l’obbligo di trovare una condizione decente in appena 15 gior-ni. Per cui non abbiamo avuto la possibilità di effettuare un grosso volume di lavoro. Stiamo integrando in settimana, soprattutto il martedì e il mercoledì. E proseguiremo così sino a dicembre”. Attenzioni particolari per Giovanni Iodice e Giorgio Lucenti, primi rinforzi di una lista che potrebbe allungarsi. “Per quel che riguarda Iodice, adesso faremo dei test. A Bologna ha effettuato quello di potenza che ne certifica il recupero muscolare: era a -15% e adesso segna un +20% di potenza. Ci dedicheremosiamo dedicati al miglioramento della ca-pacità aerobica, proseguendo nel lavoro svolto in Emilia”. Di Mauro annuncia anche il recupero di Lucenti. “Adesso dipende dall’allenatore. Fisicamente è a posto, ha solo bisogno di ritrovare il campo e i novanta minuti. E’ arrivato a Si-racusa leggermente appesantito ma ha già ritrovato le sue spiccate capacità: corsa e velocità. E’ un cavallo di razza”. Come sorpresa della stagione, Peppe Di Mauro indica Marco De Angelis. “Ci darà una grande mano, ne sono sicuro. Ha solo bisogno di continuità. All’inizio era fuori rosa e quindi non si è allenato come il resto dei suoi compagni. E’ leggermente indietro però è animato da grande voglia. Vedrete, farà cose importanti”, assicura il preparatore atletico del Siracusa. Che ‘svela’ alcune curiosità tecniche sugli azzurri. I più reattivi nei cinque metri sono Bufalino, Abate ed Arigò, aiutati da un fisico longilineo. Moi, Spinelli e De Angelis, invece, sono i più potenti come estensione di salto e velocità di accelerazione nei trenta metri.

LA RIVINCITA SILENZIOSA DI PEPPE DI MAUROSPORTIVISSIMO

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OGNI SETTIMANA TI PORTIAMO LO SPORT SOTTO CASASPORTIVISSIMO DISTRIBUZIONE GRATUITA:

mercoledì 25 agosto 2010 - numero 20- anno 2 - reg. tribunale di siracusa n. 4 del 29 gennaio 2009 - COPIA OMAGGIOSPORTIVISSIMOil settimanale dello sport siracusano www.sportivissimosr.it

FATEVI ONOREDebutto in Prima Divisione con scon�tta casalinga per il Siracusa.

Alla �ne il pubblico applaude la squadra per l’impegno.

Ma c’è da lavorare per completare l’organico.

Si lotta per la salvezza, quanto al resto è tutto nel titolo.

Bar Cavallino Rosso, piazzale MarconiCaffè Centrale, piazza ArchimedeBar Bonomo, C.so GeloneBar Midolo, C.so GeloneCaffè Adda, Piazza AddaBar Ulma, via TestaferrataPanificio Sapore di Pizza, via G. di NataleBar Dolci Momenti, Piazze EuripideBar Midolo, via PiaveRicevitoria e Tabacchi n° 1, via PiaveBar La Madonnina, viale CadornaBar Little Coffe, viale Teocrito Bar Broadway, via San BassianoCafè del Sol, viale S. PanagiaJolly Bar, viale TicaBar Tiffany, via TisiaBar Dom Perignon, viale ZecchinoBar Coffè Idol, via S. di Giovanni

Dennis Bar, via Grottasanta 223New Bar Mourice, via Monteforte Bar Fantasy, viale ZevcchinoCentro Commerciale CarrefourCentro Commerciale AuchanCentro Commerciale Il GiardinoRomano LegnomercatoMiceli Sport, viale TicaDem, via L. SpagnaRodante, via ColumbaToyota Autosport. c.da TargiaCarrozzeria Limpido, via Elorina Better Scommesse, viale TeocritoPanificio Mille Bontà del Vecchio Fornaio, via Re Ierone I° n.76Agenzia Assicurativa Axa, Largo GilippoHobby & Sport, via ArchiaDistributore Q8, viale P. OrsiCafè del Mar, via Lido SacramentoSavà forniture per l’edilizia

Revolution Bar, viale TeracatiBar La Dolce Sosta, viale S. PanagiaBar Renoir, viale S. PanagiaCaffetteria del Viale, viale Scala GrecaLinea Ufficio, piazza S. GiovanniCassia Materiali Edili, viale ErmocrateAll 4 Fitness, via SomaliaBar Fusibile

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GiovanniIGNOFFOSPORTIVISSIMO

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Trova l’intruso. Palermo, Avellino, Perugia, Napoli, Salernitana, Foggia e Benevento. Queste le ultime maglie indossate nella sua lunga carriera. Parliamo naturalmente di Giovanni Ignoffo. In comune hanno la posizione geografica (tutte realtà impor-tanti del Sud Italia) e la categoria, tutte su-date in Serie C1. Tranne una. L’eccezione è rappresentata dalla parentesi Perugia. La rossa umbra Ignoffo l’ha mostrata a S. Siro (due volte) e in casa della Juventus. Per rendere l’idea. In Serie A e in Coppa Uefa. In quella stagione (2003/04) anche un gol in massima serie: nel 3-3 tra Perugia e Sampdoria. Una carriera di tutto rispetto. Quando lo incontriamo, gli chiediamo, allora, di chiudere gli occhi e di scegliere le tre annate che conserva tra i migliori ri-cordi. Sta al gioco ed afferma: “La vittoria del campionato ad Avellino (dalla C1 alla B ndr), quando ho firmato con il Perugia in Serie A e la promozione vissuta a Palermo, anche se da ragazzino. Stavo vicino alla prima squadra e spesso andavo in panchi-na. Più che calcistica è stata un’esperienza di vita che non dimenticherò mai. Spe-cialmente perché vissuta da piccolino. Questi i momenti più belli della mia carriera”. Quest’estate il sì al Siracusa. “Le motivazioni erano tante. Ve-devo nel Siracusa una società, una squadra dove potermi to-gliere delle soddisfazioni per-sonali, visto che in questo gi-rone ci sono parecchie squadre che ben conosco. O perché mi hanno avuto come giocatore, o perché diverse mi hanno cer-cato durante il calciomercato. Una scelta, dunque, anche per togliermi qualche sassolino dalle scarpe. Ma purtroppo in questo momento posso par-lare poco”. Sincero, schietto. Giovanni Ig-noffo. Anche quando ci accin-giamo a parlare di questi primi due mesi in azzurro. “Sapevo che inizialmente sarebbe sta-to problematico. Ma le cause sono ancora da verificare. E’ ancora presto per fare dei bi-lanci definitivi. Poi è ovvio che essendo ripescati, abbiamo perso un bel po’ di tempo. Sia a livello fisico, sia per la costruzi-one della squadra. Siamo par-titi con l’handicap, e ci stiamo portando dietro questo prob-

lema. Servono due, tre risultati di fila per rialzarci, altrimenti diventa tutto più dif-ficile”. Già. Per rialzarci in classifica e non solo. Qui c’è un morale – generale – da risollevare! “Abbiamo diversi elementi giovani in rosa. Ma anche i più espe-rti possono soffrire questa situazione. In certi casi 400-500 presenze tra i profes-sionisti possono contare fino ad un certo punto. I risultati sono la miglior medicina per tutti”. Ugolotti ci sta lavorando da quando è ar-rivato. “Lo conoscevo soltanto per averci giocato contro. È una persona molto diret-ta. Fattore importante. Non ha peli sulla lingua. Tratta allo stesso modo i giovani come gli anziani. Questo è fondamentale per la formazione del gruppo”. Ignoffo ne ha incontrati di calciatori, an-che campioni, nella sua lunga esperien-za. Ne approfittiamo e gli chiediamo un parere sui nostri giovani in rosa. “Ci sono parecchi elementi interessanti, tutti con qualità importanti, però – aggiunge - nel calcio bisogna anche essere fortunati. Molto dipende dai risultati. Questo per

esempio sarà un campionato quasi fon-damentale, per il loro futuro. Soprattutto per i più giovani fare un torneo di Prima Divisione può essere decisivo. Può aprire platee che forse nemmeno loro sanno o si immaginano”. Non ha tutti i torti. Forse non sbaglia chi parla di B2. Questo è un torneo che fa la differenza. Importante è che tutti si rendano conto di ciò che stia-mo vivendo. La Prima Divisione è un patri-monio. Va difeso, a denti stretti. E in cima? Primo posto ipotecato dall’Atletico Roma? “No, troppo presto. Come non si fanno bi-lanci per la bassa classifica, stesso discorso vale per le squadre di alta. Il campionato si deciderà, come sempre, nei mesi di feb-braio e marzo. Atletico Roma, Benevento, Lanciano e forse il Taranto. Queste le so-cietà che potranno dire la loro fino alla fine. Il Cosenza ha un organico forte ma al momento non riesce ad esprimersi come potrebbe”. Non mancano parole di elogio verso Si-racusa città. “È una cittadina abbastanza vivibile. L’ideale per la famiglia. Ci stiamo trovando molto bene. Bella davvero”. Ci fa

i complimenti. Che estende alla tifoseria. “Ci stanno facen-do lavorare in maniera posi-tiva e non possiamo far altro che ringraziarli”. Nonostante i risultati. “So che è difficile ma non è retorica dire che il loro apporto è sempre impor-tante, soprattutto quando le cose vanno male. Questo è il messaggio più importante. E per adesso non possiamo dire niente, hanno sempre sos-tenuto la squadra dal primo all’ultimo minuto”. Ma niente promesse. “No. Promesse nel calcio non ne ho mai fatte e non ne farò mai. Perché il fat-tore incognita è sempre di-etro l’angolo in questo sport”. Lo interrompiamo. Vorrà dire che faremo parlare i fatti. Sor-ride e risponde. “Lo spero con tutto il cuore”. L’incontro sta per finire, ma una battuta sul-la fascia di capitano indossata in questa prima parte di stag-ione non potevamo non farla. “La fascia è di Giovanni Iodice, ci mancherebbe. Quando sarà disponibile sarà lui il capita-no. Non avremo neanche bi-sogno di parlarne”.

Antonio Midolo

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Torna a giocare in trasferta il Siracu-sa, che domenica sarà impegnato sul campo del Foligno. La squadra umbra ha avuto un inizio di campionato ab-bastanza interes-sante, poi ha subìto tre sconfitte con-secutive, due delle quali tra le mura amiche, che l’hanno ricacciata nelle posizioni di centro classifi-ca. E dopo i recenti insuccessi sono cominciate le contestazioni nei confronti del tecnico Salvatore Matrecano. Ma c’è un prob-lema più grave che assilla il Foligno, ed è la disastrosa situazione finanziaria in cui versa la società. Fu un miracolo aver ottenuto l’iscrizione al campionato nell’estate scorsa, ma i problemi eco-nomici si sono puntualmente presentati da qualche settimana a questa parte. Ma, come accadde in occasione del confronto con la Cavese, non si può fare affidamento sullo stato psicologi-co dei calciatori, che sono abituati a lasciare fuori dal terreno di gioco le preoccupazioni per i problemi societari.La squadra umbra ha mantenuto l’intelaiatura del cam-pionato scorso, considerato che le partenze sono state poche: l’attaccante Virdis al Sud-Tirol, l’attaccante Cardarelli al Deruta, il portiere Riommi al Perugia, il centrocampista Mattia allo Sporting Terni, il difensore Lispi al Chievo per fine prestito, oltre che degli svincolati Guastalvino, Da Dalt e Conti. Della squadra dello scorso campionato sono stati confermati il portiere Rossi-ni (90), i centrocampisti Castellazzi (87), Sciaudone (88), Gal-lozzi (88), e gli attaccanti Cavagna (85) e Giacomelli (90). I nuovi arrivati sono il secondo portiere Zandrini (89, dal Deru-ta), i difensori Bassoli (’90, dal Bologna), Merli Sala (89, Cassino), Iacoponi (87, Empoli) e Giovannini (83, Padova), il centrocampis-ta Della Penna (88, Pro Vasto) ed i giovani Papa (90) e Civilleri

(91) e infine gli attaccanti Fal-cinelli (91, dal Sassuolo), Co-resi (80, Sorren-to) e La Mantia (91, Frosinone). Tatticamente il Foligno si schi-era con il 4-3-3: giocano Rossini tra i pali, Iaco-poni e Bassoli

sono i difensori esterni, Merli Sala e Severini i centrali; il terzetto di centrocampo vede giostrare Sciaudone, Papa e Castellazzi, mentre il tridente offensivo è composto da Coresi, Giacomelli e Cavagna. Altri elementi che vengono impiegati con una certa frequenza sono il difensore Giovannini, il giovane attaccante La Mantia, il centrocampista Fondi e la punta Falcinelli.In casa (si gioca allo stadio “Enzo Blasone” capace di cinquemila posti) la squadra umbra ha registrato una vittoria (due a zero al Viareggio), un pareggio (uno a uno con il Lanciano) e ben due sconfitte (uno a zero con l’Atletico Roma, ed il pesante quattro a uno subìto nell’ultima gara giocata in casa, ad opera del Gela. Il Foligno ha un attacco che segna abbastanza ma al contempo la sua difesa, come del resto quella del Siracusa, è tra le più per-forate del girone. Uomo-gol della squadra biancoazzurra è Gia-comelli con tre reti all’attivo, seguito da Falcinelli e Sciaudone con due bersagli a testa, mentre le altre reti messe a segno re-cano le firme di Cavagna, Coresi, Fondi e Severini.In conclusione, per gli azzurri si tratta di un altro confronto dif-ficile, come del resto lo sono tutti quelli di questo campionato, con una squadra, quella biancoazzurra, che farà di tutto per riscattare davanti ai propri tifosi l’umiliante sconfitta subìta nell’ultima partita interna ad opera del Gela.

Giuseppe Di SIlvestro

IL PROSSIMO AVVERSARIO

ALTRO OSTICO INCONTROAL ‘BLASONE’ CONTRO FOLIGNO

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VINTAGE AZZURRO

La carriera di Carmelo Migliore iniz-iò quando il nostro era poco più che sedicenne. Prima fermata, tra i dilet-tanti della società Moltisanti. Valigia piena di sogni e tanta voglia di sfond-are nel calcio, partendo da un paesino del siracusano: Rosolini. Migliore riuscì quasi a coronare i suoi sogni quando approdò in serie A, con la maglia della Lazio. Un salto colos-sale per uno che aveva giocato nei dilettanti. Il fisico da gladiatore lo ai-utava. Tanto che ebbe affibbiato un simpatico appellativo: “il gigante di Rosolini”.Il suo ruolo era quello di difensore centrale. Tra i giovani della Lazio (dove rimase nelle stagioni 71/72 e 72/73) af-fina le sue doti. Per entrare tra i titolari c’era però bisogno di quegli elementi che fanno di un ragazzo di buone doti tecniche un titolare da serie A. E tra le altre cose è necessaria una grande dose di fortuna che purtroppo bacia in pochi.Nel Siracusa 1973-74, oltre ai giocatori di livello che erano stati prelevati per dare vita ad un campionato di vertice, quali Bozzi, la società di allora pensò a inserire in rosa e lanciare tanti gio-vani. In effetti bisognava pensare al futuro e rinnovarsi. Una politica ricor-rente, che ha la sua logica. Il direttore sportivo si mise alla ricerca di questi talenti in erba e ne trovò tre che il tempo confermò campioni: Rappa, Torrisi e proprio Migliore, questi ul-timi due nati nel 1955.Il ragazzo fece il viaggio di ritorno al sud, nella sua terra e soprattutto vi-cino a casa. Sin dal suo arrivo, nonos-tante avesse maturato un’ esperienza lontano dalla famiglia, sembrava tim-

ido e spaurito. Un gigante che aveva bisogno di ambientarsi. Lo fece presto e bene. Nei due anni che rimase con il Siracusa, da autentica promessa del vivaio Lazio, divenne uno dei migliori giovani dell’intero campionato di se-rie C.Riusciva ad essere efficace nell’uno contro uno, naturalmente sui palloni alti era padrone ed aveva acquisito con in consigli dei suoi allenatori il senso della posizione. Insomma, un centrale di tutto rispetto. Aveva con-quistato i dirigenti dopo gli esordi in maglia azzurra che non erano stati dei “migliori”.Il duo Torrisi- Migliore aveva incantato

tanti osservatori e si prevedevano le migliori fortune per quei due ragazzi in azzurro. Per Torrisi, in effetti, tutto andò per il meglio. Per Migliore, in-vece, nonostante quelli del Como vo-lessero tesserarlo, si videro rispondere dalla Lazio, titolare del suo cartellino, che occorreva un bel gruzzolo di mil-ioni. Non se ne fece nulla.Ma Migliore era nato con le scarpe chiodate ai piedi e il cervello fino. In-fatti non è che rimase con le mani in mano, bensì guardò anche al futuro, quello fuori dal calcio. Era già diplo-mato e si iscrisse all’ISEF (Istituto su-periore di educazione fisica) dive si laureò ed ebbe immediatamente la possibilità d’insegnare educazione fi-sica.Nella stagione 1979-80 giocava a Modica. In quell’anno ebbe la cat-tedra definitiva e li è rimasto met-tendo su famiglia e insegnando. Con-siderando che aveva tutti i titoli ed i requisiti necessari, ha pure acquisito il titolo di allenatore. Però si è sempre limitato ad occuparsi delle formazio-ni giovanili dell’Azzurra Modica. Tutto per diletto e mantenersi in forma.A Modica segue l’attività della locale squadra da semplice sportivo. Tra l’altro abita proprio nei pressi dello stadio. Si è spesso interessato del Siracusa, della cui maglia indossata ancora oggi va fiero. E qualche volta ha seguito gli azzurri dalla Tribuna del De Simone. Si sente spesso con Roberto Culotti, con cui ha giocato nel Modica, e con il suo “capitano”, Amedeo Crippa. Paolo Catania

CARMELO MIGLIORE, IL GIGANTE DI ROSOLINICHE ACCAREZZO’ LA SERIE A CON LA LAZIO

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Dal RioLorenzo

CON ALTERNE FORTUNE, AL CASALE IN SECONDA DIVISIONE

L’ex capocannoniere del Siracusa in Seconda Divisione, dopo il tormentato addio all’azzurro è approdato al Casale, sempre Seconda Divisone ma girone A. Buona la sua partenza, con un gol alla seconda di campionato. Rete pesante, perchè è valsa il pareggio in casa del Rodengo Saiano. Poi, sette giorni dopo, la sua ultima appa-rizione in campionato, con sostituzione in casa contro la Pro Belvedere Vercelli.Infortunato, ha saltato le ultime quattro gare. Lorenzo Ciulli, tecnico del Casale, conta di recuperare in fretta il bomber di San Giovanni in Persiceto. “Con lui potremo dire la nostra”, ripete ai cronisti.

Dove e’ finito...?

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(anto) “Siamo una matricola, dovremo af-frontare al meglio le prime partite. Prova-re a capire subito che tipo di campionato ci aspetta. Prima ci ambienteremo, meg-lio sarà”. Questo il Betta pensiero di fine settembre. Non si sbagliava. La differenza tra l’Eccellenza e la Serie D è evidente. Più di quanto sembra. Il primissimo scorcio di campionato dice che il Noto stenta a de-collare. Inizio altalenante. “Era messo nel conto – afferma il tecnico Giancarlo Betta – ci sta. Soprattutto dopo la modifica del calendario, dovuta all’inserimento del Real Nocera nel nostro girone. Nel prece-dente avevamo un impatto col torneo più leggero”. Non questa la causa principale. Ci mancherebbe.“Naturalmente no, sono risultati dovuti a tante situazioni diverse. Ma è anche vero che, a parte Benevento, dove siamo arrivati stanchi, avevamo gio-cato il mercoledì precedente a differenza della Forza e Coraggio che aveva riposato, in tutte le altre gare abbiamo espresso un buon calcio. Trasferta di Messina compre-sa, nonostante il passivo”. Troppi, e questa è una novità, i gol subiti dai granata. Le re-sponsabilità, in questi casi, vengono sud-divise un po’ tra tutti. Sul banco degli imputati non può an-dare esclusivamente la difesa. Ma Betta ha una spiegazione ben precisa. “Stiamo soffrendo tanto la fisicità del campionato. Prendiamo gol perché ci sovrastano fisica-mente. La differenza con le altre formazi-oni, al momento, è troppa. Ai lati abbiamo under brevilinei, e lo stesso Montalto non è un gigante. Con lui gioca Orefice che in passato faceva l’esterno. Soffriamo nelle palle aeree, nei contrasti”. Il campionato poi, neanche a farlo apposta, sembra tornato alle origine. Sembra di rivedere il vecchio e famoso girone I zeppo d’insidie. “Da tempo non era così competitivo come quest’anno. Non a caso è tornato a 4 e non 5 il numero degli under da man-dare obbligatoriamente in campo. Tante le società che si sono attrezzate per il salto di categoria. Quasi tutti i calciatori ancora

svincolati della Lega Pro stanno finendo in Serie D”. Ne approfitterà anche il Noto. Che nel frattempo ha trovato l’accordo con l’attaccante classe 1991 Matteo Taran-tino, ex Gallipoli. “Dobbiamo intervenire ancora. Se capiterà la giusta occasione, cercheremo di farci trovare pronti. Spe-cialmente a centrocampo”. Nella mediana, infatti, i granata dovranno fare a meno di Butticè e Boumsong. Per quest’ultimo sono sorti problemi di tesseramento. Sot-to contratto con il Treviso, al momento del fallimento della società veneta, serviva un nuovo permesso di soggiorno. Situazione complicata. Pian piano il campionato sta entrando nel vivo e con mister Betta individuiamo le squadre che reciteranno un ruolo impor-tante. “La Casertana è la più attrezzata. Ha tutto, e anche il pubblico è di categoria superiore. La Turris è un po’ attardata. Ma non sottovalutiamo la Forza e Coraggio Bn, che lo scorso anno ha perso la finale per andare in Lega Pro. E quest’anno può vantare un Gaetano Romano in più. Per il

Sambiase vale lo stesso discorso fatto per la Turris, e poi la Valle Grecanica, che vive sulla forza dei tre attaccanti in rosa. Nisce-mi, Tiscione e Zampaglione, sono giocatori di categoria che segnano ovunque, sia in casa che fuori”. In Sicilia? Il Messina! Betta non ha dubbi. “Il Messina è la squadra più forte del campionato. I giallorossi possie-dono un parco giocatori di tutto rispetto. Provengono tutti dalla Lega Pro. Se non avranno problemi a livello societario, potranno dire la loro fino alla fine”. Il prossimo impegno non è tra i più agevo-li. Il Noto, domenica, è atteso al “Liguori” di Torre del Greco. “Campo ostico. Ma andremo li a giocarcela. Non siamo una squadra che può fare barricate, che può giocare in contropiede. Le nostre caratter-istiche non sono queste”. A Torre un esame duro. Ma un altro risul-tato positivo potrebbe dar tanto a questo gruppo. In casa dei corallini, allora, per dare una svolta al campionato?

SERIE D - NOTOUna vittoria che fa morale. “Soffriamoperò la fisicità di questo campionato”

ph. valentino cilmi

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Non parliamo di arti “violente”, come qual-cuno banalmente le definisce, bensì di schemi prestabiliti del judo che secondo l’esperienza hanno acquisito una forma definitiva, presentandosi come sequenze di combattimento. Attacchi e diese, con-trattacchi, sfruttamento delle debolezze dell’avversario, attenzione mentale e fisi-ca, manipolazione, posizionamento: qual-siasi sfaccettatura può tornare utile per battere l’avversario, in combattimento. Queste sequenze di combattimento pre-stabilite sono i “kata”. Chi non li conosce direttamente, o non ne ha mai sentito par-lare, e li vede praticare per la prima volta, non ne trae sulle prime una positiva im-pressione. Chi sposa questa ottica, ritiene i “kata” sterili ed inutili moduli ripetitivi, di scarso valore insomma in un “vero” com-battimento sportivo. Per coloro che non ne conoscono il significato, il kata si pre-senta come una sorta di balletto coreogra-fico, con schemi codificati da seguire, privi di qualsiasi creatività o spontaneità. Poco ritmo, poco spettacolo.Ma la natura vera e propria dei kata viene svelata soltanto quando osservata dalla prospettiva interiore di chi la pratica. La loro esecuzione richiede anni e anni

d’apprendimento e di esplorazione intros-pettiva; quello che a un profano può sem-brare un apprendimento schiavizzante, quasi robotico, si rivela per l’esperto un metodo di istruzione e formazione che gli permette di avere accesso al suo poten-ziale. “Forme del judo”, i kata sono dei partico-lari esercizi che esprimono, per così dire, la teoria vera e propria della pratica del judo. Esprimono, in sostanza, il judo stes-so tramite il linguaggio del corpo. Il Nage-no-Kata è uno dei 7 kata fondamentali del judo, riconosciuti ufficialmente.La parentesi introduttiva era indispensa-bile per poter quindi puntare i riflettori sul grandissimo risultato ottenuto dai due siracusani Angelo Rubino e Salvatore Amico, che hanno sbancato la concorren-za nel Gran Prix Nazionale di Kata e stac-cato il pass per gli Europei di categoria che si svolgeranno al Palazzetto dello Sport di Pordenone il 6 e 7 Novembre prossimi. Cinquanta anni il primo, maestro di Quin-to Dan e istruttore alla palestra FreeTime, cinquantaquattro il secondo, tecnico Quarto Dan. Rubino e Amico all’ultimo “Trofeo delle Regioni” disputatosi a Bolza-no hanno vinto il titolo nazionale di Nage-no-Kata della categoria over 36, rifilando 10 punti di distacco alla coppia seconda classificata e guadagnandosi così l’onere e l’onore di rappresentare l’Italia ai pros-simi campionati Europei di Pordenone. Su di loro la Fijlkam, la federazione di riferimento, ripone grandi prospettive in

ottica medaglia. “Siamo estremamente fe-lici del risultato che abbiamo ottenuto – ci ha raccontato il maestro Angelo Rubino – Avremo la possibilità di confrontarci con i più forti maestri e tecnici dei migliori paesi europei: Romania, Spagna e Germania su tutti. Ma siamo consapevoli di avere dalla nostra una grande opportunità. Puntia-mo ad arrivare a medaglia. Ne abbiamo le potenzialità”. Tra le difficoltà inerenti l’attività che svolgono - un piccolo sport non attira mai grossi sponsor - parados-sale pensare che la Federazione (Fijlkam) rimborserà loro le spese del viaggio ma solo ad una condizione: devono piaz-zarsi almeno sul podio. Amico e Rubino ci scherzano su. La loro è passione allo stato puro. Il Nage-no-Kata una passione, uno stile di vita e - perché no- quasi un elisir di giovanezza. “Da Roma in giù saremo l’unica coppia presente a Pordenone – hanno raccontato i due – Al nord il movimento gode di mag-giore attenzione e supporto mentre qui la cosa è ben differente. Abbiamo i soliti problemi di spazio per l’attività e speria-mo che i nostri risultati possano suscitare un grande interesse attorno ai kata. Non c’è violenza è tutta una questione men-tale, fisica, di portamento, di stile. Tutto deve propendere alla perfezione”. Per la coppia Rubino-Amico il tatami è pronto. Siracusa è con voi. Andate e pren-detevi l’Europa.

Giuseppe Basile

ARTI MARZIALI - KATADue Siracusani alla

conquista dell’Europa

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PATTINAGGIOBrillano le stelle della Olimpiade Pattinatori Siracusa

(r.s.) Ci sono piccole discipline che crescono. E con loro, nuovi campioni. Ora, parlare a Siracusa del pattinaggio come di una piccola disciplina può sembrare un oltraggio alla tradizione.Grandi campioni hanno dato lustro in Italia e nel mondo alle rotelle siracusane, come Pippo Cantarella e, più recente-mente, Patrizio Triberio.In effetti, i numeri dicono che crescono in città ed in provincia i praticanti. Ma il pattinaggio rimane sport di nicchia. Non sfondiamo i cento atleti agonisti. Non può competere, a livello di im-magine, con le discipline che vanno per la maggiore. Poche risorse, poca visibilità. E forse anche poco appeal. Nonostante alcune difficoltà oggettive, continua però a regalare emozioni e grosse soddisfazioni a chi, con impegno e caparbietà, da anni si dedica all’insegnamento del rotellismo ed alla pratica agonistica. Come l’Asd Olimpiade Pattinatori di Siracusa, una delle maggiori società della provincia.Sotto le cure attente di Ernesto Maiorca ed Agata Fiorito sono sbocciate nuove promesse, fiore all’occhiello del movi-mento siracusano. Come Roberto Fiorito, quattordici anni appena ed una convo-cazione in Nazionale, categoria allievi, con tanto di medaglia d’oro, d’argento e

di bronzo alla recente Coppa Europa in Croazia. Oppure Alessia Mincella, vinci-trice a febbraio scorso di un titolo nazion-ale a Novara. E poi i Bramante, gli Aliffi, il senor Luciano Siringo e le promesse Leo (classe 2003) e Riccardo Rinzo (99). L’attività della Olimpiade Pattinatori com-incia dalla base, dai Centri di avviamento allo sport. La filosofia è quella del gioco ed aiuta i piccoli pattinatori (anche di 5 anni) a superare il primo contatto con i pattini in linea e le difficoltà di equi-librio. Imparati i fondamentali, si può continuare nell’attività agonistica. Gli al-lenamenti si intensificano e da tre ore a settimana si arriva gradatamente a pas-sare dalle sei alle sette ore al giorno tra palestra e pista. Il pattinaggio non richiede delle doti di natura. Non devi essere per forza alto come nel basket, non devi essere per forza corazzato come nel rugby, non devi avere dei piedi d’oro come nel cal-cio. Servono resistenza, equilibrio e ve-locità. Tutte doti che si apprendono e si affinano con la pratica. E che mettono a dura prova i muscoli dorsali e quelli delle gambe, non a caso i più sviluppati in un pattinatore. Tanta fatica viene ripagata dalla meravigliosa sensazione del vento in faccia, riservata solo agli ‘iniziati’.Superata la paura iniziale dei ‘temibili’ pattini in linea (ed il loro non indif-ferente costo, ndr), il pattinaggio si rivela comunque sport per tutti. Ragazze com-

prese, che magari i genitori vedrebbero meglio nell’aggraziato artistico. Ma an-che su pista e su strada il gentil sesso sa difendersi, senza perdere in femminilità.In queste settimane, gli atleti dell’Olimpiade Pattinatori Siracusa sono impegnati a rifinire la preparazione in vista dei prossimi impegni. “Stiamo lavo-rando a secco”, ci spiega Agata Fiorito, responsabile tecnica della società. A secco , cioè senza pattini, rimasti chiusi nell’armadietto. Tanta corsa, tanta bici ed ovviamente lavoro mirato in palestra. I carichi di lavono, va da sè, variano in base alla specialità. Tre quelle principali: ve-locità, mezzofondo e fondo. Tra qualche giorno si riprende a pattinare su pista, con allenamenti tra il pattinodromo del Polivalente di Priolo e la Cittadella dello Sport di Siracusa. A mettere in fila i podi, i piazzamenti ed i titoli conquistati dalla Olimpiade Pattina-tori nell’ultimo anno di attività - tra cam-pionati provinciali, regionali e nazionali- non basterebbe la pagina. Agata Fiorito sorride orgogliosa. In effetti, non passa stagione senza medaglie al collo.I risultati ti spingono ad andare avanti ed avvicinano gli sponsor. “E infatti vor-rei ringraziare la P.P.C. di CIttà Giardino che da qualche tempo ci affianca. Con il loro aiuto abbiamo potuto acquistare dell’abbigliamento tecnico per i ragazzi, come body, calzamaglie, borsoni. Loro ne vanno fieri ed aiuta a fare squadra”.

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