Sportivissimo Maggio 2010

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La rivista dello sport vicentino

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editoriale

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Casa editrice Mediafactory srlvia Monte Ortigara, 83 - Cornedo Vicentino (VI)Sportivissimo: Pubblicazione registrata pressoil Tribunale di Vicenza il 21 dicembre 2005 n. 1124Stampa Tipografia Danzo sncVia Monte Ortigara, 83 - Cornedo Vicentino

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Direttore responsabile Luigi BorgoRedattore capo Filippo PavanRedazione Paola Dal Bosco, Andrea CornaleWeb master Nicola Anzoni

Redazione tecnicaalpinismo Luigi Centomoarco Carlo Carliarti marziali Massimo Neresiniatletica Ivanoe Simonelliavventura Franco Spanevellobasket Filippo Pavanbenessere Alessandro Grainerboulder Nicola Anzonicaccia e pesca Dorino Stoccherocalcio Alessandro Grainercalcio a 5 Nicola Ciatti

ciclismo Guido Lanaroequitazione Michele Toldogolf Sergio Vellarhockey Cristian Ponzamaratona Gianni Garbin montainbike Marco Canistrimotocross Valeria Vianellonuoto Giuseppe Martiniorienteering Paolo Mutterlepallavolo Enzo Casarottoparapendio Luca Basso

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Direzione commerciale Laura DanzoAgente Aldo RonconiSegreteria Giuliana Lucato

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Il 5 maggio è morto Sergio Lovato, amico nostro e di Sportivissimo, a cui aveva collaborato con alcuni suoi pezzi. Vogliamo ricordarlo ripubblicando il pensiero con il quale finiva un suo testo su Gino Soldà, il campione per eccellenza dello sport vicentino:“E ora so che lo incontre-rò nell’eternità oltre l’al-tissimo infinito cielo blu lassù dove nascono mi-racolosamente i purissimi bianchi fiori di roccia le candide stelle alpine scese per i nostri occhi sulla ter-ra come un chiaro sorriso d’eternità”. Arrivederci Lovato,come eravamo soliti salutarlo, quando veniva a trovarci.

Se, faccio un esempio, Michelone Phelps, nuotatore statunitense, con l’ottava meda-glia d’oro al collo, record dei record nella più che millenaria storia olimpica, rivolge, an-cora mezzo bagnato dall’acqua dell’ultimo trionfo, un pensierino al suo, oscuro, insigni-ficante, qualunque, professore d’inglese della provincia americana che gli aveva predetto che lui nella vita non avrebbe fatto nulla di buono; se, cambio genere ma non esempio, Thomas Mann e Hermann Hesse, premi nobel per la letteratura, hanno scritto, ciascuno a modo proprio, libri colti e sapienziali, perché al liceo, pare che abbiano ricevuto più di qualche colpo basso; se Srinivasa Ramanujan, uno tra i massimi matematici del XX secolo, finalmente approdato a Cambridge non vide l’ora di poter pubblicare i suoi lavori per sbandierare il suo successo davanti a coloro che nelle scuole pubbliche di Madras non hanno saputo giudicare il suo valore, e così facendo, renderli infelici come hanno reso infelice lui, mi pare di poter dire che la rivincita sia più bella della vittoria, anche se non tutti la pensano così. Lo scrittore americano Leavitt, riflettendo sul desiderio di pub-blicazione di Ramanujan, arriva alla conclusione di dire che “nessun essere umano, per quanto spiritualmente evoluto, è privo di vanità”. Altri invece considerano la rivincita gemella della vendetta e la attribuiscono alle persone rancorose che vivono nell’attesa di infliggere a loro volta il male che ritengono di avere subito. Fare da giovane il muratore, entrando e uscendo dalle squadre giovanili austriache e poi diventare il secondo sciatore più vincente della storia, come è capitato a Hermann Maier, oppure partire dalla pianura e diventare Alberto Tomba, o, roba di questi giorni, farsi cacciare dalla Juventus a due giornate dal termine, e, solo l’anno dopo, arrivare a giocarsi il campionato all’ultima partita, mentre l’ex squadra, la Juve, è fuori da tutti i giochi, com’è capitato a Claudio Ranieri, allenatore della Roma, non è semplicemente aver vinto. Gli esordi difficili cre-ano l’epos, che è qualcosa di più di una storia di vittorie. E’ la volontà umana che lotta contro gli imbecilli che pontificano sul futuro altrui; è la volontà umana che si ribella alle cose che non vanno per il verso giusto fin dall’inizio. E’ il talento di credere in se stessi nonostante tutto e tutti; è il talento di tenere duro fino all’ultima goccia di sangue, costi quel che costi, per far vedere tutto il proprio valore della cui esistenza altri aveva dubitato. Chi non capisce che la rivincita è più bella della vittoria, crede nel successo veloce che si vede solo in televisione, dove le storie epiche non hanno avuto mai spazio. Se nella vittoria è il campione che vince, nella rivincita a vincere è l’uomo.

Bella la vittoria, molto di piu

la rivincita

di Luigi Borgo

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Tre stagioninei boschi

Lino riprende il

cammino da Harpers

Ferry; ha superato

1800 km in circa 2

mesi e mezzo; davanti

a lui altri 1700 e

più chilometri per

completare la grande

avventura.

Appalachian National Shenic Trail ult

ima part

e

E così dopo un bel riposo sia fisico che mentale, ho ripreso il viaggio verso sud in questa mia avventura. Buf-falo, compagno di viaggio per qualche giorno, è di buona compagnia, sempre con la battuta pronta ma anche con un passo spedito. Peccato che non riesce a trovare un paio di scarpe che gli vadano bene, finora ne ha cam-biate già quattro paia. Ha l’alluce che si mangia le scarpe e gli procura un do-lore straziante. E’ un gran racconta storie e su questo ci teniamo testa, specialmente la sera, dopo cena, davanti al fuoco con la tazza di tè serale tra le mani.Da quando ho lasciato Harpers Ferry una sensazione strana mi pervade, è come se la prima metà del sentiero fosse stata tutta lun-go la salita di un versante e che da adesso non ci fosse che una lunga piacevole discesa dal lato opposto. Appena ci si incammina nello stato della West Virginia per qualche mi-glio e poi in Virginia la sensazione è di camminare in un sentiero vel-lutato. Qui il terreno è ondulato e si snoda in una natura ancora ricca del proprio carattere selvaggio ma gentile e materno allo stesso tempo. Dopo qualche giorno in questo am-biente si entra in un’ altro posto specia-le: il parco Shenandoah.In questi giorni compio gli anni e cam-minare in questo parco è stato un rega-lo di compleanno particolare per me. Il tempo è mite, il terreno su cui cammino sembra cullarmi in un saliscendi continuo, il panorama ti sorprende per l’alternanza

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dei suoi paesaggi. Sono scomparse anche le zanzare e le zecche...cos’è il paradiso?! Nel parco ho avuto modo di avvistare orsi bruni quasi tutti i giorni. Sei lì che cammini e pensi alla solita cosa, e cioè che si

mangerà per cena. D’un tratto c è un gran fragore che quasi ti fa prendere un infarto e ti vedi uno o più orsi che scheggiano giù da un’ albero ad una

velocità che sembra che stiano preci-pitando. Non fai in tempo a realizzare

che succede che l’orso protagonista è già scomparso nel sottobosco.

Col cuore che ti esce dal petto dallo spavento rimani perples-

so e incredulo e ti chiedi che ci fanno gli orsi sugli alberi

e perché hanno così tanta paura degli umani data la loro stazza. Ma poi ti rincuori e li ringrazi per la paura che hanno nei confronti dell’uo-mo: oh, non vorrei mai trovare un orso corag-

gioso, sono così enormi e veloci e capaci di arram-picarsi sugli alberi che non ci sarebbero chance per un uomo disarmato.

E così passano i giorni, ho sempre la piacevole sensazio-ne di andare in leggera disce-sa, attraverso pascoli e colline

erbose, attraverso valli e costoni con vedute su altrettanti costoni paralleli illuminati dal mite sole di settembre, accarezzati da una gen-tile brezza: è proprio bello cammi-nare verso sud. Questa sensazione mi accompagna per tutta l’attra-

versata della Virginia che da sola copre un quinto dell’inte-ro percorso. I giorni sono scanditi in una routine continua e dal ritmo di gesti che si ripetono. Si fanno sempre le stesse cose: al mattino ti svegli all’alba, dopo il quotidiano bagnetto alla canarina presso il ru-scello, fai colazione (per modo di dire), cammini fino a pausa pranzo (sem-pre per modo di dire), cam-mini fino a pomeriggio/sera e poi.., la cosa più desidera-

ta: La Cena. A base di quello che riesci ancora a mangiare e

che non ti sia andato in disgra-zia di già. Personalmente, dopo

vari menù sperimentati, il mio piat-to preferito è: riso basmati indiano condito abbondantemente con olio d’oliva. Il secondo...? beh..il secon-do piatto dipende da quanti giorni non hai più fatto provviste e se non

te lo sei già mangiato. Di solito dura pochi giorni e poi..., frase famosa: “...e comunque è pesante da portare e dunque meglio mangiarlo subito,

no..?!” e allora si va per il piatto uni-co, basta in fondo aggiungere un po’

di riso in più e si risolve il problema del secondo e anche del contorno! Il tutto

bagnato della bevanda preferita: la sana,

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sato, proprio come questa stagione di tarda estate. Da qui il sentiero segue approssimativa-mente la linea di confine tra il Tennessee e il Sud Carolina. L’estate inoltrata lascia spa-zio all’autunno. Le giornate si fanno brevi. Si lascia il bivacco prima dell’alba e la sera giunge presto. A compensare la perdita di ore di luce è un passo oramai sicuro e forte. La media giornaliera che si percorre è anche doppia rispetto all’inizio ma con sforzo irri-levante. E’ incredibile come il corpo umano si adatti a qualsiasi tribolazione, quello che all’inizio era assai faticoso è adesso parago-nabile a una scampagnata giornaliera. Dopo qualche giorno con temperature sotto lo zero e con neve, il clima è ritornato mite quasi volesse non rovinarmi questa ultima parte di percorso.

Le Smoky Mountains prendono il nome dal-la loro caratterista di condensare e formare grandi nubi sopra di esse che sono causa di frequenti precipitazioni, anche intense. La montagna è un enorme ammasso di granito, è grandiosa e ricoperta di una flora alpina tipica di questa parte del continente nordest americano. L’ultima glaciazione ha spinto specie rare di vegetazione a trovare il proprio habitat tra questi aspri pendii. In queste zone si ca-taloga una tipologia di flo-

Questo gioioso borgo, un tempo ric-co per il suo legname è ora meta per escursioni di arrampichino, oltre ad essere diventato la mecca d’ incon-

tro per chi percorre l’AT. Ogni anno, a maggio, qui si celebra la famosa festa Trail Days che riunisce migliaia di persone che hanno già percorso il sentiero insieme a quelli che lo stanno tuttora percorrendo. E’ una festa unica, c’è nell’aria una forte

complicità. L’aver compiuto un’avventura simile o tentarne l’impresa riesce ad unire nell’animo tutte queste persone. E’ un senti-mento che prende anche me.Presto si riparte per la parte finale. Adesso c’è uno strano senso di malinconia nell’aria. Tra circa un mese questa avventura sarà fi-nita e si tornerà alla cosiddetta normalità. Ma per me adesso la normalità è questa, e mi sento confuso all’idea di tornare in quella vita sfrecciante, in cui tutto si muo-

ve velocemente ma senza che si capisca mai dove si stia andando. Al caos delle nostre esistenze non ci avevo più pensato da mesi. E adesso la cosa mi inquieta un po’. Lascio l’asfalto e mi inoltro nel fitto sottobo-sco. Che strano... subito mi sento di nuovo bene. Il bosco è il mio habitat. In nessun al-tro posto provo lo stesso agio. Sono sereno e felice. Sento la protezione dei miei amici al-beri e il vento sembra bisbigliarmi il benve-nuto e io lo ascolto. Eh sì, sto proprio bene: mi scopro a fischiettare. Sono contento.La spavalderia e l’attrazione per l’avventura ma anche il pensiero di non farcela, di do-vermi ritirare che, nei primi mesi della mia impresa, mi avevano fatto assumere un at-teggiamento quasi competitivo, adesso hanno lasciato il posto a sentimenti più quieti che mi hanno portato a una personalità socievole e aper-ta. Ogni sporadico incontro è occasione per una piacevo-le chiacchierata e scambio di opinioni. Mi sento sciolto e rilas-

naturalissima e dissetante acqua. Dopo cena si scherza e si ride, se si è in compagnia, magari con un bel falò acceso fino a sera inoltrata, che di solito è poco dopo il tramonto, di più non resisti comunque, la stanchezza si impossessa del-la lucidità mentale e presto ti ritrovi a fare discorsi senza senso, chiaro segnale che è ora di andare a letto. Dopo tre mesi passati nei boschi la tua vita è fatta di piccole cose, piccoli eventi giorna-lieri, che diventano motivo di grandi discus-sioni serali. Tra i discorsi più impegnati emotivo di gran-de interesse è parlare della prossima meta. Dopo una settimana intera o più passata nei boschi, pensare che si sta per arrivare a un paese, anche di poche case e una chiesa, te lo fa desiderare come il posto più bello del mondo. Si prova una felicità indicibile all’idea di poter avere un buon pranzo e di farti un bagno caldo. La gioia ti prende den-tro, si diventa euforici. Ti sembra di essere tornato bambino, quando avevi 5 anni ed era la viglia di Natale. La cittadina di Damascus segna i tre quarti del sentiero e qui è d’obbligo un riposo un po’ più lungo dei soliti. Il sud è noto per la sua ospitalità ed io certo so appro-fittare di questo fatto. Passo ben tre giorni a crogiolarmi e rifocillarmi come fossi un cammello morto di fame e di sete nel deserto. Ah...che bella la vita oziosa!

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ra che non si trova in nessun altra parte del mondo. Ma, a me, la morfologia di queste montagne mi ricorda le nostre Alpi, quelle aspre valli e quei profondi canali con quel profumo di pino che ti riempie le narici. Mancano poche centinaia di chilometri al termine di questa avventura. Cerco di vivere ogni momento il più intensamente possibi-le nel tentativo di non dimenticare un solo secondo di quello che sto facendo. Vorrei poter ritornare con la mente a questi pae-saggi, a questi profumi, a questa profonda serenità, quando tutto sarà concluso e la mia vita sarà tornata a quella di sempre: so che, dopo, avrò bisogno di tutto questo. Mi piacerebbe anche poterlo scrivere. Mi sento una spugna che assorbe ogni particolare di questa avventura.Il pensiero che tra breve questo stile di vita debba terminare e io debba tornare tra quei ritmi che adesso non sento più miei, mi ri-empie di malinconia. Mi impegno a non pensare al dopo. Ho trovato due compagni di viaggio, Buffalo, che ho ritrovato dopo un breve tempo percorso insieme e Chi-notto. C’è intesa e amicizia tra noi. Insieme passiamo le ultime due settimane e ogni sera ognuno fa la sua parte al campo. Chi pro-cura la legna per il falò, chi prende l’acqua, chi ricerca e monta il campo. Il tempo è cle-mente e permette di dormire sotto le stelle senza tenda. La Georgia è l’ultimo stato da percorrere e poi arriva anche il giorno in cui passo l’ultima striscia bianca, caratteristica segnaletica del sentiero. Springer Mountain è il terminale sud del sentiero. Scenden-do da quest’ultimo monte penso a questo momento che ho atteso tanto: l’ufficio del ranger dove firmare il mio nome e conva-lidare così il mio successo. La gentilissima e simpaticissima guardaparco, dopo una breve ricerca mi informa, eccitatissima, che risulto tuttora ufficialmente il primo Italiano ad aver completato l’intero percorso tutto in una sola volta con successo e con dire-zione da nord a sud per di più, il che rende la mia avventura, a suo dire, “clamorosa”. Mentre lei mi continua a parlare io spazio e mi immagino su un palco mentre una bella ragazza mora mi cinge il capo dell’alloro del vincitore, il sindaco tiene il suo bel discorso incito a sottolineare la mia mitica impresa e la banda in sottofondo suona con tutta la gente che applaude, io metto a ridere e la tipa mi guarda perplessa per il mio compor-tamento mentre io cerco di sdrammatizzare. Passo un altro giorno al parco prima di im-barcarmi su un aereo per l’Italia. E’ dunque

fatta! C è l’ho fatta a portare a ter-mine questa mia avventura. Ma non provo euforia, invece la mia mente mi riporta al ricor-do di quelle serate passa-te da-v a n t i al fuoco con una tazza di te in mano immersi in conversazioni che svariavano dal mistico al profano. Quei tramonti in-fuocati; i momenti d’attesa che precedono il comparire dei primi raggi di sole prima dell’alba; la luce solare che fiocamente evapora la nebbia mattutina nelle valli; l’ascoltare attento del suono del vento tra gli alberi, il profumo della pioggia in arrivo; il crepi-tio delle foglie calpestate in quel cuscino di sottobosco; i momenti di sosta seduti su una roccia esposta con vista su una valle boscosa. Certo ci sono stati momenti che ho pensato di non farcela. Come quella volta che scendendo un pendio ho preso una storda e per un settimana camminavo zoppicando che sembravo Igor, l’aiutante storpio di Frankenstein. Oppure quell’in-terminabile pioggia che per settimane ti martellava e rendeva la vita miserabile. Oppure il caldo umido intenso che non ti faceva dormire la notte. E l’incubo delle zanzare e delle zecche... Ma la difficol-tà maggiore è stare da soli con se stessi. Convivere con la propria mente, addirit-tura creando un rapporto con la mente, que-sta è la cosa che sono riuscito a raffinare in questo mio viaggio. Anche se in realtà non si è mai soli. Come si fa ad esserlo, con tutto quel che succede in natura?Tutto quel tempo passato con me stesso mi ha insegnato che quello che mi serve per es-sere felice è già dentro di me. Basta saper ascoltare e non ti annoi mai. Questo ho im-parato; ad ascoltare!

Mentre ripercorro mentalmente tutti quegli eventi la mia sensazione è di tranquillità. E’ come se vivere immersi nella natura per un

p e r i o d o così lungo l’anima dei boschi fosse entrata dentro di me. E adesso..? Beh.. adesso intanto mi aspet-ta un meritato riposo. Pensavo che mi sarei stancato a camminare per così tanto tempo e invece eccomi qua che non sto nella pelle e già penso alla prossima avventura in Na-tura. ...per fortuna che c’ è sempre un sentiero più lungo da percorrere...

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Eugenio tricoloreDopo il titolo italiano vinto nel 2008 nella mezza maratona per fisioterapisti Eugenio Prebianca concede il bis raddoppiando la distanza

Domenica 25 aprile all’interno dell’11° Maratona di Sant’Antonio di Padova si è svolto il secondo Campiona-to Italiano di Maratona per Fisioterapisti che ha visto il successo del valdagnese Eugenio Prebianca nella speciale catego-ria riservata ai fisioterapisti. La maratona era valida anche come campionato italia-no imprenditori e campionato italiano medici/paramedici.E’ stata un’edizione quella di quest’anno caratterizzata dal gran caldo, quasi 25° nelle fasi finali di gara. Vincitore, con il tempo di 2h10:46 (prestazione notevole alla luce dell’elevata temperature at-mosferica) è risultato il keniota Gilbert Chepkwony abile a piazzare l’azione decisiva attorno al 30° chilometro. Al secondo posto, centrato grazie ad una buona gestione tattica della corsa, il tren-tunenne finanziere Giovanni Gualdi, che ha chiuso in 2h13:40. Terzo in 2h15:38 un altro keniano Abraham Chelanga il grande favorito della vigilia.Tra le donne, successo con record del-la corsa (2h30 :19 un secondo in meno di quanto fatto da Franca Fiacconi nel 2000) per la keniota Rael Kiyara. Per la vincitrice, dopo un avvio fin troppo spre-giudicato (1h13 alla mezza maratona), una parte finale di gara molto sofferta, nella quale ha dovuto gestire il vantaggio accumulato nei confronti della connazio-nale Prisca Jeptoo seconda in 2h30:53.Per quanto riguarda la gara dei fisiotera-pisti tutto si è deciso al 30° km quando il favorito della categoria Velletti (per-sonale di 2h e 33’ in maratona) è stato costretto al ritiro per crampi lasciando via libera a Prebianca che nel frattempo aveva scavalcato al 15° km il campione uscente Dell’Omo. Il riscontro cronome-

trico finale di 3h 11’ 49” va anche letto in funzione di una accorta gestione e del gran caldo che ha fatto parecchia selezione, infatti sui quasi 3000 partiti sono stati 1879 i classificati.Sant’Antonio ha fatto il miracolo ha detto scherzan-do Prebianca alla fine della maratona chiaramente sod-disfatto per il titolo appena vinto, facendo riferimento sia al ritiro del forte rivale che al fatto di essere riuscito a concludere la prova nonostan-te i crampi accusati al 40° km costringendolo a rallentare e a cambiare lo stile di corsa.Il successo di Prebianca acqui-sisce un valore aggiunto se si considera che fino all’anno sor-so si era dedicato esclusivamen-te all’attività in pista su distanze ben più brevi dove si era impo-sto a livello regionale sui 1.500 e 3.000 metri indoor e sui 5.000 me-tri Fidal cat. MM40 (una trasfor-mazione quindi non semplice).Ringraziamenti particolari Prebian-ca ha voluto fare a Giorgio Venezia e a Matteo Penzo che lo hanno ac-compagnato e incoraggiato durante i lunghi allenamenti di oltre 30 km, ad Andrea Milan e Stefano Benincà per il sostegno e i consigli e a tutti gli atleti master dell’Associazione Poli-sportiva Dilettantistica Valdagno.

9maratona

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La stagione sta per finire e sta finendo nel migliore dei modi, con tutte le nostre squadre ai vertici delle varie categorie e mi sembra doveroso esprimere la soddi-sfazione per il comportamento, l’impegno e l’ entusiasmo che tutti gli appartenenti all’Associazione Sportiva Real Recoaro hanno profuso anche in questa stagione sportiva. Una particolare segnalazione va fatta per la squadra di minivolley che in quel di Lugo di Vicenza, domenica 25.04.2010, è arrivata prima su ben 12 Società partecipanti, dimostrando così la bontà del lavoro svolto sia dalla Socie-tà ma soprattutto dalla nostra allenatrice Annarosa Massignani. Come Presidente, non posso che essere orgoglioso del no-stro gruppo che anche questo anno si è dimostrato un punto fermo nel panorama sportivo della nostra cittadina. L’anno in corso ci ha dato un ulteriore conferma di come si possa fare sport a costi contenu-ti e senza penalizzare nessuno, grazie all’ottimo lavoro fatto ed alle scelte ef-fettuate. Approfitto di questa occasione per ringraziare quanti in questo anno mi sono stati vicino ed hanno fattivamente collaborato con il sottoscritto. Mi preme sottolineare l’apporto dato dal responsa-bile del settore volley sig. Davide Stoc-chero e da tutti i collaboratori che a vario titolo (arbitri e segnapunti), hanno voluto la crescita del REAL. Un ringraziamen-to va anche a tutto lo staff tecnico, che per il settore volley vede ancora ricon-fermato, per l’Under 18, il sig. Giorgio Caneva al quale vanno ad aggiungersi gli allenatori del settore giovanile sig.na Elisa Zaupa per l’under 14 e Annarosa Massignani per il minivolley . Novità per la prossima stagione è la scelta del tecnico per l’OPEN, che vedrà l’esordio in panchina di Alessandro Busellato e per l’UNDER 13 di Stefano Canale. Infine mi preme sottolineare il lavoro svolto dai nostri consiglieri Frizzo Anna e Pretto Laura per la riuscita delle attività extra-sportive, culminate anche questo anno, con la splendida festa REAL. Spero di non dimenticare nessuno, anche perché la società ha bisogno dell’aiuto di tut-ti e in special modo dei tifosi che, sono

convinto saranno molto più numerosi sui vari campi dove il REAL sarà ancora una volta protagonista. Un grazie sentito va anche ai nostri sponsor per il sostegno che ci hanno dato e che continueranno a darci, anche perché senza di Loro sareb-be difficile se non impossibile rimanere a questi livelli. Mi preme aggiungere che si può sicuramente esser certi che nulla, anche per la prossima stagione è stato lasciato al caso, anche perchè l’ Asso-ciazione Sportiva Real Recoaro e’ inten-zionata a dare spazio a tutte le proposte, sia sportive che culturali, proponendo la collaborazione con altre Società che ne siano interessate e che permetta di allar-gare le possibilità di scelta da parte dei nostri giovani. Sono iniziate già le iscri-zioni, per tutte le classi di età, per la sta-gione 2010/2011, chi volesse unirsi a noi in questa avventura può contattare il sig.

Stagione super per l’Associazione Sportiva Real Recoaro che con le giovanissime campionesse del miny volley, allenate da Annarosa Massignani, conquistano il torneo provinciale di Lugo

real volley

Francesco Pretto al n. 3393696315 o il sig. Davide Stocchero al n. 3287529460.Chiunque abbia proposte serie di col-laborazione può contattare il numero 3393696315, oppure recarsi presso la no-stra sede in via Vittorio Emanuele. A questo punto pare evidente che le aspettative per una crescita della Società REAL RECOARO sono state ampiamen-te soddisfatte, per cui non ci rimane che tifare ed augurare alla Società ed a tutte le squadre impegnate di ben figurare anche nel corso della prossima stagione. Credo che in questi tre anni siano stati fatti passi da gigante da parte di questa Associazio-ne, sia per quanto riguarda l’attività spor-tiva sia per l’aggregazione dimostrata dal gruppo in attività extra sportive, e questo è un risultato che non può non rendere orgoglioso chiunque appartenga o simpa-tizzi Real Recoaro.

di Francesco Pretto

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Alla ricercadel ventoAruba, cronache

di un viaggionel vento

E che viaggio… un viaggio alla ricerca del vento, alla ricer-ca di conferme dei progressi fat-ti e un viaggio in solitaria, così si prende la palla al balzo e si fa un po’ di introspezione.. che non guasta mai!Il viaggio ad Aruba (semiscono-sciuta isola del mar dei Carabi, una manciata di chilometri sopra il Venezuela), nasce da due fatto-ri principali: flebili ricordi vecchi più di vent’anni di questo remo-to paradiso (ma questa è un’altra storia), e l’attenta osservazione dei siti internet che si dedicano al vento; alle sue statistiche e alle sue previsioni. Il fattore C, che viene tradotto anche come sinoni-mo di fortuna, ha voluto che tra-mite un paio di amicizie e tramite facebook, sia io arrivato ad avere un contatto italiano ad Aruba: Mi-chele, gentilissimo livornese che da più di dieci anni vive sull’isola. Qualche mail, una telefonata ed il gioco è fatto. Il biglietto aereo si fa pagare, ma devo dire che con i sol-di risparmiati sull’isola tra noleggio auto, albergo e cibo, risulta meno dispendioso questo viaggio rispetto al viaggio in brasile fatto qualche mese prima… non fatevi trarre in inganno però, l’isola è comunque cara rispetto gli standard caraibici. Il volo Venezia, Amsterdam, Aruba è lungo, arrivo col buio, stanchissi-mo, ma trovo Michele ad aspettarmi (oltre a 30 gradi di sbalzo termico), e tutto lo stress se ne và.. si va a cena con un gruppo di americani un po’ chiassosi e poi a letto… il risveglio è disorientante, il sole sorge presto rispetto all’italia, le temperature sono piacevoli, e uno sguardo al mare toglie il fiato… ops… manca il vento!!! Tutto ok, previsti due giorni di calma, ma per il prossimo fine settimana arriva una corren-te d’aria con intensità anche sopra i trenta nodi.. che significa forte anche da queste parti! YEAH!Mi gioco i due giorni per ambientarmi e per scoprire l’isola, che si rivela molto più selvaggia del previsto; se si fa eccezione per Oranjestad, la capitale e sant Nico-las, città dove è stata piantata una raffi-

neria, il resto dell’isola è tutto un dedalo di stradine, per la maggior parte sterrate, che portano i tanti turisti con tour organiz-zati in giro, nella maggior parte dei casi a bordo di fuoristrada colorati e pittoreschi. Confermo, l’isola è selvaggia nella parte a levante, mentre a ponente sembra una pic-cola Las Vegas, l’espansionismo turistico di stampo stelle e strisce ha colpito anche qui. Lussuosissimi alberghi che sembrano più delle case popolari tanto sono squadra-ti, alti e l’uno affiancato all’altro, negozi boutique banche e ristoranti di tutti i tipi

che si concentrano nella parte nord-ovest dell’isola.. poco più su, c’è fisherman hut, una spiaggia libera dove stanziano due scuole di kite surf, con attrezzatura com-pleta per corsi e per noleggio… finalmen-te arriva il vento e si comincia ad uscire in mare, fare kite nel mare cristallino dei carabi non è esattamente come farlo a Sottomarina; il sole è intenso, aggredisce la pelle che soffre anche con le protezioni più forti, ma andando al largo, mentre la tavola plana sull’acqua, basta guardare il fondale per vedere le rocce e i coralli, ba-

di Gianluca Dalle Ore

sky surf11

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sta guardarsi intorno per capire di essere in un posto speciale, e anche la scottatura fa meno male… torno alla spiaggia, stan-co, in qualche modo disorientato dal vento molto rafficato anche se forte, ma felice. Decido di seguire i consigli di Michele e di un paio di kiter arubiani e cambio spiag-gia. Diametralmente opposta a fisherman hut c’è Boca Grandi. L’avevo già scoperta guardando l’isola su google earth (altro utilissimo strumento), ma l’impatto dal vivo è un’altra cosa! Vento perfetto, che rinforza all’imbrunire, spiaggia pratica-mente selvaggia e quasi mai a meta dei turisti; situazione perfetta. Esco e subito mi rendo conto di trovarmi in una sorta di

paradiso per appassionati di vento, onde e kitesurf. Faccio conoscenza con un norve-gese con madre arubiana, con una coppia di olandesi e un koreano che vive ad aru-ba… più che una spiaggia sembra il set di un film di mel bruks… vado in acqua e ci rimango fino a quando il sole mi permette di vedere, esco e sgonfio la mia vela alla luce dei fari della macchina, mentre il tra-monto caraibico mi circonda.Da quel momento vivo la mia vacanza tra le due spiagge, facendomi amici gli altri appassionati di questo meraviglioso sport, tra vento, sole, onde e colori meraviglio-si. I giorni passano e la fine della vacanza si avvicina; così io e Michele prepariamo

un’ultima uscita col botto! Il giorno prima della mia partenza, ci diamo appuntamen-to a meno un quarto alle sei del mattino fuori del mio appartamento!!! Ci mettiamo in macchina col buio con direzione Boca Grandi. A qualche chilometro dalla meta, svoltiamo a destra e ci dirigiamo verso baby beach!!! Spiaggia piccola, stupenda, circondata dei coralli ma esclusiva per i bagnanti. Alle sei e mezza siamo in acqua, qualche bordo, qualche salto, un po’ di foto ricordo e via di corsa! Nella strada del ritorno incrociamo la macchina dei guar-diani della spiaggia, forse stanno cercando noi.. magari l’uscita non è stata la più spet-tacolare di sempre, la spiaggia è, sì, bellis-

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Page 13: Sportivissimo Maggio 2010

sima, ma l’emozione della “marachella”, dell’aver fatto una “ragazzata” è forte, ed è quello che ci voleva! Proprio la ciliegina sulla torta! Torniamo verso l’appartamento, colazione da Mc Donald strada facendo e poi a fare le valigie. La vacanza è al termi-ne… ultima cena con Michele, col quale in poco tempo ho creato una bella amicizia e poi a letto… il giorno successivo è scandito da orari, scali, ritiri bagagli e scale mobili di aeroporti. Ma i ricordi sono forti, limpi-di.. momenti di grande serenità in un posto così lontano ma così accogliente ed ami-chevole al contempo. Una bella vacanza… una vacanza che ripeterò al più presto..Un ultimo messaggio: non gettate i rifiuti di plastica nei prati, nei fiumi o nel mare…

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ULTIMI GIORNI

ho visto il vento portare sulle spiagge di Aruba centinaia e centinaia di bottiglie, sacchetti e confezioni di tutti i tipi.. mar-che italiane, francesi, olandesi americane e persino cinesi ed indiane… non sporchia-mo i nostri mari e le nostre montagne, ora ne pagano le conseguenze gli animali, i prossimi a pagarle saremo noi!!! Evviva il mondo pulito, un mondo senza plastica!!!

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Page 14: Sportivissimo Maggio 2010

il sentiero altoRecoaro Mille, da Cima Monte

Falcone a Cima Campo Davanti (1691 msm) lungo la cresta

La nuova seggiovia di Recoaro Mille/Montefal-cone è aperta e molti escursionisti ne approffitteranno per salire agevolmente in vetta. Da qui, quasi tutti, sono soliti raggiungere malga Campo Davanti (punto di ri-storo) attraverso la mulattiera d’arroccamento e ritor-nare lungo la medesima. Ecco, invece, la proposta di un itinerario più appagante dal punto di vista paesag-gistico. Dalla vetta di Montefalcone non scendere alla sottostante mulattiera ma percorrere il sentiero (non perfettamente tracciato) che si snoda sulla cresta. Questo ci porterà al Passo della Porta (da dove un impervio sen-tiero scende alla strada delle “Montagnole Basse”). Dai pressi del sopracitato passo si dovrà percorrere un breve tratto della mulattiera di arroccamento fino a superare un paio di tornanti. Da qui, abbandonando la mulattiera e dirigendosi verso destra (non c’è sentiero ma terreno pri-vo di vegetazione alta), ci si può portare di nuovo sulla cresta. Si raggiunge così il Passo Rodecche da dove, sulla destra, scende l’omonimo sentiero che porta alla strada delle “Montagnole Basse”, mentre, a sinistra, porta a Mal-ga Campo Davanti. Dal passo appena citato, in breve, si raggiunge cima Cam-po Davanti. Da questa vetta si scende alla sottostante mu-lattiera per arrivare a Malga Campo Davanti per un meri-tato ristoro. Attraverso la mulattiera d’arroccamento si può raggiungere la seggiovia per scendere a Recoaro Mille.

di F.S.foto di Riccardo Corà

cima campodavanti

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Page 15: Sportivissimo Maggio 2010

l’annodella biodiversita ’

Il 2010 è l’anno internazionale della biodiversità,lo abbiamo approfondito per saperne un po’ di più.

Gli ambienti naturali come le prate-rie, le lagune, le foreste e i sistemi fluviali e litorali sono essenziali per la vita sulla terra, infatti ospitano animali e vegetali che sono il risultato di migliaia di anni di evoluzione e costituiscono una fonte di sostentamento insostituibile per l’uomo. Al giorno d’oggi però l’uomo con le sue attività sottrae vaste aree agli habitat natu-rali della flora e della fauna selvatica con-finandole in territori inadeguati e poveri determinando fenomeni di inquinamento e sfruttamento eccessivo delle risorse che ne riducono spesso in modo irreversibile la funzionalità e le condizioni di ospitalità. Nel mondo si registra da alcuni decenni una rapida distruzione di ampi ambien-ti naturali e la diminuzione di numero-se specie animali e vegetali, alcune delle quali con rischio di estinzione. Per questo l’obiettivo di migliorare e con-servare il patrimonio naturale può essere perseguito solo se affrontato su scala inter-nazionale in quanto molte specie animali, come ad esempio gli uccelli migratori, non hanno confini e si spostano in molti habitat di particolare pregio che interessa-no più nazioni, inoltre molti effetti causati dall’inquinamento si manifestano su terri-tori anche molto lontani dai luoghi in cui l’inquinamento ha avuto origine.Pertanto la conservazione della natura è uno degli obiettivi prioritari sostenuti a livello comunitario per frenare i fenomeni di degrado e di distruzione dell’ambiente naturale che negli ultimi decenni sta pro-vocando una continua e consistente perdi-

ta di biodiversità. La biodiversità è il complesso delle va-rietà di forme di vita vegetale e animale (e quindi di patrimoni genetici) pre-senti in un ambiente di cui l’integrità è indice diretto.La biodiversità degli ecosistemi è relativa ai diversi ambienti in cui la vita è presente: la foresta, la bar-riera corallina, le torbiere, le zone umide e il deserto. La scomparsa di questi ambienti comporta il rischio di estinzione delle specie che vi abitano. Si stima che sulla terra esistano da 5 a 30 milioni di specie an-che se le attività umane hanno portato ad una generalizzata diminuzione della biodiver-sità con le perdite maggiori localizzate nelle foreste plu-viali. Le medesime foreste infatti, benché siano uno degli ambienti più degra-dati dall’uomo nel secolo XX, mantengono uno degli valori più alti di biodiversità (si stima che più del 50% della biosfera sia localizzato nelle foreste pluviali che coprono solo il 7% della terra). E’ stato osservato che su un solo albero in una riserva natura-le peruviana erano

di Dorino Stocchero

natura15

Page 16: Sportivissimo Maggio 2010

presenti 43 specie diverse di formiche, lo

stesso numero presente in tutta la Gran

Bretagna. In 10 tratti di foresta di 1 ettaro

selezionate a caso nell’isola del Borneo

si sono contate 700 specie di alberi, circa

lo stesso numero presente in tutto il Nord

America.

Il giorno 11 Gennaio 2010 ha preso avvio

ufficiale “l’anno internazionale della bio-

diversità” con l’obiettivo di proteggere le

specie animali e vegetali dalla loro scom-

parsa e dalla necessità di salvaguardare il

territorio. Durante i lavori veniva illustrato un rap-

porto del WWF secondo il quale nel no-

stro paese si cedono ogni anno circa 110

chilometri quadrati di terreno vergine alla

cementificazione, pari a circa 30 ettari al

giorno e a circa 200 metri quadrati al mi-

nuto. Inoltre sempre secondo una stima

del WWF, in Italia sarebbero a rischio il

64% dei vertebrati terrestri, il 66% degli

uccelli, il 64% dei mammiferi, il 75% de-

gli anfibi, il 69% dei rettili e addirittura

l’88% dei pesci d’acqua dolce.

A completare questo desolante quadro si

16

Page 17: Sportivissimo Maggio 2010

aggiunge poi che anche il 15% delle pian-te e il 40% della cosiddetta vegetazione inferiore, ovvero alghe, funghi, licheni, muschi e felci, si trovano a essere minac-ciati. In Italia la perdita della biodiversità ha subito una grande accelerazione causata dell’eccessiva urbanizzazione. Nel giugno 1992 a Rio de Janeiro i mem-bri nominati della commissione mondiale di ben 192 paesi hanno approvato la con-venzione sulla diversità biologica intesa come variabilità degli organismi viventi d’ogni tipo, provenienti da ecosistemi ter-restri, marini ed altri ecosistemi acquati-ci, nonché dei complessi ecologici di cui fanno parte.

La convenzione rappresenta il primo ac-cordo globale ed esteso a tutti gli aspetti della diversità biologica riconoscendo per la prima volta ad essa un valore intrinse-co nonché un valore ecologico, genetico, sociale, economico, scientifico, educativo, culturale, ricreativo ed estetico, a tal punto da rappresentare una risorsa essenziale per l’umanità e parte fondamentale del pro-cesso di sviluppo di una società. L’Italia ha aderito alla convenzione adot-tandola con legge n°124 del 1994 e redi-gendo il Piano Nazionale di Biodiversità che prevede due tipi di azioni, una di tipo conoscitivo, di inventario della biodiver-sità, di mappatura del patrimonio natura-

le a livello di geni, specie, popolazioni, habitat, biotopi, ecosistemi e paesaggi e una di monitoraggio che permetterà la conoscenza delle variazioni, dei processi critici e delle problematiche che investono l’ambiente in modo da poter intervenire tempestivamente in caso di necessità.

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Page 18: Sportivissimo Maggio 2010

la rossaVi presentiamo il Moto club Ducati Vicenza e la sua super stagione

C’è aria nuova e molta carne al fuoco per

il Moto club Ducati di Vicenza presieduto da Cri-

stina Longhin che nel 2010, dopo aver rinnovato

il proprio Consiglio Direttivo intende rilanciare

lo sport motoristico delle due ruote con una serie

d’iniziative rivolte non solo alle tradizionali di-

scipline di sempre ma aprendo il proprio raggio

d’azione anche a specialità da qualche tempo tra-

lasciate. Il sodalizio, dopo i lusinghieri risultati

ottenuti nel 2009, oltre alla velocità, alle moto

d’epoca velocità, supermotard, cross e turismo

prenderà parte anche all’attività di speedway, Pit

Bike e quad. L’ingresso in società di Massimo

Zambon, titolare del Team Chimax e Vice Cam-

pione europeo motocross classe 250 2T e di altri

piloti, ha fatto riesplodere l’entusiasmo per lo

speedway, specialità ancora poco praticata in Ita-

lia a causa della scarsità di piloti e dell’esiguo nu-

mero di piste presenti sul territorio (5). Si riparte

dalle prove di campionato italiano e triveneto.

Con le Pit Bike i piloti del Team Palladio Moto

sono Michele Gollin e Alex Pellattiero ed en-

trambi saranno impegnati nel campionato Italia-

no e nel triveneto velocità. Oltre al supermotard,

la velocità sarà il punto forte del club, impegnato

da anni a portare nei circuiti giovani piloti che da

sempre hanno ben figurato come Luca Boscoscu-

ro Campione europeo velocità, Daniele Veghini

per anni collaudatore Aprilia e plurivincitore di

gare di campionato mondiale Endurance, Alpe

Adria e Triveneto, Luca Bono vincitore di Trofei

italiani, ora anche collaudatore e tester per una

rivista del settore (nella foto in gara al mondiale

endurance svoltasi a Le Mans la 24 ore dalle 15 il

primo week end di maggio), Roberto Marcolongo

vincitore di trofei e di tante gare sia nel campio-

nato Italiano che nell’Alpe, i fratelli Fabrizio, Pa-

olo e Federico Rodeghiero, Federico Bassa, Giu-

seppe Piron, Mauro Andolfatto, Enzo Padovani,

Franco Mognon vincitori di prove nel Triveneto

e nell’Alpe Adria assieme a Paolo Storti ed Oscar

Venturato, Ales Hlad campione europeo di super-

moto, per giungere al passato recente con Ivan

Castello (2008) e Oscar Binotto (2009) campioni

triveneto supermotard e molti altri campioni

Alpe Adria e triveneti nelle varie specialità. Ben

auguran-te è anche il ritorno in pista di Ro-

berto Maria Coda nelle moto storiche (negli anni 90 campione Triveneto e nell’ Alpe Adria nella classe 250). In questa classe oltre a Coda hanno ottenuto vittorie di prestigio parecchi piloti in casacca moto club Ducati Vicenza e tra questi Alfeo Crestale Campio-nato Italiano gare in salita ed Alpe Adria, Ar-mando Carniello e Giovanni Veneri nell’Alpe Adria e triveneto mentre Franco Sandri, Gi-rolamo Croce e Tiziano Pellizzari hanno pri-meggiato nel Campionato Italiano, nell’Alpe Adria e nel Campionato Triveneto Velocità. Anche nel quad il moto club Ducati sarà impe-gnato con il marosticense Fabio Vivian mentre nel motocross la presenza vicentina è assicura-ta a carattere triveneto ed italiano. Si farà molta attività anche con i mototuristi (in un paio di occasioni in collaborazione con l’ I.P.A. -Inter-national Police Association- e con il moto club di Cogollo del Cengio) con uscite di uno o più giorni sia in Italia che all’estero. Il moto club or-ganizza assieme all’Historic club di Schio, due raduni per auto e moto d’epoca con giro turistico passando per alcune ville palladiane. Una stagio-ne che di sicuro rilancerà il club e soddisferà le esigenze di tutti i suoi iscritti. A proposito… c’è posto anche per voi motoristi.Info: 388-6944030 /388-6944033.

vedi alla voce passioneIl windsurf, questo sport

che dai profani viene spesso confuso con il surf

da onda, tra Valdagno e Cornedo non corre questo

rischio. Un folto gruppo di “indigeni” del posto, piu’ folto di quello che

potreste immaginare, sa perfettamente a cosa ci

riferiamo.Da qui parte la nostra

storia e la piccola enciclopedia del

windsurf.

di Enzo Casarotto

18moto

Page 19: Sportivissimo Maggio 2010

vedi alla voce passioneCOMMUNITY: Il gruppo dei “NORMALONI”, di cui faccia-mo fieramente parte anche noi, è nato grazie a questo sport. Fatali furono le calde domeniche dell’estate 2003 passate a Torbole sul Garda. I nostri ragazzi scoprirono di condividere la stessa passione e di venire tutti dalla stessa vallata. Il ri-sultato è uno scombinato gruppo di amici schiavi del vento o di qualsiasi tipo di brezza.SPOT: Per imparare l’ABC del windsurf Torbole è la spot consigliato; perfetto per i principianti ma ottimo an-che per i manici rampanti.Ci si ritrova in Conca D’oro, in spiaggetta Paradiso o alle foci del Sarca e si assume la tipica posa del wind-surfista in attesa del vento: in piedi, gambe leggermente divaricate, braccia conserte, mano sotto il mento, espres-sione preoccupata e implorante.Verso le 13 a Torbole si decide la giornata.Gli aspiranti riders puntano il dito verso il filo dell’orizzonte e confabulano eccitati sull’arrivo della prima raffica.

Ecco che si alza “L’ORA”, il vento termico da Sud; l’espressione del windsur-fista lacustre cambia e tutto diventa frenesia; in un batter d’occhio inizia la vestizione, si arma la vela, la spiaggia si svuota e il lago finalmente pullula di vele: che spettacolo!Quando il windsurfista comincia ad avere buona padronanza della propria tecnica ed è già pervaso dalla passione, scattano le levatacce mattutine. Si parte alle 5 del mattino (che siano 2 o 20 gradi non conta), per raggiungere MALCESINE per prendere il mitico “PELER”, vento termico da Nord. Ad aspettarli e ristorarli, il mitico furgoncino di Antoine che distribuisce caldi e fumanti cappuccini.Se tira BORA si cambia rotta e lo spot più vicino è Sottomarina; le caratteristiche di questo spot, da alcuni addetti ai lavori definito il migliore anche rispetto alle assolate spiagge brasiliane...??!!!, sono: vento forte e onde alte perfette per il wave .Questo spot è consigliato ai PRO (windsurfisti con almeno 3 anni di esperienza e un minimo di 10 uscite per ciscun anno!!!!). È dura ma il godimento è assi-curato.

CIPPA:Vi presentiamo la più grande nemica di tutti I windsurfisti: La Cippa, ovvero vento zero, calma piatta…non ci resta che andare al bar…! Un’estraneo non può capire il disagio esistenziale che provoca questo fenomeno.

VENTO:Eolo, Anemos, agoniato..VENTO! Se non ci sei tu tutto è vano e privo di signi-ficato. Quanti i momenti spesi di fronte alle previsioni meteo di tutti i siti in-ternet nella speranza di una bufera; si elencano tra i più cliccati di tutti gli appassionati : windguru, windfinder, pradelafam.

ATTREZZATURA:All’inizio c’è solo il noleggio: ci si accontenta di quello che passa il convento (le scuole di windsurf) ma diciamocelo…non si capisce un granchè…Li vedi arrivare con passo in-cespicante, con sotto braccio delle tavole che sembrano piùadatte ad essere imban-

di Giulia Cracco Stevanella e Raffaella Frigo

19windsurf

Page 20: Sportivissimo Maggio 2010

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dite piuttosto che a solcare le agitate acque del lago, ma

il sorriso sui loro volti (ignaro di quel che li aspetta le

prime volte…ovvero pura fatica) è garanzia della na-

scita di una futura ossessione.

Nel momento in cui la passione comincia ad impa-

dronirsi del windsurfista si inzia a comprare: tavole,

vela, albero, piedino d’albero, boma, pinnette, cima di

recupero, trapezio, muta, salvagente, scarpette e per

l’inverno…guanti e cuffia (non stiamo scherzando!!!).

In automatico la casa diventa un magazzino e il conto

corrente comincia a rimpiangere il calcio o le casalin-

ghe partite a risiko.L’alternativa è la sana e fiorente cmpravendita dell’usa-

to praticabile sul posto con il passaparola o via internet

tramite cliccatissimi siti appositamente dedicati.

Ps. Si consiglia vivamente l’acquisto delle scarpette in

mitico NEOPRENE per il principiante che deve tor-

nare a piedi quando scarrociando si ritrova in centro a

Torbole pur essendo uscito dalla Conca….

PLANATA:Chiedete a chiunque pratichi il wind-surf che cosa significa planare per la prima volta sulle acque del lago, chie-detgli cosa vuol dire agganciare il tra-pezio, rilassare finalmente le braccia e lasciarsi trascinare dalla forza del ven-to, chiedetegli cosa ha provato quando è riuscito finalmente ad infilare tutti e due i piedi negli streps e a sentire di essere un tutt’uno con l’attrezzatura, chiedetegli cosa vuol dire sentire che voli sul pelo dell’acqua e che prendi sempre più velocità, chiedetegli anche se tutta la fatica fatta all’inizio non ne è valsa decisamente la pena …appro-posito chiedetegli tutto questo solo se avete un pò di tempo perchè potrebbe parlarvene per delle ore…..PASSIONE:/pas’sjone/ Sentimento intenso e vee-mente che può dominare l’uomo con-dizionandone la volontà.

Per informazioni: [email protected]

GIRLS:Viviamo nell’attesa dell’attesa del vento dei nostri uomini!! Non per questo non facciamo niente. Dopo qualche disastroso tentativo di approccio a questo sport diciamo che noi donne della community preferiamo sollaz-zarci al sole osservando i nostri impavidi eroi nell’esercizio delle loro manovre. Dobbiamo però ammettere che questo sport attira anche molte ragazze…tedesche. Ma le italiane sono sicuramente le spettatrici e le fotografe più interessate ed appassionate (ne sono prova le foto che condiscono questo articolo frutto del-la nostra piena partecipazione).

20

Page 21: Sportivissimo Maggio 2010

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Che sofferenza aspettare le notizie TV per sapere se e quando i voli sarebbero ripresi per quella dannata “nuvola” di ce-neri dal vulcano islandese del ghiacciaio “impronunciabile” Eyjafjallajokul. Sape-vamo solo qualche notizia dal sito web del Maestro che dall’Irlanda era riuscito ad andare in Finlandia e da là era in viaggio per la Repubblica Ceka da qualche giorno con traghetti e treni…Arriva finalmente la notizia, il Maestro ri-esce a prendere un treno che lo porta fino a Graz in Austria dopo più di 50 ore di viag-gio e così partiamo immediatamente per raggiungerlo e portarlo in Italia.Io non voglio sempre ripetermi ma sapete quando vi siete innamorati di qualcosa o di qualcuno, allora è lì che si focalizza ogni vostro pensiero, è lì che spostate le vostre aspettative ed è ancora lì che l’emozione più grande vi congela il tempo… per me questo è il Tai Chi Chuan e allora condivi-dere con il proprio Maestro l’emozione di trovare uno dei Grandi Maestri di questa Arte è indescrivibile.Così arriviamo al “Parco degli Angeli” a Malo, lo splendido Resort che ospiterà il Maestro Chen Zhonghua per il suo sog-giorno nella nostra provincia per una setti-mana intera. Lì abbiamo prenotato una ca-mera in stile con la cultura del suo grande paese di origine la Cina. Sì perché solo lì si può trovare l’accoglienza di una camera in sintonia con i 5 elementi o con i colori che più sono in armonia con te stesso.Così partono i nostri giorni di allenamento, i primi quattro direttamente con il Maestro Bon e noi tre allievi ed Istruttori della sua Scuola, intensi e pregni di sofisticati mo-vimenti così efficaci da sembrare “finti”… lo sappiamo, dobbiamo cambiare atteggia-mento… si deve pensare che quando un movimento viene bene e spontaneo allora “è sbagliato”, quando si trova grande dif-ficoltà nell’eseguirlo e ci sembra del tutto incoerente con i movimenti puliti del no-stro corpo, allora “è giusto”. Si deve “ro-vesciare il cielo” come dicono in Cina e cioè: il mondo della tradizione cinese fissa tutto “yang” il cielo e tutto “yin” la terra; noi siamo tra il cielo e la terra e veniamo considerati yin fino alle spalle, che fanno da divisori, e yang sopra. Così le braccia e le mani sono yang come la testa… e muo-viamo costantemente questi arti per “fare” qualcosa. Allora “rovesciare il cielo” si-gnifica non fare che minimi movimenti

con le mani e muovere invece le gambe e i piedi. Ci sembra di essere un po’ dei “robot” inizialmente e di essere di-stanti dallo stile Yang e anche dal Chen che siamo abituati a fare e vedere… ma questo è il Metodo Pratico del Grande Maestro Hong Junsheng che ha ricevuto l’approvazione direttamente dal Grande Ma-estro Chen Fake… si devono togliere e pulire le forme e le applicazioni da tutta una serie di movimenti del corpo che non servono all’efficacia della lotta. E’ sicuramente un modo diverso di vedere il Tai Chi Chuan ma quello che si avvicina di più alla tradizione di Arte Marziale, niente altro che uno stile molto potente di combat-timento che impiega, con forte vantaggio, la mec-canica interna del corpo per portare colpi sfruttan-do tutte le parti del corpo stesso, in particolare le mani, i piedi, i gomiti, le spalle, le ginocchia e le anche; quello che lui in-segna altro non è che il distillato degli insegna-menti dei Grandi Maestri Chen Fake e Hong Jun-sheng”.Il Maestro Chen Zhon-ghua, allievo diretto della grande ed unica Scuola di stile Chen, Maestro di 19ma ge-nerazione dello Stile Chen sotto la guida diretta del Grande Ma-estro Hong Junsheng e Maestro di 2° genera-zione di Hunyuantaiji, allievo ancora oggi del Grande Maestro Feng Zhiqiang, ci rac-coglie spesso attorno ad una lavagna dove cerca di spiegare, in un modo semplice le applicazioni del Me-todo come se fossero

Vuoi essere un pulcinoo un uomo?A valdagno il MAESTRO CHEN ZHONGHUATAIJI QUAN STILE CHEN METODO PRATICO HONG per un workshop indimenticabile

di Massimo Neresini

21arti marziali

Page 22: Sportivissimo Maggio 2010

l’estratto di un libro di fisica e meccanica del corpo. Insomma è proprio “lezione”… dalla teoria alla pratica, alle applicazio-ni, sembra impossibile eppure altrettanto sembra così semplice quando riesci a su-perare il blocco al quale il tuo corpo e le tue abitudini ti hanno irrigidito.Vi assicuro che vedere in azione il Mae-stro è impressionante e addirittura imba-razzante tanto ti atterra con una facilità che ti fa sembrare ridicolo o peggio, ad un estraneo che ti sia messo d’accordo. Mi chiedo se mai potrò solo arrivare ad imboccare la stessa strada, perché non posso pensare nemmeno lontanamente di avvicinarmi appena alla sua tecnica; ma tutto questo invece di spaventarmi mi af-fascina. Usare l’energia dell’avversario in un modo così semplice e seguire degli in-segnamenti così essenziali ma così potenti mi entusiasma sempre di più… anch’io nel mio piccolo faccio parte di questa “fa-miglia” e ne sono ultra orgoglioso… sia-mo in pochi e così non siamo parte di una grande ruota “commerciale” ma di una “élite” dell’Arte.“L’agire è il non agire”, uno dei principi del Taoismo viene così ad essere dimo-strato in pratica ed il Maestro sembra es-sere assolutamente fermo mentre la sua energia travolge e respinge chiunque gli si oppone.Il Maestro Chen Zhonghua, con l’aiuto della sua semplicità e chiarezza, riesce a trasmettere, ad insegnare e a guidare gli

allievi verso mete che sembrano impos-sibili, attraverso percorsi duri e, a volte, difficili da capire. “Imparare non si finirà mai perché l’Arte non ha limiti” diceva il Grande Maestro Chen Fake e non c’è messaggio migliore da portare con sé in “saccoccia”.Ancora una storiella del Maestro Chen mi fa riflettere sull’Arte che stiamo assapo-rando giorno per giorno. Una storia cinese racconta: in poche settimane ci sono pra-tiche e stili che ti insegnano ad uccidere un uomo, con il Tai Chi Chuan dopo 10 anni puoi mettere il naso fuori dalla porta di casa… ma un pulcino, quando nasce, rompe il guscio e subito dopo può già bec-care il cibo e vivere senza problemi, un uomo invece ci mette molti anni, forse 10 o 20 prima di essere effettivamente consa-pevole e vivere… allora “TU” vuoi essere un pulcino o un uomo? A te la scelta.Il momento più emozionante della setti-mana con il Maestro Chen però lo vivia-mo tutti alla fine dello Workshop del Sa-bato e Domenica a Valdagno dove, dopo una cerimonia che abbiamo svolto con semplicità ma che si attiene alla tradizio-ne della Famiglia Chen, il Maestro Chen Zhonghua ha accettato come suo diretto Discepolo il Maestro Giuseppe Bon. Noi tutti siamo così orgogliosi di essere parte-cipi diretti della grande Scuola Italia Poon Zè Team e nello stesso tempo allievi di un Maestro che ci dà la possibilità di impa-rare e imparare continuamente l’Arte del

Tai Chi Chuan, la tradizione, la filosofia e l’armonia con la consapevolezza di essere parte di una grande FAMIGLIA.Ancora grazie al Maestro Chen Zhonghua per averci fatto assaporare l’efficacia e l’efficienza del Taijiquan stile Chen Me-todo Pratico del Maestro Hong Junsheng e per i suoi continui insegnamenti di vita. Un grazie al mio Maestro Giuseppe Bon della Scuola Italia Poon-zè Team di Vi-cenza ed ancora complimenti per la sua investitura a Discepolo diretto del Mae-stro Chen Zhonghua. Anche noi un po’ ci sentiamo parte di questo onore e ònere.All’amico Enrico Stagni un grazie di cuo-re da tutta la Scuola per il suo fondamen-tale aiuto di interprete durato tutta la set-timana… alla fine era very milked!! (solo noi sappiamo he he…).Non posso dimenticare di ringraziare le Piscine di Vicenza per la disponibilità della Palestra, Sportivissimo per darmi sempre da anni la possibilità di portarvi una leggera brezza della mia esperienza, il Comune di Valdagno, in particolare l’As-sessore allo Sport Alessandro Grainer, per aver partecipato al benvenuto caloroso al Maestro Chen ed infine il GRANDE Ver-lato Gaetano dei Supermercati Verlato di Valdagno per averci offerto il suo soste-gno pratico ed economico con il sorriso di sempre del tutto gratuitamente… ce ne fossero di persone come te che aiutano i giovani e gli sport minori!Quando il lavoro veramente produce…

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Estatedanzante

A.S.D.ACCADEMIA in collaborazione con il Comune di Cornedo organizza per il mese di giugno alcuni impor-tanti stage di Danza, Musica, Kung Fu e Tai Chi Chuan con la collaborazione e presenza di importanti Maestri ed Inse-gnanti che potranno dare un forte impulso alla formazione e conoscenza di queste Arti nel nostro comprensorio. Tengo fortemente a sottolineare che soprattutto per un principiante o per un bambino o un giovane che vuole avvicinarsi a questo fantastico mondo fatto sì di tanti sacrifici ma anche di altret-tante grandi soddisfazioni, il modo migliore è proprio quello di conoscere e muovere i primi passi con grandi Insegnanti e Maestri che con la loro esperienza possono trasmettere i principi fondamentali dell’Arte che si fissano così indelebili nella mente e nel corpo.Vi trasmetto quindi di seguito semplicemente un mera elen-cazione degli eventi descrivendo con poche parole il percorso degli Insegnanti.Dal 22 al 24 giugno 2010

Stage estivi di danza-kung fu-tai chi chuan-musica

alla A.S.D. Accademia

STAGE DI DANZA E BALLIDANZA CLASSICA ACCADEMICA10,00 - 11,00 bambini (medio)11,00 - 12,30 ragazzi (avanzato)Ins. Silvia Rinaldi: studia con i Maestri C.Sautman, 1°ballerina del Royal Ballet di Londra e M.Craciunescu, 1°ballerina dell’Opera di stato di Bucarest. Nel ’97 entra nel Corpo di Ballo del Teatro alla Scala di Milano e qui lavo-ra con i più grandi coreografi (Forythe, S.Guillem, R.Petit, G.Jauncu..), con ruoli anche da solista in “Giselle”, “Cene-rentola”, “Lago dei cigni”, ect…, esibendosi nei più grandi Teatri (Metropolitan di New York, Opera di Parigi, Bolshoi di Mosca, etc…)…

DANZA MODERN JAZZ17,30 - 18,30 Modern bambini19,30 - 20,30 Modern ragazzi/adultiHIP HOP18,30 - 19,30 per tuttiIns. Amber Perkins: diplomata a “The Urdang Ac-cademy of Ballet and Performing Arts”, Covent Garden di Londra, si specializza in musical, modern jazz, funky e hip hop…Partecipa a varie esperienze come ballerina (Festival Bar, per Giorgia con coreografie di L.Tommasini, Coreo-grafa West Side Story e Oliver, partecipa a videoclip…). Studia con vari maestri (B.Edwards, M.Astolfi, B.Collinet, V.Pitzalis)….

di Massimo Neresini

DANZA CONTEMPORANEA15,30 - 16,30 per tuttiIns. Margherita Calzana: studia in Italia presso il Centro Internazionale di Movimento e Danza, diretto da F. Ferrari, e in Francia con Recontres Internationales de Dan-se Contemporaine, diretto da B.Hyron. Nel 2004 consegue a Parigi il Diploma di Stato di Professore in Danza Con-temporanea.Dal 2005 è Presidente di Filodiarianna danza-teatro di Schio. Collabora con altri coreografi (F.Ferrari, M.Abbondanza, A.Bertoni, C.Locatelli). E’ socio fondato-re e consigliere di REV-rete veneta arti performative.

MOVIMENTO CON LA MUSICA16,30 – 17,30 bambini asiloIns. Elisa De Munari: laureata in DAMS, presso l’Università di lettere di Bologna, ha seguito la specializza-zione in tradizioni musicali extraeuropee presso il Conser-vatorio di Vicenza. Si sta diplomando al Conservatorio di Ferrara in contrabbasso, insegna propedeutica abbinando musica e movimento, adatto ai bambini dell’età infantile.

LEZIONE DI BALLI LATINICOSTO: € 10,00 (a persona)Martedì 22 giugno da ore 20,30 a ore 21,30Ins. Daniel de Cuba: laureato in musica alla ENA, Escuela Nacional de Arte a Cuba, sede in Avana, è balle-rino scatenato ed è in Italia dal 1993. Insegna balli latini in Veneto e Lombardia, partecipando ai migliori festival latini….

LEZIONE DI TANGO ARGENTINOCOSTO: € 10,00 (a persona)Mercoledì 23 giugno da ore 20,30 a ore 21,30Ins. Jessica y Emiliano: coppia di ballerini argen-tini, collaborano insieme dal 1994. Si esibiscono in diver-se città italiane ed europee…Dal 2002 si trasferiscono a Vicenza, dove insegnano tango argentino, con passione e professionalità….

LEZIONE DI DANZA ORIENTALECOSTO: € 10,00 (a persona)Giovedì 26 giugno da ore 20,30 a ore 21,30Ins. Jasmine: studia danza classica e moderna, fa parte di un gruppo di danze storiche, si appassiona subi-to a ritmi afro-cubani e inizia dal 2002 il viaggio verso la danza del ventre, frequentando numerosi stage, il Master Class-Congresso Internazionale Danza Orientale e il corso accademico Arabian Dance School Buenos Aires del gran-de Amir Thaleb presso la Scuola Ailema di Genova

23stage

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STAGE DI ARTI MARZIALILezioni di Kung Fu 28-29-30 giugno10.30 – 11,30 per bambini e ragazziPARCO PRETTO - CORNEDO VIC.INGRESSO GRATUITOLezioni di Tai Chi Chuan 28-29-30 giugno09.30 – 10,30 per adultiPARCO PRETTO - CORNEDO VIC.INGRESSO GRATUITOM° Giuseppe Bon: Il Maestro Giuseppe Bon, nato il 19/08/56 a Vicenza, è il direttore tecnico ed il presiden-te della scuola di arti marziali cinesi “A.S.D. Italia POON ZE’ Team”. Pratica arti marziali cinesi dal 1976 e per 15 anni è rimasto sotto la rigida guida del Maestro Shin Dae Woung, di origini coreane; il carisma e l’abilità del M° Shin, nonché l’impegno e la dedizione dimostrati dal M° Bon stesso, gli anno impresso uno stile ed un’impronta in-delebili. Ha avuto molti altri Grandi Maestri ed attualmente è Discepolo diretto del Maestro Chen Zhonghua, Maestro di 19ma generazione della famiglia Chen per lo stile Chen metodo pratico Hong. M° Bon è cintura nera 6° grado, pluricampione italiano di Kung Fu, Sanda e Tai Chi Chuan. Vincitore nella categoria Maestri al 1° Word Kung Fu Cup nel 1997.

STAGE DI MUSICAGruppi musica classica ore 16.30/18.30Insegnanti di musica classica e canto lirico:A.Castellani,pianoforte; R.Mosele,chitarra; M.Fracasso,canto lirico; A. Bergamin, clarinetto; C.Arnas, flauto traverso.

Gruppi musica moderna ore 18.30/20.3018,30 - 19,30 per tutti.Insegnanti di musica moderna: G. Faedo, batteria; R.Zoppelletto, basso; L.Grasselli, chitarra; M.Fracasso, canto moderno.

Si terranno lezioni di prova di vari strumenti esclusi-vamente prenotando l’insegnanteG.Faedo: studia con A.Zucchi, M.Beggio, G.Principe e C.Meyer…Collabora con artisti internazionali della scena musi-cali attuale (L.Bassanese, P.Cox, B.Hoban, Decò, Trio de Janei-ro…)

R.Zoppelletto: inizia con la chitarra classica all’età di 8 anni…a 12 passa al basso…Studia con F.Conte, N.Crosara e F.Malaman, collabora con artisti quali A.Carbognin, B.Hoban, P.Cox, Divertida…)

R.Mosele: ha studiato presso il CPM di Milano e il London Guitar Institute. Insegna presso A.S.D.Accademia, le Officine Musicali di Vicenza e la Nuova Scuola di Musica di Bolzano.

L.Grasselli: dopo esperienze rock, passa allo studio della chi-tarra acustica. Fonda “I Tavernicoli”, gruppo con il quale suona con artisti provenienti da varie nazionalità… partecipa a trasmis-sioni radiofoniche e a concorsi internazionali.

M.Fracasso: diplomato in canto llirico al Conservatorio di Vi-cenza, si sta specializzando in canto rinascimentale barocco.Il suo repertorio spazia dal classico al moderno, dalla musica sacra al mu-sical. Partecipa a vari concerti come solista e collaborando con di-verse ensamble musicali.

A.Bergamin: diplomato in clarinetto (Conservatorio di Castel-franco), ha studiato composizione e pianoforte e insegna in scuo-le della provincia..Collabora come compositore per il teatro e la pubbicità…

A.Castellani: ha studiato piano al Conservatorio di Vicenza, ha suonato in vari gruppi musicali in Italia e all’estero..Ha compo-sto musica per film, pubblicità e documentari…Insegna in Acca-demia, Schio e Malo.

Vengono organizzati, in collaborazione con il Comune di Cornedo, due spettacoli con ingresso libero che non potete mancare: il primo 18 giugno, ore 20.00, Biblioteca di Cornedo (Vi) SPETTACOLO DI FINE ANNO DI MUSICA con esibizione degli allievi di musica e canto e la partecipazione degli allievi di danza; il secondo 20 giugno, ore 20.00, Biblioteca di Cornedo (Vi) “SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE”, musica di Mendelsson, coreografie di M. Mettifo-go, Interpreti: allievi di danza classica e creativa con la partecipazione di allievi di danza contemporanea, diretti da Margherita Calzana.

Infine la A.S.D. ACCADEMIA organizza dei CENTRI ESTIVI PER L’EDUCAZIONE ALLA DANZA, SPORT E MUSICA dal 14 GIU-GNO al 16 LUGLIO con i seguenti orari: dalle 9,00 alle 12,15 - dalle 14,00 alle 17,15. I costi saranno di € 35,00 a settimana (mattino) e € 35,00 a settimana (pomeriggio). I responsabili dei bambini sono maggio-renni e professionali. Il centro accoglie massimo 20 bambini a settimana, sia al mattino che al pomeriggio e l’età varia da 3 a 10 anni

ACCADEMIA DISPONE DI ARIA CONDIZIONATA

PER INFORMAZIONI ED ISCRIZIONI:A.S.D. ACCADEMIAVia Fogazzaro, 31 - 36073 CORNEDO VIC. (VI)tel.: 0445. 402240 - dalle ore 10.00 alle ore 12.00 - dalle ore 15.00 alle ore 20.00 - [email protected] - www.artaccademia.it

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Europa Europa Al primo anno di serie B, la pallamano “Europa-Enodia” Schio si affaccia all’Europa. Non è un gioco di parole ma un bella verità sportiva. Cronaca di ottimo quarto posto conquistato tra i grandi della pallamano continentale.

Supportata dallo sponsor Europa Enodia la squadra scledense, durante il ponte pasquale, a campionati fermi, ha avuto la possibilità di recarsi in Repubblica Ceca e precisamente a Pilsen a disputare un importante torneo internazionale. La formazione è numerosa pur man-cando due pedine fondamentali: i mancini Nicolini Simone e capitano Davide Torresan rimasti in Italia per impegni di studio e lavoro. Nel regno della pallamano, nel nord Europa e nei paesi dell’est è infatti sport nazionale, le prospettive per il torneo sono di partecipare e di confrontarsi con squadre di alta levatura, portare a casa tanta esperien-za e…possibilmente limitare i danni.I gironi sono tutti egualmente impegnativi; per lo Schio si affrontano svizzeri, olandesi e cechi e l’allenatore Modesto Munaretto ha il suo da fare a tranquillizzare gli animi.Il sabato mattina vede gli italiani contro gli svizzeri che, dopo un tirato incontro, anche per un certo timore dell’EUROPA vengono superati di misura (9-8). Il secondo passo con il Lokomotiv di Pilsen e si scatena la squadra con Nicolini Michele ed i portieri Zaupa e Dalla Fina in gran forma (5 rigori parati ciascuno al termine del torneo ) e lo Schio lascia i padroni

Gruppo 1SG Pfäffikon-Fehralttorf Pfäffikon SWITZERLANDPallamano Schio Schio (VI) ITALYV&L Geleen NETHERLANDSLokomotiva Plzen Plzen CZECH REPUBLIC

Gruppo 2BSC Goldach Goldach SWITZERLANDOliveo Pijnacker NETHERLANDSWHV Centauri 1 Wageningen NETHERLANDSHandball Plzen Plzen CZECH REPUBLIC

Gruppo 3JSG Münden/Vol-kmarshausen

Münden GERMANY

HV Swift 2000 1 Roermond NETHERLANDSM.A.T. Bolevec Plzen CZECH REPUBLICVeterans Plzen Plzen CZECH REPUBLIC

Gruppo 4HV Swift 2000 2 Roermond NETHERLANDSDianalund / Ter-sløse Håndbold

Dianalund/Tersløse DENMARK

WHV Centauri 2 Wageningen NETHERLANDSEuroteam Plzen CZECH REPUBLIC

di casa sul 14 a 9. Per superare il girone e guadagnare un insperato primo posto, si affrontano quindi gli olandesi, molto forti tecnicamente e fisicamente, che avvia-no un incontro che non lascia spazio alle mezze misure. Grande concentrazione e tenacia di tutti con una difesa attenta e un attacco che non spreca nulla per un finale che vede lo Schio vincente per 14 a 13. La serata si conclude fra i festeggiamen-ti con visita alla nota fabbrica di birra!La domenica inizia contro i Centauri olandesi e le stazze ciclopiche e la velocità di gio-co fanno temere il peggio. Insuperabile la difesa ed in particolare il capitano Edi Ca-vedon a limitare l’incontenibile ala avver-saria consentono allo Schio di accedere alle semifinali. L’incontro con l’handball Pilsen e in seguito, con il Bolevec, offro-

no spettacoli degni della lunga trasferta e, anche se sconfitto di misura lo Schio esce a testa alta dal torneo riportando a casa il quarto posto, esperienza e soddisfazione. Al seguito le instancabili tifose e i giovani promettenti dell’under 16 di Dario Zaupa e Matteo Fontana che ci raccontano: par-tecipare a questo torneo è stata una espe-rienza importante, soprattutto per i giova-ni, per confrontarsi con squadre di livello internazionale che possono solamente es-sere costruttive al mondo della pallama-no italiana. Il torneo è stato giocato con impegno da tutti , ma questo si è visto dal risultato, ma non sono mancati i momenti di svago dove tutta la squadra si è divertita assieme. E’ stata una esperienza che ci ha permesso di crescere sia a livello tecnico che di affiatamento di gruppo.

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Formazione Allenatore Modesto Munaretto, di-rigente Vladimiro Peserico portieri. Dalla Fina, Zaupa, Scattolaro, Rader, capitano Cavedon Edi, giocatori: Fontana, Munaretto Marco, Nicolini Mi-chele, Slaviero, Carlo Strobbe, Azzolin, Soffiato, Pesenti, Fabrello, Peserico Andrea, Silvestri, Mat-tiazzi, Seganfreddo.

Il presidente sig. Bruno Strobbe: “sono orgoglioso della prima squadra che sta crescendo facendo emergere i talen-ti locali valorizzando i giovani e non utilizzando “atleti” a gettone che molte società impegnano un paio di partite per salvare il campionato e poi rimandano a casa. La nostra è una società locale, con attività di consulenze presso le scuole ed un buon settore giovanile: vantiamo infatti circa 130 at-leti effettivamente impegnati nei campionati dagli esordienti under 12 all’under 16. Come società ci impegniamo per la diffusione della pallamano a Schio e nei paesi limitrofi con-sci del valore educativo e preventivo dello sport. Pur essendo un’attività agonistica si cerca di far prevalere l’aspetto ludico e l’amore per lo sport ma non dimentichiamo che vantiamo la convocazione in nazionale di alcuni nostri atleti, la visita al settore giovanile dell’allenatore della nazionale Zupo e del selezionatore under 21 Oveglia”.

Acqua passata non macina più. La conquista del 4° scudetto della storia del Famila è solo rinviata. Questa la sentenza dell’ultimo verdetto della stagione 2009-10 del basket femminile che dopo ga-ra-5 ha consegnato meritatamente alla Cras Taranto (che così egua-glia i 3 tricolori vinti da Schio) la vittoria del torneo numero 79 della FIP - Lega basket femminile italiana. Il Famila Wuber di Sandro Orlando ha tenuto testa alla formazione ionica raccogliendo in fina-le due vittorie in rimonta (dallo 0-2 al 2-2) che gli hanno valso la possibilità al PalaMazzola di giocarsi il tutto per tutto nella decisiva partita secca di finale poi vinta dalla Cras per 64-52. Nella partita n. 500 della capitana scledense Betta Moro Taranto ha dimostrato quel qualcosa in più (Mahoney su tutte: 21 punti 3/3 1/2 e 12/12 i suoi tiri liberi realizzati) che Schio forse con la presenza di Laura Macchi (infortunata) avrebbe potuto colmare… ma con i se e con i ma, non si va da nessuna parte… Detto della meritata vittoria di Taranto, bisogna fare i complimenti a questo Famila, ai suoi tecnici e a tutte le giocatrici protagoniste perché quest’anno sono riuscite ad andare fino in fondo nella sfida scudetto, vincere la coc-carda della Coppa Italia, passare il turno il Eurolega e a battere per ben tre volte in stagione la Cras Taranto. “Ci davano per spacciati già dai quarti di finale contro Como – afferma il tecnico Sandro Orlando dopo gara5 - e invece penso che questa squadra abbia dimostrato grande organizzazione, grande carattere, ha sopperito a mancanze importanti con grande intelligenza, con tattica e con tecnica e questo va dato atto alle ragazze”. …Come darli torto? Ora si volta pagina e si guarda al futuro con qualche indiscrezio-ne dell’ultima ora che prevede la riconferma del settore tecnico (e di Laura Macchi) e con la società in cerca di un play straniero che possa dare ampie garanzie nel gioco ma anche di continui-tà. L’ultima nota: un Palacampagnola gremito in ogni ordine di posto in gara-4 sta a significare che Schio vuole rimanere tra le big italiane del basket femminile. Per finire e darci appunta-mento a dopo ferragosto, dopo una così esaltante stagione ric-ca di emozioni, bisogna ringraziare oltre alle ragazze, le vere protagoniste, il “grande presidente” Marcello Cestaro sempre in prima fila per incoraggiare le sue “potenti” ragazze.

Lo scudetto va al Taranto ma il Famila Schio è stato protagonista fino alla fine

Il Familachiudecon onore

di Enzo Casarotto

26basket

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Si è conclusa a Trento, la stagione 2009-2010 per la formazione Se-niores del Rugby Alto Vicentino. La squadra di capitano Prosdocimi, al-lenata dai tecnici Fiorin e Zuin, ha espugnato anche il campo trentino in un match piuttosto sudato. Il RAV, vincendo per 15 a 10, si è confermato unico schieramento imbattuto nell’intero girone di ritorno e chiude la stagione al secondo posto in classifica, alle spalle di un Rugby Club Val-policella inseguito fino all’ultimo istante. Sfuma per il momento la possi-bilità di accedere al Girone Elìte e di andare ai play-off per la promozione in Serie B, ma la medaglia d’argento non è di certo un risultato da buttare. Per la squadra nero-arancio, giunta ormai alle porte del decimo anno di attività, si tratta del migliore piazzamento da sempre che ha il sapore di

rav d’argentoIl RAV, Rugby Alto Vicentino,

conquista un ottimo secondo posto:

per la formazione nero-arancio

è il miglior risultato di sempre

di Giulio Centomo

27rugby

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una piccola vittoria, pur con un po’ di ama-

rezza per i punti in classifica persi all’andata

in un paio di match sprecati. Eppure i nume-

ri parlano chiaro, 42 punti raccolti durante il

ritorno sui 45 in palio, ad impedire l’en plein

il pareggio in terra veronese contro la Scali-

gera Rugby ed il mancato bonus di Trento.

Di certo a contribuire ad alcune defiance

del XV RAV sono state le assenze di atle-

ti importanti a causa di numerosi infortuni

piuttosto gravi. Ma durante la stagione i

giocatori hanno dato un’importante prova

di maturazione scendendo in campo con la

massima concentrazione, giocando un buon

rugby e dispensando prestazioni che anche

il numeroso pubblico accorso durante l’an-

no, in particolare nei match casalinghi, ha

apprezzato. Si è conclusa anche la stagione

delle formazioni giovanili con la soddisfa-

zione dell’intero staff tecnico. “Quest’anno

– ha commentato il Presidente Ezio Cento-

mo – abbiamo dimostrato una volta ancora

che il lavoro svolto in sinergia negli ultimi

anni sta dando i primi ed importanti frutti.

Siamo orgogliosi che alcuni tra i nostri gio-

catori comincino ad essere notati da realtà

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rugbistiche importanti e che vengano convo-cati nelle selezioni regionali. E’ la conferma dell’intensa attività dei nostri tecnici, i quali hanno saputo formare al meglio i nostri ra-gazzi, non dimenticando i valori che con-traddistinguono lo sport del rugby. La prima squadra ha dato poi prova della trasforma-zione delle singole individualità in un ottimo collettivo raggiungendo un primo obiettivo che ci eravamo posti”.Con la stagione appena conclusa il rugby vicentino ha visto una sempre maggiore diffusione grazie ai progetti rivolti ai più giovani portati avanti dalla Scuola Rugby Palladio, ma anche alle numerosissime iniziative promosse da tutte le formazioni beriche. Quest’anno poi, alla famiglia già composta dalle società di Bassano, Vicenza e dell’Alto Vicentino si è aggiunta la neonata Valchiampo a cui tutti guardano con ammi-razione per aver portato a termine un primo

campionato di Serie C per nulla facile.Tornando alla formazione Seniores del RAV i giudizi positivi non mancano.“Quest’anno – spiega il capitano Luca Pro-sdocimi - siamo sempre scesi in campo con grinta e contando su di una panchina che non aveva nulla da invidiare ai titolari. Purtroppo c’è stato qualche momento no che ora ci fa un po’ rosicare, ma sono comunque contento perché vedo finalmente che tutti siamo ma-turati moltissimo, non solo sul piano tecnico, ma soprattutto nella testa. E’ stato questo che ci ha permesso di disputare uno splendido girone di ritorno, rimanendo imbattuti sia in casa che in trasferta e collezionando, in 7 partite su 9, il bonus punti previsto per la marcatura di almeno quattro mete”.“Il secondo posto in classifica – dicono infine i tecnici Vittorio Fiorin e Fabio Zuin – non è affatto una punizione. Conosciamo gli erro-ri fatti, ma i risultati delle ultime settimane

sono la prova che non abbiamo voluto ripe-terli. Ricordiamo il secco 32-0 inferto alla capolista Valpolicella. Tutti i ragazzi ci han-no creduto fino in fondo. Adesso possiamo continuare a migliorare e chissà che all’inizio della prossima stagione non ci siano nuove sorprese!”I due tecnici lasciano infatti un’ultima spe-ranza, anche se nessuna notizia ufficiale lo conferma, riguardo alla possibilità di un ripescaggio nella stagione 2010-2011 con l’ingresso dei due team italiani del Benetton Rugby Treviso e dell’emiliana Aironi nella Celtic League, la competizione europea che coinvolge dal 2001 le migliori squadre delle federazioni di Irlanda, Scozia e Galles. Que-sto dovrebbe comportare una revisione nelle composizioni dei gironi che potrebbe coin-volgere anche la Serie C… non resta che at-tendere le decisioni della FIR. Nel frattempo il RAV può concedersi il meritato riposo!

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il passero volaAndrea Passeretti al suo primo anno tra gli aspiranti ha onorato il terzo posto al trofeo internazionale Fila, conquistato l’anno precedenteIl salto nella categoria aspiranti è un

salto mortale che non finisce più. Tutto cambia, e cambia in modo non solo bru-sco, ma addirittura brutale. Le gare da Fisi dievantano Fis, cioè non più nazionali ma internazionali. I rivali non sono più atleti della propria età o al massimo di un anno più vecchi, ma di ben cinque. Si corre contro uomini e non più contro ragazzini. Anche i tracciati non sono più gli stessi, né le piste sono quelle vicine a casa cono-sciute per averle fatte un’infinità di volte. Nella categoria aspiranti, lo sci arriva ai limiti del professioni-

smo e il gioco si fa davvero duro. Andrea Passaretti scia da quando era un bambino. Ha sempre fatto parte dell’Unio-ne Sportiva Asiago Sci, in cui ha imparato a sciare fino a centrare importanti risultati, come l’eccellente terzo posto al Fila Inter-nazionale, disputatosi sulle nevi della Plo-sa, Bressanone, a fine stagione. Era, infatti, tutto l’inverno che Andrea stava sciando alla grande. I suoi allenatori si dicevano certi che avrebbe potuto conquistare un podio importante, ma nello sci, come nello sport in genere, dove vincere e perdere è un affare di millesimi di secondo, e biso-gna fare tutto alla perfezione, non è così scontato conquistare quanto si meritereb-be. Ma Andrea, “Passero” per gli amici, non ha mai smesso di credere nelle sue capacità e alla fine, proprio all’ultima gara, che, poi, era anche la più importante, è riu-

scito a sciare alla grande, facendo tutto alla perfezione e così segnando il terzo tempo assoluto, davanti a atleti austriaci, tede-schi, svizzeri e italiani. Un risultato che l’ha premiato e che gli ha dato le motiva-zioni giuste per affronatre questa stagione tra gli aspiranti, durante la quale Passero è riuscito a migliorare e confermare un buon

punteggio Fis. Si è sempre allenato con impegno e assiduità, ma è anche riuscito a frequentare con successo il secondo anno di liceo scientifico e questo doppio impe-gno, di alto livello sia sul fronte sportivo sia scolastico, gli dà merito.

30sci

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Sci club recoaro bilancio di

un ottima stagione invernale

dominiorecoaro

Primavera tempo di bilanci per gli scia-tori che hanno da poco concluso la stagione agonistica. Per lo Sci Club Recoaro, che dal lontano 1964 gareggia su tutte le piste di sci dell’arco alpino, è il momento di tirare le somme di una stagione che, insieme a quel-la che l’ha preceduta, è stata ricca di neve e inoltre, con l’apertura del nuovo impianto di risalita a Recoaro Mille, ha ridato entusiasmo ad una tradizione che si stava un po’ smarrendo a causa degli inverni avari di precipitazioni che avevano iniziato a dirottare molti giovani verso altri sport.Da un paio d’anni, un gruppo di giovanissimi ha rinverdito i fasti di un Club che nel passato ha saputo formare un gran numero di atleti fra i quali Stefano Reniero e Raffaele Cornale che hanno militato nelle rappresentative Nazionali. Il principale artefice di questa rinascita, manco a dirlo, è l’ormai super collaudato Allenatore Fe-derale Carlo Pianalto, che dopo molteplici espe-rienze in campo nazionale ed internazionale, da un paio di anni dirige la Scuola Sci Recoaro Mil-le. Grazie anche agli ultimi acquisti della Scuola, Giobatta Pianalto, Giulio Salzani e il veterano Giampiero Griffani, Pianalto ha creato un team di tecnici altrettanto validi e motivati. Tutt’altro che secondario, inoltre il team di genitori che funge da skimen per preparare al meglio gli attrezzi dei no-stri atleti.Ma veniamo a loro, i ragazzi, che sono stati gli ar-tefici di questi ottimi risultati.Categorie Baby e Cuccioli: BERTOLDI MASSI-MILIANO, BUSELLATO TOMMASO, CAMPO-SILVAN FILIPPO, CORNALE PIETRO, COR-RADIN MARCELLO, DANZO LUDOVICO,

di Gianni Garbin

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GRIFFANI NICHOLAS, ORSATO AURORA, PIANALTO ASIA, TOBANELLI RICCARDO.Categorie Ragazzi e Alievi: BRUNIALTI MARIAN-NA, CORNALE GIACOMO, FACCIO FABIO, GARBIN NOEMI, SANTAGIULIANA MICHELE, STORTI ANDREA.Le gare disputate da questi atleti durante la stagione invernale sono state 23, di cui 13 del Circuito Pro-vinciale, 5 dei Circuiti Regionali e 5 a livello Nazio-nale. Culminate, quest’ultime, con i primi 3 gradini del podio ottenuti ai Campionati Italiani FIE di Ma-donna di Campiglio dai Cuccioli Tobanelli, Griffani e Camposilvan. Nell’arco della stagione ben 54 volte ci sono stati piazzamenti nei primi dieci, di cui 12 volte al primo posto, 11 volte sul secondo gradino del podio e 5 volte sul terzo gradino. Inoltre, i due Baby Cornale Pietro e Pianalto Asia si sono piazzati al secondo posto del circuito Provinciale FISI.Adesso lo Sci Club non rimane certamente alla fine-stra ad attendere il prossimo inverno, ma già da giu-gno inizieranno gli allenamenti estivi nel ghiacciaio della Val Senales e la preparazione atletica affidata al Preparatore Atletico Paolo Pedrazzoli.Per chi volesse contattarci i recapiti sono:3393767494 - 3457963596.

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un’idea nataun anno fa…

Era aprile del 2009, quando ci siamo trovati attorno ad una tavola e abbiamo sentito la necessità di far nascere questa nuova associazione.Sette istruttori, chi già con esperienza, chi neofita, comunque con un obiettivo comu-ne, dare visibilità al nordic walking.Il camminare con i bastoni si stava svilup-pando in maniera enorme, la nascita della Scuola Italiana Nordic Walking, aveva dato il via, in Italia, a quella fase di curio-sità, che precede ogni grande movimento, Pino Dellasega e Fabio Moretti, si stavano muovendo alla grande, intercettando gli istruttori delle altre associazioni e crean-done di propri.Ci siamo semplicemente detti: Recoaro Terme ci deve essere e deve essere tra le migliori filiali della Scuola Nazionale… E così è stato…

Partiti in sette, abbiamo avuto l’aiuto di persone che da subito ci hanno creduto, e non solo, ma hanno anche voluto esserci.La squadra era da primato, il punto di ri-ferimento, importante e primario è stato Tutto Sport Recoaro, con la base fissa di tutte le nostre partenze.Ma anche il Comune di Valdagno, con l’Assessore Grainer, forza trainante e mo-tivante, di questo movimento, ed il parco la Favorita, come punto di ritrovo.Lo scorso anno è stato determinante, il punto di partenza di tanti corsi, di tante situazioni, di emozioni fortissime. Si perché il Nordic Walking, non è solo la camminata con i bastoncini, è anche l’emozione di potersi guardare attorno e assaporare quanto di bello abbiamo, nei nostri paesaggi.Ma cos’è il Nordic Walking:E’ una pratica sportiva dove si utilizzano dei bastoncini in maniera attiva, il baston-cino aiuta e sospinge la persona. Si diffe-renzia in modo importante da quello da trekking, dove il bastone serve per il solo equilibrio.Uno sport per tutti….Ed è assolutamente vero, dai bambini di 5,6 anni agli adulti over 70. La tipologia e le età dei praticanti sono assolutamente le più varie, e si riscontrano risultati positivi per le varie forme di patologie esistenti, cardiopatici, diabetici, ipertesi, depressio-ne, obesi, e quant’altro.Stiamo collaborando, come testman, con il dottor Grainer, assessore allo sport di Valdagno, e ricercatore presso la facoltà

di medicina dell’uni-versità di Padova per uno studio sul consumo energetico nella pratica del Nordic Walking.Ecco alcune domande e risposte su questa disci-plina:Dove si pratica?Si pratica in tutti i posti, strade, sentieri, boschi, mare, montagna, dove esi-ste la possibilità di esegui-re correttamente il gesto tecnico.Cosa servono i corsi di Nordic Walking?Ad apprendere il gesto tec-nico ed imparare l’utilizzo attivo del bastone. Al con-trario di quello che si pensa, il gesto tecnico, è assoluta-mente semplice, ma non au-tomatico. Quando si afferma che con il nordic walking si muovono il 90% dei muscoli, si intende, sempre, attraverso un gesto tecnico corretto. Noi affermiamo sempre, provare per credere, basta venire ad una delle nostre presentazioni per capire su quali concetti ci muo-viamo.Chi sono gli istruttori della Scuola Italiana Nor-dic Walking di Recoaro Terme?Siamo in 18, attivi, e la nostra As-sociazione è così composta:Presidente Stefano Orsato, Vice Sabina Arnas, Segretaria Franca Bergamasco, Consiglieri Paolo Asnicar e Paolo Storti, istruttori, Stefano Prebianca, Michela Pre-bianca, Valerie Cavion, Stefano Fo-chesato, Luca Piazza, Vania Orsato, Paolo Bernardi, Giampaolo Rigon, Cumerlato Luigi, Pellizzari Franca, Eugenio Ponza, Tognacci Claudio, Antonio De Toni. Dove operiamo?Il centro nevralgico è Recoaro Terme, dove la Scuola è nata, e dove abbiamo il punto di riferimento più importan-te, Tutto Sport Recoaro. La sede della Scuola è all’interno del Centro Termale, alle Fonti Centrali, per gentile conces-

Vi presentiamo la Scuola Italiana Nordic Walking Recoaro Terme, la guida giusta

per diventare un nordic walker, una persona che si tiene in forma vivendo

appieno le bellezze della natura.

33nordic walking

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sione del Dott. Abalti.A Valdagno, dove operiamo in accordo con il Comune e con l’Assessore Grainer, nostro grande e convinto sostenitore.A San Vito di Leguzzano, dove abbiamo una nostra istruttrice e la collaborazione ed il sostegno dell’Assessore allo Sport, StefanoA Magrè, con un altro nostro istruttore, che opera in zona, con ottimi risultati.A Schio, in collaborazione con il negozio 4 Sport, nostro nuovo partner.Cosa offriamo?La presenza costante ed assidua dei nostri istruttori, tutto il tempo dell’anno, con le varie iniziative che ci coinvolgono.

I NOSTRI CORSICorso base:5 lezioni, 4 da 1,5 ore, con l’insegnamento della tecnica base, 1 lezione da circa 3 ore, che vuol essere una passeggiata, altrimenti detta “nordicchiata” e che serve ad una valutazione di massima dell’allievo

Corso Avanzato:Si parla di tecniche di fitness con i bastoni, insegnamento delle tecniche di respirazione e concentrazione attraverso lo shooting, l’insegnamento dell’utilizzo del test UKK, il Gymstick, e tanto altro.

Long Track:Percorsi lunghi, appositamente studiati per il nordic walking, che proponiamo con cadenza di quindici giorni, e uscite con la luna piena.

Uscite serali e pomeridiane:A Recoaro Terme, il martedì e il venerdì, alle ore 19.30, con ritrovo presso Tutto Sport Recoaro, e sempre a Recoaro il mercoledì alle ore 13.15.A Valdagno il martedì, ore 19.30, con partenza presso il par-co La Favorita.A San Vito di Leguzzano il lunedì e Mercoledì alle ore 18.30A Magrè, il giovedì, alle ore 19.30

Prossimi appuntamenti:Per la Scuola Nazionale organizziamo il 29 e 30 maggio un corso di apprendimento sull’utilizzo del GPS, e il 10 e 11 luglio, il secondo corso istruttori, in quel di Recoaro.

A livello locale, ogni mese, è possibile vedere i nostri calendari ag-giornati sul nostro sito internet.

Sito Internet e telefoni per info.www.nordicwalkingrecoaro.com0445 75395, 3358087400Questi i recapiti dove trovare info e chiedere consigli sul nordic.Ci piace ricordare che i corsi vengono effettuati con almeno 10 perso-ne, ed è sufficiente dare il proprio nominativo allo 0445 75395, che darà una data di massima per l’inizio corso.

Il punto di riferimento: Abbiamo deciso di assegnare al negozio Tutto Sport Recoaro, la qualifica di negozio Amico del Nordic Walker, in quanto, grazie alla professionalità dei nostri istruttori, Franca Bergama-sco e Stefano Fochesato, abbiamo instaurato un rapporto privilegiato, e, vogliamo che tutti i nordic walker, che arrivano a Recoaro, si sentano a casa loro, con la possibilità di entrare in negozio e chiedere percorsi, consigli, materiali.Entro l’estate, metteremo a disposizione dei nordic walker le cartine con segnati i sentieri da noi preferiti e consigliati.

34

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Granfondo

fi’zi:k: una prima

edizione vincente su tutti

i fronti con ben 2.200 partenti;

trionfo di Kairelis e Luperini

da alcuni inseguitori e si forma un gruppet-to di quindici atleti al comando a dettare il ritmo. Al 77° chilometro i ciclisti scelgono se fare il medio corto o il lungo. A quel punto ri-mane in testa per il corto un gruppetto che si sgrana piano piano fino all’ultima discesa in cui rimangono in sei al comando. Arriva-ti all’ultima curva grande volata che vede trionfare Adriano Lorenzi, classe ’67, del team Avesani bike, davanti al giovanissimo classe ’84 Luca Manfredi dell’ Asd Team Pianeta Bici Cervelo e ultimo gradino del podio per Enrico Giordano del Team Straz-zer. Ricordiamo che Lorenzi, nel 1985 ha vinto il Mondiale Categoria Juniores con Mario Cipollini.Tra le donne, successo invece della vicen-tina Martina Zanon dell’Asd bike Emmegi Time che rifila un distacco di 1’03” a Sere-

na Gazzini, dell’ Arco-baleno Carraro Team, ter-za a 3’17” Monica Bonfanti del GS Massi Supermercatiz Brivio.La gara continua nel frattempo per chi ha scelto il lungo, un percorso davvero impe-gnativo nonostante, come già detto, l’esclu-sione del Passo Sella dal tracciato.Alla salita di Faedo passa un quartetto in testa alla corsa composto dal portacolori fi’zi:k Nicolò Ildos, Phicgo Gotsch, Hubert Krys e Dainius Kairelis, compagni di squa-dra nel team Giordana Cipollini Tuttosport.com. Dainius, con l’aiuto del compagno lancia la fuga, mentre Huber controlla a di-stanza Gotsch. Grazie all’ottimo lavoro di squadra, Kairelis passa al Monte di Malo con circa 3’ di vantaggio sugli inseguitori, e incrementa il distacco portandolo a 5’ sul Monte Magrè dove scende a 60 Km\h. Il suo compagno di squadra, a 20 chilometri

dall’ar-rivo, stacca con un azione di forza Gotsch.Quando Dainius percorre l’ultima curva a gomito, i numerosi spettatori applaudono e lo accolgono festanti. Braccia al cielo, volto disteso per una gara vinta con forza, intelligenza e lavoro di squadra. Alle sue spalle arriva Krys e ultimo gradino del po-dio per Gotsch.Tra le donne le attese della vigilia sono sta-te rispettate. Fabiana Luperini ha, infatti, dominato la gara femminile, staccando di oltre venti minuti Passalacqua Daniela e Roberta Moschen che si sono giocate il se-condo e terzo gradino del podio in volata.

Grande ciclismoa Schio, uno

Il centro di Schio era ancora sonnecchiante quando, di buon’ora, è ini-

ziata l’invasione pacifica, colorata e vivace dei 2.200 ciclisti pronti a par-

tire per una nuova avventura. Un percorso inedito per la maggior parte

dei partecipanti ma che ha sbalordito tutti per l’aspetto paesaggistico. In

gara tutti gli specialisti delle Granfondo e tanti, tantissimi pedalatori della

domenica. Tra i 2.200 c’erano ben 451 vicentini.

Ospiti della gara anche numerosi professionisti tra cui Michael Rasmus-

sen, Gianluca Brambilla (Colnago Csf) e tre atleti della Lampre, Andrea

Brendene, Angelo Furlan, Mauro Da Dalto.

Lo spettacolo è stato certamente uno di quelli da ricordare e raccontare a

chi si è perso la prima delle due giornate scledensi interamente dedicate

al ciclismo, oggi su strada, domani mountain bike con la Valleogra Mtb

Race. Un timido sole primaverile ha accompagnato gli atleti prima della parten-

za e quando il responsabile commerciale dell’azienda fi’zi:k, Gabriele Be-

nedetti, anch’esso in gara, ha dato il via, il rumore delle ruote e dei pedali

ha segnato per tutti i partecipanti l’inizio di una gara davvero avvincente.

Grande logistica da parte dell’ organizzazione che ha saputo risolvere le

problematiche impreviste, anche quelle dell’ultima ora che ha visto il per-

corso accorciarsi, eliminando di fatto il passaggio al Passo Sella.

Partiti subito con un passo sostenuto, dopo quarantacinque chilometri di

gara, Simone Boscaini in località Tonezza passa davanti a tutti con un di-

screto vantaggio su un gruppo di inseguitori di circa 30 atleti. Poco prima

di giungere al colle Xomo passa al comando Matteo Cassini, classe ’76

della Giordana Cipollini Tuttosport.com ma viene subito raggiunto da altri

due atleti, Davide Montanari, classe ’72 del team Uc Emporio Bici Max

team e Michele Tomasi.

I tre, dopo un’ora di gara, continuano a comandare la testa della corsa,

inseguiti da un nutrito gruppo che li controlla a distanza. Allo scol-

linamento Xomo diventano cinque gli atleti al comando: Stefano

Tura, classe ’68 dell’Asd Blu Bike, Enrico Giordano, classe

‘84 del Team Strazzer, Nicolò Ildos, classe ’85 dell’Asd

fi’zi:k Team, Stefano Ganassi, classe ’59 dell’Asd

Cooperatori Unipol e il solito Matteo Cassi-

ni. Verso il 60° chilometro, vicino a

Santa Caterina, il quintetto di

testa viene raggiunto

35ciclismo

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Roberto Cunico, è arrivato primo tra i quasi 500 vicentini presenti e ha vin-to il prestigioso Trofeo offerto da “Il Giornale di Vicenza”. Giornata di festa per l’azienda fi’zi:k anche per i risulta-ti sportivi che ha ottenuto: buonissimo nono posto assoluto per Nicolò Ildos e un sorprendente Gabriele Benedetti giun-to sessantaduesimoLE PAROLE DEI PROTAGONISTIAdriano Lorenzi, classe’67, veronese dell’Avesani bike, vincitore assoluto Me-diofondo maschile: “Sono davvero conten-to, solitamente faccio i percorsi lunghi ma in questo momento non ho la condizione, vi-sto che sono tornato alle corse da poco dopo anni di inattività. Quando riesco a scollinare bene posso fare la differenza. Il percorso mi è piaciuto molto, e l’ho trovato impegnativo, come è giusto che sia. Ho avuto un piccolo momento di crisi nella seconda salita ma sono riuscito a recuperare in discesa. È stata una gara sempre a rincorrere chi tentava di scappare, ma li abbiamo controllati bene. Ho già vinto la mia scommessa tornando a gareggiare, spero di avere altre giornate belle come queste”.Martina Zanon, classe ’79, di Bassano del Grappa, dell’Asd Bike Emmegi Time, vincitrice assoluta Mediofondo femminile:“Che posso dire? il Challenge Giordana mi piace molto, è la mia terza vittoria stagionale e questa di oggi ha un sapore diverso perché correvo in casa. Percorso inedito e molto duro. È stata un giorna-ta pesante per me, la fatica si è sentita e dopo il bivio tra medio e lungo ho conti-nuato a spingere senza sapere quale era il mio distacco dalle altre. Temevo la Gori-ni e la Moschen, ma la prima non l’ho vi-

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sta in partenza e la seconda ha girato nel lungo. Ora mi concentrerò sulle ultime due tappe del Giordana, sperando di ripetere la bella gara di oggi”Dainius Kairelis, classe ’79, di Breganze, Giordana Cipollini Tuttosport.com, vincitore assoluto Gran-fondo maschile: “Oggi è stata molto dura perché ho pedalato per circa 60 km da solo rintuzzando continuamente gli attacchi degli avversari. Gara molto nervosa, non ri-uscivo a staccare in modo deciso i miei rivali molto determinati. Conoscevo bene il percorso e, per for-tuna, gli organizzatori hanno deciso di togliere un tratto, a detta di molti, pericoloso. E’ la mia seconda vittoria dopo il passaggio alle Granfondo”.Hubert Krys, classe’83, Giordana Cipollini Tutto-sport.com, secondo classificato assoluto Granfondo maschile: “Io e Dainius abbiamo cercato, subito dopo il bivio, di fare selezione per capire chi poteva impensierirci; a quaranta chilometri dall’arrivo lui è scattato e io ho provato a controllare Gotsch. Una volta sicuro del vantaggio del mio compagno sono scattato quando mancavano circa venti chilometri e mi è andata bene. Il tracciato è stato disegnato molto bene, duro, con delle salite niente male”Phicgo Gotsch, classe ’84, terzo classificato assoluto Granfondo maschile: “A metà gara ho provato a tirare un po’ di più per ten-tare una fuga, forse ho esagerato ma volevo puntare alla vittoria. Il terzo posto mi rende felice lo stesso. Ora mi concentrerò su qualche gara in Austria per mi-gliorarmi. Il percorso mi è piaciuto molto, è stata una prima edizione niente male”.Fabiana Luperini, classe ’74, Sc. Selle Italia Giordana, vincitrice assoluta Granfondo femminile:“Oggi il percorso era davvero duro ma quando la strada comincia a salire, mi sento a mio agio. Come al solito non avevo rivali e ho fatto la gara sugli uomini. Spero, prima o poi, di trovare qualche avversaria che possa im-pensierirmi. La prossima Granfondo in programma e la Damiano Cunego”.classifiche al link:http://www.sport-media.it/new/press_ev.php?rdm=42

Grandeciclismo

a Schio, dueLa Valleogra Mtb Race, con mille partenti, chiude in grande stile “Vivinbici” Vittoria per Rojas e Pia Sundstedt

La minaccia del mal tempo e della pioggia, scatenatasi fortunatamente, proprio alla fine della gara, non ha intimorito i 1000 biker presenti alla par-tenza della quinta edizione della Valleogra Mtb Race.Dopo la giornata di ieri dedicata ai più piccoli che ha visto grandissima partecipazione all’evento “Bimbi in bici”, quest’oggi giornata rivolta alla cultura, con la visita guidata all’archeologia industriale di Schio, al giardino Jaquard e a Palazzo Fogazzaro dove erano esposti i quadri di Alfredo Ortel-li, famoso pittore locale. La seconda giornata di “Vivinbici” dedicata alla mountain bike, è partita sotto un sole coperto dalle nuvole. Partenza alle ore 10 per i Biker del percorso Marathon di 62 km, mentre alle 10.30 per chi si cimentava nel percorso Classic di 44,5 Km. Circa una trentina gli atleti che hanno preso parte alla Combinatissima, dimostrando grande voglia di mettersi alla prova. Dopo aver corso ieri la Granfondo fi’zi:k, infatti, i trenta stakanovisti del pedale sono saliti, oggi, sulla mountain bike. Partiti

tutti molto forte, a ritmo sostenuto, già al primo dei due passaggi previ-sti a Santa Caterina, s’è formato un gruppetto composto da Johann

Paullhuber, classe ’74 del Silmax Cannondale Racing Team, Fe-derico Fuser, classe ’85 dell’ ASD G.S. Cicli Olympia e Julian

Becerra Medina del Focus Factory Racing Mtb Team. In loca-lità Bovotti il terzetto viene raggiunto da altri cinque bikers

tra cui Rafael Visinelli del Gruppo Sportivo Forestale e Mario Rojas del Focus Factory Racing Mtb Team. Al

secondo passaggio a Santa Caterina si staccano con un’azione convinta, Pallhuber, Visinelli e Be-

cerra Medina mentre, poco più indietro, la gara femminile vede al comando Anna

Ferrari dell’Elettroveneta Corratec e Roberta Gasparini di Pedali

di Marca. Pia Sundstedt òlegermente attar-

37ciclismo

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data sembra controllare la situazione.Poco prima del Monte Novegno a Contrà Rossi, il gruppo si separa, chi per continua-re sul percorso Classic, chi invece prosegui-re per il Marathon.La situazione della gara lunga maschile vede ricomporsi il terzetto che aveva co-mandato nei primi chilometri con Johann Paullhuber, Federico Fuser e Julian Becer-ra Medina di nuovo al comando, seguiti da vicino da Marzio Deho dell’ Asd G.S Cicli Olympia e Rojas.Varia anche la testa della corsa per quanto riguarda le donne con Pia Sundstedt che raggiunge e supera la Ferrari e la Gasparini dopo meno di 20 km. A San Rocco, Rojas prova a prendere il lar-go spingendo sui pedali, solo Pallhuber gli sta a ruota mentre Deho li segue più staccati. Manuele Spadi, del Focus Factory Racing Mtb Team , Julio Caro Silvia del TX Ac-tive Bianchi e Visinelli restano ad inseguire ma con circa due minuti di distacco.

Il passaggio a Contrada Zovi non cambia la situazione di testa e, a Fontane di Sotto, Pallhuber aggancia Rojas anche se la fatica per lui inizia a farsi sentire. L’ultimo tratto, infatti, serve a Rojas per dare una zampata finale per la vittoria, stac-cando il rivale che passa sul traguardo a 7” dal primo. Deho, visibilmente amareggia-to all’arrivo per un inconveniente tecnico, si deve accontentare del terzo posto a 28”. Quarto Manuele Spadi, quinto Caro Silva , distanti rispettivamente circa 4’ e 6’.Il percorso Classic ha visto invece trionfa-re Alessio Illi dell’ Asd Team Performance con 12” di vantaggio su Nereo Canale dell’ ASD Scavezzon e 13” su Andrea Pendini dell’Adv Team. Quarto Mauro Simion e quinto Renato Fochesato.La gara Marathon femminile non ha più sto-rie, la campionessa finlandese Pia Sundstedt domina la corsa arrivando prima davanti ad Anna Ferrari e Roberta Gasparini. Il Classic femminile non ha avuto gran-di colpi di scena perché la friuliana Paola Maniago, leader della Serenissima –Gran

Veneto, ha condotto la gara senza grossi problemi, lasciando il secondo gradino del podio a Sabrina Garbin a 5‘ e il terzo a Valentina Donà a 10’.Si chiude così una due giorni di grande ci-clismo per Schio che ha accolto calorosa-mente sia la gara su strada di ieri che quella odierna di mountain bike. Una soddisfazio-ne da condividere con le organizzazioni del-le due gare, l’amministrazione comunale e tutti colori che hanno creduto in quest’even-to originale ed unico nel suo genere.

LA PAROLA AI PROTAGONISTIMario Rojas, classe’ 85, colombiano. Da cinque anni vive in Italia, Focus Factory Racing Mtb Team , vincitore gara Mara-thon maschile:“E’ stata una gara davvero dura, grandi salite con un ritmo sostenuto. Sono sem-pre stato lì davanti, sulla salita del Nove-gno ho provato a staccare i miei avversa-ri e ci sono riuscito, facendo una buona selezione. I muri di neve sul Monte Nove-

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gno sono stati una bella sorpresa perché non avevo mai provato il percorso.”Johann Pallhuber, classe ’74, altoatesino, Silmax Cannondale Racing Team, secondo classificato gara Marathon maschile:“Una gara molto impegnativa per me oggi perché volevo vincere e sono molto deluso. Ho tirato sempre dall’inizio alla fine. Sono stato vicino a Rojas fino agli ultimi chilometri quando ha accelerato sui pedali e io non ho più avuto energie per contrastarlo”.Marzio Deho, classe ’68, Asd G.S Cicli Olympia, terzo classificato gara Marathon maschile:“Non sono per niente contento, ero sem-pre lì con i primi, ma ho piegato la catena sulla discesa del Monte Novegno e da lì in poi ho dovuto controllare e mantene-re il terzo posto. Questa volta sono stato sfortunato, spero di rifarmi appena pos-sibile!”Pia Sundstedt, classe ’75, finlandese ma vive in Germania, Team Craft Rocky Mountain, prima classificata gara Marathon femminile:“Oggi ero un po’ stanca perché ieri ho partecipato e vinto una gara di oltre 100 km al Bike Festival di Riva del Garda. All’inizio, infatti, ho faticato a tenere il ritmo della Ferrari e della Gasparini ma sono riuscita a riprenderle dopo 20 km quando le gambe hanno cominciato a girare. Percorso bellissimo. Gli ultimi 30 km in single track molto divertenti, i sentieri assomigliano un po’ a quelli della

Foresta Nera”Anna Ferrari, classe ’78, Elettroveneta Corratec, se-conda classificata gara Ma-rathon femminile: “Ho fatto un buon inizio poi ho perso qualcosa ma sono riuscita a stare dietro ad un mostro sacro come Pia Sundstedt, è stata la mia prima volta nel Ma-rathon qui e il percorso mi è piaciuto davvero molto, era veloce e diver-tente”.Roberta Gasparini, tori-nese, classe ’68, Pedali di Marca, terza classificata gara Marathon femminile:“Oggi mi è piaciuto mol-to il percorso, vario e divertente anche se ero stanca perché ho fatto una gara ieri di XC. Sul-la salita del Monte No-vegno la fatica si è fatta sentire e in alto c’era la nebbia, non si vedeva nulla. Ad ogni modo, una gran bella gara e conto di tornarci”.

Il 25 aprile alle piscine comunali di Schio si è tenuto il IV trofeo “Veneto Apnea”, gara di quali-ficazione nazionale di apnea dinamica, con e senza attrezzi, valevole come Campionato Provinciale Vi-centino e Campionato regionale.Ad organizzarlo l’ Associazione Sportiva Dilettan-tistica, Apnea Futura, di recente costituzione, con la collaborazione dei soci del Centro Subacqueo Nord Italia. La competizione ha visto la partecipazione di otto società e 30 atleti.Nell’apnea dinamica senza attrezzi (rana subac-quea), è risultato vincitore nella categoria elite ma-schile Michele Tomasi, delle Rane Nere sub Trento che ha stabilito il nuovo record nazionale. Il trentino, pluricampione mondiale e campione italiano in cari-ca, ha migliorato il primato precedente, che già gli apparteneva, di ben 15 metri portandolo a 175 metri, grazie ad un’apnea di 3 minuti e 4 secondi.Ottimo il secondo posto di Massimiliano Vidoni del circolo sommozzatori Trieste con 150 metri.Subito dopo la gara, Michele ha voluto ringraziare Franco Danieli che lo ha sempre seguito dal punto di vista tecnico ed ha espresso, assieme alla soddisfazio-ne anche l’incredulità per il risultato: “Mi sono allenato bene negli ultimi tempi, ma non credevo di migliorarmi così tanto”.Nella categoria elite femminile si è imposta Francesca Scolari della Nuoto Pinnato Tarvisium con 96 metri, seguita dalla vicentina Paola Negrini di Apnea Futura con 90 metri.Nella apnea dinamica con attrezzi, importanti risultati sono stati ottenuti da Aldo Stradiotti, delle Rane Nere Sub Trento vincitore con 175 metri e Lorenzo Bossi, se-condo con 153 metri della Nuoto Pinnato Tarvisium.Nella categoria elite femminile prima Michela Ravaz-zolo del Club Sommozzatori Padova con 149 metri, se-conda con 117 metri Isabel Rigotti dell’Ata Sub Levico, campionessa europea in carica, al suo rientro alle gare dopo un lungo periodo di assenza per motivi di salute.I vicentini nel complesso non hanno demeritato, oltre al 2° posto di Paola Negrini, Stefano Correale è risulta-to vincitore nella classifica maschile per esordienti. La classifica per squadre è stata vinta dalle Rane Nere Sub Trento.

recorda schioA Schio il IV trofeo“Veneto Apnea”nuovo record nazionale italiano nella rana subacquea di Michele Tomasi

di Antonio Rossofoto di Apnea Futura

e staff di Michele Tomasi

39sub

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Quarto trofeo “veneto apnea” Gara di apnea dinamica con attrezziRisultati: primi tre classificatiSPECIALITÀ Class. Atleta Società metriEsordienti femminile 1 Maltese Dafne Circolo Sub Ghisleri 50

Esordienti maschile 1 Correale Stefano Apnea Futura 50

2 Franzo Emanuele Nuoto Pinnato Tarvisium 50

3 Bonivento Enrico Nuoto Pinnato Tarvisium 50

III categoria maschile 1 Rovattini Paolo Circolo Somm. Trieste 75

2 Avrese Alberto Nuoto Pinnato Tarvisium 75

II categoria maschile 1 Vannicola Mirko Nuoto Pinnato Tarvisium 100

2 Germani Stefano Circolo Somm. Trieste 78,5

3 Staffiero Filippo Apnea Futura 62,7

I categoria femminile 1 Goble Jennifer Joi Apnea Futura 84

I categoria maschile 1 Savron Giacomo Circolo Somm. Trieste 100

Elite femminile 1 Ravazzolo Michela Rane Nere Trento 149

2 Rigotti Isabel Ata Sub Levico 111,1

3 Berton Monica Club Sommozzatori Padova 107,8

Elite maschile 1 Stradiotti Aldo Rane Nere Sub Trento 175

2 Bossi Lorenzo Nuoto Pinnato Tarvisium 153,2

3 Ruzza Marco Club Sommozzatori Padova 133,7

Gara di apnea dinamica senza attrezziRisultati: primi tre classificatiSPECIALITÀ Class. Atleta Società metriIII categoria maschile 1 Tinti Alessio Circolo Sub Ghisleri 50

2 Zanlungo Francesco Club Sommozzatori Padova 50

3 Paoli Alessandro Circolo Somm. Trieste

II categoria maschile 1 Ugolini Alessandro Rane Nere Sub Trento 75

2 Dal Dosso Francesco Club Sommozzatori Padova 75

Elite femminile 1 Scolari Francesca Nuoto Pinnato Tarvisium 96,3

2 Negrini Paola Apnea Futura 90,2

Elite maschile 1 Tomasi Michele Rane Nere Sub Trento 175

2 Vidoni Massimiliano Circolo Somm. Trieste 150

3 Mardollo Marco Club Sommozzatori Padova 125

APNEA FUTURAÈ una nuova Associazione Sportiva Dilettantistica nata quest’anno.L’Associazione ha sede a Vicenza in via Dante, 18 e si

propone di promuovere, programmare e realizzare l’attivi-tà della pesca sportiva, delle attività subacquee e del nuoto pinnato. In particolare si propone di sviluppare l’immersione

in apnea e la formazione sportiva di Apneisti e Apneisti Ago-nisti. Nello statuto è prevista espressamente anche la promo-

zione della presenza femminile nelle varie attività sociali, com-preso l’insegnamento e la direzione, come segno democratico

e di pari opportunità. L’allenamento è svolto ogni martedì alle 20.30 alle Piscine di Vicenza in Viale Ferrarin.

Presidente Alessandro Stella cell. 337 487609Mail: [email protected] - www.apneafutura.com

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A Zanè si sono disputati due impor-tanti appuntamenti sportivi riguardanti la pallavolo giovanile e la corsa su strada: nel volley il Trofeo delle Province Venete 2010 e la prima edizione della “Puro 10000”: gara podistica competitiva inserita nel calendario della FederAtletica provinciale valida come prima prova del circuito podistico dell’Alto vicentino.Il primo evento disputato al palazzetto dello sport con l’atto finale del Torneo delle Pro-vince Venete riservato alle rappresentative under 14 maschili di pallavolo organizzata dal Comitato provinciale di Vicenza Fipav con la collaborazione delle società Olimpia Zanè e dell’Assessorato allo sport, è giunto quest’anno alla quinta edizione e ha visto, in mattinata la conclusione delle fasi eliminato-rie mentre il pomeriggio è stato dedicato alle finali. Nella finalissima si è imposta la sele-zione under 14 di Padova vincente per 3-0 sui vicentini (bissando così il titolo dello scorso anno) mentre nella finale di consolazione, per il terzo gradino del podio, Venezia ha battuto Treviso. Per Padova nell’albo d’oro dopo il 2007 e 2009 questa è la terza vittoria seguito da Vicenza (2006), Padova (2007) e Treviso (2008) vincitori di un’edizione a te-sta. A premiare si sono alternati il presidente regionale della Fipav Adriano Bilato, quello vicentino Davide De Meo e l’Assessore allo sport di Zanè Roberto Berti.

Le vie di Zanè sono state teatro anche della prima edizione della gara su strada “Puro 10000”. Tale evento sportivo, da tempo atte-so dai numerosi appassionati podisti locali, è stato organizzato dalle associazioni sportive Runners Team Zanè e A.S.D Puro Sport con la collaborazione dell’Amministrazione co-munale, della Pro Loco e del Gruppo Alpini di Zanè. Nonostante la leggera pioggia del mattino e la temperatura non certo primave-rile, la corsa ha visto la presenza di oltre 300 runners che hanno gareggiato su un anello di 5 km. (due le tornate), completamente chiuso al traffico, lungo alcune vie e la pista ciclabi-

Zane sport‘

le del paese con partenza ed arrivo nell’area degli impianti sportivi. La gara disputata a ritmi elevati è stata incerta fino alla fine: lo scledense Diego Gaspari (Co-Ver Sportiva Mapei) ha avuto la meglio allo sprint, (in 31’20” media di 19,2 km/h.) su Michele Giofre’ (Atletica Castello). Terzo gradino del podio per l’italo-marocchino Bazhar Taoufik (Atletica Biotekna Marcon) che ha concluso la gara in 31’44”. A dare lustro a questa prima edizione, la presenza di nomi eclatanti; primo fra tutti quello dell’azzurra Debora Toniolo (G.S. Forestale) speciali-sta nella maratona e nel fondo che non ha deluso i suoi sostenitori vincendo in campo femminile con il crono di 36’17”. Al secon-do posto, Chiara Renso ( Atletica Vicentina) in 36’53” davanti alla marocchina Laaraichi Siham (Atletica Blizzard) giunta terza con il tempo di 37’11”. Per gli atleti di casa del Runners Team Zanè il miglior risultato fra le donne è stato di Tiziana Scorsato 11^ assolu-ta femminile in 41’50” mentre fra gli uomini al 21° posto in 35’41” si è piazzato Fabio Pergher. A fine gara grande soddisfazione di tutti per la buona riuscita dell’evento e per l’unanime apprezzamento manifestato dai partecipanti con l’appuntamento per tutti nel 2011 con la seconda edizione motivo di ri-vincita per tanti.

Due grandi eventi a Zanè: pallavolo, al Padova il Trofeo delle Province Venete Under14; e corsa su strada: l’azzurra Debora Toniolo e Diego Gaspari vincono la “Puro 10000”

di Enzo Casarotto

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ciclismo

Page 42: Sportivissimo Maggio 2010

poker perAlessandro

Battaglin

È Alessandro Battaglin (Peugeot 207 S2000), il vincitore della 24^ edizione del Rally Città di Schio, secondo atto del Challenge Rally Nazionali di IV zona a coefficiente 1,5. La gara, organizzata dalla Scuderia Città di Schio, dopo aver conosciuto una for-te adesione (122 iscritti e 118 partenti), sinonimo di apprezzamento da parte di piloti e squadre, all’atto pratico, con il confronto sul campo sviluppato sulla lun-ghezza delle sette Prove Speciali odierne, ha conosciuto un vero dominio del porta-colori della scuderia Hawk Racing Club, assecondato sul sedile di destra da Justin Bardini. Passato a condurre di forza dal

primo impegno cronometrato, il driver di Marostica, nonostante le difficoltà create dalla nebbia presente a tratti nel primo giro di tre prove, è riuscito a contenere gli attacchi che gli provenivano da più parti conquistando così un significativo poker di allori in questa gara, una delle più ambìte del triveneto. Senza sbava-ture, dunque, la prestazione di Battaglin, tornato a vestire i panni del rallista dopo otto mesi di inattività, confermandosi pi-lota di alto livello. Il “tempo imposto” stabilito, secondo la normativa vigente, per tre quarti dei concorrenti per la prima prova a causa dell’interruzione di questa dovuta all’in-cidente della Renault Clio S1600 del gentleman Walter Gentilini ha rimescola-

to notevolmente le carte per le posizioni soprattutto di vertice. Così, il Rally di Schio numero ventiquattro, per le restanti posizioni del podio, è arrivato a decidersi sull’ultimo tratto competitivo, la celebre “Santa Caterina”. La sfida ha riguardato il vicentino di Arzignano Massimo dal Ben, con una Renault New Clio Sport R3, opposto all’acclamato locale Efrem Bianco (Peugeot 207 S2000), arrivati alle soglie dell’ultima fatica divisi da soli 3”6. Alla fine ha prevalso il primo, con un eccezionale colpo di reni finale con il quale ha piegato la resistenza dell’altro di soli 4”5. Bianco dunque completa il po-dio con una prestazione disputata in cre-scendo, dopo che in avvio aveva sofferto per una esalazione di benzina in abitaco-lo oltre che per il fatto di essere a corto di preparazione avendo ridotto drastica-

di Demitri Brunello

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Page 43: Sportivissimo Maggio 2010

Al rally città di schio il pilota di Marostica Alessandro Battaglin vince, davantiuno strepitosoMassimo Dal Ben.

Battaglin - Bardini

Hawk Racing Club

mente la propria attività sportiva. Notevole pure il confronto sviluppatosi per le posizioni di immediato rincalzo del podio, con protagonisti il vincitore delle ultime due annate della gara, l’altro loca-le Andrea Smiderle (Peugeot 207 S2000) oltre a diverse Renault New Clio R3 che hanno animato anche l’omonimo trofeo di zona. Alla fine, la quarta piazza l’ha fatta sua Smiderle, certamente penalizza-to dal tempo imposto della mattina, oltre che da un problema all’impianto interfo-nico dei caschi. Quinta piazza per il ve-neziano Emanuele Zecchin (renault Clio R3), protagonista di un brillante rush finale dopo un avvio in sordina causato da un leggero stato influenzale e da poca sintonia con la vettura. Dietro Zecchin, con una Clio della Power Car Team, sono giunti il comasco Marco

Roncoroni (sesto con una Renault Clio R3) ed il bergamasco Rudy Alberghetti (settimo con una vettura simile), mentre le belle prestazioni dello scatenato porde-nonese Michele Doretto e del bresciano Davide Arici (anche loro su una Clio R3) sono state offuscate da errori (incidente per entrambi) proprio nella prova conclu-siva, quelli che li hanno estromessi dalla classifica finale. Andrea Dal Ponte (Re-nault Clio Williams), lo scledense Andrea Zagardi (Renault Clio S1600) e Alberto Rossi (Renault Clio R3) completano la top ten. Il Gruppo N è andato invece in mano al trentino Alessandro Bisoffi, con una Renault Clio Rs, anche undicesimo nella generale.

43rally

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Tra i ritiri “eccellenti” si sono registrati, nell’ordine, quelli del lombardo Alessan-dro Proh a causa di una panne elettrica (PS 3) alla sua ammiratissima Proton Satria S2000, di Nicola Stefani (Abarth Grande Punto S2000-incidente nella PS 2) e del friulano De Cecco (Peugeot 207 S2000), per abbandono volontario prima dell’ultima chrono avendo una non felice situazione di classifica, do-vuta all’attribuzione del tempo impo-sto della prima prova.

La coppa delle scuderie è stata ap-pannaggio della bassanese Hawk Racing Club, grazie alle prestazio-ni di Battaglin, Bianco e Zagardi.

Notevole l’afflusso di pubblico lungo le prove speciali: i tanti appassionati hanno potuto se-guire le evoluzioni delle vetture in gara nella massima sicurezza grazie all’allestimento predi-sposto dagli uomini dell’orga-nizzazione in concerto con le Forze dell’Ordine.

Nella foto free press: Battaglin-Bardini in azione (Fotosport).

Classifica Finale: 1. Battaglin-Bardini (Peugeot 207 S2000) in 57’18”1; 2. Dal Ben-Corso (Re-nault Clio R3) a 25”1; 3. Bian-co-Celi (Peugeot 207 S2000) a 33”2; 4. Smiderle-Favaro (Peu-geot 207 S2000) a 55”6; 5. Zec-chin-Scattolin (Renault Clio R3) a 1’27”4.

Bianco - Celi

Hawk Racing Club

Dal Ben - CorsoRubicone Corse

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Page 45: Sportivissimo Maggio 2010

forza rosaCiclismo femminile: al via la 14^

stagione del G.S. Cmb Cycle Women

La 14esima stagione del Gruppo Spor-

tivo Cmb Cycle Women è iniziata sotto

una buona stella! Dopo poche settimane di

gara, la società con sede a Santorso vanta

già un palmares di tutto rispetto con quat-

tro vittorie già ottenute: la maglia tricolore

di Nicole Dal Santo ai Campionati Italiani

di Ciclocross 2010, la prima vittoria su

strada dell’allieva Ketty Bidese a Bovolo-

ne, una a cronometro a Sossano grazie a

Jessica Schiavo, e la vittoria dell’esordiente

Maria Vittoria Sperotto ottenuta a Dro in

trentino. La formazione del D.S. Claudio

Turcato ha collezionato anche quattro se-

condi posti tra le allieve con Michela Pavin

(Dro), Nikolina Kosic (Capriva in Friuli) e

Nicole Dal Santo a Mereto di Tomba UD e

altre tre piazze d’onore sono state conqui-

state sempre a Capriva da Marta Parise, da

Claudia Broccardo a Mareno di Piave e da

Maria Vittoria Sperotto a Mereto di Tomba

tra le esordienti. Podio stagionale ancora per

Michela Pavin (3^) a Mareno di Piave e da

segnalare anche i piazzamenti stagionali di

Rossella Fontana con Maria Vittoria Sperotto

3^ anche a Capriva e 4^ a Mareno e a Leproso.

“La chiave del successo - spiega il presidente

Mario Dalla Guarda - sta nella passione che

ogni atleta mette costantemente ad ogni alle-

namento e in ogni gara!”. ”Contano anche i

piazzamenti – ricorda il Patron Carlo Baciliero

- segno che il gruppo è coeso e sono certo che

anche per tutte le altre atlete i risultati e le sod-

disfazioni non tarderanno ad arrivare,”. Il Grup-

po è composto da 20 ragazze, con 11 esordienti

e 9 allieve. Tra le più giovani (esordienti 1° e

2° anno) gareggiano Giulia Sabadin, Nikolina

Mektic, Maria Pia Monaco, Marta Parise, Sara

Pilon, Francesca Strozzo, Chiara Zanettin, Clau-

dia Broccardo, Chiara Bonadimani, Erika Mar-

conato e Maria Vittoria Sperotto; alla categoria

“Allieve” appartengono Nicole Dal Santo, Anna

Formilan, Nikolina Kojic, Federica Pasin, Ketty

Bidese, Rosanna Fontana , Valeria Fontana, Mi-

chela Pavin e Jessica Schiavo.

di Enzo Casarotto

ciclismo45

Page 46: Sportivissimo Maggio 2010

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Page 47: Sportivissimo Maggio 2010

E finalissima‘L’isello vernici valdagno conquista la finale con una grandissima prova di maturità, trascinata da una“curva nord” letteralmente fantastica

La finale scudetto sarà un affare tra la Isello Vernici Valdagno e il Follonica. Ve-neti e toscani se la sono aggiudicata soltan-to con garatre di semifinale. Fontana &C hanno dovuto superare un ostico Amatori Lodi (aveva vinto garadue al Capannino) ma il match decisivo è stato praticamente senza storia. Ben diverso e più sofferto il percorso della Isello Vernici in un derby fratricida con un Breganze degnissimo avversario. Garauno, disputata sul neutro del PalaDolfin a Bassano, s’era conclusa soltanto ai rigori (risultato finale 10-8 per Rigo e compagni) dopo che tempi rego-lari e supplementari si erano conclusi in parità. Ma quei sessanta minuti di gioco avevano lasciato più di qualche perples-sità perché gli uomini del tecnico Jorge Valverde non hanno saputo esprimersi ai livelli del potenziale tecnico che possie-dono. Campanelli d’allarme che non era-no stati tenuti in debita considerazione. La riprova è avvenuta immediata in garadue al PalaLido. Il Breganze lì ha dimostrato di crederci nel recupero, ha confermato di essere una squadra di gran spessore, ha puntato su un gioco ordinato e sulla velo-cità, valori che una Isello Vernici per una parte molle e poco lucida non ha saputo contrastare. E’ stato così, che in maniera neanche tanto sorprendente, il Breganze è riuscito ad imporsi meritatamente per 5-3. Eppure lo straordinario popolo della Cur-va Nord alla fine ha deciso di rincuorare i loro beniamini gridando a più riprese “Sa-remo sempre con voi”.Dopo le due prove molto opinabili tirava in città una brutta, e forse giustificata, aria

di scetticismo sulle possibilità della Isello Vernici di sovvertire i pronostici in gara tre, sempre al PalaLido. Cosa sia succes-so in realtà nel frattempo è difficile dirlo. Fatto sta che un piccolo grande miracolo s’è verificato proprio nella partita decisi-va che, comunque, è stata soffertissima ma altrettanto voluta nella vittoria finale (5-3). La Isello Vernici ha mostrato l’al-tra faccia, quella dei tempi migliori della regular season. Sostenuta da una platea come quella della Curva Nord che ha riversato in pista un tifo indemonia-to. La Isello Vernici ha interpretato subito la par-tita come doveva essere fatto, ha saputo recupera-re lo svantaggio iniziale con una rimonta intelli-gente e l’ha poi conser-vata con una difesa fatta di particolare applicazio-ne. Il blocco della Isello Vernici ha offerto un al-tro scampolo di maturità quando il Breganze s’è riportato sotto (3-4). I biancocelesti non hanno perso lucidità e concen-trazione, hanno reagito e con una funambolica rete di Nicolia c’è stato l’al-

di Giannino Danielilungo decisivo. Il Breganze lì ha accusato un colpo durissimo e la Isello Vernici è montata in cattedra disputando gli ultimi minuti con un possesso palla come lo san-no fare solo le grandi, circuitazione veloce della pallina nella metà campo ospite con avversari vanamente alla ricerca di inter-rompere quel forsennato torello.

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47hockey

Page 48: Sportivissimo Maggio 2010

Il Comune di Valdagno insieme al CONI di Vicenza ed alla Consulta delle Società Sportive valdagnesi organizza quest’anno un evento che non ha eguali. Dal 3 al 6 giugno la città si popola di sportivi come non mai, gli impianti valdagnesi accolgo-no dimostrazioni, incontri, tornei, ma an-che stand gastronomici e buona musica.La manifestazione si propone di offrire alle diverse società sportive partecipanti la possibilità di una vetrina d’eccellenza per i propri atleti, per le proprie realtà e per le attività svolte con grande impegno durante tutto l’arco dell’anno. Attraverso il variegato calendario della manifesta-zione si vuole riscoprire Valdagno nella sua ampia offerta dedicata allo sport, ma soprattutto trasmettere ai numerosissimi partecipanti l’importanza dell’attività fisi-ca a tutte le età, per il benessere del corpo e della mente, ma anche per i valori fon-damentali di cui proprio lo sport è porta-tore. Valori che si discostano totalmente dalle aberrazioni e dagli inquinamenti a cui sempre più spesso i media ci abituano, valori che sono parte importante della vita di ognuno e valori che ognuno può diffon-dere ogni giorno.Fischio d’inizio giovedì 3 giugno per una

giornata tutta rivolta alle scuole con “Val-dagno che gioca”, “Valdagno che corre”, il campo scuola di MTB e ancora basket, pallavolo e calcio.Venerdì pomeriggio aprono i gazebo dedi-cati alle società sportive e gli stand gastro-nomici, accompagnati da dimostrazioni di moto trial e trial bike, skateboard, danza, ginnastica ritmica ed il torneo di basket 3 vs 3 organizzato in collaborazione con Non mi l’Agno. Fino alle 23.00, spazio aperto per la giocoleria e dj set con “Clash of the Titans” insieme a Eriq Dj, Mr. Jim-ma e Giuno Dj.Il weekend si arricchisce ancora con le lezioni gratuite di fitness al Parco della Favorita, l’appuntamento con il calcio a 5 per il Memorial Massimo Ponza ed il nor-dic walking che tanto successo ha riscosso in città. Al Palasoldà vanno in pedana le finali del Campionato Regionale giovanile di scherma e al campo da rugby del Poli-sportivo ritorna la Sopressa Cup con in-contri amichevoli ed il tanto atteso “terzo tempo”. Proseguono le dimostrazioni delle società sportive allestite presso il Piazzale Rivoli accompagnate dall’animazione per bambini curata dal Centro Nuoto.Sabato arriva in città il gruppo ciclistico

05/06/2010sabato

Quattro giorni di sport,quattro giorni fitti di manifestazioni per tutti,

questa è la Festa dello sport 2010

degli amici di Prien Am Chiemsee, mentre dal Parco della Favorita parte la passeg-giata tra le contrade con il Centro Servizi “Le Guide” e alla sera l’attesissimo spet-tacolo musical-teatrale “Boxe a Milano” del cantautore Pacifico.Domenica mattina sull’erba dello Stadio dei Fiori prende il volo il 28° Campionato Cisalpino di aeromodellismo, gran finale di questa Festa dello Sport valdagnese nel pomeriggio con la sfilata delle squadre, le premiazioni finali e lo spettacolare atter-raggio dei piloti di parapendio.“Sono stati mesi di lavoro molto impegna-tivi per tutti – commenta l’assessore allo sport Alessandro Grainer – e per questo voglio ringraziare il gruppo di lavoro che si è costituito attorno al mio assessorato, un gruppo affiatato e motivato, con tante idee e voglia di fare. Grazie di cuore anche alla Consulta delle Società Sportive, mo-tore della festa e dello sport valdagnese e alla protezione civile, che non ha mai fatto mancare il suo supporto. La soddisfazione più grande è quella di vedere questo even-to prendere forma grazie all’impegno di tutti e ad un vero lavoro di squadra”.

di Giulio Centomo

Page 49: Sportivissimo Maggio 2010

06/06/2010

domenica

03/06/2010giovedi ‘

05/06/2010sabato

04/06/2010

venerdi ‘

dalle 09,00 alle 11,15Campo da rugby e pista di atletica: Valdagno che gioca - Campetto di rugby: Campo scuola MTBPark sud del Palalido: Valdagno che corre - Palalido: Basket e calcio a 5 femminileStadio dei Fiori: Quadrangolare di calcio - Ex Galoppatoio: Torneo di pallavolo

dalle 17,00 alle 23,00Piazzale Rivoli: Apertura gazebo Società Sportive e punti di ristoroPiazzale Rivoli: Sport di strada: street basket, skate, trial, bike trialPiazzale Rivoli: DJ SET: “CLASH OF THE TITANS”Featuring: Eriq Dj, Mr. Jimma and Giuno DJ (P4TM)

dalle 09,00 alle 19,30Partenza e arrivo: Parco della Favorita: Campionato Veneto di mountain bike

Stadio dei Fiori: 28° Campionato Cisalpino di aeromodellismoPalasoldà: Finale Campionato Regionale giovanile di scherma

Parco della Favorita: Lezioni gratuite Fitness outdoor - Parco della Favorita: Long track di Nordic walking a cura della scuola italiana - Campo di rugby: Sopressa cup: partite amichevoli - Parco della Favorita: Stand gastronomici:“gnocchi con la fioretta”

Palestra di Novale: Memorial Massimo Ponza - Piazzale Rivoli: Animazione per bambini delle Società Sportive - Stadio dei Fiori: Sfilata e premiazioni finali

Stadio dei Fiori: Chiusura della manifestazione e atterraggio piloti parapendio

dalle 10,00 alle 21,30Parco della Favorita: Lezioni gratuite Fitness outdoorPiazzale Rivoli: Apertura gazebo Società Sportive e punti di ristoroPalestra di Novale: Memorial Massimo PonzaPalasoldà: Finale Campionato Regionale giovanile di schermaPiazzale Rivoli: Attività sportive dimostrative - Piscina: Dimostrazione Nuoto/Tuffi

Parco della Favorita: Arrivo gruppo ciclistico di PrienPartenza dal Parco della Favorita: Passeggiate in collina a cura del cs le guideParco della Favorita: Dimostrazione nordic walking a cura della Scuola Italiana

Campo di rugby: Sopressa cup: partite amichevoli - Parco della Favorita: Stand gastronomici “gnocchi con la fioretta” Parco della Favorita: Panificio“Boxe a Milano”

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Potete scrivere al Senatore Alberto Filippiinviando le vostre e-mail a:

[email protected]

Le vostre lettere possono essere letteanche nel sito: albertofilippi.it

lettere

Tenetevi le Olimpiadi, completatecila ciclabile

Gentile Senatore,

come residente della Valle dell’Agno, Vicenza, non aspiravo sinceramente alle Olimpiadi Venete del 2020, perse, senza gara, a vantaggio della capitale, sebbene Roma avesse dato una pessima immagine di sé nei recenti mondiali di nuoto, passati alla storia per le solite scandalose ruberie italiche. La candidatura veneta mi è sembrata fin da quando se ne è co-minciato a parlare un sogno troppo ambizioso da essere evi-dentemente irreale; come veneto e come residente della Valle dell’Agno mi accontenterei di un intervento molto meno im-portante, il completamento della nostra pista ciclabile nell’al-ta valle. In questi giorni, credo, si sta completando il tratto che da Cornedo congiunge Valdagno, sarebbe proprio un peccato fermarsi lì e non raggiungere Recoaro. Ci sono speranze, secondo lei, che almeno questo, che non è un sogno impossibile, si riesca a realizzarlo?

Grazie, Emanuele.

Caro Emanuele,

che rabbia aver perso così la candidatura veneta per le Olim-piadi del 2020. Che rabbia che abbia vinto chi non avrebbe dovuto per quella, come giustamente ricordi tu, ladresca ge-stione per le opere collegate ai mondiali di nuoto. Abbiamo perso, ma continueremo a lottare perché il Veneto abbia quel-lo che si merita che sono sia i grandi sia i piccoli eventi, le grandi come le piccole infrastrutture. Vanno bene le ciclabi-li, ma ci meritiamo anche le Olimpiadi. Cioè non dobbiamo accontentarci sempre delle briciole, che, poi, come briciole costano sì meno, ma non hanno in sé la forza di muovere finanziamenti importanti in tempi brevi. E’ vero, la ciclabi-le della Valle dell’Agno è un gran bel progetto. So che nel tratto realizzato da Tezze a Cornedo è molto frequentata. So che è tenuta molto bene. Certo, bisogna completarla. Il tratto Valdagno – Recoaro sarebbe sicuramente il più bello, il più suggestivo. E’ anche il tratto più necessario, perché c’è una strada sola, stretta e trafficata. Credo che esista un progetto di massima. Credo che i sindaci della valle ne stiano parlan-do per capire come e quando realizzarla. Però, per interventi come questi, non c’è quella procedura “d’urgenza” che invece è tipica dei grandi eventi, e i tempi di decisione, ahimè, non sono mai brevi, anche se si cerca in tutti i modi di dare risposte sempre più veloci. Ogni volta, ripeto, per interventi di questo tipo, è sempre difficilissimo trovare i soldi. Ma non scorag-giarti, prima o poi, la ciclabile della Valle dell’Agno arriverà a Recoaro, perché le cose belle e necessarie non hanno alcun senso lasciarle incomplete

Un cordiale saluto, Alberto.

Complimenti aAndrea Sandri, vincitore

del nostro concorso indovina

i fedelissimi tre giornalisti e

i quattro inserzionisti pubblicitari

da sempre presenti.

Andreasandrithe winner

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