SPORT CLUB GENNAIO 2009

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gennaio 2009 Baseball Roma si prepara alla finale del Mondiale Etica dello sport Dopo Napoli il M.E.C.S. approda a Perugia C.S. Carabinieri A cavallo con Stefano Brecciaroli Aspettando Karbon Denise, atleta dell’anno, pronta a ripetere i successi del 2008 foto Grazia Neri

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gennaio 2009

BaseballRoma si prepara

alla finale del Mondiale

Etica dello sport Dopo Napoli il M.E.C.S.

approda a Perugia

C.S. CarabinieriA cavallo con Stefano Brecciaroli

Aspettando KarbonDenise, atleta dell’anno, pronta a ripetere i successi del 2008

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Sommario

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sommario4 Editoriale

Il Comune senso dello sport

6 Cultura sportiva-Crisi e sport-Prevenire è tutto

8 Focus-La coesione: il segreto dei successi inattesi

-Un farmaco efficace ed economico: lo sport

12 CoverDenise Karbon

16 M.E.C.S.-La sicurezza nello sport è sicurezzanella vita

-L’entusiasmo di Napoli

20 NuotoRoma09

24 Pescara 2009Professionalità artigiana per un grande evento

26 Fiamme Gialle-Le sezioni giovanili in Campidoglio-Motor Show 2008-Da Castelporziano ad Abano Terme

32 EsercitoAcque Cleri

36 C.S. CarabinieriFiamme Gialle in vetrina

42 BaseballUn lancio mondiale!

44 Rugby-Il rispetto per gli All Blacks-Wallabies e trifogli -Frascati Rugby

50 TaekwondoIl boom del taekwondo

54 Vela-Odissea Coppa America-Chi ben comincia...

58 PattinaggioRitorna Sottozero

60 Sport&Finanza

64 MotoriHappy birtday Smart

68 Golf74 Roma_Tuttincircolo

84 Roma_Tornei

86 NutrizioneUna sana alimentazione nello sport

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Sport Club Editori srlvia Morlupo, 51 ! 00191 Romatel. 06 97600342tel 393 [email protected]

Direttore editoriale Luigi CapassoDirettore commerciale Davide Campanella

Sport ClubAnno VII - n. 45 - Gennaio 2008Reg. trib. di Roma n. 591/2004 del 30-12-2004

Direttore responsabile Luigi Capasso [email protected]

Presidente Onorario Giuseppe Capelli

Editorialisti Paolo Cecinelli, Franco Chimenti, Pino Capua, Alessandro Cochi, Antonio Conte, Paolo Del Bene, Paolo Motera, Daniele Popolizio, Roberto Verna

Hanno collaborato a questo numeroMatteo Cirelli, Fabio Onnis, Carlo Stigliano, Silvia Pittelli, Gianluca Scarlata, Marco Trozzi, Alessandro Morucci, Enrico Morucci, Roberto Cundari, Andrea Tranquilli, Anna Tina Mirra, Alexia Amaricci, Andrea Cecinelli, DanielaPerrone, Gianni Boninsegna, Pietro Malato, Luigia Latteri,Andrea Friedrich, Mattia Morandi

Golf Simone SelliMotori Davide MontefoscoSport&Finanza Marcel VulpisRugby Andrea Cimbrico

Progetto grafico e ImpaginazioneMarta [email protected]

pubblicità [email protected]@sportclubmagazine.it

Fotografie Grazia NeriStampa Plus Group Srl - RomaFinito di stampare nel mese di dicembre 2008

Realizzato da Editrice Capasso srlSalvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, la collaborazione a questo periodico è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali giunti in redazione.

È vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati dalla Editrice Capasso srl

Sport Clubrivista ufficialeAssociazione Sportiva LUISS Guido Carli

www.sportclubmagazine.it

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di Alessandro Cochi Delegato allo Sport del Comune di Roma

n tema di sport, illavoro dell’ammini-strazione rimbalzasui Media quando si

parla degli stadi di Lazio e Ro-ma, delle grandi competizioni -dai Mondiali di Nuoto al Girod’Italia- e dei grandi appunta-menti popolari quali la “Corsadi Babbo Natale”: 3,5 Km, par-tenza dal Colosseo, 1.000 appas-sionati vestiti con il tradiziona-le costume bianco e rosso diSanta Claus e ricavato in bene-ficenza.Ma, tanto è il lavoro svolto sot-to traccia: per lo sport di verti-ce e per lo sport “di tutti”, perl’impiantistica e per il sociale.Come, ad esempio, la visita didicembre alla casa circondaria-le di Rebibbia. L’opportunità,una iniziativa dedicata ai giochida tavolo ideata dalla UISP incollaborazione con il Coni. So-no stati disputati un torneo discacchi e uno di carte (scoponescientifico, briscola, tresette). Al-le premiazioni sono stati presen-ti il presidente dell'UISP RomaAndrea Novelli, il presidente delConi provinciale Riccardo Vio-la e, ovviamente il sottoscritto.L’editore di “Sport Club” LuigiCapasso, opera meritoria la suanel campo della divulgazionesportiva, mi chiede ogni mese difare un po’ il punto sulle inizia-tive dell’Ufficio Sport del Comu-ne di Roma. Tra le tante realtàdi un lavoro quotidiano inten-

so, voglio estrapolare in questonumero l’istituzione di unaCommissione per l'impiantisti-ca di vertice. Con questa si vuo-le predisporre un piano organi-co sulla realtà degli impiantidella capitale che si intendonorealizzare nel breve, medio elungo termine. Lo ha annuncia-to il sottosegretario alla presi-denza del Consiglio, con delegaallo sport, Rocco Crimi. La com-missione, cui prenderà parte lapresidenza del Consiglio, il Mi-nistero per i Beni Culturali e ilTesoro, la Provincia e il Comu-ne di Roma, ha anche la missiondi sburocratizzare il più possi-bile l'acceso al credito per chi

ha intenzione di costruire im-pianti sportivi. Altro obiettivo èquello di lavorare sodo per nontrovarci in situazioni di emer-genza ogni volta in cui si pre-senti un evento rilevante di ca-rattere internazionale. Dall’im-piantistica a una buona notiziaper lo sport romano: le nubi,rappresentate dalle difficoltàeconomiche di inizio stagione,sono ormai quasi totalmente al-le spalle per quanto attiene allaRoma Pallavolo, serie A2 fem-minile. Va dato, in questo sen-so, merito al presidente MarioMattioli di aver mantenuto vi-vo per vent’anni, anche nei mo-menti più delicati non solo per

la società capitolina ma per tut-to il movimento, il progetto dipallavolo di livello in una cittàcome Roma. La Società ha pe-raltro trovato casa: un impian-to polifunzionale in zona Torri-no, a Via Fiume Giallo. Lo spa-zio è tiranno: rimangono solopoche righe per ricordare il tra-dizionale saluto alle FiammeGialle con il generale Gola e labrava e bella Giulia Quintaval-le presso l'Aula Giulio Cesaregremita di pubblico e giornali-sti, padrone di casa il SindacoGianni Alemanno. Il grandecontributo che le Fiamme Gial-le danno allo sport italiano me-rita bene questa menzione.

IIl Comune senso dello sport

Editoriale

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Beniamino Bonomi con la moglie e le figlie ritira il premio alla carriera

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i dice da più parti chela crisi economica co-mincia ad intaccareanche il mondo spor-

tivo. La conferma del ritiro dallaFormula 1 della Honda ne è unaprova. L’azienda automobilisticagiapponese ha deciso di prendereprovvedimenti rapidi e flessibili percontrastare un indebolimento delmercato. L’abbandono del mondia-le di Formula 1 le porterà un ri-sparmio di circa 420 milioni di eu-ro. La crisi arriverà a grandi passianche sul nostro calcio. Anche seora gli effetti non sono ancora per-cepibili si parla di un’ondata di pie-na che investirà il nostro campio-nato intorno al 2010. Per ora i clubsono tranquilli poiché sanno diavere un”ammortizzatore” nei di-ritti tv, che rappresentano il 50%delle entrate. Sono stati garantiti900 milioni l’anno dai nuovi con-tratti collettivi, e per 6 anni sareb-bero 5 miliardi e 400 milioni. Non-ostante i presidenti speravano diportare in cassa 1 miliardo l’anno.Il vero problema non si vedrà lì, masui settori legati al pubblico, allagente. Il calo d’entrate rilevante po-trà esserci negli incassi al botteghi-no, negli sponsor e nel merchan-dising. Possiamo vedere invececonseguenze immediate su cam-pionati come quello inglese. La Pre-mier League, nonostante sia unodei campionati più ricchi, ha giasubito gravi colpi finanziari. Il ca-so che maggiormente salta agli oc-chi è quello del West Ham. Il clubè stato comprato dal banchiere is-landese Bjorgolfur Gudmundssonnel 2006 per 105 milioni di euro.

Ora, il terribile crash dell’economiaislandese ha investito di riflesso an-che il club britannico, ed ecco chela società potrebbe essere messa abreve sul mercato. Lo sport, che dasempre è una risorsa finanziariaimportante per la collettività devetrovare soluzioni per andare avan-ti. Non credo che uno Stato che in-veste meno nell’attività sportiva ri-solva questo tipo di problematiche.Basti pensare al grande contributoapportato all’immagine e all’eco-nomia della nostra nazione dallavittoria della nostra nazionale dicalcio conseguita al mondiale diGermania 2006. Investire nellosport significa quindi investire nel-la salute? In Italia sembrerebbe dino. Non basta costruire impiantisportivi, soltanto in corrisponden-za di Eventi straordinari come adesempio i Mondiali di Calcio del 90,o i prossimi Mondiali di nuoto del2009. Occorre una vera program-mazione degli interventi struttura-li e una seria pianificazione dellerisorse umane, è necessario diffon-dere e favorire la pratica dello sportin tutte le fasce d’età per migliora-re la qualità della vita. Alcune Na-zioni (Svezia, Danimarca, Francia,Germania – Piano d’oro 1973), cheda decenni investono nella realiz-zazione di progetti sportivi, hannorealizzato notevoli economie nelcampo della spesa sanitaria, svi-luppando nei cittadini una vera epropria cultura della pratica spor-tiva. Queste condizioni insieme po-trebbero portare all’Italia quell’av-vicinamento agli standard Europeicon conseguente risparmio sullaspesa sanitaria nazionale.

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Sa Fondazione Castelliè una Onlus nata nelmarzo del 2006 per ri-cordare Giorgio, lo

sfortunato calciatore del Real TorSapienza scomparso a soli sedicianni per arresto cardiaco duranteun allenamento. “Il Gladiatore”, co-sì lo chiamavano i compagni disquadra, in pochi attimi è venutoa mancare all’affetto dei genitori,del fratello gemello e di quellomaggiore, in una fredda serata difebbraio di ormai quasi tre anni fa. L’obiettivo della Fondazione Castel-li è quello di sensibilizzare l’opi-nione pubblica sull’importanza del-la prevenzione e cura delle malat-tie cardiovascolari, per dare vita aprogetti di ricerca sulle patologiecardiache. Particolarmente lodevo-le l’iniziativa della Onlus inerentel’addestramento alla rianimazionecardio-respiratoria di base e all’u-so del defibrillatore semiautomati-co ( BLS-D ) degli operatori che as-sistono i giovani nella pratica del-l’attività sportiva. Grazie ad un cor-so della durata di cinque ore, alle-natori, massaggiatori, dirigenti ac-compagnatori, possono acquisire legiuste conoscenze per l’utilizzo deldefibrillatore, apparecchio fonda-mentale per il primo soccorso. Al-le società che aderiscono a tale ini-ziativa, viene fornito un kit per larianimazione cardio-respiratoria edun defibrillatore semi-automatico.Già 166 società hanno sposato ilprogetto del collega Dott. Vincen-zo Castelli, papà di Giorgio, per untotale di 1.365 operatori sportivi fi-nora addestrati all’uso del BLS-D.Quando uscirà questo numero di

Sport Club Magazine, la Fondazio-ne avrà già compiuto un altro mi-racolo, quello di far convergere l’at-tenzione di Istituzioni, medici, gior-nalisti ed esponenti della politica,verso un unico obiettivo: promuo-vere l’etica e la sicurezza nella pra-tica sportiva dei giovani. Questo èil tema principe del Convegno for-temente voluto dalla FondazioneCastelli con il patrocinio del Comu-ne di Roma: “Sport, spunti di dis-cussione ed interventi per il 3° mil-lennio”. Come Presidente della Com-missione antidoping e Consulentedel Sindaco di Roma per le attivitàsportive, ma soprattutto come me-dico e padre, sento l’onere e l’ono-re di appoggiare simili iniziative, amaggior ragione se portate avantida persone determinate come ilDott. Vincenzo Castelli. Egli, dopola scomparsa del figliolo, si è da su-bito adoperato affinché la morte diGiorgio rappresentasse la vita pertanti altri ragazzi impegnati nellosport come lui. L’Ufficio Sport delComune, dal canto suo, si sta giàimpegnando per portare avanti al-tre iniziative che hanno come filoconduttore la sicurezza degli im-pianti sportivi e la tutela della sa-lute degli atleti, tematiche da sem-pre a me particolarmente care. Ri-mando al sito www.gc6.org per ul-teriori informazioni sulla Fondazio-ne Giorgio Castelli Onlus.

L

di Paolo Del Bene Direttore Sportivo A.S. Università Luiss Guido Carli

Cultura sportiva

Crisi e sport

di Pino CapuaConsulente per il Sindaco per lepolitiche sportive del Comune di Roma

Prevenire è tutto

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del prof. Daniele Popolizio Resp.le "Progetto Europeo sulloSport", Direttore Generale CENPIS

enza la capacità di ri-spondere con forzad’animo agli eventistressanti (la resilien-

za appunto) e senza la capacità diripetere nel tempo un exploit (lacontinuità), non è possibile elevar-si rispetto agli standard che con-notano lo sport dei nostri giorni. Ma a queste due variabili ne vaaggiunta una terza, valida soprat-tutto per gli sport di squadra: lacapacità di lavorare in team, lapropensione a “fare gruppo” e co-struire la nota “coesione”.Andiamo allora alle finali scudet-to del Campionato italiano di ten-nis a squadre, che ha visto di re-cente la vittoria della Capri Acca-demy sul C.C.Aniene di Roma,unico circolo ad approdare ad unafinale scudetto. Avendo avuto ilprivilegio di vivere da vicino levicende del “club” capitolino ri-tengo utile un’attenta analisi permostrare che ogni risultato è dav-vero possibile nello sport, a pre-scindere dai valori tecnici in cam-po, quando e se ci sono motiva-zioni forti alla base e coesione disquadra. Il tennis è uno sport in-

dividuale ed è dunque molto com-plesso il processo che porta allacostituzione di un senso “reale”del team, soprattutto se conside-riamo l’imminente inizio dellanuova stagione tennistica, tram-polino di lancio importante permolti atleti professionisti. Ecco al-lora che l’abilità e la capacità diun allenatore in queste situazio-ni poggia prevalentemente sullacompetenza alla leadership, mi-surabile appunto dall’abilità di co-struire sin dall’inizio della stagio-ne una squadra ben assemblata(team building) e che nel temposia in grado di unirsi e compat-tarsi, di sviluppare coesione. Stia-mo parlando, in senso più specia-listico, della metodologia del co-aching: un’affiancamento e unapreparazione psicologica del tec-nico stesso, dell’allenatore, a leg-gere e fronteggiare le complessee delicate dinamiche psicologicherelative sia all’interazione fra gliatleti della squadra che all’intera-zione di quest’ultima con il tec-nico stesso; una metodologia chepermette di scoprire e svilupparequelle qualità psicologiche dell’al-

lenatore funzionali alla gestionedel team e del singolo atleta. Secorrettamente utilizzato ed appli-cato, avendo ovviamente a dispo-sizione il potenziale umano giu-sto, il coaching può rivelarsi unimportante strumento di suppor-to per raggiungere il picco mas-simo della performance agonisti-ca di una squadra, proprio comenel caso del lavoro svolto insie-me al C.C.Aniene. Coadiuvato daun attento lavoro di valutazionedelle risorse umane e psicologi-che degli atleti a disposizione (me-diante colloqui e test psicologici),è possibile avere una vera e pro-pria “mappatura” dello stato psi-co-fisico degli atleti e delle dina-miche psicologiche potenzialmen-te disfunzionali da “spegnere” sulnascere. Prima che condizioninoin negativo le prestazioni attese odesiderate. Ma qual è il meccanismo incon-scio su cui fa perno il metodo delcoaching ? Nel gergo si chiama“profezia”: la messa in atto incon-sapevole e involontaria, da partedi atleti e tecnico, di comporta-menti che portano a “far accade-

re e verificare” l’ipotesi psicolo-gica sottostante e spesso negati-va. Nella pratica consiste nel ri-schio che si verifichi l’effetto “au-togol” ben chiaro nei nostri ricor-di di qualche recente finale diChampions League o di Eurolega.In sintesi, così come è fondamen-tale preparare psicologicamentealla gara un atleta di alto livello,così è ormai fondamentale a mioavviso preparare l’allenatore allagestione del suo stress di gara edelle complesse dinamiche di unasquadra con le quali deve comun-que interagire. Come spesso riba-disco l’espressione di talenti co-me quello di Federica Pellegrini eAlessia Filippi, Josefa Idem, unasquadra di tennis o di pallavolo,sono ormai sempre più il fruttoanche di una preparazione speci-fica alla tenuta psicologica. Que-sto perché oggi il talento non ba-sta più e, fra le altre cose, è indi-spensabile preparare la mente delcampione a creare, costruire econservare le condizioni indispen-sabili per fare quello che tutti de-siderano nello sport: la differen-za, l’impresa impossibile.

Focus

S

Resilienza e continuità. Due dimensioni psicologiche fondamentali e indispensabili per qualsiasi prestazione sportiva di rilievo. Aggiungerei per qualsiasi espressionemassima del nostro talento.

La coesione:il segreto

dei successiinattesi

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risultati di uno stu-dio dell’OMS (Orga-nizzazione Mondialedella Sanità) sui fat-

tori di rischio individua nello sti-le di vita sedentario una delle pri-me dieci cause di morte e inabi-lità nel mondo e si stima che l’i-nattività fisica causi circa 2 mi-lioni di decessi l’anno. E’ d’altrocanto dimostrato che un eserci-zio fisico moderato e regolare ri-veste un ruolo importante nellaprevenzione delle patologie car-diovascolari, delle malattie endo-crino-metaboliche come sovrap-peso, obesità e diabete e del can-cro del colon e della mammella.Un recente rapporto del Censis,ha fotografato per l’Italia la se-guente situazione: il numero deisoggetti che non pratica alcunaattività fisica è pari a 23 milionidi abitanti ( il 41% della popola-zione), con una tendenza ad au-mentare nei prossimi anni; lamassima prevalenza di sedenta-rietà si registra dopo i 45 anni,età di insorgenza della gran par-te dei disturbi metabolici comeaumento del peso corporeo, ri-dotta tolleranza glicidica, diabe-te, ipercolesterolemia, ipertensio-ne arteriosa. I sedentari in Italiasono aumentati del 3,2 % negliultimi 12 anni e costituiscono ilnumero più alto in Europa. Sem-

pre in Europa l’Italia è la nazio-ne che dedica meno ore all’Edu-cazione Fisica scolastica: in me-dia 800 ore l’anno, contro le 1500dell’ Austria e le 2500 della Fran-cia. Inoltre l’insegnamento del-l’educazione fisica nelle scuoleelementari è a discrezione del di-rettivo di Istituto e spesso affida-to a personale non laureato inScienze Motorie.L’intera umanità sta aumentandodi peso per aumento del grassocorporeo. Il fenomeno, definitocon il termine GLOBESITA’, preoc-cupa i sistemi sanitari planetari inquanto un bambino obeso sarà,probabilmente, un adulto che svi-lupperà, nel tempo, altre patolo-gie come l’ipertensione, il diabe-te, l’aumento dei trigliceridi o delcolesterolo, la calcolosi biliare, etc.Nel nostro paese sovrappeso eobesità hanno presentato, negliultimi 10 anni, un incremento del25%, specialmente nel centro-sud,e oggi questa condizione colpiscequasi la metà della popolazione,con una tendenza, nei prossimicinque anni , ad aumentare so-prattutto nei più giovani. L’Italiaoccupa un allarmante primo po-sto in Europa, quanto a prevalen-za dell’obesità, sia nella fascia pe-diatrica che nella fascia geriatri-ca. Ancora più allarmanti sono idati epidemiologici sul Diabete.

Nei paesi industrializzati, negli ul-timi dieci anni, si è registrato unaumento dei casi di diabete del 40%, passando dai 100 milioni del1998 ai 170 milioni di oggi; leproiezioni ci dicono che nel 2025ci saranno, nel mondo, più di 300milioni di diabetici; ciò è in par-te dovuto all’aumento della po-polazione mondiale e della dura-ta media della vita, in parte, e so-prattutto, all’alta incidenza diobesità e sovrappeso, come con-seguenza di mancanza di eserci-zio fisico e di una alimentazionepoco corretta. Negli ultimi anni,inoltre, sempre a causa del pro-gressivo aumento dell’obesità neibambini, si assiste all’insorgenzadel diabete tipico del soggettoadulto (tipo 2). Anche l’Italia se-gue questa tendenza: 3 milioni dipersone, il 4,5% della popolazio-ne, sono affette da diabete, e, diqueste, circa un milione non ne èa conoscenza. Ogni anno si ag-giungono 100.000 nuovi casi, ilche significa che nel 2028 i sog-getti diabetici in Italia sarannocirca 5 milioni, quasi il 10% del-la popolazione (dati della Asso-ciazione Europea di Studio delDiabete EASD- 2008).Questo aumento su scala mondia-le delle malattie metaboliche èstato indicato come l’Epidemia delterzo millennio, e dicevamo che

la causa è da ricercarsi nello sti-le di vita delle società più ricche;ciò è ancora più vero quando as-sistiamo a un forte incremento deldiabete in quei paesi in via di svi-luppo come Asia e Africa, chehanno cominciato a introdurre ea seguire le nostre abitudini ali-mentari e il nostro stile di vita.Sembra incredibile che una atti-vità ricreativa così salutare e na-turale come lo sport, incontri tan-ta resistenza nelle scelte indivi-duali dei cittadini, e ciò, non-ostante esso sia, in molti casi, il“farmaco” non solo più efficacema anche il più economico. An-che le Istituzioni dovrebbero ren-dersi conto, infatti, che la promo-zione della attività fisica e dellosport, rappresenterebbe un enor-me vantaggio per la spesa sani-taria nazionale attraverso il tra-sferimento dei costi dalla areadella cura a quella della preven-zione, con un notevole risparmio.La vera sfida, per noi specialisti ,è proprio quella di sensibilizzarel’opinione pubblica e i governi alproblema, individuando strategiee programmi in grado di far ri-scoprire al cittadino il piacere distare bene, con due gambe soli-de e un corpo leggero. Se è veroche si vive più a lungo, perché al-lungarsi la vecchiaia? allunghia-moci la vita.

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del prof. Paolo Motera Diabetologo, Medico dello Sport,Responsabile Sanitario Pallacanestro Virtus Roma

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Un farmaco efficace ed economico: lo sport

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Cover

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foto Elvis

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La "Fiamma Gialla" di Castelrottosuccede nell'albo d'oro

al compagno di club Manfred Moelgg

Denise Karbonnominata “Atleta

dell’Anno F.I.S.I.2008”di Gianni Boninsegna_foto Grazia Neri

a conquista della Coppa del Mon-do 2007/2008 di slalom gigante,unita alla memorabile cinquinamessa a segno nelle tappe del cir-

co bianco di Soelden, Panorama, Lienz, Spind-leruv Mlyn e Ofterschwang, sono valse alla gial-loverde Denise Karbon, oltre che ad un posto di

diritto fra le migliori sciatrici di tutti i tempi, iltitolo di “Atleta dell’Anno F.I.S.I. 2008”. La scia-trice altoatesina, tesserata per il Gruppo Sciato-ri Fiamme Gialle, ha ricevuto questo prestigio-so riconoscimento, messo in palio dalla Fede-razione Italiana Sport Invernali attraverso il vo-to on line dei lettori di www.fisi.org, mercoledì

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3 dicembre 2008 a Roma, presso la sede di Ban-ca Finnat. La scelta della location romana è sta-ta fortemente voluta dal Presidente della F.I.S.I.Giovanni Morzenti con lo scopo di “attiraremaggiormente l’attenzione dei media, delle per-sonalità del mondo politico ed imprenditorialee per ribadire l’importante ruolo della Federa-zione Italiana Sport Invernali nella filiera eco-nomica della montagna”. Il Presidente Morzen-ti, nel premiare la Karbon, ha dichiarato: “De-nise è una che vince due volte, lo fa perché sor-ride sempre e questo è ciò che serve allo sport”.La principessa di Castelrotto è diventata la Re-gina delle nevi ma la strada per arrivare così inalto non è stata di certo sempre…in discesa…an-zi! Nonostante innumerevoli infortuni ai lega-menti delle ginocchia e non solo, la Karbon èsempre riuscita a risalire la china e a tornare,seppur con fatica e con grandi sacrifici, ad al-tissimi livelli”.Denise ha esordito in Coppa del Mondo nel1998 a Bormio, l’anno successivo ha vinto lamedaglia d’oro in slalom gigante ai mondialijuniores di Pra Loup,in Francia. Sempre in gi-gante, ha conquistato l’argento ai mondiali diBormio 2003 ed il bronzo ad Are (Svezia) 2007.La prima vittoria di Denise in Coppa del Mon-do è datata 13 dicembre 2003 ed è stata otte-nuta nel gigante dell’Alta Badia (BZ). Dopoquattro anni di digiuno in Coppa del Mondo,la gialloverde ha infilato, nella stagione scor-sa, una strabiliante serie di vittorie, una dellequali (Ofterschwang – Germania 26 gennaio2008) ottenuta nonostante la mano sinistra in-gessata per la rottura di un osso del pollice. Nelgigante precedente, disputato nella slovenaMaribor, Denise era giunta terza. Grazie a que-sti impressionanti risultati la Karbon ha con-quistato la Coppa del Mondo 2007/2008 di spe-cialità, succedendo nell’albo d’oro italiano al-la grande Deborah Compagnoni, che aveva vin-to la sfera di cristallo nel 1997.Nella stagione in corso, la “Fiamma Gialla” al-toatesina ha sfiorato il podio nel gigante d’a-pertura a Soelden e, nel successivo appunta-mento con le “porte larghe” ad Aspen (USA),dopo aver dominato la prima manche si è do-vuta accontentare del 15° posto, risultato ot-tenuto dopo un errore a poche porte dall’arri-vo, causato da un buca, quando era nettamen-te al comando della gara. Malgrado il dispia-cere per non essere riuscita a risalire subitosul podio, Denise non fa drammi e ci raccon-ta, con misuratezza: “A Soelden ho mancato il

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podio per soli 3 centesimi e ad Aspen ho fat-to il miglior tempo nella prima manche. Cer-to, sarebbe stato bello cominciare di nuovo condelle vittorie, ma so bene che fare una strisciapositiva come quella della scorsa stagione èuna cosa quasi irripetibile. Le difficoltà dovu-te agli infortuni degli ultimi anni mi hannoaiutata a maturare, ora sono consapevole delmio valore e so cosa fare per rialzarmi dopouna sconfitta, spero di dimostrarlo a tutti giànel prossimo gigante di Coppa!”.

PalmarèsCampionati del mondo 1 argento (slalom gigante 2003)1 bronzo (slalom gigante 2007)

Campionati del mondo juniores 1 oro (slalom gigante 1999)

Coppa del Mondo Miglior piazzamento in classifica generale: 10^ nel 2008

6 vittorie in slalom gigante (13 dicem-bre 2003; 27 ottobre 2007;24 novembre 2007; 28 dicembre 2007;5 gennaio 2008; 26 gennaio 2008)

2 secondi posti

5 terzi posti

17

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Il 20 marzo 2008 nasce a Roma, per

volere dei familiari,l’Associazione

Alessandro Bini per lasicurezza nello sport

che si propone ditutelare tutti coloro che

praticano lo sport,portando la voce alle

istituzioni delle carenzestrutturali degli impianti

sportivi che ancora oggi persistono su

un ampio territorio eche non garantiscono

l’incolumità di chi le frequenta.

il 2 febbraio 2008, un giorno cometanti altri, da spettatore passivo, en-tri a far parte di quella schiera dipersone che convivono quotidia-

namente con il dolore per la perdita di un fi-glio, di un fratello, di un nipote, di un amico...Se, comunque, nei brevi momenti di lucidità,

ci fermiamo a pensare come Alessandro èscomparso dalla vista di tutti noi: a seguitodel trauma subito dall’impatto con un rubi-netto dell’impianto di irrigazione, posto a so-li 70 cm dalla linea laterale di un campo dicalcio, ci si può rendere conto delle reali in-sidie che ogni giorno i ragazzi, come Ales-

sandro, incontrano nella pratica sportiva perl’inadeguatezza delle strutture, che nel terri-torio regionale conta una alta percentuale.Il 20 marzo 2008 nasce a Roma, per volere deifamiliari, l’Associazione Alessandro Bini per lasicurezza nello sport che si propone di tutela-re tutti coloro che praticano lo sport, portando

Leggere su un giornale che ragazzi spensierati perdono la vita mentre stanno disputando allenamenti o gare sportive è un dispiacere per tutti. Ma dopo un po’ che se ne è parlato, tutto torna alla normalità, o meglio alla anormalità e ognuno di noi pensa “a me non potrà succedere”.

La sicurezza nello sport è sicurezza nella vita

Èdi Andrea Tranquilli

M.E.C.S.

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La signora Delia Bini con Alessandro Cochi e Pino Capua

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la voce alle istituzioni delle carenze strutturalidegli impianti sportivi che ancora oggi persi-stono su un ampio territorio e che non garan-tiscono l’incolumità di chi le frequenta.La volontà di presentare una proposta di leg-ge in ambito regionale da parte di Enzo Fo-schi, Vice Presidente della Commissione Sportdella Regione Lazio, al fine di dare una veracultura della sicurezza delle strutture sporti-ve, in concerto con altre Associazioni e Fon-dazioni che hanno lo stesso obiettivo dellanostra, anche se di carattere medico sportivoed etico, ci conferma che è necessario inte-grare norme già esistenti cercando di divul-garle attraverso tutti mezzi di comunicazio-ne a nostra disposizione.E finalmente è proprio del 9 dicembre 2008la notizia che la commissione Cultura, spet-tacolo e sport del Consiglio Regionale del La-zio, presieduta da Antonio Zanon (Pd), haespresso parere favorevole all'unanimità sul-la proposta di legge “Interventi per la promo-zione, il sostegno e la diffusione della sicu-

rezza nello sport". Viene istituita la “Giornata della promozio-ne della sicurezza nello sport", per la realiz-zazione di iniziative con finalità di informa-zione e sensibilizzazione, con uno stanzia-mento per il primo anno di 100 mila euro. Laricorrenza cadrà il 9 febbraio, giorno del com-pleanno di Alessandro Bini, il giovane scom-parso quest'inverno a causa di un incidenteavvenuto in un campo sportivo. Prevista, inoltre, l'istituzione di un organismoconsultivo permanente - la Consulta per i pro-blemi della sicurezza nello sport - di cui fan-no parte il Coni, il comitato paraolimpico re-gionale, gli enti di promozione sportiva, rap-presentanti di fondazioni e associazioni chesi occupano della materia, gestori degli im-pianti e gli assessorati allo sport, alla salute eai lavori pubblici. Compiti della consulta, tragli altri, quelli di formulare proposte per larealizzazione di interventi migliorativi del li-vello di sicurezza nell'esercizio dello sport edegli impianti e di promuovere la diffusione

e l'approfondimento delle informazioni in ma-teria di sicurezza, con particolare riguardo alfenomeno del doping. Istituito, infine, un fondo per la realizzazionedi interventi volti a migliorare il livello di sicu-rezza degli impianti sportivi pubblici, fino adun massimo dell'80% della spesa, per il qualevengono stanziati 2 milioni di euro per il 2009. Nella vita di tutti i giorni, possiamo verifica-re che sempre più spesso ci sono casi in cui igiovani vengono additati come persone discarsi valori, senza alcun rispetto per le rego-le di vita. Lo sport è necessario ed importan-te per la loro formazione caratteriale se nonaltro perché detta regole di rispetto reciprocosenza fare distinzione di ceto.“Ma proprio per dar vita a questo stato di ag-gregazione e formazione e per consentire ai gio-vani atleti di potersi esprimere attraverso losport, diamo loro modo di frequentare struttu-re sportive che non presentino pericoli di al-cun tipo. Durante questi dieci mesi tanti sonostati i consensi delle istituzioni, anche con ilComune di Roma per mezzo del Collaboratoredel Sindaco per le strutture Sportive, il Prof. Pi-no Capua stiamo concertando un progetto, an-cora in embrione, mirato alla sicurezza degliimpianti. Per quanto concerne l’Associazionepossiamo ritenerci soddisfatti per quanto sinoad oggi siamo riusciti a fare abbiamo inaugu-rato il Campo del Ceprano insieme al Sindacoed al Prefetto di Frosinone, ci siamo gemellaticon la Asd New Green Park di Bari una socie-tà dilettantistica di Calcio, ci hanno conferito ilpremio simpatia consegnatoci, presso la Proto-moteca del Comune di Roma dall’attuale Sin-daco Gianni Alemanno, abbiamo organizzatoil I Memorial Alessandro Bini che ha avuto unsuccesso notevole, abbiamo donato una picco-la cifra ad un ragazzo affetto da distrofia mu-scolare nell’ambito di una partita di beneficien-za, abbiamo conferito la I borsa di studio Ales-sandro Bini ad un alunno dell’IPSIA Carlo Cat-taneo, abbiamo fatto in modo che venisse do-nato, sempre al Cattaneo, dal Coni Comitatoprovinciale di Roma attrezzature sportive, e nonper ultimo ottenuto che questa proposta di leg-ge sulla promozione della sicurezza delle strut-ture sportive.La nostra forza è Alessandro che ci guida ver-so orizzonti sempre migliori, per far si chenessun altro ragazzo possa perdere la vita peril gioco, perché (come cantava sempre lui) ela vita la vita …e la vita l’è bela”. Delia Bini.

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È stato istituito un fondo per la realizzazione di interventi volti a migliorare il livello di sicurezza

degli impianti sportivi pubblici

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M.E.C.S.

L’entusiasmodi Napoli

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Il secondo convegno organizzato all’Università Federico II diNapoli dal Movimento dell’Etica e la Cultura nello Sport haottenuto un incredibile successo. Nell’aula magna della Facoltà diGiurisprudenza centinaia di studenti si sono appassionatinell’ascoltare le “lezioni” dei relatori sull’importanza della culturasportiva negli insegnamenti degli accademici.Il prossimo appuntamento è previsto per il 26 gennaio 2009all’Università degli Stranieri di Perugia.

Da sinistra: Alessandro Pinto (UNICEF), il pilota Emanuele Pirro, il dott. Mario Brozzi, il direttore generale del CONI Ernesto Albanese, ilpresidente del Credito Sportivo Andrea Cardinaletti

Andrea Cardinaletti

l’avv.Tommaso Mandato, il vice presidente USSI, Gianfranco Coppola e il presidente onorario del M.E.C.S. Pier Luigi Celli

Ernesto Albanese e il prof. Pino Capua

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Gli ambasciatori dell’etica

Il M.E.C.S. ha organizzato la conferenzastampa al Circolo Canottieri Napoli dellibro di Pier Luigi Celli “Comandare èfottere”. Nell’occasione è statoannunciato che dal prossimo anno larivista Sport Club verrà distribuita in tuttii circoli partenopei

Imma Cerasuolo, l’Assessore allo Sport della Provincia di Napoli Maria Falbo e Gianfranco Coppola

Gennaro Iezzo

Il prof. Pino Capua premia Francesco Postiglione Andrea Cardinaletti premia Antonietta Di Martino L’Assessore allo Sport del Comune di Napoli,Alfredo Ponticelli, premia Davide Tizzano

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DR ha scelto di sostenere que-sta manifestazione - che unisceidealmente lo sport e la compe-tizione all’idea di pace tra po-

poli e nazioni di tutto il mondo - per la suaconnotazione internazionale, che si coniu-ga alla naturale vocazione degli scali capi-tolini come crocevia di scambio intercultu-

rale. Del resto, anche la sede di Ostia, a po-ca distanza dall’aeroporto ‘Leonardo da Vin-ci’ di Fiumicino, sarà utilizzata come infra-struttura sportiva di Roma per le gare di nuo-to in acque libere, affiancandosi al comples-so del Foro Italico.Aeroporti di Roma, con i suoi due scali che rap-presentano il primo biglietto da visita della cit-

tà, accogliendo le 170 nazioni partecipanti e i2.500 atleti, accompagnati da 1.500 tra tecnicie delegati, contribuirà al raggiungimento degliobiettivi fissati dal comitato organizzatore deiCampionati, consolidando al contempo l’inte-razione con le istituzioni e le imprese che pereventi come questi scelgono Roma e ne raffor-zano il prestigio. Per l’intera durata della ma-

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La società che gestisce gli aeroporti della Capitale, è sponsor ufficiale dei Mondiali delle Discipline Acquatiche, la prestigiosa competizione sportiva che si svolgerà a Romala prossima estate dal 18 luglio al 2 agosto.

A

Gli aeroporti romani porta d’ingresso

per i Mondiali FINA 2009

di Alessandro Morucci

Alessia Filippi

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nifestazione sportiva, al Foro Italico Aeroportidi Roma metterà a disposizione due stand perla distribuzione gratuita di materiale informa-tivo sui servizi aeroportuali e di opuscoli, con-tenenti consigli utili per rendere più gradevolela permanenza in aeroporto. Presso gli standADR si potrà consultare lo stato dei voli in par-

tenza e in arrivo dai due scali capitolini trami-te il sito internet www.adr.it collegato in tem-po reale con i monitor presenti nelle aerosta-zioni di Fiumicino e Ciampino.In aeroporto, inoltre, saranno disponibili deidesk di accoglienza nelle aree Arrivi e ADR pre-disporrà delle assistenze speciali per gli atleti.

23

LA SOCIETÀ AEROPORTI DI ROMA

Aeroporti di Roma - ADR S.p.A. nasce nel1974 come concessionaria esclusiva per lagestione e lo sviluppo del sistema aeropor-tuale della Capitale, costituito dall'aeroportointercontinentale "Leonardo da Vinci” diFiumicino e dal "Giovan Battista Pastine" diCiampino.L’assetto azionario di ADR è composto da:Gemina S.p.A. (95,8%), Enti Locali (3%), al-tri azionisti (1,2%).Nel 2007 ADR ha registrato nel sistema ae-roportuale circa 38 milioni di passeggeri:sono 160 le destinazioni nel mondo rag-giungibili da Roma, grazie alle 140 compa-gnie aeree operanti nei due scali. Gli inter-venti di sviluppo e ammodernamento delleinfrastrutture sono necessari per rispondereefficacemente all'incremento dei volumi ditraffico.Il Gruppo ADR attualmente ha partecipazio-ni in società controllate (ADR Advertising,ADR Assistance, ADR Engineering, ADR Svi-luppo e ADR Tel), che ne valorizzano com-petenze e professionalità. ADR è inoltreazionista delle società di gestione degli ae-roporti di Genova e Lametia Terme. Per ulte-riori informazioni consultare il sitowww.adr.it

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grandi eventi promuovono la dif-fusione della pratica sportiva di tut-ti?” A questa domanda hanno ri-sposto i membri del Comitato Or-

ganizzatore di Roma 2009 e degli enti di pro-mozione sportiva che hanno preso parte al con-vegno in programma il 3 dicembre alla SalaRossa del Coni. Sono 21 milioni le persone chepraticano in Italia sport e 23 milioni i sedenta-ri. Da questo dato si è partiti per dimostrare chei “fisicamente attivi” crescono in relazione aigrandi eventi sportivi e alle vittorie degli az-zurri. Tre sono i fattori che influiscono in ma-niera rilevante all’aumento o alla diminuzionedi questi dati: economico, culturale e demogra-fico. Purtroppo la sedentarietà dal 2000 al 2006si è diffusa anche tra i giovani. Questa è clas-sificata come la principale emergenza insiemealla necessità di avere a disposizione un mag-gior numero di impianti sportivi e all’amplia-mento dell’attività nelle scuole. Negli ultimi an-ni però è emerso un dato rincuorante per glisport natatori che fa ben sperare in prossimitàdei Mondiali di Roma che prenderanno il via il18 luglio del 2009: sempre più ragazzi si avvi-cinano al nuoto a discapito del calcio. Claudio Barbaro, membro della Giunta Coni,è intervenuto al convegno in rappresentanzadegli Enti di Promozione Sportiva: “Il Comu-ne di Roma sta portando avanti un importan-

te progetto sui grandi eventi. Nessuna mani-festazione a Roma sarà più fine a se stessa,ma d’ora in poi dovrà presentare risvolti po-sitivi per lo sport di base. Credo che il nostromondo debba auto finanziarsi il più possibi-le. Per fare un esempio c’è l’idea di porre unatassa sulle scommesse sportive in modo da ca-pitalizzare il più possibile all’interno senza piùaspettare aiuti pubblici”. Il Presidente della Federazione Italiana di Nuo-to, Paolo Barelli, ha posto l’attenzione sull’im-portanza di una pianificazione per il post Mon-diali: “Roma 2009 non sarà una manifestazio-ne usa e getta. Vogliamo lasciare il segno nel-l’opinione pubblica, nell’associazionismo spor-tivo e nell’impiantistica della città. Abbiamosollecitato gli enti locali nella speranza che que-ste strutture si possano realizzare anche nellealtre zone di Roma e non solo qui al Foro Ita-lico. Tutti noi – ha continuato Barelli – dobbia-mo guardare a questi grandi eventi sportivi co-me mezzi per valorizzare tutte le discipline eper potenziare le strutture. I numeri degli sportnatatori parlano di 5 milioni di praticanti. Sia-mo arrivati a questo punto grazie all’ottimoesempio che le federazioni hanno dato in que-sti anni”. Barelli ha chiuso con uno sguardo al-la crisi economica e alla Finanziaria: “L’Italiapiange come il resto del mondo. Ma noi svol-giamo un ruolo che ha una fondamentale va-

lenza sociale”. Giovanni Malagò, presidente del Comitato Or-ganizzatore, ha ringraziato gli Enti di Promo-zione sportiva: “Senza di loro Roma 2009 nonsarebbe possibile”. Il presidente ancora una vol-ta ha sottolineato l’importanza di tutte le disci-pline acquatiche: “Ricordo che non parliamo diMondiali di nuoto bensì di 5 specialità: nuoto,pallanuoto, tuffi, sincronizzato e nuoto in ac-que libere”.Infine il Direttore Generale del Comitato Orga-nizzatore di Roma 2009 Roberto Diacetti: “Ilconvegno di oggi è il risultato di una proficuacollaborazione tra il Comitato e gli Enti di Pro-mozione che hanno raccolto l’invito di rende-re l’evento una grande occasione di diffusionedella pratica sportiva e in particolare delle at-tività acquatiche a livello periferico”.All’incontro inoltre hanno preso parte PatriziaPrestipino, assessore alle politiche del Turismo,dello Sport e delle Politiche Giovanili, Fabio Pi-gozzi, Pro Rettore Vicario IUSM, ed Alfredo Cuc-ciniello, coordinatore degli Enti di PromozioneSportiva, il professor Antonio Mussino, docen-te di statistica alla Sapienza, della professores-sa Cristiana Buscarini, del Dipartimento Mana-gement dello sport “Foro Italico”, Andrea Car-dinaletti, presidente del Credito Sportivo, archi-tetto Alessandro Cattaneo responsabile infra-strutture di Torino Olympic Park.

I

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Dall’evento all’azione

di Alessandro Morucci

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I Comitato di Pescara 2009, si èmesso da tempo al lavoro. Cometanti maestri artigiani, ognuno cu-ra il materiale che gli è stato af-

fidato. Non è facile. Da fuori è persino lecitoavere l’idea del carrozzone che tutto ingloba.In realtà, , l’obiettivo è di un evento da ricor-dare, che lasci tracce indelebili negli occhi dichi abita queste terre non sempre fortunate ein quelle di chi, lontano da decenni, potrà ri-assaporarle e gustare l’immagine di un nuo-vo Abruzzo. Sempre forte e gentile, secondolo stereotipo a tutti noto, ma anche in gradodi progettare e condurre a termine, con le suetante professionalità, il grande evento sporti-vo mai ospitato.Professionalità, teniamo a ribadirlo, artigia-ne! Perché le incontriamo in ogni momentodella giornata, le vediamo all’opera, ne respi-

riamo i dubbi e le speranze, le fatiche e gli ar-dori, tutte animate da un solo fine: lasciare ilsegno, far sì, come disse il Presidente Aracu,che la XVI Edizione dei Giochi del Mediter-raneo sia la più bella mai vi-sta fino ad oggi.Tante le professionalità, tante le aree, tanti iluoghi, in ogni angolo della Regione, da ser-vire, da preparare, da abbellire per renderequei giorni indimenticabili. Migliaia, pensa-te, i volontari che mettono a disposizione leloro braccia, l’amore per il servizio, la loropresenza. Vogliono esserci, partecipare, ancheloro scultori di un capolavoro ancora tutto darealizzare.Eppure, non è stato semplice avere i Giochi aPescara e in Abruzzo. Dopo averli avuti, stava-no persino sfuggendo. Incomprensioni, vecchiediatribe mai risolte. Fino all’arrivo di Mario DiMarco, il Direttore Generale, che guida e moti-

va, la grande squadra. I Giochi, improvvisamen-te, sono tornati ad essere non più sogno marealtà. La politica del fare sta trionfando.Anche la Mascotte, ‘A uà, è il frutto di unacreazione artigiana. Una ragazza della Scuo-la Media l’ha ideata e realizzata stupendo tut-ti con il simpatico orsetto che inforca pinnee occhiali, pronto per andare in spiaggia,unendo simbolicamente le bellezze d’Abruz-zo: la montagna e il mare.Allo Sport si chiede di unire, di fraternizzare,di fare comunità. Mai, come oggi, se ne av-verte così tanto bisogno. Oggi che il cittadi-no è diventato individuo e vive la sua solitu-dine globale lontano dall’aggregazione, dal-la partecipazione, dal dialogo.Pescara e l’Abruzzo vogliono essere teatro diun incontro. Un incontro da vivere, da filma-re e da raccontare.

Quando, dopo tanta attesa e dopo i giorni di gare,sarà calato il sipario sulla XVI Edizione dei Giochi delMediterraneo Pescara 2009, saremo chiamati a rifletteresu che cos’è stato un evento sportivo di così grandeimportanza, come è stato organizzato e quanto impegno è stato profuso.

Pescara 2009

Professionalità artigianaper un grande evento

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Idi Andrea Tranquilli

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l 9 dicembre l’Aula Giulio Cesare, inCampidoglio, ha fatto da splendidacornice alla presentazione del calen-dario da tavolo 2009 ed alla premia-

zione dei migliori atleti delle Sezioni GiovaniliFiamme Gialle tra cui le campionesse mondialiRoberta Fiorini (canoa), Gioia Sacco (canottag-gio) e la squadra under 23 vincitrice del titolo asquadra 2008 di atletica leggera. La cerimoniaè stata impreziosita dalla presenza del Sottose-gretario alla Presidenza del Consiglio dei Mini-stri con delega allo Sport, On. Rocco Crimi, cheha posto l’accento sul concreto contributo chele Fiamme Gialle danno allo sport italiano evi-denziando, contemporaneamente, le medaglievinte a Pechino ed il lavoro prezioso che la Guar-dia di Finanza svolge nei confronti dei giovanie della loro formazione non solo agonistica. Pre-senti anche il Sindaco di Roma, On. Gianni Ale-manno, il Vice Presidente del CONI e Presiden-te del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pan-calli, il Delegato allo sport del Sindaco di Roma,Alessandro Cochi, il Responsabile della Prepa-razione Olimpica del CONI, Roberto Fabbricini,ed il Dirigente di Lottomatica partner Fiamme

Fiamme Gialle

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Le sezioni giovanili in CampidoglioPresentato il calendario da tavolo 2009 e consegnati i premi alla carriera a BeniaminoBonomi e Lucia Morico. Premio “Atleta dell’Anno Fiamme Gialle” a Giulia Quintavalle di Denise Dellagiacoma

Alcune immagini del calendario Fiamme Gialle 2009

Da sinistra il Gen. Gianni Gola con il sindaco di Roma Gianni Alemanno

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Gialle, Daniele Bolognesi. Un incontro con lastampa e con i fans delle Fiamme Gialle duran-te il quale è stato presentato il calendario da ta-volo realizzato da Ideamorphosy e AMG Pro-motion, azienda partner gialloverde dal 2003,rappresentata in sala dal dott. Luca Morgavi cheha definito il calendario-diario “racconto spor-tivo attraverso le immagini” con il quale saràpossibile rivivere i momenti più esaltanti dellastagione agonistica 2008 culminata con i Gio-chi Olimpici di Pechino. Il Generale Gianni Go-la, nel fare gli onori di casa, ha sottolineato che:“La presentazione del calendario ci da l’oppor-tunità di affermare che le Sezioni Giovanili gial-loverdi hanno da sempre un legame particola-re con la Capitale perché è dalle Olimpiadi del

’60 che sfornano atleti dapprima con l’atleticaleggera e in seguito con canoa, canottaggio, ju-do e ultimamente anche negli sporti invernali.Qui oggi vi sono i migliori esponenti di questaparticolare attività, fiore all’occhiello delle Fiam-me Gialle, che si sono distinti durante il 2008”.Tutta la manifestazione è stata tresmessa in di-retta dall’emittente radiotelevisiva RADIORA-DIOTV, dal 2003 media partner delle FiammeGialle, sul canale satellitare Sky 915 e radiofo-nica su Roma frequenza 104.5 Mhz. Nel corsodell’evento la campionessa olimpica Giulia Quin-tavalle, oro nel judo a Pechino, è stata nomina-ta “Atleta dell’Anno Fiamme Gialle”, da una spe-ciale commissione presieduta dal Generale Go-la, mentre sono stati consegnati i “Premi alla

Carriera” a Beniamino Bonomi, plurimedaglia-to olimpico nella canoa (2 medaglie d’argentoad Atlanta ’96, 1 oro a Sydney 2000, 1 meda-glia d’argento ad Atene 2004), ed a Lucia Mo-rico, una delle maggiori esponenti del judo emedaglia di bronzo ai Giochi di Atene 2004, chepresto diventerà mamma. I due campioni dis-messa l’attività agonistica delle rispettive disci-pline si dedicheranno al Servizio d’Istituto nelCorpo. Presenti anche alcuni dei protagonistidelle 24 foto inserite nel calendario tra cui: Eli-sa Rigaudo, Fabrizio Donato (atletica), StefanoManiscalco (karate), Irene Vecchi (scherma), An-tonio Rossi, Antonio Scaduto, Andrea Facchin(canoa), Simone Raineri, Simone Venier, LucaAgamennoni (canottaggio) e Diego Negri (vela).

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Da sinistra in alto: L'On. Rocco Crimi premia Gioia Sacco (sez. giovanile canottaggio); Il Dott. Luca Pancalli mentre premia Damiano Rocchi atleta (sez. giovanile atletica);L'Onorevole Rocco Crimi mentre premia Roberta Fiorini atleta (sez. giovanile canoa); L'On. Rocco Crimi premia Giulia Quintavalle quale Atleta dell'anno Fiamme Gialle

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ella quarta giornata di aperturadella 33^ edizione del Salone In-ternazionale dell’Automobile,svoltosi a Bolognafiere dal 5 al 14

dicembre, l’alfiere azzurro della squadra ita-liana ai Giochi Olimpici di Pechino, AntonioRossi – pluricampione olimpico nella canoa– insieme ai tre canottieri componenti dell’ar-mo quattro di coppia, vincitore della meda-glia d’argento, Luca Agamennoni, Simone Rai-neri e Simone Venier sono stati, per l’interagiornata, ospiti della Nissan. La loro presen-za ha calamitato l’interesse dei visitatori delMotor Show che, oltre che ad ammirare l’af-fascinante mondo dei motori, hanno avutol’opportunità di incontrare da vicino i cam-pioni dello sport, interagire con loro, riceve-

Successo di pubblico e ammirazione per i campionidelle Fiamme Gialle ospiti nello stand Nissan.

Fiamme Gialle

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Ndi Alessandro Lancione

Motor Show 2008

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re autografi personalizzati e fare foto ricor-do. Lo stand della Nissan, infatti, è stato let-teralmente preso d’assalto dal pubblico dellafiera nel quale hanno trovato sia la rivista delCentro Sportivo della Guardia di Finanza “Tra-guardo” che Sport Club, media partner delleFiamme Gialle. La presenza dei campioni gialloverdi non èpassata inosservata ed ha suscitato grande in-teresse anche nei media presenti in fiera i qua-li hanno realizzato con loro intervistate ra-diofoniche e televisive ospitandoli presso glistudi televisivi in fiera di “Sky Sport” e “Nu-volari”. L’epilogo della giornata è avvenutonel pomeriggio con i quattro olimpionici in-tenti a provare le forti emozioni, grazie a Nis-san, che ha regalato loro la prova in pista nelcircuito del “Motor Sport Stadium” dove han-no potuto provare l’ebbrezza della velocità al-l’interno dell’ultima nata della casa Giappo-nese, la sportivissima “GT-R”, guidata per l’oc-casione dal pilota di Formula 1 VitantonioLiuzzi. Gli atleti gialloverdi, uno dopo l’altro, sonosaliti al fianco dell’espertissimo pilota ed han-no percorso tre giri di circuito e, tra potentiaccelerazioni, curve mozzafiato e frenate al

cardiopalma, hanno esternato il loro entusia-smo nei confronti dell’auto dalle prestazionidavvero eccelse, ringraziando oltre che il pi-lota anche la stessa Nissan, che ha regalatoloro un esperienza unica e mai provata. Il tut-to è stato ripreso nei paddock del circuito dal-la troupe di “Sky Sport” che intervistava gliatleti appena scesi dall’auto per cogliere pro-

prio le emozioni e le loro singolari impressio-ni. La Nissan, partner delle Fiamme Gialle, hacolto l’occasione del Motor Show, per conse-gnare ad ognuno dei tre canottieri giallover-di Luca Agamennoni, Simone Raineri e Simo-ne Venier, un “Qashqai +2”, il nuovo crosso-ver che la casa nipponica da qualche mese haimmesso sul mercato.

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radizione e continuità per un galache annualmente viene ospitato inlocalità diverse durante il qualevengono premiati i migliori atleti.

Quello di quest’anno si è svolto nel compren-sorio delle Terme Euganee grazie al protocollod’intesa che lega lo sport delle Fiamme Giallead Abano e Montegrotto Terme. Un accordo checonsente periodicamente alle squadre giallover-di di effettuare periodi termali in cui gli atleti,oltre ad allenarsi, ritrovano benessere e recu-pero fisico. È stato, infatti, l’incantevole scena-rio del Grand Hotel Terme Trieste & Victoria adospitare la cerimonia di premiazione, anticipa-ta da un’affollata conferenza stampa che ha co-involto giornalisti ed atleti in una sorta di talkshow durante il quale sono state ripercorse le

tappe salienti di una stagione culminata con iGiochi di Pechino. Presenti tutti i protagonistiche, grazie alle loro performance, hanno arric-chito il palmares gialloverde di ben 33 meda-glie (13 d’oro, 8 d’argento e 12 di bronzo) cosìdistinte: 1 oro, 1 argento e 2 bronzi alle Olim-piadi; 6 ori, 2 argenti e 2 bronzi ai Mondiali as-soluti e di categoria; 6 ori, 5 argenti e 8 di bron-zo agli Europei assoluti e di categoria. Alla se-rata di gala, culminata con la consegna di pre-mi e riconoscimenti, erano presenti autorità ci-vili, sportive e militari della Guardia di Finan-za tra cui: il Gen. C.A. Ugo Marchetti Ispettoreper gli Istituti di Istruzione, il Gen. C.A. Lucia-no Pezzi Comandante Interregionale Italia Nord-Orientale, il Gen.B. Gianni Gola Comandantedel Centro Sportivo, Andrea Bronzato, Sinda-

Nella splendida cornice del Grand Hotel Terme Trieste &Victoria si è svolta la cerimonia di premiazione deimigliori atleti gialloverdi distintisi durante il 2008

Fiamme Gialle

Da Castelporziano ad Abano Termeper celebrare

lo sport con le stellette

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Tdi Carmelo Pulvirenti

Da sinistra: Raineri, Venier, Rigaudo, il dott. Andrea Bronzato, Cagnotto, il dott. Giuseppe Albertin, Quintavalle, Rossi, Facchin e Scaduto

Rossano Galtarossa, Simone Venier, Luca Agamennoni,e Simone Raineri con il Dott. Renato Nicetto

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co di Abano Terme, Massimo Bordin, Vice Sin-daco di Montegrotto Terme, i Presidenti delleFederazioni Nazionali Renato Nicetto (Canot-taggio), Ernfried Obrist (Tiro a Segno), FrancoArese (Atletica Leggera), Gianfranco Bardelle,Presidente CONI Regionale Veneto, GiuseppeAlbertin Presidente Associazione AlbergatoriTermali e Consorzio Terme Euganee, e CristinaBernardi Vice Presidente Albergatori Termali.Ospite delle Fiamme Gialle anche il campionepadovano Rossano Galtarossa che a Pechino havinto l’argento nel quattro di coppia insieme aifinanzieri Raineri, Venier e Agamennoni. “Sia-mo molto felici di questo evento – ha afferma-to Giuseppe Albertin, Presidente dell’Associa-zione Albergatori e del Consorzio Terme Euga-

nee – poiché si tratta di un’occasione specialeper noi, che fa seguito alla sottoscrizione delprotocollo d'intesa siglato, per il secondo annoconsecutivo, tra il Centro Sportivo della Guar-dia di Finanza, i Comuni delle due località ter-mali, il Consorzio Terme Euganee e l'Associa-zione Albergatori Termali. Per noi in questi me-si è stato già un grande onore ospitare alcunitra i migliori atleti italiani, che così sono diven-tati ambasciatori nel mondo delle Terme di Aba-no e Montegrotto”. Andrea Bronzato, Sindacodi Abano Terme, nel suo intervento, ha dettoche: “Soggiornare nel comprensorio delle ter-me euganee significa vivere nel benessere e nelrecupero fisico che, per gli atleti, significa an-che relax. Una formula vincente per chi fa sport

e per chi, come le Fiamme Gialle, lo fa ad altilivelli”. I premi sono stati consegnati agli atle-ti protagonisti ai Giochi Olimpici, ai Campio-nati del Mondo e agli Europei: Elisa Rigaudo(Atletica); Antonio Scaduto, Andrea Facchin,Antonio Rossi, Franco Benedini, Alberto Ric-chetti (Canoa); Simone Raineri, Luca Agamen-noni, Simone Venier, Romano Battisti, SergioCanciani, Domenico Montrone, Andrea Tran-quilli (Canottaggio); Giulia Quintavalle; LucaValdesi, Lucio Maurino, Stefano Maniscalco,Michele Giuliani (Karate); Martino Minuto, Ire-ne Vecchi, Luigi Samele, Carolina Erba (Scher-ma); Tania Cagnotto (Tuffi); Andrea Casale, En-zo Di Capua, Ernesto Angeletti, Vittorio Rossoe Diego Negri (Vela).

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Antonio Scaduto e Andrea Facchin con il Dott. Andrea Bronzato

Elisa Rigaudo premiata dal Presidente della Fidal Franco AreseLa conferenza stampa

L'On. Filippo Ascierto, Giulia Quintavalle e il Gen.C.A. Ugo Marchetti.

da sinistra: il dott. Claudio Calvello, il Gen. Gola, Giulia Quintavalle, il dott. Giuseppe Albertin, il dott. Andrea Bronzato, il dott. DavideFaggion,Tania Cagnotto, Antonio Rossi.

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a cominciato a nuotare come qua-si tutti i bambini, in una piscina.Ma si è presto reso conto che quelrettangolo azzurro gli stava stret-

to, e ha deciso di sfidare il mare. Oggi Vale-rio Cleri è fra fondisti più forti del mondo e il2008 è stato per lui l'anno della definitivaconsacrazione. Il 27enne di Palestrina è in-fatti riuscito nell'impresa di vincere il Cam-pionato del Mondo nella 10 km in acque li-bere, titolo mai raggiunto da nessun nuota-tore italiano. Per il prenestino il titolo irida-to è stata forse la miglior cura dopo quel po-dio sfiorato a Pechino pochi mesi fa. Il quar-to posto ottenuto alle Olimpiadi cinesi è sta-

to però fondamentale per la crescita del 27en-ne di Palestrina, che oggi può contare oltreche su tanta forza e determinazione, anche suun'esperienza maturata dal vivere questi gran-di appuntamenti. Durante l'anno Cleri è se-guito quotidianamente dal suo coach di sem-pre Emanuele Sacchi, e può godere delle strut-ture e del sostegno del CS Esercito e del Cir-colo Canottieri Aniene, le due società per cuiValerio è tesserato. E anche adesso che la sta-gione è finita il maratoneta della acque è sem-pre in allenamento, perché a luglio ci sono iMondiali di nuoto a Roma, e Valerio Cleri nonha intenzione di farsi battere nelle acque dicasa sua.

Esercito

Acque Cleri

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di Matteo Cirelli_foto di Gianni Barberi

H

Primo italiano a vincereil Campionato del Mondonella 10 km,Valerio Cleri

è stato anche grandeprotagonista alle Olimpiadi,con un ottimo quarto posto

nella gara di fondo.Il possente 27enne

di Palestrina in questastagione ha maturato

esperienza e sicurezza.Armi in più su cui puntare

per trionfare ancora aiprossimi Mondiali di Roma

La SchedaData di nascita: 19 giugno 1981Luogo di nascita: PalestrinaAltezza x Peso: m. 1,77 x kg. 76Specialità: 10 kmStato civile: celibePrima società: Marina MilitareSocietà attuale: EsercitoPrimo tecnico: Cristiano De PoliTecnico attuale: Emanuele SacchiAltri sport: Calcio, basketHobbies:Viaggi, cinema

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Il tuo 2008 è stato un anno molto intenso.Sei il primo italiano ad aver vinto il Cam-pionato del Mondo nella 10 km e per poconon hai preso una medaglia alle Olimpiadidi Pechino. Come giudichi la tua stagione?Sono molto soddisfatto del mio anno. Certol'essere arrivato ai piedi del podio in Cina unpo' brucia, ma sono comunque sicuro di averfatto tutto quello che potevo. Con un po' diesperienza in più forse avrei potuto centrareuna medaglia. La Coppa del Mondo era unmio obiettivo, è un traguardo prestigioso e so-no onorato di essere stato il primo italiano araggiungerlo. Sono sincero, molti atleti dopole Olimpiadi hanno smesso di nuotare per ilCampionato e ho quindi trovato meno con-correnza, ma ci tenevo molto e sono felice diquesta vittoria.

A Pechino il nuoto italiano ci ha regalatograndi emozioni, ma anche qualche delusio-ne. Cosa ne pensi?Penso che abbiamo dato tutti il massimo. Èvero, qualche delusione c'è stata La Pellegri-ni per esempio si è mangiata la gara dei 400sl, ma si è rifatta alla grande con l'oro e il re-cord mondiale nei 200 sl. Abbiamo anche sco-perto dei giovani molto interessanti, comeMarco Belotti, che a 19 anni ha ben figuratonelle staffette 4x100 e 4x200 stile libero. Ri-peto, per me è stata una buona spedizione. InItalia però c'è sempre molta attesa per tutto.Facciamo i conti senza l'oste. A Pechino intantissimi potevano vincere e infatti sono sta-ti infranti quasi tutti i record mondiali.

Tu come ha vissuto l'Olimpiade?È stato incredibile. C'è un ambiente totalmen-te diverso rispetto a quello che si respira nel-le altre competizioni. Ti senti parte di qual-cosa di enorme, di universale. Nella mia di-sciplina l'esperienza conta tantissimo e a Pe-chino, nonostante non sia arrivato sul podio,sono cresciuto tantissimo.

Nella 10km si sta in acqua per quasi due ore,nella 25 km più di quattro. A cosa pensimentre nuoti?Cerco di essere sempre concentrato sulla ga-ra. È fondamentale stare atteni alle dinamichedella gara. Se sbagli una traiettoria, se non tie-ni sempre d'occhio i tuoi avversari, puoi esse-re tagliato fuori irreparabilmente. Si pensa al-la tattica da adottare, quasi mai alla tecnica eallo stile che ormai, grazie al tanto allenamen-to, sono diventati movimenti naturali.

35Alessandro Ballan

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I risultati più importanti li hai fatti nella 10km, ma quest'anno hai anche vinto la 25km agli Europei di Dubrovnik, in Croazia.Quale gara preferisci?Io preferisco le gare “lente”, quindi sia la 10km che la 25 km. Non ho grandi doti acqua-tiche, ma riesco a dare il meglio di me nellelunghe distanze. Avevo già provato la 25 kml'anno scorso ai campionati italiani, vincen-do la gara, quindi è una distanza che cono-scevo già. Ma nel 2008 mi sono concentratodi più sulla 10 km, che era nel programmaolimpico, a differenza della 25 km che saràintrodotta solo da Londra 2012. Insieme almio allenatore stiamo anche pensando di tor-nare a provare qualche 1500 sl in piscina, cheè una gara che mi ha affascina molto.

Hai gareggiato nelle acque di tutti gli ocea-ni. Come in una vecchia pubblicità di un li-quore, se ti metto in acqua bendato, mi saidire in che mare stai nuotando?Qualche differenza c'è, naturalmente. Adesempio ad ottobre ho nuotato a Cancun, inMessico, e l'acqua era pulitissima e molto cal-da, con poche correnti. Io però preferisco leacque fredde, perché ho una muscolatura mol-to possente e in acque calde in passato mi ècapitato di soffrire di crampi. Piano piano pe-rò mi sto abituando anche a quelle.

Tu sei di Palestrina, ci sarà tantissimo tifoper te l'anno prossimo ai Mondiali di Roma.Spero di si. Sarà un appuntamento molto im-portante e sono determinato a fare bene. Ga-reggerò sia nella 10 km sia nella 25 km, con-frontandomi con i più forti. Ma non ho pau-ra, so che posso dire la mia.

In bocca al lupo allora!Crepi, grazie.

Esercito

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PalmaresGiochi Olimpici4° Pechino 2008

Campionati mondiali2° Napoli 200615° Melbourne 20078° Siviglia 2008

Campionati europei12° Budapest 2006

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ra il lontano 1993, quando Stefa-no entrò a far parte del compartosportivo dell’Arma; la lungimiran-za del Luogotenente Giorgio De-

vigili, Comandante e istruttore della SezioneEquitazione e da anni colonna portante delCentro Sportivo Carabinieri, individuò proprioin Brecciaroli, a quel tempo appena 18enne, iltalento e la classe che avrebbero fatto di lui ilgrande campione che è oggi.Da quel momento Stefano ha partecipato a tut-te le maggiori manifestazioni sportive possi-bili; solo nel Concorso Completo, la speciali-

tà in cui ha vinto di più, nelle ultime nove sta-gioni, ha preso parte a due edizioni dei Gio-chi Olimpici (Atne 2004 e Pechino 2008), unmondiale, tre campionati europei e otto cam-pionati italiani, vincendo tre titoli tricolori as-soluti e quattro medaglie di bronzo.La carriera equestre nasce alla fine degli annisettanta, quando Stefano, lasciata Roma allavolta di Campagnano, presso il lago di Braccia-no, si avvicinò a quel mondo che poi gli avreb-be conquistato il cuore e riempito la vita. Quiil nonno possedeva una vecchia vaccheria, poitrasformata dagli zii in scuderia; “proprio in

quel contesto ho mosso i primi passi in sella adun cavallo – precisa il “Breccia”, come lo chia-mano affettuosamente gli amici dell’ambienteequestre – “avevo cinque anni quando ho co-minciato a montare ed è stato amore a primavista”. Da lì a breve sono arrivate le prime ga-rette di paese a spasso per la provincia roma-na, le ginkane che piano piano hanno innesca-to un feeling sempre più stretto con gli amiciequini e con la vita in sella. L’attività agonisti-ca vera e propria di Brecciaroli parte però daRoma, sotto la guida illustre di una leggendadell’equitazione italiana e mondiale,tuttora un

Lo abbiamo incontrato in una grigia mattina didicembre in quella cheda anni è la sua secondacasa e comunque illuogo dove trascorre la maggior parte dellegiornate a contatto con i suoi cavalli, fedelicompagni di avventureed imprese in giro per il mondo.

C.S. Carabinieri

Stefano BrecciaroliUna vita a cavallo

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Edi Stefano Giommoni

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riferimento per Stefano che adesso ha esperien-za da vendere: - “avevo dieci anni quando Pie-ro D’Inzeo iniziò a seguirmi presso il S.I.R., laSocietà Ippica Romana e per me costituiva unprivilegio avere al mio fianco un campione diquella caratura”. D’Inzeo lo accompagnò per iprimi anni di attività, poi la guida di Stefanopassa ad Adriano Capuzzo, che ha veramentecreato la sua carriera di cavaliere nel periodogiovanile, nove anni di assistenza tecnica e mo-rale, un supporto fondamentale. Ancora oggiCapuzzo, che è stato Tecnico della NazionaleAzzurra di Completo, lo segue e offre un con-trollo tecnico saltuario sul suo lavoro.La crescita tecnica di Brecciaroli è rapida edevidente; se ne accorgono gli addetti ai lavorie a soli 18 anni, la FISE lo convoca per i cam-pionati europei di completo categoria Junior.E’ il 1993, Stefano non si lascia sfuggire la ghiot-ta occasione e in sella a Blue J fa centro al pri-mo colpo: doppio oro, individuale e a squadre,un successo nettoche gli permette di entrare a

far parte del panorama internazionale della spe-cialità. Il fresco arruolamento nei Carabinierisembra dare linfa vitale e un sostegno indispen-sabile al neo campione europeo che l’anno suc-cessivo si conferma ai vertici nella categoria su-periore, vincendo la medaglia di bronzo agli eu-ropei di completo tra gli Young Riders. In quell’occasione, Blue J infortunatosi, lasciò il postoa Pinezzo un cavallo del Centro Ippico - Reg-gimento Carabinieri a Cavallo; Stefano lo ave-va meticolosamente preparato e portato a po-ter competere in campo internazionale.“In seguito la Federazione mi affidò un altrocavallo, un cavallo da salto di nome Dwight.Con lui ho partecipato a due Campionati Eu-ropei di salto, ho raccolto un argento agli ita-liani junior ma soprattutto ho vinto il Gran

Premio Roma, categoria Junior, a Piazza diSiena, dove fui secondo anche nella prestigio-sa Coppa delle Nazioni”. Si fa quasi fatica a sta-re dietro a questa serie di risultati, Stefano con-tinua ad elencare medaglie e piazzamenti im-portanti, ma poi sembra volersi soffermare sudi uno in particolare: anno 1994, ai campiona-ti italiani Brecciaroli, su Blue J e Dwight, si lau-rea campione nel dressage e nel completo, men-tre nel salto ostacoli vince l’argento. “solo Gior-gio Nuti, nella storia dell’equitazione azzurra,è riuscito a fare l’en plein vincendo tutti e tre ititoli nello stesso anno, poi ci sono io” – preci-sa orgogliosamente Stefano.Nel 1995 arriva un altro prestigioso alloro in-ternazionale nel completo con il primo postoa squadre ai Giochi Mondiali Militari di Ro-

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“Avevo cinque anni quando ho cominciatoa montare ed è stato amore a prima vista”

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ma; nella stessa gara, Brecciaroli è anche ar-gento individuale.Poi la sua carriera continua col salto ostacolicon ottimi risultati; nel 1998 trionfa nel GranPremio di Coppa del Mondo in Russia e arri-va secondo in Coppa delle Nazioni.In questi anni l’Arma gli affida Annuk, un ca-vallo proveniente dalla Sezione PentathlonModerno del CS Carabinieri – “all’inizio nes-suno avrebbe scommesso su un cavallo abi-tuato ad affrontare percorsi da 1.20 metri, equindi meno impegnativi rispetto a quelli siincontrano ad alto livello nell’equitazione pu-ra” – spiega Stefano con fierezza – “ma, gra-zie ad un lavoro meticoloso, sono riuscito adottenere un inaspettato sesto posto ai campio-nati italiani di categoria”.A partire dal 1999, avviene il definitivo pas-saggio al Completo – “passare a questa diffi-cile disciplina significa avvicinarsi ad una di-mensione altamente formativa. Preparare uncavallo da completo è sicuramente affascinan-

te, molto impegnativo ma mi ha permesso diassecondare la mia passione per la campagna”. Già nel 1996, giovanissimo, Stefano si era qua-lificato per le Olimpiadi di Atlanta, poi a die-ci giorni dalla partenza, un infortunio al ca-vallo lo costrinse a rinunciare, lasciandogli so-lamente una cocente delusione.Stessa storia quattro anni dopo per i Giochi diSydney, ancora tanto rammarico e un forzatoaddio al sogno olimpico nonostante gli ottimirisultati. – “Momenti spiacevoli, nei quali de-vi ricostruire anche il tuo cammino interiore esaper ricominciare da capo lasciandoti tuttal’amarezza alle spalle”. Poi per fortuna ottie-ne la tanto agognata partecipazione olimpica-di Atene 2004, il suo compagno è Cappa Hill,un cavallo irlandese di cui è proprietario. Finoa quell’anno “Cappa” aveva partecipato solo agare nazionali, la qualificazione olimpica sem-brava un’ipotesi poco probabile soprattutto peri suoi limiti nella prova di dressage. Ma Stefa-no riesce a “tirare fuori il coniglio dal cilindro”

e si ritrova finalmente e meritatamente proiet-tato nel sogno olimpico –“un cavallo privo d’e-sperienza e completamente costruito da me, èstata una grossa soddisfazione!”.Con lui in squadra, c’è anche Susanna Bordo-ne, anche lei in forza al Centro Sportivo Ca-rabinieri che invece monta Ava; - “l’esperien-za olimpica di Atene, al di là della soddisfa-zione di esserci, mi ha lasciato un po’ di ama-rezza: per solo due posizioni sono rimasto fuo-ri dalla finalee il 10° posto finale con la squa-dra mi è andato proprio stretto”.Al ritorno da Atene, Stefano sa di dover lavo-rare duro per i prossimi quattro anni, Pechinoè un passaggio obbligato per una carriera co-me la sua. “Sono ripartito dall’avventura olim-pica del 2004 con un bagaglio d’esperienzamaggiore, soprattutto a livello mentale”. Pur-troppo c’è ancora molto da fare per essere dinuovo là. “In questa fase è stato ancora più fon-damentale del solito il supporto ed il sostegnooffertommi dall’Arma dei Carabinieri. Il CentroSportivo mi ha dato piena fiducia e serenità nel-l’affrontare questi quattro duri anni di prepa-razione e mi ha messo a disposizione uno staffche ha collaborato con me, giorno dopo gior-no, condividendo difficoltà e soddisfazioni”. Ilriferimento è a tutta la Sezione Equitazione delCentro Sportivo Carabinieri, ognuno ha avutoun ruolo decisivo, dal Comandante Devigili al-la guida della Sezione, al Colonnello Ferace co-mandante del 4° Reggimento Carabinieri a Ca-

C.S. Carabinieri

“Il Centro Sportivo mi ha dato piena fiducia e serenità nell’affrontare questiquattro duri anni di preparazione e mi ha messo a disposizione uno staff che ha collaborato con me, giorno dopo giorno”

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vallo e ai suoi palafrenieri che con grande passio-ne svolgono il duro lavoro di scuderia: Calaresu,Maturi e Dominici. Quello con l’Arma è un rappor-to solido – “per me è un onore vestire la divisa deiCarabinieri, senza l’Arma non sarei mai arrivato aconseguire tutti i miei risultati più importanti”. Stefano beneficia anche dell’importante collabora-zione del Reggimento Lancieri di Montebello, gui-dato dai Colonnelli Fedele e Perugini offrono pres-so l’ippodromo militare di Tor di Quinto una co-moda base logistica situata proprio di fronte allaCaserma Salvo D’Acquisto, dove ha sede la Sezio-ne Equitazione del C.S. Carabinieri. Qui ha iniziola dura giornata di lavoro del cavaliere StefanoBrecciaroli: si arriva alle sette di mattina, si mon-tano i cavalli e si offre loro una cura continua fi-nalizzata anche ad instaurare il necessario feeling.Si finisce nel pomeriggio, dedicato principalmen-te alla monta e alla preparazione dei cavalli piùgiovani. Ma cos’è il cavallo per Stefano Brecciaro-li? - “un amico, un compagno di avventure, par-te della mia quotidianità, della mia vita. Mi dà gioiae mi fa anche soffrire, una fonte continua di infi-nite e indescrivibili emozioni”.Con questo spirito puro e genuino Stefano ha af-frontato il duro cammino verso Pechino 2008.Neanche a dirlo, il Breccia era ancora là, tra i mi-gliori; riesce a qualificare due cavalli, l’ormai quin-dicenne Cappa Hill e il meno esperto StrikingHeights. La preparazione per i Giochi cinesi è du-rissima, gli sport equestri sono dirottati a HongKong, sede distaccata degli eventi olimpici. Cali-brare la forma di cavallo e cavaliere diventa anco-ra più difficile del solito in questo contesto. Stefa-no sceglie di portare Cappa Hill. Insieme a lui c’èancora una volta la collega Susanna Bordone. Illavoro dei due binomi dell’Arma è eccellente maCappa Hill non è un purosangue e per questo sof-fre maggiormente le avverse condizioni climatiche.Infatti Stefano, impegnato ad affrontare il cross,incappa in un errore proprio nei primi ostacoli: ilcavallo scarta a sinistra e il cavaliere dell’Armasconta 20 penalità, quanto basta a privarlo di unpiazzamento di rilievo nei primi a livello indivi-duale; a questo punto molto generosamente, il pen-siero va alla squadra, ancora in lizza per le meda-glie: Stefano rinuncia a rischiare per il risultato in-dividuale e gestisce il percorso cercando di evita-re ulteriori errori in modo da tenere in gara l’Ita-lia. Alla fine ne esce un sesto posto, risultato ad unsoffio dal bronzo olimpico, piazzamento di tuttorispetto per l’Italia che ai Giochi non riusciva adottenere da Montreal 1976. Alla luce di quanto fat-to in terra cinese, i progressi sembrano evidenti, icavalieri sufficientemente maturi, e quindi il futu-ro del completo azzurro appare più che roseo.

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ott. Brozzi, Totti è informa, ogni giornosempre di più. Lostaff tecnico- sanita-

rio, questa volta alle prese conil legamento crociato, ha com-piuto un altro prodigio! Che pe-so ha avuto per la ripresa ago-nistica del nostro Capitano?Il prodigio è prima di tutto Fran-cesco! Non bisogna dimenticareche ha subito due grossi infortu-ni in soli due anni e nonostanteabbia passato un periodo pesan-te, tra angosce e tensioni, ce l´hadi nuovo fatta. La passione gli ha

dato, e continua a dargli ancora,grinta e determinazione per supe-rare mille ostacoli, per rientrareforte come prima e forse anche dipiù! Fortunatamente forza e te-nacia sono state supportate, comeal solito, dalla professionalità del-l'equipe sanitaria: l'intervento chi-rurgico del professor Pier PaoloMariani perfettamente riuscito; ilprotocollo riabilitativo, effettua-to da Silio Musa con la collabo-razione della Top Physio, nostropartner per la riabilitazione; lapreparazione atletica, rigorosa edequilibrata, curata da Vito Scala.

Quanto è importante un buonsupporto fisioterapico per la per-formance di un giocatore?Il calcio è uno sport faticoso e itraumi sono molto frequenti, so-prattutto per il contatto con il ter-reno, con il pallone o con l’avver-sario. Distorsioni e lesioni musco-lari possono costringere all’immo-bilità e, spesso, possono portare insala operatoria. La riabilitazione incampo con un fisioterapista chevaluti attentamente i carichi di la-voro, una perfetta collaborazionetra il ruolo del medico sociale, spe-cialista in medicina dello sport e il

D

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Club news

Top Physio Network Francesco Totti: il grande campione che non si arrende mai!

Prof. Mario BrozziMedico Chirurgo Specialista

in Medicina dello SportMedico Sociale della AS Roma

Presidente del Centro di Etica delloSport dell’Università di Tor Vergata

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fisioterapista sono tappe fonda-mentali per ottimizzare il recupe-ro di un infortunio.

Totti e campioni a parte… Gene-ralmente dopo aver subito unintervento al ginocchio, inizia ilperiodo di riabilitazione. Lei co-sa ci consiglia? Se parliamo di sportivi è consi-gliato affidarsi ad un centro spe-cializzato in riabilitazione sporti-va. Come negli ultimi anni è an-data crescendo la figura dell’orto-pedico dello sport, parallelamen-te si è sviluppato il settore dellariabilitazione per lo sport. Una co-sa è chiara: spesso non è sufficien-te una singola figura in grado digestire un atleta infortunato recu-perandolo in breve tempo, sempresenza ostacolare i processi biolo-gici della guarigione, per riportar-

lo al massimo della sua perfor-mance. La prima fase della riabi-litazione dello sportivo, che po-tremmo chiamare classica, è quel-la che tutti erano abituati a gesti-re. Altrettanto importante è la se-conda, in cui le persone fonda-mentali diventano il fisioterapistae il preparatore atletico, per far re-cuperare tutte le capacità e le tec-niche più fini dell'atleta, oltre chela forza, la velocità, la resistenzae la potenza. Tutti questi sono fat-tori che devono essere allenati peressere recuperati ed è questo il mo-tivo per cui dico che è necessarioaffidarsi alla professionalità di unpreparatore atletico specifico.

E se parliamo di non atleti?Un non atleta può decidere quan-do operarsi, perché non ha l'esi-genza di rientrare subito per ri-

prendere la sua attività sportiva.Si consiglia uno stop biologicoper far decongestionare la partelesa e poi si procede all’operazio-ne. La base del tono muscolare dacui si parte è ovviamente diver-sa. Dopo la chirurgia è essenzia-le seguire un programma di riabi-litazione mirato. Deve essere im-postato e controllato periodica-mente dal fisiatra, anche secon-do le indicazioni del chirurgo or-topedico che, a loro volta, si av-valgono dell'ausilio dei fisiotera-pisti. La fase della riabilitazione èdelicata perché il paziente deveeseguire una serie di esercizi perrinforzare la muscolatura, recu-perare movimento e coordinazio-ne, senza però provocare sovrac-carichi. Fondamentale è affidarsiin mani esperte per riuscire a re-cuperare come prima del traumao spesso anche meglio di prima,questo grazie ad un buon pro-gramma di allenamento. Normal-mente il programma riabilitativodura tre - quattro mesi. Successi-vamente è consigliabile continua-re con esercizi per mantenere latonicità muscolare e recuperare lacoordinazione motoria.

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RomatuttincircoloBaseball

di Enrico Morucci

Un lancio mondiale!Parte l’avventura della “Italia 2009 Baseball World Cup”

l 2009 si arricchisceper l’Italia di un altroappuntamento spor-tivo che si presenta

con tutte le carte in regola per es-sere un successo: arriva il Cam-pionato Mondiale di Baseball.Rispettando la tradizione degli ul-timi 40 anni, la International Ba-seball Federation, dopo le edizio-ni del 1968, 1978. 1988 e 1998,ha assegnato alla Federazione Ita-liana Baseball e Softball un ruo-lo centrale in una edizione dellaWorld Cup che sarà il più gran-de Mondiale della storia.

Il più grande Mondiale per nu-mero di Nazionali coinvolte, 22dei cinque Continenti, e per Pae-si che ospiteranno gli incontri,ben sette, per una Manifestazio-ne organizzata per la prima vol-ta della storia sportiva a livelloeuropeo.Il “cuore” Mondiale 2009 saràitaliano, perché l’Italia ospiterà48 dei 106 incontri previsti e, so-prattutto, la fase finale della ras-segna iridata che avrà un respi-ro continentale. Il “cuore” del Mondiale 2009 sa-rà naturalmente sportivo, ma at-

torno all’evento sportivo si èpensato di costruire un Progettoa temi di “Mondiale sotto il se-gno del 5”, a richiamare i 5 pun-ti principali – le 4 basi e il mon-te di lancio - che segnano il cam-po di Baseball. Come i cinqueContinenti che saranno rappre-sentati al massimo livello. Comei “cinque cerchi” dei Giochi Olim-pici che il Baseball, anche grazieal Mondiale 2009, punta a ricon-quistare nella sessione del Comi-tato Olimpico Internazionale chesi riunirà a Copenhagen pochigiorni dopo la Finale di Roma del

27 settembre 2009 e nella qualesi deciderà il programma delleOlimpiadi 2016.Una manifestazione così com-plessa ha la finalità, negli inten-dimenti della Federazione Mon-diale di promuovere il Baseballcome Sport universale, diffuso ecapace di esprimersi sportiva-mente e organizzativamente almassimo livello anche in Europa. L’Italia è pronta a fare la sua par-te e se il buongiorno si vede dalmattino … . La presentazione delComitato Organizzatore e del Co-mitato Promotore, al quale han-

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no aderito i Ministri Frattini, LaRussa e Prestigiacomo, i Sottose-gretari Letta e Crimi e il Sindaco diRoma Alemanno, ha lanciato unmessaggio di appassionata efficien-za e concretezza, combinata conl’autorevolezza necessaria per unEvento che il Comitato Organizza-

tore vuole arricchire di contenutiche evochino i più significativi fat-tori positivi del nostro Paese.Le città italiane che ospiterannogli incontri mondiali saranno 20,in rappresentanza di almeno 12Regioni, e verranno scelte pro-prio mentre questo numero di

Ulisse andrà alle stampe da unalista di 30 candidate, un numeroche testimonia l’interesse che ilMondiale di Baseball 2009 è giàriuscito a suscitare, anche in areedove questa disciplina non è aivertici delle classifiche sportive.La IBAF Baseball World Cup 2009

sarà un grande Evento sportivoche si celebrerà nei 20 stadi, conuna cornice di pubblico adegua-ta, composta da appassionati delBaseball provenienti da tutto ilmondo. Ma il Mondiale sarà an-che un grande Evento multime-diale, con una copertura televisi-va globale alla quale si affianche-rà la “finestra” sempre aperta esenza confini del web, che con-sentirà di avere in live streaming,con una straordinaria qualità chele più avanzate tecnologie garan-tiscono, tutte le partite della com-petizione giocate in Italia.

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Il programma sportivo, sostenuto da una significativa copertura televisiva a livello mondiale (solo in Italia sono programmate tra dirette, differite e repliche almeno 50ore di trasmissione su una rete nazionale), prevede una prima fase, dal 9 al 12 settembre.Dal 14 al 20 settembre si giocherà la seconda fase con due gironi, la fase finale, che si giocherà in Italia, dal 22 al 27 settembre, le Finali dal 3° all'8° posto sono previste sabato 26 settembre e la Finalissima è in programma a Roma domenica 27 settembre.

La diplomazia del baseballSu iniziativa del Ministero degli Esteri italiano, si costituirà un Board degli Ambasciatori del Mondiale nel quale invitare irappresentanti di tutti i Paesi coinvolti nel grande eventosportivo. Si tratta di una novità assoluta, un’importanteopportunità di unione fra Diplomazia e Sport attraverso ilBaseball, rappresentando anche un elemento di grandeinfluenza nei confronti dei Membri del Comitato OlimpicoInternazionale che saranno presenti, testimoniando conautorevolezza il concetto dell’internazionalità del Baseball,disciplina praticata ad alto livello nei cinque Continenti.

Alessandro Maestri

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on mancare mai dirispetto alla buonasocietà… solo chinon riesce ad acce-

dervi lo fa”. Prendiamo spunto dauno dei più celebri aforismi diOscar Wilde per parlare (si, anchequesto mese) di rugby e della na-zionale neozelandese diventatafamosa per le sue vittorie ma an-che per la danza Haka. Cerchere-mo di definire nello sport il limi-te tra la mancanza di rispetto el’intimidazione, un comporta-mento che fa parte del confron-to sportivo ma che se usato asproposito diventa un’offesa. L’-Haka è un rituale religioso, uncanto di guerra che da oltre 100anni gli All Blacks eseguono pri-ma delle loro partite di rugby e chespesso è stato motivo di discussio-ni e polemiche. C’è chi sostiene,infatti, sia una specie di dopingpsicologico in grado di accenderel’aggressività degli All Blacks. Chiinvece la vede come una forma diprovocazione ed intimidazione al-la quale bisogna necessariamenterispondere. Un divertente e sotti-le gioco di guerra psicologica fat-ta sopratutto di sguardi. Nel 1905gli All Blacks fecero la loro primotournee in Europa. Giocarono 33partite. Ne vinsero 32, perdendosoltanto con il Galles. Quella par-tita è una delle pietre miliari del-la storia del rugby, piena di aned-doti, personaggi e storie. Comequella di Pritchard, il capitano del

Galles, che rispose all’Haka can-tando “lands of my fathers”, l’in-no nazionale gallese, coinvolgen-do tutto il pubblico presente allostadio e dando vita così al primocerimoniale di un evento sporti-vo. Era il 16 dicembre del 1905.101 anni dopo, nel novembre2006, in occasione di un infuo-cato ed attesissimo Galles-Nuo-va Zelanda, i gallesi proposero dicambiare la scaletta del cerimo-niale. Prima l’Haka, poi l’inno

neozelandese, per ultimo quellogallese. Gli All Blacks non accet-tarono e fecero la danza nellospogliatoio. La provocazione gal-lese non servì a molto perché gliAll Blacks stravinsero la partita enon risparmiarono nessun gioca-tore avversario. Settembre 2007,Marsiglia. Coppa del Mondo,Nuova Zelanda-Italia. Seguendoil consiglio del ct Pierre Berbizier,gli azzurri, durante l’haka, gira-no le spalle agli All Blacks. Fini-

sce male, anzi malissimo. Duemete subite nei primi sette minu-ti, il resto ve lo risparmio.Si com-portano meglio invece i francesiche in semifinale prima accetta-no la sfida psicologica degli AllBlacks e poi li eliminano dal tor-neo. I galletti si presentarono incampo con i colori della bandie-ra francese e abbracciati uno conl’altro, durante la danza maori, siavvicinarono agli All Black finoquasi a toccargli il naso!

di Paolo Cecinelli Caporedattore centraleLa7 Sport Il rispetto per gli All Blacks

Rugby

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oteva andare peggio? Sì. La parafrasi di una celebre vignet-ta di Altan per raccontare con lamaggiore efficacia possibile il gi-

rone toccato in sorte all’Italia per i Mondiali di“Nuova Zelanda 2011”. Con quasi tre anni dianticipo, tutto appare già deciso. Il sorteggiolondinese del primo dicembre ha portato in do-te agli Azzurri di Nick Mallett – già qualificatidi diritto alla prossima kermesse iridata - l’Au-stralia e l’Irlanda, oltre a due squadre (Europa2 e America 2) che, tramite il lungo e comples-so sistema di qualificazioni, dovranno conqui-starsi il biglietto per il mondiale down-under.Wallabies e folletti irlandesi, dunque. Avversari inediti per l’Italia in una Coppa delMondo, la settima, in cui l’obiettivo italiano sa-rà, come sempre, quello di superare lo scogliodella prima fase. Il 18-16 di un anno fa contro la Scozia, a SaintEtienne, brucia ancora eppure è già tempo diguardare oltre. Sì, sarebbe potuta andare peg-gio. Perché, con i nuovi criteri introdotti dal-

l’IRB per la composizione dei gironi iridati, dal-le urne di Londra sarebbe potuti uscire binomiben più micidiali. Così, se la Scozia si gioche-rà contro l’Argentina e gli storici rivali dell’In-ghilterra il passaggio del turno, le speranze delGalles vincitore dell’ultimo Sei Nazioni si scon-treranno con il Sudafrica campione del mon-do, con quelle Fiji che preclusero ai dragoni ilpassaggio del turno l’anno passato e, con ogniprobabilità, le Isole Samoa, principali candida-te alla qualificazione come vincitrici delle qua-lificazioni dell’Oceania. E poco da sorridere peril verdetto delle urne ha anche la Francia, in-serita nel Girone A con la Nuova Zelanda, pa-drona di casa e del ranking mondiale, e le im-prevedibili Isole Tonga. Diciamocelo, non ci èandata male. Solo trovare l’Argentina al postodell’Australia sarebbe stato preferibile. Ma con-tro i Wallabies, a Padova il 2 novembre scorso,l’Italia ha giocato il suo miglior rugby dell’au-tunno internazionale (20-30 per gli australia-ni, con tanto di meta viziata da un’evidenteostruzione di Mortlock a dieci minuti dalla fi-

ne, sul 20-20) e l’Irlanda che nel 2011 incroce-rà i propri destini con quelli italici potrebbe pa-gare lo scotto di una rosa già oggi non più gio-vanissima. Europa 2 e America 2, qualunque sia l’esito del-le lunghe qualificazioni che caratterizzerannola scena internazionale dei prossimi due anni,saranno comunque alla portata: sul fronte con-tinentale non è azzardato immaginare la Ro-mania o la Georgia come possibili candidate adividere il girone con l’Italia, mentre lo spot de-stinato alle americhe dovrebbe essere occupa-to dagli Stati Uniti o, più probabilmente, dalCanada strapazzato in novembre tanto da ir-landesi che scozzesi.Insomma, come nelle ultime due edizioni le sor-ti di Parisse e compagni passeranno per unapartita do-or-die, vincere o morire: con l’Au-stralia favorita per il primo posto nel girone,inevitabile identificare nella partita con l’Irlan-da il nuovo crocevia dei destini azzurri.Per raggiungerlo, e questa volta superarlo, cisono tre anni di lavoro all’orizzonte.

Rugby

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Wallabies e trifoglisulla strada dei quarti

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di Andrea Cimbrico, addetto stampa Nazionale Italiana Rugby

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n un’amena località, nota ai piùper le prelibatezze enogastrono-miche locali, un manipolo diguerrieri sfida gli avversari per

riportare la propria squadra fra le grandi. IlFrascati Rugby, grazie alla caparbietà delPresidente Umberto Reali, sta disputando uncampionato di primo piano, con l’obiettivo diraggiungere la divisione superiore entro ilprossimo biennio. Questo è infatti il secondoanno che il team laziale milita in serie B, unpeccato se si considerano i gloriosi trascorsidella società fondata nel 1949: massima divi-sione e quindici più forte della regione neglianni ‘60 e ’70. L’avvio della stagione 2008-2009 è incorag-giante: fra i primi posti in classifica nel girone4, insieme alle Fiamme Oro Roma ed al Catania.Il merito del riscatto della squadra è da attribui-re senz’altro a tre fattori: una dirigenza attentae tenace, un nucleo affiatato e l’entusiasmodelle nuove leve. L’organigramma è fondato suun perfetto equilibrio fra giocatori “anziani” eragazzi più giovani. Punto di forza dell’assetto in campo è senz’al-

tro il pacchetto di mischia, fatto di tecnica,esperienza e polivalenza nei ruoli. Fra i talentiemergenti del Frascati spicca il ventunenneDario Cappello, pilone sinistro con notevolidoti di velocità ed agilità. Un atleta in grado dicorrere sui cento metri come una trequarti e suitrenta come un’ala. Per conoscere qualcosa inpiù della sua società e delle sue personali aspet-tative, gli abbiamo rivolto alcune domande.

Come sta andando la stagione? E’ alla vostraportata la promozione? Per il momento (dopo la nona giornata) siamosecondi nel campionato. Quest’anno ilPresidente Reali ed i nostri allenatori, con laloro determinazione, ci stanno dando la forzaper riconquistare la serie A.

Quali sono gli aspetti su cui lavorare? Dobbiamo migliorare nell'approccio alle parti-te, specialmente quelle più importanti, e dob-biamo maturare parecchio, poiché siamo ungruppo molto giovane! In questa stagione larosa si è arricchita di diversi ragazzi provenien-ti dai settori giovanili.

Sei la nuova promessa su cui punta il FrascatiRugby, a che età hai iniziato a giocare? Ho iniziato all’età di 15 anni, un po’ tardi…mail mio primo allenatore, al quale sono rimastomolto legato anche dopo le giovanili, LucianoBronzini, disse che ero un vero talento e vollecredere in me.

Svelaci il segreto dei tuoi allenamenti. E’ veroche, oltre al preparatore atletico fornito daltuo team, ti avvali di un personal trainer? Sì. Oltre alla preparazione con la squadra ed ilpreparatore del Frascati, ho deciso di fare unlavoro specifico per le mie caratteristiche. Oraè quasi un anno che ho un allenatore perso-nale, Marco Guandalini. Questa scelta ed iltraining intrapreso con lui presso la palestraSporting Village mi hanno permesso di fareun grosso salto di qualità, sia fisico che atleti-co, riuscendo a fare cose per me impensabiliin passato. Non ci resta che attendere i risul-tati dei gironi di qualificazione, con l’auspiciodella rinascita di questo team e dei suoi tifosi,che da oltre 30 anni sognano il ritorno nellaserie superiore.

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Frascati Rugbyun campionato ai vertici

aspettando il ritorno in serie A

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I

di Alexia AmaricciDario Cappello

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onviene partire da Lazio – Inter. E’sabato, i nerazzurri si apprestano aconfermare all’Olimpico il loro pri-mato nella classifica di serie A. A

un tratto il fuoriclasse Ibrahimovic si esibiscein una specie di sforbiciata aerea che ha del-

l’incredibile: “questo è puro taekwondo!”, urlail telecronista Sky Fabio Caressa. Che il cam-pione dell’Inter avesse un passato in dobok sisapeva, ma certo è indicativo il fatto che ormaiil taekwondo sia entrato nel bagaglio colletti-vo al punto da poter essere citato senza la ne-

cessità di aggiungere altro. Non è più indispen-sabile specificare che è un’arte marziale nata inCorea, perché anche i profani ormai si sono abi-tuati a vedere i candidi guerrieri del taekwon-do combattere sul quadrato con caschetto e co-razza. Il merito? E’ senz’altro delle Olimpiadi di

Taekwondo

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Il boom del taekwondo

In Italia cresce l’interesse per l’arte marziale nata in Corea

La disciplina finisce sotto i riflettori dopo la prima medaglia olimpica conquistata dall’Italia

Cdi Pietro Malato

di Federico Leoni

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Pechino, del buon uso che la Federazione Italia-na ha saputo farne e di Mauro Sarmiento, cheha avuto l’abilità e la fortuna di salire sul po-dio. In Cina Sarmiento ha vinto l’argento, e daallora la sua notorietà si è impennata, trasfor-mandolo in una trottola che gira per l’Italia nel-le vesti di ambasciatore della disciplina. Chi scrive ha avuto la fortuna di viaggiare inaereo con Mauro, da Roma a Torino. E’ incredi-bile il numero di persone che hanno voluto av-vicinare l’atleta visto in tv mentre difendeva iltricolore a Beijing: qualcuno voleva un autogra-fo, qualcun altro si limitava a dire “cavolo, seidavvero alto!”, altri, con un vizio tutto italiano,s’improvvisavano tecnici, e giù a spiegare per-ché, in fondo in fondo, contro l’iraniano HadiSaei si sarebbe potuta conquistare anche la me-daglia più ambita. Sarmiento, timido per natu-ra, ha un sorriso per tutti, e spende volentieri lapropria simpatia nel nuovo ruolo che gli è ca-pitato di svolgere. Dalla televisione alla radio,ha avuto spazio in abbondanza per enumerarele virtù del taekwondo. Dopo l’avventura cine-se ha ricevuto l’ordine al merito della Repubbli-ca e il titolo di ambasciatore dell’Etica sportiva,ha rilasciato un mucchio di interviste ed è sta-to accolto da un’ovazione al corso per maestri

e istruttori, nella chiesa romana di Santa Crocein Gerusalemme, infine, ha letto la bibbia in do-bok, insieme alla compagna di vita e di taek-wondo Veronica Calabrese. Non sono pochi i ra-gazzini che hanno accostato il volto di Sarmien-to a quello di qualche calciatore, allungando co-sì la propria lista di idoli sportivi. I combattimenti degli atleti italiani a Pechinohanno registrato ascolti elevati in tv, e sull’on-da del successo cinese le iscrizioni nelle pale-stre si sono moltiplicate. Chi indossa il dobokper la prima volta, raramente decide di abban-donarlo. Il taekwondo sviluppa la muscolatu-ra in maniera armoniosa, aumenta velocità eagilità, insegna l’autocontrollo e il rispetto peril prossimo ed è adatto a bambini e adulti. L’e-ventualità di farsi male, per di più, è molto re-mota. Una serie di ragioni capaci di spiegareil successo recente, ma certo duraturo, di que-sta disciplina. In tutta Italia spuntano nuovepalestre e il lavoro di quelle già esistenti è sem-pre più efficace ed elaborato. Il Lazio è tra leregioni che spiccano per numero di iscritti, vi-sibilità dei propri atleti nei tornei nazionali einternazionali e qualità delle palestre. Difficile trovare un motivo per non darsi altaekwondo!

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ottor Acciarini, par-liamo di artrosi.Questa malattia daalcuni anni è sotto la

lente di ingrandimento, perchè?L’artrosi è malattia frequente, cro-nica e disabilitante, per la qualeancora oggi non esiste una tera-pia conservativa che comporti larisoluzione completa. Il bersaglio della malattia sono learticolazioni e ad essere colpita èsoprattutto la cartilagine, che ri-sulta fissurata e danneggiata.Negli ultimi anni la ricerca haidentificato nelle piastrine sostan-ze in grado di rivestire un ruolocentrale nella stimolazione dellaproliferazione cellulare e quindinella riparazione e formazione di

nuovi tessuti: si tratta dei cosid-detti “fattori di crescita”, già usa-ti in diverse applicazioni cliniche(tendiniti croniche, pseudoartro-si, guarigione delle ferite, ecc).

Di che si tratta precisamente?I fattori di crescita sono contenu-ti nelle piastrine di ognuno di noie possono essere usati a scopo te-rapeutico. Infatti, se concentratiin alta quantità e iniettati in unaarticolazione periferica colpita daartrosi (ginocchio, spalla, mano,ecc.) sono in grado di alleviare ildolore e riparare, anche in tempibrevi, i tessuti danneggiati dallamalattia. Si tratta di una terapiainnovativa, da affiancare a tera-pie già consolidate come ad

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Club news

Villa Stuart Sport Clinic

Colpisce circa 5 milioni di italiani e non solo over 60. Minaccia gli sportivi,anche giovani. L'attività sportiva eccessiva, infatti, favorisce l'usura della cartilagine in modo precoce, favorendo così l'insorgere dell'artrosi.

Artrosi dello sportivo: come curarlacon la tecnica dei fattori di crescita

Dr. A.E. AcciariniMedico Chirurgo

Specialista in Medicina InternaResponsabile del Servizio

di Reumatologia di Villa Stuart.

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esempio la fisioterapia e la tera-pia farmacologica.

Come si svolge questa nuova te-rapia?La tecnica è molto semplice, si-cura e di rapida esecuzione sepraticata da medici esperti. Sitratta di sottoporre il paziente adun semplice prelievo di sanguevenoso (tre volte nell’arco di unmese) da cui si estrae il concen-trato piastrinico ricco di fattori dicrescita che poi viene iniettatonella sede colpita dall’artrosi.

Quali sono i potenziali vantag-gi di questa tecnica?La riduzione o la scomparsa deldolore è il vantaggio immediatoche vogliamo ottenere. L’obietti-vo però è anche quello di agiresui meccanismi patogenetici del-la malattia in modo da stimolarela cartilagine articolare ad avvia-re una riparazione, evitando ilprogredire del danno che nelleforme più gravi e in alcuni di-stretti (ad esempio il ginocchio)potrebbe comportare la necessi-tà di un intervento chirurgico di

artroprotesi. Inoltre, non trattan-dosi propriamente di un farma-co, si evitano i potenziali eventiavversi caratteristici delle varieclassi terapeutiche.

Quali sono i rischi della proce-dura?I rischi sono quelli di una qual-siasi infiltrazione; generalmentesono lievi e rari se il medico hauna consolidata esperienza nel-

l’attuare la procedura.Concludendo…L’uso di fattori di crescita pia-strinici è una tecnica innovati-va a disposizione dell’armamen-tario terapeutico del medico chequotidianamente si trova a ge-stire una condizione i cui trat-tamenti sono ancora oggi pocomirati a colpirne i meccanismipiù intimi e quindi possono ri-sultare poco efficaci.

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Cos’è il Serviziod’Urgenza di Diagnostica,Ortopedia e Traumatologia dello Sport?

Il servizio nasce dallacollaborazione tra l’Istitutodi Medicina dello Sport di Roma e le Sport Clinic, Villa Stuart e Quisisana, cheattualmente rappresentano le uniche strutture a Roma nellequali l’atleta può essere seguito dai migliori specialisti ed usufruire, dalla diagnosi alla terapia, di una vasta gamma di servizi scientificamente e tecnologicamente avanzati.Chi si affida riceverà, al termine della visita di idoneitàmedico sportiva, una Personal Card, che in caso diinfortunio, dà la possibilità di accedere ad un percorsodiagnostico facilitato all’interno delle Sport Clinic Villa Stuarte Quisisana, sotto il controllo degli specialisti in grado di portarlo in tempi rapidi al recupero fisico, attraverso la terapia o l’intervento che si riterranno più opportuni,dopo averlo sottoposto ai necessari accertamenti.

Il Servizio d’Urgenza di Diagnostica, Ortopedia e Traumatologia dello Sport

L’Istituto di Medicinadello Sport di Roma Villa StuartVia Trionfale 5952 (Balduina)

PER INFORMAZIONIE APPUNTAMENTI

06-3552839306-35528394

CASA DI CURA VILLA STUARTVIA TRIONFALE, 5952 (BALDUINA)

SERVIZIO D'URGENZA DIDIAGNOSTICA, ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA

numero verde800-118166

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embrerà strano ma lastoria recente dellaCoppa America si ètrasferita dai campi di

regata alla terra-ferma. La sfidapiù importante tra il DefenderAlinghi e BMW Oracle, che riven-dica il ruolo di sfidante ufficiale,si sta disputando nelle aule dellaSuprema Corte di New York, l’u-nica titolata a decidere in materiadi Coppa America. Cyrcling, vira-te, strambate e orzate hanno ce-duto il posto alle carte dei tribu-

nali, alle perizie e ai cavilli inter-pretativi del Deed of Gift, l’atto didonazione della Coppa. Dopo ri-corsi, appelli e sentenze che han-no condizionato il lavoro nei can-tieri, mandando in confusionementale i migliori progettisti delmondo e in fumo decine di milio-ni di dollari, a Settembre i 5 giu-dici della Divisione d’Appello del-la Suprema Corte di New Yorkavevano azzerato tutto, consen-tendo di tornare al protocollo del2007, sottoscritto dal Defender, la

Sociéte Nautique de Genéve (Alin-ghi) e dal Club Nàutico Espanol deVela, riabilitato appunto dalla sen-tenza come legittimo Challengerof Record, ovvero sfidante ufficia-le. Archiviata la vittoria di Alin-ghi nel 2007, fu subito presenta-ta la 33ma edizione della Coppa,con un protocollo sottoscritto dalDefender svizzero e dal Challen-ger of Record spagnolo. La nuo-va edizione si sarebbe disputatatra il 2009 e il 2011 introducendouna nuova classe di barche, lun-

ghe 90 piedi con equipaggio di 20persone. BMW Oracle, reclaman-do per sé il ruolo di sfidante uffi-ciale, presentò ricorso contestan-do al Club Spagnolo di non pos-sedere i requisiti dettati dal Deedof Gift. Il ricorso fu vinto da BMWOracle: la 33ma coppa si sarebbedisputata nel 2009 tra due soliteam, Alinghi e BMW Oracle, intre regate (due bastoni e un trian-golo) in una località scelta daAlinghi. Ma contro il pronuncia-mento della Corte d’Appello, che

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di Mattia Morandi, Salvo Barrano e Gianluca Spinella

Odissea Coppa America:dal mare ai tribunali e ritorno. Ma nel frattempo la Luna è di nuovo Rossa

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riabilitava il protocollo del 2007ed il ruolo del team spagnolo,BMW Oracle non ha tardato a ri-presentare ricorso in Cassazione,inchiodando ancora una volta lacoppa ai tribunali. A fine settem-bre sembrava essersi aperto unospiraglio: il sindacato di BMWOracle annunciava con un comu-nicato di rinunciare alle azioni le-gali a condizione che il defenderripristinasse le regole con cui siera disputata la coppa nel 2007. Il24 l’accordo sembrava trovato. Perfissarne i dettagli i due team si da-

vano appuntamento a Trieste, inoccasione della Barcolana. Ma av-viene l’ennesimo colpo di scena:BMW Oracle emana un nuovo co-municato con il quale, unilateral-mente, disdice l’incontro con Ber-tarelli, che lo apprende solo dallastampa. Al di là dello sgarbo neiconfronti del protocollo, che inquesto mondo gioca il suo ruolo,torna quindi lo spettro dei tribu-nali. “Dopo la disdetta di Trieste ilteam di S. Diego continua ad in-sistere in un'egoistica strategia le-gale” dichiara Max Procopio, sto-

rico grinder del Moro, oggi Re-sponsabile Comunicazione Alin-ghi Italia. “Tuttavia Alinghi, in at-tesa della sentenza finale dellaCorte d'Appello, conferma la pro-pria disponibilità a trovare un ac-cordo extragiudiziale. L’obiettivoprimario del team è quello di ab-bandonare quanto prima le beghegiudiziarie per tornare finalmen-te in acqua”.“Lo spirito di compe-tizione e la tradizione della vela –aggiunge Procopio - sarebberoesaltate da un evento multi-chal-lenger sul modello di Valencia

2007. L'atteggiamento di BMWOracle rivela arroganza e un in-comprensibile snobismo nei con-fronti dei 14 team che stanno par-tecipando, insieme a SNG e Alin-ghi, all'organizzazione dell'even-to e che hanno fatto la storia del-la Coppa America”.BMW Oracleappare sempre più isolato, anchealla luce di una nuova iscrizione:Luna Rossa Per la fine di marzo2009 si attende il pronunciamen-to della Cassazione sul ricorso diBMW Oracle, a meno che RusselCutts nel frattempo…

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rande affermazione della vela ro-mana che ha piazzato al vertici del-la prima classe nella categoria“Cro-ciera /Regata” Alessandro Nespe-

ga, armatore del Comet 45 Race, Fral 2, che hacosì iscritto il proprio nome nell’albo d’oro delcampionato assoluto aggiudicandosi il presti-gioso Trofeo De Zerbi. Alessandro Nespega si è aggiudicato anche iltitolo assoluto italiano assegnato dall’ UnioneVela d’altura Italiana, all’armatore che si impe-gna direttamente al timone della propria im-barcazione.

Abbiamo incontrato l’Avv. Nespega nel suo stu-dio romano ai Parioli, per farci raccontare que-sto importante successo sportivo.Avv. Nespega, lei ha vinto il Campionato Ita-liano Assoluto d’Altura nella classe crocieraregata con il suo Comet 45 S Fral 2. Deve es-sere una grande soddisfazione…E’ stata una soddisfazione enorme e devo direche il successo conseguito ripaga di tanti sacri-fici, di ogni tipo. Per creare i presupposti pervincere, serve un progetto chiaro ed una co-stante dedizione per realizzarlo. La preparazio-ne della barca sin dalla sua costruzione, l’orga-

nizzazione e la gestione dell’equipaggio, la cu-ra di ogni dettaglio per ottimizzare le presta-zioni della imbarcazione e del team a bordo, edovviamente tante uscite in mare per allenarsi,senza mai dimenticare però che il fine princi-pale è il divertimento. E se non ci si diverte...non si vince.

Essere il primo degli armatori al timone è unabella soddisfazione, ma anche arrivare davan-ti a diversi professionisti o semiprofessionistideve essere molto gratificante. Poi mi sembrache lei sia molto impegnato nella sua profes-

Si è svolto nellemeravigliose

acque antistantiPunta Ala, il 25°

campionatoitaliano assolutodi vela d’altura

Vela

Chi ben comincia...

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Gdi Matteo Cirelli

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sione di avvocato. Quali analogie vede con losport della vela agonistica praticata in primapersona? Vi ringrazio per questa notazione… vincere conla propria barca ed in più essendo al timonesenza mollare mai dall’inizio alla fine della com-petizione è veramente il massimo. Programmazione, preparazione, controllo, con-duzione sono i segreti per avere successo nellavela agonistica; si tratta però anche di fattorichiave del successo in qualsiasi attività profes-sionale ed imprenditoriale.Per non parlare del lavoro di gruppo, perchésenza un team affiatato, omogeneo, forte inogni reparto non si raggiunge nessun risultatonello sport come nella professione.L’equipaggio ha lavorato benissimo. Tutti han-no dato il massimo ed hanno dimostrato unanotevole capacità di sapere lavorare bene an-che in condizione di notevole pressione psico-logica : mi riferisco all’ultima regata del cam-pionato quando avevamo solo un punto di van-

taggio sul detentore del titolo italiano dello scor-so anno, ed abbiamo sfoderato una prestazio-ne perfetta staccando nettamente il nostro av-versario.

Un cenno ai programmi futuriL’appetito vien mangiando, ed in effetti a que-sto punto i programmi sono ambiziosi. La sta-gione che ci attende sarà impegnativa e per que-sto stiamo cercando sponsors che possano so-

stenerci. A novembre parteciperemo al Campio-nato invernale di Riva di Traiano, sempre mol-to competitivo e frequentato dai migliori team.Nel prossimo anno a partire da Aprile ci aspet-tano regate a Porto Santo Stefano (Pasquave-la), Capri (Rolex Sailing Week), Punta Ala (Cam-pionato del Mediterraneo) e dulcis in fundo par-teciperemo in luglio al campionato del mondoORCI International che si svolgerà a Brindisi eche è il vero target della stagione.

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Pattinaggio

a aperto il 6 dicembre alle ore 10.00per il quinto anno consecutivo"Sottozero" il parco del ghiaccio:nell'ambito delle iniziative natali-

zie di "Fondazione Musica per Roma", all'in-terno della cavea dell'Auditorium, è stata nuo-vamente allestita la grande pista di 600 mq conla collaborazione tecnica della ITOS Eventi. Do-po il successo della passata edizione, che ha vi-sto più di 30000 romani calzare i pattini perscivolare sul ghiaccio, quest'anno "Sottozero"rimarrà aperto fino all'8 febbraio.Quella di Sottozero sta diventando, quindi,una gradita consuetudine del natale di Romaalla quale non sembrano rinunciare i tantibambini che ogni anno affollano la pista sci-volando in punta di lama in uno scenario da

fiaba. I genitori meno temerari, che non vor-ranno calzare gli scarponcini per pattinare coni figli, potranno però rilassarsi al suono dellamusica classica che verrà diffusa intorno alparco del ghiaccio.Come i newyorchesi nel Rockfeller Center, co-me i moscoviti a Gorky Park, anche i cittadi-ni romani avranno quindi la loro pista delghiaccio per potersi cimentare in uno sportcome il pattinaggio semplice da imparare ealla portata di tutti. Ma l'appuntamento con il ghiaccio riserva an-che altri piaceri. Tutt'intorno, il Parco della Mu-sica di Roma si trasformerà in un suggestivoVillaggio di Babbo Natale con un carosello dispettacoli, musica, gastronomia, marionette, la-boratori di musica e cucina, dolci e sorprese.

Ritorna Sottozero

Il parco del ghiaccio

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di Andrea Tranquilli

ORARIdal 6 dicembre al 21 dicembre: lun-ven 14.00-21.00; dom. e festivi 10.00 - 21.00; Sab. 10.00-24.00

dal 22 dicembre al 6 gennaio: tutti giorni dalle 10 alle 21.00; sab.dalle 10.00 alle 24.00

dal 7 gennaio all'8 febbraio: lun-ven 14.00-21.00; Dom. e festivi 10.00 - 21.00;

Sab. 10.00-24.00

24 dicembre: 10.00-14.00

31 dicembre 12.00 - 01.00

1 gennaio: 12.00 -21.00

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uro2012, un sogno infranto, ma so-prattutto un’occasione persa sulfronte degli stadi. L’Italia l’ha per-so per un soffio, superata sul filo di

lana dal “bid” polacco-ucraino, il più debole (al-meno sulla carta) tra quelli interessati a conqui-stare l’organizzazione degli Europei di calcio del2012. Una sconfitta amara per la Federcalcio eper il governo (quello guidato dal premier Ro-

Andrzej Malinowski, presidente CPE, spiega le opportunità per le aziende italiane

Sport&Finanza

Euro2012:la Polonia punta sugli stadi e sugliinvestimenti stranieri

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di Massimo Lucchese – condirettore agenzia stampa Sporteconomy

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mano Prodi), che ci avevano scommesso sin dalprimo momento, visto che in gioco non c’erasolo un evento continentale, ma il business de-gli stadi. L’Italia ne avrebbe messi in campo ben8 di cui tre nuovi (tra questi il Delle Alpi di To-rino, che, invece, sarà operativo con mezzi pri-vati, solo dalla stagione 2011/2012). Adesso la palla tocca al comitato congiunto po-lacco-ucraino. Soprattutto la Polonia è certa dipotersi giocare questa grande opportunità perapparire con una nuova immagine di fronte al-l’Europa e al mondo. Il bid polacco ha in can-tiere tre nuovi stadi, due da ristrutturare ed unoda modernizzare (ed altri tre impianti sono giàpronti nel caso in cui gli ucraini dovessero fal-lire le tempistiche imposte dall’Uefa). Nelle ultime settimane Andrzej Malinowski,presidente della CPE (Confederation of PolishEmployers), l’equivalente della nostra Con-findustria, ha incontrato a Roma i rappresen-tanti di diverse aziende laziali, oltre a parte-cipare a una serie di incontri istituzionali. L’o-biettivo primario era intercettare l’interessedell’imprenditoria tricolore.

“E’ singolare che gli italiani stiano ancora de-cidendo come muoversi rispetto al business svi-luppato da Euro 2012”, ha spiegato a “Sport&Fi-nanza” Andrzej Malinowski. “Aziende spagno-le, tedesche e francesi, invece, hanno preso giàcontatti con il Col degli Europei e, soprattutto,con le nostre istituzioni. Le opportunità per lerealtà italiane sono molte e in diversi settori,dall’edilizia, alle infrastrutture, al marketing, al-la fornitura di servizi. E’ importante, però, chequeste realtà si muovano per tempo e non ar-rivino per ultime, rispetto alla concorrenza eu-ropea (e non solo, nda). Oggi in Polonia ci so-no grandi opportunità di business, grazie an-che ad una legge emenata nelle ultime settima-ne che permette alle aziende straniere in co-partnership con il comparto pubblico di opera-

re sui territori interessati da questo evento diportata internazionale”.Un supporto alla kermesse arriverà dalla primaedizione dell’expò “Italian Way”, ideato dall’im-prenditore italiano Nicola Spena (presente inPolonia da più di quattro lustri), che ha inten-zione di portare le eccellenze tricolori in unodei Paesi dell’Est che stanno registrando la mag-giore crescita del Pil su base annua. Dal 18 al 21 giugno 2009 “Italian Way” accom-pagnerà in Polonia aziende italiane di diversicomparti (dall’edilizia, all’enogastronomia, alturismo-alberghiero, ecc.), incluso lo sport, conl’idea di aggregare la filiera tecnico-produttivainteressata a espandersi nei Paesi dell’Est uti-lizzando la Polonia come porta di ingresso suquesta specifica area geografica.

“L’idea è quella di creare un padiglione tema-tico dedicato all’evento Euro2012”, ha spiega-to Spena. “Vogliamo mettere in contatto la do-manda con l’offerta portando in Polonia l’ec-cellenza tricolore. Soprattutto sul tema deglistadi e dei servizi ci sono ottime opportunità dibusiness su questo territorio e a supporto delCol degli Europei. La Polonia tra l’altro ha in-tenzione di utilizzare gli impianti di calcio an-che una volta terminata la manifestazione. Lesocietà di marketing italiane possono decideredi investire sapendo che un’eventuale interna-zionalizzazione finalizzata ad Euro2012 potràessere in pareggio già entro la fine della ker-messe. Un’opportunità offerta solo dai grandieventi sportivi internazionali”.

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STADI POLACCHI EURO 2012STADIO TIPOLOGIA CAPIENZA COSTO

INVESTIM. (EURO)

Stadio Naz. di Varsavia nuovo 55 mila 277 mln

Arena Baltycka di Danzica nuovo 44 mila 183.33 mln

Lech Poznan di Poznau ristrutt. 50 mila 121,11 mln

stadio di Breslavia nuovo 44 mila 129,44 mln

stadio Slesia in Chorzow modernizzaz. 55 mila 69,44 mln

Wizla Krakow in Cracovia ristrutt. 33.400 83.33 mln

fonte: CPE - dicembre 2008

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a S.s. Lazio apre decisamente il “gas”e si presenta sempre più come unasocietà di calcio marketing orientede attenta al mondo dei più giovani.

Per la prima volta nella storia del calcio mon-diale il logo di un videogame è apparso sulla di-visa di un football club. L’occasione è stata l’an-ticipo tra Lazio e Inter in programma all’Olim-pico di Roma lo scorso 6 dicembre, dove i bian-co-celesti sono scesi in campo con il brand“Pes2009”, il gioco di football della Konami piùvenduto sul mercato tricolore. “La sponsorizzazione di Pes2009 è solo l’iniziodi una collaborazione sul terreno marketing trala nostra società e Digital bros (distributore diPes in Italia, nda)”, ha spiegato Marco Canigia-ni, direttore marketing & sponsorizzazioni dellaS.s. Lazio. “Crediamo di aver modificato radical-mente l’approccio alle jersey-sponsorship. Nonè infatti una semplice apposizione di un marchiosu una divisa di gara, quanto piuttosto un’ope-razione di co-marketing/branding. I club italiani devono capire che bisogna anda-re oltre l’idea della esposizione televisiva del mar-

chio. La sponsorizzazione è il punto di partenzadi una potenziale piattaforma di comunicazio-ne e marketing tutta da valorizzare”. Per questa ragione la partnership con Digital brosverrà ampliata coinvolgendo l’universo dei gio-vani fan biancocelesti appassionati di calcio. At-tualmente in Italia sono stati già venduti (in ap-pena tre mesi) 700 mila pezzi di Pes2009 e perla fine della stagione agonistica si punta a su-perare il tetto del milione e mezzo. La Digital

Bros, presente anche in Europa con diverse fi-liali operative, intende lavorare a stretto contat-to con le scuole calcio e non è escluso che na-scano nel futuro tornei Pes per i baby-tifosi oiniziative collegate al prodotto abbonamento. Lasponsorship di maglia avrà inoltre una declina-zione sociale. Alcune divise “Pes2009” sarannomesse all’asta e il ricavato verrà devoluto al pro-getto “Casa Mihiri”, un’iniziativa benefica gesti-ta dal coordinamento dei Lazio club, attivata nelgiugno 2006 in Sri Lanka in concomitanza del-la tragedia dello tsunami (fonte: ItaliaOggi). Insintesi, l’operazione Lazio-Digital Bros apre lastrada nel calcio tricolore al co-marketing, ov-vero all’abbinamento di due o più marchi perraggiungere congiuntamente comuni obiettivi dimarketing, oltre che commerciali. La sponsoriz-zazione tout court potrebbe finalmente andarein soffitta dopo questa iniziativa nata dalla vo-lontà di attivare tutte le leve del marketing. E’chiaro che la Lazio ha scelto (con coraggio) disperimentare nuove strade sul terreno delle jer-sey-sponsorship, anche se sarebbe errato parla-re esclusivamente di marchio apposto sulla di-visa ufficiale di gioco.

Sport&Finanza

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di Francesco Venturoni

Per la prima volta un marchiodi video-game sulle maglie

di un football club

La Lazio punta sul co-marketing

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FedernewsFedernews-S&FFedernews-S&FFedernews-S&FFedernews-S&F

Federnews-S&F

San Carlo cresce nello sport con volley e sciSan Carlo, azienda alimentare del settore snack, e LegaPallavolo Serie A Femminile hanno raggiunto un accordodi partnership che prevede per la realtà lombarda la quali-fica per la stagione in corso di "gold sponsor del Campio-nato di serie A1 e A2 e degli Eventi indoor e di Main e tit-le sponsor dell'All Star Game". La casa ha legato il proprionome alla XX edizione dell'All Star Game, intitolato "SanCarlo All Star Game". Inoltre il marchio milanese compa-rirà ed opererà attivamente su tutti i ventotto campi dellaserie A1 e della serie A2, nonché in occasione di tutti glieventi indoor organizzati dalla Lega Pallavolo serie “A”femminile. L'azienda alimentare da alcuni anni ha sposatolo sport attraverso investimenti a supporto di MotoGP conil Team San Carlo Honda Gresini, gli sport invernali conla Coppa del Mondo e con il nuovo progetto del Team At-leti San Carlo (curato dalla agenzia di sports-marketingInfront Italy), la Pallavolo, il calcio con Nazionale e A.c.Milan, il rugby con la Nazionale, la FIJLKAM Arti Marzia-li.

La Fisi ha siglato un accordo di partnership con Eni, che sarà tra i mainsponsor di "Casa Fisi" (hospitality-house della Federsci italiana) ai prossimimondiali di sci alpino in Val d'Isere (Francia) e di sci nordico a Liberec (Rep.Ceca). Nuovi sponsor, come appunto Eni, ed accordo per tre anni con la Rai.Sono queste le principali novità annunciate di recente dal presidente dellaFisi Giovanni Morzenti.

ENI “RISCALDA” CASA FISI

Acer nella “famiglia”della FIBALa Federbadminton, guidata dal presidente AlbertoMiglietta, ha ufficializzato l’ingresso di Acer a suppor-to del Campionato europeo junior, in programma alPalaBadminton (previsti interventi strutturali per 2mln di euro) di Milano nel 2009. L’azienda asiatica diinformatica ha scelto la FIBa come prima federazioneitaliana da sponsorizzare, nell’ambito del progettoolimpico globale che la vede legata al C.i.o..

Il progetto CIV entra nella fase operativa

Mancano pochi mesi alla partenza del Campio-nato Italiano Velocità, studiato per proporsi co-me “trampolino di lancio” per i giovani pilotiche ambiscono ad entrare nel mondo delle dueruote. Punto di forza di questo progetto a mar-chio FMI è la comunicazione. Il campionato ve-locità sarà seguito per l’intera stagione da Mo-to.tv e da RaiSportPiù. Forte anche la presenzadel media Internet, con l’utilizzo di Federmototv.e del nuovo portale dedicato esclusivamente albrand Civ (civ.tv), entrambi accessibili dal sitofederale (www.federmoto.tv).

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on ha deluso le aspettative l’even-to più cool dell’anno. Il 15 novem-bre la Smart ha compiuto 10 annie per festeggiarla è stato organiz-

zato un grande evento a Salone delle Fontane,nel quartiere Eur. Gli ospiti sono stati accolti dauna videoproiezione che ha colorato virtual-mente i marmi della facciata del palazzo: le vi-deoanimazioni si sono alternate senza soluzio-ne di continuità, regalando ai presenti un’emo-zionante spettacolo coreografico. Il tutto è sta-to personalizzato da enormi pacchi regalo inonore di Smart. Un’area vip lounge ha accoltogli ospiti più famosi della serata. Intorno alle23.30 è salita sul palco Caterina Balivo che hapresentato la festa e ha chiamato sul palco l’o-spite d’onore Carlo Verdone, tra divertenti sketch,che ha iniziato il countdown e ha aperto uffi-cialmente i festeggiamenti. Da quel momento ilritmo è aumentato sensibilmente: DJ, VJ e lafamosa violinista Charlotte Crona hanno ac-compagnato, in un continuo fluire di colpi discena ed animazioni curate nei minimi detta-gli, le evoluzioni sonore e visive in un’atmosfe-

Motori

HAPPY BIRTHDAY SMART

Ndi Andrea Tranquilli

Smart festeggia i suoi primi 10 anni di successo in Italia

Charlotte Crona

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ra unica e sperimentale nel panorama glamourcapitolino. L’innovazione, valore che rispecchiail carattere inconfondibile di smart fortwo, èstato il leit motiv dello smart party romano. Adaccogliere gli ospiti, tra cui Kaspar Capparoni,Carlo e Lisa Vanzina, Giampaolo Letta, Stefa-no Reali, Elisabetta Rocchetti, Paolo Stella, Ele-na Russo, Flavia Vento, Michelangelo Tomma-so, Letizia Filippi, Roberta Beta, Jane Alexan-der Romina Carrisi , Youma, Daniele Liotti e Ta-nia Zamparo, erano presenti l’amministratoredelegato Mercedes-Benz Italia Volker Wiedme-yer, il direttore Generale Mercedes Car GroupVittorio Braguglia e l’amministratore delegatoMercedes-Benz Roma Tim Reuss.

Alessandra PierettiVolker Wiedmeyer con Matteo Branciamore

Fabrizio Barra,Vittorio Braguglia e Volker Wiedmeyer Antonio Sàcristan Millàn e Tim A.Reuss con le rispettive mogli

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Dott.ssa Gallo, cosa è la fastidiosa fascite plan-tare?

Con il termine fascite plantare si fa riferimentoad un processo infiammatorio della cosiddetta"aponeurosi plantare", ovvero una fascia fibro-sa che decorre in avanti dalla zona mediale delcalcagno sino a fondersi con i legamenti ches’inseriscono sulle dita, di solito avviene al li-vello dell’inserzione calcaneare (meno vascola-rizzata).

Come si sviluppa questa patologia?La fascite plantare avviene per modificazionidegenerative dovute a microtraumi ripetuti a li-vello dell’inserzione della fascia plantare checausano una periostite da trazione e microlace-razioni, dovuta quindi ad una eccessiva solleci-tazione, per questo può essere definità malattiapropedeutica dello sportivo (atletica), a differen-za dello sperone calcaneare che è una patolo-gia a carattere prettamente degenerativo. Infat-ti, durante movimenti particolarmente violenti,come ad esempio la fase di stacco durante il sal-to, oppure in situazioni nelle quali venga forte-mente aumentato il carico sulla pianta del pie-de, come avviene ad esempio correndo veloce-mente in curva, si può verificare una rottura del-l’aponeurosi plantare alla sua origine calcanea-re o nei flessori brevi delle dita.

Dunque proprio chi fa sport è soggetto a que-ste patologie?Altresì gli atleti che presentano un piede ecces-sivamente pronato sono maggiormente espostiad incorrere in lesioni da sovraccarico a livel-lo dell’aponeurosi plantare, come appunto lafascite plantare, in quanto l’eccessiva prona-zione (piede eccessivamente intraruotato nel-l’impatto al suolo), provoca una maggior ten-sione sull’aponeurosi plantare stessa. La fasci-te plantare si può manifestare come abbiamodetto precedentemente al livello del calcagno,e viene in questo caso denominata fascite plan-

tare prossimale, oppure a livello del mesopie-de, in questo secondo caso viene denominatafascite plantare distale.

Quali sono i sintomi che si riscontrano?La fascite plantare si manifesta o con gradua-le inizio del dolore all’interno del tallone, op-pure in presenza di una lesione o un’avulsionedel piede con un dolore ad insorgenza acuta,poi il decorso del dolore e’ simile in entrambi icasi, la sintomatologia si presenta all’inizio del-l’attività sportiva (a freddo) e tende poi a spa-rire con il protrarsi dell’esercizio stesso, a ripo-so normalmente il dolore scompare completa-mente (piede fuori carico). La mattina si ha unazoppia piuttosto dolorosa accompagnata da ri-gidità, che peraltro scompare dopo un breve ri-scaldamento. Normalmente si avverte dolorequando ci si porta sulla punta dei piedi e si cam-mina sui talloni. Può essere associato a gonfio-re ed eritema nella regione calcaneare, a voltepuò assumere la forma di un dolore nevriticoper compressione del n. plantare laterale.

Invece, che cosa è la spina calcaneare?La spina calcaneare è una calcificazione dellafascia plantare alla sua inserzione calcaneare.La sintomatologia è la conseguenza di un pro-blema biomeccanico posturale che interessa lafascia plantare, robusta struttura fibrosa sita trail tallone e le dita, se troppo tesa o sollevata de-forma il suo punto di ancoraggio al tallone fi-no a formare lo sperone. E’ quindi frequente neisoggetti sportivi o sedentari specie se portato-ri di piede piatto o cavo. Si riconosce facilmen-te perché basta una presso palpazione al cen-tro del tallone per avere un dolore molto vivo,pungente. In genere le radiografie confermanola diagnosi mostrando uno sperone lungo al-cuni millimetri che parte dal centro del tallonecon la punta orientata in avanti verso le dita.

Come si può intervenire in caso di fascite plan-tare allora?La fascite plantare spesso ha una risoluzionespontanea, ma quando la sintomatologia per-siste necessita sicuramente di un trattamento:durante la fase acuta con l’applicazione localedi ghiaccio, terapia medica sia locale che siste-mica, uso di una talloniera in silicone, o me-glio ancora di un plantare su misura, soprat-tutto nei casi di spina calcaneare, dove lo sca-rico effettuato dal tecnico ortopedico ha unaimportanza fondamentale. La fase successivase persiste la sintomatologia è quella della te-rapia fisica (tecar terapia, massaggi, ultrasuo-ni, tens, onde d’urto per la spina calcaneare) as-sociata a stretching della fascia plantare, del t.Achille e della muscolatura del polpaccio.

Dott.ssa qualche consiglio “fai da te”?Nei casi in cui il dolore è forte, il riposo è la mi-gliore medicina, quindi, ridurre gli allenamen-ti evitando sovraccarichi del piede, utilizzarecalzature adatte meglio se con tacco alto. Quando è possibile automassagiare la zona conun olio all’arnica e fare lo stretching dei mu-scoli gastrocnemius e soleus.

Club News

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Fascite plantare e spina calcaneareNe parliamo con la Dottoressa Gallo del Centro Ortopedico Ronconi La Dottoressa Silvia Gallo T.O.

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di Franco ChimentiPresidente FederazioneItaliana Golf

Golf

FIG: l'obiettivo dei centomilatesserati si avvicina sempre di più

un traguardo presti-gioso e soprattuttoreale perché nel2002, appena sei an-

ni addietro, quel numero inter-pretato a livello golfistico sem-brava solo qualcosa appartenen-te all'immaginazione. Abbiamoda subito creduto fortemente cheil golf italiano sarebbe stato ca-pace del grande balzo e tale me-ta doveva essere perseguita intempi brevi. Proprio quei "tempi brevi" ave-vano solleticato l'intervento diqualche scettico, che basava lesue osservazioni, o meglio le sueproiezioni, sui 67.000 associatiche la Federazione Italiana Golfannoverava tra le sue fila alla fi-ne del 2002. Probabilmente si sarebbero rive-late anche giuste se il governofederale non avesse impostato lasua politica su criteri totalmen-te nuovi, assolutamente dinami-ci, improntati a decisioni rapidee all'avanguardia. La prima svol-ta epocale l'ha prodotta il De-centramento, che ha permessoalla Federazione di lavorare ana-liticamente sul territorio, attra-verso gli organi periferici, dota-ti finalmente dei mezzi econo-mici necessari per operare. Cosìsono nate campagne promozio-nali ad hoc, studiate per le esi-genze locali e con un principio

rivoluzionario: portare il golf al-la gente e non attendere la gen-te al golf. La presenza in alcunemanifestazioni nazionali di ri-lievo con i campi pratica mobi-li, il pullman con le attrezzatu-re che per un certo periodo hagirato l'Italia diversificando il"porta a porta" in un "piazza apiazza", l'invito ripetuto più vol-te da molti circoli ad andare aprovare la disciplina, la promo-zione attraverso la stampa sonostati gli atti più evidenti, accom-pagnati però da altri ancor più

importanti. Conoscendo semprepiù a fondo le singole realtà lo-cali, il governo federale ha final-mente fatto breccia tra i politicie sono nate le basi per una veracrescita futura con la costruzio-ne delle prime strutture pubbli-che dovute alle Amministrazio-ni comunali di Torino e Roma.Che, naturalmente, stanno facen-do da apripista verso altre Am-ministrazioni lungimiranti. Dipari passo è stato possibile an-che sollecitare l'interesse politi-co per il turismo golfistico, con

la nascita di Consorzi molto ef-ficienti, sostenuti dalle Regioni,che portano stranieri a giocaresui percorsi italiani e, parallela-mente, creano un indotto pro-mozionale altamente efficace sulterritorio.Grazie a questa ampia sinergia itesserati hanno iniziato a cresce-re in proporzione superiore alpassato, ma serviva ancora qual-cosa per accelerare il processo. Edè arrivata la seconda svolta epo-cale: il tesseramento libero. Os-sia è stato concesso ai neofiti dipoter avere la tessera federalesenza necessariamente sostenerei costi di iscrizione a un circolo.Adottato nel 2007 ha subito pro-dotto un incremento record del9,2% portando gli iscritti a oltre91.000. Alla fine del 2008 i tes-serati saranno attorno ai 96.000.Non si è ripetuta la crescita per-centuale dell'anno precedente, maanche il golf ha dovuto pagaredazio alla crisi economica, peròcon una piccola soddisfazione: laFIG è una delle poche Federazio-ni che ha comunque registratouna crescita. L'obiettivo, che sem-brava utopia, è appena a 4.000iscritti. Niente male in sei anni.Nel contempo il "tesseramento li-bero" è stato prorogato anche peril 2009 con uno dei primi prov-vedimenti presi dal Consiglio Fe-derale appena eletto.

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TUTTINCIRCOnews dal circoli di golf a cura di Andrea Cecinelli - Responsabile del Golf Forense

CIRCOLO DEL GOLFACQUASANTA

Militari Golfisti Si è disputata il 9/11/2008 nel cir-colo del Golf Roma Acquasanta unadelle quattordici gare del circuitodell’Associazione Italiana dei Mili-tari Golfisti.Tappa che ha rischiato di non es-sere disputata a causa del violentonubifragio che ha fatto perdere al

prestigioso circolo circa 70 dei suoialberi antichi e obligandolo ad unachiusura forzata di due giorni.Ma nonostante ciò vi è stata unagrande partecipazione, circa 200golfisti che si sono sfidati su uncampo che nonostante la violentaalluvione era in ottime condizioni.I vincitori della manifestazione so-no stati nella Prima Categoria Pri-mo Netto Giampaolo Manzella, Pri-mo Lordo Marcello Grabau; nellaSeconda Categoria Primo NettoClaudio Bracchi; mentre nella Ter-za Categoria Primo Netto RiccardoRuggeri.

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ARGENTARIO GOLF CLUB

Ed è Finale!

Dopo le 10 tappe del Circuito, sa-bato 4 ottobre si è disputata la Fi-nale Rolex Golf 2008 dove sonoscesi in campo i 40 Finalisti percontendersi non solo la vittoria in-dividuale ma anche il premio Chal-lenge a squadre che li rimettereb-be in gioco automaticamente an-che per l’edizione 2009.Title sponsor dell’evento, RolexItalia, che, per l’occasione ha scel-to l’Argentario Golf Resort & Spa,immerso in un’oasi protetta dimacchia mediterranea che offre inogni stagione un panorama diunica, straordinaria bellezza: laMaremma.Finalisti e Ospiti sono attesi vener-dì 3 ottobre presso il Resort del cir-colo dove avranno la possibilità diprovare il campo e godere di unasplendida serata.Con una partenza shot-gun alle ore11.00 di sabato, la Finale ha vistoin campo quattro diverse categoriedi gioco: 1°, 2° e 3° categoria di

handicap per i Finalisti, che hannogiocato 18 buche medal per la pri-ma categoria e stableford per le al-tre due, e categoria unica per gliOspiti. I vincitori della manifestazioni so-no stati nella prima categoria, Pri-mo Netto Federico Lang, Primo Lor-do Gabriele Heinrich; nella Secon-da Categoria Primo Netto FrancescoCarraio mentre nella Terza Catego-ria Primo Netto Daniela Farneti.La giornata si è conclusa con lapremiazione presso la terrazza delResort e la cena di gala allietatadalle note di Matteo Brancaleoni inquartetto. Giovane artista dal gran-de talento musicale Matteo si è esi-bito sia in Italia che all’estero, can-tando con i migliori musicisti del-la nostra epoca. Non sono mancate sorprese e spet-tacoli durante tutto il week-end!Come per le scorse edizioni, anchequest’anno l’organizzazione è sta-ta affidata alla Clara GarcovichEvents and Public Relations, il cuiobiettivo è come sempre quello dicreare un circuito di notevole rilie-vo ed interesse per qualsiasi golfi-sta italiano ed internazionale, espri-mendo al meglio il ritmo, l’armo-nia ed il movimento che caratteriz-zano Rolex e che l’accomunano almondo del golf.

PARCO DI ROMA

BMW Roma Golf ForenseChallenge Tour 2008.Il 12 Ottobre 2008 si è disputata nelcircolo di Roma nord una delle sei

tappe del bmw roma golf forensechallenge tour 2008.L’avvincente gara ha visto la su-premazia nella Prima Categoria 1°Coppia Netta di Salvatore Bellis eLorenzo Marronaro, 1° Lorda diChiara Bandini e Federico Falessi;mentre si sono distinti nella Se-conda Categoria 1° Coppia NettaAlfio Messina e Massimo Gigliar-diRamella.

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n altro anno di Golf Forense è passato e dopo un Challenge ricco di soddisfazioni cisi interroga sul futuro. Viene da chiedersi come sarà la prossima stagione del Golf Fo-rense. Viene da chiedersi se sarà possibile migliorare il livello di eccellenza raggiun-to in questi anni.

Viene da chiedersi poi se per il futuro il “format” del Golf Forense resterà così o subirà delle varia-zioni. L’edizione appena conclusa è stata ricchissima sotto tutti i punti di vista: 6 tappe, più di 800giocatori, 12 sponsor, 3 televisioni, 4 patrocini istituzionali, il sostegno all’Ospedale Pediatrico Bam-bino Gesù, tanti ospiti e tantissima comunicazione. Numeri importanti che hanno fatto di questamanifestazione un appuntamento da non perdere, un “must” per i golfisti della Capitale. Sport ecomunicazione, passione e lavoro, impegno e divertimento sono stati gli ingredienti che l’Avv. Ni-cola Colavita ha saputo dosare per dare un sapore unico a questa manifestazione.Sale l’attesa per vedere cosa offrirà il Golf Forense nel prossimo anno.Tanti auguri Golf Forense...

Golf

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1 il giornalista di La7 Paolo Cecinelli e Silvia Manduzio2 l'Avv. Remo Roscioni3 l'Avv. Nicola Colavita, Patron del Golf Forense4 il Presidente della FIG Prof. Franco Chimenti con il Vice Presidente della FIG Lazio Dott. Carlo Scatena5 l'attore Roberto Ciufoli6 Mauro Antonelli7 il giornalista di Mediaset Giacomo Crosa8 la bellissima Vanessa Kelly9 Gemma Poli Lenner

10 il Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Roma Avv. Alessandro Cassiani "premiato" con il Tapiro dall'inviato di Striscia Jimmy Ghione

11 il conduttore del TG1 Attilio Romita e l'Avv. Nicola Colavita

Di Andrea Cecinelli - Foto di Damiano Rosa

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Buon anno Golf Forense

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e luci intermittentisono ovunque, albe-ri, fiocchi e ghirlanderendono l'atmosfera

dolce e accogliente, si finalmentesta arrivando il Natale. Manca po-co ormai, il golfista che lavora hapraticamente smesso di praticarecon la scomparsa dell'ora legaleed ora ha la possibilità di giocarequalche giorno, magari in vacan-za e se Babbo è magnanimo an-che con della nuova fiammanteattrezzatura. Per chi può allonta-narsi dall'Italia ma senza imbar-carsi in viaggi oltre le 5 ore di vo-lo, una delle destinazioni prefe-rite dal popolo dei golfisti è sicu-ramente il Marocco. Agadir per cli-ma e golf risulta essere una scel-ta perfetta praticamente 12 mesil'anno, per chi vuole unire al golfun arricchimento socio culturale,la meravigliosa città imperiale diMarrakesh. Anche le bellezze delMar Rosso propongono svariatemete gofistiche di grande qualità,

Soma Bey con il campo di GaryPlayer è sicuramente uno dei piùfamosi. Chi non vuole spostarsima preferisce godersi il clima va-canziero natalizio nella propriacittà avrà sicuramente modo digiocare nel proprio circolo, quel-le meravigliose partitelle colme dibattute ed ironia, che rendono ilgolf esperienza davvero unica persocialità, divertimento e qualitàdella vita. Mario e Franco controgli avversari di sempre, Giorgio eLuca (praticamente imbattibili hcpalti di circolo). Il 27 dicembre altee della uno, l'aria frizzantina diun vento che proviene da nord, ilcielo è terzo, blu per dare maggiorrisalto alle palline che stanno peressere scagliate più lontano pos-sibile, più in alto possibile. Que-sto è l'attimo più importante, Ma-rio toglie quella meravigliosa pel-licolina di plastica trasparente dalsuo driver, quel rumore è incon-fondibile, la forma avveniristicatipo nave spaziale preannuncia di-

stanze siderali, poi un altro rumo-re di scarto...Giorgio libera i suoiferri dall'abbraccio morboso di uninvolucro opprimente ed è prontoa piazzare più palline in green diquante abbia mai fatto... Il silen-zio è religioso, l'esperienza è mi-stica, aspettative, ricordi, l'idea diun miglioramento istantaneo per-corrono le menti dei giocatori, fi-no a che un fragore, fastidiosospacca con un fendente irriguar-dosoquasi maligno quel meravi-glioso teorema di pensieri e spe-ranze...È un amico di Mario che ad altavoce, sentenzia:“tanto col drive sempre 140 metrifai. “gli amici”...Bello anche così, cambiate quindiattrezzi senza timori o eccessiveaspettative, la tecnologia ogni an-no apporta elementi che possonoaiutarci nel gioco e nelle distanzema ricordate quello che diceva ilgrande Ugo...”è l'indiano che tirala freccia”...

Novità dalle aziende La Callaway propone la secondaversione del drive quadrato appor-tando alcune sostanziali modificheche lo fanno apparire tipo la navespaziale di star treak e lo renderan-no più potente e ancora più preci-so. Per quanto rigurda i ferri, i nuo-vi X22 bastone di punta della casa,con l'aggiunta di elementi compo-sitivi ai lati della testa garantirannomaggiore distanza e giocabilità.LaTaylor Made nei driver, percorrela strada della forma ancora a goc-cia, e con il suo Barner e Tour Bar-ner dalla singolare forma tipo ala diaereo garantisce super distanze egrande tolleranza agli errori. I nuo-vi ferri Barner tour dall'aspetto piùaggressivo e accattivante, sono co-struiti con la superficie d'impattomolto sottile per trasferire grandevelocità e perdonare l'errore. An-che la Mizuno propone dei nuovimodelli ,vi segnaliamo il nuovo fer-ro MX 200 che abbina,potenza, l'e-strema giocabilità al classico toccomorbido dei ferri forgiati mizuno.

Golf

Anno nuovo...bastoni nuovi

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di Simone Selli

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asce agli albori delsecolo scorso e benpresto diventa unafucina di campioni.

La sua storia è in buona parte lastoria del tennis italiano. il Ten-nis Club Parioli, grazie al conteVaselli si trasferì, a causa delleOlimpiadi del 1960, da Viale Ti-ziano nella splendida cornice diVilla Ada.

Come si colloca il Tennis ClubParioli nello scenario sportivonazionale e locale?Siamo per tradizione un circolodi tennis da più di cento anni ela nostra missione è praticare ediffondere il tennis come il no-stro statuto prevede al suo primopunto. Preferiamo avere un po-

litica che non compra il tennisma lo produce, ne tantomeno igiocatori che al contrario faccia-mo crescere fin dalla giovane etàin tutti i suoi valori sportivi.

Come è organizzato il Tennisnel Circolo?Partiamo dalla SAT, la scuola diavviamento del tennis, un ser-batoio di 300 bambini dai setteanni in su, dove si comincianoa creare dei gruppi selezionatiper livello e fascia di età con unostaff di 20 tecnici con più di 10campi.

Qual è il rapporto con i vostrisoci?La compagine sociale nel tempoè cambiata, il vecchio circolo

composto da 500 persone eramolto elitario; oggi abbiamo1.400 persone, perdendo forseun po’ di esclusività ma era ine-vitabile vista la crescita del cir-colo. Il socio firma una “cambia-le morale” che lo lega al circolocon un forte senso di apparte-nenza familiare molto valoriz-zato. Abbiamo tra l’altro anchel’onore, toccato solo ad un paiodi circoli in Italia di essere statiannoverati fra i Club centenariEuropei, un traguardo raggiun-to sia per storia che per un pal-mares importante che ci porta aconfrontarci sempre con i circo-li più importanti di Europa.

Quali cambiamenti porterà lanuova ristrutturazione?

Il primo grosso traguardo rag-giunto è stato sicuramente l’ac-quisto sofferto del terreno co-munale; ora dopo un anno pun-tiamo ad diventare uno tra i cir-coli più belli di Europa, mante-nendo intatta la struttura tenni-stica con l’ampliamento delle at-tività sportive collaterali e del-l’intrattenimento. Ringrazio tut-ti soci per il loro prezioso aiutonell’affrontare un aggravio dispese così importante.

Prospettive future?Sull’aspetto tennistico non cre-do abbiamo molto da migliorar-ci, sulle altre attività collateraliè in progetto la costruzione delprimo calcio a otto in un circo-lo storico dopo essere stati i pre-

L’arte e la nobiltà del tennis nelle radici della storica tradizione del Tennis Club Parioli

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TUTTINCIRCnews dal Club dei Circoli Sportivi Storicinews dal Club dei Circoli Sportivi Storici Roma

tuttincircolo

Da sinistra a destra: A. Matarrese, E. Scarfiotti, R. Arbore, M. Riganti, N. Pietrangeli

di Stefano Calvigioni

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cursori del calcio a 5; nuove sa-le con nuovi ambienti per mi-gliorare la qualità della vita so-ciale e l’ospitalità; la realizza-zione di una palestra più gran-de e tecnologica tra le più mo-derne nello scenario sportivo.

Cosa può mancare al tennis ita-liano per essere grande?Negli ultimi tempi il tennis ita-liano è progredito molto con undisegno preciso sulle nuove ge-nerazioni, abbiamo giovani pro-

mettenti, Fabbiano, Valenti, laBurnett anche se manca soprat-tutto il grande campione nel set-tore maschile, ma i talenti nonpossono essere costruiti ma na-scono naturalmente con casua-lità. Abbiamo 6/7 giocatori neiprimi 100 , una giocatrice quasitra le top ten. La conferma di edi-zioni sempre in crescendo delMaster Series di Roma, eletto co-me evento dell’anno 2009. La Fe-derazione ha ripreso in mano icentri federali e le strutture so-

no più organizzate rispetto a pri-ma. Dobbiamo migliorare sottol’aspetto del coaching e infonde-re nei nostri atleti la consapevo-lezza del impegno duro e costan-te ad alti livelli.

Un’amarezza e una gioia dapresidente? Non credo di avere avuto mol-te amarezze, ho sempre godutodell’appoggio dei miei soci. Unagioia molto grande la CoppaItalia 1980/81; una squadra di

amici, un po’ rappezzata, io e 4soci; passammo il turno ina-spettatamente e cominciai a fa-re un po’ di reclutamento, Ro-berto Valerio, Stefano Matteo-li, il duo Berti-Tomani. Andam-mo in trasferta per la fase na-zionale senza mai chiedere nul-la al circolo, tutto a spese no-stre, e diventammo Campionid’Italia! Una vittoria fatta daveri soci che significava attac-camento allo spirito sociale.Una gioia indescrivibile!

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CIRCOLO CANOTTIERI ROMA

Spazio alla cultura…Non solo sport al Circolo

Non solo attività sportive. Non ècerto una novità il fatto che il Cir-colo Canottieri Roma dedichimolta della propria attività adeventi culturali. E così, dopo laFesta dello Sport celebrata il 24

novembre con la premiazione dei campioni Sociali e con l’assegna-zione del Premio “Rudi Di Dato,che meraviglia…” a Pietro Men-nea (il tutto riportato in un otti-mo servizionazionale del TG1), ilprestigioso Club di LungotevereFlaminio 39 ha fatto da palcosce-nico alla presentazione di tre li-bri fra novembre e dicembre.Il primo appuntamento letterario siè consumato il 27 novembre scor-so con l’illustrazione del libro diGiancarlo Manfredi “Ho Freddo", acui hanno preso parte Emma Bo-nino, Barbara Palombelli, Loreda-

na Lipperini ed Enrico Di Troia. Unaffascinante romanzo gotico cheindaga sulle origini del mito deivampiri in America, riscoprendo lecronache del tempo e offrendoneun'interpretazione nuova, sul sot-tile confine tra Storia e Leggenda. Il secondo appuntamento è statoinvece con Rudi Peroni e il suo li-bro “La Bionda della mia vita. Ri-tratto della famiglia che ha crea-to la birra in Italia”. Si è trattatodi un evento speciale a cui han-no partecipato circa trecento per-sone accorse anche dal CircoloAniene, e che ha visto una lunga

introduzione da parte del presi-dente del Censis Giuseppe De Ri-ta. Il terzo, infine, ed ultimo ap-puntamento letterario è stato quel-lo con l’ultimo libro di CostanzoCostantini intitolato “La storia delMessaggero. Il più grande quoti-diano di Roma dalla sua fonda-zione ad oggi…". All'evento han-no partecipato Paolo Graldi eRuggero Guarini, rispettivamen-te ex Direttore ed ex Redattoreculturale del Messaggero e, oltreall'Autore, anche Carlo Perrone,figlio di Sandro e attuale Editoredel Secolo XIX di Genova.

CIRCOLO CANOTTIERITIRRENIA TODARO

Coppa Italia di Canottaggio,è argento per il circoloSi è svolta domenica 7 dicembre sul-le acque del Tevere la seconda pro-va della Coppa Italia di fondo. In unabella giornata di sole, grazie ad unaprestazione eccellente il quattro dicoppia Junior del Circolo Canottie-ri Tirrenia Todaro ha conquistato lamedaglia d’argento dietro ad un im-prendibile Gavirate. Nulla ha potu-

to il quartetto nero azzurro compo-sto da Leone Barbaro, Giorgio Pie-troletti, Gianluca Guazzaroni e Mar-co Amato contro il team lombardo,già medaglia d’oro nella gara nazio-nale precedente. Il prossimo appun-tamento è a Roma presso il laghet-to dell’Eur per la Coppa di Natale,nel quale l’equipaggio del D.S. D’E-lia cercherà la vittoria per scalzareil ricordo recente del successo inCoppa Tevere in una delle tappe diavvicinamento alla nuova stagioneagonistica che partirà in primavera.Il Tirrenia che riparte dai giovani èpronto ad una nuova sfida.Fabio Onnis

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CIRCOLO CANOTTIERIANIENE116 anni di storia firmatida Gianfranco Tobia“Il Circolo Canottieri Aniene”, unlibro scritto da Gianfranco Tobia(Silvana Editoriale), è stato presen-tato lo scorso 1 dicembre al Circo-lo alla presenza di tantissimi soci edi numerose Autorità. Orgogliosodi presentare questa bella opera chenarra in 328 pagine, ben 116 annidi storia del glorioso sodalizio, ilPresidente Giovanni Malagò ha ri-cordato tutto quanto il Circolo hafatto nella sua storia e quel che sista facendo attualmente per rende-re ancor più straordinario il suosplendido cammino. Il Presidentedel Coni Giovanni Petrucci si ècomplimentato a nome dello sportitaliano con il Circolo per il gran-de contributo dato ai successi spor-

tivi del nostro Paese e con l’autoredel libro, capace di raccontare almeglio una bella storia. Elogi anche dal Sottosegretario al-lo Sport Rocco Crimi e dal prof.Emanuele Emmanuele, Presiden-te della Fondazione Roma, chehanno preso la parola subito do-po. L’autore ha ricordato il lungoperiodo di ricerche e di studio che

sono stati necessari per la reda-zione del libro che si presenta co-me pezzo unico nel suo genere. Inplatea ad applaudire l’uscita dellibro il vice presidente del ConiPancalli, i membri della GiuntaConi Chimenti, Pigozzi, Magri,Barelli, Barbaro, Mornati, Rizzo-li, il Presidente della Lega CalcioMatarrese, il Presidente della Le-

ga Basket Corrado, il Presidentedella Lazio Calcio Lotito, il Presi-dente della Lottomatica Basket To-ti, il Presidente dell’Authority perle Comunicazioni Calabrò, il Pre-sidente della Commisione di ga-ranzia della FIGC Delise, l’olim-pionica Federica Pellegrini, gli at-leti Alessio Boggiatto, Carlo Mor-nati e Lello Leonardo.

CIRCOLO CANOTTIERI LAZIO

Torneo Sociale, che spettacolo!Oltre 120 Soci iscritti, arbitraggioufficiale, comunicati in tempo rea-

le, immagini e video disponibili sulsito. Questo è lo spettacolo che of-fre al Circolo Canottieri Lazio il Tor-neo sociale di calcetto. Dodici squa-dre dai nomi prestigiosi si stannosfidando sotto gli occhi di un nutri-to ed entusiasmato pubblico alla ri-cerca della vittoria finale e della glo-ria sociale. Non sono mancate le pri-me sorprese, tra ricorsi e squadre fa-

vorite sconfitte, a rendere il tuttopiù interessante ed avvincente. In-tanto continua inesorabile il cam-mino della “Juventus” nel TorneoPezzana Over 40. La squadra del So-dalizio bianco celeste si trova al co-mando della classifica con due pun-ti di vantaggio sul Benfica, sconfit-to nello scontro diretto in una par-tita molto intensa, e tre sul Flamen-

go. Continua a sorridere anche laclassifica dei marcatori grazie aFrancesco Leone, giunto a quota 14con una media spaventosa di quasidue gol a partita. La cavalcata ver-so la riconferma del titolo conqui-stato l’anno precedente è ancoramolto lunga e insidiosa, ma i pre-supposti non mancano di certo.Fabio Onnis

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CIRCOLO TENNIS EUR

La beneficenza, valoreassoluto degli sportivi

Si avvicina il Natale e si intensifi-cano le iniziative sociali e umani-tarie a favore delle categorie dis-agiate da parte dei Circoli.Il circolo tennis Eur ha organizza-

to presso la propia sede il 1° Tor-neo di Burraco a scopo di benefi-cenza in collaborazione con l’As-sociazione ALZHEIMER UNITI DIROMA ONLUS per devolvere il ri-cavato all’assistenza domiciliare insostegno delle famiglie. E’ interve-nuta, ad illustrare le finalità del-l’Associazione, la prof.ssa Bartorel-li, primario geriatrico Ii torneo havisto la partecipazione di circa 70giocatori e giocatrici; la direzione

arbitrale è stata assunta dal dr. Wal-ter Farris, Presidente dell’Associa-zione burraco Roma 2000. I premisono stati generosamente offerti daiSoci e amici dei Soci del Circolo,mentre le partecipanti hanno pre-parato disposto dolci e altro per unbuffet davvero ricco e abbondan-te, mentre le bevande sono state of-ferte dal gestore del Circolo Sig.Laudadio. Un merito particolare vaalle Socie Sigg.re Lucia Baciocco e

Ginevra Odorisio, promotrici dell’i-niziativa, che hanno coinvolto, conil loro sorriso e la loro cortesia, glialtri scoci e contribuito all’ottimariuscita del torneo.E’ intervenuto, per portare il salu-to del Circolo Tennis EUR e presie-dere alla consegna dei premi il Pre-sidente Avv. Massimo Grimaldi, cheha espresso il suo personale plau-so alla iniziativa. Mauro De Zordo

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REALE CIRCOLOCANOTTIERI TEVERE REMOTante soddisfazioni per Vela e CanottaggioIl Reale Circolo Canottieri TevereRemo ha archiviato con successola seconda prova della Coppa Ita-lia di fondo di canottaggio, orga-nizzata ottimamente nonostantele insidie e gli ostacoli causati al-la vigilia dal maltempo, in colla-borazione con il Salaria Sport Vil-lage, sede delle gare. Ottimo piaz-zamento ottenuto dal quattro dicoppia senior composto da Mat-teo Scuriatti, Federico Celani, Vin-centiu Vlad e Federico Massi che

hanno conquistato il terzo postoalle spalle dei fortissimi equipag-gi della Lazio e della Marina Mi-litare. Ma a far sorridere ancor dipiù i colori rosso blu è stato ilquinto posto ottenuto dall’otto deipiù giovani, ormai abituati allegrandi imprese: Ioseph Romagno-lo, Alessandro Rossetti, Alessan-dro Padoa, Lorenzo Acquaro, fran-cesco Marras, Sergio Gasperini,Lorenzo Zanisi e Simone Angelo-ni hanno gareggiato in una garariservata alla categoria Junior,quindi contro avversari più gran-di, molti dei quali già affermati loscorso hanno in competizioni dirilievo come i Campionati Italia-ni. Insomma un quinto posto chevale come un oro e che lasciagrande soddisfazione e speranzaper il futuro. Restando in acqua,

ma cambiando disciplina, PaoloMorville a bordo del “Er Cavalie-re Nero” si è confermato grandeprotagonista della Vela Nazionaled’altura, con due primi Overall al

Campionato Invernale di Riva diTraiano, senza dubbio il più im-pegnativo in Italia per qualità equantità d’imbarcazioni presenti. Fabio Onnis

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SALARIASPORT VILLAGE

Nuoto, sempre più grandiStorico risultato per il Team nuotodel Salaria Sport Village.Primo titolo italiano assoluto connuovo record italiano fatto registra-re da Ombretta Plos nei 100 rana aiCampionati Assoluti di Genova1’06’’78. La brillante atleta ha miglio-rato il suo stesso record precedente,risalente a soli sette giorni prima alGran Premio d’Italia di Viareggio. Ilrisultato appare ancora più impor-tante considerando che Ombretta ha,con esso, fissato i tempi limite per iCampionati Europei di Fiume, dall’11al 14 Dicembre, per tutte e tre le ga-re di rana (50- 100- 200) ed è stata l’unica atleta a farlo in un campiona-to che ha visto realizzati ben 17 re-cord italiani. In un contesto di gran-dissimo livello la Plos è stata così trale protagoniste indiscusse. Ora perlei è arrivata anche la meritata con-vocazione in Nazionale, che le daràla possibilità di confermare la sua va-lenza a livello internazionale.

Il Salaria Nuoto ha raggiunto note-voli risultati anche con il resto dellasquadra.E’ il caso di Delfina Pinto, che ha di-mostrato di essersi lasciata alle spal-le la difficile scorsa stagione: i pro-blemi di salute che l’hanno colpitasono stati il motivo principale dei ri-sultati negativi passati ed ora ha sta-bilito con 55’’42 il suo primato per-sonale sfiorando il podio per un so-lo centesimo di secondo. Anche Del-fina ha intrapreso la giusta strada perdimostrare il suo indiscusso talento.Bene anche Federica Sorriso, chenonostante gli impegni scolastici, chele impediscono comunque di allenar-si come il resto della squadra, rag-giunge, con il proprio risultato per-sonale, il quinto posto.Altri importanti piazzamenti quelli diValentina Pompili e Alessio Giannan-toni nei misti.Tutta la squadra ha stabilito nel cor-so di questo campionato i propri re-cord personali che sono frutto del se-rio lavoro di una società che ha sa-puto, sin dall’inizio, mettere a fuocogli obiettivi da raggiungere e sceglie-re le persone giuste per conseguirli:gli atleti, lo staff tecnico ,dagli alle-natori, al preparatore atletico.Rinnoviamo così i complimenti me-

ritatissimi a tutti i componenti della“spedizione” Genova 2008: Guglielmi Giorgio, Di Pippo France-sco, Giannantoni Alessio, Baldassar-re Giammarco, Berardi Michele, Paz-zielli Riccardo, Cosentino Gabriele,Di Biasi Matteo, Plos Ombretta, Cer-quozzi Isabella, Parisi Caterina, Pari-si Caterina, Pinto Delfina, Pompili Va-lentina, Sorriso Federica, BattistiniIlaria. Lo staff: Caspoli Alfredo, Pe-troni Christian, Ferri Simona, D'Avo-lio, Grossoni Vincenzo.

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TUTTINCIRCORomatuttincircolo

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Romatuttincircolo

FUTBOLCLUBIl cammino vincentedella II categoriaTrascorsi i primi mesi di attività spor-tiva e sociale, il bilancio del Futbol-club raccoglie ottimi risultati agoni-stici, capeggiati dal primo posto so-litario della squadra Orange che mi-lita nel Campionato Federale di II Ca-tegoria e l’avvincente procedere del-la Futbol League, torneo sociale di

calciotto che mai come in questa edi-zione appare equilibrato ed incerto,a vantaggio della più sana e goliar-dica rivalità sociale. Con l’arrivo delNatale i campi del Futbolclub si ri-empiono di Babbi Natale armati didoni e scarpini! Il 24 dicembre in-fatti, è il giorno dell’ormai tradizio-nale partita di Natale. I campi di cal-ciotto si tingono del classico rossonatalizio, di barbe e del sacco dei re-gali, rigorosamente di iuta, che cia-scun marcatore deve portare a tra-

colla nel corso della partita. Aria difesta a tutti gli effetti. A dare inizioalla vigilia di via degli Olimpionicisaranno i Piccoli Amici della scuo-la calcio del Futbolclub, impegnatiin tante mini partite con cui festeg-giare il Natale ad ogni gol! Sarà poila volta dei Babbo Natale, che entre-ranno in campo “recando doni” aipiccoli protagonisti della giornata,prima di contendersi “a colpi di bar-ba” l’ambito primato natalizio.Carlo M. Stigliano

Il socio del mese Corrado Dell’Ali

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Detto “Capocannoniere”Ruolo attaccantePiede preferito destroPezzo forte del repertorio il bomber più prolifico della stagione 2007-08 tra torneisociali e ufficiali: 72 retiAl circolo la trovi ad esultare dopo ogni gol!Squadra del cuore Roma

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COLO TUTTINCI

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SANT’AGNESE TENNIS CLUB

Telethon del Tennis2008Un’importante iniziativa si è svol-ta in occasione del Natale al San-t’Agnese Tennis Club. “Per vincere,la ricerca ha bisogno di tutti. An-che di te! Insieme al tuo Circolo,gioca la Partita contro le malattiegeneriche". Con questo slogan, il

Sant’Agnese Tennis Club ha decisodi contribuire alla lotta per scon-figgere le malattie rare, organizzan-do un torneo di Tennis i cui pro-venti sono stati devoluti per intero

a Telethon, che dal 1990 in Italiaraccoglie e gestisce fondi da desti-nare alla ricerca scientifica per cu-rare le malattie rare.Il torneo ha ot-tenuto un grande successo, sia qua-litativo che di pubblico. I soci si so-no affrontanti e divertititi in incon-tri di singolare e doppio e alla finehanno tutti festeggiato il Natale conun rinfresco a base di spumante epanettone. Visto il successo dellamanifestazione speriamo che si ri-peta il prossimo anno o magari chesi tramuti in un appuntamento fis-so prima del Natale.

TENNIS ROMA

Tennis alla chitarra Continuando la tradizione che ve-de da sempre il Tennis Roma nonsolo organizzare manifestazionisportive e partecipare a competi-zioni tennistiche, ma anche pro-muovere eventi culturali ed arti-stici, si sono svolte nella casinasociale tre serate che hanno vistouna nutrita partecipazione di so-ci ed invitati.A metà novembre si è tenuta unaconferenza organizzata dall’Ar-cheoclub, incentrata sull'origine esullo sviluppo dell’Impero Roma-no. Il 4 dicembre poi si è tenuto ilsuggestivo concerto di GiovannaMarinuzzi. Come ha sottolineatoil Presidente del Circolo, Gianvit-torio Martino, la Marinuzzi è ri-uscita nella sua vita a conciliareperfettamente le sue due grandipassioni, lo sport (è stata un'otti-ma tennista che tante volte ha di-feso mi colori biancorossi), e l'a-more per l'arte e la cultura. Cre-sciuta nello storico Fox Studio,Giovanna Marinuzzi ha tenuto

concerti anche in Brasile, terra dal-la quale trae la sua ispirazione, epersino in Kenia. Si è assistito adun recital in cui, con la passioneche le è propria, ha interpretatobrani suoi e di grandi autori bra-siliani, rievocando le sognanti at-mosfere del popolo sudamericano.Ancora grande musica fra le Mu-ra di viale Ipponio nella serata del14 dicembre. Questa volta sono

state le pianiste Mirta Herrera eViviane Taliberti ad allietare socie appassionati di classica duranteil “Concerto di Natale”. Con unprogramma di pianoforte a quat-tro mani, le due artiste, una italia-na e l’altra argentina, hanno pre-sentato un repertorio di musicaclassica latino americana dei piùimportanti compositori, soprattut-to brasiliani e argentini.

Giovanna Marinuzzi

CASSIA ANTICASPORTING FITNESS

Il circolo si cala neicolori del Natale…Con lo spirito di queste feste i so-ci del circolo attendono con ansiae trepidazione la festa della scuo-la nuoto di domenica 21 dicembreche vedrà bambini genitori eistruttori tutti in acqua per unamattinata all’insegna del gioco edell’allegria con musica canti pan-dori torroni e panettoni per tutti eovviamente con l’arrivo di babboNatale che siamo certi sorprende-rà i nostri piccoli soci nuotatori.Ed inoltre in questa occasione nonpotevamo non segnalare l’impe-gno di Giorgio Maurilli e Giusep-pe Carlucci che con grande tena-cia stanno allenando la squadrapropaganda che gia si è vista im-pegnata in due gare ottenendo dis-creti risultati che ci fanno ben spe-rare per il futuro.Non solo…quest’anno i master tes-serati cassia antica finalmenteavranno l’occasione di dimostra-re le loro capacità trainati dalgrandissimo entusiasmo del loroallenatore Marco Micozzi.…Ma non dimentichiamo che ilmese di novembre si è caratteriz-zato di altre due novità: lo straor-dinario successo delle lezioni dimacumba che ogni mercoledi e sa-bato fanno il tutto esaurito in sa-la fitness grazie alla bravura, allaprofessionalità e al coinvolgimen-to di Valentina Felici e per finirepoco dopo l’ingresso di un già col-laudato Centro Benessere, è statoallestito un Centro estetico doveLaura Mercogliano e Olta Lecinicon grandissima professionalitàsono pronte a venire incontro an-che ai casi di narcisismo più incu-rabile.

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TUTTINCIRCRomatuttincircolo

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Romatuttincircolo

DUE PONTI SPORTING CLUB

Il Due Ponti vince la Supercoppa 2008

Si è conclusa la terza edizione del-la Supercoppa 2008 di calciotto or-ganizzata dal Due Ponti SportingClub, che ha visto impegnati varicircoli della Capitale: Corte dei Con-ti, C.C. Lazio, C.C. Roma, Antico Ti-ro al Volo, R.C. Tevere Remo, Fut-bolclub, Villa Aurelia Sporting Club,Sporting Eur, Villa Flaminia, Cir-colo Rai.La finale, davanti a centinaia dipersone, in uno scenario da Coppadei Campioni, ha contrapposto ledue squadre del Circolo organizza-tore, arrivate in finale battendo ilVilla Aurelia, capitanata da Aldaire il Futbolclub, capitanata da sol-datino Di Livio, che si era aggiudi-cata le due precedenti edizioni. IlDue Ponti bianco ha travolto il DuePonti azzurro 3 a 0, con un incon-tenibile Matteo Materazzi, che si èaggiudicato la classifica cannonie-ri del torneo con 9 realizzazioni.Le squadre che hanno guadagnato iquarti di finale sono le prime dueuscite dai quattro gironi giocati conpartite di sola andata: Due Pontibianco e Circolo Rai; Futbolclub eC.T.Eur; Villa Aurelia e Sporting Eur;Due Ponti azzurro e C.C. Roma.L’edizione 2008 è stata caratteriz-zata da un alto livello tecnico gra-zie soprattutto alla presenza degliex giocatori Aldair e Angelo Di Li-vio, che con la loro classe e il lorotalento hanno fatto la differenza,spingendo le proprie squadre a unpasso dalla finale.Letizia Latteri

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Il capocannoniere Materazzi con Biscarini e l'allenatore Mosconi

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l via la seconda edizione dell’A-didas League, già Torneo di Cal-ciotto dei Circoli, ospitata sempradal Circolo Futbolclub di Via de-

gli Olimpionici.Una manifestazione dedicata a chi il calcioce l’ha nel sangue. Ospiti i più importanti cir-coli storici della capitale. Quest’anno però conqualche novità di rilievo. Grandi assenti il T.C.Parioli e C.T. Eur, mentre nuova linfa vienedal Circolo Sportivo Rai e dal Forum S.C., me-ga circolo di Via Cornelia.Le regole sono sempre le stesse: in campo so-lo over 30 e l’obbligo di due Over 40 sempreschierati nella formazione che sta giocando.Le cose hanno sempre funzionato a meravi-glia quindi si è deciso di cambiare poco an-che a livello regolamentare. Unica modifica,fortemente voluta, è stata quella delle parti-te dei playoff. Non si giocherà più uno scon-

tro secco, ma una doppia sfida andata e ri-torno, in cui, in caso di parità al termine del-la doppia partita, non ci saranno più tempisupplementari e tiri di rigore, ma la valuta-zione della miglior classifica al termine del-la regular season. Più importanza agli scon-tri che determinano il piazzamento finale in-somma. Una “riforma” voluta da molti chevedevano nella regular season un modo solodi scaldare i motori e tirare poi fuori i grossicalibri negli scontri decisivi.Mentre si scrive, la prima giornata è già an-data in archivio. La sorpresa più grande l’hariservata il Villa Aurelia. Contro lo SportingEur ha infatti schierato niente meno che Na-scimiento do Santos, un nome da far trema-re i polsi di tutte le braccia giallorosse. Me-glio noto come Aldair, talentuoso difensoredell’A.S. Roma a cavallo degli anni 1990-2003, poi una breve stagione al Genoa e dal

Angelo Di Livio e Bruno Giordano accolgonoun altro fuoriclasse: “Pluto” Aldair!

Romatornei

L’Adidas League 08/09 ai blocchi di partenza

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A

di Andrea Friedrich

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2007 in forza alla squadra sammarinese delMurata. Insomma “Pluto”, soprannome affi-biatogli per la somiglianza con il simpaticocane della Disney, ha deliziato i palati finidegli intenditori, regalando classe e gol. Lapartita in questione si è chiusa con un peren-torio 3 a 1 per il Villa Aurelia, con una dop-pietta di Cesaria oltre al gol di Aldair. Per loSporting in gol Amato.Il Circolo Futbolclub si accontenta di una vit-toria e di un pareggio. Tre punti per il Fut-bolclub Blu, con Giordano in panchina, gra-zie a uno striminzito 1 a 0 contro la sorpre-sa Forum, con il gol di Gardelli. Pareggio, in-vece, per l’altra squadra di casa, il FutbolclubBianco, con Di Livio tornato alla casa madread affrontare gli ex compagni del Flaminiodi “Bimbo” Dal Bon. Un gol a testa che favo-risce in parte il Flaminio vista la leggera su-periorità del Futbol. I gol dello stesso Dal Bon

su rigore e di Gentile. Pareggio a reti inviolate, invece, per Anienee il vice campione Tiro a Volo. Due corazza-te a confronto che dimostrano l’equilibrio del-le forze in campo. E che saranno, per certo,tra le protagoniste del torneo.La partita più entusiasmante è stata sicura-mente C.C. Roma contro Corte dei Conti, nonsolo per l’inaspettata vittoria della Corte deiConti, ma per il punteggio finale: 4 a 3 per ilcircolo dei magistrati. Il Circolo in giallo ros-so va a segno per ben 3 volte con uno deisuoi gioielli, Massimiliano Moro, ma il Cir-colo dei Magistrati fa meglio e mette a tabel-lino i gol di Mantuano, Bettini, Massa e Sab-batucci.Tra Tevere Remo e Due Ponti la spunta il Cir-colo in bianco verde con un deciso 3 a 1. Igol di Monari, Moretti e Materazzi chiudonola pratica appena solo aggiornata dal gol di

Martuscelli. Un Due Ponti in gran forma, fada contraltare ad una Tevere Remo che devenecessariamente ritrovarsi.L’ultimo match sancisce l’esordio del CircoloSportivo RAI contro il C.C. Lazio, campionedella scorsa edizione. Il C.C. Lazio travolgenettamente gli sprovveduti avversari con unperentorio 7 a 1: doppietta di Mistretta, poiAngella, Fiocchetti, Mola, Mugnai e anche ungol di Alicicco, con un rinvio dalla sua por-ta mal valutato dall’estremo difensore del Cir-colo RAI. Il gol della bandiera lo segna Mes-sina. Se il buongiorno si vede dal mattino al-lora il C.C. Lazio si è davvero alzato con ilpiede giusto. Praticamente una Lazio B, sen-za Tavano e Minicucci, piega un Circolo RAIsicuramente non al Top e in chiara difficol-tà per l’impatto; per la semplicità di gioco ela tranquillità nell’andare a rete, il C.C. Laziorimane, ancora una volta, tra i favoriti.

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del prof. Roberto Verna Direttore del Centro di Ricerca per la Sperimentazione Clinica “Sapienza” Università di Roma

a cura dell’alimentazio-ne è fondamentale perl’atleta, in particolare ilcosiddetto “regime di

gara”, che inizia la sera precedentel’impegno atletico per chiudersi al-la fine dello stesso. Ovviamente inrapporto al tipo di sport praticatoinsorgono necessità e fabbisognispecifici, per cui un maratoneta sialimenterà sicuramente in modo di-verso da un saltatore. Un’alimenta-zione razionale deve in ogni casoevitare il calo di forma e rendere mi-nime le reazioni da affaticamentoche seguono lo sforzo. L’atleta uti-lizzerà durante la competizione lecalorie accumulate con l'alimenta-zione equilibrata dei giorni prece-denti; pertanto, la dieta pre gara halo scopo di mantenere il livello ener-getico ottenuto in precedenza. Losportivo deve avere una sufficientescorta di glicogeno nei muscoli e nelfegato, soprattutto se si appresta apartecipare ad una competizione re-lativa ad uno sport di durata. In que-sto senso, i cibi più adatti per la vi-gilia saranno quelli ricchi di amidi(riso, pane, pasta, patate); partico-lare attenzione si dovrà avere perl’idratazione del corpo. L’ultimo pa-sto prima della gara deve essere co-stituito da cibi facilmente digeribi-li, deve avere un volume modesto edeve essere consumato almeno 3 –4 ore prima. Se la gara è di matti-na, occorrerà fare colazione alme-no 2 ore prima e particolare impor-

tanza avrà l’alimentazione della se-ra precedente. Se la gara è di pome-riggio, la colazione dovrà essere par-ticolarmente abbondante e il pran-zo, leggero, dovrà essere consuma-to almeno 3 ore prima. Se la gara èdi sera, particolare importanza as-sumerà il pranzo, mentre prima del-la gara può essere prevista una ra-zione alimentare di attesa. Le razio-ni di attesa hanno specifica rilevan-za negli sport di lunga durata e neicasi in cui l’orario di inizio non èben definito o può essere suscetti-bile di ritardo (incontri di tennis aseguire) oppure nelle competizionicon intervallo. La razione di attesaserve ad equilibrare, ad evitare e acompensare brusche variazioni del-la glicemia e ad idratare l’organi-smo. Infatti, specialmente negli at-leti emotivi l’ansia dell’attesa è ingrado di abbassare la glicemia piùdel lavoro muscolare stesso; inoltreritardi di oltre mezz’ora, soprattut-to con alte temperature, possonomodificare glicemia e idratazione.La razione di attesa più usata con-siste nel bere nell’intervallo fra l’ul-timo pasto e l’inizio della gara, ogniora, un bicchiere di acqua con suc-co di frutta concentrato, senza ag-giunta di zucchero, oppure acqua efruttosio; l’ultimo va assunto alme-no mezz’ora prima. Rifornimentonell’intervallo: tipico degli sport disquadra (es. calcio). Si deve cercaredi rifornire l’organismo delle sostan-ze consumate durante la prima par-

te della gara, tenendo conto che perl’assimilazione abbiamo soltanto po-chi minuti. Sarà pertanto opportu-no introdurre liquidi e sali, per com-battere le perdite di sudore e l’aci-dosi da fatica, e zuccheri facilmen-te e velocemente assimilabili, per ri-stabilire eventualmente la giusta gli-cemia (fruttosio o, eventualmente,maltodestrine). E’ molto importan-te poco prima di una competizionenon ingerire saccarosio (lo zucche-ro comune), poiché, provocandoun’impennata glicemica, stimolal’intervento dell’insulina che portaad una ipoglicemia successiva, ri-schiando di compromettere la gara.Evitare quindi anche tutte le bevan-de che lo contengono: bibite in lat-tina, succhi addizionati, ecc. Nellefibre muscolari, durante un lavoroimpegnativo o/e prolungato, in se-guito alla riduzione del contenutodi Glicogeno, si consumano dappri-ma le piccole scorte disponibili didue aminoacidi, l’alanina e la glu-tammina, poi, quando anche questesostanze sono finite, si smontano leproteine costitutive del muscolo, ec-co perché, sotto stretto controllo me-dico, può essere consigliata l’assun-zione degli aminoacidi a catena ra-mificata, che possono essere trasfor-mati, attraverso una serie di reazio-ni, in Glucosio, la sostanza che, pri-ma che fosse esaurito, derivava pro-prio dal Glicogeno, evitando dopol’attività il problema di ricostruzio-ne del muscolo.

L’alimentazione post impegno in-tenso, invece, deve, oltre che rein-tegrare, aiutare i processi di disin-tossicazione e di ricostruzione. Nel-l’organismo, infatti, si potranno ri-scontrare perdita d’acqua, di sali,accumulo di sostanze acide, svuo-tamento delle riserve di zuccheri,usura dei tessuti. Pertanto i diversiapporti di liquidi, sali minerali, vi-tamine, zuccheri, proteine, grassiserviranno a riportare l’organismonelle condizioni normali. Ad ognisforzo intenso segue uno stato diacidosi, pertanto sarà utile, imme-diatamente dopo tale sforzo, assu-mere una bevanda alcalina, arric-chita di sali per rimineralizzare l’or-ganismo e di glucosio per innesta-re il meccanismo della sintesi di gli-cogeno. Successivamente, per ini-ziare a riempire i depositi di glico-geno, si ingeriranno 200-250 gram-mi di maltodestrine in abbondanteliquido. Il pasto verrà consumatoper lo meno due ore dopo lo sfor-zo, poiché prima l’organismo è an-cora troppo affaticato per la dige-stione, e dovrà essere alcalinizzan-te, per vincere l’acidosi ed elimina-re con più facilità le tossine accu-mulate. I cibi alcalinizzanti sono fi-chi, albicocche secche, spinaci, dat-teri, carote, sedano, lattuga, patate,albicocche, ananas, fragole, pomo-doro, ciliegie, banane, arance, ca-volfiore, pesche, pompelmo, limo-ne, funghi, mele, pere, uva, latte, ci-polle, piselli freschi.

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