Sport Club Magazine Dicembre 2012

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dicembre 2012 Per la prima volta in Italia le soccer schools del Manchester United RED DEVILS... COMING SOON

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Per la prima volta in Italia le soccer schools del Manchester UnitedRED DEVILS... COMING SOON

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sommario

www.sportclubmagazine.it

Sport Club srlvia Morlupo, 51 00191 Romatel. 06 97600342fax 06 [email protected]

Direttore editoriale Luigi Capasso

Sport ClubAnno IX - n. 85 - Dicembre 2012Reg. trib. di Roma n. 591/2004 del 30-12-2004

Direttore responsabile Luigi Capasso [email protected]

Editorialisti Paolo Cecinelli, Franco Chimenti, AlessandroCochi, Paolo Del Bene, Pino Capua, SabrinaRondonelli, Fabio Ingargiola

Hanno collaborato a questo numeroMatteo Cirelli, Gianmatteo Colla, MarcoTrozzi, Alessandro Morucci, Enrico Morucci,Andrea Tranquilli, Andrea Cecinelli, LuigiaLatteri, Andrea Cimbrico, Stefano Mappa,Massimiliano Morelli

Golf Simone Selli

Rugby Andrea Cimbrico

Progetto grafico e ImpaginazioneAdversign [email protected] Onorario Giuseppe Capelli

Pubblicità Adversign s.r.l.Davide CampanellaVia Morlupo, 51 - 00191 Romatel. 06 97600342cell. 335 [email protected]

Redazione Napoli Sportform - Napolitel. 081 19562785 - fax 081 [email protected]

Stampa Plus Group srl

Finito di stampare nel mese di dic 2012

Salvo accordi scritti o contratti di cessione dicopyright, la collaborazione a questo periodi-co è da considerarsi del tutto gratuita e nonretribuita. In nessun caso si garantisce larestituzione dei materiali giunti in redazione.

È vietata la riproduzione anche parziale ditesti, grafica, immagini e spazi pubblicitarirealizzati dalla Adversign srl

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Sport Club dicembre 2012

Quando il male super il beneAnche in Olanda

Arrivano le soccerschools dello United

in Italia

Nicola Alberani:vi svelo i segreti della mia Virtus

Questa insopportabileleggerezza dell’essere

Mercedes CLS Shooting Brake

CULTURA SPORTIVA

COVER

Golf in California

BASKET

REGIONI/7

SPORT&TURISMO

MOTORI

DOPING

FIAMME GIALLE

ATLETICA

FITNESS

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Presentata la monografiache parla di un secolo di

sport Fiamme Gialle

Prima della maratona

Trentino Alto Adige

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di Luigi Capasso

on bisogna mai giudicare nessu-no. Ne ho fatto un dogma nellamia vita. Dietro ogni compor ta-mento c'è sempre una giustifica-zione, dietro ogni azione c'è sem-pre una motivazione, dietro ognipensiero c'è sempre una riflessio-ne. Ma questo vale per le perso-ne, non per il lavoro.Il lavoro è oggettivo, se raggiungidei risultati sei bravo, se non liraggiungi vai a casa. Ci avvicinia-mo alle elezioni del prossimo Pre-

sidente del Coni e dopo 14 annidi governo Petrucci si profila l'in-vestitura sul trono più alto del suobraccio destro, Raffaele Pagnoz-zi. Non siamo d'accordo. Non ab-biamo niente sulla persona, cimancherebbe altro, pensiamo so-lo che si debba cambiare. Asso-lutamente. A prescindere dal lavoro fatto intutto questo tempo, non abbiamola voglia e non c'è il tempo perentrare nel merito. Vogliamo solotagliare con il passato, dire bastacon l'usato sicuro (definizione diPetrucci).C'è bisogno di cambiare rotta, mo-dificare il tragitto, prefissarsi unaltro punto di arrivo. Cosa ci ha fatto Petrucci? Nien-te, assolutamente niente. Ed èquesto il punto, che ci costringea prendere una posizione, nettae decisa. In otto anni di vita SportClub non abbiamo mai avuto uncontatto da par te del Coni, maiuna telefonata, mai un commen-to, diretto o indiretto, alle milleproblematiche poste all'attenzio-ne del mondo dello sport. Abbiamo distribuito milioni di co-pie, grazie al web abbiamo men-silmente decine di migliaia di let-tori da tutta Italia e mai dal Palaz-zo del Potere abbiamo avuto unsegnale.

Ci avrebbe fatto piacere, moltopiacere, avere un confronto, undialogo, un lampo di vita. Maga-ri ci avrebbero detto che eravamouna testata ridicola, insignifican-te, povera di cuore e spirito, chenon aveva alcun peso nello esta-biliment dello sport, ma l'indiffe-renza no. Uccide e mortifica. Ti fasentire l'ultimo baluardo che lan-cia frecce nel vuoto. Ed è per questo che vogliamo unConi vicino al mondo mediatico,che non si autocelebri ma che cer-chi il confronto con la gente, perdavvero. Vogliamo un Coni con dirigenti cheindossino un maglione in più eduna cravatta in meno, che faccia-no un sorriso in più, che non ti sa-lutino solo ed esclusivamente inbase alla persona con cui stai vi-cino. Vogliamo un Coni che am-metta le proprie debolezze ed ipropri errori, che frequenti menoi salotti e piùi campetti di perife-ria, che passi meno tempo a luci-dare medaglie e più ore a tinteg-giare le palestre delle scuole. Che ceda la mano chi ha passa-to decenni al Palazzo H e facciaemergere i giovani che hanno tan-te proposte e progetti per arric-chire il nostro domani. Non ci vuo-le tanto, basterrebbe solo unabuona idea.....

Padre di una buona idea

[ ]editoriale

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cultura sportiva[ ]

di Paolo Del Bene Direttore Sportivo A.S. Università Luiss Guido Carli

l Nord Europa è spesso elogiato peri suoi modi civili e per la sua vivibi-lità, ma questa volta un episodiotragico e terribile ha spazzato viatutto quel credito, e nella pacificaOlanda tanti non riescono a capa-citarsi dell’ accaduto. Il 4 Dicembre, nella periferia di Am-sterdam, tre ragazzi tra i 15 e i 16anni, al termine di una partita di cal-cio, hanno aggredito e ucciso un guar-dalinee. L’uomo si chiamava RichardNieuwenhuizen, aveva 41 anni.

La notizia, ha letteralmente scon-volto tutta l’Europa, e ha rimessoil tema della violenza giovanile edello spor t come specchio dellasocietà al centro delle discussio-ni. I tre ragazzi sono stati accusa-ti di omicidio colposo e violenza,il loro club è stato ritirato da tuttele competizioni. Tutti i campionatidilettantistici olandesi si sono fer-mati e salteranno il prossimo tur-no in segno di cordoglio verso lafamiglia della vittima. Anche i cam-pionati professionistici faranno unminuto di silenzio prima delle par-tite per unirsi al lutto. Ma tutta que-sta mobilitazione non sembra po-ter rendere giustizia ad un episo-dio così estremo ed insensato.Neanche il tentativo di vederlo co-me avvenimento isolato, casuale,ci mette in condizione di compren-derlo. La reazione di questi ragaz-zi giovanissimi di fronte ad una per-sona, a causa di una partita, de-molisce tutto le speranze che do-vrebbe avere il gioco e lo sport dicostruire persone consapevoli emigliori, più serene e sane.La mia opinione è che l’unica solu-zione possibile è continuare ad in-sistere sull’educazione, fin nellescuole, riguardo l’importanza dellacultura e dell’etica sportiva, e più

in generale l’educazione ai valoridel rispetto e della tolleranza. E’solo in questo modo che si posso-no prevenire questi episodi, perchènessuna punizione potrà ripagareun gesto ormai compiuto.Sulla questione, si è espresso an-che il presidente Fifa Joseph Blatter:“Sono sconvolto. La violenza è unproblema di tutta la società e perquesto può verificarsi anche suicampi di calcio. Ma questo sport èuna forza del bene, anche grazie al-l'esempio e agli sforzi di personecome Richard Nieuwenhuizen”.Inoltre ha parlato anche l’allenato-re dell’Ajax ed ex calciatore olande-se Frank De Boer: “Come possonodei ragazzini di 15 e 16 anni anda-re fuori di testa in quel modo? Co-me sono stati cresciuti? Dobbiamofare qualcosa, perché tutto ciò èpazzesco”.Come dice Blatter lo sport è una for-za del bene, nel senso che dovreb-be veicolare esclusivamente valoripositivi, mentre troppe volte questoimpegno viene contraddetto.E’ difficile e molto triste, ma co-munque dobbiamo e vogliamo ri-partire oggi con nuova forza e nuo-vo impegno, nel creare attorno al-lo sport, un clima positivo e di cre-scita comune.

IIl Presidente FIFA Joseph Blatter

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Quando il male superail bene. Anche in Olanda

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ncora una volta Roma ha dato pro-va di essere Capitale dello Sport.L’ultimo esempio è dato dallo stre-pitoso successo ottenuto dal testmatch della Nazionale Italiana diRugby allo Stadio Olimpico controgli All Blacks: ad applaudire gli eroidella palla ovale erano in 72.000.Un numero eccezionale di presen-ze, che paragonato ai 35.000spettatori che hanno assistito al-la gara contro l’Australia al Fran-chi di Firenze, città candidata dalsuo Primo Cittadino a ospitare ilSei Nazioni, mette subito in lucela vocazione spor tiva della Capi-tale. E le sue lungimiranti strate-gie di promozione dello spor t ri-spetto ad altre città italiane. Oltreche dal calore del pubblico roma-no, il successo della sfida è sta-to dettato anche dall’impegno del-l’Amministrazione Capitolina che,attraverso una serie di iniziative,direttamente promosse o condivi-se, alimentano la passione per ilrugby e, più in generale, per losport. Basta pensare al successoriscontrato con la promozione deimini abbonamenti “1+3 All Blacks

+ Sei Nazioni”: al prezzo di soli 10euro a sfida.E non è certo quello del rugby l’u-nico esempio. La nostra città, inquesti ultimi anni, ha mostrato almondo, in tante occasioni, la pro-pria capacità organizzativa e la for-za partecipativa della sua gente:dalle competizioni mondiali ospi-tate, alle classiche quali gli Inter-nazionali di Tennis, il Golden Ga-la o il Concorso Internazionale diPiazza di Siena, dalle corse sustrada che attirano appassionatida ogni latitudine (tra pochi gior-ni, ultimo appuntamento dell’an-no, si svolgerà la We Run Rome,la corsa di San Silvestro), ai tan-ti avvenimenti di ogni disciplinache la nostra città ha tenuto consuccesso a battesimo in una rin-novata spinta vitale. Citarli tutti,per la lunghezza dell’elenco, sa-rebbe impresa difficile in questobreve spazio. Ed allora, un soloesempio, trai tanti, quello del ci-clismo. Negli ultimi anni Roma haospitato la tappa finale del Girod’Italia del Centenario con il sug-gestivo arrivo all’ombra del Colos-

seo, il Girodonne, la Coppa delMondo di ciclismo Paralimpico, laGranfondo Campagnolo, i Campio-nati Italiani e del Mondo di Ciclo-cross, la 24ore di Roma in Moun-tain Bike oltre alle classiche ro-mane come il Gran Premio dellaLiberazione. Una fervente attivitàlegata al ciclismo spor tivo, masenza dimenticare la pratica di ba-se, come è avvenuto, ad esempio,per la chiusura al traf fico, nellaprima domenica del mese, di stra-de nel quartiere di Tor Vergata. Nella nostra attività legata alla pro-mozione e alla cultura dello sport,non posso non rimarcare l’operadella rivista Sport Club Magazineche, ormai da tanti anni, raccon-ta lo sport in ogni sua forma: quel-lo di vertice e quello di base. Rac-colgo le sollecitazioni dell’editoreLuigi Capasso di raccontare alcu-ni momenti estratti dagli appunta-menti mensili dello sport romano.In slalom, tra i tanti, che rileggosull’agenda e che meriterebbero,ognuno, un lungo racconto per l’im-pegno, la professionalità e la pas-sione dei tanti organizzatori di

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Lo Sport a Romanon conosce la crisi

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di Alessandro CochiDelegato alle politiche sportive

di Roma Capitale

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spor t a Roma, voglio porre l’ac-cento sul saluto all’attività dellanostra far falla azzurra Elisa San-toni. Ad organizzare tutto, al Pa-lazzetto dello Sport, è stata la Po-limnia Ritmica Romana, la vecchiasocietà della Santoni, presenti lesue compagne e le tante giovanis-sime che guardano ad Elisa comead un mito: capitano della squa-dra nazionale italiana di ginnasti-ca ritmica, ha conquistato 3 titolimondiali, 100 medaglie in Cam-pionati Internazionali e due meda-

glie Olimpiche. Celebra un appuntamento storicoanche il Club Scherma Roma cheha festeggiato il cinquantesimodalla sua fondazione e la conqui-sta di ben 30 scudetti. Sempre in questo mese, in Cam-pidoglio, nella suggestiva cornicedella Sala del Carroccio in Campi-doglio si è tenuta la ConferenzaStampa di presentazione dei 90miCampionati Italiani Elite, chedall’11 al 16 dicembre faranno diRoma il punto nevralgico della

grande boxe tricolore. A presenta-re la Kermesse, un parterre di as-soluto livello: Franco Falcinelli eAntonio del Greco, Presidente eVicepresidente Vicario della Fpi,Francesco Montini, Presidente delGruppo Sportivo delle Fiamme Oro,Flavio D’Ambrosi, Presidente delComitato Regionale Lazio, e il cam-pione Roberto Cammarelle. Infine, con l’inaugurazione a Ostiadel PalaFijlkam, un altro centro fe-derale si aggiunte a quelli fortemen-te voluti dalla nostra Amministrazio-

ne: dalle bocce al calcio dilettanti-stico, dalla pallamano all’hockey,da tiro con l’arco al nuoto semprepiù discipline hanno oggi la propriacasa madre. Abbiamo voluto pen-sare al nuovo Centro Olimpico del-la Federazione Fijlkam, Judo, Lotta,Karate, Arti Marziali, in ottica pluri-disciplinare con la possibilità di ospi-tare specialità anche come ginna-stica, boxe, danza. Un punto di ri-ferimento importante per un centrocome Ostia, particolarmente vitalea livello sportivo.

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uali sono i pensieri che attraver-sano la mente di un ciclista men-tre compie lo scatto decisivo all'i-nizio della salita ?In questo caso il dialogo interno èun fattore determinante per il con-seguimento del risultato:Le gambe "girano", come si dicein gergo ciclistico, ma i pensieridell'atleta sono pensieri positivi,pieni di fiducia nei propri mezzi fi-sici e mentali.E quanto conta la coesione di grup-po nel mettere a punto "il muro",come, ad esempio, in una partitadi pallavolo ?Il fattore-squadra, come nel girod'Italia o in altre competizioni mi-nori, cercato e ricercato in allena-mento, non è soltanto uno sche-ma tattico applicabile automatica-mente, ma è soprattutto un fatto-re umano che trova la sua forzanelle adeguate relazioni interper-sonali fra gli atleti del gruppo.Per vincere ci vogliono gambe, cuo-re e testa: la condizione fisica e lecapacità tattiche e motorie dell'at-leta sono il fondamento su cui co-struire una buona performance, mase aggiungiamo ad esse il control-lo emotivo sulle situazioni ed abili-tà mentali sviluppate ed allenate,si pongono le condizioni necessa-rie per ottenere un buon risultato.

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di Andrea Ceccarelli Psicologo dello sport, Psicoterapeuta, Gruppoanalista

psicologia

Le componenti neuropsicologiche delciclista in gara: gambe, testa e cuore!

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La psicologia dello sport , applica-ta al ciclismo come in altre attivitàsportive,si differenzia dalla psica-nalisi e dalla psicologia clinica peri suoi fini e le sue metodologie: nonè una psicologia del profondo cheopera alla ricerca di una psicopato-logia ( ad esempio nel caso di Pan-tani, dove molti clinici hanno par-lato di depressione e di disturbo del-l'umore) , ma è piuttosto una psi-cologia dell'azione che si pone co-me obiettivo la comprensione a360° dell'uomo e della sua prepa-razione mentale per giungere ad unobiettivo. A questo punto, nello spe-cifico, ci resterà utile parlare di con-dizionamento e adattamento neu-ropsicologico, quindi muscolare.La contrazione muscolare, indispen-sabile per il movimento, è permessainnanzitutto dal funzionamento del-l’apparato “neuro-psico-fisiologico”.La volontà di chi pedala stimola l’or-gano centrale nervoso a trasmette-re, attraverso il nervo motore, l’ordi-

ne di movimento al muscolo. Questoprocesso, che è volontario, determi-na un dispendio energetico dal pun-to di vista nervoso che, se non alle-nato, ostacola la facilità di pedalata. All’atto pratico, questo ostacolo èla sensazione di mancanza di auto-matismo del gesto atletico che siavverte quando si sale in biciclettaper la prima volta o dopo un lungoperiodo di sosta. La avvertono tut-ti, anche i professionisti dopo lapausa invernale, e scompare via viache ci si allena, più rapidamente inchi pedala da molti anni (o in chi vipresta particolare attenzione) e piùlentamente (o niente affatto) in chiva in bicicletta da poco tempo o siallena poco e malamente.Quando si inizia l’allenamento si de-ve dunque “pensare” alla pedala-ta. Bisogna cioè fare attenzione acome ci si muove in bicicletta, a co-me i muscoli lavorano, a come fargirare le gambe. L’obiettivo è quel-lo di far diventare automatico l’im-

pulso che deve arrivare ai muscoliper il movimento. Inoltre, un buon “allenamento” delsistema nervoso migliora anche laprecisione di guida e la bontà dellescelte tecnico-tattiche durante lo sfor-zo, nonché la percezione di ogni co-sa che accade. Non bisogna stancar-si mai di controllare e correggere lapedalata finché lo sforzo mentale ne-cessario alla corretta esecuzione delgesto, diminuendo gradatamente,avrà lasciato spazio a un automati-smo assoluto di movimenti perfetti.C’è però da ricordare una cosa: il si-stema nervoso è quello che si affa-tica per primo durante lo sforzo. Ciòè facilmente avvertibile in quanto l’in-tensità degli impulsi che arrivano aimuscoli diminuisce e la contrazionesi fa meno ampia e regolare. A que-sto corrisponde una pedalata più pe-sante, disunita e meno energica. in tutti questi casi è fondamentale.Ancora di più, però, la capacità psi-cologica deve venir fuori per supe-

rare dei momenti delicati in cui laforza fisica sembra non bastare più.Stiamo parlando delle crisi cui unciclista può andare incontro e del-la relativa capacità di superarle edei momenti in cui per qualche in-fortunio non ci si può allenare e sivedono i sogni allontanarsi. Un ciclista veramente cosciente ditutte le cose che fa, forte psicolo-gicamente ed esperto, sarà certa-mente in grado di pedalare nel mi-gliore dei modi nella stragrandemaggioranza delle situazioni, e perdi più, con il tempo, anche senzaaccorgersene. Potrà, con l’esperien-za, sopperire (nei limiti del possibi-le) a un eventuale momento di scar-sa forma fisica o a una situazionedi inferiorità atletica nei confrontidegli avversari. In quesi casi si po-trà dire di lui «ha vinto (o si è salva-to) con l’esperienza». E la “pedala-ta economica”, che anche all’espe-rienza è dovuta, in queste situazio-ni, gioca sempre la sua parte.

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La concentrazione nell'esecuzionedei tiri liberi nella pallacanestro,

saper mantenere la calma nel tirare un calcio di rigore nel calcio, la forte

motivazione che sostiene l'atletanella 50 km nello sci di fondo,

l'abilità di eliminare i fattoridi distrazione e di prestare attenzio-

ne solo al percorso nello slalomspeciale dello sci alpino:

queste sono solamente alcunedelle caratteristiche psicofisicheche contribuiscono al successo

di un atleta o di un'intera squadrae che portano al risultato

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rugby[ ]

inque sterline. Cinque miserabilisterline. La Rugby Football Union,la federazione inglese, ha decisodi celebrare la vittoria sugli AllBlacks promovendo sul proprio si-to internet uno sconto di cinquesterline a chi acquisterà la magliaufficiale della nazionale. Sbrigate-vi gente, fatevi sotto. La vendita èaperta. Entrate nel supermercatovirtuale, riempite il vostro carrello.Il prezzo è fissato a 49,99 sterline,come in un Outlet.Che brutta cosa! Come si può mer-

cificare in questa maniera un’im-presa storica come la vittoria sugliinvincibili neozelandesi? Quando siparla di soldi, gli inglesi sono peg-gio degli scozzesi. Nella pubblicitàdella promozione non c’è alcun ac-cenno ai dettagli delle maglie. Fon-damentali per i collezionisti. Nes-suna scritta stampata o meglio ri-camata sulla manica che ricordi lapartita, il giorno, il luogo. Niente.Semplici magliette, fondo di magaz-zino. Una vera e propria svenditaper riempire le casse federali.

Un altro stile invece i neozelande-si che per ogni tour europeo, edogni Coppa del Mondo, mettono invendita sul loro sito ufficiale (sot-to la voce Memorabilia) un’esclusi-va serie limitata di 500 maglie uf-ficiali con le firme di tutti i giocato-ri. La maglia, con tanto di stemmi,scudetti e scritte originali, vienemontata in un elegante quadro concornice di legno. Il tutto per un va-lore di 2.000,00 dollari neozelan-desi (circa 1.300,00 euro). Robada intenditori.

Il prezzo della vittoria

di Paolo CecinelliCaporedattore centrale

La7 Sport

RugbyLa7

A destra: aereo personalizzato, accoglienzaspettacolare: tutto fa All Blacks, una

leggenda lunga oltre un secolo. Il primotest-match ufficiale dei “tuttineri” risale al

15 agosto 1903, quando la Nuova Zelandagiocò contro l’Australia al Sydney Cricket

Ground e la sconfisse 22-3 davanti a30.000 spettatori. Ma la selezione

neozelandese aveva già disputato 13partite, fra il 1884 e il 1901, contro il New

South Wales. (ph Olycom/Rex).

Sotto: la promozione dello sconto offertosulle maglie dell’Inghilterra vincitrice

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Potrebbe essere sufficiente que-sto confronto sulle diverse strate-gie di marketing per capire le diffe-renze culturali tra chi il gioco l’hainventato (gli inglesi) e chi invececelebra ogni par tita come fosseuna funzione religiosa.La leggenda degli All Blacks risaleal 1905 quando vennero a giocareper la prima volta in Europa. Venti-sette ragazzi timidi ma generosi,che sorpresero tutti per la forza ela velocità, un manager e un alle-natore. Partirono a fine luglio daAuckand a bordo di una motonaveneanche troppo grande per giunge-re in Inghilterra dopo circa 40 gior-ni di navigazione. Giocarono 36 par-

tite perdendo una sola volta con ilGalles per 3-0. L’arbitro non con-validò una meta ai neozelandesima gli All Black, che allora veniva-no chiamati Originals, non prote-starono. Qualche anno più tardi sulletto di morte Bob Deans, l’autoredi quell’azione, giurò di aver segna-to regolamente e di essere statoportato indietro successivamentedai gallesi. Agli All Blacks del rugbysono legate diverse leggende comequella del nome, nato per un erroredel tipografo di un giornale che scris-se “All Blacks”, tutti neri, anziché “AllBacks”, ovvero tutti trequarti, il re-parto costituito dai giocatori più ve-loci. Anche l’Haka, la danza maori

che si celebra prima degli incontri,ha contribuito a rendere popolarela nazionale neozelandese. Poi c’èla storia, gli incontri recenti passa-ti e quelli che verranno. Gli AllBlacks sono una delle squadre piùvincenti e popolari del mondo. Han-no oltre il 75% dei match disputa-ti vinti. Un record.Quest’anno hanno disputato 14partite, vincendone 12, pareggian-done 1 e perdendo una sola volta.Con l’Inghilterra a fine novembre.Il rugby neozelandese è unico. Fat-to di tecnica, classe e potenza. Unmisto di valori con una componen-te selvaggia che soltanto chi nascee cresce dall’altra parte del mon-

do, nelle isole del Sud Pacifico, puòavere. Questione di Dna.Quando giocarono per la prima vol-ta a Twickenham, Re Giorgio V, im-pressionato per le doti atletiche deineozelandesi rispetto ai suoi gio-catori, chiese al suo entourage co-sa mangiassero di speciale questisudditti dell’Impero. Gli risposero:pesce, verdure, frutta.La prima partita di rugby in NuovaZelanda l’organizzò un certo Char-les Munro, 18 contro 18 per nonescludere nessuno dei presenti.Giocarono in un giardino botanicodove non venne distrutto neancheun fiore. Ecco, questo è il rugby de-gli All Blacks. Rispetto.

[ ]rugby

1925, Twickenham. Gli “invincibili” All Blacks consegnano la mascotte a Giorgio V, Re d’Inghilterra, prima di un test match

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L’INIZIO DI UNNUOVO CICLO?

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rugby[ ]

Può darsi e sembrano averlo capito i circa 127.000spettatori che hanno assistito al trittico di partitedella Nazionale a Brescia, Roma e Firenzedi Andrea Cimbrico_ph Luca d’Ambrosio

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l piede di Luciano Orquera impat-ta sul pallone quando il settantot-tesimo minuto, al “Franchi” di Fi-renze, è passato da pochi secon-di: il numero dieci azzurro ha gio-cato contro i Wallabies australia-ni la sua miglior partita internazio-

nale, forse la più brillante della sua carriera.Il calcio da quaranta metri, centrale, sareb-be la banalissima ciliegina sulla torta, la “O”di Giotto della ciambella cucinata da JacquesBrunel per fermare l’Australia per la primavolta nella storia. Invece il Lucianino nazio-nale tira su la testa un attimo troppo in fret-ta per intuire la direzione dell’ovale, si aprequel tanto che basta per far sì che la pallavoli di una spanna, forse due, a lato del pa-lo. Finisce 19-22 per l’Australia, l’urlo libera-torio dello stadio fiorentino per il pareggio in-seguito e meritato da Parisse e compagni conuna ripresa deluxe resta strozzato nelle34.850 gole del “Franchi”. Una vittoria conTonga, due sconfitte con Nuova Zelanda edAustralia ed un bilancio autunnale che, im-presa solo sfiorata con i Wallabies a parte,non può che essere positivo per l’Italrugbyche approccia l’RBS 6 Nazioni 2013. Perché se è vero che la prestazione contro icolossi tongani, al “Rigamonti” di Brescia,aveva restituito a Jacques Brunel un’Italia in-compiuta ed ancora alla ricerca di gioco edidentità, le due sconfitte contro i neozelan-

desi campioni del mondo in un Olimpico stra-boccante di tifo e di affetto per Parisse e com-pagni e contro l’Australia a Firenze hanno re-galato una Nazionale capace di unire la vo-glia di lottare, combattere e difendere metrosu metro tanto cara a Nick Mallett – lo rive-dremo, da avversario, sulla panchina dellaScozia? – ma anche di provare a muovere pal-la come mai in passato, di provare a gioca-re ed imporre il proprio gioco come predica-to da Brunel sin dal suo insediamento al ti-mone di “Azzurra”. L’equilibrio, l’alternanza tra il gioco di avan-ti e trequarti invocata dal CT di Courrensansta lentamente facendo capolino in un grup-po azzurro dove l’esperienza del pacchettodi mischia – Ghiraldini e Zanni sono tra i mi-gliori nel ruolo in Europa, Minto è stato la ri-velazione autunnale, Cittadini si è conferma-to validissima alternativa a Castrogiovanni –inizia finalmente ad andare a braccetto conuna linea arretrata giovane, brillante, deside-rosa di giocare quando se ne presenta la pos-sibilità: Gori, a ventidue anni, comincia adavere il carisma necessario per prendere inmano la squadra, Orquera con Brunel ha ri-trovato fiducia ed un sistema di gioco a luicongeniale, Sgarbi e Benvenuti sono coppiaconsolidata nel mezzo. Ed Andrea Masi, atrentuno anni e rinvigorito dall’esperienza nelmassimo campionato inglese con i LondonWasps, non è mai parso così in forma.

E’ l’inizio di un nuovo ciclo? Può darsi e sem-brano averlo capito i circa 127.000 spetta-tori che hanno assistito al trittico di par titedella Nazionale a Brescia, Roma e Firenze:un allegro esercito azzurro che il 3 febbraiosi ritroverà ancora all’Olimpico di Roma (tic-ket.federugby.it per i biglietti) per la primagiornata dell’RBS 6 Nazioni 2013: subito Ita-lia v Francia, subito il Trofeo Garibaldi da pro-vare a riconquistare contro i galletti vice-cam-pioni del mondo ripetendo l’impresa del2011. L’Italia vista a novembre è parsa trale più in forma dell’Emisfero Nord e puntarea crescere ancora, a confermare lungo gli ot-tanta minuti ciò che contro gli All Blacks siè visto per un’ora e contro l’Australia nel se-condo tempo è l’obiettivo principale che gliuomini diretti da Brunel si sono dati e voglio-no perseguire. “Novembre ha restituito delle indicazioni, mail 6 Nazioni fa storia a se, inutile dire oggi sel’Italia può stare tra le prime tre del Torneoo meno con in mano i soli risultati dei test diautunno” ha predicato realismo Brunel dopola gara contro gli australiani. “Se tra qualcheanno, all’inizio del 6 Nazioni, i giornali scri-veranno che anche l’Italia è tra nella posizio-ne di lottare per vincere il Torneo allora sì,saremo sulla strada giusta” ha confidato nel-l’ultimo incontro con la stampa di novembre. L’impressione, da fuori, è che la strada giu-sta sia stata già imboccata da un pezzo.

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rugby

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ARRIVANO LE SOCCER SCHOOLS DELLO UNITED IN ITALIA!

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di Danila Di Biase

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Per la prima voltanel nostro Paese icoach delle giovanilidei Red Devilsinsegneranno calcioai nostri ragazzi. E non mancherannole sorprese…

a prossima estate ChiancianoTerme si prepara per accoglie-re i diavoli. Non c’entrano leprofezie dei Maya o altrischerzi del destino, si trattadei ‘Red Devils’ che dal 30giugno al 13 luglio 2013saranno ospiti della città

toscana per la ‘Manchester United SoccerSchools’. Un evento straordinario, organizza-to da ‘Training Camp Italia’, per il nostroBelpaese e per tutto il movimento calcisticonazionale che per la prima volta ospiterà i

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La sinergia tra il ManchesterUnited e Chianciano Terme

nasce grazie al MECS,Movimento per l’Etica e la

Cultura nello Sport, che nelsettembre del 2011 ha ospitato

a Roma Sir Alex Ferguson,manager ed allenatore della

squadra inglese, a cui è statoassegnato il prestigioso

‘Premio per l’Etica nello Sport’nell’Università di Roma

Tor Vergata.

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Manchester United Soccer Schools ITALIAmanutdsoccerschools.com

Chianciano Terme (Siena) – Albergo 4 stelle

1° settimana 30 giugno 2013 - 06 luglio 20132° settimana 7 luglio 2013 - 13 luglio 2013

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Coach delle giovanili della gloriosa societàinglese che insegneranno calcio ai ragazziitaliani dai 7 ai 15 anni. La sinergia tra ilManchester United e Chianciano Termenasce grazie al MECS, Movimento per l’Eticae la Cultura nello Sport, che nel settembredel 2011 ha ospitato a Roma Sir AlexFerguson, manager ed allenatore della squa-dra inglese, a cui è stato assegnato il presti-gioso ‘Premio per l’Etica nello Spor t’nell’Università di Roma Tor Vergata, e che hapoi preso parte al seminario ‘IncontriAMO loSpor t’ presso l’Universita LUISS ‘GuidoCarli’. L’head-coach del Manchester Unitedha così potuto appurare in prima personal’impegno che il MECS mette in campo perfare dell’etica la parola d’ordine per i giovaniche si proiettano nel mondo dello sport, trop-po inquinato da soldi ed interessi extra chefanno distogliere l’attenzione da quelli chesono i reali obiettivi di chi decide di diventa-

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re un vero sportivo, come la crescita psico-fisica, il rispetto per se stessi, per i propricompagni e per gli avversari, oltre al diverti-mento, l’allegria e la passione che devonoessere le prerogative soprattutto per i piùpiccoli. La ‘Manchester United SoccerSchools’, progetto vincente della societàd’oltre-Manica, si pone proprio questo fineper i suoi giovani allievi che, vivendo quoti-dianamente e a 360° il calcio, possonoimparare non solo le regole del gioco in sé,ma a stare insieme, a confrontarsi con glialtri allenandosi con dedizione e cura per cre-scere e migliorare sotto tutti gli aspetti. Ledue settimane in cui i ragazzi entreranno afar parte del ‘mondo Manchester United’ nonserviranno loro solo per approcciarsi inmaniera ancora più intensiva al calcio, maagli allenamenti mattutini seguiranno lezionipomeridiane di inglese, con ‘football-the-med’, corso organizzato dalla OxfordUniversity Press. Dal momento del loro arrivofino al giorno della partenza, tutti i ragazziche prenderanno parte alla ‘ManchesterUnited Soccer Schools’ vivranno in un climaamichevole e confortevole e saranno seguitiin ogni momento con cura, per rendere il lorosoggiorno “the experience of lifetime”.

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l doping protagonista delle crona-che spor tive non è di cer to unanovità, ma quando a finire sullepagine dei più importanti quotidia-ni nazionali e internazionali sonoatleti che hanno fatto la storia del-le loro discipline l’eco generatadalle stesse notizie è davvero

straordinaria. Sì perché l’effetto domino chesi crea è qualcosa che mette in discussione

sia la credibilità della carriera dello sportivo,sia quella del movimento a cui appartiene. Ovviamente la colpa del singolo non può ri-cadere indistintamente su tutti i protagoni-sti, ma quando l’analisi dei fatti fa luce su-gli intrecci tra un atleta e chi governa lo sportcome nelle più avvincenti e lugubri spy story,evidenziando un filo conduttore tra accusatie accusatori, allora è giusto interrogarsi sucome le istituzioni sportive mondiali faccia-

no davvero di tutto per debellare l’uso indi-scriminato di farmaci e sostanze che garan-tiscono il miglioramento delle prestazioni. Affermare che il doping sia il male dello sportmoderno è probabilmente la più grande dellebanalità, ma capire cosa spinge un essere uma-no a rinnegare i principi fondamentali dellosport non lo è. Certo, probabilmente, è anco-ra più difficile rivedere e correggere l’immagi-ne di un atleta che si rivela per quello che real-

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QUESTAINSOPPORTABILELEGGEREZZADELL’ESSEREdi Marco Trozzi

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mente è: un campione debole, incapace di ac-cettare il proprio ridimensionamento e la pro-pria inadeguatezza a stare un gradino sopra glialtri come accadeva qualche tempo prima.I recenti fatti di cronaca poi hanno messo anudo verità scomode e terribili che riguarda-no nomi del calibro di Lance Armstrong e Lan-franco “Frankie” Dettori. Casi di doping pro-fondamente differenti e che è giusto analiz-zare attentamente nelle loro diversità, ma

che testimoniano come la “farmacia del dia-volo” non chiude davvero mai…

Lance ArmstrongPartiamo dalla fine: il 22 ottobre 2012 l’Uci(Unione Ciclistica Internazionale), facendopropria la sentenza della Usada (Agenzia An-tidoping statunitense) annulla i risultati otte-nuti dal texano dal 1 agosto 1998 in poi.In sostanza toglie all’atleta a stelle strisce,

eroe moderno in grado di vincere tutto in sel-la alla sua bici, ma soprattutto in grado disconfiggere una malattia terribile come il can-cro, i 7 Tour de France conquistati consecu-tivamente (dal 1999 al 2005). In una solaparola: cancellato.Una sentenza shock arrivata al termine di uniter giudiziario che parte da lontano, basatosulla testimonianza di undici suoi ex compagniche hanno raccontato di un Armstrong capace

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doping

Ancora tanteleggende dello sportsono cadute nellatrappola del doping

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di fornire eritropoietina (Epo) durante le gare.Quella emersa è un’immagine profondamen-te diversa da quella che tutti avevano del cam-pione in grado di vincere contro tutto e tutti,un vero e proprio Dottor Jekyll e Mr Hide: fuo-riclasse assoluto in pista, ma anche uomo dicuore che con la fondazione Live Strong hadedicato la sua vita alla lotta al male che sta-va per stroncare la sua esistenza, il cancro. Sì perché Lance Armstrong fino al 22 ottobrescorso era un uomo ammirato da tutti per lasua tenacia, capace di superare i problemidovuti a un’infanzia difficile. Dopo gli inizi neltriathlon si è dedicato al ciclismo con risul-tati straordinari: un Campionato del Mondoa Oslo nel 1993, sette titoli di Re di Francia,e un bronzo olimpico a Sidney nel 2000.Ma ora tutto è cambiato perché le mille pagi-ne del dossier redatto dall’Usada inchiodanoArmstrong senza possibilità d’appello. Tutto ècominciato il 19 luglio 2010 quando, mentresi stava correndo il Tour de France, si incontra-rono segretamente nella sede dell’Interpol aLione le polizie d’Italia, Francia, Spagna, Fran-cia, Svizzera e Stati Uniti in compagnia dell’a-gente federale Jeff Novitzky e il numero unodell’Usada Travis Tygart. I loro obiettivi eranoArmstrong e il suo preparatore Michele Ferra-ri (altro personaggio di spicco dell’inchiesta edottore della Us Postal all’epoca dei fatti in og-getto). A coordinare quella che ad oggi rappre-senta la più vasta inchiesta internazionale suldoping nello sport e sul suo fatturato econo-mico è il pubblico ministero della Procura di Pa-dova, Benedetto Roberti.Il giorno seguente Floyd Landis accusò Armstrong,suo capitano nella US Postal, ammettendo diaver fatto uso di doping. Il 22 luglio dello stes-so anno Landis rivelò di aver effettuato due tra-sfusioni di sangue in presenza del texano.Il 19 gennaio 2011 il settimanale Sport Illu-strated accusò Armstrong d’aver favorito ildoping di squadra nella Motorola del 1990;il 21 aprile Tylor Hamilton rivelò di aver vistoil texano iniettarsi eritropoietina (Epo) duran-te il Tour de France 1999, l’anno della primavittoria. Il 3 febbraio di quest’anno la giusti-zia federale Usa ha archiviato l’inchiesta suLance, ma quella sportiva non ha fatto la stes-sa cosa, con l’Usada che è andata comun-que avanti. Quattro mesi e dieci giorni dopo,il 13 giugno 2012, l’Agenzia Antidoping sta-tunitense ha aperto un procedimento disci-plinare per doping contro Armstrong e cinquetra tecnici e dottori della squadra sponsoriz-zata dall’azienda che gestisce i servizi posta-li e telegrafici per conto dello Stato d’oltreo-ceano. Circa un mese più tardi – 10 luglio

2012 – l’Usada ha squalificato a vita i dotto-ri Michele Ferrari e Luis del Moral, con il pre-paratore Pepe Marti nell’ambito del sistemadi doping del team Us Postal. Il 20 agosto ilgiudice della corte federale di Austin ha re-spinto il ricorso di Armstrong; 3 giorni dopol’Usada ha radiato Armstrong con l’epilogo diottobre che tutti conoscono. In questi due an-ni e mezzo è stato raccolto moltissimo ma-teriale, una quantità tale di intercettazioni edocumentazione di ogni genere, tra cui ap-punto, le testimonianze che hanno permes-so di arrivare alla sentenza che ha riscritto,in negativo, la storia del ciclismo mondiale.Ciò che più ha lasciato perplessi è stato leg-gere di una vera e propria organizzazione adelinquere che si è occupata in tutti questianni non solo di distribuire sostanze dopan-ti a moltissimi corridori, ma anche di creareuna fitta rete di rapporti che ha fruttato mol-ti soldi agli ar tefici di questa losca vicenda.A un ciclista come Armstrong, la cui notorie-tà è stata schiacciata dal crollo del castellodi menzogne sul quale aveva costruito il suoimpero, non rimane che la sua associazione,con la quale in tutti questi anni ha fatto ve-ramente tanto per moltissime persone, mache qualcuno ha già ribattezzato Lie Strong,la grande menzogna.

Alex SchwazerTra la vicenda di Armstrong e quella di Schwa-zer esiste un minimo comune denominatore:Michele Ferrari, nato a Ferrara il 26 marzo1953, medico italiano e preparatore in variediscipline messo al bando dal Coni nel 2002.Dopo aver iniziato la carriera medica con sva-riate ricerche e pubblicazioni sulla sogliaanaerobica di numerosi atleti, Ferrari si de-dicò allo sviluppo di programmi d'allenamen-to per ciclisti professionisti. Uno dei primisuccessi fu la preparazione di Francesco Mo-ser per il raggiungimento del record dell’oranel 1984, ottenuto surclassando nettamen-te il precedente primato di Eddy Merckx. Nel1999, però, Ferrari ammise pubblicamentel’uso di autotrasfusioni, allora non rilevabili,per il raggiungimento del record e fu squali-ficato dalle autorità ciclistiche. In seguito, la-vorò, sempre in ambito sportivo, con i dotto-ri Francesco Conconi e Luigi Cecchini. Ancorpiù celebre è però, come detto, il legame cheunì il dottor Ferrari alla squadra US Postal. Ferrari è ormai un personaggio molto contro-verso che qualcuno definisce scienziato, ricer-catore, o addirittura il “Mito” (Armstrong) qual-cun altro semplicemente uno “stregone” cheaiuta sì gli sportivi a raggiungere risultati ec-

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cellenti, ma con mezzi assolutamente illeciti. Ebbene Michele Ferrari è lo stesso medicoche Schwazer contattò per acquisire una mi-gliore metodologia di allenamento, una fre-quentazione vietata e ingiustificabile e cheha por tato al consueto non lieto fine. D’al-tronde Michele Ferrari ha costruito la sua for-tuna sul principio secondo il quale “E’ dopingsolo quello che si trova nei controlli” e sul-l’assioma che recita: “Se fossi un atleta pren-derei tutto quello che non viene beccato”.Un personaggio, dunque, molto discusso chenella maggior parte dei casi lascia dietro di séuna lunga scia di polemiche legate ai suoi me-todi lavorativi e che spesso hanno delle riper-cussioni non da poco nelle carriere dei vari at-

leti che gli avvicinano. Proprio Schwazer in unarecente intervista al TG1 e a Vanity Fair ha rac-contato che il rapporto tra lui e Ferrari è statomolto breve e che non è stato Ferrari a consi-gliarlo nell’utilizzo di Epo, ma tutti sanno comesia finita la carriera del maratoneta che nel frat-tempo ha voltato pagina abbandonando losport. Alex ha poi raccontato di come, soprat-tutto nei paesi dell’Est Europa, quella del do-ping sia una pratica molto diffusa, favorita an-che l’inesistenza di controlli a riguardo.

Frankie Dettori Il panorama sportivo mondiale però recente-mente ha subìto anche lo scossone del ca-so Dettori, il fantino più famoso al mondo

grazie a quell’indimenticabile 28 settembre1996 quando ad Ascot fu in grado di vince-re sette corse su sette, evento unico nellastoria del galoppo inglese. Il jockey italiano, riuscito a costruire la sua for-tuna dopo essere emigrato oltremanica a so-li 14 anni, è stato infatti trovato positivo allacocaina. La notizia è stata resa nota solo ametà novembre, ma i fatti risalgono al 16 set-tembre scorso quando a Parigi è stato sotto-posto a un controllo antidoping durante unacompetizione di preparazione all’Arc de Triom-phe. “E’ stata una follia, ma non sono un dro-gato”. Questo l’unico commento di Frankie al-la notizia piombatagli addosso come un fulmi-ne a ciel sereno. Un’ammissione di colpevo-

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lezza confermata anche dalle dichiarazioni delsuo legale che ha parlato così a riguardo: “Lasostanza assunta dal mio assistito non pote-va cambiare la sua prestazione in gara”. Pro-prio su questo punto si baserà la difesa di Det-tori che probabilmente ammetterà l’assunzio-ne, ma per uso personale, provando che laquantità era minima. Per Dettori però si tratta di una ricaduta con-siderato che già nell’autunno del 1993, a 23anni, la polizia trovò una quantità minima dicocaina all’interno della sua auto. All’epocagli fu impedito di correre in Estremo Orientela Japan Cup e la lezione sembrò essere sta-ta imparata, ma a giudicare da ciò che è ac-caduto recentemente forse la parola fine non

è stata ancora scritta. Solo Dettori può sape-re se il rapporto che lo legava alla cocainasia realmente terminato; certo è che la suaimmagine potrebbe cambiare radicalmente.Ottobre è stato sicuramente il mensis orribi-lis per quanto riguarda il doping. Un male cheperò in molti combattono quotidianamente.Tra questi c’è anche Alessandro Donati chedopo una lunga permanenza nel Coni durata35 anni, è attualmente consulente della Wa-da, l’Agenzia mondiale Antidoping. Donati il12 novembre ha presentato il suo ultimo li-bro dal titolo Lo sport del doping, chi lo sub-isce, chi lo combatte. Trecento lunghe pagi-ne nelle quali il professore denuncia moltis-simi casi di illeciti sportivi che coinvolgono

numerose stelle dello sport nazionale. Il do-cumento rappresenta una ricostruzione det-tagliata del doping italiano, puntando l’indiceanche contro i vertici dello sport degli ultimitrent’anni; una vera e propria denuncia shockche lascerà il segno. Il professore non rispar-mia proprio nessuno: politici di ogni schiera-mento, altri medici coinvolti in casi scottantiproprio come Michele Ferrari o il suo mento-re Francesco Conconi, numerosi azzurri chehanno regalato titoli e notorietà all’Italia, in-somma un racconto spietato che riscrive tan-te storie dello sport nostrano e che in moltisperano possa dare la scossa giusta per po-ter scrivere realmente la parola fine a questapiaga del ventunesimo secolo.

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Per molti la Virtus doveva fare i conti con un budget ridottorispetto agli anni precedenti, ma questo si è rivelatoil motore di un nuovo corso fatto di idee e voglia di stupiredi Fabrizio Cicciarelli_foto di Luca d’Ambrosio

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NICOLA ALBERANI:“VI SVELO I SEGRETIDELLA MIA VIRTUS”

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ra la squadra di Claudio To-ti è tornata ad entusiasma-re i tifosi e a far innamora-re il popolo vir tussino do-po l’ottimo avvio in campio-nato. Nicola Alberani, Ge-neral Manager della socie-

tà capitolina, ci racconta come ha progettatoquesta macchina grintosa e affamata.

Un inizio positivo, sia per i risultati che perl’entusiasmo suscitato nel pubblico. Dove vuo-le arrivare questa Virtus?Diciamo che l’appetito vien mangiando. L’o-biettivo di fondo è diver tire i tifosi con unasquadra che lotta su ogni palla e non mollamai. E’ chiaro che dopo un inizio così possavenire voglia di alzare il tiro: ci piacerebbe to-glierci qualche soddisfazione in più di una tran-quilla salvezza…

Ad esempio i playoff?Per ora guarderei di più alle Final Eight di Cop-pa Italia: dobbiamo fare il massimo per rag-giungerle.

I tifosi hanno dimostrato grande entusiasmoal di là dei risultati. Vale anche per il presi-dente Toti?Il presidente non è uno che esterna emozio-ni in modo clamoroso, però mi dicono che ri-spetto agli anni scorsi qualche sorriso in piùlo stia facendo. Speriamo di continuare a re-galargliene altri.

Gigi Datome, vero e proprio simbolo di questasquadra, in questo momento è senza dubbioil miglior giocatore del campionato, dopo es-sersi ritagliato uno spazio importante nellaNazionale. Secondo lei dove può arrivare? Datome è un giocatore che non ha limiti, perlui è un anno di crescita e deve continuare afare una grande stagione. Nel suo backgroundmanca un’annata da leader di una squadrache vince partite.Se prosegue su questa strada e guida la Vir-tus Roma verso una stagione positiva puòambire guardare davvero in alto. Dipende so-lo da lui.

Facciamo un passo indietro: chi è Nicola Albe-rani e come si avvicina al mondo del basket?Uno che già a 15 anni comincia per passionea visionare giocatori grazie ai primi Superba-sket e a tutte le riviste di pallacanestro ame-ricana disponibili e grazie all’aiuto di Pillastri-ni, all’epoca coach di Forli, riesce ad avvici-narsi alla prima squadra. Poi con Renato Pas-

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quali nel 1997 arriva il primo incarico forma-le nella costruzione di un roster di Serie A.

Nutre simpatia per qualche squadra di basket?Da forlivese la Virtus Bologna ha un fascinotutto suo, una squadra che nella mia infanziaha significato molto. Però ora Roma è vera-mente il massimo.

Quando è arrivata l'opportunità della Virtus?E cosa ha significato per lei?Erano i primi di giugno. Avevo diverse propo-ste ma le ho lasciato cadere nella speranzache questa si concretizzasse perché far bene

a Roma vale doppio, è un onore essere qui.Sarà un fregio per tutta la vita aver occupatoquesto ruolo, che però vuole essere punto dipartenza.

Palcoscenici ed obiettivi diversi, ma cosacambia tra fare basket in una grande città oin provincia?In uno scenario di provincia hai più pressioneperché la domenica ci sono poche alternativeal basket, mentre a Roma devi lottare per con-vincere la gente a seguirti. Qui hai l’attenzionedi grandi media, ma nel quotidiano la tensioneche sentivo a Forlì era dieci volte maggiore.

Quali sono per lei i requisiti necessari che de-ve avere un giocatore?Guardo alla persona prima che al giocatore,le qualità umane sono prioritarie rispetto al-l’aspetto tecnico. Dal punto di vista sportivosicuramente l’atletismo è molto importantenel gioco di oggi.

Qual è l'acquisto che le ha dato maggiori sod-disfazioni?Rodney Monroe: dopo una difficile operazioneal ginocchio, con l’innesto del tendine di uncadavere, era finito a Cipro. Un giocatore da-to per bollito che diventa miglior marcatore pri-

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ma in A2 e poi in A1, a 22 anni è stato l’ac-quisto che mi ha portato alla ribalta.

Ci direbbe il nome di un giocatore che porte-rebbe sempre in una sua squadra?Bobby Jones: è uno che da sempre il massi-mo, fa tanto dentro e fuori dal campo. E’ unapersona positiva, un ragazzo con delle qualitàe che credo sia sottovalutato.

Il basket italiano vive un momento di flessione,il ritorno di Petrucci alla guida della FIP è la scel-ta giusta per rilanciare il movimento?Senz’altro, Petrucci è un grande appassiona-

to di basket, conosce bene sia lo sport che lapolitica e a leggere le ultime dichiarazioni mipare abbia già inquadrato problemi e aree diintervento: ci aspettiamo molto da lui, sono si-curo che farà benissimo.

Le squadre dispongono di budget minori ri-spetto agli anni scorsi: in futuro si tornerà adinvestimenti importanti o si dovrà puntare dipiù sul settore giovanile?Credo che il mondo come era prima, non solosportivo, non lo rivedremo per un bel pezzo.Siamo in un’epoca in cui paga lavorare moltosia sui giovani che nella ricerca prospetti inte-

ressanti. In futuro lo scouting sarà sempre piùimportante.

In prima squadra troviamo Matteo Tambone,classe 1994, prodotto del vivaio virtussino: cre-de che possa avere prospettive interessanti?È un ragazzo che può aspirare a vivere di pal-lacanestro, sta dimostrando qualità importan-ti in allenamento. L’anno prossimo sarà chia-ve per lui: bisognerà decidere se inserirlo im-mediatamente ad alto livello con le responsa-bilità che ne derivano oppure mandarlo a cer-care minuti in una serie inferiore. Ma è un ra-gazzo che ha davvero talento.

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Il 20 novembre, a Torino, è stata presentata la Monografia “1911/2011 Storia eprotagonisti dei Gruppi Sportivi Fiamme Gialle”, edita dalla De Agostini-Novara.

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PRESENTATA LA MONOGRAFIACHE PARLA DI UN SECOLO DI SPORT FIAMME GIALLE

di Claudio Tranquilli

[ ]fiamme gialle

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ra le autorità presenti il Gen.C.A.Saverio Capolupo, ComandanteGenerale della Guardia di Finan-za, il Sindaco di Torino, Piero Fas-sino, il Presidente del CONI,Gianni Petrucci, l’Amministrato-re Delegato della DeAgostini,

Gianluca Pulvirenti, il Segretario Generale delCONI, Raffaele Pagnozzi, il Presidente della Fe-derazione Tiro con l’Arco, Mario Scarzella, ed ilPresidente della Federazione Italiana Canottag-gio, Giuseppe Abbagnale. Il primo intervento èstato quello del Gen.B. Domenico Campione,Comandante del Centro Sportivo della Guardiadi Finanza ed autore della Monografia, insiemea Claudio Tranquilli, Gerardo Severino e Gabrie-le Di Paolo, che ha fatto un excursus dei centoanni di storia sportiva della Guardia di Finanzacon particolare riferimento alla prima gara svol-tasi proprio a Torino nel lontano 1911 in occa-sione del Cinquantenario dell’Unità d’Italia. Haevidenziato, altresì, che il ricavato di 1500 co-pie, della Monografia, edizione speciale, saràinteramente devoluto per un progetto in favoredello sport nei territori dell’Emilia colpiti dal ter-remoto.Gianni Petrucci, invece, nel ringraziare il Coman-dante Generale della Guardia di Finanza per quel-lo che l’Istituzione sviluppa in favore dello sportha definito il sodalizio gialloverde “un piccolo CO-NI con all’interno persone straordinarie”. Ringra-ziamento da parte di Petrucci anche per il Col.Vincenzo Parrinello ed il Generale Domenico Cam-pione per l’impegno costantemente profuso infavore dei giovani. Il Gen.C.A. Saverio Capolupointervenendo ha ringraziato il Sindaco di Torino,per aver ospitato la presentazione della Mono-grafia delle Fiamme Gialle, la De Agostini, peraver seguito la stessa per i due anni di intensolavoro, e tutti gli autori per la realizzazione del-

l’Opera affermando che avere tra le mani la mo-nografia ha provato emozione poiché in essa ècontenuta la storia di un secolo di imprese spor-tive compiute da tanti finanzieri. Inoltre ha evi-denziato che: “Sono cambiati gli uomini, le stra-tegie e l’organizzazione, per essere sempre alpasso con i tempi e le nuove sfide che lo sportha lanciato nel corso dei decenni, ma la passio-ne di quegli uomini ed i valori della sana compe-tizione sono rimasti immutati ed hanno costitui-to le fondamenta del nostro secolo di storia spor-tiva. Storia di cui la Guardia di Finanza è incredi-bilmente fiera: per i prestigiosi risultati agonisti-ci conseguiti dai nostri atleti, per le migliaia di

giovani del nostro territorio che dalle Olimpiadidi Roma del ’60 in poi sono stati avviati all’atti-vità agonistica e portati a risultati d’eccellenzamondiale, per la sempre più stringente collabo-razione con C.O.N.I. e federazioni sportive ed,infine, per il nostro contributo organizzativo inmolti dei più importanti eventi sportivi tenutisiin Italia negli ultimi anni”. L’ultimo intervento è stato quello del SindacoPiero Fassino il quale ha ringraziato tutta la Guar-dia di Finanza, il Comandante Generale Gen.C.A.Saverio Capolupo, il Gen.B. Domenico Campio-ne, per aver scelto Torino per la presentazionedel libro, ed il Presidente del CONI Gianni Petruc-

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Gianni Petrucci nelringraziare il ComandanteGenerale della Guardia diFinanza per quello chel’Istituzione sviluppa infavore dello sport hadefinito il sodaliziogialloverde “un piccoloCONI con all’internopersone straordinarie”.

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ci ed il Segretario Generale Raffaele Pagnozziper la loro presenza. Ha espresso soddisfazio-ne e orgoglio per la nascita dello sport Fiam-me Gialle a Torino ed ha evidenziato come lacerimonia di oggi coincida con l’avvio del cam-mino verso il 2015 quando Torino sarà la Ca-pitale Europea dello Sport.

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Piero Fassino ha espressosoddisfazione e orgoglio per lanascita dello sport FiammeGialle a Torino ed haevidenziato come la cerimoniadi oggi coincida con l’avviodel cammino verso il 2015quando Torino sarà laCapitale Europea dello Sport.

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LA STORIA E LE FINALITA’DEL CENTRO SPORTIVOESERCITO

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Sport e formazione negli oltre 100 anni di gloriosastoria del Centro Sportivo Esercito

l Centro Sportivo dell’ Esercito nasceil 1 gennaio del 1960 in concomitan-za della 14esima edizione dei GiochiOlimpici di Roma e si affilia alle Fede-razioni sportive nazionali d’interesse,con le finalità di incentivare e svilup-pare la pratica sportiva tra tutti i mi-

litari alle armi, favorire la fusione tra Esercitoe Paese tramite la partecipazione a gare fede-rali nazionali ed internazionali, contribuire allosviluppo del potenziale sportivo nazionale, man-tenere il collegamento con le altre Forze Arma-te, i Corpi Armati dello Stato ed i vari organi-smi civili sportivi, avviare alla pratica sportivai giovani mediante la costituzione di Sezioniamatoriali e giovanili.Prima di quella fatidica data, lo sport militare

aveva visto muovere i primi passi intorno allametà dell’ ‘800 a Torino con la Scuola di Ginna-stica Militare, Ente di formazione che operò astretto contatto con la “Reale Ginnastica Tori-no”, presieduta dal Tenente della Brigata Guar-die, Riccardo di Netro, Ufficiale del corpo dei Ber-saglieri decorato con la medaglia d’argento alValor militare nella battaglia di Novara.La Reale Ginnastica Torino si prese cura dellapratica e della diffusione di specialità come lascherma, l’equitazione, il tiro a segno ed il nuo-to dando vita ad un movimento che incentivò unaprogressiva espansione dello sport sia per finiistituzionali sia per fini agonistici, tanto che aiGiochi Olimpici di Parigi del 1900, l’Italia conqui-stò due medaglie d’oro: una nell’equitazione conil S.Ten. di Cavalleria Gian Giorgio Grissini nella

prova di salto in elevazione, l’altra nella scher-ma con il Maestro Antonio Conte nella sciabola. Da quel momento, tanti altri atleti militari eleva-rono in gloria il tricolore, collezionando, ai Gio-chi Olimpici estivi ed invernali, ben 63 medaglie,di cui 33 d’oro, 17 d’argento e 13 di bronzo. Tra queste ricordiamo i cinque ori conquistatinella scherma nel 1920 da Nedo Nadi ad An-versa, il doppio oro olimpico di Giorgio Zam-parini nella ginnastica a Parigi nel 1924 e diOreste Puliti nella scherma, ad Amsterdam nel1928.Esaltanti furono altresì, le due medaglie d’oronel ciclismo di Attilio Pavesi a Los Angeles nel1932, l’oro ottenuto a Garmish da Enrico Sil-vestri, Luigi Perenni, Stefano Sartorelli e SistoSciligo nella pattuglia sci da fondo e tiro, ed il

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di Stefano Mappa

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bronzo nel pentathlon moderno a Berlino 1936di Silvano Abba, medaglia d’oro al Valor Milita-re cui oggi è intestato il Centro Sportivo Olim-pico dell’Esercito.Tra i maggiori protagonisti delle Olimpiadi mo-derne ricordiamo, tra tutti, l’Ufficiale di Caval-leria Piero D’Inzeo, vincitore di 6 fantastichemedaglie nel salto ad ostacoli: nel 1956 a Mel-

bourne e nel 1960 a Roma si aggiudicò un bron-zo ed un argento, mentre a Tokio nel 1964 eda Monaco nel 1972 vinse un bronzo. L’edizio-ne dei Giochi Olimpici di Roma del 1960 ha al-tresì visto trionfare Livio Trapè e Antonio Bai-letti nella 100 chilometri a squadre di ciclismoinsieme a Franco Musso e Francesco De Pic-coli nel pugilato, tradizione, quest’ultima, man-tenuta quattro anni dopo a Tokio da CosimoPinto e Fernando Atzori.Gli anni novanta, hanno visto invece primeggia-re gli sport invernali; ben otto sono in totale lemedaglie conquistate dagli atleti della SezioneSport Invernali di Courmayeur. Tra queste spic-cano in particolar modo: l’oro, i tre argenti ed ilbronzo vinti da Marco Albarello nello sci di fondonelle edizioni dei Giochi Olimpici di Albertville, Lil-lehammer e Nagano, l’argento di Gianfranco Mar-tin nella combinata dello sci alpino di Albertvillenel 1992 e l’oro e l’argento di Mirko Vuillerminnello Short Track a Lillehammer nel 1994.Gli anni 2000 hanno visto protagonisti, neglisport invernali, Katia e Mara Zini artefici di unbronzo nello short track ai Giochi Olimpici diTorino nel 2006 e Giuliano Razzoli oro nella sla-lom speciale a Vancouver nel 2010, mentre tragli sport olimpici estivi, Mauro Sarmiento, conl’argento ed il bronzo nel Taekwondo, rispetti-vamente a Pechino 2008 e Londra 2012.Oggi il Centro Sportivo Esercito opera su tuttoil territorio nazionale con 6 Sezioni decentratecontribuendo a rafforzare, sia in Italia sia all’e-stero, l’immagine della Forza Armata: tra que-ste, oltre al Centro Sportivo Olimpico dell’Eser-cito di Roma, evidenziamo la Sezione Sport in-vernali di Courmayeur, la Sezione equitazionedi Montelibretti, la Sezione di paracadutismo emotonautica di Pisa e Piacenza ed infine la Se-zione di pentathlon militare a Lecce.

IL CENTRO SPORTIVO OLIMPICO DELL’ESERCITOIl Centro Sportivo Olimpico dell’Esercito ha se-de a Roma presso la caserma intitolata allaMedaglia d’Oro al Valor Militare, Cap. SilvanoABBA; nasce il 1 ottobre del 2008 a seguitodelle seguenti trasformazioni organiche:· dal 02/03/1957 al 14/03/1990 come 1^ Compagnia Speciale Bersaglieri Atleti;

· dal 15/03/1990 al 07/06/1992 come 1° Centro Sportivo Esercito;

· dall’8/06/1992 al 20/12/1997 come 1° Reparto Speciale Atleti;

· dal 21/12/1997 all’11/07/1999 come Battaglione Atleti dell’Esercito;

· dal 12/07/1999 al 30/09/2008 come Cen-tro di Addestramento Ginnico Sportivo dell’E-sercito.

Il principale compito istituzionale del CentroSportivo Olimpico dell’Esercito è quello di im-piegare gli atleti Volontari in ferma pluriennaleed in servizio permanente d’interesse naziona-le; attraverso la Presidenza societaria, che hasede allo Stato Maggiore dell’Esercito, gesti-sce l’attività sportiva nazionale ed internazio-nale delle Sezioni agonistiche elite e giovanili;è dotato di moderni e funzionali infrastrutture,programma ed organizza stage con le Federa-zioni Nazionali, ed infine svolge corsi a carat-tere formativo con l’ausilio di tecnici federali,docenti Universitari e personale abilitato Istrut-tore Militare di Educazione Fisica.Le discipline sportive praticate presso il Cen-tro Sportivo Olimpico dell’Esercito sono: l’atle-tica leggera, il ciclismo, la ginnastica, il judo,la lotta, il karate, il nuoto, i tuffi, il pentathlonmoderno, il pugilato, la scherma, il sollevamen-to pesi, il taekwondo, il tiro a segno, il tiro avolo ed il triathlon.

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LE ATTIVITA’ ISTITUZIONALITra le attività d’eccellenza svolte dal CentroSportivo Olimpico dell’Esercito, oltre all’agoni-smo, un ruolo di assoluto rilievo è ricopertodalla formazione.Ogni anno l’Esercito pianifica ed organizza afavore dei volontari in servizio permanente edegli allievi Sergenti, i corsi per Aiuto Istrutto-re di Educazione Fisica ed i corsi per Tecnicodi Attività Sportive, finalizzati alla formazionedi base ed alla specializzazione del personalemilitare nel campo delle discipline sportive acarattere addestrativo come il tiro, la difesapersonale, l’orienteering, il nuoto, e l’atleticaleggera. Il corso di Aiuto Istruttore di Educazione Fisi-ca, ha la durata di cinque settimane e forniscele conoscenze metodologiche, didattiche, teo-riche e pratiche necessarie all’ organizzazioneed allo svolgimento di una lezione di educazio-ne fisica, mentre quello per Tecnico di Attivitàsportive, della durata di 16 settimane, si arti-cola su quattro fasi: la prima, detta di “forma-zione di base”, mantiene gli stessi contenutidel corso di Aiuto Istruttore di Educazione Fisi-ca; la seconda, assume la denominazione di

fase di “specializzazione” e fornisce le cono-scenze didattiche e metodologiche, teoriche epratiche necessarie alla programmazione, alcoordinamento ed allo svolgimento dell’attivi-tà attività fisica e sportiva, ed al mantenimen-to dell’efficienza operativa di tutto il persona-le militare. La terza fase prevede un periodo di “tirociniopratico” presso i Dipartimenti dello Sport, du-rante il quale gli allievi, oltre ad apprendere lenozioni di base di pubblica informazione, di am-ministrazione e di impiantistica, collaboranocon i tecnici ed i Dirigenti delle Sezioni agoni-stiche nella gestione tecnico-amministrativadegli atleti e dei loro impegni sportivi.Il corso si chiude con la fase di “specializza-zione federale”, durante la quale il persona-le frequentatore partecipa presso la Federa-zione Italiana Pesi e Cultura Fisica e la Fede-razione Italiana di Atletica Leggera al corso ditecnico di 1° livello, e con istruttori della Fe-derazione Italiana Nuoto al corso di assisten-te bagnanti.Le materie trattate nell’iter formativo di basee di specializzazione dal personale docente delCentro Sportivo Olimpico dell’Esercito e da

quello delle Federazioni Nazionali, sono a ca-rattere sia teorico che pratico; una parte del-la formazione è costituita da lezioni frontali te-nute nelle aule multimediali, su materie comel’anatomia e fisiologia, la traumatologia ed ilprimo soccorso, la teoria dell’allenamento e lascienza dell’alimentazione ed infine la psicolo-gia dello sport ed il doping; un’altra parte del-la formazione è invece a carattere pratica e sisvolge presso le varie strutture sportive e po-lifunzionali del Centro. Sul campo sportivo si tengono le lezioni di pre-parazione organica e muscolare, di metodolo-gia e didattica dell’allenamento; presso pisci-na del Centro gli allievi frequentatori, dopo es-sere stati selezionati in base alle proprie ca-pacità natatorie, sono sottoposti a cicli forma-tivi finalizzati all’acquisizione della capacità digalleggiamento e delle tecniche di nuoto neglistili del dorso, dello stile libero e della rana edallo svolgimento degli esercizi propedeutici alsalvamento. Vi sono altresì le cosiddette discipline a carat-tere addestrativo-militare; tra queste, c’è il tirosportivo, che prevede fasi di lezione frontale inaula, comprendenti le basi di psicologia del ti-

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ro sportivo, i principi della sicurezza e la cono-scenza delle armi; a seguire, presso il poligonodi tiro del Centro, sono programmate le fasi pra-tiche rivolte all’apprendimento delle tecniche dipuntamento e scatto, utilizzando armi sportivead aria compressa per il tiro a metri 10. Vi è poi la difesa personale, secondo la disci-plina della lotta ravvicinata militare e tecnicadel disarmo, finalizzata a fornire le basi dell’au-todifesa, elemento fondamentale della forma-zione operativa del militare. L’addestramentoalla difesa personale si pratica nella palestrapolifunzionale del Centro, sede di allenamentodegli atleti delle discipline olimpiche del pugi-lato, del judo e del taekwondo.E’ altresì praticato il Campo di AddestramentoGinnico Sportivo Militare che, insieme al per-corso ad ostacoli Internazionale, consente l’ac-quisizione delle tecniche di superamento degliostacoli, e l’orienteering, finalizzato alla cono-scenza delle nozioni di base della topografia edella cartografia, all’uso della bussola ed al-l’apprendimento delle tecniche di navigazionesul terreno.Per entrambe le materie, sono previste fasi dilezione frontale in aula e periodi pratici presso

l’area addestrativa “Gen. Bonivento”, della Cec-chignola. Infine, il Centro Sportivo Olimpico del-l’Esercito, ha riposto grande attenzione allo svi-luppo di progetti sportivi in favore dei giovani,dai 10 ai 17 anni.A tal fine sono state costituite le Sezioni gio-vanili di atletica leggera con 300 ragazzi, dinuoto con circa 100 tesserati tra agonisti eiscritti alla scuola nuoto e sezioni di difesapersonale, focalizzando l’attenzione, in que-st’ultimo caso, sulle discipline del taekwon-do e del karate.

LE INFRASTRUTTURE La struttura del Centro Sportivo Olimpico dell’E-sercito nasce il 1 marzo 1957 per decisione del-l’allora Regione Militare Centrale, VIII ComandoMilitare Territoriale; oggi ospita numerosi impian-ti ed attrezzature sportive in grado di soddisfarele esigenze tecniche degli atleti della Forza Arma-ta, del personale interno e delle Sezioni giovani-li. Grandi lavori strutturali sono iniziati ad ottobre2009 con il rifacimento della palazzina alloggi do-tata di camere singole e doppie attrezzate di tut-ti i confort, (una sala tv, di una cucina e di unasala computer), del campo sportivo, delle 2 tri-

bune di cui una completamente coperta, della pi-scina, del campo di pallamano e del centro fisio-terapico. Il campo sportivo, situato al centro del-la struttura, dispone di una pista di atletica leg-gera regolamentare con 6 corsie, conforme allenorme vigenti Fidal-IAAF.Il campo di calcio, coperto da un splendido man-to erboso, dispone di una tribuna coperta con1100 posti a sedere e una scoperta di circa 800,di spogliatoi accoglienti e di un impianto di illu-minazione a lampade al neon che permette nu-merose attività serali.Ci sono anche due palestre: una polifunzionaledove vengono praticati principalmente gli sportda combattimento e un’altra di muscolazione, do-tata di macchinari di ultima generazione e bilan-cieri olimpionici dove si svolge l’attività di prepa-razione fisica e riabilitativa. La piscina di 25 mt.,anch’essa moderna e adeguata agli standard fe-derali, risulta efficiente e organizzata per lo svol-gimento delle attività natatorie agonistiche e diformazione. L’attività di tiro si svolge in un poli-gono da 10 metri completamente coperto ed ido-neo alla pratica del tiro con la pistola e la cara-bina ad aria compressa.Il Centro Sportivo Olimpico dell’Esercito si avva-le inoltre dell’area “Bonivento”, zona adiacentealla città militare, nella quale vengono organizza-te le attività pratiche di orienteering e le eserci-tazioni addestrative del campo di addestramen-to ginnico sportivo militare Internazionale, degliallievi frequentatori dei corsi.Grazie all’accordo tra Stato Maggiore Esercito,Federazione Italiana Pallamano e CONI, nel 2012è stato costruito un campo di pallamano coper-to utilizzato per gli stage dalle rappresentative in-ternazionali e dalla nazionale giovanile di hand-ball femminile, in raduno permanente presso ilCentro Sportivo Olimpico dell’Esercito in vista deiGiochi Olimpici di Rio De Jainero del 2016. Grande attenzione è stata infine rivolta alla se-zione sanitaria; dal 2011, dispone di un centromedico sportivo fisioterapico all’avanguardia conpersonale specializzato nella riabilitazione e lacura degli atleti. Per quest’ultima attività, sono infatti in dotazio-ne numerose attrezzature come per esempio la“Bosco System”, macchinario altamente profes-sionale, utilizzato per la valutazione della forza.Oggi il Centro Sportivo Olimpico dell’Esercito, conle sue attività, i suoi campioni e le sue moderneinfrastrutture ed attrezzature rappresenta il fioreall’occhiello della Forza Armata; un Centro spor-tivo altamente qualificato in grado di valorizzarele proprie risorse umane e garantire un costan-te e professionale servizio non solo al persona-le militare ma anche ai tanti giovani che quotidia-namente vi praticano l’attività sportiva.

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aranno ancora sei gli italianicon ‘carta’ piena nell’Euro-pean Tour 2013. Non c’era-no dubbi che rimanesseronel circuito Francesco Moli-nari, Edoardo Molinari e Mat-teo Manassero e neanche

che Lorenzo Gagli non potesse sopperire a unavvio di stagione un po’ incerto, perché il fioren-tino ha tanta classe da poter rimediare a ognisituazione e così è stato. Sono entrati Alessan-dro Tadini, che comunque a più riprese ha gio-cato nel tour maggiore, e ci è arrivato per la pri-ma volta Matteo Delpodio, il 27enne torineseclassificatosi 14° nella maratona di 108 buchealla Qualifying School in Spagna e quindi entra-to tra i 28 promossi. Sono invece usciti Andrea Pavan e Federico Co-lombo, dopo un'annata piuttosto amara, ma laprima esperienza tra i giocatori più forti d’Euro-pa molto spesso richiede un pedaggio pesantea inizio carriera. Hanno comunque tempo e tem-peramento per recuperare la posizione perduta. Nel circuito continentale ci sarà anche NicolòRavano, che si è guadagnato, sempre nella QS,una categoria 14. Non è molto, ma qualche ga-ra potrà disputarla e, con un po’ di fortuna, po-

trebbe migliorare la propria condizione e gioca-re di più, portando insomma le presenze nelmassimo arengo continentale da sei e.. mezzoa sette. Ha anche il merito di aver regalato un’al-tra vittoria alla causa azzurra, poiché si è impo-sto nello Stage 2 della QS in Catalogna.E alla fine i successi dei professionisti italianisono diventati in totale nove per la straordina-ria impresa di Matteo Manassero, che ha coltoil terzo titolo nel Singapore Open dove ha battu-to con un eagle alla terza buca di spareggio ilsudafricano Louis Oosthuizen, il quale ha al suoattivo anche un major. Il veronese ha stupito an-cora con un altro record: è il primo ad aver vin-to tre tornei nell'European Tour prima di avercompiuto vent’anni.Tadini ha conquistato la ‘carta’ con una condot-ta molto intelligente. Lo scorso anno aveva ot-tenuto la promozione nell’European Tour, ma conpoche possibilità di giocare. Così a metà stagio-ne ha capito che non avrebbe più recuperato eha fatto un passo indietro, dedicandosi nuova-mente al Challenge Tour. Scelta giusta avallatada un successo (Ecco Tour Championship), datanti piazzamenti e dall’ottavo posto nell’ordinedi merito finale, dopo l’Apulia San DomenicoGrand Final, che ha concluso la stagione sul per-

corso del San Domenico Golf. Poi ha aggiuntola classica ciliegina sulla torta andando a vince-re da dominatore sul percorso del Golf Naziona-le il Campionato Open, la più longeva gara ita-liana e l’ultima del Pilsner Urquell Pro Tour per-fettamente allestita dal Comitato organizzatoreTornei dei Professionisti della FIG. Oltre che dalbrand che fa capo al gruppo Birra Peroni, il ProTour è stato sponsorizzato dal Major sponsorCartaSi, dal Fornitore ufficiale Under Armour, dalPartner ufficiale Webgolf. Media partner: SkySport HD; Commercial advisor: RCS Sport. Nell’occasione ha fatto il suo debutto nel mon-do dei tornei golfistici come major sponsor, Con-tinental, primo produttore europeo di pneumati-ci e nuovo fornitore ufficiale della FederazioneItaliana Golf. Tadini ha lasciato un po’ di cordaagli avversari nei primi tre giri, poi con un gran64 conclusivo ha superato il giovanissimo roma-no Mattia Miloro, secondo con cinque colpi di ri-tardo dopo essere stato leader nel terzo turnocon tre di margine sullo stesso vincitore. Terzoposto per un altro laziale, Nunzio Lombardi, eper il comasco Gregory Molteni e ampie note dimerito per il dilettante Renato Paratore, che hacombattuto alla pari con i professionisti termi-nando settimo.

golf[ ]

SEI AZZURRI NELL’EUROPEAN TOUR

S

Stagione da ricordareper Alessandro Tadinichiusa con la ‘carta’continentale e la vittoria nelCampionato Nazionale Open

di Marta Centra

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golftuttincircolo

news dai circoli di golf a cura di Andrea Cecinelli

Responsabile comunicazione del Golf Forense

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CIRCOLO GOLF ROMA ACQUASANTA

i vincitori di questo mesePresso il circolo più antico d’Italiasi è disputata la ormai classica Me-daglia Mensile. I soci del Golf Clubhanno “festeggiato” così l’arrivodel freddo e dell’autunno, in unasfida all’ultimo colpo.Ma ora passiamo ai vincitori:

1^ CATEGORIA1° NETTO CRISTIANO BOMBACCI 691° LORDO JONATHAN BALDELLI 72

2° NETTO FABRIZIO DE GREGORI 70

2^ CATEGORIA1° NETTO MARCO FORTUNATO 392° NETTO STEFANO TARQUINI 37

3^ CATEGORIA1° NETTO EDOARDO DE GREGORI 352° NETTO STEFANO DE LUCA 25

1° SIGNORE ANTONELLA BARCHIESI GHENZI 361° SENIORES STEFANO MANCA 34

ACQUASANTA GOLF CLUB

Golf Bellettini ChampionshipIn alto i calici!Sabato 1 e domenica 2 Dicembre è andata in scena al Par-co di Roma Golf Club la Coppa del Bicchiere Alessandra Biondi Santi.Il prestigioso circolo di Roma nord ha ospitato sui suoi perfetti greenuna gara impeccabile nell’organizzazione che ha avuto un’importanteseguito.

Ma ora passiamo ai vincitori:

Nearest to the pin SAVERIO CASTILLETTI (PDR) mt 0,77Driving contest DIEGO DOLCE (PDR)Penultimo score CLAUS BECH (PDR) 191° senior FRANCO USAI (PDR) 6 bicchieri 451° lady PAOLA CALDANI (PDR) 10 bicchieri 44

3^ Categoria

2° netto LIVIA BALDUCCI (PDR) 12 bicchieri 481° netto SIMONETTA CELINDANO (PDR) 12 bicchieri 54

2^ Categoria

2° netto LILIANA STEPANOV (PDR) 12 bicchieri 501° netto ROMANO VATRELLA (PDR) 12 bicchieri 54

1^ Categoria

2° netto CLAUDIO USAI (PDR) 10 bicchieri 481° lordo SIMONE BETTONI (PDR) 12 bicchieri 451° netto LUCA COLUCCI (PDR) 8 bicchieri 52

OASI GOLF CLUB

Coppa Famiglia & Amici

Già dalla denominazione della garasi è anticipato il tema dellagiornata,una Louisiana a coppie cheha permesso un momento di condi-visione sportiva con i propri parentio amici di gioco. Nonostante il climaamichevole non son mancati momen-ti di “ tensione” data la confidenzache si istaura nella coppia dedita alraggiungimento di un ottimo risulta-to. Come non fare un cenno ai pre-mi messi in palio, prosciutti e vini lo-cali che hanno entusiasmato i fortu-nati vincitori. Nella club-house si è

svolta la cerimonia di premiazione;nel suo intervento la padrona di ca-sa Marina Lanza ha “ringraziato” Gio-ve Pluvio per aver concesso una gior-nata di sole estivo, nonostante unapreannunciata giornata di pioggia edaltresì ricordato ai Soci che è ormaileggibile sul sito il Programma di At-tività Giovanile dell’Oasi i cui Corsipartono il 18 gennaio.

1°COPPIA NETTO: GIORGETTIFRANCESCO RENNA FRANCESCA CL.58

2°COPPIA NETTO: BOZZATO LEANDROOLIVIERI ANTONIO CL.62

3° COPPIA NETTO: CASARIN MILOCATALDO LEONARDO CL.64

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n altro annodi Golf Foren-se Più è giun-to a terminee noi di SportClub come

sempre siamo pronti a redigere ilbilancio di questi 12 mesi.Un bilancio che, di anno in anno,continua a dare grandissime sod-disfazioni all’Avvocato Nicola Co-lavita, ideatore e organizzatore

della manifestazione.Dal 2005, infatti, il Golf ForensePiù ha accresciuto notevolmentei propri numeri coinvolgendo nel-le proprie gare i professionisti delmondo del diritto e della medici-na romana oltre ai volti noti delmondo dello spettacolo, dellosport e della politica italiana.Numeri che rendono il circuito unpunto di riferimento nello scenariodelle gare laziali e così esclusivo

da avere l’alta adesione del Presi-dente della Repubblica e i patroci-ni istituzionali della Presidenza delConsiglio dei Ministri, del Consi-glio Regionale Lazio e della Fede-razione Italiana Golf Lazio.La possiamo considerare proprioun’ottima annata questa del GolfForense Più, iniziata al Parco diRoma Golf Club, proseguita alGolf Roma Acquasanta e termina-ta all’Olgiata Golf Club.

Tre tappe, tutte all’insegna deltutto esaurito, che hanno permes-so di raccogliere più di 700 con-tatti tra giocatori e ospiti del cock-tail di premiazione. Tutto l’even-to è stato firmato dal brand auto-mobilistico Jaguar Italia che peril primo anno ha acquistato i di-ritti di Title Sponsor.In questo numero abbiamo incon-trato L’Avv. Luca Nicolao e il Dott.Giacomo Dussoni vincitori della

U

[ ]golf forense

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JAGUAR GOLF FORENSEPIÙ 2012: SILENZIO,PARLANO I VINCITORIDELLA GOLF FORENSE TOPdi Andrea Cecinelli_ph Yulyia Galycheva

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Golf Forense Top, una specialeclassifica che prende in conside-razione tutti i punteggi totalizzatidalla stessa coppia in tutte le tap-pe del circuito, e gli abbiamo fat-to qualche domanda sul circuitopiù amato dai golfisti del Lazio: ilGolf Forense Più.

Dott. Dussoni come giudica l’or-ganizzazione delle gare dello Ja-guar Golf Forense Più?Questa è una domanda facilissi-ma. È il migliore circuito a cui ioabbia mai par tecipato. È moltodifficile trovare in Italia una garaorganizzata così nel par ticolare.Ogni suo dettaglio è minuziosa-mente curato e forse è anche que-sto che gli amanti del golf, fannodi tutto per potervi partecipare.Sono ormai diversi anni che par-tecipo a questo torneo e mi sonoaccorto, anno dopo anno, i gran-

di cambiamenti e il prestigio cheha continuamente aumentato.Credo che sia l’unica gara golfi-stica amatoriale patrocinata dacosì tante istituzioni e nella qua-le sono presenti diverse aziendeche suppor tano economicamen-te il circuito.

Cos’è che rende questa manife-stazione diversa dalle altre com-petizioni golfistiche?Devo proprio dire che questa èuna competizione molto affasci-nante specialmente per il tipo diaria che si respira. Tutti noi golfisti sia se piove, siacon il freddo, sia con il caldo torri-do siamo sempre pronti a giocarequesta splendida gara che nel fi-nale regala emozioni e attimi di al-legria con il cocktail di premiazio-ne dove ci ritroviamo insieme a par-lare delle più svariate tematiche.

Avvocato Nicolao come le è sem-brato il livello tecnico della ma-nifestazione?Sicuramente il livello tecnico del-la manifestazione è notevolmen-te aumentato. Sul green negli ul-timi anni ho trovato oltre ai clas-sici giocatori amatoriali anche gol-fisti molto esperti. E questo nonfa altro che assegnare punti po-sitivi alla competizione perché ol-tre a divertirci miglioriamo di tap-pa in tappa anche il nostro golf.Devo però doverosamente spen-dere alcune parole anche per il li-vello tecnico della organizzazionedel circuito. Come ha detto il miocompagno è raro trovare gare digolf preparate così minuziosamen-te. L’attenzione al dettaglio è dav-vero impressionante e sono sicu-ro che Il Golf Forense potrebbeanche azzardare, in un futuro, tap-pe a livello nazionale.

Cosa significa Golf Forense perun avvocato?Il Golf Forense è un modo, per noiavvocati, di affrontarci oltre chenelle aule di tribunale, anche suigreen più esclusivi della Capitalepassando una giornata di golf sen-za pensieri e senza le preoccupa-zioni della vita quotidiana.La nostra è una categoria di pro-fessionisti che si sposa molto be-ne con uno sport relazionale co-me il golf. Passare diverse ore sulgreen assieme ad altri giocatorifacilita le pubbliche relazioni chesono alla base di ogni libera pro-fessione. E nel Golf Forense l’a-spetto relazionale è molto impor-tante e molto presente. Infatti ilsenso del cocktail di premiazioneè anche questo: of frire un mo-mento di tranquillità per permet-tere agli ospiti di curare le loropubbliche relazioni.

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I vincitori della Golf Forense Top Avv. Luca Nicolao e Dott. Giacomo Dussoni

L'ex ministro degli esteri Franco Frattinicon la moglie Stella Coppi sui green

Il Presidente di Jaguar Land RoverDott. Daniele Maver

Giacomo Crosa

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golf forense[ ]

L'Avv. Nicola Colavita con Lucilla Quaglia

Dott Giacomo Dussonie l'Avv. Luca Nicolao

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CIRCOLO CANOTTIERIANIENE

ADDIO ALLO STORICOGALLEGGIANTE

Era da 50 anni che fendeva le acquedel nostro amato tevere. Con la suaPrua rivolta verso i nostri vicini dellatevere remo, è rimasto sempre li’ sen-za mai muoversi o tradirci. Nemme-no una crepa. Mai nulla di importan-

te da farci preoccupare. Era una si-curezza. Nessuno ha mai immagina-to un circolo senza Galleggiante. L’an-no scorso l’avevamo restaurato, mal’anima è rimasta sempre la stessa.Ci tenevamo i nostri tesori, le nostreamate barche. Alcune storiche chehanno servito centinaia di atleti.. Al-tre nuove appena spacchettate. Ebbene, la sera del 14 novembre nelcorso di una piena straordinaria, acausa dell’impatto con una grossa “iso-la” di alberi e detriti ha deciso di la-sciarci. Alcuni nostri consoci hannovissuto in diretta quegli attimi. Moltihanno pianto. Impotenti hanno assi-

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LO TUTTINCIR

REALE CIRCOLOCANOTTIERI TEVEREREMO

NUOVI SUCCESSI ALLAKINDER E SILVER SKIFF

Il 10 novembre a Torino sotto unapioggia battente la squadra degliallievi e cadetti ha ben figurato rag-giungendo nuovamente un risulta-to eclatante per il canottaggio. LaKinder Skiff è una regata di fondoin singolo (7.20), che raccoglie uninnumerevole quantità di iscrizioni

a livello giovanile. Si svolge ognianno a Torino nel tratto di fiume Poche va dal RSC Cerea nel Parco delValentino fino a poco dopo il Pon-te Balbis con giro di boa, per un to-tale di 4000 metri. Ottavia Ravonivince la medaglia d'oro battendoben 22 iscritte Allieve C provenien-ti da tutta Italia facendo registrareun tempo finale di 20' e 19''. Untempo davvero ottimale calcolan-do che avrebbe preso la medagliaanche nella categoria superiore Ca-dette. Partenza un po' lenta, mauna gara in crescendo come è nel-le sue capacità. Colpo su colpo ilritmo si fa martellante facendoemergere il suo carattere da pas-

sista, che la porta alla vittoria inun tratto di fiume gremito di spet-tatori nel cuore di Torino.Tommaso Braghetti vince nellastessa categoria Allievi C maschi-le la medaglia d'argento a pochisecondi dall' oro. Penalizzato dauna partenza con il pettorale 96,Tommaso non si fa scoraggiare eparte subito forte. La determina-zione è tanta e altrettanta la con-centrazione che lo porta con unabuona tecnica efficace fino agli ul-timi metri, quando ha ancora ener-gie per attaccare gli altri singolistie chiudere con un tempo di 19' e45''. Ottimi risultati anche nelle ca-tegorie superiori. 11 i chilometri da

percorrere per loro in una gara chediventa di livello internazionale conatleti che arrivano da tutto il mon-do per testare il proprio stato di for-ma. Primo tra tutti per la Tevere Re-mo il singolista Simone Angeloniche si piazza all'undicesimo postotra gli Under23 chiudendo con un45' e 25''. Segue poi AlessandroPadoa che conclude invece con 45'e 51'' piazzandosi al decimo postotra gli Junior A. Una gara di passag-gio dunque, ma che regala grandisuccessi a livello giovanile e chepone le basi nelle categorie supe-riori per la nuova stagione agoni-stica 2012/2013. Michele Petracci

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ClubdeiCircoliSportivi

Storici

Romatuttincircolo[ ]

stito a quel terribile evento. Siamo ac-corsi a decine dall’ultimo dei ragazzial Presidente. Una solidarietà straor-dinaria. Tutti avvertivamo che un pez-zo della nostra storia stava scompa-rendo. Lo abbiamo ritrovato schianta-to contro Ponte Milvio, ma ancora in-tatto. Era come volesse dirci che nonvoleva tradirci.. ma proprio non ce l’a-veva fatta a resistere a quell’impatto.Voleva comunque dimostrarci il suoamore e permetterci di recuperare inostri gioielli che custodiva intatte nel-la sua pancia. Non ce lo siamo fatti di-re due volte.. Due nostri allenatori so-no scesi con due fantastici vigli delFuoco e hanno recuperato parecchiebarche. Alle 3 della mattina sono risa-

liti fuori dal galleggiante sani e salvi edue ore dopo è affondato. Adesso ci sarà il momento della rico-struzione. In questo periodo di “span-ding review” forse non sarà politica-mente corretto immaginare di spen-dere dei soldi per ricostruire un Gal-leggiante sul fiume. Ma per noi è ri-mettere in piedi una struttura che rap-presenta la nostra “mission”. Migliaiadi ragazzi (circa 300 l’anno) sono pas-sati su quel galleggiante per uscire inbarca e sognare una grande avventu-ra sportiva o semplicemente comefanno molti nostri soci più anziani, tra-scorrere un oretta spensierata, lonta-no dai rumori della città, in mezzo alfiume con il solo rumore dell’acqua.

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TENNIS CLUB PARIOLI

IL TC PARIOLI È SALVO

Nel play off che si è disputato do-menica 25, il Circolo romano ha con-quistato una doppia salvezza, suipropri campi, con le sue squadreimpegnate nel campionato maschi-le e femminile. I ragazzi hanno bat-tuto per 4 a 3 i veneziani del TC CàDel Moro, è servito il doppio di spa-reggio, vinto dalla coppia Dustov/Fa-go, per decretare la squadra che haraggiunto in A2 i già retrocessi TCSarnico, TC Pistoia e CT Palermo,sconfitto sempre per 4 a 3 nell'al-tro play out salvezza dal CT Rovere-to. La squadra femminile ha vintoagevolmente per 3 a 0 contro il CTAlbinea, con i successi di Greta Arn,Martina Caregaro e Beatrice Lom-bardo che hanno dominato le emi-liane retrocesse in A2, insieme al-le piemontesi dell'AS Le Pleiadi diMoncalieri. E' soddisfatto il Presi-dente del Tennis Club Parioli, Mau-rizio Romeo:" il 2013 è stato un an-no importante per tutti i nostri atle-ti a livello individuale ma i numero-si infortuni ed i punti di penalizza-zione ci hanno costretto a triplicaregli sforzi per rimanere nella massi-ma serie con la squadra femminilee maschile. Dobbiamo essere orgo-gliosi dei nostri atleti - continua Ro-meo - provenienti in gran parte dalnostro vivaio, che hanno difeso congrande spirito di appartenenza i co-lori sociali".La squadra di A1 del TC Parioli, dasinistra: Martina Di Giuseppe, GretaArn, Martina Caregaro, il capitanoRoberto Meneschincheri, NastassjaBurnett, Erika Zanchetta, il DT Vitto-rio Magnelli, Roberta Vinci, AdrianaLavoretti e Beatrice LombardoGenova per 4 a 3. Domenica 2 di-cembre il CC Aniene farà visita al-l'Ata Battisti Trento, mentre il Ten-

nis Club Italia Forte dei Marmi af-fronterà sempre in trasferta il TCCastellazzo. Nei play off femmini-le ricordiamo che il TC Prato atten-de nella finale di Rovereto la vin-cente del playoff in programma perdomenica 2 dicembre fra il ClubNomentano, che sfiderà in casa lesarde del TC Cagliari.E' stata una stagione particolareper il Tennis Club Parioli, determi-nata dalla volontà del Consiglio Di-rettivo di ottimizzare e razionaliz-zare i costi nell'ottica del rispar-mio. Una decisione che ha porta-to ad investire sui giovani, rinun-ciando agli ingaggi dei giocatoriprofessionisti già af fermati, condue formazioni, costruite dallostaff tecnico che ha puntato sugliatleti più promettenti del vivaio,spazio quindi a Thomas Fabbiano,Francesco Bessire, Riccardo Ches-sari, Matteo Fago, Riccardo Gras-si, Stefano Valenti e al giovanissi-mo Gian Marco Moroni, neo cam-pione d'Italia under 14, e MartinaCaregaro, Mar tina Di Giuseppe,Adriana Lavoretti, Erika Zanchettae la sorprendente Beatrice Lom-bardo, classe 1996, che hannoavuto tutti la grande oppur tunitàdi fare esperienza nella massimaserie e di giocare al fianco di atle-ti più esper ti come l'unghereseGreta Arn e l'uzbeko Farrouhk Du-stov. Purtroppo il Parioli quest'anno, ol-tre alle assenze di Roberta Vincie Nastassja Burnett impegnate nel-la loro attività internazionale, hadovuto fare i conti anche con la pe-nalizzazione di due punti inflitta al-la squadra maschile dal TNAS perun disguido burocratico all'atto del-l'iscrizione e ai diversi infor tuniche hanno limitato le presenze incampo e condizionato i risultati del-la squadra femminile.Sono estremamente felice per que-sti due risultati - è il commento deldirettore tecnico Vittorio Magnelli -ottenuti attraverso grandi difficol-tà. Grande onore alla squadra ve-

neziana del TC Cà del Moro per lagrande sportività e per l'impegnoprofuso in campo. Meritavano si-curamente anche loro miglior sor-te. Il TC Parioli conferma lo spazioche gli compete nel tennis nazio-nale. Un grande ringraziamento atutti, consiglio e soci e del Circo-lo che ieri ci hanno sostenuto si-no a tarda sera, ma soprattutto aidue capitani Roberto Meneschine-cheri e Vincenzo Colaguori, ai ra-gazzi e alle ragazze - continua Ma-gnelli - per il loro attaccamento ai

colori sociali e per il grande impe-gno. Sono stati davvero straordi-nari. Soddisfazione anche per il ca-pitano della squadra femminile Ro-ber to Meneschincheri - Le ragaz-ze hanno dimostrato un grandissi-mo senso di appartenenza al cir-colo, combattendo giornata dopogiornata nonostasnte i problemi fi-sici che hanno condizionato il ren-dimento di alcune di loro. Davve-ro complimenti a tutte loro per unapermanenza nella massima seriesoffer ta ma meritatissima.

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LO TUTTINCIRCIRCOLO CANOTTIERI TIRRENIA TODARO

48TH HEAD OF THECHARLES – REGATTA -BOSTON (MA)

La Head of the Charles è una rega-ta che si svolge a Boston, Stato delMassachusetts, nella terza settima-na di Ottobre sul fiume Charles conun percorso di tre miglia (circa 4.800metri) che si snoda dal grande baci-no nel centro della città via via risa-lendo il fiume nel suo tratto cittadi-no tra anse e ponti. E’ la regata piùimportante degli Stati Uniti che incirca dodici ore, suddivise nei duegiorni del fine settimana, vede par-tecipare più di 9.000 canottieri,1900 imbarcazioni di tutte le tipolo-gie e circa 300.000 spettatori as-siepati sugli argini del fiume. Il Sa-bato gareggiano i master e la dome-nica gli atleti. Quando con i miei com-pagni del Circolo Canottieri TirreniaTodaro di Roma abbiamo deciso adaprile di partecipare alla regata conl’otto fuoriscalmo, pensavo che lacosa fosse uno scherzo. Da una par-te per la difficoltà logistica di trova-re una imbarcazione disponibile e,dall’altra, per il poco tempo a dispo-sizione per gli allenamenti di otto at-tempati signori sempre impegnaticon il lavoro quotidiano. A ciò si ag-giunga che tre ottavi dell’equipaggionon erano neppure assidui frequen-tatori del remo. Ma avevamo sotto-valutato la tenacia del nostro allena-tore e timoniere, il mitico Dario, cheun ora dopo ci aveva già imbarcatosull’otto yole per un allenamento diprova sul biondo Tevere. Con costan-za e determinazione siamo passatidalla yole al fuoriscalmo ed a giugnoabbiamo pure avuto la conferma del-la disponibilità della barca. Insom-ma tutto era pronto.

Partiamo da Roma con un comodovolo alle 11 della mattina del gio-vedì arrivando a Boston alle duedel pomeriggio locali. L’impatto ècon una citta bellissima. Molto bri-tannica. Accanto a case di stile vit-toriano si stagliano grattacieli non-ché i classici costosissimi condo-mini americani con tanto di concier-ge e receptionist. Il tutto nell’azzur-ro intenso del cielo, il verde dei giar-dini che corrono lunghe le spondedel fiume Charles ed i vividissimi emolteplici colori autunnali degli al-beri e delle piante. Insomma vera-mente uno spettacolo unico doveil fiume recita il ruolo del prim’at-tore con i suoi colori cangianti e lesponde affollate dai gazebo, la gen-te, i rowing club e le barche. Il Sabato arriviamo di buon ora alnostro Club. La giornata è splendi-da, sole e niente vento. Alle 9,24ci sarà la nostra partenza. Quelladei Senior Master 8, 50+. Accan-to a noi sfilano canottieri ultracin-quantenni di quasi due metri di al-tezza... “mamma mia quanto sograndi sti americani!!”. Per fortunapartiamo quarantunesimi su qua-rantaquattro, così non dobbiamosubire l’onta di troppi “incroci”. E’ uno spettacolo incredibile di bar-che e colori. Il fiume è pieno di boee un errore di percorso si paga pe-santemente, dai 20 secondi di pe-nalità sino all’esclusione. Poi c’èWeeks Footbridge con le sue cor-renti e la sua curva. Per fortuna èuna Head Race, quindi le barchepartono già lanciate con un inter-vallo di 15 secondi. Speriamo diarrivare sotto gli archi del primoponte da soli !!! Il nostro Dario ciporta sicuro alla warm-up zone, lazona di riscaldamento, cento me-tri a monte della linea di parten-za. La facciamo un paio di giri e cidisponiamo in coda agli altri ottoin attesa del nostro turno. Ci sia-mo quasi…. GO, GO, PRESSURE!! urlano i giudici di gara, ma perun loro errore, poco dopo ci inti-mano uno stop. Accortisi dell’er-

rore, la giuria ci ridà il via ma ora-mai il numero 42 cerca di infilarsiavanti a noi. Il nostro timonierenon demorde e ci chiama subitole palate nonostante lo stop im-provviso abbia accorciato una bar-ca che era invece partita bene, lun-ga e distesa. Ma oggi è il nostrogiorno e al primo ponte, il BU-RailRoad Bridge, passiamo avanti noi.La Barca però è ancora “corta” esconta lo stop dell’avvio sino alsuccessivo ponte, il River StreetBridge. Finalmente prendiamo ilnostro passo. Dario azzecca per-fettamente la traiettoria del temu-tissimo Weeks Footbridge e addi-rittura all’Anderson Bridge, dopoaver chiamato una serie di ripetu-

te palate, riusciamo a passare unaimbarcazione tra le grida della fol-la: “.taliani...taliani!!!”. Il nostro timoniere Dario, abituato aben altre battaglie, vorrebbe anchepassare un'altra imbarcazione maoramai l’equipaggio ha dato il mas-simo delle sue possibilità. La Bar-ca è lunga e distesa e dopo l’ultimoponte, l’Eliot Bridge, tagliamo la li-nea di arrivo. Siamo felici, il tempoè in linea con quello degli altri ma-ster italiani che hanno partecipatoin passato alla regata. Non male perun gruppo che non è costituito tut-to da “canottieri abituali”. Insommasiamo soddisfatti ed alle 11 siamodi nuovo in giro per la città a goder-ci questo fine settimana.

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ClubdeiCircoliSportivi

Storici

Romatuttincircolo[ ]

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TUTTINCIRCOLnews dai circoli sportivi [ ]

FUTBOLCLUB

DALLA FUTBOL LEAGUEAL CAMP NOU: CHIVINCE IL TROFEO MSCDIVENTA PER UNANOTTE UN BLAUGRANA!

La Futbol League, giunta all’Otta-va Edizione, si prepara a regala-re una stagione da sogno a tuttele squadre. Saranno quattordicii Team che si contenderanno loscettro del circolo che, come ognianno, cambia qualche regola percercare di mantenere sino in fon-do lo spettacolo, l’agonismo, unalto tasso tecnico e l’equilibriotra le partecipanti. Sul primo pun-to non c’è che dire, nel circoloOrange si sogna a occhi aperti:in campo ex campioni come An-gelo Di Livio, Rober to Baronio,Giuseppe Giannini, Vincent Can-dela, Dario Marcolin, Obertan Bia-gioni, Stefano Desideri e molti al-tri. Ma anche molta simpatia: per-sino alcuni personaggi dello spet-tacolo come Brenno Placido edEmanuele Propizio indosserannogli scarpini sul fantastico terrenodel Futbolclub. Ma le sorprese

non sono finite: grazie alla colla-borazione con Junior Team e Ra-dio Radio le par tite verranno ri-prese e mostrate, in differita, sulcanale 196 del digitale terrestre(Radio Radio Tv). Se questo nonbastasse a motivare tutti i parte-cipanti ecco anche svelato il pre-mio finale: grazie a MSC Crocie-re che diventa lo sponsor d’ecce-zione, chi vincerà la Supercoppafinale potrà volare direttamentea Barcelona, sponda Blaugrana,con la possibilità di calcare ilCamp Nou per contendersi l’ulti-mo trofeo stagionale.E proprio la Supercoppa rappre-senta la grande novità nel rego-lamento. Come al solito ci saràun massimo di età in campo, 280anni, e dopo la Regular Seasoninizieranno le Coppe. La vincen-te del campionato e le altre mi-gliori classificate scenderanno incampo per alzare l’Orange Cham-pions mentre le squadre di me-tà-bassa classifica lotteranno peraccaparrarsi l’Orange League. Echi vince le coppe potrà, appun-to, godersi la vacanza nella terracatalana per esportare un po’ diOrange anche nel campo da gio-co di Messi & co. Passano gli anni, cambiano i no-mi (su cui c’è da raccontare unbell’aneddoto, dato che per com-

porli si sono uniti il cognome delpresidente del team e il nome del-la squadra di cui portano i colo-ri), ma le squadre da battere so-no sempre loro: Impara, Pellicel-li, Palma e Iorio (ex Cancellieri eGiannini). La prima giornata lo di-mostra alla grande: Pellicelli siimpone con un 6-2 su Mencucci,Iorio regola 5-1 Gatti mentre An-gelucci/Palma fatica ma alla fineha la meglio su Ciccotti per 4-3.Iniziano bene il cammino le duenew entry Hakim e Censi, men-

tre c’è grande attesa per il cam-pionato di Stigliano che è passa-to dai mister della Scuola Calcioai genitori dei ragazzi della scuo-la calcio. Non resta che mettersi comodi intribuna o sul sofà per godersi l’e-vento più caldo della stagione, ilSociale per eccellenza, che que-st’anno come non mai promettescintille e, soprattutto, tanto etanto divertimento per tutti.

Gianmatteo Colla

news dai circoli sportivi

Romatuttincircolo

VEIO SPORTING CLUB

UN DICEMBRE CHEVALE… DOPPIO!

Conclusosi con la vittoria di EmilioD’Errico e Gianluca Abbate e conla partecipazione straordinaria del-la campionessa del mondo over 55Roberta Beltrame, si è svolto neigiorni scorsi presso il Veio SportingClub il torneo “Vintage”, un’origina-

le iniziativa presa dal nostro Diret-tore Sportivo Mirko Nasoni, duran-te il quale i nostri numerosissimisoci, oltre a divertirsi e a trascor-rere una piacevole giornata, si so-no sbizzarriti nell’ esibire un abbi-gliamento d’epoca ed accessori deimitici anni ‘40 ‘50 ‘60 ‘70. Nel me-se di novembre, a causa del fortemaltempo, gran parte delle attivitàsono state rallentate ma grandi so-no i progetti in programma nei pros-simi mesi; tra i vari eventi anche iltorneo di doppio over 120 maschi-le, che vedrà i soci sfidarsi duran-te tutto il mese di dicembre. Coglia-

mo l’occasione per rivolgere a tut-ti i circoli colpiti dall’esondazionedel Tevere e costretti a sospende-re le loro attività sportive e socia-li, un sincero augurio di rapida e to-tale ripresa offrendo loro tutta lanostra solidarietà e collaborazione.Come ogni anno, vedremo e festeg-geremo l’alba del 2013 dalla splen-dida terrazza del Veio Sporting Club:cena, musica dal vivo e fuochi d’ar-tificio aspettano soci e non soci il31 dicembre presso il nostro circo-lo! Con l’entusiasmo di sempre in-viamo a tutti i più calorosi auguri diBuone Feste!

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LO TUTTINCIR[ ]news dai circoli sportivi

news dai circoli sportivi

Romatuttincircolo

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DUE PONTI SPORTING CLUB

MASTER NUOTO2012-2013

Seguendo una ormai consolidatatradizione, anche quest'anno si ètenuta la serata augurale della sta-gione master nuoto 2012-2013.Un’occasione per tutta la squadradi nuoto master del Due Ponti edel Cassiantica per tirare le som-me degli ottimi risultati ottenutinella passata stagione 2011-2012e per riorganizzare le forze e l’en-tusiasmo per affrontare i prossi-mi obiettivi.La serata è stata condotta dal pa-tron Pietro Tornaboni che, affian-cato dalla raggiante madrina Lau-ra Terribili, ha voluto complimentar-si con tutta la squadra per i risul-tati conseguiti tra cui figura la vit-toria di squadra nei Campionati Ita-liani di Fondo svoltisi a Scanno.Ma se la squadra del Due Ponti siè distinta figurando sempre tra iprimi posti delle più importanti ma-nifestazioni annuali, a livello indi-viduale non è stata di certo da me-no. In primis figurano i ben 9 pri-mati italiani della Signora dei Ma-

ster Due Ponti Rita Androsoni ac-compagnata dagli altri primatistiitaliani Renata Marting, Giulio Teo-dori e Laura Moltedo. Moltissimipoi i titoli di Campione italiano tracui figurano Rosalba Musso, Ca-role Smith, Pietro Odoardi, AlfredoMusy, Giulio Teodori, Ottavio Mis-soni, Rita Androsoni, Laura Molte-do Mijatov Zoraida, Franca Pas-quini Antonella Ramelli, AlfredoPaoletti, Rezeda Aleeva , Pia Asto-ne, Maira Elena Marani. Quest’ul-time tre atlete campionesse italia-ne anche nei campionati di fondoe mezzo fondo.Risultati di tutto rilievo a cui si ag-giundono Marcello Guarducci eBarbara Grillo che come al solitosi distinguono per gli ottimi pun-teggi ottenuti nella classifica su-permaster.Unanime e corale ringraziamentoper le tante vittorie ottenute è sta-to riconosciuto ai 4 tecnici MarcoPomponi, Gianni Butera, BarbaraVerginelli e Filippo Nesta che han-no rinnovato il loro massimo impe-gno per guidare la squadra in unanuova stagione che confidiamo siacoronata da maggiori successi.Tanti gli appuntamenti della pros-sima stagione tra cui i Campiona-ti Regionali, quelli Italiani e soprat-tutto gli Europei che si terranno adEindhoven in Olanda dal 31 ago-sto al 7 settembre 2013. Da non

dimenticare inoltre il nuovo spe-ciale appuntamento delle WorldsMaster Game di Torino 2013 che,pur non rientrando nel circuito uf-ficiale, si preannuncia di partico-lare interesse.Piacevole novità della serata sonostate le premiazioni simpatia as-segnate a chi è stato ed è prota-gonista oltre che in vasca anche

sul piano vasca o negli spogliatoio meglio ancora a tavola, in tuttequelle occasioni in cui è possibileritrovarsi a cena. Serata quindi ric-ca di celebrazioni e di appuntamen-ti ma più che altro una vera e pro-pria festa animata da tanta sim-patia e da un sano spirito compe-tivo che fa ben sperare in vista de-gli ambiziosi obiettivi futuri.

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]torneo Pezzana[clubstyle

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i avvicina a lunghe falcatela fine dell’anno e conesso i primi giudizi e bilan-ci. Il torneo Pezzana non faeccezione e prima dellafine del 2012 si potrannodelineare molte cose, apar tire dalle qualificate

alla Coppa, che si disputerà nel mese di gen-naio 2013. Un mese duro, anzi durissimo,nella categoria Assoluti dove si comincia afare lo sprint per il finale della competizione

“Apertura”. Occhi puntati sullo scontro al ver-tice tra Sampdoria (Mazza Factory) eManchester United ( Rete Sport) in program-ma il 3 dicembre. La settimana successivatutti in piedi perché Roma ( Ristrutturando2006) e Racing Santander (Nice Car) si ritro-veranno una di fronte all’altra. Confermarsioppure fermarsi alla prova del nove? E’ ladomanda che si pongono gli appassionati diquesta categoria. Sarà una chiusura di annocon il botto per i ragazzi di mister StefanoMugavero e il presidente Alessandro Presutti,

impegnato nell’ultima settimana contro lacorazzata Sampdoria, allenata da misterColacitti, specialista del torneo Pezzana. Intutto questo attenzione al West Ham(TristarGold.it) che avrà partite meno compli-cate. Anche per gli Over 40 sarà un dicembreintenso, con le squadre impegnate alla ricer-ca di punti play off e punti fondamentali per laqualificazione alla coppa. Il mese si apriràcon Flamengo (Gruppo Siri) – Perugia (FrankieGarage). Una sfida da non perdere con iragazzi del patron Massimo Santopadre alla

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Un nuovo anno conun menù davvero riccodi Alessandro Grassetti

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ricerca della vera consacrazione. E’ propriolegata a loro, poi, la storia del mese delPezzana. Hanno chiesto, ed ottenuto dall’or-ganizzazione, il cambio di nome, da Chelseaa Perugia. Questo perchè Santopadre è pro-prietario del Perugia Calcio, ed ha omaggiatoi suoi giocatori delle maglie ufficiali. Anchequesto è il torneo Pezzana. Tornando alcampo il 2012 si chiuderà con Sampdoria –PSG (Farcogomme e Stazione AgipFarcomeni), match clou della decima giorna-ta, il 14 dicembre. Anche qui un campionato

equilibrato che verrà deciso nel nuovo anno,in cui verranno assegnati i primi titoli. Lo stes-so discorso vale anche per gli Over 50, cate-goria sempre più competitiva. Basti pensareai tempi, divenuti oramai da più di un anno di30 minuti anche se senza la regola del fuori-gioco. La voglia di giocare e stare insieme nelsegno del fair play, che il Pezzana vuole sem-pre come regola principale. Nel freddo didicembre occhi puntati su Torino (FrollanPesca) - Chelsea (Alitalia), sfida per decideregli ordini di classifica. Una settimana dopo

altro big match per il Chelsea, che avrà difronte la Fiorentina (Ristorante San Gallo).Per i viola un torneo da protagonisti, chepotrebbe diventare trionfale nel nuovo anno.Per tutti gli appassionati, dirigenti e giocatoriappuntamento al 2013, con la possibilità didivertirsi sempre al torneo Pezzana. Ci chiedeil presidente Andrea Antenucci e lo staff delPezzana di augurare alla redazione diSportclub, al Corriere dello Sport, a RadioRete Sport, a Gentilini, a MarcoPoloshop.it ea tutti i lettori un sereno e felice Natale.

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di Paolo Brandimarte

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clubstyle[ ]salute

Villa Stuart Sport Clinic, in collaborazione con FIFA e LND, promuove il progettoPubalgia: per i calciatori, la visita e l’inquadramento diagnostico sono gratuiti. Ildiktat della Dott.ssa Simona Cerulli: “Una diagnosi corretta può essere determinanteper la guarigione”

Progetto Pubalgia

LA PUBALGIA SI CURA A VILLA STUART

Dott.ssa Simona Cerulli

Medico ChirurgoSpecializzato in MedicinaFisica e Riabilitazione

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ott.ssa Cerulli, ciillustri propositi epeculiarità allabase del progettoPubalgia.“Villa Stuart Sport

Clinic, in collaborazione con FIFA eLND, propone il progetto Pubalgia,con l’obiettivo di contrastare una del-le patologie più diffuse tra i calcia-tori. Previo appuntamento telefoni-co (Tel. 06. 35528433), i calciatoricon sindrome dolorosa potranno re-carsi in clinica (Via Trionfale, 5952- Roma): la visita e l’inquadramentodiagnostico sono gratuiti”.

Per essere sottoposto a visita,quali documenti deve portare ilcalciatore?“È importante che l’atleta si facciarilasciare una richiesta di visita me-dica per pubalgia da parte della so-cietà di appartenenza. Con la sud-detta documentazione, il calciatoreha diritto ad una visita medica fisia-trica con accertamento diagnostico(ecografia o radiografia, ndr)”.

Che cos’è la pubalgia e quali sonole cause che la determinano?“La pubalgia è una sindrome dolo-rosa, le cui cause sono molteplici.Statisticamente, la patologia può es-sere imputata a diversi fattori tra cui:sovraccarico funzionale dei musco-li adduttori, lesione della parete ad-dominale e/o inguinale (Sports Her-nia), patologia dell’anca ed altera-zioni posturali. Non vanno poi dimenticati gli altrielementi in grado di determinare lasindrome dolorosa ovvero disformi-smi degli arti inferiori, calzature ina-

deguate e superfici sconnesse”.

Come mai i calciatori sono cosìesposti al rischio “pubalgia”?“Effettivamente, la pubalgia mietevittime soprattutto nel calcio. La causa scatenante è la condizio-ne di sovraccarico in cui l’atletagioca e si allena. Ancora, il rischioè correlato alle dinamiche ed ai ge-sti tecnici del calcio (salti, dribbling,tiri, contrasti e cambi di direzione),a cui si aggiunge la corsa su terre-ni accidentati”.

La pubalgia è ritenuta il “maleoscuro” del calcio.

Cosa rende difficile la diagnosi?“Le difficoltà risiedono nella com-plessità della regione pubica e nelsovrapporsi di altre patologie cherendono il quadro clinico comples-so ed incerto. Grazie all’esperien-za maturata nella gestione e recu-pero dei calciatori, Villa Stuar t(Centro Medico di Eccellenza FIFA)è in grado di individuare le possi-

bili cause attraverso la visita me-dica fisiatrica e gli eventuali riscon-tri di natura diagnostica (ecogra-fia o radiografia): una diagnosi cor-retta può essere determinante perla guarigione”.

[ ]saluteclubstyle

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IL MEDICO RISPONDE

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VILLA STUARTSPORT CLINICProgetto Pubalgia: per i calciatori,la visita e l'inquadramento diagnostico sono gratuiti.

Per appuntamenti e informazioni:

Reception Centrale [email protected]

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]sociale[clubstyle

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apesante dorate al pro-fumo di lime su crema diporri: è questa l’elabora-ta ricetta che il plurime-dagliato campione olimpi-co Roberto Cammerelleha cucinato davanti aduna ghiotta platea di 250

persone che sono intervenute mercoledì 28scorso alla cena di raccolta fondi organizza-ta dalla onlus Sport Senza Frontiere daEataly, il “tempio” dell’eccellenza gastrono-mica italiana che ha aperto da pochi mesi ibattenti anche a Roma. E dopo di lui è toc-cato a Carlo Molfetta, oro nel Taekwondo(Paccheri alla zucca e pecorino, con ragù dicapesante e fiore di zucchina croccante), aFabrizio Donato (Astice con cavolo nero ecipolla caramellata con patate bollite) e dul-cis in fundo alla bella Elisa Santoni, capita-

no delle “Far falle” della ginnastica ritmicaitaliana (Mousse di ricotta alla vaniglia conpurea di cachi).Un’idea gustosa e inedita quella di vederecome se la cavano i campioni ai fornelli,scaturita dalla onlus romana Sport SenzaFrontiere che si occupa di aiutare bambini eragazzi in situazioni di difficoltà attraversolo sport. Lo scopo della Onlus è quello diutilizzare lo sport come strumento di inclu-sione sociale, benessere psico-fisico, edu-cazione e prevenzione attraverso l’organiz-zazione di corsi sportivi pluridisciplinari gra-tuiti in collaborazione con una rete solidaledi Associazioni sportive e la supervisione dicoordinatori, allenatori, mediatori culturali,psicologi e l’assistenza sanitaria garantitada una preziosa convenzione con L’O.P.Bambin Gesù. Un progetto iniziato nel 2009dall’Athlion Roma Pentathlon Moderno e

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Metti un campione a cenaCampioni olimpici ai fornelli per la onlus romana Sport Senza Frontiereche aiuta bambini e ragazzi in situazioni di difficoltà attraverso lo sportdi Alessandro Grassetti

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raccolto dalla Onlus nata nel maggio 2011per farne un’iniziativa più strutturata, effca-cie e diffusa sul territorio non solo romanoma Nazionale ed Internazionale come dimo-strano gli ultimi progetti partiti a Ferentinoe Sarajevo.Durante la serata è stato illustrato con unvideogiornale l’ultimo anno di attività dellaOnlus che ad oggi è riuscita ad inserire nelproprio programma oltre 80 bambini eragazzi provenienti da differenti realtà econtesti segnalati dalla Comunità diS.Egidio e dalle Scuole del territorio. Tra glialtri ospiti della serata Giovanni Bruno,Luca Corsolini e Cristina Chiuso di SkySport, partner di SSF, il CT della pallanuotoSandro Campagna e la ginnasta GiorgiaCampana insieme agli altri campioni tuttitestimonials appassionati di Sport SenzaFrontiere.

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]etica sportiva[clubstyle

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on la festa di aper turache si è svolta sabatoprimo dicembre pressoil Palaluiss di Roma, haavuto uf ficialmente ini-zio il primo Eticampiona-to di Basket ASI(Allean-

za Spor tiva Italiana)-MECS (Movimento perl‘etica e la cultura nello sport).Un grande evento che ha coinvolto le 18 socie-tà, centinaia di piccoli atleti, genitori e dirigenti,tutti accumunati dalla passione per il basket e

dalla voglia di divertirsi e dar vita ad un campio-nato dove i valori fondamentali sono lealtà, equi-tà, amicizia, tolleranza e rispetto di compagni,regole ed avversari. Un campionato etico, appun-to. Anche Gianni Rivera, presidente del MECS,non ha voluto mancare alla festa inaugurale delcampionato, così come Lorenzo D’Ercole, cam-pione dell‘Acea Virtus Roma e Paolo Del Bene,direttore Sportivo della LUISS.Achille Sette, responsabile marketing e comuni-cazione ASI e Roberto Cipolletti, Presidente ASIRoma, a margine della manifestazione si sono di-

chiarati entrambi soddisfatti di questa sinergia conil MECS che sta dando vita a questo campionato,che si sta imponendo sulla scena del basket ca-pitolino sia per le numerose adesione, sia per ivalori che porta con se. Presente anche Silvia Del-mirani, che con impegno e professionalità, curan-do ogni aspetto organizzativo della manifestazio-ne, ne ha reso possibile la realizzazione.I primi a partire, già dal mese di dicembre, saran-no i campionati che interessano le categorie Un-der 14 ed Under 12, mentre per le categorie Aqui-lotti e Scoiattoli il via è previsto per gennaio. Pri-

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Al via l’Eticampionatodi Basket ASI-MECSdi Eleonora Massari_ph Luca d’Ambrosio

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ma dell’inizio di ciascuna partita, per trasmettereun messaggio di amicizia e sana competizione sa-rà svolta una gara di tiro a squadre miste, facen-do giocare insieme i ragazzi delle due squadre. Altermine della gara di tiro, e prima dell’inizio dellapartita, sarà letto da due rappresentanti delle squa-dre il Giuramento dell’Atleta dell’Eticampionatoche recita: “A nome di tutti i partecipanti, promet-to che prenderò parte ad EtiCampionato rispettan-do i compagni, gli avversari, gli allenatori e gli ar-bitri, giocando sempre per divertirci ma non di-menticando di comportarci correttamente.”

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TRENTINOALTO ADIGE:I trionfi del volley si festeggianonelle Dolomiti

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I successidella corazzataTrentino Volley,dominatricein Italia e nelmondo, e tantisport invernaliin una delleregioni italianedove sivive megliodi Francesco Carci

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hi vive in Trentino-Alto Adi-ge deve ritenersi assoluta-mente for tunato. Popola-to da circa un milione diabitanti e situato nella par-te più settentrionale dell’I-talia, il Trentino è circon-

dato da catene montuose, laghi, valli e bo-schi di rara bellezza e il clima alpino, maitroppo rigido, rappresenta un confort in piùper gli amanti della montagna e per gli abi-tanti del territorio. Non è un caso che, re-centemente, le Dolomiti siano diventate pa-

trimonio dell’Unesco. Normale, dunque, chegli sport principali in questa regione sianoquelli invernali, sci e hockey su ghiaccio sututti.Parlando di sport, iniziamo proprio dall’hoc-key su ghiaccio, attività molto seguita da que-ste parti. L’Hockey Club Bozen-Bolzano (so-cietà nata nel 1933) è la squadra italianapiù titolata, con all’attivo ben 19 scudetti edè una delle squadre più famose anche all’e-stero (i tifosi ricorderanno la prestigiosa vit-toria del torneo “Sei Nazioni” nel 1994). Il12 Aprile scorso, L’HC Bolzano si è laurea-

to Campione d’Italia, grazie alla vittoria al“Palaonda” (il palazzetto che ospita le garein casa della squadra biancorossa) sulla ri-vale Valpusteria. Si è trattato, appunto, del-lo scudetto numero 19 per la società del pre-sidente Massimo Otto e guidata dall’allena-tore Adolf Insam. Nel palmares della squa-dra, ci sono anche tre Coppe Italia e tre Su-per Coppe Italiana.La città di Bolzano, sempre per quanto con-cerne l’hockey su ghiaccio, è protagonistaanche al femminile. Quest’anno, infatti, è ar-rivato il terzo scudetto consecutivo per l’Eis-

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hockey Verein Bozen 84 (meglio conosciutacome EV Bozen). Questi successi, sia ma-schili che femminili, testimoniano il succes-so di questo sport, che in altre regioni vie-ne snobbato o addirittura non è nemmenoconosciuto.Se Bolzano può essere definita la capitaledell’hockey, l’altra città del Trentino-Alto Adi-ge, il capoluogo Trento, non può che esserela capitale della pallavolo. Il Trentino Volleyè una società giovane, nata nel 2000 e spon-sorizzata dal gruppo Itas Diatec. Dopo annidi progettazione e sacrificio, in cui la domi-natrice del campionato era la Sisley Trevisodel gruppo Benetton, la squadra del presi-dente Diego Mosna, a partire dalla stagione2007/2008, è riuscita a vincere una serieincredibile di trofei, forse andando al di là diogni più rosea previsione. I numeri parlanochiaro: 2 scudetti (con tre secondi posti fan-

no cinque finali play-off consecutive), 2 Cop-pe Italia, 1 Super Coppa Italiana e, in ambi-to internazionale, la bellezza di 3 ChampionsLeague e 4 Coppe del Mondo per Club, tredelle quali vinte in tre anni consecutivi: unrecord. Il ricordo più bello di questi trionfi èsicuramento quello della stagione2010/2011, quando la corazzata di coachStojcev riuscì a vincere Campionato, Cham-pions League e Coppa del Mondo per Club:il cosiddetto triplete, per usare un termineche va molto di moda nel calcio. Bisogna,inoltre, aggiungere che il successo dell’ItasTrentino non è ripagato soltanto dalle coppeda inserire nella bacheca della società. Il ca-polavoro dei dirigenti, infatti, è stato quellodi aver creduto in uno spor t praticamentesconosciuto in questo territorio e di aver ge-nerato una forte passione negli abitanti tren-tini, tanto che il “PalaTrento”, il palazzettoche ospita le gare dell’Itas, viene spessoscelto come sede per le partite della Nazio-nale di Pallavolo. Un ulteriore motivo di or-goglio per il popolo trentino. In una regione dove le protagoniste sono lemontagne, con le Dolomiti che regalano unpanorama straordinario, le strutture per glispor t invernali non possono che essere dialtissimo livello. E infatti, in Trentino si pos-sono trovare piste da sci di eccellente qua-lità e strade per fette per le corse ciclistiche.Ma il clou delle attività sportive non è solod'inverno, perché anche in estate la bellez-za dei paesaggi offre la possibilità di escur-sioni, trekking e percorsi in mountain bike.

Ovviamente gli organizzatori della Coppa delMondo di Sci non potevano non tener contodella bellezza di queste montagne e hanno,pertanto, scelto la mitica pista della Gran Ri-sa di la Villa come sede di due gare di Cop-pa del Mondo (slalom gigante e slalom spe-ciale maschile). Quest’anno la gara dello sla-lom gigante, disputata il 18 Dicembre 2011,è stata vinta dal nostro Massimiliano Blar-done, quindi la soddisfazione per i tifosi èstata doppia. Altre località sciistiche presed’assalto dagli amanti dello sci sono Corva-ra Alta-Badia, Ortisei e Madonna di Campi-glio, tutte località di gran moda anche duran-te le vacanze natalizie.Le salite in mezzo alle montagne e le disce-se fino a valle offrono una grande opportuni-tà per il ciclismo. E infatti, il ciclismo vantaun’antica e radicata tradizione nel Trentino.Oltre a ospitare ogni anno almeno un paio ditappe del Giro d’Italia, in Trentino-Alto Adigesi svolge nel mese di Aprile il tradizionale “Gi-ro del Trentino”, riconosciuto dal 2005 dalcircuito Uci Europe Tour. L’importanza del Gi-ro del Trentino è quella di vedere all’operasia diversi giovani, pronti a cimentarsi nellecompetizioni più importanti del ciclismo, siaquella, per gli atleti stessi, di allenarsi per ilGiro d’Italia, che inizia tradizionalmente po-che settimane dopo il Giro del Trentino. L’e-dizione di quest’anno è stata vinta da Dome-nico Pozzovivo, che è riuscito ad avere la me-glio sul favorito e più celebre Damiano Cune-go, che vanta ben tre vittorie in questa com-petizione (2004, 2006 e 2007).

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Dunque, tanto interesse per gli sport inver-nali, per il volley e per il ciclismo. E il calcio?Il Trentino è una delle poche regioni in cui losport più popolare e più amato dagli italianiriscuote scarso interesse. Infatti i risultatisono quelli che sono: il Bassano Vir tus que-st’anno ha disputato il campionato di PrimaDivisione di Lega Pro, ma si è classificato al-l’ultimo posto, retrocedendo così in Secon-da Divisione. E’ andata meglio all’F.C. Sudtirol-Alto Adige,classificatosi settimo, a un passo dai pla-yoff. La squadra è stata allenata da Giovan-ni Stroppa, che, grazie al gioco brillante cheè riuscito a imporre alla squadra altoatesi-na, è stato scelto come allenatore dal Pe-scara. Un’eredità pesante: quella di non farrimpiangere Zdenek Zeman.

Chiudiamo con un piccolo omaggio a un per-sonaggio sportivo nato in questa regione, iltennista Andreas Seppi. Nato a Bolzano il 21 Febbraio 1984, Seppi,nell’ultimo anno, ha regalato momenti impor-tanti per il tennis italiano. Dopo aver naviga-to per anni intorno alla 50° posizione, infat-ti, l’anno scorso è arrivato, quasi inaspetta-to, il salto di qualità. Il 18 Giugno 2011 Sep-pi ha vinto il torneo di Eastbourne (torneoche precede l’inizio di Wimbledon), vittoriaimportante perché l’ultimo titolo ATP era sta-to vinto da Filippo Volandri a Palermo addi-rittura nel 2006 e, inoltre, nessun italianoaveva mai vinto prima un torneo sull’erba.Ma Seppi non si è accontentato: quest’an-no in Qatar ha raggiunto i quarti di finale edè stato eliminato da Federer, riuscendo co-

munque a conquistare un set; a Maggio havinto il suo secondo titolo Atp della carrieranella terra rossa di Belgrado; agli Internazio-nali di Roma ha disputato un grandissimotorneo e ancora una volta si è dovuto arren-dere ai quarti di finale davanti a Sua Mae-stà Federer. Dopo un deludente Roland Garros, ha sfio-rato il bis nel torneo di Eastbourne, dove haraggiunto la finale, persa poi contro Roddick.A Wimbledon ha pagato un po’ di stanchez-za ed è stato eliminato al primo turno dal-l’uzbeko Istomin. In uno sport dove le sod-disfazioni giungono quasi esclusivamente dalcircuito femminile, ci voleva un exploit anchein campo maschile. Speriamo che quella diAndreas non sia stata l’unica parentesi po-sitiva per il nostro tennis.

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Mercedes CLSShooting Brake

]motori[clubstyle

La rivista mensile CAR ha provato la station wagon della casa tedesca

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di Carmelo Bongiovanni

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[ ]motori

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Uno stile unico, un’identitàinconfondibile. La CLS Shooting Brake,va all’assalto delle “normali”station wagon, con la consapevolezzadelle proprie capacità

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hooting Brake. Come i veico-li utilizzati per le battute dicaccia in Inghilterra negli an-ni Sessanta e Settanta. Quel-le vetture sportive a due por-te che univano il lusso e lostile di una coupé a un vanobagagli e un portellone più

ampi rispetto alla media. Da qui il nome dellanuova CLS, una vettura chiaramente dedicata achi teme di rimanere convenzionale. Pensata perchi viaggia con stile, che in nessun modo vuolerinunciare alla sportività e men che meno a unvano bagagli generoso. Parlo di architetti, colle-zionisti, viaggiatori, persone non disposte a scen-dere a compromessi e che si meritano una for-ma di sportività mai vista prima d'ora. Osservole proporzioni: sorprendenti, ma allo stesso tem-po coerenti con l'idea che è alla base dell’archi-tettura della Coupé. Con questa CLS di secon-da generazione, Mercedes sembra aver rivisita-to la versione precedente in chiave innovativa,raggiungendo degli standard stupefacenti in ter-mini di design e di qualità. Il cofano slanciato,i finestrini bassi e privi di cornice, il tetto spio-vente verso la parte posteriore che si protendefino alla coda… sono tutti dettagli che dannol'impressione di un'auto pronta allo scatto. Eppure concedono alla vettura una silenziosaeleganza, rifinita da moderni rivestimenti arti-gianali. Rimango incantata dal bagagliaio do-

ve l’essenza pregiata del legno di ciliegio ame-ricano, restituisce all’autovettura la raffinatez-za dei ponti degli yacht. Per questa CLS Shooting Brake, Mercedes-Benzoffre innumerevoli possibilità di personalizzazio-ne: scelta tra cinque tonalità per gli interni, cin-que versioni di inserti e tre qualità di pelle. Èdisponibile in cinque motorizzazioni (due a ga-solio e tre a benzina) tutte con cambio automa-tico a 7 marce e funzione ECO stop/start. Il mo-dello d’ingresso è la CLS 250 CDI BlueEFFI-CIENCY da 150 kW (204 cv) che grazie ai 5,3litri di gasolio sui 100 chilometri, rende il con-sumo di carburante nel ciclo combinato eccel-lente per questa classe di potenza a fronte diemissioni di CO2 di 139 grammi per chilome-tro. Seguono i due motori a sei cilindri: CLS 350CDI BlueEFFICIENCY da 195 kW (265 cv) e CLS350 BlueEFFICIENCY da 225 kW (306 cv) non-ché CLS 500 BlueEFFICIENCY con motore V8biturbo da 300 kW (408 cv). Il modello più spor-tivo della Serie Shooting Brake rimane la CLS63 AMG Shooting Brake con un V8 biturbo AMGda 386 kW (525 cv) e 700 Nm di coppia, dota-to di cambio sportivo a 7 marce SPEEDSHIFTMCT AMG. Per la versione «Edition 1», limitataal primo anno dopo il lancio sul mercato, i va-lori salgono a 410 kW (557 cv) e 800 Nm. Già disponibile in Italia a partire da 61.761,00Euro della CLS 250 CDI BlueEFFICIENCY, ai117.512,50 Euro della CLS 63 AMG.

]motori[clubstyle

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MERCEDES-BENZ CLSSHOOTING BRAKE

Scheda tecnica

Prezzo a partire da 61.761 Euro

Motore 2.987 cc V6, 4 valvoleper cilindro, 265 cv a 3.800giri/min, 620 Nm a 1.600-2.400 gini/min

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]formula 1[clubstyle

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a notizia è questa: SebastianVettel, classe 1987, nato adHeppenheim in Germania,vince il suo terzo titolo mon-diale consecutivo. Un risultato che, già di per se,lo fa rientrare tra i grandi dello

sport dei motori. Ma c’è di più. E’ riuscito, nel vincere in

sequenza, dove erano arrivati solo due gran-dissimi campioni: Juan Manuel Fangio eMichael Schumacher. Ma niente paragoni.Prendiamo solo atto del risultato numerico,comunque di rilievo assoluto.Era prevista una lotta serrata fino in fondoe così è stata. Vettel è arrivato con un van-taggio rassicurante di 13 punti all’ultimagara su Alonso; il vantaggio frutto dell’abili-

tà del tedesco e del dominio assoluto dimo-strato dalla Red Bull nella seconda partedella stagione. Dall’altra parte un FernandoAlonso, eroico fino alla fine, anche se forsenelle ultime due gara un po’ rassegnato,con una Ferrari che non è mai stata la mac-china più veloce del lotto.Il Gran Premio del Brasile, come spessoaccade, ha riservato molte sorprese. Alla

LIl tedesco batte il ferrista Alonso in un’ultima gara tirata finoalla fine piena di colpi di scena

Vettel campione del mondo,per la terza volta consecutiva

di Giulio Scaccia

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partenza Vettel ha sbagliato ed ha persoposizioni, alla Curva 4 è entrato in collisio-ne con la Williams di Bruno Senna ed a quelpunto il miracolo per la Ferrari sembravafatto. Miracolosamente la Red Bull ha ripor-tato solo lievi danni e Vettel ha agevolmen-te recuperato fino ad una posizione chematematicamente gli garantiva la vittoriafinale. In tutto questo l’incognita della piog-gia intermittente, che ha tenuto piloti,team, addetti ai lavori ed appassionati, conil fiato sospeso fino alla fine. A poco è servito il podio conquistato daAlonso e Massa. Un’ultima delusione perFernando Alonso e per i tifosi della Ferrari,ma questa volta serviva davvero più di unmiracolo.Si chiude così una bellissima stagione,combattuta, ricca di gare emozionanti.Alcune note da sottolineare, oltre ai tre tito-li consecutivi di Sebastian Vettel, che fannoil paio con i tre consecutivi nel mondialecostruttori della Red Bull.Il Gran Premio del Brasile è stata l’ultima

gara di Michael Schumacher. Il sette voltecampione del mondo aveva già annunciatoil suo ritiro. E’ stato un fine settimana emozionante perlui, la squadra Mercedes e per tutti i suoitifosi e per chi ama la Formula 1. E’ il ritirodi uno dei più grandi piloti visti in pista. Unpilota che per più di 20 anni ha segnato inmaniera indelebile ed a suon di record ilCircus della Formula 1.Il Gran Premio del Brasile è stata l’ultimagara in McLaren di Lewis Hamilton.L’anglocaraibico, cresciuto nella scuderia diWoking, passerà nel 2013 alla Mercedes.Più di un rimpianto in casa McLaren, qual-che mugugno tra i suoi tifosi, momenti toc-canti per Lewis. La sensazione che è unarrivederci e non un addio.L’appuntamento è a marzo, in Australia.Sarà l’ultimo anno dei motori aspirati(forse), che lasceranno nel 2013 spazio alritorno dei motori turbo. Vettel punterà al poker, Alonso e la Ferraria rompere il digiuno.

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Golf in California

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el confronto tra le diverseidee, c’è in ogni modo undato di fatto: il golf in Ita-lia sta crescendo anno do-po anno, tanto che gliiscritti hanno superato lacifra dei 100mila tessera-ti nel 2011. La crescita del

movimento si può allargare anche a confiniinternazionali, tanto che il golf farà parte del-le discipline olimpiche a par tire dalle Olim-piadi del 2016 in programma a Rio de Janei-ro in Brasile. Crescita for te, netta, testimo-niata per quanto riguarda l’Italia dai grandi ri-sultati degli atleti del nostro Paese, comeMatteo Manassero, neanche ventenne, vin-citore recente del Barclays Singapore Openo Francesco Molinari, vincitore sempre nel2012 dell’Open di Spagna. Insieme al fratel-lo Edoardo Molinari ha vinto la coppa del mon-do di golf nel 2009, prima affermazione diuna coppia italiana e ha partecipato alla Ryder

Cup del 2010, risultando decisivo per la vit-toria finale. In totale, nell’anno solare 2012,le vittorie dei professionisti italiani sono no-ve: un numero che ben racconta la valenza eil talento degli azzurri. Tornando alla storiadel golf, vige una sor ta di paternità storicatra Scozia e Olanda per quanto riguarda leorigini: in Italia il golf arriva nel Novecento,con la formazione nel 1927 della Federazio-ne Italiana Golf, che nasce dall’associazionedei Circoli di Firenze, Palermo, Stresa, Tori-no e Villa d’Este; già l’anno successivo poila FIG entra a far parte del CONI. Con il pas-sare degli anni, il numero dei circoli aumen-ta considerevolmente così come il numerodei tesserati, fino ad arrivare alla nascita nel1982 della Scuola Nazionale di Golf. A dettadei più esperti, il golf promuove la crescitadi valori come la lealtà sportiva, visto che igiocatori sono arbitri di se stessi e la prati-ca di questo sport porta a dei risultati curio-si per quanto riguarda la salute. E’ stato sti-

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LA VACANZALivello: medioDurata: 2 settimaneClima: mediteranno nelle coste

meridionali, più rigidoin quelle settentrionali

E’ uno sport per ricchi?E’ questo il dilemma principaleche si sente quando si parla di golf.Il dibattito sembra accesoperché sono molte le opinioni,anche autorevoli, di chi escludeche questa disciplina sia esclusivoappannaggio della classe élite

di Luca Parmigiani

[ ]sport&turismoclubstyle

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[ ]clubstylesport&turismo

mato, infatti, che chi gioca a golf ha un’aspet-tativa di vita più alta rispetto ai coetanei, cir-ca cinque anni in più. Poteri miracolosi quin-di di una disciplina che recentemente sta at-traendo sempre più giovani. E in questo i ri-sultati sportivi lo dimostrano.Il golf è praticato in tantissime zone del mon-do; tuttavia, per gli amanti di questa discipli-na, il top è rappresentato dai campi negli Sta-ti Uniti, con la California che possiede alcu-ni dei green dai panorami mozzafiato e affa-scinanti. Situato all’Ovest degli Stati Uniti, astretto contatto con l’Oceano Pacifico, la Ca-

lifornia è al terzo posto per super ficie di tut-ti gli States ed è una meta ambita dai turistiche desiderano passare una vacanza da que-ste parti. Uno dei green più incantevoli è senza dubbioPebble Beach Golf Links, nella contea delMonterey: progettato da Jack Neville e Dou-glas Grant, il green ha ospitato alcuni dei piùimpor tanti tornei del mondo, come l’U.S.Open Championships. Il panorama è sempli-cemente fantastico e unico: il campo, infat-ti, si affaccia sulla costa frastagliata del Pa-cifico e il gran fascino del green lo rende tra

i più appetibili come luoghi per praticare ilgolf. Altro campo spettacolare, sempre nellaCalifornia, è il Cypress Point Club: il fascinodi questo green è dato dalle tre buche che siaffacciano direttamente sull’Oceano Pacifi-co e che aggiungono quel tocco in più d’e-sclusività alla pratica di questa disciplina.Campi spettacolari, come detto, che si inse-riscono in una cornice paesaggistica di pri-mo livello, il top dell’eccellenza: la Californianon per caso è il sogno di tanti turisti, chepongono questa località in un ipotetico podiodi preferenze per la loro vacanza. Los Ange-

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les, San Diego e San Francisco sono infattisensazionali cartoline di presentazione e lo-calità di grande spessore turistico. Per quan-to riguarda il clima, infine, la grande esten-sione in latitudine rende molto varie le con-dizioni climatiche. Per questo motivo, rima-nendo sulle zone che si affacciano sull’Ocea-no Pacifico, la costa meridionale ha un climasimile a quello mediterraneo, con inverni po-co piovosi ed estati calde mentre la costasettentrionale ha degli inverni più rigidi e sta-gioni estive più fresche con temperature at-torno ai 20°.

IL GOLFIn Italia: la FIG nasce nel 1927

Tesserati: più di centomila

Risultati sportivi: Matteo Manassero e i fratelli Molinari

Curiosità disciplina olimpica dal 2016

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]sociale[clubstyle

Festival del Cuore 2012Lo sport con l'imprenditoria al servizio dei bambini bisognosi

Luca Pezini consegna ad Andrea Di Maso la maglia di Zanni

Alessandro Tonolli

Valentina Mezzaroma

La cena di gala a Spazio900 Sabina Stilo e Nicola Pietrangeli

na serata densa d'emozio-ni quella di lunedì 3 dicem-bre nello splendido scena-rio di Spazio 900 all'Eur.Anche quest'anno il charityevent, giunto alla quintaedizione, ha regalato unsorriso a chi è in difficoltà.

La cena di gala, promossa da GenerazioneSviluppo Onlus e dal suo deux machina AndreaDi Maso, ha visto il mondo dell'imprenditoria,dello sport e dello spettacolo stringersi in cer-chio per la solidarietà. L'evento, che quest'an-no era patrocinato dalla Provincia di Roma e daUnindustria, è stato magistralmente presentatodalla bellissima Sabrina Stilo che, esibendodelle qualità canore al di fuori dal comune, hariscosso tantissimi applausi. Durante la cenaesibizione delle Div4s, quartetto canoro di bel-lissima presenza e grande talento sicuramentesentiremo parlare moltissimo di loro. Mentre altermine della stessa spazio alla ballabilissimamusica dal vivo di Frankye & Canthina Band,gruppo che ha condotto tutti nelle danze sino anotte inoltrata. Evento di solidarietà dicevamo,quest'anno grazie ai fondi raccolti hanno ricevu-to sostegno ARES 118 (grazie al contributo ben

5 ambulanze nel Lazio potranno essere allesti-te a misura di bambino!), Caap Afrika(l'Associazione monegasca presieduta dalPrincipe Alberto II°), Salvamamme Onlus, Ideedi Movimento Onlus e Oncologia per l'AfricaOnlus. Oltre ai fondi raccolti grazie agli amiciimprenditori di Di Maso, ulteriori soldi sono statiraccolti grazie alla riffa nella quale tra i varipremi spiccavana la maglia indossata dall'az-zurro Alessandro Zanni nel recente test matchdell'Olimpico tra Italia e Nuova Zelanda. Lamaglia, consegnata per conto del Presidentefederale Gavazzi da Luca Pezzini è stata prece-duta da un filmato emozionale della partita con-tro gli All Blacks che ha suscitato grande atten-zione. Alessandro Tonolli ha provveduto in pro-prio a consegnare la maglietta da capitano dellaVirtus Roma Basket, Valentina Mezzaroma hainvece messo in palio la maglia del bomber delSiena Calaiò. Grandi applausi infine per il miti-co Nicola Pietrangeli che, salito sul palco hariscosso una grande e meritatissima ovazione.L'appuntamento con la sesta edizione delFedtival del Cuore è per il 2013, intanto l'istrio-nico Andrea Di Maso ha partorito una nuovaaccattivante avventura : a marzo uscirà il libro"Volere per volare"!

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di Angela Giovacchini

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]danza[clubstyle

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ederica studiava inAccademia, dovecon la professores-sa Laura Martora-na frequentava ecoltivava la passio-ne per la Danza

Contemporanea. La prof. Aveva colto il talento di Fe-derica appena tredicenne e la seguìcon assiduità fino a prepararla peril Concorso Internazionale di Spole-to 2008 diretto dal noto professorAlberto Testa, uscendone premiatacome una delle vincitrici e assegna-taria di una borsa di studio pressoil “Laban Center di Londra”.Nell’ambito del concorso viene no-tata dal celebre coreografo franco-rumeno Gigi Gheorghe Caciuleanuche le propone di entrare al Conser-vatorio Regionale di Boulogne pres-so Parigi, dove Federica ha studia-to con la maestra Ruxandra Raco-vitza.Alla fine dell’anno accademico 2009effettua gli esami di fine corso e gliviene attribuito il giudizio di “Tre Bienavec le felicitations de la giury”.Federica, subito, cerca nuove sfidecon se stessa e partecipa al con-corso per l’ingresso al Conservato-rio Nazionale Superiore di Musica eDanza di Parigi (CNSMDP) dal qua-le ne esce, per l’ennesima volta, vin-

citrice venendo iscritta direttamen-te al 2° anno accademico.Inizia così il suo nuovo percorsoche la por terà fino ad i giorniodierni a superare, con esito po-sitivo, l’esame di giugno 2012con il quale ha ottenuto il “certi-ficato di danzatrice”.Durante l’anno accademico appenaconcluso Federica, grazie alla gene-rosità intellettuale di una sua pro-fessoressa di danza classica, AnnaMaria Galeotti, che l'ha messa incontatto con il coreografo di famainternazionale Maestro Mauro Bi-gonzetti, ha potuto respirato la ma-gia dell'arte e della danza profes-sionale.Prima del riposo estivo Federica dan-zerà,sulle coreografie di GhislanGrellier, con altri tre ragazzi del Con-servatorio presso la Cattedrale SaintMichel & Gudule di Bruxelles (Bel-gio) per il pubblico di un giovane can-tante lirico emergente: Roman Da-yez.Il sogno di Federica, dopo lunghi sfor-zi, si sta pian piano materializzan-do, ora occorre un ultimo spunto,trascorrere il prossimo anno tra l’ap-proccio al palcoscenico offertole dal-la Compagnia Giovanile del Conser-vatorio (Junior Ballet) e le audizioniche affronterà per poter essere scrit-tura da qualche Compagnia.

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Federica Giovanforte, all’epoca una diciassettenne di Ronciglione(VT), dopo anni di studio della danza, prima presso scuole privatee successivamente presso l’Accademia Nazionale di Danza diRoma, coronava il suo sogno di entrare nel mondo professionale diquesta magnifica arte dopo severe selezioni.

Era iniziata cosi’... 31 agosto 2008!

di Luca Pezzini

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[ ]clubstylenaturopata

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Come allontanare i malanni di stagione con terapie naturali non convenzionaliche aiutano a depurarsi e a rinforzare il sistema immunitario

Raffreddore e influenza

a cura di Daniela de VincentiisNaturopata - Operatore di prano-pratica

[email protected]

affreddore ed in-fluenza sono co-muni infezioni diorigine virale eche per tale mo-tivo, tranne nelcaso in cui si svi-

luppino infezioni secondarie, non ri-chiedono l'intervento di terapie an-tibiotiche. Resta salva l'opportuni-tà della vaccinazione antinfluenza-le per le categorie più a rischio, qua-li anziani, persone affette da malat-tie cardiache o respiratorie cronicheo semplicemente persone che nonpossono assentarsi dalla propria at-tività lavorativa. Tuttavia, considerando che le infiam-mazioni sono un modo con cui il no-stro corpo cerca di liberarsi da tos-sine, bloccare queste reazioni natu-rali potrebbe non solo aumentare illivello di intossicazione ma ancheportare ad un ulteriore indebolimen-to del nostro organismo. Oltre dun-que a depurarci, dovremmo cerca-re di rinforzare il nostro sistema im-munitario. Le terapie naturali, comel’omeopatia e la fitoterapia, ma nonsolo, agiscono in tal senso, affian-candosi alle terapie convenzionalicon il vantaggio di lavorare in ma-niera preventiva e delicata sul ter-reno costituzionale di ognuno. Cosa possiamo fare in concreto eda dove iniziare? Lo stile di vita e

una moderata attività fisica influi-scono senza dubbio sul nostro si-stema immunitario. Vari studi han-no dimostrato che in coloro chesvolgono una regolare attività fisi-ca (che potrebbe anche semplice-mente essere quella di camminare45 minuti al giorno) l’incidenza delraffreddore si dimezza rispetto acoloro che non praticano alcun eser-cizio e ciò grazie ad una maggiorepresenza di cellule natural killer,che sono la prima linea difensivacontro gli attacchi virali. L’alimen-tazione: negli alimenti freschi e bio-logici si trovano tutti i principi atti-vi di cui l’organismo ha bisogno percontrastare l’influenza: vitamine,soprattutto i gruppi A, C, e D; le fi-bre che con i fermenti lattici ci aiu-tano a mantenere in equilibrio lanostra flora batterica; i sali minera-li, che eliminati durante episodi in-fluenzali, vanno sempre reintegra-ti assumendo molti liquidi. A livellodi ciò che la natura ci offre, un va-lido rimedio è lo zenzero, dall'atti-vità antivirale molto forte: in parti-colare, contribuisce ad alleviare l'ir-ritazione alla gola, provoca una su-dorazione terapeutica e sembra agi-re su vari tipi di batteri. Può esse-re assunto come tisana o aggiuntoa zuppe e verdure. Per il mal di go-la, si può ricorrere al tea tree oil(Melaleuca alternifolia) che è un olio

essenziale dalle proprietà antiset-tiche, antibatteriche, antimicoticheed antinfiammatorie, confermatedalla ricerca scientifica. Tra vari in-tegratori a sostegno del nostro si-stema immunitario, si annoverano:la rosa canina, l’echinacea ed il pro-poli, dalle proprietà antinfiammato-rie e antivirali, potendo essere usa-to quest’ultimo anche come sprayper la gola. La papaya fermentata,il macerato glicerico di ribes nigrumed integratori a base di alga kla-math, sono solo alcuni esempi diciò che esiste in commercio. Ma

l’elenco è lungo. Inoltre le modali-tà e posologie di assunzione devo-no essere debitamente valutate. Laprudenza nell’assunzione di tali in-tegratori, vale a dire nella sceltadelle modalità e posologia, non èmai troppa e il fai da te è da esclu-dere categoricamente perché ciòche offre la natura può avere un’a-zione importante. Occorre consul-tare un medico o un operatore delbenessere per partire da un’anam-nesi approfondita e beneficiarequindi del trattamento più mirato epiù efficace possibile.

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La nuova campagna di Telethon dal 9 al 16 dicembre

“Io esisto”

di Giuliano D’AmbrosioConsigliere Lazio Federazione Italiana Rugby

[ ]saluteclubstyle

a macchina di Tele-thon si rimette inmoto con una cam-pagna di comunica-zione, 'Io esisto',che vedra' compari-re nei prossimi gior-

ni i bambini affetti da malattie ge-netiche rare, anche insieme ai lo-ro genitori, in foto e video sui gior-nali, in tv e su internet. Il tutto fi-nalizzato alla raccolta di fondi conun coinvolgimento anche dei socialnetwork, del mondo scolastico, ela tradizionale maratona televisivasulle reti Rai che quest'anno dure-rà otto giorni, dal 9 al 16 dicem-bre. ''Telethon - ha affermato Mon-tezemolo - ha dato un apporto fon-damentale in tre direzioni: l'investi-mento massiccio nella ricerca, l'a-ver portato la ricerca nelle case de-gli italiani, e soprattutto i risultatidi vent'anni di ricerca, che graziealla generosità dei cittadini sta dan-do le prime risposte alla speranzadelle famiglie che hanno bambinie familiari con malattie gravissime,perche' stiamo arrivando alle pri-me terapie grazie agli accordi conimportanti aziende farmaceutichedi livello mondiale''. Di ricerca haparlato anche Francesca Pasinelli,direttore generale della Fondazio-ne: ''Oggi ci sono 23 malattie percui la ricerca sta sviluppando stra-

tegie di cura. Per alcune di questela terapia sta gia' dando risultatisui pazienti, per le altre il percor-so dal laboratorio alla clinica e' sta-to avviato. Ma le patologie nel mi-rino di Telethon - ha sottolineato -sono molte di piu', basti pensareche fino ad oggi ne sono state stu-diate quasi 500 delle oltre 7.000conosciute''. L'efficienza del siste-ma Telethon e' stata riconosciutadal ministro Profumo, che ha pre-sentato una serie di iniziative chenei prossimi giorni coinvolgerannoanche le scuole e che ''si riflette-ranno su 30 milioni di italiani. Lascuola - ha detto - puo' diventareun elemento con cui cambiare ilpaese''. Tra i partner di Telethon,l'Ad di BNL Fabio Gallia ha espres-so ''orgoglio'' per aver ''contribui-to, con gli oltre 223 milioni raccol-ti in oltre 20 anni di partnership, auna delle eccellenze italiane''. Co-involta anche la grande distribuzio-ne con le catene Auchan e Simply,le librerie 'Giunti al Punto' e l'am-ministrazione autonoma dei mono-poli di Stato con i maggiori opera-tori di giochi. La raccolta fondi pas-sera' anche dal telefono attraver-so il numero unico 45507, attivodal 29 novembre al 18 dicembre,con cui donare un euro via sms edieci euro con chiamata da nume-ro fisso.

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a cura diAntonella LongoPersonal Trainer

www.antonellalongo.com - [email protected]

mmettiamolo,signore, moltedi noi, forse lepiù timide, pre-feriscono na-scondere ilproprio lato bsotto i vestiti

piuttosto che prendere un pesoin mano. Altre, le “splendide”,danno voce alla propria invidia at-tribuendo la bellezza di un fondo-schiena per fetto ad una meraquestione di for tuna. Ebbene,chiamatelo pure “fattore C”, masappiate che in questo caso lafortuna si allena in palestra e pre-cisamente in sala pesi! Avere que-sto tipo di “for tuna” è possibile!finiamola con il nascondere la no-stra pigrizia dietro il falso precon-cetto che associa l’allenamentofemminile con i pesi alla tanto te-muta ipertrofia da body builder.Diffidate dalle pozioni magiche, nonparliamo di miracoli. E’ vero, la con-formazione di base dei glutei è esarà sempre frutto dei caratteri ere-ditari e della propria costituzionegenetica. Questo significa che an-

che un allenamento costante e dav-vero funzionante non potrà stravol-gerne la conformazione, ma se l’o-biettivo è la forma e il benessere,sappiate che bastano 20 minuti diHigh Intensity Interval Weight Trai-ning, tre volte a settimana, per ave-re il vostro fondoschiena come nonlo avete mai visto. Con il giusto al-lenamento e un’alimentazione cor-retta si possono raggiungere risul-tati davvero straordinari, non soloin termini di rimodellamento e to-nicità, ma anche di stabilità e po-stura. Proviamo a capire quali so-no gli errori da evitare quando siallenano i glutei e quali le mosseda giocare per migliorare il proprioaspetto e benessere generale. For-se non tutte sanno che i glutei so-no costituiti da 3 muscoli diversi.Il grande gluteo, il muscolo piùgrande del fondoschiena, si trovadietro il bacino e, quando tonico,conferisce il tanto desideratoaspetto bombato.Il medio gluteo, sul fianco, è re-sponsabile del suo sollevamentoe arrotondamento.il piccolo gluteo, non visibile este-

Tutte le donne sognano un fondoschiena da ballerina brasiliana, ma quante sono davverodisposte a fare dei sacrifici e ad allenarsi con dei carichi adeguati per migliorarne l’aspetto?

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Signore, il gluteosi allena in sala pesi

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riormente, regola e limita l’accu-mulo della sovrastante massa adi-posa.Essendo dei muscoli, se vengonopoco sollecitati, è facile che ceda-no, ma se vengono allenati in ar-monia con il resto del corpo, nonè solo il loro aspetto a migliorarsi.I glutei infatti, insieme agli addo-minali, stabiliscono l’inclinazionedel bacino rispetto alla colonna ver-tebrale. Allenarli in armonia con ilresto della muscolatura non ha so-lo finalità estetiche, ma ci permet-te di correggere e prevenire proble-mi posturali e di sbilanciamento delbaricentro assicurando il benesse-re di tutto il corpo. Il gluteo inoltreè uno dei muscoli più forti del no-stro apparato muscolare, di conse-guenza ha bisogno di stimoli mol-to intensi. Questa considerazioneci porta ad identificare come primoerrore da evitare gli allenamenti abassa intensità fatti di serie infini-te di slanci in tutte le posizioni. Co-sì facendo si va incontro ad unagrande produzione di acido latticocon il risultato di avere nelle zonecritiche un buon precursore dellacellulite. La parola d’ordine per al-lenare il gluteo (e non solo) è IN-TENSITA’. A questo punto tutte si

domanderanno:”ma se mi allenocon carichi pesanti non finirò peringrossare troppo gambe e glutei?”Non temete, donne, diventare bodybuilder non è così facile! Sfatiamoil mito. I pesi non ingrossano. Alladonna manca il corredo ormonaleatto a provocare un’ipertrofia signi-ficativa del muscolo. Nel ciclo fisio-logico di allenamento vi è una pri-ma fase, di durata soggettiva, checomporta un lieve aumento dei vo-lumi muscolari, seguita poi da unafase di rimodellamento e riduzionedegli stessi volumi con una mag-giore tonicità dei gruppi muscolariallenati. La donna possiede circail 40% in meno di fibre muscolaririspetto all’uomo e la sua produ-zione di testosterone (l’ormone de-cisivo nello sviluppo muscolare) èmolto inferiore (da 10 a 100 voltepiù bassa), quindi non riuscirà maia costruire masse muscolari con-frontabili con quelle di un uomo.Un altro falso mito è quello di cre-dere che allenandosi più a lungo esudando di più, necessariamentesi otterranno maggiori risultati.Niente di più sbagliato. Dopo serieinfinite di slanci in sessioni di la-voro aerobico che superano media-mente i 50 minuti, la produzione

endogena di cor tisolo, l’ormonedello stress attivatore del catabo-lismo (perdita della massa musco-lare), aumenta notevolmente. Unadonna che seguisse un simile pro-gramma di allenamento più voltela settimana, come accade spes-so quando si seguono corsi di ae-robica, non solo non dimagrirà, maperderà molta massa muscolareper effetto del cortisolo che canni-balizza i suoi muscoli. I livelli distress elevatissimi abbasserebbe-ro ulteriormente il suo metaboli-smo e l’allenamento risulterebbesempre meno produttivo e funzio-nale quando non deleterio. L’atti-vità fisica ad alta intensità e di bre-ve durata induce un dispendio ca-lorico maggiore non solo nell’unitàdi tempo in cui viene svolta, ma so-prattutto nelle 24 ore successivequando l’organismo sarà costret-to a consumare maggiori energieper riassestarsi. Inoltre, più impor-tante è la massa muscolare, mag-giore è l’intensità che si può svi-luppare in sede di allenamento, piùelevato il dispendio calorico, piùelevato il metabolismo e più age-vole il dimagrimento in termini dimassa adiposa localizzata. Eccoperché anche per perdere massa

grassa l’allenamento con i pesi ri-sulta maggiormente efficace.La prossima volta che vi recate inpalestra abbandonate i vostri pre-concetti sui pesi. Almeno per i pri-mi tempi, fatevi seguire da un pro-fessionista che potrà personalizza-re il vostro allenamento secondole vostre esigenze e la vostra strut-tura fisica perché ricordate che ca-richi, serie, ripetizioni e tempi di re-cupero fanno la differenza!Gli esercizi dovranno essere pre-valentemente multi articolari, cioèdovranno coinvolgere più di un’ar-ticolazione per volta. In particola-re per modellare gambe e gluteiniente è più efficace dello squatal Multipower con carico. La scel-ta del Multipower, a differenza del-lo squat tradizionale, permette dieseguire il movimento in accoscia-ta con i piedi più avanti, permet-tendo un coinvolgimento maggio-re del gluteo e un allineamentocorretto della zona lombare evi-tando di gravare troppo sulle gi-nocchia. A seguire, stacchi da ter-ra e affondi con manubri. Tre eser-cizi mirati per stimolare forza etonicità massimizzando il lavoronell’unità di tempo per glutei dimarmo: belli, alti , sodi.

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erché tutti i runnersche cominciano a cor-rere vogliono cimen-tarsi in una marato-na? Fa bene correrela maratona o più ma-ratone?

Cominciamo ad analizzare il primo pun-to considerando che la corsa è diven-tato un grande business e la marato-na è la sua massima espressione. Macome si è arrivati a questo? Stiamo vi-vendo ormai da tanti anni una crisi divalori piuttosto generalizzata che pas-sa dalla mancanza di interessamentoper la politica, al poco interesse per laspiritualità. A questo va aggiunta unaforte crisi della famiglia e del mondodel lavoro. Aggiungiamoci l’uso mas-siccio della tecnologia, con i social net-work a dettare le regole dei rapporti in-terpersonali ed eccoci proiettati in que-sto nuovo 22° secolo senza più conti-nuità con il passato.Quali sono i nuo-vi obiettivi personali più in voga al mo-mento?E cosa resta in cui credere?Molto semplice: il culto del corpo conla sfida dell’andare oltre i propri limiti.Cosa incarna meglio della Maratona un

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del Prof. Sergio CocozzaInsegnante di Educazione Fisica

e Tecnico della Nazionale di atletica leggera

ph Luca d’Ambrosio

Prima dellamaratona

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concetto cosi palese? Ogni corrido-re pensa che sfidarsi significa cor-rere 42.195 metri ed è disposto atutto pur di raggiungere questo tra-guardo, incurante dei risvolti nega-tivi e dei pericoli a cui va incontro.Scherzosamente si dice che il cal-cetto e la maratona l’abbiano inven-tati gli ortopedici! E quanto lavora-no fisioterapisti, osteopati, mediciin generale e farmacie da quandoci sono milioni di malati di marato-na! Dopo questa parentesi sociolo-gica per spiegare il perché ci siastato un incremento così massic-cio dei praticanti maratoneti vedia-mo ora cosa possiamo imparareper non diventare dei “tapascioni”professionisti. Da sempre prima diiniziare una preparazione per la ma-ratona gli atleti si misuravano condistanze più brevi dove potevanoimparare una migliore tecnica di cor-sa, migliorare la velocità di contra-zione muscolare ed aumentare i lo-ro gradienti i forza. Se non vuoi chequesti 42 km diventino il tuo calva-rio durante e dopo la gara devi ar-

rivarci preparato a dovere. Dov’è ilgrande equivoco? Preparato a do-vere non vuol dire con solo unamontagna di km percorsi senza nes-suna considerazione per le veloci-tà di allenamento, la preparazionemuscolare e la tecnica con cui sicorre. L’avvento degli africani nel-le corse lunghe ha reso più equivo-ci i parametri di cui sopra. Perchè?Loro hanno una motivazione che noinon abbiamo, hanno fame e vogliadi riscatto, noi no, siamo un popo-lo di pigri sia fisico che di ambizio-ni più in generale. Loro sono moltopreparati fisicamente dallo stile divita che hanno, i bambini vanno ascuola di corsa noi ci andiamo conil sedere sul sellino del motorino,loro mangiano molto più naturaledi noi che mangiamo tonnellate dicarne rossa e tantissimi cibi lavo-rati e poco nutrienti. Loro hanno mu-scoli molto magri e molto forti, noisiamo più grassi e pingui. Loro han-no l’anca prona che facilita l’azio-ne di corsa noi no. Insomma se dauna parte l’avvento degli straordi-

nari atleti africani ha portato unarapida evoluzione della specialitàmaratona è vero anche che ha sdo-ganato la gara dalle realtà esclusi-ve delle discipline olimpiche. Tro-viamo molti corridori che non han-no mai corso in pista,mai nei crossma che hanno fatto diverse 42 km.Mi sono trovato spesso a parlarecon atleti amatori neofiti che chie-devano di essere allenati per la ma-ratona come obiettivo principale nonconsiderando il fatto fondamenta-le che se non diventi più veloce latua maratona sarà scadente. Seprendiamo in esame atleti che sicimentano da poco sulla distanzavedremo che a furia di far chilome-tri, all’inizio, le loro prestazioniavranno un’ascesa notevole ma chenel giro di poche gare subiranno unristagno prestativo dovuto al fattoche non si sono curati altro di au-mentare le distanze percorse. Lastagnazione dei personal best timeè spesso accompagnata da infor-tuni più o meno gravi per i motivisopraindicati. Con grande sponta-

neità sento di poter affermare chele gare di maratona andrebbero cen-tellinate e durante il corso dell’an-no agonistico andrebbe fatto un la-voro di costruzione dell’atleta cheveda coinvolti a 360° tutti i mecca-nismi di risintesi energetica nonchédiverse funzioni muscolari anchepoco (all’apparenza) correlate conla distanza della maratona. Se ve-dessimo piu amatori correre in pi-sta distanze dai 400 ai 3000 mt,gareggiare sui cross nei periodi in-vernali, mi sentirei di affermare concertezza che la distanza olimpicadei 42 km verrebbe corsa dagli at-leti suddetti con maggiore facilità econ tempi migliori. Attenzione a nondiventare vittime dei tour operatorche propinano il turismo sportivocon dosi massicce di pubblicità. Seproprio vi “scappa” una maratonachiedete al tecnico che vi segue difarvi correre anche distanze brevie veloci nell’anno che precede lacompetizione. Solo cosi otterreterisultati ottimizzati e consoni allevostre vere capacità atletiche.

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1. Non digiunare o saltare i pasti: saltare i pasti rallenta il meta-bolismo, digiunare intacca la tua massa magra: perdi peso, manon grasso, con conseguenze estetche disastrose, e danni per latua salute.2. Aggiungi uno spuntino la mattina e uno nel pomeriggio a i trepasti principali: gli spuntini regolarizzano l’assunzione di cibo, evita-no attacchi di fame e tengono attivo il metabolismo.3. Mangia con calma, seduto e mastica lentamente: perchè occorronoalmeno 20 minuti prima che il cervello percepisca il senso di sazietà:mangiando piano mangi meno e faciliti la digestione.4. Bevi almeno 2 litri di acqua al giorno: per bilanciare le perditefisiologiche giornaliere (sudore, urina, ect.) e permettere agli orga-ni vitali un ottimale svolgimento delle loro funzioni.5. Non mangiare dolci dopo cena: non conta solo cosa mangi, maanche quando lo mangi. Al termine della giornata l’attività metaboli-ca é ridotta al minimo e pertanto le calorie introdotte vengono tra-sformate soprattutto in grasso di deposito.6. Non esagerare con bibite gassate e zuccherate: perchè con-tengono zucchero ed hanno perciò tante calorie pur essendo pove-re di valore nutritivo. L’organismo non ne percepisce l’apportoenergetico, non ci si sente sazi e si introducono perciò molte calo-rie in più che non bevendo acqua.7. Non fare diete monotematiche (ad esempio la dieta del minestro-ne, cappucino, ect.): perchè rischi la tua salute senza ottenere risul-tati reali: una restrizione calorica severa e senza logica abbassa ilmetabolismo e aumenta la capacità del corpo di assorbire i nutrientipresenti negli alimenti. Quindi anche un piccolo "sgarro alimentare"(inevitabile con una dieta sbilanciata) verrà immagazzinato dal corposotto forma di adipe.8. Mangia almeno 4 porzioni di frutta e verdura al giorno: perassicurarti il giusto apporto di vitamine, sali minerali e fibre. Perdepurare l’organismo e prevenire malattie (tumori).9. Non bere alcolici o superalcolici: stesso discorso del punto 6,in più l’alcool è ricco di calorie e povero di principi nutritivi(1gr=7kcal). Attenzione dunque al vino e ai cosidetti “digestivi”(che NON fanno digerire) dopo cena.10. Limita al minimo condimenti elaborati, salse, fritti, fast food,merendine e insaccati: perche’ sono ricchi di grassi saturi e idroge-nati, conservanti e coloranti. Tante calorie e poche propietà nutritive,tanto colesterolo: in breve, cibo spazzatura.

di Fabio Ingargiola Personal Trainer

www.impactotraining.com

'obiettivo è chetu perda gras-so, non musco-li. Per fare que-sto la tua ali-mentazione de-ve essere bilan-

ciata e deve seguire semplici re-gole. Nell’ulltimo articolo ho par-lato dell’Afterburn effect e dei ri-

sultati eccezionali che si possonoottenere in 8 settimane di allena-mento ad alta intensità (www.im-pactotraining.com) ma se finitol’allenamento mangi trash food,alcool e merendine i risultati NONarriveranno. Leggi bene questi 10semplci consigli e allenati alla giu-sta intensita’: i tuoi addominali tiringrazieranno.

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Mangia meglionon meno

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Alcuni consigli per unacorretta alimentazione

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ph Luca d’Ambrosio

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