Sport Club Magazine Aprile 2012

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aprile 2012 Rientrato dall’infortunio Andrew Howe è pronto a riprendersi la scena IN VOLO VERSO LONDRA 2012 foto Paolo Caruana

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aprile

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Rientrato dall’infortunio Andrew Howe è pronto a riprendersi la scenaIN VOLO VERSO LONDRA 2012

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sommario

www.sportclubmagazine.it

Sport Club srlvia Morlupo, 51 00191 Romatel. 06 97600342fax 06 [email protected]

Direttore editoriale Luigi Capasso

Sport ClubAnno IX - n. 80 - Aprile 2012Reg. trib. di Roma n. 591/2004 del 30-12-2004

Direttore responsabile Luigi Capasso [email protected]

Editorialisti Paolo Cecinelli, Franco Chimenti, AlessandroCochi, Paolo Del Bene, Pino Capua, SabrinaRondonelli, Roberto Serdoz, Fabio Ingargiola

Hanno collaborato a questo numeroLorenzo Arduini, Matteo Cirelli, GianmatteoColla, Marco Trozzi, Alessandro Morucci,Enrico Morucci, Andrea Tranquilli, AndreaCecinelli, Luigia Latteri, Roberto Cundari,Valentina Altavilla, Andrea Cimbrico, Giorgio Cimbrico

Golf Simone Selli

Rugby Andrea Cimbrico

Progetto grafico e ImpaginazioneAdversign [email protected] Onorario Giuseppe Capelli

Pubblicità Adversign s.r.l.Davide CampanellaVia Morlupo, 51 - 00191 Romatel. 06 97600342cell. 335 [email protected]

Redazione Napoli Sportform - Napolitel. 081 19562785 - fax 081 [email protected]

Stampa Plus Group srl

Finito di stampare nel mese di aprile 2012

Salvo accordi scritti o contratti di cessione dicopyright, la collaborazione a questo periodi-co è da considerarsi del tutto gratuita e nonretribuita. In nessun caso si garantisce larestituzione dei materiali giunti in redazione.

È vietata la riproduzione anche parziale ditesti, grafica, immagini e spazi pubblicitarirealizzati dalla Adversign srl

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sommario

Sport Club aprile 2012

editorialeRoma non è stata

costruita in un giorno

Questi vecchiettidella Superbike

Il tennis torna a brillare alForo Italico. Come ogni anno

La forzadi Howe

Al Pezzanaè l’ora dei vincitori

CULTURA SPORTIVA

SUPERBIKE

Canyoning, unadiscesa tutta da vivere

TENNIS

MARATONA

SPORT&TURISMO

TORNEO PEZZANA

COVER

FIAMME GIALLE

FITNESS

NOVITÀ

[ ]

4 1016

32 4056

88

6480 86Dite basta a... palestre,

macchinari e musica assordante

Sciabola e fiorettoper un trionfo azzurro

La Race forthe Cure 2012

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editoriale

e Olimpiadi sono oramai alle porte.E, mai come per questa edizioneestiva, la Terra d’Albione avrà un par-ticolare significato per il prossimofuturo della nostra amata Italia. I ri-flettori sparano una luce abbaglian-te in un flashback particolare, per-ché la storia del nostro Belpaesechiede allo sport un segnale, fortee deciso. Abbiamo bisogno che l’im-magine della nazione venga ripulita,in tutto e per tutto, e che possaemergere nuovamente l’Italia deinostri Avi quella forte, coraggiosa,indomita, mai vinta. Stiamo vivendoin un limbo devastante, una reces-sione economica insopportabile, uncrollo delle Istituzioni pazzesco, unaperdita dei “sani valori di una volta”a dir poco preoccupante, una foto-grafia del Paese, di fronte al mondointero, promiscua e codarda. La con-siderazione della politica è sotto ze-ro dopo gli incredibili scandali e letante mazzette di inizio primaveraed è proprio per questo motivo chegli sportivi Azzurri che scenderannoin gara durante le Olimpiadi di Lon-dra avranno, loro malgrado, sullespalle una scure pesante come unmacigno perché avranno il compitodi tornare a far sorridere, svagare eanche sognare un popolo che negliultimi tempi è diventato triste e di-messo. Non si parla di mero vittimi-smo, ma di sana realtà quotidianaraccontata da chi, nonostante tut-

to, riesce ancora a viaggiare e si ver-gogna nel constatare quanto siamocaduti nel ridicolo. Ai 300 giovani eforti, tanti sono gli atleti previsti dalConi, gli chiediamo di farci rivederesventolare il Tricolore, far volare lanostra bandiera in cielo a testimo-

nianza che sappiamo ancora vince-re e che riusciamo ancora ad esse-re i migliori, i più forti, i più veri. Edogni volta che sentiremo suonarel’inno di Mameli, sarà come mette-re un piccolo pezzo nel grande mo-saico della nostra serenità.

Erano 300 giovani e forti.Ci hanno ridato speranza

di Luigi Capasso

L

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Giusy Versace: nel libro l’incredibile storia dell’atleta

ROMA CAVALLIffoto di Luca d’Ambrosio

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di Alessandro CochiDelegato alle politiche sportive

di Roma Capitale

stato un lavoro che ci ha impegna-to per quattro anni ma che alla fi-ne, risultati alla mano, ha ripagatogli sforzi fatti da tutto il Dipartimen-to Sport in collaborazione con “Sa-pienza” Università di Roma e la Fa-coltà di Scienze Motorie del ForoItalico. Recentemente abbiamo po-tuto presentare in Campidoglio ilPiano Regolatore degli ImpiantiSportivi di Roma (Prisp), una capil-lare mappatura di tutte le strutturedove è possibile praticare lo Sportin nella nostra Città, circa 2.500,tra cui 1.700 palestre per giochi disquadra, 1.100 spazi per il well-ness, 231 campi scoperti, più in-numerevoli spazi all’aperto, tra cui

percorsi per il running, e piccoli im-pianti, di proprietà pubblica e priva-ta. Non vorrei risultare eccessiva-mente enfatico ma credo che si trat-ti di una svolta epocale che ci con-sente di mettere a disposizione deiromani un’enorme banca dati di tut-ti gli impianti disseminati sul terri-torio dei 19 Municipi. Il censimen-to degli impianti ci consente di ca-pire, nei singoli territori, quali sonole discipline più praticate, quali so-no le carenze più evidenti, dove in-tervenire e dove consentire la rea-lizzazione di nuovi progetti. È anchegrazie alle richieste che ci sono ar-rivate da parte dell’utenza nel cor-so di questi anni che abbiamo po-tuto predisporre l’apertura di alcu-ni centri laddove ce n’era bisognoe molti ne potremo aprire nel pros-simo futuro. Il Prisp ci permetteràdi dare consigli a quanti voglionocostruire, suggerendo la zona piùscoperta e la disciplina più ricerca-ta, il tutto in funzione di quanti abi-tanti sono presenti sul territorio edelle loro esigenze. In questo mo-do ci poniamo l’obiettivo di ottimiz-zare gli spazi. In tempi di crisi, vi-sta la ristrettezza dei bilanci, diven-ta fondamentale la giusta program-mazione e la corretta gestione del-le risorse a disposizione. Tutti po-tranno accedere ai dati dal sito in-ternet www.sportincomune.it. Il si-

to ha avuto di recente un comple-to restyling per renderlo ancora piùfunzionale, con una “mascotte” cheaccompagna il navigatore attraver-so tutte le aree del portale. Saràpossibile anche trovare comunica-ti stampa, bandi di gara, organi-grammi, tariffari degli impianti spor-tivi, calendario degli eventi, oltre adinterviste ad atleti famosi di ieri edi oggi. Basterà inserire la discipli-na preferita e la zona in cui si viveper verificare dove è collocato l’im-pianto più vicino da poter frequen-tare, con tutte le informazioni al ri-guardo. Credo che tutto rappresen-ti una risposta importante, che cer-tamente non risolve le carenzestrutturali laddove sono presenti,ma che costituiscono il modo piùmoderno e funzionale per ottimiz-zare l’utilizzo dell’attuale patrimo-nio impiantistico e per offrire al cit-tadino un indirizzo alle proprie esi-genze di praticare lo Sport. Il dirit-to all’attività fisica e al benessereè inalienabile e noi Pubblici Ammi-nistratori abbiamo il dovere, ancheal cospetto delle attuali difficoltà,di garantire a tutti, giovani e menogiovani, l’opportunità di praticarela disciplina preferita, possibilmen-te senza allontanarsi troppo da ca-sa. Un obiettivo che, nei limiti delpossibile, grazie al Prisp stiamo cer-cando di raggiungere.

È

[ ]focus

Anche lo sport ha il suo Piano RegolatoreAtteso da tutti gli adetti ai lavori, il Prisp è realtà

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cultura sportiva[ ]

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di Paolo Del Bene Direttore Sportivo A.S. Università Luiss Guido Carli

n estate, dopo 20 anni di presiden-za della famiglia Sensi, la squadraè passata ad una cordata di investi-tori americani, sancendo così l’ini-zio di una nuova epoca, e di conse-guenza dando inizio ad una stagio-ne di innumerevoli cambiamenti, de-lusioni, sogni, ed esaltazione. Gliamericani, capitanati dal bostonia-no Thomas Di Benedetto, stanno cer-cando di mettere le radici per un pro-getto sportivo a lungo termine, chesi ramifichi sul piano tecnico, eco-nomico, ma soprattutto culturale, pa-rola oggi molto ambigua e spessoabusata, ma in questo caso sceltacon attenzione. Quella che da diver-si mesi viene chiamata “rivoluzioneculturale”, in casa Roma rispondead una specie di nuovo comanda-mento; questa squadra deve rinno-varsi in tutto e per tutto, ambire adun respiro europeo non solo per i ri-sultati, ma soprattutto per lo stile,per la mentalità, per la trasparenzadi intenti e per la qualità del calciogiocato. Questo, che sulla carta èun progetto ambizioso e nobile, ri-chiede tempo, lavoro e pazienza, masoprattutto richiede la collaborazio-ne di tutta la tifoseria. Troppe volteabbiamo visto una dirigenza checambia strada alle prime difficoltà,influenzata anche da contestazionie fischi. Quest’anno la tifoseria gial-lorossa si è trovata faccia a faccia

con una squadra appena nata, nuo-va quasi in tutto, ed ha dovuto deci-dere in che modo comportarsi difronte alle prime sconfitte cocenti,e alle prime evidenti difficoltà. Quando la cordata americana rap-presentata da Thomas Di Benedet-to ha deciso ad acquistare l’A.S. Ro-ma, essendo loro profani del nostrogioco, hanno anche saggiamentescelto un direttore sportivo che sioccupasse della sfera tecnica, ovve-ro di tutto quello che riguardasse laparte sportiva: i nuovi acquisti, lecessioni, lo staff, le strategie di mer-cato e non ultimo, l’allenatore. Inquesta interessante “rivoluzione cul-turale”, termine che a Roma è diven-tato sinonimo di utopia per alcuni edi speranza per altri, si è decisa unalinea precisa, basata sull’innesto ditanti giovani talentuosi, provenientisia da fuori, che dalle giovanili. Lasquadra, munita di tante forze fre-sche, aggiunte ad un’ossatura di gio-catori d’esperienza, vuole promuo-vere un calcio offensivo, tecnico,spettacolare e divertente, ed inoltre,particolare da non sottovalutare, vin-cente. Sulla carta sembra tutto mol-to bello e molto facile, e soprattut-to, quando alla televisione gioca ilBarcellona, sembra un algoritmo rea-le da raggiungere. Franco Baldini, ilDirettore Generale dell’A.S. Roma,ha scelto nell’allenatore spagnolo

Luis Enrique la guida secondo lui piùgiusta per interpretare questo tipodi mentalità e di calcio. Un uomo to-talmente estraneo al calcio italiano,forgiato nella disciplina calcistica delBarcellona, sia da giocatore, sia daallenatore del Barcellona B (le gio-vanili del Barcellona da cui la primasquadra si nutre di talenti), portato-re di un calcio altamente offensivo,fatto di possesso palla e di tecnicaindividuale. Un uomo di 42 anni, al-la sua prima esperienza da allena-tore in una squadra di prima catego-ria. Detto questo, il 18 Agosto 2011,la Roma perde contro lo Slovan Bra-tislava nei preliminari di Europa Lea-gue e poi pareggia al ritorno, uscen-do subito dalle competizioni euro-pee. Inoltre il tecnico sostituisceFrancesco Totti tra i fischi dello Sta-dio Olimpico. È il disastro. Il proget-to della Roma inizia in salita. La ti-foseria è spaesata, forse sognavaun esordio spettacolare, ma il belcalcio non si vede, e i tanti giovaniin campo sono sparuti e disorienta-ti. L’11 Settembre 2011 si gioca laprima di campionato, la Roma giocain casa contro il Cagliari. Il risultatoè di 2 a 1 per i sardi. Il disastro con-tinua, ma a fine partita accade qual-cosa di inatteso e impensabile: la ti-foseria della Roma è in piedi e ap-plaude i propri giocatori. È questa larivoluzione culturale? La tifoseria ac-

IRoma non è stata

costruita in un giorno

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cetta il progetto a lungo termine, ac-cetta il rischio di un cammino diffi-cile, accetta la costruzione di qual-cosa che all’inizio sarà fragile mapoi darà i suoi frutti. La fiducia nellavoro e in un’idea astratta, per laprima volta diventa più importantedel risultato immediato. Oggi la Roma, in un’altalena di risul-tati, tra vittorie spettacolari e umi-lianti sconfitte si trova ancora in lot-ta per il terzo posto. I tifosi hannovissuto un anno difficile, con duederby persi e la possibile uscita daogni traguardo, ma in tanti hannoancora fiducia nel nuovo corso. Ognibrutta sconfitta della Roma però èanche seguita dalle critiche di chi èconvinto che si sia sbagliata stradasin dall’inizio. In questo panoramacaotico e contrastante, la nuova so-cietà della Roma sembra tirare drit-to con decisione, la fiducia a LuisEnrique è totale, ed egli rimarrà an-che il prossimo anno, qualsiasi sia

la posizione il classifica a fine sta-gione. Devo dire che è raro vedereuna condotta simile nel panoramacalcistico italiano, dove tutto è alservizio dell’immediato risultato. Pro-babilmente la Roma avrebbe potu-to cambiare più di un allenatore que-st’anno, cercando di raggiungerequalche punto in più, chiedendo dicoprirsi in difesa e di strappare qual-che pareggio in più, ma tutta la co-erenza e le grandi promesse sareb-bero svanite in un soffio. Il risultatooccasionale non fa una squadra vin-cente, c’è bisogno di solide fonda-menta, e la Roma sta cercando dicostruirsele. Ripensando alle primeparole pronunciate da Thomas DiBenedetto in un’importante intervi-sta pubblica, possiamo capire cheil progetto aveva l’intenzione di es-sere solido sin dall’inizio. Oggi quel-la frase sembra calzare a pennello:”Roma wasn’t built in a day”. Romanon è stata costruita in un giorno.

Quest’anno,una tifoseriache nel benee nel malenon si è maiannoiata,è stata quelladella Roma

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etimologia latina del termine ('ad':verso, contro, allo scopo di; e 'gra-dior': vado, procedo, avanzo) indicaun movimento in avanti verso qual-cuno: tale movimento non necessa-riamente racchiude l'intenzione difare del male. Nel suo significatooriginario “aggressività” non ha unvalore distruttivo, ma assertivo, divicinaza, di movimento, di contatto.Aggressione ha un significato pato-logico quando oltrepassa un limite.L’aggressività, in questo senso, ap-pare come una forma indispensabi-le alla sopravvivenza della specieumana se viene intesa come “spin-ta in avanti”.Violenza ed aggressività quindi nonsono sinonimi. C’è una frase attri-buita a Marco Bollesan (ex Terza li-nea centro già due volte campioned'Italia con Partenope Napoli e RugbyBrescia, e più volte nazionale) chenel mondo della palla ovale è notae – credo – anche ampiamente con-divisa: “Il rugby è aggressività, è guer-ra. Ma dopo viene la pace più belladel mondo”. In questa frase si dicemolto del rugby. Si dice dello spiritobattagliero che non deve mancare,e della voglia di condividere, di “lot-tare” tutti assieme, compagni e av-versari, con rispetto e amore per que-sto sport. Ricordo di aver sentitoqualche allenatore incitare prima delmatch i propri ragazzi ricordando lo-ro che quella che si apprestavano a

fare su quel campo era una guerra.Un modo, proprio o improprio, di in-vitarli a tirare fuori una qualità chenel rugby è ritenuta essenziale: l’ag-gressività. Chiaramente, una delleprincipali barriere che un genitore do-vrebbe superare è l’idea che il rugbysia uno sport violento e pericoloso(mandereste volentieri i vostri figli inguerra?), tagliato per spiriti guerrie-

ri e bambini aggressivi. Quale è il ri-to che nell’immaginario collettivo sim-boleggia il rugby nel modo più emo-zionante e spettacolare?La Haka dei Maori. Haka deriva da“ha” (soffio) e “ka” (incendiare), si-gnifica quindi “accendere il respiro”.A cosa serve? Ad intimorire, a pale-sare in modo chiaro e impressionan-te l’aggressività della squadra degli

Conquistare terrenoe non tirarsi indietro

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L’

di Andrea Ceccarelli Psicologo dello sport, Psicoterapeuta, Gruppoanalista

filosofia

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All Blacks. Ma torniamo all’aspettopsichico e comportamentale. L'ag-gressività del bambino si esprime inmodi ed intensità diverse e in varimomenti della giornata: tensioni op-positive il bambino le può manifesta-re in famiglia, a scuola, nelle compe-tizioni sportive, osservando gli altri,così come leggendo fiabe o guardan-do cartoni animati in televisione. Oraperò non ci spingiamo troppo oltre,cerchiamo di rimanere tra le “lineedel campo” perché l'aggressività èun argomento trattato e ritrattato piùvolte, in questo secolo, dalle diver-se scienze psicologiche e sociali (an-tropologia, psicologia, sociologia). Levarie teorie, da Freud a Lorenz, so-no molte e dibattute: chi la conside-ra causata prevalentemente da fat-tori innati, chi da fattori acquisiti oambientali. Secondo lo scienziato Lo-renz, ad esempio e alla sua teoriaetologica, l’aggressivita è vista comeun’energia latente che è specificadel comportamento umano e anima-le, immagazzinata automaticamente

per la sopravvivenza. Essenzialmen-te l’aggressività, per uno psicologosportivo, è una manifestazione fon-damentale della muscolatura e delmovimento, come spiega in ‘Bioener-getica’ lo psicanalista americano Ale-xander Lowen: “L’aggressività risul-ta dal flusso di eccitazione che per-corre il sistema muscolare, special-mente i grossi muscoli della schie-na, delle gambe e delle braccia. Que-sti muscoli servono a stare in piedie a muoversi. Il significato originariodella parola aggressione è ‘muover-si verso’, azione che dipende dal fun-zionamento di questi muscoli”.E’ naturale quindi che ogni bambinopossieda, nel bouquet delle sue qua-lità, anche la caratteristica di aggres-sività. Se è troppo elevata i compor-tamenti saranno distruttivi, vicever-sa se è troppo scarsa avremo atteg-giamenti depressivi. “Il bambino com-pete e vuole vincere per natura (so-no parole di Vincenzo Prunelli, me-dico neuropsichiatra, psicologo del-lo sport, psicanalista) ma per lui la

gara significa giocare e misurarsi,mentre la vittoria o la sconfitta sonosolo momenti che non influisconosui suoi comportamenti”. L’aggres-sività può essere positiva: “Ognuno,e specie un bambino, vuole supera-re situazioni di disagio e d’inadegua-tezza nei confronti di chi vive una con-dizione superiore. E allora, l’impul-so a ottenere una supremazia, o an-che solo l’affermazione delle propriequalità, diventa la spinta dell’evolu-zione e di una crescita armonica ecostruttiva”. Sulla modulazione del-la aggressività si può lavorare, Scri-ve il dottor Marcantognini - Psicolo-go dello Sport che ha collaborato conla FIR e l’Ufficio Scolastico Regiona-le per le Marche -: “L’aggressivitàpuò essere allenata, come anche laconsapevolezza del proprio livello dienergia direzionata appunto ad an-dare avanti, elementi fondamentaliper migliorare le qualità rugbistichedell’allievo. La conoscenza, la mo-dulazione e quindi l’allenamento del-l’aggressività avvengono mediante

uno strumento primario e indispen-sabile che è il contatto. Il gioco delrugby prevede la possibilità di alle-nare l’aggressività in quanto il con-tatto è una condizione necessaria algioco, ma il contatto che avviene neimomenti di gioco non è l’unica for-ma possibile. Il contatto ha tante sfu-mature, esiste il contatto con sestessi, con le proprie sensazioni edemozioni, con il terreno, e poi il con-tatto con gli altri. Il contatto con glialtri può essere di tanti tipi: oculare,verbale, non verbale e finalmente fi-sico. Ma il contatto fisico non è so-lo quello massivo del gioco vero eproprio, ma può essere modulato sutanti livelli. Fare allenamento del con-tatto, nel rugby, significa fare allena-mento dell’aggressività e del giusto“dosaggio” al fine prettamente spor-tivo, competitivo, nel rispetto delladisciplina sportiva e del gruppo. Que-sto significa far crescere, attraversoquesto nobile e formativo sport digruppo, la persona e di conseguen-za il bambino, il giocatore, l’uomo.

Il termine “aggressività” evocala caratteristica di un comportamentonegativo, per lo più violento.Ma da vocabolario non è realmente così

filosofia[ ]

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dell’Avv. Sabrina RondinelliSpecializzata in diritto dello sport Dottore di ricerca

Fac. Giurisprudenza “La Sapienza” [email protected]

L’arbitro detto anche direttore di gara o ufficiale di gara è colui che assicura il rispettodelle regole, stabilite dall’Ifab, dalla FIFA e dalla FIGC, durante una partita di calcio

ll’arbitro è conferita tutta l’autorità ne-cessaria per far osservare le regoledi gioco nell’ambito della gara che èchiamato a dirigere e controllare. Ilcompito ufficiale dell’arbitro è quellodi controllare che una gara di calciosi svolga sotto l’osservanza delle re-gole di gioco, coadiuvato, se presen-ti, dagli assistenti arbitrali, dagli as-sistenti di porta e dal quarto uomo.L’arbitro è l’unico cronometrista del-la gara e deve prendere nota degli epi-sodi accaduti nel corso della stessa.Può interrompere temporaneamentela gara, sospenderla o interromperladefinitivamente a sua discrezione, alverificarsi di ogni infrazione alle rego-le o a seguito di interferenze ester-ne, di qualunque genere esse siano.L’arbitro deve intervenire su segna-

lazione dei suoi assistenti ufficiali perquanto concerne incidenti non diret-tamente controllati. Deve inoltre farin modo che nessuna persona nonautorizzata entri sul terreno di gioco,deve indicare la ripresa della gara do-po un’interruzione del gioco, deve in-viare alle autorità competenti un rap-porto con le informazioni relative atutti i provvedimenti disciplinari adot-tati nei confronti dei calciatori e/o di-rigenti, e a tutti gli altri incidenti even-tualmente accaduti prima, durante edopo la gara. Quello che è importan-te sapere e che le decisioni dell’arbi-tro che si riferiscono ai fatti di giocosono inappellabili e l’arbitro può mo-dificarle a suo insindacabile giudiziosolo in caso si renda conto egli stes-so di aver sbagliato o, a sua discre-zione, a seguito della segnalazione diun assistente o del quarto ufficialeche lo porti a ritenere errata una suadecisione prima che il gioco sia sta-to ripreso o la gara non sia termina-ta. Le gare dei campionati di verticeed internazionali normalmente vedo-no la presenza di quattro ufficiali digara (arbitro, assistenti e quarto uo-mo). In alcune manifestazioni UEFA,oltre all’arbitro, ai due assistenti e alquarto ufficiale, viene designato unassistente di riserva, il cui scopo èsostituire un assistente in caso di in-fortunio o nel caso in cui venga dis-pensato dalle proprie funzioni dall’ar-

bitro, e due arbitri di porta, che han-no scopo di controllare i contatti nel-l’area di rigore ed anche verificare seil pallone abbia superato la linea del-la porta. Nelle gare dei campionatinazionali e regionali, le gare vengonodirette da soli tre ufficiali (arbitro eassistenti), formando la cosiddetta“Terna arbitrale”. Normalmente an-che le gare di Eccellenza e Promozio-ne sono dirette dalla terna. In Italia,a causa del numero insufficiente diarbitri federali, nei campionati giova-nili il competente organo Tecnico Pro-vinciale dell’AIA, può autorizzare undirigente della società ospitante a ri-coprire il ruolo del direttore di gara.Per la categoria pulcini e piccoli ami-ci, tutto ciò non avviene, infatti, saràun semplice istruttore a dirigere la ga-ra, senza per altro indossare la divi-sa e utilizzare i cartellini gialli e ros-si. L’arbitro durante le partite di cal-cio è il soggetto più contestato a vol-te a ragione da parte dei tifosi. Mol-te volte mi sono trovata in situazionidove un referto arbitrale magari az-zardato o non approfondito bene, hafatto chiudere la carriera a molti gio-catori soprattutto nel settore giovani-le. Il mio augurio è quello sempre chedietro ad una divisa arbitrale ci sia unuomo che obiettivamente e con co-scienza valuti i fatti accaduti in cam-po, ma la mia vuole essere una real-tà e non solo una… speranza!

I poteri dell’Arbitro nelle partite di Calcio

diritto e rovescio

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ong John, inclinando la testa da unlato, in un gesto familiare ai tifosibiancocelesti, quello che preludevaspesso ad un’azione inarrestabile,ha fatto il suo ultimo dribbling. Gior-gio Chinaglia per me ha rappresenta-to un mito, una bandiera, fin da quan-do, ancora ragazzo, seguivo le suegesta in curva. Con il suo modo diessere, sia in campo che fuori, hafatto diventare la Lazio una squadrain grado di competere ai massimi li-velli. L'ho ammirato e giustificato an-che quando, da presidente, era ritor-nato a Roma per il dannato amoreche aveva verso i colori biancocele-sti e purtroppo non aveva consegui-to i risultati che tutti speravano. E' sempre stato un uomo buono eforse fin troppo ingenuo nei rapporticon il prossimo: molte persone han-no approfittato del suo nome e dellasua fama che avevano oltrepassatoi confini dell'Oceano. Quando l’avven-tura con la squadra romana si con-cluse e Chinaglia si trasferì in Ameri-ca nei Cosmos, mise in ombra perfi-no Pelè, suo compagno di squadra.La fama di Chinaglia negli States creb-be a dismisura, diventò un idolo co-me a Roma. Eppure, ai suoi inizi, po-chi, vedendo il suo incedere dinocco-lato e la potenza fisica consona piùad un giocatore di rugby che ad uncalciatore, avrebbero scommesso sudi lui, nemmeno un intenditore di cal-

cio come Omar Sivori che lo definì“un elefante chiuso in una cristalle-ria”. Come si sbagliava! Molti han-no ricordato il gesto che fece a Val-careggi per una sostituzione in Nazio-nale a Monaco, ai Mondiali del 1974,nella gara contro Haiti. Al momentodel cambio, con un plateale cennodel braccio mandò a quel paese l’al-lenatore, per poi abbracciarlo penti-to negli spogliatoi. A me però piacedi più ricordare la discesa sulla fa-scia destra sul campo di Wembley,sempre con la maglia della Naziona-le, che si concluse con un tiro in por-ta respinto dal portiere dell'Inghiter-ra ma che permise a Capello, rima-sto sempre suo caro amico, di riba-dire in gol e conquistare la prima vit-toria della Nazionale Italiana in terrainglese. Un giorno, quando, oramaiconclusa l’avventura di dirigente, ave-

va brillantemente avviato l'attività dicommentatore sportivo, ci incontram-mo in uno studio televisivo e disseche mi aveva sempre ammirato perla mia professione e che mi avrebbevoluto come medico della Lazio il gior-no che fosse tornato: per me, cheavevo nei suoi riguardi una sorta disoggezione avendolo eletto mio ido-lo ai tempi del primo scudetto dellaLazio, fu come guadagnare un'altraspecializzazione! Se davvero Giorgio-ne ha commesso qualche errore, so-no sicuro che l'ha fatto solo per amo-re della Lazio: la Lazio di Pino Wilson,Luciano Re Cecconi, Felice Pulici, Ren-zo Garlaschelli, di Vincenzo D'Amicoe di Luigi Martini, di Mario Frustalu-pi e Giancarlo Oddi ma principalmen-te la Lazio di Chinaglia e del grandepapà Tommaso Maestrelli. “Nostal-gia Chinaglia”? Si, tanta.

L15

di Pino CapuaConsulente per il Sindaco per le politiche sportive del Comune di Roma

Alla notizia della morte di Giorgio Chinaglia ho sperato fino all’ultimoche si trattasse di un pesce d’aprile

I miti non muoiono mai

focus[ ]Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:55 - 17 - (Cyan)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:55 - 17 - (Magenta)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:55 - 17 - (Yellow)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:55 - 17 - (BlacK)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:55 - 17 - (PANTONE 227 C)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:55 - 17 - (PANTONE 232 C)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:55 - 17 - (PANTONE 872 CVV)

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ompie 25 anni il Mondiale Superbi-ke. Il Campionato delle“derivate diserie” dove corrono le Ducati, quel-le vere, e piloti come Max Biaggi,Marco Melandri e Carlos Checa. Untraguardo importante. Nel corso diquesti anni la Superbike ha subitoil confronto con il più ricco e veloceMotomondiale (ora MotoGp) ma èriuscita comunque a sopravvivere ecostruirsi sopratutto una propriaidentità che oggi costituisce un va-lore assoluto per chi va in moto.Il mondo della Superbike è quellopiù vicino ai motociclisti, agli appas-sionati, a quelli che vivono tutti i gior-ni sulla moto, a quelli che la usanocome fosse un giocattolo e la pren-

dono per fare soltanto un “giretto”o per un’uscita su di una strada pro-vinciale piena di curve. Ecco, la Su-perbike identifica in maniera diret-ta tutta questa passione. Una pas-sione socialmente trasversale, chenon ha età. La MotoGp a confrontoappare come una vetrina illuminatadove però è vietato avvicinarsi. Vie-tato entrare. Rimanete fuori, siamosolo noi i privilegiati. Vietato batte-re il campione. Vietato fargli doman-de scomode. Tutto deve essere con-trollato, perché ogni cosa deve pro-durre un profitto economico. Vieta-to essere liberi. Ecco nella MotoGpmanca proprio questo concetto cheinvece è l'essenza pura dell'anda-re in moto. Meno male che la diffe-renza tra le due categorie sia soprat-tutto nelle moto. Quelle della Mo-toGp sono prototipi, esemplari uni-ci. Costruiti esclusivamente perscendere in pista. Nella Superbike,invece, sono derivate da quelle incommercio (da qui la definizione “de-rivate di serie”). Modificate e ade-guate per resistere alle sollecitazio-ni che una gara in pista può trasfe-rire su telaio e sospensioni. La cen-tralina elettronica è diversa per sfrut-tare più cavalli e poi qualche altroaccorgimento. Il mondo della Su-perbike è considerato dagli appas-sionati una sorta di metafora: chiun-que possiede una moto superbike

diventa magicamente protagonistadella vittoria del proprio beniamino.Come succede dopo che una Ferra-ri vince una gara in Formula Uno,quando improvvisamente è più faci-le incontrare per strada una Ferra-ri. Non si tratta di esibizionismo masoltanto di condivisione del piaceredi appartenere a una stessa gran-de famiglia. Ecco la Superbike ge-nera proprio questo tipo di sensa-zioni. Coinvolgimento passionale co-me una tribù. Le formule dei duecampionati sono cambiate parec-chie volte nel corso di questi venti-cinque anni. All’inizio il Motomon-diale era riservato ai motori due tem-pi. Marmitte a spillo e suoni tipo zan-zare giganti. La Superbike invece èrimasta sempre uguale e fedele aimotori quattro tempi. Scarichi atromboncino e rumore pieno che tipassa da parte a parte. Coinvolgi-mento sonoro. Una musica. Sino adieci anni fa, Sbk e MotoGp, eranocome due religioni diverse. Ora in-vece tutto è diventato più armonio-so. Le differenze tecniche sono mi-nime e i tifosi amano qualunque cor-sa in moto senza fare differenze. La natura della Superbike è stataquella di sperimentare prima di tut-ti gli altri campionati formule e re-golamenti. Il format delle qualificheper stabilire la pole position di ungran premio di Formula Uno, quello

di Paolo CecinelliCaporedattore centrale

La7 Sport

SbkLa7

superbike[ ]

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Questi vecchietti della Superbike...

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CMarco Melandri attacca con la sua BMW

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con le minisessioni ad esclusioneprogressiva, arriva per esempio pro-prio dal mondo della Superbike checominciò a utilizzarlo con successoprima di tutti gli altri campionati mo-toristici. Anche l’utilizzo della monogomma, una sola marca di pneu-matici per tutti, è stata lanciata dal-la Superbike. Il paddock, lo spazioriservato ai Team con le strutturetecniche e l’hospitality, nella Sbk èaperto a tutti. Compri il biglietto ed

entri. Vai in giro, incontri piloti. Co-me fosse un grande villaggio turisti-co, ti salutano tutti. Vedi le moto,senti i rumori e annusi gli odori. Nes-suno ti dice nulla. Sembra di esse-re aDisneyWorld. Un paradiso.Nelle gare della Superbike ci sono25 piloti in griglia di partenza, piùle wild card. Uno spettacolo. In Mo-toGp per far numero hanno dovutoaggiungere un'altra categoria. Main compenso ci sono i soldi. Il mon-

do della Sbk deve necessariamen-te accontentarsi di quello che rima-ne. La cultura, la gloria, lo stile, l’am-biente e la passione per fortuna nonsi possono comprare.Nel recente passato sono stati fat-ti diversi paragoni tra le due cate-gorie, a volte anche troppo sempli-cistici. Qualcuno ha detto che laSuperbike è un campionato perpensionati, qualcun’altro inveceche la MotoGp non è un campiona-to sportivo ma un complesso dioperazioni finanziarie in cui il fattodi correre è marginale. In verità l’e-tà media dei piloti emergenti in Su-perbike è più alta rispetto alla Mo-toGp ma quelli presenti in grigliasono in grado di battere anche igrandi campioni. Nel team campio-ne del Mondo Ducati Althea di Ge-nesio Bevilacqua c’è il ventiquat-trenne romano Davide Giugliano,nel Team Red Devilsil genovese Nic-colò Canepa e nel Team Pata Du-cati Lorenzo Zanetti. Loro rimango-no in gara, a lottare per il podio, si-no all’ultimo giro. La differenza èproprio questa.

Compie 25 anniil MondialeSuperbike.

Il campionatoche identifica

realisticamenteil sogno di ogni

motociclista

superbike[ ]

Davide Giugliano al box della Ducati Althea campione del mondo

Carlos Checa nella gara di esordio in Australia

Niccolo Canepa con la fidanzata

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a partita contro gli AllBlacks – ha dichiaratoil Presidente della FIR,Giancarlo Dondi, com-mentando la scelta del-la sede – non può chedisputarsi in uno deipalcoscenici più presti-

giosi dello sport mondiale e per questo, vistaanche l’indisponibilità dello Stadio GiuseppeMeazza ed alla luce del successo organizzati-

vo del recente RBS 6 Nazioni, abbiamo sceltolo Stadio Olimpico di Roma”.“Ringrazio il CONI per aver immediatamenteaccettato di mettere a disposizione l’impiantodel Foro Italico e mi auguro che le due partitedel Torneo disputate recentemente all’Olimpi-co possano rappresentare per noi un punto dipartenza su cui costruire un nuovo, grande suc-cesso di pubblico. Sono certo che la sfida aiCampioni del Mondo, come già nel 2009, si tra-durrà in un nuovo, grande manifesto del nostro

sport da diffondere in tutto il Paese”.Le sedi degli altri due Cariparma Test Match inprogramma nel mese di novembre 2012 ver-ranno ufficializzate a breve da FIR, che prose-gue le trattative con le amministrazioni di Tori-no per la gara del 10 novembre contro Tonga edi Bologna per la partita del 24 novembre con-tro l’Australia. Dettagli su modalità e tempi del-la prevendita e sui prezzi dei biglietti dei Cari-parma Test Match verranno resi noti quanto pri-ma sul sito ufficiale della FIR, www.federugby.it

“L

rugby[ ]

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La FederazioneItaliana Rugby

ha ufficializzatoche il Cariparma

Test Match trala Squadra

Nazionale e laNuova Zelanda,

Campionedel Mondo in

carica, si disputeràsabato 17 novembre

2012 allo StadioOlimpico di Roma

CARIPARMATEST MATCHdi Andrea Cimbrico

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Guardare in faccia la realtà, avere a chefare con le ambizioni, ricominciare tuttoo quasi tutto da capo, in poco tempo, senzaquasi rendersene conto: questo ha fattoAndrew Howe in meno di un anno

LA FORZADI HOWE

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di Francesco Carboni_ph Paolo Caruana

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ossiamo dirlo: next stopLondon? O è ancora trop-po presto? Perché se pos-siamo dirlo, abbiamo unaserie domande, tante cu-riosità e un punto interro-gativo grande: Andrew tor-

na per essere protagonista?In una tranquilla mattina di quasi primavera citroviamo con mr. Howe sulla pista dello stadioRaul Guidobaldi di Rieti: “chi si ferma è perdu-to” esordisce Andrew, infortunatosi il 26 luglioscorso, “ho ripreso a muovermi già 2 giorni do-po l’operazione. Stavo attraversando un buonperiodo e l’infortunio arrivò proprio sul più bel-lo, non ne voglio nemmeno parlare”. Guardaavanti con l’entusiasmo che non è mai calato elo sguardo simpatico che l’ha reso celebre.Ventisette anni, fidanzatissimo, ad Atene 2004scese in pista con le medaglie di campione delmondo juniores dei 200 metri e di salto in lun-go conquistate qualche mese prima a Grosse-to, a Pechino si presentò sulla pedana del sal-to in lungo con la medaglia d'argento conquista-ta un anno prima ai campionati mondiali di Osa-ka dove saltò 8 metri e 47 centimetri e fu se-condo solo a panamense Saladino. A LondraHowe si vuole presentare con la voglia di pren-dersi una rivincita e dire la sua sul palcosceni-co sportivo più importante in assoluto. Comenon mai stavolta partecipare significa prender-si una bella vittoria o soddisfazione, a secondadei punti di vista.“Sono sempre sceso in pedana sentendo comela responsabilità di dovermi esprimere al mas-simo delle mie possibilità e soprattutto per meè sempre stato importante sentire la carica del-le persone che mi sono vicine e che credono inme” dice Howe sorridente “tutto questo devegenerare grinta, più ce n’è e più si salta lonta-no”. Il reatino sta portando avanti un program-ma di lavoro serrato per recuperare al massimol’attività agonistica, “ho il minimo per Londra,centrato al Golden Gala dello scorso anno, ades-so serve conquistare la fiducia dello staff tec-nico della nazionale”; Andrew vinse la gara dei200 metri del Golden Gala 2011 imponendosicon un brillante 20’’31 che lo catapultò alla ri-balta e lo lancio verso il mondiale di Daegu chepoi fu costretto a saltare per l’importante infor-tunio in cui incappò durante un allenamento sul-la pista dello stadio di Rieti “mi sto allenandomolto bene qui sulla nuova pista del Guidobal-di, mia madre tiene sotto controllo tutto e miofratello Jeremy è il mio compagno di allenamen-to, parlare di Londra mi sembra un dovere manon voglio forzare chi è chiamato a comporre lasquadra azzurra”, l’aviere capo Howe è convi-

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to: “pensare a Londra, parlare di Londra, lavo-rare costantemente a costruire l’Olimpiade è unqualcosa di cui ho proprio bisogno e che sto cer-cando di concretizzare ogni giorno che passa”. “La risposta sul se torno per essere protagoni-sta, è scontata. Non mi alleno per la gloria diessere un’atleta, mi alleno per essere sempreal top, per riprendermi da quella che poteva es-sere una catastrofe, se avrò l’opportunità di di-re la mia la dirò a modo mio”. Howe dopo il mondiale 2007 che lo decretò ilnumero due al mondo con la spettacolare fina-le dove la sfida contro il panamense Saladinosi risolse all’ultimo salto, ritornò alle competi-zioni attraversando un periodo di vicissitudinicontinue che segnarono la stessa Olimpiade diPechino e che hanno visto una parziale risolu-zione nell’operazione effettuata nel settembre2009 dal luminare olandese Orawa il quale pu-

lì un tendine arrugginito dal troppo stress e ri-pristinò l’assetto funzionale di un atleta scalpi-tante; dopo l’importante operazione il recuperofu attento e monitorato sia dallo staff federaleche dalla onnipresente mamma Renè. Quandoai Campionati Italiani 2010 Andrew atterò 16centimetri sopra gli 8 metri c’erano tutte le con-dizioni per dire che era tornato. Il resto della sta-gione servì a preparare l’annata 2011 che do-veva coronare un recupero completo.Parte allagrande il 2011, dopo un paio di incoraggiantiapparizioni indoor, Andrew scende in pista alGolden Gala, il meeting di atletica leggera piùimportante d’Italia, una delle vetrine sportivepiù prestigiose d’Europa. Torna a correre i 200metri, la specialità che l’ha reso celebre a cuivuole puntare in vista dei mondiali per velociz-zarsi e togliersi belle soddisfazioni: “io mi sonoscoperto saltatore, nasco velocista e continuo

a sentirmi un velocista”. Pronti via è subito intesta, lo Stadio Olimpico esplode, Andrew è fe-lice, mamma Renè esulta in lacrime: 20’’31 ilmiglior tempo in Europa sui 200 metri del mo-mento. Quello che è successo dopo qualche set-timana evoca tristezza: “non ho mai pensato dimollare ma sono consapevole che potevo esse-re costretto a farlo” dice Andrew, “l’infortunio,la dinamica, il momento, tutto quello che c’èstato intorno potevano chiudere la mia carrie-ra. Se non fosse stato per la prontezza con cuisono stato operato e le attenzioni che non misono mai mancate, oggi potremmo raccontareuna storia con un punto”. Invece un punto nonc’è. “Sto correndo, mi sento in forma e non ve-do l’ora di scendere in pista” meglio di così for-se non si può, “mi sono ripromesso di esserepositivo sempre, tutto quello che verrà lo dedi-cherò a chi ha sempre creduto in me”.

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Luca d’Ambrosio

l’obbiettivo[ ]

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1 Aprile 2012ACEA ROMA VSBENETTON TREVISO

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l caporal maggiore Fabio Scozzoli nascea Lugo (RA) il 3 agosto 1988, inizia l’at-tività natatoria all’età di 7 anni e conse-gue i primi successi nelle categorie gio-vanili già dall’età di 11 anni. Al terminedegli studi da perito meccanico, si de-

dica a tempo pieno al nuoto e nel 2009 entraa far parte della sezione agonistica del CentroSportivo Esercito. Tra il 2009 ed il 2011, si aggiudica ben 13 ti-toli italiani e numerosi altri piazzamenti a podionelle più importanti gare nazionali, europee e

mondiali, abbattendo anche, numerosi recordindividuali.Il 2009 celebra il suo debutto in campo inter-nazionale; ai Giochi del Mediterraneo di Pesca-ra consegue il terzo posto nella staffetta 4x100misti mentre alle Universiadi di Belgrado con-I

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Londra e l’Olimpiade. Fabio Scozzoli costruisce il progetto di una vita intera

IL SOGNO È SEMPRE PIÙ BLUdi Stefano Mappa

[ ]esercito

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quista due medaglie d’argento, una nei 50 eduna nei 100 rana.Lo stesso anno, alla coppa del mondo di Ber-lino, migliora il record italiano dei 50 rana por-tandolo a 26”25, mentre agli europei in vascacorta di Istanbul, pur ottenendo un 4° postonei 100 rana, con il tempo di 57”01 stabili-sce il nuovo record italiano della specialità. L’anno seguente, Fabio Scozzoli si consacraatleta di livello mondiale; ai campionati euro-pei di Budapest vince un oro nei 50 rana edun bronzo nei 100 mentre ai campionati delmondo di Dubai in vasca corta, è argento nel-la prova dei 100.Nel 2011, in occasione dei mondiali di Shan-gai, si aggiudica due argenti, rispettivamentenei 50 e 100 rana (con record italiano a59”42) e pochi giorni dopo, nel contesto deicampionati italiani assoluti, stabilisce ancheil record europeo sulla distanza dei 50 con iltempo di 26”11, risultati che consentono aFabio la conquista del “pass” per i Giochi Olim-pici di Londra 2012.Il 2011 non poteva infine che chiudersi sottoi migliori auspici; agli Europei indoor di Stet-tino, vince ben tre medaglie; un oro nella staf-fetta 4x50 misti e nei 50 rana ed un bronzonei 100.

Fabio Scozzoli, classe 1988, così giovane egià un pesante bagaglio di successi; chi ocosa ti ha fatto appassionare a questosport? La mia attività di nuotatore, senza molta con-vinzione, ha inizio all’età di 7 anni.Ho iniziato a nuotare perchè già lo faceva miasorella; di conseguenza i miei genitori portava-no anche me in piscina e come succede in mol-ti casi analoghi fui iscritto ai corsi di scuolanuoto; devo confessare che all'inizio, questosport non è che mi piacesse molto!Poi con il tempo, grazie anche ai miei amici

in vasca, ho iniziato ad appassionarmi ed acrederci.

Quando sono arrivati I primi risultati impor-tanti?Il primo titolo italiano juniores nei 100 rananell'estate 2005! E’ stata una bella vittoriaperché mi ha reso par ticolarmente felice econsapevole dei miei mezzi. Per un atleta èimportante avere delle certezze, e per quan-to mi riguarda, questo primo risultato mi hadato lo slancio necessario per affrontare conpiù determinazione il futuro di nuotatore.

Come ti sei avvicinato e perché hai scelto laspecialità della rana e le relative distanze?Nel nuoto non si sceglie subito la propria spe-cialità; da piccoli ti insegnano tutti e quattrogli stili, poi, quasi per vocazione naturale cisi orienta verso una specialità; lo stesso dis-corso è valido anche per la scelta della distan-za; nel mio caso, pur non essendo un veloci-sta puro, mi sono trovato a mio agio verso legare su distanze corte e non a caso, che i mi-gliori risultati sono giunti sulle prove dei 50e dei 100. Per il resto, ho mantenuto sempre bene an-

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Credo che il nuotofortunatamente, sia aimargini di questo problema,con pochissimi casi, è unambiente sano ed è ancorapiù bello per questo!

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[ ]esercito

che gli altri 3 stili e infatto ho vinto 3 titoli ita-liani assoluti nei 100 misti.

Detieni 2 primati italiani ed uno europeo, que-sto ti crea pressioni o ti sprona a migliorareancora?I record sono fatti per essere battuti, non micreano altre pressioni, mi alleno sempre permigliorarmi e quei record rappresentano il miolimite raggiunto.

Nel 2010 ti sei consacrato atleta di livello in-

ternazionale. Da quell’anno molti altri impor-tanti successi hanno arricchito il tuo palma-res, portandoti nell’elite del nuoto mondiale.Come riesci a gestire questo momento cosìesaltante? Sentendomi sempre il solito Fabio, non guardotanto indietro perche ora non c'e' tempo per go-dersi i successi acquisiti; sono nei miei annimigliori e come atleta voglio raccogliere il mas-simo possibile, cercando di mantenere sempre,nelle mie specialità, le posizioni di vertice.Quando poi un giorno deciderò di smettere, al-

lora mi guarderò indietro pensando a quantodi buono ho fatto, magari sperando di esserediventato un idolo per le prossime generazio-ni, così come io ne ho avuti tanti!

Hai quindi un atleta modello a cui ti ispiri?Certamente: Massimiliano Rosolino nel nuo-

to e Filippo Inzaghi nello sport!

Il 2011, ti ha regalato importanti medagliemondiali e, grazie ad esse, la possibilità dipartecipare ai Giochi Olimpi di Londra 2012.Come vivi questo momento e quali pronosticiti senti di fare?Mi sento di dire che non andrò ai Giochi Olim-pici di Londra solo per partecipare; lavoro tan-to per portare a casa qualcos’altro che unasemplice presenza; gareggerò al massimo del-le mie possibilità per non tornare a casa colrimpianto che avrei potuto fare di più.

Quali sono i valori che lo sport ti ha insegnato?Lo sport ed il nuoto in particolare, insegna lalealtà, ma anche la grinta di combattere e com-petere testa a testa; ti insegna a perdere e arialzarti e a porti degli obiettivi e raggiungerlicon enormi soddisfazioni. E' davvero una scuo-la di vita. Per non parlare dell'ambiente sanoin cui ti fa crescere. Uno sportivo in più' e' unragazzo in strada in meno.

Ringrazi qualcuno in particolare per i risulta-ti ottenuti?Tante persone sono le persone a cui devo in-dirizzare i miei ringraziamenti; il mio allenato-re Thomas prima di tutti; è grazie a lui che hoottenuto i risultati che si conoscono; inoltre, ilmio pensiero va immancabilmente all’EsercitoItaliano per aver creduto in me sin dal primogiorno in cui sono stato contattato su campi digara e soprattutto per il significativo apportotecnico ed amministrativo che mi offrono. Sen-za di loro non avrei mai potuto dedicarmi a tem-po pieno al nuoto e probabilmente non avreiottenuto i risultati che ho ottenuto. chiaramen-te non posso tralasciare la mia societa civile,l'Imolanuoto, i miei genitori che mi hanno ap-poggiato e aiutato in tutte le mie scelte, la miaragazza Carlotta che mi dà stabilità e tutti i mieicompagni di squadra e di allenamento, senzadimenticare tutte le persone che tifano per me!

Questione doping, il tuo punto di vista su que-sto problema.Credo che il nuoto fortunatamente, sia ai mar-gini di questo problema, con pochissimi casi,è un ambiente sano ed è ancora più bello perquesto!

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IL TENNIS TORNA A BRILLARE AL FORO ITALICO. COME OGNI ANNOAl via tra un mese la 69esima edizionedegli Internazionali d’Italia che anchequest’anno infiammeranno i cuori dellemigliaia di appassionati che affollerannol’impianto capitolino

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di Marco Trozzi

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l rinomato torneo che accoglie i miglioritennisti del panorama internazionale an-drà in scena dal 12 al 20 maggio per lasua seconda edizione in veste di combi-ned event cioè, come avviene nei quattrotornei del Grand Slam, con match di en-trambi i sessi disputati nell’arco di una

stessa giornata.Nel segno della continuità rispetto allo scorso an-no la 69esima edizione che, come detto, si con-centrerà nell’arco di nove giorni con sessioni digara diurne e notturne disputate sui campi pergli incontri di singolare e doppio con la concomi-tanza di match maschili e femminili.Trentesimo appuntamento del Circuito ATP 2012(maschile dunque) e venticinquesimo di quelloWTA (femminile), gli Internazionali d’Italia fannoparte dei nove tornei del World Tour Masters 1000assieme a Indian Wells, Miami, Monte Carlo, Ma-drid, Toronto, Cincinnati, Shangai e Parigi, in so-stanza i migliori tornei al mondo, secondi per im-portanza solo alle quattro prove del Grand Slam:Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e UsOpen (di competenza ITF come Coppa Davis eFed Cup).La qualità straordinaria del torneo è certificatadalla presenza nel tabellone femminile delle pri-me 25 tenniste al mondo. Il torneo Wta, infatti,a differenza di quello maschile, non prevede lapartecipazione automatica di tutti i big. La nonobbligatorietà non ha impedito l’allestimento diun campo di partecipazione di primissimo ordi-ne con tutte le migliori interpreti al via, compre-se ovviamente le quattro eroine di Fed Cup, Schia-

vone, Vinci, Pennetta ed Errani. L’unica assenzatra le Top30 è quella della ceca Lucie Safarova.Maria Sharapova avrà quindi il suo bel da fare sevorrà difendere il titolo dello scorso anno. La spie-tata Azarenka di questo inizio di stagione avrà lamotivazione ulteriore di voler vendicare la scon-fitta per ritiro patita nel 2011 proprio dalla rus-sa. Nel tabellone maschile non manca nessuno,a cominciare dal numero uno del mondo, il ser-bo Novak Djokovic, a caccia del suo terzo trofeoromano (dopo quelli del 2008 e 2011) e campio-ne in carica. Cercherà di vendicare la sconfittasubìta in finale Rafael Nadal, a caccia del sestotitolo capitolino dopo le affermazioni del 2005,2006, 2007, 2009 e 2010. La speranza di tan-ti tifosi è che possa essere la volta buona perRoger Federer, sconfitto nelle due finali raggiun-te nel 2003 e 2006. Per l'Italia, in attesa dell'at-tribuzione delle wild card, entra di diritto in tabel-lone Andreas Seppi. Il primo giocatore fuori dalmain draw è il brasiliano Thomaz Bellucci, nume-ro 45 Atp.Continuità, ma anche tante novità nel 2012: lavenue del Foro Italico presenterà un’importantenew entry, la “SuperTennis Arena”, un secondo“show court” da 3.500 posti appositamente rea-lizzato e reso molto più confortevole rispetto alCampo n.10 dello scorso anno. Un vero e pro-prio gioiello realizzato per garantire al pubblicopresente al Foro Italico uno spettacolo miglioree innovativo, arricchito dall’apporto della più mo-derna tecnologia.Il nuovo stadio prende il nome dal canale Super-Tennis, la tv della Federazione Italiana Tennis,

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host broadcaster del torneo femminile, che ga-rantirà agli appassionati immagini suggestive espettacolari grazie alle quali gli incontri sarannoesaminati ai raggi X. Proprio il canale interamen-te dedicato al tennis darà la possibilità a tutti gliamanti della disciplina di accedere ai più esclu-sivi luoghi del Foro Italico e scoprire così tutti iretroscena più affascinanti del torneo.

Un torneo per tuttiCome lo scorso anno tutti avranno la loro chan-ce di partecipare e vincere gli Internazionali BNLd’Italia. La Federazione Italiana Tennis ha infattinuovamente organizzato dei tornei di pre-qualifi-cazione maschile e femminile in programma dal20 al 29 aprile in diversi circoli d’Italia.L’iniziativa, adottata anche dalla federazione sta-tunitense che ogni anno lancia tra aprile e giu-gno dei tornei di pre-qualificazione allo Slam ame-ricano aperti a tutti i tesserati senza vincolo di li-vello o classifica, nel 2011 ha riscosso grandis-simo successo in Italia: sono stati quasi nove-cento, infatti, i partecipanti ai tornei organizzatiin tutta la penisola. Per gareggiare basta averela tessera FIT e possono iscriversi anche i nonclassificati. Guardando i tabelloni del 2011 sipuò notare la presenza anche di giocatori di livel-lo internazionale: tra gli uomini Enrico Burzi, Ste-fano Galvani e Marco Viola; tra le donne MartinaDi Giuseppe, Erika Zanchetta, Anastasia Grymal-ska ed Alessia Virgili. I tornei organizzati non prevedono montepremi in

denaro ma - cosa ben più allettante - i vincitorisaranno invitati a partecipare al torneo di pre-qualificazione degli Internazionali BNL d’Italia incalendario al Foro Italico di Roma il 9 e 10 mag-gio. La FIT, inoltre, consentirà a tutti i partecipan-ti del Lazio l’accesso gratuito all’impianto per as-sistere ai match sabato 12 maggio, e a quelli del-le altre regioni domenica 13 e lunedì 14. Ai tabelloni di pre-qualificazione maschile e fem-minile del Foro Italico saranno ammessi i vinci-tori dei sette tornei disputati nelle varie localitàitaliane, oltre ad un giocatore e una giocatriceestratti a sorte tra coloro che hanno raggiunto lesemifinali dei singoli tornei e agli otto giocatoridirettamente ammessi al tabellone su indicazio-ne del settore tecnico nazionale. Il torneo di pre-qualificazione del 9 e 10 maggio determinerà lequattro wild card ammesse ai tabelloni delle qua-lificazioni maschili e femminili degli Internaziona-li BNL d’Italia. Queste le sedi prescelte: Lombardia: Motonauti-ca Pavia (maschile) e Tennis Voghera (femmini-le), Pavia. ; Toscana: TC Pistoia (maschile, Pi-stoia) e CT Siena (femminile, Siena); Abruzzo: CTTeramo (maschile, Teramo) e CT Vasto (femmini-le, Chieti); Lazio: CT Oasi Pace (maschile, Roma)e Tennis Mania (femminile, Roma); Sicilia: Circo-lo del Tennis Palermo (maschile e femminile, Pa-lermo); Emilia: ASD Tennis Siro (maschile, Bolo-gna); Veneto: Oasi 2mila (femminile, Padova);Campania: CT Grumo Nevano (maschile, Napoli)e TC Vomero (femminile, Napoli).

La storiaOrganizzati per la prima volta nel 1930 al TennisClub Milano, gli Internazionali d’Italia maschilivennero disputati nella Capitale per la prima vol-ta solo cinque anni più tardi, mentre quelli fem-minili sbarcarono in riva al Tevere nel 1950 al ter-mine dell’interruzione (1936-1949) dovuta al se-condo conflitto bellico mondiale. Il primo vincito-re fu lo statunitense Bill Tilden che ebbe la me-glio sull’italiano Umberto de Morpugo, mentrenel tabellone femminile la prima regina degli In-ternazionali fu la spagnola Lilí de Álvarez anchelei vincitrice su un’atleta italiana: Lucia Valerio. Da allora molti sono stati i campioni e le campio-nesse che si sono avvicendati sul trono degli In-ternazionali d’Italia: tra gli uomini il giocatore chesi è imposto il maggior numero di volte è lo spa-gnolo Rafael Nadal (cinque: 2005, 2006, 2007,2009, 2010) protagonista assoluto insieme aRoger Federer degli ultimi anni, mentre tra le don-ne la regina degli Internazionali d’Italia è un po’più datata: la statunitense Chris Evert, anche lei“pentacampionessa” con le vittorie nel 1974,1975, 1980, 1981, 1982. Nadal ed Evert sonoi tennisti che sono riusciti ad imporsi più volte ditutti, ma nel corso degli anni il pubblico italianoha potuto ammirare i migliori atleti della discipli-na: agli Internazionali d’Italia, infatti, hanno par-tecipato e vinto atleti del calibro di Pietrangeli,Năstase, Borg, Panatta, Noah, Lendl, Wilander,Muster, Curier, Agassi, Nadal e Djokovic nel ma-schile e King Smith, Maleva, Graf, Sabatini, Mar-tinez, Pierce, Hingis, le Williams, Seles, Jankovice Sanchez nel femminile, in definitiva l’élite del-la disciplina.

I trionfi italianiNelle precedenti sessantasette edizioni disputa-te sono stati nove i successi italiani, sei dei qua-li nel maschile (1933 Emanuele Sartorio, 1934Giovanni Palmieri, 1955 Fausto Gardini, 1957 Ni-cola Pietrangeli, 1961 Nicola Pietrangeli, 1976Adriano Panatta) e i rimanenti tre nel femminile(1931 Lucia Valerio, 1950 Annelies Ullstein-Bos-si, 1985 Raffaella Reggi).Dopo ventisette anni di digiuno, la speranza èche il tricolore possa tornare a sventolare più inalto di tutti, molte delle aspettative nazionali so-no riposte nel gruppo femminile che negli ultimianni è stato assoluto protagonista nella Fed Cup.Tra queste ragazze c’è Francesca Schiavone chedopo la vittoria al Roland Garros del 2010 spe-ra di imporsi per la prima volta davanti al pubbli-co di casa. Inutile nascondere che molte delleaspettative dell’intero movimento nazionale so-no riposte proprio in lei.

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GIUSY VERSACEÈ CAMBIATA LA VITA, NON IL CUOREdi Massimiliano Morelli

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[ ]paralimpiadi

ella e solare, radiosa, mo-ra, svelta col pensiero e uni-ca nello sdrammatizzare lesiruazioni. Giusy Versace èuna donna speciale, che siè ricostruita da sola dopoun terribile incidente strada-le che le ha tagliato le gam-

be e cambiato la vita. E' stata forte nel caratte-re e nel fisico, tanto che s'è rimessa in gioco,nel lavoro così come nello sport.

Londra è ormai dietro l'angolo. Lei come sta vi-vendo l'attesa preolimpica?«Forse solo adesso inizio davvero a realizzareche siamo ormai vicini al grande obiettivo e cheinvece, da quel lontano febbraio del 2010 - pri-ma volta che indossai protesi da cosa - sonopassati ben 2 anni. Continuo ad allenarmi congrande determinazione e costanza anche se so-no reduce da una frattura scomposta al polsoche mi ha costretta a stare ferma per quasi duemesi. Ma credo molto in quello che faccio e nonmollo soprattutto perchè ho la grande fortunadi essere allenata da Andrea Giannini, ex cam-pione di salto con l'asta, oggi mio allenatore masoprattutto una grande persona che sta creden-do in me».

Sa già con chi dovrà confrontarsi? Conosce le sueavversarie? Si è data un traguardo, un obiettivo? «Nel mondo paralimpico si gareggia per catego-rie a seconda del tipo di invalidità. Attualmente,in tutto il mondo, siamo solo 4 le donne ampu-tate bilaterali di gamba come me (T43), 2 o 3 alivelli davvero alti ma in contesti internazionalicome può essere la paralimpiade di Londra, sa-remo accorpate alle amputate monolaterali (T44)che hanno tempi di accredito migliori dei nostri.Alcune di loro corrono già da almeno 6 anni esono molto forti ma non mi spavento. Corro per-ché mi diverto e mi sento viva se poi vinco, an-cora meglio. Il mio obiettivo è di andare sotto i16" in una gara ufficiale poiché l'ho già fattol'anno scorso ma trattandosi di gara provincia-le senza giudici riconosciuti dalla federazionenon mi fu riconosciuto valido il tempo».

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Cosa rappresentava lo sport prima dell'inci-dente e cosa rappresenta oggi?«Prima era solo una svago, un modo per sca-ricare la tensione accumulata a lavoro. Oggi,è una grande fetta della mia nuova vita».

A proposito dell'incidente, e a prescinderedalle ovvie risposte legate alla mobilità, co-sa è cambiato nella sua testa?«Tante cose... Dal modo di vestire, agli accor-gimenti per non cascare sotto la doccia ma so-prattutto ho imparato a guardarmi allo specchiopensando non più a ciò che non ho ma a ciòche è rimasto di me. E poi sono molto criticacon i tecnici, se mi fanno le gambe storte li rim-provero... Io le avevo dritte» (e sorride, ndr)

Lei non si nasconde, poco dopo l'incidente,quando ha potuto permetterselo, è tornata inspiaggia, ha continuato insomma a vivere lasua vita, senza rintanarsi come fanno purtrop-po molti altri ragazzi: è stata una sfida con sestessa? O la voglia di dare un esempio?«Prima di tutto una grande sfida con me stes-sa ma grazie all'infinito amore delle personeche mi stanno accanto mi sono sempre senti-ta forte e loro mi hanno insegnato a non vergo-gnarmi mai. Sono nata e cresciuta a Reggio Ca-labria e anche se vivo a Milano ormai da 14 an-ni non potevo immaginarmi una vita senza laspiaggia, senza il mare. Io ho bisogno di sen-tirne anche solo il profumo. Quando ho incro-ciato lo sguardo di gente ignorante che mi guar-dava come se fossi un mostro,a volte forse an-che infastidita dalla mia presenza, ho decisoche non mi sarei mai nascosta per dare lo sti-molo a quanti invece ancora oggi si vergogna-no. Perchè farlo? Che lo facessero i delinquen-ti! Io non ho fatto nulla di male, ho solo accet-tato il volere di Dio a testa alta».

Cognome importante, interessi lavorativi nelcampo della moda, da parte sua, ma non nel-l'azienda di famiglia. Perché?«Sono sempre stata molto determinata e ribel-le. Sin da piccola facevo certe litigate con imiei. Si sono separati quando avevo 13 annie già allora amavo disegnare e viaggiare. Ini-ziai a lavorare nel campo della moda per caso,non nello stile bensì nel commerciale, ero bra-va a vendere. Feci la gavetta perché dovevo di-mostrare loro che potevo farcela senza l'aiutodi nessuno. È stata dura soprattutto in una cit-tà come Milano e soprattutto con un cognome"pesante" come il mio. Ma ho vinto! Quando itraguardi li raggiungi sudando e non perchèqualcuno ti ci ha accompagnato, il successovale molto di più. Io, oggi, devo dire grazie a

poche persone e sono quelle che negli annipassati, agli inizi, hanno creduto in me perchémi chiamavo Giusy e non Versace».

Se le chiedo di chiudere gli occhi e di pensa-re a un momento qualsiasi della sua vita, co-sa le viene in mente?«Il giorno dell'incidente e l'incredibile voglia divivere che ho provato!».

Londra 2012 è un punto d'arrivo o un puntodi partenza?«Assolutamente un grande punto di partenza.Uno dei tanti obiettivi che mi sono prefissatae che mi aiuteranno a diventare più forte edequilibrata di ora».

Neanche un riccone come Murdoch e nean-che Gastone, il cugino di Paperino, hanno ilsorriso sulle labbra come lo ha lei. Come fa aessere sempre sorridente?«Sono fortunata perché ho una grande fede eun bel carattere. Forse l'ho ereditato da papà.A volte è un rompi scatole come tanti, in pas-sato per un periodo non ci siamo parlati, malui ha un grande dono: riesce a sdrammatizza-re ogni cosa e quindi vive meglio! Ho impara-to a farlo anche io, me lo ha insegnato lui. Ioamo troppo la vita, ritengo che sia un grandedono di Dio nonostante le numerose sofferen-ze che ci tocca affrontare. Mi piace ridere, mipiace stare in compagnia, mi piace leggere, an-dare al cinema, viaggiare, cucinare, disegna-re, ballare, correre. Ci sono persone che puravendo le proprie gambe tutte queste cose nonpossono farle. Non potrei non ridere alla vitaoggi, farei davvero peccato».

Smile a parte, c'è mai stato qualcuno che l'-ha fatta arrabbiare?«Ovvio che si! Due cose più di tutte: in primis idirigenti dell'azienda per cui lavoravo che dopol'incidente anziché reintegrarmi mi hanno trat-tata da invalida, come fossi un peso. Dietro lascrivania a fare i solitari per almeno un annose non più . Ma ho avuto la forza di riprender-mi i miei spazi e oggi sono felice di fare la con-sulente. Guadagno di meno ma ho più tempoda dedicarmi ad altre cose che mi riempiono ilcuore, vedi l'associazione di cui sono presiden-te che mi permettere di regalare speranza allagente (www.disabilinolimits.org). Il secondo pun-to, si riferisce a quelli che sostenevano che ionon potessi correre cercando di scoraggiarmi.L'ho trovato molto triste e mi ha fatto davveroarrabbiare. Per fortuna io non porto rancore,ho un animo troppo buono! Ho risposto con ifatti e questo mi ha ripagato alla grande».

La testimonianzadella rinascitadi Giusy,campionessaitalianaparalimpica sui 100 metri,che ci raccontail suo rimettersiin gioco

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[ ]orienteering

Lo sport dell’orienteering sugli sci ha archiviato un’altraintensa stagione ricca di duelli sportivi in tutto il mondo.Gli azzurri guidati dal CT Nicolò Corradini si sono spintiquest'anno anche oltre oceano, negli USA con le prime provedi Coppa del Mondo andate in scena a fine gennaio

38[ ]di Stefano Mappa

APPENA CONCLUSA LALUNGA STAGIONE 2012

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n California, al Lago Tahoe, la disciplinadello Sci-O ha trovato una sede naturaleper le sue gare. Unici requisiti: paesaggimozzafiato, boschi non troppo fitti e ovvia-mente la neve. Nella stagione che si è ap-pena conclusa infatti, la neve, è stata unavariabile molto importante visto che alcu-

ne gare sono state spostate o addirittura cancel-late per la sua assenza. In particolare, a livellonazionale sono saltate le prove in Friuli VeneziaGiulia e Veneto, ad Asiago.Il secondo blocco di gare importanti a livello in-ternazionale, si è invece svolto nei Paesi dell’Est,a metà tra Europa ed Asia, come il Kazakistan el’Ucraina. Nella nazione kazaka si è gareggiato in con-dizioni meteo impor tanti con il termometroche è sceso fino a -25° ed i concorrenti co-stretti a coprirsi più del solito per riuscire adaffrontare le prove. Difficile rendere al megliocon quel freddo, anche per atleti provenientida regioni fredde come il Trentino Alto Adige.Le 2 trasferte, a Sumy e Almaty hanno comun-que evidenziato buoni risultati da parte degliitaliani che hanno registrato nella giovane Ele-

na Iagher le migliori per formances. Esperienze interessanti sotto tutti i punti di vi-sta quelle nei 2 Paesi dell’ex U.R.S.S. che han-no lasciato intravedere notevoli doti organizza-tive e margini di crescita. In particolare la na-zione kazaka, ricchissima di petrolio e minera-li, è parsa come un grande Paese in rampa dilancio. Tanto per citare un solo esempio, quel-lo di Astana, capitale spuntata dal nulla negliultimi anni. “Tra 10 anni con una crescita a que-sto livello, assisteremo ad un vero e propriomiracolo economico” – hanno raccontato gli at-leti reduci dalla trasferta.La Coppa del Mondo si è poi conclusa nella pa-

tria dello sci, a Boden, in Svezia a fine marzo.A livello mondiale ormai le nazioni leader sono:Russia, Norvegia, Svezia e Finlandia. Ogni tantoqualcuno riesce ad inserirsi in questo oligopolioma al momento è un duello contro dei gigantiinarrivabili. Il numero uno è stato il finlandeseStaffan Tunis, giovanissimo ma già in grado dibattagliare contro il russo Andrey Grigoriev e losvedese Peter Arnesson. Lo sci in rosa dice Sve-zia una volta in più, grazie a Josephine Engstroeme Marte Reenaas. A contendere loro la leaders-hip la norvegese Tove Alexandersson.A livello nazionale invece le cose vanno in dire-zione Trentino. È questa la regione regina delloSci-Orienteering grazie al Campione d’Italia sullalunga distanza Gabriele Canella del Monte Ginerche anche quest’anno si è confermato atleta dabattere. Suo infatti il tricolore messo in palio neiboschi di San Felix (BZ) dopo una lotta a colpi disecondi con l’altoatesino Thomas Widmann. Fra le donne invece il duello è ancora fra Alto Adi-ge e Trentino rispettivamente fra Johanna Murere Elena Iagher. Una più esperta, l’altra più talen-tuosa ed è riuscita ad aggiudicarsi il titolo di Cam-pionessa Italiana 2012.

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SCIABOLA E FIORETTOPER UN TRIONFO

AZZURRO

e prime medaglie sono sta-te appannaggio dell’allievofinanziere Camilla Mancinie dal finanziere Beatrice Mo-naco. Eccellente è stata lacondotta di gara di CamillaMancini artefice di un’entu-

siasmante rimonta nei confronti della russa Za-gidullina che, da un passivo di 8-13, le ha in-flitto un parziale di 7 a 0 portandola a vincereil match col punteggio di 15-13. Subito dopo,per l’accesso in finale, si è sbarazzata dellaKiefer (bronzo mondiale assoluto a Catania2011) con lo stesso punteggio 15 a 13, per

poi arrendersi nella finalissima per l’oro, nelderby azzurro, alla compagna di nazionale Ali-ce Volpi. Bronzo, invece, per Beatrice Monacoche si è arresa, per l’accesso per la finale pri-mo e secondo posto, solo all’azzurra Volpi. Bea-trice, aveva esordito nel tabellone dei 64 su-perando la venezuelana Gil Pinero per 15-7 epoi, nelle 32, la coreana Ko per 15-10, primadi avere ragione della polacca Golebiowska per15-13. Argento per Daniele Garozzo divenutoneo vicecampione del mondo per essersi arre-so in finale solo al russo Safin per 15 a 8. L’av-ventura di Daniele è cominciata contro il dane-se Rahbek che l’ha liquidato con un 15 a 4,

nei 32esimi ha battuto l’irlandese Cusack 15a 7, negli ottavi il russo Lichagin 15 a 13, men-tre nei quarti la stessa sorte è toccata, nelderby azzurro, a Lorenzo Nista 15 a 14. In se-mifinale, ha avuto ragione del greco Nakis colpunteggio di 15 a 8. Bronzo, infine, nella scia-bola femminile grazie a Martina Petraglia – ilpapà è stato velista nelle Fiamme Gialle – chesi è confermata ai vertici mondiali con la con-quista della medaglia di bronzo, bissando co-sì il successo dello scorso anno. A fermare l’a-scesa di Martina è stata Caterina Navarria, chenello scontro italico, l’ha battuta per 15 a 12.Infine si è fermato, nel tabellone degli ottavi,

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fiamme gialle[ ]Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:56 - 42 - (Cyan)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:56 - 42 - (Magenta)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:56 - 42 - (Yellow)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:56 - 42 - (BlacK)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:56 - 42 - (PANTONE 227 C)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:56 - 42 - (PANTONE 232 C)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:56 - 42 - (PANTONE 872 CVV)

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Dal 3 al 7 aprile aMosca, presso

l’Olimpijskiy deiGiochi Olimpici di

Mosca 1980, si sonosvolti i Campionatidel Mondo Giovani di scherma. Ben sei

erano gli atletigialloverdi che sono

saliti sulle pedanemoscovite ed hannoconquistato quattro

medaglie: 2 d’argentoe 2 di bronzo

il finanziere Enrico Berrè che, nella sciabola,nel corso dell'assalto contro lo statunitenseDershwitz, poi conclusosi col punteggio di 15-10 per l'americano, ha avvertito un riacutizzar-si di un infortunio alla coscia destra. Nel tabel-lone dei 64 aveva avuto la meglio sull'ingleseMiller per 15-7 e, nei 32 aveva sconfitto nelturno dei 32 il russo, padrone di casa, Ibragi-mov per 15-14, al termine di un assalto al car-diopalma. Con questo primo appuntamento del2012 la scherma gialloverde dimostra di esse-re sempre più in vetta alle classifiche mondia-li confermando e consolidando anche la bon-tà della scherma azzurra.

[ ]fiamme gialle

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Aperto per la ricorrenza il campo 3 di rugby dell'Acqua Acetosa a 400 bambini under 14

LA PRIMAVERA RUGBYRICORDA NICOLA ALONZO

una bellissima giornata disole al Centro Spor tivoGiulio Onesti: i campi del-l’Acqua Acetosa ospitanoil Primo Torneo NicolaAlonzo, un distaccamen-to del torneo Beppe Bru-cato per la categoria Un-

der 14. Le 18 squadre provenienti da tuttaItalia si sono sfidate nel Torneo per ricorda-re un grande maestro di rugby che ha contri-buito all’educazione e alla crescita persona-le e sportiva di centinaia di rugbisti di tuttele età. La società US Primavera è riuscita adorganizzare un importante evento sportivo in

concomitanza con la par tita del VI Nazionidisputatasi il 17 Marzo 2012, raccogliendopiù di 400 giovani atleti.Il Presidente della US. Primavera Lorenzo Zi-leri Dal Verme ha spiegato come è nata l’i-dea di dedicare un torneo ad una figura di ec-cezionale impor tanza per il rugby romano.“Determinati personaggi hanno bisogno diessere ricordati ed onorati in un mondo co-me quello del rugby: chi insegna rugby inse-gna un modo di vita, e Nicola era una di que-ste persone. L’ambizione delle società dirugby giovanile come la US Primavera è di tra-smettere ai ragazzi un modo di essere miglio-re e più propositivo, seguendo l’esempio e

gli insegnamenti di Nicola”“Una degli elementi più affascinanti del mon-do del rugby è lo spirito di amicizia tra gli av-versari: nel vero spirito di questo sport, gliatleti del Parma, presenti a Roma per la par-tita del VI nazioni, hanno cenato in compa-gnia dei loro coetanei e sono stati da loroospitati per la notte. La US Primavera è sem-pre presente nel mondo del minirugby, e vo-gliamo che il torneo Nicola Alonzo diventi unevento tradizionale che affianchi lo storicotorneo Beppe Brucato”Almeno 3 generazioni di rugbisti allenati daNicola si sono infatti riunite oggi per monta-re le strutture e fornire assistenza agli atle-

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di Massimiliano Morelli

[ ]rugby

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ti ed alle società, in memoria di un grandeuomo, educatore e maestro. La presenza disquadre da tutta la penisola rende questoevento ancora più importante. Piero Alonzo, figlio di Nicola, si è voluto sof-fermare su quello che il rugby ha rappresen-tato per suo padre, e quanto felice sarebbestato Nicola se avesse potuto partecipare aquesto evento.” Questo è il più grosso rega-lo che avrebbero potuto fare a mio padre: Ni-cola ha passato 40 anni ad occuparsi dei ra-gazzi del minirugby, cercando di creare un ve-ro legame con i ragazzi, e la presenza di cosìtanti giovani coinvolti nell’organizzazione deltorneo è il simbolo del suo successo.

“Ho avuto la ‘sfortuna’ di avere Nicola comeallenatore: in quanto suo figlio, non avevo di-ritto ad un trattamento di favore, anzi proba-bilmente era più duro con me che con gli altriragazzi. Per questo diventa anche difficile perme chiamarlo papà. Il profondo coinvolgimen-to nel mondo del rugby di Nicola ha portatoad alcuni piccoli dissidi con la sua famiglia,gelosa dell’attenzione, della passione e deltempo che mio padre riusciva a trovare per ilrugby. Alla fine della morale però, la presen-za e la partecipazione di così tanti giovani nel-l’organizzazione del torneo simboleggia il trion-fo della passione di mio padre”Nicola è stato una figura storica del rugby ro-

mano, un autentico pilastro intorno al qualequesta disciplina è cresciuta e si è evoluta.Chiunque abbia avuto il privilegio ed il piace-re di conoscerlo ne ha sempre ammirato l’e-ducazione e la signorilità, oltre che la profon-da conoscenza del rugby.La presenza dei ragazzi di Nicola a tutti i li-velli organizzativi del torneo è testimonianzadell’eccellente lavoro da lui fatto in qualitàdi educatore e rugbista. La disponibilità del-l’US Primavera ad organizzare un torneo percelebrare la memoria di un grande uomo emaestro simboleggia l’impatto e l’eredità la-sciata da Nicola nelle società in cui ha colla-borato.

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[ ]rugby

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III edizione

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Per info: [email protected]

MOVIMENTO

nelloper l’Etica e la Cultura

sportorganizzato da

1° settimana dal 24 giugnoal 30 giugno 2012

2° settimana dal 1 luglioal 7 luglio 2012

a Chianciano Terme(Siena)

TI ASPETTIAMO!

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enerdì 18 e Sabato 19 Mag-gio presso lo Stadio dell’Ac-qua Acetosa 24 team, 500giocatori e giocatrici prove-nienti da tutto il mondo si da-ranno battaglia a colpi di plac-caggi e mete in un fantastico

week end di Rugby ad altissimo livello che cul-minerà con la finale prevista in notturna alle23.30 di Sabato 19 Maggio.Dopo il 6 Nazioni

di Rugby, come ogni anno, arriva il Roma Se-ven, il Torneo Internazionale di Rugby Seven1° in Italia, 3° in Europa e 9° al Mondo per im-portanza. Il Rugby a Sette sta conquistandotutti! Nato a Melrose in Scozia nel 1883, è cre-sciuto così tanto da eguagliare la fama delRugby a 15, tanto da divenire Sport Olimpicoa partire da “Rio de Janeiro 2016”. Grande ilfermento, grande l’attesa per il Roma Seven2012 giunto oramai alla sua 11a edizione. Le

più forti squadre al mondo, maschili e femmi-nili, saranno a Roma per contendersi l’ambi-to trofeo della Roma Seven Cup. Confermatala straordinaria presenza della Francia e del-la Nazionale del Kenya, quinta potenza al mon-do e che ritorna per la seconda volta nella ca-pitale, senza dimenticare l’ambiziosa naziona-le della Georgia ed i terribili samoani. Attesis-sima l’Italia del Rugby che punta al titolo. Mala squadra da battere resta la “ROMA SEVEN”.

LA NUOVA ZELANDA SBARCA AL ROMA SEVENTutto è pronto per il Roma Seven 2012 e il grande Rugby si fa bellodi Marta Centra

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Il Superclub ad inviti che nel 2011, ha potu-to vantare tra le proprie fila i famosi “ALLBLACKS” , tra cui DJ Forbes (Best IRB SevenPlayer 2008) e Tomasi Cama , sotto la guidadel guru mondiale del Rugby Seven GordonTietjens. Davvero imperdibile la loro Haka!Davvero strabilianti la loro fantasia e le lorofunamboliche giocate. Tra le squadre femmi-nili i riflettori saranno puntati sulle “AOTEA-ROA New Zealand Maori”, considerato il mi-glior team femminile al mondo e che ritornaal Roma Seven per difendere i titoli conquista-ti nel 2010 e nel 2011 dall’assalto di Nazio-nali ambiziose ed agguerrite come la Russiae la Nazionale Italiana in rosa. Che spettaco-lo ! Un vero Mondiale di Rugby a Sette. Que-sto è il Roma Seven con il suo Villaggio Ospi-talità, la cena di gala, le sue eleganti e bellis-sime donne ed uno sport vero ed appassio-nante come il Rugby. Un torneo davvero straor-dinario, che il mondo ci invidia, in una corni-ce di Sport e Mondanità. Uno spettacolo es-serci! Appuntamento quindi al 18 e 19 Mag-gio allo Stadio dell’Acqua Acetosa. Vietatomancare! www.romaseven.com

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osì, preceduto da una seriedi incontri e riunioni prepa-ratorie con le varie Associa-zioni ambientaliste, è natoun “Protocollo d’intesa” conuna serie di impegni recipro-ci, per aprire un tavolo di

confronto e intensificare un’azione comune in fa-vore dell’eco-golf. Lo hanno sottoscritto il presi-dente della FIG, Franco Chimenti e i presidentidi Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, del WWFItalia, Stefano Leoni, della Federparchi, Giampie-ro Sammuri, di MareVivo, Rosalba Giugni. e laresponsabile Ufficio Ambiente e Paesaggio delFAI, Costanza Pratesi. In linea con il programmainternazionale GEO (Golf Environment Organiza-tion), a cui partecipano già diverse Associazioniecologiste di altri Paesi, il Protocollo individua econdivide innanzitutto “l’obiettivo primario di di-fendere il territorio, la natura e il paesaggio, co-me patrimonio dell’intera collettività e risorsafondamentale anche per l’industria del turismo”.Da qui, una serie di impegni concreti che la FIG– nell’ambito dei compiti e delle responsabilitàdi una Federazione sportiva – intende promuo-vere presso i circoli affiliati: dalla salvaguardiadell’assetto idrogeologico del territorio a quelladegli aspetti paesaggistici, dalla riduzione al mi-nimo nell’uso dei fertilizzanti e dei fitofarmaci al-

la tutela della biodiversità, dal risparmio di ac-qua a quello energetico. Da parte loro, le Asso-ciazioni firmatarie del documento si sono dichia-rate “disposte a un confronto propositivo, anchetramite le proprie organizzazioni territoriali, affin-ché venga avviata una riqualificazione ambien-tale degli impianti esistenti e l’eventuale crea-zione di nuovi impianti avvenga in base ai crite-ri di sostenibilità”. D’intesa con la Federgolf, ver-rà istituito inoltre un “tavolo tecnico di lavoro”per individuare i principi e le metodologie più ido-nei per realizzare questo programma.Tornando ai major, di cui si diceva all’inizio, ilMasters è stato vinto dallo statunitense BubbaWatson, un giocatore in crescita che nelle bu-che finali è riuscito a mantenere la freddezzanecessaria per agganciare il sudafricano LouisOosthuizen e poi batterlo alla seconda buca dispareggio. Un risultato a sorpresa, sia perchéquest’ultimo aveva preso un discreto vantaggiograzie a un albatross, (ossia ha guadagnato trecolpi tutti insieme imbucando la palla con il se-condo colpo in un par 5, un evento rarissimo nelgolf), e poi perché in fatto di esperienza Oosthui-zen poteva già vantare un successo in un major(Open Championship, 2010). Sono scesi in cam-po Francesco ed Edoardo Molinari. Il primo hainiziato molto bene, portandosi dopo un giro inquarta posizione, poi la sua prestazione è sta-

ta altalenante e alla fine si è classificato 19°,con il rammarico di non essere arrivato per solidue colpi tra i primi dodici che hanno acquisitoil diritto a tornare ad Augusta l’anno prossimo.Edoardo Molinari, invece, è finito in retrovia (57°),ma deve avere ancora pazienza per ritrovare labuona condizione. Ha saltato, infatti, quasi tut-to l’allenamento invernale per un incidente alpolso e ora si trova in ritardo rispetto agli altri.Di positivo, comunque, l’aver superato il taglioin tali condizioni.Sorpresa anche nel NabiscoChampioship, in California, dove la coreana SunYoung Yoo ha bruciato la superfavorita taiwane-se Yani Tseng, numero uno mondiale e già trevolte vincitrice in stagione.Le coreane, che golfisticamente hanno invasogli Stati Uniti con poca gioia dei responsabiliLPGA Tour e degli sponsor poiché non sono af-fatto comunicative e non suscitano grandi entu-siasmi, hanno dominato il torneo con otto pre-senze nelle prime quattordici posizioni. Per la pri-ma volta è scesa in campo nel Nabisco la roma-na Diana Luna, che quest’anno ha deciso di guar-dare anche al LPGA Tour. Ha concluso al 56° po-sto, ma ha dimostrato di poter competere de-gnamente in una dimensione diversa da quellacontinentale specie nel secondo giro quando conun 68 ha realizzato uno dei migliori punteggi digiornata. E’ uscita a metà gara Silvia Cavalleri.

golf[ ]

LA STAGIONE GOLFISTICAÈ ENTRATA NEL VIVO

La Federazione Italiana Golf non perde di vista tuttigli obiettivi nella sua azione che ormai da vari anniè ad ampio raggio

Cdi Marta Centra

Bubba Watson, vincitore del primo Masters 2012

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golftuttincircolo

news dai circoli di golf a cura di Andrea Cecinelli

Responsabile comunicazione del Golf Forense

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CASTELGANDOLFO

Il Trofeo Franco BiondiSanti a CastelgandolfoUn amore classico del nostro BelPaese si è unito con la crescentepassione degli sportivi italiani, vi-no e golf hanno finalmente trovatoil giusto feeling. Una sinergia chesi sta sviluppando grazie a FrancoBiondi Santi , enologo di fama mon-diale, produttore della più alta qua-lità dello storico Brunello. La ga-ranzia del successo è assicurata.Sono quattro anni che la figlia Ales-sandra Biondi Santi ha abbinato ilnome dell'azienda “il Greppo” almondo del golf, target appropriatoper i prodotti più prestigiosi, ed ilbrunello senza ombra di dubbio ap-partiene a questa riconosciuta eli-

te. All'esordio avvenuto quattro an-ni fa al circolo Parco di Roma & c.c.volle essere presente anche il pre-sidente della Fig Franco Chimenti,grande estimatore del vino BiondiSanti, nonché grande amico di Fran-co Biondi Santi, anche lui presenteper l'evento. Le tre edizioni del Tro-feo hanno toccato i circoli più bla-sonati dello stivale: da Royal Parkdi Torino al golf di Asiago,dall' Olgia-ta, passando per l'Argentario, finoall'Acaya. Il vino Biondi Santi dell'a-zienda il Greppo cura in modo par-ticolarissimo le sue vigne. Le reseper ettaro sono bassissime, da 30-50 q.li di uva per ettaro. Motivo percui la produzione attuale raramen-te supera le 80 mila bottiglie, com-prese circa 10.000 bottiglie di Ri-serva, prodotte solo nelle vendem-

mie eccezionali. La vendemmia èeseguita tutta manualmente, iniziaa metà settembre dopo una accu-ratissima selezione dell'uva desti-nando solo la prima scelta alla fu-tutra Riserva, proveniente dai vigne-ti che hanno 10 anni per quello del-l'annata e oltre 25 per la Riserva.La quarta edizione del circuito si pro-spetta ancora più ricca delle prece-

denti: le gare di selezione avverran-no questa volta soltanto nel Lazio enella Toscana e per i giocatori più“valorosi” sono previsti numerosipremi tra cui un viaggio offerto dalco-sponsor Viaggiare. Media part-ner del circuito sarà la rivista 18 Li-fe&Style che ben si accorda con ilprestigio del vino Brunello.Mario Cappelli

OLGIATA GOLF CLUB

Volvo Italian Golf ChallengeAutostar Cup all’OlgiataE’ primavera: voglia di correre conauto scoperte, e allora perché nonscegliere una Volvo? Intanto gli ap-passionati golfisti hanno dato sfo-go ad uno sfavillante weekend nei

giorni del primo fine settimana diaprile. All’Olgiata ha vinto con 42punti Andrea Romano, primo net-to della Prima Categoria davanti aFabio Prodosmo (39) e Stefano Bro-glia (38) ma è stato Leonardo Sba-rigia (32) il giocatore che ha gua-dagnato il Premio Lordo. Un pre-mio è andato anche a Tareq Aref,

principe afgano per anni capo delcerimoniale della Fao in quanto pri-mo tra i possessore di una AutoVolvo. In Seconda Categoria suc-cesso di Giorgio Iacobelli (45) da-vanti a Francesco Ferrara e CarlaMerlo (44). I premi speciali sonostati vinti dalla Lady Patrizia Nuzzo(39) e il Senior Carlo Gianni (38).

PARCO DI ROMA GOLFCLUB

Emblema Golf Classic Tour2012 al Parco di RomaSi è disputato presso il Parco diRoma nel weekend 31-marzo – 1aprile un’appassionante gara: Em-blema Golf Classic Tour 2012.Favoriti da una splendida giorna-ta primaverile, un centinaio di gio-catori hanno partecipato alla at-tesa gara, una 18 buche stable-ford per giocatori suddivisi in trecategorie. Al termine della appas-

sionante competizione in PrimaCategoria il Primo netto con 41punti è risultato Niccolò Capac-chietti del Parco di Roma davan-ti a Stefano Moruzzi, mentre il Pri-mo lordo è stato Giorgio De Filip-pi con 38 punti. Successo di Ales-sandro Rega (40 punti) nella se-conda Categoria davanti a Nicco-lò Saligari, mentre la Terza cate-goria è stata appannaggio di Fran-cesco Figliuzzi (41) su Andrea Fio-retti. Premi speciali alla Lady Olim-pia Ciardi e al Senior Mauro Spal-lone.

Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:57 - 51 - (Cyan)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:57 - 51 - (Magenta)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:57 - 51 - (Yellow)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:57 - 51 - (BlacK)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:57 - 51 - (PANTONE 227 C)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:57 - 51 - (PANTONE 232 C)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:57 - 51 - (PANTONE 872 CVV)

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l countdown è comincia-to e tutti gli elementi fan-no presagire che Il 2012sarà un’altra grandissimastagione ed un anno digrandi cambiamenti.Primo tra tutti quello del

nuovo Title Sponsor. Dopo una Part-nership durata tre anni con Smart eMercedes Benz Roma, il Golf Foren-se ha aperto le porte di casa a Ja-guar Italia, un azienda che certo nonha bisogno di presentazione, un mar-chio che nel mondo del Golf è pre-sente da diversi anni e che renderàancora più affascinanti le tappe diquesto fortunato circuito.Come da tradizione la “Prima” andràin scena al Parco di Roma Golf Club,nelle due giornate di sabato 14 e do-menica 15 Aprile. In queste date siaprirà l’ottava edizione del Golf Fo-rense Più. “Otto anni di grande lavo-ro e di grandissime soddisfazioni neiquali si è riusciti a dare a questo cir-

L'Avv. Nicola Colavita con Francesca Iannettone

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I

[ ]golf forense

di Andrea Cecinelli_ foto di Damiano Rosa

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GOLF FORENSEPIU’ 2012:IL FASCINODELLE NOVITÀ

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cuito una identità ben precisa. Ave-re poi raggiunto quest’anno una part-nership con un brand come Jaguar,un marchio che da sempre è espres-sione di fascino ed eleganza, è un’ul-teriore conferma sulla bontà del la-voro svolto, oltre che per me un gran-dissimo onore” - il commento del Pre-sidente del Golf Forense Avv. NicolaColavita. Anche quest’anno il GolfForense ha voluto confermare il suoimpegno nel sociale promuovendola devoluzione del 5 per mille delladichiarazione dei redditi in favore del-l’Ospedale Pediatrico Bambino Ge-sù. Tanti i nuovi partner che quest’an-no affiancheranno la manifestazio-

ne: Rome Sotheby’s InternationalRealty, il partner tecnico Wilson Staff,Valtur e Nespresso solo per citarnealcuni. Dopo la tappa inaugurale, ilcalendario prevede altre due tappe:il 15 Settembre al Golf Roma Acqua-santa e la chiusura all’Olgiata GolfClub, il 20 e il 21 Ottobre. Anche que-st’anno ci sarà il premio finale dellaGolf Forense Top, una speciale clas-sifica che somma i punteggi ottenu-ti nelle tre tappe e che permetteràalla coppia vincitrice di essere ricor-data per sempre nell’albo d’oro diquesta particolare manifestazione.Pronti, partenza, via. Il Jaguar GolfForense Più 2012 è cominciato.

Il Dott Carlo Massi

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Vanessa KellyVanessa Sampaolesi

Gli Avv.ti Giandomenico Magrone e Livia Furlotti Magrone

golf forense[ ]Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:57 - 53 - (Cyan)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:57 - 53 - (Magenta)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:57 - 53 - (Yellow)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:57 - 53 - (BlacK)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:57 - 53 - (PANTONE 227 C)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:57 - 53 - (PANTONE 232 C)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:57 - 53 - (PANTONE 872 CVV)

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uello dellesponsorizza-zioni è un te-ma caldo inquesto perio-do soprattut-to per i sem-pre più fre-

quenti rilievi avanzati al riguardodall’Amministrazione finanziariache ne contesta la inerenza conconseguente esclusione della de-ducibilità nel periodo d’impostainteressato.L’attuale normativa consente ericonosce, infatti, la piena dedu-cibilità delle sponsorizzazioni ef-fettuate in favore delle associa-zioni sportive dilettantistiche fi-no al tetto di euro 200mila.Lo strumento utilizzato recente-mente dall’Agenzia delle Entrateper negare la deducibilità di talispese da parte del soggetto chele ha sostenute è costituito dallapretesa antieconomicità dell’o-

perazione, in quanto derivante dascelte illogiche dell’imprenditoreo per la sproporzione tra i costisostenuti e il ritorno economicodel messaggio o per la scarsainerenza della “pubblicità” con ilsettore di attività dell’azienda.In sostanza l’Agenzia delle entra-te sostiene la “inutilità” dellasponsorizzazione ponendola in re-lazione ad un astratto quanto po-co verificabile incremento (nonquantomeno del fatturato ma ad-dirittura) dell’utile.Sarà quindi necessario, come delresto già in precedenza, forma-lizzare contrattualmente il rappor-to tra le parti dando conto dellemotivazioni della scelta fatta alfine di pubblicizzare presso l’u-tenza individuata i prodotti, mar-chi e servizi aziendali; nel con-tempo verificare la congruità del-l’investimento rispetto ai ricavidell’Azienda e, infine, conserva-re traccia documentale di tutta

l’operazione per attestarne la ef-fettività.E ciò per evitare defatiganti con-testazioni e consentire alle asso-ciazioni non profit di continuare

a conseguire dalla aziende risor-se importanti e spesso vitali perlo svolgimento delle loro attivitànon solo sportive ma anche cul-turali e sociali.

Agostino De Zordo, Consigliere del Club Circoli Sportivi Storici

ClubdeiCircoliSportiviStorici

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QCircoli e sponsorizzazioni

TUTTINCIRCOLnews dai circoli sportivi storici

[ ]Romatuttincircolo

news dai circoli sportivi storici

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ClubdeiCircoliSportiviStorici

REALE CIRCOLOCANOTTIERI TEVEREREMO

LA FESTA DELLE SCUOLE

Si è svolta mercoledì 14 marzonei pressi di Piazza Mancini la fe-sta che raduna tutti gli alunni del-le scuole che hanno partecipatoal progetto “Remare a scuola”con il Circolo Canottieri TevereRemo. Daniela Sanna come sem-pre in prima fila per organizzaretutto al meglio e radunare quan-ti più ragazzi possibili al fine direclutarli nella scuola remiera delcircolo anche in previsione deglianni futuri.Grande entusiasmo anche da par-te dei professori che hanno ade-

rito al progetto impegnandosi inprima persona e talvolta ancheuscendo in barca con i proprialunni affrontando le acque delTevere che in fin dei conti tuttaquesta paura non fa. “Oggi ab-biamo avuto un enorme succes-so rispetto agli scorsi anni. Qua-si trecento i ragazzi che hannopartecipato a questa festa, se-gno che stiamo lavorando nellamaniera giusta”. Queste le paro-le di Daniela alla fine dell'eventomentre saluta tutti i professoriche vanno via felici dopo averpassato una giornata diversa disport con le proprie classi. “Spe-riamo di riuscire a reclutare quan-ti più allievi possibili per le no-stre scuole remiere e dare un va-lido ricambio agli atleti che an-dranno a far parte della squadraagonistica nei prossimi anni”.Michele Petracci

LOnews dai circoli sportivi storicinews dai circoli sportivi storici

Via Cassia 927/M - 00189 RomaTel . 06/ 30365002

Via Giul ia 201 - 00186 RomaTel . 06/ 68307832

Sapori d'Oriente

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TUTTINCIRCOLnews dai circoli sportivi Roma

tuttincircolo[ ]

FUTBOLCLUB

FUTBOL LEAGUEE FUTBOL CUP:GIANNINI METTEDAVVERO PAURA

Terminata la regular season la prima-vera presenta, in contemporanea, Fut-bol Cup e play off della Futbol Leagueche decreteranno chi siederà sul gradi-no più alto del torneo sociale per anto-nomasia del circolo. Dopo le 13 garedi campionato i verdetti sono i seguen-ti: Impara e Giannini, come da prono-stico, hanno sbaragliato la concorren-za e chiudendo al primo posto con 37punti si sono già assicurate le semifi-nali delle fase a eliminazione diretta.

Sul terzo gradino del podio un grandeStigliano che, con un finale mozzafiato,ha recuperato posizioni su posizioni eprecede, nell’ordine, le altre “grandi”come Pellicelli, Giovannetti e Palma. Aiplay off anche Angelucci, Noli, Iorio eMencucci mentre in Coppa si sono qua-lificate anche Albini e Giovannoni.Dopo un mese di stop la Futbol Leaguesi riapre con nessuna sorpresa anchenegli ottavi: sul velluto Palma e Pellicel-li, rispettivamente con quattro e duegol di differenza, mentre hanno fatica-to più del previsto Stigliano e Giovan-netti che si sono imposti con un sologol di scarto sulle avversarie. Ai quarti“mozzi” ci attendono quindi Bayern Le-verkusen vs Milan e Palmeiras vs Ba-yern Monaco che decreteranno le dueoutsider che incontreranno le strafavo-rite Real Madrid e Chelsea per assicu-rarsi il pass per la finale di fine maggio.Più lunga, combattuta e imprevedibile

appare la Futbol Cup, con tre gironi daquattro squadre e direttamente, al ter-mine di scontri di sola andata, le semi-finali tra le tre capolista e la miglioreseconda. Nel girone A Giannini imper-versa inarrestabile, con 20 gol in trepartite: un buon allenamento per tener-si in forma prima del rush finale. Nelgruppo B ti aspetti una risposta di Im-para ai Blancos e invece ecco spunta-re Iorio che con 9 punti in tre gare e 3gol a partita (tre dei quali nel fantasti-co 3-2 contro il Chelsea) accede allesemifinali. Un minimo di consolazioneper i Blues che grazie al 6-1 su Albiniaccedono al tabellone delle top four co-me migliore seconda grazie alla diffe-renza reti: anche qui un brivido per Im-para dato che Palma, l’altra candidataal ripescaggio, ha chiuso 8-0 contro No-li, sfiorando l’impresa della qualifica-zione per un solo gol! Nell’ultimo rag-gruppamento cadono Stigliano e Pelli-

celli e a sorridere, questa volta, è An-gelucci che batte tutte e tre le avversa-rie e si qualifica come prima. Insommadue squadre su quattro che non tiaspetti contenderanno ai Blancos, si-curamente la squadra più forte e in for-ma del momento, anche la Coppa: pergli accoppiamenti delle semifinali tuttorimesso alle urne e chissà che non escaun Real Madrid vs Chelsea per farci gu-stare il big match subito ad aprile sen-za aspettare metà maggio (dove inve-ce potrebbe essere lo scontro finale deiplay off tra le due big).Gianmatteo Colla

Nome: GiulianoCognome: ZoppisDetto: Zoff-is!Ruolo: PortierePiede Preferito: Le maniPezzo Forte: Sempre presenteagli allenamenti del circoloSquadra del Cuore: AC Milan

Il socio del meseNome: Giuliano Zoppis

news dai circoli sportivi

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LO TUTTINCIRDUE PONTI SPORTING CLUB

PRIMAVERA, STAGIONEDEL TENNIS

La primavera è la stagione del ten-nis per antonomasia e si entra nelclou della stagione anche al DuePonti, in realtà già molto attivo pertornei sociali anche nella stagioneinvernale e per presenza nei torneicapitolini invernali e federali, in cuigià molte squadre del circolo sonoimpegnate.Quest’anno, il programma tennisti-co del Due Ponti è ancora più riccodi attesa per l’importante debuttoin Serie B. Dopo aver conquistato iltitolo regionale di Serie C 2011 e lapromozione in Serie B, Emanuele ePietro Tornaboni, con la collabora-zione del d.t. Alessio Palladino, han-no costruito una squadra che ambi-sce alla conquista della Serie A, con-fermando le giovani promesse Cri-stiano Compagnone e Federico Teo-dori, prodotto del vivaio del circolo,Gabriele Noce, Salvatore Carbone

e GianMarco Toccini, che da sem-pre gioca per i colori del Due Ponti.Punta di diamante della compagine,insieme al quotato Stefano Tarallo,ex 150° della classifica ATP, impor-tante pedina per la promozione inserie b, sarà il nuovo acquisto Leo-nardo Azzaro, categoria 2.3, best

ranking col numero 180 della clas-sifica ATP, di cui si ricorda una bel-lissima vittoria contro il francese Ri-chard Gasquet. Insomma, il DuePonti Tennis Team, diretto da Ales-sio Palladino, e formato dai tecniciAlessio Varriale, Dario Berrettini e ilpreparatore atletico Roberto Pisci-

telli, è pronto a scendere in campoper questa nuova importantissimae avvincente sfida, per la quale po-trà contare anche sulla giovanissi-ma promessa Federico Bonacia, chesi allena con il team dal 2007 e haraggiunto la 30° posizione nella clas-sifica europea Under 14.

Romatuttincircolo[ ]

news dai circoli sportivi news dai circoli sportivi

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La Race forthe Cure 2012

Perché limitarsi a correreo a passeggiare la domenicamattina quando si possonotrascorrere ben tre giornida dedicare alla salute, allosport e al benessere nellosplendido scenario delloStadio delle Termedi Caracalla?

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a “Race for the Cure”, ma-nifestazione che da 12 an-ni si svolge a Roma per so-stenere la lotta ai tumoridel seno, torna dal 18 al20 maggio per una XIII edi-zione ricca di novità e diiniziative organizzate dalla

“Susan G. Komen Italia” alle quali partecipa-re dal venerdì alla domenica mattina insiemealle due testimonial storiche dell’evento, Ma-ria Grazia Cucinotta e Rosanna Banfi.

IL VILLAGGIO DELLA SALUTE ALLE TERMEDI CARACALLAIl Villaggio della Salute, aperto fin da vener-dì 18 maggio, sarà caratterizzato da moltis-sime attività ideate non solo per gli sportivima anche per le famiglie, i gruppi di amici ei semplici visitatori. Oltre agli stand dei nu-merosi sponsor della manifestazione e adun’area giochi per i bambini, sono previsti la-boratori della prevenzione sui tumori del se-no e della cervice uterina, rivolti in particola-re a gruppi selezionati di donne che non ac-cedono agli ordinari programmi di screening

LTRE GIORNI DI

SALUTE, SPORTE BENESSERE

per la lotta ai tumori del seno

Rosanna Banfie Maria Grazia Cucinottamadrine della Race

]clubstylemaratona[ ]

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Page 60: Sport Club Magazine Aprile 2012

senologici per motivi sociali, economici e cul-turali. Inoltre, esami gratuiti di prevenzionedei tumori della pelle e delle malattie dellatiroide; incontri con gli esperti ed angoli di in-formazione per saperne di più su alimenta-zione e prevenzione dei tumori, sui danni delfumo, sulla prevenzione delle malattie dellatiroide con l’uso del sale, sul linfedema, sul-la tutela sul lavoro delle donne operate e mol-to altro. Spazio anche alla bellezza con esper-te make-up artist a disposizione delle visita-trici.

LA CORSA DI 5 KM E LA PASSEGGIATA DI 2KM DELLA DOMENICA MATTINAAl termine di questo intenso weekend, tornal’appuntamento con la corsa e la passeggia-ta aperta a tutti: grandi e bambini, uomini edonne, competitivi e non competitivi. Tutti ainastri di partenza alle ore 10 di domenica 20maggio per correre o passeggiare insieme trale meraviglie del centro di Roma, dalle Termedi Caracalla fino al Colosseo. Con un contri-buto minimo di 13 euro si riceverà la borsa

gara con gli omaggi degli sponsor, il pettora-le ricordo e la nuova t-shir t dell’edizione2012. Si può correre o passeggiare, sia sulpercorso di 5km che su quello di 2km. L’or-ganizzazione tecnica è a cura del Gruppo Spor-tivo Bancari Romani.

LE “DONNE IN ROSA” – LE PROTAGONISTEDELLA RACEL’obiettivo principale della Race for the Cure(che si svolge sotto l’Alto Patronato del Pre-sidente della Repubblica, con il patrocinio diRoma Capitale, Provincia di Roma, ConsiglioRegionale del Lazio, CONI, FIDAL, PoliclinicoGemelli e con il contributo di IPASVI, Feder-farma Roma e Collegio Ostetriche Roma), èquello di raccogliere fondi ed esprimere soli-darietà alle “Donne in Rosa”, donne che han-no affrontato personalmente il tumore del se-no e che testimoniano che da questa malat-tia si può guarire, come fa da molti anni la‘madrina’ Rosanna Banfi. Chiunque abbia avu-to un’esperienza con il tumore del seno o losta ancora combattendo può iscriversi alla

Race chiedendo la speciale maglia e cappel-lino rosa per unirsi al gruppo delle “Donne inRosa”, le vere protagoniste della Race! Perloro ci sarà anche un’area riservata al Villag-gio, con tante iniziative all’insegna della con-divisione e del relax.

L’IMPEGNO DI TANTE AZIENDE NELLA RA-CE FOR THE CURETante aziende hanno scelto di partecipare al-la Race formando una squadra o sostenen-do la manifestazione con il proprio contribu-to. Dallo sponsor nazionale Johnson & John-son a Divani & Divani, Gioco del Lotto, Ban-ca del Fucino e QVC. Inoltre, il media spon-sor La7; gli altri media partner come RaiNews,Diva Universal, RadioRadio e Metro; Neutro-gena (sponsor delle “Donne in Rosa”); Inter-nazionali BNL d’Italia (partner ufficiale) e Le-te (fornitore ufficiale).

COME ISCRIVERSIPer iscriversi o saperne di più si può chiama-re lo 06.3540551 o visitare il sito www.race-

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for thecure.it per iscriversi da subito con car-ta di credito o per consultare l’elenco deglialtri punti iscrizione attivi a Roma e nel La-zio. Si può anche partecipare alla Race for-mando una squadra, iscrivendo almeno 10persone entro il 26 aprile e vincere il premioper il team più numeroso o più simpatico eoriginale della propria categoria (aziende, cir-coli sportivi, ospedali, scuole, etc. - info: [email protected])

UTILIZZO DEI FONDII fondi raccolti con la Race for the Cure sa-ranno destinati a promuovere la diagnosi pre-coce, il benessere psico-fisico delle donneoperate, l’aggiornamento degli operatori sa-nitari e l’acquisto di apparecchiature di dia-gnosi e cura attraverso progetti che sarannorealizzati principalmente da altre associazio-ni, in una filosofia di condivisione e di noncompetizione. Questi progetti si andranno adaggiungere agli oltre 150 già realizzati in un-dici anni grazie alla generosità dei par teci-panti e degli sponsor.

LA SUSAN G. KOMEN ITALIAPER LA LOTTA AI TUMORI DEL SENO La Susan G. Komen Italia è una organizzazione senza scopo di lucro,basata sul volontariato, che opera dal 2000 su tutto il territorionazionale nella lotta ai tumori del seno ed è il primo affiliato europeodella “Susan G. Komen for the Cure” di Dallas, la più grande istituzioneinternazionale impegnata da circa 30 anni in questo campo.

La causa di cui si occupa l’Associazione ha una grande rilevanza socialee coinvolge direttamente o indirettamente moltissime famiglie italiane.I tumori del seno, che colpiscono una donna su nove nel corso della vita,rappresentano infatti le neoplasie maligne più frequenti tra le donne e laprincipale causa di morte nella popolazione femminile sopra i 35 anni. Ogni anno in Italia si registrano più di 40.000 nuovi casi di tumore delseno, con una diagnosi ogni 15 minuti. E sebbene le possibilità diguarigione siano piuttosto alte, sono oltre 11.000 le donne che perdonoancora la loro battaglia.

C’è quindi ancora molto da fare, sia per rendere la malattia sempre piùcurabile, sia per aiutare le tante donne italiane ad affrontare questaesperienza con meno paura, con maggiori informazioni e con unatteggiamento più determinato e positivo.

Tra gli obiettivi della Susan G. Komen Italia:

• PROMUOVERE LA PREVENZIONE SECONDARIAcioè la diagnosi precoce, strumento di grande efficaciaper ridurre la mortalità della malattia

• AIUTARE LE DONNE CHE SI CONFRONTANO CON LA MALATTIAa disporre di informazioni adeguate ed aggiornate e di maggioriopportunità per il recupero del pieno benessere fisico e psichico

• CONTRIBUIRE A MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLE CUREfavorendo l’aggiornamento continuo degli operatori sanitari,il sostegno a giovani ricercatori e il potenziamento delle strutturecliniche

• GENERARE RISORSE ECONOMICHE per la realizzazione di progettipropri e per aiutare altre associazioni attive nel campo ad operarecon più efficacia

Oltre a svolgere programmi propri, la Komen Italia ha sostenuto 156progetti di altre associazioni grazie ai fondi derivanti da uno straordinarioevento come la “Race for the Cure”, una mini maratona di solidarietà di5 km (che si svolge ogni anno a Roma, Bari, Bologna e Napoli) con laquale è stato possibile raccogliere e distribuire in dodici anni più di unmilione e seicentomila euro. Inoltre, dal 2000 la Komen Italia ha offerto154 borse di studio semestrali o annuali a giovani medici e infermieriper permettere loro di specializzarsi nella diagnosi e cura dei tumori delseno presso centri di eccellenza in Italia ed all’estero.

La Susan G. Komen Italia, che ha sede a Roma ma che opera su tutto ilterritorio nazionale, ha stabilito nel 2007 due attivissimi comitatiregionali in Puglia (Bari) e in Emilia Romagna (Bologna) e nel 2009anche in Campania (Napoli).

Per ulteriori informazioni: www.komen.it

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A scuola si accendela Virtus Roma

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cea Energia, title sponsordella Pallacanestro VirtusRoma nella stagione spor-tiva 2011/2012, ha rea-lizzato “Energia a scuola– Vivi l’energia a modotuo”, un progetto didatti-co riservato alle scuole

primarie del Comune di Roma, che si pone l’o-biettivo di far conoscere ai cittadini romani esoprattutto ai più giovani, il rapporto tra l’e-nergia e tutte le attività umane, tra cui lo sport,promuovendo uno stile di vita sano che coniu-ghi movimento ed energia come garanzia disalute e benessere. IL PROGETTO: Al progetto partecipano dieciscuole per un totale di quarantaquattro clas-si, alle quali è stato fornito gratuitamente unkit di partecipazione “Energia a scuola” con-tenente materiale didattico con approfondi-menti su tre temi: energia, movimento e sport. Ad ogni classe iscritta è stato chiesto di rea-lizzare uno slogan che coniugasse i temi del-l’energia e del movimento, ispirato al claim“Vivi l’energia a modo tuo”. Le dieci classi vin-

citrici, ideatrici dello slogan migliore, verran-no premiate alternativamente prima delle trepartite che la Pallacanestro Vir tus Roma gio-cherà al Palazzetto dello Sport il 1°, il 15 edil 29 Aprile. Dopo le premiazioni i ragazzi avran-no la possibilità di assistere insieme a geni-tori ed insegnanti alla partita della squadradella loro città da una tribuna riservata e diesibire i propri lavori.LE SETTIMANE DELL’ENERGIA: Nelle dieciscuole che hanno aderito all’iniziativa, dal 21Marzo al 24 Aprile, verranno realizzate cin-que “settimane dell’energia”. Ogni settima-na, esper ti di Acea Energia ed i Campionigiallorossi andranno ad incontrare gli alunnidi due scuole per creare momenti educativie di diver timento, durante i quali, i giovanipartecipanti ed i giocatori presenti avrannomodo di confrontarsi ed interagire tra loro sultema dell’energia e del movimento e sul rap-porto che lega questi due elementi. Gli atle-ti della Pallacanestro Vir tus Roma racconte-ranno agli studenti la loro esperienza e sa-ranno poi a loro disposizione per risponderea domande e curiosità.

Acea Energia e la Pallacanestro Virtus Romainsieme per “accendere” l’energia nelle scuole

Adi Luca Parmigiani

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vincolato da mesi, si è tenu-to in forma proprio grazie altorneo di calciotto interirco-li più importante della capi-tale e adesso la chiamatadei bergamaschi per un ritor-no in Serie A dove ha già ve-stito la maglia di Lazio, Ge-

noa, Bologna e Palermo, nel recente passato.Da quanto si evince sui campi del Futbolclub ilsuo stato psico-fisico è dei più ottimali: metro-nomo del C.C. Lazio, dopo un inizio difficile hatrascinato i suoi a una rimonta inaspettata cheè valsa il secondo posto, grazie anche al recu-pero della 7° giornata, proprio contro i padronidi casa, battuti 2-1. E’ stato sicuramente il duel-

lo più interessante degli ultimi tempi, quello traFutbolclub e C.C. Lazio che si sono contesi finoall’ultimo il gradino del podio alle spalle della ca-polista che vale l’accesso diretto ai quarti, men-tre per il primo posto ormai i giochi erano giàchiusi grazie alla marcia trionfale del Due Ponti.La squadra in cui militano Marcolin e Franceschi-ni ha terminato la regular season con 26 punti,frutto di otto vittorie, due pareggi e una sola scon-fitta in undici partite che gli è valso di guardaretutti gli avversari dall’altro in basso.Alle sue spalle proprio C.C.Lazio e Futbolclub chechiude al terzo posto, a pari merito con lo Uni-ted Roma a 21 punti, ma con una miglior diffe-renza reti: quinto l’esordiente Progetto Grajau esolo sesta l’Olgiata sconfitta nell’ultima giorna-

Sicuramente in questomese più che l’andamento

dell’Adidas League a farnotizia è l’ingaggio diMassimo Mutarelli da

parte dell’Atalanta

S

di Gianmatteo Colla

Dall’AdidasLeaguealla serie Ain una solasettimana

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ta da una doppietta del redivino Matteo Materaz-zi. Adesso subito via ai play off: la formula saràla stessa della scorsa edizione, con tre gironi datre squadre in base alla posizione in classifica.Nel girone A il Futbolclub se la vedrà con l’Anti-co Tiro a Volo e il Flaminio S.C. mentre nel B loUnited Roma è atteso dal C.C. Roma e dall’altrasquadra di casa, il Futbolclub Blu. Chiude il grup-po C con il Progetto Grajau che si vedrà di fron-te Forum S.C. e, soprattutto, l’Olgiata.A fine aprile ci saranno i quarti dove il C.C. La-zio aspetta le tre capolista e le migliori due se-conde per scontri di andata e ritorno che deci-deranno quali altri quattro squadre contende-ranno al Due ponti a metà maggio l’accesso al-la finalissima. Tutto può ancora succedere, so-prattutto se Futbolclub e Olgiata ritroveranno ilbrio di inizio stagione e se i loro campioni dimo-streranno tutto il loro valore. Il richiamo dellaSerie A per Mutarelli ha messo in luce non cheil massimo campionato italiano è in crisi di ta-lenti quanto che l’Adidas League, da anni mi-glior torneo di calciotto tra circoli romani, staraggiungendo tassi tecnici e livelli di gioco al-tissimi, grazie anche alla presenza di ex gioca-tori del calcio professionistico che rendono sem-pre più serrato, imprevedibile e avvincente l’e-sito finale del torneo più bello di Roma.

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l Pezzana è pronto per vestirsi a fe-sta. Il 23 aprile sarà la grande sera-ta del torneo Pezzana, dal 1978 pre-sente nei Circoli più prestigiosi di Ro-ma. Dopo 7 mesi di gare finalmen-te si potranno incoronare le reginedelle tre categorie: Assoluti, Over 40ed Over 50. Sarà l’occasione per sta-

re tutti quanti insieme, all’insegna di una pizzaforno a legna, panini con prchetta e bibite. Unmodo per festeggiare chi sul campo trionferà e

chi magari potrà gioire per i premi dei cosiddet-ti “migliori”. La compagini che potranno festeg-giare la coppa fair play, ambito riconoscimentoche nel Pezzana conta, e non poco, come unadelle discriminanti per i passaggi di turno in ca-so di parità. Chelsea di Giancarlo Badolato (As-soluti), Boca Junior di Massimo Berardi (Over40)e Fiorentina di Roberto Rossi (Over50) sono i vin-citori del Fair Play. Ed allora spazio a chi ha se-gnato più gol, come Claudio De Sousa del Ca-gliari, che nella categoria Assoluti ha sbaraglia-

to una folta concorrenza. Dietro di lui Zirilli, DelVecchio e Iannuzzi in rappresentanza dei tantigiocatori scesi in campo nella stagione inverna-le. Come non ricordare anche Danilo Passerottidella Sampdoria che mentre scriviamo con 13segnalazioni rappresenta il giocatore più votatodella categoria. Un riconoscimento ai blucerchia-ti autori di una stagione da incorniciare.E poi tutti in piedi per la finalissima che metteràdi fronte il meglio della categoria. Naturalmentesarà anche la serata della categoria Over 40, con

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di Giorgio Burreddu_ph Maura Cesolini

Al Pezzanaè l’ora dei vincitori

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la telecronaca in diretta di tutte le finali e perciòcon l’incoronazione di Edoardo Artistico comemiglior cannoniere. 50 gol rappresentano un bot-tino invidiabile per un calciatore che non ha bi-sogno di presentazioni. Di certo la concorrenzaè stata forte per l’attaccante del Flamengo, conDaniele Di Filippo che potrebbe essere premia-to come uno della top eight. Come anche per Fa-bio De Sibi e Mario Apuzzo, altri due nomi chehanno illuminato le notti d’inverno del Pezzana.E poi come non ricordare la categoria over 50

con il bomber Fernando Silva della Fiorentina. Isuoi gol hanno trascinato i viola del presidentis-simo Brizzi tra le prime 4 della categoria, cosainaspettata alla vigilia. Applausi anche per Fabri-zio Proietti del Manchester City e Antonello Scar-pinella del Barcellona. Gli ingredienti per una gran-de serata ci sono tutti, al resto penseranno i nu-merosi spettatori che assieperanno le tribunedel Circolo della Polizia. Il 23 aprile è vicino, con-sigliamo di non mancare! Subito dopo, Lunedì 7maggio, partirà Summer Edition 2012 con qua-

si cinquanta team ai nastri di partenza. La for-mula vincente dello scorso anno sarà replicatacon fase a gironi e poi da fine giugno le miglioridisputeranno la coppa del Mondo e le altre gio-cheranno per la Coppa d’Europa. Gli Assoluti sa-ranno “open” e per tutte le età, l’Over40 per tut-ti i nati fino al 1972 e un fuoriquota del 1973.Per l’Over50 tutti i nati fino al Insomma tutti i gio-catori nati prima del 1963 e due fuoriquota del1964. Anche la Summer Edition è in partenza,non perdetevi il finale previsto per il 12 luglio.

Il 7 maggio iniziail torneo estivo,Summer Edition 2012, con quasicinquanta teamai nastridi partenza

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[ ]torneo Pezzanaclubstyle

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di Paolo Brandimarte

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Riabilitazione per Corinna Dentonie Stefania Okaka. La tennistae la pallavolista si raccontanotra analogie, carriera e speranze

[ ]clubstylesalute

VILLA STUART,LA FISIOTERAPIASI VESTE DI “ROSA”

elle, giovani,tra le più pro-mettenti a li-vello nazio-nale. Seppurprovenientida discipline

distanti, la tennista Corinna Den-toni e la pallavolista Stefania Oka-

ka presentano affinità e punti dicontatto. Entrambe nate nell’89,Corinna e Stefania si stanno sotto-ponendo a ciclo di sedute fisiote-rapiche presso la Casa di Cura Vil-la Stuart.Tra massaggi, sorrisi e tecartera-pia, le atlete accettano di buon gra-do la nostra intervista.

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Corinna DentoniTennista italiana, nata il 30 lu-glio1989 a Pietrasanta (LU), Corin-na Dentoni è 258° Ranking WTASingles (aggiornata al 3 aprile2012, ndr). Di recente, si è sotto-posta con buon esito a visita di ido-neità sportiva presso l’Istituto di Me-dicina dello Sport di Roma (VillaStuart Sport Clinic).

Curiosità: nel 2007, chiude l'annocon un record di 48 vittorie e 28sconfitte.

Corinna, che tipo di infortunio haiavuto?“Uno stiramento alla gamba de-stra”.

Possiamo considerarti pienamen-te ristabilita?“Assolutamente si. Sabato 25 dis-

puterò un torneo a Civitavecchia”.

Un avvio di 2012 non propriamen-te esaltante. Quali fattori hannocondizionato il tuo rendimento?“Non sono partita malissimo, anzistavo disputando buone gare. Pur-troppo i risultati non arrivavano edi conseguenza ho perso un po’ difiducia. Poi è arrivato anche l’infor-tunio che mi ha fatto perdere diver-si punti in classifica”.

Fisioterapia, allenamenti e tempolibero: come si svolge la tua gior-nata “tipo”?“Adesso che ho terminato il ciclo difisioterapia a Villa Stuart, sono im-pegnata in due sedute giornaliere,divise tra tennis ed atletica”.

IL MEDICO RISPONDE

@linea diretta con specialisti in or topedia • fisiatriareumatologia • medicina dello sport • radiologiascienza dell'alimentazione

Scrivete a: [email protected]

L'Istituto di Medicina dello Sport di Roma (Villa Stuart Sport Clinic)

Via Trionfale 5952 (Balduina)

PER APPUNTAMENTI EDINFORMAZIONI:06.35528393 - 06.35528394

Quali i prossimi impegni?“Come detto, sabato 25 scenderò incampo per il torneo di Civitavecchia(25.000 dollari, ndr)”.

Stefania OkakaPallavolista italiana, nata il 9 agosto1989 a Castiglione del Lago (PG),Stefania Okaka milita nella Caripar-ma SiGrade Volley. Nel 2009, laschiacciatrice ex Futura Volley BustoArsizio è stata operata di artroscopiadal Prof. Pier Paolo Mariani. Curiosità: Ha un fratello gemello, Ste-fano, attaccante del Parma.

Stefania, come procede il recupe-ro a Villa Stuart?“Bene, tra un mese e mezzo circa do-vrei essere pronta. Sto curando l’in-stabilità del tendine popliteo e contodi rientrare per la prossima stagione”.

Nel 2009 l’operazione con il Prof.Mariani. La sofferenza, il faticosorecupero e la rinascita: che ricor-do hai di quel periodo?“Di certo è stato un periodo diffici-le e non nascondo di aver pensatoanche di smettere. Sono stata ope-rata al ginocchio sinistro una primavolta a Busto e successivamente,dal Prof. Mariani. La sfiducia eratanta considerato che stavo facen-do molto bene nella massima serie.All’improvviso l’infortunio: fortuna-tamente, la grinta e la determina-zione mi hanno permesso di recu-perare”.

Quanto ha influito il lavoro svoltodallo staff della clinica?“Molto, mi hanno dato una grandemano sia dal punto di vista delle cu-re che del supporto psicologico”.

Possiamo considerare la conqui-sta della Coppa CEV (con la ma-glia della Futura Volley Busto Ar-sizio, ndr) il punto più alto dellatua carriera?“Di certo, la Coppa CEV è un traguar-do prestigioso anche se non vissutoda protagonista a causa dell’infortu-nio. Il campionato europeo con la Na-zionale Juniores rimane una grandeconquista, davvero emozionante”.

Come ti vedi da “grande”?“Una vita normale, con una famigliae dei figli”.

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Dal 13 al 15 luglio torna sotto il castello di Santa Severa l’Italia Surf Expo

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ono passati 9 mesi esatti edi lavori per la 14° edizione diItalia Surf Expo sono già inpieno svolgimento. Il più gran-de evento d'Italia dedicato al-la sur f culture e al beach-style, che richiama ogni an-

no migliaia ragazzi e ragazze vogliosi di provarenuove emozioni, è pronto a tornare in grandestile. Dopo le ultime eccitanti edizioni che han-no visto protagonisti grandi nomi dello spetta-colo con le Kris & Kris, Mitch e Squalo, Gabri

Gabra, affiancati a testimonial d'eccezione co-me il campione hawaiiano Sunny Garcia, oltrealla collaborazione con il tour nazionale di Ra-dio 105, in diretta radiofonica dalla spiaggia eun vastissimo pubblico dalla penisola intera re-gistrando un "record" di oltre 20.000 presen-ze, il SURF EXPO 2012 si preannuncia ancorauna volta l'appuntamento da non perdere.Le date da segnare sull'agenda sono il 13, 14e 15 luglio, con due settimane di anticipo ri-spetto alle date usuali di svolgimento. La loca-tion è sempre nella splendida spiaggia ai piedi

del Castello di Santa Severa, a pochi km da Ro-ma. La forte collaborazione con la Provincia diRoma, in particolare con l’Assessore per losport Patrizia Prestipino, ha dato un grande im-pulso per la crescita di questo evento ormai diinteresse internazionale. Moltissime le novità,in particolare nuovi "contenuti" che arricchiran-no il Surf Village, per dare ancora maggiore op-portunità ad un pubblico in forte crescita di an-no in anno. Non è un caso infatti che ITALIASURF EXPO sia diventato un "must" anche perle troupe tv di Rai, Mediaset e Sky che da an-

di Giorgio Burreddu_ph Maura Cesolini

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L’evento più hot dell’estate

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ni ormai realizzano importanti servizi sulle mag-giori tg nazionali. Continuano le numerose col-laborazioni con alcuni tra i marchi più importan-ti del settore come: Rip Curl, Hot Buttered, Star-board, Oakley, EMU Australia, 69 Slam, Indo-board, Hobie Sup, Hinano, Skull Candy, Reef,Bic Sport, Go Pro, e molti altri brand avrannol'opportunità di mettersi in mostra con il riccoprogramma-eventi composta da: SURF ofSCHOOL - SUP ACADEMY - SKATE DEMPO/CON-TEST - WINDSURF X RAY ACADEMY - BATTLEWINCH CONTEST - BIKINI FASHION SHOW- BUG

JUMP - SUP EURO CONTEST - INDOBOARD CON-TEST - VIDEO PREMIERE - SURF ART + ECO -SHAPERS - BEACH PARTY e ancora tante altresorprese...Anche nell'ambito della prevenzione il SURF EX-PO è da sempre legato a grandi organizzazionimondiali come la Sea Shepherd, protagonistacon una mostra fotografica shock e la presen-tazione della video premiere "ICONS OF ALOHA"con clip inedite e molto d'effetto! Poi la surf art,momento irrinunciabile per ogni edizione, chequest'anno grazie al noto illustratore Marco Si-

meoni sarà parte delle grafiche che verrannoutilizzate per pubblicizzare il SURF EXPO. Simeo-ni sarà nuovamente ospite esponendo alcuneopere inedite e molto vicine al mondo del board-sport. Ma le collaborazioni e le media-partners-hip sono solo all'inizio, molti altri grandi nomi,che vi presenteremo ad uno ad uno, sarannocoinvolti da qui a breve. E' già iniziato dunque il count-down verso quelloche sarà l'evento più "hot" della summer 2012.Non resta quindi che seguirci con i prossimi ag-giornamenti su tutti i canali che preferite!

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Abbiamo intervistatoMauro RUFINI,

ideatore del premioRetina d’Oro

inquantacinque anni, qua-si una vita trascorsa in ban-ca ma anche un passato daex cestista e allenatore dipallacanestro con una pas-sione sconfinata per losport della palla a spicchiche lo ha spinto a ideare

nel 2000 il premio "Retina d'Oro" un appunta-mento che nel giro di pochi anni ha varcato i con-fini nazionali per raggiungere l'Europa e ora an-che l'America con l'NBA, simbolo riconosciuto emarchio di qualità ed eccellenza del basket ita-liano e non solo. Roma, Milano, Toronto, Mosca,Madrid, Barcellona sono solo alcune delle tappeche il Premio ha fatto in questi anni. Come haanche sottolineato il Presidente della Fip DinoMeneghin « la Retina d’Oro è una tradizione cheè già diventata storia…». E il 15 marzo scorso alla presenza di funzionaridell’Ambasciata Americana è stato consegnatoa Roma il Premio Speciale “Retina d’Oro Presti-ge” che UniCredit Basket ha voluto assegnareal presidente Usa Barack Obama. Grandi perso-naggi dello sport a livello mondiale ed eminentipersonalità del mondo istituzionale sono entratinell’Albo d’Oro della manifestazione: da Mario

Draghi, che ha un passato giovanile da cestistaa Gianni Petrucci presidente del Coni, Luca Pan-calli, Walter Veltroni, Gianni Rivera, Valerio Bian-chini, Dino Meneghin, Dejan Bodiroga, EttoreMessina, Sergio Scariolo, Andrea Bargnani, Da-nilo Gallinari, Gianluca Basile, Manuela Di Cen-ta e tanti altri ancora.Mauro Rufini, da Presidente del Premio vive que-sta passione nel tempo che gli impegni e le re-sponsabilità di lavoro gli lasciano. Per lui il ba-sket è soprattutto «una passione infinita senzalimiti di tempo e di spazio per una disciplina spor-tiva giocata in ogni angolo del globo. Con la Re-tina d'Oro siamo andati oltre l'aspetto puramen-te agonistico, ci siamo interrogati sulla sfida edu-cativa dello sport, per far emergere i valori po-stivi dell'attività sportiva. Riconoscimenti alla tec-nica, ai risultati sportivi ma anche e soprattuttoai valori etici e alle qualità umane e morali deipremiati. In questi anni poi come parte integran-te della nostra missione abbiamo sentito fortel'esigenza di generare attenzione su temi socia-li, aiutare e realizzare progetti di utilità socialedestinati ad avere un impatto durevole come lestraordinarie esperienze del basket in carrozzi-na del S. Lucia e quella del progetto basket e au-tismo per uno sport veicolo d'inclusione sociale

e di abbattimento di tutte le barriere». «I valori che animano il nostro premio sono in sin-tonia con quelli che dovrebbe esprimere lo sportcome il radicamento sul territorio, la valorizzazio-ne dei talenti, l'imprenditorialità, la dimensioneinternazionale, il gioco di squadra, la volontà diraggiungere obiettivi sfidanti. Il valore delle per-sone, valori come impegno, responsabilità e so-lidarietà valgono per le aziende come per i teamsportivi specialmente in momenti difficili comequello attuale». Il premio, che in questi anni ha guardato ancheal sociale, promuoverà sempre più iniziative so-lidali, editoriali e di promozione dello sport se-condo un'ottica e una ricerca instancabile del ta-lento, dell'eccellenza, della qualità, di valori eti-ci, sociali e culturali. E tra i sogni nel cassettoRufini ne ha uno a stelle e strisce: «Il basket èun fenomeno planetario, ma quando pensi allapallacanestro il Paese che ti vien subito in men-te è l'America dove c'è l'NBA e il basket rispec-chia l'anima delle città, di chi le abita e le vive.Dopo il premio ad Obama, un presidente che nonsmette mai di amare - come noi - questo sportal punto di aver messo un campo di basket allaCasa Bianca, vorremmo stabilmente portare laRetina d'Oro anche in America!».

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di Marta Centra

Premio Retina d'Oro Prestigea Barack Obama

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VALLE D'AOSTApiccola regionetanti sport

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a Valle d’Aosta, con i suoi3.200 km2 di superficie edi circa 127.000 abitanti, rap-presenta la più piccola delleventi regioni italiane e la me-no popolata. Ciò nonostan-te, non mancano attività

sportive e personaggi sportivi, più o meno fa-mosi, nati in questo territorio. L’intento di que-sta rubrica è, appunto, quello di approfondi-re ed evidenziare le manifestazioni sportivepresenti nelle regioni e citare quei personag-gi sportivi nati nella regione di cui ci stiamooccupando. Il clima freddo e alpino della Val-le d’Aosta (durante l’inverno le precipitazioni

di pioggia e neve sono praticamente costan-ti) favoriscono inevitabilmente le attività col-legate alla neve e al ghiaccio. Cervinia, Saint-Rhemy, Champorcher e Torgnon sono solo al-cune delle località dove gli appassionati di scisi recano per trascorrere una giornata sullaneve; ma tra le località alpine della Valle d’Ao-sta, merita un piccolo approfondimento losplendido comune di Courmayeur. Popolatoda circa 3.000 abitanti e confinante sia conla Francia che con la Svizzera, il comune diCourmayeur è conosciuto soprattutto per lapresenza della montagna più alta d’Italia ed’Europa: il Monte Bianco (4.810 metri). E’inevitabile, quindi, che in questi luoghi le prin-

cipali attività sportive siano lo sci alpino, losci di fondo, l’hockey sul ghiaccio e il trek-king. Tuttavia, nonostante la bellezza del pae-saggio e la presenza costante di neve, il ca-lendario ufficiale della Coppa del Mondo diSci non prevede alcuna tappa in Valle d’Ao-sta. Le uniche gare in programma in Italia so-no, infatti, in Val Gardena, in Alta Badia ed aBormio. Quest’anno, però, la Federazione In-ternazionale Sci (FIS) ha designato la localitàdi Courmayeur come sede ospitante delle fi-nali della Coppa Europa di Sci Alpino dal 13al 19 Marzo. Si tratta di una disciplina secon-da soltanto alla sopracitata Coppa del Mon-do di Sci, dove hanno gareggiato le giovani

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Approfondimento su sport, curiositàe personaggi sportivi nati in una regioneall’avanguardia per quanto riguarda scie hockey su ghiaccio, ma non solodi Francesco Carci

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promesse di questo sport, che un domani po-tranno dire la loro a livelli più elevati. L’edi-zione di quest’anno ha sorriso ai nostri colo-ri, visto che lo slalom femminile è stato vintodalla bergamasca Michela Azzola, mentre lagara maschile è andata al francese NicolasThoule, che ha rimontato dopo il parziale se-condo posto della prima manche. Due vitto-rie che, comunque, non hanno messo in dis-cussione il primato della classifica generale:per quanto riguarda le donne, la Coppa eragià stata vinta matematicamente dall’altoate-sina Lisa Magdalena Agerer, con un netto van-taggio sulle italiane Enrica Cipriani e SofiaGoggia, a cui va il merito di aver contribuito aun podio tutto tricolore. Nella categoria ma-schile, la Coppa è andata all’austriaco FlorianScheiber, che ha bissato il successo ottenu-to nel 2009. Oltre agli atleti professionisti, agioire sono stati anche gli organizzatori di que-

sta edizione, che ha avuto un buon successoe che ha fornito ulteriore prestigio alla locali-tà di Courmayeur. Ma non c’è solo lo sci. Sem-pre a Courmayeur, infatti, è andato in scenadal 6 al 12 Febbraio la seconda edizione del-l’ATP Valle d’Aosta Open di Tennis.Mentre i vari Federer, Nadal e Djokovic si con-tendevano a Melbourne l’Australian Open (vin-to poi dal Serbo), il Challenger di Courmayeurè stato vinto dall’olandese Igor Sijsling, chesi è imposto in finale contro il tunisino MalekJaziri con il punteggio 63 64. Vittoria a sor-presa per l’olandese, che non era testa di se-rie e che non ha perso nemmeno un set du-rante tutto il torneo. Nessun italiano era pre-sente nel tabellone principale, a dimostrazio-ne che le soddisfazioni in questo sport pro-vengono soprattutto dal circuito femminile. Ildoppio è stato vinto dalla coppia francese Her-bert/Texeira, che si è imposta in due set con-

tro la coppia Brown/Marray con il punteggio76(5) 64. Courmayeur è anche il punto di ri-ferimento dell’hockey sul ghiaccio valdosta-no. Il comune ha ospitato la squadra dell’Hoc-key Club Courmaosta, vincitrice anche di unaCoppa Italia nel 1998. La squadra, poi, si èsciolta nel 1999. Da allora Courmayeur ospi-ta il club Les Aigles du Mont Blanc, che mili-ta nelle serie minori. La Valle d’Aosta, carat-terizzata da montagne alte e da un clima al-pino, ha le caratteristiche necessarie per ospi-tare le gare di un altro sport importante: il Ci-clismo. Dal 1962, infatti, si disputa, tra la fi-ne di Agosto e l’inizio di Settembre, il Giro del-la Valle d’Aosta. Si tratta di una corsa a tap-pe riservata ai dilettanti e riconosciuta dall’U-CI Europe Tour. L’edizione del 2011 è statavinta dall’italiano Fabio Aru, giovane ciclistaclasse ’90 considerato una delle promessedel ciclismo italiano. Per quanto riguarda il

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calcio, bisogna registrare l’ottimo campiona-to della Valle d’Aosta, in vetta al girone A del-la Serie D. A poche giornate dal termine delcampionato, la squadra valdostana si sta gio-cando, in un vero e proprio testa a testa con-tro il Chieri, l’accesso ai campionati profes-sionistici. Dopo questa panoramica sui mag-giori sport seguiti e praticati nella Valle d’Ao-sta, chiudiamo dando spazio a qualche per-sonaggio sportivo di rilievo nato in questa re-gione. Su tutti, merita un approfondimentol’attaccante del Chievo Verona, Sergio Pellis-sier, nato ad Aosta il 12 Aprile 1979. In uncalcio moderno dominato (forse troppo) dalbusiness, dai contratti faraonici e dallo scar-so attaccamento alla maglia, la carriera di Pel-lissier rappresenta sicuramente una piacevo-le eccezione. Cresciuto nel Torino, il bombervaldostano approda al Chievo nella stagione2000/2001. Dopo una piccola parentesi in

prestito alla Spal nel gennaio 2001, Pellissiernon si muoverà più dalla società gialloblù, di-ventando l’idolo della tifoseria scaligera e lavera bandiera del club. Proprio quest’anno, inoccasione del gol messo a segno a Novara il2 febbraio, Pellissier ha raggiunto la quota di100 gol in serie A con la maglia del Chievo.Un traguardo storico sia per lui che per lasquadra del Presidente Campedelli. Un’altragrande soddisfazione è arrivata nel Giugno2009, quando l’attaccante valdostano ha esor-dito con la maglia della Nazionale, guidata al-lora da Marcello Lippi, nell’amichevole control’Irlanda del Nord, vinta dagli azzurri per 3-0.Soddisfazione doppia, visto che Pellissier, po-chi minuti dopo il suo ingresso in campo, hasiglato la rete del definitivo 3-0 con una bel-lissima rovesciata. Tanta umiltà ed un gran-de senso di appartenenza alla maglia fannodi Pellissier uno degli esempi più validi in que-

sto calcio che sta perdendo sempre più i va-lori etici e morali.Merita, infine, un cenno anche il terzino sini-stro della Juventus Paolo De Ceglie, nato il17 Settembre 1986 ad Aosta. Cresciuto nelsettore giovanile bianconero, De Ceglie, do-po una positiva parentesi al Siena nella sta-gione 2008/2009, è tornato a Torino dove èriuscito a ritagliarsi uno spazio impor tantenella squadra juventina. E’ notizia di pochigiorni fa il suo rinnovo contrattuale con la“Vecchia Signora” fino al 2017, segnale diquanto la dirigenza bianconera creda nelle po-tenzialità del ragazzo. De Ceglie ha giocatoanche con l’Under 21 e, considerando la ca-renza di terzini sinistri nel nostro campiona-to, ha tutte le carte in regola per essere con-vocato nella Nazionale maggiore di CesarePrandelli. I Campionati Europei non sono poicosì lontani.

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La rivista mensileCAR ha provato la entrylevel della gamma Gordini

Nuova TwingoGT Gordinidi Riccardo Cacace

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a Twingo GT Gordini nascecome entry level della gam-ma Gordini, aggiungendosialla Clio e alla Wind, e si vaad inserire tra le Twingo diserie e le più sportive RS.Esteticamente, infatti, ripren-de molti dei dettagli introdot-

ti con l’ultimo restyling della Twingo, come i gran-di fanali ai lati della calandra, i nuovi proiettorianteriori ridisegnati con la nuova palpebra spor-tiva (decisamente azzeccata su un allestimentodel genere) ed i fari posteriori divisi in due parti,aggiungendo però alcuni dettagli esclusivi comei badge Gordini, i paraurti specifici, i cerchi in le-ga da 15” “Turini”, il piccolo spoiler posteriore ele cornici a contrasto per i fendinebbia. All’interno è tutto rivestito in tessuto bicolorenero e blu, ci sono inserti satinati e badge Gor-dini sparsi un po’ ovunque ed i sedili sono quel-li sportivi della versione RS, non disponibili sulmodello precedente, e che, devo ammettere,sono stati un’ottima sorpresa per il comfort ela tenuta laterale che riescono ad offrire gra-zie ai cuscini laterali rinforzati! In perfetta sin-tonia con la pedaliera sportiva in alluminio.Altri dettagli specifici sono il volante rivestitoin pelle con due bande bianche al punto zeroe la veste grafica del contagiri, che fortunata-mente è rimasto dietro al volante, staccato dalresto della strumentazione che si trova inveceal centro della console. Alla guida si sente ladifferenza rispetto ad una RS spaccaschiena,l’assetto è molto più confortevole ma comun-que sportivo, e permette di togliersi più di qual-che sfizio quando le si vuole tirare il collo.Il motore è il 1.2 TCe della Twingo-solo-GT, unpiccolo turbo da 100 cavalli, che potrebberosembrare pochi rispetto ai 133 della RS, mache risultano invece adeguati sulla GT, una city-car che pesa solo 980 kg senza eccessive pre-tese sportive. Per divertirsi, comunque, biso-gna rimanere intorno ai 3.000 giri al minuto,questo vuol dire giocare spesso e volentieri conla piccola leva del cambio, un manuale a cin-que rapporti che si è dimostrato all’altezza del-

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Torna la Twingocon i badge Gordini,questa volta però conun carattere decisamentepiù mite

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la situazione, se non fosse per la mancanza diuna marcia overdrive, soprattutto nei lunghi tra-sferimenti autostradali, durante i quali sembraancora di viaggiare in un frullatore anche a ve-locità legali, proprio come nella Gordini cheavevo provato qualche tempo fa.Senza arrivare al limite, e volendosi semplice-mente divertire, invece, il discorso cambia ela Twingo GT Gordini si rivela ben accondiscen-dente e precisa, grazie anche alla generosagommatura che assicura un ottimo grip e al-l’impianto frenante che, nonostante non siastato concepito appositamente per questo ti-po di utilizzo, va più che bene. In città è difficile trovare qualche difetto a que-sta Twingo, i consumi e le emissioni sono abba-stanza contenuti, si parla di 17,5 km/l e 132g/km di CO2, e le dimensioni ridotte permetto-no di districarsi agevolmente nel traffico cittadi-no. Il motore, inoltre, gira a regimi più umani edil comfort acustico torna a livelli accettabili. La Twingo GT Gordini viene venduta con radiobluetooth Mp3 da 80W con funzione vivavocee riconoscimento vocale, limitatore elettronicodi velocità, climatizzatore automatico e sediliposteriori indipendenti e regolabili di serie,l’ESP invece è disponibile solo su richiesta.

RENAULT TWINGOGT GORDINI

Scheda tecnicaPrezzo 13.950 Euro

Motore 1.149 cc, 100 cv a 5.500 giri/min, 155 Nm a 3.500 giri/min, turbo

Trasmissione manuale a 5 rapporti, trazione anteriore

Prestazioni 0-100 km/h in 9,8 sec, 185 km/h, 17,5 km/l, 132 g/km

Peso 980 kg

In vendita ora

]motori[clubstyle

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pub car 230X260 indd 1 22-09-2011 9:46:54

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Canyoning,una discesa tutta da vivere

]sport&turismo[clubstyle

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l canyoning (le cui prime escur-sioni in stile moderno par tonodal XIX secolo) è sostanzialmen-te la disciplina che pratica chiscende in strette gole, chiama-te tecnicamente forre, percorsedall’acqua che le ha scavate inmigliaia di anni. Spesso il can-

yoning o torrentismo viene confuso con altrisport, come canoa, rafting, kayak ma la par-ticolarità di questa disciplina è che la disce-sa nelle forre avviene a piedi tramite l’ausi-lio di una corda. Anche se nel canyoning pos-siamo imbatterci in ostacoli come cascate,laghetti o scivoli, questa disciplina outdoornon è uno sport estremo e l’unica caratteri-stica che può farla sembrare pericolosa è ilfatto che non si può tornare indietro e l’usci-ta avviene solo al termine della discesa. Lemecche del canyoning sono l’isola della Reu-nion e la Francia, che rappresenta la terra deimaestri, visto che i primi esploratori di que-sta disciplina furono proprio francesi comeÉdouard-Alfred Martel. Si può scegliere tut-tavia di praticare questo sport in una locali-tà come la Thailandia, dove si può rilassare

corpo e mente, lontano dai problemi o dallostress della realtà quotidiana. La Thailandiaoffre diversi spunti per tutti gli amanti di que-sto sport, che siano loro professionisti o per-sone alle prime armi; i due luoghi principaliper scendere nelle forre sono Phang Nga e ilDoi Inthanon National Park. Phang Nga si tro-va nella provincia di Phuket, la principale de-stinazione balneare del Paese, a sud dellaThailandia, a circa 800 km dalla capitaleBangkok; gli imponenti faraglioni che sorgo-no dal mare sono la vera cartolina di PhangNga, dove si può vivere nella più completatranquillità e rilassatezza la propria vacanza,perché non c’è quel turismo di massa che in-vece anima la vicina Phuket, per merito del-le sue splendide spiagge.Grazie al panorama offer to da Phang Nga, èpossibile ammirare le bellezze del luogo an-che attraverso la canoa o il kayak, “fratelli”del canyoning. Frequentata maggiormente danordeuropei, Phang Nga si può raggiungerenoleggiando un’auto dopo che si è sbarcatiall’aeroporto di Phuket; in alternativa, ci sipuò avvalere dei servizi regolari di autobusche hanno come base di partenza Phuket Bus

I

[ ]sport&turismoclubstyle

IL VIAGGIOPeriodo: da ottobre ad aprileDurata: due settimaneLivello di difficoltà: medioSuggerimento: seguire un corsodi primo livello

“Non basta davvero unavita per godere delle

meraviglie che iltorrentismo regala,

nonostante si viva nellaciviltà del tutto si compra.

Non tutto si puòacquistare; il canyoning è

da vivere”, si possonoriassumere con queste

parole, dette dall’addettostampa nazionale

dell’Associazione ItaliaCanyoning Christian

Roccati, cosa rappresentadavvero il canyoning

di Luca Parmigiani

Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:59 - 83 - (Cyan)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:59 - 83 - (Magenta)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:59 - 83 - (Yellow)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:59 - 83 - (BlacK)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:59 - 83 - (PANTONE 227 C)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:59 - 83 - (PANTONE 232 C)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:59 - 83 - (PANTONE 872 CVV)

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Terminal con lo spostamento nelle varie pro-vince di Phuket. Altro sito dal panorama mol-to attraente è il Doi Inthanon National Park,che si trova nella parte settentrionale del Pae-se, a circa 60 km da Chiang Mai; sopranno-minata il tetto della Thailandia per via dellasua altezza, il parco offre una visione che la-scerà incantati i turisti grazie anche alla pre-senza di diverse cascate (come per esempioMae Klang Falls, Wachiratan Falls, SiriphumFalls e Mae Ya Falls). Un tour al Doi InthanonNational Park prevede la sveglia alle 7 delmattino e l’arrivo a destinazione verso le9.30. Dopo un breve briefing con gli istrutto-ri, si può iniziare la discesa che termineràverso ora di pranzo. Le prospettive offerte daquesto parco sono un vero e proprio colpod’occhio per tutti.Oltre alla Thailandia, altri luoghi dove poterpraticare il canyoning sono la Svizzera, mol-to conosciuta tra gli addetti ai lavori, la Gre-cia, la Spagna, la Corsica, il Brasile, gli Sta-ti Uniti e l’Austria. Ovviamente da non trascu-rare tutti i paesaggi che regala l’Italia, come

per esempio l’Ossola, che si sta imponendoa livello nazionale.In Italia ci sono due enti a cui far riferimentoper praticare il canyoning e sono l’ACI al qua-le da due anni si è affiancato il CAI. L’ACI,che si ispira alla grande scuola francese, of-fre anche la possibilità di effettuare un cor-so base di primo livello ed imparare le basitecniche per muoversi in “ambiente forra”, inmodo da avere una conoscenza preliminaredi questo sport agendo di conseguenza in to-tale sicurezza.I praticanti in Italia si stimano in una cifra chevaria dai mille alle tremila persone. Cosa puòregalarti il canyoning ce lo spiega per conclu-dere ancora un volta Christian Roccati, inesclusiva alla redazione di SportClub: “Maicome nel torrentismo mi sono sentito a ca-sa, rilassato, sereno e contento. Il torrenti-smo unisce, insegna ed è davvero per tutti;per chi cerca la sua realizzazione nell’adre-nalina e per chi nella quiete trova un serenostacco dal mondo, preservando la vita graziea procedure e tecnica”.

[ ]

L’EQUIPAGGIAMENTO

- corde per la discesa inartificiale (di solito si usanocorde di progressionee una in sicurezza);

- bloccanti, connettori,deviatori e discensorimeccanici;

- imbragatura;

- scarpe specifiche;

- muta e sottomuta traspirante;

- casco, frontale e fischiettoper il codice dei comandi;

- barili stagni e zaino pvcper il trasporto materiali;

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[ ]clubstylesport&turismo

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SPORTCLU

BIl primo magazine sportivo in distribuzione

gratuita che dà voce a tutti coloro che amano

lo sport professionistico e amatoriale

Federation Cup

Mercedes Golf Trophy

Concorso Ippico di Piazza di Siena

Roma Motor Show

Mondiali di Baseball

Ski Pass

Motor Show di BolognaRugby Roma Seven

Golden Gala di atletica

Giro d’Italia

Maratona Città di Roma

Campionati europei di tuffi

Sei Nazioni di rugbyBMW Italian Open di Golf

adv sport club feb2011:Layout 1 05/04/11 22:43 Pagina 1Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:59 - 85 - (Cyan)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:59 - 85 - (Magenta)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:59 - 85 - (Yellow)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:59 - 85 - (BlacK)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:59 - 85 - (PANTONE 227 C)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:59 - 85 - (PANTONE 232 C)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:59 - 85 - (PANTONE 872 CVV)

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antissimi i circoli nati inquesti ultimi 20 anni, po-chi riser vati, elitari esnob, molti aperti a tuttie a quote affrontabili dal-la maggior parte delle fa-miglie. Dobbiamo poi ag-

giungere che la federazione consente ai neo-fiti il tesseramento libero, cioè si può esse-re dei giocatori tesserati, senza l’obbligo diuna iscrizione ad un club.La presenza sul territorio di numerosi campipratica, che ad un costo molto basso inoltre,permette a chiunque di avvicinarsi a questofantastico gioco senza il rischio di intaccareil budget familiare.Grazie a queste ed altre politiche intelligentimirate alla diffusione del golf, il numero deigiocatori è cresciuto notevolmente, oggi in-fatti siamo più di 100.000 tesserati.Chi insegna ogni giorno come me, si imbat-te in qualcosa che ancora non ci permette dicrescere come meriteremmo, quanto alme-no gli altri paesi europei. Sono, i “luoghi co-muni”. Il golf negli anni 70/80 era davveroriservato e chiuso. I circoli erano pochi e visi poteva accedere solo se presentati e a quo-te sociali salatissime e l’attrezzatura di buo-na qualità era venduta a prezzi da capogiro.Tutto questo e per molti anni, ha modificatoil concetto di sport, facendolo diventare nel-la maggior parte dei casi, un bene alla por-tata di pochi danarosi fruitori. Oggi dopo 40

anni, con tutte le possibilità che abbiamo periniziare e vivere questo fantastico mondo alcosto di una palestra, l’idea è rimasta pertanti sempre la stessa, costoso e per uomi-ni di età pensionabile. Vivo in una città fan-tastica, per cer ti versi ancora provinciale ecalda come un paesino d’altri tempi. Puoi in-contrare ogni giorno, ovunque, persone sco-nosciute dalla battuta sempre pronta, anchese non vi conosce.Infondo è la città dei Rugantino, abitata daun popolo disincantato da secoli, governatoda molti ma sottomesso da nessuno, dovePasquino, con satira e sonetti, parlava per lagente povera che soffriva di vessazioni. Ro-ma è così, il romano è così.E oggi è ancora come una volta, se hai vogliadi puntare l’orecchio per scoprire l’uso fan-tastico della battuta e della metafora. Dal for-naio, sotto casa, al benzinaio, al bar per uncaffè, ovunque potrete imbattervi in perso-naggi dall’ humor ficcante, dai tempi comiciper fetti e dal volto solcato dalla storia, pron-to a regalarvi una perla di saggezza con into-nazione romanesca DOC.Qualche anno fa per farvi un esempio, mi tro-vavo fermo al semaforo con i finestrini ab-bassati per la calura. Un motociclista pas-sando tra la mia macchina e un camion, sor-passa con la ruota alzata. Uno sguardo dicomplicità con il camionista che abbassan-dosi mi dice: “quello all’anagrafe c’ha er no-me scritto a matita…” Alberto Sordi, Verdo-

ne, Proietti? Torniamo al golf ora, per dir viche svolgo l’attività di maestro in un bellissi-mo campo pratica al centro di Roma, accan-to ad una pista ciclabile percorsa ogni gior-no da migliaia di persone, romani.Dal battitore, per una magia sconosciuta edun acustica degna di Santa Cecilia, si sento-no tutti i commenti che ciclisti, podisti, cam-minatori, pattinatori fanno passando di fron-te al campo pratica.Alcuni mi intristiscono riportandomi ai luoghicomuni mai abbattuti, come quando bambi-ni molto interessati gridano entusiasti e il ge-nitore risponde: “no tesoro questo è unosport da grandi”. Altri esilaranti come quelciclista lanciatissimo come Moser, sul curvo-ne vicino al battitore, che urlò: “ ce li avessiio i sordi vostri”.Mentre tirava una bella signorina, un corrido-re: “Quello è uno sport da vecchi, che stai afa li sotto?”. Ancora un ciclista passando: “i sordi tuoi… er fisico mio”. Due podisti apasso lento verso: “a taighereee… me te ri-cordavo più for te eh?”.Abbandonare i luoghi comuni è quello che ciporterà lontano, abbattere questo muro checi divide dalle persone sarà la chiave di vol-ta di un meccanismo vir tuoso e naturale chepermetterà al golf di entrare nelle case di tut-ti, finalmente senza diffidenze e senza pau-re. Chi ama la vita, ama il golf.Spargi la voce.Buona pratica.

T

[]84

clubstyle[ ]golf

Golf eluoghicomunidi Simone Selli

Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:59 - 86 - (Cyan)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:59 - 86 - (Magenta)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:59 - 86 - (Yellow)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:59 - 86 - (BlacK)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:59 - 86 - (PANTONE 227 C)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:59 - 86 - (PANTONE 232 C)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:59 - 86 - (PANTONE 872 CVV)

Page 87: Sport Club Magazine Aprile 2012

[ ]

erano 30mila par-tenti chesono statiincitati dacirca 350mila perso-ne lungo

l'intero tracciato della gara. I tan-ti partecipanti erano persone mol-to diverse tra loro. Non sembra-vano essere stati tanto attenti al-la preparazione della gara, piutto-sto erano impegnati nel portare atermine il loro compito a qualsia-si costo e nel piu breve tempopossibile. Par tendo proprio daquest'ultimo aspetto vorrei faredelle considerazioni spero utili pertutti. Quando partecipi ad una ga-ra accetti l'idea che tu voglia da-re il massimo e migliorare la ve-locità di corsa. Il punto e': comefarlo? La maggior parte degli ama-tori ancora oggi pensa che la ve-locità sia legata alla quantità dikm percorsi ad ogni singolo alle-namento. Certamente questo e'vero ma non e' il solo parametroda tener di conto. Oggi si e'vistoche occuparsi di piu stimoli meta-bolici e muscolari permette un in-cremento della velocità di gara più

rapido e meno traumatico. I ma-ratoneti piu forti sono molti velo-ci su pista e provengono quasisempre da distanze piu brevi. Di-ventare veloci e reattivi in pista,sui cross e su gare brevi fa miglio-rare sensibilmente di più che fa-re solo tanti km a tutti gli allena-menti. Perchè ciò? Il muscolo sirafforza e diventa piu reattivo, lefibre muscolari coinvolte diventa-no sensibilmente di più, la tecni-ca di corsa migliora ed è piu eco-nomica, la velocità di movimentoaumenta. Cosa fare per trasfor-marsi da "tapascioni" ad atleti? ilpunto è: dove ripongo la mia at-tenzione nella gestione dell'alle-namento e della gara? Se questae' rivolta a tanti km, tanti allena-menti quantitativi, tante gare sustrada, tante maratone allora staicerto che ti puoi definire un beltapascione e la tua vita sportivaed agonistica sarà indirizzata inquella direzione. Se invece la tuaenergia è indirizzata a migliorarela tua componente reattivo-musco-lare, alla tecnica di corsa, alla ve-locità di corsa, alla crescita dellapotenza aerobica, della capacita'lattacida, a gare su pista o a ga-re brevi e veloci allora stai sulla

strada giusta per cominciare a de-finirti un atleta. È evidente che so-no e saranno solo i risultati in ga-ra a differenziare i livelli di presta-zione tra un atleta ed un altro. Ilpotenziamento muscolare con an-dature ed esercizi di ginnasticagenerale e specifica condotti daun esperto sono estremamenteutili per imparare ad usare più mu-scoli insieme e migliorare la tec-nica di corsa; ricordiamo che èproprio quest'ultima a permette-re molti miglioramenti di presta-zione. Anche in palestra con l'au-silio dei pesi si possono otteneredei miglioramenti sul piano tecni-co e del potenziamento muscola-re. Dedicandoci poi all'incremen-to delle potenze aerobiche e lat-tacide con l'ausilio di ripetute inpista su distanze medio-brevi,avremo messo le basi per una ve-ra e propria crescita prestativa co-stante, almeno nei primi 8 anni diattività atletica. Si assiste spes-so all'allenamento fai da te ma bi-sogna invece affidarsi alle cureesperte di mani competenti di untecnico dell'atletica leggera. Solocosì si pongono le basi corretteper un rapporto tra un professio-nista ed un aspirante atleta, do-

ve è previsto il giusto riconosci-mento nel caso di successo ed unaltrettanto giusto allontanamentonel caso di mancato risultato. In-somma questo movimento spor-tivo atletico è in crescita ma hanecessità di tanta professionali-tà per la sicurezza e la felicità ditutti noi appassionati di questomagnifico sport.

C’

[ ]clubstyleatletica

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Appena ritornato dalla mezza maratona di Berlino ho potuto constatare che ilmovimento dei runners nel mondo cresce di anno in anno in modo esponenziale

del Prof. Sergio CocozzaInsegnante di Educazione Fisicae Tecnico della Fidal

La preparazione atleticadel corridore

Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:59 - 87 - (Cyan)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:59 - 87 - (Magenta)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:59 - 87 - (Yellow)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:59 - 87 - (BlacK)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:59 - 87 - (PANTONE 227 C)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:59 - 87 - (PANTONE 232 C)Sportclub Aprile 2012_bassa_ok.pdf 2-05-2012 10:56:59 - 87 - (PANTONE 872 CVV)

Page 88: Sport Club Magazine Aprile 2012

di Fabio Ingargiola Personal Trainer

[email protected]

i si allenaall'apertonel parcocon esercizia corpo libe-ro ad alto obasso im-patto. Il si-

stema di allenamento tiene infat-ti in gran conto il differente sta-to di forma dei partecipanti, macontrariamente ad altri allena-menti di gruppo, dove si impon-gono classi diversi per livelli di-versi, nel bootcamp avere diver-si livelli di preparazione diventaun'opportunità per allenarsi me-glio tutti e tutti insieme. Uno dei punti di forza di una le-zione del genere è che ognunopuo modulare l’intensita dellosforzo in base al suo grado di al-lenamento.Non è una lezione sulla musica,dunque ognuno va al suo ritmo,ma allo stesso tempo nessunorimane indietro: oggi riesco a fa-re 5 movimenti in 30 secondi,

fra un mese riusciro a farne 20nella stessa unita di tempo. E’molto impor tante il ruolo dellistruttore-trainer che si relazionain maniera diretta con ogni allie-vo, che motiva tutti, decide il rit-mo della classe e modula l’in-tensita dello sforzo in base al li-vello generale dei partecipanti. Ilrisultato è una lezione sempredifferente, un gruppo che crescee migliora e risultati concreti emisurabili. Molto spesso le lezio-ni vengono impostate come unalezione privata, nel senso che sistabilisce un obiettivo con ogniallievo, si controlla lo stato di par-tenza o attraverso test di efficien-za fisica o tramite misurazionedel grasso coporeo e circonferen-ze. Tutto questo sempre nell’am-bito della lezione (subito prima odopo). Colloquio con l’allievo, mi-surazione dello stato di par ten-za, stabilire l’obiettivo e... si par-te. Il gruppo, l’aria aper ta, l’at-mosfera solidale, il carisma e lagrinta del trainer creano un mix

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86[ ]

clubstyle

Dite basta a...

fitness

L’ultima frontiera del fitness prevede solo un prato verde e il peso del proprio corpo,sia che si chiami bootcamp, athletic camp o circuit functional training, l’importanteè stare all'aria aperta e vivere l’esperienza dell’allenamento a contatto con la natura

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palestre, macchinari e musica assordante

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molto efficace che permette adognuno di sentirsi parte di un pro-getto comune, di un esperienzadi allenamento lontana da una le-zione classica in palestra, dovetra la musica assordante e la sta-ticita’ della classe (ognuno stanel suo metro quadrato e non sisposta) si perde l’esperienza dicondivisone e di amicizia che puonascere in una classe di gruppoall aper to impostata in questomodo.I risultati non tarderanno ad arri-vare, gia dopo 6/8 settimane diallenamento potrai vedere nettimiglioramenti sulla forza, la resi-stenza, l’agilita la flessibilità. Iltutto abbinato a una sana alimen-tazione permette incredibili e vi-sibili miglioramenti anche sul gi-rovita e il grasso corporeo.L’istruttore puo decidere di varia-re l’allenamento con piccoli attrez-zi come elastici, corde, pesetti otutto cio che la creatività e l’espe-rienza da trainer gli suggerisce.L’obiettivo comune di questi cor-si è molto spesso dimagrire e to-nificare, no aumentare la massamusolare: corpo asciutto, defini-to e soprattutto ef ficiente; perquesto diventa un allenamento ri-volto sia a donne che uomini, so-prattutto agli uomini che per tut-ta una serie di motivi non si av-vincinerebbereo mai ad una lezio-ne di gruppo di step o aerobica.E come la mettiamo con la bruttastagione? Di fatto ci si allena an-che con il freddo o sotto la piog-gia: giacchettino, cappuccio e viaad allenarsi. In alternativa ovvia-mente si puo spostare la lezionein un posto al chiuso, l’importan-te rimane sempre… non fermarsi!Il gruppo dei partecipanti che siallenano insieme, sia con eserci-zi singoli che in batteria o a cop-

pie, costituisce uno spirito ca-meratesco e goliardico necessa-rio ad affrontare prove ed eserci-zi anche molto intensi diver ten-dosi condividendo la fatica e lagioia per i risultati ottenuti.L’allenamento generalmente spa-zia da un corpo libero ad alta in-tensita, a un circuit training, a al-lenamento funzionale.Spesso viene associato a un im-postazione militaresca (boot-camp) ma non e il solo target chesi puo dare a un alezione di grup-po all’aria perta: puo essere piùatletico (basato sulla corsa), piùtecnica (functional training) oprendere spunto dalla prepugili-sitica o dalle ar ti marziali.Il tratto comune rimane allenarsiinsieme, faticare e ottenere risul-tati concreti e misurabili.Buon allenamento (all’aria aper-ta) a tutti!

Per chi vuole informazioni piu det-tagliate puo visitare la mia pagi-na facebook: Fabio Ingargiola Per-sonal TrainerOppure segui la lezione su questolink: http://youtu.be/hrewKzVG-hQ

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a Panini ha scelto la "sua" Na-zionale per la partecipazioneagli Europei di calcio, a circa duemesi dall’inizio della competi-zione in Polonia e Ucraina. Men-tre il CT Cesare Prandelli sta an-cora mettendo a punto la squa-dra, infatti, l’Azienda modene-

se ha pubblicato la nuova collezione di figurine "UE-FA Euro 2012™", appena uscita nelle edicole in Ita-lia e che sarà distribuita in oltre 80 paesi. Tra i "con-vocati" dalla Panini, ci sono anche Antonio Di Na-tale e Mario Balotelli."I tempi tecnici di realizzazione della collezione ciobbligano ad anticipare le scelte del CT CesarePrandelli e degli allenatori delle altre Nazionali deltorneo europeo", ha spiegato Antonio Allegra, diret-tore Mercato Italia Figurine e Card di Panini. "Unacollezione veramente speciale poiché, grazie allasua grande diffusione, rappresenta idealmente ilconcetto di ‘unione’ contenuto nella Costituzioneeuropea: fin dalle prime edizioni, questa raccoltaha infatti permesso ai collezionisti di tutta Europadi condividere la stessa passione, riconoscendonella figurina uno strumento di scambio che ha an-ticipato di diversi anni la moneta unica europea”.La collezione "UEFA Euro 2012™" è articolata in540 figurine adesive (di cui 40 speciali olografi-che), da raccogliere in un album da 64 pagine.

Ognuna delle 16 squadre partecipanti agli Europeiè rappresentata dalle figurine singole di 20 calcia-tori, oltre ad un puzzle di 4 figurine con la squadraschierata, altre 3 figurine sulle star “in action” e in-fine il logo della Federazione e la mascotte. Per laNazionale italiana, le 3 figurine “in action” sono de-dicate a Gianluigi Buffon, Daniele De Rossi e Ma-rio Balotelli. Tra le altre nazionali, diverse sono lestar “in action” che giocano in Italia, tra cui WesleySneijder, Miroslav Klose e Zlatan Ibrahimovic. Perogni squadra, sono indicate anche una serie di da-ti e informazioni: girone di appartenenza e relativocalendario, piazzamenti storici nella competizione,eventuali edizioni vinte, statistiche, sito internet del-la Federazione e lista dei giocatori.Oltre alle pagine dedicate alle 16 nazionali, la col-lezione "UEFA Euro 2012™" è articolata anche inaltre sezioni. Nella prima, sono presenti l’Albo d’O-ro della competizione, con le figurine istituzionaliUEFA del logo, dello slogan e della mascotte uffi-ciale, il logo “UEFA Respect” e ad una speciale fi-gurina olografica dello storico stabilimento Paninidi Modena. Vi sono poi 4 pagine dedicate ai duePaesi ospitanti, che contengono 24 figurine sullecittà e gli stadi in Polonia e Ucraina, oltre al pro-gramma delle partite in ogni città. Altre 2 paginesono dedicate allo slogan “Creating history toge-ther” promosso dalla UEFA e contengono anche ledue mascotte ufficiali Slavek e Slavko. In altra se-

zione, è presente invece il programma completodella competizione, con le figurine del pallone uf-ficiale e un puzzle da 2 figurine del trofeo. Seguela sezione sulla “UEFA European Football Cham-pionship”, con 4 pagine sulla storia delle finali giàdisputate e 2 figurine per ogni nazionale vincitrice(tra cui, dunque, anche 2 figurine sull’Italia cam-pione nel 1968).

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La Panini fale “convocazioni”

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Esce il tradizionale album di figurine sugli Europei di calcio 2012di Andrea Cecinelli

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