Sport Club Magazine Maggio 2012

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maggio 2012 Il grande sogno della piccola ginnasta bresciana Vanessa Ferrari FERMI TUTTI, VADO A LONDRA

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Il grande sogno della piccola ginnasta bresciana Vanessa FerrariFERMI TUTTI, VADO A LONDRA

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sommario

www.sportclubmagazine.it

Sport Club srlvia Morlupo, 51 00191 Romatel. 06 97600342fax 06 [email protected]

Direttore editoriale Luigi Capasso

Sport ClubAnno IX - n. 81 - Maggio 2012Reg. trib. di Roma n. 591/2004 del 30-12-2004

Direttore responsabile Luigi Capasso [email protected]

Editorialisti Paolo Cecinelli, Franco Chimenti, AlessandroCochi, Paolo Del Bene, Pino Capua, SabrinaRondonelli, Roberto Serdoz, Fabio Ingargiola

Hanno collaborato a questo numeroMatteo Cirelli, Gianmatteo Colla, MarcoTrozzi, Alessandro Morucci, Enrico Morucci,Andrea Tranquilli, Andrea Cecinelli, Luigia Latteri, Roberto Cundari, ValentinaAltavilla, Andrea Cimbrico, Giorgio Cimbrico

Golf Simone Selli

Rugby Andrea Cimbrico

Progetto grafico e ImpaginazioneAdversign [email protected] Onorario Giuseppe Capelli

Pubblicità Adversign s.r.l.Davide CampanellaVia Morlupo, 51 - 00191 Romatel. 06 97600342cell. 335 [email protected]

Redazione Napoli Sportform - Napolitel. 081 19562785 - fax 081 [email protected]

Stampa Plus Group srl

Finito di stampare nel mese di maggio 2012

Salvo accordi scritti o contratti di cessione dicopyright, la collaborazione a questo periodi-co è da considerarsi del tutto gratuita e nonretribuita. In nessun caso si garantisce larestituzione dei materiali giunti in redazione.

È vietata la riproduzione anche parziale ditesti, grafica, immagini e spazi pubblicitarirealizzati dalla Adversign srl

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editorialeIl nuovo vento

dell’America’s Cup

Il miosogno libero

Compeed GoldenGala 2012

Gli 80 annidi Piazza di Siena

L’acqua a Romasi fa estrema

VELA

COVER

C come Canopy,C come Costa Rica

FIAMME GIALLE

TORNEO PEZZANA

SPORT&TURISMO

SPORT ESTREMI

EQUITAZIONE

BASEBALL

FITNESS

NOVITÀ

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4 1216

26 3450

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6078 86Allenamento funzionale

il futuro del fitness

Te la dò iol’America

Un successo di pubblicoper l’edizione 2012

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editoriale

n film giallo non avrebbe provoca-to tale adrenalina. Un thriller diStanley Kubrick dovrebbe prende-re esempio dalle emozioni tra-smesse in un lasso temporale disoli 120 secondi. Non parliamo diuna pellicola concorrente al festi-val di Cannes o di Venezia, ma delfinale di campionato della PremierLeague. Un susseguirsi di altale-nanti cambi di umori, speranze edillusioni che hanno fatto il giro delmondo come in un trailer di un filmblockbuster. I fatti li conoscete fintroppo bene ed è per questo mo-tivo che mi soffermerei ed analiz-zerei una semplice circostanza.L’enorme civiltà in cui si è vissutoun evento già formalizzato come“il più emozionante nella storia delcalcio inglese”. Ma se al posto delCity di Mancini e dell’United di “suamaestà” Sir Alex Ferguson ci fos-sero state due squadre italiane del-la stessa città e dello stesso cam-panile: cosa sarebbe potuto suc-cedere? Nostro malgrado, c’è dapensare al peggio. Anche perchéquesto per il calcio tricolore è sta-to un anno horribilis e l’idea cheuna cosa del genere potesse suc-cedere in Italia ci può far solo tre-mare. E pensare che Manchester,grande come un paio di quartieridi Roma, ha vissuto in modo sere-no e composto il sogno e al tem-po stesso l’incubo che ogni tifoso

di calcio immagina, ha semplice-mente dell’incredibile. Il brutto ana-troccolo è diventato cigno dopoben 44 anni perché dal lontano1968 che il City viveva all’ombrae con i complessi d’inferiorità delgigante United. Ebbene, perdereun campionato negli ultimi secon-di solo ed esclusivamente a cau-sa di una misera dif ferenza retinon ha provocato il minimo males-sere sociale in tutta la città. I Citi-

zens ed i Red Devils sbollita lasbornia e la stragoduria del “CrazySunday” sono tornati a vivere la lo-ro vita normale e tradizionale diogni lunedì mattina. Di sicuro re-steranno per anni ricordi ed atmo-sfere memorabili, ma il supporteringlese ha troppo rispetto dell’av-versario per concedersi a folle fe-steggiamenti e non ricordarsi checome diceva Nick Hornby c’è sem-pre un’altra domenica.

God save Manchesterdi Luigi Capasso

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SPORT, DIVERTIMENTO E RELAX IN UN AMBIENTE GIOVANE E NATURALE

WAKEBOARD E WATERSKI A ROMAS u l l a v i a T i b e r i n a a l k m 8 , 3 , a s o l i 1 0 m i n u t i d a l G . R . A . , s i r i n n o v a i l C i r c o l o S p o r t i v o P a r c o d e l Te v e r e E x t r e m e c h e c o n s e n t e d i p r a t i c a r e a n c h e n e l l a c a p i t a l e q u e s t e f a n t a s t i c h e e d e m o z i o n a n t i d i s c i p l i n e a c q u a t i c h e

w w w. p a rc o d e l t e v e re . c o mi n f o @ p a rc o d e l t e v e re . c o m+ 3 9 . 3 3 4 . 2 9 4 5 1 3 0

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di Alessandro CochiDelegato alle politiche sportive

di Roma Capitale

ltre alla sua capacità di proporreeventi dall’alto valore tecnico e di ca-lamitare le attenzioni degli sportiviscatenando il loro entusiasmo, oc-corre ricordare la professionalità or-ganizzativa maturata negli anni dadirigenti appassionati che, con gran-de capacità imprenditoriale, riesco-no a proporre manifestazioni dall’in-confutabile appeal, reperendo risor-se economiche che non gravano sul-la spesa pubblica. Mi preme dire que-sto non per polemizzare con il Go-verno Monti, che in nome di motiva-zioni serie non ha ritenuto opportu-no dare corpo alla candidatura olim-

pica di Roma, ma per sottolinearecome, nonostante la crisi, sia pos-sibile rimanere nell’elite internazio-nale dello Sport percorrendo nuovestrade. L’elenco delle manifestazio-ni è lunghissimo, dal Torneo del “SeiNazioni” di Rugby, che ormai dal2000 vede la Nazionale azzurra fa-re il “pieno” di spettatori, agli Inter-nazionali di Tennis, passando per ilConcorso Ippico di Piazza di Siena,la Maratona di Roma, le finali di Cop-pa Italia di Calcio e il Golden Gala diAtletica leggera, che lo scorso annoha visto 50.000 persone gremire l’O-limpico per applaudire Usain Bolt. Enaturalmente ho citato solo le mani-festazioni più note, quelle che trova-no spazio sulle copertine dei giorna-li di tutto il mondo. La crescita dellapratica sportiva ad alto livello, tutta-via, è misurabile anche dall’attivitàdel Podismo come la mezza marato-na Roma-Ostia, la più partecipatad’Italia, la Corsa di Miguel, la RaceFor The cure, la Run for Food, la Cor-sa dei Santi, la Roma No Limits sulTevere, la Corsa Futurista, l’AppiaRun, per finire con la We Run Romeche si corre il 31 dicembre e ripro-pone l’appuntamento tanto caro airomani della maratona di S.Silvestro.Ed ancora da eventi come il Derby diCanottaggio sul Tevere e Mondofit-ness, un villaggio estivo dedicato al-lo Sport che per tre mesi permette

ai romani di cimentarsi in numerosediscipline. L’elenco potrebbe conti-nuare citando gli eventi che nei quat-tro anni del mio mandato hanno avu-to come scenario la Capitale, tra iquali i Mondiali di Volley, Nuoto, Pu-gilato e le finali di Champions Lea-gue. Tutto questo ha avuto un rilie-vo mediatico straordinario, ha porta-to a Roma un turismo attivo, è ser-vito a diffondere un’immagine posi-tiva della Città, con un’evidente rica-duta in materia di presenze sul suoterritorio. Investire nello Sport, in al-tre parole, è stato certamente piùproduttivo che farlo in altri settori.Da questi inconfutabili dati si può, esi deve, partire per non riporre le ar-mi, per affrontare con ancor maggiorvigore la strada intrapresa. Sono con-vinto che dalla sinergia fra Roma Ca-pitale e imprenditoria privata si pos-sano sviluppare nel prossimo futu-ro progetti di grande rilevanza, rea-lizzare insieme eventi e nuove strut-ture che possano essere lasciate ineredità alle nuove generazioni. E seè vero che Roma Olimpica avrebbepotuto costituire l’occasione di cre-scita e di sviluppo non solo per ilmondo sportivo ma anche per la so-cietà civile, è altrettanto certo cheRoma, potrà continuare a vivere unluminoso futuro attraverso il grandevolano che è lo Sport. In attesa ditempi migliori.

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[ ]focus

Roma, al centro dello sport. SempreOlimpiadi o meno, la Capitale si trova nella condizione di rimaneresotto i riflettori del Mondo sportivo

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dell’Avv. Sabrina RondinelliSpecializzata in diritto dello sport Dottore di ricerca

Fac. Giurisprudenza “La Sapienza” [email protected]

Ancora una volta sul finire del campionato ci troviamo di frontead un vero terremoto nel calcio

a norma contenuta nell’art.6 del Co-dice di Giustizia Sportiva prevede, ildivieto per i soggetti dell’ordinamen-to federale, i dirigenti, i soci e i tes-serati delle società “appartenenti alsettore professionistico” di “effet-tuare o accettare scommesse, diret-tamente o per interposta persona,anche presso soggetti autorizzati ariceverle, o di agevolare scommessedi altri con atti univocamente funzio-nali alla effettuazione delle stesse,che abbiano ad oggetto i risultati re-lativi ad incontri ufficiali organizzatinell’ambito della FIFA della UEFA edella FIGC. Il tesserato il quale effet-tui , accetti o agevoli scommesse re-lative ad incontri a cui partecipa o co-munque organizzati nell’ambito FIFAo UEFA o FIGC, ponga in essere unacondotta contrastante, principalmen-te con i doveri di comportamento (leal-tà, correttezza e proibità). Và dettoprincipalmente che i comportamentivietati consistono da una parte nel-l’effettuazione e nell’accettazione del-le scommesse e dall’altra nell’age-volazione di scommesse effettuateda persone diverse dal soggetto agen-te. Effettuare una scommessa, si-gnifica come è noto, corrispondereuna somma di denaro ad un sogget-to che la riceve e che, contestualmen-te, si impegna a restituirla,maggiora-ta della vincita, qualora si verifichi ilrisultato prescelto dallo scommetti-

tore. Colui che riceve la somma di de-naro impegnandosi all’eventuale pa-gamento della vincita pone, invece inessere il secondo comportamentovietato dall’art.6 consistente, comedetto, nell’accettare una scommes-sa. Ovviamente l’art.6 prevede che icomportamenti vietati abbiano ad og-getto “ i risultati relativi ad incontriufficiali organizzati nell’ambito dellaFIFA della Uefa e FIGC. Molto spes-so pero ci troviamo per responsabili-tà oggettiva deferita la societa di ap-partenenza del tesserato che ha com-messo solo un tentativo di illecito. E’questo il punto per me principale del-le scommesse. E’ giusto deferire equindi penalizzare una societa per re-sponsabilità oggettiva solo per un ten-tativo di scommessa? Ebbene il no-stro codice di giustizia sportiva a mioavviso non prevede la punibilità deltentativo, infatti il nostro legislatoresi è limitato a stabilire il divieto di ef-fettuare o accettare scommesse..diagevolare scommesse di altri, senzaprevedere, esplicitamente, che an-che gli atti diretti a porre in essere lecondotte vietate. Pare quindi corret-to ritenere che in relazione ai divietiin commento, l’ipotesi tentata nonpossa considerarsi punibile a diffe-renza, ad esempio del tentato illeci-to sportivo che invece è espressa-mente sanzionato dall’art.7 del Co-dice di Giustizia Sportiva. La prova

della violazione delle scommesse,può derivare da piu fonti: rinvenimen-to delle ricevute alle scommesse, do-cumenti di qualsiasi genere, dichia-razioni accusatorie di testimoni o con-correnti nel fatto illecito (si veda il cal-ciatore Gervasoni), o elementi rica-vabili dalle intercettazioni telefonicheo ambientali o dai tabulati telefonici.Ovviamente la sanzione si basa siaper il tesserato che per la società inbase alla gravità della sanzione e altipo di coinvolgimento diretto o indi-retto della società che del tesserato.Una importante novita in relazione al-la sanzione è che i soggetti deferitipossono “patteggiare” e quindi rinun-ciare alla celebrazione del dibattimen-to e chiudere il procedimento disci-plinare con l’applicazione di una san-zione decisamente piu mite di quel-la che sarebbe loro applicata in casodi condanna. Sicuramente ancora neriparleremo visto che ancora siamoagli inizi di un ‘estate che vedrà pro-tagonista come l’anno scorso, lo svol-gimento presso la FIGC del processoper le scommesse. Speriamo che sipossa estinguere questo fenomeno,molto presto,visto che a mio avvisooscura il calcio e tutti i lati positivi,inItalia il calcio è lo sport più amato eseguito, ma chi lo pratica a mio avvi-so non deve dimenticare i principi dilealtà e correttezza cardini dell’ordi-namento sportivo.

Il calcio scommesse: un male incurabile

diritto e rovescio

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el Medioevo prevalse un’educazio-ne religiosa, fondata prevalente-mente sulla rinuncia ai beni terre-ni in vista della vita ultraterrenadell’uomo. Il corpo, considerato lostrumento mediante il quale l’ani-ma poteva purificarsi per raggiun-gere Dio, non doveva essere valo-rizzato ma piuttosto mortificato infunzione dei valori ben più alti del-lo spirito.A differenza dell’età medioevale,l’Umanesimo, richiamandosi ai va-lori della classicità greca, valoriz-za la natura e la corporeità e sti-mola l’autonomia individuale.Lapedagogia mira all’educazione del-l’uomo integrale ed attribuiscegrande impor tanza alla cura delcorpo: l’educazione fisica, l’igienee l’estetica sono considerate de-terminanti per lo sviluppo armo-nioso della persona.Nell’età moderna nasce l’educa-

zione fisica come disciplina auto-noma: si considera il corpo comeoggetto di educazione specifica,sia per mantenersi in forma ed inbuona salute, sia per favorire lo

sviluppo di qualità specifiche, co-me l’agilità, la forza e la resisten-za fisica.Oggi il corpo è considerato comeelemento fondamentale della per-sona.La scelta e la pratica di un parti-colare sport connota la persona-lità di un individuo: ogni sport pos-siede una propria immagine socia-le. E’ possibile individuare unaclassificazione gerarchica dellepreferenze per gli sport in funzio-ne dell’appar tenenza ad una di-versa classe sociale.Diversi studi dimostrano che i ge-nitori dei soggetti con alta motiva-zione al successo sono essi stes-si molto motivati ed hanno quindiagito come modelli primari. Si èanche visto che i bambini che so-no stati spinti all’indipendenza eda fare af fidamento sulle proprieforze hanno più probabilità deglialtri ad avere successo in ciò chefaranno”(Canestrari)Per quanto riguarda la motivazio-ne al successo nello sport, carat-teristica costante è la capacità di

impegnarsi molto duramente nel-l’attività presente e di porsi dellemete sempre più avanzate rispetto a ciò che si potrebbe rag-giungere senza troppe dif ficoltà.Lo sport può influire profondamen-te sulla formazione della persona-lità: favorisce lo sviluppo delle po-tenzialità fisiche e psichiche, l’af-fermazione dell’originalità e dellacreatività, contribuisce a sviluppa-re il senso di responsabilità, lo spi-rito di cooperazione e di autocon-trollo, il rispetto delle regole; mi-gliora i rapporti interpersonali, fa-vorisce la socializzazione e la ca-pacità di inserirsi nei gruppi.L’attività sportiva, inoltre, facilital’inserimento del fanciullo in ungruppo, lo abitua alla convivenzae alla tolleranza sociale; rafforzail suo controllo emotivo e lo spin-ge a rispettare l’altro, consideran-dolo non come un avversario, macome un compagno con il qualeconfrontarsi, misurarsi e migliora-re; non un antagonista, ma un col-laboratore per il conseguimento discopi comuni.

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di Andrea Ceccarelli Psicologo dello sport, Psicoterapeuta, Gruppoanalista

filosofia

La formazione individualee sociale attraverso lo sport

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Gli antichi Greci curavano il corpo ed attribuivano grande importanza all’educazione fisica, fondamento dell’educazione integrale dell’uomo, necessaria a conseguire armonia ed equilibrio

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di Paolo CecinelliCaporedattore centrale

La7 Sport

VelaLa7

vela[ ]

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Il nuovo vento dell’America’s Cup

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rimasta solo Lei. La Coppa. Tutto ilresto è cambiato: velisti, velai, bar-che, regole. Tutto tremendamentenuovo. Tutto diverso. Uno stacco im-pressionante con il passato, con icentosessantuno anni di storia. Co-me se la vecchia brocca d’argentodi ventiquattro chilogrammi avesseviaggiato nel tempo, attraversandoil Grande Anello di Stargate. Comese fosse un’astronave. Come in unastoria fantastica. Un film. Del vecchio mondo sono rimaste po-

che cose. Qualche skipper, qualchevelista, qualche progettista, qual-che ingegnere. Pochi. Per il resto ètutta gente giovane. Ventiquattro an-ni al massimo ma con tante idee ri-voluzionarie da scombinare ogni cer-tezza. La passione invece è rima-sta, questo gioco non esisterebbesenza la passione. Quella degli ar-matori, in primo luogo, e quella de-gli uomini che poi la fanno. Si perdono alcuni riferimenti a la-vorare in questo magico mondo del-la Coppa America frequentato dagente che ha abolito dal proprio vo-cabolario la parola “sacrificio”. Silavora senza timbrare il cartellino.Fino a quando le energie te lo con-sentono. Scelte di vita. Se la Cop-pa si disputa dall’altra parte delmondo questi missionari della ve-la sono pronti a partire subito, in-sieme alla propria famiglia, e rima-nere tre anni lontano dal propriopaese. C’è qualcosa di religiosonella grande famiglia dell’America’sCup. Ci si sente cittadini del mon-do con il pericolo che tutto il restodiventi eccessivamente banale. Ba-sta poco per farti sognare. Una fo-lata di vento sul collo, per esem-pio, appena prima del tramonto,quando sei ancora in banchina. Im-possibile fare paragoni. Il cambiamento è stato storico. Enor-me, con effetti devastanti. Una bom-

ba al napalm. Niente più monosca-fi ma catamarani. Niente più velema ali rigide come quelle degli ae-rei. Niente più uomini grinder a gira-re con forza le manovelle ma botto-ni da premere. Qualche scotta è ri-masta ancora, ma presto spariran-no anche quelle. In acqua però lospettacolo è adrenalinico. Siamopassati dal valzer al rock’n roll. Uncambiamento traumatico. Accelera-zioni impressionanti, barche sban-date che si reggono su uno solo deidue scafi, velocità incredibili. Un lu-na park. Era cominciato tutto nel1851 per una scommessa tra que-gli aristocratici degli inglesi e un grup-po di arroganti americani. Il nuovomondo che sfidava il vecchio conti-nente in una regata a vela intornoall’Isola di Wight, nel canale de LaManica, per il predominio platonicodell’Atlantico. I britannici, c’eranoanche gli irlandesi, si presentaronocon una flotta di 13 imbarcazioni,gli americani con una sola barca. Ri-voluzionaria. A chiglia piatta, in gra-do di planare anche a bassa veloci-tà. Vinsero gli Stati Uniti. Sul traguar-do vedendo arrivare una sola barcala Regina d’Inghilterra chiese chi fos-se il secondo e gli risposero: “Mae-stà, non c’è secondo”. La Coppa ora è un evento multi-mediale, disegnato per i giovaniche non vogliono conquistare il

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mondo ma soltanto viverlo. Tuttiinsieme, più siamo meglio stia-mo. Condividiamo. Con Facebooke Twitter. Questa è la maniera disentirsi protagonisti. Quando l’ap-proccio è sbagliato i cambi gene-razionali fanno male. Se invececi si lascia trasportare è come ri-nascere a 50 anni. Bellissimo.Mai avere paura delle nuove tec-nologie, mai avere troppe certez-ze. Curiosità e voglia di impara-re e mettersi in discussione. E’quello che è successo in CoppaAmerica. Due personaggi hannocreduto in questo nuovo proget-to: Russell Coutts e Paul Cayard.Due icone della vela, due perso-naggi che volevano cambiare lecose già dopo il 2003 ma i loroarmatori (Ellison e Bertarelli do-po) non glielo permisero. Furonomessi sotto contratto e poi bloc-cati, come l’impresario nella can-zone di Bennato ”di noi ti puoi fi-dar”. Successivamente avevanotentato, senza for tuna, di mette-re paura ai poteri for ti della Cop-

pa America lanciando un campio-nato parallelo. Un nuovo mondoin cui lo spettacolo tornasse unprivilegio e dove fossero abbat-tute le barriere che dividono gliuomini e non le idee. Il loro per-corso è stato un mare in tempe-sta ma alla fine sono riusciti arealizzare il sogno. Hanno convin-to gli stessi uomini che li aveva-no bloccati con contratti miliona-ri, Larry Ellison e l’avversario disempre Patrizio Bertelli a crede-re nella nuova Coppa America. Sisono aggiunti gli immancabili neo-zelandesi e il giovane petrolieresvedese Torbjorn Tornqvist. An-che la Korea e la Francia sonoper il momento presenti e spera-no di arrivare alle finali di SanFrancisco. La sfida è difficile co-me mai. In primo luogo i soldi,l’energia, gli uomini e la tecnolo-gia. Sembra una guerra. Un po’come quella prima sfida del 1851quando gli americani vinsero gra-zie all’innovativo disegno dellabarca. Idee, tutto lì.

Dopo Napoli ancheVenezia ospita le regatedelle World Seriesdi Coppa America.Sono tante le novità,il fascino è immutato

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opo aver accolto oltre cento-ventimila spettatori per i dueincontri interni degli Azzurri nelTorneo 2012, lo Stadio Olimpi-co di Roma tornerà ad ospita-re la Nazionale in quattro oc-casioni tra novembre e marzo,

cominciando con l’attesissima sfida del 17 no-vembre con gli All Blacks - che si presenterannonella Capitale con indosso la corona di Campionidel Mondo conquistata lo scorso ottobre davantial proprio pubblico – per poi proseguire con le sfi-de dell’RBS 6 Nazioni contro la Francia (3 feb-braio), il Galles (23 febbraio) e l’Irlanda (16 mar-

zo) nella quinta ed ultima giornata del Torneo, al-la vigilia di San Patrizio. Nei prossimi giorni ver-ranno annunciati i prezzi dei tagliandi, tra cui unospeciale abbonamento-Olimpico per i settori dicurva e distinti rivolto in particolare ai più giova-ni ed alle famiglie, per continuare ad offrire un’op-portunità per assistere a tutti i quattro grandi ap-puntamenti di sport e di festa dentro e fuori loStadio Olimpico a condizioni particolarmente van-taggiose e per continuare a coinvolgere ed avvi-cinare gli appassionati agli Azzurri, proseguendosulla strada del “Rugby, passione italiana” trac-ciata nel corso dell’ultimo 6 Nazioni. Sul frontedell'attività nazionale, concluso il PRO12 con il

nono posto della Benetton Treviso e la dodicesi-ma piazza conquistata dagli Aironi, resta ancorada assegnare il titolo di Campione d'Italia2011/2012. A contenderselo, con l'inedita for-mula della serie di finale, saranno il neopromos-so Cammi Calvisano - tornato al vertice del movi-mento dopo tre stagioni nelle serie minori - e gliEstra I Cavalieri Prato, alla prima finale della lorogiovane storia (il club toscano è stato fondato nel2000). Mentre SportClub viene stampato finale1 sarà già stata giocata il 12 a Prato, mentre Cal-visano potrà sfruttare la Finale 2 e l'eventuale Fi-nale 3 il 19 ed il 26 maggio per provare a conqui-stare il terzo titolo della storia del club.

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La Federazione Italiana Rugbyinforma che i biglietti

per il Cariparma Test MatchItalia vs Nuova Zelanda

di sabato 17 novembree gli abbonamenti per l’edizione

2013 dell’RBS 6 Nazionisaranno in vendita tramitei canali di FIR e Listicket apartire da lunedì 4 giugno

di Andrea Cimbrico

rugby[ ]

ABBONAMENTI SPECIALIRIVOLTI AI PIÙ GIOVANIED ALLE FAMIGLIE

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Vanessa Ferrari ci riprova. Londra deveessere il suo nuovo trampolino di lancio

IL MIOSOGNOLIBEROdi Stefano Mappa

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hi è Vanessa Ferrari?Vanessa Ferrari è una ra-gazza di 22 anni che sinda piccola coltiva conpassione ed amore losport in particolare, quel-le discipline nelle quali la

forza, la destrezza e l’eleganza hanno la ca-ratteristica di far emergere la femminilità.

Alle manifestazioni di ginnastica alle qualiprendi parte, è solito incontrare moltissimipiccoli atleti, dai cui volti trasparisce entu-siasmo e voglia i divertirsi: quali sono i ri-cordi più significativi della tua infanzia daginnasta.Nel rivedere in movimento tanti piccoli atleti,effettivamente rivivo i momenti più belli dellamia infanzia; comunque i ricordi più belli, so-no quelli legati al divertimento che provavo nel-l’esibirmi ed alle amicizie che sono nate nel-la palestra che frequentavo quotidianamente.Comunque, entrare in una palestra era comeentrare in un tempio; l’atmosfera che si respi-rava era quella di un luogo quasi sacro, nelquale tutte noi ascoltavamo ed eseguivamocon la massima concentrazione e compostez-za gli insegnamenti dei nostri istruttori.

Oggigiorno però, su molti campi di gara equindi anche all’interno delle palestre, assi-stiamo, con sempre maggiore frequenza, adatteggiamenti invadenti da parte di molti ge-nitori nei confronti dei propri figli: come com-menti questo fenomeno? Sicuramente non condivido l’atteggiamentodi quei genitori che a tutti i costi cercano diinter ferire con l’operato degli istruttori; nelmio caso, ricordo molto bene di aver stabili-to delle condizioni ben precise con i miei ge-nitori; per me fare la ginnastica doveva es-sere un divertimento e non un’imposizione

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finalizzata al conseguimento del risultato.Sotto questo punto di vista sono stata mol-to for tunata.

Nella tua carriera da atleta hai mai assistitoa comportamenti di questo genere: in que-sto caso, a questi giovani atleti, quali consi-gli daresti?Si pur troppo ciò si è verificato spesso. Sedovessi però dare dei consigli in merito, di-rei loro quello che molto tempo fa io dissi aimiei genitori e precisamente: dai bordi del-le pedane di gara o di allenamento, l’unicapersona preposta a dire cosa fare e comefare un determinato esercizio è soltanto ilmio allenatore e nessun altro! Indubbiamen-te sono stata molto decisa, anche se, cono-scendoli bene, sapevo che più di tanto nonavrebbero inter ferito.

Le esperienze vissute da piccola hanno sicu-ramente contribuito alla crescita ed alla ma-turazione della Vanessa Ferrari di oggi: quan-do hai capito di avere i numeri per diventa-re una campionessa?Gli anni 2003-2004 sono stati quelli in cuiiniziai a capire, grazie ai risultati che avevosino ad allora conseguito, di poter diventa-re un’atleta di livello internazionale; a queltempo avevo 13-14 anni e considerando chenella ginnastica i risultati si iniziano ad otte-nere già in tenera età, i vari successi che ini-ziai collezionare mi portarono a capire che ilfuturo mi avrebbe riservato grandi soddisfa-zioni. Infatti, in quegli anni, da junior, vinsi icampionati italiani e mi piazzai al secondoposto al concorso generale agli Europei 2004di Amsterdam.

Quali sono stati i risultati più esaltanti chehai conseguito in carriera?Negli anni 2006-2007 credo di aver raccolto imigliori risultati; nel 2006 vinsi l’oro nel concor-so generale ai mondiali in Danimarca e conqui-stato l’argento agli Europei in Grecia; l’annosuccessivo vinsi la world cup, gli Europei ed ot-tenni un terzo posto ai mondiali di Germania.

Nella carriera da atleta, Vanessa Ferrari nonha soltanto conosciuto momenti di gloria,purtroppo ha anche vissuto momenti non po-sitivi: puoi dirci qual’ è stato il momento piùdifficile della tua vita da atleta?La non positiva per formance ai Giochi Olim-pici di Pechino dovuta ad un fastidioso pro-blema al tendine e l’operazione che qualchetempo dopo ho dovuto sostenere per cerca-re di tornare la Vanessa Ferrari di qualche

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anno prima, hanno sicuramente lasciato unsegno indelebile dentro di me.La ripresa è stata lunga e faticosa, tanto chesolo da pochi mesi sto ritrovando me stessa.Il riconquistare la fiducia in se stessi e so-prattutto essere fisicamente integri è moltoimportante per un atleta; spero di aver ripre-so la giusta strada.

Dopo l’operazione la ripresa è stata lunga edifficile: come hai affrontato questi momenti?Il mio allenatore mi ha aiutato molto; è statala persona che mi ha seguito sempre da vici-no incoraggiandomi e dandomi le giuste moti-vazioni. Infatti dopo gli europei del 2009, do-

ve vinsi l’argento nel corpo libero, insieme alui ho cominciato a vedere le cose con più se-renità; ciò ha accresciuto, conseguentementeil senso di fiducia nei miei mezzi: praticamen-te mi sembrò di rinascere una seconda volta.

In tutto questo c’è una persona in particola-re che vorresti ringraziare? Chiaramente Enrico Casella, il mio allenatoree tutti coloro che mi sono stati sempre vicinoed hanno creduto in me.

In quale delle quattro specialità della ginna-stica senti di poter dare il meglio e quali ri-sultati pensi di poter conseguire in futuro?

Sono convita di poter fare bene in tutte e quat-tro le specialità, sia alle travi che nel corpo li-bero che nelle parallele; in merito al volteg-gio, sono ancora un pò indietro in quanto stocercando di curare in maniera particolare ilsalto. Comunque è questione di tempo pianpiano mi porterò a pari ed allora... ne vedre-mo delle belle!

In occasione degli Europei di Milano del 2009,nei quali hai vinto un argento, hai dedicatola medaglia ad un’importante gruppo sporti-vo militare, l’Esercito Italiano: com’è natoquesto feeling?Il feeling è nato in occasione del campionato

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di serie A 1 in cui vinsi il titolo a squadre; unodei responsabili del Centro Sportivo Esercito,alla luce di miei risultati, mi contattò propo-nendomi di entrare nel loro gruppo sportivo;chiaramente uscendo da un periodo nero, l’ap-prendere che un importante Gruppo sportivoMilitare gradiva la mia presenza all’interno del-la loro organizzazione, mi riempì di gioia, tan-to che, subito dopo aver conquistato la meda-glia d’argento agli Europei, pensai di dedicar-gliela. Ciò fece molto notizia ma se oggi sonoqui sorridente e serena è grazie anche a loro.

Da oltre due anni sei quindi un atleta del Cen-tro Sportivo Esercito: come vivi questa nuo-va esperienza ed in quale maniera l’Esercitocontribuisce alla tua crescita?L’esperienza di indossare una divisa, per lo piùnell’Esercito, è stata sin dal primo giorno di

servizio, molto emozionante; dal 30 di novem-bre del 2009, sono effettiva al Centro Sporti-vo Olimpico di Roma anche se la sede princi-pale dei miei allenamenti è presso la sede del-la mia ex società di Brescia. A Roma ho cono-sciuto tanti amici e campioni; molti di essi liavevo già incontrati ai Giochi Olimpici di Pechi-no per cui è stato come entrare in una grandefamiglia, in cui determinati valori sono moltosentiti. L’Esercito indubbiamente mi ha offer-to una grande opportunità; oltre a garantirmiuna sicurezza economica mi assiste e mi as-siste in tutte quelle necessità di ordine tecni-co e logistico; ciò mi permette di praticare conserenità la professione di atleta. Credo che siail massimo per un atleta.

A Londra, lo scorso febbraio, hai conquista-to la qualificazione per i Giochi Olimpici

2012, come sta procedendo la preparazio-ne e quali obiettivi ti poni per questa tua se-conda Olimpiade?I positivi risultati conseguiti negli ultimi dueanni sono sicuramente degli indici di riferimen-to molto importanti per il proseguimento del-la preparazione in vista dei Giochi Olimpici diLondra 2012; al momento, i miei allenamen-ti sono finalizzati a stabilizzare gli esercizi ecercare di incrementare alcuni attrezzi nei qua-li sono un po’ indietro di preparazione.La preparazione è ancora molto lunga e comedetto, particolarmente attenta ad equilibrarele prestazioni nelle varie specialità. Comun-que la cosa non mi preoccupa, sono convin-ta di far bene. A Londra, l’obbiettivo principa-le è quello di star bene mentalmente e fisica-mente per giocarmi tutte le mie carte per unabuona prestazione.

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VANESSA FERRARI nasce a Orzinuovi in pro-vincia di Brescia il 10 novembre 1990, ed all’età di 14 an-ni inizia la carriera da ginnasta. Alla prima manifestazioneinternazionale, i campionati europei Juniores di Amsterdamnel 2004, conquista la medaglia d’argento individuale nelconcorso generale (sua specialità) ed il bronzo alla trave enel concorso generale a squadre. L’anno successivo, ed ul-timo nella categoria juniores, ai Giochi del Mediterraneo adAlmeria in Spagna, guadagna l’oro in tutte le specialità. Ilpassaggio nella categoria senior (2006), viene consacratocon la medaglia d’oro a squadre e l’argento individuale alcorpo libero ai campionati europei di Volos in Grecia. Il ri-sultato che però la fa passare alla storia, è quello ottenutoai campionati mondiali di Aarhus in Danimarca; in quell’oc-casione, Vanessa si proclama campionessa del mondo nel-la specialità del concorso generale e conquista due bronzi,rispettivamente, alla trave ed al corpo libero. Nell’edizione2007 dei Campionati Europei, disputatisi in Olanda ad Amsterdam, è oro nel concorso generale ed al corpo libero, mentreai mondiali di Stoccarda in Germania con il bronzo al concorsogenerale, ottiene il pass per partecipare ai Giochi Olimpici diPechino, dove a causa di una tendinite non perfettamente gua-rita, non va oltre l’undicesima posizione nella classifica gene-rale. In ambito nazionale Vanessa vanta ben 5 titoli nel con-corso generale, 3 alla trave ed alle parallele asimmetriche,2 al corpo libero ed infine 1 argento al corpo libero ed 1bronzo al volteggio. A gennaio del 2012 infine, ha parteci-pato al Test Event di Londra valevole come ultima prova diqualificazione per le Olimpiadi, dove vince la medaglia d’o-ro al concorso generale ed al corpo libero e si aggiudica ilpass per i Giochi Olimpici di Londra.

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Al via dal 24 al 27 maggio la grandefesta per il concorso equestrepiù ammirato nel mondo. La storiad’Italia passa per Piazza di Siena

GLI 80 ANNIDI PIAZZADI SIENA

di Andrea Cecinelli

[ ]equitazione

1938 Gutierrez su Osoppo record del mondo di elevazione mt. 2,44

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a storia d’Italia ci è raccontatada libri , palazzi antichi e operedei più grandi artisti che han-no trovato nel nostro paese lamassima ispirazione. Parte diquesta storia è anche il concor-so ippico più famoso al mondo

che trova nello scenario di villa Borghese la piùbella e suggestiva cornice che il mondo interoabbia mai potuto ammirare. Tutto questo è ilConcorso Ippico Internazionale di Piazza di Sie-na che quest’anno è arrivato a spegnere le ot-tanta candeline. La manifestazione, sin dallasua prima edizione nei lontani anni ’20, è sem-pre stata il fiore all’occhiello delle giornate pri-maverili romane e anche quest’anno si ripropor-rà nei giorni 24, 25, 26 e 27 Maggio per festeg-giare assieme al popolo romano ed equestre,un compleanno ricco di emozioni e novità. Il Pre-sidente della Federazione Italiana Sport Eque-stri Avv. Andrea Paulgross insieme a tutto l’en-

tourage guidato dal Segretario Generale dott.Sergio Bernardini e al comitato organizzatorecoordinato dal Dott. Mauro Antonelli sono pron-ti per dare inizio all’80° edizione di questo im-portante evento che fa parte della Super Lea-gue, il circuito che raduna gli otto CSIO più pre-stigiosi al mondo nel quale gareggiano i miglio-ri cavalieri a livello internazionale. Questo com-pleanno ha coinciso con una data molto impor-tante per la Federazione. Dopo anni, infatti, laF.I.S.E. sarà l’unica organizzatrice dell’evento,tornando padrona e gestendo direttamente tut-to l’ambito organizzativo e amministrativo dellacompetizione equestre, dopo la lunga parente-si di alcune società che hanno gestito fino adoggi l’evento, acquistandone tutti i diritti dallaFederazione stessa. Il 2012 sarà l’anno “zero”.L’anno dal quale tutto ripartirà, seguendo le bel-lissime tradizioni del passato. La grande novitàrispetto al passato sarà l’apertura totale del vil-laggio. Chiunque, senza aver bisogno di un ac-

credito particolare avrà la possibilità di girare li-beramente, durante la giornata, tra gli standdella ex area VIP che la sera si trasformerà inun magico luogo di incontro dove potersi rilas-sare ascoltando musica soft, ammirando losplendido scenario della Villa che tutto il mon-do ci invidia. Proprio un ottimo lavoro quello delPrincipe Marcantonio Borghese che nella secon-da metà del 1700, commissionò agli architettiMario e Antonio Asprucci uno spazio all’internodel suo bel “giardino di casa” dedicato a festecampestre e a palii. Lo scopo era quello di farrivivere a Roma i suoi ricordi Senesi, città origi-ne della sua famiglia, famosa per il celebre eantico Palio. Il Principe morì, però, senza avervisto completato il progetto.Nel lontano 1922 si organizzò il primo concor-so equestre. Successivamente nel 1926 la FEI,Federazione Equestre Internazionale, inserì lamanifestazione nel calendario delle gare inter-nazionali, a seguito delle eccellenti prestazioni

LEmanuele Gaudiano salta il Muro della Potenza nell'edizione del 2011

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ottenute dai cavalieri italiani nei concorsi all’e-stero e nelle ultime Olimpiadi. Quell’anno, co-me nel successivo, queste gare si disputaro-no all’ippodromo di Villa Glori mentre nel 1928furono trasferite all’Ippodromo dei Parioli. Solonel 1929 ha inizio la storia internazionale delconcorso che tutto il mondo ci invidia. A parte-ciparvi erano solo quattro Nazioni (Francia, Po-lonia, Spagna e Italia) e l’italiano Sandro Bet-toni fece l’en plein con tre vittorie individuali eaggiudicandosi, assieme alla sua squadra, lacoppa delle nazioni.Piazza di Siena 2012 rivivrà tutti quei momentistorici che hanno caratterizzato il panorama eque-stre italiano, ripercorsi con un’area apposita-mente allestita dove verrà riprodotto parte del-l’archivio fotografico della F.I.S.E. Un archivio digrandissimo valore con foto che hanno fatto lastoria sia del concorso che della città di Roma.Il programma, quest’anno, proporrà anche di-verse gare in notturna, per valorizzare ancor più

il grande patrimonio artistico che presenta Vil-la Borghese, facendola rivivere anche la sera ri-consegnandogli lo scettro di manifestazione re-gina delle notti romane. Tornerà anche quest’an-no l’asso canadese Eric Lamaze, vincitore loscorso anno del Gran Premio Roma e reducedella recente tragedia che ha coinvolto il suo ca-vallo Hickstead, scomparso di aneurisma duran-te la 4° tappa della World Cup di salto a osta-coli alla Fieracavalli di Verona, sconvolgendo ilpubblico presente e l’intero mondo dell’equita-zione. Ospite attesissima sarà la Presidentes-sa della FEI, la Principessa Haya di Giordania,figlia di Re Hussein di Giordania e moglie dellosceicco Mohammed Bin Rashid Al Maktoum, Vi-ce Presidente e Primo Ministro degli Emirati Ara-bi Uniti. Una presenza che darà al concorso queltocco di regalità che mancava da anni.Ma ora tutti in sella… l’80° CSIO di Piazza DiSiena è pronto per accogliere tutti gli amanti,ma anche i profani, dell’equitazione.

Panoramica Piazz di Siena anni '20

Benito Mussolini premia Germania 1931

G. Kelly e Ranieri di Monaco

CAROSELLO DEI CARABINIERIL’appuntamento da non perdere è co-me sempre quello del Carosello dei Ca-rabinieri che, come da tradizione, sisvolgerà quest’anno alle ore 18.00 diDomenica 27 Maggio. Il Primo debuttoa Piazza Di Siena, avvenne il 3 Maggiodel 1983, in occasione delle nozze traTommaso di Savoia e Isabella di Bavie-ra. La prima edizione del carosello fu il9 Luglio del 1933 in occasione dei fe-steggiamenti del 119° anno della fon-dazione dell’Arma. Le varie formazioniindossarono le proprie divise storichedando così origine all’appellativo “Caro-sello Storico”. Il momento più emozio-nante risulta, senza dubbio, la carica asciabole sguainate. I due squadroni silanciano al galoppo rievocando la stori-ca battaglia a Pastrengo, il 30 Aprile1848, quando le sorti di una battagliadella prima guerra di indipendenza furo-no decise da tre squadrone di Carabi-nieri a cavallo.

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Torna l’appuntamento annualecon il Compeed Golden Gala, il meetinginternazionale di atletica leggera (giuntoquest’anno alla trentaduesima edizione),terza tappa del circuito Samsung DiamondLeague IAAF, in programma giovedì31 maggio allo Stadio Olimpico di Roma

COMPEEDGOLDENGALA 2012

dodici mesi dall’edizione2011, salutata da circa48.000 spettatori, la “regi-na” atletica torna di scenasulla pista e sulle pedanedell’impianto capitolino. Nelprimo evento Diamond Lea-gue su suolo europeo della

stagione. Roma ha già annunciato il trio dellemeraviglie: a sfidarsi sui 100 metri, ancora unavolta, ci saranno i giamaicani Usain Bolt (cam-pione e primatista del mondo, nonché campio-ne olimpico), Asafa Powell (ex primatista delmondo della distanza sprint) e il francese Chri-stophe Lemaitre (lo sprinter bianco più veloce

di sempre, triplo campione europeo a Barcello-na 2010). Un match (il primo nella stagione olim-pica) che sta certamente richiamando l’atten-zione degli appassionati di tutto il mondo, mache non sarà l’unico spunto di interesse del Com-peed Golden Gala 2012. Tra le sfide di maggiorappeal, spicca senz’altro quella sui 5000 metritra la keniana Vivian Cheruyot (due medaglie d’o-ro su 5000 e 10000 metri ai Mondiali di Dae-gu, lo scorso settembre) e l’etiope Meseret De-far (campionessa olimpica sui 5 chilometri in pi-sta ad Atene 2004); quella nel salto con l’astatra l’australiano Steven Hooker (olimpionico aPechino 2008 e iridato a Berlino 2009) e il fran-cese Renaud Lavillenie (campione europeo e

doppio bronzo mondiale); quella degli 800 me-tri donne tra la sudafricana Caster Semenya (oromondiale a Berlino e argento lo scorso anno aDaegu), la russa Savinova (oro nel mondiale co-reano), e le keniane Janet Jepkosgei (oro mon-diale a Osaka 2007 e argento olimpico a Pechi-no un anno dopo), e Pamela Jelimo (oro olimpi-co a Pechino e iridata indoor ad Istanbul nel mar-zo scorso). E poi ancora tra gli italiani spicca gliatleti delle Fiamme Gialle che sono schierati nel-la 4 x 400, con Claudio Licciardello e AndreaBarberi, nella 4 x 100, con Simone Collio e Fa-bio Cerutti, bei n1500 femminile, con Marghe-rita Magnani, nei 3000 siepi, con Yuri Floriani,negli 800, con Giordano Benedetti, e nel Triplo,

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fiamme gialle

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fiamme gialle[ ]con Simona La Mantia. Oltre a questi protagoni-sti sono numerosi i nomi degni di ulteriore sot-tolineatura come David Greene (Gran Bretagna,il campione del mondo di Daegu) nei 400hs; Eze-kiel Kemboi (Kenya, campione mondiale 2011ed olimpico 2004) nei 3000 metri siepi; RobertHarting (Germania, campione del mondo a Ber-lino 2009 e Daegu 2011) nel lancio del disco;Lashinda Demus (Stati Uniti, oro mondiale a Dae-gu 2011) nei 400 metri ostacoli; Yamile Aldama(Gran Bretagna, oro mondiale indoor a Istanbullo scorso marzo) nel salto triplo dove è attesa inpedana anche l'azzurra, campionessa europeaindoor, Simona La Mantia; Valerie Adams (Nuo-va Zelanda, campionessa olimpica a Pechino etripla campionessa mondiale – tre ori nelle ulti-me tre edizioni) nel getto del peso; Mariya Aba-kumova (Russia, campionessa del mondo e ar-gento olimpico) nel lancio del giavellotto. Prota-gonisti annunciati nell'alto maschile sono il rus-so Dmitrik (argento mondiale a Daegu), il sor-prendente greco Chondrokoukis (iridato indoorad Istanbul) e il giovane talento del Qatar, Bars-him quest'anno già a quota 2,37 in sala. L'olim-pionica Shely-Ann Fraser-Pryce guida il trio di gia-maicane sui 100 metri composto anche da She-rone Simpson e Kerron Stewart, che a Pechinosi erano divise l'argento. I 1500 femminili saran-no, invece, banco di prova per l'etiope GenzebeDibaba, fresca del titolo mondiale al coperto, op-posta alla connazionale con passaporto del Bah-rein, Yusuf Jamal, ex iridata della specialità.

ph Luca D’Ambrosio

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Un ruolo molto delicato che incide nella crescita dei nostri ragazzi

QUALE ALLENATOREPER I SETTORI GIOVANILI?di Attilio Lombardozzi

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o stato attuale delle societàsportive che si interessano digiochi sportivi di squadra met-te in evidenza un fenomeno al-quanto strano e piuttosto diffu-so. E’ facile constatare, infatti,che le squadre partecipanti ai

campionati delle categorie giovanili vengono af-fidate, il più delle volte, ad allenatori non pro-prio esperti. Per essere più chiari si può direche criteri piuttosto strani provocano una stret-ta correlazione che si manifesta tra l’età e,quindi, l’esperienza dell’allenatore e quella deigiovani atleti. La logica, quanto meno bizzarra,che se ne deduce, dice che man mano che l’al-lenatore acquisisce conoscenze, competenze,esperienza e cultura, viene “promosso”; si ri-tiene, cioè in grado di allenare squadre com-poste da giocatori di età più elevata impegna-ti in competizioni più significative.La promozione è, quindi, auspicata dai giova-ni allenatori la cui ambizione massima è quel-la di diventare, un giorno, allenatore della “pri-ma” squadra. Questa giustificata, non fossealtro che per motivi economici, aspettativa puòessere in un certo senso interpretata, in ma-niera del tutto paradossale, come “tendenzaal massimo livello d’incompetenza”, quella,cioè, corrispondente al livello massimo raggiun-to e stabilizzato per mancanza di capacità (!)atte a consentire ulteriori promozioni. La mo-rale che scaturisce da queste constatazioni di-ce che chi è bravo ad allenare i giovani è de-stinato a... non allenarli!Queste non del tutto ironiche considerazioni so-no utili per mettere in evidenza che i settori gio-vanili delle società sportive vengono spesso con-siderati ambiti di secondaria importanza sicura-mente utili, invece, per dare la possibilità ai gio-vani allenatori di acquisire esperienza. Chi traquesti si dimostra efficiente è subito promossoe lascia il campo all’incompetente di turno.Le riflessioni esposte sullo stato attuale dellagestione dell’attività giovanile nelle società spor-tive, non tutte per la verità, fanno dire che ope-rare nei settori giovanili e quindi a contatto coni giovani non significa possedere minori capa-cità e competenze, ma essere in grado di dimo-strare caratteristiche e conoscenze adatte adaffrontare le problematiche particolari tipichedell’età giovanile. Per passare dall’analisi for-se un po’ pessimistica della situazione alle pro-poste operative è necessario stabilire con at-tenzione due aspetti: i limiti dell’attività giova-nile e gli obiettivi che sono ad essa pertinenti.Le concezioni più avanzate riguardanti la meto-dologia dell’allenamento dei giovani tendono

sempre più al superamento della divisione insettori distinti e separati del processo di alle-namento per considerarlo, come fa Filin (1978),come un continuum in cui si distinguono diver-si stadi di sviluppo la cui caratteristica fonda-mentale sta nel fatto che ognuno di essi costi-tuisce la premessa per il successivo sia per icontenuti che per le metodologie attuate.Lo sviluppo della carriera sportiva di un atleta,corrispondente ai criteri esposti , sarà caratte-rizzata da quattro periodi:- fase della preparazione preliminare (coincidecon l’età scolare);- fase della specializzazione sportiva iniziale

(dagli undici ai tredici anni);- fase dell’allenamento approfondito (fino ai16/17 anni);- fase del perseguimento di un elevato livellodi prestazioni (fino all’età ottimale). Così concepito l’allenamento sportivo assumeun andamento curriculare caratterizzato da even-ti peculiari (fasi sensibili) che richiedono unaprogrammazione pluriennale ed una attenta or-ganizzazione capace di garantire lo sviluppo ar-monioso della personalità dei giovani atleti.In questo senso Muller (1988), Martin, Carl eLehnerz (1977) propongono il “ principio dellaspecializzazione crescente al momento giusto”

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per favorire il raggiungimento di prestazionimassime nell’età ottimale. In questa prospet-tiva i settori giovanili delle società sportive devo-no predisporre l’attività in maniera tale che a par-tire dalla fase di reclutamento fino alla scopertadel talento e la sua conseguente “consacrazio-ne” si ponga la massima attenzione alle proce-dure di allenamento/insegnamento per render-le il più possibile coerenti con gli obiettivi educa-tivi che sono i presupposti fondamentali per rag-giungere le massime prestazioni sportive.Il grande campione si distingue, infatti, per l’e-

quilibrio dei suoi comportamenti in campo efuori dal campo, per la capacità di assumereruoli di leader o gregario all’interno del grup-po, per la sicurezza, l’autonomia, la generosi-tà; doti, queste, che devono essere coltivate ilpiù presto possibile e che richiedono operato-ri particolarmente competenti. Gli studi e le ri-cerche che indagano sull’attività giovanile, atal proposito, pongono in netta evidenza nelquadro della formazione degli allenatori le di-mensioni psicologiche, pedagogiche e sociolo-giche, al punto tale che è sempre più lecito af-

fermare che nell’allenamento giovanile l’ogget-to d’insegnamento è molto meno importantedel metodo con cui si insegna.Indipendentemente dalla istituzione che lo ge-stisce (federazioni sportive, comitati periferici,società sportive o scuola), l’allenamento deigiovani va interpretato assolutamente comeprocesso individuale di formazione che deverealizzarsi mirando a tre obiettivi capaci di fi-delizzare il giovane alla pratica sportiva:- sollecitare interessi e motivazioni attraversola psicologizzazione dei programmi;- promuovere lo sviluppo equilibrato della per-sonalità favorendo la scoperta, l’accettazionee l’espansione del SE’;- promuovere l’inclusione attraverso l’individua-lizzazione delle proposte per far vivere espe-rienze di successo.Un forte ostacolo al rispetto delle indicazioniesposte è dato, paradossalmente, dalle istitu-zioni (scuola e federazioni sportive) che dovreb-bero invece agevolare i compiti di chi si dedicaallo sport dei giovani. Capita, infatti, che l’indi-zione di campionati delle categorie giovanili siaregolamentata essenzialmente sulla suddivisio-ne per fasce d’età e non sui diversi livelli di svi-luppo delle capacità di gioco come sarebbe piùlogico. Questo accorgimento sarebbe auspica-bile soprattutto per garantire incertezza sull’e-sito delle competizioni e per non indurre gli al-lenatori a procedure fuorvianti tendenti a consi-derare la gara soprattutto per il prodotto (il me-ro risultato) e non per il processo (il contributoche può dare ai percorsi formativi).E’ illuminante, a tal proposito, il monito del pe-dagogista sportivo Ervin Hahn: “il modo di ga-reggiare degli adulti porta la mentalità delle ga-re serie (!) anche nelle categorie giovanili”.Il settore giovanile non è fine a se stesso, ai cam-pionati di categoria non si partecipa con la spe-ranza di riempire le bacheche delle società con“targhe e coppette” che gratificano solo i dirigen-ti più sprovveduti. Il suo scopo non è quello diformare squadre ma di “formare” personalità.Chi vince nei campionati giovanili si preoccupaspesso più di “utilizzare” i giovani piuttosto chesvilupparne i presupposti della prestazione perpredisporli al raggiungimento di risultati più si-gnificativi nel futuro. Questi comportamenti so-no profondamente errati perché enfatizzando i ri-sultati delle gare giovanili si corre il rischio dicreare facili e pericolose aspettative nei giovanie in chi è a loro interessato ma, ancor di più, per-ché non si colgono le predisposizioni dell’orga-nismo proprie delle “fasi sensibili” che caratte-rizzano lo sviluppo ontogenetico della persona.E’ fin troppo evidente che se si accetta l’idea diconcepire i settori giovanili come “luoghi” di for-

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mazione, chi vi opera, a qualsiasi livello, deveavere precise competenze. L’allenatore di giova-ni atleti non può essere considerato un tale nonin grado o, peggio, non ancora in grado di alle-nare giocatori adulti, ma deve caratterizzarsi so-prattutto per alcuni tratti di personalità che lo pre-dispongono a “lavorare” con i giovani perché stabene con i giovani e sta bene ai giovani. I ragaz-zi devono essere attratti dal suo modo di agireche ispira fiducia perché è pronto a capire piut-tosto che a giudicare, perché li incoraggia piut-tosto che punirli, perché è sempre disposto adaiutarli per risolvere i piccoli problemi che ogniragazzo deve affrontare in famiglia a scuola ocon gli amici. Per questi motivi dovrà mostrarecapacità d’interagire con le altre agenzie forma-tive: la scuola e soprattutto la famiglia. La pa-zienza, la perseveranza, l’interesse per i “suoi”ragazzi e l’accettazione incondizionata per ognu-no di loro ma soprattutto la lealtà nei rapporti in-terpersonali sono valori irrinunciabili per il tecni-co che vuole avere successo con i giovani. A quelli che si riconoscono in questo caratteristi-co profilo di operatore sportivo deve essere ri-volto con forza l’invito a rinunciare alla famigera-ta “promozione” verso settori, a torto, più con-siderati e purtroppo più remunerati.I tecnici dei settori giovanili non possono esse-re considerati dei semplici allenatori ma sono atutti gli effetti degli insegnanti; in loro le funzio-ni educative sono di gran lunga prevalenti su quel-le riferite alla trasmissione di nozioni. Questoconcetto può essere facilmente condiviso se sipone al centro dell’organizzazione del settore lafigura del giovane atleta.La questione, così posta, fa risaltare, però, unfenomeno veramente paradossale. Capita, cioè,che ragazzi di 11/13 anni nella scuola media fre-quentano lezioni di Educazione Fisica impartiteda insegnanti a cui è richiesta la laurea di primolivello (3 anni) la laurea magistrale (2 anni) unanno di tirocinio e, come non bastasse, l’esamedi abilitazione all’insegnamento.Gli stessi ragazzi, però, possono frequentare cor-si di allenamento presso le società sportive incui (è sorprendente la… coerenza) sono il piùdelle volte seguiti da personaggi di tutt’altre cul-ture scelti, il più delle volte, per il pregio che han-no… di costare poco!Le attività motorie proposte ai ragazzi, indipen-dentemente dal luogo dove si svolgono, hannosempre funzioni educative; non devono essereallenatori, quindi, ma insegnanti, gli unici opera-tori in grado di assolvere compiti che per impor-tanza e complessità non devono essere affron-tati con superficialità. Alcune federazioni sporti-ve sembrano aver compreso il problema, l'invitoall'adeguamento è rivolto alle altre.

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TE LA DÒ IOL’AMERICA

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a testimonianza più eloquenteè Alessandro Liddi, terza basedei Seattle Mariners che nelloscorso aprile ha fatto il suoesordio da titolare nel matchcontro i Texas Rangers dopoessere stato il primo italiano

ad essere convocato nella Major League dibaseball nel settembre 2011.Liddi sta riscrivendo la storia italiana di que-sto sport facendo registrare un numero sem-pre maggiore di presenze nel campionato in

corso, alle quali si aggiunge il primo fuori cam-po in assoluto per un giocatore del nostropaese nella Major (diventati cinque nel frat-tempo).Quello che Alex è riuscito a compiere è unaspecie di impresa sportiva, ma anche un even-to che assume una valenza sociale da nonsottovalutare essenzialmente per due moti-vi: il primo perché il baseball rappresenta lospor t per eccellenza negli Stati Uniti, il se-condo perché in Italia non si ha un’importan-te tradizione sportiva di questa disciplina.

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Conquistare gliStati Uniti,sportivamenteparlando, si può

Ldi Marco Trozzi

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Chi è Alex Alessandro, Alex, Liddi nato a Sanremo il 14 ago-sto 1988 è cresciuto agonisticamente nelle filadel Sanremo Baseball Club A.S.D., da cui nel2005 - ancor prima di esordire in prima squadranei campionati italiani - è stato prelevato dai Seatt-le Mariners, che lo hanno fatto maturare nei Peo-ria Mariners, formazione loro affiliata che militanella Minor League Baseball (nel campionato del-le matricole, dove giocano molte seconde squa-dre delle franchigie nordamericane professioni-stiche). Liddi, nell’agosto dello stesso anno, èstato promosso al campionato Classe A, passan-do ai Wisconsin Timber Rattlers, coi quali ha col-lezionato undici presenze. Con i Timber Rattlersha trascorso la stagione 2007 e quella 2008, di-ventando uno dei protagonisti della compagine.L’anno successivo è passato agli High DesertMavericks, con i quali è stato nominato Califor-nia League MVP, aggiudicandosi in seguito an-che il titolo di California League Player of the Year.Nel settembre dello stesso anno è stato anche

selezionato come Mariners Organization Playerof the Year; in sostanza una serie di riconosci-menti che lo hanno portato alla ribalta del pano-rama nazionale anche se a livello non professio-nistico. Pochi mesi dopo, però, Liddi è entratodefinitivamente nella rosa dei Seattle Mariners(all’interno dell’inactive roster). Al contempo èstato inserito prima nella rosa titolare dei WestTenn Diamond Jaxx (Campionato Classe DoppioA) e, dal marzo 2011, in quella dei Tacoma Rei-niers, società affiliata ai Mariners che milita nelcampionato Classe Triplo A, il più importante fraquelli aderenti alle Minor Leagues, l’equivalentedella nostra serie B. Nel settembre 2011, comedetto, i Seattle Mariners lo hanno convocato nelroster della prima squadra, facendone il primogiocatore italiano della storia della MLB.

Una storia tutta da raccontareQuello che più sorprende del 23enne emigratonegli States all’età di soli di 17 anni è la sua in-credibile capacità di guadagnarsi sul campo,

match dopo match, sempre maggiore spazio mi-gliorando costantemente le sue prestazioni e lesue statistiche personali. Alex rappresenta l’esempio per eccellenza di co-me la gavetta e i sacrifici possano condurre alraggiungimento degli obiettivi e di come un atle-ta, anche se nato in un paese che non ha note-vole tradizione in una determinata disciplina spor-tiva, possa comunque nutrire reali speranze didiventare un fuoriclasse. Andare a vivere dall’al-tra parte dell’oceano quando si è ancora adole-scenti rappresenta una sfida affascinante, maanche un cambiamento di vita radicale che inmancanza di un obiettivo vero può facilmente sfo-ciare in un fallimento. La storia di Alex Liddi, però, racconta di un ragaz-zo che ha saputo aggrapparsi al suo sogno di di-ventare un giocatore professionista, girovagan-do da una parte all’altra degli Stati Uniti prima dicominciare a ottenere un record dopo l’altro finoa diventare, chissà, il primo italiano a scrivere lastoria del baseball a stelle e strisce.

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[ ]baseball

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rancesco Molinari con unostraordinario giro finale in65 colpi, a coronamento diuna prestazione da incorni-ciare, si è imposto al RealClub de Golf di Siviglia nel-l'Open di Spagna, che fe-

steggiava la centesima edizione e dove i gio-catori di casa erano particolarmente motivati.In special modo Pablo Larrazabal e AlejandroCañizares, che sono stati gli ultimi ad arren-dersi, secondi a tre colpi dal torinese. Il titolo ha rilanciato Molinari nel world ranking,che dal 44° posto è volato al 29°, scacciando ifantasmi di una possibile uscita dai "top 50" conla conseguenza di dover rinunciare a major e tor-nei del WGC, ossia gli otto che più contano nelcalendario planetario. Gli oltre 333.000 euro dipremio lo hanno portato al settimo posto nell'or-dine di merito europeo, che concede innegabilivantaggi sempre in chiave di partecipazione, aparte l'aspetto economico (più di 700.000 eurointascati dall'inizio dell'anno). Dulcis in fundo, hafatto un bel salto anche in una delle due gradua-torie speciali (quella che tiene conto dei risulta-

ti nel continente) per la selezione della squadraeuropea di Ryder Cup, dove ora è a ridosso delquinto posto, l'ultimo utile per andare a difende-re i colori europei nella sfida con gli americani alMedina CC nell'Illinois (28-30 settembre)."Non è impresa facile - ha detto Francesco - per-ché tutti vorremmo far parte del team continen-tale, quindi la concorrenza è alle stelle. Però so-no sulla buona strada e con qualche altra setti-mana su questo livello potrò giocarmela. Per oraconta essere tornato alla vittoria che mi manca-va da 18 mesi. Non vorrei dare l'impressione diessere presuntuoso, però la sentivo nell'aria.Da tempo sto giocando bene in tutte le zone delcampo e mi sento mentalmente sicuro. In que-ste condizioni è evidente che se poi capita an-che la giornata giusta arriva al titolo". E la gior-nata giusta si è manifestata con i sette birdie in14 buche nell'ultimo giro e con un vantaggio diquattro colpi sulla concorrenza a quattro buchedal traguardo. A quel punto un atteggiamentoprudente sarebbe stato legittimo. "Non ci ho pen-sato nemmeno. Mi sono comportato come se iquattro colpi li avessi di svantaggio, ossia con-tinuando ad attaccare, tanto che ho rischiato an-

che di mettere una palla in acqua". Molinari con-tro corrente, insomma, e anche una risposta achi lo aveva visto qualche volta 'conservativo'.A Siviglia è finita con la foto a tre: lui, la moglieValentina e il figlio Tommaso. "E' la prima vitto-ria da padre. Infatti quando mi sono imposto nelHSBC Champions, nel 2010, Tommaso non eranato. E' stata una giornata perfetta conclusacon la mia Inter che ha battuto il Milan, anchese non ho sorriso tanto per il successo in cam-pionato della Juventus". I titoli di Francesco Mo-linari hanno tutti un sapore particolare: il primol'ha ottenuto nell'Open d'Italia (2006), dove eradal 1980 che un italiano (Massimo Mannelli)non trionfava; il secondo l'ha collocato ai verti-ci mondiali avendolo colto in uno dei prestigiosiquattro tornei del WGC, il mini circuito mondia-le. Il terzo è maturato nel ricordo di SeverianoBallesteros, il grande campione deceduto da unanno. "Vincere in Spagna - ha concluso Molina-ri - nel centenario dell'Open e a pochi giorni dal-l'anniversario della scomparsa di Ballesteros èstato veramente qualcosa di speciale". Infineuna nota statistica. Molinari ha firmato la vitto-ria italiana n. 19 nell'European Tour.

golf[ ]

FRANCESCO MOLINARI È VOLATOAL 29° POSTO NEL WORLD RANKING

Una vittoria,la terza in carriera,e tutte le prospettivedella stagionesono cambiate

Fdi Marta Centra

ph Scaccini

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golftuttincircolo

news dai circoli di golf a cura di Andrea Cecinelli

Responsabile comunicazione del Golf Forense

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FIORANELLO GOLF CLUB

La seconda tappa del“Franco Biondi Santi”Se comincia a piovere quando stan-no rientrando gli ultimi giocatori,si può dire che la gara è ben riusci-ta. E infatti si è trattato di un gransuccesso ancor prima della garaper via dei preziosi premi messi inpalio dai due sponsor del quartoTrofeo Franco Biondi Santi, cioè“Viaggiare” e la stessa preziosacasa vinicola produttrice del miglio-re Brunello e che hanno spinto tan-ti giocatori ad iscriversi e tentare…tanti birdie.La gara, la classica formula stable-ford su 18 buche, ha dato il seguen-te responso: Primo netto 1° Cate-goria Riccardo Carbone con 41 pun-

ti davanti a Marco Cacciamani (37),mentre il Primo Lordo è rusultatoAndrea Ranellucci (36), tutti gioca-tori soci del Fioranello e quindi pro-fondi conoscitori del campo di San-ta Maria delle Mole. Per la 2° Categoria la vittoria ha ar-riso a Giuseppe Grillo (39) a pari me-rito con il giocatore di Castelgandol-fo Edoardo Schiavella. Per la 3° Ca-tegoria vittoria di Antonio Gazzello-ne (36), che quando non gioca è ilDelegato al Turismo di Roma Capi-tale, davanti al cugino Giacomo (34)entrambi soci del locale Circolo suicolli laziali.Tanti i premi speciali, oltre all’origi-nale, suggerito da Maurizio de pro-speris, al penultimo classificato (nonsi consegna all’ultimo perché sareb-be una sorta di “ciapano’”) . Il Pri-

mo Junior Lamberto Ugolini (35), Ja-copo Albertoni il “nearest to the pin”, Jacopo Rubini 1° Junior Club, Ma-ria Pia Ducci Primo Lady con 28 pun-ti e il Driving a Natalia Polikarenko-va. Tutti i premiati, hanno avuto l’o-nore di ricevere gli agognati doni dal-le mani del Presidente uscente Mas-simo Nati nella sua ultima uscita alFioranello di cui logicamente rimar-

rà affezionato socio, il tutto mentresi chiudevano le urne per la nomi-na del nuovo Presidente. A fianco diNati, sotto la regia del direttore Ales-sandro Pace, la premiazione avve-nuta dalle mani della Signora Ales-sandra Biondi Santi, ideatrice delTorneo e dal dott. Carlo Dell’Olmodi Viaggiare.Mario Cappelli

OLGIATA GOLF CLUB

Storia e tradizione si sfidanosul green nella CapitaleRitorno a Roma del circuito RolexGolf 2012 con la gara di sabato 12maggio che per il secondo anno con-secutivo è stata ospitata dall’Olgia-ta Golf Club ancora in collaborazio-ne con il Rivenditore Autorizzato Bru-sco Gioiellerie. Dalle Alpi alla Pira-mide, quella Cestia, uno dei simbo-li della capitale. Un passo davverobreve che, nel giro di una sola set-timana ha portato la carovana tar-gata Rolex dalle Langhe alla CittàEterna per la tradizionale gara capi-tolina che, per il secondo anno con-secutivo, ha visto protagonisti il per-corso dell’Olgiata Golf Club, circoloospitante sorto nell'area che fa par-te del territorio dell'antichissima epotente città etrusca di Veio, e lacollaborazione del Rivenditore Auto-rizzato Brusco Gioiellerie, realtà ro-mana con due esclusivi punti vendi-

ta, all’Eur e ai Parioli. Si sono sfida-ti in 150 sul prestigioso campo anord di Roma e almeno 70 sono ri-masti in lista d’attesa, ma alla finehanno vinto Andrea De Cicco e An-drea Pischiutta (Presidente del cir-colo ospitante), 1° netto e 1° lordodella 1a categoria, Michel Lemon-nier, 1° netto della 2a categoria eCristina Gazzella, 1° netto della 3acategoria. Il premio della categoriaOspiti se lo è invece aggiudicatoMauro Caporossi. Leit motiv di tut-te le gare rimangono sempre un sa-no spirito di competizione e la con-

sapevolezza di partecipare ad unevento sempre unico, reso ancorapiù prezioso dalle chicche enogastro-nomiche offerte dagli ormai conso-lidati partner del circuito: Donnafu-gata, con i suoi profumati vini di Si-cilia, e Nestlè Italia con i suoi brandAcqua Panna, S. Pellegrino e AnticaGelateria del Corso. Il prossimo ap-puntamento con il circuito Rolex Golf2012 è per sabato 26 maggio pres-so il Golf Club Trieste per la gara incollaborazione con l’Orologeria Dob-ner e l’Orologeria La Montre.Luciana Elefante

ACQUASANTA GOLF CLUB

Coppa del Presidenteal circolo dell’AcquasantaSi è svolta presso il circolo del GolfRoma Acquasanta la tradizionaleCoppa Del Presidente. Come ognianno i green del circolo più anticod’Italia si sono riempiti di appassio-nati che senza sosta praticano losport dei Lord inglesi. La gara si èsvolta come meglio non si poteva:una giornata soleggiata passata inuna delle cornici più belle della cam-pagna romana. Ma ora passiamo aivincitori: ad aggiudicarsi il 1° PremioNetto è stato Pierpaolo Paoluzi; 2°Netto invece per Alberto Alfiero. Aprevalere nella 2° Categoria 1° Net-to è stato Eugenio Carlucci.

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[ ]golf forense

[ ]L'Avv. Nicola Colavita con il Presidente di Jaguar Italia Daniele Maver e le ragazze dello Staff del Golf Forense

JAGUARGOLF FORENSE

PIU’ 2012di Andrea Cecinelli

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tanding ovatione boom di iscrit-ti per l’aperturadel Jaguar GolfForense Più2012, nonostan-te il violento nu-

bifragio che ha investito la Capi-tale. I mondi del diritto e della me-dicina romana si sono scontrati acolpi di swing e drive sui green delParco di Roma Golf Club per laTappa di apertura del Jaguar GolfForense più 2012, nella due gior-ni di Sabato 14 Aprile e Domeni-ca 15 Aprile. La violenta pioggia

non ha fermato gli oltre 220 iscrit-ti alla manifestazione ideata e or-ganizzata dall‘Avvocato Nicola Co-lavita. Numeri che fanno invidiaad una Major. E come ad ogni “Pri-ma” che si rispetti, anche in que-sto caso il parterre degli ospiti edei partecipanti alla gara è statodei migliori. Oltre ai volti noti dello spettaco-lo e della classe dirigenziale ro-mana erano presenti il Presiden-te della F.I.G. Lazio Dott. CarloScatena, l’ex Calciatore di SerieA Lorenzo Marronaro, l’attoreClaudio Amendola, la nota pena-

lista Avv. Livia Rossi, il Consiglie-re Nazionale Forense Avv. PaoloBerruti e il Presidente di JaguarLand Rover Italia, Dott. DanieleMaver.La gara ha visto il successo nel-la 1^ CATEGORIA NETTO dellacoppia composta da Luca Galeae Davide Balducci. La coppia com-posta da Francesco e Paolo Vita-li de Bonda si è piazzata al secon-do posto. La coppia formata daGiorgio Bove e Tommaso Pani siè imposta nella 1° CATEGORIALORDO. La 2^ CATEGORIA NETTOha visto vincitori la coppia forma-

ta da Danielle D’Okhuysen e Pao-lo Giuntarelli. Tra le signore, nel-la CATEGORIA LADIES, meritatavittoria della coppia formata daVirginia Paglialunga e FrancescaPetitto. Meritatissimo infine il suc-cesso nella Categoria Amici perla coppia composta dal Presiden-te della FIG Lazio Carlo Scatena e Cinzia Pallaro. Adesso un lungo stop. Il JaguarGolf Forense ripar tirà il 15 Set-tembre al Golf Roma Acquasantaper una seconda tappa più spet-tacolare che mai. Sempre nel no-me dell’eccellenza.

S

[]

Il Dott. Carlo Massi, vincitore del premio Jaguar Lifestyle

La bellissima Veronica Sciacca

Il Presidente della FIG Lazio Dott. Carlo Scatena con Cinzia Pallaro,vincitori nella Cat. Amici del Golf Forense

Il Dott. Daniele Maver,Presidente di Jaguar Italia

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L'attore Claudio Amendola

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TUTTINCIRCOLnews dai circoli sportivi storici

[ ]Romatuttincircolo

news dai circoli sportivi storici

CIRCOLO CANOTTIERIANIENE

TUTTI ALL’ATTACCO

Grande fermento all’Aquaniene, inuno degli Eventi più importanti diMaggio. Testimonianza dell’invincibi-le connubio del Circolo CanottieriAniene con i Top Player del mondodello sport. Si sono riuniti dieci atle-ti italiani sotto l’edida del MercedesBenz Team indossando i colori Mer-cedes-Benz in occasione del lanciodella nuova Classe A. Flavia Pennet-ta (tennis), Aldo Montano (scherma),

Filippo Magnini (nuoto), Stefano Tem-pesti e Maurizio Felugo (pallanuoto),Niccolò Mornati e Lorenzo Carbonci-ni (canottaggio), Mauro Sarmiento(taekwondo), Roberto Cammarelle(boxe) e Simone Collio (atletica leg-gera): dieci campioni uniti da passio-ne, impegno, spirito di squadra e con-tinua ricerca dell’eccellenza, valoripienamente condivisi dalla nuovaClasse A, ambasciatrice della nuovasportività del Marchio con la Stella.Un invito a fare squadra che Merce-des-Benz vuole estendere ben oltrelo sport. I dieci atleti, selezionati tradiverse discipline, rappresentano, in-fatti, i testimonial ideali dei valori delMarchio e saranno coinvolti in nume-rose iniziative legate, in particolare,all’ultima novità firmata Mercedes-

Benz. L’undicesima stella della squa-dra Mercedes-Benz è, infatti, la nuo-va Classe A: giovane, sportiva e tec-nologica, espressione di una nuovaidentità pronta ad affermarsi nel seg-mento delle compatte.La nuova Classe A scrive un nuovocapitolo nel segmento delle compat-te, con una vettura dal design dal for-te impatto emozionale, che ridefini-sce il concetto di dinamismo e spor-tività. Per la prima volta, infatti, nellosviluppo di una compatta con la Stel-la sono stati coinvolti, fin dalle fasi diprogettazione, gli specialisti AMG. Il risultato è la versione più dinami-ca di questo modello: la Classe ASport ‘engineered by AMG’, in cui l’af-finità estetica con il Concept CLAS-SE A risulta particolarmente eviden-

te. La Classe A Spor t dispone diesclusivi cerchi in lega AMG a 5 raz-ze nel formato 18 con pneumatici235/ 40 R 18, di colore nero lucidoe torniti a specchio, e pinze freni ver-niciate di rosso. Numerosi dettagliestetici rivelano le particolari doti di-namiche dei modelli A 250 Sport eA 220 CDI Sport, che si distinguonoper un avantreno sviluppato da AMGe l’assetto tarato di conseguenza.L’espressività del modello è sottoli-neata anche da una serie di dettaglirossi sullo spoiler frontale e sullagrembialatura posteriore AMG. All’in-terno, il contrasto tra allestimenti ne-ri e particolari rossi continua: le cu-citure contrastanti sul volante e suisedili sono di questo vivace colore,così come le cinture di sicurezza.

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REALE CIRCOLOCANOTTIERI TEVEREREMO

UNA PIOGGIADI MEDAGLIE AL TERZOMEETING NAZIONALE

Il 12 e 13 maggio, sotto un solequasi estivo, Sabaudia ha ospita-to il terzo appuntamento più im-por tante della stagione remiera2012, confermando di essere uncampo di regata ottimale per lapratica del canottaggio. Il meetingnazionale allievi, cadetti, ragazzie master ha ottenuto una consi-stente partecipazione da parte ditutte le società del centro e sudd'Italia, che hanno portato i pro-pri atleti con l'intento di verifica-re la preparazione agonistica in vi-sta degli appuntamenti più impor-tanti di fine stagione. Immancabi-

le la presenza del Reale CircoloCanottieri Tevere Remo che ha fat-to sentire la sua forza in tutte lecategorie previste dal programma.A partire dai master, la medagliadi bronzo è stata conquistata dalquattro di coppia di Pangrazi,P.Scuriatti, L.Scuriatti, Picone; se-conda posizione invece per Ales-sandra Mancini nel singolo masterfemminile.La domenica, il lago agitato, nonha fermato il doppio di Fiori, Scu-riatti C. che stravince la sua fina-le portandosi a casa la medagliad'oro. Quarto posto invece per Ce-lesti, Gazzi, penalizzati dal ventosin dalla partenza. Ottimo bancodi prova anche per la squadra ra-gazzi di Marco Massai che riescea conquistare due argenti con ildue senza femminile di Leoni, Pu-glia, e il doppio di Sportelli, Di Pre-te. Due bronzi col quattro senzamaschile di Avellino, Moroli, Cala-brese, Roncolini e il singolo diSportelli.

Una valanga di allievi e cadetti ca-pitanati da Daniela Sanna, coadiu-vata da Petracci e Follaro, ha let-teralmente invaso il campo di re-gata. In ogni gara era presenteun'imbarcazione della Tevere Re-mo e in quasi tutte le specialitàsi sono ottenute medaglie di ognigenere. Alla fine un ricco bottinodi 11 ori, 7 argenti e 3 bronzi sa-rà portato a casa dalla sola scuo-la remiera, a conferma del fattoche il lavoro portato avanti dallasocietà in questi mesi è stato deltutto ottimale.Michele Petracci

LO TUTTINCIR-news dai circoli sportivi storicinews dai circoli sportivi storici

ClubdeiCircoliSportiviStorici

Romatuttincircolo[ ]

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CIRCOLO CANOTTIERI ROMAGRANDE SUCCESSOPER GLI INTERNAZIONALIUNDER 12 NICOLAPIETRANGELI

Anche quest’anno in concomitanzadel torneo dei big, si sono disputa-ti sui campi del Circolo CanottieriRoma gli Internazionali BNL d’ItaliaUnder 12 "Nicola Pietrangeli", giun-ti alla loro terza edizione. Il torneo,inserito nel Tennis Europe, ha vistola partecipazione sia in campo ma-schile che femminile dei migliori 32giocatori del ranking internazionale

ITF. Il circuito, a cui possono parte-cipare atleti provenienti da ogni par-te del mondo, rappresenta per i gio-vani talenti l’evento agonistico piùimportante in Europa. L'inglesinaJones e il bulgaro Andreev sono ineo campioni. Le due finali sonostate molto combattute ed hannovisti sconfitti, nel femminile, la pro-mettente italiana Piccinetti e, nelmaschile, il campioncimo russoSHEYNGEZIKHT. Nicola Pietrange-li, incollato sulla sedia della tribu-na del campo centrale del circolo,intervistato da un cronista televisi-vo, commentava così le partite difinale. "Tra qui e il Foro Italico, senon fosse per la potenza dei colpie la velocità della palla, non c'è poitanta differenza!! Questi bambinihanno già nella testa la voglia divincere e di diventare campioni! Ba-sta metterli in campo e lo spetta-colo è assicurato!".Foto di Paolo Pagliai

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TUTTINCIRCOLnews dai circoli sportivi Roma

tuttincircolo[ ]

FUTBOLCLUB

FUTBOL LEAGUE,SOCIAL ELEVENE SOCIAL EUROPE:IL FUTBOLCLUBCALA IL TRIS!

Si vanno concludendo Futbol Leaguee Futbol Cup ma non per questo ter-mina l’attività al Futbolclub: motorisubito riaccesi per altri due nuovitornei che ci terranno occupati neimesi primaverili, a ridosso dell’esta-te e, quindi, delle meritate vacanze.Per quanto riguarda il torneo di cal-ciotto i play off sono alla stretta fi-nale: Palma, trascinato dalle dop-piette di Storneli e Bucri, ha supe-rato con un netto 5-1 Stigliano, gua-dagnandosi la semifinale contro Im-para nella parte alta del tabellone.Nella parte bassa Pellicelli, calandoil poker contro Giovannetti nel 4-1finale, se la vedrà contro la corazza-ta Giannini.La Coppa, invece, sembra prelude-re all’esito finale dei play off: finaleGiannini vs Impara, come da prono-stico. E non poteva essere diversa-mente visto tutto quello che entram-bi i team hanno lasciato intravede-re durante l’intera stagione: il RealMadrid ha regolato 6-1 Angelucci,grazie a doppio Conforto e a due gold’autore firmati da Giannini e Baro-nio. Inarrivabile anche Impara che siprende la rivincita su Iorio, qualifi-catosi come prima nel Gruppo B, conuna bella manita (5-0). Maggio, ol-tre che mese di verdetti per il torneosociale per eccellenza, è anche ilmese del calcio a 11: in programmaal Futbol Campus c’è il Social Ele-ven, che torna per la sua terza edi-zione. Ancora si stanno limando idettagli, ma sono trapelate alcunenotizie: sei squadre, divise in due gi-roni da tre ciascuno. Al termine del-la regular season i play off con o fi-nale secca o semifinale e finale tra

le prime due di ogni gruppo. Di sicu-ro non ci saranno le due big mentrepare certa la fusione tra le squadredella Futbol League di Pellicelli e Sti-gliano per quella che diventerebbela favorita numero uno alla vittoriafinale. Grande attesa poi per il tor-neo di calcio a 5, ormai una tradi-zione di giugno, che inizierà il 6 e sigiocherà seguendo il tabellone diEuro 2012: sedici squadre, quattrogironi da quattro, naturalmente incampo solo le nazionali che si af-fronteranno in Polonia e Ucraina. Ilcalendario andrà di pari passo conquello degli Europei, con un minimodi elasticità quando giocherà la na-zionale di Prandelli e nella fase fina-le che terminerà prima della finalis-sima di Kiev del 10 luglio.

Gianmatteo Colla

Nome: DarioCognome: OrtisiDetto: Super DarioRuolo: DifensorePiede Preferito: DestroPezzo Forte: Il gol decisivonella Futbol LeagueSquadra del Cuore: AS Roma

Il socio del meseNome: Dario Ortisi

news dai circoli sportivi

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LO TUTTINCIRDUE PONTI SPORTING CLUB

TUTTE LE NOVITÀDELL’ESTATE

A metà anno già si può dire cheanche nel 2012 il Due Ponti staraccogliendo i frutti dell' intensooltre che appassionato lavoro deisuoi trainer: importanti raggiun-gimenti nel nuoto, nell'anno didebutto dell'Agonistica, l'avven-tura della serie B e il passaggioal tabellone nazionale già di duecompagini (Ladies 45 e Over 50)nel tennis, ottimi piazzamenti deirunners sia nelle gare romaneche sulle strade del Mondo, tan-tissima attività di fitness con ma-ster class che ogni domenica ri-chiamano un elevato numero disoci. L'impor tante novità della primagara podistica svolta nel circuitointerno del circolo (Il Miglio delDue Ponti) che ha richiamato nonsolo i runners tesserati ma an-che tantissimi soci che hannoprovato l'ebbrezza dell'agonismoper la prima volta. E, inoltre, gliappuntamenti fissi del calenda-rio primaverile: il Torneo Cocci-nelle di Doppio Giallo e l'8° edi-zione dello Yoga Vip Tennis Vin-tage, con la mostra di racchettein legno che ogni anno richiamatanti visitatori, in programma il 7giugno.Quest'anno c'è una grossa novi-tà che renderà l'estate dei socie di tutti i Romani molto più pia-cevole: il Due Ponti è anche a Fre-gene! Allo stabilimento Levante7.2, nato dal sodalizio di Ema-nuele e Pietro Tornaboni con Fa-biano Lofaro, Alber to e AndreaCecere, si vive il mare a 360°:sole e relax, sicuramente, ma an-che la possibilità di proseguire ipropri allenamenti in spiaggia con

tutte le attività seguite dagliistruttori Due Ponti e Cassianti-ca (acqua gym, spinning, hidrobike, nuoto, tonificazione, yoga,air fit, stretching, posturale), op-pure di dedicarsi a imparare operfezionare alcune discipline co-me beach tennis, beach volley,vela, canoa, sur f, sub, apnea.Il fulcro dell'attività sportiva e so-ciale è la piscina di ultima gene-razione (20x10) con altezza adat-ta a lezioni e scuola nuoto.E poi tanto relax: uno dei lati del-la piscina è completamente de-dicato all'idromassaggio, conbocche lombari e doccia cervica-le per godersi il tramonto con undrink in mano. Il bordo piscinasarà dedicato di giorno a lettini"riser vati" e la sera a eventi ecene a tema con piano bar.Perché cer to non manca la com-ponente dell'ottima cucina e deldivertimento a partire dalla festadi inaugurazione che si svolgeràil 1° giugno.

Romatuttincircolo[ ]

news dai circoli sportivi news dai circoli sportivi

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TUTTINCIRCOLnews dai circoli sportivi Roma

tuttincircolo[ ]

TROFEODI BILIARDOINTERCIRCOLIROMA 2012

È tornato anche quest’anno, ma inuna nuova veste, il trofeo di biliardoche vede sfidarsi i maggiori circolidella capitale nelle specialità boccet-te, stecca 5/9 birilli e 8-15.La terza edizione del Trofeo CircoliStorici si era conclusa con la schiac-ciante vittoria del Circolo CanottieriAniene in ben due delle tre specialitàe la conseguente assegnazione al cir-colo del coppa generale. Quest’anno, dopo la rinuncia alla par-tecipazione del Circolo Canottieri La-zio, la manifestazione ha assunto unanuova identità e dal 12 aprile è in cor-so la prima edizione del Trofeo Inter-circoli Roma 2012.A sfidarsi sul panno verde, divise indue gironi per specialità, sono: AnticoTiro a Volo, Circolo Canottieri Aniene,Circolo Canottieri Roma, C.T. Eur, EurSporting Club, T.C. Parioli, R.C.C Teve-re Remo e il nuovo arrivato Veio Spor-ting Club che all’esordio nella manife-stazione può già vantare un ottimo pri-mo posto nel suo girone di 8-15.La prima fase del torneo si articola indue gironi di qualificazione suddivisiin tre turni di incontri andata/ritornocon sviluppo dinamico. Ogni incontroprevede due singolari ed un doppio.Sia i singolari che il doppio, in tuttele specialità, vengono disputati al me-glio dei tre set.Al termine dei tre turni si formerà per-tanto una classifica determinata, nel-l’ordine, da: punti incontro, differen-za set e differenza partite.Il trofeo sta entrando nel vivo: è co-minciato il secondo turno della fasea gironi, in cui le vincenti del primoturno incontrano le perdenti e e lesquadre sono più cariche che mai. Alla Poule Finale, ovvero semifinali efinale, accederanno solo i primi duecircoli classificati in ciascuna specia-

lità. Chi riuscirà a qualificarsi?Per essere aggiornati sull’andamen-to del trofeo è possibile visitare il si-to www.biliardointercircoli.com, dovevengono inseriti i risultati sempre ag-giornati di gara in gara e le foto i vi-deo delle partite oppure dare un’oc-chiata a Facebook, dove trovere la pa-gina ufficiale dell’evento, e Twitter(@biliardocircoli), i più importanti so-cial network della rete, su cui il trofeoha i propri profili e interagisce con gio-catori ed appassionati dello sport.

news dai circoli sportivi

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LO TUTTINCIRVEIO SPORTING CLUB

RICORRENZEE BILANCI

Festeggia il suo tredicesimo annodi vita, il Veio Sporting Club, ed isuoi Presidenti Gennaro Leone edElio Paolozzi, nel tirare le somme,hanno pieno titolo per esternareorgoglio e soddisfazione.Il Club, collocato in una zona di Ro-ma nord particolarmente benedet-ta dal verde e dall’intensità dei suoipanorami, ha mantenuto molti de-gli impegni strategici prefissati. Dal miglioramento in progress ditutti i servizi e degli elementi strut-turali che ne fanno - a detta perfi-no di alcuni competitor - una loca-tion di invidiabile bellezza (il patri-monio botanico, i campi da tenniscostantemente curati, la piscina,la ristorazione raffinata, la pale-stra con macchinari di ultima ge-nerazione ecc….) ad una sapien-te programmazione delle varie at-tività sportive, sia agonistiche siaprettamente amatoriali, nel rispet-to dei desideri dei tanti Soci che,in un simile contesto, vogliono es-sere motivati e coinvolti, magarianche a sorpresa.Il tennis, leva principale delle at-tività sportive del Veio, ha fattoregistrare nell’ultimo biennio unbel crescendo di risultati e pro-mozioni.Con la prestigiosa conquista diun posto in serie C, sia per il set-tore maschile che per quello fem-minile, e con la conferma di uncostante impegno dei responsa-bili della Scuola ad accreditaresempre più il valore tecnico edetico espresso dalle formazioniUnder.E poi la piacevole novità del biliar-do, disciplina or ora qui rivitaliz-zata dallo svolgimento di un diver-tentissimo torneo sociale, ma an-

che dalla par tecipazione ad un“Intercircoli” dove la squadra delClub di via di Grottarossa si è ri-velata assai competitiva.Ma per il Veio Sporting Club il pia-cere di misurarsi con altri sodali-zi non riguarda soltanto tennis ebiliardo, poiché anche nel bridgeè dimostrato come la rappresen-tativa interna da anni dica la sua.Si annoverano, infatti, nel librod’oro del Circolo piazzamenti al-tissimi nei tanti tornei intercirco-li finora disputati.

Romatuttincircolo[ ]

news dai circoli sportivi news dai circoli sportivi

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Dopo otto mesi il torneo Pezzana saluta tutti con una festa degna delnome altisonante della manifestazione. Vincono Vasco (Assoluti),Juventus (Over40) e Arsenal (Over50)

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di Alessandro Grassetti_ph Matteo Ciambelli

Un successo di pubblicoper l’edizione 2012

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n evento che ha visto sempree comunque protagoniste lesquadre, che per otto mesi sisono date battaglia per arri-vare alla data fatidica del 23aprile. Un giorno scritto in ros-so sul calendario per le com-

pagini scese in campo. Nella categoria Asso-luti è il trionfo del Vasco da Gama (casinove-nice.it), che per tutta la stagione ha comanda-to la compagnia. Uno squadrone composto datanti ex calciatori, Gigi Di Biagio, Marco DelVecchio, Max Tonetto, Roberto Baronio, Ales-sandro Romano, solo per citarne alcuni.Sicuramente ci siamo dimenticati qualcunoma bisognerebbe inserire tutta la distinta perrendere omaggio ai campioni degli Assoluti.Una vittoria maturata sul campo contro ungrande Racing Santander (Nice Car), alla suaterza finale consecutiva, che ha spaventato

i campioni sfiorando l’impresa. A loro va uncomplimento par ticolare per il rendimentodelle ultime stagioni, sempre protagonisti nel-la serata conclusiva, alzando al cielo anchela Coppa due anni fa. Nella serata di festanon si può non raccontare invece la favoladella Juventus (Rezza Spa), categoria Over40. Secondo successo consecutivo ed unafinale giocata alla per fezione. Per i bianconeri comandati da Emanuele Pal-ladino un trionfo in tutti i sensi.Una vittoria griffata in finale da un super Da-rio Marcolin, ex Lazio e Cremonese tra le tan-te. Un trascinatore che ha portato avanti finoalla fine i suoi compagni che contavano la pre-senza anche di Giovanni Roma, altro faro diquesta pluridecorata compagine. Una batta-glia sportiva vinta contro un gagliardo Boca Ju-nior (Papero Giallo) che non ha mai mollatoper tutta la stagione. E’ stata anche la sfida

tra ex compagni, con Yuri Picciotti tra le filadei gialloblu che la scorsa stagione ha parte-cipato al “triplete” bianconero. Il 23 aprile2012 sarà un giorno da ricordare anche perl’Arsenal, gruppo storico dell’Antico Tiro al Vo-lo. Sono loro i trionfatori nella categoria Over50 per il secondo anno.Il degno coronamento di una stagione vissu-ta da protagonisti annunciati e culminata conla vittoria contro la sorpresa del torneo, laFiorentina (Ristorante San Gallo). Per i gun-ners altro alloro da mettere in una già riccabacheca. Un plauso a tutte e due le conten-denti per uno spettacolo bellissimo nel se-gno del fair play. Per la Serie B Over40 ha vin-to il titolo la Lazio (A&A Medical Equipments)di Enea Lenzi. E’ stata anche la serata per i tanti premi indi-viduali, che potranno essere consultati sul si-to www.torneopezzana.com

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]torneo Pezzanaclubstyle[

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due passi dallo Stadio Olimpi-co di Roma e dal Foro Italico,all’interno di quello che è sta-to il Villaggio Olimpico degli At-leti della Grande Olimpiade diRoma ’60, l’Adidas Futbolclubè il “tempio” del Calcio per tut-

ti gli appassionati romani grazie al suo prestigioed alla sua inimitabile atmosfera: il luogo perfet-to per un Torneo Internazionale, la II Edizione del-la GATORADE Futsal Confederation5 Cup organiz-zata dall’ASDCT IL FUOCO DI OLYMPIA.Forti del successo della Prima Edizione, sostenu-ta da Roma Capitale e dalla Presidenza della Re-pubblica Italiana per festeggiare i 150 Anni del no-stro Paese, l’Evento 2012 vede 20 Squadre di 5diversi Paesi contendersi il trono conquistato loscorso anno dal Futbol Futbol® 31 Aucamville, ta-lentuosa squadra Francese. Il via ufficiale Vener-dì 1° giugno alle ore 17.45 con la Cerimonia Inau-gurale seguita dal Drink di Benvenuto a dare il fi-schio d’inizio, mentre alle ore 20 vi sarà l’estra-zione del cofanetto regalo Smartbox aperta a spet-tatori e partecipanti; le partite di sabato comince-ranno alle 9, mentre gli Ottavi di Finale sono pre-visti per le ore 17 ed a seguire i Quarti. La domenica mattina Semifinali e Finalissima (al-le ore 12): il torneo si concluderà con la cerimo-nia di premiazione che si terrà nella terrazza del-l’Adidas Futbolclub. Le Istituzioni confermano perquesta II Edizione il loro supporto e Roma Capita-le, Provincia di Roma e Regione Lazio hanno infat-ti concesso il Patrocinio all’Evento, anche graziealla tematica ambientale che arricchirà la manife-stazione. L’”Evento nell’Evento” è infatti rappre-sentato dal Parco Tematico sull’Ambiente e l’Eco-sostenibilità che l’Adidas Futbolclub ospiterà Ve-nerdì 1° giugno dalle ore 17 alle 22.Tra i vari Stand, oltre ad attrattive di carattere turi-stico, si potranno scoprire i Progetti più virtuosi asostegno della Natura e coerentemente la GATORA-DE Futsal Confederation5 Cup sarà un Evento il piùpossibile ad “impatto zero” per supportare concre-tamente le politiche ambientali (installando in colla-borazione con AMA Roma un’Area Ecologica per laraccolta differenziata): ponendosi quindi l’ambizio-so obiettivo di contribuire alla diffusione di quei “pic-coli gesti quotidiani” che possono rafforzare l’eco-sostenibilità del nostro Pianeta. Ed infine una Mo-stra Fotografica sull’Ambiente e l’Eco-Sostenibilità:ventuno foto in onore dell’Agenda 21 – sorta di “ma-nuale” verde dell’ONU con le linee guida sul rispet-to ambientale - , scattate da appassionati Fotografidi tre differenti generazioni che hanno posto l’accen-to su quei virtuosismi ambientali che ci fanno bensperare per il futuro, ma anche su quelle macchieche devono spronare tutti a dare il proprio contribu-to per migliorare il nostro Territorio.

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]calcetto[clubstyle

Ritorna la Confederation5 Cup,per la gioia dei calcettari

Pronta la sfida di 20 squadreprovenientidai 5 continenti

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a spalla rappre-senta l’articolazio-ne più mobile ditutto il corpo uma-no. Tale caratteri-stica di mobilitàespone il soggetto

al rischio di instabilità di spalla,condizione in cui l’articolazione pre-senta una predisposizione a lus-sarsi o sublussarsi durante i mo-vimenti ed esercizi fisici: tra i piùcolpiti, gli sportivi di “lancio” ovve-ro gli atleti di tennis, golf, pallama-no e baseball.L’instabilità di spalla comprendesia la lussazione che la sublussa-zione gleno – omerale, che posso-no avvenire per eventi traumatici,lassità costituzionale, gesti spor-tivi ripetuti. Il Dott. Simone Cappa-to, Medico Chirurgo a Villa Stuart,illustra gli aspetti salienti dell’in-stabilità di spalla: cause, sintoma-tologia, diagnosi e terapia.

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di Paolo Brandimarte

Dott. Simone CappatoMedico ChirurgoSpecializzato in Ortopediae Traumatologia

LUSSAZIONETRAUMATICADI SPALLAED INSTABILITÀNELLO SPORTIVO

L’instabilitàdi spalla “miete”vittime tragli sportivi.Tra i più colpiti,gli atletidi “lancio”:tennis, golf,pallamanoe baseball.Il pareredel Dott. SimoneCappato

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clubstyle[ ]salute

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[ ]saluteclubstyle

IL MEDICO RISPONDE

L'Istituto di Medicina dello Sport di Roma (Villa Stuart Sport Clinic)

Via Trionfale 5952 (Balduina)

PER APPUNTAMENTI EDINFORMAZIONI:06.35528393 - 06.35528394

@

Dott.Cappato, cosa si intendeper lussazione di spalla?“Solitamente, per lussazione dispalla si intende una lussazioneanteriore, quando l’ omero perdela par ticolarità con la porzionedella scapola chiamata glena e siporta in posizione antero-inferio-re. Esistono poi casi più isolati erari di lussazione posteriore”.

Lussazione traumatica di spalla:con quali sintomi si manifesta?“Forte dolore, braccio flesso so-stenuto dalla mano valida, perdi-ta del profilo della spalla. Anco-ra, impossibilità di eseguire qua-lunque movimento del braccio”.

Veniamo all’instabilità di spalla.Quali le cause responsabili?“Una spalla può lussarsi o per untrauma diretto( lussazione trau-matica, ndr) o per una lassità co-stituzionale in cui si ha un cedi-mento delle strutture che stabi-lizzano la testa omerale (lussazio-ne traumatica).Si hanno poi casi di sfiancamen-to delle suddette strutture in pa-zienti che praticano attività spor-tiva di lancio per la ripetitività delgesto atletico”.

Instabilità di spalla: cosa acca-de agli atleti di “lancio”?“Si può realizzare un progressivosfiancamento, allungamento del-la capsula antero-inferiore e deilegamenti anteriori, con conse-guente dolore e perdita di efficien-za del gesto atletico.La conseguenza di ciò è la minorcapacità di stabilizzare la testaomerale e si possono determina-

re instabilità minori con parzialidistacchi del cercine e dell’ anco-ra bicipitale. Chiaramente, in que-sti casi basta un evento trauma-tico di minore entità per provoca-re una lussazione anteriore”.

Diagnosi: quali esami strumen-tali vengono effettuati?“In caso di lussazione traumati-ca o traumatica anteriore sonoutili sia RMN ma soprattutto laTac eseguita in comparativa conla spalla contro laterale.Succede infatti che in ogni lussa-zione venga consumata una pic-cola porzione ossea anteriore del-la glena e con la tac è possibilevalutare il deficit osseo. Questosarà impor tante per decidere iltipo di intervento da effettuare”.

In caso di instabilità di spalla,che genere di trattamento si pri-vilegia?“Nelle persone giovani, al di sot-to dei 25 anni, la percentuale direcidiva in seguito ad una primalussazione è molto alta.Consiglio sempre ai più giovani distabilizzare la spalla per evitaredi avere problemi più importantiin futuro. In pazienti di età avan-zata, soprattutto in caso di un pri-mo episodio traumatico, si predi-lige il trattamento conservativoassociato ad un protocollo fisio-terapico di rinforzo”.linea diretta con specialisti in or topedia • fisiatria

reumatologia • medicina dello sport • radiologiascienza dell'alimentazione

Scrivete a: [email protected]

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PIEMONTENON SOLOTORO VS JUVE

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ici Piemonte e pensi subitoal calcio. E non può esserealtrimenti, visto quello chehanno rappresentato nellastoria del pallone sia il To-rino che la Juventus.Sarebbe irrispettoso aprire

questo articolo senza raccontare brevementela storia di quello che fu chiamato il “GrandeTorino”. Siamo negli anni ’40 del secolo scor-so, c’era Mussolini, il fascismo, la SecondaGuerra Mondiale. Ma c’era anche il mitico To-ro, forse la squadra italiana di calcio più for-te di sempre. Costruito magistralmente dalpresidente Ferruccio Novo e ospitato dal mi-tico impianto del Filadelfia, il Torino divennepresto la squadra dominatrice del campiona-

to italiano. La corazzata formata, tra gli altri,da giocatori come Silvio Piola, Valentino Maz-zola e Mario Rigamonti, riuscì a vincere cin-que campionati consecutivi (il primo nella sta-gione 1942-1943, l’ultimo in quella 1948-1949; per due anni il campionato fu diviso ingironi regionali a causa della guerra). Pratica-mente tutta la Nazionale Italiana era compo-sta dai giocatori granata. Un dominio incon-trastato, ma purtroppo arrivò l’immane trage-dia di Superga. Il 4 Maggio 1949, tornandoda Lisbona, dove il Toro si era recato per l’in-contro di Coppa Campioni contro il Benfica,l’aereo che ospitava tutto lo staff granata sischiantò, a causa della nebbia, su un giardi-no posto dietro la Basilica di Superga. Mori-rono trentuno persone, fu una delle più gran-

di sciagure del secolo. La fine più tragica peruna squadra di invincibili.Tra declini e rinascite, il Torino non raggiun-se più i grandi livelli del vecchio Grande Toro.Oggi la squadra si trova in Serie B, anche sesembra imminente il ritorno in Serie A. Sicu-ramente la categoria che meritano sia la piaz-za che i tifosi granata. La città di Torino ha,comunque, il privilegio di ospitare un’altrasquadra che ha scritto pagine di storia impor-tanti per il calcio italiano: la Juventus. Natanel 1897, la Juve è la squadra più titolata d’I-talia ed è legata, da quasi un secolo, alla fa-miglia Agnelli. Soprannominata la “Vecchia Si-gnora”, la Juventus, secondo alcuni sondag-gi, risulta essere la squadra più tifata in Ita-lia, ma, al tempo stesso, anche la squadra

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Il ricordo del Grande Toro, i trionfi della“Vecchia Signora”, le Olimpiadi invernali2006 e i personaggi nati in questa regione,vera risorsa per lo sportdi Francesco Carci

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più odiata. E in effetti, la Juve è sempre sta-ta così: o si ama o si odia. Autoritaria, sfac-ciata, cinica, nella Juventus hanno militato al-cuni dei più grandi giocatori di sempre: daZoff a Bettega, da Platini a Zidane, dall’indi-menticato Scirea fino a Del Piero. Nel palma-res della società non manca niente; eppurenegli ultimi anni, la società bianconera ha vis-suti momenti difficilissimi, forse i peggiori disempre. Nell’estate del 2006, infatti, a se-guito dell’inchiesta “Calciopoli”, la squadra èstata privata di due scudetti vinti nelle stagio-ni 2005 e 2006 ed è stata retrocessa, per laprima volta nella storia del club, in Serie B.Un vero terremoto per i milioni di tifosi juven-tini, che hanno dovuto assistere alla parten-za di tantissimi campioni e sopportare annidi lenta e faticosa risalita. Forse questo è l’an-no zero per la Juventus. Tornato come presi-dente un Agnelli (Gianni Agnelli, figlio di Edoar-do) e scelto come allenatore Antonio Conte,

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per anni capitano della squadra, la Juve sem-bra tornata la squadra forte e spietata di undecennio fa. Imbattuta in campionato (ed èun record), la “Vecchia Signora” si apprestaa vincere il suo 30° scudetto sul campo (chesecondo la Federazione sarebbe il 28°, ma lapolemica giudiziaria non ci interessa). Al di làdel tifo, è una notizia positiva per il calcio ita-liano il ritorno ad alti livelli della “Vecchia Si-gnora”. Con il Torino sempre più vicino allapromozione nella massima serie, finalmentel’anno prossimo si potrà assistere al derbyJuve-Toro, che manca ormai da troppi anni.Restando al calcio, oltre a Torino e Juventus,non c’è molto da aggiungere. Il livello dellealtre squadre piemontesi è modesto, ma me-ritano una citazione l’Alessandria, che que-st’anno ha festeggiato il centenario, e il Cu-neo, che sta disputando un ottimo campiona-to in Seconda Divisione ed è una delle candi-date alla promozione in Prima Divisione.

Un anno storico per lo sport piemontese fu il2006. A Torino, infatti, di disputarono i XX Gio-chi Olimpici Invernali. Torino vinse nel 1999il ballottaggio contro Sion e l’edizione fu straor-dinaria, sia dal punto di vista dell’organizza-zione strutturale, sia per i risultati sportivi.L’Italia, infatti, chiuse con ben undici meda-glie, di cui cinque d’oro. Da ricordare, su tut-ti, Armin Zoggeler, vincitore della medagliad’oro su slittino e primo atleta a vincere quat-tro medaglie in quattro diverse Olimpiadi. Unvero record. La sede di Torino non fu scelta acaso. Infatti, in Piemonte sono presenti diver-se località sciistiche all’avanguardia. Su tut-te citiamo Sestriere, Artesina e Bardonecchia.Per quanto riguarda gli altri sport, da diversianni si disputa, a fine Giugno, l’Atp Challen-ger Torino di Tennis. E’ un torneo minore, macon un ricco montepremi e numerosi giocato-ri di buona categoria. L’edizione del 2011 èstata vinta dall’argentino Carlos Berlocq, giun-

to alla terza vittoria in questo torneo, dopoquelle del 2005 e del 2007. Nella Lega A diBasket gioca la Casale Monferrato, piccolo co-mune in provincia di Alessandria. Dopo diver-se ottime stagioni in Lega Due, è arrivata, l’an-no scorso, la promozione a sorpresa nellamassima serie. Quest’anno, tuttavia, la squa-dra ha pagato un po’ di inesperienza e la re-trocessione in Lega Due è molto probabile.Infine il ciclismo. Ogni anno in Ottobre si dis-puta il Giro del Piemonte. Si tratta di una mi-ni corsa di due giorni, che anticipa una dellecorse classiche del Ciclismo italiano, il Girodella Lombardia. Dopo due vittorie consecu-tive del belga Gilbert, l’edizione del 2011 èstata vinta dallo spagnolo Daniel Moreno. An-che qui si parla di un evento minore, ma chemette in vetrina diversi giovani corridori dalfuturo promettente.Chiudiamo citando alcuni personaggi sportivifamosi nati in questa regione. Abbiamo giàparlando del legame tra la famiglia Agnelli ela Juventus. Di tutta la famiglia Agnelli, ricor-diamo lo storico Avvocato Gianni Agnelli, na-to a Torino il 12 Marzo 1921, presidente del-la Fiat e per anni Presidentissimo della “Vec-chia Signora”. Un esempio di stile, professio-nalità e ironia. Il 27 Marzo 1969 nacque a To-rino Gianluigi Lentini. Vero e proprio beniami-no dei tifosi granata, Lentini ha iniziato a gio-care nel Torino nel 1986, ancora minorenne.Nel 1992 venne comprato dal Milan per la ci-fra record di 18,5 miliardi e diventò il pupillodel Presidente Berlusconi. Ma l’esperienzarossonera fu al di sotto delle aspettative eanche in Nazionale le cose non andarono be-nissimo. Così, dopo un anno all’Atalanta, Len-tini tornò al Torino, dove giocò dal 1997 finoal 2001, prima di chiudere la sua carriera nelCosenza. Nonostante i fine anni Novanta fu-rono anni molto negativi per il Torino Calcio,Lentini giocò alla grande, dimostrando un ta-lento e una fantasia che ebbero in pochi. In-fatti è considerato tuttora una delle bandieredella società granata. A Torino sono nati an-che Franco Lerda, allenatore lo scorso annodei granata, e Sean Sogliano, uno dei diret-tori generali più apprezzati nell’ambiente cal-cistico. Giocatori nati a Torino e attualmentemilitanti in Seria A sono Federico Balzaretti,Simone Loria, Gianluca Comotto e AndreaMantovani. Una regione che vive di sport eche ha ospitato i trionfi di Torino e Juventus,non può essere priva del derby stracittadino.Ci auguriamo che l’attesa per questo grandederby sia finalmente terminata e magari di ri-vedere il Torino a livelli ben più prestigiosi diquelli che ha vissuto negli ultimi anni.

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ue laghi artificiali che forma-no un ferro di cavallo, lunghipiù di un chilometro ciascu-no, creati dalla scavazione diinerti, metri e metri di sabbiache operano come filtro, el’acqua più perfetta e pulitaè lì, immobile, come due pi-

scine, perfetta per scivolarci sopra, a disposi-zione di quelle discipline che pochi sanno es-sere “Sport Estremi”.Una struttura particolare, povera in un certosenso ma proprio per questo magnifica per-ché integrata completamente nella natura nel-la quale è incorniciata… un’oasi. Certo è unasfida, un progetto nuovo nel quale uno sport

così poco conosciuto viene tanto celebrato.Tutte le discipline previste dalla FISW sonoqui praticate con il coraggioso presuppostoche all’attività strettamente agonistica, tar-get naturale date le per fette caratteristichetecniche dei piani d’acqua, si affianca l’inse-gnamento: quello con la I maiuscola, perchéprima di tutto è ai giovani che il Centro Spor-tivo è dedicato.Lo sci nautico è uno sport individuale: il bino-mio preparazione fisica e concentrazione men-tale sono indissolubili e allora, proprio per ipiù giovani, l’insegnamento allo sforzo, l’inse-gnamento all’autodisciplina, l’insegnamentoall’impegno, l’insegnamento all’umiltà, è con-ditio! E come conseguenza intrinseca a tale

approccio, guarda caso in questo luogo lo sportindividuale diventa gregario. Perché è questala vocazione della PDT EXTREME: si sta insie-me, in famiglia, in gruppo, dove gli spazi aper-ti, gli elementi naturali e l’acqua orientano glianimi verso la passione. E’ proprio questo ap-parato sportivo, unico per le peculiarità cheoffre, a garantire quella straordinarietà che ètanto apprezzata: spazi e strutture del tutto ir-ripetibili. I due specchi d’acqua, ad uso esclu-sivo, con condizioni tecnico/sportive ideali (innostro nuovo record italiano ne è la conferma)consentono la pratica di tutte le discipline del-lo sci nautico e del wakeboard poiché i requi-siti che tali specialità richiedono sono diversi.La localizzazione in una grande capitale e il

A pochi minuti da Corso Francia l’acqua si fa grintosa. E all’interno di un’ansanaturale, luogo inaspettato quasi misterioso, lo sci nautico la fa da padrone di casa

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L’acqua a Romasi fa estrema

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SLALOM • FIGURE • SALTOWAKEBOARD • WAKESKATE

WAKESURF • PIEDI NUDI

Via Tiberina al km 8,3 - +39.334.2945130www.parcodeltevere.com - [email protected]

clima che permette praticarlo lungo l’interoarco dell’anno (la PDT Extreme è aperta tut-ti i giorni di tutto l’anno dal mattino al tramon-to) non fanno che accentuarne la incompara-bilità. Nello specchio d’acqua amicalmentedenominato Lago 1, vengono praticate le Di-scipline Classiche: Slalom, Figure e Salto. EPiedi Nudi. Le classiche si praticano con unoo due sci e le proprietà tecniche impongonomotoscafi in grado di solcare l’acqua quasi alasciarla immobile. Qui il gesto tecnico è al-tamente rigoroso.Nel lago 2, vengono esercitati il Wakeboard,wakeskate e wakesurf: ovvia l’intuizione, l’on-da è regina, e dove c’è onda... c’è freestyle.Come lo snowboard, si pratica con una tavo-

la (guai a chiamarla sci!) sfruttando l’abbri-vio dell'onda generata dal motoscafo per fa-re salti, tricks di ogni genere ed evoluzionispettacolari, e tra i professionisti, la condi-zione più pregiata è la “monster wake” chefa volare ancora più in alto. E' uno sport adat-to a tutti, e grazie alla sua facilità di approc-cio non obbliga il principiante ad una curvadi apprendimento troppo lunga concedendograndi soddisfazioni immediate. L’impegnoprincipale di PDT Extreme è quello di consen-tire a tutti coloro che lo desiderano di prova-re, iniziare, continuare e migliorare, per go-dere, infine e comunque, di una peculiare,strana, appagante insolita emozione che cia-scuna di queste discipline dona.

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DATA NOME DELLA MANIFESTAZIONE DISCIPLINA QUALIFICA OMOLOGAZIONE LOCALITA’ ORGANIZZATORE14/15 Luglio 2012 1° ROMA INTERNATIONAL CLASSIC INTERNAZIONALE Record Capability Roma PARCO DEL TEVERE5/6 Luglio 2012 QUALIFICAZIONI TROFEO TOPOLINO CLASSIC + WAKE NAZIONALE Regionale Roma PARCO DEL TEVERE31 ago/1/2 Sett 2012 TROFEO TOPOLINO CLASSIC + WAKE INTERNAZIONALE LS Roma PARCO DEL TEVERE7/8/9 Settembre 2012 2° PARCO DEL TEVERE CUP CLASSIC INTERNAZIONALE Record Capability Roma PARCO DEL TEVERE8/9 Settembre 2012 FINALE WAKE ZONE CUP WAKEBOARD INTERNAZIONALE Record Capability Roma PARCO DEL TEVERE

CALENDARIO NAZIONALE/INTERNAZIONALE DISCIPLINE CLASSICHE E WAKEBOARD PARCO DEL TEVERE EXTREME 2012

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uest'anno verranno a “spia-re” i segreti di Mondofitnesspersino da Milano, perché pu-re il capoluogo meneghino stapensando bene di attivarsi alfine di regalare alla popolazio-ne un'idea vincente comequella che quest'anno sbarca

nel XX Municipio per la tredicesima volta. Forseal parco Lambro, se non al Castello Sforzesco.Fatto sta che per Mondofitness il tentativo di car-pirne i segreti da parte dei lumbard rappresen-ta l'ennesimo “colpo” dell'evento più “in” dell'e-state romana, lontano anni luce dagli stereotipid'un ambiente compassato e poco consono achi fa sport, come ce ne sono tanti – purtroppo– perfino nella capitale. Mondofitness, si sa, èil villaggio più sportivo di Roma, capace di rega-lare verve e smalto a chi oltrepasserà i battentidella palestra a cielo aperto più grande della ca-pitale (e non solo), dal 6 giugno al 7 settembre,per un totale di 94 giorni “all inclusive” di attivi-

tà sportiva, nella ormai consueta ma non abitu-dinaria location di viale Tor di Quinto: 30.000 me-tri quadrati all’aria aperta per il fitness, il wel-ness, il beach e le discipline tradizionali. Lo scor-so anno si presentarono in 400.000, quest'an-no le sensazioni sono legate al fatto che presu-mibilmente si scavalcherà quella soglia, e biso-gnerà cominciare a fantasticare pure un ulterio-re ed ennesimo ampliamento delle venti areepresenti, tutte attrezzatissime. Fitness, sala pe-si, indoor cycling, rowing, striding, water area,parkour e skate park, arti marziali, boxe compe-tition, mondo beach, functional training, quelledi maggiore appeal. Ma appeal lo mantengonopure le zone ideate per rilassarsi, i punti di risto-ro, le aree del benessere e del divertimento. No-vità del 2012 la piscina da 25 metri che sarà ge-stita insieme a un entusiasmante programma diacquagym compreso di bike e tappeto in acqua.Spettacolo e intrattenimento, musica e risate.Nell’area eventi si esibiranno artisti nazionali einternazionali, e ci sarà spazio per concerti ed

eventi teatrali. In più, come sempre a Mondofit-ness, sarà allestita una grande area bambini,uno spazio interamente gestito da animatoriesperti che, durante tutto il periodo estivo coin-volgeranno il pubblico dei più piccoli con giochidi gruppo, strutture di palloncini colorati e spet-tacoli di micro magia. E anche quest’anno saràattivo il campus estivo Ciapà, particolarmenteattento alle esigenze dei più giovani. Da Ciapàpartiranno iniziative disparate, da quelle legatealle attività sportive a quelle didattiche, realizza-te per imparare divertendosi oltre a laboratoricreativi di disegno, pittura, canto, ballo che con-fluiranno in uno spettacolo finale organizzato da-gli stessi ragazzi. Un evento importante, cui han-no presenziato lo scorso anno tanto il sindacoGianni Alemanno quanto il Delegato allo sport diRoma Capitale Alessandro Cochi, uno di quelliche si fa davvero in quattro per lo sport. Apertosempre, dalle 10 a mezzanotte, con buona pa-ce dei pantofolai e di chi vive perennemente stra-vaccato in poltrona.

Mondofitness sbarca nel XX Municipio per la tredicesima edizione.Aumentano le attività sportive e i momenti d'intrattenimentodi Massimiliano Morelli

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Pronti a sgranchire le gambe

]appuntamenti[clubstyle

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uperare il tempo, andare ol-tre ogni moda. Così arriva ilsuccesso. Se poi si parla diclasse, eleganza e buongu-sto devi entrare nella testadella gente per rimanere inauge. Poi, se sono 62 anniche si cavalca l’onda vuol di-

re che qualcosa di eccezionale si è fatto. Sabo-na, che in dialetto zulu Sud africano significa “ha-ve a nice day” (buona giornata), produce e com-mercializza rame sottile e braccialetti magneticiin tutto il mondo da quando a Roma si disputa-vano le olimpiadi: dal lontano 1960. Fino ad og-gi si calcola siano stati 12 milioni gli articoli ven-duti nel catalogo dei prodotti Sabona. Nacque iltutto in una piovosa Londra, quando un aristo-cratico francese Vicomite Jacques d’Orthez in-sieme a sua moglie, Moira Lister, in una casa aCadogan Square, ebbero la geniale intuizione dicommercializzare nel Vecchio Continente, ren-dendolo un prodotto di altà qualità, i benefici cheemettevano quei curiosi braccialetti che conob-bero nei loro lunghi viaggi in Africa. La scelta del-la qualità produttiva e del fine artigianato rese-ro immediatamente l’Azienda inglese leader in-contrastata proprio nella realizzazione di braccia-letti di ogni genere. In Italia Sabona è rappresen-tata e distribuita in esclusiva da Ary’s di Arian-na Sordi. Suo padre, Amos Sordi, un amateurgolfista, scoprì i benefici del bracciale dal 1994quando iniziò a giocare a Golf in Argentina doveviveva con la famiglia. Un grande amico profes-sionista argentino, Roberto De Vincenzo, lo haaiutato a comprendere l’effetto terapeutico delrame. Braccialetti assolutamente naturali chenon causando il benché minimo effetto collate-rale, possono essere indossati ed esibiti con or-goglio tutto il giorno e tenuti la notte, portandonotevoli ed importanti benefici al corpo umanograzie alla produzione di rame.Abbiamo incontrato Amos Sordi e gli abbiamoposto alcune domande generiche per capire almeglio questo fenomeno che ha attecchito congrandi numeri e successo anche nel mondoche ci stà più a cuore, quello dello sport. Inoltre, ulteriore fiore all’occhiello, sono le va-rie linee che caratterizzano il catalogo con unaparticolare attenzione verso il mondo dei piùgiovani. Si possono trovare di tutti i colori ibraccialetti elastici e di tessuto, tutti rigoro-samente con il magnete.

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]novità[clubstyle

Nacque nel Continente Neroil fenomeno Sabona che dura

da oltre mezzo secolo

La mia Africa

“See it, feel it, trust it”

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Qual è la differenza tra un braccialetto di ra-me ed un braccialetto magnetico?Rame Sabona è un antinfiammatorio naturale,per questa ragione può contribuire ad allieva-re il dolore spesso associato ai reumatismi el’artrite. Tra le qualità dei magnetici è quella diaiutare la circolazione in generale.

Qual è la prerogativa principale ed essenzia-le del successo dei braccialetti Sabona?Gli ioni negativi che producono sono molecoleinodore, insapore ed invisibili che vengono ina-late in abbondanza in determinati ambienti eche, una volta, raggiunti il sangue possano con-tribuire alla chimica dell’umore.

Che consigli possiamo dare a chi indossa unSabona?Indossarlo costantemente, 24 ore al giorno,perché i benefici potrebbero essere maggio-ri. Pulirlo nella stessa maniera con cui lo fa-reste con gli altri gioielli, ogni quindici giornoe considerare che la durata media è di circadue anni.

Abbiamo visto che nella vostra gamma ci so-no dei prodotti specifici per atleti?Siamo specializzati e specialisti nel campo del-le fasce elastiche applicabili a tutti gli arti piùimportanti per fare agonismo sportivo. Gomi-tiere, ginocchiere, cavigliere e busti sono tuttiprodotti termici che riescono a dare un notevo-le sollievo e calore agli sportivi nel momentodella performance, rendendo le prestazioni tan-to agevoli quanto sicure per il proprio corpo.

Nel mondo sportivo, quali sono gli atleti chehanno indossato i vostri prodotti?Molto diffusi nel campo del golf con atleti te-stimonial eccezionali come Seve Ballesterose Justin Leonard, nel tennis come Lindsay Da-venport e grande diffusione nel mondo dellavela e del surf.

E tra i Vip dello spettacolo e della politica?Abbiamo avuto l’onore di vedere indossare ilnostro bracciale al Principe Filippo Duca diEdimburgo, al Principe Raniero di Monaco, aRoger Moore, a Michael Caine, a Robert Wa-gner, a David Niven, a Dizzy Gillespie, a Eli-zabeth Taylor, a Norman Mailer, insomma uninfinita ed innumerevole quantità di celebri-ties che hanno fatto dell’eleganza e la clas-se la loro prerogativa.

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[ ]novitàclubstyle

“Fiore all’occhiello,sono le varie lineeche caratterizzano

il catalogo con unaparticolare attenzione

verso il mondodei più giovani.

Si possono trovaredi tutti i colori

i braccialetti elasticie di tessuto, tutti

rigorosamentecon il magnete”

Via Cortina D’Ampezzo, 379/38506.3050995 - 342.5055291

[email protected]

ph Luca D’Ambrosio

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Come prepararsi per una

missione impossibile

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el film Mission impossible– Protocollo Fantasma c’èuna scena che avrà lascia-to senza dubbio tutti glispettatori con il fiato sospe-so: è quella, ambientata aDubai, in cui l’agente segre-to Ethan Hunt, lo storico

protagonista della famosissima serie cine-matografica, scala la facciata del gigantescograttacielo conosciuto come Burj Khalifa, ov-vero l’edificio più alto al mondo. Un gigantedi vetro di ben 828 metri d’altezza, sul qua-le Tom Cruise si arrampica con l’agilità de-gna di un supereore come Spider-Man. Truc-chi del cinema? Solo in minima parte: vi sor-prenderà sapere, infatti, che l’intrepido Tomha girato questa scena personalmente, sen-za ricorrere all’aiuto degli stuntman, graziead una preparazione atletica a dir poco invi-diabile (e che di sicuro non si attribuirebbead un uomo di quasi cinquant’anni).Una ripresa difficile? Sicuramente, ma del re-sto il regista del film, Brad Bird, non potevacerto lasciarsi scappare l’occasione di met-tere a confronto il celebre agente segreto conil grattacielo più alto mai costruito… una ve-ra missione impossibile! «È un edificio splen-dente, meraviglioso, che si eleva quasi finoa toccare il cielo.» dice Bird; gli fa eco TomCruise: «Sono sempre alla ricerca di struttu-re nuove, pensando a come poterle scalare,e da cui avrei potuto lanciarmi.». Con l’aiutodi Dave Schulz, un trainer specializzato cheaveva già collaborato a film come Cliffhangere Vertical limit, Cruise si è allenato per me-si interi su un set costruito ad hoc per rap-presentare un pezzo del Burj Khalifa.Dopo la lunga preparazione, le riprese sullafacciata del ‘vero’ Burj Khalifa sono durateper ben quattro giorni. Il coordinatore stunt,Gregg Smrz, ha testato personalmente la fac-ciata del palazzo, trovando anche un puntoin cui la luce del sole non riscaldasse la su-per ficie in maniera eccessiva (durante il gior-no, infatti, il vetro esterno del Burj Khalifa di-venta incandescente, fino a superare i cen-to gradi). Paula Patton, la partner femminiledi Tom Cruise nel film, racconta così l’indi-menticabile esperienza delle riprese a Dubai:«Stavamo girando una scena in cui Brandt af-ferra Ethan per una gamba, e di conseguen-za tengo Brandt che lo lascia cadere fuori dal-la finestra. Ho visto Tom appeso fuori dal BurjKhalifa, che molto tranquillamente, guardan-domi, mi ha detto “Hey, Paula”, ed io devoaver risposto “Ciao”. Ho guardato in bassoed ho realizzato che, non so come, mi ero

N]clubstyle

cinema&sport[ ]

Alla soglia dei cinquant’anni, Tom Cruisesi mostra ancorain splendida forma in Mission impossible – Protocollo

Fantasma: ecco i segreti della sua preparazione perl’ultimo filmdella saga, che dal 23 maggio sarà disponibile

in DVD e in Blu-ray

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sporta totalmente in avanti, fuori dalla fine-stra. È stato incredibile ritrovarsi fuori da quel-l’edificio. Ad ogni modo, sei sopraffatto dal-la bellezza della città. Non riuscivo a crede-re a quel che stavo facendo».Non è stato semplice girare scene così peri-colose evitando di far correre troppi rischi aTom Cruise e alle altre persone coinvolte. Aldi là dell’invidiabile forma fisica di Cruise, l’at-tore era equipaggiato con una massiccia im-bracatura collegata ad un sistema di cavi; del-le sottilissime corde speciali, simili a quelledi un pianofor te, lo hanno tenuto attaccatoalla superficie del grattacielo. Il risultato, gra-zie alle abilità tecniche del team guidato daSmrz e alla sorprendente agilità di Tom Crui-se, è una delle sequenze più tese ed avvicen-ti dell’intera serie di Mission impossible.C’è un’altra scena di grande impatto in Pro-tocollo Fantasma: quella in cui Ethan si lan-

cia fuori da una finestra, afferra la propriacintura, compie un gran salto dallo spigolodell’edificio, scivolando su un cavo elettricofino ad arrivare sul tetto di un furgone, perpoi rotolare sulla strada e sfuggire agli agen-ti russi che gli stanno dando la caccia. «At-tualmente è una delle acrobazie più impegna-tive di tutto il film, per indice di dif ficoltà.»afferma il coordinatore stunt Gregg Smrz; «Ab-biamo fatto prove su prove sulla scena, finoalla nausea, quindi alla fine eravamo prontiper metterlo in atto. Tom, con poche riprese,l’ha completato con successo.».Continua Smrz: «Tom vuole fare tutto, anchequando non è necessario. Ci sono state ripre-se in cui i produttori si stavano realmente in-nervosendo, perché lui insisteva nel volerle ri-petere. Gli dissi: “Tom, nessuno si accorgeràche non sei realmente tu. Non c’è ragione chetu lo faccia. La tua controfigura può tranquilla-

mente farlo mentre tu osservi”. Mi ha guarda-to e mi ha detto: “Ma io mi sto divertendo.”».Un entusiasmo, quello di Tom Cruise, che hacontagiato anche gli altri membri del cast, chehanno eseguito in prima persona quasi tutte lescene d’azione e di lotta, forti di un allenamen-to di ben quattro mesi insieme al loro prepara-tore atletico, Rob Alonzo, specializzato nel trai-ning agli attori di Hollywood.Il regista Brad Bird è stato pienamente sod-disfatto dell’andamento delle riprese e delleprestazioni atletiche di Tom Cruise e degnialtri attori: «Sono d’accordo con Tom: quan-do è lui a girare la scena dà qualcosa in più,e il pubblico lo avverte. Non tanto perché puoivedere il viso dell’attore, ma una persona co-me Tom aggiunge intensità alla per formanceproprio perché è un attore. Quando cade, mo-stra esattamente il viso sofferente di chi siè fatto male. È un’interpretazione, e penso

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[ ]clubstylecinema&sport

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che la gente noti la differenza. È il sogno diogni coordinatore stunt perché si immedesi-ma completamente. Vuole conoscere tutti gliaspetti di come si esegue un’acrobazia e dicome si pianifica; e quando arriva il giornodella prova è preparatissimo. È fatto per que-sto genere di film.».Mission impossible – Protocollo Fantasma èdisponibile in Dvd, Blu-Ray e in due inediti Box-Set con l’intera saga cinematografica. Nel Dvde nel Blu-Ray, oltre al film campione d’incassial botteghino, sono presenti numerosi conte-nuti speciali, inclusi vari extra incentrati pro-prio sulla preparazione di Tom Cruise e deglialtri attori per le scene d’azione e sulla realiz-zazione delle sequenze più difficili, impegnati-ve e spettacolari della pellicola, con le imma-gini del dietro le quinte (incluse le riprese del-l’arrampicata sul Burj Khalifa) per scoprire tut-ti i segreti di una “missione impossibile”.

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]clubstylecinema&sport[ ]

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Roma Motor Show:i nuovi valori globali

]appuntamenti[clubstyle

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radizione e cambiamento,queste sono da ben 65 annile caratteristiche del RomaMotor Show, la più longevaRassegna Motoristica italianaorganizzata sin dal 1947 dal-la storica rivista di settore Mo-

tor e l’unico salone capitolino automobilisti-co “en plein air”, che anche nel 2012 rinnovail suo appuntamento con l’affezionato pubbli-co, che si ritroverà a Roma a fine maggio conun’affluenza calcolata intorno alle 100.000presenze. Il 25 maggio si tiene la tradiziona-le conferenza inaugurale che ha luogo al Cir-colo Canottieri Aniene e durante la quale ven-gono consegnati gli ambiti premi “Comunica-zione Auto 2012” e “Addetto Stampa 2012”,i tradizionali Motor Award e i nuovi premi“S.MO.S.SA.”; si tratta di riconoscimenti cheriguardano il nuovo progetto promosso dallarivista Motor e dal Roma Motor Show per la“Sensibilizzazione alla MObilità Sicura e SAg-gia” e il cui scopo è quello di “smuovere” ap-punto la sensibilità di tutti su alcune piccoleregole di civiltà che, ahinoi, sono andate per-

se nel quotidiano sociale ma anche nella con-nivenza urbana dove spesso a pagarne le con-seguenza più gravi sono i più deboli.Questa sensibilità nasce anche da un passa-to curioso della nuova sede che il 26 e 27maggio ospita la manifestazione: si tratta del-lo Stadio Paolo Rosi (ex delle Aquile, comune-mente chiamato «dell’Acqua Acetosa») che fula sede scelta per l’apertura ufficiale dei Gio-chi Paralimpici di Roma 1960. Ed ecco che og-gi rivive quello stesso spirito pioneristico chevede ospite dello Stadio la prima rassegna mo-toristica italiana, il Roma Motor Show che, fragli altri, vanta anche il Patrocinio del Comita-to Italiano Paralimpico.La 57ma edizione del Roma Motor Show sifa poi anche portavoce di vari progetti di ri-levanza sociale della Croce Rossa in memo-ria di Sergio Favìa del Core, recentementescomparso e al quale è dedicata la manife-stazione, oltre che essere l’occasione uffi-ciale di consegna di un Nissan Evalia dona-to dall’organizzazione del Roma Motor Showalla FIDAL Lazio per gli atleti in trasferta. Ol-tre alla consueta esposizione della produzio-

ne motoristica nazionale e internazionale, di-verse saranno le iniziative in programma: ol-tre al collaudato percorso di sicurezza stra-dale “Rosso, Giallo, Verde” dedicato ai bam-bini, ci sono altre aree dedicate ai test-drivee alla guida sicura, da segnalare la “GreenZone”, un’area dove sono esposte vettureelettriche o ibride che il pubblico può prova-re su un circuito all’interno dello stadio, l’A-rea 4x4 dove si svolgono esibizioni mozzafia-to di veicoli off-road e uno spazio dedicatoal modellismo radiocomandato con gare drift.Il programma, che riserva molte altre sorpre-se, prevede numerosi eventi: dalla parata inau-gurale dei mezzi speciali dei Corpi dello Stato,al “Concorso di eleganza della Carrozzeria” ri-servato alle vetture d’epoca, alla sfilata Ferra-ri con l’elezione di Miss Roma Motor Show algran finale con una tappa del campionato Ela-borare/Emma, il tutto arricchito da diversi mo-menti di spettacolo.Un appuntamento dunque da non mancare che,come vuole la migliore tradizione del Roma Mo-tor Show, si contraddistingua anche per l’in-gresso gratuito!

Quest’edizione del Roma Motor Showsi arricchisce di eventi e appuntamenti unici,ponendo l’attenzione sul concettodi MOBILITA’ in tutte le sue sfaccettature

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[ ]appuntamenticlubstyle

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el corso della splendida ce-na organizzata alla TerrazzaCorona dal patron della Se-gnalet (Official Supliersdell’'evento tennistico) An-drea Di Maso, in collabora-zione con Lux Eventi e lo

Sheraton Golf Parco dè Medici, sono stati pre-miati due dei più forti tennisti di tutti i tempi.Stiamo parlando di Nicola Pietrangeli e Lea Pe-ricoli che nell'occasione hanno ricevuto dueopere realizzate in esclusiva per loro.Alla cena hanno partecipato ospiti del mondodello sport, dello spettacolo e della politica.Tra questi il senatore Stefano De Lillo, il Pre-sidente di Sviluppo Lazio Massimiliano Masel-li, il Direttore degli Impianti CONI Diego Nepi,il Direttore Generale di Unindustria MaurizioTarquini, Luca Pezzini della Federugby,il Coman-

dante della Guardia Costiera Carlo Nigro, lashow-girl Sabrina Stilo, il presentatore/giorna-lista Fabio Alescio e tanti manager.Si è trattato di una cena informale, molta com-mozione alla consegna dei due premi : due qua-dri realizzati per l’occasione dallo stesso DiMaso che mediante una tecnica di resine ave-vano le foto dei due inglobate nell’opera.Durante la cena, approfittando della terrazzaall’'aperto, tra una chiacchiera ed una strettadi mano c'è chi ne ha approfittato per fumareun sigaro cubano e chi ha preferito sorseggia-re i cocktail dei barman.La serata, scorsa sulle note di un pianista dapianobar, ha avuto l'apice quando gli ospiti,con una Stilo in gran spolvero in testa, hannoiniziato a cantare. Al termine della stessa tut-ti al concerto di Gigi d’'Alessio, anche lui inprecedenza ospite alla cena.

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Serata di gala agliInternazionali di Tennis

[ ]clubstyletennis

Una serata particolare quella di mercoledì 16 maggioal Villaggio VIP del Foro Italico

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La rivista mensileCAR ha provato la fuoristradadella casa giapponese

TOYOTALAND CRUISER60TH ANNIVERSARY

di Riccardo Cacace

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uale modo migliore per fe-steggiare i sessant’anni dionorata carriera di una delleicone del mondo dei fuoristra-da, se non arricchire tutti imodelli e tutte le versioni conun badge commemorativo?Devono aver ragionato così al-

la Toyota quando hanno presentato la Land Crui-ser 60th Anniversary, quella che a conti fatti ri-sulta essere l’undicesima serie di Land Cruiser,dotata di cerchi in lega da 18” pollici, terminalidi scarico cromati e vetri posteriori oscurati, equalche badge sparso qui e lì. Nulla di nuovo in-somma, dal punto di vista estetico, visto che laLand Cruiser aveva recentemente subito qual-che ritocco estetico per conferirle quell’inconfon-dibile look caratterizzato dalla generosa calan-dra cromata e dai grandi fari a goccia squadra-ta che si allungano verso il posteriore, creandouna linea di cintura che si riallaccia visivamen-te alle bombature dei parafanghi posteriori ter-minando nel portellone posteriore. All’interno si nota sin da subito l’ampio spazioa disposizione per ognuna delle tre file di se-dili, che permette alla Land Cruiser di vantareun’abitabilità interna davvero invidiabile. Sen-za parlare della comodità delle sedute.La posizione di guida rialzata assicura una vi-suale ottimale, non ostacolata neanche daigrandi montanti anteriori, che si rivela indub-biamente utile negli spostamenti cittadini pergovernare al meglio i quasi cinque metri di in-gombro di questa Land Cruiser. In effetti que-sta Toyota non è propriamente compatta, ed incittà risulta spesso goffa ed impacciata a cau-sa delle sue dimensioni, ed anche i consumi inqueste situazioni ci suggeriscono che forse nonsiamo nel suo habitat naturale.Già negli spostamenti più lunghi la situazione mi-gliora, i consumi si normalizzano e si riscopre mi-gliore di tante altre berline più blasonate, rega-lando un comfort di guida inaspettato, dovuto so-prattutto ad una silenziosità eccellente. Davveronon mi sarei mai aspettato che un’auto del gene-re potesse regalare delle “performance” simili.

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Land Cruiser festeggiai sessant’anni conuna serie commemorativa.Qualche fronzolo in più,ma la sostanza non cambia

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Ma è dove l’asfalto finisce per lasciare spazio aghiaia, sassi, fango e sporcizia che la Land Crui-ser si sente davvero a casa. Tanto per comincia-re, grazie al sistema MST (Multi-terrain Select)che agisce su risposta dell’acceleratore, freno econtrollo di trazione, potremmo scegliere la mo-dalità più adatta al fondo che stiamo attraver-sando. Non mancano, poi, la possibilità di bloc-care i differenziali per avere a disposizione tut-ta la motricità degli assi e le ridotte. Si possonoanche scegliere tre modalità per gli ammortizza-tori, tra Comfort, Sport e Normal, ma personal-mente ero talmente preso dal momento che nonmi sono neanche preoccupato di vedere in chemodalità stavo viaggiando. Lanciando questa Land Cruiser per qualchestrada non battuta, all’inizio si dovranno farei conti con uno strano beccheggio, davvero fa-stidioso finché non si arriva a capire che inrealtà è tutto perfettamente sotto controllo. Ifreni, invece, si sono rivelati sempre pronti eall’altezza della situazione. Volendo invece mettere alla prova le sue qua-lità fuoristradistiche vere e proprie, abbiamoabbandonato l’idea di sgommare sulla ghiaiaper dedicarci a qualche sana scalata, scopren-do con piacere che in realtà eravamo a bordodi un trattore.Nonostante le gomme in dotazione non sianoprettamente da off-road, su fondi non troppoviscidi e anche su pendenze notevoli l’arram-

picata della Land Cruiser sembra inarrestabi-le. E grazie alla funzione Crawl, che agisce suifreni consentendo di controllare al meglio la di-scesa, si affrontare in completa tranquillità an-che pendenze importanti. Una chicca davveroutile in fuoristrada sono le telecamere sparsein ogni angolo dell’auto, che a seconda dellamodalità selezionata tramite l’MST, utilizzeran-no una grafica specifica per controllare al me-glio la posizione delle ruote o che potranno tor-nare utili anche solo per controllare eventualiostacoli all’esterno rimanendo comodamenteseduti alla guida. In questo test in fuoristradanon ci siamo fatti mancare proprio niente, an-zi, abbiamo cercato di mettere in difficoltà que-sta Land Cruiser anche quando apparentemen-te non ce n’era la possibilità (Vedi il cratere infoto), e abbiamo scoperto che i limiti di que-sta 4x4 sono davvero alti. Più di una volta hopensato di non riuscire a superare un qualcheostacolo, e non per sfiducia nel mezzo, ma vuoiper i suoi 420 Nm di coppia, vuoi per i 190 ca-valli o per la motricità sempre ottima, ci sonosempre riuscito in totale sicurezza.Probabilmente alla Toyota non avrebbero potu-to festeggiare in modo migliore un traguardocosì importante. Questa giapponesona meritadavvero la fama ed il rispetto conquistati insessant’anni di carriera. Un vanto che, da og-gi in poi, farà bella mostra di sé sulle carroz-zerie di tutte le Land Cruiser.

TOYOTA LAND CRUISER60TH ANNIVERSARY

Scheda tecnicaPrezzo 55.350 Euro

Motore 2.982 cc, 190 cv a 3.400 giri/min, 420 Nm a 1.600 giri/min

Trasmissione automatica a 5 rapporti e riduttore, trazione integrale permanente

Prestazioni 0-100 km/h in 11,7 sec, 175 Km/h, 12,3 km/l, 213 g/km

Peso 2.315 kg

In vendita ora

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C come Canopy, C comeCosta Rica

]sport&turismo[clubstyle

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drenalina, coraggio e diverti-mento; il canopy è uno deglisport più diffusi della CostaRica, grazie alle sue foresteverdeggianti, ai tantissimiparchi, montagne, fiumi e ca-scate che fanno di questoPaese una meta ambita da

chi è amante delle escursioni. Tutto ciò è stato inoltre certificato da uno stu-dio dell’organizzazione non governativa “TheNew Economics Foundation” (NEF) secondo laquale la Costa Rica è il Paese dove ci si sen-te più in armonia con l’ambiente; e non potreb-be essere altrimenti, grazie alla grande varie-tà di fauna esotica e piante tropicali che si tro-vano in questa striscia di terra che collega l’A-merica Settentrionale a quella Meridionale. Unodei primi esploratori di questa disciplina fu Dar-ren Hrenjuk, che prendendo spunto dall’infini-ta ricchezza naturale della Costa Rica, inventònei primi Anni Novanta i Canopy Tour, che so-no diventati dei veri e propri must per chi orga-nizza un viaggio in questo luogo.Il canopy, una sorta di via di mezzo tra escur-sione e sport estremo, consiste nell’essere ap-

pesi a una corda e “volare” da una banchinaall’altra, poste in taluni casi anche a 130 me-tri dal suolo e collegate da robusti cavi d’ac-ciaio. Imbracatura, casco di protezione e guan-ti sono sufficienti per provare questa esperien-za, che durante la discesa regalerà forti brivi-di di adrenalina, associati a una stupenda quan-to originale visione della natura dall’alto versoil basso, tra variopinti tucani e la rigogliosa ve-getazione tipica della Costa Rica. Le mete piùambite dei canopy tour sono Arenal e Monte-verde, ma non si possono tuttavia trascurare iparchi nazionali del Tortuguero e Braulio Car-rillo, che testimoniano la sterminata abbondan-za della natura. Nella zona dell’Arenal, famosaperché è presente il vulcano ancora attivo e illago omonimo, il canopy tour, che si trova a die-ci minuti dal villaggio di La Fortuna, consistenell’attraversare undici piattaforme per un’e-scursione che dura circa due ore. E’ possibilescegliere tra tre orari diversi per la partenza:alle 8, alle 10.30 o alle 13. Nella riserva naturale di Monteverde, è possi-bile invece scegliere il nostro canopy tour for-mato da diciotto piattaforme e quindici cavi,costruiti nella foresta amazzonica, che si esten-

AIL VIAGGIOPeriodo: dicembre/aprileDurata: due settimaneEscursione: da un’ora e mezzaa due ore e mezzaLivello di difficoltà: medio

Adrenalina, coraggioe divertimento;

il canopy è uno deglisport più diffusi

della Costa Rica,grazie alle sue foreste

verdeggianti,ai tantissimi parchi,

montagne, fiumie cascate che fanno

di questo Paeseuna meta ambita

da chi è amantedelle escursioni

di Luca Parmigiani

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L’EQUIPAGGIAMENTO

- pantaloni lunghi o corti;

- casco di protezione;

- guanti;

- scarpe da trekkingo da ginnastica;

- repellente per gli insetti.

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[ ]clubstylesport&turismo

dono per più di due miglia (record di lunghez-za di tutti i canopy tour della Costa Rica), conl’opportunità quindi di sentirsi completamenteimmersi nell’ambiente per una durata comples-siva dell’escursione pari a circa due ore e mez-za. Sono previste due partenze la mattina (ore8.30 e 11) e due nel pomeriggio (ore 13 e14.30). La zona di Monteverde si trova a po-chi minuti dal centro di Santa Elena, a circaquattro ore dalla capitale San Josè.Passiamo ora al Parco Nazionale del Tortugue-ro, zona nord-ovest del Paese, dove il CanopyTour è composto da undici piattaforme, quat-tro ponti sospesi e sette cavi. Quest’area è lapiù varia dal punto di vista ecologico del Pae-se, grazie alla presenza di undici diversi tipi dihabitat naturali e alla grande mescolanza del-la fauna con la foresta pluviale che si affacciasulla costa caraibica e che permette ai turistidi poter godere della grande biodiversità dellazona. La durata dell’escursione è di un’ora emezza. Tutti i canopy tour iniziano con un brie-fing delle guide che danno informazioni preli-minari sulle discese; l’attività, infatti, viene

sempre svolta sotto la costante assistenza diguide specializzate pronte ad intervenire rag-giungendo la persona in difficoltà e portando-la all’estremità del cavo. L’abbigliamento con-sigliato è pantaloni lunghi o corti, scarpe datrekking o scarpe da ginnastica, magliette e re-pellente per insetti; per chi vuole vivere l’espe-rienza dei canopy tour è utile affidarsi a touroperator competenti ed esperti che assicurinola massima sicurezza e qualità delle attrezza-ture da utilizzare durante le discese.Infine, per quanto riguarda il clima, la Costa Ri-ca è un Paese tropicale dove si alternano duestagioni: quella secca e quella umida. Le duestagioni si diversificano dalla presenza, nellastagione umida, di forti precipitazioni di brevedurata anche se c’è da aggiungere che non visono enormi sbalzi di temperatura da una sta-gione all’altra. Per i viaggi è preferibile preno-tare nel periodo che va tra la fine di dicembree la metà di aprile, che coincide con il periododella stagione secca; in questo arco tempora-le, che è quello più scelto dai turisti, i prezzisono ovviamente più alti.

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impatto è senza dubbio ilmomento cruciale di unmeccanismo complesso,organizzato ed esplosivo.La pallina si trova al cen-tro di un lungo percorso,che va visto come un pun-to di passaggio dove il ba-

stone raggiunge la massima velocità. In que-sto preciso momento, la posizione del gioca-tore è molto simile a quella della partenza, adeccezione dei fianchi che impegnati nella ro-tazione e trasferimento del peso in avanti, sitrovano più ruotati verso il bersaglio.Il difficile è proprio questo. Bisogna organizza-re un corpo e una rotazione- propulsione e unsistema di leve che viaggiano a differenti velo-cità, che percorrono quantità di strada diver-se. Il corpo, situato al centro di questo mecca-nismo, compiendo una rotazione sull’asse del-la schiena, percorre meno strada di tutti e al-

la velocità più bassa, circa 5 kilometri orari.Pensate ora che un gesto tecnicamente corret-to e potente come quello di un professionistapuò portare il bastone a colpire la pallina a ol-tre 140 miglia, circa 250 Km orari. Con un mo-vimento così organizzato quindi, si riesce a ge-nerare una impensabile velocità, sincronizzan-do alla perfezione il centro dello swing lentocome una tartaruga e la periferia dello stessolanciata come una formula 1 sul rettilineo diMonza. A pensarci è logico, bisogna far arriva-re insieme al “traguardo” un attrezzo che per-corre molta strada e che quindi a tempo di im-magazzinare velocità durante il suo tragitto eun corpo motore che di strada ne percorre po-chissima ad una andatura lenta, continua, sen-za esitazioni. I segmenti intermedi di questomagico meccanismo, braccia e mani, correran-no a velocità intermedie, lasciando che gli sno-di, liberi, consentano alle leve di moltiplicarnel’intensità. Questo è difficile per un dilettante

quanto per un professionista. Dovete cercaredi interpretare lo swing vedendolo sempre nelsuo insieme, nel rispetto sia della velocità chedell’equilibrio. Praticate anche tanti movimen-ti senza pallina, per cercare di interiorizzare egestire la tecnica del golf a prescindere dal-l’obiettivo ansiogeno di colpire, sostituendolocon quello di attraversare e finire. Vi siete maiaccorti che nei movimenti senza la pallina il ba-stone produce quel meraviglioso fruscio chespesso durante il colpo non sentite? Meditategiocatori meditate.Se per ora quindi non riuscite a coprire distan-ze siderali, aspettate con pazienza e praticatecon continuità, la lunghezza dei colpi è un fat-tore sicuramente tecnico. Il driver più lunghi della vostra vita arriverannonel momento in cui abbandonerete la forza eriuscirete a sincronizzare la velocità di una tar-taruga, di una lepre e di una formula 1. Prova-teci e buona pratica.

L’

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clubstyle[ ]golf

Impatto perfetto: una corsa a tre velocitàdi Simone Selli

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rmai da moltianni, con il raf-finarsi dei pro-grammi di alle-namento e conla cura del po-tenziamento

muscolare, questa tendenza è mol-to cambiata. Sono state introdot-te le figure dei preparatori atleticia sostegno degli allenatori e tuttoè cambiato. Questi incredibili stru-menti di suppor to atletico sonostati importati dalla regina di tuttigli sport: l’atletica leggera. Daigrandi campioni della velocità, deisalti, della resistenza, noi prepara-tori atletici abbiamo trasferito i lo-ro metodi di allenamento ai varisport che negli anni hanno richie-sto le nostre figure professionali ei risultati sono stati del tutto sor-prendenti. Le capacità tecniche so-no state maggiormente valorizzateda potenza e resistenza e ciò haportato anche a una certa diminu-zione di alcuni tipi d’infortuni. Ab-biamo riscontrato molta differenzaprestativa anche a livello dellosport amatoriale. Con l’introduzio-ne di una preparazione atletica spe-cializzata e con una moltitudine diatleti avanti negli anni abbiamo avu-

to risultati sorprendenti nel calcio,nel nuoto o nel tennis. Anche l’at-letica leggera dei master, i “vec-chi” di questo sport, ha avuto unaspinta in avanti tanto da eguaglia-re molte prestazioni di questi atle-ti con quelle degli assoluti ed hacostretto la federatletica a rivede-re i calendari agonistici permetten-do agli atleti master di gareggiarecon i più giovani. Durante le sedu-te di allenamento determinate an-dature ed esercizi di potenziamen-to muscolare appropriato, permet-tono a un atleta, anche non giova-nissimo, di poter sfruttare risorse,fino a quel momento a lui scono-sciute. Abbiamo inoltre riscontra-to capacità di reattività e di poten-za muscolare che hanno permes-so a molti atleti di eccellere nei lo-ro sport grazie a sessioni di alle-namento finalizzate a migliorare al-cuni aspetti tecnici o metabolici. Ilrafforzamento di alcune capacitàha permesso anche di affinare an-dature di gara più elevate e finalidi gara più sostenuti. Nei giochisportivi la preparazione atletica èdiventata obbligatoria da molti an-ni in tutte le squadre professioni-ste e non. I circoli sportivi della ca-pitale si sono muniti dei migliori

preparatori atletici sul mercato e irisultati che le squadre hanno por-tato negli ultimi anni sono sotto gliocchi di tutti. Anche il running chesi era reso stagnante con este-nuanti sedute di allenamento kilo-metriche ora è divenuto più perfor-mante e più divertente con incon-tri atti a migliorare la velocità, lapotenza di contrazione muscolare,la resistenza generale e la poten-za aerobica, la capacità alattacidacome la potenza lattacida. Questesedute di addestramento atleticopossono essere svolte anche informa collettiva e trasversale a mol-ti sport per cui si possono raggrup-

pare diversi gruppi di specialitàsportive rendendo il tutto più gra-devole e socievole. Se la prepara-zione atletica è ormai diventata og-getto di sperimentazioni acquisiteda molti anni e da tutti gli sport, èaltresì prevedibile che la prossimafrontiera del risultato agonistico siala riprogrammazione propriocetti-va della postura specifica dellosport praticato. Ci sono gruppi diatleti che stanno sperimentandonuove tecniche di allenamento inquesta direzione e abbiamo già leprove che la preparazione atleticadel futuro sarà orientata anche inquesta direzione.

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[ ]clubstyleatletica

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Molti anni fa lo sport di squadra era caratterizzato da un’elevata capacità tecnico/tatticae ciò sembrava essere la sola cosa a poter fare la differenza tra un atleta e un altro

del Prof. Sergio CocozzaInsegnante di Educazione Fisicae Tecnico della Fidal

Preparazione atleticaallenamento per tutti gli sport

ph Luca D’Ambrosio

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[ ]clubstylenutrizione

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a cura dellaDott.ssa Maria Cassano

Nutrizionista

causare l’in-vecchiamentodel nostro cor-po, non è soloil tempo chepassa. Un’erra-ta alimentazio-

ne, abitudini comportamentali ag-gressivi contro il nostro organismo(per esempio, il fumo o l’alcool) oun’insufficiente ossigenazione at-traverso il respiro facilitano l’accu-mulo di piccole sostanze chimichechiamate “Ioni Idrogeno” che con-tribuiscono all’invecchiamento delnostro corpo. Il nostro organismo non è in gradodi rimuovere gli ioni idrogeno in ec-

cesso e questo si trasforma in “aci-dosi corporea” che possiamo defi-nire un “inquinamento” di cui nonsempre si è consapevoli, ma chepuò dare segnali attraverso l’invec-chiamento precoce dell’organismo.Più un corpo è acido, più tende ainvecchiare. L’effetto si ripercuoteanche sull’aspetto della pelle: lacute, infatti, è lo specchio che sve-la se una persona ha un eccessodi ioni idrogeno nei tessuti e negliorgani. Per questa ragione dobbia-mo cercare di fare assolutamentesport, trovando la disciplina adat-ta che ci accompagni negli anni amantenere uno stile di vita sporti-vo ed atletico.

Cosa fare per conoscere la nostraacidità corporea?Per conoscere se l’organismo hain atto un inquinamento acido, ba-sta un semplice esame delle uri-ne. Potete misurare il pH anchea casa vostra acquistando in far-macia piccole striscioline di car-ta reattiva con degradazione di co-lori, da immergere nell’urina, op-pure attraverso l’utilizzo di unpHmetro, piccolo strumento ca-pace di fornire l’esatto valore dipH. Il valore deve essere superio-re a 6. Se minore di 5 significache il vostro organismo si trova

in uno stato di acidosi.

Come contrastare l’acidosi corpo-rea?Per contrastare l’acidosi corporeava scelta un’alimentazione cheblocchi gli ioni idrogeno e sia in gra-do di tamponarne l’eccesso. Tuttala frutta e la verdura hanno una va-lida ed efficace azione contro l’a-cidità tissutale. Inoltre, è un erro-re saltare la prima colazione, per-ché si rischia che l’acidità corpo-rea notturna si prolunghi nella gior-nata con effetti degenerativi sullecellule.

Alimentazione antiaging: riequilibrare il pH per combattere l'invecchiamento

A

Come rimanere giovani.Anche con lo sport

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a connessione tramente e corpo èben antica: fino acirca 300 anni fatutte le filosofie emedicine conside-ravano mente e

corpo come un unicum. Oggi lentamente ci stiamo riap-propriando di questa antica visio-ne olistica dell'uomo e dunquedella salute e della malattia, tra-mite il ricorso sempre più diffu-so a metodi alternativi, tra le qua-li a titolo di esempio: la naturo-patia, l'omeopatia, la fitoterapia,le tecniche di rilassamento, l'o-steopatia e che considerano l'uo-mo proprio in questa ottica. Metodi che possono offrire le ba-si per salutari cambiamenti com-portamentali perchè richiamanol'importanza dell'individuo nellasua multidimensionalità. E senza ovviamente dimenticareil ruolo essenziale della medicinatradizionale, prendere consape-volezza e responsabilizzarci rispet-to a cosa ci fa stare bene e ma-le aiuta a mantenerci in salute.Se ci soffermiamo in particolaresull'esercizio fisico, praticare an-che una moderata attività sportiva,purchè ci dia piacere, comporta unaserie innumerevoli di vantaggi:

• aumenta l'afflusso di sangue,che tra l'altro migliora anche l'a-spetto della pelle (perchè mag-giormente vascolarizzata);

• si rafforza l'apparato cardiova-scolare, respiratorio, osseo emuscolare;

• migliora il sonno, • diminuisce l'ansia;• diminuisce il tasso di colesterolo;• si regola la pressione arteriosa;• migliora la costipazione e un ci-

clo doloroso;• si modifica il livello di serotoni-

na, che è il neurotrasmettitoresul quale vanno proprio ad agi-re gli antidepressivi. La seroto-nina si concentra al 90% nell'in-testino e in percentuale minorenelle piastrine e nel cervello. Ineuroni che producono seroto-nina aumentano la loro attivitàcon l'attivazione dei muscoli delcorpo, a dimostrazione dunqueche l'attività fisica aumenta ladisponibilità di serotonina cere-brale. Gambe e memoria vannodunque di pari passo, contraria-mente al famoso proverbio chedice che non ha memoria habuone gambe;

• aumentano le difese immunitarie;• diminuisce la stanchezza, oltre

al peso;• diminuisce lo stress;

• aumenta una sostanza chimica(prodotta dal cervello) che aiu-ta i neuroni a crescere e crea-re connessioni.

La vita è un equilibrio dinamicoche andrebbe continuamente cer-

cato e sollecitato. Se impariamoad ascoltarci di più e a prender-ci cura nella nostra interezzaavremo uno strumento in più pervivere pienamente e con un gu-sto forse diverso.L

[ ]clubstyleatletica

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Sappiamo bene quanto un'alimentazione equilibrata, l’esercizio fisicoe la serenità mentale, siano alla base del nostro equilibrio psico-fisico

a cura di Daniela de VincentiisNaturopata - Operatore di [email protected]

Sport e naturopatia

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di Fabio Ingargiola Personal Trainer

[email protected]

l concetto di allenamentoè troppo spesso conside-rato “lineare”, nel sensoche si cerca un condizio-namento di un solo di-stretto muscolare con il so-lo scopo di aumentare la

capacità dello stesso di esprimeremaggiore forza, o addrittura di cer-care di isolarlo il piu possibile, co-me nel classico Body building. Perforza intendo l'espressione comple-ta del termine, quindi forza veloce,esplosiva e massima. Ognuno di noisvolge svariati movimenti nello spa-zio che gli permettono di impostarerelazioni con l'ambiente circostan-te; quando queste capacità di adat-tamento sono limitate o addiritturainterrotte, come spesso accade do-po un intervento chirurgico o un in-fortunio che resetta "momentanea-mente" le afferenze propriocettive(ovvero i segnali informativi che pro-vengono dalla periferia verso il Si-stema Nervoso Centrale ), il nostrosistema di elaborazione dati non ri-uscirà più a controllare gli stimoliche provengono dai muscoli, deter-minando una perdita di equilibrio,quindi una scarsa gestione del cor-po nello spazio e una carenza di sta-bilità. Allenarsi in questo senso di-venta dunque una necessità per

esprimere maggior forza nel gestospecifico e per prevenire vizi di po-stura che potrebbero creare presup-posti per piccoli o grandi infortuni.Questo approccio deve essere este-so anche ai fruitori dei centri fitness,in quanto allenare movimenti e nonmuscoli, in altre parole è una conti-nua ricerca di equilibrio che utilizzacome strumento di base la proprio-cezione attraverso tutta una serie dimuscoli profondi, per il mantenimen-to della posizione durante l'esecu-zione del movimento. Le sollecita-zioni di questi muscoli profondi, in-crementano le potenzialità del ge-sto, il quale senza l'ausilio di que-sti "stabilizzatori" potrebbe risulta-re carente. Nell'allenamento funzio-nale si cerca quindi la stabilizzazio-ne reclutando quei muscoli che inesercizi classici intervengono in per-centuali molto ridotte o quasi nulle.Questo tipo di approccio necessitadi un lavoro sui tre piani dello spa-zio: frontale, sagittale e trasverso.Si recuperano quindi quelle serie dicondizioni che permettono all'indivi-duo di relazionarsi a 360° e su tut-ti i tre piani dello spazio con l'am-biente circostante. Il risultato è unallenamento sicuramente piu diver-tente, perchè le combinazioni di mo-vimenti diventano potenzialmente in-

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clubstyle

Allenamento funzionale

fitness

La preparazione fisica dovrebbe sempre avere un approccio globale e non analitico:il principio base è che il cervello riconosce i movimenti e non i muscoli

Iil futuro del fitness

ph Luca D’Ambrosio

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finite, più intenso, perchè coinvolgen-do piu distretti muscolari e ricercan-do l’ equilibrio l’impegno sia menta-le che fisico e inevitabilmente mag-giore, ed infine più soddisfacente, irisultati in virtù del maggior coinvol-gimento psico fisico arrivano primarispetto ad una allenamento lineare.Mai provato a fare delle alzate late-rali seduto su una fitball con un pie-de alzato e gli occhi chiusi? I musco-li coinvolti in questo gesto sono: del-toidi, addominali, trasversi e para-vertebrali, per quanto riguarda il man-tenimento dell’equilbrio, quadricipi-te per la gamba alzata e flessore perla gamba appogiata a terra. Lo stes-so movimento eseguito su un clas-sico macchinario da palestra solle-cita solamente il muscolo diretta-mente cionvolto nel movimento ov-vero il deltoide. Le conseguenze po-sitive sono facilemte intuibili. Que-sto può essere esteso a qualsiasimovimento classico del body buil-ding che può essere modificato, ese-

guito con attrezzi differenti, in situa-zioni di instabilità e alternato a eser-cizi cardiovascolari. Oppure eseguen-do esercizi completamente diffrenti,più complessi o con un coinvolgimen-to di ancora piu distretti muscolari.Ecco il functional training. Questa di-sciplina si puo avvalere di attrezziassolutamente versatili, che sfrutta-no il peso corporeo, che permetto-no molteplici movimenti su tutti i pia-ni dello spazio. Sto parlando di ela-stici, trx, discosit, kettelbel, tappet-ti elastici, fitball e simili. Tutti attrez-zi molto leggeri, poco ingombranti epoco costosi. Un bravo personal trai-ner è in grado di utilizzare tutti que-sti attrezzi nella maniera miglioreadattandosi perfettamente alle esi-genze del cliente, creando allena-menti sempre differenti (eliminadola classica noia da sala pesi) moltoefficaci e molto intensi. Questo è ilfuturo del fitness. La richiesta dellastragrande maggioranza dei fruitoridei centri fitness è stare i forma, es-

sere sani, avere un corpo asciuttocon la giusta quantità di muscoli, agi-li e flessibili. L’allenamento funzio-nale risponde in maniera perfetta aqueste esigenze. L’era del body buil-ding è finita. Sono davvero pochi co-loro i quali vogliono pompare i loromuscoli in maniera esagerata. I cen-tri fitness si stanno adattando in ma-niera più o meno rapida a questatendenza. Oltreoceano in realtà que-sto non è affatto una novità, e pianpiano anche in Italia molti centri fit-ness stanno cambiando pelle. Per-ché puntare ancora su macchinarida palestra ingombranti e costosis-simi che permettono l’allenamentodi un solo distretto muscolare? Conun solo attrezzo funzionale, ad esem-pio il trx, che costa al massimo 200euro, è possibile allenare tutti i di-stretti muscolari, occupando anchepoco spazio. Quindi perchè non at-trezzare le palestre in questo modo,magari investendo più soldi nella for-mazione degli istruttori così che si

possano dedicare in maniera piu at-tenta ad ogni cliente proponedo rou-tine di allenamento efficaci. Ovvia-mente il discorso è più ampio e bi-sogna tenere conto di molte variabi-li impostando tutto il centro fitnessin questa direzione, così da far ca-pire fin dal momento dell’iscrizioneal cliente la diffrenza dell’allenamen-to funzionale rispetto al metodo clas-sico. Le due metodiche possono an-che convivere e integrarsi una all’al-tra, ovviamente, proprio perchè co-me dicevo all’inizo, l’allenamento de-ve avere un approccio globale.Ma in realtà non ci vuole molto a ca-pire che il futuro del fitness sta vi-rando in maniera sempre più decisaverso un approccio funzionale all’al-lenamento. Quindi prepariamoci avedere anche in Italia, mi auguro ilpiù presto possibile, sale pesi consempre meno enormi macchinari emolti più attrezzi o aeree dedicateall’allenamento funzionale. Buon al-lenamento funzionale a tutti.

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ph Luca D’Ambrosio

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l Salone Internazionale del Libro di To-rino ha ospitato la presentazione del li-bro “Fughe per la vittoria, 20 raccontiper sconfiggere le malattie della vita”,firmato dall’Osvaldo Soriano FootballClub, la nazionale italiana scrittori, edi-to da Bimed con l’incipit di Stefano Bor-

gonovo. I proventi saranno interamente desti-nati alla Fondazione per la lotta alla Sla. A partire dal luglio 2011, e in particolare da unincontro con Alessandra Borgonovo tenutosi alGiffoni Film Festival, gli scrittori dell’Osvaldo sisono messi a disposizione della FondazioneBorgonovo per contribuire alla raccolta fondiper la ricerca. Venti i racconti del volume curato da AndreaIovino e Paolo Verri, venti storie scritte nel cor-so degli anni dagli scrittori dell’Osvaldo Soria-no Football Club e oggi riunite in una edizioneche ha la copertina realizzata dai ragazzi del-l’Istituto Europeo di Design di Torino coordina-ti da Sandra Raffini. I racconti sono di CarloD'Amicis, Luigi Sardiello, Carlo Grande, France-sco Forlani, Marco Mathieu, Paolo Sollier, Mir-ko Romano, Stefano Lazzarini, Francesco Tren-to, Claudio Menni, Enrico Remmert, EmilianoZannoni, Valerio Aiolli, Sandro Santori, MarcoBernini, Marco Cassardo, Alessandro Bianchi,

Davide Longo, Emiliano Audisio, Gian Luca Fa-vetto. “Il fuoco violento che mi aveva avvolto fi-no a poco prima si quietò per tornare a esserela semplice fiamma perpetua della vita”, cosiStefano Borgonovo partendo da un’affermazio-ne di una commedia di Oscar Wilde, “Una don-na senza importanza”, termina la scrittura delsuo incipit portando a testimonianza di tuttiquanto sia stato difficile, complicato e per cer-ti versi crudele, il suo percorso di vita, inizial-mente si sente perso, spaesato, smarrito, per-ché impotente di fronte al corso degli eventi edal galoppare della malattia stessa, fino ad ar-rivare ad un punto dove si sente pervadere daun fuoco che lui stesso definisce “fastidioso”,che a tratti brucia, mangia ossigeno, fino qua-si ad arrivare ad ustionare la pelle, un fuocoche divampa forte, prepotente e che lo fa usci-re da quel torpore fisico “imposto” dalla ma-lattia, e lo fa nuovamente ritornare a vivere ea guardare il mondo con occhi nuovi e capireche il senso della vita consiste nel riscoprirsiinnamorato della propria esistenza.Con Borgonovo, tante firme illustri unite per fi-nanziare la ricerca. Firme celebri in grado di rac-cogliere fondi con l’obiettivo ultimo di finanzia-re la ricerca contro la “Stronza”, come la defini-sce lo stesso Borgonovo.

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Venti racconti per sconfiggere le malattie della vita. I proventisaranno destinati alla fondazione Borgonovo per la lotta alla SLA

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tendenza

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