SPORT CLUB MAGAZINE FEBBRAIO 2010

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febbraio 2010 Roma 1960 Il segretario generale della FITA intervista Giulio Andreotti Coppa America Paolo Cecinelli racconta la storia di Sir Lipton Appuntamenti Torna Big Blu alla Fiera di Roma La notte di San Valentino Tifosi italiani ed inglesi pronti per un terzo tempo speciale

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febbraio 2010

Roma 1960Il segretario generale della FITA intervista Giulio Andreotti

Coppa AmericaPaolo Cecinelli racconta la storia di Sir Lipton

AppuntamentiTorna Big Blu alla Fiera di Roma

La notte di San ValentinoTifosi italiani ed inglesi pronti per un terzo tempo speciale

cover SC febbraio 010 25-01-2010 17:29 Pagina 1

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Sommario

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sommario6 Editoriale

Com’è triste Venezia

10 FocusUn premio per i grandi e per il movimento di base

12 Cultura sportivaLa Coppa d’Africa segnatadal sangue

14 Diritto e rovescioIl mobbing nel calcio

16 PsicologiaL’esempio di Carolina Kostner

17 RegioneL’impegno della Regione nella sicurezza dello sport

18 FocusUtilità del bite negli sportivi

20 CoverSei Nazioni

26 VelaLipton, il thè e la Coppa America

30 OlimpiadiIntervista a Giulio Andreotti

34 OlimpiadiRoma 2020: uniti per vincere!

38 Fiamme GialleVancouver 2010

40 AppuntamentiTorna BIG BLU, il mare in Fiera

44 BoxeDavide Buccioni

46 FitaTaekwondo, uno sport in movimento

48 CapannelleGrandi corse in ostacoli

54 Sport&FinanzaSports-marketing

58 ReiningOklahoma 24 giugno 2010

60 Golf68 Roma Tuttincircolo78 Roma tornei82 Napoli Tuttincircolo

86 FitnessIn forma dopo le feste

88 News

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Sport Club Editori srlvia Morlupo, 51 ß 00191 Romatel. 06 97600342fax 06 [email protected]

Direttore editoriale Luigi Capasso

Sport ClubAnno VIII - n. 56 - Febbraio 2010Reg. trib. di Roma n. 591/2004 del 30-12-2004

Direttore responsabile Luigi Capasso [email protected]

Editorialisti Cecilia D’Angelo, Paolo Cecinelli, Franco Chimenti, Pino Capua, Alessandro Cochi, Paolo Del Bene, Daniele Popolizio, Tommaso Mandato

Hanno collaborato a questo numeroMatteo Cirelli, Carlo Stigliano, Silvia Pittelli, Marco Trozzi, Alessandro Morucci, Enrico Morucci, Roberto Cundari, Andrea Tranquilli, Andrea Cecinelli, Gianni Boninsegna, Luigia Latteri

Golf Simone SelliSport&Finanza Marcel VulpisRugby Andrea Cimbrico

Progetto grafico e ImpaginazioneAdversign [email protected]

Presidente Onorario Giuseppe Capelli

Pubblicità Adversign s.r.l.Davide CampanellaVia Morlupo, 51 - 00191 Romatel. 06 97600342cell. 335 [email protected]

Redazione NapoliSportform - Centro Direzionale Is. B/3 - Napolitel. 081 19562785 - fax 081 [email protected]

Stampa Plus Group s.r.l. - RomaFinito di stampare nel mese di gennaio 2010

Salvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, la collaborazione a questo periodico è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali giunti in redazione.

È vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati dalla Editrice Capasso s.r.l.

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entre si scaldano imotori e Londra è giàpronta ad ospitare lasua quarta Olimpiade

moderna organizzando addirittu-ra il tour per seguire lo stato deilavori (www.toursof2012sites.com)qui, nel Belpaese, si scandisce iltempo per il redde rationem: laresa dei conti. Alle ore 16.27 del-lo scorso giovedì 21 gennaio, nel-l’Aula Giulio Cesare del Campi-doglio, con una mozione presen-tata dal leader dell’opposizioneFrancesco Rutelli che ha accoltouna storica unanimità con ben55 voti, si è aperta tra gli applau-si entusiasti di un Consiglio gre-mito la candidatura di RomaOlimpica, tredici anni dopo lasconfitta per pochi voti cambia-ti nella notte di Atene 2004.Mentre il 26 il sindaco Aleman-no presenterà il progetto del Vil-laggio Olimpico fino ad arrivareal 5 marzo quando verrà celebra-to il primo atto ufficiale per leOlimpiadi del 2020. I saggi di Roma e Venezia depo-siteranno le risposte ai quesiti in-dicati dal Coni per cercare di in-dividuare la strada maestra cheporterà a scegliere la città can-didata entro il prossimo 30 apri-le e dare inizio a quel magnifico

sogno a cinque cerchi. L’obietti-vo è avviare un progetto di ri-qualificazione internazionale del-la Città con il budget miliarda-rio messo a disposizione non so-lo dalle istituzionale locali, masoprattutto dal Governo ricor-dando che proprio nel 1960 gra-zie all’evento la Città eterna cam-biò volto ed anima sulla spintadel boom economico. In fondo,Barcellona docet, in occasionedell’edizione del 1992 la capita-le della Catalogna abbandonòl’immagine da cartolina in bian-co e nero di Gaudì e delle chie-se gotiche per dare colore, luce eforza ad un economia che da al-lora non si è più arrestata ri-uscendo a valorizzare la città an-tica e costruendone una comple-tamente nuova. Per non parlaredel profitto dei 300 milioni didollari di allora di Los Angeles1984 e delle opere per Atene2004 del celeberrimo SantiagoCalatrava, la mente architettoni-ca della Cittadella dello sport diTor Vergata. Infine, Pechino chedal 2008, oltre ad aumentare ilPIL del 12,5% e creare 600 milaposti di lavoro, è diventata laNew York d’Oriente che con isuoi nuovissimi grattacieli ha ri-disegnato un mondo intero. Fat-

te fuori Bari, Palermo, Rimini eMilano senza colpo ferire, la par-tita è a due. Sinceramente la Se-renissima, a sorpresa dei più, èagguerritissima e non vuole mol-lare le pretese sfidando la Capi-tale a muso duro e giocando sulfattore della eterna competizio-ne tra il Nord ed il Centro. Il pia-no veneto prevede di concentra-re le attenzioni sulla posizionegeografica, Venezia (60% dellegare previste) si trova tra i “fa-mosissimi” corridoi 1 e 5, vale adire un bacino di utenza di 25milioni di probabili spettatori co-stituiti da tutto il Nord Italia, laSlovenia fino alla Germania:sportivi e non che potrebberogiungere nello Stivale per visita-re le 26 ipotetiche sedi di gara.Nel project financing nell’isoladi Venezia Tessera e Stadio si po-tranno vedere atletica, calcio, ba-sket e trampolino; al Lido e Je-solo windsurf, vela e beach vol-ley e, addirittura, gli sport nata-tori. Altri sport dovrebbero co-involgere Padova (27 manifesta-zioni in 4 impianti anche perrugby e cavalli) e Treviso (44eventi tra cui il ciclismo). Co-munque il road show è già par-tito lo scorso 17 gennaio da To-rino con la benedizione di

Chiamparino per presentare in untour la candidatura in tutto ilNord. Chi dovrà decidere dovràprestare attenzione e concentra-si sui dati delle ultime Olimpia-di invernali di Torino 2006, do-ve il bilancio ha chiuso in rossodi circa 30 milioni di Euro ed èandata fin troppo bene monito-rando gli impianti inutilizzati eabbandonati che hanno visto ilsold out solo ed esclusivamente

di Luigi Capasso

Com’è triste Venezia

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Editoriale

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nei quindici giorni della manife-stazione olimpica. Come hanno denunciato diversiquotidiani nazionali scrivendo deicinque trampolini di Pragelato,costati 34,3 milioni e mantener-li ne costa uno all’anno, la pistadi slalom, solo per illuminarla perlo slalom spesi sette milioni e, tragli altri, lo stadio del biathlon, 25milioni per uno stadio attualmen-te chiuso: insomma Torino 2006

tra i costi di impiantistica ed ac-coglienza ha speso ben 773 mi-lioni di Euro ed ora la maggiorparte degli impianti è abbando-nata e nel degrado assoluto. Unvero sacrilegio considerando cheper realizzare alcune opere sonostati interrati 400 km di fibre ot-tiche e 34.00 km di cavi elettricidisboscando intere montagne deltorinese. Questo per provare aspiegare che il giochetto sugli

sperperi e le spese che, tanto losappiamo, porteranno a pubbli-cizzare la candidatura di Veneziaurlando il “Roma ladrona” maquesta volta, nonostante il sin-daco Cacciari, non funzioneràperché è ormai agli atti che an-che al Nord non sono riusciti adottimizzare al meglio le spese af-frontate per organizzare un’olim-piade. Quindi il match è aperto.Niente fioretti, solo sciabole. Sen-

za indugi e senza prigionieri. Dauna parte c’è la Città eterna e lasua storia millenaria, il sole ed ilsampietrino, il vernacolo traste-verino che va a braccetto con loslang brooklino, le braccia aper-te di una Mamma che come in-segnava Anna Magnani ospitatutti con un cuore immenso chenon conosce fine. Dall’altre par-te c’è Venezia, una candidaturache fa acqua da tutte le parti …

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di Alessandro Cochi Delegato allo Sport del Comune di Roma

Focus

tleta dell’Anno 2009,Campidoglio, sala del-la Protomoteca.Il premio che ha visto

protagonisti, i protagonisti dellosport romano è stato anche una sin-tesi della nostra attività di gover-no. Alla presenza del Sindaco Gian-ni Alemanno, del Presidente dellaCommissione Sport Federico Mol-licone, di Riccardo Viola Presiden-te del Coni Provinciale e del sotto-scritto, sono stati assegnati i rico-noscimenti a quelli che, nell’annoappena trascorso, si sono distintinella pratica sportiva. Ed accanto a De Rossi e Zarate han-no ottenuto il giusto premio anchegli Juniores del Tor di Quinto al lo-ro quarto Scudetto e i giovanissi-mi della nuova Tor Tre Teste, trico-lori di categoria. Perché questo pre-mio non è stata una passerella aduso esclusivo della stampa da con-sumarsi in un albergo romano conobbligo di cravatta, ma il giusto rin-graziamento da parte dell’Ammini-strazione a chi ha saputo dare lu-stro allo sport romano, dai verticialla base, dal calcio alle disciplineconsiderate a torto minori. Anche per i premi speciali la stes-sa mano, la stessa filosofia: accan-

to ai riconoscimenti alla carriera diMario Pennacchia, del Corriere del-lo Sport prima e de La Gazzetta del-lo Sport poi, e Fulvio Stinchelli,venticinque anni a Il Messaggero,entrambi stelle luminose del gior-nalismo capitolino e nazionale, c’èstato il giusto tributo ad una tra-smissione locale ma non per que-sto meno importante perché l’in-formazione e l’emozione non si giu-dicano dall’ampiezza del bacinod’utenza. Goal di Notte da anni rac-conta storie di calcio e di costumecon uno stile che ne ha fatto la tra-smissione più longeva d’Italia conmedesimo autore e conduttore: Mi-chele Plastino.C’era la Noble Art, il pugilato, ac-canto a tre figli di un Dio Minore:Kickboxing, Savate e ValeTudo. E c’era un vecchietto che a 91 an-ni ancora corre per le maratone dimezzo mondo e un dodicenne chenel golf già è un padroncino tantoda essere primo in Italia nel rankindi categoria e secondo in Europa.C’era Marco Di Vaio, emozionato alsuo ritorno nella capitale da capo-cannoniere italiano dello scorsocampionato e Giancarlo Fisichella,“Ferrarista”, che di Roma sogna unGran Premio da protagonista, Mi-

chel Fabrizio un campione nella Su-perbike e i giovani campioni in car-rozzina del Santa Lucia.C’era tutto lo sport e l’umanità dis-ponibile su piazza romana: dai ver-tici alla base, come piace a questaAmministrazione. Al termine, un saluto particolare al-l’organizzatore, il dottor Marcofla-vio Giagnoni e ai due conduttoridella giornata: Federica Afflitto eMarco Mazzocchi. E un ringrazia-mento, infine, ad un uomo saggioed elegante, già eroico nei suoi tra-scorsi da calciatore d’altri tempi,che da molti anni mi ha onoratodella sua amicizia, quanto mai ap-prezzata e preziosa. Parlo di UberGradella, portiere, amico di SilvioPiola e premiato alla carriera. Uo-mini come lui hanno scritto pagi-ne d’oro. Ed i giovani in questi de-vono riconoscersi. Per la signorili-tà, per lo spirito di sacrificio, perl’amore verso lo sport e la fedeltàalla propria bandiera. Quella ban-diera che un giorno fece decideread Uber di lasciare il calcio perchémesso alla porta dalla “sua” Lazio.Lui, pur voluto da altre squadre bla-sonate, disse: “Finisco qui”. Un coraggio da premiare. A sessan-t’anni di distanza.

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Un premio per i grandi e per il

movimento di base

I PREMIATI

ATLETA DELL’ANNO 2009Daniele De RossiMauro ZarateGiancarlo FisichellaMarco Di VaioMichel FabrizioAlessandro TonolliValerio CleriTania Di MarioFederica VitaleSilvia di PietroGiulio ToniolattiRiccardo LeccaMarco De PaolisAlessio SakaraFabrizio DonatoDaniele PetrucciEdoardo Liparelli

PREMI SOCIETÀUnione Sportiva Tor di QuintoGruppo Sportivo DilettantisticoNuova Tor Tre TesteRoma Road Runners ClubAsd Capannelle Cricket ClubLibertas San Saba HockeyM.Roma VolleySanta Lucia Sport

PREMI SPECIALIVincenzo MontellaGoal di NotteFulvio StinchelliMario PennacchiaUber GradellaUgo Sansonetti

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rmai era nell'aria, lemulte accumulatedalla Juve per un to-tale di 140.000 eu-

ro, non sono bastate ai suoipseudo tifosi e così, i reiteraticori razzisti contro Balotelli, du-rante la gara contro il Napoli inCoppa Italia, hanno fatto scat-tare il provvedimento: chiusuradella curva sud dello stadioOlimpico di Torino per la parti-ta della Juventus contro la Ro-ma in programma per lo scorso23 gennaio.È vero che la società bianconeranon ha subito alcun danno eco-nomico perché i cinquemila ospi-ti della curva erano praticamen-te tutti abbonati, ma il provve-dimento ha fatto comunque ri-flettere per la gravità della mo-tivazione.È ormai un anno che Balotelliviene pesantemente insultato efischiato anche quando non è incampo.In un recente passato, insulti raz-zisti sono stati rivolti a MarcoAndré Zoro difensore del Messi-na, a Samuel Eto'o quando mili-tava nel Barcellona, ad AaronWinter e a Liverani quando era-no giocatori della Lazio, ai cal-ciatori di colore inglesi duranteuna recente Spagna – Inghilter-ra e potrei proseguire.Il fenomeno degli insulti razzi-sti, però, era presente negli sta-di già a partire dagli anni '60quando giungevano in Italia i

primi calciatori di colore: Canè,Jair, Nenè. Faustinho Canè, brasiliano di Riode Janeiro, arrivò a Napoli nel1962 e ricorda che già allora glidavano del “negro” e lui rispon-deva: “Io preferisco il nero, lo tro-vo più elegante”.Oggi afferma: “È una questionedi intelligenza, alla fine non lisentivo neanche più”. Ma ai giorni nostri non sentire pe-tardi, bengala, bombe carta, è im-possibile: lo stadio è diventato unasorta di zona franca dove coman-dano le frange estreme.

Durante un'intervista a Skytg24il ministro dell'interno Maroni, siè schierato per la tolleranza ze-ro: “Credo d'avvero che la Figcdebba darsi delle regole molto ri-gide, se durante una partita si haanche il minimo dubbio che ci siaun coro razzista, l'arbitro devesospendere l'incontro e prendereprovvedimenti conseguenti”. A sua volta il presidente della Fe-dercalcio, Giancarlo Abete, riba-dendo di essere in prima lineanella tolleranza zero contro ognimanifestazione di razzismo, af-ferma che la Figc è pronta ad as-

segnare all'arbitro il potere di fer-mare le partite. Il Viminale, pe-rò, che ha esteso anche ai corirazzisti, oltre che agli striscioni,la misura dello stop alle partite,deve cambiare la sua circolareche attualmente attribuisce al re-sponsabile dell'ordine pubbliconegli stadi, l'autorità per prende-re tale decisione.Ormai i buu, gli insulti, i fischi, leprovocazioni sono sempre più in-sopportabili e non è soltanto unproblema calcistico: i fatti di Ro-sarno sono la manifestazione diun fenomeno ben più complesso.

di Pino CapuaConsulente per il Sindaco

per le politiche sportive del Comune di Roma

Focus

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Sospendiamo le partite

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l pullman che tra-sportava la naziona-le del Togo in Ango-la ha subìto un ag-

guato ed è stato mitragliato pocodopo il confine. L’attacco è statocompiuto da un gruppo di sepa-ratisti della Cabinda ed è duratocirca 20 minuti. All’esplodere deiprimi colpi i giocatori e lo stafftecnico si sono subito accasciatia terra o riparati alla meglio, mamolti proiettili sono andati a ber-saglio ed il primo a morire è sta-to l’autista, lasciando il mezzo inbalia delle mitragliatrici. Le di-chiarazioni di alcuni giocatorirendono perfettamente l’idea diterrore che hanno vissuto in queimomenti. Ecco la drammatica te-stimonianza di Thomas Dossevi,centrocampista del Nantes, cheracconta: “Ci hanno mitragliatoall'uscita dal Congo mentre en-travamo in Angola dopo averesbrigato le formalità. Una rafficaha colpito la parte anteriore delpullman e ci siamo tutti buttati aterra. Due giocatori sono stati fe-riti: uno è stato preso alla schie-na, un'altro ai reni. L'allenatoredei portieri e il medico sono sta-ti colpiti. Alcuni dei feriti sono ingravi condizioni. Al momentonon abbiamo novità, sono tutti ri-

coverati all'ospedale di Cabina”Il Togo avrebbe dovuto debutta-re con il Ghana alcuni giorni do-po, ma i giocatori sono sotto choce non se la sentono, vogliono tor-nare dalle loro famiglie e credo-no che senza una garanzia di in-columità andare a giocare non ab-bia senso. Molti hanno chiesto chetutte le partite vengano interrot-te, e nel torneo si è scatenato ilcaos. Molte nazionali hanno va-lutato la possibilità di ritirarsi perla questione della sicurezza, ma ilprimo ministro dell’Angola hamesso subito le mani avanti, di-chiarando: “E’ stato un atto iso-lato e la sicurezza delle squadre ègarantita”. Qualche giorno dopola situazione si è ristabilita e laConfederazione Africana ha co-munque escluso che la Coppad'Africa possa essere rinviata oaddirittura annullata.In ogni caso il Togo ora ha la-sciato ufficialmente la competi-zione, il prezzo è stato troppo al-to; tre i morti e nove i feriti. Ilgrande sistema calcio non è sta-to fermato neanche da questo,forse perché sarebbe una resa difronte al terrorismo, forse perchétroppi gli interessi. Per concludere il racconto di que-sta terribile vicenda sono interes-

santi le dichiarazioni di un altrogiocatore togolese, anche lui co-involto nell’attacco, che ha rac-contato il suo punto di vista allaBbc. Emmanuel Adebayor, la stel-la del Manchester City, ha detto:“È stata la peggiore esperienzadella mia vita e spero di non do-verne vivere altre cosi…La spara-toria è durata una trentina di mi-nuti e se sono qui a parlare convoi è grazie agli uomini della no-stra scorta che ci seguivano sudue auto, altrimenti sarei morto…È con loro che poi abbiamo por-tato i feriti in un vicino ospeda-le ed è là che abbiamo comincia-to a renderci conto di quanto erasuccesso, io non riuscivo a smet-tere di piangere per il dolore perle persone uccise e ferite ma an-che per lo shock subito” L’attac-cante ha poi confessato che spe-

rava che questo trofeo Africanoavrebbe potuto cambiare in po-sitivo l’immagine che si ha delcontinente, ma l’avvenimento loha atterrito e la gravità delle sueparole lo comprovano: “In Afri-ca dobbiamo cambiare la nostraimmagine se vogliamo essere ri-spettati ma purtroppo non sta ac-cadendo niente, quest'anno conla Coppa del Mondo avremo unagrossa opportunità ma chissà checosa succederà: so solo che tuttoquesto non è giusto”Aspettiamo la Coppa del Mondoper vedere cosa succede, anche senon sappiamo bene cosa debbasuccedere. Speriamo solo che inun continente continuamentestraziato dalla sofferenza comequello africano, le grandi mani-festazioni sportive aiutino dav-vero a cambiare qualcosa.

di Paolo Del Bene Docente del Corso di Laurea di Scienze MotorieUniversità Tor Vergata

Cultura sportiva

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La Coppa d’Africa segnata dal sangue

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Il mobbing nel calcio:i casi Pandev e Cassano

ormai noto come ilfenomeno del mob-bing risulti di essere,accanto ai c.d. rischi

tradizionali (quali chimici, fisi-ci, e biologici), una delle princi-pali cause di alterazione della sa-lute del lavoratore.Tale patologia frequente nel mon-do del lavoro ordinario, come di-mostrano le numerose decisioniadottate dalla Giurisprudenza, ne-gli ultimi anni sembrerebbe avercolpito anche il mondo dellosport professionistico ed in par-ticolare quello del calcio. Solita-mente tale fattispecie si riscontranelle ipotesi di rinnovo contrat-tuale tra tesserato ed affiliato; diconseguenza, ci si chiede comequesto possa trovare collocazio-ne nel mondo del calcio profes-sionistico, tenendo presente che,di per sé, è già difficile valutazio-ne nel mondo del lavoro di dirit-to del lavoro comune. In Italia lamateria del lavoro sportivo traele proprie origini dalla Legge 23Marzo 1981 n.91 che ha ricono-sciuto alle federazioni sportivenazionali il potere di emanarenorme idonee a disciplinare ilrapporto endoassociativo tra tes-serati ed affiliati.In conformità a quanto detto laF.I.G.C ha emanato le carte Fe-derali che unitamente agli ac-

cordi collettivi ed alle normeF.I.F.A costituiscono il comples-so di regole da osservare nelmondo del calcio professionisti-co. Limitatamente al rapportoendoassociativo è appena il ca-so di evidenziare che, così comeavviene nel mondo del lavoro didiritto del lavoro comune, anchenel calcio professionistico la po-sizione giuridica delle società è

costituita, oltre che dai diritti,anche da una serie di doveri cuicorrispondono altrettanti dirittiper i tesserati. Cosicchè le socie-tà sono tenute ad “assicurare aciascun tesserato lo svolgimen-to dell’attività sportiva con l’os-servanza dei limiti e dei criteriprevisti dalle norme federali perla categoria di appartenenza inconformità al tipo di rapporto

instaurato col contratto o con iltesseramento; altresì sarà tenu-ta, al fine di curare la miglioreefficienza sportiva, a fornire at-trezzature idonee alla prepara-zione atletica mettendo a dispo-sizione un ambiente consono al-la dignità professionale del cal-ciatore. I Tesserati, bensì “sonotenuti all’osservanza delle dis-posizioni emanate dalla F.I.G.C

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Diritto e Rovescio

dell’Avv. Sabrina RondinelliSpecializzata in diritto dello sportDottoranda di ricerca Fac. Giurisprudenza “La Sapienza”[email protected]

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e dalle rispettive Leghe nonchéalle prescrizioni dettate dalla so-cietà di appartenenza. Alla lucedi quanto sin qui asserito occor-re in particolare soffermarsi sulcaso in cui il calciatore giunto ascadenza di contratto si rifiutadi rinnovarlo.Partendo dal presupposto che losport professionistico fonda ilproprio principio sulla libertàcontrattuale, ne consegue che ascadenza di contratto lo sporti-vo sarà libero di decidere se rin-novarlo nuovamente oppure sce-gliere di vincolarsi presso altrasocietà; talchè, ci si chiede se siagiusto escludere un calciatoredagli allenamenti per il solo fat-to che questi non trovi un accor-do economico con la società. Ve-ro è, che gli interessi economiciin gioco sono molteplici. Bastipensare al caso del calciatore ilcui contratto di ingaggio annuonetto è pari ad ? 400.000,00, tes-serato per una società militantenel campionato di serie “B”, e ri-chiesto da numerose società mi-litanti nel campionato di serie“A”, disposte ad ingaggiarlo aparametro zero, con un contrat-to annuo netto pari a ?1.000.000,00.Sicuramente questa operazionerisulterebbe alquanto convenien-te per il calciatore, ma menovantaggiosa per la società.La società quindi, al fine di nonperdere il calciatore a parametrozero sono ricorse a delle vere eproprie forme di violenze psico-logiche, manifestate con esclu-sioni dalle rose della prima squa-dra, nei confronti di quei calcia-tori definiti dissenzienti con l’in-tento di costringerli a rinnovarei contratti.Ci si chiede, allora se in tal casosia possibile parlare di mobbingo di inadempienza contrattuale.A tal proposito, è appena il ca-so di evidenziare che il mobbingè comunemente definito comeuna fora di molestia o violenzapsicologica esercitata quasi

sempre con intenzionalità lesi-va. Ne consegue, pertanto che,per potersi ipotizzare casi dimobbing anche nel mondo delcalcio professionistico sembranecessario che:1) la ripetizione e/o reiterazionedelle azioni ostili, che le rendesistematiche, debba avere un an-damento progressivo valutabilein un arco di tempo di almenosei mesi;2) la vessazione psicologica siacompiuta attraverso atti di con-tenuto tipico inerenti la gestio-ne del rapporto di lavoro, quali,il rinnovo del contratto o il tra-sferimento del calciatore pressoaltra società sportiva, le discri-minazioni economiche, i control-li esasperati, le sanzioni discipli-nari, i comportamenti di aggres-sione verbale consumati davan-ti a terzi o a dipendenti della so-cietà, i comportamenti che si so-stanziano in un vero e proprioallontanamento della vittima dalgruppo con il suo conseguenteisolamento;Di recente si sente parlare diMobbing anche per le mancateconvocazioni in Nazionale diAntonio Cassano,da parte del Ctdella Nazionale Marcello Lippi.Se Lippi spiegasse le ragioni tec-niche o sportive di tale esclusio-ne, allora potremmo non inqua-drare tale fattispecie in un casodi Mobbing.Ma ancora di più recente è il Ca-so Pandev, che il 23 dicembre2009, il Collegio Arbitrale dellaLega Calcio ha accolto il ricorsodel giocatore Goran Pandev, edè stato quindi risolto il contrat-to che legava il giocatore alla La-zio ,condannando la Lazio al ris-arcimento dei danni in favore delgiocatore.Le esternazioni all’indomani del-la sentenza del giocatore GoranPandev ossia: “E’ finito un incu-bo”, “mi sentivo escluso daicompagni e dalla società”, nonfa che confermare i principiespressi sopra.

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del prof. Daniele Popolizio Mental CoachResp.le “Progetto Europeo sullo Sport”,Direttore Generale CENPIS

uando ci siamo cono-sciuti eravamo nellahall di un noto albergodi Torino. Mi aveva

cercato lei perché aveva sentito par-lare della nuova “Tecnica dell’im-buto” da noi costruita al Cenpis, l’a-veva colpita il nome. Le avevanoparlato di me, dei nostri risultati coni campioni del nuoto, e mi disse cheera curiosa di sapere come avevafatto Federica Pellegrini (e con leila Adelizzi, la Filippi, Magnini e viadiscorrendo…) a diventare così e araggiungere quelle vette, quegli at-teggiamenti psicologici che lei dafuori le intravedeva.Sto parlando di Carolina Kostner,la stella del pattinaggio artistico sughiaccio. Lei veniva da anni diffi-cili, le ultime stagioni sono statepiene di “cadute”, di critiche e dipressioni psicologiche enormi. Be-ne, voleva puntare su un nuovo la-voro con me, con un Mental Co-ach, perché era certa che dovevaaffrontare anche a livello psicolo-gico alcune questioni di “assettomentale”. “Mi sei piaciuto subito” mi dissepoi in California, quando mi recaia metà Settembre a Los Angelesper vedere da vicino la sua vita lì,i suoi allenamenti, capire un po’di pattinaggio e conoscere FrankCarroll, il suo nuovo allenatoreamericano. Abbiamo trascorso die-ci giorni molto intensi, abbiamoiniziato la preparazione e mi hafatto conoscere giudici, coreogra-fe, altri campioni del pattinaggio,istruttrici di danza. Pensai subito“ma quanto è complesso questosport?”. La mia esperienza con at-leti del golf, della scherma, del ca-

nottaggio o della canoa, calciato-ri e cestisti, cavalieri, pallavolisti,praticamente tutte le discipline ac-quatiche, tennisti…ma pattinatorinon mi erano mai capitati. Ognisport ha in effetti un suo ben spe-cifico “modello prestativo”, cioèun suo assetto ideale. Mi spiegomeglio: nel tennis l’atleta devepossedere determinate caratteristi-che mentali, atletiche, tecniche,che facciano sì che sia essenzial-mente in grado di pensare in mo-do rapido e veloce, che sappia par-lare a se stesso nei momenti deli-cati, che sappia intuire prima do-ve sviluppare il suo gioco per met-tere in difficoltà l’avversario. Tut-to questo si chiama modello pre-stativo e non è altro che l’insiemedegli schemi tecnico –tattici ementali che occorrono per primeg-giare in una determinata discipli-na sportiva. Gli schemi efficaci peril calcio sono completamente di-versi da quelli buoni per il nuoto,quelli del tennis non hanno nien-te in comune con quelli dell’equi-tazione mentre magari assomiglia-no in parte a quelli del golf.Carolina ha vinto due titoli europeie un argento ad un Mondiale, ma èun po’ che fatica ad esprimere il suoenorme potenziale, a causa di unaserie di episodi negativi passati chesi sono verificati durante alcune ga-re. Come spiegato negli articoli pre-cedenti, qui contano ora due dimen-sioni psicologiche su tutte: la resi-lienza e la tenuta mentale. La mo-tivazione in questi casi non c’entradavvero nulla, contrariamente aquanto si possa comunemente cre-dere, perché un’atleta non si bloc-ca mai per “demotivazione”. Al mas-

simo perde nel tempo la voglia digareggiare e di allenarsi, ma mai siverifica un blocco a causa della de-motivazione. Semmai è vero il con-trario: un blocco genera spesso unapparente calo di motivazione, maè solo un meccanismo di difesa del-l’ego. Quando si è abituati a vince-re o a stare ai massimi livelli, la mo-tivazione è solo un termometro tem-poraneo di una serie di processimentali molto più ampi. È moltodifficile invece a livello pratico im-postare un cambio radicale di mo-di di pensare, di percepire, di imma-ginarsi le gare, quando per tanti an-ni si è abituata la propria mente inuna determinata maniera. Occorrenon solo modificare prima alcuniaspetti personali (e questo significaessere disposti a farlo), ma addestra-re la mente a rispondere in mododiverso agli stimoli; quegli stessi sti-moli a cui però ha risposto semprenello stesso modo per anni e annidi attività. Il Mental Coach, che corrispondeal Coach che vediamo nel basket,nel calcio, nella pallavolo…, si av-vale proprio per questo di tutta unaserie di collaboratori (gli psicolo-

gi dello sport) che lo affiancanonel suo lavoro, un po’ come nelleequipe chirurgiche. Ogni collabo-ratore si occupa di alcune questio-ni specifiche, coordinato dalla co-stante e continua supervisionescientifica del Mental Coach, chesi occupa non solo dei meccani-smi di gara, ma anche della gestio-ne di tutta l ’équipe di lavoro. Èuna figura di fatto che richiede duecompetenze: una più tecnica e l’al-tra più manageriale; poiché utiliz-za tecniche psicologiche e tecni-che di management. È spesso det-to anche Manager Coach. I gran-di atleti hanno tante pressioni psi-cologiche, hanno meccanismimentali molto sofisticati che nonsarebbe possibile risolvere solo conle tecniche mentali, così come nonsarebbero sufficienti le tecnichemanageriali di gestione delle Ri-sorse Umane. Cambiare gli automatismi negatividella mente coincide spesso col sa-lutare una fase della propria carrie-ra per aprirne un’altra: fase nuova,testa nuova. Non è una cosa affat-to semplice…ma quando riesce an-diamo più “veloci” che mai.

Psicologia

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L’esempio di Carolina

Kostner

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di Giulia RodanoAssessore Cultura, Spettacolo

e Sport della Regione Lazio

l 9 febbraio 2010 sa-rà una giornata im-portante per tutti co-loro che hanno a

cuore lo sport del Lazio. Si cele-brerà la prima giornata regiona-le della sicurezza nello sport, unappuntamento annuale previstodalla normativa regionale di re-cente approvazione, che forniràad istituzioni, gestori degli im-pianti e cittadini un opportunitàdi riflessione, di confronto su ciòche è stato fatto e ciò che anco-ra deve essere fatto. Troppo spesso gli impianti sporti-vi, le strutture dove tanti dei no-stri ragazzi e ragazze passano tan-te ore della loro vita, si trasforma-no in luoghi pericolosi, dove pos-sono avvenire incidenti anche gra-vi, dove a volte si rischia persinodi perdere la vita. Con l’approva-zione di una normativa sulla si-curezza nello sport, nell’aprile del2009 la Regione Lazio si è datauno strumento per affrontare que-sto problema. L’attività fisica è una risorsa del-la collettività, un vero e proprioelemento di welfare, un diritto diogni cittadino a prescindere dal-le proprie condizioni di nascita edi censo. Se questo è vero, le isti-tuzioni pubbliche devono svolge-re a pieno la loro funzione. Oc-corrono interventi finalizzati a fa-vorire la crescita delle attivitàsportive, a garantire pari oppor-tunità a tutti i cittadini, in parti-colare quelli meno fortunati. An-cora si fa troppo poco. Non esi-

stono risorse finalizzate all’im-piantistica sportiva da parte del-lo Stato nazionale. Ancora trop-po si investe soltanto in relazio-ne ai grandi eventi sportivi. Inve-ce esiste un estesissimo tessuto diassociazioni sportive, di pratican-ti che assicurano, a volte esclusi-vamente con il lavoro volontario,la sola possibilità per migliaia diragazze e ragazzi di svolgere unaattività sportiva. Anche per ri-spondere nel modo migliore e piùsicuro possibile il Consiglio Re-gionale ha approvato questa nuo-va legge, dedicata esclusivamen-te alla sicurezza nello sport. E an-cora per questo, l’assessorato al-lo sport ha prontamente emana-to un avviso di bando pubblico

per progetti di miglioramento del-la sicurezza degli impianti, grazieal quale sono stati finanziati ben69 interventi su strutture pubbli-che di tutto il territorio regiona-le. E la Regione Lazio ha poi pro-mosso, nelle scuole, iniziative diconoscenza e promozione dellosport sano: attività ed incontri fi-nalizzati a diffondere, tra i giova-ni della nostra regione, una cul-tura sportiva basata sulla lealtà,sulla tutela della salute, sulla con-trarietà al doping. L’investimento sulla sicurezza de-gli impianti sportivi è per noidunque una necessità urgente eun dovere. Non si può promuo-vere lo sport per tutti, mettere inrisalto le potenzialità che le at-

tività motorie hanno nella pro-mozione di stili di vita sani e at-tivi e nell’educazione a valori ci-vili e individuali socialmente uti-li, se non si garantiscono le mi-gliori condizioni possibili, lamaggiore sicurezza possibile nonsolo agli atleti di vertice, ma atutti anche a coloro che voglio-no solo divertirsi, che magari nonvinceranno mai.Ciò che ci proponiamo è tenere al-ta l’attenzione, lavorare per ren-dere più sicuri gli impianti, atti-varci per garantire la salute di tut-ti gli atleti, di tutti i ragazzi e leragazze che vogliono fare sport.Ora nella Regione Lazio c’è per que-sta politica uno strumento in più.E ci sembra una buona notizia.

L’impegno della Regionenella sicurezzadello sport

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Regione

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Utilità del bite negli sportivi:scienza o fantascienza?

a pratica sportiva og-gi più che mai è sog-getta ad una attentaprevenzione degli in-

fortuni anche grazie all’accultu-ramento degli atleti agonisti omaster.In questa ottica si pongono inprima fila i bite ed i plantari cheperò pur essendo ausili ortope-dici di grande importanza, ne-cessitano di grande attenzionediagnostica prima di essere con-sigliati.Oggi mi soffermo sui bite soprat-tutto nell’ottica dell’eventualebeneficio in ambito sportivo.Innanzitutto che cosa è un bite?È uno spessore in resina durache viene messo in genere nel-l’arcata dentaria superiore conuno spessore minimo di un mil-limetro.Quando va consigliato da partedell’Odontoiatra?Quando vi è un disturbo a cari-co dei muscoli della masticazio-ne con cefalea muscolo tensiva.Il caso tipico è quello del bruxi-smo (digrignamento) o del ser-ramento dei denti entrambi do-vuti ad uno scarico di stress.

Quando è presente un danno acarico dell’ATM (articolazionetemporo-mandibolare) acuto ocronico. Spesso il paziente av-verte un click in una delle duearticolazioni in apertura-chiusu-ra della bocca accompagnato tal-volta da un acufene (sensazionedi fischio in un orecchio).Ovviamente per fare in questocaso una diagnosi corretta è ne-cessario richiedere una stratigra-fia dell’ATM oppure una Riso-nanza Magnetica.È bene chiarire che il bite è unapparecchio di riabilitazione eche ne esistono diversi tipi se-condo le esigenze, pertanto èfondamentale che l’odontoiatrasia preparato sull’argomentoconsiderando che a volte bastasolo la fisioterapia per risolvereil problema. Ma ritorniamo al quesito inizia-le; agli sportivi serve??Personalmente per la mia espe-rienza clinica credo che gli atle-ti debbano portare il bite esclu-sivamente se hanno un proble-ma clinico come qualsiasi altropaziente.Ovviamente un agonista è sog-

getto a stress muscolare e psico-logico maggiore rispetto alla me-dia dei coetanei pertanto a vol-te anche i muscoli della masti-cazione vengono ipersollecitatidurante le prestazioni sportive.Da test che abbiamo svolto pres-so l’Università degli Studi di Ro-ma “Foro Italico” con la pedanabaropodometrica in statica e di-namica su atleti di livello inter-nazionale di diverse disciplinesportive, non abbiamo riscontra-to ad oggi differenze significa-tive rispetto alla popolazione co-mune.Ciò non toglie che dove neces-sario si sono risolti problemi checomunque interferivano con ilnormale svolgimento della pre-stazione atletica.Abbiamo altresì notato che il ra-chide cervicale è molto spessocoinvolto nelle disfunzioni tem-poro-mandibolari e dopo terapiacon il bite anche le tensioni cer-vicali sono migliorate.In conclusione richiamo l’atten-zione del lettore sportivo e nonsull’evidente utilità del bite masenza aspettative di migliora-mento di performance diretto.

Focus

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del Prof. Dott. Marco Zilia Bonamini PepoliDocente in AFS pressoUniversità degli Studi di Roma Foro Italico

Il bite va consigliatoquando vi è undisturbo a caricodei muscoli dellamasticazione concefalea muscolotensiva.Il caso tipico èquello del bruxismo(digrignamento) o del serramentodei denti entrambidovuti ad unoscarico di stress.

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Sei Nazioni, prima dell’Inghilterrasi torna a Croke Park

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di Giorgio Cimbrico

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E così, due anni dopo, si torna nel tempio del calcio gaelico e deglialtri sport della tradizione profonda di Eireann, un gran ferro dicavallo a cui chiedere un po’ di fortuna per un esordio ispido.

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’Irlanda ha vinto l’ultimo 6 Nazio-ni, dopo 61 anni ha spezzato l’at-tesa quasi messianica del GrandeSlam, ha chiuso il 2009 da imbat-

tuta e, in questo rugby frenetico e spietato, èriuscita a prendere le sembianze di una mo-sca bianca. Prego, verde.Oggi capita a tutti di cadere, anche agli Spring-boks che sembravano diventati una macchinada guerra perfetta, che erano diventati una pat-tuglia di terminator, ma che quando hanno vi-sto scendere l’indice dell’energia profusa a pie-ne mani contro i Lions e nel Tri Nations, sonostati costretti ad ammettere: “Anche noi siamouomini”, e la campagna d’Europa si è trasfor-mata in un desiderio di veloce anabasi versocasa. E la maiuscola L (quella che sta per lost)contrappunta e contrassegna l’anno degli AllBlacks, dell’Australia e delle altre del gruppodelle 6. Loro, gli irlandesi, percorso netto:no-ve vittorie e un pareggio - con gli Wallabies -che ha fatto in fretta a finire tra i topmatchdell’anno. Per ritmo e per ferocia.La vulgata che risuona da tempo sostiene chel’Irlanda sia una squadra di vecchi, che per il2011 sia già fregata. Per capire che non è ve-ro, sufficiente dare un’occhiata alle formazio-ni allestite da Declan Kidney (in italiano, Ro-gnone), annotare che a estremo opera il gio-vane e interessante Kearney, che tra i centri ele ali il dato anagrafico è più leggero e la cor-sa è portata con le ali ai piedi, che all’apertu-ra O’Gara sembra aver fatto il suo tempo e cheSexton è l’uomo nuovo sia per l’impostazio-ne del gioco sia per la precisione nei piazza-ti. Gli avanti sono veterani, d’accordo, specie

Hayes, ma gli altri non è che siano dei matu-salemme. O’Connell, a esempio, è appena ol-tre i 30. Forse è solo questione di aspetto, diestetica.Tirando qualche conclusione, per l’Italia è unprimo passo (dieci anni e un giorno dopo l’in-gresso nel Torneo, il fausto e storico 5 febbraio2000) da prendere con le pinze e con i guan-ti, per di più condito dal ricordo dei due ulti-mi anni pari, iniziati proprio a Dublino condue sconfitte strette (26-16 e 16-11) che gri-dano vendetta. Più la prima, cosparsa d’ira daBerbizier, che la seconda.Nick Mallett sostiene che il novembre azzurroè da mandare in archivio sotto il segno più efornisce convincenti spiegazioni: sconfitta piut-tosto nobile con i Tutti Neri davanti a una fol-la record di 80.000 aficionados vecchi e nuo-vi, resa dopo aver dettato per almeno mezz’o-ra interessanti condizioni ai sudafricani cam-pioni del mondo, vittoria con Samoa a spez-zare una catena dell’infelicità durata 17 mesie 12 partite. Cordoba, come direbbe Garcia Lor-ca, non è più lontana e sola. Progressi, non c’èdubbio, Lenti? Può darsi. Di sicuro il rugby nonè un terreno adatto a fiammate improvvise, asovvertimenti violenti. Di giornate come Edim-burgo 2007 ne capita una quando capita.Per quello che è stato offerto dal 2009, l’Irlan-da è la favorita del Torneo al fianco della Fran-cia che si è concessa il sapore forte e profon-do di un cognaq molto invecchiato andandoa battere gli All Blacks a domicilio e metten-do sotto gli Springboks proprio sotto il profi-lo dello scontro. L’Inghilterra ha la solita ar-ma non segreta, Jonny Wilkinson, che al so-

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le del Midi sembra rifiorito. In compenso Mar-tin Johnson è alle prese con un refrain che èdiventato colonna sonora di questo rugby chemartella il corpo: indisponibile per infortunio,reduce da intervento chirurgico: l’elenco deicaduti e dei dispersi non ha fine. Buon per lui,la Premiership è una eccellente miniera dovenon è difficile scavare e trovare, le Accademiefunzionano e allevano purosangue e cavallo-ni da tiro, e anche rispetto al recente passato,esistono meno remore a nazionalizzare e aequiparare neozelandesi attivi nel campiona-to più triturante del mondo.In un esercizio di ottimismo a tutti i costi, pro-prio la partita (casalinga) con la Rosa può ve-nir indicata come la prima tappa nell’itinera-

rio azzurro per evitare il Cucchiaio di Legno,afferrato anche un anno fa. La seconda punta-ta, neppure due settimane dopo, sempre al Fla-minio, con la Scozia che allo scontro che odo-ra ormai di derby può presentarsi con uno scal-po piuttosto fresco e illustre: piegare l’Austra-lia con punteggio d’altri tempi (9-8) per i bluha rappresentato un tuffo nel passato ma an-che una gigantesca boccata d’ossigeno e la con-ferma che un secolo abbondante di rugby in-terpretato con spirito combattente lascia unpaio di elementi preziosi: l’esperienza e la ca-pacità di saper sfruttare l’occasione. Doti chel’Italia ancora non possiede: non è un rimpro-vero, solo una constatazione, fondata su datistorici, su radici profonde.

In chiave azzurra il 6 Nazioni alle porte si chiu-derà con un tour a Parigi e Cardiff. E qui, evi-tando con un salto deciso rimembranze lega-te a precedenti visite allo Stade de France, lamacchina del tempo invita a risalire all’11 mar-zo 2006 quando al Millennium teatro di sono-re batoste, finì 18-18 e al 23’ del secondo tem-po, prima che Steven Jones spedisse la pallain mezzo ai pali, il tabellone diceva: Wales(Cymru) 15- Italy (Er Eidal) 18. E per dare aquelle ore gli ultimi ritocchi della fiaba, la not-te portò una meravigliosa nevicata che coprìil Principato, convinse anche i più irriducibilibevitori a correre verso casa, trasformò la cam-pagna popolata di cornacchie in una poesia diDylan Thomas.

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di Paolo Cecinelli Caporedattore centraleLa7 Sport

Lipton, il thè e la Coppa America

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iù volte vi ho raccon-tato di quante fortunesiano state dilapidateper il solo scopo di

vincere e diventare il detentoredella Coppa America. Pochissimisono riusciti a far fruttare la pro-pria partecipazione in un vero bu-siness. Lo scozzese Sir ThomasJohnston Lipton è fra questi. Si,proprio lui. L’inventore e proprie-tario del famoso tè che dal 1899al 1930 tentò per ben cinque vol-te – come nessun altro ha fatto -di battere gli americani nella re-gata finale. Non ci riuscì mai. Incompenso però, grazie ai suoi mo-di gentili - è stato eletto come ilmiglior perdente di sempre - al-l’eleganza nel vestire ed alla spor-tività, diventò molto popolare ne-gli Stati Uniti dove riuscì ad im-porre sul mercato il suo tè. Lip-ton, nonostante il titolo di baro-netto, doveva essere un tipo dav-vero carismatico che riusciva acoinvolgere le grandi masse. A 16anni, a bordo di un vascello a ve-la partì alla volta dell’America, unviaggio in cui fece moltissimeesperienze di lavoro. Tornò do-po cinque anni e aprì il primo ne-gozio di prodotti alimentari conil suo nome , “Lipton’s Market”,nella periferia di Glasgow. Dopoqualche anno il giovane impren-ditore, venuto fuori dal nulla,aveva messo in piedi una catenadi 300 rivendite sparse in tutta laScozia. Il primo esempio di ven-dita franchising.Lipton era un abilissimo commer-ciante e riuscì ad abbattere ilprezzo del tè, saltando alcuni inu-tili ed onerosi passaggi nella com-pravendita internazionale.Grazie a lui anche la “workingclass” inglese, quella più povera,poteva bere la famosa bevandariservata sino ad allora soltantoai nobili dell’upper-class. Nel 1983, l’edizione della primapartecipazione italiana con Az-zurra, un ricco miliardario austra-liano dal suggestivo nome, AlanBond, indovinò la formula vin-

cente grazie ad uno scafo che na-scondeva sotto l’acqua due alet-te miracolose – progettate da uncerto Ben Lexcen - che rendeva-no l’imbarcazione praticamenteimbattibile. Bond riuscì a strap-pare la Coppa agli americani, nes-suno prima di allora ci era mai ri-uscito, e gli australiani organiz-zarono quindi l’edizione succes-siva - quella tra il 1986 e il 1987- sulla costa occidentale nella sco-nosciuta Perth. Costruirono unporto, un aeroporto ed una inte-ra città sul mare: Fremantle. Do-po qualche anno però Alan Bonddichiarò bancarotta.Intere fortune affidate a una raf-fica di vento che nel momento de-cisivo può cambiare l’esito di unaregata e non solo. Sotto questi auspici, lunedì 8 feb-braio 2010 è programmata la pri-ma sfida delle 33-esima edizionedella Coppa America. Si dispute-rà a Valencia dopo due anni emezzo di cause e ricorsi legali trail detentore Alinghi (Ernesto Ber-tarelli) e Bmw Oracle (Larry Elli-son).Secondo l’autorevole magazine dieconomia “Forbes”, il 64-enne La-wrence Ellison, detto Larry, è sti-mato come il quarto uomo piùricco della Terra con un patrimo-nio di 22,5 miliardi di dollariamericani (avete capito bene?)mentre il nostro – perché è natoa Roma – 42-enne Ernesto Ber-tarelli è al 51-esimo posto con unpatrimonio di 8,2 miliardi, per in-tenderci appena una posizionesotto il russo Abramovich.La prossima sfida mette in cam-po, dovremmo dire in acqua, duedelle più grandi potenze econo-miche mondiali: Bertarelli ed El-lison.Bertarelli mi ha confidato più diuna volta di essersi suo malgra-do avventurato in una sfida chedi sportivo ha soltanto la circo-stanza in cui si effettua, facendo-mi capire che non può essere con-siderata assolutamente un buonaffare. Entrambi hanno pagato,

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solo di spese legali, 200.000 eu-ro al mese cifra che va moltipli-cata per 30 (i mesi della verten-za legale). Entrambi non hannoottenuto nulla di quello che re-clamavano tramite i loro avvo-cati. Ma non fa nulla.Il contenzioso tra i due team èiniziato lo stesso giorno in cui siè conclusa la finale di Valencia2007, la più bella di sempre perla più larga partecipazione diequipaggi e per un’organizzazio-ne che ha messo a tacere con inumeri tutte le critiche della vi-gilia. In quel maledetto giorno ilteam svizzero, felice di aver vin-to per la seconda volta consecu-tiva il trofeo, si lasciò andare aqualche dichiarazione di tropposulle regole dell’edizione succes-siva. Nella stessa conferenzastampa del dopo regata venne an-nunciato che avrebbero cambia-to le imbarcazioni. Più grandi, piùlunghe, più tecnologiche. Unprincipio che è nel dna di ognigara sportiva dove si usa un mez-zo, ma questa volta il conto non

tornava perché gli svizzeri ave-vano preso la decisione da solisenza coinvolgere i team sfidan-ti. Inoltre, Alinghi aveva accetta-to come sfidante ufficiale un nuo-vo sindacato-fantoccio spagno-lo, creato per l’occasione, che rap-presentava i poteri economici del-la provincia e del comune valen-ciano. Una delle regole del vecchio re-golamento, il Deed of Gift o attodi donazione, recita esplicitamen-te che alla Coppa si possono iscri-vere team rappresentati da YachtClub, ma va bene anche il vostropiccolo circolo sul lago vicino acasa vostra, che possano esser ri-tenuti tali, ovvero che abbianoorganizzato almeno una regatasociale (anche con gli Optimist).Gli spagnoli non potevano aver-lo fatto, in quanto il circolo nonera ancora affiliato alla Federa-zione Vela Spagnola. Un erroremadornale, o forse un errore vo-luto per allungare i tempi dellaprossima edizione, gustarsi la vit-toria e magari cambiare la sede

di Valencia per un'altra città piùsfruttabile dal punto di vista delpiano regolatore. Non sapremomai la verità.Certo è che Bmw Oracle ci ha mes-so poi del suo a rifiutare ogni pos-sibile compromesso per una dis-puta della regata. Una tattica stu-diata a tavolino che aveva comeobiettivo quello di portare il teamdi Bertarelli a perdere la pazien-za, ma questo non è avvenuto.La contesa giuridica è finita quin-di alla Corte Suprema del Tribu-nale di New York, preposto se-condo il vecchio regolamento adirimere le questioni ingarbuglia-te. Così, il Giudice ordinò che la33-esima edizione della CoppaAmerica dovesse riguardare soloi due litiganti (Alinghi e Oracle)che si sarebbero dovuti affronta-re con dei multiscafi e non con leimbarcazioni tradizionali. Unadecisione che doveva semplifica-re le cose, una regata su di un’im-barcazione neutrale.Bmw ha comprato lo staff tecni-co di progettisti del più autore-

vole gruppo di navigatori fran-cesi ed ha scelto il trimarano, unoscafo centrale e due laterali, Alin-ghi invece ha deciso per un piùleggero catamarano, due scafiuniti da una struttura a ponte. Ledue barche sono concettualmen-te diverse ma forse molto similicome prestazioni ma hanno tra-sformato la regata in un’autenti-ca scommessa.Non sappiamo se i due mostri delmare, 90 piedi di lunghezza conun albero che supera in entram-bi i casi i 50 metri, riuscirannomai a confrontarsi in acqua. Lebarche sono troppo grosse e leg-gere e sono troppo veloci per af-frontare in sicurezza le onde in-vernali di Valencia. Una delle ul-time regole dettate da Alinghi (neha diritto) è che la regata non sicorre soltanto in condizioni di si-curezza, ovvero con un’onda dialtezza inferiore al metro e mez-zo e se il vento è costantementeinferiore ai 15 nodi. Come chie-dere una giornata di bonacciaestiva durante l’inverno.

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residente, le Olimpiadi del 1960vengono ricordate come quelleche hanno cambiato il mondo.Lei era a capo del comitato che

organizzò i Giochi. Come arrivò a presie-derlo?Volevano dare la presidenza a una persona-lità estranea al mondo sportivo, perché nonci fossero problemi di particolarismo. Il ri-schio era che un professionista dello sportpotesse considerare la propria disciplina piùimportante delle altre. Con Giulio Onesti (Pre-sidente del Coni dal 1946 al 1978 e Presi-dente del Comitato Esecutivo per le Olimpia-

di di Roma del 1960, N.d.R.) ci fu grande col-laborazione sulla linea di tenere distinte po-litica e sport, perché non ci fossero intromis-sioni.

Lei era molto giovane, aveva 39 anni. Co-me l’hanno convinta ad accettare? L’amicizia di Onesti pesò molto. Sapeva cheavrei garantito tutto il necessario apporto delmondo politico ma senza consentire intromis-sioni. E così fu.

Che importanza ebbero quei Giochi per lei eper l’Italia?

Furono importanti perché anche chi non se-guiva abitualmente lo sport rimase meravi-gliato dalla grande attenzione che il mondodedicava a Roma in quelle settimane. Fu un fatto nuovo e che ci riempì di soddisfa-zione quando in quei giorni registrammo va-lutazioni molto positive sull’organizzazione.

Quale virtù le è stata più utile in quei giorni? L’imparzialità. La capacità di non accorda-re vantaggi derivanti da amicizie o da pre-ferenze per una specialità rispetto alle altre.Si fece tutto il possibile per concentrare glisforzi in modo che tutto andasse per il me-

Olimpiade:il silenzio assoluto e poi… l’applauso enorme della gente!

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Olimpiadi

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Lunga chiacchierata fra il Segretario generale Fita, Angelo Cito,e il Senatore a vita, Giulio Andreotti.L’intervista è stata gentilmente concessa dalla rivista “taekwondo the olympic dream” della Federazione Italiana Taekwondo

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glio. Alle fine le cose hanno camminato, perfortuna.

Il ricordo più bello? La cerimonia inaugurale, un evento quasi re-ligioso. Ricordo il silenzio assoluto, e poi l’ap-plauso enorme della gente. Rispetto ai Giochiprecedenti, inoltre, c’era il collegamento di-retto radiotelevisivo in tutto il mondo.

Le ultime Olimpiadi di Pechino sono costatecirca 40 miliardi di dollari. Immagino che lecifre nel 1960 fossero molto differenti. Non solo. Ricordo che il bilancio fu addirittu-ra attivo. Spendemmo meno del previsto e cifu un margine che andò nelle casse del Comi-tato olimpico: il Coni guadagnò dei soldi gra-zie a quei Giochi.

Oggi una cosa del genere sarebbe un po’ dif-ficile… Be’, di sicuro è una cosa che non mi è capita-ta spesso nelle altre attività a cui ho Dedicatoun pò di tempo.

Sono passati 50 anni dalle Olimpiadi di Ro-ma. Cosa è cambiato da allora? E’ cambiato molto il mondo: alcune cose so-no migliorate, altre secondo il mio modo divedere peggiorate. La caratteristica dello sport

di essere al di fuori da ogni contingenza,daogni cosa che non c’entra direttamente con lostesso sport è quello che ha salvaguardato ilbuon corso delle attività e anche il coordina-mento da parte del Comitato olimpico del la-voro delle Federazioni.

Le Olimpiadi rappresentano uno sforzo, mauno sforzo che tutti vorrebbero poter soppor-tare. Secondo lei perché? Perché nel corso di un secolo un numero ri-stretto di capitali ha il privilegio di ospitare iGiochi, e se l’organizzazione funziona ne de-rivano vantaggi per tutto il paese. A maggiorragione, quindi, serve un grande sforzo orga-nizzativo, una grande attenzione: un erroreviene moltiplicato immediatamente per die-cimila, non per mille.

C’è in politica un evento paragonabile, comesforzo, a quello che i Giochi significano perun atleta? Be’, forse i referendum istituzionali!

(Con il passare degli anni il Senatore non haperso lo humour che lo ha reso famoso. Dopo la battuta sui referendum ci vuole qual-che secondo prima che intervistato e intervi-statore riescano a smettere di ridere e a ripren-dere la chiacchierata NdR).

Per gli sport minori, i Giochi olimpici rappre-sentano un’occasione unica di visibilità. Per-ché è così difficile, soprattutto in Italia, ri-uscire a far apprezzare queste discipline? Perché l’obiettività è considerata una caratte-ristica inesistente. E’ difficile in alcuni campiessere creduti quando si dice di essere al di so-pra dei particolarismi e delle pregiudiziali. Il se-greto è quello di considerare che lo sport ha re-gole proprie, regole che vanno rispettate, e diconvincersi che la politica non deve entrarci.

L’Italia dello sport funziona? Considerando che la nostra popolazione non ènumerosissima rispetto al resto del mondo eche le risorse sono piuttosto limitate abbiamocollezionato un numero di successi maggioredi quanto ci si potesse aspettare. Certo bisogna dare più mezzi e più attenzioneagli sport minori. Sotto questo aspetto lo sportnella scuola, che pure è pieno di difficoltà, puòdare un contributo notevole.

Lei è uno degli uomini politici più importan-ti del nostro tempo, ed è stato anche l’uomoche ha sempre difeso l’autonomia dello sport. Quali sono i rischi reali se lo sport perde lapropria autonomia? Se si lega un’attività a coefficienti di caratterepolitico, si perde di vista l’obiettività. Nello

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“Le Olimpiadi del 1960furono importantiperché anche chi nonseguiva abitualmente lo sport rimasemeravigliato dallagrande attenzione che il mondo dedicava aRoma in quellesettimane. Fu un fattonuovo e che ci riempìdi soddisfazionequando in quei giorniregistrammo valutazionimolto positivesull’organizzazione. ”

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sport è importante realizzare un tempo x da rea-lizzare in una determinata prestazione che poi lapropria maglia è grigia o nera non ha nessuna im-portanza.

Dicono che lei sia a conoscenza di molti segretiriguardanti il nostro Paese. Ci sono segreti rela-tivi al mondo dello sport italiano che si sentepronto a svelare? Da noi i segreti sono spesso immaginari, quandonon si vuole dare una risposta si finge di dovermantenere un segreto. Nello sport direi che c’è unalimpidità che se viene a mancare non è più sport èun’altra cosa.

Spesso lo sport è utilizzato anche per affrontarealtri problemi. Come lubrificante nei rapporti fragli Stati, per così dire… In un mondo come il nostro, dove le distinzioni so-no molto marcate - bianchi e neri, guelfi e ghibel-lini - avere qualcosa che unisce e che richiede una

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“...E’ difficile in alcunicampi essere credutiquando si dice diessere al di sopra deiparticolarismi e dellepregiudiziali. Il segretoè quello di considerareche lo sport ha regoleproprie, regole chevanno rispettate, e di convincersi che la politica non deveentrarci.”

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valutazione obiettiva è un contributo notevole al-la distensione. Aiuta ad instaurare una correttavita sociale.

Le è mai capitato di usare lo sport per favorirerapporti fra persone? Non proprio, ma dovetti in qualche modo occu-parmene quando ci furono tensioni tra Americae Russia per la partecipazione alle Olimpiadi. Cer-cammo di intervenire non facendo pesare ragio-namenti politici, ma l’autonomia e l’obiettivitàche devono essere assoluti in quel campo.

Nello sport è impossibile ottenere risultati semanca la passione. E’ così anche in politica? Certo. E’ vero che in tutte le cose ci vuole ancheun po’ di fortuna, ma sul lungo periodo la fortu-na non basta. Se non c’è sostanza il gioco vienescoperto.

C’è un campione al quale è particolarmente le-gato dal punto di vista sportivo? E c’è un poli-tico che in qualche modo è il suo campione? Per quanto riguarda la politica, avendo lavoratoal servizio del Presidente Alcide De Gasperi perme non c’è competizione. Per quanto riguarda losport, da vecchio romanista ammetto che FulvioBernardini (centrocampista della Roma dal 1928al 1939, NdR) per noi era una specie di divinità.

E Totti? Senza dubbio è un campione. Certo io ora ho qual-che anno di più e sono un po’ meno emotivo ri-spetto ai tempi di Bernardini. Di certo, a parte l’a-bilità tecnica, Totti merita la sua fama anche co-me persona.

Vincere o partecipare? Si, la famosa frase che è attribuita al Barone DeCoubertin, ma io non lo so se Lui poi nella vitaera veramente così disinteressato… Certamenteperò la cosa importante è che, essere inserito inuna competizione a livelli crescenti è già di sé unatto positivo per chi ne beneficia.

Anche lei, come ogni persona, nella vita ha avu-to vittorie e sconfitte. Come vanno affrontate? L’essenziale è non essere mai talmente legato ad unasoluzione per cui se non si realizza è la fine del mon-do. Io ho avuto occasione di occuparmi di proble-mi anche importanti, però sono convinto che il mon-do sarebbe andato avanti lo stesso anche se le so-luzioni fossero state diverse da quelle che furono.

Grazie Presidente, prima di lasciarla però voglio re-galarle il simbolo del nostro sport, la cintura nera!- Oh grazie tante! ... io però sono un teorico dellosport, come praticante ho fatto poca strada.

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Olimpiadi

Roma 2020:uniti per vincere!

34di Marco Trozzi

Roma - Venezia: quale sarà la candidata italiana checoncorrerà ad ospitare i GiochiOlimpici 2020? La sfida è ormaiaperta e come spesso succedein Italia i connotati non sono piùesclusivamente sportivi.La Capitale e la città lagunare,infatti, rappresentano dueopposti schieramenti: quelloche ritiene indispensabile unanuova “sfida” dell’Urbe dopo le Olimpiadi del 1960 e quelloche, invece, considera il Nord - Est Italia il degnorappresentante del made in Italy nel mondo.

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Al di là delle ovvie considerazioni dettate dal qualunquismoche vuole Roma e Venezia sfidarsi su un piano politico oltreche organizzativo, è importante evidenziare quali siano le fasipiù importanti di una vicenda che si concluderà solo quandoil Consiglio Nazionale del Coni ufficializzerà il nome dellacandidata dopo che un’apposita commissione avrà esaminatoi questionari delle città proponenti.

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ono Roma e Venezia a contender-si lo scettro di potenziale candi-data per le Olimpiadi che succe-deranno a quelle di Rio de Janei-

ro (2016). Qualche tempo prima della fine del2009, però, c’è stato un momento in cui i cen-tri abitati disposti a concorrere sembravanomolti di più: tra i nomi fatti anche quelli diBari e Palermo, per un’edizione che è appar-sa sempre più come quella della discordia, una

sorta di “tutti contro tutti all’italiana”. Tra can-didature vere e presunte, tra smentite e atti dipresentazioni ufficiali, si è dunque arrivati al-l’inizio del 2010, dopo che il proliferare di no-mi reali e presunti si è tramutato in breve tem-po in un nulla di fatto. Roma e Venezia do-vranno presentare entro la fine di febbraio unprogetto concreto che verrà analizzato e stu-diato da una commissione del Comitato Olim-pico Nazionale Italiano che, a sua volta, tra

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Olimpiadi

aprile e maggio decreterà quale delle due cit-tà si aggiudicherà l’importante nomina. Infi-ne, sarà il Comitato Olimpico Internazionale(CIO), agli inizi del 2013 (sette anni prima co-me scritto nella Carta Olimpica), a deciderequale città ospiterà la 32esima edizione, quel-la, appunto del 2020. Ovvio che anche i sin-daci delle due città, Gianni Alemanno e Mas-simo Cacciari, rilascino dichiarazioni-spot.Alemanno, ad esempio, a margine della con-segna del premio “Atleta dell’anno” avvenu-ta a Roma il 18 gennaio, ha dichiarato: «Il pia-no di lavoro che presenteremo vi stupirà; sitratterà di un progetto di villaggio olimpicomolto serio che non si è mai visto prima».Cacciari, invece, al termine di un incontroavuto a dicembre del 2009 con Gianni Petruc-ci dichiarò: «La forza della candidatura di Ve-nezia è la novità e la possibilità di promuo-vere un territorio come il nostro, che al Pae-se dà molto, ricevendo poco. Petrucci ci ha il-lustrato la situazione, come lui la immaginae le difficoltà che ci sono per una candidatu-ra italiana e in particolare quella di Venezia.Lavoreremo - aggiunse - con grande impe-gno per consegnare a febbraio un progetto di

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candidatura definitivo, che risponda anche atutte le legittime perplessità che il presidenteci ha espresso». Si gioca, insomma, il confron-to tra il fascino della Città Eterna che punta aiGiochi dopo l’unica edizione italiana del 1960e le potenzialità del Nord-Est Italia, da sempresinonimo di efficienza.

Dove si vince la partita«Presentare una candidatura forte che si fon-di su requisiti solidi, che abbia già una base diimpianti, di infrastrutture esistenti e funzio-nali all’evento». Sembra essere questo il nododella questione. La dichiarazione è di GianniPetrucci, rilasciat--a durante il Consiglio Na-zionale del Coni del 16 dicembre 2009. Pro-prio questa frase sembra essere la chiave di let-tura di tutta la questione. Secondo alcuni, in-fatti, sarà Roma a vincere la sfida proprio per-ché Venezia non ha i requisiti, in termini diinfrastrutture, necessari ad ospitare la più im-portante manifestazione sportiva al mondo.Per questo motivo quella di Venezia è in real-tà una candidatura che non riguarda esclusi-vamente la città, ma tutta la regione, e da que-sto punto di vista la Carta Olimpica, (sezione35 “Location, sites and venues of the OlympicGames”) recita: “Tutte le competizioni devonoessere tenute nella città ospitante a meno chenon ci sia un’autorizzazione rilasciata dal CIOriguardo la possibilità che alcuni eventi si ten-gano in altre città, siti o località situate nellastessa regione. La cerimonia d’apertura e dichiusura devono anch’esse essere tenute nel-la città ospitante. La location, i siti e le strut-ture devono essere approvate dal Comitato Ese-cutivo del CIO”. (All sports competition musttake place in the host city of the Olympic Ga-mes, unless the IOC Executive Board authori-ses the organisation of certain events in othercities, sites or venues situated in the same co-untry. The Opening and Closing Ceremoniesmust take place in the host city itself. The lo-cation, sites and venues for any sports or otherevents of any kind must all be approved bythe IOC Executive Board).,Ora non resta altro da fare che attendere ladecisione finale per sapere quale sarà la can-didata italiana, nella speranza che non venga-no ripetuti gli errori del passato e che, comun-que vada, l’Italia possa recitare ancora una vol-ta il ruolo di protagonista assoluta nel pano-rama sportivo mondiale.

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n appuntamento a“cinque cerchi” chevedrà protagonistal’affascinante Van-

couver, nella provincia del Bri-stish Columbia, come sede deiXXI Giochi Olimpici Invernali cheprenderanno il via il 12 febbraio2010. Una metropoli affacciatasull’oceano Pacifico, dove lemontagne si stagliano sul mare edove, stando ad un recente stu-dio dell’Economist, la qualità del-

la vita è a livelli d’eccellenza. Sul-le montagne che circondano Van-couver, a Whistler, andranno inscena le competizioni di sci alpi-no, sci nordico, biathlon, salto ecombinata nordica, bob, slittinoe skeleton, Nella parte occiden-tale di Vancouver (West Vancou-ver) si svolgeranno le competi-zioni di snowboard e freestylementre Richmond ospiterà le ga-re di pattinaggio velocità pistalunga. Tutte le altre gare, hockey,

curling, pattinaggio artistico eshort track saranno disputate nelcuore pulsante di Vancouver inimpianti che saranno in parte ri-utilizzati, anche per altri scopi, altermine dei Giochi. Il logo scelto per l’Olimpiade ca-nadese, che nei prossimi giornientrerà quotidianamente nellenostra case attraverso tv e massmedia, rappresenta un Inukshuk,una figura formata da pietre im-pilate usata per segnalare la di-

rezione ai viandanti in montagnao come pietra miliare dalle popo-lazioni del Canada artico. Il logo è formato da cinque par-ti, tante quanti sono i cinque cer-chi olimpici, mentre saranno ol-tre 80 i Paesi partecipanti, 15 lediscipline sportive, per un totaledi 86 competizioni. Per quanto riguarda la squadraazzurra in preparazione per i Gio-chi Olimpici e Paralimpici, al mo-mento in cui andiamo in stampa

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Fiamme Gialle

U

Vancouver 2010, il countdown sta per scadere

Denise Karbon

A distanza di 22anni, l’ultima ful’edizione del 1988 a Calgary, che videprotagonista ilgrande sciatoreazzurro AlbertoTomba, dopo iGiochi estivi diMontrèal 1976, leOlimpiadi tornano in Canada

di Gianni Boninsegna

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ancora in fase di completamen-to, è da sottolineare il ricevimen-to da parte del Presidente dellaRepubblica, Giorgio Napolitano,svoltosi nel Salone delle Feste delQuirinale e guidata dal Presiden-te del CONI, Giovanni Petrucci,dal Segretario Generale e CapoMissione ai Giochi Olimpici, Raf-faele Pagnozzi e dal Presidentedel Comitato Italiano Paralimpi-co, Luca Pancalli. Un ricevimento durante il qualeil Capo dello Stato ha consegna-to la bandiera italiana nella ma-ni di Giorgio Di Centa e a Gian-maria Dal Maistro, rispettivamen-te portabandiera olimpico e para-limpico dell’Italia per Vancouver2010. Alla cerimonia erano presenti an-che il Sottosegretario alla Presi-denza del Consiglio, Gianni Let-ta, e il Sottosegretario con dele-

ga allo Sport, Rocco Crimi. Nel-l’augurio il Presidente della Re-pubblica, Giorgio Napolitano, hadetto che: "I vostri successi, il vo-stro impegno costituiscono mo-tivo di soddisfazione, di orgoglio.E motivo di fiducia per il Paese.Siete una componente di unosforzo collettivo dell'Italia, dellacomunità nazionale, e i vostrisuccessi contribuiscono a tenerealto il morale del Paese". Ai Giochi canadesi la Delegazio-ne italiana sarà inferiore comenumero di atleti a quella di Tori-no 2006, anche se potrà contareugualmente su circa 110 atleti, di-visi tra i due villaggi olimpici. Gli azzurri non parteciperannoalle competizioni di curling edhockey, mentre nelle altre 13 spe-cialità gli italiani dovranno di-fendere i 5 ori e i 6 bronzi otte-nuti sempre a Torino 2006.

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Alessandro Pittin

Matteo Anesi (Pattinaggio)

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uest’anno l’arrivo della primave-ra è anticipato ed esattamente unmese e un giorno prima. Infatti,il ponentino della Capitale co-

mincerà a profumare di quella leggera brez-za che viene dal mare e dà un gusto diversoalla giornata e scandisce velocemente il tem-po perché si avvicina prepotentemente il pri-mo importante appuntamento del 2010 pergli amanti della mare e della nautica. Digita-telo sulla agenda del telefonino che da saba-to 20 a domenica 28 febbraio si terrà pressola Fiera di Roma la tanto attesa quarta edi-zione di BIG BLU - Roma Sea Expo.

Un evento imperdibile, diventato nelle ulti-me stagioni un cult di riferimento per tuttigli appassionati del mare e del mondo veli-co. Confermate le presenze della scorsa edi-zione, con un incremento dei cantieri dellapiccola e media nautica per la gioia di tuttigli appassionati che avranno più tempo pervedere e sognare la barca dei propri sogni e,soprattutto, i più giovani che proveranno de-rive e winsurf ed ammireranno tanti campio-ni in brevi regate e match race. Da un bilan-cio consuntivo delle edizioni precedenti, gliobbiettivi raggiunti sia in termini di visita-tori sia di soddisfazione degli espositori, han-

no determinato una richiesta di prolunga-mento della durata della manifestazione cheavrà 9 giorni a disposizione per permettereai visitatori di godersi a tutto tondo le novi-tà e le primizie di un settore che, nonostan-te la crisi, non conosce frenate. Perché le ci-fre pubblicate sui quotidiani specializzati par-lano chiaro: il settore della navigazione dadiporto gode di ottima salute e guarda congrande speranza al futuro finanziario del no-stre paese: insomma, gli ordini dei cantieri,soprattutto per l’estero, sono continuati a pro-cedere alla grande testimonianza che il ma-de in Italy tira sempre di più.

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di Enrico Morucci

Grande attesa per la IV edizione della Roma Sea Expo

Torna BIG BLU, il marein Fiera va a gonfie vele

Appuntamenti

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Big Blu si presenta al pubblico e agli opera-tori del settore come un’onda di novità tec-niche, che riconquisteranno gli appassionatie coinvolgeranno gli addetti ai lavori, in unpercorso esteso dalla subacquea alla nauticada diporto, dai sapori del mare al profumodelle barche in lavorazione, dai convegni al-le esibizioni sportive. Più saloni, con un uni-co comune denominatore: il mare.Numerose le novità e le anteprime che ver-ranno esposte tra imbarcazioni, gommoni emotori marini nelle aree del BIG BLU - RomaSea Expo.Di grande impatto il Boat Show Roma, Salo-ne della Nautica da Diporto con un'area di

oltre 50mila mq espositivi dedicati alle im-barcazioni a motore, agli accessori, le stru-mentazioni, ai servizi per la nautica, marine,porti turistici e all'editoria specializzata.Saranno mille i mq espositivi dedicati ai fis-herman, le imbarcazioni per la pesca in ma-re che tanto appassionano i diportisti.Da non perdere la nona edizione di Gommos-how, il Salone del Battello pneumatico e del-la nautica da diporto con 35mila mq esposi-tivi dedicati ai gommoni, ai motori fuoribor-do, ai package, agli accessori ed ai carrelli.Gommoshow si pone di diritto tra i saloni lea-der al mondo per il numero di cantieri spe-cializzati in imbarcazioni pneumatiche.

Appuntamenti

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GLI ORARI

Sabato 20 e 27: dalle 10.00 alle 21.00Domenica 21 e 28: dalle 10.00 alle 20.00Da lunedì 22 a venerdì 26: dalle 14.00 alle 20.00

PrezziIngresso Intero: Sabato/Domenica Euro 10,00Ingresso Ridotto: Euro 7,00Ingresso gratuito militari, forze dell'ordine (in divisa), bambini fino ai 12 anni e disabilicon un accompagnatore

Acquistando un biglietto per sabato 20 o domenica 21 è possibile riutilizzarlo per unsecondo ingresso da lunedì 22 a venerdì 26.Dal lunedì al venerdì: ingresso unico Euro 7,00Biglietti in prevendita con accesso riservato eingresso per 2 giorni al prezzo di uno suwww.listicket.it

Come arrivare IN AUTO: Dal GRA (Grande Raccordo Anulare),uscita 30 in direzione Fiumicino e poi seguirele indicazioni segnaletiche per Fiera Roma.5000 posti auto.IN TRENO: Dalle stazioni Tuscolana, Tiburtina,Ostiense collegate alle linee A e B dellametropolitana, prendere il treno Fr1 direzioneFiumicino e scendere alla fermata Fiera Roma.Tariffa 1 Euro.

IngressiNORD: Via Portuense, consigliato per chi arrivain auto o treno; EST: Via Eiffel

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Boxe

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Davide Buccioni:una ragione per lottare

di Alessandro Morucci

n hoc signo vinces, campeggia sulsito del Patron della boxe romana.Perché l’unica previsione sicura peril 2010 è solo questa: quando nella

Capitale quest’anno si penserà alla boxe verràin mente solo lui: Davide Buccioni. La noble artsta rinascendo alla grande, perlomeno a Roma.La corrazzata del Buccioni Boxing Team è pron-ta ad invadere la Città eterna con degli appun-tamenti da veri appassionati di boxe anche invirtù del fatto che il movimento pugilistico è inpiena crescita: dalle 44 società dilettantistichedegli anni ’90 siamo arrivati velocemente a piùdi 100. Il manager capitolino, classe ’63, cre-sciuto a Primavalle, splendida carriera con ti-tolo italiano pesi leggeri nel 1989, da tutti ri-

conosciuto come il “Don King italiano”, dedicaanima e corpo in quella che reputa una missio-ne: far tornare ai fasti di una volta lo sport cheproprio alle Olimpiadi del 1960 visse dei mo-menti di massimo splendore e far capire al gran-de pubblico che la disciplina è sempre più unosport di massa che vede protagonisti atleti diogni fascia di età e di livello sociale. Dai Pario-li a Tor Lupara non c’è alcuna differenza, la bo-xe avvince ed entusiasma tutti. Perché il vec-chio claim che la boxe è uno sport di estrazio-ne popolare e borgatara fa parte del passato.Combatte solo chi ha più fame, ma di vittoria.La BBT è in piena fibrillazione per organizzarenei prossimi mesi due eventi da prima pagina:il primo, a Pomezia, al Palazzetto dello sport, il

prossimo 12 febbraio, dove il detentore BBT Vit-torio “The Time Machine” Oi difenderà il titoloitaliano dei pesi superleggeri contro SamueleEsposito, preceduto dal sottoclu di Federico “Badboy” Ranalli. Il secondo, quello epocale, sarà iprimi di giugno quando il romano Daniele “Bu-cetto” Petrucci rientrato dagli Stati Uniti dovesi è allenato con i più grandi campioni ameri-cani si metterà i guantoni per portare a casa untitolo intercontinentale e da quello che si mor-mora negli ambienti vicini alla scuderia la lo-cation non avrà precedenti. Un evento unico edimperdibile che vorrà far rivivere a tutti le ge-sta del Gladiatore: chi ha voluto capire … An-che perché quando organizza Buccioni l’arenasi riempe. Sempre.

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Una vita per la boxe romana

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maggio 2009 20-04-2009 20:37 Pagina 33

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di Federico Leoni

Fita

Crescono gli appassionati della disciplina. Dopo i recenti successi degli atleti italiani nei mondiali di combattimento e di forme questo sport Olimpico è sempre più sotto i riflettori.

o sapevate? Esiste una disciplina cheallena il corpo e la mente, garanti-sce un fisico tonico ed elastico, ri-lassa, sfoga e insegna l’autocontrol-

lo, è adatta anche ai più piccoli, è sicura ed èutile dal punto di vista della difesa personale.E’ una disciplina spettacolare e, udite udite, daun po’ di tempo è anche incredibilmente trendy.Stiamo parlando del taekwondo. Questo affa-scinante sport è sempre più sulla cresta dell’on-da, le palestre dove viene praticata si moltipli-

cano e gli appassionati sono in costante asce-sa. E’ sempre più facile vedere candidi dobokaffrontarsi sullo schermo della tv, e anche sul-la stampa cresce lo spazio dedicato a loro. Ilmerito, ovviamente, è dei tanti pregi del taek-wondo. Non solo, però. E’ anche grazie agli at-leti azzurri, alla loro dedizione e costanza, se itraguardi sempre più prestigiosi ottenuti in cam-po internazionale fanno da traino allo svilup-po di questa avvincente attività. Il 2009 è sta-to un anno eccezionale e i nomi dei campioni

sono sempre più noti; noi abbiamo chiacchie-rato con alcuni di loro.Veronica Calabrese è un tipo tosto. Nel taekwon-do ha trovato il modo di far fruttare la propriastraordinaria grinta, ma non solo; è qui, infatti,che ha conosciuto Mauro Sarmiento, collega, fi-danzato e medaglia d’argento alle Olimpiadi diPechino 2008. L’ultimo successo, per Veronica, èil secondo posto ottenuto ai Mondiali di Cope-naghen. Un podio raggiunto dopo un periodo insalita: “venivo da una serie di infortuni, ma a un

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Taekwondo, uno sport in movimento

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certo punto ho detto basta e mi sono rialzata. E’stata questa la mia forza”. La forza di Veronical’abbiamo vista in finale, una gara vinta sul filodi lana e a colpi di grinta. “Ho fatto tutto quelloche dovevo fare, ero concentratissima e ho af-frontato ogni incontro come se fosse il primo.Non ho mai mollato ed è per questo che non horimpianti. Magari un pizzico di dispiacere, per-ché forse avrei potuto ottenere anche l’oro”.A far innamorare Veronica del taekwondo sonostate “le emozioni che regala, soprattutto in ca-so di vittoria. La sensazione che si prova quan-do si vede l’orgoglio negli occhi dei propri ge-nitori è impagabile”. Secondo Carlo Molfetta “iltaekwondo è uno sport incredibilmente spetta-colare, ed è questo che lo rende così bello”. An-che Carlo era in Danimarca e anche lui ha vin-to un argento. Veronica lo definisce un campio-ne che ha ottenuto “un riscatto meritato dopoun lungo periodo costellato di infortuni”. Carloinvece pensa che Veronica sia “un’atleta vali-dissima e che in Danimarca l’abbia dimostratoancora una volta con una gran bella gara”. Te-nete a mente il nome di Molfetta, perché lo sen-tirete ancora; per sicurezza memorizzate ancheil suo soprannome: lo chiamano “lupo”, ed è perquesto che il suo portafortuna è un lupetto dipeluche. Ma il taekwondo non è solo combatti-mento, significa anche autodisciplina, agilità esenso estetico, doti esaltate alla perfezione nel-la specialità delle forme. Nelle forme ogni atle-ta viene giudicato in base alla capacità di ese-guire i movimenti messi a punto nel corso diuna lunga tradizione. Si tratta quindi di una spe-cialità capace di catturare facilmente anche l’at-tenzione dei non addetti ai lavori: chiunque, in-fatti, è in grado di apprezzare l’espressività, ildinamismo e lo stile di una forma ben fatta. Le forme possono essere eseguite da un atletasingolo, da una coppia o da un trio, specialità,queste ultime, in cui la sincronia e l’affiatamen-to sono tutto. “Nella coppia, e ancora di più neltrio, è difficilissimo rispettare i tempi”, la con-ferma viene dal Campione del Mondo (in cop-pia con Mariella Chiappelli) Andrea Notaro e Di-rettore tecnico della Nazionale italiana di for-me: “nell’individuale si è pienamente indipen-denti, è qualcosa di molto personale, quasi in-timo, mentre quando più persone gareggiano in-sieme sono necessari un affiatamento e una con-centrazione tali da far sembrare al pubblico diessere di fronte a un unico organismo”. Il segre-to della vittoria, anche questa volta, è l’allena-mento: “tanto esercizio e tanto tanto sudore:questa è l’unica ricetta per salire sul podio”. L’Italia eccelle anche nelle forme, e il ruolo al-l’interno della Federazione non impedisce a No-taro di fare man bassa di medaglie nelle princi-

pali competizioni internazionali. Agli ultimi Eu-ropei in Portogallo, dove gli azzurri hanno col-lezionato ben dieci medaglie, Notaro ha vintol’argento nella categoria Master e nella coppia,insieme a Maria Giovanna Chiappelli, per tor-nare a salire sul gradino più alto del podio aiMondiali in Egitto, sempre con la Chiappelli. Le forme, ci conferma Maria Giovanna, hannoun potenziale incredibile nell’avvicinare le per-sone al taekwondo, perché danno la possibilità

di provare il brivido dell’agonismo anche a chinon può o non vuole cimentarsi nel combatti-mento. La maggior parte di coloro che pratica-no la disciplina è costituita da amatori: le for-me danno loro la possibilità di assaggiare le emo-zioni di una gara senza affrontare un torneo dicombattimento, praticamente a tutte le età. Il taekwondo è una fonte inesauribile di diver-timento e soddisfazioni. Non lasciatevi sfug-gire l’occasione.

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Società nel Comune di RomaSocietà Indirizzo Telefono TecnicoA.S. Ciong Ryong Roma Via Acqua Bullicante 314, 00176 06 296748 Rota MassimoA.S. Culturale Franchetti Via Salvator Rosa 4, 00185 06 5743931 Park JunhoA.S. Taekwondo Farnesina Via Degli Orti Della Farnesina, 00194 06 36300138 Luciani MaurizioA.S.Corto Circuito Via Filippo Serafini 57, 00173 06 7217682 Sy SileyeAquaniene Via Della Moschea 130, 00197 06 808 40 59 Corsi CristianaAsd Acc. Tkd Tricoli Salario Via Cavriglia 8/B, 00139 06 88 61 849 Tricoli LorenzoAsd Backlash Academy Via Mattia Battistini 260, 00168 06 99805681 Iiriti MassimilianoAsd Centro Tkd Lenci Via Ciminna 11, 00132 06 36308637 Lenci EmilianoAsd Centro Tkd Ostia Via Capo Sperone 50, 00124 06 5090464 Grisoli DiegoAsd Hwarang Sporting Club Via Dei Buonvisi 197, 00149 06 45547274 Mosella EmilianoAsd Master Gym Via Del Pellicano 6, 00169 06 260261 Del Marro AndreaAsd Tangun Roma Via Del Fringuello 12, 00169 06 23235510 Scarano MassimoBody Enjoy Via Filippo Meda 00157, 06 4180546 Mosella EmilianoC.S. Carabinieri Via Garibaldi 41, 00165 06 58594449 De Luca RobertoCentro Sportivo Esercito Via Degli Arditi 1, 00143 06 50237998 Laezza PacificoCentro Taekwondo Sapienza P.le Verano 27, 00185 06 4455294 Curti FabioCentro Taekwondo Talenti Via Francesco D'ovidio 35/A, 00137 06 8270687 Pergolini AlessandroCentro Tkd Ostiense Via A.Ciamarra 32, 00154 06 5740601 Notaro AndreaCentro Tkd Prati Via Germanico 101/A, 00192 06 3219132 Campo MassimilianoDivino Amore Yargo Via Ardeatina Km 12,500, 00134 06 71356071 Negrini StefanoEssegi-Centro Tkd Gianicolense Via Dante De Blasi 23, 00151 06 65742251 Zanette FedericoG.S. Fiamme Azzurre Via Di Brava 99, 00163 06 66395250 Nolano ClaudioGm Sport Asd Via C. Arzela 8, 00146 06 5583986 Di Veroli DinoMdm Taekwondo Thomas Mann 20, 00168 06 61564300 De Meo MarioMythos Ssd Via Adige 31 C/O Centro Kabor, 00137 328 8387186 Cencioni MassimoPalestra Popolare S. Lorenzo Via Dei Volsci 94, 06 4440912 Cantalini AntonellaS.C. Nuovo Laurentino Via Dei Guastatori 14, 00143 06 5919866 Brizi StefanoScuola Arti Marziali Via Giovanni De Agostini 17/19, 00176 06 5743931 D'alessandro ValerioStar '90 Roma Via Del Fontanile Arenato 66, 00135 06 5043841 Fusco ClaudioTaekwondo Colosseum Via Salvatore Quasimodo 124, 00144 06 5004740 Di Biagio MassimilianoTaekwondo Mattei Via Casetta Mattei 153 L, 00166 06 6552524 Tortorella FrancescoTkd Competition Via Favignana 15, 00141 06 823947 Aversano Guido

Notaro-Chiappelli campioni del mondo 2009

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Capannelle

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ltremanica i nobili si sfidavanoper stabilire quale fosse il caval-lo più forte: si correva da un pun-to all’altro dell’orizzonte e poco

contava quali fossero gli ostacoli naturali chesi incontravano durante il percorso. Nell’accezione moderna si tratta di severeprove di cross country e di steeple chase, va-le a dire corse spettacolari, molto aperte nelpronostico, che impegnano i protagonisti sul-le lunghe distanze. Sin dall’arrivo dei primifreddi di novembre, Capannelle diventa cro-cevia dei migliori “saltatori” italiani ed este-ri, pronti a darsi battaglia sul suggestivo per-corso dell’impianto romano, ricco ancora og-gi di ostacoli naturali. La stagione si accende letteralmente nel pe-riodo compreso tra la fine di gennaio e il me-se di febbraio, quando entrano in scena igrandi appuntamenti di selezione. Cinque grandi corse che non lasciano spazioall’improvvisazione, ma che anzi richiedono“stoffa” e una buona dose di coraggio e sta-mina. Il primo esame è fissato per il 30 gen-naio con lo Steeple Chase delle Capannelle(Gruppo III – 4.200 metri). Una corsa che haoltre 30 anni di vita ed è riservata ai caval-li di cinque anni e oltre. Rappresenta in Ita-

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Grandi corse in ostacoli

all’ippodromo di Capannelle

O

La più antica forma di corse al galoppo che affonda le sue radiciquattro secoli orsono in Inghilterra

di Luca Protettìfoto di Stefano Grasso e Corrado Garofalo HIppoGroup Roma Capannelle

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lia è la prima tappa obbligata per un caval-lo "steepler" che abbia come obiettivo e so-gno quello di misurarsi con i grandissimi. Il 7 febbraio invece i giovani specialisti del-le siepi si affronteranno sui 3.500 metri delCriterium d’Inverno, corsa di gruppo 2. In-serita nel programma di corse negli anni 80è una prova che fornisce ai giovani cavallidi quattro anni l'occasione più importanteper decollare ad alto livello. Il giorno di San Valentino si trasformerà, al-meno per il pomeriggio, nella festa degli in-namorati degli ostacoli. Il 14 febbraio sarà ilvero fiore all’occhiello della stagione con duedelle più importanti corse del calendario na-zionale. La Gran Corsa Siepi (mt. 4.100, grup-po 1) è considerata il vero e proprio “piattoforte” della riunione e proprio quest’annocompie 60 anni di vita. E' nata subito dopola guerra per felicissima intuizione della So-cietà Capannelle e dell'Unire con la Societàdegli Steeple Chases d'Italia. Fu un successospaventoso, l'ippodromo era stracolmo al

punto che il grande regista italiano Alessan-dro Blasetti ne trasse ispirazione per la rea-lizzazione di uno splendido documentarioche intitolò “Ippodromi all’Alba”. L’altra grande prova di questa inedita gior-nata sarà il 121° Grande Steeple Chase di Ro-ma – memorial Mario Argenton (gruppo 3).Lo storico "cross country” che vanta il pri-mato di aver dato la primogenitura alle cor-se romane. La prima edizione, infatti si svol-se ai Prati Fiscali nel lontano 1854. Domenica 21 febbraio il Premio Neni da Za-ra, steeple chase di gruppo 3, chiuderà que-sta emozionante cavalcata tra le più impor-tanti corse italiane dedicate agli ostacoli. E'una corsa riservata ai quattro anni che pro-vano praticamente per la prima volta il se-vero steeple. Un trampolino di lancio e al contempo de-gna conclusione della stagione invernale. Gliostacoli a Roma sono come il Carnevale, ar-rivano una volta l’anno, sarebbe un peccatoperderli.

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Capannelle

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Intervista a Enzo Meidi C.V.

Quella del 14 febbraio sarà davvero un giornata di grande spettacolo - spiega Enzo Mei,Presidente di HippoGroup Roma-Capannelle. Nel nostro paese sono pochissimi gli ippodromi che ospitano corse di questa specialità. L’elenco si esaurisce infatti con i soli cinque nomi di Roma, Merano,Treviso, Pisa e Grosseto. Capannelle nel mondo degli ostacoli ha le sue radici e noi siamo fermamente convinti che le tradizioni vadano valorizzate.Il Grande Steeple Chase ha già in attivo 120 edizioni e la Gran Corsa Siepi festeggia quest’anno il suo sessantesimo compleanno: il tutto nella stagione in cui Roma celebra il cinquantenario dei Giochi Olimpici del 1960. Il primo momento di comunicazione relativo alle celebrazioni di quella che viene ricordata come “la Grande Olimpiade” avverrà propriopresso il nostro ippodromo. In questa giornata così speciale avremo l’onore di avere come“special guest” i fratelli Piero e Raimondo D’Inzeo, due miti dell’equitazione italiana,grandi protagonisti (oro e argento individuale e bronzo di squadra) di Roma ’60 ed un gruppo di cavalieri che diedero vita all’epoca alle gare di equitazione festeggeremo ilnostro gemellaggio con la Società Ippica Romana, la storica scuola di equitazione dellaFarnesina che ha compiuto 80 anni. L’obiettivo che ci proponiamo è quello di entrare nel2011 massimo circuito internazionale di questa specialità, il Crystal Cup European CrossCountry Challenge, che al momento riunisce con una serie di prestigiosi appuntamenti ilmeglio dell’ostacolismo con un circuito che tocca Francia, Belgio, Cecoslovacchia, GranBretagna e Italia (al momento esclusivamente con Merano).La giornata del 14 febbraio – conclude Mei - sarà decisamente internazionale ed aspettiamo di avere in pista un buon numero di cavalli e fantini provenienti d’oltre confine.

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a lesione del lega-mento collateraleulnare del pollicerappresenta una

patologia particolarmente fre-quente tra gli sportivi. Nel caso

degli sciatori, può accadere cheil pollice subisca una violentaabduzione, indotta dal bastoneche funge da leva. Cosa fare inquesto caso? Innanzitutto sirendono necessari gli accerta-

menti diagnostici come diagno-si clinica, esame radiologico edecografia. Il successivo tratta-mento, dipende in manieramassiccia dal grado della lesio-ne. In caso di minima distrazio-

Club news

I traumi dellamano nello sci

Dott. Massimo MassarellaMedico Chirurgo

Specialista in Ortopedia e Traumatologia

Chirurgo della mano

Lesione del legamento collaterale ulnare del pollice: una dellepatologie più ricorrenti tra gli sciatori. Dolore acuto, impossibilitàalla presa, tumefazione ed ematoma. Il Dott. Massimo Massarellaillustra la causa sottesa a questo tipo di infortunio:“La lesione èdettata da violenta abduzione del pollice che determina la rotturadel legamento stesso”.

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di Paolo Brandimarte

L

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ne del legamento collateraleulnare, è particolarmente indi-cato il ricorso al trattamentoortesico (apparecchio gessatondr). Vi sono poi lesioni digrave entità, che comportanoun distacco osseo e che richie-dono pertanto un interventochirurgico.

Dott. Massarella, cosa intendia-mo per lesione di Stener?“La lesione traumatica del lega-mento collaterale ulnare delpollice. Tale legamento è di fon-damentale importanza nella sta-bilità dell’articolazione metacar-pofalangea”.

Nello specifico, quale funzioneriveste il legamento collatera-le ulnare?“Il legamento collaterale ulnaresi trova al di sotto dell’aponeu-rosi del muscolo adduttore delpollice. E’ la struttura che con-sente al pollice stesso di ese-guire una presa stabile. In casodi lesione, l’estremità prossima-le del legamento può ripiegarsisu se stessa e l’aponeurosi(fibra sottile che avvolge ilmuscolo ndr) finisce per trovar-si interposta tra le due estremi-tà del legamento”.

Nel caso degli sciatori, qualisono le cause alla base del mec-canismo di lesione?“La lesione è dettata da violen-ta abduzione del pollice chedetermina la rottura del lega-

mento stesso, come ad esempiodurante una caduta dagli scicon il bastone che fa da leva alpollice”.

Con quale sintomatologia?“Dolore acuto a livello dellospazio tra primo e secondo dito,con impossibilità alla presa edall’opposizione e aperturaabnorme sotto stress della I°metacarpofalangea, tumefazio-ne ed ematoma”.

Quali sono gli accertamentidiagnostici da effettuare?“Diagnosi clinica, esame radio-logico del primo raggio dellamano ed ecografia. In partico-lare, l’esame radiografico puòrivelare il distacco di un fram-mento osseo dalla base dellaprima falange del pollice”.

Qual è il trattamento?“Dipende dal grado della lesio-ne. In presenza di una minimadistrazione del legamento colla-terale ulnare può essere validoil trattamento ortesico o appa-recchio gessato. Nelle instabilità gravi con dis-tacco osseo dell’inserzione dellegamento si interviene chirur-gicamente con inserzione delframmento con micro-ancoreriassorbibili e sutura legamen-tosa”.

Come viene condotta la faseriabilitativa?“Nelle lesioni semplici tre setti-mane di tutore, poi esercizi diginnastica propriocettiva eripresa della forza di opposizio-ne; nelle lesioni più gravi conframmento osseo a consolida-zione dello stesso si inizia gin-nastica specifica”.

Tempistica. Quanti mesi impie-ga l’atleta per ritornare allapiena attività sportiva?“Il tempo di recupero si aggiraintorno ai 3 mesi”.

IL MEDICO RISPONDE

53@

linea diretta con specialisti in or topedia • fisiatriareumatologia • medicina dello sport • radiologiascienza dell'alimentazione

Scrivete a: [email protected]

Test di stabilità legamentosa MS

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osa succederà quest’anno nel set-tore del marketing sportivo, conparticolare riferimento alle spon-sorship, da sempre comparto trai-

nante degli investimenti? Lo abbiamo chie-sto ad alcune tra le strutture leader del com-parto tricolore. “Il settore delle sponsorizzazioni anche per il

2010 risentirà degli effetti della recente crisieconomica, che ha colpito tutto il settore del-la pubblicità/comunicazione in generale, siaper le attività above the line che per quellebelow”, ha spiegato Marco Bogarelli, presi-dente di Infront Italy (agenzia internaziona-le specializzata nella gestione di diritti tv e disports-marketing). “In particolare per le spon-

sorizzazioni sportive si prevede una contra-zione generalizzata intorno al 3-5%...ComeInfront (advisor, tra l’altro, della Lega calcio,ndr) affrontiamo questa tendenza lavorandonella direzione del miglioramento del prodot-to. L’ottica è quella di offrire alle aziende spon-sor una maggiore visibilità ed esclusività; pun-tando, parallelamente, ad un minore affolla-

di Massimo Lucchese

C

Sport&Finanza

Sports-marketing2010: c’è ancora da stringere la cinta…

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mento dei marchi. Quest’anno, per esempio,abbiamo innovato i format di sponsorizzazio-ne dello sci alpino trovando il gradimento de-gli sponsor storici e riuscendo a coinvolger-ne di nuovi. Grazie a questo progetto abbia-mo allargato il parco clienti con l’ingresso dicinque nuovi marchi, raggiungendo un risul-tato netto, a stagione ancora in corso, supe-riore del 15% rispetto all’anno passato”. Sul-la stessa linea la previsione di GSport, agen-zia italiana che gestisce i diritti marketing epubblicitari di molti club di serie A e B.“Dall’analisi dei dati macro-economici attua-li e dalle previsioni elaborate dai maggiori isti-tuti di ricerche, il 2010 sarà ancora caratte-rizzato da una tendenziale contrazione del-l’economia, con evidenti riflessi sul mercatodelle sponsorizzazioni sportive e conseguen-ti effetti anche su quello calcistico”, sottoli-nea Alessandro Giacomini, amministratore diGSport. “I maggiori player focalizzerannosempre di più i propri investimenti, non piùsulla semplice brand exposure, consideratanel marketing tradizionale l’elemento distin-tivo delle strategie aziendali, ma su tutte leattività collaterali che conducono a quelloesperienziale ed allo sviluppo di business com-munity, unici volani capaci di generare valo-re aggiunto all’investimento.La sfida futura sarà rappresentata dal saper

plasmare ogni evento sportivo con elemen-ti di intrattenimento, e, in una fase econo-mica stagnante con previsioni di tagli neibudget di sponsorizzazione, sarà questa lanuova opportunità per tutti gli operatori delmarketing sportivo”.Per molti operatori il 2010 sarà anche l’an-no in cui si arriverà, soprattutto in Italia, aun ridimensionamento del numero di sog-getti attivi sul mercato. “Ci troviamo di fronte a un futuro e a unoscenario difficile, ma se c'è etica e proget-tualità si può guardare con serenità ai pros-simi mesi”, spiega Roberto Ghiretti, presi-dente dell’omonimo studio di consulenzaemiliano (specializzato in consulenza mar-keting per enti locali, grandi eventi e fede-razioni sportive). “Quello italiano, però, è unmercato invaso da troppi soggetti, sul mo-dello far west. È un elemento negativo chene condiziona fortemente lo sviluppo. Pro-babilmente nel 2010, nonostante le difficol-tà attese nei primi sei mesi dell’anno, si ar-riverà a una scrematura dei concorrenti pre-senti o magari anche ad aggregazioni trasoggetti leader in determinate aree. Più ingenerale, le aziende stanno cercando dalleagenzie di sports-marketing nuove idee peruscire dalla crisi. L’innovazione, la creativi-tà, lo sviluppo di progetti integrati di mar-

keting e digital p.r. faranno la differenza ela selezione”. La crisi economica ed i conseguenti tagli neibudget di comunicazione delle aziende so-no stati nel 2009 una componente negativadello sport-sponsoring, generando una di-minuzione di circa il 7/8% del volume di bu-siness prodotto dal settore a livello mondia-le e costringendo molte realtà sportive a ri-vedere i propri piani. “Ora che si sta per archiviare il temutissimo2009 e che sul mercato globale si affacciauna timida ripresa, la parola d’ordine per leaziende che decideranno di investire nel 2010sembra essere quella del controllo delle spe-se”, sottolinea Marco Nazzari, direttore diImmagine&Sport (società specializzata in ri-cerche e nel monitoraggio tv di eventi spor-tivi). “Tutti i brand attivi nello sport busi-ness tenderanno ad investire le proprie ri-sorse in maniera oculata, dando preceden-za agli eventi capaci di garantire un alto ri-torno sull’investimento. L’anno inizierà conuna fase di estrema prudenza. Il 2009 ha ri-dotto la capacità di spesa delle aziende tri-colori in questo settore ed il mercato ha ri-dimensionato le richieste economiche che,in anni precedenti, erano sembrate a voltepersino eccessive”.

“Ora che si sta per archiviare iltemutissimo 2009 e che sul mercatoglobale si affacciauna timida ripresa,la parola d’ordineper le aziende chedecideranno diinvestire nel 2010sembra esserequella del controllodelle spese”

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“L’Inghilterra vuoleil Mondiale di calcio”

di Massimo Lucchese

’Inghilterra pensa in grande epunta al bersaglio grosso. Vuoleinfatti organizzare l’edizione delMondiale di calcio del 2018 o in

alternativa del 2022 (eventi a marchio FIFA),puntando, soprattutto, sulla forza di un’im-piantistica che pochi Paesi possono vantare.Il progetto in esame, coordinato dalla Foot-ball Association (l’equivalente della nostraFedercalcio), non sarà Londra-dipendente,ma coinvolgerà l'intera nazione, con la co-struzione di nuovi stadi da 40 mila posti aBristol, Nottingham, Milton Keynes ePlymouth. Secondo quanto riportato dal Ti-mes si tratta di investimenti non inferiori agli800 milioni di euro, che consentiranno al si-stema calcio del Regno Unito, post-evento,di presentarsi in Europa al top del settore.Scavando, di fatto, un ulteriore gradino neiconfronti della concorrenza: soprattutto se si

pensa a Liga spagnola e Bundesliga tedesca.Nella capitale, comunque, saranno impegna-te tre strutture: l'Emirates stadium dell'Arse-nal, il Wembley (utilizzato principalmenteper le partite della Nazionale di calcio) e ilnuovo stadio Olimpico (costruito per i Gio-chi di Londra 2012). Dubbi, invece, sui pro-getti di riduzione della capienza del RoyalStratford stadium, che, dopo la parentesiolimpica, dovrebbe scendere da 80 mila po-sti a 25 mila, smantellando una serie di tri-bune mobili. Escluso dalla lista, a sorpresa, lo StamfordBridge, “casa” del Chelsea. Le città tagliatefuori, invece, sono Hull, Derby e Leicester.Plymouth è stata preferita per i 43.874 postidel suo Home park. Gli stadi in totale saran-no 17, distribuiti in 12 città. Da risolvere an-cora il problema dell’utilizzo degli stadi del-la città di Liverpool.

L'Everton (secondo club cittadino) ha propo-sto la costruzione di un nuovo impianto aKirby, ma non ha ottenuto i permessi edilizi,mentre i “Reds” non possono accollarsi le spe-se per un nuovo Anfield Road. Tuttavia il Li-verpool F.c. ha garantito che, entro il 2013,nell'impossibilità di edificare uno stadio ex-novo, si impegnerà ad ampliare e adeguarel'attuale struttura (considerata dall’Uefa unodegli stadi a 5 stelle-élite).La forza quindi della proposta britannica èsicuramente nel livello e nel numero di im-pianti già pronti. Fa riflettere come il RegnoUnito voglia spendere comunque 800 mln dieuro, praticamente il doppio di quanto vor-rebbe spendere il nostro Paese per ospitarel’Europeo di calcio del 2016. C’è qualcosa chenon gira in Italia, se parliamo di progettua-lità e di strategia. E il caso del bid inglese èuna conferma di questa nostra tesi.

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Sport&Finanza

Il punto di forza èl’eccellenza raggiuntanell’impiantisticasportiva e il valoredegli investimentimessi a budget (800 mln di euro)

L’intera nazione è pronta per l’evento iridato. Già pronti stadi di terza generazione.

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B E N T O R N A T O N L I N E !

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Reining

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Oklahoma 24 giugno 2010

na delle missive è arrivata a Roma,a casa di Andrea Castrucci vincito-re del NRHA NON PRO WORLDCHAMPIONSHIP. L’evento è a dir po-

co sorprendente: un italiano profeta negli StatiUniti, la culla della più classica e celebrata equi-tazione da lavoro, quella dei cow boys, icona delmondo western. Sississignori! Cappello a larghefalde color ghiaccio, camicia azzurra, “chaps” dipelle con finiture di frange: il campione del mon-do non arriva da Dallas o da Lexington ma daVia della Camilluccia. “E’ stato un percorso dipochi anni ma decisamente intenso - raccontaAndrea, classe 1963, imprenditore , un passatodi venticinque anni da velista eccellente che loha portato nel 2003 al successo nel campiona-to del mondo e d’Europa di classe J24. “La pas-sione per la vela mi ha totalmente monopoliz-

zato sino al momento in cui ho raggiunto nellostesso anno questo fantastico duplice traguar-do. Realizzare quel sogno é equivalso a perdereogni ulteriore motivazione. Ero realmente stres-sato e nel momento in cui ho deciso di allonta-narmi dal mondo della vela, in prima analisi percontinuare a fare sport ma in maniera più rilas-sante, ho ripreso a montare a cavallo. Avevo ini-ziato da bambino con mio fratello Marco all’e-tà di dieci anni nella scuderia della famiglia Ma-sci a Tor di Quinto. E’ stato veramente tutto ca-suale. Da una decina di anni allevavo per hobbyi cavalli di razza appaloosa (i cavalli degli in-diani quelli macchiati); quando un giorno percaso nel 2004 mi trovavo in Umbria in un cen-tro di monta western e mi sono soffermato a os-servare un ragazzo che montava un cavallo dareining. Così mi sono incuriosito e ho iniziato

ad interessarmi a questa disciplina. Nel giugnodel 2004 ho conosciuto Dario Carmigani e conlui sono entrato in questo fantastico mondo. Da-rio, è uno dei cavalieri della nazionale italianache ha portato l’Italia a vincere la medaglia dibronzo a Jerez nel 2002. Ad agosto siamo an-dati in Texas da Tim Mc Quay, il suo maestro, einsieme abbiamo scelto un giovane cavallo di 3anni molto promettente (Gay Bar Dunnit) concui ho fatto la prima gara veramente importan-te a Oklahoma City nel novembre del 2004. Nelfrattempo nella mia azienda agricola di Capal-bio cominciava a prendere piede un allevamen-to vero e proprio di cavalli quarter horses da rei-ning dove oggi alleviamo ed addestriamo i cam-pioni del futuro…Il reining è lo sport equestre americano attual-mente più seguito nel nostro paese.

U

I preparativi per la cerimonia del Reining Award 2009, l’evento che gli addetti ai lavori della disciplina equestre simbolo del cavallo made in USA aspettano come...“la notte degli oscar”, sono già iniziati e le lettere ufficiali di invito per i vincitori hanno già raggiunto i destinataridi Caterina Vagnozzi

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Per l’ultima parte del mondiale ho trasferito icavalli in Germania facendo base a Norimber-ga dove sono passato “alle cure” del trainerRudy Kronsteiner, un uomo che è considera-to lo Schumacher del reining”. Della straordi-naria performance di Andrea, quattro figli dietà compresa tra i tre ed i tredici anni, si so-no occupati con grande attenzione i quotidia-ni americani e tutta la stampa di settore. Ar-rivare ad un titolo mondiale con soli sei annidi esperienza non è davvero cosa solita. “So-no stato certamente fortunato di aver incon-trato sul mio cammino un trainer di grandis-simo spessore professionale ma per raggiun-gere questo risultato ho dovuto lavorare ve-ramente tantissimo: la vela mi ha insegnatoil valore degli allenamenti e quanto sia im-portante sentirsi a proprio agio nello sport chesi pratica. Nel mio caso ora la chiave di vol-ta è raggiungere la perfetta simbiosi con ilcavallo: con Skeets Dun (9 anni), uno stallo-ne stupendo, un grande cuore, abbiamo per-corso in lungo e largo tutta l’Europa e StatiUniti per centrare questo obbiettivo che siraggiunge con un circuito che per le modali-tà di svolgimento gare ricorda quello tipo ten-nistico punteggio/merito.L’operazione è perfettamente riuscita.

ReiningIl reining è la disciplina principe dell’equitazione western. I concorrenti debbono affrontare, all’interno di un campodi gara circoscritto (sempre in sabbia),un percorso (pattern) che si svolge tutto al galoppo e comprende cerchi grandi e piccoli eseguiti a velocità diverse, cambidi galoppo al volo, spin - una serie di"piroette" eseguite dal cavallo facendoperno su un arto posteriore e incrociandogli anteriori - back, rollback e sliding stop.Tali manovre sono la stilizzazione dei movimenti compiuti dai cavalli dei ranchper radunare e lavorare la mandria.Lo sliding stop è la figura simbolo di questadisciplina. Al cavallo, che si trova al galoppoin dirittura, viene chiesto uno stop (alt).Il cavallo blocca le gambe posteriori portandole sotto di sé e avanza con gli anteriori. Il risultato è una lunga e spettacolare scivolata che culmina in un alt generalmente seguito da un back(passi veloci all'indietro per alcuni metri) oppure da un rollback (inversione sulleanche di centottanta gradi con immediata e fluida ripresa del galoppo in direzioneopposta. Il cavallo deve dimostrarsi volonteroso e sereno rimanendo in ogniistante perfettamente sotto controllo:è questa l'essenza basilare del reining,termine che, tradotto letteralmente,significa "guidare fra le redini".

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a stagione 2010 delgolf italiano si è aper-ta così come si erachiusa quella straordi-

naria del 2009, ossia con una vit-toria. Lo scorso anno era termina-to con la grande impresa dei fra-telli Edoardo e Francesco Molina-ri, che hanno portato per la primavolta in Italia la World Cup, ora ilsuccesso lo ha firmato all’inizio digennaio Domenico Geminiani, 14anni il prossimo marzo, che si stacomportando in maniera egregianel Florida Junior Tour. In quattromesi ha disputato nove gare nelcircuito, dove compete con i diciot-tenni, vincendone tre e giungendoquattro volte secondo, poi si è im-posto anche nel Sarasota CityChampionship, un prestigioso tor-neo giovanile. Per chi si affida alla cabala il tito-lo del giovane, che vive e studianegli Stati Uniti, è sicuramente unottimo auspicio, per chi invece se-gue attentamente le cose del golfè un importante segnale di conti-nuità. Il golf italiano, infatti, non

ha mai dato tanti sintomi di vita-lità nella sua lunga storia: le af-fermazioni avvengono ad alto li-vello, a medio livello e fino al set-tore giovanile. Inoltre alle prodez-ze dei Molinari, di Diana Luna, diMatteo Manassero e dello stessoGeminiani, si aggiungono a tuttauna serie di piazzamenti e di bel-le performances di altri giocatoria testimonianza di una base soli-da e che si sta allargando. Una per-fetta simbiosi tra presente e futu-ro?“Questi ragazzi - dice Franco Chi-menti, presidente della Federazio-ne Italiana Golf - sono tutti il fu-turo. I Molinari e Diana Luna, chehanno già regalato imprese di va-lore mondiale, non hanno ancoratrent’anni.”.Nel 2009 le vittorie sono state ben26. Non era mai successo, nemme-no nei periodi più felici di Costan-tino Rocca, o prima ancora in quel-li in cui l’Italia si affidava ai tremoschettieri (Alfonso Angelini, Al-do Casera, Ugo Grappasonni) e, piùtardi, a Roberto Bernardini e a Bal-

dovino Dassù. “Sono certo - continua Chimenti -che i nostri ragazzi si ripeteranno.Ci sono i talenti e c’è il gruppo: unmix che può dare solo soddisfazio-ni. Gli obiettivi non saranno solonumerici, ma anche di qualità: pen-sare ai due Molinari in Ryder Cup,ad esempio, non è più solo un’ipo-tesi da libro dei sogni. Del resto so-no tra i primi 50 giocatori del mon-do. Così come non sarà irreale por-tare due nostri atleti alle Olimpia-di”.Non è però solo il campo a testi-moniare della crescita verticale delgolf italiano. E’ stato superato iltraguardo dei centomila tesserati,c’è attenzione attorno alla discipli-na da parte delle aziende, le Am-ministrazioni locali hanno compre-so l’importanza del golf come vei-colo trainante nel turismo o comemomento di aggregazione sociale.E la FIG sta anche facendo breccianelle scuole.“Ci muoviamo su tanti fronti - con-clude Chimenti - e con molteplicifinalità. I centomila tesserati pote-

vano sembrare un punto di arrivo,invece è quello di partenza pergiungere a 200.000. E i tempi nonsaranno lunghi. Negli ultimi undi-ci anni i nuovi iscritti sono staticinquantamila, lo stesso numero diquanti ne aveva raccolti la FIG dal-la sua nascita, ossia in 70 anni. Ri-spetto al periodo precedente, però,abbiamo un valore aggiunto: unastruttura moderna e funzionaleoperante a tutto tondo, dalla fasetecnica a quella organizzativa, dal-la promozione fino al marketingcon sezioni specifiche, che lavora-no in perfetta sintonia”.

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T

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Chi ben comincia...

Golf

di Enrico Morucci

Franco Chimenti Presidente FIG

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OLGIATA GOLF CLUBUna festa eccezionale all’Olgiata: golf in famigliaLa formula scelta dalla commissionesportiva dell’Olgiata è stata applau-dita da tutti i partecipanti perché, conl’approssimarsi del S. Natale la “Cop-pa Famiglia” è sembrata l’ideale, perriunire in una gara su 18 buchegreensome stableford, componentiuniti da un vincolo di affinità. Han-no partecipato, scegliendo un giornodi gara tra quelli di sabato 5, dome-nica 6 e lunedì 7 dicembre (e questaè stata la mossa vincente per la ri-uscita della Coppa Famiglia) coniu-gi, genitori/figli, fratelli, nonni/nipo-ti comprese le coppie formate da ungiocatore classificato ed un N.C. e/ole coppie formate da un giocatore so-cio ed uno non socio. Poi per allar-gare il numero dei partecipanti han-no preso parte anche i “senza fami-glia” che hanno trovato spazio nel-la classifica della categoria Amici. Laclassifica ha premiato 1° netto la cop-pia Antonello Bisceglia e EleonoraBarbieri, marito e moglie con 40 pun-ti, secondo netto Lorenzo Rossi e Ma-ria Tillman (40) madre e figlio, terzonetto i fratelli Alessandro e GiorgioMansueti (40) e quarto Carlo edEdoardo Capi, padre e figlio (39). IlPrimo Lordo è stato aggiudicato daifratelli Mantegazza, Chiara e Mauri-zio (35). 1° nonno-nipote LeolucaGrilli e Giuseppina Pesce (23), 1° Se-nior Andrea e Tiziana Ligi, coniugi.Sono stati premiati anche i miglioridi ciascuno dei tre giorni di gara. Peril giorno sabato 5 i premiati per il 1°netto sono stati Paolo Gianni e Ma-

ra Scialanga, coniugi (38), al secon-do posto la coppia di coniugi ArturoSemerari e M. Cristina Colombo (37).Nella seconda giornata, 1° netto An-drea e Filippo Pischiutta (39), il pre-sidente del Circolo Olgiata con il fi-glio, davanti a Carlo e Marco Momi-gliano (38). La terza giornata ha vi-sto il successo di giornata della cop-pia di coniugi Aloisia e Cesare Man-tegazza (36) davanti alla coppia diconiugi Franco e Gloria Melchiorri(33). Ricordiamo che il Primo nettodella Categoria Amici ha visto la vit-toria di Luca Nardi e Benito Marche-se (42), mentre i vincitori parziali, re-lativi ai tre giorni, sono stati Sara Pa-gni e Alessandro Gatta (37), Gianlui-gi Picozzi e Alessandro Pistilli (38) eGiuliano Massa e Giuseppe Luchi (38).Particolarmente festosa la secondagiornata, quella domenicale, che si èconclusa con un apprezzatissimoconcerto musicale del complesso jazz“Iall Sax”, il tutto mentre davanti al-l’ingresso del Circolo Olgiata faceva-no bella esibizione una accattivantemostra di Auto d’Epoca, organizzatada Salvatore Nobili e Natalia Simo-nova della GialloQuarantaGroup,mentre all’interno i due stand, quel-lo dell’Ina Assitalia promuoveva in-teressanti combinazioni assicurativeper giocatori e non giocatori e la Gol-forte, la ditta che veste tutti i miglio-ri golfisti del Lazio, tramite un accor-do stilato con la FederGolf Lazio, al-la cui presidenza siede Carlo Scate-na. Come si può capire da queste ri-ghe la tre giorni della Famiglia haavuto tante sfaccettature che hannoreso piacevole la presenza degli af-fiatati componenti delle famiglie.

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ARCO DI COSTANTINOCoppa di inizio anno

Si è svolta, Domenica 3 Gennaiopresso i green belli e difficoltosi del-l'Arco di Costantino, la tradiziona-le Coppa di inizio Anno. I golfistihanno aperto come meglio non si

poteva questo 2010 che sarà ricco diimportanti competizioni.

Classifica Finale Generale Netto Stableford:1° Pirredda Roberto2° Di Domenico Dario3° Mei Antonio

TUTTINCIRCOnews dal circoli di golf a cura di Andrea Cecinelli - Responsabile comunicazione del Golf Forense

PARCO DI ROMADerby vittorioso al Parcodi Roma... in attesa del Convegno su Golf e TurismoMomenti di grande interesse attornoal Parco di Roma. Quale prologo al-l’interessantissimo Convegno su “Golfe Turismo”, che inizia proprio il gior-no in cui andiamo in stampa ma delquale tratteremo nel prossimo nume-ro, si è disputato l’appassionanteDerby tra Parco di Roma e Olgiata,una sorta di gara Interclub che pro-babilmente avrà un seguito anche perle prossime annate diventando unaclassica sfida tra due Circoli gloriosie tra loro vicini solo pochi chilome-tri in linea d’aria. Dopo la prima gior-nata disputata sui fairways dell’Ol-giata, chiusa sul salomonico risulta-to di parità (3-3) sui green di casa, ilParco di Roma ha legittimato la me-ritata vittoria con un risultato par-ziale nella seconda giornata di gara(7-5) fissando la sfida sul punteggio

totale di 10-8. Determinanti, nella se-conda giornata i successi singoli diGabriele Padovano, Guido Dania,Francesco Conforti, Marco Prino eFabrizio Marzilli che hanno vanifi-cato i punti olgiatini ottenuti da Ales-sio Gattamelata, Riccardo Zucchettie del giovanissimo Mattia Miloro. Lapremiazione finale è avvenuta in ungioioso contesto, favorito dalla gran-de sportività dei presidenti Luca Va-lerio e Andrea Pischiutta. A latere, siè disputata, appunto la Coppa dei Pre-sidenti – Trofeo Jaguar che ha vistola vittoria di Enzo Marzilli-LorenzoDussoni (Scratch), di Antonio Scale-ra-Andrea Coratti (1^ cat.), Fabio Pao-lozzi-Fabrizio Tomada (2^ cat.), diCarlo Farina-P.Paola Baruffaldi (3^cat.), di Cristina Mauer-Tamara Bor-ghini (4^ cat.) e la prima coppia mi-sta Chiara Bandini-Alessandro Licci.I premi speciali sono stati appannag-gio di Andrea Corati, Paolo Paoloz-zi, Chiara Bandini, Paolo Taruffi, Ste-fano Broglia, Francesco D’Eramo ePierpaolo Bandini.

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i svolgerà a Veronadal 27 febbraio al pri-mo marzo la quartaedizione del Salone

Italiano del Golf. Interamente de-dicata al golf e a tutte le sue in-terconnessioni, la rassegna saràanche forum di discussione perl'inserimento di questo sport nelprogramma olimpico a partire dal2016. Oltre 120 aziende espositri-ci proporranno i loro prodotti ne-gli stand dell'area da oltre 10.000metri quadrati, e fra queste ungrande spazio l'avranno i marchiMade in Italy, sempre più leadernel settore. Grazie anche ai suc-cessi dei fratelli Molinari, DianaLuna, Giulia Sergas, i veronesi Ve-ronica Zorzi e il 16enne MatteoManassero, il golf sta acquistan-do grande popolarità nel nostroPaese, con gli oltre 100mila prati-canti che si cimentano quotidia-namente nei 328 campi sparsi su

tutto il territorio nazionale. Perqueste ragioni gli organizzatoridella manifestazione si aspettanoanche quest'anno migliaia di ap-passionati, che potranno approfit-tare dell'occasione per conosceretutte le novità del mondo del lorosport preferito. La scelta della se-de è ricaduta su Verona perchéponte fra l'Italia e il cuore dell'Eu-ropa. In quest'ottica il rinnovo del-la collaborazione con Air Dolomi-ti, che oltre a presentare le suecampagne pubblicitarie e di co-municazione offrirà a tutti i pas-seggeri sui propri scali interessatia visitare il salone la possibilità diavere lo sconto del 50 per centosul biglietto presentando la cartad’imbarco. E quest’anno il bigliet-to vale doppio, in quanto il Salo-ne Italiano del Golf offre la possi-bilità anche di visitare il vicinopadiglione “Luxury & Yachts”. Unabbinamento questo che non dis-

piace anche al professor FrancoChimenti, il presidente che in ot-to anni ha rilanciato il golf azzur-ro dal punto di vista organizzati-vo, e attraverso il decentramentoe il tesseramento promozionale hareso questo sport popolare e an-che più presente nei media: “Il Sa-lone del golf è un’idea geniale, nonci importa molto se viene abbina-to al lusso perché il golf fortuna-tamente è un’altra cosa”. Per l'oc-casione poi è stato poi allestito da“Ferro Dodici” un grande Drivingrange con 10 postazioni, che per-metterà ai golfisti di provare gra-

tuitamente le attrezzature delle mi-gliori marche mondiali e di perfe-zionare lo swing grazie all'aiutodei maestri della Federgolf vene-ta, impegnata anche nella promo-zione di una serie di iniziative peri giovani e le scuole. “Secondo leindicazioni della Fiera di Verona– dice il direttore del Salone Lo-renzo Pitirra – con questa accop-piata di grande attrattiva si aspet-tano 25-30 mila presenze, e il golfavrà così per il quarto anno unevento d’apertura di alto livello perpromuovere la sua immagine vin-cente, conoscersi e divertirsi”.

Sdi Enrico Morucci

A Verona la quarta edizione del Salone del Golf

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Golf

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hi frequenta le gare delGolf Forense ha impa-rato a conoscerla edapprezzarla.

Bella e professionale, sorridente eaffidabile.Sempre presente al fianco dell’Av-vocato Nicola Colavita fin dalleprimissime gare, la Dott.ssa Fran-cesca Mercantini è la figura fem-minile di riferimento del Golf Fo-rense, è la punta di diamante di ungruppo di splendide ragazze cheda anni fanno parte dello staff delGolf Forense e che con la loro bel-lezza tingono di rosa le tappe delcircuito più amato dai golfisti ro-mani.Noi di Sport Club Magazine l’ab-biamo incontrata per conoscere me-glio lei, il mondo del Golf Forensevisto da dietro le quinte e per sco-prire le novità della sesta stagioneche si appresta ad iniziare.

Dott.ssa Mercantini, quale è il suoruolo all’interno del Golf Forense?“ Il mio è un ruolo ampio, ricopremolteplici aspetti: da quelli orga-nizzativi a quelli di P.R., da quellimeramente materiali a quelli di rap-presentanza, come ad esempio pre-sentare il cerimoniale di premiazio-ne, momento clou della giornatache precede il cocktail di fine gara.Diciamo che cerco di fare in modoche tutto sia perfetto prima, duran-te e dopo le nostre gare. E’ un lavoro impegnativo di gran-de responsabilità, ma anche digrande soddisfazione”.

Qual è la cosa che l’ha più colpi-ta in questi anni?“La crescita continua di questa ma-nifestazione, i numeri del Golf Fo-rense.Il grande numero dei giocatori, ilnumero sempre crescente degli

sponsor, la presenza delle Istituzio-ni che affiancano questa manifesta-zione, i mezzi di comunicazione chenon mancano mai alle nostre tap-pe, le lunghe liste d'attesa che si for-mano prima delle gare, la quantitàdi ospiti e di amici che intervengo-no ai cocktail del dopo gara, vero eproprio appuntamento mondano. E poi mi colpisce l'entusiasmo e latrepidazione con cui giocatori e nonaspettano questi appuntamenti. Sipercepisce comunque che il nostrolavoro viene apprezzato, si ha lanetta sensazione che è un eventomolto sentito”.

Smart, Nike Golf, BNL GruppoBNP Paribas, Acea, solo per ci-tare alcuni dei marchi che han-no voluto affiancare il Golf Fo-rense. Cosa spinge aziende cosìimportanti ad investire in que-sto Torneo?

“In primis credo il tipo di Format.L’aver messo insieme avvocati,magistrati, notai, commercialistie da ultimo i medici, è stata un’ot-tima idea. Rivolgersi ad un deter-minato tipo di categorie profes-sionali è stata una scelta vincen-te: questo genere di pubblico è ingrado di attirare questi grandimarchi.Poi ci sono altri fattori: la pro-fessionalità dell’Avv. Colavitanell’organizzare questo eventodove nulla è lasciato al caso; unasquadra di lavoro molto affiata-ta composta da Andrea Cecinellie da un gruppo di bellissime ra-gazze che da anni lavorano in-sieme; il supporto logistico dellaMorOrg S.r.l. di Mauro Antonel-li, altro aspetto fondamentale perla riuscita di questa manifesta-zione. Ognuno di noi sa perfetta-mente cosa deve fare”.

Cdi Alessandro Morucci _ foto di Damiano Rosa e Silvia Apice

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Golf

L'Avv. Nicola Colavita con FrancescaMercantini, Responsabile del Golf Forense

ed il Presidente della FIG Lazio, Dott. Carlo Scatena

Rosa golf forense

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Visto da dietro le quinte, come cipuò descrivere il Golf Forense?Com’è il suo rapporto con l’Avv.Colavita?“C’è una grande preparazione, èun lavoro assai faticoso e, comedicevo prima, per me di granderesponsabilità.Dopo tanti anni passati insieme alGolf Forense si respira un’aria fa-miliare con tutti gli addetti ai lavo-ri, c’è una bella atmosfera.L’Avv. Colavita poi sa trasmettere

le giuste motivazioni e le giuste ten-sioni a tutto lo staff: è un perfezio-nista e non ammette sbavature sul-l’organizzazione. Con lui poi mi lega un rapporto spe-ciale, non solo di lavoro dentro efuori del Golf Forense, ma anche diamicizia.C’è una grande complicità tra noied io, pertanto, mi sento doppia-mente responsabile affinché tut-

to proceda per il meglio”.

Ci può rivelare qualche anteprimadel Golf Forense Più 2010?“Da quest’anno il Golf Forense sa-rà affiancato dallo staff di maestridi golf di Simone Selli e della Golf-program, con i quali stiamo cer-cando di sviluppare una collabo-razione.In questi giorni stiamo definendoil calendario.Le posso anticipare che la tappadi chiusura sarà, come da tradi-zione, all’Olgiata Golf Club e sidisputerà su due giorni per per-mettere la partecipazione alla ga-ra a più golfisti possibile, vistol'alto numero delle richieste dipartecipazione che ogni voltadobbiamo fronteggiare. Per il resto non le posso anticiparealtro, mi copro dietro il segreto pro-fessionale”.

Annalisa RomanoSilvia Manduzio Francesca RidolfiElisa Lo Monte

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Da sx: Francesca Mercantini con Alessia Di Giuseppe e Federica Pacchiarotti

Le ragazze del Golf Forense

Michelle Castiello, Silvia Manduzio, Francesca Mercantini e Stefania Tortorelli

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l paragone è apparen-temente assurdo mautile per comprende-re come va colpita la

pallina.La maggior parte dei giocatori du-rante il primo periodo di apprendi-mento commette degli errori origi-nati prevalentemente da due pen-sieri istintivi: tirare forte, sollevarela pallina.Il primo, tipicamente maschile, pro-duce colpi in cui il movimento, for-zato e violento, viene deputato al-l'azione delle braccia che scagliateverso la pallina imbrigliano la cor-

retta rotazione del corpo (spalle nelbackswing e fianchi nel downswing)diminuendo sia l'efficacia che la di-rezione del colpo. Pensare solo a sol-levare la pallina da terra, invece,porta a colpire con la testa del ba-stone che nel tentativo maldestro dipassarci sotto supera le mani al mo-mento dell'impatto, spesso con ilpeso del corpo ancora sulla gambadestra. Risultato, colpi poco consi-stenti e molte flappe.Bisogna pensare che il principian-te è affogato dal pensiero di stac-care la pallina dal terreno soprat-tutto durante il passaggio spesso

traumatico dai tiri dal tee alla pra-tica più formativa dall'erba.La pallina, come spesso ricordiamoda questa rubrica, cerchiamo di col-pirla con le mani davanti alla testadel bastone colpendo per prima co-sa direttamente il guscio bianco, epoi il terreno, la zolla.Se pensiamo ad un mappamondo,diciamo all'equatore.Ora provate ad immaginare di col-pire un cubo con un movimento alrallentatore. Cercate di avvicinarvialla zona d' impatto con la faccialaterale destra. Se cercate di ap-poggiare la faccia del bastone piat-

ta contro il lato del cubo noteretedi aver naturalmente assunto un ot-tima posizione all'impatto. Mani da-vanti alla testa del bastone, pesoben appoggiato sulla gamba sini-stra, fianchi ruotati verso il bersa-glio e shiena più ferma del solito.La forma cubica infatti obblighe-rebbe il giocatore a considerare ununico modo per colpirlo:Lateralmente. Cercate quindi di in-contrare la pallina sulla linea del-l'equatore e mai al polo sud nel ten-tativo sbagliato di sollevarla, col-pirete con una solidità inaspettata.Buona pratica....

di Simone Selli

Golf

Se la pallina fosse quadrata...

Idi Simone Selli

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TUTTINCIRCOnews dal Club dei Circoli Sportivi Storicinews dal Club dei Circoli Sportivi Storici Roma

tuttincircolo

a cura di Matteo Cirelli

anno 2010 si presentaestremamente impe-gnativo per il Club deiCircoli Sportivi Stori-

ci sia sotto il profilo prettamentesportivo che sotto quello socialecon un fitto calendario di avveni-menti che vedranno protagoniste lesquadre dei soci degli otto Circoliappartenenti al sodalizio.Si inizierà con il “Trofeo dei Cir-coli Sportivi Storici”, organizzatoa primavera dal Reale Circolo Te-vere Remo presso la propria nuo-va struttura con le quattro cate-gorie Assoluti, over 40, over 50 eover 60.La Coppa, destinata al Circolo conil miglior risultato complessivo, èattualmente detenuta proprio daipadroni di casa. vincitori della scor-sa edizione.A giugno seguirà, presso il Circo-

lo Tennis EUR il “Torneo ClaudioDe Paolis”, riservato ai giovanissi-mi giocatori under 14 di Calcio a 5dei Circoli Storici della Capitale,svoltosi l’anno scorso sotto il pa-trocinio del Comune di Roma.L’estate sarà movimentata dalla46ma edizione del torneo di calcet-to per eccellenza della Capitale, la“Coppa Canottieri” organizzata dalCircolo Canottieri Lazio e riserva-ta anch’essa ai Circoli storici.L’attività del Circoli del Club ve-drà il suo apice nella nuova edi-zione del “Circoliamo”, program-mata per la fine di settembre e cherappresenta la ormai storica olim-piade dei Circoli con le sue molte-plici discipline.In queste attività il Club sarà af-fiancato dall’Istituto per il CreditoSportivo, da sempre vicino e sen-sibile, attraverso il suo Presidente

dott. Cardinaletti, ai valori di cui iCircoli storici sono portatori.Inoltre il Club non trascurerà l’im-pegno verso il sociale e la solida-rietà, in particolare sarà sviluppa-ta la collaborazione già in atto conTelethon per la raccolta di fondi perla ricerca sulle malattie genetiche,senza escludere l’aiuto su altrifronti dove è sempre stato presen-te il sostegno e l’apporto dei Cir-coli e dei propri soci.Non solo sport, quindi nella sua ac-cezione più pura di attività dilet-tantistica senza risvolti commercia-li, ma anche funzione di salvaguar-dia della storia, della tradizione edei valori etici perché non vadanopersi e possano sempre costituireun sicuro e serio riferimento per inostri giovani che nella sana atti-vità sportiva trovano motivo di cre-scita personale e sociale.

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Agostino De Zordo, Segretario Generale del Club Circoli Sportivi Storici

L’

Gli impegni del Clubper il 2010

ClubdeiCircoliSportivi

Storici

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COLOnews dal Club dei Circoli Sportivi Storici news dal Club dei Circoli Sportivi Storici

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ClubdeiCircoliSportiviStorici

CIRCOLO CANOTTIERIANIENE

L'Aniene premia le sue stelleIl 18 dicembre, presso la Sala Pe-trassi dell'Auditorium di RomaParco della Musica di Roma, sonostati celebrati i tantissimi succes-si centrati dal Canottieri Anienedurante il 2009. Condotta da Ja-copo Volpi e Alessia Marcuzzi e al-la presenza di molte autorità del-lo sport, della cultura e della so-cietà civile del Pae oltre ai soci edex atleti-campioni del Circolo co-me Domenico Fioravanti, AdrianoPanatta, Dino Zoff, Luca Monte-zemolo, Carlo Verdone ed EnricoVanzina, la serata ha previsto lapremiazione da parte del presiden-te dott. Giovanni Malagò degli at-leti delle varie sezioni che hannoeccellentemente rappresentato, inItalia e nel Mondo, i colori dello

sport targato-Aniene. Sono statiinoltre proiettati filmati in ricordodelle vittorie sportive del 2009 in-sieme ad immagini inedite recupe-rate da RAI TECHE commemora-tive della lunga tradizione e storiadel Sodalizio fondato nel 1892.Quasi impossibile ricordare i mol-teplici successi dell'Aniene nell'an-no appena trascorso. Il nuoto havissuto nel segno di Federica Pel-legrini, autrice di 6 primati delmondo, 3 titoli mondiali ed unoeuropeo. Imponenti anche le con-ferme di Valerio Cleri e FedericaVitale, oltre le qualificazioni di bentredici atleti qualificati per i XIIIFINA World Championships, sen-za dimenticare la vittoria del ter-zo scudetto consecutivo nel cam-pionato a squadre di serie A. An-che nel canottaggio il circolo gial-loblu ha centrato sontuosi traguar-di. Paola Protopapa e Luca Ago-letto, entrambi già Medaglia d’O-ro a Pechino, si sono fregiati deltitolo di vice campioni del mondo.Spiccano anche l’affermazione inCoppa del Mondo e la medaglia dibronzo ai Mondiali di Poznam di

Elia Luini, e le vittorie di titoli as-soluti, ed il consequenziale primoposto nel medagliere, ai Campio-nati Italiani di Ravenna. JosefaIdem è invece il simbolo dei suc-cessi della canoa del CC Aniene.La plurimedagliata olimpica haconquistato il bronzo ai Mondialiin Canada, ma tutto il settore fem-minile gialloblu, sia assoluto chegiovanile, si è distinto nelle variecompetizioni nazionali e interna-zionali. La storica vittoria dell’im-

barcazione “Roma-Aniene”, con ilCampione del Mondo e Socio Va-sco Vascotto nella divisione Ra-cing-Cruising, al Mondiale MaxiYacht Rolex Cup di Porto Cervo econ la presentazione della nuovaarrivata, la Campionessa Alessan-dra Sensini sono invece i fiori al-l'occhiello della sezione vela. Bel-le soddisfazioni anche dal tennis,con la partecipazione del team del-l'Aniene nelle finali del Campio-nato a squadre a Serie A1

Josefa Idem

Vasco VascottoMarco Zilia con a sx Paola Protopapa, e a dx Luca Agoletto

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TUTTINCIRCOnews dal Club dei Circoli Sportivi Storicinews dal Club dei Circoli Sportivi Storici

CIRCOLO TENNIS EUR

Al via la festa dello sportCome ogni anno, nello scorso mesedi dicembre si sono tenute, presso ilocali del Circolo, due tradizionalimanifestazioni sociali:- il "cocktail di benvenuto" per tut-ti i nuovi Soci iscrittisi nel corso del-l'anno 2009; - la "festa dello Sport", per la pre-miazione dei Soci che si sono impo-sti e/o particolarmente distinti nelcorso di manifestazioni sportive, sia

a carattere strettamente interno (tor-nei sociali nelle più varie discipline)che esterno (tornei e campionati pro-vinciali, regionali e nazionali). Il primo incontro istituzionale, il"cocktail di benvenuto", ha intesosalutare l'alto numero di nuovi So-ci iscrittisi nel corso dell'anno2009 che hanno confermato l’inos-sidabile appeal che il Circolo Ten-nis EUR ancora oggi esercita, conle sue varie strutture sparse nelmagnifico parco dell'EUR che leospita. Il pomeriggio è stato allietato dal-la musica della "New Lex Band",storica banda musicale compostada avvocati e guidata dal Socio e

Consigliere del Circolo avv. Fran-cesco Tassoni; ad arricchire l'of-ferta della band è intervenuta lasolista Paola Masserò, che con lasua voce armonica e melodiosa hadeliziato tutti i presenti. Dopo tale esibizione, si è svolta, nelcorso di una cena all'uopo organiz-zata, la "Festa dello Sport"; tra unaportata e l'altra il Presidente Gri-maldi ha salutato tutti i presenti edin particolare gli ospiti intervenuti,tra i quali il dott. Fabio Grisanti eSignora, in rappresentanza del "pa-drone di casa" EUR S.p.A., nonchèlo storico Socio del Circolo, capita-no della squadra di Federation Cup,Corrado Barazzutti che, aiutato dal-

la sua gentile consorte Barbara, haportato al Circolo la Coppa, vintadalle Azzurre nella finale contro leatlete russe, per esporla nel corsodella festa. Grande è stata l'emozione di tutti ipresenti, che hanno tributato all'a-mico Corrado una vera e propriaovazione per il successo ottenuto. La serata è proseguita con la premia-zione di tutti gli atleti distintisi nelcorso dell'anno, cui sono stati con-segnati originali ricordi in marmocon il logo del Circolo, scovati dalpoliedrico Consigliere Marco Lepre. Si è così conclusa, tra dolci e risa-te, una bella giornata ricca di sanospirito sportivo e sociale.

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CIRCOLO CANOTTIERI LAZIO

Buon compleanno LazioIl 9 gennaio 2010 presso il saloneD’onore del Coni, presenti il presi-dente Petrucci, il sindaco di RomaAlemanno, il delegato allo Sport Co-

chi, la più grande polisportiva d’Eu-ropa ha festeggiato i suoi 110 anni diattività. Presenti moltissimi protago-nisti del passato e del presente, olim-pionici, campioni del mondo, cam-pioni d’Europa, campioni d’Italia. An-che la Canottieri Lazio rappresenta-ta dal Presidente Alfonso Rossi, se-zione della SS Lazio, è stata prota-gonista, iniziando dall’OlimpionicoGionta per la pallanuoto, restando intema passando a Franco e Giancar-

lo Baccini per nuoto e pallanuoto,passando al canottaggio con cam-pioni di ogni epoca, da Calvia a Fu-masoni, a Negrini, fino ad arrivaread oggi alla più forte canottiera delmomento, la nostra Gabriella Bascel-li. Ma non è finita perché è stata pre-miata anche Maria Marconi campio-nessa di tuffi insieme ai fratelli Ni-cola e Tommaso. Presenti infine al-tri consoci Presidenti di sezione qua-li D’Arpino per la pallavolo, Greme-

se per lo sci, Ieradi per il Footvolleye Andrea Penza presidente della se-zione scacchi e segretario generaledella Polisportiva che insieme al Pre-sidente Generale Buccioni hanno or-ganizzato e gestito in modo impec-cabile l’evento. Da sottolineare lasentita partecipazione del Presiden-te Petrucci e del Sindaco Alemannoa tratti sinceramente commossi men-tre con lo sfilare degli atleti venivaricordato un secolo di vita.

Romatuttincircolo

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SPORT

CLUB

Il primo magazine sportivo in distribuzione

gratuita che dà voce a tutti coloro che amano

lo sport professionistico e amatoriale

Federation Cup 2009

Mercedes Golf Trophy

Concorso Ippico di Piazza di Siena

Roma Motor Show

13th FINA World Championships

Mondiali di Baseball

Assisi Endurance Lifestyle

Motor Show di BolognaRugby Roma Seven

Giochi del Mediterraneo

Golden Gala di atletica

Centenario del Giro d’Italia

Maratona Città di Roma

Campionati europei di tuffi

BNL Internazionali d’ItaliaSei Nazioni di rugby

BMW Italian Open di Golf

adv sport club gen010 17-12-2009 18:35 Pagina 1

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TUTTINCIRCTUTTINCIRCORomatuttincircolo

news dai circoli sportivi news dai circoli sportivi news dai circoli sportivi

Romatuttincircolo

DUE PONTI SPORTING CLUB

Una festa per chiudere l'annoCon una giornata memorabile, al-l'insegna dello sport e dei festosi au-guri, Emanuele e Pietro Tornabonihanno voluto salutare, prima dellapausa natalizia, soci e atleti del DuePonti, organizzando una serie di at-tività sportive come la classica Cor-sa di Natale per le vie del Centro, lapartita di calciotto, le finali del tor-neo sociale di tennis. In piscina si è

svolta una festa per bambini e ge-nitori e una master class di acquagym, durante la quale le “magnifi-che quattro” dello staff acquaticoKatia, Stefania, Annalisa e Valenti-na hanno riunito le socie che le se-guono molto assiduamente durantel’anno per una lezione speciale, di-vertente e impegnativa, che sarà ri-petuta domenica 21 febbraio a par-tire dalle ore 11,30. Si tratta di dueore con sequenze di esercizi a terrae in sospensione con cinture galleg-gianti, manubri e cavigliere, sia inacqua bassa che in acqua alta.L’anno ricomincia, dunque, all’inse-gna del movimento con il grandeentusiasmo che i trainer trasmetto-

no ai soci, perché il binomio eserci-zio fisico e divertimento rimane unpunto di forza del Due Ponti: la ca-pacità di rendere più piacevole l’ap-proccio all’esercizio fisico è il segre-to per assicurare la continuità del-l’allenamento e, dunque, l’otteni-mento e il mantenimento della for-ma fisica. Sono ben 150 le ore set-timanali di corsi, che vanno dallospinning al pilates, dalla macumbaalla tonificazione, dalla posturale alkick boxing e cardio kick. Oltre alWalk Zone con l’istruttore Milo, cheguida i soci in lunghe camminate sutapis roulant meccanici con ritmo emusica sempre adeguata al profilodella lezione, cercando di tramuta-

re la fatica in divertimento, la gran-de novità del 2010 è l’Hidrobike, at-tività cardiovascolare che, come lospinning, si basa sul concetto di pe-dalata continua a varia intensità cheinserita dentro l’acqua dà i beneficidi un maggiore drenaggio, fonden-do il piacere della bicicletta conquello dell’acqua e della musica.

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TUTTINCIRCORomatuttincircolo

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Romatuttincircolo

TENNIS ROMA

Tennis Roma protagonista nel tennisSi è concluso con la vittoria di GiulioClarioni il torneo tennistico del Ten-nis Roma. La manifestazione socialeha visto la partecipazione di quasicento soci, che si sono dati battagliasui campi “rossi”del circolo di PortaMetronia. La struttura del torneo pre-vedeva la composizione di tre tabel-loni, che riflettevano i valori di par-tenza dei soci iscritti. Proprio nel“draw”più agguerrito si è imposto asorpresa il giovane Clarioni, che pri-ma ha superato in un combattutomatch di semifinale il superfavoritoPino Angrisani (1/6 6/3 11/9 il pun-teggio finale, dopo due match pointfalliti da Angrisani nel tie break de-

cisivo), e poi ha conquistato il trofeobattendo in un altro equilibrato scon-tro il più esperto Alessandro Spanic-ciati con lo score di 7/5 6/7 6/2. Frai tennisti di fascia media si è inveceimposto Massimo Anzalone, che nelmatch conclusivo ha superato MauroMagazzino per 6/3 6/1. Nel torneo ri-servato ai “tennisti della domenica”,l'ha infine spuntata Fabio Lalle, vin-cente su Bruno Rubeo per 6/2 6/0. Lapremiazione dei vincitori si è tenutadurante la cena sociale di fine anno,nel corso della quale il presidente Mar-tino si è detto soddisfatto della situa-zione complessiva del circolo che og-gi consente di poter rilanciare con vi-gore anche le attività agonistiche. Aquesto proposito sono state presenta-te le varie squadre che parteciperan-no alle competizioni del 2010. Fioreall'occhiello del Tennis Roma la squa-dra Over 45, che potrà contare su unnucleo di giocatori d'altissimo livel-lo. Primo fra tutti l'ex davisman e n.

27 delle classifiche mondiali Paolo Ca-nè, che ha accettato l'invito rivoltoglidall'amico e compagno di tante av-venture tennistiche il maestro Ales-sandro Bigiarelli e del socio MarioRocca. Il bolognese sarà affiancato dalmaestro Massimiliano Troiani, da An-drea Ciucci e dagli ex giocatori di1°categoria, già campioni italiani as-soluti nella specialità del doppio, Mas-simo Cierro e Alessandro Deminicis.Le speranze del Tennis Roma sono ri-volte anche verso la D1 maschile,composta da Lionel Fabre, AlessandroBigiarelli, Massimiliano Troiani, LucaAlbanese e Giulio Clarioni.

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FUTBOLCLUB

Un nuovo anno nel pallone!

di Carlo Maria Stigliano

Dopo la lunga pausa natalizia ela trasformazione in “Babbi Na-tale”, i soci tornano ad indossa-re le loro classiche casacche dagara. Riparte la FutboLeague, ormai uf-ficialmente nel 2010. Il torneo so-

ciale di calcio a 8 ha già i suoiprotagonisti. Sulla carta la squa-dra di Perazza sembra, per ora,non avere rivali, a fronte dellasua imbattibilità. Anche se la fa-vorita, nell’essenza, pare esserela squadra bi-presidenziale di Sti-gliano – Angelucci nelle cui filamilitano nomi importanti: Di Li-vio, Giordano, Cucciari. Probabi-li antagoniste e co-protagoniste,la squadra di Palma, con Mate-razzi e Lippi, quella di Luciani,traghettata dall’intramontabileMister Pomponio, quella di Im-para e, a sorpresa, la squadra delPresidente/Mister Giordano, ar-tefice di un’oculata e chiacchie-

rata campagna acquisti. Con l’anno nuovo poi al Futbol-club i soci over 40 e over 60 simisureranno con gli altri circoliromani, nell’edizione 2010 dellaCoppa Veterani, affiancando la

già decollata categoria Over 50.E poi Adidas league, SundayCup… Come al solito, al Futbolclub, an-tipasto, primo e secondo a basedi pallone!

COLO

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Detto: Pippo

Ruolo: difensorePiede preferito: destro Pezzo forte del repertorio: la scivolataSquadra del cuore: S.S. LazioAl Circolo lo trovi: a mirare le caviglie sul campo… e poi a curarle in ospedale!

Il socio del mese Nome: Gianroberto Ferreri

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ealizzato in tempi re-cord e consegnato alComitato organizzato-re dei Mondiali di Nuo-

to Roma '09 due mesi prima l'ini-zio della manifestazione iridata, l'A-quaniene The Sport Club è diven-tato nel giro di poco tempo centronevralgico della vita sportiva e cul-turale della capitale. Nato dal con-nubio fra lo sforzo finanziario delCircolo Canottieri Aniene e il co-mune di Roma che ha messo a dis-posizione il terreno edificabile, l'im-pianto di via della Moschea è ungioiello architettonico nel quale èpossibile praticare molteplici atti-vità sportive e non. La struttura èdotata di una piscina olimpica e didue piscine da 25 metri, che soddi-sfano le esigenze natatorie di unsempre maggior numero di atletiche scelgono il nuoto come sportda praticare. Durante la giornata levasche dell'Aquaniene The SportClub (aperta dalle ore 7 alle ore 23)sono sia campo d'allenamento deicampioni della squadra di nuoto delCanottieri Aniene, laureatasi nel2009 per la terza volta consecuti-va Campione d'Italia grazie alle ge-sta di Federica Pellegrini e degli al-tri fenomeni gialloblù, sia palestrad'apprendimento per nuotatori di-lettanti, dai piccolissimi fino agliattempati e gagliardi sportivi della

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AquanieneIl Gioiello dello sport romano

R

Nello splendido impianto realizzato dal Canottieri Aniene,in collaborazione con il Comune di Roma, nuoto, fitness,impegno sociale e tanto altro di Matteo Cirelli

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terza età. L'attività agonistica è dicerto il fiore all'occhiello dell'im-pianto, ma molto si è puntato an-che sulla scuola nuoto, che viaggiaa ciclo continuo nell'arco della gior-nata. Ma all'Aquaniene, come sot-tolineato nel sottobrand della strut-tura, non si pratica solo nuoto e al-l'interno dei locali dell'impianto c'èspazio per tanti altri sport: dal fit-ness al karate, dai balli hip hop elatino americani al taekwondo fi-no alla riabilitazione post trauma ealla pesistica professionistica. Pervenire incontro alle diverse esigen-ze degli utenti, Aquaniene offre inquest'ottica tre diversi pacchetti, di-visi a loro volta nelle opzioni Mor-ning (dalle 7:30 alle 14:30) e FullTime. Aqua è l'offerta riservata achi vuole praticare le discipline na-tatorie. Fitness è invece dedicata achi vuole cimentarsi con le attrez-zature da palestra. Elite è infine ilpacchetto che racchiude le due al-

ternative. All'interno dell'impiantosono stati inoltre allestiti l'AquaCa-fè, con servizio di ristorazione co-lazione, pranzo e cena; la ludotecaAquakids, dove i più piccoli posso-no trascorrere il tempo giocando edivertendosi con il qualificato staffa disposizione; una sala convegnicon oltre 200 posti. Puntare fortesul fitness ha rappresentato unascommessa che può essere consi-derata già vinta da parte del presi-dente Giovanni Malagò, del consi-gliere allo sport Marco Zilia, del re-sponsabile del dell'impianto Gian-ni Nagni, del responsabile del nuo-to Dario Cortese, del responsabilefitness Emanuele Sacchi e di tuttol'organigramma del Circolo Canot-tieri Aniene. “Il successo del fitnesssta andando oltre le nostre più ro-see aspettative – dice Marco Zilia– e il sempre maggior numero dipersone che scelgono Aquanieneper la cura del loro corpo ci riem-

pie di soddisfazione”. Nell'ampia sa-la fitness è infatti possibile lavora-re con attrezzature tecnologicamen-te innovative e adatte ad ogni tipodi necessità. L'Easyline è la linea dimacchinari indispensabili per unacorretta riabilitazione, mentre la Pu-re Strenght è puntata verso un'al-ta specializzazione. Molto succes-so sta poi riscontrando la linea Ki-nesis, che possiede un'elevata com-ponente propriocettiva in grado dimigliorare equilibrio, flessibilità eforza. Il consigliere ricorda inoltrequanto il perfetto rapporto fra il Ca-nottieri Aniene e il Comune di Ro-ma e il II Municipio abbia portatoad un impegno appassionato nel-l'ambito sociale: “Abbiamo sotto-scritto un protocollo d'intesa fraAquaniene e il progetto Filippide,e che permette ai ragazzi affetti dadisabilità intellettiva di usufruiregratuitamente di tutte le attrezza-ture dell'impianto”.

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e due formazioni confermano laloro leadership al termine dellaquarta giornata di Adidas Leaguee Coppa Veterani, tornei sponso-

rizzati da Snai e di scena al Futbol Club, do-po la pausa natalizia.Nell'Adidas League, il torneo riservato ai cir-coli romani diventato ormai di culto per chiama il calciotto e per chi si diverte a rivederein campo campioni del calibro di Di Livio, Al-dair e Di Biagio, il Due Ponti si è imposto alterzo turno per 3-0 sul Tevere Remo, scaval-cando al comando il Forum SC, fermato sen-za discussioni sul 0-4 dai padroni di casa delFutbolClub. Poi, nell’ultima tornata, la nuovacapolista si è confermata, volando a 10 pun-ti, grazie alla vittoria sull’Antico Tiro a Voloper 7-3 (tripletta di Monari e due gol di Gior-dano; per la squadra battuta, tre gol di Pro-

speri). Raggiunto a 9 punti il Forum SC dal-l’SC Olgiata che si è imposto nello scontro di-retto per 5-2, sulle ali di un poker firmato dalsolito Naso. Successo nella quarta giornata an-che per il C.C. Lazio che ha sconfitto il T.C. Pa-rioli per 4-2 (doppietta di Bianchi). Battutad’arresto per il Futbolclub, sconfitto per 2-0dal C.C. Aniene (entrambi i gol di Morra) e orafermo a metà classifica.Grandi novità anche nell’altro torneo del Fut-bolclub. Hanno preso il via, il 14 e 16 gennaio,le categorie “Over 40” e “Over 60” della Cop-pa Veterani, il campionato di calcetto dei cir-coli romani. Negli “Over 50”, invece, la quar-ta giornata ha ribadito i pregi dell’Antico Ti-ro al Volo: primo in classifica, a 10 punti, gra-zie a una tripletta di Silvi che ha fissato il 3-1 finale sullo Sporting Eur. Il C.C. Aniene, im-ponendosi di misura sul RCC Tevere Remo, rin-

salda il secondo posto; segue un terzetto for-mato da Torrino S.C., C.C. Lazio e Futbolclubbianco a 7 punti. Nell’aria c’è già l’odore delbig match tra le prime due forze del campio-nato, facile prevedere l’ennesimo spettacolo diagonismo e passione, oltre che di mestiere.Qualità che, c’è da scommettere, non manche-ranno neanche nei tornei dedicati a “Over 40e “Over 60”, che hanno appena debuttato.L’avvincente appuntamento ci accompagneràfino a primavera, ogni sabato mattina, al Fut-bolclub, il circolo romano di Via degli Olim-pionici 71, ormai punto di riferimento per l’at-tività sportiva e ricreativa di Roma.I partecipanti e gli appassionati potranno te-nersi costantemente aggiornati sull’andamen-to del torneo attraverso il sito internetwww.adidasleague.it www.adidasleague.it/veterani.

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Ldi Matteo Cirelli

Due Ponti e Antico Tiro a Volo da applausi

Roma tornei Adidas League

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rrivare tra le prime sedici squadrein Campionato a fine 2009 consen-tiva la partecipazione alla Coppa delPezzana. Negli ultimi anni paralle-

lamente al prestigioso titolo di vincitrice del Tor-neo Pezzana anche la Coppa si è ritagliato unimportante spazio. Sono sempre di più le squa-dre che puntano dritte alla sua conquista o chetentano il grande slam: Campionato, Coppa eTorneo. Alla prima squadra che riuscirà a vin-cere tutte e tre i trofei nello stesso anno l’orga-nizzazione regalerà un trofeo speciale. A dicem-bre 2009 la situazione era la seguente: Categoria ASSOLUTI - CLASSIFICA: River Pla-te 19; Roma e Flamengo 18; Sampdoria 16;Ajax, R.Santander, Getafe 13; Atl. Madrid, Ar-senal, Jef United* 12; Chelsea 10; Barcellona,Real Madrid, Hull City 9: Werder Brema, La-zio* 8; Milan*, Liverpool 7; Boca Junior 3; Ju-ventus 1. B: *un punto di penalizzazioneCategoria OVER40 - CLASSIFICA: Real Ma-drid 23, Ajax 21, Porto 20, Flamengo 18, Ro-ma 18, O.Marsiglia 18, Fiorentina 17, Samp-doria 16, Atl. Madrid 15, Arsenal 14, Juven-

tus 13, Glasgow Rangers 13, Benfica 12, Chel-sea 12, Los Angeles Galaxy 12, Inter 11, Man-chester United 11, Bayern Monaco 10, Barcel-lona 9, Celtic 8, Milan 7, Napoli 6, Boca Ju-nior* 5, Getafe 2 N.B. *un punto di penalizza-zioneI capocannonieri del torneo sono Simone DeMutiis (Arsenal) negli Assoluti con 17 retimesse a segno seguito da Seye (Sampdoria),e uno strepitoso Stefano Sgherri (Ajax) con31 realizzazioni negli Over40 seguito da Na-so (Flamengo) e Bacheca (Atl.Madrid).Le 16 qualificate di Coppa per categoria han-no nel frattempo esordito nel nuovo anno congli Ottavi di Coppa ed ecco i risultati:RISULTATI COPPA CAMPIONI“Assoluti”: Barcellona (Gruppo Alicanti)-Fla-mengo (Studio Legale Traisci) 2-1; Roma-La-zio (Il Pozzo degli Eventi) 4-3; Atl.Madrid (Pa-ne Olio)-Jef United (Studio Legale Spadafo-ra-De Rosa) 4-3; Chelsea (Fondo A.P. Pubbli-ca Sicurezza)-Ajax (Blitz Tre) 8-3; Sampdo-ria (Ass.Note Positive)Real Madrid (CircoliSportivi Heaven) 4-0; Getafe (Int. Prod. Time

Out)-Hull City (Il Camiciaio Docksteps) 3.1RISULTATI COPPA CAMPIONI “Over 40” Roma (Autocarrozzeria Grassi)- Juventus (Ca-nottieri Lazio) 3-1; Chelsea (La mia casa ar-redamenti)- Ajax (The Fans) 5-4; Arsenal (An-tico Tiro al Volo)-Fiorentina (Progetto Filip-pide) 3-1; Los Angeles Galaxy (Agenzia Ro-ma Po)- O. Marsiglia (Centro Asfalti) 6-4; Fla-mengo (Gruppo Siri)- Glasgow Rangers (FlannO’Brien) 5-3; Real Madrid (Rezza Mutui)- Man-chester United (Stazione Agip Farcomeni) 5-0; Sampdoria (Indago)- Atl. Madrid (ImpresaMizar Appalti) 6-4; Porto (Mobilnovo)- Ben-fica (Ferretti Gomme) 2-1.Mentre si è ripreso a giocare il Campionatoappuntamento a Febbraio quando si gioche-ranno i Quarti di Coppa. Per tutte le info col-legarsi all’ottimo sito ufficiale del torneo:www.torneopezzana.com.Per prenotare fin da ora posti nel Torneo Pez-zana estivo “Summer ed.2010” nelle catego-rie Assoluti, Over40 e Over50 telefonare al340 3738509 o scrivere a [email protected].

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Gennaio 2010: tra coppa e campionatodi Alessandro Morucci

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Roma tornei Torneo Pezzana

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RomatuttincircoloTUTTINCIRCOnews dai circoli sportivi

news dai circoli sportivi news dai circoli sportivi Napoli

tuttincircolo

a cura di SPORTFORM

CIRCOLO SAVOIA

Doppietta nelle regate di NataleLa vela napoletana chiude il suogrande appuntamento di fine annocon un successo. Si sono concluse,infatti, le regate di Natale, con la vit-toria tra i 4.20 di Guido D’Errico eGabriel Minelli, dopo una sfida ser-ratissima con Federico Cattaneo e Fa-brizio Nardi. Entrambi gli equipaggisono tesserati per il Reale Yacht ClubCanottieri Savoia. Grazie a questosuccesso, D’Errico e Minelli intasca-no la “Coppa Bruno e Cecilia Cap-pa”. Il circolo Italia piazza i suoi alterzo posto, Mattia De Rosa e Mau-ro Caputo. Numerosi concorrenti sisono affrontati anche tra i Laser. Nel-la classifica degli Standard, per laquale era in palio la “Coppa Neri Stel-

la”, il primo è Pierluigi Guida dellaLega Navale, che precede GianlucaMarino e Lorenzo Migliaccio del cir-colo Italia. Tra i Laser Radial, il vin-citore è Lorenzo Castaldo del Savoia,che dunque fa sua la “Coppa Rena-to Barendson”. Alle sue spalle, si piaz-za Giovanni Magliulo, del Savoia an-ch’egli. Il dominatore dei Laser 4.7 èAlessandro Gravina. Trionfa in tut-te le quattro prove disputate, e allapremiazione raccoglie dalle mani diPippo Dalla Vecchia la “Coppa Mi-chele Del Sordo”.

Prima vittoria al femminileIl Circolo Savoia ha ospitato per ladiciassettesima volta il Trofeo Mar-cello Campobasso. Tre giornate diquello che la vela giovanile conside-ra il proprio campionato del mondo.Anche in questa occasione un trion-

fo di numeri che riempiono la cittàdi successi. 200 ragazzini si sono sfi-dati sugli Optimist,103 sono gli stra-nieri in gara, 97 gli italiani. “Siamoin una città – spiega Pippo Dalla Vec-chia, presidente del Circolo di SantaLucia - nella quale i grandi eventi na-scono tra grandi squilli di tromba, poitroppo spesso si esauriscono nel gi-ro di uno o due anni. Ciò che mi ren-de orgoglioso, del Trofeo Campobas-so è la sua continuità. Queste regatenon solo resistono in ottima saluteaddirittura da quasi un ventennio, mafacciamo in modo che crescano re-golarmente anno dopo anno”. In que-sta edizione le nazioni in gara sonostate addirittura venti. Tutte le piùforti d'Europa: Austria, Danimarca,Finlandia, Francia, Grecia, Inghilter-ra, Lettonia, Norvegia. Volano versoNapoli anche Israele e Tunisia. Nes-sun altro evento sportivo cittadino

può vantare una partecipazione cosìampia e di respiro così internaziona-le. “Dal punto di vista economico –continua Dalla Vecchia – metter suun appuntamento del genere è unagran fatica. Ma riusciamo a trovarechi crede in questo appuntamento digennaio. Il Banco di Napoli, il LatteBerna, la Ferrarelle e la Metropolita-na di Napoli ci sono vicini e consen-tono questo nostro autentico picco-lo miracolo”. Si tratta in effetti di unaesemplare occasione di ospitalità perNapoli. Il Circolo Savoia per tutti i tregiorni di regate prepara e distribui-sce 250 colazioni al mattino, altret-tanti sacchetti per una merenda daconsumare in mare durante la gara einfine il pranzo per tutti. Agli stra-nieri viene offerta anche piena co-pertura per l’alloggio. Ai 200 velisti,del resto, si aggiunge l’intero segui-to di genitori, allenatori, dirigenti.

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“Vogliamo che queste regate, nate inmemoria di quel grande campione eamico che fu Marcello Campobasso,siano spettacolari. ma vogliamo so-prattutto che ciascuno venga in que-sta città costruendosi un'idea di Na-poli migliore di quella che aveva pri-ma di metterci piede. E’ sempre e so-prattutto questo il senso del nostrosforzo”. Il Circolo Savoia quest’annoha messo a disposizione dei velisti an-che le imbarcazioni: tutte nuove dizecca. Ha contattato circoli e cantie-ri in tutta Italia, e s'è procurato 93 Op-timist coi quali gareggeranno gliiscritti che giungono da più lontanoe perciò giunti privi di barca. La ve-lista donna che alla fine si è classifi-cata prima (Carlotta Omari della S.V.Barcola e Grignano) ha vinto una tar-ga d'argento, in memoria di IreneCampobasso, moglie di Marcello re-centemente scomparsa.

CIRCOLO CANOTTIERI

Record mondiale per la PirozziE’ tornata a casa dalle Gymnasiadidi Doha con un bilancio davveroottimo Stefania Pirozzi, la nuota-trice sannita che ha rappresentatol’Italia nella rassegna giovanile inQatar, una sorta di piccola Olimpia-de per gli atleti di 15 e 16 anni. Lacampionessa di Apollosa ha con-quistato una delle cinque medaglied’oro portate a casa dalla naziona-le azzurra, quella dei 400 misti. Unagara straordinaria per la Pirozzi, chedopo aver ottenuto il secondo mi-glior tempo nelle batterie del mat-tino, con 4’52’’35, si è scatenatanella finale del pomeriggio. Comeal solito l’atleta tesserata per la Ca-nottieri Napoli è partita prudenteper poi piazzare il suo strepitoso

rush finale nella seconda parte del-la gara. Basta pensare che ai 200metri, a metà gara, Stefania eratransitata addirittura al quarto po-sto, a 3’’ dalla prima. Ma nelle fra-zioni a rana e a stile libero non c’èstata più storia, la Pirozzi ha recu-perato una per una le sue avversa-rie. Terza ai 300 metri, seconda ai350, la sannita ha poi staccato an-che la russa Andreeva nell’ultimavasca, andando a toccare in4’45’’26, nuovo record italiano ju-niores e record della manifestazio-ne. Insomma l’ennesimo record perla campionessa di Apollosa, chequest’anno a più riprese ha miglio-rato i primati italiani di categoria,dimostrandosi di gran lunga la mi-gliore in assoluto sui 400 misti, do-ve peraltro ha vinto i titoli italianijuniores sia in vasca lunga che invasca corta, e dove è salita sul po-

dio anche ai campionati italiani as-soluti. “La Pirozzi – dice Lello Ava-gnano responsabile tecnico del se-zione nuoto del Circolo CanottieriNapoli – si conferma ai vertici in-ternazionali imponendosi con untempo di assoluto valore. Del resto,già questa estate a Praga ai cam-pionati europei, aveva conquistatola medaglia d’argento”.

RARI NANTES

Pallanuoto, via alla serie BRoberta Caputo e Benedetta Bar-biero dominano l’Europa nel 4.20.Entrambe provenienti dal CircoloSavoia, il prestigioso sodalizio diSanta Lucia, Caputo-Barbiero han-no appena intascato la vittoria inuna delle manifestazioni più im-portanti del panorama continenta-le: l’Imperia Winter regata 2009,conquistando ben 24 punti in untotale di 7 prove. Nel mare di Im-peria erano ben dieci le nazioni in

gara, ma alla fine l’ha spuntata l’e-quipaggio partenopeo. “Erano due piccole campioncino sindai tempi in cui gareggiavano nel-l’optimist - dice Pippo Dalla Vec-chia, presidente del Circolo Savoia- hanno talento e carattere. Nellavela è decisivo essere veloci, ma nonbasta. Loro hanno tutti gli ingre-dienti per esprimersi ad altissimi li-velli. Napoli ed il nostro Circolohanno tirato fuori le ennesime cam-pioncine”. Caputo-Barbiero, primadi chiudere l’attività del 2009, han-no fatto passerella proprio al Circo-lo Savoia per le Regate di Natale.

CIRCOLO POSILLIPO

Riapre la piscina della Carlo PoerioPer la piscina della scuola Carlo Poe-rio i giovani nuotatori hanno dovu-to attendere tre lunghi mesi di lavo-ro per la ristrutturazione, ma final-mente è pronta.

La piscina di proprietà del comunesarà gestita dal Circolo Posillipo, co-me ha confermato il presidente del-lo storico circolo rossoverde, BrunoCaiazzo nel corso della presentazio-ne alla quale ha partecipato ancheil presidente del comitato campanodi nuoto Trapanese e l’assessore al-lo sport del comune di Napoli Alfre-do Ponticelli.

I lavori sono costati trecentomilaeuro e permettono alla città di re-cuperare una struttura importante,soprattutto per i giovani. Nei pros-simi mesi verranno ultimati anchei lavori alla Piscina Scandone di ViaGiochi del Mediterraneo. Un altropasso importante per dare ai gio-vani luoghi dove praticare sport chein questa città sono sempre meno.

COLO news dai circoli sportivi news dai circoli sportivi news dai circoli sportivi

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Formazione

a cura dell’Avv. Tommaso MandatoPresidente Sport Form

na delle figure profes-sionale che nel tempoè divenuta fondamen-tale ed insostituibile

per il mondo dello sport è senzadubbio quella del medico-sporti-vo. Che ha un ruolo determinantesia per tutti coloro che praticanolo sport in maniera amatoriale odilettantistico e sia per coloro chesvolgono attività professionistica. Innanzitutto accentriamo la no-stra attenzione, sommariamente,proprio su quest’ultimo aspetto re-lativo al mondo sportivo profes-sionistico: il medico sportivo, ingenerale, ha il compito di seguiregli atleti dall’inizio alla fine del lo-ro impegno agonistico, curando-ne l’aspetto fisico e muscolare, ladieta e l’alimentazione, i tempi diriposo prima e dopo le gare, e co-sì via. Quasi sempre, oramai, nel-l’ambito dello sport professioni-stico contemporaneo, il medicosportivo svolge la sua attività al-l’interno della società per la qua-le lavora, in stretto contatto ed incollaborazione totale con tutti glialtri professionisti della societàstessa, dall’allenatore ai singoliistruttori, dal preparatore fisico al-lo psicologo. Le competenze di unbravo medico sportivo sono mol-to complesse e si riferiscono a di-versi ambiti e livelli disciplinari:deve avere competenze scientifi-che e tecniche, che richiedono laperfetta conoscenza del corpoumano, delle cause, dei sintomi edegli strumenti terapeutici. Deveinoltre instaurare a tutti i costi un

rapporto di totale fiducia nei con-fronti dell’atleta e comunicare conlui in modo diretto e chiaro.Il medico sportivo possiede tuttele ampie e specialistiche conoscen-ze mediche che derivano dal pos-sesso della laurea in Medicina echirurgia oltre al diploma di spe-cializzazione in Medicina dellosport ottenuto frequentando uncorso della durata di 4 anni.La “formazione di base" del me-dico non è sufficiente ma è neces-sario integrarla con un'ampia eapprofondita cognizione dei varisistemi e apparati che compongo-

no il corpo umano. Inoltre è fon-damentale approfondire un altroaspetto specialistico riguardantela diagnostica, da effettuarsi conl'utilizzo delle più moderne tecno-logie. E' richiesta la conoscenzadelle più moderne apparecchiatu-re e strumentazioni da utilizzare. Nello stesso tempo, un buon me-dico sportivo deve essere a cono-scenza delle tecniche di allena-mento e di gioco degli atleti chesegue, cognizione indispensabileal fine di abbinare attività di pre-venzione e, quando necessario,quelle terapeutiche e riabilitative.

Il ruolo dello specialista in Medi-cina dello Sport nell’ambito ama-toriale e dilettantistico è parimen-ti basilare, in particolare per l'ef-fettuazione delle visite per l'ido-neità all'attività sportiva o per for-nire consulenze su tutte le proble-matiche diffusissime in questo set-tore dello Sport (valutazione fun-zionale, traumatologia, riabilita-zione post-infortunio, alimenta-zione ecc.). In età evolutiva, il me-dico sportivo può sottoporre a vi-sita soggetti per controllarne lastruttura anatomica (colonna, gi-nocchio, piede ecc.), l'accrescimen-to (fornendo una previsione dellostesso utilizzando apposite formu-le e parametri), il rapporto statu-ra/peso (intervenendo in caso dieccesso ponderale con idonei con-sigli) e quindi indicare quale sial'attività sportiva più idonea.Ed infine, con la diffusione sem-pre maggiore della pratica sporti-va in tutte le età, lo Specialista inMedicina dello Sport diventa im-portante nella prevenzione di pa-tologie che possono essere causa-te da un'attività fisica non idoneae sicuramente il soggetto più a ri-schio è il sedentario che inizia l'at-tività sportiva per la prima voltao la riprende dopo un più o menolungo periodo di inattività: chi vain palestra o fa jogging dovrebbeessere sottoposto ad un controllomedico idoneo ad evidenziare si-tuazioni di rischio (artrosi, iper-tensione ecc.), che in caso di ec-cessivo impegno potrebbero addi-rittura essere nocivi alla salute...

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Il Medico Sportivo, unaprofessione tradizionale

nello sport moderno

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opo gli eccessi alimen-tari di Natale e Capo-danno per molti ègiunto il momento di

tirare le somme. Chi ha ceduto al-le tentazioni, senza preoccuparsitroppo delle calorie “ingurgitate'',dovrà fare i conti con qualche chi-lo in più. Ma non disperiamo! Civuole poco per tornare in forma:basta seguire semplici regole ali-mentari e fare una giusta attivitàaerobica. Un'ottima alternativa al-la corsa continua lenta, per smal-tire i grassi in eccesso, è la corsa in-termittente. Si tratta semplicemen-te di una modalità di allenamentoaerobico che prevede dei periodiben definiti di corsa e camminata.

Come si svolgeL’allenamento dura poco, è sem-plice e da ottimi risultati. Bastacorrere da un minimo di 10 ad unmassimo di 30 minuti, alternandotrenta secondi di corsa a trenta se-condi di camminata. La fase dicorsa deve essere svolta ad unaandatura elevata. Non uno scattovero e proprio ma sicuramenteun'andatura vivace. Anche lacamminata sarà sostenuta.

Perché è efficacePerche la qualità del lavoro musco-lare migliora (corriamo più veloci!)e le gambe non si affaticano ecces-

sivamente. La frequenza cardiacaaumenta durante la corsa e si ab-bassa di poco durante la breve fa-se di camminata. L’acido lattico pro-dotto con la corsa viene smaltito si-gnificativamente durante la cam-minata, permettendo ai muscoli del-le gambe di recuperare: in praticale gambe recuperano, mentre i bat-titi cardiaci sono sempre dentrouna soglia allenante. E vi ricordo(come ripeto spesso alle mie allie-ve) che l’eccesso di acido latticopredispone alla formazione dellacellulite. Durante la corsa intermit-tente, inoltre, vengono stimolate lefibre muscolari veloci, quelle perintenderci che danno un aspetto to-nico e asciutto al muscolo.

D

In forma dopo le feste

Come fare Perchè

1 Non digiunare o saltare i pastiSaltare i pasti rallenta il metabolismo, digiunare intacca la tua massa magra: perdi peso, ma non grasso,con conseguenzeestetche disastrose, e danni per la tua salute.

2Aggiungi uno spuntino la mattina e uno nel pomeriggio ai 3 pasti principali

Gli spuntini regolarizzano l’assunzione di cibo,evitano attacchi di fame e tengono attivo il metabolismo.

3 Mangia con calma, seduto e mastica lentamente

Perche occorrono almeno 20 minuti prima che il cervello percepisca il senso di sazieta’:mangiando piano mangi meno e faciliti la digestione.

4 Bevi almeno 2 litri di acqua al giorno

Per bilanciare le perdite fisiologiche giornaliere (sudore, urina, ecc.) e permettereagli organi vitali un ottimale svolgimento delle loro funzioni

5 Non mangiare dolci dopo cenaNon conta solo cosa mangi, ma anche quandolo mangi: al termine della giornata l’attivitàmetabolica é ridotta al minimo e pertanto lecalorie introdotte vengono trasformate soprattutto in grasso di deposito.

6 Non esagerare con bibite gassate e zuccherate

Perchè contengono zucchero ed hanno perciò tante calorie pur essendo povere di valore nutritivo.L’organismo non ne percepisce l’apporto energetico, non ci si sente sazi e si introducono perciò molte calorie in più che non bevendo acqua.

7Non fare diete monotematiche (ad es. la dieta del minestrone,cappucino… ecc.)

Perchè rischi la tua salute senza ottenere risultati reali: una restrizione calorica severa e senza logica abbassa il metabolismo e aumenta la capacità del corpo di assorbire i nutrienti presenti negli alimenti. Quindi anche un piccolo “sgarro alimentare" verrà immagazzinato dal corpo sotto forma di adipe.

8 Mangia almeno 4 porzioni di frutta(di stagione) e verdura al giorno

Per assicurarti il giusto apporto di vitamine,sali minerali e fibre. Per depurare l’organismoe prevenire malattie (tumori)

9 Non esagerare con gli alcolici ed evita i superalcolici

Stesso discorso del punto 6, in più l’alcool e ricco di calorie e povero di principi nutritivi(1gr=7kcal). Attenzione dunque al vino e ai cosidetti “digestivi” (che NON fanno digerire) dopo cena.

10Limita al minimo condimenti elaborati, salse, fritti, fast food,merendine e insaccati

Perchè sono ricchi di grassi saturi e idrogenati, conservanti e coloranti. Tante calorie e poche propietà nutritive, tanto colesterolo: cibo spazzatura.

di Fabio Ingargiola Personal [email protected]

Fitness

Un'ottimo modo per smaltire i grassiin eccesso è la corsa intermittente:

basta correre da un minimo di 10 ad un massimo di 30 minuti,

alternando trenta secondi di corsa veloce a trenta secondi

di camminata sostenuta.

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l 1932 è l’anno del-la nascita ufficialedel training autoge-no che è stato pre-

sentato attraverso la pubblica-zione dell’opera fondante “Dasautogene training”, in cui sonoraccolti i risultati di molti annidi studi condotti dal suo inizia-tore, ricerche che risentono del-le esperienze di quest’ultimo nelcampo dell’ipnosi e della psi-coanalisi. “Training” vuol dire “allena-mento”, “autos” vuol dire “dase” e “genos” significa “che sigenera”, perciò l’etimologia del-la denominazione della tecnicapermette di spiegare meglio isuoi obiettivi, tutti volti a ren-dere la persona che si sottopo-ne a tale pratica in grado di pro-durre da se un allenamento alrilassamento, al cambiamentopsicologico e al controllo di al-cuni stati fisici, attraverso unacrescente capacità autonoma di“autosuggestione” che inizial-mente viene guidata e insegna-ta da un esperto. L’allenamento o training agliesercizi di T.A. consente, dopola prima fase di addestramento,

di raggiungere la capacità di ot-tenere dei benefici psicofisiciimmediati grazie alla ripetizio-ne di “formule autogene” e l’ef-fetto a lungo termine di cam-biamento dei processi psicofisi-ci negativi che possono essereall’origine di molti disturbi psi-cosomatici. Questa tecnicaquindi è uno strumento di cam-biamento che opera a tre livel-li:1 - A livello fisiologico, favo-rendo un riequilibrio del Siste-ma Nervoso Vegetativo e del Si-stema Endocrino, entrambistrettamente connessi ai vissu-ti emotivi; 2 - A livello fisico, miglioran-do lo stato di benessere e di sa-lute generale; 3 - A livello psicologico, aiu-tando a ristrutturare le propriereazioni negative e miglioran-do alcuni vissuti psicologici. Attraverso il training autogenosi crea un crescente equilibriopsicofisico, soprattutto su quel-le funzioni psicosomatiche (es.emozioni, stati somatici legatialla contrazione di muscoli in-volontari) che sono mediate dalcosiddetto Sistema Nervoso Au-

tonomo. Gli esercizi infatti ten-dono a mettere a riposo quellaparte di tale struttura che ga-rantisce l’attivazione psicofisio-logica e diminuiscono queglieccessi di alcuni ormoni, comel’adrenalina, che si riversano nelsangue in condizioni di stress.Allo stesso modo l’allenamen-to autogeno permette di passa-re gradualmente ad una mag-giore consapevolezza (e unaconseguente possibilità di con-trollo) delle attività muscolariinvolontarie (es. respirazione),liberandole sempre di più delcontrollo volontario negativoche costringe a stati di stress al-cuni muscoli volontari. Il carico di tensioni fisiche e psi-cologiche accumulate viene sca-ricato attraverso le cosiddette“scariche autogene” , ossia queifenomeni transitori di originepsicologica o somatica che ten-dono a manifestarsi in mododecrescente fino a sparire com-pletamente nel corso dell’alle-namento autogeno e che sonoconnesse alla possibilità del T.A.di liberare e decongestionare learee cerebrali sovraccaricatedallo stress.

I Attraverso il “trainingautogeno” si crea uncrescente equilibriopsicofisico, soprattuttosu quelle funzionipsicosomatiche chesono mediate dalSistema NervosoAutonomo.

saper scendere in profondità per “conoscere” le proprie risorse interne

Il “Training Autogeno”nello sport:

Psicologia

di Andrea Ceccarelli Psicologo dello sport,

Psicoterapeuta,Gruppoanalista

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NEWSNews

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uscita in edicola “Cal-ciatori 2009-10”, la49esima edizione del-la mitica collezione di

figurine Panini dedicata ai prota-gonisti del Campionato di calcioitaliano. La collezione comprende734 figurine adesive, di cui 678 incarta e 56 speciali glitterate, suigiocatori di serie A e B, I e II di-visione di Lega Pro, serie D e Se-rie A femminile. Queste figurinepotranno essere raccolte in un al-bum di 128 pagine. Questa nuovacollezione contiene una grande

sorpresa: le figurine della sezione“Calcio d’autore” (le immagini di12 grandi campioni – da Buffon aGattuso, da Di Natale a Gilardinofino a Totti) saranno disponibili,oltre che in versione standard, an-che in edizione limitata, firmatein originale dai singoli giocatori.Queste figurine autografate sonosolamente 50 per ciascuno dei 12calciatori e sono state distribuitecasualmente all’interno delle bu-stine. Saranno vere rarità per i col-lezionisti: in totale, solo 600 figu-rine sulle centinaia di milioni

stampate quest’anno per la colle-zione “Calciatori 2009-10”. I for-tunati che le troveranno, potran-no certificarne l’autenticità e re-gistrarle - indicando anche dovele hanno trovate - tramite l’appo-sito codice univoco stampato sulretro di ognuna, nel sito www.cal-ciatoripanini.it. Naturalmente, nel-le bustine sono presenti anche lestesse figurine non autografate,stampate in ugual numero a tuttele altre figurine della collezione,per completare l’apposita sezionedell’album.

È

Panini: in edicola la collezione Calciatori 2009-10Con le figurine in edizione limitata autografate dai grandi campioni

di Enrico Morucci

ll’Osteria dell’Angelo,dall’ex tallonatoredella Rugby RomaAngelino Croce è sta-

to festeggiato Paolo Cecinelli, ca-po redattore di LA7 Sport in se-guito all’assegnazione del premiogiornalistico intitolato a Pierlui-gi Fadda.Il riconoscimento è stato conse-gnato dal C.I.A.R. (Club ItaliaAmatori Rugby), comitato pre-posto a conservare le tradizionidel rugby italiano, un istitutofondato dall'indimenticato Avv.Mario Mazzuca cui oggi è inti-tolata la piazza antistante allostadio Flaminio, sede degli in-

contri del Sei Nazioni.Nel 1977 la prima edizione del-l’ambito premio giornalistico vin-ta dal grande Paolo Rosi, storiconarratore del rugby televisivo. I primi passi nel mondo dei media,Paolo Cecinelli li ha fatti proprioall’ombra di Paolo Rosi quando du-rante le telecronache del Torneodelle Cinque Nazioni teneva il con-teggio delle mischie e delle touche,come usavano fare in quel tempoi francesi.Pierluigi Fadda, cui è dedicato daqualche anno il premio del Ciar,ha iniziato alla carriera giornali-stica Paolo Cecinelli presentando-lo ad Indro Montanelli.

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Premio giornalistico a Paolo Cecinelli

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