06 SPORT INDUSTRY MAGAZINE

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COMPLEMENTI WELLNESS PISCINE SPORT & FITNESS www.sportindustry.com l’informazione sull’industria dello sport, del fitness, della piscina e del benessere ISSN 2038-5781 trimestrale - anno 2 - n. 6 - ottobre-dicembre 2011 pag. 28 Obiettivo fotovoltaico La costruzione di un tetto fotovoltaico raccontato dal suo promotore: i permessi, gli incentivi, i finanziamenti, il rapporto con le banche Primo piano pag. 14 Primo piano Juventus Stadium Un’analisi puntuale delle caratteristiche del nuovo stadio della Juventus: il progetto, la gestione e i fornitori pag. 23 Rassegna Soluzioni per un controllo completo Prodotti, sistemi e tecnologie dedicati al controllo e alla gestione di centri sportivi News Riqualificazione. Un luogo sempre più visitato quando si parla di impianti spor- tivi. Uno spazio a metà strada tra l’abban- dono delle strutture al loro triste destino, mai auspicabile, e la costruzione ex novo, che chiama in causa investimenti non sempre sostenibili e la ricerca di spazi nuovi, sempre più difficili da individuare. Uno spazio intermedio fatto di “sfumatu- re”, dal rifacimento del solo tetto (come nell’esempio del Palaevangelisti di Peru- gia, illustrato a pagina 28), alla riqualifica- zione degli impianti tecnici (e l’esempio del Complesso Sportivo Giulio Onesti a pagina 30 ne è la riprova), fino alla ristrut- turazione di interi edifici e delle aree cir- costanti (come propongono i due progetti per lo storico stadio Dall’Ara, presentati a pagina 2). Ma riqualificare non si riduce solo a questo. Riqualificare, a volte, si- gnifica infondere nuovo valore: a uno sport e a una città (come ha voluto fare Juventus con la costruzione del Nuovo Stadio, che “scomponiamo” per voi a pagi- na 14), a un concetto (come quello di “si- curezza” all’interno degli stadi, che riper- corriamo a pagina 20), a un nuovo modo di essere, di crescere, ma anche di fare cultura (come si prefigge il duplice evento ForumClub/ForumPiscine, di cui diamo notizia a pagina 44). Perché riqualificare significa, prima e sopra ogni cosa, restitui- re valore a qualcosa che già esiste, donan- dole ciò che merita: una nuova vita. riqualificazione Voglia di pag. 2 Nuova vita per il Dall’Ara Due progetti dedicati alla riqualificazione dello storico stadio del Bologna: il Dall’Ara www.forumpiscine.it Full immersion Il mercato, le novità, i materiali, è tutto al ForumPiscine. 4 th Pool & Spa Expo and International Congress 23-24-25 febbraio 2012 Fiera di Bologna con il patrocinio e la collaborazione di top sponsor

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Sesto numero del nuovo tabloid di informazione sull'industria dello sport, del fitness, della piscina e del benessere. Sport Industry Magazine è un agile e puntuale strumento di informazione che vi terrà sempre aggiornati sulle novità, i prodotti, le tecnologie e gli appuntamenti dell’industria sportivo-ricreativa. Mirato a un pubblico molto ampio di professionisti (quali investitori, proprietari e gestori, progettisti e buyer), il tabloid è arricchito da articoli di approfondimento che lo rendono perfettamente complementare al portale Sportindustry.com. Sport Industry Magazine è una guida preziosa che lavorerà in piena sinergia con Sport Industry Directory per consentirvi di analizzare, decidere, investire e rimanere sempre al passo con le tendenze e i cambiamenti del mercato

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COMPLEMENTIWELLNESSPISCINESPORT & FITNESS

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l’informazionesull’industriadello sport,del fitness,della piscina edel benessere

ISSN

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8-57

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trimestrale - anno 2 - n. 6 - ottobre-dicembre 2011

pag. 28

Obiettivo fotovoltaicoLa costruzione di un tetto fotovoltaico raccontato dal suo promotore: i permessi, gli incentivi, i finanziamenti, il rapporto con le banche

Primo piano

pag. 14

Primo piano

Juventus StadiumUn’analisi puntuale delle caratteristiche del nuovo stadio della Juventus: il progetto, la gestione e i fornitori

pag. 23

Rassegna

Soluzioni per un controllo completo Prodotti, sistemi e tecnologie dedicati al controllo e alla gestione di centri sportivi

News

Riqualificazione. Un luogo sempre più visitato quando si parla di impianti spor-tivi. Uno spazio a metà strada tra l’abban-dono delle strutture al loro triste destino, mai auspicabile, e la costruzione ex novo, che chiama in causa investimenti non sempre sostenibili e la ricerca di spazi nuovi, sempre più difficili da individuare. Uno spazio intermedio fatto di “sfumatu-re”, dal rifacimento del solo tetto (come nell’esempio del Palaevangelisti di Peru-gia, illustrato a pagina 28), alla riqualifica-zione degli impianti tecnici (e l’esempio del Complesso Sportivo Giulio Onesti a pagina 30 ne è la riprova), fino alla ristrut-turazione di interi edifici e delle aree cir-costanti (come propongono i due progetti

per lo storico stadio Dall’Ara, presentati a pagina 2). Ma riqualificare non si riduce solo a questo. Riqualificare, a volte, si-gnifica infondere nuovo valore: a uno sport e a una città (come ha voluto fare Juventus con la costruzione del Nuovo Stadio, che “scomponiamo” per voi a pagi-na 14), a un concetto (come quello di “si-curezza” all’interno degli stadi, che riper-corriamo a pagina 20), a un nuovo modo di essere, di crescere, ma anche di fare cultura (come si prefigge il duplice evento ForumClub/ForumPiscine, di cui diamo notizia a pagina 44). Perché riqualificare significa, prima e sopra ogni cosa, restitui-re valore a qualcosa che già esiste, donan-dole ciò che merita: una nuova vita.

riqualificazioneVoglia di

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Nuova vita per il Dall’Ara Due progetti dedicati alla riqualificazione dello storico stadio del Bologna: il Dall’Ara

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Full immersion Il mercato, le novità, i materiali, è tutto al ForumPiscine.

4th Pool & Spa Expoand International Congress

23-24-25 febbraio 2012Fiera di Bologna

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newsdall’Italia

In questo tempo di grandi fermenti per gli stadi italiani, anche per la città di Bologna è venuto il momento di pensare al proprio. Il Dall’Ara, lo stadio del capoluogo emiliano, è stato costruito negli anni ‘20, quando il cen-tro cittadino era ancora lontano e la periferia inesistente, e solo parzialmente ristrutturato e allargato in occasione dei Mondiali di Cal-cio del 1990. Tra incertezze e precarietà po-

Impianti per il calcetto: un’inchiesta

litiche, cambiamenti di proprietà del Bologna FC e idee contrastanti, due sono i progetti attualmente in via di definizione, presentati ufficialmente l’11 novembre. Vediamo le ca-ratteristiche principali di entrambi i progetti.

UNO STADIO PROBOLOgNAL’associazione ProBologna propone un progetto (nella foto qui a sinistra) per la re-

alizzazione di un polo sportivo citta-dino, risultato della ristrutturazione del-lo stadio esistente e delle aree limitrofe. Il progetto prevede una riqualificazio-ne nel rispetto degli standard UEFA: la pista di atletica, ora presente tra il campo e gli spalti, verrebbe rimossa, il terreno da

Nuova vita per il Dall’Ara

Il calcio a cinque è uno degli sport più ama-ti e praticati dagli italiani. Tantissimi i tornei organizzati e tantissime le squadre amatoriali esistenti. Sull’onda di questo successo, l’of-ferta di campi indoor o outdoor per questo sport si è moltiplicata negli anni e rimane al-tissima. Non stupisce dunque che Il Corriere della Sera abbia dedicato un’inchiesta ap-profondita sul panorama milanese dei cam-pi per il calcetto, per dare la possibilità agli

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appassionati di districarsi nella selva delle nu-merosissime offerte, oltre 300, della città. Il quotidiano ha scelto trenta impianti, valu-tati come migliori relativamente ai campi e ai servizi, realizzando per ognuno delle schede con valutazioni su condizioni e qualità, tarif-fe orarie, parcheggi, spazi per bambini, aree verdi, bar e ristoranti, organizzazione di tornei ed eventuali corsi. Il totale risulta di 98 campi, 41 scoperti e 57 coperti.

gioco abbassato di una decina di metri, mentre le superfetazioni di ferro realizzate nel 1990 sarebbero interamente rimosse, così da ri-portare alla luce l’originario guscio in muratura. In questo modo, si potrebbe recuperare lo spazio necessario per rag-giungere la capienza totale di circa 32.000 posti a sedere. Servizi commerciali e di ristorazione, strettamente legati alle attività dello stadio, saranno sistemati lungo i percorsi di distribuzione interni, in-tervallati dalle palestre e dai club di pugilato, lotta, boxe e arti mar-ziali, tuttora presenti all’interno dello stadio.

UN PROgETTO PER LA CITTàUna secondo proposta per il Dall’Ara, visibile nell’immagine in alto e anch’essa in via di definizione, viene dall’associazione internazionale A Vision for Europe, in collaborazione con Civicarch, laboratorio di architettura tecnica dell’Università di Ferrara. Anche in questo caso, l’idea è di rinnovare lo stadio preesistente, senza trascurare il contesto in cui esso vive: il progetto prevede un completo restyling di tutta l’area, per farla diventare una vera Città dello Sport. Punto di forza: l’imponente ingresso sulla strada principale, affian-cato da un museo del Bologna FC, un centro sportivo, svariate pa-lazzine per appartamenti e uffici, un centro commerciale, un centro wellness, una palestra e molte aree per il parcheggio.

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news dall’italia

Svoltasi il 13 novembre la prima attesissima edizione della “Milano Fit Marathon”, la prima maratona del Fitness organizzata dal Centro Provinciale Sportivo Libertas presso il Parco dell’Idroscalo di Milano. L’organizzazio-ne della maratona si è avvalsa di tecnologie elettroniche che hanno permesso, ad esem-pio, di iscriversi ed effettuare il pagamento on-line, di monitorare i tempi tramite pettorali muniti di chip, di trasmettere la gara su inter-net e di inviare la classifica finale agli atleti per mezzo di un sms. La corsa non competitiva ha visto un giro dell’Idroscalo su una distanza di 8 chilometri, mentre quella competitiva è stata una mezza maratona, corsa su una di-stanza di 21,097 chilometri, valevole come Campionato Nazionale Libertas. Alle ore 11, sul palco galleggiante, si è infine tenuto il Festival delle attività aerobiche, nel corso del quale si sono esibiti gruppi di varie discipline.

Revisione norma UNI 10637

Continuano, presso la sede milanese dell’UNI, le riunioni del Gruppo di lavoro “Piscine” per la revisione della Norma UNI 10637. I lavori di revisione dovrebbero durare, secondo quan-to reso noto, al massimo 18 mesi. Durante il secondo incontro, si è inoltre proceduto all’elezione del Coordinatore del gruppo di lavoro nella persona del vice presidente Assopiscine Ing. Ivano Pelosin. Il prossimo in-contro, dopo quello appena svoltosi in data 1 dicembre, si terrà il 10 gennaio 2012; si rinnova l’invito a tutti gli associati Assopisci-ne di inviare commenti o richieste di appro-fondimento degli argomenti utili a migliore la norma in discussione, che saranno portati in discussione nelle prossime riunioni.

Collettori solari termici: nuova norma UNIMilano Fit Marathon: prima edizione

Pubblicata la nuova norma UNI per la regolazio-ne degli standard dei prodotti solari termici. La UNI EN 12975-1, denominata “Impianti solari termici e loro componenti - Collettori solari” specifica i re-quisiti di durata (inclusa la resistenza meccanica), di affidabilità e di sicurezza dei collettori solari a liquido, e descrive le disposizioni per la valutazioni di conformità a tali requisiti. Questa norma aggior-na la versione precedente pubblicata nel 2009, includendo un’integrazione che rende la norma applicabile anche ai collettori a concentrazione.

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Il presidente della Maytronics, Offer Shachar ha comunicato le stra-tegie di vendita per il 2012. La Maytronics ha deciso di terminare la collaborazione con Fluidra (Astral Pool), dopo che Fluidra ha assunto il comando della Aquatron e Aqua Products nel febbraio scorso. Astral Pool continuerà a dare servizio per i pulitori Dolphin che ha venduto finora e avrà ancora la possibilità di ricevere parti di ricambio e assisten-za tecnica direttamente dalla Maytronics fin quando necessario.Contestualmente, Maytronics ha creato una nuova offerta di prodotti e servizi per consentire alla clientela di acquistare i prodotti Dolphin più avanzati, garantendogli inoltre un buon servizio assistenza. In questa direzione si consolida la partnership con Polimpianti, suo partner da oltre 25 anni per la distribuzione dei Dolphin sul territorio nazionale. L’accordo conferisce dunque a Polimpianti il prestigioso ruolo di Distri-butore Partner per tutto il territorio nazionale della gamma Dolphin.

Educare allo sport

Dodici sono i progetti finanziati dall’Unione Europea nel campo dello sport, selezionati al fine di promuovere reti adeguate e buone pratiche nello sport. Tra le 106 domande pervenute, dodici sono state scelte e finanziate, per un totale di oltre 2 milioni di euro. Dei progetti ap-provati, quattro sono legati alla prevenzione e alla lotta contro la violenza e l’intolleranza nel-lo sport, mentre gli altri otto hanno l’intento di promuovere approcci innovativi per rafforzare

l’organizzazione del-lo sport in Europa. Tra questi, uno è sta-to presentato da un ente italiano: il Coni Lombardia. Il pro-getto si chiama ELYS (Laboratori Didattici per Giovani Tifosi Europei) e si inserisce nella prevenzione e nella lotta contro la violenza nello sport, educando i tifosi al rispetto e alla non violenza sin da gio-vani, per crescere nel rispetto delle regole.

Il Palaghiaccio fotovoltaico

Solo 7 mesi, da aprile ad ottobre, sono stati necessari per costruire il nuovo Palaghiaccio di Egna (BZ), il cui progetto porta la firma dell’ar-chitetto Ralf Dejaco. Oltre a potenziare l’offerta di servizi e attrezzatu-re sportive comunali, il nuovo centro costituisce un importante luogo di aggregazione, con i suoi 900 posti tra seduti e in piedi. L’edificio presenta modalità costruttive tradizionali, con una particolare cura all’isolamento acustico e al risparmio energetico. L’azienda RW Panel ha infatti fornito pannelli sandwich per il tamponamento delle pareti e della copertura, per cui era richiesta un’alta performance di fono- isolamento. L’azienda si è inoltre occupata dell’installazione del nuo-vo sistema di fissaggio RWP Sun, che ha permesso il sostegno e il fissaggio di un imponente impianto fotovoltaico su tutta la super-ficie di copertura, che si estende per 2.161 mq, con una potenza di 307,76 kWp e una produzione di quasi 300 mila Kw/h all’anno.

Nasce la nuova FIPE

Maytronics, nuove strategie di vendita

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Amsi e Col.Naz.: insieme per crescere

Incontro chiarificatore tra Maurizio Bonelli, presidente Amsi, Associazione Maestri Sci Ita-liani, e Luciano Magnani, presidente Col.Naz., Collegio Nazionale Maestri. I due Presidenti si sono incontrati a Modena, con i propri consigli direttivi, per riallacciare i rapporti e mettere le basi per un necessario rilancio della categoria. Le principali problematiche individuate riguar-dano la distinzione dei ruoli tra Amsi e Colle-gio, il collegamento con le scuole e con i di-rettori, il ruolo di sindacato dell’Associazione, l’importanza di un lavoro di squadra, l’attività in ambito internazionale, la sede comune dei maestri italiani e infine il riconoscimento e la gestione dei maestri stranieri sul territorio na-

zionale. Da qui occorrerà percorrere una stra-da impegnativa, che necessita della collabora-zione di tutti per il rilancio e promozione del ruolo del maestro di sci e snowboard.

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Presentata ufficialmente la nuova Federazione Italiana Pesistica. “La forza nel cambiamento” è lo slogan evocativo che accompagna il cambio di denominazione della Federazione. Nel corso degli anni, la Federazione, che ha più di 100 anni di storia, si è distinta per la lotta al doping e le numerose attività con i giovani, considerate elemento fon-damentale, con il motto “Diamo peso ai giovani”. Un impegno che si è diretto anche verso la formazione di tecnici preparati e competenti, per una professionalità che va oltre il gesto sportivo e diventa sociale, per tutti quei ragazzi il cui tecnico diventa anche figura di riferimento personale, quindi formatore. Rinnovate infine le prestigiose collabora-

zioni con la Na-tional Strength and Conditio-ning Association (NSCA), associa-zione america-na specializza-ta nella ricerca scientifica appli-cata allo sport, e con il CIP (Co-mitato Italiano Paralimpico).

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Acquaworld: una realtà

Inaugurato ufficialmente questo autunno, il più grande parco acqua-tico indoor d’Italia: Acquaworld. Collocato a Concorrezzo, alle porte di Milano, il parco è stato infatti completato anche della sua ultima parte: Relaxworld, l’area relax riservata agli adulti. Il parco conta attual-mente di dodici piscine tra interne ed esterne, per un totale di oltre 2.000 mq di superfici d’acqua. Una quantità senza dubbio notevole, che ha richiesto un imponente apparato dedicato alla disinfezione e al controllo dell’acqua, integralmente fornito dall’azienda ProMinent. In particolare, sono stati installati 7 impianti di produzione cloro da elettrolisi del sale modello Chlorinsitu, che assicurano il corretto do-saggio di cloro puro direttamente nell’acqua di immissione, riducendo al minimo i sottoprodotti e la formazione delle cloroammine. Il dosag-gio dei prodotti chimici per regolazione pH e flocculante è effettuato tramite pompe dosatrici modello ProMinent Beta e Gamma/L. Oltre 40 sonde di misura analizzano in continuo i parametri fondamentali quali cloro libero, cloro combinato, redox, pH e temperatura, mentre le cen-traline di comando Dulcomarin II garantiscono il funzionamento del sistema nel rispetto dei parametri previsti dall’attuale normativa con possibilità di telecontrollo tramite Web Server integrato. Per maggiori informazioni: guarda le videointerviste a Valentino Tomasoni, im-prenditore di successo che questo parco l’ha trasformato da sogno a solida realtà, e Federico Pella, architetto che ha progettato e seguito tutti i lavori inerenti Acquaworld.

Le piscine potranno rimanere sulla spiaggia anche in inverno, purché realizzate con cri-teri di decoro e minimo impatto ambientale, materiali leggeri e comunque amovibili, co-perture invernali di qualità, abbellite con fio-riere e di sporgenza minima rispetto alla sab-bia. Questo il parere espresso dalla Sovrin-tendenza di Ravenna, confermato anche dall’assessore regionale al Turismo, Maurizio

Piscine in spiaggia, nuove regole

Melucci: “Le prescrizioni date dalla Sovrin-tendenza al Comune di Riccione — spiega Melucci — vengono prese come modello dal-la Regione per l’intera costa. Dopo averle a nostra volta concordate con la Sovrintentenza stessa, andranno recepite nei piani spiaggia dei singoli comuni. Ci sembra una soluzione intelligente, con impatto ambientale decisa-mente compatibile”.

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Novità nel mondo Wellness

Presentata ufficialmente ad Abano Terme, vicino a Padova, il 26 ot-tobre 2011, la Terapia del galleggiamento. Alla serata-evento, or-ganizzata in partnership da due aziende specializzate nel settore del benessere (Stenal e Hydrocare Italia), hanno preso parte personalità di spicco del mondo alberghiero. Uno strumento non ancora molto diffuso - ma che all’estero ha già trovato larga applicazione – basato su un principio molto semplice: ottenere un rilassamento psicofisico completo e profondo attraverso il galleggiamento in totale assenza di stimoli esterni. La speciale “vasca”, inserita in una stanza dove viene ricreata la deprivazione sensoriale, la Float Room, permette di prati-care la fluttuazione in assenza di peso, consentendo di avvertire im-mediatamente gli effetti della terapia. L’innovazione è rappresentata dalle peculiari caratteristiche del sale disciolto nell’acqua, costituito per il 98% da solfato di magnesio, che aggiunge alle proprietà del galleggiamento la preziosa azione terapeutica del magnesio median-

te l’assorbimento percutaneo; assieme al potassio, questo elemento è il più abbondante all’interno delle cellule, ed è re-sponsabile del buon funziona-mento di circa 300 enzimi, svol-gendo un ruolo fondamentale nel rilassamento muscolare che segue le contratture.

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Per impianti sportivi più efficienti

Svoltosi a Roma presso il C.P.O. Giulio One-sti (a cui dedichiamo un approfondimento a pagina 30 di questo numero di Sport Indust-ry Magazine) il Corso CONI per l’efficienza energetica negli impianti sportivi. Il corso ha preso in esame le principali tematiche inerenti il risparmio energetico negli impianti sporti-vi, con riferimento alla loro progettazione,

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Io gioco LEgALE: a quota 95

Continuano i finanziamenti per la realizza-zione di impianti sportivi da parte del PON Sicurezza. Raggiunta la quota di 95 proget-ti, tra campi da calcio a 5 e campetti poli-valenti. Questo autunno ha visto infatti il via libera della quinta tranche di progetti per la realizzazione di impianti sportivi nell’ambito dell’iniziativa “Io gioco LEgALE”. Il totale

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Cogenerazione: nuove regole

Negli ultimi mesi nel settore della cogenera-zione sono state introdotte tre nuove norme che vanno a ristrutturare il settore in manie-ra piuttosto forte: il D.M. 4/8/11, modalità di riconoscimento della Cogenerazione ad Alto Rendimento (CAR); il D.M. 5/9/11, nuovo re-gime di incentivazione della cogenerazione; la nota delle Agenzie delle Dogane n. 75649

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del 6/9/11. In particolare, i pri-mi due provvedimenti hanno come obiettivo l’incremento dell’efficienza energetica nei sistemi cogenerativi e la promozione della tecnologia stessa. Per quanto riguarda il nuovo sistema di incenti-vazione, esso vale per tutti gli impianti di cogenerazione alimentati a gas naturale dai 12 ai 15 €/MWhe, valore mag-

giore di circa il 50% rispetto a quello che era previsto dalla scheda analitica 21 bis (8÷10 €/MWhe), considerando il prezzo di un TEE pari a 100 euro. Per accedere agli incentivi, la documenta-zione tecnica deve essere presentata entro il 31/03/11 di ogni anno per gli impianti entrati in esercizio negli anni successivi al 2011.

delle risorse stanziate con il decreto emanato dall’Autorità di Gestione, il prefetto Nicola Izzo, supera i 4,2 milioni di euro. Gli impian-ti, che comprendono campetti polivalenti aperti o chiusi e campi di calcio a 5 outdoor, nasceranno nelle quattro regioni prestabilite: Campania, Sicilia, Puglia e Calabria, quattro per ogni provincia.

conduzione e validazione energetica. Parte importante del corso è stata dedicata ai si-stemi fotovoltaici, alla cogenerazione, all’uso di pompe di calore e ai corretti sistemi di ge-stione energetica, con un approccio tecnico/pratico che ha visto anche la presentazione di casi studio reali e delle tecnologie più ido-nee all’applicazione in ambito sportivo.

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Impianti sportivi vincenti

Premiati in occasione di FSB, il Salone interna-zionale delle Strutture ricreative, sportive e ac-quatiche tenutosi dal 26 al 28 ottobre 2011, i vincitori dello IAKS, IOC and IPC award. La cerimonia di premiazione è avvenuta, come da tradizione, durante il 22° IAKS Congress. Una giuria di professionisti internazionali ha premiato cinque progetti con la medaglia d’o-ro, nove con quella d’argento, cinque con il bronzo, mentre tre si sono meritati il premio speciale. Di seguito riportiamo i progetti vincitori della medaglia d’oro.- Cape Town Stadium, Sud Africa, di gmp -

von Gerkan, Marg und Partner- Foshan Pearl Gymnasium, Cina, di Mitsuru

Senda + Enviroment Design Institute- Richmond Olympic Oval, Vancouver, Cana-

da, di Cannon Design Architecture- Bled Rowing Centre, Slovenia, di Multiplan

Arhitekti- The New Holmenkollen Ski Jump, Oslo,

Norway, di JDS Architects.Premiati inoltre, per il primo anno, i vincitori del Architecture and Design Award for Stu-dents and Young Professionals 2011, che ha visto aggiudicarsi la medaglia d’oro il progetto “Cycle Track” di Anna Kuchmenko, Ucraina.

grandi stadi: un peso o un successo?

Secondo quanto emerso da una ricerca del Danish Institute for Sports Studies, pre-sentata in occasione della conferenza inter-nazionale Play the Game 2011, eventi come Olimpiadi e Mondiali di Calcio sono stretta-mente connessi con la costruzione di stadi simbolo, che spesso però finiscono per diven-tare cattedrali nel deserto e un peso finanzia-rio notevole ad evento concluso, a causa della mancanza di eventi e spettatori. La ricerca, tutt’ora in corso, ha individuato 75 struttu-re di 20 paesi diversi che, dal 1996, sono state costruite o riqualificate in occasione di un grande evento come le Olimpiadi, i Mon-diali, la UEFA. In tempi più recenti, sono stati censiti altri 65 stadi, il cui costo si aggira in-torno ai 13,1 miliardi di dollari americani, con una media di 201,5 milioni per stadio. Il più costoso è lo stadio di Cape Town (nella foto), per il quale sono stati spesi 600 milioni

di dollari, mentre alla fine della lista si trova il Baba Yara Stadium del ghana, costrui-to per 25,9 milioni di dollari. Ancora più evi-denti sono le differenze nell’utilizzo dei vari stadi. Mentre l’Olympic Stadium di Atlanta, con il suo affittuario di alto profilo, la squa-dra di baseball Atlanta Braves, ha raccolto più di 2,5 milioni di spettatori nel 2010, lo stadio Dr. Magalhães Pessoa in Portogallo, che ha una capacità di 24.000 posti, ha avuto solo 53.000 visitatori nell’arco del 2010 ed è ormai diventato un peso per le finanze locali. Sulla base dei dati raccolti, la ricerca ha infine cal-colato un indice che mostra le differenze tra lo stadio più usato e il meno usato nel corso dell’anno precedente. Solo per fare un esem-pio, il già citato stadio di Atlanta raccoglie in un anno 50 volte più spettatori della sua ca-pacità, mentre gli ultimi due stadi dell’indice non la raddoppiano nemmeno.

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Il primo centro termale

Kranjska Gora è una rinomata località sciistica della Slovenia, adagia-ta su una pianura alla sorgente del fiume Sava Dolinka e circondata da un paesaggio montano pittoresco. La città di Kranjska Gora dispone di ampie strutture di accoglienza, ma manca di strutture per le attività indoor; per questo si è scelto di dotare la città di un centro benesse-re termale, affidando il progetto al rinomato studio di architettura Enota. Posizionato al centro di Kranjska gora, sul sito di una stazio-ne ferroviaria in disuso, il nuovo stabilimento termale si distingue per caratteristiche costruttive locali: il tetto a capanna alpina, spiovente e rigorosamente in legno, e la conformazione dell’edificio “allungato”. Grande attenzione è stata posta ai potenziali frequentatori del nuovo centro. Poiché la maggior parte dei visitatori di Kranjska Gora sono le famiglie, gli spazi per i giovani visitatori sono stati situati in un’area riservata, dove il rumore non influenzerà gli altri visitatori.

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Uno stadio per gli Europei 2012

Inaugurato a fine novembre, lo stadio nazionale Narodowy di Varsavia, in Polonia, realizzato in vista dei Campionati Europei di Calcio del 2012, che avranno appunto luogo in Polonia e Ucraina. Stiamo parlando di una struttura di grande portata, con un cantiere davvero enorme, comprendente oltre centro unità di trasporto e cir-ca duecento lavoratori. Le dimensioni dello stadio, unitamente alle infrastrutture associate, coprono un’area di quasi 18 ettari; l’interno può ospitare fino a 58.000 spettatori, che avranno la possibilità di parcheggiare in uno spazio esterno che può ospitare oltre 1765 auto-mobili. Le soluzioni per l’edilizia adottate sono state quasi una “scelta obbligata”, come conseguenza del rigido clima locale e della conse-

Scelta dal Comitato internazionale “Rink-Hockey” per ospitare i mondiali del 2013, l’Angola, nella figura del presidente José Eduardo dos Santos, ha istituito per decreto la Commissione organizzatrice dei mondiali di Hockey2013. La Commissione, diretta dal mi-nistro dei Giovani e dello Sport e del ministero delle Relazioni estere, delle Finanze, dell’Inter-no e di tutti i dicasteri che possono contribuire alla realizzazione della manifestazione sporti-va, avrà il compito di creare le condizioni per la riuscita dell’avvenimento sportivo, come la costruzione e la riabilitazione degli impianti sportivi nelle diverse province del paese che ospiteranno la competizione.

Angola: in preparazionedei Mondiali

Bali Waterpark: è record

È il più grande parco acquatico indo-or / outdoor in Cina, il Bali Waterpark, che ha aperto nella città di Fushun. Tematizzato come se fosse un paradiso tropicale baline-se, il parco acquatico conta al suo interno acquascivoli e attrazioni da primato, come il WhiteWater’s Flume-in-Flume Viper, un mega scivolo composto da un tubo dentro un tubo, talmente grande da poter ospitare i visitatori in entrambi i tubi contemporaneamente. Progettato e realizzato da WhiteWater, la parte esterna del Bali Waterpark dispone del-la prima piscina a onde dotata di acquascivoli AquaLoop della Cina, oltre a scivoli adatte a tutte le età. Geoff Chutter, presidente e am-ministratore delegato di Whitewater dichiara orgoglioso: “abbiamo creato un prodotto unico e ricco di innovazioni, siamo sicuri che Waterpark Bali avrà numeri da record in tema di presenze, attingendo a una popolazione locale che conta oltre 8 milioni di persone”.

Fontane e piscine per ground Zero

Reflecting Absence, un nome evocativo per un luogo unico. Reflecting Absence è il nome scelto dall’architetto israeliano Michael Arad, che ha firmato il progetto per la riqualificazio-ne del World Trade Center. Un progetto che prevede di ritracciare in acciaio il perimetro delle due torri gemelle abbattute. Il monu-mento occuperà 8 acri di superficie e vedrà la creazione di due piscine e due cascate, che saranno le più grandi finora costruite negli Stati Uniti. I nomi delle 2982 vittime verranno incisi in bronzo attorno alle cascate e un bo-schetto darà al tutto una cintura di protezione e tranquillità.

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guente azione degradante degli agenti atmo-sferici. La costruzione e i materiali dovevano infatti soddisfare elevati criteri di durabilità, con un’attenzione all’ecosostenibilità. Aspetto fondamentale è risultato dunque es-sere l’isolamento termico dello stadio; per garantire un’adeguata protezione della tem-peratura interna dell’edificio sono stati infatti installati 14.000 mq di DuPont AirGuard Re-flective, una membrana a bassa remissività che previene la dispersione del calore.

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news dal mondo

Conclusasi il 14 ottobre 2011, a Seattle, Washington, la nona edizione dell’an-nuale World Aquatic Health Con-ference (WAHC) & Aquatic Physical Therapy Summit. Un’edizione che ha visto la presenza di 410 iscritti, con un incremento del 30% rispetto all’anno precedente. Cifre che confermano la centralità e l’importanza dell’appunta-mento, punto d’incontro per tutti colo-ro che lavorano alla ricerca, e a sostegno delle ricerca, dei benefici effetti appor-tati dall’acqua. Nonostante le limitate disponibilità di bilancio, la Conferenza ha infatti attirato i maggiori esperti del settore provenienti da 42 stati: Puerto Rico, Austria, Australia, Canada, Isra-ele, Paesi Bassi, Regno Unito, solo per citarne alcuni. Il 40% dei partecipanti era infatti composto da professionisti di alto livello, influenti accademici, me-dici, esponenti di governo, proprietari, direttori… Si sono diretti fino a Seattle

per imparare dai migliori, iscrivendosi ai numerosi seminari, simposi, tavole rotonde e incontri tecnici proposti ogni anno dal WAHC. I segmenti di mercato rappresentati sono stati invece strutture acquatiche, fornitori di servizi, consulenti, parchi di divertimento, produttori, uni-versità, associazioni, costruttori, distributori, alberghi, vendita al dettaglio, ed esponenti della stampa internazionale. Moltissimi anche quest’anno gli argomenti trattati: argomenti critici, tra cui la prevenzione dell’annegamento e delle lesioni, la gestione delle strutture acquatiche, i benefici per la salute di piscine e vasche idromassaggio, le nuove tecnologie in materia di trattamento dell’acqua, la prevenzione delle malattie trasmissibili attraverso l’acqua; tutti trat-tati con un taglio tecnico/pratico che contraddistingue l’evento sin dalla sua prima edizione. I pareri dei partecipanti sono tutti concordi: “È di gran lunga la migliore formazione disponibile sul tema, è sempre stato il momento più importante dell’anno dal punto di vista professionale. Non vedo l’ora che arrivi la prossima edizione!”. L’appuntamento è dunque per il 2012, dal 10 al 12 ottobre, a Norfolk.

La piscina più grande d’Europa

Nel cuore della Capriasca, a Tesserete, in Svizzera a un’altitudine di 550 metri, sorge l’Arena Sportiva Capriasca. All’interno del centro è collocata la piscina più grande d’Europa, un suggestivo specchio d’acqua di 1790mq composto da 3 piscine comunicanti. Una grande area d’acqua creata grazie alla flessibilità della tecnologia Myrtha di Piscine Castiglione, che ha permesso di realizzare zone per il nuoto disciplinato, la ricreazione e le attività ludiche con le seguenti carat-teristiche. In dettaglio: una piscina olimpionica da 50 m, profondità 140 e 160 cm, 8 corsie, una piscina ludica con un grande scivolo a 3 corsie, profondità 120 cm, un’isola con vasca idromassaggio con vista mozzafiato sulle montagne circostanti e una piscina per i bambini (ac-compagnati) di profondità 60 cm.

Ulteriore prestigioso riconoscimento per la pluripremiata SPA dell’hotel La Mamounia di Marrakech, che anche quest’anno si ag-giudica la nomination come “Best International SPA 2011” per il Marocco, il premio decretato dai lettori della rivista americana SPA Finder. I criteri sui quali si basano le votazioni sono molto severi. Interessano gli impianti presenti nella SPA, l’approccio tra cliente e terapista, il design interno, i prodotti utilizzati, lo svolgimento delle attività programmate, la qualità del servizio e la disponibilità del per-sonale. Questa SPA è un capolavoro d’arte artigianale impreziosita da mosaici, marmi, tadelakt (un rivestimento murale a base di calce, brillante ed impermeabile) e legni intagliati. Estesa su una superficie di 2.500 mq, la SPA conta di due piscine trattate a ozono, una grande jacuzzi, due palestre, due campi da tennis, nove cabine interne e sei cabine esterne per i trattamenti, due hammam di cui uno privato.

Marocco: una Spa da premio

I benefici dell’acqua in una Conferenza

Biopiscine: un mercato in crescita

Secondo quanto emerso da una ricerca pre-sentata dalla IOB, la federazione internazio-nale delle associazioni nazionali, in occasione del 6° Congresso Internazionale delle Bio-piscine, attualmente sono in funzione circa 200 piscine Biologiche ad uso pubblico in 6 stati europei, ai quali si aggiungono in media quasi 50 nuovi impianti ogni anno. La ricer-ca ha inoltre messo in luce che, negli ultimi anni, gli impianti pubblici hanno raggiunto un elevato standard qualitativo e di sicurez-za nell’esercizio. Il numero delle biopiscine private si stima invece intorno alle 25.000 unità, anche queste con un aumento annua-

Nella foto, i

rappresentanti delle

aree mediterranee e

sud Australia, Sudafrica,

Israele, Turchia, Italia,

Spagna, Isole Canarie,

Portogallo, Francia.

Per approfondire:

canale Wellness

le esponenziale. Attualmente sono coinvolti nella realizzazione di Biopiscine circa 1300 specialisti. Numeri importanti, che trovano riscontro anche fuori Europa. In occasione del congresso, un esempio è stato portato da un esperto australiano, Philip Johnson, che ha riferito la presenza di circa 70 biopiscine (con una stima sottodimensionata) ad uso priva-to, con un accrescimento di circa 25 impianti all’anno. Ulteriore testimonianza arriva dall’e-sperta israeliana Yael Ben Zvi Cohen, che ha raccontato come le biopiscine in Israele siano impiegate non solo per diletto ma anche per l’idroterapia.

Per approfondire:

canale Piscine

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news dal mondo

Un marchio di qualità internazionale

Uno studio recentemente condotto dal cen-tro Avène fornisce nuove prove circa i bene-fici dell’idroterapia. La ricerca ha analizzato un campione composto da più di 10.000 pazienti affetti da diverse patologie che, tra il 2001 e il 2009, sono stati sottoposti a un trattamen-to idroterapico della durata di tre settima-ne, secondo un programma terapeutico che prevedeva bagni della durata di venti minuti in acque alla temperatura di 32°C, nonché vaporizzazioni con acque termali. Alla fine del programma, nella metà dei casi sono stati registrati significativi miglioramenti con una riduzione significativa dei sintomi. Il Centro per l’Idroterapia Avène, situato nel sud della Francia, rappresenta una struttura d’eccellen-za, visitata ogni anno da più di 2.200 persone, bambini come adulti, che traggono benefici dalle sue acque termali. Tali acque risultano ideali per trattare gravi disturbi della pelle quali eczemi, psoriasi, dermatiti e bruciature.

Proseguono i lavori della rinnovata partnership tra le riviste leader a livello internazionale dedicate alle piscine e alle spa. Dopo la nascita ufficiale della International Pool & Spa Press Alliance durante ForumPiscine (International Pool & Spa Congress & Expo, la cui prossima edizione si svolgerà in Fiera Bologna dal 23-25 febbraio 2012), nasce il nuovo logo e la nuova pagina pubblicitaria che identificherà d’ora in avanti le riviste partner del gruppo. Il logo rappresenta un “marchio di qualità”, che individua le migliori riviste di settore a livello in-ternazionale, mentre l’inserzione pubblicitaria permette di raggruppare tutte le riviste in un’unica pagina, offrendo alle aziende di ogni paese l’opportu-nità di entrare in contatto con il mercato della piscina e delle spa a livello internazionale, espandendo i propri confini. Come recita il “claim” della pa-gina pubblicitaria: “International Pool & Spa Press Alliance, la strada maestra per il mercato internazionale”. Per il momento, quattro sono le riviste ap-partenenti al gruppo: Piscine Oggi (Italia), Pool & Spa Scene (Inghilterra), Techniques Piscines Spas le magazine (Francia) e Piscinas XXI (Spagna). Per informazioni www.forumpiscine.it

30.000 bambini economicamente svan-taggiati dell’Australia occidentale potranno avvalersi del diritto a partecipare ad associa-zioni sportive e ricreative senza che le fami-glie debbano spendere denato. Di tutte le spese si farà infatti carico il Governo. Il pre-mier dell’Australia occidentale Colin Barnett ha infatti destinato 10 milioni di dollari per KidSport, un’iniziativa che permetterà di pa-gare le tasse di iscrizione per i bambini che, a causa delle condizioni disagiate delle proprie famiglie, non possono svolgere una regola-re attività sportiva. “Sulla base di un calcolo economico”, ha detto il Premier Barnett, “i bambini di età compresa tra 5 e 18 anni ri-ceveranno sussidi fino a 200 $ l’anno, senza restrizioni sul numero di bambini assistiti nella stessa famiglia”. Un’iniziativa sostenuta an-che dal Ministro dell’Australia occidentale per lo sport e il tempo libero Terry Waldron, che crede fortemente nello sport come fonte indi-spensabile per una crescita sana. “L’attività fi-sica migliora la salute, il rendimento scolastico e il processo decisionale.” Ha detto il ministro Waldron “L’appartenenza a un gruppo sporti-vo offre ai bambini e alle loro famiglie modelli positivi, nuove amicizie e opportunità di coin-volgimento all’interno della comunità”. Sono già 13 le autorità governative locali che hanno aderito a KidSport e altri 21 governi locali sono propensi a firmare per la stagione invernale. Un’iniziativa davvero lodevole.

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primo piano mercato

Indicatore sintetico

di organizzazione

dell’attività fisica o

sportiva (base dati:

1190 casi)

La pratica motoria in Emilia-Romagna

Dalla ricerca “L’attività fisico-sportiva svolta nel tempo libero in Emilia-Romagna”, condotta nel 2010, la conferma di una Regione con una forte vocazione sportiva. E la fotografia delle tendenze che richiedono politiche più adeguate e mirate per la promozione dell’attività motoria.

A cura di Lucia Dallavalle

“In Emilia-Romagna oltre l’86 % della popolazione ha praticato sport almeno in un periodo della propria vita. L’attività sportiva può pertanto essere considerata quasi un passaggio obbligato nella vita delle persone, anche se nel tempo vie-ne, in diversi casi, abbandonata”. È una delle importanti conclusioni emerse dalla ricerca presentata lo scorso luglio dalla Regione e condotta, nel 2010, dall’Osser-vatorio del Sistema sportivo regionale, con la collaborazione dell’Ufficio Ricerche del Comune di Modena. Nell’indagine la defi-nizione di “pratica sportiva” è intesa nella sua accezione più ampia, estendendosi a tutte le attività motorie che richiedono un certo sforzo fisico da parte di chi le svolge. Un dato ancora più significativo di quello

già citato è il numero di “attivi” attuali, pari al 64,4 % della popolazione regiona-le, tra i 14 e i 64 anni (in totale, al primo gennaio 2009, 2.832.787 individui).Il confronto con le cifre fornite dalla ri-cerca Coni-Istat 2010, sebbene parziale per la diversità del campione, delle classi di età e della metodologia, conferma le osservazioni emerse dallo studio regiona-le. Nell’indagine su base nazionale, infat-ti, su una popolazione di circa 58 milioni di persone (escluse quelle di età inferiore ai 3 anni e compresi gli stranieri residen-ti), gli individui che hanno dichiarato di praticare uno o più sport – i due terzi con continuità, il restante terzo in modo sol-tanto saltuario – o, più in generale, una qualche attività fisica sono circa 35,6 mi-lioni, ovvero circa il 61 %.

Obiettivi dell’indagineAl di là dei dati appena citati, la ricerca è ricca di interessanti elementi di analisi del fenomeno sportivo nel suo comples-so. Delinea, infatti, un quadro dettagliato della pratica fisico-sportiva svolta nel tempo libero (sono escluse le ore di edu-cazione fisica per gli studenti e l’attività derivante dal lavoro per gli occupati), del-le abitudini motorie e delle preferenze espresse dai cittadini in termini di tipo di attività, luoghi e organizzazione, con l’obiettivo di fornire indicazioni utili alla realizzazione di interventi mirati di pro-mozione sportiva.A questo scopo, l’indagine non si sof-ferma esclusivamente sulla categoria dei “praticanti”, l’11 per cento dei quali svolge due o più attività, ma considera

anche gli “ex-praticanti” (il 22 % della totalità degli intervistati) e i “non prati-canti” (il 14 %), individuando, per ognu-na di queste due sezioni, le motivazioni che stanno alla base dell’abbandono o del rifiuto di un’attività motoria, fisica o sportiva.Perché, dunque, più di un terzo dei resi-denti in Emilia-Romagna risulta “non atti-vo”? Sia tra coloro che hanno dichiarato di non aver mai svolto un’attività fisica o sportiva nel tempo libero sia tra gli ex praticanti, la motivazione principale, in-dicata da una larghissima maggioranza in ambedue le categorie, è la mancanza di tempo, seguita dalla pigrizia, cau-se dunque di natura soggettiva che non dipendono dalla quantità e dalla qualità dell’offerta. In particolare, nello studio si osserva che i costi e la diffusione degli impian-ti non vengono mai indicati tra i motivi principali della rinuncia alla pratica spor-tiva, che si concentra soprattutto nelle fa-sce di età comprese tra i 10 e i 18 anni e tra i 24 e i 39 anni, per motivazioni molto diverse, che quindi dovrebbero indurre a politiche differenziate per contrastare il fenomeno.

Il variegato mondo dei praticantiNella categoria degli “attivi”, sono stati in-dividuati diversi profili di “sportivi”, da coloro che praticano attività a livello pro-fessionistico o semi-professionistico fino ad arrivare a coloro che hanno semplice-mente abitudini di vita sane. La determi-nazione dei profili è avvenuta sulla base

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primo piano mercato

della frequenza, dell’intensità e della continuità, e attraverso le modalità e le abitudini, più o meno strutturate, di svolgimento. Il 17,8 % pratica con rilevante sforzo fi-sico (sport agonistici e non, palestra, ci-clismo, jogging ecc.); circa il 30 % svolge un’attività moderata (quale palestra, pas-seggiate in bicicletta a velocità modera-ta ecc.), mentre il restante 16,7 % pratica un’attività fisica leggera (passeggiate a piedi di almeno un chilometro, ginnastica dolce ecc.).Riguardo alle differenze per sesso e per età, i dati della ricerca regionale confer-mano quelli nazionali: gli uomini com-plessivamente praticano attività fisico-sportiva con maggiore intensità rispetto alle donne, così come i più giovani (14-17 anni) rispetto ai più anziani (55-64 anni). L’analisi su base anagrafica offre un al-tro spunto di riflessione: cresce con l’età la percentuale di coloro che dichiarano di non aver mai svolto attività fisica o spor-tiva nel tempo libero, passando dall’8 % circa tra gli intervistati più giovani a quasi il 23 % tra i più anziani, il che può indi-care che l’attività motoria è entrata a far parte dello stile di vita delle nuove gene-razioni, più di quanto non fosse per quel-le precedenti.L’attività praticata in prevalenza da chi at-tualmente fa sport è la camminata da 30 a 60 a minuti, seguono nuoto, calcio, ciclismo e footing. Nella classifica delle discipline più praticate come seconda at-tività (svolta in prevalenza dagli uomini) troviamo in vetta il ciclismo, seguito da nuoto e camminata da 30 a 60 minuti. Se si passa invece a considerare le discipli-ne svolte – e poi abbandonate – dagli ex praticanti, le prime tre sono il calcio, che risulta essere lo sport più praticato tra i giovani maschi, il nuoto e la pallavolo.

Come, dove, quandoTra gli intenti dell’indagine anche quelli di analizzare tempi e modi della pratica motoria, fisica o sportiva, svolta in Emilia-Romagna. Per quanto riguarda la frequenza di al-lenamento, una larga maggioranza degli intervistati – il 61,6 % – dichiara di fare sport 2 o 3 volte alla settimana, il 25 % 4 o più volte alla settimana, mentre l’11,5 % dichiara di praticare una sola volta alla settimana. Anche il tempo di ogni “sedu-ta” varia significativamente da meno di 20 minuti al giorno, per una percentuale tra-scurabile degli intervistati, a 2 o più ore, per il 16 %. Una buona metà dichiara di dedicare da una a due ore al giorno all’at-tività svolta; per poco più di un quarto dei praticanti il tempo si riduce, tra i 20 mi-nuti e l’ora. Il confronto, per quanto non puntuale, con le raccomandazioni fornite dall’OMS, Organizzazione Mondiale del-la Sanità, consente di affermare – come si legge nello studio – che la frequenza delle sessioni di attività fisico-sportiva set-timanali si attesta, nel 75 % dei casi, su valori al di sotto di quelli raccomandati, anche per gli adulti. Veniamo ai luoghi deputati alla prati-ca. In riferimento allo svolgimento della prima attività, si osserva che gli spazi più utilizzati sono gli impianti sportivi al chiu-

so (palestre, piscine coperte ecc.), fre-quentati da poco più della metà degli in-tervistati, come del resto le aree all’aperto non attrezzate (parchi, mare, montagna). Seguono gli impianti sportivi all’aperto (campi di calcio, tennis, piscine scoperte, piste da sci ecc.), utilizzati dal 38,5 %. dei praticanti, e gli spazi all’aperto attrezzati (parchi attrezzati, piste ciclabili, percorsi di sci di fondo ecc.) frequentati dal 37,1 %. Quasi il 20 % degli intervistati, infine,

gonismo sia dalla salute, dal divertimen-to, da aspetti estetici e di socialità. È il gruppo più numeroso, che include poco meno del 40 % della popolazione; sono maggiormente presenti i giovani di età compresa tra i 14 e i 17 anni; 3. gli esteti-salutisti: privilegiano le motivazioni legate all’estetica e alla salu-te, al sentirsi in forma e allo stare bene con se stessi. Il gruppo include il 29,2 % della popolazione di riferimento, princi-

PER APPROFONDIRE:

Leggi le raccomandazioni dell’OMS-WHO (Organizzazione Mondiale della Sanità) riguardo ai livelli minimi di attività in www.sportindustry.com

dichiara di svolgere attività fisica anche o solo a casa. Prendendo in esame diversi aspetti or-ganizzativi e strutturali – quali iscri-zioni a Federazioni, Società, Associazioni o Enti, abbonamenti a centri sportivi o palestre, partecipazione a corsi, presenza di allenatori o coordinatori, partecipazio-ne a competizioni – l’indagine ha indivi-duato quattro diversi livelli di organizza-zione dell’attività fisico-sportiva, a parti-re dall’assenza di organizzazione che contraddistingue la pratica di una percen-tuale elevata del campione: il 40 %. Un dato, questo, che suggerisce – si legge nel documento – che vi sia “ampio spazio di azione per politiche rivolte a questa parte di mondo sportivo, in termini di proget-tazione di nuovi spazi e contesti idonei a far praticare attività fisico-motorie in ma-niera libera e sicura”.

Quattro modi di allenarsiSulla base delle motivazioni che induco-no all’esercizio fisico, emerse nel corso delle interviste telefoniche (quelle utili sono risultate 1847), gli autori della ricer-ca hanno, infine, classificato i “praticanti attuali” in quattro gruppi, che si distin-guono proprio per il peso che ciascuna componente principale assume all’inter-no di ognuno di essi:

1. i distaccati: praticano sport con un maggiore distacco, senza crederci troppo. È il gruppo meno numeroso, che include solo il 9,4 % della popolazione di riferi-mento;2. gli entusiasti: sono motivati sia dall’a-

palmente donne e giovani tra i 18 e i 24 anni;4. gli appassionati: attribuiscono impor-tanza soprattutto alla componente della passione, del piacere e scarsa importanza all’estetica. Ne fanno parte soprattutto uo-mini e giovani appartenenti alla fascia di età 14-17 anni.

Nei prossimi numeri di Sport Industry Magazine e su www.sportindustry.com continueremo a proporre le ricerche condotte a livello nazionale e regionale, in modo da offrire una panoramica com-pleta sulla diffusione della pratica motoria e l’offerta di spazi e attrezzature garantita dal sistema sportivo pubblico e privato.

Grafico che illustra

l’analisi della pratica

sportiva attuale e in

passato (base dati:

1847 casi)

PER APPROFONDIRE:www.sportindustry.com canale: sport & fitnesssezione: news titolo: “I numeri dello sport italiano”

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Juventus Stadium: la rivoluzione del calcioInternazionale, ma profondamente italiano, il nuovo stadio della Juventus muta radicalmente lo scenario calcistico del nostro Paese. Un progetto che fa scuola e che presto altri club imiteranno. Delle peculiarità di questo impianto di ultima generazione parliamo con l’architetto Gino Zavanella e con il manager Francesco Gianello, direttore dello stadio. Di Lucia Dallavalle - Foto La Presse

La nuova casa bianco-nera di traguardi ne ha tagliati più di uno. Non è soltanto il primo stadio, in Italia, di proprietà di un club professionistico, cosa che da sola giustifica l’interesse suscitato; e non è solo il più cospicuo investimento immo-biliare nella storia della Juventus, anche questo un elemento che merita grande attenzione, alla luce del recente (e disa-stroso) bilancio della società. L’impianto inaugurato lo scorso otto settembre, con la regia di Marco Balich, appare anche il primo stadio, in Italia, concepito e realiz-zato non solo per il calcio e per i tifosi, ma per un’intera città. Anche per questo motivo, quando per la nuova casa della Juventus si parla di modello anglossasso-ne, c’è chi storce il naso, sottolineando l’”italianità” di questo impianto, sorto sul-le ceneri del vecchio stadio Delle Alpi, con un progetto urbanistico che interessa un’area di circa 360.000 mq (molto più ampia dei 90.000 mq occupati dallo sta-

dio) e con l’obiettivo di diventare un pun-to di riferimento e di aggregazione per la collettività, sette giorni su sette.

Progetto all’avanguardia“Lo stadio presenta delle novità assolute, come il catino, per esempio, se lo si guar-da con attenzione; anche i servizi offerti sono delle novità direi uniche. Molte solu-zioni non le troviamo in nessun altro sta-dio”, osserva l’architetto Gino Zavanella dello Studio Gau, tra i maggiori esperti italiani in tema di progettazione di stadi che, insieme con una nutrita schiera di professionisti, si è occupato del nuovo impianto. “Un’esperienza che mi ha dato molto, interessante e difficile,– prosegue l’architetto – perché la Juventus, dotata tra l’altro di una sua propria struttura, che è stata determinante nelle scelte del progetto, ha messo in campo parecchi fuo-riclasse”. A cominciare dai capitani – ol-tre a Zavanella, Hernando Suarez dello

Studio Shesa – per proseguire con esper-ti di strutture, come Francesco Ossola e Massimo Majowiecki, per citare al-cuni dei progettisti che hanno contri-buito al nuovo stadio da 41.000 posti, e due tra i marchi più rappresentativi del design industriale italiano: Giugiaro e Pininfarina. Al primo si deve l’inconfon-dibile design dell’“involucro”, con lamelle di alluminio in tre diversi toni di grigio, e la grafica dei pennoni tricolori alti 86 m, che insieme creano il profilo esterno dello stadio. Il tocco di Pininfarina si ri-trova invece nella raffinatezza degli in-terni – pavimenti, luci, arredi del salone d’onore, palchi, lounge e spalti – e nelle panchine, che si sviluppano in verticale, insinuandosi in modo inconsueto tra le gradinate, dove spiccano i sedili bianchi, neri e gialli. La disposizione cromatica, tutt’altro che casuale, risponde sia alla diversa esposizione al sole sia ad esigen-ze scenografiche, disegnando – a stadio

“Un’esperienza che

mi ha dato molto,

interessante e difficile

perché la Juventus ha

messo in campo parecchi

fuoriclasse”, architetto

Gino Zavanella

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primo piano impianti

vuoto – sagome di calciatori, con i colo-ri della squadra, e le stelle degli scudetti vinti dal 1897 ad oggi.La vicinanza al terreno di gioco, così ambita da qualunque frequentatore di stadi, è una delle peculiatità dell’impianto bianco-nero: 7 metri e mezzo separano il campo dalla prima fila, 49 metri dall’ul-tima. Così come l’abolizione del con-cetto di “curve”, perché tutte le tribune hanno la medesima distanza dal terreno di gioco. Lo spettatore diventa protagoni-sta, qualunque posto occupi.

Senza barriere ed ecologicoUn altro atout progettuale è l’assenza di barriere e ostacoli, che contrasta con le soluzioni adottate in altri stadi per garan-tire la sicurezza, a fronte delle violenze e dei disordini che spesso hanno offuscato l’immagine del calcio italiano. La Vecchia Signora si fida del pubblico e ha voluto realizzare uno stadio per le famiglie e per

gli amanti del fair play. “Questo è un no-stro vanto – afferma l’architetto Zavanella – Per lo stadio della Juventus abbiamo ricevuto anche il premio Fiaba, asse-gnato da un’associazione che opera per promuovere la cultura dell’accessibilità globale, perché non ha barriere architet-toniche e tutti i settori sono raggiungibili da portatori di handicap, o comunque persone che si muovono in maniera di-versa”. Ma se proprio scatta l’emergenza, “l’intero catino si può vuotare in maniera molto semplice e molto rapida, in pochis-simi minuti, cinque, considerando venti metri al minuto”, aggiunge l’architetto.Il progetto, che si è sviluppato attraverso la ristrutturazione parziale di volumi esi-stenti e la realizzazione del nuovo invaso delle tribune, è caratterizzato da un’ani-ma ecologica. Per la sua realizzazione sono stati infatti riciclati molti dei ma-teriali ricavati dallo smantellamento del vecchio impianto (calcestruzzo, acciao,

vetro, alluminio), cosa che, tra l’altro, ha contribuito al contenimento dei costi. Anche per l’ordinaria gestione della strut-tura si sono fatte scelte ecosostenibili – come il collegamento ad una rete di tele-riscaldamento esistente, per produrre ac-qua calda e per riscaldare gli ambienti e il terreno di gioco – mentre altre soluzioni sono attualmente in fase di valutazione.

Non di solo calcio Un concetto fondamentale ha ispirato il polo funzionale di cui lo stadio della Juventus è il cuore: “Oggi, uno stadio co-struito esclusivamente per il calcio – spie-ga l’architetto Zavanella – non sarebbe accettato dalla città. Credo che uno stadio debba essere una grande occasione per soddisfare le esigenze del territorio e, per funzionare, ha la necessità di avere in-frastrutture adeguate alla capienza, co-munque importanti, così come parcheggi e servizi pubblici consistenti”.

gino Zavanella architetto, è tra i massimi esperti in Italia nella progettazione di stadi. Attualmente firmatario del progetto del nuovo impianto di Palermo.

VISTO DA VICINO

La grafica dei

pennoni tricolori, alti

86 m, identifica a

“colpo d’occhio” il

profilo esterno dello

stadio, diventandone

tratto distintivo.

(foto di Impresa

Rosso)

SCHEDA TECNICA

Professionisti e impreseProf. Ing. Francesco Ossola Coordinamento generale, Progetto Strutturale (con Ing. Massimo Majowiecki), Direzione operativa delle struttura

Studio Shesa (arch. Hernando Suarez, Eloy Suarez e Stefano Suarez) Progetto architettonico - Direzione Artistica

Studio GAU (arch. Gino Zavarella)Progetto architettonico

Studio E.L. srl (Ing. Sergio Berno e Ing. Renzo Zorzi)Progettazione degli impianti elettrici

Studio Lazzerini (Ing. Marco Lazzerini e Ing. Fabrizio Origlia)Progettazione degli impianti elettrici

Studio Rolla (arch. Alberto Rolla)Coordinamento generale della trasformazione urbanistica - Progetto esecutivo delle opere di urbanizzazione - Progetto architettonico del centro commerciale, facciata, ingresso VIP e sponsor e comparto est

AT EngineeringSupervisione tecnica e impiantistica - Direzione lavori (ing. Paolo Erbetta) - Direzione operativa - Coordinamento Sicurezza Esecutiva

Giugiaro Design Consulenza per le opere esterne

PininfarinaConsulenza per gli ambienti interni

Tecnicoop Bologna s.r.l.Progetto esecutivo e direzione del lavori del centro commerciale

Associazione temporanea di imprese Impresa di Costruzioni Rosso Costruzioni Generali Gilardi SpA Con.Sfer Consorzio Stabile Morganti Impresa Costruzioni SpA

Aziende partner: Sony, fornitura megascreen, tv e ledMondo, realizzazione delle seduteMioDino, arrediCWS, prodotti per sevizi igienici

Francesco gianelloVenue Director della Juventus.

VISTO DA VICINO

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primo piano impianti

QUANDO LO STADIO DIVENTA UN “CASO”

L’apertura del nuovo impianto torinese ha alimentato, negli ultimi mesi, la stampa e il web, che oltre a celebrarne la forza innovativa, non hanno mancato di sollevare qualche critica e di evidenziare questioni non ancora chiarite, come l’inchiesta avviata dalla procura di Torino, in cui la Juventus è parte lesa. Riguardo al procedimento in corso, l’architetto Zavanella, del tutto estraneo alle indagini, parla di “un grande equivoco” probabilmente di tipo burocratico. “Se ci fosse stato anche un minimo pericolo di crollo – aggiunge – non avrebbero cambiato idea in due ore e dato l’agibilità. Ci tengo a dire che i professionisti citati sono tutti di altissimo livello e di una serietà che non mi sento di mettere in discussione”.

Dal giorno dell’inaugurazione si sono susseguite le aperture di spazi che anima-no la struttura con una grande affluenza di pubblico. Area 12 è il nome del vasto centro commerciale, formato da tre edifici e integrato con lo stadio, che si estende su una superficie di circa 34.000 mq: una sessantina di negozi e megastore specia-lizzati in diversi settori, una fornita area food, un ampio parcheggio e l’ipermerca-to Leclerc-Conad. Non poteva mancare lo spazio dedicato agli acquisti dei tifosi. Anche in questo caso la società bianco-nera ha pensato in grande; lo Juventus Store sarà inaugura-to tra qualche mese, firmato da Giugiaro, e con i suoi 550 mq sarà il più vasto vasto negozio, in Italia, dedicato a una squadra di calcio. Persino il cuore del nuovo impianto, lo stadio vero e proprio, pulserà sette gorni

è arrivati a 4.000 euro a spettatore, persi-no a 8.000.”Tra le spese sostenute dalla società bian-co-nera anche l’acquisto, nel 2003, del di-ritto di superficie dell’intera area per 99 anni. Riguardo al nuovo stadio, la dirigenza nu-tre grandi aspetattive di resa economica. Le esperienze dei club stranieri, del resto, mostrano come gli impianti di proprietà siano fondamentali nell’incrementare gli introiti, fornendo risorse da reinvestire nei progetti sportivi. L’impianto dovrebbe permettere alla Juventus, pur mantenendo invariati i prezzi, di triplicare i ricavi legati alla ven-dita di abbonamenti, biglietti e servizi per i tifosi (per la stagione in corso, si preve-deno entrate per 32 milioni), portan-do al 20 per cento la quota di fatturato rappresentata dai ricavi da stadio, quo-ta che per i club italiani è mediamente più bassa (il 13 per cento), mentre per le squadre tedesche e inglesi si aggira intor-no al 25 per cento. L’avvio della stagione lascia ben sperare, con il tutto esaurito registrato nelle prime cinque partite e con la vendita record di abbonamenti (24.137, inclusi i Premium Seats): un incremento pari al 60,9 per cento sul numero delle tessere, rispetto alla passata stagione, e al 182,7 in termini di ricavi. Sulla scia del nuovo stadio juventino, che si sta confermando una scelta prestigio-sa e un investimento redditizio, altri club

su sette. Le prestigiose tribune dell’area Premium (4000 posti), pensate per offri-re un’esperienza unica ai tifosi durante i giorni di gara (e non soltanto nei novanta minuti della partita), al di fuori dei match day ospiteranno convegni e potranno es-sere utilizzate dalle aziende per attività di public relation. L’area esterna, invece, potrà ospitare eventi e manifestazione cit-tadine.

Investimento virtuosoL’accordo con il gruppo Nordiconad è stato un tassello importante nel finanziare la costruzione del nuovo impianto e ha permesso di realizzare quella contigui-tà tra stadio e centro commerciale che è uno dei pilastri dell’intero progetto, costa-to alla società bianco-nera 122 milioni di euro. Le altre fonti di finanziamento sono rappresentate dal mutuo sottoscritto con l’Istituto per il Credito Sportivo (per 60 milioni complessivi) e l’accordo con Sportfive, la società che ha acquisito (per un totale di 75 milioni) i diritti di naming dello stadio, tuttora senza sponsor e sen-za nome. “Il rapporto qualità-prezzo – afferma l’ar-chitetto Zavanella – è uno dei fiori all’oc-chiello di questo impianto. Uno stadio a cinque stelle, costato leggermente o note-volmente meno di stadi tedeschi e inglesi. Considerando anche le opere esterne, ha avuto all’incirca un costo di 2000 euro a spettatore, quando in altri paesi europei si

“Nella costruzione del

nostro nuovo stadio

e delle attività che vi

vengono svolte abbiamo

preso spunto dai Paesi

europei di riferimento e

agito secondo quelle che

erano fin dal principio le

nostre convinzioni, senza

tralasciare l’esempio

degli sport americani”

Francesco Gianello,

Venue Director della

Juventus

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PER APPROFONDIRE:www.sportindustry.com canale: sport & fitness sezione: rassegne prodotti titolo: Lo Stadio della Juventus pezzo per pezzo

PER APPROFONDIRE:Francesco Gianello presenta il nuovo Stadio in una video-intervista ufficiale realizzata da Juventus. Guarda il video, dal titolo “Dove nascono i sogni - Where dreams come true”, nel canale Sport & Fitness di www.sportindustry.com.

PER APPROFONDIRE:www.sportindustry.com canale: sport & fitnesssezione: news titolo: Lo stadio della Juventus nelle parole di Gino

Zavanella

professionistici italiani hanno deciso di accorciare le distanze dalla società bian-co-nera e dalle più importanti squadre calcistiche europee, dotandosi di impianti di proprietà. E quando la legge tanto at-tesa concluderà il suo iter, queste squa-dre avranno anche un supporto di cui la Juventus ha dovuto fare a meno.

Accoglienza e sicurezza: strategie vincenti Con Francesco Gianello, Venue Director della Juventus, approfondia-mo il concept del nuovo stadio e il tema dell’hospitality.

Uno stadio aperto sette giorni su sette, in grado di attrarre frequentatori tutta la settimana. Tra gli stadi all’estero qual è quello più simile al modello Juventus?“In Europa, in particolare nei Paesi in cui il calcio ha una preminenza significati-va, parlo quindi di Inghilterra, Spagna e Germania, le strutture sono effettivamen-te più moderne di quelle italiane o, dove non lo sono, le attività che vi vengono organizzate sono sicuramente più struttu-rate rispetto a quelle del nostro Paese. Noi in questo senso ci siamo portati avan-ti su entrambi i fronti: da un lato abbiamo uno stadio di proprietà, nuovo, dotato dei più elevati standard in tema di sicurezza e hospitality, dall’altro ci affidiamo a una struttura, la Sport Production, che si occupa dell’intrattenimento del pubblico

prima e durante le partite. Nella costruzione del nostro nuovo stadio e delle attività che vi vengono svolte, ab-biamo preso spunto da quanto abbiamo visto nei Paesi europei di riferimento, ma non c’è un unico e preciso modello, ab-biamo preso spunto dal meglio che c’e-ra in circolazione e per il resto abbiamo agito secondo quelle che erano fin dal principio le nostre convinzioni, senza tra-lasciare l’esempio degli sport americani.” La qualità dell’accoglienza è uno dei punti cardine nella gestione del nuovo stadio. Con quali servizi si realizza? “L’accoglienza è un valore aggiunto del nostro stadio che si rivolge a ogni tipo-logia di spettatore, dal vip a chi occupa i posti standard. Nei posti Premium ci sono diversi livelli di hospitality a se-conda del tipo di tribuna che si occupa; si va dalla Tribuna Agnelli che prevede pranzo seduti, mini schermi sul sedile di fronte per rivedere in tempo reale le im-magini del campo proposte dalla tv, alla Tribuna Sivori con pranzo a buffet. Nei posti standard ci sono comunque punti di ristoro ben attrezzati e, come nelle aree Premium, la novità dei baby parking per ospitare i bambini. Tutti gli spettatori pos-sono inoltre usufruire dei 4000 parcheggi intorno all’impianto.” Quali sono i servizi più apprezzati dai ti-fosi?

“Al momento non abbiamo ancora svolto un’indagine in tal senso, ma siamo certi che il fatto che lo stadio sia sempre tut-to esaurito non dipenda solo dai risultati della squadra, ma anche dalla volontà del tifoso di ripetere un’esperienza piacevo-le.”

Un altro fiore all’occhiello del nuovo im-pianto è la sicurezza. Quali sistemi inno-vativi sono stati adottati? “Lo stadio è stato concepito con alti stan-dard di sicurezza. L’accesso, privo di bar-riere architettoniche, avviene da più punti intorno alla struttura, con ampie rampe che seguono il profilo delle collinette ver-di sulle quali sorge l’impianto e portano a un anello che gira intorno allo stadio. L’anello è un luogo sicuro, dove vengo-no controllati i titoli di accesso e dove sostano i mezzi di servizio e soccorso. Al termine degli eventi, in caso di emergen-za, l’impianto si può svuotare in pochi minuti.”

La disposizione cromatica

delle sedute degli spalti

disegna – a stadio vuoto

– sagome di calciatori

con i colori della squadra

e le stelle degli scudetti

vinti fino ad oggi. (foto di

Pininfarina)

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FOCUS SU: LE RECINzIONI

Per il pre-filtraggio sicuro all’esterno del nuo-vo stadio della Juventus, sono stati impiegati i pannelli progettati ad hoc per gli stadi da Be-tafence Security Projects - la nuova società di contracting Betafence specializzata nella gestione di grandi progetti infrastrutturali che prevedono automazione, controllo accessi e rivelatori. Mentre Betafence Security Projects ha seguito le fasi di consulenza, progettazio-ne, messa in opera dei prodotti, assistenza al cantiere e post-vendita, Betafence Italia si è occupata della fornitura dei prodotti. In sole 12 settimane di cantiere e uno staff di 5 tecni-ci specializzati, Betafence Security Projects ha installato 115 cancelli conformi alla norma-tiva UNI 10121, 1000 m di separatori esterni fissi, i pannelli rigidi Nylofor 2DS anch’essi conformi alla normativa vigente e 205 moduli mobili di Publifor. Una scelta funzionale che non rinuncia all’estetica: la scelta del colore bianco nella recinzione e grigio nei cancelli è stata fortemente voluta dall’Architetto Eloy Suarez, che ha curato la parte artistica del-lo stadio. Oltre che destinate all’area di pre-filtraggio, sono state fornite anche recinzioni per il parcheggio dello stadio, per il centro commerciale e il museo annessi all’impianto.

FOCUS SU: gLI ImPIANTI SPORTIVI

Sono firmate Mondo le 37.907 sedute

dall’impatto sceno-grafico tutto juventi-no, le pavimentazioni in gomma per tutti gli spogliatoi e per il Museo Juventus, l’erba sintetica per il bordo campo e per gli spazi decorativi. Le sedute, modello Mondoseat 9, sono pensate per offrire ai tifosi un impatto visivo estremamen-te scenografico: un particolare gioco di colori, nei distinti, i seggiolini bianchi e i seggiolini neri si alternano disegnando le figure stilizzate di due calciatori juventini in azione, mentre nelle curve alcuni seggiolini gialli formeranno due stelle simboleggianti i primi venti scudetti vinti. Oltre alle sedute, Mondo ha progettato e realizzato tutte le pavimentazioni in gomma per gli spogliatoi della Juventus, degli Ospiti e di quello Arbitri, la pavimentazione dell’entrata del Museo Juventus (che sarà inaugurato in primavera 2012) e la pavimentazione di tutte le aree ristoro dell’impianto, per un totale pavimentazioni civili di 2.000 mq. Infine, ha fornito l’erba sintetica a bordo campo e l’erba sintetica decorativa per gli spazi merchandising della Juventus e degli altri corner sponsor, per un totale di 3.000 mq. Foto fornita da Impresa Rosso.

Per approfondire:

canale Sport & Fitness

Per approfondire:

canale Sport & Fitness

Sono firmate Pininfarina Extra tutte le aree interne accessibili al pubblico del nuovo Stadio della Juventus. Il salone d’onore, i palchi, gli spalti, le panchine, gli spogliatoi, i ristoranti, il tutto contraddi-stinto da un’accurata scelta dei materiali e delle finiture, al fine di creare ambienti eleganti e innovativi, nonché resistenti nel tempo. In particolare, il progetto messo a punto da Pininfarina Extra riguarda gli interni di tutte le aree dello stadio – pavimentazioni, illuminazione, arredi, palchi e lounge – oltre ai posti a sedere degli spalti, tutto rigo-rosamente in bianco e nero, in onore dei colori della squadra. Grande attenzione anche agli accessi, progettati privilegiando fruibilità, vivi-bilità e calore: il tifoso dovrà sentirsi accolto in un ambiente elegante ed esclusivo e desiderare di anticipare l’arrivo allo stadio per prendere un aperitivo con gli amici o pranzare con la famiglia. Appositamente studiate, infine, sedute rialzate per vedere la partita dall’interno, garantendo il massimo comfort anche in caso di freddo intenso.

Per approfondire:

canale Sport & Fitness

FOCUS SU: L’INTERIOR DESIgN

rassegnastadio juventus

LO STADIO DELLA JUVE PEZZO PER PEZZOPer comprendere i tratti innovativi dello Stadio della Juventus, abbiamo deciso di dedicare un approfondimento specifico ad ogni singolo elemento costitutivo: l’inte-rior design, la costruzione, le sedute, le pavimentazioni, l’impianto audio, l’illumina-zione... in definitiva: lo stadio. Pezzo per pezzo. Ogni singolo prodotto è altresì pre-sentato, con maggiori informazioni e foto, nel canale Sport & Fitness di www.sportindustry.com, in una rassegna dedicata dal medesimo tito-lo. Per contattare le aziende, invece, è sufficiente utilizzare la barra di ricerca del nostro sito, inserendo il nome dell’azienda, sempre identifica-to dalla lente, e compilando l’apposito form di contatto.

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Una vetrina di tutte le so-luzioni informatiche firma-te Skidata . Questo è lo Stadio della Juventus, dove l’azienda ha curato dal con-trollo accessi al controllo par-cheggi, fino al controllo degli accreditamenti; non solo per l’accesso di massa, ma an-che per l’accesso alle aree riservate, come uffici e aree vip. Tutto controllato tramite sistema wireless a radio-frequenze, ovvero senza la presenza di cavi. L’azienda ha predisposto tre tipologie di biglietti diversi: quelli

tradizionali, quelli “print@home” e quelli in abbonamento, con codice bidimensionale, più sicuro del codice a barre tradizionale. Un sistema CRM permette di ottenere dati su tutta la struttura e poterli all’occorrenza rielaborare. Un esempio è fornito dal sistema video installato che, in collegamento con il CRM, permette di ottenere dati fotografici del campo e dei tornelli sincronizzati tra loro, così da poter restringere il tempo di accesso di qualsiasi tifoso. Dato fondamentale se il tifoso in questione, ad esempio, attua comportamenti scorretti durante la partita e non siede al posto a lui assegnato. Incrociando i dati ottenuti, è possibile identificare una persona in circa 36 ore. Ultima particolarità del sistema: il controllo avviene prima, du-rante e dopo le partite perché lo stadio, concepito come uno spazio non solo per le partite ma per tutta la città, ha richiesto sin dalla sua progettazione di poter contare su un controllo costante. (foto di impresa Rosso)

FOCUS SU: LA COSTRUzIONE

Curata dalla Impresa Rosso, la costruzione del nuovo stadio della Juventus ha visto la fu-sione di due edifici separati a formare un organismo integrato di nuova concezione. Da una parte, un nuovo invaso per gli spal-ti, costituito in cemento armato, e dall’altra la preesistente collina, liberata dai pennoni e dai gradoni, trasformata in un ampio parter-re con tutti i servizi posti a livello interrato. La forma esterna del nuovo invaso è definita da una superficie continua in lamelle di al-luminio di andamento curvato, a realizzare una vera e propria pelle leggera, che solo da alcune angolazioni lascia intravedere la strut-tura delle gradinate. Le lame di rivestimento sono realizzate in “alucobond” e ripiegate su 4 lati, mentre la dimensione delle stesse varia

FOCUS SU: IL SISTEmA AUDIO

L’impianto di diffusione sonora del nuovo stadio della Juventus, for-nito da RCF , è composto da 44 coppie di diffusori acustici H1315 (nella foto) in versione weatherproof: 12 coppie ogni tribuna e 10 coppie ogni curva. A questi 88 diffusori si vanno ad aggiungere altre due coppie per l’ascolto a centrocampo. Tutti i diffusori sono collocati sotto le travi principali della copertura, tramite un sistema di staffag-gio studiato apposta per essere agganciato alle travi stesse. Da ultimo, sono presenti due subwoofer S8028 WP, dotati ognuno di due alto-parlanti da 18 pollici. In totale: il sistema eroga una potenza comples-siva di 117.200 watt equamente distribuita su tutti gli spalti. L’azienda si è altresì dedicata alla fornitura e installazione di una centrale di amplificazione per ogni tribuna o curva, collegata in fibra ottica alla regia dello stadio utilizzando il protocollo di trasporto audio digitale CobraNet. Nelle quattro cen-trali di amplificazione sono presenti in totale 48 amplifi-catori di potenza stereo DPS 3000, capaci di una potenza massima di 1700W x 2 ognu-no. Per gli interventi audio da effettuare dal campo e dalle tribune, sono presenti inoltre una coppia di radiomicro-foni digitali DWS800 dotati di antenne direttive collocate all’esterno della regia audio. Lo studio acustico che ha preceduto la fase di realiz-zazione dell’impianto è sta-to effettuato realizzando un modello virtuale dello stadio tramite il software di simula-zione acustica EASE, così da verificare le varie configura-zioni possibili del sistema.

Per approfondire:

FOCUS SU: IL CONTROLLO ACCESSI

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Per approfondire:

canale Sport & Fitness

Per approfondire:

canale Sport & Fitness

a seconda della posizione. La copertura dello stadio è composta da una struttura metal-lica di circa 1300 tonnellate, di dimensioni 125x90 m, e composta da 4 travi principali, 60 travi secondarie e pennoni (su progetto grafico di Giugiaro Design) di 86 m di altezza, 650 tonnellate di peso ciascuno, issati da due martinetti con una capacità di 900 tonnellate l’uno. La piazza di ingresso è il cuore del progetto architettonico, sede dei due elemen-ti progettuali più complessi: le vele metalliche e la vetrata di ingresso. Quest’ultima è del tipo a facciata continua “a filo lucido”, costituita da un’ossatura principale in acciaio zincato. Le vele metalliche, invece, sono rivestite in lastre di alluminio a doghe di spessore 15/10, scatolate con passo 600 mm.

rassegna stadio juventus

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primo piano tecnologie

Automazione: tra gestione e sicurezzaRipercorriamo i cambiamenti avvenuti nel mondo degli stadi e dei centri sportivi in tema di informatizzazione e automazione, focalizzandoci su due aspetti: la gestione e il controllo accessi. La storia, le tecnologie, il mercato, i costi, per una panoramica a 360° su un settore in continua evoluzione. Di Alice Spiga

Il mercato dell’informatizzazione e dell’au-tomazione ha acquisito, da una trentina d’anni a questa parte, un peso sempre più rilevante nella gestione di stadi e impianti sportivi, che siano essi fitness club, centri benessere o piscine. “Ricordo quando ci si presentava allo stadio - con-divide con noi Moreno Allegrini, gene-ral manager di Zucchetti Itaca - e c’era il bigliettaio che stampava il biglietto ma-dre/figlia, e si entrava. Succedeva appena trent’anni fa. Ora sembra Preistoria”. Ora, ora ci sono i tornelli con il metaldetector, i biglietti nominativi, le tessere del tifoso. Ci sono telecamere collegate a un sistema CRM che immagazzina tutti i dati e, all’oc-correnza, li rielabora. E prima ancora che negli stadi, software, controllo accessi e CRM avevano già fatto il loro ingresso in fitness club e centri sportivi, rivoluzio-

nando un intero settore. “La prima svolta - ricorda sempre Allegrini -, è avvenuta quando i club, pur offrendo solo fitness, hanno incominciato a superare la soglia dei 500 iscritti. Gestire questi numeri sen-za lo strumento informatico significava, per un centro fitness “standard”, perdere efficienza, ossia sacrificare un valore che oscillava tra il 7 e il 12% dei ricavi”. Il contributo dell’informatica in questo settore è stato, e continua ad essere, a dir poco strategico; oltre al controllo degli accessi, è possibile informatizzare siste-mi di illuminazione e riscaldamento, il trattamento dell’acqua delle piscine, fino alle docce e ai phon, insomma, una vera “building automation” che si traduce in grossi risparmi dal punto di vista gestio-nale ed energetico. Ma procediamo con ordine.

Stadi e sicurezza2 febbraio 2007. Chi opera nel mondo del-lo sport, o chi semplicemente ne è appas-sionato, conosce molto bene questa data, che segna una svolta per gli stadi italiani e per il mercato del controllo accessi. I fatti avvenuti quel giorno, tristemente noti come “i fatti di Catania” (che approfon-diamo nel box), hanno cambiato il con-cetto stesso di sicurezza all’interno degli stadi, aprendo la strada a una massiccia opera di ristrutturazione e messa a nor-ma delle strutture italiane. Fu la legge a imporlo: la tutt’ora valida normativa an-tiviolenza (la legge L.41, pubblicata in gazzetta ufficiale il 5 aprile 2007, per la quale si rimanda la lettura del succitato box) impose che negli stadi, dove ancora non fossero stati realizzati gli interventi strutturali previsti, le partite dovessero es-

Gli stadi londinesi

sono all’avanguardia

dal punto di vista del

controllo accessi e

dell’informatizzazione.

Nella foto: l’Olympic

Stadium, per Le Olimpiadi

di Londra 2012

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primo piano tecnologie

A Q U A T I C P R O F E S S I O N A L E Q U I P M E N T - M A D E I N I T A L Y

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sere svolte a porte chiuse. In pratica: o lo stadio veniva messo in sicurezza secondo quanto imposto dalla legge o i tifosi resta-vano fuori. Un’alternativa che non lascia-va scelte. Il calcio è soprattutto tifo, vive grazie alla presenza dei suoi sostenitori, disposti a migrare di regione in regione, di paese in paese, di stadio in stadio pur di seguire la propria squadra del cuore; e le società calcistiche sanno bene che se le loro squadre restano senza un pubbli-co, il rischio è l’anonimato e il fallimento. E, infatti, come ricorda per noi Maurizio Gubitosi, referente commerciale di Skidata dal 2005 per il segmento azien-dale FAS, Fair Attraction & Stadia: “Dopo i fatti di Catania, la volontà era di ristrut-turare e mettere a norma gli stadi italia-ni. Una volontà che si è scontrata con le diatribe tra enti pubblici (proprietari delle strutture) e società sportive (che ne ave-vano la gestione); decidere chi dei due doveva finanziare gli interventi non è stato semplice. Alla fine, sono stati messi a norma 20 stadi circa, a vantaggio del-la sicurezza, come del mercato”. Si trattò dunque di un periodo di grande fermen-to, come specifica Gilberto Polleri, re-sponsabile dei sistemi di sicurezza per gli stadi in Zucchetti: “I maggiori stadi ita-liani si sono dovuti adeguare; alcuni han-no dovuto provvedere a una completa riqualificazione in tema di sicurezza. Altri, invece, hanno implementato strutture già presenti. In entrambi i casi, il settore ha sicuramente vissuto un periodo parti-colare, di grande fermento, che ha suc-cessivamente subito un calo fisiologico, dovuto soprattutto al fatto che parliamo di prodotti molto resistenti nel tempo, con tempi di usura molto lunghi. Si con-

sideri, ad esempio, che i tornelli vengono utilizzati mediamente per 3 /4 ore ogni 15 giorni e che, al contempo, sono rea-lizzati con materiali molto resistenti, quali acciaio e policarbonato; fattori che li ren-

dono praticamente indistruttibili. In linea di massima, infatti, un buon impianto dura dai 5 ai 7 anni senza problemi”. E quindi? Di che cosa vive questo mercato? La risposta si può riassumere in una sola parola: tecnologia. Le soluzioni infor-matiche impiegate mutano di continuo, creando nuove soluzioni innovative per un controllo accessi sempre più sicuro e informatizzato. “Molto è cambiato - ci rac-conta Gubitosi - ad esempio per quanto concerne i titoli di accesso. Si è passati dal biglietto classico alle soluzioni print@home, stampate via internet. Ma il vero cambiamento deve ancora arrivare, e noi siamo pronti. È un sistema che abbiamo già sperimentato all’estero, e che consen-te di scaricare un codice sul display del proprio telefonino. Varchi appositi leggo-no tale codice e identificano il possessore del biglietto. Purtroppo, in Italia ci sono molteplici resistenze a questa tecnologia”. Una tra tutte? “Nel nostro paese - specifi-ca Polleri - la normativa attuale prevede l’obbligo di utilizzare biglietti nominati-vi, e blocca dunque l’utilizzo di questa tipologia di biglietto. Ma la ricerca sta comunque andando avanti; ad esempio, abbiamo in fase di implementazione un sistema basato su tecnologia MFC, a fun-zionamento wireless, per ora disponibile solo per alcuni modelli di cellulare”. Oltre ai biglietti, evoluzioni si stanno profilan-do anche per gli accessori. “Abbiamo già sperimentato – ci pone a esempio Polleri – l’inserimento di TV LED da 10 pollici nel terminale di controllo accessi, vol-ti a visualizzare loghi e spot; in questo modo, il tornello diventa uno strumento di marketing che, se sfruttato a dovere, può essere anche molto redditizio”.

Moreno AllegriniGeneral Manager di Zucchetti Itaca

VISTO DA VICINO

gilberto PolledriResponsabile dei sistemi di sicurezza per gli stadi in Zucchetti

VISTO DA VICINO

Maurizio gubitosiReferente commerciale di Skidata per il segmento aziendale FAS, Fair Attraction & Stadia

VISTO DA VICINOUNA LEggE DI SICUREzzA

L’espressione “scontri di Catania” fu coniata dai giornalisti per indicare gli episodi di guerriglia urbana scoppiati il 2 febbraio 2007 allo stadio della città Etnea, tra le forze dell’ordine e un gruppo di circa 250 ultras, a seguito della partita contro il Palermo. Gli scontri costarono la vita all’ispettore capo di polizia Filippo Raciti. A seguito di questo evento, gli stadi vennero chiusi e, a tempo di record, venne stilata l’ancora valida normativa antiviolenza, che impone: - l’installazione di varchi dotati di metal detector,

di strumenti per la rilevazione televisiva delle aree riservate al pubblico, di separatori tra i sostenitori delle due squadre, ecc., pena lo svolgimento delle partite “a porte chiuse”;

- l’acquisto dei biglietti solo dietro presentazione di documento di identità valido per ogni intestatario; il personale addetto agli impianti sportivi deve accertarne la regolarità, pena il pagamento di salate pene pecuniarie;

- il divieto di lanciare o utilizzare razzi, bengala, bastoni, mazze, materiale imbrattante o inquinante, oggetti contundenti, ecc., transito o trasporto, pena la reclusione da uno a quattro anni;

- la reclusione da quattro a dieci anni e da otto a sedici anni per chiunque procuri a un pubblico ufficiale in servizio lesioni personali gravi o gravissime.

(Si citano, in sintesi, solo i tratti salienti della normativa, per maggiori informazioni, si consiglia la lettura della normativa pubblicata in gazzetta ufficiale, 5 aprile 2007, L.41).

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primo piano tecnologie

gestire gli impianti sportiviCome si percepisce molto bene dai pa-reri sin qui espressi, il tema automazione negli stadi è strettamente legato al tema sicurezza. E negli impianti sportivi? “Quando si parla di controllo accessi nei centri fitness/benessere, o nelle piscine, il discorso è un po’ diverso”, racconta Moreno Allegrini. “Le tecnologie impie-gate sono fondamentalmente le stesse (software gestionali, varchi, tornelli…), quello che cambia è la motivazione all’in-stallazione. Mentre negli stadi la necessità è garantire una sicurezza e un controllo assoluto, nei centri sportivi si è guidati soprattutto dalla volontà di tutelare la redditività della palestra. Si pensi che i centri sportivi dotati di software gestio-nale e controllo accessi hanno un incre-mento del fatturato medio del 5/10% dato dagli abbonamenti, e questo perché chi non è in regola con i pagamenti, sem-plicemente, resta fuori dal club. Grazie a questo dato, l’investimento effettuato per il software si ripaga in appena un anno”. Un altro distinguo è relativo alle struttu-re. Come specifica Polleri: “Negli stadi, i tornelli più impiegati sono quelli a tutta

altezza, vere e proprie gabbie ideali per gestire accessi consistenti, che possono raggiungere e superare le 50.000 perso-ne. Nei centri polisportivi, invece, dove gli accessi sono già inferiori, sono suffi-cienti quelli a mezza altezza. Nei palaz-zetti, infine, dove gli accessi di solito non superano le 5.000 presenze, solitamente vengono utilizzati terminali palmari, con un addetto che verifica i titoli”.

Costi e investimentiUna domanda sorge spontanea: di che tipo di investimenti stiamo parlando? Per quanto riguarda gli stadi, è molto dif-ficile dare una risposta. “Si tratta di inve-stimenti di fascia medio alta” puntualiz-za Gubitosi. “Ma non bisogna dimenticare che si tratta di tecnologie avanzate e sofi-sticate, che hanno una durata nel tempo molto ampia. Solo per fare un esempio: il sistema che abbiamo installato in Fiera a Bologna è ancora valido nonostante abbia già 11 anni, e in 11 anni di passi avanti la tecnologia informatica ne ha fatti davvero tanti”. Anche quando si parla di impianti sportivi: “È difficile dare dei costi precisi - afferma Allegrini - perché sono

davvero moltissime le varianti da tenere in considerazione. In linea generale, per informatizzare un centro sportivo di di-mensioni medie, intorno ai 2.000/3.000 mq, con solo software di gestione e con-trollo accessi, occorre un investimento di circa 10/20.000 euro. Cifra che sale se il club è di dimensioni maggiori o se ha altre esigenze, come ad esempio infor-matizzare anche docce e phon, serrature e armadietti. Anche solo richiedere una decina di serrature elettroniche fa lievita-re il prezzo base”. Per quanto riguarda il mercato, in entrambi i casi si tratta di un mercato molto ampio e vario (come risulta evidente dalla rassegna prodotti pubblicata a seguito di questo articolo). “Il mercato degli stadi, in Italia - conclude Gubitosi - ha un peso notevole, trascinato soprattutto da due fattori: il prestigio agli occhi del mondo del gioco del calcio e l’importanza dei grandi eventi sportivi. Si tratta di un mercato in continua trasfor-mazione, che segue le evoluzioni com-piute dalla tecnologia informatica. Dal canto nostro, continueremo a investire in ricerca e sviluppo, così da rimanere al passo con i tempi”.

PER APPROFONDIRE:www.sportindustry.com canale: complementisezione: news titolo: Automazione e impianti sportivi: la parola a

Zucchetti Itaca

PER APPROFONDIRE:www.sportindustry.com canale: complementisezione: news titolo: Automazione e stadi: la parola a Zucchetti

PER APPROFONDIRE:www.sportindustry.com canale: complementisezione: news titolo: Automazione e stadi: la parola a Skidata

PER APPROFONDIRE:www.sportindustry.com canale: complementisezione: rassegne prodotti titolo: Soluzioni per un controllo completo

PER APPROFONDIRE:In questo numero di Sport Industry Magazine, riserviamo un approfondimento al sistema di controllo accessi installato da Skidata nello Stadio della Juventus (a pagina 19) e uno a Gymgest, il sistema gestionale di Zucchetti Itaca (a pagina 41)

La regolazione

degli accessi

all’interno dei centri

sportivi risponde a

esigenze differenti

rispetto agli stadi;

di controllo degli

abbonamenti più

che di sicurezza (doc.

Vanilla Health Club)

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rassegnasistemi informatici

For an Hidden gate

Barriere per il controllo degli accessi Hidden gate, prodotte da gunnebo . Si tratta di varchi automatici parti-colarmente apprezzati per la robustezza dei materiali, per l’eleganza del loro aspetto, per la tecnologia impiegata. I varchi Hidden Gate si aprono automaticamente al passaggio delle persone autorizzate: le ante in cristallo tra-sparente non sottraggono luminosità all’ambiente e allo stesso tempo costituiscono una barriera invalicabile per eventuali intrusi. Disponibili in varie altezze e anche nella versione a ventaglio, possono essere personalizzate con serigrafie che rappresentino il logo dell’azienda o altri soggetti. Il funzionamento, silenzioso e discreto, avviene senza contatto con chi li attraversa.

Stadi sotto controllo

La soluzione Zucchetti di controllo e gestione degli accessi, adottata da più di 100 stadi nel mondo, si avvale di una struttura fisica di tornelli comandati in modo automatizzato da un sistema hardware e software sviluppato e realizzato in proprio. Il sistema, omologato UEFA, consente la verifica elettronica del titolo di accesso e sblocca automaticamente il tornello solo al riconoscimento dell’autenticità del biglietto. Il collegamento in tempo reale con il server della società che emette i biglietti consente, oltre al controllo della validità degli stessi, anche di gestire l’anti pass–back. Su richiesta si possono prevedere ulteriori implementazioni quali metal detector, telecamere e smart card, utilizzabili come borsellino elettronico.

Di ampia funzionalità

TO.M.M.YS., Total Managing and Monitoring System, è un software gestionale, controllo accessi e automazione integrato proposto da Byteware , basato sulla tecnologia Microsoft Sql Server che, grazie all’ampia dotazione di moduli aggiuntivi, rappresenta una soluzione completa per tutte le tipologie di centri, sia che si tratti di singole strutture sia di network geograficamente distribuiti. Il software è in grado di ottimizzare il lavoro del personale, offrendo la possibilità di monitorare in tempo reale l’andamento dell’attività. Ampie le funzionalità di automazione: è prevista la gestione completa sia del controllo accessi (tramite i più disparati sistemi di barriere, barre parcheggio) sia di docce, phon, macchinari abbronzanti, tutto attraverso badge magnetici o transponder di prossimità dalle forme e colori disparati.

Una scelta su misuraJTECK presenta CheckPoint, una soluzione gestionale completa che permette di gestire ogni aspetto azienda-le, dal controllo accessi alla contabilità. CheckPoint è un’applicazione modulare ampiamente personalizzabile, in grado di abbracciare ogni esigenza e di lavorare in svariati settori, consentendo la costruzione dell’applicazione più congeniale alle esigenze del cliente. Proprio sulla base dell’esperienza maturata con i propri clienti, JTECK propone pacchetti già preconfezionati sui principali settori di business, oltre a soluzioni ad hoc, modificando o creando nuove funzionalità. L’azienda propone inoltre assistenza, aggiornamenti, fornitura di accessori quali varchi, tornelli, sbarre, serrature elettriche, curando ogni aspetto tecnico dal software all’hardware, evitando la dispersione gene-rata da una gestione multi-partner.

SOLUZIONI PER UN CONTROLLO COMPLETOPer approfondire il tema automazione e informatizzazione degli impianti sportivi, anche a grande af-fluenza (come centri polifunzionali e stadi), riserviamo una rassegna ai sistemi informatici dedicati a due aspetti principali: il controllo degli accessi e la gestione. Prodotti come software gestionali di ultima generazione, varchi e tornelli di varie forme e dimensioni, soluzioni specifiche per un controllo completo e integrato di tutto il “sistema sportivo”. La rassegna è inoltre pubblicata, con il medesimo titolo, nel canale Complementi di www.sportindustry.com, con informazioni più estese e approfondite. Per contattare le aziende, invece, è sufficiente utilizzare la barra di ricerca del nostro sito, inserendo il nome dell’azienda, sempre identificato dalla nostra immancabile lente, e com-pilando l’apposito form di contatto.

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rassegna sistemi informatici

Dedicato al controllo stadi

Progettato e sviluppato da A.S.I. srl , il sistema AIS offre una gestione completa di tutto il “sistema stadio”, dall’impianto ai tifosi, dalla contabilizzazione alla gestione totale o separata delle biglietterie fino alla scelta del po-sto tramite una mappa grafica interattiva. Il sistema unisce caratteristiche software avanzate con facilità di installa-zione e di gestione, in virtù di un’interfaccia del sistema user friendly, permettendo una completa gestione dell’im-pianto quali settori, posti, postazioni di biglietteria, varchi, tornelli, parcheggi. In parallelo, assicura un controllo dei tifosi e dell’intera struttura dello stadio, a totale beneficio dell’amministratore del sistema/impianto. L’assistenza al sistema è continua e globale, come la consulenza.

Quando il gestionale diventa social

Sportgest, proposto da gruppo Sinapsi , è un gestionale esteso, ERP, in grado di coprire la specializzazione in ogni ambito di attività e, nel contempo, di uniformare le visioni di pianificazione, redditività ed efficienza di centri polisportivi. Alla base del sistema c’è un potente motore di pianificazione, che permette al sistema di conoscere l’impianto e le risorse da impiegare. SportGest è dotato di disparati moduli, mutuati da strumenti informativi indu-striali di ultima generazione. A tale scenario, si è recentemente aggiunta la possibilità di implementare modelli di vendita basati sui social network e il community management. Con SportGest l’estensione verso il mondo web è organizzata in un modello di business organico e misurabile.

A prova di tornello

Sistema di controllo accessi firmato gSZ Systems . gSZ Turnstyle viene proposto come componente di sistemi di gestione completi, che possono prevedere l’automazione di tutti i servizi presenti all’interno di strutture anche complesse, come i moderni centri polifunzionali. Il sistema è infatti predisposto per gestire tutte le nuove tecnolo-gie di riconoscimento e per essere azionato a distanza, sia con pulsantiere sia con telecomandi. Con lo stesso sup-porto di riconoscimento permette agli utenti di entrare nelle varie zone ad accesso controllato, di utilizzare servizi e compiere acquisti sfruttando un credito prepagato. Particolarmente curato infine dal punto di vista del design, grazie ai due lunotti semaforici con led ad alta luminosità.

Software su misura

TWell presenta la piattaforma gestionale TWell che permette di avere a disposizione un desktop office online progettato per accontentare ogni specifica esigenza, sia essa di natura operativa, analitica o strategica. Questo si-stema informatico – i cui comandi di maggior utilizzo sono posizionati in modo intuitivo per facilitarne l’utilizzo – è in grado di soddisfare le preferenze di installazione, prevedendo le modalità “online” e “in locale”. È impiegabile per ottimizzare la gestione del rapporto con la clientela ed è stato progettato per essere uno strumento chiave, quotidianamente al servizio di tutte le figure professionali che operano in club e centri sportivi: manager, istruttori, addetti al marketing, amministratori.

Accessi sotto controllo

Laserline Entrance Control , azienda del Gruppo Laserline specializzata nella progettazione, distribuzione e installazione di barriere automatiche per il controllo accessi, propone il varco SL9XX, ideale per ambienti ad alto flusso di utenze. Il design accattivante, con ante mobili in cristallo trasparente, lo rende adatto all’inserimento in qualsiasi tipologia di contesto. Il dispositivo di apertura delle ante avviene in completa mancanza di alimentazione, senza l’ausilio di batterie di emergenza. Il controllo bidirezionale è dotato di pittogrammi dinamici di direzione, dotati di luce a Led (freccia verde-croce rossa), che agevolano entrate e uscite.

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La meraviglia della relazioneControllare? Obsoleto. Gestire accessi, passaggi, movimenti, dare la possibilità al cliente di usufruire di servizi self-service? La risposta è R-Tecnologie di Scamper , dealer italiano di Gantner, azienda tra i pionieri del controllo elettronico dell’accesso. Basandosi sulla tecnologia dei transponder contactless, Gantner fornisce soluzioni che soddisfano esigenze complesse nei campi del controllo dell’accesso, della registrazione del tempo, dell’identifica-zione, dell’ingresso e della fatturazione. Tutto questo con una sola carta, un solo mezzo che permette di accedere a tutte le funzionalità che i sistemi R-Tec hanno da offrire. Dai fitness club, alle piscine agli stabilimenti termali, fino a garantire la sicurezza negli stadi. Scegliere Scamper e R-Tecnologie significa entrare in una nuova concezione del software, costruita sulla relazione con il cliente.

In arrivo: la nuova versioneDisponibile da Gennaio, ZAccess-Elite® 2012, la nuova versione dell’ormai conosciuto software Gestionale e Controllo Accessi dedicato alla gestione di impianti sportivi, piscine e palestre immesso sul mercato da ZSE sin dal 1986. Questa nuova release, completamente riscritta per essere compatibile con i più moderni sistemi a 64bit, permette di gestire strutture sportive di ogni dimensione, dalla piccola palestra fino alle grandi strutture multi-impianto, collegandosi sino a 10 basi-dati remote Microsoft SQL Server. ZAccess-Elite dispone di oltre 40 Moduli attivabili su richiesta, consentendo di creare versioni completamente personalizzabili. Per semplicità, viene distribuito in quattro versioni: Light, Standard, Professional ed Enterprise, che includono i Moduli più comuni atti a soddisfare la maggior parte delle realtà esistenti.

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con il patrocinioe la collaborazione di

è un progetto

Full immersionIl mercato, le novità, i materiali, è tutto al ForumPiscine.Quello che si sta muovendo nell'acqua, scoprilo al ForumPiscine. Anche nel 2012 alla Fiera di Bologna ti aspetta la più grande vetrina italiana dedicata ai professionisti del settore. Tutto quello che c'è da vedere e da sapere è qui. Nella sezione espositiva c'è spazio per gli impianti, le tecnologie, le soluzioni architettoniche e di design. Nella parte congressuale, esperti italiani e stranieri affrontano i temi d'attualità con seminari e workshop. In contemporanea, negli stessi padiglioni, si tiene ForumClub, il grande evento dedicato al mondo del fitness, delle palestre e delle spa. Due eventi per conoscere due mondi sempre più vicini.

www.forumpiscine.it

4th Pool & Spa Expoand International Congress

23-24-25 febbraio 2012Fiera di Bologna

Segreteria organizzativa: ABSOLUT eventi&comunicazione - tel. +39 051 272523 - fax +39 051 272508Segreteria scientifica e vendita stand: EDITRICE IL CAMPO srl - tel. +39 051 255544 - fax +39 051 255360 - [email protected]

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Obiettivo fotovoltaico

L’obiettivo era uno solo: costruire un impianto fotovoltaico sul tetto di un palazzetto dello sport a Perugia. Moltissime le difficoltà affrontate e risolte, che ripercorriamo insieme a Massimo Nicolini che ha portato a compimento il suo progetto con la determinazione di chi insegue la “cosa giusta”. lice Spiga A cura di Alice Spiga

Costruire un impianto fotovoltaico sul tetto del PalaEvangelisti di Perugia. Questa la volontà di Massimo Nicolini, della società Darvin srl. Una volontà che ha vinto tutto: la resistenza delle banche, i cambiamenti in materia di incentivi da parte del governo, le difficoltà sorte in corso d’opera a causa della crisi econo-mica, che l’hanno costretto a rinegoziare tutto con i fornitori. Una storia iniziata nel 2005/2006 e ormai conclusa positi-vamente, che apre riflessioni importanti in merito al mercato del fotovoltaico, alle intenzioni del nostro governo in mate-ria di rinnovabili e alla necessità di tro-vare partner affidabili a cui appoggiarsi quando le situazioni diventano comples-se. Nell’intervista che segue, abbiamo ripercorso insieme a Massimo Nicolini le fasi che lo hanno portato a realizzare l’impianto fotovoltaico italiano più gran-de mai costruito su un palazzetto dello sport.

Prima di tutto, le chiedo di ripercorrere per noi l’iter burocratico seguito al fine di poter installare l’impianto fotovoltaico sul Palaevangelisti. I permessi richiesti, gli incentivi su cui fate affidamento, i finanziamenti, il rapporto con le ban-che… Il cammino è iniziato nel 2005/2006, anni in cui furono stabiliti i criteri di in-centivazione per la produzione di ener-gia fotovoltaica; è da quella data che sto pensando di realizzare un impianto fo-tovoltaico ad utilizzo del PalaEvangelisti di Perugia. Da quel momento è iniziata una pratica che è ancora oggi aper-ta, almeno per quanto riguarda la fase realizzativa, e che speriamo resti aperta ancora per poco. La prima campagna si è aperta con l’amministrazione Comunale, la quale non era ancora molto sensibile al problema, ma con l’arrivo della nuova giunta, dopo le elezioni del 2009, si è aperto un confronto per la rapida realiz-

zazione dell’impianto. I tempi più lunghi sono stati inerenti alla convenzione con il Comune in quanto, essendo proprie-tario dell’immobile, ha dovuto salvaguar-dare l’integrità della struttura e il rappor-to per la gestione nei venti anni succes-sivi. Tale convenzione contiene anche un’autorizzazione unica per tutti i lavori inerenti alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico.La seconda fatica è stata nella ricerca del partner giusto vista la “giungla” indi-scriminata, almeno fino a tutto il 2009, di venditori più o meno qualificati. E questa scelta è caduta su un’azienda di Perugia concentrata sul fotovoltaico: AKS GROUP srl, nella persona del suo direttore generale Enrico Ciani con cui nel tempo è nato anche un rapporto di amicizia.Successivamente abbiamo selezionato i fornitori sia della copertura per il tetto, interamente rifatta, sia del fotovoltaico

Foto del progetto per il

rifacimento del tetto del

PalaEvangelisti di Perugia,

su cui è stato installato

l’impianto fotovoltaico

(foto di AKS GROUP srl)

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primo piano rinnovabili

Massimo NicoliniNato a Perugia il 12/9/56, diplomato ISEF e successivamente specializzato, come insegnante di sostegno polivalente, a Neuropsichiatria Infantile. Insegnante dal 1988, contemporaneamente ha dato vita, insieme ad altri otto colleghi, ad una cooperativa di servizi per la gestione e manutenzione di impianti sportivi che, dopo dieci anni, è confluita in un consorzio: Darvin srl, che oggi ha permesso la realizzazione dell’impianto fotovoltaico per il PalaEvangelisti di Perugia.

VISTO DA VICINOvero e proprio. Alla fine, le scelte si sono fissate, per la copertura, sulla ISCOM SpA di Pescatina (Verona) gradita al Comune di Perugia e proprietaria di un brevetto internazionale denominato RIVERCLAK, a prova di pioggia. Mentre per il fotovol-taico, la JUWI, azienda tedesca di Bolden con sede italiana a Verona.Oltre ai permessi ottenuti dal comune in convenzione, l’altra autorizzazione (ottenuta anch’essa) ha riguardato la Sovraintendenza dei Beni Ambientali per tutto l’aspetto estetico e l’impatto con l’ambiente circostante, dato che il Palasport è ubicato all’interno di un par-co cittadino.Infine: tutte le pratiche Enel per la co-municazione dei progetti e per l’avvio della realizzazione di scavi e tubazioni per portare la linea fino a una cabina dove registrare la vendita di energia, che sarà poi riconosciuta dal GSE (Gestione Servizi Energetici).L’incentivo su cui abbiamo tarato il Piano Economico Finanziario (PEF) sarà quello di dicembre 2011 del quarto piano, pari a circa € 0,246 a Kw prodotto.Veniamo infine alle note dolenti, ovvero ai finanziamenti, campo in cui abbia-mo riscontrato le difficoltà maggiori. Il finanziamento doveva essere delibera-to tra la fine di agosto e dicembre 2010 quando, per una serie di ritardi dovuti a un vero e proprio periodo di “impazzi-mento” del mercato fotovoltaico nell’ulti-mo quadrimestre del 2010 (con materiali introvabili e con prezzi “schizzofrenici”), siamo entrati in uno dei periodi di peg-giore crisi economica e finanziaria del-la storia italiana, con una serie di fattori peggiorativi anche per cause locali. Ma la vera battuta d’arresto, che ha mes-so in dubbio l’intera operazione, è stato il decreto Romani del 3 marzo 2011 dove venivano tagliati retroattivamente gli incentivi del 2011, bloccando così tut-te le possibili erogazioni delle banche, le quali, da quel momento, hanno delibe-rato i finanziamenti solo a connessione avvenuta.È possibile immaginare quali difficoltà abbiamo dovuto superare avendo a di-

sposizione solo 1 milione di euro su 2,4 necessari. Riparlato con tutti i fornitori, rifatti tutti i piani finanziari, ci siamo as-sunti il rischio enorme di connettere entro la data del 31 dicembre 2011 pur di garantire la realizzazione di un progetto così importante.

Quale tipo di preparazione, dal punto di vista tecnico/normativo, occorre per ri-uscire a comprendere e quindi sfruttare al massimo gli incentivi e le detrazioni fiscali in materia di rinnovabili? Nessuna specifica e tutte, perché per ar-rivare agli incentivi bisogna percorrere tutta la strada che ho fin qui brevemen-te descritto e quindi: ingegnere edile ed elettronico, economista, avvocato, mana-ger e chi più ne ha… Per ogni settore abbiamo scelto dei pro-fessionisti. Oltre ad AKS Group, che è diventato una sorta di socio e che ha svol-to non solo una funzione di controllo ma anche partecipato a progettazioni speci-fiche un po’ su tutta la filiera, ci siamo avvalsi dello studio Santucci &Patners di Perugia per il PEF e la parte finanziaria; del TECNOSTUDIO di Bastia (PG) per la progettazione architettonica; dell’ing. Amedeo Cutini per la logistica burocrati-ca amministrativa; del geom Renzo Cirilli per la sicurezza dei cantieri; dello Studio dell’ing. Luciano Vagni di Perugia per i calcoli inerenti ai carichi strutturali.

Nel progetto del Palaevangelisti sono state installate/adottate altre tecnologie rivolte al risparmio energetico oltre ai pannelli solari fotovoltaici?Non per il momento, ma siamo in con-tatto con aziende specializzate per capire se è possibile isolare termicamente le due grandi vetrate (circa 1.600 mq) con pellicole antiriflesso capaci di fermare anche il 70% del calore solare; sarebbe una grande opportunità per utilizzare il Palasport anche in piena estate.

Quali risparmi sono previsti nel medio/lungo termine dal punto di vista gestio-nale grazie all’installazione dell’impian-to fotovoltaico?

In realtà, non moltissimo. Abbiamo ipo-tizzato circa 20/25 mila euro l’anno, anche grazie al fatto che è stato sostituito l’intero tetto. Ma il vero risparmio è la minore emissione di CO2 nell’atmosfera, pari a 700/800 tonnellate l’anno.

Quanto è stato investito complessi-vamente per la riqualificazione del Palaevangelisti? Quanto per l’installa-zione del fotovoltaico? Quanto tempo è previsto per il ritorno dell’investimento effettuato?È stato investito quasi 600 mila euro per la copertura e circa 1,8 milioni per il fotovoltaico, con un tempo di rientro in circa 20 anni.

E per quanto riguarda le tempistiche? Quanto tempo è intercorso tra la presen-tazione del progetto e l’inizio dei lavori? Quanto è durato il fermo per la richiesta dei finanziamenti per il tetto fotovoltaico? Il progetto completo è stato presentato a maggio 2010, i primi lavori sono iniziati il 7 febbraio 2011 a causa delle “lungag-gini” delle banche, che si sono prese fin troppo tempo per decidere, anche dopo le mille garanzie richieste. Dalla fine di marzo, completata la copertura, abbiamo ripreso i lavori del fotovoltaico vero e proprio il 25 ottobre 2011.

Infine, una domanda di carattere gene-rale: in virtù dell’esperienza maturata, quali sono le dimensioni minime per un impianto sportivo (sia in termini di cu-batura sia di esigenze energetiche) per-ché risulti conveniente l’installazione di un impianto fotovoltaico? Fintanto che la produzione è coperta da incentivi e quindi il costo è compensa-to, è sempre conveniente, in quanto diventa un’utile per la società. La sfida tecnologica, subito dopo il 1 gennaio 2013 quando cioè gli incentivi non com-penseranno, stando ai prezzi attuali e al costo del materiale, diventerà quella di far diventare il fotovoltaico più a buon mercato dell’energia ricavata dal fossile; e questo dipende solo da una volontà politica ed economica.

FOCUS SU: IL TETTO

Come si accenna nel testo, oltre all’installazione dell’impianto fotovoltaico, il PalaEvangelisti di Perugia è stato oggetto di lavori di consolidamento, finanziati direttamente dal Comune. I lavori hanno visto l’intera sistemazione del tetto, al fine di eliminare problemi di infiltrazioni di acqua e creare una migliore coibentazione termica e acustica, e la revisione di alcune parti strutturali, come gli arconi, garantendo sicurezza e funzionalità all’impianto.

Carole Caplin, una delle massime esperte a livello internazionale di Medical Wellness, terrà il seminario all-day venerdì 24 febbraio 2012, alla tredicesima edizione di (Fiera di Bologna, 23-25 febbraio)

REALIZZARE IL MEDICAL WELLNESS CLUB:ISTRUZIONI PER L'USO

Un'occasione imperdibile per partecipare a un seminario intensivo che affronterà in modo approfondito e pratico un argomento fondamentale per il futuro del settore.

Per informazioni e iscrizioni rivolgersi ad Absolut al numero 051.27.25.23 o all’indirizzo [email protected].

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primo piano piscine

Piscine olimpioniche. Risparmiare si puòQuando si parla di piscine olimpioniche, la voce “costi” rappresenta una nota dolente nel budget di qualsiasi centro sportivo. Ma risparmiare si può? La risposta è sì e lo dimostra, dati alla mano, il caso del C.P.O. Giulio Onesti. Che vi presentiamo. A cura di Alice Spiga

Piscina per i tuffi

all’interno del Biberach

Indoor Sports Pool di

Stoccarda. (foto di Uwe

Ditz)

Un impianto in funzione ormai da qual-che anno, risultato di una puntuale diagnosi energetica e impiantistica che ha messo in luce notevoli dispersio-ni dal punto di vista termico, frigorifero e manutentivo. La necessità di risparmia-re su tutti questi fronti, ha spinto il CONI Roma a investire in un progetto ambi-zioso, guidato dalla volontà di riqualifi-care una struttura, il C.P.O., Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti, le cui strutture erano e sono gestite di-rettamente dall’ente, così da renderle più efficienti. “L’impianto sportivo polifun-zionale Giulio Onesti”, ci racconta l’ing. Federico Marca, funzionario tecnico del CONI, “conta di un’estensione com-plessiva di 220.000 mq, di cui coperta di 25.000 mq (corrispondente all’11,4 % del totale). Il volume edificato supera i 120.000 mc, con 29 corpi di fabbrica, tra i quali, solo per citare gli impianti per lo sport: 11 spogliatoi (per il baseball, per il

calcio, per la scherma, per il personale, per la piscina Olimpionica e per la pisci-na tuffi, per l’hockey, per il rugby, per gli atleti, per il personale…), la palestra di scherma, le palestre C.P.O., il centro lotta, il mini volley…”. Una struttura di grande complessità, so-prattutto dal punto di vista della manuten-zione. Come ci racconta l’ing. Domenico Iannantuoni, fondatore della socie-tà di consulenza MAY-C: “Scopo della Diagnosi Energetica e Impiantistica, ela-borata nel corso dell’anno 2005, è stato quello di individuare le migliorie apporta-bili al Complesso Sportivo Giulio Onesti. La volontà era, sopra ogni cosa, aumen-tare l’efficienza energetica del sistema edificio/impianto e ridurre le spese delle manutenzioni ordinarie elettriche e mec-caniche. Nel 2005, erano infatti 30 le cen-trali termo-frigorifere asservite al Giulio Onesti, alle quali si sommavano numero-sissimi split-system. Ogni centrale richie-

deva ovviamente di opere di manuten-zione ordinaria costante, oltre a interventi straordinari, che pesavano notevolmente sulle casse del Complesso Sportivo. Ora, possiamo contare su un’unica centrale, che ci ha permesso di ridurre notevolmen-te i fattori di rischio connessi con l’elevato numero di Centrali Termiche in dotazione al Complesso, abbattendo i costi di ma-nutenzione e riducendo fortemente i costi energetici”. L’intervento previsto per la ri-qualificazione del Giulio Onesti ha pre-visto infatti la realizzazione di un unico polo termo-idrico-frigorifero a servizio di tutto il C.P.O., e in particolare alle due piscine (Olimpioniche e Tuffi) che rappre-sentavano la voce più alta di spesa. “I co-sti più ingenti dal punto di vista termico, continua Iannantuoni, erano soprattutto dovuti al riscaldamento delle due piscine del Giulio Onesti: la piscina olimpionica e quella per i tuffi. Ottimizzare i costi in questo senso ha comportato per la ge-

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primo piano piscine

SCHEDA TECNICA

Fornitori principali dei macchinari installati per il Polo Termo-frigorifero del CPO Giulio Onesti:CLIMAVENETA S.p.A.

stione del Centro una vera rivoluzione. Si pensi che, prima della riqualificazione, le piscine venivano riscaldate da due centra-li termiche (CT). Una provvedeva al riscal-damento dell’ambiente e dell’acqua della vasca olimpionica e dell’ambiente, dell’ac-qua di vasca e dell’acqua sanitaria della piscina da 25 m, con una potenzialità di 3873 kW, contro una necessità calcolata di 2000 kW. La seconda CT serviva alla pro-duzione dell’acqua sanitaria degli utenti della piscina olimpica, con una potenzia-lità è di 250 kW, contro una necessità cal-colata di 0 kW, poiché già compresa nei 2000 kW sopra riportati”. Da questi dati è evidente una vera e propria sovrap-produzione di energia, che portava a far lievitare i costi di riscaldamento, così come di una sovrannumero di Centrali Termiche, che facevano innalzare le spe-se di manutenzione.

La soluzione? Un unico PoloLa soluzione di costruire un unico Polo termo-idrico-frigorifero è risultata essere la scelta vincente. “Abbiamo escluso sin da subito la possibilità di installare caldaie a condensazione e pannelli solari” prose-gue il suo racconto l’ing. Iannantuoni, “Le caldaie a condensazione non erano uti-lizzabili, in quanto quasi tutti gli impianti terminali di riscaldamento in dotazione agli edifici del Complesso Giulio Onesti non erano oggetto di ristrutturazione, e furono a loro tempo progettati per tempe-rature del fluido termovettore di 85 Gradi Centigradi. Dal canto loro, i collettori solari termici, invece, non sarebbero stati adeguati alle esigenze del centro, in quanto tutta la quota di acqua calda di piscina e sanitaria, da produrre a basso livello entalpico, è ottenuta gratuitamen-te durante il periodo estivo attraverso il recupero del calore di condensazione dei gruppi frigoriferi e in regime di pompa di calore durante il periodo invernale e medio-stagionale. L’installazione dei pan-nelli solari sarebbe risultata quindi inutile ai fini energetici e oltremodo onerosa per l’investimento”. Secondo quanto riportato dalla relazione elaborata dal CONI in sede di appalto dei lavori, l’insieme degli inter-venti avrebbe infatti permesso una ridu-zione del prelievo energetico dall’ecosi-stema dai 3.000.000 kWh ai 1.600.000 mc di Metano (a pieno regime con pi-scine funzionanti). “Obiettivi oggi non solo raggiunti, specifica Federico Marca, ma addirittura superati. Come dimostrano i risparmi totali medi conseguibili at-traverso la centralizzazione che, nel pe-riodo estivo, ammontano a oltre 154.000 €/anno, mentre nel periodo invernale e mezzo-stagionale, superano i 72.000 €. Ad oggi possiamo dunque ritenerci più che soddisfatti dell’investimento effettua-to”. Un investimento che, non lo nascon-diamo, è stato notevole, nell’ordine dei 1.300.000 compresi i cunicoli ispezionabi-li e a passo d’ uomo per l’alloggiamento della rete di teleriscaldamento, ma che, grazie ai minori esborsi relativi all’acqui-sto di energia, l’attribuzione di Certificati Bianchi e la forte riduzione delle spese di manutenzione, si è del tutto ripagato in poco più tre anni.

gli interventi tecniciVeniamo infine al dettaglio dell’inter-vento effettuato, che illustriamo grazie all’intervento tecnico del sopracitato ing. Domenico Iannantuoni. “Lo scopo dell’intervento era appunto di realizzare una nuova Centrale Termica utile ai fab-bisogni del C.P.O., al fine di ridurre la potenza installata per il riscaldamento del 35% e quella per il raffrescamento del 25%, riscaldare le vasche natato-rie olimpionica e 25 metri, produrre l’ acqua calda sanitaria gratuitamente durante il periodo estivo, a bassissimo costo durante la media stagione per il funzionamento in pompa di calore dei refrigeratori d’acqua e riscaldare le va-sche natatorie durante la media stagione con spesa energetiche pari a un terzo di quella che sarebbe necessaria utilizzando il gas metano. I benefit della reversibilità a pompa di calore si devono naturalmen-te estendere anche a tutte le strutture del

complesso raggiunte dal teleraffresca-mento, che diventa appunto reversibile in servizio di riscaldamento. In sintesi, il nuovo complesso Termomeccanico è co-stituito da tre generatori di calore in parallelo e due chiller reversibili a pom-pa di calore anch’essi in parallelo a ser-vizio, soprattutto, delle piscine, le quali necessitano di un maggior dispendio ter-mico sia per esigenze di acqua di vasca sia per il riscaldamento degli ambienti durante il periodo invernale. Proprio per questo, il nuovo complesso trova siste-mazione nelle immediate adiacenze delle piscine e della centrale termica in prece-denza asservita alle due vasche”. Un intervento importante, dunque, che non rimarrà isolato. “Oltre all’importante impegno presso il CPO Giulio Onesti - conclude Federico Marca - sono previste attività di ristrutturazione energetica anche presso il CPO di Tirrenia e presso il Parco del Foro Italico”.

Federico MarcaIngegnere, dipartimento Energy Management, Direzione Gestione Patrimonio e Consulenze Impianti Sportivi Coni Servizi S.p.A.

VISTO DA VICINO

Domenico IannantuoniIngegnere. Fondatore, direttore tecnico ed amministratore unico della Società MAY-C engineering S.r.l., energy manager di Coni Servizi S.p.A.

VISTO DA VICINO

RIELLO S.p.A.SAUTER S.p.A.KSB S.p.A.

Piscina olimpionica

all’interno del West

Vancouver Aquatic

center. (foto di Nic

Lehoux)

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primo piano normative

Impianti sportivi: forme di gestione

L’autore approfondisce per noi le diverse forme di gestione di un impianto sportivo: la gestione pubblica, privata e convenzionata, entrando nel merito delle peculiarità di ogni singola forma gestionale.

Di Guido Martinelli

Con il termine gestione si indica, gene-ralmente, l’insieme di attività volte ad as-sicurare il funzionamento di un impianto e l’erogazione del servizio sportivo che nello stesso si svolge.Si tratta, quindi, di attività diverse tra loro, che afferiscono a sfere di lavoro e a com-petenze professionali eterogenee. In li-nea di massima, comunque, le funzioni di gestione riguardano: l’organizzazione tecnica dell’attività sportiva vera e pro-pria; l’organizzazione e la conduzione dei corsi, degli allenamenti, delle gare, etc.; la conduzione edilizia dell’immobile e la relativa manutenzione, sia ordinaria che straordinaria; l’assistenza sanitaria, la con-duzione amministrativa e fiscale; la ge-stione manageriale del servizio e, quindi, l’aspetto promozionale, di immagine, di rapporto esterno con l’utenza attuale e con quella potenziale.

La gestione degli impianti sportivi, si può così suddividere:1. GESTIONE PUBBLICA: diretta, con appalti scorporati, con aziende o società2. GESTIONE PRIVATA: diretta3. GESTIONE CONVENZIONATA: con l’associazionismo di base.

1.1 gestione pubblica direttaL’intero programma di gestione è realiz-zato con risorse finanziarie e con per-sonale pubblico e il servizio è erogato ai diversi soggetti che lo richiedono senza che, però, questi siano coinvolti nella ge-stione.Il soggetto pubblico provvede, quindi, a tutte le operazioni di conduzione, come ad esempio, guardiania, pulizia, funzio-namento degli impianti tecnici, manuten-zione ordinaria e straordinaria; provvede,

inoltre, alla promozione dell’offerta del servizio e al rapporto con la domanda. Tale forma di gestione permette di non dover mediare con soggetti esterni le modalità d’utilizzo della struttura, prov-vedendo direttamente il proprietario pub-blico a decidere le forme d’uso, l’utenza servita, i costi, etc..

1.2 gestione pubblica con appalti scorporatiIl soggetto pubblico, proprietario e ge-store dell’impianto, si avvale in questo caso di appalti esterni scorporati, per funzioni che non riesce ad assolvere con personale proprio. In questo caso l’en-te locale continua ad essere gestore in prima persona e con piena responsabi-lità, e ricorre a personale o ditte esterne (outsourcing) per attività quali la condu-zione degli impianti tecnici, la guardiania, le pulizie, etc..L’affidamento ad esterni di parte del ser-vizio potrebbe riguardare anche l’orga-nizzazione tecnica delle attività sportive vere e proprie, attraverso il ricorso alla collaborazione con personale specializza-to, società sportive, insegnanti ISEF, etc..

1.3 gestione mediante consorzio pubblicoIn questa particolare tipologia di gestio-ne, vi sono più soggetti pubblici, per la precisione più enti locali, che provve-dono direttamente alla gestione attra-verso un consorzio costituito all’uopo. Nell’esperienza sportiva non è questo un caso frequente, in quanto i singoli comu-ni preferiscono, nella maggior parte dei casi, provvedere singolarmente agli im-pianti.Potrebbero, comunque, verificarsi due

possibilità: il consorzio gestisce impianti di sua proprietà, oppure il consorzio ge-stisce per conto dei comuni consorziati un impianto che appartiene per proprietà a un singolo comune. Tale gestione po-trebbe risultare utile in casi di strutture complesse posizionate in un bacino di utenza costituito da più comuni di mo-desta dimensione demografica; in questa situazione nessuno dei comuni da solo riuscirebbe a gestire l’impianto, mentre il consorzio potrebbe farvi fronte in quanto rappresentante di più forze consociate.

1. 4 gestione attraverso azienda municipalizzataL’azienda municipalizzata è quella parti-colare forma di gestione a cui ricorrono sovente i comuni di vaste dimensioni per gestire servizi complessi che riguar-dano l’intero territorio metropolitano. È questa una soluzione piuttosto comples-sa, con conseguenti oneri operativi che può giustificarsi solo nel caso di servizi di dimensioni e complessità notevoli.

1. 5 gestione attraverso società giuridica a partecipazione pubblicaIn base alla recente legislazione, che regolamenta le autonomie locali, è sta-ta introdotta la possibilità di istituire, in particolare da parte dei comuni, società giuridicamente riconosciute (S.p.A., S.r.l.,…) a partecipazione pubblica, a cui affidare la gestione di determinati servizi. Nella maggior parte dei casi l’ente locale partecipa come un azionista di maggio-ranza alla conduzione della società, di cui mantiene il controllo e l’indirizzo gene-rale.Essendo l’ente pubblico proprietario

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guido Martinelli, avvocato e docente a contratto presso l’Università di Bologna e Ferrara. Consulente di diverse Federazioni affiliate al Coni, autore di numerose pubblicazioni. Socio fondatore dello Studio Martinelli e Rogolino.

VISTO DA VICINOche costituisce la società e ne mantiene il controllo, è anche in grado di fissare i termini giuridici, formali e operativi che regolamentano il rapporto tra sé e la co-stituenda società. Anche i rapporti di na-tura patrimoniale e finanziaria vengono regolamentati di conseguenza, attraverso apposite convenzioni.I vantaggi di una tale forma di gestione si avvertono, soprattutto, nella possibile snellezza operativa e l’impostazione “privatistica” che potrebbe consentire, se ben attuata, una gestione economicamen-te conveniente e di qualità.

2 gestione di impianti privatiGli Enti morali conducono, nella genera-lità dei casi, una gestione diretta delle strutture, aperte ai giovani del territorio, senza particolari formalità amministrative, tecniche o economiche. Si tratta molto spesso di piccoli impianti, con bassi costi di costruzione e di gestione.La conduzione edilizia dell’impianto se-gue molto spesso le vicende degli edifici a cui è abbinato (si tratta quasi sempre di edifici religiosi: parrocchia, chiesa, ca-nonica), e gli stessi utenti sono sovente chiamati a concorrere alle operazioni di conduzione in prima persona (es. ap-prontamento dei campi).L’organizzazione sportiva dell’attività è af-fidata al concorso di figure intermedie operanti nell’ambiente e al diretto con-corso dei giovani utenti. Questo a giustifi-cazione del fatto che, comunque, si tratta di un’attività fortemente informale, spesso priva di programmi agonistici rigidamen-te intesi.Le Società sportive conducono, solita-mente, una gestione dei propri impianti finalizzata all’attività specifica a vari livel-li: formativa, agonistica, spettacolare, di mantenimento.La conduzione edilizia e l’organizzazione sportiva dell’attività sono, in genere, svol-te direttamente dalla società che vi prov-vede cercando di contenere al massimo i costi. Tali costi sono sostenuti dalla so-cietà stessa, dai suoi iscritti, da eventuali tariffe, da entrate derivanti da sponsoriz-zazioni, dai biglietti dell’eventuale pubbli-co pagante, da pubblicità, etc.Altri privati: si tratta di un insieme di im-pianti in cui le motivazioni del soggetto proprietario e gestore sono assai diversi-ficate. In alcuni casi prevale il contenu-to “sportivo” e “sociale”, in altri invece è prevalente il connotato di “investimento per reddito”. In ogni caso, il proprieta-rio provvede direttamente alla gestione dell’attività sportiva e alla conduzione edilizia dell’immobile. I costi sono solita-mente ammortizzati da entrate che deri-vano dalle rette di iscrizione e dagli altri servizi complementari (punti di ristoro, punti commerciali, etc..).

3. 1 gestione convenzionataIn questo caso, il soggetto pubblico con-tinua ad essere il proprietario dell’im-pianto, ma, attraverso un specifica con-venzione, ne affida la gestione a un sog-getto privato con cui concorda le forme d’uso e di conduzione. Per “convenzione” si intende un atto contrattuale attraverso

cui proprietario e gestore regolamentano le forme della gestione, concordando i re-ciproci livelli di responsabilità. In partico-lare, la convenzione deve regolamentare: l’uso dell’impianto, gli oneri e i ricavi, le responsabilità, i tempi, i controlli, le pe-nali, altri clausole particolari.Tale forma di gestione convenziona-ta tra ente locale e società sportiva è la formula di gestione su cui vanno orien-tandosi sempre più frequentemente gli enti locali, impossibilitati come sono a fare fronte ai problemi di funzionamen-to dell’impiantistica sportiva. In pratica, si tratta di un accordo diretto tra il proprie-tario dell’impianto e gli utilizzatori dello stesso, con cui questi ultimi si impegnano

a garantirne il funzionamento: la società sportiva in questo modo assume il dupli-ce ruolo di utilizzatrice dell’impianto e di responsabile della sua stessa gestione.

3. 2 gestione convenzionata scorporataIl soggetto proprietario pubblico si avvale, per la gestione dell’impianto, di rapporti con due o più soggetti di natu-ra diversa, con cui si convenziona per aspetti differenti relativi al funzionamento dell’impianto. Può risultare utile ricorrere a tale forma di gestione quando le struttu-re sono particolarmente complesse e ven-gono richieste professionalità altamente qualificate e specializzate.

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Ceramiche Caesar presenta Aquæ Wellness Project la nuova gamma di prodotti in grès porcellanato apposita-mente pensata per realizzare rivestimen-ti e pavimentazioni per piscine, docce, vasche idroterapiche e spogliatoi. Parte integrante della nuova linea di prodotti CaesarTech, la nuova gamma è dispo-nibile per qualsiasi tipologia di piscina e di ambientazione, comprese griglie per lo scolo dell’acqua e un’ampia scelta di mosaici su rete. Grazie alle caratteristi-che del grès porcellanato, a bassissima assorbenza e resistente anche a deter-genti aggressivi e ai sali, Ceramiche Ca-esar garantisce alti standard di pulizia, salubrità, affidabilità, robustezza e inalterabilità nel tempo, oltre all’alta resistenza dei prodotti alle sollecitazioni fisiche, chimiche e meccani-che. Qualità garantite dall’esperienza tecnica maturata da Ceramiche Caesar.

ALLE PORTE DEL RUgbY

gammasport , una delle maggiori realtà produt-tive di attrezzature per lo sport in Italia, con oltre 20 anni di esperienza nella produzione dell’attrezzo ginnico-sportivo, da oggi allarga la sua vasta gam-ma di articoli per tutti gli sport proponendo anche porte per il rugby. Le porte sono realizzate diret-tamente nell’officina interna all’azienda in tubolare di alluminio a sezione rotonda di diametro 120 mm, con nervature interne a sezione quadra 80x80 mm che ne aumenta la resistenza al vento e alla flessio-ne. Come da regolamento, la traversa misura 5,6 m, mentre i pali vengono realizzati nella misura richie-sta dal cliente e vanno da 10 -11-15 m fino alle più recenti porte da 20 m montate allo Stadio Flaminio di Roma (nella foto). Il fissaggio a terra avviene me-diante bossole di lunghezza variabile da 1 a 1,5 m, da annegare in plinto in calcestruzzo. La gamma di articoli per il rugby proposta da Gammasport com-prende anche protezioni antinfortunistiche per i pali e palloni rugby.

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RIVESTImENTI A PROVA D’ACQUA

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IT’S mY PLEASURE

Lino Sonego presenta la poltrona multi-mediale My Pleasure, recentemente realiz-zata negli eleganti colori bianco e nero. Gra-zie alla perfetta ergonomia e alla tecnologia del monitor LCD da 7 pollici, retroilluminato a LED, My Pleasure supera i tradizionali modi di vedere una partita, permettendo agli spet-tatori di partecipare al match in modo molto reale, con la possibilità di ricevere dalla regia la diretta o il replay di ogni singola azione. La poltrona, ergonomica e con sedile ribal-tabile, è composta da schienale di 122 cm d’altezza in polietilene stampato con sistema rotazionale con imbottitura in poliuretano espanso, poggiatesta integrato predisposto per installazione monitor LCD 7 pollici, sedile imbottito in schiuma poliuretanica ignifuga. Le fiancate sono invece in metallo verniciato a polveri. con rivestimento imbottito e brac-cioli in poliuretano. Rivestimento disponibile in ecopelle o tessuto.

Soema presenta la nuova linea Hygiene&Design, costituita da Colour Glass, una linea di box, porte, partizioni e armadietti in vetro temperato, e Integra, una postazione autosufficiente, composta da dispenser e asciugamano, con comando a fotocellula abbinati a un lavabo a canale realizzato in solid-surface, e il sistema Combi Bath per la ristrut-turazione dei bagni che permette di realizzare gli impianti esterni alle pareti. Tutta la linea, progettata dall’architetto Simone Micheli, è in grado di elevare lo standard e la qualità dei bagni dei locali pubblici ad alta frequentazione. In particolare, la nuova linea Colour Glass conferisce un tocco di design e di origi-nalità agli ambienti pubblici, migliorandone la percezione. Senza contare che il vetro di cui è composta, oltre alle caratteristiche igieniche della sua superficie liscia, facilmente lavabile, assicura il massimo rispetto dell’ambiente con la sua riciclabilità.

UNA SCELTA SINTETICA

Diffusi all’estero e utilizzati nelle competi-zioni internazionali, i campi in sintetico di ultima generazione si stanno facendo largo anche nel campionato di calcio italiano di massima serie. Per la squadra del Novara – in A dall’inizio della stagione – la rivoluzione all’insegna del sintetico è iniziata nel 2010, con il rifacimento del campo da gioco dello stadio Piola. Dell’intervento, costato appros-simativamente 600.000 euro, si è occupata Italgreen , che ha utilizzato il prodotto 62 Lesmo gEOfill, composto da un manto in erba sintetica di tipo monofilo di 62 mm di altezza. Il manto è costituito da fibre di spes-sore superiore a 200 Micron prodotte con una filiera dall’esclusiva forma ad “S”, che permette l’immediato ritorno in posizione verticale durante e dopo l’uso. L’intaso di sta-bilizzazione è invece ottenuto con sabbia sili-cea, che forma il primo strato necessario per “zavorrare” il manto su tutta la superficie, e l’intaso vegetale in granuli organici gEOfill®, composto da elementi naturali biologici ed eco-compatibili (fibre vegetali, minerali, anti-gelivi, antivegetativi e additivi ecologici).

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PER STADI POLIFUNzIONALI

Disponibile in 3 differenti versioni, Amor Deck è una pavimentazione composta da moduli di polipropilene rinforzato di circa 1x1 m, con spessore di 5 cm, disponibile in varie sfumature di grigio, opaco come translucido. Ogni singolo modulo viene agganciato agli altri tramite un ingegnoso sistema a incastro ispirato a quello di un puzzle, così da poter formare pavimentazioni di differenti dimensioni in manie-ra semplice e veloce. E soprattutto poter essere rimossa in maniera altrettanto semplice e veloce. Il sistema è stato infatti ideato apposi-tamente per creare pavimentazioni rimuovibili, ideali per creare palchi o superfici calpestabili, non permanente, anche su terreni altrimenti impraticabili, ad esempio fangosi o ghiaiosi, o per proteggere campi in erba sintetica. Solo per fare un esempio, questo sistema permette di trasformare un campo da rugby in un’arena da concerto in pochi atti-mi, senza rovinare il manto sottostante. Oppure, un campo di ghiaia in un ring per il pugilato. Il tutto riportando il campo allo stato originale dopo l’evento.

I mILLE PREgI DELLA gOmmA

Elastrade nasce nel 2006 con la presenta-zione al pubblico di un nuovo marchio: gom-mAmica, destinato a caratterizzare i prodotti promossi da un gruppo di aziende da tempo im-pegnate nella produzione di granuli di gomma da recycling e dei materiali con esso realizzabili. I prodotti GommAmica possiedono elevati con-tenuti qualitativi e sono realizzati con l’obiettivo di minimizzare lo spreco di risorse e limitare l’im-patto ambientale. Le applicazioni dei prodotti in ambito sportivo sono varie, come Powerfill, un granulo elastomerico nero, o colorato con pigmenti innocui, idoneo per l’intasamento di campi da calcio in erba sintetica, ma anche foot-ball americano, calcetto, rugby, tennis, basket e campi da golf. Gommamica Runner è il granu-

lato creato appositamente per la realizzazione di piste di atletica leggera, mentre la linea Matchbowl è un sistema calcio che comprende una gamma di materiali in metallo e una linea dove il legno è protagonista.

OLTRE IL CYCLINg

Hai una vasca poco utilizzata perché la pro-fondità è inferiore a 1 m? Vorresti valorizzar-la per svolgere attività con diverse categorie d’utenza che non siano i bambini? Aqquatix

ha pensato anche a questo: la “recline” galaxy Bike, l’ultima nata nella scuderia dell’azienda padovana, oggi conta ben 5 mo-delli di aquabike, più Aqquafitbike. Ora ogni vasca d’ambientamento può essere redditiva, anche con lezioni e attività dedicate al pub-blico adulto. Pensata e ideata dal centro studi di Aqquatix, in collaborazione con EAA, per lavoro di recupero funzionale e patologie del rachide, Galaxy Bike si rivela eccellente e in-sostituibile per esercitazioni a gruppi o circu-it training. Presentata in due versioni: la più accessibile dotata di pedale resistivo e la più completa, con possibilità di regolare l’intensi-tà. Caratteristiche principali: posizione a cor-po immerso, confortevole seduta e possibilità di coinvolgere contemporaneamente gambe e arti superiori.

ObIETTIVO bENESSERE

Con l’aumento dei servizi e la corrispondente domanda, i requisiti per i sistemi e le soluzioni dedicate al benessere sono aumentati: oggi soluzioni innovative ed extra-ordinarie sono una necessità, per stupire con soluzioni cre-ate su misura, dal design unico, che si fonde con una tecnologia di alta qualità. Da que-ste premesse nasce il Wedi Customised Building, un sistema che permette di fornire un servizio personalizzato e professionale che supporta i clienti dall’idea al prodotto finito, realizzando “prodotti benessere” su misura. Dopo che l’ordine è stato inserito dal cliente, il Wedi Customised Building permette infat-ti di creare singoli disegni CAD 3D in grado di contenere impianti di riscaldamento e sa-nitari, elementi di rinforzo, così come altre parti built-in. Dopo l’approvazione da parte del cliente, tutti i componenti necessari sono prodotti direttamente dall’azienda, grazie a tecnologie all’avanguardia che assicurano la creazione di qualsiasi forma, anche le più inconsuete. Un esempio è fornito dalla foto, che ritrae il progetto per l’area benessere di Montabaur Castle.

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RIVESTImENTI DA mONDIALI

Una scelta quasi ovvia, soprattutto se si considera l’esperienza di oltre 35 anni nel settore della tenuta stagna e le qualità intrinseche del prodotto. Ci riferiamo alla scelta di Myrtha Pools di rivestire le piscine realizzate per gli ultimi Campionati Mondiali di Nuoto (Shan-gai, 16-31 luglio) con la membrana armata Renolit Alkorplan 2000, prodotta da Renolit . Un prodotto che si distingue per un’elevata tenuta stagna, indispensabile in questo caso vista la collocazione so-praelevata della piscina di gara, e l’innovazione tecnologica non solo in termini di design, ma anche di sicurezza. Le membrane armate Renolit, infatti, garantiscono una assoluta sicurezza per i nuotatori, secondo le severe legislazioni spagnola e catalana, che richiedono il rispetto delle misure di sicurezza relative al rischio di caduta dagli impianti e servizi annessi alle piscine.

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ROCCIA SCENOgRAFICA

Gennaro De Simone, titolare di Pianeta Roc-ce presenta, in un’intervista pubblicata su www.sportindustry.com, la propria tecnolo-gia per la produzione di rocce artificiali, messa a punto grazie all’esperienza ultrade-cennale maturata nella progettazione e rea-lizzazione di ambienti scenografici per diversi ambiti d’impiego come centri benessere, parchi acquatici e piscine, palestre, strutture ricettive. Grazie a questi materiali speciali, Pianeta Rocce realizza elementi decorativi e ambientazioni che s’inseriscono perfetta-mente in ambienti già esistenti, sia interni sia esterni. Oltre a realizzare ambientazioni con rocce artificiali, l’azienda è in grado di fornire anche impianti per la nebulizzazione e doc-ce emozionali multifunzione dotate di neb-bia fredda, doccia tropicale, cromoterapia e idromassaggio verticale. Tutte le realizzazioni sono personalizzate in base alle esigenze del cliente e composte direttamente sul luogo in base agli spazi che s’intende occupare.

garmin presenta App Fit™, l’applicazione per iPhone e Android, che permette agli utenti di tenere traccia dei propri allenamenti, anche quando non si ha un GPS al polso. Facile da installare e da utilizzare, con un semplice “clic” sarà possibile visualizzare dati quali il tempo, la distanza percorsa, l’andatura e anche le calorie bruciate durante la sessione di allenamento. Al termine dell’attività fisica, gli utenti avranno la possibilità di inserire delle note personali circa l’allenamento, le condizioni meteo, le difficoltà incontrate, un vero e proprio resoconto della propria sessione di preparazione. I dati potranno anche essere inviati tramite tecnologia wire-less o USB, dopo essersi registrati con un proprio account, a Garmin Connect™. Qui gli utenti potranno accedere velocemente e facilmente ai loro dati e condividere le proprie attività con amici e familiari, ma non solo: si entrerà a far parte di una vera e propria community online che conta oltre 100 milioni di utenti in tutto il mondo.

SOLUzIONI ESTETICHE

Annunciato il lancio in-ternazionale, da parte di Syneron Medical, del sistema di depilazione la-ser professionale eLase. Il sistema utilizza l’ener-gia Elos a radio frequenze bipolari (RF), di proprietà di Syneron, con l’ener-gia laser a diodi. Questa combinazione di energie consente di utilizzare una minore energia ottica du-rante i trattamenti; il si-stema penetra dunque in

profondità nella pelle, fornendo una depila-zione molto efficace e sicura per pazienti con tutti i tipi di pelle.Una delle novità consiste nell’applicatore per depilazione Motif LHR, che permette di otte-nere un trattamento a basso costo energetico virtualmente indolore e con tempi di tratta-mento molto brevi.Il sistema include anche un secondo applica-tore Motif IR, che può essere usato per pro-cedure di ringiovanimento facciale frazionale, ampliando le capacità del sistema eLase ben al di là delle procedure di depilazione.

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scelti per voi novità dal mercato

Per approfondire:

canale Piscine

PER UNA PISCINA DI TENDENzA

Flagpool pre-senta tre nuovi rive-stimenti per piscina, parte della nuova gamma Imperial Marble. Pearl Black, White Florence e Sky Blue, questi i nomi dei 3 nuovi liner che riproducono fedel-mente le venature e le colorazioni dei marmi naturali, la-

sciando inalterati i vantaggi dell’utilizzo del materiale sintetico nel-la piscina. Questa nuova gamma nasce dalla tecnologia produttiva NG11 Glossy Printed: una tecnologia unica che consente di ottenere un prodotto di classe superiore con laccatura superficiale, che rispon-de appieno alla normativa europea EN 15836-2 ed esalta le caratte-ristiche di resistenza alla luce, all’attacco di eventuali microrganismi e alle creme solari dei nuovi liner. Come in tutti i manti NG11, le nuove materie prime hanno portato a ottenere un prodotto che migliora le performance di saldabilità che, unite ad una morbidezza e flessibilità uniche, consente una più facile e rapida installazione, con un unico obiettivo: facilitare la posa in opera. Una gamma che, per il prossimo futuro, ha in serbo nuove fantastiche colorazioni.

IL wELLNESS DIVENTA mOSAICO

Appiani presenta la pro-pria linea di rivestimenti mosaici per ambienti well-ness: una potenzialità senza limiti per personalizzare qua-lunque piscina o elemento architettonico. La produzione si articola in prodotti com-plementari e integrabili tra loro, realizzati con diverse tecnologie. Una di queste è la “monopressocottura”, che consente di ottenere prodotti ceramici i cui smalti e argille vengono pressati a secco. L’e-levata temperatura di cottura

garantisce al prodotto eccezionali qualità di durata e di resistenza, ideali per molteplici applica-zioni a pavimento e a rivestimento, sia in interno che in esterno. La “bicottura” prevede invece due cotture distinte, una per il supporto e una per lo smalto successivamente applicato. Con tale tecnologia si ottengono superfici opache o brillanti con un’ottima definizione dei colori per un uso prevalentemente a rivestimento. La vasta scelta cromatica e di decori permette di soddisfare qualunque gusto estetico, e dar vita a composizioni estremamente personalizzabili.

UNA SERIE AL TOP

Serie PLTOP 005, proposta da ges group , composta da un piano top realizzato in laminato stratificato di spes-sore 12 mm post-formato, a lastra unica, con bordi smus-sati e arrotondati per una perfetta sicurezza. Disponi-bile nella versione a singola e a doppia piega, con angoli minimi di 45°, il prodotto è fornito completo di fori per lavandini e miscelatori. A ri-chiesta, e vendibile separata-mente, è disponibile un lava-

bo in acciaio inox, o acciaio porcellanato, di colore bianco. Il design curato del prodotto lo rende ideale per essere inserito in qualsiasi contesto, come spogliatoi e aree bagno di centri sportivi/benessere, palestre e piscine.

bENESSERE DA mEDAgLIA

Applicato per la prima volta nel 2010 alle vasche Paper, disegnate da Giovanna Talocci e realizzate in Duralight®, Hydroline di Teuco da oggi è disponibile anche nella vasca della nuova collezione Out-line, firmata da Carlo Colombo, e anch’essa realizzata in Duralight. Che cos’è Duralight? Si tratta di un materiale composito, in solid surface brevettato, plasmabile al 100%, ideato, prodotto e lavorato in esclusiva da Teuco e che, grazie all’ampia versatilità, consente di sviluppare le migliori soluzioni progettuali per raggiungere un perfet-to equilibrio tra benessere e armonia del design. Grazie ad Hydroline, l’idromassaggio assume un’estetica più accattivante, che premia il design ricercato della vasca e che non sottrae nulla all’efficacia del massaggio, equivalente all’idromassaggio classico in termini di silen-ziosità e di assenza di vibrazioni. Il sistema Cromoexperience, con luce modulabile in 8 differenti to-nalità cromatiche dalle fessure retroilluminate, amplifica la magia di Hydroline, offrendo un’esperienza sensoriale completa, ad alto im-patto emotivo. Un sistema che ha permesso all’azienda di vincere il prestigioso riconoscimento Design Award 2011, nell’ambito della categoria Bathroom Product Innovation of the Year - Gold Award, presso il Lord’s Cricket Ground di Londra.

Per approfondire:

canale Wellness

Per approfondire:

canale Complementi

Per approfondire:

canale Wellness

SOLUzIONI ECCELLENTI

Per approfondire:

canale Sport & Fitness

L’evoluzione dei filati monoestrusi per campi in erba sintentica porta alla costante ricerca di nuove proposte incentrate su sezioni elaborate, studiate appositamente per conferire carat-teristiche uniche in termini di resilienza e resistenza altrimenti impossibili da raggiungere. Excellence, di Unieco , segue questa tendenza tecnica, rendendo possibile il perfetto con-nubio tra doti di elevatissima resilienza, grazie a una se-zione speciale arcuata arricchita da una nervatura esterna di rinforzo, a una notevole resistenza all’usura, grazie a speciali co-polimeri di ultima generazione che rendono il materiale durevole senza tralasciare le proprietà di ele-vato comfort di gioco. Il prodotto è quindi indicato per installazioni di “élite”, sulle quali si vogliano raggiungere prestazioni di rimbalzo e rotolamento ottimali, unitamen-te a un aspetto estetico insuperabile e sempre al top.

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scelti per voi novità dal mercato

A mISURA DI SOFTwARE

Zucchetti Itaca , società del gruppo, pro-pone una soluzione completa per la gestione informatizzata delle imprese di servizi per lo sport, il fitness, il wellness, l’estetica, la riabili-tazione e il tempo libero. Si tratta di gymgest, un sistema dotato di una parte software, per la gestione degli aspetti organizzativi e di pia-nificazione, e di una struttura hardware per il controllo degli accessi e per la fruizione dei servizi. La struttura modulare rende Gymgest una soluzione flessibile, perfettamente adat-tabile alle specifiche esigenze di gestione della struttura, con ampie possibilità di per-sonalizzazioni e implementazioni in base alle necessità. Le ultime novità a livello funzionale riguardano le prenotazioni, le comunicazioni tra cliente e operatore, l’e-commerce, il CRM e molto altro ancora. Inoltre, la possibilità di effettuare analisi, report e statistiche consen-te al management una più precisa e puntuale attività di controllo e pianificazione.

Per approfondire:

canale Complementi

NASCE IL NUOVO “RACK”

La linea Hammer Strength Heavy Duty di Life Fitness si arricchisce con il nuovo Hammer Strength Dual Rack, sviluppato per soddi-sfare le esigenze dei professionisti dell’eserci-zio fisico quali preparatori atletici, allenatori e sportivi di alto profilo. Grazie alla base mag-giorata, il neonato Dual Rack offre un’area più spaziosa sulla quale allenarsi, mettendo a disposizione, anche agli utenti più alti, una postazione confortevole e sicura. I pesi posso-no essere riposti sui nuovi supporti, in modo da non sottrarre spazio al pavimento, mentre le nuove cinghie regolabili consento di svolge-re l’Overspeed Training, ovvero l’allenamento a resistenza variabile e tecnico. Disponibile da novembre 2011, Hammer Strength Dual Rack è stato sviluppato in collaborazione con esponenti di spicco del settore fitness con un obiettivo preciso: offrire a ogni utente la pos-sibilità di seguire una routine d’allenamento personalizzata. Land Mines, Squat Bars, cate-ne e altri accessori permettono infatti di svol-gere un’ampia gamma di esercizi.

Delineodesign presenta Novomag, l’evoluzione estetica e tecnologica nel settore dei rulli d’allenamento per professionisti e appassionati. Il de-sign innovativo del telaio, non più ricurvo e monomateriale, sfrutta l’ac-coppiamento di acciaio e polimero donando al prodotto un appeal elegan-te e piacevole al tempo stesso, contenendo i costi di produzione. Si adatta a qualsiasi ruota compresa tra i 24 e 29 pollici di diametro, e l’aggiunta di protezioni di gomma aumenta drasticamente la stabilità dell’accessorio, utilizzabile dunque su qualsiasi piano. Il nuovo sistema di bloccaggio Fast Fixing consente la chiusura del pignone lungo l’asse della ruota posteriore, migliorando ergonomicamente il suo utilizzo. Terminato l’allenamento, è possibile chiudere il supporto riducendone considerevolmente l’ingombro.

Per approfondire:

canale Sport & Fitness

Per approfondire:

canale Sport & Fitness

UN ALLENAmENTO DI DESIgN

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focus dall’industria

A colloquio con il “principe del fitness”Quando la passione incontra la voglia di mettersi in gioco, e le idee si trasformano in prodotti innovativi e unici, nascono concept da cui prendere ispirazione. Prototipo di questo assunto: Nerio Alessandri, fondatore e presidente di Technogym. A cura di Alice Spiga

“Di fondamentale

importanza continuare

a lavorare per essere i

numeri uno nel proprio

settore, investendo in

innovazione, qualità,

competitività e servizio”

Nerio Alessandri

Un’azienda nata nel 1983, nel garage di casa. Poteva rimanere una delle tante iniziative personali che non arrivano a compiere il primo anno di vita. E invece. Invece di anno in anno, di brevetto in bre-vetto, di premio in premio, di filiale in fi-liale, l’azienda fondata dal ragazzo Nerio Alessandri, poco più che ventenne, ar-riva a diventare un gruppo conosciuto a livello mondiale: Technogym. Le prime attrezzature per la palestra, progettate e realizzate direttamente in casa, sono frut-to del suo entusiasmo per lo sport, del-la passione per la meccanica, assieme al grande amore per il design. E oggi? Oggi Technogym, nonostante sia presente sul mercato da meno di trent’anni, è riuscita a ritagliarsi uno spazio da leader nel set-tore del fitness e del benessere, con circa 2000 collaboratori diretti (con età me-dia di 30 anni), 12 filiali in Europa, Usa, Asia e Sud America. Ha all’attivo la forni-tura di oltre 50.000 centri Wellness nel

mondo (con 16 milioni di utenti regolari), circa 20.000 prestigiose abitazioni private solo in Italia e la presenza come fornitrice ufficiale per i Giochi Olimpici dal 2006 ai prossimi Londra 2012. Un’azienda che ha fondato un nuovo modo di concepire l’attività fisica, non solo come “sport” ma soprattutto come “wellness”, inteso come nuovo stile di vita orientato al migliora-mento della qualità dell’esistenza attraver-so una regolare attività fisica, una sana ali-mentazione e un approccio mentale posi-tivo; non a caso il claim di Technogym è “The Wellness Company”. In questa in-tervista esclusiva, il fondatore e presiden-te Nerio Alessandri condivide con noi il proprio know-how in tema di fitness, di wellness e di sport, regalandoci la sua opinione professionale e personale sulle trasformazioni avvenute, in atto e previste per il futuro di questi tre settori.

Come molti sapranno, Technogym è nata

nel 1983 nel garage di casa Alessandri, e oggi si pone nel mercato del fitness e del wellness come un’azienda (nonché un marchio) riconosciuta a livello mondiale. Quale consiglio si sente di dare a chi opera in questi settori, e in quello limitrofo del-lo sport, per gestire con profitto la propria attività? Ricerca e innovazione sono sempre sta-ti il motore della crescita di Technogym. Occorre continuare, giorno dopo giorno, a ricercare nuove soluzioni per anticipare il mercato e soddisfare sempre i clienti, che sono il patrimonio più importante di qualsiasi azienda. E non solo. Di fonda-mentale importanza continuare a lavorare per essere i numeri uno nel proprio set-tore, investendo in innovazione, qualità, competitività e servizio.

Essere sul mercato da circa trent’anni offre la possibilità di osservare le trasfor-mazioni avvenute e in atto: che cosa è

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focus dall’industria

cambiato secondo lei nel settore del fitness dagli anni 80 ad oggi? Quale futuro pro-spetta per questo settore? Il settore del fitness, come quello del well-ness, ha davanti a sé uno scenario di cre-scita a livello internazionale, con i Paesi emergenti che spingono per servizi e solu-zioni all’avanguardia. Il settore è in continua evoluzione e dagli anni ’80 ad oggi ha conosciuto profondi cambiamenti. Dal body building al fitness fino al wellness, lo stile di vita inventa-to da Technogym basato su una regolare attività fisica, un’alimentazione equilibrata e un approccio mentale positivo. Da una visione edonistica si è passati dunque alla ricerca di un equilibrio tra corpo e mente (secondo il detto latino “mens sana in corpore sano”) in cui l’essere ha preso il posto dell’apparire e la salute è divenuta una priorità per persone di tut-te le età. Il wellness rappresenta infatti un’opportunità per tutti: per i governi, che possono investire in una popolazio-ne più sana diminuendo la spesa sociale. Per le aziende, che possono incrementa-re il livello di creatività e motivazione dei collaboratori, E infine per le persone, che possono migliorare il proprio stile di vita.

Fitness/wellness/sport: in che modo a suo avviso questi tre comparti confinanti sono interconnessi e sinergici tra loro? In che modo possono trarre vantaggio gli uni da-gli altri? I tre comparti sono fortemente connessi tra di loro e la nostra collaborazione per la preparazione atletica dei campioni delle più prestigiose squadre sportive di tutto il mondo è lì a testimoniarlo. Le soluzioni Technogym sono infatti presen-ti, solo per fare alcuni esempi, all’interno dell’avveniristico Mclaren Technologic Center, dove si allena la Scuderia inglese, e presso la Scuderia Ferrari a Maranello. Ma non solo. Nel calcio, è a fianco di Juventus, Inter, Milan (per l’Italia) e Real Madridi, Chelsea ed Ajax per l’estero. Nella grande vela, siamo con Alinghi e Luna Rossa. Senza contare che siamo stati forni-tori ufficiali dei Giochi Olimpici di Sydney 2000, Atene 2004, Torino 2006, Pechino 2008… e abbiamo siglato l’accordo con il Comitato organizzatore delle Olimpiadi di Londra 2012, che ha nominato l’azienda fornitore ufficiale esclusivo dei prossimi Giochi olimpici. Le Olimpiadi costituisco-no un’opportunità di business, relazioni internazionali e conoscenze scientifiche che vanno ad arricchire il patrimonio professionale ed umano in maniera considerevole. Oltre ad essere un’espe-rienza unica sia a livello professionale sia personale. Tutti i migliori campioni, diri-genti sportivi e specialisti si ritrovano per competere e vivere un’avventura indimen-ticabile. Ed è con orgoglio che possono affermare che siamo considerati partner all’avanguardia anche nel mondo del-lo sport, soprattutto grazie al know-how scientifico maturato in tanti anni di colla-borazione con lo sport di alto livello.

Partendo dalla vostra esperienza, sempre come fornitori dei Giochi, può offrirci una sua valutazione relativa al mercato delle attrezzature sportive per grandi eventi? In

percentuale, quanto influisce sul vostro fatturato la fornitura di attrezzature per grandi eventi (e dunque grandi impianti) sportivi? La partecipazione dell’azienda ai grandi eventi sportivi (Olimpiadi, Campionati

Nerio AlessandriFondatore e presidente di Technogym

VISTO DA VICINOdel Mondo di calcio, Formula 1, America’s Cup di vela e altri) rappresenta un’oppor-tunità unica: si tratta di una vetrina inter-nazionale di grande prestigio, con una ricaduta importante anche sul fatturato. Gli atleti e le Federazioni sportive interna-zionali che si allenano e utilizzano gli at-trezzi e le soluzioni Technogym finiscono per diventare i migliori testimonials dei nostri prodotti.

Quanto vale attualmente il mercato del fit-ness in Italia? E quello del wellness? Quale è il core business della vostra azienda? Secondo quanto riportato da fonti autore-voli (The 2011 IHRSA International Report, The Leisure Database, DSSV, IHRSA indu-stry experts), il mercato del fitness e well-ness in Italia vale intorno ai 3,7 bln $. Il cuore della nostra azienda è rappresen-tato dalla Technogym Total Solution, una soluzione su misura calibrata sulle esigenza di ogni singolo cliente, compo-

sta da attrezzature innovative, software per la gestione dell’allenamento e servizi a valore aggiunto come l’Interior Design, la consulenza e la formazione, l’assistenza post-vendita e il supporto marketing. Tale soluzione è disponibile per ogni segmen-

to di mercato: dalle abitazioni private agli hotel e beauty farm, dai centri di riabilita-zione ai fitness club, dalle palestre azien-dali alle strutture sportive di università, scuole, strutture militari.

I vostri prodotti sono venduti e utilizzati in tutto il mondo, secondo la sua esperienza, come è percepito il mercato italiano del fit-ness all’estero? C’è stato un cambiamento negli ultimi anni, soprattutto alla luce del-la crisi economica e del calo di “popolari-tà” del nostro paese attualmente in atto?Il Made in Italy che da anni esportiamo all’estero è tuttora percepito come sino-nimo di innovazione, creatività, design e professionalità. L’obiettivo deve rimanere, anche in periodo di crisi, quello di soddi-sfare i clienti, continuando a investire in tecnologia e innovazione, in modo da of-frire prodotti, servizi e soluzioni efficien-ti e all’avanguardia, volti a migliorare la qualità della vita di persone di tutte le età.

“La partecipazione

dell’azienda a

grandi eventi

sportivi rappresenta

un’opportunità

unica: si tratta

di una vetrina

internazionale di

grande prestigio,

con una ricaduta

importante anche

sul fatturato” Nerio

Alessandri

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focus forum

ForumClub/ForumPiscineOpportunità per gli impianti sportivi

Si avvicina l’appuntamento con ForumClub/ForumPiscine, l’unico evento congressuale ed espositivo in Italia dedicato al mondo della piscina, del fitness e del benessere. Tante le opportunità offerte da questa edizione 2012 al settore dell’impiantistica sportiva. Scopriamole insieme.

ForumClub, Expo and International Congress for fitness, wellness and aqua-tic club. ForumPiscine, International Pool & Spa Congress and Expo. Il primo: l’unico evento BtoB in Italia dedicato alla gestione e al management di centri fitness e wellness. Il secondo: l’unica fie-ra congresso in Italia dedicata al settore delle piscine e delle spa. Perché ne par-liamo? Perché sono due occasioni da non perdere anche per tutti coloro che opera-

no nel settore dell’impiantistica sportiva a vari livelli. Perché il mondo della piscina, del benessere e del fitness sono ormai in-timamente interconnessi con quello degli impianti sportivi; sono ormai poche in-fatti le strutture “pure”, solo piscina, solo palestra, solo sport. Il futuro, lo abbiamo evidenziato più volte nell’ultimo anno, sono i moderni centri polifunzionali, in grado di ospitare disparate attività. E dunque diventa ogni giorno più fonda-

mentale tenersi aggiornati sui settori affini, evitando di rimanere chiusi nel proprio piccolo mondo, correndo il ri-schio di rimanere indietro. E di scompari-re. Perché se c’è un dato (che sia o meno positivo lo scopriremo solo nel tempo) che la crisi sta mettendo in evidenza, è la necessità di sapersi reinventare ogni giorno, cambiando pelle a ogni cambio di stagione. Ma per cambiare bisogna investire: investire tempo ed energia in

Tenersi aggiornati sulle

ultime novità in materia

di fitness, piscina e

wellness? La soluzione è

ForumPiscine/ForumClub,

dal 23 al 25 febbraio

2012 in Fiera a Bologna

A cura della redazione

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focus forum

formazione e informazione. E dunque? Quale occasione migliore? Perché la vera forza di ForumClub e di ForumPiscine è che sono eventi concomitanti e siner-gici, e offrono la possibilità di entrare in contatto con tutti e tre i settori (piscina, fitness e benessere) in un unico momen-to (23-25 febbraio 2012) e in uno stes-so luogo (Fiera Bologna). Solo per darvi qualche dato. L’Expo, a ingresso gratuito, si sviluppa su due padiglioni e conta della più ampia area espositiva italiana di prodotti, tecnologie e servizi afferenti ai settori piscina, fitness e benessere. L’anno passato ha richiamato il numero davvero consistente di 6.500 visitatori, tutti ope-ratori del settore, e la presenza di oltre 150 aziende italiane e straniere. Numeri che quest’anno ci si aspetta di superare, soprattutto considerate le conferme e le nuove adesioni già ricevute da parte di tutte le aziende del comparto e il sempre maggiore interesse riscontrato all’estero. Il Congresso Internazionale, d’altro can-to, ogni anno richiama quasi 1000 ope-ratori e una cinquantina di relatori di calibro internazionale, che propongo-no soluzioni di alto livello manageriale per la gestione di centri fitness, piscine e centri benessere. “Pillole” gestionali che possono essere applicate con profit-to anche al mondo degli impianti spor-tivi. Per questo motivo, abbiamo scelto per voi alcune sessioni del Congresso, quelle che, per attinenza, possono forni-re utili spunti al settore dell’impiantistica sportiva, in un percorso ipotetico che si snoda dall’applicazione delle rinnova-bili nelle piscine ad uso pubblico, alla gestione intelligente di centri fitness ad alta frequentazione. Per maggiori informazioni sul programma come sull’Expo, non vi resta che consul-tare i siti dell’evento: www.forumclub.it e www.forumpiscine.it; per tenersi sempre informati, è disponibile anche un utilissimo servizio di newsletter, dispo-nibile dalla homepage di entrambi i siti.

Focus su: i temi del CongressoCome accennato in precedenza, ab-biamo selezionato alcune sessioni del Congresso Internazionale di ForumClub/ForumPiscine che possono offrire informazioni e aggiornamenti uti-li in relazione al settore degli impianti sportivi. Informazioni più precise saran-no presto disponibili su www.forumclub.it e www.forumpiscine.it.

RISORSE UMANEApplicando la psicologia dello sport al fitness, Paolo Evangelista e Antonio Sacco presentano un metodo studiato per ridurre al massimo la casualità nelle interazioni professionali, ottimizzando le risorse (umane e non) di centri sportivi e club.

MARKETINGIl consulente britannico Ray Algar illu-strerà i vantaggi ottenibili dal corretto utilizzo di social media e social network come strumenti di comunicazione effica-ci, presentando case study a dimostra-zione dell’impatto che il social web può avere sul coinvolgimento dei clienti e

ACQUATIC MANAGEMENTUna tavola rotonda dedicata al mon-do delle energie rinnovabili applicate agli impianti natatori. I relatori, Mauro Alberti, Daniele Forni e Alberto Manzotti, coordinati da Piero Campestri, forniran-no indicazioni pratiche dal punto di vista progettuale, fiscale e degli incentivi.

ACQUATIC MANAGEMENTUna tavola rotonda incentrata su un nuovo modello di business per i centri

ForumClub/ForumPiscineDal 23 al 25 febbraio 2012Fiera Bolognawww.forumclub.itwww.forumpiscine.it

VISTO DA VICINO

Congresso è molto più ampio e molto più articolato. Per maggiori informazioni, il programma sarà disponibile online già dal mese di dicembre. L’invito è sempre lo stesso: tenere monitorati i siti www.forumclub.it e www.forumpiscine.it.

sulla redditività del centro sportivo.

DIRITTO E SPORTGuido Martinelli entrerà nel merito delle convenzioni per la gestione di impianti sportivi pubblici, illustrando caratteristi-che, problematicità e modalità di asse-gnazione alla luce delle normative na-zionali e regionali in materia.

FORUMPILATES CONVENTIONDue giorni dedicati al Pilates, tra sessioni, lezioni e prove pratiche, con insegnanti qualificati ed esperti di settore. Una vera e propria full immersion nel mondo di una disciplina sempre più apprezzata e conosciuta.

acquatici, improntato sulla prevenzio-ne dei rischi e sulla salute in piscina. Interverranno Piero Benelli, Umberto Borino e Alberto Manzotti, coordinati da Marco Tornatore

PISCINA GREENUn percorso dedicato al trattamento dell’acqua di piscine ad uso pubblico, a cura di Rossana Prola. Dallo smaltimen-to delle acque reflue e dei rifiuti specia-li alle differenti tecniche di disinfezione dell’acqua, fino ad approdare alle piscine Biologiche.

Come accennato, si tratta solo di una se-lezione delle sessioni, il programma del

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appuntamenti

FORUmCLUb ExPERIENCE, bUONA LA PRImA

Con un bilancio pienamente positivo si è con-cluso, a Colonia, il Salone Internazionale delle Strutture ricreative, sportive e acquatiche (FSB). 630 gli espositori, provenienti da 45 Paesi (pari a un incremento di presenze del 10 %), circa 24.000 sono stati i visitatori professionali, perve-nuti da 112 Paesi, con una quota estera del 66 % tra gli espositori e del 57 % tra i visitatori. Su una superficie lorda complessiva di 62.000 mq è stata esposta un’ampia gamma d’innovazioni, prodotti e servizi inerenti agli impianti ricreativi, sportivi e acquatici. Fortissimo il riscontro registrato anche dal 22° Congresso IAKS, focalizzato sulle ten-denze internazionali nella costruzione di palas-port e impianti ricreativi, con circa 600 parteci-panti. Tra i temi all’ordine del giorno: palasport senza barriere, l’utilizzo sostenibile e la proget-tazione a ciclo di vita delle infrastrutture sportive, soluzioni flessibili per lo stadio e il prato sintetico. L’opportunità di uno scambio interdisciplinare e interculturale a massimo livello è stata colta da delegazioni provenienti da tutto il mondo, come ad esempio, solo per citarne alcuni, da Canada, Brasile, Indonesia, Cina e Russia. Come consueto, l’apice del Congresso IAKS è stata l’assegnazione dell’IOC/IAKS Award e premio IPC/IAKS per gli impianti sportivi accessibili senza barriere, oltre alla prima edizione dell’Architecture and Design Award for Students and Young Professionals, di cui diamo notizia a pagina 3 di questo numero di Sport Industry Magazine. Il prossimo FSB? Dal 23 al 25 ottobre 2013.

FSb: bILANCIO POSITIVO

Per informazioni:

www.forumclub.it

Per informazioni:

sezione Appuntamenti

Ha toccato Milano, Roma e Catania, in un ab-braccio simbolico a tutta l’Italia del fitness, la prima edizione di ForumClub Experience, il tour pensato per titolari e gestori di club per uno scambio di esperienze sulle maggiori prob-lematiche legate al management e alla gestione, condividendo problemi e soluzioni. Una prima edizione che si è rivelata una vera fucina di idee e spunti operativi su cui riflettere, per garantire una gestione innovativa dei propri club e per un corretto posizionamento sul mercato. Finestra nazionale sul settore del fitness, le riunioni di lavoro sono state l’occasione per confrontarsi su problemi, soluzioni e strategie d’azione, condividendo la propria esperienza personale per il “bene comune”. Se l’obiettivo dichiarato

consisteva nel fare cultura sul territorio, nel con-dividere la formazione cui da anni si fa porta-voce ForumClub, questa prima edizione ha fatto riscontrare uno slancio partecipativo, una voglia di dialogo e una propensione a “fare squad-ra” davvero uniche. Tra tutte le problematiche emerse, quella percepita come più “urgente” è stata: come riuscire a far percepire la qualità e l’importanza del servizio offerto? Da questa domanda nasce il laboratorio dedicato ai club manager, e coordinato da Edoardo Cognona-to, intitolato “Il valore del club: idea, format e percezione”, che si terrà durante la XXIII edizione di ForumClub, Expo and International Congress for Fitness, Wellness & Aquatic Club, dal 23 al 25 febbraio 2012 in Fiera Bologna.

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gennaio24-26

Atlantic City Pool & Spa ShowEsposizione dedicata a piscine e spas Atlantic City Convention Center (US) [email protected] www.nespapool.org/acshow/index.html

24-27CBSla fiera per gli addetti del settore impianti sportivi, piscine e benesserePoznan (PL)[email protected]://cbs.mtp.pl/pl/

26-29KlimahouseFiera internazionale specializzata per l’efficienza energetica e l’edilizia sostenibileFiera Bolzano (IT)[email protected]/klimahouse/

29-01Ispo Salone internazionale dell’articolo e dell’abbigliamento sportivoMonaco di Baviera (DE)[email protected] www.ispo.de

febbraio 04-06

SpatexConvention e salone internazionale della piscina, spa e saunaHilton Metropole Exhibition Centre, Brighton (GB)[email protected]

12-14Egypt Pool & Water Technology Exhibitionesposizione internazionale sulle tecnologie dell’acqua e il riscaldamentoCairo International Convention Centre (EG)[email protected] www.aquathermeg.com

16-19BITBorsa Internazionale del TurismoFiera Milano (IT)[email protected] www.bit.fieramilano.it

16-19EudishowSalone europeo delle attività subacqueeFiera Milano Rho (IT)[email protected] www.eudinews.it

23-25 febbraio 2012FORUMCLUB13th Expo and International Congress for Fit-ness, Wellness and Aquatic ClubsBolognaFiere (IT)Editrice Il Campotel: [email protected]

23-25 febbraio 2012FORUMPISCINEPool & Spa Expo and International Congress BolognaFiere (IT)Editrice Il Campotel: [email protected]

23-26SpoexFiera internazionale dedicata al mercato dello sport e del leisureCOEX, Seoul, Korea (KR)[email protected] www.spoex.com

marzo04-08

BalneariaSalone professionale delle attrezzature balneariMarina di Carrara (IT)tel: [email protected] www.balnearia.it

09-12CosmoprofSalone internazionale della cosmesiBolognaFiere (IT)tel: [email protected] www.cosmoprof.com

14-17IHRSAFiera e convention internazionale sul fitnessInternational Convention & Trade ShowLos Angeles, California - Convention Center (US)[email protected] www.ihrsa.org

15–18AQUA SALON ExhibitionSalone internazionale sull’industria della piscina e del benessereCrocus Expo International Exhibition Center, Moscow (RU)[email protected] www.aquasalon-expo.ru/en/

Direttore responsabile:Federico Maestrami

Coordinamento:Alice Spiga

Redazione:Chiara La Piana, Davide Venturi, Sara Lisa di Mario ([email protected])

Hanno collaborato:Guido Martinelli, Lucia Dallavalle Progetto grafico:Alice Rameschi, Claudia Gamberini, Sergio Melani Videoimpaginazione:Alice Rameschi

Prestampa:Massimo Piani

Tipografia:Rotolito Lombarda S.p.A. - MilanoSpedizione in posta target

Editrice Il Campo srlfondata da Franco MaestramiVia Amendola 11, 40121 Bologna Tel. 051.25.55.44, Fax 051.25.53.60

Direzione editoriale:Federico Maestrami, Roberto Maestrami

Domini internet:www.sportindustry.com www.sportindustry.net www.sportindustry.org www.sportindustry.infowww.sportindustry.tvwww.sportindustry.itwww.sportindustry.eu

L’Editore declina ogni responsabilità per eventuali errori e/o omissioni sui dati pervenuti e pubblicati.

È vietata la traduzione, la memorizzazione elettronica, la riproduzione e l’adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm, i cd rom, le fotocopie e i siti Internet), non autorizzati.

Periodico iscritto al ROC, con numero 6228 ISSN 2038-5781, e all’ANES

PROPRIETÀ LETTERARIA RISERVATA© Copyright 2011

trimestrale, anno 2, n. 6ottobre-dicembre 2011

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