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l’informazione sull’industria dello sport, del fitness, della piscina e del benessere ISSN 2038-5781 L’Europa investe nello sport Oltre 265 milioni di euro è il budget che gli Stati membri e il Parlamento europeo destineranno allo sport nei prossimi 7 anni. News www.sportindustry.com SPORT & FITNESS PISCINE WELLNESS COMPLEMENTI Politiche sportive “Fare rete per costruire un nuovo sport”. Questa la sintesi del pensiero di Antonio Rossi, assessore allo sport della Regione Lombardia. Primo piano Una nuova legge per lo sport Riflessioni, quesiti e provocazioni sul modello sportivo da sempre dominante: quello delle ASD e SSD. Primo piano Software gestionali Soluzioni e tecnologie per massimizzare l’efficienza e l’efficacia delle attività svolte in impianti sportivi, fitness/wellness club e piscine. Rassegna pag 2 pag 6 pag 8 pag 14 trimestrale - anno 6 - n. 20 - aprile-giugno 2015 Segnali positivi per lo sport Negli ultimi anni ci siamo abituati a sen- tir parlare di “crisi del sistema sportivo italiano”, a lamentarci per la carenza di fondi, pubblici o privati che siano, con i quali vorremmo rendere efficienti i nostri impianti sportivi, per la maggior parte ob- soleti e inadeguati alle richieste dell’utenza. Non che tutto questo non sia vero, però forse dovremmo guardare oltre la crisi e concentrarci, come l’architetto Paolo Pet- tene elenca a pagina 10, sulle conseguen- ze positive che questa crisi sta portando al mondo dello sport. Dal nostro punto di vista è positivo che il Governo stia ragio- nando su una nuova legge sullo sport di base e dilettantistico (si veda pagina 8), che potrebbe portare a una profonda rivalutazione di tutte quelle realtà che ope- rano ogni giorno per dare valore all’attività e alla pratica sportiva. Altro segnale positivo viene dalle amministrazioni pubbliche, che sembrano sempre più coscienti che il settore sportivo, per continuare a “produrre benessere”, ha bisogno - come asserisce Antonio Rossi nell’articolo a pagina 6: «di meno burocrazia e che certi impianti sportivi vengano fermati prima ancora di essere costruiti se, già dal progetto, è evidente che non raggiungeranno mai la sostenibilità economica e gestionale». All’interno di questo discorso s’inseriscono anche i mutui a tasso zero di “1000 cantieri per lo sport” (si veda pagina 2), i 265 milioni di euro in 7 anni destinati allo sport dagli Stati membri e dal Parlamento Europeo (sempre pagina 2) e la firma del protocollo tra Governo, ANCI e ICS per l’efficientamento dell’impiantistica sportiva (che appro- fondiremo); tutti segnali di una crescita d’interesse da parte delle istituzioni che governano e regolano lo sport. In definitiva, a noi sembra che – nonostante tutte le difficoltà e nonostante la crisi – il mondo sportivo sia tutt’altro che fermo e che, anzi, sia già in atto un profondo e sostanziale cambiamento. In meglio.

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Sport Industry Magazine n°20. Costruire lo sport: intervista ad Antonio Rossi, assessore allo sport della Regione Liguria. Una nuova legge per lo sport, ne parliamo con l'avvocato Guido Martinelli. La sostenibilità negli impianti sportivi: le riflessioni sulla progettazione dell'architetto Paolo Pettene. Le linee guida per la progettazione e costruzione di spa e centri benessere. Aziende e prodotti. Finanziamenti e bandi. Rassegna prodotti: software gestionali per impianti sportivi.

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l’informazionesull’industriadello sport,del fitness,della piscina edel benessere

ISSN

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L’Europa investe nello sportOltre 265 milioni di euro è il budget che gli Stati membri e il Parlamento europeo destineranno allo sport nei prossimi 7 anni.

News

www.sportindustry.com

SPORT & FITNESS PISCINE WELLNESS COMPLEMENTI

Politiche sportive“Fare rete per costruire un nuovo sport”. Questa la sintesi del pensiero di Antonio Rossi, assessore allo sport della Regione Lombardia.

Primo piano

Una nuova legge per lo sportRiflessioni, quesiti e provocazioni sul modello sportivo da sempre dominante: quello delle ASD e SSD.

Primo piano

Software gestionali Soluzioni e tecnologie per massimizzare l’efficienza e l’efficacia delle attività svolte in impianti sportivi, fitness/wellness club e piscine.

Rassegna

pag 2

pag 6

pag 8

pag 14

trimestrale - anno 6 - n. 20 - aprile-giugno 2015

Segnali positivi per lo sport

Negli ultimi anni ci siamo abituati a sen-tir parlare di “crisi del sistema sportivo italiano”, a lamentarci per la carenza di fondi, pubblici o privati che siano, con i quali vorremmo rendere efficienti i nostri impianti sportivi, per la maggior parte ob-soleti e inadeguati alle richieste dell’utenza. Non che tutto questo non sia vero, però forse dovremmo guardare oltre la crisi e concentrarci, come l’architetto Paolo Pet-tene elenca a pagina 10, sulle conseguen-ze positive che questa crisi sta portando al mondo dello sport. Dal nostro punto di vista è positivo che il Governo stia ragio-nando su una nuova legge sullo sport di base e dilettantistico (si veda pagina 8), che potrebbe portare a una profonda rivalutazione di tutte quelle realtà che ope-

rano ogni giorno per dare valore all’attività e alla pratica sportiva. Altro segnale positivo viene dalle amministrazioni pubbliche, che sembrano sempre più coscienti che il settore sportivo, per continuare a “produrre benessere”, ha bisogno - come asserisce Antonio Rossi nell’articolo a pagina 6: «di meno burocrazia e che certi impianti sportivi vengano fermati prima ancora di essere costruiti se, già dal progetto, è evidente che non raggiungeranno mai la sostenibilità economica e gestionale». All’interno di questo discorso s’inseriscono anche i mutui a tasso zero di “1000 cantieri per lo sport” (si veda pagina 2), i 265 milioni di euro in 7 anni destinati allo sport dagli Stati membri e dal Parlamento Europeo (sempre pagina 2) e la firma del protocollo tra Governo, ANCI e ICS per l’efficientamento dell’impiantistica sportiva (che appro-fondiremo); tutti segnali di una crescita d’interesse da parte delle istituzioni che governano e regolano lo sport. In definitiva, a noi sembra che – nonostante tutte le difficoltà e nonostante la crisi – il mondo sportivo sia tutt’altro che fermo e che, anzi, sia già in atto un profondo e sostanziale cambiamento. In meglio.

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newsMutui a tasso zeroper gli impianti sportivi di base

L’Istituto per il Credito Spor-tivo ha dato ufficialmente il via alla seconda parte del progetto “1000 cantieri per lo sport”, nato dalla collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Mi-nistri. Sul sito di ICS è già possi-bile scaricare e consultare la documentazione su come partecipare a “500 impianti sportivi di base”, l’iniziativa che permetterà ad as-sociazioni e società sportive dilettantistiche, parrocchie ed enti religiosi, onlus, federazioni sportive, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, Comuni e Province di ottenere mutui a tasso zero per la ristrutturazione o la realizzazione di impianti sportivi di base su tutto il territorio italiano. Sono stati previsti almeno 500 interventi, equamente distribuiti a livello territoriale, per i quali i bene-ficiari potranno ottenere mutui a tasso zero fino a 150.000,00 euro per una durata di 15 anni (enti locali) o di 10 anni (altri beneficiari). Le domande si potranno presentare a partire dalle ore 10:00 dell’11 maggio 2015 e fino alle ore 17:00 del 15 luglio 2015.

Per approfondire: http://bit.ly/sid8mutui

4 progetti d’investimento per gli impianti sportivi italiani

Dal Piemonte alla Campania pas-sando per la Toscana, la Lombardia e la Sardegna, su www.sportin-dustry.com vi proponiamo 4 esem-pi che dimostrano come, in Italia, si continui a investire per la crea-zione di nuove aree ad uso spor-tivo. Ci teniamo a precisare che si tratta di notizie diramate tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, quindi molto recenti, e che i lavori previsti sono stati perlopiù finanziati da investimenti comunali (ad eccezione dell’ultimo caso - la sempre più prossima cittadella della Juventus - che ha richiesto il contributo di privati). Vero è che si tratta di impianti sportivi in via di realizzazione, e l’esperienza insegna che tutto può ancora cambiare, però c’è sem-brato giusto porli alla vostra attenzione come segno di una volontà d’investimento e d’impegno in favore dello sport che, nel nostro Paese, non si è affatto spenta.

Per approfondire: http://bit.ly/sid8investimenti

La pozione magica per promuovere l’esercizio fisico

Motivare chiunque a svolgere regolarmente eserci-zio fisico e ad adottare uno stile di vita sano. Da questa volontà nasce “La pozione Magica”, un libro che si rivolge tanto ai sedentari quanto a coloro che sono già fisicamente attivi, fornendo un prezioso so-stegno motivazionale ad assumere e/o mantenere il corretto stile di vita. La pozione magica non è però solo e semplicemente un libro perché può diventare, nelle mani di chi opera a vario titolo all’interno di centri sportivi, fitness club, palestre, piscine, uno strumento per acquisire nuovi iscritti e fidelizzare la propria clientela. In che modo? Scoprirlo giovedì 28 maggio dalle 14.30 alle 15.30 al Convegno su “La Pozione Magica” (Fiera di Rimini, Sala Diotallevi 2). Interven-gono: Gerardo Ruberto, da oltre 30 anni consulen-te e formatore per grandi società del settore fitness e Fausto Di Giulio, titolare di fitness club dal 1990. La partecipazione al Convegno è gratuita e aperta a tutti.

Per approfondire: http://bit.ly/sid8pozione

5 articoli sulle pavimentazioni per piscina

Per approfondire: http://bit.ly/sid8pavimentazioni

265 milioni di euro per lo sport

Su www.sportindustry.com abbiamo dato spazio al discorso tenuto da Tibor Navracsics, Commissario Europeo per Istruzione, Cultura, Gioventù e Sport, in occasione dell’Erasmus+ Sport Info Day svoltosi a Bru-xelles in febbraio. Un discorso appassionato e coinvol-gente, che mette lo sport al centro delle politiche europee per la crescita economica e culturale, parten-do dalla constatazione di quanto creative e dinamiche siano le organizzazioni che operano a vari livelli in que-sto settore fino ad arrivare alla rivalutazione del ruolo dello sport all’interno della crescita economica di un paese. E infatti, come dichiara il Commissario Navrac-sics: «Per i prossimi 7 anni gli Stati membri e il Parlamento europeo hanno deciso di destinare allo sport un budget di oltre 265 milioni di euro. Si tratta di un importante gesto di fiducia nei confronti dello sport e del ruolo che esso può ricoprire all’interno di una società. Ci tengo a sottolinearlo: si tratta di fondi pubblici e in quanto tali sarebbero potuti andare alla costruzione di strade, ospedali, alla ricerca, all’istruzione, invece hanno scelto di destinarli alla promozione di progetti sportivi. Per questo sostengo fermamente l’importanza di utilizzare al meglio questi fondi, in modo da dimostrare che la loro fiducia è stata ben riposta e che lo sport può contribuire in misura significativa ai nostri obiettivi comuni al pari degli altri settori finanziati dal bilancio dell’UE».

Per approfondire: http://bit.ly/sid8europa

Jobs Act e prestazioni sportive dilettantistiche

«Se qualcuno avesse sperato che i decreti legislativi in corso di ap-provazione in attuazione della L. n. 183/2014 (il tanto nominato Jobs Act) potessero, finalmente, mettere un punto finale alla diatriba sull’as-soggettamento o meno a contribu-zione previdenziale dei compensi erogati per prestazioni sportive di-lettantistiche, sarà rimasto, come chi vi scrive, profondamente deluso del contenuto dei testi approvati dal consiglio dei Ministri nella sua seduta del 20.02.2015».Con queste parole, esordisce l’avvocato Guido Martinelli nell’arti-colo di approfondimento pubblicato su ecnews.it e ripreso su www.sportindustry.com. L’avvocato, specializzato in diritto dello sport, entra nel dettaglio della strada scelta dal Legislatore sotto il profilo fiscale in materia, appunto, di compensi per attività sportive di-lettantistiche.

Per approfondire: http://bit.ly/sid8jobsact

Con questo articolo diamo inizio a un ciclo di 5 appro-fondimenti dedicati alle pavimentazioni per piscine. L’intento della nostra redazione è duplice. Da un lato offrire una panoramica dei materiali e delle soluzioni offerte dal mercato. Dall’altro far conoscere le qualità e le caratteristiche che le pavimentazioni per piscina dovrebbero avere per essere sicure e adeguate sia all’u-tilizzo che sono chiamate a svolgere sia all’ambiente in cui vengono posizionate.Negli articoli che pubblichiamo, a distanza di 2 settimane l’uno dall’altro, su www.sportindu-stry.com, approfondiremo i seguenti materiali:• pietra• legno• cotto e ceramica in tutte le rispettive varianti• ghiaie, acciottolato e brecciato.

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news

Piscine e spiagge toscane: nuove regole

La nuova realizzazione di piscine e di impianti sportivi scoperti non potrà più interes-sare gli arenili, le spiagge e le dune fisse e mobili del litora-le toscano, a meno che non si tratti di strutture mobili del tutto rimovibili. Questa una delle direttive stabilite nel nuo-vo Piano Paesaggistico appro-vato dalla Regione Toscana al fine di tutelare e salvaguardare l’ambiente naturale, in particolare le coste e le dune. Il piano specifica che tutte le nuove strutture realizza-te entro 300 metri dalla battigia dovranno avere carattere tempora-neo e removibile, tale da garantire il ripristino dei luoghi senza com-promettere l’accessibilità e la fruibilità delle rive. Le nuove strutture dovranno inoltre essere realizzate con un’attenzione agli elementi cromatici e ai materiali tipici della costa, così da non modificare in alcun modo le caratteristiche tipiche del paesaggio toscano.Per quanto riguarda invece le strutture esistenti, da ora in avanti saranno possibili interventi di ristrutturazione, riqualificazione e cambi di destinazione d’uso, come previsti dagli strumenti urbanistici vigenti, con ampliamenti fino al 10% e solo se finalizzati al miglioramento dell’offerta turistica.

Per approfondire: http://bit.ly/sid8piscine

Piano nazionale per la promozione dello sport in Italia

Pubblicato il “Piano Nazionale per la promozione dell’at-tività sportiva 2014 ‐ 2015”, un documento di analisi e di sintesi degli scenari, degli obiettivi e delle politiche pubbliche nel settore della promozione della pratica sportiva in Italia e per il rilancio dell’impiantistica sportiva.Il documento contiene, oltre alla sintesi delle attività di promozione della pratica sportiva nel 2012 e 2013, an-che la programmazione degli interventi volti al rilancio dell’impiantistica sportiva per il periodo 2014 ‐ 2015.

Per approfondire: http://bit.ly/sid8promozione

Nuovo centro benessere per il NHOW hotel di Milano

Un centro benessere che ancora non c’è, ma che presto sarà allestito nel cuore di Milano, negli spazi del NHOW Hotel, e potrebbe avere i colori e le linee tracciate dai progettisti del master di alta formazione Design for Well-ness & Spa, organizzato da POLI.design, consorzio del Politecnico di Milano. Sugli ambienti destinati al nuovo centro benessere dell’hotel NHOW si sono infatti eserci-tati tre distinti gruppi di lavoro, lasciandosi guidare, con esiti differenti, dall’anima “fashion & design” della strut-tura e dal contesto un tempo industriale dell’edificio. Su www.sportindustry.com pubbli-cheremo, a distanza di due settimane l’una dall’altra, le relazioni dei 3 progetti corredate di rendering e disegni esplicativi.

Per approfondire: http://bit.ly/sid8benessere

Affluenza e violenza negli stadi italiani: una ricerca

Pubblicato dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifesta-zioni Sportive, il Rapporto 2014 che entra nel dettaglio sia dell’affluenza negli stadi di serie A, serie B, Lega Pro e Lega Dilettanti sia degli episodi di violenza verificatisi durante la stagione calcistica 2013/2014, anche in comparazione con al-tre stagioni.Le partite ufficiali disputate complessivamente - tra serie professionistiche e campionati dilettantistici - sono state 605.323. Oltre 12 milioni il totale di spet-tatori presenti allo stadio del calcio professionistico e 9 milioni la me-dia di spettatori televisivi per giornata calcistica.L’affluenza media per partita è pari a 22.591 persone, con una per-centuale di riempimento degli stadi pari al 52% (contro il 92% de-gli stadi inglesi, l’89% degli stadi tedeschi, al 71% degli stadi spagnoli e al 66% di quelli francesi).Dall’analisi dei dati si evidenzia che, nella stagione appena conclusa, le maggiori criticità si sono registrate in serie A e serie B, con un incremento degli indicatori della violenza. Di contro, in Lega Pro si è riscontrato un decremento delle criticità, connesse anche, probabil-mente, a una minore presenza di squadre cd. “blasonate”.

Per approfondire: http://bit.ly/sid8stadi

Novità per le piscine agrituristiche in Piemonte

“Nuove disposizioni in materia di agriturismo”. Questo il titolo della Legge regionale pubblicata dalla Regione Piemonte in data 23 febbraio 2015, n. 2 che contiene, al punto 9 dell’Art. 9, un riferimento alle piscine e, in par-ticolare, alle “Norme igienico-sanitarie e requisiti tecnici ed igienico-sanitari”.Citiamo testualmente: «In conformità di quanto previsto dall’articolo 50 della legge regionale 4 maggio 2012, n. 5 (Legge finanziaria per l’anno 2012), le piscine delle aziende agrituristiche sono classificate private ad uso collettivo e sono riservate ai soli ospiti che fruiscono delle attività di cui all’articolo 2, nel rispetto della norma-tiva igienico-sanitaria in materia di qualità delle acque.In deroga all’articolo 50 della l.r. 5/2012, per tali pisci-ne non è obbligatoria la presenza dell’assistente ai bagnanti e di personale addetto ad interventi di pronto soccorso, purché vengano predisposte misure idonee a garantire la sicurezza dell’impianto, come disciplinato dal regolamento di attuazione di cui all’articolo 14».

Per approfondire: http://bit.ly/sid8agriturismi

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Fare rete per costruire lo sportI finanziamenti pubblici, il risparmio energetico, i bandi per l’affidamento in gestione degli spazi, le politiche sportive da attivare affinché lo sport diventi uno stile di vita; questi e molti altri i temi toccati da Antonio Rossi, assessore allo sport della Regione Lombardia.

In occasione dell’ultima edizio-ne del Congresso ForumClub e ForumPiscine, svoltosi a febbraio 2015 a Bologna, abbiamo avuto l’occasione di assistere alla sessione “Lo sport che tutti vorremmo”. L’evento ha visto la parteci-pazione di Antonio Rossi, assessore allo sport della Regione Lombardia, intervista-to da Andrea Biondi, gestore di diversi impianti sportivi nella zona di Genova, e Andrea Massagli, alla guida di uno dei più prestigiosi centri poli-acquatici e well-ness – Hidron, a Campi Bisenzio, Firenze. Il risultato è stato un dibattito di gran-

a cura di Alice Spiga

de interesse sulla gestione degli impian-ti sportivi in Italia, che ha permesso di approfondire temi di grande importanza come i finanziamenti pubblici, il rispar-mio energetico, i bandi per l’affidamento in gestione degli spazi, le politiche spor-tive da attivare affinché lo sport diventi uno stile di vita, e molto altro. Accanto ad Antonio Rossi, per rispondere alle domande, era presente anche Angelo Gnerre, gestore di lunga data e di lun-ga esperienza nel nostro settore, scelto dall’assessore lombardo come segretario personale.

Quale può essere la soluzione per poter contare su impianti sportivi che non ab-biano bisogno del contributo pubblico per stare in piedi? «Secondo il mio parere, per fare delle buone politiche sportive bisogna uni-re tutti i soggetti che operano a vario ti-tolo nello sport. Per questo motivo la pri-ma modifica che abbiamo apportato, nel varare la nuova Legge Regionale sullo Sport (ufficiale dal 1° ottobre 2014), è stata all’articolo 2, dove abbiamo voluto inserire, laddove si elencano i soggetti che è possibile convocare nelle riunio-ni decisionali: “nonché di altri soggetti promotori di attività sportiva e ricrea-tiva”. Una dicitura volutamente generica che ci permette di coinvolgere anche chi gestisce impianti sportivi, piscine, fitness club. Il secondo passo è stato coinvol-gere le associazioni sportive, i volontari, le istituzioni (ANCI, l’Ufficio Scolastico Regionale, il CONI, il CIP, le varie asso-ciazioni di categoria). Questo per un fatto molto semplice: le risorse sono sempre meno, per cui solo lavorando in squa-dra si possono riuscire a portare a com-pimento dei bei progetti.»

Quali sono le priorità sulle quali pensi sia necessario intervenire per venire incontro alle esigenze degli impianti sportivi? «Secondo la mia esperienza, come asses-sore e come sportivo, non serve costruire nuovi impianti sportivi oppure spendere tanto per ristrutturarli, se poi non si può contare su impianti gestibili in maniera efficiente. In primo piano deve esserci sempre la gestione, soprattutto perché le spese per costruire sono 1/10 di quelle che si dovranno poi affrontare per la gestione. Siamo andati in que-sta direzione con un provvedimento, che abbiamo approvato di recente, per ren-dere più accessibile il Paternariato Pubblico Privato ai Comuni come ai

gestori. Ritengo che questa sia l’unica strada percorribile per poter contare su una gestione efficiente, sia perché frutto della collaborazione di molteplici sogget-ti, ognuno con specifiche competenze ed esperienze, sia perché la scelta del gesto-re è regolata in maniera molto più ferrea. In Regione abbiamo anche pubblicato un bando, nel quale mettevamo a disposizio-ne esperti dell’Università Bocconi per realizzare un business plan sulla fattibili-tà della gestione degli impianti sportivi. Infine, nella Legge Regionale dello Sport, abbiamo scelto di modificare il tipo di Istituto Bancario che può erogare i finanziamenti, affinché gli operatori ab-biano più possibilità di accesso al credito. Accanto a ICS, abbiamo dunque aggiun-to la Cassa Deposito Prestiti, la Banca Europea degli Investimenti e tutti gli altri Istituti di Credito individuati nel rispetto delle normative vigenti in materia di con-tratti pubblici. Parallelamente, ci stiamo muovendo per creare un fondo di ga-ranzia in modo che anche i privati ge-stori possano ottenere dei finanziamenti e accedere alle risorse.»

Per incentivare e promuovere la pratica sportiva, in modo che entri a far parte del-lo stile di vita di un sempre più ampio nu-mero di persone, quali politiche sportive andrebbero attivate? «Ogni volta che assisto a incontri politici, c’è sempre qualcuno che si alza e dice: “Ogni euro investito nello sport equivale a tre euro risparmiati nella salute” e ogni volta penso: “Bene, investiamolo que-sto euro! Datecelo!”. Questo per dire che finché continuiamo a parlarne e non investiamo nello sport, difficilmente potremmo cambiare lo stato delle cose. Su questo aspetto, all’interno della Conferenza Stato Regioni, ho pro-posto di far passare l’attività sportiva come prevenzione sanitaria, quindi ottenere quantomeno una riduzione dell’IVA. Avevamo tentato anche di por-tare avanti un emendamento per sanare la situazione di alcune società sporti-ve prima che si trovassero alle prese con i controlli dell’Agenzia delle Entrate. Si pensi alle bocciofile, che spesso si trova-no ad affrontare multe molto consistenti solo perché non si possono permettere un commercialista. Di fronte a certe multe non mi stupirei se arrivassero a chiedersi: “Ma chi me lo fa fare di proporre sport?”»

Guardando alla Regione Lombardia, quali progetti state portando avanti per

L’intervista completa ad Antonio Rossi è disponibile su www.sportindusty.com nel canale Sport e Fitness, categoria “Impianti Sportivi”. Link diretto: http://bit.ly/sid8rossi

Per APProfondire

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primo piano politiche sportive

promuovere l’attività sportiva?«Abbiamo attivato molteplici progetti in questo senso, che portiamo avanti in col-laborazione con la Sanità, con il Welfare e la Società, coinvolgendo le associa-zioni che lavorano con la disabilità, con le carceri, con gli anziani, perché lo sport non è solo e soltanto agonismo. Solo per porre alcuni esempi, quest’anno abbiamo investito 1 milione e mezzo per af-fiancare ai maestri delle scuole primarie un esperto di educazione fisica (si rife-risce al progetto Sport@Scuola, ndr), in modo da insegnare non sport, ma educa-zione al movimento e al coordinamento. Stiamo anche cercando di ripristinare la visita medica di accesso alle scuole primarie, in modo da orientare le fa-miglie ad affrontare non solo i problemi legati all’obesità, ma anche al sottopeso. Ovviamente questi interventi hanno dei costi però, come dicevo prima, facendo rete si può fare tutto. Lo dico perché è già successo con Sport@Scuola, dove tra il nostro finanziamento e il coinvolgimen-to dei Comuni siamo riusciti a coprire il 58% della cifra totale spesa. Un altro esempio è Dote Sport, il soste-gno che diamo alle famiglie che attraver-sano periodi di difficoltà economica affin-ché non debbano rinunciare allo sport.»

In che modo la Pubblica Amministrazione potrebbe venire incontro agli operatori del settore in tema di bandi per l’affidamento di impianti sportivi? «Ci sono due cose che chiederei a un po-litico: meno burocrazia e che certi im-pianti sportivi vengano fermati prima ancora di essere costruiti. Questo per-ché, se già da progetto è evidente che quell’impianto non raggiungerà mai la sostenibilità economica e gestionale, al-lora è meglio che non venga costruito affatto. In tema di burocrazia, invece, quello che ho chiesto alla nostra amministrazione è che si riveli amica dell’utente. Questo non vuol dire regalare soldi pubblici o favorire una parte rispetto a un’altra, ma andare incontro alle richieste dell’uten-te, ricordandosi che spesso ci si trova di fronte a un volontario, che spesso non ha una formazione o competenze speci-fiche.»

Il tema dell’energia. Il nostro settore pone le sue basi su impianti vecchi, costruiti secondo una concezione che non teneva nella giusta considerazione i costi ener-getici. Il risultato è un impianto sportivo non sostenibile dal punto di vista econo-mico. Quale può essere, dal suo punto di vista, un sistema per poter risparmiare sui costi energetici? «Cosciente del fatto che mediamente l’ac-qua ha un costo proibitivo (da 1 a 3 euro a m3, ndr) e che gli impianti spor-tivi sono estremamente energivori, la prima cosa che ho fatto è stata andare a parlare con chi fornisce energia per chiedere se poteva pensare a una tarif-fa speciale per gli impianti sportivi, sulla scia di quello che già succede con le in-dustrie. Mi duole dire che non c’hanno ascoltato su questo aspetto che, secon-do me, era invece fondamentale. Quello che le istituzioni dovrebbero capire è che l’impianto, sia esso pubblico sia esso privato, è un’azienda, in più è un’azien-

da che produce benessere.»«Da un punto di vista energetico – aggiun-ge Angelo Gnerre – per fortuna oggi le nuove tecnologie sono in grado di veni-re incontro alle esigenze di impianti spor-tivi e natatori. Per portarvi la mia espe-rienza, sono stato uno dei primi ad avere un impianto natatorio che funzionava ad energia elettrica, quindi non ave-vamo la caldaia, solo pompe di calore acqua-acqua perché è la tecnologia che rende in assoluto di più, che è più facile da mantenere e che offre dei risultati de-cisamente interessanti. Ne ho provato in prima persona la validità e l’economicità anche dal punto di vista gestione ed è una soluzione che può far pesare meno la bolletta energetica, ridimensionando i

costi che oggi gli impianti devono soste-nere. Se poi si abbina questa tecnologia ai pannelli fotovoltaici si può arrivare a contare su un impianto autosufficiente e che non inquina. Per quanto riguarda la rinegoziazione delle tariffe sull’e-nergia come sull’acqua, penso che una soluzione sia fare rete. Finché ognuno pensa ai propri interessi e procede per la propria strada, non credo si andrà mai da nessuna parte. Se tutti i gestori in Italia potessero portare avanti un discor-so del genere, sono certo che avrebbero un peso diverso agli occhi degli interlo-cutori esterni».

Antonio RossiCampione olimpionico e mondiale di Canoa Kayak, ha conquistato numerose medaglie in competizioni nazionali, europee e mondiali. Attualmente è assessore allo Sport e Politiche per i Giovani di Regione Lombardia.

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primo piano normative

Come molti di voi sapranno, al mo-mento attuale sono state presentate in Parlamento quattro proposte di legge sullo sport di base e dilettantistico: quel-la dell’onorevole Fossati, quella dell’ono-revole Di Lello, quella di alcuni senato-ri del NCD e quella elaborata da ANIF Eurowellness, Associazione Nazionale Impianti Fitness&Sport. «Eccezion fatta per il modello presen-tato da ANIF – ci racconta l’avv. Guido Martinelli, chiamato in causa dalla no-stra redazione – tutte le leggi, gli studi o i progetti aventi ad oggetto la riforma dello sport generalmente partono dal presupposto della centralità della asso-ciazione o società sportiva nel disegno di sviluppo dello sport italiano». Nella re-altà dei fatti, però, già da diverso tempo, continua l’avvocato, «gli enti a cui è affi-dato dallo Stato il potere di disciplinare l’attività sportiva - Coni, Federazioni ed enti di promozione, lo stesso legislatore fiscale - hanno riconosciuto che esistono numerosi e diversi “fornitori” di ser-vizi e attività sportive che non sono co-stituiti in forma di società o associazione sportiva dilettantistica. O, se si preferisce,

Una nuova legge per lo sportLe 4 proposte di legge presentate in Parlamento per riformare lo sport di base e dilettantistico aprono una serie di riflessioni e di quesiti sul modello sportivo da sempre accettato come dominante (ovvero le ASD e le SSD). Ne parliamo insieme all’avvocato Guido Martinelli.

a cura della redazione

che oggi sono presenti, nel panorama sportivo, soggetti che hanno caratteri-stiche diverse da quelle che il legislato-re aveva immaginato dovessero avere le società e associazioni sportive dilettan-tistiche. Lo dimostra il fatto che sempre più Federazioni sportive abbiano in-trodotto, nel loro statuto, la possibilità di riconoscere “enti aggregati”, cioè enti che, pur praticando la disciplina sportiva, non hanno le caratteristiche per essere riconosciuti come società o associazioni sportive dilettantistiche (va aggiunto che, per alcuni di questi, non sembra neanche indispensabile l’assenza dello scopo di lucro). Altrettanto fanno, da sempre, gli enti di promozione sportiva. L’art. 90 della legge 289/02, dopo aver, al comma 17, identificato la tipologia di associazio-ne e società sportiva, al comma 8 parla di “fondazioni costituite da istituzioni scolastiche nonché da associazioni spor-tive scolastiche”; l’art. 67 del Tuir parla di “qualunque organismo, comunque denominato, che persegua finalità sporti-ve dilettantistiche”; il Coni ha iscritto, nel suo registro delle società e associazioni sportive dilettantistiche (previa delibera

del suo Consiglio Nazionale), soggetti che non hanno la natura giuridica prescritta dai commi 17 e 18 del citato art. 90 (vedi, tra l’altro, la Fondazione Bentegodi o le sezioni di tiro a segno na-zionale). Il legislatore fiscale, dal canto suo, nel disciplinare la detrazione fiscale per la partecipazione a corsi sportivi da parte di minorenni, ci chiarisce che que-sti possono essere organizzati anche da soggetti diversi da società o associazio-ni sportive dilettantistiche. Senza contare che le leggi regionali sullo sport, nel-la loro quasi totalità, disciplinano quelli che, in alcuni casi, sono definiti “centri di attività motoria”, intendendo come tali le numerose “palestre” costituite in tutta Italia in forma di ditta individuale o di società commerciale.»

Quando le esigenze sportive cambiano… Il problema però non coinvolge solo la sfera normativo giuridica e non può es-sere risolto solo con un cambiamento di terminologia o di classificazione. Oggi le persone hanno esigenze sportive molto diverse rispetto agli anni ’80/’90, preten-dono di svolgere sport quando vogliono, dove vogliono e con chi vogliono, senza limitazioni. Ed è qui che Guido Martinelli si domanda e chiede: «Come potremmo conciliare la vita di una associazione spor-tiva che, inevitabilmente, è legata a orari e spazi di allenamento e di gara con l’esi-genza di una libera partecipazione alle at-tività sportive? C’è ancora un futuro per una associazione sportiva che svolge periodicamente la propria assemblea, che approva in quella sede il bilancio, elegge un direttivo e un presidente, svolge una attività sociale “senza scopo di lucro”? Sento già le proteste di chi dirà “noi siamo così, siamo sempre stati così”! Certo, sono convinto che alcuni, forse molti, siano an-cora così, ma siamo certi che, sulle attuali basi giuridico-organizzative, ci possa es-sere ancora sviluppo per le nostre società e associazioni sportive? Assistiamo a un netto calo dell’attività agonistica di qualità (ormai i nostri atleti di punta ope-rano solo per i gruppi sportivi militari e, a livello di sport di squadra delle discipli-ne diverse dal calcio, siamo ormai quasi esclusi dalle fasi finali delle competizioni europee e mondiali per squadre di club), i campionati nazionali riducono il nume-ro dei partecipanti, nell’attività all’interno degli impianti si privilegia la didattica o, addirittura, l’attività open, fatta senza i

L’avvocato Guido

Martinelli in occasione

dell’edizione 2015

del Congresso

Internazionale

ForumClub.

Guido MartinelliAvvocato e docente a contratto presso l’Università di Bologna e Ferrara. Consulente di diverse Federazioni affiliate al CONI, autore di numerose pubblicazioni. Socio fondatore dello Studio Martinelli e Rogolino.

VISTO DA VICINO

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primo piano mercato

“tecnici” della disciplina sportiva a fun-gere da allenatori. Ma se questo è vero, come è vero, quanto questo attuale mo-dello di sodalizio sportivo è compatibile con quelli che sono disegnati nelle nostre leggi o che sono ancora nell’immaginario collettivo della gente?»

Una proposta di leggeLa proposta di ANIF sembra dare una risposta. «Il progetto di legge da noi ela-borato – racconta il Presidente ANIF, Giampaolo Duregon – è incentrato sulla costituzione di un nuovo tipo di società sportiva che, per l’alto valore sociale, didattico, salutistico e sportivo, godrebbe di alcune importanti incenti-vazioni fiscali e tributarie, di livello in-feriore a quelle riconosciute per legge alle attuali Associazioni/Società Sportive Dilettantistiche (AS/SSD), ma senza il vin-colo relativo alla indivisibilità degli utili». L’obiettivo? «Eliminare l’incerto confi-ne esistente tra “profit” e “no profit” che finora ha lasciato spazio a svariate operazioni di verifica da parte degli orga-ni di controllo amministrativi che si sono tradotte in pesanti sanzioni».Ma la proposta di ANIF si spinge oltre. Come illustrato dall’avvocato Alberto Succi, esperto di diritto sportivo e socie-tario e redattore della bozza di riforma, «l’ampio articolato della Legge si fonda su alcuni cardini fondamentali:• l’Iva relativa ai proventi derivanti dalle attività istituzionali, che passe-rebbe dallo zero al 4%; • la contribuzione previdenziale sul-le collaborazioni, che passerebbe dal-lo zero al 10% per importi superiori ai 10mila euro annui; • la tassazione, che passerebbe dallo zero al 50% dell’imponibile; • l’IMU, che rimarrebbe esente per i lo-cali nei quali si svolge attività istituziona-le, facendo astrazione, però, dal soggetto giuridico che li gestisce (proprietario, in comodato d’uso, affittuario, ecc.)».

E ora: una provocazionePoggiandosi su queste basi, l’avvocato Martinelli lancia una provocazione. «Il no-stro legislatore ha istituito, con il decreto 155/2006 le imprese di utilità sociale. Al loro interno non ha inserito le spor-tive. Pertanto i nostri sodalizi non pos-sono essere tecnicamente imprese sociali, ma “fanno” impresa, e lo conferma lo stesso legislatore fiscale nel momento in cui prevede che alle associazioni sporti-ve non si applichi l’art. 149 del Tuir che prevede la perdita della natura di ente non commerciale nel caso in cui i ricavi commerciali predominino rispetto a quel-li istituzionali.In attesa che il legislatore elimini questo vincolo, sperando possa fare in fretta, co-minciamo a cessare di dire che i no-stri enti “non hanno scopo di lucro” se con tale termine vogliamo significare il non voler o poter fare attività economica e impresa.Ricordiamo l’insegnamento della Cassazione (sez. I 24 marzo 2014 n. 6835) la quale ha sostenuto che: “Lo sco-po di lucro (c.d. lucro soggettivo) non è elemento essenziale per il riconoscimento della qualità di imprenditore commerciale essendo individuabile l’attività di impresa tutte le volte in cui sussista una obiettiva

economicità dell’attività esercitata, intesa quale proporzionalità tra costi e ricavi (c.d. lucro oggettivo)”.Quindi credo che si debba avere il co-raggio di mettere in discussione, sotto il profilo sia giuridico sia organizzativo, il modello di sviluppo che, a nostro avviso, non può rimanere (solo) quello disegnato in origine dalla legge istitutiva del Coni e dal suo decreto di attuazione.Credo dunque si debba partire abolendo la frase “assenza di scopo di lucro” per sostituirla solo con “divieto di distri-buzione diretta o indiretta di utili” che, sia pure sotto il profilo meramente formale, appare più adeguata alla realtà. E se, specialmente per il rinnovamento dell’impiantistica, si veda la necessità

di retribuire chi investe il capitale, ebbe-ne, non credo che questo sia il peggiore dei mali che possa accadere».

PEr APPrOfONDIrE

Si consiglia la lettura dell’articolo pubblicato da Guido Martinelli sul numero 144 de Il Nuovo Club, la rivista bimestrale dedicata al management e alla gestione di centri sportivi e fitness club. La proposta di legge di ANIF Eurowellness è stata invece presentata in occasione dell’edizione 2015 del Congresso Internazionale ForumClub e ForumPiscine, l’evento dedicato alla formazione di chi opera nei settori sport, fitness, piscina e benessere. Segui gli aggiornamenti su www.sportindustry.com, categoria: “Norme e leggi per l’impiantistica sportiva”.

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primo piano impianti sportivi

La sostenibilità negli impianti sportivi

Come universalmente noto, la grave crisi economica e non solo che ha interessato e interessa il nostro Paese ha portato a risorse e finanziamenti sempre più li-mitati da destinare all’impiantistica spor-tiva. Le conseguenze di questa carenza di capitali non sono però state interamente negative. Negli ultimi anni, infatti, ho po-tuto notare: un’attenzione sempre mag-giore, non solo dei gestori dei diversi servizi, all’ottimizzazione delle risorse; un’evoluzione della componentistica tecnologica e dell’impiantistica in gene-rale, mutuata anche da altri settori delle costruzioni e dalla capacità di fare ricerca e dell’offerta aziendale, promuovendo in particolare il made in Italy; una nuova sensibilità alla ricerca di un concetto di qualità globale che spinge l’uten-za finale a richiedere più prestazione e comfort e, infine, nuove opportunità di finanziamenti e agevolazioni in cam-po energetico, con un’offerta che spazia dalle Esco alle Società di ingegneria spe-cializzate che operano nel campo dell’ef-ficientamento energetico. Dall’altro canto, mi duole sottolineare che siamo ancora di fronte a un quadro normativo che, in campo energetico, appare in evoluzio-ne continua, oltre che molto complesso e non sempre applicabile alle strut-ture sportive (in conseguenza di un patrimonio pubblico di impianti sportivi datati e obsoleti, spesso fuori scala e ge-neralmente inadeguati all’efficientamen-to globale). Un cambiamento però è già avvenuto. In passato l’involucro doveva

L’architetto Paolo Pettene condivide con noi alcune riflessioni sul tema della sostenibilità energetica, economica e gestionale degli impianti sportivi italiani, sottolineando l’importanza di una “progettazione globale”.

a cura di Paolo Pettene

rispondere solo a criteri estetico funzio-nali, comportando problematiche inerenti i consumi energetici e la quantità di emis-sioni di gas inquinanti. Nell’ultimo decen-nio, complice il fatto che l’utenza di tali impianti sia cambiata e che la gestione non sia più in capo alle Amministrazioni Comunali, ma sempre più demandata a soggetti gestori privati che devono fare i conti con il perseguimento dell’e-quilibrio di bilancio, si è arrivati a una presa di coscienza e alla definizione degli elementi sui quali andare ad inter-venire. Attualmente ai progettisti specia-lizzati viene infatti richiesto, in particolare dai gestori, di sviluppare progetti (sia di riqualificazione sia di costruzione ex novo) con una nuova sensibilità e una forte attenzione all’utilizzo e ai consumi energetici, perseguendo i concetti di effi-cienza e di ottimizzazione.

Progetto sostenibile: a cosa prestare attenzioneIn ragione di questi indicatori, molti dei quali forse già conosciuti, occorre presta-re la massima prudenza e attenzione alla qualità e alla centralità del progetto, evitando semplificazioni, generalizza-zioni e banalizzazioni, soprattutto rifug-gendo dal cosiddetto “fai da te”, mettendo invece in campo le migliori professio-nalità specialistiche nei diversi settori dell’architettura e dell’ingegneria dello sport. Sicuramente non si migliora l’effi-cienza permettendo ancora modalità di affidamento dei lavori al massimo ri-

basso, spesso con progetti preliminari a base di offerta, redatti da tecnici non spe-cializzati e con budget economici ina-deguati. E sicuramente occorre mettere in atto linee guida specifiche prestazio-nali sull’efficientamento energetico, pro-cedendo con protocolli differenziati per tipologia di impianto. Gli stessi impianti sportivi sono, come noto, edifici con caratteristiche diffe-renti a seconda della tipologia di utenza, delle pratiche sportive, di base o agoni-stiche, che ospitano (si pensi che esisto-no circa cento discipline diverse), della collocazione outdoor o indoor, per non parlare degli impianti polifunzionali con finalità turistiche, del benessere o dello spettacolo, ecc. Gli impianti sportivi non possono dunque essere generalizzati, anzi; il progettista esperto deve saper-ne analizzare le peculiarità e trovare il modo giusto per integrare le varie funzionalità con le condizioni micro-ambientali, con le prescrizioni normative fissate dalle leggi e dai regolamenti, così da garantire un corretto comfort ai fre-quentatori.Nella corso della mia ormai pluriennale esperienza di progettista e direttore dei lavori mi sono reso conto che il concetto di sostenibilità non può essere ricon-dotto soltanto a un fattore puramente energetico, ma occorre comparare più elementi (indicatori micro e macro, ol-tre al quelli ambientali) che concorrono al suo perseguimento; e solo un team di progettisti esperti può far collimare tutte queste sensibilità che interessano l’im-pianto sportivo in modo globale. Oltre a tutto questo, è necessario fare appel-lo anche all’esperienza maturata sul campo, così da fronteggiare situazioni non normate o che, a volte, necessitano obbligatoriamente di deroghe, soprattutto se si deve intervenire sull’esistente.

Recentemente lo studio di progettazione SdiA dell’architetto Paolo Pettene ha avviato una collaborazione con GBC Italia - Green Building Council Italia per intraprendere un percorso di approfondimento e definizione del protocollo LEED (sistema di valutazione della sostenibilità degli edifici diffuso a livello internazionale) nello specifico per gli impianti sportivi. Tale percorso di collaborazione verrà portato avanti nei prossimi mesi, anche con l’ausilio di un ingegnere tesista del Politecnico di Torino. Vi invitiamo dunque a iscrivervi alla newsletter di www.sportindustry.com per non perdere futuri aggiornamenti in materia.

Per APProfondire

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primo piano impianti sportivi

Costruire o ristrutturare?Diversamente da quanto si possa pen-sare, intervenire sull’esistente, quindi ristrutturare o riqualificare un impianto ormai obsoleto sotto tutti i punti di vista, comporta delle difficoltà tecniche quasi sempre molto onerose, rapportabili quasi a una realizzazione ex novo. Il problema è che il più delle volte si ottengono risul-tati non risolutivi degli aspetti energe-tici, in considerazione del fatto che molto spesso, per vincoli architettonici-struttu-rali e di budget, è possibile fare soltan-to degli interventi parziali, ad esempio limitati al solo involucro piuttosto che ai soli impianti, senza alcuna interazione tra i vari elementi e quindi senza una so-luzione globale delle problematiche. In generale, negli interventi di recupero si riscontra una difficoltà nella possibilità di integrazione involucro-impianti, spec-chio della scarsa possibilità di integra-zione tra la progettazione architettonica e quella impiantistica; quest’ultima spes-so costretta ad adattarsi in spazi ristretti e a usufruire delle risorse economiche residue. Diverso è l’approccio quando si ha la possibilità di progettare e realizzare un impianto sportivo ex novo. Partendo da un’idea progettuale integrata con il luogo, si delineano i principi della so-stenibilità rivolti all’efficienza energetica, adottando le strategie più idonee – tec-nologie edilizie più avanzate, innovati-ve e affidabili presenti sul mercato – da interfacciare con sistemi impiantistici ad alta efficienza e con il ricorso alle fonti energetiche rinnovabili.Discorso a parte, in materia, meritereb-bero gli impianti acquatici che, come noto, sono generalmente molto energi-vori, sia per complessità tecnologica sia in termini di volumi (di acqua e di aria) da riscaldare, trattare e condizionare. Per questo, essi rientrano tra le strutture alle quali è necessario applicare i principi del risparmio energetico, facendo uso di si-stemi sia attivi (impianti) sia passivi (involucro).

Quando la sostenibilità diven-ta globaleIl concetto di sostenibilità globale, in un impianto sportivo, deve essere dunque perseguito tramite una serie di fattori:- La valutazione preliminare dell’AU-DIT Energetico per impianto, al fine di programmare l’efficientamento di soglia economica (costi-benefici). - L’importanza del concetto di prestazio-ne, che si riflette sull’utenza che ne frui-sce e sulla gestione.- La durabilità nel tempo dei compo-nenti, adottando materiali e risorse, anche riciclabili, e piani di efficienza e di manu-tenzione periodica. - L’approccio relativo agli aspetti manu-tentivi, che è cambiato profondamente rispetto al passato. Già in fase di progetto si dovrà tener conto di tutte quelle opera-zioni di manutenzione programmata, che dovranno essere condotte dopo l’entrata in funzione dell’impianto, anche con par-ticolare attenzione alla sicurezza di addet-ti e fruitori del centro sportivo, oltre al mantenimento dell’efficienza. - L’effetto cornice, perché la prestazione sportiva dipende anche dal contesto in cui viene svolta.

- L’orientamento strategico dell’area, nel rispetto della vocazione ambientale, che concorre alla sostenibilità del sito.- L’utilizzo obbligatorio di energie pulite e rinnovabili, con recupero e scambia-tori termici di tutti i cascami energetici (acqua e aria). In conclusione, il progetto che concor-re al perseguimento dell’efficientamen-to globale di un impianto sportivo, così da poter offrire un rinnovato servizio di qualità, rimane un esercizio molto complesso, che continuerà a caratteriz-zare la progettualità del mio studio, che più volte si è trovato ad affrontare pro-getti anche parziali, ricercando soluzioni compatibili, tecnicamente, alle prestazio-ni richieste ed economicamente ai budget assegnati.

Paolo PetteneTitolare dello Studio di Architettura SdiA, specializzato in impiantistica sportiva, vanta un’esperienza pluriennale progettuale e cantieristica per realizzazioni di opere pubbliche e private, con diversi livelli dimensionali e complessità tecnica. Ultima referenza di successo: la progettazione del nuovo centro sportivo di Gianluca Zambrotta, di recente inaugurato a San Fermo della Battaglia, in Provincia di Como.

ViSTo dA ViCino

Paolo Pettene al Brooklyn Bridge ParkPier

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primo piano benessere

La costruzione di strutture idroterma-li comporta, da sempre, grandi sfide. La progettazione, l’installazione e la manu-tenzione di tutte le molteplici “esperien-ze” che compongono una spa necessi-tano infatti di conoscenze tecniche e specifiche (a partire dai requisiti che i materiali devono necessariamente avere, per continuare con l’installazione degli impianti tecnici fino alla scelta degli com-plementi d’arredo); l’improvvisazione, più che in altri settori, finisce per genera-re seri problemi, che si traducono in co-sti proibitivi e in strutture insostenibili dal punto di vista energetico e gestionale. Allo stesso tempo, quando queste struttu-re sono ben concepite producono espe-rienze idrotermali che possono diventare

Per costruire spa sostenibili serve...Un settore che patisce la mancanza di classificazioni e definizioni, oltre che di poca uniformità nei regolamenti; fattori che rendono ancora più complessa la progettazione e costruzione di spa e aree benessere.

il punto culminante dell’offerta di un centro benessere, diventando un fattore di richiamo e di entrate economiche.Come già accennato nel numero 19 di Sport Industry Magazine, in Italia la mag-gior parte delle spa e dei centri benessere è sorta intorno al primo decennio degli anni 2000. In quegli anni si è costruito molto, anche se in parecchi casi si è co-struito male, sottovalutando le proble-matiche impiantistiche e la complessità gestionale di queste strutture. Il motivo è da ricercare essenzialmente nelle caratteristiche di questo mer-cato, che appare molto eterogeneo, di difficile classificazione e tende a sfuggire adefinizioni e soprattutto a misurazioni. Di recente, grazie a una ricerca presentata

da Dario Benedetto di Spa Industry du-rante Spa Symposium (fonte Cosmoprof 2015), sono emersi nuovi dati che fanno luce sul mercato italiano del benessere e delle spa. Secondo la ricerca, risultano operative sul territorio italiano 1900 atti-vità classificabili come resort spa (le spa che connotano strutture ricettive orienta-te al wellness), 350 come day spa da cui la ricerca ha escluso i puri centri estetici, 250 mineral springs o centri termali, 740 club spa, ovvero collocate in centri spor-tivi e fitness, 190 medical spa.Il dato preoccupante, che affiora dalle rilevazioni di Spa Industry - effettuate su un campione composto da 95 spa resort, 30 day spa e 42 club spa - è che:• il 53% degli intervistati non è per nien-

a cura di Alice Spiga“Troppo spesso

gli specialisti nella

progettazione e

costruzione delle

zone umide vengono

consultati troppo

tardi, quando i giochi

sono già fatti”.

Susie Ellis di GSWS

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primo piano benessere

te soddisfatto dei risultati economici raggiunti, • per il 71% il fattore più critico della spa è rappresentato dai costi di manteni-mento; • il 57% cambierebbe le dimensioni a favore di strutture più piccole. Dagli errori: una guidaÈ proprio in risposta alle problematicità le-gate alla progettazione e alla gestione del-le spa che nasce la Guide to Hydrothermal Spa Development Standards, pubblicata da Global Spa & Wellness Summit affin-ché diventi la prima fonte professiona-le d’informazione quando si pianifica la realizzazione di un’area cosiddetta “umi-da”, idrotermale, con sauna, bagno turco, piscina e così via, in contesti pubblici o privati, centri benessere ed estetici, well-ness club e hotel. «Nel corso degli anni – scrive nell’intro-duzione Susie Ellis, presidente e am-ministratore delegato di GSWS – ho imparato che uno dei problemi che il settore idrotermale si trova ad affrontare è costituito dalla grande varietà di pro-fessionisti che fanno parte del proces-so: architetti, designer e interior designer, produttori di apparecchiature, specialisti nella progettazione di zone umide, inge-gneri strutturali, le squadre di costruzio-ne, consulenti meccanici ed elettrici ecc. E in questo panorama, troppo spesso gli specialisti nella progettazione e costruzio-ne delle zone umide vengono consultati troppo tardi, quando i giochi sono già fatti. Altro problema è la poca unifor-mità nei regolamenti, che variano da regione a regione, e la mancanza di un vocabolario concettuale comune, che crea indubbiamente confusione (si pensi che in alcune aree territoriali, bagno di vapore e hammam sono utilizzati come sinonimi, mentre identificano due espe-rienze differenti)». La guida è stata elaborata da un team di ricerca guidato da Cassandra Cavanah, editor e project manager di GSWS, aggre-gando le conoscenze del settore a livello mondiale e raccogliendo il contributo di esperti tra una vasta gamma di soggetti interessati. Il finanziamento per la prima edizione è stata generosamente donato da una varietà di fonti. Partendo dall’indispensabile approfondi-mento sulla terminologia e sulle defi-nizioni in uso a livello internazionale, la guida fornisce indicazioni su ogni aspet-to del progetto e della costruzione, con un’ampia analisi degli standard e dei materiali raccomandati. «Questa guida non vuole essere un ma-nuale – si legge nel documento – per la costruzione passo passo di esperienze idrotermali, e nemmeno è stato pensato per coprire tutte le norme e le pratiche delle quali si deve essere a conoscenza (ci sono troppi regolamenti regionali/nazionali specifici perché si possa citarli tutti); si tratta della prima guida in grado di fornire una visuale complessiva, a volo d’uccello, su tutto quello che si deve sapere prima di costruire, aiutando i let-tori a evitare errori costosi». Il guida parte infatti dall’analisi degli ostacoli e degli errori più comuni che si verificano nella progettazione e costru-zione di zone di balneazione idrotermali. E, ovviamente, offre suggerimenti, stru-

menti e soluzioni per evitarli, senza la volontà di sostituirsi all’esperienza di for-nitori specializzati e/o consulenti.

La guida – nel dettaglioI primi tre capitoliNella prima parte, la guida offre una pa-noramica sulla balneazione idrotermale, entrando nel dettaglio dei differenti spa-zi benessere, dal più caldo al più fred-do: Sauna, Steam Bath o Steam Room, Hamam o Hammam, Mud Bath, Vitality Pool, Laconium, Relaxation Spaces, Foot Spa, Experience Shower, Hydrotherapy Tub, Vichy Shower, Dry Floatation Bed, Kneipp Walk, Plunge Pool, Ice Fountains, Ice Caves e Igloos, Snow Caverns.Per ogni singola funzione viene data una definizione, se ne illustrano le caratteri-stiche tecniche e la composizione, oltre a specificare le temperature richieste affin-ché l’utente finale possa trarne beneficio.

Capitolo quattroÈ certamente il capitolo più approfondito, dove si entra nel merito della progetta-zione, costruzione e manutenzione delle aree piscina. Vengono elencate le varie tipologia di piscina (per ognuna viene definita temperatura, profondità, vantaggi e tipologia di acqua) e si entra nel meri-to della progettazione, delle tecnologie di costruzione, della filtrazione, circolazione e trattamento dell’acqua, fino all’illumina-zione e alla sicurezza.

Gli ultimi tre capitoliSono i capitoli più tecnici, dove si entra nel dettaglio delle tecnologie per garan-tire, da un lato, una corretta salute, sicu-rezza e igiene degli spazi e, dall’altro, le tecnologie per il risparmio energetico, indispensabili in strutture così altamente energivore.

Dalla notizia pubblicata su www.sportindustry.com, canale Wellness, è possibile scaricare il documento in lingua inglese, previa richiesta a Global Spa & Wellness Summit. Per maggiori informazioni e dati sul mercato del benessere potete consultare la categoria “Mercato benessere”, dove troverete tutte le news e gli articoli che abbiamo pubblicato in materia.

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Quando la gestione è più facileI software gestionali disponibili oggi sul mercato consentono di massimizzare l’efficienza, e l’ef-ficacia, di numerose attività, dal semplice controllo degli accessi ai molteplici aspetti del CRM, dalla gestione dei pagamenti alla profilazione della clientela, dalla raccolta e analisi dei dati alla pianificazione delle attività di marketing alla contabilità e… molto altro ancora. Senza contare che, oggigiorno, questi software sono progettati anche per sfruttare la grande diffusione dei dispositivi mobili e delle app, moltiplicano le possibilità di accesso e condivisone delle informazioni, accrescendo il numero di servizi proposti, migliorandone la qualità. Per aiutarvi nella scelta, abbiamo raccolto alcune tra le molteplici soluzioni proposte dalle maggiori aziende del mercato per venire incontro alle specifiche esigenze del nostro settore. Su www.sportindustry.com potete trovare la rassegna completa, con ulteriori prodotti e molteplici approfondimenti su ogni singola soluzione. Dalla rassegna pubblicata online potrete anche contattare direttamente ogni azienda per richiedere maggiori dettagli sui prodotti e suelle soluzioni proposte e/o preventivi personalizzati. Link diretto: http://bit.ly/sid8gestione.

Byteware: il futuro è nelle app

La larghissima diffusione di smartphone e tablet, unita alla sempre più ampia disponibilità di reti mobili veloci, rappresenta un’importante opportunità per centri sportivi e fitness club. Per questo motivo, da due anni Bytewa-re ha affiancato al team di sviluppo del software gestionale “tradizionale” un gruppo di tecnici specializzati in applicazioni per dispositivi mobile. L’azienda umbra ha investito molto e continuerà a farlo per implementare diversi progetti in cantiere riguardanti APP per smartphone e tablet. Progetti innovativi in grado di assicurare ai clienti benefici concreti.

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uniontech: il software diventa unico

unico è un software completo per la gestione e l’organizzazione di tutte le attività di uno o più centri fitness proposto da uniontech. Attraverso un portale web dedicato, i clienti possono prenotare, acquistare o rinnovare i servizi ai quali sono interessati, ovunque si trovino. Questo software è in grado di gestire, attraverso card o brac-ciali RFID, il controllo accessi, la cassa automatica, gli armadietti, gli asciugacapelli e le docce, in modo semplice e immediato. La APP di Unico, disponibile per i più diffusi sistemi mobile, semplifica infine ulteriormente molte delle funzionalità offerte sia al cliente sia al gestore.

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Hf solutions: il gestionale è 3.0La generazione 3.0 dei sistemi gestionali per fitness club e centri sportivi Hf solutions è focalizzata sulla con-vergenza delle nuove tecnologie (tablet, smartphone e automazioni) e sulle enormi possibilità di condivisione offer-te dai “social”. Il software è stato completamente riscritto per semplificare e rendere più produttiva l’esperienza di fruizione, per integrarsi perfettamente in un “ecosistema” in cui tutti i componenti interagiscono tra di loro e con l’ambiente che li circonda (i clienti). Il modulo software del controllo accessi può interfacciarsi, tramite WI-FI, con qualsiasi tablet Android, visualizzando in tempo reale un grafico analogico delle scadenze e comunicando, tramite Google Voice, messaggi ai clienti che, a loro volta, possono videochiamare il gestore.

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Rassegna software gestionali

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inforYou è la soluzione professionale di teamsystem Wellness per la gestione integrata e il controllo totale dell’impianto, scelta in Italia da oltre 1.500 clienti. Il software è semplice e intuitivo, facile da imparare e da usare, sicuro e affidabile. Il sistema, potente e flessibile, si adatta alle diverse esigenze e dimensioni grazie all’offerta di una gamma completa di software, elettronica, tessere/bracciali, tornelli, web APP e mobile, integrata con contabi-lità, gestione presenze, centralino, domotica e automazioni. La suite InforYou si compone di sei versioni realizzate su misura.

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Zse: 40 moduli per una gestione eccellente

Zaccess-elite è l’ultima versione del software gestionale e controllo accessi per impianti sportivi, palestre, spa e piscine creato da Zse software & engineering nel 1986. Dispone di oltre 40 moduli che, combinati, consentono di creare versioni personalizzate per receptionist, consulenti e istruttori, nonché dell’avanzato cruscotto aziendale che rende possibile un’analisi immediata e dettagliata dell’andamento del club, fornendo all’amministratore i dati fondamentali per prendere decisioni strategiche di breve, medio e lungo periodo. Il sistema si completa con la gestione integrata di docce e phon a pagamento e sistemi di ricarica con cassa automatica.

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informatica Veneta: nuovo sistema fliptonic

fliptonic è il nuovo sistema gestionale per impianti polifunzionali, fitness club, piscine, centri benessere, ecc. pro-posto da informatica Veneta. Basato su tecnologia cloud, si integra con tablet e smartphone e si distingue per le sofisticate elettroniche che consentono di gestire accessi, docce, pedane, solarium, domotica, distributori di be-vande e qualsiasi altro elemento che si intende controllare. Si distingue anche per la velocità e la facilità di gestione delle operazioni di iscrizione e vendita, grazie ai contratti gestibili su tablet, così come per le prenotazioni online.

http://bit.ly/sid8gestione

L'esercizio fisico ti cambia La vita

Giovedì 28 maggio, 14.30 - 15.30 Sala Diotallevi 2, ingresso Hall Sud, primo piano, Fiera di Rimini

Intervengono: Gerardo Ruberto - Fausto di Giulio - Roberto Maestrami

Ingresso Gratuito e aperto a tutti

vieni a scoprirla a

La Pozione magica, l’innovativo strumento che aiuta concretamente gli operatori di Fitness Club e Centri Sportivi ad acquisire nuovi clienti e fidelizzare i soci,

diventando gli alfieri di una vera e propria campagna di sensibilizzazione culturale.

Per ulteriori informazioni, scrivere a [email protected] o chiamare lo 051.25.55.44 chiedendo della redazione de Il Nuovo Club.

è un progetto

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scelti per voi novità dal mercato

Con l’introduzione delle nuove recenti normative, che im-pongo la presenza di un defibrillatore in tutti gli impianti

sportivi, l’offerta di dispositivi di defibrillazione si è rapidamente mol-tiplicata, portando a focalizzare l’attenzione sul prezzo d’acquisto. Ma, nella scelta, è bene informarsi in merito a una moltitudine di altri aspetti: i costi di gestione del defibrillatore, il rapporto qualità/prezzo (non è detto che a un prezzo più alto corrisponda una qualità maggio-re), la storicità e affidabilità del produttore (garanzia di una continuità del servizio nel tempo), l’utilizzo Adulto oppure anche Pediatrico, la facilità di utilizzo e molto altro ancora. Per aiutare gli operatori del set-tore sportivo nella scelta, Italia Defibrillatori, società di consulenza e vendita di Defibrillatori Semiautomatici (DAE) e formazione BLSD, offre ai lettori di Sport Industry Magazine una consulenza persona-lizzata e GRATUITA. Scrivi a [email protected] per maggiori informazioni.

DAE: per voi una consulenza gratuita

Per approfondire: http://bit.ly/sid8defibrillatori

Progettazione, costruzione, manutenzio-ne di impianti sportivi. Tutto questo è GS SPORT, azienda che si distingue per uno staff dirigenziale giovane e dinamico, af-fiancato da tecnici adoperati alla continua ricerca e innovazione tecnologica. In par-ticolare, l’azienda si è specializzata nella

fornitura di due tipologie di coperture per impianti sportivi: le co-perture pressostatiche di classico concepimento, modernizzate da accessori che ne determinano efficienza strutturale ed energetica, e le coperture pneumatiche Evolution Plus, vera e propria novità per il mercato dei “gonfiabili”. Al contrario delle strutture pressostatiche, queste ultime possono essere lasciate montate tutta la stagione, favo-rendo il flusso dell’aria al loro interno smontando le due testate della struttura alla stregua di una copertura ad archi in acciaio o legno.

Per coprire lo sport

Per approfondire:

http://bit.ly/sid8gs-sport

Conquest presenta il tabellone elet-tronico a norme FIBA mod. MXL-G con angolo di visibilità di 150°, altezza cifre 30 cm a tripla fila di LED, con visi-bilità a 130 m. Conforme a norme DIN 18032-3 e UNI 9554 (prova di resisten-za ai colpi di palla), il tabellone è for-nito completo di consolle di comando multisport, che consente la gestione di più di 10 sport con parametri preimpo-stati. La consolle è multilingua, alimen-tata con batteria al litio ricaricabile ed è

dotata di display touchscreen 7” a colori. Dimensioni 200x180x10 cm.

Quando il tabellone incontra la tecnologia

Per approfondire:

http://bit.ly/sid8conquest

Per approfondire: http://bit.ly/sid8aqua

“Costruire per lo sport, un’opportu-nità per il paese”, questo il titolo del Convegno organizzato da Aqua In-dustrial Group il 30 marzo a Reggio Emilia. «Con questo convegno – ha di-chiarato Agostino Alfano, Presidente di Aqua – abbiamo voluto fare il punto sulla situazione attuale degli impianti sportivi e salutare con grande speran-za la firma del Protocollo tra Gover-no, ANCI e ICS per l’efficientamento dell’impiantistica sportiva. Dato, quest’ultimo, fondamentale perché laddove gli investimenti per ristrutturare ed efficientare avvengono, i risultati arrivano». «Da parte nostra – ha conti-nuato Alfano – anche grazie all’ingresso, in qualità di soci, nel CCFS, Consorzio Cooperativo Finanziario per lo Sviluppo, oggi siamo in grado di offrire al cliente un servizio completo che va dalla ricerca di strumenti finanziari all’ideazione, dalla progettazione fino alla costru-zione. Non a caso, questo convegno è nato in partnership con ICS perché è vitale, una volta deciso di rinnovare l’impiantistica, che questa venga finanziata».

È il momento di costruire lo sport

Per approfondire:

http://bit.ly/sid8polimpianti

Grazie all’esperienza maturata da Polimpianti in 40 anni di attività nella progettazione e fornitura di coperture per piscina, nasce il primo software di calcolo per la stima del risparmio energetico ed eco-nomico derivante dall’utilizzo dei sistemi di copertura isotermica prodotti dall’azienda.La volontà di Polimpianti è offrire ai propri clienti uno strumento che permetta loro di comprendere i vantaggi ottenuti dall’utilizzo costante di una copertura, di quantificare in maniera precisa il ritorno del loro investimento e soprattutto fare cultura su quanto sia importante l’im-piego delle coperture isotermiche. Infatti, in funzione di una serie di parametri, come ad esempio le caratteristiche climatiche, le condizioni operative della vasca e la tipologia di copertura e sistema di movi-mentazione (avvolgitore), il nuovo software fornisce una stima sia del risparmio energetico ed economico ottenibile sia del tempo di ritorno dell’investimento.

Il risparmio è nella copertura

Per approfondire:

http://bit.ly/sid8gesgroup

Sono molteplici gli articoli proposti da Ges Group per accessoriare impian-ti natatori, a cominciare dai blocchi di partenza, che variano a seconda del materiale, delle dimensioni e dei dettagli. Per separare gli spazi natatori in piscina, invece, l’azienda produce e vende una serie di galleggianti desti-nati sia a piccole costruzioni sia a gran-di strutture. Semplici da installare e da utilizzare, tutte le corsie sono resistenti agli urti e realizzate con materiali adatti alla completa immersione in acqua. Placca di virata, testata fissa e ponte mobile completano la lista di acces-sori per la piscina realizzati in esclusiva da Ges Group.

Piscine natatorie super accessoriate

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“dopo aver letto questo manuale non potrai più fare a meno di muoverti”

Per vivere una vita lunga, sana e piena di energia devi muoverti regolarmente, mangiare correttamente e avere un atteggiamento mentale positivo. L’esercizio fisico è un portentoso farmaco naturale (privo di effetti collaterali) che previene la maggior parte delle malattie croniche, anche letali, e contrasta il deteriora-mento fisico e l’invecchiamento. Per 2,4 milioni di anni la biologia del corpo umano si è adattata per poter svol-gere attività fisica energica e costante, imprescindibile per affrontare la quotidiana sfida della sopravvivenza. Dal punto di vista biologico non esiste né pensionamen-to né invecchiamento, solo crescita o decadimento e il modo che scegli di vivere quotidianamente determina il tuo stato di salute e la qualità della tua vita, da ogni punto di vista. Sei progettato per muoverti! L’esercizio fisico è una vera pozione magica e questo ma-nuale ti spiega come assumerla.

perché svolgerlo

come svolgerlo

come motivarsi“comprenderai che sei progettato per muoverti

e che mantenerti in forma e sani è molto più facile di quel che pensi”

L'esercizio fisico ti cambia la vita

a cura di Davide Venturi

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ISBN 9788888860855

€ 12,00 (iva inclusa)

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scelti per voi novità dal mercato

Con l’idea di andare oltre l’allenamento indoor classi-co e verso nuovi concept orientati verso una filosofia di benessere psico-fisico ricercata da coloro che si av-vicinano al fitness e al wellness, lo Spinning® torna alle origini, ricercando quella spiritualità e concentra-zione che Johnny G. insegnava durante le prime sedu-te di allenamento indoor. Ma le novità di Mad Dogg Athletics non finiscono qui; l’azienda presenta infatti un nuovo programma di allenamento funzionale: Ugi® Fit, creato per consentire un allenamento di 30 minuti ad alta intensità tramite l’utilizzo dell’innovativa e coloratissima Ugi® ball, da integrare in programmi già strutturati.

Nuovi programmi per il fitness

Per approfondire:

http://bit.ly/sid8mad-dogg

DoTile® Fit presenta la nuova superficie tecnica svi-luppata grazie all’esperienza maturata nel settore e con l’obbiettivo di raggiungere una nuova dimensio-ne dell’allenamento funzionale. La pavimentazione modulare DoTile® Fit TRAINING ZONE racchiude infatti tutta la qualità delle superfici ad alta resistenza DoTile Fit, sviluppate per massimizzare l’assorbimento degli urti e il controllo dei rimbalzi di pesi e bilancie-ri, aggiungendo a questo la possibilità di configurare i singoli moduli con segni, numeri e colorazioni, che combinati tra loro permettono di creare circuiti di allenamento personalizzati. DoTile Fit TRAI-NING ZONE non si limita a essere una superficie tecnica, ma diventa un attrezzo, grazie al quale ogni allenamento può essere configurato e utilizzato al meglio, sfruttando tutta la superficie della propria area training e ottenendo il massimo coinvolgimento degli atleti.

Una training zone da provare

Per approfondire:

http://bit.ly/sid8dotile

Life Fitness arricchisce l’ampia gamma di attrez-zi professionali per il fitness proponendo un nuovo e versatile vogatore: Row GX Trainer, ideale per soddisfare le esigenze di qualsiasi utente, per sessioni d’allenamento ad alta intensità come per allenamenti da svolgere in piccoli gruppi. Il sistema di resistenza ad acqua, che contraddistingue il vogatore Row GX Trai-ner, assicura la massima fluidità dei movimenti – ca-ratteristica per la quale è da sempre nota Life Fitness – e si unisce all’innovativo sistema di regolazione che consente a qualsiasi utente di allenarsi sentendosi per-fettamente a proprio agio. Questo versatile attrezzo ha infine un altro importante vantaggio: è compatto e facilmente spostabile. Prodotto distribuito da SI LINE.

Nuovo vogatore per l’allenamento

Per approfondire:

http://bit.ly/sid8siline

Nasce il primo circuito 3bble World Ranking, la pri-ma Classifica Mondiale che coinvolge tutti i gioca-tori di Jorkyball presenti in tutto il mondo. Ogni Jorker acquisisce punti giocando su 4 livelli: sfidando con un compagno una altra squadra di jorkers, partecipando ai tornei di club che aderiscono al circuito 3bble WRC, partecipando ai tornei a carattere Nazionale o Inter-nazionale.I punti sono calcolati secondo un algoritmo di proprie-tà di 3bble, che “pesa” i punti in funzione dell’im-portanza del torneo e della posizione in classifica degli sfidanti. Ogni club potrà organizzare tornei validi per ottenere punti per la Classifica Mondiale, nonché ospitare sfide tra Jorkers che vogliono scalare la classifica. Questo creerà un notevole incremento nelle ore di affitto dei campi di Jorkyball, diventando un veicolo per la fidelizzazione degli utenti.

Che la sfida abbia inizio!

Per approfondire:

http://bit.ly/sid83bble

ZSE SRL - Via Mario Idiomi 10/o - 20090 Assago (MI)Tel. +39.02.457.138.56 Fax. 02.457.138.58 Email. [email protected]

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Per approfondire:

http://bit.ly/sid8miha

Nel mondo del fitness sempre più Club decidono di puntare sul servizio rivolto al cliente, alle sue necessità e ai risultati. Un esempio è Fit For Life di Conegliano (TV), fitness club dedicato esclusivamente all’universo femminile che offre sia fitness tradizionale sia percorsi personalizzati che compren-

dono l’allenamento EMS di Miha Bodytec (in particolare i program-mi Total Body Tone Up e Total Body Metabolism & Cellulite). «La possi-bilità di poter offrire un training professionale e personalizzato, veloce ed efficace – spiega Maurizio Magagnin, titolare Miha Bodytec – si sposa perfettamente con la nostra filosofia e i numeri lo confermano: 27 pacchetti venduti nel primo mese e ben 38 nel secondo solo tra le socie del club. È bastato farlo provare per convincere le clienti».

Un training professionale e personalizzato

Per approfondire:

http://bit.ly/sid8geoplast

Grazie alle straordinarie qualità del polipropilene (PP), un polimero resi-stente alle sollecitazioni e durevole nel tempo, Geoplast Sport ha creato una serie di soluzioni per venire incon-tro alle esigenze delle attività sportive svolte al coperto. Tra queste, la pia-strella GRIPPER INDOOR garantisce

prestazioni elevate, multidisciplinarità e affidabilità; è stata studiata per essere utilizzata come pavimentazione tecnica per lo sport e per dare una risposta di alto livello a esigenze di rimbalzo della palla, grip e salvaguardia dell’atleta. Nella foto: questa piastrella è stata impiega-ta per la realizzazione di un campo polivalente al coperto. Siamo a Pavia e un’associazione di volontariato locale ha voluto utilizzare 700 mq di GRIPPER INDOOR verde e nero come pavimentazione per il pattinaggio, il basket e la pallavolo; il tutto posato su una superficie in calcestruzzo.

GRIPPER INDOOR: la superficie per tutti gli sport!

Per approfondire:

http://bit.ly/sid8sellfit

Aprire un nuovo fitness/sport club, così come rin-novare la propria struttura, pone l’imprenditore davanti a una serie di decisioni e ostacoli, come la scelta delle attrezzature (tipologia, brand, quanti-tà) e l’organizzazione degli spazi in funzione dei servizi che s’intende offrire. Tutto ciò implica una serie di preventivi diversi fra loro, non sempre al-lineati alle reali esigenze del proprio modello di business. Un’idea funzionale è cercare di ottenere il meglio che offre il mercato relazionandosi con un unico interlocutore. Sellfit, con il servizio Be-Smart ToStart, si propone come affidabile interlo-cutore multi-brand dotato di un catalogo completo a 360 gradi e di un reparto dedicato alle attrezzature ricondizionate e garantite, sviluppando progetti chiavi-in-mano e occupandosi di tutti gli aspetti, da quelli tecnici a quelli commerciali.

BeSmart ToStart

Per approfondire:

http://bit.ly/sid8fitnessprofile

Il 2015 ha segnato un ulteriore sviluppo per Fit-ness Profile con la distribuzione di altri 3 marchi: Quincy (attrezzi e soluzioni per il fitness funzio-nale), Frenetic (linea d’abbigliamento tecnico) e Biotechware. Quest’ultima è una giovane startup in campo elettromedicale che ha realizzato Cardio Pad Pro, dispositivo che consente di eseguire un elettrocardiogramma professionale in modo sem-plice, veloce ed economico, del quale Fitness Pro-file è distributore esclusivo in Italia per i prossimi tre anni. «Con questo innovativo sistema – pun-tualizza Maurizio Bottoni, fondatore e CEO di Fit-ness Profile – i referti vengono letti 24 ore su 24 da medici presenti nella sede Biotechware e inviati in tempo reale all’utente. Ritengo che sia un passo significativo verso una concezione della salute di largo respiro, molto importante per la credi-bilità e l’immagine dei centri sportivi e per la sicurezza degli utenti».

Prevenire è meglio che defibrillare

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trimestrale, anno 6, n. 20apr-giu 2015

Periodico iscritto al ROC, con numero 6228 ISSN 2038-5781, e all’ANES. Associato al sistema Confindustria

Per contattare la [email protected]

Direttore responsabileFederico Maestrami

RedazioneAlice Spiga (responsabile redazione), Chiara La Piana, Davide Venturi, Sara Lisa di Mario

Hanno collaboratoLucia Dallavalle, Guido Martinelli, Paolo Pettene

Progetto graficoAlice Anna Rameschi

Videoimpaginazione - prestampaSabrina Paoletti

FotografieFreeimages.com

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Waterproofing nasce nel 1982 come azienda pro-duttrice e posatrice di sistemi d’impermeabilizzazione piane, colate in opera, e manti sintetici per campi da bocce; in Italia sono stati i primi a omologare, sotto la Federazione UBI (ora FIB), i campi da bocce realizzati per le gare agonistiche. Oggi Waterproofing è diventa-ta un’azienda che attualmente copre, con i propri ser-vizi, oltre 15 settori. «Produciamo e posiamo tutti i tipi di pavimentazioni sportive e produciamo resine per pavimentazioni - ci racconta l’azienda. Disponiamo di tutte le certificazioni e le omologazioni di idoneità d’uso dalle Federazioni sportive e delle dichiarazioni di Atossicità e di Reazione al Fuoco in classe 1 per i prodotti che ne richiedono la conformità. La nuova gamma di prodotti per pavimentazioni interne ed esterne è inoltre totalmente orientata al rispetto ecologico e alla salute del fruitore; la maggior parte dei prodotti è infatti esente da IPA (idrocarburi policiclici aromatici)».

Nuova piscina privata realizzata dall’azienda Techno Pool. Grazie all’esperienza maturata nel settore, la ditta ha realizzato l’intera opera: dallo scavo alla risistema-zione del terreno e del giardino attorno. La piscina è stata realizzata tra febbraio e maggio 2014 ed è situata a Capalbio, nella bassa maremma. La struttura della va-sca, in cemento armato, è caratterizzata da un bordo a sfioro con cascata sul lato lungo, scala e panca in mu-ratura. Il rivestimento dell’invaso è creato con una spe-ciale rasatura colorata, effettuato con resine elastiche di colore rosa opportunamente armate. Adiacente alla piscina e stato realizzato un pergolo ombreggiante in castagno naturale con pavimentazione in lastroni a secco.

Pavimentazioni di ottima qualità

Nuove piscine nascono

Per approfondire:

Per approfondire:

http://bit.ly/sid8waterproofing

http://bit.ly/sid8technopool

Produttore italiano di pavimentazioni in gomma, Ecoplus presenta Floorsport, risultato di una conti-nua ricerca volta a proporre manufatti ecologici dalle elevate caratteristiche tecniche. In dettaglio, Floorsport è una pavimentazione molto resistente, con un eleva-to grado di assorbimento degli urti e delle vibrazioni, compatta e stabile idonea nell’utilizzo professionale, durevole.Le particolari caratteristiche delle materie prime utiliz-zate - oltre il 94% di granulo ottenuto dal riciclo di pneumatici dismessi - rendono la pavimentazione resi-stente, compatta, stabile, non geliva, durevole, insono-rizzante e ammortizzante.

Pavimentazione ecologica e resistente

Per approfondire:

http://bit.ly/sid8ecoplus

Quando si parla di trattamento dell’acqua nelle mi-nipiscine idromassaggio, che si distinguono per tem-perature più elevate, dovrebbero essere utilizzati pro-dotti dedicati, che vengano incontro alle specifiche esi-genze di questo tipo di piscina. Le alte temperature, ad esempio, comportano un innalzamento eccessivo del pH dell’acqua, influenzando sia i benefici dell’abluzione sia la durata e l’efficienza della vasca. Servono dunque soluzioni adeguate per mantenere costante la qualità dell’acqua e salvaguardare la vasca. Per questi motivi Bayrol presenta SpaTime, un programma di prodot-ti completo, ognuno studiato per garantire qualità e equilibrio ottimale dell’acqua, oltre alla stabilizzazione della sua durezza. Prodotto distribuito da Euraqua.

Prodotti per trattare il benessere

Per approfondire:

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