Rivista Arti Marziali Cintura Nera Budo International Ottobre 2013

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La rivista internazionale di Arti Marziali tradizionali, sport da combattimento e autodifesa. Download gratuito. Edizione Online Ottobre 2013. 265 Anno XXII

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Il maestro Kam Yuen ha scritto uncapitolo molto importante della storiadelle Arti Marziali, soprattutto inOccidente. Questo maestro erafamoso nel mondo per la suaconoscenza del Kung Fu e attualmenteper i l suo metodo di MedicinaEnergetica Cinese.

LIANG KAM YUEN

Dopo una lunga assenza dallenostre pagine, torna RandyWill iams, un classico del WingChun, senza dubbio uno dei pionieridi questo stile, specialmente inEuropa.

WING CHUN

“Nelle arti marziali esistono solodue parole: orizzontale everticale. Se finisci a terra, perdi,se rimani in piedi, hai vinto...”

Questa è la frase con la quale ilpersonaggio di Ip Man apre echiude questa interessantepellicola ispirata alla sua vita...

CINEMA MARZIALE

Finalmente dopo una grandeespansione a livello mondiale, èstata creata l'InternationalBugei Society, con sede inSpagna - entità che andrà aregolamentare le Società diBugei di ciascuna area, come laNorth American Bugei Society ela South American BugeiSociety, garantendoomogeneità nell'insegnamentoe qualità di apprendimento daparte di tutti gli all ievi,indipendentemente dal paesedi appartenenza.

SOCIETÀ INTERNAZIONALE DI BUGEI

Alejandro per disciplina etecnica, è divenuto uno deiriferimenti a livello mondiale delKarate Kyokushinkai.

Carisma, determinazione, e purospirito Kyokushin, arrivano nellepagine di Budo International,arriva... Alejandro Navarro.

KYOKUSHINKAI

Il futuro delle Arti Marziali risiedenei nostri f igli. I bambini e igiovani cresceranno econtinueranno la nostra tradizionemarziale, perciò devono essereeducati insegnando loro nelmiglior modo possibile. Ma cisono molti istruttori che hannouna comprensione molto vagadello sviluppo naturale dei bimbi,così come delle loro potenzialitàmotorie e delle loro capacità

psico-sociali.

NIÑOS Y ARTES MARCIALES

UN GIORNALE SENZA FRONTIEREBudo International è senza alcun dubbio la rivista diArti Marziali più internazionale del mondo. Siamoconvinti di vivere in un mondo aperto. Gli unici confinisono quelli che la nostra mente vuole accettare. Cosìcostruiamo, mese dopo mese, una rivista senzafrontiere, dove ci sia spazio per tutte le informazioniche interessano ai praticanti, qualunque sia il loro stile.

BUDO INTERNATIONAL NEL MONDOBudo International è un gruppo editoriale internazionale che lavora nell’ambitodelle Arti Marziali. Raggruppa le migliori aziende che lavorano nel settore ed èl’unica rivista al mondo pubblicata in sette lingue diverse e che viene diffusa inoltre 55 Paesi di tre continenti tra cui: Italia, Francia, Spagna, Portogallo,Germania, Inghilterra, Stati Uniti, Australia, Svizzera, Olanda, Belgio,Croazia, Argentina, Brasile, Cile, Uruguay, Messico, Perù, Bolivia,Marocco, Venezuela, Canada, Senegal, Costa d’Avorio…

Il Ki nelle Arti della Spada.Per qualcuno, è dove sicomincia davvero adimparare; per altri, un nuovocapitolo che inizia.Kansatsu, in giapponesesignifica osservazione. E' ilmomento in cui l'all ievoscopre che può osservare;che comprende i movimentipiù strani.

BUGEI

Fusei Kise, 10° Dan diOkinawa Shorin RyuKenshin Kan Karate &Kobudo Federation, èstato il discepolo piùimportante del maestroHohan Soken (1889-1982), l'erede tecnico diSokon Matsumura eunico allievo di suo zioNabe Matsumura.

Salvador Herraiz, dalcuore di Okinawa, ciregala una nuovacronaca dalla qualeimpareremo qualcosa dipiù sulla storia del Karatee dei suoi protagonisti.

KARATE KENSHINKAN

In quasi tutti i dibattiti tra praticanti sidiscute sul fatto che se il Wing Chun (oqualsiasi altro metodo si Arti Marzialitradizionali) è davvero così efficace,perché non lo dimostra nella “gabbia”delle MMA. E' un tema ricorrente che miviene spesso chiesto in molti dei posti incui impartisco corsi e seminari.

Le armi e gli strumenti per la difesapersonale, come il Kubotan, i lBastone da taschino, lo Yawara o ilDulo, sono disponibili in molti paesi. Ibastoni piccoli e gli attrezzi simili siusano per la difesa personale damolto tempo e tra queste inparticolare il Bastone da taschinopossiede molti vantaggi, ma haanche certe caratteristiche peculiarida tenere presenti quando lo siutilizza.

SDS-CONCEPT

WINGTSUN

Direttore editoriale: Alfredo Tucci, e-mail: [email protected]. Facebook:http://www.facebook.com/BudoInternationalItalia. Traduttor: Leandro Bocchicchio, Marcos Bava.Pubblicità e Redazione: Nicola Pastorino, e-mail: [email protected] Hanno collaborato: Don Wilson,Yoshimitsu Yamada, Cass Magda, Antonio Espinós, Jim Wagner, Coronel Sanchís, Marco de Cesaris, LillaDistéfano, Maurizio Maltese, Bob Dubljanin, Marc Denny, Salvador Herraiz, Shi de Yang, Sri Dinesh, CarlosZerpa, Omar Martínez, Manu, Patrick Levet, Mike Anderson, Boulahfa Mimoum, Víctor Gutiérrez, FrancoVacirca, Bill Newman, José Mª Pujadas, Paolo Cangelosi, Emilio Alpanseque, Huang Aguilar, Sueyoshi Akeshi,Marcelo Pires, Angel García, Juan Díaz. Fotografi: Carlos Contreras, Alfredo Tucci.

er gli antichi sacerdoti Shizen l'amore era unodei più pericolosi demoni (Oni); un demoneche ti faceva perdere ogni possibile capacità dilucidità e che frequentemente ti conducevaalla cecità e alla stupidità. Indubbiamente essisi riferivano all'amore come sentimento

umano, non come forza indifferenziata. L'amore come forzaè quella che tende all'unione, alla fusione delle partiseparate in una nuova unità. L'amore è la forza che fafunzionare un "tandem", cioè un insieme dove la sommadelle forze integranti è superiore al valore unitario delle parti.

Per gli antichi Greci l'amore lo personificava Eros, figlio diCaos e fratello di Eris, la sua controparte, la forza Universaledi repulsione. Ciononostante, Eros ed Eris non erano bene emale, come tende a leggerlo la mente del semplicista. Ogniattrazione può sfociare in qualcosa di positivo o negativo eviceversa. Caos deriva dalla radice ghn o ghen nellinguaggio protoindoeuropeo che significa "vuoto" o "moltoaperto." A causa di variazioni linguistiche, il significato dellaparola si spostò verso disordine, tuttavia, parliamo di untermine che implica il vuoto, il "niente" dal quale ognimateria proviene da pulsioni costanti e che la scienza hascoperto recentemente che lo sostiene quel "mattonecosmico" che è il famoso "bosone di Higgs."

Alcuni racconti mitologici parlano di Caos come il dioprimigenio che esisteva ancora prima di tutti gli dei e di tuttele forze, e lo descrivono come una "fenditura" uno "spazioche si apre”. I suoi altri figli furono Hemera, la dea femminache personifica il giorno, e Ërebo il dio dell'oscurità.

La dualità essenziale di tutte le cose è presente in ognitradizione, ma ridurla ai concetti di bene e male è cadere inuna delle peggiori trappole sadducee. Il concetto di bene emale è sicuramente riduttivo e porta inevitabilmente aminimalismo mentale povero e meschino; ma perché poi èprevalsa?

È facile immaginare un vecchio Neanderthal che dice asuo nipote “Babau” “Male!” o forse "Tabù!", mentrepreoccupato, indica col suo dito una pianta. E' che, quellodel buono e del cattivo sono formule molto utili pertrasmettere informazioni, una ricetta di uso diretto eimmediato; tuttavia, per vedere più in là, per penetrare nellacomprensione delle cose, questi concetti sono chiaramenteinsufficienti. Per esempio: quella stessa pianta che forse nonera commestibile o che semplicemente aveva un detestabilesapore, risultò poi che, in piccole dosi, era una magnificamedicina per la diarrea, per il mal di testa o qualunque altraindisposizione. Qualcuno più intelligente e che non si fermòal limite del conosciuto e accettato, qualcuno che fudefinitivamente un trasgressore, poté comprendere quellarealtà con un'altra messa a fuoco e ciò gli permise discoprire quella medicina meravigliosa.

La storia dell'umanità è popolata di simili esempi. Ognievoluzione si basa sulla trasgressione, ma esiste latrasgressione evolutiva, quella che agisce in positivo, e latrasgressione involutiva, quella che lo fa in negativo. Senzala prospettiva del tempo è difficile vedere che camminorisulterà nell'uno o nell'altro senso, perciò ogni strumento

del passato è una bussola per dirigere i passi del futuro, lachiave sta in come si applica. Uno stesso teorema puòportare a decisioni completamente opposte, dipendendo ciòdal peculiare miscuglio di cuore, coglioni e facoltà dicomprendere di chi la applica.

Sì, tutto è risolto, ma allo stesso tempo tutto è darisolvere, perché l'equazione umana possiede così tantevariabili, che é capace di reinventarsi in ogni persona inmodo tale che nessuna possiede (e guarda che siamomoltissimi!) nemmeno l'uguaglianza nella più minimaespressione, il DNA. D'altra parte, tutti stiamo sottomessialle stesse forze Universali e queste ci uguagliano in una oaltra maniera in modo funzionale; per tutti passa il tempo,tutti moriamo, tutti soffriamo, ecc...

La vita degli umani è una combinazione meravigliosa ditutte queste costanti e variabili universali e non pochi di noihanno dedicato molto tempo ed energia per cercare dicomprenderle. Per questo, ogni semplificazione a “buonmercato”, sia in forma morale, che religiosa o normativa, stalì per essere superata, perché ciò che gli uomini hannoinventato sono solo modelli. La vita non sta completamentein nessuno di essi; ci sono, ciononostante, alcuni molto piùriusciti di altri, sebbene tutti compiano una funzione nelTutto; dal momento che qualcosa esiste, è perché ènecessario. I riduzionismi la semplicioneria e i redentorisono pericolosi per questo motivo, una cosa è sovvertirel'ordine affinché qualcosa di nuovo nasca e altra è stabilirela stupidità come modello. I più svegli andranno sempre piùin là, non perché inghiottono quello che a loro serve, bensìperché lo masticano e prima o dopo lo digeriscono. Ognievoluzione si basa su questa attitudine interrogatoria eriflessiva, dell'aratro romano al trattore, ci sono stati moltiintermediari, molti che pensarono che "non era sufficiente."

Oltre a tutto questo, noi umani viviamo di fronteconfrontandoci con l'idea della sofferenza non in modoastratto, bensì molto concreto. Gli antichi Miryokusostenevano, e non sono stati gli unici, che soffriamoperché non abbiamo altro; perché otteniamo qualcosa eabbiamo paura di perderla; perché abbiamo qualcosa chesembrava buono, ma risultò che non era tanto buono; operché abbiamo qualcosa di cui non possiamo liberarci. Lanatura dell'uomo è l'insoddisfazione, perché essa è la forzache lo spinge a cambiare, a evolvere e rinnovarsi, ma puòanche essere quella che lo consuma, lo esaurisce, lo svuotae finisce per stagnarlo.

Le forze stanno lì e continueranno a esserci quandosaremo andati via; quello che facciamo oggi con esse saràciò che distinguerà le nostre esperienze venture, quello chesegnerà le strade del futuro, così come hanno tracciato leorme che abbiamo lasciato nel nostro passato. Questeultime nessuno le cambia; solo le onde del tempo lecancellerà dalle sabbie del ricordo, ma il futuro e il presentesono nostri, e noi loro per decidere di crescere, perscegliere l'evoluzione, per ampliare i limiti della nostraconsapevolezza, per svegliarci a nuove realtà, a nuovemesse a fuoco, per ampliare la nostra percezione ed ancheper lasciar andare durante il percorso quelle pelli eccedenti,

"Non dobbiamo mai dimenticare che il bene nonè mai raggiunto, se non per mezzo del migliore".

Víctor Hugo

“Voglio un amore che sia bene, ma bene è solo la metà del male”. George Harrison

P

Traduzione: Chiara Bertelli

piene di tutto ciò che, non essendo male, oramai non è piùutile. Leggero è il bagaglio del saggio.

Evolvere è trasgredire alle limitazioni, trascenderemesse a fuoco minimaliste, lasciare dietro visionimeschine e sempliciotte. Una cosa è definire ilbene e il male in funzione del nostro gusto, delnostro affetto personale; altra, moltodistinta, è stabilire paradigmi morali,progettare principi "pret a porter"per tutto il mondo e pretendere che"tutti" si infilino in quello stessoabito. Il bene e il male nonesistono e una delle perversionimaggiori della loro naturacome concettouniversalizzante, è quello dipermettere e fomentarealcune delle maggioriaberrazioni realizzatedagli umani. La storia èpiena di esse...

Il saggio guarda piùin là del bene e delmale, perché non puòessere saggio che losia, imbustato in dettiprincipi. Noi umani,spaventati davanti a questarealtà inafferrabile, legiferiamoeternamente per cercare dimettere porte al campo,stabiliamo protocolli e definiamoparametri del buono e del cattivo.Poi arriva l'onda del tempo, ride di noie col fine gorgoglio della sua schiumasalmastra cancella tutto. Nientesostituisce la consapevolezza di essere ela comprensione, per questo motivoogni strada autentica deve forzare latrasformazione della consapevolezza,per permetterci di morire a quello chesiamo e nascere così a quello che nonsiamo; in questo transito il dolore nonè negoziabile, ma la sofferenza sì.

Alfredo Tucci est General Manager deBUDO INTERNATIONAL PUBLISHING CO.Email : [email protected]

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Bot Jau Yue L'Uomo di Legno “Polpo”

Joang Sau, letteralmente “lamano simulata”, è i l terminecinese per le tecniche del MookYan Joang, o “Uomo di Legno”.Il Mook Yan Joang è un attrezzoda allenamento uti l izzato damolti sti l i diversi di Gung fucinese, come il Choy Lay Fut e laMantide Religiosa, maprobabilmente, lo si identifica piùdi frequente col sistema WingChun. Ma adesso c'è stato uncambiamento significativo nellastruttura basilare del tradizionaleMook Yan Joang, aggiungendoaltre quattro braccia, per ragioniche spiegherò in questo articolo.Questa novità, un'aggiunta alvecchio metodo di allenamento,la definisco “Il Polpo” (Bot JauYue), visto che possiede settebraccia e una gamba. Puòessere di legno, di plastica PVC,o anche di metallo.

La prima forma di uomo dilegno venne utilizzata nel TempioShaolin nell'antica Cina, dove laleggenda dice che per potersidiplomare nel tempio, undiscepolo doveva aprirsi unastrada attraverso un complessolabirinto di 108 Manichini diLegno differenti, alcuni dei qualiavevano dei congegni chepotevano causare lesioni fatali senon si manipolavanocorrettamente; altri erano statipreparati meccanicamente e insegreto. Si dice anche che alcunidei Manichini di Legno erano inrealtà dei monaci anziani conun'armatura di legno.

Benefici dell'allenamentocon l'Uomo di Legno

La prat ica con L'Uomo diLegno crea molteplici benefici alprat icante di Wing Chun. Inprimo luogo, il manichino offreun compagno al l 'al l ievo,quando nessuno è disponibile

per la pratica delle tecniche dimano e del movimento dellegambe. In più, tutte le parate, icolpi e i calci , s i possonoeseguire dandogl i potenzasenza timore di danneggiare uncompagno. Siccome i lmanichino non si muove molto,l 'al l ievo al lena la mobi l i tàmentre spostandosi intorno adesso con un gioco di piedi vario,para, colpisce e prat ica letecniche di mano per “riempire ilvuoto”, termine universale perpoter chiudere la distanza tradue combattenti.

L'addestramento all'Uomo diLegno può oltretutto essere unchiarimento in merito all'usodella linea centrale per attaccaree difendere da tutti gli angoli eperchè l'allievo “cambi la linea”da un movimento all'altro. Questiangoli e l'utilizzo adeguato dellalinea centrale permettono a unapersona più debole o più piccoladi sopraffare una forza piùgrande per via del “trasferimentodi forza” e la forza di diffusione,grazie alla struttura e alposizionamento del corpo.Come dice un proverbiosull'Uomo di Legno del WingChun: "Seen Wai Yoang DuckHoh Lahng Chue ", che significa“L'uso della linea centrale saràcorretto e per questo difficile dasconfiggere”.

Le braccia si collocano in unangolo strategico perrappresentare la posizione finaledi un colpo correttamenteparato, determinando taleposizione come limite esterno.Per esempio, durantel'esecuzione di una parata PockSau, invece di immaginare chesiano due colpi in un movimentodall'esterno verso i l centro,l'all ievo dovrà prevedere dalbraccio superiore sinistro delmanichino, un colpo mancino daparte dell'avversario, la cui manodestra è stata isolata dalla Linea

centrale. Alla stessa maniera, ilbraccio destro del manichinopuò essere visualizzato come uncolpo con la destra che è statodeviato in un puntosufficientemente lontano, manon oltre il necessario. Questopunto limite esterno è definitodalle regole del vantaggio dellalinea centrale, l'Orientamento e“L'Angolo di taglio”, cheabbiamo spiegato in precedenzain una serie di libri, si allineano alconcetto dell'Economia diMovimenti del Wing Chun.

L'allenamento al Mook YanJoang illustra chiaramente leapplicazioni delle tre forme amano nuda in “condizioni dalaboratorio”. Ciò è dovutoproprio alla struttura delmanichino. Grazie alla strutturadi angolo perfetto incorporatanel manichino, il praticante èagevolato a eseguire le suetecniche con un angoloaltrettanto perfetto. Qualsiasidifetto strutturale nel movimentodell'al l ievo, tende ad essereamplif icato dal manichino epertanto può essere facilmenteindividuato e corretto. Inoltre, sesi realizza una tecnica in modoinadeguato, in genere andrà acausare un pò di dolore, il cheindica che l'angolo di contatto ola superfice del colpo dellamano, del braccio e della gambasono sbagliati.

Un altro vantaggiodell'allenamento con l'Uomo diLegno è l ' indurimento del lapelle, delle ossa della mano, delbraccio, della spalla, del piede edella gamba. Questo si ottienetramite il “toccare” quello cheviene anche chiamato il “PowerPack”. Il manichino non deveessere colpito con tutta la forzaall'inizio, ma si deve selezionarele tecniche. Toccando in questamaniera la superficie di legnodel manichino, insieme all'usodel Leen Goang Jau (linimento

Wing Chun

Dopo una lunga assenza dalle nostre pagine, torna Randy Williams, un classico delWing Chun, senza dubbio uno dei pionieri di questo stile, specialmente in Europa. Ilsuo rientro, che sarà accompagnato prevedibilmente da altre colonne nei prossiminumeri, viene fatto con i dovuti onori di copertina e con questo articolo dedicatoall'Uomo di Legno da 8 braccia. Speriamo che vi sia gradito.

Randy Williams e Zoltan Bathory del gruppo Heavy Metal numero uno negli USA “Five FingerDeath Punch”, mostrano come la gente possa allenare simultaneamente la parata di braccio BoangSau con il manichino Polpo. Foto scattata nel backstage durante il Festival Mayhem Rock.

Grandi Maestri

di erbe), che eventualmente“conserverà” il Chi nelle cavitàossee, si previene la fragilitàdelle ossa in vecchiaia. Anchese in pr incipio gl i al l ievipotranno procurarsi un pò didolore e di lividi, dopo un breveperiodo di tempo sarannocapaci di eseguire tutt i imovimenti con forza e senzadisagi, dopo che avrannosviluppato una “mano di ferro” o“Tiet Kiu Sau”. Una volta che ilprat icante avrà le bracciaindurite, no solo potrà parare ilpugno o il calcio dell'avversario,ma potrà anche danneggiare ilbraccio o la gamba che sta

intercettando. Questo fa partedell'attacco simultaneo e delprincipio di difesa del WingChun (Leen Dai Siu Da). Un braccio condizionato ha meno probabilità di esserefer i to in combatt imento e può sopportare un grandeimpatto, se è necessariobloccare un arma pesante. Unallievo con un braccio induritodal l 'al lenamento simulatoall'Uomo di Legno, può inoltreal lenarsi più a lungo e conimpatti più duri negli esercizicon un compagno, senza patiredolori o ematomi. Indurire lapelle e le ossa non significaformare dei calli o deformazionidel la mano, tantomento vuol dire avere dei l iv idi . Tale condizionamento sicompleta passo dopo passo; i l condizionamento si fagradualmente più a lungo e piùduro a ogni sessione dial lenamento, f ino a che siraggiunge il risultato desiderato.

L'al lenamento al l 'Uomo diLegno svi luppa al lo stessotempo la capacità dell'allievo ditrasferire potenza ad un oggettofisso, evitando dispersioni tra itanti movimenti ed esercizi delsistema, con l 'elementoaggiuntivo del contatto.Mentre esegue le tecniche inmodo più realistico che nelledue prime forme a mano nuda,passa f luidamente da una

all'altra, da sopra a sotto, dasinistra a destra. Liberandocompletamente la propriapotenza nel “nucleo” delmanichino, l'allievo svilupperà lacapacità di attaccarecontinuamente con qualsiasicombinazione di angolo e livello,mantenendo la postura e unbuon equilibrio. Ciò consenteanche al praticante di f luiredirettamente da un movimentoall 'altro senza interruzionedell'energia, dell'impulso e dellavelocità. Anche se può sembrareche i movimenti si soffocanol'uno nel l 'altro, in realtà sicompleta ognuno di essi ed è li

che sgorga la sua potenzatotalmente r i lasciata nelmanichino, prima di quellosuccessivo. Questo saràevidente nel suono ritmicoprodotto dal f lusso deimovimenti corretti. Di fatto, unvero maestro di Wing Chun puòdavvero rilevare degli errori nellastruttura della forma simulata daun al l ievo, semplicementeascoltando i suoni del legno edel suo gioco di gambe, senzadoverlo vedere. Ciò lo si deve aidifferenti suoni e ritmi, prodottidai movimenti che sonoesattamente auto-sincronizzati epoi, a loro volta, programmatiadeguatamente nel manichino.Un orecchio ben allenato puòrilevare la sequenza corretta, lascorrevolezza e il rilascio dellapotenza solo attraverso il suono.

L'Uomo di Legno si puòutilizzare per l'allenamento diparate, movimenti difensivi,colpi, calci, gomitate e colpi diginocchio, spazzate e altremanovre delle gambe, anche seci sono modi meno ovvi diusarlo. Le sue braccia e le barreorizzontali si possono usarecome una sbarra da balletto perstirare le gambe a l ivell i

differenti; si possono stirare ipolsi premendo i palmi dellemani appoggiate nel tronco delmanichino con le basi dei palmirivolte verso l'alto, con le ditaverso i l basso. Le barreorizzontali si possono impiegarecome appoggio per esercizi dirotazione dei polsi e per i lcondizionamento delleavambraccia con dei pesi. E'importante essere creativinell'uso del polpo. Bisognacercare di trovare nuovesoluzioni di utilizzo di tutte leparti dell'attrezzo, inclusa laparte superiore, la zonaposteriore della gamba e anche

le travi verticali che si possonoriempire e usare come Makiwara.

Benefici dell'allenamento conl'Uomo di Legno Polpo

Vantaggi di orientamento - Unadelle strategie più importanti delcombattimento Wing Chun èconosciuta come “Vantaggio diOrientamento”. In sintesi, i llottatore di Wing Chun si sforzadi posizionarsi dietroall'avversario, in modo tale chepossa utilizzare le sue due maniper attaccarlo, mentre questipuò usare solo una mano perdifendersi o contrattaccare, onessuna in assoluto. Quandol'allievo si allena con il manichinotradizionale a tre braccia, unavolta che si è spostatoall'esterno e ha ottenuto questovantaggio, deve tornare alcentro, perdendo il vantaggioche si era guadagnato. Ma conil polpo, può muoversi ancoradi più verso l 'esterno,migliorando il proprio vantaggiodi Or ientamento, in quantolavora sul le braccia esternecome per cont inuare adattaccare l 'avversar ioposizionato di fianco, il che èdiff ic i le o impossibi le dadifendere.

Sequenza di strangolamenti di braccia e testaSi possono anche praticare e perfezionare tecniche di strangolamento usando le braccia, il corpo e persino le

barre orizzontali del manichino Polpo. Le foto da 1 a 13 mostrano un esempio di come il CRCA Wing Chun utilizzalo strangolamento in combattimento. I contendenti si posizionano per lo scontro (foto 1). Appena l'avversario fa unpasso avanti col jab, Randy sfrutta la linea del colpo, solleva il piede anteriore e lo colpisce sotto.

“Toccare e uscire” Chop Kuen pugno alle costole (Foto 2), assicurandosi che il proprio colpo arrivi all'impatto,mentre sia il suo piede avanzato che quello dell'avversario sono ancora in aria. In questa maniera, la forza delcolpo del rivale sarà “riutilizzata”, mentre la forza di Ranfy si amplifica per il proprio impulso, causando unimpatto massimale.

Nella foto 3, Randy utilizza un bloccaggio Fook Sau di sinistro e un pugno destro al viso. Dopo ripete lostesso movimento Fook Da nel lato opposto (foto 4), catturando il braccio dell'avversario al petto, per evitareche egli colpisca con la sua mano libera. Facendo uno spostamento profondo col suo piede avanzato, Randy

Allenamento con vari compagni

Di base, le quattro braccia delpolpo sono configurate inmaniera tale che si ha ciò cheequivale a tre “gruppi” della partesuperiore del braccio, così comele abbiamo nel manichinotradizionale a tre braccia. Graziealle braccia addizionali, uno, due,tre e fino a quattro all ievipossono lavoraresimultaneamente le tecniche e lesequenze nel Polpo. Per

esempio, una sequenza di duesemplici movimenti può esserelavorata da due allievi allo stessotempo, nei due gruppi di esternidi braccia e possono eseguirli inmodo che vadano insieme nellastessa direzione, o in direzioneopposta, in maniera che l'energiavada l'uno contro l'altro. Unaterza persona può lavorare letecniche da terra in ginocchio,con la gamba, nella stessamaniera che farebbe con ilbraccio basso del manichinotradizionale stando in piedi.

Wing Chun

“Un altro vantaggiodell'allenamento

con l'Uomo di Legnoè l'indurimentodella pelle, delleossa della mano,del braccio, dellaspalla, del piede e

della gamba”

alza il gomito dell'opponente usando Pau Sau (foto 5), poi lancia la propria mano Lon Sau al collo (foto 6 e7), per utilizzare un altro movimento Pau Sau per cominciare lo strangolamento. Le foto 8 e 9 mostrano larealizzazione dello strangolamento. Spostandosi su un lato per fare leva (foto 10), Randy completa un SeepMa effettuando un movimento circolare dietro all'avversario per proiettarlo, facendogli sbattere la testa aterra, senza mollare lo strangolamento (foto 11-13).

Tecniche di lotta a terra

Come abbiamo dettop r e c e d e n t e m e n t e , l'allievo può inginoc-chiarsi e utilizzare le trebraccia basse per para-re, catturare e colpirementre usa la gamba allostesso modo che si èsoliti fare con il braccioinferiore di un manichinostandard stando in piedi.Si può camminare e ruo-tare su entrambe leginocchia o su una sola,o sul piede, per acquisirepotenza e vantaggio diorientamento.

Gyeuk Chee

Graz ie a l le duebraccia in fer ior i

addizionali del polpo,l'all ievo può praticareun ampia var ietà d iparate d i gamba,bloccaggi, combinazionid i ca lc i che non s ipossono fare con i lt rad iz ionale a t rebraccia. Le gambe sipossono muovere daBoang Gyeuk a Tan oPock Gyeuk, o usandotante altre manovre ecalci.

Possedere e allenarsicon l'Uomo di LegnoPolpo potrebbe essere dibeneficio per qualsiasiartista marziale che siainteressato a migliorare lasua tecnica, condizionarele sue braccia e ampliarela propria strategia glo-bale di combattimento.

“L'allenamento all'Uomo di Legno

sviluppa allo stesso tempo la capacità

dell'allievo di trasferire potenza ad un oggetto fisso, evitando dispersioni tra i tanti movimenti

ed esercizi del sistema,con l'elemento

aggiuntivo del contatto”

Grandi Maestri

la gamba, tirando e premendo su di essa (foto6 e 7). Di seguito, solleva il ginocchio destroper infierire ancora di più sulla gamba checolpisce dal basso (foto 8). Quindi, senzamettere i l piede a terra, Randy calcia i lginocchio della gamba d'appoggio con MohYing Yai Sut Dai Gyeuk (ginocchio invisibile checolpisce con calcio basso) e dopo salta per perfare un Moh Ying Loy Tiu Yai Hau Gyeuk, perattaccare ulteriormente la gamba d'appoggio(foto 9 e 10).

Sequenza di Applicazione del Gahng/Jom SauGahng/Jom Sau, il colpo ad ascia alto Chop/Parata bassa con spazzata, si può allenare al polpo con e

senza un calcio. Gli stessi movimenti si possono vedere nell'applicazione di combattimento nelle foto 1-10.Lottatori pronti (foto 1). Randy devia un calcio circolare destro dell'avversario usando Gahng/Jom Sau (foto 2 e 3). Randy solleva le braccia per una presa di gamba Chum Kiu (foto 4 e 5). Poi alza la gambacatturata mentre esegue Chum Jahng Sinking, colpendo con il suo gomito a lato del ginocchio per rompere

Il maestro Kam Yuen ha scritto un capitolo molto importante dellastoria delle Arti Marziali, soprattutto in Occidente. Questo maestroera conosciuto nel mondo per la sua conoscenza del Kung Fu eattualmente per il suo metodo di Medicina Energetica Cinese. Pochimaestri ed esperti possono vantarsi di essere stati gli insegnanti deiJackson Five, Bob Dylan e David Carradine, oltre checontrofigura e coreografo di quest'ultimo nella serie KungFu. Inoltre ha condiviso le sue conoscenze con ChuckNorris e Steven Seagal.

Egli è stato legato anche a Bruce Lee; è stato allievoe miglior amico di Wong Jack Man, il quale sfidò BruceLee e come il lettore ricorderà se avesse vinto ladisputa, il “Piccolo Drago” avrebbe dovutosmettere di fare lezione ai caucasici. Per ironiadella sorte, anni dopo, il maestro Kam Yuen fuil coreografo di Brandon Lee nella secondastagione della serie Kung Fu, dandogli alcunelezioni... E' stato persino attore e coreografodel mal riuscito progetto di Bruce Lee “ Thesi lent f lute” (“Messaggi da forzesconosciute”- 1978. ndt), per tutto ciò ealtri meriti, Budo Internacional lo portanelle sue pagine.

Testo; Salvador Múgica & Pedro Conde.Foto: Salvador Múgica.

Il Maestro Liang Kam Yuen

Il maestro Liang Kam Yuen è nato aHong Kong il 10 Marzo del 1941, il piùpiccolo di 7 maschi e 4 femmine. A 8anni ha iniziato a praticare Kung Fu,come studente delle Sette Stelle, QiXing Tang Lang col maestro Chen ZhenYi e Tai Ji Tang Lang col maestro ChiChuk Kai. Secondo quanto afferma ilmaestro Yuen : “Così come inOccidente si comincia a fare sport dagiovanissimi con il calcio, il baseball,ecc..., in Cina la pratica del Kung fu siavvia da bambino. Io ho iniziato a 8anni come un gioco, poichè data la miaetà, non facevo allenamenti intensivi oda adulto. Normalmente cominci dallostile Shaolin e poi ti specializzi in alcunidei suoi metodi; io ho optato per quellodella mantide religiosa”

Alcuni anni dopo, Shifu Liang KamYuen è emigrato in Nord America con isuoi genitori, dove ha continuato i suoiallenamenti nel Kung Fu col maestroMon Wong, a New York.Successivamente ha studiato Shaolindel Nord col maestro Wong Jack Man aS.Francisco, imparando anche gli stiliHsing Yi e Baguazhang. Nel 1964 si èlaureato in ingegneria all' istitutoManhattan, grazie al quale trovò lavoro

presso la Lockheed Aircraft, vicino aS.Jose, dove aprì la sua prima scuoladi Kung Fu con il suo amico, il maestroPaul Eng (Ha lavorato anche al laHughes Aircraft e alla US EngenieringCorporation). Nel 1969 abbandona ilsuo lavoro di ingegnere e decide didedicarsi completamente alle ArtiMarziali.

Dopo una breve parentesi a LosAngeles, il maestro Liang Kam Yuentornò ad Hong Kong per proseguire isuoi studi nel Tai Ji Tang Lang colmaestro Chi Chuk Kai. Il Maestro LiangKam Yuen si allenò giorno e notte permolti mesi. Al suo ritorno negli StatiUniti, si stabilì a Los Angeles dove vollecondividere le sue nuove conoscenzecon altri praticanti, facendo numeroselezioni nei locali della YMCA, nellaChinatown Recreation Hall, UCLA(University of California-Los Angeles.Ndt) , USC (University of SouthernCalifornia. ndt), nello stato dellaCalifornia.

Shifu Liang Kam Yuen fondò lo“Shaolin West Healing Center” (Centrodi Cure Shaolin dell'Ovest” ) e fu co-fondatore della “Tai Mantis Kung FuAssociation” (Associazione di Kung FuTai Mantide). Acquista subito unagrande fama e viene richiesto dallecelebrità per impartire i suoi

insegnamenti, oltre ad essere chiamatodalla Warner Bros Studio per lavorare in“Kung-Fu”, la serie televisiva della ABC.

“A quell'epoca si conosceva solo ilKarate e il Judo, non era nemmenoarrivato il Tae Kwon Do, che al principioverrà chiamato il “Karate Coreano”.Iniziai a fare delle esibizioni edimostrazioni con il fine di espandere efar conoscere il Kung Fu. Pensavo cheil modo migliore per farlo fosse arrivareal cinema o alla televisione, ma in quelperiodo non si sapeva nulla di tutto ciòe non esisteva nessuna possibilità diriuscirci. Tuttavia, grazie alla fama cheguadagnai nelle dimostrazioni e nellemie partecipazioni ad eventi di ArtiMarziali, quando partirono per girare laserie mi chiamarono...”.

Nella serie è il coreografo, partecipacome attore in qualche puntata ed èanche la controfigura di DavidCarradine:

“Si, effettivamente partecipai inmaniera attiva nella serie, all'inizio percoreografare i combattimenti dei varipersonaggi. Dopo la messa in onda diqualche puntata, David cominciò afrequentare la mia palestra, allora sirese conto che quello che realmenteaveva fatto nelle scene di lotta delleprime puntate, era Judo; dovetti iniziarea fare la controfigura di Carradine,

Reportage

perchè allora non si sapeva quasi nulladel Kung Fu.

Ma dopo aver fatto il lavoro sporconon ebbi nessun riconoscimento, percui decisi di lasciarla; allora David, dalmomento che era la star dello show eaveva molto peso nella serie, parlò coni dirigenti della Warner dicendogli chemi avrebbe voluto nel serial, per cuifecero a meno dei servizi delprecedente coreografo e assegnaronoal sottoscritto tale responsabilità”.

Da allora, ufficialmente, il maestroYuen divenne i l maestro di DavidCarradine:

“All' inizio David Carradine nonsapeva niente di Kung Fu. Bisognatener presente che all'inizio della serie,praticamente faceva solo Judo; peròaveva buone qualità e carpivavelovemente i movimenti. Per circa unanno aveva praticato danza per cuipossedeva una buona elasticità ecoordinazione quindi, andando avantinella serie, migliorava notevolmente.Era molto disciplinato, gli interessavaimparare. Anche se a volte mi dava unpo' fastidio doverlo aspettare percominciare... Quando terminò la serie,continuai a dargli lezioni, ma spesso

passava molto tempo tra una e l'altra, acausa dei suoi impegni professionaliche lo obbligavano a viaggiare per tuttoil paese e anche all'estero”.

Per ovviare in qualche modo alproblema, David Carradine includeva ilMaestro Kam Yuen nei progetti a cuipartecipava; tra questi diamo risalto alsuo lavoro come attore e coreografo,insieme a Joe Lewis, nel pocofortunato progetto di Bruce Lee, JamesCoburn e Sterling Silliphant: “Messaggida forze sconosciute” (“The silentflute”). In questo, egli combatte con ilsuo allievo e il maestro ricorda...

“Partecipai con alcuni dei miei allievi,avevo molte idee interessanti nelcopione, tuttavia il risultato non fubuono; era il primo film che dirigevaRichard Moore, i l quale non eraabituato alle Arti Marziali ne avevaesperienza in materia, perdeva unsacco di tempo per girare le scene...Inoltre, i combattimenti non venivanoben inquadrati, gli angoli non eranoquelli più adeguati”.

Quello non fu l'unico film a cuiparteciparono assieme, ce ne furono altri:

“David Carradine faceva il possibileaffinchè lavorassimo insieme, in alcuni

dei suoi progetti feci dei piccoli lavori ocollaborazioni, in altri partecipai inmodo più attivo, come nel film “ProjectEliminator” o nel documentario “Zenand Now: A dinner with DavidCarradine & friends”.

Il maestro Yuen si emoziona quandoparla del suo pupillo, è inevitabileparlare della sua morte...” Quello èstato un duro colpo, moltospiacevole...Due giorni prima del suodecesso ci eravamo parlati, gli avevo ilmio indirizzo in Cina perchè venisse afarmi visita. David conosceva il miometodo di Medicina Energetica Cinesee i suoi benefici, voleva aiutarmi a farloconoscere a l ivello mondiale, madisgraziatamente quell'incontro nonebbe mai luogo”.

Questa non è stata la prima volta cheil maestro Yuen si trovava in questasituazione, in precedenza aveva subitola perdita di un altro celebre allievo,Michael Jackson; per un periodo erastato istruttore dei “Jackson Five”:

“ Insegnai lo Shaolin del Nord aiJackson Five per cinque anni,naturalmente, sempre che i loroimpegni glielo permettessero. Diedilezioni a tutti e quattro, ma

specialmente a Jermaine, che mostravamoltissimo interesse. Michael sidistingueva dai suoi fratelli perchè eramolto disciplinato, rapido e per la suacoordinazione, era il migliore di loro...”

Non è stata l'unica celebrità delmondo della musica con la quale si èallenato. Anche Bob Dylan e la suafamiglia si sino avvalsi della suasapienza: “Bob è geniale, ha una buonaconcentrazione e memoria per il KungFu. Coglie i movimenti in sequenza,perchè è un genio. Ma i suoi figli hannobisogno di maggiore disciplina. Avreidovuto stare li tutti i giorni se davverovolevano imparare, ma allora andavoda loro solo una volta alla settimana.L'unica maniera di poter far migliorareegregiamente Carradine e Dylan nelKung Fu, sarebbe stata se avessiaperto una palestra a Malibu; a queltempo vivevo a Torrance, che è più asud. Ma ciò che davvero era difficilecon Dylan era che lui trovasse il tempoper poterci allenare”.

Un altro dei suoi celebri allievi fuChuck Norris, però fu molto prima cheil colosso americano fosse conosciutoper i suoi lungometraggi. “La sua casaera relativamente vicina alla miapalestra e veniva a farmi visita con unacerta frequenza, i l che mi facevapiacere. A quell'epoca, siccome stavolavorando nella serie Kung Fu, volevache lo aiutassi a realizzare una serviziofotografico con David Carradine; ChuckNorris voleva diventare famoso eprotagonista di flim e pensava che ciòpotesse servirgli per farsi promozione.Chuck Norris è una gran persona,abbiamo una enorme quantità dianeddoti insieme... Ci conosciamo daprima che diventasse famoso”.

Il maestro Yuen ha condiviso le sueconoscenze con Steven Seagal: “ Conlui ho avuto meno a che fare, in quelperiodo era molto giovane ed era piùattratto dalle Arti Marziali giapponesi,anche se si interessava a tutta lacultura orientale e alla sua medicina”.

Testimone di un'epoca irripetibile al ivello marziale, i l maestro Yuenconosce e possiede tanti dati einformazioni su fatti storici delle ArtiMarziali; egli era il migliore allievo diWong Jack Man, che sfidò Bruce Lee.Se avesse vinto quel combattimento, il“Piccolo Drago” avrebbe dovutosmettere di dare lezioni aglioccidentali...”Wong Jack Man nonparlava molto di quel combattimento,alcune volte lo menzionava, facevaqualche considerazione, ma nulla più,non se ne vantava...Noi avevamo unrapporto che andava aldilà dell'allievo eil maestro, eravamo molto amici,volevamo fare qualcosa di buono per ilKung fu, anche se io stavo a New Yorke lui a S.Francisco. Quello non fu uncombattimento così impressionante; inquel momento Bruce Lee non era cosìforte come arrivò ad esserlo in seguito.

Quella sfida o duello non fu come sidisse allora per insegnare o meno aglioccidentali, ma per criticare i metodi diinsegnamento tradizionalisti cinesiassai restrittivi e chiusi, non il suomodo di pensare che era corretto.Prova ne è il fatto che io sono stato ilcoreografo della serie Kung Fu e nonho mai avuto nessun problema amostrare il Kung Fu al mondo intero”.

Kam Yuen non era presente a quelduello, comunque rimase sempre alfianco del suo maestro e amico...

“Bruce Lee diede la sua vita per fareciò in cui credeva, dovette prenderedecisioni difficili per arrivare dove èarrivato e per questo ha tutto il miorispetto. Quando era in vita io non gliprestavo molta attenzione, o meglio, luifaceva le sue cose, le sue Arti Marzialied io facevo le mie. Ci conoscevamoperchè un mio familiare era suo grandeamico, per cui in qualche occasione cisiamo incontrati; tuttavia, per rispettoverso il mio maestro e amico WongJack Man, evitavo di interagire con lui,mi mantenevo a distanza. Fu quandostava per morire, quando raggiunse lafama, che iniziai ad apprezzare ciò cheegli aveva fatto per le Arti Marziali ed ilKung Fu. Può sembrare strano, ma avolte sento di essere legato allo spiritodi Bruce Lee e alle sue idee, ma nonsolo con lui, persino con quelli dei suoiseguaci e ammiratori. C'è gente checrede che se egli fosse vivo,probabilmente farebbe quello chefaccio io...”

Per una coincidenza del destino,Kam Yuen lavorò e si adoperò perdiffondere il Kung Fu e le Arti Marziali inOccidente. Il serial Kung Fu era basatosull'idea originale di Bruce Lee, piùtardi, aiutò a material izzare i l suosfortunato progetto di “The silent flute”e per f inire, rappresentò i l primogradino della carriera cinematograficadel primogenito di Lee:

“Brandon non è che si allenasseesclusivamente con me, semplicementeio ero il coreografo della puntata pilotadella seconda stagione e dovetticoreografare le sue scene di lotta. Il suoistruttore era Dan Inosanto e per lui leArti Marziali significavano qualcosa dimolto diverso da ciò che erano stateper suo padre. Non era cosi serio ededito ai suoi allenamenti come lo eraBruce Lee. Era un giovane moltopiacevole che iniziò con le Arti Marzialie più avanti volle dedicarsicompletamente alla recitazione e adarrivare il più lontano possibile nella suacarriera di attore, le Arti Marziali nonerano una priorità nella sua vita”.

Il maestro Yuen essendo il massimo alivello marziale, decide di lasciare deltutto per dedicarsi interamente al metododella Medicina Energetica Cinese.

“ Questo modo di vedere le cose èuna via per poterle cambiare, come maiprima d'ora si era potuto fare! Fai dei

cambiamenti repentini..., per esempio,quando ti al leni i cambiamentiavvengono lentamente e devi far inmodo che siano più rapidi”.

Su cosa è basato i l metodo dimedicina energetica Cinese? Perchè hacosì tanti seguaci in tutto il mondo?Cosa lo rende diverso dagli altri?

“E' basato sulla legge universale,dal punto di v ista f is ico, nonspirituale, perchè si suppone che ill ivel lo spir i tuale s ia sopra quel lof is ico, ma non è così . Io guidol'energia che si possiede verso ladebolezza di cui soffre, per esserecoscienti di quale sia e così poterlarinforzare. Il risultato è istantaneo.Faccio questo da circa 30 anni”.

Le Arti Marziali come si inserisconoin tale contesto?

“Credo che la tradizione nelle ArtiMarziali sia un bene, ma è qualcosache si deve evolvere. Anche sequalcosa è cambiato, sonofondamentalmente le stesse di prima,però ci sono più cose che nonconosciamo che viceversa. Così èarrivato il momento di essere più fisiciperchè siamo creature di questopianeta. Dobbiamo separare la mentedalla parte fisica e in questa manierapossiamo vedere il potenziale che sirelaziona all'universo fisico. In questomodo possiamo essere tanto rapidicome l'universo, perchè l'universo lo è,è coordinato ed è più forte, cosìdobbiamo rapportarci col potenzialefisico universale e non solo mantenercida un punto di vista spirituale. E'necessario dare fiducia alle genteperchè abbia sufficiente energia. Il chenon si può ottenere solo se uno usacome unica via le Arti Marziali”.

Da quando il Maestro ha iniziato ainsegnare il suo metodo, è apparso insvariate pubblicazioni e in molti altrimezzi di comunicazione. Da allora nonha smesso di condividere le sueconoscenze e capacità con tutti,aiutando numerose persone. In Spagnaè dove abbiamo realizzato questaintervista.

“ Sono stato varie volte in Spagna, aBarcellona, Malaga e Madrid. Col miometodo ho potuto aiutare più di 1000pazienti qui”.

Shifu Liang Kam Yuen attualmentevive a Canoga Park, California (USA); siallena nelle Arti Marziali anche se nonpiù intensamente e in modo costante:

“Non le pratico fisicamente, peròeseguo la tecnica. Se mi rendo conto diqual'è il mio punto debole nel metterlain atto, la correggo all'istante. Così,quasi al lo stesso momento possomigliorare a livello neuromuscolare laforza, la flessibilità, la resistenza, ecc...”

Il maestro Yuen viaggia in tutto ilmondo insegnando e applicando il suometodo di Medicina Energetica Cinese.

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Il Kihon Waza (tecniche basilari) è la parte piùimportante dell'allenamento di qualsiasi arte

marziale. In questo DVD, il MaestroSueyoshi Akeshi ci mostra varie

forme d'allenamento di Kihon conBokken, Katana e a mano vuota.

In questo lavoro, si spiega piùin dettaglio ogni tecnica, inmodo che il praticante abbiauna idea più chiara di ognimovimento e di come ilcorpo deve corrispondereal lavoro di ogni Kihon.Tutte le tecniche sonobasate sull'assenza di Kime(forza) in modo che il corpo

possa svilupparsi secondo latecnica del Battojutsu, e

anche se può sembrare stranoa prima vista, tutto il corpo deve

essere rilassato per ottenere unacapacità di risposta rapida e precisa.

Tutte le tecniche basilari sono eseguiti avelocità reale e vengono poi spiegate per il

praticante di raggiungere un livello appropriato. Lamancanza di peso sui piedi, il rilassamento del corpo,lasciando cadere il baricentro sono dettagli importantiche il Maestro sottolinea per conseguire un buonlivello tecnico, ed un rapporto diretto tra la tecnica dibase e l'applicazione reale.

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The Grandmaster - Storie del Bosco Marziale

“Nelle arti marziali esistono solo due parole:orizzontale e verticale. Se finisci a terra, perdi,se rimani in piedi, hai vinto”.

Questa è la frase con la quale i lpersonaggio di Ip Man apre e chiude questainteressante pellicola ispirata alla sua vita, mache a sua volta ci permette di apprezzarecerte tradizioni all'interno di quello che vienechiamato il Bosco Marziale o Wulin, che qui diseguito le andremo ad esaminare per tuttinostri lettori.

SinossiNella Cina degli anni 30, un vecchio maestro esperto di

Baguazhang e leader della Società degli Artisti MarzialiCinesi decide di ritirarsi, ma non prima di sfidare a duelloquello che dovrà essere il candidato idoneo per integraregli insegnamenti del Sud del paese con quelli del Nord. E'cosi che Ip Man (Tony Leung), un esperto di Wing Chun diuna certa fama della comunità di Canton, viene prescelto,vincendo il fatidico duello con relativa facilità. Di fronteal la sconfitta del maestro del Nord, la f igl ia diquest'ult imo, Gong Er (Zhang Ziyi ) sf ideràimmediatamente Ip, per cercare di vendicare l'onore dellasua famiglia. Tuttavia, durante la sfida, un legame specialesi risveglierà tra di essi, che potrebbe cambiare il destinodelle loro vite, o forse no...

Dichiarazioni del RegistaL'acclamato e particolare regista di Hong Kong, Wong

Kar Wai, ha presentato alla fine la sua opera magna, perla cui realizzazione ha lavorato per oltre dieci anni e cheè stata girata nel l 'arco degl i u l t imi quattro. “THEGRANDMASTER” è la lenta storia di un tempo passatonella quale il personaggio centrale non è esattamente Ip

Man, ma le Arti Marziali stesse. In merito, il registaafferma:

“Quando la gente mi domanda che tipo di film è questo,dico che è una vicenda sulla preoccupazione di cometramandare la conoscenza marziale alle generazioni future.Tratta delle persone nell'ambiente tradizionale del Wushuche desiderano andare oltre le proprie capacità, esperienzaed essenza. Questo è il punto centrale di questa storia”.

In effetti, questo lungometraggio artistico trasmette unmessaggio molto importante circa la prima generazione dimembri della Società degli Artisti Marziali Cinesi (ZhonghuaWushi Hui) fondata nel 1910 con l'intenzione di utilizzare leArti Marziali per rafforzare le persone e salvare il paese,anche se nel profondo nascondevano ideali rivoluzionari.

“ Non sono soltanto valori delle Arti Marziali, è parte dellanostra cultura e questo è ciò che voglio raccontare: dadove veniamo, chi eravamo nel passato” - chiarisce Wong.

Il CastTony Leung (Ip Man) - Nato a Hong Kong e abbandonato

dal padre all'età di sette anni, sognava fin dalla tenera etàdi diventare un attore, ma ciò che non sapeva è chesarebbe finito per diventare una delle maggiori stelle del

Testo: Emilio AlpansequeFoto: Sil-Metropole, Bona Film Group, The Weinstein Company.

cinema di Hong Kong, con oltre30 anni di esperienza e più dicento pellicole al suo attivo.Leung è uno degli attori preferitidel regista Wong Kar Wai,avendo lavorato con lui in setteoccasioni.

Zhang Ziyi (Gong Er) -Originaria di Pechino,comincerà a farsi notare dopoaver vinto un concorso di danzanazionale all'età di 15 anni. E'allora che i l regista ZhangYimou la scrittura per il film“The Road Home” (“La stradaverso casa” - 1999, ndt).L'intensità della sua provapiacque moltissimo alla stampadel suo paese e in meno di tremesi venne selezionata comeprotagonista dell'acclamata“Crouching Tiger, HiddenDragon” (“La Tigre e il Dragone”- 2000, ndt). Da allora, la suaimmagine ha acquisito enormeimportanza grazie ai successi albotteghino, sia nel cinemacinese che in quellointernazionale.

Chang Chen (“The Razor”) -Nato a Taipei nell'Ottobre del 1976(l'anno del Dragone nello zodiacocinese), l ' incursione di Changnell'industria cinematografica non fucasuale. Suo padre Chang Kuo Chu èuno degli attori più famosi di Taiwan esuo fratello maggiore, Chang Han, èanch'egl i un attore conosciuto.Chang raggiungerà la fama dopoessere stato uno dei protagonisti delfilm “La Tigre e il Dragone “ (2000).Da allora, Chang ha girato molte

“In questo film ci sono molti stili e molti maestri, ma secondo quanto

racconta la storia, date le circostanzedi ciascuno di essi, solo uno è stato

capace di trascendere la propria arte al resto del mondo”

pellicole acclamate dalla critica, collaborando coni migliori attori e registi.

La ProduzioneIl regista Wong Kar Wai è conosciuto per aver

bisogno di molto tempo per ultimare i suoi film e lasua tendenza a non r ispettare i tempi diproduzione. Il copione originale venne scritto nel2001 e dopo un lungo viaggio nella Cina piùremota, visitando oltre un centinaio di maestri diWushu tradizionale, le riprese del film venneroiniziate nel 2009, per poi debuttare nelle sale nelGennaio del 2013. Il concetto originale era di presentaredieci maestri in dieci capitoli distinti, ma ciò avrebbevoluto dire un film troppo lungo e complicato. Si dice chel'equipe di produzione arrivò ad avere quattro ore dimateriale montato e utilizzabile, il quale dovette essereridotto a 130 minuti, che è la durata della versione ufficialedel lungometraggio.

Occorre sottolineare che il regista Wong Kar Wai preteseche i suoi tre attori principali praticassero Wushutradizionale per tre anni, prima di iniziare a girare. TonyLeung si dedicò in pieno alla pratica del Wing Chun, permano del maestro Duncan Leung, che è stato allievo delvero Ip Man, del figlio Darren e del suo allievo HenryAraneda.

Da parte sua Zhang Ziyi ha imparato il Baguazhangdall'esperta di Wushu moderno e tradizionale Ge Chunyan,membro della squadra originale di Wushu di Pechino. E perfinire, Chang Chen si è allenato nel Bajiquan sotto la guidadel maestro Wang Shiquan di Pechino nell'arco di tre anni,

arrivando persino a competere in Cina e ottenendo unamedaglia d'oro nel 2009 ai campionati nazionali di Bajiquantradizionale.

Le Scene di CombattimentoLe sequenze di Arti Marziali in THE GRANDMASTER sono

state coreografate dal leggendario Yuen Woo Ping, che si èoccupato della direzione delle scene marziali di “The Matrix”(1999), “La Tigre e il Dragone” (2000), “Kill Bill Vol.1” (2003),“The Forbidden Kingdom” (“Il regno proibito - 2008 ndt) emoltissime altre produzioni, nel corso della sua carriera daoltre quattro decadi. E in questa occasione, Yuen fa una breveapparizione nel ruolo di Chan Wah Shun, maestro di Ip Mannella vita reale. Sotto le indicazioni di Wong Kar Wai, le scenedi combattimento sono realmente eccellenti per coloro cheapprezzano la bellezza tecnica di ciascuno stile, dei loromovimenti particolari, o anche di un singolo colpo o posizione.Oltre agli stili già menzionati, possiamo anche osservare

esponenti di Hung Gar, Xingyi, Mantidee altro ancora. Il maestro Yuen, insiemeal direttore della fotografia francesePhilippe Le Sourd, ci abbagliano in variecircostanze con la loro intensità eimmaginazione, con alcune coreografiedi gran livello cinematografico al postodi duelli al cardiopalma, come possiamovedere in “Ip Man” (2008), interpretatoda Donnie Yen.

I combattimenti sono incontrieleganti e cerimoniali, in alcuni casirisaltano l'etica marziale e il rispettoreciproco. Secondo il tema chiavedella pellicola, tutto si svolge neiminimi dettagli. Le macchine da presasi avvicinano e fanno vedere il precisolavoro delle gambe, i movimenti dipalmo a spirale, i colpi in torsione,ecc. Leggende del cinema marzialecome Bruce Leung, i l lottatoreprofessionista Cung Le, l'esperto diHung Gar Lau Kar Wing o lacampionessa di Wushu, Zhou Xiaofei,richiedono davvero all'attore TonyLeung l'uti l izzo massimo del suoaddestramento marziale e del propriotalento interpretativo. Allo stessomodo, Zhang Ziyi e Chang Chenrisultano combattenti assolutamenteconvincenti davanti alle telecamere.

La Nostra CriticaSenza dubbio THE GRANDMASTER

propone più sostanza che semplicicolpi ad effetto e questo è importante,è qualcosa da tener presente prima divedere il film. Non è “Ong Bak” (2003)o “The Raid” (2011), ma in linea dimassima utilizza gli stili di Wushutradizionali e altri elementi visivi comestrumenti di espressione dei loroconcetti. Per esempio: i personaggicentrali Ip Man e Gong Errappresentano rispettivamenteattraverso i l Wing Chun e i lBaguazhang, i loro comportamenti difronte alla stessa esistenza. Il WingChun fondamentalmente considera lalinea retta come la via migliore perattaccare, mentre il Baguazhang èfamoso per i suoi movimenti circolari el'energia a spirale. Ciò rif lette lapersonalità di Ip Man, che è semprediretto e guarda avanti, mentre GongEr non fa altro che appoggiarsi al suopassato per evadere dal suo presente.E questo è solo un esempio del tipo dimetafore che il regista utilizza.

In questo film ci sono molti stili emolti maestri, ma secondo quantoracconta la storia, date le circostanzedi ciascuno di essi, solo uno è statocapace di trascendere la propria arteal resto del mondo. Ci riferiamo a IpMan, che nato nel 1893, vissenell'epoca dell'imperatore Guang Xu,l'ultimo imperatore Pu Yi, la nascitadella Cina Nazionalista, la II Guerra traCina e Giappone e la fondazione della

Repubblica Popolare Cinese, periodoin cui egli fuggì ad Hong Kong e unavolta lì avrebbe iniziato a insegnarepubblicamente l'arte del Wing Chun,abbandonando le vecchie tradizioni eriuscendo a passare il testimone dellesue conoscenze alle generazioni avenire, più di ogni altra cosa nella suavita. E' per questo che il nome del filmè THE GRANDMASTER, al singolare.

Cinema Marziale

Dimitri Skogorev è uno dei maggiori specialistiinternazionali nell'insegnamento delle Arti Marziali Russe.Direttore della scuola russa di Arti Marziali "Sibirski Viun"(SYSTEMA “SV”) e Presidente del Centro Internazionale diArti Marziali Russe, è anche autore di diversi libri, e unaserie di programmi di lavoro per il combattimento corpo a

corpo. Dimitri Skogorev è membro onorariodella Organizzazione della Aeronautica

Militare d'Assalto e i Veterani delleForze Operazioni Speciali

"Gvardia". Dal 1988, DimitriSkogorev ha sistematizzato e

analizzato la struttura delsistema russo di ArtiMarziali, ricercando inpsicologia applicata ebioenergetica, che a suavolta si è tradotto nellosviluppo teorico epratico dei programmidi "Sibirski Viun". Ilsistema russo dicombattimento corpo acorpo è applicato insituazioni estreme, sianel mondo professionale

e civile, e le loro chiavisono: Non ci sono metodi

specifici per azionispecifiche (solo esistono

azioni fondamentali basate suleggi naturali). Non c'è nessun

lavoro di "forza contro la forza",ma la capacità di sentire la forza e di

gestirla adeguatamente. Il lavoros'adatta alla situazione (la situazione è in

continua evoluzione nel tempo e nello spazio).

REF.: • SKOGOREV2REF.: • SKOGOREV2

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TIM

TITOLO: JEET KUNE DO

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2

TITOLO: JEET KUNE DOELEMENTS OF

ATTACK

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TITOLO: JEET KUNE DOBRUCE LEE’S

YMCA BOXING

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3TITOLO: JEET KUNE

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REF.: DVD/BURTON TITOLO: JEET KUNE

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REF.: DVD/BURTON2 TITOLO: BRUCE LEE: L’UOMO E LA SUA

EREDITA

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TITOLO:HOMENAJE

A BRUCE LEEAUTORE:

TED WONG & CASS MAGDA

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AUTORE:TIM TACKETT

AUTORE: SALVATORE OLIVAAUTORE: B. RICHARDSON

TITOLO: JKD STREET DEFENSE TACTICS:

TITOLO: EXPLOSIVE DUMOG

TITOLO: JKD STREET TRAPPING”

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TITOLO: J.K.D. STREETSAFE:

TITOLO: KNIFE FIGHTING:

TITOLO: PROFESSIONALFIGHTING SYSTEM:

TITOLO: PROFESSIONALFIGHTING SYSTEMKINO

MUTAI:

TITOLO: WINGCHUN KUNG FU:

SIU LIM TAOinglés/Español/Italiano

REF.: DVD/RANDY1TITOLO: WING

CHUN KUNG FU:CHUM KIU

inglés/Español/Italiano

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TITOLO: WINGCHUN KUNG FU:

BIU JEE

inglés/Español/Italiano

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TITOLO: JKDTRAPPLING

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FIGHTING!JEET KUNE DO

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TITOLO: JKD “EL CAMINO DEL PUÑO

INTERCEPTOR”

AUTORE:RANDY WILLIAMS

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TITOLO: THE WOODEN DUMMY INGLES/ITALIANO

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TITOLO: CONCEPTS &PRINCIPLES

DVD/RANDY4

AUTORE:JOAQUIN ALMERIA

TITOLO: ESPADA Y DAGATITOLO: PENTJAK SILAT

TITOLO: BUKA JALAN SILAT

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TITOLO: YAWARA KUBOTAN

AUTORE:MASTER PEREZ

CARRILLO

REF.: DVD/YAW2TITOLO: 5 EXPERTS- EXTREME STREET

ATTACKS AUTORI: VICTOR

GUTIERREZ,SERGEANT JIM

WAGNER MAJOR AVINARDIA, J.L. ISIDRO& SALVATORE OLIVA

REF.: DVD/DP1

ALTRI STILI

AUTORE: BOB DUBLJANIN

TITOLO: JKD EFS KNIFE SURVIVALAUTORE: ANDREA ULITANO

REF.

: DVD

/EFS

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Alejandro per disciplina e tecnica, è divenuto uno deiriferimenti a livello mondiale del Karate Kyokushinkai.

Il suo palmares è impressionante, questi sono soloalcuni dei suoi successi: Campione dell'Open delGiappone, 9 volte Campione Europeo e da appena unasettimana, Campione del Mondo dei pesi massimi,diventando il primo occidentale a conseguiretale titolo.

Carisma, determinazione, e puro spiritoKyokushin, arrivano nelle pagine di BudoInternational, arriva... Alejandro Navarro.

Testo e Foto: Ricardo Diez Sanchis

Alejandro NavarroPuro Kyokushinkai!

Budo International: Alejandro, come hai iniziato nelKarate Kyokushinkai?

Alejandro: Il mio primo contatto è stato all'età di 16 anni,in un viaggio che ho fatto all'isola di Fuerteventura. Lì hoconosciuto il “colpevole” del fatto che oggi ci siano tantescuole e persone che conoscono e praticano Kyokushinnell'arcipelago delle Canarie, lo Shihan Antonio Roca, alquale mando tanti saluti, così come ai praticanti della miaterra. Poi l'ho ripreso a 20 anni, quando sono andato avivere nella già citata isola.

B.I.: Cos'è che ti “cattura” del Kyokushin?A: La sua filosofia di vita, i principi e valori che inculca,

come la disciplina, l'umiltà, il rispetto e tanto altro che nellasocietà attuale si trova raramente quando sarebbenecessario, come trovare il coraggio nel momento in cui cen'è bisogno per uscir fuori dalle diverse situazioni che cipresenta la vita e insistere anche sotto pressione.Naturalmente è anche il suo modo di combattere esucceda quel che succeda, alla fine abbracciarsi con ilproprio avversario è qualcosa di magico, un rispettoreciproco che da valore a ciò che fai e a ciò che sei.

B.I.: Come ricordi la tua prima competizione?A.: Essendo la prima, logicamente era tutto nuovo, non

avevo idea di ciò che avrei affrontato. E' stata una bellaesperienza che mi è servita per capire a che punto ero arrivato.

B.I.: Che consiglio daresti a coloro che stannopensando di cominciare a gareggiare?

A.: Che ascoltino i loro maestri, che lavorando duramentesi viene ricompensati, che non prendano scorciatoie perfare prima, poichè torneranno indietro, allenare molto lebasi, la posizione sul tatami, gli spostamenti, lavorare disquadra aiutando il compagno, imparando indistintamenteda tutto ciò che succede intorno a te e che la forza risiedenello spirito e nella fiducia che hai in te stesso. Bisognasempre lottare per i propri sogni...

B.I.: Qual'è il tuo ricordo più bello come praticante diKyokushin e come agonista?

A.: Ce ne sono tanti e tutti differenti...Quei momenti duriche condividi con i compagni e che fanno si che l'amiciziasi rafforzi attraverso, spesso e volentieri, il dolore e ilsacrificio negli allenamenti. Può sembrare strano, ma ètramite i risultati non proprio positivi che abbiamo potutoriflettere meglio e quindi crescere un pò di più.

B.I.: Cosa hai provato scendendo dal tatami dopoaver vinto il campionato del mondo?

A.: Soddisfazione reciproca, per me e la mia squadra chemi ha accompagnato in Giappone e per il gruppo che c'èdietro di noi, soprattutto per i più giovani. Essere li èqualcosa di speciale, è dove tutto ha avuto origine.

B.I.: Ci racconti qualche aneddoto che ricordi dei tuoiviaggi?

A.: Una volta, il mio compagno e amico Hector perse ilpassaporto all'aereoporto di Tokyo. Andammo alla polizia achiedere aiuto e lungi dal darcelo, ci iniziarono ainterrogare... Ovviamente non capivamo niente, il SenseiAngel che ci accompagnava non poteva crederci. Il culminefu quando un agente aprì il nostro bagaglio e trovò unpacchetto di gofio (cereale macinato tipico delle isoleCanarie) pensando che fosse qualcosa di strano es'innervosì domandando cosa fosse, Hector di punto inbianco apri la borsa, ne tirò fuori una “manciata” con undito (premetto che un “dito” suo è come quattro dei miei)

obbligando letteralmente l'allora stupefatto agente aprovarlo, il quale a sua volta si rifiutava allontanandosi dalui, uno spettacolo, non smettemmo di riderci su persvariati giorni. Finalmente saltò fuori i l passaporto,ovviamente, lasciarono che portassimo con noi i lgofio...hahahaha, hahahaha!!!! C'è qualche intervista ininglese in cui ho parlato di questo episodio e che hannomesso in rete. Sono passati cinque anni e ancora miprendono in giro nel Dojo. Humour transalpino, lochiamano...Crazy situation!!!

B.I.: Parliamo del tuo Maestro Angel Romero, senzadubbio uno degli artefici dei tuoi successi sportivi

A.: Il mio Maestro, in certe occasioni padre, in altrefratello e la maggior parte delle volte “semplicemente”amico e compagno di battaglia. Un sognatore nato dallafollia contagiosa e che lottaper ciò che crede sia giusto.Ho imparato molto da lui,non solo il Karate.

B.I.: Adesso stai vivendouna nuova tappa della tuaesistenza in Costa Rica,come ti stai adattando allavita lì?

A.: In effetti è così, è quasiun anno e mezzo. Tutto ènato da una conversazionecon i l Branch Chief ErikGoldberg e adesso eccomiqui, mi stanno trattandomolto bene, appoggiandomiin tutto, dandogli anchemeriti per ciò che è statoottenuto negli ultimi 15 mesi.Ne approfitto per ringraziareda qui sia lui che MarioHernandez per la fiducia chemi hanno concesso, cosìcome tutto il team della IKOKyokushinkaikan Costa Rica.

B.I.: Desideri aggiungerequalcos'altro?

A.: Ricordarmi del Shihan Daniel Lorente, che èsempre lì a supportare la selezione nazionale. Dareun incoraggiamento agli junior che stanno facendoun percorso molto buono e a tutto il gruppo dellaIKO España, per la loro dedizione. Ai compagni efratelli di battaglia, siano dove siano, mandare loroun grande abbraccio a distanza.

ra le numerose strategie di combattimentosviluppate dai maestri di lotta siamesi in unperiodo di alcuni secoli, dai primi del 1600 alsecolo scorso, spiccano le tecniche avanzatenormalmente indicate con il nome collettivodi Look Mai Muay Thai. Ognuna di esse,

similmente a quanto avviene con le più semplicistrategie dette Mae Mai (o tecniche fondamentali),racchiude moltissimi principi di combattimento che, unavolta decodificati, forniscono al thai boxer un vastobagaglio tecnico da cui attingere in ogni occasione.Esaminiamo ora in dettaglio la Look Mai numero 1secondo la codifica universalmente accettata da tutti gliArjarn thailandesi.

La tecnica prende il nome di Erawan Soei Nga che,letteralmente tradotta, vuol dire “Erawan (l'elefantebianco a tre teste) colpisce con le zanne”. Ad un'analisisuperficiale quest'azione si estrinseca “solo” in uno opiù pugni montant i portat i a l volto o al corpodell'avversario, evitando un suo attacco impetuoso. Inrealtà ogni Look Mai dischiude ad un esame accuratoun intero mondo di tradizioni culturali ancestrali, ditecniche marziali sofisticate e di cognizioni medichedettagliate.

• La tecnica:Tecnica: l'elefante è un animale enorme dotato di

potenza eccezionale, è infatti perfino capace di sradicareun albero. Le tecniche correlate all'elefante nasconodall'osservazione dell'uso delle zanne per colpire edella proboscide per deviare, colpire, afferrare,spezzare.

L'uso della proboscide per colpire in manierarilassata ma potente è stato copiato dai thai edutilizzato per sviluppare il micidiale Tae o calciocircolare tipico della Muay Thai, in cui la gamba èscagliata senza essere contratta o piegata e poistesa, come avviene nelle tecnche di calcio dialtri stili orientali. Le zanne dell'elefante sonoarmi micidiali e vengono simulate dai colpiinferti con i pugni dal basso in alto (appunto ilpugno montante in Erawan Soei Nga) o con igomiti verso l'alto o verso il basso.

Oltre ai colpi, la proboscide è impiegataanche per tastare, afferrare e strappare irami o qualsiasi oggetto si trovi davantiall'elefante: nello stesso modo le gambedell'avversario vengono afferrate e tirateper provocarne la caduta rovinosa.

I l piede dell'elefante infine puòschiacciare qualsiasi cosa con effettidistruttivi: così il colpo di tallone suun avversario a terra si rivela spessouna tecnica definitiva.

• I punti vitali.La mandibola o osso

mascellare inferiore forma laparte inferiore del volto e

mantiene in sede i denti. Il nervo alveolare inferiore, ramomandibolare del nervo trigemino, entra nel foramemandibolare e decorre in avanti nel canale mandibolare,fornendo la sensibilità ai denti. Un forte colpo in questazona soprattutto se con un angolo di 45° (così comeavviene quando si viene colpiti con la tecnica ErawanSoei Nga) , può procurare una frattura mandibolare; chi lasubisce proverà dolore acuto e difficoltà ad aprire labocca e può avere intorpidimento delle labbra e delmento. La lussazione della mascella potrebbe verificarsicontestualmente alla frattura (o anche in assenza difrattura), se il colpo risultasse diretto alla parte più altadell'osso ( verso l'orecchio). Essere colpiti mentre si ha labocca aperta (anche leggermente) non farà cheaumentare le possibilità di lussazione mandibolare. Nelpeggiore dei casi, un colpo secco alla mascella puòcausare anche delle lesioni traumatiche del cervello(lesione intracranica).

TLa devastante tecnica di attacco

dell'elefante bianco

Il Ki nelle Arti della Spada

Per qualcuno, è dove si cominciadavvero ad imparare; per altri, unnuovo capitolo che inizia. Kansatsu,in giapponese signif icaosservazione. E' il momento in cuil'allievo scopre che può osservare;che comprende i movimenti piùstrani.

E' la separazione della mente dalcervello. Mi spiego: Il cervello èsoltanto una parte del sistemanervoso centrale - sebbene sia lapiù complessa. Consiste in unamassa di tessuti nervosi cheoccupa la maggior parte del cranioe che ha, tra le altre funzioni, quelladel raziocinio e del linguaggio. Hauna forma ovaloide con la porzionepiù allungata verso il posteriore.Pesa di media circa 1100 grammi. Illato sinistro del cervello governa illato destro del corpo e il lato destrocomanda sul lato sinistro del corpo.Il lato sinistro del cervello è logico,mentre quello destro è intuitivo.

Per i maestri del Haragei e gliantichi specialisti nell'arte dicombattere con la spada, si puòdescrivere come un castello a trepiani. Il 1° piano - subcosciente - èla “residenza dei nostri impulsiautomatici”, che simboleggia lasomma dei servizi realizzati. Il 2°piano - cosciente - è il “dominiodelle conquiste attuali”, dove sielevano e si consolidano le qualitànobili che stiamo costruendo. Il 3°piano - supercosciente - è la “casadelle nozioni superiori”, indica leeminenze delle conformità chedobbiamo raggiungere. Perchè lanostra mente prosegua direttaverso l'alto, è indispensabilel'equilibrio di queste tre zone delnostro cervello. La mente è labussola di questo universomicroscopico (il cervello), in cuimiliardi di corpuscoli e energie

multiformi si consacrano al suoservizio. Da questa si emanano lecorrenti della volontà, chedetermina un'ampia rete di stimolireagendo davanti alle esigenze diciò che ci circonda all'esterno, orispondendo ai suggerimenti dellezone interne.

Diversi maestri Zen e coloro cheseguono in maniera più mistica lacultura giapponese, prendono inconsiderazione un percorso internonella mente, che si colloca tra ciòche è oggettivo e soggettivo; lamente è obbligata dalla LeggeDivina a imparare, verif icare,rifiutare, accettare, raccogliere,mantenere, arricchirsi, illuminarsi,progredire sempre. Da un pianooggettivo, ne riceve i problemi e leinfluenze dalla lotta diretta; dallasfera soggettiva, ne assorbel'ispirazione, più o meno intensa,dalle intell igenze material i eimmateriali che le sono affini e irisultati delle creazioni mentali chene sono peculiari.

Nella via del Kenjutsu, sebbenepermanga apparentemente statica,la mente continua il suo percorso,senza tornare indietro, sottol'azione inesauribile di forze visibilio invisibili.

Molti allievi diventati poi grandiinsegnanti hanno compreso, inquesta tipologia di osservazione,che durante un combattimento, vitae morte si mescolano; il valore delMa-Ai sta nella separazione deisentimenti che vengonoesteriorizzati sottoforma di “tempoe distanza” con l'opponente,originando la distanza perfetta,esatta!

Dal punto di vista dell'applicazio-ne e non solo nella pratica dellaspada, tutta la forma necessita diuna prepazione o di modalità checonsentano una maggiore com-prensione, Sujimichi, che qualcheanno più tardi è stato denominato

Kyoju-h, che fa riferimento a metodidi esercizi preparatori per i sistemistudiati specificatamente per laguerra.

Vengono stabiliti priamariamen-te nel passaggio di grado diShoden in:

Iwa (Chõku; tõsa; en-põ;)Hendõ (Shita; Ue; Jõge; Sayu;

chikaku) Matsu (Chõku; tõ-sa; en-põ;)

“Egli entra ed esce davanti ai tuoiocchi,

Rispondendo ai fenomeni,seguendo le emozioni.

Quando si è spensierati, senzaostacoli,

Tutti gl i sforzi portano alsuccesso”

(Hsin-wang-ming. Da Fu-yu -497-569)

L'allievo è concepito come unessere dinamico, che in ognimomento interagisce con la realtà,operando attivamente con oggetti epersone. Questa interazione conl'ambiente fa si che costruisca delle“strutture mentali” e acquisisca lecapacità di farle funzionare. L'assecentrale pertanto, è l'interazioneorganismo-mezzo e tale interazioneha luogo attraverso due processisimultanei: l'organizzazione internae l'adattamento al mezzo, funzioniesercitate dall'organismo nel corsodella vita.

In passato, era tramite questiesercizi che i grandi maestricostruivano il carattere marziale diciascun allievo. Dobbiamo pensareche il processo di sviluppo èinfluenzato da fattori come: maturi-tà (crescita biologica degli organi),esercitazione (funzionamento deglischemi e degli organi che hanno ache fare con la formazione delleabitudini), apprendistato sociale

“(...) l'illuminazione non disturba la persona,Così come la luna non disturba l'acqua.Una persona non blocca l'illuminazione,

Così come la goccia di rugiada non nasconde la luna nel cielo. (...)”Maestro Zen Dogen

(acquisizione di valori, linguaggio,costumi e relazioni culturali e socia-li) e equilibrio (processo di autore-golazione interna dell'organismo,che si costituisce nella successivaricerca di riequilibrio dopo ciascunsquilibrio patito).

E' l i che possiamo vedercostruite le diverse identità relativeai differenti “Ryu”. Ovvero: percostruire ta le conoscenza, leconcezioni della relazione Senpai-Kohai s i combinano con leinformazioni che vengono dalmezzo (Ryu), nella misura in cui laconoscenza non è concepitaappena come una scopertaspontanea dell'allievo (kohai), netrasmesso in maniera meccanicadal mezzo esterno o dagli adulti,ma come i l r isul tato di unainterazione, nella quale il soggettoè sempre un elemento attivo, checerca attivamente di comprenderei l mondo che lo circonda, dirisolvere gli interrogativi che talemondo presenta e capirel'applicazione delle energie nellearti tradizionali.

Nella storia della pratica con laspada, alcuni maestri piùtradizionalisti obbligavano i loroallievi a praticare molto con il Bokutnel Makiwara, nei pneumatici, neifasci legati di bambù...incessanti,stancanti, tanti movimenti ripetuti emolta enfasi nella respirazione.Logicamente tutti questi esercizimirano a rafforzare l'impatto dellaspada cercando di raggiungere laperfezione del taglio.

Dall'altro lato, si deve tener diconto l'estrema rilevanza, l'influenzadell'energia corporea. Ripeteretanto i l solo movimento senzacapire i suoi profondi significati, ècome trasformare la sua essenza inuna collezione di gesti ripetitivi.

Il movimento discendente verso ilMakiwara (che è in l ineaorizzontale), rappresenta la forza delcorpo, in questo caso, generatadallo Hara sotto forma di taglio. Perquello, lo Haragei lavora sullo Harain modo che le sue contrazioni e

espansioni creino un movimentoche produce calore che nasce dalcentro del corpo, che proseguedalla colonna vertebrale verso lemani.

I maestri del passato,prinicipalmente a metà del XIXSecolo, studiavano i l calore inmaniera scientifica e razionale. Ilcalore era riconosciuto come unaspecie di movimento delle molecoledella materia. I fabbricanti di spadeconoscevano bene questa teoriaquando le applicavano nellamanifattura delle loro spade. Gliesercizi del Haragei, nel casospecifico della pratica sul Makiwara,ricercano i due stati di questocalore: vapore e solido.

Nei solidi, si crede anche che lemolecole vibrano o oscillano intornoa dei punti fissi all'interno dello Harae di conseguenza del sangue,facendo si che molti, attraversoquesta coscienza, aggiungevanoelementi di aiuto alla propriaalimentazione per il rinforzamentodell'energia corporea.

Quando l'energia dello Hara siassociava al l 'elemento acqua,questo movimento corrispondeva aun calore di forma liquida. Quindi,in questo stato “liquefatto”, il suomovimento era meno r istrettopoichè le molecole erano capaci disvi lupparsi più delle altre, conrelativa facilità. Per i maestri piùstudiosi, è nel l 'elemento cheproduce vapore tramite lo Hara cheil movimento molecolare diventapiù grande di tutti gli altri. Da lì lavalutazione del KI sotto forma divapore. Si giunse alla conclusioneprofonda che, siccome le molecolegassose r imanevano assaidistanziate, il loro movimento nonveniva essenzialmente coinvolto danessuna attrazione tra le stesse.Ogni molecola si spostavasemplicemente in linea retta fino ascontrarsi con un'altra che sitrovava nella sua traiettoria, chefosse del Ki o di qualche altroprocesso già in atto. Perl 'al lenamento al l ' impatto del la

spada, i maestr i cercavano dirispettare un metodo che ripetevadeterminate volte tutti gli elementi,al fine di rafforzare la relazionedel lo Hara con tutt i questi .L'intento è quello di utilizzare loHara nell'elemento “terra”, in modoche esso, dopo l ' iniz iodel l 'elemento fuoco vengaapplicato per far si che il Ki fluiscain forma di vapore verso le duemani che guideranno la spadaverso i l Makiwara. Ciò rendepossibile che, tramite il vapore, ilmovimento circolare siarelativamente libero dalle forze diattrazione intermolecolar i . Lemolecole si disperdonoliberamente nello spazio vuoto,entrando in collisione l'una conl'altra e con i canali delle bracciarafforzati dall'esercizio all'impatto.Le braccia r icevono unbombardamento continuo, nelmomento in cui le molecole leraggiungono e esplodono.Ciascuno di questi impatti produceuna piccola forza sul le paret iossee, sommandosi insieme eformando una forza mediacostante, unendosi tra di essi.

Quindi , la sola prat icadall'esercizio rinforzerà soltanto ilcorpo f is ico. La vera ragionedel l ' impatto sta nel laconcentrazione delle forze sottoforma di energia durante l'impattostesso o il taglio. E' risaputo datutt i i maestr i e prat icant i delHaragei , che tagl i d i fferent iesigono al t rettant i t ip i direspirazione e assi relazionati conlo Hara. Parlando più nel dettaglio,quando una zona si carica, il fluidoenergetico si libera nella correntesanguigna e si canalizza versoquel le aree in modo chegradualmente mantengano talecarica e la pressione dell'energiaKi, distribuendola per tutto il corpoe nel caso del Kenjutsu, vengadepositata nelle estremità, cheprolungate dalla presenza dellaspada, entrano in conflitto conl'acciaio della medesima.

Stretching della schiena“Prishthasana”

Una volta avviato il riequilibrio delleenergie da un lato all'altro con le postureprecedenti, possiamo sviluppare quellodell'energia anteriore - posteriore e ilcontrollo dei percorsi e dei relativi centri. Ilcervello ha dunque aumentato laconoscenza e le connessioni neuronalidelle zone laterali, ciò servirà perstimolare la zona centrale, questaposizione aiuterà a incrementareulteriormente le cognizioni spaziali efisiche. I centri di allerta nella ghiandolapineale (anche chiamati “il terzo occhio”)producono la serotonina, un derivato dellamelatonina, un ormone che influisce sullamodulazione del sonno/veglia e sullefunzioni stagionali, così comesull'efficienza sessuale. Questa ghiandolacollega il sistema endocrino col sistemanervoso dal momento che trasforma isegnali dei nervi del sistema simpatico(essenzialmente responsabile del fattoche il corpo sia pronto all'azione) e delsistema nervoso periferico in segnaliormonali.

L'attività pineale diminuisce con la lucediurna, perciò i livelli di melatonina sonopiù bassi durante il giorno. Crescono lanotte, aumentando dieci volte tanto,provocandoci il sonno. Tuttavia la lucediurna non colpisce direttamente laghiandola pineale, invece, si introducetramite i percorsi visivi per stimolarel'ipotalamo, che invia dei segnali allaghiandola pineale attraverso icollegamenti dei nervi e del midollospinale. Esponendo la retina alla luce sitrasmette per prima dall' ipotalamo(un'area del cervello ben conosciuta percoordinare i segnali dell'orologiobiologico). Le fibre dell' ipotalamoscendono verso il midollo spinale e inultima istanza verso i gangli cervicalisuperiori, da dove i neuroni post gangliarisalgono alla ghiandola pineale. Per

questo, la pineale è simile al midollare delsurrene, nel senso che traduce i segnalidel sistema nervoso simpatico in segnaliormonali.

Quando i l praticante si inclinaall'indietro in questa postura, gli occhi(anche chiusi) ricevono più luce dall'alto(specialmente all'esterno). Ciò serve adinibire la produzione di melatonina eaccrescere lo stato di veglia, allerta ecoscienza del praticante. Lo stiramento el'inarcamento della spina interna, insiemecon la compressione di quella esterna,aiutano a trasmettere i segnali delletransizioni verso le zone ormonali.

Con lo stiramento della zonaaddominale si ottengono molti beneficiper i l praticante, dal punto di vistasensoriale fino alla dinamica funzionaledegli organi interni.

Con lo stretching, in questa posizione,apriamo il torso alleggerendo la pressionesugli organi interni per una migliorefunzionalità, circolazione e trasmissionenervosa. Specialmente se facciamo unlavoro sedentario nel quale stiamo sedutitante ore al giorno, gli organi, polmoni eintestini, si comprimono e inibiscono leloro funzioni ottimali e appropriate. Tuttoquesto incrementa l'attività e le funzioniderivate da questa postura aiutandoanche a permanere in allerta e attivodurante la giornata.

Ma il fattore più determinante risiedenell'aumento degli elementi sensoriali chederiva da questa postura e che èrelazionato ai chakra della parte frontaledel corpo. Nelle fibre di ciascun muscoloci sono dei recettori sensoriali chiamaticellule fusiformi, che rilevano in primoluogo le variazioni della lunghezza delmuscolo. Esse inviano le informazionisulla lunghezza al sistema nervoso tramitei neuroni sensoriali e azionano l'attivitàneurovegetativa riflessiva del corpo. Taleinformazione può essere elaborata dalcervello per determinare la posizione delle

parti del corpo e la risposta automaticadei r if lessi dello stesso. Quando i lmuscolo viene stirato, le fibre primariesensorial i delle cellule fusiformirispondono a entrambe le variazioni divelocità e lunghezza, per poi trasmetteretale attività al midollo spinale sotto formadi cambiamenti della modulazione delpotenziale di azione. Inoltre, le fibresecondarie risponderanno alle variazionidi lunghezza del muscolo (ma con unaminore componente di sensibilità allavelocità) e trasmetteranno questo segnaleal midollo spinale comprimendo il canaleprincipale dello Shushuma.

Questa crescita della capacitàsensoriale è importante poiché la posturaapre i chakra frontali verso il basso, versoil perineo. Appurato che i Chakra sonoimportanti portali sensorial i perrelazionarsi con le vibrazioni del mondoesterno, tale aumento di sensibil ità,attraverso le cellule muscolari fusiformi,induce un enorme incremento deimessaggi neurologici riflessivi in meritoalla conoscenza del corpo e dellerelazioni con le suddette vibrazioni. Ciòaiuta i l praticante a essere piùconsapevole e recettivo rispetto ai flussiesterni e alle trasmissioni di energia cheaccrescono l'attività fisica.

Stretching della schiena“Prishthasana”

Fare un passo verso l'esterno perentrare in questa posizione con i piedileggermente più aperti della larghezzadelle spalle, permette che l'energia salgaattraverso il tallone, passando per la parteinterna delle cosce fino al Shushuma(creando e canalizzando laconcentrazione della principale lineaenergetica). I nervi motori non sononecessari per equilibrare il corpo da unlato all'altro come nelle postureprecedenti, portando quindi il corpo verso

la dimensione sensoriale.Facendo un passo versol'esterno per collocarsi inquesta posizione con i piedirivolti in avanti, si produceuna maggiore contrazionemuscolare nella base dellaspina dorsale. Di seguito,quando ci pieghiamoindietro si provoca unacompressione dei muscolidella spina e dei nervi perinibire le azioni motorie.Questa compressione einibizione esercitatedirettamente alla base dellaspina dorsale inibiranno aloro volta in gran parte Ida ePingala (permettendo cosìla stimolazione delShushuma) poiché sono giàcompressi in due direzioni(postura da un lato all'altrocosì come dall'alto inbasso, visto che il corpo èinclinato all'indietro).

Le mani si mettono dietroalle gambe, il che serve perinibire l'effetto di

stabilizzazione del corpo che a sua volta serve per mantenere l'azione di conoscenza,preparazione e risposta dell'individuo. Questo, combinato con tutti i chakra posterioriche sono sigillati grazie all'inarcamento della spina e alla compressione lateralecausata dalla posizione delle braccia, conduce i chakhra frontali verso laconcentrazione che alimenta lo Shushuma.

Lo stretching del torso stimola il primo Chakra con un inserimento di vibrazionigenerate dalla terra che a sua volta attiva lo Shushuma e il Chakra frontale inseguito. La posizione del piede concentra e stimola l'aspetto sensoriale delcervello e più avanti apre i recettori energetici del corpo per l'entrata sensoriale el'apertura corretta del chakra, così come accade per il passaggio alla modalitàrecettiva e sensoriale. Lo stiramento attiva le cellule fusiformi dei muscoli così come inervi, raggiungendo la completa capacità sensoriale.

Inclinandovi all'indietro, sentirete la salita dell'energia dalla parte interna deimuscoli verso il perineo (primo chakra), energia che si riceve direttamentedalla terra. Questa ascesa continua durante il piegamento all'indietro,di seguito l'energia stimola il secondo chakra e il riconoscimentodella vostra sessualità. Quando l'energia arriva al plesso solare, oterzo Chakra, la sensazione di forza e di autocoscienza è statopienamente raggiunto. Piegandovi ulteriormente e aprendo ilpetto, o quarto chakra, sentirete dunque la recettività e la paceinteriore. Quando il quinto chakra nella gola sarà aperto, avreteuna sensazione di gioia travolgente poiché le vostre emozionivibrano al livello più elevato. Quando il terzo occhio, o sestochakra, sarà aperto sentirete che un ondata di chiarezza siirradia nella vostra mente, nel vostro corpo e nella vostraanima, mentre arriverete a sentirvi in armonia con le vostrecomunicazioni e vibrazioni interiori. Finalmente quando si apreil settimo chakra, o chakra corona, sentirete l'unione dellavostra conoscenza e delle vostre vibrazioni interiori conl'universo e arriverete a percepire lo spazio vibrazionale intornoa voi che si muove sottilmente, fino a riempirvi completamente divigore.

Respirazione e intenzione:Per iniziare, unite i piedi e inspirate profondamente dal naso

permettendo all'energia di f luire verso terra. Durantel'inspirazione, sentite l'aria o l'energia fluire verso il basso everso il centro attraverso il perineo fino ai talloni, dove siconsolida. Quindi facendo uno spostamento laterale deipiedi, un po' più larghi delle spalle, espirate lentamente esentite l'onda di energia che sale dalla parte interna dellegambe e della spina dorsale verso la testa.

Inspirate lentamente quando cominciate a inclinarvi,coordinatevi con lo stiramento dirigendo la vostra conoscenza finoalla successiva apertura dei chakra. Quando smetterete di sentiretutte le aperture e le risposte vibrazionali, espirate lentamente.Questo rilasserà tutto il vostro corpo per continuare a comprimere echiudere la schiena, dato che subito dopo si va a stirare la partefrontale del corpo, poiché i chakra si apriranno più avanti.

Godetevi ciò che sarete capaci di ottenere e ciò che avrete appenasperimentato perché poche volte nella vita riceviamo in dono laconoscenza. Tutto nell'universo possiede una vibrazione, ma la maggiorparte di noi non arriva a raggiungere questo livello di consapevolezza e diunità con esso, che può davvero cambiarci la vita.

Nel prossimo numero: “Postura del triangolo” Trikonasana

Testo: Evan PantaziInsegnante di Yoga: Carolina Lino - Ponta Delgada, Isole AzzorreFoto: Tiago Pacheco Maia - Ponta Delgada, Isole Azzorre

Questo DVD sul pronto soccorso è unostrumentoindispensabile per tutti i praticanti di ArtiMarziali chepresto o tardi si trovano in situazioni nellequali ènecessario “soccorrere”. In qualsiasi scuola incui siha a che fare con la lotta, il combattimento

osemplicemente il contatto fisico, è successochequalche allievo o istruttore sia stato

colpitoo abbia patito un infortunio. E' possibile siano stati messiko,che abbiano avuto

difficoltàrespiratorie, spasmimuscolari,vertigini, nausee, o

unqualsiasi altroproblemacausato da unallenamentolesivo. Gli“incidenti” sonoqualcosadi reale ed ènecessariointervenirequanto prima,in modoche ladisfunzionecausata nonpeggioriulteriormente.Q u e s t e i n f o r m a z i o n in o n d o v r e b b e r o

essereobbligatorie per tuttigli“istruttori”, ovviamente,

perpreservare la sicurezza eilbenessere dei loro

allievi?Questo DVD è il primo diunaserie di lavori a cura del

Maestro Pantazi, incentrato nell'“altro lato”del Kyusho, quel lato che

ponel'attenzione alle scienze dell' “energia”dellasalute e del benessere, non solo applicabile neiDojo, ma anche ne quotidiano con i vostri cari e tuttelepersone che ci circondano.

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Tutti i DVD prodotti da BudoInternational vengono identificatimediante un’etichetta olografica distintivae realizzati in supporto DVD-5, formatoMPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allostesso modo, sia le copertine che leserigrafie rispettano i più rigidi standard diqualità.

Se questo DVD non soddisfa questirequisiti e/o la copertina non coincide conquella che vi mostriamo qui, si tratta diuna copia pirata.

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Il futuro delle Arti Marziali risiede nei nostri figli. I bambini e i giovani cresceranno econtinueranno la nostra tradizione marziale, perciò devono essere educati insegnando loro nelmiglior modo possibile. Ma ci sono molti istruttori che hanno una comprensione molto vaga dellosviluppo naturale dei bimbi, così come delle loro potenzialità motorie e delle loro capacità psico-sociali.

Tenendo in mente tutto ciò, eccovi una guida basilare di ciò che necessita per insegnare ArtiMarziali ai bambini: Testo e Foto: Jesse Enkamp

Quello che e' necessario sapere per...

Bambini di 7 - 9 anniAspetto fisico: I bambini tra i 7 e i

9 anni hanno un gran bisogno fisicodi muoversi. Perchè a quest'età, illoro corpo sta iniz iando adautomatizzare i propri movimenti -questo vuol dire che essi sentono in

maniera naturale l ' impulso dimuoversi in ogni maniera possibile.Tuttavia, i bambini di quest'età hannola muscolatura poco sviluppata e laloro capacità di contrarre i muscoli èassai limitata. Lo stesso succede conle loro capacità anaerobiche. Le

differenze tra i sessi sono quasiinesistenti a quest'età.

Aspetto mentale: Se si parla disviluppo psico-sociale nell'età dai 7 ai9 anni (alcuni bambini possonosembrare più grandi o meno, dipendedalla loro crescita), la loro capacità di

Insegnare Arti Marziali ai bambini

socializzare non è completamentesviluppata, il che significa che glirisulta difficile trovarsi in un gruppocon persone differenti, con necessitàdistinte. In altre parole, sono molto piùegoisti e per questo viene prima la lorosicurezza e fiducia personale. Inoltre, illoro senso del bene e del male stainiziando a evolversi, insieme con lacapacità di seguire le regole e leistruzioni, così come la loro capacità diascolto quando tentano di risponderea dei comandi vocali, è a un livellobasso.

Consiglio: Quando insegnate abimbi tra i 7 e i 9 anni, cercate diconcentrarvi sui giochi. Poteteorganizzare una grande varietà diesercizi, movimenti e lezioni - Tentatedi essere il più chiari possibile e daresempre le istruzioni in forma breve esintetica. E' più efficace mostrarechiaramente in forma visiva, chespiegare verbalmente ai bambini. Inquesta fase è importante enfatizzare illavoro di squadra, senza alimentareuna mental ità competit iva.Assicuratevi di dare del le regolechiare e stabilire ciò che è bene e ciòche è male, come devonocomportarsi nel dojo e per cosa sidevono usare e o meno le Art iMarziali, ecc.

Bambini dai 10 ai 12anni

Aspetto fisico: I bambini tra i 10 e i12 anni hanno miglioratonotevolmente la propriacoordinazione. Ciò significa che gli sipuò inculcare delle cognizioni piùdifficili, oltre che chiedergli movimentifisici, mentre accresce enormementela loro funzione respiratoria. Aquest'età si iniziano a notare ledifferenze di sesso, anche se nonsono completamente sviluppati.

Aspetto mentale: A quest'età, oltread aver migliorato la coordinazione,hanno anche cominciato a svilupparela capacità di pensare in manieralogica e astratta. Ciò vuol dire chepossiamo chiedere che utilizzino talicapacità negli esercizi, per trarre deivantaggi dai miglioramenti in questoaspetto. Inoltre, la loro capacità dicooperare aumenta insieme con lacrescente voglia di allenamento e dicompetizione. In altre parole, lamentalità da “tribù” sta gradualmenteprendendo il posto di quella del “io”,anche se comunque è insitanell'individuo.

Consigl io: Una volta di più,quando si insegna a questo tipo digruppo, dovrete assicurarvi che lelezioni siano molto varie (come con ibambini dai 7 ai 9 anni), però senzacreare confusione. I ragazzi di questaetà generalmente provano a fare

molt i sport differenti , pertanto i lnostro lavoro sarà quello di fare inmodo che continuino a praticare lenostre Art i Marzia l i . Cercate diincludere l'allenamento tecnico inquesta fase, con più dettagli sullatecnica, oltre che un pò di tattica eaddestramento basato su scenaridistinti. E' vitale essere coerenti nellenostre azioni e nelle nostre parolequando guidiamo le lezioni, giacchèa quest'età, equità e giustizia sonoconcett i molto important i per ibambini.

Giovani tra i 13 e 15anni

Aspetto fisico: sorprendentementeper molti allenatori e insegnanti, iragazzi tra i 13 e 15 anni cominciano adecadere in alcuni aspetti - questo siosserva soprattutto nellacoordinazione (che peggiora) enell'agilità (che diminuisce). A questopunto, i ragazzi che hanno vinto deitrofei con facilità, potrebbero iniziare aperdere le loro motivazioni, perciò ènecessario che gli istruttori capiscano

Quello che e' necessario sapere per...

che a quest'età ci sono da consideraredei cambiamenti naturali,specialmente nella loro struttura fisica,dal momento che aumenta inparticolare la loro statura e il loropeso. Cresce anche massivamente laloro capacità aerobica, oltre adaccentuarsi la differenza tra i sessi.

Aspetto mentale: il gruppo tenderàpiù volte a disunirsi, perchè sorgonosempre più differenze fisiche e mentalitra gli individui. Tuttavia,fortunatamente, migliora la capacità dirisolvere i problemi e avere delle

discussioni teoriche, il che significache possiamo parlare di più con loro.Come leader, questo aspetto dimantenere il dialogo è più importanteche mai, dal momento che i ragazzi civedranno come dei pilastri di fiducia esicurezza nella dinamica delle loro vite.Pertanto, renderemo gli esercizi tecnicipiù facil i , aggiungeremo moltimovimenti complicati e cercheremo dinon stressare troppo i nostri allievi.Comunque, dovremo incrementare ladurata e l'intensità delle lezioni, vistoche i giovani sono in piena pubertà e

un calcio nel sedere ogni tanto gli faràbene.

Ragazzi tra 16 e 18 anniAspetto fisico: Quando i ragazzi

hanno tra i 16 e 18 anni, sono sulpunto di diventare adulti. Questo simanifesta fisicamente in molti modi: ipolmoni e gli apparati respiratori sonoal massimo l ivello, così come lacapacità di gestire l'aumento di acidolattico nei muscoli. In questa fase, lamaggioranza dei ragazzi (tra 18 e 19

anni) e delle ragazze (tra i 15 e 16anni) in genere sono cresciuticompletamente e le differenze trasessi sono divenute un fattoredeterminante.

Aspetto mentale: Quando iragazzi raggiungono questa età,anche le loro conoscenzeaumentano, pertanto iniziano più difrequente a farsi domande sui nostriinsegnamenti e a un l ivello piùprofondo di prima. Anche lapercezione e l'accettazione della loroidentità gradualmente stabilita staavendo luogo, così come un marcatosenso di indipendenza.

Consiglio: In questa fase èappropriato aumentare le dosiallenamento (sia in volume che infrequenza e intensità). Comeistruttori, possiamo fare delle lezionipiù dure sia f isicamente chementalmente, così come organizzareallenamenti sulla forza e altr iaddestramenti supplementari (adesempio cardiovascolari). Inoltre èimportante che i ragazzi simantengano elastici, perchè stannodiventando adulti, mediante esercizidi agilità e stretching.

Ovviamente ci sarebbe ancoramolto da dire su come insegnare aibambini e molti sono i video sul temache sono stati realizzati, tuttaviaspesso ne parlano a un livello base.

Ricordate che ai bambini e aigiovani piace variare (ma non al puntodi creargli confusione). Noi allenatoridobbiamo tener conto di ciò per potermantenere l'interesse e le motivazionidei giovani a lungo nel tempo.

Inoltre dobbiamo cercare di vedereil quadro in maniera globale: lamaggior parte dei ragazzi vengonoad allenarsi per divertimento, perapprendere cose buone, per farsivedere, esibirsi (i ragazzi adoranoesibirsi), per fare nuove amicizie -non dobbiamo mai negargli questapossibilità.

In parole povere, i ragazzi hannobisogno sia di serietà che di svago.

Come responsabili, il nostro lavoroconsiste nel fare questa distinzione emantenere un equilibrio.

Buona fortuna!

Insegnare Arti Marziali ai bambini

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Ref. 11210Armatura da Kendo.

Origine asiatica

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KUNG-FURef. 11231Tenugui (fascia)

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Ref. 11234Cintura "Obi" Iaido.

Bianco o Nero.320cm. x 8 cm.

Autodifesa

Le armi e gli strumenti per la difesa personale, come ilKubotan, il Bastone da taschino, lo Yawara o il Dulo, sonodisponibili in molti paesi. I bastoni piccoli e gli attrezzi similisi usano per la difesa personale da molto tempo e traqueste in particolare il Bastone da taschino possiede moltivantaggi, ma ha anche certe caratteristiche peculiari datenere presenti quando lo si utilizza.

Il Kubotan ealtre armidifensive

- pro e controdell'uso di armi

ed elementisimilari per la

difesapersonale

Testo: Peter Weckauf & Irmi HanzalFoto: Mike Lehner

S.D.S CONCEPT: Sempre Armato

L'utilizzo con successo del Kubotan odello Yawara nella difesa personale,dipende da alcuni fattori importanti.

• Si possono usare solo nella cortadistanza

• Funzionano soltanto se si usano percolpire o premere

• La loro efficacia di fronte adattacchi con armi è limitata (pensate acoltelli, asce, o bastoni).

• Portarsi semplicemente dietro ilkubotan non è garanzia di sicurezza, èfondamentale praticare per usarlo bene.

Le armi e gli strumenti di difesaservono solo per quello, sono staticoncepiti per la difesa e nient'altro.Tuttavia chiunque li porti con se avràdiff icoltà a dichiarare che non haintenzione di usarli. Questo fatto puòprocurare dei problemi legali in diversipaesi.

Potenziali svantaggi dellearmi difensive

• Sono illegali in molti paesi

• Siidentif icanofacilmente comearmi

• I l loro usocomporta deglis v a n t a g g i( a p p l i c a z i o n e ,pericolo potenzialeper le persone noncoinvolte)

• Non sono sempre disponibili.• Non sono legali in tutti i posti,

alcune compagnie aeree per esempionon permettono di portare il Kubotannel bagaglio a mano.

• Uso specifico e ristretto, dipendedalle caratteristiche dello strumento(rigido, flessibile, dal peso, dalla misura,dal materiale, ecc.).

• I l loro impiego può essereesagerato o sproporzionato.

• Non sempre sono utiliIn alcuni paesi l 'uso e anche i l

possesso di certe “armi” è illegale.D'altra parte, portare con se e utilizzareuna penna, un cucchiaio, un accendino- oggetti quotidiani - non provocarealmente alcun problema e viene

“In alcuni paesi èpermessa la difesa

contro unaggressione

sempre e quandosiano in pericolo la

vita, la salute,l'integrità fisica,

la libertà, la proprietà ol'incolumitàpersonale”

“Perciò è megliopensare bene in chemomento portarlecon se e quali sono

quelle con cui cisentiamo preparatiper difenderci nelle

situazioni dipericolo”

considerato naturale e facilmentegiustificabile davanti a un giudice.

Alcune considerazionisulla Difesa Personale

In alcuni paesi è permessa la difesacontro un aggressione sempre equando siano in pericolo la vita, lasalute, l'integrità fisica, la libertà, laproprietà o l'incolumità personale. Ladifesa deve essere immediata eappropriata. Se sono state usate le arminella difesa personale, la fasesuccessiva è cruciale. I l loro uso

sproporzionato può aver conseguenzepenali, perciò è meglio pensare bene inche momento portarle con se e qualisono quelle con cui ci sentiamopreparati per difenderci nelle situazionidi pericolo.

S.D.S. - Concept - Un sistema per l'uso diarmi e oggetti quotidiani

Quando ho ideato il S.D.S. - Concept,mi sono fatto qualche semplicedomanda. Immagina qualcuno chevoglia imparare le tecniche più

“Immaginaqualcuno che

voglia imparare letecniche piùimportanti di

difesa personalein quattro ore”

importanti di difesa personale in quattroore. Cosa dovrebbe conoscere questapersona? I pugni? I calci? Leproiezioni? I punti di pressione? Leprese? Cosa avrebbe senso per unprincipiante?

Tutte queste domande mi hannoportato a pensare al concetto che l'usodegli strumenti di difesa personale edelementi simili per la difesa personaleeffettiva, aumenterebbero drasticamentele possiblità di successo in una

situazione pericolosa. Permettetemi dimettere l'accento nell'importanza delle“non armi”, o in altre parole, gli oggettidi uso quotidiano.

Questo è uno dei concetti basilari delS.D.S. - Concept, cambiare e stimolarela mentalità e la creatività dell'utente.Quasi tutti gli oggetti si possono usareper difendersi in una situazione diemergenza.

Pertanto, il S.D.S. - Concept nonsolo insegna tecniche e molta tattica,

ma prima di tutto e specialmenteinsegna:

• A percepire e riconoscere certioggetti come elementi di difesapersonale in una determinatasituazione.

• Ad essere flessibilenell'applicazione delle tecniche usandovari oggetti, considerando i principi e iconcetti del S.D.S. - Concept.

• Ad adattare rapidamente letecniche a quasiasi strumento

disponibile, dipendendo dallasituazione.

A chi è adatto il S.D.S. -Concept?

Grazie alla semplice idea di utilizzareoggetti quotidiani, si adatta a qualsiasipersona, specialmente a coloro che sisentono deboli o inferiori in una lotta odi fronte a un aggressione.

Portare uno strumento difensivo oqualsiasi oggetto utile per la difesa,può incrementare notevolmente lanostra sensazione di sicurezza. Si puòusare in maniera assai efficace sel'utente è ben al lenato. E'assolutamente discreto e consentechiaramente all'utente di muoversi confiducia da casa alla macchina, dalparcheggio al luogo di lavoro, neiparchi pubblici, nei negozi, nel lebanche, nei bar, negli stadi, oltre che incasa propria.

ConclusioneGli strumenti per la difesa sono

disponibili nell'immediato. Eppure, ècruciale capire che lo strumento in sestesso non può proteggere una personae non deve dare una falsa sensazione disicurezza. Ciò che conta è l'uso correttoe appropriato dell'attrezzo. Soltantoallora avremo la possibilità di difendercie mantenere la nostra incolumità fisica.

S.D.S.- Concept e altri sistemi

Il S.D.S. - Concept non si oppone adaltri sistemi ma li completa e arricchiscemediante l'uso di oggetti per la difesapersonale. Molti istruttori riconosciuti alivello internazionale insegnano S.D.S. -Concept, oltre a Krav Maga, Kapak, TaeKwon Do, Wing Tsun e altre discipline,facendo si che il S.D.S. - Conceptsupponga un significativo miglioramentedel proprio sistema e scuola.

“Gli strumenti per ladifesa sonodisponibili

nell'immediato.Eppure, è cruciale

capire che lostrumento in sestesso non puòproteggere una

persona e non devedare una falsasensazione di

sicurezza”

“Il S.D.S. -Concept non sioppone ad altrisistemi ma licompleta earricchisce

mediante l'uso dioggetti per la

difesa personale”

I prossimi corsi avranno luogo dal 23 al 27 Ottobre del 2013 e a Marzo del 2014.Per maggiori informazioni consultate www.sds-concept.com

inceramente avrei potutointitolare meglio questocapitolo “La nostrasocietà è andata inmalora”. Non dico chepotrebbe andare o forse

andrà in merda, ma lo ha già fatto e daun bel po' di tempo. Negli anni in cuisono nato, la nostra educazione e iprincipi inculcati dai nostri avi, genitorio insegnanti, ci indicavano la via delrispetto, della civiltà, dell'impegno, delsacrificio, della forza di lottare controle avversità del proprio destino, ecc.Non possiamo negare che durantetutta l'esistenza dell'essere umano, ilmale sia sempre stato presente. I settepeccati capital i sono unaclassificazione dei vizi menzionati neiprimi insegnamenti del cristianesimoper educare i suoi seguaci all'insegnadella morale cristiana.

Un vizio capitale è quello che ha unoscopo eccessivamente rivolto aldesiderio, in modo tale che per taledesiderio un uomo commette moltipeccati, i quali, si dice, siano originatidalla loro fonte principale che risiedenel vizio stesso. I peccati o vizi capitalisono quell i verso i quali s'inclinaprincipalmente la natura umana.Lussuria, Gola, Avarizia/Avidità,Pigrizia, Ira, Invidia, Superbia, sono i 7peccati capitali.

Il problema della nostra societàattuale, è che ci sono sempre menoesseri che rispettano la natura efiniscono per optare di essere “utili”alla nostra società in generale. Alcontrario, proprio coloro chegovernano la nostra società sonoquelli che hanno violato e dimenticatoquasi totalmente le conseguenze checomporta i l fatto di viverecostantemente nel peccato. Nellanostra storia abbiamo vissuto guerredi diversi t ipi, persino la stessarel igione ha ucciso in nome delproprio Dio. E l'attuale crisi mondialeè una conseguenza della corruzioneglobale di politici, religiosi, monarchi,re, ricchi, famosi e chi più ne ha piùne metta.

L'essere umano ha prodotto grandiprogressi a favore del la società.Disgraziatamente in contrasto conciò, gli idioti, gli incompetenti, gliopportunisti, i commedianti e gl iignoranti non solo non hanno portatonulla di buono intorno a noi, piuttosto

hanno sporcato, distrutto e prodottouna regressione sotto tutti i punti divista. Parrebbe facile mettere sulpiatto il tema della sofferenza deinostri simili che vivono in miseria, deimalati e i dei bisognosi. Tuttavia,nessuno fa niente per loro.L'ossessione del potere, l i faguardare dall'altra parte come sel 'argomento non l i r iguardasseaffatto.

Basta soltanto dare un occhiata alnostro piccolo contesto familiare, perrenderci conto di quanto sianocambiati gli obbiettivi della nostraeducazione. Se siamo riusciti a farstudiare i nostri f igl i , a renderl iresponsabili e ad ottenere un qualchericonoscimento professionale, adessere delle buone persone e adapportare qualcosa di significativo allanostra società, al lora potremmosentirci orgogliosi di essere dei capifamiglia. Potremmo dire di avere unaragione per essere felici in tutti i sensi.Naturalmente la questione non saràcosì tanto semplice. In una famiglia di4 figli, forse uno riuscirà ad ottenereun titolo professionale universitario, unaltro lavorerà in un contestoimportante, mentre gli altri due farannoi galletti in giro con i loro Smartphone,Tablet e vestiti firmati. Però, questo si,lavorando il meno possibile. Conoscocasi in cui di 3 figli, nessuno di loro hasuperato gli studi elementari. Colrisultato che, dicono, per questo nonsi trova lavoro.

E' vero che in molti casi, registicinematografici, architetti o ingegnerisi r ivelano dei fal l imenti nellaprofessione da loro scelta. Ma alcontrario c'è chi, senza alcun titolo, sisforza e cerca altre vie per costruirsiuna casa, una famiglia e garantirsi lapropria sopravvivenza. Non è ne ilmomento ne il paese del cinema,tantomeno degli architetti o degliingegneri che se ne stanno andandoall'estero dove trovano maggioriopportunità. Ma ricordiamo che tuttoquesto succede da sempre. Emigrareper cercare e raggiungere un maggiorebenessere per se stessi e i propri cariè una cosa che fa parte della nostrastoria. La pigrizia dei nostri giorni èuno dei principali peccati capitali chestanno distruggendo la societàmoderna. L'avarizia e l' invidia laseguono a pochi passi.

Quando arrivai in Spagna nel 1976,non c'erano quasi persone di colore. Alcontrario, quando andavo a Londra nevedevo da tutte le parti. Anche Indù edi altri paesi e continenti. Non ho maiavuto problemi con le differenti razzedel nostro pianeta, viceversa ne sonomolto interessato. Provengo da unarazza India del Sud del Cile e nel miovagare per i l mondo ho potutoconvivere e condividere con molte altredi diversi continenti. Il problema ogginon è solo il fatto che paesi comeSpagna, Italia o altri siano infestati diSudamericani (io sono uno di questi),Africani, Marocchini, Rumeni, Bulgari,Russi, Libanesi, ecc., il problema è ciòche questi fanno nei confronti dei paesiche li accolgono, li offrono un tetto e ilsostentamento per loro e i lorofamiliari. Ogni essere di questo pianetaha diritto di desiderare un futuromigliore. Ma per ottenerlo deve dare ilmeglio di se stesso, non il peggio.

L'obesità patologica (e non parleròqui delle droghe) è un altro degliannosi problemi della nostra società.Così come accadeva negli anni 70, inSpagna c'era gente sovrappeso, manon obesa. Era raro vedere ciò che peresempio esisteva, già allora, negli StatiUniti. Disgraziatamente con l'arrivo inSpagna dei grandi centri commerciali,chiamati “Malls”, arrivarono anchei fast-food e di conseguenza glialimenti modificati, rapidi esuperflui. I l che creaenormi danni seingerit i in quantitàeccessive. Essiproducono la degenerazione delnostro metabolismo e ci trasforma inesseri con scarsa mobil ità, conevidenti limiti motori, sempre stanchi,con mancanza di obbiettivi, dientusiasmo e con la sola ossessionedi continuare a ingoiare questeporcherie autodistruttive. Nella societàmoderna, l'obesità patologica,l'ingerenza di mafie di paesi differenti,la mancanza di lavoro per iprofessionisti, per gente con capacitàe voglia di fare; la mala-politica, lacorruzione in svariati ambiti,l'avarizia, l'avidità, la lussuria,la gola, e tutto il marciume acui siamo sottomessi, ci staspingendo all'estremità deinostri limiti. Dovremmo farequalcosa…credo.

La Colonna del Kenpo

EVOLUZIONE, INVOLUZIONE

S

“La pigrizia dei nostrigiorni è uno dei principali

peccati capitali che stannodistruggendo

la società moderna. L'avarizia e l'invidia la

seguono a pochi passi”

Cintura Nera: Parlaci di come ènata questa passione.

Walter Pantellaro.: ho iniziatola pratica delle arti marziali a 7anni grazie a mio padre, tragica-mente scomparso nel 2008, chemi ha trasmesso la passione perle arti marziali e per la filosofiaorientale. A 16 ho incontrato il miomaestro Rino Limoli, scuolaDragoni del Sud.

C.N.: i tuoi risultati nell'agoni-smo?

W.P.: Ho vinto le piu svariatecompetizioni in europa e in asia (ita-liani, internazionali, europei e mon-diali) allenandomi dalle 4 alle 7 oreal giorno, un percorso impegnativoche iniziava dalla sveglia alle 5 delmattino, all' alimentazione, allena-mento e riposo. Il 24-25 Agosto sisono svolti i campionati mondiali aTaipei-Taiwan della più prestigiosa eantica federazione al mondo dikung fu, ICKF (International chinesekuoshu federation). Sono riuscito avincere l'oro nella categoria Bei

Quan, l'argento nel Jian shu (spada)e un bronzo nel Tai chi. Sono statol'unico occidentale della storia avincere l'oro nel bei quan, e ho rice-vuto un invito dal governo cineseper andare ad insegnare il kung fuin cina, in una accademia aPechino.

B.I.: mi congratulo con te per latua cariera, una battuta finale?

C.N.: Attualmente faccio del kungfu un lavoro e uno stile di vita, sperodi realizzarmi in questo campo.

Testo: Nicola Pastorino

Chiudere la MisuraSin dalla nostra epoca preistorica di

uomini delle caverne, abbiamosviluppato l' istinto naturale disopravvivenza allontanandoci daipericoli. Nell'arco di migliaia di anni cisiamo adoperati per evitare danni,mettendo una distanza tra i nostricorpi e ciò che può causarci dolori oferite. Molti di voi collegherannoimmediatamente ciò che qui soprasostengo, con la famosa risposta“combatti o fuggi”, anche se questo insenso generale... Ciò di cui sto perparlare ha a che vedere con questoconcetto, il tema di questo articolo èmolto breve e specifico: tratta delriflesso automatico di muoversi di latoo allontanarsi, davanti a un possibilecolpo, che sia con una mano, con unpiede o con un'arma.

Userò un paio di esempi per illustrarenel dettaglio ciò che voglio dire.Immagina di avere qualcuno accanto ate che agita una valigetta sopra la tuatesta. Quale sarebbe la tua reazione?Ora osserva un pugile allenato; notacome cerca di evitare i colpicoprendosi, schivando, parando,spostandosi, dileguandosi, ecc... Lamaggior parte dei movimenti sicomplica grazie all'uso adeguato delgioco dei piedi. Vedi la differenza?Disgraziatamente quasi nessuno di noi(inclusi gli artisti marziali!) è un pugileallenato con centinaia di ore di praticadi combattimento sul ring. Lamaggioranza di noi, quandoimprovvisamente ci scagliano unattacco, si muoverà isintivamenteall'indietro o di lato, per evitare diessere colpiti e sperando che sia così...Se non ci sbilanciamo e possediamoabilità nella difesa personale, saremocapaci di contrattaccareimmediatamente, prima che il nostroaggressore ci colpisca di nuovo.

Il problema in questa situazione èche:

(A) Non controllate la reazioneautomatica “schiva e muoviti” e (B)siete in posizione difensiva e nonavete un equilibrio ottimale.

In altre parole, il vostro attaccante haappena preso il controllo della contesaed è lui che in maniera aggressiva edrammatica sta chiudendo la misura(chiudendo la distanza tra lui e voi). E sepotessi allenarti per ribaltare lasituazione? E se potessi imparare aprendere l'iniziativa e fossi capace dichiudere la misura, acquisire un maggiorequilibrio e scegliere l'angolazione perdifenderti o contrattaccare?

Il Combat Hapkido insegnaesattamente questo! Nel nostroallenamento pratichiamo la chiusuradella misura fino a farla diventare unareazione naturale ed istintiva. Non èqualcosa che si può imparare in pochigiorni, ma non è poi così difficile. Con

pazienza e molte ripetizioni (Come ingran parte delle tecniche di ArtiMarziali!) svilupperete la velocità e lacoordinazione indispensabili.

E' necessario sottolineare chel'elemento essenziale per averesuccesso nell'eseguire ciò è... i lrilassamento! I movimenti tesi e rigidivi possono rallentare, minare il vostroequilibrio e farvi sprecare la vostrapreziosa energia.

Chiudere la misura implica intuizioneper contrattaccare, gioco di piedi inavanti contro l'aggressore, ma da unangolazione vantaggiosa perdifendersi e contrattaccare. Si devonoutilizzare le mani e le braccia... Non siusano in modo lento e inefficace per“parare” il colpo, ma semplicementeper deviarlo, controllarlo e poitrattenere o anche afferrare l'estremitàdell'avversario.

Grazie all'angolazione “sicura” in cuivi muovete, prenderete il controllo delcombattimento, deciderete quello chesuccederà dopo: Potrete portare unpugno, un calcio, usare i punti dipressione, leve articolari, proiezioni oanche strangolamenti. Potrete anchedecidere il livello di forza da impiegarea seconda delle circostanze e lepossibili implicazioni legali e moraliche ne conseguono. La “direttivaprincipale” di qualsiasi sistemarispettabile di difesa personale,sarebbe “Non farti colpire!” echiudendo la misura, invece dimuoverti indietro o di lato, si ottienetutto ciò in maniera semplice eintelligente, avendo una posizione piùsicura ed efficace.

Un altro grande vantaggio delchiudere la misura è che l'attaccantenon se l'aspetta. A causa di ciò chedicevamo all' inizio a proposito“dell'uomo delle caverne”, la mentedell'aggressore è programmata per

aspettarsi la reazione “normale” dicolui che viene aggredito: spostarsiall'indietro e allontanarsi dal possibiledolore o ferita. L'ultima cosa chel'attaccante si aspetta è che chiudiatela misura e vi muoviate verso di lui, daun angolazione sottile...naturalmente!

Un altro beneficio immediato è cheriuscirete restringere la mobilitàdell'avversario e limitare drasticamentele sue opzioni (di dare pugni, calci, ecc.)Inoltre, dal punto di vista psicologico,manderete un messaggio metaforicoma chiaro “Non sono una vittima! Haiscelto la persona sbagliata!”

Tuttavia, gli allievi devono avere benchiaro che chiudere la misura non è larisposta per tutti i tipi di attacco, ne larisposta accettabile per tutti i possibiliscenari. Se così fosse, perchèimparare qualsiasi altra cosa?Ovviamente ci sono molteplicisituazioni e altrettante variabili e unartista marziale intelligente sa che unatattica in particolare non servirà in tuttii casi. Una tattica completa di difesapersonale dovrebbe comprendere,ritirate strategiche, false sottomissioni,armi improvvisate, ecc... La chiusura

“Chiudere lamisura implicaintuizione per

contrattaccare,gioco di piedi inavanti contro

l'aggressore, mada un angolazionevantaggiosa per

difendersi econtrattaccare”

della misura deve essere soltanto unadelle armi dell'arsenale di difesapersonale.

Se c'è una cosa che dobbiamosempre sapere e ricordare è che la cosapeggiore di un attacco è la suaimprevedibil ità. Questo è poco masicuro: la violenza è imprevedibile,perciò è così difficile esserepreparati ad essa. Quindi,allenatevi duramente, praticatemolto e fate molte ripetizioni,per fare in modo che quandogiunga il momento sappiatecome chiudere o meno lamisura!

Il Wing Chun e le mode…

Ho cominciato a praticare Arti Marzialiormai 35 anni fa. Ho conosciuto diversisistemi di arti marziali e svariati sport dicontatto. E come no…ho vissuto i lpassare delle mode. Immagino checoloro che sono da molti anni in questomondo sappiano di ciò che parlo. Non ècosa relativa solo all'universo delle artimarziali, ma anche alla stessa societàsempre desiderosa e in cerca di “cosenuove”, di nuove sensazioni…

Il mio instancabile interesse diconoscere in profondità il mondo delleArti Marziali mi ha portato a imbattermi inun'infinità di sistemi. Osservare in modotrasversale l'ecosistema delle ArtiMarziali mi ha fornito una prospettiva suidifferenti stili che sono approdati inEuropa. Il mondo delle Arti Marziali si ètrasformato negli ultimi dieci anni in unincessante via vai di stili di moda e dellaloro irr imediabile uscita di scena…qualche volta, tale continuo irrompere distili, sistemi, rivoluzioni e nuove creazioniche sono state introdotte in questocontesto a “tamburo battente”, cheammette quasi integralmente tutto ciòche viene da “oriente”, ha prodotto unmix non sempre positivo: Arti Marziali eSport di Contatto.

In conseguenza di ciò e per motivi chenon arrivo a comprendere del tutto(immagino abbia a che vedere conl'ingresso delle arti marziali nelle palestredi fitness), stiamo vivendo i'inizio di unatendenza un tantino anomala che hacome presupposto il mescolarsi, nellostesso contenitore, degli stili di artimarziali con gli sport di contatto.

Questo miscuglio di “acqua e olio” èparticolarmente curioso se osserviamoe analizziamo nel dettaglio entrambi imondi . Scopr i remo che anche sepossono avere un'apparenza esteticasimilare (ovvio, visto che si tratta ditecniche relative al combattimento traesser i umani) sono assolutamentediversi. Credo che non è necessarioentrare molto nel part icolare perspiegare che gli sport di contatto sonoadattamenti più o meno attendibi l ide l le Art i del la Guerra a l l 'ambitosportivo, o per dirla in altro modo,sono metodi morbidi o edulcorati perpoter realizzare dei match con degliavversari senza il rischio di uccidere omorire.

Una riflessione di un insegnante diKendo col quale ho un buona amicizia everso cui nutro un profondo rispetto, mispiegava come il “Ken-Jutsu” siadiventato il “Kendo” e la trasformazioneche ha subito da tecnica di guerra aARTE da guerra, la cui principaleconseguenza è il cambiamento di ruolodel praticante: dalla spada si è passatiallo shinai (spada di bambù tipica dellapratica del Kendo). Questo “piccolocambiamento” ne genera qualcun'altromolto più grande nella natura delle

nostre discipline. GRANDE perchetrasforma un nemico in un avversario (nelpeggiore dei casi). O addirittura, unnemico in un compagno di pratica, masoprattutto PERMETTE DI MORIREMIGLIAIA DI VOLTE durante unallenamento. Non è meraviglioso?Un'autentica rivoluzione da un piccolocambiamento…

Tutte queste considerazioni le utilizzoper porti, caro lettore, a un punto dipartenza logico del ragionamento chevoglio trasmettere nell'articolo di questomese ai praticanti di Wing Chun, maanche ai praticanti di altre Arti Marziali.

La ragione è l'attuale e crescentecomparazione tra stili di arti marziali esport di contatto. O nel presente caso, lapreponderante moda delle MMA (MixedMartial Arts).

In quasi tutti i dibattiti tra praticanti sidiscute sul fatto che se il Wing Chun (oqualsiasi altro metodo si Arti Marzialitradizionali) è davvero così efficace,perché non lo dimostra nella “gabbia”delle MMA. E' un tema ricorrente che miviene spesso chiesto in molti dei posti incui impartiscocorsi eseminari. Inrealtà è unadisputa tantovecchia quantostupida perchéha la pretesa dim i s c h i a r etermini econcetti chepoco hanno ache vedere tra loro. Come dicevoall'inizio dell'articolo di oggi, le mode inquesto mondo sono andate cambiandoe quello che oggi è il paragone con leMMA, vent'anni fa lo si faceva con il BJJ

Wing Tsun

“In quasi tutti idibattiti trapraticanti si

discute sul fattoche se il Wing Chun

(o qualsiasi altrometodo si Arti

Marzialitradizionali) èdavvero così

efficace, perchénon lo dimostra

nella “gabbia” delleMMA”

Wing Tsun

della famiglia Gracie e molti anni prima con ipugili, ecc…Ricordo che quando ero un bimbo epraticavo Judo e Sambo mi interessavaparecchio la risposta alla domanda “chivincerebbe in un combattimento, un judoka o unkarateka?”… Bene, quella domanda innocente èmolto simile a quella che ci poniamo oggi.

Sebbene agli occhi delle persone che nonconoscono a fondo le Arti Marzial i ( osemplicemente degli appassionati che guardanodall'esterno delle sale di allenamento) possanoapparire delle affinità estetiche tra gli sport dicontatto e le arti marziali classiche, quel che ècerto è che esiste un abisso tra loro.

Potremmo affermare che gli sport di contattoattuali sono in molti casi e salvo alcune eccezioni(boxe classica, lotta greco-romana, ecc..chesono anche più antiche delle Arti Marziali piùantiche) delle evoluzioni delle arti marzialisoggette a un processo di “addolcimento” (similea quello che subì a suo tempo il Kendo rispetto alKen Jutsu in Giappone), per il quale si cerca difar in modo che la pratica ci permetta di arrivarea un “combattimento amichevole”, a una disputanella quale non arrechiamo un danno irreparabileall'avversario o non lo soffriamo noi stessi. Perquesto si stabil irono una serie di regolecondizionanti e soprattutto la divisione per sessoe categoria di peso che hanno lo scopo ditutelare il praticante.

Nel mio libro “Alto nivel” che ho scritto perBudo International cerco di spiegare alcuni diquesti concetti e il perché esistono categorie dipeso negli sport di contatto come nella boxe.Credo che sia la chiave per capire questaster i le discussione e soprattutto percomprendere un'idea molto più importante chespiegheremo un po' più avanti in questo stessoarticolo:

Immaginiamo un combattimento tra LennoxLewis (112 kg) e Sergio “Maravilla” Martinez…(72kg). Saremo d'accordo che aldilà della maggioremobilità e velocità di “Maravilla”, questi avrebbemolti problemi nel portare colpi potenti a Lewis.O in altre parole, perché i suoi colpi facciano deidanni.

Viceversa, qualsiasi colpo mettesse a segnoLewis su Sergio “Maravilla” avrebbe un effettodevastante sul “piccolo” pugile argentino. Ilpugile di minor peso riuscirebbe, senza dubbio, aportare un gran numero di colpi per la suagrande capacità di spostamento e agilità, ma ipugni affondati in un guantone da boxe e anchea un avversario che pesa 30 kg in più di lui, nonsarebbero molto efficaci. Tuttavia, immaginiamoadesso lo stesso combattimento nel qualevengono eliminati i guantoni e Sergio potesseutilizzare colpi con le dita agli occhi, di taglio alcollo, ecc.. (colpi definitivi) e altri tipi di tecnicheche completerebbero la sua già enorme capacitàdi movimento, controllo della distanza ecc…saremo d'accordo che tale capacità, unitaall'abilità del “Maravilla”, consentirebbe a unapersona di peso inferiore di poter fronteggiare inmodo abbastanza contundente un avversario dalpotenziale fisico superiore.

Credo che questo sia un esempio molto chiarodell'enorme differenza tra sport di contatto e artimarziali.

La riflessione su questo duello ipotetico è percercare di mostrare a quelle persone checonoscono poco l'arte marziale che è molto

“Sebbene agli occhi delle persone chenon conoscono a fondo le Arti Marziali

(o semplicemente degli appassionati cheguardano dall'esterno delle sale di

allenamento) possano apparire delleaffinità estetiche tra gli sport di

contatto e le arti marziali classiche,quel che è certo è che esiste un

abisso tra loro”

difficile battere qualcuno utilizzando dei pugniquando l'avversario è di peso superiore. Quelliche affermano che il Wing Tsun o altre artimarziali tradizionali non hanno mai dimostratonulla nel mondo delle MMA o degli Sport daCombattimento, sostengono qualcosa privo diconsistenza. E' solo “buttare fumo negli occhi”,poiché è lo stesso che dire che un RemingtonMagnum non ha mai dimostrato la sua efficacianelle MMA. Sono cose totalmente eassolutamente differenti anche se si parla dicombattere o di combattimenti.

Quando ho compiuto il lavoro di indagine edocumentazione per la serie di libri che scrivoattualmente per la rivista Budo International,una del le cose che ha r ichiamato la miaattenzione, è stata la riflessione di un vecchiomaestro di Okinawa-Te nella quale affermavache gli attacchi con i pugni sono molto pocousati nel Karate… Come?? (Mi domandai adalta voce). Il maestro lo giustificava con il fattoche quando si cominciò ad insegnare l'arte aibambini nelle scuole in Giappone, essi furonoobbl igat i a “chiudere i l pugno” per nondanneggiare i compagni di pratica. Vale a dire,misero da parte i colpi di taglio, con le ditaverso gli occhi e di palmo, che erano moltopericolosi, perché i bimbi non si facessero delmale tra loro. E come nascosero i colpi a manoaperta? Con un pugno! Non mi direte chequesto non è un tema curioso.

Questa considerazione mi è sempre sembratamolto interessante e mi ha fatto riflettere sulWing Tsun e sulle forme del nostro sistema (chesono come i libri del sapere o i vademecum delnostro stile). La mia sorpresa aumentava nelmomento che prendevo coscienza dello scarsonumero di colpi di pugno che troviamo nelleforme. Se guardiamo a fondo una qualsiasi diesse, osserveremo che effettivamente esistonocolpi o modi di colpire con i pugni, ma seproviamo a contarli vedremo che non superanopiù del 10 0 15% di tutto l'arsenale tecnico dellostile Wing Tsun. E il resto? Beh… è composto dacolpi con le dita, di taglio, di palmo, di gomito edi ginocchia. In altre parole, è configurato perportare colpi definitivi.

Dal momento che la mia riflessione odiernanon ha nessun interesse a rinfocolare questadiscussione poco produttiva tra praticanti di artimarziali e sport, bensì tutto il contrario, vorreiaprirne una in un'altra direzione. Mi piacerebbevedere il lato positivo delle cose. Anche se èparte di discorsi poco intelligenti…

Dal mio punto di vista sarebbe moltoconveniente riflettere sulle arti marziali classichee più in particolare sul nostro sistema… Perchésebbene siano mondi differenti eASSOLUTAMENTE INCOMPARABILI, risultaassai curioso che un praticante di un qualsiasisport di contatto che appartiene a quelle cheoggi sono note come le Arti Marziali Miste siacapace di fare Sparring e difendersi con gliargomenti di quei sistemi in uno scontro con altriavversari, anche se le regole e le normativesportive li costringono a restare logicamenteentro certi limiti. Com'è possibile che oggi giornogli sport di contatto o le arti marziali mistesembrano molto più efficaci che i metodi di ArtiMarziali Tradizionali?

A mio parere la stragrande maggioranzadelle Arti Marzial i più tradizionali si sono

Wing Tsun

“La moda delleMMA passerà cosìcome sono passatele altre, ma questo

non ci deve farescordare ciò cheeravamo e ciò che

siamo”

Wing Tsun

focalizzate molto sugli aspetti culturali, storici,folcloristici, ecc… Nell'Arte, dimenticandosicompletamente il Marziale. Se osserviamo ilmodo di muoversi o di eseguire un esercizio alcombatt imento è faci le dimostrare comesarebbe difficile applicare quelle tecniche“definitive” a un avversario di una certa entità.Nel sistema che pratico ci sono casi in cui ipraticanti arr ivano quasi a fare cose chefunzionerebbero solo in un videogame o inuno scadente film d'azione. Generalmente,inol t re, capi ta con i capost ip i t i del latradizione. Quelli a cui piace mascherare ciòche fanno in un alone di mistero o segretezzae dichiarandosi così i possessori dell'assolutaverità. I guardiani dello stile o degli stili (ciòvale per molti sistemi di combattimento).

Arr ivat i a questo punto consideroassolutamente positiva l'irruzione delle MMAoggi. Il motivo? Credo che abbiano consentitoche molt i prat icant i ser i d i Art i Marz ia l itornassero coi piedi per terra e ad allenarsi inmaniera sensata, strutturata e con idee eobbiettivi molto chiari. Pare logico pensareche Arti da Guerra forgiate sul campo dibattaglia, concepite da e per la battaglia,debbano cont inuare ad esser lo in unoscontro. Cos'è successo a l lora?Beh…tratteremo l 'argomento in art icol isuccessivi nei quali tenteremo di risolvere taledi lemma. Inut i le d i re che mi interessaspecialmente il sistema che pratico ed è suquesto che provo a spiegare un punto di vistache migliori l'attuale situazione.

Pare scontato affermare che l 'odiernasituazione del la società non permette losviluppo e la pratica delle tecniche definitive ela maniera di allenarsi di duecento anni fa inCina, ma io propongo un equilibrio tra l'Arte eil Marziale. Questa ricerca del giusto equilibriometterà lo stile Wing Tsun nel posto in cuideve stare.

Da dove cominciamo?Semplice: pratichiamo Wing Tsun!

Rivediamo le basi del Wing Tsun, la struttura,le forme. Pratichiamo gli spostamenti, il ChiSao, gli esercizi, le strategie. Elaboriamosistemi di addestramento differenti. Differentipunti di v ista ( tutt i possono essereinteressanti ) , ma più importante: maidimenticare che il Wing Tsun è uno stile di boxecinese concepito dal e per il combattimento.Perché gli uomini (e le donne) più piccolipossano sconfiggere gli uomini più grandi. Maalla fine, è uno stile di combattimento. Non celo dimentichiamo mai perché sennò…daremoragione a coloro che si affannano a paragonarecose incomparabili.

La moda delle MMA passerà così come sonopassate le altre, ma questo non ci deve farescordare ciò che eravamo e ciò che siamo.Dobbiamo trasmettere il seme della conoscenzadi un'arte che è arrivata fino a noi e chedobbiamo tramandare alle generazioni future. E'un compito molto delicato in cui non possiamopermetterci di dimenticare il perché, per cosa ecome…mancheremmo di rispetto verso coloroche dedicarono la propria vita, prima di noi,all'arte che pratichiamo.

Fusei Kise, 10° Dan di OkinawaShorin Ryu Kenshin Kan Karate &Kobudo Federation, è stato i ldiscepolo più importante delmaestro Hohan Soken (1889-1982), l'erede tecnico di SokonMatsumura.

In effetti, Hohan è stato l'unicoall ievo di suo zio NabeMatsumura, quest'ultimo nipotedel leggendario Bushi Sokon.

Salvador Herraiz, proprio dalcuore di Okinawa, è andato afondo nella storia di questoparticolare maestro,fondatore del Kenshinkan eci regala una nuovacronaca dalla qualeimpareremo qualcosa di piùsulla storia del Karate e deisuoi protagonisti.

SULLE ORME DI MATSUMURA

Testo e Foto: Salvador Herraiz 7°Dan di Karate (Yomitan, Okinawa)

Sinistra:. Salvador Herraiz nella tombaSokon Matsumura , Shuri, nel 2009.

En la foto de arriba: FuseiKise, Hohan Soken y el aus-traliano Barry Packman.

Fusei Kise10° Dan Di KarateKenshinkan

Tutti sappiamo che Matsumura Sokonè stato una delle chiavi dello sviluppodell'antico Karate di Okinawa. Fino allasua morte, avvenuta alla fine del XIXsecolo. L'eredità marziale che inGiappone passa tradizionalmente dipadre in figlio, in questo caso ha avutouna delle sue rare eccezioni. Infatti,dopo la morte prematura del figlio diSokon, suo nipote Matsumura Nabe(che si è recato anche al tempio diShaolin, in Cina, per completare le suetecniche nel Karate di Okinawa) divental'erede della sua conoscenza. NabeMatsumura (1860-1930) che si dedicò

profondamente all'arte segreta della suafamiglia, più tardi passerà il suopatrimonio marziale al nipote, HohanSoken, nato nel 1889. Dal 1905 zio enipote perfezionano le loro tecnichemarziali e a partire dal 1908, Soken iniziaad apprendere anche il maneggio del Boe del Nunchaku, e poco dopo anchequello del Kama, con l'esperto TsukenAkachu. Impara anche l'uso del Tonfacon un altro allievo di Nabe chiamatoKobashigawa. Nel 1912 Nabe insegna ilkata Hakutsuru, il più rappresentativodel lineage, a Hohan, oltre ad altri katacome i due Naifhanchi, i due Passai,Kushanku, Hakkaku, Chinto, Gojushiho,i primi Pinnan e Sanchin. Hohan Sokenchiamerà la sua arte Matsumura SeitoShorin Ryu.

Hohan Soken era pertanto unesperto che vantava nel suo curriculummarziale armi come il Bo, il Sai, il Tonfa,il Kama, il Nunchaku, il Suruchin… oltrea, naturalmente, i kata tra i quali sidistingue Hakutsuru che avevatramandato Sokon Matsumura a suonipote e erede marziale, come tassellochiave dei suoi insegnamenti. Cosìcome Nabe era conosciuto come NabeTanme “l'anziano Nabe”, suo nipote losarebbe stato come Sokon Tanme.

Originario della cittadina di Nishihara,al nord di Naha, Hohan ha vissuto inArgentina dalla metà degli anni '20 finoal termine della II Guerra Mondiale.Hohan ha avuto svariati allievi, tra iquali troviamo Seiki Arakaki, MitsuoInoue, Masaya Kyan, Kosei Nishihira,

Interior del dojo Kenshinkan.

Yuichi Kuda, Kohama Nakazato,Shigenobu…ma senza dubbio è il nostroprotagonista di oggi, il maestro Kise Fusei,10° Dan, il principale tra loro e un karateka daicaratteri peculiari. Nel 1990 il sottoscrittoaveva dei rapporti con la InternationalOkinawan Martial Arts Union, nella qualeallora ero 4° Dan e che era diretta da FuseiKise in collaborazione con l'anche lui 10° Dan,Shian Toma, suo compagno di allenamentoalcuni anni prima. Quest'ultimo aveva istituitola Zen Okinawa Seidokan Karate KobudoFederation nel 1984, apportando la suatecnica dal conosciuto Shorin Ryu e dal nonaltrettanto conosciuto Motobu Ryu di ChoyuMotobu (1864-1927) e Seikichi Uehara (1904-2004). Toma è scomparso non molto tempofa, il 30 maggio del 2013, all'età di 85 anni, aOkinawa.

Qualche mese fa, rileggendo un libro scrittoda Fusei Kise e dedicato a lui stesso, mi èvenuta in mente l'idea di presentarlo ai lettori diBudo International approfittando di uno deimiei viaggi a Okinawa, dove il maestro,ovviamente, risiede. E così è stato. E' arrivatoquel giorno. Fa molto caldo sull'isola, comesempre in questa stagione. Un caldo moltoumido. Arriviamo a casa del maestro Kise e sua

Karate

Abajo: Hohan Soken observa a Fusei Kiserealizando kata. Soken defendiéndose con tonfa.Fusei junto a su hijo Isao Kise. Salvador Herraizvisitando la tumba de Choken Makabe, enOkinawa, en 2007.

moglie ci apre la porta mentre il nostrotaxi cerca di fare manovra tra le angustestrade di questa parte di Okinawa e ditante altre dei villaggi dell'isola.

Fusei Kise è nato nella cittadina diYomitan, Okinawa, nel 1935. I suoigenitori, Isei e Haruko, non poteronodargli molte attenzioni, il primo per la

sua morte prematura quando Fuseiaveva appena 3 anni e sua madreperché poco dopo fu costretta adabbandonarlo, f ino a che non sirincontrarono svariati anni più tardi,dopo la II Guerra Mondiale. Fino a quelmomento il piccolo visse sotto la tuteladi suo zio e di sua nonna. Haruko, sua

madre, era nipote dell'esperto di To De,Sensei Choken Makabe e quindi anchesuo zio, Chosaburo, che era già unpraticante (1769 - 1825). Makabe eraconosciuto come “l'uomo uccello” per isuoi leggendari salt i e piroette. Esiccome il mondo è piccolo e adOkinawa si conoscono tutti, si da il

Fusei Kise in diversi momenti della sua vita in Karate, in alcune foto con il suo maestrHohan Soken.

caso che da parte sua l'attuale discendente di ChokenMakabe, Chosei, sia il marito di Hiroko, la sorella maggiore diMasahiro Nakamoto (il grande maestro che ho già presentatonei mesi scorsi su Budo International). Non è l'unicaparentela tra discendenti di grandi maestri, come ho benspiegato nei passati articoli su altri personaggi.

Ma continuiamo con la nostra storia di oggi. Il fatto è che ilgiovane Fusei Kise andò familiarizzando con quello che già siconosceva come Karate e nel 1947, a 12 anni, inizia la suapratica. Nel 1952 Fusei Kise inizia a lavorare come elettricistanelle basi militari che gli americani hanno sull'isola,precisamente in quelle di Kuwae, Zukeran e la famosissima diKadena. Tre anni dopo si sposa con la sua fidanzata Yuki,originaria dell'isola di Ishigaki, a Yaeyama. Quello stesso anno,il 1955, a 20 anni, Kise comincia il suo rapporto marziale con il

maestro Hohan Soken, nipote di Nabe Matsumura (nipotea sua volta del leggendario Bushi Sokon Matsumura).Hohan lo accetta grazie alla mediazione dello zio di Fusei,Chosaburo Makabe, dall'illustre passato marziale comedetto in precedenza. A quei tempi Kise era già 1°Dan,riconosciuto dal sensei Shingaki.

Nel 1958 Fusei comincia a insegnare Karate (in realtàcol nome di Kenpo okinawense) agli americani della basedi Kadena, dove presto ottiene un grande successo,anche grazie all'abbondante arrivo di marines a causadella guerra del Vietnam. Di fatto, nel 1967 lascia il suolavoro per dedicarsi esclusivamente al Karate. Quell'annoriceve dal suo maestro, Hohan Soken, il 7° Dan e ilcertificato di Shihan nella sua scuola Shorin RyuMatsumura Seito Karatedo e apre un dojo nella città diKoza (quello che oggi si trova nella città che prende il suonome da quello dell'isola, Okinawa, che si trova a nord diNaha). Questo dojo, lo Aozora (cielo azzurro), chegestisce in società con il maestro Maeshiro, era un luogoall'aria aperta, senza un tetto che lo copriva. Furono annidi ristrutturazione tecnica nei quali Fusei Kise ricreò i kataPinnan Sandan, Jondan e Godan ( che naturalmenteanche se esistevano in altri lineage di Karate, non c'eranoin quello che venne tramandato a lui), oltre ad altri comeWansu, Anunku e Seisan.

Per Fusei Kise gli obbiettivi del Karate erano già alloraquelli di formare un carattere forte, un corpo capace divivere a lungo in piena salute e persone in grado diservire gli altri e di essere rispettate da tutti.

Fino al 1072, periodo in cui Okinawa recupera la suasovranità che dalla II Guerra Mondiale era in mano agli

statunitensi, il Karate si praticava in forma privata. Non è chelo si facesse segretamente, ma con cautela e discrezionesenza mostrarlo in pubblico senza alcun motivo. Quell'annoKise accompagna Hohan Soken nel suo viaggio negli USA,organizzato dal karateka nordamericano Glenn Premru, unex marine nato nel 1942 che aveva iniziato col Karate nel1956 a Pittsburgh con Larry Williams del Goju Ryu. Durantela visita negli Stati Uniti, scambia un paio di Kama con unmazza da baseball col famoso giocatore Roberto Clemente.Nel Giugno dello stesso anno Soken nomina Premrupresidente della sezione americana della FederazioneOkinawense di Karate appena creata.

Nel 1976 Kise lascia la sua associazione con Maeshiro ecrea la propria e…al coperto, nell'allora cittadina di Goya(l'attuale città di Okinawa), nell'edificio di Kunio Nakone,

anch'egli karateka(anche se di un altrosti le). Quell'annoHohan gli riconosceil 9°Dan. Anche se inprincipio adotta i lnome di OkinawaShorin Ryu BushiMatsumura SeitoShorin Ryu, prestoqualche rimostranzadi altri maestri chepensano si possaconfondere conl'Hombu Dojo dellalinea rappresentativadi Matsumura, oltreal fatto che i lmaestro Kise haaggiunto la propria

Reportaje

estro

visione del Karate (non tramandata daHohan Soken), fanno si che pochi mesipiù tardi cambi il nome del suo dojo inOkinawa Shorin Ryu Kenshin KanKarate & Kobudo Federation. Questodojo è lo stesso che esiste ai giorninostri e che visiteremo oggi, dopoessere stati con Kise a casa sua. Lamorte di Hohan Soken nel 1982, a Gaja(Nishihara), lasciò definitivamente Kisecon un proprio lineage di sua esclusivaresponsabilità.

Nel 1987 Fusei Kise riceve il 10°Dandalla All Okinawa Shorin Ryu Karate &Kobudo Federation, presieduta daShigeru Tamaei, e si concentra inparticolar modo nello sviluppointernazionale della sua organizzazione.E' li che, come ho detto in precedenza,faccio la sua prima conoscenzaattraverso una sua “succursale” negliStati Uniti. E oggi mi trovo qui, sedutosu un piccolo sofà a casa sua. E' unapersona molto seria, corretta ma seria.Non concede la sua fiducia in modoincondizionato, mantenendosi in allertae in osservazione davanti a tutti. Parla

poco e gli piace mantenere le distanzecon un certo orgoglio. Non è una criticama è la sensazione che ho avuto.Comunque suppongo che quando lafiducia sarà maggiore l'atteggiamentopotrebbe diventare più accomodante.In ogni caso mi sembra un bene e lasensazione dopo averlo conosciuto davicino è assai piacevole. Nonchiedetemi i l perché. Le suecaratteristiche personali si riflettono nelsimbolo della sua organizzazione,disegnato da Kiroshi Kikumura, cheinclude come arma fondamentale delKarate il pugno in posizione Seiken,all'interno di un cerchio (simbolo diarmonia tra gente che si rispetta) dicolore rosso (che rappresenta lapassione per l'allenamento del corpo edella mente in maniera equilibrata). Ailati del pugno troviamo un tonfa da unaparte e un kama dall'altra, cherappresentano la cultura del popolookinawense.

Oggi, calpestare il pavimento deldojo alcuni minuti più tardi, ad AzaGoya (Okinawa City), mi emoziona

davvero. Sensei Kise è un maestromolto severo, secondo coloro chestudiano il Karate ai suoi ordini. Parlapoco, spiega poco. Vuole che le cosevengano percepite e comprese coltempo non con molte spiegazioni.Oggi ci sono solo un paio di allievi sultatami del dojo, intenti a perfezionarele loro tecniche. A Fusei Kise piaceche si dedichino mesi e mesi allostesso kata prima di passare a unaltro. In questa maniera si sviluppa lapazienza e lo spirito di perseveranza,risultato di un apprendistato duro eper nulla semplice.

Per il maestro Fusei Kise il rispettoverso il maestro è qualcosa di basilaree prioritario. A lui piace ricordare unvecchio detto che recita così:“Cammina tre passi indietro dell'ombradel tuo maestro…e non calpestarlamai”. A Kise importa non soltanto dellatecnica conseguita attraversol'al lenamento, ma molto di piùdell'atteggiamento e delcomportamento che tiene l'allievo. Perlui il primo senza il secondo non è

L'autore, Herraiz Salvador e studentiJose L. Vicky Pastore e Ambite, con il Kisemaestro di casa, nel 2012.

A destra, in basso, all'interno del DokoKenshinkan a Okinawa.

meritevole di considerazione, ne di grado,di niente. La cosa più importante è portaresempre rispetto verso il sensei e seguire isuoi insegnamenti di comportamento allalettera.

Suo f ig l io Isao Kise, secondo dic inque f rate l l i (due maschi e t refemmine), sarà il suo successore e giàlavora ai vertici dell'organizzazione. YuuNikawador i , Kensho Gibo, NobukoAkamine, hanno anch'essi collaboratostrettamente col maestro. Fusei Kisepresume di essere stato i l pr imomaestro di Karate okinawense ad averinsegnato agl i st ranier i , i mar inesamer icani d i stanza nel le basiokinawensi , come precisato inprecedenza. Karateka stranieri comel 'argent ino Juan Car los Docker,l 'austra l iano Barry Packham o inordamericani Jim McGee, Jerry DeBries, sono stati suoi collaboratori nellosvi luppo del la Okinawa Shor in RyuKenshin Kan Karate Kobudo Federationfuor i da Okinawa, che conta quasi60.000 praticanti in tutto il mondo. Unodei p iù important i , forse i l p iùimportante, è John Shipes, 8°Dan, cheopera in Texas ed è uno dei tre direttoridell'organizzazione del maestro Kisenegli Stati Uniti, insieme a Greg Lazarus,nel New Hampshire e Jeff Ader, inColorado, entrambi con lo stesso gradodi Shipes.

Karate

Questo libro è il primo che parla apertamente diuna tradizione Sciamanica giapponese che dalSecolo XII rimase segreta. Si tratta della culturaspirituale degli Shizen ("i naturali"), un popoloche raggiunse la sua massima espressioneintorno al Secolo XIV sull'Isola di Hokkaido, alNord del Giappone. La cultura apparteneva allapopolazione Aino, culla di guerrieri e sacerdoti,gli abitanti originari delle Isole, di razzacaucasica e in perenne lotta con gli invasoriYamato. Oggigiorno solo un tre percento dei

giapponesi possiede geni Aino, tuttavia la suasaggezza sul mondo spirituale fu tale che,nonostante l'essenza fu mantenuta segreta,"contaminò" intensamente la cultura giapponesee la sua influenza si può percepire in aspettidello Shinto, nello Shugendo, nelle Arti Marzialie nelle tradizioni e abitudini di tutto ilGiappone. I saggi Miryoku, gli Sciamani delpopolo Shizen, erano temuti e ricercati persinodallo stesso Shogun per via del loro potere edelle loro conoscenze.L'e-bunto è rimasto talmente segreto che

anche digitando il suo nome su Google, non neesce niente. La ricchezza della sua eredità èenorme e le sue conoscenze del mondospirituale e delle interazioni con esso sonosorprendenti e poderose. Filosofia,psicologia, strategia, alimentazione, medicinaspirituale ... le materie che compongono l'e-bunto sono molto vaste e ricche mentre lasua Cosmogonia possiede la finezza, laprofondità e la raffinatezza della Greciaclassica.Questo lavoro è dunque una primizia

storica, ma anche una fonte d'ispirazioneper comprendere come i popoli antichiesplorarono l'ignoto, interagendo in modosorprendente con le forze dell'Universo, apartire dall'analogia e dal linguaggio deifatti, giungendo a conclusioni chesolamente ora la scienza modernaincomincia ad intravvedere. Unaconoscenza che lontano dal rimanere unqualcosa d'informativo o sterile, fuutilizzata come medicina spirituale,trasmettendoci un bagaglio immensamentericco che solo ora, finalmente, incominciaad aprirsi al resto dell'umanità, trovando inquesto modo il suo giusto riconoscimento.

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Come sono cambiate le cose - Una lezione per tutti noi.

na cosa che dobbiamo sempre rivedere e non dimenticaremai, è la nostra base. Non importa se il nostro stile è duro omorbido, tantomeno le sue origini, che venga dalla Cina, dalGiappone, dalla Corea o da Okinawa; questo è importanteper tutti noi.

Sembra che quando siamo istruttori di Arti Marziali da moltotempo, la nostra base sia garantita perchè i movimenti ci escono in manieranaturale. Per i principianti e gli allievi giovani è molto diverso. Tutti voglionousare delle “scorciatoie”, vogliono farsi conoscere e raggiungere un livellosempre più alto, ma molti non sono consapevoli di quanto lavoro sia richiestoper arrivarci.

Io ricordo quanto erano differenti le cose rispetto ad oggi, nella sezione armi diun torneo. Normalmente dovevamo fare due esrcizi, uno con l'arma lunga e unaltro con l'arma corta. Se colpivamo dovevamo fare un altro Kata completo,preferibilmente con un'altra arma. Ricordo che prima di fare il mio Kata con il Bodi fronte ai giudici, glielo dovevo mostrare. Se era troppo leggero mi toglievano unpunto. Lo stesso facevano con la Kama, se non era affilata toglievano mezzopunto.

Prima dell'era delle Arti Marziali estreme, i Kata non comprendevanomovimenti ginnici. Sono orgoglioso che adesso ci siano questesezioni, anche se, per fare i movimenti e le posizioni base ènecessario essere molto forti. Non si deve traballare, fare passifalsi ne essere precipitosi. Va bene dare dei calci volanti,ecc., ma si deve avere delle buone basi.

Le basi sono le fondamenta di tutti i sistemi di ArtiMarziali. Cos'è un Kata se non un insieme precisodi movimenti per combattere contro un avversarioimmaginario? Le armi non sono altro cheun'estensione delle nostre braccia.

Quando penso al Kumite non posso nonpensare a Sun Tzu e ad alcuni dei suoiinsegnamenti.

“Studia sempre il tuo avversarioper conoscere le sue debolezze.Fai ciò che non si aspetta. Nonlanciarti in una battaglia senzasapere quello che hai difronte”

A coloro che hannocombattuto molto, comeme, formulo questadomanda: Quali sono ledue tecniche vi hannofatto vincere più dellealtre nei combattimentidei tornei? I l pugnorovesciato e il calciofrontale è la miarisposta, tuttavia, ilcalcio frontale ogginon viene quasi maiutilizzato e gli allievihanno moltiproblemi pereseguire i l pugnorovesciato.

Essi vogliono faretecniche più vistose come calci girati omostrare la loro elasticità con le gambe.

Anche noi come istruttori siamo colpevolidi insegnare spesso delle tecnichecomplicate di alto l ivello nei seminari,principalmente perchè vogliamo dimostrare ainostri compagni “ciò che siamo in grado difare”. Faremmo meglio a mostrare tecniche menocomplicate e a dedicare più tempo a ciascuna diesse, invece di farne vedere una ventina differenti.

Se si insegnano due o tre tecniche e gli si dedica

U

più tempo, gli allievi assimilerannomeglio tali cognizioni e potrannoapprenderle meglio, invece di averneviste venti senza comprendernerealmente qualcuna.

Anni fa ho avuto la fortuna di vincerela “Kelly Cup” nelle competizioni delnostro stato. E' i l premio piùimportante che viene attrubuito a unatleta amatore. Quando ricevetti ilpremio mi mandarono in una sala nellaquale c'erano tutti i campioni statali.Quando cominciai a parlare con loro,mi resi conto che la loro età andavadai 17 ai 20 anni. Io avevo 14 anni epensai: Cosa posso dire a questagente? Fondamentalmente questo fuciò che dissi: “ Qui tutti sono dei vericampioni e sanno come si vince.Chiunque di noi può insegnare aqualcuno ad essere un campionedimostrando i l percorso di

apprendimento che ci è costato annidi allenamento. Tuttavia, l'unica cosache non si può insegnare è il cuore,l'anima e la passione. Può essere chel'abbiate oppure no. Quel che è certoè che avrete fatto dei sacrifici perottenere tutto questo, attraverso ilduro lavoro svolto quotidianamenteper raggiungere la vostra meta”.

Le Arti Marziali hanno fatto un lungopercorso nell'arco degli anni per arrivareai nostri giorni. Ci sono molti allievieccellenti, Maestri e istruttori con cuistudiare. Non dovete semplicementeconcentrarvi in certi aspettidell'insegnamento al punto didimenticare le basi e non dedicarvi iltempo sufficiente per poi mostrarle. Laqualità di un allievo si riflette in quella diun insegnante. Il nostro obbiettivo comeistruttori è quello di dare ai nostri allievil'opportunità di diventare migliori di noi.

“Tutti vogliono usaredelle “scorciatoie”,

vogliono farsiconoscere e

raggiungere unlivello sempre piùalto, ma molti nonsono consapevoli diquanto lavoro sia

richiesto perarrivarci”

"Karate: immagini di una Storia" è il libro che contiene il maggiore e più interessante archivio di documenti storici della storia delKarate. Funakoshi, i suoi Maestri, i grandi delle generazioni successive, Nakayama, Yamaguchi; tutto questo in documenti inediti opoco conosciuti, fotografie che sono parte della storia del Karate.

Numero di pagine: 214

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Un libro meraviglioso finalmente disponibile in Italiano

inalmente dopo una grandeespansione a livello mondiale,è stata creata l'InternationalBugei Society, con sede inSpagna - entità che andrà aregolamentare le Società di

Bugei di ciascuna area, come la NorthAmerican Bugei Society e la SouthAmerican Bugei Society, garantendoomogeneità nell'insegnamento e qualità diapprendimento da parte di tutti gli allievi,indipendentemente dal paese diappartenenza.

Il vasto programma didattico del Bugei,con un sistema che comprende 77 materierivolte all'aspetto fisico ementale/spirituale, r ichiede che unanecessaria e adeguata supervisione a talequalità di insegnamento e apprendimento,divenga un fattore primario per tutte lesedi. Essendo i l Bugei un arte diestrazione militare, mira, attraverso la suadisciplina, al miglioramento dell'essereumano sia dal punto di vista f isico(corporeo), che mentale (spirituale). In ognidisciplina, il Bugei cerca di insegnareall'individuo la cultura di valori comel'onestà, la compassione, l'altruismo e larettitudine caratteriale.

La diffusione di questa filosofia nellacomunità in generale è di estremaimportanza per la costruzione di unasocietà più giusta e onesta. Gli sforzi dellaInternational Bugei Society nel perseguiretale obbiettivo si concretizzano attraversola prestazione di servizi che comprendonodalla promozione di corsi e seminarieducativi, f ino alla collaborazione inprogetti di altra natura che siano conformialla filosofia del Bugei.

La spiegazione di un così ampioprogramma di studio è data dalla strutturadel medesimo. Le 18 discipline del BugeiJuhapan hanno ispirato l'introduzione degliaspetti culturali tramite l'approfondimentodelle conoscenze intellettuali, visto cheOgawa Sensei sognava di costruire unaspecie di “università” che insegnasse tuttala cultura giapponese tradizionale.

Molta teoria, come filosofia,meditazione, studiodel Ki, pittura,teatro, Thè,ecc… Inoltre,

avendo un legame con la rel igione,conosciuta come Ebunto, mantenuto sinoad oggi, molte discipline appartengono atale cultura come la mitologia, lepreghiere, i canti tradizionali, i l cheaumenta inevitabilmente il numero dimaterie che vengono studiate.

Si capisce dunque che per ampliare eperfezionare lo studio delle arti antiche,molte discipline sono state aggiunte nelcorso del tempo, alcune di esse venendoaddirittura specializzate in Brasile, per viadel nostro lineage. Nell'arco del temposono stati fatti numerosi investimenti percorsi e seminari, con gli insegnanti dellerispettive aree, o venuti dal Giappone,perché il progetto arrivasse a dare deifrutti. Un lavoro che comportaun'attenzione minuziosa per laconservazione di queste arti.

Pertanto, la IBS è l'organo massimo cheregola le scuole e gli insegnanti di Kaze noRyu Bugei nel mondo, con l'obbiettivo diuniformare e sovrintendere alla didattica ealla metodologia di insegnamento adottatodagli stessi. Il compito della IBS non è sol-tanto la supervisione, attraverso il CollegioRevisore, delle attività e della didattica appli-cate nelle scuole do Kaze no Ryu Bugei alivello mondiale, ma anche di promuovere eautorizzare l'istituzione di nuove Scuole einsegnanti; uniformare e aggiornare il pro-gramma di studi, gestire i corsi di formazio-ne di insegnanti e istruttori, promuovere con-ferenze, workshop con professionisti didiversi settori che contribuiscano all'arricchi-mento delle conoscenze (che siano mediche, filosofiche o marziali), seminari, gashuko,corsi di perfezionamento, viaggi studio; con-formare e valutare regolarmente Scuole,insegnanti e allievi; mettere adisposizione la Banca datidegli Esami per realizzaregli esami di laurea;emettere diplomi, cer-tificati e riconosci-menti agli affiliati.

I material iscritt i sonoe l a b o r a t i ,

adattati e riesaminati da insegnantiqualificati delle rispettive discipline che,mediante delle riunioni e delle analisiminuziose, mirano a mettere adisposizione all'al l ievo di Bugei unmateriale la cui didattica sia allo stessotempo fruibile, comprensibile eperfettamente inquadrata nello standard diqualità della metodologia dell'istituzione.Lo stesso viene fatto con i material ididattici video o su altri tipi di supportomediatico, cercando sempre la tecnologiamigliore per facilitare la comprensione daparte degli allievi.

La IBS centralizzerà l'iter di preparazioneper i gradi superiori, avrà il potere diemettere certificati internazionali, realizzarecorsi di formazione speciale per insegnantie istruttori, oltre che Corsi Intensivi diAggiornamento Tecnico e MeetingInternazionali. Il corpo dirigente deidipartimenti di Cultura e Tradizione e ArtiMilitari che sarà costituito, si occuperà dellerispettive aree, rendendo dinamica l'agendadi Eventi e Conferenze, personalizzandol'attenzione verso quegli allievi chesceglieranno percorsi di studio specifici.

Un altro fattore prioritario per la IBS saràl'integrazione tra i coordinatori e ipresidenti delle altre società, per agevolarela comunicazione, i rapporti di amicizia e isodalizi tra i responsabili delle varie regioni- aspetto determinante per l'armoniainterna delle organizzazioni e delle scuole.

Secondo quanto stabil ito dalladirezione, tutti coloro che un tempo hannofatto parte di una scuola, potrannomettersi in contatto con l'Istituzione einformarsi sulle documentazioninecessarie, così come su specifici corsi,perfezionamenti e altre attività. Questa

misura andrà a garantire la regolaritàe la serietà dell'operato di tutte le

altre Società di Bugei diciascuna area.

Con la creazione dellaScuola Superiore dei Kazeno Ryu Ogawa Ha, stiamoprocedendo sempre di piùverso una formazioneaccademica riconosciu-ta dal governo europeo.Viene prodotto materia-le sempre nuovo, consistemi sempre più pro-fessionali e all'avan-

guardia, per fare in modoche l'insegnamento sia il

più profondo e concre-to possibile.

Notizia: Viene creata la Società Internazionale di Bugei

F

Questo mese ho il piacere di presentarvi una nuova colonna, sebbene il suo autoresia una vecchia conoscenza dei lettori più anziani della nostra pubblicazione. Harealizzato dei video con noi e il suo lavoro è migliorato con gli anni. E' qui percondividere con voi le sue conoscenze e la sua esperienza, in una serie diinteressantissimi lavori sulla sua passione. E' un uomo del mondo dell'Eskrima,indagatore instancabile, maestro internazionale, che tiene seminari in tutto il mondoe che senza dubbio delizierà gli amanti dei sistemi di lotta più diretti e contundenti.

Alfredo Tucci

a mia visione dell'Eskrimadifferisce da quella di altriinsegnanti. Molta gentedimentica che l'Eskrima èstata sviluppata tanti anni orsono nelle Fil ippine, per

combattere contro il nemico usando deibastoni, coltelli lancia e spade, poichènon avevano le armi da fuoco come iConquistadores spagnoli. Secoli dopo èdiventata uno sport, senza un proposito

di difesa personale. Naturalmente sipuò praticare Eskrima come sport, maio preferisco praticarla primariamentecome un'Arte Marziale. L'ho adattata el'ho resa accessibile perché chiunquepossa allenarsi duramente, a modo mio.Rispetto la tradizione, ma non siamopezzi da museo. L'Eskrima necessita difornire risposte contro le aggressioni dioggigiorno, di essere realistica epreparata per il XXI secolo. Lo sviluppo

dell'Eskrima è uno dei mieiobbiettivi principali, da qui in avantici lasceremo alle spalle concetti dilotta obsoleti e inefficaci.

Sono anni che sto sviluppando ilmio sti le (Stroeven CombatSystems - SCS). Ho iniziatopraticando il Latosa Eskrima conBill Newman, prima di andare nelleFilippine. C'è gente che ancorapensa che ho imparato l'Eskrimanelle Filippine, ma ho iniziato afarlo in Olanda. Ho appreso da miopadre la lotta col coltel lo.Successivamente mi sono allenatonelle Filippine con vari maestri eanche da loro ho imparato molto. Ecome leader dello StroevenCombat System, organizzazioneinternazionale che promuovel'Eskrima, ho continuato insiemealla mio team di istruttori asviluppare vari stili di quest'ultima.Nel SCS alleniamo la lotta colbastone, con bastone da taschino,col coltello, col tonfa, machete,karabit, pangamot e tomahawk.

Nel SCS Eskrima si pratica un'ArteMarziale realistica e dinamica, chesta prendendo piede in Europa. Ilcombattimento con coltello ha unruolo fondamentale in Europa.Soltanto quando sappiamo comeusare un coltello, sapremo difendercicontro un coltello. Ogni artista mar-ziale che prenda sul serio l'autodife-sa, deve seriamente considerarel'addestramento col coltello.

Un gran numero di personepratica Eskrima al giorno d'oggi.Negli ultimi anni, i diversi stili diEskrima si sono fatti sempre piùconoscere. Stil i come il Kali el'Arnis vengono mostrati in filmcome Rambo, The Bourne Identityo The Hunted. In questi film si vedel'Eskrima in tutte le suesfaccettature. Il combattimento colbastone, con coltello, a mano nuda,fan parte del repertorio di attorifamosi allenati da professionisti.Essi rappresentano in modospettacolare le Arti Marziali equesta è una delle ragioni per lequali è aumentata la loro popolarità.

Forse inconsciamente, gli attorisono diventati ambasciatoridell'Eskrima. Ma le personevogliono qualcosa di più reale,desiderano loro stesse impararel'Eskrima. Il bello dell'Eskrima è che

possiede una grande varietà di tecniche,che possono essere utili a chiunque. C'èa chi piace il combattimento con ilcoltello, a chi la lotta a mano nuda, o achi l'uso del bastone. L'Eskrima ha tuttoquesto. Mi sono reso conto che ai mieiseminari accorre molta gente. L'Eskrimapiace a tutte le persone del mondo.Inoltre i miei corsi istruttori hanno avutoe hanno un grande successo. Mi sonoreso conto che ogni volta sempre piùinsegnanti di altre Arti marziali vedono dibuon occhio l'Eskrima così da inserirlanelle proprie discipline. Allo stessotempo ho osservato che alcuni di lorouna volta che la conoscono, voglionopraticare solo quella e nient'altro. E'successo anche che alcuni insegnanti diKrav Maga hanno imparato l'Eskrima e isuoi principi e li hanno introdotti nelproprio allenamento.

Certe organizzazioni di Krav Magahanno appreso l'Eskrima, la lotta colcoltello e il pangamot, ma lo hannochiamato Krav Maga. Io questo loconsidero come un complimento. I mieiseminari per le forze speciali come ilCOT Commando De Brasil e perl'esercito delle Filippine, mi indicanoche sono sulla strada giusta.

L'Eskrima ha uno stile dinamico chedeve adattarsi a tutte le circostanze enecessità seguendo lo spiritodell'Eskrimador, che utilizza qualsiasiarma. Per me, L'Eskrima non è fatto diesercizi vistosi, anche se appaionospettacolari. Gli esercizi sono solo perallenarsi. Voglio che i miei al l ievicapiscano che bisogna praticarel'Eskrima in maniera realistica, dura,diretta e semplice. Il suo obbiettivodeve essere sconfiggere l'avversario ilpiù rapidamente possibile.

Nelle mie prossime colonne parleròdell'Eskrima come Arte Marziale edell'Eskrima come sport. Il significatodella tradizione e di ciò che, secondo ilmio modo di vedere, è necessariopreservare e ciò che invece è da scartare.Parlerò dell'Eskrima come una lottarealistica e scriverò circa certe pratichenelle Arti Marziali filippine. In più, parleròsull'aggiudicazione di titoli e di quantofacile risulti diventare Gran Maestro. Faròriferimento alla lotta con il coltello, aiprogrammi speciali per il personalemilitare, al Pangamot (combattimentosenza armi). Commenterò tutto questo evi racconterò delle mie esperienze nelleFilippine.

Parlerò delle tecniche, dei principi edei consigli che potrete applicare allavostra Eskrima. Utilizzerò il video perspiegare ciò che voglio dire.

Spero che lo apprezzerete e intanto,vi do i l benvenuto nel mondodell'Eskrima!

Contattaci a: Frans [email protected] internet:www.knifefightsystem.com

L

Le tecniche della Tigre nelloShaolin Hung Gar Kung Fu

Le tecniche della Tigre servono per lo sviluppodelle ossa e dei muscoli.

Le sue tecniche si basano sulla f i losofiadell'elemento fuoco. La tigre utilizza i suoi fortiartigli. Tecniche con le quali fa a pezzi il suoavversario. Il suo attacco è frontale e diretto.

In generale, si considera lo stile della tigre comeil più importante dei 5 animali. Questa affermazione

si fonda probabilmente su un errore all'origine. Moltipraticanti di Hung Gar considerando il nome della prima

forma principale “Gung Gee Fook Fu Kuen”, vedono inessa la parola (il carattere) “Fu” ,che significa tigre. La

stessa parola si trova di nuovo nel nome della secondaforma principale dello stile, “Fu Hok Seung Yin Kuen”. Perciò,

partendo da questo presupposto, molti praticanti di HungGar credono che alla tigre si debba

un'attenzione particolare.La tradizione dice che il nomedella prima forma si basa

nell'animale più forte dellamontagna di Ling Nam, nelSud della Cina, la Tigre.L'affermazione era ed èche il praticante che allenaquesta forma potrebbesconfiggere persino una

tigre. In merito alla

seconda formaprincipale si fa

r i f e r i m e n t orealmente alletecniche dellatigre. Gli aspettipiù importantinelle tecnichedella tigre

1 + 2. Erbe per Si Sao Fang3 + 4. Esercizio

5 Sacco per condizionamento delle mani6 Dit Da Jow

Kung Fu

sono il rafforzamento dei muscoli, dei tendini e delle ossa. Si rinforzano specialmente le estremità e laschiena. Si colpisce con la parte bassa del palmo della mano. Molte volte, soprattutto nel passato, sigraffiava con gli artigli, si “lacerava”. Se ci rifacciamo alle leggende, non era molto raro che sistrappassero dei pezzi di carne all'avversario.

Le mie esperienze nell'apprendimentodelle tecniche della tigre

Le tecniche della t igre mientusiasmarono molto presto. Ma il lorovero valore lo scoprì alcuni anni piùtardi.

Prima di tutto il corpo deve esseresufficientemente forte. Le dita e la partebassa del palmo della mano devonoraggiungere un grado dicondizionamento basilare e letecniche devono essere pulite erealizzate con l'adeguataapplicazione del corpo.

A quanto pare, i miei allieviprovano le stesse cose. Ancheloro mostrano entusiasmo perle tecniche e lo stile dellatigre. Molti di lorocomprendono subito chesenza i l dovutoallenamento, le tecniche sipossono uti l izzaresoltanto in modo limitato.

1. - 6. Applicazioni della Tigre 11. - 6. Applicazioni della Tigre 2

1. -5. Uso dell'Artiglio di Tigre

1. - 4. Esercizio di base in cerchio1. - 11. Applicazioni di MMA

uando ci spingiamo afondo nello studio delKyusho, non solo nel loroadattamento e nellescienze moderne, maanche nelle forme e negliantichi scritti, si giunge

assolutamente alla medesima conclusione.Prendiamo l'antico concetto del mito e

della leggenda e lo rendiamo credibile.Non si vedono più questi vecchi

riferimenti a tale lato oscuro dellaconoscenza nei film, negli antichi testi enelle storie del passato come un mito chesi è protratto a lungo nei tempi, ma comeuna pura realtà.

Le nostre ricerche stanno andandoavanti verso altre future scoperte, intantooggi, siamo in grado di leggere le ondecerebrali con le tecnologie delle mappetridimensionali. Stiamo ancora adattandogli studi umani già esistenti perincrementare la nostra capacità dicomprendere le disfunzioni e comeripararle tramite una conoscenzaneurologica e anatomica sempre piùaccurata. Stiamo ancora cercando di dareuna forma a tutti gli stili sotto un profilointernazionale per dimostrare e provare illoro valore reale a tutti gli artisti marziali,però si continua anche ad approfondire lastoria scavando fino alle origini e ai modiin cui si è sviluppato il Kyusho.

Nel corso della storia sono stati in pochitra milioni coloro che si sono distinti dalresto per le loro abil ità incredibil i epionieristiche. La maggioranza di essituttavia hanno semplicemente dato vita aqualche nuovo metodo, stile, o processoper il quale acquisirono enormi capacità,ma nel cuore di molti risiedeva l'innegabileverità della conoscenza del Kyusho. Ciò èprovato nei loro scritti, nelle loro parole enella loro storia; nelle loro azioni e nel loro“strano” modo di muoversi da “Anziani”,cosa che molti consideravano soltantodovuta al naturale processo diinvecchiamento. Ueshiba disse: “L'Atemi èl'Aikido al 80%”, Funakoshi ha scritto sultema in uno dei suoi libri e tanti altriancora. Nel 1921 Choki Motobu viveva adOsaka all'età di 52 anni, quando sconfisseun affermato pugile professionista russochiamato John Kentelu, in un torneoaperto a tutti al Butokuden di Okinawa,facendolo diventare il combattente piùfamoso del Giappone. Il pugile stranieroera alto 6 piedi (circa 1,83 ndt.) e nessunoosava sfidarlo. Motobu lo mise KO con uncolpo alla tempia, cosa che avvenne cosìrapidamente che nessuno si rese conto diquello che successe davvero. Ci sonotanti altr i praticanti di Kyusho, ∫ma in questo articolo ci concentreremo suSeiko Fujita.

Fonte Wikipedia:Seiko Fujita (1898 - 4 Gennaio 1966)

all'anagrafe Isamu Fujita, era un artistamarziale giapponese, Gran Maestronumero 14 o Soke di Koga-ryu Ninjutsu econsiderato da molti come l'ultimo veroninja.. Isamu Fujita nacque a Tokyo e

studiò Koga ryu Wada Ha (Koga-ryu Ninjutsu) con suo nonno FujitaShintazaemo, tredicesimo Soke diKoga-ryu. Studiò nelle Universitàdi Waseda e Meiji e dopo averlasciato gli studi lavorò per unasocietà di stampa. Continuò astudiare altre arti marziali ed eraanche conosciuto come autore,investigatore e copiatore diantiche pergamene. Secondoalcune fonti “ci sono opinionicontrastanti sul fatto che fu unvero ninja o un semplicericercatore del budo”.

Durante la seconda guerramondiale, Fujita insegnò NanbanSatto-ryu Kenpo nell'accademiamilitare di Nagano (RikugunNagano Gakko). Più tardi Fujitalavorò per i l governo comespecialista della sicurezza eproseguì la tradizionedell' insegnamento dello sti leKoga-ryu Wada Ha tra le altre artimarziali. Tra i suoi allievi più invista citiamo Motokatsu Inoue,Mabuni Kenwa, FujitaniMasatoshi, l'attore TomisaburoWakayama e Manzo Iwata, chedivenne l'erede di alcuni dei suoistili. Fujita non ha lasciato eredi per ilKoga-ryu Wada Ha.

Fujita pubblicò lo Zukai Torinawajutsumostrando i centinaia di legami delHojojutsu di diverse scuole e altri testisul Ninjutsu e altre arti marziali. Morì dicirrosi intorno ai 68 anni; probabilmentesoffriva di un angioedema ereditario (ilche lo avrebbe potuto impedirgli dipraticare arti marziali, anche se Fujitaavrebbe poi dimostrato la capacità disuperare alcuni sintomi della malattia).La sua collezione, la Fujita Seiko Bunko,è conservata nel Museo Iga-Ueno nelcastello di Odawara.

Ulteriori indagini storiche ci mostranoche Seiko Fujita era un artista marzialeben noto ai tempi della Seconda GuerraMondiale. Era anche collegato adun'altra leggenda delle arti marziali,Kenwa Mabuni. Uno degli all ievi diMabuni, Manzo Iwata, fu allievo anchedi Fujita. Seiko Fujita era amico anche diGhioda Gonzo, il figlio di Ueshiba oltreche di Konishi Yasuhiro e Taira Shinkene altri ancora. Ci sono alcune parti dellasua vita rimaste nell'oscurità, che nonsono molto ben documentate e nonse ne sa molto. Ciò che sappiamo èche fu Istruttore della scuola diNagano e che nel 1941 andò inBirmania per compiere delleoperazioni segrete (soltanto 14uomini r itornarono da talioperazioni). Inoue Motokatsu fu unodi quelli e fu colui che ottenne ilKaide Menkyo. Il Kaide Menkyo è untermine giapponese che significa“licenza totale di trasmissione”. E'una licenza usata dalla scuola Koryue che signif ica che l'al l ievo haimparato il necessario e sono statiapprovati tutti gli aspetti del suo

Q

addestramento di Koryu nel sistema di licenze Menkyo, ilKaiden Menkyo che è il livello più alto esistente.

Salire di grado non viene determinato dagli anni di studiobensì dal grado di maestria nella disciplina. Tuttavia, latransizione da Menkyo a Kaiden richiedeva generalmentealmeno 30 anni di esperienza specifica. Un depositario delKaiden Menkyo è spesso, ma non sempre, il successore difatto del Soke del Koryu e Manzo Iwata ricevette il KaidenMenkyo da Fujita. Non ci sono molte altre informazioniriguardo a questi due personaggi.

Fujita, sebbene fosse una grande leggenda delle ArtiMarziali, è stato un individuo dai molti aspetti oscuri e molto diciò che viene descritto di lui è controverso. Il proposito diquesto testo non è di dibattere o discutere il suo lineage o lasua carriera, ma studiare il suo successo letterario, “il segretodelle arti marziali”, “IL MANUALE DELL' ATEMI, LO STILE PERUCCIDERE E RIANIMARE” e la sua rilevanza per l'arte e lascienza del Kyusho.

Si è scritto tanto in merito e in alcuni casi senza una correttapresentazione. Molti hanno scelto erroneamente di usare terminie teorie della medicina tradizionale Cinese, anche se quiabbiamo dimostrato che è un paradigma sbagliato. Ma siccomequesta circostanza persiste ancora, questo articolo sarà unabreve esposizione di un vecchio manuale di quest'arte, cosìcome veniva praticata da quest'uomo decine di anni fa.

Allo stesso modo dell'antico “Bubishi” e degli “Appuntisegreti” del famoso Hokan Soken, il Kyusho si scompone insvariati termini medici occidentali, che descrivono le struttureconsiderate come obbiettivi e le conseguenze degli attacchiverso di esse. Qui mostriamo una pagina originale tradotta:

“Questo libro mostra le zone esatte delle parti piùefficenti degli organi vitali nei diagrammi anatomici,che si basa sul risultato di studi ad ampio raggiodell'anatomia del corpo umano, per i segreti deimetodi per uccidere e rianimare ereditati daciascuno stile tradizionale. Il libro mostra anche laforma più efficace di colpire in tali punti e leragioni dell'animazione sospesa e la perdita dicoscienza da un punto vista medico.

Pertanto, se si studiano le zone dei puntidegli organi vitali e il modo più efficace dicolpirle, otterremo la maniera di mettere KO gliavversari con un solo colpo o di rianimarli apiacimento.

Capo dell' istituto di r icerca di arti marzial igiapponesi, Fujita Seiko.”

E vediamo questa traduzione di un estratto di untesto di Fujita:

“Queste non sono mere congetture, ma osservazionirealistiche del campo di battaglia e della vera esperienzanel combattimento di vita o di morte. Questo non è ilparadigma dell'applicazione della Medicina TradizionaleCinese o la spiegazione della teoria come la espongono certi“istruttori di Kyusho”; questa è anatomia vera, sentimenti verie osservazione reale. Non è un trattato sulla MedicinaTradizionale Cinese per curare con l'Agopuntura, lo Shiatsu,il Tui Na, ecc., ma piuttosto qualcosa per dire cosa NON è ilKyusho. Persino il termine Kyusho (AB) viene descrittomolte volte in Kanji nel libro:

“Erano uomini di battaglia dove la vita e la mortedipendevano dalle loro conoscenze e dalle loro manifestecapacità. C'era bisogno di metodi reali e collaudati dineutralizzazione e non di fare dei rodei per uccidererapidamente i loro avversari e non doverci combatterecontro una seconda volta. Nessuno sa ciò che successein Birmania (e se conosciamo un minimo della storiagiapponese, tutto è possibile, incluso i test sui prigionieridi guerra). Del coinvolgimento in tali azioni in tempo diguerra, ne hanno parlato in pochi.

Dobbiamo renderci conto che c'era una conoscenza piùapprofondita del corpo e delle sue funzioni rispetto a ciòche è stato tramandato quando le Arti Marziali si sono tra-

sformate in sport o in busi-ness. Stiamo lottando perritornare alla semplicitàe alla informazionesperimentale chefurono le fondamen-ta delle antiche ArtiMarziali. Questiimportanti libri eappunti di vecchimirabili maestri,sono una provadi una passatasapienza, ed èora che accet-tiamo questarealtà e lavoriamoper trovargli il giu-sto spazio all'inter-no degli stili che pra-tichiamo.