Rivista arti marziali cintura nera budo international 278

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La rivista internazionale di Arti Marziali tradizionali, sport da combattimento e autodifesa. Download gratuito. Edizione Online 278 Anno XXIII

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a alcuni anni e dopo aver fatto tutte le provenecessarie (un mese sulla carta nelle edicolee il successivo su Internet), decidemmo chebisognava produrre la rivista gratuita e suInternet. Scoprimmo che avevamo molti più

lettori attraverso questa via e che un nuovo modello dicommercio stava per nascere. Le nostre vendite diprodotti (video, DVDs, equipaggiamenti), crescevano nelmese che uscivamo su Internet e inoltre non erano pochii Maestri disposti a beneficiare della diffusione,moltiplicata per cinque, che tutto ciò implicava. I piùaudaci tra loro scommisero alcuni sulla fiducia in me ealtri per autentica visione del futuro. Indovinammo. Oggipossiamo affermare che detta moltiplicazione è già perdieci! In conseguenza di questo successo abbiamodovuto prendere una nuova decisione che speriamo siagradita a tutti voi, offrendovi ogni mese non una ma dueriviste, sempre GRATUITE. Il mondo di Internet niente haa che vedere col mondo della carta. Prima, quando unosi metteva a fare edizioni quinquennali, s’imbatteva conla tremenda scadenza del prodotto. Prima di collocare larivista successiva, ti ritiravano la precedente. Il risultato:era molto difficile ottenere sufficienti lettori, editori einserzionisti, ci dispiaceva dello sforzo fatto. Oggigiornotutto è diverso perché le riviste continuano a essereaccessibili e semplicemente sommano lettori! Nosottraggono! È vero che tutto ciò comporta uno sforzoextra della mia equipe, ma lo facciamo con enormeentusiasmo ed illusione, perché inoltre avremo cosìl'occasione di entrare nelle vostre case e vite due volte almese, portando il meglio del mondo Marziale e dandoaccesso ed entrata a nuovi collaboratori, tra i moltissimiche stanno cercando vie di sviluppo dei loroinsegnamenti e proposte di apprendimento. Seguendoquesta linea, abbiamo dedicato agli ultimi 8 mesi grandirisorse e lavoro per unificare tutti i nostri siti in lingua e icontenuti, in un nuovo sito web sotto il nome di

www.budointernational.com, che abbiamo appenainaugurato con tutti voi con incredibile accettazione.Realizzato con i più moderni standard di PrestaShop, inesso vi offriamo informazione settimanale con contenutiesclusivi, la possibilità di leggere proprio lì la rivista,OFFERTE settimanali sui nostri prodotti e molti progettiche stiamo sviluppando e dei quali avrete informazionecompleta semplicemente quando sarete registrati. Unaltro vantaggio di questa registrazione (richiede soloalcuni minuti), sarà poter ricevere informazioni completesu ogni nuova rivista appena uscita e sulle offerteesclusive per chi appartiene a questo club. Il nostro sitoweb intende diventare un portale per tutte le arti marziali,dove si può avere tutto ciò che potrebbe servire sulnostro mondo. Vi prego di visitarlo, non rimarrete delusi!Inoltre, non perdete l'occasione di conoscere i nostridownload web! C’è un’offerta di benvenuto, per qualchegiorno, di soli 6 euro per video! Andiamo già verso i 400titoli disponibili per il download che vanno crescendoogni settimana! Per i lettori, tutto ciò supporrà che duevolte al mese ci sarà una nuova rivista da leggere eanche un sito web con contenuti esclusivi, dove ognisettimana inseriremo articoli che NON usciranno sullarivista, alcuni dei quali veri e propri gioielliprecedentemente pubblicati ma che molti di voi nontrovaste occasione di leggere in quel momento. Nondimenticate di visitare e iscrivervi al nostro canaleyoutube col nome di "videobudo", dove una granquantità di video Gratuiti ha fatto sì che abbiamoraggiunto oggigiorno l'incredibile cifra (e sta salendo!) di18.000 abbonati. Tutto questo ha un denominatorecomune che è molto semplice, la generosità e l'affettocon i quali ci avete trattati in tutto questo processo ditransizione che culmina ora con un nuovo modello dicomunicazione per il mondo Marziale del XXI secolo.Non c’è altra cosa da dirvi che un profondo e sentitoGRAZIE!

"Il cambiamento è una legge della vita e coloroche guardano solo al passato o si concentrano

unicamente sul presente, si perderanno il futuro".John Fitzgerald Kennedy

"Metti il tuo cuore, la tua mente, il tuointelletto e la tua anima anche nelle tue piùpiccole azioni. In questo risiede il segreto delsuccesso".

Swami Sivananda

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Traduzione: Chiara Bertelli

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Alfredo Tucci è Managing DirectorBUDO INTERNATIONAL PUBLISHING CO.e-mail: [email protected]

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CHUCK NORRIS, ALLE SOGLIE DELLA LEGGENDA

arlos Ray Norris, più conosciuto come Chuck Norris, è nato inOklahoma il 10 Marzo del 1940. E’ stato educato in seno ad unafamiglia modesta e molto religiosa, infatti, il nome Carlo glielo miseroin onore del reverendo Carlos Berry, ministro spirituale della famigliain quegli anni.Norris ha origini irlandesi da parte di nonno paterno e nonna

materna e sangue cherokee da parte di nonna paterna e nonno materno. Quandoera un atleta, spesso scherzava sulle proprie origini dicendo ai suoi avversari: “Seriuscirai a sconfiggere la combattività della mia metà irlandese, l’altra metàCherokee ti strapperà i capelli”. Parlando seriamente, ha sempre pensato che lasua energia e vitalità vengono dal sangue irlandese e che determinazione estoicismo da quello indio.Quando Norris afferma che non gli hanno mai regalato nulla e che è sempre

stato un lottatore, ha senz’altro ragione; la sua stessa venuta al mondo fu unalotta con la vita: dopo un lungo e complicato parto, nacque con gravi problemirespiratori ed ebbe bisogno di cinque giorni di attente cure mediche per poteressere dichiarato fuori pericolo.La sua infanzia non è stata per niente facile. Da un lato sviluppò una

immensa timidezza, a causa, tra l’altro, del fatto che inizialmente gliera impossibile farsi delle amicizie durature: la sua famigliacambiava continuamente casa. Prima dei 15 anni era giàpassato per 13 città differenti. La situazione economica non è maistata troppo buona, di solito affittavano dei piccoli appartamenti neiquali dovevano ammucchiarsi per dormire. Un altro grosso problemadella sua infanzia è stato l’alcolismo di suo padre: Ray Norris tornò dal frontedella II Guerra Mondiale con gravi problemi con il bere. Questo diede luogo avarie situazioni di tensione con sua moglie e i figli.“Fortunatamente, non è mai arrivato a picchiarci”- ricorda Norris – Era un uomo

pacifico e quando non era ubriaco era molto piacevole, ma quando era sottoeffetto dell’alcool (la maggior parte della giornata) era scorbutico e imprevedibile.A volte ci urlava contro e ci minacciava, cosa che mi turbava tantissimo, dato cheero un bambino molto sensibile e vulnerabile. Altre volte spariva per giorni,persino per settimane…”La situazione si fece insostenibile e quando Norris aveva 16 anni e i suoi fratelli

Wieland e Aaron, rispettivamente 12 e 4 anni, i suoi genitori divorziarono. Poco dopo,sua madre si risposò e il patrigno riuscì a stabilizzare la situazione familiare, periodonel quale Norris conobbe Dianne, con cui si sarebbe sposato alcuni anni più tardi.Dopo la sua laurea, Norris decise di entrare nell’esercito, per cercare poi di

coprire un posto all’interno della Polizia Militare. Se arruolò nel 1958 e vennedestinato alla base militare di Lackland, Texas. E’ stato lì che, date le difficoltà dipronunciare il suo nome “carlos”, cominciarono a chiamarlo Chuck.

Testo: Nuria Ortiz López & Pedro Conde.Foto: Pedro Conde. Archivi di Budo & Don Warrener

Aldilà di ogni dubbio, è una delle stelle più lucenti del firmamento marziale e halasciato un’impronta definitiva nel Cinema del settore. Un Cinema nel quale si èsempre trovato al posto giusto, nel momento giusto, dal suo incontro col PiccoloDrago nello scontro memorabile del Colosseo di Roma, fino ad una carriera in proprio,piena di successi in tv e al cinema. Ma Chuck Norris è molto di più. Dietro alpersonaggio c’è tutta una storia di individuo toccato dal destino, che vogliamoconoscere. Perciò abbiamo chiesto al Maestro Pedro Conde, nostro super espertoreporter, di approfondire la biografia del “ranger” più famoso della storia, ed egli hapreparato questo fantastico articolo, assolutamente divertente e completo, che senzadubbio sarà una perla per collezionisti, un punto di riferimento a partire da oggi.

Alfredo Tucci

C

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“Carlos Ray Norris,più conosciuto come

Chuck Norris, è nato in Oklahomail 10 Marzo del

1940”

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Poco tempo dopo, alla fine del 1959, lomandarono in una base militare delle forzeaeree americane a Osan, Corea. Questotrasferimento, all’inizio assai problematicopoiché non poteva portare con se Dianne (conla quale si era appena sposato), fudeterminante per la vita ed il futuro di ChuckNorris. Nulla sarebbe stato più lo stessoquando rientrato dalla Corea:“Nella base militare di Osan c’erano soltanto

4 attività alle quali dedicare tempo libero:giocare a carte, andare a bere con le altrereclute, iscriversi a corsi di formazione

accademica o imparare il Judo. La maggioranzasceglieva le prime due opzioni, io l’ultima. Ilperché è abbastanza semplice: ai nostriistruttori militari importava poco se ci si allenavao si era in forma, in quanto appena ne avevanol’occasione, ti massacravano fisicamente fino alasciarti esausto. Pertanto decisi di praticareJudo (l’unica arte marziale conosciuta aquell’epoca), per sviluppare le mie capacitàfisiche e di conseguenza, sconfiggerel’insicurezza che mi caratterizzava”.In una visita che fece al villaggio di Osan,

uno strano spettacolo attirò la sua attenzione:

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Immagini curiose di ungiovane Chuck Norris nella

sua fase agonistica. Ha fattoparte dell’elìte delle

rivoluzione del KarateContact, insieme a Mike

Anderson e altri grandi nomidi quel periodo, che

“degiapponizzarono” l’ArteMarziale e diedero vita a unanuova concezione di sport.

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circondato da una gran folla di curiosi, alcunigiovani coreani stavano facendo una dimostrazionedi Arti Marziali, eseguendo calci incredibili di tutti itipi, circolari, girati, volanti, ecc. Norris rimasefrancamente impressionato da ciò che vide, perchénon aveva mai pensato che il corpo potesse esserecapace di fare simili prodezze.Dopo aver insistito molto, Norris riuscì a essere

accettato dal Maestro coreano Jae Chul Shin, nellelezioni di Tang Soo Do (così si chiamava l’Arte chepraticavano quei giovani).Norris ricorda con un sorriso:Shin dirigeva l’allenamento allo stile tradizionale,

ovvero, cinque ore al giorno, dal lunedì al sabato.Eravamo circa 20 allievi, la maggioranza cinture nerecoreane e qualche americano. All’ inizio fuparticolarmente dura. Shin e i suoi allievi sapevanomolto poco di psicologia pedagogica. Non c’era viadi mezzo: o ti piaceva e ti appassionava fino a darel’anima in ogni allenamento, o nel giro di unasettimana scappavi come dalla peste.Fortunatamente, fui un all ievo assiduo eperseverante dall’inizio alla fine. Si può dire, senzapaura di esagerare, che le Arti Marziali mi hanno

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Bruce Lee lanciò la suacarriera nel cinema, nella

quale ha lasciato una tracciaprofonda nel corso di una

lunghissima parabola. Fotodurante le riprese, alcunecuriose, nel backstage a

destra. In alto con Bob Wall,che sarà suo amico per anni.

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cambiato la vita. Dopo pochi mesi che miallenavo, cominciai a sentirmi molto piùsicuro di me stesso e diventai piùcomunicativo e socievole con i colleghi dellabase. In una occasione mi elessero persino”soldato del mese!”.Quando nel Marzo del 1961, Norris

dovette lasciare Osan per rientrare negliStati Uniti, aveva già la cintura nera di TangSoo Do e la marrone di Judo. Di ritorno acasa venne nominato sergente della PoliziaMilitare, nella base aerea di Riverside. Alloradecise di coniugare la sua carriera militarecon la passione per le Arti Marziali. Continuòa prendere lezioni di Judo (gareggiò anchein diversi tornei interstatali) mentre praticavaTang Soo Do per conto proprio, perché nonconosceva alcun maestro che insegnassequesto stile.Cominciò a dare lezioni di “Karate”,

poiché all’epoca se parlava di Tang Soo Do,la gente avrebbe pensato che si riferisse aqualche piatto orientale, perciò Norris fucostretto a uti l izzare un termineminimamente conosciuto come “Karate”. Isuoi primi allievi furono i fratelli, i cugini e imilitari della sua base. Presto si rese contoche c’era moltissima gente interessata alleArti Marziali, per cui nel 1962 abbandonòl’esercito e decise di dedicarsi in pienoall’insegnamento. Aprì una piccola palestra,ma le cose non andavano come sperava:

“Se davvero volevo avere successo comeinsegnante di Arti Marziali, dovevo vincereun tot di tornei nazionali. Era l’unica manieraper farmi conoscere in questo microcosmo eper catturare l’attenzione della stampaspecializzata”.Per stano che possa sembrare, Chuck

Norris uscì sconfitto dai suoi due primitentativi di diventare un campione. Lontanodal farsi prendere dallo sconforto, dimostròancora una volta che la perseveranza e lafede in se stessi danno, presto o tardi, i lorofrutti; così è che nel 1964 vinse il torneo diLos Angeles. Fu l’inizio di una straordinariacarriera sportiva, nella quale Chuck Norrismise presto in evidenza quei calci girati, chegli diedero più di una soddisfazione e titoli.Lui e i suoi allievi, cominciarono a faresfracelli ovunque andassero. Finalmente,nell’Agosto del 1966, gli si presentòl’opportunità di competere nel torneo piùprestigioso dell’epoca: “Gli Internazionali diLong Beach”, organizzato da Ed Parker,opportunità che non si fece sfuggire, perchéportò a casa il titolo dei pesi medi.È allora che Chuck Norris comprese che

se aveva dovuto sudare sangue per arrivarealla vetta, gli sarebbe costato molto di piùrimanere nell’elìte che contava. Pertanto,decide di dedicarsi anima e corpo alle ArtiMarziali. Cominciò ad allenarsi con i miglioriinsegnanti di Karate della costa Ovest:

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Con l’autore dell’articolo Pedro Conde, in una delle varieinterviste che gli ha fatto.

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Fumio Demura, esperto nello ShitoRyu; Hidetaka Nishiyama, Maestro diShotokan e con Tutamu Oshima, delquale conserva un ricordo moltospeciale:Oshima era estremamente duro. Il

livello che imprimeva alle sue lezioniera davvero impressionante; con luiimparai a superare i l imiti che i lproprio corpo impone e a basare ilprogresso fisico e tecnico sulla forzamentale, attraverso il sacrificio e lasofferenza”.Praticò anche Hapkido e Aikido con

il Maestro Jun Chung e Ju Jitsu con AlThomas. Sotto la tutela di Ed Parkerimparò il Kenpo-Karate, e Gene Lebell,esperto in Lotta Americana, Judo,Boxe e Karate, gli fornì delle buonebasi nel combattimento a cortadistanza e a terra.I l talento di Norris e gli

insegnamenti di contanti maestri, glipermisero, nel 1967, di confermare ilsuo titolo nei pesi medi e inoltre alaurearsi con il titolo di Campione ditutte le Categorie, sconfiggendo ilcelebre Joe Lewis. È in quel torneoche conobbe Bruce Lee. A questotorneo ne seguiranno altri ,diventando così uno dei grandi dellecompetizioni americane. Riguardo alsuo successo in questi eventisportivi, avrebbe dichiarato:“Ci sono tre aspetti per essere un

vincente: quello mentale, quello fisicoe quello psicologico. Mi preparomentalmente conoscendo i puntideboli e forti del mio avversario e cosìne approfitto. Quando sonomentalmente preparato, riesco avedere e sono cosciente di tutto ciòche mi succede intorno. Mi preparopsicologicamente confidando nellemie capacità e credendo nella vittoria.Mi preparo fisicamente allenandomiduramente e dunque, per eseguire lemie tecniche nel miglior modopossibile. Quando sono in condizionieccellenti, colpisco spesso il mioavversario, prima che il mio stessocervello lo comandi. Appena vedouno spazio, vi entro subito”.A seguito della conoscenza di

Bruce Lee, essi iniziarono a praticareassieme dalle tre alle quattro ore, una o due voltealla settimana. Così nacque la loro amicizia. Norrisriuscì a convincere Bruce che poteva sempreessere utile saper calciare alto (A quei tempi Bruceera molto influenzato dal Wing Chun e portavasoltanto calci dalla cintola in giù) e quindi gliinsegnò varie tecniche, in cambio delle quali ilPiccolo Drago gli spiegò la meccanica del colpodiretto del Wing Chun, che più avanti Norris inclusenel suo repertorio di combattimento.Il primo ruolo che Chuck Norris recitò in un film,

lo ottiene grazie a Bruce Lee, quando una mattinadel 1968 questi lo chiama e gli dice:“Chuck, posso farti avere una piccola parte:

dovresti fare la guardia del corpo dell’attrice Elke

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Sommer, nel film “The Wrecking Crew” (Missione compiutastop. Bacioni Matt Helm, ndt.), ti interessa?”In questo film recitavano Dean Martin e Sharon Tate...Evidentemente, a Norris la cosa interessava eccome. Ma

la prima opportunità di una partecipazione seria eimportante nel mondo della 7°Arte non arriverà fino aquando, nel 1972, Bruce Lee lo chiamerà da Hong Kong,proponendogli il ruolo di co-protagonista del suo prossimofilm, “Il Furore della Cina terrorizza anche l’Occidente”.Anche se Norris godeva già di una certa popolarità, non silasciò sfuggire l’occasione datagli da Bruce Lee di farsiconoscere in tutto il mondo e introdursi a pieno nell’industriadel cinema. Norris andò a Roma e dopo a Hong Kong pergirare con Bruce Lee, dando luogo a quello che poi è statodefinito il “combattimento del secolo”, il loro duello nelColosseo che ricordava quello degli antichi gladiatori.Dopo aver vinto praticamente tutto, Chuck Norris lasciò le

competizioni all’inizio del 1974, per dedicarsi pienamente alsuo lavoro di insegnante di Arti Marziali:“Molte volte, sapere quando ritirarsi da qualcosa è quasi

tanto importante come sapere quando iniziare. A 34 anni,avevo conservato il titolo di Campione Mondiale di Karateper sei anni di fila. Non sentivo più la necessità di tornare allegare, così decisi di dedicarmi a pieno all’insegnamento delle

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Con Pedro Conde e con il Gran Maestro Raul Gutierrez,qualche anno dopo.

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Arti Marziali. Che la decisione sia statainfluenzata dalla morte di Bruce Lee osemplicemente dal desiderio diritirarmi quando ero al top, non nesono certo, ma mi ritirai ufficialmentedalle Competizionei di Karate nel 1974,abbandonando il tatami di gara da seivolte campione del mondoprofessionisti, nei pesi medi.”Dopo il suo ritiro, si mise in società

con Bob Wall e insieme aprirono variescuole. Norris si occupava delle lezionie Bob di gestire gli affari. Ma le cosenon funzionarono. Dopo l’uscita de “IlFurore della Cina...” in Nordamerica, lasua fama crebbe e nel 1977, fuprotagonista di “Breaker! Breaker!”seguito un anno dopo da“Commando Black Tigers”. Dopo lamorte di Bruce Lee, il trono di re delleArti Marziali era rimasto vacante e

sembrava che nessun orientale avesseil sufficiente talento per occuparlo...Allora Hollywood cercò un’alternativa:a rigor di logica, l’unico occidentalecon fama e conoscenze marziali perreclamarlo a quell’epoca, era ChuckNorris. Era evidente che il pubblico erastanco di tanti film orientali, c’erabisogno di un attore occidentale concui il pubblico di potesse identificare.“La polvere degli angeli” fu il suolavoro successivo (dove recita insiemea Bil l Wallace) e “The Octagon”,“Triade chiama canale 6”, tra gli altri.Sebbene la prima fase della suafilmografia si riduca fondamentalmentea pellicole di Arti Marziali, agli inizidegli anni ’80, Norris cercherà dicambiare i l ruolo in cui venivaincasellato e di dedicarsi ai f i lmd’azione, sulla l inea tracciata da

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Stallone o Schwarzenegger; “Missing in action”, “InvasionUsa”, “Una Magnum per McQuade”, “Il Codice del Silenzio” e“Delta Force”, sono un buon esempio della seconda fasecinematografica di Chuck Norris. In merito a questocambiamento, Norris afferma.“A metà degli anni 70, mi definirono subito come una star-

karateka. Il mio proposito era abbandonare quella etichetta eper farlo dovetti allontanarmi abbastanza dalle Arti Marzialicinematografiche, ma credo che adesso io sia riuscito a farmiun nome tra i grandi del cinema d’azione e quindi penso chetornerò a inserire molte Arti Marziali nei miei film”.Nel 1987, prima di cominciare le riprese di “Braddock,

Missing in action III”, Chuck Norris ebbe un’esperienza cheavrebbe cambiato totalmente la sua concezione delle artimarziali:“Bob Wall ed io andammo a Rio de Janeiro, Brasile, in un

viaggio per fare delle immersioni. Mentre giravamo da quelleparti, volli conoscere i diversi stili di Arti Marziali che sipraticavano in nel paese. Ci allenammo in varie palestre e intutti i posti in cui ci trovavamo qualcuno ci raccontavadell’incredibile famiglia Gracie, delle icone locali nel Jijitsu.“Nessuno si mette contro i Graci” – dicevano tutti. “Quella ègente davvero tosta!” Bob ed io decidemmo di andare aconoscere la famigia Gracie e cominciammo a cercare la suapalestra a Rio. Fu così che conoscemmo Helio Gracie, il padredel clan, un uomo piccolo, di poco oltre la settantina, e suofiglio Rickson, uno dei più giovani dei Gracie, il leader. Bob edio chiedemmo di potersi al lenare con loro e i Gracieaccettarono con piacere e cortesia. In precedenza, avevoimparato qualcosa di Jujitsi negli USA, con Gene LaBelle esono anche cintura nera di Judo, perciò sentivo di potermiesprimere a un buon livello con questi ragazzi. Ma quandosalimmo sul tatami, scoprii velocemente che tutti i movimentidelle Arti Marziali che conoscevo, non erano efficaci contro iGracie. Era come se se non avessi mai fatto Arti Marziali in vitamia! Fu l’esperienza più umiliante che ho avuto comepraticante di Arti Marziali. Quei tipi mi misero ko! Helio Graciesalì sul tappeto e voleva che combattessimo assieme.Lottammo su tutto il tatami e per un istante mi trovai sopra dilui. Allora il signor Gracie mi disse:”Chuck, colpiscimi!”. “Ohno, signor Gracie, non la colpirò...” “Non c’è problema. Avanti,colpiscimi”, insistette l’anziano.Gli dissi: “Bene...se lei lo desidera...” Mentre caricavo il mio

braccio... – e quello è il mio ultimo ricordo: lui mi mise KO.Quando mi svegliai e mi guardai intorno, pensai che l’anzianomi aveva fatto una chiave al collo e mi aveva fatto svenire. Lamia gola mi fece male per giorni. Il signor Gracie sorrise e midisse:“Chuck, resta qui a Rio, con noi, e farò di te uno dei migliori

praticanti di Jiujitsu al mondo”.“Grazie signor Gracie, ma in verità devo tornare negli Stati

Uniti” – gli risposi mentre cercavo di deglutire. Da lì a pocoiniziavano le riprese di un altro film e perciò non potevorimanere altro tempo in Brasile”.Tuttavia, quell’esperienza lo segnerà al punto che quando ne

ebbe l’occasione, cominciò a praticare Brazilian Jiu Jitsu con ifratelli Machado e in alcune occasioni, con i Gracie...“Dal 1978 ho diretto una organizzazione di praticanti di Arti

Marziali Cinture Nere, nota come la “Federazione delle Arti daCombattimento unite”. Ogni anno, a Luglio, invito tutti i mieiallievi cinture nere ad una convention a Las Vegas, dovepratichiamo insieme per vari giorni. Per dieci anni di fila, apartire dal 1993, i Gracie e i fratelli Machado hanno realizzatodei seminari nella convention”.Tornando alla sua carriera cinematografica, alla fine degli

anni 80, la figura di Chuck Norris come attore e artistamarziale entrò decisamente in crisi. I suoi ultimi film (“Un eroeper il terrore”, “Omicidio incrociato”) non raggiunsero ilsuccesso sperato. In Spagna, per esempio, queste produzioniuscirono direttamente in VHS, senza mai andare nei cinema.

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Nonostante ciò, continuava ad esseremolto popolare negli Stati Uniti. Comeamico personale dell’ex presidente Bush,sviluppando un ampio programma per lalotta alla droga, tramite l’insegnamentodelle Arti Marziali ai giovani dei ghettiemarginati...Nel 1992, quando sembrava che altri

“eroi” del cinema marziale e di azione glipassassero avanti, gl i proposero unprogetto rischioso: una serie tv, il cuipersonaggio rievocava un ruolo che avevainterpretato in “Una Magnum perMcQuade”:“Mentre ero in Israele a girare il film

“Hellbound – All’Inferno e ritorno”, nel1992, il mio agente, Mike Emery, mi chiamòe mi chiese se ero interessato a fare unaserie settimanale, chiamata “Walker TexasRanger” con la CBS. Una storia moderna diun ranger texano, dai valori importantiall’antica e che rappresenta il bene contro ilmale. All’inizio non ero molto interessato,ma Mike mi motivò quando mi disse che laserie parlava di un tutore dell’ordine un po’cowboy, che lottava contro il crimine nellemoderne città del Texas.“Fammi pensare Mike. Non sono sicuro

di voler fare televisione” – gli dissi –“Dopotutto, sarebbe molto rischioso.Inoltre, se la serie non avesse successo,potrei compromettere la mia carriera nelcinema”.In qualche occasione Chuck Norris

aveva dichiarato che si era sentito molto asuo agio e ben calato nel personaggio cheaveva interpretato in “Una Magnum perMcQuade”. L’idea della serie lo stuzzicava,ma se non avesse ottenuto il successosperato, per come andava la sua carriera

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negli ultimi periodi, un fallimento avrebbe avutoconseguenze disastrose. Chuck Norris aveva presomolte decisioni azzardate nel corso della sua vita e“quasi” sempre gli era andata bene e quella volta,non fece eccezione...Accettò di interpretare la serie...“Walker divenne la serie di maggior successo della

tv del sabato sera, dai tempi della leggendariaGunsmoke. Non c’era da meravigliarsi se molti criticitelevisivi la definirono come assai violenta. Erodeluso, ma non turbato. C’era un ambientazione stilecowboy di una volta nel programma e i nostripersonaggi spesso si trovavano a dover combatteree a sparare e ovviamente, Walker aveva la meglio neisuoi scontri, utilizzando le proprie conoscenze nelleArti Marziali. Ciò provocò che alcune persone loconsiderassero violento. Quello che i critici volleroignorare era il fatto che i buoni in Walker nonusavano mai la violenza, se c’era un altro modo diarrestare i criminali e anche in altre circostanze,mostravamo sempre che la violenza era l’ultimarisorsa e solo un mezzo con cui il bene sconfiggeva ilmale”.La seri non solo sfondò negli USA, ma lo fece

anche in quei paesi in cui uscì, trasformando ChuckNorris nel personaggio, a livello marziale, piùconosciuto dal grande pubblico, superando perfama Steven Seagal o Jean Claude Van Damme.Walker Texas Ranger, era composto da 203

episodi di 45 minuti, venne trasmessa tra il 21 aprile1993 e i l 19 Maggio del 2001, dal networkamericano CBS. A livello internazionale, venneriproposta in oltre 80 paesi del mondo, con unamedia di milioni di spettatori per ciascun episodio.“L’ultimo episodio di Walker Texas Ranger, un gran

finale di due ore, fu ad Aprile del 2001. E’ stato unmomento molto emozionante per tutti noi. Moltidello staffo avevamo lavorato insieme per ottostagioni; eravamo come una famiglia. Quandoterminammo il nostro ultimo giorno di lavoro, parlaibrevemente al personale e alla crew. Non dissitroppe cose per timore di cominciare a piangere.Tuttavia, ci furono abbastanza lacrime quando cisalutammo. Quando chiudemmo il set di Walker,guardai mia moglie Gena e le dissi: andiamo a casa!.Quando iniziammo a lavorare per la serie, pensavoche Walker avesse potenziale per durare tre oquattro anni. Non avrei mai pensato che potessimoarrivare fino a otto! La CBS avrebbe continuato perun altro anno, ma in quel momento, Gena era incintae io non volevo dipendere dagli orari rigidi dellaserie. Gena avrebe avuto dei gemelli e sapevo cheavrebbe avuto bisogno di me”.Dopo la nascita dei gemell i , Chuck Norris,

praticamente si è ritirato, recitando sporadicamentein alcuni film legati alla serie. Nel 2005 ha girato ilfilm “Il Mediatore”, passato praticamente sottosilenzio. Da allora non è quasi mai uscito dal suoranch “Lone Wolf” di Navasota, Texas. Quando l’hafatto, è stato solo per alcuni eventi pubblici. Nel2012 ha accettato di partecipare a “I Mercenari II”, equesto è il suo ultimo lavoro.A 74 anni, ora desidera solo tranquillità e godersi

la sua famiglia. Coloro che hanno avuto l’onore diconoscerlo, sanno che è un SIGNORE, che è unvero GENTILUOMO, con le maiuscole, delle ArtiMarziali. Chi ha avuto il privilegio di avere a che farecon lui, lo può confermare, mettendolo al primissimiposti come Persona e Maestro, tra i pochi cherimangono nell’ambito di quest’ultima materia.

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COMBAT HAPKIDOPunti di pressione tattici:Soluzioni flessibili per diversi tipi di persone

Testo: Master Mark S. GridleyFoto: ©www.budointernational.com

In questo articolo i l mioobbiettivo è aiutarvi a comprenderela capacità di ampliamento (oversatilità) dei punti di pressionetattici non solo per la difesa in se, maanche nel le situazioni di v itaquotidiana.

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orrei iniziare esprimendola mia gratitudine a mieiperspicaci e generosimaestri, GM JohnPellegrini, GM GeorgeDil lman e GM Chris

Thomas, che mi hanno aiutato ad aprirela mente alla grande varietà di tecnichee applicazioni disponibili in base allecapacità dell’individuo, secondo lasituazione, la necessità o la professione.

La famosa frase del Karate “un colpo,una morte” è divenuta inappropriatanelle società moderne, per motivi moralie legali e per la maggior parte di noi, èsempre stata un’abilità alquanto limitatae molto complicata da sviluppare acausa della diversità di qualità fisiche edella scarsa possibilità di successo nellerealtà dinamiche del combattimento.

Impieghiamo il nostro temposoprattutto a prepararci per la situazionepiù probabile con le capacità che siadattano in base alle esigenze di scenarisempre mutevoli. Descriverò questaforma di pensiero utilizzando lo stessopunto di pressione tattica in diversi

scenari, basati sul ruolo del praticante.Gli al l ievi di Combat Hapkido

provengono da tutte le classi sociali evariano molto nei rispettivi livelli diqualità fisiche, così come nell’età, nelsesso, nella stazza e nel carattere. Perdimostrare la premessa della mia teoria,ho scelto 4 persone ben differenti traloro: un mil itare operativo in unasituazione di combattimento corpo acorpo, un agente di polizia che affrontauna resistenza passiva, un’infermierache ha a che fare con un soggetto inuno stato mentale alterato, e un civileche si trova davanti un matto che havisto troppe MMA (arti marziali miste).Queste funzioni possono esserefacilmente ampliate per includere unospettro più vasto di variabili come ladisabilità, la disparità di stazza, di sesso,di età, di ambiente, ecc. Tuttavia, per laportata di questo articolo, i nostri 4esempi dovrebbero dimostrare asufficienza il vantaggio di inserire ilpunto di pressione adeguato nel vostroallenamento nelle Arti Marzial i , aprescindere dallo stile.

Per cominciare, è importante tenerconto delle regole che definiscono laripercussione, la responsabil ità el’economia del movimento (che abbiamocommentato negli articoli precedenti).Inoltre, l’esecuzione a buon fine edefficace richiede l’ubicazione adeguata,l’attivazione e l’applicazione di molteplicipunti di pressione tattici in sequenza.

Perché abbiate un preciso riferimento,i l nostro obbiettivo sarà i l TripliceRiscaldatore 17 (anche conosciutocome riscaldatore triplo, TripliceFocolaio, TW-17, o gruppo del nervofacciale), che viene incluso nel seguentegrafico:

Iniziamo il nostro primo scenario inquanto il più grave, ma anche il piùsemplice poiché la nostra possibilità direplica è molto limitata. Un soldato inzona di combattimento è imboscato enon può estrarre un’arma (magari acausa a un malfunzionamento dellastessa o alla vicinanza del nemico) eadesso si vede invischiato in una lottaper la vita e la morte. Prima di questasituazione, l’uso delle limitazioni della

Anatomia: L’arteria auricolareposteriore, la vena giugulare

superficiale, il nervoauricolare e quello facciale

(settimo craniale) mai nel loropunto d’emergenza del forame

stilo mastoideo.

Vista laterale della testa del maschio adulto con lo schema del cranio e del nervo facciale principale.

Attivazione: Colpire verso ilbasso in diagonale, da dietro in

avanti, colpire il bersagliocontro la parte posterioredell’osso della mandibola,

provocando perdita diconoscenza. Questo è anche ilgrande obbiettivo da premere

per provocare dolore.

Precauzione: Un colpo duro può

dislocare (sublussare) la mandibola.

Ubicazione: Dietro lamandibola, nel vuoto sotto

l’orecchio.

V

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forza non si applica più e il soldato può e deveutilizzare tutti i mezzi necessari per bloccare laminaccia. In questa lotta corpo a corpo colpiscecon forza il TW-17, utilizzando l’angolo correttodislocherà la mandibola e, cosa ancora piùimportante, causerà un forte scossone allatesta e al collo e quindi provocare unalesione o una rottura. Può anche crearelo spazio necessario per far si che ilsoldato estragga l’arma.

Di seguito, un agente delle forzedell’ordine deve contenere unmanifestante “pacifico” sedutocon le gambe incrociate che sirif iuta di collaborare. I lmanifestante è molto più grandedell’agente il che esclude lapossibil ità di sollevarlofisicamente. In questo caso, unuso eccessivo della forzapotrebbe provocare delle graviconseguenze e una escalationdi violenza. Utilizzando unacorretta ergonomia, l’agenteaffronta il tutto da dietro conl’arma di nuovo a fianco;l’agente prende la testa delsoggetto tra le mani, collocandole sue dita medie sul TW-17 allostesso tempo in cui preme inavanti verso il naso e impartiscedei comandi verbali. La rispostanaturale del soggetto al dolore farà si chequesti voglia scappare e allontanarsi daglistimoli. L’agente dirige le sue dita verso l’altomentre il soggetto si alza e viene accompagnato insicurezza senza mai smettere di essere in unaposizione tattica sicura. Gli spettatori della scena,vedranno soltanto l’agente che porta via ilsoggetto da lì in maniera controllata.

Una notte al pronto soccorso, il pazienteè in uno stato alquanto alterato e nonvuole o non può seguire le istruzioni.Nell’esame iniziale, è stata esclusa unalesione alla testa o al collo ed è statoconfermato un alto livello di alcoolnel sangue. Allora l’infermieravuole che il paziente sisdrai sul lettino permuovergli la testa econtinuare adesaminarlo. I l

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paziente non collabora, perciòl’infermiera utilizza la sua mano pertenergli la testa, mentre con l’altrapreme su TW-17. La risposta immediatadel paziente allo stimolo le permette diruotare manualmente la testa senzalesioni o resistenza.

Nel nostro ultimo scenario, in un luogopubblico, vi scontrate accidentalmentecon una persona. Questa persona siarrabbia e quando vi scusate lui vi siscaglia addosso e avvolge le sue bracciaintorno a voi per prendervi e portarvivelocemente a terra in una posizione di“ground and pound”. Come naturale chesia, le vostre mani salgono manmano che “rincula”, per cui sonolibere di afferrare la testa epremere sul TW-17 con i pollici,mentre ruota il suo bacino perscaraventarvi a terra. E cosìpotrete di certo sfuggirgli.Speriamo che questi brevi esempiillustrino che non tutte le situazionisono uguali e che le rispostedevono essere efficaci eproporzionate. In uno qualsiasidegli scenari precedenti, laversatilità dell’obbiettivo TW-17consente delle rispostefisiologiche, psicologiche edenergetiche utili. E anche se èstato evidenziato un solo punto dipressione, dobbiamo tenerepresente che la vera lotta con inpunti di pressione ne utilizza vari insuccessione. L’attivazione correttadi un punto di pressione tatticoesporrà molti altri obbiettivi dipunti di pressione utili. Inconclusione, spero di avervi

dimostrato in maniera convincente l’utilitàe la versatilità dei punti di pressionetattici in situazioni assai differenti.

La fiducia nelle vostre abil ità vipermette di essere più coscienti edemotivamente preparati per qualsiasisituazione e per evitare i conflitti moraliche nascono di fronte al dubbio. Stimolaanche l’autonomia per selezionare lerisposte più adeguate, efficienti edefficaci.

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ell’articolo di questo mese vorrei fare una riflessione suisistemi di allenamento del Wing Tsun Kuen e soprattutto,spiegare il nostro metodo di sparring che senza dubbio èdiventato uno dei cardini del successo della nostraassociazione: Il Gioco delle Posizioni.

Comprendere l’evoluzione dei sistemi di allenamento del Wing Tsun Kuenè semplice, basta dare un’occhiata indietro fino a ricordare i primidocumenti grafici in video (o anche i quaderni tecnici fotografici). In unaescursione nella memoria, ci renderemo conto che venticinque anni fa ilmodo di allenarsi nel Wing Tsun era davvero di livello base. Lo schematecnico e didattico si semplificava al massimo per conseguire unprogramma di tre parti, come base di ciò che alcuni maestri e scuoladefiniscono come il Wing Tsun “Classico”. Comunque, come ho giàspiegato in altri articoli dei mesi scorsi, l’idea di classico non solo NONesiste nel sistema Wing Tsun, ma oso affermare che sia profondamente incontraddizione con lo spirito e l’identità dello stile. La tanto abusata frase “IlWing Tsun è per tradizione NON TRADIZIONALE” credo che definisca le

TAOWS Academy e il suo “Gioco di Posizioni”

Se osserviamo da una certa prospettival’evoluzione di sistemi e metodi di allenamento delWing Tsun negli ultimi 50 anni, rimarremo sorpresinello scoprire che quelli che si aggrappano all’idea di“classico”, sono in totale confusione, per svariatimotivi. Attraverso i l lavoro che svolgo nellaFederazione Spagnola di Lotta Olimpica e DisciplineAffini e il suo Dipartimento di Wing Tsun, ricevoun’infinità di relazioni su stili, sotto-stili, rami edevoluzioni, di quello che possiamo affermare essere,senza paura di sbagliarsi, uno dei sistemi cheannovera il più alto numero di appassionato seguaciin tutto il mondo. In un altro articolo potremmovalutare quali sono le ragioni per cui il Wing Chun haquest’effetto sulle persone che si avvicinano alla suapratica.

Perché chi lo prova con un buon insegnante, nonsmette mai di praticarlo e lo stile diviene parteimportante della sua vita. Ma tutto ciò lo faremo unaltro giorno…

N

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“mille meraviglie” di una filosofia di lavoro, diventando uno mantra chedovremmo recitare a voce alta all’inizio di ogni lezione. Inoltre, se studiassimoa fondo il “come” è stato allenato il Wing TSun negli ultimi cento anni,comprenderemmo quanto sia per lo meno AZZARDATO etichettare alcunidegli stili come Wing Tsun “Classico”. Non mi direte che non vi sembracomico definire Classico ciò che 50 anni fa era moderno… Perché prenderegli ultimi 25 o 30 anni di uno stile che adesso ha più di 500 anni (che si sappia)e definirlo come “classico” è cosa che impone una attenta riflessione…In tante occasioni basterebbe chiedere a maestri di rami al di fuori del

lignaggio del GM Yip Man per comprendere che tale affermazione è davveropoco seria. GM Yip Man venne tacciato come “rivoluzionario” dai suoi colleghicontemporanei di pratica e marcato con le stimmate di colui che osòapportare dei cambiamenti a uno stile che aveva sempre rispettato la formuladella trasmissione diretta, di padre in figlio, fino all’apertura della prima scuola“pubblica” che Cham Wa Shun ebbe modo di fare.La domanda sarebbe: perchè molti praticanti hanno bisogno di affermare o

etichettare in qualche modo la pratica del proprio Wing Tsun? O meglio,perché è così difficile per loro accettare che altre persone di altri lineage efamiglie “non originali” possano realizzare un lavoro uguale, se non miglioredel proprio? Quando parliamo di Arti Marziali, stiamo parlando di cose chesono facilmente dimostrabili se soltanto ci togliessimo tutti questi tipi dicondizionamenti. A volte, provando semplicemente per vedere se davverofunziona in uno sparring libero e altre (se non vogliamo fare lo sparring libero)semplicemente guardando con un certo spirito critico ciò che eseguiamo efacendoci la domanda da un milione di dollari: questo funzionerebbe conqualcuno che non fosse un mio allievo o compagno di corso? Potrei realizzaretutte queste tecniche e teorie sul combattimento con qualcuno che non siaeccessivamente collaborativo?Sono d’accordo che si tratti di una serie di domande delicate con le quali

molte persone, semplicemente, non vogliono neppure avere a che fare.Rispetto il loro punto di vista, ma la mia intenzione è “smuovere le coscienze”per cercare di migliorare questo fantastico patrimonio della cultura cinese.In tante occasioni, a causa del coinvolgimento emotivi con i nostri maestri o

scuole, ci auto-imponiamo un freno al cambiamento o all’evoluzione. Ma ilWing Tsun Kuen è, così come la filosofia taoista che definisce i proprio stili,CAMBIAMENTO ed EVOLUZIONE.Tutto ciò che non cambia e non si evolve, si approssima alla morte.

Riflessione interessante…Perciò, ogni evoluzione di qualsiasi aspetto tecnico o tecnologico si

produce con una rottura con quanto già stabilito. Ben venga un nuovoapproccio o maniera di pensare o l’utilizzo di nuove tecniche, materiali, ecc…Questo non significa dimenticare le origini, ma da ciò che è antico rendereviva un’arte che già di per se è stata pensata per quello: essere viva, flessibile,adattabile. O messa diversamente, diciamo che ciò che è stato ricevuto dauna generazione precedente deve essere utilizzato per tentare di generare

WingTsun

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qualcosa di migliore. Non sempre è possibile, ma sarete d’accordocon me che il NON fare NULLA non fa parte di nessuna logicaevolutiva.Magari tutti questi punti, e qualcun altro, sono quelli che spesso

ci hanno spinto a continuare a fare le cose allo stesso modo deinostri predecessori, per la semplice ragione che “il mio maestro lafaceva così... ed io devo continuare a farla così”.Arrivati a un certo punto, alcuni si chiedono cosa possono fare per

ottenere una miglior fruizione dello stile in situazioni reali. Quandoparlo di situazioni reali, vorrei dire che non considero tali quelle chesuppongono che un avversario (compagno di pratica) ci porta uno odue attacchi e poi rimanga fermo per darci modo di fare tutto quelloche vogliamo e quindi che si lasci colpire da ogni genere di “tecnicafantastica” che possiamo scagliargli contro. Sebbene quantodescrivo possa sembrare un po’ comico, non dovete far altro chedare un’occhiata al meraviglioso mondo di internet e di YouTube, perrendervi conto che nella stragrande maggioranza dei casi succedeproprio così. Io mi pongo delle sfide un po’ più ambiziose: tentare(nessuno ha mai detto che sia facile), dopo un periodo di studio,revisione, allenamento e adattamento, di combattere controqualsiasi avversario con ZERO collaborazione da parte sua. In più,utilizzare tecniche e tattiche proprie dello stile, indipendentementedall’avversario che ho davanti. Come ho detto all’inizio di questoparagrafo: “nessuno ha mai detto che sarà facile…”

Albert Einstein usò la famosa frase: “se vuoi dei risultatidifferenti, smetti di fare le stesse cose”. Quando tre anni fa cisiamo trovati di fronte al desiderio di migliorare sensibilmentetali capacità e all’obbiettivo che ci ponemmo, avevamo chiaroche se avessimo continuato ad utilizzare il sistema classico, nelquale un praticante di Wing Tsun basa il proprio allenamentosu:

1- Eseguire le Forme2- Praticare Chi Sao (90% del tempo di pratica)3- Realizzare “applicazioni” su un avversario con zero mobilità e

che “collabora in eccesso”

Sarebbe stato assai complicato, per non dire impossibile,affrontare degli avversario che oggi come oggi padroneggiano tuttele distanze (inclusa la lotta a terra) e che allenano la mobilità, lavelocità, la potenza, l’approccio, ecc… E’ importante sottolineareche ciò che 30 anni fa poteva essere funzionale, forse oggipotrebbe non esserlo più per una semplice questione di evoluzione:I PREDATORI si sono evoluti…Dopo aver dato uno sguardo agli altri stili classici e specialmente

ai sistemi moderni di arti marziali che hanno originato le famoseMMA (in ognuna delle sue accezioni e forme), ci siamo resi contoche i sistemi che hanno maggior efficacia nella loro applicazione,sono attualmente gli sport di contatto come la Muay Thai, ilBrazilian Jiu Jitsu, la Boxe, ecc…Sicuramente, qualche fanatico difensore della tradizione a

oltranza potrebbe rispondermi con quelle frasi tanto di moda tipo:Ma questo non è lo stesso!PER FORTUNA non è lo stesso, ma la penserete come me che

questi sistemi sono lì, e credo che NESSUNO o quasi nessuno siazzarderebbe a discuterne le loro qualità in combattimento el’adattabilità nel tempo. Penso che non sia possibile sviluppare unsistema di combattimento realistico senza guardare come vengonoallenati alcuni degli altri. In essi, non esiste la figura dell’avversarioche collabora in eccesso. Non esiste un attaccante che rimane

“Ciò non significa dimenticare leorigini, ma, partendo da quella

antica, rendere viva un’arte chegià di per se è stata pensata

per questo: essere viva,flessibile, adattabile”

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tranquillo e si lascia colpire. Semplicemente, entrambi i contendenti cercano di dare il meglio di se tramite latecnica e la tattica che hanno a disposizione per cercare di superare l’altro. Ogni centimetro, ogni vittoria è

sudata come fosse una guerra. QUESTO è LO SPIRITO delle ARTI MARZIALI. E anche del Wing Tsun!Questo è stato ciò che mi ha ispirato a “rivedere” il metodo mal definito “classico” per tenere quegli

aspetti che sono molto validi (ricordiamo che sono serviti per formare eccellenti insegnanti epraticanti in tutto il mondo), ma utilizzando tutto quello che può rendermi più forte ed efficace in

combattimento. Fare in modo che se un giorno il mio avversario vorrà sconfiggermi,debba combattere e consumare fino all’ultima goccia di sudore. Che debba

guadagnarsi ogni centimetro della sua vittoria. Inoltre, voglio farlo attraverso lostile al quale ho dedicato oltre metà della mia vita: il Wing Tsun.

Quando affermo ciò, non voglio che nessuno fraintenda le mieparole, ma se fosse interessato a fare MMA, adesso conosco degli

eccellenti insegnanti e professionisti. Se ho dedicato e dedicoattualmente moltissime ore allo studio di un’arte, vorrei che

fosse questa stessa arte quella di cui mi servo percrescere nell’arte del combattimento.

Quando ho cominciato a sviluppare il “Gioco dellePosizioni” l’ho fatto confrontandomi con duepraticanti, con esercizi molto semplici. Schemi didue o tre movimenti. Piccole battaglie nelle qualisi mettevano solo DUE condizioni:

1-La tecnica doveva essere pura, pulita etrovarsi in una delle forme dello stile

2-Ciascuno dei contendenti dovevacombattere con tutto ciò che aveva percercare di imporre i l suo ruolo(aggressore/difensore; Ying/Yang)

Regolando la velocità e l’intensitàda poca a molta. Da lento arapido. Ma entrambi dando tuttoe senza cedere neanche un

centimetro nella difesadella propria

posizione.

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Devo riconoscere che i risultati mi hanno sorpreso esuperato le mie aspettative. L’evoluzione di allievi, supervisorie insegnanti è stupefacente. Questa dinamica di allenamentonon solo ha fatto si che le lezioni si siano trasformate inallenamenti fisicamente molto più probanti. Ha ancheobbligato entrambi i contendenti a comprendere ed analizzareprofondamente ciascuna delle tecniche del sistema. In certeoccasioni, quando uno dei contendenti riesce a superare ilcompagno, quest’ultimo deve chiedersi: cosa c’è che no va?Perché il mio avversario supera la mia tecnica? Questedomande lo portano immediatamente alle forme dello stile(dove si trovano, sotto forma di “libro di testo”, le tecniche delsistema) e a una valutazione accurata e metodica dello stesso.Non mi è mai piaciuta la risposta di alcuni insegnanti agli

allievi del tipo: non fare domande, pratica! Ne preferiscoun’altra: guarda, comprendi e dopo pratica!Dopo quasi un anno di cambiamento concettuale e di

approccio nella pratica dello sparring, posso dire che il

“gioco delle posizioni” è una delle chiavi del successo dellanostra associazione e delle nostre scuole. Allievi cheimparano, si divertono e progrediscono a tempo di record.Inoltre, queste dinamiche scaturiscono delle evoluzionibasate sull’esperienza in questi piccoli “giochi di guerra”. Inquesto gioco di scacchi umano che è fondato sulla tecnica.E la cosa migliore è che…continua e continuerà sempre avivere. In costante revisione. Tutto questo senza perdere ilbenché minimo rispetto verso la tradizione, la culturacinese, i maestri e le scuole precedenti alle nostre…ponendo l’accento su una delle frasi dell’Arte della Guerra diSun Tzu: “Conosci il tuo nemico e te stesso e non verraisconfitto nemmeno in 100 battaglie”.A breve vi mostreremo alcuni esempi in un nuovo DVD nel

quale sveleremo alcune di queste chiavi. Grazie mille per ilvostro supporto e appoggio da tutte le parti del mondo. E’un onore poter ispirare persone che amano questaArte e le Arti Marziali in genere.

“Arrivati ad un certopunto, ci siamo chiesti

cosa potevamo fare perottenere una migliorefruizione dello stile insituazioni realistiche.”

“Non mi è mai piaciuta la risposta di alcuniinsegnanti allievi del tipo: Non fare domande,

pratica! Ne preferisco un'altra: Guarda,comprendi e dopo…

Pratica!”

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LEADERSHIP NELLEARTI MARZIALI: “Cosa vuole dire ‘marziale’?

marziale è inerente la guerra ela guerra non è stata inventatanel ventunesimo secolo ma esistecome concetto dall’inizio del gene-re umano. Questo significa checome praticanti di arti marzialicerchiamo guerra e conflitti?Assolutamente no!

Hwa Rang DoScuola diLeadershipPart 2

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Korean MA

“I combattenti combattono perché amano farlo;I veri guerrieri combattono solo quando devono.”

Per noi, ‘guerriero’ nell’era moderna non significa‘soldati’ ma vivere come un vero guerriero, con coraggio,onore, integrità, rispetto, lealtà come indicato nel nostrocodice etico e morale del Hwa Rang Do®:

Hwa Rang Do Meng Sae (Codice etico)Fedeltà alla propria PatriaFedeltà ai propri genitori ed insegnantiFiducia e fratellanza tra amici

Coraggio di non arretrare mai di fronte al nemicoMai uccidere senza l’assoluta necessitàHwa Rang Do Kyo Hoon (Nove Virtù)Umanità, Giustizia, CortesiaSaggezza, Fiducia, BontàVirtù, lealtà, CoraggioEssere un combattente o un soldato non è il fine ma

un mezzo. Noi usiamo la disciplina dei guerrieri Hwarangcome un mezzo per migliorare gli esseri umani.

Nella mentalità del guerriero uno dei principifondamentali è la forza. Da questo punto di vista unleader nelle arti marziali deve guidare i suoi seguaci con

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l’esempio che in assoluto è il più complicato ma efficace mezzo dileadership. Ci sono tipi differenti di leader: ad esempio coloro cheguidano le persone non con l’esempio ma con la parola,motivandoli a fare mediante il convincimento parlato, ma maiandando di persona a realizzare ciò che predicano. Noi artistimarziali non possiamo fare questo, noi abbiamo bisogno dicomandare con l’esempio, vivendo le nostre vite e facendo le cosein accordo con i principi marziali che ispirano la nostra pratica eche trasmettiamo, la nostra Via marziale. Dobbiamo essere capacidi esercitare e dimostrare la corretta via evidenziando ai nostristudenti quello che si può arrivare a fare, illuminandoli a nuoveesperienze che non pensavano potessero essere possibili.

Inoltre, penso che un leader è qualcuno che non ha paura di fareed è altruista. So bene che tutti hanno delle paure ma un leadersupera le proprie paure realizzando che la sua missione è grandeed al di là del suo io, realizzando che è guidato dall’altruismo. Unapersona egoista deve ascoltare e rispondere alle proprie paure e neè schiava. Un leader vive per gli altri e si fa coraggio, con fortevolontà, di sacrificarsi per il miglioramento di tutti.”

IMPARARE A DIVENIRE LEADER: “Seguire il percorso meno faticosoè ciò che rende fiumi e uomini storti.”“Dovete comprendere che non potete divenire forti facendo cose

semplici. Ad esempio, non potete aumentare la vostra forzamuscolare sollevando pesi leggeri. Per divenire più forti nellamuscolatura dovete sfidarvi a sollevare pesi più grandi di quelli chepotete già sostenere. Allo stesso modo per lo spirito, per il cuore eper il corpo in generale, dovete sfidarvi a fare a fare cose difficili seil vostro obbiettivo è avere la forza di un leader.

FORZA E UM-YANG: “Noi crediamo che l’interazione di due forze dialetticamente

opposte: UM e YANG (cinese Yin Yang) ha determinato tutte le cosee ogni creatura dell’universo. Si dice che il simbolo di UM-YANG siauna rappresentazione di due dragoni (o di un dragone e di unafenice) che si rincorrono o azzannano tra loro in costante rotazioneper l’eternità, senza inizio e fine. Il Hwa Rang Do® segueassolutamente tale legge naturale dell’universo ed insegna ai suoistudenti come combinare approcci morbidi e duri nel loro stile divita al fine di ottenerne incredibili risultati. Questa è la vera forza! Lacapacità di essere contemporaneamente morbidi e duri a secondadelle necessità, la capacità di adattarsi e di essere pronti alcambiamento seguendo il flusso e riflusso della natura per la qualeniente è costante, fermo ed assoluto.”

Circa l’autore: Istruttore Capo di Hwa Rang Do®, TenenteColonnello dei Carabinieri ed Ingegnere Marco Mattiucci è il Capodell’Italian Branch della World Hwa Rang Do® Association ed unodei principali seguaci del Grandmaster Taejoon Lee.

Hwa Rang Do

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“Se dice que elsímbolo del

UM-YANG es unarepresentación dedos dragones (o un dragón y el fénix)

mordiéndose opersiguiéndose eluno al otro en

rotaciónconstante”

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Nato ad Osaka, Giappone, nel1951, cominciò molto giovane apraticare Judo e Karate. Più tardiscoprì lo Shorinji Kempo per manodel suo fondatore, Doshin Do.Di temperamento ribelle da

bambino, ottenne il suo 6°dan diShorinji Kempo a soli 28 anni. Eral’ombra e l’allievo più stretto diDoshin Do, venendo spessomandato a combattere innumerosi tornei “open”, nei quali siguadagnò la sua fama di uomo duro.

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Grandi Maestri

Fu-Shih Kenpo, in cerca delVERO SENSO DEL COMBATTIMENTOIN ALCUNI STILI DI KENPO.BYAKURENKAI KENPO…Masayasu Sugihara

Alla morte del Maestro, lasciò l’organizzazione epreseguì ricercando nelle diverse forme di Karate FullContact (a contatto pieno). Partecipò a numerosi torneiinter-stile, prima di creare la propria organizzazione.Attualmente è Kancho (presidente) dell’International

Karate Kenpo Federation. Anche fuori dall’organizzazionemondiale dello Shorinji Kenpo, conserva un granderispetto per il suo maestro scomparso.Il rimarchevole spirito e la tolleranza del Maestro

Sugihara, è pari alla sua elevata tecnica e alla passione perl’ insegnamento. I l Maestro ha messo a punto unprogramma didattico per istruttori e responsabili, venendoquesti scelti per la loro personalità e non per la loro abilitàtecnica o negli affari. Nelle lezioni, il Maestro Sugihararealizza combattimenti con tutti i suoi allievi, senza perquesto dimenticare le regole del dojo. Migliaia di allievifanno parte della sua organizzazione che harappresentanti in Brasile, Usa, Sri Lanka, Francia,Belgio, Olanda…

Il Significato di ByakurenKaikanByakuren signif ica “Loto

Bianco”. La purezzadel Loto

insegna ogni momento che se un individuo sviluppa leradici “del bene”, otterrà la saggezza. Kaikan èl’organizzazione.

Lo stile ByakurenLo sti le possiede due sfaccettature; una per i l

combattimento con atemi a pieno contatto, gestito tramiteun regolamento simile a quello del Kyokushinkai.E l’altra faccia del sistema, che si pratica a partire dalla

cintura nera e dedicata alla difesa personale,comporta leve, strangolamenti, proiezioni,ecc…Le competizioni sono aperte a tutti gli

stili, inoltre il Maestro Sugihara consenteche i suoi allievi partecipino ad altritornei open.I colpi di piede e di pugni, sono

particolari dello stile Byakuren enon provengono da altre scuole.Per esempio, il pugno si porta

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“Byakuren significa“Loto Bianco”.

La purezza del lotoinsegna ogni

momento che se unindividuo sviluppa leradici “del bene”,

otterrà lasaggezza”.

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semi chiuso alla partenza e si chiude al momento dell’impatto. Ilgomito rimane chiuso e i muscoli che entrano in azione sono idorsali e le spalle (non le anche). Sono pugni corti che fannodanni, non appena sulla zona d’impatto, ma dietro. Non sieseguono mai pugni da lunga distanza, per quello si usano legambe, anch’esse senza uso delle anche, il petto resta frontale esi porta il ginocchio su fino al costato, passando da colpi alti ebassi, dal middle kick, che è il calcio base.Il potenziamento fisico è necessario per incassare i colpi,

perché il combattimento si svolge portando sempre colpendorealmente, anche se è proibito l’attacco alla testa. Le competizionicontemplano il KO, dando priorità alle tecniche pugno-calcio; leprese sono vietate, così come il lavoro a terra o le leve articolari,anche se si usano nel combattimento “libero”.

RYU-KYU KENPO/SHIN SHU HO RYU KENPO

Seiyu Oyata

Il termine “Ryu-Kyu Kenpo”, che si può tradurre come “Metodidi Boxe delle Ryu Kyu”, definisce anche una amalgama di stili dicombattimento okinawensi. Per un certo periodo, uno stilespecificamente chiamato “Ryu-Kyu Kenpo” venne diretto dalMaestro Oyata Seiyu, che era discepolo di Nakamura Shigeru(Okinawa Kenpo). Il Maestro Oyata, che emigrò negli USA, è10°Dan e uno erede dello stile precedente al Karate, il Tui Te diUhugushuku No Tan Mei. Questo stile deriva da un antico Bushi(guerriero) che era stato espulso dal servizio quando la classeBushi si disgregò dopo l’epoca Meiji (alla fine del 1800).Lo studio del Tui-Te veniva svolto attraverso la trasmissione

orale, poiché nascosto all’interno dei kata di Karate, mostra piùche delle semplici tecniche di pugni o calci. Secondo la leggenda,all’interno dei kata era contenuta un’arte da combattimento, cuipersino il nome era tenuto segreto. Queste tecniche interne dekata, Tui-Te ( la mano che afferra) vennero conservategelosamente dagli antichi maestri di Karate, poiché erano lachiave per superare l’efficacia delle tecniche di pugno o di gambache vengono contemplate nei superficiali kata moderni.Oyata creò più tardi lo Shin-Shu-Ho-Ryu (Scuola del Metodo

della Vera Mano). Ha avuto come allievi due celebri americani;george Dillman e Joe Lewis. Studiò con lui anche il Maestro EnzoMontanari, uno dei pionieri dello stile Shotokan in Italia, discepolodel Maestro Shirai e autore del libro “Karate sconosciuto”.Joe Lewis fu varie volte campione del mondo di Karate (No-

Contact, Light Contact e Full Contact) e pioniere della KickBoxing e del Full Contact negli USA e nel mondo. Qui, una suaopinione sulle scuole di Okinawa:(…) Le scuole di Okinawa sono le migliori al mondo. Io ho

studiato due stili, lo Shorin Ryu e il Kenpo tradizionale. È lì che hoscoperto la vera filosofia del combattimento e l’autentica efficacia.Bisogna sapere che nel Kenpo di Okinawa, i combattimenti sisvolgono con il KO, con o senza protezioni”. (1)

(1) Joe Lewis, in “Joe Lewis l’Immortale”, rivista Karate-Bushidon°184, Ottobre 1991. Intervista concessa a Patrick Lombardo.

Grandi Maestri

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Fu Shih Kenpo Fu Shih Kenpo Karate ItaliaLuigi Buccioli, Marcello Spina

[email protected]

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Diversi ma simili

A volte amo leggere le biografie deigrandi Maestri, imprese, scoperte,esperienze, come per cercare dicarpire una piccola parte della loropassione, inventiva e genialità.

Spesso mi sono chiesto: “In cosafurono grandi”?

La risposta non può celarsi nellesole abilità nella tecnica fisica!

Quale fu la qualità che permise lorodi essere speciali? Tutti i grandi, io credo, ebbero

una grande dote: “guardare al di la delle porte

socchiuse”, scovare correlazioni,creare legami tra elementi che i piùconsideravano slegati e distanti.

Questi grandi personaggi sepperoguardare, comprendere e sviluppare,mantenendo una porta aperta versonuove esperienze e nuove idee.

Nel nostro addestramento, percomprendere l' elemento tecnico,cerchiamo di risalire all' elementoconcettuale: i l principio che logenera. Quel principio, universale,presente nelle diverse discipline eculture, manifestazione dellecaratteristiche psico - fisiche dell'essere umano.

Amiamo ricercare ciò cheaccomuna, a scapito dell' esaltazionedella differenza, del voler affermare atutti i costi “ noi abbiamo qualcosache nessun altro ha”.

Esistono infinit i motivi perallontanarci dai nostri simili. Ma, seabbiamo voglia di “guardare al di ladelle porte socchiuse”, esistonoaltrettanti motivi per avvicinare,condividere, apprezzare diversità chenascono da intenti e principi comuni.

Qualcuno, tempo fa, mi fece unadomanda:

“Qual' è l' Arte Marziale migliore”? Risposi “Arte è espressione dell'

anima, può esistere un animamigliore dell' altra”?

Il GM Raùl Gutierrez eFu Shih Kenpo in Italia

La nostra storia, come molte altre,nasce da una scelta. Nel 1982 il GMRaul Gutierrez prese la decisione didare una nuova identità al suoKenpo, rifondandone il programmadidattico.

Il nuovo sistema, Fu Shih Kenpo,scuola della tigre, basato sulle suemolteplici esperienze marziali e divita, da quel momento venneinsegnato e diffuso in tutto il mondo.

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Fu Shih Kenpo

Il GM Raùl Gutierrez, cominciò a viaggiare in Italia già dal 1983, mauna prima organizzazione nazionale risale al 1990, grazie all' operadel M° Ippolito Giumenti. Quest' ultimo contribuì notevolmente alladiffusione del Fu Shih su territorio italiano, portando il fondatore inItalia, proponendo stage e competizioni, e seguendo il MaestroGutierrez nell' ambito di importanti eventi internazionali in Spagna,Argentina e negli Usa. Il M° Giumenti, inoltre, introdusse RaùlGutierrez nella Endas Lazio, Ente di promozione sportiva riconosciutodal CONI. Endas organizzò molte attività, culminate con un grandestage presso i l palazzetto dello Sport di Roma, con unapartecipazione di centinaia di artisti marziali di tutti gli stili.

FSK ItaliaLa nuova generazione

Nella primavera del 2006 Marcello Spina, maestro di Karate,formato da sensei Iwao Yoshioka, ricevette una telefonata. IlPresidente Endas Roma, M° Giuliano Camera, lo invitava apartecipare ad uno stage.

La mattina dell' evento Marcello trova grande affluenza, tantipraticanti, di tutti i livelli. Si inizia con un buon riscaldamento, poi,finalmente, tecnica, combattimento, difesa personale, il docente erasensei Raùl Gutierrez, in azione con il suo Fu Shih Kenpo. Fluidità,forza, efficacia. I principi dell' Arte Marziale espressi con naturalezzaed energia straordinarie. Marcello rimase profondamente colpito edaffascinato. Quattro mesi più tardi partì alla volta di Madrid, perraggiungere il Sensei ed iniziare la sua formazione. Successivamente,coinvolto l' amico e Maestro Enrico Diadori, allenando e sviluppandoinsieme il sistema e formato un team di cinture nere, si decise diformalizzare la nascita della nuova scuola Fu Shih.

La fondazione dell' Associazione “Fu Shih Kenpo Karate Italia”era realtà, i l GM Raùl Gutierrez nominerà i l M° Spina suorappresentante ufficiale in Italia.

L' incontro con Luigi Buccioli, Maestro di Arti Marziali specializzatonel Wing Chun e nella Kickboxing, oltre che nel Karate, avvenne, dinuovo, durante uno stage di sensei Raùl Gutierrez. Luigi avevapraticato Fu Shih nel lontano 1991, durante un seminario a Riccione.Da allora aveva conservato nel cuore l' entusiasmo di quei giorni, diquell' Arte e di quel maestro così speciale. Dopo quasi 20 anni, ilnuovo incontro con il sensei, tra emozione, energia ed amicizia, e lacollaborazione, l' unione di passione ed intenti con Marcello ed Enrico.Fu Shih Kenpo Karate Italia, oggi, è una scuola di Arti Marziali per

la formazione dell' essere umano. Il nostro obbiettivo è crescereinsieme, con il nostro Sensei, con i nostri allievi, con i nostricollaboratori e con chi vorrà praticare e condividere il nostro percorsofisico, mentale e spirituale. La nostra Via è il Kenpo. FU SHIH.

Il Tao del KenpoIl Taoismo rappresenta una fonte filosofica e culturale essenziale

per poter acquisire una più efficace consapevolezza. L' Arte Marzialenon è “semplicemente” influenzata dalla filosofia ma si manifestanella realtà esprimendone fisicamente i principi.L' universo è in continuo mutamento, tutto fluisce, tutto si adatta,

ma tutto rimane in armonia ed in perfetto equilibrio. Il Tao è nel tutto e tutto è nel Tao. L' uomo, come parte dell' universo, si evolve seguendo le stesse

regole.

“Il nuovo sistema,Fu Shih Kenpo,

scuola della tigre,basato sulle sue

moltepliciesperienze marzialie di vita, da quelmomento venne

insegnato e diffusoin tutto il mondo.”

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L' Arte Marziale, come prodotto della fisicità, dellacultura e della sensibilità dell' uomo, si evolve e si esprimeseguendo le stesse regole. La tecnica, come prodotto dell' Arte Marziale si

manifesta e si evolve seguendo le stesse regole. L' Arte Marziale è nel Tao e il Tao è nell' Arte Marziale. Il Kenpo è Arte Marziale ed esprime i principi del Tao

attraverso pratica ed evoluzione.Tutto è collegato ed in perfetta interazione ed

equilibrio:

TAO - UNIVERSO - ESSERE UMANO - ARTEMARZIALE

L' Arte Marziale, praticata nel rispetto delle molteplicicapacità dell' essere umano, in accordo con questiconcetti, sviluppa 3 Aree complementari:

• ARTE DEL COMBATTIMENTO• EQUILIBRIO ENERGETICO - TERAPIA• ELEVAZIONE SPIRITUALE.

ARTE DEL COMBATTIMENTOLa metodologia FSKItalia

Il GM Raùl Gutierrez ricercò, per il suo Fu Shih, unsistema efficace e completo, basato su 3 settori:Arte Marziale, tecniche, tradizione e filosofia del Kenpo.Difesa Personale, adattamento dell' Arte alla difesa da

strada.Kombat, addestramento specifico per combattimento e

competizione.

Ogni settore prevede organizzazione, senza la quale l' obbiettivo risulterà raggiungibile in funzione,esclusivamente, della dote personale del praticante. L' Istruttore Fu Shih deve adottare una adeguata

metodologia che preveda i seguenti elementi:

• Periodizzazione, applicare un buon programma,individuare un obiettivo, relazionarlo ai tempi di lavorodisponibili. Una efficace periodizzazione permette unaformazione efficace e completa.

Fu Shih Kenpo

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• Continuità, Allenamento sistematico con fasi direcupero adeguate.• Progressività, per chi inizia un ciclo di apprendimento

o si trova a riprendere dopo lunghi periodi di inattività.• Alternanza, dell' intensità dei carichi, dei volumi di

lavoro, delle fasi di recupero, delle metodologie e delleesecuzioni, per sollecitare corpo e mente attraversostimolazioni sempre diverse. • Motivazione, lo stimolo psicologico consente il

superamento delle fasi di frustrazione.

Secondo questi presupposti, la pratica del Fu Shih, inognuno dei 3 settori, si sviluppa seguendo 3 fasi,complementari ed integrative. Ogni fase presenta elementiessenziali per lo sviluppo della successiva e tutte e tresono indispensabili per la formazione del Kenpoka a livellofisico, mentale e spirituale.

• FASE 1 - Forma• FASE 2 - Potenziamento dei mezzi• FASE 3 - Applicazione

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Disciplina, rispetto, controllo, coraggio eattenzione sono solo alcuni degli attributimentali che vengono inculcati nella scuoladi Kung Fu Martin Sewer. Come era solitodire la leggenda del Kung Fu, Chiu ChiLing, Maestro del GM Martin Sewer, “Nonserve a niente essere forte e il migliorcombattente, se per colpa del tuo cattivocarattere nessuno vuole aver a che fare

con te”. Ma l’addestramento mentale sotto ilGM Martin Sewer va parecchio aldilà di questo.

Si tratta di captare la responsabilità di se stessi eprendere le redini della vita nelle proprie mani. E conquesto porsi come obbiettivo non soltanto le capacità nelKung Fu, ma la totalità della vita dell’allievo in funzione delsuo successo. Ciascuno è artefice della propria sorte, è undetto che ci dice chiaramente che se vogliamo cambiarequalcosa nella nostra vita, dobbiamo muoverci e

intraprendere qualcosa. Naturalmente non tuttiabbiamo le medesime qualità o formazione.

O come dice spesso il GM MartinSewer “Non è importante

paragonarsi agli altri, ma conse stessi e le propriepossibil ità”. MarcelFischer è da molti anniall ievo della scuola diKunf Fu GM Martin Sewer

e gode dell’insegnamentodi livello medio in attesa

della cintura nera. E anchelui crede in questo principio.

Marcel ha affermato che lui

Il salvatore di vite

Gran Maestro di Hung Gar Kung Fu,Martin Sewer è abituato a vedere che ilsuo Hung Gar Kung Fu insegna giornodopo giorno ai suoi allievi, in manieraefficiente, come proteggere se stessi e iloro cari. Ci sono anche altri livelli neiquali la Scuola di Kung Fu Martin Sewer

mette alla prova i suoi allievi, listimola e li salva persino la vita.

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Kung Fu

stesso, in gioventù, non ha potuto disporre del miglioremezzo sociale: “Molto presto fu chiaro che io non gestivobene i conflitti, in quanto spesso ero io a provocarli.Sovente reagivo aggressivamente, perdevo le staffe allaminima provocazione e scatenavo alterchi con altriragazzini”. Un ambiente familiare problematico accentuavai problemi di Marcel ancora di più e i suoi genitori nonsapevano cosa fare con lui. Con la sindrome di deficit diattenzione e altri tipi di diagnosi, i medici provavano aspiegare il perché del comportamento del giovane Marce.Tuttavia, niente dava buoni risultati. Solo una cosa parevafunzionare in lui. Sin da subito, a Marcel piaceva faremovimento ed era l’unica cosa che lo tranquillizzava. Per ilGM Martin Sewer è un conosciuto valore empirico: “l’importanza del rapporto tra il corpo e lo spirito è nota nelmondo delle arti marziali. La soddisfazione è presente, a

patto che sia all’unisono con i lmovimento”. Ciò vale anche al

contrario. Chi si muove

con regolarità, come per esempio in una delle nostrelezioni, non solo fa qualcosa per la sua salute, ma ancheper lo spirito. Uno dei motivi per il quale gli uomini provanofelicità grazie al movimento è, tra gli altri, che mentre lopraticano non hanno tempo di pensare ad altre cose,naturalmente, di preoccuparsi per qualcosa. Anche Marcele chi gli stava attorno si rendevano conto in certi momentiche un’attività aggiuntiva lo tranquillizzava e allora deciseche le arti marziali potevano fargli bene. “Queste mi hannodato una base nella quale trovare un punto di riferimento.Sfortunatamente non lo feci con il migliore dei maestri. Unmaestro deve vivere come predica e supportare gli allievi.Questo, purtroppo, non fu il caso, per cui io, intanto inpiena pubertà, tornai a cadere nel vecchio problema”.Professionalmente Marcel ha sperimentato tutto i lpossibile, secondo le sue referenze. Cominciò variapprendistati nel rami artigianali, sempre interrotti e che lofecero deviare verso la cattiva strada. Consumo di alcool ele feste, diventarono un grosso problema. Arrivò al puntodi non poter partecipare alle sue lezioni: “Mi ricordoperfettamente che una volta, dopo una delle peggiorinottate in un club pieno di fumo e tanto alcool, una volta incasa, davanti allo specchio, mi vidi e capii che dovevocambiare. Inconsciamente sapevo già cos’era più

importante nella mia vita, il movimento, iniziare di nuovole arti marziali e cercare una nuova scuola. Marcel

si mise in moto alla ricerca di una scuolamigliore e presto trovò la Scuola

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di Kung Fu GM Martin Sewer. Con l’inizio delle lezioni, iniziòuna nuova fase della sua vita. “Le lezioni sotto la direzionedel GM Martin Sewer erano così diverse rispetto a ciò cheavevo visto fino ad allora. Era dura, molto dura. Già pocodopo il mio ingresso nella scuola, aveva interpretato il miopassato. Mi ascoltarono con attenzione. Ma non mitrattarono in maniera differente, anzi. Oggi gioisco per tutte lelezioni. Ho avuto anche una grande fortuna di aver a chefare con il GM Martin Sewer, poiché grazie ai suoisvariati decenni di addestramento con il suo Sifue il suo rapporto con le tradizioni e i valori dellavita, ho trovato i l f i lo conduttore conl’autentica tradizione delle arti marziali.Non c’è voluto molto tempo perchéMarcel vedesse la luce in fondo al tunnel.Comprese che le arti marziali e tuttoquello che è legato ad esse, era l’unicacosa che risvegliava le sue motivazionie trovò la gioia di vivere. “Ho capitoche questa era la mia ult imaopportunità per fare qualcosa dibuono nella mia vita e che dovevoimpegnarmi per andare avanti”. Ecosì Marcel decise di cominciare astudiare, tra l’altro, le lingue asiatiche.Oggi Marcel è nella dirittura d’arrivoper la cintura nera e con ciò allaconclusione della scuola basilare delSistema Hung Gar Tradizionale sotto ladirezione del GM Martin Sewer. “Attendo conentusiasmo le prove finali, sotto la direzione delmio Sifu Martin Sewer, così come dei mieistudi. Quando perso ai tempi un cui tutto eraai margini dell’abisso e che io grazie allelezioni di Kung Fu ho potuto raddrizzare lamia strada, dico a chiunque mi vogliaascoltare: Si, l’Hung Gar mi ha salvato lavita”. Il GM Martin Sewer è orgoglioso deisuoi allievi: “Allievi come Marcel dimostranoche non solo le arti marziali ma anche laformazione del carattere e il livello mentalesono importanti e che questo aspettodella vita dell’al l ievo può cambiarepositivamente”. Come sempre dice ilmio Sifu, Chiu Chi LIng: “Non serve aniente essere il migliore, se a causa deltuo comportamento nessuno vuolavere a che fare con te”. Chi miconosce sa che ciascuno dei mieiallievi per me è un VIP e appartienealla famiglia. Naturalmente nellamia scuola non è importante solo ilcombattimento, ma anche laformazione caratteriale delpraticante.

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Il DVD "Krav Maga Ricerca e Sviluppo" sorgè

dalla voglia di quattro esperti di Krav Maga e

sport da combattimento: Christian Wilmouth,

Faustino Hernandez, Dan Zahdour e Jerome

Lidoyne. Ad oggi, loro dirigono molti club e

conducono un gruppo di una ventina di

professori e istruttori di molteplici

discipline, dalla Krav Maga alle

MMA, Mixed Martial Arts.

Questo lavoro non è destinato

a mettere in evidenza un

nuovo metodo nè una

corrente specifica di Krav

Maga. Il suo scopo è

semplicemente quello di

presentare un

programma di Krav

Maga messo a fuoco

sull'importanza del

" c o n t e n u t o " ,

condividendo in questo

modo le nostre esperienze.

REF.:KMRED1

Tutti i DVD prodotti da Budo

International vengono identificati

mediante un’etichetta olografica distintiva

e realizzati in supporto

DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o

simili). Allo stesso modo, sia le copertine

che le serigrafie rispettano i più rigidi

standard di qualità.

Se questo DVD non soddisfa questi

requisiti e/o la copertina non coincide con

quella che vi mostriamo qui, si tratta di

una copia pirata.

Budo international.netORDINALA A:

Page 111: Rivista arti marziali cintura nera budo international 278
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Tutti i DVD prodotti da Budo Internationalvengono identificati mediante un’etichettaolografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili).Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafierispettano i più rigidi standard di qualità.

Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o lacopertina non coincide con quella che vi mostriamoqui, si tratta di una copia pirata.

REF.: • TAOWS-2REF.: • TAOWS-2

Il Wing Tsun è un eccellente stile di Boxe Cinese, chepermette di dedicare tutta una vita alla pratica e alla

crescita integrale del praticante. Idee, tecnica,filosofia, ecc… tutto fa parte di un’ARTE

ancestrale e deve essere studiata ecompresa come un TUTTO. Sifu Salvador

Sanchez, nel suo secondo DVD, parladell’uomo di legno e di come questoinfluisca nella pratica del Wing Tsun.Dato che nel sistema attuale la Formasi impara ai livelli più avanzati dellostile, molti praticanti cheabbandonano non hannol’opportunità di conoscere le sueidee, le tattiche e le strategie, e nonpossono includerle nella loropratica. Per la TAOWS Academy èmolto importante che il praticantecomprenda che è questo è ciò che fain tutti i suoi aspetti della pratica, e

quindi in questo DVD seguiremo lastessa impostazione che seguiamo in

qualsiasi lezione, seminario oallenamento. La nostra impostazione

comprende 6 passi: il primo è l’idea dasviluppare, ciò che vogliamo ottenere. La

seconda parte sono le forme (Siu Nim Tao,Chum Kiu, Biu Jee, Uomo di legno, ecc…) a

seconda dei livelli; la terza sono gli spostamenti, lamobilità. Il quarto pilastro è il Chi Sao – Chi Gerk, l’aderenza,

l’anima del nostro sistema. Il quinto elemento è la non aderenza, il noncontatto, sapere cosa fare per arrivare al contatto con l’avversario inmodo sicuro. Alla fine, il sesto settore è lo Sparring, il combattimento oLat Sao. Bruce Lee diceva che s’impara a combattere combattendo ed èla cosa più esatta che un artista marziale abbia mai detto.

Come renderemo il Wing Chun un Arte Marziale efficace e rispettata?Praticando esercizi di sparring che ci avvicinino al combattimento inmaniera progressiva, fino a che ciascuno di noi ottenga il massimo,come fighter, che questo meraviglioso sistema ci può offrire.

Budo international.netORDINALA A:

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l Festival ha avuto come obbiettivol’interscambio culturale tra Cina ed Europa,attraverso i l Kung Fu, i l Buddismo, laCalligrafia e la Medicina Cinese, tra gli altri. Piùdi 700 persone da oltre 10 paesi europeihanno preso parte al Festival di Shaolin.

Alcuni di partecipanti provenivano da Grecia,Italia, Olanda, Germania, Francia, Russia, Slovenia,Spagna, e altri.Il Festival è stato organizzato dal Maestro Shi

Yanzi e dalla sua scuola Shaolin Temple UK, incollaborazione con il Tempio Shaolin della Cina.Anche altre scuole di Shaolin di Londra hannopartecipato all’organizzazione.Dalla Cina è accorso al festival un gruppo di oltre

50 persone, dirette dal Venerabile Abate e leaderspirituale Shi Yong Xin, che è anche il presidentedella Associazione Europea di Shaolin (SEA). IMaestri Shi Yan Ao e Shi Yan Zhuang, anch’essiparte della delegazione, hanno partecipatoall’evento, insieme al gruppo di oltre 30 monaci delMonastero.

Testo e foto: Bruno TombolatoShaolin Cultural Center Spain

www.shaolinspain.com

Terzo Festival Internazionale di Shaolin – Londra

Seguendo i precetti di salute,compassione, eguaglianza e pace, siè svolto a Londra il Terco FestivalInternazionale di Shaolin. Il festivalè il secondo a livello Europeo, ilprimo è stato avvenuto a Berlino,nell’Ottobre 2012.

Eventi

I

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L’evento s i è tenuto a l Londom Soccerdome, aGreenwich, un luogo estremamente grande e adatto adaccogliere le oltre 700 persone che sono intervenute alfestival di Shaolin. Il Festival è durato una settimana,ma i g iorn i p iù important i sono stat i sabato 11 edomenica 12 Ottobre, che è stato quando si sono

sviluppate la maggior parte delle attività. Il pubblico hapotuto assistere ad alcune delle competizioni di Shaolinpiù grandi a livello mondiale e a seminari di ShaolinKung Fu e Sanda, es ib iz ion i d i Ca l l ig ra f ia , a l l aCerimonia del Tè, a dibattiti sul Buddismo, ad altri diMerchandising, ecc…

“La competizione è stata una delle attrazioni piùinteressanti, nella quale allievi e maestri hanno dato prova di tutte le loro capacità sul tatami”

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Il venerdì 10 sono stati annunciati i partecipanti allacompetizione nella scuola di Kung Fu Shaolin Temple UK,per formalizzare le iscrizioni e dare le indicazioni per lastessa, che si svolgerà nel fine settimana al Soccerdome diLondra.Sabato 11, tutti i partecipanti erano presenti e dopo una

breve apertura del Festival, la competizione ha avuto inizioalle 10 di mattina. La gara è stata una delle attrazioni piùinteressanti, nella quale allievi e maestri hanno dimostratotutte le loro capacità sul tatami. Si sono potuti apprezzarestili caratteristici di Shaolin come: Hong Quan, LuohanQuan, Tong bei Quan, Qi Xing Quan, Taizu Chang Quan ealtri, così come anche forme con armi lunghe, corte eflessibili e forme imitative. C’è stata anche la competizioneper team di Chi Kung esterno e Dui Lian (forme in coppia) eTai Chi. Lo stesso giorno, il pomeriggio, alla fine delle garec’è stata la consegna delle medaglie. I rappresentantispagnoli hanno ottenuto degli ottimi piazzamenti.

Per domenica 12 eraprogrammata la competizionedi Sanda, che è stata diretta dalfamoso Maestro Shaolin ShiYan Lei. Sebbene ci sia statauna buona partecipazione, nonè stata massiccia come i lsabato, con oltre 300partecipanti. Mentre alcuni mostravano

le proprie capacità nel combattimento, altr iapprofittavano di un seminariodi Shaolin Kung Fu conl’istruttore Shi Yan Hao e con ilMaestro Shi YanZi.Intorno a mezzogiorno,

i membri principalidell’Associazione Europea diShaolin (SEA) e alcuni dei nuoviaspiranti, sono stati chiamatiper un incontro con il VenerabileAbate Shi Yong Xin, che hachiesto ai Maestri di raccontarela loro esperienza con la culturaShaolin. L’incontro è duratocirca un’ora.Verso le 14,30 sono stati

chiamati di nuovo i membriufficial i della SEA per unariunione e discutere suidifferenti temi riguardanti

Eventi

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l’Associazione, tra cui, l’inclusione di nuovi membri e il prossimo FestivalEuropeo di Shaolin. Solo due candidati si sono offerti formalmente perl’organizzazione dello stesso, nel 2016; uno di essi è il candidato dellaFrancia e il Maestro Bruno Tombolato dello Shaolin Cultural Center Spain,per la Spagna. Non è stato deciso il giorno stesso dove verrà svolto, masperiamo che per il 2016 potremmo avere il privilegio di vivere un’esperienzasimile in Spagna.Terminata la riunione, i membri della SEA e gli aspiranti uscirono dal

padiglione per farsi una foto ufficiale. Nella foto si vedono i membri ufficialiseduti insieme all’Abate e dietro, in piedi, gli aspiranti.Per il resto della giornata sono continuati i seminari e gli arrivi di persone.

Alle 19 sarebbe iniziata una delle attività più attese del Festival, la cerimoniadi chiusura, diretta dall’Abate Shi Yong Xin, che è durata circa 15 minuti edproseguita con un set di forme tradizionali a mano nuda e con armi, stiliimitativi degli animali, come mantide, tigre, leopardo, serpente, tra gli altri.Senza dubbio, l’esibizione è stata all’altezza di tutto il Festival, lasciandotutti i presenti con la voglia di vederne ancora di più.La cultura di Shaolin ha oltrepassato frontiere e stavolta è riuscita ad

entrare nel cuore delle oltre 700 persone che hanno assistito al Festival.Ogni Maestro ha piantato con cura il suo albero nel proprio paese e questo,col tempo, ha dato ottimi frutti.

Salute, Compassione, Uguaglianza e Pace per tutte le persone e tutti ipaesi.

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Texto: Pedro CondeFotos: Antonio Mora y David Gramage &

[email protected]

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Venerdì 26 Settembre, il Municipio di Madrid (Spagna) haconsegnato la prima “Medaglia Ambasciatore DestinazioneMadrid”, all’attore, ex-governatore della California eculturista, Arnold Schwarzenegger, per la sua“straordinaria” promozione internazionale della città,decidendo di celebrare a Madrid l’Arnold Classici Europe(ACE), evento sportivo che riunisce 24 tipologie di sportolimpici e non olimpici.

Testo: Pedro CondeFoto: Antonio Mora & David Gramage.

[email protected]

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a consegna della medaglia ha avutoluogo nel salone degli atti delMunicipio. L’attore ha presenziato consua moglie, Heather Milligan – unagiovane con la quale condivide la suavita da circa un anno e mezzo – e con

Rafael Santoja, Presidente della FederazioneInternazionale di Cultura Fisica (IFBB), autenticopromotore dell’Arnold Classic in Spagna.Pedro Corral, delegato dell’Area di Governo

delle Arti, Sport e Turismo, è stato incaricato diconsegnargli la medaglia, in nome del sindacoAna Botella, che si trovava in viaggio ufficiale aBuenos Aires.Arnold Schwarzenegger, nella sua lingua madre,

ha dichiarato che ha deciso di celebrare l’eventodell’Arnold Classic Europe (ACE) in Spagna,rispetto ad altre capitali come Vienna, Londra oParigi, perché è stato qui che è iniziata la suacarriera cinematografica:“Senza Conan, che mi ha lanciato nel

firmamento del cinema, nulla sarebbe statopossibile”.Ha riconosciuto un prima e un dopo nella sua

vita, a seguito dell’uscita di Conan e harammentato alcuni dei luoghi in cui è stato girato,manifestando i l proprio orgoglio per i lriconoscimento che la città gli stava concedendo:“Signif ica molto per me, perché amo la

Spagna”.Riguardo all’ACE, questo evento si celebra a

Madrid da quattro anni e significa una grandepromozione per la città a livello internazionale.Ogni anno, l’ex-governatore della California visita

L

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la capitale per assistere e collaborare in questoevento sportivo che è nato negli Stati Uniti nel1988, come Arnold Sport festival e che nel2014 ha celebrato la sua 26esima edizione.Quest’anno, nella sua quarta edizione

spagnola, hanno partecipato circa 5.000 atleti di60 paesi, che si sono ritrovati dal 26 al 28 disettembre, il che – secondo il Consiglio –consente un’importante promozione edivulgazione di Madrid sui mezzi dicomunicazione locali, nazionali ed internazionali.Nell’edizione del 2013, che si svolse nel

complesso fieristico Madrid Arena, furonoattratte fino a 40.000 appassionati da tutto ilmondo.Il programma comprendeva diverse

discipline sportive come:Athletic Fitness, Strongman, Pole Dance,

Cheerleaders, Cross Fit, Sollevamento Pesi,Ginnastica, Skateboarding, Powerlifting, MTB,Triathlon, Parkour, ecc. e per le Arti Marziali:Taekwondo, Capoeira, Karate, Aikido, BrazilianJiu Jitsu, Kung Fu, Jiu Jitsu, Krav Maga, LamaLima, Kempo Kembudo, Hellenic Koryu Bugei,Ken Thay, ecc.Per gli sport di contatto ci sono state

esibizioni e campionati di K-1, MMA, KickBoxing, Full Contact e Muay Thai.La sera si è tenuto un galà eccezionale: un

campionato di MMA, dove il vincitore, EnocSolves, ha ricevuto la prima cintura onorariadell’Arnold Fighters/Uomini e 3.000 euro incontanti. Ha ottenuto anche un contrattofirmato con “Spagna Imperiale”, grazie al quale

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potrà accedere al M-1 la grandecompetizione russa e potrà parteciparead altre di primissimo l ivellointernazionale.C’è stato anche un torneo di K-1, il

vincitore è risultato Cristofer Opazos,che oltre ad aver conquistato la cinturadell’Arnold Fighters e HDH, ha ricevutola somma di 2.000 come premio per lasua vittoria.Il sabato 27 settembre si è poi svolto

il campionato “Arnold Classic Europe”

di Bodybuilding professionisticofemminile e maschile, dove si sono datiappuntamento non solo i culturistieuropei, ma anche altri da tutto ilmondo, come il campionissimoMamdouh Elissbiay, il colosso egizianopiù conosciuto come Big Ramy, duevolte vincitore del New York Pro. Erapresente anche Tanji Johnson (vincitricedel fitness ACE Pro 2013) e altre grandileggende come Dennis Wolf, ShawnRoden o Dexter Jackson, ecc.

L’agenda d i Arno ldSchwarzenegger era moto piena:Domenica 28 si è recato ad Almeria– 33 anni dopo le riprese del film“Conan il Barbaro” – per ricevere ilpremio onorario “Almeria, Terra delCinema” del Festival Internazionaledi Cortometraggi “Almeria in Corto”e inaugurare una s te l la chelucc icherà con i l suo nome ne lBou levard de l le S te l le de lcapoluogo almeriense.

Eventi

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Nell’occasione ha tenuto una conferenza stampa nellaquale ha assicurato, agli oltre 70 giornalisti accreditatiche si sono ritrovati lì, che ha conservato molto vivo ilricordo delle riprese di Conan in quel posto, confessando:“Non dimenticherò mai quello che ho vissuto ad

Almeria. Malgrado molte scene davvero dure, comequella dell’avvoltoio che mi beccò la faccia, quandoterminai di girare dissi: un giorno tornerò!”.Schwarzenegger ha visitato la provincia accompagnato

dal produttore del film “La Leggenda di Conan”, FredrikMalmberg, che è in piena ricerca delle location per leriprese che inizieranno nel 2015. Ricordiamo che alcunedelle scene più emblematiche di “Conan il barbaro” sonostate girate in varie località situate ad Almeria Capitale, ElEjido e Tabernas.Arnold Schwarzenegger tornerà ad interpretare l’eroe in

“La Leggenda di Conan”, la cui uscita è prevista per il2016. Davanti ai media, l’attore ha garantito che al suoritorno a Los Angeles, “sosterrà” la candidatura dellaSpagna, e per la precisione di Almeria, affinché sirealizzino lì le riprese.

“Arnold Schwarzeneggertornerà ad interpretare

l’eroe in “La Leggenda di Conan”, la cui uscita è prevista

per il 2016”

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Cronologia Marziale del Maestro • 1 Giugno del 1892: nasce nella prefettura di Ibaraki. • Dall'Aprile del 1898: inizia a studiare Jujutsu. • 1911: entra nell'Università di Waseda e continua a

studiare stili di Jujutsu con particolare dedizione alJujutsu Atemi Kenpo (Jujutsu con tecniche di colpo).

• 1 Giugno del 1921: il III Gran Maestro di ShintoYoshin Ryu, Yukiyoshi Tatsusaburo Nakayama, gliconcede la licenza di maestro in Shinto Yoshin Ryu,succedendogli come 4º generazione.

• Dalla Primavera del 1922: comincia il suo studio delKarate. Dopo un po' di tempo comincia a includere loShinto Yoshin Ryu nel Karate e ad aggiungere i suoiconcetti, creando il Karate Wado Ryu.

• Dal 1928: inizia a pensare alla possibilità dellosviluppo dell'aspetto competitivo del Karate e i suoistudi diventano la base delle regole della competizioneutilizzate anche oggi.

• Dall'Autunno del 1934: organizza l'Associazione diWado Ryu. Oggi ha più di 300 club in Giappone,includendovi 70 club universitari oltre a dipartimentigovernativi e a imprese.

Più di 30 paesi hanno club affi l iati. QuestaAssociazione diventa l'attuale Zen Nihon KaratedoRenmei Wado Kai (Wado Kai dell'Organizzazione diKarate di tutto il Giappone).

o 29 Aprile del 1966: i suoi sforzi per la diffusione delKarate vengono riconosciuti e per la prima volta nelmondo del Karate in Giappone una persona vieneinsignita dell'Ordine Kun Go To e viene nominato SoKougyoku Situ Shou.

I suoi incarichi attuali: • Gran Maestro e Presidente Onorifico della Zen Nihon

Karate Do Renmei Wado Kai (Associazione Wado

dell'Organizzazione di Karate di tutto il Giappone). o Vicepresidente della Federazione Giapponese di

Karate. •Commissario Permanente della Nihon Kobudo

Shinko Kai (Organizzazione Giapponese di Arti MarzialiAntiche).

NT: Hironori Ohtsuka fu il secondo figlio (il primomaschio) del dottore in Medicina Tokujiro Ohtsuka e isuoi primi passi nell'arte del Budo avvennero grazie asuo zio Chojiru Ejashi, istruttore di Arti Marziali del ClanTsuchiura.

L'Origine delle Arti Marziali Considerato che non sono un esperto su questo

argomento, lascio agli storiografi il compito dello studiostorico dell'origine del Budo. Tuttavia, credo di poteripotizzare una cosa.

Per natura, quasi tutti gli animali possiedono un'armaper proteggersi dal pericolo dei loro nemici. Ognianimale ha le proprie peculiarità come: i l coloreprotettivo, il veleno, alcuni organi sensoriali eccezionali,a volte delle difese come i canini, le corna o abilità pereseguire dei movimenti agili, per correre rapidamente,saltare, nuotare, volare, ecc… Ogni animale ha il propriomodo di lottare.

Anche gli esseri umani hanno il proprio modo dilottare, benché vi siano alcune differenze a secondadella razza.

Vi sono diverse abitudini: spingere, colpire col piede, con la testa, lottare corpo a corpo, ecc.… Il metodo di

lotta usato dagli uomini serviva quasi certamente per ladifesa personale, ad eccezione della caccia di uccelli,animali o pesci per l'alimentazione. I più forti a poco apoco lo hanno impiegato per sopprimere i più deboli ed i

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Grandi Maestri

primi hanno iniziato a dominare isecondi, e così si è formata la vitapubblica. In questo modo la collettivitàha ottenuto un potere sempre piùforte, in primo luogo per la propriasicurezza ed in secondo luogo perestendere la propria influenza.

Con l'evoluzione del sapere umanoe dell'organizzazione sociale, si èiniziato ad avere bisogno di armi. Sonostate inventate alcune armi utili edipotizzato un loro impiego;

sono state inventate le spade, lelance, gli archi, le pistole… d'altra partesi sono anche sviluppati metodi di lottasenza armi: Sumo, Ju Jitsu, Karate,ecc… Il progresso scientifico ha portatoalle bombe atomiche e ai missili. Questaè una conseguenza logica del desideriodi superiorità degli esseri umani.

Nell'età primitiva probabilmente siviveva una vita pacifica, cacciandonelle montagne e pescando nel mare enei fiumi.

È un'ironia che con lo sviluppo dellaconoscenza umana, l'organizzazionesociale ed il progresso scientificosiano diventati più difficili, così come ilmiglioramento delle condizioni di vitaabbia portato con sé una certaagitazione nella vita pacifica. I lprogresso scientifico senza fondo,accelera ogni giorno di più lo sviluppodell'armamento e non se ne conoscela f ine. All'apice della corsa agliarmamenti, l'uomo affronta

la minaccia di distruggere se stesso.Tutto ciò è qualcosa di vergognoso,che non si differenzia in alcun mododalle armi mortali delle bestie feroci.Da qui partiamo verso il camminodelle Arti Marziali, il cammino del “Bu”.

Il cammino delle Arti Marziali

Si dice che le Arti Marziali in originesimboleggiassero la pace. La parola“Bu” è formata da due parti: unasignifica “bloccare” e l'altra “lottare”,assumendo così i l signif icato di“guerra” o “lotta”. I l signif icatooriginale del “Bu” è “fermare laguerra”, “Bu” vuol dire rendere felici gliesseri umani portando la pace edeliminando la guerra nel mondo.Questo era il cammino del “Bu”.

Nel corso dell'evoluzione e delprogresso ogni società (Stato) haassunto i propri principi e le proprieopinioni. È naturale che anche ilprincipio e l'opinione sul “Bu” siadestinata a cambiare con il mutamentoed il progresso di ogni epoca. In epocadi guerre civili, quando si apriva ilcammino per avanzare solo di qualchepasso, il “Bu” aveva come obiettivoquello di sconfiggere i nemici sulcampo di battaglia, ma il suo obiettivoprincipale stava nel progresso, nellatecnica, nell'esercizio del coraggio,nell'aumento della forza fisica.

In seguito, con l'introduzione delfeudalesimo e della pace, laconduzione del paese assunse unacerta rilevanza, per questo si iniziò adesigere lealtà, sacrif icio,abnegazione… verso il monarca.

Così, la t ipologia di “Bu” sitrasformò in qualcosa di spirituale, incui le qualità menzionate passano adessere delle virtù. Verso la metà delperiodo di Tokugawa, con la diffusionee l'influenza del Confucianesimo,questa tendenza accelerò ancor dipiù, penetrando non solamente nelcorpo mil itare ma persino nellanormale famiglia di agricoltori, diartigiani o commercianti. Così i lcammino del “Bu” ritornò al suosignificato originario di pace, mavenne sfruttato per la detenzione delpotere e la prosperità del governante.

Nonostante i cambiamenti d'epoca,a partire da quel momento, durante ilperiodo Tokugawa, che durò 200 anni,solamente il “Bu” rimase tale e quale,senza adattarsi ai cambiamenti,considerato che in seguito sarebbegiunta l'epoca Meiji, la Taisho e laShowa. Nella Seconda GuerraMondiale i l paese subì una durasconfitta. Meno male che ciò portòalla nascita di un nuovo Giapponedemocratico. Nella societàdemocratica attuale, con una culturamolto avanzata, la pace non deveessere per un governatore, né per uno

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Stato, ma per la totalità dell'umanità. Senza la pace per l'umanità non esisterà maila pace per uno Stato, né la felicità vera di un individuo.

Il cammino verso il “Bu” è il cammino della pace. Nel cammino del “Bu” è ilcammino della pace. Bisogna penetrare fino in fondo alcammino del “Bu”, fino a raggiungere il cammino dellapace. Questo è il cammino del “Bu”.

L'idea fondamentale del cammino del “Bu” consistepertanto nella Pace e nel benessere dell'umanità.

Il Cammino e la Tecnica Anticamente, il Ken Jutsu, il Ju

Jutsu ed i l Kyudo Jutsu eranodefinite “tecniche-Jutsu”. A metàdell'epoca Meiji, il Maestro JigoroKano ha iniziato ad usare la parola “JuDo” al posto di “Ju Jutsu” e, a quantopare, a partire da quel momento sicominciò ad usare la parola “Do”.

Dopo la Restaurazione Meiji, a motivodell'esaltazione di tutto ciò che erarelazionato con la civi ltà moderna, sicominciò a disprezzare il “Bujutsu”. D'altraparte, si stabilì l'uguaglianza delle quattroclassi esistenti, perciò l'esercizio del Bujutsusmise di essere un privilegio della classe feudale,per diventare qualcosa di raggiungibile dagliindividui appartenenti alle altre tre classi delloStato, le quali erano rimaste ai margini dellostesso per molto tempo.

Grazie a questa diffusione un altro genere dipersone cominciò a praticare Arti Marziali. MoltiSamurai, infatti, r imasero senza mezzi disostentamento e cominciarono così

ad organizzare i l Kenjutsu seguendo i lproverbio: “In caso di necessità, le artidell'al lenamento possono assicurare lasopravvivenza”. Più tardi, quando venneintrodotto nell'educazione fisica sotto ladenominazione di Kendo e Judo,recuperarono la dignità e diventarononuovamente popolari.

Ma che differenza c'è tra “Do” e “Jutsu”?Secondo il senso della parola (kanji),entrambi hanno il significato di “Strada” e“Ragione Tecnica”. Do e Jutsu sonosinonimi, pertanto, può essereutil izzato uno qualunque dei duetermini. All'inizio del periodo Meijiprende il via la tendenza di disprezzare gliingegneri laureati nella Facoltà diingegneria dell'Università Imperiale, cheaveva il massimo prestigio, considerandolicome falegnami o muratori (dell'epocafeudale), tuttavia si dava maggiorimportanza alla Facoltà di diritto.

Sembra che a motivo di tutto questosi cominciò ad utilizzare la parola ”Do”,perché la denominazione di Budo dàl'impressione di essere di una categoria piùalta rispetto al Bujutsu. Ma, si chiamava Budo perdare maggior enfasi alla fase spirituale rispetto all'arte? Se è così, deveesservi una differenza tra il “Do” e il “Jutsu” e si perde la relazione tra l'arte e la parte spirituale del Bu, ed inoltrerisulterebbe essere falso il fatto che l'allenamento dell'arte marziale aiuti ad esercitare la parte spirituale, perfezionandocosì il cammino verso il Bu.

Si dice che l'arte del Bu sia della mente e del corpo. Allora, propongo di pensare che anche il “Do” lo sia. Se disprezziamo l'arte e attribuiamo maggiore importanza allo spirito, allora a che cosa serve l'arte marziale? Se rispettiamo la mente e l'arte, possiamo usare “Do” o “Jutsu” indistintamente. Se impieghiamo il “Do” perché siamo abituati

al suo suono, allora va bene, ma non dobbiamo mai avere un'idea discriminatoria nel cuore. Vi sono persone che insistono sulfatto che non sia corretto non utilizzare il Jutsu, ma questo tipo di persone non userebbero mai il termine “stuzzicadentiinfiammabili” al posto di “cerini”. L'arroganza è una profanazione non solo contro l'arte, ma contro il Budo stesso.

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L'arte deve essere l'espressionedello spirito. Attraverso l'eserciziodell'arte, espressa dallo spirito, siacquisisce una formazione spiritualesolida. L'esercizio non ha senso se nonvengono coinvolte anche la mente el'arte del Budo, e si potrebbe incorrerenel pericolo di causare un danno allasocietà se si attribuisse un equilibriosbagliato alla mente e all'arte. Se ciòaccadesse il Budo dovrebbe essereeliminato da questo mondo.

Il Propositodell'Allenamento nelle Arti Marziali

Ogni persona avrà una propria ideaa proposito di questo tema. Comeobiettivo dell'esercizio potremmoconsiderare lo spirito del Budo, lapreparazione fisica, la difesapersonale, i bisogni professionali,ottenere la superiorità nella forza(attraverso l'arte marziale) osemplicemente un'inclinazione, oaddirittura più di uno dei motiviprecedentemente citati.

È comprensibile che vi siano delledifferenze nello scopo della praticadell'arte marziale, così come vi sono

differenze di principi e di idee, aseconda di ciascun individuo. Tuttavial'allievo deve tentare di imparare ilsignificato fondamentale del Budo e ilmaestro deve guidarlo con attenzioneaffinché lo raggiunga. La maggior partedelle persone che all'inizio hannodiversi obiettivi, con la pratica limodificano e così, poco a poco, siaddentrano nel mondo spirituale. Inquesto modo la qualità umana si affina.

Esistono altri metodi di allenamentodifferenti dal Budo, se ciò checerchiamo è migliorare l'aspettospirituale o le qualità umane. Se ilnostro obiettivo è la preparazionefisica, dal punto di vista puramentemedico vi saranno metodi atleticimigliori, ma in essi è difficile trovare ilcorretto esercizio dello spirito.

Se l'obiettivo è quello di superare lediff icoltà, l 'al lenamento dell'artemarziale è altamente efficace, perchédecreta la vittoria tra forza controforza, corpo a corpo. La severitàdell'esercizio di quest'arte è uncammino potente. Se l'applicazione ècorretta, la sua efficacia può esserenotevole, ma se viene usata in manierainadeguata, il danno può diventareincalcolabile.

Colui che impara l'arte marzialedeve cercare di non cadere nelcammino della malizia prima diarrivare ad avere come obiettivo laformazione spirituale, perciò è moltoimportante poggiarsi su un amoregeneroso nei confronti del rigoredell' istruttore e dell'amiciziareciproca con i compagni.

Colui che impara l'arte marzialedeve sempre cercare di affinare lapropria intelligenza.

Per mezzo dell'esercizio serenodell'arte marziale, sviluppiamo unavolontà indistruttibi le eperseverante, che resiste aqualunque diff icoltà,raggiungendo così la capacitàtecnica e fisica che corrispondea questo spirito. Concludendo,l'esercizio dell'arte marziale hacome obiettivo l'esercizio dellospirito del Budo.

Mentalità del camminodelle Arti Marziali

La pace è l'obiettivo fondamentaledel Bu; è semplice da dire, matrasporlo al mondo reale non è uncompito facile.

Grandi Maestri

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Un semplice sguardo all'attualitàinternazionale, anche senzaripercorrere la storia, mi fa provare unasensazione:

forse ci troviamo di fronte ad uncompito impossibile.

Tuttavia, per quanto difficile possaessere, finché non porteremo questapace alla società, la nostra vita umananon sarà mai felice. Per quanto difficilepossa essere, o persino impossibile,costi quel che costi, dobbiamoprocacciare la pace. Ciò che puòportare questa pace non è il potere diDio, né il favore divino di Buddha, masolo il nostro sforzo.

Il raggiungimento della Pace era giàdiff ici le in epoche in cuil'organizzazione sociale era molto piùsemplice, ma è ancora più difficile aigiorni nostri, in cui viviamo unprogresso scientifico complicato esenza precedenti.

Per sviluppare questa concezionedel Budo, che sembra impossibile, civiene richiesta una facoltà spiritualestraordinaria e ciò è possibilesolamente attraverso il nostro spiritodel Budo. Questo spirito è una forzapropulsiva potente, in grado di portarela pace e la felicità alle società umane.È lo spirito del Budo, lo spirito forte

che non si rassegna mai e persegue ilsuo obiettivo superando le difficoltà,per quanto difficili esse siano, fino araggiungere la sua meta.

La Mentalità delle Arti Marziali nell'Epoca Attuale

È deplorevole il fatto che vi sia unatendenza a concepire lo spirito delBudo come qualcosa di anacronistico,dandogli un'aurea di spirito feudale.Tutto ciò si deve al fatto chenell'epoca feudale questo spiritovenne sfruttato per raggiungere il

Grandi Maestri

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potere e l'ignoranza permise la stabilità diquesto potere, lasciando in disparte ilpopolo per lungo tempo.

Non sorprende che dopo la II GuerraMondiale, dopo aver ottenuto la libertàcon la creazione di un vero e proprioStato democratico, la reazione sia quelladi avvertire questo spirito come qualcosadi anacronistico. Tuttavia, considerato cheil cammino del Bu consiste nell'elevare lavita degli uomini nel suo insieme,attraverso la costruzione di una societàpacifica, questo spirito è imprescindibilein qualunque epoca. Pertanto, la facoltàspirituale dell'uomo di percorrere questocammino, cioè lo spirito del Budo, è

essenziale in qualunque epoca. Lo straordinario sviluppo delle vie di

comunicazione e dei trasporti accorciale distanze tra i paesi, è per questomotivo che si verificano i conflitti el'elevato progresso scientif icoconduce alla rivalità, portando adubitare perfino della propria ombra.Possiamo perciò presumere che ilcammino verso la Pace diventisempre più difficile col passare deltempo.

Per questo motivo sarà sempre piùnecessario lo spirito del Budo.L'importante è impiegarlocorrettamente ed adeguatamente.

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Tenendo sempre come sfondo l’Ochikara, “la grande forza” (chiamata e-bunto nel dialetto degli Shizen), la saggezza segreta degli antichi sciamani giapponesi, i Miryoku, l’autore ci sommerge in un mondo di riflessionigenuine, capaci allo stesso tempo di smuovere nel lettore il cuore e la testa, collocandoci continuamente di fronteall’abisso dell’invisibile, come vera, ultima frontiera della coscienza personale e collettiva.

La spiritualità non come religione, ma come studio dell’invisibile, è stato il modo per avvicinarsi al mistero deiMiryoku, nel segno di una cultura tanto ricca quanto sconosciuta, allo studio della quale l’autore si è dedicatointensamente.

Alfredo Tucci, direttore dell’editrice Budo International e autore di un gran numero di titoli sulla via del guerrieronegli ultimi 30 anni, ci offre un insieme di riflessioni straordinarie e profonde, che possono essere letteindistintamente senza un ordine preciso. Ciascuna di esse ci apre una finestra dalla quale osservare i temi piùsvariati, da un punto di vista insospettabile, a volte condito da humour, altre da efficacia e grandiosità, ponendoci difronte ad argomenti eterni, con lo sguardo di chi ci è appena arrivato e non condivide i luoghi comuni con i qualitutti sono abituati ad avere a che fare.

Possiamo affermare con certezza che nessun lettore rimarrà indifferente davanti a questo libro, tale è la forza el’intensità del suo contenuto. Dire questo, è già un bel dire in un mondo pieno di presepi collettivi, di ideologieinteressate e tendenziose, di manipolatori e in definitiva, di interessi spuri e di mediocrità. E’ dunque un testo peranimi nobili e persone intelligenti, pronte a guardare la vita e il mistero con la libertà delle menti più inquiete escrutatrici dell’occulto, senza dogmi, senza moralismi di convenienza, senza sotterfugi.

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Ref. 11210Armatura da Kendo.

Origine asiatica

Ref. 11220Armatura Kendo. Giappone.

Ref. 11160Hakama Giapponese.

Nero

Ref. 11170Hakamas. Japón. 100 %polyester. Azul

Ref. 11140Keikogi.

Giacca Blu Marine

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Ref. 10816Kimono Tai Chi. Grigio

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con ribete rojo

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Allenamento. NeroRef. 10830

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Ref. 10640Kung Fu rojo/negro.

Algodón

KUNG-FURef. 11231Tenugui (fascia)

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Ref. 11234Cintura "Obi" Iaido.

Bianco o Nero.320cm. x 8 cm.