Rivista arti marziali cintura nera 282 febbraio 1 parte

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La rivista internazionale di Arti Marziali tradizionali, sport da combattimento e autodifesa. Download gratuito. Edizione Online 282 Febbraio - 1 parte Anno XXIV

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REF.: • KYUSHO 22REF.: • KYUSHO 22

Il Programma Kyusho Tactical Control (KTCP) è stato progettatoper controllare la scalata dei conflitti attraverso la ricerca giuridicae medica, spiegamento tattico, test sul campo e coordinamento.Questo programma è stato progettato appositamente, ma nonesclusivamente, per le Forze dell'Ordine Pubblico, Sicurezza,Emergenza, Guardia Costiera, Militari, Agenzie Governative, Escort

e sicurezza personale. Questo modulo base ècostituito da un insieme di 12 obiettivi

principali integrati in 4 moduli di controllodella scalata di forza. Ci sononumerose strutture deboli nel corpoumano che possono essereutilizzate da un agente perottenere semplicemente ilcontrollo di un individuo, piùefficienti rispetto altradizionale utilizzo dellaforza come indica ilprotocollo. Di là dalla fasedi ordine verbale, in unasituazione di crescenteconflitto, è in questi puntiKyusho (vitale) dovel'agente può fare uso deisistemi interni di controllofisico, come i nervi, lastruttura dei tendini e inaturali riflessi nervosi delcorpo. Non richiede grandeforza nemmeno un complesso

controllo motore o la vista,soggetti di fallimento in stati di

alta adrenalina. Questa informazioneè dedicata ai membri coraggiosi e

resistenti delle Agenzie in tutto il mondo.Grazie per quello che fate!

Budo international.netORDINALA A:

ggigiorno tutto è classificato, legiferato emediato. Uscire dagli abbeveratoi comuni, èstare fermi in mezzo alla tormenta senzadirezione. Le democrazie parlamentari eranouna buona idea, che si è convertita in una

disastrosa realtà. Poche leggi, molta giustizia. Quanto piùsi legifera, minore è lo spazio della libertà, e alla fine loabbiamo fatto... abbiamo finito per mettere porte alcampo.Lo stato si è trasformato in un enorme mangiatutto, in un

mostro insaziabile alimentato a colpi d’imposte, un pozzosenza fondo ancorato nell'autofagia, dato che alla finecome Saturno, si mangia i suoi figli; abbiamo messo lavolpe a fare la guardia alle galline e anche così, nellanostra infinita pigrizia, speriamo che nella crisi, si faccia dasé l’hara kiri e tagli via quello che bisogna tagliare, i suoistessi tentacoli.Illusi! ... Raramente i sistemi si riorganizzano da dentro

senza che qualcuno fuori faccia molto scalpore. Ma lealternative rivoluzionarie sono solamente il terreno dicoltura della delusione, giungendo con antiche promesse,con falliti sistemi e molto populismo, come se le soluzionisemplici ai grandi problemi potessero funzionare.Hanno il diritto di protesta, specialmente i giovani, nuovi

miti si devono creare, ma i tempi dei miti in generale sonogià passati. Incapsulare la libertà è un eufemismo dellastessa. Dicono che il capitalismo ha fallito ... ma, è statoverificato qualche volta? Non è mai esistita una vera libertàin modo che tale cosa fosse stata possibile.I padri fondatori degli Stati Uniti tentarono e forse

ottennero il miglior risultato possibile... ma è passato moltotempo, la realtà attuale è un'altra. Da quando Nixon caricòil sistema aureo, la carta moneta, che era giàun'entelechia, passò a essere una finzione comunementeaccettata. Le società finanziarie non fanno altro checopiare i loro maestri. "Viviamo immersi in una baraonda ecalpestati tutti nello stesso fango." Pochi e piccoli

momenti sono spuntati nella storia come campionamentifugaci di una buona messa in scena di libertà. Piccole luciche si accesero in mezzo all'oscurità. Ma tutto porta in sestesso il germe della sua stessa distruzione; presto o tardi,se vive quanto basta, tutto si trasforma nel suo opposto.Il mondo l'hanno sempre ordinato quelli che ostentano il

potere, facendo le regole a loro misura e, perfino quandoqueste non convenivano, trovando la maniera di rigirarle.Ma, visto ciò che si è visto, nel minore dei mali, l’Occidenteè un piccolo rifugio comparato con quello che c’è sciolto làfuori. Putin cambia la poltrona col suo attuale primoministro, ora io presidente, ora tu; la Cina proclama il suoslogan “un paese due sistemi”, e non è certa né una cosa,né l'altra. Ci sono mille cinesi, e un solo sistema. Frattantol'Europa si dibatte nella sua crisi d’identità,frammentazione e altre perle, mentre Sud e Nord tentanodi ritardare l’inevitabile.Il Regno Unito è sempre meno unito e vuole come

sempre fare la guerra per suo conto, mentre la fallaciadelle pensioni e lo stato sociale cadono per il loro stessopeso. Gli Stati Uniti d'America cedono il primo posto comeprincipale economia mondiale e nella loro guerra contro ilterrorismo, vedono degradare i principi che la fecerogrande, di riferimento e di esempio. Le Americhe sidibattono tra il populismo e i caudillo di turno,approfittando del vuoto che sta esaurendo le loroeconomie emergenti.Il Giappone è e non è, né smette di essere, mentre

sopravvive a colpi terrificanti, mentre il resto dell'Asia è ilcortile dietro di una Cina enorme e inquinante alla quale glisi sta grippando il motore. In questo scenario iniziamo il2015, con la speranza di lasciare indietro il peggio di unacrisi che è diventata endemica, sistemica, lenta e pesante.Lo scenario è pronto, il sipario alzato e le nostre migliaia distorie personali passeranno in esso. Che ci sia fortuna ebuon tatto per tutti! Noi con il portarvi il meglio del mondomarziale due volte il mese, abbiamo già abbastanza lavoro!

“Lavorare non ha mai ucciso nessuno... però, perché rischiare?”

Les Luthiers

“L’importante è il denaro... la salute va e viene”Les Luthiers

O

Alfredo Tucci è Managing DirectorBUDO INTERNATIONAL PUBLISHING CO.e-mail: [email protected]

Traduzione: Chiara Bertelli

Riunire due celebrità del mondodelle arti marziali e degli sport dacombattimento da entrambi i latidell'Atlantico non è un compitofacile, ecco il potere del MaestroDavid Buisan, in grado di dare atutti noi una meravigl iosaopportunità di saperne di più suqueste due leggende viventi, ecertamente per onorare il loropercorso, così distinto comecruciale per comprenderel 'evoluzione del le arti dacombattimento in tutto il mondodurante la fine del XX secolo el'inizio del XXI.

Per un breve momento ho voluto (econfesso) intitolare quest’articolo"Tea for two" ricordando il filmomonimo di Doris Day negli anni '50.Niente di più lontano da Doris Daycome questi due fortissimi,rumorosi, gioviali e amichevoli grandiuomini. Il contrasto erairresistibile... ma ho resistito!

Bi l l "Superfoot" Wallace eDominique Valera hanno fattoparte di quella squadra invincibileche al l ' in iz io degl i anni '70aprissero le porte della modernitàa una formulazione di sport dacombattimento più realistica, unamodernizzazione che ha dato modoal Full Contact, Kickboxing e unanuova direzione per gli sport dacombattimento. Entrambi peròsono stati di formazione (nonpoteva essere altrimenti) in artimarziali classiche. Oggi, in questaintervista impariamo di più sulle

Intervista

Leggende delle Arti Marziali

loro vite, i loro successi e il loropensiero su tutti gli anni scorsi.

Essere vicino a questi duecampioni degli sport da contatto edelle arti marziali è stato un veroprivilegio per tutti quelli che hannogoduto questo storico e forseirripetibile percorso. Per questovoglio ringraziare il Maestro DavidBuisan, asse centrale, capo visibileed esecutore di questo miracoloso"Tea for Two", per la sua gentilezzaalla nostra rivista.

Dice il proverbio che il tempo èuna macchina per fare mostri ... osaggi, dovrei aggiungere. Godetevila saggezza, la grazia e lapersonalità unica di questi duefenomeni.

E data l'entità del lavoro, questomese vi portiamo nelle nostrepagine la prima rata del colloquiocon questo personaggiostraordinario che è DomniqueValera. Il mese prossimo saremolieti di offr irvi l ' intervista a"Supergambe" Wallace. Buondivertimento!

Alfredo Tucci

INTERVISTA A DOMINIQUEVALERA

David Buisán: Con la tua esperienzamarziale, cosa vorresti dire ai più giovani?Dominique Valera: Ai più giovani vorrei dire,

per esempio, che l'allenamento è per sempre,non è soltanto un momento, perché il momentoè la competizione, i campionati, e la gente

Intervista

Dominique Valera

mescola la competizione con l'allenamento.L'allenamento è per tutta la vita ... da bambino disette o otto anni, fino alla fine della tua vita. Sipratica perché è sano. Come dice il proverbio:"Corpo sano, mente sana". Perché ogni voltache parliamo dello sport, ci riferiamo a unacompetizione, a un combattimento o a unapartita di calcio con i suoi risultati? Un bambinodi sette o otto anni deve essere messo in una

posizione di contatto con gli altr iamichevolmente. Per fare cosa? Per fare

un atleta e non una vedette, una star... Igenitori dicono sempre: "Se si prende

cura di lui, mio figlio potrebbediventare un campione delmondo", ma lui ha sette anni...lasciatelo vivere, fategli farele sue cose. Lui deveridere, deve giocare!Perché se a sette anniè messo a fare dellecose troppo serie, aquattordici anni saràstufo, stanco diKarate, Kick Boxing oKenpo! Per questo, ibambini devono essereiniziati lentamente inqueste attività. Tranquillo:giochiamo, pratichiamo,impariamo la tecnica,sviluppiamo la velocità, la

potenza... con rispetto.

David Buisán: Ho incontratomolte persone che sono

campioni del mondo, ma durantel’insegnamento, che è la cosa più

difficile, non sono in grado ditrasmettere niente. Forse hanno un

alto livello tecnico, ma gli manca lacosa più importante: trasmettere agli

altri ciò che sentono. Cosa ne pensi diquelle persone che si dedicano

all'insegnamento e pensano solo a se stessi?Dominique Valera: Sono egoisti e quindi

pensano in modo egoistico. Così, il giorno che se

Intervista

Leggende delle Arti Marziali

ne vanno, quale messaggio lasciano al mondo? Non lasciano nulla! Iodo settantacinque corsi annuali. In tutti i paesi del mondo trovoebraici, cattolici, protestanti, musulmani... gente di tutte le fedi e ditutti i ceti sociali: avvocati, donne delle pulizie... non importa. Equesta è la cosa più importante: trasmettere a tutti e non solo l'elite.

David Buisán: Dominique, il tuo modo di pensare oggiè lo stesso di sempre o c'è stato "un prima e undopo"?Dominique Valera: Penso che tutto il mondo si

evolve. Così, quando celibe si è un po' egoista.Dopo ti sposi e vivi con tua moglie. Poi hai un figlio,e ancora una volta ti devi dividere. Forse ancheun altro bambino ... allora, la vita va avanti e ungiorno ti ritrovi a essere un nonno e ti rendiconto che le cose più importanti non sonosolo quelle che hai fatto, ma quelle che puoiancora dare alla tua famiglia proprio in quelmomento, e qui, riguardo ai miei studenti.Dire in una classe: "Sono stato campionedel mondo nel 72"... i l ragazzo haquattordici anni e non gli importa se tusei stato campione del mondo o no, soloè interessato a quello che tu gli puoiinsegnare, quali sono le tecniche, chedeve lavorare! Ora, con internet, con lemacchine, telefoni cellulari e tutto ciò... il bambino non è interessato senon si fa qualcosa di veramenteinteressante.Abbiamo bisogno di ottenere

l'interesse delle persone e non solofare una ripetizione di cose che allafine infastidiscono tutti: "Oh, sonostufo di Karate, e del pugno, e delpiede". Tutto deve avere uno scopo, c'èsempre qualcosa da cercare e conquesto e con quello... ma ognuno èdiverso e tutti lavoriamo in un mododifferente. Ed è ciò che rende il nostrolavoro interessante! Se lavorassimo tuttila stessa tecnica, alla stessa altezza,con lo stesso peso, la stessasensazione... saremmo tutti afinire nello stesso tempo... noiosi...

David Buisán: Ora voglio che mi dica un po' della tua infanzia.Dove sei nato? Quanti fratelli hai?Dominique Valera: Sono nato in una famiglia di emigranti

spagnoli da Cartagena. I miei genitori sono andati in Francia primadella guerra. Mio padre si arruolò nella Marina Francese. Trebambini nacquero prima della guerra di Spagna, e dopo la guerrasiamo nati mio fratello John, mia sorella Rosa ed io. Tre anni prima

della guerra e tre anni dopo la guerra, lecondizioni di vita erano molto difficili. Mio padreaveva costruito una casa di legno vicino alfiume, ma le condizioni atmosferiche eranoruvide in Francia, il 1954 è stato un anno freddomolto freddo, i fiumi erano esondati e l'acquaaveva distrutto tutto (un film intitolato "Winter54" è stato girato in Francia). Noi soffrimmoquella situazione. Poi apparve nella nostra vitaun sacerdote di nome Lavepierre. Avevo setteanni, ma lo ricordo come fosse ieri. Questo preteci ha messo in un quartiere e c'era un club diJudo. Ho iniziato con Judo, ma ero un ragazzinomolto violento e mi piaceva colpire con pugni ecalci ...Così il prete disse a mia madre: "Madame

Valera, il bambino deve fare la Box." Mia madrerispose:"Oh, no. La Box no... è troppo pericolosa per

mio figlio, si metterà a combattere tutti i giorni instrada".E il prete rispose: "No, questo è quello che fa

ora, essere nei guai ogni giorno, ma se luipraticherà la Box, non tornerà mai a combatterenella strada, mai!"Mia madre: "No, non lo so ...".Un anno dopo, il prete è tornato e ha detto a

mia madre:«Madame Valera, è uno sport chiamato

Karate".Mia madre rispose: "Karate? Ma che cos'è?Il prete ha detto:"É uno sport in cui hanno l'usanza di

indossare un abito bianco"Mia madre ha dato un "Ah, un abito bianco per

mio figlio. Questo sarà bene per lui..."Tuttavia, ogni fine settimana, l'abito bianco era

rosso di sangue e mia madre disse:"Ma non è un abito bianco?".Ed io risposi:"Sì mamma, ma di tanto in tanto è rosso".Ecco come tutto è cominciato per me, come si

può vedere, con condizioni di vita molto difficili.Per questo, quando vedo ora che lo sport èvenuto fuori da tutto quello, mi ricordo gli inizi.Ricordare è molto importante!

Intervista

“...a 22 anni,quando sono

tornato a casa eho detto:

"Mamma, sono ilcampione del

mondo", mia madreha risposto:

"Sì, molto bene,adesso afferra lascopa e pulisci lacucina.". E questo

è tutto! Lei eramolto felice, ma

non l'hamostrato,

comunque hadetto a tutti nelquartiere: "Miofiglio è campione

del mondo", ma io non losapevo...”

Leggende delle Arti Marziali

David Buisán: Ricevere tutto fatto, non è la stessa cosa di dovercostruirlo da solo lentamente. Poi, quando lo fai laboriosamente"poco a poco", ti accorgi di quello che hai: l'esempio della casafamiliare, diamo più valore a ciò che abbiamo vissuto e a tuttoil resto.Dominique Valera: Sì, sì. Guarda, a 22 anni, quando sono

tornato a casa e ho detto: "Mamma, sono il campione delmondo", mia madre ha risposto: "Sì, molto bene, adessoafferra la scopa e pulisci la cucina.". E questo è tutto! Lei eramolto felice, ma non l'ha mostrato, comunque ha detto a tuttinel quartiere: "Mio figlio è campione del mondo", ma io non losapevo...

David Buisán: Questo è ciò che fanno i genitori di solito. Essinon dicono nulla, ma sono orgogliosi di te ...Dominique Valera: Normale, normale. Invece ora ti

portano il loro bambino e dicono: "E quando saràcampione del mondo?" E tu rispondi: "Ma lui ha appena iniziato!" Vedete la differenza? E se non dai al

bambino la cintura gialla, diranno, "Perchémio figlio non ha ancora la cintura gialla? Siha iniziato con Alfredo, e lui ce l’ha già". “Signora, Signore, perché suo figlio

non è concentrato su questo, eprobabilmente la stessa cosa gliaccade a scuola." “No, perché Alfredo ha iniziato con

lui, un anno fa, ha la cintura gialla, emio figlio non ce l'ha. Perché?". La gente è cambiaao. Prima, se io

tornavo a casa senza la cintura, mio padre michiedeva: "Perché? Che succede? Che cosa èsuccesso con la cintura?" "Papa, perché devopraticare di più ... " "Allora, pratica, allenati evediamo se è possibile ottenere la cinturaalla fine dell'anno", ma ora è: "Perché nonl'hai presa? ". Questa è la differenza!

David Buisán: Che cosaricordi della tua primalezione di Karate, quandoti fecero indossare quelkimono bianco per laprima volta nella tuavita?Dominique Valera:

Mi ricordo i l miomaestro che mi hainsegnato un calcio.L'ho eseguitoimmediatamente senzasquilibri, errori, con laguardia e tutto! El' insegnante ha detto,"Dominique, questo sichiama Mawashi Gueri".Ed io ho detto che sitrattava di un calcio infaccia. Lui rise, e disse: ".No, no, qui è un Mawashi

Gueri"... in questo modo iniziai la miaeducazione marziale.

DB: Che cosa ricordi dei tuoi inizi come unistruttore?DV: Mi ricordo la gente aveva grandi difficoltà

a eseguire quello che facevo io. Durante i primisette, otto, o dieci anni, non avevo quella fibra ditrasmissione da dare agli altri. Quando nacquemia figlia Karine, io avevo 28 anni e penso chesia stato in quel momento che iniziai a cambiare.Perché l'avevo a casa, ero un "papà" e avevoanche cominciato ad avere pazienza. Poi, daquesta figlia all'età di 41 anni, ho avuto mianipote e ancora più la pazienza, ancora di più!Quello che voglio dire è che la vita ci fa cambiaree se non lo facciamo, è perché abbiamo unproblema non essendo in grado di abituarci aqualcosa di diverso. Perché a 70 anni, non puoipensare le stesse cose che avevi in testa all'etàdi 15 anni. Forse ti sono mancate alcune cosenella vita e la tua testa non funziona ...

DB: È mai successo che abbiano dettoqualcosa a qualcuno in classe e poi ti seiaccorto che fosse sbagliato e sei andato acasa con una brutta sensazione?DV: Sì, è successo a me. A volte alzo la voce e

grido: "Perché ?" E poi vedo un bambinodivenire un po' triste e penso a quanto sia statostupido! Questo è esattamente quello che èsuccesso a me una volta, e il giorno dopo ilgiovane in questione non è venuto, quindi sonoandato a casa sua: "No, non voglio allenarmi piùcon Lei". Un po' nervoso, gli ho detto: "Dai, amico, vieni

con me!" Allora sua madre disse: "No, no... non vuole

andare", ma io ho insistito e finalmente l'ho fattovenire con me. Si è allenato con me per circasette o otto anni, più tardi è stato secondoclassificato in Francia. Ora, quando lo vedo ognitanto a Lione, mi dice: "Oh, sensei. Ho tantiricordi, tanti ricordi!" Siamo umani. Se ragazzicome questi non ti lasciano un segno... allora seiuna macchina, non sei un essere umano!

Intervista

“Abbiamo bisognodi ottenere

l'interesse dellepersone e nonsolo fare una

ripetizione di coseche alla fine

infastidisconotutti.”

“Ho lasciatola Francia perchémi hanno buttatofuori a causa del

soggetto delContact

nel 1975.Nell'anno 2000sono ritornato acasa e ho iniziato

a lavorare alKarate Contact.”

Dominique Valera

DB: Purtroppo, di solito gli insegnanti che si dedicano alle arti marziali in questicasi non sarebbero andati a cercarli a casa... se l’allievo non viene, a loro nonimporta!DV: A loro non importa, se uno non viene, un'altro verrà. Essi cambieranno ... questo è

vero. Il problema delle arti marziali è che le persone rimangono con questa "marzialità",ma di combattimento, non di trasmissione. Non di contatto con l'altro. Il contatto nonbasta , ma il contatto umano. E questo è il problema. Rimangono sempre, peresempio, a dieci centimetri se la vita del bambino è un metro e la competizione èdi otto centimetri, tutti si concentrano su quegli otto o dieci centimetri, ma perme, ciò che è importante è, che si fa poi in modo che continui su questalinea di condotta! Dopo non è il suo lavoro, è il tuo. Nella competizionelui ha bisogno di essere accompagnato, come si porta un bambinoper mano, quando lui ha cinque o sei annid'età. Dopo devi parlare con lui,comunicare con lui, accompagnarloancora. Perché quei dieci anni diconcorrenza non sono la sua vita, masolo un piccolo estratto dalla sua vita. InFrancia abbiamo un nome:epanuissement. Ciò significa che il ragazzosi trova bene nella sua pelle.

DB: Hai fatto amicizia nelle arti marziali?DV: Sì, moltissimi. Ho fatto amicizia in arti marziali

e in Full Contact. In ogni sport da combattimento cheè marziale, nel pugilato e in altri, le persone sirispettano reciprocamente. Nel Karate, per esempio, cisono tutte le persone del team francese con le quali sonostato campione del mondo. C'e stato sempre un grande rispettotra noi, ci teniamo in contatto... tranne uno che già ci ha lasciato perfare il "Grande Viaggio". In Full Contact: Bill Wallace, John Lewinsky ci ha lasciato dueo tre anni fa ... ma continuo a vedere gente. Guarda, nel corso che abbiamo fatto ieri,ho visto i giovani molto bene.

DB: Ma il "molto bene" è per il loro allenamento?DV: No, il "molto bene" lo voglio nella loro vita, non solo per l'allenamento. Voglio

vedere il loro comportamento in strada, a casa, con la loro moglie, la madre ... questoè quello che m’interessa più dell'ora e mezzo che abbiamo trascorso praticando pugnie calci.

DB: C'è vita marziale dopo la classe?DV: Sicuro che c'è!

DB: Ci sono insegnanti che vogliono solo la vita marziale all'interno del tappeto.Lei, che è più esperto di me, avrà visto persone che sono molto dritte sul tappeto,perché si deve essere molto dritto sul tappeto, ma ...DV: Sì, sì... ma tutti finiscono soli, quando hanno settanta anni, non c'è nessuno intorno

a loro. "Non riesco a capire il motivo per cui i miei studenti sono andati, tutti mi lasciano...". No. Sei stato tu che hai lasciato gli altri, ma venti anni fa di questo e non te ne eriaccorto ancora. Che cosa hai fatto in venti anni che non hai unificato, trasmesso ... E orati lamenti? Hai visto come si comportano i nonni quando nasce un bambino? La nonnadice: «Pazienza, non passa niente, il bambino imparerà". Perche questa è latrasmissione!"E questo può essere fatto con il pugno e il piede ...?" Non c'è bisogno di

arrivare a 70 anni di essere in grado di colpire in faccia qualcuno e lasciarloKO, è inutile. Ma trasmettere come si arriva a fare questo con facilità, velocità,forza nel sacco di sabbia ... questo è importante trasmettere, mabattere qualcuno e dirgli "Hai visto? Ho 70 anni" ... a che serve?Non serve a niente per nulla!

DB: Quando hai conosciuto Bill Wallace?DV: Ho incontrato Bill Wallace nel 1974. Ci siamo conosciuti in

Germania, dove stavano disputando un match di esibizione. Quello

stesso giorno gli ho detto che sarei statoacompetere nel Campionato del Mondo di Karatee mi ha detto ridendo; "Oh, Karate, Karate ..." egli ho detto che si sarebbe svolto a Long Beach,nel mese di ottobre del 1975, e lui rispose:"Allora,verrò a vederti". È venuto da me e contutto questo casino che tutti parlano di LongBeach, e mi ha detto: "Lascia questo,Dominique. Non è per te. Non hai nient’altro daoffrire a nessuno. Non in questo, non in questosenso. Torna e inizia nel Full Contact con me,vedrai, è diverso. Almeno si sa quando si vince equando si perde e perché... ma nel Karate, ilproblema è che dipendi dagli arbitri, dipendi damolte cose. In Full Contact non è così; hai vintoo perso, questo è tutto, la gente vede se haivinto o perso.

DB: Quando hai deciso di lasciare lacompetizione nel 1981, come si sei sentito?DV: Mi sentivo molto male, non a causa di

questo, ma perché la Francia mi aveva voltato lespalle, perché Full Contact era in quel tempoqualcosa come è ora il Free Fight, ma nel FullContact erano due atleti che stavano sul ring peruna lotta, e la gente lo vedeva come in epocaromana, Vivo o Morto. E non aveva niente a chefare ora con la lotta nella gabbia, colpi e sanguedappertutto. No, nessun confronto a questo.Allora, tutti voltarono le spalle ed io ho iniziatolentamente con lezioni e corsi, e così ho iniziatoil Full Contact in tutta Europa. Questo l'ho fattoin dieci anni. Mi ci sono voluti 10 anni perdimostrare il Full Contact in tutta Europa e orasono felice perché è una disciplina marziale intutti i paesi.

DB: Hai fatto Judo, Karate, hai conosciutoBill Wallace e hai iniziato Full Contact... Equando hai iniziato Contact Karate?DV: Ho iniziato Karate Contact nel 2000,

perché il nuovo presidente della Federazionefrancese di Karate, Francesco Didier, che eracome un fratello per me, io lo portavo e gli hodato consigli ... il giorno in cui è stato eletto michiamò e disse: "Dominique, in Karate stiamo

Intervista

Intervista

“Ho detto sempre che i centimetri piùimportanti non sono quelli dopo il pugno o

il piede, sono quelli tra le orecchie e si chiama intelligenza.”

“Mi sentivo molto male,non a causa di questo, ma perché la Francia miaveva voltato le spalle,

perché Full Contact era inquel tempo qualcosa

come sia ora il Free Fight”

perdendo un sacco di licenze perché moltepersone se ne vanno al kick Boxing, FullContact, Taewkondo ... vorrei che tu iniziassi il"contact" nella Federazione francese del Karate,il "Contact Karate". Saresti interessato o no? ". Egli ho detto: "Sì, m’interessa", perché era comela mia famiglia.Ho lasciato la Francia perché mi hanno

buttato fuori a causa del soggetto del Contactnel 1975. Nell'anno 2000 sono ritornato a casae ho iniziato a lavorare al Karate Contact. Oraha 14.000 l icenze in Francia, ci sonocampionati nel sud, nel nord, ecc ... e si stàiniziando a lavorare in un campionato europeo,sarà sicuramente a Parigi il prossimo anno,organizzato dalla Federazione Francese diKarate e Francesco Didier. Ora c'è KarateContact in 14 paesi.

DB: Che cosa hai provato quando hai vistoBill il giovedì, prima del vostro seminario aSaragozza?DV: Beh, la sensazione è stata quasi la stessa

di quando l'ho visto la prima volta. Perché Bill èuna persona molto gentile e questo è ciò cheamo sopra ogni cosa. Alzare la gamba è unacosa, ma alzare la capacità mentale eintel lettuale è qualcosa d'altro. Ho dettosempre che i centimetri più importanti non sonoquelli dopo il pugno o il piede, sono quelli tra leorecchie e si chiama intelligenza. Bill mi piacemolto perché è molto umano e moltointelligente.

DB: Vuoi aggiungere qualcosa, Dominique?DV: Sì, vorrei dire che ho una grande stima per

te. Sei come un fratello per me, perché hai avutole palle per fare le cose che nessuno abbia maifatto in Spagna, dal 65: portare la gente comenoi per fare una grande classe come hai fatto tu.I miei rispetti, David, va bene.DB: Grazie, Dominique.

Nell'apprendistato di Weng ChunKung Fu, lo studente si occupa dellosviluppo della forza, la vitalità, l'agili-tà, la coordinazione, la flessibilità, laresistenza e la velocità, ma anchedella strategia e le tecniche insituazioni di combattimento. Perquanto riguarda la sua crescitainteriore, mira a sviluppare lapotenza senza sforzo, derivantedalla consapevolezza e anche dallacomprensione dell'utilizzo naturaledel corpo, del respiro e dellamente.Uno strumento potente per

questo scopo è la pratica deiCinque animali di Weng Chun KungFu, che si dice sia stato sviluppatodall'ultimo e leggendario abate di

Shaolin, Chi Sim. L'allertae l'osservazione deglianimali e degli elemen-

ti della natura for-mavano sempreuna fonte d'ispi-razione per inostri antenatidelle arti marzia-li nella Cina anti-ca. Anche oggitutti possono sen-tire il potere deglielementi durante

una passeggiatanei boschi, o la forza

irrefrenabile e corag-gio alla vista di una

tigre.

I Cinque animali nelWeng Chun Kung Fu

Tigre (Fu): Forza, potenza. Latigre rappresenta i l potereinarrestabile ed è simboleggiatodall'artiglio della tigre, usato nellearti marziali per lo strappo e perafferrare e tirare la faccia, capelli oinguine di un aggressore, rompendoil suo equilibrio. La strategia dellaTigre è di avvicinare la preda disoppiatto, chiudendoaggressivamente la distanza almomento giusto per attaccare dalfianco e farla cadere al suolo opremerla. Nel Weng Chun Kung Fu,questo è praticato fin dall'inizio: laprima strategia di combattimentoWeng Chun si basa sul principio"dal lato al centro", costringendol'avversario a un combattimentoravvicinato estremo, con lo scopo diimmobilizzarlo o buttarlo a terra.L'uso dall’artigl io della t igre èspecificamente praticato dallosviluppo di forza a fianco e gambe,mantenendo la colonna vertebraleforte e f lessibile. Un eserciziopopolare a questo scopo è i l"Hungry Tiger", che è eseguitoinarcandosi come un gatto. A livellomentale, sviluppa i l coraggiopermettendo al praticante di agirespontaneamente e direttamente. IlFu Mei Gerk, calcio coda della tigre,è quel famoso calcio circolare diWeng Chun, che incoraggial'avversario ad attaccare solo percolpirlo di sorpresa con un calciolaterale, con rotazione chenormalmente disabilita il rivale.

Serpente (Shè): la flessibilità,l'agilità. Il serpente rappresental'energia interiore. Silenzioso,morbido e agile, è sempre pronto acambiare direzione in un istante, ilche è utilizzato per esempio perapplicare sorprendenti colpi con lapunta delle dita agli occhidell'avversario, o qualsiasi altro

I Cinque animali di Weng ChunKung Fu

punto vitale. Secondo la tradizioneShaolin, il serpente simboleggia il"Chi", la stessa energia della vita. Gliesercizi del serpente sono svolti persviluppare sopratutto la flessibilità,l'elasticità e l'agilità. Seguendo lastrategia del serpente, il contattofisico con l'avversario è stabilito e lasua energia è percepita, attaccandocontemporaneamente. Biu Jee, latecnica delle dita come dardi, ècaratteristica del serpente. Utilizzandola tecnica Biu Jee del serpente, unattacco di pugno è intercettato da unmovimento semicircolare conl'avambraccio, sentendo e deviandol'energia opposta, e colpendosimultaneamente con un dito negliocchi dell'avversario. A livellomentale, si sviluppa una menteflessibile e calma che è anche ingrado di percepire chiaramentel'ambiente interno ed esterno.

Gru (Hok): postura, equilibrio. Lafamosa posizione della gru, con unginocchio piegato, costituisce labase per tutti i calci e gli esercizi diequilibrio simboleggiate dalla gru inWeng Chun Kung Fu. Una tecnicaben nota per l'attacco e la difesa incinese Kung Fu è Bong Sao, lamano dell'ala. Uti l izzandol'avambraccio, un attaccodell'opponente è spazzato via comeda un colpo d'ala. In questo modo,l'avversario perde l'equilibrio, eforse con la sua schiena rivolta alpraticante Weng Chun. La mano agancio Kao San è una conosciutatecnica della gru, util izzata perdeviare o collegare un braccio o unagamba dell'attaccante. Il movimentodi tirare il suo collo o il suo braccioè anche spesso eseguito con lamano a gancio, così come le ditacompressi per attaccare punti vitali.Basato sul gioco di gambe specificodella gru, calci e ginocchiate,possono essere applicati, ecambiando la distanza di

I Cinque animali di Weng ChunKung Fu

combattimento, l'avversario siconfonde ed è infine sopraffatto. Sulpiano mentale, la gru ispira amantenere una mente equilibrata.

Leopardo (Pau): Velocità. Mentreil potere della t igre si basa suposizioni solide, con la strategia dileopardo la forza del praticanteWeng Chun è i l r isultato dallarapidità aggressiva, che si esprime inpassi resilienti, flessibili, così comenei tipici e veloci pugni dai fianchi(Tschap Choy) e nei pugni a catenarapidi e aggressivi (Lin Wan Kuen).Gli attacchi dell'opponente sonofermati in via preliminare dallavelocità, e utilizzando veloci pugni acatena, egli è sopraffatto eassolutamente sconfitto. La forzamentale del leopardo è caratterizzatadalla costante vigilanza avanti e dalcoraggio.

Drago (Lung): Spirito. Il dragocombina le caratteristiche deglianimali di cui sopra, con unconseguente nuovo modo dimovimento che è agile, flessibile emorbido, e allo stesso tempopotrebbe apparire veloce, esplosivoe pure duro, secondo le esigenzedella situazione di combattimento,ma in ogni caso senza sforzo. Ilprincipio del drago è lo sviluppo delfamoso potere Sing Kung ("doppiopotere") di Weng Chun Kung Fu,dove si combinano metodid'allenamento interni ed esterni. Ilcombattente drago controlla euti l izza tutte le distanze dicombattimento spontaneamente esenza sforzo, rendendo inutili tutte lepossibilità del suo avversario perattaccare. Per un attaccante, i lcombattente drago sembra esseresempre in grado di svanire, solo per

I Cinque animali di Weng ChunKung Fu

Weng Chun

Weng Chun

riapparire in una nuova posizione più forte.Dal punto di vista mentale, il drago sicaratterizza per l'utilizzo delle capacitàintrinseche della mente, in uno stato diallerta e consapevolezza mentale di sé.

Epilogo dell'autore, Andreas Hoffmann

Il metodo di formazione dei CinqueAnimali di Weng Chun è uno strumentoeccezionale per conferire la forma fisica esviluppare la capacità di combattimento,sia per adulti e bambini, e allo stessotempo favorire il loro sviluppo mentale espirituale. Da trent'anni sto facendoricerche nel campo dei Cinque Animali, eho visto un certo numero di grandi maestriin Cina e in tutto il mondo per imparare daloro e condividere idee ed esperienze conloro. Anche durante il mio apprendistatocome professore di Ginnastica Naturale,ho di nuovo trovato i l metodo diformazione dei Cinque Animali. LaGinnastica Naturale è di solito praticatada professionisti nelle MMA e Freefight perpreparare i tornei, o come esercizi diriabilitazione nei casi d’infortuni sportivi.Come parte della nostra InternationalWeng Chun Association, ho anchesviluppato programmi speciali in base aiCinque animali, adatte per il profanointeressato per autodifesa osemplicemente fitness, anche per atletiprofessionisti. Sono molto felice che inostri programmi dei Cinque animali diWeng Chun nelle nostre scuole godanoanche immensa popolarità tra i bambini,ottenendo grandi risultati. In caso di dubbio per altri informazioni, non esitate amettervi in contatto.

Testo: Andreas Hoffmann, Christoph Fuß, Foto: Gabriela Hoffmann

Famosa linea di Kung FuNato il 20 gennaio 1943, a Canton (RP Cina), il Gran Maestro

di Kung Fu Dr. Chiu Chi Ling proviene dalla più famosa linea diKung Fu in Cina. Suo padre, Chiu Kow (1895-1995), allievoprediletto del leggendario Lam Sai Wing, l’ha indottrinato daiquattro anni d'età nell'arte di Shaolin Hung Gar Kung Fuoriginale. Le sue cicatrici testimoniano la dura formazione sottosuo padre e sua madre. Oggi, Grandmaster Chiu Chi Ling hatutte le conoscenze che comprendono le arti marziali e viene

Dr. Chiu Chi Ling Decimo Dan -La leggenda vivente dell’Hung Gar Shaolin

Gli appassionati del cinema conoscono il suovolto che appare di fronte alla telecameraattraverso numerosi film di Kung Fu. Nel ruolodi un sarto in "Kung Fu Hustle", ha mostratoancora una volta la sua abilità sullo schermo. Adifferenza di molti attori di Kung Fu, lui non èsolo un maestro di Kung Fu nei film, Dr. Chiu ChiLing discende da una famosa famiglia di Kung Fue incarna tutti gli aspetti del combattimento edella scienza medica di Shaolin, come nessunaltro. Pochissimi, solo pochissimi maestripossono affermare di aver incontratopersonalmente i tre maggiori attori negli ultimianni: Bruce Lee, Jackie Chan e anche Jet Li, chein scene di fi lm speciali hanno goduto gliinsegnamenti del nostro Maestro Dr. Chiu.La maggior parte degli attuali Sifu di Hung

Gar, hanno iniziato in queste arti attraversofilm, video di formazione, seminari o articoli.

Kung Fu

considerato un'eminenza internazionale nel campo delletecniche di combattimento, la medicina tradizionale cinese e leerbe medicinali, la storia, la filosofia e l'etica, ma anche adesempio per quanto riguarda la Danza del Leone e la CalligrafiaCinese. Come conseguenza dal privilegio di essere il figlio di unfamoso maestro di Kung Fu, é anche cresciuta in lui laresponsabilità di alto livello di tradizione famigliare e ha dovutolavorare sodo per raggiungere con tale riconoscimento. Daquando era molto giovane, suo padre cominciò a educarlosecondo i principi dei Monaci Shaolin e la loro tradizione,istruirlo in tutte le arti di Shaolin.

La Forma Tigre-Gru, Fu Hok Seung Yin Kuen

Perciò, fin dalla prima infanzia, a otto anni, Chiu Chi Lingaveva dominato il segno di Hun Gar, la forma estremamenteesigente Tigre-Gru con la quale Chiu Kow, negli anni 60, havinto i Campionato Nazionale Cinese di Wu Shu. Questo hafissato il precedente in modo che Nanquan (Nam Kuen inCantonese), che rappresenta lo stile cantonese, sia statoaccettato nel moderno Wu Shu. Questo successo sportivo hasuscitato grande interesse, sia nel pubblico che nel settore deifunzionari di federazione. Questo ha aperto per lui la possibilitàdi insegnare questa forma ai Maestri del tempo. Loro hannoriconosciuto il genio e l'enorme potenziale di questa forma ehanno creato la prima forma ufficiale di Wu Shu.

Successione

Quando aveva 15 anni, Chiu Chi Ling ha iniziato la suaformazione come un guaritore e chiropratico. Lui ha tutte leconoscenze della famiglia Chiu su piante medicinali (Dit Dat) eMTC. Presto, Chiu Chi Ling ha iniziato ad aiutare i suoi genitoriin corsi serali per la sua straordinaria abilità tecnica e la sualealtà con la sua famiglia e con le tradizioni del vero ShaolinKung Fu. Chiu Kow che aveva allora 70 anni, ha terminato il

suo insegnamento nel 1965 e hascelto il figlio come suo successore.

A 28 anni, Chiu Chi Ling haaperto la sua scuola di Kung Fu aHong Kong Nathan Road. Unanno dopo si è sposato conChan Yuk Ling. Il loro figlioKevin, essendo ancora ungirino, è diventato unattore con il padre nelfilm "Duel of the SevenTigers", dove in unasequenza di allenamentodimostra la tecnica delSerpente. Comunque,com’è cresciuto, si èinteressato più ai computerche al Kung Fu. Kevin Chiuora è un noto esperto nelmondo del Computing.

Il film che fece scalpo-re negli anni '70 e '80

Con il film, che fu di grandeimpatto negli anni 70, Chiu ChiLing è diventato un attorericercato e uno stunt man per lesequenze speciali. Lui non ha maivisto il suo destino di fronte allecamere, ma solo come un ruolo disupporto nella sua vita, comecoordinatore tra i rack per cooperarenella composizione delle scene dicombattimento. Spesso, quando gliattori subivano incidenti, cercavano ilsuo consiglio per la sua conoscenza dellamedicina. Ha coordinato le scene dicombattimento (e guarito ferite) di attorinoti come Bruce Lee, Jacky Chan, Jet Li,David Chiang, Ti Lung ecc. Peccato che il"Duello delle Sette Tigri" (1981) è stato unodei pochi film in cui Chiu Chi Ling ha avutoil ruolo principale. Nel 2003 ha girato unnuovo film con Stephen Chow in Shanghai. Ilfilm è arrivato al cinema con il nome di "Kung

Fu Hustle". Oggi, il Gran Maestro,con più di 70 anni, sta ancorafacendo film.

L'eredità del padre

Grandmaster Chiu Chi Ling si èproposto di realizzare il desideriodel padre, soddisfacendo lapromessa fatta che avrebbemantenuto, promosso ed espansola Shaolin Hung Gar. Laconoscenza di queste arti, che suopadre, quando lui ha preso la suastrada, gli ha lasciato come unpatrimonio prezioso, è così valutatoper lui che non ha esitato aorientare tutta la sua vita su diesso. Ora, per mostrare al mondo emantenere questa originale etradizionale Arte Marziale, è

sempre in viaggio, formandostudenti selezionati in tutto i lmondo, svolgendo seminari, ecc. Ilsuo successore ufficiale, già scelto,è Grandmaster Martin Sewer,Svizzera.

Una grande umanità emodestia

Chi ha la fortuna di incontrareGrandmaster Chiu Chi Lingpersonalmente, è stupito.Nonostante i suoi 72 anni, irradiaenergia ed è un uomo moltocordiale e molto allegro che èsempre ben disposto ainsegnare, chiarire, aiutare,sempre aperto a battute edisposto a intrattenere glialtr i con i l suo buonumore.

Kung Fu

uesto accade soprattutto quando non siamo in gradodi progettare un buon piano d'allenamento e unprogramma. Ne ho parlato in alcuni articoli e testipubblicati in precedenza ma credo che nella colonna dioggi guadagni una particolare importanza in questosenso. Tradizionalmente il sistema d’istruzione si

svolgeva in privato e segreto, "di padre in figlio". Questa forma diapprendimento (in primo luogo) e di pratica personale (in unsecondo) è semplicemente perfetto. É ideale perché non consenteinterferenze o fallimenti nel comprendere le tecniche e le idee. Buonoo cattivo, giusto o sbagliato, non si potrà mai dire che ci sia l'erroreminimo di trasmissione nell'insegnamento. Da questo primo scenarioe per le conseguenze logiche dell’apertura di scuole d'Arti Marziali, ilsistema è diventato obsoleto dall’impossibilità che un soloinsegnante insegni direttamente più di due o tre persone.Il metodo deve quindi essere diverso. Da quel momento avviene

un periodo di adattamento che si riassume nello sviluppo di drills inmodo che un piccolo gruppo di persone possa praticare el'insegnante le trasmetta un’idea o la tecnica e continui a fare piccolecorrezioni ai suoi allievi. Diciamo che questo è il sistema piùutilizzato in tutto il mondo oggi Wing Chun.

Il sistema d'allenamento... WingTsun

Io dico di solito che il CHI SAO occupa il 90%della pratica di WingTsun. Questo ha un latobuono e un altro lato cattivo. Il lato buono èche dà il praticante una grande abilità: lacapacità di r imanere incol lato agl i artidell 'avversario e percepire i cambiamentinel l ’angolazione, direzione o perdita dipressione. É davvero una capacità critica delnostro sistema e soprattutto è veramente"divertente" e piacevole da praticare.La parte negativa: La stragrande maggioranza

dei praticanti di Wing Chun, di qualsiasi ramo,diventa "dipendente" del Chi Sao. La loroformazione finisce per essere, quasi il 100% deltempo, quella di unire le mani e praticare drills,sezioni di Chi Sao o semplicemente Chi Saolibero con un compagno. Forse sia questa lacausa principale di "dimenticare" altri aspetti digrande importanza in Wing Tsun Kuen. Sareted'accordo con me che concentrarsi su un unicoaspetto di un’arte non è qualcosa diparticolarmente positiva.

Q

“Sono stato oltre 15 annidedicato professionalmenteall'istruzione nel mondo delle

Arti Marziali e sono sicuro che iprocessi di formazione e

d'allenamento possano esseremigliorati in modo efficace.”

Devo ammettere però che capisco l'insegnamento in unmodo un po' diverso. Sono stato oltre 15 anni dedicatoprofessionalmente all'istruzione nel mondo delle ArtiMarziali e sono sicuro che i processi di formazione ed'allenamento possano essere migliorati in modo efficace.Certo ci sono persone che pensano diverso espudoratamente diranno: perché cambiare qualcosa chefunziona bene? Beh ... in realtà questo sarebbe unargomento davvero interessante da discutere. Io non sonocosì sicuro che funzioni particolarmente bene. Penso che inqualsiasi processo di apprendimento e sviluppo d'abilità cidebba essere un tentativo di miglioramento costante.Siamo consapevoli che se il livello generale dei praticanti èalto, è un bene per l'arte. Il raggiungimento di elevati livellinei praticanti, richiede logicamente elevati l ivelli diformazione. Questo è soprattutto il motivo per cui cercosempre di fare un piccolo passo di là dai sistemi e metodid'allenamento dello stile che pratico.

Qual è il nostro punto di vista?Siamo molto fortunati ad avere i nostri bisogni di base

assolutamente coperti, e anche se oggi le Arti Marzialiformano parte della nostra vita, non sono qualcosa diVITALE. Nessuno si allena perché abbia veramente unurgente bisogno di capacità di combattimento e difesapersonale. Pratichiamo perché ci fa sentire bene, perché ciriempie, perché ci fa sentire preparati, VIVI! Siamoappassionati di studiare e guardare da diversi punti di vistal'ART che abbiamo scelto come un modo di vita.Le persone che praticano oggi Arti Marziali sono molto

fortunate ad avere un posto dove possono allenarsi(Scuola, Dojo, Kwoon ...) e non devono preoccuparsi moltooltre dalla formazione di quel giorno.É il compito di formatori e docenti che sia così, e per

questo, lo sviluppo di un sistema completo ed equilibrato,che permetta l'evoluzione di tutti i praticanti, dovrebbeessere un obbligo. É il modo migliore per mantenere un

WingTsun

patrimonio che le generazioni precedenti misero a nostradisposizione. Dobbiamo prendere cura dell’ART. E nonconosco un modo migliore per prendersi cura di qualcosache non sia cercare di farla un po' meglio rispetto allagenerazione precedente.Per lo sviluppo di ogni sistema dovrebbe essere chiaro

quali sono gli elementi che abbiamo nel nostro stile. Anchequesto è un punto molto delicato, perché l'approccio o gliinteressi nella pratica variano leggermente da una scuolaall'altra. Ecco perché ritengo che, al fine di cercare ditrasmettere l'idea d'oggi, sia migliore che io spieghi checosa facciamo e come la facciamo nella mia scuola:TAOWS Academy. Se questo serve come una guida aqualcuno, può utilizzarlo o adattarlo a modo suo.In primo luogo sempre svolgiamo un PLANNING di

lavoro, pianificando periodi specifici: allenamento a unanno, semestri o mesi. Noi crediamo che la mancanza di

una pianificazione spesso ci spinga ad andare a lezione perfare "Wing Tsun".Nulla di concreto, è tutto improvvisato. Questo sarebbe

certamente l'ideale per praticanti avanzati, ma purtropponon può essere imitato da principianti e livelli intermediper un motivo molto semplice: i principianti devono primaimparare e completare l'intero sistema. L'assenza di unprogramma costringe lo studente a dedicare un giorno apraticare una sola tecnica, il giorno dopo un'altra cosa,finalmente qualche Chi Sao, poi un po' di sparring, ecc,insomma, a camminare in circoli. L'allenamento deveessere organizzato e pianificato da settimane, mesi eanni . É cur ioso di sent i re come alcuni prat icant iaffermano dopo 12 o 15 anni nell'arte di non averecompletato il sistema nel loro apprendimento o vistoancora la forma Bart Cham Dao o altri aspetti dello stile.Penso che sia la mancanza d'ordine e programmazione i

WingTsun

primi responsabili di questo. Il risultato? Più tempovaghiamo senza meta, meno ne avremo per la praticae lo sviluppo delle nostre abilità.Il compito del praticante di livello basilare dovrebbe

essere quello di imparare le forme, le tecniche e leapplicazioni al più presto possibile. Per gli insegnanti,me compreso, dovrebbe essere un'ossessione cercaredi ottenere che tutti i nostri studenti imparino eCAPISCANO tutto l'arsenale tecnico, tattico estrategico nel più breve tempo possibile. Ciò consentiràpiù tempo per la pratica di tutto il sistema. Quando miriferisco alla pratica, faccio una netta differenza conl'apprendimento. Sebbene un praticante di Arti Marzialinon smetterà MAI di imparare, dobbiamo convenireche, nei primi anni di pratica, lo studente deveconcentrarsi sull'apprendimento e la correttaesecuzione delle tecniche, il loro modo di applicazionee il loro momento. Una volta raggiunto il livello avanzatoperò, la persona sperimentare con loro, testarle eapplicarle in uno scenario più vicino allo sparring, conun avversario / partner che conosca gli stessi"domande / risposte", in modo di generare in questoscambio una sorta di "gioco di guerra" che cipermetterà di acquisire un maggiore controllo e abilitànel loro utilizzo. Per spiegare questo in un modo chepossa essere perfettamente compreso, userò lasimilitudine dell’ART che più assomiglia al WingTsunnella sua concezione come sistema: gli SCACCHI.Quando impariamo a giocare a scacchi non

possiamo nemmeno considerare di giocare una partitacontro un avversario di livello medio. Sembrerebbe unafrivolezza cercare di giocare alla pari con un avversariocon un livello medio o avanzato per una sempliceragione: il giocatore medio o avanzato conosce moltepiù "tecniche", e soprattutto strategie, di unprincipiante. In quest'arte si deve prima imparare leregole. É essenziale sapere come si muovono sultavoliere i pedoni, gli alfieri, i cavalli, le torri, la donna e ilre; quali sono i punti di forza di ciascuno, di fronte allediverse situazioni in cui la scacchiera e l'avversario cimetteranno. Bisogna accettare che in ogni tecnica(qualunque esso sia) c'è sempre una buona parte eun’altra”meno buona". E qui si trova la vera natura del"gioco" e quindi delle Arti Marziali. Dopo la prima fase,in cui s’impara a muoversi intorno al bordo, inizieremo agiocare con gli avversari del nostro livello, e cercheremodi dimostrare la nostra conoscenza, e anche osare conalcuni movimenti per cercare di vincere l'avversario.Vincere o perdere, il divertimento degli scacchi è nellalotta stessa, nel gioco stesso, nella via...

“Il compito del praticantedi livello basilare dovrebbeessere quello di impararele forme, le tecniche e leapplicazioni al più presto

possibile.”

WingTsun

“Pratichiamoperché ci fa sentire

bene, perché ci riempie,perché ci fa sentire

preparati, VIVI!”

Quando si gioca una partita di tanto intanto con un giocatore veterano, il livello distress emotivo del principiante aumenta etutto si complica ... ma è necessario passareattraverso questo processo perché ènecessario lasciare la "zona di comodità", sesi vuole migliorare la propria capacità in unambiente in cui non si abbia il controllo delgioco. Allo stesso modo però, il giocatoreveterano cercherà di fare tutto ciò che la suaconoscenza e la creatività gli offrano in quelchiuso "campo di battaglia" per cercare dibattere il principiante. Sembrerebbe davveroridicolo che il nostro "maestro" di scacchi cicostrinse a utilizzare i suoi "trucchi" (apertureo tecniche). Cercare di battere i l tuoinsegnante con tecniche che lui conoscemeglio di te, non ha molto senso. Il consigliodi un giocatore di scacchi sarebbe: provare,avere il coraggio di fare le cose; pensare,scegliere e decidere. Infine, è solo un gioco.La nostra capacità migliorerà comegiochiamo. D'altra parte, per un giocatore di scacchi

di un livello intermedio o superiore, giocarecon un principiante è molto noioso, perchélui è facile da superare e vincere e questorende il gioco davvero insipido. Il piacere, ildivertimento si trova in battagliare conqualcuno che stia cercando di fare tutto ilpossibile per batterti ...Suona logico, vero?E allora, perché non utilizzare gli stessi

sistemi di apprendimento degli “scacchiumani" che suppone il Wing Tsun? Nonpensi che potremmo fare qualcosa di similein questo stile emozionante di guerra? Sonosicuro di sì. Questo il motivo per cui, nellemie classi o corsi, mi riferisco innumerevolivolte al Wing Tsun come “scacchi umani”.

“Sebbene unpraticante di Arti

Marziali nonsmetterà MAI di

imparare, dobbiamoconvenire che, nei primi anni di

pratica, lo studentedeve concentrarsi

sull'apprendimento ela corretta

esecuzione delletecniche.”

“Penso che in qualsiasiprocesso di

apprendimento esviluppo d'abilità cidebba essere un

tentativo dimiglioramento

costante.”

Quali sono gli elementi chedovremmo integrare in quelpiano di lavoro?1.- Forme (da Siu Nin Tao a Bart Cham Dao,

attraverso tutte e ognuna, conoscendoperfettamente la loro esecuzione tecnica).Nome e significato delle forme. Idee che"nascondono".2.- Spostamenti: necessari a sviluppare

qualsiasi t ipo di strategia tattica. Glispostamenti sono nelle forme (punto 1), oltread alcuni concetti tattici di ricerca di questimovimenti.3.- Tecniche di Colpo (corretta esecuzione

delle tecniche, obiettivi e neutralizzazionedelle stesse).4. - Chi Sao. I l cuore del sistema. La

caratteristica che contraddistingue questosistema cinese e al quale dobbiamo dedicaremolto tempo, MA NON TUTTO il nostrotempo di pratica. L'adesione da due punti divista: in primo luogo, quelli che cercano dirimanere incollati per deviare, inibire oneutralizzare la forza dell’attacco e dirigerladove possa essere meno dannosa. E insecondo luogo, quell i che cercano distaccarsi dal suo avversario, che conl'adesione cerchi di fermare gli attacchi e letecniche di colpo (punto 3.)5. - Chi Gerk. Anche se dovrebbe essere

parte del punto 4 (Chi Sao), facciamo unapiccola differenza a questo punto perl'importanza che merita. Alcuni praticanti diWing Tsun prestano molta attenzione a ChiGerk e altri non così ... le differenze sonoenormi nella sua applicazione dicombattimento. In breve, quello che voglio èquello di rilevare quanto sia importante ChiGerk formando parte del lavoro come UNITÀ,e soprattutto quanto sia importante per ilsistema Wing Tsun Kuen padroneggiare letecniche di "gambe appiccicose" per varimotivi.6. - Non contact. Dovuto agli squilibri o la

perdita di distanza per qualsiasi motivo,perdiamo la capacità di rimanere incollatiall'avversario. Dobbiamo cercare di richiudere

WingTsun

“Dovremmo combattereogni giorno, ogni voltache pratichiamo, alloscopo di mantenere lecose in prospettiva. Il Wing Tsun è in

sostanza un sistemadella Boxe cinese.”

la distanza il più rapidamente possibile ecercare di nuovo l'aderenza. Quei centimetri inpiù di non-contatto però dovrebbero esserestudiati per evitare sorprese inaspettate. Anchein questo caso, la soluzione a questi si trovanelle forme dello stile (soprattutto Manichino diLegno, Biu Tze Tao e Bart Cham Dao). Ancorauna volta ci riferiamo al punto 1.7. - Esercizi per lo sviluppo dell'energia

elastica e la canalizzazione dinamica, comeelementi per fornire potenza ed efficienza ainostri colpi di mano o di gamba. In questosenso, il sistema fornisce anche elementi moltointeressanti che ci legano alle Arti MarzialiInterne, presenti soprattutto nella forma Siu NinTao e al Polo forma estesa, e sono moltoimportanti per i praticanti di uno stile chechiude la distanza con l'avversario e batte incorta distanza. Abbiamo semplicementebisogno di tale potere elastico di colpire esenza spazio.

8. - Sparring: La lotta s'impara lottando.Ovvio! É importante però di considerare questoelemento. Dovremmo combattere ogni giorno,ogni volta che pratichiamo, allo scopo dimantenere le cose in prospettiva. Wing Tsun èin sostanza un sistema della Boxe cinese.Dimenticare questo può portarci in unadinamica non troppo consigliata per unpraticante di Arti Marziali.Questi elementi devono assumere la

progettazione di un piano di lavoroperfettamente disposto sia nel contenuto e neltempo. Non possiamo dimenticare che la cosapiù importante in una scuola di Arti Marziali è,senza dubbio, che gli studenti imparino ecapiscano il sistema non appena possibile.Continueremo il mese prossimo ...Grazie a tutti per l'attenzioneRESPECT!Sifu Salvador SánchezTAOWS Academy

Il Krav Maga Tactical (KMT) è una forma di autodifesa, basato sul Krav Magaoriginale e dopo sviluppato ancora di più per il grande pubblico e le forze di sicurezzasia private che statali.Krav Maga ("Lotta Contatto" in ebraico) è stato sviluppato per le autorità di

sicurezza israeliane del dopoguerra e considerato uno dei migliori sistemi di difesapersonale, a causa delle sue tecniche relativamente semplici, ma molto efficaci ebasate sull'istinto. Oggi è ampiamente praticato e usato da molti dipartimenti dipolizia e forze di sicurezza in tutto il mondo.

Self Defense

"Povera preparazione è quando siaffronta un attacco sperando chenon succeda.”

Che cosa è KMTI l KMT è un nuovo svi luppo in

conformità con i requisiti e le leggi delmondo occidentale. Mentre nel KravMaga iniziale, l'aspetto sportivo el'esecuzione finale - in altre parole, lamorte del l 'avversario -, sonorelativamente importanti consideratele esigenze di una zona in crisi, inKMT si tratta sopratutto del larisoluzione di qualsiasi conflitto nellavita quotidiana. Occorre rilevare che

chiunque può imparare KMT,indipendentemente dall'età e dallacondizione fisica.

L'Organizzazione KMT sviluppaanche un programma d'allenamentospecifico per le donne, anziani e ancheportatori di handicap fisici e / o visivi.Alcuni dei nostri istruttori sono statiaddestrati nelle rispettive specialità.L'esperienza di questi specialisti,insieme con quella degli istruttori delleforze statali e altri professionisti dellaSicurezza, è versata a sua volta nelKMT, risultante in un continuosviluppo, cosciente e permanente, digrande beneficio per i l KMT,contrariamente a altri sistemi.

Punti di forza- Autodifesa moderna, flessibile e

realistica.- Adatto a tutte le età e condizioni

fisiche.- CFV miglioramento continuo.- Addestramento specifico per ogni

persona, ad esempio, per quelle condisabilità fisiche o visive.

- Istruttori competenti e conesperienza.

- Un metodo d'allenamentoadattabile al le esigenze di ognipersona.

Lo scopo del KMT non è la vittoriasu un avversario ma sopratutto i ldominio e la sopravvivenza in

situazioni pericolose nella vita quotidiana e in violentiscontri nelle strade, anche contro avversari armati.

CaratteristicheA differenza di molti Arti marziali, in KMT non c'è

bisogno di attenersi a qualsiasi serie speciale. Imovimenti di base imparati sono combinati condiverse dinamiche. Questa libertà d’improvvisazioneci permette di adattare il più rapidamente possibile aqualsiasi situazione - un aspetto molto importante -riguardo al dominio di situazioni di stress in cui (perfortuna) il cittadino medio raramente è coinvolto.

Nel caso di un incontro con aggressività,dobbiamo mettere in pratica rapidamente e

istintivamente tutto quanto ne abbiamo appreso.Qualsiasi altra cosa potrebbe divenire fatale per noi. La

cosa importante è soprattutto che le tecniche sianoutilizzate senza grandi sforzi e che, attraverso la velocità

e l’attacco a sorpresa, pongano fine a una situazione dipericolo. Ciò impedisce, da un lato il rischio di lesioni, e

dall'altro, permette l'aggredito di utilizzare la forza che gli èrimasta per mettersi in una posizione di sicurezza.

Nel KMT, come nella difesa non armata, sono anchepraticate altre tecniche che insegnano l'uso di armi

spuntate per colpire e di oggetti apunta e anche utensi l i d i usoquotidiano per la difesa. S’insegnaanche come le armi da fuocopossano essere ut i l izzate senzaspararle, le nostre o quelle dei nostriaggressor i con cui c i stannominacciando. Questo è un problemaenorme a causa dei requisiti di leggein riguardo all'uso d'armi, poiché seè provato che un aggressore non siastato così pesantemente armatocome previsto, può portare enormiconseguenze legali.

Gli istruttori KMT non insegnanosoltanto come difendersi in modoefficace. Parte integrante del KMT èanche il comportamento corretto inuna situazione di confl itto e laconoscenza dello status giuridico.

Mostriamo come evitare unpeggioramento della situazione,verbalmente o attraverso il linguaggiodel corpo, e nel caso di un confrontofisico, ciò che è o non è permesso.Così, si può contare sulla nostraesperienza nell'istruzione delle forze dipolizia e servizi di sicurezza, così comela nostra conoscenza pratica. Molti deinostri istruttori sono parte della poliziae dei servizi di sicurezza.

Il KMT contiene diverse tecnichecome pugni di boxe, movimenti dimano aperta, colpi con le punted e l l e d i t a n e g l i o c c h i e n e l l alar inge, gomitate e calci Karate,t e c n i c h e d i b l o c c o ed'immobil izzazione di Jiu-Jitsu eAikido, così come qualche spintonie semplici trascinamenti.

Il pubblico come obiettivoAlla domanda di chi dovrebbe

imparare KMT, c'è una sola risposta:Qualsiasi persona!

Perché in questi giorni tuttidovrebbero prendere in considerazioneun attacco di sorpresa, non c'è nientedi peggio di non essere pronto per unattacco con la speranza che nonaccada mai.

In un addestramento realistico,quando ci troviamo di fronte situazionidi aggressione, la nostra paura ènotevolmente ridotta. Si può agireconsapevolmente e in modo efficace edifendersi. La persona sicura di sé, chesa come comportarsi in situazioni diconflitto, riduce il pericolo di essereattaccata.

Tutti possono imparare il KMT. Datoche le tecniche non sono sviluppatetramite la forza fisica e che ognistudente inizia a livello appropriato, nonimporta l'età né la condizione fisica.

Attenzione: Per iniziare l'apprendimentoKMT è un pre-requisito avere almeno 18anni di età. Inoltre, gli studenti KMT nondevono avere precedenti penali per delittidi violenza o capitali.

Law EnforcementIl KMT - Law Enforcement fornisce

seminari e il tempo di formazione,appropriati per la polizia e le forze disicurezza, che completano il KMT per icivili in città importanti.

Contiene speciali tecniche di ricorso(non solo per i possessori di armi da

fuoco), di dominio e di conservazione,le tecniche di gestione dei trasporti,elementi di fissaggio, di combattimentoa terra, di formazione in vari scenari,allenamento anti-stress e lavoro disquadra.

Inoltre, nel KMT-Law Enforcement sipratica anche l'uso di manette,kubotan e bastone allungabile (PR-24,MEB / ASP) essendo obbligatorio perquest’ultimo la presentazione di titolidall'entità datore di lavoro e / o di unalicenza eccezione dell'autoritàcompetente.

Un breve commentosull'allenamento anti-stress

Si tratta di un allenamento moltorealistico e unico, sviluppato alloscopo di creare una resistenza allostress, che consenta di agire in unmodo emotivamente e fisicamentecontrollato, in situazioni pericolosecome, per esempio, gli stati diemergenza.

I metodi utilizzati nel programmad’allenamento anti-stress favoriscono losviluppo del cosiddetto "sistema dipreavviso" (riconoscere il pericolo al piùpresto possibile) e rafforzano la certezzanell'azione (corretta valutazione deirischi, reagire secondo il grado dipericolo, risarcimento e / o controllo).

Al fine di raggiungere questi obiettivi,è consigliabile di partecipare in unseminario di diversi giorni ofrequentare regolarmente sessioni dipratica almeno una volta la settimana.

Self Defense

Il Hwa Rang Do® e la Storia Coreana

L’evoluzione del le tecniche dicombattimento coreane iniziò circa5000 anni fa a partire dal reameKochoson. Durante il susseguenteperiodo dei tre regni, la tradizioneguerriera ha trovato particolareespressione nel sistema dicombattimento dei Hwarang, inparticolare all’interno del reameSilla. Queste tecniche mantenutesegrete sono state

successivamente codif icateall’interno del curriculum del HwaRang Do. Il Grandmaster TaejoonLee (Hwa Rang Do 8° dan), figliopiù anziano del Dr. Joo Bang Lee(Hwa Rang Do 10° dan) eprossimo erede della direzioneinternazionale dell’Arte, ci raccontaquello che segue sul la strettarelazione tra Hwa Rang Do e storiacoreana, inoltre descrive alcunedelle incredibili opera realizzatea tal proposito da suo padre.

Un’eredità di Lealtà, instancabilmente alla ricercadella Verità, dedita al rafforzamento dell’essereumano ed al servizio dell’intera umanità

“C’è sempre un’accesa discussione nella comunitàmarziale internazionale concernente la validità delleaffermazioni dei Granmaestri e fondatori marziali circal’origine e la nazionalità dei loro sti l i . Non sonointeressato addentrarmi in queste discussioni perchépenso che la verità possa essere scoperta solo attraversol’esperienza personale – la ricerca, i viaggi e l’interazioneumana – piuttosto che attraverso pettegolezzi, voci ediscussioni futili. Ad ogni modo, quello che ho realizzatonella mia vita è che la mia verità è intrecciata in ogni suafibra on il Hwa Rang Do e che questa Arte è un tassellofondamentale nella storia marziale coreana.È importante capire che le arti marziali coreane

moderne sono state fondate immediatamente dopo laliberazione della Corea dall’occupazione giapponese

(1910-1945) e la seguente guerra (1950-1953). Taleperiodo marca l’entrata della Corea nella moderna eraindustr ia le e la nasc i ta d i quel la che ora è la Corea del Sud.L’intera nazione stava ricostruendo le sue città distrutte

dalla guerra e si apprestava a divenire una delle maggioripotenze economiche del mondo. La Corea stavafreneticamente cercando di riscoprire la sua identità e lestrade erano piene di opportunisti che cercavano disfruttare la riguadagnata l ibertà ed i l r innovatonazionalismo. Come le città americane negli anni 1920,che spesso vengono dipinte attraverso scene di gangster,bande, mafiosi e contrabbandieri, le città coreane deldopo guerra erano piene di criminali. Le persone comunierano forzate a riunirsi e combatterli per difendersi,normalmente a mani nude, dai loro soprusi e violenze.Anche oggi è illegale avere armi da fuoco in Corea per cuimani e qualsiasi cosa potesse sviluppare funzione diarma dovevano essere impiegati.

Proprio a causa di questa situazione di violenza le artimarziali divennero una necessità delle persone comuniche sceglievano di essere oneste e non affiliarsi ad unagang. Mio Padre, Dr. Joo Bang Lee, non solo sviluppò lacatena di scuole marzial i del tempo di maggiorsuccesso a Seoul ma anche si impegnò a proteggere lepersone da questa orda di criminali. Egli si guadagnòpresto una grande notorietà ed un profondo rispetto daparte di tutti e gli fu dato l’appellativo: ‘l’uomo che èsceso dalle montagne’.In questo clima sociale, prima che il Tae Kwon Do

divenisse lo sport coreano nazionale, che mio Padrecreò la sua catena di scuole di Hwa Rang Do a Seoul.L’aver fondato tale catena di scuole in quelle condizionisociali, polit iche ed economiche ed i l successoconseguito mi dice un’enormità di cose su quello chemio Padre era ed è.Sono benedetto come studente e figlio di un tale

Padre perché egli è anche un Mentore di grandesaggezza per me. Molte persone lo conoscono comepersona, insegnante ed Artista Marziale ma io l’hoconosciuto come un dio (quando ero molto giovane), unpadre (sempre) ed un mentore (quando sono divenutouomo e maestro). Nessuno è perfetto, ma di tutti i leaderche ho avuto piacere ed onore di conoscere, nessunoha lavorato duro tanto quanto mio Padre. Sono allacontinua ricerca di mentori, ma devo ancora incontrarequalcuno che mi possa ispirare come Lui ha fatto.”Molti altri dettagli della discussion su: “Hwa Rang

Do®: Defend, Take Down & Submit” by Taejoon Lee &M. Cheng ©2005 Black Belt Communications LLC(ISBN-13: 978-0-89750-281-8).

Circa l’autore: Istruttore Capo di Hwa Rang Do®,Tenente Colonnello dei Carabinieri ed IngegnereMarco Mattiucci è il Capo dell’Italian Branch dellaWorld Hwa Rang Do® Association ed uno deiprincipali seguaci del Grandmaster Taejoon Lee.

Korean Styles

Oggi vi portiamo nelle nostre pagi-ne uno dei più prestigiosi preparato-ri ed esperti di MMA dei nostritempi: Erik “tempesta” Paulson. In quest’epoca in cui le MMA conti-nuano a guadagnare adepti, la giova-ne età di questa disciplina ha genera-to un certo sconcerto tra i simpatiz-zanti e i praticanti, i quali palesanola necessità di punti fermi ed affida-bili sui quali poter costruire unmetodo di lavoro serio e prova-to. Ora, è perciò necessario piùche mai contare su individuicon un grosso bagaglio di espe-rienza come coach, come lotta-tore e, soprattutto, con unlungo percorso come istruttorinelle Arti del combattimento.Non ci sono dubbi che Paulsonsoddisfi perfettamente questetre premesse, perciò è una for-tuna poter contare di nuovo sudi lui e su un suo nuovo videoistruttivo.

Wrestling

Dieci anni fa abbiamoscommesso sul successodel MMA, ed è per

questo che ne abbiamoportato uno dei grandiallenatori e maestri alloscopo di registrare unodei migliori videomai realizzatisul tema, unmagnificolavoro che lenuove

generazioni distudenti nondovrebberomancare!

MMA

n questo articolo, con il quale Erik ci presenta il suo secondo video, troveremo nuovestrategie da applicare in un combattimento sul ring; strategie su come dobbiamoposizionare il nostro corpo nel momento dell'esecuzione di colpi di pugno e di gambe,fino ad opinioni personali dello stesso Erik riguardo il tipo di “sottomissione” più adeguataper ogni tipo di lottatore.

Erik Paulson è conosciuto da tutti i nostri lettori come uno dei più emersi allenatori di quello cheattualmente viene chiamato “Mixed Martial Art” o, come lui stesso lo definisce, il COMBATSUBMISSION WRESTLING (CSW). Il CSW non è uno stile nuovo, ma è una visione personalizzata della lotta nei campionati senzaregole, derivata dalle esperienze personali eprofessionistiche di Erik Paulson. Il CSW prende tecniche e concettidello Shooto, del Jiu Jitsu Brasiliano,del Sambo, del Cath and Cathamericano e della Muay Thai. L'obiettivo del CSW non è“insegnare” tecniche, bensìpermettere l'acquisizione dellamobil ità e dell' integrazioneneuromuscolare dei movimentimediante l'esecuzione di numerosi “drills”. La conoscenza di numerose tecniche non implica di certo la capacità di applicarle inqualunque situazione e posizione, per questo il CSW enfatizza lo sviluppo di una stessa tecnicaeseguita da molteplici situazioni.

CSW: Strategia per il combattimentoLa strategia è un aspetto al quale si dà molta importanza nel CSW. A che cosa serveconoscere migliaia di tecniche se non si padroneggia la strategia appropriata? Quando s’imparail CSW, si è in grado di sviluppare e d’imparare differenti tipi di strategie, permettendo così alpraticante e/o al lottatore di essere capace di realizzare qualunque tipo di “takedown” o di“submission” da qualunque posizione. Una delle qualità che si sviluppano con il CSW è l'abilità agenerare “varchi”, cioè quello che alcuni chiamano “Indurre all'Attacco”. In questo aspetto, il CSWti insegnerà a generare “falsi varchi” di fronte all'avversario, in modo tale che tu possa “prevedere”quale sarà la sua reazione, per poter contrattaccare. Più che varchi, l'obiettivo è indurre l'avversario areagire in un determinato modo allo scopo di facilitare il nostro successivo attacco. Questo è uno degliaspetti del CSW molto importante da sviluppare. Lo sviluppo e l'applicazione di “drills” concatenati tipermette di acquisire le qualità necessarie per poter reagire in forma “quasi” automatica alla rispostaofferta dal tuo avversario. Esistono molteplici drills che ti permetteranno di generare situazioni “quasi reali”,

Dopo la grande accoglienza del suo precedente lavoro, Paulson arriva con altrenuove e saporite idee, con altri concetti e formule per sviluppare le vostre capacitànel combattimento, avvicinandovi alle strategie più adeguate per affrontare le piùdiverse situazioni, così come le sue magistrali formule per sviluppare le vostre abilitàe con esse l'eccellenza nel combattimento. Paulson è un uomo molto rispettato nel circuito di esperti in materia, una fama sicu-ramente meritata per la sua riconosciuta dedizione durata anni e anni, ed il suo lungoe costante apprendistato con i più emersi istruttori in materia delle ultime decadi. Un vero e proprio lusso che siamo felici di presentarvi oggi.

Alfredo Tucci

I

Wrestling

“La strategia è un aspetto alquale si dà molta importanzanel CSW. A che cosa serveconoscere migliaia di tecnichese non si padroneggia lastrategia appropriata?”

simil i a quelle t ipiche di uncombattimento, in questo modo tipermetteranno di acquisire le abilità per“prevedere” le reazioni e le uscite del tuorivale. La “conoscenza” non si basa sullaquantità numerica di tecnicheconosciute, bensì sul numero di tecnicheche si è in grado di applicare in ognisituazione. In questo video realizzato daBudo International, impareremo due tipidi strategie, una per i colpi di pugno e dicalcio e l’altra per la finalizzazione nellalotta al suolo.

1. Posizionamento delcorpo durante l'esecuzionedi un colpo Quando un praticante di sport acontatto osserva un combattimento diPugilato o di Kick Boxing, se prestaparticolare attenzione alle tecniche deicombattenti, generalmente cercherà dinotare se i colpi siano eseguiti sfruttandoil peso del corpo, se si copre la zona cherimane scoperta, valuterà la velocità, lapotenza, il timing, ecc… Tuttavia, unconcetto strategico molto importante nelCSW è il posizionamento del corpodurante l'esecuzione del colpo. Questoprincipio ha la sua origine nelleconoscenze che Erik Paulson ha delfamoso Jeet Kune Do di Bruce Lee,imparate dal suo Maestro Guro DanInosanto. Anche il concetto della linea centraleha grande rilevanza nei combattimenti diVale Tudo. Se un avversario è in grado didominare questa linea d’attacco, arriveràprima al suo obiettivo (ovvero al tuocorpo), e pertanto sarà lui a colpire. Nelvideo realizzato da Budo International,s’insegnano diversi esercizi che tipermetteranno di correggere questodifetto e ti permetteranno di ottenere unanotevole potenza nei colpi. Se un praticante di Pugilato vedessequesto tipo di esercizi, potrebbe mettersile mani nei capelli, poiché può sembrareche si perda tutta la tecnica dei colpi.Tuttavia, nel video Erik dimostreràl' importanza di questo concetto.Soprattutto il posizionamento della testadella persona che sta colpendo, alloscopo di evitare di essere colpito.

Potrete vedere esercizi per colpi dipugno e di gamba, enfatizzandol'importanza dello spostamento dellatesta ed in certi casi di tutto il corpo, pernon essere colpiti mentre colpiamo. Unconcetto imprescindibile in uncombattimento in cui un colpo di pugnopuò essere definitivo al 100%, a causadella mancanza di guanti che assorbonola potenza del colpo.

2. Lussazione, Presa dolorosa, StrangolamentoQuesti tre tipi di “sottomissione” sonoquell i con cui si può vincere uncombattimento al suolo. Nel CSW sienfatizza il lavoro di ognuna di esse,focalizzandosi su quale momento delcombattimento e su contro che tipo diavversario può essere più utile applicarel’una o l'altra. Benché siano tutte egualmenteefficaci, nel CSW si enfatizzano di più lelussazioni. Spiegheremo nel dettaglioquali siano i vantaggi e gli svantaggi diognuna di esse:

a. Strangolamento. Lostrangolamento è una delle prime“sottomissioni” che s’insegnano in ognitipo di sport al suolo. Per esempio, nelJudo s’insegnano prima glistrangolamenti che le lussazioni aibambini, poiché i primi hanno unmargine di danno teorico superiore. Dicoteorico perché in certi casi, il dannoprodotto da uno strangolamento puòessere perfino superiore a quello di unalussazione. Come ogni praticante di arti marzialisa, esistono due tipi di strangolamenti:quello del flusso sanguineo e quello delflusso respiratorio. Non è l'obiettivodell'articolo né del video esporre ledifferenze tra ognuno di essi, maanalizzeremo i vantaggi e gli svantaggi.Non tutti gli avversari sono egualmentesensibili allo strangolamento, vale a direla resa del nostro rivale può richiederedel tempo se applichiamo unostrangolamento. Inoltre, la maggior partedei lottatori realizzano numerosi esercizidi rafforzamento della muscolatura delcollo, allo scopo di resistere meglio a

MMA

questo tipo di attacchi. Tutto questo,unito al fatto che gli esperti realizzanouna difesa piuttosto decisa del mento,può portarci al r isultato chel'applicazione di uno strangolamentonon sia la tecnica idonea per ogni tipodi avversario. Nel CSW s’insegnanonumerosi tipi di strangolamento dalleposizioni più varie, affinché l'allievoacquisisca la destrezzanell'esecuzione di tale tecnica daqualunque posizione.

b. Presa dolorosa. Con questonome si fa riferimento ad ogni tipo dipresa che abbia come obiettivo la resadel r ivale a causa del dolore.L'esempio tipico è la chiave al gemelloo la cosiddetta “leg lock”. In questo tipo di presa,l'avambraccio di colui che eseguela tecnica, generalmente, si metteperpendicolare ad una strutturamuscolare e/o tendineadell'avversario, nel caso chestiamo occupandoperpendicolare al gemello. Inquesto modo si produce doloreper compressione delle strutturemuscolo-tendinee. Lo svantaggio di questo tipo di“sottomissione” è che non èefficace con tutti gl i avversari,poiché il successo della tecnicadipende, in parte, dalla soglia disopportazione del dolore del nostrorivale. Inoltre, dobbiamo tenere contoche in situazioni di stress si liberaadrenalina, per cui questa soglia deldolore aumenta. A questo si somma ilfatto che la tensione mediantecontrazione della zona attaccatadiminuirà a sua volta l'efficacia dellatecnica.

c. Lussazione. La lussazioneimplica l'applicazione di forzecontrarie contro un'articolazione in

MMA

direzione non-fisiologica. Questo sitraduce in dolore puntuale e nellapossibilità di slogatura e/o lussazione, aseconda dall'intensità della tecnica. Nel CSW, le lussazioni possono essereapplicate in qualunque zona del corpo(caviglia, ginocchio, anca, colonnavertebrale, cervicali, spalla, polso, gomito,ecc...). Esistono diversi procedimenti perlussare un'articolazione, dove il movimentopiù pericoloso è la rotazione. L'esempioclassico è la chiave conosciuta come “heelhold”, nella quale si realizza un movimentodi torsione sulla caviglia allo scopo dilesionare le strutture dei legamenti delginocchio. Il problema che si verifica conquesto tipo di lussazioni è che la lesionedel legamento, in questo caso unadistorsione del ginocchio, si produce primache il rivale percepisca il dolore. Perciò,l'unico svantaggio di questo tipo dilussazioni riguarda l'avversario. Un altrotipo di lussazione è quella che si realizzacontro l'articolazione, forzando unmovimento della stessa, come nell’“armbar” del braccio o nel “chicken wing” dellaspalla. Nel video che vi presentiamo,potrete osservare l'esecuzione dellatecnica “chicken wing” da svariateposizioni al suolo. L'obiettivo di questatecnica è forzare il movimento di rotazionedella spalla per lussarla. Il modo migliore diottenere una lussazione efficace è piegareil gomito e la spalla al massimo, se èpossibile a più di 90 gradi. È per questo che nel CSW sipreferiscono le lussazioni al le presedolorose. Pochi sono in grado dicontinuare a combattere conun'articolazione danneggiata (benchérecentemente un lottatore sia riuscito avincere un campionato mondiale con ilbraccio rotto), per cui questo tipo ditecnica può essere decisivo in uncombattimento. Va ricordato però cheesistono controtecniche, cioè fughedall'esecuzione da questo tipo di tecnica. Speriamo vivamente che questo secondovideo vi piaccia com’è piaciuto a noi.

MMA

Il Maggiore Avi Nardia, uno dei principali istruttoriufficiali per l'esercito israeliano e la polizia israeliana nel

campo della lotta al terrorismo e CQB, eBen Krajmalnik, hanno fatto un nuovo

DVD elementare sulle armi dafuoco e sicurezza, e tecniche di

allenamento derivatedall'IPSC. Il Tiro Istintivo in

Combattimento (InstinctivePoint Shooting Combat -IPSC) è un metodo di tirobasato nelle reazioniistintive e cinematichedi sparare a brevidistanze in situazioniveloci e dinamici. Unadisciplina di autodifesaper sopravvivere in una

situazione di minacciaper la vita, in cui è

necessario avere unagrande rapidità e

precisione; si deve tirar fuoriimmediatamente la pistola e

sparare a breve distanza, senzausare lo spioncino. In questo primo

volume studieremo: il maneggio dell'arma(rivoltella e semiautomatica); la pratica di tiro secco esicurezza; "Point Shooting" o tiro istintivo, a brevedistanza e movimento; esercizi di ritenzione dell'arma,sotto stress e multiple attaccanti; esercizi di ricarica, concaricatore, a una mano, ... e, infine, la pratica in galleriadi tiro con pistole, fucili AK-74, M-4, mitragliatrice M-249e anche lanciagranate M-16.

REF.: • KAPAP7REF.: • KAPAP7

Tutti i DVD prodotti da BudoInternational vengono identificatimediante un’etichetta olografica distintivae realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX osimili). Allo stesso modo, sia le copertineche le serigrafie rispettano i più rigidistandard di qualità.

Se questo DVD non soddisfa questirequisiti e/o la copertina non coincide conquella che vi mostriamo qui, si tratta diuna copia pirata.

Budo international.netORDINALA A:

Lo studio anatomico-funzionaleintegrato nell’arte marzialeLa traduzione della parola Kyusho in

“Punto Vitale”, mai come oggi è cosìaderente alla realtà, non è più daconsiderare solamente e strettamentecollegata alle “ zone vitali ” del corpoumano ma anche, in termine diatteggiamento nei confronti di ciò che èrealmente vitale nella conduzione dellanostra vita di tutti i giorni. Uno status mentale appunto che ci

porta a considerare Punti Vitali, tutte leproblematiche a cui siamo costretti aaffrontare nelle grandi città o metropoliin cui viviamo ed a cui porre rimedio,.E’ da anni ormai che il kyusho è

entrato a far parte di quel leimprescindibi l i informazioninecessarie allo sviluppo personale in

termini di miglioramento in diversicampi della vita reale quali possanoessere principalmente : la Sicurezza,la Salute ed il Benessere. Negli annipassati a studiare il kyusho abbiamoriscontrato ampie possibi l i tà diapplicazioni ed ideato dei programmiinternazionalmente r iconosciut i ,basati sull’esperienza soprattutto incampi qual i la Sicurezza conapplicazioni inerenti la Protezione:Professionale (Forze dell’ordine epronto intervento) , Personale,Femminile, Familiare, Domiciliare, edanche un programma Anti-abduzioneper i piccoli ma ancora programmi perla salute ed il Benessere tramite ilsollievo dal dolore causati da disturbistagional i , passegger i ma anchecronici agendo esclusivamente sulsollievo del dolore, ma ancora spessosi è portati a dare risalto ad un soloaspetto che è quello Marziale.

Da sempre le arti marzial idell’arcipelago indonesiano ad esempioincludevano l’utilizzo dei punti vitali a360 gradi e quindi ritroviamo anchesequenze di tecniche che utilizzanoquesta conoscenza in certi sti l i diPencak Silat denominazione ufficialeusata per indicare l’arte marzialepraticata in quest’area del sud-estasiatico: Indonesia, Malesia, Singapore,Brunei Darussalam, sud Filippine, sudTailandia e anche varie isole vicine. Unacostellazione di sti l i , ovunquerintracciabile, sia pure con variazioninel nome e negli stili questi punti ozone, sono anche presenti nell’Arnis oKali Filippino e tante altre arti orientali.Queste aree vitali, che comprendono

anche aree moll i non allenabil isembrano essere state utilizzate permillenni nei conflitti e nelle guerre intutto il mondo ed altrettanto descritte incentinaia di pubblicazioni del passato,

ora trovano una maggiore specificità visto le nuoveconoscenze, che la scienza, attraverso lo studiodell’anatomia funzionale riscopre e ci consente direnderle utilizzabili in un conflitto.Quindi tale conoscenza ci porta oggi a non poter fare

a meno di uno studio specifico di tali punti alla luce diun riscontro oggettivo anatomico funzionale che unbuon marzialista non può non conoscere o si spera.In questa serie tecnica vi mostro l’applicazione di

alcuni semplici punti in una delle sequenze tecnicheutilizzate nel Panantukan dello stile Warriors Eskrima, ilPanantukan è la transazione da tecniche a mano armata dicoltello a quelle a mani nude.

La sequenza tecnica è la seguente:Su Cross e diretto dell’avversario colpisco con dei hammer fist,

utilizzando la parte contundente del polso, le braccia nei puntiTW5-6-7-8 (fig.2,3) ; questi punti denominati cluster sono situatitra le depressioni intramuscolari del muscolo estensore delle ditaed insistono sopra il nervo mediano (una ramificazione Terminaledel Plesso Brachiale e del braccio), nello stesso tempo utilizzo ilmio gomito destro per colpire le falangi della mano dell’attaccanteed i suoi relativi muscoli (Estensor digitorum)(fig.4,4a)

Kyusho Italia

fig.1, .2, 3, 4 per poi colpire il TW 11(fig.5,6,6a), questo punto è situato sultendine del Tricipite, muscoloantagonista del bicipide.Successivamente al colpo, fig.4a, 5, 6,6a uti l izzo ancora i l punto H2(fig.7,8,9,10) situato sul nervo ulnareappena sopra il gomito dove insisteanche l’arteria collaterale ulnare, louti l izzo per ruotargli i l braccio econsentirmi di inserire il mio per unasuccessiva chiave all’articolazionescapolo-omerale. fig.7, 8 , 9 , 1 0mentre con l’altra mano premo i puntiLI 18 (f ig.11,12) posti sul collo incoincidenza del nervo cervicaletrasverso, posto appena sopra i lmuscolo sternocleidomastoideo,debilitando l’intero corpo.Il colpo successivo sembra quasi

scontato essere la testa, ma per motivitattici e tecnici questa volta colpisco unpunto della spalla, meno difficile dapoter difendere a differenza della testa,

(ecco spiegato) questo colpo diginocchio lo sferro sul punto L1(fig.13)in quanto trova scoperto a causa dellapresa al braccio. Tale punto situato tra imuscoli del deltoide anteriore e delgrande pettorale ed è situato sopra lavena cefalica e un insieme di nervi postiuno vicino all’altro come il nervo ulnaree il nervo cutaneo mediale. fig.11, 12, 13 Da qui 2 possibilità o

finire atterrando sulla sua cavigliasinistra con il mio piede destro e piùspecificatamente nel punto SP 6(fig.14) situato 4 dita circa sopra ilmalleolo, osso sporgente della partefinale della tibia nella parte interna dellagamba, il punto si trova esattamentesopra la vena ed il nervo denominatientrambi safena. f ig.14 oppurecontinuare ad applicare pressione suipunti LI18 ed realizzare la tecnica PuterKapala per atterrare l’avversariomantenendo la leva sul gomito ed ilginocchio possibilmente sulla zona del

TW17 (fig.18) appena sotto l’orecchionell’area mandibolare dove è presenteun plesso nervoso dove va esercitatauna pressione contro l’estremità dellamandibola. Successivamente facciamoun cambio di gamba andando acomprimere il punto del tronco SP 21(fig.19) situato a metà tra la base delbraccio e la parte superiore del fiancoesattamente tra la 7a e 8a costola doveoltre a comprimere la cassa toracica,comprimeremo anche il nervo spinaletoracico T07 ramo anteriore. Fig.15,16,17,18,19.La sequenza tecnica precedente

descritta tipica delle arti marzial if i l ippine ed indonesiane è ladimostrazione di una possibileintegrazione tra le arti marziali o sistemidi combattimento, con la conoscenzaprofonda dell’anatomia funzionale, unvisione del Kyusho scevra daconsiderazioni esoteriche, deduzioniconsiderate veri e propri miti e teorie

“Il Kyusho, nella sua applicazione perla protezione personale,

è l’arte di debilitare il corpodell’avversario in maniera profonda,ma necessita tempo ed una corretta

informazione e formazione,attraverso un metodologia di

insegnamento funzionale”

complicate. Un ritorno insomma, alle origini, quandoanche gli antichi testi di origine indiani, cinesi esuccessivamente anche quelli giapponesi differivano nelconsiderare la stessa cosa l’arte di copire i punti vitali edi punti dell’agopuntura; in quanto il primo causassemaggiori e profonde debilitazioni rispetto alla seconda,così come si evince da scritti di scuole giapponesicome quella Takeuchi, Seigo, Muso e tante altre.Concludo dicendo che i l Kyusho, nella sua

applicazione per la protezione personale, è l’arte didebilitare il corpo dell’avversario in maniera profonda, manecessita tempo ed una corretta informazione eformazione, attraverso un metodologia di insegnamentofunzionale, proprio come quella insegnata dal KyushoInternational® del Maestro Evan Pantazi, altrimenti, comescriveva il Maestro Henry Plée in merito all’arte di colpire i puntivitali, “…è estremamente facile restare a livello della solaconoscenza intellettuale.”

Marcello GiannolaCertifying Instructor

Italian Representative

Kyusho Italia

Il termine “Difesa Personale” ha una connotazionenegativa che già dal principio può portare alfallimento per l’individuo. Il problema è che questaetichetta si rispecchia nell’immagine che la personaè vittima di un atto violento o di un’aggressione equindi deve realizzare un’azione difensiva. Questapremessa di agire dopo che è avvenuto il fattoviolento, è la ragione per la quale la maggioranzadelle persone soccombe alle azioni dell’aggressoree non recupera mai completamente dall’attaccoiniziale o dalla paura che induce tale situazione. Ladonna non deve mettersi sulla difensiva; deveessere cosciente della propria situazione e nonsottostimare o ignorare le possibili minacce. Elladeve essere propositiva, prendere l’iniziativa eavere l’impeto di provocare confusione nellamentalità dell’attaccante, per poter avere qualchevantaggio. “Autoprotezione Kyusho” è un processodi allenamento che offre agli individui più deboli,più lenti, più anziani o meno aggressivi, dellechance contro il più grande, più forte o piùaggressivo degli attaccanti. Tramite l’uso degliobbiettivi anatomici più sensibili del corpo,collegati alle proprie azioni e inclinazioni naturalidel corpo, puoi proteggere facilmente te stessa o glialtri, anche in situazione di stress o di limitazionifisiche quando la tua adrenalina si scatena.Attraverso un lavoro graduale e progressivo delletue innate abilità motorie (invece che delle tecnichealtrui), le tue possibilità di vittoria sono notevoli.

Il DVD "Krav Maga Ricerca e Sviluppo" sorgè

dalla voglia di quattro esperti di Krav Maga e

sport da combattimento: Christian Wilmouth,

Faustino Hernandez, Dan Zahdour e Jerome

Lidoyne. Ad oggi, loro dirigono molti club e

conducono un gruppo di una ventina di

professori e istruttori di molteplici

discipline, dalla Krav Maga alle

MMA, Mixed Martial Arts.

Questo lavoro non è destinato

a mettere in evidenza un

nuovo metodo nè una

corrente specifica di Krav

Maga. Il suo scopo è

semplicemente quello di

presentare un

programma di Krav

Maga messo a fuoco

sull'importanza del

" c o n t e n u t o " ,

condividendo in questo

modo le nostre esperienze.

REF.:KMRED1

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quella che vi mostriamo qui, si tratta di

una copia pirata.

Budo international.comORDINALA A:

SCALARE LA MONTAGNAL’ unione di corpo e mente apre un passaggio alla parte

più elevata di noi stessi: lo spirito.E’ evidente come sia prioritario avere una buona guida

per poter completare questo processo di formazione. IlMaestro, come padre di una famiglia, si carica di unagrande responsabilità, essendo percepito dai suoi allievicome “colui che si trova in cima alla montagna” per offrirea tutti la possibilità di compiere una scalata ed arrivare allo

stesso livello. Il Maestro, per essere tale, deve per primacosa “ammaestrare se stesso”, evolversi su 3 livelli: fisico,mentale, spirituale, per dare modo alla propria scuola /famiglia di crescere, trascinando i figli dietro di se.Quali dovranno essere, dunque, le qualità di questo

Maestro / Padre per poter salire su una montagna sullaquale i figli lo hanno già collocato?L’ allenamento è la chiave. Il praticante deve vivere una

forte esperienza fisica, condizionare il corpo

quotidianamente affinchè la fatica possa stimolare la mente.Il lavoro mentale diviene ora imprescindibile poiché tutto

è collegato: canali esterni e canali interni compongono unostesso essere. Condizionare la mente conduce alcombattimento contro le proprie oscurità, occorre esseremolto forti per non cadere vittima degli istinti più bassi.Occorre conoscere se stessi per non restare intrappolati inun ego troppo potente ed insidioso. Quando corpo e mente progrediscono di pari passo, lo

spirito, sostenuto da un equilibrato lavoro su di se, siinnalza, il Maestro nasce. Gli allievi, il cui progresso è legato a quello del proprio

Maestro, lo seguiranno sulla via.Tutti noi siamo alla ricerca di un percorso adatto ad

innalzare noi stessi. I l Maestro ama condividere con altr i la propria

esperienza, per questo ricerca un percorso adatto adaddestrare ed innalzare altri esseri umani.

Fu Shih Kenpo Karate ItaliaLuigi Buccioli, Monica Burgio, Marcello Spina

[email protected]

ARTE DEL COMBATTIMENTO, 5 ELEMENTIL’ universo è in armonia con il TaoL’ essere umano, come parte dell’ universo, vive e si evolve

secondo gli stessi principi.L’ Arte Marziale, come parte della cultura, della fisicità e dell’

intelligenza dell’ essere umano, agisce e si evolve secondo gli stessiprincipi.Nel combattimento è importante sapersi adattare ai mutamenti

dell’ opponente. Il concetto del “fluire”, in accordo con l’ avversario,con la società, con il nostro mondo, rappresenta una delle capacitàpiù significative, per il combattente Kenpo e l’ essere umano.Sulla base di questo principio: “fluire come l’ acqua”, ogni Arte ha

sviluppato la propria interpretazione, applicata a strategie e tradottain movimento.Nel Fu Shih, attraverso lo sviluppo dei 3 settori: Arte – Difesa

Personale – Kombat, si cerca di fornire un processo formativo diaddestramento che ricerchi, fin dai primi livelli, completezza,apertura e capacità di adattamento, favorite da un’ attentapreparazione dei componenti tecnici e da un adeguato studio delleteorie che entrano in gioco nella pratica delle Arti marziali. Nonostante la vastità dei programmi, l’ approccio è indirizzato alla

comprensione dell’ essenza dell’ Arte.

L’ essenza è legata alla comprensione di 5 teorie che, come i 5 Elementi,interagiscono e generano l’ Arte Marziale: 1 Spazio, 3 fasi / 3 distanze di

combattimento2 Tempo, 3 Timing di azione / reazione3 Percezione, 3 sistemi4 Struttura, orientamento e stabilizzazione

/ respirazione / deambulazione5 Energia, torsione, propulsione,

verticalizzazione

Manifestandosi nei 5 elementi tecnici:1 Pugno 2 Calcio3 Controllo / intrappolamento4 Difesa5 Posizionamento.

ARTE MARZIALE ED ELEVAZIONE SPIRITUALEIl potenziamento dei canali interni: mentale

e spirituale, rappresenta un momentoprezioso per il praticante di Arti marziali,equilibrandone il lato fisico / combattivo.Mezzo straordinariamente efficace è lapratica meditativa, tecnica adatta ad elevarelo spirito e favorire il raggiungimento di unaserie di obiettivi:

1 sviluppare concentrazione finalizzata aduna maggiore efficienza, immediatezza enaturalezza delle tecniche di combattimento.2 curare corpo e mente attraverso la

concentrazione dell’ energia mentale. Nellamedicina cinese, ad esempio, si utilizza il chikung per favorire miglioramento e guarigioneda varie patologie.

3 modificare i l imiti mentali:gestione del dolore, del freddo,del caldo, della paura,modificazione dei l imiti dell’attenzione, della prestazione e, ingenerale, di tutti i limiti dell’ essereumano.

4 controllo degli istinti.

5 sviluppo di interpretazione edevoluzione personale della praticameditativa.

Ogni volta che applichiamo unesercizio fisico con attenzione econcentrazione massima,attuiamo una forma dimeditazione dinamica, statomentale particolarissimo,utilizzato, ad esempio, dai samuraiper spostare il limite della paura enon subirne gli effetti negativi.

La meditazione, spesso, eradiretta alla creazione di unaimmagine di se stessi vista dall’esterno, una sorta didistaccamento mentale dal corpoe dal proprio ego. Finalità diquesto processo era la drasticadiminuzione della paura, conrisultati e vantaggi incombattimento straordinariamenteefficaci.Un’ altro aspetto legato a

questo processo si manifesta conla creazione del cosiddetto“guerriero ombra” cioè di un’immagine che, ogni praticante diarti marziali cerca di creare evisual izzare quando si al lenasingolarmente e che, in qualchemodo, rappresenta un “sestesso” oscuro da combattere.Poter visualizzare un guerrieroombra durante i l nostro

al lenamento migl ioranotevolmente la qual i tà e i lrisultato ottenibile dalla praticadella “shadow boxing” cioè di unbuon allenamento del vuoto.Le impl icazioni a l ivel lo

inconscio sono assolutamenteimportanti, in questo senso laprat ica del l ’ Arte marzialerappresenta un buon mezzo perpoter affrontare lati nascosti dinoi stessi e del la nostrapersonalità e gestire le pulsionidistruttive.Ottenere questa “visione

extracorporea”, inoltre, fornisceun interessante strumento dianalisi per quel che riguarda lavita privata. Questo sistema èinfatti uti l izzato anche inpsicologia, per terapie legate aproblematiche personali nella vitadi tutti i giorni.

Grandi Maestri

Marcelo AlonsoMarcelo Alonso, Rorion Gracie, Budo international archives

Foto:Testo:

Helio Gracie: La Leggenda Vivente del Jiu-JitsuStoria di una convinzione senza incrinature

Il Gracie Jiu-Jitsu non è un’operazione di marketing, anche sesenz’altro ha saputo presentare bene i suoi pregi (e dimostrarli coni fatti), come se la presentazione del prodotto fosse stata in manoal responsabile pubblicitario della Coca Cola. Ciò è quello chepensano tanti di coloro che non conoscono la vera storia di questostile, che ha rivoluzionato il panorama mondiale delle Arti MarzialInell’ultima decade.La nascita degli stili di combattimento corpo a corpo, incluso il

Brazilian Jiu-Jitsu, della lotta senza regole nonché le chiavi el’impostazione del combattimento reale non sarebbero gli stessioggigiorno se non fosse esistito l’uomo che qui vi presentiamo. Lanostra rivista ebbe il merito di vedere il potenziale di questafamiglia prima di qualsiasi altra pubblicazione (e non solo inEuropa!). A quei tempi (prima che l’UFC rompesse le barriere e imodi di concepire le Arti Marziali negli USA), avevamo giàpubblicato alcuni articoli nei quali ci occupavamo della storia edella traiettoria di questo Gran Maestro della lotta totale.Helio possiede il carattere deciso e la volontà che ha spinto la

sua famiglia al di là di dove avrebbero mai sognato di arrivare. Lasua ferma determinazione e la sicurezza nella tecnica che avevasviluppato dall’eredità che gli lasciò il Conte Koma (un Jiu-Jitsugiapponese puramente tradizionale) fecero la differenza. Unaconvinzione senza incrinature che ha saputo trasmettere ai suoifigli, tutti divenuti grandi lottatori.Cosa dire di Rickson che non sia già stato detto...un vero

samurai del ring...di Royce, il mito ed il talento che mise inginocchio gli sti l i di colpi nell’UFC, di Royler che ancora

Storia

29 gennaio 2015 ha segnato seianni dalla sua morte, e non volevamoperdere questa effemeride senza

rendergli omaggio.Helio Gracie, il patriarca della

famiglia che ha stabilito un nuovoparadigma nelle Arti Marziali nel XXsecolo, era una figura eccezionale,

un carattere unico, un uomoall'antica. Qui abbiamo riprodotto qui

un'intervista con lui, e anche lamemoria di uno dei più noti episodinella sua vita, il suo combattimentocon Santana, forse la battaglia piùlunga della storia. Il tutto abbellitocon alcune immagini mai pubblicate.

Grandi Maestri

imbattuto impartisce lezioni in Brasilenei combatt iment i di J iu-Ji tsunonché in quelli di Vale-Todo... Qualè il loro comune denominatore? Tuttifurono formati ed allenati da Helio sin

da piccol i ed evidentementecondividono la genetica, sebbeneHelio, com’è noto, “conobbe”, nelsenso biblico della parola, più di unadonna.

La loro stirpe è lunga ed attiva e nonè il caso di enumerarla tutta, anche senon possiamo fare a meno di citareRobin, che adesso è in Europa adinsegnare il suo sistema, e Rorion, lamente della famiglia, senz’altrol’autore dell’esaltazione del lorolascito, il padre dell’UFC, un uomo digrande carisma e dotato di unagrande capacità didattica.Bene, tutto ciò nacque da un punto,

da una persona, da un uomo la cuitraiettoria ha ricevuto recentementeomaggio nell’ult imo Mondiale diBrazilian Jiu-Jitsu, come avete potutoleggere sulle pagine di BudoInternational.Helio significa Sole e come il Dio

della mitologia greca, Helio brilla dellapropria forza nell’Universo Marziale diquesto secolo. A 86 anni, il MaestroHelio continua a dimostrare la stessaforza interiore, più comune in altregenerazioni, forza che si manifestaanche in alcune delle sue opinioni.Quest’ultime, fuori dal loro contesto,potrebbero essere considerate dure erigide, ma non bisogna dimenticareche quest’uomo crebbe prima chescoppiasse la Prima Guerra Mondialee dobbiamo concedergli il diritto alladifferenza che nasce da un talepercorso di vita. Settantadue anni dipratica continuata dell’Arte Marzialesono il suo avallo, una storia gremita

Storia

“Non bisognadimenticare che

quest’uomo crebbeprima che

scoppiasse la Prima GuerraMondiale”

di sfide, di combattimenti e di apprendimento. Questoè il suo bagaglio e in esso è infallibile. Dunque nonfocalizzatevi troppo sulla sua opinione sugliomosessuali o sul suo punto di vista sulla donna,probabilmente ben lontane dai pensieri attuali. La suamaestria risiede nella sua Arte e ciò è un regalo per tuttii lottatori presenti e futuri.Vi riportiamo un’intervista ad Helio che al contempo

vuole essere un omaggio a lui da queste pagine: eglimerita tutto il nostro rispetto e la nostra ammirazionecome uno dei maggiori talenti marziali di questo secolo.Questo reportage include i l racconto del

combattimento con Valdemar Santana, il più lungodella storia: Tre ore e quarantacinque minuti di lotta!Contro un uomo di 26 anni mentre Helio ne aveva 41!Helio fu sconfitto nel suddetto combattimento, ma fu

il vero vincitore dimostrando che la tecnica è tutto nellalotta senza regole. Le foto storiche che illustranoquesto servizio sono una gentilezza di Rorion Gracie ehanno un incalcolabile valore storico, che senz’altrosaprete apprezzare.Dalla sua debolezza fisica egli seppe trarre una

strategia di difesa che tutt’oggi è considerata una dellepiù efficaci del pianeta. A 86 anni, 72 di essi impegnatonel Jiu-Jitsu, Helio Gracie è una sorta di leggendavivente dello sport. In realtà, è l’unico uomo che èsuper partes rispetto alle rivalità tra accademie, inquanto venerato da tutte le fazioni del Jiu-Jitsu.Il nostro corrispondente in Brasile, Marcelo Alonso, ci

offre quest’intervista esclusiva con il Maestro (realizzataun po’ di tempo fa), che con estrema lucidità edumorismo ci parlò di argomenti delicati tali come le litifamiliari, gli amori, il Vale-Todo e l’invincibilità.

Grandi Maestri

B.I.: Come mai si è interessato al Jiu-Jitsu?H.G.: Da bambino non avevo una buona salute, spesso

svenivo a scuola. Quando compì 20 anni, mio fratello iniziòad impartire lezioni di Jiu-Jitsu ed il mio allenamentoconsisteva nel guardare le sue lezioni. Ricordo che dopo unanno e mezzo seguendo le sue lezioni, sapevo tutta lateoria a memoria.Un giorno mio fratello era in ritardo per la lezione al

Presidente della Banca del Brasile, Mario Brant, ed io miazzardai: “Mario, vuole iniziare il programma con mementre arriva Carlos?” Egli non solo fu d’accordo, ma in piùgli piacque la mia lezione e mi scelse come istruttore. Miofratello, che era persino troppo occupato, ne fu contento.Con i l tempo fini i per diventare i l responsabiledell’accademia e lui non insegnò più.

B.I.: Quindi, come nacque la tecnica?H.G.: Io non avevo l’intelligenza per creare alcunché, ciò

che mi spingeva era il bisogno di adattamento. Fu proprio acausa dello sforzo fisico, non fu un colpo di genio, aggiunsisoltanto un martinetto, un fulcro, un punto d’appoggio adogni movimento, facendo leva, per fare ciò che facciosenza usare la forza. Per vincere aspetto che l’altro sistanchi.

B.I.: Dopo aver imparato il Jiu-Jitsu, perse interesseper la lotta da strada?H.G.: Quando si impara Jiu-Jitsu si diventa più tolleranti,

perché si sa di non avere problemi nella lotta. Quandoqualcuno ti grida addosso, se non hai la piena certezza chequella persona non rappresenta niente per te, ti puoi

Grandi Maestri

innervosire e puoi far sbottare tutto in una rissa. Ma se unbambino ti definisce brutto, addirittura ti fa ridere. Per me,un uomo normale è come un bambino: fisicamente non èniente. Questo modo di pensare ti dà calma nel rapportocon gli altri.

B.I.: Cosa pensa delle sconfitte subite dai grandi nomidel Jiu-Jitsu nel Vale-Todo?

H.G.: Quali grandi nomi? I miei tre figli campioni mondiali(Rickson, Royce e Royler) sono ancora invincibili!

B.I.: Pensa che il più leggero dei suoi figli, Royler (64 kg),abbia delle possibilità di vincere un Vale-Todo contro unodi quei giganti del Wrestling, come Mark Kerr (115 kg)?H.G: Avrebbe bisogno soltanto di più tempo, ma il

risultato sarebbe lo stesso. Ma se posso contare su Royce

Storia

o Rickson di 80 kg per lottare controKerr, perché metterci Royce di 60kg?

B.I.: Dicono che Rickson è di granlunga il più bravo della famiglia. Èvero?H.G.: No, la sua tecnica non è

migliore di quella dei suoi fratelli. È uguale agli altri. Tutti sono dello

stesso livello.

B.I.: In Brasile tanta gente dividela storia della famiglia Gracie in treepoche: quella sua, quella diCarlson e quella di Rickson. Lei èd’accordo?

H.G.: In nessun modo. Carlson èstato un bravo lottatore, molto forte,ma tecnicamente è ben lontano da ciòche io considero un campione; il suounico combattimento veramenteimportante fu quello che tenne controValdemar Santana. Carlson è semprestato uno senza disciplina.

B.I.: Cosa pensa di questa nuovagenerazione che rappresenta il Jiu-Jitsu, come Carlos Barreto, VítorBelfort o Murilo Bustamante?H.G.: Il Jiu-Jitsu è cresciuto molto e

deve crescere ancora di più. I lproblema è che tutto i l Jiu-Jitsu

esistente, con la sola eccezione deimiei figli, dipende dalla resistenza, laforza e la preparazione. I miei figli nondipendono da questo per vincere.Rickson, ad esempio, può mettere giùi migliori di Rio de Janeiro in un sologiorno. Anche Royler lo può fare.

B.I.: Cosa pensa del fatto che ilottatori si allenino in più modalità,come Vítor Belfort e persino MarkKerr fanno attualmente?H.G. : Non vedo nessun

imped imento , i l p rob lema èpra t ica re due moda l i tà senzaessere bravo in nessuna di esse.

Storia

Ví to r, ad esempio , se lo t tassecontro Myke Tyson riceverebbe unpugno che lo addormenterebbesubito; lo stesso accadrebbe selo t tasse ne l J iu-J i tsu cont roRickson, ad esempio.

B.I.: Lei è contro le competizionidi Jiu-Jitsu?H.G.: Il Jiu-Jitsu che ho creato non è

per la competizione, ma per la vitareale, per gente che ha bisogno diacquisire autofiducia, siano manager,donne o bambini.

B.I.: Com’è la sua routinegiornaliera?H.G.: Mi alzo tutti i giorni alle 7 del

mattino, dopo aver dormito 10 ore.Non sto mai fermo nell’arco dellagiornata: pratico il Jiu-Jitsu o faccioqualsiasi altra attività.

B.I.: Impartisce ancora lezioni?H.G.: Tutt’oggi impartisco alcune

lezioni private. Sono molto caro comeistruttore!

B.I.: Qual è il segreto per arrivarea 86 anni con questa vitalità?H.G.: Non sono mai stato un

bontempone, non ho mai bevuto, nonho mai fumato, non ho mai mangiatofuori orario. Tutto ciò che potevo fare a50 anni lo faccio oggi meglio. Hovoglia soltanto delle cose che mifanno bene. Non ricordo più il saporedella carne o della cioccolata, mangiosoltanto del pesce, di tanto in tanto.Mio fratello Carlos, creatore della

dieta Gracie, ha sempre sostenuto chechi l’avesse seguita, avrebbe circa 20anni di vita in più. Io ci credo. Non homai avuto mal di testa o mal di panciae credo che tutto ciò sia dovuto alladieta.

B.I.: E cosa pensa del Viagra,quella medicina rivoluzionariacontro l’impotenza?H.G.: Io non ne ho ancora avuto

bisogno, ma deve essere ottimo perchi ne ha la necessità. Grazie a Dio, lapotenza è qualcosa che non mimanca. La mia salute non è mai stata

così buona come lo è oggi, nonprendo un’influenza da dieci anni.

B.I.: E a proposito di sesso,quante donne ha amato? H.G.: Non ho mai amato una donna.

L’amore è una debolezza ed io non hodebolezze. L’amore è il sesso, per meun bisogno che abbiamo perprocreare. Ho sempre chiesto alle miedonne se volevano avere dei figli, sedicevano di no, non c’era sesso.

B.I.: Lei insegnerebbe il Jiu-Jitsuad un omosessuale?H.G.: Se si comportasse come un

uomo, sì. Ma se io fossi un’autorità (ungovernatore o un presidente) li fareicastrare tutti e l i manderei inAmazzonia.

B.I.: Come si svolse quell’incontroantologico tra Lei e ValdemarSantana?H.G.: Fu nel 1955, la lotta più lunga

della storia, durò 3 ore e 45 minuti. Ioavevo 42 anni e Valdemar, che era mio

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allievo, ne aveva 23. Lottai con unaforte infezione ad un orecchio.

B.I.: Cosa direbbe a coloro chesono contro il Vale-Todo?H.G.: Il Vale-Todo è l’Arte che io

insegno. La lotta non è sanguinosa enoi abbiamo già dimostrato che sipuò vincere con la tecnica. La verità èche la Boxe, con guanti e tutto,ammazza 10 persone l ’anno. Unpugno a mano scoperta fa moltomeno male che un pugno con unguanto, che può arrivare ad avere unaforza di 130 kg, rompendo vasicerebrali. Dunque, essere contro ilVale-Todo è un errore.

B.I.: Chi sostituirà l’attualegenerazione della famiglia?H.G.: Per adesso non vedo nessuno

che sia in grado di farlo. I miei figlisaranno invincibili ancora per diecianni. Sto cercando di preparare i figlidi Corion, che sono coloro con cuisono più in contatto.

B.I.: Cosa le è sembratodell’ultimo mondiale di Jiu-Jitsu?H.G.: È stato il mondiale di tutto

tranne che del Jiu-Jitsu. Per me il Jiu-Jitsu è ciò che io faccio ed insegno intutto i l Brasile da 70 anni. Dalmomento in cui è stato modificato perimporre delle regole, un tempomassimo ed un punteggio, che

favorisce soltanto i più forti e i piùpesanti, non è più il mio Jiu-Jitsu.

B.I.: Ma come si può organizzareun campionato se non c’è un tempomassimo per i combattimenti?

H.G.: Questa è la giustificazione cheviene data. La verità è che quelleregole favoriscono soltanto chi è piùforte e non danno la possibilità didimostrare l’efficacia della lotta. Sonoregole per far sì che un tizio acchiappi

Storia

Storia

“Mio fratello Carlos,creatore della dietaGracie, ha sempresostenuto che chi

l’avesse seguita, avrebbecirca 20 anni di vita in

più. Io ci credo.”

“Infine, dopo 3 ore e 45 minuti di

combattimento,i due uominicrollarono inginocchio,tentando diriprenderefiato.”

l’altro e non lo faccia lottare, mentre il mio Jiu-Jitsu è fattoper vincere o per non essere sconfitti, utilizzando la tecnica.

B.I.: Grazie Maestro Helio, per il suo tempo e per lasua attenzione.H.G.: Grazie a voi.

Helio Gracie Vs. Valdemar Santana:il combattimento piú lungo della storiaHelio Gracie era seduto nella scrivania dell’ufficio nella

sua Accademia Gracie Jiu-Jitsu nel cuore di Rio de Janeiro,mentre si godeva il sole di aprile che brillava attraverso lefinestre.Anche se spesso viene considerato l’uomo più duro del

Brasile, si accontentava del lavoro d’insegnamento e deicompiti amministrativi che implica la direzione di unascuola di Jiu-Jitsu, scuola che ha tra i suoi allievi siaportinai che il Presidente del Brasile.Faceva proprio questo quella mattina, lavori d’ufficio e

forse stava pensando ad un week-end al mare con i suoifigli, oppure al suo ranch in montagna, dove faceva gare dimacchine, montava a cavallo e faceva tante altre cose che

gli servivano a canalizzare il suo spirito competitivo sin daquando si era ritirato ufficialmente dai ring. All’improvviso,la calma d’Aprile fu interrotta da inaspettati visitanti.

La sfidaCiao, campione! Gridarono i suoi

amici mentre invadevano l’ufficio diHelio sventolando giornali sopra leloro teste. “Campione, Valdemar hascritto una lettera ai giornali dicendoche non sei nessuno, che sei finito”.

Storia

Helio afferrò il giornale dalle mani deisuoi amici e cominciò a leggerel’articolo in questione.Mentre leggeva la lettera sul

giornale, la sua calma sparì .Conosceva bene Valdemar Santana.L’amichevole e grosso tagliapietreaveva lavorato nel l ’accademia,,facendo delle riparazioni e servendoda compagno d’allenamento a Helioe ad altri istruttori in modo da potersipagare le lezioni. Non capì maiperché Santana avesse fatto amiciziacon la piccola corporazioned’istruttor i che erano gelosi delsuccesso dei Gracie. Non capivaneanche perché quei rimproveri equelle prese in giro avessero fattolasciare a Santana la sua posizionedentro l ’Accademia Gracie,

soprattutto perché tutti coloro che licriticavano non avevano il coraggio disf idarl i . Ma non si sarebbe maiaspettato una cosa del genere, unattacco su un giornale ridicolizzandoHelio e la famiglia Gracie in generale.Quando f inì di leggere e posò i lgiornale sulla scrivania, le sue manitremavano dall’ira.

La rispostaAlla fine della giornata, Helio aveva

già pubblicato una risposta sulgiornale che, come il suo sti le dicombattimento, non lasciava nessunpunto irr isolto. Sfidò Santana adimostrare le sue dichiarazioni dauomo e a fargli fronte faccia a faccia enon attraverso i giornali.

Per settimane, un gran numero diamici della famiglia visitò Helio perchiedergli di ripensarci: “Non lotti daanni ormai”, gli dissero, “Fallo lottarecontro uno dei tuoi allievi in modo chedimostri quello che sa fare, così cometu hai dovuto lottare prima con Katoper poi combattere con Kimura,almeno avrai tempo per rimetterti informa se vince...allora potrai batterlosenza nessun problema”.Ma Helio si r if iutò di ascoltare.

Anche se aveva imparato a controllareil suo temperamento molto meglio deisuoi connazionali, grazie alla pratica ealla disciplina del Jiu-Jitsu, in fondoera sempre un autentico figlio delBrasile, un Paese in cui l’offesa controla “virilità” di un uomo, veniva ancorapresa sul serio quando un uomo era

Grandi Maestri

giudicato per un crimine violento. Non solo era stato messoin questione il suo onore, ma pure quello della sua famiglia,dei suoi allievi e dell’Arte al cui perfezionamento avevadedicato tutta la sua vita.Come campione sapeva che doveva prepararsi, ma

come uomo non poteva aspettare. Rapidamente fuorganizzato il combattimento. Non ci sarebbero stati limiti,ne pause, né regole. Si sarebbe tenuto il 24 Maggio, nellasede centrale della YMCA (Associazione di giovani cristiani)nel centro di Rio de Janeiro. Tutta la stampa sarebbe statapresente, inclusa quella che al tempo era praticamenteappena nata, ovvero la televisione.Poco prima del combattimento, la preoccupazione della

famiglia e degli amici di Helio crebbe a causa diun’infezione all’orecchio che gli provocò una forte febbre egli impedì di allenarsi bene per il combattimento. Nella settimana prima del combattimento perse tre chili.

Il combattimentoArr ivò i l g iorno del combatt imento e Hel io uscì

nell’arena tra le acclamazioni della folla che gremiva lostadio. Anche se era malato ed aveva la febbre, entròcon fierezza sul ring ed affrontò Santana. Le istruzionidate dall’arbitro furono minime, giacché non c’eranoregole. Helio fissando negli occhi Santana, mentreinchiodava il suo sguardo sull’uomo che aveva sfidato ilsuo onore, l’unica cosa che vide fu PAURA. Per un altro,

Santana poteva sembrare un r ivale imponente, unenorme tagliapietre nero i cui muscoli erano il segnodegli anni di lavoro, in tempi in cui non c’erano di certoattrezzature meccaniche. Ma la sola cosa che vide Heliofu lo sguardo di un uomo che avrebbe preferito essereovunque tranne che lì.Fu dato l’ordine di cominciare il combattimento e Helio

avanzò verso Santana. Quest’ultimo ebbe un attacco dinervi. Si girò e corse verso la folla. Lo presero per le bracciae per le gambe e lo lanciarono di nuovo sul ring. “Lottacodardo o ti spezzeremmo le gambe” gridavano condisprezzo all’uomo che aveva sfidato il loro campione edadesso pretendeva di fuggire e di nascondersi.Santana rimase in piedi, paralizzato dalla paura, poi tentò

di girarsi e di fuggire ancora. Ancora una volta la folla loafferrò e lo lanciò sul ring. Schivava ed evitava Helio,facendo la comica figura di uno che ha pestato un vespaioe fugge nel vedere la prima vespa in arrivo.Mentre Helio seguiva Santana sul ring, cominciava già a

sentire che le sue forze diminuivano a causa della malattia.Si sentì girare la testa e debole. Finalmente Helioacchiappò Santana ed entrambi caddero a terra. Nellacaduta, Helio avvolse Santana con le sue gambe,imprigionò le sue caviglie e si mise in posizione di“guardia”, mentre abbracciava stretto il suo rivale. Inquesto modo era troppo vicino per lasciare al gigantel’opportunità di prendere distanza per utilizzare la sua forza,chiaramente superiore.

Storia

Mentre i due uomini rotolavano per terra, di tanto in tantoHelio lanciava una raffica di pugni alla testa del tagliapietre,quando questi tentava di afferrarlo e così dando a questi lapossibilità di fargli una leva, oppure di mettersi in unaposizione di fuga, il che avrebbe permesso a Helio diapplicare uno strangolamento e finire il combattimento. Ma Santana aveva già giocato prima al gioco dell’attesa.

In realtà, l’uomo con cui stava lottando al suolo, gli avevainsegnato tutte quelle tattiche, proprio per questo nonpoteva rischiare di esponersi ad una leva o ad unostrangolamento. Di fatto, quando si presentò l’opportunitàanche Santana lanciò diversi pugni, anche se non furonoabbastanza da far male dato che non si trovava nellaposizione giusta.I minuti passavano, passò la prima ora, all’improvviso

Santana cominciò a sentire qualcosa che non aveva maisentito. In un primo momento non ci credeva, non erasicuro di ciò che aveva sentito. Ma era vero, per la primavolta in vita sua Santana stava sentendo il respiro di Heliostanco. Era elettrizzato! Il Gran Maestro era stremato? Dicolpo Santana sentì una botta di fiducia che non aveva maisentito prima. Helio Gracie respirava con difficoltà, erastremato e per la prima volta sin da quando i suoi amici loavevano convinto a lanciare la sua sfida a Helio attraversola stampa, pensò che non solo aveva la possibilità disopravvivere al combattimento, ma addirittura di vincerlo.Santana cominciò a trarre vantaggio dallo stato di Helio,

uti l izzò le tecniche che questi gli aveva insegnato.Cominciò a mettere il suo peso sull’uomo più anziano di lui,così qualsiasi movimento che Helio tentasse di fare, venivabloccato da circa 150 chili di peso morto. Santanacominciò anche a colpire il viso di Helio con la testa,provocandogli un’infiammazione e la chiusura degli occhi.I l tempo continuava a passare e la mancanza di

preparazione di Helio cominciò a farsi notare. Anche questisi assicurò di far notare la sua esperienza a Santana, conuna serie di calci devastanti inchiodò i suoi talloni sui renidel rivale. La seconda ora passò senza un secondo diriposo, mentre i due uomini lottavano al suolo. La follagridava ed applaudiva, entrambi gli uomini ringhiavano egemevano dalla stanchezza, mentre il sudore correva suiloro occhi. Passò la terza ora.Dopo tre ore, entrambi avevano superato i loro limiti di

resistenza e continuavano a lottare spinti soltanto dal loroorgoglio, cercando disperatamente di sferrare un colpo cheprovocasse una situazione in cui potessero applicare unatecnica che finisse il combattimento.Infine, dopo 3 ore e 45 minuti di combattimento, i due

uomini crollarono in ginocchio, tentando di riprendere fiato,cercando la forza per continuare. Allora, mentre Helioguardava, quasi paralizzato dalla stanchezza, Santana sialzò in piedi e lanciò un calcio in testa a Helio. Il calcio loraggiunse ed Helio crollò. Il combattimento era finito.Helio fu svegliato dalle urla del pubblico che gridava il

suo nome. Per un attimo fu perplesso,perché aveva perso il combattimento, masubito capì che continuava ad essere il loro

Grandi Maestri

campione. La sua sconfitta, soltanto laseconda in 30 anni, non aveva toltoniente alla sua reputazione davanti aisuoi fan...Come successe anche aMuhammad Ali dopo le sue sconfittecontro Frazier e Norton, Helio Gracieaveva soltanto dimostrato di essere unmortale. Ma invece di togliere valorealle sue vittorie sul r ing, la suasconfitta entrò nel novero delle vereprodezze: nessuno aveva mai lottatotanto.Dopo la fine del combattimento, gli

storici dello sport lo proclamarono ilcombattimento più lungo della storia.Riconobbero che ai tempi in cui i pugililottavano senza protezioni, prima delleregole di Quensbury, ci furono alcunicombattimenti cosi lunghi, ma in quellivenivano concesse ai lottatori dellepause, un lusso che Helio e Santananon avevano avuto. Nemmeno aitempi del Colosseo Romano ci fu unalotta così lunga.Qualche giorno dopo i l

combattimento, Santana si recònell’Accademia Gracie per fare gliauguri a Helio e riconobbe che non

sarebbe stato in grado di sconfiggerlonel miglior momento della sua carriera.Di fatto, pochi mesi dopo il nipote diHelio, Carlson, recuperò i l t itoloproclamando di nuovo i Gracie gliuomini più forti del Brasile con la suavittoria su Santana.Quando Helio tornò ai suoi lavori

nell’amministrazione dell’AccademiaGracie, trovò una fila di 500 allievi chevolevano iscriversi alle sue lezioni.Volevano imparare le tecniche cheavevano permesso ad un uomo di 41anni, non in forma, di difendersi da untagliapietre di 26 anni nel suo migliormomento. Helio si sentì felice, in uncerto senso trovò un perché allasconfitta.

Sapevi che…La famiglia Gracie è stata la

responsabile della più granderivoluzione nelle Arti Marzial idell’ultima decade. Grazie al loroparticolare modo d’impostare icombattimenti, gli stili di grapplinghanno riscosso un enorme successo.

Altri Gracie, cugini e membri dellafamiglia e gruppi come i fratell iMachado (Machado Jiu-Jitsu), BheringJiu-Jitsu, Vacirca Jiu-Jitsu ecc…, cihanno fatto scoprire un nuovo mondo:quello del Brazilian Jiu-Jitsu, un’arteche sta rompendo le barriere e che hagià dimostrato i l suo valore nelcombattimento.Arti come i l Judo o i l Ju Jitsu

giapponese hanno sperimentato unrinascimento dell’ interesse delpubblico che negli anni ‘60 e ‘70aveva portato la sua attenzione ad artidel colpo come il Karate e il Kung Fu.Questa “sorpresa” ha risvegliato

l’interesse per forme meno note dicombattimento e ha creato unavvicinamento degli artisti marzialiverso Arti che, nonostante nonabbiano un nome noto, possonoampliare l’orizzonte della culturamarziale degli allievi.Le riflessioni sul combattimento

nella distanza corta ed al suolo hannodistrutto antiche concezioni e miti suciò che signif ica “i l reale” in unconfronto senza regole.

Gracie Jiu JItsu

Grandi Maestri

"Il 29 gennaio 2009 ilgrande Helio Gracie ciha lasciato all'età di96 anni, una vita cheha cambiato il modo diguardare le arti dicombattimento,creando una

rivoluzione che ancoraesiste."

Tenendo sempre come sfondo l’Ochikara, “la grande forza” (chiamata e-bunto nel dialetto degli Shizen), la saggezza segreta degli antichi sciamani giapponesi, i Miryoku, l’autore ci sommerge in un mondo di riflessionigenuine, capaci allo stesso tempo di smuovere nel lettore il cuore e la testa, collocandoci continuamente di fronteall’abisso dell’invisibile, come vera, ultima frontiera della coscienza personale e collettiva.

La spiritualità non come religione, ma come studio dell’invisibile, è stato il modo per avvicinarsi al mistero deiMiryoku, nel segno di una cultura tanto ricca quanto sconosciuta, allo studio della quale l’autore si è dedicatointensamente.

Alfredo Tucci, direttore dell’editrice Budo International e autore di un gran numero di titoli sulla via del guerrieronegli ultimi 30 anni, ci offre un insieme di riflessioni straordinarie e profonde, che possono essere letteindistintamente senza un ordine preciso. Ciascuna di esse ci apre una finestra dalla quale osservare i temi piùsvariati, da un punto di vista insospettabile, a volte condito da humour, altre da efficacia e grandiosità, ponendoci difronte ad argomenti eterni, con lo sguardo di chi ci è appena arrivato e non condivide i luoghi comuni con i qualitutti sono abituati ad avere a che fare.

Possiamo affermare con certezza che nessun lettore rimarrà indifferente davanti a questo libro, tale è la forza el’intensità del suo contenuto. Dire questo, è già un bel dire in un mondo pieno di presepi collettivi, di ideologieinteressate e tendenziose, di manipolatori e in definitiva, di interessi spuri e di mediocrità. E’ dunque un testo peranimi nobili e persone intelligenti, pronte a guardare la vita e il mistero con la libertà delle menti più inquiete escrutatrici dell’occulto, senza dogmi, senza moralismi di convenienza, senza sotterfugi.

La Zen Nihon Toyama-Ryu Iai-Do Renmei (ZNTIR) èl'organismo che attualmente, una volta rivisti e adattati iconcetti e la metodologia di una scuola proveniente da unsistema di combattimento reale, vuole preservare questatradizione e le forme originali tramite un metodo che unisce

corpo, mente e spirito in maniera realistica edefficace. Questo DVD è stato creato a cura dei

praticanti della Filiale Spagnola della ZenNihon Toyama-Ryu Iai-Do Renmei (ZNTIR

- Spain Branch) per far conoscere atutti uno stile di combattimento, con

una vera spada, creato nello scorsoXX secolo e con radici nelleantiche tecniche di guerra delGiappone feudale. Qui potretetrovare la struttura basilare dellametodologia che vieneapplicata nello stile, dagliesercizi codificati per ilriscaldamento e lapreparazione, passando per gliesercizi di taglio, le guardie, ikata della scuola, il lavoro incoppia e l'introduzione alla

pietra miliare su cui si basa ilToyama-Ryu: il Tameshigiri, o

esercizio al taglio su un bersaglioreale. Ci auguriamo che la

conoscenza dell'esistenza di uno stilecome il Toyama-Ryu Batto Jutsu sia

una riscoperta di un modo tradizionale eallo stesso tempo differente dalle attuali

discipline da combattimento, che attraggacoloro che desiderano andare più lontano nella

pratica delle arti marziali. Gli appassionati della spadagiapponese e i neofiti, troveranno questo DVD utile come puntodi riferimento e supporto al proprio apprendimento.

REF.: • TOYAMA1REF.: • TOYAMA1

Tutti i DVD prodotti da Budo International vengonoidentificati mediante un’etichetta olografica distintiva erealizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allostesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano ipiù rigidi standard di qualità.

Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o lacopertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, sitratta di una copia pirata.

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Tutti i DVD prodotti da Budo Internationalvengono identificati mediante un’etichettaolografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili).Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafierispettano i più rigidi standard di qualità.

Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o lacopertina non coincide con quella che vi mostriamoqui, si tratta di una copia pirata.

REF.: • TAOWS-2REF.: • TAOWS-2

Il Wing Tsun è un eccellente stile di Boxe Cinese, chepermette di dedicare tutta una vita alla pratica e alla

crescita integrale del praticante. Idee, tecnica,filosofia, ecc… tutto fa parte di un’ARTE

ancestrale e deve essere studiata ecompresa come un TUTTO. Sifu Salvador

Sanchez, nel suo secondo DVD, parladell’uomo di legno e di come questoinfluisca nella pratica del Wing Tsun.Dato che nel sistema attuale la Formasi impara ai livelli più avanzati dellostile, molti praticanti cheabbandonano non hannol’opportunità di conoscere le sueidee, le tattiche e le strategie, e nonpossono includerle nella loropratica. Per la TAOWS Academy èmolto importante che il praticantecomprenda che è questo è ciò che fain tutti i suoi aspetti della pratica, e

quindi in questo DVD seguiremo lastessa impostazione che seguiamo in

qualsiasi lezione, seminario oallenamento. La nostra impostazione

comprende 6 passi: il primo è l’idea dasviluppare, ciò che vogliamo ottenere. La

seconda parte sono le forme (Siu Nim Tao,Chum Kiu, Biu Jee, Uomo di legno, ecc…) a

seconda dei livelli; la terza sono gli spostamenti, lamobilità. Il quarto pilastro è il Chi Sao – Chi Gerk, l’aderenza,

l’anima del nostro sistema. Il quinto elemento è la non aderenza, il noncontatto, sapere cosa fare per arrivare al contatto con l’avversario inmodo sicuro. Alla fine, il sesto settore è lo Sparring, il combattimento oLat Sao. Bruce Lee diceva che s’impara a combattere combattendo ed èla cosa più esatta che un artista marziale abbia mai detto.

Come renderemo il Wing Chun un Arte Marziale efficace e rispettata?Praticando esercizi di sparring che ci avvicinino al combattimento inmaniera progressiva, fino a che ciascuno di noi ottenga il massimo,come fighter, che questo meraviglioso sistema ci può offrire.

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