Rivista arti marziali cintura nera 281 gennaio 2 parte

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La rivista internazionale di Arti Marziali tradizionali, sport da combattimento e autodifesa. Download gratuito. Edizione Online 281 Gennaio - 2 parte Anno XXIV

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iù in là dell’evidente risiede l’essenziale.L’essenziale è invisibile; quello che dà valorealla tazza è il suo vuoto, ma tutti guardiamola tazza. Così la percezione affronta ilmistero. Guardiamo, udiamo, sentiamo,

immagazziniamo informazioni, milioni di dati al secondoper collocarci nel nostro ambiente e metterci in relazionecon esso; elaboriamo questi dati in accordo a codiciappresi, a schemi che si sono interiorizzati nello stessomomento in cui nascemmo e in conformità a meccanismiche si sono costruiti frutto di milioni di anni d’evoluzionecon un unico fine: prevalere, esistere, riprodursi ... finchécontinui a girare la ruota nella quale siamo inseriti comespecie. In qualche momento della nostra evoluzione, unascintilla di consapevolezza saltò fuori e ci obbligò adavanzare in un altro processo molto diverso dalle attivitàcomuni con altri mammiferi, quello dell'evoluzione comeindividui, e con esso la necessità di porci di fronte almistero. Che cosa siamo? Dove risiede l’essenzialedell'essere umano? Il corpo è un veicolo senza dubbioimportante, perché ci dà la possibilità d’interagire erispondere agli stimoli e all'ambiente sul piano materiale,ma è una carcassa complessa che si esaurisce e finisceper cedere.

La mente non smette di essere un accompagnamentodi questa biologia, sebbene transiti in piani molto piùsottili del corpo fisico, è ugualmente esposta allevicissitudini del passare del tempo e delle moltelimitazioni che racchiude la sua natura biologica. Iclassici affrontano il conseguente salto dimensionale algrado successivo, in molteplici maniere, perché quandoincominciamo a parlare di anima, di spirito, o qualunquealtro significato di ciò che è intangibile, navighiamo inmari procellosi dove stabilire parametri fissi, implicaspesso un atto di fede.

Le religioni risolvono questo problema con proposte espiegazioni vincolate alla loro descrizione del mistero,organizzate attraverso profeti e rivelazioni e che sonosufficientemente soddisfacenti per una granmaggioranza di persone. Altri, convinti che chi nascemaiale muore porco, deambulano tra la scienza,l'agnosticismo e il materialismo, non sapendo moltobene che fare con la loro innata porzione di cervellodedicata al pensiero magico.

Alla fine l’uno e l’altro, presto o tardi, affronteremo afaccia a faccia il mistero, almeno nel momento della"sorte suprema"; con un po' di fortuna, durante il nostroperiplo vitale, alcune occasioni incroceranno le nostrevite per risvegliare di motu proprio queste altre realtàdell’intangibile e sapremo approfittarne. Io adoro lestrade di mezzo, sebbene non siano le più facili datransitare. Ho comprovato con certezza (fino alla

veemenza), che possediamo strumenti sufficienti da nonaver bisogno di costruire una fede basata suqualcos’altro, che non sia la nostra stessa esperienza.

Ma, per albergare qualche possibilità d’interagire colmondo spirituale, è necessario transitare per una viabasata in qualcosa come la saggezza degli antichi,coloro che prima di noi osarono guardare il mistero conlo zelo, l'audacia e lo scetticismo di un gitano almomento di comprare un cavallo. Però quei sentieri sonoscarsi, perché pochi sono stati coloro che s’imbarcaronoin questa ricerca e meno ancora chi è stato disposto acondividere le loro esperienze.

Quando esci dal gregge, le altre pecore ti guardanocome un lupo, specialmente quanto più lontano ti situida esse. Le pecore, come gli umani, quanto più unitecamminano, più polvere sollevano e meno vedono; laloro difesa risiede nell'ammucchiamento e nella speranzache il predatore si porti via per prima quelle di fuori. Madavanti al gran predatore, quello con la falce, nessunofuggirà e, in un modo o nell'altro, la finitezzadell'esistenza personale, ci colloca davanti a dilemmi equestioni che superano la cornice della propria naturaleinquietudine per la sopravvivenza o no, di ciò che èessenziale in noi.

Coloro che sono stati presenti davanti a un cadavere,forse hanno sentito come me l'estranea e peculiaresensazione di vuoto che lo avvolge. Non c'è nulla lì, pertanto che vediamo il corpo della persona che abbiamoconosciuto, esiste un vuoto. Nulla anima (v. animare, dallatino "anima") più quell'individuo, è presente solo lavertigine di un vuoto immenso. Una delle questioni piùricorrenti, giunti a questo punto, è quelladell'identificazione. Chi s’identifica esclusivamente colsuo involucro carnale, nota solo quello. Chi lo fa con lasua fase mentale, si preferisce così. E alla fine, chi lo facon l’intangibile, percepisce il mondo da questa vedetta.

Questi ultimi sono i meno, perché in questoparticolare, la legge della piramide come elemento chedefinisce tutto su questo piano, inevitabilmente sicompie ... ossia, molti sotto ... pochi sopra...

Il mistero è intangibile, non si manifesta dentro icomuni parametri, non perché non possieda natura,contenuti e forme specifiche, ma perché penetrare inesso, è trasgredire i limiti abituali della percezione, ilcomune accordo e il consenso di gruppo, quello che ciobbliga a guardare le cose come tutti accettiamo chesiano.

Questa trasgressione implica, in qualche momento, unnecessario salto nel vuoto, un'iniziazione che rompa ilquadro di riferimenti che abbiamo costruito con impegnoe questa manovra presuppone la morte di quello chesiamo, affinché qualcosa di nuovo nasca. Non li tradirò,

“Ho sospettato, qualche volta, che l'unica cosa senzamistero è la felicità, perché si giustifica da sé”

Jorge Luis Borges

“Per vedere chiaro basta cambiare la direzione dello sguardo”

Antoine de Saint-Exupery

P

Traduzione: Chiara Bertelli

né tutto il mondo vuole, né può riunire l'energia e il coraggio necessari perfarlo. Per tanto che questo sia un processo sottile, complesso e doloroso, alcontrario di quello che ci si potrebbe aspettare è qualcosa che siamocostantemente esposti. Gli antichi sciamani messicani, dicevano che lacosa difficile non era realizzare questo salto, bensì mantenerecostantemente la nostra percezione della realtà attiva e fissa inun solo punto, il consenso.

Essi dicevano che questo sforzo consumava tuttele nostre energie in modo tale che non ce nerimaneva nessuna disponibile per essereliberi, impeccabili ed autentici. L'infinito,come l'acqua, ha un naso molto fine es’intrufola in ogni spiraglio del nostroquotidiano, inavvertitamente ciinonda. Esplorare la spiritualità, è unorizzonte molto più vicino di quelloche possiamo immaginare;finisce per non avere niente ache vedere con la religione,eccetto che entrambemettono a fuoco il misteroattraverso lenti diverse. L'unaabbraccia l’inconcepibile perrenderlo accettabile e dettanorme morali per transitarecortesemente in gruppoattraverso questa vita.

L'altra affronta il misterocrudamente, senza barriereformali, né formule preconcette senon peculiarità proprie del suolignaggio basate sull'esperienza deglianziani. L'una giudica, l'altra accetta; la primasa, la seconda comprova. Alla fine, davanti algrande arcano, non ci sono versioni possibili, solo lagrande verità di un'esperienza senza pari,paragonabile solamente a quel momento che nessunoricorda ... quello del nascere. Inizio e fine sonoopposti complementari, e ogni minuto nel mezzo èun'occasione eccezionale per andare oltre l’evidente,il plausibile, il consensuale. Scorrere i veli di Iside,svelare le eterne verità, da dove saltò fuori lascintilla della consapevolezza, non c’è mai statasfida maggiore. La vita si spiega da se, se lodecidiamo, ma per gli affamati, curiosi e intrepidiviaggiatori dell'infinito, questo non è abbastanza.Buon viaggio a tutti! Stazione finale: l'eternità.

Alfredo Tucci è Managing DirectorBUDO INTERNATIONAL PUBLISHING CO.e-mail: [email protected]

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FU-SHIH KENPO, Etica, principi e fondamenti...

L’etica è un ramo della filosofia che si occupa dello stadio razionale della morale,della virtù, del dovere, della felicità e del buon vivere. Richiede riflessione eargomentazione. Lo studio dell’etica si rifà alle origini stesse della filosofianell’Antica Grecia e il suo sviluppo storico è stato ampio e vario.

L’etica studia ciò che è morale, come si giustifica razionalmente un sistemamorale e come si deve applicare successivamente a livello individuale e sociale.Nella vita quotidiana costituisce una riflessione sul fatto morale, cerca le ragioniche giustificano l’adozione di un processo morale o di un altro.

Una dottrina etica elabora e verifica affermazioni o determinati giudizi. Unasentenza etica, un giudizio morale o una dichiarazione normativa, èun’affermazione che conterrà termini come “buono”, “cattivo”, “corretto”,

Kenpo

“scorretto”, “obbligatorio”,“consentito”, ecc., riferiti a un’azione,a una decisione o persino alleintenzioni di chi agisce o decidequalcosa. Quando si usano dellesentenze etiche si sta valutandomoralmente persone, situazioni, coseo atti. Si definiscono giudizi moraliquando, ad esempio, si dice:“quell’uomo è cattivo”, “non si deveuccidere”, ecc. In tali dichiarazioni si

trovano i termini “cattivo”, “non sideve”, ecc., che implicano valutazionidi tipo morale.

Il rapporto tra Maestro e allievo èsempre stato considerato comequello che esiste tra genitori e figli.Fatta eccezione per le ovviedifferenze e distinzioni facil i dacomprendere. I genitori creano i lorofigli/e, offrono loro amore, protezione,riparo, nutrimento, educazione, studi,

una casa, una famiglia, ecc.L’insegnante, o il Maestro, d’altraparte concederanno loro un grandeampliamento delle conoscenze che loriguardano. Parlo in termini scolasticie di formazione professionale. Ciò lofarà con costanza, pazienza,correttezza, educazione,perseveranza, rispetto e ancheprotezione, con la propria capacità diinsegnare.

Kenpo

“Il rapportoMaestro/Allievo

l’ho sempreconsiderato comequello che esiste

tra genitori e figli”

Sin da quando il bambino muove isuoi primi passi nel percorsoscolastico, f ino a allaspecializzazione, diploma o laurea, ègrande responsabil ità di chitrasmetterà ogni singola materia. Perarrivare a tutto ciò, l’individuo avràavuto svariati insegnanti o guide euna volta conclusa questa fase dellasua esistenza, dovrà prendere delledecisioni circa i l proprio futuro.Cercare un lavoro, per esempio, chetroverà nella città d’appartenenza, ofuori da questa. Col passare deltempo e poco a poco si allontaneràdalla focolaio dei suoi genitori e un

bel giorno darà vita al suo e avrà deifigli. In definitiva, si allontanerà daisuoi cari, dagli amici di una vita, daiparenti, dagli usi e i costumi, ovvero,dal suo ambiente.

Nel contesto sportivo o marziale, ladirezione sarà o sarà stata moltosimile. I l genitore, i l f igl io/a oentrambi, avranno opportunamentestudiato il mercato e le sue offerte ariguardo.

É altresì raccomandabile chel’allievo in questione abbia almenouna vaga, o chiara, idea di ciò che ètenuto a sapere in merito e che cosasta veramente cercando. Deve sapere

quali sono i suoi traguardi o le suepersonali inquietudini. Altra questioneassai importante è essere aconoscenza delle proprie qualitàfisiche, psicologiche e fisiologiche;così come dei propri limiti, tenendoconto dell’età, della morfologia edegli aspetti genetici.

Generalmente, quando si decide diiniziare qualche art marziale o sportaffine, lo facciamo influenzati daqualcosa. A volte è per via di quelloche si sa attraverso i mezzi dicomunicazione, ovvero, trattasi diun’arte o uno sport che va dimoda. Magari perchè dei nostri

amici, vicini o alcunifamiliari già li praticano. Iprogrammi televisivi e il

cinema hannoanch’essi una grandeimpatto in questotipo di scelte. Basta

ricordare quella primaserie televisiva – ancora in

bianco e nero – chiamata“Kung Fu”, con David Carradine,

che oltrepassò le frontiere di tuttoil mondo e fece diventare di moda il

Kung-Fu, quando ancora pochissimisapevano che differenza c’era tra Karate,

Judo, Kung-Fu o Tae Kwon Do. C’eranocose così aberranti come libri o video che

parlavano del “Karate Coreano” – cosainverosimile ai giorni nostri..., semplicemente perchè

non esiste il Karate Coreano. Quella stessa ignoranzadell’epoca, è stata ciò che ha tolto il ruolo a Bruce Lee,consegnandolo a Carradine, che era “ più terribile dellafame” come artista marziale, e io direi anche un pessimoattore. Tuttavia, la serie ebbe un succesos clamoroso intutto il mondo.

Abbiamo subito o accettato mode come quella delKung Fu, del Full Contact, della Kick Boxing, del Ninjutsu,del Vale Tudo, delle MMA, e al giorno d’oggi ciò cherisuona maggiormente, il Krav Maga israeliano. Ma qual’èla differenza tra tutte e ciascuna di esse? E dall’altro lato,cos’è che desideriamo fare e perchè?

Grazie ai moderni mezzi di diffusione che esistono oggi,come riviste, libri, video, televisione, cinema, internet,spendendo un po’ del nostro tempo è molto sempliceindagare e scoprire l’alone di mistero o di verità che avvolge

ognuna di queste discipline. Qual’è la loro realtà? E’ quindiraccomandabile indagare, leggere, parlare con chi ha

già iniziato o con gli esperti. Domandare echiarire i dubbi, prima di fare il grande

passo.Così come esistono una serie di

carriere professionali, come Ingegneria,Chimica, Architettura, Medicina,Giurisprudenza, ecc..., ci sono anche moltistili, e stili all’interno di altri stili o arti. Ilfatto di sapere bene “cos’è chevogliamo?”, ci eviterà perdite di tempo, dienergia e di denaro. Oltre a spiacevolezze edelusioni.

A grandi linee, il Judo è uno sport olimpicoe non un’arte marziale. Il Judo è uno sport dacombattimento di origine giapponese. I l

termine giapponese si può tradurre come “lavia verso la cedevolezza”. Questa arte marziale

è stata creata dal Maestro Jigoro Kano nel 1882.il Maestro Kano raccolse l’essenza tecnica e

tattica di due delle più antiche scuole dicombattimento corpo a corpo giapponesi, o Jujitsu;

Kenpo“Generalmente, quando decidiamo diiniziare un’arte

marziale o sportaffine, lo facciamo

influenzati daqualche cosa”

queste erano la Tenjin Shinoy Ryu e la Kit-Ryu, che sibasavano nella lotta corpo a corpo e che erano praticate inGiappone dai guerrieri medievali, con l’armatura (i samurai),sul campo di battaglia, fino all’inizio del XIX secolo. Kano èriuscito a riunirle in una cosa sola, il Judo, all’interno dellapropria scuola, il Kodokan. Nella sua accezione sportiva essosi specializza nelle proiezioni, nelle sottomissioni e neglistrangolamenti. Malgrado ciò, nella sua pratica completa, nonha messo da parte i colpi, i disarmi, varie leve articolari, l’usodei punti di pressione e i metodi di rianimazione, il che lorende molto adatto all’utilizzo per forze dell’ordine, caschi blu,corpi di polizia, paramedici, ecc.

BoxeLa boxe – (dall’inglese boxing) a volte chiamata anche boxe

inglese o irlandese, comunemente conosciuta come boxe – èuno sport da combattimento nel quale due contendenticombattono utilizzando unicamente i pugni con dei guanti,colpendo l’avversario dalla cintola in su, all’interno di unquadrato appositamente progettato a tale scopo, in breviscampoli di combattimento denominati assalti o rounds eseuendo un regolamento preciso, che determina dellecategorie di peso e la durata dei match, tra le altre cose.

In maniera più generica, Boxe o Pugilato si riferiscono a unampio contesto di sport da combattimento, nei quali dueavversari si affrontano utilizzando i pugni, esclusivamente omeno, a seconda delle regole, delle differenti discipline, comela già citata boxe inglese, ovvero, la boxe per definizione, laboxe francese, o savate, la Boxe cinese, o boxe di Shaolin, laKick Boxing, o Boxe giapponese, la Muay Thai, o Boxethailandese, le forme antiche di pugilato greco come ilPygmachia e il Pancrazio, ecc.

La prima codifica delle norme cheregolano gli incontri di boxe risale al1743, mentre i regolamenti ancoravigenti furono stabiliti nel 1889, dalmarchese di Queensberry che, tra lealtre cose, intridusse l’uso dei guanti.

Tradizionalmente è sempre stataconsiderata una pratica sportivaesclusivamente maschile, influenzatalegalmente e culturalmente dapregiudizi di sesso. Il riconoscimentodei diritti delle donne e i progressinella lotta contro le discriminazioni,hanno permesso che negli ultimidecenni la Boxe femminile abbiapreso campo, tanto che ai GiochiPanamericani del 2011 e ai GiochiOlimpici Estivi del 2012 è statainclusa con diverse categorie.

Il Karate, il Karate-do “la via dellamano vuota” è un’arte marzialetradizionale delle Isole Ryu-Kyu delGiappone, quella che attualmente èconosciuta come l’Isola di Okinawa.Ha origine nelle arti indigene delleIsole Ryu Kyu e successivamente si è

Kenpo

diffuso, in quanto insegnatosistematicamente in Giappone dopol’epoca Taisho, in conseguenza degliscambi culturali tra i nipponici e gliabitanti delle Isole Ryu Kyu.

Il Karate-Do è caratterizzatodall’utilizzo di pugni e calci, anche senon limita il suo repertorio a questi. Èun’arte marziale nella quale sifondono forza, respirazione, equilibrioe postura, un corretto movimento delbacino e il collegamento integrale deimuscoli e delle estremità, trasferendogran parte del perso corporeo e delcentro di gravità al momentodell’impatto. Generalmente si cerca disconfiggere l’avversario con un solocolpo micidiale, un po’ come lastoccata o il taglio di una katana, laspada giapponese. La persona chepratica questa disciplina si chiamakarateka, o karateca.

Il Tae-Kwon-Do è un’arte marzialedivenuta sport olimpico dacombattimento dal 1988, quando èstato introdotto come sportdimostrativo ali giochi olimpici diSeul, in Corea del Sud. Il Taekwondosi distingue per la varietà e laspettacolarità delle sue tecniche dicalcio e attualmente è uno dei sistemipiù conosciuti. Si basafondamentalmente su arti marzialimolto più antiche, come il Kung Fu, oil WuShu cinese, in alcune delle suetecniche a mano aperta, sul Taekkyoncoreano nel modo di portare letecniche di gamba, e sul karate-dogiapponese (sti l i Shi de Kan eShotokan), da cui prende i colpi dipugno, vari colpi a mano aperta, laplanimetria (o suddivisione del corpoumano in zone: alta – media – bassa),le parate, le posizioni, il sistema deigradi con cinture, la sua primauniforme e le sue prime formeconosciute come “palgwe”, nellaWTF (World Taekwondo Federation) ele forme “Hyong”, nella ITF(International Taekwondo Federation).

La Kick Boxing, è uno sport dicontatto di origine giapponese, nelquale si mescolano le tecniche dicombattimento della Boxe, con altredi alcune arti marziali come il Karate ela Boxe Thailandese. Pur essendocosì legata all’antica arte della MuayThai, i colpi di gomito e di ginocchio

di solito non sono permessi. Èdunque più simile alla moderna BoxeThailandese o Thai Boxing. Pertantonon viene considerata un’artemarziale tradizionale, o Gendai Budo,ma uno sport da combattimento. Unfighter di Kick Boxing ha unacompetenza ristretta rispetto agli altricombattenti in piedi che preferisconoaltri tipi di sport di contatto, per laresistenza fisica, l ’eff icacia e i lcondizionamento ai colpi dei suoipraticanti. Attualmente è uno deisistemi preferiti per lo sviluppo delcombattimento in piedi, usato nellearti marziali miste o MMA.

La Muay Thai, conosciuta anchecome Boxe Thailandese, è un’artemarziale che si sviluppa in piedi, permezzo di tecniche combinate digambe e braccia. Molto simile adanaloghi sistemi di boxe Indocinese,come il Prodal della Cambogia, ilTomoy della Malesia, il Lethwei dellaBirmania e il Muay Lao del Laos.

Oggigiorno la Muay Thai èdiventata simbolo nazionale dellastoria e dell’identità del Regno diThailandia. Le sue radici sono nellaMuay Boran, variante tradizionale earte marziale (che comprende forme,tecniche a mano aperta, leve,proiezioni e cadute). Attualmentequesta disciplina completa la MuayThai, insieme alla boxe occidentale.Oggi la Muay Thai viene spessoconsiderata come uno sport estremo,che favorisce un giro di scommesse equindi uno sport ritenuto illegale invari paesi, come in alcuni stati degliUSA.

Il Kenpo è il nome di alcuni stili diarti marziali, con una grande influenzametodologica nel sistema dei gradi edelle uniformi da parte delle artitradizionali giapponesi, o gendaibudo, e recentemente anche delle artimarziali filippine, come l’eskrima. Laparola Kenpo è la traduzione ingiapponese della parola cineseQuanfò, che significa arte marziale /boxe di origine cinese. È importantenotare che il termine kenpo è usatoper fare riferimento alle arti cinesi (WuShu / Kung Fu), specialmente al KungFu, tradizionalmente ritenuto la basedella maggior parte degli sti l itradizionali esistenti; queste arti

furono create in Cina, praticate esviluppate in Giappone e Corea, perpoi essere promosse in molti altripaesi.

Ai suoi albori, si crede che questaarte marziale venne appresa da variguerrieri giapponesi, poichè alcunisamurai si recarono in Cina in cercadi conoscenze marziali; impararono ilWu Shu (anche chiamato Kung Fu).Questi maestri, tornati in Giappone,cominciarono ad insegnare il ChuanFa o Quan Fa (così era anticamenteconosciuto il Wu Shu) come Kenpo oKempo, con una crescente influenzagiapponese; per questo, alcune voltelo si considera uno stile differente,con maggior enfasi nelle tecnichecircolari e di colpi in sequenza con lemani, rispetto al Karate di Okinawa.

Kenpo signif ica letteralmente“metodo del pugno”, checoncettualmente si traduce come“metodo di combattimento a manonuda”, anche se vista la polisemiadegli ideogrammi, oggi viene tradottoerroneamente come “legge delpugno”, che possiede un suono piùaggressivo, quando in realtà il suosignificato tradizionale non è questo.

Al giorno d’oggi esistono centinaiadi stili di Kenpo moderno o posteriorialla Seconda Guerra Mondiale (1939-1945) poichè, con i l tempo, varimaestri giapponesi e stranieriimpararono altre arti marzial i ,sviluppando svariate correnti e stilidello stesso. Così, molti maestriiniziarono a insegnare i l Kenpomoderno basato sul Wau Shu, macon uno sti le proprio. Tra questimaestri, i più conosciuti sono AdrianoEmperado, che ha fondato i lKajukenbo, e Ed Parker, che hacreato il Kenpo Karate.

Il Fu-Shih Kenpo, basa la sua artesu 5 direzioni: Tradizione, Difesapersonale artistica della scuola,Difesa personale stradale, DifesaPersonale per forze di polizia,maneggio di armi orientali e naturaliin un’applicazione moderna e pratica,con influenze nello Shotokan Karate,nel Kenpo Karate americano, nel TaeKwon Do e nella Kick Boxing.

Il Krav Maga (che in linguaebraica signif ica“combattimento corpo a

Kenpo

Kenpo

“Il Fu-Shih Kenpobasa la propria arte

su 5 indirizzi:Tradizione,

Difesa Personaleartistica di scuola,Difesa Personalestradale, Difesa

Personale per forzedi Polizia, Maneggiodi armi orientali enaturali, in una

applicazione modernae pratica”

corpo”) è i l sistema ufficiale dicombattimento e difesa personaleusato dalle Forze di Difesa di Israele(I.D.F.), dalla Polizia israeliana, daiservizi di sicurezza e da numeroseforze dell’ordine degli Stati Uniti.Viene anche insegnato da diverseistituzioni associate al Ministerodell’Educazione di Israele e dal 1964,anche ai civili in tutto il mondo.

Sviluppato e perfezionato in anni diconflitti, il Krav Maga si distingue perla facilità dell’apprendimento delletecniche che sono state sperimentatein diverse occasioni, in scontri reali.Questo stile è nato nel XX secolo, èun sistema di difesa moderno, non èpensato per una società di contadiniche devono difendersi senza armi inuna cultura dell’estremo oriente o nelMedioevo, ma tutte le tecniche, imovimenti e le combinazioni sonostate concepite pensando allenecessità odierne.

Dobbiamo anche tener presenteche è stato ideato in una società e inun paese in cui la violenza fa partedel quotidiano, più che in altreculture, per cui i l sistema devenecessariamente essere semplice edi massima efficacia. Il Krav Maga èdiviso in due parti principali: DifesaPersonale e Combattimento corpo acorpo.

Il rapporto tra Insegnante/Istruttoreo Maestro e all ievo deve ancheessere molto stretto, corretto,educato, professionale e di rispettoreciproco. La nostra società moderna(così come lo stesso pianeta) è assaidegradata. Tra la corruzione politica

mondiale e di conseguenza, lascarsità di lavoro, i bassi

introiti economici, le rareopportunità, i limiti e le

frustrazioni che tuttociò causa alla

popolazione media,ci sta dando un

triste es p i a c e v o l erisultato diconvivenza,s e n s oc i v i c o ,

onorabilità e fiducia in un mondomigliore. La crisi che questo provocanelle principali città del mondo, incidegiornalmente su una convivenzasempre più osti le, violenta e dimancanza di rispetto verso tutti inostri diritti di cittadini di questomondo. Il lavoro di educatori, genitorio guide, deve essere maturo,sensato, onesto, comprensivo eonorevole.

Quando certi allievi, per circostanzedel destino, doveri o imprevisti,devono allontanarsi o separarsi danoi; fondamentalmente coloro chesono rimasti con noi per undeterminato numero di anni e con iquali abbiamo condiviso moltimomenti belli e brutti, con impegno, avolte dolore, sacrificio, costanza,ecc., e con i quali siamo arrivati adavere un rapporto quasi familiare.L’ideale sarà che lo facciano “dallaporta principale”. A prescindere dallemotivazioni, esiste i l dialogo, lacomprensione e la presa di coscienzao accettazione di suddetta realtà.

Che bello è quando non sidimenticano mai di noi e viceversa.Come l’amore di un genitore, chetutto comprende e tutto perdona.

Per grande che sia la distanzafisica, non sarà altrettanto nei nostricuori. Non dimentichiamoci che inostri figli, così come un bel giornoabbiamo fatto anche noi e a loro voltai nostri genitori e i genitori dei nostrigenitori, e lo faranno quindi i figli deinostri figli...quando decideranno odovranno far fronte alle lororesponsabil ità, accettando icambiamenti naturali nel ciclo dellavita, non smetteranno mai di essereuna parte di noi, ne tantomeno diessere amati.

Come i nostri genitori non ciabbandonano mai, ne ci rinnegano(eccetto casi isolati o particolari), allostesso modo un semplice allievodovrebbe portarci per sempre nel suocuore. Con una immensa allegria ognivolta che, col passare del tempo, cisarà occasione di rincontrarsi. Perciò,ovviamente, sarà molto importanteche ciascun istruttore/insegnante oMaestro, abbia seminato un enormeseme di affetto, dedizione,

comprensione, rispetto e amore versotutti e ognuno di quegli individui chesono passati per la sua scuola o dojo.Ogni perdita, ogni separazione èsempre “dolorosa da ambo le parti”.Nessuno se ne va da vincitore,almeno nel momento stesso in cui ciòaccade. È per tutto questo che nelFu-Shih Kenpo, propongo,suggerisco e raccomando:

Essere sempre onesti, seri eprofessionali con i nostri allievi ecollaboratori.

Realizzare con essi un lavorosociale e umano, impregnato dirispetto, comprensione, dedizione ecura dei particolari.

Soffrire con loro e operare conmaturità e dignità per guidarl iadeguatamente nella loro formazionee orientarli su tutto ciò che accade esul fatto che nulla è per sempre; ne ilbuono, ne il cattivo. Saper tradurre ointendere i messaggi che ci manda lavita nel corso della nostra esistenza.

Condividere e vivere con loromomenti belli, successi, trionfi eanche le sconfitte. Non dimenticaremai che anche le strisce vincentifiniscono e che mentre ne siamodentro, non dobbiamo perderci nellavanità, nell’eccessivo orgoglio, nellaprepotenza o deliri di onnipotenza, eche quando ci troveremo nel latooscuro e la negatività prenderà ilsopravvento, dovremmo sfruttaretutto ciò che abbiamo imparato, persaper accettare umilmente icontraccolpi fisiologici della nostraesistenza. Cercare di superarli primapossibile, perchè il dolore non diventidepressione, il che ci condurrebbeverso strade ben peggiori.

Grazie a Dio ci sono molte bravepersone a questo mondo, oneste,integre, incorruttibi l i , leali,coscienziose, umili e forti allo stessotempo. Esseri con grandi valori, forti eprincipi di convivenza sociale efamiliare assai radicati.

Dall’altro lato, anche a quegli esserivolubili che seguono unicamente ipropri interessi, persone mediocri,ipocrite, invidiose, egoiste emiserabili, dedicheremo parte dellenostre buone maniere e abitudini,cercando di trasmetter loro qualcosa

Reportage

di positivo nelle loro vite. Ma nondobbiamo intrattenerci troppo conloro, se non percepiamo deimiglioramenti personali, o almenol’intenzione di provare a attuarli. Disolito, le conseguenze per noisaranno alla f ine peggiori, se cilasciamo intrappolare da tali soggetti.

Coloro che invece sono esseri“davvero deprecabili”, che possonoaddirittura arrivare a credere in Dio echiedergli che gli “offra un buonattracco, con un buon bottino”, anchese per raggiungerlo danneggerannoirrimediabilmente le loro vittime.Questa cosa l’ho vissutapersonalmente con immenso stupore.Queste persone sono molto difficili dacambiare. Sono nate e sono statecresciute in quell’orribile lato oscurodell’esistenza. Hanno agito dacriminali per tutta la loro vita, perchènon sanno ne vogliono fare altro. Lanostra missione a riguardo è il dialogoe l’esempio. Tenendo presente chenel profondo di sè, anch’essivorrebbero essere persone normali evivere una vita tranquilla, circondatadalla famiglia e dagli amici.

Da queste pagine voglio ricordare,con massimo rispetto, affetto eammirazione, i miei genitori, i miei

insegnanti e maestri che mi hannoguidato, orientato o influenzatodurante questi miei già 64 anni diesistenza in questo bel mondo. Voglioanche dirigere dei bei pensieri e i mieimigliori auguri di salute, armonia eprosperità, verso tutti coloro chesono stati miei allievi, collaboratori,delegati o rappresentanti. A coloroche non ci sono più, a quelli chehanno abbandonato la via delle artimarziali, a quell i che rimarrannoancora a mio fianco, e do i l miobenvenuto a quelli che verranno.Spero, un giorno, di poter essere unbuon maestro, o almeno una guidanelle loro vite. Tutti saliamo insiemesul treno, e nelle diverse stazioni moltiscendono, gli altri continuano fino ache anche questi giungeranno allapropria. Grazie a tutti.

STUDIA, RIPETI, CERCA DICOMPRENDERE E APPLICAREQUESTE PAROLE SAGGE.

Cerca di essere un buon artistamarziale e diventa un buon Maestro

La comprensione arriva quando c’èla calma. MEDITA.

L’ansietà viene dalla passione.CONTROLLA.

La disgrazia deriva dalla mancanzadi umanità. SII PIU’ UMANO.

Gli errori vengono dall’imprudenza.SII PRUDENTE.

Il peccato deriva dall’impazienza.SII PAZIENTE.

Bisogna stare attenti a nonguardare cose nocive e sfruttare ildono della vista per apprezzare lecose migliori della vita, come lalettura, che permette di garantirsi unamigliore educazione. Ringrazia la vitache ti dato gli occhi.

Scegli con cura le tue parole, evitadi mentire, dì solo la verità,genti lmente e dolcemente, si icostruttivo nelle tue critiche e siisempre disposto a dire parole diconforto a chi ne avrà bisogno. Ilgiusto modo di parlare.

Non frequentare cattive amicizie,circondati di gente compassionevolee buona, comportati correttamente,con gentilezza. Prenditi cura del tuocorpo e del tuo aspetto, sii pulito eordinato. Dimmi con chi vai, e ti diròchi sei.

Rispetta gli anziani, loro sono lavoce dell’esperienza. Il trascorreredegli anni è l’unico e il miglior mododi vivere la vita. Molti non hanno taleprivilegio. Quanta gente abbiamoperso per strada nel nostro camminodella vita!

Kenpo

Onora le virtù. Ammira, celebra e imparada esse.

Scegli persone intelligenti e sagge comeleaders. È la maniera migliore per andareavanti.

Perdona con saggezza gli ignoranti e imaleducati. Tutti abbiamo i nostri limiti.

Non devi respingere chi è irresponsabile.Mostragli la via con il tuo esempio.

Non aspettarti di venire trattato come sefossi meglio degli altri. L’umiltà e l’onestàsono la strada corretta per ricevere i lrispetto.

Non guardare con risentimento ai fatti delpassato. Vai avanti e impara la lezione.

Quando danneggi qualcuno, danneggi testesso. I cattivi pensieri e azioni nasconodal più profondo del nostro essere. Epertanto colpiscono noi per primi.

Se dipendi solo da ciò che faranno glialtri, vivrai solo in disgrazia. Sii utile allasocietà e cerca di fare e creare.

Controlla i l tuo temperamento condolcezza e tranquillità. Pensa tre volteprima di agire, analizza quali potrebberoessere le conseguenze.

Il male si sconfigge con le buone azioni. Èsempre stato, e sempre sarà così. Dandosempre agli altri, si controlla l’egoismo, sigenera un flusso o una sinergia positiva.

La verità prevarrà sull’ipocrisia. Le bugiehanno le gambe corte.

Conoscete i vostri limiti

L’Hagakure apre una finestra sulla vita del XXVIII°secolo in Giappone. Grazie a quello, ci facciamoun’idea delle frustrazioni che il samurai dovevaaffrontare in tempo di pace, così come dello stressche avvolgeva la sua esistenza. Dopo aver visto edetto tutto ciò, essi non erano davvero così differenti

da noi. Avevano le loro debolezze, e molti dei passaggi dell’Hagakuresorprendono per la loro semplicità terrena.Per esempio, in più di uno si raccomanda i samurai di conoscere

bene i propri limiti e di non esagerare con il cibo e le bevande. Ilsamurai, a quanto sembra, aveva la tendenza a riempirsi lo stomacodi riso e di vino per alleviare le sue pene, cosa con la quale, sonocerto, alcuni di noi si r iconoscono. La voglia di perdersitemporaneamente dietro a una bottiglia, sia per distrazione, che perla frustrazione di avere ogni giorno a che fare con gente sgradevole, èun fatto comune alla maggior parte delle culture di tutto il mondo.

Esperti

Alexander Bennett Ph.D.

L’

Hagakure

“L’Hagakure apre unafinestra sulla vita del

XXVIII° secolo inGiappone.

Grazie a quello, cifacciamo un’idea delle

frustrazioni che ilsamurai doveva

affrontare in tempo di pace,

così come dello stressche avvolgeva la sua

esistenza”

Esperti

Al giorno d’oggi, le ripercussioni di una lunga notte di bagordi, non vanno oltrequalche imbarazzante foto sui social network, o un po’ di sangue dal naso per essersiscontrati con qualcuno con cui era meglio non farlo. Le conseguenze di unasbornia potevano essere nefaste per un samurai. Di fatto, letali. Al livello più bassodi una scala di valori, le conseguenze che una sbornia poteva avere per unsamurai, sono simili a quelle che potrebbe avere un giovane manager in cerca dilavoro e viene fotografato con un IPhone, con i pantaloni abbassati durante unabaldoria, ovvero una macchia pesante nella sua reputazione.

“Bisogna fare attenzione a comportarsi in maniera appropriata nei contestisociali. L’attenta osservazione dei festeggiamenti, ci dimostra che la maggiorparte degli uomini tende a finire completamente ubriaca. Bere alcolici è

piacevole, sempre che si smetta al momento opportuno. Comportarsiimprudentemente è una volgarità, ed è una dimostrazione del carattere di un

individuo e del suo livello (basso) di raffinatezza. Quando beve, il guerriero deveessere cosciente del fatto che ha gli occhi puntati su di se. Agite in modo

appropriato quando siete in pubblico.” (1-23)A quanto pare, lo spettro dell’alcolismo era anch’esso un aspetto della vita.“Molti uomini vengono sconfitti dall’alcool. E’ una cosa riprovevole”. Come permolte altre cose nella vita precaria di un samurai, la moderazione era la chiave

per conservare intatta la propria importante reputazione.“Bisogna stare attenti a quanto si beve per non ubriacarsi, e

non superare il limite. A volte c’è anche il rischio di venireavvelenati. Quando si festeggia qualcosa, bisogna stare

costantemente in allerta per saper gestire qualsiasiavvenimento inatteso…” (1-68)

“Avvenimento inatteso” è riferito a unadiscussione, è può facilmente sfociare in unoscambio a colpi di lame d’acciaio quando itemperamenti vengono alterati e i ltestosterone prende il sopravvento. “Bere èun’attività sociale, pertanto, prestareattenzione all’impressione che si da inpubblico.” La moderazione è la conoscenzadei vostri limiti, è un consiglio alquantoopportuno, anche ai giorni nostri.

Hagakure

“Bisogna fareattenzione a

comportarsi inmaniera appropriatanei contesti sociali.

L’attenta osservazionedei festeggiamenti, ci dimostra che la

maggior parte degliuomini tende a finire

completamenteubriaca”

Hagakure

Quali sono gli elementi del serpente nel DBMA?In primo luogo, c’è “l’abilità di muovere il bastone per proteggere la mano, nascondere le proprie intenzioni, creare

l’apertura e fingere l’inizio”.Secondo, c’è l’analisi psicologica dell’avversario.

Terzo, e alquanto collegata, c’è l’analisi della suastruttura, che denominiamo “La Teoria delle Camere”.Quarto, esiste una teoria specifica sul gioco dei piedi.Quinto, l’uso della distanza per EVITARE il contatto,

che comprende sia la ST. FOOM (acronimo di, “staifottutamente lontano da me”) e il gioco di piedispecifico per eludere il contatto.Sesto, abbiamo la teoria della scaramuccia (tanti

contro uno, tanti contro tanti, dove il numero deipartecipanti per ogni schieramento può essere ugualeoppure no).Il primo elemento lo lasceremo per un altra volta.

Per adesso, parleremo del fatto che la manieradistintiva del TOP DOG di roteare il bastone, lachiamiamo “ad orologio” e che un combattenteesperto nel parare colpi, sarà in grado di utilizzare un8 dall’alto in maniera analoga.

Torniamo ora ai vari tipi di giochi psicologici chedobbiamo riconoscere nella distanza del serpente.Qui ci sono, senza un ordine particolare, alcuniesempi:Il “Mongo” (in onore al personaggio di Alex Karras

nel film di Mel Brooks “Mezzogiorno e mezzo diFuoco”). Mongo vuole schiacciare chiunque e tuttociò che va verso di lui, o si trova davanti.lo stalker: mettersi alle spalle, spesso con un passo

e il gioco di scivolamento dei piedi.L’evasore: evadere e tentare il contrattacco.La parata e il contrattacco: pressare in avanti e

cercare di bloccare l’attacco.Il gioco delle posizioni: in realtà non si vuole

combattere. Normalmente, chi gioca con le posizionisi pone fuori misura dall’avversario, aspettando chedopo un po’ di tempo, quest’ultimo perda la pazienza.

La distanza del serpente nelle Arti Marziali dei “Dog Brothers”

Testo: Guro Marc “Crafty Dog” Denny

Come disse Juan Matus, vedere l’invisibile significa vedere il potere della vita...lo stesso accade nel combattimento con i bastoni... Spesso scorgo il dubbio ol’espressione “allarme rosso” sulle facce delle persone quando si allenano nelladistanza del serpente, la prima delle distanze del DBMA, che si definisce come“prima di entrare in contatto”. Per la maggioranza della gente, se non ci sono colpi,non succede niente di rilevante. Tuttavia, l’idea di distanza del serpente, si fonda inquello che facciamo invece di colpire, allo scopo di definire il momento dell’impatto (e il suo seguito), senza dubbio una delle parti più importanti del combattimento.

MA Legends

Il Venditore: usa il bastone conl’intento di ingannare l’avversario.Perchè esporsi!

I l gioco delle tre carte: unavariante del Venditore, fatta con ildoppio bastone. Mescola le camere diogni bastone (per esempio, ne tieneuno alto e uno basso) e cerca dicolpire con quello che l’avversario nonpuò vedere.

Il velocista: Senza molta forza,bisogna muoversi e colpire.

Il troglodita: non importa granchè sesi viene colpiti, l’importante è colpire.

Il Linebacker: viene da dietro,come un linebacker che supporta un

quarterback in campo. Vuole romperee portare a terra.Ovviamente c’è di più, e questo tipo

di azioni possono essere combinate.Per esempio, un Mongo può essereun aggressore troglodita.La Teoria delle Camere è l’analisi

de l la s t ru t tu ra f i s icadell’avversario. Dove attaccare?Alcuni esempi:Il colpo di destro sopra la spalla è

“l’uomo delle caverne”.Questo attacco termina con i l

gomito sulla linea centrale? Alloraquesto è il “punto d’appoggio delgomito”.

Un “colpitore di rovescio” preferisceportare i colpi dal lato opposto.Un “percussore” non è bello a

vedersi e tende a ruotareorizzontalmente.“Mano posteriore”, impugna l’arma

con la mano arretrata.La Camera Bassa è una posizione

bassa di mano destra. A volte la sipuò vedere in una “Mano posteriore”.Il Cavernicolo Siniwali è un colpo

dell’uomo delle caverne con la manoarretrata e si posiziona il bastoneanteriore in posizione di parata(anche conosciuto come “paw epow”).

Il Doppio Cavernicolo è con ciascunbastone sopra la rispettiva spalla.La Falsa Anteriore è con la spalla sinistra

e il piede destro in avanti e il bastonedestro nella mano destra o viceversa.Questi sono solo alcuni esempi.

Bisogna sapere quali sono i punti fortie deboli, e le soluzioni disponibili perciascuna di queste strutture.Oltre al bastone del serpente, esiste

anche “il piede del serpente”, chenaturalmente è un ossimoro, poichè iserpenti non hanno piedi... Ma nonimporta. Esiste una teoria specifica digioco di piedi per questa distanza,che tratteremo un altro giorno.

Per la strada, può darsi che non sivoglia combattere e dunquemantenere gli sciacall i a debitadistanza. Il ST.FOOM muove i piedi e isuoi strumenti, allo scopo di creareuna bolla intorno a sè, nella qualenessuno vuole passarci.L’eskrimista usa tutte le abil ità

necessarie per le molteplici situazioni.Tutto questo è più tattica e strategia,che tecnica individuale. La capacitàtecnica si presume già, perciò, ingenerale, si tratta più avantinell’addestramento.Se non si può combattere contro

uno, è facile che non si sia pronti per

pensare a uno scontro con piùavversari, ma a nostro avviso,l’al lenamento delle abil ità dicombattimento uno contro uno devegettare le basi per confronti conmultipli aggressori. Non si deve creareazioni r if lesse che sarannocontroproducenti contro moltepliciaggressori. Ad esempio, nel DBMAcrediamo fermamente nello sviluppodella capacità combattiva, in manierauniforme e pratica con entrambe lagambe avanzate.Tutti questi sono elementi della

distanza del serpente nelle ArtiMarziali dei Dog Brothers.

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Il Maggiore Avi Nardia, uno dei principali istruttoriufficiali per l'esercito israeliano e la polizia israeliana nel

campo della lotta al terrorismo e CQB, eBen Krajmalnik, hanno fatto un nuovo

DVD elementare sulle armi dafuoco e sicurezza, e tecniche di

allenamento derivatedall'IPSC. Il Tiro Istintivo in

Combattimento (InstinctivePoint Shooting Combat -IPSC) è un metodo di tirobasato nelle reazioniistintive e cinematichedi sparare a brevidistanze in situazioniveloci e dinamici. Unadisciplina di autodifesaper sopravvivere in una

situazione di minacciaper la vita, in cui è

necessario avere unagrande rapidità e

precisione; si deve tirar fuoriimmediatamente la pistola e

sparare a breve distanza, senzausare lo spioncino. In questo primo

volume studieremo: il maneggio dell'arma(rivoltella e semiautomatica); la pratica di tiro secco esicurezza; "Point Shooting" o tiro istintivo, a brevedistanza e movimento; esercizi di ritenzione dell'arma,sotto stress e multiple attaccanti; esercizi di ricarica, concaricatore, a una mano, ... e, infine, la pratica in galleriadi tiro con pistole, fucili AK-74, M-4, mitragliatrice M-249e anche lanciagranate M-16.

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Tutti i DVD prodotti da BudoInternational vengono identificatimediante un’etichetta olografica distintivae realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX osimili). Allo stesso modo, sia le copertineche le serigrafie rispettano i più rigidistandard di qualità.

Se questo DVD non soddisfa questirequisiti e/o la copertina non coincide conquella che vi mostriamo qui, si tratta diuna copia pirata.

Budo international.netORDINALA A:

Il paradosso è l'essenza stessa del Tao, perciò nessuno dovrebbe stupirsi delfatto che sia attraverso un occidentale che le Arti della Thailandia stannoritrovando l'alveo della loro essenza. Marco De Cesaris sta facendo la differenza.Lo stesso governo tailandese, impegnato nell'organizzazione e nel recupero dellesue Arti tradizionali, conta costantemente su questo italiano universale perritrovare e riorganizzare la tradizione quasi perduta. E’ stato attraverso le suericerche, pazienti, frutto di innumerevoli viaggi, di un lavoro perseverante, cheMarco ha riunito le voci di quei vecchi Maestri a cui nessuno ormai prestavaattenzione. Le forme tradizionali erano state accantonate a causa della novità edegli affari del campo sportivo, tuttavia erano pur sempre lì, silenziose, senzanomi e cognomi, a far parte dell'allenamento che i più grandi allenatori usavanocon i loro pupilli. Tra queste meraviglie dovevano essere messi in luce i Kata, leforme Mae Mai della tradizione Thai, un segreto finalmente svelato nel recuperodella via della Thai Boxing come Arte Marziale. Probabilmente sarà proprio inOccidente dove tutto questo prenderà corpo, perché ci sono sempre più allieviinteressati agli aspetti marziali e sempre meno a quelli sportivi, esattamentecome si vivono e s’intendono in Thailandia. La vita di uno sportivo Thai è moltosacrificata e distante da ciò che interessa ad un occidentale, tuttavia la tradizionemarziale e il suo tipo di combattimento interessano sempre più e stimolano gliartisti marziali occidentali per la loro ricchezza, la loro potenza e la loro efficacia.Adesso finalmente abbiamo le sue forme, un altro successo di Marco De Cesaris.Congratulazioni!

Mae Mai e LookMai Muay Thai:Le forme segretedella MuayBoran

Parte prima:Le originiAllo scopo di preservare

dall’oblio, in un contestoculturale come quello attuale, la

ricchezza della Muay Boran cioèdell’insieme delle tecniche da

combattimento sviluppate dal popolotailandese e arricchito dalle esperienze ditutti i maestri del Siam nel corso deisecoli, lo stesso Ministerodell’Educazione della Thailandia ha datoa suo tempo precise istruzioni allaCommissione Nazionale della Cultura,uno dei massimi organi del Governo diquel paese, di raggruppare e ordinaretutto il repertorio tecnico dell’antica ArteMarziale thai; tale opera di restaurazioneha dato il via alla formulazione di veri epropri programmi di studio e di unacompleta progressione tecnica, chepotesse essere usata anche fuori deiconfini tailandesi per aiutare gli studentidi tutto il mondo ad apprendere nelmigliore dei modi la vera Arte guerrieradel Siam e non una versione annacquatadella stessa di provenienza dubbia.Il risultato del lavoro di codificazione

effettuato dai maestri convocati a talescopo dall’al lora Direttore dellaCommissione Cultura, Mr. PayungsakJantrasurin, diretti dalla massimaautorità in materia il Gran Maestro eProfessore universitario PaosawatSaengsawan, ha portato a suddividerel’insieme delle tecniche marziali a maninude della Muay Boran nei cinquesottogruppi di seguito elencati.I l primo gruppo di principi e di

tecniche denominato Chern Muay,comprende i metodi per il corretto usodelle armi naturali del corpo umano(mani, piedi, tibie, ginocchia, gomiti etesta) per attaccare le varie partisensibili del corpo dell’avversario: gliattacchi potranno essere diretti opreceduti da finte, inviti o eseguiti incombinazione.Il secondo gruppo, o tecniche Kon

Muay Kee, riguarda lo studio dei diversistili di lotta mirati a neutralizzare gliattacchi dell’avversario e ai sistemi dicontrattacco: avremo così tecniche di

blocco, schivata, spostamento,deflezione, anticipo, presa ecc., seguiteda contro colpi diretti a zone nonprotette del corpo dell’avversario.I l terzo gruppo è i l Chap Ko e

riguarda il lavoro a corta distanza,altrimenti detto corpo a corpo, in cui ilcombattente si specializza in tecnichedi percussione con gomito, ginocchio,testa ed in cui si applicano tecniche dirotture articolari e proiezioni a terra.Gli ultimi due gruppi comprendono le

tecniche, le strategie ed i metodi diutilizzo dei principi fondamentali dellaMuay Thai Boran: si definiscono,quindi, come Mae Mai Muay Thai (oMai Khruu) le 15 tecniche di base dellaMuay Thai, e come Look Mai MuayThai (o Mai Kred) le 15 tecnichecomplementari di combattimento.Sia le prime che le seconde sono

state codificate in un ordine preciso edil novizio dovrebbe impararle secondo

la sequenza prevista, passando dalletecniche più semplici al le piùcomplesse, al fine di costruire dellesolide basi, prima di poter approfondirele strategie più consone alla propriamorfologia e alle proprie caratteristichepsicologiche.Come molte “forme” delle arti

marziali tradizionali anche le Mae Mai ele Look Mai Muay Thai sono suscettibilidi letture diverse, effettuate su pianisempre più approfonditi.Se, infatti, ad una lettura superficiale

esse sembrano dare informazionirelative solo a movimenti offensivi edifensivi, ad un esame più attento,sotto la guida di un vero esperto diMuay Boran, si rivelano essere unafonte eccezionale di nozioniindispensabili per il combattimentomarziale, f ino ad oggi custoditegelosamente e mai rivelate nella lorointerezza agli studenti occidentali.

Queste sequenze tecniche la cuicodifica risale secondo alcuni studiosial XIX secolo, ci mostrano, ad esempio,i sistemi necessari a sviluppare attributiindispensabili quali la scelta di tempo (iltiming) nelle azioni di attacco o difesadell’adepto, fin dalle prime sessioni diallenamento; ci insegnano inoltre comeallenare i l senso della distanza,elemento strettamente correlato alpunto precedente, a fini offensivi odifensivi (vedi a questo propositol’enfasi data allo studio di questoelemento nelle tecniche appartenenti almisterioso stile di Hanuman, la miticaScimmia Bianca); ci forniscono unamappa dei punti sensibili e vitali delcorpo umano, unitamente agli angolisecondo cui percuoterli in modo piùdevastante; ci indicano, infine, in modopreciso quali armi naturali (mani, piedi,tibie, testa, anche, spalle, gomiti,ginocchia) usare per ottenere i maggiorieffetti quando attacchiamo i differentibersagli precedentemente identificati.Ogni Mae Mai e ogni Look Mai, inoltre,

deve essere studiata non solo nella suaforma base codificata, ma anche nellesue varianti principali (da 3 a 6 variantiper ogni forma) e deve essere applicatacon una o più tecniche combinate, detteda alcuni Maestri Thai “combinazionidevastanti”. Il totale delle forme base edelle varianti supera il numero di 100 erappresenta la vera piattaforma tecnicadello stile attualmente in uso tra i membridell’IMBA.Per noi appassionati europei, lo studio

di tali principi e gruppi di tecniche è unafonte praticamente inesauribile diinformazioni marziali di grandissimovalore utilizzabile in primis da chi fosseinteressato a costruirsi un solidobagaglio tecnico a fini di autodifesa, insecundis dai preparatori di atleti agonistiche attraverso le Mae Mai e le Look Maipossono elevare enormemente lacaratura tecnica dei propri allievi conovvi benefici a breve e lungo termine.Grazie ai Gran Maestri dellaAssociazione Internazionale AITMA(Association Institute of Thai Martial Arts)che ha la sede a Bangkok ed èdirettamente controllata dallaCommissione Cultura della Tailandia,primi fra tutti il GM Paosawat e il GMWoody ed all’IMBA (AccademiaInternazionale di Muay Boran) -l’organismo presieduto dall’italianoArjarn Marco De Cesaris-, che cura ladiffusione della Muay Thai Boran inEuropa in nome e per conto dellasuddetta Associazione (di cui De Cesarisè supervisore per l’Europa), oggi anche ipraticanti occidentali possono accederea tali preziose nozioni come non era maistato possibile fare fino ad ora:finalmente siamo in grado di penetrare afondo nelle tradizioni, apparentemente difacile lettura, ma in realtà molto complesse ed articolate, del vero

combattimento marziale tailandese.

Parte seconda: le competizioni tradizionali di Mae MaiCome abbiamo evidenziato nei nostri

resoconti più recenti dalla Thailandia, la

moda delle competizioni basate suelementi della tradizione marzialesiamese sta effettivamente esplodendonella madrepatria della Muay Thaicome mai prima d’ora. E’ con orgoglioche noi della Accademia Internazionaledi Muay Boran (IMBA) riteniamo di averavuto un ruolo importante nellariscoperta e valorizzazione di unenorme patrimonio tecnico e culturaleche, a detta delle stesse autoritàthailandesi, era in declino da anni epraticamente sull’orlo dell’oblio. Ciòdetto è stato naturale che proprio gliatleti dell’IMBA fossero tra i primi adessere ufficialmente invitati a prendereparte alle competizioni ufficiali, che sistanno svolgendo da pochi anni aquesta parte, nei luoghi più suggestivi

della Thailandia, a cura dellaCommissione Cultura di quel paese e,più recentemente, organizzatidall’AITMA, l’ente preposto allaconservazione e sviluppo delletradizioni marziali thai.

Al fine di essere competitivi anchesotto il profilo “agonistico” nel corsodi queste gare tecniche, definite piùesattamente come “combattimentipreordinati con utilizzo obbligatorio ditecniche tradizionali Mae Mai e LookMai Muay Thai”, durante l’anno incorso i tecnici IMBA hanno promossonumerose occasioni di incontro tra ipropri membri europei (italiani, inglesi,spagnol i , tedeschi , o landesi efrancesi) per migliorare per quantopossibile le prestazioni degli atleti chesi devono confrontare con i loroomologhi thailandesi nel corso deiCampionat i Internazional i , comequello ultimo svoltosi quest’anno adAyuddaya, antica capitale del Regnodel Siam.

Vediamo qui di seguito alcuni degli elementi che possono“fare la differenza” in termini di valutazione da parte deigiudici, nel corso di un’esecuzione di Mae Mai a finicompetitivi.• Utilizzare movimenti sofisticati per neutralizzare i vari tipi

di attacco, come ad esempio la deflezione a ponte perentrare sui diretti all’interno del colpo. E’ ovvio come per

ogni singola azione Kon Muay Kee, cioè di difesa su unqualsiasi colpo e contrattacco relativo, esistanoinnumerevoli possibilità tecniche tra le quali l’atleta puòscegliere in base alla propria abilità e conoscenza dellamateria. E’ però altresì ovvio come, ai fini di una miglioreperformance (e quindi di un punteggio più alto), siano dapreferire soluzioni tecniche che mostrino una grande

padronanza della disciplina, data da un tempo di praticamaggiore. • Eseguire le tecniche nella maniera corretta ed efficace

anche nel caso di atleti con massa e peso differente: adesempio studiamo come ammortizzare correttamente ilcalcio circolare, spostandoci diagonalmente all’indietro perpoi reagire avanzando. Quando si sceglie un’azione,soprattutto difensiva, è importante tenere conto del fatto cheil combattimento tradizionale con corde, Muay Kard Chiek, osenza (in epoca precedente), era disputato anche tra atleti dipeso molto diverso, al contrario di quanto accadeattualmente negli sport da ring. Conseguenza di ciò è chealcune strategie e tecniche, soprattutto di parata, blocco eproiezione, in uso oggigiorno non sono molto indicate peraffrontare avversari molto più pesanti e grandi di noi; è quindiimportante, quando si scelgono tecniche per inserirle nelleroutine di Mae Mai, verificare che rispondano a tale requisitoche, senza dubbio, verrà valutato positivamente dalla giuria.• Inserire nella routine tecnica anche movimenti

spettacolari ancorché efficaci tratti dallo stile Hanuman: adesempio esistono nelle forme più antiche, molti colpi diginocchio e gomito saltati, effettuati dalla media e cortadistanza, spesso sorprendenti per l’avversario non avvezzo atali azioni, oltre che ovviamente devastanti. La spettacolaritàspesso non è sinonimo di efficacia, ma in molte azioni di stilidi Muay Boran che si sono specializzati in tecniche anomale

e sorprendenti, come il celebre stile di Hanuman, la miticascimmia bianca, si può riscontrare una sapientecombinazione dei due elementi citati, spettacolarità edefficacia. Nella maggior parte dei casi, chi prepara unaroutine di Mae Mai serba le azioni di Hanuman per la partefinale della performance, aumentando gradualmente ladiff icoltà delle esecuzioni tecniche fino ad arrivare

all’ipotetica conclusione del combattimentoproprio con un attacco estrapolato dalbagaglio tecnico di questo stile. Ovviamenteanche i giudici si aspettano che almeno unadi queste tecniche venga inseritanell’esecuzione della routine, e spessoproprio il modo di combinarla con il restodelle azioni da luogo alla valutazione più omeno alta di tutto l’esercizio.In conclusione possiamo dire che la

corretta preparazione effettuata perpartecipare ad una competizione tradizionaledi Mae Mai Muay Thai non solo apporta ungrande sviluppo di doti tecniche ed atletichefuori del comune, ma altresì è forse il metodopiù efficace per padroneggiare, anche ai finidi un utilizzo reale, azioni potenzialmentemolto pericolose se non allenate con cautela,che ci rivelano la vera essenza di un metodorealmente marziale come la Muay Boran.

Il DVD "Krav Maga Ricerca e Sviluppo" sorgè

dalla voglia di quattro esperti di Krav Maga e

sport da combattimento: Christian Wilmouth,

Faustino Hernandez, Dan Zahdour e Jerome

Lidoyne. Ad oggi, loro dirigono molti club e

conducono un gruppo di una ventina di

professori e istruttori di molteplici

discipline, dalla Krav Maga alle

MMA, Mixed Martial Arts.

Questo lavoro non è destinato

a mettere in evidenza un

nuovo metodo nè una

corrente specifica di Krav

Maga. Il suo scopo è

semplicemente quello di

presentare un

programma di Krav

Maga messo a fuoco

sull'importanza del

" c o n t e n u t o " ,

condividendo in questo

modo le nostre esperienze.

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Tutti i DVD prodotti da Budo

International vengono identificati

mediante un’etichetta olografica distintiva

e realizzati in supporto

DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o

simili). Allo stesso modo, sia le copertine

che le serigrafie rispettano i più rigidi

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Budo international.netORDINALA A:

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REF.: • TAOWS-2REF.: • TAOWS-2

Il Wing Tsun è un eccellente stile di Boxe Cinese, chepermette di dedicare tutta una vita alla pratica e alla

crescita integrale del praticante. Idee, tecnica,filosofia, ecc… tutto fa parte di un’ARTE

ancestrale e deve essere studiata ecompresa come un TUTTO. Sifu Salvador

Sanchez, nel suo secondo DVD, parladell’uomo di legno e di come questoinfluisca nella pratica del Wing Tsun.Dato che nel sistema attuale la Formasi impara ai livelli più avanzati dellostile, molti praticanti cheabbandonano non hannol’opportunità di conoscere le sueidee, le tattiche e le strategie, e nonpossono includerle nella loropratica. Per la TAOWS Academy èmolto importante che il praticantecomprenda che è questo è ciò che fain tutti i suoi aspetti della pratica, e

quindi in questo DVD seguiremo lastessa impostazione che seguiamo in

qualsiasi lezione, seminario oallenamento. La nostra impostazione

comprende 6 passi: il primo è l’idea dasviluppare, ciò che vogliamo ottenere. La

seconda parte sono le forme (Siu Nim Tao,Chum Kiu, Biu Jee, Uomo di legno, ecc…) a

seconda dei livelli; la terza sono gli spostamenti, lamobilità. Il quarto pilastro è il Chi Sao – Chi Gerk, l’aderenza,

l’anima del nostro sistema. Il quinto elemento è la non aderenza, il noncontatto, sapere cosa fare per arrivare al contatto con l’avversario inmodo sicuro. Alla fine, il sesto settore è lo Sparring, il combattimento oLat Sao. Bruce Lee diceva che s’impara a combattere combattendo ed èla cosa più esatta che un artista marziale abbia mai detto.

Come renderemo il Wing Chun un Arte Marziale efficace e rispettata?Praticando esercizi di sparring che ci avvicinino al combattimento inmaniera progressiva, fino a che ciascuno di noi ottenga il massimo,come fighter, che questo meraviglioso sistema ci può offrire.

Budo international.netORDINALA A:

ebbene sapessi di lui da anni, ho conosciutoil monaco Sakiyama Sogen nel 2010, quandouna amico comune mi ha portato al suotempio Kozenji, per presentarmelo.Roshi Sakiyama Sogen è nato a Naha nel

1921, agli albori dello sviluppo del Karate nel mondo, chesi sarebbe prodotto per mano di maestri come GichinFunakoshi, Kenwa Mabuni, Chojun Mkagi, KentsuYabu…, che lo esporteranno tramite i loro viaggi sull’isolaprincipale e nei remoti luoghi d’oltreoceano, come leHawaii e la California.Durante i suoi anni di Seminario, inizia la pratica del

Karate, sotto la tutela del maestro Juhatsu Kyoda. Moltopresto, al Teacher’s College, Sakiyama praticherà ancheKarate con il prestigioso maestro Chijun Miyagi, creatoredel Goju Ryu, nello stesso momento in cui si introduce

Oggi, il nostro consueto collaboratore,Salvador Herraiz, ci fa avvicinare a uncurioso personaggio dell’isola di Okinawa. Sitratta del più autorevole monaco delBuddismo Zen dell’isola e appassionatokarateka, che è stato discepolo deileggendari fondatori del Goju Ryu. Herraiz cioffre un breve profilo di questo importanteMaestro di Zen e di Karate, che passatiabbondantemente i 90 anni, è stato unesempio di austerità, umiltà e disciplina.

RITRATTO BASILARE DEL MONACO KARATEKA

S

A cura di Salvador Herraiz, 7°Dan di KarateShuri (Okinawa)

Salvador Herráiz e Hokama Maestro conversano nel 2010 con Sakiyama Sogen a casa, a Shuri,in presenza di un gruppo di karate americano.

alla pratica dello Zen, per mano del RoshiMatsuhisa, che insegna nello stesso posto.Sakiyama Sogen presta servizio nell’Esercito

per un po’ e quando torna a casa, riprende i suoistudi nel Karate, stavolta con il maestro SekoHiga. Nel 1949, in pieno dopoguerra e sottol’occupazione nordamericana del generaleDouglas McArthur, Sakiyama si trasferiscesull ’ isola principale del Giappone, perapprofondire gli studi Zen, nel tempio Bairinji,fondato nel 1620 nella città di Kurume, doveinsieme al la corrente Chikugo, i l monacoSakiyama si avvicina alla scuola Myoshinji, dellacorrente Rinzai di Buddismo Zen. Infatti, pocodopo studierà nello stesso tempio Myoshinji, aKyoto, maestoso luogo eretto nel 1337, con oltre50 templi minori nel suo perimetro. Sakiyamacontinua il suo approfondimento nel Buddismo

Il Sinistra: Herraiz SalvadorSakiyama Sogen dice addioin porta della sua casa,vicino alle colline di Naha,nel 2012.basso: Sakiyama durante

un evento, con i MaestriMorio Higaonna e ZenpoShimabukuro.

Karate & Zen

Zen della scuola Rinzai, studiando anche con i lprestigioso maestro Roshi Genpo Yamamoto, nel tempioRyutakiji, fondato da Hakuin Ekaku, a Mishima, Fukuoka,nell’anno 1761 e più tardi con il non meno prestigiosoRoshi Sogen Asahisa (1891-1979), nel mitico tempio diEngakuji, a Kamakura, dove Gichin Funakoshi si eraspesso rifugiato, per alleviare la sofferenza prodotta dallaperdita del suo dojo, di suo figlio Yoshitaka e dopo di suamoglie, nel 1947.Nel 1970, il monaco si stabilisce negli Stati Uniti, dove

sviluppa e insegna Zen per due anni, allo stesso tempo incui impartisce lezioni di Karate. Quel periodo serve perdecidere di creare ad Okinawa il suo centro, il Kozenji, nelcuore di Shuri, a una manciata di metri dal famoso e miticocastello, dove si stabilisce al suo ritorno.Convertito in Roshi, titolo o posizione di “maestro

veterano”, che nella scuiola Rinzai significa aver ricevutol’autorizzazione (inka shomei) da un altro Roshi, dopo aver

completato lo studio Koan e ricevendo la trasmissione delDharma che lo trasforma in prosecutore della linea, senzainterruzione.Sakiyama è un simbolo di Okinawa. Per tutta la sua vita

a venire, gode di grande prestigio nel mondo Zen e ancoradi più nei circoli dei karateka dell’isola, per essere statoanche un grande esperto di Goju Ryu e da lui accorrerannomaestri importanti, per avere i suoi consigli e correzioni. Ineffetti, Sakiyama ha partecipato abitualmente a eventi delKarate okinawense o in omaggio agli antichi maestri.Nel 2007, quando molto vicino al Budokan di Naha viene

eretto il monumento a Gichin Funakoshi, in occasione dei50 anni dalla sua scomparsa, Sakiyama svolge gli onori,insieme ai suoi riti buddisti. Sakiyama è diventato, già dadiversi anni, il principale Maestro del Buddismo Zendell’isola.Nel 2010, insieme a un paio di amici karateka degli Stati

Uniti e un maestro locale, abbiamo visitato Sakiyama casa

sua, un piccolo edificio posto di fronteal tempio.Roshi Sogen mi ha enormemente

colpito, non solo per il suo alto rangonel Buddismo Zen, ma per essere unatestimonianza vivente degliinsegnamenti di Chojun Miyagi e per ilsuo spirito indomabile, forgiatoattraverso umiltà e austeritàineccepibili.Seduti in una delle sue stanze, il

prestigioso monaco ci parla enessuna delle sue frasi è vuota dicontenuto e intenzione. La sua

preoccupazione è palese e non perdeun istante per far si che i valoritradizionali non vadano perduti. Sia alnostro arrivo, che al momento deisaluti, Sakiyama si inginocchia, cosìcome lo facciamo noi, i suoimovimenti sono lenti e si nota che ciògli costa un certo sforzo, ma quandofacciamo il gesto di aiutarlo a trovareun appiglio o ad alzarsi, i l suoorgoglio, dignità e disciplina gliimpongono di rifiutare il nostro aiuto. L’ultima volta che sono stato da

Sakiyama è stato nel 2012. Sono

stati pochi attimi, poiché egli dovevaandare in ospedale per curare idolori che l’età, inevitabilmente,porta, soprattutto quando sipassano i 90 anni. Mentre entra neltaxi, Sakiyama osserva se stesso inuno dei miei l ibr i e mi dice “ laprossima volta che vieni a Naha, nonscordarti di chiamarmi e venire afarmi visita”.Spero solo di tornare presto

sull’isola dove è nato il Karate e cheSakiyama Sogen sia l ì , pronto aricevermi!

Karate & Zen

Il termine “Difesa Personale” ha una connotazionenegativa che già dal principio può portare alfallimento per l’individuo. Il problema è che questaetichetta si rispecchia nell’immagine che la personaè vittima di un atto violento o di un’aggressione equindi deve realizzare un’azione difensiva. Questapremessa di agire dopo che è avvenuto il fattoviolento, è la ragione per la quale la maggioranzadelle persone soccombe alle azioni dell’aggressoree non recupera mai completamente dall’attaccoiniziale o dalla paura che induce tale situazione. Ladonna non deve mettersi sulla difensiva; deveessere cosciente della propria situazione e nonsottostimare o ignorare le possibili minacce. Elladeve essere propositiva, prendere l’iniziativa eavere l’impeto di provocare confusione nellamentalità dell’attaccante, per poter avere qualchevantaggio. “Autoprotezione Kyusho” è un processodi allenamento che offre agli individui più deboli,più lenti, più anziani o meno aggressivi, dellechance contro il più grande, più forte o piùaggressivo degli attaccanti. Tramite l’uso degliobbiettivi anatomici più sensibili del corpo,collegati alle proprie azioni e inclinazioni naturalidel corpo, puoi proteggere facilmente te stessa o glialtri, anche in situazione di stress o di limitazionifisiche quando la tua adrenalina si scatena.Attraverso un lavoro graduale e progressivo delletue innate abilità motorie (invece che delle tecnichealtrui), le tue possibilità di vittoria sono notevoli.

Dentro la verità dell’attaccoNon si è mai discusso tanto sulla veracità delle tecniche applicate

nell’Aikijujutsu e di conseguenza, nelle arti derivate da esso. Dalle molte e-mail che ricevo, principalmente da maestri più studiosi, in un modo o nell’altropercepisco che stiamo arrivando alle stesse conclusioni: la loro funzionalità, inmaniera empirica, senza adattamento, è davvero efficace soltanto per lenecessità dell’epoca antica; anche se, in un modo o nell’altro, c’è da tenerpresente che la storia è immaginabile e non c’è modo di dimostrarlo, esiste unmargine di possibilità che certamente si può spiegare, se i concetti storicisono pertinenti alle spiegazioni di ciascuna delle forme praticate. Ovvero, chesiccome non esiste mezzo di conferma, pratichiamo credendo di fare la cosagiusta che per quella occasione viene mostrata nei Seiteigata. Dall’altro lato,tali tecniche, se applicate ai giorni nostri, hanno bisogno di un forte e coerenteadattamento: epoche distinte necessitano di pensieri e adattamenti distinti.Può essere così? Le pratiche dei Seiteigata favoriscono la costruzione delpensiero dell’epoca in cui spade, lance, naginata, ecc., erano le armi piùpericolose. Sicuramente, i maestri più saggi adattano tali concetti e pensieri,rendendoli applicabili in qualsiasi genere di situazione. In gran parte, moltihanno usato la strategia – Heiho – come fonte di ispirazione e adattamentoalle situazioni reali, empiriche. Se queste strategie (Heiho) fanno parte deglistudi di Aikijujutsu, di certo staranno utilizzando le tecniche di quest’Arte; nepiù, ne meno! L’evento è stato soltanto l’adattamento!Se lo osserviamo in profondità, vedremo che le massime utilizzate come

metodo di insegnamento, coinvolgono sempre la percezione del pericolo e lediverse forme di superarla: è interessante notare che tra i molti enigmi ai qualidi frequente i diversi popoli dell’Asia ricorrono per abitudine automatica e cherichiedono soluzioni piene di malizia, ce c’è uno dove il lupo e la capra (invecedell’agnello) hanno anch’essi il loro ruolo. Solo l’uomo può essere il lupo di unaltro uomo!La casta samurai, in gran parte, principalmente nel periodo Sengoku,

sviluppò molti sistemi strategici per sorprendere il nemico; senza dubbio,questi sistemi sono ancora applicabili ai giorni nostri. È la tanto citata daimaestri Zen, “simultaneità del tempo”, ciò che si fa presente. Potremmodunque dire che l’Aikijujutsu è atemporale? Chi non ha sentito la frase: “Metti

la tua testa perchè ti attacchi senza esitare”. Non possiamo negare la suafunzionalità atemporale! In fondo, le tecniche, le strategie di attacco e difesa,sono insite in noi; così come esiste tutto quanto, così accade anche dentronoi stessi. Ogni cosa, ogni essere, tutto in questo mondo, non è niente di piùche tempo. La realtà di ogni attacco sta nel tempo della sua applicazione!Uke e Tori attingono dallo stesso calice di saggezza in relazione al tempo:ognuno fluisce dentro la propria realtà. Attacco e difesa, verità e menzogne…Forse come il rapporto che hai con te stesso?Ci sono due aspetti importanti: la pratica e la realtà.Un amico sosteneva: Aikijujutsu è sinonimo di dolore. In altre parole, voleva

dire che le tecniche praticate all’interno di queste forme, sono state concepiteper provocare danni fisici e psicologici interni; esistevano per destrutturare.Ma come praticare qualcosa in questo modo? La coscienza è la migliormedicina: la separazione tra la realtà e la pratica inizia e finisce con il rispetto.Non abbiamo bisogno di sparare a qualcuno per sapere che un’arma da

fuoco può uccidere. La mente del praticante che dipende dall’ignoranzasicuramente mancherà del principio tanto desiderato nelle tecniche:l’efficienza! La mente tendenziosa si attacca al: “Voglio vedere se funziona”;“Fallo di nuovo in modo che lo veda”; “E allora, questo funziona?”.Comunque, dobbiamo ricordare, prima di qualsiasi dimostrazione, che il tuocorpo non è preparato a ricevere una tecnica eseguita in maniera empirica opiù solida. Molti sono stati i casi di allievi che hanno messo in discussione ilmodo in cui alcuni insegnanti potevano aver eseguito più fedelmente latecnica e dopo si sono resi conto che avrebbero potuto rompere loro lebraccia! Però…Siamo dunque giunti al cuore del tema: non è obbligatorio che il maestro

faccia “maturare” la forza nella mente dell’allievo intransigente. Al contrario,dovrà conservare la pace e aspettare che, poco a poco, essa si“schiarisca”… Ciò perché, comprendendo tutti i conflitti, le frustrazioni, iturbamenti, le agitazioni e le sofferenze interne, deve rimanere sereno e diconseguenza, esteriormente lui sa che questo stato lo rende intensamenteattivo; la sua coscienza è viva, con tutti i sensi ben svegli, pertanto, in gradodi osservare senza far trasparire nulla, di seguire ogni evento in modo nontendenzioso.La magia del controllo, dell’alterazione della forza dell’Uke; la conduzione

della sua energia e la trasformazione dal suo interno…, intendiamo queste

Ogawa Ha

posizioni solo come cognitive e astratte; tuttavia, mi riferisco ai momenti in cuil’Uke smette di essere Yang per divenire Yin, smette di agire e divienepacifico. Diverse forme di Osae (immobilizzazioni) e kansetsu (leve e torsioni)possono essere esempi di tale momento nel quale l’asse del Tori si stabilizza eprende il controllo dell’asse di Uke.

JouRiki:Jou – PuroRi – ragioneKi – energiaÈ il fenomeno dell’eterna polarizzazione naturale delle energie Yin e Yang,

che esprimono ciclicamente il dualismo di armonia e conflitto – problemi,combattimenti stupidi. Quello è l’attimo in cui si scatenano molte crisi. Èl’attimo nel quale il mondo che coinvolge Tori e Uke non sono altro che Mujou,impermanenza. Come il vero aspetto della vita e del mondo!Tutti possiedono quella forza, ma bisogna risvegliarsi in quell’istante

esistente tra l’uno e l’altro; nel caso non ci sia tale coscienza, essa nonriuscirà a manifestarsi e a meno che non si realizzi, non potremo esserneconsapevoli.In qualsiasi pratica marziale, con i vari gradi di conoscenza che l’evoluzione

ci offre, si raggiungono varie tipologie di intelligenza, proporzionali al livellobiologico conquistato dall’individuo. Per le forme superiori praticate nell’Aiki, iprimitivi sono completamente immaturi. Possono riceverla, impararla,ripeterla, possederla in apparenza, ma la pratica rafforzata dalla comprensioneobbedisce solo alle persone che si interessano ad essa. La conoscenza non sipuò sovrapporre all’esperienza, perché è una conseguenza di quest’ultima.Allora, cos’è che ci permette di fluire?...La verità innata! Un dojo non ha le stesse proprietà di un fiume che,

indipendentemente dalla nostra volontà, con la forza delle sue acque, ciconduce in altre direzioni. Ciò significa che diverse situazioni portano a diversiragionamenti. Uke, Tori, Dojo, sono tutti parte dell’universo interpersonale chestabilisce le differenti condizioni di una buona tecnica.Agendo prevalentemente come Tori, che è ben diverso dal modo di essere

Uke, non dobbiamo cadere nell’errore di pensare che un semplice attaccodetermina il momento. Anche se gli studi si svolgono sotto forma diSeiteigata, ogni movimento possiede in se una fase completa; se l’Uke alteraun movimento durante la sua tecnica, allora avremo due fasi che si devono

Ogawa Ha

completare e quindi, ciascuna ha un proprio passato e un proprio futuro.Perciò, nel momento in cui le tecniche si completano, l’apice della tantoagognata armonia della mente, si definisce non-mente. Poi, il momento in cuila tecnica è già arrivata alla fine, il momento in cui l’Uke non interagisce piùcon l’attimo, è di per se stesso una fase completa; ha il proprio passato efuturo; si dice dunque che il momento è il “non-momento”.In questa fase della comprensione, il Tori non è nient’altro che la persona

che ha eseguito la tecnica e l’Uke nient’altro che colui che ha ricevuto latecnica. Pertanto, quando il momento si manifesta sottoforma di fluidità, vuoldire solo la stessa cosa: niente lo fa fluire, a meno di una interferenza daambo le parti.Quindi, il nostro problema non è sapere cos’è l’indipendenza, la reale

funzione della tecnica, così come i personaggi Tori e Uke, è ciò che vuol direl’interazione di tutti in un unico momento. Con la comprensione delmomento, dell’istante, del Dojo figurativo come via di queste relazioni, che èla condotta tra praticanti umani – coloro che credono che stanno sempreimparando, che siano intimi o estranei, ora vicini, ora lontani – inizieremo acapire tutto il processo dell’esistenza e del conflitto tra la tecnica in se, ilmodo in cui la eseguiamo e l’indipendenza dalla realtà/fantasia.A tutti ci piace parlare di fluidità, ma ci dimentichiamo che detta pratica

inizia molto prima di entrare nel Dojo.

“Se misuri il successo in termini di onori o critiche, la tua angoscia sarà infinita”

Lao Tsè

La questione è che essendo un’arte eminente dell’aristocrazia giapponesee vista come tale, la ricerca della perfezione sorge attraverso l’inevitabile: laguerra e la pace! Con questo presupposto, il ragionamento che il centrogenerato dalla forza AIKI è il centro che dalla forma centripeta o centrifuga,trasforma l’energia opposta dando forma ai suoi sussulti. Ma esiste un asseestremamente importante di utilizzazione di questa forza: Joge no Rasen-j”(energia a spirale in senso verticale); e inoltre, nello stesso asse, i flussi direttisenza interruzione – “Oroshi”.Per i maestri di Haragei, che sono anche maestri di Aikijujutsu, esiste una

forza centrale che si chiama “Ch ki”, che è la forza eliminatoria, la cui riserva

Ogawa Ha

è localizzata nei punti inferiori dello Hara. Quando si produce questa forza,sia attraverso l’adrenalina, che per la respirazione canalizzata, si genera unapressione che origina calore (energia), diventa forte e viene diretta al centro e,una volta concentrata, si espande lungo la colonna vertebrale, da dove passatutto il nostro sistema nervoso.Una volta presa coscienza di questa energia e, logicamente, delle

conoscenze adeguate per utilizzarla, le pratiche connesse all’Aikijujutsu o allealtre arti marziali in generale, rendono possibile l’espansione della coscienzastessa, in maniera che l’essere umano possa unire la coscienza quotidiana aquella interiore o energetica, regolarmente e giornalmente, praticandoattentamente una serie di esercizi e meditazioni combinate. Presto ilpraticante sente il movimento dell’energia dentro di se e attorno al suo corpoe così, coscientemente, inizia a canalizzare il fluido energetico per stimolare erisvegliare i centri che coinvolgono lo Hara. Ai giorni nostri, molti maestriutilizzano queste conoscenze soprattutto per risvegliare la pace interiore. Allostesso tempo, guidano gli allievi per mezzo di una spiegazione della spiraleche eleva o abbassa i nostri sentimenti.Per questi maestri, il cuore della pace e dell’armonia, principalmente ciò

che espande la coscienza, è quello carente di ego. È il rispetto e la stima pertutti gli esseri e l’imparare dagli altri. Sono le azioni corrette e il giusto mododi vivere, così come una buona coscienza; è il silenzio, la quiete benedetta,l’elemento più importante della via interiore dell’energia che risvegliapartendo dal centro; è niente meno che Mushin!

Perché gli “onori” generano disgusto?Tutto il disgusto nasce dal fatto di avere un ego.

E non è possibile soddisfare l’ego!Se ci liberiamo dall’ego, non ci sarà più disgusto. Perciò:

“Chi rimane libero da favori e spiacevolezze, si libera dall’idolatria dell’ego.

Solo chi è disposto a servire con disinteresse, può possedere il Regno!Solo in questi può aver fiducia il Regno.

(Tao te King)

Ogawa Ha

utto è iniziato nel 2012 a Phoenix,Arizona, quando al Comitato brasilianodi Karate, condotto dal dinamico trioformato da Marco Ferreira, Julio Bassane Samuel Ferreira, è stata assegnatal’organizzazione dei campionati di

Karate WKO. Essi si sono subito messi all’opera perorganizzare l’evento, utilizzando le proprie risorse econtatti.I campionati hanno avuto inizio la mattina di

venerdì 21 Novembre alle 10:30 con tutte le cintureKyu e le sezioni infantili, che hanno terminato la lorocompetizione alle 7:30 p.m. Per il sabato era inprogramma l’entrata in scena delle Cinture Nere.La competizione è stata amministrata grazie

all’arbitraggio del direttore di gara principale, RuiMarcal (Brasile) e dell’assistente, i l Dr.EloyIzquierdo, di Valencia, Spagna.Ci si aspettava tutti che uno dei due forti team

maschili del Brasile, nei quali c’erano alcuni deimigliori combattenti del paese, provenienti daCurit iba e Brasil ia, uscissero vincitori neicombattimenti a squadre, ma è stata la compaginedegli Stati Uniti, diretta da Adrian Ell is, adaggiudicarsi i l titolo in palio. Gli statunitensiavevano solo due atleti, tra i quali l’oriundo svedeseLucas Bokelius, che formavano la squadra. Quindi,hanno ingaggiato i l canadese CONROY

Campionati del Mondo WKO 2014

Tutto era pronto per l ’8°Campionato Mondiale di Karate aCuritiba, Brasile, ma nessuno siaspettava che sarebbe stato cosìstraordinario.E’ stata una delle competizioni

più incredibi l i al le qual i ,personalmente, io abbia maiassistito. Non è stata la piùgrande, ma ha avuto tutti gliingredienti di uno di quegl iavvenimenti che rimarranno nellamemoria di tutti gli spettatori eche non dimenticheranno mai.

PresidenteDon Warrener Ph 1-818-891-1133Cell [email protected]

T

Karate

COPELAND come capo-allenatore e Adrian Ellische si è aggiunto come assistente.Il team alla fine è stato riconosciuto come quello

delle Nazioni Unite, invece che solo degli Stati Uniti.Nella competizione femminile di forme, è stataMarcia Budd Scheneff, Canada, che si èaggiudicata il titolo di campionessa del mondo. Lasua forma è stata eccellente e una sceltatotalmente azzeccata del suo Sensei DAVIDTURKOSKI di Brantford, Ontario, Canada.TURKOSKI ha portato un team di circa 40 tra atleti,tecnici e assistenti di squadra.Al momento di scegliere la migliore delle forme in

campo maschile, la decisione è stata semplice.Anche se ci sono state forme molto buone eseguiteda Ian Pollet dell’Australia, nessuno è sembratopoter reggere i l confronto con la superstarbrasiliana, il campione Mario Hayashi Jr. Il suo kata“Unsu” è stato semplicemente impeccabile, e ipunteggi ottenuti hanno dimostrato veramenteperché egli è stato il migliore della WKO nellacompetizione di kata quel giorno.Il team australiano, capeggiato da Ian Pollet, era

altrettanto forte, con la moglie di quest’ultimo,incinta di 5 mesi, che è riuscita a prevalere nella suacategoria nei kata.Nella competizione di KUMITE femminile, la

brasiliana Cinthia Carolina Costa ha ottenuto ilsuccesso superando Mary Power del Canada in ungrande combattimento. Le sue braccia lunghe, lagrande coordinazione e la difesa solida, sono statele chiavi che le hanno aperto la strada verso lamedaglia d’oro.Quando è arrivato il turno del grande campione di

Kumite Mario Hayashi Jr., ancora una volta ha avutola meglio di Wilson Miranda, di Brasilia, nella finale.Hirokazu Kanazawa ha detto che la caratteristica

di un vero fuoriclasse è che è in grado di arrivare alprimo posto sia nei Kata, che nel Kumite, nellostesso campionato.Beh, se questo è il vero standard di riferimento,

allora suppongo di poter dire che Hayashi è unautentico campione dei campioni.La WKO è molto differente da altre organizzazioni

internazionali di Karate, poiché sta tornandoall’essenza originale del Karate, specialmente dellaparola Zanshin, che ha un significato molto piùprofondo che quello della semplice concentrazionementale.Il suo significato più profondo, quando il termine

si applica alla competizione, è che c’è una bella

Karate

differenza tra una vittoria bella o brutta. Così comeci sono belle o brutte sconfitte.Per esempio, se quando si combatte, uno si

aggiudica un punto e lo accetta semplicementesenza atteggiamenti plateali, questo è ciò che a noiinteressa. Perché festeggiare saltando qua e là, infaccia all’avversario, è una mancanza di rispetto.Una sconfitta onorevole è semplicemente quandouno accetta il verdetto, invece una brutta sconfitta èquando uno contesta il risultato. Questo è lavorodell’istruttore, non dell’atleta, e, una volta di più,bisogna farlo nel rispetto del proprio avversario.Ovviamente, i festeggiamenti sono accettabili

fuori dal ring.Pertanto la WKO provvederà a squalificare

sempre coloro che non saranno un esempiopositivo dello spirito dello Zanshin, vincendo operdendo con onore.Un’altra cosa che la WKO fa in maniera molto

diversa è la promozione dei suoi vincitori, poichéquesta non va a favore dei suoi dirigenti, bensì deiCAMPIONI, e lo fa attraverso i suoi siti web,Facebook e Twitter, oltre che tramite la rivista BudoInternational. Inoltre i suddetti campioni verrannopresentati a registi e produttori di Hollywood, con lasperanza che ottengano delle parti in alcuni film. Inaltre parole, la WKO si occupa soprattutto degliatleti, non di chi dirige l’organizzazione.L’altra importante distinzione è che la WKO ha

come obbiettivo finale la fratellanza tra le nazioni elo scambio tra culture differenti, perciò i campionatidel Mondo si svolgono da un paese all’altro. Ilpresidente Don Warrener ha detto che questa è ilnostro piccolo granello di sabbia a favore dellapace mondiale e che magari sarà un sogno, ma èun bel sogno.Quest’anno non è stato diverso, perché la festa

Sayonara, organizzata dai brasiliani, ha offerto unbanchetto degno di un re. Il Brasile è conosciutoper ciò che qui chiamano Churrascaria (BBQ) e glistranieri hanno definito scherzosamente unaoverdose di colesterolo, poiché hanno portatoalmeno 30 piatti differenti; c’era persino unacantante lirica, molto somigliante all’argentina EvaPeron, che con la sua voce ha deliziato la salastracolma di gente. Solo per il banchetto c’eranoalmeno 100 persone. Su Budo Internationalleggerete svariati articoli riguardo a queste giovanipromesse del futuro, perché pubblicheremo deipezzi su ciascuna di esse, e su come sonodiventate dei campioni del mondo.

Karate

Tutti gli artisti marziali lavorano in 3 delle 5 dimensioni, la quarta e la quinta sononell’ambito dei praticati più avanzati. Ogni dimensione ha un doppio significato quandoutilizzata nelle Arti Marziali tradizionali e un’applicazione secondaria nel Kyusho. Il livelloconvenzionale o rudimentale, o la spiegazione scientifica, è la fisica del suono e l’aspettoatletico nella sua natura, mentre la spiegazione Kyusho è più radicata nella micro fisica e vapiù in profondità. È questa attenzione microfisica quella che permette al praticante di Kyushodi avere un altro livello di applicazione e dedizione affettiva.Questo non è un argomento tipico dell’Arte Marziale, poiché si basa più sull’aspetto

scientifico, ma è al centro di tutti gli stili marziali, così come nell’uso del Kyusho. L’obbiettivoprevisto di questo articolo è illustrare la differenza in queste rigide leggi, dalla tipiche ArtiMarziali, fino al Kyusho.

Le 5 dimensioni del Kyusho

Le 5 Dimensioni del Kyusho

1° Dimensione

Nelle Arti Marziali regolari, la prima dimensione è la distanza…, laportata, se andiamo ad implementare i nostri metodi o la nostra Arte.Questo si trova in tutte le scuole e lezioni, ma non è altro che lasemplice applicazione scientifica, non è l’applicazione interna (opunto vitale, che dir si voglia).

Applicando il Kyusho, questa dimensione si considera di più comeProfondità o livello di penetrazione. Nelle Arti marziali regolari si devecolpire esternamente, più forte e velocemente possibile, tuttavia, ilcorpo dispone di protezioni naturali per salvare la vita. Il corpo si puòrompere, ma questo disperde la forza per far si che la penetrazionepiù profonda venga evitata. Naturalmente, se la forza è maggioredella capacità di protezione, ci saranno conseguenze gravi, maquesto è molto difficile da ottenere in un’applicazione classica…,basta vedere quello che i lottatori di MMA sono in grado disopportare.

La maggior parte dei combattenti di AM si impostano in base alladistanza tra loro e l’avversario, ma non guardano l’avversario, necercano di arrivare al suo interno. Essi cercano soltanto il “guscio”,l’esterno, mentre il praticante di Kyusho si addentra nel primo spaziodimensionale.Dunque, quale sarebbe la seconda dimensione delle AM (in termini

di leggi naturali?)

Le 5 dimensioni del Kyusho

Kyusho

2° Dimensione

Ovviamente, la seconda dimensione nelle AM sono queimovimenti angolari al di fuori della linea delle distanze originali, olinea di avvicinamento o uscita. Nella scienza, questo è l’asse Y el’asse X della linea retta…e produce un grande vantaggio osvantaggio. Questo è un motore per la leva, la schivata, il re-orientamento e altri movimenti fisici atti a prendere un vantaggiosull’avversario. Ma la seconda dimensione, per un praticante diKyusho, è l’angolo interno dell’attacco verso un obbiettivoanatomicamente vulnerabile, specifico per massimizzare l’effetto ela disfunzione interna. Ciò è fondamentale se vogliamo superare leprotezioni naturali e l’energia di dispersione, attributi del corpoesterno. Bisogna penetrare in diversi angoli, per infilarsi tra imuscoli, i tendini e le ossa, e accedere ai nervi e ai vasi sanguinei,per danneggiare al massimo o distruggere.Questi due primi casi sono facil i da capire, anche per i

principianti di qualsiasi disciplina.Le dimensioni successive si riferiscono ai praticanti più avanzati.

3° Dimensione

La terza dimensione è l’altezza o, in termini più basilari, laperpendicolare all’asse XY (Z). Dunque, come si utilizza nelle AMclassiche?La terza dimensione può consentire all’artista marziale di

utilizzare l’altezza dell’attacco, una volta fuori dalla linea retta e nelsecondo piano dimensionale. Potrebbe anche essere usata per leproiezioni o per sollevare un avversario o se stessi, o per unatecnica selezionata, o per forzare un nuovo angolo o piano.Dunque, come si potrebbe mettere in relazione con il Kyusho? La

terza dimensione si usa una volta preso contatto con la struttura

Le 5 dimensioni del Kyusho

Kyusho

“La definizione che più aiuta,non solo a comprendere a un

livello più alto, ma anche a provocare effetti

Kyusho in modo più efficace e redditizio, è la “Traiettoria”

anatomica, siano nervi, vasi sanguinei, tendini o organi, allo scopodi stirare, lacerare, comprimere o rompere tale struttura.Ora, la maggior parte dei praticanti di Kyusho (non tutti)

imparano le prime due dimensioni di attributi e possono realizzarle.La te terza è ciò che distingue dalla maggioranza i praticanti diKyusho più qualificati, poiché aggiunge il tocco, il dettaglio, quelpiccolo extra che aumenta gli effetti.Invece, la quarta dimensione è stata esplorata veramente da

molti pochi, anche se è notoriamente conosciuta dalla gran partedei praticanti.

4° DimensioneDunque, che cos’è la quarta dimensione nelle Arti Marziali? La

quarta dimensione è il Tempo.

Dicono che il tempo sia tutto, bene, magari non è così, ma è laprima cosa nella lista degli artisti marziali… ed è ciò che distingue iprofessionisti davvero avanzati, da coloro che ancora non si sonoevoluti. Se in una situazione siamo una frazione di secondo piùveloci, abbiamo un vantaggio. Se si è un secondo più lenti, tutto ilcontrario.

Nel Kyusho, il fattore tempo ha un duplice aspetto:L’aspetto del tempo nel bersaglio è un fattore chiave, poiché

alcuni obbiettivi bisogna colpirli rapidamente, invece altrinecessitano di un maggior tempo di esecuzione, in funzione dellastruttura che si sta attaccando, delle strutture che lo circondano edella profondità di tale obbiettivo.L’altro aspetto del colpo in un tempo scaglionato, significa

colpire ma non nello stesso lasso di tempo. Per avere più effetti(squilibrare i sistemi fisiologici) si deve alterare, cambiare la

Le 5 dimensioni del Kyusho

Kyusho

Le 5 dimensioni del Kyusho

sincronizzazione dei colpi e così, il corpo dell’avversarionon sarà in grado di difendersi facilmente da questi. Questosi estende anche alle manipolazioni delle articolazioni, dalmomento che non si deve mantenere la stessa pressioneper molto tempo, perché il corpo può adattarsi.

5° DimensioneDunque, qual è la quinta dimensione nelle arti marziali?Nella scienza, la quinta dimensione è la coscienza, che

permette la percezione di tutte le altre in relazione a futuro,passato, e anche alle variazioni rispetto al percorso deltempo lineare. Si può definire anche percezione o intuizione(dipende tutto dall’esperienza). Un combattente di primolivello, possiede questa coscienza sul ring; il soldato ce l’hasul campo di battaglia. Entrambi percepiscono lasensazione di allerta o minaccia imminente e sono pronti.Coloro che qualche volta hanno avuto un incontro ravvicinato

con la morte, in conseguenza di un incidente, o altro delgenere, si saranno resi conto che la mente inizia a muoversi piùlentamente in quelle situazioni. Tutto sembra succedere arallentatore. In queste situazioni siamo nella quinta dimensionedella coscienza e la percezione del tempo rallenta.Nel Kyusho, anche questa dimensione ha un doppio

obbiettivo:In primo luogo c’è l’empatia, sentire l’azione o l’intenzione

(cosa che si sviluppa quando si riceve l’attacco Kyusho,così come quando lo si effettua)…e determina il successo omeno del colpo, il fallimento nel compimento del suo scopo.Quando si sa cosa succede (con l’esperienza) a unbersaglio attaccato fisicamente, si può applicare molto piùfacilmente e con maggiori probabilità di successo.Secondo, sapere esattamente ciò che si sta attaccando e

le reazioni del corpo se colpite o stimolate certe strutture.Ma più di questo, si tratta di sapere ora, come reagirà lapersone, fisicamente, mentalmente e spiritualmente (seavrà ancora la volontà di combattere).Quindi, per raggiungere le 5 dimensioni del Kyusho (unite

a quelle dell’arte marziale):Prima cosa, l’allievo deve apprendere la

necessità di un attacco penetrante o di unamanipolazione e ottenere una leggera reazione.Poi, deve iniziare a utilizzare gli angoli più

propizi (e le armi) per penetrare con maggiorprecisione nella profondità più adeguata econ minor resistenza della strutturacircostante.Di seguito, c’è l necessità di stirare,

torcere o comprimere la struttura fisicasottostante (nervosa, vascolare, organo) inmaniera più redditizia per ottenere il risultatodesiderato.Deve imparare a scaglionare il tempo, così

come la pressione, per squil ibrare i lfunzionamento fisiologico dell’avversario.

Per ult imo, deve sapere cosa si sentenell’attacco, come si sentirà l’avversario, comereagirà o cadrà, per poter intensificare l’attaccoo utilizzarlo strategicamente contro moltepliciopponenti.

Sinossi della 5° DimensioneE’ necessario “sentire” la struttura.E’ necessario “sentire” la maniera in cui si

comprime (con lo stiramento)E’ necessario “sentire” che la struttura

reagisce all’attacco, manipolazione, ecc.E’ necessario “sentire” l’effetto attraverso

l’empatia che causa nell’avversario o paziente.Si deve “sentire” l’avversario cadere, saltare,

rilassarsi, ecc., perché questo indicherà tutto ciòdi cui c’è bisogno e aprirà ulteriori possibilità.Ma, come si ottiene tutto questo?Attraverso l’esperienza e l’uso della traiettoria.

Guardando la foto di un proiettile che passa attraverso unagelatina, possiamo vedere la differenza tra un attaccobalistico convenzionale e quello del Kyusho.Se intendiamo il cubo di gelatina come un corpo umano,

e la distorsione come gli effetti dell’impatto di un proiettilesu quel corpo, abbiamo una visione molto attendibile. Conun potente colpo di pugno, di gomito, di ginocchio oqualsiasi arma contundente, vediamo che in superficie –ma anche all’interno – si ha un trauma massivo, o un effettoesteso in una data struttura. La sua forza è catturata eassorbita quando si dipana all’interno della struttura, nelpunto d’impatto. Danneggia il tessuto o l’integrità fisica, madipende esclusivamente dalla quantità di forza impiegata.L’idea che il Kyusho può essere rappresentato dal proiettileche trapassa un obbiettivo, in una traiettoria determinatadallo spazio e dall’oggetto, è ben differente. Ma primadobbiamo usare la terminologia corretta, perché c’è moltaconfusione a riguardo.Nel Kyusho, il motto classico è “angolo e direzione” in

superficie, (meglio di così non si può), è un approcciovalido, ma molto limitato.Angolo: si traduce nella maniera in cui l’arma si avvicina a

un obbiettivo specifico (alcuni, ancora, lo chiamano puntodi pressione), è esemplificativo dell’azione fisica. Si trattada una posizione iniziale a una finale, da anteriore aposteriore, da più grande a più piccola, da più a meno, dadestra a sinistra o viceversa, ecc.Direzione: si traduce in un asse sopra il quale qualcuno o

qualcosa si muove e può indurre all’errore il praticantenovizio nello studio del Kyusho. È anche per questo chemolti cercano invano di provocare grandi danni, ma non ciriescono… purtroppo direi, perché molti si arrendono,affermando che il Kyusho non funziona.La definizione che più aiuta, non solo a comprendere a

un livello più alto, ma anche a provocare effetti Kyusho inmodo più efficace e redditizio, è la “Traiettoria”.

Kyusho

Le 5 dimensioni del Kyusho

“Nella scienza, la quintadimensione è la coscienza,

che permette la percezione ditutte le altre in relazione a

futuro, passato, e anche allevariazioni rispetto alpercorso del tempo

lineare”

Kyusho

La Traiettoria è il percorso fatto dal volo di un proiettile, o daun oggetto che si muove sotto l’azione di determinate forze,attraverso lo spazio. Nel Kyusho questo è ciò che cerchiamo,per inviare la nostra energia cinetica tramite un percorsospecifico nel corpo umano, non nel punto d’impatto ma più inprofondità, nel suo nucleo. Non cerchiamo di traumatizzarel’esterno o il guscio del corpo e le sue strutture; cerchiamouna traiettoria nell’arco di una struttura di accesso al nucleo.Nel Kyusho, questo è il sistema nervoso centrale (midollospinale e cervello), mediante i nervi. Per questo non ci sonoferite nel Kyusho, perché non usufruiamo, tantomeno neabbiamo bisogno, di traumi forti e violenti. Il continuerà afunzionare così, come mostra anchequesta immagine, il danno può essereinflitto e la traiettoria prolungata asua volta, ma nell’allenamento,l’importanza risiede nellatraiettoria e nel raggiungere ilnucleo con una forza più ridottapossibile. Una volta che si praticae si controlla, si aggiunge la forza(talvolta, se necessaria) che,ovviamente, moltiplicherà gli effettiper una protezione ancora piùaffidabile (anche dal punto di vistalegale…).

Nelle MMA adesso possiamo vedere la dura realtà ditutto questo. Si vede la forza e la brutalità, che spesso siassorbe quando si combatte…, ma, di tanto in tanto, sivede anche la traiettoria corretta usata con minor forza inun punto, in modo tale da neutralizzare l’avversario. Maquesto, e la maggior parte delle Arti Marziali sono di naturaYang, non ha tanto a che vedere con il funzionamentoesterno, quanto con la distruzione delle strutture esterne.E come termine di paragone con lo Yin, prendiamo

spunto dall’abilità del Kenjutsu o dagli stili giapponesi dispada. non utilizzano la forza per fare i loro tagli, ma latraiettoria per attraversare la parte esterna… Questo è ciòdi cui tratta, o dovrebbe trattare, il Kyusho.Non è questione di forza, di angolo o di direzione…, tutto

sta nella traiettoria.

Tenendo sempre come sfondo l’Ochikara, “la grande forza” (chiamata e-bunto nel dialetto degli Shizen), la saggezza segreta degli antichi sciamani giapponesi, i Miryoku, l’autore ci sommerge in un mondo di riflessionigenuine, capaci allo stesso tempo di smuovere nel lettore il cuore e la testa, collocandoci continuamente di fronteall’abisso dell’invisibile, come vera, ultima frontiera della coscienza personale e collettiva.

La spiritualità non come religione, ma come studio dell’invisibile, è stato il modo per avvicinarsi al mistero deiMiryoku, nel segno di una cultura tanto ricca quanto sconosciuta, allo studio della quale l’autore si è dedicatointensamente.

Alfredo Tucci, direttore dell’editrice Budo International e autore di un gran numero di titoli sulla via del guerrieronegli ultimi 30 anni, ci offre un insieme di riflessioni straordinarie e profonde, che possono essere letteindistintamente senza un ordine preciso. Ciascuna di esse ci apre una finestra dalla quale osservare i temi piùsvariati, da un punto di vista insospettabile, a volte condito da humour, altre da efficacia e grandiosità, ponendoci difronte ad argomenti eterni, con lo sguardo di chi ci è appena arrivato e non condivide i luoghi comuni con i qualitutti sono abituati ad avere a che fare.

Possiamo affermare con certezza che nessun lettore rimarrà indifferente davanti a questo libro, tale è la forza el’intensità del suo contenuto. Dire questo, è già un bel dire in un mondo pieno di presepi collettivi, di ideologieinteressate e tendenziose, di manipolatori e in definitiva, di interessi spuri e di mediocrità. E’ dunque un testo peranimi nobili e persone intelligenti, pronte a guardare la vita e il mistero con la libertà delle menti più inquiete escrutatrici dell’occulto, senza dogmi, senza moralismi di convenienza, senza sotterfugi.

urante i primi duemila anni distoria delle Arti Marziali, non si èmai messo in discussione i ldovere o l’obbligo che i guerrieriavevano di svolgere un

addestramento “Marziale”. Infatti, tuttisappiamo che originariamente, “le disciplineMarziali” furono sviluppate esclusivamente perl’al lenamento dei guerrieri e progettatespecificatamente per il campo di battaglia.Dopotutto, la parola “Marziale” deriva dallaparola Marte, il dio romano della guerra! Esappiamo, grazie alla storia, che per moltisecoli (sia nella tradizione asiatica, che inquella occidentale), la pratica delle Arti marziali(con o senza armi) era riservata alle casteguerriere. Gli Spartani, i cavalieri Templari e iSamurai, sono alcuni esempi che vengonosubito in mente. L’addestramento Marziale diquelle caste guerriere si è evoluto nei secoli ein moltissime culture del pianeta, f ino aoriginare centinaia di stili e sistemi. Molti di essi

Nei miei ultimi due articoli abbiamotrattato un tema interessante maincredibilmente controverso, che èstato dibattuto varie molte nelnostro universo: il ruolo delle ArtiMarzial i (se ce l ’ha...)nel l ’addestramento del le forzedell ’ordine. In questo articolo,continuerò a sf idare i lettori,presentando e discutendo nellastessa interessante e controversamodalità questo argomento che èstato parte della nostra cultura, sindall’inizio dell’era moderna: il ruolodel le Arti Marzial i (se ce l ’ha)nell’addestramento militare.

D

Gran Maestro John Pellegrini

“Durante i primi duemilaanni di storia delle

Arti Marziali, non si è mai messo indiscussione il dovere ol’obbligo che i guerrieriavevano di svolgere un

addestramento“Marziale”

li conosciamo al giorno d’oggi come “ArtiMarziali”. Tuttavia, bisogna chiarire che lamaggior parte dell’allenamento dei guerrieri èstato dedicato, per secoli, soprattuttoall’utilizzo delle armi, mentre quello a maninude veniva visto come l’ultima risorsa,l’opzione “prestabil ita” quando le armifallivano o non erano disponibili.Con le Arti guerriere e mil itari

inesorabilmente connessa alle Arti Marziali nelcorso della storia, non esiste alcun dubbiocirca il loro ruolo nell’addestramento delletruppe. Tuttavia, agli inizi degli anni ’70, alcuni“esperti” militari (alcuni di loro civili senzaesperienza di combattimento) cominciaronoad affermare che l’addestramento alle ArtiMarziali per gli eserciti moderni non era utilealle allora attuali situazioni di campo dibattaglia, e sentenziavano di non “perderetempo e denaro dietro a quelle inuti l i eobsolete tecniche”. Alcuni ammettono amalincuore che, nel migliore dei casi, certiallenamenti delle Arti Marziali potrebberoavere dei benefici come “esercizio fisico” ocome “sport da combattimento”.Le loro argomentazioni si basava sui

seguenti punti:I soldati moderni sono dotati di armi

altamente tecnologicheI soldati si portano dietro un

equipaggiamento assai pesante (fino a 65libbre / 30 kg).I soldati moderni quasi MAI entrano in un

combattimento corpo a corpo.Per questi motivi, le tecniche delle Arti

Marziali sono poco pratiche, non necessarie epersino pericolose per gli stessi soldati.Adesso io esporrò la tesi opposta, in

sostegno del fatto che l’allenamento nelle ArtiMarziali è pratico, efficace e necessario per isoldati moderni. Penso di essereadeguatamente qualificato in questo ambito,

“Con sempre piùfrequenza, le unitàmilitari vengono

impiegate per missionidel tipo “mantenere lapace”, “ricostruire

nazioni”, “sorveglianzaarmata”, “supporto incatastrofi”, “controllodelle masse” e altre

missioni di “assistenzaumanitaria”. Le abilità

nelle Arti Marzialipossono aiutare letruppe a contenereepisodi di violenza”

Gran Maestro John Pellegrini

“L’allenamento nelle Arti Marziali contribuisce

significativamente a sviluppareil carattere del guerriero.

Per secoli, la combinazione tradisciplina fisica, mentale espirituale, necessarie per

l’addestramento delcombattimento corpo a corpo,ha aiutato enormemente a

forgiare lo spirito e lamentalità del guerriero.”

grazie alla mia esperienzapersonale come istruttore diunità militari in tutto il mondo,per più di 25 anni. Questeesperienze includonol’addestramento alle truppedella OTAN in Europa, UnitàAntiterroristiche in Colombia eUnità di Elite dell’Esercito degliSTATI UNITI. Ho avuto anche ilraro privilegio e onore di averaddestrato truppe statunitensie alleate in Afghanistan (2006)e in Iraq (2008). Ho lavoratoanche con la divisione d’èlitedei paracadutisti dell’EsercitoItaliano (1968-1969).Adesso che ho dimostrato le

mie referenze ed esperienzesulla questione, vado a esporrele mie argomentazioni a favoredella pratica delle Arti Marzialiper l’esercito, basandomi suiseguenti punti:L’allenamento nelle Arti

Marziali contribuisce significa -tivamente a sviluppare i lcarattere del guerriero. Persecoli, la combinazione tradisciplina fisica, mentale espirituale, necessarie perl’addestramento del com -

battimento corpo a corpo, haaiutato enormemente a forgiarelo spirito e la mentalità delguerriero.Grazie alle sempre più

ristrette “Regole di Intervento”imposte dai governi e dalleorganizzazioni internazionali (esotto la lente dei mass-media),ai moderni guerrieri si debbonofornire abilità aggiuntive (nonletali) nell’addestramento alcombattimento, specialmenteper abituare le truppe ad aver ache fare e a interagire con lapopolazione civile.In talune situazioni, viene

ordinato ai soldati di catturaredei nemici vivi per questioni diintelligence. Le tecniche dicontrollo a mani nude sonofondamentali per quello.Negli interrogatori dei

prigionieri, i l personalecoinvolto è sempre disarmato.Qui più che mai, l ’abil ità amano nuda ha un’importanzacruciale.Con sempre più frequenza le

unità militari vengono impiegateper missioni tipo “mantenere lapace”, “ricostruire nazioni”,

“sorveglianza armata”,“supporto in catastrofi”,“controllo delle masse” e altremissioni di “assistenzaumanitaria”. Le abilità nelle ArtiMarziali possono aiutare letruppe a contenere episodi diviolenza.Infine, le armi (siano

tecnologicamente avanzate omeno), anche se usateappropriatamente, possonoincepparsi, restare senzamunizioni, possono cadere,essere strappate di mano,oppure, quando se ne ha unimpellente bisogno, possononon essere disponibili.Credo che sarete d’accordo

che abbiamo dimostrato i casidi uti l ità, importanza esaggezza di una competente enecessaria pratica delle ArtiMarziali da parte dei modernisoldati professionisti. È nostrodovere convincere icomandanti di alto rango, cosìcome ogni singolo soldato, deibenefici che portano i nostriallenamenti e speriamo chenon siano i commercialisti o ipolitici a prendere le decisioni

“In talune situazioni, viene ordinato ai soldati dicatturare dei nemici vivi per questioni di

intelligence. Le tecniche di controllo a mani nudesono fondamentali per quello.”

Tattiche di Bastone PoliziescoBasate sulla Realtà L'agente Judy Ochoa chiese rinforzi. Stava

per realizzare un arresto ed aveva bisogno dialtri agenti. Io mi trovavo ad un isolato didistanza, perciò presi la radio e gli dissi: “Arrivosubito. Sono quasi a 97”. Parcheggio l'auto pattuglia e comincio a

camminare per la stradina. Vedevo Judy cheparlava con un uomo che sembrava piùdisposto ad andare in spiaggia che in prigione.Aveva circa 30 anni, ben abbronzato, capellibiondi tinti ed indossava una camicia hawaiana,pantaloni corti e sandali. Dietro di me venival'agente Ted Williams, anche lui aveva rispostoalla chiamata. Era un uomo basso e muscoloso,la tipica persona che vorresti avere al tuo fiancoquando qualcuno decide di fare a botte. Ma, perl'aspetto dell'uomo che Judy stava perarrestare, non sembrava fosse necessarionessun tipo di scontro fisico. Il sospetto era ricercato per guida in stato di

ebbrezza. Erano circa due anni che scappavadalla polizia ed ora l'avevano preso. Invece diresistere a Judy, si mostrava educato e siscusava molto. Quando Judy gli mise le manidietro la schiena ci disse: “Mi dispiace molto pertutto questo. Era da tanto tempo che volevoconsegnarmi. Sono contento che siate qui per

Jim Wagner ormai da anni èimpegnato ad aprire il mondodella difesa professionale ai civili,ma tutto questo senzatrascurare il suo asse centrale dilavoro come esperto tra iprofessionisti. Oggi vi presenta ilsuo ultimo lavoro (che, come èsua abitudine, è disponibile inDVD), nel quale anal izza letattiche tipiche del bastonepoliziesco americano. Oltre allepeculiarità dell ’arma, questolavoro tattico è estendibile adaltre difese più comuni in altripaesi del l 'Europa e del Sud-America. Un nuovo video da nonperdere di un espertoriconosciuto a livello mondiale.

Self Defense

Armas

porre fine a tutto questo una volta per tutte”. Io mi misidavanti a lui e l'agente Williams fece la stessa cosa. Judyche stava dietro il sospetto, tirò fuori le manette dallafondina di cuoio e avvicinò il metallo al suo polso sinistro.Formavamo un triangolo tattico attorno al sospetto persicurezza. Questo arresto sarebbe stato facile. All'improvviso, il sospetto afferrò Judy per la mano

destra prima che potesse chiudere le manette. Ilsospetto si girò e colpì con forza Judy in faccia con ildorso della mano che aveva libera. Con la forza delcolpo la testa di Judy si mosse all'indietro e l'impatto gliruppe il labbro. Il sospetto sapeva che non sarebberiuscito a passare attraverso me e l'agente Williams,perciò evitò Judy, si scagliò verso un lato e cominciò acorrere. Immediatamente gli corsi dietro e lo raggiunsinella stradina. L'agente Williams riuscì ad afferrarlo perla manica destra, strappandola violentemente, ma ilsospetto cominciò a muovere le braccia a mulinello percercare di colpirci. Dalla mia visione periferica vidi cheJudy si era rimesso dall'impatto del colpo e che stavacorrendo per unirsi alla lotta. Tuttavia, io non avevovoglia di lottare e tanto meno avevo voglia che quelbuffone mi piazzasse un colpo. Mi chinaiimmediatamente dal lato destro, giusto davanti alla miapistola e presi il manico del mio bastone pieghevole. Loestrassi dalla fondina fino all'altezza della spalla e loabbattei con tutte le mie forze sullo stinco del sospetto,che stava per darmi un calcio. Sentii un colpo sordo,come quando scuoti un tappeto per togliergli la polvere.L'uomo gridò: “D'accordo, d'accordo, mi arrendo”. Funecessario un solo colpo con questo fine bastonemetallico, affinché l'uomo smettesse di lottare. Benchéfossi pronto a colpirlo di nuovo, le sue grida miconvinsero che non avrebbe più opposto resistenza ecosì, in effetti, accadde. Sdraiato supino sul asfaltocaldo dell'estate, alzò le mani per arrendersi. L'agenteWilliams lo ammanettò ed io mi misi tra Judy ed ilsospetto, perché sapevo che voleva fargli pagare perquello che gli aveva fatto. Questo successe alcuni anni fa, quando ero agente di

polizia in un commissariato del sud della California. Daallora ho lavorato proteggendo personalità per ildipartimento dello Sceriffo e nell'unità antiterrorista delgoverno degli Stati Uniti. Attualmente sono istruttore diArmi e Tattiche Difensive ed insegno ad altri il metodo persopravvivere ai confronti pericolosi. Da quel giorno non hopiù colpito nessuno con il bastone e spero di non doverlofare mai più. Tuttavia, imparare ad utilizzare un’arma dacolpo e conservare questa capacità è di vitale importanzanell'allenamento di un poliziotto ed anche per la maggiorparte di voi nell'allenamento della difesa personale civile,tanto con un bastone, quanto con una scopa o qualunqueattrezzo abbiate a portata di mano in una situazione di crisi.

Self Defense

“Imparare colpi e blocchi è

evidentementenecessario, ma nonservirà a niente senon li pratichiamo in

esercizi di conflitto”

Focalizzarsi sulle cose sempliciPrima di diventare agente di polizia ero un artista marziale.

In realtà, fui uno dei primi allievi di Dan Inosanto di Jeet KuneDo e Kali Filippino nel 1978. Mi allenavo esclusivamente conDan Inosanto e Richard Bustillo e poi con Ted Lucay, quandole Arti Marziali Fil ippine cominciavano a guadagnarepopolarità. Fino alla fine degli anni ‘80 non diventaronoveramente popolari. Per anni pensai che le Arti Marziali Filippine fossero il

miglior sistema esistente per le armi da taglio e da colpo. Ionon ero solo un allievo diligente, ma diventai anche unistruttore ancor più diligente, insegnando ai miei allievi quelloche mi avevano insegnato, come se fosse il Vangelo. Solo quando entrai nell'accademia di polizia nel 1991, nel

mio corso di allenamento di bastone, mi resi conto che in unconflitto reale il bastone era molto più semplice da utilizzarerispetto a tutto quello che avevo praticato negli ultimi anni. E,naturalmente, la prima volta che partecipai ad uncombattimento reale con un bastone, tutte le “fioriture” lebuttai dalla finestra. Non sto criticando i miei istruttori perquello che mi hanno insegnato, ma evidentemente esiste unadifferenza tra le Arti Marziali Tradizionali e le Arti MarzialiBasate sulla Realtà. Le prime si basano sul conflitto antico (sumetodi e tecniche di allenamento antichi) e le seconde sibasano sul conflitto moderno (quello che fanno le bande, icriminali, i terroristi, ecc.). Quando ti difendi in una situazionereale, r icorri al le tecniche di abil ità motorie basilari.

Spariscono i giri spettacolari, l'impugnatura morbida, i beimovimenti a ventaglio ed i tocchi multipli, che si supponerappresentino dei colpi, tutte cose che troviamo nella maggiorparte delle lezioni di armi delle Arti Marzial i . In uncombattimento reale con un’arma da colpo finisci perutilizzare quell'arma come un gorilla. Non è bello da vedere. Dopo qualche anno, nel 1995, mi allenai con Steve Tarani e

partecipai ad un seminario del Gran Maestro Leo Giron, pervedere se era cambiato qualcosa dai miei tempi nel JKD, e

Armas

non era cambiato niente. Non sono più tornato daallora, ma ho avuto alcuni allievi del JKD che sonovenuti da me. Uno di essi è David Cheng, che haappena scritto un libro intitolato “La base del JeetKune Do” (Tuttle Publising 2004).

Ora per i civili Dal 1992 sto allenando Tattiche Difensive con

migliaia di agenti di polizia e militari, dove siaggiunge l'uso corretto delle armi da colpo.Grazie alle mie esperienze per la strada comeagente di polizia, ho sviluppato un sistemapiuttosto facile da imparare e da applicare in

situazioni di conflitto reale. Fino al 2001, i miei insegnamentierano diretti solo alle entità governative. Ma nel 2001, dopogli attacchi terroristici negli Stati Uniti, mi resi conto cheanche i civi l i dovevano imparare a proteggersi e,guardandomi attorno, vedevo che non c’erano molti istruttoridi Arti Marzial i civi l i che fornissero ai loro all ievi unallenamento realistico. Una delle ragioni di questo fatto è cheassai pochi istruttori di Arti Marziali civili hanno affrontatodegli scontri reali, soprattutto con armi. La maggior partedegli istruttori civili imparano da altri istruttori civili e nonhanno formazione né militare né poliziesca. Quest’ultima èuna componente importante perché i militari hanno a che farecon dei nemici e la polizia con persone mentalmente instabili,criminali e, in alcuni casi, terroristi. Questi, naturalmente,

Self Defense

sono i nemici con i quali chiunque dinoi può avere a che fare. Con questobene in mente, io e l'editore AlfredoTucci di Budo International ci riunimmoper produrre un nuovo DVD intitolatoTattiche di Bastone Poliziesco Basatesulla Realtà. Questo nuovo DVDrappresenta tutto quello che unapersona deve sapere al momento diimparare ad util izzare un’arma dacolpo. Benché sia pensato per le forzedi sicurezza e della polizia, i concetti egli esercizi di al lenamento sonoesattamente gli stessi per i civili, i qualipossono trovarsi ad usare in manieraestemporanea un’arma per proteggerela loro vita.

Che cosa fa sì che funzioni Il sistema, come il mio ultimo DVD,

comincia insegnando all'allievo le areedi impatto del corpo umano. In unconfl itto reale non puoi colpirequalcuno a caso. I tuoi colpi rimanereall’interno dell'uso legale della forza.Per esempio, se colpisci unaggressore disarmato con un bastoneperché cerca di darti un calcio, il puntoadeguato dove sferrargli il colpo sarà sui grandigruppi muscolari delle braccia o delle gambe.D'altra parte, se un criminale si dispone aprendere una pistola da terra per spararti, potrestinon avere altra scelta che colpirlo su un obiettivodella ZONA ROSSA, come la testa, la colonnavertebrale o l'inguine. Come in qualunque scontro,tutto dipende dalle circostanze. Una volta che l'allievo impara gli aspetti legali,

gli è insegnato ad usare l'arma e ad impugnarla inuna situazione di conflitto. Naturalmente, il primopasso è impugnarla correttamente. Il modo diimpugnare l'arma è lo stesso che si utilizzaquando colpiamo qualcuno, che sia un coltello oun’arma da fuoco (l'unica differenza che ha l'armada fuoco è che il dito indice si trova sul grilletto).Quasi tutto quello che facciamo si fa con il pugno.Questo è il nostro principale strumento di colpo. La posizione corretta quando impugniamo

un’arma da colpo è portare all'indietro la manoprincipale che afferra l'arma ed anche il rispettivolato del corpo. Se siete destrimani, come l’80%della popolazione, il vostro lato principale è il latodestro. Se siete mancini, sarà il lato sinistro cheporterete indietro. Tuttavia, se anche l'avversario haun’arma -che non sia da fuoco-, potete avanzare ilvostro lato principale per raggiungerlo meglio.

Armas

Self Defense

“Benché siapensato per le

forze disicurezza edella polizia, i concetti e gliesercizi diallenamento

sonoesattamente glistessi per i civili,i quali possonotrovarsi ad

usare in manieraestemporaneaun’arma perproteggere la

loro vita”

“Ci sono solo 12 angoli nei qualisi può colpire ilcorpo umano”

Ci sono solo 12 angoli nei quali si puòcolpire il corpo umano. Nel sistema, enel mio nuovo DVD, spiego i 12 angolipasso per passo. Questi angoli nondifferiscono da quelli stabiliti dagliantenati europei, fi l ippini o indianiapache americani. Persino nelProgramma di Arti Marziali per il Corpodei Marines degli Stati Uniti (MCMAP) sistudiano questi stessi angoli, adeccezione di alcuni. Bloccare è facile. Esistono solo 4

blocchi principali: in alto, in basso edorizzontalmente (dentro o fuori). Seaggiungiamo i 4 blocchi diagonali chenon sono altro che variazioni dei primiquattro, possiamo bloccare qualunquecolpo. Mi fa ridere quando gli istruttoritradizionali dicono ai loro allievi che civogliono anni per imparare a colpire e abloccare, quando, in realtà, si può

imparare tutto in un giorno. Quello cherichiede anni è mantenere questeabilità. Imparare colpi e blocchi è

evidentemente necessario, ma nonservirà a niente se non li pratichiamo inesercizi di conflitto. In questo sistemaabbiamo tre esercizi principali. Sicomincia dal più facile e si complicanole cose man mano che si adatta allavelocità reale: l'Esercizio di Sparring diUn Punto, l'Esercizio di “Feeding” el'Esercizio di Stile Libero. Naturalmente,la prova del fuoco sarà combinarli tutti inuna Prova del Conflitto (con attori, vestitie strumenti reali in un ambiente reale).

Conclusione Come ho già detto, esistono due tipi

di Arti Marziali, quelle tradizionali e

quelle basate sulla realtà. In realtà,esiste una terza categoria: quel lesportive. Se non praticate Arti Marzialiper imparare la difesa personale, nonc'è niente di male nell’ imparare leantiche e coreografiche tecniche diarmi, nel fare i kata e nel seguire letradizioni antiche. Tuttavia, se studiateArti Marziali con l'unico proposito diproteggere voi o i vostri cari, l'unicomodo per farlo, come ho già detto neiprecedent i art icol i , è impararetecniche semplici ed una preparazionementale adeguata. I l mio sistemabasato sulla realtà è per coloro che siguadagnano da vivere lottando, ed ilmio nuovo DVD di Tattiche di BastonePoliziesco Basate sulla Realtà puòessere giusto quel lo di cui avetebisogno se dovete lottare per salvarvila vita.

Armas

Nella Taekwon-Do, punto vitale è definito come qualsiasi areasensibile o fragile nel corpo vulnerabile ad un'attacco.È essenzialeche lo studente di Taekwon-Do possieda una conoscenza dei

diversi punti in modo da poter utilizzare il correttostrumento d'attacco o bloccaggio. L'attacco

indiscriminato è riprovevole per essereinefficiente e uno spreco di energia."-Generale Choi Hong Hi, THEENCYCLOPEDIA OF TAEKWON-DO,Volume II, pag 88. Il Taekwon-Do è unadelle arti marziali più diffuse eprofessionali attualmente nel mondo(fondata il 11 aprile 1955 dal generaleChoi Hong Hi), e continua aprosperare anche dopo la morte delsuo fondatore nel mese di giugno2002. Nel corso del tempo i fattorisportivi hanno ottenuto priorità egran parte dei metodi originali diautoprotezione sono stati ignorati oscartati. Negli scritti originali delgenerale Choi, una gran partedell'attenzione, la struttura e anchel'uso di punti vitali "Kupso" (oKyusho), nonché lo sviluppo di armiper accedervi, fu delineata, ma non è

satata mai completamente insegnata.Kyusho International ha sviluppato un

programma per illuminare, educare,integrare e restituire a questa incredibile arte

marziale i concetti del suo fondatore. Questonuovo programma ha il pieno sostegno del figlio

del fondatore, Choi Jung Hwa. L'obiettivo di questaserie è quello di indagare i modelli (TUL), che vengono eseguiti

in conformità con i precetti del fondatore nella "The Encyclopediaof Taekwon-Do" (15 volumi scritti dal generale Choi Hong Hi,compresi i suoi "punti vitali"). Attraverso questa struttura, il Kyushosarà inizialmente integrato di nuovo nel Taekwon-Do. KyushoInternational è orgogliosa di aiutare in questo compito dicollaborazione monumentale e storica.

REF.: • KYUSHO20 REF.: • KYUSHO20

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Se questo DVD non soddisfa questirequisiti e/o la copertina non coincide conquella che vi mostriamo qui, si tratta diuna copia pirata.

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La Zen Nihon Toyama-Ryu Iai-Do Renmei (ZNTIR) èl'organismo che attualmente, una volta rivisti e adattati iconcetti e la metodologia di una scuola proveniente da unsistema di combattimento reale, vuole preservare questatradizione e le forme originali tramite un metodo che unisce

corpo, mente e spirito in maniera realistica edefficace. Questo DVD è stato creato a cura dei

praticanti della Filiale Spagnola della ZenNihon Toyama-Ryu Iai-Do Renmei (ZNTIR

- Spain Branch) per far conoscere atutti uno stile di combattimento, con

una vera spada, creato nello scorsoXX secolo e con radici nelleantiche tecniche di guerra delGiappone feudale. Qui potretetrovare la struttura basilare dellametodologia che vieneapplicata nello stile, dagliesercizi codificati per ilriscaldamento e lapreparazione, passando per gliesercizi di taglio, le guardie, ikata della scuola, il lavoro incoppia e l'introduzione alla

pietra miliare su cui si basa ilToyama-Ryu: il Tameshigiri, o

esercizio al taglio su un bersaglioreale. Ci auguriamo che la

conoscenza dell'esistenza di uno stilecome il Toyama-Ryu Batto Jutsu sia

una riscoperta di un modo tradizionale eallo stesso tempo differente dalle attuali

discipline da combattimento, che attraggacoloro che desiderano andare più lontano nella

pratica delle arti marziali. Gli appassionati della spadagiapponese e i neofiti, troveranno questo DVD utile come puntodi riferimento e supporto al proprio apprendimento.

REF.: • TOYAMA1REF.: • TOYAMA1

Tutti i DVD prodotti da Budo International vengonoidentificati mediante un’etichetta olografica distintiva erealizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allostesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano ipiù rigidi standard di qualità.

Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o lacopertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, sitratta di una copia pirata.

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