Rivista Arti Marziali Cintura Nera 291 Giugno 2 parte

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La rivista internazionale di Arti Marziali tradizionali, sport da combattimento e autodifesa. Download gratuito. Edizione Online 291 Giugno - 2 parte Anno XXIV

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scludendo le migliaia di bugie e bugiardi chepopolano il pianeta marziale, esistonomoltissimi e interessanti Maestri e tradizioni,che possiedono il vigore, l'interesse e laforza necessarie per condurre la nuova

generazione di studenti che dovranno trasmettere ilmessaggio, la conoscenza, le tradizioni e forme chefanno grandi le vie guerriere.

Tutti abbiamo difetti, nessuno è perfetto! Neppure i piùgrandi maestri, però è obbligo di ogni studente sforzarsidi migliorare il ricevuto senza tradirne l'essenza. Questoè certo soprattutto nelle scuole più antiche, perché tuttoquello che le circonda è conformato attorno a poderoseegregore, sepolte con intense e profonde radici ches'incastrano fisse nelle profondità dei tempi.

Ma persino alcune di queste scuole trovarono i lorotrasgressori, persone speciali che diedero una nuovastrada a quello che riceverono dalla tradizione. KanoJigoro lo fece con il Ju Jutsu e il Judo, Funakoshi con ilTote Jutsu e karate, Ueshiba con l'Aikido del AikiJujutsu... Nella tradizione cinese non fu diverso, neppurein quella Coreana...

Ci sono però oggigiorno molte persone che hannoconfuso libertà con libertinaggio, tradizione contradimento, conoscenza con saggezza. Maestri cosìchiamati che fanno della loro cappa una casacca (ditesta propria - n.d.t.), per e alla gloria di se stessi, o perla semplice e prosaica ragione di trionfare nella ricercadel “vile metallo”. Io non dirò nomi, ma gli osservatoriintelligenti sanno chi sono.

Voglio forse dire che chi non fa qualcosa che abbia piùdi 300 anni di storia, è un ciarlatano? No! Certo che no!Condannerei con una visione minifondista molti grandiche furono rivoluzionari ai loro tempi e portarono unanuova visione, degna, ricca e positiva per tante persone.

Quando il tema che ogni tempo trascorso, comedicevano i Les Luthiers, semplicemente fu anteriore,quali elementi di giudizio devono condurre il nostrocriterio?

Dove si trova dunque la linea separatoria che fa dialcuni ciclopici trasgressori e di altri fanfaroni ciarlatani?E' forse sufficiente la buona intenzione? L'onestà, l'eticao l'astenersi a un'imprudenza morale? Ognuno di noi hacriteri diversi, valori differenti che sono frutto dellanostra educazione, delle nostre necessità edesperienze. Sarebbe presuntuoso da parte mia volerstabilire questo confine tracciando un'inequivocabile

linea sul suolo. Le cose difficilmente sono bianche onere, sempre esiste un'infinita gamma di grigi chesfumano questi confini in un amalgama complesso, nelquale si fondono storie e realtà multiple sul pianospirituale e materiale.

Giudicare solo per il prisma del successo o delladiffusione il valore di uno stile o di un altro, sarebbepoco meno che dar ragione alla quantità... un milione dimosche adora la merda, ma questo non fa si che cessiper questo di essere... merda. Riguardo ai valoriqualitativi, la cosa si complica ancora di più, perchédipende dalla messa a fuoco e dalla visione, dal criterioe dalla lucidità di ognuno. Quelli che giudicano per ilprisma dell'efficacia come suprema ragione d'essere delmarziale, vedranno una cosa; per quelli che prevale ilrealismo, ne vedranno un'altra; in quelli che il puntodivisorio è la salute, giudicheranno per un'altra; per chil'importante risiede nell'amore verso quella tradizione...un'altra molto distinta.

La cerimonia della confusione è servita, non c'è un solocriterio valido per inquadrare quasi nulla e tuttavia, nelsentimento interiore di ognuno di noi, esiste tutto questo,mescolato alla nostra attinente dose, spingendoci in unao nell'altra direzione, scegliendo consciamente oinconsciamente verso dove indirizzare i nostri piedi. Lecose non sono buone o cattive in se ma per comeviviamo in esse e per come ci trasformano nella direzioneche spinge il nostro più profondo anelito, il nostro ultimo epiù forte desiderio interiore. Alcuni passeranno come unacometa per uno stile, altri arriveranno a esso come chitorna a casa; alcuni si postuleranno come trasgressori,altri come paladini della tradizione. Ci saranno quelli chesfioreranno la superficie delle cose, e ci saranno quelliche andranno in fondo alle stesse.

La ricchezza e varietà del mondo marziale e delle sueproposte è talmente grande e possiede tal entità, che haresistito alla scommessa dei secoli. Il suo potere èeterno, perché s'iscrive nelle forze primordiali chetoccano anche l'esistenza umana; perciò non habisogno di difensori, troverà in ognuno di noi solointerpreti. Mi arrendo davanti alla sua grandezza checontemplo spiegarsi ogni giorno davanti ai miei occhi,mostrando tutta la sua varia gamma di poteri immensi,ora temibili, distruttivi, crudeli... ora nobili, giusti,temperati.

Il mondo del Marziale è grande! Con che occhi loguardi tu?

E

“Spero che gli artisti marziali siano più interessati allaradice delle arti marziali che ai differenti e ornamentalirami, fiori o foglie”.

Bruce Lee

“Ciò che lasciamo dietro e ciò che abbiamo davantinon è nulla in confronto a ciò che portiamo dentro”.

Emerson

Traduzione: Chiara Bertelli

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Alfredo Tucci è Managing DirectorBUDO INTERNATIONAL PUBLISHING CO.e-mail: [email protected]

https://www.facebook.com/alfredo.tucci.5

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La tradizione che sta per arrivare

Il vento e la sua eredità

"L'esperienza non è ciò che ti accade, ma ciò che fai con quello che ti accade."

Aldous Huxley

Il tempo passa e le realtà mutanosecondo il ritmo della vita. Stando sedu-to oggi a osservare in retrospettiva,posso vedere molto indietro nel tempol'"io" che ha iniziato a studiare Bugeisotto la guida diretta di ShidooshiJordan Augusto. Ora non misuro più iltempo in termini di anni o mesi, ma dalleesperienze vissute che mi hanno cambia-to, mi hanno trasformato. Ricordo conforza e importanza, nelle parole del miomaestro, la frase introduttiva: "La barcain cui stai remando oggi è quella che holasciato molto tempo fa". E nel mio rema-re mi sono reso conto che l'alunno è l'u-nico vogatore e il maestro è solo unaguida, un timoniere esperto che punta lepeculiarità del fiume, un fiume le cuicorrenti possono mutare nel tempo.

Testo: Shidoshi Luis Nogueira

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ertamente, questi sono tempi diversi daquelli che lo hanno portato a diventare unmaestro e anche i maestri che l'hannopreceduto. L'immediatezza e la superficialitàsi oppongono alla pazienza e all’impegno, èla vecchia storia della modernità contro il

tradizionalismo. Per i nostalgici, qualcosa di comune tra itradizionalisti, le sempre mutevoli e frenetiche realtà diquesto secolo non hanno interesse alcuno, e lamancanza di valori e sensibilità tradizionale generarepulsione. Nei giorni nostri, il Bugei, l'eredità della Kazeno Ryu (scuola del vento), nonché molte altre scuoleantiche, sono bloccate in un tiro alla fune tra un vastotesoro culturale, basato sulle virtù classiche, e la volontàvorace dell'uomo moderno, che agisce con i muscolipiuttosto che con la testa, vale a dire, più passione cheriflessione. Questi sono tempi che determinano, come ilfiume, il punto di partenza di chi intraprende un modotradizionale di valori e di auto-sviluppo.Nonostante il forte handicap che richiede (e ha sempre

richiesto) il fatto di essere l'erede di una tradizione, laperseveranza è stata tuttora il comune denominatore. Inpassato, chi aspirava a diventare l'allievo di un maestro,doveva prima passare attraverso una fase chiamataKyûdôshin, o ricerca personale nella Via, in cui l'aspiranteallievo era costretto a svolgere compiti commissionati dalmaestro, a volte senza senso, al fine di mostrare la suavera volontà e il vero desiderio. Questa era la sua primagrande prova del fuoco; la forgiatura della suaperseveranza (Keizoku 継 続 ) e la piena accettazione(Shoochi 承 知) della sua condizione apprendista. Senzaquesto metodo, prima non c'era molto che il maestropotesse fare, proprio come il mastro forgiatore di katananon è in grado di fare nulla sul tamahagane 玉 鋼 (acciaioper la forgiatura di spade) se il Tatara 鑪 (forno) non èabbastanza caldo.

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Persone di grande valore

In un passato non troppo lontano, al fine di diventareun allievo, il candidato avrebbe trascorso qualche tempoad imparare a prendersi cura della scuola, del suoambiente e dei suoi pari. La sua pratica era limitata apulire il dojo, lavare e preparare i costumi degli studentipiù avanzati, ecc. Questo processo, che non viene piùusato, oltre ad insegnare all’apprendista a svolgere leattività quotidiane, gli dava una visione di umiltà erispetto per i suoi senpai, gli studenti più avanzati, perchéuna volta superata quella fase, sapeva che anche loroavevano attraversato quello stesso periodo. In questomodo, imparavano il valore delle piccole cose; sacrificisemplici ma pregevoli.Oggi, nel XXI secolo, queste pratiche sono diventate

semplici storie, ma i loro valori rimangono. Le difficoltà dioggi sono diverse. Lo studente non ha bisogno di pulireun giardino dalle foglie ogni giorno o imparare a lavare ipiatti per forgiare il suo spirito, perché, in una società concosì tante scorciatoie, mantenere la sua ferma volontà diapprendere è prova sufficiente. Ed è ora quando apparepiù complesso guidare con successo.Comunque, all'altra estremità della scala, alcuni stili

conservano ancora molte usanze del passato cheguidano gli studenti in un percorso di auto sviluppo e di

“In un passato non troppo lontano, al fine di diventare un allievo, il candidato avrebbetrascorso qualche tempo ad imparare a prendersicura della scuola, del suo ambiente e dei suoi pari.La sua pratica è stata limitata a pulire il dojo,lavare e preparare i costumi degli studenti più

avanzati, ecc.”

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responsabilità. A titolo di esempio, ancora oggi, glistudenti sono invitati a lasciare la scuola quando nonriescono a superare un test. Questo requisito, lungidall'essere irrazionale, offre grandi vantaggi, poichéincoraggia lo studente a mettere il cuore e l'animanell'apprendistato ed essere un degno destinatario degliinsegnamenti che sta ricevendo, allontanandosi dallamediocrità comune e mostrando il suo vero valore...E se vi è una cosa che io voglio rilevare della gente che

mi circonda, dal nostro Honbu-cho, capo della scuola,Shidooshi Jordan Augusto, e il resto delle personequalificate, come Shidooshi Juliana Galende o ShidooshiThiago Finotti tra gli altri, ai nostri studenti più avanzatiche seguono formalmente la Via dell'allievo nelle nostrescuole accreditate (Brasile e Spagna) o programmainternazionale, è il valore profondo di tutti quanti, forgiatoattraverso lo sforzo quotidiano, i l duro lavoro, ladedizione, l'impegno, la semplicità e l'umiltà.

La Via del Kokeisha (successore)Nella tradizione del Kaze no Ryu Ogawa, ogni maestro

può nominare fino a 10 Kokeisha nella sua vita. Moltipossono essere adatti per avere il posto, ma solo pochisaranno confermati.Essere nominato successore rappresenta una grande

responsabilità. La sua nomina non è una conquista ma unobbligo: quello di essere degno di ereditare la storia delsuo padrone. Tutto il lavoro nella vita di un maestro saràesposto e mantenuto dal suo successore.In una tradizione che considera l'onore così prezioso,

come i giapponesi o il popolo Shizen, il fallimento inquesta impresa è la più grande delle sventure. Dopo ditutto, sarà l'erede con i suoi atteggiamenti e le decisioniquel che fornirà degna prova o, al contrario, darà uncattivo esempio di un maestro legittimo e una tradizioneche è sopravvissuta per secoli.

“Nella tradizionedel Kaze no

Ryu Ogawa ha, ogni maestro puònominare fino a 10 Kokeisha nella sua vita.Molti possonoessere adatti

per avere il posto,ma solo pochi

sarannoconfermati.”

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Kaze no Ryu nel XXI secoloAttualmente la nostra scuola ha un eccezionale tridente

maschile, i tre pilastri che assicurano un futuro sano e disuccesso per il Bugei in tutto il mondo. Shidooshi JordanAugusto, uno dei massimi esponenti (Hiroshi Ogawa haformato personalmente 64 Shidooshi) e tesoro intangibiledi una vasta tradizione, con decenni di sforzi costanti egrande dedizione per mantenere intatta e diffondere latradizione che è stata tramandata a lui da Ogawa Senseistesso. Sotto il suo comando diretto vi sono i principaliresponsabili, i Kokeisha: Shidooshi Thiago Finotti e iostesso, il vostro umile servitore, Shidooshi Luis Nogueira.Shidooshi Thiago Finotti è ora Presidente della

Sociedad Sul-Americana de Bugei e maestroresponsabile presso la sede a Uberlandia, Brasile. Egli è ilreferente tecnico in questo secolo, e un profondoconoscitore della nostra tradizione. Fin dai suoi primipassi nel Bugei, Shidooshi Thiago Finotti ha dedicatolunghi periodi della sua vita per essere formato e istruitoda Shidooshi Jordan, aff inché la sua tecnica, laconoscenza e il carattere fossero puramente definiti.Infine, Shidooshi Luis Nogueira è Presidente

dell’European Bugei Society e capo della Sede Centrale aValencia, Spagna. Studia e lavora quotidianamente conShidooshi Jordan nel mantenimento e diffusione dellascuola, approfondendo tutte le sue dimensioni.Infine, Shidooshi Luis Nogueira è Presidente

dell’European Bugei Society e capo della Sede Centrale aValencia, Spagna. Studia e lavora quotidianamente conShidooshi Jordan nel mantenimento e diffusione dellascuola, approfondendo tutte le sue dimensioni.Tutti e tre svolgiamo il compito di mantenere in modo

legittimo e professionale il grande patrimonio storico checi precede, con tutte le nostre forze e grande dedizione.

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Sinawali, \ Sin-a-wal-i, signif icagestire una o due armi attraverso unaserie di modelli. Richiede il concetto digestire l’apertura o la chiusura dellebraccia. Quando si spostano le braccia, icambiamenti di posizione sono similiall'intreccio di scandole nei tetti nellecase filippine, che è quello da cui deriva ilsuo nome.

Il Sinawali è importante perché insegnaun modo per muovere gli strumenti o armiproprie in uno spazio piccolo senzasbattere tra loro. Purtroppo, molti nelleArti Filippine non capiscono il movimentoe lo spostamento del corpo. L'Arte diSinawali è diventato un modo di far girarele braccia intorno ad alta velocità, senzadoversi curare di colpirsi sulle mani o sulleproprie armi, e senza preoccuparsi ditagliarsi le mani, le braccia o i gomiti se sista utilizzando uno strumento affilatocome un coltello, una spada o qualsiasiarma da taglio. Normalmente le braccia simuovono sempre più veloce per verificarese si capisce il Sinawali, il corpo è mantenuto in posizioneverticale e consolidato e sono necessari tutti i tipi di acrobazie ecolpi di scena per aprire e chiudere le braccia in sequenzasenza fare un pasticcio su noi stessi. Alcuni nelle Arti MarzialiFilippine aggiungono una rotazione superiore del corpo perspostare le spalle in avanti e cercare di districare le braccia, poi

dichiarano che questo è il pezzo mancante nel tessuto o l'artedel Sinawali. L'idea di muovere e spostare veramente il corponon è mai stata parte dei pensieri o idee dello style. Il professorPresas mi ha sempre detto : "Bram, devi muoverti e ruotare ilcorpo. La cosa più importante è lo spostamento del corpo. Tugià non sei là." Intrecciare: Formare una tessitura; intrecciare le

I l Sinawali è comunementeconosciuto come l’abilità perintrecciare le proprie braccia conquelle del partner, di comearmeggiare le armi nelle ArtiMarziali Filippine. Ogni stile diAMF ha i propri modelli, alcunicon versioni più semplici con unamano, e altri con più ripetizioni emodelli complicati che devonoessere imparati a memoria.Sinawali significa intrecciare,allacciare (tessere) e si ispira almetodo di intreccio dei tetti dellecase f i l ippine: Wali. Masoprattutto, i l Sinawali puòanche essere la capacità dimuoversi attraverso lo spazio, diintrecciare la distanza e il tempoe la cadenza e il ritmo di attaccoe difesa. Sinawali può essere lacapacità di gestire il corpo a unadistanza determinata peraccentuare veramente la zonalibera durante l'utilizzo di armidoppie (o strumenti doppi).

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Maestri d'Armi

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“Bram, devi muovertie ruotare il corpo.

La cosa piùimportante è lospostamento

del corpo. Tu già non sei là.”

Professor Presas

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forme, fare come intrecciare insieme leparti, muoversi in un corso sinuoso o zig-zag per evitare gli ostacoli. Vediamo unmodello o un metodo per eseguire ilSinawali; i l tessuto strutturatoconcettuale delle armi è spessopercepito come una singola entitàconosciuta come la Forma 6 del Cielo edella Terra, o Alto-Basso-Alto. A volte èl'unica versione o la versione più comuneappresa, insegnata e utilizzata dalla

maggior parte degli artisti marzialifilippini. La maggioranza delle persone siconfonde perché il significato genericoper quasi tutti quell i che stannoimparando Sinawali, non è solo il Cielo ela Terra 6, ma un Sinawali doppio conentrambe le braccia in un movimentosincrono. L'Alto-Basso-Alto, o il Cielo e laTerra 6, diventa la forma piùcomunemente nota di esprimere ilSinawali perché si basa sulle semplici

capacità motorie di intrecciare le propriearmi. La forma il Cielo e la Terra inizia conun attacco di linea alta (da aperto achiuso), un attacco di linea bassa (dachiuso ad aperto) e un attacco di lineaalta (da chiuso ad aperto con movimentodi svincolo). L'attacco iniziale è unmovimento ad alta linea senza nulla sulsuo cammino. Perché la linea bassa diattacco si trova sotto la linea inizialed'attacco, il movimento è facilmente

raggiunto evitando che le propriebraccia urtino l’uno contro l’altro.L'attacco finale si esegue sullalinea di base seguendo la lineadel braccio in retrazione e dinuovo non c'è nulla nella via diattacco. Questo è diventato ladefinizione standard del Sinawali.Il Sinawali esiste realmente in unamoltitudine di versioni e insiemedi competenze. L'uso o la radicedel movimento concettualefondamentale di qualsiasiSinawali è, naturalmente, lapossibilità di aprire e chiudere leproprie braccia. La versione basedi intrecciare le braccia è in realtàun Sinawali semplice, non unSinawali doppio. Tutte le versionidi Sinawali semplice fanno uso diun braccio, con rotazione Alto-Basso prima di replicare ilmovimento con l'altro braccio,alternando le braccia dopo ognirotazione completa.

La base reale o l'insieme diprincipi fondamentali del Sinawalisemplice si chiama SinawaliIndividuale o movimento delledue parti. Le braccia eseguonoun attacco dall'esterno all'internosulla linea superiore, e poi unachiusura per aprire la linea bassacon una retrazione verso laposizione di apertura. Laseguente serie di singoloSinawali è un movimento di treparti. La maggior parte dellagente lo confonde con il SinawaliIndividuale semplice, ma è uninsieme di differenze sottili diabilità separte.

Il Sinawali Individuale è unmovimento in tre parti cheprepara il praticante per il Sinawalidoppio. Il set è composto da unattacco di linea alta (da aperto achiuso), un attacco di linea bassa(da chiuso ad aperto) e un attaccodi linea alta (da chiuso ad aperto)con una retrazione dell'attaccofinale. Quello che segue nellaserie è un ritorno al SinawaliIndividuale semplice ma questavolta con una piega: attacco dilinea alta (da aperto a chiuso), eun attacco di linea bassa (dachiuso ad aperto), e la sottiledifferenza qui è che il prossimoattacco di linea alta è eseguitosulla linea bassa di attacco, chenon è stata revocata, e chequando il corpo è ruotato, si piegasotto la nuova linea alta di

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attacco. Quando ci si gira per colpire laseconda linea alta di attacco, è costrettabiomeccanicamente una retrazione delcolpo di linea bassa verso il propriofianco. Ciò richiede una comprensionedello spostamento del corpo e laposizione delle braccia rispetto al corpo.

Poiché il braccio della linea bassa sipiega sotto l'attacco di linea alta da unlato del corpo, si è costretti a imparare aseparare e retrarre il braccio dellalinea bassa quando l'altro braccioforma una propria l inea bassaattacco, e i l braccio piegato èspostato dalla l inea bassaprecedente alla linea alta attuale.Cadenza: misura o ritmo di un flussoritmico. Ritmo: Misura. La strutturaritmica o cadenza di movimento èimportante e di solito è il problemapiù grande con qualsiasi Sinawalidove ci sia qualche piega oretrazione. La solita cadenza è comesegue: attacco alto, attacco basso,piega, e poi attacco alto, basso emettere da parte il braccio della lineabassa per essere pronti per i lprossimo attacco di linea alta. Glistudenti avanzati ritengono di averraggiunto un elevato l ivello dicompetenza se colpiscono su e giù epuliscono la linea bassa quandocolpiscono contemporaneamentegiù: è un grande effetto di forbice.Purtroppo questo movimentosimultaneo combinato èsemplicemente molto appariscentema è sbagliato e anche gli studentiavanzati intoppano i bastoni tra loro ocon quelle dei loro compagni diallenamento o rivali.

La corretta cadenza è : colpo inalto, colpo in basso, PIEGARE,lasciare libera la linea bassa, colpire lalinea bassa, PIEGARE, colpire la lineaalta, aprire la via nella linea bassa,colpire la linea alta... RITRARRE ericominciare. Si tratta di unadifferenza sottile, ma è importante: sela propria arma è messa da partedalla posizione della linea bassaprima di colpire basso con la manoopposta, non c'è la possibilità diincontrare l'altro bastone o quello delvostro compagno di allenamento odell'attaccante. Quando si apre lalinea bassa di attacco prima di colpirecon l'altra mano, si è anche pronti ainterrompere qualsiasi movimento,fare un contrattacco se necessario oinserire il proprio bastone all'internodel flusso di combattimento.

Il movimento di apertura è semprefatto sulla linea alta di attacco perchéil percorso della linea bassa è chiaro.Così come c'è un unico Sinawali conuna piega, c'è anche un SinawaliIndividuale con una piega. I lmovimento è Su, Giù, Su, con unaretrazione dell'ultimo attacco di lineaalta, per ritornare alla posizionechiusa che accompagna laliberazione della linea bassa versoposizione di partenza della linea alta.È solo un passo del Sinawali doppio.

Nel Sinawali Individuale ci sono dueposizioni di linea alta, per cui vi è lapossibilità di liberare la linea inferiore sulprimo o secondo colpo del Sinawaliunico. Il primo movimento è un attaccoin alto, poi un attacco in basso efinalmente un attacco in alto.

Quest'azione di rotazione del propriocorpo per mettere da parte lo strumento acolpire con l'altra mano, con la mano

vincolata all'anca a causa del movimentodi tirare, porta alla successiva fase dipiegatura all'interno del movimento delSinawali Individuale. Dopo aver fatto lapiega, l'anca tira immediatamente dalproprio corpo e l'altro attacco si alza al disopra: A questo punto è possibilesgomberare la zona inferiore, poi sicolpisce la linea bassa ... o si potrebbeattaccare in alto, colpire in basso e nel

Maestri d'Armi

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colpire in alto chiarire la linea bassa. L'ideadi base è che siamo sempre in grado diaprire in modo sicuro la linea bassa, seabbiamo l'altra mano in posizione dicolpire su; possiamo rimanere bloccati ocon le nostre armi agganciate, perché,come mi piace di dire, "l'attacco deveessere privo di traffico."

A questo punto del tessuto, stiamoeffettivamente intrecciando attraverso lo

spazio, e maneggiando il corpo invece lebraccia. Il Sinawali è un concetto multi-livello: esiste in 3D. Il Sinawali costringeil r iconoscimento e l'uso delloscaglionamento, e la rotazione del corpobasata a sua volta nella rotazionedell'anca e lo spostamento del corpo:tali fattori ci consentono di gestire lenostre braccia senza colpire l'un l'altro ocontro le nostre armi, e di riconoscere e

rispondere un attacco complesso daaltre prospettive.

L'azione di intrecciare attraverso lospazio è come quella di galleggiare espostarsi nella Boxe: la parte linearedell 'uso del le mani è fusa con lacapacità di attraversare e girare l'assedella l inea di attacco con questomovimento circolare attraverso lospazio. L'utilizzo di altri piani di attacco

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“È l'arte dellospostamento o dellagestione del corpo

quello che ci permettedi utilizzare

il Sinawali senza finireagganciati e senzarischiare di tagliare

le nostre mani o le braccia.”

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aggiunge l'aspetto 3D alla Boxe. I lSinawali aggiunge il concetto 3D tramitelo spostamento della rotazione delcorpo e dell'anca.

Nello spostare e ruotare i fianchi,come viene fatto realmente nel Sinawali,maneggiamo il nostro corpo nello spazio:la mossa chiave dell’intreccio è in realtàil ritiro della mano che porta l'arma dallatraiettoria del colpo o del propriomovimento. Sia nel Sinawali SempliceIndividuale sia nel Sinawali Individuale,c'è sempre una mano coordinata conl'anca: se si ruota e la mano seguel'anca, la mano viene rit irataautomaticamente da quello spazio persgombrare la zona: non c'è bisogno diagitare o intrecciare una delle braccia.Stiamo movendo costantemente il corpoverso la mano o allontanandolo da essa,invece di intrecciare le mani lontano dalcorpo.

NOTA: Nel Sinawali Doppiosostituiamo una mano dall'altra in unmodello di f lusso alternativo. Ma i lconcetto di colpire nel Sinawali Sempliceo nel Sinawali Doppio non è diverso.Abbiamo ancora una linea alta aperta,una linea bassa chiusa, una linea altaaperta e riavviare: si tratti di una o duebraccia. Il Sinawali può essere fatto dauna posizione chiusa, invece di unaposizione aperta. Il giro d'anca, essendodi nuovo in posizione aperta, imposta la"piega", perché è più facile spostare ilcorpo attraverso lo spazio verso le maniinvece di muovere le mani nello spazio.Intrecciare o agitare le braccia causerà aun certo punto l'urto o l'aggancio di unodi loro; se la piega e / o la posizionebassa è fatta solo un punto più lontanodalla posizione iniziale a causa dellarotazione dell'anca, allora non avvienequesto intoppo. Per questi urti o

agganci, molti "combattenti" rifiutano dieseguire il Sinawali: Perché mettersi inuna posizione in cui si diventa impigliatoe l'avversario può attaccare senzaessere controbilanciato? Perché si sonomessi nella posizione sbagliata. In realtà,è necessario spostarsi nello spazio eliberare le linee di attacco, maneggiandoentrambe le mani per strade separate inmodo che mai si scontrino o sisovrappongano.

È l'arte dello spostamento o dellagestione del corpo quello che cipermette di utilizzare il Sinawali senzafinire agganciati e senza rischiare ditagliare le nostre mani o le braccia.Questo è ciò che tutti gli artisti marzialifilippini desiderano raggiungere, è laperfetta fusione di movimento del corpo,gioco di gambe, e l'uso di entrambe lebraccia e le mani in un vero e propriocombattimento.

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Marzo 2015, prima edizione della GiornataMondiale dell’IMBA!

Artisti marziali di Italia, Australia,Polonia, Grecia, Svizzera, Finlandia,Austria, Inghilterra, USA, Messico,Colombia, Brasile, Peru, Ecuador, tuttiuniti sotto lo stesso simbolo, si sonostretti la mano virtualmente, lo stessogiorno: il 7 Marzo 2015. Tutti questiappassionati appartengono alla stessafamiglia marziale, l’International MuayBoran Academy e praticano tutti unantico stile di combattimento creato inThailandia: l’Arte tradizionale dellaMuay Thai Boran.Per la prima volta molte delle scuole

che formano la spina dorsale dell’Accademia Internazionale in tutto ilmondo, hanno partecipato allo stessoevento, la Giornata Mondialedell’IMBA 2015. Ogni accademia hascelto un modo personale per prende-re parte a questa giornata particolare:un seminario sulle tecniche fondamen-tali del Combat Muay Boran (ChernMuay), una master class sul CloseCombat Thailandese (IMBA Muay LertRit), una competizione (Muay KardChiek), una sessione d’esame perpassaggi di grado. Ogni Khru deveessere veramente orgoglioso dei pro-pri studenti e dei colleghi insegnanti!Centinaia di istruttori e studenti di

Muay Boran che condividono la stessapassione in nome della stessa bandie-ra, nello stesso giorno in quattro con-tinenti: la prima edizione dellaGiornata Mondiale dell’IMBA è statoun enorme successo e noi tutti ciauguriamo che diventi una consuetu-dine per tutti gli entusiasti praticanti diMuay Boran.

I nostri ringraziamenti ai seguentiKhru dell’IMBA:Perez Hernandez, Ramos, Esparza,

Duran, Bomfim, Texeira Santos, Vega,Sirignano, Antonelli, Crauso, Sansaro,Vallone, Queirolo, Frattini, Paolucci, DiIennio, Cecchini, La Ratta, Savini,Farati, Saudino, Donato, Ferrise,Giganti, Petris, Cipriani, Bacchi,Macchi, Petracca, Palmieri, Cosimi,Minieri, Falaye, Dobler, Droux, Gkitsas,Danowski, Majander, Radulescu,Courtial, Quaglia.

Muay Boran

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Tutti i DVD prodotti da Budo Internationalvengono identificati mediante un’etichettaolografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili).Allo stesso modo, sia le copertine che leserigrafie rispettano i più rigidi standard diqualità.

Se questo DVD non soddisfa questi requisitie/o la copertina non coincide con quella che vimostriamo qui, si tratta di una copia pirata.

REF.: • FUSHIH-2REF.: • FUSHIH-2

Questo nuovo DVD di Fu-Shih Kenpo del SokeRaul Gutiérrez si concentra sulle formetradizionali dello stile, le loro applicazioni e ladifesa personale. In particolare studieremo conattenzione la forma "La Tigre si difende", con lesue corrispondenti applicazioni tecniche, la forma

"I Denti della Tigre", e il lavoro libero conarmi. Poi il Maestro spiega in dettaglio

tutta una serie di tecnicheavanzate di difesa, spiegando il

motivo per cui certimovimenti sono eseguiti,

lanciando avvertimenti suaspetti a prendere inconsiderazione, eindicando i possibiliangoli d'attacco e levarianti che possanoessere applicate inciascun gruppotecnico. Il DVD sicompleta con unaserie di tecniche dicombattimento per lac o m p e t i z i o n esportiva e ilc o n d i z i o n a m e n t o

fisico, dove il MaestroGutiérrez insegna come

preparare le nostre armi,le braccia e le gambe, per

l'autodifesa e ilcombattimento. Certamente

una forma di lavoro la cuiricchezza si trova nello scambio

e il coordinamento con altri stili, eimparando a rispettare le nostre diverse

fonti di studio.

Budo international.comORDINALA A:

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STUDI SUL COMBATTIMENTO

"La Colonna di Raúl Gutiérrez"

Ci sono diverse forme e l ivell i dicombattimento. Il semplice fatto diaffrontare i problemi e gl i eventiimprevisti del la vita quotidiana ingenerale, nonché i continui tentativi dicambiare in meglio, sono anch’esse forme dicombattimento. Attualmente, professionisti,esperti o specialisti nel campo degli sport dacombattimento, nelle Arti Marziali e nellalotta di strada hanno sviluppato, attraversola loro esperienza, vari e differenti concetti,principi o studi sul Combattimento.Quotidianamente e nel corso della nostra

vita, tutti noi impariamo a poco a poco asviluppare noi stessi in tutti quegliaspetti e modi che ci muovono nellanostra esistenza. Così, alla fine, quandosi raggiunge la maturità, abbiamoacquisito una reale comprensione esensibilità in base alle realtà del nostroessere.

Grandi Maestri

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È pertanto conveniente sapere come educare sia i nostri figli che i nostri studenti.Questa capacità di educare deve essere basata anche sulle nostre esperienze, laconoscenza, l'istruzione, l'età o l'antichità genetica. Non è sufficiente avereacquistato una laurea o un titolo "X", o che siamo diventati "padri", e dare perscontato che siamo già "educatori" o, almeno, semplici formatori. Sarà quindinecessario avere la dovuta sensibilità e l'esperienza adeguate per sapere il modo

di affrontare l'istruzione che dovrebbe essere stabilita singolarmente,piuttosto che in gruppi, per ogni bambino o studente; o concorrente.

L'attività sportiva ha svariate sfumature. Da un lato c'è la partedell’allenamento fisico, che trascina con sé anche qualcheconsapevolezza e sensibilizzazione. Che cosa significa questo?Beh, come in tutti gli sport, la dedizione agli aspetti fisici e i lorovari metodi d'allenamento dovrebbe essere accuratamenteeseguita. Non basta a dire, "Ho il miglior allenatore", che èuna cosa molto importante, naturalmente, ma adesso, chideve essere uguale o addirittura migliore del suoallenatore, istruttore o Maestro, è lo studente stesso.Lo sforzo fisico, la disciplina, la tenacia e laperseveranza, implicitamente porta con sé unagrande concentrazione "mentale", di definizionedegli obiettivi, di volontà e spirito di sacrificio e dimettersi in mente di diventare, se non il migliore,uno dei migliori. Ho incontrato e continuo aincontrare persone provenienti da diverse partidel mondo, che spesso mi dicono: "Com’è

possibile che sia in grado di fare tante cose ognigiorno, settimane e mesi, anno dopo anno? Come si

può essere sempre qui e là passando da un postoall'altro senza sosta?" Molti ritengono che io sia un

milionario.Se solo sapessero che la mia vera ricchezza è che la mia

vita non è stata facile... ed è stato proprio questo che mi hafatto diventare quello che sono ora. In altre parole, e come diceun vecchio proverbio: "L’avversità è il miglior Maestro". Conl'avversità si può diventare una persona migliore o peggiore.Fortunatamente, dalla mia infanzia, sono sempre volutodiventare una buona persona. E aspetto, prima di morire, diriuscire ad ottenere il mio obiettivo.

Dopo aver preparato il nostro corpo e il nostro arsenale,dobbiamo essere chiari su quali sono i nostri obiettivi e, nellaloro ricerca, analizzare dove stiamo fallendo e che cosadobbiamo ancora migliorare. Io sono uno di quelli che, puravendo vinto un incontro per strada o un evento sportivo,penso sempre che avrei potuto fare di meglio. Per quantoriguarda la strada, forse avrei potuto impedire la lotta, o perlo meno causare meno danni all'avversario. Nell’attivitàsportiva lo so che ho migliori condizioni e capacità. Nondobbiamo dimenticare o ignorare che, al momento decisivo,il sistema nervoso ci può giocare un trucco e il minimo chesi possa dire è "avrei potuto far di meglio", e il peggio, nelcaso di essere stato sconfitto, sarebbe: "Avrei dovutoallenarmi di più".

Dovremmo essere in grado di distinguere i diversi tipidi combattenti che esistono oggi, al fine di impostarele nostre strategie e raggiungere la vittoria, perquanto difficile possa essere il nostro avversario.Cioè, avere una buona preparazione fisica e uncompleto arsenale di elementi tecnici a nostradisposizione non è sufficiente, dobbiamo ancheanalizzare durante i primi trenta secondi "comerespira il nostro avversario". Molti combattentientrano rompendo nel tentativo di spazzare vial'avversario in quei primi trenta secondi. Se siriesce ad avere successo, "BRAVO!", ma moltoprobabilmente non sarà così, inoltre avrete

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esaurito le risorse "fisiche", che sono di primaria importanza, e, da quelmomento in poi, la vostra mente non sarà in grado dicontinuare a dirvi "Dai, dai, va avanti, tu puoi farlo! ",perché il sistema nervoso e l'esaurimento fisico diranno

di no.Questo mi riporta alla mente la vecchia battuta

di quel lottatore che, dopo aver subito tre oquattro round, una severa punizione da partedell'avversario, chiede il suo allenatore: "Comeva il punteggio? Come va il punteggio?" El'allenatore, che ha cercato di incoraggiarlo intutto il combattimento, risponde: "Beh, se louccidi, otteniamo un pareggio."

Ci sono combattenti con una grandecapacità di resistenza fisica per assorbire icolpi dai loro avversari e possonosopportare un sacco di punizioni econtinuare lottando come se non fossesuccesso nulla... questo tipo di pugiliriesce a logorare l'avversario o addiritturaintimidirlo quando comincia a sentire che lasua forza lo abbandona. Ci sono anchequelli di carattere lineare, che stabiliscono la

loro avanzata costante in linea retta e si spostano sempreall'indietro quando attaccano. E altri si muovono in cerchio, cioè,ballando intorno a noi, sempre rompendo angoli edestabilizzando i nostri attacchi. É una buona strategia di lotta!E ci sono anche quelli che sono sempre al traguardando

delle nostre azioni per svolgere le loro reazioni. Ci intercettano,a volte si ritirano, ma, curiosamente, attaccano.

E, naturalmente, ci sono quelli con una grande esperienza,che sanno tutto sul combattimento e ci provocano facendocicredere ciò che non è e portandoci all’interno del loroterritorio. "La saggezza viene con l’età."

In ogni caso, i l combattimento è un tipod’allenamento e dimostra che, al momentodecisivo, dovrebbe essere come gli scacchi... in

altre parole, si deve utilizzare la testa piuttosto che ilcorpo, soprattutto perché il lato fisico e tecnico è già alnostro comando. Come ho detto, se voglio mostrare imuscoli addominali, semplicemente mi alleno e unavolta che li ho sviluppati, già li ho e posso mostrarliogni volta che voglia farlo, tutto ciò che serve ètesare il corpo ed ecco lì.

L'attaccoL'obiettivo negli incontri a pieno contatto è diessere efficace, una capacità che deve essereraggiunta attraverso un lavoro che ci permettadi progredire senza causarci lesioni gravi.Diversi esercizi dovrebbero fornire allostudente il massimo di risorse tecniche el'opportuna capacità che gli permettastimare la distanza del bersaglio e la suamobilità, e sviluppare la forza d’impatto conuna tecnica effettiva e, se possibile,definitiva. Un altro aspetto importante sviluppare è

l'abilità di combinare queste tecniche inmodo corretto, perché l'avversario nonsempre cadrà al primo colpo.

È importante imparare a colpire a duelivelli, con tecniche simultanee di traiettoriadiversa, anche a tre livelli, il che porta adaprire un punto d'attacco.

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Evitare di "telegrafare" l'attacco, rendendolo piùveloce dell'occhio umano, impedirà la difesa. Tuttavia,telegrafare un colpo può essere a volte una buonatattica per ingannare l'avversario, e il modo in cuiabbiamo impostato la guardia con la posizione deinostri piedi e le nostre mani. Con la nostra guardiapossiamo incitare il nostro rivale offrendogli apertureche lui attaccherà con ogni probabilità. E la nostravera intenzione è che lui ci attacchi, perché saremoad aspettarlo.

Cercare di aprire il punto fondamentale saràdecisivo, "toccando" altr i punti chiave perdistogliere l'attenzione dell'opponente ... è la grandecaratteristica dell’arte sublime e definit iva diraggiungere i punti vitali!

Il concetto di difesaÈ necessario che lo studente sappia che cosaè un colpo è sia consapevole della sensazionedi essere colpito, senza che questorappresenti un pericolo reale per la suaintegrità fisica, ma che gli permetta disapere come sarebbero l'effetto e leconseguenze di questi impatti nelcombattimento. Per non parlare dellavita reale... in altre parole, gli incontri instrada!

“Dopo aver preparato il nostrocorpo e il nostro arsenale,

dobbiamo esserechiari su qualisono i nostriobiettivi.”

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Egli deve anche evitare i lvizio della falsa sicurezza chefornisce una difesa e uncontrattacco, senza reazionedalla parte dell'opponente. Cioè,dobbiamo conoscere la sensazionedi essere di fronte ad un avversario chepotrebbe reagire movendosi con forza ein modo aggressivo e raggiungerci se nonfacciamo nulla per fermarlo o confidiamoeccessivamente in quella falsa sicurezza.Questo è molto importante. Generalmente,lavoriamo su un falso fondamento in cui il nostrocompagno di allenamento non ci attacca veramente e,com’è i l caso nella maggior parte delle sessionid'allenamento in scuole e palestre, non ha nemmenol'intenzione di reagire, limitandosi a ricevere le nostretecniche, e permettendoci di esibire le nostre catene diattacchi.Un'altra cosa da prevenire è la sensazione di

sfuggita o allontanarsi dall'avversario permettendo unpercorso più lungo per i suoi movimenti cheincrementerà notevolmente il potenziale dei suoicolpi, cioè, evitare di lasciare distanze chepermettano la sua reazione in contrattacco. Se glidiamo spazio, lui avrà l'opportunità di vedere conchiarezza i nostri punti e riorganizzare se stesso eanche la distanza per usare le sue varie armi controdi noi. Se riusciamo a entrare nel suo perimetro econtinuiamo ad attaccare in avanti, lui saràcostretto a ritirarsi fuori equilibrio, perdendo così laforza nei suoi contrattacchi e privo di visione. Aparte la punizione che allo stesso tempopossiamo infliggergli, dobbiamo mantenere ilsuo corpo e la sua mente occupati.Si deve capire che la miglior difesa è

l'attacco, anche se questo sembri esserecontro il principio della non-violenzanell'arte della mano vuota.

Mettendosi alla provaCi sono tre modi per testare la

nostra efficienza. Innanzituttol'aria, in secondo luogol'attrezzatura e il terzo èl'uomo. Nell'arias v i l u p p i a m oc o o r d i n a z i o n e ,velocità, f luidità,equilibrio, accuratezza,ecc L'attrezzatura puòessere sacchetti disabbia, PAO, guanti,protezioni, ecc. E,infine, l'uomo sarà ilnostro avversario,che si muove,difende econtrattacca.

Kenpo

“Molticombattenti

entranonell'area di

combattimentocome uno

tsunami neltentativo dispazzare via

l'avversario inquei primi trenta

secondi. Se si riesce adavere successo,

"BRAVO!",ma molto

probabilmentenon sarà così.”

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Dato che le Arti Marziali hanno messo in evidenza il Grappling, è imprescindibile che anchel'artista marziale si prepari per questa eventualità. In qualunque sforzo marziale l'obiettivobasilare è massimizzare il potenziale minimizzando lo sforzo. Il Kyusho aiuta ad ottenere questorisultato più rapidamente, più facilmente e più efficacemente di altri sistemi. Ancora,conoscere le strutture anatomiche deboli dell'avversario e le risposte automatiche dellestesse, non offre solo al praticante di Kyusho il vantaggio della sorpresa e dell'efficacia, maanche quello della strategia. Dalla posizione di clinch in piedi, le spazzate e i controlli... fino alla finalizzazione, tutti i

componenti del Grappling sono idonei per l'applicazione di questa conoscenza e di questaabilità. Davanti all'abbondanza dei punti di pressione, c'è sempre un obiettivo disponibile. Perciònon importa in quale situazione vi troviate con l'avversario o, cosa assai peggiore, in qualesituazione vi tenga lui, c'è sempre una soluzione che vi darà il vantaggio ed il vostro avversarionon saprà qual è il vostro obiettivo.

Kyusho

Evan Pantazi© www.budointernational.com

Testo: Foto:

I punti vitali applicati al Grappling

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“L'abilità tecnica di accedere ainervi ed indurre tutte le disfunzionimenzionate non solo facilita ed

anticipa le finalizzazioni, ma risulta anche utile in molte altreposizioni e situazioni inaspettate”

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ocalizziamoci sul cl inch, dovecominciano molti combattimenti realied anche molte competizioni, dove idue lottatori stanno in piedi e lottanoper la loro posizione, il loro equilibrio

e il loro vantaggio. Dato che molti sonocoscienti (specialmente i lottatori ben allenati)delle spazzate, delle proiezioni e delle finte,cercano di sentirli e di compensarli. Hannosviluppato un istinto naturale e possonopersino essere superiori in stazza, forza e/oresistenza. L'equalizzatore di tutto questo èuna buona conoscenza ed un buonallenamento del Kyusho. Mentre l'avversariosi muove con voi, la sua mente e la suaintenzione si focalizzano sul cercareun'opportunità dove il vostro equilibrio e/oposizione siano vulnerabili. Non fanno moltaattenzione alla posizione delle vostre mani,perché apparentemente non sembrano unaminaccia. Non prevedono che con un giro delpolso possiate fare centro nell'organotendineo di Golgi dei gomiti, i l qualeneurologicamente debiliterà tutto il loro corpo,il quale si muoverà per rispondere al suostesso sistema nervoso, invece di risponderealla loro mente e al loro pensiero. Il loro corpoautomaticamente ed istantaneamenterisponderà a voi e non a loro, e quanto havalore una cosa del genere in un conflitto?Applicando loro una chiave al gomito, rapidaed efficace, e facendo loro perdere facilmentel'equilibrio, senza che siano capaci di evitarlo,avrete guadagnato l'entrata, la posizione o laspazzata... ma questo è solo il principio!

Una volta caduti, potete passare peresempio ad una leva al braccio laterale; maconoscono questa tecnica attraverso il loroallenamento e possono opporsi, a meno che,ovviamente, non premiate i l punto delPolmone 8 (L-8) nel polso, debilitando ilbraccio e causando loro dolore, il che fa loropensare di ritirarsi o di proteggersi, invece dicontrattaccare. Prima che si rendano contoverranno finalizzati, ma non per il blocco delbraccio, bensì per il dolore e la disfunzione diun punto corporale o della testa che avretepoi utilizzato. Passando da punto a punto nonvi occuperete solo dell’aspetto fisico, maanche dell’aspetto mentale e facendolo avrete

F

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1. Quando è in montada è facile tirare l'avversarioutilizzando i punti Kyusho delle braccia. 2/3. Se l'avversario si colloca in una posizione di

presa forte, i punti corporali saranno di difficileaccesso, ma i punti della testa, come quello delTriplo Riscaldatore 17 (TW-17), possono debilitare lasua presa.

4/5. Gli obiettivi Kyusho espongono e debilitanosempre più punti per il loro uso, come quello delloStomaco 9 (ST-9), per continuare la fuga o ilcontrattacco.

6/7. Poi possiamo conquistare il controllo edimmobilizzarlo utilizzando altri punti, come quellodel nervo mentoniano.

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“I nervi del corpo hanno risultatiprevedibili e per l'artista marziale che

lavora su di essi, l'individuo più giovane,

più rapido e più in forma fisica non ènecessariamente in vantaggio. “

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confuso il loro spirito. Questo è dovuto al fattoche gli attacchi non derivano solo da voi, ma lipercepiscono anche dall’interno e provocanoreazioni involontarie alle vostre iniziative.

I nervi del corpo hanno risultati prevedibili eper l'artista marziale che lavora su di essi,l'individuo più giovane, più rapido e più informa fisica non è necessariamente invantaggio. Possono passare dal controllo allafuga e alla finalizzazione combinando una seriedi bersagli ai quali possono accedere. Sel'avversario è stato abbastanza abile darimettersi ed applicare un contrattacco, si puòritentare più volte. Sapendo semplicementedove sono questi obiettivi vulnerabili e comereagisce l'avversario ad ognuno di essi, si puòpianificare una strategia, portando l'avversariodi posizione in posizione senza permettergli direcuperare l'equilibrio, la base o la posizione.

Abbiamo studiato vari bersagli nervosi e lavarietà di possibilità che offrono. Ora dobbiamoimparare altre abil ità e l ivell i di capacitàpraticando su tali obiettivi. È molto importanteconsiderare gli aspetti di disfunzione di ognipunto quando siamo in contatto fisico conl'avversario. Ciò accade perché dobbiamoevitare di attaccare un punto la cui reazionepossa trascinarci con lui verso i l suolo.Bisognerà fare maggiore attenzione al come eal dove cade, se si piega o se salta, tutto per lanostra sicurezza ed il nostro vantaggio. Ora èmolto più importante comprendere quali puntifaranno curvare la schiena all'avversario edestendere le sue estremità e quale punti lefaranno collassare o contrarre, poiché sarannoconnessi a noi molto più intensamente elotteranno per recuperare l'equilibrio o laposizione.

Questo ci permetterà anche di imparare adaprire o chiudere i suoi movimenti corporali, masoprattutto a rendere accessibili nuovi obiettiviper utilizzarli in un secondo momento. Se, peresempio, l'avversario ci afferra con forza contutte e due le mani, i muscoli delle sue bracciae tutti quelli della parte anteriore del suo corposaranno tesi, di modo che le strutture nervoserimarranno nascoste o protette dall'attacco. Laschiena, la testa ed in alcuni casi le gambe (aseconda se si stia al suolo o in piedi) sarannogli unici punti accessibil i . Attaccando

“È moltoimportante

considerare gliaspetti di

disfunzione di ognipunto quando

siamo in contattofisico con

l'avversario. Ciò accade perchédobbiamo evitare diattaccare un punto

la cui reazionepossa trascinarcicon lui verso il

suolo.”

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correttamente i possibili obiettivi, apriremobersagli nella parte frontale per usarli in unsecondo momento. Questo concettopresuppone una sfida dinamica ed in costantemovimento quando applichiamo il grappling,soprattutto al suolo. Per mezzo di unallenamento adeguato, sarà sempre piùsemplice migliorare la capacità del praticantein tutti i livelli. Per saper riconoscere gli obiettiviaccessibili e vitali, la dinamica cangiante delmovimento umano, l'accessibilità degli obiettivi-specialmente in situazione di stress- ènecessario uno studio intenso ed esigente.

Questo colloca in primo piano un'altra nuovaabilità, quella del senso del tatto e dellalocalizzazione dei punti. Nel Grappling ingenerale non si dispone di una visuale ampia -il novanta percento del corpo dell'avversariorimane nascosto e per questo motivo èimportante sviluppare l'isolamento tattile deipunti. Come sappiamo già grazie ad altri studi,i punti sono sempre avallamenti tra strutturecorporali di ossa, tendini e muscoli. Quandoapplichiamo il Grappling e manteniamo ilcontatto con l'avversario, le mani cadono inmodo naturale su questi avallamenti. Impararea sentire la via verso questi obiettivi aumenteràla nostra conoscenza in tutti i livelli dello

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Scappare è, aseconda dei casi,uno degli aspetti piùimportanti del Kyushonel Grappling, quando

l'avversario è in vantaggio,perché è sopra di noi, suun fianco o sulla nostra

schiena.”

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studio. Ogni volta che aumenterete laconoscenza in qualunque aspettodell'al lenamento, aumentereteesponenzialmente le vostre capacità e perfino lepossibilità future. Acquisire questa abilitàmigliorerà tutte le vostre tecniche.

A questo dovrete aggiungere il dolore che siprovoca nell'avversario utilizzando i nervi (irecettori corporali del dolore), per attaccare imeccanismi interni. Questa escalation deldolore, alla quale una persona non è espostanormalmente, disarma e confonde molto.Questo dolore non si registra solo localmentecome un tipico attacco esterno, bensì come unattacco profondamente penetrante che puòdiramarsi persino in altre parti del corpo.Normalmente si manipola solo un punto, maman mano che migliorerete l'applicazione in unasituazione di Grappling, vi appariranno moltepliciobiettivi. Utilizzando molteplici punti, a volte siproduce anche la sensazione di crampo che puòverif icarsi in modo diretto o su alcunecombinazioni di nervi, agitando tutto il corpodall'interno come se si fossero infilate le dita inuna presa elettrica. Questo dolore non solo èsconosciuto, ma per la maggior parte dellagente, sperimentare questa sensazione produceconfusione e perfino paura.

Quando si usano costantemente questiattacchi ai nervi con ogni tocco o manovra,l'avversario comincia a sentire apprensione e adavvil irsi con ogni movimento. Questo lomantiene nervoso e sulla difensiva, invece ditranquillo e sull'offensiva e, di conseguenza, èmeno capace di utilizzare la propria strategia.Questo si somma alla novità del comportamentoe del metodo sconosciuti, dandovi il vantaggiodella sorpresa e mantenendo sotto stressl'avversario. A volte, in alcuni casi, mantienel'avversario in un tale stato che ogni movimentoche fate, gli sembra un attacco di Kyusho. Ma,come sappiamo, il corpo umano può abituarsipraticamente a qualunque cosa con il tempo edadattarsi per conservare la sua posizione. Secontinuate ad attaccare su un nervo ad ognimovimento, alla fine l'avversario si abituerà aquesto, si adatterà e perderete il vantaggio - equindi è addirittura possibile che il fattoresorpresa passi dalla sua parte. Applicare lemanipolazioni del Kyusho in maniera sporadica

“Conoscere leidiosincrasie fisicheessenziali del corpoumano incrementeràanche il valore delvostro arsenale

personale. Sapere, per esempio,che quanta più forzasi usa nelle braccia,tanto più si debilitanoi nervi della testa, non ha prezzo.”

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con un ritmo ed un’intensitàdiscontinui funzionerà sempre avostro favore. Questa è unachiave preziosa in tutto quelloche vi proponete di fare. ComeMiyamoto Musashi dicevacostantemente nel suo testoclassico sulla strategia marziale IlLibro dei Cinque Anell i :“Studiatelo bene”.

L'abilità tecnica di accedere ainervi ed indurre tutte ledisfunzioni menzionate non solofacil ita ed anticipa lefinalizzazioni, ma risulta ancheuti le in molte altre posizioniinaspettate. Possiamo ottenererapidamente una finalizzazioneper mezzo del dolore e delladisfunzione in tutte le aree delcorpo. Tutto dipende da quelloche possiamo ottenere o daquale posizione abbiamocollocato l'avversario. Il Kyushoci permetterà di contrattaccare,inoltre, qualunque sforzo diresistenza alle chiavi o allefinalizzazioni. Per esempio, seandassimo ad applicare unachiave al tallone di Achille, unmodo facile di resistervi èflettendo all'indietro il piede perrinforzare e tendere il tendine,affinché l'organo tendineo diGolgi ed il nervo sottostanterimangano protetti. Tuttavia, asua volta questo può evitarsiattaccando un punto situato unpo' più su nella gambadell'avversario, che provoca ladisfunzione ed il rilassamento deimuscoli e dei tendini di tutta lagamba, permettendoci diaccedere all'organo tendineo diGolgi e al nervo sottostante... edottenendo di conseguenza lafinalizzazione a causa del dolore.

Scappare è, a seconda deicasi, uno degli aspetti piùimportanti del Kyusho nelGrappling, quando l'avversario èin vantaggio, perché è sopra dinoi, su un fianco o sulla nostra

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“Quando si usanocostantemente questi attacchi

ai nervi con ogni tocco omanovra, l'avversario cominciaa sentire apprensione e ad

avvilirsi con ogni movimento.”

“Nel Grappling èimprescindibile

la rapidità e la sorpresa al fine di attivare

correttamente un nervo.”

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schiena, la forza, l'equilibrio e la base non sono sempre disponibili. Ma con il Kyusho,premendo, penetrando, sfregando o colpendo i punti possiamo obbligare l'avversario areagire in maniera involontaria ed imprevedibile, fornendoci un secondo di vantaggio permuoverci e collocarci in una migliore posizione. Provocando una reazione o una serie direazioni successive di disfunzione temporanea è possibile mantenerlo sulla difensiva ecollocarci in posizione di vantaggio o di finalizzazione. Questo non vuol dire che il Kyushosia un metodo perfetto, poiché dipenderà sempre dall'abilità e dalla maestria del praticanteal momento di applicarlo sull'avversario. Se la vostra abilità è inferiore a quella del vostroavversario, allora vi risulterà più difficile accedere ai punti nervosi per utilizzarli. Dipenderàsempre dall'allenamento dell'individuo il poter utilizzare o meno queste armi innovative edefficaci.

Nel Grappling è imprescindibile la rapidità e la sorpresa al fine di attivare correttamenteun nervo. È diverso avere una persona incollata a noi quando si attivano gli obiettivi, invece

di essere noi che ci attacchiamo a lei con metodi di vibrazione, balistica ocompressione. Gli effetti energetici e di spazzata ora assumono maggiore importanza

rispetto agli altri livelli, perché quando l'avversario ci afferra con intenzione, siproduce un trasferimento addizionale di energia dal suo corpo al

nostro. Questo non solo crea unricettacolo per la sua energia,

ma passa anche attraversodi noi riducendo le nostrepossibil ità e le nostrefunzioni corporali. Ma datoche la forza e la velocità

non sono più necessarie,possiamo stravolgere questa

intenzione con un soloattacco su un nervo disponibile.

Questo succede per esempioquando i nervi di una persona si

manipolano adeguatamente. L'impulsoconverge al cervello per la sua analisi e poidiverge in un'azione per proteggersi. Questo fain modo che tutta l'energia che riceviamodall'avversario, possa essere usata nellacontrazione o nell'espansione di questimovimenti di reazione.

Conoscere le idiosincrasie fisiche essenzialidel corpo umano incrementerà anche il valoredel vostro arsenale personale. Sapere, peresempio, che quanta più forza si usa nelle

braccia, tanto più si debilitano i nervi della testa,non ha prezzo. Quando il vostro avversario vi

afferra, la cosa più sicura è che usi la forza persottomettervi e facendolo dovrà tendere il braccio, la

spalla, il petto ed altri gruppi muscolari di appoggio. Lacontrazione di questi muscoli implica l'attivazione dei nervi, il

che a sua volta debiliterà i nervi della testa e del collo (rendendoli più sensibili), poichél’allungamento e l'attività neurologica addizionale sono imminenti. A sua volta, dato chetutto ha una reazione eguale ed opposta, attaccando i nervi della testa debiliteremo anche

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le braccia. In una leva al braccio laterale, peresempio, se l'avversario si afferra il braccio conl'altro per ostacolarla, i punti della testadiventeranno molto sensibili. Per debilitarglirapidamente il braccio e liberarci, premeremosemplicemente con la base il nervo situato dietrol'arco della mandibola, il Triplo Riscaldatore 17 (TW-17). Il dolore non sarà solo intenso, ma debiliteràcompletamente il braccio e libererà la presa.

Una volta che il praticante si sente a suo agio con tutte lechiavi, le finalizzazioni, le fughe, ecc., deve sperimentare ilGrappling per comprenderlo e fare di questa conoscenzauna vera abilità. La spontaneità e l'abilità di fluire conl'avversario mentre si cercano e si attaccano i nervi,richiederà all'inizio cooperazione, ma alla fine laotterrete anche se l'avversario cercherà di resistere aivostri attacchi. Quando riuscirete a superaretranquillamente la difesa e la resistenza dei vostricompagni, avrete raggiunto un maggior grado diabilità, ma come sapete, rimane sempre dell’altrolavoro da fare.

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Se pensate che questo t ipo di studiorichieda tutta la vita, avete ragione, ma conl'al lenamento adeguato f luirà in modonaturale. Dovete essere pazienti nella vostrar icerca, perché i l Kyusho appl icato alGrappling vi porterà a nuove dimensioni inquanto a local izzazione, accessibi l i tà e

manipolazione dei punti, ma vi permetteràinoltre non solo di attaccare l'avversario ad unlivello fisico, ma anche mentale e vi renderàcapaci persino di debilitare il suo spirito... tuttoattraverso la strategia. Non è questo i lmassimo livello al quale aspirano tutti gli artistimarziali?

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Kyusho

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È la prima volta che questo Gran Maestro e leggendavivente del Kenpo visita gli studi di Budo International e

registra addirittura un video per noi. Huk Planas è una persona gentile, simpatica econ una tranquilla vivacità. E' un piacere parlarecon lui. Generoso nelle sue chiacchierate, ci haconcesso un'intervista nella quale entra ininteressanti dettagli della storia del Kenpo e dellostesso Ed Parker, che faranno le delizie degliamanti del genere. Un uomo ed un Maestro che

occupa meritatamente la nostra copertina questomese e che ci lascia inoltre un video magnifico, pienodi insegnamenti e di chiavi, da non perdere!

Carlos Jódar & Ingmar JohanssonMamiko Onoda

© www.budointernational.comFoto:Trascrizione:

Testo:

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Ed Parker’s Kenpo

“Io sono stato moltovicino ad Ed Parker e

a Bruce Lee, ma non li ho mai visti

assieme, o almeno non li ho mai

visti parlare di Kenpo”

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B.I: Come ha cominciato la pratica delle ArtiMarziali e come cominciò la pratica delKenpo?

R.P: Negli anni sessanta lavoravo comemusicista, ma un giorno io ed un mio amicoguidavamo vicino a Fresno, California (da dovesono originario) e passammo accanto ad unascuola di Karate dove insegnavano Kenpo. Il mioamico decise di provarci, ma io rifiutai perchénon volevo rovinarmi le mani. Dopo un po' ditempo il mio amico mi chiese di passare allascuola, perché gli avrebbero concesso un grado.Io non sapevo dove ci dirigevamo, sapevo assaipoco sulle scuole di Karate. Il mio amico miportò ad una scuola di Kenpo, dove vidi alcunimiei amici musicisti al lenarsi ed essi miconvinsero che le mie mani non avrebberosubito danni con la pratica del Kenpo. Quindifurono loro a convincermi e così cominciai apraticare...

B.I: Chi erano gli istruttori di questa scuola,in quel momento?

R.P: I principali istruttori di allora erano TomKelly, cintura nera primo grado, e SteveLabounty, cintura nera secondo grado.

B.I: Quando conobbe Ed Parker? R.P: Ogni anno, Tom e Steve organizzavano

un torneo ed invitavano il sig. Parker. Ed Parkernormalmente distribuiva i certificati nelle cenepromozionali e la prima volta che lo conobbi, fuad una di queste cene.

B.I: In poche parole, che cos'è il Kenpo? R.P: Dico sempre che il Kenpo è un gioco di

regole e di principi del movimento. Bisognastudiarli e capire il perché ci muoviamo in unmodo o in un altro. Noi, come istruttori, vogliamoche ci vengano formulate delle domande, anchese in altre scuole non si ha il permesso di farlo.

B.I: Che qualità considera importanti, peressere un buon istruttore di Kenpo?

R.P: Comprendere che cos'è il Kenpo, le sueregole, i suoi principi di potenza e di movimento,ed assicurarsi che vengano usate. Non è magia,in primo luogo si tratta di sforzo, per chicomincia a praticare la lotta; perciò questo vienechiamata difesa personale. Bisogna finire quelloche si ha per le mani. Bisogna essere dei braviallievi prima di diventare dei bravi istruttori. Tuttele persone che insegnano dicono la stessa cosa:i migliori allievi sono quelli che diventeranno iprossimi istruttori e che manterranno il sistema.

B.I: Ricorda qualche aneddoto o episodio inparticolare relativo ad Ed Parker o una dellesue citazioni che le piace?

Ed Parker’s Kenpo

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R.P: “Ciò che è inutile e ciò che è utile si conosce solo con il tempo,l'esperienza e la logica”. Richiede tempo giungere ad una conclusionepersonale. Questo significa che la mente ed il modo di pensare delle personecambia molte volte; si può pensare che qualcosa sia logico e vada bene, macon il tempo ci si può rendere conto che ci si sbagliava.

B.I: Bruce Lee ha in qualche modo influenzato Ed Parker e, quindi, ilKenpo?

Ed Parker’s Kenpo

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R.P: Posso solo supporre e pensare di sì. Il Maestroparlò con Bruce e vedo che alcune cose che Bruce faceva,anche noi le facciamo. Io ero vicino ad Ed Parker e vicino aBruce Lee, ma non li vidi mai insieme, o almeno non li maiparlare assieme di Kenpo.

B.I: Qual'è oggi il principale problema del Kenpo eche cosa pensa del suo futuro?

R.P: Penso che i problemi principali del Kenpo siano gliistruttori non qualificati. Ci sono molte persone cheimpartiscono lezioni magari perché sono state obbligate afarlo, o perché sono state messe in quella situazione, chein realtà non conoscono a sufficienza i l Kenpo edinsegnano solo quello che è stato loro detto. Questosuccede a livello mondiale.

B.I: Quali parti del programma sono scritte e in realtànon sono necessarie?

R.P: È semplice: ciò che non è necessario è ciò che nonè utile. Tutto dovrebbe essere utile ed insegnare qualcosa.Se si tratta solamente di un “lavoro superfluo” (cose che siinsegnano nelle classi, ma che in realtà non sono utili e siinsegnano solamente per mantenere l'allievo occupato),allora non è produttivo. Con questo mi riferisco a quantodissi a proposito della capacità di distinguere tra cosa èutile e cosa non lo è, e questo si acquisisce con il tempo,l'esperienza e la logica.

B.I: Include le “extensions” tra il materiale inutile? R.P: Non mi piacciono le estensioni, non mi sono mai

piaciute. Quando insegniamo una tecnica con 7 o 10movimenti e mi domandano che cosa si deve fare dopo,penso che l'allievo non abbia imparato molto. La maggiorparte delle estensioni che scriviamo (l'arancione e la metàviola), all'inizio erano solo la finalizzazione di una categoria.

B.I: A cosa si riferisce quando parla di finalizzazionedi una categoria?

R.P: È semplice. Prendiamo un movimento, un modellodi colpo, qualunque cosa e dimostriamo tutti modipossibil i di uti l izzarlo, da diversi angoli (verticale,orizzontale, diagonale...). Una volta che hai fatto questo, lacategoria è finita, finalizzata.

B.I: Per cui lei non sprecherebbe molto tempo suqueste estensioni, non è vero?

R.P: Come dico ai miei allievi, create le vostre estensioniperché quando si arriva ad un combattimento e siapplicano le tecniche che si conoscono, ma il vostroavversario è ancora in piedi, pronto a battersi ancora,

Intervista

“Ed Parker addestròsolo trentacinque

cinture nere ed assaipoche di esse

impartiscono ancoralezioni.”

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Ed Parker’s Kenpo

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rimarrete solo voi e lui, perciò bisogna essere pronti adimprovvisare e ad uscirsene con qualcosa di personalee fare in modo che funzioni. Il sig. Parker diceva semprea tutti che se una persona conosceva da molto tempo laforma quattro - e capiva perfettamente ciò che essaimplicava -, in qualsiasi momento le avrebbe concessouna cintura nera. C'è molto “lavoro superfluo” nelsistema, per far fare alla gente qualcosa e far pagarecosì la retta della scuola di Karate. Alla fine, la gente nonvuole accettare il fatto che anche una scuola di Karate è

un negozio. Ogni sistema è “colpevole” di questo,perché la gente si guadagna da vivere con esso.

B.I: Ci sono molti modi differenti con cui si puòfare una tecnica, pensa che siano tutti accettabili?

R.P: Ai vecchi tempi c'erano molte varianti di una solatecnica e c'era la A, B, C, D, E, F e la G ed a volteperfino la H o la I. Tuttavia, come ho detto, il Kenpo è ungioco di regole. Tutto quello che faccio è andare in giroper il mondo a correggere la gente, perché forse

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l'istruttore non imparò le regoleprima di tutto il resto. Ed Parkeraddestrò solo trentacinque cinturenere ed assai poche di esseimpartiscono ancora lezioni. Civuole molto tempo per formareistruttori qualificati. Finché questevarianti non violano nessuna regolae/o principio di movimento, alloravanno bene.

B.I: Crede che il Kenpo siacambiato dagli anni sessanta ainovanta? Se è così, com'ècambiato? È stato aggiuntoqualcosa di nuovo?

R.P: Penso che nulla di valore siastato aggiunto. Non c'è niente dinuovo che non sia già stato scritto.Forse sono state aggiunte alcunenuove estensioni.

B.I: Chi fu il creatore delle formelunghe 7 e 8, e che cosa pensa diesse?

R.P: Non importa chi le creò.Innanzitutto, se le estensioni fosseroveramente necessarie, sarebberostate scritte quarant'anni fa, cometutto il resto. Il Kenpo non è unsistema armato. Le armi ed i principidelle armi sono differenti dalle regole

a mani nude. La gente che siallena in veri sistemi conarmi, danno un'occhiata aquelle forme e scoppiano aridere. Di solito dico allagente che se voglionoimparare ad usare le armi,dovrebbero studiare dei verisistemi con armi.

B.I: Secondo lei, qualisono i sistemi piùimportanti da insegnare eperché?

R.P: Qualunque cosaabbia valore è importante eva insegnata, perciò se unsistema è legittimo e lei puòottenere qualcosa di

Ed Parker’s Kenpo

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prezioso da esso, allora eccellente! Altrimenti, èsolamente “lavoro superfluo”.

B.I: Perché il sig. Parker si riferiva sempre alKenpo come Kenpo Americano?

R.P: Non ricordo che Ed Parker utilizzasse il termine“Kenpo Americano”. Sia il Kenpo che il Karate sonotermini orientali. Al principio fu chiamato KenpoHawaiano o Kenpo Polinesiano, perché alle Hawaii siunirono tutte le tecniche. Quando le Hawaii divennerouno Stato degli Stati Uniti, allora cominciò ad esserechiamato “Kenpo americano”. Se la Cina fosse unoStato americano, allora anche il Kung Fu sarebbeamericano, ma non è così perché è cinese. Ma, comeho detto, non ho mai sentito il sig. Parker riferirsi alKenpo come Kenpo americano. Altre persone lofacevano, per le ragioni appena spiegate.

B.I: Perché si cominciò a scrivere Kenpo con lalettera “n” e non con la “m”?

R.P: Ci sono molte storie al riguardo. Una volta sentiidire che la parola era stata scritta male in un articolo diun periodico Hawaiano e rimase così. Ho sentito ancheche si fece il cambio per sillabarla in maniera differenteda quella Giapponese, sia Karate che Kenpo sonotermini giapponesi.

B.I: Molta gente sostiene che la parola “Karate”non dovrebbe far parte del nome del vostro sistema,perché in realtà non fate Karate. Tutto questo ha unaqualche ragione storica o precedente?

R.P: Lei utilizza il termine che tutti conoscono, tuttaviaquando il sig. Parker mise un cartello con la scritta“Karate” davanti alla sua scuola, alcuni pensarono chefosse un ristorante messicano! È usato come terminegenerico. Quando si parla con qualcuno che conosce ilKarate Kenpo, si usa solamente la parola Kenpo.

B.I: Dopo che un allievo ha passato l'esame perottenere la seguente cintura, riceve dall'istruttore un“calcio” di promozione. Che cosa simbolizza?

R.P: Nella lingua inglese ci sono molte espressioniche usano il termine “dare calci”, come per esempio“dare un calcio ad un lavoro”, “essere calciato da unposto”. Apprezzo quello che di solito diceva il sig.Parker: “I calci dell'istruttore all'allievo servono percausare una piccola sofferenza come ricompensa atutto il dolore e la sofferenza che l'allievo ha causatoall'istruttore durante il periodo di addestramento”. Erasimbolico, quando un allievo veniva calciato con forza,tutti assentivano e pensavano: “Ah! Ha fatto un buonlavoro”. La gente di solito si offendeva quando il sig.Parker non le dava un buon calcio e pensava: “Checosa avrò fatto di male?”

B.I: a proposito delle forme, ne insegnate qualcunache potremmo definire sbagliata?

R.P: Sbagliata non è la parola giusta. Differente dacome si esegue la tecnica, è più corretto. Questo si

Ed Parker’s Kenpo

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faceva normalmente in molte scuole. Ho visto gente insegnare alcune cose invece di altre, per nascondere emantenere piccoli “segreti”. Tuttavia, la vera ragione dietro a tutto questo, era provare l'allievo per determinarese aveva capito quello che gli era stato insegnato. Se l'allievo non si rende conto che sta violando alcuniprincipi e alcune regole e non fa domande, allora non sta imparando molto. Ci sono anche molte personeche imparano a memoria le regole, ma poi sono inefficaci sul tatami di allenamento.

B.I: Ha cambiato qualcosa del sistema originale? R.P: Non utilizzerei la parola “cambiamento” perché quando spiego il Kenpo lo faccio come se fosse una

piramide invertita. Per costruire una piramide normale,avremmo una base larga e poi si arriverebbe alla partesuperiore. Nel Kenpo cominciamo con un'unità e poi necostruiamo due sopra e poi tre sopra le dueprecedenti…e così continuiamo ad aggiungere. Ho

aggiunto cose e varianti secondo le regole ed iprincipi, ma non ho cambiato niente.

B.I: Direbbe che le tecniche con arminel Kenpo sono corrette, che vannobene?

R.P: Abbiamo due concetti:corretto e bene. Qualunque cosa

può funzionare se i lmomento è quello giusto.Ma c'è un “se”condizionante in questaaffermazione e ci sono

oggigiorno troppi “se”.

Ed Parker’s Kenpo

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Grandi Maestri

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La tecnica con armi è l'ultima che s'impara,perché si deve essere nelle condizioni diimpugnare un'arma senza causarsi delleferite gravi o la morte. Si può arrivare a dellecontusioni e a dei gonfiori quando si lottasenza armi, ma non a morire. Insegniamo amuoverci dall'interno verso l'esterno equesta è sempre una buona idea, perallontanarsi dall'arma. Ma per lafinalizzazione di una categoria, lei si muovedall'esterno verso l'interno, dove l'avversariopuò colpirvi facilmente ed usare l'arma in unbatter d'occhio: la gente non pensa aquesto! Allora gli insegniamo questomovimento di finalizzazione di una categoria,nel peggior momento possibile, i l chesignif ica che non dovrebbe muoversidall'esterno -dove è in salvo- all'interno,quando c'è un'arma di mezzo.

B.I: In relazione a quello che ha appenadetto, non crede che alcune tecnichedovrebbero essere aggiornate, dato cheattualmente è molto più facile trovarsi difronte a gente armata?

R.P: E' vero ed è quello che molti di noihanno fatto. Tuttavia, lei sta parlando di unasituazione nella quale ci si imbatte con unapersona allenata e si finisce per lottare conlei, ma è molto inverosimile che due personeche conoscono le arti marziali si scontrino esi imbarchino in una lotta, non è realistico.Inoltre, le persone che praticano le artimarziali, le imparano come difesa personalee, per quello che ho visto, non sono solitecausare problemi, né vanno per la strada adattaccar brighe con la gente.

B.I: Che cosa pensa del fatto che oggi cisiano tante cinture nere di alto livello nelKenpo di Ed Parker?

R.P: Molte persone fanno commenti alriguardo e si domandano perché il Kenpo siail sistema col maggior numero di cinturenere. Molte di esse le hanno ottenute grazieal loro ego. Ci sono molte persone che nonsono qualificate, ma è stato loro concessa lacintura nera. La ragione per la quale il sig.Parker aveva allievi cintura nera, a parte ilfatto che l'avevano guadagnata col passaredel tempo e con l'addestramento, è perchéEd Parker voleva diffondere il Kenpo evoleva dotare di autorità queste persone chediventavano rappresentanti del Kenpo nelloro Stato, nella loro regione o nella loroscuola.

Ed Parker’s Kenpo

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Grandi Maestri

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Ed Parker’s Kenpo

B.I: Se il sig. Parker fosse ancora vivo, come crede chereagirebbe se vedesse lo sviluppo dell'arte marziale?

R.P: Penso che ritornerebbe nella tomba. Secondo me, da quando ilsig. Parker morì, il Kenpo non è avanzato, ha sperimentato invece unarretramento da dieci a vent'anni. Poco dopo la sua morte, sorsero piùdi venti organizzazioni. Un mio amico ne contò sessanta, il che misembra difficile da credere, ma lui non ha dubbi. Ci sono anche moltiistruttori incompetenti in questo mondo, che insegnano liberamente ilKenpo. Quello che cerco di fare è dimostrare come tutto sia statosminuito. A questa gente piace sentirsi rispettati, ma accade solamentequando si trovano nel loro luogo di insegnamento. La categoria, ameno che non ci sia del vero rispetto, non è buona.

B.I: Ha una sua organizzazione di Kenpo? R.P: Molta gente pensa che io ne abbia una, ma non ho niente di

legittimo. La gente parla del lignaggio di addestramento Parker-Planaso qualcosa di simile, ma come organizzazione o federazione non c'èniente in una carta che dica che la gente appartiene a questa o aquella. Serve solo alla gente per sapere dove si trova.

B.I: Che cos'è esattamente il lignaggio Parker-Planas e come staevolvendo attualmente nel mondo?

R.P: La gente sa da dove vengo. Ci sono molti bugiardi in giro, cheaffermano di essersi allenati con il sig. Parker. La gente mi ha visto conil Maestro, mi ha visto lavorare con lui e plasmare per iscritto il sistema.Questa è la ragione per la quale ho un'agenda stretta e viaggio in tuttoil mondo dando lezioni, ed anche molti dei miei ex allievi fanno lostesso. Sull'evoluzione, non cresce a grandi passi, ma cresce. Alcunepersone si allenano da sempre, ma non hanno imparato niente ed altrehanno imparato molto in poco tempo. Dico sempre: “Se ottienifacilmente il tuo grado, lo concedi con facilità. Se lo ottieni condifficoltà, lo concedi con difficoltà”. Io non concedo un grado, ioinsegno...

B.I: Nel 1993 fece dei video sulle forme, farà altri video tecnici? R.P: Ho deciso di fare un DVD su quelle che chiamo le “tecniche del

problema”, che sono tecniche che non possono essere imparateleggendo un libro e che sono essenzialmente tutte. Ci sono erroricomuni ed io ho scelto credo dalle quaranta alle sessanta tecnichefuori dal programma di allenamento standard.

B.I: Dopo tanti anni di insegnamento e di viaggi nel mondo perdiffondere l'arte del Kenpo, che cosa la spinge a continuare afarlo?

R.P: Non feci dei piani per diventare un istruttore di Karate. Come hodetto precedentemente, ero un musicista. Semplicemente è successo.Cominciai a dare lezioni quando ero cintura arancione. Quest'artesignifica molto per me ed è per questo che a volte mi arrabbio e gridocome un pazzo nelle mie lezioni, ma è solo perché mi preoccupo evoglio che le cose si facciano nel modo giusto. Ho visto gente darelezioni con una sigaretta in mano ed una lattina di birra nell'altra,dicendo agli allievi che cosa fare, giusto per tenerli occupati. Si puòdire che a queste persone non importi nulla degli allievi e del Kenpo.

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Grandi Maestri

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Ed Parker’s Kenpo

B.I: È ottimista circa il futuro del Kenpo? R.P: Riuscire a far sì che tutti siano sotto lo

stesso tetto, non succederà mai. Ognunosceglie una via e la segue. Dobbiamo capireche il Kenpo non è per tutti. Si utilizza sempreil Kenpo in una lotta? Lo dubito, ma èimportante che quello che impari sia privo dilacune.

B.I: Qual'è il suo consiglio per qualcunoche vuole iniziare la pratica del Kenpo?

R.P: Il mio consiglio è che deve sapere diche cosa si tratta. Questa è un'arte marzialeutile a salvare la propria vita per la strada. Senon si realizza un addestramento duro epratico, il Kenpo non potrà salvare nessuno.Non è questione di magia, è questione dilavorare con dedizione.

B.I: Grazie Maestro Planas. R.P: Grazie a voi!

“Ci sono molti bugiardiin giro, che affermanodi essersi allenati con

il sig. Parker. La gente mi ha visto

con il Maestro,mi ha visto lavorarecon lui e trasporre

per iscritto ilsistema.”

Penso che i problemiprincipali del Kenpo siano

gli istruttori nonqualificati. Ci sono moltepersone che impartisconolezioni magari perchésono state obbligate afarlo, o perché sonostate messe in quella

situazione, che in realtànon conoscono a

sufficienza il Kenpo edinsegnano solo quello

che è stato lorodetto.

Questo succede alivello mondiale.”

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UNA FAVOLA DELLE ARTI MARZIALI

Grandmaster John Pellegrini

C'era una volta una scuola di Arti Marzialiche insegnava bambini, adulti, uomini edonne, un bello stile che era stato sviluppatoper centinaia di anni, e si era evoluto attraver-so numerose generazioni di maestri; era statoanche perfezionata e moderatamente moder-nizzato per adattarsi alle esigenze della socie-tà. Gli allievi imparavano le tradizioni dell'arte,la sua storia e la sua origine culturale. Inoltre,sviluppavano le loro capacità fisiche e le loroqualità tecniche e come applicarle in situazio-ni di combattimento. Il Maestrodell'Accademia non risparmiava alcuno sforzoper infondere un codice morale ai suoi allieviche potesse plasmare il loro atteggiamentonella loro vita quotidiana e gestire la loro con-dotta nel trattamento con altre persone. E lofaceva rilevando e insistendo sui dogmidell'arte e coltivando il loro carattere tramite la

costruzione delle qualità necessarie per for-mare guerrieri pacifici e onorevoli. Il rispetto,l'umiltà, la fiducia, la compassione, il coraggio,la generosità, l'onestà, la lealtà e altre impor-tanti qualità umane erano esaurientementeinsegnate dal Maestro ai suoi studenti.Non fu all'improvviso, ma nel corso dei

mesi, quando il Maestro si rese conto chestava perdendo studenti. Gli affari andavanomalamente; in un primo momento, ha pensatoche fosse dovuto alla recessione economica.Un giorno, una delle sue cinture più alte, unbravo giovanotto, gli disse che avrebbe smes-so di frequentare la scuola. Il Maestro stordito,subito, con il suo solito spirito generoso, pen-sando che lo studente avesse quei problemi disoldi, gli disse che poteva continuare ad alle-narsi gratis all'accademia fino a quando la suasituazione economica non fosse migliorata. Lo studente, visibilmente a disagio, informò

il Maestro che la sua decisione non avevanulla a che fare con il denaro e poi, a malin-cuore, gli disse che sarebbe partito per unanuova palestra di MMA, come molti altri stu-

Grandi Maestri

Come di consueto, il Grandmaster John Pellegrini, una dellepenne più penetranti delle Arti Marziali oggi, ci incanta con la suaesperienza e conoscenza.Maestro Pellegrini possiede la virtù unica di combinare la sua

profonda conoscenza della tradizione, con la sua capacità diaccoppiarla alla modernità pedagogica, in modo chiaro e ordinato.Per questa rivista è sempre un lusso e un piacere poter contaresu i suoi articoli, mese dopo mese, anno dopo anno. Non perdetequesta "favola"!

Alfredo Tucci

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denti avevano fatto negli ultimi mesi, lasciandol'accademia per allenarsi lì. Il maestro ne fùdeluso, comunque gli augurò ogni bene e glidisse che avrebbe sempre potuto tornare. Il gio-vane ringraziò il Maestro, era pronto a partirema poi si fermò, si voltò e disse: "La prego dicomprendere che non si tratta di nulla di perso-nale nei suoi confronti, è semplicemente che leMMA sono davvero cool e tutti i miei amici stan-no praticando; perché s'impara VERAMENTE acombattere, e l'istruttore mi ha detto che ho ungrande potenziale per diventare un combatten-te e partecipare ai campionati."Quella notte, riflettendo sull'incidente e la

situazione generale dell'Accademia, il Maestrosi accorse che i tempi erano cambiati e la popo-larità degli sport di "Gladiatori" trasmessi pertelevisione esercitava una notevole influenza sumolti giovani. Moralmente non trovava nulla diintrinsecamente sbagliato con l'allenamento diMMA e ne pensava che fosse uno sport adattoa un numero molto ristretto di persone. Tuttaviasapeva anche che non era una vera e propriaArte Marziale nel suo senso pieno e autentico e

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che sarebbe sempre stata una moda passegge-ra, un intrattenimento in voga e uno sport spes-so brutale che a molti spettatori piace guardare,ma pochi avrebbero voluto sperimentare. Così ilMaestro decise di scoprire il modo in cui gli altriistruttori di Arti Marziali affrontavano la situazio-ne e partì per visitare la maggior parte dellescuole nel suo paese. Quello che trovò fu incre-dibilmente deludente.Alcune delle scuole erano state chiuse. Altre

avevano deciso, solo per ragioni economiche, diabbracciare almeno in parte il capriccio delmomento e aggiungere un programma di MMAa loro offerte (spesso senza una conoscenzatecnica reale del vero allenamento di MMA!).Ma ciò che il Maestro ha trovato di più scioc-

cante e deludente è che diverse scuole, al fine disfruttare quella redditizia tendenza, avevanocompletamente cancellato le classi di ArtiMarziali ed erano state completamente trasfor-mate in una palestra di Mixed Martial Arts.Il Maestro era triste e un po' confuso. Non

aveva mai visto una cosa del genere prima diallora? Non era successo molte volte in passa-to? Non capiscono che la moda, le tendenze ei trucchi popolari vanno e vengono costante-mente? Nel corso degli anni, il Nuovo, l'Ultimo,

l'Imbattibile, i programmi per "diventare ricchi"sono sbiaditi via nel tempo. I corsi di"Bodyguard Training", garanzia di ottenere uncontratto con la star di Hollywood; Il "Baby-Sitting" travestito da "Arti Marziali dopo scuo-la"; le lezioni di Aerobica che pretendono diinsegnare autodifesa; le tecniche segrete degliIsraeli Commandos, delle Forze SpecialiRusse; la Lotta di Strada Brasiliana... e cosìvia. Si direbbe che abbiamo dimenticato letruffe del passato e stiamo aspettando la pros-sima cosa nuova che ci farà ricchi e famosi e,allo stesso tempo, risolverà tutti i nostri pro-blemi... ma le cose non sembrano funzionarein questo modo. D'altra parte, le vere ArtiMarziali avevano resistito alla prova del tempo... per secoli.Il Maestro sorrise... aveva finalmente capito

tutto. Per un certo periodo, i clienti della suaaccademia sarebbero cambiati, ci sarebberostati studenti più anziani, più uomini maturi, piùdonne, più bambini, e meno giovani e adoles-centi pieni di testosterone.Per il Maestro era ovvio che questo, fosse

proprio quello che sarebbe accaduto. E conti-nuò a insegnare l'arte che amava e lui ei suoiallievi vissero tutti felici e contenti.

Grandi Maestri

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Combat Hapkido

“C'era una volta unascuola di Arti Marziali che

insegnava bambini, adulti, uomini e donne, unbello stile che era statosviluppato per centinaia

di anni...”

“Non fu all'improvviso, manel corso dei mesi,

il Maestro si rese contoche stava perdendo

studenti. Gli affari andavano

malamente; in un primo momento, ha pensato che fossedovuto alla recessione

economica.”

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ALLORA, È KAHANA UNOSTUNTMAN DI HOLLYWOOD? É essenziale capire questo per capire

Kahana, l'uomo.

“Sono nato nelle isole Hawaii, il 16ottobre, 1929. Mio padre ha servitonell’United States Coast Guard ed eraistruttore di Judo e Aikido e hainsegnato sia al grande pubblico e allamia famiglia. All'età di quattro anni emezzo era già molto bravo in entrambele arti. Nel 1934 mio padre fu trasferitoda Sand Island, Hawaii, a Osaka, inGiappone, e mi prese con sé, lì studiaicon Sensei Hanna Fusa per circa treanni e mezzo in cui riuscii a ottenere lamia prima cintura nera di Judo all'età dinove anni. Nel 1937 mio padre futrasferito di nuovo alle Hawaii. Lì trovail'opportunità di vedere diversi stili diArti Marziali come Kali filippino, Kung-Fu e Karate. Ero molto attivo e mi

piaceva combattere sia dentro sia fuoridal ring. Godevo del contatto. Il mioprimo sti le di Karate è stato loShotokan ma dopo aver studiato per unanno, diventò un po' troppo rigido perme, così presi la decisione di praticareil Kempo e poi lo Shorin-Ryu. A quelpunto avevo imparato e sviluppato unbuon mix di Arti Marziali. Ero anchemolto interessato nell'Arte del ColtelloSamoa e la Danza del Fuoco che avevaappreso da alcuni dei miei amici aSamoa. Negli ultimi anni sono diventatoun guerriero samoano sotto la tutela diFreddie Letuli e ho viaggiato in tutto ilmondo praticando quest'arte.Da bambino ero molto inquieto.

Volevo andare nel continente e vedere ilpaese. All'età di nove anni, mi sonoimbarcato clandestinamente su unanave destinata a San francisco ma sonstato scoperto e riportato alle Hawaii.Dopo aver assistito al bombardamento

Una storia classica disuccesso

Scritto dal famoso artista marziale eleggendario stuntman di Hollywood,Kim Kahana Sr.

Può accadere che nonriconosciate il mio nome o il miovolto, ma se avete mai guardatola televisione o un f i lmcaratteristico, moltoprobabilmente mi avrete vistopiù di una volta; io sono KimKahana Sr, il tizio che attraversail vetro della finestra del bar, sischianta con la macchina ed ècaduto dal cavallo. Sottopongo ilmio corpo a tutto ciò che gliscrittori e registi di Hollywoodpossono sognare per le loroacrobazie.

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Leggende delle Arti Marziali

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di Pearl Harbor, ho viaggiato di nuovoe questa volta sono riuscito a sbarcarein San Francisco. Dopo sono andato inautostop e in treno attraverso il paesefino ad arrivare a New York, dove miozio suonava in una band con XavierCugat. Lui mi ha insegnato a suonarela batteria, che è stata l'inizio della miacarriera nel mondo dello spettacolo,suonando i tamburi ed eseguendo laDanza del Fuoco e la Danza delColtello di Samoa.Anni dopo, durante la guerra in

Corea, mi sono arruolato nell'esercitodegli Stati Uniti e sono diventato unmembro dell'Air Force. La guerra diCorea è stata una questione disopravvivenza. Infatti, ho trovato la viad'uscita da una situazione grave esono riuscito a far credere il plotonenemico che fossi morto e così sonodiventato uno dei soldati più decoratidel paese nella guerra di Corea, dopoaver ricevuto la Stella d'Argento, due

Stelle di Bronzo e due Cuori Viola.Dopo mi son recuperato anchedell'esplosione di una granata che miha lasciato completamente cieco perdue anni e senza visione dall’occhiosinistro per il resto della vita.Dopo aver lasciato l'esercito, mi

sono trasferito a Hollywood e hoiniziato a lavorare come comparsa. Hoanche iniziato a lavorare comestuntman, quando mi sono reso contoche questi ragazzi erano retribuitimolto più di me, semplicemente perfare quello che io avevo fattogratuitamente in Corea. Almeno cosìpensavo. Io non sapevo come andarea cavallo, così ho cercato l'aiuto dileggendari cowboy di Hollywood comeYakima Canutt e la famiglia di JohnEpper. La mia lunga carriera haattraversato più di 300 film al cinema ealla televisione che si possono vederenella Wikipedia e l'IMDb.L'idea di una scuola di specialisti mi

è sorta negli anni '70, quando miaccorsi che la professione era statainvasa da giovani temerari che stavanouccidendo se stessi e ferendone altri.Questi temerari eseguivano gestaaudaci con più coraggio che senso.Veramente, io non volevo che questinuovi arrivati smettessero di venire, mavolevo essere sicuro che sapesserocome fare il loro lavoro senza ucciderese stessi o qualcun altro. Così nel 1972ho aperto la Scuola Specialista Kahanaper quelli già nell'attività di stuntman.Due anni più tardi l 'ho aperta alpubblico e la scuola è stato il primocentro a offrire questo tipo d'istruzione.Fino ad allora i cascatori avevanoimparato il mestiere di veterani delsettore, a molti di loro non piaceval'idea che io offrissi quello che loroconsideravano i segreti del business.Ecco, questo è il motivo per cui horinunciato all'Associazione di Stuntmandi Film d'Azione e ho continuato

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l ' insegnamento nella mia scuolawww.kahanastuntschool.com.In questa linea di lavoro s’incontrano molte

persone. Alcuni vanno e vengono ma altridiventano membri della propria famiglia, comegli Zaino. Era il marzo del 2009, Danny e suamoglie Teresa Zaino mi hanno chiamato perun'intervista nel loro programma radiofonicosulle Arti Marziali. Dopo l'intervista li ho invitatiinsieme alla loro famiglia a vedere la miascuola. Ero molto incuriosito e interessato diconoscere un'altra famiglia di artisti marziali.Quando gli Zaino vennero a visitare la scuola,rimasi molto impressionato dai loro figli, Tony,Joey e la sua sorellina Dominique che avevasolo 14 anni all'epoca. Danny chiese se potevoconsigliargli su un documentario che stavafacendo sulla sua famiglia. Parlammo perdiverse ore, e prima di andarsene, invitaronome e mia moglie Sandy a partecipare al loroBanchetto di Premiazione dello Hall of Famedelle Arti Marziali a Clearwater, Florida, comeospiti speciali. I loro figli stavano facendo unadimostrazione speciale con il "Team Americas"??precedentemente conosciuto come "PepsiNational Demo Team". Erano moltoimpressionanti.Sono stato anche sorpreso di ricevere una

targa di riconoscimento come il "MiglioreCoordinatore di Cascatori".Nel corso degli ultimi sei anni, gli Zaino

sono diventati parte della mia famiglia, ehanno sviluppato il loro talento molto più di

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quanto avessi mai immaginato. Per questomi sono offerto di aiutare loro e sonodiventato il direttore del loro programma diTV on-l ine, e i l regista del loro f i lmdocumentario della famiglia "Gli Zaino - natiper competere", che è ora in fase dimontaggio. Recentemente ho deciso didiventare il loro manager ufficiale. Oltrel'ovvio, i loro simili valori familiari e la suaetica di lavoro, è ancora piuttostosorprendente per me osservare la suafamiglia e riflettere su quanto sia analogaalla mia famiglia, con tante somiglianze tranoi. Danny ed io condividiamo una lungacarriera nel consiglio delle Arti Marziali, incui io sono stato oltre 60 anni e Danny oltre40. Inoltre, Danny ed io abbiamo servitonell'Esercito degli Stati Uniti e siamo statientrambi in Corea in anni differenti. Io sonostato là tra il 1950 e il 1953 durante laguerra di Corea e Danny, è stato unveterano della Polizia Militare DMZ che haservito tra il 1979 e 1981.Entrambe le famiglie sono nel mondo

dello spettacolo. Noi Kahana siamo stati alungo a Hollywood lavorando come i doppidi attori famosi, e come attori e registi diseconda unità. Gli Zaino sono la nuovagenerazione di Hollywood con una propriarete di media online, tra cui TV, radio eriviste in cui Danny è il produttore esecutivoe conduttore del programma "Martial ArtsShow Biz TV", uno spettacolo on line dinotizie sul la base di Art i Marzial i ed’intrattenimento interpretato dalla famigliaZaino. Theresa Zaino è la Direttr iceEsecutiva e Amministratore della "ActionEntertainment Talent Agency", un'agenzia dilicenza in franchising associata con la SAG-AFTRA, ubicata a Jupiter, Florida. Perquanto riguarda i ragazzi Zaino, Tony Zaino

è laureato in produzione cinematograficapresso l'Università Statale di Palm Beach;Joey Zaino si è laureato alla Kahana’sStunt& Film School ed è uno studentepresso la Florida State University insiemealla sua sorella Dominique Zaino, che è nelprestigioso programma di comunicazione edei media della Florida State University. Tuttisono attori e artisti che ora frequentano laKahana’s Stunt& Film School e aiutano con iprogetti in corso.Oggi, il nome Kahana è ancora attivo e

opera nel settore, così continuo a eseguirelavori di coordinamento, gestione edirezione. Rimango attivo nel campo, emotivato a proseguire per il bene deglistudenti della scuola e delle loro famiglie.Sto facendo tanti progetti ogni anno nel mioranch di 100 acri in Central Florida. Il ranch èconosciuto in tutto il mondo per le societàcinematografiche che lo utilizzano per le loroproduzioni, nonché gli insegnantid'interpretazione e gli specialisti perimparare il loro mestiere. Infatti, ora la scuolaKahana’s Stunt& Film ha iniziato una classeJunior per la carriera di specialista orientataai giovani da 10 a 17 anni. I nostri studentijunior hanno avanzato prevalentemente nelleArti Marziali o la ginnastica. Io continuoanche a lavorare quotidianamente con gliZaino, nelle nostre società “Stunt ActionCoordinators Inc.”

www.kahanstuntschool.com “MASBTV, RADIO & MAGAZINE”

www.masbtvnetwork.com, y “ActionEntertainment Talent Agency” www.aetalent.net. Abbiamo progetti durante tuttol'anno in modo che persone di tutto il mondopossano venire, imparare e allenarsi. A85anni, mantengo la rotta e non hointenzione di fermarmi a breve.

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Il DVD "Krav Maga Ricerca e Sviluppo" sorgè

dalla voglia di quattro esperti di Krav Maga e

sport da combattimento: Christian Wilmouth,

Faustino Hernandez, Dan Zahdour e Jerome

Lidoyne. Ad oggi, loro dirigono molti club e

conducono un gruppo di una ventina di

professori e istruttori di molteplici

discipline, dalla Krav Maga alle

MMA, Mixed Martial Arts.

Questo lavoro non è destinato

a mettere in evidenza un

nuovo metodo nè una

corrente specifica di Krav

Maga. Il suo scopo è

semplicemente quello di

presentare un

programma di Krav

Maga messo a fuoco

sull'importanza del

" c o n t e n u t o " ,

condividendo in questo

modo le nostre esperienze.

REF.:KMRED1

Tutti i DVD prodotti da Budo

International vengono identificati

mediante un’etichetta olografica distintiva

e realizzati in supporto

DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o

simili). Allo stesso modo, sia le copertine

che le serigrafie rispettano i più rigidi

standard di qualità.

Se questo DVD non soddisfa questi

requisiti e/o la copertina non coincide con

quella che vi mostriamo qui, si tratta di

una copia pirata.

Budo international.comORDINALA A:

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Tutti i DVD prodotti da Budo Internationalvengono identificati mediante un’etichettaolografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili).Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafierispettano i più rigidi standard di qualità.

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REF.: • KYUSHO 22REF.: • KYUSHO 22

Il Programma Kyusho Tactical Control (KTCP) è stato progettatoper controllare la scalata dei conflitti attraverso la ricerca giuridicae medica, spiegamento tattico, test sul campo e coordinamento.Questo programma è stato progettato appositamente, ma nonesclusivamente, per le Forze dell'Ordine Pubblico, Sicurezza,Emergenza, Guardia Costiera, Militari, Agenzie Governative, Escort

e sicurezza personale. Questo modulo base ècostituito da un insieme di 12 obiettivi

principali integrati in 4 moduli di controllodella scalata di forza. Ci sononumerose strutture deboli nel corpoumano che possono essereutilizzate da un agente perottenere semplicemente ilcontrollo di un individuo, piùefficienti rispetto altradizionale utilizzo dellaforza come indica ilprotocollo. Di là dalla fasedi ordine verbale, in unasituazione di crescenteconflitto, è in questi puntiKyusho (vitale) dovel'agente può fare uso deisistemi interni di controllofisico, come i nervi, lastruttura dei tendini e inaturali riflessi nervosi delcorpo. Non richiede grandeforza nemmeno un complesso

controllo motore o la vista,soggetti di fallimento in stati di

alta adrenalina. Questa informazioneè dedicata ai membri coraggiosi e

resistenti delle Agenzie in tutto il mondo.Grazie per quello che fate!

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Tenendo sempre come sfondo l’Ochikara, “la grande forza” (chiamata e-bunto nel dialetto degli Shizen), la saggezza segreta degli antichi sciamani giapponesi, i Miryoku, l’autore ci sommerge in un mondo di riflessionigenuine, capaci allo stesso tempo di smuovere nel lettore il cuore e la testa, collocandoci continuamente di fronteall’abisso dell’invisibile, come vera, ultima frontiera della coscienza personale e collettiva.

La spiritualità non come religione, ma come studio dell’invisibile, è stato il modo per avvicinarsi al mistero deiMiryoku, nel segno di una cultura tanto ricca quanto sconosciuta, allo studio della quale l’autore si è dedicatointensamente.

Alfredo Tucci, direttore dell’editrice Budo International e autore di un gran numero di titoli sulla via del guerrieronegli ultimi 30 anni, ci offre un insieme di riflessioni straordinarie e profonde, che possono essere letteindistintamente senza un ordine preciso. Ciascuna di esse ci apre una finestra dalla quale osservare i temi piùsvariati, da un punto di vista insospettabile, a volte condito da humour, altre da efficacia e grandiosità, ponendoci difronte ad argomenti eterni, con lo sguardo di chi ci è appena arrivato e non condivide i luoghi comuni con i qualitutti sono abituati ad avere a che fare.

Possiamo affermare con certezza che nessun lettore rimarrà indifferente davanti a questo libro, tale è la forza el’intensità del suo contenuto. Dire questo, è già un bel dire in un mondo pieno di presepi collettivi, di ideologieinteressate e tendenziose, di manipolatori e in definitiva, di interessi spuri e di mediocrità. E’ dunque un testo peranimi nobili e persone intelligenti, pronte a guardare la vita e il mistero con la libertà delle menti più inquiete escrutatrici dell’occulto, senza dogmi, senza moralismi di convenienza, senza sotterfugi.

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Il DVD "Krav Maga Ricerca e Sviluppo" sorgè

dalla voglia di quattro esperti di Krav Maga e

sport da combattimento: Christian Wilmouth,

Faustino Hernandez, Dan Zahdour e Jerome

Lidoyne. Ad oggi, loro dirigono molti club e

conducono un gruppo di una ventina di

professori e istruttori di molteplici

discipline, dalla Krav Maga alle

MMA, Mixed Martial Arts.

Questo lavoro non è destinato

a mettere in evidenza un

nuovo metodo nè una

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Maga. Il suo scopo è

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Maga messo a fuoco

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