PIONews novembre 2011

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il magazine dei Giovani della Croce Rossa Italiana, novembre 2011

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L’APPRONFONDIMENTO...

Emergenza alluvione: I Giovani C.R.I. a sostegno delle popolazioni Tante le attività svolte in questo mese nelle varie regioni colpite dalle alluvioni

Alla pagina 4

IL MAGAZINE DEI GIOVANI DELLA CROCE ROSSA ITALIANA

SOMMARIO Anno IV - n°11 - novembre 2011 2

Torna l'influenza, segui i consigli della Croce Rossa PIONews ripropone la campagna del 2010 lanciata dalla FICR

Alla pagina 9

Novembre 2010 – novembre 2011: dove siamo arrivati ad un anno dall’assemblea nazionale Intervista a Rosario Valastro, ispettore nazionale dei Giovani CRI, per valutare il lavoro svolto

Alla pagina 6

Paolo Picciafoco, commissario regionale dei Giovani CRI, racconta la sua esperienza “giocata in casa” L’incontro con il consiglio nazionale e con gli ispettori provinciali

Alla pagina 8

La CRI del futuro Dopo 31 anni, uno schema di decreto legislativo riapre la strada alla riorganizza-zione della Croce Rossa Italiana. Tante le novità, dallo Statuto al superamento dello schema attuale delle componenti. “Passo storico” secondo Rocca.

Alla pagina 5

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DALLE REGIONI...

Sardegna: I Giovani CRI sardi, nuovamente insieme! La prima giornata informativa dell’area Servizio nella Comunità

Alla pagina 9

Lombardia: Ad Halloween la Prevenzione va in Disco Nella Notte di Zucche e Streghe i Giovani della C.R.I diffondono il verbo della Prevenzione sulle Malattie Sessualmente Trasmissibili e dell' EducAzione alla Sessualità

Alla pagina 11

Lombardia: Gli amici del “Rosso Rubino” Stipulata la convenzione tra Policlinico S. Matteo di Pavia e Club 25

Alla pagina 14

Lazio: Club 25 at school Il successo di Club 25 in un liceo romano

Alla pagina 16

Calabria: Crisi senza età Pesa sulle spalle dei giovani la crisi italiana. Dai più grandi hai più piccoli.

Alla pagina 17

Lazio: Raid Cross : “Esserci per cambiare il domani” A Piglio una giornata per divenire cit-tadini del mondo

Alla pagina 15

DALLE REGIONI...

Piemonte: L’allergia a scuola A Torino i Giovani della Croce Rossa affrontano la tematica delle allergie alimentari nelle scuole.

Alla pagina 10

Marche: Campagna LSD: “Impara e Sobrio Decidi” Nelle Marche una nuova sfida da affrontare

Alla pagina 13

Anno IV - n°11 - novembre 2011

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SOMMARIO 3

Puglia: Due giornate informative sulle campagne nazionali Obbiettivo: fornire nuove conoscenze ai Giovani CRI e prepararli in vista del prossimo campo di Dicembre

Alla pagina 18

Piemonte e Lazio: Halloween e la Croce Rossa Dolcetto o scherzetto?

Alla pagina 17

Piemonte: L’altruismo viene premiato Premio l’Orso d’Oro di Biella

Alla pagina 19

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L’APPRONFONDIMENTO... Anno IV - n°11 - novembre 2011 4

Emergenza alluvione: I Giovani C.R.I. a sostegno delle popolazioni Tante le attività di soccorso svolte in questo mese nelle varie regioni colpite dalle alluvioni Nel mese di Novembre una serie di alluvio-ni hanno colpito l‟Italia da nord a sud, la-sciando dietro a se una scia di distruzione e di fango, vittime e tanto dolore. Le popolazioni colpite non si sono arrese, anzi si sono rimboccate subito le maniche per ripartite dalle macerie e ricostruire un nuovo futuro do-ve queste cose non devono più accadere, infatti l‟Italia da sempre è un popolo soli-dale in queste situazioni e appe-na sono uscite le prime notizie di queste catastrofi si sono avviate le catene di solida-rietà per far giungere il pro-prio aiuto ai ter-ritori in difficol-tà, con l‟Abruzzo in testa - in cui è ancora vivo il ricordo del terremoto- le regioni hanno partecipato alla “gara di solidarietà” . Come sempre la Croce Rossa è sempre in prima linea nell‟emergenza in sostegno alla popolazione, infatti tanti sono stati gli in-terventi svolti e che tuttora sono attivi su tutti territori colpiti dalle alluvioni. La Croce rossa ha dispiegato tutti i mezzi, le squadre speciali di SMTS (Soccorsi con Mez-zi e Tecniche Speciali) e OPSA (Operatori Polivalenti di Salvataggio in Acqua) e tutti i volontari a disposizione. I territori maggiormente colpiti sono stati quelli della Liguria con la provincia di La

spezia e Genova che sono state messe in ginocchio; altre signifi-cative emergenze si sono avute in Piemonte, in Toscana e nei scorsi giorni in Calabria e Sicilia dove nel messinese l‟allerta è ancora alta a causa dell‟elevato rischio frane e smottamenti. Uno sforzo immane quello della Croce Rossa dove in questi territo-ri, soprattutto nei paesi più colpi-ti, ogni giorno si alternano decine di volontari nelle tendopoli alle-stite; specie in Liguria dove ven-gono distribuiti ogni giorno oltre 400 pasti

e nei momenti più critici si è arrivato sino a quota mille, per non parla-re della diffu-sione di co-perte e tutto il materiale necessario per gli sfollati. L 'emergenza però non è gestita solo all'esterno e nelle zone colpite, ma viene svolto

un immenso lavoro anche nelle Sale Opera-tive, a partire da quella nazionale sino alle provinciali dove viene svolto un lavoro di monitoraggio della situa-zione 24 ore al giorno. Importante è stata anche la parteci-pazione dei ragazzi osannati dalle tv e dalla stampa per la voglia con cui si sono prodigati nel ripulire le strade e per l‟impegno che hanno svolto spontaneamente con la voglia di ripartire, ragazzi tra cui ci sono anche i “Giovani della Croce Rossa” che come sempre si sono dimostrati attivi in tutte le zone colpite nel

gestire l‟emergenza e nel portare sostegno alle popolazione e ai soggetti vulnerabili sia durante che dopo l‟emergenza; in alcune zone hanno istituito il servizio di doposcuola ricreativo per i bambini delle zone colpite dall‟emergenza. A Brugnato (La Spezia) è in fase realizza-zione un progetto dal nome "Costruiamo la magia del do-mani" rivolto ai bambini di Brugnato e delle aree limitro-fe. Alcuni Psicologi CRI e i Giovani della Croce Rossa, intratterranno per alcune ore pomeridiane i piccoli nel ten-

tativo di ricostruire in loro punti di riferi-mento e far riavvicinare i margini della ferita traumatica subita affinché la cicatri-ce non rappresenti un ostacolo significativo alla loro crescita. Il progetto, oltre ad es-sere finalizzato ai bambini tende a far si che anche i genitori siano facilitati nella ricostruzione della serenità familiare anche se in un nuovo contesto. Gli psicologi della CRI sono presenti sul territorio con molte squadre a supporto delle persone colpite dal disastro e dei familiari di alcuni delle vittime e dei dispersi. La Croce Rossa Italiana ha avviato una campagna di raccolta fondi per la Liguria e la Toscana. È fondamentale contribuire subito alla ricostruzione di queste regioni martoriate per dare la speranza di rinascita a tutti gli abitanti. Oltre le donazioni che si possono effettuare on-line sul sito

www.cri.it sono avvenute specifiche inizia-tive, come quella del 19 Novembre, per la quale in accordo con la Fiorentina, durante la partita Fiorentina – Milan, i volontari hanno raccolto le donazioni destinate all'acquisto di beni primari per la popola-zione e per la sistemazione - almeno prov-visoria - dei ragazzi degli asili e delle scuo-le elementari e medie. Croce Rossa e Giovani C.R.I. sempre in prima linea durante le emergenze: “I primi ad arrivare, e gli ultimi ad andare via”. Marco Bellezza Redazione PIONews [email protected]

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La CRI del futuro Dopo 31 anni, uno schema di decreto legi-slativo riapre la strada alla riorganizzazio-ne della Croce Rossa Italiana. Tante le no-vità, dallo Statuto al superamento dello schema attuale delle componenti. “Passo storico” secondo Rocca. Statuto definitivo e termine del commissa-riamento, formazione e gioventù, indipen-denza dallo Stato, superamento dello sche-ma delle componenti civili non ausiliarie delle forze armate, comitati locali e pro-vinciali come associazioni di volontariato. Questi i punti salienti dello schema di de-creto legislativo per la riorganizzazione della Croce Rossa Italiana, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 11 novembre e definito un “passo storico” dal commissa-rio straordinario Francesco Rocca. “Il nostro auspicio era quello di una Croce Rossa più moderna: finalmente dopo 31 anni (la legge di riordino della CRI risale al 1980) siamo davanti ad un punto di svolta. Si tratta di riforme assolutamente impor-tanti, ma per questo bisogna viverle e met-terle alla prova”, ha commentato Rosario Valastro, ispettore nazionale dei Giovani della CRI. Nell‟attesa che lo schema di decreto legislativo continui il suo iter buro-cratico per l‟approvazione, si è già espres-sa anche la Federazione Internazionale di Croce Rossa, con il suo segretario generale, Bekele Geleta, che si è congratulato per il passo avanti compiuto nel modificare la base giuridica della Società nazionale ita-liana. Comitati locali e provinciali come associa-zioni di volontariato. Davvero importanti sono le novità che riguarderanno i comitati locali e provinciali, che diventeranno “organismi associativi autonomi dotati di propria personalità giuridica di diritto pri-vato”. Una modifica giuridica del genere, dovrebbe permettere un‟azione ed una burocrazia più snelle da parte della CRI sul territorio, con i comitati locali e provinciali

che saranno identifica-ti come associazioni di volontariato e non più come parte di un ente pubblico. A vigilare sull‟operato sul terri-torio, a coordinare e permettere il rispetto del principio di unità, rimarranno i comitati regionali ed il Comita-to Centrale, che saran-no ancora identificati come ente pubblico. Indipendenza dallo Stato. Un‟altra grande novità, che pone la CRI al pari delle altre so-cietà internazionali, è il riconoscimento dei Principi fondamentali di Croce Rossa e Mez-zaluna Rossa da parte delle Autorità Italia-ne, che presuppone il rispetto del principio di indipendenza da parte dei pubblici pote-ri, “così come prescritto dalla risoluzione 55 (I) dell’Assemblea generale delle Nazio-ni Unite del 1946”. La Croce Rossa Italiana, così, rimane “ausiliaria dei pubblici poteri” pur difendendo la propria osservanza dei 7 Principi internazionali. Per la prima volta la legge utilizza la formula richiesta dal Comitato Internazionale di Croce Rossa. Gioventù. “Svolgere attività con i più gio-vani ed in favore dei più giovani, anche attraverso attività formative presso le scuole di ogni ordine e grado”. Nel comma che elenca i compiti istituzionali e di inte-resse pubblico della CRI, è questa la frase che balza subito agli occhi e che sembra essere il riconoscimento formale dell‟operato dei Giovani della Croce Rossa Italiana, indicando la formazione della gio-ventù tra le funzioni esercitate dall‟Associazione, al pari di azioni “storiche” come l‟assistenza sociale, il soccorso sanitario ed i servizi in favore delle vittime dei conflitti armati.

Statuto e termine commissariamen-to. Con il nuovo decreto, il com-m i s s a r i a m e n t o della CRI viene prorogato fino al 31 dicembre 2012, termine entro il quale il commissa-rio straordinario ha il compito di p r o c e d e r e all‟approvazione dei bilanci del 2010 e 2011, rior-ganizzare le com-ponenti non ausi-liarie delle forze

armate e approvare uno statuto provviso-rio, con lo scopo di consentire ai volontari di eleggere i propri vertici e deliberare, per la prima volta in assoluto da quando esiste la CRI, lo Statuto definitivo. Superamento del sistema delle componenti volontaristiche. “Il commissario straordina-rio provvede alla riduzione del numero delle attuali componenti volontaristiche civili della CRI, ispirandosi a criteri di effi-cacia, efficienza ed economicità”. Queste le parole dell‟articolo 7 dello schema di decreto, che sproneranno la CRI ad attuare una riorganizzazione del sistema attuale delle componenti civili non ausiliarie, com-posto oggi da 4 corpi: il Comitato Nazionale Femminile, i Volontari del Soccorso, i Gio-vani della CRI, e i Donatori di Sangue. Si tratta di uno dei grandi temi che sta già coinvolgendo la Croce Rossa Italiana da decenni e che adesso trova una possibile soluzione, anche alla luce delle prospettive di riforma del workshop tenutosi a Jesolo nel 2009, nel corso del quale tutti i vertici presenti hanno convenuto sul sistema orga-nizzativo del volontariato adottato dalla Società Nazionale Finlandese. Valastro, che con un articolo sul PIONews dello scorso maggio aveva esortato i volon-tari ad “agire con un confronto leale” nel processo di rinnovamento della CRI, condi-videndo i punti chiave scelti dai Giovani per un‟Associazione “proiettata verso il futuro”, adesso sottolinea la propria soddi-sfazione per le possibilità che questo de-creto apre di fronte ai volontari: “la previ-sione che lo Statuto sia approvato dai Soci e che le strutture siano spogliate dalla bu-rocrazia è, senza dubbio, la parte più im-portante del testo. Tra l‟altro, non posso non essere contento del fatto che sono state recepite molte delle indicazioni della delibera n.1 della Prima Assemblea Nazio-nale dei Giovani, nonché del documento finale della Seconda”. Luca Tomassoni Redazione PIONews [email protected]

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L’APPRONFONDIMENTO... Anno IV - n°11 - novembre 2011 6

Novembre 2010 – novembre 2011: dove siamo arrivati ad un anno dall’assemblea nazionale Intervista a Rosario Valastro, ispettore nazionale dei Giovani CRI, per valutare il lavoro svolto

“Ciao Rosario! Ti chiamo per intervistarti riguardo l’incontro avuto nel napoletano alla fine di ottobre…”. Inizio così la mia chiacchierata con Rosario, per intervistarlo su quanto è stato detto durante l‟ultimo incontro avuto dal 30 ottobre al 1° novem-bre a Casalnuovo di Napoli, dove circa 150 vertici si sono riuniti per fare il punto della situazione ad un anno dall‟Assemblea Na-zionale dei Giovani. “Si è ritenuto necessario questo incontro dopo un paio di mesi dall’assemblea nazio-nale per fare una verifica, un punto della situazione, una sintesi del lavoro svolto dagli ispettorati a tutti i livelli da un anno a questa parte – spiega Rosario Valastro –, in modo da poter creare un confronto tra gli obiettivi raggiunti e quelli ancora da raggiungere e come raggiungerli. Si è in-fatti creato un clima rilassato, un gruppo di lavoro coeso che ha sviluppato un senso di familiarità ed ha quindi stimolato il dibattito. Alcuni ispettorati, magari, che non riuscivano a trovare una strategia d’azione per il raggiungimento di un qual-che obiettivo hanno avuto modo di espri-mersi in libertà chiedendo consigli ad altri ispettorati, così da poter avere un suppor-to attraverso esperienze già vissute. Lo svolgere un incontro di verifica è un’azione svolta dalle società estere, dove a metà di ogni piano nazionale viene fatta una verifi-ca, per poi ripartire con nuovi spunti”.

Entrando più nello specifico, com’è stato organizzato a livello contenutistico quest’incontro? “La preparazione è stata svolta in due-tre mesi di lavoro, iniziata con il consiglio nazionale svoltosi in Umbria e continuata con varie riunioni via Skype con gli ispetto-ri regionali, i delegati tecnici nazionali e i vice ispettori nazionali, in maniera da po-ter decidere come dividere il lavoro nei giorni e quali argomenti affrontare. La prima sera abbiamo svolto cinque tavoli sulla formazione, uno per ogni area d’intervento della durata di mezz’ora l’uno, dove gli ispettori sono stati divisi in gruppi per poi ruotare e dare, quindi, o-gnuno il proprio contributo su come mi-

gliorare la formazione interna. Il secondo giorno invece sono stati fatti dei workshop sui regolamenti e il miglioramento di que-sti, sulle attività rispetto al documento nazionale, in relazione alle necessità del territorio e sulla partecipAzione”. Possiamo trovare una parola chiave per questo incontro? “Partecipazione. La preoccupazione mag-giore è stata infatti quella di far parteci-pare e far sentire partecipanti tutti gli organi presenti, che molto spesso hanno difficoltà a sentirsi parte di un solo movi-mento. Di certo non c’è stato disagio per-ché, come ho detto in precedenza, il clima era familiare ed è quindi stato facile sen-tirsi ascoltati. Anche l’intervento del com-

missario straordinario Francesco Rocca – continua Rosario Valastro – è degno di nota. Porre delle do-mande riguardo al nostro futuro come associazione con chiarezza e senza filtri è stato un segno di partecipazione, perché ci sono state delle risposte date in manie-ra trasparente e senza ulteriori intermediari, che molto spesso creano dubbi che non vengono sciolti.” Qual è il bilancio a un anno dall’assemblea nazionale? “Sicuramente positivo. Sono soddi-sfatto degli obiettivi raggiunti e ancor di più sono soddisfatto della squadra di lavoro unita che ho tro-vato all’incontro a Casalnuovo di Napoli”. Veronica di Biase Redazione PIONews [email protected]

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Paolo Picciafoco, commissario regionale dei Giovani CRI, racconta la sua esperienza “giocata in casa” L‟incontro con il consiglio nazionale e con gli ispettori provinciali Come previsto dall'ultima Assemblea Nazio-nale dei Giovani della Croce Rossa, il Consi-glio Nazionale e gli Ispettori Provinciali si è incontrato, come da programma, a Casal-nuovo di Napoli per tirare le somme a di-stanza di un anno. Paolo Picciafoco, ex Ispettore di Casavato-re e attuale Commissario regionale dei Giovani della Croce Rossa Italiana della Campania dal gennaio 2011 ci aiuta a com-prendere le dinamiche dell'evento. «Con il Consiglio Nazionale, svoltosi dall'8 all'11 ottobre a Perugia, sono stati decisi i punti da trattare durante la riunione di Casalnuovo e a noi della Campania è rima-sta da organizzare solo la parte logistica dell'evento». Un'organizzazione che pare aver funzionato bene e del quale lo stesso Picciafoco si sente soddisfatto «L'evento è andato bene e io personalmente mi ritengo soddisfat-to». Per l'appunto, ma cosa è successo du-rante questo incontro? «La riunione è stata divisa in due parti – ci dice Paolo – la prima dopo i saluti miei, dell'Ispettore Nazionale dei Pionieri, Rosario Valastro e del Com-missario Nazionale Francesco Rocca, ha visto un momento di dibattito sulla propo-sta di privatizzazione della Croce Rossa Italiana che ha messo in luce nuovamente

l'intenzione dei vertici di giungere al voto democratico dei rappresentanti». Dopo questo momento di confronto, lo stesso Commissario Regionale, come a riba-dire la vicinanza fra i vertici e qualunque altro volontario, si è calato nella parte del semplice partecipante e ha preso parte a tutte le attività della riunione. «Nei giorni a seguire, quindi, abbiamo fatto il punto della situazione su tutte le aree previste dal progetto associativo, cercando di met-tere in evidenza le eventuali criticità e proponendo le soluzioni del caso». Tutto questo, infatti, da un lato affinerà gli strumenti di intervento e, dall'altro, per-mette di preparare il lavoro della prossima Assemblea Nazionale.

«L'ultima parte della tre giorni ha visto tavoli di lavoro sui regolamenti, e sulla partecipazione dei giovani alle attività svolte da Croce Rossa». In definitiva cosa si può dire di questo e-vento? «Da Commissario regionale, mi au-guro che, quanto deciso durante questa riunione possa essere una serie e concreta opportunità per il Movimento e per tutti i Volontari». Marco di Bello Redazione PIONews [email protected]

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Torna l'influenza, segui i consigli della Croce Rossa PIONews ripropone la campagna del 2010 lanciata dalla FICR Puntuale come non mai il virus dell'influen-za è arrivato in Italia anche quest'anno; a metà novembre è stato isolato a Genova su un paziente 40enne dopo essere stato col-pito da una polmonite. Il virus di quest'an-no si chiama H3N2, quello della cosiddetta "australiana". Anche quest‟anno, come fu per il 2010, si prevede però la circolazione di tre virus: l‟H3N2, l‟H1N1 (quello che provoca la co-siddetta influenza A) ed il B/Brisbane, tutti e tre coperti comunque dal vaccino triva-lente. L'Istituto Superiore della Sanità ha comuni-cato che i contagi aumenteranno nel perio-do natalizio fino ad arrivare al picco tra gennaio e febbraio. L'andamento previsto è simile a quello del-lo scorso anno, ad eccezione di piccole mutazioni che interessano questi virus, con una stima che va dai 2 ai 4 milioni di casi complessivi al termine della stagione in-fluenzale. La Redazione di PIONews invita quindi i pazienti a rischio di vaccinarsi, si è ancora in tempo, ed in ogni caso a seguire 5 sem-plici consigli di come prevenire l'influenza. La campagna era stata lanciata nel 2010 dalla Federazione Internazionale della Cro-ce Rossa e Mezzaluna Rossa (FICR) per pre-venire l'influenza A e la riproponiamo per evitare spiacevoli convenienti. Lavarsi sem-pre le mani, coprirsi la bocca, separare i malati, mantenere le distanza e gettare sempre i rifiuti. Non fatevi trovare impre-parati! Francesco Ameglio Redazione PIONews [email protected]

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I Giovani CRI sardi, nuovamente insieme! La prima giornata informativa dell‟area Servizio nella Comunità Era arrivato il momento di tirare le somme, ad un anno circa dal Primo Campo Regiona-le, e di metter nuova carne al fuoco. Ecco che nasce la prima giornata informativa dell‟aria Servizio Nella Comunità, organiz-zata e gestita dalla Delegata Tecnica Re-gionale Simona Serrau e dalla Delegata Tecnica Locale di Cagliari Giovanna Carbo-ni. La giornata, tenutasi presso la sede di Bosa lo scorso 13 novembre ha visto la par-tecipazione di tutti i gruppi giovanili dell‟isola. Le danze si aprono con il video di presenta-zione della giornata, immagini del precede-te campo che si concludono con una frase che esprime tutto lo spirito dei giovani sardi “Concludiamo quello che abbiamo iniziato”! Nelle facce dei volontari che hanno vissuto sulla propria pelle il campo regionale, sguardi fieri, un pizzico di com-mozione e tanta voglia di continuare a la-vorare sodo per cambiare le cose e miglio-rare la società. Un breve giro di presenta-zioni per i nuovi e si inizia con il Progetto Associativo… Un intenso brainstorming ed una prima attività in gruppi che prevedeva la lettura, l‟analisi ed il riassunto del Pro-getto. Via poi con i tre splendidi video ed immagini emozionanti di Solforino e dei diversi giovani di Croce Rossa nel mondo… il punto d‟arrivo sono le idee, le vulnerabi-lità e le attività che, nonostante le diversi-tà e le distanze geografiche, restano prati-camente immutate. Il tutto porta alla Di-chiarazione della gioventù, anch‟essa let-ta, analizzata e riassunta - sempre come attività in gruppi. A concludere la mattina-ta una interessante video chiamata con il commissario regionale Santi Cavallaro il

quale, con molta calma e chiarezza, ha spiegato ai presenti l‟attuale situazione della società nazionale e ha dato gli ultimi aggiornamenti in campo regionale. Arriva poi il momento della pausa pranzo, ed il gruppo locale di Bosa (Giovani CRI e Volotnari del Soccorso) offrono ai colleghi un ottimo ban-chetto, all‟aperto e sotto i raggi del sole. Un pranzo in compagnia che più che a riposare e staccare dalle attività, serve a discutere e con-frontare le idee dei sin-goli. Subito dopo si tor-no in sala per un breve e divertente rompi-ghiaccio “il terremoto” e via con le slide sull‟area Servizio nella Comunità che spiegano in modo semplice e non troppo pesante l‟area di intervento e le diverse attività ad essa legata. Per concludere al me-glio la giornata, altra divisione in gruppi e breve programmazione ed esposizione di un‟attività basata natu-ralmente sull‟analisi del territorio, i saluti e l‟arrivederci al prossimo incontro. “Le sensazioni alla fine di questa intera giornata di lavoro assieme sono più che positive” riferisce la Delegata Tecnica Lo-cale Giovanna Carboni, “Non sapevamo

come ci avrebbero accolte ma sono stati tutti gentilissimi e super attenti. E‟ stato emozionante rivedere tutti dopo quasi un anno”. Marco Palluca, responsabile del gruppo ospitante, spiega: “Abbiamo alcuni progetti in cantiere, specie per il periodo natalizio. Questa giornata ci è servita per capire bene cosa fare, come farlo e soprat-tutto come sfruttare al massimo le risorse di cui disponiamo”. In conclusione di tutto la Delegata Tecnica Regionale Simona Serrau dichiara: “Sarò sempre disponibile a delucidazioni ed aiuti vari. Mi aspetto che i Giovani CRI sardi mettano in pratica tutto quello che hanno appreso sull‟area Servizio Nella Ccomunità e non solo. Sono stata informata di alcuni progetti in via di sviluppo e sono certa che presto i ragazzi riusciranno nei loro intenti. Posso solo dire loro che hanno la mia piena fiducia ed augurargli buon lavoro”. Valentina Boscu Redazione PIONews [email protected]

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L’allergia a scuola A Torino i Giovani della Croce Rossa affron-tano la tematica delle allergie alimentari nelle scuole. I Giovani della Croce Rossa Italiana della Provincia di Torino sono impegnati dal 2007 nella realizzazione della “Campagna Pro-vinciale sulle Allergie Alimentari”, denomi-nata “L'Allergia...a scuola”, un progetto educativo rivolto ai compagni di classe del bambino con pregressa anafilassi da allergi-a alimentare, unico nel suo genere e il pri-mo in Italia. Tale progetto prevede l'intervento della componente nelle Scuole dell‟infanzia, primarie e secondarie di primo grado ove siano presenti casi segnalati di bambini con A.A. (Allergia Alimentare), attraverso la realizzazione di incontri della durata di 2 ore in occasione dei quali i compagni di classe vengono sensibilizzati ed informati in merito al tema ed ai rischi ad esso con-nessi, con l‟utilizzo di materiale didattico quale giochi e favole creati da pedagogisti dell‟A.N.G.E.A. (Associazione Nazionale Genitori Eczema atopico e Allergie alimen-tari), diversificati a seconda delle fasce di età, e finanziati, nella stampa, grazie al contributo economico del Rotary. Tale campagna si colloca nell‟ambito di un progetto-pilota sviluppato nelle scuole del-la Città di Torino, la cui idea nasce dalla raccolta delle esigenze dei genitori e degli insegnanti di bambini con gravi allergie alimentari. Esso si propone di formare gli educatori a conoscere, prevenire, ricono-scere e saper trattare le reazioni conse-guenti all‟assunzione accidentale di ali-menti allergenici. In Italia non esiste un approccio uniforme e

condiviso per l‟inserimento a scuola, dell‟obbligo e del pre-obbligo, di bambini con gravi allergie alimentari e le idonee strategie di educazione, di prevenzione e di intervento, che dovrebbero includere tutte le figure coinvolte nell‟ambiente sco-lastico, sono spesso non previste o insuffi-cienti. Infatti, per quanto riguarda educa-tori e insegnanti, non è prevista alcuna formazione né informazione in merito alla conoscenza e alla prevenzione delle reazio-ni conseguenti ad assunzioni accidentali di alimenti allergenici a scuola, né in merito ad un primo intervento in attesa dell‟arrivo dei mezzi di soccorso. In base a quanto sopra esposto, nel 2002 l‟ A.N.G.E.A. e l‟Ambulatorio Allergie Alimen-tari dell‟Ospedale Infantile Regina Marghe-rita di Torino, hanno avviato il progetto che si propone di formare gli educatori e gli insegnanti a conoscere, prevenire, rico-noscere e saper trattare le reazioni conse-guenti all‟assunzione accidentale di ali-menti allergici. Tale progetto ha determinato la creazione di un protocollo d‟intesa inerente la tutela dei bambini con gravi allergie alimentari nelle scuole, sottoscritto nel 2004 dalla C it tà d i Tor ino, dal le ASSL, dall‟A.N.G.E.A., dall‟Ospedale Infantile Regina Margherita, dalla Federazione Ita-liana Medici Pediatri e dalla Federazione Italiana Medici Generalisti; nel progetto è inoltre coinvolta la Centrale Operativa 118 di Torino e provincia. Fatta salva l‟autonomia decisionale in me-rito all‟adesione al protocollo delle singole istituzioni scolastiche e alla partecipazione al progetto di formazione del singolo ope-ratore della scuola, docente e non docen-te, gli insegnanti della classe frequentata

dal bambino con pregressa anafilassi da A.A. hanno avuto accesso alla formazione. Nel triennio 2005-2008, grazie al contributo erogato dalla Compagnia di S. Paolo e all‟adesione al Protocollo d‟intesa dell‟Ufficio Scolastico Provinciale di Tori-no, è stato possibile iniziare ad estendere il progetto formativo alle scuole dell‟obbligo e del pre-obbligo, Statali e Private paritarie, di Torino. Tutte e 133 le scuole comunali hanno ade-rito fin dal 2004 al progetto; nel triennio 2005-2008, sulle 278 scuole statali/private paritarie contattate, 191 hanno aderito. Contestualmente al lavoro svolto con gli insegnanti, nel 2007 è stato avviato un progetto parallelo attuato dall‟A.N.G.E.A. in collaborazione con i Giovani della Croce Rossa del Comitato provinciale di Torino, destinato ai bambini di età compresa tra i 3 e i 14 anni. Lo scopo è quello di far comprendere ai compagni di classe dei bambini con pre-gressa anafilassi da alimenti il significato dell‟allergia alimentare e del rischio ad essa correlato, senza mai peraltro dramma-tizzare la situazione, nonché di sensibiliz-zarli e di stimolarne il senso di solidarietà e responsabilità. Durante l‟incontro, della durata di 2 ore, si utilizza il kit didattico fornito dall‟associazione A.N.G.E.A (favole, giochi e attività varie) specifico per ogni fascia d‟età. Il materiale è stato messo a punto grazie all‟attiva collaborazione di medici, pedagogisti, educatori, genitori e bambini dell‟A.N.G.E.A. . Grazie al contributo economico del Rotary il kit è stato rivisitato e ristampato con una grafica bella e accattivante. L‟intervento dei Giovani all‟interno delle Scuole viene presentato agli insegnanti nel corso della giornata di formazione del per-sonale scolastico. Ta le in te rvento è coord inato dall‟Ispettorato Provinciale dei Giovani di Torino, nella figura di Manuela Debernardi Referente Provinciale per la Campagna sulle Allergie Alimentari, alla quale vengo-no inoltrate tutte le richieste di interven-to. Spetta all‟Ispettorato Provinciale contatta-re le Scuole richiedenti per concordare orari e date degli incontri rispondenti alle necessità delle stesse e dei Volontari. Alla data di Novembre 2011 sono circa 60 gli incontri svolti, nei vari gradi di scuola, con oltre 1.400 bambini “formati”. La formazione dei Giovani della Croce Ros-sa è gestita dall‟Associazione A.N.G.E.A.

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che provvede alla formazione medica e psico-pedagogica dei Giovani, tramite me-dici, psico-pedagogisti ed educatori A.N.G.E.A., che da anni operano in suppor-to di genitori, insegnanti e bambini con allergia alimentare, organizzando una gior-nata di formazione della durata di 8 ore (4 ore teoriche e 4 ore pratiche). Ai Giovani della CRI viene spiegata cos‟è l‟allergia alimenta-re, come si manife-sta e soprattutto quali sono i sintomi di maggiore urgenza per i quali è neces-sario un intervento immediato; quali sono e come agisco-no i farmaci che si utilizzano in caso di reazioni allergiche ad alimenti; quali sono gli alimenti più f r e qu e n t e m en t e implicati nelle rea-zioni allergiche e in quali cibi semplici e composti essi sono contenuti, anche in forma “nascosta”; come leggere ed interpretare le etichette degli alimenti confezionati; in quali circostanze può veri-ficarsi a scuola una assunzione accidentale di alimento allergenico e come prevenirla, ponendo particolarmente l‟accento sul ruolo dei compagni di classe del bambino allergico. Nella parte pratica vengono presentati i giochi e il materiale didattico A.N.G.E.A.-CRI, il cui utilizzo viene spiegato nel detta-glio e sperimentato.

Dal 2007 ad oggi sono state svolte n. 3 gior-nate di formazione per un totale di n. 55 Giovani CRI formati, e una prossima è pre-vista nel 2012 aperta a tutti i pionieri della regione Piemonte. Visto lo straordinario successo del progetto

e i risultati conseguiti, nel corso degli anni 2009 e 2010, quest’anno il progetto-pilota della Città di Torino è stato rielaborato da parte di tutte le parti coinvolte, per per-mettere di estendere il progetto ad altre province. Nel giorno di lunedì 21 Novembre 2011, presso la Sala-Teatro del Cottolengo, l‟Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte ha organizzato il Seminario “Accoglienza e inserimento a scuola dei bambini con gravi allergie alimentari: l‟esperienza pilota del-

la Città di Torino” aperto a tutti i dirigenti scolastici, o loro delegati, della Regione Piemonte. Manuela Debernardi Referente Provinciale per la Campagna sulle allergie alimentari, spiega: “L‟attività ha dato riscontri molto

positivi, sia genitori che insegnanti e bambi-ni sono molto soddisfat-ti. Il fatto di avere un kit preparato e studiato da pedagogisti, medici, genitori e “testato” sugli stessi bambini lo rende strumento effica-cissimo. I bambini sono sempre carinissimi, molto partecipativi, riescono a divertirsi e allo stesso tempo a riflettere sui cibi, su cosa può o non può far male e capiscono che certi alimenti non pos-sono darli ai compagni altrimenti gli causereb-bero dei malori. Infor-marli sul tema delle Allergie Alimentari li rende molto solidali l‟uno con l‟altro. Come per qualsiasi argomento

se non c‟è informazione/formazione si af-fronta tutto con paura e diffidenza, dai genitori del bimbo allergico agli insegnanti e agli stessi compagni di classe. Questo progetto di formazione/informazione permette a tutti i soggetti di affrontare la tematica in modo più tran-quillo e sereno.” Federica Sorrentino Redazione PIONews [email protected]

Ad Halloween la Prevenzione va in Disco Nella Notte di Zucche e Streghe i Giovani della C.R.I diffondono il verbo della Prevenzione sulle Malattie Sessualmente Trasmissibili e dell'EducAzione alla Sessualità I Giovani della Croce Rossa della Provincia di Pavia, nella festosa serata del 31 otto-bre 2011, preludio alla notte di Halloween, hanno realizzato una fantastica iniziativa, volta a promuovere la prevenzione delle Malattie Sessualmente Trasmissibili (MST) ed informare i giovani su temi quali sessua-lità, stigma e pregiudizio. Location dell‟evento è stata la Discoteca “Club House” di Salice Terme, in provincia

di Pavia. I Giovani CRI coinvolti nell‟evento tra ani-matori e staff, sono stati approssimativa-mente 30 e proprio grazie a questa notevo-le presenza è stato possibile che quest‟ambiziosissima attività potesse anda-re nel migliore dei modi! I Giovani hanno pianificato la serata lavo-rando in team, curando tutti gli aspetti, e ciascuno ha operato secondo le proprie competenze, sostenendo lo sforzo colletti-vo: le persone-risorsa, ovvero gli animatori MST -cuore dell'attività- hanno curato anzi-tutto l'informazione e la formazione dello staff, affinché i Giovani CRI si muovessero in quel contesto all'unisono, con un unico obiettivo, perseguibile, chiaro e condiviso: attraverso una comunicazione efficace in grado di raggiungere il target identificato,

ottenere da questo un feedback positivo, comunicando e suscitando consapevolezza in merito alle MST. Si è proceduto identificando una location in cui tenere l'attività, e presi i contatti del caso, ci si è assicurati autorizzazioni e per-messi. Si è poi passati a curare la logistica, l'organizzazione della postazione, la segre-teria, la modulistica, le attività, i materia-li, ecc ecc... Il risultato ottenuto è stato più che soddi-sfacente, risultato maturato grazie ad una attenta analisi dei bisogni effettuata sul territorio della provincia, che come risulta-to ha messo in luce quanto gli adolescenti avessero poche conoscenze sulle MST ed all‟EducAzione alla Sessualità.

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Marco Cerri,Commissario Provinciale dei Giovani della C.R.I di Pavia, orgoglioso del lavoro svolto dal suo Gruppo ha sostenuto che: “I Giovani in questi territori spesso vivono la sessualità tra paure ed incertez-ze, perché privi di un’adeguata informa-zione e supporto reale da parte delle isti-tuzioni: l'attività posta in essere dal Grup-po ha creato una breccia nel muro dell'in-consapevolezza in materia, suscitando quantomeno, nei giovani contattati, la consapevolezza di non saperne abbastan-za”. I Giovani della C.R.I., appositamen-te formati, hanno somministrato i test, per verificare statisticamente la conoscenza in materia di MST dei giovani Clubber che si sono prestati all'attività. Hanno inoltre posto in essere e curato attività studiate apposita-mente per l‟evento cui i Clubber hanno partecipato con entusiasmo! Si è raggiunta la considerevole so-glia di 750 contatti in pochissime ore, un risultato non solo inatteso ma davvero esaltante! Lo strumento fondamentale per approcciare i giovani clubber è stata la Peer Education: utilizzando questo modus operandi su cui si basa l'azione dei Giovani della Cro-ce Rossa, si è riusciti ad abbattere le barriere della diffidenza, del sospetto, dell'indifferenza, dell'im-barazzo o del malanimo e l'ottimo risultato raggiunto ne è la prova. Puntando sull'approccio informale e la condivisione attraverso le attivi-tà ed i test, si è riusciti a consenti-

re a ciascun parte-cipante, di autova-lutare la propria "cultura" in ambito di educazione ses-suale. Abbiamo chiesto ad Alessandro Agrifo-glio, Animatore delle Malattie Ses-sualmente Trasmis-sibili ed Educazione alla Sessualità, cosa ne pensa dell‟idea che i Giovani C.R.I della Provincia di Pavia hanno trasfor-mato in azione: la sua risposta è stata che "l’attività è an-data ben oltre i risul-tati previsti ed attesi e la risposta da parte dei giovani clubber è

stata più che positiva". Alessandro ha inoltre sottolineato che atti-vità di questo genere possono essere ripe-tute e realizzate praticamente dappertut-to, così come si è fatto al Club House. Si è detto entusiasta per lo sforzo che i Giovani CRI hanno profuso nel realizzare questa attività, e per il risultato raggiunto, e che la serata al Club House, è stata solo il battesimo per la Provincia di una serie di attività simili che verranno esportate su tutto il territorio. Per sperare nel cambiamento, i giovani

vanno informati e per far si che ciò avven-ga, c‟è bisogno che questo tipo „azione venga ripetuta più spesso ed a tappeto! Lo spirito dei Giovani CRI, quali agenti di cambiamento può davvero esprimersi in ogni modo ed in ogni luogo! La prevenzione è alla base dello stato di salute di ciascuno per cui occorre raccogliere con entusiasmo le nuove sfide programmatiche lanciate che la Federazione ci suggerisce d‟intraprendere, avendo sempre chiaro a mente che noi Giovani siamo il vero motore del cambiamento,e che solo attraverso l'educAzione, la partecipazione, e l‟azione, concatenate e conseguenti tra loro, possia-mo migliorare il nostro domani. Giacomo Colantuono Redazione PIONews [email protected]

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Campagna LSD. : “Impara e So-brio Decidi” Nelle Marche una nuova sfida da affrontare Lo scorso 28 Agosto i Giovani C.R.I. delle Marche si sono incontrati ad Ancona per dare il via ad una nuova sfida: la Campagna L.S.D. - Learn and Soberly Decide (Impara e Sobrio Decidi). La prima giornata di lavoro regionale, coordinata dal pioniere Stefano De Julis di San Benedetto del Tronto, si è svolta nel capoluogo marchigiano e ha visto la partecipazione di oltre 50 Giovani di Croce Rossa, ognuno dei quali ha potuto dare il proprio contributo all'interno dei gruppi di lavoro che hanno elaborato le basi del progetto. La Campagna, che ri-guarda le tossicodipendenze in genere, ha lo scopo di sensibilizzare circa la conoscen-za dei rischi correlati all‟abuso delle so-stanze (droghe, alcool, tabagismo) e di trovare la giusta metodologia di approccio nei confronti di queste tematiche. La scel-ta e l'approccio verso tali sostanze deve avvenire quando le capacità decisionali non siano alterate dalle sostanze in questione. L‟impianto legislativo in merito lascia poco

s p a z i o all‟interpretazione personale e si focaliz-za maggiormente sull‟aspetto punitivo. La sfida che i Giovani delle Marche hanno fatto propria è di continuare a perse-guire la strategia di riduzione del danno, informando corretta-mente la popolazio-ne, con particolare attenzione ai giovani, sui rischi relativi all‟uso e abuso di sostanze; focalizzare l‟attenzione sulla libertà di scelta all'approccio alle droghe, rientra pienamente nel principio di Umanità della Croce Rossa. Dopo il primo incontro a livello regionale, il 18 settembre è iniziato, nel Comitato Loca-le di Porto Potenza Picena, il primo corso di formazione al quale hanno partecipato 26 giovani CRI provenienti da diversi gruppi

della regione Marche. Durante le cinque giorna-te di formazione sono stati approfonditi aspetti medici, psicologici e giuridici grazie alla collaborazione di esperti delle varie discipline. Quanto appreso sarà utilizzato poi per creare attività di sensibilizzazione mirate soprattutto verso i giovani, senza dimenticare che le dipendenze non riguardano solo

le sostanze stupefacenti ma anche molte altre azioni della vita quotidiana. Articolo originale pervenuto da Anna Genti-li Silvia Colantoni Redazione PIONews [email protected]

Gli amici del “Rosso Rubino” Stipulata la convenzione tra Policlinico S. Matteo di Pavia e Club 25 VI Campo nazionale dei giovani della Croce Rossa Italiana, Dicembre 2010: vengono formati i primi 43 animatori della campa-gna “Club25”. Un progetto nuovo per i gio-vani C.R.I., un progetto da plasmare da cima a fondo; un progetto senza dubbio intraprendente, perché a sensibilizzare alla donazione di sangue non siamo i primi e non saremo certo gli ultimi, per fortuna; un progetto “lontano”, un progetto nato nello Zimbawe una venti di anni fa e volto a monitorare, proprio grazie alla donazione di sangue, le gravi infezioni provocate dal virus dell‟HIV e a sopperire alle mancanze di emocomponenti sul territorio. Ad oggi,

che ne è del Club25? Club25 oggi è una iniziativa “giovane”, in tutti i sensi, con un potenziale enorme, che si pone l‟obiettivo di sensibilizzare alla donazione ragazzi compresi fra i 18 e i 25, tramite la creazio-ne di un Club. Il progetto è stato ormai ampiamente abbracciato dalla Federazione internazionale di Croce Rossa e di Mezza Luna Rossa ed inserito all‟interno della Strategia 2020, piano di intervento umani-tario promulgato dalla Federazione Inter-nazionale volto a fronteggiare al meglio le sfide che l‟umanità si troverà ad affrontare nel prossimo decennio. L‟idea innovativa, nascosta nel cuore di questa campagna, sta nel creare non solo un gruppo di donatori, ma prima di tutto un gruppo di amici. “E allora Club25 non può essere solo la sponsorizzazione del

gesto del dono: perchè non è il primo fine a cui i ragazzi aspirano. Almeno non tutti…c'è l'amicizia in mezzo, lo stare insieme: il sentirsi parte di un gruppo, sentirsi impor-tanti, quasi fondamentali…”, così mi rac-conta Giuseppe Marino, pioniere di Stradel-la, animatore Club25 per la provincia di Pavia. Lui è uno dei “43”, promotore atti-vissimo della campagna Club25; appena rientrato da Livorno, sede del VI Campo Nazionale dei Giovani della Croce Rossa Italiana, si mette al lavoro con Bruno Bru-nelli e Marco Cerri…senza macchine il san-gue non si dona! E così il primo grande pas-so: dopo nove mesi dal primo incontro tra il Comitato provinciale di Pavia e i vertici del Policlinico S. Matteo, la convenzione firmata dalle due parti rappresenta più di un documento ufficiale: è il potenziale di

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un progetto che trova così le sue fonda-menta, è lo slancio positivo per un‟idea ancora tutta da delineare “Il progetto la-sciava spazio alla fantasia, alla creatività, alla voglia di mettersi in gioco! Non era solo gonfiare il palloncino, trovarsi fuori da una discoteca a promuovere una deter-minata attività: Club25 poteva essere tut-to questo, e molto di più!” continua Giu-seppe. “Devo essere sincero: non è stato facile. Sono un ragazzo di lettere, ne sapevo vera-mente poco di amministrazione e gestione dei rapporti con un organo così di spessore quale il Policlinico. La convenzione non è stata un gioco” così Giuseppe Marino com-menta la firma della convenzione. Questa convenzione è una accordo di base, fonda-mentale per ottenere il permesso alla do-nazione al Centro Transfusionale del Poli-clinico di Pavia. Sarà quindi Pavia la “stazione di comando”. Naturalmente, per poter donare senza complicazioni, occorre avere nella norma di tutti i parametri base (pressione arteriosa, emoglobina e peso). Lo scopo ultimo sarebbe quello di raggiun-gere il numero 25 donazioni al compiere dei 25 anni; ma Giuseppe Marino è convinto che saranno davvero pochi i ragazzi che decideranno di fermarsi a 25 anni… La realtà di Club25 a Pavia pone al primo posto l‟idea dello stare insieme, uniti per un fine comune; con questo non accantona la donazione ma, anzi, le conferisce un significato “vivo”: uno strumento attraver-so il quale poter condividere un progetto caro a tutti e che fa sì che ci possa ritrova-re amici, scossi dalla medesima emozione. Quindi si dona, ma poi c‟è la band, il grup-po di recitazione e la squadra di calcio del Club. Un modo diverso di vivere la donazio-ne di sangue, condividendola e non solo pubblicizzandola. Un'altra sfaccettatura di come si può vivere e intendere Club25, ci è offerta dal Comi-tato Provinciale di Milano. Emanuele Ala-gna, responsabile delle campagne per le attività sanitarie/area salute del Comitato

locale di Milano, mi rac-conta che la convenzione temporanea stipulata con il Policlinico milanese non è sufficiente, a breve sperano di portare a ter-mine convenzioni con altri ospedali milanesi, sul modello di Pavia. “Attualmente in tutta la provincia vi è solamente un animatore della cam-pagna Club25, Giuseppe La Porta, un giovane C.R.I. del gruppo di Mila-no. Siamo riusciti a orga-nizzare due eventi impor-tanti: una giornata infor-mat i v a a l l ‟ i n t e rno dell‟Università Cattolica

del Sacro Cuore di Milano ed una serata

all‟Arco della Pace in concomitanza con una serata sulla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. Il 2 dicembre 2011, inoltre, si svolgerà all’Arco della Pace (nota zona della m o v i d a mi l anese ) una serata divulgativa in occasio-ne della sett imana per la pre-v e n z i o n e dell‟AIDS”, c o n t i n u a Emanuele. Le prospet-tive future, oltre alla firma di convenzioni definitive,

sono l‟organizzazione di incontri formativi nelle scuole superiori da Gennaio 2012, oltre ai consueti appuntamenti in piazza. “C’è ancora molto lavoro da fare, ma no-nostante i problemi iniziali legati soprat-tutto alla mancanza di materiale divulgati-vo e di supporto, stiamo ripartendo alla grande!” conclude Emanuele Alagna. Per quanto riguarda le prospettive di que-sta campagna su tutto il territorio italiano, oltre al gesto volontaristico della donazio-ne, tutto dipende dalla gestione interna di ogni comitato, di ogni provincia…”Al corso c‟era stata lasciata totalmente carta bian-ca: basi solide, ma nessun libretto d‟istruzioni per l‟uso!”, mi ricorda Giusep-pe Marino. Oltre alle due realtà sopra rac-contate, le prime regioni ad aderire al pro-getto Club25 sono state, insieme alla Lom-bardia, Lazio e Sicilia. Si spera che il feno-meno si allarghi letteralmente a macchia d‟olio: un “contagio” giovane, fresco, dina-mico e propositivo. “Club25 vuole crescere assieme ai ragazzi, come quando il sabato verso le 17.00 par-tono le telefonate per organizzare una se-rata con gli amici: non sai cosa si deciderà, ma sei sicuro che ci si diverte. E‟ bello lasciare che Club25 sia padrone di se stes-so, i ragazzi si sceglieranno, proporranno attività, decideranno insieme. Questo è la mia idea di Club25: qualcosa di non troppo formale, ma di sicuro. Perché uniti nel gesto del dono, non ci sono un gruppo di volontari…ma un gruppo di amici.” Così mi lascia “Stradella”, alias Giuseppe Marino, che ha ricevuto questo soprannome dai suoi affettuosi compagni di campo. E mi strappa un sorriso. Nicole Finesso Redazione PIONews [email protected]

immagine di repertorio

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Raid Cross : “Esserci per cambiare il domani” A Piglio una giornata per divenire cittadini del mondo PIGLIO (FR) - Domenica 20 Novembre il gruppo Giovani C.R.I. di Piglio con il sup-porto dell‟ispettorato provinciale dei Gio-vani C.R.I. di Frosinone ha ospitato una sessione di Raid Cross: un gioco di ruolo sul Diritto Internazionale Umanitario. I ragazzi provenienti dai vari gruppi del territorio provinciale sono stati impegnati in una giornata ricca di spunti preziosi e di confronto riguardo i principi fondamentali del D.I.U., attraverso l‟organizzazione pri-ma e la partecipazione poi al gioco di ruo-lo. Il Raid Cross permette infatti attraverso 7 postazioni di calarsi in prima persona nelle varie realtà che possono presentarsi durante il conflitto armato, incentivando la riflessione personale sulla necessità di re-

golamentare tali conflit-ti, ponendovi dei limiti. I partecipanti alla sessione hanno mostrato interesse e spirito critico, ma so-prattutto hanno trovato risposta ai loro molteplici interrogativi, compren-dendo l‟importanza della diffusione e quale possa essere il loro ruolo dina-mico nella società in que-sto frangente, facendose-ne moltiplicatori. E‟ stata una giornata alla riscoperta del Diritto Internazionale Umanita-rio, della sua applicazio-ne, del sogno stesso di Dunant, ancor più però rivolta a dare ai giovani strumenti concreti di discussione per poter

interagire con la realtà che vivono e che vedono spesso mostrata dai media in ma-niera distorta o senza filtri per poter interpreta-re eventi, notizie ed atti di violen-za; credendo in tal modo ed erro-neamente, tutto lecito. Raid Cross si con-ferma così uno strumento di diffusione del D.I.U. efficace ed a tutti i livel-li, sul territorio come all‟interno dei gruppi; per chi vi prende parte attivamen-te, calandosi nel ruolo di prigio-niero, civile, combattente ed operatore umani-tario, quanto per chi partecipa

all‟organizzazione o da figurante. Ben rie-sce infatti ad enfatizzare l‟importanza del-le regole nella vita quotidiana, fornendo informazioni sugli aspetti umanitari in si-tuazioni belliche e favorendo dialogo in modo più ampio sul comportamento umano stesso, dove la dignità umana e la preven-zione da inutili sofferenze diventano bari-c e n t r o , m a s o p r a t t u t t o o v e l‟apprendimento attivo ed il lavoro di grup-po sono il fulcro di una comprensione faci-litata che rende il D.I.U. “a misura d‟adolescente” tramite un‟interazione con-tinua che lo vede coinvolto e partecipe a tutto campo. Sta ora ai giovani che hanno partecipato proseguire lungo questo cammino, memori di aver scelto di "esserci per cambiare il domani", decisi a dare il loro contributo ed al contempo continuando a sviluppare una coscienza da cittadini del mondo. Silvia Colantoni Redazione PIONews [email protected]

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Club 25 at school Il successo di Club 25 in un liceo romano Giovedì 3 novembre 2011 presso il liceo scientifico linguistico “Ettore Majorana” di Roma si è tenuta la prima grande giornata informativa firmata Club25. L‟evento è stato promosso da una professoressa e vo-lontaria del soccorso del gruppo di Roma Centro Rosaria Domenella. La nostra colle-ga promuove da tempo, nel suo liceo, la donazione di sangue tra i giovani ragazzi delle classi quarte e quinte. Puntualmente, prima della giornata di donazione, ricorda loro di fare attenzione ad alcuni requisiti necessari per procedere alla donazione come ad esempio stare a digiuno da alme-no 8 ore, pesare più di 50 Kg e non assume-re latte e derivati la colazione precedente la donazione. Per il carattere comunque cattedratico che ha Rosaria, i giovani dona-tori erano ben pochi. Informandosi e chie-dendo suggerimenti alla componente dei donatori del sangue, entra a conoscenza del fatto che i Giovani promuovono, con il supporto della componente dei donatori, un programma di sensibilizzazione alla do-nazione del sangue soprattutto tra i giovani compresi nell‟età che va dai 18 ai 25 anni: CLUB 25. Club 25 è una campagna inizialmente speri-mentale in tre regioni d‟Italia: Lazio, Lom-

bardia e Sicilia; ha come scopo quello di invitare i giovani a donare il sangue 25 volte nell‟arco della vita, mantenendo così uno stile di vita sano e sicuro. Una volta conosciuto Club25, non ci si pensa sopra due volte per iniziare ad interagire con i Giovani per i giovani. L‟evento è stato dunque pianificato con la metodolo-gia della “peer-education”, educazione alla pari. La peer-education è, infatti, il metodo con cui i Giovani della Croce Ros-sa si interfacciano con altri giovani sensi-bilizzandoli a tematiche che illustrate da altre persone, magari più grandi d‟età, non avrebbero avuto lo stesso impatto. In qualità di collaboratore tecnico regio-nale Club25, Stefano Di Giovenale, ha conosciuto in prima persona la realtà di illustrare la campagna ai giovani studenti che, spinti dal nome accattivante di Club25, si sono dimostrati molto interes-sati alle tematiche trattate. A dare il benvenuto nella scuola al referente regio-nale è stata Rosaria che aspettava quell‟incontro da un po‟ di tempo. Forte è stato lo stupore e la meraviglia degli studenti nel vedere che a parlare di dona-zione del sangue, questa volta, non sareb-be stato un adulto ma un loro coetaneo. Sentendosi sin da subito a loro agio con un giovane, i ragazzi hanno abbandonato la timidezza e hanno iniziato a interfacciarsi

e a raccontarsi. L‟aula preposta per discutere della tematica era la bi-blioteca scolastica messa a disposizione appositamen-te per l‟occasione, in modo tale da poter sfruttare un ampio spazio per far udire le nozioni a tutti quanti e usufruire del videoproiet-tore, mezzo indispensabile per lezioni di questo gene-re. Ottima è stata la scelta della sala per la vicinanza con i locali adibiti per la donazione. Un ricco buffet di crostate, succhi di frut-ta, merendine aspettavano i neo-donatori quando a-

vrebbero finito di donare. Parlando del sangue, illustrandone le sue funzioni e la sua importanza, ben 59 ragazzi su 88 udito-ri della lezione hanno voluto donare il san-gue. I giovani studenti sono rimasti molto colpiti dal video di Club25 della Federazio-ne Internazionale Croce Rossa; i dati stati-stici della diminuzione del virus dell‟HIV nello Zimbabwe li ha resi tanto sensibili tanto da poter registrare ben 8 tessera-menti e quindi 8 nuovi giovani che hanno iniziato la “maratona” per donare sangue 25 volte nell’arco della propria vita. A fine attività si poteva leggere chiaramen-te negli occhi di Rosaria una gioia inesauri-bile e incontentabile; durante i saluti, inol-tre, ci ha chiesto il bis della giornata per giovedì 10 maggio 2012. Veronica Di Biase Redazione PIONews [email protected]

Halloween e la Croce Rossa Dolcetto o scherzetto? Halloween, la famosa festa in cui si confon-dono ai vivi gli spiriti dei defunti, mostri di ogni sorta, personaggi fantastici o protago-nisti di film horror al fine di esorcizzare un po' la paura della morte e dell'aldilà, a quanto sembra è oramai diffusissima anche da noi in Italia, per quanto inizialmente essendo d'importazione d'oltreoceano fa-cesse storcere il naso ai di più. E così all'interno della Croce Rossa Italiana,

sempre attenta ai cambiamenti degli usi e costumi del proprio paese, i Gruppi di Gio-vani interessati a questa festività hanno organizzato a livello locale in tutta Italia delle feste pomeridiane per bambini in piazza o nelle proprie sedi; queste feste, fatte principalmente per intrattenere i più piccoli, si sono rivelate anche un momento divertente e di svago per i più grandi, un momento in cui comunque i Giovani della Croce Rossa hanno fatto sentire la propria presenza sul territorio anche solo per far passare un pomeriggio in maniera diversa e giocosa a chiunque volesse partecipare.

Vediamone alcune, allora: i Giovani del Gruppo di Senigallia (AN) hanno predispo-sto il 31 ottobre in Piazza del Duca molte-plici postazioni con altrettante attività ludiche, come delle vere e proprie cacce al tesoro dove i bambini mascherati potevano essere “cacciatori di zucche o acchiappa fantasmi o magari vampiri piuttosto che mummie, o Indiana Jones alla ricerca di… qualcosa” come scritto sul loro volantino; mentre i Giovani di Montegrosso d'Asti (AT) hanno utilizzato la loro sede il giorno 30 ottobre per invitare i bambini e i loro geni-tori a festeggiare con loro Halloween con

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tanti giochi e tanto divertimento. Alla festa hanno partecipato tanti bambini accompagnati dai genitori, si sono divertiti molto ballando e giocando insieme ai Gio-vani, questo è il risultato dell'evento orga-nizzato dai Giovani del Gruppo di Canino

(VT) il 31 ottobre nei locali dell‟Arancera, messi a disposizio-ne dall‟amministrazione comuna-le. Il ricavato della giornata è andato poi a finanziare le varie attività sul territorio degli stessi Giovani di Canino; analogamente è successo per l'attività, durata tutto il giorno, dei Giovani di Ca-gliari che il 30 e 31 ottobre in Piazza del Carmine hanno collo-cato uno stand per vendere dol-cetti e caramelle a tema Hallowe-en, regalare palloncini e truccare da creature della notte i bambini presenti. Con questa attività i

Giovani di Cagliari hanno ottenuto un totale sufficiente all'acquisto di ve-stiario invernale per i senza tetto che vengono assistiti nella loro città dalla Croce Rossa. Questi erano solo alcuni esempi di come i Giovani dei vari Gruppi locali di Croce Rossa, chi ma-

scherato da crea-tura mostruosa e chi no, abbiano festeggiato Hallo-ween organizzando piccoli eventi che han-no riscosso un buon successo sia tra i bam-bini che tra gli adulti, regalando così un po-meriggio dal clima di-steso e giocoso. Con-temporaneamente, in alcuni casi, l'attività realizzata è stata così positivamente accolta da aver comportato una vera e propria rac-colta fondi, soldi che

verranno utilizzati per le attività volontari-stiche o per procurare, come abbiamo vi-sto, materiali di prima necessità alle perso-ne bisognose. Non bisogna dimenticare, aldilà di tutto, che questo genere di azioni hanno il compi-to, da non dare mai per scontato, di farsi vedere presenti nella propria realtà e atti-vi, cosa che potrebbe, proprio come un'at-tività di reclutamento, far avvicinare qual-cuno alla grande realtà di Croce Rossa. Valentina Forleo Redazione PIONews [email protected]

Crisi senza età Pesa sulle spalle dei giovani la crisi italia-na. Dai più grandi hai più piccoli. A rivelarlo sono i dati pubblicati da Save the Children, nota associazio-ne umanitaria. I dati evi-denziano come su 10 mi-lioni e 229mila minori, almeno 1.876.000 vivono in povertà. Numeri scon-certanti per la società, 2 minori su tre vivono al sud del paese che famosa per la sua immigrazione verso il nord. Ora tocca a noi giovani mettersi in gioco. Al 7° campo nazionale che si terrà a Capanello di Sta-letti, dove 17 di giovani

della croce rossa si impegneranno alla for-mazione di operato specializzato in disagio giovanile e devianza e 36 di giovani della

croce rossa si impegneranno al-trettanto nella formazione di animatore specializzato in Migra-tion. Tuttavia, se non è la guerra o le malattie a uccidere, i nostri mi-nori fanno conto della pover-tà, la scarsità di servizi per l‟infanzia, le città inquinate, stili di vita insani che conducono all‟obesità. Riponiamo la fiducia nei giovani volontari che opere-ranno nella situazione. Roberto Carella Redazione PIONews [email protected]

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Due giornate informative sulle campagne nazionali Obbiettivo: fornire nuove conoscenze ai Giovani CRI e prepararli in vista del prossimo campo di Dicembre Domenica 20 novembre è stata una data importante per i Giovani di Croce Rossa della Puglia: un momento “di novità” come l‟hanno definito entusiasti i ragazzi a fine giornata, un momento di incontro, di cre-scita, di partecipazione, ma soprattutto di conoscenza. La regione infatti si è trovata, per la prima volta, ad affrontare e discute-re su temi “nuovi” per il suo territorio, approdati per la prima volta attraverso le due giornate informative, una sul “Club 25”, ossia la campagna di sensibiliz-zazione lanciata dai Giovani CRI per la donazione del sangue e l‟altra sul “Climate in action”, che mira invece a prevenire e sensibilizzare i giovani sui cambiamenti climatici. La scelta delle due giornate, tenutesi in contemporanea a Bari e aperte a tutti i Giovani CRI interessati, non è stata casuale: il Climate infatti sarà uno dei corsi previsti per il campo regionale di Dicembre, e quindi la giornata è propedeutica e informati-va per chiunque intenda parteciparvi, mentre il Club 25, fino allo scorso anno ancora diffuso in poche regioni in via esclusivamente sperimentale, comincia a farsi spazio nell‟intera nazione e trova subito fervore e ac-coglienza in Puglia. Se questi sono gli obiettivi e le aspet-tative con cui le due giornate sono state concepite e fortemente volute dalla regione, in una sinergia di forze e di impegno da parte dei delegati tecnici Magda Casoli ed Eugenio Milano, organizza-tori delle due giornate, insieme alla prezio-

sissima presenza e competenza delle due docenti, Francesca Rita, del gruppo di Rieti, per il Club 25 ed Elena Tomaino, del gruppo di Vibo Valenti-a, per il Climate in action, i risultati con-creti e i resoconti di fine giornata hanno non solo dato esito positivo, ma addirittu-ra, forse, superato le aspettative, come sot-tolinea più volte Fran-cesca Rita, che parla della giornata come di

“un momen-to in cui i ragazzi mi hanno tra-smesso tanto calore e tranquillità”, e l e m e n t i importantis-simi per la-vorare al meglio in quel clima di novità, dialo-go, unione, i m p e g n o , cuore che hanno carat-t e r i z z a t o tutto il grup-po del Club 25 e che,

non a caso, sono le parole chiave della campagna. Le ore di lezione del Club sono volate via tra attività di conoscenza, presentazione

della campagna, lezione sul sangue e sull‟iter di donazione, con tanto di nuova attività sperimentale sulla conoscenza dei gruppi sanguigni, fino alla conclusione pie-na di idee, scambi e passione nell‟attività di pianificazione di nuove iniziative di dif-fusione nel Club in piazza e nelle scuole. Non meno ricca ed interessante è stata la giornata del Climate in action, iniziata parlando dei problemi causati dai cambia-menti climatici nella vita quotidiana della popolazione mondiale, specie per coloro che vivono nei Paesi in via di sviluppo. Il proseguimento si è basato su un'attività: divisi in gruppi i Pionieri pugliesi hanno cercato di indovinare le percentuali di ri-schio idrogeologico dell'Italia, dell'uso di petrolio come fonte per produrre energia, di inquinamento dei 20 Paesi più colpiti da disastri ambientali, ecc. Desertificazione, innalzamento delle acque dovuto allo scioglimento dei ghiacciai ed altri fenomeni, infatti, comportano disagi per chi è sottoposto ai cambiamenti clima-tici che possono sfociare anche in fenomeni migratori. E' per questo che, fondamental-mente, la CR si interessa di questi proble-mi: mitigando gli effetti sulla popolazione, infatti, è possibile migliorare le condizioni di vita del vulnerabile. Gli interventi dei ragazzi sono stati nume-rosi, come evidenziano le due docenti, e spesso hanno dato vita ad interessanti spunti di riflessione, che hanno fatto senti-re i ragazzi coinvolti e presi dall‟argomento e dalle problematiche trattate tanto da regalare agli organizzatori a fine giornata convinti ed entusiastici “sì” alla domanda “e voi partecipereste mai in prima persona alle campagne a partire da un campo di formazione?”. Nuove prospettive di formazione e di aspi-ranti animatori Club 25 e Climate in action si aprono in Puglia. Ilaria Altavilla Redazione PIONews [email protected]

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IL MAGAZINE DEI GIOVANI DELLA CROCE ROSSA ITALIANA

DALLE REGIONI... Anno IV - n°11 - novembre 2011 19

L’altruismo viene premiato Premio l‟Orso d‟Oro di Biella Cos‟è l‟altruismo? Un atteggiamento irrazionale, una strategi-a vincente o amore per il prossimo? Il 7 Novembre scorso, a Biella, è stato asse-gnato un riconoscimento nell‟ambito della seconda edizione del premio Orso d‟Oro, evento che mira a valorizzare ed esaltare la generosità e l‟altruismo di alcuni cittadi-ni in particolare. L‟iniziativa di istituire il premio Orso d‟oro ha origini recenti ma trae spunto da una vecchia chiacchiera sull‟indole un po‟ chiu-sa e poco disponibile degli abitanti della città di Biella. Nel lontano 1344 d.C. Biella scelse l‟orso come emblema della città, l‟orso quale animale feroce ma audace e battagliero, abitante dei boschi limitrofi. Detti e leggende popolari hanno fatto sì che l‟indole scontrosa, rude e riservata, tipica dell‟animale, fosse trasferita alla popolazione che, non sentendosi in questo modo degnamente rappresentata, ha rispo-sto istituendo da due anni, un premio che riconosce proprio quei cittadini che si sono distinti per altruismo e generosità verso il prossimo. L‟evento ha visto premiate sei persone. Il primo premio è stato assegnato a Davide, un ragazzino di 12 anni colpito da atrofia muscolare spinale e costretto sulla sedia a rotelle e al suo amico del cuore, Matteo. Matteo è per Davide le braccia, le mani e le gambe. Insieme affrontano, giorno dopo giorno le grandi sfide del mondo. Il secondo premio é andato a Simona Tem-pia, Presidente della fondazione “Fondo Edo Tempia”. L‟associazione privata, senza scopo di lu-cro, volontaria, autonoma, indipendente e apolitica, è stata creata nel 1981 da Elvo

Tempia per esau-dire la volontà del figlio Edo mancato prematuramente, all‟età di trenta-cinque anni, per-ché affetto da melanoma. Il terzo premio è stato riconosciuto a Fratel Enzo Bian-chi padre spiritua-le e priore della comunità di Bose. E‟ una persona che gode di grande stima. La sua comunità conta un‟ottantina di membri tra fratelli e sorelle di cinque diverse nazionalità pre-senti anche a Gerusalemme, ad Assisi e ad Ostuni. Il quarto premio é stato destinato al Dott. Pasquale Manzo, ex Prefetto di Biella, qua-le esempio di ottima integrazione sul terri-torio. Fin dal suo arrivo ha suscitato grande umanità, simpatia e affetto sia con le forze dell‟ordine con le quali lavora assiduamen-te sia con la cittadinanza e i suoi rappre-sentanti politici. Altro riconoscimento speciale è andato al grande Ezio Greggio, originario di Cossato (Biella), giornalista pubblicista, iscritto all‟Ordine Nazionale dei Giornalisti da oltre trent‟anni, storico conduttore di “Striscia la notizia”. Il premio è stato assegnato dai suoi concit-tadini per aver costituito l‟Associazione Ezio Greggio per l‟aiuto ai bambini nati prematuri. In quattordici anni di attività l‟Associazione ha donato apparecchiature mediche ai centri neonatali di oltre sessan-ta strutture ospedaliere presenti in tutta Italia. Queste apparecchiature hanno con-tribuito a salvare oltre seimila neonati pre-

maturi. E‟ stato, infine, pre-miato il Pre-sidente del C o m i t a t o Provinc iale CRI di Biella, Piero Massa-ra e Giovan-na Mosca, Commissario del Comitato F e m m i n i l e della Croce Rossa Italia-na di Biella. Ricevendo il premio il

Presidente ha voluto sottolineare che lo stesso veniva accettato a nome di tutti i volontari di Croce Rossa che con il loro prezioso lavoro erano stati di aiuto alla popolazione. E‟ stata l‟occasione perché l‟Ispettore Pro-vinciale dei Giovani CRI di Biella spiegasse le loro particolari aree di intervento: - L‟impegno dei giovani è ampio e specifico in particolar modo sui temi della preven-zione con campagne mirate alla prevenzio-ne delle malattie sessualmente trasmissibili quali HIV e AIDS, alla sicurezza stradale e all‟educazione alimentare . Completamente innovativa la prossima campagna sui cambiamenti climatici per spiegare quali saranno gli effetti sull‟uomo. L‟Ispettore Regionale dei Giovani di Croce Rossa si è mostrato orgoglioso e soddisfatto ed ha affermato: - Questo riconoscimento è la prova che la presenza sul territorio e le attività realizzate costantemente, danno riscontri importanti nella comunità. - La solidarietà e l‟impegno non finisce qui, si presenta in forma addirittura trasversale alle Associazioni. Il Commissario di Comita-to CRI Piero Massara infatti ringrazia senti-tamente la Signora Simona Tempia per aver donato, attraverso la raccolta fondi della F o n d a z i o n e c h e p r e s i e d e , un‟autoambulanza pediatrica unica in Ita-lia, affinché si possa essere sempre più presenti e sempre maggiormente dotati di strumenti utili laddove ci sarà necessità. - Grazie Simona per ciò che hai fatto per Croce Rossa! - è il saluto affettuoso di Pie-ro Massara. Si è concluso in questo modo un evento che ha visto protagonista di esempi di solidarie-tà ed altruismo proprio la città di Biella, proprio quella città che la leggenda rac-contava chiusa e poco disponibile. Valentina Pilot Redazione PIONews [email protected]

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