PIONews febbraio 2012

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il magazine dei Giovani della Croce Rossa Italiana, febbraio 2012

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Autorizzazione Tribunale di Catania n° 43/2007

Proprietario ed editore:

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Ilaria Altavilla

Valentina Forleo

Valentina Pilot

Luca Tomassoni

Roberto Carella

Luca Corti

Stefano Corsini

Chiuso in redazione il 28 Febbraio 2012 alle 23.48

18 Veneto: Get right when you drive La buona regola, prima di mettersi alla guida che deve diventare un must!

20 Puglia: Da partecipante del Campo Giovani a Ispettore di gruppo: ecco la sfida di Ilenia Quando un campo insegna lo spirito CRI e ti spinge a metterti in gioco

22 Lazio: Prevenire per non intervenire L’impegno dei Giovani CRI del Lazio per la Sicurezza Stradale

Noi c’eravamo Tra ordinario e straordinario, un viaggio da Nord a Sud con il rac-conto dei Giovani della Croce Rossa Italiana e della loro Emergenza Gelo e Neve dei primi giorni di febbraio

sommario < febbraio 2012 < < 2

21 Informazioni in pillole dal Mondo di Croce Rossa Italiana

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14 L’impegno della Croce Rossa Italiana nel Carnevale 2012 Anche quest’anno, attività di sensibilizzazione, assistenza e raccolta fondi

12 “M’ILLUMINO DI MENO”: IL CONSUMO ENERGETICO DIVENTA “OUT” La Croce rossa Italiana aderisce all’iniziativa, portandola, con grande successo, lungo tutto lo Stivale

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22 Baseilicata: Educare gio-cando: anche quest’anno i Giovani CRI di Matera ripro-pongono l’attività 8-13 Nel primo incontro, insegnate ai più piccoli piccole semplici manovre di primo soccorso

Campania: La Croce Rossa dà… spettacolo! I Giovani della CRI di Frattaminore (NA) e l’American Circus insieme per i Vulnerabili

25 Sardegna: I Giovani CRI rac-contano il volontariato ai coetanei sardi A Cagliari, associazionismo in scena con il "Youth all Together on board", ricordando Rossella Urru

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9 “Doing more, doing better, reaching further”, per una Croce Rossa sempre più forte Workshop a Settimo Torinese (TO) dal 3 al 5 febbraio 2012 per cono-scere meglio i sei obiettivi strategici della Croce Rossa Italiana

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Noi c’eravamo Tra ordinario e straordinario, un viaggio da Nord a Sud con il racconto dei Giovani della Croce Rossa Italiana e della loro Emergenza Gelo e Ne-ve dei primi giorni di febbraio

Che si parli di Emergenza Neve o di Emergenza Freddo, che si pensi al febbraio del Sud Italia, oppure a quello del Nord o del Centro, quella del 2012 sarà l’invernata che tutti ricorderanno perché, ovunque, di ordinario c’è stato ben poco. Come gli anziani parlano della ne-vicata del ’56, come i loro figli ricordano quella dell’’85, un giorno noi racconteremo dell’invernata del 2012: “Noi c’eravamo.” E c’erano migliaia di volontari della Croce Rossa Italia-na, impegnati ad assistere, ad aiutare e a farsi carico di un’emergenza di cui anche loro stessi erano vittime. Certo in modi diversi da Nord a Sud, da regione a regio-ne, da mare a montagna, da città a campagna, ma i volontari c’erano e, tra loro, migliaia di Giovani della Croce Rossa Italiana hanno donato il loro sostegno, la loro fatica, il loro bagaglio di entusiasmo per restare al fianco di comunità colpite da una combinazione clima-tica straordinaria che ha portato scompiglio, danno e paura in un’Italia che non si aspettava un freddo ed una nevicata del genere e che non era attrezzata per l’eccezionalità dell’evento. Ma l’Italia stessa si è supe-rata, dimostrando il grande valore umano che ha porta-to volontari e tanta gente comune al lavoro fianco a fianco per tornare alla quotidianità. Ma lo Stivale dell’Italia è lungo e, come si diceva, le emergenze sono state diverse da zona a zona.

Nel Nord, una realtà comunque abituata alle forti nevi-cate invernali, il vero nemico è stato il Gelo. Tempera-ture polari, di gran lunga sotto lo zero, che hanno mes-so in serio pericolo la vita dei senza fissa dimora e de-gli anziani, distruggendo raccolti e bloccando mezzi di trasporto. Al Centro e al Sud, invece, a colpire è stata soprattutto la neve. Una neve che ha raggiunto città che la vedono di rado, in cui la gente, prima delle istituzioni, non è pronta a gestirla e poi domarla. Identico discorso per realtà, come quelle appenniniche, che la neve la cono-scono bene, ma che non ne vedevano così tanta dal 1985 o, addirittura, dal 1956. In una situazione così diversa e instabile, la Croce Ros-sa Italiana è stata un punto di riferimento, anche colla-borando con le istituzioni e altre associazioni di volon-tariato. Tra i volontari, i Giovani della CRI hanno dato tutto il loro impegno per essere presenti, acquisendo esperienze importanti e valori di solidarietà “straordinari”, in una situazione di grande impatto e-motivo. Per questo, più che con la cronaca di un’emergenza, è con il racconto dei Giovani CRI impe-gnati durante l’evento che abbiamo cercato di fare un quadro completo delle attività eseguite nell’Emergenza Freddo e Neve della prima metà di febbraio.

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QUI TORINO. “I primi giorni di questo mese sono stati freddi, gelidi e i Volontari e i Giovani della CRI si sono resi disponibili come mai avrei pensato e avevo visto in passato – racconta Cristina Destefanis, responsabile dell’attività Unità di Strada del Gruppo Giovani di Tori-no – ci servivano tantissimi volontari per assicurare i due equipaggi in giro per la città, tutti i giorni della settimana, ma ci siamo sempre riusciti. Per noi è stata una grande soddisfazione, una vera e propria vittoria visto che quest’anno nella città di Torino non ci sono stati decessi tra i clochard. I ragazzi sono scesi per le strade con temperature che si aggiravano intorno ai 13 gradi sotto lo zero, contenti del servizio che stavano facendo, senza mai lamentarsi e consapevoli dell’importanza del loro aiuto. C’erano proprio tutti, dallo studente che stava preparando un esame, all’impiegato che la mattina doveva essere in ufficio, a chi poteva semplicemente restare a casa con la pro-pria famiglia ma ha messo davanti ai propri impegni l’interesse per i vulnerabili. Prima di iniziare il turno di Unità di Strada i preparativi erano infiniti per com-battere il gelo. Mi mettevo la divisa con sotto pantalo-ni pesanti e calze di lana, poi magliette, maglioni, giaccone, sciarpa e, nonostante tutto questo “armamento” dopo qualche minuto per strada, il fred-do si sentiva tantissimo. Quando le serate sono così fredde, fare servizio è davvero molto faticoso, patia-mo davvero tanto, ma al primo sorriso ricevuto, al pri-mo the caldo accettato o alla prima persone visibil-mente felice della nostra presenza, tutto passa in se-condo piano e ci si rende conto del perché si indossa quella divisa e del perché ne valga così tanto la pena. Quando senti i clochard dire: ”sai sei la prima persona che oggi mi rivolge veramente la parola”, oppure “oggi non ho toccato cibo, avresti un altro panino?”, beh, capisci che la nostra presenza è davvero importante”. QUI CUNEO. Davvero bello, il pensiero di Martina Pe-collo, una Giovane del Gruppo Giovani di Cuneo, che racconta così la sua esperienza con i vulnerabili duran-te l’emergenza gelo: “Non era la mia prima volta a contatto con senza fissa dimora. Un anno fa avevamo abbozzato il tentativo dell’Unità di Strada, anche se

tanti piccoli problemi tecnici ci hanno impedito di far partire il servizio quest’anno. In ogni caso i giorni dell’emergenza freddo sono stati un esperienza diffe-rente dall’unità di strada, forse oserei dire più vissu-ta, visto che si è trattato di passare la notte con i sen-za fissa dimora, all’interno degli stessi locali, fornen-do loro qualcosa di caldo da bere e da mangiare. Le sensazioni provate sono state molto diverse tra loro, come erano diverse le persone che ci siamo trovati da-vanti, diverse per loro atteggiamento nei nostri con-fronti, nei confronti degli altri ospiti della struttura e dalle loro aspettative. Mi sono resa conto, guardando con i miei occhi, quello che ogni giorno andiamo pro-fessando a parole: avevamo davanti persone estrema-mente fragili, labili e, se vogliamo, anche molto im-prevedibili nelle reazioni e nei comportamenti. Non dico questa cosa così, tanto per dire, ma perché una sera ci è capitato di ospitare un uomo di circa 40 anni che azzardava dei gesti improvvisi e inconsulti, nono-stante il suo fosse un modo per scherzare. Era in quei

momenti che venivo pervasa da una sensazione di paura, che passava su-bito grazie alla presenza e all’appoggio degli altri volontari. Invece, con altre persone ospitate, c’è stato un rapporto molto più di-steso, naturale e rispettoso. E’ pas-sato un uomo marocchino, venuto a Cuneo alla ricerca di lavoro, che cer-cava riparo solo per pochi giorni; op-pure una donna di 73 anni dal sorriso stanco, gli occhi pieni di sonno e gli arti inferiori edematosi che cercava riparo. O ancora un anziano accom-pagnato dalla sua bicicletta piena di borse di plastica, un cappello in te-sta e gli occhi felici come quelli di un bambino e un’incredibile voglia di vivere. Tutte queste persone mi han-

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no dato moltissimo in quanto ad emozioni. Saper di poter aiutare qualcuno offrendo loro una brandina, delle coperte, un the o qualche brioches, mi ha fatto aprire nuovamente gli occhi su quanto io sia estrema-mente fortunata nel poter contare su un mio nido, un tetto sopra la testa, un letto e sull’amore di coloro che trovo sempre a casa ad aspettarmi. Potrà sembra-re una frase fatta, ma il pensiero più grande che por-to con me è proprio quello di non dover mai dare nul-la per scontato”. QUI MILANO. Racconta Danilo Esposito, Ispettore Pro-vinciale Giovani CRI di Milano: “Il freddo è pungente a Milano e, già dopo poche tappe, nonostante la mia maglia termica, maglietta, pile e giacca sotto la divi-sa, iniziavano gli spasmi per le temperature molto rigide. E' inevitabile chiedersi come facciano i senza tetto a resistere, ogni giorno e ogni notte, sempre in compagnia del freddo, sempre con la paura che qual-cuno possa rubare loro le coperte, o altri oggetti fati-cosamente raccolti. Non rifiutano quasi mai del the caldo, magari dei biscotti o delle coperte. Sono tanti, davvero tanti! Eppure mettiamo tutto il nostro impe-gno per assisterli al meglio e, in quei giorni, i nostri mezzi giravano senza sosta e noi con loro affinché una segnalazione del Comune o della Polizia Locale non si trasformasse in una tragedia. Conviene però essere preparati, attenti e capaci. Le persone poi che passano distratte vicino a noi, intenti a prestare assistenza, mi fanno capire il comportamento che io stesso avevo pri-ma di iniziare questa bella avventura con la Croce Ros-sa Italiana e le Unità di Strada: spesso distaccati ri-mangono assorti nei loro pensieri, si avvicinano, butta-no un'occhiata verso di noi e si allontanano. Distrazio-ne, disinteresse forse, non saprei, e forse non voglio nemmeno saperlo, l'importante è che io sia lì, insieme al resto dell'equipaggio, in quel momento e con quella persona. Penso sia bello poter pensare dentro di me che tutti questi uomini e queste donne non siano sem-plicemente assistiti, ma siano assistiti anche da me, in

quel luogo ed in quel momento. Ed è ancora più bello sapere che non sono l'unico: al mio fianco ci sono tanti altri volontari, motivati come me, pronti a sfidare il freddo, i disagi e le situazioni non sempre serene che possiamo incontrare nelle notti Milanesi. Attivissimi in queste attività sono stati in quei giorni e lo sono nel quotidiano, proprio i Giovani della CRI sensibilissimi nell’affrontare questa vulnerabilità della società”. Federico Nozza, invece, Giovane C.R.I. del Gruppo Giovani di Milano, ci racconta: “ I punti Caldi vengono allestiti sempre troppo tardi rispetto alle reali neces-sità del territorio, si aspetta sempre di trovarsi in si-tuazioni irrimediabili, quali la morte di una persona. Visto che queste cosiddette emergenze freddo si pre-sentano puntualmente ogni anno, forse non è più il caso di utilizzare il termine emergenza, ma bisogna iniziare ad affrontare la situazione come una quotidia-nità che puntualmente si presenta con l’avvenire della stagione invernale. Quest’anno, a differenza degli anni passati, non sono state allestite tendopoli in giro per le piazze, ma si sono utilizzati i locali messi a disposi-zione dall’amministrazione comunale cercando di ave-

re un risparmio maggiore e poter dare maggior accoglienza ai clochard. Si è vista l’attivazione di una macchina di supporto che non ha inte-ressato solamente la Croce Rossa Italiana e la Protezione Civile Nazionale, ma ha coinvolto quasi tutte le associazioni di volontariato pre-senti sul territorio del capoluogo lombardo. E’ stato anche garantito un servizio navetta di supporto, con lo scopo di trasportare gli ospiti delle varie strutture che necessitavano una maggior assistenza sanitaria. Un lavoro svolte egregiamente da tutti, ma comunque con qual-che particolare da migliorare che, con l’esperienza e la collaborazione di tutti, si po-tranno sicuramente superare”. Marta Solero, invece, Giovane del gruppo Gio-vani di Buccinasco, racconta che l’aspetto che più l’ha colpita di questa esperienza sono stati gli sguardi e le espressioni sorridenti e serene della maggior parte di clochard incontrati: “Il loro era un sorriso contagioso e inaspettato per chiunque viva in una città immune come Mila-

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no”. QUI L’AQUILA. Federico Verrocchi, Giovane della CRI de L’Aquila e operatore di attività Climate In Action, ci racconta della sua esperienza durante l’emergenza freddo e neve abruzzese: “Facevo i turni pomeridiani, nei quali portavamo i farmaci e le bombole di ossigeno agli anziani bloccati dentro casa dalla tantissima neve caduta. E’ stata un’esperienza davvero gratificante e toccante, perché ti rendi di far felici persone con un grande disagio. La nevicata, infatti, è stata di portata davvero eccezionale: basti considerare che a fronte di precipitazioni medie di 30 cm negli inverni passati, quest’anno abbiamo avuto quasi 1,50 metri di neve. La gente è preparata alla neve, ma non a questi livelli e la città non ha saputo reagire immediatamente all’evento. Queste nevicate avvengono una volta ogni 30 anni più o meno, ma tutti noi, in tutta l’Italia, dob-biamo prepararci a sopportare un’altalena climatica, fatta di inverni più rigidi ed estati più calde”. Nel rac-conto di Gino Petrucci, vertice del Gruppo de L’Aquila, invece, tutta l’emozione per essersi reso utile in una grande emergenza che la neve ha portato in Abruzzo: l’autostrada A24 bloccata per una piccola slavina che ha investito la carreggiata, lasciando oltre 400 persone nel freddo e sotto la bufera di neve. “Le persone bloccate nelle auto e nei bus erano davvero impaurite ed il mio gruppo, insieme a quelli di Avezzano e Carso-li, ha donato loro assistenza e vicinanza, con bevande calde e coperte. Poi, con mille difficoltà, abbiamo ac-compagnato molti di loro in centri di accoglienza ad Avezzano e L’Aquila: è stato davvero bellissimo vedere come la gente, dopo averci elogiato, ci dava una mano a cucinare e a fare tantissime cose”. QUI ROSETO DEGLI ABRUZZI (TE). “Il nostro gruppo Giovani ha lavorato insieme a quelli dello stesso comi-tato, Silvi Marina e Atri, per risolvere le difficilissime situazioni venutesi a creare, per colpa della neve, nel teramano” – ha detto Francesco Di Diadoro, vertice del gruppo Giovani di Roseto degli A-bruzzi – “Nei territori costieri una ne-vicata del genere non si era mai vista e le città si sono bloccate, mentre nell’entroterra la situazione è stata gravissima: per raggiungere e soccor-rere una signora caduta abbiamo do-vuto utilizzare un trattore, perché l’ambulanza non riusciva a passare. Ma l’emozione che mi resterà di que-sta emergenza, è stata quella provata nel soccorrere i tanti camionisti bloc-cati da più di 15 ore al casello dell’autostrada A14 chiusa. Portare pasti, bevande calde e coperte, a per-sone preoccupate e impaurite, co-strette dal maltempo a rimanere in un luogo estraneo, è stato davvero dav-vero toccante, come lo sono stati i loro abbracci di ringraziamento”. QUI CIAMPINO (RM). Alle porte di una

Roma stranamente imbiancata e bloccata dalla neve, il gruppo Giovani CRI di Ciampino ha partecipato all’assistenza di un treno bloccato a Zagarolo. Il Giova-ne C.R.I. Emanuele Cocco racconta la sua esperienza in questa vicenda: “Alle ore 20.30 del 3 febbraio, arri-va nella sala operativa comunale. la segnalazione di un treno passeggeri fermo alla stazione di Ciampino con sopra circa 900 persone. Con 2 squadre andiamo alla stazione a vedere. Appena raggiungiamo al stazione ricomincia a nevicare e, mentre una squadra effettua-va il censimento delle persone sul treno (identificando i collettivi vulnerabili – donne, bambini, anziani e ma-lati), insieme alla protezione civile viene attivata un attività congiunta per la distribuzione di acqua. Tra la folla una persona scivola sui gradini: per fortuna sarà il primo e l’ultimo soccorso della serata. Per le restan-ti 4 ore, fino alla ripartenza del treno, supportiamo come possiamo tutti i passeggeri (assistito bambino di 18 mesi, effettuati controlli glicemici a diabetico) e tra qualche battuta ed il nostro supporto riusciamo anche a strappare qualche sorriso. E’ stata un’esperienza incredibile. L’emergenza, nella nostra realtà è terminata con un de briefing, nel quale abbia-mo capito di aver dato un’assistenza molto qualificata. Sicuramente è un’esperienza che come gruppo ci ha fatto crescere in un evento che a Roma è raro, ma che con pianificazione e prevenzione abbiamo superato brillantemente. Possiamo migliorare? Certamente. Questo ha portato tanta consapevolezza nella popola-zione e nei volontari, facendo loro capire che si può superare anche un evento di questo tipo con l’organizzazione”. QUI PALIANO (FR). “A Paliano non nevica tutti gli anni e i quasi 70 cm di neve dei primi di febbraio non si e-rano mai visti”. Esordice così il suo racconto Simona De Amicis, Giovane del gruppo Giovani CRI di Paliano, nel Frusinate, poi continuando: “La neve ha anche pro-vocato un black out, che nelle zone di campagna del paese, ha lasciato al buio tantissime persone per quat-

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tro giorni. La Croce Rossa è intervenuta per assistere tutte le persone, soprattutto anziani, rimasti bloccati in casi e al freddo, portando farmaci e generi di prima necessità, come farina, latte, pane e pasta per almeno 4-5 giorni. E ‘ stato toccante portare sostegno a perso-ne pervase dalla paura e dal freddo e rivedere le foto del paese imbiancato, mi fa venire i brividi, perché così tanta neve non l’avevo mai vista. Durante un’emergenza del genere, anche i volontari sono vitti-me e rimangono bloccati e al buio, ma una volta rag-giunta la sede di Croce Rossa, i lunghissimi turni di 12 ore, in cui convivi con volontari come te, si crea un gruppo assai affiatato. E questo ha permesso di instau-rare tra noi un bel rapporto di fiducia, di generare un grande entusiasmo e di sentirsi né soli né stanchi. La gente del paese se n’è accorta e ha scoperto finalmen-te quanto sia importante la Croce Rossa in tutte le sue sfaccettature e si è unita a noi per aiutare il nostro lavoro di soccorso: noi passavamo di casa in casa per controllare ogni cittadino e, i più forti di loro, spala-vano con noi la neve per poter raggiungere tutti. Pa-liano non conosceva una nevicata simile, ma si è trova-ta lo stesso pronta ed unita, superando ostacoli che altri comuni limitrofi non sono riusciti a scavalcare. Il nostro gruppo e tutta la comunità cittadina adesso è più unita”. QUI SORIANO NEL CIMINO (VT). Racconta così la sua emer-genza neve, Simone Ricci, ispettore del gruppo Giovani CRI di Soriano: “E’ con grande spirito di squadra e di sacrificio che abbiamo affrontato l’emergenza che ha interessato il nostro paese nelle scorse settimane. C’era davvero tanta neve e, per questo, abbiamo istituito in sede un centralino con un numero di emergenza, prendendo contatti con farma-cie, medici di base, Protezione Civile locale, guardia medi-ca, case di riposo e Comune. Abbiamo effettuato, per gli anziani soli che non potevano uscire, servizi di consegna spe-sa e medicinali, ma ci siamo dedicati anche a liberare i vicoli ostruiti dalla neve. In questi lunghi giorni abbiamo messo da parte tutto, dedicandoci interamente ai bisogni della nostra popolazione. “Una bella esperienza”: così l’hanno definita i ragazzi del gruppo, i quali, presi dall’entusiasmo di poter aiutare chi avesse bisogno di noi, hanno dimostrato cosa si-gnifichi realmente essere in Croce Rossa” QUI AVELLINO. Nella regione, la Campania, che è stata

la più colpita dalle nevicate che hanno colpito il Centro ed il Sud Italia, i Giovani della CRI della provincia di Avellino sono stati quelli che hanno dovuto faticare di più per aiutare la cittadinanza. “A causa delle abbon-danti nevicate, i volontari hanno attivato un servizio per liberare dalla neve le strade ormai bloccate da giorni, facendo sì che si potesse raggiungere quanto prima i posti meno centrali, dove si trovavano persone isolate da giorni. Inoltre la tanta neve ha impedito, in alcuni casi, di stabilire ogni tipo di comunicazione, poiché le linee telefoniche erano fuori uso. Una volta arrivati in queste zone, i Giovani CRI dell’avellinese, armati di pasti e bevande calde, hanno potuto non solo portare generi di prima necessità, ma anche mettere in salvo tutti quegli abitanti che per il peso eccessivo della neve, rischiavano di rimanere schiacciati nelle proprie case”. Con queste parole ci ha raccontato la situazione nella sua realtà, un Lillina Caranese. QUI POTENZA. Un Giovane C.R.I. del potentino ci rac-conta: “Abbiamo svolto numerosi interventi di conse-gna dei farmaci e beni di prima necessità per le popo-lazioni rimaste isolate sommerse da oltre due metri di neve, in alcune zone montuose Inoltre, abbiamo assi-stito persone con necessità di soccorso medico avanza-to, rimaste bloccate in casa”. Ha poi continuato il rac-conto un Giovane C.R.I. di Venosa (PZ): “La cosa che più ci rimarrà impressa è stata quella di aiutare, insie-me al gruppo di Ginestra (PZ), 5 senegalesi che erano rimasti bloccati in un casolare senza viveri e riscalda-mento e che rischiavano l'assideramento. Quella dell’emergenza freddo è stata una settimana molto difficile ed intensa, in cui i volontari sono stati impe-gnati 24 ore al giorno per portare aiuto e sostegno alla popolazione: a tutto questo i Giovani della CRI non si sono sottratti e sono stati in prima linea dal primo all'ultimo giorno”. L’articolo è stato scritto in collaborazione con Federi-ca Sorrentino e Giacomo Colantuono Luca Tomassoni Redazione PIONews

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“Doing more, doing better, reaching further”, per una Croce Rossa sempre più forte Workshop a Settimo Torinese (TO) dal 3 al 5 febbraio 2012 per conoscere meglio i sei obiettivi strategici del-la Croce Rossa Italiana Per poter “far di più, fare meglio, ottenere maggiore impatto” è importante una buona ed adeguata forma-zione. Da qui l’idea di realizzare, in collaborazione con lo Europe Zone Office della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, un Workshop per affrontare un cambiamento importante per la Croce Rossa Italiana: quello dell’adozione di o-biettivi strategici che guidino in maniera forte la mis-sion dell’Associazione. Così dal 3 al 5 febbraio 2012 si è svolto presso il CIE Nord Ovest di Settimo Torinese (TO) il “Workshop per Facilitatori di Obiettivi Strategici 2020 della Croce Rossa Italiana”, che ha visto la parte-cipazione di 70 tra soci attivi e dipendenti della Croce Rossa Italiana, provenienti da 15 regioni diverse, che avevano voglia di approfondire le tematiche degli o-biettivi per essere poi un supporto per i comitati locali, i quali dovranno dare una pronta risposta umanitaria nei confronti delle fasce vulnerabili. “Gli Obiettivi Strategici 2020 della Croce Rossa Italiana – ci spiega Flavia Pugliese, docente del workshop e membro della

IFRC Europe Zone Office, Organizational Development and Youth Action Consultant - basati sull’analisi delle necessità e delle vulnerabilità delle comunità ed ispi-rati ai Principi Fondamentali e Valori Umanitari, iden-tificano le priorità umanitarie dell’Associazione, a tut-ti i livelli, e riflettono l’impegno di soci, volontari ed operatori C.R.I. di prevenire e alleviare la sofferenza umana, contribuire al mantenimento e alla promozio-ne della dignità umana e di una cultura della non vio-lenza e della pace. Formulati in linea con la Strategia 2020 della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC), essi forniscono quindi il quadro strategico di riferimento che guiderà l'azione della Croce Rossa Italiana verso il 2020”. “Le aspettative del workshop sono state soddisfatte, nonostante la difficoltà di affrontare tutte quelle te-matiche in 2 giorni – ci racconta Luca Tonini, Giovane partecipante al workshop di Settimo Torinese – svilup-però questa esperienza sicuramente partecipando ai corsi per nuovi aspiranti volontari. Prima di fare ciò, reputo importante spiegare al referente della forma zione e alle varie figure formate del mio comitato (Beinasco) quello che ho fatto ed appreso al Workshop e di come si possono preparare le lezioni; stesso di-scorso vale per i referenti dei Giovani a livello provin-

“Doing more, doing better, reaching further”, per una Croce Rossa sempre più forte Workshop a Settimo Torinese (TO) dal 3 al 5 febbraio 2012 per conoscere meglio i sei obiettivi strategici della Croce Rossa Italiana

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ciale, così da creare una sorte di una linea comune per le lezioni d'accesso. L’obiettivo sarà far interiorizzare a tutti i volontari che la Croce Rossa Italiana non deve solo assistere le persone nel momento del bisogno, ma deve essere presente sempre, come ad esempio nelle attività di prevenzione ed informazione (educazione alla sicurezza stradale, progetti contro il bullismo), far comprendere ai volontari dell'Associazione che "far rete” con altre associazione può esse utile a risolvere problemi a livello territoriale. Inoltre, sarò anche di-sponibile a dare una mano a chi avrà bisogno di un aiu-to nella creazione del progetto a livello locale”. “Speravo con questo Workshop di approfondire la Stra-tegia 2020 della Federazione e della C.R.I., scoprire come sono nate ed a quali Principi si ispirano – ci rac-conta Sofia Blezza, Giovane partecipante – era mio de-siderio acquisire conoscenze utili da portare con me sul territorio, finalizzate alla realizzazione di attività volte al raggiungimento degli Obiettivi Strategici e contestualizzate alla mia realtà di comitato, e far sì che tutti i volontari possano sentirsene partecipi e parte integrante. Per me era anche importante impa-rare le tecniche efficaci per promuovere la Strategia nel mio contesto locale e nell’ambito del cambiamento

e rinnovamento che la C.R.I. si propone di raggiunge-re, ricevere strumenti di comunicazione funzionali per poter divulgare la Strategia e riuscire a creare un am-biente quanto più possibile omogeneo, privo di pregiu-dizi e preconcetti che potrebbero inficiare il raggiungi-mento degli Obiettivi. I docenti (Flavio Ronzi, Silvia Piscitelli, Marco Accorinti, Flavia Pugliese, Marialuisa Brotzu) sono stati esaustivi ed abili nel soddisfare ap-pieno tutte le nostre aspettative. Sono stati trattati argomenti fondamentali per le nostre attività al livel-

Ma cosa sono questi obiettivi? Per conoscerli meglio, abbiamo chiesto a Luca Tonini, Sofia Blezza e Gianluca Destefanis di definirceli in poche righe. Luca: Partendo dalla definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) "uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale" (OMS), la Croce Rossa Italiana si pone come scopo, con l’obiettivo stra-tegico numero 1, di prevenire situazioni che possano mettere in pericolo la persona, migliorare lo stato di salute del singolo e delle comunità, fornire supporto socio-sanitario alle comunità. Nel secondo obiettivo strategico viene invece fatto un focus sullo "sviluppo" dell'individuo, inteso come "la possibilità per ciascuno di raggiungere il massimo delle proprie potenzialità, di vivere con dignità una vita produttiva e creativa, sulla base delle proprie necessità e scelte, pur adempiendo i propri obblighi e realizzando i propri diritti" (dal testo della Strategia 2020). Si cerca, quindi, di ridurre le cause di vulnerabilità, contribuire alla costruzione di comunità più inclusive, promuovere e facilitare il pie-no sviluppo dell'individuo. Sofia: L’emergenza freddo e l’emergenza neve di que-sti giorni rendono quanto mai essenziale l’obiettivo strategico tre che punta alla riduzione delle vulnerabi-lità della popolazione rispetto ad emergenze e disa-stri. Le comunità devono essere preparate a gestire e ridurre le situazioni di emergenza ambientale tramite l’adozione di misure preventive affinché siano in grado di ristabilire in tempi brevi la normalità. La nostra As-sociazione in caso di disastri ambientali non deve di-menticare il suo ruolo di assistenza sanitaria, anche con i soccorsi speciali e le attività psico-sociali in e-mergenza. Rimane altresì fondamentale l’attività di prevenzione che mettiamo in atto costantemente sul territorio volta all’adattamento ai cambiamenti clima-

tici e alla preparazione delle comunità ai disastri. L’obiettivo strategico quattro invece ci riporta alle nostre origini in maniera tutt’altro che anacronistica. Ci ricorda quali sono i principi cui ogni giorno dobbia-mo inspirarci per portare avanti un’azione efficace e significativa sul nostro territorio. Essenziale è inoltre il confronto con le altre Società Nazionali e il mettere in condivisione le nostre esperienze e risorse per lavo-rare in rete e raggiungere più agilmente gli obiettivi che ci prefissiamo. Gianluca: L’obiettivo strategico cinque riconosce l'im-portante valore aggiunto che i giovani portano all'in-terno della C.R.I. e contribuendo a "sviluppare le capa-cità dei giovani affinché possano agire come agenti di cambiamento all'interno della comunità,promuovendo una cultura della cittadinanza attiva". Promuove le attività che i giovani svolgono con i giovani (attraverso l'educazione alla pari) poiché hanno un impatto effica-ce e molto forte che porta ottimi risultati. La C.R.I. si impegna affinché i giovani prendano parte a tutte le attività dell'Associazione e ai processi decisionali, con-frontandosi con tutti gli altri volontari di tutte le ge-nerazioni. L’obiettivo strategico sei si prefigge un'evo-luzione della nostra Società Nazionale verso una C.R.I. sempre più efficace ed efficiente, in grado di essere dinamica e quindi rispondere adeguatamente ai bisogni delle persone vulnerabili. Per fare questo occorre or-ganizzarsi al meglio, con un'efficace comunicazione interna ed esterna, una precisa pianificazione dei ser-vizi e una totale trasparenza delle nostre attività in modo da focalizzare l'attenzione pubblica sui bisogni del territorio per ridurli e prevenirli. Tutto questo è possibile reclutando e promuovendo volontari e soste-nitori dell'Associazione e sviluppando collaborazioni "strategiche" con partner sul territorio.

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lo locale, quali le procedure da seguire per effettuare una completa analisi del territorio, strutturare in mo-do completo una carta dei servizi, divulgare efficace-mente la Strategia 2020 della CRI e realizzare un pro-getto efficiente in base al piano strategico che ci pro-poniamo. Sono un piccolo ingranaggio di un’immensa realtà e nel mio piccolo metto in atto quello che ci è stato trasmesso per agevolare un cambiamento dal basso, illustrando in maniera capillare la Strategia e proponendo una metodologia comportamentale e pro-gettuale finalizzata a rendere le azioni che esercitia-mo al livello locale sempre più rispondenti alle esigen-ze del territorio e sempre più mirate all’efficienza”. “Quando ho saputo del Workshop per "Facilitatori O-biettivi Strategici 2020 della Croce Rossa Italiana" mi sono subito interessato – spiega Gianluca Destefanis- Conoscevo la Strategia 2020 e volevo approfondire il più possibile l'argomento. Le mie aspettative erano però ben diverse da ciò che poi ho vissuto per tre gior-ni. Mi immaginavo giornate intere ad analizzare (in modo pressoché accademico) Strategia ed Obiettivi ed a studiare ogni loro piccolo particolare. Mi si è presen-tato invece un percorso dinamico studiato (tra lezioni frontali, confronti ed attività), che partiva dai Principi Fondamentali della Croce Rossa per arrivare alla pro-gettazione e all'analisi di attività passando per l'analisi del territorio; in questo modo ho colto al meglio il si-gnificato della Strategia 2020 della Federazione Inter-nazionale e degli Obiettivi Strategici CRI: l'impegno che il Movimento Internazionale la Croce Rossa Italiana si sono prese per poter ridurre, migliorare e prevenire tutte quelle situazioni di vulnerabilità e difficoltà del-le comunità alla quale rivolgiamo il nostro operato. Posso dire quindi che le mie aspettative sono state as-solutamente superate, vivendo questa esperienza con persone motivate, con cui ho condiviso idee ed espe-rienze che mi hanno arricchito e mi fanno sentire sem-

pre più parte della Croce Rossa. Una spinta verso il cambiamento che non pensavo fosse così forte, così decisa, così necessaria. Durante il Workshop mi sono confrontato con tanti volontari di tutte le componenti, siamo riusciti a lavorare bene insieme, condividendo ed analizzando le varie esperienze che caratterizzano la nostra realtà. Penso che tutto il lavoro che è stato fatto possa servirmi per poter trasmettere, in modo sempre più incisivo, agli altri volontari (ma anche all'esterno della Croce Rossa) ciò che ci muove e ci rende parte di questa Società Nazionale, che vuole es-sere più forte e pronta ad intervenire in ogni situazio-ne al meglio e in modo efficiente alla realtà locale. Sapere di che cosa facciamo parte ci dà un senso forte di appartenenza che ci motiva sempre più nelle nostre azioni e ci spinge ad agire verso degli ambiziosi risul-tati. Nel mio comitato mi impegno ad essere un facili-tatore che cerca di trasmettere tutto ciò che ha impa-rato e assorbito per lavorare insieme agli altri volonta-ri di tutte le componenti per poter rispondere al me-glio ai bisogni della comunità e di tutto il territorio. Il cambiamento deve avvenire dai nostri comitati per poter espandersi su tutto il territorio nazionale e così in tutte le altre Società Nazionali, impegnandoci e col-laborando per raggiungere insieme gli obiettivi che ci siamo prefissati”. Questo workshop è sicuramente un trampolino di lancio verso una società nazionale più forte, che con l’impegno dei volontari protagonisti e la struttura di obiettivi strategici concreti sarà sempre più in grado di dare risposte pronte alle cittadinanza tutta: così che “fare di più, fare meglio, ottenere un maggiore impat-to” non sia solo uno slogan ma un impegno concreto nel quotidiano. Veronica Di Biase Redazione PIONews

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M'illumino di meno è un'iniziativa simbolica finalizzata alla sensibilizzazione al risparmio energetico, lanciata nel 2005 dalla trasmissione Caterpillar di Rai Radio 2 e alla quale poi anche la Croce Rossa Italiana ha aderito. La campagna prende il nome dai celebri versi della po-esia “Mattina” di Giuseppe Ungaretti, ed è organizzata ogni anno intorno al giorno 16 di Febbraio, data dell'en-trata in vigore del Protocollo di Kyoto. Quest’ultimo è un trattato internazionale in materia ambientale ri-guardante il riscaldamento globale, sottoscritto nella città giapponese l'11 Dicembre 1997 da più di 160 Pae-si. Il trattato è entrato in vigore il 16 febbraio 2005, dopo la ratifica anche da parte della Russia. L’iniziativa invita a ridurre al minimo il consumo ener-getico, spegnendo il maggior numero di dispositivi elet-trici non indispensabili. Inizialmente rivolta ai soli cittadini, è stata accolta con successo dapprima a livello locale, con adesioni da parte dei singoli comuni, ed in seguito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente a cui si è aggiunta la Croce rossa Italiana che si è impegnata nel promuovere attivamente questa campagna. Ferrara

I Volontari CRI. di Ferrara si sono attivati per promuo-vere la campagna “M’illumino di meno” nella città emi-liana con uno stand in piazza a partire dalle ore 16.00, per distribuire depliant informativi sulla suddetta cam-pagna e il famoso decalogo che spiega in 10 regole qua-li sono i comportamenti da adottare per ridurre il con-sumo superfluo di energia. E’ stato richiesto un contri-buto alla popolazione per realizzare una croce illumi-nata da candele nella piazza della città. Alle ore 18.00 si è concluso l’incontro positivamente, con più contatti di quelli che si erano ipotizzati a inizio attività. Molti bimbi incontrati in questo importante evento hanno confermato di conoscere già il progetto poiché se ne era parlato ampiamente a scuola. Cagliari In contesti odierni, emergono nuove esigenze, tali da richiedere di rallentare il processo di inquinamento, inteso sia come promotore dei nostri ritmi frenetici, sia nel suo mero significato di alterazione dell'ambiente. Nasce da quest'ultimo concetto, correlato all'inquina-mento luminoso, l'idea di promuovere l'attività “M'illumino di meno”. I Giovani CRI di Cagliari non si sono lasciati sfuggire l'occasione di prendere parte ad un progetto dai fini altruistici e, grazie alla collaborazione di un consigliere

“M’illumino di meno”: il consumo energetico diventa “out” La Croce rossa Italiana aderisce all’iniziativa, portandola, con grande successo, lungo tutto lo Stivale

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comunale di Cagliari e di tutta l'amministrazione, in data 18 Febbraio, anche il palazzo civico del capoluogo ha spento le proprie luci per illuminarsi delle sole can-dele tenute in mano da 23 volontari di Croce Rossa. Testimonial speciale il sindaco del capoluogo sardo, invitato ad essere ambasciatore del risparmio energeti-co, tema attuale da tenere sempre di più in considera-zione. Entusiasta del flash mob, Simona, Giovane C.R.I. CRI di Cagliari, spiega che: “Grazie all'importante rico-noscimento dell'amministrazione comunale, siamo riu-sciti a portare a termine un’attività veramente degna di nota; per un’intera ora il nostro palazzo civico si è illuminato con i nostri soli lumi, prima tenuti in mano, in seguito poggiati a terra a formare una croce. Molti passanti, incuriositi e divertiti dall'iniziativa, si sono avvicinati per farci i complimenti e questo, personal-mente, mi ha regalato una forte gioia, perché è con-ferma dei progressi raggiunti all'interno del gruppo: tante iniziative, tante novità e tanto entusiasmo”. Conclude sempre Simona: “ La voglia di fare e di rag-giungere gli obiettivi 2020 sono nello spirito dei Giova-ni della Croce Rossa; la bellissima serata serve a noi volontari, quanto ai cittadini, per renderci conto che sono queste iniziative a cambiare una certa cultura”. Catania Qui si è deciso di dividere l’evento in due parti. Una prima parte durante il pomeriggio di domenica 19 riser-vata ai più piccoli, dove è stato creato il gioco dell’Oca vivente nel quale ogni casella rappresentava un’immagine riconducibile al concetto di risparmio e-nergetico o di riciclaggio. In un secondo momento, è stata ricreata una croce co-stituita da tante candeline al centro della piazza.

L’Amministrazione comunale ha partecipato al proget-to, autorizzando lo spegnimento di tutte le luci della piazza per un quarto d’ora: tutto si è spento ed è ap-parsa una grande croce illuminata nel bel mezzo della piazza del Duomo di Catania. L’attività dei Giovani CRI è continuata con la distribu-zione di brochure informative sul progetto “Climate in action” per informare la popolazione sui cambiamenti climatici in corso, spiegando cause e conseguenze e sottolineando l’importanza di adottare uno stile di vita che riduca il consumo energetico. E’ stata anche introdotta una nuova attività per cattu-rare l’attenzione di grandi e piccoli: il cruciclima, un cruciverba di parole inerenti al concetto di consumo energetico. Valentina Pilot Redazione PIONews

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L’impegno della Croce Rossa Italiana nel Carnevale 2012 Anche quest’anno, attività di sensibilizzazione, assistenza e raccolta fondi

Come ogni anno si ripete la tradizione del carnevale. Ogni piazza, ogni paese, ogni città si ritrova immersa in un mare di coriandoli e schiuma colorata. Piccole spie queste, che rendono ogni angolo del paese in festa. La possibilità di lasciarsi andare a qualche piccola follia per un giorno, la circostanza adatta per mascherarsi da qualcuno che si vorrebbe essere: è questo il carnevale, la possibilità di vivere una giornata dimenticando la nostra vera identità, e di scegliere un’altra. Ma come fare a scegliere chi essere? Si può scegliere di essere un personaggio che ci rispecchia un minimo, qualcuno che vorremmo essere, che stimiamo, un qual-cosa che ci suscita dei ricordi, oppure semplicemente essere una qualsiasi maschera spiritosa con l’unico sco-po di rompere la monotonia della quotidianità. E’ uno stacco con la realtà, la voglia di tornare bambini, di divertirsi, la voglia di staccare per un attimo la spina con quello che ci circonda. Essendo dunque una sorta di periodo “magico”, duran-te il quale ci si dimentica dei problemi che la vita ci propone ogni giorno, il carnevale si dimostra un coin-volgimento forte per tutti, piccoli e grandi, attraverso sfilate di carri allegorici, pantomime storiche e antichi riti propiziatori. In questo, l'impegno della comunità è totale e spesso si lega ad iniziative umanitarie di solidarietà.

Come ogni anno si ripete anche l’impegno della Croce Rossa, attraverso l’organizzazione di moltissime mani-festazioni ed il fascino di ciascuna di queste, risulta a volte essere indiscutibile. Bisogna dunque dare un’occhiata alle diverse iniziative e alle diverse tematiche affrontate. Ormai diventato appuntamento fisso coinvolgente e sempre più partecipato, il Carnevale di Volterra (PI) ha ottenuto un gran successo anche quest’anno. Organiz-zato assieme all’Asd Basket Volterra, si è svolto dome-nica 12 febbraio. La giornata come di consueto è stata accompagnata da musica, giochi e l'animazione dei Giovani della Croce Rossa Italiana; ci sono poi stati i "trucca bimbi", la pentolaccia e poi ancora tante altre attività, con la premiazione finale della mascherina più bella. Stessa cosa è avvenuta a Gravellona (VB) dove i nostri volontari hanno partecipato al Carnevale locale con un proprio stand e con l’attività promozione dei Truccato-ri CRI e dei Truccabimbi. Nel giorno 20 Febbraio 2012 la componente Giovani della CRI, appartenente al gruppo di San Giorgio a Cre-mano (NA), ha svolto un'attività per giovani con i ragaz-zi dell'associazione "Bambù". L'attività è stata organiz-zata al fine di regalare un sorriso a bambini che vivono

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in realtà differenti e più complesse dalla nostra quoti-dianità. Anche per quest’anno è stato richiesto a Musicamia di curare l’animazione e la parte musicale del tradiziona-le “Veglione dei Piccoli”,organizzato come ogni anno dal comitato Versilia – Viareggio Sezione Femminile della Croce Rossa Italiana. Per questa edizione la location è stata la gloriosa discoteca “la capannina” di Viareggio (LU). A partecipare, come ogni anno, sono stati centinaia di bambini e ragazzi coinvolti con can-zoni,balli e giochi a premi. Il Comitato Locale CRI di Bergamo Ovest e Valle Imagna ha invitato i Volontari di Croce Rossa, familiari e amici alla festa di carnevale in maschera, tenutasi lunedì 20 Febbraio presso la discoteca “Decibel” di Chignolo d’Isola (BG) ad ingresso libero con musica, chiacchiere e tanta allegria e con la premiazione della maschera più originale, oltre alla sottoscrizione di numerosi pre-mi. (A Bergamo finalmente verrà realizzato il primo workshop del gruppo Dottor Clown, aperto a tutti i Vo-lontari di tutte le Componenti. L'appuntamento è per domenica 26 febbraio in sede Provinciale; gli argomenti che verranno trattati saranno: giocoleria, magia e micromagia, sculture con palloncini) A Stradella (PV), invece, i volontari C.R.I. festeggeranno il carnevale il 4 Marzo: in coin-cidenza con la sfilata di carri allegorici in piazza saranno presenti con un banchetto e offriranno cioccolata calda. Mentre il gruppo Giovani, anche in questi freddi mesi dell’anno, continua con le diverse attività sociali nelle case di riposo e con i bambini. Come un’invasione di coriandoli colorati i Giovani della Croce Rossa Italiana di Alcamo (TP) anche quest’anno sono stati più che pre-senti nel Carnevale dei vulnerabili. Quest’anno è stato piuttosto impegnativo, con un quadruplo appuntamento che li ha visti vicini ad anziani, bambini, giovani e di-sabili. Il 16 Febbraio hanno deciso di festeggiare il Carnevale con gli anziani ospiti della casa di

cura Mangione, che si sono dimostrati veri protagonisti dell’attività, ballando, cantando e recitando poesie e filastrocche. Il 18 Febbraio gli è stata offerta l’occasione di partecipare, con un’attività MST (prevenzione sulle malattie sessualmente tra-smissibili), alla serata di apertura del Carne-vale da parte degli organizzatori della Disco-teca Exodus, a Castellammare del Golfo (TP). Questa volta, in modo del tutto inusuale e innovativo, agli utenti è stato proposto un test multimediale su grande schermo e un simpatico giochino, nel quale il concorrente deve agilmente bloccare spermatozoi e virus. Il 20 Febbraio è stata la volta della sfida. I Giovani hanno preparato e partecipato, per la prima volta nella storia del gruppo, una festa per i bambini e i ragazzi disabili del CSR (Consorzio Siciliano di Riabilitazione) e dell’AIAS (Associazione Italiana Assistenza

Spastici) di Alcamo. In una prima parte della mattinata è stato presentato uno spettacolo di marionette, men-tre in una seconda parte sono stati fatti diversi balli coinvolgendo anche ragazzi in carrozzina. Questa festa è stata gradita al punto che i ragazzi hanno invitato i volontari a rimanere con loro a pranzo. Ed infine, il 21 Febbraio, come ormai di consuetudine, il periodo del Carnevale si è concluso con la festa al Centro per minori IPAB “San Pietro”. I bambini ospiti del centro sono stati intrattenuti con giochi, bans, balli di gruppo ed infine con una deliziosa merenda a base di chiacchiere. Ecco una delle filastrocche che dimostra la maggiore partecipazione, interesse e coinvolgimen-to, dedicata, dal gruppo d’Alcamo a tutti i Giovani CRI: Nelle piazze in ogni via c'è un'allegra compagnia che vestita in modo strano canta, balla e fa baccano. Ma-scherine mascherine siete buffe ma carine con i vostri nasi rossi fatti male, storti e grossi con i costumi che indossate con gli scherzi che vi fate voi portate l'alle-gria in qualunque compagnia. In fondo, un’allegra com-pagnia lo siamo e ne combiniamo sempre di tutti i colo-ri!

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Sensibilizzazione Utilizzare una festa in funzione di far apprendere no-zioni utili per la vita. E’ stato questo uno degli scopi della festa. Vediamo meglio. I Giovani della Croce Rossa Italiana di Matera hanno festeggiato il carnevale presso i locali della Chiesa di S. Rocco a Matera dove c’è stata la prima edizione del “PIOcarneval”, festa in maschera per tutti i bambini. I volontari hanno deciso di rendere educativa questa festa, inserendola nell’area Servizio nella Comunità del Progetto Associativo dei Giovani della Croce Rossa Ita-liana, che ha come compito quello di agire e migliorare la realtà che ci circonda. Sono state trattate varie te-matiche quali il risparmio energetico e la raccolta dif-ferenziata in un clima festoso e giocoso, in modo tale da sensibilizzare i più piccoli nel modo più naturale possibile. Nelle settimane prima i Giovani CRI di Matera avevano tenuto una lezione di primo soccorso agli stessi bambi-ni, ed oltre a questa, ve n’erano state altre riguardanti temi inerenti alle attività della Croce Rossa, per avvici-narli al movimento e alle campagne informative e di prevenzione. La festa di carnevale si inserisce nella diffusione del progetto 8/13 che stanno portando avan-ti i Giovani CRI di Matera, e che continuerà anche nelle prossime settimane con altre iniziative che riguardanti il Progetto Associativo. Sensibilizzare il pubblico verso le attività della nostra associazione è stato anche lo scopo delle attività ludiche organizzate dal Comitato di Pavia per la giornata del 19 febbraio presso le gallerie commer-ciali Bennet di San Martino Siccomario. Stessa cosa per Fondi (LT), dove tutti i bambini dai 4 ai 10 anni sono stati invitati presso la sede locale della Croce Rossa, mascherati, per festeggiare in compagnia dei volontari. La Festa di Carnevale organizzata dal Comitato Lo-cale CRI di Palmanova (UD), presso la palestra co-munale di Bagnaria Arsa, è stata, invece, del tutto originale. L'evento, giunto alla sua settima edizione, ha richiamato centinaia di bambini e genitori prove-nienti da tutti i comuni del mandamento del Comi-tato Locale. Quest'anno il tema della festa è stato "Impariamo a donare". Ogni bambino ha dovuto con-fezionare con le proprie mani un piccolo regalo che

ha poi donato ad un altro bambino estratto a sorte presente alla festa. Il pomeriggio è stato poi allieta-to con giochi, musica e balli organizzati dai Volonta-ri, e anche un piccolo rinfresco per i presenti. Il Comitato di Pavia, invece, il 19 Febbraio, presso le gallerie commerciali Bennet di San Martino Sicco-mario è stato presente con alcuni volontari in un’area per le attività ludiche rivolte ai più piccoli. Scopo dell’evento è stato di sensibilizzare il pubbli-co verso le attività di Croce Rossa Italiana rivolte ai piccoli pazienti delle strutture ospedaliere. Assistenza La Croce Rossa Italiana ha deciso anche di impe-gnarsi semplicemente ad aiutare il prossimo nelle feste del Carnevale, fornendo attività di assistenza.

La CRI di Ivrea (TO) ha organizzato l'assistenza allo sto-rico carnevale della città. Da giovedì 16 a martedì 21 sono stati preparati sul ter-ritorio 3 tende, 1 PMA, 4 ambulanze, 1 roulotte (punto bimbo), 3 squadre a piedi. Il tutto è stato gestito da una centrale operativa unificata in questura in cui sono stati presenti, oltre alla CRI, anche le forze dell'ANPAS e del 118. Oltre all'assistenza sanitaria, la CRI di Ivrea ha realizzato un'attività per giovani con i Giovani della C.R.I., durante la festa dei bimbi e l'assistenza alle mamme con bambini al punto bimbo (luogo riscaldato dove allattare o cambiare il pannolino ai propri figli). Intense anche le giornate di lavoro per le squadre di volontari della Protezione civile comunale, della Croce Rossa Italiana, dell'Ordine delle Misericordie e della Cisom (Ordine di Malta) in servizio di assistenza sanita-ria per il Carnevale di Venezia 2012. Coordinate dalla centrale operativa del Suem 118 della provincia di Ve-nezia, le squadre hanno effettuato una quarantina di interventi solo nella giornata del 18 febbraio. Da se-gnalare, inoltre, il "punto di osservazione" approntato al posto di primo soccorso di San Marco dove, grazie alla collaborazione tra i servizi sanitari, la Polizia Loca-le, le forze dell'ordine in genere e la Protezione civile, sono state tenute in osservazione per brevi periodi al-cune persone che presentavano sintomi da abuso di al-col o di sostanze stupefacenti. Stessa cosa per il Comitato provinciale di Agrigento,

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il quale si è impegnato nell’ambito delle iniziative ri-guardanti il Carnevale di Canicattì. Una componente interforze, composta dai vari reparti della CRI, è stata attiva durante tutta la festa, prestando soccorso in ca-so di necessità con postazioni fisse, appiedate e ambu-lanze. Beneficenza Questa festa è vista anche come possibilità di raccolta fondi, come occasione per partecipare economicamen-te al miglioramento della nostra associazione. Il Carnevale della Croce Rossa di Pisa è stato un appun-tamento benefico organizzato dalla sezione femminile della Croce Rossa Italiana e fa parte dei tanti incontri nell'ambito delle attività benefiche a sostegno delle categorie sociali più deboli, gli anziani e le persone con forti disagi economici. Per l'occasione vi è stata un'esi-bizione di danza classica e moderna della scuola di danza "Ghezzi" che ha coinvolto anche i bambini, al palace di Ospedaletto. La giornata si è chiusa con la premiazione delle migliori mascherine. La Croce Rossa di Castellammare (NA) ha accolto centi-naia di bambini per un carnevale di solidarietà. Prota-gonisti i volontari del progetto Gumnos guidato dal par-roco della Spirito Santo. Il 15 febbraio si è tenuta la festa a Lucca invece, orga-nizzata dalla sezione femminile del Comitato CRI di Lucca. La festa si è svolta presso il Foro Boario e ad animare il tutto vi erano clown, truccatori, animatori e volontari CRI. Tante le sorprese e il divertimento ma tanta anche la solidarietà: il ricavato della manifesta-zione è stato infatti interamente destinato all’acquisto di un defibrillatore “Lifepack 15” predisposto per i bambini. Sono andati invece a sostenere la solidaristica attività della Croce Rossa di Senigallia (AN), i soldi raccolti nel-la 28ma edizione del carnevale del Corriere Adriatico, svoltosi domenica 19 febbraio al Pepita sul lungomare Alighieri di Senigallia. La Croce Rossa si è infatti dimo-

strata efficiente in occasione delle emergenze maltem-po nelle prime settimane di febbraio, allestendo un Centro Operativo Comunale che ha assicurato una mol-teplicità di servizi sul territorio. A Senigallia ha per e-sempio operato con quattro mezzi (due ambulanze per le emergenze, un pulmino per il trasporto disabili, ed una autovettura per il trasporto del personale in servi-zio) mentre a Castellone di Suasa (AN) ha mantenuto in opera una quinta autovettura sempre per il trasporto di anziani soli o di persone in difficoltà a causa delle ec-cezionali nevicate. Contemporaneamente ha messo a disposizione venti pasti gratuiti al giorno per i volonta-ri. Concludiamo prendendo come esempio il carnevale di Ceranesi (GE). Organizzata per il 26 febbraio, la festa si è svolta attorno al filo conduttore de “I popoli del mondo” con un carro dedicato ai bambini di ogni parte della terra e tanti altri giochi a tema che hanno anima-to la giornata. Al termine, la Pentolaccia nella piazza Beato Pareto. Le offerte raccolte, sono andate a favore della Croce Rossa Italiana del Comitato di Ceranesi, per lo svolgimento di tutti i servizi che si fondano sul vo-lontariato. Sono state tante, dunque, le occasioni in cui i Giovani della Croce Rossa italiana hanno offerto il loro contri-buto per la crescita responsabile dei bambini. Abbiamo visto, infatti, il loro impegno nel portare la loro espe-rienza in ambito di Educazione Ambientale ed educa-zione alla salute e quindi nella sensibilizzazione, oltre che il loro contributo in ambito di assistenza e di rac-colta fondi per sostenere l’associazione. Sono davvero molte le occasioni di festa dove il gioco diventa un mezzo per trasmettere messaggi positivi riguardanti l’infanzia e la prima giovinezza. Ilaria Forte Redazione PIONews

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E’ in arrivo un progetto ad hoc per controllare e moni-torare l’abuso di alcool tra i giovani. Il gruppo Giovani del Comitato Locale di Vigodarzere, provincia di Padova, ha ideato il progetto Get right when you drive (fai attenzione quando guidi) per la sensibilizzazione e la prevenzione alla guida in stato di ebbrezza che miri a ridurre l’abuso di alcool tra i gio-vani. Il lato innovativo è la modalità di diffusione della cam-pagna. Da un lato viene messa in pratica concretamente per le strade delle città, dall’altro opera una sensibilizzazio-ne e un’informazione tramite il canale del social network più utilizzato dai Giovani di tutto il mondo: facebook!! La pagina facebook del progetto riporta ogni giorno no-tizie sul tema, tiene informati i ragazzi sul luogo nel quale verrà realizzata la prossima attività in program-ma e propone quiz, proverbi, momenti di triste rifles-sione ma anche barzellette per cercare di comunicare che mettersi alla guida ubriachi è pericoloso per se stessi e per gli altri. La campagna prevede un approccio tra giovani, parlan-do un “linguaggio” simile e condividendo esperienze comuni. Tutto parte dall’idea di Nicolò Zanuso, ideatore e refe-rente provinciale del progetto nato nel padovano, che, sentito il problema molto vicino alla sua realtà, alla realtà di tutti i giorni; si é rivolto al SERT di Padova (Servizio pubblico del Sistema Sanitario Nazionale dedi-

cato alla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione delle persone che hanno problemi conseguenti all’abuso di sostanze stupefacenti, droga o alcool, che generano dipendenze dalle stesse), proponendo il suo progetto. Quest’ultimo consiste appunto nel creare un’area relax in prossimità di locali, piani bar o discoteche più in vo-ga tra i giovani al fine di garantire agli stessi un mo-mento di recupero dopo una potente “sbornia”. La zona relax è stata pensata come una stazione mobi-le costituita da un gazebo, un ambulatorio medico mo-bile e un mezzo CRI a tappe itineranti. I volontari si approcciano alle persone attraverso il gio-co: viene chiesto di compilare un quiz con domande pratiche sulle normative e sui rischi dovuti al consumo di alcool. Si tratta di domande volutamente “difficili” al fine di destare curiosità nell’individuo. Una volta stabilito il contatto le persone vengono invi-tate nell’area relax allestita sotto il gazebo. All’interno di quest’ultimo posso trovare materiale informativo e possono sottoporsi ad un test etilometro con apposito etilometro professionale. Se il valore misurato supera gli 0.0 g/L (per i neo pa-tentati) o gli 0.5 g/ L (per le persone non più neo pa-tentate), ovvero il limite massimo consentito per met-tersi alla guida, viene proposto loro di sostare nell’area relax avendo la possibilità di consumare gratuitamente bevande analcoliche. E’ a questo punto che entrano in gioco i volontari del soccorso psicologico invitando i giovani a non mettersi alla guida con un tasso alcolemico superiore al limite

consentito. Croce Rossa mette a disposizione un mezzo CRI che, con un picco-lo rimborso, si offrirà di riac-compagnare al proprio domicilio i ragazzi che non sono in grado di mettersi alla guida. Lo scopo della campagna è pun-tare ad una riduzione del danno, essendo consapevoli di non poter risolvere il problema alla radice. Si vuole modificare un comporta-mento sociale attraverso l’approccio peer to peer ( alla pari ) e una comunicazione fon-data sul “non giudizio”. Il proibizionismo non mira a ri-solvere il problema. Rinforzare un comportamento diverso e più costruttivo è di gran lunga più efficace. Che ruolo ha in tutto questo il Sert di Padova?

Get right when you drive La buona regola, prima di mettersi alla guida, che deve diventare un must!

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Ebbene per fare attività è necessario conoscere la si-tuazione nella quale si va ad operare. Interviene a que-sto punto l’apparato del Sert, altamente specializzato in materia, che prepara i giovani volontari intenzionati a partecipare al progetto attraverso delle lezioni di approfondimento sul tema trattato (cause e conseguen-ze dell’abuso di alcool, modalità di interazione con una persona alterata per l’uso improprio di alcool o sostan-ze stupefacenti). Fin’ora nel padovano sono stati for-mati quaranta volontari C.R.I. che hanno l’intenzione di prendere parte al progetto. In servizio è richiesta la presenza di almeno cinque, sei persone tra le quali un operatore delle squadre di e-mergenza psicologica della Croce Rossa Italiana. Nonostante il timore per un possibile rifiuto del proget-to da parte dei giovani, l’esito della prima serata di servizio, il 17 Febbraio scorso a Vigonza (PD), ha supe-rato ogni aspettativa: più di cinquanta ragazzi sono en-trati in contatto con i Giovani della CRI e una decina di questi si sono messi in gioco compilando il quiz apposi-tamente pensato per dare maggiori in-formazioni sul tema. Ne è emersa una discreta conoscenza delle normative del codice stradale (l’85% dei giovani hanno risposto correttamente alle do-mande). I giovani, sebbene un po’ dubbiosi, han-no accettato l’aiuto dei volontari, spe-cie sottoponendosi spontaneamente all’alcool test. Nicolò spiega: -il primo scopo del pro-getto è informare i giovani andando di-rettamente nei luoghi di ritrovo.- conti-nua dicendo che i risultati ottenuti dal-le risposte al quiz : -ci fanno presup-porre che mettersi alla guida in stato di ebbrezza non derivi in realtà da una mancata conoscenza delle leggi in ma-teria quanto piuttosto da una loro con-sapevole violazione.-

Il progetto, presentato nel 2011, ha vinto il bando “Sostegno allo start-up di Giovani protagonisti attivi dello svilup-po” promosso dall’Ispettorato Naziona-le dei Giovani CRI. Il bando mira a sostenere progetti fina-lizzati a rafforzare e consolidare le at-tività dei Giovani della Croce Rossa Ita-liana, in sinergia con i Comitati CRI di appartenenza, privilegiando le attività innovative e di sperimentazione sul ter-ritorio. “Get Right When You Drive” ha così ot-tenuto l’approvazione e il finanziamen-to stanziato dal Comitato Centrale del-la Croce Rossa Italiana Il progetto, che ha il patrocinio della Provincia di Padova, è stato presentato dall’assessore al Volontariato e alla Si-curezza per la Provincia di Padova, En-

rico Pavanetto; dal Commissario del Comitato Provin-ciale CRI di Padova, Annamaria Colombani e dal refe-rente provinciale del progetto Nicolò Zanuso. “L’intento dell’Amministrazione Provinciale- sottoline-a Pavanetto - sarà soprattutto quella di coordinare le amministrazioni locali affinché possano offrire spazi e disponibilità ai Giovani della CRI. La formula vincente sarà quella di riuscire ad avvicinare i giovani attraver-so i loro coetanei per far capire che mettersi alla gui-da sotto l’effetto di sostanze alcoliche può comportare un grav rischio per sé stessi e per gli altri”. Il progetto ha avuto grande risonanza mediatica nei giorni scorsi. E' stata tenuta una conferenza stampa presso la sede della Provincia di Padova, se ne è parla-to nei giornali locali e nel web, nei telegiornali locali e nei siti dei comuni che hanno ospitato l’iniziativa. Valentina Pilot Redazione PIONews

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Ci impiego tre giorni per realizzare questa in-tervista, inseguo Ilenia tra i suoi mille impe-gni: lei, diciannove anni appena compiuti, un anno e mezzo di Croce Rossa alle spalle, la partecipazione ad un Campo Giovani organiz-zato dai Giovani della Croce Rossa Italiana in collaborazione col Ministero della Gioventù nel bagaglio di esperienza, si divide in una corsa continua ed entusiasmante tra le responsabili-tà da Ispettore di gruppo e quelle da studen-tessa, in un contorno coloratissimo di amici ed attività nato nel cuore della sede di Salice Sa-lentino, in provincia di Lecce. La sento al telefono e già la trovo diversa, cresciuta, seria, pronta per l’intervista in ma-niera impeccabile; eppure l’entusiasmo, quel-lo che già si era acceso durante il Campo Gio-vani in Puglia e che l’aveva iniziata al mondo CRI, quello sembra essere sempre lo stesso, mai diminuito, mai vacillato, più vivo e nutrito di prima. E’ un confronto bello da avere con lei, importante per-ché racconta la storia di una ragazza che nasce in Cam-po Giovani e cresce fino a diventare un vertice di grup-po in CRI, ma è anche il resoconto più reale e concreto di quel lavoro che da ormai due anni i Giovani CRI por-tano avanti con il Ministero della Gioventù, attraverso i campi estivi organizzati con l’intento di coinvolgere e far conoscere ai giovani dai 14 ai 20 anni, esterni all’associazione, gli ideali del Movimento e le attività dei Giovani C.R.I., in un’esperienza di full immersion lunga una settimana, nell’atmosfera tipica e coinvol-gente dei Giovani, con l’immancabile metodo dell’educazione alla pari. Qualche domanda per ascoltare la sua storia, per ren-derci conto dei frutti che la regione sta iniziando a rac-cogliere dopo tanto impegno ed energie spesi per i

campi estivi. Vorrei innanzitutto che mi raccontassi come è inizia-to tutto, quando hai sentito parlare per la prima vol-ta di Croce Rossa. “Allora, devi sapere che la mia scuola organizzò un corso di Primo Soccorso in collaborazione con la CRI, a cui io partecipai; la cosa mi piacque talmente tanto da convincermi a partecipare anche al Campo Giovani di cui ci parlò Valentina, la Giovane che teneva il corso”. Mi racconti un po’ della tua esperienza al Campo Gio-vani? “Del Campo, “Protection with action”, del 2011 a San Marco in Lamis (FG), non ho un ricordo, ma tanti! E’ stata un’esperienza che rifarei, si fanno nuove cono-scenze, si cresce con persone speciali”.

Un’esperienza talmente significativa da spingerti ad iscriverti al corso base in CRI. Com’è stato il percorso che ti ha portato a diventare ispettore? “Io ho fatto il corso base insieme ad altri ragazzi e dopo la formazione del nostro gruppo è stato no-minato il nostro responsabile, che è sempre stato veramente molto presente. Quando è dovuto par-tire per un breve periodo mi ha affidato le redini del gruppo, e ho lavorato come vice; ora lui ha dovuto lasciare il gruppo perché ha molti impegni, e io con altre due ragazze, Virginia Costa e Ilaria Giannotta, abbiamo ci siamo candidate e siamo state poi elette ispettrice e vice ispettrice”. Com’è cambiata la tua vita da quando sei in CRI? “E’ chiaro che adesso ci sono molti più impegni di quanti ne avessi in precedenza! Comunque la vita

Da partecipante del Campo Giovani a Ispettore di grup-po: ecco la sfida di Ilenia Quando un campo insegna lo spirito CRI e ti spinge a metterti in gioco

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in CRI ti cam-bia interior-mente, ripe-to, ti fa cre-scere e ti porta ad es-sere molto più responsa-bile di quan-to tu lo possa mai essere stato”. Ci sono nuo-vi valori in particolare che senti ti abbiano arricchito? “Eh, domanda difficile! Sono cer-ta dare molta più importanza al rispetto per sé stessi e per gli altri ora, e la CRI mi ha insegna-to a stare tra gli altri, nonostan-te le difficoltà o le tante opinio-ni da tenere insieme, insomma, a dimenticare le discussioni, a con-vivere nel gruppo”. Cosa potrai dare al tuo gruppo adesso che sei ispettore? Quali sono i tuoi obiettivi? “I miei obiettivi sono quelli di far unire sempre di più il nostro gruppo, operare con più forza e impegno possibile nel sociale, e aiutare chi è meno fortunato. D’altronde penso che gli obietti-vi si scelgano in base alle situa-zioni che si presentano, quindi vedremo, saremo pronti a tutto! In questa sfida però so che non sarò sola, e soprattutto devo rin-

graziare il precedente responsa-bile, Stefano Quarta, che è stato ed è tuttora disponibile in qua-lunque momento, ed il commis-sario dei Volontari del Soccorso di Salice Salentino, Daniela Pulli, con cui c’è grande collaborazio-ne!” Cosa consiglieresti a chi deside-ra iniziare questo percorso? “Se qualcuno volesse iniziare questo percorso consiglierei di fare questa scelta con serietà perché ti porta a farne uno stile di vita vero e proprio. Bisogna mettere a disposizione tutto lo spirito possibile!” Un’altra nomina importante in Puglia, quella di Francesco Cotu-gno, neo ispettore dei Giovani CRI di Acquaviva delle Fonti, col quale ha condiviso proprio l’esperienza del Campo Giovani,

confermando quello spirito di condivisione e affetto profon-d o c h e h a s e g n a t o l’esperienza ed i ragazzi del campo. La Puglia dunque si arricchi-sce, cresce e vede crescere, e, secondo il più auspicabile e ricorrente obiettivo alla base dei Giovani della Croce Rossa Italiana, accoglie i giovani e li accompagna in quel percorso che li trasforma e li rende da semplici fruitori dei servizi del Movimento a protagonisti forti e consapevoli della pro-pria realtà. Ilaria Altavilla Redazione PIONews

Croce Rossa e Protezione Civile in soccorso ai casolari isolati La Protezione civili e i volontari della Croce rossa italiana si sono recate presso alcune famiglie che risiedono in frazioni periferiche isolate di Sant'An-gelo dei Lombardi e di Guardia Sanfra-mondi a portare farmaci, latte per i bambini, pannolini, biscotti e generi di prima necessita'. L'intervento e' reso possibile grazie ai mezzi della Prote-zione civile regionale. Dall'inizio dell'emergenza uno stretto coordina-mento e' in atto tra Protezione civile e Croce Rossa Italiana: in particolare un rappresentante dell'Associazione e' presente presso la Sala operativa del Centro direzionale per un monitorag-gio in tempo reale della situazione al fine di prestare i soccorsi necessari, ove richiesto.

Il carnevale di Novara

Il Comitato Locale di Novara della Cro-ce Rossa Italiana ha partecipato Saba-to 18 febbraio in piazza Puccini a No-vara, alla sfilata dei carri carnevale-schi, con oltre 20 volontari giovani e giovanissimi all'evento offrendo tè cal-do, bignole e vin brulè per i più gran-di. I giovani animatori hanno messo in campo tutta la loro esperienza di atti-vità con i più giovani costruendo stra-bilianti sculture di palloncini, truccan-do con mille colori le mascherine e proponendo la "baby dance": l'adesion-de esilarante dei più piccoli è stata un successo e grazie ai genitori, i Giovani della C.R.I. hanno potuto raccogliere qualche offerta che sarà utilizzata per le attività del gruppo e per l'acquisto del materiale. Si dice molto soddisfatto l'Ispettore (responsabile ndr) del Gruppo Daniele, che ha riscontrato una crescente coe-sione tra i ragazzi sia nel preparare l'attività nei giorni precedenti l'evento che durante lo svolgimento in piazza; una volta tornati in sede il debriefing ha permesso di mettere in luce i punti di forza e di debolezza dell'attività per, la prossima volta, "fare meglio fare di più e ottenere un maggiore impatto (Strategia 2020)

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Prevenire per non intervenire L’impegno dei Giovani CRI del Lazio per la Sicurezza Stradale

Anche quest’anno il comitato regionale C.R.I. del Lazio ha firmato il Protocollo d’Intesa con ASTRAL (Azienda Stradale Lazio). La partnership tra i Giovani CRI di que-sta regione e l’Azienda stradale conta ormai quattro anni. Avviata nel 2009 col compito dei Giovani di af-frontare la tematica dell’ EducAzione alla Sicurezza Stradale dal punto di vista di chi, trovandosi di fronte ad un incidente stradale, possa esser messo nella con-dizione di sapere intervenire da soccorritore occasiona-le, prestando il primo soccorso necessario ad innescare la catena della sopravvivenza, subirà da quest’anno un cambio di rotta. Gli interventi svolti nel corso di questi anni hanno visto coinvolte le classi, di ogni ordine e grado, degli istituti superiori e delle università presenti nei territori del Lazio Pontino e Romano, scaturendo feedback positivi non solo tra gli studenti ma anche tra i Giovani che si sono messi in gioco e hanno mostrato grandissimi impegno ed entusiasmo. Nell’anno 2012, però, i Giovani CRI del Lazio continue-ranno a collaborare con ASTRAL ma, sebbene il target rimanga il medesimo, il format preposto cambierà. In-terventi più interattivi e partecipati, volti a evocare quei valori presenti in ognuno di noi e scaturenti l’ im-portanza che la prevenzione dei comportamenti a ri-schio sulla strada abbia, per far sì che i dati d’incidentalità e le linee colorate sui grafici, dietro i quali si nascondono vite perse o condannate, diminui-scano sempre di più il loro livello. Scuotere coscienze,

educare a partecipare al fine di migliorarsi per migliorare, affin-ché li meraviglioso “saiving lives, chan-ging minds “ non sca-da in una sterile for-ma sloganistica ma guadagni sempre più quella sostanza per la quale è stato pensa-to. Educare ad essere sicuri sulla strada non significa perdere di vista l’ importanza dell’ intervento da prestare qualora sia necessario, ma acqui-sire quella di allonta-narne l’esigenza. Un grande in bocca al lupo ai Giovani della regione Lazio e a quanti, nelle altre regioni, si stanno impegnando in tal senso. Irene Russo Referente per l’Educazione alla Sicurezza Stradale dell’Ispettorato dei Giovani della CRI del Lazio [email protected]

Da circa cinque anni i Giovani CRI di Matera sono impe-gnati in un attività volta verso “i minori a rischio”, per far avvicinare i più piccoli nell’ambito del progetto 8/13 della Croce Rossa. Durante gli incontri, svolti a cadenza settimanale, della durata di due ore circa, il nostro obiettivo è quello di far conoscere il mondo del-la Croce Rossa Italiana e il nostro progetto associativo, con il metodo più semplice per i bambini, ovvero il gio-co. Attraverso attività rompighiaccio impariamo a cono-scerci con loro, e poi, attraverso tanti altri semplici giochi, di volta in volta inventati da noi, spieghiamo fin nei minimi dettagli ogni singolo argomento svolto du-rante la “lezione”. Sono stati avviati vari laboratori, come quello del rici-clo, dove creare album fotografici con materiali di scarto, oppure quelli di scrittura creativa, in cui realiz-zare un piccolo racconto che illustri i 7 principi fonda-mentali del movimento per poi farlo interpretare dai

bambini. Giocando, si insegnano i nostri 7 principi fondamentali, le nozioni basilari del Primo Soccorso e, tante altre te-

Educare giocando: anche quest’anno i Giovani CRI di Matera ripropongono l’attività 8-13 Nel primo incontro, insegnate ai più piccoli piccole semplici manovre di primo soccorso

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matiche importanti come: Clima-te in Action, convivenza e fratel-lanza tra i popoli e nozioni su una sana e corretta alimentazione. Non mancano però momenti di divertimento, come feste di car-nevale o di Natale, dove festeg-giamo tutti insieme. Il primo incontro di quest’anno è stato su una lezione di primo soc-corso, con l’obiettivo di rendere i bambini consapevoli di alcune piccole accortezze e comporta-menti da tenere, nel caso si ven-gano a trovare di fronte ad un infortunio. Infatti è stata spiega-to loro la telefonata al 118 e co-me chiedere aiuto per ricevere un tempestivo soccorso. I volontari hanno mostrato in che modo intervenire su diversi tipi di ferite, utilizzando espedienti davvero originali, come l’ausilio di giocattoli di peluche come in-fortunati, per far apprendere al bambino concetti che altrimenti potrebbero sembrare noiosi.

Iniziativa, questa, sicuramente utile per la vita di tutti i giorni, nonché gradita ai più piccoli, i quali si sono rivelati ben disposti nell’ascolto e attenti nel seguire le indicazioni ed hanno potuto conoscere alcuni oggetti fonda-mentali per il trattamento delle ferite, quali l’acqua ossigenata, le garze sterili che sono presidi molto semplici da utilizzare e presenti in ogni casa. Anche i genitori si sono rivelati molto contenti di questa iniziati-va intrapresa dai Giovani CRI di Matera che, oltre a dare un mo-mento di spazio e di divertimen-to ai bambini, li educano su argo-menti che possono essere utili in qualsiasi situazione. Nei successivi incontri verranno realizzate tante altre belle atti-vità, già progettate dai volontari. Imma Larocca Gruppo Giovani CRI Matera [email protected]

I giovani della CRI mettono in scena gli anni '60 con gli anziani Una recita carnevalesca fuori dal co-mune quella che si è tenuta ieri alla Casa Albergo di Castiglione della Pe-scaia. I giovani volontari della Croce Rossa infatti, hanno riportato indietro nel tempo gli anziani ospiti, inscenan-do una sorta di piccolo musical sulle note dei pezzi cult degli anni ’60.

Festival di Sanremo: raccolti 140mila euro. Ammontano a circa 140mila euro, i fondi raccolti nella serata del Festival di Sanremo a favore delle vittime del-le alluvioni del 25 ottobre e del 4 no-vembre, che hanno causato danni e vittime nello Spezzino e a Genova: la cifra è stata resa nota oggi dall’assessore regionale alle Politiche sociali, Lorena Rambaudi, e dal com-missario regionale della Croce Rossa, Massimo Nisi, che ha promosso, insie-me con l’assessore ligure alla Prote-zione civile, Renata Briano, la raccolta di solidarietà via sms al numero 45591. L’iniziativa voluta dalla Regione Ligu-ria e dalla Croce Rossa, in collabora-zione con associazioni e enti di volon-tariato, consentirà di intervenire sugli alloggi a Genova e nello Spezzino resi inagibili dalle alluvioni, aiutando le famiglie che non sono potute rientrare in casa.

Tanzania, Croce Rossa assiste sfollati per alluvione La Croce rossa della Tanzania ha desti-nato fondi per oltre 43.000 dollari per assistere 180 famiglie sfollate in segui-to alle alluvioni , attualmente al riparo in alcuni insediamenti di fortuna alla periferia di Dar es-Salaam. In una di-chiarazione riportata dai media locali, il segretario generale della Croce ros-sa, Adam Kimbisa, ha detto che agli sfollati sono stati distribuiti coperte, zanzariere impregnate di insetticida, sapone e altri prodotti di prima neces-sita'

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La magia del Circo per coinvolgere i vulnerabili. Proprio questa è stata la ricetta con cui i Giovani della CRI di Frattaminore hanno fatto sognare grandi e piccini alle prese con varie problematiche sociali. Il 2 febbraio, infatti, l’American Circus della fami-glia Togni e i Giovani CRI di Frattami-nore hanno realizzato un grande spet-tacolo circense con circa 150 parteci-panti, presso il parco divertimenti Ma-gic World a Licola di Giugliano in Cam-pania. Lo spettacolo si è svolto gratuitamen-te, proprio perché lo storico American Circus, da sempre impegnato per i più deboli, ha destinato lo spettacolo di beneficenza ai vulnerabili che da sempre sono seguiti dai Giovani CRI di Frattaminore. C’è da ricordare, infatti, che l’evento organizzato dalla CRI sul territorio va avanti da più di un decennio e mette in luce non solo la sensibilità della famiglia To-gni, ma anche la concreta azione dei Giovani CRI di Frattaminore. Gli intervenuti hanno avuto la possibilità di vedere, magari per la prima volta, da vicino trapezisti, gioco-lieri, clown, spettacoli di magia ed illusionismo, giochi equestri, elefanti, tigri ed i tanti artisti, che si sono esibiti esclusivamente per donare un sorriso e regalare due ore di spensieratezza e felicità. Un’iniziativa splendida ed emozionante: è stato bellissimo poter ve-dere i più piccini con gli occhi spalancati, mentre gli

artisti si cimentavano nelle loro specialità più conge-niali. Indimenticabile, poi, in apertura dello spettaco-lo, la cerimonia di scambio dei doni, in cui Giovani CRI di Frattaminore, hanno offerto a Flavio Togni, in segno di ringraziamento, una targa, alcune borse realizzate da mamme africane, un calendario e dei fiori. Per tutti i presenti un’esperienza meravigliosa ed emo-zionante. Fondamentale, per la realizzazione dell’evento, è stato l’aiuto del Comitato Locale CRI di Frattamaggiore, che ha messo a disposizione i mezzi per poter trasportare parte degli spettatori allo spettacolo, come coloro che hanno donato il noleggio dei bus che hanno permesso di portare la maggior parte dei presenti. L’iniziativa ha avuto un grande successo ed è perfettamente riuscita grazie alla grande forza e alla determinazione messe in

campo da tutti i Giovani CRI del gruppo di Frattaminore che, anco-ra una volta, hanno centrato per-fettamente l’obiettivo: essere d’aiuto per i vulnerabili. La risul-tante dell’attività, infatti, è stata proprio che l’azione dei Giovani CRI non ha più limiti e anche in territori difficili come quelli della provincia di Napoli, si riesce final-mente a vedere bene l’operato di Croce Rossa, che non mira solo al cambiamento delle mentalità, ma promuove anche il concetto di “integrazione culturale”, attra-verso un nuovo canale d’azione: quello dell’intrattenimento. Giacomo Colantuono Redazione PIONews

La Croce Rossa dà… spettacolo! I Giovani della CRI di Frattaminore e l’American Circus insieme per i Vulnerabili

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I Giovani CRI raccontano il vo-lontariato ai coetanei sardi A Cagliari, associazionismo in scena con il "Youth all Together on board", ricordando Rossella Urru

In data 28 febbraio, si è svolto a Cagliari la manifestazione con-clusiva del progetto “ Youth all Together on Board, iniziativa volta a sensibilizzare, informare e formare i giovani Sardi. Pro-mossa dall’associazione Terra di Mezzo 2000, con la collaborazio-ne del Comune di Cagliari, Regio-ne Sardegna ed Università di Ca-gliari, tra le varie associazioni giovanili no-profit presenti, han-no preso posto pure i Pionieri della Croce Rossa di Cagliari. Con una cifra di 1300 presen-ti,divisi nell’arco giornaliero 10.30-19.00, tra giovani studenti e curiosi provenienti da tutta l’isola, la manifestazione è riu-scita nel suo intento di rendere p iù cosc ient i i ragazz i s u l l ’ i m p o r t a n z a dell’associazionismo volontaristi-co, indipendentemente dal colo-re della divisa o dagli scopi per-seguiti. Svoltasi preso il centro congressi della Fiera campionaria di Ca-gliari, la cerimonia ha avuto ini-zio ricordando Rossella Urru, at-tualmente in mano a sequestra-tori Islamici e simbolo di tutti i volontari Sardi nel mondo. Con grande spirito d’iniziativa i ragazzi della componente giova-nile della Croce Rossa hanno ac-colto l’invito a partecipare atti-vamente con un banchetto infor-mativo. Più di quanto si aspet-tassero è stato l’afflusso dei ra-gazzi, perlopiù liceali, all’ info point; tema più discusso: come prevenire le malattie sessuali. In merito, e’ stato donato, a tutti i

richiedenti, un preservativo, pro-prio come simbolo dell’arma più potente per prevenire il rischio di malattie infettive; molte an-che le domande sull’uso corretto d e l l o s t e s s o . Vetrina importante dunque, per il corpo Pionieri di Cagliari; non pochi sono stati i ragazzi incurio-siti dalle molteplici attività che vedono coinvolti i ragazzi della Croce Rossa, e non pochi i ragaz-zi interessati all’idea di poterne farne parte un giorno. Giovani che parlano ai giovani, questa la chiave del successo promoziona-le messa in moto dai 6 Pionieri presenti; davanti alle telecamere di alcune web tv e davanti ai mi-crofoni della web radio Unica.it si è ripetuto quanto sia impor-tante valorizzare ogni singolo giovane e ogni suo minimo inte-resse; l’associazionismo volonta-ristico, anche a livello di Croce Rossa, significa innanzitutto “altruismo” ma da intendere in primo luogo come miglior oppor-tunità per accrescere se stessi. Di crescita personale si parla, senz’ombra di dubbio, anche per i Pionieri presenti; confrontarsi con altri giovani, parlare come si parla ad un amico, affrontare problematiche non sempre trat-

tate anche a livello mediatico nazionale; tutti fattori che sommati tra loro ti fanno capi-re quanto importante sia tutto quello che svolgono questi ra-gazzi in nome della Croce Ros-sa. Stefano Corsini Redazione PIONws

A febbraio grande successo per le attività di prevenzione sulle malattie a trasmissione sessua-le: oltre 700 contatti nell’ultimo mese. Dopo la densa e ben riuscita settimana di inizio Dicembre sulla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissi-bili (MST), i Giovani della Croce Rossa Italiana non si sono certo presi una vacanza. Le attività sulla prevenzione in tal senso continuano, l’impegno è costante, e i contatti crescono. Solo nel mese di Febbraio sono stati regi-strati 755 contatti grazie all’operato dei gruppi di Pesaro, Ercolano (NA), Oleggio (NO), Montebelluna (TV) e Penne (PE). Tra locali notturni e istitu-ti superiori, i volontari dei diversi co-mitati hanno avvicinato i giovani par-tecipanti con lezioni informative sulle malattie sessualmente trasmissibili e sul corretto uso del preservativo; han-no discusso con loro, coinvolgendoli attivamente sul modello della “Peer Education”, l’educazione alla pari dei Giovani CRI, hanno distribuito loro test/quiz e maxi cruciverba inerenti il tema della prevenzione in ambito ses-suale. Come materiale di supporto, preservativi, volantini, cartelloni e slides. Il costo delle attività organizza-te dai Giovani della Croce Rossa Italia-na non ha mai superato i 30 euro e molto spesso è stato pari a zero. Gli animatori MST sono stati affiancati quasi sempre da Pionieri di supporto e in alcuni casi da formatori. La ricezione è stata ottima e i ragazzi molto collaborativi: si continua, quin-di, sulla buona strada.

Nuovo veicolo di soccorso in do-tazione a Benevento Da lunedì 6 febbraio 2012 il comitato provinciale Croce Rossa Italiano di Be-nevento, ha in dotazione un veicolo di soccorso ed assistenza munito di gom-me termiche e catene, idoneo a rag-giungere zone montane. Nella giornata odierna ha portato soccorso alla citta-dinanza di San Giorgio La Molara, di-stribuendo viveri alla popolazione.

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