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Luciano Berio Le più belle orchestrazioni del maestro in un SACD Chandos a prezzo speciale. Sound and Music - Novità discografiche FEBBRAIO 2012

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Luciano Berio. Le più belle orchestrazioni del maestro

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LucianoBerioLe più belle orchestrazioni del maestroin un SACD Chandos a prezzo speciale.

Sound and Music - Novità discografi che FEBBRAIO 2012

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Hyperion 2CPO 6Chandos 8Mariinsky 17LSO 17Audite 17Supraphon 20Tactus 20Urania 21Leonardo 22Playa Sound 23Hi-Q Records 24Naim 25OMR 25ORG 26Reference Recordings 27Speackers Corner 27Stockfi sch 28MA Recordings 29

In questo numero…SU

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LUIGI CHERUBINIARIE E OUVERTURES DA FIRENZE A PARIGIMaria Grazia Schiavo, sopranoAuser Musici, Carlo Ipata

CDA67893 (CD alto prezzo)

L. Cherubini: Sinfonia da Il Giulio Sabino; Turbata ai dubbi accenti (Ifi genia in Aulide); D’un dolce ardor la face; Ouverture da Démophon; Ti lascio ado-rato mio ben; Sinfonia da Armida abbandonata; I mesti affetti miei (Il Giulio Sabino); Sinfonia da Me-senzio, re d’Etruria

Facendo seguito ai dischi dedicati ad alcuni dei più affasci-nanti protagonisti della storia della musica italiana del XVIII secolo, l’ensemble Auser Musici e il suo fondatore e direttore Carlo Ipata volgono la loro attenzione a Luigi Cherubini, il compositore fi orentino che Beethoven considerò il miglio-re dei suoi contemporanei. Non è diffi cile capire cosa abbia impressionato Beethoven al punto da spingerlo a esprimere un giudizio così lusinghiero: la musica di Cherubini presenta infatti un carattere molto spiccato e una personalità ben de-fi nita, come si può facilmente notare ascoltando l’energica Sinfonia dell’opera Armida abbandonata, scritta da Cherubini all’età di soli 22 anni, e la cupa drammaticità dell’Ouverture del Démophon, che per motivi tuttora ignoti venne accolta in maniera alquanto tiepida da un pubblico parigino mai così indisponente. Il programma di questo disco comprende an-che quattro bellissime arie caratterizzate da un virtuosismo che sembra anticipare Rossini e che ci vengono proposte con straordinaria agilità da una Maria Grazia Schiavo in stato di grazia.

L’ensemble Auser Musici su HYPERION:

ANTONIO CESTILE DISGRAZIE D’AMORE

CDA67771/2(2 CD alto prezzo)

NICOLA PORPORAOR SÌ M’AVVEGGIO, OH AMOREElena Cecchi Fedi, sopranoCDA67621 (CD alto prezzo)

Più premiati 31

Primo piano 20SOFIA GUBAIDULINAINTEGRALE DEI QUARTETTI PER ARCHIStamic Quartet

Servizio Novità 30

Jean-Effl am BavouzetL’intervista 14

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ENRIQUE GRANADOSGOYESCASGarrick Ohlsson, pianoforte

CDA67846 (CD alto prezzo)

E. Granados: Goyescas o Los majos enamora-dos; El pelele ‘Escena goyesca’; Allegro de conciertoDopo aver portato a ter-mine le integrali delle variazioni di Brahms e delle sonate di Weber, Garrick Ohlsson ha pen-sato di illuminare questi

mesi bui e freddi con la calda luce mediterranea di Goye-scas, il capolavoro pianistico di Enrique Granados. Com-posta all’inizio del XX secolo, Goyescas rende omaggio a Francisco Goya, il grande pittore spagnolo per il qua-le Granados provava un’ammirazione senza limiti. Sotto l’aspetto dei contenuti, queste sei miniature non possono essere definite poemi sinfonici, ma piuttosto reinterpre-tazioni musicali di dettagli contenuti nei quadri di Goya, soprattutto i Caprichos, una serie di acquerelli che met-tevano alla berlina la società spagnola dei primi anni del XIX secolo.In Goyescas trova spazio anche la musica popolare spa-gnola, come si può notare nel celebre Quejas, o La maja y el ruiseñor, dialogo tra una Fanciulla e un Usignolo, che si conclude con una meravigliosa cadenza dell’Usignolo. La profonda ammirazione che Granados provò sempre nei confronti di Goya si concretizzò anche in El pelele, una pagina di grande vitalità che racconta la storia di un fan-toccio di paglia gettato da un trampolino, mentre il brillan-tissimo Allegro de concierto costituisce la degna conclu-sione di un disco di sorprendente bellezza.

Garrick Ohlsson su HYPERION:

JOHANNES BRAHMSINTEGRALE DELLE VARIAZIONI

PER PIANOFORTECDA67777 (2 CD al prezzo di 1)

EDITOR’S CHOICE(Gramophone)

FRYDERYK CHOPININTEGRALE DELLE OPERE

PER PIANOFORTECDS44351/66

(16 CD al prezzo speciale)

CARL MARIA VON WEBERINTEGRALE DELLE SONATE

PER PIANOFORTECDD22076

(2 CD al prezzo di 1)

DMITRI SHOSTAKOVICHOPERE PER VIOLA E PIANOFORTELawrence Power, viola - Simon Crawford-Phillips, piano

CDA67865 (CD alto prezzo)

D. Shostakovich: Sette Preludi dai Ventiquattro Preludi op. 34 nella tra-scrizione di Evgeni Strakhov; Sonata per vio-la e pianoforte op. 147; Cinque Pezzi da Il tafano op. 97 (arrangiamento: Vadim Borisovsky)Il violista Lawrence Power è il protagonista

del febbraio 2012 della Hyperion in quanto, oltre al di-sco dedicato a Britten, questo mese presenta con Simon Crawford-Phillips anche un CD incentrato sulla produ-zione cameristica di Shostakovich. Il programma è imper-niato sull’ultima opera portata a termine dal grande com-positore russo, la Sonata per viola e pianoforte, eseguita postuma nel giorno in cui Shostakovich avrebbe compiuto 69 anni.L’elemento più famoso di quest’opera è costituito dal Fi-nale, un movimento lento che rielabora il tema iniziale della sonata Al chiaro di luna di Beethoven. Shostakovich diede agli archi un ruolo di grandissima importanza anche nelle sue colonne sonore, come si può notare nell’incan-tevole Romanza del Tafano, un brano che costituisce da sempre uno dei principali cavalli di battaglia dei violini-sti. In questo disco Power dimostra che questo brano può essere eseguito con eccellenti risultati anche con la viola nell’arrangiamento di Vadim Borisovsky, fondatore del Quartetto Beethoven, che trascrisse i cinque brani dell’o-pera di Shostakovich. Il programma di questo disco viene completato da una brillantissima esecuzione di sette Pre-ludi per pianoforte op. 34 trascritti da Evgeni Strakhov, uno dei migliori allievi di Borisovsky.

Lawrence Power e Simon Crawford-Phillips su HYPERION:

PAUL HINDEMITHINTEGRALE DELLE OPEREPER VIOLA - VOLUME 1

CDA67721 (CD alto prezzo)EDITOR’S CHOICE (Gramophone)

YORK BOWENINTEGRALE DELLE OPERE PER VIOLA E PIANOFORTECDA67651/2 (2 CD alto prezzo)

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BENJAMIN BRITTENOPERE ORCHESTRALIAnthony Marwood, violino; Lawrence Power, violaBBC Scottish Symphony Orchestra, Ilan Volkov

CDA67801 (CD alto prezzo)

B. Britten: Concerto per violino e orchestra op. 15; Doppio concerto per violi-no, viola e orchestra; La-chrimae op. 48a Considerato uno dei ca-meristi più raffi nati in circolazione, negli ultimi tempi Anthony Marwood si è messo in grande evi-denza anche come solista,

realizzando per la Hyperion due volumi della collana The Ro-mantic Violin Concerto e ora un disco dedicato a Benjamin Britten con la BBC Scottish Symphony Orchestra diretta da Ilan Volkov. Composto nella prima fase della carriera di Brit-ten, il Concerto per violino e orchestra è caratterizzato da un tormentoso lirismo e da una mutevolezza di atmosfera che ri-cordano sia Berg sia Prokofi ev, per quanto l’opera sia nel suo insieme molto personale. Il precedente Doppio Concerto per violino, viola e orchestra appare ancora più stupefacente per la maturità tecnica dimostrata da un Britten appena diciotten-ne. Da notare che quest’opera dovette attendere ben 65 anni prima di essere eseguita per la prima volta nel 1997 nel corso di un attesissimo concerto della 50ª edizione del Festival di Aldeburgh. In quest’opera Anthony Marwood è affi ancato da Lawrence Power, protagonista questo mese anche di un disco dedicato alle opere per viola e pianoforte di Shostakovich. La viola era lo strumento di Britten, che gli dedicò Lachrimae, un lavoro ispirato a un song di John Dowland che ci porta all’ultimo scorcio della sua carriera, in quanto, pur essendo stato composto nel 1950, la sua orchestrazione fu portata a termine solo nel 1976, pochi mesi prima della sua scomparsa.

Già disponibili:

THE ROMANTIC VIOLIN CONCERTO - VOL. 5S. COLERIDGE TAYLOR - SIR ARTHUR SOMERVELLAntony Marwood, violinoBBC Scottish Symphony Orchestra, Martyn BrabbinsCDA67420 (CD alto prezzo)

SIR WILLIAM WALTON - EDMUND RUBBRACONCERTI PER VIOLA E ORCHESTRALawrence Power, violaBBC Scottish Symphony Orchestra, Ilan VolkovCDA67587 (CD alto prezzo)NOMINATION AI GRAMOPHONE AWARDS DEL 2008.

AA.VV.THE POWER OF LOVE - AN ENGLISH SONGBOOKAlice Coote, mezzosoprano - Graham Johnson, pianoforte

CDA67888 (CD alto prezzo)

J.L. Molloy: Love’s old sweet song M.V. White: So we’ll go no more a-ro-ving; The Spring has come; The Devout Lover E. Elgar: Speak, music; Pleading L. Lehmann: Ah, moon of my delight; Love, if you knew the light; Pa’s bank R. Vau-ghan Williams: Silent

noon G. Peel: Almond, wild almond; The early morning R. Quilter: There be none of Beauty’s daughters; Now sleeps the crimson petal; Love’s Philosophy P. Grainger: The po-wer of love C.A. Gibb: Hypochondriacus; A Song of Sha-dows P. Warlock: Take, O take those lips away; The night; Queen Anne E.J. Moeran: In youth is pleasure I. Gurney: Goodnight to the meadow; The boat is chafi ng; Lights Out G. Holst: Journey’s End; BetelgeuseConsiderata tra i migliori mezzosoprani attualmente in cir-colazione, Alice Coote fa il suo esordio nel catalogo della Hyperion con un disco di grande interesse che la vede ac-compagnata da Graham Johnson, instancabile esploratore del repertorio vocale. Il programma di questo disco è stato defi nito dallo stesso Johnson «una rassegna storica della po-esia e della produzione vocale inglesi», in quanto conduce l’ascoltatore in un viaggio in mezzo secolo di songs dedicati non solo all’amore umano, ma anche a quello per la natura e addirittura per il denaro. Alcune delle pagine più toccan-ti, come Lights Out di Ivor Gurney e Betelgeuse di Gustav Holst, sono basate sul tema della morte di una persona amata. In ogni caso, in questo disco non manca la dolcez-za, come si può notare ascoltando i delicati brani di Roger Quilter, e nemmeno una certa brillantezza, che trova piena espressione nella graziosa The Spring has come di Maude Valérie White e nell’amara Queen Anne di Peter Warlock.

WILLIAM CROFTOPERE SACRESt Paul’s Cathedral ChoirThe Parley of Instruments, J. Scott

CDH55252 (CD medio prezzo)

W. Croft: Te Deum; Rejoice in the Lord, o ye righteous “A Thanksgiving Anthem”; The Burial Service; Jubilate«L’acustica della St Paul’s Cathedral viene resa in questo di-sco in maniera estremamente realistica.

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Se a tutto questo si ag-giunge un libretto con un’eccellente nota di co-pertina e tutti i testi, pos-siamo affermare che que-sto nuovo titolo della Hyperion è destinato a servire nel migliore dei modi alla rivalutazione di William Croft» (Fan-fare, Stati Uniti) «L’in-

terpretazione del St Paul’s Cathedral Choir diretto da John Scott si colloca ai massimi livelli» (Choir & Organ).

JAN DISMAS ZELENKAOPERE SACRESolisti, The King’s Consort, Robert King

CDH55424 (CD medio prezzo)

J.D. Zelenka: Litaniae de Venerabili Sacramen-to Z147; Regina caeli la-etare Z134; Salve regina, mater misericordiae Z135; Officium defuncto-rum Z47 (selezione)Il compositore boemo Jan Dismas Zelenka fu uno dei protagonisti più controversi del periodo

barocco, come dimostra il fatto che da un lato fu un uomo molto religioso e dall’altro non seppe mai imparare certe regole che avrebbero potuto assicurargli incarichi di gran-de prestigio.Se a tutto questo si aggiunge una spiccata propensione a rigettare tutte le convenzioni armoniche dell’epoca non si fa fatica a capire perché Zelenka ottenne successi di gran lunga minori rispetto a quelli che avrebbe meritato.Nonostante questo, Zelenka ci ha lasciato una vasta pro-duzione, nella quale spiccano alcuni lavori di straordinaria bellezza, la cui scrittura si avvicina molto a quella del suo quasi contemporaneo Johann Sebastian Bach.Questo fatto appare evidente fin dalle prime battute delle Litaniae, un’opera di eccezionale intensità emotiva che viene esaltata ai massimi livelli da un King’s Consort in forma smagliante diretto con polso e molto buon gusto da un ispirato Robert King.In ogni caso, Zelenka era anche in grado di raggiungere anche i recessi più intimi dell’anima, come si può nota-re ascoltando il delizioso Salve Regina, cantato con in-superabile partecipazione emotiva da una giovanissima Carolyn Sampson.

JOHANN KUHNAUOPERE SACRESolisti, The King’s Consort, Robert King

CDH55394 (CD medio prezzo)

J. Kuhnau: Ihr Himmel jubilirt von oben; Weicht ihr Sorgen aus dem Hertzen; Wie schön leuchtet der Morgenstern; Gott, sei mir gnädig nach deiner Güte; Tristis est anima mea; O heilige ZeitJohann Kuhnau fu un uomo estremamente eclettico, in quanto, oltre a svolgere la

professione di compositore, si laureò in giurisprudenza, studiò diverse lingue sia antiche (latino, greco ed ebreo) sia moderne (francese e italiano), si dedicò alla teoria musicale e trovò ad-dirittura il tempo di scrivere un romanzo nel quale prendeva in giro le manie e i limiti dell’ambiente musicale dei suoi tempi. Sotto il profi lo stilistico, Kuhnau può essere considerato una sorta di anello di congiunzione tra Heinrich Schütz e Johann Se-bastian Bach, tuttavia le sue opere presentano una serie di tratti molto originali, come si può notare dall’ascolto di questo disco. Dalla sfolgorante fanfara di ottoni che apre la cantata Ihr Him-mel jubilirt alla commovente intensità emotiva che pervade Tri-stis est anima mea, le opere di Kuhnau presentate in questo disco vengono esaltate al massimo grado dalla splendida interpreta-zione del King’s Consort. CRITICS’ CHOICE (Gramophone).

AA.VV.BLAH BLAH BLAHSarah Walker, mezzosoprano - Roger Vignoles, pianoforte

CDH55422 (CD medio prezzo)

G. Gershwin: Blah blah blah; They all laughed; Three times a day; Boy, what love has done to me! C. Porter: The Tale of the Oyster; Whe-re, oh where? J. Nicholas: Place Settings; Usherette’s Blues W. Bolcom: Lime jello marshmallow cottage cheese surprise A. Schönberg: Gi-gerlette; The Satisfi ed Lover;

Aria da ‘The Mirror of Arcady’ M. Flanders e D. Swann: A word on my ear L. Bernstein: Who am I? L. Lehmann: There are fairies at the bottom of our garden G. Wright: Transatlantic Lullaby D. Baker: Someone is sending me fl owers M. Dring: Song of a nightclub proprietress J. Kern: Bill

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Questa ristampa nella serie economica Helios ci permette di rivivere uno dei concerti più divertenti tenutisi nel tempio della musica vocale londinese di Wigmore Hall. Per chi non ha avuto la fortuna di essere presente questo disco costituirà una splendida scoperta, con i brani di Arnold Schönberg - un autore famoso per la diffi coltà della sua scrittura - che vanno a braccetto con le brillanti opere di Cole Porter, Madeleine Dring e George Gershwin, mentre gli arguti lavori di Jeremy Nicholas dimostrano che la tradizione di Flanders & Swann è ancora viva e vegeta. Ascoltando questo disco avrete l’im-pressione di pasteggiare a ostriche, formaggi pregiati e arin-ghe nella migliore tradizione britannica, di osservare azzima-ti giovanotti indossare improbabili copricapo allo scopo di conquistare il cuore di altezzose fanciulle, di rendervi conto di come l’amore possa essere ricercato, agognato, conquista-to, perso e infi ne diventare il più noioso dei sentimenti, il tut-to sotto lo sguardo divertito della fate nascoste in un angolo di un giardino incantato. Insomma, un cocktail esplosivo, che ci viene proposto con un approccio al tempo stesso delicato e malizioso da Sarah Walker e Roger Vignoles.

JOHANNES BRAHMSINTEGRALE DELLE SINFONIEHelsingborg Symphony Orchestra, Andrew Manze

CPO777720 (3 SACD al prezzo di 2)

J. Brahms: Sinfonia n. 1 op. 68; Sinfonia n. 2 op. 73; Sinfonia n. 3 op. 90; Sinfonia n. 4 op. 98; Varia-zioni su un tema di Haydn op. 56a; Ouverture Tragi-ca op. 81; Ouverture Ac-cademica op. 80Nel corso degli ultimi anni Andrew Manze si è affer-mato tra i direttori più ca-

rismatici della sua generazione. Spinto da un entusiasmo che lo ha portato a esplorare prima la letteratura barocca e poi le opere dei principali compositori del XX secolo, Manze ha un repertorio incredibilmente vasto che esegue con un approccio comunicativo e molto coinvolgente. A partire dal settembre del 2006 Manze è direttore principale della Helsingborg Sym-phony Orchestra. Con questa orchestra Manze ha registrato una straordinaria integrale delle sinfonie di Brahms, che oggi la CPO è orgogliosa di presentare al pubblico degli appassio-nati. Questa nuova integrale delle sinfonie di Brahms si basa su uno stile esecutivo che si spinge oltre il cosiddetto “approc-cio storicamente informato” che Manze adottò ai tempi della Academy of Ancient Music, in quanto molte decisioni relative

alla tecnica esecutiva tengono conto della prassi in uso negli ultimi decenni del XIX secolo ma non prevedono l’utilizzo degli strumenti d’epoca. In questo modo, dopo i primi due volumi delle sinfonie di Bruckner dirette da Mario Venzago, la CPO si accosta a un altro grandissimo corpus sinfonico con un’interpretazione estremamente originale.

AA.VV.CANTATE D’AMORE ITALIANESilvia Vajente, soprano; Epoca barocca

CPO777583 (CD medio prezzo)

A. Steffani: Spezza amor l’arco A. Vivaldi: All’om-bra di sospetto A. Lotti: Ti sento ò Dio bendato D. Scarlatti: Di Filli vendi-carmi vorreiConsiderato con il fl au-to traverso uno dei due «strumenti a fi ato in grado di cantare», all’inizio del XVIII secolo l’oboe non

conquistò solo un posto stabile nelle orchestre, ma entrò an-che a far parte di molte formazioni cameristiche, che con il loro limitato organico costituivano l’accompagnamento ide-ale per la cantata da camera, un genere che in quel periodo ottenne un grandissimo successo in ogni parte d’Europa. In questo periodo l’oboe venne spesso chiamato a esibirsi con i cantanti come strumento obbligato, dando vita a un dialogo brillante e poetico, come si può notare ascoltando le quattro opere di altrettanti celebri compositori italiani presentate in questo disco. L’amore costituì una inesauribile fonte di ispi-razione per i grandi maestri del Barocco italiano, che sep-pero esprimerne in maniera magistrale anche le più piccole infl essioni, raggiungendo spesso il vertice nella cantata da camera. Questo disco vede assoluti protagonisti l’ensemble Epoca Barocca e Silvia Vajente, un giovane soprano che si è già messa in evidenza per il suo acceso temperamento. Nelle cantate che la vedono affi ancata dall’oboe la Vajente intesse con lo strumento dialoghi davvero appassionanti, che rag-giungono il vertice nella incantevole Ti sento o Dio bendato di Antonio Lotti. Fin dalle prime battute della prima cantata, la Vajente saprà conquistarvi con la sua vocalità morbida e ricca di colori e con un fraseggio precisissimo ed estrema-mente espressivo. Il meglio del meglio dell’arte barocca!

JULIUS ROENTGENOPERE CAMERISTICHE PER FIATILinos Ensemble

CPO777127 (CD medio prezzo)

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J. Roentgen: Serenata n. 1 op. 14; Settimino per fl auto, oboe, clarinetto, due corni e due fagotti; Serenata n. 2; Quintetto per fl auto, oboe, clarinetto, corno e fagotto; Trio per fl auto, oboe e fa-gotto op. 86Julius Roentgen fu un pia-nista e violista di grande talento, un fatto che spiega

il gran numero di opere cameristiche per archi e pianoforte che compose per tutto l’arco della sua carriera. Nella vastissima produzione di Roentgen le opere per formazioni di strumenti a fi ato costituiscono un’esigua minoranza, ma sotto l’aspetto qualitativo sono considerate tra i suoi massimi capolavori. Se l’organico ridotto della Serenata n. 1 sembra ispirato alle sere-nate per strumenti a fi ato di Mozart e all’Ottetto di Beethoven, la Serenata n. 2 e il Quintetto sono caratterizzati da un minor grado di elaborazione formale molto simile a quello delle opere dei compositori francesi coevi. Anche il Trio op. 86 è pervaso da una meravigliosa freschezza e da una incontenibile joie de vivre e il fatto che Roentgen sia riuscito a ottenere un simile ri-sultato con un organico costituito da soli tre strumenti la dice molto lunga sul suo talento compositivo. Il Linos Ensemble è stato defi nito dai critici musicali della stampa berlinese tra le migliori formazioni cameristiche del mondo per i concerti che lo hanno visto protagonista nella capitale tedesca, un giudizio molto lusinghiero che trova piena conferma nella freschezza e nel vigore espressivo con cui esegue queste bellissime opere.

ENGELBERT HUMPERDINCKOPERE CAMERISTICHEA. Kirpal, pianoforte; L. Dubrovskaya, violino, Diogenes Quartett

CPO777547 (CD medio prezzo)

E. Humperdinck: Quar-tetto per archi; Quintetto per archi e pianoforte; Minuetto per pianoforte e quattro archi; Movimento di Quartetto per archi in mi minore; Movimento di Quartetto per archi in do minore; Notturno per tre violini, viola e violoncelloNella produzione di En-

gelbert Humperdinck la cameristica riveste un ruolo molto limitato, un fatto che peraltro non giustifi ca il totale oblio nel quale è caduta subito dopo la morte del compositore tedesco. Secondo alcuni musicologi, Humperdinck avrebbe provato uno scarso interesse per la musica da camera, un’illazione che viene però smentita dalle opere presentate in questo

disco, che dimostrano come il compositore si dedicasse a questo genere per impratichirsi con le forme classiche e per raggiungere un livello sempre maggiore di esperienza con gli organici più diversi. In queste opere è possibile notare tut-ti gli elementi più caratteristici di Humperdinck, tra cui le costruzioni armoniche, la raffi nata architettura dei passaggi contrappuntistici e una grandissima propensione per la me-lodia, che si concretizza in una serie di temi di straordinaria bellezza. Una splendida conferma a questa valutazione è co-stituita dal Notturno, nel quale sono presenti tutte le caratteri-stiche più personali dello stile di Humperdinck, al punto che la sua precocissima data di composizione potrebbe sembrare quasi incredibile. Nel suo insieme, la cameristica di Humper-dinck costituisce un ambito di grande interesse nella lettera-tura tardo romantica meno conosciuta.

JOHANN SEBASTIAN BACHOPERE SACRE APOCRIFEGesualdo Consort AmsterdamSolistenquartett der Musikhochschule BremenAlsfelder Vokalensemble, Hannoversche HofkapelleWolfgang Helbich

CPO777561 (CD alto prezzo)

J.S. Bach: Messa BWV Anh. 167; Magnifi cat BWV Anh. 30; Messa BWV Anh. 24; Sanctus BWV 240; San-ctus BWV 239; Sanctus BWV 237; Cantata BWV 150Dopo una lunga pausa, la CPO prosegue la sua stra-ordinaria serie dedicata alle opere apocrife di Johann

Sebastian Bach curata da Wolfgang Helbich. A proposito di que-sto disco Helbich ha scritto: «Per molti anni mi sono occupato di queste opere nell’ipotesi che fossero state scritte da Bach. Ho sempre preso in considerazione anche i lavori che languivano nell’Appendice del catalogo bachiano per cercare di capire per quale ragione Bach se ne fosse interessato e se fosse il caso di ripresentarli oggi in concerto e in disco. I cinque dischi dedicati alle opere apocrife di Bach che abbiamo realizzato per la CPO sono stati accolti con grande favore sia dal pubblico sia dalla stampa. Siamo orgogliosi di aver proposto al pubblico una serie di lavori affascinanti e commoventi fi nora del tutto sconosciuti. Il programma del sesto volume si discosta sensibilmente dai pre-cedenti, in quanto presenta una serie di lavori che Bach rielaborò da opere di altri compositori. Tra tutti spicca la cantata Nach dir, Herr, verlanget mich BWV 150, un’opera che ora viene at-tribuita a Bach con una grado di certezza sempre maggiore. I dubbi sulla paternità del sommo Cantor lipsiense erano basati soprattutto su una serie di caratteristiche molto insolite rispet-

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to allo stile di Bach più conosciuto. Oltre a questa cantata, il nostro disco contiene la Messa in sol maggiore, una splendida opera dalle sonorità ricche e sensuali, l’originalissimo Magnifi -cat in do maggiore, la deliziosa e intensa Messa in la minore e tre versioni del Sanctus molto diverse tra loro, nell’ultima delle quali Bach seppe trasformare un’opera di modesta bellezza in un vero capolavoro. Dopo averle ascoltate, sarete d’accordo con me nell’affermare che queste opere non possono essere attribui-te ad altri che a Bach. Con questa serie di registrazioni ci siamo posti l’obiettivo di far conoscere al pubblico più vasto possibile la musica dei predecessori e dei contemporanei di Bach (e in qualche caso anche lavori usciti con ogni probabilità dalla sua penna), mettendo in evidenza le analogie e le differenze stilisti-che esistenti tra le loro opere e quelle di colui che è giustamente considerato uno dei più grandi geni della storia della musica».

Già disponibili:

J. S. BACHCANTATE APOCRIFE - VOL. 1Solisti, Alsfelder Barock Bremen, Wolfgang HelbichCPO139 (2 CD al prezzo di uno)

J. S. BACHCANTATE APOCRIFE - VOL. 2Solisti, I Febiarmonici, Alsfelder Vokalensemble, W. HelbichCPO985 (CD alto prezzo)

J. S. BACHMESSE E MAGNIFICAT APOCRIFISolisti, I Febiarmonici, Alsfelder Vokalensemble, W. HelbichCPO834 (CD alto prezzo)

J. S. BACHMOTTETTI APOCRIFIAlsfelder Vokalensemble, W. HelbichCPO235 (CD basso prezzo)

J. S. BACHPASSIONE SECONDO LUCA APOCRIFASolisti, Alsfelder Vokalensemble, Barockorchester Bremen, Wolfgang HelbichCPO293 (2 CD alto prezzo)

WILLIAM YOUNGOPERE PER CONSORT DI VIOLE DA GAMBAHamburger Ratsmusik, Simone Eckert

CPO777569 (CD medio prezzo)

Nonostante le incessanti ricerche che sono state compiute nel corso degli ultimi anni, si conosce molto poco della vita di William Young a parte il fatto che trascorse gli ultimi anni del-la sua vita a Innsbruck, alla corte dell’arciduca Ferdinand Karl.

Come violista, Young si esibì di fronte alla regina di Svezia Cristina, che nel 1655 soggiornò a Innsbruck nel corso del suo viaggio verso Roma. In quell’occasione, la re-gina si mise a danzare sul-la musica di Young, vio-lando in maniera clamoro-sa tutte le regole dell’eti-

chetta della corte dell’arciduca di Innsbruck. Da parte sua, Young dimostrò di essere il compositore inglese più talentuo-so della generazione precedente a Henry Purcell, John Jenkins e William Lawes. Nelle opere che sono giunte fi no ai giorni nostri Young seppe con la stessa maestria portare avan-ti la gloriosa tradizione della viola da gamba inglese e rinno-varla secondo gli stili più moderni; in particolare, la sua rac-colta di sonate pubblicata nel 1653 fu la prima opera del ge-nere data alle stampe da un compositore inglese, tracciando un modello che nel 1687 sarebbe stato seguito da Purcell. Le opere eseguite in questo disco del consort di viole Hambur-ger Ratsmusik diretto da Simone Eckert denotano una grande varietà stilistica, dimostrando in maniera più che convincente la versatilità di un compositore che seppe stare al passo con i tempi. Una nuova strepitosa riscoperta della CPO.

MANUEL DE FALLAOPERE ORCHESTRALIJean-Effl am Bavouzet, piano; Raquel Lojendio, sopranoBBC Philharmonic Orchestra, Juanjo Mena

CHAN10694 (CD alto prezzo)

M. de Falla: Notti nei giardini di Spagna; Il cap-pello a tre punte; Home-najesLa Chandos inaugura la nuova collana Música de España con una gradevo-lissima antologia di opere di Manuel de Falla inter-pretate dalla BBC Philhar-monic Orchestra diretta da

Juanjo Mena. Considerata tra le opere più poetiche di Falla, Notti nei giardini di Spagna è caratterizzata da una scrittura ricca di sfumature che ricorda lo stile di Debussy, che viene controbilanciata dalle linee nette e precise del pianoforte. I tre movimenti di questo lavoro sono pervasi dall’atmosfera di un luogo ben preciso.

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Il primo tempo evoca infatti i giardini del Generalife dell’Alhambra di Granada, il secondo rivela un carattere spiccatamente nordafricano, mentre il fi nale è ispirato ai giardini della Sierra de Córdoba. In questo lavoro lo stile voluttuoso di Falla viene contrastato dal continuo riapparire di un tema drammatico pieno di slancio e la conclusione è una delle più sensuali che la storia della musica ricordi. In questo disco Mena è affi ancato da Jean-Effl am Bavouzet, ar-tista esclusivo della Chandos che con i suoi ultimi dischi ha fatto incetta di riconoscimenti della stampa di tutto il mon-do. Basato sulla novella di Alarçon, il Cappello a tre punte venne commissionato a Falla nel 1916 da Diaghilev, impre-sario della compagnia dei Ballets russes. Imperniata su un vortice di sensualità, gelosia, possessività, scambi di identità e continui inganni, quest’opera narra gli infruttuosi tentati-vi compiuti da un anziano magistrato per sedurre la moglie di un mugnaio. La musica è vivacissima e ricca di colori, i personaggi sono tratteggiati in maniera molto brillante e la produzione originale vide protagonisti artisti di grandissimo talento, tra cui Léonide Massine, autore della coreografi a, Pablo Picasso, che disegnò i costumi e la famosa étoile Ta-mara Platonovna Karsavina. Il Cappello a tre punte divenne uno dei più grandi successi di Diaghilev e consentì a Falla di consacrarsi tra i compositori più famosi della sua epoca. Il programma si chiude con Homenajes, un brano nel quale Falla rende omaggio ai suoi colleghi musicisti. La “Fanfare sobre el nombre de Arbós” fu scritta per celebrare il settan-tesimo compleanno del direttore Enrique Fernández Arbós, mentre Pedrelliana è un omaggio postumo a Felipe Pedrell, l’insegnante di Falla, che ebbe una grandissima infl uenza sulla maturazione artistica e umana del compositore spa-gnolo.

Jean-Effl am Bavouzet su CHANDOS:

GABRIEL PIERNÉOPERE PER PIANOFORTE E ORCHESTRAJean-Effl am Bavouzet, pianoforteBBC Philharmonic Orchestra, Juanjo MenaCHAN10633 (CD alto prezzo)

RAVEL -DEBUSSY -MASSENETOPERE PER PIANOFORTE E ORCHESTRAJean-Effl am Bavouzet, pianoforteBBC Symphony Orchestra, Yan Pascal TortelierCHSA5084 (SACD alto prezzo)VINCITORE DEL GRAMOPHONE AWARD DEL 2011.

ERICH WOLFGANG KORNGOLDOPERE CAMERISTICHEJennifer Stumm, viola; Bartholomew LaFollette, violoncelloKathryn Stott, pianoforte; Doric String Quartet

CHAN10707 (CD alto prezzo)

E.W. Korngold: Sestetto per archi op. 10; Quintet-to per archi e pianoforte op. 15Erich Wolfgang Korngold fu uno dei talenti più lu-minosi che la storia della musica occidentale ricordi, al punto che la sua musica riscosse l’apprezzamento di compositori del calibro di

Mahler, Strauss e Puccini. Korngold compose il Sestetto per ar-chi tra il 1914 e il 1916, nello stesso periodo in cui vide la luce la sua opera Violanta, una contiguità temporale che secondo alcuni potrebbe spiegare i numerosi elementi teatrali presenti in questo bellissimo lavoro. Il primo movimento presenta alcuni elabo-rati passaggi contrappuntistici che vedono protagonisti tutti gli strumenti, mentre nell’Adagio l’atmosfera sfuma in una intensa sensualità e il terzo movimento vede emergere sonorità molto più intense. In questo brano Korngold sembra quasi giocare con quello che è il più viennese tra i generi musicali, il valzer. Il Sestetto si chiude nel più classico degli stili di Korngold, con un Finale all’insegna della vivacità e dell’ottimismo. Il Quintetto per due violini, viola, violoncello e pianoforte op. 15 venne ese-guito per la prima volta ad Amburgo nel 1923 con il compositore al pianoforte, riscotendo un grande successo. Pervaso da un buo-numore contagioso e da un irresistibile fascino, questo quintetto consente di apprezzare tutta la solarità dell’animo di Korngold. Da notare che in quest’opera Korngold inserì alcuni elementi del codice segreto che aveva elaborato per inviare messaggi d’a-more alla sua fi danzata nel corso dei concerti in cui venivano eseguite le sue opere. Defi nito dal critico di Gramophone «uno dei quartetti migliori dell’ultima generazione», il Doric String Quartet è stato accolto con entusiasmo sia dal pubblico sia dalla stampa di tutto il mondo. In questo disco il Doric String Quartet è affi ancato dalla pianista Kathryn Stott, dalla violista Jennifer Stumm e dal violoncellista Bartholomew LaFollette.

Il Doric String Quartet su CHANDOS:

ERICH WOLFGANG KORNGOLDQUARTETTI PER ARCHIDoric String QuartetCHAN10611 (CD alto prezzo)

ROBERT SCHUMANNQUARTETTI PER ARCHIDoric String QuartetCHAN10692 (CD alto prezzo)

WILLIAM WALTONQUARTETTI PER ARCHIDoric String QuartetCHAN10661 (CD alto prezzo)

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BRAHMS: Quintetto per clarinetto Bordin Quartet, Ivan MozgovenkoCHAN10151H

BRITTEN: Les Illuminations / Quatre Chansons FrancaisesRoyal Scottish National Orch., ThompsonCHAN10192X

DOHNANYI: Concerti per piano NN. 1 & 2H.helleyBBC Philharmonic, M. BamertCHAN10599X

ELGAR: The wand of youth suites Ulster Orchestra, Bryden ThomsonCHAN10422X

ARENSKY: Piano trios NN. 1 & 2 Borodin TrioCHAN10184X30 titoli a € 9,90 a CD

BACH J.C.: Sinfonie NN. 4 & 6 The Academy of Ancient MusicCHAN0713X

KORNGOLD: Military MarchBBC Philharmonic, M. BamertCHAN10433X

KORNGOLD: Sursum cordaBBC Philharmonic, M. BamertCHAN10432X

MARCELLO: “La cetra” concertos Collegium Musicum 90, S. StandageCHAN0744X

MENDELSSOHN: Piano Trio NN.1 & 2 Borodin TrioCHAN10535X

NIELSEN: AladdinDanish National Radio, S. RozhdestvenskyCHAN10498X

PROKOFIEV: Ivan il TerribileLinda Finnie, Nikita Storojev Philharmonia Orchestra, N. JarviCHAN10536X

PROKOFIEV: The prodigal son Royal Scottish National O., N. JarviCHAN10486X

RACHMANINOV: The Bells; VocalisePhilharmonia Orchestra, N. JarviCHAN10327X

CHANDOS

ARENSKYBorodin Tr30 tit li € 9 90 CD

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STRAUSS: 4 Last Songs; Orchestral Songs Royal Scottish National O., N. JarviCHAN10075X

B. TCHAIKOVSKY: The Wind of Siberia Moscow Radio Symphony Orchestra FedoseyevCHAN10299H

VIVALDI: Laudate pueri, dominum Catherine Bott, The Purcell QuartetCHAN0714X

WALTON WILLIAM: Richard III Academy of St Martin in the FieldsSir Neville MarrinerCHAN10435X

RAVEL-DEBUSSY: Quartetti per archi Original Borodin QuartetCHAN9980H

RESPIGHI: Trilogia romana Philharmonia Orchestra, TortelierCHAN10035X

SCHEIBE: Sinfonie Concerto Copenhagen, A. ManzeCHAN0696X

SCHUMANN-CHOPIN: Concerti per piano Philharmonia Orchestra, N. JarviCHAN10603X

PROKOFIEV: Concerti per piano NN.1-5 Boris Berman, Horacio GutierrezRoyal Concertgebouw Orchestra, N. JarviCHAN10522/2X

PROKOFIEV: Story of a Real Man USSR Bolshoi Theatre Chorus and Orch. M. ErmlerCHAN10002/2X

RACHMANINOV: Concerti per piano NN.1-4 Royal Philharmonic O., HorensteinCHAN10078/2X

RAVEL: Integrale della musica per piano Louis Lortie, pianoCHAN10142/2X

RIMSKY - KORSAKOV: Overture Scottish National Orchestra, N. JarviCHAN10369/2X

SCHUBERT: Piano trios nn. 1 & 2 The Borodin TrioCHAN10033/2X

SHOSTAKOVICH: Ballet suites Scottish National Orchestra, N. JarviCHAN10088/2X

STRAUSS: Poemi Sinfonici vol. 1 Scottish National Orchestra, N. JarviCHAN10199/2X

CHANDOS

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AA.VV.PETITS FOURSP.E. Fisher, pianoforte; B. Smissen, viola; Brodsky Quartet

CHAN10708 (CD alto prezzo)

A. Khachaturian: Dan-za delle spade F. Men-delssohn: On wings of Songs S. Prokofiev: Marcia da L’amore delle tre melarance M. de Fal-la: Nana; Polo R. Schu-mann: Sehr Langsam; Tre Pezzi da Kindersze-nen F. Kreisler: Caprice viennois op. 2 D. Shosta-

kovich: Duetto per due violini e pianoforte; Valzer dalla Suite per orchestra jazz C. Debussy: Beau soir E. Elgar: Chanson de nuit; Chanson de matin; La capricieuse M. Ravel: Blues; Valzer n. 6 L. Godowsky: Alt-Wien A. Dvorák: Humoresque P. Sarasate: Playera; ZapateadoLa Chandos è orgogliosa di annunciare di aver firmato un contratto di esclusiva con il Brodsky Quartet in tempo per celebrare il quarantesimo anno di attività di questa presti-giosa formazione cameristica.Fondato nel 1972, il Brodsky Quartet non ha tardato a mettersi in grande evidenza nel panorama concertistico in-ternazionale, dando oltre 2000 concerti e incidendo più di 50 dischi. Primo frutto della collaborazione tra la Chandos e il Brodsky Quartet, questo disco presenta una splendida silloge dei bis che il quartetto inglese ha eseguito alla fine dei suoi concerti, una serie di brani caratterizzati da una incredibile varietà di stili e di stati d’animo. La spiccata propensione a dedicarsi a “tutta la musica bella” è stata uno degli elementi che hanno determinato il successo del Brodsky Quartet e che hanno contribuito a mantenere vivo l’entusiasmo dei suoi componenti fin dai primi anni della sua carriera.Una delle caratteristiche delle esecuzioni del quartetto in-glese è costituita dalla costante presenza di artisti ospiti, che hanno contribuito ad ampliarne il repertorio al di fuori dei confini della letteratura per quartetto d’archi.Questo fatto trova conferma nei due dischi del Brodsky Quartet che la Chandos pubblicherà nel corso del 2012, un titolo interamente dedicato a Debussy nel quale sarà affiancato dal pianista francese Jean-Efflam Bavouzet nel Trio per archi e pianoforte e dall’arpista Sioned Williams e dal contrabbassista Chris Laurence nelle Deux Dances per arpa e archi, e un disco comprendente una bella silloge di songs di compositori americani con la partecipazione del basso-baritono Sir Willard White.

LUCIANO BERIOCREAZIONI PER ORCHESTRA DA SCHUBERT, BRAHMS E MAHLERR. Williams, baritono; M. Collins, clarinettoBergen Philharmonic Orchestra, E. Gardner

F. Schubert: Rendering J. Brahms: Sonata per clarinetto e pianoforte op. 120 n. 1 G. Mahler: Hans und Grete; Phan-tasie; Scheiden und Meiden; Erinnerung; Frühlingsmor-gen; Ich ging mit Lust durch einen grünen WaldPer gran parte della sua carriera Luciano Berio sentì il desiderio di far coesistere il passato con il presente, un fatto che appare evidente nelle sue rivisitazioni di ce-lebri brani di Brahms e di Mahler e - soprattutto - nel-la celebre Rendering, un’opera del 1990 nella quale il compositore di Oneglia completò mettendoci molto del suo i frammenti della Decima Sinfonia di Schubert. Scri-vendo questo lavoro, Berio si era proposto «di adottare i criteri più moderni per completare le opere del passato, ripristinandone i colori ma evitando ogni tentativo di ce-lare i danni causati dal trascorrere del tempo, comprese le lacune rimaste nella composizione». La Sonata per clarinetto e pianoforte di Brahms incarna alla perfezio-ne lo stile intenso del grande compositore tedesco. La versione presentata in questo disco comprende un’intro-duzione orchestrale di quattordici battute al primo movi-mento scritta da Berio che conduce nella stringatissima frase di apertura di Brahms e altre cinque battute che precedono l’inizio del secondo movimento. Berio portò a termine la sua orchestrazione di sei Lieder giovanili di Gustav Mahler nel 1987 e ne diresse la prima esecuzione il 7 dicembre dello stesso anno con l’Orchestra Tosca-nini e il baritono Thomas Hampson. Questo disco vede protagonisti la Bergen Philharmonic Orchestra diretta da Edward Gardner, con il baritono Roderick Williams nei Lieder di Mahler e il clarinettista Michael Collins nella Sonata di Brahms.

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PIOTR ILIC CIAIKOVSKYQUARTETTO N. 2 OP. 22. QUARTETTO N. 3 OP. 30ASVBRD3500 (CD a prezzo speciale)

AA.VV.MOODSWINGASVBRD3501 (CD a prezzo speciale)

BEETHOVENQUARTETTIVG99212 (3 CD a prezzo speciale)

DIETERICH BUXTEHUDETRIOSONATE OP. 2The Purcell Quartet

CHAN0784 (CD alto prezzo)

Verso la fine della sua vita Dieterich Buxtehude raggiunse una fama così vasta che nel 1706 il ven-tunenne Johann Seba-stian Bach chiese un con-gedo di quattro settimane dal suo impiego di orga-nista ad Arnstadt e si mise in cammino alla volta di Lubecca per sen-

tirlo suonare. Per ironia della sorte, la straordinaria carrie-ra di Bach relegò Buxtehude fino a non molti anni fa all’ingrato ruolo di apripista del sommo Cantor lipsiense, quando in realtà l’altissima qualità delle sue opere dimo-stra che Buxtehude fu uno dei compositori più originali della fine del XVII secolo. Le Triosonate per violino, vio-la da gamba e clavicembalo op. 2 sono considerate tra i vertici della produzione cameristica di Buxtehude e lasce-ranno piacevolmente stupito chiunque si aspettasse di tro-vare lavori strettamente legati a uno stile prestabilito. Ogni sonata si differenzia nettamente dalle altre, presen-tando di volta in volta danze, fughe in miniatura, serie di variazioni che vedono il violino e la viola da gamba impe-gnati in dinamici duetti e movimenti lenti pervasi da una meravigliosa cantabilità. Vantando un’onorata carriera di 29 anni e una discografia comprendente oltre cinquanta

titoli che abbracciano un repertorio molto vasto, il Purcell Quartet è considerato una delle migliori formazioni spe-cializzate nella letteratura cameristica del periodo baroc-co. Nel corso della sua lunga carriera il Purcell Quartet si è esibito in ogni parte del mondo, riportando unanimi con-sensi di pubblico e di critica negli Stati Uniti, in Cile, in Bolivia, in Colombia, in Perú, in Giappone, in Turchia e in tutti i paesi europei e ha collaborato con numerosi cantan-ti di grandissimo talento.

OLA GJEILOOPERE CORALIPhoenix Chorale, Charles Bruffy

CHSA5100 (SACD alto prezzo)

O. Gjeilo: The Ground; Serenity; Northern Lights; Dark Night of the Soul; Ubi caritas; The Spheres; Tota pulchra es; Prelude; Phoenix; Uni-cornis captivator; Eve-ning PrayerLa Phoenix Chorale è una compagine corale con sede in Arizona che

nei primi anni della sua ormai lunga attività si focalizzò sui repertori rinascimentale e barocco, mentre negli ulti-mi tempi ha iniziato a interessarsi anche di opere nuove. In questo disco la Phoenix Chorale presenta una antolo-gia di brani corali del compositore norvegese Ola Gjeilo. Quando ascoltò per la prima volta Ubi caritas di Gjeilo, il direttore della Phoenix Chorale ne rimase conquistato, al punto da definire quest’opera «esaltante e magnetica». Bruffy decise così di presentare la musica di Gjeilo sia ai membri del coro sia al suo pubblico, ottenendo una una-nime conferma al suo lusinghiero giudizio. Poco dopo, a Gjeilo venne proposto di diventare il primo compositore in residenza della Phoenix Chorale.Phoenix è una versione dell’Agnus Dei scritta da Gjeilo per celebrare il cinquantesimo anniversario del coro sta-tunitense.Quando Gjeilo si recò per la prima volta in Arizona non aveva ancora mai visto un deserto e «la serena bellezza e la distesa sconfinata del paesaggio» lo commossero nel profondo del suo essere. Northern Lights è invece ispirata alla Norvegia e alla «temibile bellezza» del fenomeno na-turale che può esservi osservato.Quest’opera riflette in maniera molto efficace l’impressio-nante potenza dell’aurora boreale, che deve essere sem-brata presaga di funesti eventi ai popoli che risiedevano in Scandinavia nell’antichità, quando nessuno ne conosceva l’esatta la natura e prevaleva la superstizione.

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L’intervista:

Vincitore di numerosi riconoscimenti di grande prestigio per le nu-merose incisioni realizzate nel corso degli ultimi anni per la Chan-dos, il pianista francese Jean-Effl am Bavouzet è considerato uno degli interpreti più eclettici e interessanti del panorama concerti-stico degli ultimi anni. In occasione dell’uscita del suo ultimo disco dedicato a Manuel de Falla gli abbiamo rivolto qualche domanda per presentarlo al pubblico italiano, che il 6 febbraio potrà scoprirne l’arte raffi nata al Circolo della Musica di Imola in un programma incentrato soprattutto sulla produzione di Debussy.

Maestro Bavouzet, dopo aver registrato l’integrale delle opere pianistiche di Debussy e i concerti di Pierné, Ravel, Massenet e Debussy (Francia), i concerti di Bartók (Ungheria) e i primi tre volumi delle sonate di Haydn (Austria), lei questo mese è protagonista di un nuovo disco della Chandos dedicato a Manuel de Falla (Spagna), ultima tappa di un viaggio europeo molto intenso. Ci può parlare di questo suo nuovo disco?Ho sempre amato viaggiare per il mondo e allo stesso modo adoro esplorare i repertori musicali di molti paesi, spaziando da una cul-tura all’altra e cercando di assimilarne il più possibile le caratteristi-che. Nel caso di questo disco bisogna ricordare che la Spagna ha sempre avuto un posto di spicco nella musica del mio paese, come dimostra il fatto che parecchi compositori francesi vennero affa-scinati dagli stili iberici anche senza mettere mai piede in Spagna. Personalmente conosco bene alcune regioni della Spagna e sono in procinto di andare a tenervi alcuni concerti, nel corso dei quali eseguirò la Fantasia di Debussy. Come può facilmente immaginare, per me è stato un grande piacere prendere parte alla registrazione di questo disco [primo volume della nuova collana della Chandos (Música española, ndi).

Ci può delineare lo stile che ha adottato nell’esecuzione dei tre diversi movimenti di Notti nei giardini di Spagna?Ho cercato di accompagnare l’ascoltatore alla scoperta dei diversi aspetti emozionali di questo celebre brano, nel quale il pianofor-te viene trattato in maniera non troppo dissimile rispetto agli altri strumenti dell’orchestra. Sotto il profi lo strutturale, non si tratta di un concerto nel senso tradizionale del termine, quanto piuttosto di un’opera per pianoforte e orchestra che descrive atmosfere sug-gestive e ricche di fascino. I giardini e - forse ancora di più - le notti stellate della Spagna sono pervase da un’infi nità di atmosfere diverse, che vanno dai toni sensuali a quelli divertenti e giocosi, fi no al terrore legato a minacce cupe e ignote. Sotto questo aspetto torna il concetto di viaggio di cui abbiamo parlato prima, in quanto lo splendido lavoro di de Falla ci conduce alla scoperta dei giardini del suo paese comprimendo la notte in 17 indimenticabili minuti.

Questo disco è la seconda registrazione che la vede al fi anco di Juanjo Mena, direttore spagnolo ancora poco noto in Italia, da poco succeduto a Gianandrea Noseda nella carica di di-rettore principale della BBC Philharmonic Orchestra. Ci può parlare di lui e del primo disco che avete realizzato insieme?Prima di questo disco dedicato a de Falla io e Juanjo Mena abbia-mo inciso il Concerto per pianoforte e orchestra di Gabriel Pierné, un’opera molto gradevole - anche se purtroppo poco eseguita - che il pubblico ha apprezzato moltissimo, dimostrando di gradire la sua meravigliosa vena melodica e di intuire con quanto piacere la eseguissi. Pur non trattandosi di un lavoro dai contenuti troppo profondi, questo concerto è pervaso da una musicalità molto coin-volgente. Mena è un direttore davvero eccellente, sempre attento a far coesistere nel modo migliore l’approccio interpretativo del so-lista con l’orchestra, ad ascoltarne il parere e a dare idee coerenti in grado di esprimerne nel modo migliore i contenuti. Il suo stile direttoriale è al tempo stesso impeccabile ed espressivo, preciso in maniera ferrea sotto una superfi cie morbida e avvolgente. Per que-sto disco, poi, la Chandos non poteva trovare un direttore migliore, visto che è spagnolo lui stesso!.

Nel 2012 il mondo della musica celebra il 150° anniversario della nascita di Claude Debussy. Ci vuole svelare come ha avuto inizio il progetto di incidere tutte le opere per pianoforte del grande compositore francese? In realtà, questa integrale è stata progettata e realizzata senza pensare minimamente a questa ricorrenza. Quando io e i vertici della Chandos decidemmo di dare inizio a questo progetto, molte opere di Debussy facevano già parte del mio repertorio e avevo già realizzato due trascrizioni per pianoforte di Jeux. Questa integrale comprende una versione per pianoforte solo di questo balletto, un

Jean-Effl am Bavouzet

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di Giovanni Tasso

brano di straordinaria bellezza che viene eseguito troppo raramente anche nella sua versione orchestrale. Sono davvero felice che la Chandos abbia avuto l’idea - forse non troppo originale - di affi -dare questa impresa discografi ca a un pianista francese, perché le recensioni molto positive con cui sono stati accolti tutti e cinque i dischi mi hanno offerto la possibilità di partire per i miei viaggi musicali. Sono davvero riconoscente alla Chandos per avermi dato questa grande opportunità.

Per questa integrale lei è stato insignito dalla stampa specia-lizzata di molti riconoscimenti di grande prestigio e i critici discografi ci non hanno perso occasione per sottolineare l’e-leganza del suo approccio interpretativo. Secondo lei, quali sono i segreti alla base di una grande interpretazione delle opere di Debussy? A partire dai tempi di Bach i compositori hanno indicato in partitu-ra le loro intenzioni in maniera sempre più precisa. In particolare, Debussy fu sempre molto attento a fornire agli interpreti tutte le istruzioni necessarie per suonare la sua musica nel modo in cui l’aveva concepita. Purtroppo, a causa di uno stereotipo che li aveva etichettati come “compositori impressionisti”, sia Debussy sia Ra-vel iniziarono a essere eseguiti secondo uno stile “impressionista”, vale a dire senza contorni ben defi niti, senza la necessaria precisio-ne ritmica e senza le corrette proporzioni di tempo, quasi come se il modo migliore per accostarsi alle loro opere fosse una assoluta libertà. A mio giudizio si tratta di un errore, in quanto un’interpre-tazione personale non è contraria all’assoluta fedeltà al testo del compositore, ma un tocco di fantasia che fi orisce sulle solide basi della partitura.

Se potesse, cambierebbe qualche elemento dello stile esecu-tivo che ha adottato per questa integrale?Sono assolutamente sicuro che tra qualche anno vedrò queste opere sotto una luce diversa e la mia interpretazione assumerà colori differenti. Per il momento, preferisco considerare questa in-tegrale tra i progetti che ho portato a termine e dedicarmi ad altri ambiti repertoriali.

Nei prossimi mesi la Chandos pubblicherà un altro disco de-dicato a Debussy che vedrà protagonisti lei e il Brodsky Quar-tet, una delle formazioni cameristiche più famose del mondo. Ce ne vuole parlare?Per la verità, la mia partecipazione a questo disco è limitata solo al Trio, un brano veramente delizioso scritto da un Debussy appe-na diciottenne. A mio modo di vedere, questo brano richiede agli interpreti freschezza ed entusiasmo, due caratteristiche che non mancano sicuramente ai componenti del Brodsky Quartet.

Passando dalla Francia a Vienna, dopo il terzo volume dell’in-tegrale delle sonate di Haydn si attende nei prossimi mesi l’uscita del primo tassello della sua integrale beethoveniana, un progetto estremamente ambizioso. Ci vuole delineare le caratteristiche principali dell’approccio con cui si accinge a eseguire le trentadue sonate del grande compositore di Bonn?Le sonate di Beethoven costituiscono il sogno di tutti i pianisti, un destino quasi inevitabile. Andare alla ricerca di un modo di suonare queste opere di cui ci sono rimaste registrazioni memorabili di molti grandi interpreti del passato equivale a mio parere a una sorta di viaggio di Edipo, senza il quale un pianista non può crescere ve-ramente. Ora che sono giunto quasi a metà della registrazione di questa integrale faccio fatica a trovare le parole giuste per spiegare quello che cerco di esprimere con la musica.

Tra Haydn e Beethoven c’è però Mozart… Esiste una diffusa abitudine a citare insieme i tre grandi maestri del Classicismo e del Primo Romanticismo viennese, secondo l’ordine della loro data di nascita. Sotto l’aspetto della produzione pianistica ritengo che Haydn e Beethoven siano legati da una evidente conti-nuità, dalla quale rimane sostanzialmente estraneo Mozart. Ascol-tandone le opere per pianoforte, non si può fare a meno di notare in Haydn e in Beethoven una serie di elementi che sembrano bypas-sare Mozart, tra cui costruzioni armoniche dai tratti molto originali e spesso sorprendenti, uno spiccato desiderio di sconvolgere le ordinate proporzioni che avevano regolato il repertorio pianistico fi no a quel momento e un senso dell’umorismo al tempo stesso divertente e tumultuoso. Non posso fare a meno di immaginare Beethoven sorridere di fronte a certe modulazioni inattese e a certe pause improvvise delle sonate di Haydn. Da parte sua, Mozart ela-borò uno stile e un senso drammatico sensibilmente diversi. Per il momento sento Haydn e Beethoven molto più vicini alla mia sensi-bilità di Mozart, anche se spero che i miei futuri viaggi musicali mi portino a confrontarmi con la sua opera.

Quindi non sa dirci se in futuro si accosterà all’opera del Grande Salisburghese?Per il momento non c’è assolutamente nulla di programmato. Ma la vita è piena di sorprese!.

Per fi nire, le chiedo se per il 2012 si è fatto un augurio parti-colare, artistico o meno.Riuscire a conservare le mie energie e il mio entusiasmo.

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DMITRI SHOSTAKOVICH - RODION SHCHEDRINCONCERTI PER PIANOFORTE E ORCHESTRADenis Matsuev, pianoforteOrchestra del Teatro Mariinsky, Valery Gergiev

D. Shostakovich: Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra op. 35; Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra op. 102 R. Shchedrin: Concerto n. 5 per pianoforte e orchestraPur essendo un compositore molto prolifi co in ambito sin-fonico, Dmitri Shostakovich scrisse solo due concerti per pianoforte e orchestra. Scritto nel 1933, il Concerto n. 1 vede lo strumento solista affi ancato da una tromba che in-tesse un fi tto dialogo con il pianoforte e ricopre un ruolo da “commentatore” dei temi esposti dal pianoforte e dall’or-chestra. Composto oltre vent’anni più tardi, il Concerto n. 2 è invece un’opera stilisticamente molto più omogenea, che presenta toni insolitamente gioiosi e ottimistici per gli standard di Shostakovich. Rodion Shchedrin ha com-posto fi no a questo momento sei concerti per pianoforte e orchestra, ognuno dei quali segna una diversa fase della

sua carriera compositiva, ai quali si aggiungono un Doppio Concerto per pianoforte, violoncello e orchestra e parec-chi lavori per pianoforte solo. In questo disco è possibile ascoltare il Concerto n. 5 per pianoforte e orchestra, un’o-pera che si riallaccia allo stile sia di Shostakovich sia di Prokofi ev. Protagonista di questo splendido disco accanto all’Orchestra del Teatro Mariinsky diretta con piglio e vi-talità da un ispirato Valery Gergiev è Denis Matsuev, vin-citore nel 1998 dell’undicesima edizione del Concorso In-ternazionale Ciaikovsky e tra i giovani pianisti più richiesti del panorama concertistico degli ultimi anni. Questo è il suo secondo disco pubblicato dalla Mariinsky Live, dopo quello con il Concerto n. 3 e la Rapsodia su un tema di Pa-ganini di Rachmaninov esaltata dalla stampa specializzata di tutto il mondo.

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SERGEI RACHMANINOVOPERE ORCHESTRALIDenis MatsuevPianoforte Orchestra del Teatro MariinskyValery Gergiev, direttoreMAR505

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JULES MASSENET (1842-1912)DON QUICHOTTEFerruccio Furlanetto, Anna Kiknadze, Andrei SerovEnsemble di G. Cantanti dell’Accademia del Teatro MariinskyOrchestra del Teatro Mariinsky; Valery Gergiev, direttore

MAR0523 (2 SACD prezzo speciale)

Jules Massenet (1842-1912): Don QuichotteDopo aver pubblicato una bellissima versione della Lucia di Lammermoor di Donizetti con Valery Ger-giev e Natalie Dessay nel ruolo della protagonista premiata da Gramophone con un Editor’s Choice e inserita nelle nomina-

tion dei Cannes Music Awards, la Mariinsky prosegue la propria esplorazione del repertorio operistico con il Don Quichotte di Jules Massenet, compositore di cui nel 2012 si celebra il centenario nella morte. Sebbene oggi sia co-nosciuto dal grande pubblico quasi esclusivamente per la sognante Méditation della Thaïs, Massenet godette di una grandissima fama per il suo eccezionale talento melodico e drammatico, che spinse molti a metterlo sullo stesso piano di Giacomo Puccini. Il repentino cambio di gusti che si ve-rifi cò dopo la sua morte lo fece però ritenere ormai irrime-diabilmente superato e le sue opere - fatta eccezione per la Manon e il Werther - fi nirono per uscire dal repertorio del grandi teatri. Per questo non si può che salutare con gran-de entusiasmo questa nuova splendida versione del Don Quichotte interpretata da un cast di cantanti giovani ma di grandissimo talento capitanati con impareggiabile maestria da Ferruccio Furlanetto. Come sempre, l’orchestra è guida-ta da Valery Gergiev.

CARL NIELSENSINFONIE N. 1 E N. 6London Symphony Orchestra, Sir Colin Davis

LSO0715 (SACD alto prezzo)

Il secondo volume dell’acclamata integrale delle sinfonie di Carl Nielsen che vede protago-nista l’indissolubile soda-lizio composto dalla Lon-don Symphony Orchestra e da Sir Colin Davis abbi-na la Sinfonia n. 1, un’o-pera che pur presentando una serie di elementi soli-

stici riconducibili a Brahms e a Dvorák denota già la tonali-tà progressiva che divenne una delle caratteristiche più tipi-che del compositore danese, e la Sinfonia n. 6, che - sebbene il titolo Sinfonia semplice possa far pensare a un lavoro pervaso da «un’atmosfera idilliaca dall’inizio alla fi ne» - è invece un lavoro dai tratti enigmatici e molto diffi cile da penetrare nella sua essenza più intima. In ogni caso, pur es-sendo state scritte a trent’anni di distanza, queste sinfonie sono accomunate dalla presenza di temi di derivazione po-polare, da una persistente ambiguità tonale e dal caratteri-stico stile antiromantico di Nielsen. Un nuovo tassello di grande importanza del catalogo della LSO Live.

AA.VV.OPERE PER CLARINETTO E PIANOArthur Campbell, clarinetto; Helen Marlais, pianoforte

AUD97536 (CD alto prezzo)

R. Schumann: Fantasie-stücke op. 73 C. Debussy: Première Rhapsodie C. Saint-Saëns: Sonata per clarinetto e pianoforte op. 167 F. Poulenc: Sonata per clarinetto e pianoforte M. Arnold: Sonatina per clarinetto e pianoforteCon questa bella silloge

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BRUCKNER: Le Messe Corydon Singers, M. Best CDS44071/3

PURCELL: The Secular Songs (Integrale) The King’s Consort, Robert King CDS44161/3

VERACINI: Sonate Accedemiche Op.2 Locatelli TrioCDS44241/3

HANDEL: Arie da Opere Kirkby; The Brandeburg ConsortR. GoodmanCDS44271/3

I box non sono tutti uguali…

20 box Hyperion ad un prezzo ancora più speciale

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BEETHOVEN: Integrale dei trii per pianoThe Florestan Trio CDS44471/4

SHOSTAKOVICH: Quartetti per archi (Integ) St. Petersburg String Quartet CDS44091/6

SIMPSON: Integrale delle Sinfonie (7CDs)Royal Philharmonioc OrchestraV. HandleyCDS44191/7

PURCELL: Odes and Welcome Songs (Integr) The King’s Consort, Robert King CDS44031/8

PURCELL: Arie complete per il teatro The Parley of InstrumentsR. GoodmanCDS44381/3

LOCATELLI: L’Arte del ViolinoE. Wallfi schThe Raglan Baroque PlayersCDS44391/3

BACH: Il clavicembalo ben temperato Angela Hewitt, piano CDS44291/4

HAYDN: Le Sinfonie Londinesi NN.93-104Orchestra Svizzera Italiana, ShelleyCDS44371/4

RACHMANINOV: Opere per piano solo (Integ) Howard Shelley, piano CDS44041/8

AA.VV.: Golden Age of English PolyphonyThe Sixteen, Harry Christophers CDS44401/10

GOTTSCHALK:Integrale opere x piano soloPhilip Martin, piano CDS44451/8

PURCELL: Integrale della Musica SacraThe King’s Consort, Robert King CDS44141/51

VIVALDI: Integrale della Musica Sacra The King’s Consort, Robert King CDS44171/81

BRAHMS: Integrale dell’opera cameristicaArtisti variCDS44331/42

BACH: Angela Hewitt suona Bach Angela Hewitt, piano CDS44421/35

CHOPIN: Integrale delle opere per pianoGarrick Ohlsson, pianoCDS44351/66

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di opere di compositori tedeschi, francesi e inglesi del XIX e del XX secolo, Arthur Campbell e la pianista Helen Mar-lais ci offrono un eloquente saggio delle straordinarie risorse timbriche e dinamiche del clarinetto. Il centro di questo disco è costituito da tre opere di Debussy, Saint-Saëns e Poulenc composte nell’ultima fase delle loro carriere, che mettono in grande evidenza il suono morbido, vellutato, intenso e a volte molto penetrante del clarinetto. I tempi conclusivi delle opere di Schumann, Poulenc e Arnold eseguite da Campbell costituiscono invece un saggio molto convincente del sempre maggiore virtuosismo che i compositori attivi tra la fi ne del XIX e l’inizio del XX secolo richiesero al clarinetto.

JOSEF BOHUSLAV FOERSTERINTEGRALE DEI TRII PER ARCHI E PIANOFORTEJanácek Trio

SU4079 (CD alto prezzo)

J.B. Foerster: Trio n. 1 per archi e pianoforte op. 8; Trio n. 2 per archi e piano-forte op. 38; Trio n. 3 per archi e pianoforte op. 105 Grazie all’impegno pro-fuso della Supraphon, Josef Bohuslav Foerster ha conosciuto negli ultimi tempi una inattesa fase di riscoperta, che ha consen-

tito agli appassionati di riascoltarne le opere sessant’anni dopo la morte del compositore ceco. Dopo gli splendidi dischi de-dicati ai due concerti per violino e orchestra, al concerto per violoncello e orchestra e all’integrale dei quartetti per archi, la Supraphon pubblica la prima edizione digitale dei trii per archi e pianoforte di Foerster. Al pari dei quartetti, anche questi tre trii sono rappresentativi delle diverse fasi della parabola creativa di Foerster, abbracciando un periodo di quasi quarant’anni. Foer-ster dedicò il Trio n. 1 a Edvard Grieg, che ringraziò lodando il compositore ceco per il suo «talento cristallino e pervaso da una grande profondità emotiva, tesa verso i più alti ideali». Il Trio n. 3 venne invece composto a Praga, città in cui Foerster aveva fatto ritorno dopo aver vissuto e lavorato per oltre un quarto di secolo ad Amburgo e a Vienna. Considerato dagli studiosi uno dei lavori più innovativi di Foerster, questo trio rifl ette con im-pressionante realismo l’atmosfera al tempo stesso tumultuosa e ricca di fermenti creativi del dopoguerra. Il giovane e dotatissi-mo Janácek Trio esegue queste opere facendo leva su una pro-fonda comprensione dell’universo espressiva del compositore ceco e su una palpabile partecipazione emotiva.

SOFIA GUBAIDULINAINTEGRALE DEI QUARTETTI PER ARCHIStamic Quartet

SU4078 (CD alto prezzo)

S. Gubaidulina: Quartet-to per archi n. 1; Quartetto per archi n. 2; Quartetto per archi n. 3; Quartetto per archi e nastro magne-tico n. 4; Rifl essioni sul tema B-A-C-HConsiderata una delle protagoniste più eminenti della musica contempora-nea, Sofi a Gubaidulina ha

affermato di sentirsi «fi glia di due mondi, con un’anima divisa tra la musica dell’Occidente e dell’Oriente». Grazie a suo pa-dre la Gubaidulina poté conoscere la cultura islamica, mentre sua madre la educò secondo i principi cristiani, che la giovane Sofi a decise di fare propri, abbracciando la fede ortodossa. La ricerca di uno stile che rispecchiasse la sua personalità fu fortemente infl uenzata dalle opere di Bach, di Webern e - so-prattutto di Shostakovich, che la incoraggiò a rimanere fedele alle sue idee e a «proseguire senza paura lungo il cammino sbagliato» che le era stato aspramente rimproverato dai buro-crati sovietici. La Gubaidulina ha lottato per tutta la vita per vedere riconosciuta la sua concezione artistica, facendo leva sulla calma, la pazienza, la perseveranza e una incrollabile fi -ducia in se stessa. Sotto questo aspetto, i cinque quartetti per archi proposti in questo disco possono essere visti come un laborioso viaggio verso il raggiungimento di una libertà non condizionata dai precetti di nessun sistema ideologico. Per raggiungere questo risultato, la Gubaidulina utilizzò temi in bilico tra tonalità maggiori e minori, microintervalli, tecniche seriali, prassi esecutive insolite, mezzi attraverso i quali riuscì a rivelare possibilità acustiche degli strumenti fi no ad allora assolutamente impensabili, tra cui lo spazio e i movimenti dei musicisti. Considerato tra i più autorevoli esponenti dell’ul-tima generazione della scuola quartettistica ceca, lo Stamic Quartet è protagonista della prima integrale dei quartetti della Gubaidulina, un’edizione che costituirà senza dubbio una pie-tra miliare della discografi a per molti anni.

CARLO ANTONIO MARINOOPERE PER ARCHI E BASSO CONTINUOOrchestra da Camera «Carlo Antonio Marino», N. Arnoldi

TC671301 (CD alto prezzo)

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C.A. Marino: Sonata a cinque per archi e basso continuo op. 3 n. 10; So-nata a cinque per archi e basso continuo op. 3 n. 11; Sonata a cinque per archi e basso continuo op. 3 n. 9; Sonata a cin-que per archi e basso continuo op. 3 n. 12; So-nata a quattro per archi e

basso continuo op. 6 n. 7; Sonata a quattro per archi e bas-so continuo op. 6 n. 9; Sonata a quattro per archi e basso continuo op. 6 n. 11; Concerto a quattro per archi e basso continuoÈ sempre una gioia vedere l’uscita di un disco contenen-te opere inedite di uno degli ancora moltissimi composi-tori del Sei-Settecento italiano che continuano a rimanere nell’ombra per il solo fatto di essere stati oscurati dalle luminosissime stelle di Arcangelo Corelli, Alessandro Scar-latti e Antonio Vivaldi. L’ultimo compositore riscoperto dalla Tactus per la gioia di tutti gli amanti del grande reper-torio barocco è Carlo Antonio Marino, musicista nato nel 1670 nel Bergamasco (ad Albino o a Clusone, come si legge nelle note di copertina fi rmate da Alberto Firrincieli), che dal 1687 (quando aveva appena 17 anni) al 1705 diede alle stampe ben otto raccolte di musica strumentale, due delle quali andate perdute. Il programma di questo disco com-prende quattro sonate a cinque dell’op. 3, tre sonate a quat-tro dell’op. 6 e un assai più elaborato Concerto a quattro per archi e basso continuo dai quali è possibile apprezzare lo stile gradevole e originale di un compositore che spesso seppe svincolarsi dalle convenzioni dell’epoca, offrendo sia alla viola sia al violoncello la possibilità di emanciparsi dalla funzione di semplice supporto armonico per prendere attivamente parte all’esposizione tematica, conferendo in questo modo un maggiore spessore sonoro a queste opere. L’esecuzione è affi data all’Orchestra da camera «Carlo An-tonio Marino» diretta da Natale Arnoldi, che con il suo at-traente impasto sonoro e la sua vitalità ritmica si conferma il paladino migliore del compositore da cui prende il nome. Naturalmente, tutte le opere di questo disco sono presentate in prima registrazione mondiale.

CAMILLO SIVORIOPERE PER VIOLINO E PIANOFORTEMauro Tortorelli, violino - Angela Meluso, pianoforte

TC811901 (CD alto prezzo)

C. Sivori: Tarantella op. 21; Rêverie; Fiori di Napoli op. 22; Variations sur Nel cor più non mi sento op. 2; Romanza op. 23; Romanza op. 23; Introduzione e variazioni brillanti sopra un tema dell’opera Lucia di Lammermoor

Grazie alla incessante ope-ra di riscoperta portata avanti da un quarto di seco-lo dalla Tactus il repertorio violinistico del XIX secolo italiano non è più limitato alle fi gure di Giovanni Bat-tista Viotti e di Niccolò Pa-ganini, ma si arricchisce in continuazione di nuovi nomi caduti ingiustamente

nell’oblio, che dimostrano in maniera inequivocabile che l’Ot-tocento non fu solo il secolo dei melodrammi di Verdi ma anche di una produzione strumentale degna di essere riproposta al pubblico moderno. Dopo aver dedicato un bellissimo disco alle opere del compositore napoletano Gaetano Fusella, Mauro Tor-torelli e Angela Meluso presentano questo mese una registra-zione di grande interesse dedicata alla fi gura di Camillo Sivori, unico violinista che poté fregiarsi del fatto di essere stato allievo di Paganini. Contrariamente a quanto sarebbe lecito attendersi, Sivori non fu solo un virtuoso funambolico, ma nelle sue opere seppe spesso trasfondere una vena cantabile e una carica emo-zionale in grado di commuovere ancora oggi. Sotto questo aspetto, le opere proposte in questo disco - tutte ovviamente presentate in prima registrazione mondiale - costituiscono un nuovo splendido tassello di quel’esaltante mosaico che è la tra-dizione musicale del nostro paese.

SVIATOSLAV RICHTERINTERPRETA PROKOFIEV E RACHMANINOVSviatoslav Richter, pianoforte

URNWS144 (2 CD al prezzo di 1)

S. Prokofi ev: Sonata n. 6 op. 82; Sonata n. 7 op. 83 Stalin-grado; Sonata n. 8 op. 84; Sonata n. 9 op. 103 S. Rach-maninov: Sei PreludiInterprete ineguagliato della produzione piani-stica di Sergei Prokofi ev, Sviatoslav Richter è con-siderato ancora oggi il più grande esecutore delle

straordinarie sonate per pianoforte del compositore russo. Utilizzando materiale registrato in studio sia dall’etichetta russa Melodiya sia dalla Deutsche Grammophon, la Urania ha assemblato per la prima volta una preziosa antologia di queste mitiche interpretazioni. Si tratta soprattutto del-le sonate scritte da Prokofi ev durante e subito dopo la fi ne

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della seconda guerra mondiale e interpretate da Richter in modo defi nitivo. Il programma di questo cofanetto doppio è completato da un’interpretazione altrettanto brillante di sei preludi di Sergei Rachmaninov, un altro compositore molto congeniale all’arte di Richter.

Già disponibili:

AA.VV.GRANDI CONCERTI PER PIANOFORTE E ORCHESTRA RUSSISviatoslav Richter, pianoforte; Orchestre e direttori variURNWS131 (3 CD al prezzo di un CD alto prezzo)

SVIATOSLAV RICHTER INTERPRETA SCHUMANNSviatoslav Richter, pianoforteURNWS101 (2 CD al prezzo di un CD medio prezzo)

GIUSEPPE VERDIUN BALLO IN MASCHERAC. Bergonzi, M. Zanasi, L. Gencer, A. Lazzarini, D. GattaF. Bordoni, A. Maddalena, G. Foiani, A. MercurialiOrchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna; O. de Fabritiis

URNWS142 (2 CD al prezzo di 1)

Tra le numerose edizioni de Un ballo in maschera disponibili sul mercato quelle interpretate da Car-lo Bergonzi continuano a rimanere al vertice della discografi a. Al di là delle due versioni registrate in studio per la Decca e la RCA, questa edizione live rappresenta un’ulteriore

conferma dell’eccezionalità del tenore emiliano nel ruolo di Riccardo. Questa preziosa edizione live aggiunge la presenza di uno dei soprani più straordinari degli anni Sessanta, Leila Gencer, la cui discografi a è purtroppo limitata esclusivamen-te alle registrazioni dal vivo. Siamo del tutto convinti che con questa pubblicazione si possa ovviare alla mancanza di una esecuzione in studio purtroppo mai realizzata. La qualità del suono è veramente ottima nel rapporto voce-orchestra e la direzione di Oliviero de Fabritiis molto autorevole.

Già disponibili:

GIUSEPPE VERDILA FORZA DEL DESTINOL. Gencer, G. Di Stefano, A. Protti, C. Siepi, G. CarturanOrchestra e Coro del Teatro alla Scala, A. Votto, direttoreURN315 (3 CD medio prezzo)

GIUSEPPE VERDIIL TROVATOREC. Bergonzi, A. Stella, E. Bastianini, G. SimionatoMetropolitan Opera Orchestra and Chorus, F. Cleva, direttoreURN411 (2 CD medio prezzo)

ANTONIO VIVALDILE QUATTRO STAGIONI. LA FOLLIAOfi cina musicum

LDV14001 (CD medio prezzo)

A. Vivaldi: Concerto per violino, archi e basso conti-nuo op. 8 n. 1 RV.269 La Primavera; Concerto per violino, archi e basso conti-nuo op. 8 n. 2 RV.315 L’E-state; Concerto per violino, archi e basso continuo op. 8 n. 3 RV.293 L’Autunno; Concerto per violino, archi e basso continuo op. 8 n. 4

RV.297 L’Inverno; Sonata per due violini e basso continuo op. 1 n. 12 RV 63 La FolliaDa quando i Musici le resero note attraverso una memo-rabile incisione (disponibile nel catalogo Widescreen; URNWS134), le Quattro Stagioni sono diventate uno dei principali caposaldi della discografi a internazionale. Tutti i più noti complessi da camera si sono cimentati con esse e le hanno proposte in pubblico, sicuri dell’immancabile succes-so. Negli ultimi decenni, con l’affermarsi della prassi esecu-tiva fi lologica, le Quattro Stagioni sono divenute il soggetto preferito per sperimentazioni che spesso ne hanno comple-tamente travisato il senso e il carattere. Conciliare il rispetto della prassi esecutiva antica con un senso della musicalità tutto italiano, pieno di colori, senso del ritmo e vitalità è lo scopo principale di questa incisione dell’Ofi cina Musicum, che ci restituisce il capolavoro vivaldiano in tutta la sua sma-gliante gioia di vivere, con una freschezza e una brillantezza di accenti che sembrano farne un’opera mai ascoltata prima d’ora.

SIMON MOLITOROPERE PER CHITARRAMassimo Agostinelli, chitarra

LDV14002 (CD medio prezzo)

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S. Molitor: Grosse Sonate op. 7; Sonata op. 12; Ada-gio e Rondò op. 10; Sei Ländler; Marche funèbreTra i compositori che pose-ro le basi per una moderna defi nizione della scrittura e della tecnica chitarristica, Simon Molitor riveste un ruolo particolarmente rile-vante. A Vienna fu l’unico

a esporre con estrema cura una sua concezione strumentale, sia in una lunga prefazione alla Grosse Sonate op. 7 sia nel Versuch einer vollstandigen methodischen Anleitung zum Guitare Spie-ler, un metodo di grande importanza scritto in collaborazione con Wilhelm Klingenbrunner e pubblicato nel 1812. Questa importante documentazione, in particolare la prefazione dell’op. 7, ritenuta il .manifesto del Classicismo chitarristico, ebbe una vasta risonanza nell’ambito viennese, ma nel corso degli anni i principi dettati da Molitor passarono immeritatamente in secon-do piano. Autore di grande importanza per la chitarra, Molitor ha lasciato circa quindici composizioni, pubblicate a Vienna a partire dal 1805. Tra le più importanti meritano di essere citate la Grosse Sonate op. 7 per chitarra sola e il Trio Concertante op. 6 per fl auto o violino, viola e chitarra. La scrittura di Molitor de-nota, oltre a un senso innovativo, anche una maggiore organicità rispetto alla tradizione chitarristica viennese del tempo.

AA.VV.INTORNO ALL’ORATORIO DI SAN FILIPPO NERIMvsica perdvta

LDV14003 (CD medio prezzo)

La fi gura di San Filippo Neri è considerata uno dei caposaldi della Controrifor-ma: da un lato alla Congre-gazione dell’Oratorio da lui fondata si avvicinarono nu-merosi compositori come Giovanni Animuccia, Gio-vanni Giovenale Ancina, Giovanni Francesco Ane-rio, Francesco Soto de Lan-

ga e dall’altro San Filippo e i suoi successori diedero una gran-dissima importanza alla musica non solo nella liturgia, ma anche in altri ambiti, come i ragionamenti. Il genere musicale preferito della Congregazione dell’Oratorio fu sicuramente quello della lauda spirituale. Antica forma devozionale che affonda le sue radici nel Medioevo, la lauda è una composizione dal carattere spirituale in lingua volgare. La lauda fi lippina è strofi ca, general-mente a tre o a quattro voci in scrittura accordale, secondo la nuova sensibilità tonale.

In questa antologia vengono presentati alcuni brani tratti dalle prime grandi raccolte di composizioni strumentali edite a Roma: il Tractado de Glosas (1553) di Diego Ortiz, nel quale il com-positore spagnolo incluse alcuni esempi di ricercadas per viola da gamba, Il primo libro delle canzoni da sonare a 1, 2 , 3 & 4 (1628) di Girolamo Frescobaldi, da cui sono tratte le tre canzone la Bernardina, la Tromboncina e l’Altera, eseguite la prima con il fl auto e le altre due con il basso di violino, Il secondo libro di toccate (1627) di Frescobaldi, dal quale vengono le antifone per organo sopra l’Ave Maris Stella e il Libro IV di intavolatura di chitarrone che il tiorbista e liutista tedesco Hieronymus Kap-sberger pubblicò a Roma nel 1640, da cui è tratto lo splendido Canario.

HAWAIIHAWAIIAN GUITARHawaiian Trio e Takiti

PSSA141225 (CD basso prezzo)

Hula O Makee; Old Planta-tion; Hiilawe; Mauna Kea; Nani O Hilo; Mai Poina Oe Ia’U; Manuela Boy; Wahi-ne Ui; Nancy; E Mama E; Alekoki; Aloha No Wau Iko Maka; Moani Keala; He Manao He Aloha; Koniko-ni; Akahi Hoi; Mauna Loa; Makalapua; Aloha Oe; Mauruuru A Vau

Questo album di sorprendente bellezza presenta una serie di classici dell’antica tradizione hawaiana, tra cui le opere di al-cune celebrità locali come il re Kalakaua, la regina Liliuokalani, il principe Leleiohoku e Kaimanahila. Il suggestivo suono del-le autentiche chitarre hawaiane contribuisce a riportare in vita questi brani registrati alle Hawaii circa trent’anni fa. Un vero caposaldo dell’etnomusicologia.

PORTOGALLOFADO ETERNOH. Sarmento, voce; S. Cabral, chitarra portogheseP. Faria de Carvalho, chitarra; A. Ribeiro, chitarraS. Marques, contrabbasso

PSSA141226 (CD basso prezzo)

Fado 23 de agosto - fado carriche; Fado dos meus passos - fado menor; Amor a caminhar - fado perseguição; Fado livre - fado mar-garidas; A voz da cotovia - fado meia-noite; Fado das nove letras

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- fado magala; A epopeia do espumante - fado Pedro Rodrigues; Caldeirada; Novo Fado da sina - fado da Sina; Fado da palavra dita - fado primavera; Respiração - fado vitória; Canção do dester-ro; Fado intervenção

In un’epoca in cui la cul-tura portoghese corre il rischio di scomparire sulla irresistibile spinta di quel-la globalizzazione che sta facendo perdere le proprie specifi cità anche a tradi-zioni fi nora saldissime, il fado continua a esprimere l’identità più profonda del popolo portoghese grazie

a una nuova generazione di artisti di grande talento, che han-no contribuito a rivitalizzare questo fascinoso genere musi-cale. In questo ambito Helena Sarmento è oggi ritenuta una delle principali interpreti di fado grazie a uno stile del tutto originale, a un particolarissimo timbro vocale, a un reperto-rio innovativo e a una carica comunicativa molto convincen-te. Con questo bellissimo disco la Sarmento si colloca in prima fi la tra i cantanti portoghesi che stanno tracciando lo stile del fado dei prossimi decenni.

HECTOR BERLIOZSINFONIA FANTASTICAOrchestre National de France, Leonard Bernstein

HIQLP014 (LP da 180 grammi)

Nel corso degli anni Set-tanta la EMI realizzò nu-merosi dischi che videro l’indimenticabile Lenny alla testa dell’Orchestre National de France (ORTF), formazione che raggiunse l’apice del suo splendore quando venne nominato direttore princi-pale Jean Martinon. Il

grande direttore americano entrò subito in sintonia con l’or-chestra, ottenendo risultati di altissimo livello. Registrata nella famosa Salle Wagram di Parigi, questa versione della Sinfonia fantastica di Hector Berlioz fu realizzata dal produ-cer John Mordler e dal celebre ingegnere del suono Paul Vavasseur. Nella recensione di questo disco pubblicata su Gramophone nel 1977, John Warwick scrisse: «Un disco davvero eccellente […] Uno degli elementi indispensabili per eseguire in maniera impeccabile la Sinfonia fantastica di

Berlioz è costituito da una spiccata propensione virtuosistica del direttore che deve misurarsi con il virtuosismo del com-positore; sotto questo aspetto Bernstein dimostra di aver ca-pito alla perfezione che il virtuosismo non deve limitarsi alla tecnica strumentale, ma informare di sé anche l’aspetto fan-tasioso e l’espressività di questa partitura. Per questo moti-vo, ritengo che quella di Bernstein sia la migliore versione del capolavoro di Berlioz oggi disponibile su disco. L’inter-pretazione di Bernstein possiede una spiccata originalità, presentando tratti al tempo stesso meditativi e molto vigoro-si, ed è eseguita in maniera assolutamente impeccabile e re-gistrata prestando la massima attenzione anche ai più picco-li dettagli». “Cut at Abbey Road Studios from the original stereo analogue master tapes with the Neumann VMS80 la-the fed an analogue pre-cut signal from a specially adapted Studer A80 tape deck with additional playback head.

NICCOLÒ PAGANINI - PABLO DE SARASATEOPERE PER VIOLINO E ORCHESTRAItzhak Perlman, violinoRoyal Philharmonic Orchestra, Lawrence Foster

HIQLP015 (LP da 180 grammi)

N. Paganini: Concerto n. 1 per violino e orchestra op. 6 P. de Sarasate: Fantasia dall’opera Car-men per violino e orche-stra op. 25Considerato da molti ad-detti ai lavori il più gran-de violinista tuttora in attività, Itzhak Perlman si è affermato soprattutto

grazie alla sua tecnica virtuosistica, all’immediatezza delle sue interpretazioni e a un’intonazione sempre perfetta. Nella sua vasta discografi a non fi gurano solo i brani più amati del grande repertorio violinistico, ma anche le opere di molti compositori contemporanei. Perlman aveva appena compiu-to 26 anni quando incise questo disco per la EMI, etichetta con cui strinse un profi cuo rapporto di collaborazione, che si concretizzò in oltre settanta dischi. Questo disco è stato registrato presso la celebre Kingsway Hall di Londra il 9 e il 10 agosto 1971 dal leggendario producer Suvi Raj Grubb e dall’ingegnere del suono Robert Gooch. Questo LP è sta-to tagliato presso i mitici studios di Abbey Road dai master analogici originali della EMI con il Neumann VMS80 ed è stato poi stampato su vinile da 180 grammi con una qualità in grado di soddisfare anche gli audiofi li più esigenti, che non mancheranno di apprezzare anche la copertina che ri-produce quella originale.

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EMPIRICALELEMENTS OF TRUTHT. Farmer, contrabbasso e fl auto; N. Facey, sax contraltoS. Forbes, batteria; L. Wright, vibrafono e glockenspielspecial guest: G. Fogel, pianoforte e voce

NAIMCD168 (CD alto prezzo)

Say What You Mean, Mean What You Say; Yin & Yang; In the Grill; Out of Sight, Out of Mind - Part 1; Cosmos (For Carl Sagan); Simple Things; An Ambiguous State of Mind; The Ele-ment of Truth; Out of Sight, Out of Mind - Part 2

Nel giro di pochi anni il gruppo post-bop inglese Empiri-cal si è affermato come una delle band jazz più interessanti dell’ultima generazione, un fatto che ha trovato confer-ma nelle numerose tournée che lo hanno visto ottenere un grande successo a New York, Molde, Londra e Montréal e nei prestigiosi riconoscimenti che la stampa specializzata di tutto il mondo gli ha assegnato, tra i quali spiccano il MOBO del 2010 e i titoli di Disco dell’Anno. Elements of Truth è il terzo album realizzato dagli Empirical e il secondo che vede protagonista l’attuale formazione com-prendente Nathaniel Facey al sax contralto, Shaney Forbes alla batteria, Tom Farmer al contrabbasso e Lewis Wright al vibrafono. Questi bravissimi strumentisti eseguono tutti i loro brani - compresi i passaggi improvvisati - con uno stile che riesce a esaltarne al massimo i loro contenuti, an-che grazie a un approccio che mette sostanzialmente sullo stesso piano tutti gli strumenti e all’eccellente qualità so-nora ottenuta dagli ingegneri del suono della Naim.

AA.VV.NAIM SAMPLER VOLUME 8

NACD173 (CD prezzo speciale)

Stuart McCallum: dR Doctor Phantom Limb: Draw the Line Gwyneth Herbert: My Narrow Man; My Mini & Me (Polar Bear Remix) Neil Cowley Trio: Radio Silence Barb Jungr: I’m a Believer Trichotomy: Chase; Island of the Sun Tellison: Know Thy Foe Empirical: Hat & Be-ard Jon Thorne e Danny Thompson: Watching the Well

Il programma di questo splendido disco offerto a un prezzo particolarmente conveniente contiene alcuni dei brani più signifi cativi pubblicati dalla Naim tra il 2009 e il 2011 che vedono protagonisti alcuni degli ar-tisti di punta della raffi nata etichetta di Salisbury, tra cui Gwyneth Herbert, Barb

Jungr, i Phantom Limb e gli Empirical. Grazie a questo disco è possibile ascoltare musica di straordinaria bellezza, apprezzare la grande qualità sonora della Naim e spendere una cifra assolu-tamente ragionevole: cosa chiedere di più?

THE CARSCANDY-O

MFSL1-324 (LP da 180 grammi)

Let’s Go; Since I Held You; It’s All I Can Do; Double Life; Shoo Be Doo; Candy-O; Nightspots; You Can’t Hold on Too Long; Lust for Kicks; Got a Lot on My Head; Dangerous TypeMolti continuano a chie-dersi come abbiano fatto i Cars a bissare lo straor-dinario successo ottenuto

dal loro travolgente disco d’esordio pubblicato nel 1978 e a consolidare la fama che gli consentì di diventare una delle band dominanti degli anni successivi. La risposta a questa domanda è contenuta in Candy-O, un disco che ottenne uno straordinario successo, dominando per molto tempo le clas-sifi che americane e inglesi. Mantenendosi fedele al pop che l’aveva messa in grandissima evidenza l’anno precedente, nel suo secondo album apparso nel 1979 la band americana pose la sua attenzione su pin-up misteriose, sexy e raffi nate come la sua musica e come la conturbante ragazza ritratta in copertina dal grande Alberto Vargas. Caratterizzato da atmo-sfere al limite del minimalismo, da bassi pulsanti, da motivi molto coinvolgenti e da elaborati passaggi al sintetizzatore, questo album presenta spunti gradevoli e sempre sorprenden-ti. Una nuova eccezionale addizione al catalogo della OMR, disponibile sia su LP da 180 grammi sia su CD Gold per un ascolto di incredibile realismo.

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FOREIGNERFOREIGNER

MUDSACD2051 (SACD alto prezzo)

Feels Like the First Time; Cold As Ice; Starrider; He-adknocker; The Damage Is Done; Long, Long Way from Home; Woman Oh Woman; At War with the World; Fool for You Anyway; I Need YouOgni volta che il pensiero corre al rock degli anni Set-tanta non si può fare a meno

di essere travolti da una marea di meravigliosi ricordi. Questa musica consentiva infatti ai giovani di divertirsi senza reticenze, di unire la loro voce a quella di migliaia di altre persone come loro in cori indimenticabili, di sognare di eseguire travolgenti assoli di chitarra, di dimenticare i problemi della vita quotidiana, di rivivere l’emozione del primo bacio e - più semplicemente - di esprimere tutta la propria vitalità. Pochi album hanno sa-puto comunicare questa irrefrenabile voglia di vivere con più immediatezza del disco Foreigner che nel 1977 segnò l’esordio della band omonima, un album vincitore di ben cinque Dischi di Platino che suscitò una grandissima impressione con i suoi grintosi riff, una linea vocale che saliva spesso alle stelle, una rit-mica molto coinvolgente e testi che pretendono di essere cantati a squarciagola. Se fi no a questo momento Foreigner si è sempre fatto vanto delle sue spettacolari sonorità, va però detto che nes-suna etichetta è mai riuscita a rendere le esplosive dinamiche e la meravigliosa trasparenza con lo stesso prodigioso realismo di questo SACD ibrido della OMR. Un’esperienza veramente unica, che vi farà capire di che materia sono fatti i sogni rock.

TAJ MAHALRECYCLING THE BLUES & OTHER RELATED STUFF

ORGLP0112/45(2 LP da 180 grammi a 45 giri)

Conch Intro; Kalimba; Bound To Love Me Some; Ricochet; A Free Song (Rise Up Children Shake the Devil Out Of Your Soul); Corinna; Conch: Close; Ca-kewalk Into Town; Sweet Home Chicago; Texas Woman Blues; Gitano NegroNato a New York nel 1942 con il nome di Henry Fredericks, il bluesman Taj Mahal ha elaborato nel corso della sua lunga carriera una effi cace sintesi di blues, stili caraibici, bluegrass e musica delle Hawaii, dove trascorse diversi anni della sua vita. Pubblicato per la prima volta nel 1972, Recycling the Blues & Other Related Stuff contiene sette brani live e quattro canzoni registrate in studio.

Alla fi ne degli anni Sessan-ta la decisione di riproporre il blues dell’America rurale venne vista come un atto di grande coraggio da parte di un giovane musicista nero fermamente convinto di po-ter conquistare il pubblico dei giovani con le evocative sonorità del country blues eseguito con la chitarra e il

pianoforte. Taj Mahal aveva riscoperto questa tradizione folk una decina di anni prima e da allora non si stancò mai di appro-fondire la conoscenza con un genere che sentiva quanto mai at-tuale. I primi sette brani di questo disco vennero registrati dal vivo a Fillmore West e gli altri quattro negli studios della Co-lumbia di San Francisco con il supporto vocale della Pointer Sisters. Il titolo Recycling the Blues & Other Related Stuff de-scrive alla perfezione i contenuti di questo disco, che riassume in sé molti anni di appassionate ricerche etnomusicologiche portati avanti da Taj Mahal. Un disco vibrante e molto coinvolgente, che propone il meglio del meglio del soul con la strepitosa qua-lità sonora della ORG.

MARIANNE FAITHFULLSTRANGE WEATHER

ORGLP0066/45(2 LP da 180 grammi a 45 giri)

Stranger Intro; Boulevard of Broken Dreams; I Ain’t Goin’ Down To the Well No More; Yesterdays; Sign of Judgement; Strange Wea-ther; Love, Life and Money; I’ll Keep It With Mine; Hel-lo Stranger; Penthouse Se-renade; As Tears Go By; A Stranger On EarthStrange Weather è il primo

album registrato interamente in studio di Marianne Faithfull dopo il ricovero in clinica che le permise di uscire da una tos-sicodipendenza durata 17 anni. Questo disco venne accolto con grande interesse sia dalla stampa specializzata sia dai numero-si fan che ascoltando i suoi primi album avevano imparato ad apprezzarne la voce morbida e ricca di sentimento. Purtroppo l’immagine pubblica della Faithfull venne oscurata dalla sua tor-mentata relazione con Mick Jagger alla fi ne degli anni Sessanta e dall’abuso di sostanze stupefacenti, da cui riuscì a liberarsi solo verso la metà degli anni Ottanta. Questo disco del 1987 contiene un esplosivo mix di rock, blues e cabaret e uno dei più grandi successi della Faithfull, “As Tears Go By”, che in questa seconda registrazione appare molto più commovente della pur splendida prima versione.

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SERGEI RACHMANINOVDANZE SINFONICHE. VOCALISEMinnesota Orchestra, Eiji Oue

RRLP1504 (LP da 180 grammi)

Sergei Rachmaninov è uno dei compositori più amati del XX secolo. La sua musica profuma della sua terra, la Russia, e le sue melodie defi niscono come poche altre il termi-ne romantico. Tutti coloro che conoscono e amano i suoi concerti per piano-forte e orchestra apprez-

zeranno questi brani orchestrali, al tempo stesso lirici e dai toni possenti. Nel corso degli ultimi anni le Danze Sinfoni-che sono diventate uno dei brani più eseguiti di Rachmani-nov. Composti in origine per pianoforte, i brillanti Etudes tableaux vennero orchestrati con grande sfarzo sonoro da Ottorino Respighi. Vocalise è invece una delle più famose melodie classiche ed è conosciuta da tutti anche per il fatto di essere stata scelta come colonna sonora di un gran nume-ro di fi lm e di pubblicità televisive. Un’altra grande perfor-mance della Minnesota Orchestra diretta con piglio e molto buon gusto da Eiji Oue e una nuova indimenticabile regi-strazione del Dottor Johnson. Questo titolo è disponibile anche su DVD-R HRx (un supporto che - lo ricordiamo - non può essere riprodotto sui normali lettori CD, DVD e SACD; RR96HR) e su HDCD (RR96CD).

KENNY BURRELLGUITAR FORMSKenny Burrell, chitarra

SC-VER8612 (LP da 180 grammi)

Downstairs; Lotus Land; Terrace Theme; Prelude No. 2 [Excerpt]; Moon And Sand; Loie; Greensleeves; Last Night When We Were Young; BreadwinnerÈ triste ma vero: il lavoro degli arrangiatori che si occupano di jazz è tanto necessario quanto ingrato, per via della necessità

di trovare un equilibrio tra l’esatta notazione del compositore e l’aspirazione degli interpreti di esibirsi in improvvisazioni libere e fantasiose.

Questa situazione costitui-sce un motivo in più per apprezzare gli eccellenti ar-rangiamenti realizzati da Gil Evans nel corso di tutta la sua carriera. Guitar Forms, con Kenny Burrell nel ruolo di solista, è un al-bum che sembra fatto appo-sta per gli amanti delle me-lodie soft, delle composi-

zioni cesellate fi n nei minimi dettagli, per gli appassionati della chitarra e per gli afi cionados del Latin Jazz. Per rendersene conto è suffi ciente ascoltare il modo geniale con cui la batteria e il registro grave della tromba dialogano in un brano come “Lotus Land”, il coinvolgente swing che pervade questo album dall’ini-zio alla fi ne e il suggestivo colore spagnolo. Per iniziare ad ascoltare questo disco vi consigliamo di partire da questo brano oppure da “Greensleeves”. Per quanto riguarda i musicisti che presero parte alla realizzazione di questo disco, non si può che rimanere meravigliati. Sebbene Steve Lacy, Lee Konitz, Richie Kamuca e Jimmy Knepper non si siano esibiti da solisti di fron-te ai microfoni, i loro strumenti si fondono insieme, creando un meraviglioso panneggio sonoro. Quando venne pubblicato nel 1965, questo disco non ottenne i grandi risultati di vendite che gli erano stati pronosticati, con ogni probabilità perché gli appas-sionati di jazz avevano cominciato a orientarsi verso il free jazz. Nonostante questo parziale insuccesso, Guitar Forms merita di essere collocato sullo stesso piano dei ben più famosi album che videro Gil Evans al fi anco del grandissimo Miles Davis.

MAURICE RAVEL - HECTOR BERLIOZOPERE ORCHESTRALIOrchestre de la Suisse Romande, Ernest Ansermet

SC-SXL6081 (LP da 180 grammi)

M. Ravel: Shéhérazade H. Berlioz: Les nuits d’étéQuando pose mano a Shéhérazade, Maurice Ra-vel era ancora un giovane compositore alla ricerca della consacrazione, seb-bene potesse già vantare al suo attivo la Pavane pour une infante défunte e Jeux d’eaux, considerate anco-

ra oggi tra le opere orchestrali più interessanti del periodo compreso tra la fi ne del XIX e l’inizio del XX secolo. In quel periodo il futuro creatore del Bolèro partecipò per ben cinque

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volte al Prix de Rome, il concorso musicale più prestigio-so di Francia, ottenendo sempre un successo molto tiepido. La provocatoria dichiarazione rilasciata da Ravel secondo la quale non si sarebbe mai identifi cato con uno stile particolare a favore di un approccio più anarchico trova piena espressio-ne in Shéhérazade, un’opera dalla struttura libera e conce-pita in maniera veramente geniale. In quest’opera un tocco di Oriente viene coniugato con una costruzione armonica tardo romantica e da una moderna brillantezza dal sapore inconfondibilmente impressionista. Da questo deriva un’o-pera di grande intensità che giustifi ca più di un ascolto. Ravel condivise la nomea di genio incompreso con Hector Berlioz. Scritto nel 1832, il ciclo Les nuits d’été è caratterizzato da un lato da una scrittura pulsante in forma di arietta e dall’altro dalla presenza di brani dai toni morbidi ed evocativi, che lo contribuiscono a renderlo una delle opere più idiomatiche del Romanticismo francese. Questa superba registrazione venne esaltata ai massimi livelli dal producer e scrittore G.A. Ec-kle, che dichiarò: «Ogni volta che si accosta a un’opera del Romanticismo francese, il soprano Régine Crespin diventa l’incarnazione della qualità».

KATJA MARIA WERKERMITTEN IM STURMK.M. Werker, voce e chitarra; I. Melrose, chitarra e fl autoL. Möller, F. Rhodes e Mellotron; A. Gulino, bassoH.J. Maucksch, basso; M. Großkurth, Hammond B3P. Funk, dobro; L. Chaubard, violoncelloB. Brockhausen, hang, udu, sax e hulusi; L. Morris, corista

SFCD6074 (CD alto prezzo)

Tief im Innern; Aus dem Beton; Crossfi re; Mitten im Sturm; Echo; Vom sel-ben Stern; Here Comes The Flood; Die Zeit mit dir (100%); Zusammenle-ben; Über sieben Brücken musst du gehn; Dreh den Spieß um; Worauf wartest duLa straordinaria cantan-

te Katja Maria Werker presenta questo mese sul catalogo Stockfi sch il suo ultimo disco mitten im Sturm (Nel mezzo della tempesta). La Werker è un’artista ricca di sensibilità che ovunque vada fa sempre parlare di sé, un fatto che si ripete dai tempi in cui per lei il palcoscenico costituiva ancora un sogno proibito e in cui collezionava una ripulsa dopo l’altra

dalle case discografi che. Nel corso della sua carriera le tem-peste non sono mai mancate, come si può capire dal titolo di questo disco. Il programma di mitten im Sturm è estremamen-te variegato, alternando brani pervasi da una grande energia a pagine più cantabili in maniera non dissimile dal continuo frangersi delle onde sulla spiaggia, con alcune composizioni originali di Katja Werker, brani pop brillanti e ricchi di vi-talità (“Crossfi re”), alcune canzoni della tradizione popolare inglese e tedesca, uno dei brani più famosi scritti da Peter Ga-briel nel corso degli anni Settanta (“Here Comes the Flood”), per non parlare di un’ispirata esecuzione del grande successo del pop tedesco “Über sieben Brücken musst du gehn”. Tut-ti gli arrangiamenti sono stati realizzati da Katja Werker. I brani contenuti in questo album sono unici, molto originali e personali nel senso più letterale del termine, esprimendo con grande intensità (“Tief im Innern”) le esperienze umane, le tappe salienti della vita, i tentativi, le sconfi tte e infi ne il trionfo di una cantautrice di grande talento che merita di es-sere scoperta.

RALF ILLENBERGERRED ROCK JOURNEYSR. Illenberger, chitarre e Mellotron; A. Gulino, basso elettrico

SFCD1020 (CD alto prezzo)

Frogs; Big Change; Light Wave; Walk In The Park; The Veil; Joy; Thinking Of You; Falling Down; Osterspaziergang/Soleil; Ballad; The KissCon l’album Red Rock Journeys la Stockfi sch Re-cords ci fa scoprire l’arte sopraffi na di Ralf Illenber-ger, considerato da molti

addetti ai lavori uno dei migliori chitarristi acustici oggi in circolazione. Illenberger vive e lavora a Sedona, città dell’A-rizona immersa in un paesaggio naturale di straordinaria bel-lezza, al quale alcuni attribuiscono addirittura virtù magiche. Gli undici brani di questo album compendiano in maniera molto effi cace la visione artistica di Illenberger, mantenen-do un mirabile equilibrio tra un suono profondo e legato al mondo che ci circonda e un incontenibile desiderio d’infi nito e tra un artigianato solido come la roccia citata nel titolo e una spiccata propensione per la trascendenza. In questo disco Illenberger propone una musica che sfugge a ogni tentativo di etichettatura, sfoggiando uno spiccato desiderio di sereni-tà, che a tratti viene turbato da improvvisi scatti di energia. Red Rock Journeys conduce l’ascoltatore in un suggestivo viaggio alla scoperta della Sedona di Illenberger, una casa costruita con grande cura, dalle cui grandi fi nestre si può am-mirare la luce e la bellezza sia del paesaggio sia dell’anima.

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AA.VV.RÉSONANCENima Ben David, viola da gamba

MA088 (CD alto prezzo)

Con il suo suono morbido, struggente ed evocativo, la viola da gamba incarna lo spi-rito di un’epoca pervasa da una nobile malinconia e da una aristocratica compostezza che ebbe tra i suoi massimi esponenti il francese Marin Marais, gli inglesi John Dowland e William Lawes e i tedeschi Johann Sebastian

Bach e Carl Friedrich Abel. In questo splendido disco la vio-lista Nima Ben David tratteggia una appassionante storia di questo strumento, dimostrando al di là di ogni ragionevole dubbio che il suo raffi nato intimismo non è una prerogativa esclusiva del repertorio secentesco, ma può esprimere benis-simo l’atmosfera dei nostri tempi con Le Chemin de Jérusa-lem, un brano scritto da Philippe Hersant nel 2003. Il magni-fi co suono della strumento della Ben David viene reso dal team di ingegneri del suono della MA Recordings con straor-dinaria fedeltà, che vi darà l’impressione di essere stati pro-iettati quasi per magia in un altro tempo.

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Novità disponibili in questi negoziIl Classico (Torino) 011 547341 - Stereo 1 (Torino) 011 6635403 - Musica (Cuneo) 0171 65855Casa del Disco (Varese) 0332 232229 - Pick-Up Dischi (Somma Lombardo - VA) 0331 252550Alta Fedeltà (Merate - LC) 039 9906728 - Sound Machine (Milano) 02 92860273Il Centro della Musica (Legnano - MI) 0331 453884 - Sergio Pozzi (Pandino - CR) 0373 91708K2 Immagine e Suono (Campoformido - UD) 0432 662569 - Ges.Co.Ser (Cesena - FO) 0547 610320Hi-Fi Natali (Monsummano - PT) 0572 51360 - Centro Musicale Ialenti (Terni) - 0744 407655Dimensione Hi-Fi (Roma) 06 8184609 - Musical Cherubini (Roma) 06 432191Alchimie Musicali (Roma) 06 41294732 - Punto Musica (Roma) 06 5127307Angelucci Hi-Fi (Castelfrentano - CH) 0872 569111 - 3D Audio (Napoli) 081 7808977Centro Musica (Bari) 080 5211777 - Audio e Music (Taranto) 099 7351701Domus Audia (Palermo) 091 6110257 - Pickup Hi-Fidelity (Palermo) 091 6259164

GERRY MULLIGAN QUARTETWHAT IS THERE TO SAY?ORGLP0111/45(2 LP da 180 grammi a 45 giri)

BLOOD, SWEAT & TEARS3SC-KCS30090(LP da 180 grammi)

R.E.M.LIFES RICH PAGEANTMFSL1-361(LP da 180 grammi)

NINA SIMONENINA AT THE VILLAGE GATEPPSCP421(LP da 180 grammi)

AA.VV.STOCKFISCH RECORDS VINYL COLLECTION - VOL. 2SFLP8009(LP da 180 grammi)

JOHNNY WINTERJOHNNY WINTERSC-CS9826(LP da 180 grammi)

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I dischi del catalogo Sound and Musicche hanno ricevuto i più prestigiosi premi nazionali e internazionali

I più premiati

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ROBERT SCHUMANNQUARTETTI PER ARCHIDoric String QuartetCHAN10692 (CD alto prezzo)

LEOPOLD STOKOWSKIPORTRAIT OF A LEGENDR. Woodland, J. Baker, BBC ChorusGoldsmith’s Choral Union; Harrow Choral SocietyLondon Symphony OrchestraBBC Symphony Orchestra; New Philharmonia OrchestraL. StokowskiBBCL5007 (3 CD prezzo speciale)

FREDERICK DELIUSOPERE ORCHESTRALIT. Little, violino; P. Watkins, violoncelloBBC Symphony Orchestra; Sir A. DavisCHSA5094 (SACD alto prezzo)

VÁCLAV TALICH DIRIGESMETANA E DVORÁKCzech Philharmonic OrchestraVáclav Talich, direttoreSU4065 (2 CD medio prezzo)

ROBERT SCHUMANNTRII PER ARCHI E PIANOFORTESchweizer KlaviertrioAUD92654 (SACD alto prezzo)

JOSEPH KEILBERTHIN CONCERTOChristian Ferras, violinoBerliner Philharmoniker, J. KeilberthTES1472 (2 CD prezzo speciale)

WOLFGANG AMADEUS MOZARTINTEGRALE DELLE SONATE PER VIOLINO E PIANOFORTE - VOL. 4Duo AmadèCHAN0781 (CD alto prezzo)

Premiati con 5 Stelle dalla rivista MUSICA FEBBRAIO 2012

SVIATOSLAV RICHTERINTERPRETA I GRANDI CONCERTI RUSSISviatoslav Richter, pianoforteOrchestre e direttori, diversiURNWS131 (3 CD a prezzo speciale)

CARL LOEWELIEDER E BALLATEF. Boesch, baritono; R. Vignoles, pianoforteCDA67866 (CD alto prezzo)

RAVELINTEGRALE DELLA MUSICA PER VIOLINO E PIANOAlina Ibragimova, violinoCédric Tiberghien, pianoCDA67820

GEORGE ONSLOWINTEGRALE DEI TRII PER ARCHI E PIANOFORTE - VOL. 3 E 4Trio CascadesCPO777232 (2 CD medio prezzo)

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Columns - FEBBRAIO 2012

32Sound and Music Columns - FEBBRAIO 2012

Prima Scelta€14.90prezzo consigliato al pubblico fi no al 30.04.2012

SHOSTAKOVICH CONCERTI PER PIANO N. 1 E N. 2SHCHEDRIN CONCERTO PER PIANO N. 5Denis Matsuev, pianoValery Gergiev; Mariinsky OrchestraMAR0509 (SACD)

PIOTR ILIC CIAIKOVSKYLE ULTIME SINFONIEMariinsky Orchestra, V. GergievMARBD0515 (Blu-ray alto prezzo)MARDVD0513 (DVD Video alto prezzo)

GEORGE BALANCHINEJEWELSMariinsky Orchestra, T. SokhievMARBD0516 (Blu-ray alto prezzo)MARDVD0514 (DVD Video alto prezzo)

AA.VV.ESSENTIAL GERGIEVLondon Symphony OrchestraMariinsky Orchestra V. GergievLSO5042 (CD basso prezzo)

MASSENETDON QUICHOTTEF. Furlanetto, Don QuichotteA. Kiknadze, Dulcinée; A. Serov, Sancho PançaValery Gergiev; Mariinsky OrchestraMAR0523 (2 SACD a prezzo speciale)

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