Kyoss Febbraio 2012

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KYOSS | FEBBRAIO 2012 | 1 KYOSS - MENSILE N. 129 febbraio 2012 - POSTE ITALIANE S.P.A. SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NE/PD - EURO 7,00 la rivista per tutti gli appassionati del Bello e del Buongusto musica ARTE TEATRO spettacolo DESIGN sport TEMPO LIBERO PERSONAGGI CULTURA CUCINA VIAGGI febbraio 2012 home sweet home Villa Girasole Parco delle Energie Cattedrale Vegetale le torri di Matteo Thun MO.HO. portfolio arte design architettura interior design moda libri e letture green e natura sapori economia salute vivere glamour arte musica teatro quisquilie

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Rivista per tutti gli appassionati del bello e del buongusto. Arte, design, architettura, interior, moda, libri e letture, green e natura, sapori, e molte notizie sugli appuntamenti ed eventi da non perdere. Uno sguardo sempre attento sul nostro territorio e sul mondo, alla ricerca del “bello”.

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la rivista per tutti gliappassionati del Bello

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il connubio perfetto tra tecnica e personalità

PUBBLIREDAZIONALE

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show room di Vicenzain Piazza delle Erbe, Contrà della Catena 25

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per appuntamenti tel. 0445 951159www.zordancaminetti.it

Zordan Caminetti presenta Rüegg, dove la bellezza e il design si unisco al comfort

Architettura moderna o ristrutturazioni di case antiche, in qualsiasi ambien-te un bel caminetto è un’estasi per i sensi. Rüegg è il numero uno svizzero dei camini e la passione per il fuoco, oggi, travalica i confini del comfort e della tecnologia per abbracciare una nuova idea di fiamma: sempre più bella, più ecologica, più efficace. Il design è per Rüegg la preoccupazi-one primaria ed è per questo che è incessantemente alla ricerca di nu-ove forme, affinché ognuno possa realizzare il suo progetto. Così, Rüegg ha sviluppato tre linee di focolari:

Premium, Classic e Smart: una vasta gamma che soddisfa bisogni ed ogni esigenza in termini di design e di ele-ganza. La linea Premium ammalia per il suo design esclusivo, per l’originalità e l’avanguardia tecnica. Sinonimo di perfezione in ogni dettaglio, sono camini che associano sofisticate pos-sibilità di arredamento con innovazi-oni tecniche straordinarie, come il vetro telecomandato. La linea Clas-sic offre focolari dalla personalità de-cisa e perfettamente integrabili: linee moderne e una varietà di modelli che garantiscono un’ampia scelta.

La linea Smart, infine, è la gamma di prodotti che sintetizza al meglio le qualità tecniche ed estetiche di Rüegg: forme, dimensioni compatte ed un ottimo rapporto qualità/prezzo per tutti i modelli. Tutti i camini Rüegg sono particolarmente adatti alle case a basso consumo energetico. Perché, qualsiasi sia il vostro gusto in fatto di camini, ogni focolare Rüegg rappre-senta il giusto equilibrio tra estetica del fuoco, resa energetica e rispetto per l’ambiente •

per una fiamma sempre più bella, ecologica ed efficace

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rivista mensile

febbraio 2012anno 12 numero 129

Editore, Art Director eDirettore Responsabile:Simone [email protected]

Responsabile di Redazione: Eva [email protected]

Progetto Grafico:Simone Pavan - Anna Fanchin

Redazione: Michele Amadio - Roberta Cozza Benedetta Dall’AgnolaAndrea Danzo - Stefano DanzoAlessio Farina - Leonardo PavanGelindo Pretto - Giorgia Riconda Martina Uderzo - Nicoletta Ugolin Serena Leonardi

Edito da: KYOSS CONCEPTAgenzia di Pubblicità e MarketingVia Bellini 636078 Valdagno (Vi)Tel. 0445 [email protected]

Iscrizione al Tribunaledi Vicenza n° 1002 - 28/05/01numero del Repertorio del ROC 19214.

Stampa:Papergraf SpaPiazzola Sul Brenta - Padova - Italy

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“La bellezza salverà il mondo”. È una celebre espressione dell’Idiota di Dostoevskij. Il rapporto tra uomo e bello suscita riflessioni stimolanti. La bellezza è in un certo senso l’espressione visibile del bene, come il bene è la condizione metafisica della bellezza. Lo avevano ben capito i Greci che, fondendo insieme i due concetti, coniarono una locuzione che li abbraccia entrambi: kalokagathìa, ossia “bellezza-bontà”. Platone scrive al riguardo: “La potenza del bene si è rifugiata nella natura del Bello”. L’artista vive una peculiare relazione con la bellezza. Chi avverte in sé questa sorta di scintilla che è la vocazione artistica dovrebbe avvertire al tempo stesso l’obbligo di non sprecare questo talento, ma di svilupparlo, per metterlo a servizio di tutta l’umanità. Ed è questa la sfida più grande. Perché, come dice Kevis Spacey in American Beauty, “A volte c’è così tanta bellezza nel mondo, che non riesco ad accettarla” •

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home sweet home portfolio

5 • Villa Girasole

vivereglamour

interviste rubriche appuntamenti

11 • Parco delleEnergie Rinnovabili Padova

20 • tra mari e monti

68 • arte

69 • musica

70 • teatro38 • modaGrace Kelly

46 • interioril cotto

36 • economial’IMU e le tasse

54 • cosa succedein città

32 • arteMarco Lodola

8 • Made in Vicenza

KYOSS è media partner del Golf Club Colli BericiTel. +30 0444 [email protected]

71 • quisquilie14 • Cattedrale Vegetale

60 • sapori vicentinile trote di Ferrazza

28 • MO.HO.

66 • libri

72 • Pantheon TV

64 • salute

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Galleria PashàCorso Palladio, 138/a

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Unicità dei tessuti, rarità dei colori, bellezza dei disegni. Crocevia di idee, spunti ed ispira-zioni, Pashà progetta e produce tappeti sartoriali realizzati sempre con la precisione di maestri arti-giani, ma anche con la versatilità di tecnologie moderne, sia pro-gettuali che produttive.Per interpretare gusti e desideri con materiali ricercati e tecniche esclusive.

Dai tappeti classici e antichi che non smettono mai di affascinare fino ai tappeti moderni e contem-poranei, passando per collezioni luxury e di arte e design. Perché il tappeto diventi parte integrante della casa e di chi vi abita, un’opera originale e mai uguale a se stessa, per carattere, spirito e personalità.

Le cose belle sono rare.Le cose rare non si trovano dovunque.

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Villa Girasole •la villa che ruota seguendo il Sole

tra Verona e Vicenza esiste una villa capace di emulare un girasole

ARCHITETTURA | VILLA GIRASOLE

Se passando tra Verona e Vicenza, doveste vedere una villa che si muo-ve… niente paura, non avete preso alcune insolazione, siete solo nei pres-si di Villa Girasole, a Marcellise. Ebbe-ne sì, una villa che prende il nome di un fiore proprio perché da questo trae il suo meccanismo di movimen-to: ruota sul proprio asse per segui-re il sole nell’arco della giornata. Per quanto possa sembrare una trovata avveniristica, in realtà la villa ed il suo progetto risalgono agli anni Trenta e ad un’idea dell’architetto Inverniz-

zi, che ne era o il proprietario. Questa incantevole costruzione, ormai famo-sa in tutto il mondo, è stata proget-tata e realizzata con cura e si trova in una posizione incantevole e domi-nante tra filari e uliveti, luoghi di relax. Una costruzione borghese Art Déco, in pratica la prima casa rotante mai realizzata: in grado di ruotare di 360° in funzione dello spostamento del so-le durante l’arco del giorno e del cor-so delle stagioni, proprio come il fiore da cui prende il nome.

L’ORIGINEUn’architettura davvero innovati-va, agli albori della sostenibilità idea-ta e costruita tra il 1929 e il 1935. sua ideazione è tipicamente moderni-sta, stile che tra le due Guerre ebbe un grande boom, ma ciò che la ren-de incantevole oltre alla sua capa-cità di ruotare grazie a dei motori a combustibile, è anche la cura con cui sono stati rifiniti gli interni, che in ogni ora del giorno vengono ad avere un’esposizione solare differente. Lavo-ro certosino e senza dubbio di grande

di Eva Dallari

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ingegno. La vera rivoluzione è data dall’epoca in cui Villa Girasole è sta-ta creata. Se pochi anni fa abbiamo avuto modo di ammirare gli incan-tevoli grattacieli di David Fisher che fanno ruotare 80 piani in maniera in-dipendente grazie all’energia solare, senza dubbio aver pensato e realizza-to un tale progetto negli anni Trenta, è ciò che davvero lo rende rivoluzio-nario. Villa Girasole è aperta al pubbli-

co ed ogni turista può avere l’onore di visitarla, nonostante le pressanti ri-chieste che giungono al Comune e alla Fondazione Invernizzi per poterla destinare ad altro uso, grazie alla sua bellezza. Questo progetto “fuori tem-po”, vi colpirà incantevolmente con il suo parco alberato, nella splendida cornice dell’entroterra veneto.

ROTAZIONE ED ELIOTERAPIA La casa poteva compiere una rota-zione completa in nove ore e venti minuti con una velocità di 4 millimetri al secondo; la presenza delle terraz-ze consentiva applicazioni eliotera-piche. All’epoca l’elioterapia era la principale cura contro tubercolosi, ra-chitismo e depressione: il paragone con un sanatorio alpino venne imme-diato, e infatti la villa era allora cono-

ARCHITETTURA | VILLA GIRASOLE

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sciuta come l’ultramoderno solarium e laboratorio medico di Marcellise.

LA STRUTTURAVilla Girasole nasce dalla sintesi di principi di meccanica applicati nei treni, nelle navi, negli aerei. È un edi-ficio di due piani con pianta a “L”, in grado di ruotare su binari concentri-ci, sostenuto da carrelli e mosso da un motore come quello dei transat-

lantici. Il corpo dell’abitazione, che presenta una struttura in cemento armato, è completamente ricoper-to di lamine di alluminio. Interni Il pia-no terreno dell’abitazione rotante è destinato ai locali di soggiorno, pran-zo, studio e ricevimento, oltre che al-la cucina. Mentre al piano superiore si trovano le stanze da letto padrona-li, dotate di terrazza solarium e bagno, e quelle a un letto. Gli arredi, curati nel

minimo particolare, un mix tra razio-nalismo e Novecento italiano, venne-ro ideati e realizzati appositamente, per essere leggeri e non gravare sul-la struttura: sedie, tavolini, comodini e toilette in tubo d’acciaio e com-pensato di faggio, o legno laccato, si alternano a mobili rivestiti in cartape-cora o impiallacciati in noce del Cau-caso ed ebano di Macassar •

“si muove su se stessa e lo segue durante il giorno

• ma dove si trova e come fa?”

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INNOVAZIONE | VICENZA NEL MONDO

arriva Made in Vicenza

l’Azienda Speciale della CCIAA di Vicenza cambia

nome e si affaccia al 2012 con una nuova immagine

di Simone Pavan

• Nella foto: il Direttore Germaine Barretoe il Presidente Filippo De Marchi

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gandole alle potenzialità del mondo produttivo vicentino, e operano in stretto coordinamento con l’azien-da, rendendo disponibili consulenze e servizi su misura per le imprese. Va ricordato che per eventi fieristici e missioni all’estero le aziende possono godere per mezzo di Made in Vicen-za del contributo camerale, riconfer-mato anche per il 2012 sino ad un importo massimo di mille euro e per un numero illimitato di iniziative: uno strumento che ha permesso a tante piccole e medie realtà di consolidare legami con l’estero o di affacciarsi su una ribalta globale contenendo costi vivi altrimenti ingenti, e che sta dan-do risultati concreti. “Nell’ultimo anno – conclude il direttore Germaine Bar-reto – abbiamo quasi raddoppiato il numero di aziende che hanno pre-so parte a importanti appuntamenti fieristici esteri, passate da 115 a 222; sono praticamente raddoppiate an-che le aziende che hanno partecipa-to a missioni commerciali, passate da 23 a 43” •

Dal 1° gennaio Made in Vicenza è il nuovo nome dell’Azienda Speciale della Camera di Commercio di Vi-cenza. Vicenza Qualità lascia spazio a Made in Vicenza, scelto per rap-presentare in modo più coerente e incisivo l’operatività dell’azienda nell’ambito delle attività di interna-zionalizzazione. “La scelta è motivata dalla volontà di evitare possibili as-sociazioni con un ente di certifica-zione e di rendere più appetibile e immediata la nostra identità anche all’estero - afferma il presidente Filip-po De Marchi - con Made in Vicenza intendiamo dare maggiore slancio e incisività allo sforzo di valorizzazione delle eccellenze beriche. Le imprese, anche le più piccole, si sono rese con-to che l’internazionalizzazione non è più un optional ma una strada obbli-gata: Made in Vicenza mette a loro disposizione know-how, servizi e pro-fessionalità adeguate per percorrerla da protagoniste”. Con il nome debut-ta anche un nuovo logo, caratterizza-to dalle tessere di un puzzle tricolore che richiama il concetto di “aggre-gazione” e dove compare il termine

Italy, voluto per rimarcare in modo netto la provenienza del prodotto vi-centino. E nei prossimi mesi toccherà anche al sito web: il portale in esse-re, già migrato sul dominio www.ma-deinvicenza.it, verrà sostituito con una multipiattaforma di nuova concezio-ne che tra le altre cose si propone di aumentare le possibilità di interazione tra le imprese vicentine e gli operatori esteri registrati. Se il brand e gli stru-menti di comunicazione si presenta-no rinnovati, l’obiettivo rimane quello di sempre: consolidare e aumentare la forza propulsiva dell’economia be-rica fungendo da anello di congiun-zione tra le principali filiere produttive del e i Paesi, o le nicchie di mercato, più interessanti e promettenti nello scenario internazionale. Fondamen-tale continua ad essere anche il ruo-lo svolto dal network di Desk Esteri di Made in Vicenza che fungono da braccio operativo in aree del mondo particolarmente strategiche; questi uffici - localizzati attualmente in Cina, Giappone, India, Marocco, Messico, Perù - monitorano e analizzano le op-portunità di ciascun mercato ricolle-

arriva Made in Vicenza

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PARCO DELLE ENERGIE RINNOVABILI I PADOVA

il Parco delle Energie Rinnovabili Fenice “fa scuola”

un esempio di sostenibilità in Italia • il parco diventa un modello da seguire in Europa

di Nicoletta Ugolin

Una buona pratica in grado di “far scuola” anche all’estero: il Parco del-le Energie Rinnovabili Fenice approda in Europa come esperienza da pren-dere a modello in fatto di educazione ambientale e promozione di sistemi ecocompatibili.L’esperimento padovano, nato qual-che anno fa sull’isola di Terranegra dalla volontà di Consorzio Zip e Scout Cngei, è stato infatti selezionato dal-la Commissione Europea come case study del settore energetico. Un rico-noscimento e una visibilità importanti che si inseriscono nell’ambito del pro-getto ManagEnergy, un’iniziativa del-la Direzione generale per l’Energia e i

trasporti della Commissione europea volta a sostenere il lavoro dei soggetti attivi nel settore delle fonti di energia rinnovabili e della gestione della do-manda energetica a livello locale e regionale. “Si tratta – commenta Mar-co Toniolli, presidente di Fondazione Fenice onlus – di un risultato impor-tante, che riconosce la bontà di un progetto che punta a promuovere a tutti i livelli una nuova “cultura ener-getica”, grazie anche al contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo”. Si possono con-tare, infatti, sulle dita di una mano le esperienze venete che trovano ana-logo spazio in questo “censimento”

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“800 metri quadrati di struttura dotati di ogni tipo di tecnologia per ottimizzare il risparmio energetico”

europeo. E quel che colpisce rispetto all’attività della Fondazione e del Par-co Fenice è la capacità di lavorare su più livelli, innescando processi virtuo-si in diversi settori, come evidenziato nel report sul sito di ManagEnergy. Si va dalla catalizzazione di buone pra-tiche all’interno della zona industriale padovana, in cui anche grazie al con-tributo di Fondazione Fenice cresco-no giorno dopo giorno i kW prodotti in modo green, al recupero ambientale grazie alla piantumazione di migliaia di nuovi alberi nell’area del parco.

Fondamentale il lavoro con le scuole, che solo negli ultimi due anni ha visto 10.000 ragazzi in visita, ma anche la proposta formativa per la preparazio-ne e certificazione di tecnici specializ-zati. Fino agli appuntamenti culturali, come l’annuale festa “Green Love”.

I NUMERI DEL PARCOInvestimenti per 1,2 milioni di euro, 4 aule per la didattica, un ostello in gra-do di accogliere fino a 40 persone, 800 metri quadrati di struttura dotati di ogni tipo di tecnologia per ottimizzare

il risparmio energetico. Questi i numeri del Parco. «Quello dell’ambiente è un tema che ci sta a cuore e ci augu-riamo che questo centro possa diven-tare una vera eccellenza nel settore», conferma Antonio Finotti, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, ente che ha sostenuto la realizzazione del Parco delle Energie Rinnovabili, un percorso didattico già visitato in 3 anni dalla sua apertura da migliaia di ragazzi. “Il sostegno a favore di progetti di tu-tela e qualità ambientale - continua

PARCO DELLE ENERGIE RINNOVABILI I PADOVA

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2012, aNNo iNterNazioNale Per l’eNerGia sosteNiBileBan Ki-moon, segretario Generale dell’oNU, annuncia al mondo che il 2012 sarà “the international Year for sustainable energy”: l’anno interna-zionale per dell’energia sostenibile. Un’iniziativa volta al miglioramento della qualità della vita di 1,6 miliardi di persone che vivono nei Paesi in via di sviluppo e che ancora non hanno accesso all’elettricità. Una rivoluzione globale al fine di consentire un ac-

cesso universale all’energia pulita a tutti entro il 2030, oltre ad un 40% di aumento dell’efficienza energetica. “la nostra sfida – spiega Ban Ki-moon – è la trasformazione. abbiamo biso-gno di una rivoluzione globale per l’energia pulita, una rivoluzione che renda l’energia disponibile e acces-sibile a tutti. È essenziale per rendere minimi i rischi climatici, per ridurre la povertà e migliorare la salute del Pia-neta, la crescita economica, la pace e la sicurezza” •

- specialmente se realizzati facendo da ponte tra scuola e impresa sotto l’egida dello sviluppo sostenibile, rap-presentano un’importante azione a favore dello sviluppo sociale ed eco-nomico del nostro territorio, finalità che è tra i punti cardine dell’operato della nostra Fondazione”.

IL FUTURO“Oltre a diventare un’importante sede formativa sul fronte delle ener-gie, il Parco rappresenta dunque un laboratorio di ricerca e sperimentazio-

ne di sistemi ecocompatibili a servizio delle aziende padovane - commen-ta Angelo Boschetti, presidente del Consorzio Zip - i risultati delle indagini sono, infatti, messi a disposizione delle piccole-medie realtà industriali e arti-gianali che operano nel territorio, con particolare attenzione alla promozio-ne delle tecnologie di facile applica-zione rispetto alle strutture esistenti e capaci di ridurre i costi aziendali”. Tut-ti gli edifici della struttura, infatti, sono concepiti per essere inquadrati in classe A secondo la normativa “Ca-

saClima” e utilizzano a titolo dimostra-tivo tutte le tecnologie per il risparmio energetico: coibentazione, natural cooling, produzione di caldo e freddo da geotermia, caldaia a cippato per l’utilizzo della biomassa. Un utilissimo “sfoggio” di tecnologia applicata che fa del Parco delle Energie Rinnovabili il primo esempio in Italia di centro di formazione ambientale dimostrativo. Il parco La Fenice diventa così un vero e proprio esempio di sostenibili-tà ed un vero e proprio modello da seguire •

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ARTESELLA | LA CATTEDRALE VEGETALE

Cosa ci fa una Cattedrale vegetale a 5 navate, alta 21 metri, lunga 28,5 e larga 24, ai piedi del Monte Arera, a Bergamo? È il progetto che la cit-tà lombarda ha presentato in occa-sione dell’Anno Internazionale della Biodiversità. Il progetto, inserito nella cornice spettacolare del Parco del-lo Orobie Bergamasche, coinvolge i Comuni di Oltre il Colle, Roncoello e Ardesio, e il Centro Etica Ambienta-le di Bergamo. L’opera di Land Art è una struttura ecologica al 100%, pro-gettata dall’architetto Giuliano Mau-ri, scomparso nel 2009 e destinata a divenire una faggeta. La Cattedrale è un centro propulsivo e attrattivo di forte impatto culturale e ambientale e un monumento evocativo, costrui-to interamente da materiale vegeta-

le autoctono, secondo l’antica arte dell’intreccio e della costruzione ve-getale che da sempre ha accom-pagnato la relazione uomo natura, esplorata in tutta la carriera artistica di Giuliano Mauri.

LA STRUTTURALa Cattedrale è stata realizzata su un dosso isolato e circondato da una cortina naturale di alberi, sull’avvio del percorso di salita verso il Mon-te Arera. Sorge in un contesto natu-ralmente isolato e intimo dal quale è possibile godere della vista delle ci-me del Pizzo Arera e dell’Alben, oltre che delle vallate circostanti, ma è fa-cilmente raggiungibile a piedi anche da escursionisti poco esperti. È ubica-ta nei pressi di Malga Costa ed ha le

dimensioni di una vera cattedrale go-tica composta da tre navate formate da ottanta colonne di rami intreccia-ti, alte dodici metri e di un metro di diametro; all’interno di ognuna è sta-to messo a dimora un giovane car-pino. Le piante cresceranno di circa 50 centimetri all’anno. Con i tagli e le potature saranno adattate a formare fra qualche anno una vera e propria “Cattedrale Vegetale”. La struttura ha un rettangolo di base di 82 metri per 15, un’altezza di 12 metri e copre un’ area di 1.230 metri quadrati.Nel corso degli anni gli artifici costrui-ti per accompagnare la crescita del-le piante marciranno e lasceranno completamente il posto ai carpini: allora la natura avrà preso il soprav-vento. La Cattedrale è scandita da 5

una vera cattedrale gotica •composta da tre navate formate da ottanta colonne di rami intrecciati

la Cattedrale Vegetaledi Eva Dallari

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navate e 42 colonne, la sua struttura è composta da 1.800 tronchi di abe-te, 600 rami di castagno, 6.000 metri di piccoli tronchi di nocciolo uniti assie-me da corde, chiodi e legno flessibile, nell’arte antica dell’intreccio.

IL FUTUROTra alcuni anni all’interno della Catte-drale vegetale cresceranno 42 piante di faggio e l’edificio verde si trasfor-merà in una foresta, un trionfo della natura sull’uomo. L’edificio non solo rappresenta un motivo di orgoglio del Parco delle Alpi Orobie e una grande conquista per la società e la cultura del vivere Green.

LAND ARTLa Cattedrale vegetale del Bergama-sco non è il solo esempio di architet-tura bio in Italia. Giuliano Mauri ha dato forma per la prima volta alla sua opera vegetale nel 2001 per Arte Sel-la, la Biennale Internazionale di Arte Contemporaneao nella Natura, che si svolge nella val di Sella, nel comu-ne di Borgo Valsugana. L’installazio-ne di Land Art dell’artista lombardo è stata l’opera principale dell’edizione Arte Sella 2001, nell’ambito di Incontri Internazionali Arte Natura, un’opera di grande fascino e suggestione, ma anche strumento di ripristino e valo-rizzazione ambientale della Provincia di Trento. Ecco le parole dell’artista, in occasione della realizzazione del-la sua prima Cattedrale vegetale:

“All’interno di questi edifici che io sto costruendo ci saranno delle piante di carpino. Costruisco artifici per ac-compagnare le piante nei vent’anni che servono loro per diventare adul-te. Dopo questo tempo le strutture so-no destinate a marcire, a diventare terra. Al loro posto, stante una potatu-ra annuale, ci saranno ottanta piante a forma quasi di colonna che ricorde-ranno comunque il mio lavoro. Quat-tro filari di alberi per la Cattedrale che ho sempre sognato. Tra vent’an-ni la gente si accorgerà che c’è stata la creazione della natura che ha dia-logato con l’uomo. Che è poi quello che l’uomo ha sempre fatto. La di-menticanza è solo la nostra di non sa-pere, di non riconoscere più” •

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GIULIANO MAURI Nato a Lodi Vecchio nel 1938, dove è morto nel 2009, Giuliano Mauri è sta-to protagonista internazionale di nu-merosi interventi ambientali, museali e teatrali in Italia e all’estero attraverso un lavoro che lo ha identificato come principale interprete italiano e arti-sta di fama mondiale all’interno di un movimento artistico che ha lavorato e lavora tra land art, art in nature, in-stallazioni e scultura e il cui presuppo-sto fondamentale si basa sul rapporto tra uomo e ambiente naturale. L’ope-ra di Giuliano Mauri - riconoscibile nella relazione tra arte e architettura sviluppata attraverso grandi installa-zioni abitabili e realizzate con mate-riali naturali come legno, terra, arbusti e corde - si configura come segno ar-tistico innovativo che trova nel tempo e nell’andamento di crescita naturale degli elementi vegetali accolti al suo

interno, una dimensione critica e spe-rimentale di fortissima attualità. Tra i suoi lavori si ricordano i grandi “Mulini” che girano per un vento immaginario, la “Scala del Paradiso” lunga cento-quaranta metri, il Bosco sull’isola alla sorgente del Tormo nel lodigiano, gli osservatori estimativi a Gorliz, in Ger-mania, e a Sgorzelec, in Polonia, rea-lizzati per invitare i due popoli di due terre di frontiera a osservarsi lascian-do alle spalle il peso di una storia che li ha contrapposti. Nel 2001 edifica per Arte Sella la sua prima “Cattedrale Vegetale” da un’idea elaborata in ol-tre dieci anni di riflessione e progetta-zione che oggi richiama oltre 10 mila visitatori all’anno. Nel 2003 per la mo-stra “Le città invisibili” alla Triennale di Milano realizza “Zenobia”, una gran-de sfera risalibile all’interno mediante un sistema circolare a palafitta sorret-to da rami •

“l’arte antica dell’intreccio unita all’architettura naturale moderna”

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EDILIZIA | TRA MARI E MONTI

edilizia residenziale • costruire al mare o in montagnadi Nicoletta Ugolin

…tra mari e monti

• Nella foto: le due torri di Matteo thun a Katschberg (1600 metri).

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“sulle Alpi due torri di residenze a quota 1600 metri, dall’architetto

Matteo Thun”

Progettisti che rendono city beach del terzo millennio o paesini alpini all’avanguardia della tecnica resi-denziale. Ecco le ultime novità tra…mari e monti.

LE TORRI ALPINECostruite sul punto più alto del pas-so alplino di Katschberg, a 1600 me-tri di altezza, le due monolitiche torri di appartamenti dimostrano di avere un potere quasi simbolico tra le due pro-

vince confinanti di Salisburgo e della Carinzia, per le quali sono state chia-mate a fungere da punto di riferimen-to della nuova città di oggi. Disegnate dall’architetto italiano Matteo Thun, in un equilibrio tra la Natura e la Tradizio-

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ne, così come tra gli interessi dell’in-dustria del turismo e i suoi requisiti essenziali. Costruire nelle Alpi richiede una costante ricerca di stabilità, una costante ricerca di nuove soluzioni per costruire edifici ecologicamente giustificabili. Per Katschberg, località sciistica austriaca tradizionale tra Sa-lisburgo e la Carinzia, Matteo Thun ha consapevolmente creato due edifici a sviluppo verticale - in modo da evi-tare la dispersione urbana di questa zona tradizionalmente dedicata agli sport invernali. Proteggere il terreno verde circostante e ridurre l’ingombro in pianta della dimensione minima è stata una soluzione in linea con l’am-biente circostante.

Questo concetto architettonico ha evitato infrastrutture complesse per le forniture di energia elettrica e ac-qua, nè alcuna strada supplementa-re è stata necessaria per collegare le due torri di appartamenti al vicino Hotel Cristallo, fornendo tutti i servizi necessari per le residenze. Seguendo il motto del “chilometro 0”, il legno è stato il materiale da costruzione prin-cipale. Le due strutture cilindriche so-no avvolte da una struttura circolare che come una pelle presenta un in-tarsio romboidale e sono realizzate in legno di larice locale, fondendo l’in-terno e l’esterno. Le due torri circola-ri hanno diverse altezze per bilanciare il terreno, e misurano 20 metri di dia-

metro, ospitano 64 appartamenti dai 45 ai 180 metri quadrati. Identico la-yout con diverse scale permettono a tutti gli appartamenti una vista pa-noramica spettacolare per il paesag-gio naturale e inalterato. Utilizzando principalmente materiali naturali, gli interni delle diverse residenze sono progettati con schemi generosi; li-nee e forme sono chiare e leggere. Due diversi stili di arredamento sono la scelta di una configurazione di ba-se: uno moderno e dal sapore urba-no e uno più classico, più vicino alla tradizione alpina. L’intero complesso è riscaldato dalla centrale elettrica vi-cina, alimentata con energia da bio-massa.

• Dettagli di una torre.

EDILIZIA | TRA MARI E MONTI

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JESOLO COME MIAMI La “Torre Aquileia” : Una struttura inno-vativa che ha cambiato per sempre il volto di Jesolo. Progettata dall’archi-tetto spagnolo Carlos Ferrater, è il pri-mo segno di una città che si appresta a diventare la “city beach del terzo millennio”. Elegante ed imponente, caratterizza con i suoi oltre 73 metri di altezza il centro pulsante della città, in piazza Mazzini. Dai suoi 22 piani si ammira da diver-se prospettive un panorama unico: il mare, il verde, la laguna ed il cam-panile veneziano di San Marco. Nel rispetto del piano regolatore ispira-to da Kenzo Tange, celebre urbanista del Giappone, a Jesolo grandi archi-

tetti sono al lavoro per trasformare un luogo di villeggiatura in una City da vivere tutto l’anno. Parchi, zone verdi, aree per il divertimento e il tempo li-bero, zone residenziali, commerciali e alberghiere. Oltre 20 progetti stan-no nascendo in questo momento, altri sono già stati completati od in procin-to per essere portati a termine. Esempi di design e di edilizia sostenibile sono: “Jesolo Lido Village” dello statuniten-se Richard Meier (Premio Dedalo-Mi-nosse 2008); “Merville, Casa nel Parco dei portoghesi ambientalisti Gonça-lo Byrne e João Nunes: un comples-so residenziale in altezza ambientato su 50.000 mq di pineta fronte mare; “I Giardini di Jesolo” di Manuel e Franci-

sco Aires Mateus: una verde terrazza panoramica, affacciata sulla laguna e interamente pedonale, al di sotto della quale vivono spazi commerciali; “Le Capannine” il parco commercia-le di Zaha Hadid, tra forme moderne e rotondità. Inoltre, un nuovo porto turi-stico che potrà ospitare oltre 700 posti barca avrà come simbolo una torre progettata da Aurelio Galfetti, che ha disegnato anche un nuovo hotel nel-la zona della pineta. Le due torri ge-melle che già svettano maestose sullo skyline jesolano sono il simbolo della riqualificazione di tutto il quartiere di Piazza Marconi, una delle porte di ac-cesso alla città •

“a Jesolo, grattacieli firmati dai migliori

architetti del mondo”

• l’architetto Carlos Ferrater e la torre aquileia. • Particolari dei terrazzi.

• il progetto di Ferrater.

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PUBBLIREDAZIONALE

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per chi si accontenta... del meglio

il nuovo showroom La Goccia di Idrofer • soluzioni di classeche abbinano l’alta qualità all’eccellenza estetica

Nell’evoluzione del moderno concet-to di abitare, la stanza da bagno assu-me sempre più un ruolo da protago-nista. Un luogo dedicato nuovamente al comfort, alla raffinatezza e alla cre-atività, oggetto di studio da parte dei progettisti, oggetto del desiderio di chi vuole una casa accogliente. Idro-fer, da vent’anni nel settore della ven-dita degli impianti termo-idraulici, in-terpreta oggi queste nuove esigenze con un innovativo showroom, La Goc-cia. Forte della propria tradizione, fat-ta di attenzione al servizio, di assisten-za tecnica e consulenza qualificata al cliente, oggi Idrofer vuole guardare al futuro del proprio settore, cercando di indagare ed osservare nei dettagli le nuove esigenze del mercato. Qui vengono proposte soluzioni di classe

che abbinano l’alta qualità all’ec-cellenza estetica. “Viste le continue e molteplici evoluzioni dei prodotti e del mercato dell’arredobagno, siamo convinti che ciò che possiamo offrire oggi non sia più solo legato alla scel-ta e all’utilizzo di materiali, ma anche all’individuazione di ciò che ognuno di noi desidera dalla sala da bagno, una vera e propria ricerca nell’essen-za stessa dello stile di vita - spiega il titolare - il nostro obbiettivo è arrivare a costruire la stanza da bagno ide-ale, aiutando a scoprire soluzioni e ambienti nuovi. Il nostro compito non è solo presentare le ultime novità e venderle: ciò che più ci sta a cuore è capire e interpretare anche tutte quelle esigenze che nascono quan-do si progetta una stanza o, perché

no, un’intera casa”. La Goccia, infatti, attraverso il confronto continuo, la co-noscenza e l’esperienza di Idrofer, col-labora e mette al servizio del cliente i migliori professionisti per tutta la casa: dagli impianti ai servizi, dai tendaggi ai serramenti. Chi entra nello showro-om viene accolto con il sorriso da per-sonale competente ed esperto, che può consigliare e guidare il cliente nella scelta dei prodotti, illustrandone peculiarità e prestazioni. Le proposte spaziano dal classico al moderno fino al design contemporaneo, coprendo ogni esigenza legata all’arredo ba-gno, “dalle fondamenta al soffitto”, comprendendo sanitari, rubinetteria, impianti, wellness, climatizzazione e nuove tecnologie. E poi, per chi vuo-le affidarsi ad un unico interlocutore

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per tutta la casa, La Goccia offre so-luzioni diversificate che partono dalla consulenza per arrivare ad un vero e proprio servizio di progettazione inter-no, che permette di vedere le realiz-zazioni, consentendo anche ai meno esperti di rendersi conto del risultato finale. Senza sorprese. “L’estetica rap-presenta per noi una fonte d’ispirazio-

ne, ma non fine a se stessa. Studiamo la soluzione alle questioni che ci ven-gono poste - spiega ancora il titolare - consideriamo il dialogo una delle fasi più importanti della nostra attività, sia verso i fornitori, aziende leader del set-tore, sia verso la clientela privata che verso gli architetti e gli interior desi-gner. L’occhio attento di chi progetta

sa dove guardare desideriamo assi-stere da vicino alla realizzazione delle idee. La nostra veste concreta non lascia spazio ad esitazioni”. Ecco che nel corso del tempo La Goccia ha se-lezionato le maestranze migliori, le più affidabili, le più preparate a svolgere il lavoro. Come veri artigiani della casa, e dell’arredamento d’interni, mette

PUBBLIREDAZIONALE

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a disposizione il “saper fare” e l’espe-rienza, per mantenere inalterata la vi-sione globale del progetto, risolvendo ed affiancando in primis le esigenze del cliente. La Goccia: un mondo di prodotti e materiali di qualità, per ve-stire il bagno…e tutta la casa •

• idrofer ha saputo crescere nel segno

dell’imprenditorialità più avanzata senza perdere i

valori dell’antica sapienza del settore. idrofer vanta

un’esperienza ventennale. Da sempre fornitore di installatori, oggi idrofer,

tramite la Goccia, propone anche un servizio di progettazione e interior

design “chiavi in mano” per tutta la casa, non solo per l’ambiente bagno. lo

showroom la Goccia è aperto tutti i giorni, sabato

pomeriggio compreso.

IDROFER SRLVia Monte Ortigara, 68

36073 Cornedo VicentinoTel. 0445 403005

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EDILIZIA | MO.HO.

Portare la casa ovunque si vuole al-loggiandola in apposite torri, tutto nella piena ecosostenibilità. Queste, in estrema sintesi, le principali carat-teristiche dell’innovativo sistema per abitare progettato da Lorenzo Carri-no, Andrea Bonamore, Riccardo Fran-chellucci e Lorenzo Bramonti, quattro studenti di Ingegneria edile-architet-tura di Roma. Si chiama MO.HO, che sta per mobile housing, e incorpora unità abitative, veri e propri appar-tamenti mobili, che sono alloggiati all’interno di torri o grattacieli. L’inte-ro progetto è caratterizzato da am-pi spazi verdi, giardini pubblici, aree sportive, tutto collegato da percorsi pedonali. Le unità sono assemblabi-li in modo illimitato: i quattro studen-ti piegano infatti di aver realizzato esempi di abitazioni singole, doppie, triple e duplex. Inoltre, tutti i moduli hanno la dimensione standard di un container per tir ed è quindi possibi-le il trasporto via terra aria e mare. Il si-stema è semplice, si possiede la sola proprietà dei moduli-abitazione, men-tre le singole strutture delle torri resta-no di proprietà pubblica, che fornisce energia e manutenzione continua a tutto il complesso. Il modulo arriva-to a destinazione andrà poi allog-giato in due tipologie base strutture,

l’innovativo progetto di mobile-housing di quattro studenti

MO.HO • un modo nuovo di abitare

di Simone Pavan

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torri o grattacieli: vere e proprie città verticali che accoglieranno, oltre al-le abitazioni, piazze in quota, piccoli impianti sportivi, aree commerciali e strutture pubbliche. Il posizionamen-to nelle strutture è totalmente libero e ognuno può scegliere il piano, l’espo-sizione e la vista che preferisce. Le abitazioni possono, inoltre, facilmen-te essere ampliate con l’aggiunta di uno, due, tre moduli a quello che già si possiede. La grande versatilità del-la struttura consente di intervenire in modo differente a seconda del sito da edificare. Per non intaccare il tes-suto urbano, è possibile intervenire su di esso per stratificazione, semplice-mente sovrapponendo agli edifici le torri, di altezza variabile dai 50 agli 80 metri, così da aumentare semplice-mente la densità di abitanti per lotto senza un incremento della superficie coperta. Le strutture sono facilmente montabili e smontabili e questo con-sente di stare al passo con le esigen-ze dei singoli conglomerati urbani. La densità di popolazione potrà aumen-tare e diminuire notevolmente ma la città non sarà soggetta ad aumen-to di dimensioni. Differente è l’impat-to dei grattacieli Mo.Ho., alti da 350 a 450 metri, che possono divenire pretesto di notevoli cambiamenti ur-

bani, quali riqualificazioni di aree for-temente degradate. In questo senso i quattro ingegneri hanno immagina-to il loro progetto nel quartiere San Lo-renzo a Roma, nei pressi della stazione Termini: una zona in continuo fermen-to, centro universitario, sede di atelier di artisti e architetti, luogo di movida notturna. “I nostri grattacieli – spiega-no i progettisti - vanno a sconvolgere l’assetto urbano attuale: le sedi ferro-viarie vengono interrate dando spa-zio a un vasto parco pubblico che dialoga con le torri e mette in comu-nicazione diretta i quartieri limitrofi. La tangenziale diviene una fascia verde sopraelevata che mette in comuni-cazione i parchi pubblici con le piaz-ze dei grattacieli; ciò che un tempo divideva ora diviene elemento fon-dante del progetto, punto nevralgico di collegamento tra città consolida-ta e città del futuro”. Non da ultimo, la scelta di strutture semplici, princi-palmente pre-fabbricate e in acciaio consentono il riutilizzo di tutti i mate-riali di costruzione e un impatto mini-mo sul territorio. Grazie alla dotazione di impianti quali collettori solari, pan-nelli fotovoltaici, raccolta dell’acqua piovana e dei rifiuti e relativa conver-sione in energia, gli edifici sono quasi interamente ecosostenibili •

“portare la casa ovunque si vuole alloggiandola in apposite torri, tutto

nella piena ecosostenibilità”

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da

ValdagnoPiazza Roma, 1 - Tel. 0445.406010

Articoli per la casaComplementi d’arredo

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Lodolamente

ARTE | A CURA DELLA REDAZIONE DI KYOSS

re, coltivando sempre una sensibilità particolare per il dialogo tra le diverse espressioni e ricerche artistiche. Dopo aver frequentato l’accademia di belle arti a Firenze e a Milano, all’inizio degli anni ‘80, fonda, con un gruppo di artisti, il nuovo futurismo, movimento artistico che ha avuto, come maggior esponente teorico Renato Barilli. “Fin dai tempi dell’accademia sono sempre stato interessato al Futurismo - spiega Lodola - e Fortunato Depero è stato uno dei punti fondamentali di riferimento per il mio lavoro”.

Il globo, Marco Lodola, lo illumine-rebbe con un click planetario. Arte al neon per accendere le metropoli. Scatole luminose, neo-futuriste e pop che gareggiano con le stelle. Che sfida: luci e colori che esplodono. Perché l’arte, per Lodola, è un sogno luminoso che si trasforma in una pin-up, un passo di danza, un piede che batte a ritmo, Hollywood, il mu-sical. Le sue opere fluorescenti, i suoi personaggi senza volto, sono sempre al centro dello spettacolo. All’incro-cio fra cinema e fumetto. Marco

Lodola non ha bisogno di alcuna presentazione, basterebbe scorrere velocemente le foto delle sue opere, impossibile non riconoscerle. Nono-stante l’understatement, infatti, si tratta di un artista che non solo vanta collaborazioni eccellenti, ma che uni-sce perfettamente la cultura pop alla tradizione colta. Ogni sua creazione ha più livelli di lettura: un’attraente e ironica superficie luminosa e colorata rimanda, per esempio, all’iconografia delle affiches pubblicitarie, oppure alle sperimentazioni futuriste in gene-

Marco Lodola • luci sulla città

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Un’altra affinità con il futurismo riguar-da la volontà di cambiare l’aspetto della realtà, di ridisegnare il mondo creando un universo psichedelico, Lo-dolandia appunto. Le tipiche silhou-ette illuminate che si arricchiscono di movimento ed azione, sembrano corpi elettrici all’interno della città notturna che arrivano o che vanno verso l’alto.Se il senso è quello di far interagire le persone con le opere “portate fuori dai musei per stare in mezzo alla gen-te vera”, non manca l’intento di fare il

verso ai futuristi. In fondo, “Lasciatemi divertire” era proprio il credo di Palaz-zeschi. Lodola si distingue per la capacità di mescolare l’arte con altre discipline: letteratura, musica, cinema, design. Dopo un classico percorso accade-mico, si avvicina all’uso di materiali plastici che sagoma e che colora con una tecnica personale con tinte acriliche. Più tardi la sua ricerca lo porta a cercare di inserire fisicamente la luce nei suoi lavori: nascono le scul-ture luminose. In anni recenti ritorna

anche alla pittura ad olio, riportando su tela le proprie sculture, spesso a dimensione naturale. L’arte di Marco Lodola s’inserisce nello spazio con la semplicità delle forme e la dirompente vivacità dei colori illuminati: “La luce è segno di un’estetica metropolitana, o “del quotidiano” - spiega ancora - è il mez-zo fondamentale della comunicazio-ne proprio perché costituisce tutto ciò che serve, nell’epoca moderna, a comunicare. Quando immagino la luce, la immagino a colori. E il mondo,

“ l’arte, per Lodola, è un sogno luminoso che si trasforma in una

pin-up, un passo di danza, un piede che batte a ritmo,

Hollywood, il musical”

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bello o brutto che sia, è colorato. Mi lascio guidare dai colori. Io ho una visione proletaria dell’arte. Mi sento realizzato solo quando manipolo i materiali e attacco fili elettrici che, come per incanto, accendono le mie sculture”.La scelta del materiale è fondamen-tale in tutte le sue creazioni. Proprio attraverso l’arte i materiali poveri e urbani si trasfigurano in immagini e forme che reinventano il mondo contemporaneo per riempirlo di co-

lori e riferimenti. La sua è una ricerca estetica che cerca di valorizzare materiali, colori e procedimenti indu-striali. “Mi diverto sempre a realizzare le mie opere ma i lavori che prediligo sono essenzialmente due - conclude - il Festival di Sanremo e la Biennale. Il motivo è il confronto tra arte popola-re e cultura, come se attraverso l’arte fosse possibile unire questi due mondi senza rinunciare al divertimento e alla bellezza estetica delle opere”. Una realtà piena di luce. Basta un click •

MarCo loDolaNel 1994 è uno dei primi artisti euro-pei a portare i suoi lavori a Pechino, su invito della repubblica Cinese nei locali degli ex archivi della città impe-riale. Nel 1996 espone a Miami e New York. Partecipa alla Xii Quadriennale di roma (1995) e alla Vi Biennale della scultura di Montecarlo. Nel 1999 dise-gna la collezione “tazzine ballerine” per illy Uno dei fondatori del Nuovo Futurismo all’inizio degli anni ’80, l’ar-tista si è sempre espresso con poliedri-cità impegnandosi negli anni in pro-getti per importanti aziende (swatch, Coca Cola, Vini Ferrari, titan, Grafo-plast, Harley Davidson, Ducati, riva, illy, Dash, Carlsberg, Valentino, Coveri, Fabbri, shenker, seat e lauretana) oltre che aver collaborato con molti scrittori tra cui aldo Busi, Marco lodo-li, tiziano scarpa e Giuseppe Ceder-na, e con musicisti del calibro degli 883 di Max Pezzali, timoria, Jovanotti, andy (Bluvertigo) e syria, per la rea-lizzazione di scenografie e copertine. a partire dal Premio letterario Nonino 2001, l’artista pavese viene incaricato di realizzare opere per diverse occa-sioni. le sue opere sono oggi presenti in tutto il mondo, ed ha realizzato di-verse scenografie per film, trasmissioni, concerti ed eventi di vario genere, dalla moda al teatro, dalle olimpiadi invernali di torino 2006 alla facciata dell’ariston per il festival di sanremo 2008. Per la 54° edizione della Bienna-le di Venezia l’artista ha progettato di “rivestire” la Cà d’oro di luce, rial-lacciandosi al progetto originario che la voleva interamente rivestita di una rifinitura in oro •

“icona del pop italiano • ogni sua creazione ha

più livelli di lettura”

ARTE | A CURA DELLA REDAZIONE DI KYOSS

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APPUNTAMENTI CON L’ARTE | A CURA DELLA REDAZIONE DI KYOSS

Cézanne • les Atéliers Du Midi

fino al 26 febbraio Milano, Palazzo Reale

www.artpalazzoreale.it

La mostra vuole essere un omaggio al grande maestro originario di Aix-en-Provence e alla sua straordinaria e personalissima maniera pittorica che, poco compresa e molto osteggiata durante la sua vita, tanta influenza ebbe invece sugli artisti dei movimen-ti successivi come il Cubismo e il Surre-alismo. Un grandissimo pittore, tenace e solitario, inventore di un linguaggio unico e fortemente riconoscibile, frut-to di una disciplina ferrea, di una ec-cezionale intelligenza visiva, di un me-todo studiato e ristudiato che ha per scopo la trasfigurazione della visione oggettiva in una pittura armonica ed essenziale. La mostra presenta circa quaranta opere, provenienti da gran-

di musei internazionali. Il tema portan-te dell’esposizione riguarda l’attività di Cézanne in Provenza, con perno ad Aix e nei celebri atéliers - a comincia-re da quello di Jas de Bouffan, la casa di campagna paterna, e poi Lauves e quello degli ultimi anni, ma anche i luoghi a lui cari come l’Estaque, Gar-danne, Bellevue, Château Noir, Bibé-mus, dove l’artista realizza moltissime sue opere. La sua è una produzione che si divide tra l’attività en plein air o, come amava ripetere, sur le motif, e lavori in studio, dove crea soprattutto i ritratti o le nature morte, ma dove in realtà spesso rielabora, rifinisce, svilup-pa i temi cominciati all’aperto •

La mostra si inserisce nell’ambito del circuito di musei d’arte moderna e contemporanea italiana che da set-tembre 2011 partecipano alla mo-stra-evento Arte povera 2011 a cura di Germano Celant. Opere di Alighie-ro Boetti, Luciano Fabro, Giulio Paoli-ni, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Jannis Kounellis e Gilberto Zorio. Sarà inoltre visibile al pubblico il nucleo monografico di Pino Pasca-li. Il tributo del museo all’Arte Povera si completa dunque riproponendo

arte povera alla GNAMfino al 4 marzo

Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna

www.gnam.beniculturali.it

l’allestimento della sala che Palma Bucarelli, storica Soprintendente del-la Galleria nazionale d’arte moder-na ed estimatrice di Pascali, dedicò all’artista nel 1972, subito dopo la donazione delle sue opere da parte della famiglia. La cura scientifica è di Maria Vittoria Marini Clarelli, autrice anche di un saggio in catalogo sulla musealizza-zione dell’arte povera. L’allestimento è curato da Massimo Mininni •

Salvatore Ferragamo • ispirazioni e visioni

fino al 12 marzo Firenze, Museo Ferragamo

www.museoferragamo.it

Cosa accomuna un gilet futurista di Fortunato Depero, un’armatura da samurai di alto rango della Famiglia Hosokawa (XVI secolo), un’olla etru-sca in ceramica (VII secolo a.C) e un paio di mocassini Sioux (XVIII secolo)? Se all’apparenza non c’è alcun nes-so, nella sostanza il link c’è e va a spul-ciare direttamente nell’immaginario creativo e psicologico di Salvatore Ferragamo. Lo stesso che è alla base della mostra Ispirazioni e visioni nello storico Palazzo Spini Feroni, con 255 pezzi, di cui 99 scarpe, dagli anni Venti alla fine del 1950, e 156 opere d’arte provenienti da collezioni pubbliche e private. Perché se, ad esempio, la scoperta nel 1922 del tesoro funerario del faraone Tutankhamon in Egitto in-fluenzò i modelli di scarpe da lui realiz-

zati appositamente per i protagonisti del film I dieci comandamenti di Cecil De Mille, allo stesso tempo la scoperta della Villa dei Misteri a Pompei ispirò un’intera linea di scarpe (Pompeian). “Come posso spiegare la mia innata capacità di creazione? Io non ho bi-sogno di cercare i modelli. Quando ne voglio dei nuovi scelgo fra quelli che si presentano alla mia mente così come, a tavola, scelgo una mela dal-la fruttiera colma”, ammette lui stesso nella sua autobiografia. Già, la forza di Salvatore Ferragamo stava tutta lì: nel jeu d’esprit, il suo innato senso del gioco, unito alla sua smisurata passio-ne che lo inducevano sempre a met-tere tutta la sua esperienza di vita e di lavoro in ogni singola creazione •

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ECONOMIA | A CURA DELLA REDAZIONE DI KYOSS IN COLLABORAZIONE CON MODUS

l’IMU in pillole

Già il Decreto Legislativo 23/2011 “Di-sposizioni in materia di Federalismo Fiscale Municipale” del Governo Ber-lusconi, oltre alla devoluzione ai Co-muni della fiscalità immobiliare, alla “cedolare secca sugli affitti”, all’Im-posta Municipale Secondaria, preve-deva l’introduzione a partire dal 2014 dell’Imposta Municipale Propria. Il Go-verno Monti, col suo Decreto Legge “Salva Italia”, ha deciso di anticipare al 2012, con l’aggiunta di alcune mo-difiche, l’applicazione di quest’ultimo tributo.In realtà la nuova imposta viene chia-mata IMU, Imposta Municipale Unica, in quanto essa sostituisce, per la com-ponente immobiliare, l’imposta sul reddito delle persone fisiche e le re-lative addizionali dovute in relazione ai redditi fondiari relativi ai beni non locati, e l’imposta comunale sugli im-mobili (ICI). Dal 2015 sostituirà anche le Imposte Ipotecarie e Catastali.Chi deve pagare l’IMUL’IMU sarà a carico dei proprietari e/o possessori di fabbricati, compresa l’abitazione principale, le aree fabbri-cabili, i fabbricati rurali e i terreni agri-coli, individuati nel catasto del territo-rio italiano.La base imponibileLa base imponibile si calcola a partire dalla rendita catastale (così come ri-sulta dalla visura catastale) alla quale si applica una rivalutazione “fissa” del 5% come avviene per l’ICI. L’importo così ottenuto dovrà essere moltiplica-to per un fattore (chiamato “moltipli-catore”) che varia a seconda della categoria catastale (vedi tabelle al-legata). Il valore risultante è la “base imponibile” su cui applicare le aliquo-

te IMU e le eventuali detrazioni per calcolare l’imposta da versare.Le aliquoteL’aliquota IMU applicata non è unica su tutto il territorio italiano, ma entro certi limiti, sarà decisa dal Comune nel quale insistono gli immobili tassa-ti. Le aliquote stabilite dal Governo sono: 0,4% sul valore dell’abitazione principale, e 0,76% sul valore degli im-mobili diversi dalla prima casa. A que-ste ciascun Comune potrà aggiunge-re o togliere rispettivamente lo 0,2% e lo 0,3%.Sarà possibile per i Comuni anche ridurre ulteriormente l’aliquota fino allo 0,4% per gli immobili delle società soggette a IRES, per le unità locali lo-cate e per gli immobili non produttivi di reddito fondiario. Per chi ha case in affitto, è prevista un dimezzamento dell’aliquota ordinaria, ma solo a par-tire dal 2015.DetrazioniAll’IMU ordinaria (così come risulta dal calcolo sopra descritto) va sottratta una detrazione di 200 euro, se trattasi di prima casa, per la quale si ha diritto a una ulteriore detrazione di 50 euro per ciascun figlio di età non superio-re a ventisei anni, purché dimorante abitualmente e residente anagrafica-mente nell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale, fino ad un massimo di 600 euro per entrambi i tipi di detrazione.Abitazione principalePer abitazione principale il Decreto Monti stabilisce che deve intender-si l’immobile iscritto o iscrivibile nel catasto urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore dimora abitualmente e risiede ana-

graficamente. La casa concessa in uso gratuito a parenti, a differenza di quanto avveniva per l’ICI, non viene considerata come abitazione princi-pale.ScadenzeL’IMU seguirà le stesse modalità di ver-samento seguite per l’ICI: l’acconto entro il 16 giugno e il saldo entro il 16 di dicembre (quest’anno, data che i giorni in questione cadono di sabato e di domenica, le scadenze saranno il 18 giugno e il 17 dicembre).Modalità di pagamentoL’IMU si verserà tramite modello F24, mediante codici tributo che ad oggi non sono ancora disponibili.Esempio di calcoloCasa di categoria catastale A/3, con rendita catastale non rivalutata di 1.000 euro, adibita come abitazione principale di una famiglia con un fi-glio di 10 anni (detrazione 250 = 200 per la casa + 50 per il figlio)- Rendita catastale rivalutata del 5%:1.000,00 + 5% = 1.050,00- Base imponibile (Rendita rival. x mol-tiplicatore): 1.050,00*160 = 168.000,00- IMU con aliquota minima (0,2%): 168.000,00*0,2% = 336,00 - 250,00= 86,00- IMU con aliquota media (0,4%):168.000,00*0,4% = 672,00 - 250,00= 422,00- IMU con aliquota massima (0,6%): 168.000,00*0,6% = 1.008,00 - 250,00= 758,00

Dott. Giuseppe PozzatoCommercialista e revisore legale, componente del Network Modus

Professionisti & Partners e Presidente dell’associazione Nazionale

Commercialisti.

CatEGORIa CatastalE

a (diverso da a/10), C/2, C/6, C/7

B

C/3, C/4, C/5

a/10 e D/5

D (escluso D/5)

C/1

terreni agricoli

terreni agricoli (colt. Dir. e imprend. agri-coli prof.li)

ICI (fino al 2011)

100

140

100

50

50

34

75

75

IMU (dal 2012)

160

140

140

80

60 (65 dal 2013)

55

130

110

vaRIazIOnE

60%

invariato

40%

60%

20% (25 dal 2013)

62%

73%

47%

alIQUOtE

ordinaria

abitazione principale

rurali strumentali

fabbricati strumentali

RanGE alIQUOta ICI

0,4% - 0,7%

esente

esenti

0,4% - 0,7%

RanGE alIQUOta IMU

0,46% - 1,06%

0,2% - 0,6%

0,1% - 0,2%

0,4% - 0,76%

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Nell’ambito delle modifiche intro-dotte dalla manovra Monti “Salva Italia”, quale sarà secondo voi la novità più pesante per il comune cittadino?Pozzato: Sicuramente la parte del le-one la farà l’IMU, Imposta Comunale Unica.Ci potete spiegare meglio in che modo graverà nelle tasche degli italiani?Pozzato: A livello generale, la nuova tassazione comporterà degli aggravi considerevoli per la maggioranza dei cittadini. Verrà nuovamente tassa-ta la prima casa (totalmente esente dal 2008) e cambieranno i sistemi di calcolo rispetto alla vecchia ICI con aliquote più alte e un allargamento fino a un massimo del 73% della base imponibile. In altri termini, non solo si tornerà a pagare sulla propria abita-zione principale, ma sugli altri immobili si pagherà molto di più, in certi casi addirittura più del doppio, rispetto a quanto avveniva precedentemente.Entrando nello specifico, ci potete fornire un’idea più precisa di quan-to sostenete?Casarotto: La difficoltà che incon-triamo è quella di riuscire a usare un linguaggio semplice a portata di tutti per spiegare qualcosa di complesso e specialistico. Forse la via migliore è quella di tralasciare i dettagli tecnici e usare alcune situazioni esemplificati-ve. Vediamone alcune, premettendo che sono solo dei casi illustrativi a ca-rattere generale, mentre il caso spe-cifico dovrà necessariamente tener conto anche delle eventuali aliquote “maggiorate” fissate dal Comune di pertinenza.

Da una prima analisi di questi dati emerge un fatto incontrovertibile: in ogni caso andremo a pagare di più. Ma ci sono dei meccanismi di riequilibrio sociale?Casarotto: Sono stati previsti dei mec-canismi di riequilibrio sociale, che però mitigheranno solo in parte la maggior pressione fiscale derivante dall’applicazione della nuova impo-sta. Su questo fronte la novità più im-portante è rappresentata dalla pos-sibilità di usufruire di una detrazione fissa di € 200 sull’abitazione principale maggiorata di € 50 per ciascun figlio di età non superiore a 26 anni, purché dimorante abitualmente e residente anagraficamente nell’unità abitativa adibita a prima casa. L’importo com-plessivo della maggiorazione potrà essere al massimo di € 400: come dire che i figli “degni di detrazione” saran-no al massimo otto. Il limite di € 400 è previsto per la detrazione aggiuntiva; perciò la detrazione complessiva po-trà arrivare fino a € 600.Un ultimo commento?Pozzato: Sicuramente provo una cer-ta amarezza nel constatare che an-che questo Governo inizia la propria opera aumentando le tasse e non ridimensionando la Spesa Pubblica. Eppure c’erano tutte le condizioni di emergenza e gravità della situazione per varare una nuova era di riforme strutturali…Rimanendo nel tema dell’IMU, mi sia concesso di svelare una piccola “furbizia” del Governo che con una mano dà e con l’altra toglie. Vedia-mo di cosa si tratta. Per gli immobili diversi dalla abitazione principale l’aliquota ordinaria è lo 0,76% e ogni

Comune ha facoltà di modificarla in più o in meno in ragione di uno 0,3%. Il problema è che una parte di questo gettito (a differenza di quello derivan-te dalla tassazione sulle prime case) non rimane nelle casse comunali. Lo Stato vuole per sé il 50% di questa im-posta determinata non in base all’ali-quota scelta dal Comune, ma in base all’aliquota ordinaria dello 0,76%. Quale Comune applicherà mai una aliquota più bassa di quella ordinaria, rischiando di dover trasferire all’Era-rio quasi tutto il gettito maturato? Il Governo da una parte sembra voler dare ai Comuni il vantaggio di potersi scegliere le aliquote, dall’altro impo-ne una condizione capestro che non permette tutta questa discrezionalità. Ma il cittadino comune difficilmente sarà in grado di valutare questi aspet-ti tecnici e automaticamente giudi-cherà il Comune colpevole di non scegliere l’aliquota più bassa •

tasse • il vero salasso arriverà dall’IMU

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Dott. Claudio Casarotto

Commercialista e revisore legale

del Network Modus Professionisti &

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Continuiamo la rubrica dedicata al rapporto tra contribuente e Fisco. Attraverso l’aiuto di alcuni esperti di MODUS Pro-fessionisti & Partners, il dottor Giuseppe Pozzato e il dottor Claudio Casarotto, cercheremo ora di capire quale sarà il reale sacrificio chiesto agli italiani dalle ultime manovre fiscali.

• Abitazione principale – famiglia con figli con meno di 26 anniMario Verdi e Anna Bianchi vivono in una villa e hanno due figli di 7 e 15 anni di età. La rendita catastale dell’immobile è di € 1.400.iCi pagata nel 2011: € 0,00 (abitazione principale esente)iMU calcolata per il 2012: min € 170,40 – max € 1.111,20 (tenendo conto della de-trazione base sull’abitazione principale di € 200,00 e della detrazione di € 50 per ciascun figlio)

• Immobile diverso dall’abitazione principale – seconda casaPaola Gialli possiede una casa in una rinomata località turistica. La rendita ca-tastale dell’immobile è di € 2.000.iCi pagata nel 2011: min € 840,00 – max € 1.470,00iMU calcolata per il 2012: min € 1.545,60 – max € 3.561,60

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LOST IN FASHION | A CURA DI GELINDO PRETTO

Grace Kellyeleganza e fascino reale

FONDAZIONE PRINCESSE GRACELa Fondazione è stata creata nel 1964 dalla Principessa Grace di Mo-naco. Ogni anno, in occasione di un galà a New York, la Fondazione offre borse di studio a giovani talenti del mondo delle arti quali musica, danza teatro e cinema. Infine, la Fondazione conduce azioni di beneficenza so-prattutto a favore dell’infanzia. Il suo sforzo principale va alle famiglie dei bambini disabili con interventi diretti e con aiuti alla ricerca medica.Su questo tema anche l’azienda Montblanc ha voluto unirsi alla Fon-dazione Princess Grace devolvendo

Grace Patricia Kelly nasce il 12 no-vembre del 1929 a Philadelphia. Figlia d’arte: suo zio paterno George, com-mediografo e vincitore di un premio Pulitzer; sua madre Margaret, la prima donna ad insegnare educazione fisi-ca alla University of Pennsylvania e il padre della futura principessa, John Kelly, bellissimo, carismatico, vincente, sarà sempre il faro di Grace.Grace studia arte drammatica a NY e ben presto debutta nei teatri di Bro-dway. È scelta da Gary Cooper per il film “mezzogiorno di fuoco”. In soli cin-que anni e con undici film all’attivo vince l’Oscar e il Golden Globe.

Il regista Alfred Hitchcock le affida tre ruoli per i quali Grace Kelly diventerà leggenda. Nel 1956 Grace lascia definitivamen-te il set cinematografico per salpare per la Francia dove la sta aspettando il principe Ranieri. La stampa le definì “Le nozze del secolo” e Grace diven-ne per tutto il mondo la Principessa Grace di Monaco. Aristocratica, re-gale e con un glamour straordinario, un modello da imitare per le ragaz-ze d’America degli anni ‘50 e la sua vita, storia da raccontare giorno per giorno fino alla tragica scomparsa nel 1982 in un incidente stradale.

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un milione di euro per aiutare i nuo-vi talenti dell’arte contemporanea. Unione celebrata con la performan-ce “Grace for Grace” di Bob Wilson. E con la creazione di tre collier e una parure in platino, diamanti e zaffiri rosa. Dei petali di luce per enfatizzare la bellezza di ogni donna. Non man-cano certo le preziosissime penne e un orologio, una “Grace Collection” regale.Ma gli accostamenti tra Grace Kelly e la moda sono tantissimi. Numerosi gli stilisti che presentano per le loro collezioni lo stile impeccabile e l’ele-ganza dei favolosi anni ’50 rifacendosi

al look ricercato di Grace, emblema dell’eleganza aristocratica.

GRACE KELLY ED HERMéS Un connubio che parte da molto lon-tano. Siamo nel 1956 e la foto della principessa che tenta di nascondere la sua gravidanza dietro la sua borsa di Hermés, finisce sulla prima pagina di Lyfe. Per i fratelli Hermés non sarà mai più come prima.La Kelly Bag nel nasce nel 1935. I fra-telli Hermés trasformano una borsa da sella utilizzata durante le battute di caccia, in una elegante borsa da passeggio. Ma è con Grace che la

Kelly diventerà una delle borse più eleganti e amate al mondo. Ancor oggi possedere una Kelly Bag signifi-ca toccare con mano un mito, pos-sedere un piccolo pezzo di storia. Una delle borse più famose e costose di tutti i tempi, una delle poche a poter essere chiamata per nome •

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LOST IN FASHION | A CURA DI GELINDO PRETTO

nuova alternativa ai brand di lusso posizionandosi nei negozi di ricerca e opinion leader nella fascia alta di mercato. Una bella sfida che HAGS ha voglia di continuare, forte della sua unicità.Vi ricordo che la manifestazione mi-lanese “White” nasce nel 2000 come piccolo salone di tendenza, dedicata a collezioni di ricerca ed è oggi uno degli eventi di riferimento a livello in-ternazionale della moda contempo-ranea uomo e donna, fulcro e croce-via di tendenze.Prossimi appuntamenti: White Fashion Trade Donna Milano febbraio 2012 •

HAGS HAVE A GOD STYLE!Alla prossima Gek Folley

www.hags.it

Questo mese vi voglio far conoscere un’azienda vicentina molto, molto in-teressante, soprattutto per il pubblico femminile: HAGS.HAGS è un’emozione, un’esclamazio-ne, un invito alle gioie della vita e ai piaceri dello stile.L’idea nasce da una scommessa di quattro giovani imprenditori vicentini alla ricerca di una borsa unisex, da tempo libero, che unisse funzionalità e alta qualità dei materiali.Mescolando passione, ispirazione e buon gusto, creano un primo borso-ne “cargo”a cui affiancano per la primavera-estate 2011 una ricca col-lezione di borse da donna. Il brand unisce la qualità dei materiali: pella-mi provenienti da fornitori selezionati, esclusivamente Made in Italy, eco-friendly, con la tradizione artigiana della manifattura Italiana. L’obiettivo è quello di creare un prodotto che sappia distinguersi in ogni momento.

Le creazioni HAGS acquistano per-sonalità grazie all’influenza di fattori esterni come la luce e la temperatu-ra, che ne modificano le sfumature e le tonalità cromatiche, esaltandone la bellezza e l’unicità.

HAGS, FATTORE K ED ELMO SWEDEN INSIEME PER IL GIAPPONEÈ un progetto speciale nato nel 2011 dalla collaborazione dei tre marchi. Il risultato è un borsone in edizione spe-ciale “United for Japan”. L’obiettivo è quello di devolvere il 10% del ricavato ad italians for tohoku, un progetto fo-calizzato sulla città di Rikuzen Takada, città completamente distrutta dallo tsunami, nato dalla collaborazione tra la comunità Italiana in Giappone e l’Ambasciata Italiana.Presente al White Fashion Trade Uomo di Milano 2012, edizione che ha atti-rato tantissimi buyer di tutto il mondo, oggi HAGS si vuole proporre come

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un’eredità di carattere

essere capace di trasportare 2 adulti e 3 bambini e infine doveva costare meno di 1000 Marchi. Tra il 1936 e il 1937 i primi 34 prototipi furono provati in un test massacrante, percorrendo insieme 2,4 milioni di chilometri e già nel 1938 la “Volkswagen” era pratica-mente pronta. Fin dall’inizio aveva la forma caratteristica del Maggiolino che nei successivi 50 anni sarebbe

IERILa storia del Maggiolino cominciò con la testardaggine di Ferdinand Porsche. Sì, era proprio quel Signor Por-sche che nel 1950 avrebbe fondato la fabbrica di macchine sportive che ancora oggi fa sognare gli automobi-listi di tutto il mondo. Già da bambino Porsche era un entusiasta della tec-nica e in particolare delle prime (po-

che) macchine che all’epoca circo-lavano per le strade. In quell’epoca, dove solo i più ricchi potevano com-prarsi una macchina, il sogno di Por-sche era invece costruire una mac-china che tutti potevano permettersi. E così avvenne: la sua “macchina per il popolo”(in tedesco: “Volkswagen”) doveva correre 100km/h in autostra-da, fare 7 km con un litro di benzina,

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cambiata solo in alcuni dettagli. Nello stesso anno fu posta la prima pietra della fabbrica per la costruzione di serie che doveva iniziare nel settem-bre del 1939. Heinrich Nordhoff fu l’uomo che, negli anni ‘50 e ‘60 por-tò il Maggiolino al successo in tutto il mondo. Sbarcò con la Volkswagen prima in Irlanda (1950), poi in Sudafri-ca (1951), in Brasile (1953) e in Austra-

lia (1955). Nel 1955 fu aperta la “VW of America” e, contro ogni aspettativa, il successo della piccola macchina te-desca continuò anche negli Stati Uniti dove la gente si era ormai abituata a macchine ben più grosse. In Germania il Maggiolino diventava il simbolo e il coronamento del nuovo benessere, del “miracolo economico” degli anni ‘50 e ‘60. Il Maggiolino ha

motorizzato le famiglie tedesche, non quelle ricche (che si compravano la Mercedes), ma soprattutto quelle del-la fascia medio-bassa. Fino al 2003, quando l’ultimo Maggiolino uscì dalla fabbrica messicana della Volkswa-gen, sono state costruite 21,5 milioni di macchine di questo tipo, di cui 15,8 milioni in Germania.

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46 | KYOSS | FEBBRAIO 2012

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OGGI Il conto alla rovescia è terminato, fi-nalmente. L’ennesimo capitolo di una saga che ha sfornato un’automobile che è diventata un simbolo. Nel 1998 arriva la New Beetle, fedele all’este-tica di sempre ma un po’ meno for-

tunata di quanto forse avrebbe me-ritato: un milione di pezzi venduti, fino all’uscita di scena lo scorso anno. Ora i riflettori sono tutti per lei, il nuovo Maggiolino. Che strizza l’occhio alla tradizione ma si evolve profondamen-te, per stare al passo coi tempi. La li-

nea del tetto è meno bombata e più piatta, ma anche più larga. Il cofano è allungato, secondo i canoni estetici del nuovo corso Volkswagen firmato Walter de Silva, mentre il parabrezza è stato indietreggiato e posizionato più verticale. In generale, insomma,

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i disegnatori ne hanno esaltato il di-namismo e la compattezza, creando un coupé. Ma accanto al nuovo che avanza, ecco pure quello che su un Maggiolino non può mancare: fari tondi, parafanghi che sporgono e sot-toporta con listelli. E in più, ad arricchi-

re la linea della nuova arrivata, c’è un inedito spoiler posteriore di serie per le versioni più potenti. Anche all’interno, aria nuova. Cruscotto ridisegnato con materiali di pregio, strumentazione circolare e dotazioni high tech (c’è anche, per la prima volta, il navigato-

re) per stare al passo coi tempi. Ma anche l’indimenticabile cassetto por-taoggetti sul lato passeggero, come quello della prima Beetle. Perché an-che se il tempo passa, il Maggiolino resta •

“l’ennesimo capitolo di una saga che ha sfornato un’automobile che

è diventata un simbolo”

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il cotto

un materiale che ha attraversato i secoli grazie alle sue preziose caratteristiche

INTERIOR | RUBRICA PUBBLIREDAZIONALE A CURA DI ANDREA E STEFANO DANZO

di lavorazione. Il cotto più pregiato è naturalmente quello fatto a mano.

LA PRODUZIONELa sua realizzazione ricorda un po’ il metodo per fare il pane: su di un ban-co da lavoro si sparge della rena per non fare attaccare l’argilla che viene lavorata con l’acqua, fino a formare un impasto, che assume le sembianze

LA STORIALe origini del mattone si perdono nel tempo, tanto che ci sono tracce del-le prime costruzioni in mattoni risalenti al IV millennio a.C. Nel tempo, l’uso dell’argilla si è andato perfezionando, fino a trovare la sua massima espres-sione nel periodo rinascimentale. Le tecniche sono state affinate ed il risultato, oggi, è quello di un prodotto

completo, perché compatibile con le più diverse situazioni ambientali, dal rustico al moderno, senza tralasciare però di essere resistente all’usura del tempo e degli agenti atmosferici. Il cotto è uno dei materiali più biologi-ci, in quanto è composto di sola argil-la impastata con acqua.Nasce con l’estrazione dell’argilla dal-la sua cava, cui seguono vari processi

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“al cotto si devono quelle che sono tra le realizzazioni architettoniche più

belle ed importanti della storia”

di un panetto. Questo viene pressato dentro uno stampo di legno e quindi posato a terra su una piazza riscal-data. Qui viene lasciato ad essiccare per circa due giorni, per poi essere in-fornato per la cottura anche a più di mille gradi per qualche giorno. Il cotto è molto ricercato per ristrutturazioni, ma non di meno per nuove costru-zioni e, chiaramente, per pavimenti,

rivestimenti in cotto, camini, sottotet-to, archi. Le pavimentazioni di interni devono subire un trattamento che le proteg-ga da macchie indesiderate. Gli arti-giani più esperti, riescono a rendere la superficie del cotto fatto a mano, an-che quello più grezzo, piacevolmente irregolare, ottenendo un pavimento non troppo sconnesso come poteva

essere invece quello di molti anni fa. Con le adeguate finiture si può con-ferire alla pavimentazione un aspetto “invecchiato”, ovvero si può simulare il grado di usura che si preferisce.Oltre alla finitura, si può agire anche sul colore, che è determinato dall’ar-gilla stessa o dal trattamento esegui-bile con una moltitudine di tecniche. Queste permettono di ottenere un

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50 | KYOSS | FEBBRAIO 2012

INTERIOR | RUBRICA PUBBLIREDAZIONALE A CURA DI ANDREA E STEFANO DANZO

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• Foto d’archivio

pavimento protetto, mantenendo inalterata la superficie del cotto, o al contrario modificarne completamen-te la luminosità e la colorazione in base alla tonalità che più si predilige.Al cotto si devono quelle che sono tra le realizzazioni architettoniche più bel-le ed importanti della storia. Non per nulla, il cotto è stato spesso sottoposto al severo giudizio della sovrintenden-za, che lo ha altamente apprezzato e scelto nella ristrutturazione di centri storici, palazzi antichi.

NELL’ARCHITETTURA CONTEMPORANEAL’architettura contemporanea si pre-sta bene alle versatilità concettuali che il mattone propone, che diventa così un elemento indispensabile sia degli spazi abitativi interni sia delle zone esterne, dove sono progettati magari luoghi più ameni dedicati al

tempo libero e allo svago. La duttilità e le alte prestazioni del mattone inol-tre, lo rendono sempre di più un mate-riale adatto e facilmente adattabile per le abitazioni private, volte sempre di più alla ricerca del “bello classico”, e assolutamente in voga negli spazi industriali, dove l’affidabilità lo rende un elemento di supporto e di rivesti-mento indispensabile e sicuro. Il mat-tone trova una larga diffusione anche nel settore delle costruzioni, nel quale sono apprezzate le sue naturali carat-teristiche di fonoisolamento, di alta re-sistenza al fuoco, estrema leggerezza e di ottimo isolamento termico. Per gli esterni dello spazio abitativo si pone l’esigenza di potersi affidare ad un materiale resistente, quale il matto-ne rappresenta, durevole nel tempo e dotato di peculiarità compositive particolari. Materiali per esterni che si

presentano raffinati e in linea con le caratteristiche che l’architettura con-temporanea richiede, essenziali ma pur sempre dal forte impatto estetico. Le abitazioni private, che seguono le prassi estetiche dettate dall’architet-tura contemporanea, si vestono così di rivestimenti in cotto, sia per i pavi-menti interni ed i battiscopa e sia per gli elementi di rifinitura, come le strut-ture di sostegno esterne, le copertu-re (che si traducono in tegole, coppi e tavelle sottotetto) e le facciate a vista. Qualsiasi forma e taglio, nelle nuance naturali del cotto, si addico-no alle forme pratiche e sempre più minimal dell’architettura contempo-ranea e degli elementi di arredamen-to. Un connubio perfetto tra antichità e contemporaneità che da vita a so-luzioni di arredo originali e a rifiniture eleganti •

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KYOSS | FEBBRAIO 2012 | 51

il cuore dello spazio

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“il fuoco intesocome simboli diconfort e benessere,la ceramica comeun’elegante cornice”

stufe in maiolica • il cuore del calore

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dai bassi consumi e dal bruciare un combustibile economico e rinnova-bile quale il legno, oltre al vantaggio di poter usufruire di sgravi fiscali sulla produzione della stufa stessa.Poi, la comodità di una stufa che si carica solo due volte al giorno, non dobbiamo fare altro, ci pensa la stu-fa a regolare l’aria necessaria al suo funzionamento, senza tralasciare il piacere dato dal possedere un og-getto di design esclusivo e disegnato sul nostro gusto personale.Per quanto riguardo ancora il benes-sere, l’ambiente si riscalda in modo sano attraverso il riscaldamento ad ir-raggiamento, tipico delle stufe in ma-iolica. Infine, il basso impatto ambien-tale che permette di produrre calore con emissioni minime e di procurarsi combustibile a “chilometri zero” •

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idee dei clienti, Ecostube dà corpo ai più svariati progetti di stufe persona-lizzate. Dalla scelta dei materiali alla produzione vera e propria.Il segreto di questa stufa sta nell’arte del fumista di creare un giro dei fumi il più lungo possibile e comunque pro-porzionato alla camera di combustio-ne ed il tutto ancora in proporzione alla superficie della stufa stessa.La serpentina del giro dei fumi com-binata alla canna fumaria realizza un apparato auto aspirante a garanzia di una perfetta combustione.L’energia che si libera durante la combustione ed i fumi vengono con-dotti nella serpentina dei giri di fumo che permettono l’accumulo di calore della stufa che scalda tanti metri cubi ogni metro quadrato di superficie. Tanti sono i vantaggi di una stufa in maiolica. Innanzitutto il risparmio dato

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cosa succede in città home?

Giorgia Ricondaredattricea Venezia

CORRISPONDENTI DAL MONDO I A CURA DI SIMONE PAVAN

gondola-traghetto

casa dolce casa: la Venezia quotidiana

da Venezia82 km a est di Kyoss

alba al lido

I ponti sul Canal Grande sono solo tre, com’è allora possibile per i veneziani attraversare il Canale in tutti i punti (e senza dover ricorrere sempre al ‘va-poretto’)? Con la Gondola Traghet-to. Si tratta di una comune gondola che, manovrata da due Gondolieri, fa

È possibile ammirare il sorgere del sole sulla spiaggia dell’isola del Lido di Ve-nezia. Sono chilometri e chilometri di sabbia sottile e dorata, con parti mol-to autentiche come San Nicolò e gli

Proprio ai piedi del Ponte di Rialto (ve-nendo da San Marco) ci sono i due mercati del pesce e della. Si tratta di mercati aperti tutta le settimana, ad eccezione della domenica (e del lu-nedì, per il mercato del pesce).Il me-glio di sé Rialto lo offre nelle prime ore

mercato di Rialto

parte opposta dell’isola. Quindi, dopo aver camminato per un po’, si può salire su un vaporetto (con i silenziosi lavoratori mattutini) per poi scendere a Sant’Elena e godersi il verde della pineta. Da qui una lunga passeggia-ta conduce a Piazza San Marco che nel mattino, senza confusione, è ap-prezzabile in tutta la sua bellezza. Una

Sentirsi a casa Venezia? Sembra diffi-cile in un museo a cielo aperto, dove gli spazi dedicati al turismo superano di gran lunga (o almeno in apparen-za) quelli cittadini. Ma un segreto c’è: vivere la città di mattino, a partire dal sorgere del sole. Si può partire all’alba dalla spiaggia lidense, per poi vede-re Venezia in quadro d’insieme dalla

possibilità è allora passeggiare tran-quillamente tra le calli fino a giungere, dopo aver superato il Ponte di Rialto, il coloratissimo mercato. Proprio dal mercato si può prendere il traghetto-gondola che vi porterà dal lato op-posto del Canal Grande, nei pressi della Ca D’ Oro •

del giorno, quando chiaramente tro-veremo le migliori occasioni vedendo in azione gli abili mercanti. Merita si-curamente una visita la storica Dro-gheria Mascari, punto di riferimento nella vendita di aromi e spezie prove-nienti da tutto il mondo •

Alberoni. Ma c’è anche la parte più rocciosa dei Murazzi: è tradizione a Venezia ‘veder l’ alba sulla spiaggia del Lido’ per la festa popolare del Re-dentore •

la spola da un lato all’altro del Cana-le. È un modo comodo ed economi-cissimo per muoversi nella città.Uno dei percorsi compiuti è quello dalla Pescaria (Mercato di Rialto) a Ca’ D’ Oro •

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www.cattelan.it [email protected]

zanèStatale per AsiagoVia Manzoni 6Tel. 0445 362815

vICEnzaStatale per VeronaVia degli Ontani 54Tel. 0444 341630

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Anna Chiara Brighentiarchitettoa Cortina d’Ampezzo

da Cortina200 km a nord-est di Kyoss

Franz Kraler

sweet home in Cortina

A Dobbiaco sorge un’antica costru-zione recentemente trasformata in un gioiello di architettura eco-sostenibile, concepita per la comodità dei clienti, dei loro bambini e dei loro cuccioli. È la boutique Franz Kraler che offre ai clienti servizi speciali quali una lumi-nosa nursery con un enorme trenino di legno bianco, aeroplani, peluches e schermi 3D; un caldo angolo lettu-

delle Alpi; è il paradiso per gli amanti degli sport bianchi; è luogo di grandi eventi sportivi dalle storiche Olimpia-di del 1956 ai Mondiali di curling del 2010; è una meta di vacanza ideale. Ma Cortina è anche un luogo raccol-

Cortina è il posto più bello del mondo, è la Regina delle Dolomiti e con le sue montagne uniche al mondo è l’unica località italiana a far parte del Best of the Alps, l’Associazione che riunisce le 12 località di montagna più raffinate

to, un piccolo paese di montagna, un luogo in cui ci si sente a casa e dove tornare ogni tanto per riprendere fiato dalla sempre più frenetica vita quotidiana e fermarsi a riposare •

Ampezzan Fiori&CasaNel centro di Cortina ha aperto qual-che anno fa il negozio Ampezzan Fio-ri & Casa; un laboratorio-show room dove si possono acquistare oggetti a complemento di arredo per la casa quali tessuti, quadri, mobili, cusci-ni, tovaglie, candele, piatti, posate, biancheria da letto; oggetti autentici vecchi e nuovi legati da un comune denominatore: il materiale naturale:

legno, ferro, vetro, lana, feltro e natu-ralmente i fiori. I bellissimi articoli espo-sti in negozio sono sempre presentati in armonia con le diverse stagioni dell’anno e con allestimenti sceno-grafici originali molto curati. Visitando il negozio, ognuno di noi può trova-re la giusta atmosfera per la propria casa •

In Località Rumerlo, a 10 minuti di auto dal centro di Cortina, in un’autentica baita in legno, alle pendici delle To-fane, è ubicato il ristorante Baita Piè Tofana. Sia a pranzo che a cena si è accolti dall’atmosfera magica della baita ampezzana con gli interni tipi-camente in legno, caldi e accoglien-ti; bellissimo è il “larin” dove si mangia attorno al focolare. I proprietari, Eddy

Baita Piè TofanaCalzà, chef, e la moglie Wolly che si occupa dei clienti in sala, propongo-no una cucina molto curata e di qua-lità con piatti della tradizione locale quali i “casunziei rossi all’ampezzana”, prelibatezze di stagione e piatti inter-nazionali. All’esterno, dalla terrazza solarium, si gode di una splendida vi-sta sulle Tofane •

ra con un caminetto in pietra e con vista sul prato circostante; una zona lounge con il bar e una zona con l’an-tica stube. In più un’area verde per gli amici a quattro zampe, con ciotole e cucce. Un luogo unico, realizzato con attenzione e amore, concepito per far sentire il cliente a proprio agio, come fosse a casa •

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cosa succede in città home?

CORRISPONDENTI DAL MONDO I A CURA DI SIMONE PAVAN

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PASTICCERIA STRAVia Marosticana 229 - Dueville (VI)

Tel. 0444 [email protected]

Per tutti coloro che non vogliono rinunciare alla delizia dei dolci, per tutti coloro che, se dovessero scegliere di quale peccato morire sceglierebbero senza dubbio quello “di gola”, ma anche semplicemente per tutti coloro che durante la giornata hanno voglia di fare una pausa rigenerante, una ricca colazione o di gustare un aperitivo indimenticabile. Lasciati tentare dalla piccola pasticceria, dalle torte personalizzate, dai gelati preparati con dovizia, e delizia, per banchetti, feste, cerimonie e ogni momento di convivialità.

Lasciati tentare… la pasticceria Stra ti aspetta!

...peccati di gola

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Serena Leonardidesignera Milano

cevolezza dello stare insieme, del cibo fatto in casa, degli spazi abitativi pro-gettati per adattarsi perfettamente a chi ci vive. Le buone abitudini di una volta vengono sempre più valorizzate,

CORRISPONDENTI DAL MONDO I A CURA DI SIMONE PAVAN

panetteria Princi

Milano Home

da Milano200 km a est di Kyoss

appartamento Lago

Milano, da molti considerata città gri-gia e fredda, è invece alla ricerca di una nuova modalità del vivere. Sem-pre di più si vedono nascere iniziative che puntano a riavvicinarsi alla pia-

La panetteria Princi vicino al Duomo è un luogo sempre aperto che propo-ne al visitatore l’esperienza di vedere la realizzazione del pane in tempo re-ale. I prodotti offerti vengono rigoro-samente preparati secondo la tradi-zione e il processo di panificazione è visibile a tutti. Questo spazio è quindi

L’appartamento Lago è una casa abitata da inquilini che adattano gli arredi dell’azienda Lago alle proprie esigenze e li mostrano attraverso il proprio vivere reale e quotidiano. I prodotti, invece che essere fredda-mente mostrati in showroom, vengo-no utilizzati in case vere e proprie, in-

“Buon appetito, l’alimentazione in tutti i sensi” è una mostra sul tema del cibo che si svolge presso il Museo nazionale della scienza e della tec-nologia in uno spazio espositivo che riproduce l’ambiente domestico del-la cucina. Si tratta di un percorso inte-rattivo con quiz multimediali, filmati e

andando a costruire un ambiente ca-salingo che torna ad essere una vera e propria “casa dolce casa” •

teramente arredate con mobili Lago. I padroni di casa hanno il compito di organizzare eventi e far conoscere il proprio ambiente abitativo. L’appar-tamento Lago in zona Brera a Milano è infatti un luogo ricco di scambio e iniziative interessanti •

giochi rivolti a mamme e bambini. Fra le varie tematiche della mostra trovia-mo quella dell’importanza della con-vivialità, poiché l’azione quotidiana del mangiare viene presentata come un momento cruciale per l’educazio-ne dei bambini •

un vero e proprio laboratorio a vista che offre la piacevole sensazione del pane fresco fatto in casa e del cibo appena sfornato. L’ambiente, proget-tato da Claudio Silvestrin, è principal-mente realizzato in porfido color sab-bia che ricorda il colore della farina del pane •

buon appetito

cosa succede in città home?

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le trote di Ferrazza, sorgente del gusto

SAPORI VICENTINI | A CURA DELLA REDAZIONE DI KYOSS

LO STUDIOIn un recente convegno l’Università di Padova ha eletto la trota di Cre-spadoro ad alimento unico per la sua composizione nutrizionale. A di-cembre, infatti, durante il convegno “Dall’alimento al nutriente: dal Pesce agli Omega3”, organizzato dall’Asso-ciazione italiana di Dietetica e Nu-trizione clinica nelle sede vicentina dell’università, sono stati presentati i risultati dello staff di specialisti guida-ti da Enrico Novelli, coordinatore del corso di laurea in Sicurezza Igienico-Sanitaria degli alimenti dell’Universi-tà di Padova, che nei mesi scorsi ha svolto diverse visite e campionamenti nelle vasche di allevamento trote di Crespadoro. Il tipico pesce dell’Alta Valle è risultato essere una vera pana-cea, sia dal punto di vista qualitativo

La Lessinia Vicentina è nota come luogo di allevamenti di trote, dove è possibile acquistare i pesci al minuto. Le specie più presenti sono le Fario, le Iridee e le Salmonate.

LA STORIANel primo dopoguerra qualcuno ha provato il modo di valorizzare le par-ticolari risorse delle acque che scen-dono dalle montagne dei torrenti Chiampo e Corbiolo. Si concretizzò l’idea di allevare le trote in vasche, prima subito a nord di Ferrazza e quindi lungo la Valletta (il fondoval-le da Ferrazza a Crespadoro). Negli anni Settanta tra San Pietro e Ferrazza c’erano una ventina di allevamenti di trote. Oggi a Crespadoro gli alle-vamenti rimasti sono solo due, ma la trota non smette di essere un pesce

molto apprezzato sulla tavola, anche grazie alle sue qualità: pochi grassi, tanti Omega3 ed antiossidanti.

OGGIOggi in valle si allevano 120 mila tro-te all’anno nelle 16 vasche dei due allevamenti. La grandezza giusta del pesce per la lavorazione è dal chilo in su. A Crespadoro si prepara sia la trota affumicata a freddo che quella più delicata. Vengono vendute fre-sche anche al dettaglio: il prezzo si è sui 2,40 euro al chilo. L’allevamento di trote è qui ormai una tradizione, pro-prio come quella culinaria, che serve gli squisiti pesci in “tutte le salse”. Le specie più riprodotte sono le Fario, le Iridee e le Salmonate, che sono trote assai gustose e di alto valore nutritivo.

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“un pesce molto apprezzato sulla tavola

• e da oggi certificato per la sua ricchezza di

Omega3”

RISOTTO ALLA TROTA

Ingredienti per 4 persone:300 g di riso250 g di trota200 g di radicchio rosso di Treviso1 scalogno35 g di burro1/2 bicchiere d’oliobrodo, sale, pepe

Preparazione: Mettete l'olio in una te-glia, adagiatevi la trota, salate e pe-pate, cuocete in forno a 200° per un quarto d'ora. Insaporite lo scalogno tritato con il burro all'interno di una padella a bordo alto, unite il radic-chio tagliato a striscioline, quindi ag-giungete il riso e portatelo a cottura con il brodo. 10 minuti prima che sia cotto aggiungete la polpa sfilettata della trota.

TROTA E PATATE

Ingredienti per 4 persone 4 trote di circa 200gr ciascuna1 rametto di salvia400gr di patate4 cucchiai di olio extravergine d’oliva e sale

Preparazione: Pulite le trote, lavatele ed asciugatele con un panno pulito. Sbucciate e lavate le patate e ta-gliatele a rondelle. Mettete sul tavolo un pezzo di carta oleata o stagnola (grande a sufficienza per avvolgere una trota) e versatevi sopra un po’ di olio e uno strato di fette di patate che avrete salato. Mettete nella pancia di una trota un po’ di sale e 2 foglie di salvia, quindi adagiate il pesce sulle patate (ogni trota ha diritto a 100gr di patate), salate, mettete un po’ di olio e chiudete bene la trota. Procedete allo stesso modo con tutti gli altri pe-sci. Mettete i quattro pacchi sorpresa in forno già caldo a 250°C. Dopo 30 minuti saranno pronte. Offrite ad ogni commensale il suo pacco. Avrete così un ottimo piatto unico che potrà es-sere preceduto o seguito da una fre-sca insalata mista.

“la fame era costante ma non triste; era una

fame allegra. la farina si cucinava con l’acqua

in un bidone di latta nero da paracadute.

la polenta aveva gusto di vernice, un gusto che poi diventava

famigliare, e senza di esso la polenta sarebbe

sembrata sciocca. Nella razione normale

si metteva una fetta di margarina, per

scioglierla nell’impasto caldo; questo piatto

era buonissimo”

- luigi Meneghello, Piccoli Maestri -

che nutrizionale. Il territorio di Crespa-doro presenta un’integrità ambienta-le incredibile, che non risente affatto dell’industrializzazione della Valle del Chiampo e offre condizioni di purezza ottimali per questo tipo di allevamen-to. Un pesce buono, per il palato ma anche per il cuore, che contiene al-tissimi livelli di Omega-3, i famosi acidi grassi in grado di ridurre sensibilmente il rischio di disturbi cardiovascolari. La troticoltura pedemontana, inoltre, ga-rantisce acqua pulita e ricca di fito-plancton ed una crescita più lenta, e quindi più sana, dell’animale. Insomma, una vera risorsa culinaria che fa bene anche, e soprattutto, alla salute •

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ANTICA TRATTORIA MOREIETA SRL V. Soghe n. 35

36057 Arcugnano (VI) Tel. +39 [email protected]

www.moreieta.com

Immersa nel verde dei Colli Berici, la Moreieta è uno dei locali tra i più

antichi e tipici del vicentino. Il locale è meta degli appassionati del rinomato tartufo dei Colli Berici e delle specialità tipiche di questa

terra. La terrazza panoramica è perfetta

per un aperitivo, per i banchetti e gli eventi estivi, l’intima saletta interna con camino invita a cene romanti-

che a lume di candela. Il successo di questa antica trattoria

è dovuta senza dubbio all’ottimo connubio tra le persone che ci

lavorano, il cibo e il vino: la tradizione culinaria della signora Edda Pavan è stata tramandata ai figli Roberto

e Stefano e ora anche al nipote Giorgio: una famiglia che, da sempre,

ricerca il gusto perfetto. Dalla passione per la buona tavola

alla la ricerca di quanto di meglio propone il nostro territorio, il tutto

preparato con creatività, secondo le stagioni.

la forza evocatrice del gusto

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APPUNTAMENTI E CURIOSITà | A CURA DI MICHELE AMADIO

le composte di Montorso

Vespaiola, un classico

uno, nessuno, cento Orti

coffee and chocolate Praline, tavolette, gelato, dolci, liquo-ri. Ogni declinazione è valida purché non manchino: caffè e cioccolato. Domenica 7 febbraio torna a Thie-ne Caffè e Cioccolato, l’evento più dolce che ci sia. Sarà facile cedere alla tentazione tra le bancherelle del centro storico. Il ricavato della ven-dita andrà all’Associazione Onlus La Casa di Stefano. Tra gli appuntamenti anche un laboratorio di cioccolatini a Castello Porto Colleoni. Golosi vicenti-ni, unitevi •

Info: 0445 804837www.pedemontana.vi.it

100 orti è un progetto di Chiara Cen-tonfanti: un grande orto alle porte di Vicenza finalizzato alla vendita. I clienti abbonati ogni settimana man-giano prodotti come fossero del loro orto. Chiara crede nella biodiversità, recupera varietà antiche e propone sapori insoliti. Come la patata blu o le coste rosse. Nello stesso terreno col-tiva piante e fiori, con una tecnica (quasi) sinergica, per ridurre al minimo i pesticidi. Ora propone nuove formu-le di abbonamento. Per single o fami-glie, per chi ha già un orto o per chi vive in città. Sono aperte le iscrizioni •

Info: [email protected]

L’azienda agricola Todeschini-Vigne di Val Zaccona ha presentato al Ca-stello Porto Colleoni di Thiene il nuovo spumante Todeschini Metodo Clas-sico. Primo in assoluto prodotto con uva Vespaiola. L’azienda inoltre dal prossimo anno produrrà un metodo classico per i Conti Di Thiene con l’ef-fige del loro Castello. Il metodo Classi-co Todeschini è in vendita in ristoranti, enoteche e può essere acquistato direttamente all’azienda agricola •

Info: www.todeschini.eu

Verza, ortaggio umile. Se della verza si utilizzano le foglie più dure, da quelle scartate, ne esce l’emblema del piat-to contadino: le Composte di Mon-torso. Piatto antico, oggi riscoperto grazie ad una Deco (denominazione comunale) e ad un’amministrazione locale. Nelle composte la verza viene fatta fermentare nel vino, cui vengo-no aggiunti sale, aglio e spezie. Alle composte è dedicata una rassegna a Villa Da Porto a Montorso dal 27 gennaio al 5 febbraio •

Info: Nori Maurizio 333 8084328www.comune.montorsovicentino.vi.it

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riprendiamoci la forma (e la sostanza)

SALUTE! | RUBRICA PUBBLIREDAZIONALE A CURA DI KYOSS IN COLLABORAZIONE CON MEDICA GROUP

il corpo e la mente • per stare bene devono andare di pari passo

e non “far la fame”. “La dieta attual-mente migliore è quella a scarico di carboidrati: dona un senso di sazietà e non ci sono particolari privazioni per quanto riguarda il cibo - spiega Lampreda - è comunque priva di car-boidrati e va controllata da un me-dico ogni 15-20 giorni”. L’aspetto più importante resta comunque il man-tenimento di una visione d’insieme del proprio corpo e, di conseguenza, della propria salute: “Quello che è da sempre la filosofia della medicina olistica. Quello che tutti noi oggi dob-biamo ricercare, infatti, è uno stato di completo benessere fisico, mentale

In questo 2012 dove ogni giorno sen-tiamo parlare di recessione e crisi, di tagli e di risparmi, va fatto ordine anche nella nostra vita e…nel nostro corpo. “Noi stessi e la nostra salute sono le cose più importanti che ab-biamo - esordisce il dottor Alessandro Lampreda - da esse deriva anche la nostra felicità, o il nostro stress. Prima di curarsi, però, va fatta pulizia”. E qua-le momento migliore se non la fine dell’inverno e l’arrivo della primavera per sistemarci nel corpo per essere più felici anche nella mente? Il nostro corpo ha bisogno di depurarsi. Per questo motivo un programma effica-

ce di disintossicazione comincia ne-cessariamente e primariamente dalla pulizia dell’intestino e quindi dall’idro-colonterapia. “La morte risiede nell’in-testino, dicevano gli antichi medici - prosegue Lampreda - ed anche oggi l’importanza dell’intestino nei proces-si di difesa dell’organismo è unanime-mente riconosciuta ed esso viene a ragione considerato come un vero e proprio organo immunitario, proba-bilmente il più importante”. Una volta purificato e ripulito l’intestino, spazio ad una dieta equilibrata che permet-ta di avere risultati abbastanza veloci, ma che consenta anche di mangiare

Page 67: Kyoss Febbraio 2012

Proposte di gennaio:

check up completoMedica Group viene incontro alla frenesia della vita moderna ed è aperta ogni mercoledì sera fino alle 22, per permettere a tutti gli utenti di usufruire dei suoi servizi •

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MEDICA GROUP srlVia L. Da Vinci, 4136075 Montecchio MaggioreTel. 0444 694 518Fax 0444 602 676

• alessandro lampreda, medico dietologo e mesoterapista, competente in medicina del lavoro e presidente delPoliambulatorio Medica Group.

e sociale e non semplicemente l’as-senza di malattie. Parte degli esperti riconosce il valore della medicina olistica proprio perchè che tiene conto dello stato psicologico dell’in-dividuo oltre che di quello fisiologico, delle sue condizioni sociali e ambien-tali in grado di svelare cause - il più delle volte celate - che favoriscono l’insorgere della malattie. Sono olisti-che tutte quelle terapie indirizzate al corpo e alla mente della persona e non unicamente alla parte del corpo in cui compare il sintomo della ma-lattia; la medicina olistica evidenzia l’assoluta necessità di prendersi cura

personalmente del proprio benessere non concentrandosi in maniera esclu-siva sulla struttura fisica ma sull’intera persona intesa come unione di spiri-to, mente e corpo”. E in tutto questo quanto importante è il movimento fisico? “Fondamentale – conclude Lampreda – ma sfatiamo anche qui un mito: meglio una mezz’oretta di passeggiata al giorno, che un’ora di calcetto ad alto impatto. Perché dobbiamo imparare che il nostro cor-po è come una macchina, sì: ma non indistruttibile” •

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...rilassatevi pure

TREVISOPROGETTA

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ERCEGOPavimEnti E RivEstimEnti

via monte verlaldo 58 Cornedo vicentino (vi)

tel e Fax 0445 951223 [email protected]

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alle progettazioni,alle demolizioni,agli impianti idraulicied elettrici, ai lavoridi muratura eagli arredamenti,ci pensiamo noi...

un’opera completa...

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APPUNTAMENTI CON L’ARTE | A CURA DELLA REDAZIONE DI KYOSS

La redazione non è responsabile di eventuali cambiamenti di date e/o programmi

Mario Converio • l’armonia del ferro fino al 9 marzoViArt, Contrà del Monte, 13 - Vicenza In esposizione le opere di Mario Con-verio, artista scledense della forgia conosciuto in tutto il mondo per le sue sculture in ferro battuto. Ingres-so libero •Info: [email protected]

Rossi & Arcandi: argento tra stile e designfino al 3 marzoViArt, Contrà del Monte 13 - Vicenza L’Argenteria Rossi & Arcandi incontra il design di Carlo Scarpa, Alessandro Mendini, Ettore Sottsass, Vittorio Gre-gotti, Mario Botta, Tao Hao, Costantino Dardi. In esposizione in Sala del Capi-tolo fino al 18 dicembre •Info: [email protected]: 0444 578210

Mondi SottoSopra fino al 5 febbraioLa Colombara - Lupia, SandrigoLa mostra s’inserisce nel programma culturale annuale promosso dal risto-rante La Colombara per dare spa-zio e voce agli artisti impegnati nelle contemporanee frontiere artistiche, dalla musica alla pittura, dal teatro alla poesia •Info: www.lacolombaralupia.it

avanguardia russafino al 26 febbraioGallerie di Palazzo Leoni Montanari, Contrà Santa Corona, 25 - Vicenza 85 capolavori dell’avanguardia rus-sa in un dialogo inedito con le icone della Collezione di Intesa Sanpaolo. Orario 10.00-18.00 da martedì a do-menica (chiuso il lunedì) •Info: www.palazzomontanari.com

Il Pesce Rosso • ceramiche che raccontanofino al 4 febbraioViArt, Contrà del Monte, 13 – VicenzaEmma è il nome della piccola bar-chetta di carta che caratterizza le colorate decorazioni delle terrecot-te prodotte interamente a mano nel Laboratorio il Pesce Rosso di Chiara Raccanello a Bassano del Grappa•Info: www.viart.it

Transportation •mostra collettiva di pittura a temafino all’11 febbraio Biblioteca Civica di BreganzeMostra collettiva di pittura a tema: “Transportation”, in commemorazio-ne delle vittime dell’Olocausto, con selezione delle opere da parte del-la Giuria. Inaugurazione della mostra: Sabato 28 Gennaio 2012 alle 17.00 •

Diango Hernández • Living Roomsfino al 26 febbraio Mart, Rovereto“Diango Hernández. Living Rooms, a Survey” comprende un centinaio di opere dal 1996 ad oggi, tra cui dise-gni, installazioni, dipinti, video. Uno dei temi centrali della sua ricerca artisti-ca è la riflessione sulle transizioni della società cubana •Info: www.mart.tn.it

i nuovi futuristifino al 26 febbraio Mart, RoveretoLa mostra comprende una trentina di opere di Gianantonio Abate, Clara Bonfiglio, Dario Brevi, Gianni Cella e al-tri. I “Nuovi Futuristi” hanno esplorato i territori al confine tra design e pubbli-cità, ma anche tra narrazione, fumetti e cartoni animati •Info: www.mart.tn.it

Alice in wonderlanddal 25 febbraio al 3 giugno Mart, RoveretoEcco la prima mostra che affronta e analizza in modo completo l’influen-za che i celeberrimi racconti di Lewis Carroll hanno avuto sul mondo delle arti visive. La mostra è organizzata dal-la Tate di Liverpool in collaborazione con il Mart e la Kunsthalle Hamburg •Info: www.mart.tn.it

Postmodernismo • Stile e Sovversione dal 25 febbraio al 3 giugno Mart, RoveretoDopo la mostra del 2009 Cold War - La guerra fredda 1945-1970”, continua l’importante collaborazione del Mart con il prestigioso Victoria and Albert Museum di Londra •Info: www.mart.tn.it

Gennaro Favai • visioni e orizzontifino all’11 marzoGalleria Internazionale d’Arte Moder-na-Ca’ Pesaro, VeneziaUn’importante retrospettiva che si propone di riscoprire l’itinerario crea-tivo di Gennaro Favai (Venezia 1879-1958) artista complesso, formatosi nell’ambiente simbolista veneziano •www.galleriacapesaro.ti

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APPUNTAMENTI CON LA MUSICA | A CURA DELLA REDAZIONE DI KYOSS

dopo il rumore domenica 12 febbraioore 18Sala San Domenico del Conservato-rio - Vicenza Ensemble strumentale del Conserva-torio - musiche di M. Ribichini, V. Trojan, V. Zolotariov, A. Piazzolla, F. Poulenc, H. Weill • Info: www.consvi.org

dopo il rumore domenica 19 febbraioore 18Sala San Domenico del Conservato-rio - Vicenza I Filarmonici del Conservatorio, musi-che di I. Stravinskij e F. Poulenc •Info: www.consvi.org

ensemble strumentaledomenica 26 febbraioore 18Sala San Domenico del Conservato-rio - Vicenza Ensemble strumentale del Conserva-torio: musiche di: L. Berio, A. Gentiluc-ci, F. Poulenc • Info: www.consvi.org

Roberto Jonata in “Colors” venerdì 17 febbraioore 21Teatro Spazio Bixio - Vicenza Presentazione del nuovo album del pianista. Roberto Jonata torna al pubblico con un nuovo disco, profon-damente ispirato e composto dal mu-sicista per dare suono ai colori della nostra esistenza •Info: [email protected]

Fabio Cardullo “Acustico”venerdì 17 febbraioore 21.30Enoteca Palladio - Arzignano Serata ispirata dall’iniziativa “M’illu-mino di meno” di RadioDue con luce soffusa e musica acustica all’insegna del risparmio energetico •Info: 0444 670926

il genio di Bonn mercoledì 22 febbraioore 20.45Teatro Comunale di Vicenza Info: [email protected] www.quartettovicenza.org

Fabio Cardullo Live Acustico venerdì 24 febbraioore 21.30Bar Sartea - Vicenza Chitarre acustiche e cori suadenti del-le coriste Carla Cavaliere e Veronica Zatti accompagnano i brani del can-tautore Fabio Cardullo che suonerà con il chitarrista Paolo Cavaliere•Info: 0444 563725

duetto 1989/2011sabato 25 febbraioore 20.45Teatro Comunale Città di VicenzaCondensato racconto gestuale dove due attori-danzatori, in abiti ricchi, do-rati, di foggia indiana, suggeriscono con le sole mani e un gioco di teste epico la lotta di due improbabili guer-rieri del Bhagavadgita • Info: 0444 324442

Luca Bassanesevenerdì 24 febbraioore 21Galla Caffè - Vicenza Luca Bassanese presenta il suo nuovo disco “Ho imparato a volare”•Info: 0444 225290

afro samba e percussioni brasilianesabato 11 febbraioore 15Vicenza Ritmo Metropolitano - ViUn corso di approccio alla musica con l’ uso delle percussioni imparan-do le basi ritmiche per la costruzione di un pezzo musicale •Info: www.ritmometropolitano.com

play the pianomartedì 14 febbraioore 18Conservatorio di Musica di Vicenza “A. Pedrollo”. Sala Concerti - Vicenza Concerto del pianista Fernando Sca-fati. Musiche di W.A. Mozart. C.M. von Weber, F. Chopin •Info: 0444507551

un pianista al di là dell’oceano martedì 28 febbraioore 20.45Teatro Comunale Città di VicenzaIl pianista Massimiliano Frani incontra Giovanni Battista Rigon: un confronto tra due pianisti di analoga formazio-ne, ma la cui carriera si è sviluppata prevalentemente negli Usa per il pri-mo e in Europa per il secondo •Info: 0444 324442

Jovanottisabato 18 febbraioore 21.30Arena Spettacoli PadovaFiere - Pd È senza dubbio il tour dell’anno: ori-ginale, impeccabile per ritmo e sca-letta, ma soprattutto entusiasmante a giudicare dai numeri dei biglietti ven-duti e dalla reazione del pubblico •Info: www.zedlive.com

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APPUNTAMENTI CON IL TEATRO | A CURA DELLA REDAZIONE DI KYOSS

Aida e Radamessabato 11 febbraioore 21Il Teatrino, Bertesina - Vicenza In una sala di un moderno museo egi-ziano prende vita una statua di Amneris che ci trasporta nell’antico Egitto, dove Radames, capitano delle truppe, torna dalla Nubia con un carico di schiave e ri-mane affascinato da una di esse, Aida •Info: 0444 511645

La redazione non è responsabile di eventuali cambiamenti di date e/o programmi

cena di famiglia (cognate)sabato 11 febbraioore 21Teatro Spazio Bixio - Vicenza Tre fratelli, cenando con le rispetti-ve consorti, scoprono che la segreta-ria, un’affascinante creatura che loro hanno ben conosciuto, è stata invita-ta. È subito il sospetto per le mogli e il panico per i mariti •Info: [email protected]

i rusteghisabato 11 febbraioore 21Teatro Comunale - Costabissara La vicenda si svolge a Venezia ed ha per protagonisti 4 rusteghi •Info: 0444 370470

bello vivere liberi martedì 14 febbraioore 10Teatro Astra - Vicenza Premio Scenario Ustica 2009. Encomio del Presidente della Repubblica Gior-gio Napolitano. Ideazione, dramma-turgia, regia e interpretazione Marta Cuscunà. Ispirato alla biografia di On-dina Peteani •Info: [email protected]

prima paginasabato 18 febbraioore 21Teatro Spazio Bixio - Vicenza Commedia brillante liberamente trat-ta dal film di Billy Wilder •Info: [email protected]

il fu Mattia Pascalsabato 18 febbraioore 20.45Teatro Comunale Città di Vicenza Mattia Pascal è Tato Russo nel doppio ruolo di Mattia Pascal e di Adriano Meis, ma anche gli altri personaggi si rincorrono nella storia, interpretata così dagli stessi attori in identità e per-sonaggi diversi •Info: 0444 324442

il richiamo della terrasabato 11 febbraioore 20.45Teatro Comunale Città di VicenzaL’ultimo appuntamento della rasse-gna verte sul contributo della musica alla costruzione del sentimento nazio-nale, conducendo alle molte decli-nazioni della parola terra •Info: 0444 324442

la Serva Padrona sabato 11 febbraioore 20.30Oratorio di San Nicola - Vicenza Melodramma barocco sulle no-te del famoso intermezzo buffo di G.B.Pergolesi dal titolo La Serva Pa-drona •Info: 0444 222713

il sior Tita sabato 18 febbraioore 20.45Teatro Gioia di Caldogno - Caldogno “Sior Tita Paron” è una delle comme-die più esilaranti scritte da Gino Roc-ca nel 1928 in lingua veneta. La storia narra delle sconvolgenti e grottesche vicende di un gruppo di servitori in una austera villa veneta•Info: www.teatrogioia.jimdo.com

me prestito to moier?sabato 25 febbraioore 21Il Teatrino, Via S. Cristoforo - BertesinaIl medico dice a Cesare di passare delle vacanze in montagna con mo-glie e figlie, per trovare serenità. Pur-troppo il suo rifugio viene invaso da una serie di persone che metteno a prova il suo equilibro mentale •Info: 0444 511645

Karamazov sabato 25 febbraioore 21Teatro Astra - VicenzaCésar Brie si avvicina a uno dei gran-di capolavori della letteratura russa, l’ultimo romanzo di Dostoevskij, finito qualche mese prima della morte •Info: [email protected]

il ponte sugli oceanisabato 25 febbraioore 21Teatro Spazio Bixio - Vicenza Monologo musicale in atto unico trat-to dal libro di Raffaello Canteri. La sa-ga di una famiglia di emigranti italiani attraverso le vicissitudini di quattro generazioni •Info: [email protected]

cena di famigliasabato 25 febbraioore 21Teatro comunale “Verdi” - Costabissara Tre fratelli, cenando con le rispettive consorti scoprono che è stata invita-ta la segretaria ed è subito il sospetto per le mogli e il panico per i mariti…•

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APPUNTAMENTI DA NON PERDERE | A CURA DELLA REDAZIONE DI KYOSS

scuola del lunedìlunedì 13 febbraioore 15.30Circoscrizione 7, Via Vaccari 107 – Vi-cenzaL’importanza dell’appartenenza: fa-miglia, società, umanità. Con il Prof. Antonio Zulato. Ingresso libero •Info: 0444 504293

festa di carnevaledomenica 19 febbraioore 16Il Bocciodromo, via Rossi 198 - Vicenza Festa di carnevale per le vie del quar-tiere che si concluderà in bocciodro-mo... sfilata delle maschere realizzate con materiale riciclato, musica e dol-ci per tutti! Ingresso libero •Info: 340 3793658

Canada ice and snow tour mercoledì 15 febbraioore 21Sede CAI Vicenza, Contrà Porta S. Lucia 95 - Vicenza Bruno Castegnaro presenta il suo tour in Canada del 2008 all’interno delle serate culturali Cai. Ingresso libero •Info: www.caivicenza.it

faer oergiovedì 17 febbraioore 21Oasi “A.Carta” Stagni di Casale, Viale della Pace 65 - Vicenza “Faer Oer” di Giovanni Fossà: l’arcipe-lago nel nord dell’Oceano Atlantico. Ingresso libero. Ente organizzatore: Cir-colo fotografico “Photo&Ambiente” Vicenza •Info: 0444 543867

carnevale!domenica 19 febbraio ore 16Ludoteca LaLudo , Via Puccini 22 - Vicenza Vieni a festeggiare il carnevale in ludoteca. Ente organizzatore: Laludo Ludoteca •Info: www.laludo.it

lectura Dantisgiovedì 23 febbraioore 16Palazzo Leoni Montanari, Contrà S. Corona 25 - Vicenza Lectura Dantis: Purgatorio Canto XVI. A cura del prof. Erminio Villani. Fino ad esaurimento dei posti disponibili. In-gresso libero •Info: 800 578875

martedì grassomartedì 21 febbraioore 16Ludoteca LaLudo , Via Puccini 22 - Vi-cenza Festa di carnevale: Anche se sei ma-gro magretto festeggia con noi il Mar-tedì grasso. Vieni in ludoteca a festeg-giare l’ultimo giorno di Carnevale •Info: www.laludo.it

ellenismolunedì 13 febbraioore 20.45Centro Culturale Proti, Contrà De Proti 3 - Vicenza Aspetti dell’arte figurativa ellenistica. Relatore: E. Marzola. Ingresso libero. Ente organizzatore: Circoscrizione 1 CRT Gruppo Archeologico •Info: 0444 321851

la luna nelle religionilunedì 13 febbraioore 17.30Informagiovani, Contrà delle Barche 55 - VicenzaRelatore: Diego Peron. Ingresso libero. Ente organizzatore: Cultura Insieme •Info: 0444 566765

la medicina e il pazientelunedì 20 febbraioore 15.30Circoscrizione 7, Via Vaccari 107 - Vi-cenza La medicina e il paziente: aspettati-ve di ieri e di oggi Con il Dott. Daniele Bernardini. Verrà inoltre allestita una festa di Carnevale per corsisti e par-tecipanti •Info: 0444 504293

la Lunalunedì 27 febbraioore 17.30Informagiovani, Contrà delle Barche 55 - Vicenza Scienza, fede e poesia nel cielo della Luna del poema dantesco. Relatrice: Anna Postiglione •Info: 0444 566765

la Grecia e l’Orientelunedì 27 febbraioore 20.45Centro Culturale Proti, Contrà De Proti 3 - Vicenza L’architettura dell’Oriente ellenistico. Relatore: M. Zucchini. Ingresso libero. Ente organizzatore: Circoscrizione 1 CRT Gruppo Archeologico •Info: 0444 321851

la Villalunedì 27 febbraioore 15.30Circoscrizione 7, Via Vaccari 107 - Vi-cenza La cultura della Villa nel territorio ve-neto prima di Palladio. Con il Prof. Agostino Miotto •Info: 0444 504293

nativi digitalimartedì 28 febbraioore 20.30Liceo Quadri, Via Carducci, 17 - Vi-cenza Il nativo digitale racconta se stesso. I relatori Marcello Ghilardi, Sara Maga-raggia e Damiano Migliorini raccon-tano •Info: [email protected]

il teatromercoledì 29 febbraioore 16Aula Francescana Chiostro San Lo-renzo, Piazza San Lorenzo - Vicenza Gli inizi del teatri all’improvviso: la commedia dell’arte • Info: 0444 542884

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presentare Padova “emozionando”seconda puntata

COMUNICARE L’ARCHITETTURA | A CURA DI BENEDETTA DALL’AGNOLA

Continua l’impegno e il progetto di Pantheon non solo architettura in collaborazione con l’Università di Ma-gonza. Si conferma l’obiettivo di que-sto progetto, ossia presentare degli “scorci “ di Padova che emozionino, che raccontino qualcosa.Questa seconda puntata, risultato di sinergie a livello europeo, presenta il cuore pulsante di Padova: Piazza del-la Frutta, dei Signori, delle Erbe.Piazza della Frutta è una delle tre piazze che circondano Palazzo del-la Ragione, il tribunale della Padova medievale, il luogo dove si decideva

il torto e la ragione.Da Piazza della Frutta direttamente a Piazza dei Signori: la piazza più nobile della città.Da Piazza dei Signori passando per il Salone dove si vendono le prelibatez-ze del territoriopadovano e si respira quella “pado-vanità” più genuina che non è cam-biata molto nel tempo ci troviamo direttamente in Piazza delle Erbe. Qui ogni mattina si fondono le voci dei venditori di frutta e verdura che colo-rano e vivacizzano la piazza •

seconda puntata dedicata a Padova

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partner di:

Via Vecchia Ferriera, 2236100 VicenzaTel. 0444 288178

Kyoss

SCHEDA TECNICA

Format:programma di stile e approfondimento giornalistico culturale

Durata:30 minuti circa

Cadenza:settimanale

Rubriche:7Pantheon,Itinerari di Style

Partner:FOAV (Federazione Ordine degli Architetti del Veneto)

Sito:www.pantheon.tv

Canale: Sky EuroItaly Channel (canale 893)

alla scoperta di palazzo della ragione

grandi artisti e grandi nomi: teatro Verdi

e Pala Geox

l’aperitivoil rituale dello spritz

Palazzo della Ragione, sorge tra Piaz-za delle Erbe e Piazza della Frutta. La grandissima sala del piano superiore, all’epoca la più grande sala pensile del mondo, è un vero miracolo di ar-dimento architettonico e di solidità. Il grande salone è adibito per grandi esposizioni artistiche e manifestazio-ni, mentre il pian terreno è destinato, come nell’antichità, al mercato di ge-neri alimentari. Le vecchie botteghe sotto il Salone sono uno degli angoli più suggestivi e caratteristici di Pado-va. Ogni bottega è ricca di prodotti alimentari di qualità: formaggi, carni, insaccati, pesce che provengono da tutta Italia •

L’aperitivo in stile padovano fa parte della cultura della città: bere lo SPRITZ nella piazze è un rituale, un’istituzione a Padova. I locali per concedersi al rito serale dello spritz sono tanti: sto-rici o alla moda, con salette acco-glienti o affacciati sulle piazze. Sono proprio le piazze che con il calar del sole cambiano volto: mentre di gior-no si animano con i sapori, gli aromi, i suoni del mercato, di sera sono i giovani, quelli universitari soprattutto, a colorarle di nuove atmosfere. Nel cosiddetto mercoledì universitario gli studenti si incontrano per bere e far festa riempiendo la centralissima piazza delle Erbe •

Il Teatro Verdi, sotto la direzione artisti-ca di Alessandro Gasmann, offre una stagione di prosa ricca di grandi nomi come Eros Pagni, Valeria Solarino, Ma-riangela Melato, Vincenzo Salemme, Giorgio Albertazzi. Il Palageox, il “Gran Teatro di Padova”, nell’area dell’ex Foro Boario, in Corso Australia ospita una vasta gamma di intrattenimento che va dal musical, alla prosa alla musica live, al cabaret, e alla danza. Il Gran Teatro colma quindi un vuoto, proiettando Padova tra le grandi città europee, grazie ad un programma di eventi straordinario •

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Viale Trieste 1 - Alte di Montecchio Maggiore VITel. 0444 698321 - 3316464990 - Fax 0444 698321

[email protected] - www.mariages.it

NUOVE COLLEZIONI 2012