Mondo Agricolo n.11

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ASSEMBLEA CONFAGRI IL 13 DICEMBRE • EIMA DA RECORD • INTERNAZIONALIZZAZIONE, PROGETTI IN ROMANIA ED EGITTO • SUOLO: SCOMPARSE TRE REGIONI • ANGA SUL DIGITAL DIVIDE VELLUTI ZATI, L’INVENTORE DELL’AGRITURISMO

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Il mensile di Confagricoltura

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ASSEMBLEA CONFAGRI IL 13 DICEMBRE • EIMA DA RECORD • INTERNAZIONALIZZAZIONE, PROGETTI IN ROMANIA EDEGITTO • SUOLO: SCOMPARSE TRE REGIONI • ANGA SUL DIGITAL DIVIDE • VELLUTI ZATI, L’INVENTORE DELL’AGRITURISMO

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NOVEMBRE 2012| MONDO AGRICOLO | 3

La ricerca non c’entracon Proust

L’ ED I TOR IALE

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aradossalmente in una cultura sempre più incline al relativismo le logichedella ricerca vengono sovente confutate da tendenze dogmatiche. Spessoprevale il pensiero che, invece di un percorso complessivo di conoscenza, la ricerca possa essere distinta in “buona” e “cattiva”, alla faccia di ognipluralismo democratico e del necessario investigare su realtà differenti.Nel nostro Paese, per quanto riguarda l’agricoltura, il pensiero comunemaggiormente in voga pare essere più vicino alla ricerca proustiana del tempo perduto, che a quella scientifica . Una visione in aperto conflittocon la realtà del mondo in cui ci muoviamo, dove la globalizzazione,sfrondata dai suoi eccessi, si traduce in un’ estensione a tutto il Pianeta degli ideali di modernità e di avanzamento scientifico. Un processo che inevitabilmente porta ad una sorta di Rift Valley tecnologica, con la conseguente sopravvivenza del più adatto, o del più adattabile.Per tutti i settori è scontato che la ricerca deve migliorare i processi, i prodotti, deve aumentare la competitività, aprire nuovi mercati. Dare,insomma, maggiori opportunità a chi investe e lavora. Quando si parla di agricoltura, invece, sembra che “ricerca” debba significare solo e soltantoindirizzarsi verso modelli produttivi più sostenibili, meno impattanti sulle

risorse, come se il settore avesse bisogno di farsi perdonareil presunto “peccato originale” di interferire con l’ecosistema.Niente innovazione, quindi. Anzi si dovrebbe tornare indietro e fare agricoltura con metodi della tradizione, meno modernipossibile, evocando un passato che non c’è più e che chi lavoradavvero in campagna certamente non rimpiange.Perché non ci si vuol ricordare che l’agricoltura è protagonistadella “green economy” proprio attraverso le innovazioni di prodotto e di processo, vedi sviluppo delle rinnovabili, mentrele cronache ci consegnano ben altri settori come responsabili

dei problemi ambientali? Perché non si vuol ricordare che l’InternationalFood Policy Research Institute di Washington ha sottolineato la possibilerelazione tra diminuzione della spesa pubblica in ricerca agricola e le allarmanti turbolenze mondiali sui prezzi delle commodity?Meno ricerca vuol dire anche minor capacità di fronteggiare il cambiamentoclimatico e le calamità naturali. Se, grazie alla ricerca, avessimo avuto a disposizione varietà resistenti alla siccità ci sarebbero state le perdite di raccolti e l’instabilità dei mercati che hanno caratterizzato pesantementequest’anno? Chi deve risponda, magari lasciando da parte per un attimoProust.

Mario Guidi

P

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NOVEMBRE 2012| MONDO AGRICOLO | 5

Direttore responsabileGABRIELLA BECHI

Coordinatore di Redazione GAETANO MENNA

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Responsabile Pubblicità e MarketingCLAUDIO PIETRAFORTE

StampaTipolitografia EuroInterstampa

S O M M A R I O

L’EDITORIALELa ricerca non c’entracon ProustMario Guidi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

Apertura SINDACATOSpinta al rinnovamentoGaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

Scenari RICERCA E INNOVAZIONEPiù scienza per farepiù impresaMaria Lodovica Gullino. . . . . . . . . . . . . . . 10

Il giardino volanteGabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22

L’intervista FRANCESCO PROFUMO«Ricerca, l’occasioneè all’orizzonte»Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14

Attualità ISMEAGastronomia 2.0Gaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38

Attualità AMBIENTEAiuto, sono scomparsetre regioniAntonio Piccinini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39

Speciale RIMINICittadella bioenergyClaudio Costantino . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44

Stati Generaligreen economyClaudio Costantino . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46

Speciale EIMAEima Internationalrassegna da recordClaudio Pietraforte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52

«Meccanizzazione fa rima con innovazione»Barbara Mengozzi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56

Tecnologia anticrisiBarbara Mengozzi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58

Rubriche

Dicono di noi Tasse, lavoro . . . . . . . . . 36

Notiziario Ambiente Kyoto . . . . . . . . . 41

Mappamondo Egitto, Romania . . . . . . 48

Organizzazione Velluti Zati . . . . . . . . . 65

Agriturist Forum nazionale . . . . . . . .71

Campi rosa Dieta mediterranea . . . . 72

Anga Banda Larga . . . . . . . . . . . . . . . . 75

Over 60 Pensionato Day . . . . . . . . . . . 78

Testata associata all’USPI

http://www.facebook.com/Confagricoltura

http://twitter.com/#!/confagricoltura

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A P E R T U R A S I N D A C A T O

Spinta al rinnovamentoSpinta al rinnovamento

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NOVEMBRE 2012 | MONDO AGRICOLO | 7

Il passaggio

dall’ “io sono”

all’ “io divengo”.

Il 13 dicembre l’Assemblea

per definire

le linee strategiche

di Gaetano Menna

C’è un ideogramma ci-

nese che è partico-

larmente significati-

vo. Rappresenta la

parola “Hua” (trasfor-

mare) che è raffigu-

rata come un uomo in piedi e, di spal-

le, ad un uomo seduto. Ci spiegava

poi un docente che, nella lingua cine-

se, non c’era, in passato, il verbo esse-

re; per dire “Io sono”, si diceva “Io di-

vengo”.

L’ideogramma cinese ci è venuto a

mente pensando all’assemblea di

Confagricoltura che si terrà il 13 di-

cembre al Centro Congressi “Roma

Eventi” a piazza Fontana di Trevi. Più

che il rituale appuntamento di fine an-

no per l’approvazione del bilancio è il

momento culminante di un percorso

di rinnovamento/riposizionamento

dell’Organizzazione che è partito dal

Convegno Quadri dell’ottobre 2011,

per poi essere perfezionato nel Forum

di Taormina di marzo e nell’assemblea

di Torrimpietra del 31 maggio scorso.

Ora si dà attuazione alle linee strategi-

che definite - dal presidente Guidi, dal-

la Giunta, dalla dirigenza tutta - pro-

ponendoci come Organizzazione che

intende fronteggiare la crisi in atto. Le

difficoltà contingenti e strutturali del

settore non le si vuole affrontare “stan-

do seduti” ad aspettare che passi la bu-

fera, ma rinnovandosi; l’”io sono”, ci-

nese, che diventa, per l’appunto, l’ “io

divengo”.

L’obiettivo è il cambiamento nel cam-

biamento; si pensa al mutamento per

poterlo prevenire, influenzare o quan-

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A P E R T U R A S I N D A C A T O

8| MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2012

Già sono avviati i primi progetti con-

creti (nel Lazio, in Umbria, ecc.), nel-

l’ottica di un rilancio dell’export e del-

l’internazionalizzazione. Quelli delle

reti sono percorsi condivisi ed inter-

settoriali, finora non del tutto esplora-

ti, che sono una chance fondamentale

e che danno forza alla filiera agroali-

mentare nel suo complesso.

All’assemblea di fine anno si giunge

dopo un mese effervescente, in cui so-

no state molte le iniziative sul tappe-

to. I temi del lavoro e della ricerca (e

quello dell’acqua del 4 dicembre) so-

no stati oggetto di appositi convegni

in cui si è sollecitato a considerare il

lavoro “vero” nei campi (e non solo

quello “nero”), ed il ruolo della ricerca

che deve sapersi “trasformare” come

fa comprendere lo “Hua”; “ricerca ve-

ra” anch’essa, collegata alle aziende, fi-

nalizzata alla produttività, alla crescita.

Tra le priorità che deve affrontare il

Paese, non sembra affatto strano, che

Guidi chieda la banda larga nelle cam-

pagne. Anche così si fa business e

competitività.

In primo piano poi alcuni delicati dos-

sier come quello delle politiche per la

stabilità, la crescita e lo sviluppo, che

devono ricomprendere l’agricoltura.

Non è piaciuta a Palazzo della Valle la

norma del Ddl Stabilità che vuole

escludere, per le società in agricoltu-

ra, la possibilità di determinare il red-

dito su base catastale piuttosto che a

bilancio; si dimentica che la penalizza-

zione delle società non fa bene alla

crescita del settore e rende più diffici-

li moderne forme di aggregazione, in

cui il capitale ha un ruolo rilevante, at-

traverso le quali si potrebbero supera-

re gli attuali ritardi strutturali. A livello

europeo, invece, è stato vivace il di-

battito sui tagli del bilancio con il ver-

tice straordinario sulle prospettive fi-

nanziarie della UE 2014-2020 che si è

chiuso con un nulla di fatto («Meglio

nessun accordo che un cattivo accor-

do», ha commentato Mario Guidi).

Ci si oppone a coloro che vedono l’a-

gricoltura come un settore residuale,

riaffermando invece la sua centralità,

per il rilancio complessivo dell’eco-

nomia del Paese.

E’ stata messa in cantiere anche una

bella iniziativa, l’Asta di Confagricoltu-

ra e Christie’s per costruire un asilo in

un paese dell’area terremotata (previ-

sta per l’1 dicembre). Un gesto con-

creto, ma anche simbolico, per riac-

cendere i riflettori sulla voglia di ri-

partire.

Parlando del convegno confederale

sul lavoro, sui media hanno avuto va-

sta eco le dichiarazioni del ministro El-

sa Fornero sull’orto familiare a cui pre-

sta tante energie con scarsi risultati;

tra l’altro parole espresse proprio nel

giorno in cui giungeva la riconferma

di Obama alla Casa Bianca e che face-

vano venire in mente l’orto rigoglioso

di Michelle. Tanta materia per la satira

di costume, per il “circo mediatico”,

per ridere su una gaffe involontaria.

Alla fine, viene da riflettere, tutto ha

un senso unitario, che possiamo sinte-

tizzare nell’immagine dell’ ideogram-

ma cinese con l’uomo in piedi; si con-

trappone a quello dell’uomo seduto: il

Paese non può restare immobile e li-

mitarsi a ridere dell’orto di Elsa. ���

Si vanno definendo

nuovi indirizzi e obiettivi

per l’Organizzazione

tomeno per essere preparati al nuovo

che avanza. Una definizione di nuovi

indirizzi, obiettivi, campi d’azione che

riguarda l’Organizzazione, ma anche

le imprese che devono attrezzarsi, a

loro volta, con nuovi strumenti e stra-

tegie operative (e che hanno quindi

esigenze aggiuntive che l’ Organizza-

zione deve essere attrezzata a soddi-

sfare). Nel percorso di affinamento

della strategia confederale ha avuto

grande attenzione il discorso delle re-

ti d’impresa, con l’avvio di un percor-

so di collaborazione con Confindu-

stria, e con un vicepresidente confe-

derale (Ezio Veggia) che ha assunto la

delega sulla materia; tutto ciò a dimo-

strazione di quanto l’Organizzazione

consideri nevralgico il tema delle reti.

Ideogramma cineseHua che significa“trasformare”

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be strong, be KUHNcoltivazioni l allevamento l paesaggio

Una nuova dimensione nella distribuzione dei fertilizzantiAXIS 30.1: massima omogeneità e precisione nella CONCIMAZIONE.

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“Abbiamo ridotto della metà i tempi di distribuzione dei concimi”“La semplicità d’uso riduce fortemente sia i tempi

improduttivi, sia quelli per la distribuzione, evitando

sovrapposizione e fallanze anche in prossimità dei bordi

dell’appezzamento. La semplice regolazione del

computer Quantron E permette un controllo totale del

lavoro in ogni istante”

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“Grazie all’altissima precisione di distribuzione Axis dà un importante contributo all’omogeneità produttiva”

“La precisione di Axis si declina nell’omogeneità

distributiva, che viene mantenuta automaticamente

anche variando la velocità di distribuzione e la

granulometria del prodotto. La pesa assicura una perfetta

gestione di tutti i tipi di fertilizzante ed il passaggio da un

fertilizzante all’altro, situazione piuttosto comune in

un’azienda di 3500 ettari.”

Claudio MARTELLI, Azienda agricola IL RACCOLTO, S.Pietro in Casale (BO). Axis 30.1, insieme ad un altro spandiconcime Kuhn, copre le necessità di lavoro su una superfi cie di 3500 ettari coltivata a frumento, mais, sorgo ed erba medica.

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S C E N A R I R I C E R C A E I N N O V A Z I O N E

Più scienzaper farepiù impresa

Page 11: Mondo Agricolo n.11

NOVEMBRE 2012 | MONDO AGRICOLO | 11

Il modello deve evolvere

favorendo un sistema

di ricerca

multidisciplinare

con un mix

pubblico-privato

di Maria Lodovica Gullino

La ricerca e l’innovazionecontribuiscono in manie-ra significativa al benesse-re dei singoli individui edella collettività. È parereuniversalmente condiviso

che, soprattutto in momenti difficili, laricerca costituisca il settore su cui in-vestire. Ciò vale tanto più in campoagro-alimentare, settore cui, nonostan-te la crisi, viene riconosciuto, almenoin Italia, un effetto trainante sull’eco-nomia. Tale settore, per essere competitivo alivello internazionale, necessita di es-sere sostenuto e accompagnato da ri-cerche innovative. Nell’agro-alimenta-re, così come in tutti gli altri settoriproduttivi, è indispensabile la collabo-razione tra ricerca pubblica e privata. In un momento di crisi generale, incui i fondi nazionali e regionali sonosempre più scarsi, è indispensabile es-sere competitivi a livello europeo, inmodo da riuscire a sfruttare le non po-che risorse che l’Unione europea de-stina alla ricerca, con l’intento di co-struire un’economia della conoscenzacapace di consentire alle imprese eu-ropee di essere competitive a livellomondiale. Del resto, fermandosi al panorama ita-liano, la situazione non è certamenterassicurante. Purtroppo anni di finan-ziamenti a pioggia, la relativa facilità,negli anni passati, soprattutto, nelle re-gioni meridionali di acquisire fondiPON, ha in un certo senso influito ne-gativamente sullo spirito competitivodel sistema della ricerca. Non sfugge a

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S C E N A R I R I C E R C A E I N N O V A Z I O N E

NOVEMBRE 2012| MONDO AGRICOLO |13

per intraprendere insieme progetti

di ricerca.

Eppure, a mio modesto parere, pro-

prio in una fase di crisi, dovrebbe

nascere un forte stimolo a cambiare

la situazione.

I problemi da affrontare sono tanti!

Soffermandomi su quelli che più di-

rettamente coinvolgono il settore

di cui mi occupo, e cioè la patologia

vegetale, basta citare i problemi

causati dalla sempre più limitata di-

sponibilità di agrofarmaci, le diffi-

coltà che si incontrano nel proteg-

gere le colture minori (che costitui-

scono uno degli aspetti caratteristi-

ci dell’agricoltura italiana) dagli at-

tacchi dei patogeni, l’invasione di

nuovi parassiti, la necessità di meto-

di per mitigare gli effetti dei cam-

biamenti climatici sulle colture e

sui loro parassiti. Tutti questi pro-

blemi, reali e concreti, che limitano

fortemente la redditività delle no-

stre imprese, non possono che essere

affrontati con una visione multidisci-

plinare e in modo coordinato tra pub-

blico e privato.

Sempre più la ricerca dovrà essere

multi e inter-disciplinare, coinvolgen-

do ricercatori pubblici e privati, po-

nendosi come obiettivo primario

quello di affrontare i problemi reali

del settore produttivo.

Va detto che negli ultimi tempi molti

sforzi sono stati fatti anche nel nostro

Paese per innovare il nostro sistema

della ricerca e, da ricercatore ricono-

sco pienamente gli sforzi compiuti dai

ministri Gelmini e Profumo per pro-

muovere anche nel nostro Paese pro-

getti a più ampio respiro, che vedano

coinvolti pubblico e privato. Cosa non

facile in un sistema rimasto fonda-

mentalmente vecchio, ove, da un lato,

ancora molti ricercatori considerano

il privato poco meglio del diavolo e,

dall’altro, molti imprenditori tra colla-

borare con il mondo universitario e

una grandinata, sceglierebbero que-

st’ultima…

Eppure, per nostra fortuna, siamo eu-

ropei e l’Europa ci invita a cambiare.

Piano piano tutti noi ricercatori sare-

mo costretti a diventare più competi-

tivi a livello europeo, se non fosse al-

tro almeno per riportare a casa i fondi

trasferiti all’Europa (oggi siamo molto

deficitari). Le imprese, da parte loro,

dovranno imparare a discriminare tra

i ricercatori e a riconoscere quanti (e

non sono pochi) sanno adattare le

proprie ricerche per fare crescere il

settore produttivo. Il tutto dovrebbe

generare un circolo virtuoso che con-

sentirà alla nostra ricerca di funziona-

re meglio.

Mi piace portare due esempi che mi

sono più noti. Il primo riguarda l’O-

landa, paese nel quale è iniziata la mia

esperienza internazionale all’inizio

degli anni 1980. Una sola, grande e

ben strutturata Università in campo

agrario che ha saputo negli anni, so-

prattutto nei momenti di crisi, inno-

varsi e rinnovarsi, intessendo rapporti

fruttuosi con le imprese (in particola-

re con gli spin-off), la capacità di orga-

nizzare al meglio ricerca, sperimenta-

zione e trasferimento tecnologico,

hanno fatto di Wageningen la vera

Food Valley europea. E un paese pic-

colo come l’Olanda riesce a riportare

a casa finanziamenti ben più alti ri-

spetto al suo contributo all’Unione

europea.

Il secondo esempio riguarda il Pie-

monte, la regione in cui ho la fortuna

di lavorare. Una legge innovativa per

la ricerca ha favorito un razionale uti-

lizzo dei fondi europei destinati all’in-

novazione. Credo che la piattaforma

piemontese sull’agro-alimentare, con

pochi progetti ben finanziati, che met-

tono insieme grandi e piccole-medie

imprese con centri di ricerca, rappre-

senti un modello di impiego intelli-

gente delle risorse.

Per finire, quindi, guardo con ottimi-

smo al futuro: paradossalmente, le ri-

strettezze economiche ci aiuteranno a

fare squadra, a evitare inutili duplica-

zioni, ad affacciarci all’Europa. ���

Si prenda esempio dall’Olanda

dove si vanno intessendo

rapporti fruttuosi con le imprese

nessuno quanto il sistema di distribu-

zione dei fondi, assegnati magari in

maniera ridotta, ma sempre a pioggia,

senza un sistema di valutazione cor-

retto, abbia portato a un proliferare di

ricerche (o, meglio, sperimentazioni)

ripetitive, limitate e, spesso, purtrop-

po, non innovative.

La non completa ristrutturazione del

Cra e di altri Istituti di ricerca che si

occupano di agricoltura (Cnr; Inea,

Enea), il proliferare eccessivo delle Fa-

coltà di Agraria sul territorio naziona-

le, il nascere di piccoli Istituti regiona-

li che, invece di fare sperimentazione

tentano di fare ricerca, l’abitudine tut-

ta italiana di fare tutti di tutto, i troppi

piccoli gruppi di ricerca che si sono

costituiti, non hanno certo favorito il

crearsi di un sistema di ricerca di qua-

lità veramente capace di affrontare i

problemi veri dell’agricoltura. In una

situazione del genere non stupisce la

titubanza o, meglio, la mancanza di fi-

ducia manifestata dalle imprese quan-

do vengono avvicinate dai ricercatori

Maria Lodovica Gullino

è presidente dell’ “International Societyfor Plant Pathology” e direttore di “Agroinnova”, Università di Torino

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14 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2012

Il ministro dell’Istruzione

punta sul programma Ue

“Horizon 2020”

per recuperare il tempo

perduto dal nostro Paese

in fatto di innovazione

di Gabriella Bechi

L’ I N T E R V I S TA F R A N C E S C O P R O F U M O

no di innalzare questa percentuale inmisura più cospicua. È necessario in-vece fare un piano pluriennale sulla ri-cerca con priorità strettamente con-nesse con Horizon 2020, che ci con-senta di utilizzare al meglio risorseche Horizon investe in Ue recuperan-do il deficit storico di 40 centesimiogni euro investito, attraverso la capa-cità dei nostri ricercatori per allinear-ci ai Paesi più virtuosi in Europa qualila Gran Bretagna, che a fronte di ognieuro investito in Ue ha un ritorno di1,5 euro. Le risorse Ue nel piano set-tennale 2014/2020 per quanto riguar-da la ricerca non saranno solo su Ho-rizon 2020, ma anche su una quota del50% dei fondi sulla coesione. I benefi-

«Ricerca, l’occasioneè all’orizzonte»

inistro Profumo, uno dei princi-pali obiettivi di Europa 2020 èquello di aumentare sino al 3% laquota di Pil destinata a finanzia-re ricerca e innovazione. Oggi nelnostro Paese, secondo i dati Eu-rostat, si impegnano risorse perl’1,26% del Pil. La media dell’Eu-ropa a 27 è del 2%. Ma soprattut-to l’Italia è stata poco ambiziosafissando come obiettivo unaquota dell’1,53%. Come mai?Senza dubbio esiste una differenza

tra la quota di investimenti che l’Italiariserva alla ricerca e quella della me-dia europea. Siamo consapevoli diquesto ritardo ma le condizioni eco-nomiche congiunturali non consento-

M

Francesco Profumoministro dell’Istruzione,Università e Ricerca

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ci per Horizon saranno tanto più evi-denti, se saremo capaci di coniugaredomanda sociale e risposta in terminidi tecnologie per poter usare due vol-te ogni Euro investito. A questo finestiamo lavorando per “Horizon 2020Italy” e per l’identificazione delle spe-cializzazioni regionali per creare un fi-lo rosso tra Ue, Italia e territori.

Finanziamenti pubblici e ricerca.Un binomio inscindibile? E cosadeve riguardare il finanziamentopubblico, le sole spese di funzio-namento degli enti di ricerca o an-che le loro attività?

É evidente che le attività connessealla ricerca sono strutture tangibili, in-tangibili, persone. Questo insieme dielementi non può essere zoppo. E’ ne-cessario perciò che le risorse sianoequamente distribuite e che oggi piùche mai ci sia complementarietà tra ri-sorse Paese e di provenienza Ue.

NOVEMBRE 2012 | MONDO AGRICOLO | 15

Crede nella necessità di un mag-giore collegamento tra enti e isti-tuti di ricerca e imprese, racco-gliendo le istanze degli imprendi-tori e mettendole al centro degliobiettivi dei ricercatori, anche nel-le importantissime fasi della diffu-sione e della divulgazione delle in-novazioni?

Certamente sì. Uno degli obiettiviprincipali di Horizon 2020 Ue è quel-lo di collegare più che nel passato laricerca, i suoi risultati e lo sviluppo.Nello stesso tempo non dobbiamodimenticare che una buona ricercaapplicata è il frutto di investimenticostanti che diano i risultati in tempimedio-lunghi.

Pensiamo per esempio alle nano-tecnologie. Solo qualche anno fa, laricerca in questo settore era classifi-cata ricerca di base. Oggi molte diquesta attività sono ricerca industria-le.

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Page 17: Mondo Agricolo n.11

giovani che sappiano coniugare do-

manda sociale e innovazione tecnolo-

gica.

Nel nostro settore ha pesato nega-tivamente la frammentazione del-le competenze tra enti e istituti diricerca, Cra, Cnr, Enea e altri. Co-me razionalizzare il sistema in ma-niera più funzionale e utile per leimprese?Il modello di governo della ricerca

in Italia, e quindi anche della ricerca

in agricoltura risente di un eccesso di

frammentazione, di sovrapposizioni.

E in generale di una mancanza di stra-

tegia Paese. Oggi abbiamo una gran-

de occasione con Horizon 2020, Ue e

Italia, e specializzazioni regionali. Par-

tendo da queste opportunità po-

tremmo creare maggiori sinergie tra

le attività di ricerca attinenti all’agri-

coltura, eliminando le sovrapposizio-

ni, delineando una strategia Paese in

stretta connessione con le indicazio-

ni dell’Ue.

L’innovazione corre anche sulweb. Eppure le aree rurali sconta-no un pesante “digital divide”, intermini strutturali e non solo. Laricerca può dare un suo contribu-to in questo senso?

Le tecnologie di oggi per la connes-

sione a banda larga consentono una di-

versificazione tra fibra mobile e satelli-

te. Gli investimenti di conversione si

stanno riducendo e con un’attenta va-

lutazione della tecnologia da utilizzare

nelle diverse situazioni si può certa-

mente porre rimedio in tempi ragione-

volmente brevi a un deficit strutturale

del Paese che è il “digital divide”. ���

Quanto è adeguato il percorsoformativo, dalla scuola primariafino a quella universitaria, alle esi-genze delle imprese in termini diinnovazione?

Per avere una buona ricerca, ele-

mento essenziale per l’innovazione e

lo sviluppo del Paese, è necessaria una

filiera di formazione e istruzione sen-

za elementi di discontinuità. Il proces-

so di modernizzazione della scuola e

dell’università ha l’obiettivo di con-

nettere maggiormente la domanda

del mondo del lavoro con l’offerta di

percorsi formativi che siano disegnati

in modo da formare cittadini e cittadi-

ne di domani capaci di intercettare i

bisogni e le innovazioni. La prospetti-

va è quella di non avere un sistema

formativo ed educativo di modello in-

dustriale, di sequenza formazione - la-

voro - quiescenza, ma un modello li-

quido in cui i cittadini alterneranno

formazione, lavoro e altre attività nel

corso di tutta la loro vita.

Si parla tanto di sviluppo soste-nibile. Ricerca e innovazione sonofondamentali in questo senso, manon dovrebbero essere indirizzateanche verso la produttività, lacompetitività, il mercato?

La sostenibilità e lo sviluppo sono

due facce di un unico modello. Uno

sviluppo non sostenibile crea costi fu-

turi che non possono essere produtti-

vi per lo sviluppo di un Paese.

L’innovazione è giovane? Anche inagricoltura?Le schematizzazioni tradizionali dei

saperi e delle loro modalità di utilizzo

sono oggi messe in crisi dalla com-

plessità e dagli strumenti per gestirla.

L’agricoltura non fa eccezione. L’inno-

vazione può essere un elemento vita-

le per creare una nuova attenzione da

parte dei governi per un settore di

grande importanza per il nostro Pae-

se, che può diventare elemento cen-

trale dello sviluppo con elementi di

innovazione, anche derivati da altri

settori, che possono creare nuove op-

portunità di lavoro, maggiore efficien-

za del comparto, nuova attrazione di

L’ INTERV I STA F R A N C E S C O P R O F U M O

NOVEMBRE 2012 | MONDO AGRICOLO | 17

Oggi abbiamo unagrande occasione data dai fondi del programmacomunitario.Servono maggiorisinergie tra le attività diricerca agricola con unastrategia Paese connessaalle indicazioni dell’Ue”

n CHE COS’È “HORIZON 2020”

Si chiama “Horizon 2020” ilprogramma comunitario di ricerca einnovazione 2014-20. Raggrupperàtutti i finanziamenti dell'UE per laricerca e l'innovazione in un unicoquadro di riferimento per facilitare latrasformazione delle nuoveconoscenze scientifiche in prodotti eservizi innovativi. I finanziamentisono stati organizzati su tre obiettivistrategici: - 24,6 miliardi di euro perExcellent science , destinati a garantireil primato dell'Europa nel settorescientifico a livello mondiale. - 17,9

miliardi per Industrial Leadership rivolti a sostenere la ricerca e l'innovazionedell'industria europea, con una forte attenzione verso le tecnologie abilitanti egli investimenti a favore delle piccole imprese. - 31,7 miliardi per Societalchallenges . Risorse destinate ad affrontare le grandi sfide globali nei settori:della salute e del cambiamento demografico e benessere; della sicurezzadell'alimentazione, agricoltura sostenibile, bio-economia; dell' energia sicura,pulita ed efficiente; dei trasporti intelligenti, "verdi" e integrati; delle azioniclimatiche ed efficienza delle risorse ( incluse materie prime) per una societàinclusiva, innovativa e sicura.

Page 18: Mondo Agricolo n.11

18 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2012

Senza ricerca

non c’è futuro. A Roma

il convegno “Agricoltura

domani”, organizzato

da Confagricoltura,

Conaf, Fidaf e Unasa

di Claudio Costantino

S C E N A R I R I C E R C A E I N N O V A Z I O N E

La ricerca e l’innovazionecontribuiscono in manie-ra significativa al benesse-re dei singoli individui edella collettività. È parereuniversalmente condiviso.

Produzione agricola sostenibile e diqualità; salvaguardia delle risorse natu-rali e prodotti agroalimentari che sia-no anche economicamente sostenibi-li. Sono solo alcuni dei punti del ‘De-calogo’ per il rilancio della ricerca el’innovazione in agricoltura, fonda-mentale per dare impulso a tutte le fi-liere, in primis quella agroalimentare.Un documento in dieci punti per la ri-cerca in agricoltura, presentato a Ro-

L’agricolturaal microscopio

ma – in occasione del convegno “Agri-coltura domani”, riflessioni sulla ricer-ca e l’innovazione - organizzato dalCONAF (Consiglio dell’Ordine nazio-nale dei dottori agronomi e dei dotto-ri forestali), da Confagricoltura, da FI-DAF (Federazione Italiana Dottori inAgraria e Forestali) e UNASA (UnioneNazionale delle Accademie italianeper le scienze applicate allo sviluppodell'agricoltura, alla sicurezza alimen-tare e alla tutela ambientale), che po-trà essere sottoscritto e condiviso. Du-rante il convegno si è svolta ancheuna tavola rotonda durante la qualehanno preso la parola, tra gli altri, Da-rio Stefano, coordinatore degli asses-

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NOVEMBRE 2012 | MONDO AGRICOLO | 19

sori regionali all'Agricoltura, Giusep-pe Alonzo, presidente del CRA (Consi-glio per la Ricerca e la Sperimentazio-ne in Agricoltura), Daniele Rossi, diret-tore di Federalimentare e responsabi-le della piattaforma "Food for Life").«La ricerca – ha osservato Mario Gui-di, presidente di Confagricoltura – èfondamentale in agricoltura e negli ul-timi decenni ha consentito di raggiun-gere notevoli risultati. Il concetto chevogliamo far passare è che l'innova-zione non è soltanto meccanica e cheè fondamentale stringere i rapporti traimpresa e scienza, magari grazie aduna politica nazionale per la ricerca».«La ricerca in agricoltura – ha prose-

guito - deve essere orientata a miglio-rare i prodotti e i processi, ad aprirenuovi mercati e ad aumentare la com-petitività delle imprese, oltre che amodelli produttivi più sostenibili. L’a-gricoltura è già protagonista dellagreen economy, proprio tramite le in-novazioni di processo e di prodotto(si pensi all’enorme sviluppo delle rin-novabili), mentre ha bisogno di ulte-riori scoperte nel campo dei mezzitecnici e del miglioramento geneticoper prodotti sempre più vicini alle esi-genze dei consumatori»«La riorganizzazione del sistema di ri-cerca in agricoltura, fatta finora a colpidi manovre e decreti legge – ad avvisodi Guidi - ha peggiorato la struttura ela sua efficienza, portando gli enti disperimentazione ad essere poco col-legati col mondo delle imprese, pocoefficaci e quasi ridondanti». Il presi-dente ha poi parlato della multifun-zionalità in agricoltura, «che è già diper sé innovazione, della bioecono-mia basata sulla conoscenza, che inEuropa vale oltre duemila miliardi dieuro ed occupa venti milioni di per-sone, e del problema della volatilitàdei prezzi delle commodity agricole,che si sarebbe potuto ridurre se si fos-se investito in determinati ambiti di ri-cerca». «La banda larga – ha quindiconcluso - è lo strumento sul qualepuntare maggiormente per favorire laripresa delle aziende agricole, chehanno bisogno di essere in rete».«E’ il momento di pensare ad un nuo-vo concetto, ovvero promuovere ilruolo dell’agricoltura nell’innovazio-ne – ha detto Andrea Sisti, presidenteCONAF – e non più soltanto all’inno-vazione in agricoltura. Negli ultimianni l’attività agricola ha prodotto es-sa stessa molte innovazioni, che nonsono però state valorizzate a suffi-cienza. Come nel caso delle innova-zioni di processo che hanno trasfor-mato l’attività agricola arricchendoladi attività congiunte (diversificazio-ne, agriturismo, produzione di ener-gie rinnovabili), ma anche per le in-novazioni di prodotto. Purtroppo ilrapporto tra ricercatori ed impresa èstato lasciato alla buona volontà dei

singoli ed è stato del tutto episodi-co».«Negli ultimi decenni – ha rilevatoLuigi Rossi, presidente FIDAF - si è ve-rificata in Italia e in Europa la piùstraordinaria rivoluzione della storiadell'umanità: si è riusciti a produrrecibo abbondante e di buona qualità.Nonostante questo risultato sia dovu-to alla consistenza economica e so-ciale dell’agricoltura e sia frutto dellaricerca scientifica, permane, ingiusta-mente, una “estraniazione culturale”nei confronti del sistema produttivoagricolo e del progresso scientifico».«In agricoltura è necessario promuo-vere la ricerca di base ed applicata –sottolinea Michele Stanca, presidenteUNASA – e non dimenticare il motto“scienza-pratica agricola”, per garanti-re sempre ulteriori sviluppi e crescitadella qualità della vita e della disponi-bilità di cibo per tutti, tenendo in men-te l’impegno a lasciare alle future ge-nerazioni un ambiente migliorato. Ciòsarà possibile se verranno adottate tut-te le tecnologie innovative». «Mi riconosco nel decalogo per la ri-cerca e l'innovazione, che chiede unapproccio diverso, soprattutto di na-tura culturale - ha detto Dario Stefà-no, sottolineando l'importanza di le-gare l'innovazione al tema dell'orga-nizzazione, per saper dialogare con ilmercato e gli attori del sistema dellaconoscenza». «Accanto al termine“sviluppo” – ha commentato Stefàno– va posto un aggettivo accanto chela qualifichi, se no mortifichiamo iprogetti di crescita». «I tagli lineariagli istituti di ricerca – ha aggiunto -sono il peggior modo di interpretarela linea politica, perché non consen-tono di fare scelte». «L’agricoltura - haconcluso - ci consente di vivere il te-ma dell'innovazione e della ricercacome la migliore capacità di esaltarela tradizione, in forza dell'autenticitàitaliana». ���

Si prenda esempio dall’Olanda

dove si vanno intessendo

rapporti fruttuosi con le imprese

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S C E N A R I R I C E R C A E I N N O V A Z I O N E

20 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2012

n DECALOGO PER LA RICERCA IN AGRICOLTURA

1 La produzioneagricola deve esse-

re sostenibile e di qua-lità, mantenendo eaumentando la pro-duttività.

2 Il sistema “Agri-coltura” deve svol-

gere anche funzioni disalvaguardia delle risor-se naturali ed in parti-colare, di terreno, acqua,risorse biologiche, agro-ecosistema. La presen-za sul territorio del-l’impresa agricola è lamiglior garanzia con-tro il dissesto idrogeo-logico.

3 I prodotti agricolie alimentari devo-

no essere economica-mente sostenibili. Leattività di ricerca e inno-vazione devono sup-portare e promuoveremisure e interventi inlinea con le logiche del-la competizione e del-la domanda, contri-buendo alla stabilizza-zione dei mercati. Sti-molare la formazionedi start up innovativecapaci di promuoverenuovi investimenti nelcontesto agroalimen-tare e della gestionesostenibile del territo-rio.

4La ricerca (agro-nomica, meccani-

ca, genetica e chimica)è stata protagonista diuno straordinario svi-luppo dell’agricolturae della società. Ora, piùche sulla intensifica-zione tecnologica, sidovrebbe puntare sul-l’integrazione delleconoscenze.

5 Il patrimonio sto-rico e pluralista

delle Istituzioni di Ricer-ca operanti nel siste-ma agricolo e agro-indu-striale, appare oggiframmentato, scarsa-mente coordinato,debole nella competi-zione europea. Si richie-de una riorganizzazio-ne del sistema italianodella ricerca che supe-ri il perdurare di pro-cessi di riassetto deisingoli Enti, portati avan-ti in modo autonomoe non coordinato e,comunque, non in lineacon le raccomanda-zioni dell’UE.

6È importante,altresì, una defi-

nizione chiara dellecompetenze e dellaloro integrazione: ricer-ca di base, ricercaapplicata, trasferi-mento tecnologico,rapporti con gli ope-ratori e gli interme-diari di conoscenzedell’intero settore.

7Appare cruciale ilcoinvolgimento del-

le imprese e degli ope-ratori con la logica giàpositivamente adottatadalle “Piattaforme Tec-nologiche” e dalle retidi impresa. Con le azien-de ed il mondo delleprofessioni va svilup-pato un forte collega-mento, sia nella faseascendente, di analisi eraccolta del fabbisognodi innovazione, sia inquella discendente, didiffusione e conoscen-za delle innovazioni daapplicare alle attivitàeconomiche.

8Si deve poi stimo-lare la piena con-

divisione degli organi-smi di ricerca, delleimprese, degli operato-ri di filiera e dei pro-fessionisti alle sfide stra-tegiche di “Horizon2020” ed alla formazio-ne dei Partenariati euro-pei per l’innovazione.Essi possono risultareparticolarmente utiliper la diffusione delleinnovazioni, integran-do anche obiettivi e stru-menti della politica agri-cola comunitaria (svi-luppo rurale, in parti-colare).

9La riduzione dellerisorse pubbliche

disponibili per l’attivitàdi ricerca è un ulterio-re fattore critico. Si trat-ta di valorizzare almeglio le risorse dispo-nibili e non utilizzate edi evitare inopinati tagli,visto che l’impegnofinanziario dell’Italia suquesto fronte è più con-tenuto rispetto ai Pae-si nostri competitor. LeIstituzioni di Ricercadovranno essere com-petitive in Europa peracquisire i finanziamentinei Bandi UE.

10Non si puòtacere la caren-

za di una cultura del-l’innovazione checoniughi tradizione emodernità.Recenti epi-sodi – come quello cheha visto ingiustamen-te ridicolizzare sullastampa nazionaleimportanti riviste disettore – dimostranoquanta strada ci sia dafare perché l’agricol-tura acquisisca, agliocchi dell’opinionepubblica e della clas-se intellettuale del Pae-se, il ruolo che giu-stamente merita, damillenni, per la crescitaeconomica ed occu-pazionale ma, ancoradi più, per il suo con-tributo al progressocivile ed allo sviluppo.

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Ricerca e innovazione

alla base del successo

dell’azienda Vannucci

nel distretto di Pistoia.

Nuovi brevetti,ottimizzazione

produttiva e della logistica

di Gabriella Bechi

S C E N A R I R I C E R C A E I N N O V A Z I O N E

del nonno, si estende su una superfi-cie di 500 ettari, produce 1.500 spe-cie e varietà di piante, tra alberi, co-nifere, arbusti e rampicanti, occupa300 dipendenti ed esporta in 50 Pae-si del mondo.Un successo dovuto, come dice Van-nucci, al particolare microclima del-la zona, una vallata circondata dagliApenninini che la proteggono daifreddi importanti, con un terreno di

La storia della zienda Van-nucci Piante inizia 75 an-ni fa, quando nonno Van-nino, iniziò a coltivarepiante ornamentali su 8.000 ettari a Quarrata, in

provincia di Pistoia, nel cuore diquello che oggi è diventato il distret-to vivaistico più famoso nel mondo.Oggi, l’azienda, guidata da VanninoVannucci, che porta lo stesso nome

22| MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2012

Il giardino volante

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NOVEMBRE 2012| MONDO AGRICOLO | 23

origine paludosa, particolarmentefertile, in cui attecchisce bene ogni ti-po di pianta, dalle conifere alle pal-me. Ma soprattutto frutto della gran-dissima passione di questa famiglia,che ha fatto di questa attività unamissione di vita.“Più piante, più vita” è lo slogan in-torno al quale ruota tutta l’attività delgruppo. “Più che uno slogan, una mis-sione – spiega il titolare –. Perché nel-la sua sinteticità contiene molti deivalori che la nostra azienda ha acqui-sito nei suoi 70 anni di storia. Colti-vare piante vuol dire fare un gestoconcreto per proteggere un esserevivente vulnerabile e per tramandarealle future generazioni un mondo piùricco, preservandolo dal rischio diestinzione”. Le giovani piante vengono acquista-

te nel distretto di Pistoia o all’esteroe fatte crescere prima in terra e poiin vaso e, grazie anche alla protezio-ne di serre di naylon stagionali, il ci-clo produttivo si svolge lungo tuttol’arco dell’anno. Oltre 1.600 varietà,tra conifere, arbusti, piante rampican-ti, palme, oltre a una ricca collezionedi rosai, erbacee perenni, piante ac-quatiche, felci. Bonsai giganti da giar-dino e rari esemplari di arte topiaria,completano la gamma.Ma la vera specialità dell’azienda Van-nucci sono gli esemplari ultradecen-nali: olivi, cipressi, magnolie molto ri-chiesti all’estero, soprattutto in queiPaesi dove la cultura del verde pub-blico si è diffusa da poco, ma è incontinua crescita: Est Europeo, NordAfrica, Cina, Emirati Arabi.“I nostri clienti – dice Vannino Van-

nucci - sono rivenditori, vivai, gardencenter, Comuni, architetti del paesag-gio di tutto il mondo. Abbiamo i no-stri venditori ed esportiamo in 50Paesi direttamente attraverso nostriagenti, con nostri mezzi refrigerati sugomma o in appositi container viamare. In Inghilterra, che è uno dei no-stri più importanti clienti, abbiamoun vivaio di proprietà a nord di Lon-dra, che cura la distribuzione ancheper la Germania. Inoltre, in aziendaabbiamo uno show room di 4.500metri quadri.”La qualità è perseguita sin dall’iniziodel processo produttivo, attraverso larigorosa selezione delle giovani pian-te, il rispetto delle distanze, i trapian-ti, la lavorazione del terreno, l’irriga-zione, il continuo monitoraggio sullostato di salute delle piante. Semprecon un’attenzione particolare al ri-spetto dell’ambiente. E in questocampo l’azienda Vannucci può fre-giarsi del massimo riconoscimentoesistente a livello internazionale, lacertificazione MPS (Milieu Program-ma Sierteelt), classe A, programmaambientale di folorovivaismo che va-luta e certifica le prestazioni fornitedalle aziende sulla base di un indica-tore ecologico, che determina qualeinflusso un elemento chimico abbiasulle persone e sull’ambiente, sullabase di direttive formulate dalle prin-cipale organizzazioni europee di re-tail. Risultati eccellenti, che non sa-rebbe stato possibile rag-giungere senza il con-tributo determinantedella ricerca e dell’in-novazione.

Vannino Vannucci

titolare dell’azienda

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“Da molti anni investiamo in ricercaed innovazione – rimarca VanninoVannucci – e questo ci ha permessonel tempo di ottenere gli attuali livel-li di qualità delle nostre produzioni edi diventare competitivi nel mondo.Oltre al lavoro svolto insieme al Cen-tro Sperimentale di Pistoia, in colla-borazione con la Camera di Com-mercio e dalla Fondazione della Cas-sa di Risparmio di Pistoia, sulle nuovevarietà e i brevetti, gli sforzi maggiorisono stati diretti all’ottimizzazionedei sistemi di concimazione ed irri-gazione, alla movimentazione e allalogistica.”“L’acqua per noi è tutto e un buon si-stema di irrigazione è fondamentaleper la vita della pianta, per il suo tra-sporto, ma anche per l’economia del-l’azienda. Per questo abbiamo inizia-to molti anni fa una collaborazionecon le Università di Pisa e di Firenzeper mettere a punto un sistema otti-male di utilizzo delle acque e di ri-

SCENAR I R I C E R C A E I N N O V A Z I O N E

sparmio idrico. Oltre a quella deipozzi e di falda, raccogliamo, attra-verso appositi invasi, acqua piovana.Tutta l’irrigazione avviene con il si-stema goccia a goccia e, grazie ad unaadeguata inclinazione dei terreni,quella non utilizzata, viene recupera-ta, filtrata e rimessa in circolo. Abbia-mo sperimentato in azienda per treanni, insieme alla Buyer, un sistema diritentori idrici che, immessi nel terre-no, permettono un assorbimentocontrollato sia di acqua, sia di conci-me. Il sistema è ormai a regime dadue anni e mezzo e ci ha dato risulta-ti straordinari specie per i trasportinelle lunghe distanze”.È nella logista e nella movimentazio-ne che si sono indirizzati gli sforzi

maggiori della Vannucci Piante, nelcampo dell’innovazione. “Per chi co-me noi esporta in tutto il mondo – di-ce l’imprenditore – è fondamentaleche le piante arrivino a destinazionevelocemente, perfette dal punto di vi-sta della qualità e della freschezza.Per questo abbiamo messo a puntoun sistema di ceste metalliche, checonsente di non spostare e manipo-lare le piante, durante tutte le fasi deltrasporto, da quando partono dall’a-zienda fino a quando arrivano a de-stinazione, non facendo subire loroalcun stress, anche in viaggi che pos-sono durare anche 20, 30 giorni”. È così che piante monumentali, ma-gnolie di decine di metri, cipressi ditrent’anni di vita, palme imponenti,che solo la storia e la professionalitàdel Distretto vivaistico-ornamentaledi Pistoia, di cui Vanninno Vannucci èpresidente, poteva creare, oggi pos-sono abbellire città e giardini di tuttoil mondo. ���

Collaborazione intensa

e concreta con il centro

sperimentale e le università

NOVEMBRE 2012| MONDO AGRICOLO| 25

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S C E N A R I R I C E R C A E I N N O V A Z I O N E

26| MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2012

Il robotentra in stalla

Innovare è la parola d’ordine del-la famiglia Filippini, allevatori diFiesco in provincia di Cremona.Seicento vacche da latte di cui250 in lattazione. Una stalla mo-dello, dotata dei sistemi di mun-

gitura automatica più all’avanguardia,otto dipendenti.“Siamo passati dalla mungitura ma-

L’allevamento Filippiniè passato alla mungiturameccanica, migliorandoproduttività, qualità del lattee salute delle vacche

di Gabriella Bechi

nuale a quella meccanica otto anni fa,dopo aver visitato molte stalle in Eu-ropa e in particolare in Olanda – rac-conta Pierluigi Filippini, titolare del-l’azienda agricola Giacinta – e siamostati tra i primi in Italia. Da un anno emezzo abbiamo acquistato quattrorobot DeLaval VMS di seconda gene-razione che ci hanno permesso di rag-

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NOVEMBRE 2012| MONDO AGRICOLO | 27

giungere standard elevatissimi”.La stalla è dotata di quattro stazioni dimungitura, in cui le vacche entranoautonomamente attraverso percorsiobbligati, quando hanno bisogno diessere munte, generalmente due voltee mezzo al giorno, ma sempre in rela-zione alla propria produttività. La mungitura robotizzata ha subitouna rapida evoluzione nel corso deglianni, con l’implementazione di siste-mi che non si limitano a mungere lebovine, ma che sono anche in gradodi rilevare i calori, misurare le cellule,calcolare alcune caratteristiche del lat-te e pesare gli animali. I vantaggi diquesta scelta strutturale e gestionalesono rilevanti, sia per le bovine sia, so-prattutto, per gli allevatori, innanzitut-to legati agli orari e di conseguenza al-la manodopera. Ma i vantaggi vanno aldi là; la mungitura automatizzata infat-ti è una tecnologia che, oltre a con-

sentire un controllo continuo del pro-cesso, favorisce il benessere dell’ani-male, alleviando lo stress dell’attesa erendendo la mungitura meno invasivarispetto ai sistemi tradizionali.“Non siamo più impegnati 24 ore algiorno nella stalla e questo permettedi impiegare gli operai in altre attività– aggiunge l’allevatore -. Il sistema dilavaggio, stimolazione e asciugaturadei capezzoli, il controllo dello stato disalute della mammella e il distacco au-tomatico di ogni capezzolo dalla mac-china non appena finito il flusso, per-mettono di mantenere gli animali inottima salute, aumentando la produtti-vità e migliorando notevolmente la

qualità del latte. L’utilizzo del robot fa-vorisce una mungitura migliore”. “Oggi anche noi allevatori dobbiamoguardare al futuro – spiega Filippini -tenendo presente che l’orientamentoproduttivo non può che essere basatosu economie di scala e sull’efficienza.L’automazione va in questa direzio-ne”.In evidenza L’“OCC” strumento cheimplementa il robot; è un piccolo la-boratorio automatizzato che, al termi-ne di ogni mungitura, preleva un pic-colissimo campione di latte (4ml) e,dopo aver aggiunto una minima quan-tità di reagente, lo porta sotto un oc-chio elettronico che ne conta le cellu-le somatiche. Ad ogni mungitura,l’OCC trasmette i dati raccolti al com-puter.Si potrebbe parlare di “Smart Far-ming”, di innovazione e allevamentosostenibile, dalla gestione della man-

Quattro stazioni di mungitura

in cui le vacche

entrano autonomamente

Page 28: Mondo Agricolo n.11

dria, all’alimentazione, perarrivare alla mungitura. Il ri-sultato è un maggior benes-sere degli animali, un mi-glior ambiente di lavoroper i dipendenti, un au-mento della produttività,una qualità più elevata dellatte. Tutto questo si tradu-ce in aumento del reddito. La voglia di innovare di Pier-luigi Filippini è andata oltrealla stalla. Tre anni fa, insie-me a due allevatori della zo-na e l’azienda municipaliz-zata che gestisce i rifiuti di53 comuni della provinciadi Cremona, ha costituitouna società per la costru-zione di un impianto di bio-gas, che utilizza i liquamidelle tre aziende agricole el’umido della raccolta diffe-renziata (25.000 tonnellateall’anno di umido e 6.000tonnellate di scarti agroali-mentari). Il liquame arrivaall’impianto attraverso unaconduttura sotterranea, l’umido con icamion. Duemila Kilowattora di ener-gia pulita che vengono venduti al Gse.Mentre il digestato ritorna nelle azien-de agricole per essere usato come fer-tilizzante. E’ il primo esempio in Italiadi una partecipazione tra imprendito-ri e una società pubblica per la produ-zione di energia pulita.E sempre in tema di energia pulita, ilfratello, Massimo, in un altro corpoaziendale, a Saragozza, ha costruito unimpianto di bigoas di 250 Kilowatt,partito due mesi fa, che utilizza al 50%il liquame della stalla.“Tutto questo ha richiesto grossi inve-stimenti – dice Pierluigi – ma ogginon si può più stare fermi ad aspetta-re. L’automazione della stalla mi haconsentito di raggiungere livelli digrande affidabilità sul mercato, impor-tanti per chi, come me, conferisce illatte per la trasformazione in grana pa-dano e provolone. Le rinnovabili sonouna grande innovazione. Poter sfrutta-re il liquame, altrimenti inutilizzabile,in energia è una cosa fantastica!” ���

S C E N A R I R I C E R C A E I N N O V A Z I O N E

28| MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2012

n UN CARRELLO PER LA GRANDE ITALIA DEI FORMAGGI

L’80% del latte utilizzato in Italia èdestinato alla produzione diformaggi, di cui il 50% a quelli la cui èorigine è ufficialmente riconosciuta etutelata (44 tra Dop e Igp). L’Italia è ilprimo produttore ed esportatore delmondo di formaggi Dop e nel 2011 haesportato 1,3 miliardi di prodotticertificati. Perché allora non

valorizzare questo immenso patrimonio anche nei ristoranti, per far conoscereal pubblico la varietà, la qualità e la peculiarità di questi prodotti? Per questo,su iniziativa di LatteItalia, in collaborazione con l’Onaf, l’Organizzazionenazionale degli assaggiatori dei formaggi, è nato il progetto “Carrello deiformaggi Dop italiani” finanziato dal ministero per le Politiche agricole. Unvero e proprio carrello per il servizio al tavolo, appositamente studiato per lapresentazione e il taglio dei formaggi. “L’idea di fondo - ha detto il presidente diLatteItalia Giovanni Rossi - è quello di offrire ai clienti le migliori specialitàcasearie nazionali e locali, accompagnato una carta dei formaggi Dop e Igp,contenente la descrizione di ognuno e le diverse declinazioni gastronomichecon cui possono essere serviti a tavola”. Il progetto è stato presentato a Roma,durante un pranzo-degustazione, a cui hanno partecipato il presidente diConfagricoltura Mario Guidi e il componente di giunta e presidente diConfagricoltura Roma Massimiliano Giansanti . La prossima tappa è avviareuna successiva fase di sperimentazione, d’intesa con la Fipe Confcommercio, suun campione rappresentativo di venti ristoranti in Italia. (G. B.)

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Page 30: Mondo Agricolo n.11

30| MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2012

Il lavoro “vero”

AT T U A L I TÀ L ’ E V E N T O

L’agricoltura dàoccupazione anchein tempo di crisi.Il lavoro“nero” è un fenomeno limitatorispetto a quello reale

di Gaetano Menna Il nostro impegno è diretto a far

comprendere cos’è l’agricoltu-

ra veramente e come vada con-

siderata strumento di crescita

per il Paese. Bisogna affermare il

modello di un settore che crea

valore». Lo ha detto il presidente di

Confagricoltura Mario Guidi nel suo

intervento finale al convegno su “La-

voro, occupazione, produttività”, svol-

tosi a Roma presso il Tempio di Adria-

no moderato dal vicedirettore del

Corriere della Sera, Antonio Macaluso.

«Molti – ha aggiunto Guidi - mi chie-

dono come mai l’agricoltura sia anti-

ciclica. Perché, nonostante la crisi e le

difficoltà delle nostre aziende (che

soffrono anch’esse per gli aumenti dei

costi produttivi ed i consumi fermi, la

pressione fiscale, la burocrazia), è un

settore che mostra segnali di vitalità,

ha la capacità di investire, di allargare

l’operatività aziendale, di internazio-

nalizzare e di innovare, che riesce a

cogliere i segnali positivi in termini di

produttività; è un settore stabile, ma

anche dinamico. I risultati raggiunti

sono anche il frutto del buon lavoro

fatto dalle parti sociali, di un modello

di relazioni contrattuali che funziona».

«Siamo impegnati – ha ribadito il pre-

sidente confederale - a rafforzare l’oc-

cupazione nella produttività. La stabi-

lità è strettamente connessa all’incre-

«Servizio fotografico di Claudio Appetito

Page 31: Mondo Agricolo n.11

NOVEMBRE 2012 | MONDO AGRICOLO | 31

I ministri Fornero,Passera,

e Patroni Griffi

al summit confederale

A lato: la tavola rotonda con il ministro del Lavoro Elsa ForneroIn basso: il ministro della P.A. e dellaSemplificazione Filippo Patroni Griffi

mento produttivo e quindi anche alla

meritocrazia».

Dal canto suo il presidente dell'Inps

Antonio Mastrapasqua non ha nasco-

sto, nel suo intervento, alcune criticità

del settore, sottolineando come una

serie di direttori dell'istituto «sono co-

stretti da anni a vivere sotto scorta. A

chi conviene mantenere l'illegalità?».

Ha quindi invitato le imprese agricole

a «debellarla, altrimenti l'agricoltura

continuerà ad essere conosciuta più

per questo che per i dati che avete il-

lustrato». Quanto ai voucher, per Ma-

strapasqua non hanno destrutturato

nessun rapporto di lavoro, anzi hanno

fatto emergere lavoro nero. «La Confa-

gricoltura non favorisce in alcun mo-

do gli abusi, perché vanno contro la

competitività, la distorcono», ha bre-

vemente replicato Guidi, secondo il

quale, rispetto al problema delle

«aziende fittizie ci sono tutti gli ele-

menti per controllare. Le imprese che

danno manodopera sono 200 mila,

questo è il dato su cui basarsi».

«Nessun altro settore possiede le pos-

sibilità di crescita che ha l’agricoltura

e la filiera agroalimentare. Il vostro set-

tore ha fatto le scelte giuste per uscire

dalla crisi. Fate bene a continuare a

spiegare e dimostrare quanto deter-

minanti siano i risultati e le opportu-

nità». Lo ha detto il ministro dello Svi-

luppo Economico Corrado Passera,

che ha poi aggiunto: «Il settore agrico-

lo è andato oltre la crisi ed ha conti-

nuato a rafforzare il ‘metavalore’ del

marchio ‘Italia’ di cui gode benefici

tutto il Paese». Non mancano certo i

problemi ed uno dei primi, ad avviso

di Passera, è «quello di non avere la fi-

liera agroalimentare una piattaforma

Page 32: Mondo Agricolo n.11

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Page 33: Mondo Agricolo n.11

ATTUAL I TÀ L ’ E V E N T O

distributiva di livello internazionale

che agevolerebbe gli sbocchi sui mer-

cati esteri». Il ministro ha proseguito

così: «I risultati del settore agricolo –

suscettibili di miglioramenti – sono

evidenti nell’ internazionalizzazione e

nell’innovazione. Sulla produttività

avete le idee chiare, ed il tavolo di go-

verno ad essa dedicata, certo non faci-

le, indubbiamente va esteso ed adatta-

to alle tematiche dell’agricoltura». Nel

corso del convegno il ministro si è di-

chiarato favorevole alla determinazio-

ne del reddito delle imprese agricole

su base catastale che verrebbe, invece,

abolita dalla legge di stabilità. «Auspico

che in sede di conversione in legge

del decreto - ha dichiarato il ministro -

accogliendo le richieste della Confa-

gricoltura, si aggiusti il tema dell'op-

zione tra fiscalità legata a bilanci e red-

diti catastali».

Il ministro per la P.A. Filippo Patroni

Griffi ha incentrato il suo intervento

sul tema della semplificazione, ricor-

dando le norme già introdotte con il

primo decreto in materia e quelle che

dovranno ancora essere discusse in

Parlamento. In particolare, il ministro

ha sottolineato che «bisogna sfatare

l'equazione “semplificazione uguale

minore tutela”. La semplificazione

non tocca le tutele ma riguarda gli

oneri informativi, sui quali bisogna e si

deve intervenire». Patroni Griffi ha poi

fatto presente che le norme di sem-

plificazione servono ma non bastano

e che, in un sistema di governance

complesso come quello italiano, oc-

corre «avviare una collaborazione tra

tutti i livelli di governo del territorio».

Ha poi ricordato che nel Ddl “Sempli-

fica Italia” è prevista pure la norma

delle assunzioni collettive di gruppi di

imprese, come ha proposto Confagri-

coltura. «Una modalità – ha detto - che

si spiega nell’ottica di un sistema a re-

te del settore agricolo; auspico un iter

veloce di approvazione del provvedi-

mento».

La giornata di lavori si è conclusa con

una tavola rotonda a cui hanno preso

parte, oltre al presidente Guidi, il mi-

nistro del Lavoro Elsa Fornero, Paolo

Carcassi della Uil, Elena Lattuada della

Cgil, Giorgio Santini della Cisl e Pie-

rangelo Albini della Confindustria.

Nella sua introduzione, Guidi ha fatto

presente come la concertazione abbia

un valore se serve a crescere, «se in-

vece è una liturgia è meglio che non

ci sia». Da parte del ministro Fornero,

in particolare, è venuta la proposta di

avviare da gennaio un tavolo di con-

certazione sul lavoro agricolo in agri-

coltura. La sua idea è stata accolta con

favore da tutti i partecipanti alla tavo-

la rotonda, i quali hanno però fatto

presente come Organizzazioni dato-

n L’IMPEGNO DEI GIOVANI E DELLE DONNE

Nel corso dei lavori convegnistici è stata illustrata la relazione del Centro studi confederale, a cura di Roberto Caponi - presentata subitodopo il saluto ai partecipanti deldirettore generale Luigi Mastrobuono- che ha dato conto di un'imprendi-toria agricola che crea lavorononostante la crisi, esporta e fainnovazione. Claudio Paitowsky,presidente della Confederazione

Italiana Dirigenti, Quadri ed Impiegati Agricoli ha evidenziato comel’associazione abbia mantenuto saldo il proprio carattere di sindacatoautogestito ma mai chiuso in se stesso. Quello agricolo «è un settore in cui c’èscarsa presenza di giovani leve imprenditoriali, ma più in generale un bassoricambio generazionale», ha fatto presente dal canto suo il presidente dell'Anga- Giovani di Confagricoltura - Nicola Motolese. C’è anche da sottolineare che«in agricoltura le donne sono meglio rappresentate rispetto ad altri comparti,raggiungendo quasi la metà del totale degli imprenditori», secondo quantotestimoniato dalla presidente di Confagricoltura Donna Marina Di Muzio.

riali e dei lavoratori abbiano già pre-

sentato una loro proposta al governo,

quella contenuta nell'avviso comune

sottoscritto all'inizio del 2012 dalle

parti, che deve necessariamente costi-

tuire la base del confronto. Quanto

agli abusi - ha rimarcato Guidi conclu-

dendo - «diamo per assodato che ci so-

no, combattiamoli, ma smettiamo di

parlare solo di quelli. Per rispetto alle

200 mila imprese che esportano e

creano lavoro, discutiamo piuttosto di

come si costruisce un modello di la-

voro e di crescita in agricoltura». ���

NOVEMBRE 2012| MONDO AGRICOLO | 33

Il ministro dello Sviluppoeconomico Corrado

Passera e il presidenteMario Guidi

Marina Di Muzio

e Nicola Motolese

Page 34: Mondo Agricolo n.11

Festa per il ventennalecon le testimonianze di Mafrici e Santori.Il presidente Poggioni: «Raccogliamo le sfidecon determinazione»

si è tenuto al Tempio di Adriano pro-prio per festeggiare il patronato diConfagricoltura. L’appuntamento,però, non si è limitato alla celebrazio-ne dell'evento, ma è stata l’opportu-nità per mettere in evidenza l'impor-tanza e il ruolo del patronato nellanostra struttura e nella società. Oltreai vertici dell’Enapa, il presidente Ro-berto Poggioni e il coordinatore Ro-berto Caponi, è intervenuto all’even-

Il Patronato Enapa ha festeggia-to i venti anni di attività. “Com-piere vent’anni significa nonaver paura delle sfide, anzi sa-perle raccoglierle con entusia-smo e portarle avanti con la

forza. Lo dimostrano il numero dellepratiche e quello degli assistiti checrescono sensibilmente”. Lo ha dettoil presidente Enapa, Roberto Poggio-ni, aprendo i lavori dell’incontro, che

AT T U A L I TÀ L ’ E V E N T O

di Elisabetta Tufarelli

Il patronato Enapaieri e oggi

Da sinistra: Arcangelo Mafrici,Mario Guidi, Angelo Santorie Roberto Caponi

34| MONDO AGRICOLO |NOVEMBRE 2012

Page 35: Mondo Agricolo n.11

Roberto Poggionipresidente dell’Enapa

NOVEMBRE 2012| MONDO AGRICOLO |35

Va riconosciuto ai patronati

il ruolo di partner

privilegiati dell’Inps

to il presidente di ConfagricolturaMario Guidi. Hanno partecipato allafesta dell’Enapa, insieme a tutti glioperatori nazionali e provenientidal territorio, anche il primo presi-dente Arcangelo Mafrici e il primodirettore Angelo Santori. Mafriciha ricordato come, da direttore ge-nerale di Confagricoltura, abbiafortemente spinto la nascita delpatronato dell’Organizzazione de-gli imprenditori agricoli: “Il nostropatronato non è nato dal nulla, maè stato fortemente voluto – ha ri-cordato-. È stato il magnifico risul-tato che abbiamo raggiunto, mal-grado le difficoltà. Non è stato sem-plice, abbiamo trovato sul nostrocammino numerosi ostacoli, cheabbiamo brillantemente superato,grazie al lavoro coeso, alla forte vo-

lontà e alla fantasia che ci hanno ani-mato e sono state determinanti”.Angelo Santori si è soffermato sull’av-vio delle attività di patronato che:”Inrealtà è stato concepito ben più diventi anni fa, quando si costituì a livel-lo centrale a Roma, nell’ambito delServizio organizzativo, un Ufficio conlo scopo di coordinare e svilupparel’attività di patronato delle unioniagricoltori che sul territorio, gia dal1971, collaboravano principalmentecon il patronato IPAS, di ispirazionecattolica”. Santori ha sottolineato chela dirigenza della Confagricoltura, apartire dai i presidenti GiandomenicoSerra, Stefano Wallner, Giuseppe Gioia,è sempre stata attenta e impegnataverso il patronato: “Un autenticogioiello, operativo e funzionale alla no-stra organizzazione, che oggi tutti ciinvidiano: l’Enapa”.Il presidente di Confagricoltura ha in-teso testimoniare con la sua presen-za, come ha già fatto in occasione delSeminario di Sabaudia, la posizione diprimo piano del patronato nell’Orga-nizzazione. “Abbiamo, al nostro inter-no, un sistema associativo composto,in gran parte, da imprese a conduzio-ne familiare e, quindi, da lavoratoriautonomi che vanno valorizzati, tu-

telati ed assistiti in campo sociale,previdenziale e sanitario – ha detto -.Le imprese agricole, oltre ad un’en-tità economica, sono un bene per tut-ta la società e la vostra opera sul ter-ritorio, oltre che meritevole, è anchepreziosa perché favorisce anche lanostra attività di sindacalizzazione”.Per il coordinatore Nazionale RobertoCaponi: “Occorre riconoscere concre-tamente ai patronati il ruolo di part-ner privilegiati dell’Inps ma è anchenecessario assicurare un sistema di re-lazioni che garantisca coerenza euniformità di comportamenti sul ter-ritorio”. Se da un lato il fondo patro-nati si va progressivamente riducen-do, sia per il calo degli occupati a cau-sa della crisi economica, sia per i taglidisposti per legge: 30 milioni di € peril 2011, 2012 e 2013, che la legge distabilità proroga anche per il 2014 e2015. “L’unica soluzione praticabileper compensare il calo del fondo pa-tronati - osserva Caponi - è quella di ri-vedere il concetto della totale gratuitàdel servizio, introducendo un piccolocontributo diretto da parte dell’uten-te, secondo parametri definiti dal Mi-nistero del lavoro”. ���

Page 36: Mondo Agricolo n.11

per l’Italia arrivano dal settore dell’agricolturache, in questo momento è l’unico che aumenta il numero di occupati. Per Mario Guidi: “È necessario essereinseriti nelle politiche di sviluppo del governo.Tuttavia, servono piùinvestimenti e menoburocrazia.TG1ECONOMIA: MarioGuidi: “ L’agricolturacresce, produce e assume,confermandosi compartoeconomico anticrisi”.LA7: Mario Guidi sottolineacome sia l’agribusiness ilvolano per rilanciare l’agricoltura.Per non essere più secondialla Germania: “Bisognapuntare sull’export”.RAI RADIOUNO: Nellatrasmissione ‘La terra

36 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2012

Tasse, lavoro, Europa

L’imposizione fiscale

sul settore, che nonostante

tutto, continua a creare

occupazione e le prospettive

finanziarie Ue al centro

dei numerosi commenti

giornalistici sull’attività

di Confagricoltura

D I C O N O D I N O I R A S S E G N A S T A M P A

dal campo alla tavola’, il presidente di Confagricoltura ha sottolineato, in occasione del convegnosul lavoro, che il settoreagricolo è in crescita e questo dovrebbe essereun’indicazione al governoper investire in logiche di sviluppo.RAI RADIOUNO: Nellatrasmissione ‘Prima di tutto’ intervista a MarioGuidi: “L’occupazione c’è,sono in crescita i contratti a tempo indeterminato”.Guidi critica il governo per le mancate normesulle società in agricoltura.IL SOLE 24ORE: Il presi-dente di Confagricoltura,Mario Guidi, intervienesulla crisi del turismoenogastronomico: “La partita si gioca

“Una simile misuracondanna il set-tore agricolo

al nanismo e ad esseresempre un settore di nic-chia, mentre l’agricolturaitaliana ha bisogno di crescere”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Mario

Il servizio sul Corriere della Sera sul nuovo regime di tassazione per le società agricole

Guidi in un’intervista al CORRIERE DELLA SERAriferendosi alla legge di Stabilità che, ribaltando il sistema di tassazioneintrodotto dalla Finanziariadel 2007, ha messo sul piede di guerra le società agricole ”.RAI1: Nella trasmissione‘Sette giorni al parlamento’intervista al presidenteMario Guidi. “Si registranosegnali positivi con unincremento del valoreaggiunto dell’1%, quasiinsignificante, maimportante se raffrontatoalla perdita di valoreaggiunto del settoreindustriale dal 3 al 6%;anche se il reddito degliagricoltori non ha seguitoqueste performancepositive.TG5: Notizie positive

di Elisabetta Tufarelli

Page 37: Mondo Agricolo n.11

IL MONDO: Per uscire dalla crisi “Siamo sulla buona strada, ma è ancora lunga da percorrere. La nostraricetta per uscirne veloce-mente è la promozionedelle imprese”, ha detto il presidente di Confagri-coltura Mario Guidi.RAI RADIOUNO: Il presidente diConfagricoltura è statointervistato sul rapportotra ricerca e agricolturanella trasmissione “La terra,dal campo alla tavola”.LA GAZZETTA DELMEZZOGIORNO: Intervista al presidente Mario Guidi.Sul tasso degli alchil esteri:“Olio, sì a misure antifrode,ma servono chiarimenti”. E sulla legge di stabilità: “È un disastro. Aumentano

sul campo dell’innova-zione e del dinamismo. È prioritaria l’introduzionedella banda larga nelle campagne.IL SOLE 24ORE: Lavoroagricolo. Tra le richiesteper la crescita, il presiden-te di Confagricoltura,Mario Guidi, ha indicato,tra le priorità, l’estensionedella riduzione del cuneofiscale alle aziende che occupano addetti per almeno 100 giornate, la stabilizzazione degli incentivi fiscali e contributivi sulle erogazioni legate alla produttività.IL GIORNALE: Il presidente di Confagricoltura, MarioGuidi: “Dalle campagneossigeno al lavoro.L’agricoltura è un settore

vitale, innovativo, ecletticocon grande potenzialità di crescita”. A patto, però,che ci sia un’attenzione al settore maggiore rispet-to a quella manifestatadall’attuale governo. QN: “Meglio nessunaccordo che un cattivoaccordo. È una grandenovità questa difesadell’agricoltura ai massimilivelli, che saluto consoddisfazione. L’Italia stafacendo la sua parte grazieanche ai ministri Catania e Moavero”. Non ha dubbiMario Guidi, presidente di Confagricoltura,nell’apprendere che il vertice straordinario sulleprospettive finanziariedella UE 2014-2020 si è chiuso con un nulla di fatto.

l’Irpef sui redditi e i tagli al gasolio agevolato. Per le Srl addio al redditoforfettario”.LA NUOVA FERRARA:L’analisi del presidente diConfagri-coltura, MarioGuidi. “L’agricoltura è unsettore vitale, innovativo,eclettico che dà lavoro eaumenta l’occupazione.Ecco perché merita piùattenzione”. INFORMATORE AGRARIO:Intervista al presidenteMario Guidi sulle normedell’articolo 62. “Abbiamocondiviso i principiispiratori e l’impiantocomplessivo del prov-vedimento, ma bisognapartire dal basso e verificare come passanodi mano i prodotti agricolie agroindustriali”. ���

Page 38: Mondo Agricolo n.11

38| MO N D O A G R I C O L O |NOVEMBRE 2012

Ismea proponepercorsi formativi

online per la vendita

diretta collegata alla ristorazione stellata

sentando il sito “VeDi”

(www.ismeaservizi.it) de-

dicato a servizi e opportu-

nità per la vendita diretta in

agricoltura.

A nostro avviso, il discorso

vendita diretta – e ancor

più quella online – va al di

là del km 0 (filiera corta)

perché punta a consolidare

un rapporto produttore-

fruitore finale, senza inter-

mediari, che non necessa-

riamente è basato sulla vici-

nanza territoriale, e che

punta a dare valore aggiun-

to alla materia prima.

Il sito “VeDi” prende le mos-

se dalla necessità di fornire

agli agricoltori intenzionati ad avvia-

re un canale di vendita diretta, stru-

menti operativi per orientare le loro

scelte imprenditoriali e costruire il

business plan.

«Porsi direttamente in relazione con

il mercato finale implica infatti com-

petenze che fino a ieri non erano ri-

chieste all'agricoltore, come il marke-

ting, la pianificazione aziendale, l'uti-

lizzo di internet e dei social media a

scopi comunicativi e commerciali, la

contrattualistica, ha dichiarato Fabio

Del Bravo, responsabile nell’incontro

Mercati di Ismea.

Sul web si propongono, sfruttando le

opportunità multimediali, percorsi

formativi guidati su queste altre te-

matiche per fornire supporto alle ini-

ziative di vendita diretta nel settore

agricolo.

«La nostra sfida nel prossimo futuro

– ha evidenziato il rappresentante di

Ismea - è quella di innestare all'in-

terno del sito un social network de-

dicato, che faccia dialogare due

mondi: quello dei produttori agrico-

li e quello della ristorazione di alta

qualità». (G. M.)

Quali sono le opportunità

che i nuovi orizzonti co-

municativi del web 2.0

possono offrire a produt-

tori agricoli e ai consu-

matori? Questa la pre-

messa di fondo del convegno "Ga-

stronomia 2.0." svoltosi al “Salone del

Gusto” di Torino con blogger, giorna-

listi ed esperti di comunicazione, pre-

Sul sito “VeDi”si studia

come costruire

il piano marketing aziendale

AT T U A L I TÀ I S M E A

Gastronomia 2.0

n IL BUONO DELL’ITALIA

Si intitola “Le 100 feste del Gusto” (primaedizione 2012, pagg. 230, 24 euro) la GuidaMondadori Electa alle sagre e fiere dei prodottitipici e di qualità a cura di Arianna Ruzza, con utili informazioni su degustazioni, natura,borghi, piazze, musica, acquisti, arte. Prende sempre più piede nell’ambitodell’offerta turistica il viaggio a scopoenogastronomico. Sempre più spesso si dedica un week end, una gita fuori porta,squisitamente, in tutti i sensi, dedicata allasoddisfazione dei piaceri del palato. Ogniterritorio, e in Italia questo accade ancora di più che altrove, ha infatti il proprioprodotto Dop e Igp, la propria festadedicata al vino Doc e Igt, il proprio piatto

tipico. Ed ovunque nel Belpaese, da gennaio a dicembre,abbondano le sagre e le feste dedicate ai prodotti agricoli. (G. M.)

Page 39: Mondo Agricolo n.11

NOVEMBRE 2012| MONDO AGRICOLO |39

In 40 anni persi 5 milioni

di ettari agricoli,l’equivalente di Lombardia, Emilia

e Liguria assieme

In quaranta anni siamo passati dai

diciotto milioni di ettari di su-

perficie agricola nazionale, a tre-

dici milioni di ettari. Cinque mi-

lioni di ettari sono, “usciti” dall’u-

so agricolo. L’equivalente della

superficie di tre regioni come: Lom-

bardia, Emilia Romagna e Liguria.

Non è una notizia recente. Da anni si

lancia l’allarme per questa “degenera-

zione” nell’uso del territorio, ma inu-

tilmente. La saldatura di interessi tra i

costruttori, le amministrazioni locali,

interessate agli oneri edilizi, ed in ge-

nerale, le politiche tese a favorire la

espansioni di aree industriali, come se

queste generassero sviluppo econo-

mico, hanno impedito una politica di

saggia pianificazione del territorio. So-

no più piccole e ridotte. Occorre con-

cordare con le amministrazioni locali

lo schema di un territorio compatibi-

le con questo futuro mondo urbano.

Una proposta ragionevole che si fa

strada presso amministratori “illumi-

nati” è di limitare o vietare nuovo in-

sediamenti, ma contemporaneamen-

te favorire attraverso minori imposte

ed altre facilitazioni la ristrutturazione

di edifici inutilmente grandi o con al-

tre destinazioni. Un grande apparta-

mento per nuclei familiari di quattro

persone, genitori e figli, potrà essere

ridotto per due o tre persone. Esiste

poi il problema della presenza degli

stabilimenti industriali “deserti” negli

immensi “villaggi artigiani” delle peri-

ferie di città e paesi. Capannoni su ca-

pannoni sono ora vuoti, e con scarse

possibilità di cambiamenti. L’econo-

mia futura anche nella migliore delle

ipotesi non sarà più quella del passa-

to. E non richiederà spazi di quel tipo.

Per anni futuri si tratterà di gestire al

meglio le attuali aree, poi si vedrà in

funzione dell’andamento economico

del Paese. Concludendo, il provvedi-

mento Monti è sicuramente utile, ma

occorre plasmarlo su una realtà com-

plessa. ���

Aiuto, sono scomparse tre regioni

lo oggi il Governo Monti, ha varato un

“disegno di legge”, fortemente voluto

dal ministro Catania, in cui prevede

forti restrizioni al cambiamento di de-

stinazione e di uso dei terreni agricoli,

dal titolo “ Valorizzazione delle aree

agricole e contenimento del consu-

mo del suolo”. La buona volontà è in-

dubbia, e ne va dato atto, ma occorre

una maggiore analisi e provvedimenti

legislativi conseguenti. Le limitazioni

e prescrizioni immaginate nel disegno

di legge sono probabilmente utili solo

nel breve termine. Occorre una pro-

spettiva di lungo termine. Ovvero in-

dividuare la futura richiesta edilizia, sia

in funzione della popolazione, sia au-

toctona che immigrata. La popolazio-

ne italiana continuerà infatti a cresce-

re, pur con tassi minori rispetto al pas-

sato, e cercherà casa. Le esperienze in

altri Paesi ci dicono che le famiglie sa-

ranno più piccole, e cercheranno spa-

zi abitativi diversi. Le abitazioni saran-

Il ddl del governo

è utile ma va plasmato

su una realtà complessa

AT T U A L I TÀ AMB IENTE

di Antonio Piccinini

Aiuto, sono scomparse tre regioni

Page 40: Mondo Agricolo n.11

A T T U A L I T À D A L L E I M P R E S E

I l “MiTo” diventa realtà,più che uno slogan è la

sintesi della filosofia azien-dale di IES BIOGAS, chepropone impianti di biogasper piccole e medie azien-de agro zootecniche, pro-gettati e costruiti completa-mente “su misura” per leesigenze di ogni singoloimprenditore agro zootec-nico. “MiTo” permette diottenere in breve tempograndi risultati economici,ambientali e aziendali. IES BIOGAS è una giovanema già affermata societàitaliana, specializzata nellaprogettazione, realizzazio-

ne, gestione e assistenza diimpianti biogas nel settoreagricolo e agroindustriale.Oltre 120 gli impianti rea-lizzati in Italia ed all’estero;dallo staff di ingegneri, bio-logi, esperti nel settore del-le energie rinnovabili, pro-gettisti specializzati, giun-gono le soluzioni più inno-vative e le tecnologie piùaffidabili e sicure; il team dilavoro altamente qualifica-to e periodicamente ag-giornato, risponde a eleva-ti standard qualitativi e diefficienza. Quali sono ipunti di forza di “MiTo”? E’l’avere – spiegano i tecnici

di IES BIOGAS – un im-pianto “no problem” co-struito per rispondere pie-namente alle esigenzeaziendali. Ovvero: perfet-tamente integrato nell’a-zienda; realizzato “chiavi inmano”; con impiantistica etecnologie ai massimi livel-li; elevate prestazioni dicontinuità; semplicità digestione; massima sicu-rezza. La società prevedeun controllo costante diogni fase di progettazionee costruzione per garanti-re i massimi livelli di effi-cienza e riduzione deglisprechi. Attraverso l’accu-

rata analisi del territorio edel contesto aziendale, IESBIOGAS propone ad ognicliente la migliore soluzio-ne tecnica. Gli impiantiprogettati possono utilizza-re diversi tipi di substrati.Oltre a quelli che si avval-gono esclusivamente di in-silati ed altri prodotti pret-tamente agricoli, si realiz-zano anche impianti cheprocessano residui dell’in-dustria alimentare, comescarti di macello, sangue,scarti dell’industria dellapianificazione, fanghi pro-venienti dagli impianti ditrattamento delle acque.

“MiTo” è 100% made inItaly. Ciò vuol dire cheprogetti, opere civili, pi-ping, impianto elettrico eidraulico, software, assi-stenza tecnica e biologi-ca sono interamente svi-luppati nel nostro Paese,garantendo al cliente unprodotto di elevata qua-lità e un'assistenza sem-plice, veloce ed efficien-te. Un impianto firmatoIES BIOGAS si vede neidettagli, si scopre giornoper giorno. �

� I NUOVI IMPIANTI DI “PICCOLA TAGLIA” DI IES BIOGAS

“MiTo”, il Biogas su misura

Obiettivo è creare un impianto che risponda alle esigenze del mercato italiano sotto il profilocostruttivo e della sicurezza, ma anche della gestione e dell'automazione

Page 41: Mondo Agricolo n.11

NOVEMBRE 2012| MONDO AGRICOLO |41

ATTUALITÀMonito Ue: l’Italia non è in regola con i target di Kyoto Secondo Bruxelles l’Italia non è sulla buona stradaper raggiungere il suo target fissato dal protocollo diKyoto. Nel complesso, invece, i 15 stati membri dellaUe con un impegno comune nell’ambito dell’accordosalva-clima dovrebbero superare l’obiettivo fissatodel taglio dell’8% della CO2 rispetto al 1990. I dati ar-rivano dall’ultimo rapporto dell’Agenzia europea del-l’ambiente (Aea), secondo cui il nostro Paese ha ungap di 14,1 milioni di tonnellate di CO2 equivalentel’anno da compensare. Nello specifico, secondo l’Aea,la differenza media fra le emissioni italiane nei setto-ri non coperti dal mercato Ue della CO2 (Ets) e il rela-tivo obiettivo non viene compensata a sufficienza dalcontributo atteso da determinati meccanismi flessibi-li previsti dal protocollo, come quello dell’acquisto daparte del governo di crediti di emissioni. “Anche senon ha posto un limite all’uso dei meccanismi flessibi-li nella sua strategia nazionale per il clima - afferma ilrapporto - l’Italia non ha comunicato nessun pianoconcreto per l’acquisto di più unità rispetto alle previ-ste”. Inoltre, il nostro Paese è l’unico dei 15 stati mem-bri della Ue che usa i meccanismi flessibili di Kyoto anon aver ancora dato informazioni relative allo stan-ziamento di risorse finanziarie per il loro impiego. A livello europeo il quadro si conferma positivo per lalotta contro i cambiamenti climatici: le emissioni digas serra sono scese in media del 2,5% dal 2010 al2011. (R. P.)

Rapporto generale sulle Acque: obiettivo 2020 È di oltre 69,5 miliardi di euro il danno subito dall'Italiadal 1962 al 2011 per frane, alluvioni, valanghe, sommache tenta anche di quantificare i costi sociali per perdi-te umane e feriti. Ogni anno, inoltre, il danno economi-co a strutture e infrastrutture da dissesto idrogeologiconel paese, per le emergenze affrontate, è di 1,2/1,5 mi-liardi di euro. La cifra è contenuta nel “Rapporto gene-rale sulle Acque: obiettivo 2020”, presentato ad inizio

mese da Federutility, la Federazione delle impreseenergetiche ed idriche, in un convegno dedicato a dis-sesto idrogeologico ed emergenze idriche nell'era deicambiamenti climatici.Lo studio ha riunito ed analizzato le ricerche che negliultimi anni sono state realizzate da Istat, Protezione Ci-vile, Ispra, Ance, Cresme ed altri soggetti pubblici e pri-vati. Ne è emerso un quadro inquietante, secondo ilquale quasi il 10% del territorio italiano (29.517 kmq) è“ad alta criticità idrogeologica” (soggetto ad alluvioni,frane e valanghe): in particolare il 4,1% è soggetto adalluvioni, mentre il 5,7% a frane e valanghe. Inoltre, diquesti circa 30 mila km quadrati, il 7,5% sono in territo-ri montuosi e collinari e il 19% sono su aree pianeg-gianti. E per azzerare il rischio idrogeologico, stima ilministero dell'Ambiente in una recente pubblicazionedella presidenza del Consiglio, servono 44 miliardi dieuro. Quanto all'emergenza idrica, risulta che ogni an-no in Italia il territorio riesce a trattenere 50 miliardi dimc sui 300 miliardi di mc di acqua proveniente da pre-cipitazioni. L'utilizzo della risorsa idrica che viene 'cap-tata' e immessa nel ciclo è comunque intenso (78%),maggiormente al Nord e in agricoltura.

N O T I Z I A R I O EN E RG I A E AMB I E N T E D I C O N F A G R I C O LT U R A

R U B R I C A A C U R A D E L L ’ A R E A A M B I E N T E E T E R R I T O R I O

Alluvione in MaremmaGrandissima emergenza in Toscana per gli eventidell’11-12 novembre

Page 42: Mondo Agricolo n.11

42 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2012

N O T I Z I A R I O ENERG IA E AMB IENTE D I C O N FA G R I C O LT U R A

no drammatiche della situazione reale: spostamentodegli anticicloni sub tropicali verso nord, riscaldamen-to climatico, desertificazione, innalzamento degli ocea-ni vedono l'Europa al centro di questo processo. L'Areamediterranea in particolare, sarà soggetta a depaupe-ramento delle risorse idriche (l'Italia già oggi è al deci-mo posto a livello mondiale per il prelievo dalle falde),ghiacciai alpini che sono dimezzati negli ultimi 50 anni,fiumi con portate ridotte del 60-80%. (R. P.)

RINNOVABILIDecreto conto termicoAgli stati Generali della green economy, che si sonosvolti a Rimini il 7 e l’ 8 novembre, i ministri delloSviluppo economico, Corrado Passera, e dell'Am-biente, Corrado Clini, hanno annunciato di avere fir-mato lo schema di decreto sugli incentivi alle rinno-vabili termiche, il cosiddetto Conto energia termico.Il plafond di 900 milioni annui per il Conto energiatermico sarà destinato per 700 milioni ad interventiin favore di privati e famiglie e per altri 200 per in-terventi in favore della pubblica amministrazione.L'incentivo potrà coprire fino al 40% dell'investi-mento (riscaldamento a biomassa, pompe di calore,solare termico e raffrescamento solare, compresele serre) ed è rivolto ad interventi di taglia medio-piccola e non riguarda impianti industriali: il massi-mo è 500 kW (con superficie di 700 mq). Gli interventi potranno essere richiesti per edificiesistenti di ogni categoria catastale, nuovi edifici inclasse A, impianti termici per il condizionamento in-vernale e per la produzione di acqua calda sanitaria,elettrodomestici, motori e inverter. Gli impianti sa-ranno suddivisi per categoria: impianti di piccole di-mensioni (pompe di calore e scaldacqua a pompa dicalore, con potenza nominale inferiore a 500 kW esolare termico e solar cooling per superficie solarelorda inferiore ai 700 mq). Il nuovo decreto stabilisce, per ogni tecnologia am-messa agli incentivi, una serie di valori prestaziona-li minimi: per gli impianti a biomassa o a pompa dicalore fino a 35 kW e solari termici fino a 50 mq, l'in-centivo annuo è costante, forfettario ed erogato perdue anni. Per gli impianti di taglia maggiore, invece,l'incentivo annuo sarà costante, a forfait ed erogatoper cinque anni. Entrambi, saranno erogati in rateannuali costanti, pari ad una percentuale della spe-sa sostenuta per la realizzazione dell'intervento. Gliincentivi saranno erogati solo agli interventi che nonaccedono ad altri incentivi statali, fatto salvi i fondi digaranzia, i fondi di rotazione e i contributi in contointeresse. Tra gli effetti positivi auspicati c'è anche ilrafforzamento della leadership tecnologica della fi-liera nazionale in comparti con un forte potenziale dicrescita internazionale. (R. P.)

Per il sottosegretario del Ministero dell'Ambiente, Tul-lio Fanelli: nel settore “si respira aria di grande rifor-ma. Con gli attuali cambiamenti normativi siamo difronte ad un momento storico per una riorganizzazionedella governance, oggi inestricabile, e per una ricercadell'efficienza”, tenendo sempre presente che il setto-re “è e rimane difficile” perché “operatori, gestori, cit-tadini vedono solo il loro punto di vista”. Serve invece,ha rilevato Fanelli, ribaltare l'approccio, considerandoil settore non solo come costo, ma soprattutto comepossibilità di benefici: “l'eliminazione del rischio idro-geologico, ad esempio, non è solo un costo evitato, masignifica aumento del valore del terreno, di un immobi-le, di un'area ad uso agricolo. Il taglio positivo potrebbeaiutare nella ricerca di finanziamenti”.Si deve inoltre puntare alle smart grids dell'acqua che“permetterebbero un salto di qualità straordinario”. Inaltre parole occorre “elaborare una visione del settoredove sia possibile individuare soluzione gestionali, nonsolo infrastrutturali, più efficienti”. “Siccità e sprecodella risorsa idrica sono problemi imminenti per l'Italiacon i mutamenti climatici in atto”. Lo ha evidenziato ilclimatologo Vincenzo Ferrara, del ministero dell'Am-biente, intervenuto al convegno di Federutility. Il rapporto contiene numeri sulla situazione attualedella risorsa idrica e della difesa del suolo nel nostroPaese, evidenzia criticità e avanza alcune proposte (adesempio una legge obiettivo sulla depurazione) consi-derando la necessità di raggiungere gli obiettivi di qua-lità previsti dall'Europa per non incorrere tra l'altro nel-le sanzioni. Il governo della risorsa idrica va poi cali-brato su scenari di lungo termine (80-90 anni) non inco-raggianti, visti i cambiamenti climatici in atto. Il quadroè stato fatto dal climatologo del ministero dell'Ambien-te Vincenzo Ferrara.In estrema sintesi, le previsioni fatte dall'Ippc sono me-

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Crediti CarbonioPresentato a Rimini, a Ecomondo-Key Energy, anche ilprogetto-pilota Carbomark per la promozione di un mer-cato locale dei crediti di carbonio su base volontaria.L´iniziativa coinvolge le Regioni Friuli Venezia Giulia eVeneto, 21 aziende dei due territori, le Università diPadova e Udine. Il progetto vuole dare alle aziende la possibilità di com-pensare la CO2 senza rivolgersi all´estero, ma valoriz-zando i boschi gestiti del proprio territorio attraversocrediti garantiti per almeno 30 anni. Diverse le soluzio-ni per ottenere crediti da destinare a questo mercato:aumentare la provvigione in bosco, riducendo la defo-restazione, al di fuori dello stock imposto dal Protocol-lo di Kyoto; ricorrere alla forestazione urbana con pia-ni del verde volontari; utilizzando il Biochar, fertiliz-zante in grado di immagazzinare anidride carbonicaottenuto dalla pirolisi di biomassa vegetale. (G. M.)

OCCUPAZIONECittà sostenibili e green jobsA Ecomondo, nell´ambito della grande area “Città So-stenibile” - dedicata alla via italiana alla Smart City - èstata presentata la “Guida ai Green Jobs” a cura di Tes-sa Gelisio e Marco Gisotti (Edizioni Ambiente). Una

completa pano-ramica sui lavoriverdi in Italia,che prende inconsiderazione20 settori econo-mici e 125 figureprofessionali,dalle fonti rinno-vabili al benes-sere. «E’ di qualchegiorno fa la noti-zia che un’azien-da italiana su 4 ha intrapreso una svolta e che entro lafine dell´anno la Green Economy italiana avrà qualcosacome 147 mila nuovi occupati - ha sottolineato MarcoGisotti -. In Italia l´economia sostenibile sta progreden-do a passo svelto, dal solare all´alluminio, dall´agricol-tura biologica al legno, ma ci sono ancora contraddizio-ni. Sul fronte dell´occupazione c´è forte domanda diprofessionalità specifiche. Il nostro sistema formativonon è ancora attrezzato per i Green Jobs e mancano ef-ficaci sistemi per l´incontro tra domanda e offerta di la-voro green». (G. M.)

Page 44: Mondo Agricolo n.11

S P E C I A L E R I M I N I

CittadellabioenergyCittadellabioenergy

Page 45: Mondo Agricolo n.11

NOVEMBRE 2012 | MONDO AGRICOLO | 45

Key Energy - il sesto ap-puntamento della Fieraper l’Energia e la Mobi-lità Sostenibile, che si èsvolto nell’ambito diEcomondo - è uno dei

più importanti appuntamenti annualisull´energia e rappresenta la sede incui i tecnici, gli operatori del settore,l´industria e gli enti locali approfondi-scono, presentano e conosconol´evoluzione delle tecnologie e dellenormative. Anche quest’anno Confa-gricoltura è stata presente a Rimini,con una propria area espositiva. La“cittadella confederale dell’agricolturasostenibile” è stato il cuore propulsivodelle proposte e riflessioni sulle tema-tiche agro-ambientali. Nell’accogliente stand si sono tenutiincontri, approfondimenti, dibattiti, sisono sottoscritti accordi. In particola-re evidenza il convegno promosso su“Efficienza energetica e rinnovabili:un impegno e un’opportunità di svi-luppo e innovazione per il settoreagricolo”. “Vanno individuate e favori-te le forme di investimento aziendaledirette a migliorare l’efficienza ener-getica ed i costi. Per il settore agricoloè un obiettivo strategico dal momentoche, nella maggior parte delle lavora-zioni, si utilizza gasolio, come carbu-rante o combustibile”. Lo ha sottoli-neato il presidente Guidi.L’obiettivo indicato dalla StrategiaEnergetica Nazionale di raggiungereentro il 2020 una percentuale di uti-

Lo stand è stato

il cuore propulsivo

delle proposte

e riflessioni

sulle tematiche

agro-ambientali

di Claudio Costantino

lizzo di energia elettrica da rinnova-bili, pari almeno al 38%, ad avviso delpresidente di Confagricoltura, “èun'importante indicazione del fattoche l’Italia voglia continuare a svol-gere un ruolo attivo nello sviluppo ditali tecnologie”. A tal proposito, si èchiesto , “i decreti emanati di recente,su fotovoltaico, biomasse, biogas sullealtre fonti rinnovabili, saranno in gra-do di sostenere il percorso indicatodal piano strategico? Francamente hoqualche perplessità che si riesca a rag-giungere l’obiettivo prefissato, dal mo-mento che i nuovi sistemi di incenti-vazione sono troppo burocratizza-ti”.“A fronte di incentivi anche più ele-vati, rispetto alla media degli altri Pae-si Europei, gli operatori – ha sottoli-neato il presidente confederale - han-no costi più cospicui, a causa di unaregolamentazione normativa non sta-bile e frammentata a livello territoria-le, dell’ eccessiva burocratizzazionedelle procedure, dei ritardi enormi nelrilascio delle autorizzazioni, delle ca-renze infrastrutturali del sistema elet-trico”. “E’ fondamentale – ha prose-guito - una revisione del sistema di in-centivazione e una semplificazionedrastica delle procedure, al fine di ri-durre l’onere generale di tali fonti,continuando a consentirne lo svilup-po”. Per Guidi poi si deve ragionaresui meccanismi che potranno essereaffiancati agli incentivi alla produzio-ne quali, ad esempio gli strumenti difinanziamento in conto capitale, chepotrebbero raggiungere il medesimorisultato con minor onere per il siste-ma. Infine il presidente, ha chiestoche “la nuova Strategia Energetica Na-zionale preferisca le tecnologie conmaggiori ricadute sulla filiera econo-mica nazionale. Ad esempio con la fi-liera biogas/biometano e con le altre acombustione (di pollina, legno e deri-vati) si alimenta lo sviluppo di attività,come quelle agroforestali, anche inaree oggi abbandonate. E si fa efficien-za energetica pure impiegando la so-stanza organica derivante dalla produ-zione energetica, che è un ottimo sot-toprodotto e non un rifiuto, in sostitu-zione dei fertilizzanti chimici”. ���

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46| MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2012

Stati Generaligreen economy

L’intervento di Mario Guidi,

a nome anche della Cia,

per la “crescita verde”

S P E C I A L E R I M I N I

Mario Guidi

«Tre strumenti:ricerca, mercati, politiche»

“Gli Stati Generalisono un appun-tamento fonda-mentale perché,per la prima vol-ta dopo il sum-

mit di Rio+20, istituzioni e principalistakeholder del sistema economico,

si riuniscono per defini-re assieme cosa fare perrilanciare davvero lagreen economy”. Lo hadetto Mario Guidi, pre-sidente di Confagricol-tura - nel suo interven-to agli ‘Stati Generalidella Green Economy’a Rimini, nell’ambitodella fiera “Key Energy- Ecomondo” - a nomedella sua Organizzazio-ne e della Cia.Ad avviso di Confagri-coltura e Cia, “l’agricol-tura è indiscussa pro-tagonista della greeneconomy; parliamo disostenibilità dei pro-

cessi produttivi chedeve tener contodella salvaguardiadelle risorse natura-

li ma anche dell’economia e del mer-cato. E’ green la bioeconomia che, ol-tre alla crescita ed all’occupazione,guarda alla sostenibilità degli ecosi-stemi”.“È green economy – ha proseguitoGuidi - produrre cibo per sempre piùpersone (le proiezioni stimano 9 mi-liardi di persone entro il 2050) e sem-pre più sicuro (i principi di food se-curity e food safety) in maniera so-stenibile. E la nostra agricoltura lofa”. La “crescita verde” del settore agrico-lo si regge su tre strumenti: investi-menti in ricerca ed innovazione (èstato calcolato che ogni euro investi-to in ricerca per la bioeconomia ge-nererà 10 euro di valore aggiunto en-tro il 2025, con un “ritorno” pari a die-ci volte l’investito); sviluppo dei mer-cati e della competitività (le imprese,protagoniste della crescita verdedebbono essere in grado di esserecompetitive); integrazione delle poli-tiche (la Pac è da tempo centrata suiprincipi di sostenibilità e di attenzio-ne alle risorse naturali ed alle esigen-ze del consumatore e dell’opinionepubblica). L’importanza per gli ecosi-stemi delle attività agricole va co-munque sposata con scelte che eviti-no logiche eccessivamente protetti-ve e prescrittive. “Dobbiamo bilancia-re – ha commentato Guidi - prescri-zioni e divieti, al fine di evitare cari-chi insostenibili per le imprese”. Vafissata una logica degli incentivi chenon si deve sostituire a quella di mer-cato ma piuttosto orientare al consu-mo sostenibile. Ed occorre ap-profondire maggiormente il rappor-

to tra produzione di energia rinnova-bile ed efficienza energetica per fa-vorire una loro strategica integrazio-ne. “Riveste sempre più importanzal'individuazione di forme di investi-mento dirette a diminuire i costienergetici delle aziende – ha conclu-so Guidi -. Un obiettivo strategicoper il settore agricolo dal momentoche, per la maggior parte delle lavo-razioni, si utilizza il gasolio, come car-burante o combustibile”. ���

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NOVEMBRE 2012 | MONDO AGRICOLO | 47

compito di garantire agliassociati un servizio diassistenza continuo edefficiente e organizzareincontri su tematiche diinteresse comune. Lacollaborazione in essereprevede, inoltre, la crea-zione di servizi miratiall´efficienza energeticae alla micro generazionedistribuita. Tra queste kitfotovoltaici di piccola ta-glia, impianti mini-eolici,mini-idroelettrici e a bio-massa di ridotte dimen-sioni. E ancora la possi-bilità di acquistare pan-nelli fotovoltaici a tecno-logia thin-film, offertespeciali sulla fornitura dienergia elettrica e gascon assistenza persona-lizzata, analisi e auditenergetico, interventi diefficientamento del si-stema industriale, instal-lazione e manutenzionedi sistemi di riscalda-mento, coibentazionedelle strutture e impiantidi illuminazione. “Conquesti protocolli rendia-mo da subito disponibiliall´intera filiera agro-energetica delle impreseassociate a Confagricol-tura servizi, offerte e as-

sistenza dedicate”, ha spiegato Fede-rico Colosi, responsabile per i rap-porti con le imprese di Enel. “Da oggigli agricoltori potranno contare suun supporto operativo per il rispar-mio e l´efficientamento energeticodelle produzioni - ha dichiarato il pre-sidente di Confagricoltura Mario Gui-di -. Potranno produrre energia verdedalle fonti rinnovabili più adatte allespecificità del loro territorio, valoriz-zare i sottoprodotti agricoli e recu-perare a fini agro-energetici i terreniincolti. Tra le opportunità che i pro-tocolli offrono anche quella di svi-luppare progetti di mobilità elettri-ca”. ���

Enel e Confagri insieme

Nuovo impulso allo sviluppo so-stenibile delle aziende agrico-le italiane: Enel e Confagricol-

tura hanno avviato una collaborazio-ne per sviluppare nuovi progetti nelcampo dell'energia orientati all´agri-coltura sostenibile. La firma di diversiprotocolli, avvenuta in occasione del-

la fiera Key Energy di Rimini, seguel´accordo quadro del marzo scorsoche ne aveva definito le linee guida. Asiglare l´intesa il presidente di Con-fagricoltura Mario Guidi e FedericoColosi di Enel. Al centro dell´accor-do, in particolare, c´è la creazione diuno Sportello Qualità che avrà il

Page 48: Mondo Agricolo n.11

48 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2012

M A P P A M O N D O

Il Marocco, nei primi diecigiorni di novembre, ha au-mentato del 70% l’exportdi pomodori nella Ue, ri-spetto allo stesso periododello scorso anno, mentrele consegne di pomodoridalla Spagna sono dimi-nuite del 13%. A parere della Federazio-ne spagnola Fepex, il valo-re totale delle importazio-ni è sceso al di sotto delprezzo di entrata stabilitodall'accordo commercialetra l'UE e il Marocco, cau-sando gravi danni allaSpagna. Il prezzo di entra-ta del pomodoro stabilito

nel protocollo agricolo è di46,1 euro/quintale. Con un prezzo inferiore,l'importatore dovrebbe pa-gare un dazio doganale di29,8 euro/quintale per evi-tare il crollo del mercatocomunitario.Nel periodo, il valore delleimportazioni risulta infe-riore a 42,4 euro/quintale,con un minimo storico di 36euro/quintale. L’alto volu-me dell’import dimostrache non si sta pagando ildazio, secondo Fepex, al-trimenti l'importazionesarebbe economicamenteimpraticabile.

POMODORO DAL MAROCCO

di Elisabetta Tufarelli

Missioni a Bucarest e al Cairo

Progetti in Romania

e Egitto. Consalvo:

«Disponibile

il nostro

Know how»

Agricoltura di

qualità e percorsi

comuni,

esperienze italiane e

prospettive di sviluppo

rumene: questi i temi del

seminario di Bucarest,

promosso dal ministero

dell’Agricoltura rumeno e

dall’Ambasciata d’Italia,

con i rappresentanti del

Parlamento di entrambi i

Paesi, di Confagricoltura e

Confindustria, delle

Camere di Commercio,

del mondo bancario, di

esperti. Per Confagri-

coltura era presente il

componente di giunta,

responsabile per

l’internazionalizzazione,

Giandomenico Consalvo.

L’agricoltura ha un ruolo

fondamentale

nell’economia rumena: la

superficie agricola

utilizzata copre circa il

56% del territorio. Oltre il

62% è destinato a

seminativi, in particolare

cereali e quasi il 33% della

popolazione è impegnato

nel settore primario. Il

rilancio dell’agricoltura

rumena ha sempre

interessato gli

imprenditori italiani e

dalla sinergia di Confagri-

coltura e Confindustria

sono nati importanti

progetti: 330 mila ettari

sono coltivati da aziende

n PERE: ACCORDO BILATERALE USA-CINA

Un accordo di massima

raggiunto fra i due Paesi

permetterà, dal 2013,

l'arrivo in Cina delle

prime pere provenienti

dagli USA, mentre gli

Stati Uniti importeranno

una terza varietà di pere

cinesi, la Sand.

L'industria delle pere

della zona nord-ovest del Pacifico sta cercando di ottenere

l'accesso al mercato cinese da 18 anni e l’accordo renderà

la Cina il sesto mercato di esportazione più grande per gli

USA, dopo Messico, Canada, Brasile, Russia e Colombia.

Le varietà principali inviate in Cina saranno Bosc, Red e

Green d'Anjou, oltre ad alcune quantità della varietà

Starkrimson. Negli USA la Cina finora importava le varietà

Ya e Fragrant, ma in volumi nettamente inferiori rispetto

alle importazioni da Argentina e Cile.

agricole italiane e molte

sono le iniziative

agroindustriali. “Penso a

progetti che uniscano

agricoltori e industriali

italiani ed anche rumeni -

ha rimarcato Consalvo -

mettendo a disposizione

il nostro know how

attraverso scambi

professionali e iniziative

comuni”. La società IBIA

(International Business

and Investment

Association), con il

patrocinio dei ministeri

dell’Industria, del

Commercio e degli

Investimenti egiziani ha

organizzato a

Il Cairo un evento

per illustrare le

opportunità di affari

e di investimenti

e trovare soluzioni che

contribuiscano ad

attivare sinergie tra

imprese ed Istituzioni

italiane ed egiziane.

“Intendiamo valutare

ogni possibilità di

collaborazione in progetti

che vedano, da una parte

l’apertura di nuove

opportunità per le

imprese italiane, dall’altra

maggiori possibilità di

crescita e di sviluppo per

un Paese che sta uscendo

da una fase particolar-

mente critica”.

Page 49: Mondo Agricolo n.11

NOVEMBRE 2012| MONDO AGRICOLO | 49

L’auto del futuro? Zuccherosa

La ricerca

francese:

per il 2020

polipropilene

di origine vegetale

L’auto del futuro

sarà fatta con lo

zucchero! Non è

uno scherzo, ma un

progetto francese che

prevede, a partire dal

2020, che le parti in

plastica delle macchine,

in particolare cruscotti,

paraurti, rivestimenti

delle porte e degli

interni, serbatoi,

vengano costruiti con

polipropilene di origine

vegetale. In totale si

tratterebbe di circa il

20% del peso totale del

veicolo che così sarebbe

anche più ‘dolce’ per

l’ambiente. Ne ha dato

notizia ‘Le Monde’ che

sottolinea come l’ impre-

sa francese, fondata nel

2008 da due biologi,

Marc Delcourt e Philippe

Marlière, sia già nota per

la produzione di un

innovativo isobutene

(convertibile in carbu-

rante, pneumatici o

plexiglass) da zucchero.

L’azienda è stata insignita

del premio EuropaBio

2012, "come l’industria

europea biotech più

innovativa”. L'approccio

alla "bioplastica" è simi-

le. Il principio generale,

come sottolinea

l'amministratore delega-

to, Marc Delcourt, è

quello di sostituire i

prodotti petrolchimici di

origine fossile con una

chimica che utilizza

materie prime rinnovabi-

li. Il vantaggio è duplice:

eliminare il petrolio e

ridurre le emissioni di

CO2. La materia prima è

lo zucchero dagli scarti

industriali di lavorazione

o il glucosio estratto da

amido di mais e di

frumento, legno e residui

forestali. Il meccanismo è

quello di far digerire

questo zucchero dal

batterio Escherichia coli,

il cui genoma è ripro-

grammato per trasfor-

marlo in micro-gas

propilene piante. Il

mercato potenziale è

enorme e vale più di 68

miliardi di euro. Si

prevede che la prima

fabbrica possa aprire i

battenti nel 2017.

L’impiego non si limita

alle auto, ma potrebbe

essere esteso anche al

packaging alimentare

(vasetti di yogurt, tappi)

o ai pannolini per i

bambini.

n IN TAILANDIA PRIORITÀ RISO

Il governo tailandese

sostiene con forza i

produttori di riso e perde

il primo posto di

esportatore mondiale, a

vantaggio del Vietnam. In

Tailandia 4 milioni di

famiglie vivono della

coltivazione del riso e il nuovo governo ha istituito un

sistema di sovvenzioni per gli agricoltori, che prevede

l’acquisizione da parte dello Stato dei raccolti ad un prezzo

prefissato. Questo meccanismo, mentre permette ai

produttori di aumentare i redditi, fa sì che il riso tailandese

non sia più competitivo, tanto che l’export, in nove mesi, è

diminuito del 44%. Tre sono i problemi principali: i prezzi di

intervento oggi sono del 40-50% più alti di quelli sui

mercati mondiali, crescono gli stocks e le sovvenzioni

statali spingono gli agricoltori a piantare più riso.

Gli USA rafforzano l’offen-siva commerciale e diplo-matica in Asia. Il presidenteObama intende "raddop-piare le esportazioni ame-ricane entro la fine del2014, per stimolare la cre-scita e l'occupazione." I vo-lumi erano già notevoli: nel2009, secondo FAOSTAT, gliStati Uniti hanno esportatocarni disossate per un valo-re di 1625 milioni di euro,terzi dopo l'Australia (2502M €) e il Brasile (2285 M €).Ma nel 2011, invece di cre-scere, l’export degli USA aTaiwan è diminuito del9%.Ostacolo principale perl'avanzata americana è ladiffidenza di Taiwan, comequella della Cina e dell'Eu-ropa, verso la carne poten-ziata con gli stimolatori dicrescita.

Si sviluppa la coltivazionedi olive in Pakistan. L’obiet-tivo è rendere, nei prossimitre anni, il Paese autosuffi-ciente. Il progetto è statolanciato, nel quadro del-l'accordo per la conversio-ne del debito, tra il PakistanAgriculture Research Coun-cil (PARC) e il governo ita-liano, per promuovere laproduzione nazionale di oli-ve. Sono state individuatealcune zone per la coltiva-zione delle olive nella pro-vincia del Khyber-Pakh-tunkhwa, nelle Aree Tribalidi Amministrazione Federa-le, nella regione di Potohare nel Balochistan. Le pian-tagioni sono già iniziate e siprevede di dedicare allacultura di olive 1.500 ettari.Si raggiungerebbe la pienaproduzione nel 2015.

PIÛ EXPORT USA IN ASIA OLIVE IN PAKISTAN

Page 50: Mondo Agricolo n.11

“Technology & Ecology”

Caini S.p.A.

www.caini.comISO 9001-2008 OHSAS 18000

“PRESTIGE

PLUS”

“Questo non è uno snodo di barra, è un ESEMPIO!”

hnoecTTe“

ology & Eco

ology”

ISO 9001-2008

.A.aini S.pC

omaini.c.cwww

OHSAS 18000

Page 51: Mondo Agricolo n.11

NOVEMBRE 2012| M ONDO AGRICOLO |51

A Interpoma

innovazione e business

a livello mondiale

L’ottava edizione dellarassegna presso laFiera di Bolzano dedi-cata a tutto quanto at-tiene al mondo meli-colo ha avuto un

grande successo di espositori e visita-tori. Si sono infatti contati 374 azien-de espositrici di 17 nazioni e oltre16.000 visitatori provenienti da oltre60 Paesi diversi. Una fiera senz’altro acarattere nazionale ed internazionale;i tre quarti dei visitatori è venuto dafuori Alto adige, con un’alta presenza

alla vicinanza di Bolzano con alcunimercati chiave, come quello tedesco.Nell’ambito degli approfondimenticonvegnistici, sotto il titolo “La melanel mondo”, si è trattato anche il temadella ricerca e del miglioramento ge-netico. Ton den Nijs, ricercatore del-l’Università di Wageningen, ha illu-strato la resistenza multigenetica dilunga durata nelle nuove varietà meli-cole tramite cisgenesi, che permettedi proteggere le piante dalle malattiesenza l’utilizzo di trattamenti chimici.Secondo quanto riportato dallo stu-dioso, infatti, i frutteti ai quali è stataapplicata questa tecnica mantengonoun’elevata qualità della coltivazionenel tempo, evitando contemporanea-mente qualsiasi possibile fuga di geniestranei verso coltivazioni vicine. Wal-ter Guerra del Centro di Sperimenta-zione Agraria e Forestale di Laimburgha presentato un’indagine fenotipicae genetica su quattro grandi tipologiedi mele a polpa rossa. I responsabilidella particolare colorazione sono gliantociani, flavonoidi con proprietà an-tiossidanti. Terence Robinson, dellaCornell University, Geneva (USA), cheha illustrato alcune soluzioni per por-tinnesti resistenti al colpo del fuoco.Walter Rass del Centro di Consulenzaper la Frutti-Viticoltura dell’Alto Adi-ge, ha presentato il prototipo di mac-china per lo scambio della terra sullafila d’impianto. (C. P.)

dall’estero, in particolare di Paesi del-l’Europa dell’est e hanno partecipatodelegazioni da tutti i continenti. An-che “Mondo Agricolo” era presente a“Interpoma”, con un proprio stand edun’ampia distribuzione in fiera delmagazine. Il pubblico della fiera è as-solutamente specializzato:operatori del settore di tuttoil mondo, per la maggiorparte persone che si occu-pano di coltivazione di mele(56,4%), commercializzazio-ne di frutta e verdura(14,9%), altre coltivazioni(7,3%) e commercio di mac-chinari agricoli (4,6%). In-terpoma si è rivelata per imelicoltori un’ottima occa-sione per costruire interes-santi relazioni, anche grazie

La ricerca propone

resistenza multi genetica

e portinnesti innovativi

AT T U A L I TÀ ORTOFRUTTA

La grandemela

Page 52: Mondo Agricolo n.11

Una grande vetrina

che ha aumentatoespositori e visitatori

ed ha rilanciatotutte le più recenti tendenze

dell’agromeccanica

di Claudio Pietraforte

S P E C I A L E E I M A

52| MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2012

Il vento di crisi che soffia sulmercato nazionale delle mac-chine agricole non ha impeditoad Eima International, forte delsuo rango di manifestazione direspiro mondiale, di spegnere i

riflettori con un bilancio davveromolto positivo. La 40ma edizione del-la grande rassegna bolognese dellameccanizzazione per l’agricoltura eil giardinaggio ha infatti messo a se-gno un record assoluto sia in terminidi superficie (140 mila metri quadra-ti), con 1.750 espositori provenientida 40 Paesi, sia per affluenza di pub-blico – 196.192 i visitatori nei cin-que giorni dal 7 all’11 novembrescorsi – e numero di operatori esteri

(32.133), in aumento del22% rispetto alla prece-dente edizione del 2010. Quest’anno più che maidunque Eima Internatio-nal ha offerto un panora-ma straordinariamentevasto delle migliori tec-nologie meccaniche perogni lavorazione e peraziende agricole di ognitipologia e dimensione.Registrando puntual-mente tutte le recentissi-me tendenze nell’ambi-

Eima International rassegna da record

to della meccanizzazione, come quel-la in atto nel comparto motoristicoche viene denominata “downsizing”,vale a dire una riduzione dei volumipur tenendo ferme o incrementandole potenze, abbattendo così i consu-mi senza rinunciare alle prestazioni eal comfort. Un trend ben rappresen-tato, ad esempio, dagli innovativi mo-tori a 6 cilindri Deutz Ag fase 3b (Tier4 interim) montati sui trattori dellanuova serie 7 Ttv di Deutz-Fahr, carat-terizzati da una combinazione di tec-nologie che a parità di potenza ero-gata, sostiene la Casa costruttrice,consentono un risparmio nel consu-mo di gasolio che può arrivare fino al10%. Motorizzazioni di ultima genera-zione anche per il nuovo compattoFendt 500 Vario, equipaggiato conun Deutz a 4 cilindri, 4 valvole per ci-lindro, sistema di iniezione commonrail e tecnologia Scr. In evidenza poi,su questo versante, la rinnovata serie5 di Landini, mossa da motori Perkins854 a 2 valvole common rail omolo-gati Tier 4 interim e con 3,4 litri di ci-

La conferenza stampadi Massimo Goldoni

presidente FederUnacoma

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NOVEMBRE 2012| MONDO AGRICOLO | 53

mercato interno in grave sofferenza,tanto che le cifre fornite da FederUna-coma aggiornate allo scorso ottobreindicano un calo delle immatricola-zioni del 16,6% per le trattrici (17.138unità vendute) e del 5,3% per le mie-titrebbie (375). Purtroppo nel qua-dro generale del sottoutilizzo dei fon-di assegnati all’Italia per i Piani di svi-luppo rurale –dei 17,6 miliardi di eu-ro che rappresentano la dotazionecomplessiva per il periodo 2007-2013 la cifra ancora da impegnare al30 settembre scorso risultava pari aben 9,7 miliardi di euro – particolar-mente critica si rivela la situazionerelativa all’acquisto di nuove macchi-ne e attrezzature agricole previstecome voce finanziabile all’internodella misura 121 dei Psr. «La Federa-zione dei costruttori – ha dichiaratoMassimo Goldoni, presidente di Fe-derUnacoma – ha già in cantiere unpacchetto di proposte da rivolgere alMipaaf e alle Regioni per agevolarel’assegnazione dei fondi e stimolarele imprese agricole ad utilizzarli perla meccanizzazione, che costituiscelo strumento fondamentale per lacompetitività delle imprese stesse eche, come tale, andrebbe inserita investe di elemento strutturale in ognipolitica di sostegno al settore prima-rio». ���

rebbe pari a circa 15 milioni di ton-nellate equivalenti di petrolio, ovverolo stesso quantitativo trasportato daduecento mega-petroliere che po-trebbero così evitare di solcare i ma-ri italiani.Grande come sempre nell’ambitodell’evento fieristico è stata l’atten-zione prestata alle attività informati-ve e di comunicazione, con un calen-dario fitto di oltre cento appunta-menti, tra convegni, conferenze eworkshop, che quest’an-no per la prima volta po-tevano essere seguiti indiretta dal portale di Ei-ma International tramiteuna Web Tv (migliaia gliaccessi da parte di spet-tatori on-line). E tra i te-mi in primo piano all’ul-tima edizione della ma-nifestazione bolognesec’erano i Psr, dai qualipotrebbe arrivare un so-stegno alla domanda dimacchine agricole su un

Goldoni: «Troppo spesso

si perdono i fondi dei PSR.

Non impegnati 9,7 mld»

lindrata (contro i 4,4 litri dei propul-sori previsti fino ad oggi sui trattoridella serie 5).Un alto numero di ditte partecipantiha decretato il successo anche per iSaloni tematici realizzati all’internodi Eima International: Eima Compo-nenti, dedicato alla componentistica,Eima Mia, riservato alle tecnologieper l’agricoltura multifunzionale, edil nuovo Eima Green, rassegna spe-cializzata delle macchine per il gar-dening e la cura del verde con cuiquesto settore è tornato ad essereparte integrante della kermesse bolo-gnese. Tecnologie avanzate, incontritecnici e iniziative di divulgazioneper lo sviluppo delle fonti rinnovabi-li, poi, hanno dominato la scena di Ei-ma Energy, il salone delle bioenergieche ha annoverato, tra i maggiorispunti di interesse, la presentazionedi uno studio sulle biomasse condot-to dall’Enama dal quale è emerso undato stimolante: la quantità di energiaricavabile dai soli residui delle lavo-razioni agricole nel nostro Paese sa-

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Solidità e crescita, in fattu-rato e utile netto, comesolo una realtà globalepuò vantare. Credenziali,quelle del gruppo Cnh,convalidate dalle cifre

fornite durante la conferenza stampatenuta in occasione di Eima Interna-tional. In base ai dati relativi al terzotrimestre 2012, infatti, i ricavi di Cnhhanno raggiunto i 4,1 miliardi di eu-ro, con un incremento del 17,4% ri-spetto allo stesso periodo del 2011.

Conferenza stampa aBologna di Franco Fusignani

presidente e ad del Gruppo

CNH: gli investimenti

in ricerca nel 2013cresceranno del 20%

di Barbara Mengozzi

S P E C I A L E E I M A

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La domanda mondiale di macchineper l’agricoltura è rimasta sostenuta,ha comunicato la società controllatada Fiat Industrial, e le vendite nelcomparto agricolo, che hanno rap-presentato nel trimestre in esame ol-tre l’80% del giro d’affari del gruppo,hanno segnato un incremento del27% in confronto all’analogo periododell’anno scorso, grazie ai maggiorivolumi, ai migliori prezzi e a un mixprodotto più favorevole. Anche permerito dell’ascesa dei ricavi ottenuti

«Meccanizzazionefa rima con innovazione»

Trattore specializzatoNew Holland T3F

in mostra all’Eima

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dalle macchine agricole, l’utile dellagestione ordinaria di Cnh è stato di448 milioni di euro, a fronte di 336milioni di euro nel terzo trimestredel 2011. E, se nei primi nove mesidell’anno in corso la quota di Cnhnell’ambito dei macchinari per l’agri-coltura si è mantenuta in linea con ilmercato – con incrementi per le mie-titrebbie in tutte le aree eccetto Eame(Europa, Medio Oriente e Africa) e Cis(Comunità degli stati indipendenti) –nel terzo trimestre 2012 si registrauna performance mondiale positivasia per i trattori, in particolare nel seg-mento di alta potenza in Nord Ameri-ca, sia per le mietitrebbie, in avanza-mento ovunque ad eccezione delmercato nordamericano, sostanzial-mente stabile. «Siamo un gruppo globale e questaforza ci ha permesso di mantenere lanostra quota mondiale per trattori emietitrebbie, con aumenti all’esteroche compensano l’andamento a duevelocità del mercato europeo e quin-di i risultati meno significativi in Ita-lia, Spagna e Portogallo – hasottolineato Franco Fusi-gnani, presidente e ammini-stratore delegato di Cnh –.Crediamo nell’agricoltura,settore trainante dell’eco-nomia europea, e nella mag-giore crescita che il gruppopuò conseguire attraversouna stretta relazione con inostri concessionari e, so-prattutto, tecnologie sem-pre più innovative. Non acaso gli investimenti in Ri-cerca e Sviluppo quest’an-no sono aumentati del 20%rispetto ai 450 milioni didollari stanziati l’anno scor-so, ed un ulteriore incre-mento del 20% è previstoper il 2013». Nonostante lanon facile situazione, la vi-sione del futuro del merca-to italiano è ottimistica: «Sia-mo convinti assertori delpotenziale del Paese. Le co-se stanno cambiando anchein Italia, che sta vivendo un

Trattori isodiametrici (con le ruote dello stesso

diametro) di New Holland

periodo di riforme strutturali che ciaiuteranno ad uscire dalla crisi».A testimoniare la volontà da parte diCnh di investire nell’agricoltura c’eralo stand bolognese esteso su oltre2.500 metri quadri di superficie, il piùgrande mai realizzato dal gruppo,affollato di nuovi prodotti targatiNew Holland che ha rinnovato legamme di trattori di potenza mediobassa. A cominciare dai compatti spe-cializzati (un trattore specializzato sutre venduto in Europa è firmato NewHolland) che formano la serie T3F:quattro maneggevoli modelli con po-tenze comprese tra i 50 e i 72 cv. Ac-

canto a loro, eredi della serie T5000(130mila unità vendute dal 1995), inuovi multifunzionali e versatili NewHolland T5 (3 modelli dai 99 ai 114cv di potenza), con trasmissione Elec-tro Command, un semipowershiftche consente di cambiare marcia toc-cando semplicemente i pulsanti si-tuati sull’ergonomica leva del cam-bio. Studiati per le aziende zootecni-che, poi, i tre trattori della aggiornataserie T4, equipaggiati di motori Tier4A (Stage IIIB) eroganti potenze tragli 86 e i 107 cv. Grande anteprima,infine, per le nuove serie TI3 e TI4,con cui New Holland ha deciso dirientrare nel settore degli isodiame-trici: sono ben 11 i nuovi modelliproposti (5 della serie TI3 con poten-ze da 22 a 38 cv e 6 della serie TI4con potenze da 48 a 66 cv), ispirati al-la linea Goldoni e disponibili anchenelle versioni articolate e bidirezio-nali, così da rispondere alle esigenzedi chi opera nell’ambito di frutteti, vi-gneti, colture orticole, manutenzionedel verde e urbana. ���

CNH punta

su compatti specializzati

e isodiametrici

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S P E C I A L E E I M A

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La fiammante M410

mix di tecnologia e design

La mietitrebbiaparla italiano

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Che Laverda stia felicemen-te navigando sulla rottadel cambiamento è emer-so con chiarezza dalle nu-merose novità, di immagi-ne e di sostanza, lanciate

quest’anno sul palcoscenico di EimaInternational. A partire dal nuovo lo-go, ridisegnato all’insegna del rigoregrafico in forma più moderna e ac-cattivante ad evocare il dinamismo ela carica propulsiva della casa di Bre-ganze, alla quale Agco Corporation –come dimostrano i corposi investi-menti stanziati dalla multinazionalestatunitense per il potenziamentodello stabilimento vicentino – ha as-segnato un ruolo strategico sul mer-cato europeo nel comparto mieti-trebbie. «Si apre una nuova stagione per La-verda, forte delle sinergiepossibili grazie all’apparte-nenza ad un gruppo inter-nazionale importante co-me Agco, ma anche delprestigio e visibilità di unmarchio corroborato dauna tradizione ultracente-naria», ha dichiarato Fran-cesco Quaranta, vice presi-dent & general managerharvesting Agco, nonchéamministratore delegato diLaverda, nel corso dell’e-vento organizzato presso ilquartiere fieristico bolo-gnese per annunciare alla

Nuova stagione per Laverda

con numerose novità

di immagine e di sostanza. All’ Eima presentatain anteprima assolutala nuova serie M 400

di Stefania Capponi

tecnologia Scr e Doc (Diesel Oxida-tion Catalyst) per ridotti consumi emassima economia d’esercizio, oltreche lunga durata nel tempo; piat-taforma di taglio Free Flow e PowerFlow in vista di una più semplice eproduttiva raccolta del prodotto; si-stema Gsax per l’adeguamento auto-matico della piattaforma di taglio alterreno; sistema Pfr per garantire unflusso omogeneo e costante del pro-dotto. L’avanzato Multi Crop Separator Plus(Mcs Plus), inoltre, consente di diffe-renziare la capacità di separazione inbase a tipologia e condizioni del pro-dotto, mentre i crivelli Hcd (High Ca-pacity Design), regolabili elettrica-mente dalla cabina, rendono possibi-le il controllo continuo sul recuperodella granella. Totalmente riprogetta-ta, l’innovativa cabina Skyline Cabmontata sulla M 410 di Laverda assi-cura all’operatore una visibilità a tut-to campo di giorno, abbinata a livellidi comfort decisamente molto eleva-ti. Nuova anche la gestione elettroni-ca, con l’ausilio del TechTouch Ter-minal, sviluppato ad hoc per il con-trollo totale e immediato delle fun-zioni della mietitrebbia, così comenuova è la leva multifunzione ergo-nomica PowerGrip integrata nelbracciolo del sedile per la massimacomodità di utilizzo. A comporre la nuova serie M Laverdasono complessivamente sette modellia 6 e 5 scuotipaglia: M 400 e M 410

per il lavoro in pianura, M400 e M 410 Riso, con batti-tore, controbattitore ed ele-menti specifici per il riso econ cingolatura, M 400 LC eM 410 LC, con l’esclusivo si-stema di livellamento Level-ling Concept ad azione late-rale per un perfetto assettodella macchina su penden-ze trasversali fino al 20%, edinfine M 400 LCI (Integrale),modello che in più permet-te di lavorare in piena sicu-rezza e comfort anche apendenze del 30% in salita edel 10% in discesa. ���

stampa e agli operatori del settore inuovi prodotti e progetti dello stori-co brand. Presente nello stand, in ve-ste di ospite d’eccezione, l’affasci-nante e grintosa Giusy Buscemi, missItalia 2012, madrina ideale delle bellee italianissime macchine firmate La-

verda. «Attualmente siamo l’unicomarchio che vanta una produzionedi mietitrebbie interamente realizza-te in Italia – ha ricordato Quaranta –.Questa è casa nostra e guardiamo alfuturo con fiducia, nella prospettivadi arrivare nel 2016 a produrre2.000-2.500 unità all’anno, e consempre nuovi contenuti tecnologici,oltre che di assoluta qualità, espressida una gamma in continua evoluzio-ne». Primo step in questa direzione lanuova serie M 400 Laverda, sintesiperfetta di tecnologia d’avanguardiae curatissimo design. E riflettori pun-tati, in particolare, sul top di gamma,la fiammante M 410, presentata in an-teprima assoluta a Bologna: innovati-va, efficiente e affidabile mietitrebbiaconvenzionale tutta nuova nella cabi-na e nel look. Le soluzioni tecniche sirifanno all’esclusivo e rinomato siste-ma Laverda: motore ecologico AgcoPower Stage IIIB da circa 410 cv, a

L’ad Francesco Quaranta:

«L’obiettivo è arrivare a produrre

nel 2016 circa 2500 unità l’anno»

Francesco Quarantaamministratore delegato di Laverda e Miss ItaliaGiusy Buscemi

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58|MONDO AGRICOLO |NOVEMBRE 2012

difficoltà economiche del momento– ha aggiunto Donatacci – ma faccia-mo parte di un gruppo presente incento Paesi in tutto il mondo e pos-siamo permetterci di guardare al fu-turo con una discreta dose di ottimi-smo». In mostra presso lo stand Kuhn ben12 novità, in linea con la determina-zione a mantenere alto il ritmo del-l’ampliamento della propria gammasviluppando almeno una decina dinuovi prodotti all’anno, suddivisi trale diverse categorie in listino: mac-chine idonee a supportare ogni ge-nere di scelta agronomica – vedi intal senso precision farming, agricol-tura conservativa e sostenibile, ovve-ro i tre grandi progetti di Kuhn per il2013 – senza trascurare le pratichepiù classiche come l’aratura. Tra lenuove proposte dedicate ai maiscol-tori orientati alle tecniche di minimalavorazione spicca l’abbinamentodello Striger, per la lavorazione a stri-sce, con la seminatrice di precisione

S P E C I A L E E I M A

Conferenza stampa

di Donatacci, general

manager di Kuhn: tre

grandi progetti per il 2013

per precision farming,

agricoltura conservativa

e sostenibile

di Barbara Mengozzi

Tecnologiaanticrisi

Una gamma completa, ri-volta ad un ampio seg-mento di mercato checoinvolge tanto le tec-niche di coltivazionetradizionali quanto

quelle più innovative, coniugata aduna solida partnership con la propriarete di vendita per garantire innova-

zione e servizi di alto livello. È la ri-cetta che sta regalando a Kuhn pa-recchie soddisfazioni anche in Italia enon solo nel settore delle macchineper la fienagione, core businessaziendale. Dopo aver chiuso il 2011 con un fat-turato di 26,1 milioni di euro (in au-mento del 10,5% rispetto all’annoprecedente), la filiale italiana delgruppo francese si avvia infatti a con-fermare un simile risultato anchequest’anno. «Gli indicatori di fine ot-tobre ci consentono di prevedereper il 2012 le stesse cifre registratel’anno scorso», ha comunicato Gio-vanni Donatacci, general manager diKuhn Italia, durante la conferenzastampa organizzata nell’ambito di Ei-ma International. E la kermesse bolo-gnese ha ancora una volta visto la ca-sa di Saverne lanciata verso la full-li-ne, così da poter fornire soluzioni “sumisura” per tutte le tipologie di azien-de agricole e diversificare le voci delgiro d’affari. «Siamo coscienti delle

Tecnologiaanticrisi Lavorazione a strisce

con lo Striger

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Maxima 2: un efficientecantiere capace di offrireottimi risultati laddove ladisponibilità idrica sia criti-ca. I vantaggi offerti dall’ac-coppiata Striger + Maxima2 derivano in particolaredall’unione della lavorazio-ne a fascia “Strip Till”, chefavorisce un più veloce ri-scaldamento del letto di se-mina, con una seminatriceottimizzata per la seminasu minimum tillage. Sem-pre nel settore della lavora-zione del terreno, l’altra importantenovità targata Kuhn è l’aratro Vari Ma-ster 152 Gd T, dotato dell’innovativocorpo C7, studiato specificatamenteper ottimizzare l’aratura su stocchi dimais. Si tratta di un aratro portato, alarghezza di lavoro regolabile idrauli-camente con bullone di sicurezza atrazione, particolarmente robustograzie all’alta qualità dei materiali uti-

lizzati e alla testata monoblocco in-deformabile di progettazione esclusi-va Kuhn. Ha poi debuttato a Bologna la nuovaCombiliner Venta Ncr, combinata di

semina in linea con erpicerotativo ripieghevole, desti-nata alle semine sia su ter-reni lavorati con tecnicasemplificata sia dopo aratu-ra, equipaggiata con barra“Seedflex” che assicura unasemina di precisione anchea velocità elevata e in gradodi coniugare al meglio por-tata di lavoro e compattez-za nel trasporto. In eviden-za all’Eima, infine, l’irroratri-ce trainata Metris, dalle ele-vate prestazioni e destinata

alle aziende con policolture, coltureorticole estensive, cerealicole. Nono-stante le dimensioni compatte, la Me-tris offre un serbatoio della capacità di3.200 o 4.100 litri e barre in alluminioda 18 a 36 metri integrate nella sago-ma della macchina, con sospensioniEquilibra che provvedono a mantene-re corretta la posizione della barra nel-le tre dimensioni disponibili. ���

Aratro VM152robustezza

e indeformabilità

Page 60: Mondo Agricolo n.11

60|MONDO AGRICOLO |NOVEMBRE 2012

ad aprire nuove strade per tutte le fa-

miglie di prodotto del gruppo cunee-

se. E in effetti il Turbofarmer 50.8

rappresenta davvero – come è stato

evidenziato nel corso dell’incontro

con la stampa da Andrea Bedosti, di-

rettore commerciale della società di

San Defendente – un concentrato di

tecnologie brevettate Merlo, con spe-

cifiche fortemente innovative che

hanno consentito al nuovo telescopi-

co di aggiudicarsi il premio Novità

Tecnica all’Eima di quest’anno. Un

premio guadagnato in primo luogo

grazie al sistema Merlo per il control-

lo dinamico del carico, l’M Cdc, stu-

diato per consentire un lavoro in pie-

na sicurezza all’operatore che può vi-

S P E C I A L E E I M A

Il gruppo Merlo presenta

il nuovo telescopico

che si è aggiudicato,

per il controllo dinamico

del carico, il premio Eima

“Novità Tecnica”

di Barbara Mengozzi

Riconfermando il pro-

prio profilo di leader

dell’innovazione tecno-

logica nel campo dei

sollevatori telescopici e

l’attenzione alle mute-

voli esigenze del mercato, il gruppo

Merlo è approdato all’Eima Interna-

tional con le sue ultime importanti

novità, puntando sull’offerta di una

gamma di prodotti per l’agricoltura

sempre più completa e arricchita di

contenuti, tecnologici e applicativi,

di assoluta avanguardia.

Debutto bolognese, innanzitutto, per

il Turbofarmer 50.8, il nuovissimo te-

lescopico professionale per uso agri-

colo frutto di un concept destinato

Sollevando l’innovazione

Nuovo telescopicoprofessionaleper uso agricolo :Turbofarmer 50.8

Page 61: Mondo Agricolo n.11

traino di rimorchi fino alle 20 tonnel-

late. Al comfort per chi lavora con il

Turbofarmer 50.8 provvede, infine, la

nuova cabina sospesa, rinnovata nel

design e potenziata nei più elevati

standard raggiunti in termini di visi-

bilità, ergonomia e dotazioni tecno-

logiche.

L’altra grande novità tenuta a battesi-

mo da Merlo alla rassegna bolognese

è la nuova versione del versatile Mul-

tifarmer 40.9 CS, nato dallo stesso

concetto progettuale del Turbofar-

mer 50.8. Munito di un attacco a tre

punti posteriore di categoria III con

un sollevatore idraulico da 7 tonnel-

late, il nuovo Multifarmer 40.9 CS of-

fre lo stesso impegno di un trattore

agricolo con in più il vantaggio di

usufruire di un braccio telescopico a

tre sezioni che può arrivare a 9 metri

alla massima estensione. Tra i requisi-

ti di punta, poi, figurano la trasmissio-

ne idrostatica, la trazione integrale

permanente e la sterzatura delle

quattro ruote con tre modalità. ���

Sul display del Turbofarmer

le informazioni sulla stabilità

per lavorare in sicurezza

sualizzare in tempo reale su un am-

pio display tutte le informazioni rela-

tive alla condizione di stabilità del

mezzo.

L’altra duplice innovazione del Tur-

bofarmer 50.8 premiata a Bologna è

l’M Cvtronic con Epd, ultima evolu-

zione dell’esperienza Merlo nel set-

tore delle trasmissioni idrostatiche

per una massima produttività e ridot-

ti consumi di carburante.

Si tratta, nel caso dell’M Cvtronic, di

una trasmissione a variazione conti-

nua dotata di due motori idrostatici

che lavorano in tandem o singolar-

mente a seconda delle situazioni

operative e questo consente di tra-

sferire la massima coppia alle basse

velocità (fino a +15% rispetto ad una

trasmissione idrostatica convenzio-

nale) e di generare una velocità fino

a 50 km/h (limitata in base alle spe-

cifiche normative vigenti nei vari

Paesi).

L’M Cvtronic lavora poi sinergica-

mente con l’Epd (Eco Power Drive),

sistema esclusivo firmato Merlo che,

controllando elettronicamente i prin-

cipali parametri di funzionamento

del motore diesel e dei motori idrau-

lici, è in grado di gestire in modo “in-

telligente” il livello di performances

richieste al mezzo da parte dell’ope-

ratore, a tutto vantaggio delle presta-

zioni e del risparmio energetico (gra-

zie all’Epd, dichiarano in casa Merlo,

si arriva ad una riduzione dei consu-

mi del 30%). Caratterizzato da grande

manovrabilità, il nuovo Turbofarmer

50.8 assicura una capacità di carico

di 5 tonnellate con 8.800 kg di peso

macchina e presenta nella parte po-

steriore una presa di forza meccanica

in grado di erogare 135 hp con albe-

ro di uscita normalizzato, alla quale si

aggiungono la barra e il gancio per il

Page 62: Mondo Agricolo n.11

62|MONDO AGRICOLO |NOVEMBRE 2012

con forza sul pedale dell’innovazioneche Firestone, sostenuta dai semprepiù consistenti investimenti di Brid-gestone nel settore agricolo, puntaad incrementare la propria quota dimercato che in Italia è attestata al18% nel segmento dei radiali. Nell’ar-co degli ultimi due anni è stata rin-novata larga parte della gamma conl’introduzione di pneumatici che aiu-tano a migliorare la resa, l’efficienza ela redditività delle aziende agricole.L’ultimo nato, il Performer 65, che af-fianca le serie 85 e 70 già lanciate sulmercato, offre agli agricoltori i bene-fici di un prodotto che garantiscemaggiore velocità (fino a 70 km ora-ri dove consentito), maggiore capa-cità di carico, maggiore comfort dimarcia durante la guida e minorecompattazione del terreno rispetto alprecedente Firestone R9000 Evo, purassicurando lo stesso livello di trazio-ne e le stesse caratteristiche di auto-pulitura e resistenza ai tagli. Progetta-to presso il centro di ricerca Bridge-stone in Italia e prodotto nello stabi-limento dedicato alla produzione de-gli pneumatici agricoli di Puente SanMiguel, in Spagna, il nuovo Performerè caratterizzato dall’esclusivo rampo-ne a doppia angolazione (dual-an-gle), da un profilo del battistrada piùpiatto e da una maggiore flessibilitàdei fianchi. Guardano al futuro anchegli pneumatici Maxi Traction, proget-tati per trattori di elevata potenza, alfine di sopportare carichi pesanti eaumentare la velocità su strada, ed ar-ricchiti della innovativa tecnologia IF(Increased Flex technology). Per dare valore aggiunto ai propripneumatici Firstone si affida alla reteAgri Point, un network di rivenditoriindipendenti specializzati in pneu-matici per l’agricoltura e in grado dioffrire un servizio qualificato. Da se-gnalare, infine, nell’ottica di fornirealle aziende agricole delle soluzionicomplete, l’applicazione persmartphone che calcola la correttapressione di gonfiaggio degli pneu-matici in base al peso e alla velocitàdel mezzo impiegato.

(B. M.)

S P E C I A L E E IMA

Firestone presenta

il radiale agricolo

più grande del mondo

Il nuovo DT23 nella misuraF850/75R42, lo pneumatico ra-diale più grande del mondo de-stinato al settore dell’agricoltu-ra, è stato il protagonista dellostand di Firestone, il marchio

agricolo della giapponese Bridgesto-ne, all’ultima edizione dell’Eima In-ternational. Prodotto negli Usa e pro-gettato per i trattori pesanti di nuova

generazione che superano i 500 ca-valli di potenza, il gigantesco DT23ha un diametro complessivo di 2,32metri, pesa 510 kg e possiede una ca-pacità di carico a 1,6 bar di 9,5 ton-nellate per velocità fino a 50 km ora-ri. Il DT23 impiega la nuova tecnolo-gia “Advanced Deflection” di Firesto-ne che permette allo pneumatico ditrasportare carichi superiori con unapiù ampia area di contatto con il ter-reno rispetto agli pneumatici radialistandard. Ed è proprio spingendo

DT23, gomma big

destinata a trattori

con più di 500 cavalli

Pneumatici da guinnessPneumatici da guinness

Page 63: Mondo Agricolo n.11

L’appuntamento mondialedell’agricoltura performante

e sostenibile

24 > 28 FEBBRAIO 2013

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P A R I S N O R D V I L L E P I N T E - F R A N C I A

SALONE MONDIALE DEI FORNITORI DELL’AGRICOLTURA E DELL’ALLEVAMENTO

Page 64: Mondo Agricolo n.11

A T T U A L I T À D A L L E I M P R E S E

Fornire al la propr iaclientela motori proget-

tati e costruiti per assicura-re potenza elevata, conti-nuità operativa, sicurezza,durata ed economicità, te-nendo ben presente un al-tro aspetto fondamentaleche è la salvaguardia del-l’ambiente. Questa, in sintesi, la “mis-sion” di ETS-Engine Tech-nology Solutions, un’azien-da giovane ma già all’avan-guardia nella fornitura dimotori per la generazionedi energia e calore.Alla qualità dei prodotti ga-rantita da due marchi dipunta come Man e Motor-tech, di cui è ETS è impor-tatore ufficiale per l’Italia el’Austria, fa da supporto lacompletezza della gammache spazia dai motori die-

sel a quelli alimentabili congas naturale o biogas, perarrivare ai moduli costituitida motori a gas Man ac-

cessoriati Motortech, com-pleti di generatore, telaiocon sistema di supporto ecassetta di derivazione.ETS, spiegano i tecnici del-la ditta che ha sede a Pa-dova, pone grande atten-zione, vista la crescente ri-chiesta di energia sosteni-bile, alla cogenerazione ealle fonti rinnovabili: se, in-fatti, l’elevato rendimentomeccanico e termico con-tribuisce di per sé a dimi-nuire l’impatto energeticosull’ecosistema, risulta an-che fondamentale offriremotori in grado di funzio-nare a biogas da deiezionianimali, da rifiuto umido,dadepuratore, da gas da di-scarica o da biodiesel EN14214. Da qui la scelta diETS,azienda certificata Iso9001, di investire, a dispet-to della crisi economica inatto, nello sviluppo tecno-logico, dotandosi, con il so-stegno dei propri partner,

di una struttura industrialedi tutto rispetto che per-mette di soddisfare ogni ri-chiesta dei clienti.Conferi-sce ulteriore valore ag-giunto a prodotti al top perperformance, affidabilità ecaratteristiche tecniche,una qualificata assistenzapostvendita consideratadeterminante ai fini di unagestione economica degliimpianti. Assistenza e service a 360°equivale ad una presenzacostante di ETS, con com-petenza e professionalità,afianco del cliente: dallascelta del motore che me-glio risponde alle sue esi-genze all’intervento imme-diato in caso di necessitàcon fornitura di ricambioriginali, senza trascurareil servizio di noleggio digruppi elettrogeni nella fa-scia di potenza da 28 a1.000 kW, all’insegna dellamassima flessibilità. �

�SOLUZIONI “SU MISURA” PER GLI IMPIANTI DI COGENERAZIONE

ETS, motori nel rispetto dell’ambiente

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NOVEMBRE 2012| MONDO AGRICOLO |65

O R G A N I Z Z A Z I O N E E T E R R I T O R I O

quentava i migliori ambienti intellettua-li romani e toscani, mettendo a frutto lasua straordinaria capacità di ascolto e diriflessione ed instaurando solide amici-zie con autorevoli personalità di ognisettore della cultura e della scienza. Eraun convinto sostenitore della compe-tenza e chiamava a collaborare al rag-giungimento dei suoi obiettivi personepreparate e capaci, che era abilissimo a

Simone Velluti Zati ci ha lasciati. Aveva86 anni, quaranta dei quali dedicati conpassione al sindacalismo agricolo, pri-ma come dirigente dell’ANGA (Asso-ciazione Nazionale Giovani Agricoltoridella Confagricoltura), poi come cofon-datore e presidente dell’Agriturist e dialtri enti della Confagricoltura.L’Agriturist fu la sua “creatura”. Lofondò, con Rinaldo Chidichimo, nel1965, e ne fu presidente per 33 anni, fi-no al 1998. E, alla guida dell’Agriturist,“inventò” l’agriturismo italiano, ispiran-dosi alle esperienze di turismo ruralematurate in Francia e in Gran Bretagnaalla fine degli anni cinquanta.Era uomo aperto al nuovo edi vasti interessi, curioso so-prattutto di urbanistica, so-ciologia, archeologia, pittura,fotografia, psicanalisi; appas-sionato di equitazione e cac-cia. Frequentava esponentipolitici di ogni partito, pur-chè intelligenti e preparati; gli“altri” li bollava con graffian-te ironia toscana, pur nontrascurando una sana diplo-mazia dell’opportunità. Fre-

CORDOGLIO PER LA SCOMPARSA DI SIMONE VELLUTI ZATI

L’uomo che inventò l’agriturismo

riconoscere e coinvolgere. Ebbe la capa-cità di convincere chi “contava” sullabontà della sua idea di agriturismo, intempi (la metà degli anni sessanta) incui si parlava solo di industria e di urba-nizzazione, mentre l’agricoltura portaval’amara bandiera dell’arretratezza e dellapovertà. E, nel 1985, il suo sogno di ve-dere l’agriturismo disciplinato da unalegge dello Stato, si realizzò. Velluti Zati fu anche precursore della ri-scoperta dei prodotti tipici dell’agricol-tura, del coinvolgimento responsabiledegli agricoltori nella difesa della natu-ra, della salvaguardia e della valorizza-zione del paesaggio rurale; tutti temiche allora erano pochissimo considera-ti, mentre oggi sono di grande attualità.Uscì dalla scena, dell’agricoltura e delsindacalismo, decidendo da sé, primache altri decidessero per lui, come avevasempre fatto. Nel 1997, vendette la suaazienda agricola, “Il Palagio”, al musici-sta inglese, Sting, che in quel luogo rico-nobbe l’ambiente ideale per nutrire lasua ispirazione artistica e soddisfareuno stile di vita sensibile alla natura, al-la tradizione, alla ruralità. Nel 1998, la-sciò la presidenza dell’Agriturist propo-nendo come successore Riccardo RicciCurbastro che fu poi eletto all’unani-mità. Negli anni seguenti si dedicò aisuoi tanti interessi, continuando tutta-via a seguire affettuosamente l’attivitàdell’Agriturist e a frequentare gli incon-

tri dell’Accademia dei Geor-gofili, di cui era membroemerito. Fino all’ultimo fu acuto os-servatore delle vicende politi-che, cui aveva partecipato,prima da giovanissimo parti-giano, e poi da infaticabilepromotore di idee, progetti,convegni e manifestazioni adalto contenuto innovativo elungimirante attenzione alloscenario internazionale.

Giorgio Lo Surdo

I tre presidenti di Agriturist

da destra: Simone Velluti Zati,

Riccardo Ricci Curbastro,

Vittoria Brancaccio

Simone Velluti Zaticofondatore e primopresidente di Agriturist

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O R G A N I Z Z A Z I O N E E T E R R I T O R I O

dotto. “E’ necessario tracciare le produ-zioni di latte di bufala, insistendo suicontrolli per la produzione di mozzarel-la Dop degna di questo nome e ricono-scimento”, ha osservato l’On. DanielaNugnes, aprendo alla istituzione di untavolo tecnico per affrontare tutti gliaspetti più controversi. “Il momento è particolare e difficile e sedebbo dire che il Governo ha una atten-zione per il settore agricolo direi unabugia – ha affermato il presidente diConfagricoltura, Mario Guidi, conclu-dendo i lavori -. Ci hanno dato l’IMUsui beni strumentali, che non trova al-cuna giustificazione, ma è giusto rico-noscere che la credibilità internazionaleè cresciuta e finalmente a livello comu-nitario si affrontano le modifiche dellaPolitica comune con decisione”. Il nododa risolvere, a parere di Guidi, è tuttonazionale. “Non è ammissibile – ha det-to - per i PSR accreditare presso la UEventi Regioni. La Politica Agricola Co-mune dovrà avere un unico programmanazionale che potrà ammettere dellespecificità locali. Non è più possibileavere complesse misure di finanzia-mento che non garantiscono neanche ilriconoscimento agli agricoltori delleprovviste comunitarie”.

Confagricoltura Caserta ha proposto, inun convegno, un’ampia riflessione conil presidente della Commissione Agri-coltura Russo e il presidente Guidi, daltitolo accattivante: “L’agricoltura che vo-gliamo, l’Italia che sogniamo”. “Siamoconsapevoli che occorre maggior orga-nizzazione, modernizzazione e innova-zione e che tutto ciò comporta nuovi in-vestimenti”. Ha detto il presidente diConfagricoltura Caserta, Raffaele Puo-ti, che ha anche ribadito la necessità diridisegnare il sistema di sostegni euro-pei e nazionali, destinandoli solo a colo-ro che con le loro coltivazioni e con lacura dell’ambiente assicurano lo svilup-po al territorio.Michele Pannullo, presidente regionaledi Confagricoltura ha coordinato i lavo-ri. L’On. Paolo Russo, presidente dellaCommissione Agricoltura della Came-ra, ha fatto un’ampia panoramica degliscenari che si prospettano, mettendo inevidenza che bisogna bisogna sceglierequale ruolo affidare alla politica comu-ne e razionalizzare il sistema degli inter-venti. Entrando nello specifico, a pro-posito della tracciabilità del latte di bu-fala, ha invitato gli attori della filiera atrovare una linea comune nel rispettodelle caratteristiche tradizionali del pro-

RUSSO E GUIDI AL CONVEGNO DI CASERTA

L’Italia che vogliamo

Una prima edizione di suc-cesso per il ‘Salone delle Iden-tità Territoriali’, il nuovo ap-puntamento sulle eccellenzedei territori organizzato daFiera di Genova in collabora-zione con Anci Liguria,Compagnia dei Sapori e Ac-cademia delle Imprese Euro-pea, ha ottenuto il patrociniodell’ ANCI Nazionale, di Ro-ma Capitale e di FondazioneCarige. La manifestazione haanche ottenuto il patrociniodi Confagricoltura Liguria.

FEDERLIGURIA

SAPORI E IDENTITÀ

È stato firmato nella sede diConfagricoltura Roma, l’ac-cordo per il rinnovo del CPLoperai agricoli e florovivaistiper la Provincia di Roma. Loha annunciato il presidenteMassimiliano Giansanti, cheha sottolineato “il senso di re-sponsabilità della trattativa,da parte dei sindacati dei la-voratori e delle Organizzazio-ni datoriali, nonostante le dif-ficoltà che, a livello nazionale,stanno caratterizzando l’at-tuale fase economica”.

ROMA

CONTRATTO OPERAI

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A T T U A L I T À D A L L E I M P R E S E

� PRESENTATA A CREMONA LA NUOVA GAMMA DI COGENATORI

“AB Energy” punta sulla Linea Rossa

“AB Energy" in occasione dellaFiera del Bovino da latte e di

Italpig a Cremona, ha presentato l’in-novativa gamma di cogeneratori dipiccola taglia, ideali per impreseagro zootecniche. Sono stati moltissi-mi gli allevatori che, a Cremona Fie-re, hanno voluto conoscere diretta-mente e in anteprima le caratteristi-che di questi impianti: una vera novitàcon la quale il Gruppo leader in Italianel settore della cogenerazione ri-sponde all’evoluzione delle normati-ve riguardanti la produzione di ener-gia da biogas. I moduli di cogenera-zione della Linea Rossa sono im-pianti di piccole dimensioni (da 63 a600 kW) con tutta la riconosciuta ecollaudata affidabilità che contraddi-stingue i cogeneratori AB; sono ali-mentati a biogas prodotto da refluianimali, ai quali possono essere ag-giunti colture dedicate o sottoprodot-ti di origine biologica. Installabili fa-cilmente in aziende agrozootecnichedi ogni dimensione, uniscono vantag-gi economici sicuri ed ecostenibilità.Fin dal 1997 Ecomax®, la soluzionemodulare in container, si è affermatacome tecnologia per la cogenerazio-ne basata sui migliori principi di ver-satilità, compattezza ed elevateperformance energetiche. La nuovaLinea Rossa è parte integrante diquesto progetto, interamente conce-pito in AB ed evoluto fino a diventareil principale riferimento tecnologicoe di mercato della cogenerazionemoderna, in tutta Europa. Il successodi Ecomax® (oltre 700 impianti finoad oggi installati) è il risultato di un’i-dea che continua a crescere sulla ba-se della qualità. Gli impianti della Li-nea Rossa assicurano la massimaefficienza energetica, in particolareper quanto riguarda la produzione el’impiego dell’energia termica. Si

produce energia elettrica per la ces-sione in rete e contemporaneamentesi ottiene calore per riscaldare le stal-le e per le tante necessità della filieradegli allevamenti zootecnici. La gestione dei nuovi moduli di co-generazione è particolarmente sem-plice, grazie anche ad una accessibi-lità totale al vano motore e a tutta lacomponentistica. Inoltre l’assistenzaè garantita direttamente da AB graziealla propria società dedicata. Ogniimpianto, anche il più piccolo, è mo-nitorabile in remoto su personal com-puter, tablet o smarthphone. L’espe-rienza AB e la qualità del prodotto ga-rantiscono il massimo dell’affidabilitàe il top delle performance nel lungoperiodo (durata incentivo 20 anni).Un investimento facilmente ammor-tizzabile e destinato ad elevati rendi-menti sia in termini di produzione dienergia elettrica che di efficienza ter-

mica. Il Gruppo AB opera da oltre 30anni nel settore della cogenerazionee della valorizzazione energetica difonti rinnovabili. Oggi conta 13 so-cietà operative e più di 500 dipen-denti ed è l’unica realtà in grado digestire in proprio tutto il ciclo di rea-lizzazione di un impianto di cogene-razione: consulenza, progettazione,produzione, installazione e avvia-mento con un servizio a 360°. Ciòconsente ad AB di accumulare unknow how che non ha eguali, di co-noscere perfettamente ogni peculia-rità del prodotto e di garantire l’effi-

cacia delle attività anche nel postvendita. Leader assoluto in Italia, ilGruppo AB si sta espandendo anchein Europa: in Spagna con filiali a Bar-cellona e Madrid (2007), in Romania(2009), in Polonia (2010), in Serbia eCroazia (2011) e da quest’anno an-che in Repubblica Ceca. �

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O R G A N I Z Z A Z I O N E E T E R R I T O R I O

trimenti non si va lonta-no”. Per il presidente diConfagricoltura Foggia,Onofrio Giuliano, per ilpomodoro da industriaè necessario mettere inpiedi una sorta di arbi-trato che abbia potere dicontrollo e di verifica deicosti produttivi. “Po-trebbe essere il ministe-

ro dell’Agricoltura ad organizzarlo – haproposto -. Credo che un soggetto terzodebba intervenire in questo momentoper verificare la credibilità dei numeri.Noi diciamo che 8 euro al quintale per ilpomodoro tondo e 9 euro per il lungosono prezzi fuori mercato. Se ci sbaglia-mo non devono essere le industrie a dir-celo, ma un organo che sia effettivamen-te super partes”. Dunque quello di Con-fagricoltura non è ancora un ultimatum,ma potrebbe diventarlo se il negoziatofra le organizzazioni agricole e l’Anicav(l’associazione che raggruppa le indu-strie più importante al Sud) dovesse re-gistrare l’ennesimo nulla di fatto. “L’in-terprofessione deve lavorare alacremen-te per fissare il prezzo – l’auspicio di Gui-di –. Altrimenti gli agricoltori decide-ranno di conseguenza: non credo chesuccederà niente, se per un anno non sisemina, la gente in campagna è stanca diaspettare qualcosa che non arriva mai”.

“Subito l’interprofessio-ne per raggiungereun’intesa sui prezzi. Al-trimenti fermarsi un an-no non sarebbe la finedel mondo”. Lo ha dettoMario Guidi, presidentedi Confagricoltura, in-tervenendo all’assem-blea generale dei circa8mila iscritti all’organiz-zazione agricola in Capitanata. Il pomo-doro da industria in provincia di Foggiaè coltivato su 20mila ettari e con la Ro-magna rappresenta il principale bacinoeuropeo. Confagricoltura chiede conforza la ripresa della trattativa agricolto-ri-industrie per la determinazione di unprezzo più equo che remuneri adeguata-mente il lavoro dei produttori. “Siamopreoccupati per la totale assenza di pro-grammazione di un mercato ormai sta-bilmente in mano alle industrie di tra-sformazione. La prossima campagna –ha detto Guidi – potrebbe verificarsiuna scarsissima disponibilità di prodot-to, proprio perché c’è ormai poca vo-lontà a coltivarlo a prezzi così bassi, op-pure potremmo ritrovarci con un esu-bero produttivo, cosa già avvenuta inpassato, proprio perché non c’è il mini-mo controllo. Non possiamo andareavanti così, i sistemi agricoli devono tro-vare tra loro un modello di relazione, al-

GIULIANO E GUIDI A FOGGIA

Interprofessione Pomodoro

Confagricoltura Torino in-contra ‘a tavola’, in un noto ri-storante a Torino, il Bord Bia(ente dei prodotti alimentariirlandesi), con il direttoreJohn Keane e l’ambasciatoreIrlandese in Italia. è stato l’oc-casione per promuovere undialogo tra i prodotti irlandesie quelli piemontesi. Una sera-ta “sperimentale” che potreb-be aprire le premesse per unacollaborazione fra Bord Bia eConfagricoltura.

TORINO, INCONTROA TAVOLA

"Tutelare chi opera nella lega-lità". Lo ha detto MassimoFranco, presidente di Confa-gricoltura Siracusa a proposi-to di una truffa avvenuta aidanni dell'Ue, sugli illeciti fi-nanziamenti comunitari perla trasformazione industrialedegli agrumi denunciata nellaPiana di Gioia Tauro dal NACdei carabinieri di Salerno. "Leforze dell'ordine hanno com-piuto un’importante operazio-ne a tutela degli agricoltorionesti: occorrono maggioricontrolli sulla filiera agricola.

SIRACUSA, FRANCOSULLA LEGALITÀ

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LA NUOVA STRATEGIA DI SYNGENTA L’agricoltore al centro con offerte integrate

O S S E R V A T O R I O

S oluzioni integrate,specifiche per coltu-

ra, disponibili su largascala. La “rivoluzione”annunciata da Syngentaun paio di anni fa, con l’o-biettivo di rispondere inmodo sempre più esau-riente alle effettive esi-genze degli agricoltori, èentrata nella fase dellapiena operatività offrendorisultati importanti e tan-gibili. Com’è noto, supe-rata la logica di un’offertaorganizzata per Paesi eper tipologie di prodotto,il primo grande gruppoaziendale interamentededicato all’agribusinessha messo insieme lecompetenze nel campodelle sementi (Seeds),degli agrofarmaci (CropProtection) e della lottabiologica (Bioline) an-dando a calare la propriastrategia fortemente in-novativa su nove colture:Riso, Oleaginose, Cannada Zucchero, Colturespeciali, Spazi verdi e flo-ricole, Mais, Orticole,Soia e Cereali. Un “modus operandi” sa-pientemente riprodottonel Syngenta Demo Day,la grande manifestazioneitinerante organizzatadalla multinazionale in di-versi Paesi, con il coinvol-gimento di 26mila perso-ne complessivamente, efinalizzata ad illustrare aiprincipali stakeholdercome, attraverso un cam-biamento epocale nellaproduttività agricola, sipossa garantire una mag-

uno introduttivo sulla nuo-va strategia – e hannoavuto modo di scoprire lespecifiche esigenze diciascuna coltura, le parti-colari sfide che chi le col-tiva deve affrontare, e lesoluzioni che attraversol’innovazione Syngenta èin grado di offrire. Si ètrattato di un tour alta-mente stimolante anche esoprattutto per la concre-tezza delle esperienze il-lustrate, alla luce dellequali l’impegno di Syn-genta di aumentare laproduttività con meno ri-sorse è tutt’altro che uto-pia. Un esempio emble-matico ci è offerto da Te-gra, soluzione integrataper il riso che in India haletteralmente cambiato ilmodo di coltivare questo

germinate (alte una deci-na centimetri) che ven-gono messe a dimora datrapiantatori in franchi-sing provvisti di appositemacchine. La tecnica deltrapianto meccanizzato,in sostituzione di quellomanuale, ad alta intensitàdi manodopera e proble-matico, abbinata all’im-piego di semi conciati dialta qualità con tecnolo-gia integrata nei vassoi dasemenzaio e all’adozionedi appositi protocolliagronomici, ha determi-nato un aumento mediodel 30% delle rese per et-taro, corrispondente adun profitto extra di 270dollari, sempre per etta-ro, e ad un allettante ritor-no del 150 per cento sul-l’investimento. Le soluzio-

ni messe a punto da Syn-genta, che ogni anno in-veste consistenti risorsein attività di ricerca e svi-luppo, interessano tutto ilciclo di vita del riso, dalseme al raccolto, e han-no permesso alla multi-nazionale, di incremen-tare quest’anno del 20%circa il proprio fatturatoper questa coltura, nellaquale detiene la leader-ship, con la previsione diarrivare nel 2015 ad ungiro di affari di un miliar-do di dollari, grazie all’e-spansione del progettoTegra, a mirate partner-ship tecnologiche ecommerciali e alla diffu-sione degli ibridi, dellesottospecie sia Indica siaJaponica, in tutti i merca-ti. Si tenga presente, in-fatti, che le varietà ibridesi distinguono per la for-te radicazione e la rapi-dità di accestimento, maal di fuori della Cina me-no del 5% del riso colti-vato è ibrido. Ulteriori esempi dell’in-tegrazione virtuosa tragenetica ed agrofarma-ci, relativi a orticole, maise soia, verranno illustratinei prossimi numeri. Al-l’interno di tutte le novecolture gli agricoltoripossono trovare le solu-zioni specifiche di cuihanno bisogno per avereraccolti di qualità e quan-tità, nel rispetto dellepersone, dell’ambiente,delle tradizioni e dellepeculiarità dei territori.

Barbara Mengozzi

Luigi Radaelliamministratore delegato

di Syngenta

giore sicurezza alimenta-re in un mondo semprepiù densamente popola-to. Il 15 novembre scorsol’edizione italiana ha fattotappa a Torino dove, al-l’interno del Lingotto Fie-re oltre 400 persone sonostate accompagnate at-traverso 10 padiglioni –uno per ogni coltura più

cereale, consentendo atanti piccoli coltivatori, lacui economia è basata sulriso, di cominciare la col-tivazione quando questaha superato le fasi più de-licate, durante le quali èalto il rischio di stressgerminativo. Tegra pre-vede la distribuzione airisicoltori di piantine pre-

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70| MONDO AGRICOLO| NOVEMBRE 2012

Autoapprendimento con Enapra

CORSO SU “OFFICE” PER IL PERSONALE

FORMAZIONEdi Roberto Bianchi

Per alcuni dipendenti delle diversearee confederali è iniziato uncorso di formazione sul pacchettoOffice in modalità FAD(Formazione a Distanza). Il corso,organizzato da Enapra hal’obiettivo di far acquisire leconoscenze e le capacità necessarieper utilizzare al meglio glistrumenti che offrono iprogrammi Word, Excel eOutlook. Tali programmi vengono giàabitualmente usati nel lavoro ditutti i giorni, ma le potenzialitàche essi offrono sono maggiori diquelle che si usano normalmente.Il miglioramento nell’utilizzo ditali strumenti può rendere piùveloce ed efficiente il lavoro cheviene già svolto e ampliare lagamma di applicazioni che illavoro professionale ormai

richiede. Inoltre, molte applicazioniconsentono di lavorare in tandeme condividere documenti einformazioni con i colleghi,

facilitando il flusso informativo.La novità riguarda anche lamodalità con cui viene svolto ilcorso: non la classica lezione inaula, ma ogni dipendente gestirà il

proprio apprendimentocollegandosi on linetramite il computer allapiattaforma Enapra esvolgerà le lezioni inautonomia, secondo leproprie tempistiche elivelli di conoscenze.L’autoapprendimentopermette di ottimizzare i tempi della formazione.In ogni caso, nessunoverrà lasciato solo, e leproblematiche chepotrebbero sorgeredurante il corso sarannorisolte rivolgendosi ad untutor virtuale. Sonopreviste anche tresessioni in aula con undocente che, tramite test,rileverà i livelli diapprendimento efaciliterà la risoluzione diperplessità e problemi.

Il corso ha avuto inizio nel mese diottobre e si concluderà a gennaio delprossimo anno. In complesso sonopreviste 34 ore di corso on linesupportate da strumenti didattici quali:prodotti multimediali in autoapprendi-mento (su piattaforma Enapra), attività ditutoring a supporto della didattica, attivitàdi supporto “contenutistico”, esercitazionicon cadenza predefinita da parte deldocente / tutor, incontri in aula

tradizionale, calendarizzati e finalizzati al confronto ed eventuali chiarimenti da partedel docente / tutor. I contenuti dei corsi riguardano Excel: i fondamenti di excel, le formule e gli strumentidi analisi, l’elaborazione grafica dei dati, gli elementi logico-decorativi, lavisualizzazione, la revisione e la protezione dei dati, l'importazione e la gestione deidati. Word: le operazioni di base, la gestione del testo, le tabelle e le immagini, lesmartart e i grafici, le forme e gli elementi testuali, la formattazione del documento e imodelli, la revisione del documento, i documenti complessi, le funzioni avanzate.Outlook: le regole di utilizzo, prime operazioni con la posta elettronica, la gestionedegli elementi della rubrica, la gestione degli elementi dell’agenda, note e attività.

Multimedialità e tutoring

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ampiamente inespresse. Il puntoè individuare tali potenzialità,azienda per azienda, località perlocalità, e trasformarle in risorse.La ripresa parte prima di tuttodal Web. L’uso della rete, e quindidi internet, per promuoversi,rappresenta un problemastringen-te. Perché gli strumentitelematici sono in continuaevoluzione, sulla spinta di unaconcorrenza serrata e sempre piùonerosa fra intermediari, perconquistare posizioni privilegiate divisibilità e nuove simpatie da partedegli utenti. Si sta concretizzandouna sfida all’ultimo sangue fraoperatori della promo-commercializzazione turistica peracquistare, a suon di milioni (dieuro o di dollari, poco cambia)posizioni dominanti sul Web, darivendere necessariamente a costielevati in cambio di un alto numero

NOVEMBRE 2012| MONDO AGRICOLO |71

Si è svolto a Tarquinia il X ForumNazionale dell’Agriturismo,organizzato dall’Agriturist incollaborazione con laConfagricoltura di Viterbo. Il temadel Forum è stato: “Agricoltura eturismo: motori della ripresa”.Di seguito proponiamo alcunispunti di riflessione che sono statiapprofonditi durante il Forum diAgriturist. Nel prossimo numero diMondo Agricolo, ci sarà unpuntuale resoconto dei lavori.Le difficoltà del turismo italiano (e,in parte, dell’agriturismo),cominciano molto prima della crisieconomica e derivano da unamodesta promozione pubblicadella meta Italia, dalla gestionegeneralmente approssimativa delpatrimonio ricettivo, dalgeneralmente cattivo rapportoqualità-prezzo della nostraaccoglienza, dalla scarsa incisivitàdella promozione delle singoleaziende. Problemi seri, cheinvestono la cultura di impresa, laformazione professionale diimprenditori ed addetti, i trasporti,i servizi sul territorio, lareputazione complessiva del Paese.Difficilmente, tali problemi,potranno risolversi in tempi brevi;ma mettersi subito “in cammino”per affrontarli, significa arrivarealla soluzione più rapidamente, escongiurare il consolidamento sulmercato di una tendenza negativa.Chi ha intrapreso tempestivamenteun percorso strategico di innova-zione, rivedendo l’organizzazioneaziendale, nonché mezzi e conte-nuti della promozione, dimostrache gli effetti negativi della crisi sipossono annullare, o quantomenoridimensionare. Anche perchél’agriturismo ha potenzialità perimporsi sul mercato, ancora

Agricoltura e turismo motori della ripresa

A TARQUINIA IL FORUM NAZIONALE DI AGRITURIST

AGRITURISMOdi Giorgio Lo Surdo

di contatti o prenotazioni. D’altraparte, operatori e servizi diintermediazione si moltiplicano e siframmentano, obbligando leaziende ricettive a moltiplicare apropria volta gli investimenti sullapromozione, che non riguardanosolo il riconoscimento di sconti ecommissioni, ma anche la gestionestessa dei mezzi messi adisposizione.

Un piccolo forum sull’agriturismo, informalequanto basta, ma che ha fornito dettagli e datiimportanti su uno dei settori più importanti etuttavia non valorizzato del sistema turisticoItalia. Se ne è parlato ad Asti, nell’ambito dellaFiera del Tartufo, dove nell’area di Confagricol-tura, Agriturist ha organizzato un incontro cuihanno partecipato Vittoria Brancaccio, presi-

dente nazionale di Agriturist, insieme a Rosanna Varese e Fiorella Riminato, rispettiva-mente presidente e direttore regionale dell’associazione di titolari di strutture agrituri-stiche. Tra il pubblico anche il sindaco e il vicesindaco di Asti, Fabrizio Brignolo e Davi-de Arri, l’assessore comunale al Turismo, Andrea Cerrato ; le consigliere regionali Mot-ta e Valle, insieme ai dirigenti Confagricoltura Veggia, Coscia, Forno e Macchia. Dagliinterventi è venuta fuori una fotografia abbastanza positiva di un settore, quello dell’a-griturismo, che fornisce lavoro e reddito soprattutto a donne e giovani, ma soffre anco-ra di gap negativi, dalla scarsa considerazione da parte delle istituzioni alla mancanza diinfrastrutture territoriali (moltissimi agriturismo si trovano in aree periferiche) e tecno-logiche (banda larga e wifi non sono ancora diffusi come dovrebbero).Tutti i relatori hanno, però, sottolineato il ruolo basilare dell’agriturismo a tutela del pa-trimonio naturale e delle eccellenze agroalimentari italiane, senza dimenticare le risor-se economiche e di occupazione che sono ancora tutte la sviluppare e incrementare.

n VACANZE E TARTUFO: SE NE DISCUTE AD ASTI CON VITTORIA BRANCACCIO

Azienda Valle del Martaa Tarquinia dove si è svolto il Forum 2012 di Agriturist

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IL COMITATO DIRETTIVO dell’ Associazione, presieduto da Marina Di

Muzio, ha fatto il punto sulle ultime iniziative in atto e sulla crescitaorganizzativa. “La diffusione sempre più capillare sul territorio dellanostra Associazione è preziosa perché – ha sottolineato la presidente -contribuisce ad accorciare le distanze facendo conoscere ai soci il propriosindacato. Inoltre mi piace ricordare che un’azienda italiana su tre ècondotta da una donna”. “La programmazione delle attività diventaimprescindibile per impostare il nostro lavoro” , ha aggiunto. Così, leimprenditrici si sono date un protocollo per uniformare la presenza ed ilmodus operandi sul territorio. Confagricoltura Donna punterà su unamaggiore formazione alle imprenditrici e sull’informazione che, insiemealla costituzione di una rete, potrà costituire un valido strumento diconoscenza e crescita. Le imprenditrici di Confagricoltura Donna hannodeciso di essere parte sempre più attiva nei processi decisionali cheinteressano sia le politiche di genere, sia quelle agricole.

72| MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2012

STAND A “ IL BONTÀ” A CREMONA

Confagricoltura Donna Lombardia ha par-

tecipato per l’ottavo anno consecutivo al

Salone delle eccellenze enogastronomiche

‘Il BonTà’ a Cremona, con un proprio spa-

zio espositivo finalizzato ad informare e

valorizzare la conoscenza delle produzioni

agroalimentari lombarde .

"Le imprenditrici, anche in questa occasio-

ne, hanno una missione importante: farsi

paladine della tutela e valorizzazione del

nostro ricchissimo patrimonio alimentare”,

ha affermato il presidente regionale di Con-

fagricoltura Donna, Gabriella Poli, soddi-

sfatta per i riscontri conseguiti.

“Siamo impegnate – ha aggiunto - nello svi-

luppo delle attività delle donne, nella valo-

rizzazione delle produzioni alimentari di

qualità; la loro provenienza e tracciabilità e

la sicurezza dell’ambiente sono da sempre

gli obiettivi prioritari delle donne che lavo-

rano in agricoltura”.

Dieta mediterranea e agricoltura

di Elisabetta Tufarelli

“Si parla sempre di dieta mediterra-nea, ma non sempre si ricorda chedietro ai quei meravigliosi sapori ecolori che fanno bene alla nostrasalute c’è il lavoro di milioni diimprenditori agricoli. Il 44% dei qua-li sono donne”. Lo ha detto MarinaDi Muzio presentando il convegno“La dieta mediterranea per l’Agricol-tura. L’Agricoltura per la dieta medi-terranea” organizzato dal presidentedella Provincia di Roma, Nicola Zin-garetti e promosso dall’associazioneche riunisce le imprenditrici di Con-fagricoltura, a Palazzo Incontro, gre-

mito per l’occasione.La tavola rotonda, moderata da LilliGarrone, giornalista del Corriere del-la Sera, ha visto confrontarsi sul temadi una delle diete più salutari delmondo, riconosciuta patrimonio del-l’umanità dall’Unesco Orsola Bal-ducci, imprenditrice agricola, delega-ta all’imprenditoria femminileRegione Lazio per Confagricoltura;Paola Bisegna, preside Liceo StataleDemocrito; Paola Granata, vicepresi-dente Confagricoltura Donna; Fabri-zio Jacoangeli, nutrizionista Univer-sità Tor Vergata; Elisabetta Maggini,Comitato per la Promozione dell’im-prenditoria femminile della Cameradi Commercio di Roma.

CAMPI ROSA

PRODOTTO, MARKETING E WEB

“Marketing 2.0 per le produzioni agricole

di qualità” è stato il workshop organizzato

da Confagricoltura Donna Liguria

al “Salone delle identità territoriali”

alla Fiera di Genova. “L’uomo è un essere

sociale e Internet ha modificato l’approccio

al mercato e il mercato stesso – ha detto

il presidente di Confagricoltura Donna

regionale Silvia Parodi -. Se i mercati sono

‘conversazioni’ e il consumatore diventa

un ‘prosumer’, anche le strategie di marke-

ting, la comunicazione e la tecnologia

a supporto devono possedere l’aspetto

conversazionale nel loro Dna, ibridandosi

tra loro”. Il seminario sul marketing 2.0

applicato all’agricoltura ha analizzato come

cambiano e come dovrebbero mutare

le tecnologie e le interfacce per comunicare

e informarsi.

Marina Di Muzio, presidente di Confagricoltura Donna

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IL "DIGITAL DIVIDE" È UN OSTACOLO

REALE ALLA CRESCITA DELLE IMPRESE

allo sviluppo sostenibile del territorio e alla competitività deinostri prodotti sui mercati esteri. È stato calcolato che il ‘di-gital divide’ si traduce in punti di Pil perduti e posti di lavo-ro mancati; il contributo della ‘internet economy’ farebbecrescere il prodotto interno lordo di oltre un punto, mentretutto il comparto delle tecnologie dell’informazione e dellacomunicazione assorbirebbe ben 700mila lavoratori in Eu-ropa. Il ‘digital divide’ è, a parere dei giovani imprenditori

agricoli di Confagricoltura,una situazione inaccettabile eche il sistema Italia non sipuò più permettere, soprat-tutto ora. Per una modernaimpresa, la “digitalizzazione”è un punto di partenza prio-ritario e per le aziende agri-cole non significa esclusiva-mente semplificare e sburo-cratizzare, ma anche rispar-miare e poter investire questirisparmi sul versante produt-tivo. E non solo. Potrebbe es-sere una carta preziosa dagiocare per puntare sull’ex-port online. I margini di cre-scita e le possibilità di svilup-po ci sono, per riuscire ad ac-compagnare la crescita delsettore e semplificare l’inte-razione con il mondo ester-no e con la pubblica ammi-nistrazione, facendo rispar-miare tempo e denaro.

Elisabetta Tufarelli

La banda larga nelle zone rurali è un problema concre-to, che impedisce fortemente lo sviluppo dell’econo-mia italiana. Nell’era dell’informazione e delle teleco-

municazioni è vitale poter disporre di una connessione in-ternet veloce. Il ‘rural divide’ è diventato un ostacolo enormealla crescita delle imprese agricole. Non a caso il presidentedell’Anga, Nicola Motolese, ha provocatoriamente ma nontroppo, definito il ‘digital divide’ (letto proprio come si scri-ve): il vero spread fra l’Italiae la Germania”. I giovani diConfagricoltura, mentre so-no fiduciosi sulla spinta con-creta del governo alla digita-lizzazione del Paese, ricorda-no che la banda larga oggi, inItalia, copre soltanto il 10%del territorio, mentre in Pae-si come la Svizzera arriva al90 %. In Finlandia è, per leg-ge dello Stato a disposizionedi tutti e, addirittura, in Giap-pone e in Corea del Sud si èancora più avanti perché sicorre al 100% sulla banda ul-tralarga. Oggi in Italia le di-stanze sono ancora più lun-ghe, con differenze, ancheforti, tra regione e regione.Con questa situazione non èun caso che la Germaniaesporti più prodotti agroali-mentari del ‘Bel Paese’ per-ché il gap digitale nazionaleè diventato uno degli ostacoli

Senza banda largala campagnaè offline

A S S O C I A Z I O N E N A Z I O N A L E G I O VA N I A G R I C O LT O R I

NOVEMBRE 2012 | MONDO AGRICOLO | 75

I L C O M M E N T O

La banda larga potrebbe diventareuna delle armi vincenti per reagirealla crisi economica. Permettereb-be di comunicare, promuovere inostri prodotti e venderli on-linein tutto il mondo. Soprattutto noi

giovani che non siamo analfabeti delle nuove tecno-logie non possiamo più permetterci di essere ‘divisi daldigitale’, con barriere che impediscono la competitivitàdelle nostre imprese agricole sui mercati. Negli obiet-tivi dell’Agenda digitale del governo si prevede diriuscire ad eliminare, entro l’anno prossimo, il divarioe di dare, entro il 2020, 30 Megabit a tutti e 100 Megabital 50 per cento della popolazione. Se ciò non dovesseaccadere, saremmo tentati di far da soli. Potremmoseguire l’esempio di una comunità rurale inglese, quelladi Lyddington che, come Davide contro Golia, havinto la battaglia contro British Telecom. Gli abitantisi sono autotassati e si sono rivolti al carrier locale,rivale di BT. Risultato? Ora viaggiano addirittura piùveloci che in certe aree di Londra. Nicola Motolese

Presidente Nazionale Anga

Page 76: Mondo Agricolo n.11

Incontro al “Parlamento Ue”

Una delegazione di 25 giovani diConfagricoltura Lombardia, capitana-ti dalla presidente Francesca Picasso,sono stati ospiti dell’On. Carlo Fidan-za alla sede del Parlamento Europeodi Bruxelles, per terminare il percor-so di consapevolezza sindacale, che lista portando a conoscere da vicinotutte le istituzioni con le quali quoti-dianamente, direttamente o meno, cisi confronta nell’attività di impresa. Ilpresidente della Commissione Agri-coltura On. Paolo De Castro, ha pub-blicamente salutato la delegazione al-l’inizio della seduta della Commissio-ne, che aveva all’ordine del giorno lamodifica della proposta di regola-mento del Parlamento europeo e delConsiglio sui pagamenti diretti agliagricoltori nell’ambito dei regimi disostegno previsti dalla Pac. JorisBaecke, presidente del Ceja, ha sot-tolineato il ruolo strategico e propo-sitivo che ha sempre avuto l’Anga edha evidenziato che in Europa, solo il6% dei giovani è al di sotto del 40 an-ni – in Italia il 3% - e che sarebbe im-portante che la nuova Politica agrico-la comunitaria prevedesse misure an-cora più incisive per favorire il ri-cambio generazionale. Elisabetta Siracusa, Capo Unità dellaDG Agricoltura e Sviluppo Rurale del-la Commissione Europea, ha ap-profondito gli strumenti di gestionedei mercati previsti dalla bozza di

riforma della Politica agricola, che in-sistono sulla cooperazione, sullacompetitività, sulla sicurezza e sem-plificazione. Il bilancio europeo è stato l’argo-mento cardine dell’intervento diFrancesca Cionca, della rappresen-tanza permanente del governo italia-no a Bruxelles, alla conferenza orga-nizzata dall’On. Fidanza. “Si proseguenella trattativa, ma se si arriverà ad unquadro finale non soddisfacente perl’Italia, saremo costretti a dire di no.L’Italia attualmente partecipa al bi-lancio comunitario con il 13,4%, pro-duce il 13% della PLV dell’Unione Eu-ropea e riceve il 10% della spesa agri-cola.” L’On. Fidanza, giovane parlamentareeuropeo, si è invece soffermato sulruolo strategico che il Parlamento eu-ropeo ha nelle decisioni politiche,ma che, purtroppo, non producendoprovvedimenti accattivanti per i me-dia è poco preso in considerazione. Asalutare i giovani di Confagricoltura,anche Sandro Mascia, responsabiledell’Ufficio di Confagricoltura aBruxelles, che ha sottolineato l’im-portanza del ruolo della rappresen-tanza del Governo italiano, sollecitan-do i politici a stare sempre molto pru-denti nel condurre un negoziato chesia applicabile da punto di vista ope-rativo.

Simona Giorcelli

76 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2012

Premiati a Horti Fair, la manifestazioneolandese dedicata all'orticoltura,due associati dell'Anga. Nellacategoria ruscus, Marco Damelesi è aggiudicato il secondo premio.Sul podio anche Roberta Martini,altra associata ANGA, guadagnandoil 3° posto. Le imprese di Confagrico-ltura si distinguono ancora unavolta all'estero, con il riconoscimentodell’alta qualità che conferma leimprese parte attiva nel tessutofloro - vivaistico mondiale.

AMSTERDAM

Imprese Giovani premiate

‘In Vino veritas’ recita la massimalatina, ma nella tappa cosentinadel workshop dell’Anga Calabriaè diventata ‘in etichetta veritas’,una guida utile per tutti. Nell’aziendaGreco a Cariati, si è parlato dinormativa in materia di etichettaturae tutela del produttore e delconsumatore e di comunicazione.Gabriella Martillotti, presidentedi Cosenza, ha coinvolto importantirelatori, per avvicinare i giovani,evidenziando le potenzialità delleeccellenze provinciali.

CALABRIA

In etichettaveritas

GIOVANI AGRICOLTORI LOMBARDI A BRUXELLES

Page 77: Mondo Agricolo n.11

“Pacchetto giovani”: non bastano i contentini“In Italia su 700 mila imprese guida-te da under 35, poco più di 60 milasono quelle agricole. Quest’anno c’è,se pur lieve, un recupero delle nuoveleve iscritte alle Camere di Commer-cio. È un segnale della volontà di ri-tornare alla terra, che va assoluta-mente colto perchè l’agricoltura è labase su cui poggia la speranza di sfa-mare il mondo, adesso e nel futuro”. Loha detto Giorgio Guarneri, presidentedell’Anga Cremona, al convegno:”Riforma Pac: le proposte della Com-missione, le attese dei produttori e lapolitica dell’Unione Europea”, organiz-zato dai giovani di Confagricoltura, inoccasione della 67° edizione della Fierainternazionale del bovino da latte. Leaziende agricole condotte dagli under35 si distinguono, nel panorama italia-no caratterizzato prevalentemente da

microimprese, come realtà consistentiper fatturato, dimensione e innovazionidi prodotto e processo. “L’invecchia-mento del settore agricolo è la miglioredimostrazione delle opportunità po-tenziali per chi vorrebbe diventare im-prenditore agricolo, a patto si agiscapresto e concretamente per favorirel’ingresso e la permanenza di giovani –ha rimarcato Guarneri -. Bene aver in-serito il pacchetto giovani nel primo pi-lastro, ma non basta. Non servono ‘con-

CONVEGNO A CREMONA SULLA RIFORMA DELLA PAC

tentini’, ma interventi efficaci e rea-lizzabili che possano dare sicurezzaai giovani in una logica di sviluppo ecrescita, per una reale sostenibilitàeconomica dell’impresa, dell’Italia edell’Europa”. Per il presidente diConfagricoltura, Mario Guidi:” Igiovani sono il motore della crescita.Occorrono misure che riequilibrino

la distribuzione del valore nella filiera,liberino le potenzialità e le capacità im-prenditoriali, diano spazio ad una gran-de agricoltura di produzione e qualità,l’unica in grado di creare lavoro e con-tribuire alla crescita economica. Servo-no scelte precise a livello comunitario,ma anche nazionale, per orientare sem-pre di più i produttori al mercato. Pro-durre non è un tabù, come ci vuol farcredere Bruxelles, ma una necessità peril futuro dell’Europa”.

Page 78: Mondo Agricolo n.11

78| MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2012

OVER 60

INVECCHIANDO SI DIVENTA SAGGI

Con il passare degli anni il cervello è più

adatto a ragionare, come dire che l`età porta

consiglio. Lo dimostra una ricerca dell`Uni-

versità del Michigan. Gli studiosi hanno riu-

nito 247 persone, divise in tre gruppi per

fasce d’età (24-40 anni, 41-59 e over 60), che

si sono confrontate su diversi argomenti

‘sociali’, come immigrazione e integrazione.

Sono stati gli ultrasessantenni ad avere le

performance migliori, avanzando proposte

per ridurre i conflitti sociali. Le conclusioni

dell’esperimento sono state pubblicate su

Proceedings of the National Academy of

Sciences. A parere di S. Duke Han, neuropsi-

cologo del Rush University Medical Center

di Chicago, la causa dei migliori risultati

ottenuti dal gruppo con i capelli bianchi

sarebbe un maggiore sviluppo dei lobi fron-

tali."Gli anziani potrebbero usare più i loro

lobi frontali - spiega Han - per compensare

la diminuzione di altre abilità cognitive". Lo

conferma uno studio realizzato dall'Istituto

di geriatria dell'Università di Montreal

(Canada) che ha mostrato come invecchian-

do si diventa saggi, ovvero dopo i 55 anni il

cervello umano migliora e funziona in

maniera più efficiente. Il metodo adottato è

stato quello classico di mettere a confronto

gruppi di persone con caratteristiche omo-

genee. I ricercatori hanno sottoposto una

serie di test ad un gruppo tra 55 e 75 anni e

ad un altro composto da ragazzi. Si è visto

che il cervello reagisce in modo molto diver-

so, in base all'età. I giovani mettono in moto

immediatamente certe aree del cervello,

mentre i più vecchi prendono tempo e ,

dopo aver ragionato attivano le parti del cer-

vello necessarie. Ciò consente di valutare

tutti i fattori in campo, prima di decidere e,

secondo i ricercatori, questo dimostra un

migliore utilizzo delle risorse intellettuali di

cui disponiamo.

“Noi anziani e pensionaticombattiamo per condurre una vitadignitosa, nonostante le difficoltàquotidiane. E cresce il malcontento.Occorre trovare da subito soluzioniadeguate, per una fascia dellapopolazione che non rappresentacerto un peso per la società.Abbiamo organizzato per l’inizio delprossimo anno il ‘Pensionato day’,proprio per confrontarci con le forzepolitiche, vecchie e nuove, sui temiche ci riguardano e trovare soluzioniconcrete”. Lo ha detto il presidentedegli over 60 di Confagricoltura,Bruno Allegretti, presidente delCUPLA Nazionale – il ComitatoUnitario Pensionati LavoroAutonomo, in occasionedell’incontro che si è tenuto inConfagricoltura, per affrontare leproblematiche sociali di maggiorinteresse per i pensionati.L’Organismo, al quale oltre aConfagricoltura, aderiscono anche ipensionati di CNA, Confartigianato,Casartigiani, Coldiretti, Cia,Confcommercio e Confesercenti,rappresenta 5.000.000 di pensionatiitaliani.Nella riunione sono state evidenziatela carenza di equità nellaripartizione dei sacrifici richiesti dal

governo per promuovere la ripresadel Paese. “ Con gli effetti di questacrisi economica infinita, continua acrescere il disagio per i pensionatiitaliani, che si trovano sempre piùspesso in una situazione al limitedella sopravvivenza – mette inevidenza Bruno Allegretti–. Lo statosociale è sempre meno presente eridimensiona drasticamente o azzerale misure rivolte agli anziani e a chinon è autosufficiente”. In particolare,i pensionati devono sopportarecarichi assai rilevanti e talvoltainsostenibili - ha messo in evidenzal’Onorevole Angelo Santori - .Inoltre, oltre alla sospensione perdue anni della rivalutazioneautomatica delle pensioni al di sopradei 1.400 euro e alle normeeccessivamente penalizzanti cheriguardano i futuri pensionati,occorre anche mettere nel conto lanuova imposta sulla casa, che nonsalva quelli con i redditi più bassi, néchi ha particolari problemi di saluteo di handicap. Poi, pesano enormemente le nuovetasse o le maggiorazioni delleimposizioni fiscali che colpiscono in modo più accentuato i bilancifamiliari e le categorie menoabbienti.

Coordinamento anziani a RomaIndetto il “Pensionato day”

di Elisabetta Tufarelli

Page 79: Mondo Agricolo n.11

Una bella insalata condi-ta con olio extravergined'oliva, un po' di vinorosso, qualche noce onocciola e un bel caffè.Ecco la ricetta tuttamediterranea per uncervello sempre giovanee in forma. Lo afferma lostudio spagnolo PREDI-MED (PREvencion conDIeta MEDiterranea),pubblicato sul JournalAlzheimer Deseases, condotto dall'u-niversità di Barcellona su circa 450uomini e donne fra i 55 e gli 80 anni,tutti ad alto rischio cardiovascolare,che ha dimostrato come la dietamediterranea e soprattutto alcuni ali-menti che la caratterizzano, siano ingrado di ridurre il rischio di deficitcognitivi e Alzheimer, migliorandomemoria e capacità cerebrali.

Spagnoli su dieta mediterranea UN’ATTIVITÀ FISICA costante nel corsodella terza età regala in media sei anni divita in più agli uomini e cinque alle donne.Questo il risultato di uno studio dall’istitu-to svedese Karolinska Insistute, che hareclutato 1.810 persone over 75 e le haseguite per 18 anni, quantificando ogniabitudine (sana e malsana) in termini dianni di vita in più o in meno. Fumare, adesempio, significa mediamente un anno divita in meno, ma dalla ricerca risulta chechi ha smesso durante la mezza età riescea vivere addirittura più a lungo rispetto aicolleghi non fumatori. Nuotare, cammina-re e fare ginnastica regalano invecemediamente due anni, mentre una vitasocialmente ricca si traduce in un anno emezzo in più. Un totale di sei anni per gliuomini e cinque per le donne, validipersino per gli over 85 e per coloro chesoffrono di patologie croniche. La novitàdello studio è nell’aver individuato lacorrelazione esistente tra i comportamentidi vita e il tasso di mortalità in età avanza-ta, dimostrando che non è mai troppo tardiper pensare alla propria salute.

Lo confermano anche igeriatri della Società Ita-liana di Gerontologia eGeriatria (SIGG) cheritengono gli antiossi-danti e soprattutto ipolifenoli contenuti inolio, vino, caffè e noci glialleati più preziosi permantenere il cervellosano molto a lungo. Finda tempi remoti, la noceè il frutto secco più con-

sigliato dalla medicina popolare perchi svolge un attività intellettualepesante. Contiene acidi grassi essen-ziali come quello linoleico e linoleni-co, importantissimi per il trofismodelle cellule nervose. È ricca anche dizinco, potente coadiuvante dell’im-munità e degli scambi cellulari, e dirame, che aiuta a mantenere elastichele mucose.

� L’IMPEGNO PER IL RECUPERO DELL’ENERGIA “Biogas Impianti”: avanti tutta con le piccole taglie

“B iogas Impianti” opera consuccesso nel mercato delle

rinnovabili come fornitore di impian-ti “chiavi in mano“ dal 2008; nel 2012ha superato i 40 milioni di euro di fat-turato e gli oltre 20 MW installati. Te-nendo conto della nuova normativa inmateria, la società ha presentato orala nuova linea Piccoli Impianti Biogase Biomassa. Con il nuovo decreto del6 luglio 2012 si volta pagina: infatti inuovi incentivi si differen-ziano, per gli impianti aBiogas e a Biomassa, pertaglia e per tipologia dialimentazione,privile-giando le piccole poten-ze sino a 100kW per ilBiogas e 200 kW per laBiomassa. Inoltre vienepremiato l’utilizzo di sot-toprodotti come fonte di

energia rinnovabile e il periodo diincentivazione passa da 15 a 20 anni.Per gli impianti Biogas la società hapensato a taglie di potenza variabilitra 50 kW e 100 kW in grado di adat-tarsi alle caratteristiche della mag-gior parte delle aziende zootecni-che italiane dove le produzioni di li-quami e letami, consentono, con il lo-ro esclusivo utilizzo, di raggiungerele potenze sopra indicate.

Gli impianti sono predisposti per l’u-tilizzo dell’energia termica prodotta aservizio di abitazioni e/o di locali oprocessi di allevamento che lo richie-dono. Per gli impianti a BiomassaBiogas Impianti propone impianti aGassificazione/Pirolisi del Pellet dilegno o del nocciolino di oliva, carat-terizzati da 180/190 kW elettrici e240 kW termici e la fornitura puòcomprendere anche la Biomassa ne-

cessaria al funzionamen-to dell’impianto con con-tratti pluriennali. BiogasImpianti è interessata an-che alla realizzazione diimpianti attraverso la co-stituzione di New-Co conpartecipazione diretta alcapitale sociale. Tutte leinformazioni sul sito:www.biogasimpianti.it.

Marco Montemezzi

responsabile commerciale

Biogas Impianti srl

A T T U A L I T À D A L L E I M P R E S E

Page 80: Mondo Agricolo n.11

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DalGiapponeè arrivatoProlectus.

AddioBotrite.

sestosensocom.it

Prolectus è il nuovo fungicida di Sumitomo Chemical Italia a base di Fenpyrazamine,

una molecola esclusiva e innovativa che garantisce massima efficacia nei confronti

della botrite della vite e delle orticole in coltura protetta, un ottimo profilo residuale

e un basso impatto ambientale. Prolectus è il frutto più recente della ricerca di Sumitomo

Chemical, leader mondiale della chimica e presente con successo in tutti i continenti.

Page 81: Mondo Agricolo n.11

VINOdi Barbara Mengozzi

NOVEMBRE 2012| MONDO AGRICOLO | 81

Il Vermentino dei Pitti

TORRE A CENAIA

Per molti dire Vermentino

significa evocare direttamente

la Sardegna, dove il vitigno artefi-

ce di vini profumatissimi e dal

gusto morbido e asciutto, tipica-

mente aromatici, viene mag-

giormente coltivato e imbot-

tigliato. Ma anche in Toscana

quest’uva così amante della

prossimità del mare ha trova-

to un habitat perfetto per il

proprio sviluppo, tanto da

vantare qui alcune tra le sue

migliori espressioni.

Ed è appunto il Vermentino

oggi il vitigno bandiera del-

l’antica e bellissima tenuta

Torre a Cenaia, 500 ettari in

quel di Crespina, ad una

quindicina di chilometri da

Pisa, dove la storica dimora e il giar-

dino all’italiana, assieme a cipressi,

boschi secolari, laghetti suggestivi,

disegnano scenario e atmosfere di

altri tempi. Alla sua guida fin dal

1500 si sono avvicendati molti nobili

casati, tra cui i Pitti, che hanno volu-

to associare nome e stemma araldico

della loro illustre famiglia fiorentina

ai prodotti della tenuta. Dal 2003

Torre a Cenaia appartiene a due gio-

vani e sagaci imprenditori bresciani,

Battista Coppini e Antonio Terzi, ai

quali spetta il merito di aver messo la

produzione vitivinicola al centro del

progetto aziendale curando al

meglio, e con un occhio di riguardo

alla tutela dell’ambiente, i 30 ettari di

vigneto di proprietà, in vista di vini

ben definiti, frutto di un sapiente

connubio tra il rispetto delle tradi-

zioni del territorio e l’uso delle

migliori pratiche enologiche in canti-

na. Alla qualità, poi, provvedono le

scelte e la mano di una donna del

vino di vaglia come la talentuosa

enologa Graziana Grassini, la stessa

che segue il Sassicaia.

Da tante premesse, e gratificato

dalle benefiche brezze salmastre

che spirano dal vicino Tirreno,

oltre che dal terroir tendente

al limoso e dalle escursioni

termiche che ne rinvigori-

scono i profumi, nella tenu-

ta crespinese vede la luce in

purezza uno dei Vermenti-

ni più buoni di Toscana, il

Cenaja, da anni sugli altari

del pubblico e della critica

(Gran Menzione, per lui

nella sua categoria, al Con-

corso enologico internazio-

nale dell’ultimo Vinitaly,

bissando l’analogo succes-

so ottenuto nel 2009).

Esaltato da una vendem-

mia matura di uve selezionate, di cui

il 10% affinate in barrique per 12

mesi, e da una ineccepibile esecu-

zione tecnica, il Cenaja Vermentino,

dal colore solare, è intenso e avvol-

gente al naso con sentori floreali e

aromi fruttati, mentre in bocca è

secco, corposo, suadente e rotondo,

equilibrato dall’acidità che regala

bella freschezza.

Partner ideale per piatti di pesce, car-

ni bianche, salumi, formaggi, funghi

e tartufo.

Usa la cucina come labo-

ratorio, gli ingredienti

come tocco di colore,

i piatti come sfondi

per rappresentazioni

cromatiche e architettu-

re gastronomiche. Ma

non perde mai di vista

qualità e caratteristiche

peculiari della materia prima e, soprattutto, le

succulente classiche ricette della cucina tosca-

na. Questo, e molto altro, è il trentottenne

Luca Landi, chef dalla inesauribile creatività

e comprovata bravura, da sette anni al timone

del ristorante Lunasia, immerso nel verde del

Green Park Resort di Tirrenia (Pisa), recente-

mente insignito con la prima prestigiosa stella

Michelin. Lunasia, viene spiegato, è un termi-

ne etrusco che significa quiete e serenità, sen-

sazioni che Landi e il suo staff, il primo maitre

d’hotel Claudia Parigi e lo chef Simone Di

Maio, hanno voluto ricreare in questo moder-

no e raffinato luogo gourmet, dove tutto è gio-

cato con trasparenze e acciaio, legno e colori,

e dove nulla di ciò che fa ospitalità e ristorazio-

ne viene tralasciato. Ma come si può definire

la cucina del Lunasia? Tecno-emozionale,

risponde Landi e aggiunge: «traendo le origini

dalla tradizione della mia terra, la Toscana,

conservando le amene caratteristiche della mia

interpretazione nel rispetto di ricette e prodot-

ti, cerco di creare meraviglia con la cura delle

forme, dei dettagli e della mia personale visio-

ne del gusto».

LUNASIA

Quiete e serenità etrusche

In abbinamento con il Cenaja Vermentinoil geniale chef del Lunasia propone un suoantipasto, appetitosa rivisitazione di un crudo di carne: un carpaccio di manzo marinato

con verdure croccanti e gelato di formaggiocaprino fresco condito con miele decotto,presentato in un trito di erbette aromatiche e polvere di lime su un tagliere di marmo

di Carrara Statuario, quello con cui si realizzano le vasche del lardo di Colonnata..

L’abbinamento: carpaccio su tagliere di marmo

Page 82: Mondo Agricolo n.11

“Cosa resta di Piero Ciampi” (Arroyo

Records) è la nuova, particolarissima

compilation che raccoglie i contributi di tanti

artisti che negli ultimi anni hanno realizzato

omaggi al grande cantautore livornese:

Ginevra Di Marco, John De Leo, Paola Turci,

Nada, Cristina Donà, Gatti Mezzi, Working

Vibes, Rossella Seno, Sinfonico Honolulu,

Debora Petrina, Sara Loreni, Voc&piano,

Gina Fabiani Trio, Saradeivetri, Antonio

"Rigo" Righetti, Underfloor, Michela

Lombardi. Gli artisti hanno “indossato” le

canzoni di Ciampi, le hanno fatte proprie

dandogli nuova linfa e dimostrando, ancora

una volta in più, l’attualità del grande artista

scomparso nel 1980. Nel booklet, in

apertura, una riflessione di Franco Carratori,

direttore artistico del “Premio Ciampi-Città di

Livorno”, un’isola felice ed incontaminata

dove la canzone d’autore trova fissa dimora.

L’edizione 2012 di questa rassegna è

culminata in una grande serata al Teatro

Goldoni che ha visto come protagonisti

Roberto Vecchioni ed Eugenio Finardi, che

sono stati insigniti dei premi alla carriera, in

una notte ricca di eventi in cui si sono esibiti

pure Claudio Lolli e Bobo Rondelli. Da “X

Factor” al “Premio Ciampi” con un Morgan

sorprendente. A rappresentare la scena

internazionale Kenny White. Sono stati

premiati la violista Giulia Nuti, per la 9° volta

sul palco del Ciampi, La Metralli, gruppo

vincitore del concorso, Il Generale & No

Lounge per la migliore cover. Il disco ed il

festival sono stati dedicati al critico musicale

Ernesto De Pascale, scomparso nel 2011,

che tanta energia aveva posto in essere per il

Premio Ciampi sin dalla sua nascita. Ha

commentato Carratori, a proposito della

compilation ciampiana: «Un sussulto di

emozioni, un groviglio di sentimenti, un

tumulto di confronti, ma soprattutto lo

spessore di un’opera che si presta, nella sua

straordinaria attualità, ad essere riletta

attraverso i più diversi linguaggi espressivi,

senza perdere un briciolo della sua incisività

e della sua poesia».

È nata una stella. La serata all’Auditorium-Parco della Musica di Roma di Carla Coccoche ha presentato il suo primo album“Respiro” (Globo Multimedia),è statadavvero un grande successo. La casadiscografica crede molto in questa cantantesardo-romana che ha una incredibileestensione vocale ed ha ricevuto attestati di

stima anche in Brasile. Il cd contiene otto sue composizioni originalia cui si aggiungono varie chicche come il duetto con il grandeToquinho (“Stiamo insieme”) e con Gianni Donzelli degli Audio 2 nelbrano che ha scritto per lei (“Fonte chiara”); poi le riletture dellacanzone di un’altra sensibile artista del Brasile, Maria Gadù (“Altarepersonale”) e di “Conversazione”, cavallo di battaglia di Mina, quiproposto con la chitarra solista di Eddy Palermo. La musica di“Paradiso in guerra” è firmata da Gianfranco De Angelis.

82| MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2012

LA CANTAUTRICE RACHAEL SAGE DISCO-TRIBUTO E KERMESSE

Cosa resta del “tumultodi sentimenti” espresso da Piero Ciampi

CAMPI SONORI

Il 2 novembre la can-tautrice newyorkeseRachael Sage si èesibita al Teatro delSale di Firenze, unicatappa italiana del suotour internazionalein occasione dell’usci-ta del suo decimoalbum “Haunted byyou” (MPress 2012,www.rachaelsage.com). Una perfor-mance attesa per una cantante che hadiviso il palco con artisti del calibrodi Judy Collins, Marc Cohn, TheAnimals, Shawn Colvin e SarahMcLachlan. “Haunted by you” (“osses-sionato da te”) contiene 13 canzoni,tutte scritte da lei, nate in un momentoparticolare in cui, come dice, si è piùvolte « incautamente catapultata dentroe fuori l’amore». Emerge così una dellevoci più interessanti della scenacantautorale americana che fonde lasensibilità di Carole King con ledinamiche di Rufus Wainwright. Perla registrazione dei brani Rachael si èavvalsa di eccellenti musicisti. Con lei

(che ha pure suonatola chitarra acustica ele tastiere) c’era la bandThe Sequins - conQuinn (batteria), DaveEggar (violoncello),Russ Johnson (tromba)-.Molti altri musicistisi sono alternati al suofianco: i chitarristiJames Mastro (Patti

Smith), Mark Bosch (Ian Hunter) eJack Petruzelli (Rufus Wainwright), ibassisti Todd Sickafoose (Ani DiFranco)e Mike Visceglia (Suzanne Vega); ilmandolinista David Immergluck(Counting Crows), il batterista DougYowell (Duncan Sheik). E ancora ivocalist Dar Williams, Lucy Woodward,Katie Costello, Ryan Hommel e SethGlie, ed anche l’attore e regista JoshuaLeonard. Insomma il disco contienecanzoni ispirate ed intense che cipermettono di meglio conoscere questasensibile, sofisticata e passionaleinterprete, ma anche l’attuale scenamusicale americana che vivacizza ilpop d’autore.

Debutto di Carla Cocco: è nata una stella

di Gaetano Menna

Ossessioni d’autorenella Grande Mela

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