Mondo Agricolo n. 1 - gennaio 2012

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Mondo Agricolo, la rivista mensile di Confagricoltura, torna in una nuova rinnovata veste grafica. Nel primo numero un approfondimento sulla "crisi" e come reagiscono le aziende agricole. Per contatti con la redazione scrivere a [email protected]

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GENNAIO 2012 | MONDO AGRICOLO | 3

“Mondo Agricolo”una finestra sul futuro

L’ E D I T O R I A L E

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aper cambiare è la capacità che rende vincente un uomo o un’azienda.Confagricoltura è fatta di uomini e di aziende e vuole dimostrare la suacapacità di essere vincente nella sua “mission” di grandeorganizzazione di rappresentanza. Confagricoltura ha una coscienza antica, che nasce da oltre un secolo diesistenza e, come un albero centenario , pur avendo solide radici nellaprofondità della terra, genera rami nuovi e cambia le sue foglie.Da 63 anni Confagricoltura ha la voce di “Mondo Agricolo”, una testatagloriosa, ma che non riposa sugli allori e, ancora una volta, amamisurarsi con la sfida del cambiamento. Così con questo numero parteuna nuova fase della rivista, rinnovata sia nei contenuti, sia nella vestegrafica immediata ed efficace.Usando uno slogan possiamo dire che l’agricoltura è tutt’intorno a noied è in questa presenza costante che vuole calarsi la nuova lineaeditoriale di “Mondo Agricolo”, una continua interazione tra quello cheil nostro lavoro di imprenditori è chiamato a fare per il Paese e ciò che

tutti gli italiani vivono quotidianamente. Non dobbiamoe non vogliamo guardare solo dalla finestra aperta sulnostro cortile, ma soprattutto da quella che dà sul mondo.Oggi lo scambio di informazioni è continuo ed istantaneo,un circuito che aiuta a crescere, programmare, correggere inostri errori e segnalare quelli che altri possonocommettere. Per questo motivo “Mondo Agricolo” vuolpuntare ad essere un giornale di opinione per il settore, unostrumento per fare il punto su dove stiamo andando e, nelcaso, aggiustare la rotta. Uno strumento che si integra e fa

rete con gli altri che Confagricoltura sta migliorando o mettendo incantiere, come newsletter e web-tv. Tra qualche mese sarà operativoanche il nuovo sito web di Confagricoltura, che si avvale di unapiattaforma all’avanguardia e punterà molto su informazioned’attualità. Il sito diverrà così un punto di riferimento continuo suquanto accade e su come si muove la Confederazione, informazioni che“Mondo agricolo” svilupperà per una riflessione a più ampio raggio. Le circostanze ci portano ad aprire questa nuova serie della rivistaparlando della crisi, ma lo facciamo, da imprenditori: cercandosoluzioni, non piangendoci addosso.Il futuro si costruisce così.

Mario Guidi

Mario GuidiPresidentedi Confagricoltura

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5 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2012

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Le imprese reagiscono con nuovesoluzioni per spingere la ripresa

SO MMA R I O

L’EDITORIALE“Mondo Agricolo” una finestra sul futuroMario Guidi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

Attualità DENTRO LA CRISISui campi vento di guaiGiusy Pascucci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

Blocco tir e forconiLa protesta fa autogolAnna Gagliardi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10

La febbre della finanzaraccontata nell’ e-bookGaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9

L’ intervista MARIO GUIDIDimenticati congelati e supertassatiVanni Cornero. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16

Speciale «NOI LA CRISI L’AFFRONTIAMO COSÌ»Mamertino:Veni, Vini, Vici Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22

Nell’Agro Pontino l’impresa cheConiuga etica e business Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26

Un matrimonio salverà i contidella “coratina”Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30

L’ oro delle capre brilla nel caseificio ecocompatibileElisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34

Attualità STUDIO RABOBANKChi fa affari con il ciboinvesta in agricolturaVanni Cornero. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37

Speciale NOTIZIARIO ENERGIAE AMBIENTE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41

Attualità FIERAGRICOLA 2012Agrimeccanica, grandeprotagonista a VeronaBarbara Mengozzi . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46

Attualità ZOOTECNIAAnimal WelfarPaolo Biasucci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51

Organizzazione ENERGIALa filiera del biometano non può attendereGaetano Menna. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54

Buono a sapersi FESTIVALQuando Sanremo cantava l’ agricolturaAlessandra Comazzi . . . . . . . . . . . . . . . . 67

Buono a sapersi RICETTEPorta il rock in cucinaper sapori immaginificiGaetano Menna. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68

Rubriche

La foto Monterosso ...............19

Mappamondo Farm Bill ...........39

Organizzazione Notizie dal Territorio 54

Internazionalizzazione Vinitaly ....57

Sindacato Pensionati Cupla ........61

Vino Torre Testa ..................65

Campi sonori Claudio Rocchi .......71

Anga Nicola Motolese .............77

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Sui campivento di guai

A T T U A L I T À D E N T R O L A C R I S I

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Manovra , c a r o - c a r bu r a n t i ,a u m e n t o de g l i o n e r ic o n t r i bu t i v i e f i s c a l i , v o l a t i l i t à de i pr e z z i , i n c e r t e z z e de i m e r c a t i ,bu r o c r a z i a . P e s a n o a n c h el ’ a s s e n z a di po l i t i c h e dis v i l u ppo e d i l c a m bi o di t r e m i n i s t r i n e l g i r o di po c h i m e s i a v i a X X S e t t e m br e .La voglia d i fare impresa ha una battuta d’arresto

di Giusy Pascucci

Sui campi non tira unabuona aria. Il vento dellacrisi che ormai da temposoffia sull’economia glo-bale non sembra accen-nare a diminuire. E anche

il 2012 si è aperto con una serie di av-venimenti economici che sembranoconfermare che l’estrema volatilitàdei mercati internazionali e, conse-guentemente, dei prezzi non si fer-merà in tempi brevi. La negativa congiuntura economica fasentire il suo peso in ogni settore. Ilcomparto agricolo paga un prezzoper alcuni versi molto più alto di altri,ma in silenzio. O meglio senza che ledifficoltà che ogni giorno affrontanogli imprenditori agricoli salgano alla ri-balta. Ogni comparto, con le sue spe-cificità, affronta problematiche diver-se, ma il calo dei redditi, il caro gaso-lio, i costi di produzione alle stelle el’incertezza dei mercati sono proble-mi comuni a tutti i produttori. E no-nostante, nel 2011 il reddito pro-capi-te sia aumentato dell’11,4% rispetto al2010, lo scarto sul 2005 resta ancoraalto. La mancanza di redditività e l’im-possibilità di stare al passo con unmercato sempre più competitivo econ costi di produzione crescenti so-no i motivi per cui, solo nell’ultimobiennio, sono state migliaia le aziendeagricole costrette alla chiusura. Una si-

tuazione a cui si aggiunge che la vo-glia di fare impresa nel settore agrico-lo non cresce più. Secondo gli ultimidati Eurostat, nel 2011 c’è stato un ca-lo dell’1,6% nelle iscrizioni alle Came-re di Commercio, vale a dire 13.600nuove imprese in meno. Insomma, inagricoltura non nascono nuove im-prese. Per non parlare dei giovani,sempre più scoraggiati dalle enormidifficoltà, burocratiche ed economi-che, che incontrano nell’avviareun’attività agricola.

NIENTE POLITICHE

DI SVILUPPO

Al di là della crisi, pesano sul compar-to l’assenza di politiche di sviluppo edi interventi a sostegno dell’imprendi-toria. A quello che di fatto è il settoreprimario continua a non essere data lagiusta considerazione a livello politicoed economico. Vero è che gli ultimidecreti approvati sulle liberalizzazionie le semplificazioni contengono nu-merose norme per l’agricoltura. Ma iproblemi, quelli veri, restano.In tempi di difficoltà finanziarie servi-rebbero interventi a sostegno dei red-diti e della produttività e, invece, èproprio all’agricoltura che vengonochiesti i sacrifici maggiori. Al mondoagricolo, che pur non si sottrae alla re-sponsabilità di risanare i conti e rilan-ciare l’economia del Paese, vengonoda un lato aumentati oneri fiscali, tri-butari e contributivi e dall’altro siescludono gli imprenditori da alcunemisure di cui beneficiano altri settorieconomici.Basti pensare al recente provvedi-mento adottato dal governo Monti inmateria di Imu. La nuova imposta co-munale sugli immobili comporterà unaggravio economico per gli imprendi-tori agricoli di non poco conto, col-pendo due volte i beni produttivi agri-coli. Con la tassazione dei terreni econ l’assoggettamento dei fabbricatirurali. Confagricoltura ha stimato chele dimensioni economiche del prelie-vo saranno rilevanti: tra 1,3 e 1,5 mi-liardi di euro, con un peso sul settore(gettito Imu su valore aggiunto agri-colo) superiore di tre-quattro volte

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me questo dovrebbero arrivare rispo-ste efficaci e determinanti per il rilan-cio dell’economia in generale. Ma così non è. E le categorie si ribella-no. Prima i tassisti e gli autotrasporta-tori, poi toccherà agli avvocati, ai far-macisti, ai notai. E gli imprenditoriagricoli? Fanno quello che hannofatto sempre, si rimboccano le mani-che e vanno avanti. Credono ferma-mente che il dialogo e la concertazio-ne portino buoni frutti, ma credonoancor di più nel loro lavoro, nel con-tributo che l’agricoltura può dare al-l’economia in questo momento di fra-gilità del Paese. E stanno pensandosempre più che se per ottenere dei ri-sultati si deve alzare la voce, bisogna es-

sere pronti a farlo. ���

che nel resto d’Italia intere tonnellatedi frutta e verdura, latticini sono mar-cite per la mancata consegna a mer-cati, supermarket e negozi. Molti agri-coltori hanno distrutto i loro prodottiandati a male per la mancata raccoltae non sono stati rispettati i contratticon la GDO. E poi è arrivata la specu-lazione. I blocchi stradali hanno fattolievitare i prezzi degli ortaggi, con il ri-sultato che i cittadini hanno ridotto gliacquisti e gli agricoltori non hanno be-neficiato in nessun modo dei rincari. Insomma, in un momento di crisi co-

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Banchi e scaffalivuoti

Per lo stop dei Tir gravi problemi di approvvigionamento per mercatie grande distribuzione organizzata

n L’IMU E’ UN SALASSO. STUDIO CONFAGRICOLTURA SULL’IMPATTO

Guerra all'Imu: l'imposta è un salasso iniquo per il mondo agricolo. Daicalcoli di Confagricoltura emerge un gettito potenziale tra gli 1,2 e gli 1,5miliardi di euro, a fronte dei 100 milioni stimati dalla manovra didicembre. Confagricoltura ha analizzato l’impatto su reali imprese didiversa dimensione e attività, dimostrando le elevate percentuali diincremento della tassazione (con casi che sfiorano il 300%).

Confagricoltura ha anche stimatol’impatto dell'imposta sul sistemaagricolo in relazione al Pil prodotto:l'incidenza generale dell'Imu sul Pil èdell' 1,3% (21,8 mld di imposta su 1.600mld di Pil); l'incidenza dell'Imu agricolasul valore aggiunto agricolo è del 5% (1,4mld di imposta su 28 mld di valoreaggiunto agricolo).

l’incidenza dell’imposta negli altri set-tori. Secondo un’elaborazione delcentro studi dell’Organizzazione degliimprenditori agricoli, un`azienda a se-minativo di 50 ettari con quattro fab-bricati rurali, che attualmente versaun`Ici sui soli terreni di circa 2.200euro, passerebbe a oltre 8.600 euro.Un aumento che supera i 6.400 euro,su un reddito aziendale presunto di20mila euro. Numeri importanti cheaggraveranno ulteriormente l’anda-mento economico delle aziende.

LA PROTESTA DEI TIRE come se non bastasse, è arrivata an-che la protesta dei Tir, legittima negliintenti ma disastrosa per le ricadutesul settore. Nonostante fosse inizial-mente limitato alla sola Sicilia, il bloc-co ha provocato conseguenze econo-miche per l’agricoltura di tutto il Pae-se. In Sicilia il fermo degli autotra-sportatori ha letteralmente paralizza-to tutte le attività agricole e quelle adesse connesse (coltivazione, alleva-mento, raccolta, lavorazione, approv-vigionamento, coordinamento e tra-sporto nei mercati ed alla distribuzio-ne). Con danni impressionanti. Si sti-ma una perdita secca dell’ordine di500 milioni di euro. Sono andati persi

3 milioni di litri di latte nell’area voca-ta del ragusano, 35 mila tonnellate diortaggi, altrettanti di agrumi, 200 ton-nellate di pollame con l’impossibilitàdel ritiro degli animali maturi e delleuova, nel comparto floricolo 10 milio-ni di steli non inoltrati alla distribuzio-ne. Al conto vanno poi aggiunte legiornate di lavoro perse dagli operaiagricoli e dell’industria agroalimenta-re che si sono dovute fermare permancanza di materia prima. Ma an-

Il blocco dei camion

ha causato disastrose ricadute

sul sistema produttivo, in

particolare su quello agricolo,

con danni davvero enormi

AT T U A L ITÀ D E N T R O L A C R I S I

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nanziari. Un'analisi a tuttotondo per capire le cause, lemodalità e le possibili solu-zioni alla crisi finanziariaglobale. come è nata questaemergenza? Che caratteri-stiche ha adesso? Dove ciporta e quali sono le possi-bili vie d'uscita? Nel conte-sto generale Paolucci ap-profondisce la situazionedegli istituti di credito. Dasettembre l'ordine dellepriorità è radicalmentecambiato. Il problema dellaGrecia è diventato il proble-ma del sistema bancario eda lì il contagio si è propa-

gato a tutta l'Eurozona. Si è passati progressivamen-te da un problema di contipubblici di alcuni paesi –Portogallo, Irlanda, Grecia eSpagna, i cosiddetti Pigs, di-ventati poi Piigs, con l'inclu-sione nel gruppo dell'Italia– a un problema del sistemabancario, a partire dall'ini-zio dell'estate. Tra le causescatenanti, l'estensione delcontagio all'Italia. Il problema parte dalla Gre-cia, con gli istituti bancariche iniziano a farsi i conti intasca. E mentre la situazio-ne complessiva dell’eurozo-na si deteriora, inizia la garadei numeri per capire quan-to servirebbe davvero permettere in sicurezza il siste-ma. Proprio sui nuovi scenari,su un mondo che rapida-mente sta cambiando, cherichiede nuove risposte an-che dalle associazioni dirappresentanza, si interro-gano i direttori di Confagri-coltura.

G. M.

La febbre della finanzaraccontata nell’ e-book

Alle radici delfallimento dellafinanza. Un viaggioper scoprire ecapire gli eventichiave del nostrotempo

Viaggio nella-grande crisi: così si intitola l'e-book de "LaStampa". Sotto-titolo: "Da Leh-

man Brothers al governoMonti". Il volume è apertodal direttore del quotidianotorinese, Mario Calabresi, eoffre i racconti e le analisi diuna serie di firme del gior-nale: Deaglio, Guerrera, Ste-fano Lepri, Riotta, Alfieri,Mastrobuoni , Paolucci.Gianluca Paolucci, respon-sabile della Redazione Fi-nanza interviene alla riunio-ne a Torino dei direttori diConfagricoltura del 16-17febbraio che approfondi-sce il ruolo dell'Organizza-zione di rappresentanza in"tempi di crisi" (finanziaria,ma anche del sistema politi-

Il libro digitaleon lin eClicca, scarica e leggi. L’ ebook costa 2,99 euro e si acquista suInternet. Info suwww.lastampa.it/ebook

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Lu igi Mastrobu on o.direttore gen eraleCoordina la Riunione dei DirettoriConfagricoltura a Torino

co). Quello proposto è un li-bro elettronico, scaricabile viainternet. Clicca, scarica, leggi: con gliebook è nata una nuova espe-rienza di lettura, favorita dalladiffusione di tablet, lettori digi-tali e smartphone di ultima ge-nerazione. Il volume - acqui-stabile presso le principali li-brerie online - mette in fila gliavvenimenti che hanno porta-to il mondo occidentale, comelo conosciamo, sull’orlo del fal-limento: dai mutui sub-primeallo spread, da Lehman Bro-thers agli indignados, dalle pri-me avvisaglie in USA alle riper-cussioni su scala planetaria, at-traverso le tappe più significa-tive della crisi dei sistemi fi-

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Blocco tir e forconiLa protesta fa autogol

I dirigenti Confagricolturaraccontano l'emergenza.Produzioni non raccoltecostrette a marcire neicampi, camion non giunti a destinazione e beni alimentari deperiti,negozi senza merci e alcune areedel Nord invase daprodotti importati a prezzimaggiorati, contratti conbuyer e GDO persi

di Anna Gagliardi

AT T U A L I TÀ D E N T R O L A C R I S I

Sicilia. Se questa protesta è stata pen-sata per aiutare i nostri prodotti, inrealtà è stata un autogol. Ci hanno ri-messo anche gli operai agricoli e gliaddetti del comparto agroalimentare:soltanto in Sicilia si sono perse cin-quantamila giornate lavorative e salariper circa tre milioni di euro”.Analoga la situazione in Campania, do-

ve la protesta si è concentrata soprat-

tutto nella Piana del Sele e del Vallo di

Diano, nel Salernitano. “In cinque gior-

ni di blocco si sono mandate in fumo

tonnellate di prodotti - afferma il pre-

sidente regionale di Confagricoltura

Michele Pannullo - e a nulla sono ser-

vite le richieste degli agricoltori di

porre latte e ortofrutta nelle celle fri-

gorifere, per salvare parte della mer-

ce. Un atteggiamento inaccettabile

che è costato non solo in termini di

produzione, ma anche di occupazio-

ne, con circa ottantamila giornate di

lavoro perdute”.

“E’ la fine di un sistema – dice Alberto

icilia: diciassette autocisterne cariche

di latte fresco dirette a Ragusa vengo-

no fermate a Lentini, su una strada nei

pressi dell’ospedale. Non ci sono le

condizioni per proseguire: la protesta

dei Forconi è tale che le autobotti ri-

mangono lì alcuni giorni. Il prodotto

diventa invendibile; il danno è di due-

centomila euro.

Calabria: frutta e verdura giacciono

nei magazzini in attesa di essere con-

segnate. Per i prodotti più facilmente

deperibili non c’è possibilità di arriva-

re freschi sugli scaffali dei negozi. Il

danno è calcolato, prudenzialmente,

intorno al milione di euro al giorno.

Va meglio nel Lazio: a Roma solo dopo

l’intervento del prefetto, su sollecita-

zione di Confagricoltura, le autobotti

cariche di latte dirette verso le centra-

li riescono a raggiungere la destina-

zione, ma per altri prodotti non suc-

cede altrettanto.

Dal 15 gennaio, nel giro di pochi gior-

ni, la mappa del disastro causato dal

movimento dei Forconi e dallo scio-

pero dei tir si è delineata molto velo-

cemente, a partire dal Sud Italia: pro-

duzioni costrette a marcire sulle stra-

de o nei magazzini, aziende messe in

ginocchio da una protesta scoppiata

all’improvviso, cresciuta in modo

esponenziale nel mondo virtuale e di-

ventata letale per quello reale, a inizia-

re dal settore primario. Se nel merito

le ragioni della protesta sono state in

parte comprensibili, nel metodo si so-

no rivelate un disastro per l’agricoltu-

ra italiana: i supermercati si sono ap-

provvigionati altrove. Per recuperare

le commesse ci vorrà tempo, troppo.

“In due settimane si sono buttati via

vent’anni di lavoro - constata Gerardo

Diana, presidente di Confagricoltura

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Statti, presidente di ConfagricolturaCalabria. Se si continua così le nostreaziende saranno costrette a chiudere:situazioni come queste sono il colpodi grazia per le nostre imprese, già ves-sate da costi di produzione insosteni-bili e prezzi di vendita fermi davent’anni. Com’è possibile andareavanti cosi? Come possono le nostreaziende chiudere i bilanci?”Paolo Leccisi, pugliese, componentedella giunta nazionale di Confagricol-tura: “Stiamo vivendo un’epoca diprofonde trasformazioni, e contempo-raneamente stiamo combattendo unaguerra non con le bombe, ma con leborse. Per far quadrare i conti delloStato sono stati chiesti sacrifici enor-mi all’agricoltura, probabilmente in-sopportabili, ma il vero problema èche non sappiamo neanche se questisaranno gli ultimi!”Allora hanno ragione i Forconi? “No – risponde Massimiliano Gian-santi, presidente di Confagricoltura

Roma - il fatto è che questo non è ilmomento di protestare, anche se lemotivazioni alla base dello sciopero ri-guardano tutti: penso al caro gasolio,che colpisce tutta la popolazione e an-che tutti i settori dell’agricoltura”. Ma quali sono le prospettive? Gian-santi si dice fiducioso per natura esposta l’attenzione all’andamento ge-nerale del settore primario: “Il proble-ma di fondo che esaspera questa crisiè che non c’è mai stata una convintaposizione del governo (e dei governi)verso l’agricoltura. Non c’è stata sensi-bilità verso il nostro settore, e questoprovoca anche una profonda debolez-za sociale: se l’agricoltura è forte, an-che il sistema sociale è forte. Così nonè”. L’ultima forma di protesta ha il saporedi una guerra tra poveri che ha ulte-riormente immiserito il settore. Ne èconvinto il presidente di Confagricol-

tura Emilia Romagna. Guglielmo Gara-gnani, che ha raccolto l’esasperazionedelle aziende: “Sebbene lo scioperodei tir qui in Emilia Romagna si sia ri-solto tutto sommato in fretta, la crisi èsempre più pesante e le imprese mi-nacciano azioni di protesta clamoro-se. Finora abbiamo scelto la via deldialogo civile, del confronto, anche ac-ceso, ma sembra non bastare”. La que-stione dell’IMU, al momento non an-cora metabolizzata, accenderà un’altramiccia potenzialmente assai pericolo-sa: oltre al prezzo del gasolio e deiconcimi, oltre al peso della burocraziain generale, il nuovo regime di tassa-zione si preannuncia come quello ingrado di far chiudere definitivamentemolte aziende agricole. “Se non ver-ranno apportati correttivi alla norma-tiva si avrà un maggiore onere per leimprese agricole - afferma il presi-dente di Confagricoltura PiemonteGian Paolo Coscia. Ciò brucerà, di fa-to, circa il 5% del valore aggiunto pro-

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Arance non raccolte Produzioni costrette a marcire neicampi nell’azienda di MassimoFranco a Siracusa

Ci hanno rimesso anche

gli operai agricoli e

dell'agroalimentare

Guerra tra poveriIl caro gasolio non colpisce solo itrasportatori ma anche le aziendeagricole

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dismisura le tasse. Noi stiamo lavoran-do per prevenire quel momento, stia-mo studiando modalità azione chesappiano davvero attirare l’attenzionesu che cosa sta passando l’agricoltura,anche perché ho l’impressione chemolti cittadini non si siano neancheaccorti della protesta dei tir e dellesue conseguenze: i supermercati sisono rivolti altrove per i prodotti fre-

schi mancanti”. Oltre al danno, pure

la beffa.

Leccisi con amarezza constata che tut-ti sono pronti a esaltare i prodotti agri-

coli italiani e la nostra cucina, ma che

poi, nella sostanza, questi elogi si per-

dono nel nulla e i provvedimenti per

tutelare il Made in Italy non vengono

messi in atto: “Non si guarda all’agri-

coltura come a un settore in grado di

dare lavoro, anzi, siamo visti addirittu-

ra come un comparto che si lagna

sempre e che, al contempo, vive di

sussidi. Finché non si abbandonanocerti stereotipi non si riuscirà a pensa-

re all’agricoltura italiana come a un pi-

lastro dell’economia”.

Dalla Calabria Statti evidenzia che da

troppo tempo i problemi non vengo-

no affrontati. Ne è un esempio l’olivi-

coltura: “Il prezzo del nostro olio è ai

minimi storici; siamo fermi a trent’an-

ni fa, con una concorrenza spietata

dall’estero. Non ci sono provvedimen-

ti adeguati per difendere il Made in

Italy, le nostre produzioni, cioè la no-

stra economia. Molti produttori non

hanno neanche raccolto: questo signi-fica la sconfitta totale per un agricol-tore, che fa questo lavoro soprattuttoper passione. Di questo passo ci saràl’abbandono totale delle aziende”. A tutto questo si aggiungono anche iritardi di Agea, che non paga ancora ipremi agli agricoltori. Diana dalla Sici-lia e Leccisi dalla Puglia confermanoche una situazione del genere è inac-cettabile e che gli imprenditori sonoesasperati. Confagricoltura ha fatto lasua parte, a livello nazionale e nelleprovince, ma ora tocca alla politica: apoco servono le condivisioni di pen-siero, se poi a queste non seguono iprovvedimenti che solo la politicapuò adottare. ���

dotto in agricoltura. Per il Piemonte,calcolando che il Pil agricolo è indica-tivamente di 2,7 miliardi di euro, lamanovra in termini di aggravio di im-poste costerà all’agricoltura circa 135milioni. La sopravvivenza economicadi molte aziende è praticamente im-possibile”. In attesa di azioni eclatanti,le Unioni provinciali subalpine hannochiesto di incontrare i vari prefetti perillustrare il malessere e le preoccupa-zioni della categoria. A questi incon-tri ne seguirà uno con i parlamenta-ri locali.“Purtroppo in Emilia Romagna, – ag-giunge Garagnani – dai primi riscontri

che abbiamo avuto, sembra che i Co-muni non esiteranno ad applicare lamassima aliquota su terreni e fabbri-cati rurali. In tutta Italia è probabileche si solleveranno simultaneamentemoti di rivolta contro questo regimeche strozza le imprese aumentando a

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AT T U A L I TÀ D E N T R O L A C R I S I

Un durissimo colpo

alle imprese già provate

da costi insostenibili

Sc ioper odei tr aspor tator iLa protesta dei tir ha diviso in duel’Italia, bloccando la consegna dei prodottiagricoli ai mercatie alla GDO (foto di Marco Carnesecca)

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Dimenticaticongelatie supertassati

La p o l i t i c a comunitaria prevedepiù fondi per tutti tranneper il capitolo a g r i c o l t u r a .Quella nazionale si mostraquasi sempre indifferenteai molti gravi p r o b l e m i del settore,ma si ricorda delle impreseagricole quando c’è da imporret a s s a z i o n i stratosferiche.Intanto si fanno i conti col g e l oe lo stop dei Tir

di Vanni Cornero

L’ I N T ERVI STA M A R I O G U I D I

Blocco dei Tir, nevicate eccezionali, gelo

polare: un incubo di metà inverno per

chi lavora in agricoltura. Ma fa più danni

il maltempo o l’Imu?

«Senz’altro l’Imu. All’inverno non ci sipuò sottrarre, perché fa parte della na-tura. L’imu, invece, nasce da una deci-sione umana che si traduce in un livel-lo di prelievo fiscale che il settore nonpuò in alcun modo sopportare. Conquesto doppio livello di tasse su terre

residente Guidi, il “grande freddo” di

quest’inverno può essere visto come una

sorta di metafora della situazione in cui

vive l’agricoltura italiana?

«Certamente sì. E’ la metafora dellafredda disattenzione che da lungotempo il Paese ha nei confronti dellasua agricoltura, soprattutto quellache è parte integrante del tessutoeconomico nazionale. Una certa po-litica usa l’agricoltura come chiavemediatica, poi, ottenuto lo scopo, cidimentica. Noi , invece, vorremmoessere meno sul proscenio e più nel-la quotidianità della gente, perchél’agricoltura è tutta intorno a noi. E ilfreddo, quello vero, di questa stagio-ne invernale dovrebbe aiutare a farcapire che frutta e verdura non na-scono nei supermercati. In troppi so-no stati abituati a pensare che il cibosia sempre a portata di mano e nonpossa mai essere un problema tro-varne».

Questo grande freddo

può essere una metafora

della forte disattenzione che

il Paese ha per noi nonostante

l’enorme contributo

economico ambientale e sociale

che sappiamo dare.

Bisogna cambiare le cose.

Page 17: Mondo Agricolo n. 1 - gennaio 2012

e fabbricati gli agricoltori entrano inuna strana categoria, quella dei poveri-ricchi, perché colpiti da una patrimo-niale su beni come i terreni, che sonostrumentali all’attività e hanno bassis-sima redditività. Così finiamo di esseretassati come i titolari di grandi patri-moni . Il paradosso è che, mentre dauna parte si mettono in atto politicheper aumentare la dimensione mediaaziendale (8,5 ettari in Italia, contro i55 della Francia n.d.a.), dall’altra si pu-nisce chi lo fa con 1,5 miliardi di eurodi prelievo fiscale in più. Siamo con-vinti che tutto questo non possa cheessere dovuto ad una scarsa cono-scenza di ruolo, importanza e stru-menti dell’agricoltura italiana».

Tra i vari problemi del Paese c’è quello

del costo e della dipendenza dall’estero

per l’energia. Che contributo può dare –

o potrebbe dare – l’agricoltura in fatto di

bolletta energetica?

«Proprio le dinamiche per l’approvvi-

GENNAIO 2012 | MONDO AGRICOLO | 17

Mario Guidi presidentedi Confagricoltura da marzo 2011,è laureato in Scienze Agrarieall'Università di Bologna.

gionamento energetico di questi mesiinvernali dimostrano la fragilità e la di-pendenza dell’Italia in una strategia disistema-Paese. L’Italia può contare sufonti rinnovabili da matrice agricola e,per dirla con Obama, si può fare. Natu-ralmente occorre farlo con equilibrioper non penalizzare le coltivazionifood, ma è ormai evidente quanto l’e-nergia sia altrettanto strategica del ci-bo. Credo che non sia più rinviabile larealizzazione di una filiera del biome-tano in agricoltura: si possono ottene-re 7-8 miliardi di metri cubi di metano,una potenzialità che copre almeno il10% del fabbisogno nazionale».

E di tutto questo la politica se ne accor-

ge?

«Come dicevo, la politica è consape-vole dell’appeal che l’agricoltura hanei confronti del cittadino, poichéevoca immagini che vanno dal latte, alpane quotidiano, all’ambiente che cicirconda. Ma è meno consapevole di

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18 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2012

ai mercati ed allo sviluppo rurale. Un

taglio tra il 2013 e il 2020 che noi sti-

miamo pari ad oltre il 12 per cento in

termini reali, per entrambi i pilastri

della Pac. E’chiaro che questo non lo

vogliamo, ma credo sia il caso di anda-

re oltre: sulla Pac bisogna avere il co-

raggio di fare delle scelte. La partita

sulla Politica agricola comunitaria non

si risolverà con una manciata di milio-

ni in più o in meno, ma a seconda di

come queste risorse potranno essere

impiegate. Noi dalla nuova Pac voglia-

mo facilità di applicazione, rapidità di

incasso e spinta per crescere».

Tornando alle proteste. Nonostante l’ap-

parente impassibilità di Monti sembra

che chi è sceso in piazza, anche in ma-

niera decisamente impropria, abbia por-

tato a casa dei risultati. Gli agricoltori, per

ora, stanno fermi. Ma sino a quando?

«Il senso di responsabilità e la vo-lontà di dialogo in un momento cosìdifficile per l’Italia non deve e nonpuò essere scambiato per un atteg-giamento rinunciatario o peggio diacquiescenza. Ad oggi procede unconfronto netto con il governo e ilministro dell’Economia per far com-

prendere l’iniquità di imposte chegravano sull’agricoltura cinque voltepiù che su altri settori. Vogliamo an-cora credere che il governo dei tec-nici abbia la sensibilità di ascoltarenoi, tecnici del nostro settore. Anco-ra per un po’siamo disposti a crede-re che la politica, quella vera, sia ingrado di distinguere tra giusto ed in-giusto. Se non sarà così Confagricol-tura dovrà scegliere modi più incisi-vi per farsi ascoltare. Stiamo anche

valutando di ricorrere per vie legalicontro l’Imu con una vera e propriaclass action. Di certo Confagricoltu-ra non rinuncerà mai a rappresenta-re gli interessi dei suoi associati».

Qui si inserisce il tema della rappresen-

tanza e della rappresentatività, un capito-

lo molto dibattuto in questi mesi da orga-

nizzazioni e sindacati.

«Un discorso delicato e attuale. Spes-so si dimentica che le organizzazionisono nate per il bisogno delle impresedi unirsi ed essere rappresentate. Lasfida dei prossimi anni, per noi e pergli atri è quella di essere all’altezza del-le imprese che rappresentiamo: anchenella rappresentanza c’è bisogno diqualità. Senza dimenticare il nostropassato dobbiamo sviluppare la capa-cità di cambiare, così come cambianole esigenze delle nostre imprese. C’èuna nuova funzione che oggi spetta al-la rappresentanza ed è quella di trova-re la via per uscire dalla crisi. Dobbia-mo indicare questa strada alle nostreimprese e dobbiamo farlo dicendo lo-ro sempre e solo la verità».

���

quanto l’agricoltura contribuisca allosviluppo del Paese, all’occupazione,all’esistenza stessa del made in Italyagroalimentare. Insomma una visione

ristretta, molto spesso legata al mo-

mento, che non riesce ad esprimere

una strategia di politica agricola na-

zionale. Perché questo accade? Pro-babilmente perché agli occhi di certipolitici l’agricoltura esprime un bassovalore aggiunto di potere».

Si sta riformando La Pac, una riforma che

Confagricoltura ha sposato, ma che per

adesso delude. Che cosa manca nella pro-

posta della Commissione?

«In una situazione come l’attuale cisarebbe bisogno di un maggiore im-pulso politico a favore dell’agricolturae invece l’Europa sembra voler im-boccare la strada del disimpegno, an-che finanziario. Il futuro bilancio del-l’Ue prevede aumenti in termini realipraticamente per tutti i capitoli, tran-ne che per la spesa agricola destinata

C’è una nuova funzione

che oggi spetta alla

rappresentanza ed è quella

di trovare la via per uscire

dalla crisi. Dobbiamo indicare

questa strada alle nostre

imprese e dobbiamo

farlo dicendo a tutti i costi

sempre e solo la verità.

L’ I N T E R V I S TA M A R I O G U I D I

Fieragricola 2012. Guidie il ministro delle Politiche agricoleMario Catania presso lo standdi Confagricoltura.

Page 19: Mondo Agricolo n. 1 - gennaio 2012

Monterosso metafora. Siamo tornatia Monterosso, il borgo delle CinqueTerre devastato dall'alluvione; la foto,scattata da Marco Carnesecca, èsignificativa e simbolica. Il paese ètutto un cantiere. Sulla ricostruzione leluci accese dei lampioni, a ricordarci la“normalità” agognata. SimbolicamenteMonterosso rappresenta l'Italia. La crisiha lasciato ferite aperte, conseguenzedevastanti e tanti interrogativi.

A T T U A L I T À L A FO T O D E L M E S E

Page 20: Mondo Agricolo n. 1 - gennaio 2012
Page 21: Mondo Agricolo n. 1 - gennaio 2012

Storie di imprenditori che inventano

soluzioni nuove in tempi difficili

C’è chi investe e diversifica, chi punta sul sociale, chi scommette sulC’è chi investe e diversifica, chi punta sul sociale, chi scommette sulcambiamento e la qualità, chi si dedica ad allevamenti innovativicambiamento e la qualità, chi si dedica ad allevamenti innovativi

S P E C I A L E « N O I L A C R I S I L A A F F R O N T I A M O C O S Ì »

Quattro mosseper la ripresa

Page 22: Mondo Agricolo n. 1 - gennaio 2012

22 | MONDO AGRICOLO |GENNAIO 2012

Mamertino: Veni, Vini,Vici...

Nella strategiadella famiglia Planeta contro la flessione delmercato internoc’è anche il rilancio

del vino preferito

da Giulio Cesare

di Gabriella Bechi

S PE CI A LE « N O I L A C R I S I L A A F F R O N T I A M O C O S Ì »

milioni euro l’anno, di cui il 53% de-stinato all’export, una presenza in 75Paesi del Mondo, 95 dipendenti, 120agenti in Italia, l’azienda Planeta è unarealtà complessa e articolata, che af-fronta la crisi con decisione e sceltecoraggiose.In prima fila c’è oggi la nuova genera-zione, Francesca, Alessio, Santi, qua-rantenni, da sempre impegnati in

azienda, che portano nelle scelte “an-

ticrisi” le novità e l’ entusiasmo dei

giovani.

“La crisi non è una cosa che arriva al-

l’improvviso, noi l’avvertiamo già da

qualche anno e il momento peggiore

è stato il 2009 – dice Alessio -. Abbiamochiuso con fatturati in calo e allora cisiamo dovuti mettere a tavolino e de-cidere cosa fare. Partendo da alcunipunti fermi: il mercato del vino italia-no è in calo, i gusti dei consumatoricambiano, lavoriamo su un prodotto

sostanzialmente rigido. Così abbiamo

individuato le strategie: potenziare

Diversificare, investire, migliorare

il servizio al cliente. E’ questa la

ricetta anticrisi della famiglia Pla-

neta. Siamo in Sicilia tra Menfi e Sam-

buco, in provincia di Agrigento, dovenel 1995, dalle due aziende di pro-

prietà ha preso il via il Progetto Plane-ta, nato come un viaggio nel vino sici-liano e presto diventato un’immersio-ne totale nel territorio e nella culturadell’isola.Con una produzione di 2 milioni e200 mila bottiglie, un fatturato di 12,5

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GENNAIO 2012 | MONDO AGRICOLO | 23

l’export, anche con la ricerca di nuovimercati; diversificare la produzione in-

vestendo in nuove aziende in Sicilia, inzone che danno vini totalmente diver-

si da quello che facciamo qui a Menfi,su altri prodotti come l’olio e in servi-

zi, sempre legati al mondo del vino,

come l’ospitalità”.

Da qui la decisione di non ritoccare i

listini, nonostante l’aumento dei costi

per il trasporto, delle bottiglie, dei tap-

pi e così via. Poi quella di potenziare la

rete di vendita all’estero, nei mercati

tradizionali, ma anche in quelli emer-

genti, come Brasile, Russia e soprat-

tutto Cina, dove i vini francesi hanno

avuto un boom pazzesco nella fascia

alta di prezzo, ma che, a parere di Ales-sio, offre grandi opportunità anche

per nostri prodotti.Un successo quello dei vini italiani al-l’estero che i Planeta attribuiscono al-la forza trainante del food, alla nostratradizione gastronomica, che nessunaltro Paese ha e che ci consente di ar-rivare sui mercati lontani anche attra-verso la grande rete della ristorazioneitaliana. “I nostri vini e il nostro olioDop sono a Shangai da “Otto e Mezzo”l’unico ristorante italiano all’esterocon tre stelle Michelin.”Ma l’estero da solo un basta a fare il

Francesca e Alessio PlanetaDalla nuova generazione ideevincenti per battere la crisi

successo di un marchio; bisogna ven-dere anche in Italia, e bisogna farlo an-che in un momento di consumi in ca-lo, vuoi per le nuove abitudini deiconsumatori, vuoi per la crisi. E anchequesta volta la scelta dei Planeta e’ sta-ta di investire, ma non nelle aziendestoriche. Hanno acquistato nuovi ter-reni, in altre zone della Sicilia, impian-tato nuovi vigneti, per offrire al con-sumatore una gamma differenziata divini, più vicini ai gusti moderni del be-re. Vittoria, Noto, l’Etna, fino a CapoMilazzo, dove dallo scorso anno è incorso un ambizioso progetto di recu-pero del Mameritino, fiore all’occhiel-lo della vitivinicoltura siciliana nel pe-riodo romano: il preferito di Giulio Ce-sare, citato da Plinio. Per vendere sono

sati fatti importanti investimenti nelmarketing e soprattutto nel “trademarketing”, anche in capitale umano.“Abbiamo creato un ufficio apposito,assumendo personale specializzato,per dare assistenza ai nostri venditori– spiega Francesca, che in azienda sioccupa di questo settore -. Stiamo svi-luppando strategie di merchandisinge di promozione diverse per linee diprodotti e mercati, per essere semprepiù vicini al cliente. Ma i clienti nonsono tutti uguali. Quello che chiedel’Italia, è diverso da quello che chie-dono la Cina o gli USA. Da qui la ne-cessità di una comunicazione diffe-renziata.”Business, ma rispetto per l’ambiente eil territorio. In una parola sostenibilità,che è diventata un marchio e un logo,“Planeta Terra”, che sembra un giocodi parole, ma che in realtà è un pro-getto a 360°. Materiali riciclati per car-toni, e imballaggi e stampati. Bioarchi-tettura, come nella “cantina invisibile”di Noto e in quella in costruzione sul-l’Etna. Efficienza e risparmio energeti-ci. Trecento metri quadrati di pannellifotovoltaici producono energia elettri-ca per le cantine e un impianto solareriscalda l’acqua del Resort. Tutela delpaesaggio. A Sambuca di Sicilia è statorealizzato il sentiero naturale La Segre-ta, tre percorsi aperti al pubblico inun luogo incontaminato intorno al la-go Arancio. L’oliveto, a Caparrina, è inun’ oasi naturale, con le colline che de-

Progetto Planeta:Un viaggio nella Sicilia del vino

Page 24: Mondo Agricolo n. 1 - gennaio 2012

gradano fino al mare. E infine, il pro-

getto SOStain, il primo in Italia di cer-

tificazione ambientale viticola,realiz-

zato con un’altra importante cantina

siciliana, quella di Tasca d’Almerita, in

collaborazione con le Università di

Piacenza e di Milano e con il ministe-

ro dell’Ambiente, per monitorare per

un anno il consumo di acqua e le

emissioni di CO2, con il successivoimpegno per la loro riduzione.Poi c’e’ il web, sui cui lavorano perso-nale interno e consulenti: sito, ma so-prattutto facebook e twitter (la paginaPlaneta Winery ha 35.000 fan), perché”quello del vino - dice Francesca – eun mondo interattivo, la gente s’infor-ma, chiede, vuole risposte in temporeale”. Nell’ottica di avvicinarsi alcliente e diversificare l’offerta la fami-glia Planeta ha deciso qualche anno fadi investire in ospitalità, più precisa-mente in quello che si chiama “winetour”. Quattro cantine visitabili, Menfi,Sambuca di Sicilia, Noto e Vittoria, epresto anche l’Etna, in cui oltre a de-gustare i vini si può anche mangiaresu prenotazione, e un Wine Resort, “LaForesteria”, inaugurato nel 2010.Quattordici camere, piscina, sala fit-ness, tavolo sociale per i pasti, oltre adegustazioni e corsi di cucina.

“Quella del ricevimento è la naturaleevoluzione del produttore di vino – di-ce Alessio –. L’appassionato, ma anche

il semplice curioso, quando viaggiano,

si fermano volentieri in cantina, assag-

giano e acquistano direttamente in

azienda. In più ci sono le visite dei no-

stri importatori. Il tutto ha portato un

significativo incremento del nostro

fatturato”.

24 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2012

S P E C I A L E « N O I L A C R I S I L A A F F R O N T I A M O C O S Ì »

“Lo scorso anno abbiamo avuto 8.000visitatori, italiani e stranieri – aggiunge

Francesca – e puntiamo a raddoppia-

re. Oltre che attraverso il sito, pro-

muoviamo questa attività con tour

operator, guide turistiche, partecipan-

do a fiere specializzate, prendendo ac-

cordi con alberghi e aziende che or-

ganizzano meeting”.

Il messaggio che arriva oggi da Fran-

cesca e Alessio è chiaro: “La crisi ci ha

insegnato che la migliore cura è il ser-

vizio al cliente.”

Vigneti dell’ Ulmo,SambucaInsieme a “La Dispensa” diMenfi, l’azienda storicadella famiglia Planeta»

La Baronia, Capo Milazzo Qui è in corso il progetto direcupero del Mamertino

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Page 26: Mondo Agricolo n. 1 - gennaio 2012

26 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2012

Nell’Agro Pontino l’impresa che coniuga etica e business

Alla “Fattoria Biosolidale

del Circeo” lavorano

diciannove giovani disabili.

Si producono frutta,

ortaggi, formaggi, venduti

alla grande distribuzione

con il marchio aziendale

di agricoltura sociale

di Gabriella Bechi

S P E C I A L E « N O I L A C R I S I L A A F F R O N T I A M O C O S Ì »

Le categorie svantaggiate possono trarre gran-di benefici sul piano fisico e intellettivo dalcontatto con la natura e dal coinvolgimentoattivo nei lavori tipici di un’azienda agricola equeste esperienze possono concorrere con-cretamente anche all’integrazione sociale diun individuo.Di Stefano, 37 anni, appartiene ad una fami-glia di imprenditori agricoli che da generazio-ni fa parte della Confagricoltura. Si è avvicina-to a questo mondo nel 2004, convertendo l’a-zienda in Fattoria sociale e iniziando una fasesperimentale che ha portato alla realizzazionedi un’importante realtà.Dal 2004 ad oggi la Fattoria, che dal 2005 è di-ventata una cooperativa di formazione e lavo-ro di cui fa parte personale agricolo e pisco-pedagogico, ha effettuato assunzioni pertrenta persone disabili, quattro rifugiati poli-

La crisi si affronta anche dedicandosi aglialtri, alle persone più deboli e bisogno-se. Puntando sul sociale. E’ quello che

ha fatto Marco Berardo Di Stefano, titolaredella Fattoria Biosolidale del Circeo, da pocoeletto presidente della Rete delle Fattorie So-ciali. Si può coniugare il business con il sociale? Sipuò puntare al profitto, al meritato guadagnoderivante dalla propria attività lavorativa ma,nello stesso tempo, dare un’opportunità a chiè disabile, ma ha comunque entusiasmo, vo-glia di vivere, bisogno di emanciparsi?Si può fare bilancio ma, contemporaneamen-te, venire incontro ai bisogni delle personepiù fragili, come gli anziani, gli ammalati, o av-vicinando i più giovani all’agricoltura, diven-tando un centro aggregativo, attrattivo, saluti-stico?

Page 27: Mondo Agricolo n. 1 - gennaio 2012

tici (ragazzi afghani della casa famiglia di Pri-

verno) oltre a numerosi extracomunitari re-

golarizzati. Oggi la Fattoria fa lavorare, con di-

verse modalità, 19 persone disabili che hanno

acquisito le competenze professionali attra-

verso i corsi della “Latina Formazione e Lavo-

ro”. Quattro di queste hanno un rapporto di

lavoro continuato e sono diventate socie del-

la cooperativa.

“La nostra è una vera e propria impresa– di-

ce Di Stefano – che ha voluto svincolarsi da

un’ottica assistenzialistica per proporre una

reale emancipazione attraverso un corso di

formazione di due anni, che reintroduce le

persone svantaggiate nel ciclo produttivo,

creando posti di lavoro protetti, con una re-

tribuzione corrispondente al lavoro effettua-

to. La formazione agricola è accompagnata

dal lavoro di un’equipe educativa che aiuta i

ragazzi ad acquisire le caratteristiche proprie

di un lavoratore, autonomia, responsabilità,

rispetto degli orari, e ad individuare il tipo di

lavoro più adatto ad ognuno di essi. Tutti co-

loro che lavorano in azienda hanno un con-

tratto agricolo, perché è molto flessibile e

consente di lavorare a ore e a giornate. Quin-

di garantisce l’opportuna duttilità per rispon-

dere alle necessità dei percorsi d’ inserimen-

to lavorativo personalizzati.”

L’azienda, 175 ettari in provincia di Latina,

produce ortaggi e frutta, alleva vacche da lat-

te bufale, offre ospitalità agrituristica. I ragaz-

zi disabili lavorano nell’attività agricola, ma

anche in quella di commercializzazione. Tutti

i prodotti dell’azienda vengono confezionati

e venduti alla grande distribuzione (Pam e

Coop) e a gruppi di acquisto solidale (GAS).

Non solo frutta e ortaggi, ma anche latticini,

che vengono trasformati da un vicino caseifi-

cio, riconoscibili sul mercato grazie al mar-

chio aziendale, che è l’unico di agricoltura

sociale registrato in Italia.

La Fattoria è stata oggetto di studio e ricerca

da parte dell’Università Pontificia Salesiana e

del ministero degli Affari sociali della Repub-

blica Popolare Cinese, che sta sostenendo un

progetto di formazione in Cina dell’Univer-

sità Pontificia Salesiana, del ministero per le

Politiche agricole, dell’Istituto Nazionale di

Economia Agraria e dell’Istituto Superiore di

Sanità. L’azienda ha avuto anche numerosi ri-

conoscimenti.

Parlamentari in azienda

Nella foto Marco Berardo Di Stefano(a destra) con l’ on. Paolo Russodella Commissione Agricoltura (asinistra) e Paolo Perinelli presidentedella Confagricoltura Lazio (alcentro)

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28 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2012

S P E C I A L E « N O I L A C R I S I L A A F F R O N T I A M O C O S Ì »

Reparto confezionamentoI disabili sono assunti con contrattoe pienamente integrati

n IL SOCIALE È IN RETE

La “Rete”, di cui Confagricoltura fa parte, si è costituita sei anni fa periniziativa del presidente uscente, Alfonso Pascale, con l’obiettivo, appunto,di mettere “in rete” agricoltori, operatori sociali, associazioni, famiglie eanche cittadini singoli, per favorire l’inserimento dei disabili all’internodelle aziende agricole. Offre assistenza, attraverso l’iscrizione al sitoww.fattoriesociali.com, alle imprese che vogliono dedicarsi a questo tipodi attività e fornisce tutte le indicazioni utili per accreditarsi presso gli entilocali preposti, a seconda dei servizi sociali che si intendono fornire.

Oggi la Rete è una realtà concreta, che riunisceoltre duemila aziende agricole che affiancanoalla propria attività principale, quellaproduttiva, progetti a sfondo sociale, che creanooccupazione per categorie svantaggiate (personediversamente abili, ex detenuti, ragazzi dellesezioni carcerarie minorili, extossicodipendenti) ed offrono servizi(ippoterapia, riabilitazione) alle categorie piùdeboli, come gli anziani. In Italia oltre tremiladisabili sono inseriti lavorativamente nellefattorie sociali e quattromila personeusufruiscono dei servizi di assistenza.

Lontana da ogni forma di assistenzialismo, l’agricoltura sociale conservala propria natura imprenditoriale, riproducendo in questo settore quelmodello di economia solidale che mira a coniugare il profitto dell’aziendacon il bene della collettività, in particolare delle fasce più deboli.

Quest’anno, su indicazione di Confagricoltu-

ra, è stata inserita nel progetto “Archivio della

Generatività” dell’Istituto Sturzo. Un censi-

mento delle fattorie sociali in Italia non è sta-

to mai fatto. Ci sono aziende private, ma an-

che pubbliche si occupano di “agricoltura so-

ciale”, e ancora cooperative agricole, associa-

zioni Onlus, fondazioni. Complessivamente

si possono stimare in circa 2500 realtà pro-

duttive.

«L’esperienza fatta con questi ragazzi è entu-

siasmante – conclude Di Stefano – noi nel

nostro statuto abbiamo i tre punti base che si

possono sintetizzare in missione, finalità e vi-

sione. La missione è migliorare la qualità del-

la vita delle persone più svantaggiate creando

posti di lavoro protetti e dando la possibilità

di conoscere e vivere la campagna. Il proget-

to di agricoltura sociale che stiamo realizzan-

do giorno per giorno contribuisce a costruire

una società aperta a tutti, rendendo ciascuno

protagonista e responsabile del proprio agire

e del proprio vivere». ���

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30 | MONDO AGRICOLO |GENNAIO 2012

Un matrimonio salverà i conti della “coratina”

Alla “Terre Doro” un nuovoolio va ad affiancare l’antico prodotto di alta tradizione che non sempre il mercato valuta con giusti prezzi

di Gabriella Bechi

SPE C I A L E « N O I L A C R I S I L A A F F R O N T I A M O C O S Ì »

estrema; una concorrenza sleale cheinquina al mercato”.L’amarezza nelle parole di DonatoRossi è tangibile. Centocinquanta etta-ri, 16.000 piante di olivo cultivar “co-

ratina” che conferisce all’olio quel gu-sto forte e deciso dei sapori della Pu-

glia. L’oliveto d’Europa, come la defi-

nisce l’imprenditore, dove da genera-zioni la sua famiglia si batte per con-servare culture e tradizioni, preserva-re il territorio e tutelarne la specifi-cità, mantenere stabile l’occupazione.“Cose meravigliose – dice - ma che

non consentono più alle aziende di

stare in piedi economicamente.”

“La “coratina” è una cultivar costosa -

spiega - che produce un anno in ma-

niera abbondante e un anno no. Se

C’è anche chi la crisi l’affronta

puntando sul cambiamento,

senza abbandonare la tradizio-

ne, mantenendo come punto fermo

la qualità, la rintracciabilità, l’onestà.

Come Donato Rossi, 47 anni, impren-

ditore da venticinque, alla quinta ge-

nerazione di olivicoltori, titolare del-

l’azienda agricola “Terre Doro”, a Co-rato, in provincia di Bari, a cavallo trai comuni di Andria , Canosa, al centrodel triangolo produttivo della “corati-na”.“Per noi olivicoltori di questa zona -dice – la crisi è un fatto storico, quasistrutturale, con cui conviviamo da de-cenni: una cultivar difficile, sia dalpunto di vista produttivo, sia commer-ciale; una frammentazione aziendale

Page 31: Mondo Agricolo n. 1 - gennaio 2012

scambiato per acidità. Pensi inve-ce, che più l’olio “pizzica”,

meno è acido. Con la “co-

ratina” si fa la Dop Terradi Puglia, che impone la

nell’annata di carica, come questa, ilprezzo non tiene per la volatilità deimercati, è un disastro. In più il nostro

olio non sempre incontra il gusto dei

consumatori, per il suo odore fruttato

e quel retrogusto leggermente amaro,

che “pizzica” in bocca, che varia a se-

conda delle annate e che spesso viene

GENNAIO 2012 | MONDO AGRICOLO | 31

frangitura delle olive entro 24 ore dal-la raccolta, con rese ovviamente più

basse. Insomma, facciamo un olio co-stoso, di grande qualità, che non sem-pre viene r iconosciuta dal merca-to.”Nella zona molto olio Dop rimane in-venduto e gli imprenditori spesso so-

no costretti a ricorrere alla logica del-la cisterna, ovvero a vendere il loroprodotto per rendere più appetibili al-

tri meno pregiati, per recuperare al-

meno le spese. Mentre continuanotranquillamente le importazioni illeci-te di olio, più o meno adulterato, che

stravolgono il mercato, dalla Spagna alSud Africa”. “La mia è una battaglia storica – rac-

conta Rossi – per fare chiarezza e pu-lizia in un settore in cui regna il caos.Qualche giorno fa ho trovato sulloscaffale di un supermercato bottigliedi olio extravergine a 2 euro al litro.Un prezzo che permette solo di paga-re i costi della bottiglia e dell’etichet-ta, neppure del tappo, figuriamoci delcontenuto!” Di fronte a questa situazione Rossinon si da per vinto. Da una parte con-tinua la sua battaglia sindacale ( è nel

consiglio di presidenza di Confagri-

coltura Bari e presidente della Federa-

zione di prodotto olio della Puglia)

contro le importazioni illecite, le adul-

terazioni, le frodi commerciali; dall’al-

tra come imprenditore si rimbocca lemaniche e fa una scelta che lui stessodefinisce “dolorosa, ma inevitabile.”Sostenuto anche dal figlio Giovanni

Cultivar Coratina, da cui nascela Dop Terra di Puglia, con lafrangitura delle olive entro 24 ore

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32 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2012

S P E C I A L E « N O I L A C R I S I L A A F F R O N T I A M O C O S Ì »

Battista, 21 anni, giovane studente diagraria a Perugia, con la passione perla terra, decide di passare a nuovi si-stemi di coltivazione, di potatura e diraccolta, che gli consentono di ridurrenotevolmente i costi di produzione.Inoltre, lo scorso anno pianta un oli-veto superintensivo, su 20 ettari di ter-reno, con cultivar spagnole “arbosa-

na” e “arbequina”. Qualità amabili, chefruttificano precocemente e che per-mettono un rapido ammortizzo deicosti di impianto. “Con la sola “coratina” – spiega - le

mie prospettive di crescita da qui a

dieci anni sarebbero state limitatissi-

me, allora ho deciso di affiancare al

mio olio tradizionale, un blend più fa-

cilmente commercializzabile e capa-

ce di incontrare i gusti dei consuma-

tori. Rinunciando in parte alla tipicità,

ma non alla qualità e al Made in Italy”. Il prossimo anno il nuovo oliveto en-trerà in produzione e Rossi pensa a unnuovo olio da affiancare alla Dop Ter-re di Bari. “Il mio non è un tradimento;la “coratina” è sempre nel mio cuore,ma non si vive di sola tradizione e leassicuro che il nascituro sarà un pro-dotto di grande qualità”.Le difficoltà, spesso, costringono a

scelte difficili e dolorose, ma Rossi èottimista. Pensa al nome. Sta proget-tando la nuova bottiglia, che affian-cherà quella della Dop, anche questain fase di realizzazione, perché attual-mente l’olio è venduto in lattine da 5e 1 litro. Sta guardando a nuovi canali

di distribuzione, a nuovi mercati, an-che all’estero. Ha in costruzione ilnuovo sito. E sta lavorando per tra-sformare una delle due masserie pre-senti in azienda, in masseria didatticaper le tecniche olivicole. Un progettoin cui vuole coinvolgere le Università,che parte proprio dalle recenti scelteaziendali, che vuole far diventare og-getto di studio, con analisi dei costi edei benefici e verifica dei risultati. Unesempio anche per altri imprenditoriolivicoli. “I segnali che mi arrivano sonoconfortanti – conclude -. C’è un nu-

mero sempre maggiore di consuma-tori che ha imparato a distinguere e ascegliere, che privilegia la qualità e lasalubrità, rispetto al prezzo. Mi augu-ro ora che maggiori controlli consen-tano di fare pulizia sul mercato, per-mettendo agli imprenditori onesti eche hanno voglia di fare, di lavorarecon più tranquillità.”

Nuovi impianti nell’ azienda diDonato Rossi, olivicoltore di quintagenerazione. “ Non si vive - dice - di sola tradizione”.

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L’oro delle capre brillanel caseificio ecocompatibile

Sono l’orgogliod ell’aziend a “al Mulino” razza camosciata d elle Alp i, latte b iologico,b ioarchitetturacon il tetto verd e che è un p rato

di Elisabetta Tufarelli

SPE CI A L E « N O I L A C R I S I L A A F F R O N T I A M O C O S Ì »

una stalla dove allevare una cinquanti-

na di bovini da ingrasso piemontesi.

Un avviamento certamente non facile

e con tanti sacrifici, perché, mentre

Marco era occupato a tempo pieno

nel progetto imprenditoriale, Valeria,

per “arrotondare”, lavorava anche in

una azienda tessile. Poi piano, piano il

debutto e i primi risultati. «L ’esplosio-ne della ‘mucca pazza,, ci ha letteral-mente steso, facendo precipitare nellacrisi la nostra attività – racconta Vale-

ria -. Avevamo anche valutato la possi-

bilità di abbandonare tutto. Certo è

che non avevamo tempo da perdere,

dovevamo prendere una decisione

drastica e immediata, e così è stato: ab-

biamo deciso di metterci ad allevare

capre». Detto fatto. Hanno venduto le

La crisi aguzza l’ingegno. Questopuò essere il motto di Valeria Ci-

glia, 36 anni, che ha impiantatoun’azienda in cui alleva capre camo-sciate da latte ad Azzio, in provincia di

Varese. L’impresa ha ricevuto il pre-

mio Lombardia Agricoltura, istituito

dall’Assessorato agricoltura della Re-

gione per riconoscere l’impegno di

chi opera in agricoltura con grande

sforzo e passione.

Creare un’azienda agricola è un desi-

derio che Valeria e suo marito Marco

hanno accarezzato a lungo, realizzato

in parte e che intendono sviluppare

ancora. La storia inizia nel 1996, quan-do i due giovani iniziano a bonificare

un'area semiboschiva in Valcuvia,nel

nord della provincia, per impiantare

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vacche, raggranellato il possibile e in-vestito tutto in questo esperimento fa-cendo arrivare, dalla Francia, 100 ca-pre camosciate delle Alpi. «L’idea cipiaceva, la ritenevamo innovativa, maper noi è stato un vero e proprio saltonel buio, non avevamo esperienza nédi latte né di capre – spiega Valeria -,ma la nostra è una zona particolar-mente vocata per l’allevamento diquesti animali, tant’è che è proprioqui che si produce la Formaggella delLuinese, l’unico formaggio italianoDop ottenuto esclusivamente con lat-te crudo di capra». La capra è un animale rustico, che haun’alta capacità di adattamento allamontagna e rappresenta una risorsaper la permanenza delle popolazioni,quindi il presidio del territorio e il suosviluppo sostenibile. In queste zone,l’allevamento caprino è una tradizio-ne consolidata e il latte viene spessoutilizzato crudo nelle lavorazioni siaper l’alto livello qualitativo (dal puntodi vista microbiologico e delle rese),sia per le condizioni igienico – sanita-rie degli allevamenti.Ora, “al Mulino”, questo il nome dell’a-zienda, a distanza di quattro anni le ca-

GENNAIO 2012 | MONDO AGRICOLO | 35

Famiglia al completo«Confagricoltura – dice ValeriaCiglia – ci ha sostenuto in tutte lefasi della nostra crescita, aiutandocimolto anche dal lato burocratico»

Latte destagionalizzato“al Mulino” si produce la Formaggella del Luinese Dop. La produzione si ha in invernoquando c’è più richiesta di latte eformaggi.

«Ogni capra produce tre litri di latte eviene munta due volte al giorno – ag-giunge Ciglia – . In totale produciamopiù di cinque quintali al giorno, i dueterzi vengono distribuiti dalla centrale‘Latte Varese’. Ci tengo a sottolineareche qui da noi, in gergo, la zona la chia-miamo “L’ oro delle capre”, perché gli

animali vengono su bene e com-pletamente indenni dalla Caev edalle malattie degenerative e, gra-zie a questo, abbiamo tante richie-ste da tutta Italia e dall’estero». Verrebbe da chiedersi se l’impresaè indenne anche dalla crisi, ma Va-leria Ciglia ci previene: «La crisi lasentiamo, ma non riguarda il no-stro prodotto che, per fortuna, è dialta qualità ed ha un suo mercato,peraltro in crescita costante, di chisceglie il biologico e condivide le

nostre scelte in materia di attenzioneminuziosa all’ambiente e al benessereanimale». Imprenditori, che s’impe-gnano pienamente e direttamente inazienda, ma appassionati ed entusiastidella loro attività. “Stiamo fuori a zero

gradi, lavoriamo sotto la neve anche12 ore al giorno, non vogliamo farciregalare niente da nessuno, ma noncapisco perché continuiamo a trovaresulla nostra strada ostacoli allo svilup-po a cominciare dalla pressione fisca-le, per noi diventata insostenibile, poil’aumento vertiginoso dei costi dellematerie prime e dei trasporti; ancora imille lacci e i numerosi meandri e latioscuri della burocrazia – precisa l’im-prenditrice -. Però siamo stati bravi:quando abbiamo iniziato la nostra atti-vità abbiamo scelto di associarci aConfagricoltura, che ci ha sostenutoin tutte le fasi della nostra crescita, aiu-tandoci moltissimo,supportandoci an-che dal lato burocratico … altrimentila nostra sarebbe stata una mission im-possible, una sorta di sogno mancato,che sarebbe potuto diventare ancheun incubo. Per fortuna non è stato co-sì». E il sogno di Marco e Valeria continua,passo dopo passo, a diventare realtà,anche attraverso la partecipazione atre PSR: il primo, nel ’96 per la costru-zione della stalla, il secondo nel 2000per la costruzione del fienile e del ri-covero per gli attrezzi, ora diventatoanche capretteria, ed il terzo per l’edi-ficazione del caseificio, il primo esem-pio, in Italia, di stabilimento produtti-

pre sono diventate 300, 200 in latta-zione e 100 “novelle” da rimonta, mol-te delle quali sono le nipotine del nu-cleo originario. Grazie a tecniche di al-levamento all’avanguardia, è aumenta-ta anche la produzione di latte fresco.

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vo totalmente ecocompatibile. Oggi l’azienda vanta una moderna sa-la mungitura a 12 poste, per le capreci sono paddok esterni che permetto-no agli animali di poter stare all'ariaaperta quando vogliono, così come lecamosciate dell’azienda “Al Mulino”possono scegliere autonomamente inquale momento e come alimentarsicon i prodotti aziendali. Per gli im-prenditori, il benessere dei loro ani-mali è al primo posto. «Abbiamo volu-to destagionalizzare il gregge, cioè la-voriamo in contro periodo perché lenostre capre sono coperte in prima-vera, partoriscono in ottobre così cidanno il latte durante tutti i mesi in-vernali, quando, soprattutto a Natale,aumenta la richiesta di formaggi e c’èun naturale calo nella produzione dellatte», spiega Valeria che aggiunge: «Ilnostro fiore all’occhiello però è il ca-seificio ecocompatibile al 100%, nelquale realizziamo la Formaggella delLuinese Dop, ma anche croste fiorite e

altre lavorazioni innovative, sempre abase di latte crudo delle nostre capre.Ne siamo molto orgogliosi. Sono dicentocinquanta metri quadri mq ri-spettosi dell’ambiente e del paesag-gio. Lo abbiamo realizzato secondo latecnica di bioarchitettura Nebraska,che utilizza prevalentemente legnoper le strutture e paglia per le pareti. I“balloni” di paglia pressata, spessi 80centimetri, vengono utilizzati propriocome grossi mattoni, all’interno di unaintelaiatura in legno e legati da calceviva. Questi materiali garantiscono lapossibilità di poter lavorare il latte atemperatura costante tutto l’anno.Perfino il tetto sarà verde perchè verràseminato a prato stabile». “Al Mulino”la scelta ambientale è stata totale: at-tenzione meticolosa al benessere ani-male, anche dal punto di vista psico-logico, e strutture ad impatto zero nelcaseificio che, grazie proprio al potereisolante dei materiali naturali, riusciràa garantire una temperatura fresca e

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S P E C I A L E « N O I L A C R I S I L A A F F R O N T I A M O C O S Ì »

costante tutto l’anno, condizione idea-le per la trasformazione del latte. La fu-tura sfida di Valeria è costruire un pic-colo macello, da realizzare attraversoun ulteriore PSR, così da riuscire achiudere completamente il cerchioanche dal punto di vista della lavora-zione: si venderanno oltre la carne, isalami di capra e i violini di capra(prosciutto crudo), prodotti diretta-mente in azienda. In un periodo di cri-si, la ricetta di Marco e Valeria è anda-re avanti a piccoli passi, e osare unpo’, diversificando il più possibile, uti-lizzando tutti gli strumenti come iPSR, infine scegliendo qualcosa chenon fanno tutti: «Venire in azienda danoi e comprare i nostri formaggi è una“scelta di campo” precisa, uno stile divita. Abbiamo voglia di crescere anco-ra, magari impiantando un orto e unagrumeto invernale e ampliare così,oltre al nostro miele, i piccoli frutti ele marmellate, i prodotti che vendia-mo nel nostro spaccio aziendale”.

Marco all’opera«Lavoriamo anche dodiciore al giorno. Stiamo fuoria zero gradi, ma non cilamentiamo. Non comprendiamo perògli ostacoli allo svilupposulla nostra strada»»

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Chi fa affari con il ciboinvesta in agricoltura

AT T U A L I TÀ S T U D I O R A B O B A N K

bale per la ricerca agricola,

pubblica e privata, era sti-

mato in circa 40 miliardidi dollari all'anno. Oggi è

sempre a 40 miliardi didollari, mentre la popola-zione mondiale è raddoppia-ta. Inoltre negli ultimi 20 anni, ladomanda di cibo è aumentata 15 vol-te più velocemente della superficie di-sponibile di terre coltivabili.Insomma, nonostante la necessità disfamare una popolazione mondiale inrapidissima crescita, gli agricoltorinon stanno producendo di più persoddisfare quel bisogno. Questo a cau-sa del mercato in crescita, che rad-doppia sì, ma, con le pressioni suiprezzi ad entrambe le estremità dellacatena del valore, lascia agli agricolto-ri in trappola. Da un lato, i produttoriagricoli affrontano la concorrenza diagricoltori di altri paesi, basata suprezzi inferiori. Dall'altro, le multina-zionali alimentari vogliono pagare me-no i prodotti agricoli e quelle che for-niscono i mezzi tecnici all’agricolturaaumentano i listini.Quindi i trader delle materie primeagricole, i trasformatori e la grande di-stribuzione devono agire ora e soste-nere chi produce. Aumentare la produzione richiedetempo e denaro, quindi servono inve-stimenti urgenti in un'agricoltura piùsostenibile."Sono gli agricoltori ad alimentare ilmondo - dice Marttin Berry, membrodel Comitato esecutivo di Rabobank –

ed essi stanno cambiando in impren-

ditori rurali, professionali, qualificati,

consapevoli, informati ed impegnati.

Per colmare la maggior richiesta di ci-

bo, sono fondamentali l'innovazione e

gli investimenti, l'agricoltura sarà sem-

La mancanza di investi-

menti in agricoltura negli

ultimi decenni ha creato

un mercato alimentare

vulnerabile. E’ ora che le

società e i gruppi che fon-

dano il loro business sul cibo e sulla

terra prendano l’iniziativa di collabo-

rare con gli agricoltori. Questo è l’av-vertimento che viene da uno studiopresentato da Rabobank alla “Econo-

mist Conference” di Ginevra. Significa-

tivo il tema dell’incontro: "Nutrire il

Mondo - La domanda di 9 miliardi dipersone".

La situazione, nell’analisi del colosso

bancario olandese, è chiara ed allar-

mante: nel 1970, il finanziamento glo-

pre più high tech,

più specializza-

ta e la dimen-

sione delle

aziende aumen-

terà. Ma, per fa-

vorire tutto ciò èfondamentale che set-

tore privato e pubblico collaborinocon gli agricoltori".E Gilles Boumeester, ai vertici dell’a-rea Food & Agri Coverage di Rabo-

bank, aggiunge: "Il prossimo decennio

sarà dominato da una battaglia per le

materie prime. I grandi operatori cer-

cano di ritagliarsi il loro pezzo di torta

e così il mercato delle commodity si

disgrega in catene alimentari control-

late. Questo mette le imprese private

al centro quando si tratta di creare sta-

bilità nell’approvvigionamento".

Rabobank indica quattro pietre milia-

ri sulla via della collaborazione tra

multinazionali e agricoltori. Innanzi-

tutto un supporto d’ingresso: avviare

investimenti a lungo termine per i

mezzi tecnici di produzione e pro-

muovere la conoscenza delle migliori

pratiche agronomiche. Poi l’istruzio-

ne: fornire un sostegno per l'innova-

zione o la formazione. Quindi l’acces-

so: rendere la produzione più accessi-

bile attraverso il miglioramento della

logistica e della finanza, esortare i go-

verni a rimuovere le barriere com-

merciali e stimolare il libero scambio

al fine di produrre cibo in modo più

efficiente.

Infine, ma non certo ultima, la doman-

da, che va stabilizzata, investendo di-

rettamente nell’ agricoltura sostenibi-

le le cui catene di approvvigionamen-

to sono trasparenti e i cui prodotti so-

no rintracciabili.

V. Cor.

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RAPPORTO

BLOOMERG:

ETANOLO DAGLI

SCARTI AGRICOLI

Il rapporto di BloombergNew Energy Finance "Verso

una nuova generazione

dell’ economia per l’etano-

lo", commissionato da No-

vozymes e presentato al

World Economic Forum,

stima le prospettive socio-

economiche di distribuzio-

ne biocarburanti avanzati in

otto regioni produttrici del

mondo (Argentina, Austra-

lia, Brasile, Cina, UE-27, In-dia, Messico e Stati Uniti).Lo studio valuta che il 17,5% degli scarti agricoli pro-

dotti, potrebbero essere di-sponibili come materia pri-ma per il biofuel avanzato,che così sostituirebbero ol-tre il 50 % della domanda dibenzina prevista nel 2030.Le previsioni socio-econo-miche della distribuzione dibiocarburanti vanno ben ol-tre la sicurezza energetica. Ilrapporto mostra, nelle ottoregioni esaminate, il poten-ziale di diversificazione delreddito degli agricoltori chepotrebbe generare ricavida 1 miliardo a 4.400 mi-liardi di dollari tra oggi e il2050, creando milioni di po-sti di lavoro. Inoltre, neiprossimi decenni, una seriedi altri bioprodotti avanzaticome materie plastiche po-trebbero avere origine agri-cola spianando la strada ver-so una bio-economia, indi-pendente dai combustibilifossili.

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Anche in USA la politica agricola pensa al bilancio e non alle sfide

Il Centro Analisi

Politiche agricole

(Apac) della

Università

del Tennessee

approfondisce

l’impatto del

Fam Bill 2012

R U B R I C A M A P P A M O N D O di Elisabetta Tufarelli

USA. Il dibattito non si sof-ferma sulle sfide future, maè più orientato alle esigenzedi bilancio. Con queste pre-messe si risponderà alle esi-genze agricole? Se lo chie-de, in un articolo, Daryll E.

Ray, del Centro di Analisidelle Politiche Agricole(APAC) della Università delTennessee. L’auspicio è cheil prossimo Farm Bill tengain debito conto lo sviluppodell’agricoltura americana.Sembra quasi che su en-trambe le sponde dell'Atlan-tico le riforme in corso del-la politica agricola abbianolo stesso problema: maggio-re attenzione al bilancio,che alle sfide che dovrà af-frontare il settore.I

l Farm Bill 2012 avanzain un deficit di bilancioche delineerà il corso

dell'agricoltura americanaper i prossimi anni. E' inne-gabile l’ impatto sugli agri-coltori, sui consumatori,sulle comunità rurali e sui40 milioni di individui chericevono assistenza alimen-tare. Da non sottovalutarel’agribusiness mondiale, be-neficiario primario dei pro-grammi federali agricoli Daryll E. Ray (Apac)

n SPAGNA, DOVE SOLO L’AGRICOLTURA CREA OCCUPAZIONE

Nel 2011 è l’agricoltura l'unico settore economico che ha creatooccupazione, mentre l'edilizia e' stato il comparto che ha subitola perdita più sostenuta di posti di lavoro. L’agricoltura, non è considerata tanto per il numero di posti dilavoro creati (appena 4.000 nel quarto trimestre rispetto allostesso periodo dello scorso anno) quanto per la maggiorecapacità di resistenza in quello che è stato, in Spagna, l’annonero per l'occupazione. All'opposto estremo, il settore delle costruzioni, il più colpito,con oltre 295mila occupati in meno rispetto all'anno scorso,seguita dai servizi (212mila in meno) e dall'industria (96.500posti in meno).

ATTUALITÀ: VENEZUELA E FRANCIA

Venezuela, Hugo Chavez hadato ordine al nuovo mini-stro competente, EliasJaua, di convocare i rappre-sentanti di tre istituti - Ba-nesco, Mercantil e Provin-cial del BBVA - per infor-marli della costituzione diun fondo governativo cuiconfluiranno i finanziamentiper l'agricoltura. L'accusa èdi non aver rispettato la leg-ge per aver concesso presti-ti solo ai grandi coltivatori etrascurando piccoli e medi.

***Francia, in attesa delleelezioni presidenziali i

giovani agricoltori presen-tano la ricetta per il futurodell’agricoltura ai candidatiall’Eliseo. Cinque lerichieste: rafforzare il"pacchetto giovani" nelprimo pilastro della futuraPac, raddoppiare la tassasui cambiamenti di destina-zione delle terre, sviluppa-re l’utilizzo di prodotti localinella ristorazione collettiva,armonizzare le norme diconcorrenza per svilupparefiliere competitive e avereuna visione a lungo terminesia nazionale, sia europea.

***

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BIOCARBURANTI E BIOLIQUIDIAl via il sistema di certificazione nazionale

Il ministro dell’Ambiente e della Tutela del territorio edel mare, il ministro dello Sviluppo economico ed il mi-nistro delle Politiche agricole alimentari e forestali, indata 23 gennaio 2012, hanno firmato il decreto intermi-nisteriale che istituisce il sistema di certificazione na-zionale della sostenibilità dei biocarburanti e dei bioli-quidi.La certificazione è prevista dal Decreto legislativo 31marzo 2011, n. 55 “Attuazione della direttiva2009/30/CE, che modifica la direttiva 98/70/CE, perquanto riguarda le specifiche relative a benzina, com-bustibile diesel e gasolio, nonché l'introduzione di unmeccanismo inteso a controllare e ridurre le emissionidi gas a effetto serra, modifica la direttiva 1999/32/CEper quanto concerne le specifiche relative al combusti-bile utilizzato dalle navi adibite alla navigazione internae abroga la direttiva 93/12/CEE”.

LEGISLAZIONE EUROPEA, NAZIONALE, REGIONALED.L. LiberalizzazioniIl decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, noto come D.L.Liberalizzazioni, con l’articolo 65 ha introdotto due di-sposizioni di forte impatto per il settore agricolo relati-vamente all’incentivazione della produzione di energiada impianti fotovoltaici realizzati in aree agricole e nel-lo specifico, per installazioni a terra e su serra.Il comma 1 dell’art. 65 “Impianti fotovoltaici in ambitoagricolo” stabilisce che a partire dalla data di entrata invigore del D.L. (24 gennaio 2012), gli impianti solari fo-tovoltaici con moduli collocati a terra in aree agricole,non possono accedere agli incentivi del IV conto energia(DM 5 maggio 2011). Il comma 2 del medesimo articolo, specifica che tale di-vieto non si applica agli impianti già autorizzati alla data del 24 gennaio 2012 o per i quali, entro tale data, siastata presentata la richiesta di autorizzazione alle am-ministrazioni competenti, a condizione però che tali im-

pianti entrino in esercizio entro un anno dall’entrata invigore del D.L. (24 gennaio 2013) e rispettino i limiti fis-sati dal d.lgs. 28/11 (potenza inferiore a 1 MW, occupa-zione di una porzione di superficie agricola non supe-riore al 10% di quella nella disponibilità del proponen-te e, nel caso di terreni appartenenti al medesimo pro-prietario, gli impianti siano collocati ad una distanzanon inferiore a 2 km), fermo restando la deroga previ-sta per gli impianti a terra su terreni abbandonati da al-meno cinque anni (per i quali non si applica nessun li-mite). Anche in questo secondo caso, gli impianti do-vranno comunque entrare in esercizio entro il 24 gen-naio 2013 per poter accedere alle tariffe. Inoltre, il comma 3 dell’art. 65, estende agli impianti in-stallati su serra, le tariffe incentivanti relative agli im-pianti realizzati su edifici, andando così a modificarel’articolo 20, comma 5 del decreto ministeriale 6 agosto

N O T I Z I A R I O EN E RG I A E AMB I E N T E D I C O N F A G R I C O LT U R A

R U B R I C A A C U R A D E L L ’ A R E A A M B I E N T E E Q U A L I T À

Donato Rotundo, Paolo Marino, Roberta Papiti, Alessandro Pantano, Luigi Tozzi

n TARIFFE – PREZZI

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N O T I Z I A R I O ENERG IA E AMB IENTE D I C O N FA G R I C O LT U R A

ristiche costruttive delle serre che sono assimilabili atutti gli effetti agli edifici. Diverse Regioni, poi, prevedo-no procedimenti autorizzativi complessi alla stessastregua degli edifici. Si pensa ad una serra fotovoltaicacome una struttura produttiva in cui si coniugano per-fettamente le esigenze agronomiche delle colture conle potenzialità del fotovoltaico.

AEEG-GSE-GMEI V C o n t o e n e r g ia : n ie n t e r e g is t r o g r a n d i im p ia n t i p e r

il s e c o n d o s e m e s t r e 2 0 1 2

In attuazione delle norme che disciplinano il IV contoenergia (DM 5 maggio 2011), Il GSE non procederà al-l’apertura del Registro Grandi Impianti per il secondosemestre 2012 (previsto per il primo febbraio 2012)propedeutico all’accesso alle tariffe incentivanti inquanto il costo annuo corrispondente agli incentivi per igrandi impianti entrati in esercizio entro il 31 agosto2011 ed il costo di incentivazione relativo agli impiantiammessi al Registro per l’anno 2011 è risultato pari a 1miliardo di euro, a fronte di un limite di costo fissato in300 milioni di euro per il periodo 1 giugno 2011 - 31 di-cembre 2011 e che ha comportato l’azzeramento delladisponibilità per il secondo semestre 2012, il cui livellodi costo è fissato nel Decreto in 130 milioni di euro.La mancata apertura del registro per il secondo seme-stre 2012 comporta che gli impianti non ancora iscrittial registro e quelli che non sono rientrati nell’ultimagraduatoria del registro relativa all’accesso alle tariffedel I semestre 2012 (pubblicata a metà dicembre 2011),potranno accedere alle tariffe solo a partire dal 1 gen-naio 2013, pur avviando la produzione nel 2012. Ai finidella determinazione della tariffa spettante, sarà indi-viduata dal GSE una data convenzionale di entrata inesercizio, coincidente con il primo giorno del semestrein cui è presentata la richiesta di incentivazione.

SICUREZZA ALIMENTARE E QUALITÀA u m e n t a n o i c o n t r o l l i n e l s e t t o r e d e l b io l o g ic o

Dopo l’operazione Gatto con gli stivali, che ha portatoalla luce una rilevante frode fiscale e commerciale suiprodotti biologici, il mondo del biologico italiano ha fat-to quadrato, chiedendo agli enti preposti una maggioresorveglianza del mercato. La risposta non si è fatta at-tendere ed il Mipaaf ha predisposto una serie di inter-venti legislativi, da tempo chiesti, che prevedono uninasprimento delle sanzioni ed un maggior coordina-mento tra le istituzioni. Anche ACCREDIA, l’ente nazio-nale di accreditamento, responsabile a livello interna-zionale della conformità degli enti di certificazione econtrollo, ha predisposto una serie di visite straordina-rie sugli operatori ed organismi di controllo che svolgo-no in particolar modo attività di import.

2010 che, non classificando le serre tra gli edifici, rico-nosceva agli impianti realizzati su tali strutture, un in-centivo di valore intermedio tra quello previsto per gliimpianti su edifici e quello per la categoria altri im-pianti (tutti quelli non rientranti nella categoria su edi-fici); impostazione confermata dal quarto conto ener-gia. Le maggiori tariffe dovrebbero però essere ricono-sciute limitatamente agli impianti entrati in esercizio apartire dal 24 gennaio 2012.

AGROENERGIES e r r e c o n g e n e r a t o r e f o t o v o l t a ic o

Serre corredate di generatore fotovoltaico, ed in talunicasi anche termico, adattabili ad ogni coltura, in gradodi realizzare produzioni significative e perfettamente inlinea con gli standard e al tempo stesso di produrreenergia. E’ una delle ultime frontiere delle rinnovabili inagricoltura, a cui Confagricoltura guarda con sempremaggiore interesse. Se ne è parlato nel corso del semi-nario organizzato da Confagricoltura con il Gruppo FOR,a Fieragricola. Attualmente sono disponibili serre foto-voltaiche come BioDefender, dove l’abbinamento agro-energia è in grado di migliorare sia la produzione ener-getica, sia quella agricola, con accurate tecniche di di-stribuzione di luce e ombra e gestione del microclima.Ad oggi la potenza installata sulle serre non supera il 5-8% del totale, ma ci sono grosse potenzialità. Secondoil Solar Energy Report redatto dal Politecnico di Milano,questa applicazione potrebbe crescere nel medio ter-mine, con una stima al 2020 di 5,8 Gw di potenza instal-lata, contro i 459 Mw censiti a fine 2 0 0 8 . Una quota chesignifica arrivare per quella data a coprire con pannellifotovoltaici circa un quinto della superficie delle serreoggi esistenti. Per questo è stata accolta con favore ladecisione contenuta del decreto legge sulle liberalizza-zioni di estendere la tariffa destinata agli impianti foto-voltaici su edifici a quelli realizzati su serra. E’ una ri-chiesta che Confagricoltura aveva sollecitato a più ri-prese a partire dal terzo conto energia, viste le caratte-

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alimentari e forestali, destando forti perplessità nelsettore. Le reazioni delle parti interessate non si sonofatte attendere e nel disegno di Legge comunitaria2011, che da pochi mesi ha iniziato il suo iter alla Ca-mera, è stato già previsto un articolo per inserire il Mi-paaf come capofila dei ministeri competenti nel recepi-mento di una direttiva che avrà importanti ripercussio-ni sull’agricoltura.

DISSESTO IDROGEOLOGICORipartono gli interventi finanziariRipartono gli interventi per fronteggiare il dissestoidrogeologico. Il Cipe ha infatti deliberato stanziamentiche consentiranno al ministero dell’Ambiente e alle Re-gioni del Sud (Basilicata, Calabria, Campania, Molise,Puglia, Sardegna e Sicilia) di attuare interventi di difesadel suolo per oltre 7 4 9 milioni di euro, previsti negli ac-cordi di programma che definiscono le priorità di inter-vento. Inoltre, sono stati deliberati per le Regioni delCentro Nord altri 130 milioni di euro, che consentonol’attuazione degli accordi di programma stipulati con leamministrazioni regionali.

FATTORI DI PRODUZIONE ED INFRASTRUTTUREAgrofarmaci e comunitaria 2010La legge 15 dicembre 2011, n. 217 "Disposizioni per l’a-dempimento di obblighi derivanti dall’appartenenzadell’Italia alle Comunità europee - Legge comunitaria2010" è stata definitivamente approvata dal Senato il 3 0novembre 2011 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale,Serie Generale n. 1, del 2 gennaio 2012.L’art. 20 attribuisce delega al Governo per l’attuazionedella direttiva 2009/128/CE, relativa all’utilizzo sosteni-bile dei prodotti fitosanitari. In particolare, entro il termine di quattro mesi dalla da-ta di entrata in vigore della legge (quindi entro la metàdi maggio), su proposta del Presidente del Consiglio deiministri o del ministro per le Politiche europee e del mi-nistro dell’Ambiente e della tutela del territorio e delmare, di concerto con i ministri degli Affari esteri, dellaGiustizia e dell’Economia e delle Finanze, devono esse-re emanati uno o più decreti legislativi per l’attuazionedella direttiva 2009/128/CE. Dunque, dal recepimento della direttiva è stata confer-mata l’esclusione del ministero delle Politiche agricole,

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N O T I Z I A R I O ENERG IA E AMB IENTE D I C O N FA G R I C O LT U R A

zione. Sia le modalità di effettuazione della verifica sia icriteri di abilitazione dei verificatori, sono stati dettati dalDM 11.4.11 con termini di applicazione già differiti in pre-cedenza dal DM 22.7.11 ed ora ulteriormente slittati.

DIFESA DELLE COLTUREInternet per proteggere le piante

Internet per la protezione delle piante. Lo ha approfondi-to a Fieragricola a Verona l’ “Associazione italiana per laprotezione delle piante.” Grazie al web è possibile proteg-gere le colture in tre direzioni: vale a dire attraverso larealizzazione di modelli previsionali, grazie ai quali l’im-presa agricola o gli operatori addetti alla difesa riescono aprevedere condizioni avverse o situazioni di patologia;inoltre, Internet risulta efficace per l’informazione che ga-rantisce agli agricoltori che ricercano prodotti per la pro-tezione delle colture; infine, grazie ai software e all’infor-matica per le imprese agricole è possibile gestire i dati ele attività per la difesa. Tramite il Web è possibile compilare il Registro dei tratta-menti e il Quaderno di campagna, riuscendo così sia a re-gistrare tutte le attività operative e accedere ai finanzia-menti stabiliti dalle misure agro-ambientali dell’Unioneeuropea e dalla normativa ambientale Globalgap. La Di-rettiva comunitaria 2009/128, sull’«Uso sostenibile dei

prodotti fitosanitari», preve-de che entro il 2014 l’interaagricoltura europea adotti laprotezione integrata dellepiante (Integrated plant pro-tection) come requisito mini-mo per la gestione delle av-versità delle colture.

SALUTESoluzione per l’amianto

Dal 1992, in Italia, l’impiegodell’amianto è fuori legge.Nonostante questo sono an-cora molti i tetti e le copertu-

re anche in campagna. Una soluzione interessante arriva dal fotovoltaico. La so-stituzione delle coperture in Eternit o contenenti amianto,con pannelli fotovoltaici permette di ammortizzare i costimolto elevati (dai 15 ai 40 euro al metro quadro) tramite gliincentivi di cui beneficiano questi impianti. Va aggiuntoche il GSE (Gestore Servizi Energetici) riconosce un incre-mento di 5 centesimi al kWh sulla tariffa incentivante delIV Conto Energia ai titolari d’impianti che sostituiscono l’a-mianto con moduli fotovoltaici. Uno stimolo in più per l’a-zienda che potrà così ammortizzare in un tempo minore icosti per la realizzazione dell’impianto e lo smaltimentodel vecchio e nocivo amianto.

RIFIUTIRifiuti: recupero pannelli fotovoltaici

Sono oltre 52 milioni, i pannelli solari attualmente inesercizio, nonostante, fino ad oggi l'unico impianto di rici-claggio si trova in Germania. Solamente nell'ultimo annosono più di 50mila i pannelli solari che sono stati buttativia perché rotti, esausti o semplicemente non più funzio-nanti. Un volume che, nei prossimi anni, è destinato a cre-scere. A proporre una soluzione tutta italiana per i pan-nelli in disuso è Ecolight, consorzio nazionale per la ge-stione dei rifiuti elettrici ed elettronici (Raee) che ha pre-sentato il primo sistema integrato per la raccolta e losmaltimento dei pannelli solari. Ecolight ha lanciato il suosistema integrato con la collaborazione di Se.Val Divisio-ne Ecologia e di CSR Centro Servizi Raee, società specia-lizzate nello smaltimento e nella logistica dei rifiuti elet-tronici, esperienza maturata negli ultimi anni nella ge-stione dei Raee. In particolare, verrà garantito il ritiro deipannelli solari rotti e vecchi in tutto il territorio nazionalee il loro corretto trattamento, con il recupero e il riciclag-gio delle materie prime seconde, contenute nei pannellisolari, e lo smaltimento delle sostanze non riutilizzabili.

SICUREZZA SUL LAVORO Aggiornamento RSPP

Il 14 febbraio 2012 è scaduto il termine entro il quale i re-sponsabili e gli addetti dei servizi di prevenzione e prote-zione interni ed esterni che hanno usufruito nel 2006, sul-la base del riconoscimento dei crediti professionali pre-gressi, dell’esonero di parte del percorso formativo obbli-gatorio, devono aver concluso il percorso formativo quin-quennale di aggiornamento, requisito essenziale permantenere l’incarico. In caso di mancato aggiornamento,Verranno meno i requisiti professionali richiesti dall’arti-colo 32 del Decreto legislativo 81/2008 necessari per svol-gere l’incarico.

Verifiche periodiche attrezzature

E’ stato pubblicato il DM 20.1.12 con cui il ministero dellavoro, di concerto con i ministeri della salute e dello svi-luppo economico, differisce di ulteriori 120 giorni l’entra-ta in vigore del DM 11.4.11 recante la disciplina delle veri-fiche periodiche sulle attrezzature di lavoro elencate nel-l’allegato VII del d.lgs. 81/08 tra cui rientrano gli apparec-chi mobili di sollevamento (carrelli elevatori-muletti) diportata superiore a 200 kg operanti anche nel settoreagricolo.Ricordiamo che l’art. 71 del TUS prescrive, per talune at-trezzature specificate nel predetto allegato, la sottoposi-zione periodica a verifiche supplementari da parte di sog-getti terzi, pubblici o privati, appositamente abilitati e che,in particolare, la cadenza del controllo sui carrelli eleva-tori sia annuale o biennale, a seconda dell’anno di costru-

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oltre il 12 per cento intermini reali, per entrambii “pilastri” della PAC”.Confagricoltura è pronta adire la sua in un negoziatoche parte tutto in salita eriguarda oltre il 70% delterritorio europeo, con 14milioni di imprese agricolenei 27 Paesi dell’Unione.Per non parlare dell’indot-to: la sola catena agroindu-striale europea (quinditrascurando tutte lemoderne filiere non foodtra cui le bioenergie) attiva750 miliardi di valoreaggiunto, praticamente il6% del Pil comunitario edimpiega a vario titolo 48milioni di addetti: più di unquinto della manodoperacomplessiva dell’Unione.Un valore quindi socioeco-nomico enorme. Per tuttala durata della manifesta-zione, sono stati tanti ivisitatori che si sonofermati al nostro stand peravere informazioni sullepiù recenti novità in temadi bioenergie e per parteci-pare ai seminari.

Le nuove opportunità delbiogas e del biometano, lascommessa delle serrefotovoltaiche, l’importanzadel fotovoltaico per losmaltimento delle copertu-re in amianto dei fabbricatiagricoli. Questi i temi chehanno suscitato maggioreinteresse tra il pubblico. Il vicepresidente EzioVeggia ha partecipato alla“Prima giornata nazionaledel biometano”, eviden-ziando le grandi opportu-nità per l’agricolturarappresentate da questafiliera, che deve essereincentivata a crescere inmodo virtuoso. Infine, una giornataorganizzata in collaborazio-ne Ismea, in cui sono statiillustrati agli imprenditoriagricoli i servizi chel’Istituto offre: daglistrumenti a supporto allegiovani imprese, ai prodot-ti finanziari per l’accessoal credito, ai servizi diinformazione e analisi dimercato.

G. B.

A Verona, Confagricolturasi accende con le rinnovabili

Particolarmentesignificativala presenza diConfagricoltura allarassegna scaligera. Proposto un focussulle agroenergie

GENNAIO 2012 | MONDO AGRICOLO | 46

nche quest’ anno Confagricol-tura ha deciso di essere pre-sente a Fieragricola, la storicarassegna di Veronafiere dedi-cata all’ agricoltura. Lo ha fattocon uno stand istituzionale al-l’interno del Padiglione Bioe-nergy Expo, a conferma dell’interesse e del lavoro che inquesti anni ha sviluppato nelcampo delle energie rinnova-bili di origine agricola.Nel giorno dell’inaugurazio-ne, il presidente Guidi hapartecipato al convegnoorganizzato dalla Fiera sullariforma della Pac, alla presen-za del ministro per le Politi-che agricole Mario Catania.“In una situazione comequella attuale - ha detto ilpresidente - in cui c’è bisognodi maggiore impulso politicoa favore del settore agricolo,l’Europa sembra inveceimboccare la strada deldisimpegno, anche finanzia-rio. Il futuro del bilanciodell’UE secondo la Commis-sione prevede aumenti intermini reali praticamente pertutte le rubriche tranne cheper la spesa agricola destinataai mercati ed allo svilupporurale. Un taglio tra il 2013 edil 2020 che noi stimiamo in

AT T UA L I TÀ F I E R A G R I C O L A 2 0 1 2

A

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47 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2012

Agrimeccanica, grandeprotagonista a Verona

Ai visitatori la possibilità divedere da vicino le ultime novità proposte dalle case costruttrici

di Barbara Mengozzi

AT T U A L I TÀ F I E R A G R I C O L A

È il caso della nuova serie Ronin di Goldoni,che ha esordito proprio alla manifestazionescaligera. Si tratta di due modelli, il 40 e il 50,che montano motori Lombardini da 38 e 48CV rispettivamente, trasmissione 12+12 coninversore sincronizzato “Fast Reverse” per fa-cilitare le manovre, piattaforma integrale so-spesa su ammortizzatori siliconici a viscositàvariabile. Su richiesta cabina “tutto vetro”, Ptoanteriore e Pdv ventrale ed altri accessori. Iltutto all’insegna di compattezza e multifun-zionalità.Presenza in grande stile a Verona per Same

Deutz-Fahr ritornata a Fieragricola dopo

Con la metà dell’intera superficie esposi-tiva della rassegna (5 padiglioni su 10,oltre all’area esterna dedicata alle prove

dinamiche) ed un’offerta variegata di modelliper ciascuna delle tipologie presenti, l’agri-meccanica è stata la grande protagonista del-la 110ª edizione di Fieragricola che si è svoltaa Verona dal 2 al 5 febbraio 2012. Al pubblicointervenuto è stata offerta la grande opportu-nità non solo di vedere da vicino, a distanza diqualche mese, le macchine presentate in an-teprima all’Agritechnica di Hannover, ma an-che di assistere a qualche debutto, a comin-ciare dal comparto trattoristico.

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nuovi modelli montano motori SDF serie1000 a quattro cilindri, con turbocompresso-re, intercooler e gestione elettronica omolo-gati Stage III A. Oltre alle trasmissioni mecca-niche con inversore sincronizzato (a 15+15 e20+20 rapporti) e a quelle con inversoreidraulico sotto carico (20+20 e 40+40 rap-porti con “HiLo”), è disponibile anche unaversione che riunisce in un’unica soluzione ledue alternative: inversoresincronizzato+“Hi-Lo”, con 5 marce x 4 gam-me e superriduttore. Incrementati per tutti imodelli ergonomia e comfort della cabina edinnalzata a 6.200 kg (a richiesta) la capacità disollevamento del sollevatore posteriore deimodelli 105 (LS e GS).Una new entry anche per il marchio L am-

borghini che ha proposto a Fieragricola l’i-nedita serie Green Pro (sei modelli da 23 a 50CV) caratterizzata da un look innovativo conil cofano a forma di cuneo e dedicata soprat-tutto agli impieghi municipali, alla manuten-zione del verde e al gardening. I nuovi trat-tori si distinguono per la trasmissione idro-statica, l’estrema versatilità e la predisposizio-

ne ad essere integrati da una linea com-pleta di attrezzature specifiche per diffe-renti lavorazioni.Sullo stand del gruppo di Treviglio erano

presenti inoltre un esemplare della nuovagamma di isodiametrici Same Walker, co-struita da Antonio Carraro e lanciata per la

prima volta ad Agritechnica 2011, ed unavendemmiatrice semovente G8 top

di gamma del marchio Gregoiredi recente entrato a far parte diSame Deutz-Fahr.

In casa Argo Tractors l’evento piùsignificativo è stato il de-

butto della nuova se-rie 7 di Landini: 5modelli da 175 a232 CV motoriz-zati Stage IIIB,con tecnologia

Scr e sistema “DualPower” (la versione

Landini del Power Boost) che

aver disertato l’edizione 2010. Com’era pre-vedibile, hanno riscosso un forte interesse idue Agrotron TTV a variazione continua:7230 da 240 CV e 7250 da 263 CV (in espo-sizione). Entrambi sono equipaggiati con pro-pulsori Deutz turbodiesel a sei cilindri, da 6,1litri di cubatura, omologati Stage IIIB (Tier 4interim) grazie alla tecnologia Scr. Nel model-lo più grande la pressione dell’impianto diiniezione è stata elevata da 1.600 a 2.000 bar.Il cambio a variazione continua, unito ad unrinnovato sistema di gestione dei comandi,permette di raggiungere una velocità massi-ma potenziale di 60 km/h nei Paesi in cui èconsentito. Tre velocità per la presa di for-za (540 Eco/1.000/1.000 Eco) azionate pervia elettroidraulica e dotate di riconosci-mento del carico ed avvio proporzionale asalvaguardia degli attrezzi montati. L’im-pianto idraulico Load-Sensing capace dierogare fino a 160 litri di olio al minutopermette di gestire fino a sette distribu-tori ad azionamento elettrico. Rinno-vato look, infine, per la cabina pro-gettata da Giugiaro dove il nuovobracciolo multifunzione raggrup-pa più comandi per la gestionedella trattrice, liberando in partele consolle laterali che sono stateridisegnate in modo più ergono-mico. Riflettori puntati anche sulla nuovagamma Same Explorer “3”, 90-105Model Year 2012, presentata per laprima volta a Verona e contrassegnata dasignificative migliorie tecniche ed estetiche. I

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A T T U A L I T À F I E R A G R I C O L A

Deutz - Fahr Agroton TTV 7 2 5 0 con motore Deutz Scr da 2 6 3 CV ecambio a variazione continua

Goldoni Ronin 4 0all’insegna di compattezza emultifunzionalità. Disponibile nelleversioni roll-bar e cabinata

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rende disponibile un surplus di potenza, finoa 30 CV. I contenuti tecnici innovativi inclu-dono la possibilità di scelta tra due tipologiedi trasmissione: l’entry level “Techno”, con se-lezione delle gamme di tipo meccanico, a 32rapporti in avanti e 24 in retro, e la “Full Tro-nic”, full powershift e gestibile tramite unbracciolo ed un joystick su cui sono collocatii pulsanti per la selezione delle 32 velocità delcambio. Entrambe le trasmissioni possono es-sere integrate da un superriduttore.Gamma completamente rinnovata nel seg-mento di potenza medio-basso per New Hol-

land che ha riproposto aFieragricola le tre serieTD5, T5 e T6, presentatein anteprima all’Agritech-nica. La serie TD5, mirata

ad offrire alle aziendeagricole e zootecniche tradi-zionali un trattore affidabile ad unprezzo estremamente competitivo, èformata da sei modelli, nel range di po-tenza tra 65 e 113 CV. Agli elementiconsolidati come il cambio meccanico ela facilità di manutenzione sono stati ab-binati la nuova cabina VisionView ad al-ta visibilità (comune alle altre due nuo-ve serie) e l’inversore idraulico montatosul piantone dello sterzo per cambi didirezione in movimento senza usare ilpedale della frizione: una soluzioneunica in questo segmento, ideale per leapplicazioni con il caricatore frontale.Struttura di protezione Rops a richiesta.Tre modelli per la nuova serie T5 conmotori Fpt da 3,4 litri turbo CommonRail, potenza fino a 114 CV e piena

GENNAIO 2012 | MONDO AGRICOLO | 50

New Holland T6monta motori NefEcoblue con potenzafino a 1 7 5 cv

Landini serie 7adotta motori Stage IIIB sceltida 175 a 232 CV. Due tipologie ditrasmissione a scelta

LamborghiniGreen Pro G.35 Hda 35 CV per lamanutenzione del verde egli impieghi municipali

conformità alla normativa Stage IIIB grazie alsistema Egr. Tra le novità introdotte, oltre allanuova cabina Vision View, la regolazione del-la sensibilità dell’inversore idraulico, impian-to idraulico con una portata combinata fino a127 litri/min, caricatore frontale completa-mente integrato installato in produzione concapacità di sollevamento fino a 1.850 kg, nuo-vo sollevatore e PdF anteriori modulari, concapacità di sollevamento fino a 1.840 kg. Lagamma T6, a sua volta, formata da 7 modelli,monta motori Nef EcoBlue, sviluppati da FiatPowertrain, a 4 o 6 cilindri, omologati StageIIIB grazie alla tecnologia Scr e in grado dierogare potenze massime fino a 175 CV conEpm. Molto ampia la possibilità di personaliz-zazioni delle singole macchine.���

AT T U A L I TÀ F I E R A G R I C O L A

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GENNAIO 2012 | MONDO AGRICOLO | 51

La Commissione europea sta definendo una nuova strategia per laprotezione e il benessere degli animali per il triennio2012- 2015

di Paolo Biasucci

Piuttosto fiacca appare lastrategia per la protezio-ne e il benessere deglianimali che la Commis-sione Ue ha varato per ilperiodo 2012-2015.

Si baserà, infatti, su una “nuova” seriedi azioni che, sebbene non sembranostravolgere le vecchie impostazioni,già stanno creando alcune perplessitàtra gli addetti ai lavori. La strategia sibaserà sui seguenti aspetti.La UE ha deciso di procedere con undiverso approccio ai criteri fondanti lanormativa sul benessere. La Commis-sione, infatti, oltre a rilevare la neces-sità di andare a sviluppare un quadrolegislativo comunitario più semplificeper il benessere degli animali, ritienenecessario affrontare i problemi inmodo più olistico (ossia non più pren-dendo in considerazione solo singolespecie e/o settori ), ma andando a le-giferare su tutte le specie allevate, an-che su quelle che non sono ancora co-perte da specifiche legislazioni UE, co-me vacche da latte, conigli, pesci d'al-levamento, ha voluto riprendere quel-la che era la vecchia idea del “Welfa-re quality”, attraverso l’implementa-zione di criteri scientifici che possanopermettere di definire indicatori at-traverso i quali si possa riscontrare,sia in allevamento sia al macello, il li-vello di benessere dei capi. Dopo un periodo di lunga gestazioneviene, quindi, definitivamente ufficia-lizzato l’impiego di tali indicatori che

AT T U A L I TÀ Z O O T E C N I A

Animal Welfare

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e della FAO, ma prevede nel program-

ma anche una possibile integrazione

della normativa nella “politica di vici-

nato” dell'Unione europea. In partico-

lare dobbiamo ritenere tale passaggioancora troppo debole, soprattutto perquanto riguarda le attività previste sulversante internazionale, nonché lepreoccupanti ricadute sulla competi-tività degli agricoltori dell'UE.Un altro punto importante, che vieneripreso ed integrato, è la necessità difornire ai consumatori e al pubblicoinformazioni adeguate. Sebbene ci sia-no già diversi programmi a livello co-munitario e di singoli Stati membri, laUE intende lanciare uno studio per de-lineare quale è la situazione attuale ecome è possibile migliorarla.La Commissione europea prevede,inoltre, un maggiore impegno per ot-timizzare le sinergie tra Animal Welfa-

re e la PAC attuale. L’ UE riconosceche il 71% dei quasi 70 milioni di eurospesi sul benessere degli animali ogni

anno passi agli agricoltori attraverso

pagamenti del secondo pilastro. Tutta-via, è chiara l’intenzione di ottimizza-

re le risorse, coordinando meglio infuturo lo sviluppo rurale, le misure

promozionali, la politica di qualità e

l’agricoltura biologica. ���

da parte delle numerose

componenti delle filiere in-

teressate, attuerà un pro-

gramma volto a migliorare

la formazione del persona-

le in modo da poter garan-

tire capacità di identificare,

prevenire o limitare la sof-

ferenza e il dolore degli ani-

mali. A tal riguardo bisognasottolineare come il com-parto allevatoriale debbaentrare a pieno diritto nel-

l’organizzazione dei corsi, al fine dievitare il rischio di vanificate risorsein un proliferare di strutture a tal sco-po abilitate. Allo stesso tempo la UE èconsapevole che una corretta gestio-ne del rispetto della produzione e delconsumo di prodotti secondo la nor-mativa sull’ Animal Welfare nella UE

debba necessariamente prevedere e

sostenere una implementazione della

cooperazione internazionale.

Quindi, sebbene i risultati finora otte-nuti in tal senso, siano stati assai limi-tati, la UE intende continuare a inclu-dere l’ Animal Welfare negli accordi

commerciali bilaterali di cooperazio-

ne. Inoltre, rilancia le attività dell'OIE

GENNAIO 2012 | MONDO AGRICOLO | 52

Zootec nia d’autor eUna bella inquadratura ripresa dall’obiettivo di Andrea Sampietro. Unpascolo che si ammanta di misticismo

dovrebbero, a parere della Commis-sione, migliorare non solo la confor-

mità degli allevamenti, ma anche i cri-

teri applicativi adottati dagli Stati

membri. Secondo la Commissionequesto approccio riuscirà, inoltre, a

dare in termini di benefici maggiore

semplificazione, flessibilità, trasparen-

za, oltre che a ridurre gli oneri ammi-

nistrativi.

Un altro punto fondante della strate-

gia comunitaria è quello che vede l’

istituzione di una rete europea di cen-

tri di riferimento nazionali (punto sulquale il Parlamento europeo ha giàdefinito un stanziamento di 1 milionedi euro per il 2012).Questa rete (sul nostro territorio è giàda tempo ufficialmente operativol’IZS di Brescia ) permetterà di garan-tire la corretta e puntuale diffusionedi informazioni sulla legislazione co-munitaria, ma anche la messa a puntodi quelli che saranno i criteri per inuovi indicatori di “Animal Welfare” e

su come debbano essere definiti e ge-

stiti.

Un’altro aspetto strategico riguarderà

una più attenta gestione, formazione

ed aggiornamento del personale, sia

veterinario sia aziendale, addetto alla

gestione e al controllo degli animali.

La Commissione, partendo dalla con-

vinzione della più o meno diffusa

mancanza di conoscenze delle basila-

ri regole del benessere degli animali

AT T U A L I TÀ Z O O T E C N I A

Bruxelles è consapevole che

per il benessere animale occorre

cooperazione internazionale

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re la potenzialità del settore, stimata in7-8 miliardi di metri cubi di metano,dal solo settore agricolo, garantendomigliaia di nuovi di lavoro stabili nel-l'agro-industria italiana. Veggia, che nell’ambito della GiuntaEsecutiva confederale ha la responsa-bilità del settore energie, ha respinto lecritiche da parte di coloro che ritengo-no che il biogas e il biometano sianouna minaccia per le tradizionali pro-duzioni agro-zootecniche. Non c’èconflitto - ha ribadito - tra food e nofood.«Le criticità per il mercato fondiarioche si sono registrate in alcune aree avocazione zootecnica, soprattutto inquella del cremonese, sono da collegar-si al fatto che la fase dello start up non èstata del tutto governata», ha aggiuntoil vicepresidente, che ha parlato delprogetto 'Il biogas fatto bene' che Con-fagricoltura e altre associazioni hannomesso a punto come base per un futu-ro che veda il biogas come integrazionedel reddito aziendale. Le previsioni peri 2020, secondo il piano d'azione nazio-nale per le energie rinnovabili, indica-no una richiesta di 200 mila ettari diterreno dedicato alla coltivazione dimais per biogas.

«Bisogna incentivare una crescitavirtuosa delle agroenergie e in parti-colare della filiera del biogas e delbiometano, che ha grandi potenzia-lità». Lo ha detto il vicepresidente na-zionale di Confagricoltura Ezio Veg-gia alla “Prima giornata nazionaledel biometano” indetta alla Fiera-gricola di Verona. Il biometano è un'opportunità disviluppo per l’agricoltura italiana.Per tale motivo occorre dare attua-zione rapidamente a quanto previ-sto dal decreto legislativo 28/11 sul-le energie rinnovabili. Solo la defi-nizione di specifiche regole per ilsettore permetterà l’avvio della filie-ra e quindi di raggiungere e sfrutta-

O R G A N I Z Z A Z I O N E E T E R R I T O R I O

Prosegue, nel nuovo“Mondo Agricolo”, lacollaborazione con“L’Agricoltore Modenese”,la testata di Confagricol-tura Modena che giungeagli associati con il nostromensile. In questo numeroprevede uno “speciale”dedicato al rinnovo dellecariche sociali edall’elezione al vertice diEugenia Bergamaschi.Nell’intervista pubblicataBergamaschi si soffermaanche sulla “crisi”. Usciredalla crisi del comparto sipuò? Quale messaggiovuole dare per questo suoinizio di mandato?, chiedeil giornalista. «Unmessaggio di ottimismo –risponde - perché ledifficoltà determinate dallacrisi economica nazionale einternazionale non cidevono spaventare e sipossono superare facendosi che l’agricoltura ritornial centro dell’economia,riacquistando cosìquell’importanza strategicache forse in questi anni inparte si è persa. Perraggiungere questoobiettivo è necessario che leimprese agricole guardinoal futuro con maggiorespirito imprenditoriale,puntando a produzioni diqualità che derivinodell’unione di tradizione,attenzione al territorio einnovazione tecnologica».

TORNA L’AGRICOLTORE

MODENESEIN FIERA A VERONA

La filiera del Biometanonon può attendere

n FABIO ROSSI: L’AGRICOLTURA AL CENTRO

R i p o r t a r e l’agricoltura al centro del sistema economicoumbro, quale parte integrante dell’economia reale,motore di sviluppo e fattore di equilibrio anche nellecongiunture più sfavorevoli, come quella attuale. E’ unodegli obiettivi di Fabio Rossi, neopresidente diConfagricoltura Umbria. Rossi, eugubino, 50 anni,coniugato con due figli, già presidente dal 2006 della FAT-Fattoria Autonoma Tabacchi di Città di Castello, è titolaredi due aziende agricole, una tabacchicola-cerealicola, e

l’altra ad indirizzo cerealicolo, zootecnico e turistico. Rossi sarà affiancato daivicepresidenti Rufo Ruffo e Flavio Zambelli. Eletto anche il Consiglio, in buona parterinnovato: Marco Caprai, Roberto Poggioni, Giancarlo Pretotto, Maria Grazia Maccherani,

Antonio Cesarini, Giuseppe Morghetti, Carlo Sensi, Giovanni Eroli, Stefano Grilli.

Ezio VeggiaVicepresidenteConfagricoltura

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SIENA

Attenti al lupoConfagricoltura di Sienalancia l’allarme: “Dopo gliabbondanti branchi didaini e caprioli oraarrivano anche i lupi. Glianimali sono stati avvistatidagli agricoltori nella pianadi Rosia e della Val diMerse e vicino al centroabitato di San Rocco a Pilli- sottolinea AlessandroCinughi de' Pazzi,presidente egliimprenditori agricolisenesi -. Oltre allapericolosità dei predatori,il loro arrivo dimostracome, ormai, nella nostraprovincia a far da padronisono gli animali selvatici,che vivono indisturbati,con danni incalcolabiliall'agricoltura ”. Il nuovoPraf (Piano RegionaleAgricolo Forestale) che

PREMIO DI LAUREA

La famiglia Schiavone Panni,

la facoltà di Agraria dell’U-

niversità degli Studi della

Basilicata, il Comune di Ace-

renza, il Banco di Napoli e

la Confagricoltura Basilicata

annunciano la seconda edi-

zione del premio istituito, in

ricordo della figura profes-

sionale del dottore agrono-

mo Vincenzo Schiavone

Panni.

Il concorso ha l’obiettivo di

raccordare gli studi universi-

tari sul settore agricolo luca-

no con il sistema economico

ed imprenditoriale locale.

Sono quattordici le tesi di

laurea che concorrono ai

premi, rispettivamente di

2.500 euro per il primo clas-

sificato e di 1.000 per il

secondo classificato.

La premiazione è stata fissa-

ta per il prossimo 14 aprile

ad Acerenza (PZ), in occa-

sione del convegno: “Il piano

cerealicolo nazionale e la

filiera cerealicola lucana”.

punta al raggiungimentodelle densità ottimali dellespecie selvatiche, per laconservazione e lacoesistenza con le altrespecie, compreso l'uomocon le sue attività, dà agliagricoltori la facoltà di farein proprio gli abbattimenti.''E’ un provvedimento cheva nella direzione giusta,ma deve superare troppiostacoli – dice Cinughi de’Pazzi -. Per fare gliabbattimenti bisognaprima rivolgersi alle Atc(Ambiti territoriali dicaccia) presenti sulterritorio e si puòprovvedere da soliesclusivamente dopo uniter lungo e complicato cheprevede corsi diformazione appropriati”.L'incremento dei danni

provocati dai caprioli,daini e cinghiali alle colturee' notevole. Ad oggi, inalcune zone, soprattuttoquelle vitivinicole, i dannida capriolo e daino hannosuperato il 50% del totaledi quelli provocati da faunaselvatica alle coltureagricole. Situazione nonpiù sopportabile, sia per gliagricoltori che per le Atc,impegnate a pagare i dannialle colture e non solo,visto anche l'incrementoesponenziale degliincidenti sulle strade delsenese causati da questianimali ultimamente'',concludono gli agricoltori.

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56| MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2012

«La fretta è cattiva consigliera e sullaPac bisogna prendere tutto il temponecessario per non commettere errori,in gioco c’è il futuro della nostra agri-coltura». E’ questo l’appello del presi-dente di Confagricoltura, Mario Guidi,a Giovanni La Via, relatore al Parla-mento europeo per la nuova Politicaagricola, in un incontro con i produt-tori di Ragusa e Siracusa, sugli aspettiche segneranno le regole del mercatoda qui al 2020. L’evento, è stato orga-nizzato al Mercato di Ispica dalle dueUnioni provinciali di Confagricolturae sostenuto dalle Camere di Commer-cio. La Via ha fissato i “paletti” europeial mercato: «Sul tema degli accordi bi-laterali il mercato sarà aperto solo se cisaranno reciprocità e parità di condi-zioni fra i produttori. C’è chi ci ha chie-sto, per agevolare la “Primavera” deiPaesi arabi, di rivedere le nostre posi-zioni ma su queste basi, fondamentaliper difendere i nostri agricoltori, nonpossono esserci passi indietro». Il pre-sidente regionale di Confagricoltura,Gerardo Diana, ha ricordato come unimprenditore italiano «perda 104 gior-ni all’anno in burocrazia ed in Sicilia i

tempi sono ancora più lunghi». Perquesto chi fa impresa qui ha una mar-cia in più e va avanti nonostante osta-coli che altri non hanno». Per il presi-dente di Ragusa, Sandro Gambuzza, ènecessario voltare pagina perché la«vecchia politica comunitaria non ba-sta». A parere del presidente di Confa-gricoltura Siracusa, Massimo Franco«il mondo spinge, la popolazione mon-diale cresce, e il resto del mondo incre-menta la produzione : attualmente inMarocco ci sono oltre 400 aziende cer-tificate Global Gap e producono i no-stri stessi prodotti con costi ridicoli ri-spetto ai nostri – ha sottolineato -. Unaddetto costa al giorno quanto un cor-netto ed un caffè da noi».

O R G A N I Z Z A Z I O N E E T E R R I T O R I O

Per irrigare un terreno icosti del servizio idricosono diventatiinsostenibili. Un aumentodi circa 40 euro ad ettaro.Lo sostiene Confagri-coltura Sardegna. Ilsubentro dell'Enas, l'EnteAcque della Sardegna comefornitore in tutti i contrattidi utenza d'acquaall'ingrosso, determinarincari aggiuntivi nellafiliera, che si allarga conl'ingresso di un organointermedio. A farne lespese circa 14.000 utenzeagricole servite dai dueconsorzi di bonifica.

SARDEGNACosti idrici alle stelle

Per iniziare una attivitàagrituristica bisognaiscriversi nell'elencoprovinciale degli operatorie frequentare un corso diformazione.ConfagricolturaLombardia, attraverso ilproprio ente EAPRAL,insieme con Agriturist, haraccolto questa esigenza e,organizza un percorsogratuito di 40 ore, presso lapropria sede per il rilasciodel certificato diabilitazione all'eserciziodell'attività.I temi affrontati sono:metodi e procedure perpreparazione esomministrazione dialimenti e bevande; normeregolamentari dell’aziendaagrituristica;inquadramento fiscale econtabile impresa;attività agricola emultifunzionalità;territorio, ambiente,turismo, marketingterritoriale e turistico.

LOMBARDIACorsi per operatori di agriturismo

RAGUSA E SIRACUSA

Accordi bilaterali: Noa ulteriori concessioniai Paesi del Mediterraneo

n ALESSANDRIA: CONOSCERE FRUTTA E VERDURA

Confagricoltura Donna Alessandria organizza il consueto ciclo di incontri per laconoscenza di prodotti della terra. E’ ora la volta di frutta e verdura, che sonoalla base della nostra vita e sottolineano le caratteristiche del territorio. Fruttaed ortaggi sono elementi indispensabili alla nostra alimentazione ed allasalute; l’iniziativa è nata per il fondamentale rapporto che esiste traun’alimentazione corretta e il nostro benessere. I corsi s u :” F rutta e verdura:conoscerle, apprezzarle, trarne beneficio” sono dei veri e propri seminari di

studio, articolati con un programma denso di incontri affidati a relatori di

indubbia esperienza e prevedono quattro appuntamenti:”Genetica, controllo diqualità e sicurezza alimentare”; “Produzione convenzionale, produzionebiologica”; “Distribuzione e trasformazione”; “Alimentazione e prevenzione”.(Info: Confagricoltura Alessandria - telefono 0131 43151).

Mercato di IspicaIl parlamentare europeo La Viaall’incontro con i dirigenti diConfagricoltura Ragusa e Siracusa

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57 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2012

“Le quasi 30 tonnellate dipomodoro tunisinonaturalizzato sicilianoscoperte dalla Guardia diFinanza al mercatoortofrutticolo di Vittoriarafforza le nostrerivendicazioni”. Lo ha dettoil presidente diConfagricoltura Sicilia,Gerardo Diana sui pericoliper la nostra agricolturacausati dagli accordi inderoga che vanno avantisenza regole né controlli.

DIANAPomodoro tunisino“naturalizzato”

A VERONA SPAZIO MULTIFUNZIONALE IN FIERA

RUBRICHE INTERNAZIONALIZZAZIONE di G.Bucarelli

Confagricoltura prosegue le azionidi internazionalizzazione delleimprese con l’obiettivo di crearenuove opportunità di vendita – oampliare quelle già esistenti – per leaziende italiane nei mercati esteri.Sullo schema di successo realizzatonell’ultimo decennio, riproponealle aziende vitivinicole ed oleicoleespositrici un ciclo di incontri diaffari bilaterali programmati conoperatori del commerciointernazionali.Nella prossima edizione diVinitaly/Sol l’attività diinternazionalizzazione sarà volta almercato dell’Austria, della

Confagricoltura tornaal Vinitaly-Sol

O R G A N I Z Z A Z I O N EE T E R R I T O R I O

''Il problema - precisa Diana - è che per il principiodella concorrenza gliagricoltori europei devonoessere trattati allo stessomodo. Invece, gli accordi inderoga con i Paesiextracomunitari checomprendono solo lecosiddette produzionimediterranee creanoconcorrenza sicuramentesleale, non solo per i diversicosti di produzione, masoprattutto per tutto quelche riguarda il rispetto deidisciplinari comunitari inmateria di sanità deglialimenti, di sicurezza dellavoro, di salvaguardiadell'ambiente e di onerifiscali''.

LE DEGUSTAZIONI

GUIDATE

La Confederazioneripropone, dandocontinuità alla positivaesperienza degli annipassati, un ciclo didegustazioni finalizzate apresentare i vini e gli olidelle aziende associate abuyer internazionali,giornalisti ed operatoridel settore.

LO STAND ISTITUZIONALE

Anche quest’anno lo spazio multifunzionale diConfagricoltura sarà di riferimento ed ospitalità

per gli imprenditori, le Istituzioni, gli operatori

esteri e della stampa e d i visitatori.

L’ esposizione

di vini e di oli

delle aziende

associate, le

degustazioni

guidate a tema

e libere ed altri

eventi faranno

da corredo.

Germania e della Svizzera .Il complesso progetto prevede laprogrammazione di un calendariodi incontri bilaterali diretti traaziende italiane ed acquirenti esteri,che si svolgeranno presso gli standdelle aziende espositrici nel corsodell’intera manifestazione. Ilrelativo calendario sarà redatto conuna preventiva azione dimatchmaking facendo riferimentoalle caratteristiche dei prodottiindicati e delle aziende iscritte.

Incontri B to BIn fiera Confagricoltura promuoveincontri d’affari bilaterali tra buyered imprenditori

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Essere tanti per contare di più. E' questo

l'appello che il presidente di Agriturist,

Vittoria Brancaccio, lancia agli operatoridell'agriturismo per dare maggior forza

all'iniziativa sindacale dell'Associazione in un

momento molto difficile per l'economia

agricola e turistica del nostro Paese.

Destinatari principali sono i tanti soci della

Confagricoltura che svolgono attivitàagrituristiche senza essere ancora associati adAgriturist: «Dobbiamo meglio spiegare –puntualizza la presidente di Agriturist – che lanostra associazione non ha soltanto lafunzione di pubblicizzare l'agriturismo. Siamosoprattutto una organizzazione sindacalechiamata a vigilare sulle tante sceltepolitiche, statali e regionali, che non

valorizzano adeguatamente il ruolo e il lavoro delle imprese agrituristiche in un momentoin cui l'Italia deve compiere ogni sforzo perrecuperare quote di mercato nello scenario

turisticointernazionale».VittoriaBrancaccio tiene asottolineare il compito ditutela che svolge Agriturist.Non dimenticando anche ilsuo ruolo di enteambientalista, attento alterritorio. Agrituristpropone, anche per il2012, una campagnaassociativa straordinaria,con quote di primaadesione particolarmentefavorevoli, rivolta alle sediterritoriali di Confagricol-tura che vorrannocollaborare al rafforzamen-to della base associativa.

Nonostante la crisi e il forte aumento della concorrenza sul web, nel 2011 il sitointernet www.agriturist.it, attraverso il quale Agriturist promuove le aziendeassociate, ha sostanzialmente confermato il numero di visite registrato nel 2010:circa un milione, per 6,5 milioni di pagine consultate, di cui 1,6 milioni riguardanti leschede di presentazione delle aziende associate, proseguite in 450 milacollegamenti ai siti internet delle aziende. L'azienda più cliccata ha raggiunto gli8.000 visitatori. Questo importante risultato è stato ottenuto grazie ad un costantelavoro di indicizzazione delle pagine del sito sui motori di ricerca, che vedeAgriturist competere alla pari con i più importanti portali specializzati del web, e inposizione di netta preminenza rispetto a quelli delle altre organizzazioni dicategoria. Ottimi risultati del programma “Club delle Offerte”, con 250 mila contatticomplessivi e fino a 2000 per ciascuna delle aziende che hanno utilizzato questoservizio con maggior continuità e originalità di proposte.

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CENSIMENTO SU VACANZE IN CAMPAGNA CAMPAGNA SOCI 2012

Vittoria Brancaccio: «Essere tanti per contare di più»

RUBRICHE AGRITURISMO di Giorgio Lo Surdo

L'Istat ha pubblicato i risultati delcensimento annuale dedicatoall'agriturismo, che fotografa lecaratteristiche dell'offerta delsettore al 3 1 dicembre 2 0 1 0 . Le aziende sfiorano le 2 0 mila unità(1 9 .9 7 3 ), con un incremento del 5 %rispetto allo scorso anno, segno che,nonostante la crisi, o forse proprioper far fronte alla crisi, la fiduciadegli imprenditori agricolinell'investimento sull'ospitalità,resta elevata. Il ritmo di crescitaannuale, nel 2 0 1 0 , ha addiritturasuperato quello dei due anniprecendenti, visto che nel 2 0 0 8 erastato del 4 ,3 % e nel 2 0 0 9 del 2 ,9 %.La regione più “agrituristica”d'Italia è la Toscana (4 .0 7 4 aziende),seguita da Trentino Alto Adige(3 .3 3 9 ), Lombardia (1 .3 2 7 ) e Veneto(1 .3 0 5 ). La Toscana, d'altra parte,registra un tasso di crescita moltobasso (+ 0 ,7 %) che denota, da partedelle imprese, la percezione di unasorta di saturazione del mercato;mentre le tre “inseguitrici”evidenziano una dinamicadell'offerta decisamente piùmarcata, rispettivamente del

L’anno scorso un milione di visite sul sito

Il turismo verdesotto la lente Istat

+4 ,6 %, +6 ,5 % e +3 ,5 %. IlMezzogiorno, in base ai dati dell’Istituto di statistica, rappresentasoltanto il 2 0 ,6 % delle aziende ma,nello scenario nazionale, Puglia(+2 6 ,6 %) e Calabria (+2 1 ,6 %) sonole regioni in cui l'offerta èmaggiormente cresciuta. Abruzzo,Valle d'Aosta e Marche, alcontrario, fanno i conti con undecremento delle aziende del 4 ,1 %,3 ,8 % e 2 ,9 %; per la Valle d'Aosta, èil quarto anno consecutivo diandamento negativo. Il servizio dialloggio è di gran lunga il piùdiffuso (1 6 .5 0 4 aziende con 2 0 6 .1 4 5posti letto) e registra una crescitasostanzialmente nella media(+5 ,2 %); segue la ristorazione(9 .9 1 4 aziende con 3 8 5 .4 7 0 postitavola), la cui crescita è tuttavia piùconsistente (+6 ,2 %). Aumentanoancora di più le attività a caratterericreativo, didattico e culturale(+7 ,9 %) e la degustazione deiprodotti (+1 2 ,8 %). L'alloggioprevalente (5 2 ,5 %) è in camere conprima colazione. Il 7 2 ,6 % delleaziende fornisce anche il servizio diristorazione.

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61| MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2012

RUBRICA SINDACATO PENSIONATI

È Bruno Allegretti, presidente del Sindacato nazionalePensionati della Confagricoltura, il nuovo presidente delComitato Unitario Nazionale dei Pensionati deiLavoratori Autonomi (CUPLA), al quale aderiscono leassociazioni e i sindacati dei pensionati diConfartigianato, CNA, Casartigiani, Coldiretti, Cia,Confagricoltura, Confcommercio e Confesercenti, che

associano nel complesso 2,5 milioni diiscritti, in rappresentanza di più di 5milioni di pensionati autonomi.Allegretti, 76 anni, di Mantova, ha

ricevuto l’incarico per ilbiennio 2012-13, al terminedel direttivo nazionale delComitato unitario. Bruno Allegretti, nelringraziare leorganizzazioni del CUPLA

per il prestigioso incaricoconferitogli, ha assicurato il massimo impegno per latutela degli interessi di tutti i pensionati del lavoroautonomo. «I pensionati rappresentati dal CUPLA, chesono un terzo del totale, chiedono al parlamento ed algoverno – ha detto all’atto del suo insediamento - diimpegnarsi ad emanare provvedimenti urgenti persostenere il loro reddito ed a rendere più efficientel’accesso ai servizi sanitari con una maggiore attenzionealla non autosufficienza». Molte le iniziative già avviatedal Coordinamento, molte quelle che dovranno essereulteriormente sostenute. «Non siamo assolutamente soddisfatti – ha poi dichiarato– della riforma delle pensioni. Noi vorremmoconfrontarci col governo su questi e altri temi». (Sulladiscussione in seno al Cupla sulla riforma delle pensionivedi box a lato, ndr).

COMITATO UNITARIORIFORMA PENSIONI

A decorrere dal 1°gennaio 2012, le pensionisaranno denominatesoltanto pensioni divecchiaia ordinaria epensione anticipata.Previsti nuovi requisitianagrafici e contributiviper i lavoratori autonomied i dipendenti.Durante i lavori dell’Assemblea del Cupla èstata esaminata l’ultimariforma pensionisticache, si ritiene, rischia diaggravare ulteriormentela situazione economica esociale di milioni dipensionatidell’agricoltura, delcommercio edell’artigianato. Infatti, lenorme, entrate in vigorelo scorso 1 ° gennaio,introducono, ad avvisodel Coordinamento deipensionati del lavoroautonomo, nuove disuguaglianze e rendonopiù oneroso il mancato

adeguamento degliassegni pensionisticiall’aumento del costodella vita reale.Rimangono irrisolti iproblemi dell’assistenzasociale e sanitaria che,negli ultimi anni, sonostati oggetto di pesanti eripetuti tagli aglistanziamenti da partedello Stato, delle Regioni edegli Enti locali.

Allegretti al Cupla L’INDAGINE DI EUROBAROMETRO

33°SOGGIORNO ANZIANI A TORRE CANNE

Il 3 3 ° Soggiorno dei pensionati di Confagricolturaquest’anno si terrà a Torre Canne di Fasano (BR), presso ilGrand Hotel Serena, il prossimo mese di marzo.

Il soggiorno annuale è molto apprezzato dagli associati delSindacato. Si svolge, in diverse località turistiche, dal 1 9 7 8 .

Per quest’anno sono stati organizzati due turni: il primo è

previsto dal 6 al 1 4 marzo 2 0 1 2 ; il secondo si tiene dal 1 4 al

2 2 di marzo. Sono previsti

momenti di coinvolgimento

e numerose escursioni tra le

località più caratteristiche e

particolarmente suggestive

della Puglia. Per infor-

mazioni scrivere a

[email protected]

L’indagine di Eurobarometro (il ser-

vizio di ricerca usato dalla Commis-

sione europea per conoscere le ten-

denze dell’opinione pubblica) ha

mostrato risultati sorprendenti.

Fino a che età si è giovani e quando

si comincia a diventare vecchi?

Si è "giovane" o "vecchio" a seconda

di dove si vive. A Malta, in Portogal-

lo e in Svezia, ad esempio, chi ha

meno di 37 anni è considerato gio-

vane, mentre a Cipro e in Grecia si è

giovani fino ai 50 anni.

Il 71% degli europei sa che la popo-

lazione sta invecchiando rapida-

mente, ma molti non se ne preoccu-

pano: solo il 42% lo considera allar-

mante e per la maggioranza, gli over

55 svolgono un ruolo importante in

ambiti fondamentali della società.

Inoltre, un terzo degli intervistati

vuole lavorare più a lungo. Fa riflet-

tere che queste risposte siano state

fornite per lo più da anziani, mentre

i più giovani dichiarano l’opposto.

In Europa, in media, la vecchiaia

inizia intorno ai 64 anni e non si può

più essere considerati giovani dopo i

42 anni. Un’altra variante è il sesso:

infatti, le donne credono che la vec-

chiaia inizi qualche anno dopo

rispetto al pensiero degli uomini

(questi ultimi pensano inizi intorno

ai 63 anni, le donne sui 65).

Il 42% dei cittadini europei ritiene

di essere in grado di svolgere il lavo-

ro che fa anche a 65 anni, mentre il

17% pensa che non sarà in grado di

farlo fino ai 60 anni. Un terzo dei

cittadini afferma che vorrebbe conti-

nuare a lavorare dopo l'età del pen-

sionamento e per quasi due terzi l'i-

dea di combinare un lavoro part-

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RUBRICA SINDACATO PENSIONATI

Angelo Santori, segretarionazionale del SindacatoPensionati diConfagricoltura, ritornaalla Camera. É stato ilprimo dei non eletti nelle

elezioni politiche del 2008.Santori, è nato a Gorga,

paese montano dellaprovincia di Roma, dove,dopo essere stato Sindacoper quattordici anni,continua a partecipareattivamente alla vitapolitica locale comeConsigliere Comunale.Alla Camera, come nellapassata legislatura sioccupa di problematicheconnesse al mondo dellavoro e del sociale, conattenzioneparticolareggiata alleesigenze dei più anziani.La costante attenzione peri problemi della gente, laricerca di soluzioniconcrete ai temi delsociale e il forte legamecon le proprie radicihanno semprecaratterizzato il suo agire.

Santori in Parlamen to TERZA ETÀSERVONOPASSI CONCRETI

L’invecchiamento attivopuò dare agli anziani lapossibilità di restareoccupati e continuare asvolgere un ruolo attivonella società. Questoserve anche a mantenerela solidarietà tra legenerazioni in unasocietà che registra unrapido aumento delnumero degli anziani. Sidevono sensibilizzare iresponsabili politici e leistituzioni nel campodell’assistenza sanitaria,dei servizi sociali,dell’istruzione per gliadulti, del volontariato,degli alloggi, dei serviziinformativi, dei trasporti.

time e una pensione parziale è più

attraente di un pensionamento pie-

no.

L'invecchiamento attivo non riguar-

da soltanto gli aspetti occupazionali.

Circa un quarto dei cittadini europei

(compresi gli over 55) afferma di

essere impegnato in attività di

volontariato. Nei Paesi in cui la tra-

dizione del volontariato è meno for-

te, molti affermano di aver aiutato o

sostenuto altre persone al di fuori

del proprio nucleo familiare. Lo dice

il 36% dei cittadini europei con più

di 55 anni e il 15% degli over 55 si

occupa di un familiare anziano,

mentre il 42% lo ha fatto in passato.

Soltanto un europeo su tre è d'ac-

cordo con l'idea che l'età di pensio-

namento dovrà essere aumentata

entro il 2030, ma ben il 61% ritiene

che si dovrebbe consentire alle per-

sone di continuare a lavorare una

volta raggiunta l'età ufficiale per

ritirarsi.

Veronica Mazzanti

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63 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2012

PROGETTO NAVIGARE INSIEME

Confagricoltura Pensionati, in colla-

borazione con Telecom Italia, Infor-

matici Senza Frontiere e Auser dà vita

al progetto “Navigare Insieme”, l’ini-

ziativa destinata a promuovere l’uso

delle nuove tecnologie della comuni-

cazione tra gli over 60. Presto sarà

disponibile una piattaforma web,

www.navigareinsieme.org, che, con

un linguaggio semplice e una serie

d’interazioni multimediali, consentirà

un primo approccio ai mezzi informa-

tici alle persone di tutte le età. E, nel-

l’anno dedicato all’invecchiamento

attivo e alla solidarietà tra le genera-

zioni, partirà una serie di corsi di

“alfabetizzazione informatica” nelle

scuole medie superiori di 12 città ita-

liane (Torino, Milano, Trento, Vene-

zia, Parma, Pisa, Ancona, Roma

Napoli, Bari, Palermo, Cagliari) tenu-

ti dagli studenti che guideranno i non-

ni alla scoperta dei segreti del web.

Si potrà apprendere, ad esempio,

come aprire una casella di posta elet-

tronica, come chattare con gli amici,

come prenotare una vacanza o dialo-

gare con la pubblica amministrazione

grazie a internet.

A introdurre questi argomenti i quat-

tro personaggi della sit com “Siamo

Nonni Smart” realizzata in esclusiva

per Navigare Insieme: dieci puntate

disponibili su “navigare insieme.org”,

dove il rapporto tra le diverse genera-

zioni realizza da una parte l’apprezza-

mento dei nonni verso i nuovi stru-

menti digitali e dall’altra la tenera

complicità con i nipoti su tutte le que-

stioni della vita quotidiana di due gio-

vani adolescenti di oggi.

Dal primo gennaio 2012siamo entratinell’Anno europeodell’invecchiamentoattivo e della solidarietàtra le generazioni. Lariduzione del tasso dinatalità nel nostrocontinente ha spintol’Unione europeasoffermarsi sullagenerazione degli ultracinquantenni, con unduplice obiettivo:creare sinergie ecomprensioni con i piùgiovani e ottenere ilmassimo dallepotenzialità chederivanodall’esperienza.E’ una questione dicambio di mentalità.L’intenzione dell’UE èfar capire che

l’invecchiamento non èun fattore solamentenegativo, ma che anzi sipuò invecchiaremantenendo comunqueuna vita attiva edindipendente. Anche iservizi che possonosembrare adattisolamente ad unagenerazione moderna(trasporti, volontariato)necessitano del pareredi chi, negli anni, haacquisito un’esperienzamaggiore. L’obiettivo,attraverso gli eventi chesaranno messi in campoquest’anno, dovrannocontribuire realmenteed efficacemente adabbattere i luoghicomuni che vedono laterza età come un peso,un ostacolo o

Anno europeo invecchiamento attivo

addirittura unacategoria dannosa. Inoltre, poiché quelladegli ultracinquantenniè una fascia d’età incontinuo aumento, vasottolineato che si può esi deve rimanere attiviper dare un contributosignificativo nel lavoro,nella lotta alla povertà.Bisogna però intervenirenell’assistenza sanitaria,nei servizi sociali,nell’istruzione per gliadulti, nel volontariato,negli alloggi, nei serviziinformativi e deitrasporti.L’Anno europeo mira a

sensibilizzare tutti suquesti temi e, inparticolare, adincoraggiare iresponsabili politici afissare degli obiettivi e arealizzarli.Il 2012, infatti, andràoltre i dibattiti eprodurrà risultaticoncreti. Per promuoverel’iniziativa l’UE haistituito un sito internet(http://ec.europa.eu/social/ey2012.jsp )

Elisabetta Tufarelli

COPENAGHEN conferenza inaugurale Si è tenuta il 18 gennaio aCopenaghen, sotto la presidenza danese dell'UE, la Conferenza inauguraledell'Anno europeo per l'invecchiamento attivo e la solidarietà tra legenerazioni, che segna l'avvio ufficiale delle attività dell'Anno europeo2012. E’ stata presentata anche la campagna di comunicazione che verrà,adottata da tutti gli stati membri.Ai messaggi di impegno politico e istituzionale dei Commissari europeiAndor (L'Occupazione, degli Affari sociali e dell'Inclusione) e Dalli ( per laSalute e la Politica dei consumatori), sono seguiti molteplici interventisulle prospettive connesse all'invecchiamento attivo nelle societàcontemporanee.

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A T T U A L I T À D A L L E I M P R E S E

Ampliamento delle lineedi produzione, realiz-

zazione di un nuovo im-pianto di verniciatura, inau-gurazione, entro la fine del-l’anno, di un visitor centerall’ingresso della fabbrica.Sono solo alcune delle ini-ziative previste dal nuovoambizioso piano industrialemesso a punto da Agco perlo stabilimento Laverda mabastano a testimoniare laferma volontà del gruppoamericano di investire nelsito produttivo vicentinocon l’obiettivo di farne ilcentro di eccellenza euro-peo nel comparto mieti-trebbie. «Da qui al 2016 in-tendiamo raddoppiare laproduzione passando dalleattuali 1.000 macchine al-l’anno a 2.000», ha dichiara-to Francesco Quaranta, vicepresident & general mana-ger harvesting Agco non-ché amministratore delega-

to di Laverda, durante laconferenza stampa orga-nizzata lo scorso dicembrea Breganze. Grande fiducia, dunque, nelfuturo del brand, in Italia e inEuropa, dove le mietitreb-bie prodotte nella fabbricaitaliana verranno distribui-te, oltre che col marchio La-verda, con gli altri marchidel gruppo (Massey Fergu-son, Fendt e Challenger)adottando logiche diversein funzione dei singoli Pae-si. In Italia, dove continueràad essere commercializza-to solo il marchio Laverda, lerosse di Breganze detengo-no, secondo i dati forniti dal-l’azienda, una quota dimercato del 27% (si tratta,per l’esattezza, di 97 mac-

chine su un totale di 359mietitrebbie vendute nel2011), analoga a quella del2010 (26,6%) e del 2009(26,5%). Notevole disparitàper quel che riguarda lapresenza nelle singole areegeografiche, con risultatibuoni al Centro e al Sud, do-ve la market share si attestaal 45%, e decisamente me-no apprezzabili al Nord, conuna quota ferma al 17%. Percolmare questo divario siintende intervenire sulla re-te dei concessionari constrategie mirate ma ancheattraverso lo sviluppo dinuovi prodotti. In particola-re, nel giro di tre anni do-vrebbe arrivare sul merca-to italiano una nuova mieti-trebbia ibrida sulla qualesono già al lavoro progetti-sti e ingegneri. Sarà unamacchina con caratteristi-che tali da poter operarecon performance ottimiz-zate sui terreni italiani, unaprerogativa di cui sembra-no non godere le macchineibride di cui Agco attual-mente dispone (la serieDelta di Massey Ferguson ela serie X di Fendt). La leadership di Laverda alCentro-Sud è da attribuirein larga parte alla vendita dimacchine autolivellanti, set-

tore nel quale il marchio diBreganze detiene unamarket share del 50,6%,contro il 31% realizzato conle convenzionali.L A N U O V A A U T O L IV E L L A N T EAppartiene alla categoriadelle autolivellanti anchel’ultima novità di Laverda, laAl quattro Evolution, pre-sentata all’Agritechnica diHannover. Si tratta di unamacchina in grado di af-frontare pendenze trasver-sali del 40% e longitudinalidel 30% in salita e del 10%in discesa. I contenuti tecni-ci si rifanno all’esclusivo erinomato sistema Laverda:piattaforma di taglio FreeFlow, sistema Gsax per l’a-deguamento automaticodella piattaforma di taglio alterreno, sistema Pfr per ga-rantire un flusso omogeneoe continuo del prodotto,Multi Crop Separator Plus,che, oltre ad integrare il mo-dulo Rev nel sistema Mcs,con conseguente aumentodel 20% della superficie diseparazione e dell’angolodi avvolgimento a 120°,permette di differenziare lacapacità di separazione inbase al tipo e alle condizio-ni del prodotto. Il nuovo mo-dello monta un motore Ag-co Sisu Power Stage IIIB dacirca 280 CV, a tecnologieScr e Doc (Diesel OxidationCatalyst). Ampia visibilitàed elevato comfort sono ga-rantiti dalla cabina ComfortCab Pro. �

C. P.

� L A V E R D A A L C E N T R O D E L L E S T R A T E G IE D I A G C O

Entro il 2016 raddoppiato il numero delle

mietitrebbie prodotte a Breganze

GENNAIO 2012 | MONDO AGRICOLO | 64

Laverda Al quattro Evolution.In alto lo stabilimento diBreganze

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Nell’alto Salento, lungo uno dei più

importanti percorsi storico-culturali ed

enogastromici della Puglia, raffinato resort

cinque stelle lusso.

La struttura, elegantemente arredata con

grande attenzione ai dettagli e senza perdere

di vista la tradizione pugliese, è circondata

da una vasta tenuta immersa in una piana di

olivi secolari, ad appena un chilometro e

mezzo dalla costa.

Oltre alla bellissima spiaggia privata di

sabbia con dune, impreziosiscono il

soggiorno un esclusivo centro benessere e

un campo da golf.

Di altissimo livello anche la ristorazione.

« C rediamo nella ricerca delle specialità del

territorio – spiega

Vittorio Muolo,

manager di Masseria

T o rre Maizza e della

gemella Torre Coccaro–. La nostra è una

cucina pugliese creativa basata sui prodottidella nostra masseria e di quelle vicine e sulpesce del mare di Savelletri».Filetto di rana pescatrice su letto di broccolidi masseria, carciofi brindisini e uova diquaglia, da abbinare al Torre Testa delleTenute Rubino. Il suggerimento arriva da Vito Giannuzzi,giovane talentuoso chef del ristorante LePalme della Masseria Torre Maizza, vincitorenel 2011 del Premio Miglior Chef emergentedella regione Puglia.

65| MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2012

TENUTA DI JADDICO NEL SALENTO TORRE MAIZZA

Cucina pugliese creativa

RUBRICA PARLARE DI... VINO di Barbara Mengozzi

Il nome delvitigno non èfacile daricordare, ma ilvino è di quelliche non sidimenticano,“emblematico einimitabile”,esattamente

come lo definisce colui che loproduce. Stiamo parlando delTorre Testa delle Tenute Rubino,un rosso di grande classe epersonalità ottenuto da uveSusumaniello in purezza. Suiterreni sabbiosi della Tenuta diJaddico, a ridosso del mareAdriatico e una decina dichilometri a nord di Brindisi,quello che era un tempo uno deivitigni autoctoni più diffusi inPuglia, presenza fissa in un uvaggioche comprendeva tradizionalmenteanche Negroamaro e MalvasiaNera e poi progressivamente messoda parte per il progressivo ridursidelle rese, al punto di arrivare arischiare l’estinzione negli anniNovanta, dà origine ad un vinodalle caratteristiche uniche. Gli impianti di Susumaniello,allevati ad alberello e a cordonesperonato, sono frutto di unaselezione massale operata su unvigneto di 75 anni e sonocaratterizzati da piante il cuisviluppo vegeto-produttivo ècostantemente monitorato, perarrivare a rese che non superano i50 quintali per ettaro. Lavendemmia viene effettuata neiprimi giorni di ottobre, lafermentazione è svolta in acciaio ed

il vino, che si fregia dell’Igt Salento,si avvale di 11-13 mesi dimaturazione in barrique, seguiti daalmeno un anno di affinamento inbottiglia. «Con l’annata 2009,ormai prossima all’immissione incommercio – fa presente LuigiRubino, giovane patrondell’azienda che può contare oggisu 200 ettari vitati di proprietà eduna produzione di oltre 800milabottiglie – abbiamo introdottoun’innovazione nella tecnicaproduttiva facendo surmaturareuna parte delle uve sulla pianta eriusciamo ad ottenere così unprodotto contraddistinto da unapiù accentuata morbidezza».

Ma già ora il Torre Testa, vinoplurimedagliato e giustamenteritenuto uno dei risultati diriferimento della Puglia enologica,riesce a mettere insieme grandecomplessità, eleganza e longevità.Affascinante all’esame visivo perquel suo colore rosso rubinoimpenetrabile, sprigiona al nasoprofumi intensi di piccoli frutti dibosco mescolati a note erbacee esfumature speziate. In boccaemergono una spinta acidapoderosa e tannini ben delineatiche trovano comunque unamalgama nell’armoniacomplessiva. Rimarchevoli lapotenza e la lunga persistenza.

Secondoda premioLo chef Vito Giannuzzi, propone in menùun superbo filetto di rana pescatrice

Resorta cinque stelleUn’ antica masseria alcentro di una vasta tenutache domina il maremediterraneo.

Torre Testa,l’armonia in rosso

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67| MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2012

FESTIVAL DELLA CANZONE ITALIANA

RUBRICA BUONO A SAPERSI

Gianni Morandi al secondoSanremo da conduttore Anche il cantante di Monghidorotra i suoi successi ne ha uno“agricolo”: “Fatti mandare dallamamma” a prendere... il latte

Alessandra Comazzi (qui con Bruno Gambarotta)è critico televisivo de La Stampaha condotto vari programmi in radiotelevisione.Autrice di numerose pubblicazioni sul mondodello spettacoolo

Quando Sanremo cantava l’agricolturaSerena Facci e Paolo Sod-

du dedicato a parole e

suoni del Festival di San-

remo, stavano diventando

visibili proprio in quegli

anni. Mentre il Comune

di Sanremo era alla ricer-

ca di un suo rilancio turi-

stico, e floreale, attraverso

la manifestazione (un

brano su tutti, «Grazie dei

fiori») la dicotomia città-

campagna andava propo-

nendosi in modo palese. E sarebbe

esplosa nel 1966 con «Il ragazzo

della via Gluck», di cui Ghirotti

scrisse ch e «non s’erano mai senti-

ti, al Festival, versi così squallida-

mente efficaci nel loro verismo

populista». In realtà Celentano

stava cantando, «in lingua profon-damente nazionale e popolare, gliinterrogativi e le inquietudini, legioie e i dolori derivanti dalleinnovazioni del decennio». Le origini agricole e rurali di buo-na parte dell’Italia si individuanoper molti anni, trasversali a Sanre-mo e ai suoi brani. Non necessa-

riamente lo sviluppo è a tema:

a volte basta il titolo, una sug-gestione, per riportare chiesegue e chi ascolta con ipiedi per terra. «Papaveri epapere», certamente. Ma

anche «Patatina», scrittada Gianni Meccia einterpretata malizio-samente, nel 1961, da

Wilma De Angelis.

Prima ancora, in

«Vecchio scarpo-ne», Gino Latilla eGiorgio Consolini

ricordavano «bian-

che cime di nevi eterne immacola-te al sol» e tutte le conseguentiillusioni da far rivivere. E sentite qui come attraverso ilcibo si narrava una diversa figurafemminile, con il maschio checominciava a inquietarsi. «Muset-to», interpretata nel 1954 da Gian-ni Marzocchi e portata al successoda Domenico Modugno, ma puredalla parodia del Quartetto Cetra,diceva: «Vivi così/ tra boutiques ecaffè/ mangi roast beef/ bevi solocaffè». Passano gli anni e gli afflati

«agricoli» continuano a pervadere

quelle che, ormai proprio tutti lo

hanno capito e se ne sono fatti una

ragione, non sono solo canzonet-

te. La canzone vincente del 1972,

«I giorni dell’arcobaleno», cantata

da Nicola Di Bari, aveva una chia-

ra ambientazione agreste.

L’immagine dalla primavera che

sboccia si sovrappone a quella di

una fanciulla che sboccia, pure lei,

«ogni donna è matura, all’epoca

giusta e con giusta misura», e ci fu

«C’è mercato a Pizzighettone/ ci

son più di tremila persone/ conve-

nute dal monte e dal piano/ che

schiamazzo, che gran confusion!/

Ma la folla ondeggia e si sfolla/ poi

corre e s’affolla curiosa a guardar/

(…). E’ arrivato sul mercato/ Dul-

camara, state a sentir/ un liquore

egli ha portato che i dolori fa

scomparir». Correva l’anno 1951,

prima edizione del Festival di San-

remo. «Al mercato di Pizzighetto-

ne», cantata dal Duo Fasano e da

Achille Togliani, arrivò quarta.

Era un’Italia, quella, che bene

ricordava, e lo avrebbe fatto anco-

ra a lungo, la campagna da cui

veniva.

Tutti, grandi e piccini, erano ben

consapevoli che il cibo, le bevan-

de, i rimedi di tutti i giorni non

nascevano direttamente nei

supermercati o nei discount dove

si va a fare la spesa. Le «molte Ita-

lie», come ben racconta il libro di

di Alessandra Comazzi

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68| MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2012

RUBRICA BUONO A SAPERSI

anche qualche censuretta. Ecco

«Un diadema di ciliegie, interpre-

tata dai Ricchi e Poveri con un trio

country in scena (chitarra, flauto,

violino). Altre canzoni trattavano

in vario modo il tema della cam-

pagna. «Montagne verdi», a esem-

pio, di Bigazzi e Gianni Bella per

la debuttante Marcella. Brano che

ebbe una parodia divertente, deci-

samente gastronomica, nel «Mi

ricordo lasagne verdi/ e la muffa

di margarina» di

Stefano Nosei. Fra i brani d’amo-

re, tema floreale per Peppino

Gagliardi in «Come le viole». Non

erano tempi facili, né in generale

(d’altronde, la storia, e anche la

cronaca insegnano che non sono

mai tempi facili), né in particolare

per il Festival. Il pezzo di Rosa

Balestrieri «Terra che non senti»,

dedicato alla Sicilia e all’emigra-

zione, fu escluso, si disse che non

era perfettamente inedito. Meglio

rassenerarsi con una buona, o

magari non troppo, tazza di caffè:

«Che cosa hai messo nel caffè/ che

ho bevuto su da te», come intona-

vano Antoine e Riccardo Del Tur-

co. Poi vennero gli Anni

‘80, altro caffè per Toto Cutugno:

«Buongiorno Italia col caffè

ristretto/ le calze nuove nel primo

cassetto».

Che dire? stava nascendo «l’italia-

no vero».

Metti il rock incucina, portasui fornelli lacreativitàmusicale, lafantasia chel’ha semprecontrad-distinto. E’

questa la “ricetta” (è proprio il casodi dire) di un originale libro scrittodal critico musicale Donato Zoppoe dal critico-gastronomo MichelaBernardi: “Cotto e suonato”(Aereostella 2011, pagg. 168, €15,00). Il titolo si richiama allafortunata serie di libri etrasmissioni tv di Benedetta Parodi(“Cotto e mangiato”) e introducealla tematica: la “cucina musicale”,fatta di sapori e note, sensoriale eimmaginifica.Il rock progressive è stato uno deimomenti più stimolanti della scenaartistica internazionale – e italiana– degli ultimi decenni, una vera epropria rivoluzione. Oggi, compiutisimbolicamente i suoi primiquarant’anni, porta la propria

creatività anche in cucina, inun’originale unione sui generis tramusica e arte culinaria. I protagonisti di quest'esperienzaindimenticabile passano allora –almeno idealmente – dalpalcoscenico ai fornelli,accompagnandoci in un viaggio chemischia note, ispirazione, vino egolosità.Ognuno (gruppi dei Seventy e quellidi “new prog”) – Abash, Banco delMutuo Soccorso, La Maschera diCera, le ex Orme (Tagliapietra,Pagliuca, Marton), NuovaRaccomandata con Ricevuta diRitorno, Osanna, Periferia delMondo, PFM, Sinestesia, The Trip –viene fotografato in un’istantaneadove trovano posto la storiamusicale, un breve ritrattogastronomico della regione diappartenenza e, soprattutto, unalunga chiacchierata "fra tavola efornelli" e un intero menù ad hoc,un po’ ispirato dalle canzoni, un po’colorato di prog. Arricchito diricette è un book che unisce lepassioni. G. Me.

LE RICETTE DELLE BAND DEGLI ANNI ‘70

Porta il rock in cucinaper sapori immaginifici

n ARTE: OMAGGIO A GIACINTO CERONE

Aveva riscosso grande successo la retrospettivadedicata l'anno scorso (da giugno ad ottobre 2011) aGiacinto Cerone, uno dei pittori e scultori piùsignificativi del Novecento italiano, mortoprematuramente, nel 2004. In tale occasione sonostate documentate tutte le principali fasi della

ricerca di questo artista, fino ai fascinosiconglomerati in gesso e plastiche come la "Rosa

mistica". Due gallerie della Capitale (Edieuropa eBonomo) hanno reso omaggio ulteriormenteall’artista lucano. «I suoi lavori migliori – avevaannotato il critico Francesco Poli (La Stampa, 19settembre11) - sono nati attraverso un processo di

elaborazione allo stesso tempo istintivo e meditato, sperimentale fino allimite della distruzione formale ma anche carico di suggestioni antiche».

Cerone Rosa mistica

Fascinosa scultura caricadi risonanza e suggestione

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“O rs a M a ggiore”, è il terzo album ufficiale di

Pane (Dischi del l ’Orsa) formazione romana

composta dal pianista Maurizio Polsinelli, ilchitarrista Vito An d rea Arcomano, il batteristaIvan Macera, il flautista Claudio Madaudo eClaudio Orlandi alla voce. La band ha iniziato

il suo percorso nei primi anni Novanta, allaricerca di uno stile personale, in forteequilibrio tra parola e musica. La centralità del testo è sostenuta da untessuto sonoro che trae le sue origini dadiverse fonti, in particolare dall'epica rock ,

dalla ricerca pianistica del primo Novecento,dal teatro-canzone, dal jazz e dal mondo dellapoesia sonora, con appelli al progressiveitaliano, alla psichedelia pinkfloydiana. Comeè noto, l'Orsa Maggiore è la costellazione delGrande Carro, con le sette stelle visibili pertutto l'anno nell'emisfero nord. Il riferimentoall'asterismo come un orso (le quattro stelleorientali) inseguito da tre cacciatori (le tre dicoda) è probabilmente il più antico mito acui l'umanità faccia ancora riferimento. Edall’orsa, alle stelle, è dedicata la copertina diquesto originale album, variegato e intenso,che rende omaggio a Majakovskij (la titletrack, che è un inno alla gioia, con i versi«Nostre armi son le nostre canzoni/ Nostrooro le voci squillanti») ma anche a GesualdoB u falino ( le cui poesie “Lamento delviaggiatore” diventano la bella canzone

“Samaria”, «Non vi sonoche vivi e cadute/ Nonprocedo che a testa bassa/per questa strada che nonconosco/ Per questotempo che non è il mio»).Un disco davveroinaspettato, che tiriconcilia con la musicacontemporanea, chepotremmo definire di folk

p rogressive, che raccoglieil pulsare della vita, ed ha ilrespiro universale (“Tutto

l’amore del mondo” cherecita «Io sento il battitodelle tue ali / Il rumorelento dei tuoi pensieri»).

Una copertina immaginifica (il pesce che si specchia)introduce ad un vibrante disco proposto dalla bandtoscana di new-prog "Gran Turismo Veloce" . Il cd si intitola "Di carne, di anima" (Lizard Records,discografico di Loris Furlan, www.lizardrecords.it) ed èun mix di carnalità e spiritualità. La band ha benassimilato la lezione degli anni '70 e si ispiraintensamente alle Orme, al Banco del Mutuo Soccorso,alle migliori esperienze progressive di una vivacestagione musicale, ma anche alle nuove energie di

gruppi come i Dream Theater. Il cd-lattina (ha infatti sul dischetto il disegno delcoperchio della scatoletta di tonno) va aperto e degustato al naturale. Vintage alpunto giusto, con intensi intrecci musicali.

71| MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2012

IL NUOVO DISCO “IN ALTO” CONTRO L’ASSENZA STELLE CHE ISPIRANO

La band che uniscePane e costellazionipoesia e psichedelia

RUBRICHE CAMPI SONORI di Gaetano Menna

Si intitola “In Alto”il nuovo attesoalbum di branioriginali delcantautore ClaudioRocchi. Un discoa cui stava lavorandoda tempo. Ilcantautore - cheha realizzato albumcome “Viaggio”,“Volo Magico” 1e 2 che sono rimasti nella memoriastorica degli appassionati della musicadei Seventy - è tornato ad incidere perCramps, storica etichetta di qualitàdi quegli anni, proponendo un cd digrandissima caratura, veramentepoetico. Propone testi ispirati maanche vivaci sonorità elettroacustichee rock. La novità è che, pur guardandodall’alto, non manca di compiereun’analisi dell’oggi; in “Per gli stendardi”esprime la necessità di una bandiera,di un ideale, di un “credo” per cuilottare nella vita, ancor più in epochedi sbandamento, di instabilità, di vuotocome l’attuale. E in “Facci un miracolo”,“Lasciamoli andare”, completa l’analisicon l ’ invito al cambiamento.

Claudio Rocchi stendardi e rock

E’ un ClaudioRocchi meno etereo(è stato componentedegli Hare Krishna)che, guarda dall’altoma anche dal bassoil mondo in cuiviviamo. Cheesprime insofferenzaper la politica eper la mancanzadi spiritualità, che

chiede rispetto per l’ambiente, ricercadella “bellezza”, dell’ amore. Il suo èsicuramente un disco più “terreno”di quelli del passato – anche nellesonorità - che guardo all’uomo nellacrisi del presente, invitandolo a «usaremeglio il tempo» (“Gesù si gira”),dando un senso alla vita. E’ preoccupatoper l’ “assenza”, invita alla “presenza".Il messaggio alla fine è proprio questo:occorre un stendardo (che sia unpartito, una religione, un amore) «daaffidare al vento». Non ha rabbia, madisincanto sì, che lo spinge verso unnuovo umanesimo, che spinge (in“Come se…”) al riscatto: «Spunteremocome funghi, sgorgheremo come fonti,di fatto riuniti, ma certo sbrigliati».

Quando il tonno si guarda allo specchio

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A T T U A L I T À D A L L E I M P R E S E

Ameno di sei anni dallacostituzione della filia-

le europea, con sede in Ita-lia, e dal debutto del brandall’Eima International, l’in-diana Bkt-Balkrishna Indu-stries Ltd si è brillantemen-te affermata come uno deiprincipali player sul mer-cato degli pneumatici perapplicazioni non stradali. Inquesto arco di tempo il fat-turato dell’azienda, che hasede a Mumbai e fa capo algruppo indiano Siyaram-Poddar, attivo in aree di-versificate di business chevanno dal tessile al chimi-co, dall’imballaggio aglipneumatici, ha fatto regi-strare incrementi annui co-stanti superiori al 30%, finoa raggiungere i 450 milionidi dollari nell’anno finan-ziario 2010-2011. Una cre-

scita che prosegue pun-tualmente, in vista dell’o-biettivo del miliardo di dol-lari, corrispondente ad unaquota del 10% del mercatomondiale degli pneumaticioff highway da raggiunge-re nel 2015, come ha piùvolte dichiarato ArvindPoddar, vicepresidente edirettore generale di Bkt. Alla base di questa escala-tion ci sono i forti investi-menti dell’azienda indianain ricerca e sviluppo e neinuovi complessi manifattu-rieri indiani che si traduco-no in una vasta e semprerinnovata gamma di solu-zioni e prodotti all’avan-guardia dal punto di vistaqualitativo e in un progres-sivo incremento della pro-duzione. Già nel corso diquest’anno dovrebbe af-fiancare i tre stabilimenti at-tualmente in produzione(Bhiwadi e Chopanki nel-l’India del Nord e Auranga-

bad in quella occidentale),tutti certificati non solo intermini di progettazione eproduzione ma anche a li-vello ambientale, unaquarta fabbrica a Bhuj nel-lo stato di Gujarat, che harichiesto investimenti glo-bali per 275 milioni di dol-lari. Da segnalare anchel’esistenza di un quinto im-pianto dedicato alla produ-zione degli stampi per glipneumatici. Attualmente lacapacità produttiva di Bktviaggia intorno alle 150 mi-la tonnellate annue di pro-dotti (dato tratto dall’Inve-stor Presentation dell’otto-bre 2011) ma con l’entrataa regime della nuova fab-brica, prevista per il se-condo q uadrimestre del2013, dovrebbe salire a234 mila tonnellate annue.La quota di mercato è sti-mata attorno al 4,5%; circail 95% della produzioneprende la via dell’export e

l’Europa continua a rappre-sentare la principale areageografica di sbocco conuna quota del 47%, a fron-te però di un consistenteaumento dell’incidenzadel mercato americano(23%). In particolare nelNord America Bkt sta cre-scendo a ritmi superiori aquelli registrati nel VecchioContinente. Ogni anno l’azienda india-na propone circa 150 nuo-ve dimensioni, con un las-so di tempo produttivo cheva dalle 8 alle 10 settimanedall’inizio della fase di svi-luppo alla produzione delprimo pneumatico. «Bktoggi è sinonimo di qualitàe affidabilità in ogni partedel mondo, al pari degli al-tri marchi», sottolinea Ar-vind Poddar, sfatando quelluogo comune che fa coin-cidere la provenienza asia-tica, senza alcun distinguofra le diverse nazioni, conproduzioni di basso prezzoe bassa qualità. Un’affer-mazione che trova confer-ma nella valutazione com-parativa che Bkt Europe haaffidato ai laboratori Cra-Ing di Treviglio (Bg). I risul-tati delle analisi hanno evi-denziato la competitivitàdel prodotto Bkt (nello spe-cifico si trattava degli pneu-matici Agrimax Fortis), chesi è dimostrato efficiente,tecnologico e con un con-tenuto di valore che non te-me confronti con quello deisuoi competitor.�

Barbara Mengozzi

� PNEUMATICI PERFETTAMENTE ALL’ ALTEZZA DEI PREMIUM BRAND DEL MERCATO

Bkt prosegue la crescita

GENNAIO 2012 | MONDO AGRICOLO | 73

Arvind Poddar, vicepresidente e direttore generale di Bkt - Balkrishna Industries Ltd

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A T T U A L I T À D A L L E I M P R E S E

Ancor prima del lancioufficiale sul mercato,

previsto per la fine di que-st’anno, il Magnum 370CVX di Case IH, al top del-la nuova serie Magnum EP(Efficient Power), si è ag-giudicato un primato: sitratta, infatti, del trattore piùpotente tra quelli conven-zionali, con un motore diben 419 CV (308 kW). Ilnuovo modello – una delleprincipali attrazioni dell’ul-tima edizione di Agritech-nica, assente però purtrop-po dal palcoscenico di Fie-ragricola – è azionato da unmotore Fpt da 8.700 cm3che utilizza il sistema Scr ela tecnologia Eff icientPower (la massima poten-za viene erogata solo in ca-so di effettiva necessità)per la r iduzione delleemissioni di scarico e ilcontenimento dei costi diesercizio. La trasmissione a variazio-ne continua permette diaccelerare da 0 a 40 km/hsenza dover cambiaremarcia. Le gamme sono 4

per un’efficienza di lavoroottimizzata a seconda del-le diverse applicazioni. Dasegnalare la funzione“parking”, a inserimentoautomatico, che impedisceil movimento del trattorefermo su un terreno in pen-denza senza dover preme-re i pedali dei freni. Con unpo’ di ritardo rispetto aiprincipali marchi concor-renti, Case IH si proponedunque sul mercato conuna macchina della fasciapiù alta di potenza provvi-sta di trasmissione a varia-zione continua in sostitu-zione del powershift, avva-lendosi della decennaleesperienza acquisita conl’uso del cambio cvt in altreserie di trattori. Sul Magnum CVX è pre-sente il sistema APM per lagestione automatica dellaproduttività, che selezionail rapporto giusto del cam-bio e il regime ideale per ilmotore ai fini dell’esecu-zione di un determinato la-voro, permettendo all’ope-ratore di concentrasi sullaguida del mezzo. La tra-smissione a variazionecontinua può essere con-trollata mediante il braccio-

lo Multicontroller ancor piùagevolmente di quelle conPowershift integrale. L’as-sale posteriore più robu-sto, infine, offre il vantaggiodi poter usare pneumaticianteriori e posteriori piùlarghi, aumentando sia l’a-derenza in campo sia la ve-locità su strada.Ha fatto il suo debutto all’A-gritechnica anche la nuo-va serie Maxxum EP, com-posta da 6 modelli con po-tenze da 110 a 140 CV ero-gate da motori a 4 o 6 cilin-dri a iniezione elettronicacommon rail Stage IIIB contecnologia Scr per la ridu-zione delle emissioni e Ef-ficient Power System. Per la prima volta la serieMaxxum offre un regimecostante del motore, grazieal sistema che regola l’inie-zione del carburante inmodo da mantenere inva-r iato i l numero di gir ipreimpostato. Questa so-luzione permette di rego-

lare in modo preciso la ve-locità di marcia e il regimedella Pto, mentre un nuovosoftware per la gestionedel minimo consente di ri-durre ulteriormente il con-sumo di carburante e i co-sti di esercizio. Il cambio èun Powershift a 2 o a 4 ve-locità, con inversore elet-troidraulico Powershuttle.Un altro punto di forza del-la serie Maxxum EP è lanuova cabina Surround,con una superficie vetratatotale di 5,78 metri quadri.In evidenza anche il nuovosistema di gestione del sol-levatore anteriore chesemplifica enormementel’utilizzo degli attrezzi. Inuovi modelli Maxxum so-no disponibili in due alle-stimenti che si differenzia-no sostanzialmente per lat ipologia di comando.Quello di fascia alta preve-de di serie l’innovativo si-stema Multicontroller.�

Barbara Mengozzi

� IL DEBUTTO DELLE NUOVE SERIE MAGNUM EP E MAXXUM EP

Case aumenta le potenze e riduce i consumi

GENNAIO 2012 | MONDO AGRICOLO | 75

Motore potente, cabinaconfortevole, opzioni flessibili egrande attenzione ai costi diesercizio per il Maxxum 140 EP

Il Magnum 370 CVX, conmotore da 419 CV dipotenza massima etrasmissione a variazionecontinua

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AL FIANCO DELLE ISTITUZIONI

E DELLE IMPRESE DA OLTRE 60 ANNI.

L’expertise di Ismea al servizio del sistema agroalimentare.

ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) è un ente pubblico economico.L’Istituto:

Svolge attività di informazione sui mercati agroalimentari e realizza studi e ricercheFavorisce l’imprenditoria e il ricambio generazionale in agricoltura

Costituisce forme di garanzia finanziaria e creditizia al servizio delle imprese agricoleSvolge attività di valutazione del merito creditizio delle aziende agricoleSupporta con attività di assistenza tecnica le amministrazioni centrali e territoriali

Fornisce strumenti per la gestione del rischio in agricoltura

Ismea

via Nomentana, 183 00161 - Roma Centralino Tel. (+39) 06.855681www.ismea.it

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77 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2012

Il 2012 si preannuncia come un annodifficile per l’agricoltura: la manovraSalva Italia richiede un grosso sacrifi-cio alle nostre imprese a partire pro-prio dall’IMU. Poi l’aumento dei car-buranti, di concimi, fertilizzanti e delleattrezzature per svolgere il nostro lavo-ro è sotto gli occhi di tutti. E, in questo inizio d’anno, non ci haaiutato nemmeno il tempo, tra ondatedi gelo e tempeste di neve dai Balcani...Non si può dimenticare nemmeno losciopero degli autotrasportatori che hamesso in ginocchio l’agricoltura inun’assurda guerra tra poveri. L’elenco è ancora lungo e, sicuramen-te, altri problemi si delineeranno all’o-rizzonte, a partire dalla nuova politicaagricola comune. Preoccuparsi e lamentarsi non solonon basta, ma certamente non paga. Il valore dell’agricoltura non è ancorastato compreso, non solo pienamente,ma nemmeno sufficientemente e cisentiamo presi in trappola, pressati dabanche, clienti, fornitori e dalla con-

correnza a ribasso da parte degli altriPaesi .

E’ compito di noi giovani attivarci perun futuro migliore, che appoggi e so-stenga l’iniziativa e l’idea d’impresa,forti di una logica naturale: come agri-coltori abbiamo un compito che è indi-spensabile, quello di nutrire una popo-lazione mondiale in crescita costante,prossima a raggiungere i nove miliardi.Certo non siamo eroi invincibili. Cadiamo, e anche più volte, ma trovia-mo la forza e il coraggio per rialzarci.

Nicola Motolese

79AssembleaIn primo piano provvedimenti anti-crisi e impatto Imu

8 2 Fiera in campoVercelli capitale della moderna risicoltura

80 Paolo De CastroA Foggia presentail suo nuovo libro “Corsa alla terra”.

Gli agricoltori non sono eroi

ma sanno rialzarsi sempre

Nicola MotolesePresidente Nazionaledei Giovani agricoltoridi Confagricoltura

E’ compito di noi giovani

attivarci per un mondo

migliore.

Non siamo eroi, o meglio

siamo eroi della quotidianità;

cadiamo, ed anche più volte,

ma ci rialziamo.

Il valore dell’agricoltura

Non è ancora compreso

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L’Anga di Cremona è la“Miglior sezione 2011” perl’impegno, la costanteattività sul territorio el’organizzazionedell’importante convegno.La Riforma della PAC e il‘Pacchetto Latte’, inoccasione dell’ultimaedizione della Fierainternazionale del bovinoda latte. “Un modelloorganizzativo sindacale daseguire ”, ha detto NicolaMotolese consegnando latarga ricordo, che è stataritirata dalla delegazione diCremona guidata daGiorgio Guarneri.

79 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2012

MOTOLESE E MASTROBUONO AI DELEGATICREMONA

Miglior sezione

Il riconoscimento per la“miglior sezioneemergente”, istituito perpremiare il lavoro diun’Anga neo costituita, èandato a Firenze. Dasottolineare i numerosiincontri formativi el’intenso sforzo organiz-zativo per il seminario sulrecupero della competiti-vità nelle aziende vitivini-cole toscane all’Accademiadei Georgofili .

FIRENZE

Miglior sezioneemergente

Assemblea annuale Anga su crisi e manovraAssemblea di fine anno dei giovani diConfagricoltura tutt’altro che di routi-ne. Mentre, infatti, i delegati dell’Angadiscutevano i temi imposti dalla crisieconomico – finanziaria, nelle aule delParlamento era in votazione la primamanovra del Governo Monti. Manovracomplessa e tutt’altro che indolore peri cittadini e le imprese.Il presidente Nicola Motolese ha coltol’occasione per un primo esame deiprovvedimenti che, in particolare, toc-cano il sistema agricolo nazionale, dal-la rivalutazione degli estimi catastali,alla nuova Imposta municipale sui fab-bricati anche rurali. Misure dure per ilsettore: “Che rischiano di spiazzare leimprese, incidendo sui loro costi in mi-sura tale da annullarne la redditività –ha detto -. Una manovra necessariaperché l’Italia possa continuare a par-lare di tenuta e crescita, e perché nonsia causa di una crisi dagli effetti im-prevedibili nell’ area dell’ euro; ma an-

che un provvedimento che, nel salva-guardare la finanza pubblica, spostasul settore privato, in modo eccessivo, icosti del risanamento” . Il direttore ge-nerale di Confagricoltura, Luigi Ma-strobuono, intervenuto ai lavori del-l’assemblea, ha ripreso questo allarme,indicando una specifica valenza del

problema per le imprese condotte daigiovani. “In una situazione così delica-ta e rischiosa per il Paese, ai giovani im-prenditori è chiesto un doppio sacrifi-cio: quello dovuto alle misure che ven-

gono assunte e che riducono gli spazi di

manovra attuali nella gestione delle

aziende, in termini di redditività, maanche di investimenti e di programmi.E quello di una visione del futuro chefaccia sempre più conto sulle proprieforze: le difficoltà dello Stato, dellebanche, dei sistemi territoriali induco-no a trovare nuove strade e soluzioniper riprendere la via dello sviluppo,contando prima di tutto su se stessi –ha aggiunto –. Ma questa è anche unaopportunità associativa importante:soltanto mettendosi in rete fra associa-zioni, fra territori, fra aziende si potràinfatti superare la soglia di risorse e in-telligenze necessarie a fare ricerca, in-novazione, internazionalizzazione, astrutturare meglio le imprese sia finan-ziariamente che managerialmente”. Le misure per la crescita - ha conclusoMotolese - dovranno riguardare ancheil nostro settore e ci batteremo per que-sto – ha concluso Motolese –. Intanto,siamo pronti a cogliere ogni opportu-nità per superare questa difficile fasecongiunturale”.

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Si intitola “Corsa allaterra” il nuovo saggio diPaolo De Castro (Donzelli,pagg. 160, euro 16). In unoscenario caratterizzato dalritorno dello spettro dellacrisi alimentare, Paesidotati di grandedisponibilità finanziaria,ma di scarse estensioni diterra coltivabile, hannoiniziato ad acquisire oaffittare milioni di ettarinelle aree del globo piùpovere, come l’Africa.L’obiettivo è produrre ciboo biocarburanti per i Paesiacquirenti. Cina, Paesi delMedio Oriente, Corea,grandi entità finanziarieanche europee e americanecomprano pezzi interi dialtri continenti: Africa,America Latina, Asia. LeOrganizzazioni nongovernative definiscono ilfenomeno con l’accezionenegativa di “landgrabbing” o “nuovocolonialismo agricolo”. LaFao e la Banca mondialevalutano con favorel’aumento degliinvestimenti esteri direttinei Paesi poveri esospendono il giudizio:preferiscono parlare di“acquisizioni su larga scaladi aree coltivabili”.Comunque la si pensi,l’aumento della domandadi terra è inconfutabile:negli ultimi due anni sonostate annunciate o portate atermine transazioni peroltre 45 milioni di ettari.De Castro sottolinea comel’agricoltura sarà sempre dipiù un settore strategico e ilcontrollo della terra saràsempre più cruciale per losviluppo delle nazioni.

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A FOGGIA DIBATTITO SULLA PACPAOLO DE CASTRO

Corsa alla terraIl Presidente della Comagriincontra i giovani

In un evento organizzato dalla Sezionedell’Anga e dalla Confagricoltura diFoggia, il presidente della Commissio-ne Agricoltura al Parlamento Europeo,Paolo De Castro ha presentato il saggio“Corsa alla terra”. L’incontro è statoanche l’occasione per fare il punto sul-la nuova Politica agricola comune. «Noi giovani ci sentiamo protagonistidel domani europeo e rivendichiamocon orgoglio il nostro essere italiani -ha affermato Filippo Schiavone, presi-dente provinciale dell’Anga Foggia - .

Ci aspettiamo molto dal Parlamentoeuropeo e dalla Commissione Agricol-tura. Bruxelles ci parla di greening e diagricoltura più verde, ma qui al verderischiano di rimanere solamente leaziende agricole, quando è proprio l’a-gricoltura che, in questa era in cui siprospetta la scarsità dovrebbe essereadeguatamente sostenuta». «La nuova politica agricola nasce sba-gliata, la correggeremo». In Consiglio europeo c’è una largamaggioranza contraria al greening e al-la norma del 7% del terreno da dedica-re a fini ecologici, ha rassicurato DeCastro, che ha aggiunto: «L’auspicio èche l’Italia riesca a fare in modo che icambiamenti che saranno apportati aldocumento Ciolos rispondano a speci-ficità e esigenze della nostra produzio-ne. Bisogna dare ai nostri agricoltori learmi per fronteggiare questa fase d’in-certezza». Alla presentazione sono intervenuti, ilpresidente di Confagricoltura Foggia,Onofrio Giuliano, la senatrice Colom-ba Mongiello, il presidente della Pro-vincia Antonio Pepe, il sindaco GianniMongelli e il presidente di Confagricol-tura Puglia Umberto Bucci.

Relatori sul palco:

Da sinistraSchiavone, De Castro e Giuliano

Michi De Finis:Il giornalista ha moderato il dibattito

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Il bando assegna uncontributo del valoremassimo di 15.000 europer la iscrizione e lafrequenza a masteruniversitari.La borsa di studio OIGA èconcessa ad imprenditoriagricoli o coadiuvantifamiliari “under 40” chehanno intenzione difrequentare un masteruniversitario organizzatodalle facoltà di agraria,veterinaria ed economia diun Istituto universitarioitaliano.La borsa copre solo i costidi iscrizione e frequenza almaster e viene erogata, nelrispetto della normativaeuropea in materia di aiutidi stato, direttamenteall’istituto universitarioche organizza il master.Info: www.oigamipaaf.it

INCONTRO A SANREMO: BILANCIO E PROSPETTIVE OIGA / 1

Master universi-

L’Assemblea annuale di Anga Imperiasi è svolta a Sanremo all’insegna del la-voro di squadra, interrogandosi su co-me uscire dalla crisi. Sono intervenutil'assessore regionale all' AgricolturaGiovanni Barbagallo, il vicepresidentenazionale Matteo Brunelli e una dele-gazione dei giovani di ConfagricolturaCuneo, guidata dal presidente provin-ciale Andrea Ingaramo. Emanuele Sismondini, presidente dei

giovani d’Imperia e Marco Damele so-no preoccupati per il futuro del com-parto floricolo sia a livello nazionale,sia provinciale. “Già negli anni ’80 - ha detto Sismondi-ni - si parlava di rilancio del settore,siamo cresciuti con un ideale di rina-scita e ottimismo, ma definire il 2012incerto è poco”. I giovani agricoltori della Sezione diImperia si sono impegnati, per que-st’anno, ad agire per la salvaguardia delloro futuro professionale”.

Assemblea Anga di Imperia:“I floricoltori preoccupati ”

Il bando attribuisce uncontributo di 70 euro algiorno ( 5.000 annui) perla copertura dei costisostenuti per servizi disostituzione in caso dimalattia,infortunio,maternità e frequenza acorsi di formazione.Possono accedere al bandogli imprenditori agricoli(IAP) under 40. Il sostituto deve essere inpossesso delle capacitàprofessionali adeguate allefunzioni da svolgere e nondeve far parte dello stessonucleo familiaredell’imprenditorerichiedente, nè esserecointestatario dell’ azienda.Info: www.oigamipaaf.it

INIZIATIVA DELLE JUNIORES DATORIALI

OIGA / 2

Servizi di sostitu-

Al via, a Verona, la quinta edizione del-la "Scuola per l'imprenditoria", il pro-getto formativo promosso dai Gruppidei Giovani delle principali associazio-ni datoriali, tra cui l’Anga.I rappresentanti juniores delle catego-rie economiche veronesi sono convintiche una delle risposte per uscire dallacrisi è far crescere professionalità ecultura d'impresa. “Il nostro obiettivo è costruire un cam-

mino di sviluppo del sistema provin-ciale, attraverso il coinvolgimento deiprincipali protagonisti dell'economiaveronese – dice Riccardo Artegiani,presidente Anga Verona – . Così abbia-mo dato il via ad un nuovo metodo nelfare cultura d'impresa che darà certa-mente buoni frutti”. Per ulteriori informazioni sull’iniziati-va visitare il sito web www.scuolaimprenditoria.it

A Verona nasce la scuola per l’imprenditoria

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Foto di gruppo:Al termine della riunione assemblearea Sanremo

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Per agevolarel’insediamento dei giovaniin agricoltura l’Ismea hapubblicato un bando per lavendita di 34 fondi agricoliin 12 diverse regioni.Questi terreni, nell'ambitodelle attività di riordinofondiario, sono rientratinella disponibilitàdell'Istituto perinadempienza contrattualeda parte degli assegnatari.L’opportunità è riservata aigiovani (under 40) cheintendono insediarsi per laprima volta in un'aziendaagricola. Si potrannoapplicare le “Agevolazioniper l’insediamento digiovani in agricoltura”,regime di aiuto XA259/09,per un massimo di 40milaeuro.

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FIERA IN CAMPO AL 35° APPUNTAMENTOISMEA

Vendita fondiagricoli

La sezione di Firenzecontinua a promuovere gliincontri formativi rivolti aigiovani agricoltori. Dopo il primoappuntamento sulletematiche fiscali, quellosull’ agriturismo; è statocondotto dal presidenteAgriturist di Firenze e diPrato, Valeria BruniGiordani, da AntonellaLazzereschi, segretariaAgriturist di Firenze e diPrato e dal capo servizioUfficio Tributario delSindacato ProvincialeProprietari Conduttori inEconomia di Firenze,Marco Anchinico.

FIRENZE

Incontri di formazione

Ventiquattro, 25 e 26 febbraio appun-tamento a Vercelli, al centro fiere diCaresanablot, per la trentacinquesimaedizione di Fiera in Campo, il consuetosalone interamente organizzato dal-l’Anga Giovani di Confagricoltura diVercelli che è diventato l’eccezionalevetrina europea del mondo risicolo.Protagonista del 2012 è l’imprenditoreagricolo del nuovo corso della Politicaagricola. L’Anga provinciale si è attiva-ta, a livello nazionale ed europeo, an-che in ambito Eurorice, perchè la nuo-

va PAC per il settore, trattando di ri-sorse territoriali ed ecosistemi, generifavorevoli prospettive di sviluppo perle imprese. Lo slogan dell’edizione diquest’anno è, la multifunzionalità. In-fatti la risicoltura moderna è diventatail fulcro dell’ ambiente, del territorio edell’economia locale. Tra gli stand dell’edizione 2012 di Fie-ra in Campo si potrà apprezzare il me-glio della produzione meccanica, indu-striale e artigianale, dell'hardware, del-la ricerca genetica e della chimica mon-diali dedicati alla risicoltura. Inoltre,come di consueto, una superficie di 40ettari sarà aperta ai visitatori per testa-re, direttamente sul campo, i mezziagricoli messi in vetrina dagli esposito-ri. Grande attenzione al top del madein Italy, prodotto dalle imprese agrico-le. In fiera ci sarà anche uno spazio de-dicato ai più piccoli.

Conoscere l’olio d’olivaConoscere di più l’olio d’oliva, questol’obiettivo degli incontri organizzatidall’Anga della Calabria per approfon-dire una produzione regionale impor-tantissima. “Le cifre parlano chiaro: mediamenteogni anno in Italia vengono prodotticirca 6 - 7 milioni di quintali di olio dioliva e la regione calabrese ne producecirca il 33%”, dice Raffaele Maioranopresentando l’iniziativa insieme aAlessandra Mazza (presidente Catan-zaro), Gabriella Martilotti (presidentedi Cosenza) e Anna Cortose (presiden-te Vibo Valentia). L’incontro promosso dall’Anga cala-brese ha entusiasmato i giovani e il pri-mo seminario, che ha visto la parteci-pazione di numerosi imprenditori, è

stato una lezione/degustazione sull'o-lio. L’azienda agricola ospitante, Robe-ro Ceraudo, che ha vinto molti premiper la qualità del proprio olio e del vi-no, ha aperto le porte per una visita distudio. A Catanzaro l’appuntamento è statoall’ oleificio Torchia. L’evento si è in-centrato principalmente sulla mecca-nizzazione e si è analizzata l'influenzadelle tecniche estrattive sulla qualitàdell'olio e/o l'abbinamento cibo /olioed ancora gli aspetti nutraceutici del-l'olio d'oliva.Infine, a Cosenza, il prossimo 4 marzo,l’attenzione sarà puntata sulla potatu-ra, dal punto di vista teorico e da quel-lo pratico: è prevista una prova in cam-

po, ma non mancheranno gli assaggi.

Vercelli capitale della moderna risicoltura

CALABRIA

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