Mondo Agricolo n.3 Marzo
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MARZO 2012| MONDO AGRICOLO | 3
Vogliamoesserci
L’ ED I TOR IALE
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e parole nel tempo possono trasmettere sensazioni profondamente diverse.Ai nostri padri il termine “rete” comunicava un’immagine di costrizione,di limite nell’agire. Per noi è totalmente l’opposto: la “rete” è un susseguirsidi nodi, potenzialmente infinto, capace di collegare il mondo e ogni cosa delmondo. Creare e gestire reti è stato il tema centrale della nostra“Academy” di fine marzo, a Taormina. Un incontro impostato in modonuovo, nella logica di meglio orientare il nostro lavoro di imprenditori e didirigenti associativi.Abbiamo esplorato le aree in cui sviluppare progetti per le nostre imprese:dall’informatizzazione al rapporto con la distribuzione, a quello con lebanche. Abbiamo ragionato sulle realtà economiche con cui rafforzare ilegami: dalle infrastrutture dell’energia agli strumenti di sviluppo per leproduzioni. Abbiamo colto gli indirizzi sul futuro delle politiche europee, maanche sul futuro delle riforme del nostro Paese, a partire da quella delleIstituzioni sul territorio. Abbiamo letto insieme il quadro delle azioni che ilGoverno sta avviando per la politica economica e per quella specificaagricola. Ed abbiamo infine riportato ad una lettura politica complessiva il
momento che l’Italia attraversa e con essa le nostre imprese ed ilnostro sistema di rappresentanza.Sono convinto che a Taormina si sia delineato un quadro in cui lemolte iniziative avviate e quelle che ora possono nascere trovanocoerenza e spinta nella visione di un sindacato di impresa che siaggiorna, punta al mercato, persegue l’obiettivo di valorizzare ilcontributo dell’agricoltura alla ripresa dell’intero sistema. Pensoche, con questo momento di proposta e confronto, abbiamocontribuito a indicare per il nostro settore una strategia che haforti elementi di discontinuità e novità, rispetto al passato e
rispetto al quadro attuale. Novità che consiste in una maggiore aderenza allelogiche di impresa, all’interesse dell’intera economia e dei territori aritrovare percorsi di crescita, all’inserimento delle aziende agricole chemeglio sanno strutturarsi nelle dinamiche di sviluppo che ci possono faruscire dalla fase recessiva.Siamo consapevoli che questo è il momento di ricostruire il nostro Paese e noivogliamo esserci. Un pensiero, una volontà, apprezzati e sottoscritti dagrandi gruppi industriali, del credito, da esponenti del Governo, da leaderpolitici di primissima grandezza, dai media. Da tutti quelli che hanno volutocondividere con noi l’inizio di una primavera di cambiamenti.
Mario Guidi
L
MARZO 2012| MONDO AGRICOLO | 5
Direttore responsabileGABRIELLA BECHI
Coordinatore di Redazione GAETANO MENNA
Editrice SepePresidenteDIANA THEODOLI PALLINI
Comunicazione Istituzionaledi ConfagricolturaDirettore VANNI CORNERO
Direzione, Redazionee AmministrazioneCorso Vittorio Emanuele II, 10100186 RomaTel. [email protected]
Abbonamento annuoItalia, Euro 27,00Conto corr. postale n. 33755000Intestato a:Sepe – Mondo Agricolo, RomaAutorizzazione Tribunaledi Roma, n. 1662 del 22/06/1950
Pubblicità
Via Monte Rosa, 19
20149 Milano
Tel. +39.02.4694949 - 48018114
Fax +39.02.4693172
Responsabile Pubblicità e MarketingCLAUDIO PIETRAFORTE
Stampa
Tipolitografia EuroInterstampa
Reportage su “ConfagricolturaAcademy” e “Vinitaly-Sol”
S O M M A R I O
L’EDITORIALEVogliamoesserciMario Guidi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
Apertura DENTRO LA CRISIAppesi al filoGiusy Pascucci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
Primo piano ACADEMY TAORMINAConfagricoltura AcademyGaetano Menna. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
L’ ABC della politica. . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
Il futuro nasce nelle impreseGaetano Menna. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
Meno carte, più credito.Questo chiede l’impresaGabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22
Liberamente insiemeGaetano Menna. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
La ricetta di Passera:fare massa criticaGaetano Menna. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
BNL, conto apertoda un miliardo di euro . . . . . . . . . . . . . . . . 28
Assieme ad Enel per accendere le rinnovabili . . . . . . . . . . . 30
Studiare a Romaper vincere a Bruxelles . . . . . . . . . . . . . . . 34
Attualità MOTORI
Il trattoreall’Europarlamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40
Meccanizzazione ragionataClaudio Pietraforte . . . . . . . . . . . . . . . . . 48
Attualità AIUTI UMANITARIOperazione Corno d’AfricaElisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45
Zoom VINITALYUna Grande Italiadi business e passioniGabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50
Terapie anti-spreadAnna Gagliardi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54
Il risiko del vinoAnna Gagliardi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58
La riconquista dell’ItaliaGabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60
Rubriche
Dicono di noi Academy . . . . . . . . . . . . 38
Mappamondo Mais . . . . . . . . . . . . . . . 46
Buono a sapersi “Senza trucco” . . . . . 64
Vino Lungarotti . . . . . . . . . . . . . . . . . . 67
Formazione Corso Consulenti . . . . . . 69
Organizzazione Olio umbro . . . . . . . . . 70
Anga Aperitivo Vinitaly . . . . . . . . . . . . 73
Agriturist Guida 2012 . . . . . . . . . . . . . 82
Testata associata all’USPI
Appesi al filoA P E R T U R A D E N T R O L A C R I S I
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Le q uestioni irrisoltelasciano le imprese
agricole nell’incertezza.Imu, quote latte, energie rinnovabili,riforma della Pac, sono alcuni dei temiprincipali su cui ancora si discute. L’agricoltura ha bisogno di confermeper poter programmarela necessaria ripartenza
di Giusy Pascucci
Il settore agricolo è ancora ap-peso a un filo. O meglio a più fi-li, e cioè a quelle questioni irri-solte che lasciano le impresenell’ incertezza economica.Imu, quote latte, energie rinno-
vabili, fotovoltaico e Pac, sono alcunedelle tematiche cruciali per l’esisten-za di moltissime aziende agricole e ilcui mancato evolversi a livello parla-mentare ne mette a rischio la soprav-vivenza. Vediamo con ordine comestanno andando avanti alcuni temi.Imu. Dopo l’accesa battaglia condottadalle organizzazioni agricole, con ilsupporto del ministro Mario Catania,contro un ulteriore aggravio delle im-poste su terreni agricoli e fabbricatirurali, finalmente il Governo ha cam-biato rotta. Per ora. In settimana sonostati approvati degli emendamenti alDecreto Legge fiscale n. 16/2012 all’e-same del Senato nei quali è stabilitoche il gettito in agricoltura non dovràsuperare per l'anno in corso un con-tributo aggiuntivo di 135 milioni dieuro per i fabbricati rurali ad uso stru-mentale e di 89 milioni di euro per iterreni. Un risultato importante che vain direzione dell’equità fiscale e checonferma le tesi sostenute dalle orga-nizzazioni al tavolo tecnico con il Go-
verno circa l'eccesso del carico Imu ri-chiesto al settore agricolo. Le novità ri-guardano innanzitutto la riduzionedel coefficiente moltiplicatore a 110per i terreni agricoli posseduti e con-dotti da coltivatori diretti o Iap e il ri-pristino della franchigia, al di sottodella quale non è dovuta l'imposta. Percoloro che invece non vivono graziealla terra, è previsto un aggravio dell'I-mu per l'aumento del coefficientemoltiplicatore da 130 a 135 e non èprevista alcuna franchigia. Per i fabbricati rurali ad uso strumen-tale l'acconto di giugno (entro il 18)sarà corrisposto nella misura del 30%e il restante 70% sarà liquidato con ilsaldo del 16 dicembre 2012, mentreper quanto concerne i fabbricati rura-li (abitativi e strumentali) ancoraiscritti al catasto terreni, che dovrannoessere trasferiti a quello urbano entroil 30 novembre 2012, il pagamentodell'imposta dovrà essere assolto inun'unica soluzione a dicembre 2012,
A P E R T U R A D E N T R O L A C R I S I
successivamente all'aggiornamentocatastale. Se ne riparlerà quindi a Ot-tobre-Novembre, quando tra l’altro sedovesse esserci extragettito (più di135 mln) è stata prevista anche lapossibilità di un ulteriore abbassa-mento dell’aliquota.
Restano in sospeso le aree montane,per cui Confagricoltura insieme a Col-diretti, Cia, e Copagri hanno chiestol’accantonamento del comma 5 bis al-l'art. 13 del decreto Monti in cui si de-lega ad un apposito decreto ministe-riale la rivisitazione delle aree monta-ne e collinari i cui terreni sono esentidall'Imu.
ENERGIE RINNOVABILI
E FOTOVOLTAICO
Sono migliaia le aziende agricole chehanno installato pannelli fotovoltaicicon investimenti diretti, in attesa diconoscere quale sarà il futuro delle
rinnovabili. Dopo che il decreto libe-ralizzazioni ha previsto una nuovastretta agli incentivi per l’installazio-ne di nuovi pannelli fotovoltaici a ter-ra, a breve dovrebbe infatti arrivare ilquinto conto energia e al termine del-la concertazione tra i ministeri delloSviluppo economico, dell’Ambiente edelle Politiche agricole dovrebberoessere definiti i nuovi regimi di so-stegno per la produzione elettrica etermica, in attuazione del decreto le-gislativo 28/11 sulla promozione del-l'uso dell'energia da fonti rinnovabili. E le preoccupazioni non mancano.L’incertezza di una nuova modificanormativa pesa sia su coloro che han-no già investito nelle energie rinno-vabili sia su coloro che intendonopuntare sul settore. Si teme, infatti,l’ulteriore blocco dello sviluppo delfotovoltaico, e delle fonti rinnovabiliin genere. Quello che va rilevato è che, nei pros-simi anni, l’ulteriore sviluppo del fo-tovoltaico sarà meno legato agli in-centivi e più all’efficienza degli im-pianti, ai minori costi di investimentosu cui si baserà la redditività.
Non si possono penalizzare
le aree montane, fondamentale
presidio del territorio
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L’agricoltura vista dall’altoGuidi a Taormina: «L'italia è un Paese a vocazione agricola ma non se ne accorge abbastanza»
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QUOTE LATTE
Sull’annosa vicenda si susseguono in-terventi europei e governativi. Senza che si arrivi mai ad un puntofermo. L’ultimo in ordine di tempo è
l'emendamento inserito al Senato neldecreto semplificazioni fiscali (dl16/2012), che blocca la possibilità dipagare le multe latte con rate variabilie senza rinunciare ai ricorsi.
In sostanza, è stata inseri-ta una norma che impe-direbbe agli splafonatoridi regolarizzare la loroposizione. Ma sul punto,lo stesso Ministro dellepolitiche agricole MarioCatania si è detto contra-rio e ha auspicato che neiprossimi lavori parlamen-tari (quindi alla Camera)venga ripristinata la nor-ma originaria prevista daldl. La misura consentivaai produttori morosi diaggirare la rateizzazioneonerosa a tassi crescenti(fino al 9%del capitaledovuto), prevista dallalegge 33/2009.
A questo si aggiunge l’ombra dellosplafonamento per la campagna lattie-ra in corso.
PAC
Infine le trattative per il negoziato del-la politica agricola comune post 2013.La proposta presentata dal commissa-rio europeo all’agricoltura Dacian Cio-los ci vede nettamente contrari e svan-taggiati rispetto ad altri paesi comuni-tari per molte ragioni. Tra le questioni in sospeso la defini-zione dell’agricoltore attivo, il gree-ning troppo elevato per le nostre im-prese, il criterio della superficie sceltocome parametro base per gli aiutinonché la regionalizzazione, cioè ilpassaggio ad un livello omogeneo diaiuti all’interno di tutti gli stati mem-bri che andrebbe effettuato entro il2019 . Tutte questioni che saranno af-frontate una volta definito il budgetcomunitario per il settore agricolo.
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P R I M O P I A N O A C A D E M Y T A O R M I N A
Il fotoreportage da TaorminaIl servizio fotografico di ConfagricolturaAcademy è stato curatoda Franco Lannino(Studio Camera).
Agricoltura in rete per la crescita
Il Forum ha esplorato le varie aree in cui sviluppare progetti per le imprese,dalle reti all’informatizzazione, dal rapporto con la distribuzione a quello
con le banche. Ha ragionato sulle realtà economiche con cui rafforzare i legami,dalle infrastrutture all’energia, agli strumenti di sviluppo per le produzioni.
Gli indirizzi sul futuro delle scelte europee, il confronto con la politica.
Confagricoltura Academy
Gerardo Diana presidente di Confagricoltura Sicilia
ti per le imprese (dalle reti all’infor-matizzazione, dal rapporto con la di-stribuzione, a quello con le banche).Si è ragionato sulle realtà economichecon cui rafforzare i legami (dalle infra-strutture dell’energia agli strumenti disviluppo per le produzioni). Si sonocolti gli indirizzi sul futuro delle poli-tiche europee, ma anche sul domanidelle riforme del nostro Paese, a parti-re da quella delle istituzioni sul terri-torio. Si è parlato di reti di impresa, didigitalizzazione, di sviluppi europei emondiali del settore. A Taormina c’è stato l’incontro-con-fronto con la politica, il Governo, i rap-presentanti del Parlamento europeo, ilmondo dell’economia a cui sono statedelineate le esigenze di ripresa delmondo agricolo. Si è parlato della cri-si in atto ma anche di come le impre-se agricole già la fronteggiano, riorga-nizzandosi, indirizzandosi pure verso
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La Convention
ha individuato le aree
in cui vanno sviluppati
i progetti per le imprese.
Con i rappresentanti
di governo, partiti
e Parlamento europeo
si è parlato
di politica economica
e sviluppo sociale.
Non sono mancati
gli eventi “paralleli”
P R I M O P I A N O A C A D E M Y T A O R M I N A
novità in omaggio ad uno dei prodot-ti vocati dell’agricoltura siciliana). C’e-ra pure, sui cartelloni, la dizione “Futu-ro Fertile” che ha sempre caratterizza-to i Forum dell’Organizzazione in que-sta location. In realtà l’appuntamento, quest’anno,
è stato profondamenterinnovato. Innanzi tutto èstato dedicato ai soli diri-genti eletti dell’Associa-zione; ha puntato allaanalisi ed allo studio dellestrategie imprenditorialida porre in essere percrescere e ristrutturareaziende e settore (da quila denominazione di Aca-demy). La Convention,ricca di appuntamenti, direlatori e di personaggi,ha esplorato le aree in cuivanno sviluppati i proget-
Confagricoltura Academyha debuttato a Taormina.Apparentemente si è re-spirata l’atmosfera dei pre-cedenti appuntamenti delForum dell’Organizzazio-
ne. C’era il tripudio di bandiere, c’eral’imponente trattore della New Hol-land, c’era il point per le succose spre-mute d’arancia dell’ Unaproa con cuisi è fatta conoscere la campagna “Spic-chi di salute” (ma questa è stata una
di Gaetano Menna
Fulvio Conti amministratoredelegato e direttore generale di Enel
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nuovi modelli operativi come le reti. IlBenvenuto in Sicilia è stato dato dalpresidente di Confagricoltura SiciliaGerardo Diana, che non ha fatto un in-tervento di circostanza ma ha lancia-to un messaggio preciso: «Il momentoè serio ma dobbiamo saper sfruttare le
opportunitàche la crisi cipuò offrire. Ri-pensando,adesempio, a tut-ta la macchinaamministrativadel Paese per-ché è assurdoed inconcepi-bile che una g r i c o l t o r eperda oltrecento giorni dilavoro l'annosolo per le pra-
I discorsi sugli scenari
economici e quelli politici
si intrecciano strettamente
tiche burocratiche». I grandi temi: l’a-gricoltura verso il 2050 (il relatore al-l’Onu sul diritto all’alimentazione Oli-vier De Schutter nell’apposita vi-deointervista ha sottolineato che c’èla necessità di sfamare il pianeta; lariforma della politica agricola comune(il segretario generale del Copa-Coge-ca Pekka Pesonen ha detto che « è im-portante pensare al futuro, addiritturaoltre lo schema del post-2013»); lanuova mappa delle istituzioni sul ter-ritorio (il presidente dell’Unione delleProvince d’Italia). Non sono mancatigli eventi “paralleli”, perché a Taormi-na non ci sono stati solo studi e ap-profondimenti. Gli accordi a lato (sot-toscritti o presentati) con i vertici diEnel, Bnl, Microsoft indicano un preci-so percorso operativo già avviato daConfagricoltura. C’è stato poi l’incon-tro della filiera al tabacco al completo(con Bat Italia che ha annunciato l’ac-quisto di 7 milioni di Kg di tabacco ita-liano all’anno per il biennio2013/2014, per un volume d’affari pa-ri a circa 40 milioni di Euro in due an-ni). Interessante anche l’appuntamen-to in pre-apertura dei lavori con laGiunta di Confagricoltura che ha visi-tato “3 Sun” la più grande fabbrica ita-liana di pannelli fotovoltaici, avviatacon joint venture tra Enel GreenPower, Sharp Corporation, Stmicroe-lectronics: un grande progetto per unmercato in forte crescita. E’ emerso an-che il ruolo dell’Organizzazione che –ha detto il presidente Guidi - «è con-sapevole della nuova stagione per larappresentanza di interessi». I tempi ri-chiedono flessibilità, coraggio, spiritodi adattamento. Richiedono però, no-nostante tutto, innovazione, ricercaapplicata, investimenti. E, allora, i di-scorsi attinenti agli scenari economicied a quelli politici si intersecano, per-ché le scelte del Governo, del Parla-mento italiano, di Bruxelles, possonoessere un volano oppure al contrariofrenare la ripresa. ���
frontare, come la persistente instabi-lità economica dell'Europa. Insommabisogna agire, perché nessuno fa mi-racoli, né i tecnici, né i politici, ed oc-corre assolutamente evitare una spira-le di recessione e misure di austeritàche ignorino l'esigenza della crescita». Ad avviso di Pierferdinando Casini «ilgoverno Monti ha dialogato, anzi, iper-dialogato con le categorie, però a uncerto punto bisogna decidere, se no èla paralisi. Sono preoccupato per il cli-ma che si è instaurato: un imprendi-tore non può essere raffigurato comecolui che cannibalizza l'operaio; chilavora in campagna sa bene come cisi deve rapportare con chi lo aiutaquotidianamente. La politica non de-ve accettare lo schematismo che esal-
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Per la prima volta
i leader di tre grandi
partiti si sono presentatiassieme a parlaredi problemi reali.A Taormina un confronto
costruttivo sulla crisi in atto
e su come superarla
P R I M O P I A N O A C A D E M Y T A O R M I N A
contrapposizione o meglio della colla-borazione. C’era bisogno che la politica tornassea parlare di problemi concreti e nonsi limitasse a litigare, così è stato a Taor-mina. L’incontro si è svolto sotto for-ma di talk show, moderato dal notistapolitico del Corriere della Sera Massi-mo Franco, ed incentrato sulle que-stioni di maggiore attualità. Angelino Alfano, prendendo la parolaper primo, è subito entrato nel vivodella discussione in corso sulla even-tuale contrapposizione tra tecnica epolitica. «Monti ha dimostrato che le soluzionidi governo, anche quando è tecnico,non sono come un software che met-ti dentro i dati ed ottieni quello che sideve fare - ha detto -. Per cui se un go-verno tecnico si mette nella logica delsoftware, per il quale se serve aumen-
tare l' Imu agricola, l’aumenta, poi in-terviene la politica che ascolta gli agri-coltori. Se qualcuno si era illuso chesi potesse fare a meno dell'ascolto del-le categorie, si era sbagliato». «Non è vero che se si ascoltano le ca-tegorie si fanno per forza scelte cor-porative – ha aggiunto dal canto suoPierluigi Bersani - la discussione con lasocietà non porta ad una impasse sul-le riforme. I problemi non sono tec-nici o politici. Ci sono questioni chesia i tecnici, sia i politici, devono af-
All’ Academy, l’ ABC dellapolitica , ovvero Ange-lino Alfano, PierluigiBersani e Pierferdi-nando Casini, segretaririspettivamente di Pdl,
Pd, Udc. L’ABC sostiene il governoMonti e vuole traghettare il Paese aldi là della crisi. I tre segretari finora non si erano maiconfrontati assieme sulle questioni dimaggiore attualità in un’occasionepubblica. Per questo la loro presenzaalla Convention di Confagricoltura èstata ancor più importante. Si sono ri-volti alla platea dei dirigenti dell’Or-ganizzazione ma pure a tutto il Paese,in un clima nuovo. Dopo la stagionedei veleni, è arrivata quella della non
Bersani:«Non è vero che, se si
ascoltano le categorie, si fanno
per forza scelte corporative»
L’ABC della politica
mana in più». La parola a Bersani: «Se faccio una nor-ma contro i borseggi non è che pensoche tutti gli Italiani siano borseggiato-ri; allo stesso modo dire che si varauna norma che tutela i lavoratori dai li-cenziamenti ingiustificati non signifi-ca affermare che tutti gli imprenditorinon vedono l'ora di licenziare. Comunque - ricorda - più che di mer-cato del lavoro, bisogna parlare di la-voro, e quindi di crescita. «Se non si trova una intesa - ha affer-
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Alfano:«Grazie a Confagricoltura
per aver incentrato il dibattito
sul tema della crescita»
mato da parte sua Casini - non rischiadi insabbiarsi la riforma del lavoro, ri-schia di insabbiarsi il governo. Un ne-goziato non può rimanere aperto al-l’infinito, ad un certo punto deve purchiudersi». Ha quindi espresso un ri-ferimento ai tagli alla spesa che «fi-nora sono stati fatti sugli enti locali,ma tutto si è tradotto in una maggio-re pressione fiscale, arrivata a livellinon più sostenibili per chi le tasse lepaga». Infine, da Angelino Alfano è venutoun ringraziamento a Mario Guidi, che«giustamente ha messo al centro diquesto incontro la crescita, che è ilvero dibattito che deve animare lastagione del governo per i prossimidodici mesi». ���
I segretari con il presidente GuidiDa sinistra: Angelino Alfano, Mario Guidi, Pierluigi Bersani e Pierferdinando Casini
ta il conflitto sociale». La riforma del mercato del lavoro, e inparticolare quella dell'art. 18 dello sta-tuto dei lavoratori, è stata al centro delsuccessivo giro di interventi. «Non abbiamo lo scopo di mettere indifficoltà il Pd, come qualcuno ha ipo-tizzato, ma di fare la cosa giusta per l'Italia - ha affermato Alfano -. Invito a di-scutere, ragionare, fino ad arrivare adun accordo. E se il raggiungimento diquesto accordo necessita di una setti-mana in più, ci metteremo una setti-
18 | MO N D O AGRICOLO | MARZO 2012
Il futuronasce nelle imprese
«L’orizzonte si guarda con il cannocchialenon nello specchietto retrovisore. Lavoriamo
ad un modellodi modernizzazione
della struttura produttiva»
di Gaetano Menna
P R I M O P I A N O A C A D E M Y T A O R M I N A
«E’ difficile oggi avere la responsabilitàdi guidare gli altri. Guidare le imprese,le loro rappresentanze, le associazionie le istituzioni, i processi economici. E’difficile per me, per voi e per tutti co-loro che hanno questo ruolo, tra cui itanti ospiti che si sono avvicendati sulpalco di questa Academy».«Siamo con-sapevoli che è questo il momento diricostruire il nostro Paese e noi vo-gliamo esserci. L’Italia si salva dalla cri-si non solo con il risanamento dei con-ti pubblici, ma anche, e soprattutto, av-valendosi del contributo essenzialedel mondo dell’economia e delle im-prese». «Serve – prosegue - un proces-so di crescita che rimetta al centro leimprese. Confagricoltura propone piùefficaci modelli di modernizzazionedella struttura produttiva; le nostreaziende di punta stanno già traccian-do la strada. Ed hanno investito perammodernare gli impianti e le pro-prie strutture, per ridefinire le politi-che commerciali, le funzioni impren-
«Oggi festeggioun anno di pre-sidenza di Con-fagricoltura».Era il 31 marzo2011 quando
Mario Guidi fu eletto al vertice di Pa-lazzo Della Valle. Sul podio dell’Aca-demy, chiude i lavori ricordando lasua “festa di compleanno”. Un anno dimandato davvero volato, nei marosidella crisi, con il Paese in recessione. Indubbiamente i dirigenti di Confagri-coltura sentono il peso della respon-sabilità, ma hanno chiaro l’obiettivo:
ditoriali. Hanno aumentato la propen-sione verso l’estero. Stanno già ten-tando la strada della rete. Vanno soste-nute nei loro sforzi di crescita». Il presidente Guidi spiega come l’ Or-ganizzazione di rappresentanza sia alfianco delle imprese; ha compiti diprogrammazione e di visione degliscenari «che deve svolgere non con lospecchietto retrovisore, ma con il can-
prese». Anche l’Organizzazione si staprofondamente rinnovando. «Dobbia-mo imparare a lavorare in maniera di-versa - rileva -. L’indagine del prof. Adi-nolfi ci ha spiegato che le impreseagricole sono più avanti di quanto cre-diamo e sono pronte a investire inprogetti di crescita. La sfida è quella difar nascere le nuove reti, capaci dimettere insieme imprese, Istituzioni,banche, centri di ricerca». Rivolgendosi ai tre segretari dei partiti(Pdl, Pd e Udc, Alfano, Bersani e Casini)
Guidi evidenzia come il Paese chieda
«una buona politica: quella che cono-
sce i problemi, quella che entra nelle
sfide dell’economia e le gestisce e le
governa, quella che sa decidere dopo
aver ascoltato. Per dire ai cittadini e al-
le imprese come si debba recuperare
la posizione nel mondo globale. La cri-
si ha insegnato che si è rimasti indietro
in troppe cose: tecnologie, reti di ser-
vizio, energia, istruzione, ricerca».
Quindi sulla globalizzazione: «Non è
una iattura per i nostri mercati e i no-
stri prodotti, ma resta un elemento
da governare. Nessuno vuole blocca-
re le intese commerciali bilaterali, ma
che almeno siano concepite con una
logica ‘win win’ che preveda vantaggi
da ambo i lati». «Il recupero del Pil è af-
fidato anche alla capacità delle impre-
se di internazionalizzarsi – ha conclu-
so il presidente di Confagricoltura – .
Il viaggio del presidente Monti di que-
sti giorni è un segnale preciso.
L’Italia va reinserita nella rete dei com-
merci mondiali, così come oggi si so-
no trasformati, con una nuova geopo-
litica, con rapporti di forza economica
differenti e tarati sulle due sponde del
Pacifico. Rimettere in gioco il Paese,
con tutto ciò che comporta anche per
il settore agricolo, è una operazione
che deve impegnare tutta la nostra
economia». ���
MARZO 2012 | MONDO AGRICOLO | 19
«La crisi ci ha insegnato che si èrimasti indietro in tecnologie,
reti, energia, istruzione e ricerca »
nocchiale, per guardare lontano».
«Il mondo della rappresentanza deve
cambiare e Confagricoltura lo sta già
facendo. Serve un ruolo nuovo dell’as-
sociazionismo che aiuti le imprese a
guardare al cambiamento piuttosto
che a difendere l’esistente. Un ruolo
proattivo più che protettivo».“Creare
e gestire reti” è stato il tema centrale
dell’ Academy; c’è una intera econo-
mia che deve en-
trare in rete. «Va
rimessa in sesto
anche la ‘rete de-
gli enti pubblici’ –
ha dichiarato Gui-
di – . Gli enti della
Pubblica Ammini-
strazione devono
essere una rete di
supporto all’eco-
nomia reale, siano
affidati a tecnici
che semplifichi-
no la vita delle im-
Cinque anni dopo l’Organizzazionedegli imprenditori agricoli ha chiestoal Censis di aggiornare la mappa e dicomprendere come stanno lavoran-do le aziende-modello e, soprattutto,come stanno affrontando la crisi inatto. I risultati dell’indagine sono sta-ti presentati a Confagricoltura Aca-demy.E’ emerso che le imprese che, pur inun contesto di mercato molto diffici-le, continuano a crescere o che reg-gono meglio alla fase congiunturaledi crisi, sono quelle che hanno attiva-to una strategia proattiva ed una ca-pacità di innovazione che non si fer-ma ad un solo aspetto aziendale(quello della produzione), ma che siallarga ad aspetti differenti. L’agricoltura di punta, insomma, èmeno individualista e scopre i van-taggi di lavorare in network. In gene-rale il 76,3% delle imprese analizzateha operato in reti di collaborazionicon clienti e fornitori per il migliora-mento del prodotto e del processo
La minoranza trainantesi muove già in network
La ricerca del Censis
mette in evidenza come le aziende-modello
stanno affrontando la crisi.Strategie proattive, innovazioni e reti
di collaborazione
2 0 | MONDO AGRICOLO | MARZO 2012
C’è un nucleo vita-le di imprendito-ri che sta proiet-tando avanti l’a-gricoltura italia-na e che costitui-
sce una “minoranza trainante” porta-trice di una moderna cultura del fareazienda. Era emerso nel 2007 in unaricerca del Censis commissionata daConfagricoltura.
P R I M O P I A N O A C A D E M Y T A O R M I N A
produttivo; il 52,3% ha operato incollegamento con altre aziende perpromuovere e tutelare specifici pro-dotti agricoli; il 48% entra in una re-te di cooperazione con Università ecentri di ricerca e sperimentazioni.«Le reti d’impresa, e ancor più i con-tratti di rete previsti dalla normativarecente, non possono essere certa-mente considerati come la soluzionetotale ai molti problemi di competiti-vità del sistema produttivo e, ancormeno, del sistema agricolo. Sono però una delle più valide op-zioni oggi praticabili su cui varrebbeinvestire in termini di policy» , avver-tono il Censis e Confagricoltura . I mali del sistema agricolo attuale so-no noti: è parcellizzato, ha un limita-to potere contrattuale e di mercato,una limitata proiezione sui mercatiesteri, avverte la necessità di rafforza-re e di controllare maggiormente lefasi a monte (potere contrattuale ver-so i fornitori) e a valle (maggiore po-tere verso i canali distributivi e le in-
Giuseppe De Rita presidente del Censis e di Rete Imprese Italia
MARZO 2012 | MONDO AGRICOLO | 21
dustrie di trasformazione) del pro-cesso produttivo. Proprio per questodeve necessariamente tentare, piùche nel passato, la carta delle reti dicollaborazione. E’ interessante rilevare come le retirappresentino, per un numero ampiodi imprenditori agricoli un valore enon un semplice costo. Ai networkmolti imprenditori agricoli attribui-scono una funzione pratica, poiché sipossono configurare come uno stru-mento per affrontare alcune criticità,spesso gravi, che caratterizzano il set-tore agricolo. Non è un caso, infatti, che il 53% de-gli imprenditori intervistati ritengache le reti di collaborazione possonoservire per accrescere il potere con-trattuale delle stesse aziende parteci-panti; il 52% che potrebbero consen-tire un migliore accesso al credito; il42% che esse possano essere unostrumento per il migliore accesso aforme di incentivo pubblico.
di acquisto di forniture (45%); leaziende ortofrutticole e florovivaisti-che vedono utili le reti di collabora-zione con il mondo scientifico e del-la ricerca (52%) e per lo sviluppo dimarchi comuni per identificare e va-lorizzare la produzione (34%).Si chiede, infine, di fare rete con leOrganizzazioni di rappresentanza.Infatti, tra le prime leve per il rilan-cio del sistema agricolo, gran partedegli imprenditori intervistati ha se-gnalato il rafforzamento della capa-cità di rappresentanza delle associa-zioni di categoria. «Ciò – commenta il Censis - non vainteso certamente come la denunciadi un deficit di rappresentanza, mapiuttosto come il riaffermare che larappresentanza ha ancora un ruolostrategico determinante per le im-prese, un ruolo che va ridefinito apartire dai nuovi processi di crescitache innervano il sistema agricolo na-zionale». ���
E’ emerso poi che un numero moltoampio tra le aziende analizzate nel-l’indagine di Censis-Confagricolturaabbia partecipato negli ultimi anni aqualche forma di collaborazione. Le aziende del vino e dell’olio parte-cipano a consorzi per lo smaltimento
dei rifiuti, l’utilizzo delle acque di de-purazione ed altri servizi in comune(47%); un campione ancor più ampioè attivo in reti per la promozione(67%). Le aziende a seminativi parte-cipano a reti di scambio di informa-zioni con fornitori e clienti (79%) edaderiscono a gruppi di acquisto for-niture (44%); le aziende zootecnichesoprattutto collaborano con Univer-sità e centri di ricerca (56%) e gruppi
De Rita: «Il territorio per millenni
è stato la base della sovranità.
Oggi non è più così»
Cosa chiedono le impre-se? Come è cambiata ladomanda di servizi allaluce dei nuovi scenariche hanno interessatoil settore agricolo?
La risposta arriva da una ricerca svol-
Meno carte, più credito.Questo chiede l’impresa
Un’ indagine
del prof. Adinolfi
ha messo in luce
problemi, criticità
aziendali e le richieste
che arrivano oggi
dagli agricoltori
e che Confagricoltura
deve interpretare
22| MONDO AGRICOLO | MARZO 2012
P R I M O P I A N O A C A D E M Y T A O R M I N A
ta dal prof. Felice Adinolfi, docentedell’Università di Bologna e compo-nente del Comitato scientifico diConfagricoltura, su un campione diaziende agricole associate all’Orga-nizzazione, presentata all’Academydi Taormina. L’indagine ha coinvolto 150 impreseprofessionali, con una superficie me-dia di 140 ettari, del comparto zoo-tecnico, orticolo, dei seminativi, dellecolture permanenti. Gli intervistatihanno un’età media di 49 anni, il 45%è laureato e l’83% proviene da una fa-miglia di agricoltori. I principali ca-nali di commercializzazione utilizzatisono le cooperative (27%) e l’indu-stria alimentare (22%). Molto diffusaanche la vendita diretta in azienda(17%). Un terzo del campione espor-ta sui mercati esteri, generalmenteimprese che “chiudono” il ciclo pro-duttivo, in particolare del compartoolivicolo e vitivinicolo, e che com-mercializzano con un marchio pro-prio. Il 57% degli intervistati segnala
Felice Adinolfi
un peggioramento nell’ultimo annodelle condizioni di mercato per il col-locamento dei propri prodotti. E in merito al rafforzamento del po-tere contrattuale delle imprese agri-cole nella filiera agroalimentare, glistrumenti più adeguati sono ritenutiil miglior funzionamento delle Orga-nizzazioni di produttori, l’etichettatu-ra obbligatoria, meccanismi contrat-tuali e relativi termini di pagamentodefiniti per legge. Una parte non mar-ginale (5%) segnala l’adesione ad uncontratto di rete come prima rispo-sta. Il 70% del campione ha fatto do-manda per interventi cofinanziati suiprogrammi di sviluppo rurale, anchese oltre il 15% degli interessati giudi-ca l’attuale configurazione delle mi-sure non adeguata alle esigenze d’in-vestimento delle aziende. Dal puntodi vista delle relazioni associative lacooperazione tende ad essere un ri-ferimento importante e stabile, segui-to dalle associazioni di categoria edalle organizzazioni di produttori.Mentre per quanto riguarda le atti-vità istituzionali i contatti con i refe-renti pubblici è minimo e mediato
dall’Organismo di rappresentanzadella categoria. Le esigenze più sentite sono la ridu-zione del carico burocratico che, peroltre il 50% degli intervistati superale 60 giornate annue, il miglioramen-to della logistica, la stabilizzazionedelle relazioni contrattuali con i sog-getti a valle della filiera. L’accesso al credito è percepito co-me una criticità dal 60% del campio-ne, a causa dei tassi di interesse trop-po elevati e della despecializzazione,con la conseguente difficoltà dellebanche di valutare correttamente ilrating aziendale. Il 91% degli intervi-stati si dichiara interessato, se fosserodisponibili, a sottoscrivere strumentidi gestione del rischio in grado di ga-rantire il reddito aziendale. Il 76% de-
L’accesso al credito è percepita
come una criticità dal 60%
del campione dell’indagine
di Gabriella Bechi
MARZO 2012 | MONDO AGRICOLO | 23
gli interessati sarebbe disposto, a talfine, a sostenere un costo fino al 10%del ricavo aziendale. Dal punto di vi-sta dell’accesso alle informazioni, leriviste specializzate e le associazionidi categoria restano le fonti principa-li, seguite dai servizi on line, che cre-scono, ma si attestano su una quotaancora molto bassa (16%) e soprat-tutto appaiono nella forma di servizinon specializzati. Un dato che si inserisce in quello piùampio del bisogno di innovazionetecnologica e gestionale. Il relatoreha messo in evidenza come negli ul-timi cinque anni il 60% delle impreseabbia introdotto innovazioni, rivol-gendosi ad agronomi e agrotecnici(23%), organizzazioni di categoria(21%), società di consulenza (13%),centri di ricerca in agricoltura(12%).Interpretare tali bisogni e rendere di-sponibili servizi adeguati è una dellegrandi sfide della Confagricoltura dioggi. ���
“Difendere le colture dagli attacchi dei
parassiti è, paradossalmente, più difficile
oggi che in passato, nonostante la
disponibilità di tecnologie efficaci e
sofisticate. In un contesto di crisi generale
che impone una riduzione dei costi di
produzione e, quindi, anche di difesa, è
quanto mai importante l’apporto della
ricerca”. Lo ha detto la professoressa
Gullino, direttore dell’istituto Agroinnova di
Torino, nel suo intervento al Forum di Confagricoltura Academy. Ad avviso del
direttore di Agroinnova “sempre più frequentemente si assiste alla comparsa
di nuove malattie e le evidenze che il cambiamento del clima ne influenzi la
diffusione stanno divenendo più consistenti”. La difesa delle colture deve
anche tenere conto degli effetti della globalizzazione dei mercati: insieme con
il materiale vegetale, viaggiano numerosi parassiti che, nel giro di poche
settimane, possono essere diffusi in aree geografiche molto lontane. Il tutto
complicato dalla sempre più limitata disponibilità di mezzi chimici, come
conseguenza dell’applicazione del recente regolamento europeo, che pone
forti limiti alla registrazione di nuovi agrofarmaci. In presenza di così tante
criticità, è indispensabile, ad avviso della direttrice di Agroinnova, che la
ricerca si concentri sui temi più rilevanti, trattandoli con una visione europea.
n GULLINO: DIFESA DELLE COLTURE E GLOBALIZZAZIONE
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Il network non è
la soluzione totale
ai problemi di competitività.
E’ però una valida
opzione, oggi praticabile,
su cui si deve investire
in termini di policy
24 | MONDO AGRICOLO | MARZO 2012
Nucleo centrale del di-battito della Conven-tion siciliana dellaConfederazione èstato quello sulle “re-ti” (naturali, struttura-
te, associative). Un argomento su cuil’Organizzazione tutta sta lavorandoda tempo e che, in precedenza, è statoapprofondito dai direttori delle sediregionali e provinciali, e dalla strutturacentrale.Operare in network è una ne-cessità che richiede anche un nuovoapproccio mentale e culturale. Si èpartiti con le considerazioni del presi-dente del Censis e di Rete imprese Ita-
P R I M O P I A N O A C A D E M Y T A O R M I N A
lia Giuseppe De Rita che ha affermatoche «il territorio per millenni è stato labase della sovranità. Oggi non è piùcosì». «La sovranità oggi è nella parteopposta del territorio, è nel flusso fi-nanziario». Ed ha portato un esempio:«Furono le poste le prime a conqui-stare il territorio. Oggi gli uffici posta-li si razionalizzano». «Il governo attuale– ha poi proseguito - è figlio di quellasovranità che non è legata al territo-rio».«Le reti d`impresa e, ancor più, icontratti di rete previsti dalla recentenormativa – si legge nella ricerca delCensis - non possono essere certa-mente considerati come la soluzione
di Gaetano Menna
MARZO 2012 | MONDO AGRICOLO | 25
totale ai molti problemi di competiti-vità del sistema produttivo e, in parti-colare, di quello agricolo. Sono però una delle più valide opzio-ni oggi praticabili su cui varrebbe in-vestire in termini di policy». Il Con-tratto di Rete è una nuova forma giu-ridica nata nel 2009 per consentire al-le imprese di sviluppare networkmantenendo l'individualità ma rego-lando i rapporti giuridici derivanti dauna collaborazione stabile basata suobiettivi strategici. In materia è statointeressante l’intervento di Aldo Bo-nomi di Confindustria, delegato ad oc-cuparsi del progetto reti d’impresa.Ha esordito ricordando un vecchioproverbio africano che dice: “Se voleteandare in fretta andate da soli, se vole-te andare lontano andate assieme”.«Noi – ha commentato - abbiamo bi-sogno di andare in fretta e lontano,per questo crediamo nelle reti». «Bisogna dire innanzi tutto cosa non èla rete – ha poi spiegato il rappresen-tante di Confindustria -. Non è unamoda, non è un salvagente, non è unostrumento per agevolazioni fiscali. Larete invece è un meccanismo per ag-gregarsi senza rinunciare alla propriaautonomia imprenditoriale. E’ uno
ceche, polacche. «In un mondo com-plesso e globale si avverte la necessitàdi nuove relazioni di gruppo, superan-do le difficoltà individuali. Il modellodella rete è perfettamente congenialeal mondo agricolo». Lo ha detto il pre-sidente confederale Mario Guidi tiran-do le somme del dibattito. «In agricol-tura abbiamo già un modello di aggre-gazione delle imprese, attraverso le or-ganizzazioni di produttori e le coope-rative a cui le aziende delegano la ge-stione del prodotto. Come è stato spiegato oggi, il modellodella rete è più profondo; permette dicondividere informazioni, attività pro-duttiva, economie di scala, progetti diinternazionalizzazione. Lo stare assie-me sulla base di progetti è fondamen-tale». «Dobbiamo imparare a lavorarein maniera diversa – ha concluso ilpresidente di Confagricoltura -. L’indagine del prof. Adinolfi ci haspiegato che le imprese agricole so-no più avanti di quanto crediamo esono pronte a investire in progetti dicrescita. La sfida è quello di far nascere le nuo-ve reti, capaci di mettere insieme im-prese, istituzioni, banche, centri di ri-cerca». ���
strumento in cui bisogna credere. Al-trimenti andiamo a casa». Si possonosintetizzare così le caratteristiche del-le reti: c’è la reciproca indipendenzadelle imprese; permane, almeno ten-denzialmente, la stabilità del rappor-to; la flessibilità dell’intreccio che vie-ne a costituirsi tra le imprese, può ri-sultare più o meno fitto (dalla meracollaborazione, alla presenza di un’im-presa leader, all’integrazione); non cisono finalità anticoncorrenziali. Bonomi ha una vasta esperienza per-
sonale di rete: per mantenere l’exportin Usa si è aggregato con i suoi con-correnti che sono diventati partner. Sono molti gli esempi raccontati dal-l’industriale sui contratti di rete. Comequello di cinque piccole fonderie chesi sono messe assieme, hanno presocommesse importanti ed hanno au-mentato il fatturato del 35%; ora la tra-sformazione da rete nazionale a reteinternazionale aprendo il sodalizio aimprese di varie nazionalità, francesi,
Aldo Bonomidi Confindustria,delegato ad occuparsi del progetto reti d’impresa
La flessibilità dell’intreccio:
collaborazione alla pari, azienda
leader, integrazione
La ricetta di Passera:
fare massa critica
L’importanza
dell’agroalimentare
non si discute, dice il
ministro. E’ l’emblema
del made in Italy, Pil,
ricchezza e sicurezza
26 | MONDO AGRICOLO | MARZO 2012
«Bisogna rimuo-vere la zavorrache ha impedi-to all' Italia diesprimere tut-ta la sua forza
e le sua potenzialità: è questo cheConfagricoltura chiede al governo,anche per il settore agricolo». Lo hadetto il presidente dell'Organizzazio-ne, Mario Guidi, introducendo l'inter-vento del ministro dello Sviluppo eco-nomico e delle Infrastrutture e Tra-sporti, Corrado Passera, ai lavori dell’
P R I M O P I A N O A C A D E M Y T A O R M I N A
Academy. «Indubbiamente c’è - ha ag-giunto Guidi - un ministero di riferi-mento a cui non intendiamo affatto ri-nunciare, ma abbiamo bisogno di unriferimento più ampio, perché il siste-ma agricolo italiano vuole crescere eriuscirà a farlo se cresce tutto il siste-ma Italia». «Quelle agricole sono imprese cometutte le altre – ha proseguito il presi-dente confederale -. Rivendichiamo avolte, come abbiamo fatto con il mi-nistro Fornero, una specificità, ma ten-diamo a proiettarci in una dimensione
n TAJANI: FORUM DI ALTO LIVELLO PER L’AGROALIMENTARE
Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea, all’Academyha dichiarato: «Le dinamiche e le sfide che il settore agroalimentare hadavanti a sé nei prossimi anni sono complesse, come del resto lo sono pertutti quei settori economici che cercano un rilancio dopo anni difficili. Inun mondo in costante crescita di consumi alimentari e con le pressioni
ambientali che questo comporta, garantire lasicurezza di un approvvigionamentocostante di alimenti di alta qualità a unprezzo equo è una sfida cruciale, ma che vavinta se vogliamo garantire non solo unfuturo alle imprese ma anche un diffusobenessere per i cittadini». Tajani ha quindiricordato come abbia voluto creare un Forumdi Alto Livello per un miglior funzionamentodella filiera a cui partecipano i
rappresentanti della filiera. Si articola su tre piattaforme: rapporticommerciali tra imprese; competitività dell’industria alimentare;monitoraggio dei prezzi dei prodotti agricoli e alimentari. In tale sede «idibattiti – ha ricordato - sono andati oltre un semplice “censimento” deipunti di debolezza e di forza dell’intero comparto».
Corrado Passeraministro dello Sviluppo Economicoe delle Infrastrutture e Trasporti
MARZO 2012 | MONDO AGRICOLO | 27
dell' Italia nel mondo. Inoltre l'agroali-mentare, secondo il ministro, ha unenorme potenziale di crescita, oltre adavere caratteristiche di dinamismo, vi-talità, voglia di fare, voglia di resisterecome ben pochi altri. Occorre peròche facciate massa critica». Ha poi ci-tato l'importanza che gioca il settoreper tematiche macroeconomiche egeopolitiche, come la sicurezza ali-mentare, ma anche la tutela dell'am-biente e la salvaguardia della coesionesociale, tutte cose di cui l'Italia dovràricordarsi al momento di scegliere ilproprio modello di sviluppo; modelloche, per il ministro, dovrà essere il piùdiversificato possibile, ma che dovràcomunque comprendere l'agroali-mentare. Ma i problemi non mancano e non de-vono essere sottovalutati. «Bisognaparlare chiaro, non nascondere i fatti -ha avvertito Passera -. L'Italia è un Pae-se che da troppi anni non cresce. Tut-ti i principali istituti ci danno in reces-sione e noi vogliamo accorciare que-
paritetica con tutte le altre imprese».Ed ha concluso: «Sentiamo la respon-sabilità del momento, non solo neiconfronti del settore, ma del Paese».«Sentir parlare in maniera chiaramen-te sincera di responsabilità non soloper le proprie imprese e per il setto-re, ma per l’Italia nel suo complesso, èmusica per le mie orecchie - ha dettoil ministro Passera - . Voi avete un mi-nistero di riferimento, però con i dica-steri dello Sviluppo e delle Infrastrut-ture avete due alleati». «E’ difficile - ha commentato CorradoPassera - trovare un settore che abbiaaltrettante caratteristiche di rilevanzacome l'agroalimentare, che conta il10% del Pil, nonché un pezzo impor-tante dell'immagine e del marketing
sta recessione. Però per mettere apunto strategie e iniziative per le fa-miglie e le imprese bisogna sapere dadove si parte». A questo proposito «lariforma del mercato del lavoro è unagrande riforma positiva, che va porta-ta fino in fondo. C’è stato il tentativodi introdurre una flessibilità in uscitain linea con le aspettative delle im-prese e dei mercati. Non possiamofermarci adesso. E’ il momento di an-dare avanti, gli obiettivi potranno es-sere centrati. Il rigore sulla finanzapubblica è fondamentale». Il ministro ha ricordato poi che unodei problemi più urgenti da affrontareper le imprese è quello dei ritardatipagamenti anche da parte della Pub-blica Amministrazione; ha ribadito l'in-tenzione di trovare una soluzione, ma- ha evidenziato - «compatibilmentecon gli obiettivi di risanamento dellafinanza pubblica, perché se questi nonvengono salvaguardati la stretta credi-tizia si acuirà ulteriormente».Sull'energia, il ministro Passera hafatto cenno alla prossima emanazio-ne dei decreti sul fotovoltaico e sullealtre rinnovabili ed ha specificato diannettere molta importanza a bio-masse e biogas come filiere molto ri-levanti. ���
«Non possiamo fermarci adesso.Gli obiettivi che ci siamo prefissati
vanno centrati»
Confagricoltura e BNLGruppo BNP PARIBAS
hanno definito una part-
nership finalizzata ad
accompagnare le impre-
se del settore agricolo
nella realizzazione dei propri progetti
di consolidamento e sviluppo.
Si tratta di uno dei più importanti ac-
cordi, stipulati a livello nazionale, tra
una banca e la più rappresentativa or-
ganizzazione delle imprese agricole
italiane. BNL mette a disposizione un
plafond di 1 miliardo di euro per tutte
le aziende associate alle 19 Federazio-
ni regionali, alle 95 sedi provinciali e a
centinaia di presidi comunali, attraver-
so i quali Confagricoltura opera in Ita-lia. L’accordo - siglato a metà marzodal presidente di Confagricoltura Ma-rio Guidi e dall’amministratore dele-gato di BNL, Fabio Gallia - è stato pre-sentato a Taormina nel corso di in in-contro con la stampa dal componentedi Giunta dell’Organizzazione confe-derale Massimiliano Giansanti e dal re-sponsabile del Settore Individuals &Business dell’Istituto di Credito MarcoAlessandrini. Con questa iniziativaConfagricoltura e BNL puntano a fa-vorire il miglioramento della capacità
BNL, conto apertoda un miliardo di euro
Intesa sul credito
per favorire
il miglioramento
della capacità produttiva,
dell’ efficienza e della
competitività
delle imprese agricole
P R I M O P I A N O A C A D E M Y T A O R M I N A
28 | MONDO AGRICOLO | MARZO 2012
Il presidente di BNLLuigi Abete a Taormina con il presidente di Confagr ic oltur aMario Guidi
Il componente di GiuntaConfagricolturaMassimiliano Giansanti ed il rappresentante di BNLMarco Alessandrini
produttiva, dell’efficienza e della com-petitività delle imprese agricole, sup-portandole negli investimenti perimmobilizzazioni sia materiali siaimmateriali, nel mantenimen-to degli equilibri finanziari enelle esigenze di finanzia-mento, anche grazie ad uniter dedicato di accesso alcredito. Nel dettaglio, la Ban-ca dedica una piattaforma diofferta ampia e strutturataper rispondere a biso-gni di finanziamenti abreve termine, in vi-
sta di programmi di investimento con-nessi al ciclo produttivo; mutui agraria medio-lungo termine, per effettuareopere di miglioramento; mutui agraridi ripianamento delle passività onero-se; leasing immobiliare e strumentale;finanziamenti connessi all’acquisto ealla realizzazione di impianti fotovol-taici o destinati all’attività di import-export delle aziende agricole. L’intesaprevede, inoltre, un’offerta, a condi-zioni dedicate, anche per le personefisiche, siano essi titolari o dipendentidelle aziende agricole associate a Con-fagricoltura. I sistemi associativi, co-me anche le imprese devono fare rete.«Solo mettersi insieme, infatti, puòcontribuire al riagganciare lo svilup-po». Lo ha sottolineato il presidente diBnl, Luigi Abete, nel suo intervento insala alla platea degli agricoltori spie-gando che il «tema delle reti è impor-tante in un momento in cui ce n'è par-ticolarmente bisogno». Un tema, se-condo Abete, molto sentito anche dal-la banche che guardano positivamen-
te alle reti di imprese. «Se
n FABIO GALLIA AVVIA LA PARTNERSHIP
L’accordo BNL-Confagricoltura è stato firmato
a Roma il 15 marzo
dall’amministratore delegato
del gruppo bancario,
Fabio Gallia
e, per l’Organizzazione
agricola,
dal presidente,
Mario Guidi.
BNL (Gruppo
BNP PARIBAS)
è uno dei principaliistituti di creditoin Italia.
il problema è rafforzare il segmentodelle imprese più deboli per evitareche quelle che stanno in mezzo sianoschiacciate verso il basso - ha detto –la rete di imprese è vista positivamen-te dalle banche». ���
MARZO 2012 | MONDO AGRICOLO | 29
Assieme ad Enel per accendere le rinnovabili
Entro due mesidall’accordo quadro
verrà costituitoil “Tavolo per l’energia”e lo “Sportello qualità”Ci sarà un supportotecnico e commerciale
per sviluppare le iniziative
30 | MONDO AGRICOLO | MARZO 2012
Confagricoltura ed Enelhanno siglato a Taorminaun accordo quadro per losviluppo congiunto delleenergie rinnovabili e del-l’efficienza energetica.
L’accordo è stato firmato dal presi-dente di Confagricoltura, Mario Guidie dall’amministratore delegato diEnel, Fulvio Conti.L’intesa è il risultato di una collabora-zione tra Confagricoltura e Enel nataqualche anno fa e dalla volontà di so-stenere la competitività del settoreagricolo, da un lato, e di garantire l’ec-cellenza in materia di efficienza ener-
P R I M O P I A N O A C A D E M Y T A O R M I N A
Luigi Abetepresidente di Assonime, Giovanni Cobolli Gigli presidente di Federdistribuzione e Fulvio Conti
A Taormina l’amministratoredelegato di Enel Fulvio Conti e il presidente di ConfagricolturaMario Guidi firmano l’accordoquadro sulle rinnovabili
MARZO 2012 | MONDO AGRICOLO | 31
getica, dall’altro.«Le agroenergie – ha dichiarato MarioGuidi - sono un’attività economicafondamentale, in grado di produrrereddito ed occupazione, ma svolgonoanche un’importante funzione in ter-
mini ambientali e nel mantenimento
del tessuto agricolo sul territorio. Inol-
tre, nella misura in cui le filiere sono
alimentate da materie prime agricole
nazionali, possono aumentare il grado
di autoapprovvigionamento energeti-
co del Paese».
«L’accordo – ha aggiunto Fulvio Conti
– rafforza la collaborazione tra Enel e
Confagricoltura nel segno dell’effi-
cienza e della promozione di tecnolo-
gie rispettose dell’ambiente. Enel, con
la sua competenza ed esperienza darà
un importante supporto per vincere
la sfida del futuro dell’impresa agrico-
la sostenibile, contribuendo così alla
competitività e allo sviluppo del no-
stro Paese».
Confagricoltura ed Enel svilupperan-
no sinergie sul tema delle energie rin-
novabili più idonee al comparto agri-
colo. L’azienda offrirà alle imprese il
supporto tecnico e commerciale, fa-
vorendo la scelta corretta degli im-
pianti da fonti rinnovabili in base alle
specifiche caratteristiche territoriali.
Verranno quindi valutate le opportu-
nità legate al fotovoltaico, al minieoli-
co, al biogas, alle biomasse, con un
supporto per le attività di connessio-
ne alla rete degli impianti. Collabore-
ranno, inoltre, alla valorizzazione dei
sottoprodotti agricoli, al recupero a fi-
ni agro-energetici dei terreni incolti, a
progetti pilota sui temi dell’efficienza
energetica, delle Smart Grids e della
mobilità elettrica per il trasporto di
persone e merci nelle aree agricole.
Entro due mesi dall’accordo quadro,
verrà costituito un “Tavolo per l’Ener-
gia” che lavorerà ai protocolli operati-
vi, analizzerà le situazioni specifiche e
individuerà eventuali misure ammini-
strative di supporto per facilitarne l’at-
tuazione. Verrà inoltre costituito uno
“Sportello qualità” per un costante
raccordo tra le aziende agricole e il
servizio fornito da Enel. ���
con il nostro costante impegno a sup-porto della digitalizzazione del Paese– ha commentato il direttore Marke-ting e Operations di Microsoft ItaliaSilvia Candiani -. Grazie alla partner-ship con Confagricoltura, le singoleaziende potranno avvalersi di stru-menti di comunicazione e collabora-zione evoluta per entrare in contattocon persone interne/esterne all'azien-da in qualunque momento e attraver-so qualunque device, nel rispetto de-gli standard di sicurezza e privacy».«L’innovazione e l’informazione intempo reale sono essenziali per favo-rire la competitività ed avere successosul mercato globale – ha concluso ilpresidente Guidi - . Il nostro obiettivoè favorire la crescita delle imprese,che devono evolvere in rete e al passocon i tempi. La tecnologia rappresen-ta un fattore abilitante e siamo sicuriche la partnership con Microsoft aiu-terà nel business e nell’attività sinda-cale» ���
Partnership con Microsoft:decolla l’agricoltura 2.0
Mario Guidi e Silvia
Candiani presentano il programma pilota
che si avvia in sei strutture provinciali di Confagricoltura.L’obiettivo è realizzare
una rete tra le imprese
e l’ Organizzazione
All’ Academy di Taormi-na, Confagricoltura eMicrosoft Italia hannoannunciato una part-nership a supporto del-l’innovazione del setto-
re agricolo. In linea con l’obiettivo diguidare una progettualità innovativatra le imprese agricole, Confagricoltu-ra ha scelto Microsoft Office 365 perpromuovere l’utilizzo semplice e im-mediato di tecnologie di collaborazio-ne e comunicazione che possono fa-vorire la creazione di una rete d’im-prese. Attraverso il Cloud Computingdi Microsoft, le imprese agricole asso-ciate potranno contare su un’efficacepresenza sul web e avranno a disposi-zione servizi di comunicazione, dicondivisione delle informazioni e direlazione con i clienti. Il Cloud Computing permetterà direndere più immediato ed incisivo ilrapporto e lo scambio di informazionitra la Confagricoltura nazionale e ter-ritoriale e le aziende. Si potranno co-struire community, condividere docu-menti e best practice attraverso Intra-
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net e restare sempre in contatto attra-verso strumenti di collaborazione intempo reale. Microsoft Office 365 racchiude infat-ti un set di strumenti web per acce-dere in modo intuitivo a posta elet-tronica, file, contatti e calendari daqualsiasi luogo, per creare e condivi-dere documenti, collaborare su pro-getti, inviare e-mail, organizzare riu-nioni, prendere parte a conferenze emeeting online attraverso computere dispositivi mobili. Un web evoluto,2.0, per un’agricoltura al passo con itempi: un’agricoltura 2.0.La prima fase di questa collaborazionesi sta articolando attraverso un pro-getto pilota che investe sei province:Ferrara, Cremona, Forlì, Roma, Verona,
Grosseto. «Siamo entusiasti di questa
partnership il cui obiettivo si sposa
P R I M O P I A N O A C A D E M Y T A O R M I N A
Silvia Candianidirettore Marketing e Operations di Microsoft Italia
Mario Cataniaministro delle Politiche agricole
Studiare a Romaper vincere a Bruxelles
Per il ministro Catania
nei negoziati è essenziale
la preparazione.Attivato il tavolo
interministeriale sulleprospettive finanziarie
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P R I M O P I A N O A C A D E M Y T A O R M I N A
ravamo contadini, siamo agricoltori,dobbiamo diventare sempre più im-prenditori. Il Governo deve accom-pagnarci in questa fase di cambia-mento, puntando sulle imprese». Co-sì il presidente di ConfagricolturaMario Guidi ha chiuso, con il mini-stro Catania, la sessione dedicata alfuturo della politica agricola comu-ne, nella seconda giornata di lavoriall’Academy di Taormina. La riformadella PAC è in fase di negoziato e leincertezze sono ancora molte, ad ini-ziare dall’introduzione del greening.«Più flessibilità, meno burocrazia epiù strumenti di mercato: questa la ri-cetta per costruire la nuova politicaagricola comune». Lo ha detto il pre-sidente della Commissione Agricoltu-ra e Sviluppo Rurale del Parlamento
Europeo Paolo De Castro.
Il pensiero del parlamentare europeo
Giovanni La Via si può sintetizzare
nella battuta: “No money, No vote”.
Infatti ha affermato: «Sino a che non
avremo il quadro finanziario non vo-
teremo la Pac». «La Pac è l’unica poli-
tica comunitaria che sostanzialmente
e concretamente viene delegata a
Bruxelles, che ha necessità di risorseadeguate. Per implementare nuove
di Gaetano Menna
«E
n PESONEN: «NON SI PUO’ FARE ALTRO CHE COMPETERE»
«L’ agroalimentare è il settore economico più importante dell’Unioneeuropea. Ha il fatturato più consistente ed il numero di posti di lavoro piùelevato di tutti i comparti della Comunità. Impiega circa 40 milioni diaddetti e genera un fatturato ben superiore ai mille miliardi di euroall’anno». Lo ha detto Pekka Pesonen, segretario generale del Copa-
Cogeca, all’ Academy. «Vorrei mettere in lucel’enorme potenziale che rappresentano i 28milioni di agricoltori e le loro famiglie perottenere dei risultati sia nella catenaalimentare che nella gestione dei terreni.Costoro non possono essere sostituiti daqualsiasi altro operatore – ha ricordato ilsegretario Copa-Cogeca -. Non vi sarà unnumero sufficiente di funzionari, diambientalisti o di difensori del benessere
animale per occuparsi delle centinaia di milioni di ettari di terreni agricolie forestali, dei milioni di animali d’allevamento e delle migliaia di piccolecomunità rurali». «Aspettiamo – ha aggiunto Pesonen - che l’agricolturapossa liberare il proprio potenziale affinché l’imprenditorialità e le nuoveopportunità garantiscano sia la sicurezza alimentare, sia la sostenibilità.Le energie rinnovabili ad esempio svolgono un ruolo importante poichéforniscono alle comunità rurali la possibilità di ottenere un reddito nuovoe supplementare». Infine nel dibattito con la platea, parlando degli scenariattuali ha concluso: «Non si potrà fare altro che competere».
L’ europarlamentare Giovanni LaVia ed il ministro delle PoliticheAgricole Mario Catania neldibattito sulla riforma della Pac
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politiche servono risorse. La partita èaperta e la giocheremo fino in fon-do». L’eurodeputato Herbert Dorf-mann, a Taormina, si è soffermato inparticolare sulla liberalizzazione deivigneti. «L’attuale regime dei diritti diimpianto dei vigneti va mantenutoma rivisitato in un’ottica di flessibi-lità e trasparenza».Mario Manaresi della Basf ha ricorda-to: «Oggi “agricoltura sostenibile”
vuol dire produrre di più con meno
terreno. In quest’ottica l’innovazione
è fondamentale».
Quindi l’intervento finale del mini-
stro Mario Catania. «L’agricoltura va
salvaguardata. Il fenomeno di perdi-
ta di superficie agricola che c’è nel
nostro Paese dipende da una cattiva
programmazione del territorio e da
scelte lucidamente compiute. Una
volta ‘mangiate’ le superfici che cosa
faremo? – si è chiesto il ministro– Co-
sa consegneremo alle future genera-
zioni? Se si prosegue così ci sarà un
potenziale che permetterà di sfamare
solo un cittadino su quattro».
«La Pac è una grossa problematica ne-
goziale – ha aggiunto Catania -. In par-
te la decidono i capi di governo nelle
prospettive finanziarie. Per questo è
stato previsto un tavolo interministe-
riale sulle prospettive finanziarie di
Bruxelles che prepara la strategia ne-goziale. Il gruppo ha deciso che laspesa agricola va difesa e che la chia-ve di riparto tra i Paesi è una prioritàper l’Italia”. Ma ha avvertito il mini-stro: “In questo momento non dob-biamo compiere l’errore di mettercia discutere su come distribuiremonel 2014 le risorse derivanti dal pri-mo pilastro, cioè quello dei paga-menti diretti agli agricoltori. Lo fare-mo quando finirà il negoziato, adessoc’è bisogno di coesione».Per quanto riguarda la ripartizionedella spesa, Guidi ha aggiunto: «E’ ve-
ro che finora non ci siamo concen-trati sul secondo pilastro ma in pas-sato abbiamo avuto cattivi esempi digestione delle risorse che ci lascianodubbiosi».«Il nostro Paese – ha concluso il mi-nistro Mario Catania – spende più diquello che riceve, versa alle casse di
Bruxelles 15 miliardi di euro e ne ri-tornano, in varie forme, solo 10. E’prevalsa nel nostro governo una li-nea che tiene perfettamente contodell’agricoltura e di questo sono sod-disfatto. I negoziati a Bruxelles si vin-cono anche in base a come si impo-stano a Roma». ���
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Riunione di filiera
all’ Academy perapprofondire le proposte
della Commissione. É in pericolo la sopravvivenzadi un settore importante,che coinvolgeoltre 204 mila addetti
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Non convince la proposta della Com-missione europea di introdurre il“pacchetto generico” di sigarette(plain packaging), ovvero la standar-dizzazione di tutti gli astucci dei variproduttori che saranno caratterizzatida colore neutro e sui quali verràstampato solo il nome del marchiocon caratteri e colore uniformi. LaCommissione vorrebbe in grandissi-ma evidenza le avvertenze sanitarieper immagini (pictorials), che do-vrebbero occupare la maggior partedella superficie del pacchetto; a ciò siaggiungerebbe il divieto di esposizio-ne delle sigarette all’interno dei pun-ti vendita (display ban) ovvero di nonrendere visibile il prodotto al consu-matore, nascondendolo sotto il ban-co o in armadietti dedicati.Altra proposta contestata dalla filieraè quella del divieto di utilizzare gli in-gredienti che sono comunementeimpiegati dall'industria di settore perla preparazione della miscela “Ameri-
Tra gli eventi “paralleli”proposti all’Academy,ha avuto particolare im-portanza quello dedica-to al futuro della filieraitaliana del tabacco. Al
fianco del presidente confederaleMario Guidi c’erano il ministro per lePolitiche agricole Mario Catania, ilpresidente della Commissione Agri-coltura e Sviluppo Rurale del Parla-mento Europeo Paolo De Castro, ilpresidente di Unitab Roberto Di Buc-chianico, il segretario di Apti CarloSacchetto, il direttore generale di FitStefano Bartoli, il segretario generaledella Uila Stefano Mantegazza, il rap-presentante del ministero della salu-te Daniela Galeone, il vicepresidentedi Bat Italia (British American Tobac-co) Giovanni Carucci.
can Blend”, la più impiegata nelle si-garette consumate in Europa. Gli in-gredienti servono a riequilibrare il sa-pore del tabacco e reintegrare glizuccheri persi durante il trattamentodella foglia; vietarli renderebbe prati-camente inutilizzabile il tabacco col-tivato in alcune zone vocate dell’Ita-lia, in particolare quelle della Campa-nia. «Le proposte della Commissione, sefossero accolte, oltre a determinareun notevole aumento del contrab-bando e delle contraffazioni, mette-rebbero a rischio – ha affermato ilpresidente Guidi - l’esistenza della fi-liera del tabacco in Italia che occupaoltre 204 mila addetti. Non diminui-sce il consumo di sigarette solo mo-dificando il pacchetto. In questo mo-do si provoca solo una riduzione de-gli sbocchi commerciali al tabaccoitaliano che già, per i maggiori costidi produzione, è meno competitivorispetto ad altri». ���
Il tabacco rischia di andare in fumo
tori, 60.000 dei quali solo inItalia. Al momento della revisio-ne della Direttiva Europea sul
tabacco si dovrà tenere contoanche degli impatti economici e
sociali sulla filiera».Il vicepresidente di British Ameri-can Tobacco (BAT Italia) Giovan-ni Carucci ha annunciato che lamultinazionale rinnova il suosostegno alla filiera, impegnan-
dosi all’acquisto di 7 milioni di Kgdi tabacco italiano all’anno per ilbiennio 2013/2014, per un volumed’affari pari a circa 40 milioni diEuro in due anni. «Il nostro obietti-vo – ha spiegato Carucci – è garan-tire, in continuità con quanto fattofino ad oggi, sbocchi commercialial tabacco italiano di qualità, al finedi supportare la filiera nazionale, giàpesantemente colpita dalla pro-gressiva diminuzione degli aiuticomunitari e ulteriormente minac-ciata dall’avviato processo di revi-sione della Direttiva Europea sultabacco».British American Tobacco Italia S.p.A.è nata ufficialmente il 1 giugno 2004dalla fusione con ETI S.p.A. per l’ac-quisizione della quale British Ame-rican Tobacco si è aggiudicata la garaper la privatizzazione il 16 luglio2003. Bat Italia, con la sua connota-zione di azienda dai fondamenti ita-liani ma dal respiro internazionale,ha assunto un ruolo di grande valo-re strategico per il sistema econo-mico nazionale, collocandosi al secon-do posto tra gli operatori del setto-re nel nostro Paese, il secondo mer-cato più importante d’Europa, conla presenza di oltre 25 marchi inter-nazionali. ���
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Giovanni Carucci Bat reinvestein ItaliaIl vicepresidente di British AmericanTobacco Carucci
ha annunciato che la multinazionaleacquisterà sette milioni di kgdi tabacco italiano all’anno nel biennio 2013/2014
Nel corso della riunio-ne della filiera del ta-bacco il ministro Ca-tania ha sostenutoche «continuerà adimpegnarsi a rappre-
sentare a livello europeo ed inter-nazionale le istanze della filiera, af-finché nella salvaguardia dei legit-timi e primari obiettivi di salutepubblica non si trascurino gli inte-ressi degli agricoltori italiani. Spe-cialmente nella congiuntura eco-nomica attuale, l’Italia non puòconsentire che una regolamenta-zione ingiustificatamente restritti-va o non bilanciata, metta in crisiun settore ad alta intensità di ma-nodopera, che rappresenta unaproduzione agricola dove siamoleader in Europa e tra i primiesportatori mondiali, trainante edessenziale per l’economia rurale dialcuni territori del Paese, ma so-prattutto fonte di reddito per circa60.000 imprenditori e lavoratoriagricoli e per le loro famiglie”. An-che Paolo De Castro, presidentedella Commissione Agricoltura eSviluppo Rurale del Parlamento
Europeo ha dichiarato che «la lottaal tabagismo è sacrosanta, purchési basi su evidenze scientifiche. Lemisure al vaglio della Commissio-ne europea rischiano di mettere inpericolo una coltura che in Europadà lavoro ad oltre 100.000 coltiva-
«Tabacco. Per il presidentedi Confagricoltura occorretrovare un nuovoequilibrio nella filiera (31
marzo) ».CORRIERE DELLA SERA:
«Oggi ad un convegno di
Confagricoltura Alfano,Bersani e Casini avrannomodo di parlarsi non soloattorno ad una tavolarotonda ma anche in unasorta di vertice informale(31 marzo)»«I segretari dei tre gruppi siincontrano per la primavolta in pubblico al Forumdi Confagricoltura (1aprile)LA REPUBBLICA:«Confagricoltura: DeShutter (Onu), favorirecolture locali (29 marzo)».«Accordo quadro siglato daEnel con Confagricoltura,in occasione del Forumeconomico (30 marzo)».«Se ne è parlato al ‘vertice’di Taormina ad un dibattitoorganizzato daConfagricoltura.Tavolaimbandita per dieci, ospitidel presidente diConfagricoltura MarioGuidi (1 aprile)».LIBERO: «Il meeting diConfagricoltura. Agricoltorialla frutta: senza di noimorite di fame (30marzo)».«Mario Guidi ha messo allestrette nel convegnoannuale della maggioreassociazione agricola ilministro allo sviluppoeconomico chiedendo paridignità al lavoro dei campi(31 marzo)».LIBEROMERCATO: «Forumdi Confagricoltura a
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Travolti dai media
Una sala stampa
con più di quaranta
testate accreditate.
Oltre cento articoli
su carta stampata,
un mare di take
d’agenzia e poi
servizi radiotv,
centinaia di pagine
web e di
messaggistica
dedicata.
D I C O N O D I N O I R A S S E G N A S T A M P A
Taormina. Mario Guidi:“L’Italia è ancora un paeseagricolo, ma non se neaccorge abbastanza” (31marzo)».QN: «L’agricoltura delfuturo viaggia sul filo dellarete. Il messaggio lanciatodal presidente diConfagricoltura, MarioGuidi, dal Forum diTaormina».ITALIA OGGI:«Confagricoltura ha strettoun accordo con Microsoft,per la creazione di un cloudagricolo. (31 marzo) ».«Accordo ieri a Taorminatra l’Ad di Enel, Fulvioconti e il presidenteConfagri, Mario Guidi (31marzo)».Avvenire:«Guidi:”Agricoltura strategica nell’era dellascarsità, serve unapolitica”».L’UNITÀ: «Enel eConfagricoltura: accordoper le rinnovabili».TGCOM 24: «Convegno diConfagricoltura. Crescita esviluppo del settoreagricolo e ruolo dellapolitica è stato il temadell’incontro a Taormina». TG1: «Mario Guidi,presidente diConfagricoltura, affermache oggi si vive un sistemadi relazioni con il governoe la politica reso difficiledalla particolarità delmomento e chiede unamaggior attenzione per ilmondo agricolo».TG2:«Confronto aTaormina. Bersani, Casini eAlfano insieme sul palcodel Forum diConfagricoltura».
ConfagricolturaAcademy ha avutoun larghissimo
riscontro mediatico concifre, in assoluto, da zonarecord per qualsiasievento. Sulla tre giorni diTaormina sono statilanciati 220 take dalleprincipali agenzie distampa, sono stati scritti105 articoli di quotidiani (apartire dal CORRIEREDELLA SERA, LAREPUBBLICA, LA STAMPA,IL SOLE 24 ORE) eperiodici su cartastampata e on line, sonostati trasmessi 16 servizidelle maggiori retitelevisive e radiofonichenazionali (TG1, TG2, TG3,CANALE 5, LA7, SKYTG,TGCOM24, RADIORAI 1 e2), sono stati inoltrati 35sms a tutti i principaliesponenti del mondo
agricolo connessi adAGRAPRESS. Academy èstato anche un grandeimpegno per la DirezioneComunicazioneIstituzionale diConfagricoltura. 21 icomunicati diramati nei tregiorni dei lavori. E’ statoattivato un blog(confagriblog.wordpress.com) per la divulgazione intempo reale delle notestampa. La nostra paginafacebook è stata aggiornatain tempo reale connumerosi post. Sul web èstato diffuso, sempre inpresa diretta, anchel’album fotografico(www.flickr.com/photos/76653970@N06/). LA STAMPA:«Confagricoltura aTaormina: taglio dellaburocrazia, che perun’impresa su due impiegaoltre 60 giorni l’anno;miglioramento dell’accessoal credito che resta difficileper 6 imprese su 10…stabilizzazione dellerelazioni contrattuali con isoggetti della filiera;miglioramento dellalogistica»IL SOLE 24ORE:«L’agricoltura cresce se lesi dà credito. Bnl che mettea disposizione delleaziende associate aConfagricoltura un plafonddi un miliardo (31 marzo)». «Per dirla con Guidi,“essere protagonisti” conl’implementazione “delmodello di reteperfettamente congenialeal mondo agricolo” (31marzo)».
imprese agricole. MarioGuidi ha detto: “E’ unsegnale di attenzione, manon basta” (31 marzo)».«Enel. Firma dell’accordocon Confagricoltura (31marzo)»MF SICILIA:«Si apre oggi aTaormina il Forumorganizzato dalla Confagri(29 marzo)».«Mario Guidi: “Abbiamosofferto la globalizzazione,ma dobbiamo governarla”(31 marzo)».LA SICILIA: «Oggi secondagiornata del convegnoorganizzato da Confagri-
TG3:«A TaorminaconvegnoConfagricoltura».ITALIA1:«Terza ed ultimagiornata del convegnoConfagricoltura, presenti ileader dei principalipartiti».RAI RADIO 1.«A TaorminaMario Guidi, presidente diConfagricoltura sottolineache la riforma dellapolitica europea potrebbenon essere in linea con leesigenze agricoledell’Italia, che èun’agricoltura ad altadensità di manodopera e di
valore aggiunto».TGLA7 «I tre leader deipartiti principali si sonoritrovati in un convegno inSicilia ospiti dellaConfagricoltura. Al Forumsi è parlato di lavoro egiustizia».CANALE5:« ConvegnoTaormina.Incontro tra i treleader della maggioranza.»IL MESSAGGERO: «Enel aTaormina accordo quadrosottoscritto conConfagricoltura».IL TEMPO: «Non piacel’emendamento che rendel’Imu più leggera per le
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coltura (30 marzo)».«Taormina, l’Academy.Confagricoltura accordocon Bnl per finanziamentida un miliardo (31 marzo)»«La tre giorni dell’ Academydi Taormina si chiude conla sfida del presidenteGuidi. “Siamo consapevoliche questo è il momentodi ricostruire il nostroPaese e noi vogliamoesserci” (31 marzo)».LA PROVINCIA DICREMONA: « “Non èancora sufficiente – haprecisato Mario Guidi – maè il segnale che qualcosa siè mosso nella giustadirezione, che il confrontocomincia a portare i suoifrutti”. Il riferimento è allemodifiche sull’Imu».L’ARENA:« É ora diricostruire l’Italia e noivogliamo esserci. Il messaggio lanciato dal presidente di Confagricoltura Mario Guidi».GAZZETTA DEL SUD:«Taormina aperto ieri ilForum dedicato aiproblemi di un settorechiave. L’Academy diConfagricoltura chiederesponsabilità ai politici(30 marzo)». «Accordo traConfagricoltura ed Enelper mantenerecompetitivo il settore (31marzo)».IL SECOLO XIX: «Imu,Mario Guidi dal forumConfagri: “è un segnale diattenzione, ma non basta”(31 marzo)»«Energia pulita. Accordo traEnel e Confagricoltura (31marzo)»IL MATTINO: «L’Enel. ATaormina accordo quadrosottoscritto conConfagricoltura». ���
Il servizio su La Stampa dedicato all’evento di Taormina Academy
I deputati europeicon Franco FusignaniNella foto, da sinistra: Joseph Daul,Mairead McGuinness, Fusignani,Paolo De Castro, Matthias Groote
New Holland pro AcademyLa casa costruttrice presente al Forum di Taormina
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AT T UA LI TÁ M O T O R I
sostenibilità economica degli inter-venti in programma, indicando comel’agricoltura energeticamente indi-pendente e a bilancio zero di CO2 siadiventata di fatto un percorso evoluti-vo obbligato. Fusignani ha illustrato l’impegno pro-fuso e i risultati raggiunti da New Hol-land, alla ricerca di soluzioni pratichee accessibili per conciliare le esigenzedella produzione agricola con quelledella salvaguardia dell’ambiente. A suo avviso i fattori chiave per la ri-duzione delle emissioni e dell’indi-pendenza energetica in agricoltura so-no macchinari efficienti dal punto diA
lla vigilia di Confagricol-tura Academy a Taormi-na - a cui New HollandAgriculture era presen-te - una delegazione delmanagement della casa
costruttrice, guidata dal presidente eCEO Franco Fusignani, ha partecipa-to a Bruxelles alla conferenza-dibattito“Innovazione e Tecnologie per un’a-gricoltura sostenibile”, indetta dal
presidente della Commissione Agri-
coltura e Sviluppo Rurale del Parla-
mento Europeo Paolo De Castro.
Nella sua relazione De Castro ha deli-
neato l’evoluzione del quadro norma-
tivo europeo collegato all’approvazio-
ne della nuova Pac ed ha sottolineato
come la sostenibilità ambientale deb-
ba sempre essere accompagnata dalla
vista energetico, i biocom-
bustibili derivati da biomas-
se e i motori “puliti”. I bio-
combustibili derivati da bio-
masse (biodiesel, etanolo,
biometano, e idrogeno) rap-
presentano i passi successi-
vi nella roadmap verso le
emissioni zero; biometano e
idrogeno sono anche i più
adatti alla produzione "loca-
le", in impianti di piccola
scala distribuiti sul territorio
agricolo.
E’ stata illustrata l’evoluzio-
ne del trattore alimentato a
idrogeno NH2™, l’unico al
mondo a emissioni zero, e le caratteri-
stiche dei test che verranno svolti
presso l’Azienda Agricola La Bellottadi Venaria, dove il trattore inizierà a la-
vorare entro l’estate 2012. Il management ha inoltre citato altreiniziative, quali per esempio la primabioraffineria in Europa, creata in Au-stria, che utilizza biomasse forestali eagricole per la generazione in partico-lare di biometano e idrogeno. ���
Una delegazione di New Holland a Bruxellessul tema dello sviluppo sostenibile
Il trattore all’Europarlamento
MARZO 2012| MO N D O AGRICOLO |41
LEGISLAZIONE EUROPEA,NAZIONALE, REGIONALEContabilizzazione dei gas a effetto serra per i settori forestale e agricoloLa Commissione CE sta per presentare al Parlamentoeuropeo e al Consiglio, nell'ambito della procedura le-gislativa ordinaria, una proposta di decisione relativa anorme armonizzate di contabilizzazione delle emissio-ni di gas a effetto serra e gli assorbimenti nelle forestee nei suoli. Tale proposta impone agli Stati membri l'ob-
bligo di adottare piani d'azione per aumentare l'assor-bimento del carbonio e per la riduzione delle emissionidi gas ad effetto serra nel settore forestale e in quelloagricolo, gli ultimi grandi settori privi di una normativacomune. La proposta non contiene obiettivi nazionali diriduzione delle emissioni per questi settori, ma potreb-bero essere definiti in una fase successiva, una voltache le norme di contabilizzazione si saranno dimostra-te affidabili. L’intento della Commissione è di cercare di integrare gliassorbimenti e le emissioni delle foreste e dell'agricol-tura nella politica climatica dell'UE. Fino ad oggi, infat-ti, gli sforzi degli agricoltori e dei proprietari di forestenon sono stati riconosciuti o lo sono stati solo parzial-mente; ciò è dovuto alle difficoltà di ottenere dati affi-dabili sul carbonio presente nelle foreste e nei suoli ealla mancanza di norme comuni sulla contabilizzazionedelle emissioni e degli assorbimenti. In seguito alla de-cisione della convenzione quadro delle Nazioni Unitesui cambiamenti climatici relativa alle nuove norme dicontabilizzazione del carbonio nei suoli e nelle foreste,adottata nel dicembre 2011, l'Unione Europea è deter-minata a stabilire una contabilizzazione comune nellapropria politica climatica, fornendo nuove opportunità,ad esempio per ricompensare gli agricoltori per il lorocontributo alla lotta contro i cambiamenti climatici nelcontesto della politica agricola comune. (A. P.)
Pubblicato il regolamento sul vino biologico Dopo oltre vent’anni di discussione è stato pubblicato amarzo il Regolamento sulla produzione del vino biolo-
gico. Il punto più delicato del processo di vinificazione,che riguarda il livello dei solfiti, è stato oggetto di unatrattativa particolarmente lunga e controversa perchéi solfiti sono l'unico gruppo di allergeni rispetto ai qua-le l'Unione europea ha definito una soglia di tolleranza(10 mg/l è la concentrazione al di sotto della quale nonè richiesto riportarne la presenza in etichetta). Il limite massimo della loro presenza è stato fissato peri vini con un residuo zuccherino inferiore a 2 g/l, men-tre per i vini rossi a 100 ppm e i 150 ppm per i vini bian-chi e rosè; per gli altri vini si dovrà operare una ridu-zione di almeno 30 mg/lt rispetto al limite stabilito peri vini convenzionali. I "vini con uve biologiche", potranno venire prodotti nelrispetto della legislazione previgente sino al 31 luglio2012 e venire commercializzati solo con tale dicitura esenza riportare il logo europeo fino all'esaurimento del-le scorte. A partire dalla nuova vendemmia (2012) tutti i vini dovran-no riportare lo stesso logo UE che contrassegna tutti glialtri prodotti biologici, ed il consumatore potrà esseresicuro di acquistare vini ben diversi da quelli conven-zionali, poiché il processo certificato comprende ognisua fase, non solo l’uva come avveniva finora. (L.T.)
N O T I Z I A R I O EN E RG I A E AMB I E N T E D I C O N F A G R I C O LT U R A
R U B R I C A A C U R A D E L L ’ A R E A A M B I E N T E E T E R R I T O R I O
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N O T I Z I A R I O ENERG IA E AMB IENTE D I C O N FA G R I C O LT U R A
AEEGRelazione annuale sullo stato del mercato elettrico L’ultima relazione dell’Autorità per l’Energia Elettrica eil Gas, evidenzia come, nonostante la riduzione dei con-sumi dovuta alla crisi ed un aumento del livello di con-correnza sul mercato elettrico italiano, permanga unpesante differenziale con i mercati europei, dovuto a treelementi: prevalenza del gas nel mix, alti prezzi del me-tano e peso dei Certificati Verdi (sistema di incentivazio-ne della produzione elettrica da fonti rinnovabili). Negli ultimi tre anni il livello di concorrenzialità delmercato all'ingrosso è aumentato, con la quota di mer-cato di Enel nella generazione che si è ridotta al 30% eun aumento del numero di produttori (anche se, ag-giunge l'Autorità, proprio a causa della crisi nei prossi-mi tempi “è possibile che si verifichi l'uscita dal merca-to di alcuni operatori”). Resta tuttavia il fatto che nel pe-riodo 2005-2011 il prezzo medio nazionale (72,23€/MWh nel 2011, in aumento del 12,6% sul 2010) è cre-sciuto del 23% contro l'11% della Germania e il 5% del-la Francia, mentre in Spagna è addirittura sceso del 7%.Il differenziale quindi resta alto: lo scorso anno 21,1€/Mwh con la Germania, 23,3 € con la Francia e 22,3 € conla Spagna. Questi i motivi: un mix di generazione cen-trato per 2/3 sul gas mentre altrove vi sono quote rile-vanti di carbone e/o nucleare; un prezzo del gas più al-to; il peso dei Certificati Verdi per l'incentivazione dellerinnovabili che pesa sui costi per altri 5,6 €. Elementi,scrive l'Aeeg, che da soli spiegano il differenziale congli altri Paesi. A livello regionale, i prezzi del continen-te sono ormai praticamente allineati e migliora la si-tuazione nelle Isole (meglio la Sardegna, peggio la Sici-lia). In tutti questi contesti permangono però delle criti-cità. In Sicilia il differenziale di prezzo con il resto d’Ita-lia si è ridotto del 17% ma resta a 23 €/MWh, in Sarde-gna il gap di prezzo lo scorso anno è diminuito del 15%a “soli” 10 €/MWh e si prevede un sensibile migliora-mento nel 2012. (R. P.)
FONTI RINNOVABILIImpianto fotovoltaico al Centro Agroalimentare di RomaSulle nuove pensiline ombreggianti per il parcheggio diautovetture, furgoni e tir del Centro Agroalimentare diRoma, presso il Comune di Guidonia Montecelio, fa bel-la vista il nuovo impianto fotovoltaico, 'Grid Connected',con potenza di 3.209,67 kWp (kilowatt di picco) realizza-ta da una società del Gruppo Acea.. L'impianto, inaugu-rato il 19 marzo, produce energia elettrica riducendol'inquinamento atmosferico e opera in parallelo alla re-te elettrica di media tensione di 20 kv di Acea distribu-zione con la cessione totale dell'energia elettrica pro-dotta grazie alla stipula di una convenzione con il Gse,come previsto dal 'quarto conto energia'. L'impianto
Regione Veneto: cessazione di esercizio degli impian-ti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabiliLa Regione Veneto ha definito la disciplina delle garan-zie per la rimessa in pristino dei luoghi al termine del-la vita degli impianti di produzione di energia elettricada fonti rinnovabili, e ha approvato il relativo schema dicauzione tipo. Tale disciplina, contenuta nell'allegato Aalla delibera della Giunta regionale n. 253 del 22 feb-braio 2012 (pubblicata sul Bollettino Ufficiale regionalen. 20 del 13 marzo), si applica a tutti gli impianti per iquali la Regione ha competenza autorizzativa, e cioè:impianti fotovoltaici a terra di potenza maggiore ouguale a 20 kW; eolici di potenza maggiore o uguale a60 kW; idroelettrici di potenza maggiore o uguale a 100kW; alimentati a biomassa di potenza maggiore o ugua-le a 200 kW; impianti di biogas da produzioni agricole,forestali e zootecniche, da gas di discarica e di processidi depurazione di potenza maggiore o uguale a 250 kW;impianti fotovoltaici integrati e non integrati con poten-za di picco fino ad 1 MW, ex art. 10 L.R. 13/2011. La de-libera prevede che il soggetto intestatario del titolo abi-litativo presenti all'ente autorizzante, prima dell'iniziodei lavori di realizzazione dell'impianto, la garanzia tra-mite fideiussione bancaria o polizza assicurativa. L'im-porto della garanzia deve essere pari ai costi specifica-tamente quantificati nel “Piano di ripristino”, compren-sivi di oneri fiscali e di spese tecniche nella misura del10%. La garanzia deve sussistere senza soluzione dicontinuità, anche in caso di voltura, per tutta la duratadi esercizio dell'impianto e fino all'avvenuto ripristinodei luoghi. L’intestatario del titolo abilitativo, inoltre,deve comunicare la data di cessazione di esercizio del-l'impianto, le modalità e le tempistiche previste per losmaltimento dei materiali e per il ripristino ambienta-le, così come l’eventuale riconversione produttiva delleopere e delle attrezzature dismesse. Il piano esecutivova approvato entro 30 giorni dalla presentazione, de-corsi i quali senza richieste di integrazioni, si intendeapprovato. (R. P.)
MARZO 2012 | MONDO AGRICOLO | 43
più diffusa rimane l'idroelettrico, che fornisce l'88%dell'elettricità da rinnovabili, circa 3.190 TWh (dato2010), pari al 16% della produzione di elettricità globa-le lorda. Il potenziale dell’idroelettrico è stimato in7.500 TWh/annui, ma non sarà facile arrivare a questiquantitativi. Lo studio descrive quindi lo stato dell'artedelle diverse tecnologie, stime di diffusione nel merca-to, le barriere alla loro distribuzione su larga scala e ri-cerche per il superamento delle problematiche che neimpediscono la diffusione. Nel documento vengono in-dividuate inoltre potenzialità e lacune per la realizza-zione di una transizione verso un'economia sostenibile,anche attraverso una maggiore diffusione di alcunedelle tecnologie considerate. In breve, secondo i datiforniti, il settore eolico ha visto significativi cambia-menti nel 2010 rispetto al 2008, con un incremento del29% nell'Unione europea che ha portato la potenza in-stallata a 84,3 GW, e una crescita del 65% a livello mon-diale (fino a 200 GW installati). Ottima anche la crescitadel fotovoltaico, la cui potenza è triplicata rispetto ai 14GW al 2008. Si è passati infatti dai 39 GW del 2010 ai 70GW del 2011, 30 dei quali solo nella Ue. Anche il setto-re delle bioenergie ha avuto una buona crescita, con
consta di un totale di 11.262 moduli fotovoltaici , ognu-no dei quali ha una potenza di 285 Wp (watt di picco). Laproduzione di energia elettrica da fonte solare rinnova-bile generata dall'impianto è stimata in 3,87 Gwh l'annoe consente di evitare l'emissione di anidride carbonicain atmosfera pari a circa 2.115 tonnellate annue, conconseguente risparmio di più di 710 tonn equivalenti dipetrolio nello stesso periodo di riferimento. (G.M)
Rapporto 2011 del Joint Research Centre europeosulle tecnologie rinnovabili Nella nuova edizione del rapporto “2011 TechnologyMap of the European Strategic Energy TechnologyPlan” elaborato dal Joint Research Centre (Jrc) euro-peo, l'elemento principale che emerge è la costanteforte crescita del settore delle energie rinnovabili. Ilrapporto analizza 15 diverse tecnologie a basse emis-sioni di CO2, l'efficienza energetica nel settore indu-striale e abitativo, le tecnologie di stoccaggio dell'ener-gia elettrica. A livello globale evidenzia, rispetto all’ulti-mo report del 2009, un forte incremento della potenzainstallata da fonte eolica e solare, sia nell'Unione Euro-pea che nel resto del mondo. La tecnologia energetica
44 | MONDO AGRICOLO | MARZO 2012
N O T I Z I A R I O ENERG IA E AMB IENTE D I C O N FA G R I C O LT U R A
una produzione globale pari a circa 100,6 milioni di TEP(tonnellate equivalenti di petrolio): 72,5 Mtep sono daattribuire alla biomassa solida, 8,4 Mtep al biogas, 7,7Mtep ai rifiuti solidi urbani e 12,1 Mtep ai biocarburan-ti. Nel complesso, il settore rappresenta il 68,6% del-l'intero consumo di energia primaria da fonti rinnovabi-li. In fase di consolidamento anche il settore dei biocar-buranti, che ha visto le maggiori compagnie petroliferecoinvolte in grandi progetti, sia in Europa che in NordAmerica, che utilizzano prodotti non alimentari, rifiuti ematerie lignocellulosiche soprattutto per la produzionedi bioetanolo. Nel report si stima che i biocarburanticontribuiranno presto al settore trasporto con una quo-ta pari all'11%. (R. P.)
FORMAZIONEAbilitazione all’utilizzo di attrezzature agricole L’accordo Stato-Regioni del 22 febbraio 2012 individua,in attuazione dell’art. 73.5 del d.lgs. 81/08, le attrezza-ture di lavoro per il cui utilizzo il personale deve essereformato e abilitato. Rientrano tra esse le piattaformemobili, carrelli elevatori e trattori agricoli e forestali.Pertanto, il personale dipendente nonché i lavoratoriautonomi e coltivatori diretti addetti alla conduzione ditali mezzi devono frequentare uno specifico corso diformazione, teorico e pratico, dai contenuti e duratarapportata alle caratteristiche dell’attrezzatura utiliz-zata. In particolare, per la guida dei trattori la duratadel corso è di 8 ore minime con aggiornamento quin-quennale di 4 ore di cui 3 di esercitazioni pratiche. Sonoesentati dalla formazione i lavoratori agricoli con espe-rienza biennale, soggetti solo all’aggiornamento. Ri-cordiamo infine che la formazione in oggetto si9 va adagghiungere a quella generale obbligatoria di 12 ore eche l’accordo entrerà in vigore fra un anno, a marzo del2013. (P.M.)
RIFIUTISistri 2012 Il 30 aprile prossimo scade il termine per il pagamen-to del contributo d’iscrizione al Sistri per l’anno 2012. Approssimandosi la scadenza, Confagricoltura e le al-tre associazioni di categoria hanno inviato al Ministrodell’ambiente una richiesta a firma congiunta dei ri-
spettivi presidenti di soprassederealla riscossione del contributo per ilcorrente anno in considerazionedell’ennesimo rinvio dell’operativitàdel sistema e, in particolare, in ra-gione degli infruttuosi pagamentieffettuati negli anni precedenti sen-za che le imprese abbiano ricevutoin cambio alcun beneficio. La sop-
pressione richiesta del contributo 2012 prescinde dal-le istanze di maggiore semplificazione del sistema sucui tutte le associazioni di categoria stanno prodigando-si a livello normativo e procedurale per alleggerire ob-blighi e oneri soprattutto a carico delle PMI. (P. M.)
Rapporto rifiuti speciali 2011È stato pubblicato il “Rapporto rifiuti speciali - edizione2011”, redatto da ISPRA e relativo ai rifiuti prodotti nel-l’anno 2009. La produzione nazionale dei rifiuti specialisi è attestata, nel 2009, a circa 128,5 milioni di tonnella-te con un calo, rispetto al valore rilevato nel 2008, parial 7,3% circa. La produzione dei rifiuti speciali non peri-colosi è risultata pari a circa 118,2 milioni di tonnellate,mentre il quantitativo di rifiuti speciali pericolosi haraggiunto il valore di 10,3 milioni di tonnellate. Com-plessivamente, tra il 2008 ed il 2009, la produzione to-tale di rifiuti speciali non pericolosi mostra una riduzio-ne di circa 9,1 milioni di tonnellate, corrispondenti aduna contrazione percentuale del 7,1%, mentre la pro-duzione di rifiuti pericolosi evidenzia un calo di quasi980 mila tonnellate (-8,6%). Rispetto al 2006 si osservauna diminuzione della produzione di rifiuti speciali nonpericolosi del 5,8% circa (- 7,3 milioni di tonnellate) eduna riduzione per i rifiuti pericolosi del 2,3% circa (- 246mila tonnellate). Complessivamente la produzione ècalata, tra il 2006 ed il 2009 del 5,5% circa (- 7,5 milionidi tonnellate). Da un’analisi per settore, si rileva che nel2009 l’agroindustria (codice CER 02) ha contribuito allaproduzione totale di rifiuti speciali per il 6,4%, pari a cir-ca 8,1 Mt, costituiti quasi esclusivamente da rifiuti nonpericolosi (i rifiuti pericolosi prodotti ammontano a 359t). ( A. P.)
SALUTEZoonosi ed epidemie di origine alimentareDiminuiscono i casi di salmonella in Europa: nel 2010sono stati l'8,8% in meno rispetto al 2009 e il trend in di-scesa continua ormai da cinque anni. La notizia è con-tenuta nel rapporto sulle zoonosi e le epidemie di origi-ne alimentare pubblicato dall'Agenzia per la sicurezzaalimentare (Efsa) e dal Centro europeo per la preven-zione e il controllo delle malattie (Ecdc). Il documento presenta dati riferiti al 2010, (dunque noninclude l'epidemia di Escherichia Coli scoppiata la scor-sa primavera in Germania). Riportando che sono statiregistrati nei 27 Paesi Ue 5.262 focolai generali di tos-sinfezione alimentare (5.550 nel 2009), che hanno coin-volto 43.473 persone, con 4.695 ricoveri in ospedale e25 decessi. Il batterio della Salmonella è stato il re-sponsabile principale di queste epidemie (31% dei casi):seguono vari virus, tra cui i Norovirus (15%), e infine unaltro batterio il Campylobacter (9%). (L.T.)
di Elisabetta Tufarelli
AT T U A L I TÁ A I U T I U M A N I T A R I
Il Corno d'Africa ha bisogno diaiuto: l’ondata di siccità ha mes-so in pericolo la sopravvivenzadi milioni di persone in Somalia,Kenya ed Etiopia. E la situazionecontinua ad aggravarsi. Le cifre
diffuse dal governo britannico stima-no, solo nel periodo aprile-agosto2011, tra 50 e 100.000 decessi, di cuipiù della metà bambini con meno di 5anni. Confagricoltura, Adda Onlus, Agriven-ture, Fondazione Arare e Comunità diSant’Egidio hanno avviato un proget-to di intervento umanitario proprioper sostenere le popolazioni del Cor-no d’Africa. L’intervento, incentratosulla crescita dell’agricoltura locale, siconcentrerà, in particolare, nel distret-
OperazioneCorno d’Africa
to di East Pokot, con 13 mila abitanti enella zona sudorientale del lago Turka-na dove vivono circa 50 mila persone.
Sono territori in grande difficoltà, che
accolgono anche popolazioni di rifu-
giati dalle vicine aree di Etiopia e So-
malia in cui imperversa una dolorosa
fase di instabilità ed è impossibile in-
tervenire direttamente con iniziative
umanitarie. “In Africa ho visto cose
che mi hanno fatto ripensare a come
la solidarietà possa essere realizzata:
gli agricoltori sono imprenditori che
vogliono mantenere elevato il livello
di responsabilità sociale”, lo ha detto il
presidente Mario Guidi, in occasione
della conferenza stampa per annun-
ciare l’iniziativa, che si è tenuta nella
sede della Comunità di Sant’Egidio.
L’operazione per il Corno d’Africa si
occuperà, in primo luogo, di far fronte
all’emergenza attivando subito un
soccorso alimentare capace di rispon-
dere all’immediato bisogno di cibo
delle popolazioni.
Successivamente, nella fase due del
progetto, si realizzeranno investimen-
ti, si procederà alla creazione di orti e
piccoli allevamenti, alla costruzione di
pozzi, e contemporaneamente verrà
avviata l’attività di formazione di base
per favorire la produzione agricola. “Il
nostro ruolo è, innanzitutto, quello di
reperire, tramite la nostra Onlus, le ri-
sorse necessarie ad avviare questo
progetto – spiega Guidi -. Dobbiamo
poi portare il “know-how” necessario
affinché, nelle aree che abbiamo indi-
viduato, si possa creare una micro-
agricoltura in grado di affrancare le
popolazioni locali dal punto di vista
alimentare e da quello economico.
Certamente il terreno presenta parti-
colarità che rendono quell’area molto
sensibile e utilizzeremo le tecnologie
adatte e colture che possono crescere
in un territorio la cui principale diffi-
coltà è legata alla salinizzazione.” ���
Guidi: portare il know-how
per una microagricoltura
in Somalia, Kenia ed Etiopia
Confagricoltura, Adda Onlus,Agriventure, FondazioneArare e Comunitàdi Sant'Egidiounite in una grandeiniziativa di solidarietà
MARZO 2012| MONDO AGRICOLO |45
CEREALI: EUROPA E KAZAKISTAN
Record di semineper il mais statunitense
Crescono gli
investimenti
come non avveniva
da 75 anni
e diminuiscono
quelli a soia.
Le scorte in calo
dell’8 per cento
Gli agricoltori USA
pianteranno più
mais di quanto ab-
biano fatto negli ultimi 75
anni, con l’obiettivo di ot-
tenere prezzi più elevati.
Il settore, dal 2006, sta vi-
vendo un boom, grazie al-
la crescita della domanda
alimentare in tutto il
mondo e ai biocarburanti
che hanno contribuito a
stimolare la produzione
agricola. Gli agricoltori
hanno modernizzato le
attrezzature per la lavora-
zione del terreno e co-
struito più silos, creando
business per i produttori
di apparecchiature come
Deere & Co e AGCO
Corp, e per le aziende se-
mentiere come Monsanto
Co e trasformatori come
Archer-Daniels-Midland
Co (ADM).
L'aumento delle coltiva-
zioni di mais e la diminu-
zione di quelle di soia è
particolarmente positivo
per CF Industries, produt-
tore di fertilizzanti azota-
ti, necessari per la cresci-
ta del mais. Il fatturato di
CF Industries è aumenta-
to del 2,2 % mentre per la
rivale Mosaic è aumenta-
to solo dello 0,3 per cen-
to. Bunge Ltd, la maggiore
multinazionale dell’agri-
business del mondo, po-
trebbe risentire del decli-
no delle piantagioni di
soia, ma anche aumentare
il proprio business tra-
sportando maggiori
quantitativi di prodotti.
Un altro anno a tutto gas
è all'orizzonte. L’USDA sti-
ma, per le coltivazioni di
mais, grano, riso, cotone,
soia, sorgo, orzo e avena,
una crescita di più del 2
per cento, rispetto al
2011. Nei tre principali
stati produttori Iowa
(n°1), le semine di mais
segnerebbero +4% per il
mais e – 6% per la soia.
In Nebraska (n°3) +5 per
cento per mais, - 4 per
cento per la soia e - 11
per cento per il grano. In
Illinois, (n°2 ) crescereb-
be la superfice a soia
dell’1 per cento a discapi-
to del mais.
Le scorte di mais degli
Stati Uniti sono scese
dell'8 per cento rispetto a
un anno fa, con un consu-
mo più veloce di quello
previsto dai trader.
La grave siccità che col-
pisce già Spagna e Porto-
gallo e altri paesi in
EUROPA occidentale
offre un panorama
preoccupante. Parte del-
la Spagna è senza piog-
gia da novembre, il
Regno Unito l’East
Anglia, regione impor-
tante per i cereali, ha
sofferto l'inverno più
secco mai registrato.
Ampie fasce, che vanno
dalla Norvegia attraverso
la parte orientale del
Regno Unito, Francia,
Spagna e Portogallo han-
no registrato meno del
25% delle precipitazioni
normali. Gran parte della
Germania un meno 50%.
L’allarme per le coltiva-
zioni di cereali, è degli
analisti di Agritel, preoc-
cupati per il deficit idrico
in Europa occidentale e
nel Nord Africa: la paura
di una siccità potenzial-
mente grave è in crescita.
Il KAZAKISTAN, tra i pri-
mi 10 esportatori mon-
diali di grano, conta di
mandare all’estero circa
15 milioni di tonnellate
nella campagna in corso
e prevede di costruire un
nuovo terminal sul Mar
Caspio, per rilanciare la
via del mare. Grande
cinque volte la Francia e
con una popolazione di
appena 16,7 milioni, il
Kazakistan ha più che
raddoppiato il suo rac-
colto di grano, raggiun-
gendo i 27 milioni di ton-
nellate, lo scorso anno. Il
più grande Stato del
mondo senza accesso al
mare, soffre gli elevati
costi di trasporto assai
più costosi rispetto ai
principali rivali del Mar
Nero, Russia e Ucraina.
Il paese, che è anche la
più grande potenza eco-
nomica dell'Asia centrale
ha ad Aktau il suo porto
sul Mar Caspio.
46 | MONDO AGRICOLO | MARZO 2012
M A P P A M O N D O
di Elisabetta Tufarelli
Partnership tra l’azienda Federico Radice Fossati
e Same Deutz-Fahr
Il progetto prevede anche la formazione
dei dipendenti
48 | MONDO AGRICOLO | MARZO 2012
AT T U A L I TÁ M OTORI
Da un lato un’azienda delsettore primario che,con le sue molteplici at-tività lungo le direttricidi tecnologia agricola,,energia, ambiente e tu-
rismo, rappresenta un avanzato mo-dello di differenziazione in agricoltu-ra; dall’altro un’impresa di meccaniz-zazione sempre molto attenta nell’in-dividuare e soddisfare le diversificateesigenze della propria clientela in uno
tegrata: nel primo caso attraverso lacooperativa Verigrup, che commercia-
lizza annualmente 12.000 tonnellatedi prodotto, e la catena di negozi e ri-storanti “Un Punto Macrobiotico”, de-stinataria del riso biologico, coltivatosu 30 ettari; nel secondo caso attra-verso la partecipata Solana spa, chevanta una capacità di trasformazione
Meccanizzazione ragionata
di Claudio Pietraforte
scenario in rapidissima evoluzione. Ènata così la partnership tra la societàagricola Federico Radice Fossati e ilgruppo Same Deutz-Fahr. Una pro-mettente “case history” che i protago-nisti della vicenda hanno voluto rac-contare dal vivo alla stampa di settorein un incontro organizzato lo scorsomarzo a Mezzana Bigli, in provincia diPavia presso l’azienda Radice Fossati. Quest’ultima costituisce una realtà de-cisamente “importante” per dimensio-ni (circa 1.100 ettari di superficie dicui 800 irrigati) assurta nel corso deglianni a interessantissimo modello diagricoltura multifunzionale e pluriatti-va. All’indirizzo prettamente agricolosono riconducibili gli 800 ettari cosìripartiti nell’annata 2012-2013: mais(220), riso (210), latifoglie pregiate(90), frumento tenero e pioppi (80 ri-spettivamente) sorgo (74), pomodori(40), biomassa e set aside (20 per ognidestinazione). Per quanto riguarda riso e pomodoroabbiamo a che fare con una filiera in-
Federico Radice Fossati
MARZO 2012 | MONDO AGRICOLO | 49
re un vero e proprio distretto energe-tico di cui fanno parte un impianto dicogenerazione (elettricità ed acqua
calda) ed uno di trigenerazione (elet-
tricità, acqua calda e fredda) che ali-
menta Cascina Erbatici, dove è stato
realizzato uno Châteauform (centro di
formazione) con 69 camere, ristoran-te, sale riunioni e maneggio.
Mezzana Bigli ospita anche un im-pianto per la produzione di 200.000tonn/anno di biodiesel ottenuto daolio di semi di colza. Questa struttura, di proprietà dellaOxem, realtà chimica voluta dal grup-po Oxon-Sipcam con la comparteci-pazione della famiglia Radice Fossati, ècollegata tramite un oleodotto sotter-raneo con la Raffineria Eni di Sannaz-
zaro de’ Burgondi (PV). Completano il
quadro un impianto per la produzio-ne di energia da fotovoltaico (200
kW) e, nel settore del mini idroelettri-
co, una turbina da 800 kW in attesa di
autorizzazione. Estrema attenzione, in-
fine, da parte dell’azienda alla valoriz-
zazione naturalistica del territorio (mi-
sura 216 del Psr) e alla componenteturistica.La società agricola Radice Fossati harinnovato di recente il proprio parcomacchine che risulta attualmentecomposto da 10 trattori a marchioDeutz-Fahr (8 Agrotron e 2 Agrofarmcon potenza compresa tra 110 e 275CV) e da un caricatore telescopico
Agrovector, per una potenza com-
plessiva di 1.764 CV. Tra i punti di forza dei nuovi mezzi imotori Deutz a 4 valvole per cilindroe common rail, compatibili con bio-diesel al 100%, le trasmissioni FullPowershift e Powershift a 40 km ora-ri Eco e Super Eco, la grande capacitàdei sollevatori posteriori. A conti fatti con i nuovi acquisti l’a-zienda si è garantita un risparmio me-dio del 10% dei costi di carburante edun significativo abbattimento dellespese di manutenzione. Ma non è tutto. Come ha fatto presen-te Massimo Zubelli, direttore commer-ciale Italia di Same Deutz-Fahr, per leaziende agricole medie e grandi chenecessitano di una “meccanizzazioneragionata” sul ritorno dell’investimen-to il gruppo di Treviglio ha predispo-sto dei “progetti di meccanizzazione”. Si delinea così un nuovo modo di col-laborare tra imprenditore e costrutto-re. Non più la semplice fornitura deimezzi, ma un “sistema” comprensivodi un training applicativo agli utilizza-tori delle macchine, attività di assi-stenza tecnica attraverso la concessio-naria o l’officina autorizzata di riferi-mento, vantaggiose formule di finan-ziamento all’acquisto. ���
di oltre 3.500 tonnellate di pomodoroal giorno. Anche le produzioni ortico-le sono integrate con un moderno sta-bilimento di lavorazione, preparazio-ne, imballaggio e refrigerazione (Uni-
ca srl) che lavora 25.000 tonnella-te/anno di patate e cipolle, conse-gnandole poi ai più importanti marchidella grande distribuzione. Un’altra linea di sviluppo dell’aziendalomellinese è stata quella delle ener-gie rinnovabili. Il Centro suinicolo di Cascina Bellaria(produzione annuale: 10.500 suinettidi razza ibrida Goland e 3.200 suini daingrasso) dispone di un impianto dibiogas in mixer tra la Thöni e la ABEnergy, con vasche di Corradi e Ghi-solfi, per la produzione autonoma dienergia elettrica da 1 Mw di potenzaalimentato con i liquami provenientidall’allevamento e il mais aziendale. Come hanno spiegato Federico Radi-
ce Fossati e il figlio Nicola, nel corsodegli anni si è puntato a sfruttare tut-te le sinergie aziendali fino a realizza-
Oltre alla tecnologia agricola,energie alternative, ambiente territorio
Il costruttore diventapartner dell’azienda agricola
che differenzia l’attività
Una Grande Italiadi business e passioni
Z O O M V I N I T A L Y - S O L
MARZO 2012 | MONDO AGRICOLO | 51
Tante le iniziative di Confagricolturaa Vinitaly-Sol. Il convegno sugli scenariinternazionali, i contatti d’affari,le degustazioni guidate,gli incontri con ilCommissario Ciolose l’europarlamentareDorfmann
di Gabriella Bechi
Un Vinitaly, quello dell’e-
dizione 2012, che si èchiuso con grandesoddisfazione per tut-ti, per gli organizzato-ri, per i produttori e
anche per Confagricoltura, presentein Fiera con uno stand istituzionale etante iniziative di successo.Centoquarantamila visitatori in quat-tro giorni (uno in meno rispetto agli
altri anni), provenienti da 120 Paesi,con un aumento del 35% di quelli stra-nieri. La nuova formula, dalla domeni-ca al mercoledì, è risultata vincente,garantendo una maggiore selezione dipubblico e permettendo una fortepartecipazione di ristoratori, titolari dienoteche e wine bar, oltre che dibuyer e operatori esteri arrivati da tut-to il mondo, Stati Uniti, Russia,Cina, In-dia, Taiwan, Corea, Sudamerica, ma an-che la vecchia Europa, a dimostrazio-ne del successo del nostro vino all’e-stero.“Siamo riusciti – ha commentato ilpresidente di Veronafiere Ettore Riel-lo – a centrare l’obiettivo di aumenta-re sensibilmente le presenze specia-lizzate, in particolare del canale hore-ca, sia italiane, sia estere. Penso che inassoluto sia stata una delle miglioriedizioni del Vinitaly, che quest’anno siè presentata al pubblico con due gran-di novità, “Opera Wine”, la spettacola-re degustazione organizzata da Wine
ro. In Svizzera il trend è in crescita,con 66,5 milioni di litri, per un valoredi 88,5 milioni di euro.
In un momento di crisi generale deiconsumi interni, i produttori ita-liani puntano sempre più sul-l’estero, sul miglioramento del-la percezione qualitativa del pro-dotto, fattore in grado di alzare
il valore economico delle ven-dite. A questo argomen-
to è stato dedicatoil convegno orga-nizzato da Con-fagr ico l tura“Vino italiano,
terapie antispread” (v.pag 54,ndr)che har i s c o s s o
grande suc-cesso tra gli ope-
ratori. Particolar-mente apprezzate eaffollate quest’an-
no le degustazioni al nostro stand, vinie oli delle aziende associate a con-fronto, sulla base di due temi diversi:il suolo per i vini, il vento per gli oli.“Collina & oltre”, “Profumo di mare”,“Figli di Vulcano” i titoli dei tre appun-tamenti sul vino condotti da Antonio
52| MONDO AGRICOLO |MARZO 2012
Il Commissario Ciolosha fatto visita allo stand di Confagricoltura
Spectator, per la prima volta a Veronae “Vivit”, il salone dei vini naturali.”Una soddisfazione riscontrata tra glistessi produttori che hanno potuto,come molti di loro hanno detto, “lavo-rare con maggiore serietà e serenità” estabilire molti nuovi contatti di affari,a cominciare da quelli con i buyer diAustria, Germania e Svizzera, presential Vinitaly per il progetto di interna-zionalizzazione che ogni anno vieneorganizzato da Confagricoltura per leaziende associate.Incontri programmati presso gli standhanno permesso agli imprenditori diesplorare con attenzione mercati tra-dizionali, molto interessanti, con nuo-ve prospettive. La Germania è, infatti,il primo Paese di esportazione per ilvino tricolore: 688 milioni i litri ven-duti (dati 2010 della Camera di Com-mercio Italiana in Germania), pari al15% del mercato tedesco, precedutodal 46% del prodotto locale, per un va-lore di 844 milioni di euro. In Austriail prodotto italiano detiene il secondoposto, con il 17,9% delle quote, pari a60 milioni di litri e 88,5 milioni di eu-
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L’europarlamentare Dorfmann.Al centro dell’incontro la liberalizzazione dei vigneti
Paolini, giornalista critico enogastro-nomico, con l’obiettivo di dimostra-re la riconoscibilità di vini di eno-ter-ritori nazionali diversi, ma caratteriz-zati dagli stessi valori, come suolo, quo-ta, correnti, mare. Fattori ”resistenti”,destinati a diventare sempre più impor-tanti ai fini della riconoscibilità, pro-babilmente più dei marchi di origine,specie se di microaree, alla luce deicambiamenti climatici, della nuovageografia del vino e dei relativi asset-ti e strategie di mercato.Dall’influenza sull’olio dei grandielementi della natura, come il vento,ha preso spunto il tema delle degu-stazioni guidate dall’ assaggiatore ca-po panel Alissa Mattei. Ne è risultatoun inedito e curioso abbinamentotra i caratteri dello Zefiro, del Mae-strale, del Libeccio e del Levante e iprofumi e i gusti di cultivar di olio
Degustazioni sugli enoterritori
e gli extravergini
profumati di vento
InternazionalizzazioneIncontri tra aziende e buyer di Austria, Germania e Svizzera
diverse e i piatti in cui meglio si esal-tano. Alle donne, presenti con unarappresentanza dell’Associazionedonne dell’olio è stata dedicata la de-gustazione “Il Levante”, vento cheviene dall’est, tipicamente estivo, dol-ce e deciso come il carattere del gen-til sesso.Sempre sull’olio è stata organizzatauna speciale degustazione da Confa-gricoltura Umbria su due percorsi dieccellenza: “Buio”, Dop extraverginedalle ottime proprietà organolettichee sensoriali, protetto dall’ossidazioneda un innovativo processo di conser-vazione, e “Terre di Grifonetto” brandcreato dall’azienda di Francesca Cas-sano e Angelica Pistelli, madre e figlia,sulle colline del Trasimeno per valo-rizzare, oltre al prodotto, arte storia ecultura del territorio. Ma il Vinitaly è
sottolineato il problema al Commissa-rio Dacian Ciolos, che ha fatto visitaallo stand e che ha ricordato di avereistituito un “Gruppo di alto livello suidiritti di impianto”, che coinvolge irappresentanti di tutti gli stati mem-bri e gli operatori del settore, di cui laCommissione attenderà le conclusio-ni, prima di prendere una decisione.Il no di Confagricoltura alla liberaliz-zazione dei diritti d’impianto ha tro-vato alleati anche nel Parlamento eu-ropeo. L’europarlamentare HerbertDorfmann, relatore del progetto dimodifica del Regolamento CE sul re-gime di pagamento unico e il soste-
gno ai viticoltori, nel corso di un in-contro con il presidente Guidi, ha ri-ferito sulle potenziali negoziazionidella Commissione ed ha assicurato ilsuo appoggio a favore di una risolu-zione positiva della questione.Sulla stessa linea il ministro per le Po-litiche agricole Mario Catania che nelcorso del suo intervento all’inaugura-zione della manifestazione ha rassicu-rato la platea sull’impegno italianocontro la misura. “La scadenza è vici-na, ma la massa d’urto messa in attodai Paesi contrari (il fronte anti-libera-lizzzazione si è ampliato e comprendeora 14 Paesi) mi lascia ben sperare –ha detto il ministro -. Metteremo tuttele nostre energie affinché non passiquesta misura che creerebbe all’Italiadanni enormi.” ���
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stata anche l’occasione per Confagri-coltura di affrontare uno dei temi og-gi più scottanti del settore, quello del-la liberalizzazione dei diritti d’impian-to, che porterebbe alla destabilizza-zione del sistema vitivinicolo nazio-nale, basato sulla qualità e sulla valo-rizzazione del territorio. Con conse-guenze gravissime:aumento incon-trollato delle superfici a denomina-zione d’origine, eccedenze nell’offer-ta, concentrazione nelle aree con co-sti di produzione più bassi, flessionedel valore del vigneto, affermazionedi una viticoltura lontana dalla nostrastoria Il presidente Mario Guidi ha
Il fotoreportage da VeronaIl servizio fotografico del Vinitaly è stato curato daRoberto Ciani Bassetti.
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Terapieanti-spreadConfagricoltura fa il punto sul vino
con esperti internazionali:la competitivitànell’export si realizzapotando, oltre le viti, anche i campanilismi
di Anna Gagliardi
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nea una situazione di generale au-mento dei volumi dell'export del vinoitaliano che posiziona il nostro Paeseal primo posto, con 24 milioni di etto-litri e un aumento del 9% rispetto al2010, il migliore risultato degli ultimi30 anni. I principal mercati rimango-no la Germania e gli Stati Uniti, maanche i Paesi asiatici dimostrano diapprezzare il nostro vino, tanto chein Cina le esportazioni sono quasiraddoppiate: + 80% nel 2011 rispettoal 2010. Gli spumanti italiani sono ri-chiesti soprattutto da Stati Uniti, Ger-mania e Russia. Per migliorare le performance suimercati esteri servono tuttavia strate-gie comuni e percorsi condivisi dipromozione dei nostri vini. L'Italia cre-sce in valore, ma il sistema Paese è an-cora debole rispetto ai principali com-petitor. Lo dimostrano i dati: oltre 4miliardi di euro di fatturato, con un +12,3 % di valore e + 9,1% di volumi. Il
LItalia soffre ancora dicampanilismo e que-sto le impedisce di mi-gliorare le performan-ce internazionali. L'ap-pello a una maggiore
coesione del mondo del vino arrivadal convegno di Confagricoltura al Vi-nitaly, dedicato alle terapie anti spreadper dare maggiore valore al prodottoitaliano sui mercati esteri.Il quadro illustrato dal direttore gene-rale dell'OIV Federico Castellucci deli-
prezzo medio al litro è tuttavia ancorabasso: 1,80 euro, rispetto, ad esempio,ai 4,60, della Francia, "sebbene - haprecisato Giuseppe Martelli, presi-dente del Comitato Vini e di Assoeno-logi - il prezzo medio francese derivisoprattutto dallo Champagne". In Italia ci sono circa 500 DOC, DOCGe IGT, su un superficie vitata che, nelcorso degli anni, è fortemente dimi-nuita. "Questo - ha aggiunto Martelli -non ha impedito comunque di alzareil valore del nostro prodotto, che, ingenerale, è migliorato ulteriormentein qualità. Ci sono però ancora troppiindividualismi e una generale incapa-cità di fare sistema. Oltre alle viti biso-gnerebbe potare anche i campanili".In Francia, secondo Philippe Dambri-ne, presidente del Conseil des Vin duMédoc, a trainare i mercati sono i gran-di cru; la produzione, la commercializ-zazione e la distribuzione sono ben or-ganizzate: "Tuttavia - ha rimarcato - la
politica nazionale dovrebbe supporta-re meglio il nostro export, così comefa per i settori dell'alta tecnologia edell'industria".Secondo Lucia Lorenzoni, dell’AreaResearch del Monte di Paschi di Siena,le prossime aree di interesse per leproduzioni italiane potrebbero esserequelle più lontane, “pertanto – ha so-stenuto – occorre che ci siano struttu-re di supporto alle aziende per la pe-netrazione dei nuovi mercati”.
Un caso di successo tutto italiano èquello del Prosecco: Gianluca Bisol,direttore generale dell'omonimaazienda, ha riportato alcuni dati elo-quenti: "Nel 1969, quando è nata laDOC Prosecco, si producevano 5 mi-lioni di bottiglie. Ora - ha affermato - sene producono 270 milioni, e l'obietti-vo è di arrivare a 400. La crescita è sta-ta disordinata, ma ha permesso dimantenere basso il prezzo del prodot-to e alto il valore dei vigneti". Per il fu-turo, secondo Bisol, bisogna puntaremolto sul fattore turismo e sull'edu-cazione dei consumatori, perché "èvero che tutto questo ha un costo - ha
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Il Prosecco, un caso
di successo tutto italiano:
una crescita vertiginosa
Le conclusioni Mario Guidichiudendo i lavori convegnistici, afferma: “Bisogna fare sistema”
detto - ma pensiamo quanto ci coste-rebbe l'ignoranza!". "Le strategie per uscire dall’ impasse eaumentare il valore delle nostre pro-duzioni all'estero si basano su più fat-tori” - ha concluso Mario Guidi - “Oc-corre un Sistema Paese che accompa-
gni adeguatamente le iniziative com-merciali delle nostre aziende. E' necessario favorire la partecipazio-ne delle imprese, anche quelle menostrutturate, per rafforzare l'immaginee la percezione del vino italiano nelmondo. Siamo però noi a dover dire e chiedere alGoverno che cosa ci serve, e non aspetta-re che sia soltanto il ministero a indicare lapolitica da seguire”. ���
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Guidi: Occorre un sistema
Paese che accompagni
le iniziative commerciali
n ISPO: IL RICAMBIO GENERAZIONALE DELLE IMPRESE ITALIANE DEL VINO
Informatizzano, pianificano,rispettano l’ambiente,comunicano più dei loro padri, masoprattutto sono in grado diaprirsi autentiche autostradecommerciali verso l’estero. Sono ifigli, e le figlie, dei grandiviticoltori italiani alle prese con uncambio generazionale decisivo perl’intero settore. Vinitaly hafotografato il passaggio che
stanno vivendo le family business vinicole dell’età moderna attraversouna ricerca qualitativa commissionata all’Ispo e presentata da RenatoMannheimer. L’indagine, compiuta attraverso interviste a genitori e figlidi 6 tra le principali imprese familiari del vino italiano e a 4 economisti.«Se in generale con la generazione dei figli si perde coraggio, abilità espirito di sacrificio, nel comparto vinicolo – ha detto RenatoMannheimer - prevalgono saggezza, buon senso e continuità. Specie ledonne, che oggi rappresentano una voce sempre più autorevole delbusiness enologico, sono molto apprezzate per artigianalità, autenticità ecreatività». Decretano gli economisti: i padri hanno inventato ilprodotto, i figli sanno commercializzarlo.
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Il direttore generaledell’OIV, Federico
Castellucci raccontail grande gioco di strategia dell’enologiasul mercato mondiale.L’Italia è vincente,ma il quadro generaleevolve
di Anna Gagliardi
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di ettari. Se nel 2000 erano quasi 7 mi-lioni 900mila gli ettari vitati, oggi sonomeno di 7 milioni e mezzo, con una ri-duzione dell’1,2% soltanto nel 2010.
L'Europa come si colloca in questo
contesto? E come ha influito la OCM
vino nel ridisegnare i confini della su-
perficie a vigneto?
La normativa europea ha favorito inter-
venti abbastanza importanti: in tre anni so-
no stati estirpati 175.000 ettari di vite pro-
prio con le risorse dell’OCM vino. Altri
70.000, invece, senza incentivi. Nel detta-
glio, in Francia, Portogallo e Italia le di-
mensioni del vigneto si sono ridotte
dell’1%, in Spagna del 5%, in Ungheria del
4% e in Bulgaria del 9%.
Che cosa accade nei Paesi extraeuro-
pei più importanti in termini di pro-
duzione vinicola?
Piccole percentuali in più o in meno vo-
gliono dire centinaia di migliaia di ettari. La
superficie vitata non ha subito variazioni
negli Stati Uniti, in Brasile e nella Nuova Ze-
landa. In Cina (495mila ettari) aumenta
dell’1%, così come in Cile (202mila ); in Au-
stralia (174mila ) del 2,5%. Il Sud Africa
(131mila ) perde l’1% e l’Argentina(218mi-
la) il 5%.
Nonostante il taglio ai vigneti, la pro-
duzione globale è sostanzialmente
L’Italia si posiziona in testaalla classifica mondiale deifornitori di vino in terminidi volumi: secondo l’OIV(Organizzazione Interna-zionale della Vite e del Vi-
no) l’export tricolore supera i 22 mi-lioni di ettolitri, con un aumento del9% rispetto al 2010. E’ il migliore risul-tato degli ultimi trent’anni. I contornirelativi alla congiuntura vitivinicolamondiale sono stati tracciati dal diret-tore generale dell’OIV Federico Ca-stellucci al convegno di Confagricoltu-ra al Vinitaly.
Direttore, cosa è cambiato nel pano-
rama internazionale?
Il quadro generale è in evoluzione: in10 anni la superficie mondiale coltiva-ta a vite è diminuita di diverse migliaia
Il risiko del vino
stabile: l’OIV stima 265 milioni di et-
tolitri, un +0,6% rispetto al 2010.
Su questo punto la situazione cambia da
zona a zona, essendo subordinata a molti
fattori, prima di tutto quelli climatici. In Ita-
lia, ad esempio, si è assistito a una riduzio-
ne importante, poiché il 2011 è stata una
vendemmia ‘leggera’: l’OIV stima un calo
del 16%. All’estero è in controtendenza la
Francia, che sale.
Negli ultimi anni si consuma meno
vino. I valori diminuiranno ancora o
si è trattato di un fenomeno limitato
nel tempo?
L'OIV ha calcolato che nel mondo si be-
vono quasi 242 milioni di ettolitri di vino:
1milione 700mila in più rispetto al 2010,
anno che aveva già indicato un trend di sta-
bilità, dopo il 2008 e il 2009 in netto calo.
Si tratta pertanto, nel 2011, di una confer-
ma della battuta d'arresto della sensibile di-
minuzione del consumo mondiale conse-
guente la crisi. Tuttavia la congiuntura eco-
nomica generale piuttosto sfavorevole all'i-
nizio del 2012 nel primo continente con-
sumatore, cioè l'Europa, suggerisce pru-
denza nell'interpretare questo risultato co-
me segnale precursore di un ritorno im-
mediato alla tendenza precedente la crisi
in termini di consumo mondiale. In Euro-
pa, a fronte di un aumento del consumo
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mondiali è aumentata del 7,9%. Cosìcome si è alzata la percentuale delleesportazioni di vino sfuso. Il primoPaese esportatore di vino non imbot-tigliato è ancora la Spagna, con il 57%della produzione venduta all’estero,seguita da Australia (48%), Stati Uniti(47%) Argentina e Italia (33%), Cile(32%) e Francia (19%)”.
E per l’Italia?
L’export italiano aumenta in terminidi volumi, come si è accennato, e iltrend positivo riguarda sia il vino sfu-so, sia gli spumanti e il prodotto im-bottigliato. La nota dolente rimane ilvalore dell’export, di gran lunga infe-riore a quello francese. Il mercatoprincipale per il nostro Paese rimanela Germania, che importa maggior-mente vino sfuso e imbottigliato, se-guita da Regno Unito, USA, che ama-no gli spumanti, Canada, Paesi Bassi,Russia e Cina. La sorpresa è rappre-sentata dai Paesi asiatici. In Cina, adesempio, le esportazioni sono pratica-mente raddoppiate, aumentandodell’80% rispetto al 2010. Così comein Russia, che è una piazza allettanteper i nostri produttori, che hanno au-mentato le esportazioni del 34% inun anno. ���
“ “
Aumenta in quantità,
ma non in valore l’export
italiano, che è di gran lunga
inferiore a quello francese.
C’è la sorpresa Cina che ha
raddoppiato gli acquisti
francese (+1 milione di ettolitri, ma in se-
guito a un calo sensibile tra il 2009 e il
2010 di 1,3 milioni), della stabilità del con-
sumo tedesco e della leggera flessione dei
consumi spagnolo (-0,2 , inglese (-0,4) e
portoghese (-0,5) nel 2011, il consumo ita-
liano registra una diminuzione di 1,6 mi-
lioni di ettolitri, che fa seguito, per la verità,
a una crescita di 0,5 milioni di ettolitri tra il
2009 e il 2010. Per quanto riguarda i con-
sumi pro capite gli italiani si attesteranno
sui 38 litri/anno, dietro ai portoghesi (42,6)
e ai francesi, che si confermano al primo
posto nel mondo, con 47,4 litri.
Guardando il mercato, i nostri pro-
duttori parlano di crisi, ma sono cau-
tamente ottimisti sulle esportazioni.
Qual è il quadro europeo?
I produttori europei stanno effettiva-mente recuperando piazze internazio-nali e anche la ripresa degli scambi
Federico Castelluccial convegno diConfagricolturaal Vinitaly
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Il direttore di Assoenologi
Giuseppe Martelli
nell’intervista illustra
la ricetta per rilanciare
il vino sul mercato
nazionale e consolidare
il successo all’estero.
di Gabriella Bechi
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della cucina. E questo disaffeziona ilcliente.
Se questa è la tendenza, allora le
aziende italiane devono sempre più
puntare all’estero?
Non c’è dubbio. Ma il discorso nonè così semplice. Non basta alzarsi unamattina e decidere di esportare. Il ri-sultato positivo del 2001,+12% in va-lore e +9% in quantità, è frutto di unlavoro lungo cominciato anni fa. Leaziende che hanno raggiunto questiobiettivi sono aziende strutturate, chehanno investito e consolidato la loropresenza sui mercati esteri. Per le altreil discorso è completamente diverso.Per arrivare in certi mercati bisognafare qualità e massa critica. Una pic-cola azienda, da sola, oggi non può de-cidere di affrontare colossi come laRussia o la Cina. E’ l’Italia del vino chedeve muoversi insieme su questi mer-cati, magari facendosi trainare dalla lo-comotiva dei prodotti di nicchia, di al-tissima qualità che là sono affermati,ma che rappresentano solo il 20% del-le nostre potenzialità.
Qual è secondo lei il giusto rapporto
per un’azienda tra mercato interno e
estero?
Non c’è una formula magica. Ci sonoaziende, per esempio in Veneto e inPiemonte, che hanno puntato solo sulmercato interno e che fanno buoni bi-lanci. In linea di massima direi che og-gi un 65% di export e un 35% di na-zionale è un buon compromesso.Quello che conta comunque è recu-perare valore su entrambi i mercati.
In questo dovremmo prendere esem-
pio dalla Francia, che in termini di va-
lore esporta quasi il doppio di noi…
Non dimentichiamo che il grossodel fatturato del vino francese all’este-
Giuseppe Martelli direttoregenerale di Assoenologie presidente del ComitatoNazionale Vini
Direttore, il mercato vi-
tivinicolo appare in
maniera inequivoca-
bile sbilanciato verso
l’export. I consumi in-
terni continuano a di-
minuire e non si intravede una velo-
ce via di ripresa. Quale pensa sarà lo
scenario nei prossimi anni?
Secondo le nostre previsioni, alme-no nei prossimi cinque anni, i con-sumi di vino in Italia diminuirannoancora. Scenderemo sotto i 40 litripro capite. E questo per effetto di di-verse cause. La crisi economica-fi-nanziaria che riduce il potere di ac-quisto delle famiglie, penalizzando igeneri voluttuari, come il vino. Lecampagne antialcol, che ormai sonodeterminanti nei comportamenti deiconsumatori. Gli eccessivi ricarichipraticati da alcuni esercizi. A parte lacrisi, che è un fatto che interessa, co-munque, tutti i settori produttivi, ilvino sta subendo gli effetti delle cam-pagne contro l’abuso di alcol, che so-no giuste ovviamente, ma troppo ge-
neraliste e non correttamente in-dirizzate contro superalcolici ebevande “spiritose”. Una cosa èlo sballo, un’altra bere vino con
moderazione e piacere. Di fattooggi il timore del palloncino de-
motiva anche una bella cena traamici. Un’altra causa del calo dei
consumi interni sono i prez-zi. Quando va bene,
una bottiglia viene“ricaricata” tre vol-te il prezzo di canti-na e talvolta anchecinque. In certiesercizi, insomma,la cantina rende più
La riconquista dell’Italia
Paesi immensi, ancora da esplorare.E, infine, i nuovi Paesi consumatori,Brasile, Russia, India e Cina che offro-no immense opportunità.
ro lo fa lo Champagne, che vale quan-to quello di tutto il nostro vino. Seestrapoliamo dal totale questo dato,vediamo che il valore dei vini fermipiù o meno si equivale a quello dei no-stri. E’ vero però che i francesi sonomolto più coesi, bisticciano tra di loro,ma poi quando decidono di prendereuna strada, vanno avanti insieme, sen-za i nostri individualismi, con un for-te senso dell’immagine del loro Paese.
Su quali mercati conviene puntare in
questo momento?
Premesso che molti Paesi dell’Euro-pa si trovano nelle stesse nostre con-dizioni, sia per quanto riguarda la cri-si economica, sia per quanto si riferi-sce al trend dei consumi, Francia, Spa-gna, Portogallo, Grecia in particolare,nel Vecchio continente ci sono anco-ra mercati interessanti, a partire dallaGermania, dove ancora la cultura delvino di qualità si deve pienamente af-fermare; per arrivare ai Paesi del NordEuropa, nuovi consumatori, dove sistanno aprendo spazi di vendita mol-to ampi. Poi ci sono America e Cana-da, piazze che hanno dato ai produt-tori già molte soddisfazioni, ma che fi-nora sono state identificate con legrandi città, New York e Montreal es-senzialmente, ma che in realtà sono
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riale e business plan decennali. In Ita-lia la media aziendale è di 2 ettari, inFrancia di 4, ma sale a 25 nella zonadel Midi.
Per concludere, cosa deve fare ilvino Italiano per vincere la sfidadei prossimi anni?
Prima di tutto qualità, non solo altis-sima qualità, ma qualità diffusa. Pren-diamo esempio dal mondo della mo-da. I grandi marchi non vivono più dialta moda, che oramai è solo il bigliet-to da visita; il business lo fanno le se-conde linee, gli accessori, i profumi; diqualità e a prezzo accessibile. Poidobbiamo spogliarci della nostra su-perbia: il vino che piace a noi non èdetto che piaccia ai consumatori. So-no loro ormai che dettano le regoledel mercato, e i gusti e le mode cam-biano sempre più rapidamente. Infi-ne, dobbiamo abbandonare provin-cialismi e individualismi. Siamo tuttinella stessa barca, produttori, associa-zioni, cooperative, istituzioni. Puòsembrare una frase abusata, ma dob-biamo fare squadra, creare un sistemaun cui convivano piccoli e grandi, or-ganizzati e non. E’ questa l’unica ma-niera per vincere una sfida apparen-temente facile, ma che può riservaremolte sorprese. ���
“
“
Vanno abbandonati
provincialismi e
individualismi. Siamo tutti
nella stessa barca, produttori,
associazioni, istituzioni.
Bisogna fare squadra.
Allora, direttore, i nostri produttori
possono stare tranquilli?
Nessuno in questo momento puòpermettersi di dormire tra due cusci-ni, perché la globalizzazione ha fattoemergere nuovi concorrenti molti ag-guerriti. Tanto per farle qualche esem-pio, in Cile poco più di 100 aziendefanno volumi importanti destinatiper il 90% all’export. In Australia leaziende sono solo 7 e si contano sul-le dita di una mano quelle della Nuo-va Zelanda, ma con una media di 300ettari vitati, di cui il 90% meccanizza-ti, buona qualità, mentalità manage-
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Moscato d’AstiBava - Cocconato (AT): oltre cento an-ni di attività per un’impresa oggi gui-data dai tre fratelli Giulio, Roberto ePaolo Bava. La produzione spazia dairossi ai bianchi, agli spumanti. L’a-zienda è proprietaria anche del mar-chio Cocchi.La Caudrina – Castiglione Tinella(CN): si tratta di ventiquattro ettaridella zona più vera del Moscato d’Asti.Romano Dogliotti e la sua famiglia so-no un pezzo di storia della docg pie-montese. Oltre al Moscato, l’azienda pro-duce anche Barbera.ProseccoMerotto – Farra di Soglio (TV):450.000 bottiglie di Prosecco fruttodelle viti sulle colline di Valdobbiade-ne e Conegliano. Graziano Merottodeclina la docg in tutte le sue va-rianti.
Terroir vincenti
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La premessa è che si trattadi un riconoscimento allaprofessionalità e alla de-terminazione, non di unaclassifica. Il premio “7 ter-roir vincenti” è l’inizio di
un percorso comune tra Confagricol-tura e Gambero Rosso finalizzato amettere in evidenza le caratteristichedi vari territori vitivinicoli italiani edelle aziende che ne interpretanomaggiormente qualità e spirito. Le ca-se produttrici sono di Confagricoltu-ra, la scelta spetta al Gambero Rosso.Alla 46esima edizione del Vinitaly leprime 14 premiate (due per ogni ter-roir, una di grandi dimensioni e unapiù piccola) hanno sede in Piemonte,Veneto, Lombardia, Emilia, Toscana ePuglia. I terroir scelti sono quelli diMoscato d’Asti, Prosecco, Valpolicella,Lugana, Lambrusco, Chianti e SaliceSalentino. Ogni azienda è una storia,una sfida verso nuovi traguardi. “So-prattutto in un momento di crisi – hadetto il presidente di ConfagricolturaMario Guidi alla premiazione verone-se – c’è bisogno di esempi. Queste im-prese sono una testimonianza di co-me si lavora sul valore aggiunto, indi-pendentemente dalle dimensioni.Questi imprenditori hanno saputo co-
niugare al me-glio il rapportoqualità/prezzo,hanno valorizza-to le zone pro-duttive e hannoaffrontato laconcorrenza ela competitivitàinternazionale”.“Sono storie diterritori - hannoevidenziato ilpresidente diGambero RossoPaolo Cuccia, in-sieme al curato-re della guida Marco Sabellico – in cuida tempo si crede nella crescita soste-nibile e in cui si producono vini di ele-vata qualità da vitigni tradizionali, agiusto prezzo, capaci di uscire dai con-fini nazionali”. Per Confagricoltura la
Un premio a 14 aziendedi sette territori che hannoaffrontato la crisi conprofessionalità segna l’inizio di una partnershiptra Confagricolturae Gambero Rosso
di Anna Gagliardi
n ZONE E AZIENDE PREMIATE
Ruggeri & C. – Valdobbiadene (TV):una lunga esperienza e una profondaconoscenza del territorio premettonoa Paolo Bisol, titolare della cantina, difirmare prodotti di qualità in grossequantità: le bottiglie prodotte sono unmilione.LuganaCa’ Lojera – Sirmione (BS): Ambra eFranco Tiraboschi conducono diciot-to ettari di vigneti tra cui spiccano leviti di uva turbiana, destinata alla pro-duzione delle varie tipologie di Luga-na. Non mancano vitigni cabernet emerlot.Provenza – Desenzano del Garda (BS):un pilastro dell’enologia italiana. L’a-zienda è condotta da Fabio e PatriziaContato, che coltivano 120 ettari di vi-gneti. La gamma delle etichette è am-pia e il Lugana è prodotto in cinqueversioni.
nuova partnership con Gambero Ros-so è anche un’occasione per afferma-re orgoglio che l’eccellenza enologicaitaliana che si trova sui principali mer-cati internazionali fa parte dell’Orga-nizzazione.
Valpolicella:Brigaldara – San Pietro in Cariano(VR): Stefano Cesari firma produzionidi alto livello. Il Valpolicella è il fiore al-l’occhiello di quest’azienda che pro-
duce 250mila bottiglie e si è impostasul mercato per qualità e rispetto del-la tradizione.Zenato – Peschera del Garda (VR): Na-dia e Alberto Zenato perpetrano consuccesso il lavoro del padre, grande vi-ticoltore di Valpolicella e di Lugana. Laproduzione di attesta sul milione emezzo di bottiglie derivanti da 70 et-tari vitati.LambruscoErmete Medici & Figli – Reggio Emi-lia: intuendo le potenzialità di suc-cesso del Lambrusco, la famigliaMedici ha rivoluzionato con grandeanticipo il modo di lavorare, esal-tando la qualità. E il mercato le sta
dando ragione.Villa di Corlo – Modena: azienda alfemminile, grazie alla passione e l’im-pegno di Maria Antonietta Munari, cheproduce Lambrusco e anche altri viniprovenienti da vitigni internazionali.ChiantiAgricoltori di Chianti Geografico –
Gajole in Chianti (SI): gli Agricoltoridel Geografico si affiancano a ciascunproduttore con competenze che spa-ziano dalla gestione del vigneto allacommercializzazione finale. La coope-rativa è diretta da Marco Toti.Castello Banfi – Montalcino (SI): 10milioni e mezzo di bottiglie derivantida 850 ettari vitati. Numeri che parla-no da soli per questo marchio che fir-ma un parte importante della storiaenologica italiana.Salice SalentinoCandido – San Donaci (BR): l’aziendadi Alessandro Candido è un riferimen-to importante per la zona del Salento,grazie alla capacità di mescolare tradi-zione e innovazione nella sua produ-zione De Castris – Salice Salentino (LE): 250ettari vitati per l’azienda di PiernicolaLeone de Castris, che vanta lunga sto-ria: il suo anno di fondazione è il 1665.E’ stata la prima azienda della Puglia aimbottigliare, nel 1925. ���
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Paolo Cucciapresidente del Gambero Rosso
64| MONDO AGRICOLO | MARZO 2012
FILM
Giulia Gragliafirma la regia del film
doc umentar io
“Senza tr uc c o”
Il vino al cinemasenza trucco
madri, contadine,imprenditrici, maaccomunate dauna stessa pas-sione e dallascelta di interve-nire il menopossibile,lasciando chel’uva e poi ilvino seguano illoro corsonaturale. Tut-te, inoltre,intimamentelegate al rispettivoterritorio d’origine, dal Trentinoalla Sicilia. Dalle quattro storie,“carpite” durante la giornata cheGiulia Graglia ci permette di tra-scorrere insieme ad ognuna di loro,prende corpo questo reportage del-la durata di 76 minuti, girato fradicembre 2009 e ottobre 2010, arti-colato in quattro episodi culmi-nanti nel momento, per tutte, dellavendemmia.
E le signore del vino naturalenon si sono tirate indietro,ponendosi davanti allatelecamera con sponta-neità e schiettezza (senzatrucco, appunto), immersenella campagna e nel pro-prio lavoro, ognunaripresa in una stagionediversa e in un differenteperiodo del ciclo della
vite, seguita passo passonella quotidianità dall’obietti-
“Senza Trucco”, film documentariobello e coinvolgente diretto da Giu-
lia Graglia e prodotto da Marco
Fiumara, è frutto di un progettospeciale, interamente autofinanzia-to, che non può prescindere dal suomotivo d’essere: l’amore per il mon-do del vino, percepito e vissutoperò in chiave squisitamente fem-minile. Donna è la regista e donnesono le protagoniste, Elisabetta
Foradori, Nicoletta B o c c a , D or a
For s on i e Arianna Occhipinti,affermate produttrici di vino biolo-gico e biodinamico. Quattro donne diverse tra loro peretà e visione del proprio ruolo di
BUONO A SAPERSI...
vo che ne haregistratogesti, espres-sioni e parole. Ecco così, alcontempo, unospaccato di varimomenti dellavita in vigna e incantina ed unacarrellata di ritratti, perraccontare in unaforma nuova ilvino attraverso losguardo e la sensi-bilità di chi lo fa, e
lo fa a propria immagine e somi-glianza. Si parte in un freddo giorno d’in-verno dalla Toscana, in quel diMontepulciano, con Dora Forsoni,sessantenne vignaiola alla guida dei Poderi Sanguineto, dove la terraè rossa come il sangue e dove nasceun Nobile complesso ed elegante,assolutamente tipico. Qui ascoltiamo la grintosa Dora,appassionata cacciatrice, discuteredi selvaggina e trattori mentre potale viti innevate e ricorda il padreFederico (il padre-padrone, comelo appella) dal quale ha imparatoad amare e rispettare la vigna, men-tre i fratelli maschi hanno intrapre-so altre strade. Seconda tappa in Langa ad inizioprimavera nell’azienda San Fereoloa Dogliani per passare del tempocon Nicoletta Bocca, donna tutta
d’un pezzo, definita la “pasionaria”del Dolcetto doglianese: la macchi-na da presa la tallona nel vignetoper la legatura dei tralci, intenta adinsegnare al figlio il modo per farloal meglio lanciando un messaggiodi amore e continuità, e tra le bottidella sua suggestiva cantina. Ai primi di giugno, in epoca di fio-ritura, ci si sposta a Mezzolombar-
MARZO 2012| MONDO AGRICOLO |65
do, nella Piana Rotaliana, nel regnovitato di Elisabetta Foradori, auten-tica donna del vino, premurosa esapiente nel gestire ogni fase delleoperazioni, colei che ha identificatonome e fama con il Teroldego, viti-gno principe del Trentino. Ed è comunque affascinante, quan-do falcia le ortiche per prepararetisane per le piante di Teroldego o
cerca di arginarnel’impeto e riassesta lefronde agli esuberantifilari (“incredibilecosa possano fare duemani”) o quando par-la delle vecchie botti-glie del papà. Ultima tappa estiva laSicilia, per riprenderea Vittoria, nel Ragu-sano, la più giovanedel quartetto, Arian-na Occhipinti, bella e
incisiva testimonial dei vini natura-li. In azienda tutto è sotto il con-trollo di Arianna, innamorata dellasua terra siccitosa e dei vini tipicidel comprensorio, Nero d’Avola eFrappato. Basta vederla muoversiinstancabile tra vigna e cantina,dare ordini in dialetto a tutti,preoccuparsi delle barbatelle biso-gnose della preziosa acqua. Uscito circa un anno fa, “SenzaTrucco” ha ottenuto un crescentesuccesso di pubblico e di critica,tanto che il regista e il produttorehanno già girato l’Italia per presen-tarlo in molte manifestazioni.Lontano da una visione bucolica eidealizzante del mondo agricolo, èil ritratto di produttrici intense ecoraggiose. Si può anche acquistare on line ildvd all’ [email protected].
Barbara Mengozzi© M
arco
Car
nes
ecca
pa enologica mondiale”, come scrive-va Hugh Johnson già negli anni ‘70.
“50”, senza dubbio uno dei più
felici debutti dell’ultima edizio-
ne di Vinitaly, è una Igt
Umbria 2010 che, come si
legge sulla bottiglia, “porta in
sé la storia del futuro”. San-
giovese in purezza, frutto di
lunghe sperimentazioni e
selezioni aziendali sulla
varietà che sempre di più
caratterizzerà in avvenire
anche il Rubesco, già oggi “San-
giovese based”, è stato fatto fer-mentare in acciaio con macerazione
sulle bucce per 25 giorni e affinato
per un anno in barrique. Lo con-
traddistinguono un colore rosso vio-
laceo di grande intensità, variegati e
complessi profumi fruttati con note
speziate nel finale e una personalità
possente ed elegante insieme, con-
trassegnata da tannini austeri e da un
finale lungo e persistente.
La preziosità del contenuto viene
esaltata dalla scelta della Magnum a
tiratura limitata (1.962 esemplari)
rivestita di una raffinata etichetta che
riporta uno per uno gli anni dal 1962
al 2012.
Mezzo secolo di vita è
sempre un bel traguar-
do da festeggiare, riper-
correndo con soddisfa-
zione le tappe percorse
e al tempo stesso
guardando avanti,
con rinnovata
fiducia, alle sfide
future. Lungarot-
ti, l’azienda che
per prima ha fatto
grande l’Umbria
del vino, non
poteva celebrare il
cinquantenario se
non con il lancio
di un nuovo pro-
dotto, un’ edizione
speciale dal nome
evocativo: 50. Cin-
quanta sono gli anni di Rubesco, il
vino che più di ogni altro si identifica
con l’azienda di Torgiano; cinquanta
sono anche gli anni trascorsi dalla
felice intuizione di Giorgio Lunga-
rotti, pioniere abilissimo nel trasfor-
mare e potenziare l’azienda della sua
famiglia per farla conoscere ai mer-
cati di tutto il mondo nonché “colui
che ha disegnato l’Umbria nella map-
A Giorgio Lungarotti, la cui eredità è stataraccolta dalle figlie Chiara Lungarotti eTeresa Severini, va anche un altro merito,quello di aver contribuito in manieradeterminante alla costruzione su scalaregionale di un sistema produttivo e turisticodi eccezionale qualità e forte richiamo.Intorno alla cantina di Torgiano ruota infattiun mondo fatto di ospitalità, cultura ed arte,rappresentato da Le Tre Vaselle, resort dicharme, Poggio alle Vigne, accoglienteagriturismo, e due musei, quello del Vino equello dell’Olivo e dell’Olio. Il primo di questi è stato ricavato nelmonumentale palazzo Graziani-Baglioni delXVII secolo; è articolato in venti ambientiespositivi in cui si guida il visitatoreattraverso i 5.000 anni che hanno segnato lastoria della civiltà del vino: dagli attrezzi dalavoro utilizzati nei campi o in cantina aicontenitori vinari in ceramica – che vannodal vasellame d’uso quotidiano fino ai boccalida parata e ai piatti istoriati rinascimentali(nella foto in alto un piatto in maiolica alustro del XVI secolo, opera di MastroGiorgio Andreoli, raffigurante l’infanzia diBacco) –, ai capolavori d’arte grafica e allesculture contemporanee che illustranol’affascinante mito di Dionysos.
DEBUTTO ARTE
Al museo la pittura si sposa a Bacco
Lungarottifa cinquanta
n VINOTERAPIA E VINO-RELAX
A Le Tre Vaselle l’ospitalità corre sul filo rosso del Sangiovese. Non potrebbeesserci migliore descrizione per il raffinato resort di campagna che,felicemente ubicato (a 10 chilometri da Perugia e 15 da Assisi), mette adisposizione degli ospiti oltre cinquanta camere, un centro convegni, un centrobenessere che ha nella vinoterapia la sua punta di diamante ed un ristorantegourmand dal nome propiziatorio, Le Melograne. Qui Mirco Nocchetti, navigatochef dalla spiccata fantasia creativa, propone, insieme alla sua brigata, unricco menu che vede protagoniste le materie prime del luogo e le ricette(rivisitate e ingentilite) della tradizione umbra. È lui stesso a suggerire trepietanze, tratte dalla Carta di primavera da poco presentata, in grado diesaltare ancor più l’innata piacevolezza del 50: faraona in salmì con agrettiall’acciuga, filetto di manzo di razza chianina con condimento balsamicoLungarotti e verdure grigliate, costolette di agnello al pane aromatico confagiolini e pomodorini farciti.
VINOdi Barbara Mengozzi
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L’ultimo bando del Foragri si è
chiuso recentemente e in attesa
della graduatoria di valutazione
proviamo a fare una rapidissima
analisi dell’attività svolta da Enapra.
Innanzitutto c’è un crescente
interesse da parte delle imprese per
la formazione continua.
In questa tornata, infatti, le aziende
che hanno richiesto i nostri servizi
sono state 17, contro le 10 dello
scorso bando, di cui 8 che in Sicilia
hanno partecipato ad un piano
territoriale e 9 che hanno optato
per un piano aziendale.
Non solo aumenta la domanda di
formazione all’interno del sistema
confederale, ma cambia anche il
tipo di richiesta: mentre nel primo
bando ci si è occupati
principalmente di sicurezza sul
lavoro, questa volta si è lavorato di
più su piani formativi tecnico -
specialistici e relativi
all’innovazione tecnologica.
Qualche esempio: Zonin, per la
Tenuta Ca’ Bolani ha richiesto un
piano che prevede la formazione
dell’intera squadra di potatori sulle
nuove tecniche e le nuove
attrezzature; per Finagricola si è
organizzato, tra l’altro, un corso
specialistico sui capitolati dei clienti
per la vendita dei prodotti; l’azienda
agricola Casale del Giglio
si è concentrata maggiormente
sugli aspetti organizzativi della
produzione.
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Si è concluso recentemente il corsodi formazione “Il consulentefinanziario” organizzato da Enaprain collaborazione con l’Universitàdella Tuscia e l’ AssociazioneEconomisti d’Impresa (AEI).Il corso era rivolto ai funzionaridelle Unioni provinciali cheintendono implementare i serviziper migliorare l’accesso al creditodelle imprese associate.
Il consulente a scuolaLe attività didattiche, che sisono svolte interamente aPalazzo della Valle, hannocoinvolto ventiquattrofunzionari provenienti dallevarie province. I temi affrontati vertevano suuna delle questionimaggiormente importanti e
più scottanti di questi ultimi anninel nostro settore: quali sono glistrumenti più efficaci per facilitaree ottimizzare l’accesso al creditodelle imprese agricole? Come rappresentarefinanziariamente al meglio il valoredell’impresa e il pianod’investimenti che l’imprenditoreintende mettere in atto? Attraverso questo corso si sonovoluti approfondire principalmentedue aspetti che contribuiscono arispondere efficacemente a taliquestioni: come valutare i cespitiaziendali e come costruire unbusiness plan adatto. I destinatari pertanto hannopartecipato alle lezioni, per untotale di 63 ore, che hanno toccatosia materie teoriche cheesercitazioni pratiche e che sonostate svolte da professoridell’università della Tuscia nonchéda esperti in materia di consulenzafinanziaria. A seguito di una valutazione a valledell’intervento ci si è convinti che lasperimentazione di questa tipologiadi corso non debba assolutamenteconcludersi con questa esperienza.Si avverte la necessità di allargare laplatea dei destinatari e quindi direplicare il corso sul territorionazionale; c’ è poi l’ulteriorenecessità di approfondire le materietrattate, soprattutto le esercitazionisul business plan. Si pensa di organizzare un follow upentro la fine del 2012.
CORSO ENAPRA, UNIVERSITÀ TUSCIA E AEI
FORMAZIONEdi Luca Sonaglia
Enapra ha contribuitoattivamente alla progettazionedei corsi per i dirigenti e,attraverso la collaborazione diConfagricoltura, sta adessorealizzando la fase diperfezionamento di dettagliodell’intervento che quest’annotoccherà i seguenti temi: analisidi scenario, condivisione deiprincipi, dei valori e dellestrategie di sviluppo diConfagricoltura, identificazionedelle caratteristichedell'associato, analisicomparata della concorrenza,elaborazione di tecniche estrumenti perl’implementazione di sistemiinnovativi a sostegno delcambiamento.
Corsi per dirigenti
FORMAZIONE CONTINUA
“L’Agricoltore cuneese” ilperiodico di ConfagricolturaCuneo festeggia i dieci annidi uscita, rinnovando il look.Si presenta, infatti, in unanuova veste grafica.Il magazine fornisce un qua-dro esaustivo delle problema-tiche locali e dell’attività del-l’Organizzazione. Il n. 2 si apre con un editoria-le del direttore dell’Organiz-zazione provinciale RobertoAbellonio che ricorda glieffetti devastanti dell’Imu.
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Facoltà di Agraria dell’Università di Pe-rugia ed il 3A-Parco Tecnologico Agroa-limentare dell’Umbria) che hanno datoforma e sostanza ad un nuovo modo diintendere l’olivicoltura. Perché “Buio”, dal nome evocativo, dalleelevate qualità organolettico e sensoriali,dalle ottime proprietà nutrizionali e sa-lutistiche, è un prodotto protetto dall’os-sidazione da un innovativo processo diconservazione che permette di conser-vare più a lungo le preziose caratteristi-che organolettiche e salutistiche. Il secondo percorso, “Terre di Grifonet-to”, è figlio del connubio riuscito tra arte,storia, design, comunicazione e marke-ting territoriale. Il merito è di due donne, Francesca Cas-sano e Angelica Pistelli, madre e figlia, altimone dell’omonima azienda di Monte-melino, sui colli del Trasimeno, unitedalla stessa passione e rispetto per queltipo di agricoltura capace di far posto alnuovo coniugando la storia con la pro-mozione. Ad ispirare la denominazione del brand,infatti, è stato un protagonista della glo-riosa storia rinascimentale di Perugia,Grifonetto Baglioni, scelto come simbo-lo dello straordinario patrimonio cultu-rale e artistico del territorio, egregia-mente raffigurato nella “Deposizione” diRaffaello.
«E’ stato il Sol, il SaloneInternazionale dell’OlioExtravergine di Qua-
lità, principale ri-ferimento del set-tore olivicolo perp r o d u t t o r i ,buyers nazionalied esteri e mediaspecializzati, a te-nere a battesimodue eccellenzedella produzioneolivicola umbra:
“Buio” e “Terre diGrifonetto”. Nello stand di Confagricol-tura, l’ Organizzazione regionale degliimprenditori ha presentato due percorsidi qualità, due modi complementari pervalorizzare il territorio regionale ed unodei suoi prodotti di eccellenza: l’ olio.Numerosi gli intervenuti tra cui l’asses-sore all’agricoltura dell’Umbria, Fernan-da Cecchini.Il primo olio, “Buio”, è un extravergine d’oliva Dop frutto della partnership di 14soggetti confluita nell’ Ati “Cufrol & C.”Nove le aziende produttrici, due quelledi trasformazione e tre i partner scienti-fici (Assoprol Umbria, l’associazione diproduttori olivicoli di ConfagricolturaUmbria, il Dipartimento di Scienze eco-nomico-estimative degli alimenti della
O R G A N I Z Z A Z I O N E E T E R R I T O R I O
Per la prima volta inSardegna sarà una donna aguidare un'associazioneagricola. Elisabetta Falchi,47 anni, laureata in Agrariaa Sassari, è stata elettapresidente regionale diConfagricoltura per ilprossimo triennio.L'imprenditrice conduce,nell’ oristanese, un'aziendaagricola di 150 ettari,specializzata in produzionedi riso da seme.La neo presidente diFedersardegna è socia dellaSasipe (Sardo PiemonteseSementi) che ha lanciatol'unico riso nero aromaticoin Europa.
SARDEGNA
FALCHI PRESIDENTEREGIONALE
CUNEO:NUOVO LOOKDEL MAGAZINE
INCONTRO ALLO STAND DI CONFAGRICOLTURA AL SOL
Buone nuove per l’olio umbro
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FEDERLAZIO
Il secondo incontro-confronto si è svol-to con il presidente della CommissioneUrbanistica della Regione Roberto Buo-nasorte.Si è parlato della eccessiva burocrazia ePerinelli ha proposto che venga attivatouno “sportello unico dell’agricoltura”. “Occorre concentrare tutte le questionidel settore in modo da semplificare - haspiegato - l’iter amministrativo per leautorizzazioni, oggi inutilmente lungo efarraginoso; in particolare per l’edifica-zione agricola”.Ad avviso dell’ Organizzazione lazialeoccorre la definizione di un piano agri-colo regionale che ponga al centro dellapianificazione territoriale l’attività pro-duttiva del settore, evidenziandone l’im-portanza per la gestione e la salvaguar-dia del territorio.
Ferve l’attività della Federazione regio-nale degli imprenditori agricoli del La-zio, presieduta da Paolo Perinelli (v. fo-to). Numerosi gli incontri con la politicaorganizzati per mantenere alta l’atten-zione sul settore. Al presidente della Commissione Agri-coltura del Lazio, Francesco Battistoni,Perinelli ha sottolineato: “Nel solo Lazio,l’Imu applicata all’agricoltura ammonte-rebbe a milioni di euro”. “Con una pres-sione fiscale insostenibile si mette a ri-schio chiusura centinaia di aziende; per-ché, dopo l’aumento dell’IVA e dei car-buranti che già creano serie difficoltà dibilancio, la nuova tassa colpisce diretta-mente gli agricoltori investendo i terre-ni, le stalle, i depositi, i ricoveri per at-trezzi, e tutti i fabbricati rurali, che nonsono ricchezze accumulate, ma rappre-sentano i nostri strumenti di lavoro”. Il clima di disagio è forte perché, haspeigato Perinelli, “passiamo da un’emergenza all’altra, Prima lo scioperodei tir che ha paralizzato le aziende, poil’ emergenza maltempo che ha colpito lenostre province”.Perinelli ha quindi chiesto al presidenteBattistoni l’impegno per promuovere, inconsiglio regionale, un’azione anti-Imusui beni strumentali e di varare un siste-ma di credito d’imposta per la riduzionedei costi del gasolio.
Incontri con la politica
n A COSENZA INCONTRO CON L’ASSESSORE REGIONALE TREMATERRA
Confagricoltura di Roma,sabato 17 marzo, hapartecipato allo Stadio deiMarmi - Terzo TempoPeroni Village, agli eventicollaterali del “Torneo SeiNazioni di Rugby” dove hapresentato il Marchio"QR"(Qualità Romana) deiprodotti certificati diqualità, insieme al delegatoalle Politiche Agricole diRoma Capitale Francescode' Micheli. Ha promosso il ProgettoQualità Romana in unafestosa mega cornice dipubblico interessato ancheai temi della qualità delleproduzioni romanecertificate. E' stata davverouna giornata di grande festae sport.
ROMA MARCHIO “QR”AL TORNEO RUGBY
Il Consiglio Direttivo di Confagricoltura Cosenza, guidato dal presidente FulviaCaliugiuri, ha incontratori l’assessore regionale all’agricoltura MicheleTrematerra. Caligiuri, nella sua relazione, ha messo in evidenza le variequestioni aperte, a livello nazionale e territoriale, che penalizzanofortemente il comparto primario. In particolare si è soffermata sull’Imu;quindi sulle problematiche dell’accesso al credito ed il conseguente ruolo diFincalabra. Il presidentedegli agricoltori cosentini ha anche affrontato il temadei Consorzi di Bonifica, la mancata tutela delle nostre produzioniagroalimentari, il forte gap del sistema infrastrutturale, sollecitando anchela pubblicazione dei bandi e delle misure in itinere. Dal canto suo l’assessoreTrematerra ha ha assicurato il suo impegno per superare tutte le criticità .Nella foto: Michele Trematerra e Fulvia Caligiuri.
giornalista Antonio Paolini ha evidenziato questi aspetti eha stimolato i giovani imprenditori a fare rete, unendo laforza dell’identità dei prodotti italiani a un’ampia visionecommerciale e comunicativa. “Le distanze non esistono.Cercate di essere meno provinciali possibili, - ha esortatoPaolini – di utilizzare al meglio le opportunità del web e dinon perdere la concretezza tipica dell’imprenditore”.Pre-senti all’happy hour veronese anche il presidente dell’I-
smea Arturo Semerari, chesi è soffermato sulle iniziati-ve dell’istituto a favore deigiovani agricoltori, e il com-ponente della Giunta diConfagricoltura, Marco Pa-setto, che ha rimarcato co-me i mercati “storici” offra-no ancora ottime opportu-nità di business. Austria,Germania e Svizzera sonopiazze fedeli all’Italia, si trat-ta di rinforzare lì la nostrapresenza, oltre che di allar-gare le prospettive dell’ex-port. Lo spaccato produtti-vo presentato dai giovanidell’Anga ai buyer di linguatedesca ha permesso degu-stazioni di un’ampia gam-ma di vini e di oli, tra i qua-li “Filo di seta” dell’aziendapugliese Tratturi Reali, vin-citore delle “Tre foglie” delGambero Rosso.
Anna Gagliardi
È bastato un aperitivo a conquistare i buyer di Austria,Germania e Svizzera, complici il vino e l’olio di piùregioni italiane, la simpatia degli imprenditori del-
l’Anga e la loro professionalità. La seconda edizione di “Gio-vani oggi, grandi domani” si è svolta all’Hotel Leon d’Oro diVerona nel corso del Vinitaly, insieme a 18 imprese guidateda altrettanti under 40 di Confagricoltura.La formula dell’aperitivo voluta dal presidente dell’AngaNicola Motolese ha coniu-gato l’ufficialità della pre-sentazione delle aziende al-l’informalità dell’assaggiodei loro prodotti. Il denomi-natore comune è stato il Ma-de in Italy, rappresentatodall’olio e dal vino declinatisecondo le tipicità e le ca-ratteristiche organoletticheche l’Italia intera sa dare.Nord, Centro e Sud: suolo,altezza, clima conferisconoalle nostre produzioni agri-cole prerogative uniche diidentità e sapore. Sta alleaziende riuscire a comuni-care queste caratteristicheai consumatori di tutto ilmondo, uscendo dai confininazionali per conquistarenuovi mercati. L’attenzioneverso i nostri prodotti c’è, elo dimostrano i buyer pre-senti a Vinitaly – Sol, prove-nienti da oltre 100 Paesi. Il
Al Vinitaly-Solgli “under 40”conquistano i buyer
A S S O C I A Z I O N E N A Z I O N A L E G I O VA N I A G R I C O LT O R I
Molte delle imprese giovani, purnelle difficoltà che si presentano inquesta lunga fase di crisieconomica, sono determinate acrescere. Ce lo ha fatto capire laricerca di Confagricoltura-Censisall’Academy di Taormina.
D’altronde guardare al futuro, cercando di anticiparetendenze e cambiamenti, è tipico degli “under 40” chenel futuro vedono già il loro presente. Vivaci epropositive queste imprese hanno imboccato la stradadell’innovazione e sperimentano, con entusiasmo,nuove tipologie e nuovi approcci commerciali.Fondamentale per sviluppare il proprio business è lacapacità di “chiudere la filiera” andando sui mercati,nazionali ed esteri. In quest’ottica, il nostro “aperitivo-incontro b to b” in occasione del Vinitaly è stato unesempio di come l’Organizzazione debba affiancarsialle aziende. Indicando ai giovani agricoltori nuovemodalità di lavorare in rete e in sinergia.
Nicola Motolese Presidente Nazionale Anga
I L C O M M E N T O
MARZO 2012 | MONDO AGRICOLO | 73
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Il giornalista Antonio Paolininel corso dell’aperitivo Anga al Vinitaly-Sol
LIGURIA
4,5 milioni di euro per i giovani
La Regione Liguria ha attivatoun bando destinato ai giovaniimprenditori agricoli chemetterà a disposizione 4,5milioni di euro, secondoquanto previsto dalProgramma regionale disviluppo rurale (Psr). I fondi regionali perl’imprenditoria agricola sonodestinati ai giovani chedesiderano avviare nuoveimprese nel settore: sonoprevisti contributi secondoquanto stabilito dalla “misura112″ del Psr che riguardal’insediamento dei giovaniagricoltori. I beneficiari degli incentiviriceveranno finanziamenti daun minino di 10 mila eurofino a un massimo di 55 mila,cifra che può variare aseconda del programmapresentato. Su proposta dell’assessore all’ Agricoltura GiovanniBarbagallo è stato ancheriaperta l’accettazione delledomande per riceveresostegno negli investimentipromossi nelle aziendeagricole (misura 121): inquesto caso sono previsticontributi in conto capitalevariabile dal 40% al 50% aseconda della zona dove èubicata l’impresa. Nel caso diimprenditori under 40, inoltre,gli incentivi sono potenziatidel 10%. È possibile presentarele domande dal 29 marzo finoal 2 luglio 2012. Al momento le risorse adiposizione ammontano,rispettivamente, a 2,6 milionidi euro per l'insediamento deigiovani agricoltori e a 1,8milioni di euro per gliinvestimenti azienda.
I magnifici 18VINITALY BRINDISI
Sono 18 le giovani imprese che hannopartecipato all’aperitivo in occasionedel Vinitaly. Bernardo Barberani, Mi-chele Biancardi, Domenico Biancolino,Luca Bini, Rocco Caliandro, GiulianoConforti, Chiara Falciani, MatteoGambaro, Lapo Gondi, Fave Lottero,Filippo Montani, Niccolò Montecchi,Elio Perciaccante, Andrea Peri, Federi-ca Rigoni, Alberto Schiavo e Nadia To-scanino. Diciotto magnifici esempi digiovani imprese che hanno chiuso la fi-liera, affrontano i mercati con entusia-smo, grinta e innovazione. Imprendito-ri “under 40” determinati a far cresce-re le proprie aziende ed il proprio busi-ness. Così, l’ Anga organizzando l’inizia-tiva con i buyer di Austria, Germania eSvizzera ha sostenuto e assecondato leesigenze delle giovani imprese nella lorovoglia di crescere, favorendo contati d’af-fari con i tre paesi importatori storici. Una scelta, quella di Confagricoltura,per il programma di internazionalizza-zione di questa edizione della impor-tante kermesse veronese, per sottoli-neare gli spazi e le occasioni di marke-ting da cogliere proprio all’interno del-la vecchia Europa, un mercato non cer-tamente saturo.
Si chiama “Filo di seta” l’olio extravergi-ne prodotto da Rocco Caliandro, presi-dente dei giovani di ConfagricolturaBrindisi, che ha conquistato le Tre Fo-glie del Gambero Rosso al Sol di Vero-na. E’ tra gli “oli eccellenti, con profumie sapori straordinari”, che costituisconoil massimo riconoscimento della guidade “I migliori extravergine d’Italia2012” del Gambero Rosso. L’ olio di Tratturi Reali, l’azienda delgiovane imprenditore, tra degustazioniguidate e abbinamenti enogastronomi-ci, è stata al centro dell’attenzione deivisitatori e degli addetti ai lavori dellamanifestazione veronese. “Con passio-ne e professionalità da anni la mia fa-miglia ed io portiamo avanti una pro-duzione di eccellenza – ricorda RoccoCaliandro – con l’ obiettivo non solo diprodurre un olio di alta qualità che pos-sa conquistare i consumatori, ma anchedi valorizzare e proteggere il nostro im-portante patrimonio olivicolo pugliese”. Il presidente dell’Anga di Brindisi guar-da ancora più avanti: “Questo ricono-scimento è una nuova partenza: tantiancora sono i sogni nel cassetto, a par-tire dalla ristrutturazione di un anticamasseria per arrivare ad ottenere il ri-conoscimento dei nostri ulivi millenaricome Patrimonio dell’ Umanità da par-te dell’ UNESCO”.
Olio di seta
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L’Anga incontra Fini
“L’Imu soffoca le giovani imprese, eco-nomicamente piu’ fragili”. Lo ha messoin evidenza il Comitato di presidenzadell’Anga durante l’incontro con il pre-sidente della Camera Gianfranco Fini.“L’agricoltura vive una fase di grandecrisi e occorre dare più attenzione al
cile anche l’iter per l’insediamento deigiovani nel settore. Abbiamo sollecita-to la cessione agli “under 40” dei terre-ni demaniali, ma chiediamo che ven-gano utilizzati criteri semplici e traspa-renti per l’assegnazione, così come èfondamentale permettere ai giovani unfacile accesso al credito, utilizzando l’i-dea imprenditoriale innovativa comegaranzia – ha detto Motolese -. E’ ne-cessario e urgente ragionare ad ampioraggio guardando al futuro del Paese,per comprendere a fondo il ruolo eco-nomico sempre più importante del no-stro settore. Proprio per questo e in un’ottica di pro-spettiva, occorre analizzare con atten-zione anche la nuova politica agricolaeuropea, alla vigilia della sua approva-zione, che segnerà, a livello comunita-rio e nazionale, l’agricoltura dei prossi-mi anni”. L’incontro si è concluso con l’impegnodi organizzare un ampio confrontoistituzionale sui temi dello sviluppo edella crescita, con tutto il mondo im-prenditoriale giovanile.
settore perché i problemi rischiano disoffocare la nostra voglia di fare impre-sa – ha spiegato il presidente dei giova-ni agricoltori, Nicola Motolese -. A co-minciare dall’Imu, un’imposta partico-larmente onerosa e devastante in parti-colare per le giovani imprese, che han-
no investito esono più debolied esposte dalpunto di vistae c o n o m i c o”.Ma ci sono,aparere degliimprenditori“under 40” diConfagricoltu-ra, anche altrequestioni rile-vanti che han-
no bisogno di attenzione e di risposteurgenti dalla politica: “Il ricambio ge-nerazionale è fondamentale per garan-tire un futuro al settore, tanto che nellestatistiche europee, per questa voce l’I-talia è il fanalino di coda; è in questosenso che va assolutamente reso più fa-
ROMA
Modello di agricolturability
Nicola Motolese ha partecipato all’IBAC 2012, la terza edizione della ma-nifestazione che riunisce presidenti eamministratori delegati dei più impor-tanti gruppi industriali d’Italia e delmondo, pronti a investire su progetti disviluppo. L’ appuntamento di quest’an-no è stato dedicato a: “Il futuro di Ro-ma Capitale, oggi. Investimenti e svi-luppo sostenibile. L’ incontro, organiz-zato dal sindaco di Roma, Gianni Ale-manno e da Sir Martin Sorrell, ceo diWPP, si è tenuto in Campidoglio, nell’aula Giulio Cesare. Numerosi i temi sultappeto affrontati durante i lavori delmeeting internazionale: dalla realizza-zione del nuovo Waterfront di Ostia,alla riqualificazione di Tor Bella Mo-naca; dal Museo della Citta' di Roma alSecondo Polo Turistico; dall'economiasolidale allo sviluppo della sostenibilitàambientale. Tra i progetti che sono stati analizzatinel corso del meeting ci sono il polobiotecnologico universitario, la realiz-zazione del Sistema direzionale orien-tale (Sdo) di Pietralata, che prevede lacostruzione di housing sociale, un cen-tro direzionale per il terziario e nuovesedi per la Pubblica Amministrazione.Si è parlato poi dello sviluppo della re-te infrastrutturale romana a sostegno
dei nuovi richiamituristici come laFiera di Roma, ilCentro congressidell' Eur, il nuovoMercato dei fiori.Tra gli altri argo-menti trattati, an-che la necessità disnellire le procedu-re burocratiche e dipotenziare l'Ict at-traverso la creazio-ne di una Factorydella creatività.
“Roma può costituire il perfetto mo-dello di integrazione fra aree metropo-litane e rurali”, ha sottolineato nel suointervento il presidente dell’Anga, ag-giungendo: “La nostra capitale è ancheil comune agricolo più grande d'Italia esa bene quanto conta l'agricoltura: nona caso si parla di agriculturability, (sin-tesi di agriculture e sustainability) che,proprio nelle aziende gestite dai giova-ni è, insieme all'innovazione, un con-cetto ormai acquisito - continua Moto-lese -.Va anche sottolineato il compitoesclusivo del nostro settore: produrre eapprovvigionare di cibo salubre unapopolazione mondiale in crescita espo-nenziale, il primo requisito essenzialeper la sostenibilità, senza il quale nonci sarebbero posteri a cui tramandare lerisorse. Così come è fondamentale ilruolo dell'agricoltura nello sviluppo enella produzione delle energie rinno-vabili". La sostenibilità è naturalmenteconnessa all'agricoltura con un legamemolto stretto, co me ha sottolineatoMotolese concludendo il suo interven-to: “Basta, ad esempio, pensare allapossibilità di assorbire gas serra, unapeculiarità dei processi di coltivazionea vantaggio della collettività – ha detto- oppure alla gestione del territorioconnaturata all'attività agricola".
ROMARETE RURALE
Giovani più multifunzionaliUn recente sondaggio di Reterurale evidenzia come leimprese condotte dagli under40 siano più attente all'ambiente e alle attività multi-funzionali. Le ricerche sulleaziende agricole condotte daimprenditori under 40 sonosempre giunte alle stesseconclusioni: le imprese agricole'giovani' hanno una dimensio-ne superiore alla media, piùcapitale fisso e un titolare conun grado di istruzione elevato.La tendenza all'innovazione,inoltre, è un caposaldo per igiovani agricoltori, ma larecente ricerca della Reterurale ha fatto emergereun'ulteriore caratteristica: i giovani agricoltori sonomolto attratti dallamultifunzionalità, ovverodall'attuazione di modelliaziendali non tradizionali eorientati verso l'attenzioneall'ambiente, la produzione dienergia pulita, le fattoriedidattiche e gli agriturismi.Tutte quelle attività, insomma,non direttamente agricole, maconnesse strettamente alsettore primario. Questi datinon sono solo il riflesso delletendenze contemporanee, mahanno anche delle spiegazionipiù pratiche: innanzitutto,l'adozione di attività connessefacilita la disponibilità di fondigovernativi, e dunque attrae igiovani agricoltori; in secondo luogo esse vengonoviste come uno stimoloaziendale, poiché Rete ruraleha rilevato che la quasi totalitàdei giovani agricoltori italianinon ritiene di poter mandareavanti la propria impresaoccupandosi esclusivamente diagricoltura.
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Per sapere tutto sull’olio
La coltura dell’olivo è una realtà ancoradinamica e interessante. L’ Anga di Ca-labria, con l’obiettivo di completare eaggiornare la formazione dei giovaniimprenditori del settore, in collabora-zione con Confagricoltura, ha organiz-zato una serie di incontri di formazioneche hanno toccato i diversi aspetti col-turali, di marketing e tecnici legati all’o-livicoltura. «Il brand Calabria deve es-sere valorizzato di più e per fare ciò oc-corre maggiore fiducia e coesione, maanche consapevolezza delle proprie ca-pacità, elevabili all’infinito anche graziea quel pizzico di curiosità che ci spingeall’innovazione - dice il presidente deiregionale dei giovani imprenditori agri-coli, Raffaele M. Maiorano -. Da qui ilnostro workshop che, per la prima vol-ta nella storia della Confagricoltura Ca-labria, è stato itinerante e completo,aprendo le porte al meraviglioso mon-do della nostra olivicoltura regionale».Il primo appuntamento si è tenuto aStrongoli Marina in provincia di Croto-ne, presso l’Azienda Agricola RobertoCeraudo, per una lezione /degustazio-
ne. All’oleificio Torchia, nel catanzare-se, Alessandra Mazza ha mirato l’in-contro sulla meccanizzazione e sull’in-fluenza delle tecniche estrattive sullaqualità dell’olio. Grande attenzione alla potatura nellariunione di Cosenza, ma non solo: Ga-briella Martillotti ha organizzato ancheuna prova in campo che ha permesso divalutare le conoscenze in materia.Infine, a Vibo valentia, nell’AziendaAgricola Certomà Cosimo, AnnamariaCortose ha organizzato una giornatatutta dedicata agli innesti.denziata l’im-portanza dell’assaggio consapevole,delle tecniche di estrazione e della cor-retta conservazione del prodotto, sotto-lineando come ogni fase sia fondamen-tale all’ottenimento di un olio di altaqualità. A Cosenza, i ricercatori del Centro diRicerca per l’olivicoltura e l’industriaolearia (CRA-OLI) di Rende, hannoapprofondito le tecniche di potaturadell’olivo, l’importanza dell’analisi sen-soriale dell’olio extravergine d’oliva edelle tecniche di estrazione per ottene-re differenti profumi e sapori. L'olivo è senz'altro la pianta che megliorappresenta la nostra civiltà mediterra-nea, ma con la normale riproduzione,non si ottengono piante da coltivare.
CALABRIA
Anga Calabria: Alessandra Mazza,
(Catanzaro), Raffaele M. Maiorano,
(presidente regionale dell’associazione) e Gabriella Martillotti (Cosenza)
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L’ Anga d’Imperiapartecipa al progettoTourval, per promuovere l’entroterra con le sueaziende e i prodotti tipicilocali; l’ iniziativa è mirataallo sviluppo delle areerurali dell'entroterra e sipone come obiettivo ilpotenziamento di sinergiee collegamenti all'internodell'area transfrontaliera. Il turismo è stategico per lo sviluppo economico deiterritori interessati. Il progetto abbraccia un’ampia area, che parte dallaLiguria per proseguire nelBasso Piemonte e nelleLanghe, per arrivare fino in Francia. E l’agricoltura contribuisce,in maniera fondamentale,allo sviluppo economico ealla valorizzazione deiterritori. Tourval è un progettoambizioso che ha lo scopodi far riscoprire,valorizzandole, tutte quelleaziende di prodotti tipici dinicchia che, altrimenti,verrebbero dimenticate all’interno delle valli", dice ilvicepresidente dei giovanidi Confagricoltura,Cristina Armato, cheaggiunge:"In un periodo diausterità, è moltoimportante cooperare perfar conoscere i nostriprodotti, così come farrivivere un tempo passatoattraverso gli antichiattrezzi aziendali (minimuseo ), immergendosinei profumi dell’olioextravergine taggiasco,delle piante e dei fiori diSanremo."
IMPERIA
ProgettoTourval
A T T U A L I T À D A L L E I M P R E S E
MT-Energie Italia, azienda leadernella progettazione e realizza-
zione di impianti di biogas, ha parte-cipato alla manifestazione fieristicaBioenergy Italy per presentare nonsolo la tecnologia degli impianti dibiogas, ma anche il Biomethan, ossiail brevetto tecnologico per la realiz-zazione di impianti di biometano,utilizzato in Germania per enti pub-blici ed aziende private. Tale tecno-logia potrebbe essere applicata an-che qui in Italia, appena normato ilsettore, immettendo biometano nellarete del gas naturale portando note-voli benefici alla comunità, sia in ter-mini di sostenibilità ambientale, sia intermini di risparmio economico. MT-Energie continua la propria strada eproprio in questi giorni ha avviato i
lavori per la costruzione di due nuoviimpianti di biogas, uno a Villacidronel Medio Campidano (Sardegna) euno a Bagnoli di Sopra in provincia diPadova (Veneto), di 999 Kw ciascuno,che corrispondono al fabbisognoenergetico di circa 3.000 famiglie perogni impianto. Attualmente gli im-pianti costruiti da MT, equivalenti a ol-tre 20 Mw installati, permettono di co-prire il fabbisogno energetico di60.000 famiglie. A fine 2012, con gliimpianti attualmente in progettazio-ne, i Mw installati saranno 35 e po-tranno soddisfare le esigenze ener-getiche di una città di circa 105.000famiglie. “Un anno decisamente importanteper la nostra azienda, che è riuscitaad ottenere questo straordinario ri-
sultato in così poco tempo” – com-menta il Direttore Luigi Buson – gra-zie alla tecnologia proposta e all’effi-cienza dello staff italiano. Un raddop-pio che avviene ad appena quattroanni dalla costituzione dell’aziendae in un periodo in cui - aggiungeBuson – si attendono con particola-re interesse gli interventi legislativiitaliani in materia di biomasse e bio-carburanti’.
� M T -E N E R G IE IT A L IAA Bioenergy con il biometano
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In primo piano la Green EnergyCONSIGLIO NAZIONALE
Piero Gattonipresidente del Consorzio Italiano Biogas
con la base associativa e il territorio», haprecisato il presidente Anga. Numero-sissimi i giovani presenti, provenienti datutta Italia, che hanno apprezzato l’ini-ziativa e la precisa analisi effettuata daPiero Gattoni, presidente del ConsorzioItaliano Biogas. “E’ questa la miglioredimostrazione che i giovani credono nelfuturo del settore, intendono riaffermar-ne il valore all’interno del sistema eco-nomico italiano, come produttore di ci-bo, energia e attività a tutela dell’ambien-te”, ha concluso Motolese, sottolineandoil lavoro di tanti giovani che fanno im-presa nel settore, impegnandosi con pas-sione e competenza per contribuire all’innovazione a allo sviluppo del Paese.“La produzione di energia da fonti rin-novabili in agricoltura, è una scelta fon-damentale per garantire il mantenimen-to di un tessuto produttivo agricolo sulterritorio – ha spiegato Motolese -. Peravere un’agricoltura pluriattiva, che di-versifica il proprio reddito e che puòcontinuare a fornire tutela al paesaggio eall’ ambiente.
Che la green energy rappresenti il futurodella produzione di energia a livellomondiale è ormai un dato di fatto. Per-ciò, proprio in coincidenza con BioE-nergy, la manifestazione specializzatasulle rinnovabili, gli under 40 di Confa-
gricoltura hanno scelto Cremo-na come sede del consiglionazionale. “Dobbiamo dise-gnare il futuro delle nostreimprese. La produzione digreen energy è strettamentecorrelata alle aziende agri-cole ed ha ampie prospettive
di crescita”, ha detto il presi-dente Nicola Motolese aprendo i
lavori del consiglio, per la prima voltanella storia dell’Associazione itinerante.«Per avere un ancor più stretto contatto
L’ onorevole Angelo Santori, vicepre-sidente dei senior confederali, inoccasione del 33° soggiorno pensionatidi Torre Canne, ha annunciato di averpresentato una proposta di legge cheoffre la possibilità di incrementare ilmontante contributivo della pensione. “Si tratta di un problema concretoperchè le misure adottate dal GovernoMonti con l’obiettivo di razionalizzaree contenere la spesa pubblica, hannoreso le pensioni più lontane nel tempoe ridotte negli importi”, afferma eaggiunge:” Questo è l’obiettivo che miha spinto, proprio nell’ anno europeodedicato all’invecchiamento attivo ealla solidarietà tra le generazioni, aproporre questa iniziativa legislativache dà l’opportunità di aumentare ilproprio montante contributivo o,in alternativa, del coniuge, deifigli o dei nipoti, semplicementefacendo la spesa”. Il meccani-smo proget-tato daAngelo Santori è moltosemplice perchéprevede,esclusivamente su basevolontaria, lapossibilità unificare ipunti premio delle varie
Punti premio per far crescere le pensioni
UN GERIATRA MEDICO DI FAMIGLIA
DIETA MEDITERRANEA SALVA MEMORIA
La dieta mediterranea ha un effetto salva memoria lo dimostra uno studioPREDIMED (PREvencion con DIeta MEDiterranea), condotto su circa 4 5 0uomini e donne fra i 5 5 e gli 8 0 anni, tutti ad alto rischio cardiovascolare, dai
ricercatori dell’Università di Barcellona e pubblicato sul Journal Alzheimer
Deseases. Privarsi di cose buone non è salutare. Un bel bicchiere di vino
rosso, noci, olio extravergine,nocciole e caffè fanno addirittura bene alla
salute, mantenendo in forma
cervello e memoria,
riducendo il rischio di deficit
cognitivi e Alzheimer. Così, la
dieta mediterranea, iscritta
come patrimonio
immateriale dell’umanità
dell’Unesco, ora acquista
sempre più valore anche per i
suoi benefici sulla salute dei
senior.
Le persone con i capelli bianchi, gra-
zie anche alla crescita dell’età media
della popolazione, hanno bisogno di
uno specialista che prescriva i far-
maci adatti a convivere con le pato-
logie o con i problemi tipici dell’età.
I disturbi che si presentano andreb-
bero affrontati non singolarmente,
ma nel complesso, con un approccio
“globale” al problema, evitando di
prescrivere troppi medicinali. D’al-
tra parte la forte specializzazione
della medicina moderna può far per-
dere questo sguardo d' insieme,
anche perché spesso mancano figure
mediche che abbiano ancora la capa-
cità di vedere il paziente nella sua
complessità e non sotto l’aspetto
ultraspecialistico della singola
malattia. La soluzione potrebbe
essere il geriatra che, per i pazienti
senior, dovrebbe assumere la funzio-
ne di medico di famiglia, proprio
così come avviene per i bambini con
la scelta di un pediatra.
raccolte trasformandoli in “bollinipensione”. Così, fare la spesa alsupermercato, mettere benzina nellamacchina o utilizzare la carta dicredito per i propri acquisti,permetterà di ottenere, invece dipentole o lenzuola, “punti premio” utilia incrementare la pensione. “E’ unaconcreta operazione di collaborazionetra le generazioni – sostiene ilvicepresidente degli over 60confederali -. Ora è necessario chevenga sancita, per legge, questapossibilità in collaborazione con leaziende che fidelizzano la propriaclientela innescando così anche uncircuito virtuoso tra moneta elettroni-ca, azienda commerciale e cliente atutto vantaggio delle giovani
generazioni”. Ovviamente, si trattadi un piccolo, ma significativocontribu-to, che costituisce i unforte segnale: “La proposta che ho
presentato varrà anche per chi èancora in attività – conclude
Santori-, come lavoratoridipendenti e autonomi,compresi i coltivatoridiretti e gli imprenditoriagricoli a titoloprincipale”.
CERVELLO A PROVA DI ETÀSecondo un recente studiodell’Università di California, a SanFrancisco, riducendo i fattori dirischio come obesità, diabete,fumo e scarsa attività fisica, di soloil 25% si potrebbero prevenirecirca mezzo milione di casi didemenza senile negli USA. Per Art Kramer, professore dipsicologia e neuroscienze allaUniversità dell’Illinois, un eserciziofisico sostenuto potrebbe ridurreil rischio di demenza dal 30 al 40per cento, rispetto a chi pratica unbasso livelli di attività. Infatti, lepersone fisicamente attivetendono a mantenere migliorememoria degli inattivi. Elaborareaiuta l’ippocampo, la regione delcervello coinvolta nellaformazione della memoria. Con l'età, l’ ippocampo si restrin-ge, con conseguente perdita dimemoria: ecco che l’eserciziofisico, secondo la ricerca, puòinvertire questo processo.
OVER 60
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di Elisabetta Tufarelli
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ne, come si fa a pensare alla crescita,al rafforzamento della competitività,se il reddito attuale degli agricoltoriitaliani è inferiore a quello del2005?”.Il presidente degli dei senior, BrunoAllegretti, ha messo in evidenza ilruolo e l’impegno degli over ’60 perl’Organizzazione e ha ringraziato inumerosi dirigenti di Confagricoltu-ra intervenuti al soggiorno, il presi-dente di Federpuglia Bucci (presentein entrambi i turni), i presidenti delleprovince pugliesi e il presidentenazionale dell’Anga, Nicola Motole-se. Le attività collaterali del soggior-no, oltre all’importante centro terma-le dell’albergo Serena di Torre Canne(conosciuto anche come GrandHotel delle Terme), sono state nume-rose grazie all’ampia offerta cultura-le, storica e ambientale della Puglia.Fitto e apprezzato è stato il program-ma di escursioni che ha previsto visi-te guidate agli scavi di Egnazia, unodei più interessanti siti archeologicidella regione, le tipiche Masserie for-tificate e le chiese rupestri. Le gite aConversano, Polignano a mare,Ostuni, Martina Franca e Ruvo diPuglia hanno permesso agli ospiti diconoscere meglio la regione piùorientale d’Italia. Infine, un’interagiornata dedicata alla scoperta delprestigioso patrimonio artistico-monumentale di Lecce e della bellez-za di Gallipoli, città di vacanza, maanche sito di notevole importanzastorico-naturalistica.
Un affollato Soggiornoa Torre Canne
que volte il carico fiscale per gli agri-coltori, è necessario che il Governorifaccia i conti: riscoprire l'agricoltu-ra solo per tassarla è decisamentetroppo». Guidi si è anche soffermato sulla Pace ha messo ribadito che non è unproblema dell’agricoltura, ma di tuttoil Paese: “Quella della Pac, così comeproposta dalla Commissione Euro-pea, è una riforma anacronistica,poiché programma il futuro guar-dando al passato – ha ribadito -. Infi-
Bilancio positivo per il 33° Soggior-no nazionale dei pensionati di Con-fagricoltura al Grand Hotel Serena diTorre Canne. Fortissima l’affluenzanei due turni del consueto appunta-mento annuale, a dimostrazione del-l’apprezzamento degli over 60 diConfagricoltura per l’iniziativa, cheha permesso di coniugare perfetta-mente una piacevole vacanza con unincontro e un confronto sindacale, inpieno relax.Così, il presidente di ConfagricolturaMario Guidi ha voluto, con la suapresenza a Torre Canne, sottolinearel’importanza che hanno gli agricolto-ri con i capelli bianchi per l’Organiz-zazione: “Non mi piace il terminepensionati, preferisco chiamarlisenior”, ha detto e si è soffermato sul-le questioni di attualità del settore:blocco dei Tir, maltempo, caro-car-buranti. “Come se tutto ciò nonbastasse, è arrivata anche la nuovamazzata dell'Imu – ha sottolineato-.Voglio dire anche qui quello cheripeto continuamente: non è pensa-bile aumentare, in una notte, di cin-
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