Mondo Agricolo n.5

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ASSEMBLEA A TORRIMPIETRA • CONFAGRICOLTURA SULLE RETI SMART STREET • MECCANIZZAZIONE: TRINCIATO D’AUTORE RINNOVO CARICHE DELL’ ANGA NUOVA GUIDA AGRITURIST IMPRESA DONNA: UN ANNO DOPO IL TERREMOTO

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Il mensile di Confagricoltura

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ASSEMBLEA A TORRIMPIETRA • CONFAGRICOLTURA SULLE RETI • SMART STREET • MECCANIZZAZIONE: TRINCIATOD’AUTORE • RINNOVO CARICHE DELL’ ANGA • NUOVA GUIDA AGRITURIST• IMPRESA DONNA: UN ANNO DOPO IL TERREMOTO

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MAGGIO 2013| MONDO AGRICOLO | 3

Imu, un successo sul cammino verso la crescita

L’ ED I TOR IALE

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opo mesi di grandi incertezze e soluzioni, a volte anche inedite, alle emergenze del Paese (dalla nomina dei saggi al secondo mandato del Presidente della Repubblica) l’azione di Governo lascia intravedere la volontà di intraprendere con impegno la strada della ripresaeconomica. L’esigenza di uscire dallo stallo politico ed economico, da parte dei cittadini e dei rappresentati di tutte le categorie ed organizzazioni, è urgente ed è stata manifestata in piùcircostanze: in occasione delle ultime elezioni – il cui esito è lo specchio di un profondo bisogno di cambiamento - nelle manifestazioni di piazza, ma anche in quelle virtuali: mai prima d’orainfatti il web era stato un così potente veicolo di informazioni e strumento di orientamentodell’opinione pubblica.Il Paese è ancora in uno stato di sofferenza, ma il Governo Letta sembravolersi muovere celermente per ricreare delle condizioni di crescita. Non è un caso che il primoConsiglio dei Ministri sui temi economici abbia affrontato uno dei nodi cruciali di questa fasedella vita del Paese, la pressione fiscale, sulla cui assoluta priorità con tanta forza ed impegnoabbiamo richiamato costantemente l'attenzione. La decisione del Governo di sospendere il pagamento dell’Imu è per noi un grande risultato, un segnale importante, sia per ridareossigeno a famiglie e imprese, sia per cominciare a ricostruire quel senso di fiducia nelleistituzioni, progressivamente eroso in questi ultimi anni.Dopo i quattro maxidecreti varati inmateria fiscale dal precedente Governo, che avevano assestato un colpo durissimo alle aziende

e ai contribuenti, è arrivata finalmente una notizia positiva e rilevante per il mondoagricolo, di cui si comincia a riconoscere il potenziale e l’ “effetto volano” che può avere per il sistema economico. Il timore che la sospensione dell’Imunon coinvolgesse anche il settore agricolo è stato infatti scongiurato: il rinvio dell’impostariguarderà anche terreni e fabbricati rurali. Dal canto nostro, continueremo il lavoroincessante per la tutela delle imprese, per supportare la loro crescita e creare nuoveopportunità. Confortati dalle prime prese di posizione ed azioni del ministro Nunzia De Girolamo, alla quale abbiamo rivolto e ribadiamo i nostri ringraziamenti per l'attivitàche sta dimostrando di voler intraprendere per la tutela e la valorizzazione del mondo

agricolo. L'azione delle Istituzioni sarà, in questa fase più che mai, cruciale e determinante per la nostra ripartenza. Restando in materia fiscale, si pensi anche alla lotta all’evasione, che può avere un impatto notevole sull’erario e quindi sulle tasche dei contribuenti. Confidiamoin una volontà politica che si sta dimostrando convinta e concreta, consapevoli che saranno le verifiche economiche sulla copertura finanziaria ad incidere sull’effettiva realizzabilità dei provvedimenti legislativi.Quello che stiamo vivendo, lo sappiamo, è un periodo complesso e particolarmente difficile, ma non per questo privo di opportunità. Ciascuno di noi, anzi, è chiamato a garantire il suo contributo ed il suo impegno, con intensità ancora maggiore. «Non è perché le cose sono difficili che non osiamo farle, è perché non osiamo farle che diventanodifficili». Parole di Seneca che devono rappresentare un monito, un invito ad un agire che può realmente contribuire a cambiare ed orientare il futuro. Al quale non dobbiamo smetteredi guardare con la massima e più convinta fiducia possibile.

Mario Guidi

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Responsabile Pubblicità e MarketingCLAUDIO PIETRAFORTE

StampaTipolitografia EuroInterstampa

S O M M A R I O

L’EDITORIALEImu, un successo sul cammino verso la crescitaMario Guidi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

APERTURA DENTRO LA CRISIA Torrimpietra si programma il cambiamentoGaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

FOCUS ACADEMYNon sololobbyGabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10

Il sentiment

degli agricoltoriElisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15

Superareil bicameralismoElisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18

Cosa si muovenella societàGabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20

Il futuro della rappresentanzaElisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22

ATTUALITÀ TERRITORIOLe PMI agricolefanno reteGaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24

La furia del tornadoGaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26

PRIMO PIANO ASSICURAZIONINon solograndineFabio Tracagni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28

La polizza arrivasul territorioLuciano Nieto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30

«Proteggiamol’agricoltura»Claudio Pietraforte . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36

ZOOM MECCANIZZAZIONEIl trattore vince la crisiClaudio Pietraforte. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52

Trinciato d’autoreBarbara Mengozzi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54

Fienagione a 360 gradiBarbara Mengozzi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58

Rubriche

Notiziario Energia Biologico .......41

Mappamondo Spagna Eolico .......46

Organizzazione Assemblee .......63

Anga Rinnovo cariche .............67

Formazione E-learning ...........70

Over 60 Ruolo nonni ..............72

Agriturismo Facebook ...........78

Testata associata all’USPI

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http://twitter.com/#!/confagricoltura

MAGGIO 2013| MONDO AGRICOLO | 5

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6| MONDO AGRICOLO |MAGGIO 2013

La relazione di Guidi

all’assemblea 2012

ha avviato un percorso

di rinnovamento

che prosegue.

Il 12 giugno si tiene

il nuovo appuntamento

confederale

di Gaetano Menna

A P E R T U R A D E N T R O L A C R I S I

Il 12 giugno si tiene l’assembleadi Confagricoltura. Un anno do-po si torna a Torrimpietra (Ro-ma), presso l’agriturismo “Cor-te di Arenaro”. Quello vissuto èstato un anno turbolento, se-

gnato dalla crisi. Nel precedente ap-puntamento il presidente Mario Gui-di aveva indicato “cinque mosse perinnovare”: cambiamento di mentalità(siamo dalla parte delle imprese enon dello Stato); impegno capillaresul territorio; cambiamento della rap-presentanza; nuovo ruolo dei diri-

A Torrimpietrasi programmail cambiamento

Spineto del 12-13 maggio, Letta ha an-nunciato che, sul versante delle rifor-me costituzionali, il governo chiederàil parere dei cittadini attraverso Inter-net; un modo per testare le volontàdegli elettori su argomenti importantie decisivi per il futuro del Paese. Lasperanza per il popolo della rete èproprio quella che non si ripeta quan-to già successo con il governo Monti,capace di ignorare quasi tutte le ri-chieste che provenivano dai cittadini,come l’abolizione delle province, il ta-glio dei costi della politica e del nu-mero di parlamentari.Il nuovo governo, che vede assiemePD e PDL, sembra rispondere alle at-tese delle imprese agricole. Nel son-

genti (far crescere la professionalità);nuovo modo di lavorare (la piattafor-ma web, ne è un esempio). Da lì erapartito il giro d’Italia del presidente edel direttore generale Luigi Mastro-buono, per una condivisione della re-lazione che, di fatto, era un docu-mento programmatico. In questi 365giorni molte cose sono avvenute;dall’ attenzione crescente all’interna-zionalizzazione, alla costituzione diAgrinsieme, ai progetti realizzati dateam partecipati dalla struttura terri-toriale e che cambieranno ancor piùl’Organizzazione, aprendo a nuoviservizi ed iniziative per venire incon-tro alle diversificate esigenze dellabase associata; e ancora, dal rinnova-to sito, all’avvio della piattaformaweb come strumento di lavoro del-l’Organizzazione.A proposito di Internet, da un po’ ditempo si sta sperimentando sul sito diConfagricoltura (www.confagricoltu-ra.it) lo strumento del “sondaggio”,per avere il polso sul “sentiment” delleimprese. Certo i risultati che scaturi-scono vanno presi con le molle, e poinon tutti coloro che accedono al sitoconfederale sono agricoltori. Peròpossono emergere utili elementi di ri-flessione. D’altronde il sondaggio Web piace an-che al premier. Infatti, al termine delladue giorni di riunione informale deiministri presso l’abbazia toscana di

Enrico Letta

al convegno di Confagricoltura“Alimenta il PIL” del 12 febbraio 2013

6| MONDO AGRICOLO |MAGGIO 2013

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MAGGIO 2013| MONDO AGRICOLO |7

daggio avviato dal sito di Confagri-

coltura (chiuso il 19 marzo, cioè pri-

ma dell’affidamento dell’incarico a

Letta per Palazzo Chigi) era infatti

emerso che il 54% dei frequentatori

era a favore di un esecutivo di coali-

zione tra PD e PDL. Il 28% dei parte-

cipanti al sondaggio avrebbe voluto

invece un governo del Presidente

della Repubblica formato da tecnici,

il 14% un governo guidato da M5S e

Sono stati 365 giorni intensi:

dall’internazionalizzazione,

ad Agrinsieme, ai progetti

I ministri del governo Lettapresso l’abbazia di Spineto

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8| MONDO AGRICOLO |MAGGIO 2013

A P E R T U R A D E N T R O L A C R I S I

il 4% una coalizione tra PD e M5S. Èun segnale chiaro che si auspicavauna soluzione che desse stabilità alleimprese e che permettesse di avviarefinalmente le riforme. Enrico Letta, sembra comprendere lenecessità della società e dei settoriproduttivi; e nel suo discorso alla Ca-mera per la fiducia, ha sottolineatoesplicitamente: «Di solo risanamentol’Italia muore. Dopo più di un decen-nio senza crescita, le politiche per laripresa non possono più attendere.Semplicemente: non c’è più tempo…Senza crescita e coesione l’Italia è per-duta. Il Paese, invece, può farcela, maper farcela deve ripartire. E per ripar-tire, tutti devono essere motori di que-sta nuova energia positiva. L’architra-ve dell’Esecutivo sarà l’impegno a es-sere seri e credibili sul risanamento esulla tenuta dei conti pubblici».Ancora un sondaggio. Confagricoltu-ra ha chiesto di indicare quale – traquelli elencati – fosse il problema piùurgente da affrontare. Dopo i primigiorni, in cui la riforma elettorale

sembrava avere la prece-denza assoluta, la maggiorparte dei partecipanti al-l’indagine ha indicato la ri-duzione fiscale come prio-ritaria. Sono seguiti la rifor-ma elettorale, votata dal28%, poi gli incentivi e leagevolazioni alle imprese,votati dal 16%. Infine, è sta-ta attribuita la stessa impor-tanza alle misure per favori-re le assunzioni ed a quelleper la semplificazione, vota-te dal 12% dei partecipantial sondaggio. I visitatori delsito confederale hanno for-temente auspicato un alleg-gerimento fiscale, preziososulla via della ripresa e del-lo sviluppo. Sulla stessa lun-ghezza d’onda il neomini-

stro per le Politiche agricole NunziaDe Girolamo che, da subito, haespresso la propria contrarietà sullatassazione Imu dei terreni e dei fab-bricati strumentali per l’attività agri-cola. Nella conferenza stampa del 17maggio – indetta dopo l’approvazio-ne del decreto del governo di so-spensione del pagamento della rata

di giugno dell’imposta - ha dichiara-to: «Ho molta sensibilità verso questotema che rientrava nel mio program-ma elettorale. L’Imu sui fabbricatistrumentali è una patrimoniale ma-scherata…Questo è un ministero chepiù di altri ha bisogno di politica».In-tanto il 14 maggio in Confagricolturasi è tenuto un seminario sulle princi-pali novità fiscali, che hanno un for-te impatto sulle imprese, quali l’acca-tastamento dei fabbricati rurali, lanuova Tares e l’evoluzione normativaImu e si è evidenziato come la pres-sione fiscale freni la crescita. L’even-to è stato mandato in diretta strea-ming sulla web tv di Confagricolturaed ha registrato un elevato numerodi collegamenti. Segno che l’argo-mento è, come suol dirsi, di scottanteattualità. E il web si è rivelato ancora una vol-ta una virtuale agorà. Sempre più ver-de, analizzando la crescita degli ac-cessi del sito confederale. ���

Le risposte degli “internauti”:

il web si rivela una virtuale

agorà. Sempre più verde

Plauso di Confagricoltura alla decisione delgoverno di sospendere il pagamento della ra-ta di giugno dell’Imu per i terreni ed i fabbri-cati rurali. Da sempre l’Organizzazione è im-pegnata a contrastare una tassazione iniquaperché colpisce i beni strumentali indispen-sabili all’attività d’impresa. Attende ora l’abo-lizione dell’Imu agricola. Coglie positiva-

mente l’atteggiamento del governo e del ministro De Girolamo che si sono di-mostrati attenti, da subito, a questa problematica. Finalmente si comincia acomprendere che, per far ripartire le imprese agricole, bisogna alleggerire lapressione fiscale. Non va dimenticato che, nel 2012 l’aggravio, rispetto al get-tito Ici e Irpef 2011, è stato di circa 366 milioni di euro (tra l’altro ben al di so-pra dei 210 milioni individuati dall’Esecutivo). Una cifra insostenibile per unsettore sempre più in difficoltà, che crea pesanti problemi alla gestione azien-dale, con forti ostacoli alla crescita ed alla produttività. Per questo Confagri-coltura ha più volte sollecitato il governo ad intervenire con decisione sullamateria, a cominciare dalla restituzione dell’extragettito, in attuazione della“clausola di salvaguardia” prevista dalla legge. «Adesso – come ha detto PaoloDe Castro - bisogna intervenire sulla tassazione di società agricole di capitaliche il governo Monti aveva messo a bilancio e invece erano catastali».

n SODDISFAZIONE PER LA SOSPENSIONE DELL'IMU AGRICOLA

Il ministro per le PoliticheAgricole Nunzia De Girolamo

con il presidente della ComagriPaolo De Castro

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Da oggi un partner unico

per un’agricoltura

che guarda

sempre avanti

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10| MONDO AGRICOLO |MAGGIO 2013

Il presidente Guidi:

«La rappresentanza

delle imprese

deve cambiare e generare

fiducia e credibilità.

Con una classe dirigente

formata e preparata

che sia specchio

degli imprenditori»

di Gabriella Bechi

F O C U S A C A D E M Y

da tempo, a livello nazionale o locale,

sembra aver perso di fiducia e di cre-

dibilità.

“Questa riflessione è fisiologica – ha

spiegato Guidi - ogni volta che si in-

sediano un nuovo presidente e una

nuova giunta. Noi però ci siamo in-

crociati in una crisi finanziaria e po-

litica di portata inaudita, che ha col-

pito anche la nostra compagine as-

sociativa, modificandone comporta-

menti e interessi. E in qualche modo

siamo stati costretti a spingere l’ac-

celeratore.”

Da qui il dibattito, che quest’anno ha

La rappresentanza è anco-

ra all’altezza delle impre-

se? E qual è il ruolo dei

corpi intermedi in un

momento in cui l’antipo-

litica sembra attraversare

la nostra società? Se ne è discusso

nell’ultimo appuntamento dell’ Aca-

demy di Confagricoltura, il luogo a

volte fisico a volte virtuale, dove i di-

rigenti dell’Organizzazione si ritro-

vano per studiare e comprendere le

dinamiche della nostra società, civile

ed economica. La prima Academy fu

fatta a Taormina, nel marzo del 2012.

“Da allora - ha detto il presidente

Guidi introducendo i lavori - sono

cambiate tante cose, a cominciare dai

nostri interlocutori. Per questo abbia-

mo organizzato questo confronto,

che servirà a farci comprendere se

oggi il nostro ruolo è anco-

ra all’altezza dei tempi, se

siamo stati capaci di stare al

passo con la velocità del

cambiamento”.

In realtà Confagricoltura ha

cominciato a discutere di

questo argomento più di

anno fa. Perché forse prima

di altri ha voluto interro-

garsi sull’adeguatezza dei

modelli di rappresentanza

nei confronti delle impre-

se. Una rappresentanza che

Non sololobby

Il servizio fotograficodi Confagricoltura Academy è stato curato da Daniele Zerbo

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MAGGIO 2013| MONDO AGRICOLO |11

visto la Confederazione impegnata a

tutti i livelli in vari progetti, su ciò

che chiedono le aziende, socie o no.

Servizi o lobby? Entrambe le cose:

servizi sempre più diversificati e una

lobby più forte. “Ma i servizi sono es-

si stessi lobby - chiarisce il presiden-

te Guidi - . Servono a creare e mante-

nere una base solida, che poi la lobby

aiuta a crescere. Tutto questo lo deve

fare la classe dirigente, a tutti i livelli,

che oggi deve essere adeguata e pre-

parata a questo nuovo compito. Dob-

biamo diventare bravi dirigenti, alme-

no quanto siamo bravi imprenditori;

mazione – ha continuato il presidente

– e sono le Organizzazioni che devo-

no curare quella dei propri dirigenti.

Anche la base deve crescere, senza in-

terpretare l’incarico come trampolino

di lancio per fare altre cose. Bisogna

dare l’esempio di quale sia la vera vo-

cazione dell’Organizzazione. Se vo-

gliamo essere lo specchio delle neces-

sità dei nostri imprenditori, non dob-

biamo dimenticare che noi siamo gli

associati. Io per primo sono socio di

Confagricoltura”.

Con lo sguardo rivolto al futuro, l’A-

cademy di Confagricoltura ha richia-

dobbiamo essere professionalizzati,

senza che questo ruolo diventi per noi

una professione. Alla fine del manda-

to (ed è per questo che è stato voluto

il limite di due, con tutte le difficoltà di

ricambio che spesso ciò comporta) ci

deve essere la voglia di ritornare in

azienda” Oggi, però, non c’è più spa-

zio per l’improvvisazione. “Serve for-

«Essere professionalizzati

senza che il nostro ruolo

diventi una professione»

Mario Guidi

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12| MONDO AGRICOLO |MAGGIO 2013

FOCUS A C A D E M Y

mato l’attenzione su possibili innova-

zioni sul fronte istituzionale ed elet-

torale in particolare, finalizzate a ga-

rantire la massima efficienza del si-

stema politico, anche al fine di valo-

rizzare il ruolo dei corpi intermedi.

Gli interventi dei relatori e il dibatti-

to che ne è scaturito hanno dimo-

strato come oggi la rappresentanza

continui ad essere un prezioso trami-

te tra territorio, imprese, comunità

sociali ed ogni livello d'Istituzione

governativa.

“Sappiamo - ha detto il direttore ge-

nerale Luigi Mastrobuono - quanto il

settore primario sia fondamentale

per il nostro sistema economico e

quanto possa essere in grado fornire

un aiuto tangibile per uscire dalla cri-

si, a patto che venga dato nuovo slan-

cio al sistema agroalimentare nazio-

nale. Confagricoltura, in queste co-

me nelle prossime occasioni a cui sta

lavorando, vuole riflettere sulle spe-

cificità del suo ruolo, dialogando tan-

to al suo interno, quanto con gli in-

terlocutori esterni con cui si trova ad

operare. Il momento storico è parti-

colarmente delicato ed è bene riflet-

tere su strategie opportunamente ca-

librate e condivise, a tutto vantaggio

del miglioramento dell’associazioni-

smo economico”.

L’Academy ha rimarcato come le or-

ganizzazioni siano - al contrario dei

partiti e delle istituzioni territoriali

(con le Province sempre più margi-

nali, le Regioni in difficoltà finanzia-

rie e i Comuni bloccati dal patto di

stabilità) - un forte collante sociale,

con specificità uniche, che potranno

accrescere la loro incidenza nei pro-

cessi decisionali, in un percorso

orientato allo sviluppo, di settore e di

sistema.

Una rappresentanza, dunque, che sia

specchio degli interessi delle impre-

«L’associazionismo si rafforza

con dialogo costruttivo

e strategie condivise»

Come si pone la rappresentanza di fronte al “Movi-mento 5 Stelle”? Fabio Bistoncini, imprenditore

e esperto di relazione istituzionali, grande co-noscitore del sistema politico e della rappre-sentanza, invita a capire il contesto in cui èesploso il fenomeno, caratterizzato da alcunielementi che hanno investito tutti i sistemi a

capitalismo avanzato. Primo fra tutti, la se-colarizzazione della società, ovvero la perdita

di fede assoluta di fronte a qualsiasi fonte e l’ ac-quisizione della consapevolezza della capacità di

critica. Poi la “mediatizzazione”, che è uno forte strumentodi aggregazione, più di protesta che di proposta. E poi ancora, la “disinterme-diazione” e la conseguente moltiplicazione dei centri decisionali; l’incremen-to delle “arene di policy”; l’influenza crescente degli stakeholders; la maggiorecompetizione tra i gruppi d’interesse. In questo contesto i corpi sociali inter-medi sono entrati crisi in tutta Europa, ma la situazione in Italia è più dram-matica, perché la rappresentanza degli interessi finora è stata concentrata inpochi soggetti. Per avere successo nel futuro occorre avere obiettivi, strategie etattiche. Questo vale per tutti. A maggior ragione per le Organizzazioni di rap-presentanza, che hanno perso o smarrito la loro strada. La complessità è il pa-radigma dei prossimi anni. Quale sarà il futuro associativo? Il collateralismo èfinito; la competizione si fa sull’aggregazione degli interessi. L’interesse gene-rale esiste e va perseguito, ma non bisogna dimenticare che è frutto anche del-la mediazione tra interessi particolari. Questo è il momento di fornire una po-licy, non emendamenti. Vince chi propone contenuti, non chi ha relazioni piùforti; chi ha una strategia generale e un’attività a livello locale. Chi è capace distringere alleanze, anche con altri gruppi di interesse; di ascoltare e poi deci-dere, perché non è più tempo di mediazione. Chi si basa su una leadership col-tivata. Chi adotta un sistema di coerenza e trasparenza, ma soprattutto di “ac-countability”, ovvero di verifica del raggiungimento degli obiettivi. (G. B.)

n IL FENOMENO DEL “MOVIMENTO 5 STELLE”

se e non della rappresentanza stessa.

Che rappresenti categorie, interessi,

mercati. E sopratutto le imprese di

ogni dimensione, aiutandole tutte ad

evolvere e le più piccole a diventare

più forti. Senza avere paura di cam-

biare.

“Se la Wilkinson avesse continuato a

fare spade come nel ‘700 – ha para-

frasato Guidi - non sarebbe diventata

la grande multinazionale di coltelli e

rasoi di oggi. Dobbiamo recuperare

fiducia e credibilità o meglio genera-

re fiducia e credibilità. Cogliere il

messaggio di cambiamento che c’è

nel sistema, facendoci portatori di

una comunicazione positiva, usando

un linguaggio semplice, combattere

il “mito” della decrescita positiva. Rac-

contare la storia di un’agricoltura di-

versa”. ���

Luigi Mastrobuono

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Page 14: Mondo Agricolo n.5
Page 15: Mondo Agricolo n.5

Pagnoncelli ha presentato

l’indagine Ipsos sulle

percezioni degli associati.

Due imprese su tre

ritengono che il peggio

debba ancora arrivare,

malgrado la crisi duri

da circa cinque anni

di Elisabetta Tufarelli

F O C U S ACADEMY

che hanno gli associati e su questadobbiamo costruire la nostra politi-ca sindacale, anche se non sempre larealtà corrisponde alla percezione”.E da questo, con la barra puntata alnuovo scenario in cui operano i cor-pi intermedi e le associazioni, Con-fagricoltura è partita, esaminando, –attraverso una ricerca commissiona-ta a Ipsos sui propri associati – ilsentiment degli imprenditori agrico-li, le loro aspettative e la loro visio-ne del futuro.

L’Academy è statal'occasione per ri-flettere a 360° e inmaniera approfon-dita sulla situazionepolitica ed econo-

mica, ma non solo. I tempi e le dina-miche cambiano velocemente eConfagricoltura li deve seguire conaltrettanta immediatezza, come hasottolineato il presidente Mario Gui-di: “Per un’associazione di rappre-sentanza è importante la percezione

Il sentiment

degli agricoltori

MAGGIO 2013| MONDO AGRICOLO |15

Bussola del Seward Park

di New York

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L’indagine, presentata da Nando Pa-gnoncelli, ha descritto un campionedi impresa preoccupato, più del restodella popolazione, della crisi attuale.Infatti, ben due imprese su tre riten-gono che il peggio debbaancora arrivare, malgrado,come mette in evidenza Pa-gnoncelli, la crisi duri da cir-ca cinque anni. Se il 16%,una su sei delle imprese as-sociate intervistate, negli ul-timi due/tre anni, ha pensa-to all'ipotesi di una chiusuradell'attività (in particolare leimprese del sud, con un bas-so numero di dipendenti), il51% non ha mai avutopreoccupazioni di sorta e il33% non ha preso in consi-derazione questa ipotesi, an-che se ha avuto seri timori.Nei prossimi 12 mesi, poi, lepreoccupazioni diminuisco-no, l’ipotesi della chiusura siallontana ed è ritenuta «im-probabile» dal 77% del cam-pione, mentre il 13% la ritie-ne ancora «probabile». Lacrisi morde più forte il mon-do agricolo? Certo è chel’insoddisfazione per l’an-damento economico dellapropria attività è molto ele-vata: un quarto degli im-prenditori intervistati si di-chiara «per niente soddi-

sfatto», mentre il 41% si definisce «po-co soddisfatto». La ricerca sottolineacome questa situazione induca a se-guire strategie passive. L'84% delleaziende, infatti, non assumerà nuovidipendenti da qui a un anno. E, in ca-so di assunzione, intende affidarsi inprevalenza a contratti temporanei(solo l’1% si rivolgerà a quelli a tem-po indeterminato). Pagnoncelli os-serva che l’imprenditoria italiana ingenerale soffre di nanismo e, purconsapevole della necessità di fare si-stema, è in qualche modo frenata nelfare network. Colpisce il fatto che,nonostante la crisi, il 75% delle im-prese agricole – nemmeno quelle in

difficoltà – non prevede di attivareforme di aggregazione. Il mondoagro-alimentare ritiene che ci sia unoscarso interesse da parte del mondopolitico, istituzionale e dei media ver-so le imprese agricole (per ben il90% il livello di attenzione è scarso onullo) e anche i cittadini appaiono di-stanti. A proposito delle le associa-zioni di rappresentanza, il campioneritiene che, anche se non sono riusci-te a tutelare pienamente il settore, laloro importanza in futuro sarà co-stante o in crescita. Nel contempoquello agricolo è un mondo che sisente fortemente legato ai destinidell’Italia o dell’Europa che non pec-ca di localismo. A proposito dei limiti attuali e dellestrategie per il settore agricolo il son-daggio individua i limiti del Paesenella scarsa qualità della politica edella Pubblica Amministrazione (se-

condo il 63% degli intervi-stati). Problema valutatopersino più grave di fisco etassazione (61% del totale),che però diventano priori-tari se ci si riferisce al setto-re agro-alimentare (59%,mentre l’inadeguatezza del-la politica e PA sono indica-ti dal 48%). Al futuro gover-no si chiede nell’immedia-to una lotta alla contraffa-zione ed una riduzione del-la pressione fiscale, mentrenel medio termine c’è mag-giore enfasi sul credito e,nuovamente, sulla riduzio-ne delle tasse, per le fami-glie e per le imprese. Perquanto riguarda il propriosettore, poi, rispondendo aquale sia l’elemento su cuipuntare per uscire dalla cri-si risalta la forte attenzionealla qualità della produzio-ne espressa dal 63% degliintervistati, seguono la‘green economy’ e la creati-vità e l’innovazione conti-nua, si ritiene meno impor-tante puntare sui settori al-tamente tecnologici. ���

Il pessimismo induce a strategie

passive. Non ci si aggrega ,

non si investe, non si assume

16| MONDO AGRICOLO |MAGGIO 2013

Nando Pagnoncelli

Page 17: Mondo Agricolo n.5

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Page 18: Mondo Agricolo n.5

18| MONDO AGRICOLO |MAGGIO 2013

Dice il prof D’Alimonte:

«Non basta fare la riforma

del sistema elettorale;

bisogna pensare

ad un nuovo modello

di governo»

di Elisabetta Tufarelli

F O C U S A C A D E M Y

Superareil bicameralismo

Ci sono riforme ineludibili.Come quella di dare al Pae-se un sistema di regole chepermettano di votare conla ragionevole aspettativache dalle urne esca una

maggioranza in grado di governare”.Lo ha sottolineato il professor Rober-to D’Alimonte, docente di “Sistemapolitico italiano” presso l’UniversitàGuido Carli-LUISS di Roma, nel suointervento all’Academy di Confagri-coltura, che ha analizzato i movi-menti della società italiana e le possi-bili risposte della politica. Per il pro-fessor D’Alimonte non basta fare lariforma del sistema elettorale; piutto-

Roberto D’Alimonte

docente di “SistemaPolitico Italiano” presso la Luiss

Page 19: Mondo Agricolo n.5

cia – osserva –. Abbiamo bisogno diun sistema elettorale, qualunque essosia, per una Camera sola”. Il superamento del bicameralismo,dunque, è prioritario per avere un as-setto istituzionale che dia, dopo laconsultazione elettorale, la certezzadi avere un governo subito. E quale si-stema elettorale adottare? Il profes-sor D’Alimonte fa tre ipotesi: il mo-dello francese dei collegi uninomina-li a due turni con l’elezione direttadel Presidente ella Repubblica; quel-lo italiano, utilizzato per Comuni, Pro-vince e Regioni, con l’elezione diret-ta del capo dell’Esecutivo e il premiodi maggioranza; ma anche l’attuale“porcellum” (dopo l’abolizione delSenato) con il doppio turno e il votodi preferenza.“Qualunque soluzione va bene –conclude – ma è arrivato il momentodi decidere”. ���

«Dopo il voto bisogna

avere la certezza di dare

subito un governo al Paese»

sto bisogna pensare a un nuovo mo-dello di governo. Dal risultato eletto-rale, infatti, giunto alla politica unaforte richiesta di cambiamento, cheva accolta. Le elezioni che hanno dato vita all’at-tuale Parlamento sono state le più‘volatili’ della storia della Repubblicaitaliana, dal 1948 ad oggi, perché piùdi un elettore su due ha modificato ilproprio voto. Secondo l’analisi delprofessore e del Centro Italiano StudiElettorali, comparando 279 elezioni,in 16 Paesi, nell’arco di tempo com-preso tra il 1945 e il 2013, quelle ita-liane sono il terzo caso più elevato dicambiamento elettorale, dopo quellodelle elezioni in Grecia nel 2012 e inSpagna nel 1982. Prima d’ora, questa‘volatilità’ , in Italia, si era manifestata,non a questi livelli, solo nel 1948 enel 1994. Di fronte a questo risultato, la riforma

del sistema elettorale diventa la prio-rità. “Non si può tornare a votare conquesto sistema, che non demonizzo –spiega il professore -. Il ‘porcellum’ hadei difetti, anche tecnici, ma il princi-pio del premio di maggioranza non èsbagliato di per sé; quello che non vaè utilizzare questo sistema elettoraleavendo due Camere che danno la fi-ducia al Governo. Neppure se venis-se introdotto il premio nazionale alSenato come era nel progetto origi-nale del 2005”. Quindi: “La prima riforma da fare èl’abolizione del Senato o, almeno, lasua trasformazione in una Cameradelle autonomie che non dà la fidu-

Page 20: Mondo Agricolo n.5

20| MONDO AGRICOLO |MAGGIO 2013

Dibattito con gli opinionisti

Giuliano Ferrara

e Antonio Polito

per comprendere

come sta cambiando

il Paese e come

deve mutare la politica

di Gabriella Bechi

F O C U S A C A D E M Y

to ai poteri pubblici . Riduzione delle

tasse, credito, misure e provvedimenti

di ogni genere, ma pochi per esempio

sfruttano realmente le opportunità

del mercato del lavoro. L’economia o

riparte da sé, o non riparte. Potremo

fare qualunque governo, ma se non ri-

cominciamo a fare figli, a riaccultu-

rarci, se non capiamo che certi con-

sumi non hanno più senso, se non ci

decidiamo ad affrontare la crisi socia-

le, che è anche necessaria, non risol-

veremo niente. La vera rivoluzione la

deve fare la società italiana”.

Cosa è cambiato veramente in Italia

negli ultimi vent’anni? Non ha dubbi

Antonio Polito: “La vera novità è l’im-

poverimento e Grillo è il frutto matu-

ro di questo cambiamento. Meno la-

voro, meno energia, meno materiale.

Impoverimento della società italiana,

ma impoverimento solidale, cioè più

poveri e più uguali”.

Nessun Paese ha vissuto, come noi,

quindici anni di stagnazione e cinque

Cosa si muove

nella società

Cosa si è mosso nella società

italiana? E quali sono le

possibili risposte della poli-

tica? Ne hanno parlato al-

l’Academy di Confagricol-

tura due firme importanti

del nostro giornalismo, Giuliano Fer-

rara, direttore de ‘Il Foglio’ e Antonio

Polito, editorialista del ‘Corriere della

Sera’, insieme a Nicola Porro, vicedi-

rettore de ‘Il Giornale’, che ha mode-

rato i lavori della giornata.

Due, a parere di Ferrara, i fenomeni

che stanno percorrendo nel profondo

la nostra società: la scuola ha cessato

di educare le generazioni (la televisio-

ne ha alfabetizzato, ma il web ha dise-

ducato) e non si fanno più figli. E sen-

za figli il senso del futuro e di appar-

tenenza diventa molto astratto e di-

sincarnato. Due dati che rendono

complicata la crisi europea e in parti-

colare quella italiana, perché altri Pae-

si, come la Francia, sono riusciti a in-

vertire la tendenza.

“Il nostro problema più profondo è

questo – ha detto Giuliano Ferrara - .

Quello più ravvicinato è che avevamo

un sistema politico che non ha retto,

percorso da ogni forma di decompo-

sizione corruttiva del tessuto istituzio-

nale, su cui si è innestato il progetto di

distruzione e ricostruzione attraverso

la magistratura e il suo potere di sup-

plenza. Invece di uno stato di diritto

che sradica la corruzione, abbiamo

avuto la corruzione dello stato di di-

ritto, fenomeno decisivo degli ultimi

venticinque anni. Tutto si è incastrato

intorno a questa pregiudiziale, senza

la quale non si comprendono i feno-

meni politici degli ultimi anni. Il siste-

ma rifiuta l’outsider, ma anche l’insi-

der. Quando è arrivato Monti non c’è

stata la solidarietà e l’appoggio né dei

poteri forti, né della base sociale. Il

presidente del Consiglio è stato lascia-

to solo a fare il “lavoro sporco’, come

intervenire sul mercato del lavoro e

sulle pensioni”.

Ma secondo il direttore de ‘Il Foglio’,

in questo contesto c’è stato uno spar-

tiacque: il discorso di Napolitano alle

Camere. Non solo per quanto riguarda

il duro rimprovero ai partiti per non

essere riusciti a fare un governo, ed al

tempo stesso a chi attaccava i partiti.

Ma soprattutto per il richiamo alle for-

ze sociali a fare il loro mestiere.

Chiede Ferrara: “Cosa stanno facendo

le imprese italiane? Siamo sicuri che

non ci sia assenteismo da parte di una

parte dell’imprenditoria italiana di

fronte ai doveri di sviluppo del Paese?

Tutti chiedono tutto, sempre e soltan-

Page 21: Mondo Agricolo n.5

MAGGIO 2013| MONDO AGRICOLO |21

di recessione. Anche quelli che hanno

avuto delle recessioni più dure della

nostra, come la Gran Bretagna o gli

Stati Uniti, siccome negli anni prece-

denti crescevano a ritmi sostenuti,

non hanno pagato le nostre conse-

guenze.

“L’impoverimento relativo del nostro

Paese è drammatico – ha detto Polito.

Quando usciremo dalla crisi, e non è

cosa immediata, avremo perso il 7%

del Pil e questo riporterà i nostri red-

diti alla metà degli anni’90. Abbiamo

fatto un grande balzo all’indietro. E

questo ha risvolti sociali molto impor-

tanti. Il fenomeno dei 2 milioni di

‘neet’ (not in education, not in em-

ployment, not in training), ragazzi che

non studiano, non lavorano e non si

dalla crisi che, come dice l’ideogram-

ma cinese vuol dire anche trasforma-

zione. Alla stagnazione si è accompa-

gnata la crisi della democrazia rappre-

sentativa. Le istituzioni non sono più

in grado di produrre effetti. Sono qua-

si tre anni che non abbiamo un gover-

no espresso dagli elettori. Questo è il

segno inequivocabile della crisi della

democrazia rappresentativa, che Gril-

lo si propone di sostituire la democra-

zia del pubblico (piazza, gruppi di

pressione)”.

Un fenomeno, quello di Grillo, che

Ferrara definisce grottesco, fondato

sull’equivoco della rete (quelli che

hanno votato alle primarie Rodotà co-

me presidente della Repubblica si è

scoperto erano poco più di 4.000!), a

bassissimo contenuto ideologico (e

per questo imparagonabile con il mo-

vimento della Lega), senza un proget-

to politico o sociale. Un movimento

trasversale, che ha messo insieme per-

sone con culture e idee opposte (ed è

per questo che non può fare coalizio-

ni, altrimenti si spacca); che grazie al

collegio uninominale, ha mandato in

Parlamento degli sconosciuti (che si

distinguono per la loro ignoranza).

A proposito del governo Letta, che

proprio nel giorno dell’Academy ha

ricevuto l’incarico dal presidente del-

la Repubblica di formare il governo,

Ferrara dice: “Se fanno sul serio si ve-

drà subito. L’appello lanciato da Napo-

litano non era perché facessero un’in-

tesa qualunque essa fosse. Se avvie-

ranno un programma di tipo riforma-

torio, un principio di riscatto non è

impossibile. Se invece cominceranno

a dividere il salame a fette per accon-

tentare tutti, il rischio che in autunno

l’Italia passi i suoi guai c’è”.

Un po’ più pessimista Antonio Polito.

“Dobbiamo darci due - tre anni tempo

per cambiare. L’Italia non può vivere

sul nulla per troppo tempo. Ci sono al-

cune cose che questo governo deve

fare subito, a cominciare dalla riforma

costituzionale. Ma per far ripartire il

Paese non c’è altro modo che abbas-

sare le tasse. E questo richiede neces-

sariamente un grosso intervento di ri-

duzione della spesa pubblica”. ���

formano, è la vera emergenza del Pae-

se. Non la percentuale di disoccupa-

zione giovanile, che pure è un dato

elevato, ma comunque congiunturale.

Mentre quello dei ‘neet’ è un dato

strutturale intimamente legato all’in-

dice di ereditarietà attesa: cresce con

un patrimonio familiare elevato e con

una natalità bassa. Più risparmi ci sono

in una famiglia e meno figli ci sono,

più è probabile che ci siano dei neet”.

Questo sta a significare che non si de-

vono sempre attribuire a fattori eco-

nomici comportamenti che invece so-

no attribuibili a fattori sociali. “ In que-

sti venti anni – ha spiegato il giornali-

sta - si è ridotto il risparmio delle fa-

miglie, si è ridotta l’attitudine a con-

sumare, a fare figli , a scommettere sul-

la loro educazione, sul futuro. L’italia-

no si sta rattrappendo. Diventiamo

sempre più piccoli, più vecchi, spen-

diamo sempre di più per nostra salu-

te. Questo è il vero significato della

stagnazione, che è cosa ben diversa

«Per far ripartire il Paese

non c’è altro modo

che abbassare le tasse»

Roberto D’Alimonte

docente di “SistemaPolitico Italiano” presso la Luiss

Page 22: Mondo Agricolo n.5

22| MONDO AGRICOLO |MAGGIO 2013

Tavola rotonda

con i vertici delle

varie Organizzazioni

a cui è stato chiesto:

tutelare categorie,

interessi o mercati?

di Elisabetta Tufarelli

F O C U S A C A D E M Y

Il futuro dellarappresentanza

da sinistra: Roscioli, Guidi,Porro, Regina e Gardini

coltura, in occasione della

Tavola rotonda, moderata

dal vice direttore de Il Gior-

nale, Nicola Porro, “Rappre-

sentare categorie, interessi

o mercati? Il futuro delle

Confederazioni”, all’interno

dei lavori dell’Academy di

Confagricoltura.

I leader delle Organizzazio-

ni professionali hanno esa-

minato l’evoluzione dei si-

stemi di rappresentanza, te-

nendo presente che pro-

prio la rappresentanza è l’u-

nico collegamento tra terri-

torio, imprese, comunità so-

ciali e qualunque forma di

governo e che, al contrario

dei partiti e delle istituzio-

ni, rimane il ponte tra la so-

cietà e gli interessi generali

del Paese. Da ciò, evidente-

mente, la necessità di pen-

sare, in modo decisivo, al ri-

posizionamento dei sogget-

ti della rappresentanza. L’I-

talia ha un costo del lavoro

tra i più alti in Europa, con i

salari più bassi. Non riesce a

modernizzare il proprio si-

stema istituzionale. Impiega

anni per promulgare leggi

già vecchie. Ha una pubbli-

ca amministrazione incapa-

ce di rispettare perfino i

“Non siamo ras-

segnati alle

mille contrad-

dizioni dell’I-

talia. Occorre

attivare un

rinnovamento profondo

per cambiare la tempesta

che ha travolto la politica

tradizionale”. Questa, in sin-

tesi, la posizione espressa

da Aurelio Regina vice pre-

sidente Confindustria, Mau-

rizio Gardini presidente

Confcooperative, Giuseppe

Roscioli presidente Conf-

commercio Roma e Mario

Guidi presidente Confagri-

Page 23: Mondo Agricolo n.5

MAGGIO 2013| MONDO AGRICOLO |23

contratti sottoscritti. Ha bi-

sogno di una stretta su mo-

ralizzazione, diritti e doveri.

Queste per Confindustria,

Confcommercio, Confcoo-

perative e Confagricoltura

le principali problematiche

del Paese.

La politica è in crisi, la gen-

te pensa di non essere suf-

ficientemente rappresenta-

ta dalle istituzioni e c’è sta-

to in generale un impoveri-

mento della classe dirigen-

te.” I corpi intermedi saran-

no più utili di venti anni

fa– ha detto Aurelio Regina-

se sapranno interpretare il

cambiamento della nostra

economia e della nostra so-

cietà”. Per il vicepresiden-

te di Confindustria oggi la

priorità è l’Italia: “Quello

che va bene per il Paese an-

drà bene anche per le im-

prese, a cui tocca esercita-

re un ruolo nelle politiche

economiche e sociali. L’ar-

roccamento corporativisti-

co non ha futuro. Servono

misure incisive e immedia-

te, come avevamo indicato

nel nostro ‘Manifesto per

l’Italia’”.

“Gli italiani si stanno sen-

tendo più poveri, più vec-

chi, più sfiduciati e senza

prospettive. Occorre uno

scatto d’orgoglio per riscri-

vere i connotati del Paese”.

Lo ha messo in evidenza

Maurizio Gardini, presiden-

te Confcooperative, che ha

aggiunto: “I corpi interme-

di sono fondamentali se

sanno interpretare il conte-

sto e le necessità delle

aziende. E’ necessario ac-

compagnare le imprese,

proporre riforme per libe-

rare risorse: oggi se abbia-

mo la metà del mercato na-

zionale siamo fuori. Occor-

re contestualizzare insie-

me i problemi, perché noi

imprenditori non ci rasse-

gniamo ad una ‘decrescita

felice”.

Concorda Giuseppe Ro-

scioli, presidente di Conf-

commercio Roma, che si

sofferma sull’evoluzione

dei sistemi di rappresen-

tanza che devono essere

più coordinati: “Chi dà oc-

cupazione se non le impre-

se? Chi fa aumentare il Pil?

Le imprese – ha osservato-

hanno una grande respon-

sabilità e il nostro compito

è aiutarle a crescere e

informarle sulle prospetti-

ve di mercato”. A proposi-

to dell’esperienza di Rete

Imprese Italia, a parere di

Roscioli, si tratta di una for-

ma di rappresentanza che

racchiude più comparti

per essere più rispondenti

alle esigenze di oggi. ���

Page 24: Mondo Agricolo n.5

24 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2013

Convegno di Federimpresa

sull’agronetwork.Approfonditi gli aspetti

civilistici e fiscali

ed il programmaconfederale. Sarannoavviati otto nuovi progetti

entro l’estate

AT T U A L I TÀ T E R R I T O R I O

raggruppa le imprese agri-

cole a conduzione familiare

aderenti a Confagricoltura e

che ha promosso a Bentivo-

glio (Bologna) il convegno

nazionale “Fare reti: nuove

strategie d’impresa”.

«Le reti che si caratterizza-

no per non avere limiti spa-

ziali e confini operativi po-

tendo essere anche inter-

settoriali, rappresentano –

ha sottolineato Ezio Veggia,

vicepresidente di Confagri-

coltura con delega sulla

materia – un’opportunità

strategica per sostenere e

sviluppare processi di col-

laborazione fra aziende,

agricole e non, e consegui-

re obiettivi di sviluppo che

non sarebbero raggiungibi-

li operando da soli».

Il contratto di rete è una

nuova forma giuridica nata

nel 2009. Gli interventi dei

consulenti tecnici (Maria

Cristina d’Arienzo e Anto-

nio Vincenzi) e le case history (di De-

bora Franceschini, Susanna Carocca,

Gelasio Gaetani d’Aragona, Antonio

Cesarini) ne hanno evidenziato alcu-

ne caratteristiche: reciproca indipen-

denza delle imprese; rapporti di filie-

ra tendenzialmente più stabili; flessi-

bilità delle relazioni che vengono a

costituirsi tra aziende (dalla mera col-

laborazione, alla presenza di un’im-

presa leader, all’integrazio-

ne); nessuna finalità anti-

concorrenziale; più valore

alla forza delle idee.

Nel corso del convegno è

intervenuto anche il diret-

tore di Confagricoltura Ve-

rona Luigi Bassani, che ha il-

lustrato il nuovo program-

ma avviato dalla Confede-

razione, di cui è capofila,

per assistere le aziende as-

sociate nel “fare reti”. Si par-

te subito con la formazione

di personale specializzato

dell’Organizzazione che

coadiuverà il territorio nel-

Le PMI agricole fanno rete

di Gaetano Menna

«Le imprese agrico-

le, ancor più

quelle a condu-

zione familiare,

hanno bisogno di

rinnovarsi, di tro-

vare nuove modalità operative e sboc-

chi produttivi. Possono inserirsi in

nuove relazioni di gruppo, superando

le difficoltà individuali. Il modello del-

la rete è perfettamente congeniale an-

che alle piccole e medie imprese». Lo

ha detto Roberto Poggioni, presidente

di Federimpresa, la Federazione che

Roberto Poggioni

Page 25: Mondo Agricolo n.5

MAGGIO 2013 | MONDO AGRICOLO | 25

la concretizzazione dei progetti in-

ter-aziendali, nella sottoscrizione dei

contratti tra le varie realtà aderenti e

negli aspetti operativi (v. pag. 70,ndr). Confagricoltura prevede che

vengano avviati otto nuovi progetti

di rete prima dell’estate.

Le conclusioni sono state del presi-

dente Mario Guidi (intervenuto ai la-

vori assieme al presidente di Federe-

milia Guglielmo Garagnani ed al di-

rettore generale Luigi Mastrobuono).

«In agricoltura – ha ricordato Guidi -

abbiamo già un modello di aggrega-

zione delle imprese, attraverso le or-

ganizzazioni di produttori e le coo-

perative a cui le aziende delegano la

gestione del prodotto. Ma, come è

stato sottolineato nel convegno di

Federimpresa, il modello della rete è

molto più agile e flessibile; permette

di condividere informazioni, attività

produttive, economie di scala, pro-

getti di filiera, intersettoriali, di inter-

nazionalizzazione». «Come Organiz-

zazione siamo pienamente consape-

voli che occorre lavorare in maniera

diversa – ha concluso -. Le imprese

agricole sono più avanti di quanto si

creda e sono pronte a investire in

progetti di crescita.

Ne va del loro futuro». ���

Poggioni: «Le imprese familiari

hanno bisogno di rinnovarsi,

di individuare nuovi approcci»

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Page 26: Mondo Agricolo n.5

26| MONDO AGRICOLO |MAGGIO 2013

Il presidente Guidi

visita in Emilia

le aziende devastate dalle trombe d’aria

del 2 e 3 maggio. Danni per oltre 30 milioni di euro

alle strutture. Preoccupano anche le frane

di Gaetano Menna

AT T U A L I TÀ T E R R I T O R I O

«C’è un’emergenzaterritorio che non èpiù neanche emer-genza, perché èstrutturale, che nonpuò più essere ri-

mandata. Errani in Emilia ha propo-sto un piano di riassesto decennaledel territorio. Finalmente sento par-lare di interventi a lunga scadenza, aldi là del contingente. Quella dellamessa in sicurezza e della manuten-zione del territorio è una cambialeche il Paese deve cominciare a pa-gare». Lo ha detto il presidente diConfagricoltura Mario Guidi nel cor-so delle visite – con il presidente di

Confagricoltura Emilia Gu-glielmo Garagnani e diConfagricoltura BolognaGianni Tosi - alla societàagricola “Albo srl” dei fra-telli Gianluca ed AlbertoPettazzoni a San Pietro inCasale (che ha subito dan-ni per circa 4 milioni di eu-ro) e all’impresa familiaredi Loris Sarti e Loretta Gillicoadiuvati dal figlio Chri-stian ad Argelato, in pro-vincia di Bologna, che so-no state devastate dalla ca-lamità. In Emilia, si sonoavuti danni complessivi

per oltre 30 milioni di euro a fabbri-cati e strutture, per non parlare poidelle perdite in colture e raccolti. Assieme alla furia tremenda della na-tura, le violente grandinate, i danniindiretti per gli eccessi di pioggiache, in una zona martoriata dal ter-remoto, tra Bologna, Modena e Fer-rara, ha aggiunto criticità su criti-cità. «Ho visto danni incalcolabili,con ripercussioni drammatiche, pro-vocati da questi eccezionali eventicalamitosi che hanno devastato ilterritorio e le attività produttive –ha commentato Guidi - . Ma questo,come il terremoto, è un fenomenoimprevedibile, sconvolgente, la veraemergenza che adesso richiede ri-sposte adeguate ed immediate». Co-me ha ricordato Guidi, c’è anche l’e-mergenza annunciata quella, dellefrane e degli smottamenti. In EmiliaRomagna si calcolano 30 mila frane

La furia del tornado

Da sinistra:

Guidi, Garagnani,Tosi e Pettazzoni

Page 27: Mondo Agricolo n.5

MAGGIO 2013| MONDO AGRICOLO |27

le, di portata enorme, che non fa qua-si più notizia, se non quando gli even-ti calamitosi divengono particolar-mente drammatici e luttuosi, come inprovincia di Salerno, a Sarno, nel1998, dove l'alluvione e la frana coin-volsero un centro abitato esi contarono 160 vittime. Ci chiediamo: cosa si è fattoin questi 15 anni per farfronte a tutto ciò? «Voglioportare all’attenzione delPresidente del ConsiglioLetta e del ministro del-l’Ambiente Orlando la que-stione del dissesto idrogeo-logico e del degrado am-bientale, acuita dai cambia-menti climatici – ha con-cluso il presidente confede-rale -. Certo non si possonoprevedere interventi ecce-zionali di messa in sicurez-

za di un territorio di cosìvasta portata, tutti e subi-to; cominciare a farli peròcon un piano definito misembra assolutamente in-differibile». «Appoggiamo con forza –ha dichiarato, dal cantosuo, Guglielmo Garagnani -la richiesta fatta dall' asses-sore regionale Gazzolo algoverno di un piano decen-nale di messa in sicurezza emanutenzione del territo-rio e, con altrettanta forza emotivazione, ci candidiamooggi, in rappresentanza delmondo agricolo associatoad essere l'attore coprota-gonista nella fattiva realiz-zazione di questo piano. Inquesto modo si innescheràun circolo virtuoso econo-mico per la custodia e laconservazione del suolo adopera degli agricoltori. Perla prima volta infatti si af-fronta il tema della neces-sità di un'azione costante dimanutenzione da svolgersisoprattutto nelle aree piùfragili quali quelle montane

e collinari. E i nostri agricoltori sonopronti ad attivarsi in azioni quali la si-stemazione del reticolo di scolo, lapiantumazione e manutenzione deiboschi ed il mantenimento della via-bilità rurale». ���

in vent’anni, ovvero circa 1500 franeall’anno. In pochi mesi, per la situa-zione di maltempo si è avuta una se-rie di eventi che superano la mediache già di per sé è impressionante.C’è una provincia come Parma cheè devastata dai fenomeni franosi.Vengono a valle terreni agricoli, vi-gneti. Si stima che in Emilia Romagna circa90 mila edifici siano stati costruiti suaccumuli di frane. Non si può convi-vere con migliaia di frane all’anno edanni incalcolabili. Duecento milionidi euro solo per i fenomeni più re-centi. Ma non è un problema soloemiliano-romagnolo, bensì naziona-

Loris Sarti e Loretta Gilli

«La messa in sicurezza

e la manutenzione del territorio

è una cambiale da pagare»

Page 28: Mondo Agricolo n.5

28| MONDO AGRICOLO |MAGGIO 2013

Tra le novità

della campagna 2013

l’esclusione dalla

contribuzione pubblica

delle polizze monorischio.

Si punta ad una maggiore

diffusione dello strumento

assicurativo su tutto

il territorio nazionale

di Fabio Tracagni

P R I M O P I A N O ASS I CURAZ I ON I

Fino a ieri si parlava di assi-curazione “grandine”. Conquesto termine si indica-vano tutte le polizze cheservivano a coprire le col-ture soprattutto dai danni

causati dalle grandinate. Probabilmen-te questa terminologia andrà lenta-mente a scomparire. Con quest’anno,infatti, le coperture dalla grandine nonpossono essere fatte se non accompa-gnate da altri rischi atmosferici. E’ que-sta una delle novità, forse la principale,introdotte dal decreto ministeriale chestabilisce condizioni e modalità perl’ammissione delle polizze assicurati-ve alle agevolazioni comunitarie e na-zionali per il 2013. In effetti il ministero, nella compila-zione delle regole per quest’anno, ha

voluto affrontare e cercare di risolverealcune importanti problematiche, checaratterizzano il settore delle assicura-zioni agevolate, come quello di daremaggiore diffusione allo strumento as-sicurativo su tutto il territorio naziona-le (l’80% del valore assicurato è oggi al-locato nelle sole regioni del Nord) e diampliare il numero e le quantità dellecolture assicurate (moltissimi sono iprodotti che oggi non vengono assicu-rati o lo sono, come i seminativi, in per-centuali molto basse).Si punta poi amigliorare la distribuzione delle risor-se pubbliche a disposizione, con uncontenimento della spesa nell’ambitodel budget ad oggi disponibile, (che èpurtroppo limitato), a dare priorità al-l’innovazione delle tipologie contrat-tuali, per andare verso coperture assi-

Grandinenon più solaGrandinenon più sola

Page 29: Mondo Agricolo n.5

MAGGIO 2013| MONDO AGRICOLO |29

curative di tipo “aziendale”(come d'al-tra parte raccomandato a livello comu-nitario), per arrivare, possibilmentenel 2014, alla polizza sul reddito del-l’impresa agricola. Per arrivare a supe-rare alcune criticità contingenti delmercato assicurativo riguardanti gliaspetti riassicurativi dei contratti a co-pertura di specifici eventi, prevedendoun intervento riassicurativo diretto diIsmea sui rischi catastrofali come il ge-lo, la siccità e l’alluvione, che hannodifficoltà a trovare una copertura sulmercato internazionale della riassicu-razione.Nel particolare, vediamo quali sono leprincipali novità. La prima, è la più im-portante: l’esclusione dalla contribu-zione pubblica delle polizze monori-schio, che oggi rappresentano circa il51% come numero di certificati ed il31% dei premi, prevedendo l’ammissi-bilità agli aiuti solamente alle pluriri-schio (con due o più eventi) e allemultirischio sulle rese. In tale ambito èstata prevista anche un’importante ri-modulazione delle aliquote contribu-tive (fino all’anno scorso erano pertutti all’80%): per i contratti pluriri-schio con almeno due eventi (adesempio grandine e vento, ma non ènecessariamente obbligatorio questoabbinamento) la copertura contributi-va è pari al 65% del parametro, che sa-le al 75% per le pluririschio con alme-no tre eventi assicurati. Per le multiri-schio sulle rese il contributo rimaneall’80% del parametro, al fine propriodi incentivarle. Tali contratti sono statifra l’altro rivisti e garantiscono la co-pertura per tutti gli otto eventi assicu-rabili ammessi ad agevola-zione e cioè tutte le avver-sità catastrofali (alluvione esiccità) e le altre avversità(colpo di sole con venti sci-roccali, eccesso di neve, ec-cesso di pioggia, gelo, brinae sbalzi termici, grandine eventi forti).L’altra grande novità riguar-da gli eventi catastrofali (so-no tali la siccità e l’alluvio-ne, ma nel 2014 sarà cata-strofale anche il gelo), che

possono essere coperti solo nell’am-bito dei contratti multirischio sullerese. E’ un scelta che ha la finalità dispingere l’attuale sistema assicurati-vo agevolato verso coperture più vi-cine alla polizza aziendale.Cambia anche il sistema di calcolo deiparametri contributivi, che negli ulti-mi due anni risultava essere non piùequo. Con questa campagna il Mipaafopererà una sorta di “reset” (l’utilizzodel futuro è obbligatorio in quanto ilcalcolo verrà fatto dal Ministero a finecampagna sulla base anche delle ri-sorse finanziarie disponibili), dove ilparametro contributivo sarà pari allatariffa media degli ultimi tre anni, conesclusione di quello in corso, per ognicombinazione comune/prodotto/ga-ranzia. In caso di assenza della tariffamedia storica, il parametro sarà pari al-la tariffa pagata sul singolo certificato. Ai fini dell’ammissione alle agevola-zioni pubbliche sono state, invece, so-stanzialmente riproposte le produzio-ni vegetali e animali presenti nel PianoAssicurativo dell’anno passato, conun’unica vera novità riguardante il set-tore zootecnico, dove è possibile assi-curare anche la mancata produzionedi latte bovino, intesa come riduzionedella produzione di latte dovuta a va-riazioni termo igrometriche elevate,tali da determinare un calo di produ-zione giornaliera di almeno il 15%.

Ma sul tavolo del ministero vi sono an-che delle proposte, ma che per richie-sta esplicita delle Organizzazioni agri-cole dovrebbero diventare obbligato-rie solo nel 2014, che riguardano l’in-serimento di un termine massimo en-tro il quale devono essere stipulate lepolizze per l’ammissibilità alle agevola-zioni nazionali e comunitarie, così co-me vi è l’intenzione di intervenire inmaniera drastica per dare una maggio-re trasparenza al mercato.D’altra parte con il 2014 entrerà in fun-zione la nuova Pac, che, agli articoli dal37 al 40 della proposta di Regolamen-to comunitario sullo sviluppo rurale,pone in primo piano gli strumenti di“risk management”. In sostanza con lanuova Pac verrà ripreso nei contenutie nella forma quanto già introdottocon l’“Health check”, che va in sca-denza con il 2013, e cioè gli aiuti sulleassicurazioni del raccolto, degli anima-li e delle piante e sui fondi di mutua-lizzazione per le malattie degli animalie delle piante e per gli incidenti am-bientali, ma con un elemento di forteinnovazione rappresentato dal riferi-mento al rischio di reddito attraverso ilricorso allo strumento della mutualità. In conclusione anche nel 2014 ci sa-ranno delle novità importanti, soprat-tutto perché si passerà da una gestionecon connotati più nazionali, anche secon l’utilizzo di soldi comunitari pro-venienti dall’Health check e dall’Ocmvino, ad una quasi completamente co-munitaria. Pur in una sostanziale con-ferma del quadro di misure, le agevola-zioni saranno infatti attivabili solo conrisorse reperibili fra quelle disponibili

nel II° pilastro (Sviluppo ru-rale), ancora tutte da defini-re sia a livello di comunita-rio, sia nazionale. Ma questosignifica anche che si en-trerà in un regime dove cer-te peculiarità del mercato as-sicurativo italiano dovrannolasciare il posto a regole co-muni dettate da Bruxelles edove i controlli di Agea e de-gli altri organismi pagatoriregionali avranno maggiorevoce in capitolo. ���

Per incentivare le multirischio

sulle rese il contributo

rimane all’80% del parametro

Page 30: Mondo Agricolo n.5

30| MONDO AGRICOLO |MAGGIO 2013

P R I M O P I A N O ASS I CURAZ I ON I

La polizzaarrivasul territorio

© A

nd

rea

Sam

pie

tro

La polizzaarrivasul territorio

Page 31: Mondo Agricolo n.5

Un servizio in grado

di rispondere

compiutamente

alle necessità dei soci.

La giunta ha approvato

il progetto “SicurAgri”

ed hanno preso avvio

gli incontri per illustrarlo

alla base

di Luciano Nietodirettore Confagricoltura Paviaproject leader del “Progetto SicurAgri”

MAGGIO 2013| MONDO AGRICOLO |31

La finalità generale del pro-

getto - denominato “Sicu-

rAgri. Proteggiamo il futu-

ro” – che è stato realizzato

dall’apposito Gruppo di

lavoro, risiede nella crea-

zione di un servizio, diffuso a livello

nazionale, regionale e provinciale, in

grado di erogare attività di consulen-

za sul fronte delle coperture assicu-

rative che si connoti come adeguato,

capillare, omogeneo e competente.

L’attuale panorama della fornitura di

servizi assicurativi, da parte delle

strutture territoriali di Confagricoltu-

ra, si presenta non del tutto omoge-

neo, sia in termini di risorse umane,

sia materiali. Sono numerose, poi, le

realtà locali in cui i servizi assicurati-

vi non rientrano tra le attività svolte.

Il progetto intende sviluppare un

nuovo servizio di consulenza assicu-

rativa a favore degli associati, con il

duplice obiettivo di rispondere com-

piutamente ai loro fabbisogni in ma-

teria di coperture assicurative, tute-

landoli nei confronti delle compa-

gnie assicurative.

La strategia di attuazione prevede l’e-

voluzione dell’attuale società di

Page 32: Mondo Agricolo n.5

32| MONDO AGRICOLO |MAGGIO 2013

P R I M O P I A N O ASS I CURAZ I ON I

brokeraggio di Confagricoltura, de-

nominata Gaa, nella nuova “Gaa 2.0”

(chiamata, come nel linguaggio infor-

matico, con lo stesso nome, ma indi-

cando la sua evoluzione), con annes-

sa rete distributiva e di consulenza,

cui affidare il compito di erogare, mi-

gliorare o potenziare, ove presente, il

servizio alle imprese, valorizzando al-

l’interno dell’Organizzazione un set-

tore da considerarsi strategico per il

suo impatto non solo economico, ma

anche di presidio e supporto agli as-

sociati.

La finalità è di accrescere la capacità

di risposta “integrale” ai fabbisogni

della base associata, con un’attività a

pieno titolo “consulenziale” nei con-

fronti delle imprese, estranea a mere

logiche di profitto e ricondotta a una

visione globale del rischio d’impresa

che tenga conto del possibile abbat-

timento dei costi di produzione.

Il primo degli obiettivi specifici è

rappresentato dal coinvolgimento

dell’intero sistema confederale. Con

l’approvazione del progetto da parte

della giunta di Confagricoltura ha

preso il via la fase di riscontro con i

dirigenti locali attraverso incontri sul

territorio. Finora il progetto è stato il-

lustrato negli incontri di presentazio-

ne svoltisi a Napoli, a Cagliari e nel

Lazio, che hanno consentito di acqui-

sire utili indicazioni; ci si impegnerà

anche all’adeguamento, ove necessa-

rio, degli statuti delle società di servi-

zi agli standard richiesti dalle norme

legislative.

Il secondo obiettivo è la realizzazio-

ne di una rete operativa competente

e adeguata. Due le modalità di inter-

vento: l’acquisizione sul mercato di

professionalità idonee e la realizza-

Attività omogenea di assistenza

che punta all’abbattimento

dei costi aziendali

zione di percorsi formativi indirizzati

a risorse interne, cioè a personale de-

dicato delle Unioni e delle Federazio-

ni, o a nuove risorse da inserire, con

particolare riguardo a soggetti neo-

laureati.

Seguiranno la stipula di convenzioni

a livello nazionale con compagnie di

assicurazione ed il consolidamento

dell’attività, con la stabilizzazione di

un servizio di consulenza in grado di

rispondere compiutamente alle esi-

genze delle imprese sul fronte assi-

curativo.

La costituzione e l’avvio del nuovo

modello operativo, con la formalizza-

zione della nuova società Gaa 2.0 e

relativo organo dirigente, sono previ-

sti entro giugno.

L’ attuazione completa del progetto è

prevista per il 2015. Entro la fine di

quell’anno, il progetto di Confagri-

coltura si propone di coinvolgere al-

meno il 40% degli associati sul fronte

assicurativo. ���

Page 33: Mondo Agricolo n.5
Page 34: Mondo Agricolo n.5

34| MONDO AGRICOLO |MAGGIO 2013

P R I M O P I A N O ASS I CURAZ I ON I

Gaa nel sistema

confederale

Gaa nel sistema

confederale

Page 35: Mondo Agricolo n.5

La “Gestioni Assicurazioni

Agricole srl” è la società

di brokeraggio attiva

dal 1981 per curare

i rapporti assicurativi

istituzionali

di Confagricoltura.

Oggi si rinnova

di Maurizio Bommarito

MAGGIO 2013| MONDO AGRICOLO |35

La Gaa srl – Gestioni Assi-

curazioni Agricole – è la

società di brokeraggio na-

ta nel 1981 per gestire i

rapporti assicurativi isti-

tuzionali di Confagricol-

tura; oggi si rinnova e punta ad esse-

re partecipe del nuovo progetto assi-

curativo dell’Organizzazione che av-

via quella che è stata definita, mu-

tuando il linguaggio informatico, la

“Gaa 2.0” (v. pag. 30, ndr). Si occupa

di tutti i rami assicurativi, con una

specializzazione nel settore agricolo.

Mutua Fima ed Agrigest sono stati i

primi prodotti rivolti alla base asso-

ciativa di Confagricoltura e tutt’ora

vivono rinnovati ed aggiornati alle

normative vigenti. La longeva e profi-

cua collaborazione con molte delle

più importanti compagnie del mer-

cato italiano, consente a Gaa di otte-

nere un “peso contrattuale” da valere

in tutte quelle situazioni difficili da

gestire per il singolo cliente. La so-

cietà opera essenzialmente attraver-

so le sedi periferiche di Confagricol-

tura in cui è presente. L’operatività

oggi della società di brokeraggio si

esplica nella ricerca e mediazione

con gli assicuratori per l’acquisizione

dei rischi proposti da potenziali

clienti non prima di aver esaminato

attentamente il risk management

aziendale: tale prassi consente l’indi-

viduazione di una “mappa” alla quale

si potrà sempre far riferimento e

comprendere a fondo le effettive esi-

genze, le criticità, e tutte le esposi-

zioni alle quali una garanzia assicura-

tiva può rispondere con una polizza

studiata e plasmata ad hoc. Grande at-

tenzione viene posta nella difesa del

reddito aziendale, del patrimonio,

della tutela delle attività svolte e degli

investimenti ottenuti attraverso la

contribuzione comunitaria oltre, co-

me necessario, nei confronti della

persona e dei propri familiari.

L’esperienza maturata in questi anni

rende Gaa funzionale alle esigenze

delle imprese. In particolare in que-

sti mesi si è avuto un riscontro molto

positivo in alcuni rami specifici quali

la grandine (e gli altri eventi atmosfe-

rici riconosciuti), fideiussorio (rim-

borsi Iva-Psr): risposte pronte e mira-

te hanno caratterizzato l’intervento

di Gaa per molti agricoltori che le

hanno dato fiducia. Il “servizio assicu-

rativo” completa e qualifica – ed an-

cor più potrà farlo in futuro - la già

ampia proposta di Confagricoltura a

tutela dei propri associati, ponendola

all’avanguardia nel panorama dell’of-

ferta resa anche da altre Organizza-

zioni del settore. ���

Una polizza studiata

su misura per rispondere

alle esigenze aziendali

Page 36: Mondo Agricolo n.5

36| MONDO AGRICOLO |MAGGIO 2013

P R I M O P I A N O A S S I C U R A Z I O N I

«Proteggiamol’agricoltura»

Page 37: Mondo Agricolo n.5

Luigi Gazzola è Managing

Director di “VH Italia”,

compagnia specializzata

nel ramo dei rischi agricoli.

«L’innovazione – dice –

è la base del successo

della nostra mutua

in Europa»

di Claudio Pietraforte

MAGGIO 2013| MONDO AGRICOLO |37

Dott. Gazzola, VH si è pre-sentata sul mercato italia-no delle assicurazioniunicamente sul ramo deirischi agricoli. Perchéquesta scelta?

VH Italia è la rappresentanza italia-na della Vereinigte Hagelversiche-rung VVaG, società cooperativa mu-tua di assicurazione tedesca, nata nel1993 dalla fusione delle due princi-pali mutue attive nel settore delle av-versità atmosferiche per le produzio-ni agricole. La VH offre dal 1824 solocoperture assicurative contro le av-versità atmosferiche a difesa delleproduzioni agricole e intende mante-nere questa specializzazione.

VH Italia si è proposta nel nostroPaese come compagnia innovativanei prodotti e nella loro gestione. Èquesta la chiave che ha permesso l’ac-quisizione di una quota importantedel mercato italiano, certamente nonfacile per la presenza di posizioni con-solidate di società assicuratrici conlunghe tradizioni? Quanto dell’espe-rienza che avete nella gestione dei ri-

schi atmosferici in altri Paesi vi è statautile sul mercato italiano?

L’innovazione è la base del successodella nostra mutua in Europa. Innova-zione che prende spunto dalle tanterealtà produttive agricole che incon-triamo ogni giorno nei vari paesi eu-ropei dove operiamo. Il prodotto assi-curativo sviluppato per un’esigenza diun imprenditore olandese o polaccopuò essere utilizzato nel resto d’Euro-pa; l’incontro tra tecnici che operanoin aree diverse che mettono a con-fronto le proprie esperienze può sti-molare la risposta ad un problema lo-cale. Il vantaggio competitivo che siottiene porta a risultati immediati intermini di visibilità sul mercato. I com-petitor che hanno reagito investendoa loro volta in ricerca e innovazionesono riusciti a mantenere le loro quo-te, altri invece hanno relegato questosettore assicurativo ad un ramo di ser-vizio. In ogni caso abbiamo contribui-to a rivitalizzare questo settore.

Ci risulta che in altri Paesi stiate spe-rimentando sistemi innovativi, in par-ticolare nel campo delle perizie deidanni. Ce ne può parlare e quanto po-trebbero essere utili per l’Italia qualo-ra trovassero applicazione?

Esistono tecnologie utilizzate in al-tri settori ormai consolidate, ma nonapplicate per la nostra attività. L’im-piego di dati satellitari per l’osserva-zione del territorio può essere sfrut-tata per agevolare i periti nella loroattività, così come l’utilizzo di ortofo-to scattate da droni o piccoli aereipuò essere impiegato per la rileva-zione dei danni che interessano am-pie superfici. Quello che abbiamo giàraggiunto è l’interazione in temporeale, attraverso il nostro applicativo,del cliente (attraverso l’intermedia-rio) con la direzione di Verona e conil corpo peritale. Questo permette in-terventi immediati per verificare i

«Sul mercato italiano l’esperienza

acquisita all’estero nella gestione

dei rischi atmosferici»

Page 38: Mondo Agricolo n.5

danni subiti dall’assicurato.

Negli ultimi anni il sistema delle assi-curazioni agevolate si è allargato anuovi rischi e tipologie di polizza, conle pluririschi e le multirischi sulle re-se; quest’ultime hanno trovato peròscarsa accoglienza fra le imprese agri-cole. Ci può indicare le possibili ra-gioni di questo parziale insuccesso?

Purtroppo il costo della copertura èuna delle principali variabili osservatedagli assicurati. Se esistono sul merca-to contemporaneamente copertureagevolate con costi nettamente infe-riori alle coperture multi-rischio, diffi-cilmente il cliente opterà per questeultime. Il “mea culpa” che deve invecefare il settore è legato all’informazioneverso i propri intermediari everso gli imprenditori agri-coli: non abbiamo investitoa sufficienza nella formazio-ne delle reti e nella pubbli-cità.

Sulla nuova Pac sono pre-visti interventi di aiuto sullacopertura del reddito dai ri-schi di mercato, probabil-mente, se sarà accolto l’e-mendamento della Com-

tiva nel Centro e Sud Italia. L’informa-zione arriva spesso solo alle aziendepiù importanti e non alla massa degliimprenditori. Investimenti nella for-mazione degli addetti del settore enella pubblicità sono fondamentali.

Probabilmente nel 2012 gli impren-ditori non erano tutti informati chepotevano assicurarsi contro la siccitàe che dallo scorso ottobre potevanoassicurarsi per i cereali e la colza con-tro le piogge invernali. Anche la sem-plificazione dei prodotti aiuterebbe laloro diffusione. Prodotti assicurativimultirischio con franchigie elevate(quindi costo basso) dovrebbero rap-presentare la copertura base da im-porre a chi vuole acquistare una po-lizza agevolata, sulla quale poi costrui-re il prodotto in base alle richieste delcliente e con costi che aumentano al-l’aumentare delle garanzie incluse.

Sempre in tema di allargamento qua-li sono le Vostre linee assicurative ingrado di rispondere ad una domandaassicurativa delle imprese del Sud edel Centro Italia, che finora è stata la-tente? E’ necessario secondo voi lavo-rare su prodotti in grado di dare ri-sposte più adeguate in termini di costie condizioni economiche ed assicura-tive o su di una diversa tipologia di po-lizza che sia maggiormente rispon-dente a questi territori?

Il portafoglio prodotti per il mercatoitaliano è sufficientemente ampio perrispondere a qualsiasi esigenza. Abbia-mo recentemente offerto per alcuniproduttori di orticole del Sud Italia unprodotto che abbiamo “copiato” daicolleghi del Nord Europa, soddisfa-

cendo le loro richieste. Iprodotti quindi sono dispo-nibili, anche se voglio sotto-lineare nuovamente la ne-cessità di informare meglioil mercato. Occorre peròrendere le polizze assicurati-ve appetibili anche nel co-sto, e questo aspetto siscontra con l’ampiezza dellacopertura e con l’ammonta-re dell’indennizzo in caso didanno. ���

missione Agricola del Parlamento eu-ropeo, si potrà ottenere l’agevolazio-ne anche attraverso la stipula di unapolizza assicurativa. Pensate che la po-lizza sul reddito sia attiva già con il pri-mo anno di PAC, cioè nel 2014? CosaVH Italia intende fare su questo tema?

La nostra società sta lavorando coni principali attori del mercato euro-peo per essere pronta ad offrire i pro-dotti assicurativi necessari alle azien-de agricole. Guardando ad esperien-ze estere possiamo notare come lo svi-luppo di prodotti finanziari e assicura-tivi a copertura dai rischi di mercatosia legata ad un mercato finanziariogià abituato a lavorare con strumenti aprotezione del prezzo delle commo-dities agricole. Speriamo che il merca-to e gli imprenditori italiani sianopronti a queste novità.

State operando nell’assicurazionesui rischi atmosferici che, per più del90%, è rappresentata da polizze age-volate. La presenza dell’aiuto ha cer-tamente creato un sistema moltocomplesso con molte regole e vincolitalvolta di non facile lettura. Cosa con-sigliate per una sua maggiore sempli-ficazione e cosa suggerite per arrivaread un effettivo allargamento del mer-cato, nella considerazione che quasil’80% dei valori assicurati sta al Nord?

I nostri intermediari rilevano grossedifficoltà ad allargare la base assicura-

P R I M O P I A N O A S S I C U R A Z I O N I

«L’impiego di dati satellitari

per l’osservazione del territorio

può agevolare i periti»

38| MONDO AGRICOLO |MAGGIO 2013

Luigi Gazzola

Page 39: Mondo Agricolo n.5
Page 40: Mondo Agricolo n.5

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MAGGIO 2013| MONDO AGRICOLO |41

AGRICOLTURA BIOLOGICA

Nuovo regolamento Ue sui controlli

Pubblicato il regolamento europeo 392/13 suicontrolli del biologico. Le nuove prescrizioni sibasano sul sistema di controllo che, in Italia, èin atto da quasi tre anni e sulla velocità discambio d’informazioni. Il sistema nazionaleha infatti permesso in questi anni di scoprirealcune tra le frodi più importanti nel settorebio, che spesso hanno visti coinvolti prodottidichiarati biologici in altri Stati membri, mache all’atto del controllo non lo erano affatto.La definitiva attivazione, il 10 maggio, del Si-stema Informativo del Biologico (SIB), previstadal nuovo regolamento, ci pone come il primoPaese europeo ad applicare integralmente lenuove disposizioni. Il SIB ha iniziato la sua fa-se di applicazione lo scorso anno, con alcunedifficoltà dovute alla scarsa omogeneità del sistema diraccolta delle informazioni in essere nelle varie Regio-ni e dai vari enti di certificazione. Problemi che ora so-no stati quasi tutti superati, anche se sarà necessarioaffinare il sistema ancora un po’, più per la parte dicompilazione delle informazioni da riportare nei variregistri, ancora ridondanti, che per la parte relativa al-la sicurezza. (L. T.)

CLIMA

Strategia dell’UE di adattamento

ai cambiamenti climatici

È stata pubblicata il 26 aprile 2013 la Strategia dell’UEdi adattamento ai cambiamenti climatici che istituisceun quadro e dei meccanismi per consentire di rag-giungere un nuovo livello nella capacità di affrontare gliimpatti attuali e futuri dei cambiamenti climatici. LaCommissione propone di raggiungere tale obiettivo inco-raggiando e sostenendo le azioni intraprese dagli Sta-ti membri in materia di adattamento, in modo da crea-re le basi per decisioni più consapevoli negli anni a veni-re e in modo da rendere i settori chiave dell’economiae delle varie politiche più resilienti agli effetti dei cam-

biamenti climatici. Le conseguenze dei cambiamenticlimatici sono sempre più tangibili in Europa e nel mon-do intero. La temperatura media globale, attualmentesuperiore di 0,8 °C ai livelli del periodo pre-industria-le, è in continuo aumento. Secondo la strategia, a prescindere dalle proiezioni sulriscaldamento futuro e indipendentemente dall’effica-cia degli sforzi di attenuazione, l’impatto dei cambia-menti climatici è destinato ad aumentare nei prossimidecenni a causa degli effetti differiti nel tempo delleemissioni di gas passate e presenti. Pertanto non ci sonoalternative alle misure di adattamento per affrontaregli inevitabili impatti sul clima e i costi economici, ambien-tali e sociali che comportano. In particolare, in Europala temperatura misurata sulla terraferma nell’ultimodecennio (2002-2011) è stata in media superiore di 1,3°C ai livelli del periodo pre-industriale, segnando per-tanto un aumento superiore rispetto alla media globa-le. Sono in crescita i fenomeni meteorologici estremi,con una maggiore frequenza di ondate di calore, incen-di boschivi e siccità nell’Europa meridionale e centra-le. Molti settori economici dipendono direttamente dal-le condizioni climatiche e devono già fare fronte agli

N O T I Z I A R I O EN E RG I A E AMB I E N T E D I C O N F A G R I C O LT U R A

R U B R I C A A C U R A D E L L ’ A R E A A M B I E N T E E T E R R I T O R I O

Page 42: Mondo Agricolo n.5

42 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2013

N O T I Z I A R I O ENERG IA E AMB IENTE D I C O N FA G R I C O LT U R A

INQUINAMENTO

Obbligo per le cantine di autorizzazione

alle emissioni in atmosfera

Il ministero dell’Ambiente ha avviato una veri-fica sulla possibilità di individuare opportunicriteri per escludere alcune tipologie di canti-ne dall’obbligo di autorizzazione alle emissio-ni in atmosfera (ex art. 272, comma 1 deld.lgs. 152/2006). Tale necessità è emersa aseguito delle istanze pervenute da alcune pro-vincie che, contrariamente a quanto avvenutonel resto del territorio italiano, hanno assog-gettato ad autorizzazione generale anche leattività in cui si svolgono processi fermentati-vi. A seguito di tali richieste, il ministero ha in-dividuato come soglia per la deroga le cantine

che non lavorano più di 40 t/anno di uva (cioè la produ-zione corrispondente a circa 4 ettari). Su tale propostaConfagricoltura ha espresso parere negativo, visto chesi riferisce ad aziende di limitata dimensione a fronte diquantitativi di uva trattati annualmente dai nostri asso-ciati che variano tra 1.000 t e 2.000 t, con punte che ar-rivano fino a 5.000 t/anno. In pratica se dovesse esserescelta tale impostazione si corre il rischio di veder as-soggettati quantomeno ad autorizzazione generale lamaggior parte delle cantine. Pertanto, ha confermatola necessità di inserire tra le attività in deroga previstedall’art. 272, comma 1 del d.lgs. 152/06 la produzione divino, qualora sia attività connessa all’attività agricola aisensi dell’art. 2135. Il ciclo produttivo delle tali attività nelle quali avvengo-no processi fermentativi (cantine vinicole, birrifici, spu-mantifici, distillerie, acetifici) è caratterizzato princi-palmente dall’emissione di anidride carbonica, alcoli edaltre sostanze organiche. Per un’opportuna valutazionedelle emissioni occorre distinguere le diverse fasi lavo-rative. In particolare, nel caso del vino (fattispecie piùsignificativa dal punto di vista quantitativo) si possonodistinguere:conferimento dell’uva e di eventuali altre

impatti dei cambiamenti climatici in settori come l’a-gricoltura, la selvicoltura, il turismo balneare e inver-nale, la sanità e la pesca. Sono colpiti anche i principa-li servizi di pubblica utilità, come i fornitori di energia eacqua. Gli ecosistemi e i servizi da loro forniti subisco-no gli impatti negativi dei cambiamenti climatici, cuiconsegue un declino accelerato della biodiversità e unacapacità ridotta degli stessi ecosistemi di assorbire glieventi naturali estremi. I cambiamenti climatici avran-no conseguenze in termini di disponibilità delle risor-se naturali di base (acqua, terreno), con un forte impat-to sull’agricoltura e la produzione industriale in alcunearee. L’obiettivo principale della strategia di adatta-mento dell’UE è contribuire a rendere l’Europa più resi-liente ai cambiamenti climatici. Ciò richiede una miglio-re preparazione e capacità di reazione agli impatti deicambiamenti climatici a livello locale, regionale, nazio-nale e europeo, puntando sullo sviluppo di un approc-cio coerente e un migliore coordinamento. L’UE sosterràfinanziariamente l’adattamento tramite lo strumentoLIFE proposto, che prevede un sottoprogramma dedi-cato all’azione per il clima. La Commissione ricorreràa programmi di lavoro pluriennali per definire gli obiet-tivi strategici e le priorità tematiche. Nel 2017 la Com-missione riferirà al Parlamento europeo e al Consiglioin merito allo stato di attuazione della strategia e, senecessario, ne proporrà il riesame. La relazione saràbasata sulle informazioni fornite dagli Stati membri anorma del regolamento sul meccanismo dell’UE permonitorare le emissioni di gas a effetto serra in rela-zione ai piani e alle strategie di adattamento nazionali,sulle relazioni di attuazione annuali dei programmi finan-ziati dai fondi strutturali e di investimento europei nelperiodo 2014-2020 e sulla quinta relazione di valuta-zione del gruppo intergovernativo di esperti dei cam-biamenti climatici che sarà disponibile nel 2014. (A. P.)

Page 43: Mondo Agricolo n.5

materie prime; deraspatura, pigiatura o pressatura;ad-dizione di prodotti solfitanti; vinificazione (fermentazio-ne del mosto con o senza macerazione); svinatura (fil-trazione e separazione di vinacce e fecce); affinamentoe maturazione del vino in botti, barrique, serbatoi in ac-ciaio o altri vasi vinari; imbottigliamento. La fase piùimportante del ciclo è la vinificazione, un processo bio-chimico naturale (fermentazione alcolica) di trasforma-zione dell'uva in vino ad opera di alcuni lieviti presentisulla buccia degli acini che trasformano lo zuccherocontenuto in alcool.Come tutte le fermentazioni, anche quella alcolica è unprocesso strettamente anaerobico, dunque nelle diver-se operazioni si cerca di evitare il contatto del vino conl’ossigeno per ridurre l’ossidazione che degrada le ca-ratteristiche organolettiche ed aromatiche del prodottofinale. Inoltre, la temperatura deve essere mantenutaentro opportuni valori, al fine di limitare l’evaporazionedelle sostanze volatili e trattenere i profumi. Tali accor-gimenti hanno come “effetto collaterale” la riduzionedelle emissioni di alcoli e di anidride solforosa (emis-sioni di origine diffusa) che vengono prodotti in minimequantità. Con i sottoprodotti della vinificazione, soprat-tutto nel caso in cui l’attività di trasformazione è con-nessa all’attività agricola, è effettuata l’utilizzazioneagronomica, evitando quindi accumulo di materiali or-ganici e conseguenti emissioni. Peraltro va sottolineatoche i sottoprodotti della vinificazione sono sempre piùimpiegati nelle filiere energetiche. In relazione a quan-to descritto, vista la scarsa significatività di tali emis-sioni, peraltro del tutto naturali, si ritiene che la produ-zione di vino, qualora sia attività connessa all’attivitàagricola ai sensi dell’art. 2135, possa essere inserita trale attività in deroga previste dall’art. 272, comma 1 deld.lgs. 152/06. Rimarrebbero comunque assoggettati alTitolo V gli impianti termici in caso di superamento de-gli specifici limiti. Se invece si volesse far riferimento aquantitativi di prodotto trasformato annualmente oc-corre individuare un parametro che permetta di ricom-prendere la maggior parte di imprese agricole con atti-vità di produzione di vino connesse all’attività agricola.Anche in relazione alla posizione confederale, il mini-stero sta lavorando su una nuova proposta che prevedela deroga, oltre che per le cantine che lavorano meno di40 t/anno di uva, anche per tutte quelle che gestisconoi residui della lavorazione in stoccaggi confinati, coper-ti e per un tempo inferiore ad un determinato limite,che deve essere ancora individuato e che potrebbe an-dare dai 7 ai 30 giorni. Difatti, il ministero ha precisatodi aver individuato le maggiori criticità non nel proces-so fermentativo, quanto piuttosto nello stoccaggio del-le fecce e delle vinacce, che possono emettere alcoli esostanze maleodoranti. (A.P.)

PROGRAMMA-PROGETTO

CerealPlus, per garantire

ai cerealicoltori

qualità in quantità

CerealPlus è ilp ro g ra m -

ma/progetto rea-lizzato da Syn-genta con l’obiet-tivo di proporre aicerealicoltori ita-liani produzioniche soddisfino le richiestedi tutti gli attori della filie-ra, assicurando la massi-ma soddisfazione in ter-mini di qualità e profitto.Attraverso CerealPlus,Syngenta ha voluto riunireintorno ad un tavolo tutti iprotagonisti del settoreper valorizzare le produ-zioni italiane, rafforzandol’immagine di qualità dipasta, biscotti e pane“made in Italy”, e garanti-re una remunerazioneadeguata per tutti gli atto-ri. Syngenta vuole in que-sto modo proporsi comeunico partner tecnico ingrado di garantire un’of-ferta completa compostada varietà di grano pensa-te per ogni areale italiano,sinergie tra prodotti con-cianti e sementi per ga-rantire la massima prote-zione, supporto nellascelta delle migliori prati-che agronomiche in fun-zione dei territori e dellevarietà per ottenere otti-me produzioni e in lineacon le richieste del mer-cato e programmi di dife-sa su misura per varietà eterritori per massimizzarele rese e proteggere la

qualità. Nell’ambi-to di Cerealplus, èstato sviluppato ilProgetto di filiera“Grano Arman-do” che, nato dal-la volontà del Pa-stificio Baronia-

DeMatteis di produrreuna Pasta di Alta Qualità100% Grano Italiano, èfondato su due pilastri:una soluzione finanziariasviluppata dal Pastificio eun programma di coltiva-zione messo a punto dalteam di agronomi Syn-genta. Attraverso questoprogramma, Syngenta of-fre la possibilità di ottene-re una produzione di qua-lità in quantità grazie allacombinazione di varietà,agrofarmaci, mezzi tecni-ci ed agronomia correda-ta da un’assistenza tecni-ca dedicata che supportal’agricoltore nell’imple-mentazione delle diverseoperazioni. La passione ela dedizione del PastificioBaronia-DeMatteis e diSyngenta sono state pre-miate dagli agricoltoriche, sempre più numero-si, hanno scelto di aderireal Progetto di filiera “Gra-no Armando”. Syngenta ha così dimo-strato come nella realtà siapossibile realizzare e ge-stire produzioni di altaqualità in Italia dando vitaad una vera filiera dellapasta 100% Italiana.

O S S E R V A T O R I O

Page 44: Mondo Agricolo n.5

44 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2013

A Milano, trendy

fa rima con intelligente.Via della Spiga

diventa multimediale

e multiservizi, con un’attenzioneparticolare al risparmio

energetico

ed ecosostenibile

di Elisabetta Tufarelli

AT T U A L I TÀ B I O E N E R G I E

investimenti per circa 11 miliardi dieuro nei prossimi dieci anni per ilprogetto comunitario che incentivaqueste città intelligenti, di medie di-mensioni e capaci di coniugare la so-stenibilità con la competitività. Alprimo posto la sostenibilità ambien-tale, con reti intelligenti per la distri-buzione e il risparmio di energia elet-trica, nuove modalità di raccolta deirifiuti, razionale gestione del traffico.Il tutto attraverso sensori diffusi, conuna polverizzazione nello spazio ur-bano di intelligenza tecnologica econ internet a tutto spiano. Intanto nasce a Milano la prima smart

Smart Street

L’ultimo trend è“smart”. L’obiettivointelligente per eli-minare gli sprechi,monitorare i consu-mi energetici, di ac-

qua e di gas, ricaricare auto e bici elet-triche, collegare videocamere e di-splay luminosi, monitorare il territorioed elevare il grado di sicurezza. Chesia città, strada o perfino un’autostra-da, è ormai un'etichetta di uso co-mune per indicare un ripensamentodella vita urbana secondo differentivettori segnati dagli utilizzi delle tec-nologie digitali. L'Europa ha previsto

Page 45: Mondo Agricolo n.5

street italiana. È via della Spiga che,ol-tre ad una delle vie eleganti del qua-drilatero della moda, diventa così an-che una strada intelligente, multime-diale e multiservizi all’insegna dell’in-novazione e del risparmio energetico,ma sempre ‘fashion’, dotata di serviziinnovativi per i cittadini e i turisti. Vie-ne riqualificato l’impianto di illumina-zione pubblica, sostituendo le vecchielampade con un sistema di luci aproiettori led, abbinato al telecontrol-lo e alla potenzialità della rete inter-net; con un grande risparmio energe-tico per il comune di Milano, che po-trebbe arrivare fino al 70%. Sarà attivauna piattaforma smart che porterà laconnettività ultraveloce alla rete inter-net e un servizio wi-fi di nuova gene-razione, dotato di un sistema intelli-gente di autenticazione. I passanti e inegozianti potranno navigare gratuita-mente attraverso la banda ultralarga.Ma non solo. Saranno disponibili sta-zioni urbane di ricarica elettrica, co-lonnine sos per la sicurezza, videosor-veglianza, il tutto abbinato a giochi diluce “in movimento”, che renderannoancora più spettacolare e trendy que-sta via. Samsung installerà nella stradaun totem multimediale touch screendedicato alla comunicazione e ainformazioni utili sul meteo, sul traf-fico e turistiche. Renault popolerà lastrada con Twizy, l’urban crosser100% elettrico a zero emissioni in-quinanti ed acustiche, la soluzione dimobilità più moderna e più rispetto-sa dell’ambiente e dell’uomo. Una sfi-da tecnologica all’avanguardia in Ita-lia e in Europa, capace di offrire ser-vizi urbani innovativi e utili, nel ri-spetto dell’ambiente e con una ge-stione intelligente delle risorse ener-getiche presenti sul territorio. Il pro-getto è promosso dall’Associazionedi via, con il patrocinio del Comunedi Milano – assessorato al Commer-cio, Attività produttive, Turismo,

MAGGIO 2013 | MONDO AGRICOLO | 45

l’intera città di Milano - a parere deipromotori - si potrebbero eliminarecompletamente gli sprechi, renden-do intelligenti circa 200.000 punti lu-ce presenti sul territorio, risparmian-do fino a 9 milioni di euro all’anno,con una riduzione di 18 tonnellate diCO2. ���

Marketing territoriale, sotto la guidadi Franco D’Alfonso – con il suppor-to di aziende private, leader nel set-tore dell’innovazione e della tecnolo-gia.L’auspicio è che le smart street simoltiplichino velocemente su tutto ilterritorio nazionale. Intanto, se lastessa piattaforma fosse applicata al-

n IN OLANDA ANCHE L’AUTOSTRADA È INTELLIGENTE

In Olanda, nella provincia di Bra-bant, nascerà quest’anno l’autostradaintelligente. L’obiettivo è quello direalizzare la segnaletica orizzontalecon materiale fotoluminescente, chesi ricarica di giorno con la luce del so-le e s’illumina di notte, per garantiremaggiore sicurezza sulle strade anchein condizioni di minore visibilità.Grazie all’innovazione tecnologicadiventerà possibile installare lampio-

ni che si accendono solo al passaggio delle auto, strisce segnaletiche che s’illuminano perdieci ore consecutive, disegni luminescenti - realizzati con una vernice particolare, can-giante – che indicano le condizioni della strada. Figure simili a fiocchi di neve sul man-to stradale avvertiranno che il termometro è sceso sotto lo zero e ci sono rischi per la via-bilità. Nel progetto è prevista, inoltre, l’introduzione di turbine eoliche per alimentare isistemi di illuminazione e corsie dedicate per vetture elettriche che si potranno ricarica-re in modalità wireless, eliminando la necessità di fare sosta a causa della durata dellebatterie. Ma non solo. Una corsia a induzione permetterà alle auto elettriche di ricari-carsi senza doversi fermare e si installeranno turbine eoliche di piccole dimensioni che,mosse dal vento causato dal traffico in transito, produrranno energia elettrica.

Assieme riciclo,

risparmio energetico,

banda ultralarga

Page 46: Mondo Agricolo n.5

46| MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2013

M A P P A M O N D O

di Elisabetta Tufarelli

Spagna, la risposta è nel vento

Rinnovabili

stagionali:

sulle note di Dylan

la Spagna punta

sull’eolico come

fonte energetica

invernale. Il solare

invece per l’estate

n AFRICA A TUTTO CHAMPAGNE

I consumatori africani sono

affascinati dalla famosa

bevanda francese, tanto che,

con 10 milioni di bottiglie

vendute, il continente è

diventato –oltre l’Europa - il

secondo mercato (dopo gli

USA con 19 milioni di

bottiglie), precedendo il

Giappone, che ne consuma 8

milioni. Il Gabon supera,

nell'Africa francofona, con

223.000 bottiglie, il Marocco (200.625) e il Congo

(187.024). Ed è al terzo posto nel continente, dietro

Nigeria (688.355) e Sud Africa (443.016). In totale, le

vendite di champagne in Africa sono triplicate in dieci

anni, e cresciute del 12% nel 2012. Nicolas Feuillatte,

marchio cooperativo che riunisce più di 5.000 viticoltori,

numero uno in Francia e tra i primi cinque del mondo, da

parte sua, ha triplicato, in dieci anni, le vendite in Africa.

n ROMANIA: IL NUOVO ELDORADO?

Il land grabbing riguarda

tutta l’Europa,

ma in particolare

la Romania. Si è aperta

così la corsa all’est.

Quinto Paese

dell'Unione europea

per superficie agricola,

l’accaparramento delle

terre sarebbe in forte

espansione. Nonostante sia vietato agli investitori

stranieri di acquisire terreni agricoli, il 6% delle superfici

arabili del Paese (circa un milione di ettari), sono

coltivate da multinazionali come Rabobank, Generali

o ASI Europe Gmbh. Finanziariamente, si tratterebbe

di un investimento molto redditizio: tra i 2.000 e i 4.000

euro l'ettaro per l’acquisto. Anche la manodopera

è a buon mercato (il salario oscilla tra i160 e i 200 euro

al mese) e le terre hanno diritto a 130 euro di aiuti diretti

europei per ettaro.

le centrali termiche

di carbone e di gas a ciclo

combinato. E questa

situazione difficilmente

potrà ripetersi in estate,

quando l’utilizzo del vento

sarà minore. Per svilup-

pare effettivamente le fon-

ti rinnovabili si dovrebbe

aumentare l'impiego di

energia solare (foto-

voltaico e termoelettrico).

Il sistema ideale che,

a parere degli esperti

non è assolutamente un

obiettivo utopico, è quello

di far diventare il vento

la prima fonte di energia

elettrica durante l’inverno

e il sole durante l’estate.

Inoltre, la produzione

più alta di energia eolica

in Spagna coincide con

la discesa della domanda

di energia elettrica, così

le rinnovabili (che hanno

priorità nella rete) entrano

conflitto con le energie

convenzionali (nucleare,

carbone o gas), che devo-

no diminuire loro produ-

zione. La tensione tra i vari

sistemi ha raggiunto

il culmine a Pasqua,

quando, per la prima volta,

Red Electrica de Espana

ha abbassato del 20%

la potenza di produzione

di energia nucleare.

Il conflitto tra fonti

energetiche resta alto:

l’obiettivo è ridurre la

dipendenza energetica

dall'estero. Lo scorso anno

sono aumentate del 13,9%

le importazioni di energia.

“The answer my friend is

blowin’ in the wind”.

Parafrasando Bob Dylan,

la Spagna ha trovato la

risposta al fabbisogno

energetico nazionale nel

vento. Infatti, negli ultimi 6

mesi, l'eolico è stato la

principale fonte di energia

elettrica del Paese.

Tra ottobre 2012 e marzo

2013 l’energia eolica

ha raggiunto la prima

posizione nella classifica

(con il 23% di produzio-

ne), mentre quella

nucleare con il 21,2%

si è collocata al secondo

posto. Ma il successo

conquistato dal vento

è in agrodolce. L’eolico

ha praticamente messo

con le spalle al muro

Page 47: Mondo Agricolo n.5

Vino: per i “bobo” meglio i naturali

In Francia cresce

la passione

per i vini naturali

che conquistano

i nuovi bohème

In Francia cresce la pas-

sione per i vini naturali

e, insieme, dei sosteni-

tori di un nuovo rapporto

con la natura. Seguendo

la nuova tendenza della

società, Michel Bettane,

probabilmente il più

Bettane questi vini non

hanno nulla a vedere con

la verità dei terroir: i rossi

hanno cattivo odore, sono

torbidi, troppo gassosi

e si somigliano tutti. I vini

bianchi sono addirittura

peggiori, “perché ossidati

fin dalla nascita”. A parere

di Pierre Guigui, assaggia-

tore per Gault e Millaut,

molti dei vini naturali

hanno difetti, ma trasmet-

tono concetti che piaccio-

no ai giovani, che sosti-

tuiscono così la Coca-

Cola! Per la blogger

Elizabeth Colt, invece,

è il fenomeno più interes-

sante degli ultimi dieci

anni ed è prova di vitalità

della società. Un evento

legato all’effetto genera-

zionale che, partendo

dai “bobo” parigini

(termine che deriva dalla

contrazione delle parole

“bourgeois” e “bohème”

e indica una categoria

di persone ‘creative’,

di estrazione generalmen-

te borghese, ma appassio-

nati della vita di bohème),

supera i confini francesi.

grande esperto al mondo

di vino francese, è molto

scettico e lancia l’allarme

contro l’invasione di “vini

cattivi definiti naturali”,

cioè i “senza zolfo”. Nulla

a che fare con la viticoltura

biologica. Secondo

Page 48: Mondo Agricolo n.5

48 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2013

Giuseppe Santini

sottolinea come la Tenuta di Pietra Porzia

sia impegnata a valorizzarei vigneti autoctoni.L’adesione al “Progetto

Magis”, con interventidi difesa mirati e menoinvasivi, permette di ottenere uve più sane

e rispetto dell’ambiente

AT T U A L I TÀ TERR I TOR I O

to si punta per il suo definitivo rilan-cio. Tra le solide certezze della denomina-zione Frascati figura sicuramente, perqualità, costanza produttiva e attenzio-ne alla sostenibilità, la Tenuta di PietraPorzia, azienda protagonista storicadello scenario enologico dei CastelliRomani e ottima interprete del pro-prio territorio, soprattutto grazie allavolontà di valorizzare i vitigni autocto-ni e ad una passione per la viticolturaconiugata da tempo con lo studio del-le tecniche di coltivazione migliori e abasso impatto ambientale, in vista del-la raccolta di uve sane e dagli elevatirequisiti organolettici. Estesa su unacinquantina di ettari in posizione do-minante e panoramica, questa bellarealtà vitivinicola frascatana – non so-lo vino, però, ma anche olio, ristora-zione e agriturismo – è oggi di pro-

Frascati sostenibile

di Barbara Mengozzi

Si parla spesso del poten-ziale enoico del com-prensorio del Frascati,senz’altro in grado, pertipologia ed esposizionedei suoli, tradizione e sto-

ria, di confrontarsi con le più blasona-te zone bianchiste. Tuttavia i più lo de-finiscono solo in parte espresso, vistoil medio livello e quel certo deficit dipersonalità e immagine palesati anco-ra dal vino simbolo di Roma, a tutt’og-gi in cerca, nonostante la sua grandepopolarità mondiale, di una vera con-sacrazione sul mercato. Ciò non toglieche, dopo gli sforzi da parte dei pro-duttori per un innalzamento qualitati-vo e le politiche di promozione e va-lorizzazione, il momento di raccoglie-re i frutti pare sia arrivato anche per ilFrascati, al debutto quest’anno con lanuova etichetta Docg, sulla quale mol-

Page 49: Mondo Agricolo n.5

MAGGIO 2013 | MONDO AGRICOLO | 49

re al vino corpo, aromi e carattere».Sempre curati, stilisticamente coerentie affidabili, i Frascati di Pietra Porziahanno conquistato il pubblico, soprat-tutto all’estero, Germania e Stati Unitiin testa: «Non incontriamo nessun pro-blema di collocazione delle nostre bot-tiglie, anzi negli ultimi due anni abbia-mo anche ritoccato verso l’alto il listi-no prezzi». Accanto al Frascati Supe-riore brilla in cantina anche il rosso deiCastelli Romani, un blend di Monte-pulciano, Cabernet e Merlot propostoin duplice versione, affinato in acciaioo in barrique, ma comunque molto ap-prezzato dal mercato. Qualità produttiva, peraltro, alla Tenutatuscolana fa autenticamente rima conecosostenibilità, importante valore ag-giunto del suo vino e pilastro di una fi-losofia aziendale tradizionalmente in-centrata sul rispetto dei principi della

prietà della famiglia milanese Giulini.Ma di passato alle spalle ne ha tanto:gran parte della tenuta appartenne aiprimi del Settecento a papa ClementeXI e il resto ai principi Borghese. Al1892 risale la prima cantina, comple-tamente ricostruita un secolo dopo,sostituendo alle botti centenarie gi-gantesche vasche termocondizionateper trattare al meglio i grappoli prove-nienti dai 40 ettari di vigneto specia-lizzato dell’azienda, impiantati su ferti-li terreni vulcanici, di medio impasto ericchi di potassio, dove le indigene va-rietà Malvasia del Lazio, Greco e Bom-bino hanno nel tempo guadagnatospazi crescenti a scapito di Malvasia diCandia e Trebbiano toscano. Qui, infat-ti, ormai da parecchi anni in nome del-l’alta qualità sono state severamente li-mitate le produzioni in vigna e si è in-trapresa un’azione di recupero delle

più interessanti cultivar locali, avvian-do, in collaborazione con i Vivai coo-perativi di Rauscedo, la sperimenta-zione di nuovi cloni. Una serie di scelte lungimiranti e diconseguenti trasformazioni ispirate epatrocinate dall’agronomo GiuseppeSantini, dagli anni Cinquanta direttoretecnico e poi anche amministratoreunico della Tenuta di Pietra Porzia: «Perraggiungere il nostro obiettivo, un Fra-scati dal gusto pieno, carico di profu-mi e ben strutturato, abbiamo scom-messo già trent’anni fa sulla Malvasiadel Lazio e su altre uve autoctone, con-tenute nelle rese, ma capaci di regala-

«Sei anni fa, primi nel Lazio,

l’adesione ai protocolli

per ridurre l’impatto ambientale»

Page 50: Mondo Agricolo n.5

AT T U A L I TÀ TERR I TOR I O

natura, della tutela dell’ambiente e del-la salubrità delle uve. Una filosofia cheha trovato continuità e sviluppo nel-l’adesione al progetto Magis di Bayerconcepito all’insegna degli interventidi difesa mirati e meno invasivi per lavigna. «Per individuare nuove tecnichefinalizzate alla riduzione sempre piùspinta dell’impatto ambientale, sei an-ni fa, primi nel Lazio, siamo entrati nel-

l’orbita del progetto Magis, corrobora-to dai numerosi partner scientifici edalla grande esperienza del gruppoBayer – spiega Santini –. Sul fronte fer-tilizzazione ci agevolano i nostri ferti-lissimi suoli di origine vulcanica, mol-to generosi in gradazioni dei vini, men-tre abbiamo ridotto l’impiego dei fito-farmaci, effettuando su 36 ettari di vi-gneto il minor numero possibile di

trattamenti, a base delle sostanze piùselettive e sicure per la salute umana,servendoci di attrezzature, come ato-mizzatori ad aeroconvenzione, in gra-do di migliorare la distribuzione sullepiante ed evitare sprechi di prodottoed inquinamento ambientale». Alloscopo di eliminare dal vino, o abbatte-re al massimo, qualsiasi contaminantenaturale o artificiale, vige un rigorosoprotocollo di analisi che seguono l’in-tero percorso del prodotto in vigna ein cantina per verificare la presenza dieventuali residui. «Finora è andato tut-to bene e siamo decisamente soddi-sfatti della conduzione Magis, sia sulpiano qualitativo, sia sotto l’aspetto deirisparmi conseguiti. I nostri clienti,poi, ai quali illustriamo questo pro-gramma di attività vitivinicola sosteni-bile, si mostrano molto interessati, inparticolare i tedeschi, e auspichiamoche i consumatori vengano semprepiù informati e sensibilizzati sull’im-portanza di questo progetto». ���

Page 51: Mondo Agricolo n.5

REPORT DI ISMEA SULL’ANDAMENTO DEGLI ALLEVAMENTI

Primo trimestre 2013 di luci e ombre

per il settore lattiero caseario

Parte tra luci e ombrequesto primo trime-

stre dell’anno per il setto-re lattiero caseario italia-no, sulla scia di un 2012fortemente negativo sulversante della redditivitàdegli allevamenti. E’ quanto emerge dal tri-mestrale Ismea di analisie previsioni sui settoriagroalimentari “Tenden-ze” scaricabile integral-mente dal sito www.is-mea.it.Nel primo trimestre del2013, si evince dal report,l’indice Ismea dei prezzialla produzione di latte ederivati ha fatto segnareuna lieve ripresa rispettoal trimestre precedente,mantenendo tuttavia unatendenza flessiva, in lineacon l’andamento mostra-to dall’inizio della prima-vera scorsa.Il confronto rispetto ai pri-mi tre mesi del 2012 risul-ta pertanto negativo (-4,3%), in controtendenzarispetto all’intero aggre-gato zootecnico (+1,4% lavariazione su base annuadell’indice) e all’agricoltu-ra nel complesso(+10,2%). La dinamica delsettore lattiero-caseario èstata determinata in largamisura dal persistente ca-lo dei prezzi dei formaggiduri (-6,6% rispetto al I tri-mestre 2012) e dall’anda-mento del prezzo del latte

alla stalla (-3,1%). Quanto ai prezzi degli in-put produttivi, dopo gliinasprimenti del 2012, pa-re essersi arrestata inquesto avvio di anno, laspinta al rialzo dei costiche gravano sulle aziendezootecniche, grazie inparticolare alla frenata deimangimi. Il confronto subase tendenziale rivelaancora un forte distacco(+9,5% l’indice dei costiIsmea sul primo trimestredel 2012) soprattutto acausa dei rincari dei pa-nelli e delle farine diestrazione dalla soia(+39% su base tenden-ziale). Oltre all’alimenta-zione del bestiame, l’altravoce che sta incidendosignificativamente sullaredditività aziendale èrappresentata dai prodot-ti energetici, che nel pri-

mo trimestre hanno evi-denziato una variazionedel +11,2% su base ten-denziale e del +7% subase congiunturale.Segnali molto positivi arri-vano invece sul fronte de-gli scambi con l’estero.L’ottima perfomance del-l’export di formaggi e lat-ticini italiani nel 2012(+7% in volume, 3,5% invalore) lascia presuppor-re un andamento a ritmosostenuto anche per que-st’anno, con un contributoche, in base alle stime Im-sea, si attende particolar-mente positivo per il seg-mento del fresco. Un’opportunità in più per iformaggi made in Italysembra provenire daimercati emergenti: a par-tire dai cosiddetti "MIST"(Messico, Indonesia, Sud-corea e Turchia) che stan-

no affiancando i ben noti“BRIC” (Brasile, Russia, In-dia, Cina) con tassi di cre-scita della domanda dav-vero accelerati.Sul fronte dei consumi,nel primo trimestre 2013gli acquisti di latte e deri-vati delle famiglie italianepresso il canale retail ap-paiono in ripresa rispettoallo stesso periodo delloscorso anno, a fronte diuna contrazione più cheproporzionale della spe-sa, indicativa in parte diuna frenata dei prezzimedi al consumo, in partedi un orientamento deiconsumatori verso pro-dotti di fascia bassa o inpromozione. Il settore risulta particolar-mente penalizzato dallacontrazione dei consumidi latte fresco (-3,6%) con-tro un più 3,6% del prodot-to a lunga conservazione.Lo yogurt continua a pre-sentare ritmi di crescitasostenuti in volume(+5,7%), mostrando peròuna flessione della spesa(-4,6%), per effetto, sottoli-nea l’Ismea, di una ag-guerrita competizione tra ivari marchi aziendali, pri-vate label e prodotti im-portati. Consumi media-mente in crescita per i for-maggi (+2,1%), seppurecon andamenti molto dif-ferenziati tra i vari seg-menti merceologici.

O S S E R V A T O R I O

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52| MONDO AGRICOLO |MAGGIO 2013

di Claudio Pietraforte

Z O O M M E C C A N I Z Z A Z I O N E

Il trattore vince la crisi

Conferenza stampadi Lodovico Bussolati

AD Same Deutz-Fahr.È in buona salute il bilancio del Gruppo,che sta portando avanti un importante piano

di investimenti

e di internazionalizzazione

al maggior valore aggiunto delle unitàvendute, in grado di compensare am-piamente il calo numerico dei trattori.In ascesa, poi, margini e redditività: illivello di Ebidta ha registrato l’annoscorso un aumento di 0,6 punti sul2011 (99 milioni di euro), è in incre-mento anche l’Ebit, salito al 6,1% deiricavi e, soprattutto, l’utile netto con-solidato ha superato i 50 milioni di eu-ro. Sul fatturato pesa sempre di più lafetta assicurata dall’export, passatadall’85% all’89%, con in testa la Ger-mania, per una percentuale del 25%, ela Francia (13%), mentre il mercato ita-liano, con il suo 11%, è sceso al terzoposto per importanza. Forte della posizione finanziaria rag-giunta, la società trevigliese può por-tare avanti il suo importante piano di

La crisi che indebolisce al-cuni mercati, quello nazio-nale in testa, si supera coninnovazione e investimen-ti. I vertici di Same Deutz-Fahr ne sono convinti da

tempo e a dar loro ragione interven-gono le cifre sfoggiate dall’ammini-stratore delegato, Lodovico Bussolati,durante la conferenza stampa organiz-zata per illustrare gli ultimi dati eco-nomici e strategie a breve termine delgruppo di Treviglio, tra i leader mon-diali nella produzione di macchineagricole, che gode senz’altro di buonasalute. Più che positivo nel comples-so, infatti, il bilancio del 2012, che si èchiuso con un fatturato di 1.187,8 mi-lioni di euro, in crescita del 6,6% ri-spetto all’esercizio precedente grazie

Lodovico Bussolatiaccanto al nuovissimoLamborghini Nitro

Page 53: Mondo Agricolo n.5

Il 7250 TTV Agrotron premiato al “Red Dot Product Design Award 2013”, uno dei maggiori e più importanti premi del design mondiale

investimenti – 266 milioni di euro de-stinati al settore ricerca e sviluppo dal2011 al 2016 – e l’ampio processo diinternazionalizzazione definito negliultimi anni allo scopo di rafforzare lapropria presenza nei Paesi emergenti.In questa direzione procedono i duenuovi accordi di joint venture sotto-scritti in Turchia, con il produttore lo-cale Şahsuvaroğlu (obiettivo: crescerenel mercato del Medio Oriente), e inRussia con la società Jsc Kirovsky Za-vod. In India, inoltre, nel 2012 sonostati prodotti circa 15mila motori eprogrediscono in Cina i numeri del-l’accordo con Changlin.Sul fronte dei nuovi prodotti lo sguar-do, dopo il successo della serie 7 TTVmarcata Deutz-Fahr e dei modelli Vir-tus (Same) e Nitro (Lamborghini), è ri-volto principalmente ai trattori di altapotenza, da 300 cavalli in su. Così l’A-gritechnica 2013 terrà a battesimo ilprimo Deutz-Fahr da 440 cavalli, esor-dio del gruppo in questo segmento.Nel frattempo la multinazionale ber-gamasca, che prosegue sulla via delladifferenziazione sempre più marcatatra i suoi brand commerciali, punta an-che sulla nuova serie di motori pro-gettati in casa “FarMotion”: si parte col4 cilindri, che verrà poi affiancato dal3 e 6 cilindri, tutti Common Rail finoa 2.000 bar, provvisti di sistema di ri-circolo dei gas di scarico e catalizzato-re Doc per rispettare le normative diemissione Tier 4i, ai quali verrà poi ag-giunto l’Scr per il Tier 4 Final. ���

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54| MONDO AGRICOLO |MAGGIO 2013

di 122 unità collocate sul mercatograzie per lo più agli investimenti fat-ti dai contoterzisti che, di pari passocon la crescente necessità di alimen-tare i biodigestori degli impianti dibiogas, hanno spostato la priorità diacquisto dalla mietitrebbia alla falcia-trinciacaricatrice. Le unità venduterappresentano un ulteriore record sesi pensa che fino al 2009 il mercatodelle trincia semoventi non andava aldi là delle 60 macchine. Con una quo-ta di mercato intorno al 60% il mar-chio Claas conferma la propria lea-

Z O O M M E C C A N I Z Z A Z I O N E

Vendite record di

falciatrinciacaricatrici

semoventi.

Molte novità

dalle case costruttrici

Trinciato d’autore

Anche nel 2012 il proli-ferare degli impianti diproduzione del bio-gas, approvvigionati inlarga parte con vegeta-li trinciati, ha spinto

verso l’alto le vendite delle falciatrin-ciacaricatrici semoventi, una dellepoche tipologie di macchine che ri-sulta muoversi controcorrente ri-spetto al generale trend negativo delmercato della meccanizzazione agri-cola. Le stime per il periodo gennaio-dicembre dello scorso anno parlano

di Barbara Mengozzi

New Holland

Trincia FR500

Page 55: Mondo Agricolo n.5

dership in Italia. La parte restante sela spartiscono New Holland, JohnDeere e Krone. Dal punto di vista tecnico emerge l’o-rientamento delle case costruttriciverso potenze sempre più elevate, ol-tre gli 800 cavalli per i modelli top digamma, che vengono raggiunte conuno o due propulsori; l’introduzionedi sistemi per la rilevazione in conti-nuo dell’umidità e della sostanza sec-ca e di soluzioni progettuali innovati-ve per ottenere settaggi mirati in fun-zione del prodotto raccolto. All’ultima edizione dell’Eima Interna-tional New Holland ha proposto algrande pubblico i nuovi modelli ditrincia semoventi FR450, FR500,FR600, FR700 e FR850, azionati damotori Fpt Tier 4 interim con poten-ze comprese tra i 450 e gli 824 caval-li. Tra gli update più importanti figu-ra il nuovo corpo trinciante che ga-rantisce una qualità del trinciato su-

riale delle trincee ed una pianificazio-ne delle soluzioni agronomiche. Da se-gnalare infine il sistema Variflow chepermette agli operatori di modificarela posizione del lanciatore in base alprodotto raccolto passando da unamodalità all’altra in meno di due mi-nuti, senza bisogno di utensili.Una nuova generazione di falciatrin-ciacaricatrici semoventi anche perJohn Deere che ha adottato per i seimodelli della serie 7080 il rompigra-nella a dischi KernelStar, progettatospecificamente per aumentare la pro-duttività e la qualità delle biomasse de-stinate agli impianti di biogas. I puntidi forza di questa tecnologia d’avan-guardia consistono in una lavorazionepiù intensa della granella e in un flus-so migliore del materiale garantiti dal-la presenza di dischi conici intercon-nessi che, grazie alla speciale formabrevettata, offrono una superficie dilavorazione quasi tripla rispetto ai

MAGGIO 2013| MONDO AGRICOLO |55

periore in termini di uniformità e re-sa. Il rotore, dal disegno a “V”, vieneofferto in una vasta gamma di confi-gurazioni: 2x6 e 2x8 millimetri perinsilati nutrienti, 2x12 e 2x16 per icereali integrali e per il mais, 2x20per le biomasse. Per la raccolta dei foraggi in andana èstata sviluppata la nuova testata 300FPdisponibile in due larghezze di lavoro;la gamma FR è inoltre perfettamentecompatibile con un’ampia gamma ditestate, tutte rapidamente e facilmen-te installabili grazie al sistema di “at-tacco rapido. Il monitoraggio del trin-ciato (contenuto di sostanza secca eproduzione per ettaro) tramite senso-ri garantisce un controllo imprendito-

Per i modelli top costruttori

si orientano su potenze

che vanno oltre 800 cavalli

John Deere

7780i

Page 56: Mondo Agricolo n.5

Z O O M M E C C A N I Z Z A Z I O N E

56| MONDO AGRICOLO |MAGGIO 2013

Krone

Trincia serie BIG X

II/Tier 2. Ereditato dalla serie prece-dente il sistema AutoLoc, in grado difornire una regolazione automaticadella lunghezza di taglio in base alcontenuto di sostanza secca all’inter-no del raccolto, al quale si possono ag-giungere numerosi optional, come latrasmissione ProDrive.Il 2013, per finire, ha segnato l’ingres-so sul mercato italiano della trinciaKatana 65 di Fendt, azionata da un mo-tore un motore Mercedes-Benz V8 (8cilindri) da 16 litri di cilindrata e 653cavalli di potenza emissionato Tier 4interim e caratterizzata da un rotoreche, con un diametro di 720 millime-tri, attualmente è il più grande sulmercato. In evidenza anche l’innovati-vo rompigranella costituito da dischi aV che ingranano l’uno nell’altro sudue rulli funzionanti simultaneamen-te: in tal modo la superficie di frantu-mazione risulta più che raddoppiatarispetto ai tradizionali rompigranella.

���

Fendt Katana 65

rompigranella a rullo tradizionali.Un’ulteriore novità per i modelli dal7280 al 7780 è costituita dal motorePowerTech Psx da 13,5 litri emissio-

nato Stage IIIB/Tier 4 inte-rim con ricircolo dei gasdi scarico e turbocom-

pressore a geometria varia-bile, mentre il top di gamma

7980 continua ad utilizzare ilmotore Cummins da 19 litri,

conforme alle nor-mative Stage

Nuove soluzioni progettuali

per ottenere settaggi mirati

in funzione del raccolto

Page 57: Mondo Agricolo n.5

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Page 58: Mondo Agricolo n.5

58| MONDO AGRICOLO |MAGGIO 2013

Kuhn offre un cantiere

di raccolta completo:

dalle fasi di taglio

e condizionamento

a quelle di spargimento

e andanatura del foraggio,

fino alla pressatura

di Barbara Mengozzi

Z O O M MECCAN I Z ZAZ I ONE

Kuhn può giustamentevantarsi di essere ingrado di offrire un can-tiere di raccolta per lafienagione completo:dalle fasi di taglio e

condizionamento a quelle di spargi-mento e andanatura del foraggio, finoad arrivare alla pressatura, alla qualeprovvedono le attrezzature fabbricatenello stabilimento olandese di Gel-drop entrato quattro anni fa nell’orbi-ta del gruppo di Saverne.

Quando la precamera è piena un si-stema automatico spinge il prodottoprecompresso nella camera di pressa-tura dove il pistone continua a com-primere il foraggio. Il taglio, quando richiesto, viene effet-tuato dall’OmniCut-23, un rotore digrande diametro (oltre 600 mm), coningresso a V che raccoglie direttamen-te il prodotto dal pick-up accompa-gnandolo nella precamera. L’operato-re può scegliere di tagliare il prodottocon tutti i 23 coltelli disponibili, op-pure selezionarne di meno (0, 11 o 12coltelli). Il cambio dei coltelli risultamolto agevole e ciascun coltello è do-tato di una protezione idraulica con-tro i danni causati da corpi estranei. Il sistema di legatura brevettato Twin-Step prevede due fasi. Durante la for-mazione della balla lo spago è tenutoin tensione in modo da assicuraregrande densità alle balle, mentre du-rante il processo di legatura il sistemarilascia leggermente lo spago garan-tendo agli annodatori un processo li-neare di legatura. Dietro ai portelli la-terali d’accesso possono essere stoc-cate 24 bobine di spago: un prodottoche da quest’anno viene offerto diret-tamente da Kuhn con il proprio mar-chio. Per concludere, tutti i modelliLSB sono compatibili Isobus. ���

In listino troviamo una vasta gammadi presse per balle tonde, a camera fis-sa o variabile, e presse ad alta densitàprogettate per trattare senza difficoltàqualsiasi tipo di foraggio. Top di gam-ma di queste ultime la LSB 1290 perballe da 1.200 x 800-900 millimetri,una macchina ben rispondente alleesigenze del mercato italiano. Tra glielementi caratterizzanti l’Integral Ro-

tor, con pale elicoidali heavy-duty digrande diametro integrate nelle sezio-ni esterne del rotore, capace di assicu-rare un’alimentazione uniforme indi-pendentemente dalle condizioni delforaggio. L’esclusivo disegno dell’en-trata della pre-camera Power Densityconsente inoltre alla pressa di adattar-si alle diverse andane, in modo da ot-tenere della balle sempre perfetta-mente formate. La forca alimentatricelavora al doppio della velocità del pi-stone di compressione e questa carat-teristica garantisce un’alimentazionevelocissima e costante della precame-ra, aumentando la densità della balla.

Fienagione a 360 gradi

Si punta su ricerca e sviluppo

coniugando sostenibilità,

efficienza e riduzione dei costi

Fienagione a 360 gradi

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Page 60: Mondo Agricolo n.5

60| MONDO AGRICOLO |MAGGIO 2013

Molte le iniziative

sociali dell’Onlus

confederale che ha donato

ambulanze e raccolto

fondi per l’Africa

di Elisabetta Tufarelli

AT T U A L I TÀ TERR I TOR I O

II 5 per mille è stato confermatoanche per il 2013, basta sola-mente ricordarsi di apporre lapropria firma sul modulo allega-to alla dichiarazione dei redditi.Con un piccolo gesto – che tra

l’altro non costa nulla al contribuente-si può fare moltissimo. E non firmarenon porta nessun risparmio, perché lacifra viene comunque assegnata alloStato. Scegliere, poi, di destinare il 5per mille dell’Irpef o fare una dona-zione diretta alla Onlus di riferimentodel mondo Confederale (promossadal Sindacato Pensionati), diventa ungesto importante fatto ‘in casa nostra’perché serve a sostenere spese sociali

re irrigue a scopo civile eagricolo.Non c’è dubbio che la primae la più diffusa modalità per finanziarele iniziative benefiche di ADDA Onlusavviene proprio nell’ambito dell’an-nuale denuncia dei redditi Irpef(modd. 730 e Unico),che può essereeffettuata tramite il CAAF Confagricol-tura-Pensionati. Di particolare interes-se per le imprese è la deducibilità del-le donazioni dirette in denaro dal red-dito Ires: le persone fisiche e gli entisoggetti all’Ires (in particolare Societàed Enti commerciali e non commer-ciali) possono dedurre dal redditocomplessivo, in sede di dichiarazionedei redditi, le liberalità in denaro o innatura erogate a favore di ADDA On-lus, nel limite del 10% del reddito di-chiarato e comunque nella misuramassima di 70.000 Euro annui. In al-ternativa, è anche possibile, come per-sona fisica, effettuare una donazionedirettamente ad ADDA Onlus e detrar-re il 19% dall’imposta Irpef dovuta nel-la misura massima di 2.065 euro. Leimprese (imprenditori individuali, so-cietà di persone e di capitali, enti com-merciali, etc.) che effettuano dona-zioni dirette ad ADDA Onlus potrannodedurre, dal reddito d’impresa, un im-porto non superiore a 2.065 euro o al2% del reddito d’impresa. ���

mirate sul territorio che permettonodi alleviare le situazioni di disagio.Confagricoltura, con il suo SindacatoPensionati, è sempre attenta alle tema-tiche sociali e della terza età; si è poifatto promotrice del Patronato Enapa,per un’assistenza a 360 gradi sulle te-

matiche della previdenza, della salute,del benessere degli anziani. Su questoterreno fertile si innesta ADDA Onlusche, negli ultimi anni, è riuscita a do-nare due ambulanze attrezzate (unaad a un ospedale geriatrico in Friuli el’altra alla Misericordia di Pontremoli,in provincia Massa Carrara), ad acqui-stare e donare - ad un ospedale cheopera nella provincia di Roma - unacentralina per il monitoraggio dei va-lori vitali. L’ADDA poi, in collaborazio-ne con la Comunità di Sant’Egidio, haanche dato il via ad un programmatriennale nel Kenia settentrionale, col-pito da una grave carestia e da una ter-ribile siccità. Il progetto pluriennaleprevede non solo aiuti alimentari ur-genti, ma anche la costruzione di ope-

Il 5 per milleall’ADDA

Impegno a 360 gradi

su previdenza, salute

e benessere degli anziani

Il 5 per milleall’ADDA

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MAGGIO 2013| MONDO AGRICOLO |62

Massimiliano Giansanti: «Non è stato valorizzato

il potenziale dell’agro

romano, nonostante possa dare risultati

importanti per il territorio, la filiera, l’occupazione»

AT T U A L I TÀ TERR I TOR I O

settore primario al turismo, rilanciare

l’agroindustria in una logica di

network; in questo senso da tempo

abbiamo avviato nostre iniziative per

il marchio “Qualità romana”. C’è un

enorme potenziale dell’agro romano

che non è adeguatamente sviluppa-

to, nonostante possa dare risultati

importanti per il territorio, la filiera,

l’occupazione». «Siamo determinati e

presentiamo articolate proposte per

la crescita – ha concluso il presiden-

te di Confagricoltura Roma Giansan-

ti-. L’agricoltura ha bisogno di infra-

strutture, di servizi, di semplificazio-

ne burocratica, di accesso al credito,

di sviluppo multifunzionale. Non è

pensabile, ad esempio, che in un’a-

rea dedicata all’agricoltura ed alla

zootecnia non ci siano mattatoi e

adeguati magazzini di stoccaggio per

i cereali». «Molti criticano la globaliz-

zazione, noi al contrario siamo favo-

revoli all’apertura delle frontiere,

crediamo nella competizione, per-

ché – ha osservato dal canto suo il

presidente nazionale di Confagricol-

tura Mario Guidi - il mercato nazio-

nale non riesce ad assorbire la pro-

duzione e le nostre aziende hanno

bisogno di esportare e conquistare

nuovi mercati. Per fare ciò non basta

coltivare, bisogna organizzare la pro-

duzione. Non conta la dimensione

aziendale ma, come ci insegna il

Trentino, il modello aggregativo e le

reti di impresa. La politica è chiama-

ta a scegliere tra un percorso pro-

duttivo che indebolisce le imprese

agricole - perché le pone guardiane

del territorio, produttrici di nicchie

di qualità – ed un altro che tende a

rafforzarle e renderle competitive.

Noi le nostre scelte le abbiamo fatte,

ci attendiamo che la politica le so-

stenga». «Puntiamo sui giovani – ha

concluso il presidente confederale –

che credono che l’agricoltura non

debba essere poesia bucolica ma im-

presa; giovani agricoltori che si con-

nettono in banda larga, che si aggre-

gano in associazioni, cooperative, re-

ti d’imprese intersettoriali, che dal-

l’agricoltura ricavano un reddito».

(R.M.A.)

tura: alimenta il futuro”, a cui sono in-

tervenuti il presidente della Regione

Lazio Nicola Zingaretti, il sindaco di

Roma Capitale Gianni Alemanno, il

presidente della Camera di Commer-

cio di Roma Giancarlo Cremonesi, i

presidenti di Confagricoltura, nazio-

nale Mario Guidi e regionale Sergio

Ricotta. Il documento programmati-

co degli imprenditori agricoli romani

è stato illustrato dal prof. Simone Vie-

ri, docente di Economia dell’Univer-

sità La Sapienza. «Roma - ha spiegato

Giansanti - è il più grande comune

agricolo d’Europa, è importante valo-

rizzare i suoi prodotti, agganciare il

Roma, cittàdell’agricoltura

Impensabile che in un’area

vocata all’agricoltura non ci siano

mattatoi e centri stoccaggio

Massimiliano

Giansanti

“Roma, città dell’a-

g r i c o l t u r a ” :

questa la propo-

sta del presi-

dente di Confa-

gricoltura Ro-

ma Massimiliano Giansanti, espressa

nel corso del convegno “Romagricol-

Page 63: Mondo Agricolo n.5

O R G A N I Z Z A Z I O N E E T E R R I T O R I O

rafforza la propria posizione; anzi, pian-gendosi addosso si ottiene l’effetto con-trario. I dati incoraggianti che arrivanoda export e assunzioni denotano un im-pegno notevole da parte del mondo im-prenditoriale agricolo ed è giusto rico-noscere dei meriti laddove ci sono». Uncomparto in controtendenza. «Ma trop-po spesso escluso dall’agenda di una po-litica assente – ha aggiunto il presidente– che non ne riconosce la strategicità epecca di scarsa considerazione». Adaprire i lavori il presidente di Confagri-coltura Mantova, Matteo Lasagna: «Sedovessimo prestare attenzione solo allecifre non ci sarebbe da stare allegri: ilterremoto, la siccità, i costi di produzio-ne esplosi a causa del nuovo regime fi-scale, l’aumento del gasolio e la scarsitàdelle produzioni sotto l’aspetto qualita-tivo e quantitativo (inevitabile un riferi-mento al problema delle aflatossine nelmais) faranno ricordare il 2012 comeuno dei peggiori degli ultimi cin-quant’anni. Ma il sisma ha messo inmoto una vera e propria gara di solida-rietà verso gli imprenditori più colpiti eha dimostrato la solidità dell’organizza-zione». Quello che propone è il ritrattodi un’organizzazione robusta, unarealtà forte e propositiva che reagiscealla crisi e lavora sodo per adeguarsi aicambiamenti di un settore in continuaevoluzione.

Due incontri importanti per il presiden-te Guidi, il 22 e 23 aprile, prima dell’ ap-puntamento con l’Academy. Nell'azien-da Antinori di San Casciano Val di Pesa(Firenze), è intervenuto all’Assembleadella Federazione Toscana di Confagri-coltura. Francesco Miari Fulcis è statoeletto nuovo presidente della Federazio-ne regionale. Lo affiancano i vicepresi-denti Guido Folonari e Antonio Tonio-ni. Nell’incontro, i dirigenti delle Unionitoscane si sono confrontati sulle strate-gie per valorizzare la presenza di Confa-gricoltura sul territorio; tra i temi tocca-ti, il problema del credito alle imprese,delle regole venatorie e della difesa daipredatori, dell'applicazione dell'articolo62, del peso fiscale sulle attività econo-miche, dei servizi di qualità per le nuoveesigenze delle aziende per mantenere edaccrescere i livelli di eccellenza, ma an-che la media delle attività agricole di cuila regione è ricca. Le conclusioni di Ma-rio Guidi hanno ripercorso i rapidi cam-biamenti che ci sono stati negli ultimimesi, ed il ruolo che Confagricoltura hasvolto, e svolgerà, secondo le linee di in-novazione e rafforzamento sindacaledefinite. Il giorno dopo partecipa all’as-semblea-convegno: “Mantova: motoredell’agroalimentare italiano”. «Se le cosein agricoltura non vanno meglio rispet-to ad altri ambiti - ha sottolineato Gui-di – non è dimostrando debolezza che si

GUIDI A SAN CASCIANO E MANTOVA PRIMA DELL’ACADEMY

«La crisi si aggredisce, non si subisce»

Prosegue il ciclo “A cena conla scienza”, gli incontri orga-nizzati da ConfagricolturaPiacenza che, quest’anno, se-guono il tema “Dare anni allavita, dare vita agli anni! Lenuove frontiere della medici-na”. Così, Alberto Martini, al-l’agriturismo “La Tosa” di Vi-golzone, ha parlato di “Farma-ci e bambini”. Intervenuto an-che Di Martini, professore or-dinario di pediatria pressol’Università di Genova e diret-tore della Pediatria II e Reu-matologia dell’IRCCS Gaslinidi Genova; è chairman dellaPediatric Rheumatology In-ternational Trial Organiza-tion, la più grande rete mon-diale dedicata allo studio dinuove terapie per le malattiereumatiche del bambino. Unarete ha elaborato gli strumentiattraverso cui vengono valuta-ti gli effetti dei farmaci. Allarelazione è seguito, il dibattito‘in punta di forchetta’. “Que-st’anno – ha osservato Gian-pietro Bisagni, presidente diAgriturist Piacenza – inten-diamo guardare al futuro del-l’uomo. La medicina, con laconoscenza dei meccanismibiologici che regolano la vita elo sviluppo di una farmacopeae di una chirurgia sofisticate, el’agricoltura, che ha reso di-sponibili alimenti di qualità acosti accessibili, sono le mag-giori artefici dell’aumento del-l’aspettativa di vita”.

A PIACENZA

SI CENA

CON LA SCIENZA

di Elisabetta Tufarelli

Cantina Antinori

a San Casciano Val di Pesa (FI)

Agriturismo “La Tosa”

di Vigolzone (PC)

MAGGIO 2013 | MONDO AGRICOLO | 63

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64| MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2013

O R G A N I Z Z A Z I O N E E T E R R I T O R I O

portante – commenta Rosario Rago pre-sidente di Confagricoltura Salerno –perché interessa circa 30 mila lavoratoriagricoli della provincia. Un traguardoraggiunto dopo un anno di trattative chehanno consentito di individuare unapiattaforma, articolata su più punti, con-divisa da imprese e lavoratori. Non di-mentichiamo, infatti, che l’agricoltura èun settore strategico per l'economia delnostro territorio. L'intera filiera agro-alimentare riesce a sostenere l’occupa-zione anche in un periodo di crisi comequello attuale”. Sulla stessa linea OresteMassimino, presidente di Confagricol-tura Cuneo, che sottolinea: “E’ un’inte-sa soddisfacente. Si tratta del migliorpunto di incontro possibile tra associa-zioni agricole e sindacati dei lavoratoriin un momento di estrema difficoltàeconomica e occupazionale. Come rap-presentanti delle aziende agricole ab-biamo accettato aumenti salariali in li-nea con quanto previsto a livello nazio-nale e nelle altre province, d’altro cantoabbiamo ottenuto che venissero con-cordate con i sindacati dei lavoratori al-cune modifiche di tipo normativo”.

Il lavoro dipendente in agri-coltura è una quota impor-tante delle opportunità occu-pazionali, in termini quanti-tativi e qualitativi. Fino ad orasono stati siglati 75 contrattiprovinciali di lavoro per glioperai agricoli e florovivaistinelle sedi di Confagricoltura,che rappresenta i due terzi deltotale delle imprese datorialidel comparto che assumonooltre 500 mila lavoratori. AFoggia è stato firmato un im-portante accordo che, per laprima volta, è stato tradotto incinque lingue diverse: rome-no, bulgaro, polacco, arabo efrancese. “Il nuovo contrattoprovinciale dei bracciantiagricoli della Capitanata, inte-ressa oltre 46mila addetti, dicui molti provenienti in particolare daRomania e Bulgaria – spiega OnofrioGiuliano, presidente di ConfagricolturaFoggia -. La nostra provincia assorbeun gran numero di lavoratori stranieri,tanto che le campagne, da giugno a lu-glio si trasformano completamente eaver finalmente siglato questo accordoè importante per le imprese e per gli oc-cupati”. D’altronde il lavoro agricolo,non può essere ridotto solo a occupa-zione saltuaria o precaria; sono infattimolto diffusi i rapporti di lavoro a tem-po indeterminato. Ci sono poi altre for-me che, seppure inquadrate contrat-tualmente a tempo determinato, a pie-no diritto possono essere consideratestabili e strutturali. Anzi, la vitalità del-l’imprenditoria più moderna e organiz-zata è confermata dai dati Istat sull’oc-cupazione che evidenziano, malgradola crisi economica, un significativo au-mento (+3,6%) del lavoro dipendente(impiegati, quadri e dirigenti), in con-trotendenza con quanto sta avvenendonegli altri comparti produttivi. “Il nuo-vo contratto provinciale di lavoro per glioperai agricoli è un accordo molto im-

ACCORDI TERRITORIALI CON I SINDACATI IN 75 PROVINCIE

Il contratto di lavoro è plurilingue

Viverone ha ospitato la duegiorni dedicata al lago e ai pro-dotti del territorio. Confagri-coltura Torino ha organizzatodiverse iniziative per valoriz-zare la fauna ittica, come ilconcorso gastronomico “Co-regone d’oro”, con gli chef del-la zona, che si sono cimentatiin proposte di piatti a base diquesto pesce e visite guidate alcentro di piscicoltura dove so-no allevati di avannotti da li-berare nel lago. Particolare in-teresse ha suscitato il conve-gno dedicato al lago di Vivero-ne e al suo territorio. Oltre agliinterventi degli esperti, laproiezione di un video sull’im-pegno dell’amministrazionecomunale per il ripristino ed ilmantenimento delle condi-zioni ottimali del lago dalpunto di vista ambientale, inun’ottica generale di sviluppodi un turismo consapevole.«L’impegno della nostra orga-nizzazione per il progetto ‘Ri-scopriamo il pesce d’acquadolce’ aveva l’obiettivo di coin-volgere l’opinione pubblicaverso il consumo del pesced’acqua dolce – ha spiegatoPaolo Dentis, presidente diConfagricoltura Torino -. AViverone, abbiamo puntatosulla salvaguardia dell’habitatnaturale del coregone, l’attivitàdi ripopolamento della specie,la valorizzazione del prodottoe le potenzialità turistiche delterritorio».

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Page 65: Mondo Agricolo n.5
Page 66: Mondo Agricolo n.5

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Page 67: Mondo Agricolo n.5

OCCORRE PENSARE

E PROIETTARSI AL FUTURO

Chiò, Loretta Di Simone e Dario Di Vincenzo) e i delegati alCeja Fabio Garavelli e Filippo Schiavone, ha lavorato in mo-do coeso per rendere l’Anga, oltre che unita e capace di su-perare le logiche territoriali, sempre più concreta, proget-tuale e proiettata in avanti, con al centro le esigenze delle

giovani imprese. Così, sonostati ‘pensati’ e realizzati i dueForum a Rimini e Napoli, il XVConvegno dei Quadri dirigen-ti, viaggi studio a Bruxelles e

corsi di formazione mirati. Nu-merosi sono stati gli incontriistituzionali, così come l’attivitàsul territorio e la volontà di con-fronto e di crescita che hannoportato alla creazione del tavo-lo di coordinamento giovaniimprenditori al ministero per loSviluppo Economico.“Non sia-mo autoreferenziali. Parlare ecrogiolarsi nel passato non ser-ve – dice Nicola Motolese – oc-corre pensare e proiettarsi nelfuturo, il vostro. Certamentetante cose restano da fare peravvicinare e coinvolgere sem-pre più giovani, stimolandone

vivacità e progettualità all’in-terno della nostra casa Con-fagricoltura. Sono sicuro delvostro ottimo lavoro”.

Elisabetta Tufarelli

Il 21 maggio l’Anga si rinnova. Un processo ‘naturalmenteobbligato’ per un’associazione giovanile che fa del ricam-bio generazionale il proprio punto di forza. L’organizza-

zione dei giovani di Confagricoltura ha l’obiettivo di favori-re l’inserimento nel tessuto economico nazionale ed inter-nazionale e stimola il pro-cesso di sviluppo dell’impre-sa che opera in agricoltura,sia come entità economica,produttrice di beni ed occu-pazione, sia come soggetto del-la gestione del territorio e del-l’ambiente. La sua attività, inogni passaggio, si svolge secon-do criteri di trasparenza, chia-rezza e condivisione. E’ per que-sto che le candidature vengono‘ufficializzate’ - secondo quantodetta il regolamento elettorale,adottato per la prima volta giàin occasione dell’elezione di Ni-cola Motolese e della sua squa-dra – accompagnate da un pro-gramma, venti giorni prima del-l’Assemblea. Così il nuovo pre-sidente, prende in mano un’An-ga rafforzata sul territorio e de-stinata a crescere ancora dipiù. Nicola Motolese, insiemeal comitato di presidenza (En-rico Pizzolo, Matteo Brunelli,Alessandra Cecere, Giovanni

Il cambio della guardia:assemblea nazionalee rinnovo cariche

A S S O C I A Z I O N E N A Z I O N A L E G I O VA N I A G R I C O LT O R I

MAGGIO 2013 | MONDO AGRICOLO | 67

I L C O M M E N T O

Aver conosciuto tanti giovaniimprenditori, diverse realtà agricole,differenti territori è il ricordo piùbello da questa mia esperienza comepresidente dell’Anga, che conserveròpreziosamente. Tre anni intensi,impegnativi,ma densi di attività sututti i fronti. L’ istituzionalizzazione

del tavolo dei giovani imprenditori presso il Mise, ilCoordinamento con le altre sigle giovanili ( Conagi ), ilForum di Rimini e il Convegno Quadri di Napoli sono imomenti che mi rimarranno per sempre impressi nellamemoria, anche perché sono la riprova che i risultati siconseguono solo con un buon lavoro di squadra e ilsupporto di tutti. E’ quindi un piacere e un ‘obbligo’ unringraziamento a chi mi è stato più vicino, il comitato dipresidenza, i delegati Ceja e i funzionari con cui ho avutocontatti quotidiani, ma anche a tutti i presidenti regionali eprovinciali, che hanno animato sempre in manierapositiva ogni singolo incontro. Un grazie anche alpresidente Guidi che non ha fatto mai mancarel’appoggio della casa madre. Desidero anche augurarebuon lavoro a chi porterà avanti l’Anga in questomomento particolarmente delicato per il sindacato el’agricoltura tutta. Nicola Motolese

Presidente Nazionale Anga

Un gruppo di partecipantial forum 2013

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Nicola Motolese, Paolo De Castro e Filippo Schiavone

Servono misure per i giovani“Il ricambio generazio-nale in agricoltura èemergenza in Europa.E in Italia la situazioneè ancora più grave”. Lo hanno sottolineatoNicola Motolese, il de-legato al Ceja FilippoSchiavone, tornandodall’evento della cam-pagna del Consiglioeuropeo dei giovaniagricoltori “FutureFood Farmers”, natacon l’obiettivo di scon-giurare l’imminentecrisi di età nell’agricol-tura dell’Ue. L’agricol-tura europea invec-chia, ma lo fa ancor dipiù l’agricoltura nazio-nale. E se, da un lato, i datisono sconfortanti (al6% degli agricoltoricon meno di 35 anni inUe si contrappone so-lo il 3% dei giovaniagricoltori nostrani), dall’altro sonochiaro indice che in un’Europa eun’Italia morse dalla crisi lo spazioper fare impresa in agricoltura, senzadubbio, ci sarebbe. Mancano, però, le condizioni perchéle imprese condotte da giovani pos-sano nascere, consolidarsi e crescere.In Europa, la Commissione e il Parla-mento europeo hanno ascoltato l’al-larme lanciato dal Ceja; tocca ora alConsiglio accogliere l’appello deigiovani agricoltori europei. “La ri-chiesta del presidente del Ceja –informa il presidente dell’Anga – èstata prontamente accolta dai mem-bri del trilogo (il Commissario euro-peo Dacian Ciolos, il presidente dellaComagri Paolo De Castro e il presi-dente del Consiglio agricolo europeoSimon Coveney), che hanno assicura-

to il loro pieno appoggio”. I giovanidi Confagricoltura guardano con fi-ducia ed apprezzamento alle misureeuropee, anche alla luce della situa-zione nazionale, bisognosa di con-fronto e ricambio tra generazioni.“Più di metà delle imprese agricole –ha concluso Motolese – è guidata daimprenditori over 65, l'impegno deigiovani nelle campagne può e devedunque crescere. Servono volontà ecoraggio, oltre al sostegno delle Isti-tuzioni. A tal proposito confidiamo nel lavorodel ministro De Girolamo per favori-re lo sviluppo e la crescita dell'inno-vazione dell’agricoltura italiana”.

“FUTURE FOOD FARMERS”

68 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2013

Il regolamento elettorale dell’Angaprevede che, prima dell’Assembleaelettiva, il territorio esprima leproprie candidature. Così, allaguida dell’associazione si sonoproposti sette giovani imprenditori,di età compresa tra i 22 e i 36anni, ad espressione delle diversearee geografiche e dei differentiindirizzi colturali. CristianAldrovandi, 32 anni, di Modena,conduce direttamente la propriaazienda frutticola, specializzatanella coltivazione delle pere.UgoBagedda, 35 anni, di Sassari Olbia-Tempio, ha un’azienda vitivinicolache produce Vermentino Docgdi Gallura. Piergiovanni Ferrarese,ventiduenne veronese, nell’impresadi famiglia alleva frisone da lattee coltiva cereali. Raffaele MariaMaiorano, 31 anni crotonese,conduce direttamente la propriaazienda, specializzata nell’olivicolturabiologica e collabora con quellapaterna in Calabria e con quellamaterna nelle Marche. FrancescaPicasso, 36 anni, si occupa dell’aziendadi famiglia ad indirizzo cerealicolo,che è dotata anche di un modernoimpianto per la produzione dibiogas. Il trentenne foggianoFilippo Schiavone ha un’aziendamultifunzionale, dove coltivacereali, orticole, pomodoro daindustria, alleva ovini da carneed esercita attività agrituristica.Il catanese Giovanni Selvaggi, 36anni, è titolare di un’azienda aprevalente indirizzo ortofrutticoloe olivicolo.

ELEZIONI 2013

In sette per l’Anga

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Palermo, Gran ballo della Federazione russaL’Anga di Palermo è stata partner dei fe-steggiamenti per il decimo anniversa-rio del Consolato generale della Fede-razione Russa di Sicilia e Calabria. E loha fatto presentando l’eccellenza delleproduzioni regionali delle giovani im-prese associate all’evento culmine dellasettimana dei festeggiamenti: il GranBallo, che si è tenuto il 27 aprile, nellasplendida cornice palermitana del com-plesso monumentale di Sant’Anna, sededella Galleria d’Arte Moderna. Il conso-le della Federazione russa Vladimir Ko-rotkov e i suoi ospiti, nello scenico corti-le assieme al soprano Anna Rita Pinsino,al maestro Salvo Scinaldi e alla Compa-gnia Nazionale di Danza Storica hannopotuto gustare ed apprezzare le meravi-

gliose produzioni regionalidei giovani di Confagricoltu-ra. Ecco i magnifici prodotti An-ga presentati: l'olio extravergi-ne bio "Don Cesarino" e "Ter-re di Castania" e la Provola deiNebrodi dell'Azienda Agrico-la di Dario e Paola Di Vincen-zo; il vino “Nero segreto”, iformaggi, i salumi, le capona-te, preparati dallo chef dellaMasseria La Chiusa di Ema-nuele Savona; le spremuteespresse di Roccacoop di Felice Cupane;l'olio biologico Biofarm di Giovanni Da-ra Guccione; i formaggi tipici e Dop co-me la “Vastedda” di Contessa Entellina

PROTAGONISTI I PRODOTTI DEI GIOVANI

del caseificio Pollichino; l'olio biologicodell'azienda di Tommaso Rizzuto; i vinidi “Gaglio vignaioli di Flora Mondello","Barunissa, Esdra e Grillo".

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70| MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2013

CORSI E-LEARNING SU CONOSCENZE OPERATIVE, ORGANIZZATIVE E GIURIDICHE

FORMAZIONEdi Roberto Bianchi

Siamo quasi giunti al termine della fase di preparazione dei charter, i documenti di avviodei progetti confederali realizzatial fine di rendere operativa e sistematica una serie di progetti condivisidalla base associativae fino a questomomento mai attuati. Ciò che emerge da una primaanalisi dei documenti fino ad oggiconsegnati, è che ciascun team ha evidenziato come elementofondamentale per il buon esito del progetto la realizzazione di interventi formativi mirati,rivolti ai dipendenti di tutto il sistema confederale. In particolare, ad oggi, Enapra è interessata, direttamente e trasversalmente, nella realizzazio-ne di percorsi formativi per l’aggiornamento delle compe-tenze dell’intero sistema confede-rale. Direttamente Enapra è, infatti,coinvolta nel progetto Formazione,il cui obiettivo è quello di definireun sistema rivolto ai dipendenti e ai direttori delle sedi territoriali,ai dirigenti e alle imprese di Confa-gricoltura. Questo progetto è in viadi sviluppo e verrà presentato alla giunta a giugno. Ovviamentedovrà tener conto dei piani forma-tivi previsti dagli altri progetti. Da qui il ruolo trasversale di Enapra, che ad oggi è stata (o verrà) coinvolta nella proget-tazione formativa dei corsi che verranno sviluppati nell’ambitodei progetti Reti di impresa,Accesso al credito, Efficientamentodei servizi, Internazionalizzazione,ecc. Il progetto per il quale Enapraè già partita è quello sulle reti

di impresa. L’obiettivo è diffondere le conoscenze operative,organizzative e giuridichenecessarie per consentire alle imprese associate di valutarel’opportunità di costituire reti di imprese. Il percorso formativo è stato progettato in metodologiaBlended Learning, che unisce la potenzialità dell’autoistruzionetramite e-learning a quelle in termini di approfondimentodell’aula. Primo step del percorso è un oggetto Web Based Training(WBT) e-learning, della durata di 5 ore di apprendimento, che consente a tutti i dipendenti di prendere dimestichezza con il concetto di rete di impresa,le tipologie di rete che possonoessere realizzate, gli scopi e le finalità che possono animarle,gli strumenti utili alle imprese perprogettare struttura e programmadella rete e comprenderne appienoutilità, profittabilità e impegni,l’impianto normativo che regola il contratto di rete, la governance,l’eventuale creazione di un fondopatrimoniale e le agevolazionifiscali. La messa on line del prodotto è prevista per il 17

giugno. Per le persone che si dimostreranno maggiormenteinteressate abbiamo immaginato la partecipazione ad un corso

d’aula di due giornate, erogatepresumibilmentein autunno,

che approfondirài temi necessari

a divenire“orientatore” delleimprese sul territorio

che vorrannocostituirsi in rete. Scopo dell’aula

è coniugare le conoscenzeapprese nella fase di e-learningcon le abilità che maturerannoattraverso l’analisi e la soluzione di casi concreti, lo studio di esem-pi paradigmatici di diverse tipolo-gie di rete, le riflessioni sul “perché” e sul “come” costituirereti che siano un vero valoreaggiunto per le imprese che decideranno di aderire. Al termine del percorso formativoè ipotizzabile la progettazione di una terza fase che coinvolgadirettamente le imprese. La fase è finalizzata all’incontro e all’emersione di progetti, idee,competenze distintive, che possano diventare fattorecomune ed essere punto dipartenza, da un lato, per eventualiprogetti di rete tra i partecipanti(con la guida degli orientatori) e, dall’altro, una summa di preziosisuggerimenti per Confagricolturae per il gruppo di lavoro sulle reti,per immaginare progetti futuridedicati all’ulteriore evoluzionedei temi, anche attraverso Enaprae i progetti di Formazioneapprovati in Assemblea.

Formarsi sulle reti d’impresa

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72| MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2013

OVER 60

Società: indiscutibile il ruolo dei “nonni”

AGE PLATFORM:

BUONE PRATICHE

AGE Platform Europe (a cui partecipano gli over 60 di Confagricol-tura) è impegnata per la diffusione delle buonepratiche di interventisociali per le personeanziane. Il forum virtualeeuropeo sugli ambientiamici degli anziani ( Age-Friendly Environments,AFE), creato e moderato da Age, farà da collega-mento tra le partiinteressate (autoritàpubbliche, ONG, fornitoridi servizi, industria,ricercatori) per sostenereun invecchiamento sano.Con i partner e i compo-nenti dei forum virtuali,AGE intende invitare laCommissione europea a lanciare un ‘Patto UE’ sul cambiamento demo-grafico. L’obiettivo è creareil quadro politico neces-sario ad individuaresoluzioni intelligenti e innovative a sostegnodell'invecchiamento attivo,sviluppando ambienti ‘agefriendly’. Il Patto incorag-gerà le autorità locali e regionali dell'UE ad adottare quadri politicie di orientamento, ad aderire alla rete di cittàche cooperano in materiadi politiche di settore, con l’obiettivo di renderel’Europa sempre più ‘amicadegli anziani’. Il forum AGE informeràsulle varie iniziative, sugli sviluppi dellepolitiche comunitarie e sulle opportunità di finanziamento dell'UE,per sostenere le sinergietra l'Organizzazionemondiale della sanità(OMS) e quelle europee.

di Elisabetta Tufarelli

Nonni per carriera. Questo il titolo dellatavola rotonda organizzata da Ageplatform Europe (di cui fa parte il Sinda-cato Pensionati di Confagricoltura) eEurochild al Parlamento europeo inoccasione della giornata europea di soli-darietà tra le generazioni, il 29 aprile. Lagrande rivoluzione demografica in attoha trasformato, in base all’età, la struttu-ra della popolazione: già adesso gli ultra65enni (i nonni) superano di oltre mez-zo milione i ragazzi con meno di 20anni (i nipoti), e il divario è destinato asalire ancora. Così vanno ristabiliti ruolie funzioni. Occorre garantire servizisociali efficienti per gli anziani nonautosufficienti e serve anche ripensare lafigura dei nonni all’interno delle fami-glie sempre più piccole. Per gli organiz-zatori dell’evento – che hanno presentatoun’ indagine effettuata on-line sulla car-riera di nonni – gli stati membri devonofare di più per riconoscere e supportareil vitale contributo degli over 60 albenessere sociale ed economico euro-peo. L’Europa, come conferma lo studio,è il continente che ha la più alta propor-zione di anziani e il più basso indice dinatalità. Anche le strutture familiaristanno cambiando e il ruolo di nonninon solo è diventato fondamentale, ma èin continua evoluzione. Così gli anzianiforniscono un doppio contributo diret-tamente e indirettamente, sia con trasfe-

rimenti finanziari alle famiglie, sia attra-verso la fornitura di forme di assistenzaall'infanzia gratuite, flessibili e informalipermettendo ai genitori di restare allavoro di più. Questo impegno è attual-mente poco riconosciuto e non suffi-cientemente valorizzato.Se da un lato i nonni sono diventati unindispensabile punto di riferimentoall'interno delle famiglie e sono unagrande risorsa quando ambedue i geni-tori lavorano, dall’altro sarebbe necessa-rio favorire la qualità dell’invecchiamen-to attivo. Inoltre Age platform Europe eEurochild ritengono grave la totale man-canza di attenzione politica sul significa-tivo contributo dato da chi ha i capellibianchi ai figli, ai nipoti, alla società eall’intera economia. Lo studio ritieneche bisogna pensare ad allargare le for-me di lavoro flessibile, riservate nei variPaesi a padre e madre, anche ai nonniche, con l’allontanarsi dell’età pensiona-bile spesso sono ancora in attività lavo-rativa a tempo pieno. Inoltre, da unpunto di vista strettamente legale, sichiede il riconoscimento dell'importan-za della relazione nonno-bambino neidiversi sistemi giudiziari. Infine, manon meno importante, se i nonni espli-cano pienamente il ruolo cura all’infan-zia dovrebbero, per diritto, goderedegli stessi benefici e supporti dei geni-tori affidatari.

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UNO STUDIO dell'Università

di Cambridge ha esaminato le formule utilizzate da 70 milioni di utenti web in tutto il mondo per creare le loro password. E' emerso che a scegliere quellemeno attaccabili dagli hackers sonostati gli over 55. A livello mondialesarebbero tedeschi e coreani a farele scelte meno rischiose, mentre gli indonesiani tendono a prediligerele password più deboli. Oltre i 55 anni, forse per merito della saggezza acquisita, si preferiscono parole segrete più sicure e meno attaccabili,optando spesso per sequenzealfanumeriche meno vulnerabili o cambiandole spesso, rispetto ai giovanissimi nati con il digitale. Il motivo è difficile da individuare.Sta di fatto che nonni e genitoripassano l'esame ben più brillante-mente dei loro figli e di nipoti.

La popolazione? È seniorI senior stanno diven-tando il segmentodominante del nostroPaese, come rilevaun’indagine dell’Uni-versità Cattolica. Trop-po spesso confinatiall'immagine di cittadi-ni "deboli", gli ultrases-santacinquenni rappresentano inveceun universo variegato, con problemie criticità caratteristiche, ma ancheanimato da intense energie inespres-se. Per questo, istituzioni e operatoriorientano le proprie iniziative versoquesta realtà. La popolazione degliover 65 è in continua crescita (+25%nell’ultimo decennio). Prima dellacrisi disponevano di un incrementodel reddito, mentre oggi la maggiorparte di questo è destinata ai bisogniprimari: abitazione, alimentazione e

salute. Gli anzianirisparmiano comunquepiù della media (6.000euro l'anno pari a piùdel 20% del reddito). In termini di patrimo-nio, sono proporzional-mente più ricchi. Van-tano la percentuale più

alta di individui (45.6%) tra i 50.000ed i 250.000 euro, tuttavia, nonostan-te la "solidità" del segmento, l'accessoal credito è fortemente limitato. Dal punto di vista dell'impegno del tempo libero, gli anziani sonosempre più attivi e coinvolti nelle atti-vità familiari. E anche la frontiera tec-nologica e di internet che si sta spo-stando: gli "over 65" iscritti a socialnetwork crescono rapidamente e giàoggi si attestano a oltre il 30% degliutilizzatori totali.

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Villa Pocchioni a Cavezzoancora inagibile

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Terremoto, un anno dopo

di Elisabetta TufarelliCAMPI ROSA

Donne, madri e capi d’impresa. E’ almeno un triplo compito che le agricoltrici si assumono quoti-dianamente. Non si tratta di casi iso-lati, ma di storia comune a tanteimprenditrici che crescono e s’impe-gnano comunque, con determinazio-ne e voglia di fare. “Certamente evitia-mo di riferirci troppo alle nostre ‘viteda sommergibiliste’ alle prese con le varie responsabilità familiari e nonnei diversi compartimenti stagni, perché uomo o donna che sia, l’impe-gno professionale è lo stesso, anche senoi abbiamo qualche annesso in più”.Così Marina Di Muzio, presidente di Confagricoltura Donna, spiega lavolontà, su questa pagina, di ospitarela testimonianza di alcune imprendi-trici emiliane ‘ad un anno dal terre-moto’. “Fino a settembre siamo stati in tenda, ora siamo in un containersituato nel cortile tra quello che era la nostra casa e l’azienda. I danni sonodiffusi e mentre l’attività aziendale è ripresa, seppur tra tante difficoltà,quello che preoccupa – anche se abbiamo avuto danni alla casa colo-nica e al magazzino - è soprattutto la nostra casa ora inagibile, un ex con-vento del ‘700, edificio vincolato. Pur-troppo prevediamo tempi ancora lun-ghi, sia dal punto di vista tecnico per-ché vanno fatte chiarezze normative,sia da quello economico: ci saranno i soldi e sarannosufficienti?”. Questa l’espe-rienza di Annalisa Lodi,un’azienda a seminativo efrutteto, dieci ettari coltivatia pere, a Finale Emilia (Mo).Alessandra Greco conduceun’azienda agrituristica aPorotto a cinque chilometrida Ferrara, in direzioneModena. Ci racconta: “Perfortuna, e lo sottolineo, ave-vamo appena fatto opere di

straordinaria manutenzione all’edifi-cio adibito all’ospitalità che si è salvatoed ha riportato danni minori. Cosìnon è stato per il fienile e il magazzinoricovero attrezzi, su cui avevamo unimpianto fotovoltaico che ci garantival’autonomia dal punto di vista energe-tico. Abbiamo presentato domandaper il ripristino con miglioramento,ma la tempistica è lunga e – con undiverso iter – ho chiesto il permessoper una struttura temporanea sostitu-tiva, spero che la risposta arrivi pre-sto”.“Nel disastro totale la solidarietà è stato il solo volto buono del sisma”.

Lo mette in evidenza Monica Pivetti,titolare del Bed and Breakfast “VillaPacchioni” di Cavezzo, e produttrice a livello familiare di aceto balsamico,associata a Confagricoltura Modena,reso inagibile al 100% dalle scosse delterremoto che ha colpito un anno faqueste zone. “Ora viviamo in un con-tainer, che chiamiamo con ottimismo‘modulo abitativo’. La mia attività, cosìcome la mia abitazione – spiega -sono distrutte. Il mio lavoro mi man-

ca molto e il mio obiettivo è riprendere al più presto.Desidero ringraziare nuo-vamente i colleghi impren-ditori parmensi Giorgio

Molinari, che ha curato i rilievi, le commesse e la posa di un resistentetelo in pvc e Sergio Onesti

che ha sostenuto l’interoonere economico. E’ graziea loro che potrò aspettare i finanziamenti pubblici conun po’ più di tranquillità”.

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Confagricoltura Donna: No alla violenza

A T T U A L I T À D A L L E I M P R E S E

Se fino a poco tempo faerano soprattutto i grandi

impianti di biogas a goderedelle maggiori agevolazio-ni, oggi sono i piccoli im-pianti da 100 a 300 kWh adavere i migliori incentivi sta-tali. In particolare se alimen-tati con reflui zootecnici. Le-tame, liquame, scarti agricoli diventa-no, di colpo, fonti di profitto. La tariffaincentivante base per gli impianti da100 a 300 kWh, alimentati con sotto-prodotti di origine biologica, è di ben236 euro MWh. Proprio per i dimen-sionamenti da 100 a 300 kWh, che go-dono dei maggiori incentivi (gli im-pianti da 100 kWh non richiedononemmeno l'iscrizione ai registri), IESBIOGAS ha studiato un impianto adhoc, chiamato MiTO, accompagnato

da una soluzione finanziaria che per-mette all'imprenditore agricolo di af-frontare l'investimento senza pensieri.Gli impianti MiTo sono perfetti per leimprese a conduzione familiare o dimedia grandezza. Tempo due mesi eMiTo è già funzionante, pronto a maci-nare introiti. Si effettuano i sopralluo-ghi, si rilevano le esigenze, si progettae si procede all'installazione. Addirittu-ra, per la realizzazione di un impiantoda 100 kWh, sono sufficienti tre setti-

mane. Il punto di forza di Mi-TO, rispetto ad altri impiantidi biogas, è l’essere "chiaviin mano”: Ies Biogas si oc-cupa di tutte le incombenze,consegnando al cliente unimpianto avviato, dimensio-nato e concepito su misura,perfettamente integrato al-

l'azienda. L'impiantistica è ai massimilivelli. Le prestazioni di efficienza sonovicine al 100%. I piccoli e medi alleva-tori hanno dunque una grande oppor-tunità, e per di più tutta italiana: IESBIOGAS è l'unica azienda attiva inquesto settore fondata da imprendito-ri italiani, con sede principale in Italia.Il prossimo impianto MiTo - amico del-l'ambiente, amico della terra e fonte diguadagno giorno dopo giorno – po-trebbe essere il tuo.

� IES BIOGAS PROPONE IMPIANTI INNOVATIVI ACCOMPAGNATI DA UNA SOLUZIONE FINANZIARIA

Biogas MiTo. L’amico dell’ambiente

In questo periodo c’è grande attenzio-ne per la lotta al femminicidio. Giornali, spettacoli, manifestazioni,petizioni. Confagricoltura Donnaintende impegnarsi e sta studiandoiniziative che mantengano alta l’atten-zione su questo orrore. “Mi piacerebbeche l’Italia – spiega il presidente Mari-na Di Muzio - e soprattutto quellaagricola, custode di valori concreti e‘senza tempo’ si distinguesse anche perl’impegno nel combattere ogni tipo disopruso. Certamente la violenza sulledonne è soprattutto un problema cul-turale, che non si cancella a colpidi titoli di giornale o con una manciatadi firme. Occorre fare di più impe-gnandosi sempre e dovunque per stig-matizzare con forza qualsiasi accenno

di comportamen-to sbagliato”.Manager conun’anima femmi-nile. Le donnesono, in qualchemodo, natural-mente predispo-ste a fare impresae a fare squadra. In Italia rappresenta-no più della metà della popolazione. “I dati della violenza sono spaventosi.Chiedo a tutti gli imprenditori, uomi-ni o donne che siano, di impegnarsiper fermare questo orrore e firmare lapetizione al Governo e al Parlamentoitaliano per gli stati generali contro laviolenza”. Questo l’invito del presiden-te di Confagricoltura Donna che

è convinta asser-trice della neces-sità di unirsi e farerete, per permet-tere alle donne di prevenire e combattere que-sta violenza ed hafirmato questa

petizione su ‘feriteamorte.it’. “Odio le strumentalizzazioni di qual-siasi tipo siano, ma in questo caso laposta in gioco è troppo importante.Ritengo che bisogna muoversi e dareun segnale forte contro questa e qual-siasi altra forma di violenza. Non c’èdubbio che la crescita della società può avvenire solo se economia e sociale camminano di pari passo”.

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Dal Nord delle fabbrichee della finanza fino allamediterranea Toscanapuntando a produrregrandi vini. Fin quipotrebbe sembrare unadelle tante storie diimprenditori che hannoscelto di investire in areedel Belpaese dall’acclara-to potenziale vitivinico-lo. Ma in questo caso c’èmolto di più. C’è lacostanza, la passione, iltalento e la poliedricapersonalità di PasqualeForte, calabrese di origi-ne e comasco di adozione, figlio diagricoltori e industriale di successo,presidente della Eldor corporation diOrsenigo, mega-azienda da 700dipendenti produttrice di compo-nentistica elettronica per auto firma-te Ferrari, Mercedes e Volkswagen. Ilsuo amore per la terra è riaffioratocon prepotenza quando si è innamo-rato a prima vista delle dolci collinedella senese Val d’Orcia, splendidoangolo di natura e storia insigneincuneato tra Montalcino e Monte-pulciano e ornato da uno dei paesag-gi verdi più fascinosi delmondo, patrimonio del-l’umanità dell’Unesco. Dall’amore alla voglia ditornare nei campi il pas-so è stato breve, e nel1997 il nostro capitanod’industria è diventatoproprietario di unatenuta di illustre tradi-zione, ribattezzata Pode-re Forte, 140 ettari traboschi, seminativi, oli-veti e vigneti, avviandoviun importante e ambi-zioso progetto vitivini-

76| MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2013

PODERE FORTE

Incanto medioevale

colo, e non solo. Perchéquesto progetto, che ha ilsapore di un sogno, hainteso anche ridar vita elustro al suggestivo borgomedievale di Rocca d’Or-cia, ripristinando le attivitàartigianali e artistiche di untempo e realizzando unsistema diversificato, dalfood al turismo alla cultu-ra, che vuol essere soprat-tutto uno stile di vita nuo-vo, più autentico, ecososte-nibile. Ma a Podere Forte, in com-pagnia di olio, grano, orto

botanico, miele, salumi di Cintasenese e molto altro, il prodotto prin-cipe resta il vino, seguito con slancioe competenza in ogni sua fase. A par-tire dalle sollecite attenzioni dedicate– in regime biologico certificato, daqualche anno con il supporto dellabiodinamica – alle nobili vigne diproprietà, per poter contare su uveeccellenti. Obiettivo: portare questostraordinario territorio, perfettamen-te integro, nel bicchiere. A tal finePasquale Forte ha scelto i miglioriconsulenti del settore, ha portato

VINOdi Barbara Mengozzi

avanti sperimentazioni e severe sele-zioni clonali, ha messo in opera unabellissima cantina di cinque piani (dicui tre interrati) in cui regnano le piùavanzate tecnologie per interpretareal meglio e valorizzare i segnali dellanatura. In prima linea, ovviamente, il re deivitigni di Toscana, il Sangiovese, col-tivato qui a densità altissime, fertiliz-zato solo con compost prodotto inazienda e poi, in cantina, oggetto difermentazioni spontanee e di lunghesoste in carati di rovere francese.Così tra i vini di Podere Forte che lestimmate territoriali le recano fin dalnome – vedi il sontuoso e complessoblend di Cabernet Franc, Merlot ePetit Verdot Guardavigna, a memo-ria delle torri di guardia alle vigne –il rosso clou è l’Orcia Doc Petrucci,dall’antico appellativo del podere: ungrande Sangiovese in purezza chenell’equilibrio e nell’eleganza trova lesue carte vincenti. Ottenuto da uveraccolte a mano in fitti vigneti(7.000-10.000 ceppi per ettaro) alle-vati a spalliera Guyot, alberello paliz-zato, sapientemente lavorate e affinateper 16 mesi in barrique e tonneau eancora in bottiglia per oltre 20 mesi,

il Petrucci colpisce lavista con il suo colorerubino brillante e l’olfattocon un ventaglio di pro-fumi floreali e fruttati diciliegia e prugna, accom-pagnati da note balsami-che e speziate dolci dinoce moscata, chiodi digarofano e cannella. Alpalato è morbido eavvolgente, preludio diun lungo finale che met-te in luce la mineralitàtipica dei suoli da cuitrae origine.

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In favore della rinascita di Roccad’Orcia è sceso in campo PasqualeForte, impegnatissimo nel suo pro-getto rivolto, grazie a restauri mirati e interventi conservativi, a riportarenegozi, antichi mestieri e vitalità nelvillaggio, fino all’idea del recupero diuna canonica del 1200 per creare unresort. Ecco dunque tornate in scenanel borgo le botteghe, come lo SpazioSE, per le esposizioni fotografiche edelle arti, e, affacciato sulla piccolapiazza, l’emporio Riamà, dove trova-re svariati oggetti vintage e chicchedell’artigianato. Ma anche luoghi di ritrovo, vedi l’enoteca Perinquà. E, adiacente all’enoteca, l’OsteriaPerillà, ospitata da un palazzo

IL RECUPERO DEL BORGO

La Rocca del buon sapore

medievale nel centro di Rocca d’Or-cia: un ambiente che rispetta appienol’architettura locale, formato da unaserie di stanze e stanzette con travi in legno e muri di pietra a vista benintegrati in un raffinato design post-moderno. Qui, in un’atmosfera infor-male ma premurosa, è possibilegustare sapori antichi e innovativi e i segreti della tradizione reinventatiper regalare nuove esperienze senso-riali sotto la guida ingegnosa e pro-fessionale del pistoiese Enrico Barto-lini, stellato chef executive del risto-rante Devero di Cavenago in Brian-za, ben coadiuvato dallo chef resi-dente Antonello Sardi. Felicissimo,Bartolini, di essere tornato a farsi

interprete del suo territorionatio proponendo e rivisi-tando piatti della tipicacucina toscana, imperniatisui migliori prodotti dellaVal d’Orcia. Grandi classici,quali la ribollita, i pici alragù di Chianina, il cappo-ne alla brace con cicorieselvatiche e poi l’uovo fre-schissimo servito barzotto con pepe-roni e pecorino caldo al rosmarino, ilfantastico gelato al miele, tutto diret-tamente in arrivo da Podere Forte. E sono appunto le etichette di PodereForte a capeggiare nella bella e riccacarta dei vini, decisamente incentratasul territorio. A tal proposito, all’O-steria Perillà nel ruolo di partner delgrande Sangiovese Petrucci propon-gono una inedita e intrigante specia-lità gastronomica della casa: il latte di mandorle con melanzane e salsic-cia di Cinta senese alla brace.

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Il “passaparola” tra gli amici di facebook

COME UTILIZZARE I SOCIAL NETWORK NELL’ATTIVITÀ AZIENDALE

AGRITURISMOdi Giorgio Lo Surdo

Sono sempre più numerose le aziende agrituristiche che apronouna pagina su facebook; qualcunasi avventura anche su twitter. E’ unabuona idea? Serve a procurarsi piùospiti? Oppure è solo un adeguarsiall’innovazione? Per i più valel’ultima ipotesi: il social network,principe del web 2.0., dellacomunicazione interattiva, viene il più delle volte usato come un“vecchio” sito internet, per unacomunicazione a senso unico chesfrutta pochissimo le potenzialitàdel mezzo legate all’interattività,peraltro notevoli purché lo si trattiin modo appropriato. Il risultato, inquesti casi, è un bassissimo numerodi commenti: il “social” non solonon aiuta ad intercettare ofidelizzare gli ospiti già ricevuti, maaddirittura è controproducenteverso i possibili nuovi ospiti; unapagina facebook con poco“movimento” è un po’ come ilristorante vuoto dove nessuno entraperché non c’è nessuno. I socialnetwork sono nati con lo scopodichiarato di sollecitare sentimenti

di amicizia, coinvolgimento,partecipazione. Non a caso, perdefinire gli “utenti”, si usanotermini come “amici”, “fan”,“followers”. Un’azienda che decidadi lavorare con i social networkdeve dunque “personalizzarsi” etrasmettere “messaggi” chesuscitino entusiasmo, curiosità,passione, discussione. E intorno aquesti messaggi deve costituire ungruppo di dimensioni significative,che partecipi con ragionevolecontinuità e attivi quel fenomeno dicrescita “virale” per cui ogniappassionato ne coinvolge moltialtri. Solo così ogni curioso, ogninuovo arrivato, è indotto adinterloquire, commentare,manifestare il proprio interesse,fino a diventare un possibile nuovoospite. D’altra parte, per un’aziendaagrituristica, essere presente sufacebook significa alimentare unpassaparola positivo su di séattraverso le manifestazioni disimpatia di chi già è stato ospite eattraverso la “cordialità” che riescead esprimere nei suoi messaggi,indipendentemente da chi legga(già ospite, nuovo possibile ospite).Mettere il link verso facebook otwitter dal sito internet dellapropria azienda, non deveproporre, a chi va a curiosare, unduplicato delle “notizie” giàcontenute nel sito. La paginafacebook, o le poche parole di untwit, aggiungono probabilità allascelta di prenotare un soggiorno nelnostro agriturismo, solo in quantosvelano, mediante comunicazioni “a

caldo”, la personalità dei “padroni dicasa”, la loro sensibilità, l’eventualesintonia con chi sarà futuro ospite.Ad esempio, se si racconta lapassione per la bicicletta, siguadagnerà la simpatia di altriappassionati della bicicletta; se sipresenta affettuosamente il propriocane, si intercetteranno altri amantidei cani. Le fotografie dovranno“rafforzare” il testo scritto. I socialnetwork non sono strumenti pervendere immediatamente; sonocome un salotto di amici, dovesarebbe assai sconveniente (econtroproducente) tirare fuori unlistino prezzi e una carta dei serviziper sollecitare la chiusura di uncontratto. Partecipare ai socialnetwork con il proprio agriturismo,serve, è una buona idea, a patto chesi sappia utilizzare lo strumentocomunicativo in modo intelligenteed espressivo. Più che abilità,richiede naturale capacità dicomunicare al prossimo emozioni econfidenza, attraverso lo scritto e leimmagini. Se non si hanno questedoti, si può provare ad affinarle,oppure meglio rinunciare. In ognicaso, sui social network, vannorispettate due regole fondamentali:continuità di comunicazione(l’ideale è almeno un post al giorno)e tempestività di risposta acommenti a i post propri e ai postdi altri. Ciò significa dedicarcitempo, e col tempo ognuno hapropri conti da far tornare,soprattutto gli agriturismi che, oltrel’ospitalità, devono condurre unaattività agricola.

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“Il fenomeno discount” è il saggio di Mauro

Loy (Agra Editrice 2010, 103 pp., 25 €) sulla

storia e sui percorsi evolutivi del discount

in Italia. Nel nostra Paese è una formula

distributiva relativamente recente: il primo

punto vendita, ad insegna Lidl, è stato aperto

nel 1992. In poco più di vent’anni il discount

è cresciuto e ha saputo adattarsi molto bene

alla realtà italiana. Oggi, con oltre 4.000 punti

vendita e un giro di affari che supera

i 9 miliardi di euro, si è affermato come una

formula distributiva di successo, ma presenta

ancora possibilità di sviluppo: la crisi

economica, il ritorno delle formule di vicinato,

l’affermarsi tra i consumatori di una mentalità

low cost, la ricerca di semplificazioni dell’offerta commerciale e,

non ultima, l’attenzione per proposte save time sono tutti elementi che

ne rafforzano il format. Mauro Loy in questo libro, uno dei pochi dedicati

a questa formula commerciale, ripercorre le tappe dell’affermarsi

del discount in Europa e in Italia, ne analizza i punti di forza e ne

segnala le prospettive. Nella seconda parte del libro il monitoraggio

(insegne, punti vendita, giro di affari, management) realizzato da Agra

sulle diverse aziende che operano in Italia in questo canale.

80| MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2013

UN’OFFERTA SELEZIONATA CHE SI RINNOVA OGNI ANNO

Vent’anni di discount in Italia

Guida Agriturist, la vacanza in libreria

si impara a cuci-nare, intrecciarecesti, lavorare la ceramica e tan-to altro. Ci sonoanche proposteper gli appassio-nati di campeggio,attrezzate per l’ac-coglienza di disa-bili, che preparanomenu per celiaci ovegetariani, vicineal mare, a cittàd’arte e parchi

Ha fatto la storia dell’agrituri-smo, la “Guida Agriturist”, econtinua a farla, sfidando

web, computer, tablet e smartpho-ne. Nel 1975, quando uscì la primaedizione, presentava “ante litteram”un centinaio di agriturismi. Ora, nella 38a edizione, gli agrituri-smi selezionati sono 1400, con alloggi molto più confortevolidi allora; e poi piscine, cavalli, bici-clette, centri benessere, prodottibiologici, degustazioni guidate, pic-coli musei della tradizione contadi-na, laboratori didattici dove

BUONO A SAPERSI...

naturalistici. Moltissime anchele opportunità per acquistare,direttamente dal produttore,vino, olio extraver-gine di oliva, con-serve di ortaggi e frutta, miele,salumi, formaggi,liquori… I prezzidella vacanza “in fattoria” sonogeneralmente con-tenuti e comunque

molto favorevoli in rapporto alla qualità dell’accoglienza: sulla Guida Agriturist si possonoancora trovare pernottamenti con prima colazione a 30-35 euro e mezze pensioni a 45-50 euro; per comfort e raffinatezza “a cinquestelle”, difficilmente si va oltre gli 80-100 euro a notte. La ristora-zione, generalmente eccellente,raggiunge in alcuni casi verticiassoluti di altissima qualità. Oltremetà degli agriturismi presentatisulla Guida Agriturist concedonoai soci di Agriturist uno sconto del 10% sulle tariffe di ospitalità e sull’acquisto di prodotti agroali-mentari. La Guida (Agriturist2013, 368 pp, 15 euro) si acquista inlibreria oppure online su www.hoe-pli.it con sconto del 15%. Si ricevegratuitamente come socio Agrituri-st (quota associativa 2013, 15 euro,contatti tel. 06.6852337, mail [email protected]) benefician-do dello sconto del 10% su ospita-lità, prodotti e servizi di oltre 800agriturismi convenzionati.

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Si intitola semplicemente “Quattro” il nuovo

album della band Underfloor (Suburban-

Sky/Audioglobe), che compie dieci anni

d’attività ed è senza ombra di dubbio una

delle migliori espressioni del nuovo corso

fiorentino. “Quattro” perché è il loro quarto

disco, ma anche perché i dieci brani (rigoro-

samente registrati in analogico su nastro, per

rendere il suono più caldo) sono il risultato

di quattro personalità - Giulia Nuti (viola e

tastiere),Guido Melis (basso elettrici e voce),

Marco Superti (chitarre elettriche ed acusti-

che), Lorenzo Desiati (batteria) - ognuna con

un suo spazio e contributo. Quello proposto

è un sound che unisce new wave e progres-

sive e segna con decisione una svolta nella

produzione dell’ensemble fiorentino: la viola

diventa lo strumento solista, mentre la chitar-

ra acustica ha ora un ruolo preminente lungo

tutto il disco, sostenuta dalla robusta ritmica

in primo piano di basso e batteria. Il nuovo

corso è ben rappresentato da “Indian song”

(di cui è stato realizzato anche un bel video),

che è una lunga cavalcata improvvisata sui

sentieri psichedelici e progressive, con

Giulia che ci ricorda il violinista francese

Jean-Luc Ponty con la Mahavishnu Orchestra,

negli anni ‘70. In evidenza i due strumentali:

“Solaris” è un suggestivo brano prog,

con momenti classicheggianti; “L’uomo dei

palloni” è invece più rockeggiante. Ancora

rock in “Stomp” con echi del violino di Papa

John Creach. In altre occasioni la band muta

registro puntando su atmosfere melodiche

e magiche, con testi sempre rigorosamente

nella lingua del Bel Paese, come in “Lei non

sa”, “Don’t mind” (che, a dispetto del titolo,

ha il testo in italiano). La traccia d’apertura

“Come un gioco” è trascinante e accattivan-

te. E poi ci sono brani, come “Sul fondo” e

“Intorno a me” in cui melodia e prog, acusti-

co e elettrico, scorrono assieme. C’è da chie-

derci: qual è la frontiera? “Linee di confine”,

è giocata proprio in modo da non dare limiti,

con i vari cambi repentini di atmosfera al suo

interno. E tutto si amalgama perfettamente.

Andrea Perrozzi, protagonista di musical di successo, ma anchevocalist di UT (costola dei New Trolls)propone ora il suo disco solista, “Stop”(Fermenti Vivi by Aereostella). Nel videodel primo singolo, “Nonostante tutto”,appare anche Enrico Brignano (con cuiha recitato in teatro).

Il secondo singolo “Il primo della lista” (anch’essoaccompagnato da un video) è un brano dedicato ad un certomodo di fare politica oggi, con atmosfere e ballo chericordano il Daniele Silvestri di “Salirò”. “Imprevisti eroi” è unintenso canto antibellico. “La voce di Roma”, invece, èl’omaggio ad Alberto Sordi ed al suo legame indissolubile conl’Urbe. “Il giorno degli eroi” è una bella canzone, dalleatmosfere magiche (scritta per raccogliere fondi per attivitàbenefiche).

82| MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2013

“HAPPYNESS”, ALBUM DI CARATURA INTERNAZIONALE LA BAND FIORENTINA

Underfloor senza confinitra melodia e progricomincia da quattro

CAMPI SONORI

Ai discografici BeppeAleo e Pietro Ferri èriuscito il colpaccio dipubblicare l’album solista,di caratura internazionale,di Fernando Saunders,“ H a p p y n e s s ”(Videoradio/Rai Trade).Nato a Detroit (Usa),Saunders è un noto edapprezzato bassista, vocalist, compositoree produttore. Sin dagli anni ‘80 hasolcato i palchi di tutto il mondo,lavorando con artisti del calibro di JoanBaez, Jimmy Page, Eric Clapton, SteveWinwood, John McLaughlin, Joe Cocker,Slash, Tori Amos e persino LucianoPavarotti. Ha all’attivo un’intensacollaborazione con Lou Reed e MarianneFaithfull ed ha partecipato al prestigiosoprogetto The Jeff Beck/Jan HammerGroup (e nel nuovo disco, il brano“Reviens Chèrie” è impreziosito propriodal solo di Hammer). Parafrasando iltitolo, possiamo dire che è una “felicità”ascoltare questo album, raffinato edintenso, a cavallo tra rock, pop e soul.È stato registrato nella RepubblicaCeca, a Praga ed Ostrava (a cui dedica

il brano “The soul ofOstrava”). «Happyness- annota Ferri nellenote di copertina – èun percorso dell’animo».E, infatti, il disco sicaratterizza per la suaspiritualità: i respiri di“The first seven days”,l’inno “Glory of love”

(con il basso che ricama con l’orchestrae le voci-strumento), la religiositànaturale di“Faith losing time” e soprattuttole atmosfere rock-gospel di “Jesus”create duettando mirabilmente conLou Reed (che è anche autore delbrano)… Saunders canta “Plant a seed”:bisogna seminare e sperare, quandotutto sembra perduto la vita ci riservauna seconda chance. E così accade seviene a mancare qualcuno che si ama;le foglie morte vengono sostituite dallenuove. Concetto che riprende anchenel brano di apertura ”Feel like crying”- con ospite una superba Suzanne Vega– in cui si racconta su come, a volte,ci si possa sentire, con la voglia dipiangere o di morire, continuandononostante tutto il cammino.

Canzoni contro la guerra e la cattiva politica

di Gaetano Menna

Fernando Saunders semina felicità

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Nuovo Lamborghini Nitro.

Coniugare potenza e stile. Arricchire uno

strumento di lavoro di un nuovo valore: il design.

Ecco come Lamborghini intende

reinterpretare il mondo del trattore.

Ecco da quali presupposti nasce Nitro.

Proposto in 4 motorizzazioni T4i TDC 3.6

4 cilindri da 100, 110, 120 e 130 CV.

Con trasmissioni Powershift o a variazione

continua VRT è pensato per offrire il massimo

della versatilità e dell’efficienza in tutti gli impieghi

e un design unico, da tutti i punti di vista.

LAMBORGHINI TRATTORI è un marchio di

Si raccomanda l’utilizzo di lubrifi canti e refrigeranti originali SDF.

E se anche la forza potesse avere uno stile?

discoverthebull.com

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