Il Notiziario Agricolo 5/2010

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Anno 59° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI ASTI COLDIRETTI Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 5 - Anno 2010. In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo 5 numero 30 maggio 2010 La campagna non è mai stata così ricca di idee e progetti d

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59° Periodico della FederazioneProvinciale COLDIRETTI ASTI

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Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 Fax 0141.355.138 e-mail: [email protected] ufficiale Coldiretti Anno 59° numero 5-30 maggio 2010*Realizzazione grafica e stampaRiflesso – S.r.l. F.lli Scaravaglio & C.Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-4-1949 Dir. Resp.: Luigi Zepponi Vice Direttore: Stefano ZuninoPubblicità: Impresa Verde Asti srl – Riflesso scarl Tel. 0141.380.400 – 0141.590425Abbonamento annuale: Euro 20,00*Data di chiusura del giornale

L’abbracciodegli agricoltori

al Papa

Multifunzionalità:in arrivo gli

Agriasilo

Le proposteper il rilancio

economico

I problemidel Fotovoltaico;decreto Biomassa

Burocrazia:abolita una tassae un certificato

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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Contributi peressiccatoi;

L’assistenza tecnica

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DragoneDragone s.r.l.s.r.l.aa socio unicosocio unicoVia G. Abbate, 189 14054 Castagnole delle Lanze (AT) Italytel. +39 0141 878582, fax +39 0141 877108www.dragoneweb.org - [email protected]

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Perchè in piazzadi Padre Renato Gaglianone

N ormalmente siamo abituati a vedere le piazze riempirsi in occasione di celebra-

zioni particolari, per esprimere dissensi e consensi, per esercizio di democrazia, per fare festa. La piazza è il luogo privilegiato nella quale la “società civile” fa sentire la sua voce e, spesso da voce a chi non ha voce.Il 16 maggio in Piazza San Pietro, normalmente luogo di celebrazioni liturgiche, udienze pontificie, è andato in scena il popolo delle Aggregazioni di ispirazioni cri-stiane. Decine di migliaia di laici cristiani hanno testimoniato con la preghiera e la presenza gioiosa il loro affetto al papa Benedetto XVI e alla Chiesa tutta, in particolare ai sacerdoti, il loro affetto e la loro vicinanza. Un’occasione per ren-dere visibile la solidarietà al Santo Padre, proprio in questo momento di particolare travaglio per la Chie-sa, confermando al successore di Pietro fiducia e amore filiale. Il Presidente Marini cosi riassume il significato della presenza della Coldiretti: “In un contesto di crisi di valori dobbiamo difendere tutti insieme l’autorevole voce che ri-badisce la necessità di avere punti fermi per una società più giusta e a misura d’uomo”.Il Presidente del Movimento del Rinnovamento nello Spirito ha sottolineato: “Scopo di questa iniziativa è stringersi, nel grande abbraccio della preghiera, al Santo Padre Benedetto XVI e ribadire visibilmente al Pontefice vicinanza spirituale per le incomprensioni che soffre testimoniando al mondo la caritas in veritate. Se Pietro sof-fre, tutta la Chiesa soffre; e dove è Pietro, là devono essere tutti i

cristiani. Nella Chiesa noi abbiamo imparato ad amare e a servire il bene di tutti e di ciascuno; siamo diventati uomini e donne migliori. Ora, portarsi all’ombra di Pietro, il 16 maggio, significa ribadire que-sta verità alla nostra coscienza e a quanti ci chiedono ragione del nostro essere cristiani”. Nel com-mentare l’evento il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Card. Bagnasco ha sottolineato : “In questo spontaneo movimento del mondo laicale emerge, a mio avviso, quel genuino sensus fidei del popolo cristiano che sa bene dove stare e chi seguire. La gen-te apprezza quel che il Papa sta facendo per la Chiesa e intende esprimere la sua vicinanza non perché Benedetto XVI si senta intimidito, solo o in pericolo, ma perché si vuole con questo gesto così semplice e immediato aderire personalmente a quell’opera di auto-purificazione della Chiesa, che è sempre necessaria ed oggi urgente”. “Negli ultimi viaggi apo-stolici a Malta e in Portogallo il Papa ha mostrato con forza il volto di una Chiesa che sa vedere la profondità delle miserie personali e sociali; che non si arrende dinanzi ai mali che attentano alla dignità dell’uomo, in special modo dei più piccoli; che non ha vergogna

di chiamare le cose con il proprio nome, spesso doloroso, ignobile, criminale; che sa piangere, sof-frire e offrire consolazione; che non dispera e che alle ragioni del pessimismo sa offrire la verità di Cristo, speranza che mai delude”. (Martinez)Piazza San Pietro il 16 maggio, festa dell’Ascensione, è stato un segnale anzitutto per tutti i credenti. Per tutti è sem-brato echeggiare quel “uomini di Galilea…” è tempo di continuare senza paura a costruire il “Regno”. “Sicuramente è servita a riscopri-re l’unità della Chiesa attorno al successore di san Pietro, e più in concreto a manifestare l’adesione filiale al suo limpido magistero e alla sua testimonianza cristallina. In questi anni di Pontificato, al di là di ogni aspettativa abbia-mo tutti imparato da Benedetto XVI il dono della gioia che nasce dall’incontro personale con Cristo, ma anche la capacità di soffrire per Lui, senza ritrarsi dinanzi a difficoltà o pericoli. All’esterno del mondo cattolico credo che una “piazza” così lieta e serena potrà essere un messaggio positivo di maturità umana che non potrà che riverberare sul clima generale della nostra società, spesso divisa arti-ficialmente anche sulle questioni più scottanti. (Bagnasco).

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L’abbraccio degli agricoltori al PapaDa Asti a Roma in pullman per il Regina Coeli

C’era anche una delegazione di Coldiretti Asti, domenica 16 maggio, in piazza San

Pietro a Roma, per manifestare al Santo Padre tutto l’affetto e la gratitudine degli agricoltori italiani e per sostenerLo ed incoraggiarLo nel Suo impegnativo magistero a difesa del bene comune.In tutto erano una sessantina gli imprenditori agricoli dell’Astigiano, tutti dirigenti Coldiretti partiti da Asti al sabato notte con un pul-lman capeggiato dal presidente provinciale, Maurizio Soave, e dal direttore, Antonio Ciotta.Giunti a Roma di buon mattino si sono riuniti in Vaticano per il Regina Coeli insieme agli altri agricoltori di Coldiretti provenienti con tutti i mezzi dalle campagne delle diverse regioni italiane.

In un contesto di crisi di valori, sottolineano alla Coldiretti, abbia-mo voluto difendere tutti insieme la più autorevole voce che chiama ad una responsabilità comune per una società più giusta, rispettosa e a misura d’uomo.I cappellini, le bandiere, gli stri-

scioni e i palloncini stretti nelle mani dei bambini, sono stati il segnale visibile della presenza del mondo dei campi da sempre vicino al Santo Padre che uomini e donne, giovani ed anziani, hanno voluto stringere simbolicamente in un abbraccio.

Entra un piemontese nella rosa dei candidati al No-bel. Il nome che spicca è

quello di Alberto Cairo, la cui candidatura al Premio Nobel per la Pace 2010 è stata sostenuta con unanime e caloroso con-senso anche dalla Giunta della Federazione Nazionale Coldiretti Pensionati. Originario del Cuneese (Ceva – Cn) Alberto Cairo, oggi soprannominato “l’angelo di Ka-bul”, lascia la carriera di avvocato per diventare fisioterapista nella Croce Rossa Internazionale. Dopo un´esperienza umanitaria come volontario in Sudan, negli ultimi 15 anni ha seguito, su richiesta della

Croce Rossa, la direzione di un laboratorio di Kabul specializzato nella produzione di arti artificiali. Un valido e concreto aiuto alle vittime delle mine-antiuomo che ormai da molti anni flagellano la popolazione locale. Nel centro, nel quale lavorano a turno 160 persone, tutti i dipendenti sono

ex pazienti portatori di handicap. L´Afghanistan è a tutt’oggi uno dei paesi con il più alto numero di sopravissuti che vivono con un handicap - si parla di oltre un milione di persone – per un quarto vittime delle mine anti-uomo: di queste il 90% sono civili, di cui il 20% bambini.

Nobel per la paceI pensionati Coldiretti sostengono la candidatura del piemontese Alberto Cairo

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La strategia Coldiretti della “Fi-liera Agricola Tutta Italiana”, ha preso corpo in questi mesi con importanti azioni economiche e sindacali. Supportata dal patto con il consumatore siglato un decennio fa, con la collabora-zione di Fondazione Campagna Amica, attraverso gli Agrimercati, l’opinione pubblica ha preso co-scienza della necessità di avere un settore primario forte, efficiente ed economicamente stabile per poter consumare il vero made in Italy ed avere tutte le garanzie di mangiare in modo sano.Questo ha permesso l’affermazio-ne dei sistemi di vendita diretta dei prodotti, attraverso canali ormai tradizionali, come gli agriturismo e le fattorie didattiche, e più in-novativi come i farmer market, i gruppi di acquisto e la ristorazione collettiva.Ora si va verso l’organizzazione della grande distribuzione diretta dei prodotti agricoli ed agroali-mentari.Le imprese Coldiretti si stanno aggregando attraverso forme cooperative, grazie all’azione di Unci Coldiretti, e con un accor-do con Consorzi Agrari d’Italia. Proprio in questi giorni, per sup-portare concretamente queste imprese è nata l’iniziativa Credit Plan Consorzi Agrari d’Italia: una partnership siglata fra UniCredit Banca, Consorzi Agrari d’Italia S.C.p.A e Creditagri Coldiretti che prevede un’azione comune a livello nazionale e territoriale per fornire una innovativa soluzione di finanziamento revolving riservata in esclusiva alle imprese agricole associate ai Consorzi Agrari per l’acquisto di prodotti/servizi.

Anche qui nell’Astigiano intanto, dopo l’incontro dell’11 maggio, presso la Camera di Commercio di Asti voluto dal presidente dell’ente e partecipato da diverse associa-zioni di rappresentanza, Coldiretti accelera sugli obiettivi da perse-guire durante l’intera legislatura della Camera di Commercio per facilitare lo sviluppo economico della provincia. Una delegazione composta dal Presidente Mauri-zio Soave, dal direttore Antonio Ciotta e dal componente di giunta della CCIAA Michelino Rovero, ha approfittato dell’importante oc-casione per presentare le proprie

priorità per la realizzazione del progetto di una “Filiera Agricola tutta Italiana” al fine di ridare slancio economico al settore. In sintesi sono quattro le priorità richieste da Coldiretti alla Camera di Commercio di Asti:Accordo interprofessionale per la Barbera d’Asti.Un accordo fra le diverse anime della filiera del vino barbera d’Asti, per garantire alle imprese vitivi-nicole la possibilità di program-mare la produzione e la relativa commercializzazione.“Crediamo – sottolinea Maurizio Soave, presidente provinciale

Proposte Coldiretti per il rilancio economicoIn quattro punti, le priorità per attuare il progetto. della filiera italiana

Diritto annuale CCIAAVersamento di 106 € entro il 16 giugno

Scade il 16 giugno prossimo il termine ultimo per il paga-mento del diritto annuale della

Camera di Commercio, stabilito nella misura di € 106,00 per le imprese

agricole individuali e per le società di persone iscritte presso l’Ente di Asti. E’ possibile differire il versamento al 16 luglio con importo maggiorato dello 0.4%, pari ad € 106,42.

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Coldiretti – che i tempi possano essere maturi per ritentare la via dell’Accordo interprofessionale sulle uve Barbera”.Progetto sulla qualità del vino. La qualità del vino è strategica. Tutti i soggetti dovranno essere chiamati in causa e quindi non solo le imprese agricole. Un ruolo importante potrebbe rivestire il C.R.A. Istituto Spe-rimentale per l’Enologia di Asti, in modo che tutte le ricerche ed i risultati ottenuti diventino patrimonio di tutti i produttori. “Anche gli ultimi incontri tecnici – sottolinea Soave - svoltosi sul territorio dell’Astigiano, alcuni organizzati proprio dalla CCIAA di Asti, hanno sancito come uno dei problemi della crisi della Bar-bera sia proprio nella discutibile qualità di una parte, più o meno importante, del vino stesso.Ed allora, se vogliamo tirarci fuori da un percorso che porterà alla sicura morte economica di diverse centinaia di imprese, è quanto

mai necessario che si incentivino le imprese a fare un percorso di crescita dal punto di vista quali-tativo del prodotto.Solo con una eccellente qualità si potranno avere massimi risultati anche dalle campagne promozio-nali e soprattutto siamo convinti di non dover così ricorrere a misure dannose per l’intero settore come la distruzione dell’invenduto”. Opportunità di credito alle im-prese.Le imprese devono poter investire, anche e soprattutto nei momenti di crisi. Bisogna creare maggiori protezioni non solo in termini di abbattimento degli interessi sui capitali ma maggiori garanzie al sistema bancario, magari attraver-so la disponibilità di capitali come fondi di garanzia per i consorzi fidi che operano nel settore. Questo darebbe maggiore possibilità alle imprese di presentarsi agli istituti di credito con migliori credenziali. Detti capitali, investiti a fondo di garanzia, ritornerebbero nuova-mente a disposizione dell’ente camerale, al termine del periodo di garanzia.“E’ una questione di sopravviven-za – rileva il Presidente Coldiretti Asti -. Davanti ad un difficile momento economico, le imprese sanno si dover fare investimenti per garantirsi la competitività sui mercati e senza garanzie questo non è possibile”.Ricomposizione fondiaria.

Agevolare la ricomposizione fon-diaria e l’allargamento della maglia poderale, attraverso l’abbattimen-to dei costi notarili.“Si tratta – spiega Maurizio Soave - di un’azione di agevolazione per le imprese agricole già intrapresa in altre province, vedi Alessandria.

In molti casi, infatti, alle nostre im-prese costa più il rogito che non il terreno acquistato e questo limita molto la crescita strutturale delle imprese agricole dell’Astigiano”.“Abbiamo sintetizzato in quattro punti – conclude Antonio Ciotta, direttore provinciale Coldiret-ti – le proposte per affrontare le criticità. Coldiretti rimane fi-duciosa che la sensibilità degli amministratori della Camera di Commercio di Asti, unitamente a quella di tutte le forze sociali in essa rappresentate, sarà tale da dare la giusta rilevanza e valen-za a queste problematicità che rimarchiamo essere priorità per il mondo agricolo”.

Antonio Ciotta, direttore Coldiretti Asti

Maurizio Soave, presidente Coldiretti Asti

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Salvaguardiamo il suolo agricoloIl dibattito sugli impianti fotovoltaici

In questi giorni è ampio il di-battito sui numerosi progetti di realizzazione di impianti

fotovoltaici di grandi dimensioni da realizzarsi a terra in aree agri-cole e su terreni fertili e vocati a produzioni di pregio. A preoccu-pare sono la sottrazione del suolo agricolo, l’impatto ambientale, la gestione oculata degli impianti, nonché la bonifica del territorio quando essi avranno raggiunto l’obsolescenza tecnica. Coldiretti ha sempre espresso una chiara posizione richiamando di volta in volta l’attenzione di chi ha la responsabilità di autorizzare la realizzazione di tali opere.“Si condivide appieno l’opinione in base alla quale la produzione di energia elettrica da fonti rinno-vabili, ed in particolare la tecno-logia fotovoltaica, debba essere promossa in ragione di tutti i nu-merosi benefici che è in grado di produrre e che non staremo qui a ricordare – spiega Bruno Rivarossa, direttore Coldiretti Piemonte -. Ciò nonostante ogni progetto deve essere attentamente valutato in riferimento alle dimensioni degli impianti e alle aree in cui vengono proposti, alla luce di un obiettivo bilancio tra costi/benefici (anche ambientali) che lo stesso è in grado di produrre, considerata la possibilità di realizzarli in ambiti ove gli effetti negativi possano essere ridotti al minimo”.“Il paesaggio - aggiunge Paolo Rovellotti, presidente Coldiretti Piemonte - oltre ad essere un bene collettivo rappresenta una neces-sità sociale in quanto elemento identificativo per chi vi abita. Tutte le politiche di marketing territoriale prendono le mosse da questa risor-sa e non può esistere un progetto

di valorizzazione del territorio in assenza di un preciso piano di tutela e valorizzazione del paesag-gio: ancor più se ci si riferisce al paesaggio agrario, unico elemento di naturalità ancora presente nelle aree di pianura piemontesi per le quali le aree rurali rappresentano il 60% del territorio”.La disponibilità di terre fertili costituisce una risorsa limitata e non rinnovabile, continuamente soggetta ad erosione (spesso non si tratta di uso ma di abuso) per-petuata a ritmo di costanti varianti ai piani regolatori adottate per ampliare l’edificato o comunque la cementificazione, sempre ai danni dell’agricoltura.Negli ultimi 40 anni l’Italia ha perso oltre 5 milioni di ettari di terreni agricoli ed il Piemonte non costituisce certo un’eccezione avendo raggiunto veri e propri livelli di emergenza, come dimo-strano recenti rilevamenti eseguiti da un gruppo di lavoro costituito presso la Regione Piemonte. Dalle verifiche compiute emerge che la somma delle superfici dei terreni appartenenti alle prime tre classi di capacità d’uso costituisce solo il 36% della superficie agricola piemontese e, dato ancor più pre-occupante, tra il 1991 ed il 2005 sono stati sottratti all’agricoltura 14.584 ha di terreno appartenente a tali categorie di fertilità. Le strategie di intervento per frena-re questo processo non possono che prevedere, in tempi brevi, una convinta adozione di politiche di pianificazione che impongano una moratoria nel consumo di suolo.D’altro canto, ancora recentemen-te, la Regione Piemonte nel Piano Energetico Regionale ha evidenzia-to come, nei terreni la cui capacità

d’uso risulti di I, II o III classe, sia quanto meno inopportuna la rea-lizzazione di impianti fotovoltaici a terra adottando a tal fine una pro-cedura tecnica per valutare a livello di particella catastale la classe di capacità d’uso del suolo. Occorre considerare inoltre come, anche trascurando l’enorme disponibilità di coperture di edifici per le quali la decisione di realizzare impianti fotovoltaici spetta evidentemente ai proprietari, la potenza installabile nelle aree già degradate, quali ex zone industriali, discariche esauri-te, recuperi ambientali di cave ecc. ecc., risulta comunque rilevante ed in grado di soddisfare appieno le necessità della nostra regione. Lo stesso Piano Paesaggistico Regionale in vari punti evidenzia la necessità impellente di tutelare il paesaggio agrario evitando di realizzare opere ed infrastrutture che contrastino con i connotati identitari dello stesso.“Desideriamo inoltre evidenziare – continua il direttore regionale della Coldiretti - che nella mag-gior parte dei casi le ipotesi che spesso sentiamo formulare o che leggiamo sui giornali relativamente alla possibile convivenza, sullo stesso sito, dell’attività agricola con i parchi fotovoltaici, risultano infondate. Difficilmente una pian-tagione arborea potrà coesistere con un parco fotovoltaico per via dell’ombreggiamento che ne deriverebbe all’impianto stesso ed anche l’ipotesi di utilizzare i pannelli come reti antigrandine pare poco realistica considerato lo scadimento quali - qualitativo che subirebbe la produzione per via dell’ombreggiamento. Considerazioni analoghe valgono per le cosiddette “serre fotovoltai-

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È stato firmato il Decreto Ministeriale in applicazione del contratto quadro per le

produzioni di biomasse agricole destinate alla trasformazione in energia elettrica, attraverso im-pianti di potenza superiori a 1 mw. Il Decreto, firmato nei giorni scorsi, al momento é stato sottoscritto da Coldiretti, Consorzi Agrari d’Italia e il gruppo industriale Maccaferri. Il provvedimento, per la produzione di energia elettrica da fonti rinno-vabili completamente Made in Italy, consentirà di ridurre la dipendenza energetica dall’estero, contenere l’impatto ambientale e climatico e garantire un’adeguata remunera-zione dei prodotti agricoli italiani. L’accordo consente di realizzare una filiera energetica tutta italiana

a forte coinvolgimento agricolo con un meccanismo di remunerazione della materia prima trasparente ed atto a consentire un reddito stabile per le imprese nel medio e lungo periodo. “Si tratta – sottolinea Maurizio Soave, presidente provinciale Coldiretti - della dimostrazione concreta del contributo che pos-sono offrire le imprese agricole ad una crescita sostenibile dal punto di vista ambientale, climatico e oc-cupazionale e di come quando ci si confronta con gruppi industriali sani lontani da approcci specula-tivi, ai quali spesso siamo abituati, gli accordi riescono pienamente a conciliare gli interessi generali del Paese con quello delle parti interessate.”

Produzione di biomasseFirmato il Decreto per gli impianti superiori a 1 mw

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Gabriella e Natalino Torta hanno festeggiato i loro 40 anni di matrimonio

Anniversario di matrimonio

Nella foto contutta la famigliaal completo:

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La vera cultura, della vitaA Canelli con i bambini di “Crearleggendo”

E’ proprio vero, con l’entu-siasmo dei bambini, si può cambiare il mondo. O per

lo meno, rendersi conto quanto possa essere bello vedere la vita da un punto di vista migliore e a misura d’uomo. E’ successo a Canelli, con la manifestazione “Crearleggendo”. Grazie all’invito della direzione didattica di Canelli, della scuola secondaria “Gancia” e della biblioteca civica, l’intera città spumantiera è stata mobilitata attorno alle proposte degli scolari con oltre dieci giorni di iniziative formative. Giunta all’undicesima edizione, “Crearleggendo” si con-ferma come una delle più interes-santi iniziative didattiche e culturali. I ragazzi hanno potuto presentare i loro lavori svolti durante il periodo scolastico, partecipare al Salone del libro di Torino e, soprattutto, esprimersi in una lunga serie di laboratori pratici (teatrali, musi-cali, di scrittura, di degustazione ecc…). I genitori, le istituzioni e le principali realtà associative si sono prodigate per trasmettere ai nostri giovani la parte più sana della nostra società, un excursus etico su ogni realtà sociale. Anche Coldiretti Asti, in collaborazione con Fondazione Campagna Amica, ha declinato la filiera agricola sotto

tutti gli aspetti, mettendo al centro l’uomo: dall’impegno nel lavoro, dalla tutela dell’ambiente, alla cor-retta alimentazione. In particolare è stato proposto un laboratorio di degustazione della frutta mol-to apprezzato ed utile ai bambini per comprendere, fino in fondo, i veri principi su cui può basarsi l’impegno delle imprese agricole a favore del miglioramento del proprio stile di vita con l’alimenta-zione. I momenti più significativi di “Crearleggendo”, forse sono stati mercoledì e giovedì scorso con i gazebo e le bancarelle a proporre i lavori dei bambini a tutta l’opinione pubblica e fare da volano culturale su i veri temi della nostra società,

che per quanto riguarda Coldiretti sono l’etica del lavoro con il pro-getto della “Filiera Agricola tutta Italiana”: da un lato l’impegno delle imprese agricole per fornire ai consumatori prodotti di alta qua-lità con la provenienza certificata, dall’altro la garanzia di un’ade-guata redditività per continuare a fare sempre meglio e contribuire così ad una vita migliore per tutti. Complimenti dunque alla direttrice didattica di Canelli, Palma Stanga, e alla coordinatrice del progetto “Crearleggendo, Mariangela Bal-bo, per aver dato a Coldiretti la possibilità di trasmettere questi sani principi ai ragazzi e all’intero universo culturale.

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Ma come mangiano gli italiani?Interessanti riscontri dal rapporto Censis e Coldiretti

“ Vorrei mangiare più sano ma non ci riesco”. E’ que-sto il rapporto con il cibo

di quasi il 37% degli italiani (4 italiani su 10).E’ quanto emerge dal primo rapporto Coldiretti/Censis sulle abitudini alimentari nazionali. Mediamente per il 33% degli intervistati, seguire una dieta sana rappresenta un fattore importante per la salute, so-prattutto gli anziani (40,3%) e i laureati (37,6%). Informarsi sul cibo per gli italiani è sempre più importante; infatti, quasi il 62% degli intervistati si dichiara molto informato sui valori nu-trizionali, le calorie e i grassi riguardanti i vari alimenti. Non a caso il 34% degli intervista-ti ritiene, poi, che la propria alimentazione dipenda in via prioritaria da caratteristiche e scelte soggettive (che presu-mibilmente hanno bisogno di tante informazioni per essere adeguate), il 30,4% dalla tra-dizione familiare, e poco meno del 19% da quello che si può permettere, tenuto conto del reddito e dei prezzi.Quanto alle principali fonti di informazione sugl i a l iment i oltre alla televisione, è il web (51,1%) la fonte primaria, se-guono quotidiani, settimanali e periodici (34%), poi i familiari

e gli amici (25,5%), mentre il 25,6% ricorre invece ai nego-zianti e al personale del punto vendita.Dall’indagine emerge una im-portante segmentazione dei comportamenti, con oltre 1/3 degli italiani che riconosce il valore dell’alimentazione e si comporta di conseguenza, 1/3 che per stile di vita, tentazioni e stress pur consapevole non riesce a comportarsi corretta-mente e 1/3 che non è attento alla tavola per mancanza di conoscenza.“Coldiretti - ha precisato il pre-sidente nazionale Sergio Marini - è impegnata nelle scuole, nelle piazze e nei mercati con il pro-getto Educazione alla campa-gna per far conoscere i principi della sana alimentazione”. In Italia ben quattro italiani su

dieci (43 per cento) risultano sovrappeso o addirittura obesi (11 per cento), con una netta prevalenza degli uomini rispetto alle donne.Le malattie collegate diret-tamente all’obesità sono re-sponsabili di ben il 7 per cento dei costi sanitari dell’Unione Europea poiché l’aumento di peso è un importante fattore di rischio per molte malattie come i problemi cardiocircola-tori, il diabete, l’ipertensione, l’infarto e certi tipi di can-cro, sulla base dei dati della Commissione Europea con le spese socio-sanitarie correlate all’obesità in Italia che sono stimate in circa 23 miliardi di euro annui, per più del 60 per cento dovute all’ incremento della spesa farmaceutica e ai ricoveri ospedalieri.

LA TAVOLA DEGLI ITALIANI 1950-2010

Prodotto (gr/gg)

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3685Fonte: Elaborazione Coldiretti

Via C. Botta, 4 - 14015San Damiano d’Asti

Tel. & Fax 0141.975146cell. 336.253369

S. DamianoCisternaCelle EnomondoFerrere

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Più di tre genitori su quattro (78 per cento) sognano di far crescere i propri figli in un

agriasilo, un ambiente semplice, familiare e naturale dove giocare all’aria aperta con piante e animali e gustare merende e colazioni ge-nuine. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Swg realizzata in occasione di “Far crescere il futuro”, organizzata da Donne Impresa Coldiretti, dove per la prima volta è stata presentata la più rivoluzionaria innovazione nei processi formativi e di crescita del talento introdotta in Italia per iniziativa soprattutto di giovani imprenditrici agricole che hanno trasformato, in diverse regioni, le proprie fattorie in asili grazie alle nuove normative. “Si tratta di una concreta dimo-strazione della grande modernità dell’attività agricola nella società contemporanea, dove si avverte forte la necessità di ricostruire un rapporto con il mondo reale che è un patrimonio delle nostre imprese che sono impegnate a farlo conoscere anche con l’offerta di servizi innovativi resi possibili dalle nuove leggi sulla multifun-zionalità”, afferma il presidente nazionale Coldiretti, Sergio Marini. La rapida diffusione degli agriasilo è dimostrata dalle quasi cento iniziative in cantiere, molte delle quali si sono già trasformate in realtà, promosse in varie regioni, soprattutto Piemonte, Veneto, Trentino e Friuli.Interessate le campagne come le zone limitrofe alle città con progetti che coinvolgono pure le grandi metropoli, per contribuire a risolvere il problema della carenza delle strutture esistenti nonché

del basso livello di soddisfazione che una famiglia su due (51 per cento) ha dichiarato nei con-fronti dell’offerta attuale di nidi o scuole materne. Se il principale ostacolo è legato alle distanze, con il 67 per cento degli italiani non disposponibile a percorrere un tragitto che duri più di venti minuti, il successo degli agriasili è invece dovuto alla grande rilevanza attribuita alla natura nei percorsi formativi come dimostra l’indagine Coldiretti/Swg dalla quale emerge che per gli italiani è molto impor-tante stare all’aria aperta (80 per cento), a contatto diretto con la natura (76 per cento), mangiare cibi del territorio e di stagione (67 per cento) e avere contatti con gli animali (51 per cento). Con il termine agrinido si intende una struttura di accoglienza realizzata all’interno di una azienda agrico-la per bambini fino a tre anni di età, mentre l’agriasilo coinvolge i piccoli dai tre ai sei anni. In base alla normativa vigente, che fissa il numero massimo di bambini in relazione alla metratura dei locali, si tratta spesso di piccole “clas-si”, contenute, alle quali vengono garantite tutte le appropriate cure quotidiane (pranzo, sonno, cambio) ma con più tempo all’aria aperta, a contatto con la natura, in una sorta di “palestra verde” dove coltivare le piante, socializzare con gli animali, imparare a conoscere i ritmi della natura e i principi di una alimentazione sana. Il metodo educativo negli agriasilo prevede l’avvicinamento dei bambini ad un ambiente agricolo, in forma innovativa e alternativa rispetto all’offerta educativa tipica, con i piccoli ospiti che interagiscono

quotidianamente con l’elemento natura, sia esso visto dal lato della coltivazione, sia dal lato dell’alleva-mento con la presenza di animali anche certificati e addestrati di diversa specie ed età.L’altra componente portante del metodo è data dall’applicazione della pet therapy e l’attivazione dell’orto sensoriale e didattico per insegnare il senso del tempo e della pazienza per la capacità di ascolto. Tutto questo grazie anche ai laboratori didattici in-novativi quali: la realizzazione di Nella la coccinella ottenuta da una mela, oppure il cavallo Lallo, realizzato da materiale di recupe-ro, così come la preparazione di mangiatoie per uccelli ottenute da bottiglie di plastica riciclate o le noci utilizzate per fare piccole barchette galleggianti.Le esperienze che possono of-frire gli agriasilo sono molteplici, dall’aromaterapia alla fitoterapia, dal teatro nella natura fino all’agri-ludoteca. Se il metodo migliore per acquisire conoscenze teoriche è quello di fare esperienze pratiche, l’agriasilo si avvantaggia del lega-me con il mondo rurale, un mondo organizzato sull’arte del fare e sull’uso delle mani. Le opportunità didattiche degli agriasilo variano naturalmente dall’attività produt-tiva dell’azienda in cui ci si trova; ad esempio, dove si produce grano si può imparare a fare il pane, ma anche disegni con i chicchi, dove si coltivano verdure si possono predisporre dei piccoli orti “auto-gestiti” per stimolare la manualità dei bambini, dove ci sono animali di allevamenti si può imparare a riconoscere i loro versi e molte altre innumerevoli possibilità di

Arriva l’Agriasilo: una palestra verdeUn’opportunità per l’impresa multifunzionale

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C on lo scopo di migliorare e rendere maggiormente coordinato i l servizio

di impollinazione dei frutteti, Coldiretti, Aspromiele, con le organizzazioni dei produttori Asprofrut, Lagnasco e Ortofruit, hanno sottoscritto un accordo.Il servizio di impollinazione mira a far crescere la capacità produttiva, sia degli apicoltori che dei frutticoltori e fa leva su un disciplinare produttivo con precisi impegni da entrambe le parti. Un protocollo di intesa fissa in 35 € il prezzo massimo per alveare su fioriture precoci (albicocco, susino, melo ecc…). Sulla coltura del Kiwi (non netta-rifera), viene ribadita la validità dell’applicazione delle trappole per il polline, fissando il mag-giore costo a 60 €. I cosiddetti

pacchi di api a perdere, sono considerati di scarsa efficacia e conseguenza di gravi problemi sanitari, e pertanto vengono vivamente sconsigliati.

Servizio di impollinazioneUn’opportunità per l’impresa multifunzionale

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confronto con il mondo reale. La possibilità di accedere ai servizi degli agriasilo è prevista anche per tempi più brevi rispetto alla frequenza scolastica grazie al fatto che alcune strutture si sono organizzate per ospitare feste di compleanno nel segno della campagna o anche servizi di baby parking per bambini che vanno dai 13 mesi ai 6 anni di età per un tempo massimo di permanenza che non può essere superiore alle sei ore giornaliere. “Gli agriasilo sono una testimo-nianza del carattere fortemente innovativo e multifunzionale delle imprese al femminile, che sono arrivate oggi a rappresentare il 40 per cento dell’agricoltura ita-liana - sottolinea Adriana Bucco, astigiana e delegata nazionale di Coldiretti Donne Impresa - grazie anche alla capacità di coniugare la sfida con il mercato, il rispetto dell’ambiente e la qualità della vita a contatto con la natura, che permette, come in questo caso, di rispondere a una precisa richiesta dei cittadini”.

Molti avranno già nota-to alcuni cambiamenti logistici presso la sede

provinciale Coldiretti di corso Felice Cavallotti. Per migliorare ed ottimizzare l’organizzazione

complessiva dei servizi tecnici, fiscali e sindacali è stato separato e spostato l’ufficio Zona di Asti. Il nuovo ingresso si trova sul retro del palazzo in cui abitualmente si accede agli uffici provinciali,

al civico n° 31/A sempre di corso Cavallotti. Per facilitare tutti gli as-sociati Coldiretti, pubblichiamo la fotografia dell’ingresso. Il numero telefonico del centralino è rimasto invariato 0141.380.400.

Accesso indipendente per gli Uffici Zona di AstiSi entra sempre da corso Cavallotti ma al civico n° 31/A

AUGURI DI BUON LAVOROA GALAN

Facciamo i migliori auguri di buon lavoro al nuovo Ministro delle politiche agricole che siamo certi saprà valorizzare al meglio le enormi potenzialità che offre l’agricoltura italiana nelle sue distintivita’. E’ quanto ha affermato il Presidente nazionale Coldiretti, Sergio Marini, al mo-mento della nomina del nuovo Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan.

INCONTRO CON L’ASSESSORATO REGIONALE ALL’AGRICOLTURA

Proficuo incontro tra la de-legazione Coldiretti gui-data dal presidente Paolo

Rovellotti e dal direttore Bruno Rivarossa con il nuovo Assessore all’Agricoltura Claudio Sacchetto.

Sottolineano Paolo Rovellotti e Bruno Rivarossa “abbiamo incon-trato un Assessore che proviene dal mondo agricolo e che si è dichiarato più che disponibile ad un confronto concreto.

La sua attenzione nei confronti delle imprese agricole piemontesi ci è parsa molto motivata e con-creta. Coldiretti Piemonte come in passato è pronta al dialogo ed al confronto.”

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Può capitare a volte di sen-tire alcuni coltivatori diretti lamentarsi per delle proble-

matiche fisiche che nel tempo sono peggiorate, soprattutto in relazione ed a causa del lavoro svolto in ambito agricolo. Non tutti sanno che questa situazione particolare potrebbe rientrare a buon diritto nel riconoscimento della malattia professionale da parte dell’ INAIL; sono in molti a pensare che questo tipo di indennizzo sia riservato solo ai lavoratori dipendenti, mentre anche i lavoratori autonomi in agricoltura, versando regolarmente la loro quota di contributi infortu-nistici, hanno titolo ad ottenere, in determinate situazioni, tale risarcimento. Infatti, a differenza dell’infortunio che viene causato da un elemento causale improvvi-

so, violento ed inatteso, la malattia professionale viene definita come una patologia che si realizza in funzione di una causa lenta nel tempo che sia riconducibile ad una o più attività svolte e ripetute su più anni. Il Patronato EPACA della Coldiretti, attraverso una qualifi-cata consulenza medica gratuita, sta sviluppando in questi ultimi tempi un’attenta analisi di queste casistiche in modo da garantire a coloro che ne potrebbero avere diritto un’assistenza immediata con la possibilità di erogazione da parte dell’INAIL di indennizzi e rendite.Secondo la vigente normativa, qualora venga riconosciuta la malattia professionale e dalla stessa derivi una percentuale di invalidità permanente, verrà ero-

gato un indennizzo una tantum per i danni dal 6 al 15 per cento ed una rendita mensile per i danni cui venga riconosciuta una per-centuale superiore al 15.A titolo esemplificativo si ripor-tano, nella sottostante tabella, alcuni esempi di patologie che potrebbero derivare dall’attività svolta in agricoltura. La tabella precisa, in rapporto alla tipologia di malattia e di lavorazioni svolte, i termini entro i quali deve essere presentata la domanda di malattia professionale. Invitiamo tutti colo-ro che ritengono di poter rientrare in tale casistica affinché contattino al più presto l’ufficio Prov.le EPACA o gli Uffici di Zona più vicini per avviare l’iter amministrativo per il riconoscimento della malattia professionale.

Riconoscimento delle malattie professionaliA cura di Epaca Coldiretti Asti

MALATTIE

MALATTIE CAUSATE DA VIBRAZIONI MECCANICHE TRASMESSE AL SI-STEMA MANO BRACCIO: SINDROME DI RAYNAUD SECONDARIA; OSTEO-ARTROPATIE DEL POLSO, DEL GO-MITO, DELLA SPALLA; NEUROPATIE PERIFERICHE DEL NERVO MEDIANO E ULNARE

ERNIA DISCALE LOMBARE

MALATTIE DA SOVRACCARICO BIO-MECCANICO DEGLI ARTI SUPERIORI: TENDINITE DELLA SPALLA, DEL GOMITO DEL POLSO, DELLA MANO; SINDROME DEL TUNNEL CARPALE; ALTRE MALATTIE DA SOVRACCA-RICO BIOMECCANICO DEGLI ARTI SUPERIORI.

LAVORAZIONI

Lavorazioni svolte, in modo non oc-casionale, che comportano l’impiego di utensili, attrezzature, macchine ed apparecchi che trasmettono vibrazio-ni al sistema mano braccio

Lavorazioni, svolte in modo non occa-sionale, con macchine che espongono a vibrazioni trasmesse al corpo intero: trattori, mietitrebbia, vendemmiatrice semovente. Lavorazioni di movimen-tazione manuale dei carichi svolte in modo non occasionale in assenza di ausili efficaci.

Lavorazioni, svolte in modo non oc-casionale, che comportano movimenti ripetuti, mantenimento di posture incongrue e impegno di forza.

PERIODO MASSIMO DIINDENNIZZABILITA’ DELLA CESSAZIONE DELLA LAVORAZIONE

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Giovedì 20 maggio la Camera di Commercio di Asti e il Consorzio Tutela Vini d’Asti e del Monferrato hanno ospitato i rappresentanti del Comitato nazionale vini.La presenza della Commissione per il Piemonte si è resa neces-saria per compiere uno degli ultimi passaggi verso il ricono-scimento della denominazione di origine controllata e garantita per il vino Ruchè di Castagnole Monferrato. Con la pubblica audi-zione la modifica potrà finalmente essere approvata nell’ambito del Comitato Nazionale Vini.La menzione DOCG per una denominazione è il massimo livel-lo di riconoscimento nell’ambito delle denominazioni italiane, il gradino più alto sicuramente meritato dal vino Ruchè e dai suoi produttori che in tutti questi anni sono riusciti ad interpretare al meglio le potenzialità di questo grande vino legandolo fortemente

al territorio, osservando scrupo-losamente il disciplinare di pro-duzione mantenendolo pressochè invariato negli anni.Un grande vino che, pur essendo prodotto in una area limitata, come può essere considerata la zona storica dei sette comuni del nord astigiano, non permette sicuramente di raggiunge grandi numeri ma sicuramente è riuscita ad esprime un vino importante e riconosciuto a livello interna-zionale.Alla pubblica audizione sono intervenuti i produttori, i funzio-nari della Regione Piemonte e le organizzazioni di categoria.Durante la seduta i componimenti del comitato nazionale vini hanno dato lettura dell’intero discipli-nare di produzione ponendo la massima attenzione sulle mo-difiche apportate al disciplinare in quanto se pur mantenendo le caratteristiche principali della doc

alcune integrazioni e modifiche sono state apportate anche in base alla carta dei principi regio-nali sulle denominazioni come le indicazioni sulle caratteristiche dei terreni idonei alla coltivazione dei vigneti.Con la regolamentazione della menzione aggiuntiva “vigna”, inoltre, per la futura Docg, i produttori si sono imposti un nuovo traguardo da raggiungere per meglio esprimere le grandi caratteristiche del Ruchè, l’au-mento del grado alcolico mini-mo, l’aumento degli estratti e la riduzione dell’acidità totale. Insomma anche Coldiretti Asti vuole esprimere il proprio otti-mismo nei confronti della strada intrapresa da questa denomi-nazione virtuosa sapientemente gestita dai suoi produttori che in questi anni hanno veramente saputo valorizzare il vino Ruchè di Castagnole Monferrato.

Ruchè di Castagnole MonferratoIn dirittura d’arrivo il riconoscimento della DOCG

IN PILLOLE

TUNNEL CARPALEChiedere l’indennizzo INAIL.Viene riconosciuta come malattia professionale. La sindrome del tunnel carpale per chi è impegna-to in lavorazioni, svolte in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, mantenimento di posture incongrue e impegno di forza. E’ opportuno presentare la denuncia entro 2 anni dall’abban-dono della lavorazione.

TENDINITISono malattie professionali.Le tendiniti della spalla del gomi-to del polso, della mano per chi è occupato in lavorazioni, svolte

in modo non occasionale che comportano movimenti ripetuti, mantenimento di posture incongrue e impegno di forza sono ora tra le malattie professionali tabellate.La denuncia è meglio farla entro un anno dall’abbandono della lavo-razione.

ERNIA AL DISCOIndennizzata dall’INAIL.Chi ha contratto ernia discole lombare in quanto impegnato in LAVORAZIONI DI MOVIMENTA-ZIONE MANUALE DEI CARICHI svolte in modo non occasionale in assenza di ausili efficaci o in LAVO-RAZIONI SVOLTE CON MACCHINE

può chiederne il riconoscimento come malattie professionale. E’ consigliabile produrre la denuncia, tramite il patronato EPACA, entro un anno dalla cessazione delle lavorazioni.

ASMA BRONCHIALEMalattia professionale.Le tabelle delle malattie a presun-zione di origine professionale inclu-dono l’asma bronchiale contratta per esposizione a polveri, funghi, acari, ecc. in ambiente lavorativo. Il riconoscimento è più agèvole se viene presentata denuncia all’Inail - tramite uno degli uffici Epaca.

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PPC: abolita la certificazioneMeno burocrazia: non serve più il placet dell’Ispettorato Agrario

Il Decreto cosiddetto Mille-proroghe ha reintrodotto le agevolazione fiscali previste

in caso di acquisto di fondi rustici da parte di Coltivatori Diretti o IAP, ovvero la PPC. La nuova normativa, come eviden-ziato da Coldiretti, risultava però poco chiara e faceva emergere alcuni dubbi interpretativi rispetto alla procedura da adottare per l’accesso all’agevolazione.Grazie all’intervento della Confe-derazione ed alla presentazione di espliciti quesiti direttamente all’Agenzia delle entrate, è perve-nuto nei giorni scorsi il chiarimento da parte dell’Agenzia medesima. Secondo la nuova normativa dal 28 di febbraio e fino al 31 dicembre 2010 i trasferimenti di terreni agri-

coli e relative pertinenze da parte di Coltivatori Diretti ed imprenditori agricoli a titolo principale, sono soggetti all’imposta di registro ed ipotecaria nella misura dell’1%.I beneficiari decadono dall’age-volazione qualora alienino volon-tariamente i terreni, cessando di coltivarli, prima che siano trascorsi cinque anni dalla stipula degli atti.Coldiretti evidenzia come, ai fini dell’accesso all’agevolazione, diventi di primaria importanza l’iscrizione alla gestione previden-ziale specifica e la destinazione agricola dei terreni.A questo riguardo l’Agenzia delle Entrate nell’apposita nota chiarisce che tale disposizione agevolativa non costituisce di fatto una proroga

della PPC ma bensì è da intender-si come una norma autonoma a favore sia del Coltivatore Diretto che dello IAP.Non è pertanto più richiesta la sus-sistenza della qualità dell’acquiren-te che deve dedicare abitualmente la propria attività alla lavorazione della terra, la richiesta di un pre-posseduto nonché la mancata alienazione di fondi rustici di oltre un ettaro nel biennio precedente l’acquisto. In virtù di questi aspetti viene dunque meno la funzione della certificazione specifica rilasciata dall’Ispettorato Provinciale Agra-rio che andava ad attestare i tre requisiti sopra indicati, essendo sufficiente produrre l’iscrizione all’Inps.

Segreteria di Asti Presso Uffi cio Provinciale ColdirettiCorso Felice Cavallotti n. 41 • 14100 Asti

Tel. +39 0141 380426 Fax +39 0141 355138

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Agricolfidi Nord OvestCrescono i soci ed il volume delle garanzie

Nel corso dell’anno 2009, caratterizzato da una si-tuazione di difficoltà ed

instabilità economico/finanziaria, è cresciuta e si è consolidata l’attività di AGRICOLFIDI Nord-Ovest s.c. Se, infatti, gli effetti negativi che hanno interessato la cosiddetta “economia reale”, hanno accen-tuato alcune specifiche proble-matiche riconducibili, in termini generali, ad una sensibile riduzione dei livelli di remunerazione dei prodotti all’origine (tramutatasi in una flessione della redditività), le dinamiche del credito in agricol-tura hanno continuato a registrare un incremento e diversificazione della domanda, seppur in misura decisamente inferiore rispetto ai precedenti periodi d’imposta.Al riguardo la principale difficoltà con cui le aziende hanno dovuto confrontarsi, a fronte di un livello dei tassi di riferimento (costo del denaro) ai minimi storici, è rap-presentata da un irrigidimento valutativo che ha caratterizzato, in modo ampio ed indicativamente uniforme, il comportamento degli istituti di credito.In tale contesto l’AGRICOLFIDI Nord-Ovest s.c. ha dimostrato di essere un effettivo strumento a supporto delle imprese agricole,

svolgendo un’azione di assistenza, consulenza ed accompagnamento all’accesso al credito, registrando una crescita dell’operatività su-periore al 40%, rispetto all’anno precedente.Di primaria rilevanza si è dimo-strata, sotto questo punto di vi-sta, l’impostazione organizzativa adottata, basata su un diretto ed imprescindibile collegamento con il territorio e, conseguentemente, con le esigenze e problematiche delle realtà produttive che operano in ogni singola area del Piemonte. Una struttura a rete che è stato possibile rafforzare anche per ef-fetto della definizione del processo di fusione con la Confidcol Torino soc. coop., in attuazione del quale è cresciuto il livello di rappresen-tatività del confidi; elemento di primaria importanza nell’ambito della definizione e consolidamento dei rapporti di sinergia con gli enti pubblici e privati presenti a livello territoriale.“La variabile credito ha assunto, anche per il settore primario, una valenza strategica – evidenzia il Presidente Paolo Rovellotti -. Attraverso l’attività posta in es-sere, il confidi ha contribuito ad attenuare l’impatto della crisi sul fronte dell’accesso al credito.

Un’azione che, naturalmente, occorre sviluppare ulteriormente anche attraverso l’ implemen-tazione e diversificazione dei servizi che la struttura è in grado di offrire, nonché il rafforzamento patrimoniale della stessa. Il nostro obiettivo non può che essere quello di fornire, in primis ai soci, ma più in generale al settore primario, un maggior valore aggiunto in ambito finanziario. Per questo motivo è stato avviato, nell’ambito del co-ordinamento CreditAgri Coldiretti, unitamente ad altri otto confidi, un percorso che vuole giungere alla costituzione di un unico soggetto su base nazionale. Un progetto condiviso, che, in questa fase, vede impegnato il Consiglio di amministrazione e, rispetto al qua-le, l’Assemblea svoltasi lo scorso 13 aprile ha espresso una piena condivisione”.Un processo in linea con il mo-mento di profonda trasformazione e riorganizzazione che vede inte-ressato il sistema dei confidi italiani a 360°, avente nella costituzione di un intermediario finanziario vigilato il suo punto di arrivo ma, al contempo, di avvio e sviluppo di un sistema di servizi finanziari innovativo, riservato al settore primario.

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Niente tassa sanitaria sui trasformatiGrazie all’azione di Coldiretti non si paga l’autorizzazione

Tutte le attività svolte dalle im-prese agricole comprese quindi la produzione aziendale di vino,

formaggi, olio, salumi e marmellate sono state escluse da pagamento del “ticket” per i controlli sanitari che avrebbe messo a rischio lo sviluppo di una opportunità sempre più ap-prezzata dai consumatori. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che sono state accolte le proprie solleci-tazioni con l’approvazione definitiva della legge comunitaria 2009 nella quale si prevede l’esclusione di tutte le attività svolte dall’imprenditore agricolo ai sensi dell’articolo 2135 del codice civile dall’ambito di appli-cazione del D.Lgs 194/2008 in merito

al pagamento di tariffe a carico degli operatori del settore alimentare per i controlli sanitari ufficiali. Con questa modifica, richiesta da Coldiretti e che segue la sospensione della Regione Piemonte, finalmente è possibile dare una corretta applicazione alle dispo-sizioni di cui al Regolamento (Ce) n. 882/2004, superando la disparità di trattamento sul territorio che avevano caratterizzato finora l’applicazione del D.Lgs. 194 a danno dei produttori. In Italia nel 2009 sono saliti a 63.600 con un aumento del 7 per cento rispetto al 2008, i frantoi, le cantine, le malghe e le cascine dove è possibile comperare direttamente, secondo il rapporto dell’Osservatorio sulla vendita diretta

delle aziende agricole promosso da Coldiretti e Agri2000. Due italiani su tre (67 per cento) hanno acquistato almeno una volta direttamente dal produttore agricolo, la forma di distri-buzione commerciale che ha registrato la maggiore crescita nel 2009 battendo nell’alimentare negozi ed ipermercati grazie ad un incremento dell’11 per cento del valore delle vendite per un totale stimato in 3 miliardi di Euro. Ben il 41 per cento viene speso per l’acquisto di vino in cantina, il 21 per cento per l’ortofrutta, il 14 per cento per formaggi e latte, l’8 per cento per carni e salumi, il 5 per cento per l’olio di oliva e altrettanto per le piante ornamentali.

In riferimento al program-ma straordinario di sostegno all’adeguamento delle aziende

agricole alle norme in materia di emissioni in atmosfera da impianti per essiccazione di semi e cereali, senza incremento di capacità di essiccazione, di cui alla Misura 121 “Ammodernamento delle aziende agricole”, PSR 2007-2013, la Regione Piemonte ha fissato la scadenza per le domande di con-tributo al 01.07.2010. Le domande presentate ai sensi del presente Programma regionale potranno pre-vedere esclusivamente investimenti riferiti a: costruzione e ristruttura-zione di impianti di essiccazione e/o generazione di calore (e relativi annessi) che riducano il consumo energetico attraverso il migliora-

mento del rendimento energetico. L’uso di energie rinnovabili o di fonti di energia a minore contenuto in carbonio e minore effetto serra o che conseguano i medesimi effetti in termini di riduzione di effetto serra attraverso il miglioramento della filtrazione e/o depurazione delle emissioni gassose e dei fumi. L’importo massimo della domanda

di sostegno, in termini di spesa ammessa, è pari a euro 50.000,00. L’importo minimo della domanda di sostegno è pari a euro 7.500,00. E’ comunque consentito al richiedente di realizzare a proprie complete spese investimenti integrativi o di dimensioni maggiori di quelli rico-nosciuti al fine della concessione del sostegno della Misura 121.

Contributi per essiccatoiLe domande si possono presentare fino al 1° luglio

ISCRIZIONE VIGNETI D.O.C. E D.O.C.G.Accolta la proroga al 30 giugno

La Provincia di Asti, Area Agri-coltura, ha accolto la richiesta di proroga per l’iscrizione dei

vigneti agli Albi DOC/DOCG dal 30/04/2010 al 30/06/2010. I viticoltori

interessati devono contattare gli uffici tecnici Coldiretti per la preparazione delle istanze che, entro la nuova sca-denza, andranno corredate di tutta la documentazione prevista.

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ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Estensione dei voucherPer la vendemmia si possono utilizzare anche i disoccupati

Con un chiarimento del Ministe-ro del Lavoro dei giorni scorsi, è stata riaperta la possibilità

per le aziende agricole di poter procedere all’assunzione mediante i voucher anche dei “percettori di integrazioni al reddito” (soggetti beneficiari di cassa integrazione ordinaria e straordinaria, assegno di disoccupazione, ecc.) nonché dei prestatori di lavoro titolari di contratti a tempo parziale (non con il datore di lavoro sottoscrittore del contrat-to principale). Alla luce di questi chiarimenti, la disciplina del lavoro accessorio occasionale (“voucher”) può essere così sintetizzato. Si in-tendono attività lavorative di natura occasionali quelle rese nell’ambito

di: Lavori domestici; Lavori di giar-dinaggio, pulizia e manutenzione di edifici, strade, parchi e monumenti; Insegnamento privato supplementa-re; Manifestazioni sportive, culturali, fieristiche o caritatevoli e di lavori di emergenza o di solidarietà anche in caso di committente pubblico; Atti-vità agricole di carattere stagionale; Attività agricole svolte a favore di aziende agricole esonerate; Attività di consegna porta a porta e della vendita ambulante di stampa quoti-diana e periodica; Attività di maneggi e scuderie. Possono lavorare con i voucher: Pensionati. Giovani, con meno di 25 anni, regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso un istituto scolastico di ogni ordine e grado,

compatibilmente con gli impegni scolastici, il sabato e la domeni-ca e durante i periodi di vacanza stabiliti dalla circolare n.4/2005 del Ministero del lavoro e delle Politi-che Sociali: Vacanze natalizie (1° dicembre – 10 gennaio), Vacanze pasquali (domenica delle Palme – lunedì dell’Angelo); Vacanze estive (1° giugno – 30 settembre).Giovani, con meno di 25 anni, regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso l’Università per qualsiasi periodo dell’anno. Limitatamente all’anno 2010, percettori di integrazioni al reddito e prestatori di lavoro titolari di contratto a tempo parziale (non con il datore di lavoro sottoscrittore del contratto principale).

LA PRELAZIONE AGRARIA

Che cosa è ?Il diritto di prelazione consiste nel diritto di essere pre-feriti ad altri per l’acquisto di un terreno agricolo, quando il proprietario decide di venderlo.A chi spetta ? Il diritto di prelazione spetta anzitutto al coltivatore diretto (o società agricola in cui almeno la metà dei soci è coltivatore diretto) che conduce in affitto, da almeno due anni, il terreno offerto in vendita (art. 8 della legge 590/1965). Solo se il terreno non è affittato a un coltivatore diretto (o società agricola), hanno invece il diritto di prelazione i coltivatori diretti (o società agricole in cui almeno la metà dei soci è coltivatore diretto) proprietari di terreni confinanti (art. 7 della legge 817/1971). Quando spetta ?In caso di vendita dei fondi rustici (terreni agricoli e fab-bricati rurali pertinenti)Quando è escluso ?E’ escluso dalla legge quando il terreno si trova in zona edificabile anche se in base a un piano regolatore adot-tato ma non ancora definitivamente approvato. Il diritto di prelazione è escluso anche quando il terreno agricolo è oggetto di permuta, vendita forzata, liquidazione coatta,

fallimento ed espropriazione per pubblica utilità, oltre che, naturalmente, in caso di donazione.Modalità ?Per consentire l’esercizio della prelazione, il proprietario che intende vendere il terreno è tenuto a notificare la pro-posta di vendita, con lettera raccomandata, all’affittuario o (qualora manchi l’affittuario) ai confinanti, allegando il contratto preliminare di compravendita (compromesso) contenente il nome dell’acquirente, il prezzo e le altre condizioni stabilite per la cessione. Il destinatario della notifica ha trenta giorni di tempo per esercitare il diritto di prelazione. Se comunica la sua intenzione di esercitare il diritto, il contratto si intende concluso, e il prezzo deve essere pagato entro tre mesi. Cosa succede se ?Quando il terreno viene venduto senza fare la notifica-zione, oppure quando il prezzo indicato nella notificazione è superiore a quello risultante nel contratto di compra-vendita, l’avente diritto alla prelazione può riscattare il terreno dall’acquirente entro un anno dalla trascrizione della vendita nei registri immobiliari. Per ulteriori informazioni rivolgersi alla Dott.ssa Giovanna Crosetti, tel. 0141-380409.

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Contributi per la consulenza tecnicaEntro il 28 giugno le domande dell’azione 114 del Psr

Le linee guida della riforma della Politica Agri-cola Comune e, in particolare, la radicalemodifica delle modalità di sostegno al settore,

che ha i suoi elementi caratterizzanti nei principi del disaccoppiamento e della condizionalità, ha messo in moto processi di cambiamento che ri-chiedono una grande capacità di adeguamento e trasformazione da parte delle imprese agricole, sia sotto l’aspetto strutturale che gestionale. Questo profondo cambiamento del sistema agroalimentare si innesta peraltro in uno scenario caratterizzato dalla crescita della concorrenza sui mercati inter-nazionali, da una domanda sempre più pressante di prodotti e processi produttivi di qualità e di so-stenibilità ambientaledei sistemi produttivi agricoli.L’Azione 114 del Programma di Sviluppo Rurale, “Utilizzo dei servizi di consulenza in agricoltura”, nasce proprio per sostenere le imprese agricole impegnate in questo processo, abbattendo i costi legati alla consulenza tecnica specialistica, per il rispetto della condizionalità (criteri di gestione ob-bligatori CGO, le buone condizioni agronomiche e ambientali BCAA) e delle normative sulla sicurezza dei luoghi di lavoro.L’Azione 114 prevede la possibilità per gli impren-ditori agricoli piemontesi di rivolgersi a Soggetti erogatori dei servizi di consulenza aziendale, sele-zionati e riconosciuti dalla Regione Piemonte con bando pubblico, in base alla loro struttura tecnica e all’esperienza; a tale riguardo la Coldiretti ha ottenuto il riconoscimento dell’Associazione Regio-nale Gruppi Coltivatori Sviluppo per tutti i campi di consulenza tecnica. Le consulenze specializzate nel settore zootecnico potranno riguardare i vari tipi di allevamento bovino, suino, ovi-caprino, equino, avicolo, cunicolo, ecc.. Nell’ambito delle consulenze zootecniche natural-mente potranno entrare le coltivazioni collegate all’allevamento nonché la trasformazione dei prodotti derivanti dall’allevamento.Le consulenze specializzate nel settore delle produ-zioni vegetali invece potranno riguardare i tradizionali settori frutticolo, viticolo, orticolo, florovivaistico,cerealicolo, colture proteoleaginose e altre colture erbacee e arboree, nonché la trasformazione dei prodotti di origine vegetale.In generale le consulenze potranno comprendere:

• l’introduzione di sistemi per la tracciabilità e rin-tracciabilità obbligatoria e volontaria;• l’introduzione di tecniche innovative di produ-zione;• le indicazioni per un corretto utilizzo dei fattori della produzione;• le indicazioni per attuare in azienda un risparmio energetico e eventualmente produrre energia da fonti rinnovabili;• l’analisi del bilancio aziendale;• indirizzi di marketing e assistenza volta a migliorare la collocazione del prodotto sul mercato;• le indicazioni per la qualità dei prodotti e la loro certificazione;• l’introduzione ed utilizzo di tecnologie di informa-zione e comunicazione;• l’innovazione e il trasferimento tecnologico;• la gestione globale d’impresa.Possono beneficiare del contributo le aziende iscritte all’Anagrafe unica regionale, secondo una graduatoria che scaturirà in base ai criteri di prio-rità stabiliti dal bando regionale: giovani insediati con la Misura 112 del PSR, giovani fino a 40 anni, agricoltori di età compresa fra i 40 e i 50 anni, im-prenditori agricoli professionali, ecc.. Il bando per l’accesso ai contributi prevede che le domande siano presentate entro il 28 giugno 2010 e l’attività di consulenza sia terminata entro il 31 dicembre 2011. Praticamente all’imprenditore agricolo posizionato utilmente in graduatoria verrà concesso un contributo finanziario fino a €. 1.500,00, pari all’80% di una spesa massima ammissibile so-stenuta di €. 1.875,00 + IVA; le spese sostenute per analisi di laboratorio (chimiche, fisiche, ecc.) sono consentite fino al 30% della spesa ammessa. Ulteriori informazioni possono essere richieste agli sportelli tecnici e informativi della Coldiretti.

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Lotta obbligatoria alla FlavescenzaTutto il territorio provinciale è zona insediamento: le regole

In riferimento all’applicazio-ne in Piemonte del Decreto Ministeriale del 31/05/2000

“Misure per la lotta obbligatoria contro la Flavescenza Dorata della vite” riprendiamo i punti cardine di interesse per l’Astigiano.

- L’intero territorio della Provincia di Asti è classificato come zona di insediamento.- Nelle zone di insediamento indi-viduate nel 2008 [come l’Astigia-no], in vigneti con percentuale di presenza della malattia inferiore al 4% è obbligatorio estirpare le viti infette; nel caso di superfici vitate abbandonate, trascurate o viti inselvatichite dove non esi-stano le condizioni per effettuare un efficace controllo del vettore, è obbligatorio l’estirpo di tutte le viti o dell’intero appezzamento. Nei vigneti dove non esistano le condizioni per effettuare un ef-ficace controllo del vettore ed è presente più del 30% di piante infette, determinato anche solo attraverso un campione indivi-duato secondo una metodologia statisticamente idonea a garan-tirne la rappresentatività rispetto alla totalità del vigneto, il Settore Fitosanitario può disporre l’estirpo dell’intero vigneto. - Nei comuni in cui, pur in zona di insediamento, siano stati attivati o si attivino specifici progetti di lotta concordati con il Settore Fitosani-tario e la Provincia territorialmente interessata, l’estirpo delle piante infette è obbligatorio con qualsiasi percentuale di danno. - Nelle unità vitate dove l’estirpo delle singole piante non è obbliga-torio, è consigliabile almeno aspor-tare la vegetazione sintomatica.- Nelle zone focolaio e nelle zone

di insediamento devono essere effettuati obbligatoriamente due trattamenti insetticidi all’anno, di cui il primo contro le neanidi ed il secondo contro gli adulti di Scaphoideus titanus. Il primo trat-tamento si colloca generalmente nella terza decade del mese di giugno ma deve comunque essere effettuato soltanto al termine della fioritura della vite, ad allegagione avvenuta. Se il livello di popolazione lo richie-de può essere effettuato un terzo trattamento insetticida.- Per i trattamenti insetticidi devono essere utilizzati prodotti fitosanitari espressamente autorizzati sulla vite contro le cicaline.- Deve essere tenuta registrazione dei trattamenti insetticidi effettuati in ogni appezzamento con l’indi-cazione della data e del prodotto fitosanitario utilizzato.- Sono sempre vietati i trattamenti insetticidi nel periodo di fioritura della vite ai sensi della L.R. n. 20 del 3/8/98; in presenza di eventuali fioriture spontanee nella vegeta-zione sottostante le viti, occorre eliminare la vegetazione stessa tramite sfalcio e appassimento o

asportazione. Il trattamento deve inoltre essere effettuato in assenza di vento per evitare fenomeni di deriva.L’inosservanza di tali norme può essere causa di gravi danni all’api-coltura e all’ambiente. - Per i nuovi impianti e per la sostituzione di singole viti è rac-comandato l’utilizzo di materiale di moltiplicazione che sia stato sottoposto a trattamento termo-terapico a 50°C per 45 minuti. - Per le violazioni alle sopraccitate disposizioni, verranno adottate le sanzioni previste dall’art. 54 del D.lgs. 19 agosto 2005, n. 214, fatta salva l’applicazione dell’art. 500 del codice penale ai sensi dell’art. 9 del D.M. n. 32442 del 31/05/2000.

DOMANDE DI CONTRIBUTOEntro il 5 luglio la conferma delle predomande Flavescenza

In riferimento alle predomande e al monitoraggio Flavescenza Dorata della vite 2009, la Regione Piemonte ha disposto il termine del 5 luglio 2010 per la presentazione delle Domande di contributo presso la Provincia competente. In caso di finanziamento del solo estir-po del vigneto i diritti di reimpianto

potranno essere ceduti all’interno di tutte le Denominazioni di Origine del territorio provinciale. Per quanto riguarda il finanziamento del reimpianto, il beneficiario del con-tributo deve impegnarsi a mantenere il vigneto per almeno 10 anni. Per ulteriori informazioni rivolgersi agli uffici tecnici Coldiretti.

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ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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FLAVESCENZA DORATA DELLA VITETRATTAMENTI INSETTICIDI OBBLIGATORI anno 2010

contro l’insetto Scaphoideus titanus, vettore dhella malattia(Decreto Ministeriale del 31/05/2000 “Misure per la lotta obbligatoria contro la Flavescenza Dorata della vite”)

La Flavescenza dorata della vite si previene solo se si elimina l’insetto che la trasmette,pertanto è necessario attenersi scrupolosamente alle seguenti

DISPOSIZIONI OPERATIVE OBBLIGATORIE:

Primo trattamento:fine giugno, al termine della fioritura della vite ad allegagione completa

(eccetto le aziende biologiche)

ATTENZIONE!!! E’ INUTILE TRATTARE PRIMA PERCHE’ L’INSETTO NON E’ ANCORA INFETTIVO

AZIENDE IN PRODUZIONE INTEGRATA (che aderiscono all’azione 214.1 del PSR 2007-2013)THIAMETHOXAM, CLORPIRIFOS ETILE, CLORPIRIFOS METILE NB: ognuno dei principi attivi non deve

essere usato più di una volta all’anno.ALTRE AZIENDE PRINCIPI ATTIVI AUTORIZZATI SU VITE CONTRO LE CICALINE (TABELLA)

Secondo trattamento:fine luglio - inizio agosto (nel rispetto dei tempi di sicurezza)

AZIENDE IN PRODUZIONE INTEGRATA* (che aderiscono all’azione 214.1 del PSR 2007-2013)ETOFENPROX, CLORPIRIFOS ETILE, CLORPIRIFOS METILE, THIAMETHOXAM NB: ognuno dei principi

attivi non deve essere usato più di una volta all’anno.ALTRE AZIENDE PRINCIPI ATTIVI AUTORIZZATI SU VITE CONTRO LE CICALINE (TABELLA SOPRA)

NB: i periodi sono indicativi, vanno verificati in zona seguendo il decorso del ciclo biologico dell’insetto e posso-no variare da un anno all’altro.

IL SETTORE FITOSANITARIO REGIONALE EFFETTUERA’ CONTROLLI SULL’OSSERVANZA DELLE DISPOSIZIONI DEL DECRETO DI LOTTA OBBLIGATORIA. IN CASO DI INADEMPIENZA SI PROCEDERA’ CON DENUNCIA ALL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA, AI SENSI DELL’ART. 500 DEL CODICE PENALE, E CON SANZIONE AMMINISTRATIVA DA 500,00 A 3.000,00 EURO.

(*) sostanze attive con azione indipendente dalla temperatura o efficaci anche con temperature elevate

AZIENDE BIOLOGICHE - ATTENZIONE! I TRATTAMENTI CON PIRETRO SONO EFFICACI SOLO SUI GIOVANI E QUINDI DEVONO ESSERE ANTICIPATI RISPETTO A QUELLI CON INSETTICIDI DI SINTESI E RIPETUTI 2-3 VOL-

TE A DISTANZA DI 7-10 GIORNI, PARTENDO DA INIZIO GIUGNO, EVITANDO COMUNQUE DI TRATTARE NEL MOMENTO DI FIORITURA DELLA VITE

PIRETRO Più efficace se addizionato con piperonil butossido. Trattare la sera tardi, usare acque non calcaree o acidificare la soluzione (pH < 7).

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Il valore dei terreni agricoliStabiliti dalla Commissione espropri della provincia di Asti

Il Bollettino Ufficiale della Regio-ne Piemonte ha riportato i valori medi dei terreni, suddivisi per

coltura, così come disposto dalla Commissione espropri.Da sottolineare come per i coltiva-tori diretti che esercitano l’attività sul fondo, in caso di esproprio con cessione volontaria, il valore in ta-

bella deve essere triplicato.Per i proprietari che affittano un fon-do a un coltivatore diretto, in caso di esproprio con cessione volontaria, il valore del terreno viene considerato il 50% in più per il proprietario; all’af-fittuario spetta invece un’indennità pari al valore del terreno.Le tabelle riportate di seguito posso-

no valere come punto di riferimento, seppure senza alcun vincolo, per le contrattazioni sulle compravendite dei terreni.Di seguito pubblichiamo la tabella con i valori degli espropri, che deve essere letta facendo riferimento alla regione agraria (qui di seguito) in cui sono situati i terreni.

PROVINCIA DI ASTIElencazione delle Regioni Agrarie e dei Comuni che ne fanno parte:

REGIONE AGRARIA N. 1 = Colline dell’Alto Mon-ferrato Astigiano:

Albugnano, Aramengo, Berzano San Pietro, Butti-gliera d’Asti, Cantarana, Capriglio, Castelnuovo Don Bosco, Cellarengo, Cerreto d’Asti, Cisterna d’Asti, Cocconato, Cortandone, Cortanze, Cortazzone, Dusino San Michele, Ferrere, Maretto, Monale, Mon-cucco Torinese, Montafia, Montiglio Monferrato parte (ex territorio di Montiglio), Moransengo, Passerano Marmorito, Piea, Pino d’Asti, Piovà Massaia, Roatto, Robella, San Paolo Solbrito, Tonengo, Valfenera, Viale d’Asti, Villafranca d’Asti, Villanova d’Asti.

REGIONE AGRARIA N. 2 = Medio Monferrato Astigiano:

Antignano, Asti, Baldichieri d’Asti, Calliano, Camerano Casasco, Casorzo, Castagnole Monferrato, Castell’Al-fero, Castellero, Celle Enomondo, Chiusano d’Asti, Cinaglio, Corsione, Cossombrato, Cunico, Frinco, Grana, Grazzano Badoglio, Moncalvo, Montechiaro d’Asti, Montemagno, Montiglio Monferrato parte (ex territori di Colcavagno e Scandeluzza) Penango, Portacomaro, Revigliasco d’Asti, San Damiano d’Asti, San Martino Alfieri, Scurzolengo, Settime, Soglio, Tigliole, Tonco, Viarigi, Villa San Secondo.

REGIONE AGRARIA N. 3 = Colline del Belbo e del Tiglione:

Agliano Terme, Azzano d’Asti, Belveglio, Bruno, Cala-mandrana, Calosso, Canelli, Cassinasco, Castagnole Lanze, Castel Boglione, Castelletto Molina, Castel-nuovo Belbo, Castelnuovo Calcea, Castel Rocchero, Coazzaolo, Cortiglione, Costigliole d’Asti, Fontanile, Incisa Scapaccino, Isola d’Asti, Maranzana, Moasca, Mombaruzzo, Mombercelli, Mongardino, Montabo-ne, Montaldo Scarampi, Montegrosso d’Asti, Nizza Monferrato, Quaranti, Rocca d’Arazzo, Rocchetta Palafea, Rocchetta Tanaro, San Marzano Oliveto, Vaglio Serra, Vigliano d’Asti, Vinchio.

REGIONE AGRARIA N. 4 = Colline del Basso Bormida e di Millesimo e di Spigno:

Bubbio, Cessole, Loazzolo, Mombaldone , Monastero Bormida, Olmo Gentile, Roccaverano, San Giorgio Scarampi, Serole, Sessame, Vesime .

REGIONE AGRARIA N. 5 = Pianura del Tanaro Astigiano:

Castello d’Annone, Cerro Tanaro, Refrancore.

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ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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UE: circolazione dei viniContinua la rivoluzione legislativa per i documenti di trasporto

Un altro passo importante verso la completa telematizzazione dei docu-menti necessari alla circolazione dei prodotti sottoposti ad accisa nella comunità europea ,in particolare per le aziende con deposito fiscale nel settore vino a partire dal 1 giugno 2010 decorre l’obbligo di essere in grado di ricevere il documento DAA telematico eventualmente inviato da un produttore di uno stato membro per lo scambio intra-comunitario di prodotti vitivinicoli in sospensione di accisa. L’azienda che in questo periodo si troverà nelle condizioni di ricevere prodotti dalla comunità europea scortati dal documento elettronico dovrà quindi essere in grado di appurare il buon esito della spedizione e chiudere il documento con risposta telematica alla ditta speditrice, in via transitoria fino al 31 dicembre 2010 tale operazione potrà comunque essere assolta tramite l’ausilio dell’Agenzia delle dogane che con apposita modu-listica cartacea che permetterà l’operazione. Il primo adempimento dell’ambito della telematizzazione per le aziende vitivinicole è iniziato lo scorso anno quando dal mese di maggio 2009 tutte le movimentazioni nell’ambito della comunità europea di prodotti in sospensione di accisa, fino ad allora comunicate sempre entro il 5 del mese successivo in forma cartacea sono state richie-ste dall’ente preposto al controllo “Agenzia delle dogane” in base alla direttiva comunitaria in forma telematica, in quei giorni quindi tutte le aziende vitivinicole con deposito fiscale si sono organizzate per as-solvere l’ennesimo adempimento burocratico. Un passaggio impor-

tante da ricordare è sicuramente il 1 gennaio 2010 quando la vecchia nomenclatura combinata cioè i codici che contraddistinguono le categorie dei prodotti sottoposti ad accisa circolanti nella UE sono stati completamente sostituiti dai nuovi codici di nomenclatura com-binata NC, anche questa modifica si è resa necessaria in prospettiva delle nuove modalità operative che l’intera comunità europea sta por-tando avanti.Comunque la scadenza principale che riguarderà le aziende con deposito fiscale sarà quella del 1 gennaio 2011 quando le tutte le cessioni intra-comunitarie di prodotti soggetti ad accisa dovranno essere accompagnate obbligatoriamente dal DAA telematico ossia il docu-mento elettronico di accompagna-mento che sostituirà completamente i documenti cartacei usati fino ad oggi. Questo passaggio compor-terà sicuramente una rivoluzione in quanto assisteremo all’assoluta scomparsa dei documenti cartacei che verranno sostituiti da messag-gi informatici denominati tracciati record collegando i quattro attori

della spedizione “ speditore /do-gana di partenza /dogana di arrivo/acquirente” Ricordiamo che questo adempimento potrebbe interes-sare unicamente i produttori con deposito fiscale in quanto i piccoli produttori riconosciti come tali in deroga all’emissione del documento DAA potrebbero tranquillamente continuare ad inviare e commercia-lizzare i propri vini nell’ambito della comunità europea con i documenti vitivinicoli, purtroppo ancora una volta i nostri produttori pur essen-do esonerati ricevono in questo periodo dai propri importatori la richiesta di adeguamento alle novità dei documenti telematici in modo tale da poter utilizzare un unico metodo di lavoro comune a tutti gli operatori del settore. La nostra organizzazione nazionale proprio in questo periodo come già avvenuto per il primo adempimento di invio telematico ,metterà nuovamente a disposizione la propria struttura ter-ritoriale per consentire alle proprie aziende di assolvere tranquillamente alle novità legislative in materia di esportazione.

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ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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OCM VINO: abrogata la legge 164Il decreto legislativo 61 sostituisce la precedente regolamentazione

L’ 8 aprile il ministro Luca Zaia ha sottoscritto il nuovo testo della legge in materia di tutela delle denomina-zioni di origine e delle indicazioni geografiche dei vini abrogando interamente la legge 164/92. Tanti sono stati gli incontri e le discus-sioni che hanno caratterizzato l’iter di definizione del Dlgs 61 dove si è parlato di semplificazione in ma-teria vitivinicola sempre voluta da coldiretti che con la firma di questo decreto vede finalmente concre-tizzarsi almeno in parte le proprie richieste. Analizzando l’articolato della nuova legge possiamo verifi-care che i primi articoli riprendono quasi integralmente i concetti già regolamentati dalla 164/92. I primi aspetti di vera semplificazioni li troviamo con gli articoli 12 e 14 che in sintesi prevedono: • Eliminazione delle competenze in capo alle Camere di commercio (albo vigneti, denuncia uve, albo imbottigliatori).• I vigneti destinati a produrre vini a denominazione devono pre-ventivamente essere iscritti nello schedario viticolo per le relative denominazioni.• Le regioni possono disciplinare l’iscrizione dei vigneti idonei alla rivendicazione delle denominazioni nello schedario per regolamentare l’equilibrio di mercato.• Le superfici iscritte ma non ri-vendicate per 3 anni consecutivi sono cancellate dalla destinazione produttiva delle denominazioni. • Lo schedario viticolo è gestito dalle regioni nell’ambito dei servizi Sian sulla base dei dati riferiti al fascicolo aziendale; i dati sono resi disponibili agli altri soggetti interes-sati per il Piemonte sarà il sistema informatico regionale attraverso il fascicolo del produttore.• La rivendicazione delle uve a

denominazione è effettuata dai produttori contestualmente alla di-chiarazione di produzione mediante i servizi del Sian e sulla base dei dati dello schedario viticolo per il Piemonte sarà gestito sul sistema informatico regionale attraverso il fascicolo del produttore. I punti sopra riportati hanno gettato le basi per semplificare una parte importante degli adempimenti a carico dei produttori. E’ evidente però che il tutto passerà attraverso una corretta scrittura del decreto applicativo in esso previsto, median-te il quale ,porteremo ancora una volte le richieste della nostra base associativa, evitando di arrivare alla prossima vendemmia senza che i produttori abbiano certezza del proprio vigneto e delle quantità e tipologie rivendicabili.La legge inoltre entra nel merito dell’attività dei piani controlli rego-lamentandola con gli Art. 13 e 15 che prevedono:• Le attività di controllo sono svolte da autorità di controllo pubbliche designate o da organismi privati autorizzati, conformi alla norma EN 45011. Dal 1° maggio gli organismi di controllo privati devono essere accreditati alla norma EN 45011.• Il Ministero delle politiche agricole coordina le attività di controllo ed è responsabile della vigilanza ,detiene altresì gli elenchi delle strutture di controllo che soddisfano i requisiti previsti dalle disposizioni UE.• La scelta della struttura di controllo è effettuata dai consorzi incaricati dal Ministero , in assenza dai pro-duttori che rappresentano almeno il 51% della produzione, in assenza dalle regioni.• Ogni produzione riconosciuta è soggetta al controllo di una sola struttura di controllo, i costi sono a carico degli utilizzatori.

• Le strutture di controllo sono tenute mensilmente ad inserire nel Sian i dati relativi alle attività di controllo che sono resi disponibili a chi di competenza (Regioni, ICQRF, Consorzi ecc)con proprio decreto saranno determinate le modalità per il rilascio delle autorizzazioni, per la gestione del flusso delle informazioni, e gli schemi tipo dei piani di controllo.• I vini Doc e Docg sono sottoposti ad analisi chimico-fisica ed orga-nolettica; la relativa certificazione ha validità 180 gg per i vini Docg, 2 anni per i vini Doc, 3 anni per i vini Doc liquorosi. Gli esami sono sistematici.• L’esame organolettico è effettuato da apposite commissioni di degu-stazione indicate dalla struttura di controllo. Non sono abolite quelle istituite presso le Cciaa. Una partico-lare attenzione dovrà essere portata al sistema sanzionatorio previsto dagli articoli 22 e 23, in base ai quali vengono introdotte sanzioni ammi-nistrative anche nell’applicazione dei piani dei controlli, ancora una volta nessuna differenza viene fatta in materia di importi sanzionatori in base alla quale le sanzioni applicate dalla presente legge in seguito al riscontro delle non conformità gravi producono l’applicazione dei multe da 2000 a 13000 euro non tenendo conto assolutamente dell’entità aziendale.

Nei prossimi mesi i decreti appli-cativi del Dlgs 61 stabiliranno le modalità di gestione dei dati dei vigneti,la gestione dei piani dei controlli,e le attività dei consorzi di tutela. La stesura di questi decreti vedrà la nostra organizzazione an-cora una volta attenta alla sempli-ficazione e alla tutela delle nostre realtà produttive.

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Visita al farmer market di MilanoProficuo viaggio studio organizzato da Donne Impresa

Il Coordinamento Provinciale Donne Impresa Coldiretti, in seguito al notevole interesse riscontrato in occasione del convegno “Una filiera agricola tutta italiana, i mercati di Cam-pagna Amica e la fornitura di prodotti locali alle mense locali, ha organizzato una giornata di studio in Lombardia. Il viaggio studio si è tenuto il 28 aprile scorso alla presenza di una folta delegazione, guidata dal-la delegata provinciale, Paola Romanato. E’ stato visitato il Farmer Market di Milano, uno dei più importanti del nord Italia, inaugurato dal presidente nazio-nale Sergio Marini il 14 Aprile. Particolarmente interessante è stata anche la visita all’azienda agrituristica “Cascina di Mezzo “ che produce carni, salumi, frutta, verdura trasformata, marmel-late, conserve, torte, biscotti, pasta fresca, pane, focacce. Grazie all’incontro con l’Azienda Agricola “Cornalba”, vincitrice dell’ambito Premio Oscar Green Coldiretti Giovani Impresa 2009

nella categoria “Stile e cultura d’impresa”, la delegazione ha potuto approfondire l’utilizzo di dei distributori Self-Service

di riso, farro e latte.Nella foto il gruppo Donne Impresa Coldi-retti Asti, durante la trasferta in Lombardia.

Sicuramente, anche quest’anno la Giornata regionale del Pensionato Coldiretti riunirà centinaia e centi-nai di persone. Si terrà al Santuario di Oropa giovedì 8 luglio.In mattinata è prevista la Santa Messa con il Vescovo diocesano, il saluto dei dirigenti nazionali,

regionali e provinciali e il pranzo sociale.Nel pomeriggio le visite al giardino botanico, alle 12 cappelle sacre e alla Basilica Inferiore e Superiore.Per l’occasione sarà aperta la Mo-stra dei Tesori e per chi lo vorrà ci sarà la possibilità di salire al Lago

Mucrone con la funivia.Naturalmente è prevista una nu-trita partecipazione dei pensionati astigiani, guidati dal presidente regionale dell’Associazione, Bruno Porta.Per informazioni e prenotazioni con-tattare il numero 0141.380.400.

Giornata regionale del Pensionato ColdirettiAl Santuario di Oropa, giovedì 8 luglio

Soggiorno estivo Donne Impresa ColdirettiA Sampeyre dal 5 al 15 luglio

Anche quest’anno Donne Impresa Coldiretti Asti organizza un soggiorno estivo riservato a soci e famigliari. Dal 5 al 15 luglio si soggernerà a Sampeyre in Valle Varaita.

La quota giornaliera a carico dei partecipanti è di Euro 44,00.Per informazioni e prenotazioni con-tattare la Segreteria Donne Impresa Coldiretti Asti al n° 0141.97.10.00.

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Bartolomeo STELLAdi anni 84

ASTI FRAZ. VALTERZAIl 9 marzo 2010 è mancato

Giulio RAVIOLAdi anni 79

Per la sua vita laboriosa ed onesta, per il suo grande affetto familiare, vive a

lungo la sua memoria nei cuori di chi gli ha voluto bene

CHIUSANOIl 9 aprile 2010 è mancata

Adelaide ALASIAdi anni 84

E’ mancata all’affetto dei suoi cari Alasia Adelaide. La famiglia la ricorda

sempre con grande affetto.

CASTAGNOLE LANZEIl 27 aprile 2010 è mancata

Carla BERTORELLOdi anni 52

Ci mancheranno il tuo sorriso, la tua voglia di vivere, il tuo entusiasmo, la tua generosità, ma l’amore che ci hai dato e tutto ciò che hai fatto resteranno sempre

nei nostri cuori Ezio e Francesco Cortese.

Lo ricordano con infinito affetto la cara moglie Erminia e le figlie Sandra, Enza,

nipoti e pronipoti.

COSTIGLIOLE D’ASTIIl 28 marzo 2010 è mancato

CALLIANOIl 13 marzo è mancato

Giuseppe CALDERAdi anni 82

Improvvisamente è mancato all’affetto dei suoi cari, lo ricordano con infinito af-fetto la moglie Rina, i figli Renzo e Carla, la nuora, il genero, nipoti, parenti tutti.

Ugo CARPIGNANO

I famigliari lo ricordano conimmutato affetto a quanti lo

conobbero e stimarono.

SOGLIONel 16° Anniversario della scomparsa di

Nel 1° anniversario della morte, lo ri-cordano la moglie Gina, la figlia Vincen-zina con il marito Renzo, i nipoti devoti

Simone ed Elisa.

ROCCA D’ARAZZOIl 30 maggio 2010 è mancato

Domenico BOIDOdi anni 78

MAGGIORE DEFILIPPI E CHIRONE CATERINA

Nel 10° anniversario della loro scomparsa la famiglia li ricorda con immutato affetto

MONTIGLIO MONFERRATOFRAZ. COLCAVAGNO

VED. DEFILIPPI

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pulizie. Tel 329-9741210 Signore italiano cerca lavoro come custode, giardiniere, decoratore; pratico piccole riparazioni, zona di Asti e dintorni. Tel 3397706447 Famiglia italiana referenziata cerca lavoro in Asti e dintorni, il marito come salariato fisso, specializzato in vigneto, trattorista e lavori di cantina; la moglie come collaboratrice fami-liare, tenuta giardino e custodia. Tel 3341085465 ore serali Ventiquattrenne della Costa d’Avorio cerca lavoro in campo agricolo e non, zona Asti e dintorni, immediata-mente disponibile. si assicura massima serietà. Tel 3280532191 Signore rumeno cerca lavoro in campo agricolo nella provincia di asti; pratico di viticoltura e coltivazioni orticole. Tel 3276553167 Signore marocchino ventiset-tenne cerca lavoro in campo agricolo nella provincia di Asti. Pratico anche lavori di giardinaggio. Patente B. Au-tomunito. Tel 3208689407Ragazzo italiano di 24 anni laureato in scienze forestali cerca lavoro in campo agricolo – forestale nella provincia di Asti. Patente B automunito. Pratico uso trattrice ed attrezzatura agricola.Tel 3332803296 Signore peruviano cerca lavoro in campo agricolo e non in provincia di Asti. Patente B, automunito. Tel 3275505876 oppure 3332422996 Signore della Costa d’Avorio cerca lavoro in campo agricolo nel-la provincia di Asti, pratico di lavori agricoli. Patente B, automunito. Tel 3396631526 Signore rumeno cerca lavoro in campo agricolo nelle province di Asti e Alessandria. Pratico di lavori agricoli e manutenzione giardini. Patente CE. Automunito. Tel 3403480207 Signore peruviano cerca lavoro in campo agricolo nelle vicinanze di Asti, patente B. Tel 3271528293 Signora albanese con regolare permesso di soggiorno cerca lavoro come collaboratrice domestica o ba-dante o bracciante agricola a ore. Zona di Asti e vicinanze. Tel 3208675301 Signore italiano cerca lavoro in

campo agricolo nelle vicinanze di asti. Tel 3482373986 oppure 3487226648 Signore pachistano cerca lavoro in campo agricolo in provincia di Asti. Pratico di lavori agricoli e allevamento. Tel 3284393699 Colf piemontese e badante offresi fissa per persone anziane anche non autosufficienti a 1280 Euro mensili. Libera da impegni familiari con patente B. tel 3345423346 Signore italiano con esperienza cerca lavoro in campo agricolo in tutta la provincia di asti. Tel 3897881079 oppure 3881848455 Signore moldavo cerca lavoro in campo agricolo nella provincia di Asti. Patente B. automunito. Disponibile an-che per assistenza anziani, referenziato. Tel 3465140960. Signore rumeno cerca lavoro in campo agricolo in provincia di Asti. Patente B. in possesso di furgone. Tel 3891622708. Signore sessantaquattrenne offresi per lavori in campagna e stalla. Patente B. Automunito. Libero subito. Tel 3488205892 Signore senegalese cerca lavoro in campo agricolo nella provincia di Asti. Patente B. Tel 3398689698 Signore albanese con esperien-za in viticoltura, cerca lavoro in campo agricolo nella provincia di Asti. Patente B, automunito. Tel 3276952235

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a mano o con collegamento alla puleggia del trattore. Tel 3468457895

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Obbligo di denunciaregli infortuni.In caso di omissione,multe fino a 7 mila euro.

Per tutti coloro che operano in agricol-tura è estremamente

importante essere a cono-scenza delle regole e degli adempimenti da seguire in caso di infortunio sul lavoro. E non solo perché la man-cata, ritardata o incompleta denuncia, sia nei confronti dell’Inail che nei confronti dell’autorità di pubblica sicurezza, comporta l’appli-cazione di una sanzione da un minimo di 1.290 euro ad un massimo di 7.745 euro. Nel settore agricolo, oltre ai coltivatori diretti, coloni e mezzadri sono obbligato-riamente assicurati all’Inail anche gli operai agricoli. Sono, invece, esclusi da tale assicurazione gli im-prenditori agricoli profes-sionali (IAP), in quanto non versano la contribuzione INAIL, e gli impiegati agri-coli che sono assicurati all’Enpaia. Di conseguenza, il coltivatore diretto titolare del nucleo ha l’obbligo di denunciare l’infortunio sul lavoro occorso a se stes-so, ai familiari coadiuvanti e ai propri operai agricoli, che comporti una prognosi superiore a tre giorni. Per gli imprenditori agricoli tale obbligo si applica in caso di infortunio che coinvolga gli operai agricoli assunti alle proprie dipendenze.

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