Il Notiziario Agricolo n.11/2010

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Anno 59° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI ASTI COLDIRETTI Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 11 - Anno 2010. In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo 11 numero 15 novembre 2010

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Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 Fax 0141.355.138 e-mail: [email protected] ufficiale Coldiretti Anno 59° numero 11-15 novembre 2010*Realizzazione grafica e stampaRiflesso – S.r.l. F.lli Scaravaglio & C.Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-4-1949 Direttore Resp.: Antonio Ciotta Vice Direttore: Stefano ZuninoPubblicità: Impresa Verde Asti srl – Riflesso scarl Tel. 0141.380.400 – 0141.590425Abbonamento annuale: Euro 20,00*Data di chiusura del giornale

Stop allostrapotere

della G.D.O.

Come sarà laBarbera d’Asti

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Nasce il“Centro Studi Vini

del Piemonte”

Un “Ringraziamentocivitalizzato dai nuovi

progetti Coldiretti

Il Consultivodell’Annata

AgrariaQuesto periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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“Per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti oltre la metà (il

60 per cento) va alla distribuzione commerciale, il 23 per cento all’in-dustria di trasformazione e solo il 17 per cento per remunerare il prodotto agricolo”.A ricordarlo è stato il presidente nazionale Coldiretti, Sergio Marini, nell’esprimere il suo apprezzamento per l’avvio dell’indagine da parte dell’autorità della concorrenza e del mercato nei confronti della grande distribuzione che “è il nuovo potere forte della filiera agroalimentare nei confronti dei consumatori e degli agricoltori”.“Non si deve naturalmente gene-ralizzare ma - sottolinea Marini - non sfugge a nessuno che in molti casi la grande distribuzione commerciale impone il suo potere contrattuale per concludere con-tratti che danneggiano gravemente gli agricoltori”. Compensi inadeguati, termini di pagamento eccessivi, vendite sottocosto a carico dei fornitori, contributi ingiustificati alle spese pubblicitarie e insistenza sulla fornitura esclusiva non consente in molti casi agli agricoltori di coprire i costi di produzione ed è quindi necessario secondo Coldi-retti un intervento nei confronti di un comportamento commerciale lesivo della concorrenza lungo la catena di approvvigionamento alimentare.L’iniziativa dell’antitrust è coerente con quella attuata dal Parlamento Europeo che lo scorso settembre ha denunciato comportamenti oli-gopolisti e sostenuto la necessità di combattere i “comportamenti col-lusivi e di cartello” con la proposta di introdurre l’obbligo per i maggiori

commercianti, trasformatori, gros-sisti e distributori europei di pre-sentare una relazione annuale sulle loro quote di mercato (comprensive di informazioni sui marchi privati), con dati sull’evoluzione dei volumi di vendita mensili. Una situazione che riguarda direttamente l’Italia con i primi dieci gruppi che deten-gono il 72,1 per cento del mercato. Occorre intervenire per cambiare le regole del gioco a cominciare dalle due grandi ingiustizie di cui è vittima il settore agricolo: da una parte il furto di identità e di immagine che vede sfacciatamente immesso in commercio come italiano cibo proveniente da chissà quale parte del mondo in forma ingannevole per i consumatori e dall’altra parte, il furto di valore che vede sottopagati i prodotti agricoli. Gli inganni del finto Made in Italy sugli scaffali riguardano due pro-sciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all’estero, ma anche tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro che sono stranieri senza indicazione in etichetta, oltre un terzo della pasta ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia all’insaputa dei consumatori, e la metà delle mozzarelle non a de-nominazione di origine che sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere. Garantire una maggiore presenza di prodotti veramente italiani non è solo un contributo alla libertà di scelta dei consumatori ma rappresenta anche un contributo all’integrazione delle aree com-merciali con il tessuto economico, produttivo e culturale.Le inefficienze della grande di-stribuzione si rivelano anche nella perdita di valore lungo la filiera laddove il prezzo di un prodotto

aumenta più di cinque volte dal campo alla tavola per colpa delle distorsioni e delle speculazioni. Il risultato è che la spesa in Italia è più cara rispetto alla media europea secondo lo studio dell’Eurostat dal quale emerge che riempire il paniere della spesa in Italia costa l’8 per cento in più di quello che spendono in media i consumatori nell’Ue nel 2009. Allo strapotere contrattuale dei nuovi forti dell’agroalimentare Coldiretti è però impegnata a re-agire direttamente con il progetto operativo per una “Filiera agricola tutta italiana” che ha come obiet-tivo di sostenere il reddito degli agricoltori eliminando le distorsioni e tagliando le intermediazioni con l’offerta attraverso la rete di con-sorzi agrari, cooperative, farmers market, agriturismi e imprese agricole di prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori al giusto prezzo.

Serve un nuovo patto di filieraLa grande distribuzione ha troppo potere contrattuale

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Sergio Marini, pres. nazionale Coldiretti

Fare la spesa in Italiacosta l’8% in piùrispetto alla mediadella Ue

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La notizia, sull’avvio dell’in-dagine sulla grande di-stribuzione organizzata, è

stata data dalla stessa l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che ha deciso di volerci vedere più chiaro sulla dinamica di formazione dei prezzi come sui rapporti e le condizioni contrattuali praticate dalle grandi centrali di acquisto nei confronti delle impre-se che forniscono i prodotti. Un problema più volte denunciato dalla Coldiretti, il cui pressing ha già portato all’approvazione di un decreto legislativo, il n.231/2005 che definisce in 60 giorni i termini di pagamento per i prodotti deperibili. Non sempre però tale legge viene applicata e deve essersene accorto anche il Parlamento Europeo, che lo scorso 20 ottobre ha votato

a favore di una nuova direttiva finalizzata a lottare contro i ritardi di pagamento. Allo strapotere della Grande distribuzione pro-verà quindi a porre ora un argine l’Antitrust la cui analisi riguarderà “l’effettivo grado di concorrenza esistente tra i vari gruppi della Gdo, le dinamiche contrattuali con le quali si determinano le condizioni di acquisto e di vendita dei prodotti agroalimentari, i comportamenti tenuti dagli operatori della grande distribuzione nella contrattazione delle condizioni di acquisto con i fornitori”. Secondo l’Autorità, “il processo di modernizzazione del settore distributivo ha portato non solo a un aumento del grado di con-centrazione ma anche alla messa in comune, da parte delle imprese, di alcune funzioni aziendali (rapporti

di affiliazione, consorzi, centrali e supercentrali di acquisto, ecc.): si tratta di un fenomeno in grado di avere effetti sulle dinamiche com-petitive, soprattutto con l’aumento del peso delle centrali di acquisto che ha prodotto un considerevole rafforzamento del potere contrat-tuale delle imprese della Gdo nei confronti delle piccole e medie imprese produttrici”. Tra i fenomeni segnalati all’Antitrust ci sono anche le forme di contribuzione all’attività espositiva, promozionale e distribu-tiva, sganciate dalle quantità e dai prezzi di acquisto, richieste dalla Gdo ai produttori.Parallelamente si è intensificata la concorrenza diretta effettuata dai distributori nei confronti dei propri fornitori attraverso le marche private (le cosiddette private label).

Nel 2010 si è registrato un vero boom degli acquisti diretti dai produttori, in azienda o

nei mercati degli agricoltori di cam-pagna amica in città, dove oramai compra regolarmente il 17 per cento degli italiani con un aumento record del 55 per cento rispetto allo scorso anno, sulla base dell’indagine Col-diretti/Swg sugli acquisti alimentari degli italiani.In riferimento all’avvio dell’indagine da parte dell’autorità della concor-renza e del mercato nei confronti della grande distribuzione, questa forma di vendita diretta potrà riguar-dare solo una fetta limitata del mer-cato ma che però può rappresentare

certamente un modello di riferimento per costruire nuove relazioni lungo la filiera per la grande distribuzione organizzata (GDO).Trasparente in-formazione sulla provenienza degli alimenti in vendita, valorizzazione dei prodotti locali del territorio che garantiscono freschezza e genuinità e non devono percorrere lunghe distanze con mezzi inquinanti e taglio delle intermediazioni parassi-tarie sono alcuni degli elementi del successo dei farmers market che la grande distribuzione organizzata (GDO) deve cogliere per rendere il rapporto con fornitori e clienti più so-stenibile. A dimostrarlo è la crescita degli acquisti diretti dal produttore

che hanno raggiunto il valore di 3 miliardi di euro spesi in una rete di oltre 63mila imprese agricole cantine, cascine e malghe, 18mila agriturismi, 600 mercati degli agri-coltori di Campagna Amica, quasi 1200 distributori di latte fresco oltre a decine di ristoranti, mense, osterie, botteghe, consorzi agrari, coope-rative, agriasili, vinerie, pescherie, pizzerie e gelaterie dove si servono prodotti locali e di stagione.Si tratta di una opportunità anche per combattere speculazioni e distorsioni valore lungo la filiera dove i prezzi in media moltiplicano più cinque volte dal campo alla tavola.

L’indagine Antitrust sulla GdoRiguarda i prezzi e le condizioni contrattuali dei fornitori

L’esempio dei Farmers MarketOrmai li utilizzano il 17% degli italiani

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Difficile dire quanti danni siano stati provocati dal maltempo in questo no-

vembre 2010 in Italia. Decine, forse centinaia di milioni di euro, per i campi allagati, inondati, centinaia di migliaia di animali morti, serre e cascine devastate. In Veneto ci sono ancora paesi completamente isolati, fra Treviso, Padova, Verona e Vicenza migliaia di ettari di terre-no restano ancora sott’acqua e si registrano i danni maggiori.Agli astigiani torna alla mente quan-to accaduto esattamente 16 anni fa, quando la terribile alluvione per l’esondazione di Tanaro e Belbo mise in ginocchio l’intera economia provinciale.Molti associati Coldiretti, hanno già voluto esprimere la loro solidarietà agli agricoltori veneti, in molti si sono attivati contattando chi ora si trova nelle stesse situazioni vissute nel 1994.Purtroppo è una brutta storia che si ripete. Una situazione sempre più consueta, tanto che in Italia sono ormai a rischio per frane o alluvioni 5.581 comuni, il 70 per cento del totale.L’agricoltura e i paesi rurali sono al centro di uno scempio. Il degrado idrogeologico ha visto, negli ultimi 40 anni, sottrarre all’agricoltura quasi il 27 per cento della super-ficie, per un totale di 12,7 milioni di ettari. Praticamente un territorio grande come due volte la regione Lombardia.L’erosione di terre fertili è imputabi-le alla sottrazione per usi industriali, residenziali, civili ed infrastrutturali, oltre che allo spopolamento delle zone marginali. Il progressivo ab-bandono del territorio e il rapido processo di urbanizzazione spesso

incontrollato non è stato accompa-gnato da un adeguamento della rete di scolo delle acque e sarebbe ora necessario intervenire per invertire una tendenza che mette a rischio la sicurezza idrogeologica del Paese. La situazione è ulteriormente ag-gravata dai cambiamenti climatici in atto, eventi estremi, sfasamenti stagionali, maggior numero di giorni consecutivi con temperature estive elevate, una modificazione della distribuzione delle piogge.Coldiretti da anni sollecita una maggiore attenzione alla tutela e valorizzazione della biodiversità agraria ed alimentare. Alle imprese agricole deve essere riconosciuto il ruolo di salvaguardia della biodiver-sità per il contrasto al cambiamento climatico, oltre alla produzione di beni, di cibo, di medicine. Occorre tutelare la biodiversità, legata, in particolare, agli agro-ecosistemi, cioè agli ecosistemi naturali modificati dall´uomo al fine di renderli produttivi attraverso l´agricoltura. Il concetto è che que-sto tipo di biodiversità deve essere conservata nell’ambiente in cui

essa, in virtù dell’opera umana, si è sviluppata, quindi, spesso, nelle imprese agricole. Gli agricoltori hanno un interesse diretto alla qualità delle risorse naturali, per un mantenimento di lungo periodo delle attività produt-tive perché sono i primi a subire le conseguenze della perdita di biodiversità e del cambiamento cli-matico. E’ loro interesse mantenere buone pratiche agricole e forestali, per garantire la sopravvivenza del-la biodiversità naturale, agricola e forestale. Purtroppo, però, in questi anni gli sforzi degli impren-ditori agricoli non sono premiati

Alluvioni: la solidarietà degli astigianiIl dramma del Veneto, vittima della sottrazione dei terreni all’agricoltura.

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In 40 anni si è perso il 27% della superficiefertile; occorre tutelare la biodiversità degliagrosistemi, il 70% dei comuni del nostro Paese sono a rischio.

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dall’economia. Un basso valore delle produzioni provoca l’abban-dono delle campagne. E questo si riflette sull’intera società.Secondo uno studio sull’economia degli ecosistemi, in uno scenario immutato, la perdita annuale di benessere causata dalla perdita dei servizi ecosistemici entro il 2050 sarà pari al 6% del Pil mondiale. L’agricoltura, dunque, produce veri e propri beni pubblici. Occorre incentivare, così come prospettato dalla Commissione europea, il pagamento dei servizi ecosiste-mici, inteso a premiare i soggetti i cui terreni forniscono i servizi rispetto a quelli che beneficiano di tali servizi. Occorre rafforzare la politica di svi-luppo rurale proprio per incentivare i servizi ecosistemici, puntando a preservare e potenziare un’agri-coltura e una silvicoltura di alto valore naturalistico. Purtroppo, la politica attuale non affronta adeguatamente la problematica dei servizi ecosistemici.

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Pac: si valutino costiQuanto incide la condizionalità nella riforma?

A seguito della riforma Fischler del 2003, sono state intro-dotte, nella Politica Agricola

Comune (Pac), due importanti novità: il disaccoppiamento degli aiuti e il collegamento di questi al rispetto di una serie di regole di comportamento degli agricoltori, che prendono il nome di condizio-nalità. La condizionalità è diventata il principale strumento operativo per raggiungere gli obiettivi di buona gestione agronomica e am-bientale dei terreni e delle aziende, di benessere degli animali e di si-curezza alimentare, di cui, peraltro, i cittadini percepiscono, sempre di più, l’importanza e la necessità. E’ chiaro che il rispetto di questo codice di comportamento rafforza il ruolo dell’agricoltura europea come produttore di beni pubblici, tra cui, la garanzia di prodotti sani, di qualità e fortemente radicati nel territorio, la tutela del paesaggio, delle acque e della biodiversità. Perciò, tutti gli attori interessati - gli agricoltori, i cittadini, gli amministratori ed i decisori poli-tici - devono essere, sempre più e sempre meglio, informati, tanto sulla reale portata di queste misure e sui dettagli tecnici, quanto sugli effetti positivi per l’ambiente e la società che, dalla loro applicazio-ne, deriva. A questo proposito, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha pubblicato un rapporto sui risultati dell’at-tuazione della attuazione della condizionalità in Italia. Proprio il rapporto mette in evidenza alcuni aspetti relativi ai costi della con-dizionalità che meritano di essere sottolineati. Infatti, per avere un quadro completo degli oneri so-stenuti dalle imprese agricole per il rispetto della condizionalità occorre

considerare anche il costo medio delle buone condizioni agronomi-che e ambientali (Bcaa) per unità di superficie, che, in alcuni casi, rappresenta un vero e proprio costo vivo aggiuntivo.Ad esempio, la norma 2.1, che prevede il divieto di bruciatura delle stoppie e delle paglie, com-porta una gestione dei prodotti secondari delle colture cerealicole, normalmente, mediante trinciatura ed interramento di tali materiali, ai quali, inoltre, devono essere aggiunte alcune unità di azoto, per favorire la degradazione del substrato paglioso.Questa soluzione ha un costo me-dio quantificabile in un intervallo che va dai 20 ai 50 euro per ettaro l’anno. Un’altra soluzione risiede nel condizionamento/imballaggio per l’immissione nel circuito zo-otecnico. In questo caso il costo dipende dalla quantità di paglia im-ballata, dal quale, però, deve essere computato il ricavo lordo legato alla

vendita del prodotto. Ebbene, se si può considerare, tale misura, una pratica agronomica diffusa al centro nord, dove, dunque, non dovrebbe determinare un significativo aumen-to degli ordinari oneri di gestione aziendale, lo stesso non si può dire per varie aree del Mezzogiorno. In queste zone, infatti, la pratica delle bruciatura delle stoppie è ancora molto diffusa, per cui il ricorso ad interventi in deroga, come i sovesci o le letamazioni, appare decisamente oneroso. Sempre a titolo di esempio, la norma 4.2, di gestione dei terreni ritirati dalla produzione, annovera dei costi che vanno da 50 ad 80 euro per ettaro l’anno. Ciò, salvo comportare ulteriori costi, conse-guenti ai casi di inefficacia degli interventi di pulizia del terreno connessi alla disseminazione di infestanti, conseguenti alla andata a seme antecedente all’operazio-ne di sfalcio, vincolata a periodi di intervento limitati in base ad

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Mais e soia vanno al massimoI prezzi più alti degli ultimi due anni

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I l mais e la soia hanno rag-giunto un nuovo record con quotazioni al massimo da

oltre due anni superando rispet-tivamente il valore di 6 dollari per bushel (16 centesimi al chilo) per consegne a dicembre e di 13 dollari per bushel (34 centesimi al chilo) per consegne a gennaio, all’apertura del Chicago Board of Trade, dove l’aumento ha ri-guardato tutte le materie prime agricole a partire dal frumento che ha superato i 7,5 dollari per bushel (20 centesimi al chilo) che non raggiungeva dall’agosto scorso.E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti che sottolinea gli effetti sui costi di produzione della carne poiché soia e mais sono due componenti fondamen-tali della dieta alimentare degli allevamenti. L’andamento delle quotazioni dei prodotti agricoli è sempre più fortemente condi-zionato dai movimenti di capitale che si spostano con facilità dai mercati finanziari a quelli dei metalli preziosi come l’oro fino alle materie prime come grano, mais e soia.Manovre finanziarie sul cibo che stanno “giocando” senza regole sui prezzi delle materie prime agricole dove hanno provocato una grande volatilità impedendo la programmazione e mettendo a

rischio le coltivazioni e l’alleva-mento in molti Paesi. Garantire la stabilità dei prezzi in un mercato a domanda rigida come quello alimentare è un obiettivo di in-teresse pubblico che - conclude la Coldiretti - va sostenuto con l’introduzione di interventi di mercato innovativi come le assi-curazioni sul reddito nell’ambito della riforma di mercato della politica agricola comune.

aspetti di natura ecologica, come la nidificazione dell’avifauna.In questo caso, infatti, si registre-rebbe un onere aggiuntivo con-nesso alle operazioni di diserbo sulla coltura successiva, propor-zionale al grado di infestazione addizionale ed alla composizione floristica stessa. Come evidenzia il rapporto del Ministero, si tratta di una pratica che si discosta da quelle ordinarie adottate presso-ché in tutta Italia. Basti pensare alla diffusione, specialmente in alcune aree del centro sud della antichissima pratica del maggese, oppure alla più recente regola del set aside, secondo la quale, peraltro, veniva consigliato il con-tenimento delle infestanti tramite arature ed erpicature nel periodo primaverile. Simili riflessioni de-vono essere tenute presenti, in particolare, nelle prospettive di riforma della Pac post 2013.E’ necessario, infatti, ridurre l’incidenza dei costi sostenuti dalle imprese agricole per gli oneri amministrativi e contenere il peso della burocrazia nel regime di condizionalità, privilegiando spese produttive di buone pra-tiche virtuose, utili a migliorare il rispetto degli standard europei e di competitività. In vista della revisione della Politica Agricola Comunitaria, prevista per il 2013, sarebbe opportuno sostituire le misure di condizionalità che presentano costi eccessivamente onerosi per le imprese agricole, con misure di carattere volontario, che beneficino di un regime di premialità.

Via C. Botta, 4 - 14015San Damiano d’Asti

Tel. & Fax 0141.975146cell. 336.253369

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Nasce il Centro Studi Vini del PiemontePresto operativo un laboratorio a San Damiano d’Asti

Nasce a San Damiano d’Asti il “Centro Studi Vini del Piemonte”. Per iniziativa di

Coldiretti e Impresa Verde Asti si stanno ultimando i lavori in corso Roma 53/b. Entrerà così in funzio-ne un moderno laboratorio per le analisi dei vini, per poter offrire ai vignaioli un servizio di consulenza enologica al passo con i tempi, secondo le esigenze correlate al reale posizionamento dei vini sul mercato. Sfruttando l’attività del laboratorio, il Centro Studi elaborerà i dati tecnici dei vini e suggerirà le strategie di mercato per una migliore valorizzazione dei Doc piemontesi.Una strategia strettamente legata al progetto Coldiretti di “Una filiera agricola tutta italiana” che parte dal presupposto di dare al Made in Italy, e dunque al Made in Piemonte, la massima rintracciabilità per proporre al mercato soli prodotti firmati dai produttori. Praticamente una con-troffensiva al falso Made in Italy e ai prodotti taroccati.“Un’iniziativa che vede la luce nell’ambito della Consulta vitivinicola di Coldiretti Asti – tiene a precisare il presidente provinciale Maurizio Soave che è anche responsabile vitivinicolo Coldiretti per l’intero Piemonte -. In un momento difficile per l’enologia piemon-tese, siamo convinti sia utile puntare sull’inno-vazione attraverso un laboratorio all’avanguardia e disporre di una strategia per dare ai produttori gli strumenti per affrontare il mercato”. L’impostazione data al laboratorio di consulenza enologica punta ad offri-re ai vignaioli un servizio su misura, correlato al reale posizionamento sul mercato di ogni loro singolo

vino. “Abbiamo voluto – sottolinea il direttore provinciale Coldiretti, Antonio Ciotta – creare un servizio di nuova concezione. Attualmente in Piemonte ci sono ottime strutture che svolgono attività di consulenza enologica, che per altro collaborano e continueranno a collaborare con noi, ma manca un “regista” che possa classificare esattamente le produzioni e suggerire una strategia per affrontare al meglio il mercato. In questo senso, ogni vino analizzato sarà inserito in una banca dati e sarà utile per migliorare la qualità del singolo prodotto ed anche la media complessiva delle proposte enologiche piemontese”.L’obbiettivo di Coldiretti è di far leva su un campione significativo di tutta la produzione enologica piemonte-se, un traguardo ambizioso ma che solo un’organizzazione così radicata sul territorio può attuare. “Il nostro progetto mira alla valorizzazione e promozione dell’alta qualità dei vini piemontesi – rimarca Ciotta – e consapevoli delle difficoltà che si possono incontrare abbiamo voluto affidare la direzione del Centro Studi

Vini del Piemonte a Secondo Rabbio-ne, vice direttore di Coldiretti Asti, con alle spalle una lun-ga esperienza sia tecnica che politica e sindacale”. Rab-bione, componente

del Comitato vitivinicolo nazionale, è un profondo conoscitore della realtà enologica. “Coldiretti - rileva Secondo Rabbione - possiede la più ampia rappresentatività nella filiera vitivinicola, sia nell’ambito della produzione, con migliaia di associati conferenti alle cantine sociali, sia nella fase della trasfor-

mazione, vinificazione, affinamento e commercializzazione, con la vendita diretta, alla grande distribuzione, alle enoteche ed alla ristorazione.Con questi presupposti realizzeremo sicuramente un’attività di consulen-za enologica, laboratorio di analisi, non fine a stessa, ma integrata in un progetto più ampio, di caratte-rizzazione e di valorizzazione dei nostri vini”.Il Centro Studi Vini del Piemonte persegue, in particolare, i seguenti obiettivi:realizzare un servizio di analisi e di consulenza professionale e tempe-stivo; avviare un percorso di studio e caratterizzazione dei vini piemontesi, in collaborazione con gli enti preposti alla ricerca ed alla sperimentazione; creare i presupposti per costruire un “progetto economico vino”, at-traverso strategie condivise.Il servizio di consulenza enologica Coldiretti e Impresa Verde, ha come partner anche il Consorzio Agrario del Nord Ovest ed è rivolto princi-palmente alle imprese associate aderenti ad un programma di assi-stenza tecnica del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Piemonte delle misura 111-1b, 214-1, 214,2 - 114. “Il nostro progetto – conclude Ciotta - poggia sulla capillarità della rete delle sedi zonali e di recapito del si-stema Coldiretti, che rappresentano il terminale di contatto con le impre-se, e sull’elevata professionalità e tempestività nelle risposte attraverso la nostra rete informatica.

La direzione affidata a una professionalità di spicco di Coldiretti Asti, il vice direttore Secondo Rabbione

Collegata al progetto Coldiretti di “Una filiera agricola tutta italiana”, il Centro Studi attiverà una strategia condivisa per il rilancio dei vini piemontesi

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UN SERVIZIO NUOVO PER L’ECONOMIA DEL VINO

Con la creazione del laborato-rio di analisi e di consulenza enologica di Coldiretti Asti

si intende riprendere un’esperienza sospesa molti anni fa.Molti ricorderanno che già negli anni 80-90 Coldiretti ha svolto un’attività di consulenza per conto dei propri associati, esperienza che è prose-guita negli anni a seguire attraverso convenzioni con enologi e laboratori privati. In questi ultimi anni le situa-zioni e la realtà vitivinicola è mutata radicalmente; sono cambiati i gusti e le abitudini dei consumatori, sono cambiate le modalità, le tendenze, le occasioni in cui si consuma il vino; si sono modificate gradualmente ma inesorabilmente le circostanze e i luoghi in cui si acquista vino; i consumi si sono ridotti sensibil-mente scendendo sotto ai 40 litri pro-capite. L’avvento dell’etilometro

e la confusa informazione in merito, ha contribuito a rendere ancora più incerta e problematica una situazio-ne già strutturalmente complessa. La burocrazia del vino continua ad imperversare. La Flavescenza dorata pure. In questo contesto si comprende come l’esperienza di consulenza avviata da Coldiretti non possa e non debba limitarsi a dare suggerimenti tecnici localizzati.Si è ritenuto di dover tornare a ragionare sul vino dalla A alla Z, dall’impianto del vigneto alle nuove possibilità di mercato. Per questo occorre riappropriarci di un ruolo che racchiude in se aspetti tecnologici-specialistici ed economici, dotan-doci di strumenti che consentano di analizzare, approfondire, distinguere e caratterizzare le produzioni enologi-che per provare a fare ragionamenti nuovi con le imprese e con il mercato.

Questo non è un compito delega-bile ad altri. Il laboratorio è stato creato ed attrezzato per rispondere a queste esigenze. E’ stata curata in particolare modo la tracciabilità dei lotti analizzati per dar vita ad un percorso di caratterizzazione dei nostri prodotti, in stretta e costante collaborazione con gli enti di ricerca e sperimentazione del territorio.Nelle prossime settimane saremo completamente operativi, consape-voli di poter dare un contributo certo non esaustivo, ma sicuramente serio ed efficace a servizio dell’economia vitivinicola locale.Per contatti e informazioni sulla consulenza enologica, sono già attivi i recapiti telefonici del Centro Studi Vini del Piemonte: telefono n° 0141.982.475, fax 0141.980.397, posta elettronica [email protected].

Sono già operativi i nuovi uffici della Zona Coldiretti di Castel-nuovo don Bosco. Proprio in

questi giorni è stato completato il trasferimento delle attrezzature in-formatiche da Via Viglione 18, nella NUOVA SEDE di Viale Europa 12/B, praticamente di fronte al deposito autolinee VIGO. Nei nuovi uffici, più ampi e quindi più accoglienti, sono attivi tutti i servizi offerti da Coldiretti Asti attraverso la società Impresa

Verde, il Centro Assistenza Fiscale, il Centro Assistenza Agricola, l’Epaca e tutti gli sportelli informativi, dalla Mi-sura 111 della Regione Piemonte, alle associazioni Terranostra, Pensionati, Giovani e Donne Impresa Coldiretti. I recapiti telefonici sono rimasti invariati: 011/9876863 - fax 011/9876789. Il trasferimento degli uffici di Zona di Castelnuovo don Bosco, è stato deciso in pieno accordo tra la dire-zione provinciale e i dirigenti di zona

che hanno anche voluto offrire un momento di confronto e di convivialità organizzando l’inaugurazione ufficiale dei nuovi locali che si terrà giovedì 25 novembre alle ore 11. Il Segretario Zona, Bruno Mirano, il direttore pro-vinciale Antonio Ciotta, il presidente di zona Pierluigi Savio e il presidente provinciale, Maurizio Soave, invitano dunque tutti gli associati di zona a prendere parte alla breve cerimonia di inaugurazione.

Nuovo ufficio zona a Castelnuovo D. B. Inaugurazione il 25 novembre

Il laboratorio di corso Roma, 53/b darà consu-lenza alle Case vinicole ed effettuerà analisi sui vini per creare una ban-ca dati utile alla caratte-rizzazione e valorizzazio-ne delle Doc

In foto: Secondo Rabbione e Maurizio Soave, rispettivamente vicedirettore e presidente Coldiretti Asti

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Il Papa: ci vuole un rilancio dell’agricolturaLa sollecitazione del Santo Padre dopo il G20: riscoprire l’etica

Siamo grati al Santo Padre per l’importante riconoscimento che ci conforta e ci respon-

sabilizza nel nostro impegno per garantire un futuro all’agricoltura italiana che ha conquistato primati sul piano qualitativo e della tutela ambientale.E’ quanto ha affermato il presidente nazionale Coldiretti, Sergio Marini, nell’esprimere ringraziamento per le parole del Santo Padre che nel corso dell’Angelus in occasione della giornata del Ringraziamento ha sostenuto che è dopo il G20 ‘’appare decisivo un rilancio stra-tegico dell’agricoltura”.Le difficoltà delle imprese agricole - sottolinea Marini - sono il frutto dello stesso arretramento dell’etica sociale nel mercato i cui effetti drammatici, legittimati sull’altare di un libero mercato senza regole, vanno dalle speculazioni sulle mate-rie prime agricole al furto di milioni di ettari di terre fertili a danno dei Paesi più poveri, il cosiddetto land grabbing, fino alle grandi bugie sul potere salvifico degli organismi geneticamente modificati (Ogm), la cui diffusione sotto il pressing delle multinazionali è aumentata insieme al numero degli affamati.La globalizzazione dei mercati, a

cui non ha fatto seguito quella della politica, ha portato - ha continuato Marini - ad un deficit di responsabi-lità, di onestà e di trasparenza che ha generato la crisi internazionale ed ha drammaticamente legitti-mato la derubricazione del tema cibo fino a farlo considerare una merce qualsiasi, come fosse un aspirapolvere o un frigorifero.La stessa situazione di difficoltà dell’agricoltura italiana dipende dal fatto che - sostiene Marini - stia-mo vivendo i drammatici effetti di quelli che sono i due furti ai quali sono sottoposte giornalmente le nostre imprese: da una parte il furto di identità e di immagine che vede sfacciatamente immesso in commercio il cibo proveniente da chissà quale parte del mondo come italiano; dall’altra il furto di valore aggiunto che vede sottopagati i nostri prodotti agricoli senza alcun beneficio per i consumatori.Noi ci impegniamo a rimboccarci le maniche come dimostrano i passi da gigante che abbiamo fatto in un anno nel nostro progetto operativo per una “Filiera agricola tutta ita-liana” che ha come obiettivo - ha concluso Marini - di sostenere il reddito degli agricoltori eliminando le distorsioni e tagliando le interme-

diazioni con l’offerta attraverso la rete di consorzi agrari, cooperative, farmers market, agriturismi e impre-se agricole di prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori al giusto prezzo.

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Centomila giovani nei campi per il futuroIl Papa: molti giovani hanno già scelto la strada delle campagne

L ’invito del Santo Padre è un incoraggiamento per i quasi centomila giovani

che hanno deciso di costruire il loro futuro di lavoro nelle cam-pagne dove rappresentano la componente più dinamica ed innovativa del settore agricolo, nonostante le difficoltà da affron-tare ogni giorno . E’ quanto ha affermato il delegato nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, Vittorio Sangiorgio nell’esprimere apprezzamento per le parole del Papa che nel corso dell’Angelus in occasione della giornata del Ringraziamento ha sostenuto che “non pochi giovani hanno già scelto questa strada, anche diversi laureati tornano a dedicar-si all’impresa agricola, sentendo di rispondere così non solo a un bisogno personale e familiare, ma anche a un segno dei tempi, a una sensibilità concreta per il bene comune”. In Italia - sotto-linea Sangiorgio - ci sono quasi centomila giovani che hanno scelto di porsi alla guida di azien-de agricole che rappresentano la componente più dinamica dell’agricoltura italiana e rispetto al passato si segnala l’ingresso di giovani provenienti da famiglie, attività e studi extra agricole in percentuale maggiore.

Secondo una indagine Coldiretti le aziende agricole dei giovani possiedono, infatti, una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media (9,4 ettari rispetto alla media nazionale di 6,1), un fattu-rato più elevato del 75 per cento della media (18.720 Euro rispetto alla media nazionale di 10.680) e il 50 per cento di occupati per azienda in più. Inoltre le giovani leve della campagna hanno una maggiore propensione al biolo-gico (3,7 per cento delle aziende rispetto alla media nazionale di 2,1 per cento), ma incontrano qualche difficoltà nell’acquisto del capitale terra che solo nel 54 per cento dei casi è in proprietà rispetto al 74 per cento della media nazionale.E ancora si vanno sviluppando, proprio grazie all’impegno e all’azione dei giovani, i binomi agricoltura-turismo e agricoltu-ra-attività sociali, con sempre

nuove opportunità in continua evoluzione.A frenare gli entusiasmi dei tanti giovani che vorrebbero trovare occasioni di lavoro in campagna ci sono i tanti ostacoli all’in-gresso, al costo dei terreni al credito, ma anche il peso della burocrazia: un giovane che vuole aprire un’impresa agricola o un agriturismo impiega oggi almeno due anni e mezzo per farlo, a causa della burocrazia che limita di fatto - precisa Sangiorgio - la libertà di impresa.Le pastoie burocratiche risul-tano essere uno degli ostacoli principali all’avvio dell’attività agricola come evidenziato anche da un’indagine Coldiretti-Swg dalla quale emerge che 4 giovani su dieci indicano le lungaggini nell’esame e nella predisposi-zione di domande e documenti come il principale problema del settore agricolo.

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Tempo di RingraziamentoL’intervento del Consigliere ecclesiastico nazionale

Èsempre bello lodare Dio per i doni della terra e ringraziarlo per la sua immensa bontà

e provvidenza. Lo facciamo ogni anno, dal 1951, con voce crescente, stupiti delle sue meraviglie. Ma, oltre che una giornata di preghiera vuole essere anche un’occasione per riflettere non soltanto sulla re-altà agricola in sé ma soprattutto in relazione alla portata che essa ha sia nei rapporti con le persone che la costituiscono e sia per quanto riguarda la sua collocazione nel complesso della realtà economico sociale del paese. Per questo i Vescovi italiani, (dal 1974 la Giornata dei Ringrazia-mento nazionale, voluta e animata dalla Coldiretti, è fatta propria dalla Chiesa italiana) in questa occasio-ne, indirizzano al popolo di Dio un messaggio. Alla luce della Parola di Dio e del Magistero la Chiesa è invitata a confrontarsi con le dinamiche della realtà del mondo agricolo. Infatti nel Messaggio di quest’anno scrivono che: “questa giornata è anche un’occasione im-portante di riflessione sui problemi che il mondo rurale sta vivendo, acuiti dal protrarsi degli effetti di una crisi economica e finanziaria di portata mondiale. Tutti abbiamo toccato con mano i pericoli in una finanza disgiunta da un’economia di produzione reale. Siamo anche con-sapevoli della fragilità di un sistema economico che, per sostenersi, ha bisogno di accrescere a dismisura i consumi di massa. È sempre più difficile il corretto bilanciamento fra la salvaguardia dell’ambiente e la necessità di assicurare posti di lavoro alle nuove generazioni”. Consapevoli che le situazioni di crisi i problemi non si risolvono

vivendo la nostalgia del passato, quanto, piuttosto, proiettandosi, con l’audacia dei “sognatori” biblici in una sorta di nostalgia del futu-ro. La sfida storica in quest’era di globalizzazione in crisi, consisterà allora nel trovare un’articolazione del locale nel mondiale: fare in modo che si possa ritrovare un luogo di identità dove la persona riacquisti i propri diritti, ritrovi unità familiare e solidarietà sia in campo economico, sociale che rurale. La vera sfida sarà, quindi, quella di individuare nuove regole che sappiano cogliere le domande della collettività per trasformarle in occasioni di crescita per le imprese agricole. Scrivono ancora i Vescovi: “È fondamentale che anche il lavoro agricolo e rurale si caratterizzi per una rinnovata e chiara consapevo-lezza etica, all’altezza delle sfide sempre più complesse del tempo presente. In questa linea, sarà importante impegnarsi nell’edu-cazione dei consumatori. Questo legame relazionale, da basare sulla fiducia reciproca, costituisce una grande risorsa: sempre più il consumatore è chiamato a inte-ragire con il produttore, perché la qualità diventi prevalente rispetto alla quantità. Si tratta di diffondere comportamenti etici che facciano emergere la dimensione sociale

dell’agricoltura, fondata su valori perenni, da sempre fecondi, quali ‘la ricerca della qualità del cibo, l’accoglienza, la solidarietà, la condivisione della fatica nel lavoro’” (Nota pastorale Frutto della terra e del lavoro dell’uomo, n. 14).Tanti sono oggi gli interrogativi che gli agricoltori e non soltanto essi, devono porsi, Perché non si può dimenticare che l’ingiustizia nei confronti dei suoi simili e nei confronti del mondo naturale non è altro che il risultato drammatico dell’infedeltà dell’uomo al proget-to originario del Creatore. “Non dobbiamo mai dimenticare che la terra è di Dio, pur se posta nelle mani dell’uomo perché la governi (cf Gen 1,28). Egli ripete infatti con forza: “La terra è mia e voi siete presso di me come forestieri ed inquilini!” (Lev 25,23). La fiducia cieca nel progresso tecnologico e l’affermarsi di una mentalità vol-ta al solo profitto e al consumo, hanno portato l’uomo a causare dissesti e squilibri nella natura e nella terra che coltiva, inquinan-dola o esaurendone la fecondità. Purtroppo, la presenza dell’uomo sulla terra, a volte invadente e dannosa, rischia di compromet-tere i delicati equilibri dei pianeta in modo irrimediabile e l’ambiente naturale corre il pericolo di soc-

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combere per uno sfrutta¬mento eccessivo o sregolato. Credo che le ultime criticità realizzatesi nel Veneto devono indurre a riflettere molto seriamente. Nei confronti della natura, dobbiamo sentirci obbligati e rispettarne sia le leggi biologiche che quelle morali. “Se l’uomo perde il senso della vita e la sicurezza degli orientamenti morali smarrendosi nelle nebbie dell’indif-ferentismo, nessuna politica potrà essere efficace nel salvaguardare congiuntamente le ragioni della natura e quelle della società. E’ l’uomo, infatti, che può costruire e distruggere, può rispettare e disprezzare, può condividere o rifiutare. Anche i grandi problemi posti dal settore agricolo, in cui voi siete direttamente impegnati, vanno affrontati non solo come problemi «tecnici» o «politici», ma, in radice, come «problemi morali»”. (Giovanni Paolo II, In-tervento alla festa del Giubileo del mondo agricolo, Roma, Aula Nervi 11/11/2000, n.7.) Ecco allora la necessità di un’acco¬glienza incondizionata dell’invito di Gio-vanni Paolo Il che è rivolto agli agricoltori ma valido per tutti gli uomini. “Camminate nel solco della vostra migliore tradizione, aprendovi a tutti gli sviluppi si-gnificativi dell’era tecnologica, ma conservando gelosamente i valori perenni che vi contraddistinguono. E’ questa la via per dare anche al mondo agricolo un futuro di speranza. Una speranza fondata sull’opera di Dio, che il Salmista canta così. «Tu visiti la terra e la disseti, la ricolmi delle tue ricchez-ze» (Sal 65, 10).” Concludo con la bella immagine del Messaggio dei Vescovi: “Lo sguardo al Pane del cielo dia fecondità al nostro impegno per il pane della terra: senza cielo non si può vivere, mentre con il cielo le nostre terre diventeranno un giardino”.

Padre Renato Gaglianone

Ringraziamo Dio per il creatoDon Cartello: è un suo dono da salvaguardare

La festa di San Martino è sempre stata nel mondo agricolo legata a significati

molteplici.Accanto a quello meteorologi-co, con il supplemento di estate che dal santo prende nome, più importante è quello economico, con la fine e l’inizio dell’annata agraria, la scadenza dei contratti di affitto e soprattutto di quelli di mezzadria, che, se non rinnovati, costringevano un tempo le fami-glie a traslocare su un altro fondo a servizio di un nuovo padrone, come ben ricordava “L’albero degli zoccoli” di Ermanno Olmi.E questa atmosfera da anno nuovo, con forse all’origine l’usanza celtica di festeggiare proprio in tale data il capodanno, diventa stagione di bilanci, ma anche di riconoscenza al Signore che attraverso i beni del creato ci concede il dono della vita.Ecco perché nelle vicinanze di tale data si colloca la Giornata del Rin-graziamento, quest’anno a livello nazionale fissata la domenica 7 novembre.E’ però tradizione in tante parroc-chie scegliere altre domeniche, unendovi ad esempio la festa di Santa Cecilia che porta con sé la presenza festosa anche dei cori e delle bande musicali.La Federazione Coldiretti da parte sua ha da tempo l’abitudine di fissare all’ultima domenica di no-vembre, o alla prima di dicembre, la Festa del Ringraziamento.Quest’anno sarà Rocchetta Tanaro ad ospitare, domenica 28 novem-bre, la solenne celebrazione, che vede anche la presenza di tanti sindaci dei paesi della provincia, a rappresentare le nostre genti con-

tadine, e una riconoscenza che si indirizza prima di tutto al Signore, ma anche ai lavoratori della terra suoi collaboratori.Nelle varie località è sempre il vescovo a presiedere la concele-brazione, ricordando che la dimen-sione provinciale della Federazione tocca anche paesi delle diocesi di Casale, Alba, Acqui e Torino. A Rocchetta sarà quindi presente il nostro vescovo Padre Francesco, che nella Messa alle 11 ringrazierà il Signore, nello spirito del tema che segna quest’anno la Festa: “Tu apri la tua mano e sazi il desiderio di ogni vivente”.Con la presenza della Commissione diocesana per i problemi del lavo-ro, si unirà a questo il tema della Giornata per la salvaguardia del Creato: “Custodire il creato, per coltivare la pace”. E’ un arricchi-mento reciproco quello che le due organizzazioni attuano, invitando a impostare su queste tematiche anche le Feste del Ringraziamento che si celebreranno nelle singole parrocchie.Si unisce così al senso profondo del “grazie” quello dell’impegno, per un lavoro che arricchisce l’uma-na famiglia non solo dei prodotti necessari al sostentamento, ma favorisce la pace con la condivi-sione e l’attenzione ai problemi di scottante attualità: custodire i beni della creazione che abbiamo ricevuto per poterli trasmettere alle future generazioni.Un esempio per tutti, la necessità difendere il diritto di tutti all’uso dell’acqua.

Don Francesco CartelloConsigliere Ecclesiastico provin-

ciale di Coldiretti Asti

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La riscoperta dell’eticaE’ passato un anno, sembra tutto come prima, in realtà tutto cambierà

Èpassato un anno e le pro-blematiche all’attenzione del mondo agricolo non

sono molto cambiate. Un anno fa, per la Festa provinciale del Rin-graziamento, il mondo agricolo si riunì a Castagnole Lanze, dal 25 al 29 novembre prossimo sarà a Rocchetta Tanaro. Come si sa, il Ringraziamento organizzato da Coldiretti, non è solo una festa per gli associati ed un momento di fede legato ai principi della dottrina sociale della chiesa, ma è sempre l’occasione per fare il punto della situazione e discutere sullo stato di salute del settore per raccogliere opinioni ed idee per il futuro. Guar-dando la congiuntura nazionale ed internazionale, dicevamo, non ci sono molti fatti nuovi e pochissimi sono quelli positivi. L’analisi critica del settore evidenziata l’anno pas-sato potrebbe essere riproposta quest’anno, ma guardando dal nostro interno, si vedono segnali di importanti cambiamenti.Il progetto Coldiretti di una Filiera agricola tutta italiana, sta facendo

grandi passi in avanti. Oggi i Mer-cati e i Punti Vendita di Campagna Amica sono una realtà radicata su tutto il territorio nazionale e sia le imprese agricole che l’opinione pubblica hanno colto il grande messaggio Coldiretti di difendere il Made in Italy. Certo, sul territorio, sui campi, si soffre ancora, e molto, ma nel frattempo sono nati e si stanno sviluppando importanti progetti.

Ci riferiamo alla nascita di Unci Coldiretti, ad esempio, per rappre-sentare le cooperative agricole ed agroalimentari, oppure a CreditAgri per tutelare il sistema creditizio delle imprese, ed ancora la costituzione di “Filiera Agricola Italiana”, la più grande società di trading dei cereali d’Europa di proprietà degli agricol-tori. Tutto questo mentre è ormai pronta la legge sull’etichettatura obbligatoria e sta per decollare la grande vendita diretta organizzata delle imprese agricole che si posizio-nerà nella parte più corta della filiera agroalimentare, al pari dei mercati e dei punti vendita Campagna Amica e con un’offerta ampia quanto quella della grande distribuzione organiz-zata ma con i giusti prezzi, sia per gli agricoltori che per i consumatori. Ecco, queste sono grandissime novità, frutto dell’unico progetto economico apparso sulla scena nazionale negli ultimi anni. La Filiera Agricola tutta Italiana, sta prendendo la sua fisionomia ben definita, certo c’è ancora tanta strada da fare per dare il giusto valore aggiunto ai prodotti agricoli, come combattere le contraffazioni e scardinare la “ca-sta” agroalimentare che si delinea

sempre più chiaramente agli occhi di tutti (Brennero e Frejus docet).Il messaggio di questa Festa del Ringraziamento, in un momento di crisi profonda, non solo economica e finanziaria, ma anche politica,

potrebbe essere la consapevolezza di dover riscoprire l’etica. Questo perchè il settore primario non sfugge ai cronici vizi italici di un sistema dove una piccola “casta” sfrutta il lavoro di una maggioranza onesta e laboriosa. Per dirla con le parole del presidente nazionale Coldiretti, Sergio Marini, ora sappiamo chi si mette la stessa maglia della nostra squadra e poi scende in campo e fa gol nella nostra porta. Ed ora, poco alla volta, stiamo creando gli strumenti per fare un vero “gioco di squadra”. Sarà dunque un “Rin-graziamento” memorabile e ricco di novità.

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Considerazioni a margine della Festa del Ringraziamento 2010

Ora c’è la consape-volezza che il settore primario non sfugge ai cronici vizi italici di un sistema dove unapiccola “casta” sfrutta il lavoro di unamaggioranza onesta e laboriosa

E’ giunta l’ora di stanare i disonesti e fare un vero gioco di squadra

Antonio Ciotta, direttore Coldiretti Asti

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Ringraziamento 2010: il programmaLa Festa Coldiretti a Rocchetta Tanaro dal 25 al 29 novembre

Quest’anno toccherà dunque a Rocchetta Tanaro ospita-re la Festa provinciale del

Ringraziamento. Gli appuntamenti prenderanno il via giovedì 25 no-vembre alle ore 17,00, presso il Salone Comunale di Rocchetta Tanaro con l’apertura del “Punto Campagna Amica” e la presen-tazione dell’ “Anteprima della Barbera d’Asti DOCG 2010”, il Meeting di degustazione rivolto a giornalisti, tecnici ed operatori del settore, per una prima analisi delle caratteristiche e potenzialità della nuova annata.Sabato 27 novembre, alle ore 11,00, sempre presso il Salone Comunale di Rocchetta Tanaro, è in programma un altro momento molto importante nell’ambito or-ganizzativo annuale di Coldiretti Asti: la Conferenza Stampa di presentazione del “Consuntivo dell’Annata Agraria 2009-2010”, con l’esposizione di tutti i dati e un’analisi critica suddivisa per ogni settore produttivo. A seguire, il presidente provinciale e il direttore, Maurizio Soave e Antonio Ciotta, faranno il punto della situazione proprio sul progetto Coldiretti “Una filiera agricola tutta italiana”.Tra le iniziative in programma per

questa Festa del Ringraziamento, merita anche una segnalazione, la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare. I volontari Coldiretti, in collaborazione con l’Associazione Banco Alimentare del Piemonte, parteciperanno alla colletta alimentare presso i nume-rosi supermercati e punti vendita dell’Astigiano.Infine, come ogni anno, la Festa si chiuderà con la Giornata Pro-vinciale del Ringraziamento. Rocchetta Tanaro riceverà tutte le autorità, i sindaci, gli associati di tutto l’Astigiano e anche gli amici e i simpatizzanti della più rappre-sentativa forza sociale del terri-torio. Un evento che coinvolgerà

sicuramente centinaia di persone, predisposto con i dirigenti locali Coldiretti, che hanno fortemente voluto questo appuntamento, e che si stanno impegnando per accogliere al meglio il Vescovo dio-cesano. Come sempre, la giornata di domenica sarà un momento di riflessione e di fede, con la depo-sizione delle corone ai monumenti ai Caduti, la benedizione per gli operatori di macchine ed attrez-zature agricole, l’offerta al Signore dei frutti della terra. Fra le novità di quest’anno, la visita al Museo delle Contadinerie recentemente inaugurato e la scoperta dei piatti tipici con il grande pranzo sociale di chiusura della festa.

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ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Anteprima della BarberaMeeting di degustazioni per una prima analisi dell’annata 2010

Importante primo appuntamento per la Barbera d’Asti 2010.C’è molta attesa per conoscere

quali saranno le peculiarità e i punti distintivi della nuova annata del vino più diffuso in Piemonte.Dopo una buona vendemmia, nel momento più importante per l’affi-namento dei vini nelle cantine, Col-diretti Asti propone l’Anteprima della Barbera, il meeting di degustazioni della Barbera d’Asti Docg annata 2010, molto atteso in particolare dai tecnici, dai vignaioli, dagli operatori del settore e dai giornalisti.L’appuntamento è per giovedì 25 novembre alle ore 17 presso il Salone comunale di Rocchetta Tanaro. Grazie a Coldiretti Asti, anche quest’anno con l’“anteprima” si po-tranno raccogliere le indicazioni utili per una analisi approfondita della nuova produzione vinicola in un ot-tica di costante crescita qualitativa media, che rimane fondamentale per l’economia e l’immagine vitivinicola dell’importante vino piemontese.Un appuntamento che quest’anno coinvolge in particolare i vignaioli di Rocchetta Tanaro, terra di ottimi vini e grandi nomi dell’enologia. Na-turalmente i vini analizzati riguarde-ranno, a campione, tutto il territorio provinciale e potranno essere messi a confronto con l’esperienza ormai decennale maturata dall’Anteprima della Barbera Coldiretti. L’incontro-degustazione sarà condotto, come quelli degli anni precedenti, dal Prof. Vincenzo Gerbi del Di.Va.P.R.A. In-dustrie Agrarie Università di Torino, tra i maggiori esperti di viticoltura ed enologia a livello nazionale. L’Anteprima Barbera d’Asti è di fatto la prima analisi pubblica delle ca-ratteristiche e potenzialità del vino

annata 2010 ovviamente ancora in piena fase evolutiva. Queste ante-prime hanno dimostrato negli anni che la personalità di un grande vino si rivela con immediatezza, anche quando deve ancora maturare e concludere il suo ciclo produttivo in cantina. L’assaggio da parte di tecnici esperti è poi molto utile per procedere agli affinamenti e per individuare le partite migliori. Come nei precedenti appuntamenti, i campioni dei vini, rigorosamente proposti anonimi all’assaggio, ov-vero senza indicare il produttore,

ma con la sola zona di provenienza, riguarderanno in pratica tutte le aree di produzione della Barbera in provincia di Asti. Questo aspetto fornirà altri utilissimi strumenti agli esperti, per valutare in anticipo e con maggiori dati di riferimento, l’andamento medio dell’ultima vendemmia sul piano qualitativo e fare i primi raffronti tra una zona e l’altra dell’Astigiano. Prima delle degustazioni sarà inaugurato un punto espositivo di Campagna Ami-ca e al termine della serata saranno degustati i prodotti tipici.

Autorità presenti l’anno scorso alla Festa del Ringraziamento

Il presidente Soave con le autorità e il Vescovo

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ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Consuntivo dell’Annata AgrariaSabato, 27 novembre, ore 11.00, Salone comunale di Rocchetta Tanaro

Sabato 27 novembre, alle ore 11, è in programma il consueto e molto atteso appuntamento

dedicato alla presentazione del “Consuntivo dell’Annata Agraria 2009-2010”, elaborato da Coldiretti Asti. L’incontro si terrà nel Salone comunale di Rocchetta Tanaro e sono invitati i giornalisti e i princi-pali operatori economici e finanziari provinciali, ai quali sarà consegnato il dossier , particolarmente ricco di documentazioni, con relazioni, grafici e dati definitivi dell’annata.Il “Consuntivo dell’Annata Agraria”, divulgato ogni anno da Coldiretti Asti, è diventato infatti da tempo un ottimo strumento informativo per gli operatori del settore, i me-dia, gli studenti e tutti coloro che si occupano di economia e di lavoro, per analizzare con una pubblicazio-ne sintetica, ma completa, la realtà agricola provinciale.I rilievi e le analisi di mercato, suddivi-si per ogni settore produttivo agricolo, rappresentano uno strumento stati-stico importante anche per impostare al meglio le strategie e gli interventi futuri, nel medio e lungo termine, da

parte degli imprenditori agricoli.Il presidente provinciale Coldiretti, Maurizio Soave, e il direttore, An-tonio Ciotta, faranno anche il punto della situazione sul grande progetto Coldiretti “Una filiera agricola tutta italiana” che in questi mesi ha visto sviluppare le iniziative dei mercati e dei punti vendita Campagna Ami-ca, la nascita di Unci Coldiretti e di CreditAgrit, la costituzione della più grande società d’Europa di trading

dei cereali e si appresta a varare la distribuzione organizzata direttamen-te dai produttori.A seguire sono poi previsti gli inter-venti dei responsabili dei principali enti istituzionali, economici e finan-ziari provinciali. Durante l’incontro ogni partecipante potrà ricevere il dossier con tutti i dati dell’annata agraria 2009-2010. A fine mattinata sarà offerto un buffet con vini e pro-dotti tipici del territorio.

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ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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I produttori di uve destinate alla vinificazione e i produtto-ri di mosto e di vino devono

dichiarare ogni anno i quantitativi dei prodotti dell’ultima campagna vendemmiale con riferimento alla data del 30 novembre. Per la campagna in corso 2010/11 la Regione Piemonte, in attuazione del regolamento (CE) n. 436/2009, ha sviluppato un servizio on-line per la gestione delle dichiarazioni di vendemmia e di produzione; il servizio si avvale delle informazioni depositate nell’Anagrafe agricola del Piemonte derivanti dai fascicoli aziendali delle aziende agricole piemontesi e dallo schedario vi-ticolo.

CHI DEVE PRESENTARELA DICHIARAZIONE

Sono obbligati a presentare la dichiarazione di vendemmia i produttori (persone fisiche o giu-ridiche e associazioni) di uva da vino o uva a a duplice attitudine - destinata alla vinificazione e/o alla trasformazione in mosto per succhi - e i produttori di uve da mensa destinate alla trasformazione in mosto per succhi. La dichiarazione deve essere presentata anche se la produzione di uva nella campa-gna interessata sia stata uguale a zero.Sono obbligati a presentare la di-chiarazione di produzione vino e/o mosto tutte le persone fisiche o giuridiche e le associazioni - comprese le cantine cooperative di vinificazione - che nella campagna in corso:hanno prodotto vino; detengono alla data del 30 no-vembre mosti concentrati e/o concentrati rettificati ottenuti nella campagna in corso, uve, mosti,

vini nuovi ancora in fermentazione anche se destinati ad utilizzazioni diverse (succhi di frutta, acetifici, ecc.); hanno acquistato e/o trasformato prodotti a monte del vino e li han-no ceduti totalmente prima del 30 novembre. Sono esonerati dalla presentazio-ne delle dichiarazioni:i produttori la cui produzione di uve viene interamente consuma-ta come tale, oppure essiccata o trasformata direttamente in succo d’uva; i produttori le cui aziende com-prendono meno di 0,10 ettari di vigneto e la cui produzione non è stata e non sarà, neppure in par-te, commercializzata sotto alcuna forma; i produttori che consegnano tutte le uve prodotte ad un unico orga-nismo associativo. Questi devono comunque compilare l’allegato F2 alla dichiarazione presentata dall’organismo associativo; i produttori che, vinificando nei propri impianti i prodotti acquistati, ottengono meno di 10 ettolitri di vino, che non è stato e non verrà commercializzato sotto alcuna forma.

REQUISITI E CONTROLLITutti i soggetti che sono tenuti alla dichiarazione di raccolta uve e produzione vino devono avere il fascicolo aziendale ag-giornato. Il fascicolo deve essere costituito presso AGEA. Per la costituzione/aggiornamento del fascicolo può essere conferito apposito mandato ad un CAA. La costituzione del fascicolo è obbligatoria nel caso in cui la domanda/dichiarazione venga presentata per la prima volta; se invece il fascicolo risulta già costi-tuito, i produttori hanno l’obbligo di verificare ed, eventualmente, aggiornare il fascicolo aziendale, che contiene anche i dati relativi alle superfici vitate per cui i produt-tori, a suo tempo, hanno presentato la dichiarazione di superfici vitate modello B1. Ogni variazione o ag-giornamento relativo alle superfici vitate va effettuato direttamente sul fascicolo aziendale.

TERMINI E MODALITA’ DI PRE-SENTAZIONE DELLE DICHIA-RAZIONI

Per la campagna 2010/11 le dichia-

E’ tempo di dichiarazioniPer le produzione di uva e di vino 2010/11

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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razioni devono essere presentate entro il 15 gennaio 2011. Tuttavia, al fine di facilitare la compilazione degli attestati di fornitura (allegati F1) da parte dei soggetti che hanno acquisito uve o prodotti a monte del vino da altre aziende, entro il 10 dicembre 2010 le aziende che hanno effettuato cessioni di uve o di prodotti a monte del vino dovranno obbligatoriamente aver inserito a sistema le informazioni relative ai prodotti ceduti; in que-sto modo, le informazioni relative ai prodotti ceduti vengono rese disponibili nell’ambito del sistema informativo alle aziende acquirenti

che devono compilare la propria dichiarazione. Non rientrano in questa ultima categoria i produt-tori che consegnano la totalità della propria produzione ad un Organismo Associativo, per tali soggetti è prevista, come già detto, la compilazione di un alle-gato F2 da presentare nell’ambito della dichiarazione di produzione dell’Organismo Associativo). Le dichiarazioni per le aziende Piemontesi potranno essere tra-smesse esclusivamente mediante inoltro telematico tramite il Centro di Assistenza Agricola (CAA) a cui è stato conferito il mandato per

la tenuta del fascicolo aziendale utilizzando l’apposito servizio on-line del SIAP.Per la compilazione in proprio è necessario che i produttori si regi-strino sul portale Sistemapiemonte. In questo caso la copia cartacea della dichiarazione, completa di tutti gli allegati, debitamente sot-toscritta ed accompagnata dalla copia del documento d’identità del legale rappresentante, dovrà essere inviata alla Regione Pie-monte – Direzione Agricoltura corso Stati Uniti 21 - 10128 Torino entro la scadenza del 15 genna-io2011.

Dal 1 ottobre sono state riaperte le domande di contributo per la campagna

2010/2011 - Misura di ristruttura-zione e riconversione dei vigneti nell’ambito delle disposizioni attuative della Regione Piemonte per il periodo 2010 -2013 secondo quanto disposto con Deliberazione della Giunta Regionale (D.G.R.) 17-633 del 20 settembre 2010.

Le richieste di contributo dovranno essere predisposte e presentate, utilizzando la procedura informa-tizzata di compilazione predisposta dalla Regione Piemonte nell’ambito del SIAP accessibile attraverso la sezione Sistema Piemonte la presentazione della domanda di contributo comporta la costituzione di un fascicolo aziendale presso un Centro di Assistenza Agricola (C.A.A.) e l’iscrizione dell’azienda agricola all’Anagrafe agricola del Piemonte.I termini di presentazione fissati dalla (DGR )sono i seguenti:- entro 11 gennaio 2011, ore 20.00, invio per via telematica delle

domande;- entro il 18 gennaio 2011, ore 12.00, tali domande dovranno essere presentate agli Uffici delle Amministrazioni Provinciali compe-tenti per territorio anche in forma cartacea, utilizzando la stampa fornita dal SIAP, pena la non ricevi-bilità delle domande stesse. Come data di presentazione fa fede la data trasmissione telematica sul portale SIAP.Le domande dovranno essere corredate dalla seguente docu-mentazione: copia fronte retro del documento di riconoscimento; dichiarazione di assenso del proprietario o compro-prietario (per i vigneti condotti in affitto o in comproprietà) conforme a quanto disposto da AGEA copia fronte retro del documento di ri-conoscimento in corso di validità del proprietario o comproprietario (per i vigneti condotti in affitto o in comproprietà) copia delle visure o dei certificati catastali o docu-mentazione equivalente relative alle particelle interessate fotocopia della mappa catastale

- per le azioni di riconversione varietale e ristrutturazione che prevedono il possesso da parte del richiedente di un diritto acquisito mediante trasferimento, si precisa che alla data di presentazione della domanda il richiedente deve essere in possesso dell’ autorizzazione al reimpianto,in particolare è neces-sario presentare almeno un mese prima della chiusura del bando per via telematica: la richiesta di reimpianto anticipato, le domande correlate al trasferimento di diritto.Il contributo viene erogato sia in forma di pagamento anticipato del sostegno che a collaudo. I beneficiari che richiedono il

Ristrutturazione conversione vignetiDomande contributi per flavescenza e decremento produttivo

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ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVAai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013

Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Notizie Coldiretti sempre aggiornateRichiedete l’invio delle notizie tramite e-mail o SMS

da ritagliare e spedire a: CoLDIREttI AStI - C.So CAvALLottI 41 - 14100 AStI

Io sottoscritto_____________________________________________________________

Indirizzo__________________________________________________________________

Settore produttivo di interesse_______________________________________________desidero ricevere l’invio delle informazioni divulgate da Coldiretti Asti inerenti i vari argomenti di interesse per la propria impresa agricola, tramite:

e-mail all’indirizzo: _______________________________________

SMS al telefono di cellulare: _______________________________

Coldiretti Asti, nell’ambito dell’Azione 111-1B del PSR, ha predisposto un nuovo servizio per la diffusione delle notizie in tempi rapidi e puntuali. Per essere sempre informati sugli adempimenti, le scadenze, le opportuità inerenti l’attività delle imprese agricole, Coldiretti divulgherà le noti-zie tramite e-mail e/o SMS telefonici. Si tratta di un’opportunità per essere sempre aggiornati e tenere sotto controllo la propria azienda, dal punto di vista tecnico, burocratico ed economico.Per aderire all’iniziativa e ricevere quindi le notizie è sufficiente compilare e restituire il presen-te modello agli uffici Coldiretti.

Autorizzo Coldiretti Asti ad inserire i miei dati nelle liste per la gestione dell’invio dei comunicati in-formativi. In qualsiasi momento in base all’Art. 13 della legge 675/96 potrò chiedere la modifica o la cancellazione, oppure negare il consenso al loro utilizzo scrivendo a Coldiretti C.so F. Cavallotti 41 – 14100 Asti.

Luogo ____________________________________Data__________________________Firma_____________________________

pagamento anticipato dell’aiu-to dovranno produrre agli Uffici delle Amministrazioni Provinciali competenti, secondo modalità e tempi che verranno stabiliti con successivo atto del Settore Svi-luppo delle Produzioni vegetali, la seguente documentazione:una fideiussione stipulata a favore dell’Organismo Pagatore, pari al 120% dell’aiuto ammissibile la dichiarazione di inizio dei lavori.Non è possibile trasformare una domanda con pagamento antici-pato dell’aiuto in domanda con pagamento a collaudo.

Gli interventi ammessi sono i seguenti:

-Estirpazione e reimpianto di una diversa varietà di vite sulla stessa superficie o su superficie diversa-Reimpianto di una diversa varie-tà di vite utilizzando un diritto in portafoglio o acquisito mediante

trasferimento-Reimpianto anticipato di una diversa varietà di vite -Sovrainnesto su impianti ritenuti già razionali per forma di alleva-mento e per sesto di impianto e in buono stato vegetativo di età massima di 20 anni.-Estirpazione e reimpianto del vigneto con la stessa varietà di vite con diversa collocazione in una posizione più favorevole dal punto di vista agronomico, sia per l’esposizione che per ragioniClimatiche, oppure senza diversa collocazione ma con modifiche al sistema di coltivazione della vite-Reimpianto, con diritto in porta-foglio o acquisito mediante tra-sferimento, mantenendo la stessa varietà di vite-Reimpianto anticipato mantenen-do la stessa varietà di vite in una posizione più favorevole dal punto di vista agronomico,sia per l’espo-sizione che per ragioni climatiche,

oppure con modifiche al sistema di coltivazione della vite.-Trasformazione delle forme di allevamento a vegetazione non assurgente in sistemazioni a controspalliera assurgente (guyot, cordone speronato)-Miglioramento delle tecniche digestione deivigneti-Modifiche delle strutture di so-stegno di un vigneto già esistente con l’esclusione della ordinaria manutenzione.

Interventi non ammissibili:

-si precisa che il regime di aiuto non si applica alle superfici vitate oggetto di aiuti legati alla lotta della flavescenza dorata e alle superfici vitate, legate a limitazioni di incremento produttivo per le quali esistono determinazioni di-rigenziali della Direzione Sviluppo dell’Agricoltura, nell’ambito della Regione Piemonte .

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Il Ruchè ora è DocgConcluso l’iter di riconoscimento del vino di Castagnole Monferrato

In questi giorni si è concluso positivamente il percorso per il riconoscimento della DOCG

Ruchè di Castagnole Monferrato in quanto sulla Gazzetta Ufficia-le n°248 del 22 ottobre è stato finalmente pubblicato il decreto di approvazione firmato lo scorso 8 ottobre.La menzione DOCG per una denominazione è il massimo livello di riconoscimento nell’ambito delle denominazioni Italiane,il gradino più alto sicuramente meritato dal vino Ruchè di Castagnole Mon-ferrato e dai suoi produttori che in tutti questi anni sono riusciti ad interpretare al meglio le potenzia-lità di questo grande vino.Sicuramente una delle carte vin-centi per i produttori è stata quella di legare fortemente al territorio il Ruchè di Castagnole Monferrato , osservando scrupolosamente il disciplinare di produzione man-tenendolo presso che invariato negli anni,un grande vino che pur essendo prodotto in una area limitata come può essere consi-derata la zona storica dei sette comuni del nord astigiano non permette di raggiunge grandi numeri ma sicuramente è riuscito ad esprime al meglio le grandi caratteristiche sapientemente affinate dai produttori, portando in questi anni la denominazione a livelli internazionali .Con l’approvazione della DOCG alcune modifiche sono state ap-portate al disciplinare in quanto se pur mantenendo le caratteristiche principali della doc alcune integra-zioni sono state apportate anche in base alla carta dei principi regio-

nali sulle denominazioni come le indicazioni sulle caratteristiche dei terreni idonei alla coltivazione dei vigneti ,la regolamentazione della menzione aggiuntiva vigna inoltre per la futura Docg i produttori si sono imposti un nuovo traguardo da raggiungere per meglio espri-mere le grandi caratteristiche del ruchè , l’aumento del grado alcolico minimo, l’aumento degli estratti e la riduzione dell’acidità totale.In conclusione rispetto al testo del disciplinare doc Ruchè di Castagnole Monferrato riportiamo le seguenti variazioni:

art. 1, classificazione: è previsto il passaggio della denominazione dalla classe dei Doc a quella su-periore dei Docg;art. 4, viticoltura: vengono elenca-ti - più dettagliatamente rispetto al precedente disciplinare - i requisiti per la coltura dei vigneti, con-sentendo, tra l’altro, l’irrigazione di soccorso. Il t.a. min. naturale aumenta da 10,5 a 11,5 % vol. E’ ammessa la menzione “vigna”;

art.5, vinificazione: nel disciplina-re Doc il supero della resa (70%) era illimitato, ora prevede la per-centuale max di resa del 75 %;art. 6, caratteristiche del vino al consumo: il t.a. volumico totale aumenta da 12 a 12,5 % vol; estratto non riduttore da 20 a 21 glart. 7, etichettatura: elenca le condizioni per poter utilizzare la menzione “vigna”. L’indicazione dell’annata diventa obbligatoria;art. 8, confezionamento: aggiunto ex novo, prevedendo bottiglie di vetro, di forma e colore tradizio-nale, di capacità consentita dalle leggi, ma non inf. a 187 ml e con l’esclusione del contenitore da 2 litri. Solo per usi promozionali vengono ammessi contenitori da 9 e da 12 litri. Coldiretti Asti vuole esprimere il proprio ottimismo nei confronti del-la strada intrapresa dai produttori di questa denominazione che oggi vedono il massimo riconoscimento con l’approvazione della 52° docg Italiana.

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ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Agriturismi e nuovo codice della stradaNessun nuovo obbligo se non si somministrano alcolici dopo le 24

A partire dal 12 novembre sono diventate operative le disposizioni del nuovo

codice della strada, che interes-sano anche le strutture ricettive agrituristiche e le aziende che effettuano attività di vendita o degustazione di bevande con contenuto alcolico.In particolare, le nuove norme regolano la vendita e la sommini-strazione di alcolici e superalcolici tra le 24 e le 7 e, più precisamente, tra le 24 e le 3 del mattino salvo deroghe particolari.Non si applicano nella notte di Capodanno, di Ferragosto e in occasione di fiere, sagre, mercati e manifestazioni temporanee per la promozione dei prodotti tipici, purché siano debitamente auto-rizzati.I locali che intendono somministra-

re alcolici e superalcolici durante la notte (dalle ore 24 alle ore 3) sono tenuti ad avere la licenza a esporre le tabelle relative ai sintomi e alle quantità di alcolici che deter-minano il superamento del tasso alcolimetrico e a munirsi di almeno un apparecchio di rilevazione del tasso alcolemico (etilometro). Le aziende agrituristiche che hanno

esposto le tabelle alcolimetriche e sono in possesso della licenza per la somministrazione vendita di alcolici e superalcolici (rila-sciata dal Comune al momento dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività agrituristica) non sono tenute a ulteriori adempimenti se non somministrano alcolici dopo le ore 24,00.

Ogm Usa: respinti anche dalla CinaCome avvenuto in Italia bloccata una partita di mais

R ecentemente la Cina ha respinto una spedizione di mais proveniente dagli

Stati Uniti. Aveva verificato es-sere contaminato con Organismi Geneticamente Modificati. Le analisi effettuate hanno in-dividuato la presenza di mais MON89034 non approvato dal ministero dell’Agricoltura del gigante asiatico.La decisione è stata assunta nonostante la forte carenza di produzione interna abbia fatto

salire notevolmente i prezzi del mais in Cina e reso necessario aumentare le importazioni che sono state le più alte degli ultimi dieci anni.Si tratta di una ulteriore dimostra-zione della volontà di un numero crescente di paesi di respingere le provocazioni e le forzature (consapevoli o meno) attuate con la coltivazione o il commercio di Ogm illegali, come è già avvenuto recentemente in Italia per il mais o in Svezia per la patata biotech

non autorizzati con le decisioni di distruggere i raccolti.

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ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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NUOVO REGOLAMENTO FORESTALEIn vigore dal 1° settembre, parte con alcune esemplificazioni

ESEMPLIFICAZIONI PER IL TAGLIO BOSCHI

A seguito delle ripetute richieste di semplificazione rispetto alle procedure previste dal nuovo Re-golamento Forestale n. 4/2010, la Giunta della Regione Piemonte ha deliberato tra l’altro che: - Fino al 31 agosto 2011 qualunque intervento selvicolturale inferiore ai 2.000 metri quadrati di superficie, per singolo richiedente, può essere eseguito in assenza di comuni-

cazione semplice.- In assenza di chiare delimitazioni cartografiche su base catastale e in assenza di strumenti di piani-ficazione forestale, nei siti della rete Natura 2000 e nelle aree protette, gli interventi selvicolturali eseguiti nel rispetto delle misure di conservazione di cui all’art. 34 del regolamento forestale e riguardanti superfici inferiori ai 2.500 metri quadrati, per singolo

richiedente e per anno, possono essere eseguiti previa comuni-cazione semplice. Le modifiche sopra riportate vengono in parte incontro alle numerose richieste pervenute dal territorio per le quali Coldiretti si è fatta interprete e non farà ancora mancare la propria proposta per ot-tenere ulteriori esemplificazioni.

Con l’approvazione della Legge Re-gionale 4/2009 e del Regolamento Regionale Forestale 4/R del 10 feb-braio 2010 ed entrato in vigore il 1° settembre, il panorama legislativo piemontese in materia forestale è cambiato in modo importante. Le novità maggiori sono contenute nel Regolamento Forestale per cui a partire dal 1° settembre chi

opera in bosco deve osservare delle norme diverse dalle prescri-zioni di massima di polizia forestale precedenti. In sintesi le principali variazioni rispetto alle prescrizioni di massima riguardano la necessità di presentare alla Regione una comunicazione per qualsiasi tipo di intervento da effettuare in bosco e un leggero ampliamento delle

epoche di taglio nei boschi cedui. Per ogni operazione di taglio in bosco occorre segnalare preven-tivamente alla Regione le opera-zioni che s’intendono effettuare; le comunicazioni sono di tre i tipi: comunicazione semplice, comu-nicazione corredata da relazione d’intervento, autorizzazione con progetto di intervento.

La COMUNICAZIONE SEMPLICEdeve essere presentata 15 giorni prima dell’inizio lavori per:a) tagli di boschi cedui che interessano superfici fino ai 5 ha; b) tagli intercalari e interventi di conversione a fustaia che interessano superfici fino a 3 ha; c) tagli

di maturità in fustaia che interessano fino a 0, 5 ha in montagna e 0,25 ha in pianura e collina; d) interventi all’interno di tartufaie controllate; e) imboschimenti o rimboschimenti di superficie inferiore a 1 ha; f) impianti di arboricoltura da legno per superfici superiori a 0,5 ha; h) interventi previsti dai piani forestali aziendali.

La COMUNICAZIONE SEMPLICE deve riportare:

a) dati anagrafici completi del proprietario o del soggetto gestore, compreso recapito telefonico e indirizzo di posta elettronica; b) dati anagrafici completi dell’operatore che esegue l’intervento, se diverso dal proprietario o dal soggetto gestore; c) dati catastali dell’area soggetta a intervento, con nome della località; d) caratteristiche del bosco (categoria forestale e governo con riferimento al glos-sario allegato al regolamento); e) indicazione del tipo di intervento (tagli di maturità in boschi cedui, conversioni, diradamenti ecc.); f) indicazione della superficie da percorrere e stima dei quantitativi di legname che si intendono prelevare; g) indicazione delle modalità di esbosco; h) per i rimboschimenti e arboreti da legno indicare superficie interessata, elenco delle specie e n° di piante utilizzate.

Gli interventi segnalati mediante comunicazione semplice devono essere ultimati entro un anno dalla data della comunicazione stessa.

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La comunicazione corredata da RELAZIONE TECNICAdeve essere presentata per:a) tagli intercalari nei cedui, nelle fustaie e nei boschi a governo misto che interessano superfici comprese tra 3 e 10 ettari; b) interventi di conversione a fustaia che interessano superfici comprese tra 3 e 10 ettari;

c) tagli di maturità in fustaia per superfici comprese tra 0,5 e 2 ettari in montagna e 0,25 e 1 ettaro in pianura e collina; d) realizzazione di imboschimenti di superficie compresa tra 1 e 5 ettari; e) ripristino di boschi danneggiati (ad es da incendio) per superfici inferiori a 3 ettari; f) taglio o estirpo di cespuglieti su superfici maggiori di 1 ettaro.

La relazione tecnica deve essere elaborata da un tecnico forestale abilitato; trascorsi 30 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione da parte della Regione l’intervento s’intende autorizzato (silenzio assen-so), entro tale termine la Regione può tuttavia richiedere integrazioni o dettare prescrizioni. Il temine per l’esecuzione degli interventi è di 2 anni dalla data della comunicazione.

L’Autorizzazione con PROGETTO DI INTERVENTO occorre per i seguenti interventi:a) tagli di maturità nei boschi cedui per superfici oltre i 5 ettari;b) interventi che superano le soglie per cui è richiesta la relazione tecnica; c) boschi in situazioni speciali (boschi di protezione , da seme ed in situazioni speciali);d) interventi nelle aree protette, nei siti della rete Natura 2000 e nelle garzaie ovunque ubicate; e) interventi di modifica alla composizione specifica dei boschi;

Entro 45 giorni dalla data di presentazione della domanda di autorizzazione, la Regione esaminato il progetto può negare l’autorizzazione all’esecuzione dell’intervento oppure autorizzarlo con eventuali prescrizioni.L’autorizzazione regionale ha validità di due anni dalla data del rilascio, fatto salvo il caso di progetti che prevedono esplicitamente la programmazione pluriennale degli interventi, ammissibili per superfici non su-periori ai 50 ettari, per i quali la durata dell’autorizzazione può essere estesa fino a un massimo di 5 anni.Il progetto deve essere redatto da un tecnico forestale abilitato, gli interventi devono essere realizzati entro 2 anni salvo previsione esplicita nel progetto di durate diverse, al massimo pari a 5 anni.

Il progetto di intervento deve contenere:a)Descrizione analitica della stazione e del soprassuolo (a livello di tipo forestale).b)Descrizione degli obiettivi e delle carat-teristiche dell’intervento e delle modalità di rinnovazione, inquadrate nella dinamica del soprassuoloc)Descrizione dell’organizzazione dei cantieri, delle modalità di esbosco (localizzazione e dimensionamento delle vie di esbosco) e delle modalità con cui si intende provvedere agli adempimenti in materia di sicurezza.d)Definizione quantitativa dell’intervento at-traverso dati dendrometrici medi e indici di prelievo per specie in termini di composizione, numero di piante, area basimetrica, provvigio-

ne, stimati sulla base di almeno due aree di saggio rappresentative.e)Piedilista completo delle piante d’alto fusto (dalla classe diametrica 20 cm, soglia di rilievo 17,5cm) e delle matricine da prelevare nei tagli di maturità o a scelta colturali, contrassegnate con procedura di assegno;f)Piedilista delle matricine e degli alberi per la biodiversità contrassegnati da rilasciare.g)valutazione d’incidenza ove prevista per interventi nei Siti Natura 2000h)In caso di programmazione pluriennale le informazioni sono fornite per ciascuno degli interventi e sono accompagnate dalla loro articolazione temporale e planimetrica (piano pluriennale dei tagli).

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1BIl Regolamento riporta poi alcune NORME GENERALI COMUNI tra cui il divieto di sradicamento di alberi e ceppaie ed il divieto di asportazione della lettiera nei boschi posti a quote superiori ai 1200 metri e nei boschi in situazioni speciali (boschi da seme, boschi di protezione e boschi situati in aree protette). La rac-colta della lettiera è consentita solo per fini agricoli da parte di aziende agricole su terreni da loro condotti o nell’ambito di piani per la lotta agli incendi; la raccolta della lettiera richiede la presentazione di una comuni-cazione semplice.

Altra modifica introdotta dal Regolamento riguarda le EPOCHE D’INTERVENTO, le stesse sono state così modificate rispetto alle precedenti prescrizioni di polizia forestale, dal 1° settembre 2010, per tagli in boschi cedui e a governo misto:a) dal 1° ottobre al 31 marzo per quote fino a 600 metri s.l.m.;b) dal 15 settembre al 30 aprile per quote fra i 600 ed i 1000 metri s.l.m.;c) dal 1° settembre al 31 maggio per quote superiori ai 1000 metri s.l.m.Le operazioni di concentramento (accatastamento in bosco del legname abbattuto) devono essere comple-tate nello stesso periodo del taglio, mentre l’esbosco (carico e trasporto fuori dal bosco) può avvenire entro 60 giorni successivi alla scadenza del periodo. Solo nei castagneti e nei robinieti anche il concentramento può avvenire entro i 60 giorni successivi alla scadenza del periodo di taglio. La Regione può anticipare le date di apertura e posti-cipare le date di chiusura dei tagli fino a un massimo di 15 giorni, eventualmente solo per determinate ca-tegorie forestali o aree geografiche.

Gli interventi in fustaia e nella componente a fustaia dei boschi a governo misto, i tagli intercalari in tutti i boschi, i tagli di avviamento a fustaia e gli interventi di ripristino dei boschi danneggiati o distrutti possono essere effettuati tutto l’anno.Il Regolamento stabilisce inoltre i turni minimi e massimi per i vari tipi di bosco, nonché le modalità di rilascio delle matricine e le provvigioni minime da rilasciare per ciascun tipo di intervento.Una parte importante del regolamento riguarda la disciplina per la realizzazione di opere accessorie ed infrastrutture necessarie alle operazioni selvicolturali (strade e piste forestali).Una delle novità introdotte dal regolamento forestale riguarda la codifica dei requisiti professionali che devono possedere gli operatori forestali per agire in bosco; a decorrere dal 1° giugno 2013 per gli interventi selvi-colturali eseguiti su superfici superiori ai 2000 metri quadrati (per i quali l’operatore non è proprietario) occorre essere in possesso di specifiche competenze professionali stabiliti dalla Regione.Le competenze si possono ottenere partecipando ad uno dei corsi promossi e finanziati dalla Regione Piemonte. Sono corsi, gratuiti per gli operatori del set-tore forestale, che richiedono un impegno contenuto e consentono ad esempio di imparare ad utilizzare la motosega in piena sicurezza. Un’ulteriore novità è rappresentata dal fatto che dal 1° ottobre 2010 è operativo l’ALBO DELLE IMPRESE FORESTALI, l’iscrizione è volontaria e gratuita, per iscriversi occorre possedere una serie di requisiti sta-biliti da apposita delibera regionale tra cui: - essere iscritti presso la CCIAA con Cod ATECO principale o secondario 02.10.00 o 02.20.00;- non essere in stato di fallimento;

TEMPI E MODI PER PRESENTARE LE ISTANZE[tratto dalla Guida ai tagli boschivi della Regione Piemonte, pag. 6]

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ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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- non aver commesso nei tre anni precedenti gravi vio-lazioni alle norme in materia ambientale e forestale;- non aver subito nell’anno precedente l’iscrizione sanzioni in campo forestale superiori ai 10.000 €.L’iscrizione all’albo è: - condizione NECESSARIA per assumere appalti per lavori boschivi in deroga alle vigenti disposizioni di legge, eseguire interventi selvicolturali su aree di proprietà o possesso pubblico, eseguire interventi selvicolturali, anche su aree di proprietà privata, che beneficiano di finanziamenti pubblici.

- condizione PREFERENZIALE per ottenere in gestione aree silvo-pastorali di proprietà o possesso pubbli-co, accedere ad agevolazioni in ambito forestale, ag-giudicazione di lotti boschivi di proprietà pubblica.- ELEMENTO DI VALUTAZIONE per aggiudicazione di lavori e servizi forestali con il sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa.Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi agli Uffici Coldiretti, agli Sportelli Forestali della Regione Piemonte o ai Comandi Stazione del Corpo Forestale dello Stato.

Il servizio tecnico Coldiretti, in collaborazione con la consulenza specialistica del Consorzio di Ricerca Sperimentazione d Divulgazione per l’Ortofrutticoltura Piemontese, dirama le seguenti indicazioni per la gestione autunnale dei noccioleti. DIFESA FITOSANITARIALe precipitazioni che si sono verificate nel corso del 2010 hanno determinato microclimi particolarmente favorevoli allo sviluppo di funghi e batteri.Si consiglia pertanto l’effettuazione del primo intervento con preparati a base di RAME (4-5 kg/ha se vengono impiegate formulazioni di “solfato di rame” oppure, in alternativa, 2-3 kg/ha se si utilizza una formulazione di “idrossido di rame” (salvo diversa prescrizione di etichetta) per contenere i funghi responsabili dei

cosiddetti Cancri rameali.L’aggressività degli attacchi di Mal dello stacco (Cyto-spora corylicola) consiglia altresì l’effettuazione, a 15 giorni dal precedente, del secondo intervento rameico se possibile integrato da un adeguato dosaggio di un preparato a base di zolfo bagnabile.POTATURAAbbassamenti termici e precipitazioni temporalesche hanno progressivamente determinato, secondo le località, l’inizio della caduta foglie o l’accelerazione dell’evento.Da questo momento in poi si consiglia di sospendere le potature fino al completamento della fase di fioritura femminile. Le potature potranno quindi essere portate a termine tra fine inverno e maggio.

In riferimento a quanto stabilito dalla Legge Regio-nale n. 20/1998 “Norme per la disciplina, la tutela e lo sviluppo dell’apicoltura in Piemonte”, nel periodo compreso tra il 1 novembre e il 31 dicembre 2010, come ogni anno, devono essere presentate le denun-

ce di possesso alveari da parte di tutti gli apicoltori, sia professionali che amatoriali, presso le Province competenti per territorio. Gli apicoltori interessati possono rivolgersi agli uffici tecnici Coldiretti.

GESTIONE AUTUNNALE DEL NOCCIOLETO

DENUNCE DI POSSESSO ALVEARI 2010

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Mis

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CONSORZIO SMALTIMENTO RIFIUTI DI ORIGINE ANIMALE (CO.SM.AN.)Costituito ai sensi L.R. 25.05.2001 N°11 – Registro Imprese di Torino REA n°1013880

c/o Assessorato Regionale dell’Agricoltura, Palazzo della Regione, Corso Stati Uniti 21, TorinoCONVOCAZIONE ASSEMBLEE

ai sensi degli artt. 11÷ 18 dello Statuto sono convocate le seguenti assemblee:

A) Le Assemblee Parziali dei Consorziati con i seguenti punti all’Ordine del Giorno:1) Discussione delle materie oggetto dell’Assemblea generale;2) Nomina dei delegati all’Assemblea generale;3) Illustrazione dei programmi e delle attività del Consorzio.Avranno luogo:1. Lunedì 29 NOVEMBRE 2010, (alle ore 13,30 in prima convo-cazione) ed occorrendo in SECONDA CONVOCAZIONE alle ore 14.30, a SAN MICHELE Fraz. di ALESSANDRIA (AL), presso la Sala della Parrocchia (uscita autostrada Alessandria Ovest) per i consorziati delle Province di AL, AT, BI, NO, VB, VC;2. Martedì 30 NOVEMBRE 2010, (alle ore 13,30 in prima con-vocazione) ed occorrendo in SECONDA CONVOCAZIONE alle ore 14.30, a CARMAGNOLA (TO), presso la Sala Comunale “Monviso”, Cascina Vigna, Via San Francesco di Sales n. 188, per i consorziati della Provincia di Torino;3. Mercoledì 1 DICEMBRE 2010, (alle ore 13,30 in prima con-vocazione) ed occorrendo in SECONDA CONVOCAZIONE alle ore 14.30, a FOSSANO (CN), presso il Salone “Brut e Bon”, area Foro Boario, per i consorziati della Provincia di Cuneo.Ai sensi dell’art. 16 dello Statuto ogni consorziato ha diritto ad

un voto e può farsi rappresentare con delega scritta da altro consorziato o da un famigliare convivente. Ogni consorziato può rappresentare al massimo altri due consorziati. La delega deve essere accompagnata da fotocopia della carta d’identità del delegante e riportare chiaramente i dati identificativi del delegato.

B) L’Assemblea Generale dei delegati eletti nelle As-semblee Parziali con i seguenti punti all’Ordine del Giorno: Sessione ordinaria: 1) Approvazione del Programma di attività per l’anno 2011; 2) Varie ed eventuali. Sessione stra-ordinaria: 1) Approvazione modifiche statutarie; è convocata in prima convocazione per il giorno giovedì 2 Dicembre 2010 alle ore 8.30 presso la sede del Consorzio ed occorrendo in SECONDA CONVOCAZIONE VENERDI’ 3 DICEMBRE 2010, alle ore 14.30, presso la sede del Consorzio in Corso Stati Uniti, 21 - Palazzo della Regione - Torino.

Per ogni eventuale informazione in merito è possibile rivolgersi al Consorzio, Tel. 011/432.60.84, Fax 011/432.60.85, e-mail [email protected]. Si rende noto che lo Statuto ed il Regola-mento consortile sono disponibili sul sito www.cosmanpiemonte.it. Il Presidente, Chiaffredo Ceirano

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ci

O CERCO MACCHINARIATTREZZI

signore moldavo cerca lavoro in campo agricolo nella provincia di Asti. Patente B. automunito. Dispo-nibile anche per assistenza anziani, referenziato. Tel 3465140960.

signore rumeno cerca lavoro in campo agricolo in provincia di Asti. Patente B. in possesso di furgone. Tel 3891622708.

signore senegalese cerca la-voro in campo agricolo nella provincia di Asti. Patente B. Tel 3398689698

signore albanese con esperien-za in viticoltura, cerca lavoro in campo agricolo nella provincia di Asti. Patente B, automunito. Tel 3276952235

signore albanese cerca lavoro in campo agricolo in provincia di Asti. Tel 3883645706

signore italiano cerca lavoro in campo agricolo nella provincia di Asti. Patente B. automunito. Diploma di perito agrario, laurea in scienze naturali. Tel 3383582296

signore peruviano con espe-rienza cerca lavoro in campo agricolo in Asti e provincia. Tel 3890906851 oppure 3283217166

signore cerca lavoro in cam-po agricolo in provincia di Asti. Tel 3891294102

signore italiano cerca lavoro in campo agricolo, anche a tempo deter-minato per la raccolta frutta o per brevi periodi o stagionale. Pratico potatura piante da frutto e vite, manutenzione giardini. Disponibile anche per la ven-demmia. Patente B, automunito.Tel 3384234547

signore italiano cerca lavoro in campo agricolo e non in provincia di Asti. Pratico di attività agricole, ha la-vorato nel settore logistica-magazzino, conoscenze informatiche di base e sistema AS 400. patente B automunito. Tel 3921370976 oppure 0141208038

signore marocchino, esperto in lavori agricoli, in particolare orti-coli cerca lavoro in provincia di Asti e Alessandria. Iscritto nelle liste di mobilità. Patente B, automunito. Tel 3333224601

signora marocchina cerca lavoro come badante – collaboratrice domestica o lavori agricoli nella zona di Asti e Alessandria. Tel 3333224601

coppia di signori marocchini

cerca lavoro in campo agricolo e non in provincia di Asti e Alessandria. Pratici lavori agricoli, piccoli interventi in campo edile, anche lavori come car-rozziere. Disponibili anche per lavori di custodia. Patente B, automuniti. Tel 3382061085

Signore rumeno esperto in la-vori agricoli cerca lavoro in provincia di Asti. Disponibile per conduzione allevamenti. Tel 3280494518

signore rumeno cerca lavoro in campo agricolo nelle vicinanze di Asti. Tel 3275646888

signore rumeno cerca lavoro in campo agricolo nelle provincedi Asti, Alessandria e Torino. Patente B, automunito. Tel 3891622708

signore moldavo cerca lavoro in campo agricolo o come collaboratore familiare nelle vicinanze di Asti. Ha frequentato un corso di falegnameria presso la scuola d’arte San Carlo di Asti. Tel 3331417512

Quarantacinquenne sposato cerca qualsiasi lavoro anche fiori provincia. Patente B. automunito.Tel 3317224737

abbattimento piante pericolose e potatura piante e castagni. Lavori di messa in sicurezza. Tel. 3355327122

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