Il Notiziario Agricolo 9/2012

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Anno 61° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI ASTI COLDIRETTI Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 9 - Anno 2012. In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo 9 numero 4 agosto 2012

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Periodico di Coldiretti Asti

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Anno

61° Periodico della FederazioneProvinciale COLDIRETTI ASTI

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9 numero 4 agosto 2012

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Montiglio:inaugurato l’ufficio

Coldiretti

Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 Fax 0141.355.138 e-mail: [email protected] ufficiale Coldiretti Anno 61° numero 9- 4 agosto 2012*Realizzazione grafica e stampaRiflesso – S.r.l. F.lli Scaravaglio & C.Reg. Trib. di Asti n.44 del 10-8-2011 Direttore Resp.: Antonio Ciotta Vice Direttore: Stefano ZuninoPubblicità: Impresa Verde Asti srl – Riflesso scarlTel. 0141.380.400 – 0141.590425Abbonamento annuale: Euro 20,00*Data di chiusura del giornale

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

a r g o m e n t i i n e v i d e n z a

o m m a r i oS

Som

mar

ioMercato fondiario:tiene bene

la terra

Speciale Misura 111 - Brachetto: accordo abbastanza soddisfacente; Fermentazioni campagna 2012/2013; News vitico-le; La maturazione delle uve; Documenti per il trasporto delle uve; Prezzo mais: più 42% in un mese; Corsi Inipa.

Assegnate le“Bandiere del Gusto”

Su 1 euro solo 20 Cent vanno agli agricoltori

Il SettembreAstigiano

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4,1 miloni di visitatori

negli agriturismi

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I “cinghialisti” contribuiranno a pagare i danni all’agricolturaPositivo accordo fra agricoltori e cacciatori del Nord Astigiano

Sulla risoluzione dell’annoso problema dei danni all’agri-coltura provocati dagli un-

gulati, si aprono nuove prospetti-ve. Un modello da seguire è stato formalizzato recentemente dal rinnovato consiglio di ammini-strazione dell’Ambito territoriale di Caccia ATC AT1 Nord Tanaro. La nuova dirigenza, formata da agricoltori, cacciatori, ambien-talisti e rappresentanti degli enti locali, dopo un clamoroso com-missariamento disposto dalla Provincia di Asti, si è compat-tata e con la guida del nuovo presidente Antonello Murgia ha riformulato il regolamento per la composizione delle squadre per la caccia al cinghiale. Dopo anni di tribolazioni, con la parte agricola a reclamare i giusti in-dennizzi sui danni e un maggior impegno dei cacciatori, l’Atc ha provveduto alla liquidazione dei danni arrecati nel 2011 e per la nuova stagione venatoria ha pro-posto ed ottenuto l’impegno, da parte dei componenti le squadre, di provvedere a un parziale risar-cimento dei danni causati dagli ungulati con un intervento diretto di ogni singolo cacciatore fino a un massimo di 300 Euro.In questo modo i cacciatori e le

Storico accordo dell’Atc At1: i componenti delle squadre provvederanno a un parziale risarcimento dei danni causati dagli ungulati con un interven-to diretto di ogni singolo cac-ciatore fino a un massimo di 300 euro.

rispettive squadre saranno in-centivate a mantenere un corret-to rapporto fra animali presenti e danni arrecati e, contemporane-amente, contribuiranno sicura-mente ad alleviare l’esborso da parte della Regione Piemonte per i risarcimenti. Merito dunque ai cacciatori “cinghialisti” del nord Astigiano che hanno saputo rico-struire un rapporto di correttezza e rispetto con gli agricoltori e pro-prietari dei terreni in cui praticano il loro sport e allo stesso tempo contribuiscono, in questo perio-do di profonda crisi economica, a tenere meglio sotto controllo le povere casse dell’ente regionale.

L’auspicio è che anche altri Am-biti di Caccia riescano, con la collaborazione dei cacciatori, a seguire l’esempio dell’AT1 Nord Tanaro.

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Assegnate le “Bandiere del Gusto”Il Piemonte al quarto posto a livello nazionale

Il turismo enogastronomico nel 2012 cresce e supera i cinque miliardi di fatturato diventando il

vero motore della vacanza Made in Italy nel tempo della crisi. Con l’in-contro del 19 luglio a Roma, orga-nizzato da Coldiretti, insieme alla Fondazione Univerde è stata stilata la speciale classifica assegnando le “Bandiere del Gusto” alle regioni più virtuose. Con l’iniziativa “L’Italia che piace nell’estate 2012: il turismo ambientale ed enogastronomico”, sulla base del censimento dei pro-dotti agroalimentari tradizionali (PAT) salvati dall’estinzione, è emerso tut-to il valore dalla nostra agricoltura e l’importante apporto dato alla va-lorizzazione dei territori. In Italia ci sono ben 4.671 prodotti tradizionali, le “Bandiere del Gusto” che attirano la curiosità e la voglia di vacanza dei consumatori e dei turisti.Nella speciale classifica delle ban-diere del gusto stilata da Coldiretti, dopo la Toscana con 465 specialità, il Lazio con 384 prodotti agricoli ti-pici, e la Campania con 370 prodotti tradizionali censiti, ci sono il Piemon-te con 363 prodotti, seguito dalla Liguria che può contare su 295 spe-cialità e l’Emilia-Romagna che con ben 28 nuove denominazioni ha sta-bilito il record di incremento del 2012 raggiungendo quota 285. Seguono a ruota tutte le altre Regioni; la Ca-labria con 269 prodotti tipici censiti, la Lombardia con 242, la Sicilia con 234, la Puglia con 231, la Sardegna con 178, il Molise con 159, il Friuli-Venezia Giulia con 150, le Marche con 150, l’Abruzzo con 147, la pro-vincia autonoma di Trento con 109, quella di Bolzano con 92, la Basilica-ta con 77, l’Umbria con 69 e la Val d’Aosta con 32. Secondo l’ indagine Coldiretti, il suc-

cesso della vacanza per più di un ita-liano su tre (35 per cento), dipende proprio dal cibo. Ogni vacanza, per essere perfetta, non deve mai far mancare le degustazioni delle spe-cialità enogastronomiche locali. “Il cibo infatti – sottolineano Paolo Rovellotti e Bruno Rivarossa, pre-sidente e direttore di Coldiretti Pie-monte - è considerato dagli italiani l’ingrediente più importante della vacanza che batte la visita a musei e mostre (29 per cento), lo shopping (16 per cento), la ricerca di nuove amicizie (12 per cento), lo sport (6 per cento) e il gioco d’azzardo (2 per cento)”.L’Italia è l’unico Paese al mondo a poter offrire la più ampia varietà di prodotti alimentari tipici in un territo-

rio coperto per quasi il 10 per cento da parchi, con paesaggi resi unici ed inimitabili dal lavoro degli agricoltori. Un primato del Made in Italy sul qua-le ha fatto luce l’indagine sul valore di questo turismo “alternativo” con le previsioni per il 2012 di 5 miliardi di fatturato, ma anche con i consigli per la scelta con la presentazione della prima App che permette di raggiun-gere l’agriturismo giusto più vicino con un semplice click.

In totale in Italia ci sono 4.671 prodotti agricoli tradizionali (PAT), rappresentano il vero motore del turismo enogastro-nomico che secondo l’indagine Coldiretti fatturerà quest’anno 5 miliardi di euro.

52 sono in provincia di Asti, 363 in tutta la nostra regione, ai primi posti Toscana, Lazio e Campania

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È pubblicata sull’Apple Sto-re (indirizzo: http://itunes.ap-ple.com/it/app/iterranostra/

id515735231?mt=8). Sta riscuotendo un travolgente successo l’applicazio-ne degli agriturismo di Terranostra per iPhone, iPod touch iPad. Le numerose recensioni dei clienti, tutte a 5 stelle, sono entusiastiche. La nuova App de-gli agriturismo di Campagna Amica, sviluppata da Bluarancio, sarà presto disponibile anche widget per Android.L’applicazione contiene tutti gli agritu-rismi associati a Terranostra, l’associa-zione per l’agriturismo, l’ambiente e il territorio di Coldiretti. Per ogni agrituri-smo è possibile avere dettagliate infor-mazioni riguardanti la struttura, i servizi offerti, i prodotti in vendita e i punti di in-teresse nelle vicinanze, oltre alla galleria forografica e tutti i contatti. La connes-sione internet è richiesta solamente per la visualizzazione delle gallerie fotogra-

Per assegnare le “Bandiere del Gu-sto”, Coldiretti ha fatto riferimento all’ultimo aggiornamento ministeriale dei prodotti agricoli tradizionali, pub-blicato in Gazzetta Ufficiale. Natural-mente dai Pat sono esclusi i prodotti che si fregiano di denominazioni e in-dicazioni di origine. Questo l’elenco Pat dell’Astigiano:• Grappa con alambicco a bagnoma-

ria piemontese• Batsuà• Bovino Piemontese• Cappone di San Damiano d’Asti• Cappone di Vesime• Gallina Bionda Piemontese• Lardo• Mica• Salame Cotto• Salame d’Asino• Salami aromatizzati del Piemonte

Tutti gli agriturismo su iPhone e iPadGratis sull’Apple Store la bellissima applicazione “iTerranostra”

fiche, per l’aggiornamento degli Even-ti e per il funzionamento delle mappe. Infatti è possibile visualizzare l’elenco strutture in modalità lista, con la pre-senza di icone per una immediata lettu-ra dei servizi offerti. Poi, con la funzio-nalità navigator, tramite Mappe, si può pianificare l’itinerario per arrivare dalla propria posizione all’agriturismo sele-zionato. Con “Intorno a me”, è anche possibile cercare gli agriturismo in base alla propria posizione geografica. Si può poi consultare la lista degli Eventi e delle manifestazioni di interesse segna-lati dall’associazione Terranostra, con la possibilità di visualizzare gli agriturismi nelle vicinanze. Tra le caratteristiche della App, anche un motore di ricerca interno con filtri per, Nome struttura, Regione, Provincia, Mangiare, Dormi-re, Vendita Prodotti e Accesso Disabili. Infine è possibile gestire gli agriturismi preferiti e condividere, su Facebook e

Twitter, commenti e fotografie. Com-pletamente in italiano l’applicazione ha una dimensione di 20,7 MB e richiede iOS 5.0 o successive.

I 52 PAT dell’Astigiano• Testa in Cassetta• Bagna Cauda• Bagnet Ros (Bagnet ‘d tomatiche)• Bagnet Verd• Mostarda di Mele• Mostarda d’Uva o Cognà• Caprino Lattico Piemontese• Caprino Presamico Piemontese• Paglierina• Robiola di Cocconato• Asparago Saraceno di Vinchio• Cardo Avorio di Isola d’Asti• Cardo Gobbo di Nizza Monferrato• Cipolla Bionda Astigiana• Cipolla Rossa Astigiana• Mela di San Marzano Oliveto• Mele del Monferrato• Peperone di Capriglio• Peperone Quadrato d’Asti• Sedano Dorato Astigiano• Tartufo Bianco

(Tuber Magnatum Pico)• Amaretti• Biova• Bonet• Brut e Bon• Farinata di Ceci• Finocchini• Grissino Stirato• Lingua di Suocera• Panna Cotta• Paste di Meliga• Plin• Polenta Astigiana• Rustica• Tajarin• Tirà• Torcetti• Torrone di Nocciole• Torta del Palio• Prodotti ittici in carpione• Mieli del Piemonte

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Sono già operativi i nuovi uf-fici di Montiglio Monferrato. Proprio in questi giorni è

stato completato il trasferimento dell’archivio da Via Torino 4, nella NUOVA SEDE di Via Padre Car-pignano 3, praticamente a lato della piazza principale del paese.Nei nuovi uffici, più ampi e quin-di più accoglienti, sono attivi tutti i servizi offerti da Coldiretti Asti attraverso la società Impresa Verde, il Centro Assistenza Fi-scale, il Centro Assistenza Agri-cola, l’Epaca e tutti gli sportelli informativi, dalla Misura 111 del-la Regione Piemonte, oltre alle segreterie delle associazioni Ter-ranostra, Pensionati, Giovani e Donne Impresa Coldiretti.I recapiti telefonici sono rimasti invariati: 0141/69.11.15 - fax 0141/69.18.56.I nuovi ampi locali serviranno al-meno 800 associati Coldiretti, ti-tolari di azienda agricola, oltre ai residenti del comune di Montiglio M.to, anche i paesi limitrofi: Coc-conato, Cortanze, Cunico, Mon-techiaro e Robella. L’orario di apertura al pubblico è dalle 8,30 alle 12,30 dal lunedì al venerdì e al pomeriggio su appuntamento.Dotati di più postazioni di lavo-ro, gli uffici sono supportati dal

Montiglio: inaugurato l’ufficio ColdirettiSpostamento da via Torino a via Padre Carpignano 3

personale facente capo alla zona di Castelnuovo don Bosco: il Se-gretario Bruno Mirano, il tecnico perito agrario Claudio Torchio, l’addetta Epaca Marisa Matta, l’addetta fiscale Lorella Rizzi e l’addetta alle pratiche Ise e suc-cessioni Mariella Gianoglio. Il trasferimento degli uffici è sta-to deciso in pieno accordo tra la direzione provinciale e i dirigenti di zona che hanno anche voluto offrire un momento di confron-

to e di convivialità organizzando l’inaugurazione ufficiale dei nuovi locali il 3 agosto scorso.Il Segretario Zona, Bruno Mirano, il direttore provinciale Antonio Ciotta, il presidente di zona Piero Parena e il presidente provincia-le, Roberto Cabiale, hanno rice-vuto gli associati dei paesi facenti capo a Montiglio Monferrato per una breve cerimonia di inaugura-zione. I commenti sono stati tutti molto positivi.

Sopra: Piero Parena, pre-sidente Coldiretti Montiglio Monferrato; A lato: i nuovi uffici a Mon-tiglio sono ubicati al pian terreno di questa palazzina in Via Padre Carpignano.

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• Az. Vitivinicola Giachino Franco di Costigliole d’Asti• Coop. Agr. San Salvatore a r.l. di Monale• Az. Agr. Le Api di Clara Bandiera di Montechiaro d'Asti• Az. Agr. La Tagliana di Paolo Albenga di San Marzano Oliveto• Az. Agr. Maccario Francesco di Castelnuovo don Bosco• Az. Agr. La Tizianella di Tiziana Maria Bertolin di Costigliole d'Asti• Az. Agr. La Colombina di Piercarlo Beccaris di Variglie• Az. Agr. Il Palazzo di Vincenzo Leone di Montiglio M.to• Az. Agr. Fabrizio Rizzotti di Vespolate (No)• Az. Agr. Vecchiattini Antonella di Cortazzone

GLI ESPOSITORI IL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA IN S. MARIA N.

Con lo stress da crisi salgono a 4,1 milioni le presenze degli ospiti negli agriturismi italiani

nell’estate 2012 con un leggero au-mento rispetto allo scorso anno (+2,5 per cento), in controtendenza rispet-to all’andamento generale. E’ quanto è emerso in occasione dell’incontro “L’Italia che piace nell’estate 2012: il turismo ambientale ed enogastrono-mico”, organizzato da Coldiretti e dal-la Fondazione Univerde insieme a IPR Marketing. A spingere i turisti nel verde c’e sicuramente la volontà di dimenti-care la crisi e di allontanarsi dalla quo-tidianità per trascorrere il tempo libero all’aria aperta, ma anche la voglia di gustare i sapori del territorio negli agri-turismi. La necessita di ottimizzare il rapporto prezzo/qualita’ premia l’agri-turismo grazie alle offerte flessibili sia per quanto riguarda il pernottamento che la ristorazione anche se sulla base delle previsioni di Campagna Amica si riduce a tre giorni il tempo di per-manenza medio nei 20mila agriturismi presenti sul territorio nazionale. Qua-si la metà degli italiani (45 per cento) negli ultimi cinque anni è stata in va-canza in agriturismo che è la struttu-ra recettiva preferita dal 56 per cento dei turisti che trascorrono la vacanza

4,1 milioni di visitatori negli agriturismiÈ la previsione per le vacanze dell’estate 2012

in campagna durante la quale le atti-vità preferite sono le passeggiate (62 per cento) e la tavola (40 per cento), secondo l’indagine Coldiretti/IPRMar-keting/Univerde. Le caratteristiche più importanti, secondo la ricerca, sono la capacità di proporre prodotti agricoli locali (52 per cento). E infatti il fattore principale che scoraggia la scelta di un agriturismo è l’offerta di cibi surge-lati, industriali o convenzionali (75 per cento). Il canale più utilizzato per la ri-cerca dell’agriturismo è internet che è scelto dal 79 per cento dei vacanzieri che navigano su siti come http://www.terranostra.it/ e che precede il pas-saparola (42 per cento) e l’esperien-za diretta (12 per cento). Tra le novità dell’estate 2012 oltre alla guida Agritu-rismo 2012 edita dall’istituto Geogra-fico De Agostini con la collaborazione di Terranostra, c’è la prima App per essere guidati on line nell’agriturismo giusto. Si tratta di “iTerranostra”, re-alizzata dall’associazione agrituristica promossa dalla Coldiretti con l’obiet-tivo di fornire ai turisti un’opportuni-tà in più per programmare la propria vacanza, ma anche per garantire una sempre maggiore promozione per le strutture associate (vedasi articolo più approfondito a pag. 6).

Chiusura Uffici Estate 2012Anche quest’anno, per il periodo estivo, gli uffici Coldiretti Asti osser-veranno un breve periodo di chiusura da giovedì 9 agosto a mercoledì 22 agosto. L’attività riprenderà regolar-mente da giovedì 23 agosto. In caso di urgenze ed esigenze particolari è comunque garantita l’assistenza agli associati componendo i numeri tele-fonici seguenti:• 335.7502083 servizio tecnico;• 335.7502090 servizio previdenziale

infortuni sul lavoro;• 335.7502067 servizio fiscale e tri-

butario;• 335.7502060 emergenze partico-

lari.

ORARI UFFICI COLDIRETTI ASTIValidi fino al 30 settembre 2012

mattino pomeriggio

Lunedì 8,30 – 13,30 Chiuso

Martedì 8,30 – 12,30 14,00 – 17,30

Mercoledì 8,30 – 12,30 14,00 – 17,30

Giovedì 8,30 – 12,30 14,00 – 17,30

Venerdì 8,30 – 13,30 Chiuso

Sabato Chiuso Chiuso

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Il Cap Nord Ovest guarda alla vendita direttaAdriano Cavallito nominato vice presidente del Consorzio-Agrario

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• Az. Vitivinicola Giachino Franco di Costigliole d’Asti• Coop. Agr. San Salvatore a r.l. di Monale• Az. Agr. Le Api di Clara Bandiera di Montechiaro d'Asti• Az. Agr. La Tagliana di Paolo Albenga di San Marzano Oliveto• Az. Agr. Maccario Francesco di Castelnuovo don Bosco• Az. Agr. La Tizianella di Tiziana Maria Bertolin di Costigliole d'Asti• Az. Agr. La Colombina di Piercarlo Beccaris di Variglie• Az. Agr. Il Palazzo di Vincenzo Leone di Montiglio M.to• Az. Agr. Fabrizio Rizzotti di Vespolate (No)• Az. Agr. Vecchiattini Antonella di Cortazzone

IL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA IN S. MARIA N.

TUTTI I GIOVEDÌ POMERIGGIO

Comune di Asti

ASTI, PIAZZA “DE ANDRÈ”ex Caserma “Colli di Felizzano”

In rappresentanza di Coldi-retti Asti, nel nuovo Consi-glio del Consorzio Agrario

delle province del Nord Ovest, è entrato Adriano Cavallito, as-sociato di Cocconato e tecnico agrario. Il Consiglio di amministrazione lo ha subito nominato Vicepre-sidente del sodalizio che rag-gruppa le province di Cuneo, Asti, Imperia e Savona. Dall’11 luglio il Cap è guidato da Toni-no Gai, presidente di Zona di Savigliano e componente della giunta provinciale di Coldiretti Cuneo. Il Consorzio con l’ultimo eser-cizio ha toccato un fatturato di 100 milioni di euro che raggiun-ge i 130 milioni considerando anche la controllata Petrolcap.Tra gli obiettivi futuri del Cap Nord Ovest ci sono il migliora-mento della commercializzazio-ne delle materie prime, in parti-colare dei cereali, attraverso la promozione di accordi di filiera e la fidelizzazione dei produt-tori in vista del riconoscimento di Organizzazione di Produttori (Op) per i cereali. Inoltre, con il

nuovo Consorzio di 2° grado, Cap Sinergie, ci sono tutte le premesse per ottimizzare le ri-sorse umane e strutturali tra i Consorzi Agrari del Piemonte e della Liguria e attivare così ser-vizi in comune.Molto interessante anche il pro-getto di valorizzazione della produzione agricola locale con cui i Consorzi Agrari hanno indi-viduato nelle agenzie una pos-sibile rete distributiva capillare sul territorio. In quest’ottica la nuova dirigenza si sta attivando per ripensare la logistica delle agenzie al fine di ricevere i con-sumatori per la vendita dei pro-dotti tipici all’interno delle città e nei pressi degli agglomerati urbani. Una riqualificazione delle agen-

zie dei Consorzi Agrari per lan-ciare dunque su larga scala l’obbiettivo della vendita diretta.Il nuovo Consiglio d’Ammini-strazione è composto da 13 persone: oltre al presidente To-nino Gai (Racconigi – CN) e al vicepresidente Adriano Caval-lito (Cocconato - AT), ne fanno parte Pier Giuseppe Abrate (Bra - CN), Massimo Canerossi (Tag-gia - IM), Renzo Icardi (Santo Stefano Belbo - CN), Domeni-co Paschetta (Lagnasco – CN), Raffaele Tortalla (Fossano – CN), Michele Quaglia (Verzuolo – CN), Carlo Gabetti (Dogliani – CN), Enzo Tassone (Peveragno – CN) , Erio Paoletto (Tarantasca – CN), Filippo Demarchi (Saluz-zo – CN) e Silvio Chionetti (Ba-stia Mondovì – CN).

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Emissioni Cantine: no all’obbligo di autorizzazioneColdiretti chiede conferma deroga al Ministero dell’Ambiente

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No all’obbligo per le canti-ne di autorizzazione per le emissioni in atmosfe-

ra. È quanto richiesto da Coldi-retti al Ministro dell’Ambiente, con una richiesta ufficiale di parere per segnalare i problemi emersi sul territorio a seguito della normativa vigente per la richiesta delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera (la sca-denza era stata fissata al 31 lu-glio).Segnatamente, alcune Provin-ce hanno manifestato alle im-prese agricole la necessità di un’autorizzazione alle emissio-ni in atmosfera con riferimento alle cantine. Tale interpretazio-ne, soprattutto in un periodo di grave crisi per le imprese, come quello attuale, risulta fortemen-te penalizzante per il settore, considerata la assoluta non ri-levanza, ai fini della normativa ambientale, delle emissioni nor-malmente prodotte da tali tipo-logie di impianti.Al riguardo, fatto salvo il caso (peraltro piuttosto raro) di stabi-limenti che utilizzino generatori a combustibili fossili o di sta-bilimenti di rilevanti dimensioni e che vanno valutati separata-mente, le attività normalmente svolte nell’ambito delle cantine determinano emissioni di Co2 durante la fermentazione, in ter-mini scarsamente rilevanti, per un limitatissimo periodo dell’an-no (20-30 gg).Con riferimento alle possibili emissioni di anidride solforosa, eventuali perdite di tale sostan-za sono poi ridotte, molto diffi-cili da rilevare e da misurare e, pertanto, da considerarsi nulle (le aggiunte che vengono fatte periodicamente al vino sono di

pochi grammi a ettolitro). Inol-tre, non si ha alcuna dispersione di alcool.Coldiretti, quindi, considerata la scarsa rilevanza delle emissioni eventualmente prodotte e la non adeguatezza, per il settore delle cantine, delle categorie di eso-nero individuate dagli Allegati alla Parte V del codice ambien-

Quasi 1.730.000 coltiva-tori diretti pensionati, di cui circa il 70% con

pensioni inferiori o integrate al minimo di 460 euro al mese, stanno vivendo un periodo estremamente difficile. A de-nunciarlo è la Federpensiona-ti Coldiretti, sulla base dei dati riportati dal bilancio consun-tivo dell’Inps per il 2011 dove, fra l’altro, incominciano a farsi sentire anche i tagli dovuti dal sistema misto e dal contributivo puro. “I nostri pensionati - sottolinea il presidente di Federpensio-nati, Antonio Mansueto - com-prendono la difficile situazione del Paese ma non possono ta-cere sull’insostenibilità sociale della situazione dei coltivatori pensionati e delle loro famiglie, sulle quali si vanno sempre più scaricando i disservizi e le in-sufficienze dell’intervento pub-blico”.Da qui la necessità di interveni-re per recuperare il potere di ac-quisto delle pensioni più basse; eliminare ogni forma di discrimi-

tale (trattandosi di attività spe-cifiche e stagionali) ha eviden-ziato al competente Direttore generale e al Dirigente respon-sabile del settore la necessità di un tempestivo chiarimento, al fine di evitare la diffusione sul territorio di interpretazioni di-storsive, fuorvianti e inutilmente onerose per le imprese.

Pensionati: situazione insostenibileCome si fa con 460 € al mese?

nazione fra lavoratori dipendenti ed autonomi anche per quanto attiene gli assegni familiari; ero-gare un contributo di sostegno per le famiglie che si fanno cari-co di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosuf-ficienza; definire i livelli essen-ziali di assistenza previsto dalla Legge 328/2000; potenziare i servizi di prevenzione presso gli ambulatori di medicina genera-le allo scopo di assicurare, agli anziani a basso reddito, gli ac-certamenti diagnostici in forma ambulatoriale, con innegabile riduzione delle liste di attesa, dei ricoveri in ospedale e della spesa sanitaria.

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Cessione crediti finanziamenti PacLo “sconto di credito” con gli istituti bancari

È stato pubblicato sulla Gaz-zetta Ufficiale del 7 luglio il Decreto Interministeriale che

definisce le modalità di cessione dei crediti derivanti dai finanziamenti della Politica Agricola Comune. Al comma 3, che “gli importi, oggetto di liquidazione da parte degli Orga-nismi pagatori a titolo di aiuti pre-visti dalla politica agricola comune, a valere sull’annualità di riferimento, possono essere ceduti dai benefi-ciari agli Istituti finanziari, a condi-

Finalmente anche nel settore agricolo, dopo l’entrata in vigore del testo unico in ma-

teria e la conclusione del regime transitorio, potranno essere stipu-lati contratti di apprendistato. Lo segnala la Coldiretti che, insieme alle altre organizzazioni agricole, ha sottoscritto l’accordo nazionale

La Camera ha confermato la sospensione del Sistri, il si-stema di tracciabilità dei rifiu-

ti, e dei contributi 2012. La decisione è venuta nell’ambito dei lavori per la conversione in legge dell’articolo 52 del dl 22 giugno 2012, n. 83, sulle Mi-sure urgenti per la crescita del Paese.Lo stop è stato disposto per poter svolgere ulteriori verifiche ammi-nistrative e funzionali del Sistema, resesi necessarie anche a seguito

zione che si tratti di un rapporto tra soggetti privati ai fini dello sconto di credito, ai sensi dell’art. 1858 del codice civile”.Il comma 11 della sopra citata leg-ge prevede che “Al fine di agevola-re l’applicazione delle disposizioni contenute nel regolamento (Ce) n. 1290/2005 del Consiglio, del 21 giu-gno 2005, relativo al finanziamento della politica agricola comune, e in particolare dei pagamenti diretti agli agricoltori, in conformità all’articolo

43 del regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio, del 19 gennaio 2009, e agli articoli 12 e 27 del regolamen-to (CE) n. 1120/2009 della Commis-sione, del 29 ottobre 2009, è con-sentita la cessione dei relativi crediti agli Istituti finanziari a condizione che l’operazione finanziaria sia con-tabilizzata come sconto di credito tra soggetti privati, in deroga al ter-zo comma dell’articolo 2 del decre-to del Presidente della Repubblica 24 dicembre 1974, n. 727”.

Confermata la sospensione del SistriRimane l’obbligo del registro e del formulario di trasporto

del parere reso dalla Digitpa che ha evidenziato alcune criticità con riferi-mento a diversi profili tecnici ed am-ministrativi.Il Sistri, quindi, unitamente ad ogni adempimento informatico connesso, rimane sospeso fino al compimento delle anzidette verifiche e, comun-que, non oltre il 30 giugno 2013. Il nuovo termine di operatività dovrà essere fissato dal Ministero dell’Am-biente con apposito decreto.

Le imprese rimangono comunque obbligate alla tenuta del registro di carico e scarico e alla compilazione dei formulari di trasporto, secondo la disciplina, anche sanzionatoria, previgente. Contestualmente, rima-ne invariato il comma 2 dell’articolo 52 del decreto legge che sospende il pagamento dei contributi dovuti dagli utenti per l’anno 2012 (che, di-versamente, sarebbe scaduto a no-vembre).

Contratti di apprendistatoFinalmente anche per il settore agricolo

che regolamenta i contratti di ap-prendistato in agricoltura tanto per gli operai quanto per gli impiegati agricoli. Con l’intesa siglata che prevede la stipula di contratti di durata massima di 36 mesi – rileva la Coldiretti – si contribuisce alla stabilizzazione dei rapporti di la-voro e, attraverso la formazione, si

consente la crescita professionale dei lavoratori sui quali l’impresa in-tende investire nel prossimo futu-ro. Particolare soddisfazione viene espressa dalla Coldiretti, oltre che per il raggiungimento dell’accordo stesso, anche per la possibilità di stipulare contratti di apprendistato a tempo determinato.

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COLDIRETTI ASTI Federazione Provinciale - C.so Felice Cavallotti, 41 – 14100 Asti

Tel. 0141.380400 – Fax 0141. 355.138

Ufficio fiscale IVA 0141.380.405 – 415 – 441 - 430Ufficio Epaca 0141.380.404 – 406 - 432Ufficio Datori di Lavoro e Salariati 0141.380.410 – 413 - 435Ufficio UMA 0141.380.417 - 441Ufficio legislativo/Contratti 0141.380.409Ufficio Stampa – Il Notiziario Agricolo 0141. 590.425 (Riflesso)Ufficio Colf e Badanti 0141.380.419

ASSISTENZA TECNICAConsulenza Viticola 0141 .380.428 - 436Consulenza Legislativa Vitivinicola 0141.380.429Consulenza Enologica 0141.380.428 - 429Centro Studi Vini (S. Damiano d’Asti) 0141.982.455 - Fax 0141-980.397Consulenza Ortoflorovivaismo 0141.380.425Consulenza Ambientale 0141.380.427 - 408Consulenza Zootecnica e Seminativi 0141.380.424 - 425CreditAgri Italia 0141.380.434Associazione Terranostra 0141.380.403Associazione Terre di Qualità 0141.380.431

Zona di Asti: C.so F. Cavallotti, 31/A - Tel. 0141.380.422\423 - Fax 0141.355.138 Zona di Canelli: Via Cassinasco, 11/13 - Tel. 0141.823.590 - Fax 0141.82.46.52Zona di Castelnuovo Don Bosco: V.le Europa, 12 bis - Tel. 011.9876.863 - fax 011.98.76.789Zona di Moncalvo: P.zza C. Alberto, 25 - Tel. 0141.916100 - Fax 0141.91.61.61Zona di Nizza Monferrato: C.so Acqui, 42/44 - Tel. 0141.721.117 - Fax 0141.70.14.88 Zona di San Damiano: Via Roma, 23 - Tel. 0141.971.000 - Fax 0141.97.15.13Zona di Vesime: P.zza Vittorio Emanuele II, 3 - Tel. 0144.859.801 - Fax 0144.85.98.02Zona di Villanova: Via O. Blandino, 19 - Tel. 0141.946.639 - Fax 0141.94.64.36Ufficio di Montiglio Monferrato: Via Padre Carpignano 3 - Tel. 0141.691.115 - Fax 0141.69.18.56Recapito Castagnole Lanze: Via Tagliaferro 48 - Tel. 0141.877.030Recapito Costigliole d’Asti: Via Verasis 6 - Tel. 0141.961.570 - Fax 0141.96.25.85

www.coldiretti.it–www.coldiretti.asti.it– www.ilpuntocoldiretti.it -www.campagnamica.it

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Brachetto: accordo abbastanza soddisfacenteSiglato sulla base di 1.35 euro per l’Acqui Docg e 1,20 euro per il Piemonte

“L’accordo sulle uve Brachetto può ritenersi abbastanza soddisfa-

cente per le nostre aziende anche in considerazione dell’andamento di mercato che ha subito flessio-ni nell’ultimo periodo”. Questo il commento di Roberto Cabiale, presidente Coldiretti Asti con de-lega al settore vitivinicolo per la regione Piemonte, sull’accordo raggiunto il 25 luglio in Commis-sione Paritetica per del Brachet-to d’Acqui e Piemonte Brachetto, sotto la mediazione dell’assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto.“Occorre comunque – ha rimar-cato Cabiale - creare quella pro-gettualità, condivisa con la parte industriale, che permetta al settore di crescere e rinnovarsi veloce-mente”.Le parti hanno convenuto sul raggiungimento di una resa di 42 quintali a ettaro di DOCG Bra-chetto d’Acqui “Spumante”, con la possibilità di applicazione del meccanismo blocage-deblocage per ulteriori 8 quintali. Per il Pie-monte Brachetto “Spumante” la resa è pari a 47,30 quintali a ettaro, con la possibilità di applicazione del meccanismo blocage-deblo-cage per ulteriori 7,70 quintali. Per le tipologie Piemonte e Acqui “tap-po raso” è stata condivisa la scel-ta di produrre 55 quintali a ettaro di DO, con l’applicazione, anche in questo caso, di altri 10 quintali di blocage-deblocage per l’Acqui “tappo raso” e 15 quintali Piemon-te “tappo raso”. I prezzi delle uve a denominazione sono stati stabi-liti per 1,35 euro per quanto con-cerne il Brachetto d’Acqui Docg e

1,20 euro per il Piemonte Brachet-to Doc. Non vi sono stati accordi inerenti il prezzo relativo i superi, le

Comunicato a cura dell’ASSESSORATO REGIONALE AGRICOLTURA, FORESTE, CACCIA E PESCA

TAGLIA UNA VITE CON FLAVESCENZA APPENA LA VEDI, NON ASPETTARE DOMANI!

A SEGUITO DELLA SITUAZIONE OSSERVATA IN NUMEROSI VIGNETI DA PARTE DEL SETTORE FITOSANITARIO E DEI TECNICI VITICOLI OCCOR-RE RIBADIRE, ATTRAVERSO UNA CAPILLARE COMUNICAZIONE QUAN-TO SEGUE.

STA PER ESSERE ESEGUITO IL SECONDO TRATTAMENTO INSETTICIDA OBBLIGATORIO; OLTRE A TRATTARE IN QUESTO MOMENTO E’ FONDAMENTALE:• ESTIRPARE LE PIANTE COMPLETAMENTE COLPITE (IN QUESTO MO-MENTO VA BENE ANCHE SOLO TAGLIARE LA PIANTA LASCIANDO LA VEGETAZIONE RECISA SUI FILI);• ELIMINARE I TRALCI, CON SINTOMI, SU VITI SOLO IN PARTE COLPITE.

LE DUE OPERAZIONI SERVONO PER TOGLIERE LA FONTE DI FITOPLA-SMA CHE RENDE INFETTIVO L’INSETTO VETTORE (SCAFOIDEO); VAN-NO FATTE SOLO DOPO AVER TRATTATO CON L’INSETTICIDA: SE SI TA-GLIA PRIMA LO SCAFOIDEO PASSA AD ALTRE PIANTE SANE.

Gestire il vigneto in questo modo ha già permesso di evitare la recrudescenza di questi ultimi anni in molti vigneti.

cantine si sono impegnate al ritiro degli stessi ad una cifra corrispon-dente a 0,40 euro al chilogrammo.

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Fermentazioni campagna 2012/2013 - vendemmia 2012Determinazione Regione Piemonte n. 634 del 10 luglio 2012

Nel territorio della Regio-ne Piemonte il periodo entro il quale sono con-

sentite le fermentazioni e le ri-fermentazioni vinarie è compre-so tra il 1 agosto 2012 ed il 30 novembre 2012.Per la produzione dei vini tra-dizionali regionali il periodo delle fermentazioni e rifer-mentazioni vinarie è compre-so tra il 1 agosto 2012 ed il 1 maggio 2013. Sono individuati tradizionali, ai soli fini dell’applicazione delle norme citate in premessa, i se-guenti vini: Piemonte Moscato passito, Piemonte Brachetto Passito, Brachetto d’Acqui o Acqui passito, Casorzo passi-to o Malvasia di Casorzo pas-sito, Caluso passito, Strevi ed ogni altro prodotto vinicolo le cui caratteristiche rispondano alle definizioni di cui all’articolo 1 - punto uno, lettera a – della Legge 20.02.2006, n. 82 e di cui ai punti 15 e 16 dell’allega-to XI ter del Regolamento CE n. 1234/07.La detenzione delle vinacce ottenute dalla produzione di detti vini tradizionali è vieta-

ta a decorrere dal trentesimo giorno a far data dal loro otte-nimento come risultante dalla documentazione ufficiale di cantina e, comunque, non ol-tre la data del 31 maggio 2013.Le comunicazioni relative a fermentazioni spontanee che avvengono al di fuori dei pe-riodi stabiliti ai precedenti punti 1 e 2, per le quali vige l’obbligo di immediata comunicazione ai sensi dell’articolo 9 - punto 3 – della Legge 20.02.2006, n. 82 devono essere indirizzate a: Ispettorato Centrale Repres-sione Frodi – Ufficio di Torino – Strada Antica di Collegno,259 – 10146 - Torino e comunicate mediante telegramma o telefax.Ai soli fini dell’applicazione dell’articolo 9 - punto 4 - della Legge 20.02.2006, n. 82, sono considerati “mosti parzialmen-te fermentati frizzanti” i prodotti vinicoli riconducibili alla defini-zione di cui al punto 11 dell’alle-gato XI ter del Regolamento CE n. 1234/07, fra cui i seguenti vini a D.O.C. o D.O.C.G.: Brachetto d’Acqui nella tipologia rosso (ex D.M. 28.02.2011), Asti nella ti-pologia Moscato d’Asti (ex D.M.

Ricerca, studio e caratterizzazione.

Corso Roma 53/b14015 San Damiano d’Asti (AT)Tel. 0141 982 455 Fax 0141 980 [email protected]

29.11.1993 e s.m.i.), Malvasia di Casorzo (ex D.M. 26.05.1997), Malvasia di Castelnuovo Don Bosco (ex D.M. 28.02.1995), Piemonte nelle tipologie Bra-chetto e Moscato (ex D.M. 17.09.2010).

Per ulteriori informazioni ri-volgersi agli sportelli informa-tivi Coldiretti.

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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DOCUMENTI D’ACCOMPAGNAMENTOIN USO AD OGGI VALIDI FINO AL 31 AGOSTO 2013Gli Stati UE entro il mese di agosto 2013 dovranno predisporre i nuovi documenti e le aziende dovranno utilizzare questo periodo per l’esaurimento delle scorte cartacee dei documenti in uso (che co-munque potranno essere utilizzati solo fino al 31 agosto 2013).Nei prossimi mesi il Ministero tramite note esplicative e propri provvedimen-ti fornirà le informazioni necessarie sui nuovi modelli.

Può essere “Vivace” solo se c’è nel disciplinareAltrimenti l’indicazione in etichetta non è più autorizzata

A seguito di una circolare esplicativa del Ministero sulla legalità dell’indica-

zione VIVACE in etichetta - per alcuni vini piemontesi esem-pio Piemonte Bonarda o Frei-sa d’Asti, dove il disciplinare non riporta una tipologia vera e propria come vivace, ma la semplice indicazione nelle ca-

ratteristiche del vino “TALVOLTA VIVACE“ - si è chiarito che tale indicazione può essere riportata solo dove esiste una tipologia VI-VACE nell’ambito del disciplinare di produzione. Purtroppo questa interpretazio-ne particolarmente restrittiva non tiene conto assolutamente della storicità e delle tradizioni

legate ad alcuni nostri vini. L’in-dicazione vivace potrà essere in-dicata in etichetta solo con l’in-troduzione della tipologia vivace nell’ambito di una modifica dei disciplinari di produzione, in as-senza di modifiche ad oggi i vini potranno comunque presenta-re una vivacità naturale ma non indicata in etichetta.

Comunicazione delle giacenze di cantina entro il 10 settembre

Sono chiamati ad effettua-re la comunicazione delle proprie giacenze tutti co-

loro che hanno detenuto, mo-vimentato e commercializzato vini e alla data della chiusura dell’anno contabile di cantina detengono vini in giacenza. Gli unici esonerati secondo la legislazione vitivinicola sono i privati consumatori ed i riven-ditori al minuto come enote-che, ristoranti, negozi, a meno che nell’anno non abbiano ef-fettuato vendite unitarie oltre i sessanta litri, in questo caso anche questi ultimi rientrereb-

bero nei soggetti obbligati alla comunicazione delle proprie giacenze.

Novità sulle etichette annata 2012Obbligatorio indicare gli allergeni: albumina e caseina

Dalla vendemmia 2012 i vini prodotti dovranno ri-portare in etichetta l’indi-

cazione allergenica:CONTIENE ALBUMINA – CON-TIENE CASEINA in aggiunta al CONTIENE SOLFITI già intro-dotto alcuni anni fa.

I vini con contenuto inferiore di 0.24 milligrammi/litro di albumi-na e caseina potranno non ripor-tatre l’indicazione allegenica. Naturalmente i vini dovranno essere sottoposti ad una analisi come da decreto con i metodi ufficiali OIV.

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Nei vigneti della provincia l’uva sta iniziando la fase di inva-iatura, ultimo periodo prima

della maturazione definitiva e della vendemmia. In questi giorni, dove necessario, si sta provvedendo al diradamento delle uve in eccesso e alle ultime operazio-ni di cimatura e sfogliatura della fascia grappoli. I fenomeni legati alla maturazione delle uve sono piuttosto complessi e iniziano già nelle fasi successive alla fioritura: subito dopo l’allegagione, quindi subito dopo la sua formazio-ne l’acino inizia la fase di crescita er-bacea, tende cioè a ingrossarsi fino al periodo che precede l’invaiatura. Durante questo periodo l’acino foto-sintetizza e, come gli altri organi ver-di della pianta, è soggetto all’azione degli ormoni della crescita (auxine, gibberelline e citochinine) che provo-cano la moltiplicazione cellulare au-mentando fino a dieci volte il diametro iniziale. Gli ormoni che determinano l’aumento delle dimensioni dell’acino sono sintetizzati principalmente dai vinaccioli. L’aumento di peso dell’acino si inter-rompe bruscamente quando la con-centrazione degli ormoni della cre-scita cessa a vantaggio degli ormoni di maturità come l’acido abscissico; contemporaneamente inizia la fase di invaiatura con la colorazione delle bacche. Dopo l’invaiatura l’acino ten-de nuovamente ad aumentare il pro-prio peso, questa volta non a causa della moltiplicazione del numero delle cellule ma del loro “ingrossamento”.Poiché nell’uva si registrano que-ste due fasi distinte di accrescimen-to, spesso viene definito un frutto a “doppia sigmoide” come si può vede-re nel grafico in alto.A partire dall’invaiatura, cambia anche

La maturazione delle uveSiamo alla fase di invaiatura, ultimi accorgimenti prima della vendemmia

La cosiddetta maturità tecnologica dell’uva, viene raggiunta quando i parametri riguardanti la concentrazione zuccherina e l’acidità raggiungono i livelli desiderati.

l’accumulo di soluti all’interno degli acini; se nelle prime fasi il contenuto zuccherino dell’uva è paragonabile a quello delle foglie ( 10-15 g/kg in peso fresco), in seguito gli zuccheri tendo-no ad aumentare progressivamente poiché vengono traslocati all’interno dei vacuoli delle cellule della polpa sotto forma di saccarosio, poi inver-tito in glucosio e fruttosio.Nelle prime fasi della maturazione il fruttosio viene impiegato principal-mente nella biosintesi cellulare, per cui si accumula poco nella bacca. Inizialmente, infatti, è il glucosio lo zucchero predominante, che tende poi a diminuire proporzionalmente via via che la maturazione va avanti, perché viene respirato durante i pro-cessi metabolici e rappresenta uno dei substrati da cui si formano poli-fenoli e aromi. Il rapporto Glucosio/Fruttosio cambia parecchio nel corso della “vita” dell’uva, in quanto è pari circa a 5 alla chiusura del grappolo, a 2 in invaiatura e a 1 in prossimità della maturazione.Anche gli acidi subiscono delle mo-

difiche durante la maturazione; se la concentrazione in acido tartarico si mantiene pressoché costante, l’acido malico diminuisce molto poiché viene coinvolto in reazioni di respirazione delle uve che risultano essere tanto più intense quanto più la temperatura esterna è elevata. La concentrazione di acido malico è un parametro molto importante, in particolare nel Barbera, poiché condiziona molto il vino sia a livello sensoriale che tecnologico, inoltre è molto instabile a livello mi-crobiologico poiché viene degradato durante la fermentazione malolattica.

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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È bene ricordare che vendemmiare uve al giusto grado di acidità permet-te di ottenere delle malolattiche più precoci e meno problematiche. I pa-rametri riguardanti l’acidità sono fon-damentali anche per le uve bianche, oppure per quelle destinate a rosati o vini base spumante, in quanto si trat-ta di prodotti dove è importantissima la componente “fresca” strettamente legata al pH, che non deve mai alzarsi troppo in questi casi. La cosiddetta maturità tecnologica dell’uva, viene raggiunta quando i parametri riguar-danti la concentrazione zuccherina e l’acidità raggiungono i livelli desiderati per l’obbiettivo enologico che il viti-coltore si pone. Parlando della matu-razione delle uve non si può non ci-tare la sintesi di composti polifenolici: antociani, e tannini, in quanto condi-zionano molto il prodotto finale che si andrà ad ottenere. Gli antociani, so-stanze responsabili del colore dei vini sono presenti nelle bucce delle uve a bacca nera (ad eccezione di alcu-ne varietà “tintorie” che ne presenta-no anche nella polpa, come il tensìn, vecchia varietà ancora presente spo-radicamente), subiscono un aumento di concentrazione nel corso della ma-turazione. Tale fenomeno è molto in-fluenzato dalle condizioni climatiche: giornate soleggiate con temperature tra i 25-27 gradi durante il giorno e sui 15-16 di notte permettono un accu-mulo maggiore di questi composti; in presenza di temperature eccessive e soprattutto di scarsa escursione ter-mica questi tendono ad essere degra-dati più velocemente di quanto ven-gono sintetizzati, con possibili perdite di colore. In realtà più che la concen-trazione in antociani totali delle buc-ce, risulta più interessante ai fini tec-nologici la stima della loro estraibilità, strettamente legata alla degradazione delle cellule dell’uva e quindi della sua effettiva maturità determinabile in la-boratorio. Anche i tannini nel corso della maturazione presentano una variazione della concentrazione ma diversa a seconda della zona dell’uva coinvolta: se nella buccia si ha un

progressivo aumento delle sostanze tanniche, a livello dei vinaccioli si ha una diminuzione dei tannini e della loro estraibilità. I tannini della buccia presentano caratteristiche enologiche positive, mentre quelli dei vinaccioli, se eccessivamente presenti, possono causare eccessiva astringenza e sec-chezza dei vini, in particolare in vitigni ricchi di vinaccioli come il Grignoli-no e il Freisa. Tuttavia la presenza di tannini dei vinaccioli è necessaria per conferire struttura a un vino, purchè presenti nella giusta concentrazione e con il giusto grado di polimerizza-zione. La sintesi di queste sostanze, tendenzialmente è maggiore in uve ottenute da viti vecchie con bassa ca-rica di uva per ceppo. La maturità fe-nolica viene raggiunta quando le uve presentano il massimo livello di estrai-bilità degli antociani e delle altre so-stanze polifenoliche fondamentali per l’ottenimento di un vino di alta qualità.Purtroppo questi due tipi di maturità non coincidono: ci sono dei casi in cui la maturità tecnologica viene raggiun-ta prima di quella fenolica (tipico caso di annate piuttosto fredde), per cui si corre il rischio di dover vendemmia-re uve stramature per ottenere una buona dotazione di colore; a volte in-vece la maturità fenolica può essere raggiunta prima di quella tecnologica, per cui si può perdere gran parte del colore potenziale per raggiungere il grado ottimale. Un parametro che non è ancora molto utilizzato, ad ec-cezione di vitigni a bacca aromatica

come Moscato, Brachetto e Malvasia è la maturità aromatica, cioè il mo-mento in cui è massima la concen-trazione di sostanze aromatiche. Per i vitigni sopraccitati, questa corrispon-de al massimo della concentrazio-ne in sostanze terpeniche, sia libere che glicosilate, le quali caratterizzano molto il bouquet del vino ottenuto. In realtà anche altre varietà presentano sostanze aromatiche o precursori di sostanze aromatiche, come le me-tossipirazine (tipiche di vitigni come il Cabernet Sauvignon e il Merlot) che conferiscono note vegetali, i tioli, ti-pici di vitigni a bacca bianca come il Sauvignon, i norisoprenoidi sostanze responsabili in seguito del bouqet dei vini rossi. Tuttavia, l’analisi di queste sostanze richiede attrezzature molto costose e personale esperto, per cui la maturità aromatica non è ancora un parametro utilizzato spesso allo stato attuale. Sia il tecnico che il viticolto-re, in ogni caso, deve avere ben pre-sente l’obiettivo enologico delle uve in modo da determinare la data di rac-colta più adatta possibile: se è vero che vendemmie anticipate possono portare a vini troppo “ruvidi” e sgra-ziati, in molti casi è inutile protrarre troppo la maturazione, soprattutto in annate calde, poiché si corre il rischio di ottenere gradi troppo alti, con diffi-coltà di fermentazione prima e.. pro-blemi di commercializzazione poi!

A cura del Centro Studi Vini del Piemonte di San Damiano d’Asti

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ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Documenti per il trasporto delle uveDESTINAZIONE DELLE UVE MODALITA’ DEL TRASPORTO DOCUMENTI NECESSARI PER IL TRASPORTO UVE

PRODUTTORE IN CONTABILITA’ IVA

PRODUTTORE ESONERATO IVA

CANTINA DELLO STESSO PRODUTTORE

ENTRO 40 KM LO STESSO PRODUTTORE NESSUN DOC NESSUN DOC

VETTORE / CONTO TERZISTA SCHEDA DI TRASPORTO O DDT INTEGRATO DATI SCHEDA

LO STESSO PRODUTTORE DA DAOLTRE 40 KM

VETTORE / CONTO TERZISTA DA INTEGRATO DEI DATI SCHEDA OPPURE DA + SCHEDA

CANTINA SOCIALE

ENTRO 40 KM LO STESSO PRODUTTORE

VETTORE / CONTO TERZISTAPAGATO DAL PRODUTTOREVETTORE / CONTO TERZISTAPAGATO DALLA CANTINA SOC

NESSUN DOC NESSUN DOC

SCHEDA DI TRASPORTO O DDT INTEGRATO DATI SCHEDA

DA INTEGRATO DEI DATI SCHEDA OPPURE DA + SCHEDA

LO STESSO PRODUTTORE

VETTORE / CONTO TERZISTAPAGATO DAL PRODUTTOREVETTORE / CONTO TERZISTAPAGATO DALLA CANTINA SOC

DA DA

DA INTEGRATO DEI DATI SCHEDA OPPURE DA + SCHEDA

DA INTEGRATO DEI DATI SCHEDA OPPURE DA + SCHEDA

OLTRE 40 KM

ACQUIRENTE VINIFICATORE

ENTRO 40 KM LO STESSO PRODUTTORE

VETTORE / CONTO TERZISTAPAGATO DAL PRODUTTOREVETTORE / CONTO TERZISTAPAGATO DALL’ACQUIRENTE

DDT IN PARTENZA NESSUN DOCUMENTO O ALL’ARRIVO

SCHEDA DI TRASPORTO O DDT INTEGRATO DATI SCHEDA

DA INTEGRATO DEI DATI SCHEDA OPPURE DA + SCHEDA

LO STESSO PRODUTTORE

VETTORE / CONTO TERZISTAPAGATO DAL PRODUTTOREVETTORE / CONTO TERZISTAPAGATO DALL’ACQUIRENTE

DA DA

DA INTEGRATO DEI DATI SCHEDA OPPURE DA + SCHEDA

DA INTEGRATO DEI DATI SCHEDA OPPURE DA + SCHEDA

OLTRE 40 KM

PRIVATOCONSUMATORE

CENTRI DIINTERMEDIA-ZIONE

NESSUN ESONERO IN KM

TRASPORTO SENZA NESSUN VETTORE IN PROPRIO

DA DA

TRASPORTO A CURA DI UN VETTORE

DA INTEGRATO DEI DATI SCHEDA OPPURE DA + SCHEDA

TRASPORTO SENZA NESSUN VETTORE IN PROPRIO

DA DANESSUN ESONERO IN KM TRASPORTO A CURA

DI UN VETTOREDA INTEGRATO DEI DATI SCHEDA OPPURE DA + SCHEDA

Si precisa che le aziende agricole che come attività annessa effettuano occasionalmente il trasporto delle uve per conto terzi non sono tenute ad iscriversi all’Albo dei trasportatori, quindi l’indicazione sulla scheda di trasporto interessa solo gli autotrasportatori

DESTINAZIONE DELLE UVE MODALITA’ DEL TRASPORTO DOCUMENTI NECESSARI PER IL TRASPORTO UVE

PRODUTTORE IN CONTABILITA’ IVA

PRODUTTORE ESONERATO IVA

CANTINA DELLO STESSO PRODUTTORE

ENTRO 40 KM LO STESSO PRODUTTORE NESSUN DOC NESSUN DOC

VETTORE / CONTO TERZISTA SCHEDA DI TRASPORTO O DDT INTEGRATO DATI SCHEDA

LO STESSO PRODUTTORE DA DAOLTRE 40 KM

VETTORE / CONTO TERZISTA DA INTEGRATO DEI DATI SCHEDA OPPURE DA + SCHEDA

CANTINA SOCIALE

ENTRO 40 KM LO STESSO PRODUTTORE

VETTORE / CONTO TERZISTAPAGATO DAL PRODUTTOREVETTORE / CONTO TERZISTAPAGATO DALLA CANTINA SOC

NESSUN DOC NESSUN DOC

SCHEDA DI TRASPORTO O DDT INTEGRATO DATI SCHEDA

DA INTEGRATO DEI DATI SCHEDA OPPURE DA + SCHEDA

LO STESSO PRODUTTORE

VETTORE / CONTO TERZISTAPAGATO DAL PRODUTTOREVETTORE / CONTO TERZISTAPAGATO DALLA CANTINA SOC

DA DA

DA INTEGRATO DEI DATI SCHEDA OPPURE DA + SCHEDA

DA INTEGRATO DEI DATI SCHEDA OPPURE DA + SCHEDA

OLTRE 40 KM

ACQUIRENTE VINIFICATORE

ENTRO 40 KM LO STESSO PRODUTTORE

VETTORE / CONTO TERZISTAPAGATO DAL PRODUTTOREVETTORE / CONTO TERZISTAPAGATO DALL’ACQUIRENTE

DDT IN PARTENZA NESSUN DOCUMENTO O ALL’ARRIVO

SCHEDA DI TRASPORTO O DDT INTEGRATO DATI SCHEDA

DA INTEGRATO DEI DATI SCHEDA OPPURE DA + SCHEDA

LO STESSO PRODUTTORE

VETTORE / CONTO TERZISTAPAGATO DAL PRODUTTOREVETTORE / CONTO TERZISTAPAGATO DALL’ACQUIRENTE

DA DA

DA INTEGRATO DEI DATI SCHEDA OPPURE DA + SCHEDA

DA INTEGRATO DEI DATI SCHEDA OPPURE DA + SCHEDA

OLTRE 40 KM

PRIVATOCONSUMATORE

CENTRI DIINTERMEDIA-ZIONE

NESSUN ESONERO IN KM

TRASPORTO SENZA NESSUN VETTORE IN PROPRIO

DA DA

TRASPORTO A CURA DI UN VETTORE

DA INTEGRATO DEI DATI SCHEDA OPPURE DA + SCHEDA

TRASPORTO SENZA NESSUN VETTORE IN PROPRIO

DA DANESSUN ESONERO IN KM TRASPORTO A CURA

DI UN VETTOREDA INTEGRATO DEI DATI SCHEDA OPPURE DA + SCHEDA

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Prezzo mais: più 42% in un meseForti aumenti anche per grano e soia

Volano le quotazioni mondiali delle materie prime agricole. In soli 30 giorni, hanno se-

gnato un incremento dei prezzi fino al 42 per cento per il mais. Un re-cord storico.I dati emergono da una analisi Col-diretti effettuata sulla base delle quotazioni di chiusura settimanale di metà luglio al Chicago Board of Trade, punto di riferimento del mer-cato a livello internazionale. In un mese, per le consegne di settembre, il mercato Usa ha fatto registrare an-che un balzo dei prezzi del 34 per cento per il grano e del 17 per cento per la soia. Con la crisi sembrano tornare ad avere più valore i beni essenziali come il cibo anche se a beneficiarne al momento sono soprattutto i pro-dotti importati per la forte dipenden-za dell’Italia dall’estero per le ma-terie prime agricole. L’aumento dei prezzi registrato a livello mondiale è però fortemente atteso dagli agri-coltori italiani costretti a fare i conti con l’aumento dei costi, il drastico taglio dei raccolti dovuto al caldo e alla siccità e quotazioni che a livello nazionale non hanno ancora recepi-to a pieno l’andamento mondiale e restano insoddisfacenti. In Italia alla borsa merci di Bologna il mais è stato quotato in settimana attorno ai 24 centesimi al chilo, la soia attorno ai 51 centesimi al chilo mentre il grano tra 24 a 25 centesimi al chilo, solo in lieve rialzo rispetto allo scorso anno che fu particolar-mente difficile. L’aumento dei prezzi è giustificato sul piano congiunturale dal clima che ha colpito con il caldo e la sic-

I prezzi del granturco e dei semi di soia aumentano anche a causa della peggiore siccità che ha colpito gli Usa negli ultimi 50 anni. La siccità ha provocato la perdita di decine di migliaia di ettari anche in Italia, per fortuna meno colpito l’Astigiano.

cità insieme all’Italia e all’Europa an-che la “Corn Belt” nel Midwest degli Stati Uniti mentre un calo dei raccol-ti è previsto in Russia nella zona del Mar Nero per le alluvioni ed in Ucrai-na. In Italia centinaia di migliaia di ettari di mais non saranno rac-colti a causa della siccità che per ora fortunatamente non incide in modo significativo nell’Astigiano. In ogni caso a livello nazionale la situazione ha fatto rivedere al ri-basso le stime produttive che in Europa erano già previste in calo. Dall’analisi di Coldiretti sui dati di Copa Cogeca sulla campagna ce-realicola 2012/2013 nei ventisette Stati dell’Unione, la produzione to-tale di cereali diminuirà dell’1,4 per cento, passando da 286,1 milioni di tonnellate a 282,1, coltivati su 56,3 milioni di ettari. In calo il grano tene-ro. Secondo le previsioni, se ne pro-

durranno 125,6 milioni di tonnellate, il 2,3 per cento rispetto alla campa-gna precedente e scendono anche il mais, con un calo del 2,2 per cento e 1,5 milioni di tonnellate in meno, e l’orzo (-0,8 per cento). Per quanto riguarda, invece, i semi

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Prevenzione incendi: coinvolgere gli agricoltoriCon la legge di orientamento i Comuni possono stipulare convenzioni

Come sempre, in estate, torna il pericolo incendi nei boschi italiani. Spinti

dal caldo e dalla siccità, con la caduta nella prima decade di lu-glio in Italia dell’83 per cento di pioggia in meno, ma con punte del 99 per cento di precipitazioni in meno nel centro ovest, nel sud est, in Sicilia e Sardegna, i roghi stanno interessando molte zone mettendo in pericolo il patrimonio forestale. Di fronte ad un fenomeno che ormai si ripropone ogni anno c’è la necessità di coinvolgere le im-prese agricole nell’attività di pre-venzione, incentivando un’azione di sorveglianza, manutenzione e gestione delle foreste. “Occorre cogliere - sottolinea la Coldiretti - le opportunità offerte dalla legge di orientamento che invita le pub-bliche amministrazioni a stipula-

oleosi, la produzione totale europea passerà da 28,7 milioni di tonnellate a 27,8 milioni. Nel dettaglio, la soia si mantiene sostanzialmente stabile con 1,2 milioni di tonnellate, mentre il girasole cala del 3,7 per cento (da 8,4 a 8,1 milioni/tonnellate) e la col-za del 3,1 per cento (da 18,9 a 18,4 milioni/tonnellate). Ma a pesare sono anche i cambia-menti strutturali come ha eviden-ziato l’ultimo rapporto Ocse-Fao secondo il quale la produzione agri-cola deve crescere del 60 per cento nei prossimi 40 anni per far fronte all’aumento della domanda della maggiore popolazione mondiale,

ai richiesta di biocarburanti e alla crescita dei redditi in paesi come la Cina che spinge al maggiore con-sumo di carne e quindi di mangime per gli allevamenti. Soia e mais sono infatti gli ingredienti di base per l’ali-mentazione degli animali negli alle-vamenti per la produzione di carne e latte sui quali i rincari sono destinati avere effetto.Una prospettiva che conferma l’im-portanza che l’Italia difenda il pro-prio patrimonio agricolo e la pro-pria disponibilità di terra fertile in una situazione in cui già adesso circa la metà dei prodotti alimenta-ri sono importati, a cominciare ap-

punto da grano, soia e mais. Non è un caso che si assista nel mondo alla corsa all’accaparramento delle materie prime agricole con pesanti investimenti nell’acquisto di terreni da parte di investitori istituzionali a partire dalla Cina e dai Paesi Arabi per garantirsi l’approvvigionamento alimentare. “Un nuovo colonialismo che - conclude la Coldiretti - ha por-tato ad essere oggetto di negozia-zione nel mondo dai 50 agli 80 mi-lioni di ettari, di cui oltre i due terzi nell’Africa sub sahariana, laddove Etiopia, Mozambico e Sudan hanno concesso le quantità di superficie più rilevanti”.

re convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attività fun-zionali alla salvaguardia del pae-saggio agrario e forestale” anche attraverso l’utilizzo di mezzi mec-canici agricoli”.Secondo Federforeste, una solu-zione al problema potrebbe veni-re dalla creazione di consorzi fo-restali finalizzati alla gestione del patrimonio silvo-pastorale. In un contesto come quello ita-liano dove prevale la piccola pro-prietà privata, al fine di gestire attivamente i boschi è, infatti, fon-damentale puntare sulla gestione consortile delle singole proprietà realizzando economie di scala che permettano di rendere meno onerosi tutti quegli interventi di cura del bosco indispensabili per un corretta prevenzione antincen-dio. All’interno di questo scenario oc-

corre puntare attivamente non soltanto su un efficiente ed effica-ce sistema di prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi e di ricostituzione dei boschi percorsi da incendio, ma anche sull’incen-tivazione dei consorzi forestali di gestione attraverso contributi sia per il finanziamento di servizi am-bientali sia per la copertura delle spese di avviamento.

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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C’è sempre maggiore professionalitàCresce sempre più l’attività formativa Inipa - Coldiretti

Novantuno corsi di ag-giornamento in agri-coltura con 2.363

imprenditori agricoli parteci-panti. È il consuntivo dell’attività svolta nell’ultimo biennio in provincia di Asti dall’Inipa Pie-monte, la sezione regionale dell’Istituto Nazionale di Istru-zione Professionale in Agricol-tura. Sono dati significativi ed im-portanti quelli divulgati in que-sti giorni da Coldiretti Asti, un bilancio estremamente positi-vo che testimonia come l’agri-coltura continua l’opera di modernizzazione tanto vitale per il settore, quanto salutare per l’intera economia.La maggiore diffusione della professionalità degli addetti e la sollecitazione di una rinno-vata cultura d’impresa, sono stati al centro dell’attenzione dell’attività formativa. Scorrendo il lungo elenco dei corsi seguiti dagli asso-ciati a Coldiretti Asti, ci sono lo sviluppo delle conoscen-ze informatiche, l’approfon-dimento della lingua inglese con particolare attenzione ai termini tecnici, il marketing e l’accoglienza turistica. Molta attenzione è stata dedicata all’ambiente, alla salute degli operatori e a quella dei con-sumatori, oltre ai tradizionali corsi di aggiornamento e per il rilascio dei presidi sanitari, sono infatti state dedicate nu-merose ore formative per l’au-tocontrollo igienico, e sanita-

Nell’ultimo biennio 2.363 imprenditori agricoli associati Coldiretti Asti hanno seguito un corso di formazione

rio, un po’ per tutti i comparti produttivi, per la vinificazione di qualità e la valorizzazione e degustazione dei vini. Ben 529 persone hanno segui-to e portato a compimento il programma formativo per la sicurezza delle macchine ed attrezzature agricole, fra cui non solo i trattori, ma anche i muletti, le piattaforme eleva-bili e le motoseghe. Sicuramente da segnalare, nell’abito del piano formati-vo sicurezza, l’adesione di 45 persone al corso per lavora-tori stranieri. Agli ormai tra-dizionali corsi per diventare operatore agrituristico, a cui

hanno comunque aderito 27 persone, sono stati attivati programmi di formazione per l’innovativa attività di fattoria didattica, con l’accreditamen-to all’albo della Regione Pie-monte di ben 22 imprenditori agricoli, e per addetti alla co-siddetta agricoltura sociale, in

CORSI FORMATIVI INIPA COLDIRETTI ASTI AUTUNNO 2012:

- TECNICHE DI PRODUZIONE INTEGRATA PER LA RIDUZIONE DEI FERTILIZZANTI AZOTATI

- ENERGIE RINNOVABILI E RISPARMIO ENERGETICO: POSSIBILITA’ E TECNOLOGIE

- LA GESTIONE VITICOLA ED ENOLOGICA IN RAPPORTO AGLI ATTUALI CAMBIAMENTI CLIMATICI

- LA GESTIONE DEL VIGNETO E DEL TERRITORIO PER IL CONTENIMENTO DELLE FITOPLASMOSI

- GESTIONE BOSCHIVA IN SICUREZZA PER PREVENIRE INCENDI E CALAMITA’ NATURALI

- LA CONDIZIONALITA’ PER UN’AGRICOLTURA SOSTENIBILE

- TECNOLOGIA PER IL RISPARMIO IDRICO

- NORME IGIENICO/SANITARIO DI CANTINA E GESTIONE DELLE ACQUE REFLUE

- FATTORIE DIDATTICHE, AGRITURISMI E VENDITA DIRETTE: RETI DI UN TERRITORIO VITALE ED ECOCOMPATIBILE

- DALLA VITE AL VINO SECONDO I DETTAMI DELL’AGRICOLTURA BIOLOGICA

- DALLA VITE AL VINO SECONDO I DETTAMI DELLA PRODUZIONE INTEGRATA

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Biologico: gestione informatizzata della notifica

questo caso 11 persone han-no potuto attivare nella pro-pria impresa agricola l’attività di Agritata e di Agriasilo. Infine, e questo è il dato più significativo per il futu-ro dell’agricoltura astigiana, l’adesione di 46 soggetti al corso di accompagnamento personalizzato per l’insedia-mento dei giovani.Sempre grazie al Piano di Sviluppo Rurale e alla Misura 111, Azione 1A, attuata dalla Regione Piemonte, l’attività dell’Inipa Coldiretti guarda già al biennio 2012/2013. Per la sessione autunnale sono stati programmati 35 corsi su più sedi della provin-cia di Asti. Saranno tutti improntanti sulle “Nuove sfide Health Check”, ossia sui cambiamenti clima-tici, sulla gestione delle risor-se idriche e sulla biodiversità. Coldiretti Asti nel diramare il seguente elenco dei nuovi corsi formativi, sollecita gli in-teressati a presentare quanto prima domanda di preiscri-zione presso i propri uffici, per informazioni si può con-tattare il numero telefonico 0141.380.400.

Con l’ap-p ro v a z i o n e della DGR

n. 29-4054 del 27/06/2012, la Re-gione Piemonte ha definito l’avvio della gestione in-formatizzata della notifica di attività con metodo biolo-gico e dell’iscrizio-ne nell’elenco degli operatori dell’agri-coltura biologica, sulla base di quanto previsto dal DM n. 2049 del /1/2/2012, a partire dal 1 luglio 2012. Questo servizio on-line, denominato ABIO, inseri-to nell’ambito del Sistema Informativo Agricolo Pie-montese (SIAP), si pone l’obiettivo di semplificare gli strumenti a disposizione de-gli operatori del settore, ot-timizzando il flusso delle in-formazioni, integrando i dati

provenienti da diverse fonti e aumentando l’efficienza delle attività relative alla ge-stione delle notifiche di atti-vità con metodo biologico. Gli agricoltori biologici devo-no mettersi in contatto con gli uffici Coldiretti per ade-guarsi alle nuove procedure che prevedono, tra l’altro, il caricamento di una notifica di conferma.

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Mercato fondiario: tiene bene la terraCon un prezzo medio di 19.400 €/ha è un bene rifugio

Nonostante la crisi la terra si conferma “bene rifugio”, con le quotazioni che fanno

registrare un aumento dello 0,5 per cento rispetto all’anno precedente, anche se le attività di compravendi-ta viaggiano a ritmi ridotti. È il qua-dro dipinto da un’analisi di Coldiretti sulla base dell’indagine sul merca-to fondiario nel 2011 realizzata da Inea. Il prezzo medio nazionale dei terreni è di 19.400 euro ad ettaro, per un range di valori che va dai 9.800 euro per un campo di monta-gna litoranea agli 11.400 euro per la montagna collinare, dai 14.200 euro della collina interna ai 15.300 euro della collina litoranea, fino al pic-co di 32.200 euro ad ettaro per le terre di pianura. Secondo l’analisi, i terreni di pianura spuntano prezzi più elevati non soltanto per effetto della maggiore redditività dell’attivi-tà agricola ma anche a causa del-la maggiore pressione esistente in queste aree per destinazioni d’uso alternative in ambito urbano e infra-strutturale. Sembrerebbero invece smorzate le tensioni sulle quotazioni generate negli anni scorsi dallo svi-luppo degli impianti di energia rin-novabile, a cominciare dal fotovol-taico a terra. La riforma del sistema degli incentivi dovrebbe aver ridotto l’interesse degli operatori extragri-coli Ma le differenze non manca-no anche a livello territoriale, con i terreni del Nord Italia che arrivano ad un valore medio di oltre 40.000 euro ad ettaro contro i 9-12.000 euro delle regioni dell’Italia Centrale e del Mezzogiorno. Analizzando la situazione nelle varie regioni, Ca-labria, Campania e Abruzzo hanno evidenziato una diminuzione del prezzo della terra anche in termi-ni correnti, ma si registrano arre-tramenti dei valori fondiari anche in Toscana, Veneto e Lombardia. In ogni caso si tratta di diminuzio-ni al di sotto del -1 per cento, più che altro relative a particolari aree o categorie di fondi rustici che hanno

evidenziato una sempre più bassa attrattività nei potenziali investitori. In prospettiva, secondo Inea, “la stabilità dei valori fondiari dovrebbe aiutare gli operatori che desiderano investire nello sviluppo delle proprie imprese, aumentando le dimensioni e recuperando economie di scala. D’altra parte la crescente volatilità dei mercati agricoli e la conseguen-te variabilità dei redditi aziendali non lascia molto spazio per ope-razioni finanziarie molto costose”. Malgrado inoltre gli aumenti degli ultimi due decenni abbiano porta-to il prezzo della terra a livelli non sempre compatibili con la effettiva redditività dell’attività agricola (pur se i suddetti aumenti sono rimasti al di sotto del tasso di inflazione), non sembra profilarsi all’orizzonte, secondo Inea, nessuna bolla spe-culativa. Per quanto riguarda, invece, il mer-cato degli affitti, il 2011 ha fatto registrare un maggiore dinamismo nelle regioni settentrionali, con una domanda per terreni in affitto netta-mente superiore all’offerta. I canoni sono in rialzo soprattutto per i ter-reni destinati a colture di pregio e a colture energetiche quali il mais ce-roso. Nelle regioni centrali la situa-zione rimane pressoché stazionaria, mentre l’offerta tende a prevalere nei casi di ricambio generazionale per via dell’abbandono dell’attività da parte di agricoltori più anziani. Nel Meridione, nonostante l’au-mento del ricorso all’affitto, si segna-la ancora una certa diffidenza da parte dei proprietari. Tut-tavia l’offerta tende a prevalere sulla domanda e i cano-ni tendono al ribas-so anche per via di avversità climati-che che hanno ca-ratterizzato la sta-gione produttiva.

In queste zone sono principalmente i giovani agricoltori a sostenere la domanda anche per le agevola-zioni presentate dai Programmi di Sviluppo Rurale. I contratti di affitto hanno una durata piuttosto breve spesso inferiore a un lustro se non addirittura stagionali, escludendo alcune colture di pregio, come i vi-gneti a denominazione delle regioni settentrionali e i seminativi dedicati alla coltivazione di colture agroe-nergetiche. Anche qui, rispetto agli anni passati, si è arrestata la cor-sa all’affitto di terreni da destinare ad impianti fotovoltaici. Al contra-rio rimane sostenuta la domanda di terreni da parte dei contoterzisti che cercano di ottimizzare l’utilizzo dei parchi macchina combinando le prestazioni di servizi con la lavora-zione di fondi propri. Infine, sottolinea il rapporto Inea, “si conferma il dualismo struttu-rale tra le aree agricole marginali, dove sono ancora molto frequenti contratti atipici spesso basati su accordi verbali, e quelle più intensi-ve, dove i contratti più diffusi sono quelli in deroga alla legge 203/82 ed è abbastanza raro trovare accordi verbali. Nel prossimo futuro le nuo-ve disposizioni di Agea perl’asse-gnazione dei titoli della Pac soltanto in presenza di contratti di affitto re-golari e registrati potrebbero avere qualche effetto sul mercato degli af-fitti e spingere verso una maggiore regolarizzazione dei contratti”.

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INTERNI - ESTERNI - RASATURE INTONACI

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“I ritmi attuali di consumo del territorio e l’eccesso di urba-nizzazione non solo rischia-

no di stravolgere il volto dell’Italia, ma anche di modificare irreversibilmente le condizioni climatiche, ambientali e sociali del nostro paese. Il cibo che mangiamo, l’aria che respiriamo, il paesaggio di cui godiamo dipendono tutte dalla nostra terra”. E’ quanto ha rilevato il presidente del-la Coldiretti Sergio Marini in occasio-ne del convegno “Costruire il futuro. Difendere l’agricoltura dalla cemen-tificazione”, organizzato dal Ministro delle Politiche Agricole Mario Cata-nia. La conservazione della superficie agraria utilizzabile deve essere una priorità per preservarla dalla crescen-te urbanizzazione delle campagne, tutelando la disponibilità di superfici agricole per garantirne la fruibilità alle prossime generazioni che potranno

Niente ripresa senza terreni per l’agricolturaIl consumo del suolo rischia di stravolgere l’Italia

praticarvi un’agricoltura imprendi-toriale, innovativa ed ecosostenibile tutelando così il paesaggio agrario italiano.Un milione e cinquecento mila ettari di superficie scomparsa in 10 anni in Italia. Statisticamente in un decennio il nostro Paese ha perso l’8% della sua Sat (Superficie Totale) superficie agraria e parallelamente, sempre in 10 anni la superficie agricola utilizza-ta (Sau) è diminuita del 2,3%, quasi 300mila ettari in meno. Riscoprire il valore della terra e dell’agricoltura, delle nostre pregiate colture e dei no-stri alimenti eccellenti vuol dire ridare

CREIAMO E STAMPIAMO LA TUA COMUNICAZIONE

l’informazione quotidiana

valore a una delle ricchezze, se non la principale, fondamentali per l’Italia. Mai come oggi dunque è necessario ridare valore alla nostra terra e a tut-ta l’economia basata su questo set-tore. “Ben vengano quindi – rileva il presidente Marini - le iniziative come la bozza di disegno di legge illustrata dal ministro delle Politiche agricole Mario Catania al quale la Coldiretti è disponibile a dare il suo contributo nell’interesse dell’agricoltura, ma an-che dell’intera economia italiana che ha nell’attività agricola e nel paesag-gio i punti di forza sui quali “cemen-tare” la ripresa”.

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Agli immobili rurali con impianti fo-tovoltaici, quando sussiste il ca-rattere di ruralità, è attribuita la

categoria “D/10 - fabbricati per funzioni produttive connesse alle attività agricole”. Lo ha chiarito l’Agenzia del Territorio con la nota prot. 31892 del 22 giugno scorso indirizzata agli uffici provinciali e alle dire-zioni regionali in merito all’accertamento degli immobili ospitanti gli impianti foto-voltaici. Per quanto riguarda i criteri per l’attribuzione della categoria e della rendi-ta catastale, l’Agenzia ricorda che, come già indicato nella Risoluzione 3/2008, gli immobili ospitanti centrali elettriche a pannelli fotovoltaici devono essere accer-tati nella categoria D/1 – opifici. I pannelli devono inoltre essere inclusi nella deter-minazione della rendita catastale perché è grazie a loro che l’immobile acquisisce il carattere di centrale elettrica.Al contrario, non è importante che gli im-pianti siano amovibili o posizionabili in un altro luogo. Sono infatti considerati immo-bili tutte le parti che concorrono all’auto-nomia funzionale e reddituale. Per l’obbli-go di accatastamento e determinazione della rendita di un impianto fotovoltaico, non è quindi fondamentale l’amovibilità, quanto la capacità di produrre un reddito.A prescindere dal metodo con cui impian-to e immobile sono uniti, per determina-re la rendita catastale dell’immobile che ospita l’impianto fotovoltaico l’Agenzia del Territorio indaga sulla loro effettiva corre-lazione. L’Agenzia ha inoltre chiarito che non sus-siste l’obbligo di accatastamento per le installazioni fotovoltaiche integrate o rea-lizzate sulle aree di pertinenza di immobili censiti al catasto edilizio urbano, che in questo caso vengono considerate perti-nenze degli immobili e non unità immobi-liari autonome. Se l’impianto fotovoltaico fa aumentare il valore capitale dell’immo-bile dal 15% in su, è necessario presen-tare una dichiarazione per la variazione e rideterminazione della rendita catastale. Se per necessità civilistiche l’impianto e il fabbricato devono essere individuati se-paratamente, prima si fraziona il fabbrica-to individuando i subalterni, poi, quando la realizzazione dell’impianto è ultimata, si

Immobili rurali e impianti fotovoltaiciEcco come accatastarli, chiarimento dell’Agenzia del Territorio

presenta domanda di variazione nella ca-tegoria catastale D/1 o D/10 se è possibile ottenere il riconoscimento della ruralità.Criteri generali per l’attribuzione della categoria e rendita Per quanto concerne le installazioni foto-voltaiche per le quali sussiste l’obbligo di accatastamento nella nota in argomento viene precisato che nel caso di installa-zioni fotovoltaiche architettonicamente integrate o parzialmente integrate (defi-nite all’articolo 2 del decreto del Ministro dello sviluppo economico del 19 febbraio 2007, emanato di concerto con il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare) ed a quelle realizzate su aree di pertinenza, comuni o esclusive, di fabbri-cati o unità immobiliari censiti al catasto edilizio urbano, non sussiste l’obbligo di accatastamento come unità immobiliari autonome, in quanto possono assimilarsi agli impianti di pertinenza degli immobili ma è necessario procedere, con dichiara-zione di variazione da parte del soggetto interessato, alla rideterminazione della rendita catastale dell’unità immobiliare a cui l’impianto risulta integrato, allorquando lo stesso ne incrementa il valore capitale (o la relativa redditività ordinaria) di una per-centuale pari al 15% o superiore, in accor-do alla prassi estimativa adottata dall’am-ministrazione catastale (circolare Agenzia territorio n. 10 del 4 agosto 2005, nell’am-bito dell’applicazione dell’articolo l, com-ma 336, della legge 30 dicembre 2004, n. 311). Nel caso in cui sorga la necessità, per finalità civilistiche, di individuare sepa-ratamente il fabbricato e l’installazione fo-tovoltaica realizzata sulla copertura, si pro-cede preliminarmente al frazionamento del fabbricato, individuando con i rispettivi su-balterni le porzioni immobiliari componenti l’unità secondo le previsioni richiamate al paragrafo 3.3 della circolare n. 4 del 29 ottobre 2009. In particolare, deve essere preliminarmente individuato il lastrico so-lare, oggetto di trasferimento di diritti reali.Quando sussiste il carattere di ruralità Nella nota in argomento, per quanto con-cerne la ruralità degli immobili ospitanti gli impianti fotovoltaici, viene precisato che agli immobili realizzati su fondi agricoli deve essere riconosciuto il carattere di ru-

ralità dopo aver accertato che:• l’azienda agricola esista, ossia si riscon-tri la presenza di terreni e beni strumentali che congiuntamente siano, di fatto, corre-lati alla produzione agricola;• l’energia sia prodotta dall’imprenditore agricolo, nell’ambito dell’azienda agricola;• l’impianto fotovoltaico sia posto nel co-mune ave sono ubicati i terreni agricoli, o in quelli limitrofi;• almeno uno dei requisiti oggettivi, richia-mati al paragrafo 4 della circolare n. 32 del 2009, sia soddisfatto.Agli immobili ospitanti le installazioni fo-tovoltaiche, censiti autonomamente e per i quali sussistono i requisiti per il ricono-scimento del carattere di ruralità, nel caso in cui ricorra l’obbligo di dichiarazione in catasto, ai sensi degli articoli 20 e 28 del regio decreto legge 13 aprile 1939, n. 652 (convertito, con modificazioni, dalla leg-ge 11 agosto 1939, n. 1249), è attribuita la categoria “D/10 -fabbricati per funzioni produttive connesse al/e attività agricole”, introdotta con decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 1998, n. 139.Quando non sussiste l’obbligo di dichia-razione Non sussiste, comunque, alcun obbligo di dichiarazione al catasto, qualora sia sod-disfatto almeno uno dei seguenti requisiti:• la potenza nominale dell’impianto foto-voltaico non è superiore a 3 chilowatt;• la potenza nominale complessiva, espressa in chilowatt non è superiore a tre volte il numero delle unità immobiliari le cui parti comuni sono servite dall’impianto, in-dipendentemente dalla circostanza che sia installato al suolo ovvero, sia architettoni-camente o parzialmente integrato ad im-mobili già censiti al catasto edilizio urbano;• per le installazioni ubicate al suolo, il vo-lume individuato dall’intera area destinata all’intervento (comprensiva, quindi, degli spazi liberi che dividono i pannelli fotovol-taici) e dall’altezza relativa all’asse orizzon-tale mediano dei pannelli stessi, è inferiore a 150 metri3, in coerenza con il limite vo-lumetrico stabilito all’articolo 3, comma 3, lettera e) del decreto ministeriale 2 gennaio 1998, n.28.Per maggiori informazioni, consulta il sito http://www.fattoriedelsole.org/

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Su 1 euro solo 20 Cent vanno agli agricoltoriSolo una miseria, rispetto a quanto si spende per la spesa

E’ particolarmente grave che per ogni euro di spesa per prodotti alimentari solo 20

centesimi giungano nelle tasche delle agricoltori e il resto si perda nei me-andri della filiera. A denunciarlo è la Coldiretti nel com-mentare i contenuti del rapporto Ismea ‘’Check up 2012: la competi-tività dell’agroalimentare italiano’’ che fa il punto sullo stato di salute del set-tore. Nel caso dei prodotti agricoli fre-schi o non soggetti a trasformazione industriale - spiega lo studio - in un decennio la remunerazione della fase agricola si è ridotta di quasi 6 euro su ogni 100 spesi dal consumatore. In altre parole la quota di valore “trat-tenuta” dall’agricoltura è passata dal 25,6% del 2000 al 20% del 2009, men-tre è aumentato nello stesso periodo il margine di tutte le attività che inter-vengono tra il “cancello” dell’azienda agricola e il punto di vendita dove si registra l’acquisto finale. In sostanza, il cosiddetto marketing share, che re-munera logistica, distribuzione e ven-dita e che include il pagamento delle imposte sul consumo, ha raggiunto nel 2009 una quota pari al 73% del valore di filiera, mentre rappresentava il 68% nel 2000. Nel caso dei prodotti trasformati, la quota agricola scende ulteriormente, passando dall’8,5% nel 2000 al 6% nel 2009. Cede valore anche la fase industriale (da 45,8% al

42,2%), mentre passano dal 39 al 42 per cento i margini degli attori distri-butivi. A pesare negativamente sulla redditività dell’agricoltura italiana, secondo la Coldiretti, è la riduzione dei prezzi pagati alle imprese agricole per effetto dello strapotere contrat-tuale degli altri soggetti della filiera, ma anche per la concorrenza sleale dovuta alla mancanza di trasparenza nell’informazione ai consumatori che permette di spacciare come Made in Italy prodotti importati. “Un deficit di giustizia nella filiera e di verità nei confronti dei consumatori – sostiene il presidente della Coldiretti Sergio Marini - reso possibile dalla mancanza della politica”. Eppure il modello agricolo italiano è vincente nel mondo dove ha con-quistato primati nella qualità, tipicità

e nella salubrità delle produzioni, ma anche nel valore aggiunto per ettaro di terreno ovvero la ricchezza net-ta prodotta per unità di superficie dall’agricoltura italiana, che è pratica-mente il doppio di quella di Germania, Francia e Spagna e il triplo di quella Inglese. “È proprio per rispondere alla crisi che attanaglia il Paese e per riportare giustizia e verità che abbiamo avviato – conclude Marini - il progetto della “Filiera agricola italiana”, un impegno che se da un lato va a salvaguardia dell’identità dell’agricoltura italiana, il rispetto dell’ambiente e della bio-diversità, dall’altro garantisce ai con-sumatori giusta qualità e quantità, genuinità e sicurezza degli alimenti, conciliando i bisogni di consumatori e di produttori”.

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Il Settembre AstigianoAnche quest’anno la vetrina delle nostre tradizioni

Come da consolidata tradizione, sempre molto apprezzata da un folto pubblico nelle passate

edizioni, Coldiretti Asti, in collabora-zione con Fondazione Campagna Ami-ca, contribuirà alla realizzazione di un grande “Settembre Astigiano”, con la partecipazione alla Douja d’Or.La 46a edizione del salone nazionale di vini selezionati “Douja d’Or” si terrà an-che quest’anno a palazzo Enofila (che per l’occasione ha anche subito alcuni lavori di ristrutturazione) in corso Feli-ce Cavallotti, proprio di fronte agli uffici provinciali Coldiretti. Dal 7 al 16 set-tembre ci saranno in esposizione 450 vini di tutte regioni d’Italia, premiati at-traverso il 40° concorso nazionale pa-trocinato dal Ministero delle Politiche Agricole e riservato ai vini Doc e Docg.Nella sede della Douja a Palazzo Eno-fila, Coldiretti allestirà uno stand e dal giorno dell’inaugurazione, venerdì alle ore 18, saranno proposte degustazio-ni di vini e di piatti tipici dell’Astigiano. Tutte le aziende associate che intendo-no partecipare, sono invitate a darne comunicazione telefonica ai seguenti numeri telefonici (0141 380 400 – 335 7502060 – 335 7502064) avendo cura di segnalare le tipologie di prodotto da proporre in degustazione e vendita e i giorni in cui si intende presenziare nello stand. Ci sarà anche un’intera serata “firmata” Coldiretti, sabato 15 settem-bre, con intrattenimenti musicali per i visitatori e degustazioni.Domenica 9 settembre, si terrà poi la 39a edizione del Festival delle Sagre, in mattinata oltre 3000 figuranti, con abiti d’epoca e attrezzi ripercorreranno le stagioni della vita contadina tra Otto e Novecento. A seguire si aprirà il più grande ristorante all’aperto d’Italia, con oltre 80 piatti della tradizione monfer-rina (antipasti, primi, secondi e dolci), proposti da 45 pro loco astigiane in piazza Campo del Palio. Già dalla sera-

A Palazzo Enofila Coldiretti Asti organizza una serata alla Douja d’Or e promuove il premio di mille euro “Garantiamo l’Origine” al Festival delle Sagre, riservato alle pro loco.

ta di sabato 8, per l’anteprima del Fe-stival, e per l’intera giornata di dome-nica 9 settembre in piazza Campo del Palio, una giuria composta da esperti gastronomi, istituita da Coldiretti Asti, prenderà in esame i piatti preparati dal-le pro loco, per assegnare il premio di 1.000 euro del concorso “Garantiamo l’Origine”. Il premio andrà alla pro loco che presenterà la completa rintraccia-bilità del piatto, con tutte le indicazione sull’origine e la provenienza della ma-teria prima utilizzata. Fin da ora e fino al venerdì precedente, 7 settembre, i re-sponsabili delle varie pro loco hanno la possibilità di presentare la documenta-zione attestante l’origine degli alimenti da somministrare al Festival delle Sa-gre e concorrere così per aggiudicarsi il premio Coldiretti di mille euro. Per ul-

teriori informazioni sulla partecipazione al Concorso si può contattare Coldiretti Asti al numero 0141.380.400.“Siamo ormai alla undicesima edizio-ne del concorso – sottolinea Roberto Cabiale, presidente provinciale Coldi-retti – e credo di poter dire che grazie agli sforzi compiuti dalle pro loco negli anni, la qualità dei piatti presentati al Festival delle Sagre Astigiane sia sem-pre cresciuta. Sono sicuro che anche quest’anno potremo gustarci un gran-de Festival. La funzione del premio Coldiretti è anche quella di dare risalto al territorio e ai suoi prodotti di eccel-lenza”.

ALBO D’ORO DEL CONCORSO

2002 Moncalvo

2003 Isola d’Asti

2004 Cessole

2005 Cellarengo

2006 Moncalvo

2007 Castagnole Monferrato

2008 San Damiano d’Asti

2009 Azzano

2010 Villafranca d’Asti

2011 Cellarengo

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Sopra: lo stand Coldiretti in Dou-ja; a lato: il punto di distribuzione durante una serata Coldiretti alla Douja dell’anno scorso

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