Mondo agricolo n.10
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LE SPIGHE VERDI DEI TERRITORI • SI RAFFORZA LA BILATERALITÀ • AGRINSIEME VALORIZZA LA FRUTTA •V I N O S O S T E N I B I L E • D R O N I E C O N T O T E R Z I S M O • W O R K S H O P S U A G R I C H E C K • C A R B U R A N T I G R E E N
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Insieme a noi
OTTOBRE 2015| MONDO AGRICOLO | 3
Crescita
e sostenibilità
L’ ED I TOR IALE
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agli “Appuntamenti con la sostenibilità”, realizzati fuori e dentro Expo siamo usciticon una maggiore convinzione, molte conferme e numerosi spunti positivi ed interessanti.Quella della sostenibilità non è una bandiera che ci vantiamo di sventolare persuscitare consensi, com’è nostra buona abitudine e convinzione fare, diversamenteda chi si preoccupa solo di agitare le folle. Piuttosto per noi è una necessità, se nonaddirittura un’urgenza: via maestra per attuare il modello di agricoltura del futuro.Con un’avvertenza: senza economia, senza reddito per le imprese agricole, non c'è sostenibilità ambientale o sociale.Per questo abbiamo voluto portare ad Expo il nostro contributo su questo tema. Gli appuntamenti con la sostenibilità – convegni, workshop, momenti conviviali,mostre – sono stati il punto di arrivo di un percorso iniziato tempo fa. Il nostroprogetto “EcoCloud, la rete delle imprese sostenibili” ha preso il via nel 2013: con esso abbiamo “messo in rete” le esperienze di sostenibilità che alcune imprese già attuavano, per divulgarle e far sì che altre imprese potessero farne tesoro.
Nel 2014 abbiamo stilato il “Manifesto delle buone pratiche” e da alloraabbiamo continuato un importante percorso che ci ha condotto a questaEsposizione Universale il cui cuore è la sostenibilità, come il titolo“Nutrire il pianeta. Energia per la vita” lascia intendere immediatamente.Abbiamo quindi analizzato le tre declinazioni della sostenibilità:ambientale, approfondendo come si possa produrre di più con un minorimpatto sull’ambiente, utilizzando energie rinnovabili, riciclando i sottoprodotti dell’industria agroalimentare; economica, che si traduceanche nel fare rete, mettendo in comune risorse, conoscenze, strumenti e macchinari, con una riduzione dei costi; sociale: abbiamo ribadito
la funzione sociale dell’agricoltura a vantaggio della collettività. Una sottolineatura va fatta sul ruolo dell’agricoltura sociale - ora disciplinata da un testo legislativo che abbiamo seguito attivamente – che va vista come risorsaper nuovi modelli di welfare e come occasione di sviluppo per le imprese agricole.L’agricoltura promuove l’occupazione, l’inclusione sociale e la lotta alla povertà,investendo in istruzione ed apprendimento permanente. Abbiamo illustrato tuttoquesto attraverso la voce delle nostre imprese, dando loro la possibilità di raccontarsiin un contesto internazionale straordinario come Expo e di confrontarsi con personalità autorevoli del mondo della ricerca e delle istituzioni legate al nostrosettore e non solo, anche provenienti dai Paesi più diversi.Perché ricerca, sviluppo ed innovazione sono tasselli indispensabili per la crescitadelle imprese agroalimentari, una crescita che deve essere capace di salvaguardare il futuro delle nuove generazioni e di farlo in modo sostenibile.
Mario Guidi
D
S O M M A R I O
L’EDITORIALE
Crescitae sostenibilità
Mario Guidi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
EXPO 2015 SOSTENIBILITÀ
Le virtùdel vino
Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
Emozioni d’autore
Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
La tavolozzadel benessere
Paola Castello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
Consumo responsabile
Gaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22
Sulla strada del biometano
Giuseppe Bucca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
Gusto in bicicletta
Barbara Bertuzzi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28
EXPO TERRITORI
Eccellenze sarde
Elisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32
INCONTRI PRODOTTI
Formaggi da premio
Elisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42
ATTUALITÀ CREDITO
Workshopsu Agricheck
Elisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46
ATTUALITÀ RAPPRESENTANZA
Per una comune crescita
Claudio Costantino . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48
Rubriche
Mappamondo Rinnovabili . . . . . . . . . 44
Organizzazione Futuro agricolo . . . . 50
Anga Convegno Quadri . . . . . . . . . . . 52
Campi rosa Women for Expo . . . . . . 56
Over65 Tai Chi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58
Agriturismo Siena . . . . . . . . . . . . . . . 60
Buono a sapersi X Tractor . . . . . . . . 64Confagricoltura @Confagricoltura
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UNCAI NOTIZIE
Le news
dei contoterzisti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33
Direttore responsabileGABRIELLA BECHI
Coordinatore di Redazione GAETANO MENNA
Editrice SepePresidenteDIANA THEODOLI PALLINI
Direzione, Redazionee AmministrazioneCorso Vittorio Emanuele II, 10100186 RomaTel. [email protected]
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Responsabile Pubblicità e MarketingCLAUDIO PIETRAFORTE
Stampa TIPOLITOGRAFIA
EUROINTERSTAMPA
Testata associata all’USPI
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Appuntamenticon la sostenibilità
Expo 2015, dedicata algrande tema della nutri-zione, è il palcoscenicoideale per richiamare l’at-tenzione sul concetto disostenibilità, una vera e
propria filosofia, per Confagricoltura,che ne ha fatto un modellodi sviluppo agricolo attentoall’economia, all’ambiente ealla società,capace di garan-tire la crescita dell’econo-mia senza compromettere ilfuturo delle prossime gene-razioni. Per tale motivo Con-fagricoltura ha deciso di lan-ciare in occasione dell’Espo-sizione universale gli “Ap-puntamenti con la sostenibi-
lità”, una serie di eventi che si sonosvolti a partire dal 14 settembre, den-tro Expo, all’auditorium di Palazzo Ita-lia, e fuori, alla Casa degli Atellani - LaVigna di Leonardo a Milano e al ParcoTecnologico Padano di Lodi.Il settore agricolo e quello agroalimen-tare sono chiamati ad affrontare dueimportanti sfide: favorire la produzio-ne e la produttività, mantenendo alti li-velli di qualità, e puntare con sempremaggiore determinazione alla sosteni-bilità economica, ambientale e socialeTale percorso non può che essere ac-compagnato da un forte impulso all’e-co-innovazione, da una sempre mag-giore attenzione alle potenzialità dellabioeconomia, da una maggiore colla-borazione tra le imprese di tutto il set-tore agroalimentare ed agroindustria-le, con la creazione di reti tematichecapaci di rendere più efficienti, anche
Eventi dentro e fuori Expo
per confrontarsi
sui grandi temi
della bioeconomia
e dell’ecoinnovazione.
Per un modello
di sviluppo agricolo
in chiave green, i processi aziendali.Tanti i temi affrontati negli “Appunta-menti con la sostenibilità”, dalla nutra-ceutica alla precision farming, dallapresentazione di alcune filiere chehanno adottato strategie produttivesostenibili, come nel caso dell’orticol-tura, del vino e della distillazione, alleagroenergie, con particolare riferimen-to al biometano. Senza trascurare le ini-ziative sull’agricoltura sociale e l’atten-zione ai territori.Gli “Appuntamenti sulla sostenibilità”rientrano nel progetto “Ecocloud: la re-te delle buone pratiche sostenibili”promosso da Confagricoltura, a cuihanno aderito più di cento aziendeagricole al fine di divulgare i moltepli-ci percorsi di sostenibilità già avviati edi favorirne la condivisione attraversola rete confederale, ponendo così lebasi per lo sviluppo di nuove iniziati-
ve. Prima fra tutte, la sotto-scrizione del Manifesto dellasostenibilità, riferimento perle imprese che pongonoparticolare attenzione allasostenibilità economica, am-bientale e sociale.Dopo l’av-vio ad Expo 2015, Confagri-coltura intende dare conti-nuità a questi incontri, fa-cendoli diventare un “Ap-puntamento” fisso. (G. B.)
A Milano alla Vigna
di Leonardo focus
sulla filiera
orticola, dal fresco
al conservato,
dalla IV gamma
al freddo
di Gabriella Bechi
OTTOBRE 2015| MONDO AGRICOLO |7
contrapposizione. Oggi non è più ilmomento. Tutti insieme dobbiamo an-dare nella direzione della sostenibilitàinvestendo in ricerca e innovazione”.Sul fatto che la sostenibilità sia la stra-da giusta non ha dubbi Sandro Gam-buzza appena eletto presidente dellaFederazione nazionale di prodottodell’Orticoltura, che ha ricordato chel’ortofrutta rappresenta il 25% del va-lore della Plv nazionale agricola, conun export che sfiora i sette miliardi dieuro e un primato mondiale per la si-curezza. “Questo impegno dei nostriagricoltori dovrebbe essere valorizza-to – ha detto – soprattutto in un mo-mento di calo dei consumi come que-sto, perché la buona etica paga.”Sono seguiti gli interventi istituzionalidi Giovanni Di Genova, responsabiledella segreteria tecnica del diparti-mento delle Politiche competitive,della qualità agroalimentare, ippica edella pesca del ministero delle Politi-
Il primo degli “Appuntamenti sul-la sostenibilità” è stato un semi-nario per approfondire il bino-mio sostenibilità ambientale edeconomica in questo settore.L’incontro aveva l’obiettivo di il-
lustrare come le strategie europee enazionali stiano assegnando semprepiù attenzione alla sostenibilità am-bientale delle produzioni e allo stessotempo ha messo in evidenza come alivello aziendale, sia nella produzionedel fresco, sia della quarta gamma edei prodotti surgelati, l’adozione dispecifiche tecniche agronomiche, diraccolta, di trasformazione dei prodot-ti ed organizzative, permetta non solodi migliorare la sostenibilità ambienta-le, ma anche quella economica, attra-verso minori costi produttivi e mag-giore visibilità sui mercati.“Fino ad oggi – ha detto il vicepresi-dente di Confagricoltura Ezio Veggia –la filiera è stata caratterizzata dalla
Ortaggisempre più green
foto Sinibaldi/Snam
Ortaggisempre più green
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fornito un quadro sullo stato dell’artedella qualità del settore orticolo italia-no e sulla sicurezza delle nostre pro-duzioni. Di Genova, in particolare, ha
sottolineato la necessità dirivedere la normativa sulleOrganizzazioni di produtto-ri, per favorire le aggrega-zioni e la crescita dimensio-nale, e di razionalizzare il si-stema della ricerca, oggiframmentata in mille rivoli,facendo in modo che creisviluppo e trasferimentotecnologico. Un tema quello delle rela-zioni interprofessionali cru-ciale per il comparto ortico-lo e che è stato affrontatodal presidente dell’Organiz-zazione interprofessionaledi settore, Nazario Battelli.Mentre il prof. Michele Pi-sante di CREA/Università diTeramo ha messo in eviden-za l’importanza della ricer-
Azienda Rolli
che agricole, e di Giuseppe Ruocco,direttore generale per l’Igiene e la Si-curezza degli alimenti e la nutrizionedel ministero della Salute, che hanno
Veggia:«Filiera caratterizzata
dalla contrapposizione.
Oggi non è più il momento»
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Ortosole
ca dell’eco-innovazione e del trasferi-mento delle conoscenze applicate al-la sostenibilità economica ed ambien-tale. “La sostenibilità è nata dal basso,dalle imprese, come dimostra il nostroprogetto Ecocloud, che le ha riunite inrete – ha detto il presidente di Confa-gricoltura Mario Guidi -. Oggi più chemai bisogna che questa strada sia per-corsa con determinazione dalle asso-ciazioni e da tutta la filiera, se voglia-mo che le future generazioni conti-nuino a nutrirsi dei prodotti della no-stra agricoltura”.Il seminario è stato realizzato in colla-borazione con Basf, azienda chimicaleader nei più diversi settori merceo-logici, da oltre 100 anni impegnatanella messa a punto di soluzioni e pro-getti per lo sviluppo sostenibile, e conIndustrie Rolli Alimentari, tra i princi-pali produttori nazionali di alimentisurgelati e leader in Italia nella produ-zione di vegetali surgelati, da anni im-pegnata nella implementazione di so-luzioni ecosostenibili per la gestionedella propria filiera agroindustriale.
“In Basf – ha detto il Country managerItalia divisione Crop Protection Alber-to Ancora - il concetto di sostenibilitàè inscindibilmente legato all’innova-zione applicata a prodotti, processi,cultura. Grazie al costante investimen-to in ricerca e sviluppo offriamo aclienti e consumatori le nostre solu-zioni ad elevato valore aggiunto e le li-nee guida per gestirle al meglio, non-ché le competenze dei nostri collabo-ratori.” “Industrie Rolli Alimentari – haevidenziato il suo consigliere delegatoMaurizio Oliveri – produce il 25% del-la produzione nazionale di vegetalisurgelati, al cento per cento coltivatiin Italia, con brevetto esclusivo U.E. di“ecosostenibilità” e certificazione “pe-sticide-free” (senza residui di fitofar-maci o con livelli di residui inferiori al-la soglia di rilevabilità). Non solo, nella
fase di trasformazione dei vegetali sur-gelati, l’ecosostenibilità è garantita dal-la copertura del 60% del fabbisognoenergetico con autoproduzione an-che da fonti rinnovabili”.Oltre alle Industrie Rolli Alimentari so-no state presentate altre due case hi-story. Quella di Ortosole, azienda agri-cola a conduzione familiare nell’areaprotetta della riserva naturale di Fiu-micino, gestita ormai da oltre trent’an-ni dalla famiglia Tiozzo, che si estendesu circa 300 ettari di superficie e pro-duce ortaggi, tra cui carota, carciofo,zucchina, melone, indivia, pomodoro,sia in serra sia in pieno campo. Quindiquella della Cooperativa Finagricola,nata nel 1986 dalla volontà di cinquefamiglie, situata in un’area territorialealtamente vocata, la Piana del Sele, inCampania, dove produce, confezionae distribuisce ogni anno 40 mila ton-nellate di verdure e ortaggi freschi, su350 ettari, utilizzando tecniche di col-tivazione e di difesa a basso impattoambientale ed impiegando circa 2500operai. ���
Gambuzza: «Nonostante
la crisi l’impegno delle
aziende virtuose»
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10| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2015
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Antico Podere di Pomaio,
Berlucchi, Planeta, Caprai,
Distillerie Bonollo
hanno raccontato
le pratiche virtuose
che mettono in campo
di Gabriella Bechi
aziende della filiera che hanno por-tato la loro testimonianza al semina-rio organizzato da Confagricoltura -a Milano alla Vigna di Leonardo - de-dicato alla sostenibilità della filieravitivinicola, dalla raccolta dell’uva al-la distillazione, nell’ambito del ciclodi incontri, “Appuntamenti con la so-stenibilità”, che l’Organizzazione ha
Le virtù
del vino
C’è un settore che nelcampo della soste-nibilità ha fatto daapripista a tutti glialtri e che continuaa fare da traino ad
un sempre un maggior numero diaziende che si distinguono per l’a-dozione di buone pratiche nei lorocicli produttivi, sia dal punto di vistaambientale e sociale, sia economico.È il settore vitivinicolo da anni ha in-trapreso questa strada, con lungimi-ranza e spirito imprenditoriale.Lo hanno dimostrato le cinque
I vini certificati sostenibili
influenzano positivamente
la percezione sensoriale
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tello dell’Antico Podere di Pomaio,azienda giovanissima, nata da unprogetto familiare nel 2004 con l’o-biettivo di essere da subito un’a-zienda sostenibile a 360 gradi. Tre et-tari e mezzo di vigneto a 500 metridi altitudine in provincia di Arezzo,15.000 bottiglie di vino biologico, lepiù leggere sul mercato, tappi pro-venienti da foreste sostenibili. Canti-na e wine bar a basso impatto am-bientale. Niente carta, neppure per idepliant. Ridurre, riciclare, riusare,ripensare è il motto aziendale, appli-cato anche agli altri prodotti, olio emiele.Arturo Ziliani, titolare della GuidoBerlucchi, inventore nel lontano1961 delle bollicine in Franciacorta,da sempre attento ai valori della so-stenibilità (impianto fotovoltaico, ri-duzione di CO2 e del consumo idri-co), sta convertendo la sua aziendae quelle dei suoi fornitori in biologi-co. I primi 5 ettari sperimentali di-venteranno 80 dalla prossima ven-demmia, così come 420 ettari dei500 da cui acquista le uve. Moltosoddisfatto dei risultati raggiunti, haun sogno nel cassetto: far diventaretutta la Franciacorta, con i suoi 15milioni di bottiglie l’anno, zona bio-logica.Sostenibilità per Alessio Planeta si-
realizzato in occasione di Expo2015. Antico Podere di Pomaio, Guido Ber-lucchi, Planeta, Arnaldo Caprai, Di-stillerie Bonollo hanno raccontato,attraverso le loro storie, la loro at-tenzione alla riduzione delle emis-sioni di CO2, dei consumi di acqua edi sostanze chimiche, ma anche illoro impegno per la produzione dienergia rinnovabile, per la valorizza-zione dei sottoprodotti e per la tute-la del paesaggio e l’ interesse per lacollettività ed il sociale.Marco Rossi, titolare insieme al fra-
gnifica soprattutto territorio. Cosìl’azienda, fondata dallo zio DiegoPlaneta nel 1995, a Menfi, in provin-cia di Agrigento, attraverso il vino havoluto far rinascere e far conoscerenel mondo il territorio siciliano. Loha fatto attraverso le cantine, simbo-lo di tradizione e cultura, che sono,oltre a luogo di produzione, centrivitali, luoghi d’incontro, mete turisti-che. Ora le cantine sono sei. Alla sto-rica Ulmo, si sono aggiunte Dispen-sa, nucleo storico della famiglia, Do-rilli a Vittoria, Buonivini a Noto, Feu-do di Mezzo sull’Etna e ultima nataLa Baronia a Capo Milazzo, una can-tina smontabile.Per Marco Caprai, a cui va il meritodella riscoperta del celebre Sagranti-no, la sostenibilità non si può fare dasoli. Così dopo essersi impegnato inprima persona, nella sua azienda, inun progetto ambientale e sociale, havoluto coinvolgere l’intero territo-rio di Montefalco. E’ nato “Montefal-co nel cuore”, un progetto di terri-torio per il territorio che ha coin-volto gli altri produttori, artigiani, ri-
Importanti le distillerie
che raccolgono gli scarti
della produzione vinicola
storatori, operatori turistici, con l’o-biettivo di far rivivere non solo unvino dimenticato, ma un modo dioperare attento all’ambiente e allacollettività che coinvolgesse unaparte dell’Umbria. Simbolo di que-sto progetto i braccialetti di pizzoCruciani, azienda di famiglia, diven-tati ormai oggetto di culto.E poichési parlava di filiera, l’intervento diMaria Carla Bonollo, delle DistillerieBonollo, ha chiuso il cerchio, spie-gando l’importante ruolo che distil-lerie svolgono in fatto di sostenibi-lità, raccogliendo gli scarti della pro-duzione vinicola. Quantità impor-tanti di vinacce e fecce dalle quali,oltre alla grappa, si ricavano moltielementi indispensabili per altri set-tori merceologici, come l’acido tar-tarico, alcoli per uso industriale edomestico, olio di semi di vinaccioli,pellets per il riscaldamento, mangi-mi e fertilizzanti. Oltre a energia
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Agraria dell’Università di Napoli, hamostrato che i vini certificati soste-nibili, possono influenzare positiva-mente la percezione sensoriale espuntare incrementi di quotazionisuperiori al 20%. Permettendo dun-que di compensare i maggiori costidi produzione legati all’utilizzo diqueste pratiche. Comunicare questirisultati è dunque importante e i si-stemi di certificazione attuali, tra cui‘Viva’ e ‘Tergeo’, presentati rispetti-vamente da Pieter Ravaglia del mini-stero dell’Ambiente e da GiovanniRizzotti dell’Unione Italiana Vini, so-no punti di riferimento.“Occorreora fare ulteriori passi avanti – hadetto il vicepresidente Ezio Veggia -per individuare disciplinari il piùpossibile omogenei condivisi e chesiano di semplice applicazione econtrollo al fine di raggiungere ilmaggior numero di imprese vitivini-cole e della distillazione”. ���
elettrica e bioetanolo. Tutti prodottidi origine naturale e lavorati prima-riamente con vapore acqueo, chemantengono intatte tutte le propriequalità. Ma la sostenibilità ambienta-le e sociale può dare anche risultatiimportanti in termini economici,non solo in Italia, ma anche all’este-ro. La presentazione sul mercato divini che prestano particolare atten-zione a questi temi della sostenibi-lità consente di accrescere il loro va-lore agli occhi degli acquirenti, sem-pre più attenti a queste tematichenelle loro scelte d’acquisto. La rela-zione del prof. Eugenio Pomaricidell’Università di Padova, su uno stu-dio effettuato dal Dipartimento di
L’esempio di “Montefalco
nel cuore” progetto
di territorio per il territorio
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Snam e Confagri, alla Casa
degli Atellani, hanno parlato
dell’impegno nel sociale.
Allestita la mostra fotografica
di Christian Sinibaldi
di Gabriella Bechi
Sani e Massimo Fiorio, dell’ex procu-ratore di Torino Gian Carlo Caselli e,ospite di eccezione, l’ex presidentedell’Uruguay José Pepe Mujica. “Con-fagricoltura – ha detto il presidentedi Confagricoltura Mario Guidi inter-
Emozionid’autore
Positiva la nuova L. 141/15
di cui si attendono ora
i decreti attuativiC’è una parte di agri-coltura in grado diemozionare e com-muovere. Non soloper la bellezza deisuoi paesaggi, per
l’abbondanza dei frutti della terra,per la laboriosità di chi ogni giornovi presta la sua opera, ma pure per illavoro silenzioso che svolge a favoredella collettività e delle persone piùbisognose di aiuto. È l’agricoltura so-
ciale che, attraverso centinaia e cen-tinaia di aziende, spesso si sostituisceal pubblico offrendo servizi alle per-sone meno fortunate, con disabilitàpsico-fisiche, o con un passato pro-blematico alle spalle. Questa funzio-ne sociale che l’agricoltura ha sem-pre svolto, sin dai suoi albori, a van-taggio della collettività e che conti-nua a svolgere adattandosi al nuovocontesto socio economico in cuiopera, rientra nel concetto di soste-nibilità che ogni azienda dovrebbeperseguire, intendendo come talel’insieme di buone pratiche tese aduno sviluppo del settore rispettosodell’ambiente, della società ed eco-nomicamente valido. All’agricolturasociale è stata dedicata un’interagiornata in occasione di Expo 2015,con il convegno “Agricoltura socialee microcredito”, organizzato nel Pa-diglione Italia dal ministero delle Po-litiche agricole e dall’Ente nazionaleper il Microcredito, alla presenza delministro Maurizio Martina, del vice-ministro Andrea Olivero, del presi-dente dell’Ente per il MicrocreditoMario Baccini, degli onorevoli Luca
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venendo al convegno – è fortementeimpegnata nella valorizzazione diqueste aziende, che fanno parte delprogetto Ecocloud, la rete delle buo-na pratiche, in cui sono state raccoltee condivise con le imprese, i consu-matori ed i trasformatori, esperienzedi sostenibilità in campo ambientale,economico e sociale”. In Italia, con larecente approvazione e pubblicazio-ne della Legge 141/2015 sulla pro-mozione dell’agricoltura sociale, si
valorizza e si uniforma quella parte diagricoltura che ha saputo sfruttarenuove potenzialità, direttamente le-gate alla capacità di generare benefi-ci per le fasce svantaggiate e vulnera-bili della società, anche attraverso
servizi innovativi, che spesso copro-no la crisi dei sistemi tradizionali diassistenza sociale. “In questo modo –ha detto Guidi – si riconosce e si va-lorizza il ruolo multifunzionale dell’a-gricoltura anche nel campo dei servi-zi alla persona, che nasce da una tra-dizione connaturata al settore, carat-terizzata dal legame tra azienda agri-cola e famiglia rurale e da pratiche disolidarietà e mutuo aiuto. Quindi latradizione in un’ottica di innovazio-
Snam ha presentato
l’ iniziativa per il sociale
“Un orto nella rete”
foto ChristianSinibaldi
ne, attraverso un diversificazione chenon è soltanto legata al prodotto o al-la salvaguardia dell’ambiente, ma an-che a forme di welfare sempre menobasate sull’assistenzialismo”. “Il pre-gio di questa legge – ha aggiuntoMarco Di Stefano, presidente dellaRete delle Fattorie Sociali, di cui fan-no parte numerose aziende agricoledi Confagricoltura – non è solo quel-lo di creare un primo quadro unifor-me di regole per la definizione delsettore, ma anche di fornire indica-zioni per sostenere tali attività (costi-tuzione in organizzazioni di produt-tori, criteri di priorità per i prodottiagroalimentari provenienti da opera-tori dell’agricoltura sociale nei bandiper l’assegnazione di mense scolasti-che e ospedaliere o per favorire l’in-sediamento di attività di agricolturasociale o nell’assegnazione dei terre-ni confiscati dalle mafie).Ora servecontinuare nel solco della legge conl’emanazione dei decreti attuativi e
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con il lavoro delle Regioni per il rico-noscimento delle attività già esistentie di quelle nuove”. “La giornata del-l’agricoltura sociale è stata precedutada una serata alla Vigna di Leonardorealizzata da Confagricoltura in colla-borazione con Snam, che ha presen-tato la propria iniziativa di agricoltu-ra sociale “Un orto nella rete”, avviataquest’anno a Terranuova Braccioliniin provincia di Arezzo e realizzata incollaborazione con la cooperativa so-ciale Betadue. “Costruiamo, ma nonscappiamo – ha detto il CEO di SnamCarlo Malacarne - per questo abbia-mo dato alla cooperativa in comoda-to d’uso gratuito un’area confinantecon l’impianto di compressione delgas naturale per coltivarla impiegan-do persone socialmente svantaggiatee destinare i prodotti alle mense de-gli asili del Valdarno, in un’ottica dicondivisione del valore e stimolo del-le attività economiche sul territorio.Per l’occasione nei saloni della Casadegli Atellani è stata allestita una mo-stra fotografica che racconta il pro-getto attraverso gli scatti del foto-grafo Christian Sinibaldi, collaborato-re del Guardian e vincitore di nume-rosi premi internazionali che, neimesi scorsi, ha ritratto diversi mo-menti di lavoro nell’orto attraversouna serie di istantanee vivide e coin-volgenti. ���
Guidi: «L’impegno sociale
nasce dal mutuo aiuto
delle famiglie rurali»
L’EX “TUPAMARO” DELL’URUGUAY: «AGRICOLTORE PER SEMPRE»n
“Aiutare chi vuole tornare a vivere a contattocon la natura e ricordare che solo l'agricolturafamiliare sa occuparsi della terra, che è il capi-tale più importate per il futuro". Questo l' ap-pello dell' ex presidente dell' Uruguay con unpassato da guerrigliero, José Pepe Mujica, pro-nunciato alla presentazione, alla Vigna di Leo-nardo a Milano, del progetto di agricoltura so-ciale di Snam “Un orto nella rete” nella serataorganizzata in collaborazione con Confagricol-tura. Il vero protagonista è stato lui, l'ex guer-rillero tupamaro, ex presidente, oggi senatore e- parole sue - "contadino per sempre". Durantela serata ha raccontato il suo modello di agri-coltura: significa "prendersi cura della Terra af-fidandola in primo luogo alle donne, ai piccoli
agricoltori, ai 'chicos'". Sono questi i valori che hanno ispirato per la sua intera esi-stenza José Mujica, ed è a questi valori che intende ispirarsi l'agricoltura sociale italia-na. E' il modello fondato sul microcredito, quello che lo stesso Mujica considera cen-trale, anche se può convivere con altri modelli agricoli, come quelli su larga scala". "Bi-sogna sostenere i piccoli produttori con tecnologie e innovazioni efficaci. Il microcre-dito deve basarsi sulla fiducia, in particolare sulla fiducia alle donne". Per lui, deve es-sere lo Stato a sviluppare meccanismi di microcredito. Nelle parole di Mujica, nato dapadre spagnolo e madre ligure, non sono mancati riferimenti all'Italia e all'eredità cheil nostro Paese ha lasciato in Uruguay: "Grazie all'Italia per il sangue che mi avete da-to e per il rapporto con la terra che mi avete trasmesso - ha concluso -. Non perdete l'a-more per la campagna, avete un capitale, una storia, non perdeteli”. (G.B.)
Mujica e Guidi
Dove gli pneumatici tradizionali
semplicemente non bastano,
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La tavolozza
del benessere
18| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2015
OTTOBRE 2015| MONDO AGRICOLO |19
Nella prima sessione, coordinata dal
prof. Giorgio Cantelli Forti, presidente
dell’Accademia Nazionale di Agricol-
tura, sono stati analizzati gli aspetti
scientifici del tema. Sono intervenuti:
Silvana Hrelia, direttrice del Centro
Biochimica della Nutrizione Univer-
sità di Bologna; Patrizia Hrelia, presi-
dente della Società Italiana di Tossico-
logia; Arrigo Cicero, presidente della
Società Italiana di Nutraceutica e Gio-
vanni Scapagnini della Società Italiana
di Nutraceutica.
Nato dall’unione degli aggettivi “nu-
trizionale” e “farmaceutico” - come ha
ricordato Cantelli Forte - il termine
“nutraceutica” indica lo studio dei
principi attivi presenti negli alimenti
in grado di svolgere funzioni protetti-
ve e di prevenzione per la nostra sa-
lute. “In passato – ha ricordato lo stu-
dioso - l’alimentazione è stata associa-
ta quasi esclusivamente ai sapori, per
poi essere legata, in un momento suc-
cessivo, soprattutto all’estetica. Oggi
l’attenzione deve essere posta sul nes-
so alimentazione/salute. Sono le pre-
visioni per il futuro che ci obbligano
a questo: andiamo incontro ad un’e-
poca in cui la popolazione mondiale
sarà sempre più longeva e proprio
per questo sempre più soggetta a
quelle patologie che si manifestano
con l’età”. In quest’ottica, lo ha ricor-
dato anche Silvana Hrelia, la medicina
preventiva sarà una branca sempre
più importante e una “dieta nutraceu-
tica”, basata su alimenti che attivano
funzioni protettive nel metabolismo,
avrà un ruolo chiave.
Si è quindi parlato dettagliatamente di
quali alimenti (ad esempio quelli più
colorati, la frutta e determinati tipi di
verdura) contengano più nutraceutici
(flavonoidi, polifenoli, antiossidanti
per citarne alcuni) e di quali, tra que-
Convegno a Lodi
sulla nutraceutica,
via colorata per la salute.
Promosso
da Confagricoltura,
Accademia Nazionale
dell’Agricoltura,
Parco Tecnologico Padano
e Assobiotec
di Paola Castello
I cibi funzionali,
per i loro benefici,
sono veri e propri farmaci
“Lascia che il cibo
sia la tua medici-
na e che la me-
dicina sia il tuo
cibo”. La massi-
ma di Ippocra-
te, a distanza di secoli, è ancora attua-
le ed è alla base della nuova frontiera
della scienza della nutrizione, la nutra-
ceutica. A questo tema Confagricoltu-
ra, insieme con Accademia Nazionale
dell’Agricoltura, Parco Tecnologico Pa-
dano e Assobiotec, ha dedicato il con-
vegno “La nutraceutica: la via colorata
per la salute” svoltosi a Lodi nella sede
del Parco Tecnologico; iniziativa previ-
sta nell’ambito degli “appuntamenti
con la sostenibilità” della Confedera-
zione in occasione di Expo. Per Con-
fagricoltura è intervenuto il compo-
nente della giunta Giangiacomo Bo-
naldi che ha sottolineato l’impegno
delle aziende agricole per la sostenibi-
lità ed il ruolo aggregante che svolge
Ecocloud.
Giangiacomo Bonaldi
20| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2015
E X P O 2 0 1 5 S O S T E N I B I L I T À
rizzando verso la nutraceutica. Produ-
ce sia ingredienti per industrie alimen-
tari, sia prodotti salutistici naturali co-
me vitamine, flavonoidi e antiossidan-
ti, concentrandosi sui succhi di ortag-
gi come alimenti funzionali e sulle ca-
rote (una peculiarità della produzione
sono le carote viola che contengono
più nutraceutici delle tradizionali). Da
queste storie e dalle riflessioni condi-
vise traspare che la nutraceutica è il fu-
turo della nutrizione e che orientare le
produzioni in questa direzione è una
scelta strategica, lungimirante e “soste-
nibile” dal punto di vista ambientale,
sociale ed economico, per produrre di
più ed in modo salutare e consentire
così alle generazioni future di vivere
più a lungo e meglio.
Anche in questo l’agricoltura può svol-
gere un ruolo decisivo. ���
sti, agiscano per prevenire malattie
cardiovascolari, quali per la preven-
zione del diabete o delle malattie neu-
rodegenerative o di altre disfunzioni
metaboliche.
La seconda sessione è stata coordina-
ta da Ruggero Targhetta, amministra-
tore delegato di PRIA (Progetti di Ri-
cerca e Innovazione in Agricoltura),
società costituita da Confagricoltura
ed Euris per favorire il dialogo tra
mondo agricolo, istituzioni della ri-
cerca e sistema industriale. In essa so-
no state presentate le storie di im-
prenditori che, negli ultimi anni, han-
no dato alle loro aziende un forte
orientamento all’innovazione e alla ri-
cerca, con una grande attenzione alla
sostenibilità. A partire da quella rac-
contata da Gianluca Salvadori, di LB
Lyopharm s.r.l., impresa produttrice
di alimenti clinici, dietetici e di edul-
coranti, capaci di migliorare la salute;
l’azienda è anche la capofila di una
Rete di Imprese, Nutribiotech che ha
come obiettivo la ricerca per la crea-
zione di alimenti funzionali.
Quindi si è passati a Bionap, nata nel
1997 e specializzata nella produzione
di estratti vegetali utilizzati nei ‘cosme-
ceutici’ e negli integratori alimentari e
che, per la sua produzione, utilizza i
sottoprodotti dell’industria agroali-
mentare. L’azienda Aureli Mario, leader
mondiale nella produzione e trasfor-
mazione degli ortaggi, che si sta indi-
La nutraceutica è una scelta
aziendale sostenibile
anche economicamente
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22| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2015
E X P O 2 0 1 5 SOSTEN IB I L I TÀ
I padiglioni di Svizzera,
Corea e Santa Sede
invitano a riflettere
sulla scarsità
delle risorse alimentari
di Gaetano Menna
quello di promuovere lo sviluppo so-stenibile ed il consumo responsabile, ri-flettendo sulla scarsità delle risorse ali-mentari nel mondo. Grazie alla modula-
Consumo responsabile
Lo Swiss Pavilion, ad Expo2015, è costituito da quat-tro torri che, all’inizio del-l’Esposizione universale,erano stracolme di mele arondelle, acqua, sale, caffè,
dai quali i visitatori attingono. Ma c’è unlimite alle risorse disponibili, superarlo
significa privare gli altri visitatori dellestesse possibilità. Il 10 ottobre è statacolta l’ultima rondella. La torre vuota fariflettere. Nelle altre tre strutture resta-no acqua, caffè e sale… ce n’è per tuttii visitatori? Lo si vedrà il 31 ottobre. L’o-biettivo del padiglione degli svizzeri è
Corea, i piatti della tradizione(Foto R. Ciani Bassetti)
Vaticano,evangelizzazione digitale
OTTOBRE 2015| MONDO AGRICOLO |23
rità della struttura, mano amano che le torri si vannosvuotando il livello delle piat-taforme su cui poggiano siabbassa, permettendo così alpubblico di visualizzare ilproprio comportamento inrelazione ai consumi. Le ron-delle di mele, in particolare,rappresentano la biodiver-sità, la capacità di diversifica-zione e il ruolo fondamentaledell’agricoltura nella tuteladel paesaggio; la frutta è unelemento essenziale per unadieta sana e naturale. Una del-le torri presenta al grandepubblico le sfide legate allagestione durabile dell’acqua,che costituisce uno dei mag-giori problemi del XXI seco-lo. Il padiglione della Repub-blica di Corea, dal colorebianco, ha una forma ispirataal “vaso luna” (moon jar), unaceramica tipica del paese; alsuo interno la scultura di unpiatto tradizionale coreano ri-porta un’iscrizione ingleseche dice: “Sei ciò che mangi”.La risposta della Corea allecattive abitudini alimentari si
chiama “Hansik”; è il modello della tra-dizione locale composto da piatti equi-librati che tengono in considerazionenumerosi aspetti, come la stagionalità,l’alternarsi di colori diversi, gli ingre-dienti. La fermentazione costituisce ilconcetto base dell’alimentazione corea-na. Nel padiglione, il processo di fer-mentazione che avviene in un grande“onggi”, viene paragonato al fenomenodella “creazione della vita”. Le tradizioni– si spiega - si basano sull’antica cre-denza coreana che la natura non sia unoggetto che deve essere conquistatodagli esseri umani; deve essere compre-sa e trattata con rispetto. Tema questoaffrontato, in tutta la sua sacralità, dallospazio espositivo della Santa Sede checi ricorda che il creato è un giardino dacustodire, affidato da Dio come un do-no da contemplare e non da consuma-re. Attraverso la disciplina del cibo l’uo-mo può imparare molto a proposito del
suo legame con il creato come anchesulla sua relazione con Dio. Il pasto ri-tuale dell’eucarestia rivela il bene cheDio nutre per gli uomini; allo stessotempo è il luogo di verifica dell’acco-glienza del dono avuto. E quindi il nu-trire è un modo per generare comunio-ne. Il cibo va condiviso e non sprecato;
Papa Francesco:
«Non è tollerabile che si getti
il cibo. Questo è iniquità»
le riflessioni di Papa Francesco, conte-nute nell’esortazione apostolica “Evan-gelii Gaudium”, vanno al cuore dellaquestione antropologica legata anche altema dell’Expo: «Non si può più tollera-re il fatto che si getti il cibo, quando c’ègente che soffre la fame. Questo è ini-quità». ���
Svizzera,colta l’ultima mela
24| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2015
E X P O 2 0 1 5 S O S T E N I B I L I T À
Convegno di CIB
e Confagricoltura
a Palazzo Italia.
Il biogas può innovare
sensibilmente
i modelli di mobilità
sostenibile
di Giuseppe Bucca
coltura – ha esordito Camillo Zaccari-
ni, dell’Ismea – è chiamata a dare il suo
contributo alla riduzione delle emis-
sioni clima alteranti. Il biogas è la tec-
nologia più concreta e promettente
per consentirci di produrre di più a
minor impatto». Il biometano, biocar-
burante avanzato che si ottiene dal
biogas sul quale sono state appena
pubblicate, per le modalità extra rete,
Sulla stradadel biometano
Nutrire il pianeta, energia
per la vita. Il celebre slo-
gan di Expo Milano sot-
tolinea la perfetta sin-
tesi del ruolo svolto dal-
l’agricoltura, capace di
fornire alimenti, ma anche di riutiliz-
zare i suoi sottoprodotti per produrre
energia elettrica o biocarburanti avan-
zati, dando un notevole contributo al
raggiungimento degli obiettivi climati-
ci fissati dal protocollo di Kyoto e Eu-
ropa 2030. Biogas e biometano sono
stati al centro di un convegno che si è
svolto a Palazzo Italia, promosso dal
CIB, Consorzio Italiano Biogas e Con-
fagricoltura, nell’ambito degli “Appun-
tamenti con la sostenibilità”. «L’agri-
Gattoni e Guidi
Sulla stradadel biometano
le procedure operative, può innovare
sensibilmente i modelli di mobilità so-
stenibile. Il biometano, che, come ha
ricordato Massimo Centemero del
Consorzio Italiano Compostatori, si
può ottenere anche dalla frazione
umida dei rifiuti urbani e presenta nel-
l’autotrazione le stesse emissioni di
un’auto alimentata a elettricità da fon-
ti rinnovabili. Per questo agli sviluppi
di questo biocarburante guarda con
attenzione anche l’industria italiana
del gas. A cominciare da Fiat Chrysler
Automobiles e da CNH Industrial, che
ha presentato a Expo il primo trattore
alimentabile a biometano. Per prose-
guire con Snam, il principale operato-
re nella distribuzione del gas in Italia.
«Il governo – ha commentato Giusep-
pe Castiglione, sottosegretario al Mi-
paaf con delega alle agroenergie – ha
deciso di sostenere le imprese agrico-
le che decidono di investire nella ge-
nerazione diffusa di energia da fonti
rinnovabili, anche nel settore dei tra-
sporti. Continua, pertanto, il percorso
verso una green economy concreta-
mente attuabile dalle imprese agrico-
le». «La filiera biogas-biometano è win-
win – ha commentato Piero Gattoni,
presidente del CIB –. Da un lato pro-
duce elettricità e biocarburanti rinno-
vabili. Dall’altro contribuisce a creare
un’agricoltura carbon negative». «L’Ita-
lia – ha infine concluso Mario Guidi,
presidente di Confagricoltura – deve
proseguire su questa strada con sem-
pre più determinazione completando
il quadro normativo anche per l’im-
missione in rete del biometano, ren-
dendo maggiormente trasparente il
mercato dei certificati di immissione e
recependo in tempi rapidi le nuove di-
sposizioni europee sui biocarburanti
che privilegiano anche l’utilizzo delle
colture di secondo raccolto». Infine, il
presidente Guidi ha ricordato l’urgen-
za di superare tutte le incertezze nor-
mative sulla fiscalità del settore e sul-
l’utilizzo del digestato. ���
Guidi: «Superare
incertezze normative
su fiscalità e digestato»
Parte dall’Irpi-nia la filiera
italiana di GranoArmando, il branddi pasta che nasceda un accordo in-novativo fra indu-stria e agricoltura.È qui, presso il pa-stificio campanoDe Matteis, che siè svolto lo scorso2 ottobre IncontrArmando, l’eventoannuale che riunisce le aziendeagricole italiane aderenti al patto difiliera che ha cambiato il ruolo deicoltivatori, rendendoli protagonistidi un modello di agricoltura so-stenibile e solidale. Grano Arman-do è un contratto di filiera natodalla collaborazione tra Syngenta,il pastificio De Matteis e la ditta se-mentiera Coseme per creare unmarchio di pasta che con chiarez-za ponga l’accento, oltre che sul-l’eccellenza dei processi produtti-vi, anche sulla qualità e l’originedelle materie prime. Gli agricol-tori che aderiscono a questo con-tratto seminano specifiche varietàdi grano duro selezionate da Co-seme e le coltivano secondo il di-sciplinare sviluppato da Syngen-ta, usufruendo anche dell’assi-stenza in campo dei suoi agrono-mi. Syngenta vuole aiutare gliagricoltori ad ottenere maggiorivantaggi migliorando le produzio-ni di grano duro sia in terminiqualitativi, incrementandone ilcontenuto proteico e l’indice diglutine, che quantitativi, aumen-tandone le rese del 15%. Centi-
naia di agricoltori, che risiedonoin 9 regioni (Abruzzo, Basilicata,Campania, Lazio, Molise, Puglia,Toscana, Umbria e Marche), han-no aderito al progetto. Un totale dioltre 8 mila ettari di superficie col-tivata a grano duro secondo unsevero disciplinare e tassativistandard qualitativi, per produrrePasta Grano Armando. La superficie media coltivata aGrano Armando è aumentatainoltre del 35% rispetto all’annoprecedente. Dato ancora più rile-vante, sale anche la resa mediaper ettaro, superiore del 6,5% al-la media nazionale. La forza dellafiliera sta infatti nella garanzia enella continuità: i coltivatori chestipulano l’accordo con il pastifi-cio campano percepiscono uncompenso minimo garantito peril grano conferito, che aumentatanto è maggiore la qualità delraccolto. Un meccanismo virtuo-so che permette di salvaguardarela professione dell’agricoltore, dievitare i meccanismi speculativipropri del settore e di raggiunge-re con Pasta Grano Armando ri-sultati d’eccellenza.
SYNGENTA PER UN MODELLO DI AGRICOLTURA SOSTENIBILE E SOLIDALE
“IncontrArmando”, si rafforza il patto di filiera
O S S E R V A T O R I O
26| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2015
E X P O 2 0 1 5 SOSTEN IB I L I TÀ
Presentato a Milano
il progetto delle “bandiere
blu dell’agricoltura”,
realizzato da Confagri
e FFE Italia
di Gabriella Bechi
e promotrice della nota eco-label vo-lontaria “Bandiera Blu” e di altre cer-tificazioni come Eco–Schools, cheriunisce 18 milioni di studenti nelmondo, o Geen Key dedicata allestrutture alberghiere.“Spighe verdi” è la naturale emana-zione di “Bandiera Blu” e nasce pro-prio dal successo e dalle aspettativegenerate da questa esperienza, col-laudata da ormai 27 anni e adottata in67 Paesi del mondo.“Sono numerosi i benefici che hannoavuto in questi anni le amministra-
Dopo le “Bandiere Blu” ar-rivano le “Spighe Verdi”.Anche i comuni rurali,infatti, dal prossimo an-no, potranno fregiarsidi una certificazione si-
mile a quella esistente per i comunidelle zone costiere. Il progetto, presentato a Milano loscorso 1 ottobre alla Vigna di Leonar-do, è nato dalla collaborazione diConfagricoltura e FFE Italia, Ong in-ternazionale, nata oltre trent’anni fa,con quartier generale a Copenhagen
Le “Spighe verdi”dei comuni rurali
OTTOBRE 2015| MONDO AGRICOLO |27
è quello di evidenziare e diffonderetutte quelle buone pratiche di soste-nibilità ed innovazione che le azien-de già attuano o sperimentano. Eccoperché l’esperienza di FEE nella ge-stione del programma internazionale“Bandiera Blu” si integrerà con i prin-cipi del progetto EcoCloud di Confa-gricoltura, esempio di come le azien-de agricole possano attuare pratichesostenibili che coinvolgano e miglio-rino tutta l’azienda nei suoi aspettiambientali, economici e sociali.”A portare la loro entusiastica testi-monianza di “Bandiera Blu”, un co-mune tra i più “vecchi” (21 anni), Ca-stagneto Carducci (Li), con il sindacoSandra Scarpellini, e uno che, dopoaver superato problematiche impor-tanti, in una zona difficile, è stato ca-pace di riprendersi la “Bandiera” nel2007, dopo averla persa nel 1988:
zioni locali che hanno aderito a “Ban-diera Blu” - ha sottolineato ClaudioMazza presidente di FEE Italia - inquanto il progetto ha sollecitato e fa-cilitato la loro programmazione am-bientale e delle politiche del territo-rio. Molti comuni delle zone costierehanno anche territori rurali all’inter-no e desiderano completare il per-corso, altri totalmente rurali hannogià intrapreso la strada dello svilupposostenibile e sono desiderosi di otte-nere una certificazione simile. Con“Spighe Verdi” vogliamo coinvolgerele amministrazioni locali delle areeinterne per promuovere un miglio-ramento continuo della gestione am-bientale al fine di favorire la conser-vazione del paesaggio, il corretto usodel suolo, la valorizzazione dei centristorici e degli aspetti culturali deiluoghi, per finire con lo sviluppo tu-ristico e l’educazione ambientale”.“L’attività agricola - ha affermato Lui-gi Mastrobuono, direttore generale diConfagricoltura - è parte fondamen-tale del processo di sostenibilità deiterritori e il ruolo di Confagricoltura
Agropoli (SA), con il vice sindacoAdamo Coppola.Quindi l’intervento dei sindaci di trecomuni pronti a candidarsi per la“Spiga Verde”, Donatella Tesi di Mon-tefalco (PG), Claudio Bariselli di Lodi,Paolo Castellano di Tassarolo (AL). “La forza di questo progetto sta nelcoinvolgimento di tutti i soggetti cheoperano sul territorio - ha concluso ilpresidente di Confagricoltura MarioGuidi – dalle Istituzioni, alle associa-zioni di categoria di tutti i settori, dal-le imprese ai cittadini. Solo con l’aiu-to di tutti saremo in grado di raffor-zare e sviluppare politiche territoria-li che avranno positive ricadute an-che sul turismo, sulla valorizzazionee sulla commercializzazione dei pro-dotti agricoli e dell’artigianato”.Il disciplinare, basato su criteri moltorigidi, redatto in collaborazione conConfagricoltura, è pronto e prestosarà diffuso alle amministrazioni, chepotranno rispondere ai questionari ecandidarsi alla “Spiga”. A partire daiprimi mesi del 2016 saranno rilascia-te le prime certificazioni. ���
Mastrobuono: «Spighe Verdi
si integra con i principi
del progetto Ecocloud»
Il “Viaggio verso Expo”,
di Confagri Emilia
Romagna, dopo 30 tappe,
si è concluso alla Vigna
di Leonardo. L’evento
ha arricchito il calendario
degli “Appuntamenti
con la sostenibilità”
E X P O 2 0 1 5 S O S T E N I B I L I T À
28| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2015
di Barbara Bertuzzi
Si narra che lungo la via
Emilia, l’arte culinaria
non abbia sopraffatto
bensì assecondato la na-
tura, l’istinto e gli umori
e che i cibi, da Rimini a
Piacenza, abbiano conservato le pro-
prie qualità naturali. Ci sono voluti 45
giorni per raccontare la straordinaria
biodiversità di questa regione attraver-
so itinerari sostenibili, in un Appenni-
no percorso a piedi dai trekker ma an-
che in barca lambendo le acque del
Po, oppure con le bici condotte dai
produttori sull’antica strada romana
costruita dal console Marco Emilio Le-
pido nel 187 avanti Cristo.
Oltre 30 appuntamenti e 30 mila stret-
te di mano. Il “Viaggio dell’Emilia Ro-
magna verso Expo” si è chiuso il 21 set-
tembre alla Vigna di Leonardo in Casa
degli Atellani con una grande tappa
conclusiva, che ha arricchito il calen-
dario degli “Appuntamenti con la so-
stenibilità” promossi ad Expo da Con-
fagricoltura, per rimarcare l’impegno
profuso costantemente dagli agricolto-
ri nel preservare la biodiversità e l’am-
biente e nel tutelare il territorio.
C’erano proprio tutti. Dagli chef agli
agricoltori, dai produttori ai rappre-
sentanti delle varie comunità toccate
dai tre percorsi, nell’affascinante giar-
dino restituito al vigneto originale che
Gusto in bicicletta
Gli chef agli stand-bici
OTTOBRE 2015| MONDO AGRICOLO |29
coltivava Leonardo mentre, poco di-
stante, dipingeva l’Ultima Cena. Orga-
nizzata dall’associazione Cheftochef
emiliaromagnacuochi (che riunisce
grandi cuochi e agricoltori assieme ai
produttori di Parmigiano-Reggiano,
Culatello, Aceto Balsamico; di farine di
cereali bio e di pasta) e da Confagri-
coltura Emilia Romagna, tra i partner
del progetto assieme alla Regione Emi-
lia Romagna, la serata è iniziata con le
parole dell’ideatore, Luigi Franchi: «La
biodiversità va difesa insieme ai terri-
tori e alle persone che la praticano
ogni giorno». E il pensiero tocca la città
di Piacenza e la sua provincia, che
avrebbero dovuto essere il punto di ar-
rivo dei tre itinerari ma che le impo-
nenti calamità che si sono scagliate su
questo territorio, hanno impedito. C’e-
ra il presidente di Confagricoltura Ma-
rio Guidi assieme al coordinatore del
progetto “L’Emilia Romagna verso Ex-
po” per Confagricoltura Emilia-Roma-
gna, Guglielmo Garagnani: «Confagri-
coltura è lieta e onorata di ospitare
proprio qui l’arrivo del Viaggio dell’E-
milia Romagna. La rinascita della vigna
di Leonardo è il filo conduttore di que-
sta serata all’insegna della sostenibilità
e della biodiversità: l’innovazione della
scienza, con l’aiuto degli agricoltori, ha
fatto rivivere il vigneto piantato dal Ge-
nio 500 anni fa. Innovazione e tradizio-
ne sono quindi i due ingredienti prin-
cipali che, dosati dalle sapienti mani
dei cuochi, possono davvero rappre-
che l’agricoltura regionale deve saper
sfruttare al meglio». Un patrimonio
agroalimentare di qualità che vale 25
miliardi di euro con un giro d’affari le-
gato all’export pari a 5,5 miliardi. «Pro-
duttori, industriali, cuochi e istituzioni
si sono ritrovati per la prima volta in-
sieme con l’obiettivo di comunicare al
mondo, ai tempi di Expo e prose-
guendo anche dopo, la ricchezza di
un territorio simbolo del cibo made in
Italy», ha detto il presidente di Confa-
gricoltura Emilia Romagna, Gianni To-
si, sottolineando che «l’agricoltura
produttiva nutre il pianeta e la sfida
globale si giocherà in futuro sulla ca-
pacità di fare sistema e aggregazione e
sulle abilità imprenditoriali degli emi-
liano romagnoli sempre più orientate
alla conquista di nuovi mer-
cati». Così le conclusioni del
presidente della Regione
Emilia-Romagna, Stefano Bo-
naccini: «In Viaggio verso
Expo ha rappresentato un
progetto innovativo per rac-
contare una regione, il suo
territorio, la sua gente, i suoi
punti di forza. I 41 prodotti
DOP e IGP, espressione di
un'agricoltura che salda in-
novazione e tradizione; le
eccellenze dell'enogastro-
nomia; la cultura, l'arte, il
paesaggio e, non ultima,
un'offerta turistica che non
ha eguali». ���
Ottavio di Canossa in bici verso Milano
sentare la nostra agricoltura
del futuro». C’erano i ricerca-
tori e gli scienziati prove-
nienti da ogni parte del
mondo e riuniti a Milano dal-
la Regione Emilia Romagna
per la due giorni del World
Food Research and Innova-
tion Forum. «Vorremmo lan-
ciare – ha rimarcato l’asses-
sore all’Agricoltura della Re-
gione Emilia Romagna Simo-
na Caselli - una piattaforma
mondiale sui temi della ri-
cerca e dell’innovazione,
della salubrità degli alimenti
e della loro accessibilità, for-
ti della nostra rete di Univer-
sità e centri di ricerca e consapevoli
che, oggi più che mai, il futuro dell’a-
gricoltura mondiale passi dalla capa-
cità che avremo di innovare tecniche
produttive, agronomiche, di trasforma-
zione e che l’Emilia Romagna deve es-
sere all’avanguardia nei processi». E
poi sul viaggio vissuto tappa dopo tap-
pa: «Siamo di fronte ad un vero feno-
meno sociologico che merita rifles-
sione e segnala il potenziale che si of-
fre alle nostre produzioni di qualità e
Tosi: «Gli imprenditori
emiliano-romagnoli
orientati all’export»
Evento alla Casa
degli Atellani di Confagri
Lombardia sui capolavori
della cucina e dell’arte.
Piatti dello chef
stellato Barbaglini
e sculture di Luciana Gallo
E X P O 2 0 1 5 T E R R I T O R I
30| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2015
La vera Expo è alla Casa degliAtellani”. Così il critico d’ar-te Vittorio Sgarbi, ospite il15 settembre ad uno degliappuntamenti “Sei perso-naggi in cerca d’autore” or-
ganizzati da Confagricoltura Lombardia,che hanno reso omaggio all’eccellenzadel Made in Italy, nella prestigiosa Vignadi Leonardo a Milano.“Non voglio dire che l’esposizione uni-versale non abbia centrato rilevantiobiettivi, perché i numeri stanno pre-miando il progetto - ha proseguito il cri-tico d’arte più graffiante d’Italia - tuttaviaun ciclo di eventi come questo, finaliz-zato a celebrare l’eccellenza del Made in
Barbaglinie Lasagna
Italy riconosciuto in tutto il mondo: arte,cultura, agroalimentare e stile di vita, inquesta splendida location, avrebbe rap-presentato meglio l’identità di un Paeseche ha come biglietto da visita Il Cena-colo, solo per fare un esempio.” Una se-rata premiata da una vasta partecipazio-ne di pubblico, che ha apprezzato i ca-polavori della cucina e dell’arte italiani.Tema gastronomico gli affinati ed il pa-ne deglutinato Giuliani. La firma quelladello chef stellato Fabio Barbaglini. Adesporre le proprie sculture “termo ra-dianti”, nel giardino di Leonardo da Vin-ci, l’artista internazionale Luciana Gallo.Presenti numerose aziende casearie eagro-alimentari lombarde, che hanno
Opere d’arte e sapori
OTTOBRE 2015| MONDO AGRICOLO |31
esposto e fatto degustare ainumerosi ospiti i loro prodot-ti. Il presidente di Confagri-coltura Lombardia Matteo La-sagna ha ricordato che i for-maggi rappresentano un pa-trimonio di eccellenza delMade in Italy e che la Lom-bardia è il principale produt-tore di latte in Italia, in quantocopre oltre il 40% della pro-duzione nazionale. Quello dedicato al formaggioè stato il terzo dei quattro ap-puntamenti organizzati daConfagricoltura Lombardiadedicati ai più importantiprodotti della regione: pane,riso, ortaggi, latte, formaggi esalumi, con l'obiettivo di lega-re il mondo dell'agricoltura edell'alimentazione alla cultura e all'arte esoprattutto alla tradizione italiana eno-gastronomica d'eccellenza. Ospiti delprimo aperitivo l’11 giugno l’artista dipop art Ludmilla Radchenko, personag-gio la cui arte si nutre di vita reale grazie
a composizioni ricche dimessaggi visivi e collage di vi-ta quotidiana. A commentodelle opere e ospite della se-rata Stefano Zecchi, filosofo,scrittore, giornalista e criticod’arte di consolidata fama. Laserata del 21 luglio è stata de-dicata al riso. Al presidente diConfagricoltura Lombardial’ambito riconoscimento “4-chetta” firmato dallo stilistaLuca Paoloross e consegnatoda Francesco Villa, meglio co-nosciuto come Franz dellacoppia di comici Ale e Franz.Critico d’arte Luca Nicoletti.L’ultimo aperitivo il giorno 8ottobre dedicato alle carnisuine insaccate in cui la Lom-bardia vanta ben dieci produ-
zioni a marchio Igp e Dop. Artisti dellaserata Paola Michela Mineo e il daneseMisja Kristoffer Rasmussen. Come criti-co l’ associazione culturale “In Donneveritas”, con l’architettoAlessandra Mor-ra e la poetessa Roberta Castoldi. (G.B.)
Vittorio Sgarbi:
«La vera Expo
è alla Casa degli Atellani»
Le sculture di Luciana Gallo
Vittorio Sgarbi
32| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2015
E X P O 2 0 1 5 T E R R I T O R I
Eccellenze
sarde
Confagricoltura Sardegna in
gran forze a Milano - all’E-
sposizione universale e
fuori Expo, alla Casa degli
Atellani-Vigna di Leonardo
- per presentare e promuo-
vere le eccellenze della regione. Già
dall’apertura l’azienda Sa Marigosa ha
firmato il cubo all’ingresso di Palazzo
Italia, poi l’intensa due giorni che ha vi-
sto gli imprenditori del florovivaismo
sardo incontrare gli importatori esteri.
La parola d’ordine, che ha caratterizza-
L’impegno di Confagri
Sardegna per valorizzare
i prodotti e conquistare
i mercati
aumento di impegno e di attenzione
per i mercati esteri. Alla caffetteria adia-
cente alla Vigna, dal 14 al 21 settembre,
ogni sera si sono alternate presentazio-
ni di prodotti, promozioni e degusta-
zioni di olive, olio extravergine, birra ar-
tigianale, prodotti sott’olio (verdure,
creme di verdure) e vini, che hanno at-
tirato un pubblico numeroso. Come in
un crescendo magistralmente organiz-
zato, i viticoltori in occasione di “Vini in
Vigna”, hanno incontrato 20 buyer pro-
venienti da Usa, Russia India, Singapore
e Corea del Sud, nell’ambito del pro-
gramma “World Wine – I vini Italiani in-
contrano il mondo”. Dal vino l’atten-
zione si è allargata ai prodotti che me-
glio esprimono l’identità e le tradizioni
agroalimentari sarde, come l’olio extra-
vergine, i formaggi e il pane carasau.
Momenti importanti, che hanno per-
messo alle imprese associate di raffor-
zare il proprio posizionamento strate-
gico, consolidando o sviluppando l’at-
tività di internazionalizzazione.
“Formaggi, olio e prodotti sottolio, car-
ciofi e vino, solo per citarne alcuni so-
no le nostre migliori armi per acquisi-
re, con i nostri sapori, i mercati esteri –
ha detto il direttore di Federsardegna,
Maurizio Onorato -. Attraverso le no-
stre iniziative siamo riusciti ad afferma-
re in modo forte e far conoscere l’im-
magine migliore dell’agricoltura della
nostra isola”. Ultimo appuntamento, la
serata di gala, a cui hanno partecipato
numerosi ospiti, che sono stati letteral-
mente ‘presi per la gola’, dai piatti tipi-
ci, cucinati magistralmente dallo chef
Claudio Ara del ristorante ‘Sotto la tor-
re’, di Cagliari. (E. T.)
to tutte le manifestazioni, è stata valo-
rizzare per conquistare i mercati.
"Obiettivo principale - ha sottolineato
l'assessore dell'Agricoltura della Sarde-
gna Elisabetta Falchi, intervenendo alla
cena tipica sarda organizzata alla Vigna
- è quello dell'internazionalizzazione:
far conoscere i nostri prodotti al mon-
do". Non è un caso, quindi, che gli ap-
puntamenti sardi abbiano registrato un
Azienda Sa Marigosa sul “Cubo” a Palazzo Italia
Falchi, Sanna e Mastrobuono con imprenditori e buyer
OTTOBRE 2015| MONDO AGRICOLO |I
L’A P E R T U R A
Diventare agromeccanici digitali
SISTI PRESIDENTE DEGLI AGRONOMI MONDIALI
Il dottore agronomo è anello di congiunzione tra agricoltorie contoterzisti, favorendo l'introduzione delle tecnologiepiù sofisticate, in grado di garantire la sostenibilità dell'interosistema. "Uncai auspica - ha detto il presidente dell'UnioneContoterzisti Aproniano Tassinati - che l'elezione di un italianoalla presidenza di AMIA - WAA,World Association of Agronomists,possa ispirare tutti gli attori del comparto a lavorare insiemeper raccogliere l’eredità di Expo". Tra i primi obiettivi delpresidente del Conaf e ora anche degli agronomi Mondiali
Andra Sisti, portare una sede dell’Associazione mondiale a Roma all’interno della Fao,puntare sulla formazione e favorire la cooperazione internazionale a tutti i livelli.
Le sfide si chiamano innovazionee ambiente, sicurezza e correttagestione del campo, con menosprechi possibili. Parte ilprogramma “Formazione
Uncai” rivolto agli operatori delle impreseagromeccaniche, con lezioni in aulacompletate da “training on the job”,simulazioni in campo. Costruttori dimacchine agricole e società diinformatica lavorano sempre più astretto contatto per fornire agli operatoristrumenti dotati di sistemi intelligenti:software di bordo in grado di aiutare ilcontoterzista a ottimizzare laproduzione, segnalando con esattezzaquali parti del terreno hanno bisogno diacqua o fertilizzanti, quali soffrono perl’attacco di parassiti e hanno bisogno diagrofarmaci, quali invece sono pronteper il raccolto. Tecnologie chepromettono di produrre di più, conmeno carburante, concime, agrofarmaci,acqua e addirittura con meno seme, mache per funzionare a pieno regimechiedono ai contoterzisti una marcia inpiù e diventare agromeccanici digitali,perché l’agricoltura di precisione non siimpara da un giorno all’altro. Occorretirarsi su le maniche per apprenderne lebasi scientifiche e gli strumenti. Il corso,finanziato dal Fondo interprofessionaleper l'agricoltura (For.Agri) ed erogato daT Con Zero, prevede tre edizioni tranovembre e febbraio e vedrà coinvolteimprese conto terzi del Lodigiano e del
Cremonese. Interverranno agronomi eprofessionisti in meccanizzazioneagraria e agricoltura di precisione percomplessive 34 ore di lezioni teoriche epratiche sull'uso e la programmazionedei sistemi GPS che da anniscandagliano dall'alto l'Italia e sulfunzionamento dei sensori montati datrattori, trebbiatrici e droni, in grado diraccogliere diversi tipi di informazionidal vigore vegetale, allo stato di erosionedel suolo, fino a prove utili per
Parte “Formazione Uncai”, per competere nel mondo dei contoterzisti
perseguire reati ambientali. Il percorsoformativo è la risposta di Uncai allacrescente domanda di una gestione deiterreni sostenibile. Oltre all'uso delletecnologie di precision farming, sarannoaffrontati anche altri aspetti rilevanti perle imprese agromeccaniche, come lamanutenzione di trattori e attrezzature ela Direttiva macchine. Al termine delcorso i partecipanti riceveranno unattestato riconosciuto dal sistema dicertificazione di Regione Lombardia. Per iscriversi: le classi, commisurate auna erogazione ottimale del servizio,sono al completo. Se qualche aziendafosse ancora interessata a partecipare,può rivolgersi a Uncai scrivendo [email protected]. Non ètuttavia possibile garantire lapartecipazione ai corsi perché ognirichiesta aggiuntiva dovrà esserevalutata in accordo con For.Agri.
Sisti e Tassinari
II| MONDO AGRICOLO |OTTOBRE 2015
gli Studi di Milano, l’incontro ha visto trai relatori agronomi, ricercatori e conto-terzisti, tra i quali Giuliano Oldani, presi-dente dei Contoterzisti Uncai - Apima diMilano, Lodi, Como e Varese.
DRONI E PRECISION FARMINGGli APR permettono un monitoraggio di-retto delle colture meno costoso dei ri-lievi da terra e più preciso e veloce di al-tri sistemi di telerilevamento come satel-liti e aerei. “Il loro utilizzo con fotocame-ra multi spettrale e termo camera – ha il-lustrato Aldo Calcante dell’Università de-gli Studi di Milano – permette un’accu-rata identificazione di stress idrici, nutri-zionali, da malerbe o da patologie di unapianta. I dati raccolti da voli radenti e pro-grammati con il gps (anche 50 ha/gior-no) permettono all’agronomo di realiz-zare mappe di prescrizione precise”.
STATO DELL’ARTELa ricercatrice Martina Corti ha sposta-to l’attenzione sullo sviluppo dei senso-ri collocati sui droni. È infatti compito difotocamere digitali e camere termicheindagare lo stato della coltura, rilevandol’energia elettromagnetica riflessa dallafoglia. Gli indici vegetazionali (NDVI) ri-cavati permettono di discriminare lostress azotato (per mezzo di camere di-gitali), lo stress idrico (con sensori ter-mici), la presenza di infestanti e malat-tie e di stimare la resa di una coltura.
DRONI E VITICOLTURALa viticoltura di precisione ha bisognodi monitorare costantemente il regimetermico e idrico, il contenuto di nutriti-vi e le condizioni microclimatiche. Taliindagini “sito specifiche” servono a ri-conoscere diversi potenziali produtti-
Un mercato in grande espansione al servizio dell’agricoltura di precisione. Ma serve
una dettagliata analisi economica delle possibili applicazioni, per capire quando c’è vera
convenienza per le imprese agricole e agromeccaniche
Si stima che nei prossimi 3anni, negli Usa, circa l’80%del mercato dei droni saràassorbito dal settore “Pre-cision Agriculture” per unvolume di affari di circa 11
miliardi di dollari e almeno 66 milioni didollari nei successivi 11 anni. Le previ-sioni dicono che da qui al 2050 il settoredegli APR (aeromobile a pilotaggio re-moto) creerà in Europa oltre 150 milaposti di lavoro, mentre oggi, in Italia, esi-stono già circa 500 aziende di settore. Èsoprattutto l’agricoltura di precisione atratte il maggior vantaggio da quadricot-teri, esacotteri e ottacotteri. A Milano, nel-l’ambito di Dronitaly, un convegno rivol-to agli agromeccanici ne ha presentatole principali applicazioni. Organizzatodal professor Tommaso Maggiore del Di-partimento di Agraria dell’Università de-
N O T I Z I E
Droni e contoterzismo
OTTOBRE 2015|MONDO AGRICOLO|III
vi, aree vocazionali, date di vendemmiae qualità all’interno di un appezzamen-to, e possono essere eseguite efficace-mente anche con i droni, ha spiegatoLuca Toninato di Ager. I dati raccolti per-metteranno poi all’agronomo una ge-stione più precisa del vigneto, unifor-mando, per esempio, la maturazione oprocedendo a raccolte differenziate permassimizzare la qualità.
DRONI E PIRALIDE DEL MAISL’operatore SAPR e agronomo AntonioVigoni ha illustrato l’utilizzo dei droninella lotta integrata alle larve della pira-lide del mais, un infestante in grado dicompromettere fino al 30% del raccol-to potenziale e di favorire lo sviluppo dimicotossine. L’arma per combattere lapiralide è nota, si tratta di una micro ve-spa, il Trichogramma brassicae, le cuilarve, “depositate” all’interno delle uovadella piralide, si nutrono del contenutodell’uovo. Seguendo un piano di voloprogrammato dall’operatore, i dronipermettono la distribuzione meccaniz-zata di ovuli di cellulosa contenti Tri-chogramma anche in parcelle ridottecon una precisione nell’ordine di unmetro. Con un’autonomia di volo di 25minuti, il drone è in grado di trattare inun singolo volo fino a 10 ha, distribuen-do 125 ovuli/ha. L’utilizzo del drone haalcuni vantaggi come il bassissimo im-patto ambientale, la possibilità di effet-tuare il trattamento anche in terrenimolto allentati, senza compattamento edanni alla pianta. Gli svantaggi sono ilcosto ancora eccessivo, in media di 90€/ha con 125 ovuli, destinato però ascendere, e la rigida tempistica da ri-spettare affinché vi sia sincronizzazionetra i cicli della piralide e del Tricho-gramma.
DRONI E CONCIMAZIONEI costi sono ancora un problema, so-prattutto in coltivazioni con poca mar-ginalità come il mais da biomassa. ConGiovanni Cobassi, il Crea ha condottouna sperimentazione impiegando dro-ni e sensori multi spettrali economiciper stimare la biomassa aerea. In que-sto caso, per un consiglio di concima-zione corretto i dati ricavati con i dro-
razione aeronautica per il proprio APR; es-sere riconosciuti da ENAC come operato-re per operazioni non critiche. Occorrerà,quindi, mettere insieme gruppi di agricol-tori e contoterzisti, hanno commentato inconclusione del convegno TommasoMaggiore e Giuliano Oldani, per fare unadettagliata analisi economica sulla conve-nienza ad assumere o formare il propriopersonale in base alle qualifiche richiesteda ENAC o se sia più economico rivolger-si a Operatori SAPR specializzati. Una co-sa è però certa, il mondo della ricerca, gliagronomi, gli agromeccanici, i proprietaridei droni hanno, ad oggi, una grande oc-casione per sviluppare sinergie per otte-nere produzioni sempre più sostenibilidal punto di vista qualitativo, economicoe ambientale. ���
ni non bastano. Al contrario, in risaia, ildrone può essere utilizzato per otti-mizzare la fertilizzazione, ha spiegatol’agronomo Luca Rognoni, perché inquesto caso può essere equipaggiatodi termo camera e camera multi spet-trale di qualità con vantaggi sia econo-mici sia ambientali.
NORMATIVE E SVILUPPIL’APR non può essere considerato allastregua di una macchina agricola in quan-to servono competenze specifiche per ilpilotaggio e la programmazione e occor-re adempiere a una serie di obblighi di leg-ge tra cui possedere un Attestato di pilotadi droni; possedere una certificazione me-dica di tipo LAPL (Licenza di Pilota di Ae-romobili Leggeri); sottoscrivere un’assicu-
GRANI TENERI E DURIL’Università del Molise ha provato unDrone Sensefly eBee, dotato di unacamera RGB (nel visibile) ed una NIR(vicina all’infrarosso) a un’altezza di 80metri, per stimare la variabilità produttivadi grani teneri e duri. Al termine dellasperimentazione, durata tutto un ciclocolturale, le immagini acquisite dai droni
si sono rivelate uno strumento oggettivo per individuare e quantificarei fattori che possono limitare le produzioni (numero piante m2, sostanzafresca e secca pianta, rilievo fase fenologica, altezza, produzione, ecc.).
PROGETTO SMILE Dell’Università di Bolzano, il progetto SMILE (Sistema a pilotaggioremoto per il supporto all’agricoltura di precisione - www.progetto-smile.it ) consiste in un sistema di ricognizione per mezzo di un dronein grado di eseguire voli radenti (non superiori ai 2 m) in modalitàautomatica. Questo permette l’utilizzo per i rilievi di sensori attivianziché passivi, vera novità del progetto. I sensori attivi sono infatti ingrado di elaborare già le misure di riflettenza per ottenere gli indicivegetativi e non hanno bisogno di ricalibrazione tra un rilievo e l’altro.Inoltre l’elaborazione delle mappe di vigore è immediata, grazie alsoftware installato sul sensore.
MAPPE DI MALERBEApplicare erbicidi in modo omogeneo su tutto il campo è inefficientee dannoso per l’ambiente. Un trattamento differenziato in base aldiverso livello di infestazione e al tipo di malerba può, al contrario,permettere un risparmio di erbicidi fino all’80-90% delle dosi. L’Universitàdi Bologna ha quindi testato un software per elaborare le immaginiacquisite da un drone, in grado di distinguere specie monocotiledonida dicotiledoni e suolo nudo. Il risultato sono mappe di infestazionecon una precisione dell’80%.
IV| MONDO AGRICOLO |OTTOBRE 2015
Innovazione tecnologica conto terzi
sultati imprenditoriali. Non è un casoche il numero di costruttori di macchi-ne agricole in Italia sia nettamente su-periore rispetto a quello di altri paesidella UE. Infatti è il sintomo di una ele-vata specializzazione dell'agricoltura ita-liana, che si riflette su tutto l’indotto,compreso quello dell'ingegneria agra-ria. Ma la connessione tra necessità de-gli agricoltori e proposte del settore in-dustriale è ormai appannaggio propriodel contoterzista, che non di rado è disupporto persino nella definizione deiprototipi di macchine agricole.
IL NODO DEI FINANZIAMENTIConsiderando che le politi-che europee di sostegno alsettore agricolo prevedonofra gli obiettivi prioritarinon solo l’introduzione ditecnologie innovative nelleaziende agricole, ma anchela promozione del trasferi-mento di conoscenze el'innovazione nel settoreagricolo, si ritiene che con-toterzismo e PSR regionalidovrebbero vivere un di-verso e più concreto rap-porto. Ma questa è un’altrastoria, che merita un ap-profondimento in unaprossima occasione. ���
N O T I Z I E
Spesso l’introduzione dinuove tecnologie nel set-tore agricolo, caratterizza-to da ridotti margini di va-lore aggiunto, è resa diffi-coltosa per le dimensioni
ridotte delle aziende. Il Gap tecnologi-co viene di solito colmato dagli agro-meccanici, professionisti storicamentefra i più propensi a ricevere, dotarsi e farbeneficiare la clientela delle innovazio-ni nel settore.Ciò grazie a superfici domi-nabili nettamente superiori aquelle di una media aziendaagricola italiana e alla cre-scente necessità di fornireservizi sempre più completie competitivi.Ecco così che l'attività delcontoterzista non può esserescandita semplicemente dal-la periodica sostituzione del-le macchine motrici e opera-trici quando non sono più af-fidabili ed è antieconomicomantenerle. Il suo obiettivoprincipale è fornire presta-zioni che fanno la differenza
in campo, proponendo agli agricoltorimigliori tecniche di lavorazione del ter-reno, la riduzione dei passaggi con lemacchine, la tracciabilità delle opera-zioni colturali, il corretto dosaggio degliagrofarmaci, il posizionamento ottimaledel cantiere di lavoro.Come è naturale che sia, un’impresaconto terzi ha successo se si confrontaogni giorno con le esigenze degli agri-coltori, fornendo soluzioni efficaci evantaggiose per specifiche problemati-che aziendali. Problematiche che quan-do risolte, anche con l’introduzione dinuove macchine, divengono la chiavedi volta per raggiungere importanti ri-
GIÙ LE MANI DAL GASOLIO AGEVOLATO
Il viceministro all'economia Enrico Morando hasmentito alcune voci che ipotizzavano interventisul gasolio agricolo a parziale copertura deimancati introiti dall’annunciata riduzione fiscaledi 45 miliardi. "Siamo certi che fra qualche annotutti i mezzi agricoli saranno mossi da biometanorinnovabile e made in Italy – ha commentato ilpresidente di Uncai Aproniano Tassinari –. Finoad allora, tuttavia, il carburante agevolato è difondamentale importanza per la sostenibilitàdelle aziende agromeccaniche. Eliminarlo oridurlo ulteriormente sarebbe in contraddizionecon la volontà del Ministero dell'agricoltura disostenere la competitività del comparto agricolo”.È invece attesa alla prova dei fatti l’intenzionedel Governo di eliminare imu-tasi sui terreniagricoli e sui macchinari imbullonati già dal 2016.
di Silvio Balloni - [email protected] Agronomo, Dottore di Ricerca in IngegneriaAgraria ed Esperto di Meccanizzazione Agricola
Innovazione tecnologica conto terziAgromeccanici, volano per l’introduzione della tecnologica nelle filiere agricole
OTTOBRE 2015| MONDO AGRICOLO|37
I N C O N T R I PRODOTT I
L’irrigazione a goccia del riso
Convegno al Parco Tecnologi-
co di Lodi (PTP) su “Uso del-
l’acqua e sostenibilità delle
produzioni risicole: una pro-
spettiva globale”, appunta-
mento clou del progetto
“Demo Field Agriculture of Tomorrow”
coordinato dal PTP in partnership con
18 aziende private. L’irrigazione a goc-
cia del riso - sviluppata per la prima vol-
ta in Israele negli anni passati - nono-
stante i suoi vantaggi in termini produt-
tivi ed ambientali è ancora scarsamente
applicata. Considerando le proiezioni di
crescita della popolazione e la diminu-
zione dell’acqua dolce in conseguenza
dei cambiamenti climatici, la possibilità
di produrre riso senza sommersione
rappresenta una delle sfide principali
dell’agricoltura del domani.
Nel sito dimostrativo a pochi metri dal
PTP è stata allestita una parcella di riso
di 1.000 m2 irrigato a goccia. Un terzo
di questa superficie è costituito da un
pendio artificiale, per mostrare le po-
tenzialità dell’irrigazione su riso in aree
marginali dove è impossibile praticare
la coltivazione tradizionale in sommer-
sione. Netafim - l’azienda israeliana che
ha ideato il sistema di irrigazione a goc-
cia - ha fornito la tecnologia che ha reso
possibile l’esperimento.
«L’esperienza del Demo Field – ha sot-
tolineato Eli Vered di Netafim – dimo-
stra che abbiamo una possibile soluzio-
ne per l’agricoltura del futuro su pic-
cola scala: coltivare in tutti i tipi di ter-
reno e di topografia e irrigare usando
sistemi di pompaggio alimentati da
energia rinnovabile. In particolare, la
tecnologia di irrigazione a goccia ela-
borata non solo è decisiva per estende-
re la risicoltura a terreni dove non si
può irrigare per sommersione, ma ci
aspettiamo possa rappresentare in fu-
Convegno al Parco
Tecnologico di Lodi
su una tecnologia
che presenta grandi
vantaggi, sia produttivi
sia ambientali
turo la prima scelta per coltivare il riso
in maniera efficiente e sostenibile, dato
che permette un risparmio considere-
vole di acqua e sostanze nutritive a pa-
rità di obiettivi produttivi».
Oltre a un risparmio idrico del 45-50%
rispetto alla sommersione tradizionale,
la tecnica della goccia permette infatti
di risparmiare fino al 30% dei fertiliz-
zanti normalmente utilizzati, con mino-
re inquinamento delle falde sottostanti,
riduzione delle emissioni di gas serra e
incremento delle rese del 20-40%.
«Il futuro del riso è a goccia, per le
molteplici implicazioni positive di ti-
po agronomico, produttivo ed econo-
mico implicite in questa rodata e al
contempo innovativa tecnica irrigua -
ha sottolineato Alberto Puggioni di
Netafim Italia -. In particolare, sono
davvero notevoli le implicazioni am-
bientali connesse alla riduzione delle
emissioni di gas ad effetto serra: si po-
trà coltivare riso fuori dal sistema ri-
saia, inserirlo in rotazioni colturali da
reddito, produrlo su suoli marginali o
addirittura in pendenza con il suppor-
to del sistema Netafim e delle compe-
tenze sviluppate in dieci anni di studi
nel mondo risicolo». (M. M.)
38| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2015
I N C O N T R I PRODOTT I
Un tuffo
nella frutta
ARimini, al Macfrut,Agrinsieme, - il Coordi-namento tra Cia, Confa-gricoltura, Alleanza del-le cooperative agroali-mentari e Copagri - ha
lanciato un messaggio ai consumatori:mangiate frutta e verdura, pensate allasalute. Testimonial d’eccezione è stataTania Cagnotto, giustamente considera-
ta la più grande tuffatrice italiana di tut-ti i tempi (vanta, nella sua specialità, ilpiù ricco carnet di medaglie di semprenella storia d’Italia). «Salutiamo con sod-disfazione la riedizione del programmaeuropeo “Frutta nelle scuole”, ma vole-vamo dare un segno più forte e un’im-magine ancora più positiva, così abbia-mo incontrato Tania Cagnotto per par-lare del valore dell’ortofrutta italiana, va-lore economico, valore sociale, valorenutrizionale. In una parola il buono e ilbello d’Italia - ha detto il vicepresidenteconfederale Giandomenico Consalvoconversando con i giornalisti - .Con leilanciamo una campagna che è un invi-to a tutti i consumatori: “Tuffati nellafrutta perché è buona e sana, è orto-frutta italiana”». Tania ha accettato conentusiasmo di fare da sponsor del ‘cibodella salute’: «Amo la frutta e la verdura,ne mangio moltissima e credo davvero
che sia indispensabile perstare in salute e in forma – hasottolineato l’atleta -. Pensoche i ragazzi che ci prendonoa modello dovrebbero seguir-ci non solo nei successi spor-tivi, ma anche nel nostro mo-dello di vita. Per arrivare a vin-cere bisogna sacrificarsi, lavo-rare tanto e tenersi in forma,rispettando il nostro corpo.Mangiare frutta e verdura si-gnifica volersi bene».
Agrinsieme, al Macfrut,
ha presentato la campagna
promozionale sull’ortofrutta.
Testimonial la tuffatrice
Tania Cagnotto
«Diventa chiaro che oggi occorre inco-raggiare e sostenere un’alimentazionesana e corretta - hanno ribadito i verticidi Agrinsieme -. Le due parole chiavedevono essere ‘informare’ ed ‘educare’.C’è bisogno di un’alleanza tra produtto-ri e cittadini per incentivare il consumodi ortofrutta, necessaria sia per il benes-sere quotidiano che come prevenzioneall’insorgere di malattie e al tempo stes-so per sostenere il reddito delle 490 mi-la aziende agricole che, in Italia, coltiva-no frutta e ortaggi, con la partecipazio-ne attiva dell’Esecutivo per campagnedi promozione e azioni di sostegno alsettore». È allarme rosso per la salutedegli italiani, soprattutto per i bambiniche non danno il giusto peso al consu-mo di frutta e verdura. In quindici annii consumi di frutta e verdura sono dimi-nuiti di 1,7 milioni di tonnellate (-18%)e la contrazione non accenna a dimi-nuire. Nel 2014 i consumi pro capite diprodotti ortofrutticoli freschi si sonofermati a 360 grammi al giorno, al di sot-to delle raccomandazioni OMS (almeno400 grammi a persona al giorno). È lanegazione evidente della dieta mediter-ranea. Paradossale per un Paese comeil nostro che non solo ha nel propriopatrimonio culturale la dieta mediterra-nea, ma che è il primo produttore eu-ropeo di frutta e verdura e che ricopreil record della sua qualità e salubrità inEuropa. (M. M.)
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LA FORZA
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40| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2015
I N C O N T R I PRODOTT I
Nasce
FuturPera
Ha un nome evocativoche guarda al futuro e al-l'innovazione. È “Futur-Pera” la word pear fairche si terrà presso ilquartiere fieristico di
Ferrara dal 19 al 21 novembre 2015. Èil primo evento internazionale de-dicato alla valorizzazione della pe-ra e dell'intera filiera pericola, dalvivaismo al consumo. La ma-nifestazione - che cade in unmomento particolarmente de-licato a livello economico - pun-ta fortemente al rilancio delcomparto e si pone comeevento di riferimento per lapericoltura italiana ed inter-nazionale. L’obiettivo pri-
mario è quello di catalizzare l’atten-zione e l’interesse degli operatori delsettore e soprattutto di favorire gli in-contri tra domanda e offerta, finalizza-ti alla promozione e commercializza-zione del prodotto.Centro di interesse focale della mani-festazione per tecnici, produttori eoperatori del settore sarà la sezioneespositiva, con macchine ed attrezza-ture in primo piano, ma anche il riccoprogramma convegnistico, compren-dente numerose iniziative di forma-zione ed informazione come semina-ri, prove dimostrative sul campo, oltrea convegni internazionali di altissimoprofilo tecnico e scientifico.Tra gli appuntamenti spicca quellocon “Interpera”, la conferenza inter-nazionale della pera, organizzata daAREFLH (assemblea delle regioni eu-
ropee produttrici di frutta, vegetali epiante ornamentali), che si svolgeogni due anni e raccoglie gliesperti mondiali per la produzio-ne e la commercializzazione del-
A Ferrara, dal 19 al 21
novembre la prima fiera
italiana dedicata totalmente
alla filiera pericola,
dalla produzione sostenibile
al consumo
le pere.Integrata all'area espositiva vi sarà unasezione B2B dedicata all'internaziona-lizzazione del prodotto che diventeràil luogo privilegiato di incontro deiprincipali buyer esteri invitati a parte-cipare. Le attività di accoglienza com-merciale nei confronti dei buyer sa-ranno precedute da un intenso lavorodi relazione, mirato a favorire la loropresenza e dunque a ottimizzare l’e-sportazione del prodotto sui mercatiesteri.Futurpera non è pensata e organizzatacome una consueta fiera di settore, macome un format innovativo ed origi-nale che metterà a disposizione degliespositori una serie di servizi e di ini-ziative per consolidare e rafforzare ipropri scambi commerciali.
La manifestazione sarà arric-chita, inoltre, da una seriedi eventi collaterali citta-dini quali: degustazioni,
cooking show, proiezioni ci-nematografiche, mostre d'ar-
te capaci di creare una perfettacornice di accoglienza e presen-
tare la Pianura Padana con isuoi luoghi di produzione,come un territorio unico,
vocato alla pericoltura soste-nibile. (M. M.)
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TELAIO: ACTIO™ TELAIO INTEGRALE OSCILLANTE PRESA DI FORZA:
POSTERIORE, INDIPENDENTE 540/540E GIRI/MIN A FRIZIONE A BAGNO D’OLIO
COMANDO MECCANICO FRENI: DI SERVIZIO ANTERIORI / POSTERIORI A DISCO
IN BAGNO D’OLIO E STERZANTI CAPACITÀ SOLLEVATORE: 2000 KG
42| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2015
di Elisabetta Tufarelli
I N C O N T R I P R O D O T T I
L’azienda agricola PonteVecchio è sulle rive delfiume e si chiama cosìperché è lì che fu co-struito il primo ponteper attraversare il Piave,
di cui restano solo due archi. “L’impre-sa risale a mio nonno – spiega l’im-prenditore Fabio Curto -. Mio zio si oc-cupa della parte vitivinicola e dellacantina, mio padre, prima da solo e poicon noi, segue l’azienda agricola e l’al-levamento”. È una bella impresa fami-liare (oltre a Fabio, suo padre Italo, suamadre Patrizia e il fratello Stefano conla compagna Lara), che si avvale anchedi manodopera, sopratutto nel perio-do estivo. La grande svolta dieci anni fa
Una storia di impresa
familiare di successo,
quella dell’azienda
agricola “Ponte Vecchio”
di Fabio Curto. L’allevamento
moderno con vacche
al pascolo, il caseificio
efficiente e l’agriturismo
con ristorazione
con l’affitto della malga Mariech e ladecisione di diventare, oltre che alleva-tori, trasformatori. “Abbiamo affittato eristrutturato un vecchio alpeggio di Ve-neto Agricoltura, la malga Mariech –racconta il giovane imprenditore –l’abbiamo resa agibile e a norma, perridare vita alla tradizione secolare del-le malghe e degli alpeggi, rivisitandolain chiave moderna senza però abban-donare mai il legame con il nostro pas-sato. Una struttura di allevamento mo-derno, vacche al pascolo, un caseificioefficiente con alti standard di sicurezzasanitaria e alimentare, un agriturismocon ristorazione e venti posti letto” .Gli imprenditori sono capaci di viveree lavorare con la natura, pur evolven-
Formaggi da premio
dosi, sviluppandosi e usandole nuove tecnologie, sempreattenti alla sostenibilità e anon abbandonare mai il le-game con il territorio e isuoi antichi saperi. “E’ questoil nostro punto di forza – sot-tolinea Curto – riuscire a co-niugare perfettamente il pas-sato con il futuro”. E lo fannoin ogni attività: nell’alleva-mento (300 capi, 120 in lat-tazione), nella produzionedi formaggi e nell’agrituri-smo. “Nasciamo come alle-vatori. Le nostre vacche so-no di Razza Bruna Italiana, molto adat-ta alla trasformazione casearia per glialti tenori di grassi e proteine utili. La-voriamo circa 30 quintali di latte algiorno, che viene trasformato in di-versi prodotti caseari: burro, yogurt,ricotta e formaggi di diverse stagiona-ture”. Con le vacche hanno parteci-pato – e vinto – numerosi concorsi al-le fiere di Verona e Cremona. “Ma il
nostro core business – rileva Fabio –sono i formaggi. Ne produciamo unaquindicina di varietà nei due caseifi-ci, quello a valle, a Vidor, e d’estate in
quello della malga, doveproduciamo il Formaggio dimalga Monte Cesen – Ma-riech, da fine maggio a finesettembre, quando gli ani-mali sono al pascolo e si nu-trono delle erbe verdi preal-pine”. Un formaggio dallecaratteristiche uniche in co-lore, note aromatiche, pro-fumi e gusto che l’hanno re-so un prodotto di nicchiasempre più apprezzato. E’stato premiato con una me-daglia d’oro al Caseus Vene-ti 2015, al quale l’azienda
Ponte Vecchio aveva partecipato consei prodotti ricevendo ben 5 meda-glie. L’impresa familiare, per allargareancor più l’offerta, ha aperto di re-cente uno spaccio aziendale dove,oltre ai formaggi, si possono acqui-stare ‘in filiera cortissima’ la carne deibovini e i salumi dei maiali allevati inazienda e il Prosecco Docg della can-tina familiare. ���
La svolta dieci anni fa
decidendo di diventare
anche trasformatori
Fabio Curto con il padreItalo ed il fratello Stefano
M A P P A M O N D O
di Jordan Nash
In Francia cambiail sostegno alle rinnovabili
n FRANCIA: TRADIZIONI VITICOLE PATRIMONIO UNESCO
I 1247 “climats” (parcella di vigneto)della Borgogna - insieme ai coteaux,
maison e cantine dellaChampagne - fanno ormai apertedei “paesaggi culturali francesi”,dimostrando di possedere,secondo l’Unesco, un ValoreUniversale Eccezionale. I climatsdei vigneti della Borgogna
rappresentano i vigneti che si trovano sui pendii della côte de Nuits e della côte de Beaune. Ognuno produce dei cru unici, tra i piùrinomati al mondo: Romanée-Conti, Montrachet, Vosne-Romanéeecc. Il Valore Universale Eccezionale premia, oltre al patrimoniostraordinario, le tradizioni e il savoir-faire dei viticoltori dellaBorgogna. Il paesaggio è composto da due elementi: il primo includele particelle viticole, i villaggi e la città di Beaune per un totale di circa8mila ettari, una striscia di vigneti lunga 60 chilometri e larga almassimo 2 da Digione a Santenay, a sud di Beaune, la capitale vinicoladella Borgogna riconosciuta come centro dei commerci; il secondo è il centro storico di Digione, dove “prende forma l'impulso politicoper la formazione del sistema dei climats”, dice l'Unesco, ricordandoil "notevole esempio di produzione di vino sviluppato a partire dalMedioevo. Un paesaggio modellato dagli uomini da 2000 anni, ricco diun patrimonio architettonico eccezionale e modello di una viticulturaregionale famosa nel mondo intero. Premiato pure lo Champagne, i cui coteaux, maisons e cantine sono la testimonianza vivente di uncomplesso patrimoniale viticolo unico e perfettamente integrato, che ha consentito la trasformazione graduale da un'attivitàartigianale molto specializzata a una produzione agroindustriale e di eccellenza associata all’immagine della Francia.
Attesissimo, in
Francia, dai
produttori di
energia rinnovabile e dalle
industrie, il decreto sulla
compensazione
supplementare che è stato
presentato dal ministero
dell'Ecologia a metà
settembre. Grande
Parigi mette
a punto la nuova
normativa
che rilancia
le agroenergie
attenzione
francese alla
sostenibilità
ambientale.
Questo
meccanismo di
sostegno per le
rinnovabili è
previsto dalla
‘legge di
transizione per
una crescita verde’
approvata durante l’estate.
La posta in gioco è alta.
Il progetto di decreto
definirà il futuro del
sostegno finanziario per
gli impianti di produzione
di energia rinnovabile a
partire dal primo gennaio
2016, per filiere e metodi
di attribuzione.
Ad esempio, l’eolico
continuerà a beneficiare
della tariffa di acquisto e,
in seguito, di una
remunerazione
complementare. Per la
produzione di biogas da
digestione anaerobica, il
geotermico, l’idroelettrico
sotto 1 MW o la
cogenerazione la
compensazione
supplementare verrà
effettuata direttamente
attraverso l'acquirente.
Oltre ai dispositivi quadro,
il testo, sottoposto a
consultazione, prevede il
mantenimento del prezzo
di acquisto.
A seconda delle filiere e
delle potenze, saranno
effettuate le procedure
direttamente con
l'acquirente o attraverso
gare di appalto.
Anche se ci sono ancora
incertezze, il ministero
dell'Ecologia rassicura
che i calcoli saranno
proporzionali alla energia
prodotta e quantificati
sulla base della differenza
tra il prezzo di riferimento
e quello del mercato.
La compensazione
supplementare, pagata
mensilmente, verrà
regolarizzata entro la fine
dell'anno.
Lo schema
di decreto deve ancora
fare alcuni passaggi:
il Consiglio superiore
dell’energia,
la Commissione
per la regolamentazione
dell’energia, il Consiglio
di Stato, la Commissione
europea, prima
dell’entrata in vigore
prevista per il primo
gennaio 2016.
44| MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2015
Petizione in Canada:«La politica si occupi del cibo!»
Petizione
per sollecitare
la politica
ad occuparsi
di agroalimentare
Ti interessa il cibo?
Allora rendilo
importante anche
per i nostri politici!”. Con
questo slogan Food Secure
Canada ha lanciato
un’accattivante campagna
per far prendere coscienza
ai cittadini ed ai candidati
alle prossime elezioni
federali quanto sia
importante
l’agroalimentare per il
Canada. E’ possibile
firmare una petizione on-
line. L’ agricoltura sta
affrontando una crisi di
ricambio generazionale.
Più della metà della
popolazione agricola ha
Fondata 50 anni fa da un
gruppo di agricoltori, Netaim
comprende perfettamente le
side che i coltivatori devono
affrontare ogni giorno. Assieme
al nostro network di esperti locali
assistiamo gli agricoltori passo
passo, offrendo soluzioni irrigue
afidabili, convenienti e facili da
utilizzare. Sappiamo ciò che serve
per soddisfare l’esigenza di rese
più elevate e miglior qualità.
DA 50 ANNISCENDIAMOIN CAMPOCON TE
più di 55 anni e l'80% di
questa si ritirerà nei
prossimi 10 anni. Tre quarti
di loro non ha successore.
Il futuro alimentare, in
Canada, dipende in buona
parte dalle politiche
pubbliche: se c’è necessità
di nuovi agricoltori,
occorre sostenerli dando
un migliore accesso alla
terra anche attraverso
sovvenzioni e prestiti a
basso tasso d’interesse. La
terra coltivata continua a
diminuire: serve una
politica multifunzionale di
sostenibilità economica e
sociale per l’agricoltura e
per le aree rurali. Ad avviso
del Canada occorre anche
far partire una campagna
di informazione
alimentare nelle scuole.
L’Osservatorio Supply
Chain Finance
approfondisce il servizio finanziario
di Confagri giudicatotra i più innovativi
per facilitare i rapporti
tra imprese e banche
AT T U A L I TÀ CRED I TO
46| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2015
di Elisabetta Tufarelli
a illustrare la propria esperienza in un
workshop a porte chiuse, riservato a
partner, sponsor e Advisory Board.
L’Osservatorio del Politecnico com-
prende numerose e prestigiose realtà
imprenditoriali italiane e non, come
Barilla, Bayer, Ferrovie dello Stato,
Henkel, Leroy Merlin, Fincantieri, Ne-
stlé, Pernigotti, solo per citarne alcu-
ne.A Roberto Sonzini - direttore di
Confagricoltura Novara e team mana-
ger di Agricheck - il
compito di sottoli-
neare come l’or-
ganismo forni-
sca un servizio
di assistenza
Workshop su Agricheck
Roberto
Sonzini
La situazione economica e
politica è stata e continua
ad essere difficile. Parten-
do da questo presuppo-
sto Confagricoltura, che
vive questa fase d’instabi-
lità mai sulla difensiva, ma rinnovando-
si e innovando, ha studiato e realizzato
nuovi servizi dedicati alle aziende as-
sociate. Progetti di successo, a partire
da Agricheck, che destano l’interesse
di prestigiosi interlocutori, come l’Os-
servatorio Supply Chain Finance del-
la School of Management del Poli-
tecnico di Milano, uno dei più au-
torevoli poli di ricerca in materia.
Per dare credito all’impresa assu-
me sempre maggiore rilevanza
comprendere criticamente come si
compone la “supply chain” (la catena
di fornitura) in cui l’impresa opera.
L’Osservatorio ha valutato
“Agricheck” uno dei pro-
grammi più innovativi
messi in atto negli ulti-
mi anni per il settore
agroalimentare, invi-
tando Confagricoltura
OTTOBRE 2015| MONDO AGRICOLO |47
territoriale agli associati, per facilitare
il rapporto con le banche,
orientandoli verso le mi-
gliori soluzioni di fi-
nanziamento. Il
progetto, che si ser-
ve di un’innovativa
tecnologia informatica, permette di
elaborare una precisa richiesta econo-
mico finanziaria attraverso l’analisi dei
numeri dell’impresa, che vengono or-
ganizzati e presentati in modo analiti-
co, secondo i canoni accettati dal si-
stema bancario. Numerosi sono gli isti-
tuti bancari partner di Agricheck.
Uno dei problemi più complessi che
fronteggia l’impresa agricola – ha evi-
denziato Sonzini - è quello dell’accesso
al credito. Il settore agricolo ha, infatti,
criticità specifiche che contribuiscono
a rendere più difficoltosa l’accettazio-
ne di una domanda di finanziamento
da parte di una banca. I rapporti di-
ventano difficili, vengono richieste ga-
ranzie suppletive, si allungano i tempi
delle istruttorie e i prodotti e i servizi
creditizi offerti spesso sono inadeguati
alle esigenze delle imprese. Confagri-
coltura ha messo in atto il “progetto
credito” per ovviare a tutto questo. Par-
tendo dal presupposto che, nella diffi-
cile fase economica, il Supply Chain Fi-
nance può certamente rappresentare
una nuova opportunità di collabora-
zione nella filiera, proprio attraverso
Agricheck. “Quella dell’Osservatorio è
stata una straordinaria opportunità di
confronto, che potrebbe portare ad ul-
teriori sviluppi e collaborazioni – ha
detto Sonzini al termine del workshop
-. Tra gli obiettivi dell’Osservatorio c’è,
infatti, quello di trovare soluzioni e mo-
delli innovativi per l’ottimizzazione
delle prestazioni finanziarie e l'accesso
al credito, creare occasioni di condivi-
sione delle conoscenze acquisite, an-
che attraverso una community che riu-
nisca esperti altamente qualificati del-
la finanza applicata ad ambiti a noi af-
fini”. ���
Innovativa tecnologia
informatica per elaborare
le richieste finanziarie
BRESCIA
ROMA
COSENZA
PORDENONEPORDENONE
ROMA
C
BRESCIA
ENZACOSENZA
Il presidente di EBAN
Roberto Caponi spiega i passi avanti compiuti
dalla bilateralità
in agricoltura
AT T U A L I TÀ RAPPRESENTANZA
48| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2015
di Claudio Costantino
di bilateralità, cercando di creare un
impianto più semplice e razionale.
Negli ultimi cinque anni (dalCCNL Operai agricoli e florovivai-sti del 2010) le organizzazioni da-toriali e sindacali agricole hannoridisegnato totalmente il sistemadella bilateralità. Qual è il ruolodella bilateralità in agricoltura? L’agricoltura vanta una lontana e con-
solidata tradizione in materia di enti
bilaterali. Tradizione che, negli ultimi
anni, si è sviluppata e rafforzata gra-
zie anche alle buone relazioni sinda-
cali che caratterizzano il settore agri-
colo e che hanno consentito, nel re-
cente passato, di creare organismi
(enti bilaterali), che assolvono a fun-
zioni non certo secondarie sia rispet-
to alle stesse parti costitutrici, sia ri-
spetto ai datori di lavoro ed ai lavora-
tori dell’agricoltura. Si pensi ad esem-
Per una comune
crescita
Presidente Caponi co-me e perché nasceEBAN? Recenti innova-
zioni legislative – a parti-
re dalla legge 30 del
2003 (cosiddetta legge
Biagi) – hanno valorizzato in modo
significativo la bilateralità, assegnan-
do alle parti sociali la gestione di fun-
Per una comune
crescita
zioni sussidiarie, in alcuni casi addi-
rittura sostitutive, di quelle pubbli-
che, in materia di collocamento, im-
migrazione, previdenza, sanità, for-
mazione, integrazione al reddito, cer-
tificazione dei contratti. In altre paro-
le lo Stato è consapevole che, in una
società articolata e complessa come
quella moderna, non sia possibile
soddisfare direttamente le variegate
e crescenti esigenze di tutela e assi-
stenza che provengono dai lavoratori
(e dalle imprese) e che quindi sia ne-
cessario affidarsi ad altri soggetti qua-
lificati, quali appunto gli enti bilate-
rali, espressione diretta delle stesse
parti sociali interessate. E proprio al
fine di cogliere le opportunità offerte
dal nuovo quadro normativo, le orga-
nizzazioni datoriali e sindacali agrico-
le – in occasione degli ultimi rinnovi
del CCNL operai agricoli e florovivai-
sti – hanno rimesso mano al sistema
OTTOBRE 2015| MONDO AGRICOLO |49
pio a FORAGRI ed AGRIFORM in ma-
teria di formazione, o al FISLAF ed al
FIA in materia sanitaria, e soprattut-
to ad AGRIFONDO in materia di pre-
videnza complementare, rispetto al
quale un ruolo importante, quello di
service, è stato affidato all’ENPAIA;
questo per quanto riguarda il livello
nazionale, ma anche a livello provin-
ciale si è sviluppata una rete articola-
ta di enti bilaterali quali le Casse ex-
tra-legem (strumento ormai consoli-
dato di gestione mutualistica delle in-
tegrazioni in caso di malattia ed infor-
tunio), gli Osservatori, i Comitati per
la sicurezza, e così via.
È stato concretizzato un impian-to articolato dell’ ente su due li-velli: nazionale e provinciale. Cene può parlare?In sostanza il nuovo sistema, in luogo
di una pluralità di organismi operan-
ti a livello nazionale e territoriale,
semplifica e razionalizza il quadro
complessivo prevedendo un unico
ente a livello nazionale, appunto l’E-
BAN che è stato recentemente costi-
tuito, e da la possibilità – demandata
alla contrattazione territoriale – di
prevedere un unico ente (Cassa extra
legem/EBAT) per ciascuna provincia.
Pertanto le funzioni in precedenza
svolte dai vigenti organismi bilaterali
di livello nazionale (Osservatorio na-
zionale, Agriform, Commissione na-
zionale paritetica per le pari oppor-
tunità, Comitato paritetico nazionale
per la salute e la sicurezza sul lavoro,
FISLAF) sono state trasferite al nuovo
Ente bilaterale agricolo nazionale
(EBAN), con conseguente messa in li-
quidazione dei predetti organismi.
Analogamente le funzioni svolte da-
gli organismi bilaterali di livello pro-
vinciale (Osservatorio provinciale,
Centri di formazione agricola, Comi-
tato paritetico provinciale per la sa-
lute e la sicurezza sul lavoro) potran-
no essere trasferite dalle parti pro-
vinciali alle Casse extra legem/Enti
bilaterali agricoli territoriali (EBAT).
Lei, nel convegno di EBAN a Expo2015 ha sottolineato che «un’ade-guata rete di servizi e tutele, gesti-ta autonomamente dalle particontrattuali, può contribuire arealizzare quel lavoro di qualitàindispensabile per un’agricolturadi qualità». Mi sembra una di-chiarazione efficace su come sistia muovendo EBAN…Una volta completato, il nuovo si-
stema di bilateralità dovrebbe risul-
tare più solido e razionale di quello
attuale, assicurando alle imprese agri-
cole migliori servizi e tutele, e garan-
tendo ai lavoratori maggiori e più
efficaci forme di protezio-
ne sociale. Non si può di-
menticare, infatti, che la
cosiddetta bilateralità
svolge un ruolo di fon-
damentale rilievo nel
tessuto sociale e pro-
duttivo: avvicina il
mondo delle imprese a
quello dei lavoratori. E in un momen-
to come questo, ove a torto o ragio-
ne, il lavoro agricolo è sotto i riflet-
tori dell’opinione pubblica e delle
Istituzioni, anche il sistema di bilate-
ralità, soprattutto attraverso la sua ca-
pillarità territoriale, può contribuire
a garantire la qualità e regolarità del
lavoro.
Possiamo dire, in conclusione,che EBAN indica un percorso in-novativo che può essere preso adesempio da altri settori?Non vorrei peccare di presunzione.
Di certo abbiamo sull’argomento una
consolidata esperienza, che risale ad-
dirittura al 1937, con la costituzione
dell’ENPAIA, primo ente bilaterale
del nostro Paese. Esperienza che ci
consente di avere quelle solide basi
indispensabili per innovare con intel-
ligenza. Ma anche altri settori pro-
duttivi, come l’edilizia, l’artigianato, il
commercio possono contare su siste-
mi bilaterali consolidati che hanno
intrapreso percorsi di innovazione e
razionalizzazione, altrettanto interes-
santi. Forse potrebbe essere utile un
maggior interscambio di esperienze
per una comune crescita. ���
L’agricoltura vanta
una consolidata tradizione
in materia di enti bilaterali
RobertoCaponi
50| MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2015
futuro ci sarà. Un sostegno al settore, anostro parere, non può manifestarsisolo attraverso la concessione di finan-ziamenti, ma deve prevedere un pro-getto concreto per l’agricoltura italiana,che sappia interpretare le molteplicidifferenze che vi sono in questa com-plessa e variegata attività e che snelliscagli adempimenti burocratici in mododa facilitare gli agricoltori nella sfidacon i mercati”. Il presidente Mario Gui-di, nelle conclusioni, ha evidenziatocome all’Expo non sia stato analizzatoil tema del futuro dell'agricoltura: “C’èun grande paradosso. Mai come inquesto momento - ha affermato - l’agri-coltura cattura l’attenzione dei media edella società. E mai come in questomomento il settore è in crisi. Confagri-coltura ha portato a casa la normativasulle reti di impresa e sul lavoro, è riu-scita a correggere o a mitigare provve-dimenti, come l'Imu sui capannoni, maci sono un sacco di problemi che atten-dono risposte, dalla Pac alla burocra-zia. Non possiamo sempre lavoraresulla difensiva: vedremo se almeno do-po Milano ci sarà un cambio di passo”.
Quale sarà il futuro dell’agricoltura? Selo è domandato e lo ha chiesto Confa-gricoltura di Teramo che, subito dopola sua assemblea, ha organizzato un in-contro con Paolo De Castro, coordina-tore della Commissione Agricoltura eSviluppo rurale del Parlamento euro-peo, Giuseppe Blasi, capo dipartimen-to politiche europee, internazionali edello Sviluppo rurale del ministerodelle Politiche agricole alimentari e fo-restali e Mario Guidi, presidente diConfagricoltura. Il presidente regiona-le, Concezio Gasbarro, moderando ilconvegno, ha messo a fuoco gli ele-menti più “sensibili”, a partire dalla re-munerazione dei prodotti ai PSR. “Ilproblema fondamentale – ha spiegatoil presidente provinciale BernardoSa-vini Giosia Bernardi - è il reddito rea-le dell'impresa agricola, che in Italia èancora molto basso e che non lasciaspazio a teorie filosofiche: essere agri-coltori vuol dire fare un lavoro duro einvestire capitale, vuol dire seminaresenza sapere se ci sarà il raccolto e qua-le sarà il prezzo del prodotto finale.Abbiamo bisogno di certezze su quale
DIBATTITO SUGLI ELEMENTI DI RINNOVAMENTO
A Teramo sul futuro agricolo
L’adozione formale del Psr2014-2020 della Regione Fvg,da parte della CommissioneUe, è stata accolta con favoredalla Confagricoltura regio-nale. Si tratta di un docu-mento strategico, importanteper il comparto – ha dettoClaudio Cressati, presidentedi Confagricoltura Fvg -. Au-spichiamo una rapida appli-cazione e una altrettanto ve-loce predisposizione degli at-ti relativi per consentirne lacompleta operatività”.
FRIULI V.G.
L’ADOZIONE
DEL PSR
Agrinsieme Campania ha in-contrato le forze politichepresso la Camera di Commer-cio di Napoli, richiamandol’attenzione delle istituzioni edei media su una serie di temiimprescindibili per il decollodel settore, da inserire repenti-namente nell’agenda del go-verno regionale. Sollecitatal’approvazione e l’avvio rapidodel nuovo PSR.
CAMPANIA
AGRINSIEME
ALLA POLITICA
O R G A N I Z Z A Z I O N E E T E R R I T O R I O di Elisabetta Tufarelli
opportunità più innovative nell’ambitodel PSR per competere con maggiore in-cisività sul mercato nazionale ed inter-nazionale». In evidenza anche lapartecipazione di Confagri-coltura Roma, alcuni giorniprima, alla “Notte Verde”di Tivoli in cui, al pubblico,sono stati presentati ed of-ferti i prodotti delle aziendeassociate. C’è stato un grandesuccesso di pubblico e unvivace riscontro, con ol-tre ventimila ‘nottambu-li’ che, insieme alle im-prese agricole e agrituri-stiche, hanno parteci-
Si è svolto a Roma, sabato 10 ottobrescorso - nell’ambito della tradizionalemanifestazione “October Truck Fest” acura della Romana Diesel - il convegnoorganizzato dalla Confagricoltura diRoma dal titolo “Il Psr 2014-2020: le op-portunità per le aziende agricole anchein materia di meccanizzazione e sicurez-za”. «Le nostre priorità - ha ricordato ilpresidente della Confagricoltura di Ro-ma Claudio Destro all’assessore regiona-le all’Agricoltura Sonia Ricci - sono lega-te in particolare ai progetti integrati difiliera (PIF), ai progetti agroambientaliintegrati (PAI) e ai progetti che preveda-no aggregazioni di reti di impresa, cheper l’Organizzazione rappresentano le
LE INIZIATIVE DI CONFAGRICOLTURA ROMA
Le priorità di Destro sul Psr del Lazio
pato all’iniziativa. «La nostra presenza–ha detto il presidente Destro – è estre-mamente importante perché mette in
evidenza la vicinanza al territorio eai consumatori. Abbiamo fatto
emergere il ruolo che assolvia-mo come “produttori di ci-bo”: di noi c’è bisogno tutti igiorni, per questo l’agricol-tura è fondamentale».
Claudio Destro
52 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2015
tive agricole vere e proprie non ce ne sono quasi per nien-
te. Poi, ancora più paradossale, al fascino dell’agricoltura si
contrappongono i numeri, impietosi. Le aziende agricole
continuano a diminuire (ma erano vere imprese?), c’è un pe-
ricoloso incremento delle sofferenze, mentre l’occupazione
tiene (anzi aumenta) solo nelle realtà più strutturate e inno-
vative (le uniche dove si può insediare un giovane). Le im-
prese in agricoltura crescono di dimensione (ma diminuisce
la SAU) e aumentano quelle che puntano ad accorciare la fi-
liera, producono agroenergie (che segnano un aumento di
6 volte in 3 anni), fanno agri-
turismo o vendita diretta
(che raddoppiano).
“Ci piacerebbe offrire l’alter-
nativa agricola a giovani che
fuggono per realizzare il lo-
ro desiderio d’impresa –
spiega Raffaele Maiorano -.
Vorremmo che decidessero
di restare in Italia per prova-
re qui ad avere il futuro che
sognano. E’ da più di un an-
no che abbiamo iniziato un
percorso multitasking (da
Filiere intelligenti al Road
Show) che culminerà a Pa-
lermo con il prossimo Con-
vegno dei Quadri Dirigenti,
dove faremo la nostra parte
e riveleremo i cinque step
fondamentali perché la ri-
partenza dell’agricoltura sia
possibile, reale e duratura”.
Elisabetta Tufarelli
CONVEGNO QUADRI: L’ECONOMIA RIPARTE DAL SETTORE
PRIMARIO. VORREMMO CHE LE NUOVE LEVE RESTINO IN
ITALIA E PROVINO QUI A REALIZZARSI
Dare un’alternativa
agricola ai giovani
che fuggono
La contraddizione Italia e la contraddizione agricoltura.
L’Italia, si sente da più parti, non è un Paese per i gio-
vani. La distanza tra le generazioni cresce sempre più,
le misure – buone sulla carta – non riescono a invertire il
trend che ci porta, ineluttabilmente, verso un Paese di pen-
sionati. Siamo maglia nera per la disoccupazione giovanile.
Alle nuove generazioni sembra impossibile realizzare i pro-
pri sogni e allora non si impegnano più a cercare e tentare,
oppure partono. Eppure proprio il Bel paese avrebbe tutti
gli atout per diventare una ‘terra promessa’. Non è certa-
mente un caso che l’Italian
style piaccia. E la storia d’Ita-
lia – il boom degli anni 60’ in
questo docet – è fatta di gen-
te che ha saputo fare nasce-
re imprese e farle crescere.
Certo ci sono handicap di
partenza piuttosto forti, ma
ci si può ancora riuscire.
Simile è il problema dell’a-
gricoltura che continua a
piacere ed affascinare i gio-
vani. Nel primario l’handi-
cap (e di conseguenza an-
che il paradosso) è ancora
più grande.”Dove vai, se la
terra non ce l’hai?” verrebbe
ironicamente da dire. In
realtà le imprese agricole
giovani sono tante (quelle
dove c’è il figlio o il nipote di
un agricoltore che s’inse-
dia), ma – senza levare nulla
a queste – di startup innova-
“Punta in alto. Punta sugli strumentigiusti”. Questo il titolo che abbiamoscelto per il nostro prossimoConvegno Quadri di Palermo. Unalocalità “faro” sul Mediterraneo esull’Europa, che rappresenta unalogica continuità con l’Expo 2015Nutrire il pianeta energia per la vita.
“Punta in alto. Punta sugli strumenti giusti” non si limita adessere un claim accattivante, ma è la sintesi delle attivitàrealizzate dalla nostra associazione. Un incontro interno,pratico e ricco di contenuti che ci permetterà di ripartirerafforzati. Costruiremo, insieme, il percorso imprenditoriale inagricoltura per gli anni che verranno e lo faremo puntando inalto e guardando lontano. Ci impegneremo, dopo l’analisi deivari contesti nei quali l’impresa agricola opera, per proporre,in un seguito logico al cammino svolto fin qui e che ci ha portatoa Palermo, un modello economico, innovativo e praticabile,per l’agroalimentare nazionale.
Raffaele Maiorano Presidente Nazionale Anga
I L C O M M E N T O
GLI IMPEGNI CONCRETI PER IL FUTURO DELL’AGRICOLTURAThe Good Growth Plan - Gli impegni concreti per il futuro dell’agricoltura - è l’ambizioso piano relativo all’impegno concreto che
Syngenta intende assumere per contribuire alla sicurezza alimentare nel rispetto dell’ambiente. The Good Growth Plan consiste in tre sfide e sei
impegni misurabili con cui Syngenta vuole dimostrare che agricoltura e salvaguardia dell’ambiente possono coesistere e che l’aumento
della produzione agricola può avvenire in modo sostenibile, senza spreco di risorse.
Il piano “The Good Growth Plan - Gli impegni concreti per il futuro dell’agricoltura” nel contesto agricolo italiano
si basa su 3 elementi fondamentali declinati in progetti specifici:
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Salvaguardare la qualità delle produzioni
Promuovere le peculiarità delle filiere agroalimentari italiane
Gestione multifunzionale del territorioMira a dimostrare come un’agricoltura intensiva
produttiva e un ambiente ricco e vivo in termini di
biodiversità possano coesistere sfruttando le aree
marginali delle aziende agricole come i bordi campo.
Grano Armandoè un contratto di filiera che permette di garantire grano
di qualità 100% italiano a un marchio di pasta premium
del pastificio De Matteis.
Protocolli di qualità per la filiera vitivinicolaè un protocollo di coltivazione per l’uva da tavola
e l’uva da vino sviluppato per soddisfare i requisiti
di sostenibilità della Grande Distribuzione che sono
richiesti ai produttori viti-vinicoli per favorirne l’accesso
ai mercati.
Filiera di Qualità del Pomodoro da Industriaè un protocollo di coltivazione del pomodoro da industria
che aiuta a far sistema tra produttori e trasformatori
italiani e a rispondere ai requisiti di sostenibilità dei
mercati nazionali e internazionali.
Water Optimization Cornè un programma di coltivazione creato per ottimizzare
le risorse idriche nella coltura del mais grazie alla
combinazione di ricerca genetica tradizionale con
programmi di semina e difesa fitosanitaria.
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per aiutare gli agricoltori a produrre orzo di qualità in
quantità, grazie alla combinazione di nuovi ibridi di orzo
con un protocollo di coltivazione studiato per consentire
una massimizzazione delle rese.
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Ha lo scopo di sensibilizzare chi lavora in agricoltura
ad avere un ruolo centrale in termini di responsabilità
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Commissione Agricoltura della Came-ra), ha analizzato il contesto economicoagricolo attuale e illustrato la linea di po-litica strategica portata avanti dall’Orga-nizzazione per la difesa e la promozionedell’agricoltura lombarda, con particola-re riferimento al comparto risicolo.La giornata ha ospitato anche i lavoridell’Internord dei Giovani di Confagri-coltura, coordinati dalla vicepresidentenazionale, Francesca Picasso. Diversi itemi trattati: dai focus di settore azien-dale sui comparti produttivi del nordItalia, ai contributi provenienti dalle se-zioni e federazioni territoriali, agli aspet-ti tematici, programmatici ed organizza-tivi del prossimo Convegno Quadri diPalermo. Ai lavori è intervenuto il diret-tore provinciale Luciano Nieto, che ha il-lustrato i contenuti dell’azione sindacaleed organizzativa di Confagricoltura. Ap-prezzate le relazioni tecniche di Euro-pam Srl, che ha spiegato la convenzioneper la fornitura di carburanti e prodottipetroliferi e di Arvatech Srl che ha illu-strato l’implementazione dei sistemi diagricoltura di precisione nelle aziendeagricole. L’internord è terminato conuna visita-studio allo stabilimento RisoScotti SpA, un gruppo fortemente inte-grato con il tessuto produttivo agricolodel territorio pavese e lombardo.
In occasione della XXVII Festa del risoin cascina a Sant’Alessio con Vialone(PV), organizzata dai Giovani di Confa-gricoltura Pavia, si è voluto creare unpunto d’incontro per sottolineare la lineaconfederale e il supporto al settore agri-colo. Ricchissimo il programma che haattirato numerosi visitatori.L’inaugurazione di un’opera agroam-bientale che permetterà, all’interno del-l’azienda, di svolgere numerose attivitàall’aria aperta; la mostra fotografica“Underwater Farming”, la “Degustazio-ne illustrata” dedicata ai prodotti princi-pali della provincia di Pavia, con unoshow cooking condotto da Eleonora Fe-derici, finalista di Masterchef Italia, cheha proposto ai presenti diverse prepara-zioni a base di riso accompagnate dai vi-ni del “Distretto del vino di qualità del-l’Oltrepo Pavese”, serviti dall’Associazio-ne Italiana Sommelier.Prestigiosi momenti d’incontro con ilprofessor Graziano Rossi dell’Universitàdi Pavia, il dottor Franco Sciorati del-l’Ente Nazionale Risi e con il presidenteregionale di Confagricoltura Lombar-dia, Matteo Lasagna che, alla presenzadei rappresentanti delle Istituzioni (dalpresidente della Provincia di Pavia, alpresidente della Commissione Attivitàproduttive regionale, ai Deputati della
#BRENTASTANDUP:
la solidarietà
è giovaneFesta del riso in cascinaTRADIZIONALE INIZIATIVA DELL’ANGA DI PAVIA
La solidarietà è giovane el’Anga, sul territorio com-pie buone iniziative a di-mostrazione che i giovaniagricoltori sanno dimo-strare impegno, capacità dimobilitazione e attenzioneal sociale. I giovani dellasezione di Treviso e del Ve-neto si sono mobilitati per icomuni della Riviera delBrenta colpiti la scorsaestate dal tornado. Lo han-no fatto organizzando unacena di beneficienza aRoncade (TV) dal titoloaccattivante: #Brentastan-dup. L’obiettivo, raggiunto,è stato quello di raccoglierefondi a favore di quei co-muni. I giovani agricoltoridi Rovigo, invece, riunitiall’interno del sodalizio Su-perG (che raggruppa le as-sociazioni professionaligiovanili polesane), hannoorganizzato una serata diraccolta in favore dell’asso-ciazione Pianeta Handicap.L'incasso della serata, checontribuirà alla realizza-zione di un laboratorio, èstato consegnato dal presi-dente dell’associazione Su-perG, Federico Visentini(Anga).
54 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2015
CONFAGRI E CIA DI EMILIA ROMAGNA E LIGURIA
Un progetto congiuntoper il ricambio generazionale
Ha preso il via il progetto cogestito daConfagricoltura e Cia di Emilia Roma-gna e Liguria per il ricambio generazio-nale. L’iniziativa: “Imprenditoria giova-nile: strumenti per crescere”, approvatoda Ismea prevede una serie di iniziativeformative per favorire la nascita, pressole aziende agricole esistenti o nellenuove realtà imprenditoriali, di proget-ti e spazi di business, corrispondenti al-le richieste di cittadini, turisti, anziani,utenze speciali. E contribuire all’ingres-so di giovani motivati nei nuovi bacinid’impiego di un’agricoltura al serviziodella collettività. I percorsi predisposti
da Confagricoltura Liguria,già iniziati,vanno dalla stesura del business planper i nuovi servizi, all’analisi del merca-
to, dall’inglese commerciale all’e-com-merce, dalle tecniche di managementdell’azienda agricola all’informaticaavanzata. “Confagricoltura – sottolineaAndrea Mansuino, delegato dalla giun-ta nazionale all’internazionalizzazione– crede fermamente che le imprese sia-no sempre più consapevoli delle dina-miche del mercato globale, implemen-tando azioni e politiche conseguenti,atte a sviluppare la propria attività”. Ilsecondo modulo è strettamente con-nesso all’organizzazione e gestione del-l’impresa agricola, dalla produzione aiservizi multifunzionali.
Women for Expo
di Elisabetta TufarelliCAMPI ROSA
Expo dopo Expo: le eredità di Mila-no 2015 su “L’altra metà della terra:We Women for Expo”, il tavolo a cuiha partecipato la presidente di Con-fagricoltura Donna, Gabriella Poli.“È stato importante partecipare,anche se avremmo voluto contribui-re di più. Il lavoro è stato intenso sutemi che conosciamo bene. Di molti– ha detto - è utile riparlarne, inmodo che si diffondano sempre più,altri sono temi già ‘nostri’ comeconsiderare l’empowerment femmi-nile un fattore di crescita economi-ca”. Le stime dicono che la discrimi-nazione di genere non soltanto dan-neggia milioni di persone in tutto ilmondo, ma paralizza anche la cre-scita economica delle nazioni. Piùdonne nel mondo del lavoro aumen-tano la produttività e i consumi.“Action Aid ha calcolato – ricordaGabriella Poli - che l’inclusione fem-minile attiverebbe le leve di crescitadel mercato, generando nuovi con-sumi per 9 miliardi di dollari l’anno,perché le donne spendono in media10 volte più degli uomini, essenzial-
IL CENTRO ITALIANO FEMMINILE
nell'ambito del progetto We Women for Expo,ha tenuto a Milano il convegno su "Donnaoggi. Un pianeta nutrito dalle donne";un’occasione importante per confrontareesperienze imprenditoriali diverse. La presidente di Confagricoltura Donna,Gabriella Poli, si è soffermata, in particolare, sul ruolo femminile
nell'innovazione dell'impresa agricola. “Noi donne – ha messo in evidenza- siamo motore dell'agricoltura italiana, produciamo cibi e servizi, diamolavoro, che salvaguardano il paesaggio, che tutelano l'ambiente. Vorreiricordare anche l'importantissimo ruolo nella difesa dall'abbandono dellecampagne e nei servizi sociali alla persona: cura dei bambini e deglianziani”. Alla manifestazione sono intervenute anche Silvia Stringa di Voghera, in provincia di Pavia, e Michela Marenco di Strevi, in provincia di Alessandria, che hanno raccontato le loro esperienze di imprenditrici.
mente in istruzione e cure per i pro-pri figli. E sempre a proposito d’i-struzione il tavolo ha deciso diincentrarsi su un progetto d'istru-zione. In particolare è stata indivi-duata una studentessa, Rose Sukala,scelta anche come la testimonial diWe Women for Expo, da supportareeconomicamente”.
RAPPORTO FAO
Secondo un rapporto della FAOdel 2011, se le donne avessero adisposizione le stesse risorse e lostesso accesso alla tecnologia chehanno gli uomini, il lorocontributo sarebbe impres-sionante: un aumento tra il 20 eil 30% dei raccolti e laliberazione dalla fame di 100-150 milioni di persone. La FAOè consapevole del fatto che lasicurezza alimentare e losviluppo agricolo nelle areerurali non possano essereraggiunti senza la completa e paritaria partecipazionemaschile e femminile. Perquesto, il 9 ottobre haorganizzato l’evento internazio-nale: “Women's Empowerment”,supportato da USCIB, laInternational Chamber ofCommerce negli Stati Uniti, acui ha partecipato la presidentedi Confagricoltura DonnaRoma, Orsola Balducci, che hacondiviso la sua esperienzad’imprenditrice agricola.
56| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2015
FELICI? DOPO I 50 ANNI
Dai 50 anni in su la felicitàdiventa ‘stabile’. Lo rivelauna ricerca dell’AustralianInstitute of Family Studiesche sottolinea come lavita cominci proprio a 50anni. Secondo i dati raccolti,infatti, fino a 15 anni si èpiuttosto contenti, ma illivello di soddisfazionescende bruscamente sinoa poco dopo i 20 anni.Continua poi,una diminuzio-ne graduale che si arrestaattorno ai 35 anni. Da allorail livello di soddisfazionerimane a livelli minimi. Alraggiungimento dei 50anni, finalmente, cominciaa migliorare stabilmentee raggiunge il massimo– ovviamente purché disi mantenga in buonasalute -a 80 anni. La ricercaha seguito un campionedi oltre 27 mila personedi età fra 15 a 90 anni inun arco di tempo di 12anni, interrogandole sullivello di soddisfazione,da zero a 10, riguardo acomuni eventi della vita,fra cui andare via da casa,avere figli , divorziare,andare in pensione oassistere alla morte delpartner. In eta’ adulta gliuomini mostrano livellidi soddisfazione più altilivelli rispetto alle donne,ma i ruoli si invertononella mezza età, per poiassestarsi a livelli analoghial raggiungimento dellapensione.
58| MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2015
OVER 65
Curarsi con il Tai Chi
di Elisabetta Tufarelli
Secondo uno studio pubblicato sul BritishJournal of Sports Medicine, il Tai Chi cura isintomi di osteoartrosi, malattie cardiache erespiratorie. La ricerca canadese, pubblicatasul British Journal of Sports Medicine eripresa dal quotidiano britannico TheGuardian, ha spinto l’Istituto della Sanitàbritannico ad invitare medici e terapistioccupazionali a prescrivere sempre piùspesso questa disciplina ai loro pazienti,sottolineando come questa pratica possadiventare un ottimo impulso per le persone
a mantenersi fisicamenteattive soprattutto in vistadell’invecchiamento. Sareb-be il sistema cinese dei “cali-sthenic”, ossia quell’insiemedi esercizi ginnici eseguiti acorpo libero utilizzandocome carico il peso del pro-prio corpo e mettendo inatto una respirazioneprofonda, a portare ad unmiglioramento della funzio-ne fisica e della forza musco-lare in soggetti tra i 50 e i 70
anni. Il Tai Chi allevierebbe alcuni dei sin-tomi più invalidanti dovuti a osteoartrosi,malattie cardiache, problemi respiratoricronici nelle persone anziane. Ma non solo,ha anche un positivo effetto psicologico sulconsolidamento di fiducia e stabilità inte-riori. La disciplina cinese, infine, porta adun significativo miglioramento delle presta-zioni fisiche, a cominciare dalla forza diestensione ed articolazione delle ginocchia,e alla maggiore resistenza nella percorrenzadi brevi distanze a piedi.
INFARTO: la proteina follistatina-like (FSTL1) su topie maiali, si è rivelata in grado di riparare il cuoredopo un infarto stimolando la formazione di nuove
cellule del muscolo cardiaco. La scoperta, pubblicatasulla rivista Nature, è di un gruppo di ricercatoridell’Università di Stanford. Il cuore dei mammiferi,infatti, non è capace di auto-ripararsi completamente
dopo una grave perdita di cellule cardiache, che si ha in seguito ad un infarto e questa straordinaria scoperta potrebbe aprire una nuova pagina nella terapia, perché ripristinando la presenza della FSTL1nell’epicardio si avrebbe una opportunità in più per rigenerare il cuoreinfartuato. Gli studiosi hanno scoperto che nei cuori sani, a differenza di quelliinfartuati, questa proteina si trova sull’epicardio, cioè la membrana che circondala parete del cuore. Mettendo negli animali infartuati una sorta di cerotto bio-ingegnerizzato, in grado di imitare il tessuto dell’epicardio e di funzionare comeuna ‘fonte’ di questa proteina, il team di ricercatori è stato in grado di dimostrarecome la follistatina-like 1, inducendo la crescita delle cellule del miocardio,migliori le funzioni cardiache e la sopravvivenza.
Nutrire la salute nella terza età
"Fa che il Cibo sia la tua Medicina e chela Medicina sia il tuo Cibo" così Ippo-crate (400 a.C.), padre della medicina,sottolineò l'importanza dell'alimenta-zione per il benessere umano, nellaprevenzione e nella cura delle malattie.Se un'alimentazione corretta è senzadubbio importante per tutta la popola-zione, assume una rilevanza particolarenegli anziani, che subiscono unamodificazione del metabolismo, anchea causa di una ridotta attività fisica eche richiedono una dieta appropriata.Partendo da questi elementi i pensio-nati di Confagricoltura Veneto, inoccasione della loro tradizionaleassemblea annuale al Park Hotel VillaFiorita a Monastier di Treviso, hanno
tenuto un incontro sul tema: “Nutrirela salute: il cibo come cura del nostrocorpo. La cultura del cibo e della salutenon ha età". Si sono esaminati gli
aspetti clinici e fisiologici dell’alimenta-zione della terza età, con il responsabileU.O. Nutrizione Clinica presso l'ULSS9, Agostino Paccagnella. Numerosissi-mi i pensionati di Confagricoltura datutte le sette provincie venete. Dopo isaluti di benvenuto di Lodovico Giusti-niani presidente di ConfagricolturaTreviso, di Lorenzo Massignan presi-dente del Sindacato Pensionati delVeneto, di Lino Zambon presidente delSindacato Pensionati di Treviso e delsegretario nazionale Angelo Santorisono stati affrontati anche i problemilegati alle pensioni e alla sanità. Haconcluso i lavori Giangiacomo Bonal-di, componente della Giunta nazionaledi Confagricoltura.
60| MONDO AGRICOLO |OTTOBRE 2015
FATTORIA BIOLOGICA IL PODERACCIO A SIENA
AGRITURISMO
di Anna Gagliardi
“Il Poderaccio” è un’azienda biologica acinque chilometri da Siena con agritu-rismo e allevamento di cavalli. La con-duce Lisa Ravà, che nel 1997, un annodopo l’apertura dell’agriturismo, iniziòla conversione al bio di tutta la produ-
complessiva è di trenta posti letto, sen-za ristorazione. La maggior parte dellaclientela è straniera, provenientesoprattutto dal Nord Europa, richia-mata dal fascino immortale dellaToscana.“Chi sceglie di venire qui deve necessa-riamente amare gli animali – dice Lisa.– Abbiamo i cavalli, ma anche un asi-no, una vacca, oltre a cani e gatti checircolano liberamente nella fattoria” .A prendersi cura di loro è sempre latitolare, che ha reso il suo allevamentoippico un punto di riferimento impor-tante nel panorama nazionale del set-
Cavalcare
il futuro
zione “per profonda convinzione e for-ma mentis”. “È una strada in salita – ciracconta - poiché fare agricoltura bio-logica significa sostenere costi maggio-ri e talvolta non avere nessun raccolto,ma sicuramente se tornassi indietrorifarei la stessa scelta”. La fattoria è unesempio virtuoso negli ambiti dellasostenibilità e della multifunzionalitàper le scelte coraggiose effettuate nelcorso del tempo, indirizzate sempre a
rafforzare il profondo lega-me con il territorio. Lamodernità dell’accoglienzaqui si sposa con il rispettodella terra senese e delle suetradizioni. Il Poderaccio si estende sutrentadue ettari, di cui seicoltivati a vigneto e tre a oli-veto. L’agriturismo offreappartamenti spaziosi e indi-pendenti l’uno dall’altro,immersi in un parco conpiante e fiori di varie specie euna grande piscina circon-data da agrumi e bouganvil-le. Ogni dimora è dotata ditutte le attrezzature e lecomodità per un soggiornoall’insegna del relax e dellanatura, garantendo libertà equiete. La capacità ricettiva
Lisa Ravà
OTTOBRE 2015| MONDO AGRICOLO |61
tore, in particolare in relazione allaproduzione del Sella Italiano indirizza-to alla disciplina del salto ostacoli. La passione per i cavalli è antecedente aquella agricola vera e propria: l’acquistodel primo esemplare (“Lord” , un foalfiglio di una purosangue e di un PaintHorse) risale infatti al 1989, cinqueanni dopo la “folgorazione” avvenutada parte dell’allora studentessa Lisanella scuderia di Canapino, celebrefantino del Palio di Siena. Si deve anchea questo colpo di fulmine la scelta divita di trasferirsi in terra toscana, dopogli studi superiori a Venezia, per fre-
quentare la facoltà di Economia. Allorala Fattoria Il Poderaccio era di pro-prietà dei genitori: Lisa immaginò ilsuo futuro lì, partendo proprio dallasua passione per i cavalli. E iniziò alavorarci seriamente.Da quel momento ad oggi Il Poderac-cio ha dato i natali a numerosi esem-plari premiati nelle varie categorie e
competizioni. Il palmares èpiuttosto ricco, così come lastoria dell’albero genealogicoippico, di cui l’azienda èovviamente orgogliosa.Adesso in fattoria sono ospi-tati ben diciassette cavalli, dicui quindici di proprietà:solo chi conosce questomondo può capire il lavoroquotidiano e la costantededizione che ogni animalerichiede. Sul fronte delle coltivazioni,dai sei ettari di vigneto siricavano tre vini biologici: ilChianti classico riserva docg“Keekorok” (dall’omonimocavallo), il Chianti ColliSenesi docg e il BrunaccioRosso toscano Igt. In tutto250 ettolitri di vino in parteimbottigliato, in parte ven-duto sfuso. L’etichetta“Keekorok” è la punta di dia-mante della produzione eno-logica aziendale: è un assem-blaggio delle varietà Sangio-vese, Canaiolo, Malvasianera e Ciliegiolo; affina ven-tiquattro mesi e ulterioriquattro in bottiglia prima diessere venduto. Il resto dellaproduzione si concentrasoprattutto sul Chianti Colli
Senesi. Dai tre ettari di oliveto si ricavainvece l’olio extravergine di oliva biolo-gico, circa cinquecento litri, a secondadelle annate. I prodotti dell’aziendasono conosciuti e apprezzati, ma almomento le vendite non superano iconfini nazionali. Il noto interesse deiconsumatori stranieri per i vini e gli oli“organic” sta spingendo Lisa Ravà adallargare gli orizzonti commerciali sen-za snaturare la filosofia aziendale. Tra isuoi obiettivi figura pertanto al primoposto l’export , traguardo che richiedecostanza e applicazione, proprio come isuoi cavalli.
La passione per i cavalli,
l’agriturismo, il Chianti
e l’olio bio da esportare
C’è un nuovo nato in casa Moretti. Èil vino prodotto nell’ultima aziendaacquistata sull’Etna, Contrada SantoSpirito. Due le etichette, Animar-dente e Animalucente. Settemila lebottiglie commercializzate..Da tempo dedito alla produzione diottime etichette in Toscana – come isupertuscans di Tenuta Sette Ponti(Castiglion Fibocchi, Arezzo) e diPodere Orma (Bolgheri, Livorno) –Antonio Moretti, imprenditore soli-do e concreto, con interessi nel cam-po della moda internazionale, puòormai vantare anche una lunga pre-senza in Sicilia con Feudo Maccari aNoto, frutto di un progetto d’investi-mento tecnologico e di recupero divitigni autoctoni inaugurato neglianni Novanta. Ma anche lui è statostregato da quel vulcano che negliultimi anni ha attratto grandi quan-tità di investimenti da parte di canti-ne di tutta Italia. Moretti, il cui sognodichiarato è quello di dedicarsi sem-pre più al vino, non nasconde il suolegame con la Sicilia.“Un universo asé che per essere capito va vissutoviaggiando, mescolandosi e parlandocon la gente, ascoltando gli odori,mangiando il pesce e i loro piatti cheadoro”. Siamo nella zonaNord dell’Etna, particolar-mente vocata alla viticoltu-ra, a Castigliane di Sicilia,uno dei borghi più belli d’I-talia, tra Passopisciaro eRandazzo, dove il produt-tore toscano ha acquistatocirca quattro anni fa 14ettari di vigneti con un’etàdi oltre sessanta anni, colti-vati ad alberello, a 700metri sul livello del mare.Qui l’equilibrio è dato da
62|MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2015
CONTRADA SANTO SPIRITO DI ANTONIO MORETTI
L’anima ardente e lucente dell’Etna
un crogiuolo di elementi violenti eprimigeni: il fuoco e l’aria, attra-versata dai moti caldissimi dellabocca del vulcano e da quellifreddissimi della sua sommità,che spazzano le pendici delmonte sollevando una polverenerissima e provvidenziale.Un manto che ricopre di fer-tilità la terra e che depositan-dosi sui suoi frutti, di notte,ne iberna l’essenza, fissando-ne le essenze in un concen-trato che definire intensosarebbe riduttivo. Questa terra, dunque, questeterrazze sbieche sono diven-tate la nuova dimora di Anto-nio Moretti,mentre lo sonosempre state per gli storti, nerborutie coriacei alberelli viniferi di NerelloMascalese, Carricante e Minnella. Enon c’è solo il vulcano a impreziosireil suolo, ma anche le striature di ciot-toli, ghiaia e sabbia cinerea e poi legrandi escursioni termiche che divi-dono anche di 25 gradi il giorno dal-la notte. E così accade che i due vini chenascono da questa terra siano anche,oltre che un piacere per il palato, i
VINO di Gabriella Bechi
veicoli di questa storia: nettariintensi, ricchi in essenze e aromiscreziati in un caleidoscopio disuggestioni minerali ed eteree cheparlano della lava che illumina lanotte ed di una montagna, quel-la dell’Etna, che restituisce nellabottiglia la sua anima antica. Elo fa nell’Etna Rosso a leidedicato e chiamato,appunto, Animardente e nel-l’Etna Bianco Animalucente.Cento per cento NerelloMascalese, Animardentedopo la vinificazione affinaper 12-18 mesi in botti e ton-neaux e per 6 mesi in botti-glia. Nel bicchiere è rosso
rubino, luminoso e vivace. Neiprofumi trionfano le spezie: pepe,chiodi di garofano, liquirizia, notetostate e lievemente fumè. Avvolgen-te, setoso, delicato, con tannini ele-ganti e vellutati. Ottimo con le carnima anche con il pesce, dal pesce spa-da ai moscardini in umido. Ottanta-cinque per cento Carricante e 15%Minnella, Animalucente, invece, fatre mesi in botti di acciaio e tre mesidi affinamento in bottiglia. Coloregiallo dorato con riflessi verdognoli.
Il naso coniuga la genero-sità del vitigno con la verveminerale dei terreni vulca-nici. La coltivazione in altu-ra, invece, cesella un buquetche ricorda la frutta a pastagialla, il cappero e le erbearomatiche secche. In boc-ca alterna succosità fruttataad una forte componentesapida. E’ perfetto con tuttala cucina di mare, dai mol-luschi agli antipasti, ai pri-mi piatti delicati.
Immerso nei colori e nei profumidel mercato di Ballarò, il più anticodella città di Palermo, c’è un risto-rante veramente unico, che rispec-chia la Sicilia dei contrasti e delletinte forti. Ci si arriva passando travicoli chiassosi gremiti di bambiniche giocano, di bar e trattorie dovesi cucina alla brace per strada, inmezzo a case per lo più fatiscenti eantichi palazzi abbandonati, tra cuispicca un grande portone ottocen-tesco che si apre su un cortile ele-gantemente ristrutturato. E’ l’an-drone di Palazzo Prestipino che èstato recentemente oggetto di unsapiente lavoro di restauro che lo hariportato agli antichi fasti. Residen-za nobiliare di grande prestigioospita oggi sei eleganti apparta-menti, una salumeria gourmet e unristorante, che prende il nome dall’esuberante titolare e chef CarloNapoli, “Da Carlo”. Carlo, praticamente, a Ballarò ci ènato. Suo padre era un affinatore diolive, come suo nonno, e anche luiha iniziato così, nella bottega delmercato. Ma andando in giro per lecampagne ad acquistare olive si èappassionato presto ad altri prodot-ti, in particolare ai formaggi e aisalumi. Così nel 2000 ha aperto,sempre dentro al mercato, una salu-meria con una piccola offertagastronomica, che presto è diventa-ta punto di riferimento per i paler-mitani “gourmet”. Spinto dalla pas-sione e dalla curiosità, Carlo, infat-ti, ha cominciato a girare l’Italia allaricerca di prodotti di altissima qua-lità e di vere e proprie nicchie dieccellenza, che gli hanno valso ilsoprannome di “Salumiere”.Dal mercato di Ballarò a Palazzo
DA CARLO “IL SALUMIERE” ALLO STORICO MERCATO DI PALERMO
Colori e profumi di Ballarò
OTTOBRE 2015| MONDO AGRICOLO |63
Prestipino il passo è statobreve, ma molto impegna-tivo. Dal 2012 Carlo ha unvero e proprio ristorante,tutto suo, con annessa unasalumeria-formaggeria.Un ambiente informale,ma elegante, arredato inmodo originale che sidipana attraverso il cortilee le diverse sale del palaz-zo. L’offerta è variegata.Piatti di salumi e formaggiche sono vere e proprieopere d’arte, che coniuga-no la qualità eccelsa deiprodotti con una presen-tazione da gran gourmet,si alternanoa piatti tradi-zionali cucinati con unpizzico di fantasia, comela Tartare di melanzanecon cipolla di Tropea, laCaponata siciliana al basi-lico, il Carpaccio di polpo,i Paccheri con tenerumi,gamberi e ricci, i Calamarati conspada e bottarga o i Riccioli alcacao, bufala e bottarga e tra isecondi tutti i tipi di pesce, freschis-
simo, dal tonno allo spada, al pesca-to del giorno. Originali i dessert abase di frutta, come quello ai fichid’india, o quello fichi e loti, che siaffiancano ai tradizionali, come lasfoglia di cioccolato con pasta dimandorle. Ricca e sapientementeselezionata la carta dei vini, con eti-chette siciliane e nazionali cherispecchiano la ricerca per l’eccel-lenza dello chef. Ma oltre che per mangiare, e bene,Da Carlo, che ha una clientela mol-to selezionata anche straniera, si vaper passare una serata, per ascoltarelui, veterano del mercato, che deli-zia gli ospiti con aneddoti e storieaffascinanti che parlano di tradizio-ne e di folklore.
BUSIATE CON PESCE SPADA
Con il vino “Animardente” di Contrada San-to Spirito di Passopisciaro, Carlo Napoli pro-pone la tipica pasta fresca trapanese “busia-te”, con pesce spada, bottarga, pomodorini ementuccia.
64| MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2015
“X TRACTOR”, VIAGGIO IN AUSTRALIA A BORDO DEI BOLIDI AGRICOLI
BUONO A SAPERSI...
appassionanti ed istruttiveOltre ai 4 trattori McCor-mick di produzione italia-na, la carovana di X tractorè stata composta da 3 vei-coli fuoristrada per la trou-pe televisiva. L’equipaggio ècomposto da 2 autisti spe-cializzati nella guida deitrattori, 2 per la guida deifuoristrada, 2 cameraman eun fonico per le ripresetelevisive, 1 fotografo natu-
ralista e 1 medico. La produzionevideo, in formato UltraHD, è statarealizzata grazie a 3 unità mobili, 4action camera, un drone e unasteady-cam motorizzata per docu-mentare tutte le fasi della spettacola-re spedizione. Un veicolo di supportoconfigurato come un mini studio diediting televisivo ha permesso diinviare clip per TV e WEB delleimmagini, dei commenti e deglieventi che si sono susseguiti durantela spedizione. Come si vede si è trat-tata di una spedizione altamente tec-nologica che ha messo a dura provauomini e materiali, dagli pneumaticiai motori e che ha richiesto a tutti imembri del team molta passione,impegno, costanza, spirito d’adatta-mento, inventiva e intraprendenza.Le stesse doti che sono richieste agli
agricoltori nel loro lavoro quoti-diano per produrre nutrimento.«“Xtractor – Around the world”cattura l’audience televisiva – han-no concluso gli organizzatori -dimostrando che le condizioniestreme non s’incontrano soloaffrontando l’avventura, ma sonola norma per gli agricoltori e i loroveicoli». (G. M.)
Attraversare l’Austra-lia in trattore. È sta-ta l’avventura lan-
ciata da Argo Tractors eBKT. A bordo di trattori sisono percorsi 8500 km allascoperta di paesaggi e cul-ture sconosciuti attraversoil mondo dell’agricoltura..Si intitola “X tractor
Around the World”, la spe-dizione in trattore ai confi-ni del mondo con copertu-ra mediatica multicanale, che si èconclusa ufficialmente ai piedi delmonolite sacro di Uluru. Un docu-reality attraverso un continente sel-vaggio e aspro come l’Australia, inmezzo agli spazi sconfinati e arididell’Outback, incamminandosi daMelbourne ad Ayers Rock, attraversogli stati di Victoria, Nuovo Galles delSud e Territori del Nord. I trattoriutilizzati, prodotti da Argo Trac-tors/MCCormick di produzione ita-liana, sono stati quattro: tre X7 Pro-Drive, ed un X6 con robusti pneu-matici BKT Agrimax RT 657 e com-pleti di equipaggiamenti da traspor-to. L’avventura diventa anche un pro-gramma TV stile Overland con iltrattore che, per la prima volta, è pro-tagonista spericolato e spettacolare.Ma perché l’avventura sul trattore?«Per evidenziare – hanno detto gliorganizzatori - che l’agricolturagiocherà un ruolo decisivo nellesfide che si delineano all’orizzontedel nostro pianeta, sempre piùsovrappopolato e surriscaldato.La tecnologia e l’agricolturadovranno stringere un’alleanzasempre più stretta per affrontarecon successo queste sfide».
Abbiamo voluto mostrare – ha spie-gato Argo Tractors - «come l'eccel-lenza tecnologica si traduca inrispetto per l'ambiente e le risorsenaturali, grazie anche all'esperienzadel Gruppo Argo Tractors nel Pro-gramma Comunitario LIFE+». PerBKT è stato un trovarsi «in primalinea, a fianco degli agricoltori e deiloro mezzi, che richiedono pneuma-tici sempre più performanti e rispet-tosi dei suoli su cui si muovono». Viaggiare in trattore attraverso l’Au-stralia, dove esiste un gran numerodi aziende agricole altamente effi-cienti e innovative, tra le più produt-tive al mondo, è un modo per richia-mare l’attenzione del pubblico sultema della tecnologia al servizio del-l’agricoltura, con realizzazioni televi-sive e per il web (www.xtractor.tv)
L’avventura corre sul trattore
A T T U A L I T À D A L L E I M P R E S E
Negli ultimi decenni i cittadini eu-ropei hanno dimostrato un enor-
me interesse ed una spiccata sensi-bilità per il benessere all'interno de-gli allevamenti del vecchio continen-te. Per rispondere a tali istanze è na-to nel 2004 il Welfare Quality Project,cofinanziato dalla Commissione eu-ropea. In questo contesto si collocala nascita nel 2009 del “WelFur Qua-lity Project”. Se infatti il benessere de-gli animali e la loro salute sono dive-nuti concetti fondamentali per l'alle-vamento in generale, essi sono dellepriorità chiave e basilari per il setto-re della pellicceria.Il continuo dibattito attorno a tutta la
filiera del settore, dall'allevamento al-la pelliccia finita, e la scarna, a volteassai imprecisa, conoscenza dell'in-tero sistema ha spinto l'EFBA (Euro-pean Fur Breeders Association) apromuovere una visione scientifica etrasparente dello stato di benesseree salute degli animali da pelliccia al-levati in Europa. Il protocollo si ispira largamente alWelfare Quality Project. Anch'essoinfatti si basa sui quattro fondamen-tali principi di benessere per gli ani-mali: alimentazione corretta, stabu-lazione adeguata, buona salute ecomportamento adeguato. All’inter-no di tali principi, sono stati indivi-
�“WELFUR QUALITY PROJECT”, A CURA DEL SETTORE DELLA PELLICCERIA
Sistema di valutazione del benessere
negli allevamenti di visoni
CERTIFICAZIONE SU RILEVAZIONI E DATI SCIENTIFICI
duati 12 criteri di valutazione delbenessere distinti, ma comunquecomplementari.Ad oggi né la legislazione nazionalené quella europea prevedono l'appli-cazione di un protocollo sul benes-sere degli animali da pelliccia. I livel-li di controllo e la legislazione relativial benessere animale attualmentenon sono omogenei nei paesi chefanno parte dell'Unione Europea. Perquesto motivo WelFur si pone comeobiettivo anche quello di influenzarela legislazione, sia a livello nazionaleche europeo, cercando di uniformar-la e proponendosi come riferimentoscientifico per la regolamentazioneed il controllo. Il progetto è quindi unainiziativa autonoma del settore con loscopo di far conoscere le reali con-dizioni in cui si svolge l'allevamentodi animali da pelliccia in Europa, ri-spondendo sia alle esigenze di unacorretta informazione da parte deiconsumatori sia ai rilievi che vengo-no mossi da parte dei detrattori.L'obiettivo primario del WelFur Qua-lity Project è quello di testare il livel-lo di benessere e salute all'internodegli allevamenti europei di animalida pelliccia.L'intento viene raggiunto tramite unacertificazione, basata su rilevazioni edati scientifici e verificabili. Com-plessivamente, oggi vi sono circa4.500 allevamenti di animali da pel-liccia in Europa. Saranno necessarialcuni anni per visitarli tutti. �
Nel 2009 EFBA ha istituito una convenzione con sette Università ed Istituti
europei per giungere alla creazione di due protocolli:
� INRA (National Institute of Agronomic Research), Francia; � University of Eastern Finland (UEF, Department of Biology), Finlandia; � MTT Agrifood Research Finland (MTT, Animal Production Research),
Finlandia;� Aarhus University (AU, Department of Animal Science), Danimarca;� Norwegian University of Life Science (UMB, Department of Animal
and Aquacultural Sciences), Norvegia;� Swedish University of Agricultural Science (SLU, Department of Animal
Environment and Health), Svezia;� University of Utrecht (UU, Faculty of Veterinary Medicine, Department
of Animals in Science and Society), Olanda.
Reset
Per un CD di ripartenza
Si intitola “Reset” (Melodic Revolution Records) il sesto album
degli “Ifsounds”. La band ha azzerato il passato per avviare un
percorso innovativo. Nuove sonorità, nuova formazione, ma
soprattutto nuova vitalità. Si propone un disco di ripartenza.
Se gli ultimi lavori della band erano opere concettuali molto
vicine alla poetica e ai suoni del progressive rock, Reset cambia
parzialmente direzione e si abbevera alla tradizione del grande
rock anni '70. Non è un caso che, al posto delle voci femminili
dei vecchi dischi, ci sia ora quella di Runal, vocalist di estrazione
rock-blues, che ha una parte decisiva nell'economia dell’album.
Nel brano “Laura” appaiono anche Alessandra Santovito, Francesco
“L’Orchestra Bottoni” a Roma- in una serata speciale all’AuditoriumParco della Musica – ha presentatol ’u l t imo disco “Live ” (Obot) ,interamente registrato dal vivo.L’album, accolto positivamente dacritica e pubblico, è stato finalistaal Premio Tenco 2014 e ora elettosecondo miglior album del 2014 alPremio di Musica Tradizionale diLoano. Interseca tradizione popolare
e composizioni d’autore. Un’orchestra“a bottoni” - che sono quelli dell’accordéon– composta da un sestetto di organetti(vera e propria sezione orchestrale
come quelle di ottoni, violini), unorganetto basso ed un organettosolista (suonato da AlessandroD’Alessandro che cura pure i l“coordinamento”), supportati daritmica, percussioni e voce (AntonellaCostanzo). Un piccolo (grande)
ensamble che sa trascinare per laverve ma che, allo stesso tempo, sacurare anche il lavoro di scritturaorchestrale di melodie ed armonizzazioni.
66| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2015
ELIAS NARDI PRENDE SPUNTO DALLE VISITE AI CIMITERI DELLE FIANDRE
CAMPI SONORI
Canzoni che sono fiori di fragilità, aereecome il vento; frutti succosi di migrazionisonore. “Flowers of fragility” (VisageMusic, 2015) è il nuovo disco di EliasNardi Group che rilancia il dialogotra jazz e world music, ma non è nél’uno né l’altro. Nonostante sia un disconon catalogabile, fuori dai luoghi comunie dalle gabbie di genere, con branieterogenei, il CD ha una sua armoniae fluidità. Nardi si può definire un“cantastorie strumentale”, che raccontain musica. Se, nell’album precedente,erano protagonisti i tarocchi, ora prendespunto dalle sue visite nei cimiteri diguerra delle Fiandre Occidentali, in
occasione dei cento annidalla Grande Guerra, epresenta un album ricco,f iglio di una grandeimmaginazione musicale.Al di là del titolo, lecomposizioni, struttural-mente sono tutt’altroche fragili. All’ascoltoemerge un lavoro dallapersonalità forte, conuno sviluppo armonico consistente,che unisce la ricerca della finezza classicae la sperimentazione. I brani prevedonostrutture complesse, cambi di tempo ela totale assenza di percussioni. Nardi,
studioso di musica arabae mediterranea, possiedeun'inconfondibile tecnicaall'oud, strumento – spiega- dalle «enormi possibilitàespressive anche in contestidiversi, le cui qualitàtimbriche è messo alservizio di uno sviluppomusicale e di concettoche lo avvicina alla musica
occidentale». Fiori di fragilità sono, aben riflettere, i milioni di soldati mortinel conflitto bellico, boccioli di gioventùappassiti prima di fiorire, delicatevittime.
L’orchestra “a bottoni” della musica etnica
di Gaetano Menna
I fiori fragili della Grande Guerra
Forgione e Alessandro Pensa, flauto e
archi degli Hexperos, una delle più
apprezzate realtà internazionali
nel campo del gothic folk barocco.
Un'altra novità è la lingua. La
band ha pubblicato due versioni
dell'album, in inglese e, per la
prima volta, anche in italiano. La doppia versione nasce
dall'esigenza di non spiazzare troppo i fan storici, che
già devono digerire il cambio di rotta. Avranno però la
sorpresa di ascoltare un disco sanguigno e robusto.
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