La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 venerdì 15 maggio 2015 anno 119 - numero 113 euro 1,40 9 771120 506000 50 5 1 5> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano STORIE E PERSONAGGI DA NON PERDERE 1 Milan, c’è il Sassuolo E se Inzaghi finisse proprio in Emilia? GOZZINI A PAGINA 17 Shaqiri torna in campo contro i bianconeri per riprendersi l’Inter TAIDELLI A PAGINA 16 Rossi missione podio «Qui a Le Mans non sbaglio come a Jerez» FALSAPERLA A PAGINA 34 2 3 IL COMMENTO di Luigi Garlando 2 PERCHÉ LA JUVE VA VIOLA E NAPOLI NO Portiamo in finale una squadra sola. Ok, dire «una squadra sola» suona un po’ da spacconi. Non è che ogni anno ci giochiamo una coppa... L'ARTICOLO A PAGINA 2 L’ANALISI di Arrigo Sacchi 25 UN CAPOLAVORO PROGRAMMATO La Juventus compie l’impresa e meritatamente va a Berlino a disputare una finale che nessuno aveva previsto. I bianconeri, grazie a un capolavoro... L'ARTICOLO A PAGINA 25 L’INTERVENTO di Santiago Segurola 25 LE COLPE DI PEREZ E I PREGI CATALANI La Juve si è sbarazzata di un Real Madrid confuso e disorientato. Si punta il dito contro Ancelotti e alcuni elementi della squadra, Bale su tutti. L'ARTICOLO A PAGINA 25 Il dottor Castellacci esalta la Juve: «E vedrete quando Marchisio sarà guarito dalla rottura del crociato…» IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchi w FIORENTINA Il Siviglia non perdona (2-0) Montella respinge i fischi 14 BIANCHI, BIANCHIN, CALAMAI, ELEFANTE PAGINE 14-15 GHISALBERTI, GREGORI, MARABINI, PASTONESI, SCOGNAMIGLIO, PAOLO BETTINI DA PAGINA 26 A PAGINA 33 GIRO UNA CADUTA ASSURDA CONTADOR SPALLA K.O. MA RIPARTE Uno spettatore si sporge per fare una foto e causa il mucchio: Colli, omero fratturato Alberto Contador all’uscita dalla clinica mobile BETTINI DA YASHIN A BAGGIO DOMANI IN EDICOLA «GIOCHIAMO» UN MATCH SPECIALE SW CALABRESI, CRIVELLI, MARTUCCI, POZZONI, STOPPINI E UN COMMENTO DI BERTOLUCCI PAG. 36-40 TENNIS Fognini addio a Roma tra appalusi e matrimonio Battuto da Berdych si consola con la Pennetta. I genitori: «Presto sposi» 36 CECERE, D’ANGELO, MALFITANO, SCHIANCHI PAGINE 12-13 QUESTI RAGAZZI POSSONO AFFONDARE IL BARÇA Un centrocampo come quello con Pirlo più Pogba è in grado di togliere i rifornimenti a Messi e soci BOCCI, CONDÒ, GRAZIANO, IANDIORIO E RICCI ALLE PAGINE 2-3-5-6-8-10 NAPOLI HIGUAIN STOPPATO IN UCRAINA SFUMA LA FINALE Europa League addio. Dubbi sul gol del Dnipro (1-0) per un fallo di Seleznyov su Britos Il Pipita Higuain, 27 anni, non ha inciso col Dnipro ANCHE DYBALA DICE SÌ ALLA JUVE PER 32 MILIONI LAUDISA A PAGINA 7 www.forst.it

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The Italian daily Sport Magazine

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Page 1: La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 venerdì 15 maggio 2015 anno 119 - numero 113 euro 1,40

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4 ar

t. 1

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ilano

STORIE E PERSONAGGIDA NON PERDERE

1 Milan, c’è il SassuoloE se Inzaghi finisseproprio in Emilia?GOZZINI A PAGINA 17

Shaqiri torna in campocontro i bianconeriper riprendersi l’InterTAIDELLI A PAGINA 16

Rossi missione podio«Qui a Le Mans non sbaglio come a Jerez» FALSAPERLA A PAGINA 34

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3

IL COMMENTOdi Luigi Garlando

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PERCHÉ LA JUVE VAVIOLA E NAPOLI NO

Portiamo in finale una squadra sola. Ok, dire «una squadra sola» suona un po’ da spacconi. Non è che ogni annoci giochiamo una coppa...L'ARTICOLO A PAGINA 2

L’ANALISIdi Arrigo Sacchi

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UN CAPOLAVOROPROGRAMMATO

La Juventus compie l’impresa e meritatamente va a Berlino a disputare una finale che nessuno aveva previsto. I bianconeri, grazie a un capolavoro...L'ARTICOLO A PAGINA 25

L’INTERVENTOdi Santiago Segurola

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LE COLPE DI PEREZE I PREGI CATALANI

La Juve si è sbarazzata di un Real Madrid confuso e disorientato. Si punta il dito contro Ancelotti e alcuni elementi della squadra, Bale su tutti.L'ARTICOLO A PAGINA 25

Il dottor Castellacci esalta la Juve: «E vedrete quando Marchisio sarà guarito

dalla rottura del crociato…»

IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchiw

FIORENTINAIl Siviglia non perdona (2-0)

Montella respinge i fischi

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BIANCHI, BIANCHIN, CALAMAI, ELEFANTEPAGINE 14-15

GHISALBERTI, GREGORI, MARABINI, PASTONESI, SCOGNAMIGLIO, PAOLO BETTINI DA PAGINA 26 A PAGINA 33

GIRO

UNA CADUTAASSURDACONTADORSPALLA K.O.MA RIPARTEUno spettatore si sporgeper fare una foto e causa il mucchio: Colli, omero fratturato

Alberto Contador all’uscita dalla clinica mobile BETTINI

DA YASHIN A BAGGIODOMANI IN EDICOLA«GIOCHIAMO»UN MATCH SPECIALESW

CALABRESI, CRIVELLI, MARTUCCI, POZZONI, STOPPINIE UN COMMENTO DI BERTOLUCCI PAG. 36-40

TENNISFognini addio a Roma

tra appalusi e matrimonioBattuto da Berdych si consola con la Pennetta. I genitori: «Presto sposi»

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CECERE, D’ANGELO, MALFITANO, SCHIANCHI PAGINE 12-13

QUESTI RAGAZZI POSSONOAFFONDAREIL BARÇAUn centrocampo come quello con Pirlo più Pogba è in grado di togliere i rifornimenti a Messi e sociBOCCI, CONDÒ, GRAZIANO, IANDIORIO E RICCI ALLE PAGINE 2-3-5-6-8-10

NAPOLI

HIGUAINSTOPPATOIN UCRAINASFUMALA FINALEEuropa League addio. Dubbi sul gol del Dnipro (1-0) per un fallo di Seleznyov su Britos

Il Pipita Higuain, 27 anni, non ha inciso col Dnipro

ANCHE DYBALA DICE SÌALLA JUVE PER 32 MILIONI

LAUDISA A PAGINA 7

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rst.it

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«BUFFON NON SI FERMERÀ, È UNO

DEI MIGLIORIAL MONDO»

MARCELLO LIPPI

VERSO BERLINOIRONIA E SORRISI

Tweet VERONICA ZIMBAROMoglie di Storari� «Noi andiamo a Berlino». Nella foto: Roberta Marchisio, Veronica Zimbaro, Maria, fidanzata di Llorente e Ilaria D’Amico, compagna di Buffon.

L'ANALISIdi LUIGIGARLANDO

PERCHÈ LA JUVE SÌE VIOLA E NAPOLI NO

P ortiamo in finale una squadra sola.Ok, dire «una squadra sola» suonaun po’ da spacconi. Non è che siamo

abituati a giocarci una coppa europea a ogni stagione; aver portato la splendida Juve a Berlino è già grasso che cola, ma con tre club nelle semifinali era legittimo sperare di più. Invece la Fiorentina ha ribadito la netta inferiorità sul Siviglia e il Napoli non ha segnato il gol-qualificazione al piccolo Dnipro. Anzi, lo ha preso. Peccato. Ma, evaporata la delusione, non disperdiamo l’orgoglio di queste tre squadre italiane in semifinale, che segnano comunque un Rinascimento.

Sono arrivate lontano con merito e con logica, premiate da un progetto di gioco raffinato nel tempo con sapienza, in linea con i parametri europei: l’intensità aggressiva di Conte-Allegri, la qualità di palleggio di Montella, l’esasperazione offensiva di Benitez. Sono state buone ambasciatrici del nuovo calcio italiano. Anche grazie alla lezione azzurra di Prandelli, hanno saputo andare oltre la tradizione del contropiede. Ma c’è una logica anche nel fatto che la Juve ce l’abbia fatta e le altre due no. Cos’è mancato a Fiorentina e Napoli?

Il palleggio di qualità è un’ottima idea di riferimento per edificare una squadra. Montella lo ha fatto bene, ma poi serve il resto: quelli che fanno i gol, quelli che non li fanno fare, i leader dall’anima grande. E qui la Fiorentina non è mai cresciuta completamente. Immaginate la faccia di Buffon se i suoi difensori avessero preso i cinque gol balordi presi dai viola contro il Siviglia? Un carnevale di errori. Il sivigliano Bacca ha spiegato in due partite quanto pesi un attaccante concreto. Non si vive di solo tiqui taka. Dopo due anni, la Fiorentina rischia di ridursi a museo, a ostentazione di bellezza; rischia di implodere, perché le vittorie fanno crescere, danno sicurezza, e se non cresci, ti rimpicciolisci.

L’ultimo gradino, quello che trasforma un campione in un fuoriclasse, sembra il più basso, il più agevole, e invece è il più ostico. Come conferma Higuain, splendido centravanti, ma ancora una volta incompleto. Ha sbagliato il gol della vita nelle finale mondiale con la Germania e quelli della qualificazione in queste due semifinali. Pippo Inzaghi era meno forte di lui, ma aveva la grazia magica dell’inesorabilità: decideva nei momenti più importanti. A naso, ce l’ha anche il giovane Morata. Il Pipita no. Il paragone tra i due ex Real spiega i destini di Juve e Napoli. Ma non solo. Benitez non ce li ha guerrieri trascinanti come Bonucci, Chiellini, Vidal, Tevez... Il Napoli, troppo abituato a scaricare colpe sui fattori esterni, ricco di gente che medita di andarsene (Benitez, Higuain...) non ce l’ha l’orgoglioso spirito di lotta e appartenenza che ha consentito alla Juve di sopravvivere nell’inferno del Bernabeu.

Peccato che in finale ci sia «solo» la Juve. Ma forse è giusto così.

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L’esultanza dei bianconeri dopo il gol di Morata

Juve Tridente da isolare

con Pirlo più Pogba:così il Barça è

abbordabile1I numeri dimostrano che i blaugrana soffrono se sono

costretti a crossare. Un altro vantaggio per la Juve: più

tempo per preparare la finale

57� gare stagionali per la Juve: mai così tante in un’annata

Paolo Condò

A desso possiamo dirvelo: la qualificazionedella Juve era (quasi) scritta dal giorno delsorteggio. In sei delle ultime sette edizioni

di Champions (l’eccezione è il 2011) hanno infat-ti prevalso le semifinaliste con gara d’andata incasa: 12 volte su 14, un dato che rovescia la leggedell’andata in trasferta e ritorno in casa comecombinazione migliore per prevalere nel doppioconfronto. Il calcio è così, ci sono dogmi secolariche vengono spazzati via dall’evoluzione del gio-co. La Juve a Berlino se ne troverà davanti un al-tro, il più recente, quello che recita «il Barcellonadi oggi è imbattibile». Mica vero, impossible isnothing: sul fatto che il Barça sia il favorito dellafinale non ci piove, ma da qui a considerarla chiu-sa ce ne corre.

ANALISI «LIVE» Vediamo perché, con l’avverten-za che quest’analisi di qui al 6 giugno andrà ag-giornata, perché Juventus e Barcellona sono real-tà in movimento e la condizione avrà una forteinfluenza sul match, specie a questo punto dellastagione. La discrepanza di date tra le due finalidi coppa nazionale (la Juve affronta la Lazio mer-coledì 20, il Barcellona sfida l’Athletic Bilbao il30) gioca a favore della Juve, che avrà 17 giorni -e sono molti, valgono la preparazione a un Mon-diale - per organizzare un ciclo di lavoro capacedi far arrivare la squadra al top la sera del 6 giu-gno. Il Barcellona dovrà invece raggiungere il pic-co il giorno 30, e mantenerlo per una settimana:meno semplice, specie considerando che dome-nica in campionato dovrà comunque timbrare iltitolo su un campo complicato come il Calderon.Se utilizzato bene, il fattore preparazione sorridealla Juve: nel giro di tre settimane Pogba raggiun-gerà l’apice della forma e anche Pirlo, preoccu-pante nei due confronti col Real, metterà benzinain un motore che quest’anno ha tossito un po’troppo.

IL TRIO DI KILLER Il Barcellona ha perso sei parti-te in stagione come la Juve, ma soltanto due - euna è il ritorno in carrozza col Bayern - dal giornodel grande freddo (seguito dal chiarimento) traMessi e Luis Enrique. San Sebastiano, 4 gennaio.Spulciando fra le cifre delle sconfitte non si fannoparticolari scoperte: diminuiscono un po’ percen-tuale del possesso palla e precisione delle conclu-sioni, ma questo è ovvio. Più interessante annota-

� Ecco da dove ha preso gol il Barça nelle 6 gare perse in questa stagione tra Liga e Champions:1-2-3 Real Madrid-Barcellona 3-1 (Liga, 25 ottobre)4 Barcellona-Celta 0-1 (Liga, 1 novembre 2014)5 Real Sociedad-Barcellona 1-0 (Liga, 4 gennaio 2015)6 Barcellona-Malaga 0-1 (Liga, 21 febbraio 2015)7-8-9 Psg-Barcellona 3-1 (Champions, 30 settembre 2014)10-11-12 Bayern-Barcellona 3-2 (Champions, 12 maggio 2015)

12

114

10 1

5

3

279

86

SU RIGORE AUTOGOL

Ronaldo

Juanmi

David LuizBenatia

Müller

Lewandowski

Verratti

MatuidiPepe

Benzema

Larrivey

Jordi Alba

Dopo la ChampionsR

Gigi Buffon, 37 anni, capitano della Juve AFP

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3VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

si può fare«PER IL REAL UN TRIPLETE

DI FALLIMENTI»MUNDO

DEPORTIVO

11� Milioni e 620mila spettatori che mercoledì su Canale 5

Tweet IKER CASILLASPortiere del Real Madriddd� «Abbiamo lottato come non mai, ma non siamo riusciti a vincere... continueremo a lottare nella Liga»

IL CONFRONTO

VITTORIE/PAREGGI

Il Barcellona che vince o pareggia(è successo 50 volte in questa stagionetra campionato e coppe) e quello cheperde (6 volte): ecco un confrontostatistico per capire se ha punti deboli

SCONFITTE

50 6Partite

45,16

55,02Tiri nellospecchio %

% 62,6068,30

59,7057,70

8,06

24,13

0,83

10,33

1,5

Realizzativa%

MEDIE

0,830,44

0,4

13,3

20,213,3

12,813,3

3,5

3,2

2

%

CHIARE OCCASIONI DA GOL CREATE

GOL

TIRI

LEGNI COLPITI

POSSESSO PALLA

RECUPERI PALLA

RESPINTE DIFENSIVE

CROSS SU AZIONE

GOL SUBITI

GDS

re come, in coincidenza con i k.o., aumentino diparecchio i cross: è un dato che consiglia alla Ju-ve di deviare il più possibile sulle corsie il trafficocatalano, perché appena si accentra il trio entrain azione, e sono dolori. Messi, Neymar e Suarezhanno segnato 114 gol, tutti figli di un fraseggiocelestiale. Tengono la palla a terra, se la passanosenza gelosia, smentiscono il dogma - un altro -che tre assi del genere debbano giocare con trepalloni. Accoppiato a simili killer, Messi si è perfi-no evoluto in uomo dell’ultimo passaggio, l’abili-tà che ancora gli mancava per reggere ovunque ilparagone con Maradona. Pagato il giusto tributoa quello che rischia di essere il tridente miglioredella storia - il tempo dirà - va ricordato che unaparte consistente di quei 114 gol arrivano dagli8-0 o giù di lì che il Barça infligge abitualmente inLiga alle rivali di seconda e terza fascia. Una fasedifensiva come quella della Juve, per capirci, que-st’anno non l’ha ancora incontrata.

DIFESA A 4 Detto che a meno di emergenze ildubbio sullo schieramento di Allegri non esistepiù, perché se difendi a 4 al Bernabeu puoi farloovunque, la chiave juventina sarà l’isolamentodel tridente rivale; se il filtro riesce, a centrocam-po la Juve è più forte, con Pirlo che richiamerà unuomo in pressing su di lui - sperando non sia unapunta - per scaricare su Marchisio, Vidal e Pogba.Il peso del francese sulla sfida sarà enorme, per-ché sul suo lato dovrà preoccuparsi delle scorri-bande di Dani Alves, e chi prevale in questo duel-lo ha la chance di indirizzare la partita. Il passaredei giorni dirà della crescita di Tevez, un po’ as-sente al Bernabeu, e del mantenimento diMorata, che in questo momento vale le mi-gliori punte europee. Dirà anche degli svi-luppi mediatici della finale, perché nel1994 il favoritissimo Barcellona crollò adAtene al cospetto del Milan anche perchéCruijff non era riuscito a frenare la suaproverbiale spocchia, motivando allagrande i rossoneri. Peccato che Luis Enri-que non sia tipo da sbagliare per vanagloria.

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Neymar: «I bianconerinon sono una sorpresa»1«Sarà una finalespettacolare». E a Barcellona si ride per l’uscita del Real Madrid

Iacopo IandiorioFilippo Maria RicciBARCELLONA

I giornali catalani se la ri-dono per la caduta delMadrid, il presidente

Bartomeu guarda al futurocon eccitazione, Neymarparla della Juve con rispettoe si aspetta una gran finale.

TRE GARE, TRE TITOLI?Ilday after di Real Madrid-Ju-ventus a Barcellona scorrevia con un discreto buonu-more alimentato dalla stra-ordinaria forma della squa-dra di Luis Enrique, che in 3(o 4) partite può conquista-re 3 titoli e ripetere le gestadel Barça di Guardiola chenel 2009, stagione d’esor-dio del Pep, portò a casa ilprimo triplete della storiablaugrana. Domenica il Bar-

cellona va a al Calderon: sebatte l’Atletico la Liga sarà con-quistata matematicamente, al-trimenti secondo matchball ilsabato successivo in casa colDeportivo. Il 30 maggio sem-pre al Camp Nou ci sarà la fina-le di Copa del Rey contro l’Ath-letic Bilbao, il 6 giugno il granfinale con la Juve.

LA PRESA IN GIRO L’elimina-zione del Real Madrid ha susci-tato l’ilarità dei due quotidianisportivi catalani: «Mammamia», si legge a grandi caratterisulla prima pagina del MundoDeportivo, mentre Sport ha

scelto un ironico: «Che pecca-to! Niente Clasico a Berlino»,con tanto di smile. E la primaparola del sommario è un cau-stico neologismo: «trifracaso»,ovvero triplo fallimento dacontrapporre al possibile tri-plete blaugrana.

«PARTITA DIFFICILE» Sul setdella nuova campagna di Poli-ce, Neymar si è soffermato sul-la Juventus: «E’ un’ottimasquadra con tanti giocatori digran qualità. Sarà una garamolto difficile ma non potreb-be essere altrimenti visto che sitratta di una finale di Cham-pions. Non ho dubbi, sarà sicu-ramente una partita spettaco-lare». Si aspettava di trovare laJuventus in finale? «A dir la ve-rità non è stata una vera sor-presa per me perché in semifi-nale arrivano solo grandi squa-dre». Il presidente Bartomeualla presentazione del diziona-rio A-Z della storia del Barça èparso euforico: «Ci aspettanogiorni emozionanti, questoBarça non si ferma». Ci invecerischia un (breve) stop è LuisSuarez che contro il Bayern haaccusato una contrattura alla coscia. Niente di grave, ma è indubbio per il Calderon.

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Leo Messi, 27 anni, argentino, gioca nel Barcellona dal 2004REUTERS

IL BARÇA PRIMA DEL 6 GIUGNOSabato 30 la finale di coppa del ReAtletico Madrid-Barcellona (Liga, domenica, ore 19)Barcellona-Deportivo (Liga, sabato 23, ore 18.30)Barcellona-Athletic Bilbao(finale di coppa del Re, sabato 30,ore 21.30)

LA JUVE PRIMA DEL 6 GIUGNOMercoledì 20 la finale di coppa ItaliaInter-Juve (serie A, domani, ore 18)Juve-Lazio (finale di coppa Italia, mercoledì 20, ore 20.45)Juve-Napoli (serie A, sabato 23, ore 20.45)Verona-Juve (serie A, domenica 31, ore 20.45)

OBIETTIVOTRIPLETE PER DUE

Il brasiliano Neymar, 23 anni, seconda stagione al Barcellona

me, per-e scorri-sto duel-l passare

n po’ as-o di

mi-i-l

éalari-oria.

RVATA

UTERS

12� Le semifinaliste (su 14) che nelle ultime 7 edizioni della Champions hanno conquistato la finale dopo aver giocato in casa la gara d’andata

hanno assistito alla semifinale di ritorno tra Real e Juve. La rete ha registrato il 45,62% di share per l’evento sportivo più visto dell’anno. Il match di Madrid ha toccato un picco di ascolto di oltre tredici milioni pochi minuti prima del triplice fischio.

Page 4: La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

4 VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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5VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

una semifinale da vincere. E nessun problema con An-celotti, nessun conto da regolare. Carlo aveva le sueidee e le sue priorità, Alvaro ha fatto una scelta di vitache si sta dimostrando azzeccata: «Ho dovuto ingoia-re tante critiche, ho sentito tanta gente dire che ero unpazzo ad andar via però mio padre, mia madre, il mioagente mi dicevano che potevo aver successo lontanodal Madrid e avevano ragione. Anche a Torino ho vis-suto momenti complicati però il calcio, che tante volteè ingiusto, sa anche renderti molto felice». A 22 anni

Morata può diventare il quinto gio-catore capace di vincere dueChampions di fila dopo Paulo Sou-sa, Desailly, Piqué ed Eto’o. La gra-titudine nei confronti della Juven-tus è assoluta, superiore all’amoreper il Madrid. Sì, il contratto tra idue club dice che la Casa Blancapagando 30 milioni di euro (e 35nel giugno del 2017) potrebbe ri-portare Alvaro al Bernabeu già nel2016 ma la volontà del giocatoreconta più dei soldi e della strategiadi un club. Morata vuole restare aTorino e al Madrid lo sanno moltobene: «Pensare adesso ad un ritor-no rappresenterebbe una mancan-za di rispetto nei confronti dellaJuventus».

«VOGLIAMO VINCERE» La testaè tutta bianconera, gli obiettivi benchiari: «Abbiamo lottato tantissi-mo per arrivare fin qui, e la storianon è finita: ora vogliamo vincerela finale della Champions». E que-sto gli hanno chiesto gli ex compa-gni, Casillas, Isco, Sergio Ramos,l’amico Carvajal: «Si, mi hanno au-gurato tutta la fortuna possibile,vogliono che vinciamo noi, sonoamici veri. E per fortuna a livelloemotivo la finale sarà molto diver-sa da quanto ho vissuto nelle semi.Il Barça è una grande squadra ma

lo stesso vale per noi, dovremo lavorare tanto ma nonci sono dubbi sul fatto che possiamo continuare a so-gnare. In una gara secca non ci sono favoriti». In na-zionale in autunno aveva detto scherzando che perarrivare e vincere a Berlino avrebbe pagato un milionedi euro: «Beh, solo di biglietti per gli amici questaChampions mi sta costando una fortuna… La doppiasfida col Madrid è stata un bagno di sangue». Alvaroride e se ne va: un giovane sentimentale si, ma con leidee molto chiare e l’ambizione giusta.

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Filippo Maria RicciCORRISPONDENTE DA MADRID

@filippomricci

A lvaro è davvero un bravo ragazzo. La discre-zione, i sentimenti, le buone maniere non so-no di facciata. Così è stato educato, così si

comporta. L’abbiamo visto piangere di commossa fe-licità quando nella prima convocazione in nazionale icolleghi della radio Onda Cero gli«regalarono» due messaggi di con-gratulazioni di Carvajal e Nacho,grandi amici ed ex compagni nellacantera e nella prima squadra delMadrid.

VALANGA EMOZIONALE L’ab-biamo visto guardare con gli occhilucidi il video con i messaggi deisuoi ex professori al Colegio el Pra-do, la scuola che frequentava e chepoteva quasi vedere dalla stanzad’albergo madrileno dove martedìha dormito come giocatore dellaJuve. Una valanga emozionale,questo sono state le due partitecontro il Real per Alvaro Morata.«Entrando in campo tanto a Torinocome al Bernabeu ho avuto la sen-sazione che fosse un allenamento,ho dovuto fare uno sforzo extra perconcentrarmi rapidamente, la sen-sazione era molto strana» ha rive-lato a Canal+. «Non ho fatto alcu-na fatica a non festeggiare i gol siaa Torino che al Bernabeu. Non li hocelebrati e non lo farei nemmenose mi capitasse altre mille volte.Ovvio che ho vissuto una situazio-ne strana, perché dentro di me hosentito una grande emozione per-ché il gol dell’1-1 è stato importan-tissimo però allo stesso tempo ave-vo un sentimento agrodolce, parti-colare. Per me è stato difficile giocare queste due par-tite e questi sono i gol più dolorosi che ho segnato. Citengo a ringraziare i tifosi del Madrid che mi hannosempre appoggiato e magari avessi potuto far gol aun’altra squadra. Però purtroppo il calcio e la vita so-no così».

NESSUNA VOGLIA DI TORNARE Per questo a Mo-rata ha dato parecchio fastidio veder apparire qui e laparola «vendetta» alla vigilia e durante questa sfidacon il «suo» Madrid. Per lui nessuna vendetta, solo

«L’EROE DELLA JUVE È

EL CHICODE LA FABRICA»

EL PAIS

VERSOBERLINOLA NOTTE DI ALVARO

Tweet ALVARO MORATAcentravanti della Juve� «Siamo in finaleee!!! Gracias a todos por vuestro apoyo y a @llorentefer19 por todo lo que me ha ayudado!! #ForzaJuve»

2� Palloni recuperati da Morata al Bernabeu

Dopo la ChampionsR

«Col Barça esulto eccome»1Morata: «A livello emotivo la finale sarà molto diversa dalla doppia sfida col Real Loro grandi ma in una gara secca non ci sono favoriti. Questa Juve può sognare»

IL RIENTRO

Dal Bernabeu a Torinocon lo show sull’aereo 1 Una notte di festa. La squadra è arrivata alle 3.15, a Caselle l’hanno accolta 3.000 tifosi

Mirko GrazianoTORINO

F ischia Eriksson, e al Berna-beu esplode la festa bian-conera! La Juventus torna

in finale di Champions dopo 12anni. Lo fa eliminando i campio-ni d’Europa e del mondo in cari-ca. Vince Tevez (pagato 9 milio-

ni di euro più bonus), vanno acasa Cristiano Ronaldo (96 mi-lioni), Bale (100 milioni) e Ja-mes Rodriguez (80 milioni).Gode lo spicchio di Bernabeubianconero, gode anche il nutri-to battaglione di tifosi fuori dal-lo stadio: non pochi, infatti, quelli arrivati a Madrid senzabiglietti nella speranza di trova-re il bagarino giusto. Cantano,eccome. Si sentono fin dentro lacattedrale del calcio spagnolo.La Curva è sistemata in piccio-naia, ultimissimo anello, «Fon-do Norte», ma pure loro fannoun casino pazzesco e risfodera-no il «popopopopo...» che ac-compagnò gli azzurri mondialinel 2006. Contemporaneamen-te, a Torino scattano i caroselli.

Le auto bloccano le arterie prin-cipali, a piazza Castello si arrivasolo a piedi, via Roma è la passe-rella d’onore. Ma torniamo aMadrid: nello spogliatoio dellaJuve si canta, si urla e ci si ab-braccia. «Ce ne andiamo a Berli-no, ce ne andiamo a Berlino...».Si brinda pure, ma al massimocon la birra. Tanta birra!

ECCO L’INGEGNERE Forte emo-zione negli occhi di AndreaAgnelli, presidente stravincen-te. Accanto a lui, a un certo pun-to compare John Elkann, a Ma-drid con l’intera famiglia: «Èstata una partita bellissima —dice il numero uno Exor e Fca—, una delle più belle della miavita. E ora la finale!». I vertici

della Juve ricevono i compli-menti di Florentino Perez. «Unvero signore, come Carletto An-celotti», dice Beppe Marotta,l’altro uomo chiave della rina-scita post Calciopoli. I giocatoridel Real, delusi, ma salutano co-sì i colleghi bianconeri: «Oranon fate scherzi e battete il Bar-cellona...».

IN AEREO Da Madrid si decolla

dopo l’una di notte. I tifosi ospitidell’aereo della squadra sonogià seduti. Fra i primi, entra Bo-nucci, che subito chiama un pa-io di cori. Ecco Buffon, Tevez ePogba: boato! Il francese, quasiimbarazzato, ringrazia. In volo,viene organizzata una vera epropria processione per auto-grafi e fotografie. Si alza poten-te, nel frattempo, musica da di-scoteca. Si dice che le casse fos-

I SUOI NUMERI

13� i gol stagionali segnati da Alvaro Morata con la maglia della Juventus così distribuiti: 7 in campionato, 4 in Champions League e 2 in Coppa Italia

30� i milioni di euro necessarialla Juventus per riscattarenel prossimo luglio l’attaccante spagnolo dal Real Madrid. Nel 2016 salirebbero a 35

43� le presenze stagionali di Morata con la Juve. Allegri lo ha mandato in campo 27 volte in A, 11 in Champions, 4 in Coppa Italia e una in Supercoppa

clicIN MAGLIA REAL 51 PRESENZE E 9 RETI

� Dopo 51 presenze e 9 gol con il Real Madrid, Alvaro Morata, 22 anni, la scorsa estate è passato alla Juventus per 20 milioni di euro. L’accordo sull’attaccante, prodotto della cantera, prevede un diritto di «recompra» da parte degli spagnoli al termine della stagione 2015-16 per 30 milioni

sero proprietà di Pereyra: nonverificato, va detto. Il carrellodei pasti fatica a passare, maqualche giocatore ha fame. Pe-pe prende allora possesso delmicrofono: «Per cortesia, sede-tevi e allacciate le cinture di si-curezza, in arrivo turbolenzepiuttosto serie...». Uno spassoSimone. Finito di giocare, po-trebbe anche fare cabaret... Leturbolenze arrivano davvero infase d’atterraggio. Tutto gestitoalla grande. E a Caselle ci sono3.000 tifosi. Un furgoncino si èattrezzato con stereo e altopar-lanti: suona l’inno della Cham-pions. Sono le 3.15, allestita pu-re una bancarella con sciarpe ebandiere. Fumogeni ed entusia-smo da stadio salutano la par-tenza del pullman bianconero.A bordo non c’è Tevez. È uscito asorpresa dalla porta principale,e infatti non trova ostacoli, gua-dagna l’auto di un amico e va ca-sa «indisturbato». Professioni-sta del dribbling a prescindere.

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La festa dei tremila tifosi all’arrivo della squadra a Caselle LAPRESSE

Page 6: La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

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«L’ADRENALINA DI QUESTA

COMPETIZIONE MI ESALTA»

PATRICE EVRA

VERSO BERLINOVECCHI E NUOVICAMPIONI

TweetCARLOS TEVEZ Attaccante della Juve, con Evra� «Un’altra finale fratello! Come sempre facendo la storia. Inseguiamo il sogno!!! Forza Juve»(a sinistra i due in maglia United)

fIL PROTAGONISTA

PATRICE EVRA

Una vita in CoppaParole da leadere riecco Suarez... 1

Quinta finale del francese, con 3 squadre diverse. Al 45’ ho detto: «Un gol glielo facciamo. Al Pistolero darò la mano»

Mirko GrazianoTORINO

A fine primo tempo, con il Real in vantaggio1-0 e quindi qualificato, nello spogliatoioJuventus sono emersi i senatori a dare man

forte a Massimiliano Allegri e a tenere alto il mo-rale della truppa. Gigi Buffon, Andrea Pirlo e Car-los Tevez sicuramente, ma soprattutto il leaderche non ti aspetti, Patrice Evra, prestazione mo-struosa al Bernabeu, specialista in Champions Le-ague: è per lui la quinta finale nell’Europa checonta con tre squadre diverse, Monaco, Manche-ster United e Juve. «Il clima era tranquillo — rac-conta —, nessun discorso solenne sia chiaro, maai ragazzi ho detto così: “Non ci credo che il Realabbia più fame di noi e che non possiamo fare ungol a questa squadra, stiamo sereni e passiamo ilturno”. Ero sicuro che avremmo recuperato lapartita, ci diceva-mo che fisica-m e n t e n o navrebbero retto ilconfronto, nonpotevano compe-tere con questaJuve. Abbiamouna gamba ecce-zionale. In Italiasi lavora in ma-niera pazzesca,qui devi correreanche quandodormi. Ho l’im-pressione di esse-re stato in vacanza a Manchester...».

«CARO SUAREZ...» Il 34enne francese (compieoggi gli anni) è ottimista, «possiamo giocarcelaanche con il Barcellona — dice —. E chi pensa chesia imbattibile lo dica ad Allegri e si chiami fuori.Sono impaziente di conoscere il menu del tecnicoper questa finale, qualcosa si inventerà di certo.Già, bisogna dire bravo al nostro allenatore, èfondamentale sotto molti punti di vista». Contro icatalani, Patrice ritroverà come avversario LuisSuarez. Ai tempi della Premier League il Pistole-ro, allora al Liverpool, si beccò otto giornate disqualifica per insulti razzisti rivolti ad Evra. Noncontento, l’attaccante uruguaiano si rifiutò distringere la mano al francese prima di una sfidacon lo United. Ride oggi Patrice: «Certo che gliporgerò di nuovo la mano, nessun problema. Miinteressa solo che senta la mia presenza sul cam-po, non altro. Sono orgoglioso di ciò che sono e

del colore della mia pelle, il resto conta zero. Epoi stavolta avrò eventualmente l’aiuto di Chielli-ni...». Ricordate il morso di Suarez a Giorgione inBrasile? Altra bravata del talento di Salto, che inquell’occasione rimediò quattro mesi senza gareufficiali, stabilendo il poco invidiabile record di39 giornate di squalifica collezionate dal 2010senza essere mai espulso sul campo.

UOMINI STRAORDINARI Stagione da incornicia-re per Evra, in crescendo, iniziata con il «trauma»Conte. Già, l’addio dell’attuale c.t. «mi preoccupònon poco in prima battuta — ricorda il francese—. Avevo già vissuto il poco positivo cambio Fer-guson-Moyes. Poi, l’ottimo inizio di stagione fecesvanire tutti i cattivi pensieri: non pensavo, infat-ti, di vincere le prime sei gare ufficiali della sta-gione, addirittura senza subire reti. Questo è ungruppo eccezionale, composto da uomini veri. Inestate, mi capitò di parlare con Buffon e Tevez, e

in loro vidi unadeterminazioneincredibile. Midissero che vole-vano dimostrareche certi risultatinon erano targatisolo Conte. Sen-tivano forte la re-sponsabilità ditrascinare lasquadra in unmomento obiet-tivamente deli-cato. Ho ammira-to in loro una

personalità enorme, e alla fine mi convinsi chetutto sarebbe andato bene, a dispetto della par-tenza del tecnico che mi aveva voluto a Torino».

SIPARIETTO Sono trentuno le presenze di Evra inbianconero, tutte da titolare. Uomo di fiducia diMassimiliano Allegri, punto di riferimento nellospogliatoio nonostante sia alla prima stagione to-rinese. Questione di personalità e carisma, rico-nosciuti in particolare da Paul Pogba, che proprioin Evra aveva trovato un fratello maggiore già inNazionale. L’altra sera, nella zona interviste delBernabeu, Paul ha travolto d’affetto il connazio-nale, strappandolo ai microfoni delle tv francesicon un energico abbraccio. Al settimo cielo, Pog-ba si è poi messo a cantare «ce ne andiamo a Berli-no...», tentando di far saltellare il compagno. Eu-foria figlia forse anche del piccolo derby persona-le vinto contro i connazionali Benzema e Varane.

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8Le giornate di squalifica che scontò Suarez nel 2011 per gli insulti razzisti a Evra in Premier League Suarez non dà la mano a Evra IPP

LA CIFRA

QUATTRO FINALIE UN TRIONFOCON LO UNITED� 1. 2004: il tecnico del Monaco Didier Deschamps consola Evra dopo la sconfitta con il Porto � 2. 2008: la festa per l’unico trionfo con il Manchester� 3. 2009: il k.o. il Barcellona di Eto’o � 4. 2011: ancora il Barcellona, ancora una sconfitta (nella foto Evra in azione contro Villa) REUTERS/LAPRESSE/PHOTOVIEWS

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IL RITORNO IN CAMPO

Bianconeri double faceTurnover da Coppa Italia1Probabile Juve bis domani con l’Inter: titolari a riposo per la finale del 20contro la Lazio

� Voglia di finale: la caccia albiglietto è già partita, ma bisognerà aspettarel’inizio della prossima settimana per cercare diaccaparrarsi un tagliando per Juventus-Barcellona del 6 giugno a Berlino.«I pacchetti per la finale saranno prenotabili esclusivamente sul sito www.francorossoitalia.com a partire da lunedì 18 omartedì 19 maggio», informa la direzione del tour operator che si occupa delle trasferte europee del club bianconero. L’Olympiastadion di Berlino ha una capienza di 70.500 posti. Ogni società avrà 20-25mila tagliandi a disposizione.

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Finale, è già boom di richieste: bigliettiin vendita da lunedì

LE DUE VERSIONI

STORARI

ROMULO BARZAGLI OGBONNA

PEREYRA MARCHISIO STURARO

PEPE MORATA COMAN

PADOIN

COSÌ A MILANO?

BUFFON

LICHTSTEINER BONUCCI CHIELLINI

VIDAL PIRLO POGBA

LLORENTE

PEREYRA

TEVEZ

EVRA

COSÌ IN COPPA ITALIA

GDS

Fabiana Della ValleMILANO

N on c’è tempo per dormiree neanche per tirare ilfiato: la Juventus è tor-

nata nella notte da Madrid e

qualche ora dopo i giocatorierano già a Vinovo (assente giu-stificato Vidal, rientrato sta-mattina perché è rimasto bloc-cato all’antidoping), per prepa-rare la prossima partita di cam-pionato. Domani si torna già incampo contro l’Inter, non unarivale qualsiasi, anche se i bian-coneri dovranno fare i conti conil calendario, fittissimo di impe-gni da qui al 6 giugno. La quali-ficazione alla finale di Cham-pions ha avuto come conse-guenza l’anticipo di quella diCoppa Italia: si giocherà merco-ledì 20, appena quattro giornidopo la sfida con i nerazzurri. A

questo punto il turnover è unanecessità, anche alla luce delfatto che la Juventus è già mate-maticamente campione d’Italia.

TURNOVER, ORA SI PUÒ Doma-ni a San Siro fuori quasi tutti ibig, che devono recuperare dal-le fatiche di Champions in tem-po per la finale di Roma. Discor-so che non vale per Marchisio eMorata, tutti e due squalificatiin Coppa Italia e quindi proba-bili titolari con l’Inter. Dovreb-bero restare a riposo quasi cer-tamente Tevez e Pirlo. Facile che Allegri li lasci a Vinovo a fa-re lavori specifici (Carlitos nel-

l’ultima con il Real è sembratoun po’ stanco). Anche Bonucci eChiellini potrebbero fare spazioalla coppia Ogbonna-Barzagli esulle fasce il recuperato Romu-lo e Padoin dovrebbero far rifia-tare Lichtsteiner ed Evra. In at-tacco possibile tridente in cam-pionato, con Morata punta cen-trale e Pepe e Coman esterni(ma occhio a Matri, che scalpi-ta), mentre in Coppa Italia Alle-gri dovrebbe puntare su Lloren-te e Tevez. Discorso a parte perPogba, che è appena rientratodall’infortunio e ha bisogno digiocare: magari non titolare,ma l’allenatore potrebbe co-munque fargli giocare unospezzone di partita anche incampionato. L’unico indisponi-bile al momento è Caceres: an-che Asamoah è rientrato ingruppo e contro l’Inter potrem-mo rivederlo in panchina.

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Dopo la ChampionsR

Patrice Evra, 33 anni, esterno, è alla sua prima stagione con la maglia della Juventus IPP

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7VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

«JUVE IN FINALE, UN ORGOGLIO

PER IL NOSTRO CALCIO»

MAURIZIO BERETTA

17� vittorie su 42 gare per Luis Enriquenel 2011-12 in panchina alla Roma

TweetGARY LINEKEREx centravanti del Barça� «Non sarà il Clasico, ma Barcellona-Juve in finale sarà comunque una classica d’Europa»

Carlo Laudisa

I l sì di Paulo Dybala è arri-vato puntuale. Ieri a Tori-no l’agente del centravanti

argentino, Pierpaolo Triulzi,ha avuto un lungo incontro conBeppe Marotta e Fabio Paraticiin un albergo del capoluogo. Lafumata bianca è arrivata, an-che se è condizionata a unasuccessiva intesa tra il golea-dor rosanero e il suo attualepresidente: Maurizio Zampari-ni. In ballo ci sono le note pen-denze che nei giorni scorsi era-no state il pretesto per una cla-morosa polemica, poi rientrataper il bene comune. E questopassaggio è decisivo per consi-derare chiusa un’intesa che la

scorsa settimana il manager ju-ventino ha definito nei dettaglicon il presidente del Palermo.E dire che Silvio Berlusconi edErick Thohir hanno bussato al-la porta del club siciliano coninsistenza in queste settimane.Tuttavia Zamparini ha tenutofede alla parola data. Il trasferi-mento prevede un pagamentodi 32 milioni di euro in 4 anni.Da questa cifra, però, la societàdi corso Galileo Ferraris puòscontare 4 milioni legati al pas-saggio in rosanero di alcunigiovani del vivaio juventino:nel pacchetto c’è sicuramente ildifensore Goldaniga (ora a Pe-rugia), si parla anche di Spi-nazzola (Atalanta) e del difen-sore Mattiello (Chievo). Ovvia-mente uno esclude l’altro.

LE CLAUSOLE In aggiunta il Pa-lermo ha ottenuto anche altri 4milioni di bonus condizionati atraguardi tecnici particolar-mente importanti (Championso Triplete). Ma c’è dell’altro,vale a dire una percentualeun’eventuale rivendita. Il crite-rio è che alla società siciliana spetti il 20 per cento del sur-plus rispetto alla cifra di vendi-ta di 32 milioni. Ma è previstoun tetto massimo di 8 milioni dieuro ed un limite temporale didue anni.

L’INGAGGIO Anche con l’attac-cante la Juve ha chiarito datempo i termini dell’ingaggio: un quinquennale da 2,5 milio-ni a stagione più vari incentivi.In effetti Dybala ha da tempo

aperto le porte alla soluzione juventina. Ad ogni modo è ne-cessario un nuovo summit. Sta-volta tra il suo agente e Zampa-rini. Entrambi aspettano mar-tedì l’arrivo da Buenos Airesdel legale del giocatore che do-vrà supervisionare la transa-zione che le parti hanno pattui-to da un po’ di tempo a questa

parte. Una vicenda evidente-mente ormai chiarita che nondovrebbe portare ad ulterioriscossoni. Ma è altrettanto chia-ro che Dybala prima del grandepasso vuole che tutto sia chiarofino in fondo. A prescinderedalla sua scelta per la Juve. Perun’operazione di questa entità,quando si è in dirittura d’arri-

vo, i fatidici dettagli assumonoparticolare rilevanza.

CARLITOS Intanto la Juve in-cassa un altro segnale positivoda Carlitos Tevez, pronto ad al-lungare la sua esperienza inbianconero. Proprio nelle oredella fiesta madrilena l’Apacheha risposto in maniera netta all’ennesima domanda sul suo ri-torno in Argentina: «Resto si-curamente a Torino», ha dettoil centravanti a Sky. La sensa-zione è che nelle prossime orel’a.d. Beppe Marotta e il d.s. Fa-bio Paratici troveranno il modoper prospettargli il prolunga-mento sino al 2017, ricordandoche Carlitos è sotto contrattocon i bianconeri sino al giugno2016. La fumata bianca va mes-sa in preventivo, ricordandoche l’idea di un ritorno al BocaJuniors è sfumata nelle scorsesettimane. E l’attaccante nellasquadra di Allegri si trova a me-raviglia.

L’ATTESA Tempi più lunghi, in-vece, per la pratica-Cavani. In-cassato il gradimento tecnicoed economico dell’attaccanteuruguayano, il managementjuventino ora deve attendereforzatamente le mosse del Psg.Il potente club dello sceicco Al-Thani deve fare i conti con il Fa-ir-play finanziario e ciò condi-ziona non poco le sue strategie:sia in entrata che in uscita. Main casa bianconera regna l’otti-mismo anche su questo fronte.

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Marotta ha vinto Anche Dybalagli ha detto sì1Dopo l’ok di Zamparini (a 32 milioni) ecco quello del giocatore (2,5 a stagione). Bruciate Inter e Milan

Paulo Dybala, 21 anni, attaccante argentino del Palermo ANSA

IL PRECEDENTE� Nella foto a destra, l’attuale allenatore del Barça Luis Enriqueesce dal Camp Nou con una maglia bianconera sulle spalle. Era il 22 aprile 2003, con un gol di Zalayeta nei supplementari la Juve butta fuori i blaugrana ai quarti di Champions

Page 8: La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

8 VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

«IN UNA GARA SECCA, IL

BARÇA SI PUÒ FERMARE»

M. ALLEGRI

VERSO BERLINOMAX ALLA RISCOSSA

TweetMASSIMILIANO ALLEGRIAllenatore della Juve� L’abbiamo davvero fatta grossa! #unaolaperquestajuve

Un Allegrida oscar «Amici miei»il suo film1Lo staff e i fedelissimi della sua Livorno: dalla provincia al mondo

ARGENTINA

Muore calciatore,il campionato si fermaBUENOS AIRES (seu) Un fine settimana senza calcio, dalla settima alla prima divisione, nessuna esclusa. E’ la decisione presa da Luis Segura, presidente della federcalcio argentina, come conseguenza della fatalità costata la vita a Emanuel Ortega, deceduto ieri mattina per le ferite riportate nell’impatto contro un muro di cemento a bordo campo durante la sfida di terza divisione tra San Martin de Burzaco e Juventud Unida, disputata il 3 maggio. Il giocatore di 21 anni è morto dopo undici giorni di coma nella clinica Trinidad de Balvanera, dov’era stato operato al cranio per fratture multiple.

LIBERTADORES

Santos eliminatoe Ceni si ritiraRIO (m.can.) Rogério Ceni si congeda dalla Libertadores. Il portiere-cannoniere è il miglior marcatore della storia del San Paolo nel torneo: 14 gol. Ma ora il San Paolo è eliminato agli ottavi in rigori (Ceni ne para due ma non è sufficiente) dal Cruzeiro dopo la sconfitta per 1-0 ai 90’. Il contratto scade ad agosto: Ceni non dice ancora se lo allungherà sino a dicembre ma vuol ritirarsi quest’anno. Altro duello brasiliano in Libertadores: Internacional (qualificato)-Atlético Mineiro 3-1. Il Corinthians, che ha finito in nove per due espulsioni, è eliminato in casa battuto dai paraguaiani del Guaraní (1-0).

TACCUINO

L’EX PIBE DE ORO

Maradona: «I miei golpiù belli di quelli di Leo»«Meglio Messi o Cristiano Ronaldo? Meglio Messi o Maradona?» Anche la CNN si è rivolta a Diego Armando Maradona per chiedergli un parere sui due fuoriclasse di oggi. «Leo è ancora alla ricerca di un suo stile e credo che lo troverà presto - ha detto ancora l’ex commissario tecnico dell’Argentinae capitano del Napoli -. Il mio era riconoscibilissimo già agliinizi della carriera. Forse è per questo che potrei essereindicato come migliore di Leo. Messi ha segnato più gol? Vero,ma i miei erano molto più belli di quelli che sta segnando il fuoriclasse del Barcellona».

FINO AL 2017

Adesso il rinnovoE con lo stipendioquasi raddoppiato1Allegri passerà da due a tre milioni e mezzo di euro netti a stagione

Alessandra Bocci

B on ton in tv con Sacchi,va bene. Physique du ro-le rispolverato (dopo il

tracollo col Milan non se n’erapiù parlato molto), va bene an-che questo. Elogi della stampainternazionale che adesso lostudia nei dettagli, bello e lu-singhiero, non c’è che dire. Maci sono cose che non cambie-ranno mai nella vita di Massi-miliano Allegri. Il rito della tor-ta da Cecco il lunedì per esem-pio, le cene di pesce da Oscar, ilpranzo alla vigilia di Natale daBenito, a Orentano, con gliamici di sempre, che sembranousciti da un film di Monicelli.Legenda: la torta, altresì defi-nita in alcune forme 5 e 5, è lafarinata di ceci che a Livorno ènotissima e mangiatissima inlocali piccoli e affollati. Quan-to a Benito, non è esattamenteun posto da consigliare ai vege-tariani, visto l’assortimento dibistecche alla fiorentina.

IL FILO CONDUTTORE Una casadavanti al mare per il momen-to, il pensiero del ritiro sul mol-to citato gommone che decisa-mente si allontana: un anno faAllegri era ancora un allenato-re disoccupato, non troppoamato dai tifosi milanisti, cor-teggiato da qualche club del-l’ex Unione Sovietica, ricco maun po’ periferico. Adesso ha gliocchi del mondo addosso, è unuomo copertina, eppure gliamici e i collaboratori di sem-pre sono sicuri: non cambieràmai. Amerigo Lessi era accom-

pagnatore della Primavera delLivorno quando Massi era unragazzino. «Lo avevo incontra-to tante volte da avversario emi faceva sempre 5-6 gol».Amerigo è diventato negli anniun appoggio fondamentale,uno di famiglia. Il cerchio ma-gico di Allegri funziona nellavita e anche nel calcio: ci sonogli amici di Livorno e quelli ac-cumulati negli anni a Pescara,Napoli o Cagliari, ma anche adAgliana e Sassuolo. L’Allegri al-lenatore nasce proprio al-l’Aglianese, con Emilio Doveriosservatore e Giovanni Rossid.s. Da lì in poi il sodalizio conDoveri non si interromperàmai, mentre quello con Rossi,che è ancora a Sassuolo, si è in-terrotto solo sul piano profes-sionale: l’amicizia con il clandel club emiliano è rimasta.

IL PATRIARCA Allegri ama ag-gregare: dopo Doveri è arriva-to Folletti, preparatore atleticoconosciuto alla Spal, poi MarcoLanducci, il suo attuale vice,quindi Dolcetti e Trombetta, lenew entry di questa stagione.Fra i fedelissimi c’è anche il fi-sioterapista Stefano Grani, massaggiatore dell’Aglianesequando Allegri giocatore stavaconcludendo la carriera. Unacarriera segnata da GiovanniGaleone, il padre calcistico diAllegri, quello che quando nonsi presenta allo stadio («a volteho paura di portargli sfiga»), siincolla davanti alla tv. Allegriha creato negli anni il suo staffe cerca di dare spazio a tutti,ma tutti stanno un passo indie-tro. Massi è il leader, era così

già in campo, assicura Galeo-ne. «Era uno di quei rari esem-pi che aiutano il tecnico a capi-re subito le situazioni e a cam-biarle».

IL COVO Massimiliano il testar-do, o il sognatore: a Livornomolti dubitavano delle sue ca-pacità di allenatore, ma comecomunica Amerigo con orgo-glio ora sono arrivati a Canos-sa. «Hanno cambiato opinioneanche gli antijuventini. Massisa come ispirare simpatia».Forse a Livorno, dove quasi tut-ti apprezzano l’ironia e il sensodell’umorismo, e a volte nep-pure il sarcasmo dispiace. Al-trove è diverso: a Milano i pro-blemi non sono mancati, a To-rino Allegri ha dovuto avere

grande fiducia in se stesso perosare l’impresa, aiutato da diri-genti che lo hanno sempre so-stenuto. E per ricucire le feritec’è sempre Livorno, ci sono lepasseggiate con Giorgio, il fi-glio piccolo («a calciare di sini-stro è già fortissimo») ci sonogli Amici Suoi, c’è l’imperdibilegabbionata (traduzione: parti-ta giocata sul cemento, in unospazio recintato anche in alto)che si gioca preferibilmente unpaio di giorni prima o dopo Na-tale. L’obiettivo di Allegri, nep-pure troppo segreto, è diventa-re un allenatore di rango inter-nazionale, per questo studia datempo l’inglese, per questo si èapplicato con pazienza ferocealla costruzione di una perso-nalità europea per la Juve. Masotto la divisa da allenatore-modello, mai in panchina conla tuta, c’è un’armatura chenon si può scalfire. E’ l’armatu-ra di un ragazzo che è cadutoparecchie volte senza mai du-bitare di sé. Convinzione, ma-gari incoscienza: forse è pro-prio questo il mix necessarioche maturando è stato in gradodi trasmettere ai suoi giocatori.

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Carlo Laudisa

I complimenti ripetuti diAndrea Agnelli sono laprova che il futuro bian-

conero di Max Allegri è sem-pre più corazzato. In manie-ra discreta il tecnico livorne-se ha già affrontato la que-stione del rinnovo con l’a.d.Beppe Marotta, che gli hadato appuntamento a breveper formalizzare le intesegià abbozzate. Ora la con-quista della finale di Berlinopotrebbe anche far slittarel’ora degli annunci, ma il piùè sostanzialmente già deci-so.

BIENNALE Quando la scorsaestate la Juve si trovò a sce-gliere in tutta fretta l’erededi Antonio Conte, non ci futanto tempo per disegnare iprogrammi. Ma ora l’ex alle-natore rossonero ha avutomodo per farsi apprezzaredalle parti di corso GalileoFerraris. E non solo per lasua gestione della squadrain campo. Nel luglio scorsoha preso al volo la propostadi un biennale da 2 milioninetti a stagione (meno diquanto guadagnava al Mi-lan). Adesso, però, il vento ècambiato e sul tavolo c’è unafisso da 3,5 milioni netti astagione, vale a dire livellotop per il campionato italia-no. Se si eccettua, infatti, ilc.t. Conte (che porta a casa 4milioni con gli sponsor) itecnici più pagati nella mas-sima serie attualmente sonoBenitez, Mancini e Mazzarricon 3,5 milioni netti.

IL BIVIO L’unico dubbio dasciogliere è la formalizzazionedella durata del nuovo legame.L’idea è quella di unire il per-corso professionale dell’allena-tore a quello del management,che ha appena ottenuto il rin-novo sino al 2018. Ma è altret-tanto concreta la possibilità chesi opti per una sottoscrizione si-no al 2017, condita da un’opzio-ne per il prolungamento sino alla stagione successiva. Manon appare uno scoglio insor-montabile. Marotta e Paraticihanno legato molto con lui eanche il lavoro di programma-zione procede all’insegna di unfeeling evidente.

LE NUVOLE Come sono lontanele ansie di un anno fa quandoAllegri si era ritrovato a spasso,dopo il traumatico esonero digennaio per la disfatta di Reg-gio Emilia con il Sassuolo. Inquei mesi nessuno bussava allasua porta. Solo Claudio Lotitofece fuoco e fiamme per con-vincerlo a sposare la causa del-la Lazio, ma evidentementequella rinuncia alla lunga ha ri-lanciato la sua carriera. Adessoè sulla cresta dell’onda e tutti(d’incanto) scoprono le suequalità di stratega. Ovviamentequesta considerazione non ri-guarda i vertici bianconeri.Non a caso in più occasioniAgnelli e Marotta hanno messoin evidenza la bontà della loroscelta estiva, nonostante lecontestazioni di un ambientecondizionato dallo scetticismo.

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Beppe Marotta, 58 anni

GIOVANNI GALEONEALLENATORE

«MAX ERA UNO DEI RARI ESEMPI DI GIOCATORE

CHE AIUTANOIL TECNICO A CAPIRE

E CAMBIARE IN FRETTA»

Massimiliano Allegri, 47 anni, prima stagione alla Juve e scudetto REUTERS

Dopo la ChampionsR

AMARCORD� Fine anni Settanta, Livorno, una squadra di calciatori di 10 anni o poco più del circolo sportivo dei Portuali. Massimiliano Allegri è quello nel cerchio, con la fascia da capitano. Leader già da bambino e anche un po’ spaccone, dicono quelli che lo conoscono bene.

PORTIERIGruppo Sq. Cod. Nome Costo PuntiA (JUV) 104 BUFFON 28 7A (JUV) 145 STORARI 1 -B (RMAD) 106 CASILLAS 20 6B (RMAD) 130 NAVAS K. 5 -E (BAY) 131 NEUER 23 4E (BAY) 139 REINA 1 -E (BAY) 158 STARKE 1 -F (BAR) 103 BRAVO 4 -F (BAR) 149 TER STEGEN 19 4

DIFENSORIGruppo Sq. Cod. Nome Costo PuntiA (JUV) 221 BARZAGLI 11 6,5A (JUV) 231 BONUCCI 16 7A (JUV) 234 CACERES 4 -A (JUV) 244 CHIELLINI 16 6A (JUV) 266 EVRA 13 7A (JUV) 311 LICHTSTEINER 18 6A (JUV) 352 OGBONNA 4 -A (JUV) 427 DE CEGLIE 4 -B (RMAD) 212 ARBELOA 11 -B (RMAD) 238 CARVAJAL 8 5,5B (RMAD) 246 COENTRAO 11 -B (RMAD) 324 MARCELO 17 5,5B (RMAD) 347 NACHO 5 -B (RMAD) 357 PEPE 12 -

B (RMAD) 365 RAMOS S. 13 6B (RMAD) 405 VARANE 12 5,5E (BAY) 205 ALABA 16 -E (BAY) 217 BADSTUBER 10 -E (BAY) 222 BENATIA 9 9E (BAY) 226 BERNAT 10 6E (BAY) 227 BOATENG J. 21 5,5E (BAY) 251 DANTE 9 -E (BAY) 308 LAHM 15 5,5E (BAY) 361 RAFINHA 10 5F (BAR) 204 ADRIANO 7 -F (BAR) 220 BARTRA 6 -F (BAR) 249 DANI ALVES 20 6F (BAR) 261 DOUGLAS 4 -F (BAR) 295 JORDI ALBA 17 6F (BAR) 329 MASCHERANO 17 6F (BAR) 331 MATHIEU 7 6F (BAR) 358 PIQUE' 19 5,5F (BAR) 407 VERMAELEN 4 -

CENTROCAMPISTIGruppo Sq. Cod. Nome Costo PuntiA (JUV) 537 COMAN 4 -A (JUV) 621 MARCHISIO 17 7A (JUV) 624 MARRONE 3 -A (JUV) 654 PADOIN 3 -A (JUV) 658 PEPE S. 2 -A (JUV) 659 PEREYRA 12 -A (JUV) 661 PIRLO 19 6,5A (JUV) 663 POGBA 21 7,5A (JUV) 722 VIDAL 22 8A (JUV) 762 STURARO 4 -B (RMAD) 515 BALE 27 5B (RMAD) 594 ILLARRAMENDI 7 -B (RMAD) 597 ISCO 13 5B (RMAD) 611 KROOS 20 6B (RMAD) 634 MODRIC 14 -B (RMAD) 679 RODRIGUEZ J. 19 5,5B (RMAD) 742 KHEDIRA 6 -B (RMAD) 768 LUCAS SILVA 5 -B (RMAD) 769 ODEGAARD 2 -

B (RMAD) 770 MEDRAN 3 -E (BAY) 578 GAUDINO 4 -E (BAY) 583 GOTZE 27 -E (BAY) 674 RIBERY 25 -E (BAY) 676 ROBBEN 26 -E (BAY) 677 RODE 10 5,5E (BAY) 694 SCHWEINSTEIGER 14 6,5E (BAY) 711 THIAGO 11 6,5E (BAY) 735 XABI ALONSO 16 6,5E (BAY) 758 WEISER 2 -E (BAY) 759 SCHOLL 1 -E (BAY) 760 MARTINEZ J. 5 -F (BAR) 527 BUSQUETS 11 6F (BAR) 596 INIESTA 25 6F (BAR) 668 RAFINHA A. 8 -F (BAR) 669 RAKITIC 22 5F (BAR) 697 SERGI ROBERTO 4 -F (BAR) 736 XAVI 15 6F (BAR) 752 SERGI 2 -F (BAR) 753 HALILOVIC 1 -

ATTACCANTIGruppo Sq. Cod. Nome Costo PuntiA (JUV) 855 LLORENTE 22 -A (JUV) 866 MORATA 27 10,5A (JUV) 902 TEVEZ 40 6A (JUV) 924 MATRI 12 -B (RMAD) 809 BENZEMA 32 6,5B (RMAD) 834 HERNANDEZ 17 5B (RMAD) 841 JESE' 7 -B (RMAD) 883 RONALDO 56 9E (BAY) 852 LEWANDOWSKI 44 10E (BAY) 867 MULLER 43 10E (BAY) 877 PIZARRO 5 -E (BAY) 923 KURT 3 -F (BAR) 862 MESSI 64 7,5F (BAR) 869 MUNIR 7 -F (BAR) 871 NEYMAR 48 14F (BAR) 876 PEDRO 21 5,5F (BAR) 887 SANDRO 5 -F (BAR) 899 SUAREZ L. 45 10

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24 MAGGIO 2014 Marcia indietro dopo la Décima Il Madrid sta perdendo la finale di Champions con l’Atletico e Perez, che da tempo minacciava di esonerare il tecnico, ha preso la decisione: via Ancelotti. Poi l’arrivo della «Décima» e la marcia indietro.

20 DICEMBRE 2014Quattro trofei in un anno Con la vittoria sul San Lorenzo il Real conquista il Mundialito: mai aveva vinto 4 trofei in un anno solare. E arriva a 22 successi consecutivi, altro record. Il rinnovo di Ancelotti (scadenza 2016) è dato per immediato.

5 MAGGIO 2015La delusione dell’andataIl Madrid perde a Torino nella semifinale d’andata con la Juve con o Sergio Ramos a centrocampo. Perez è doppiamente deluso: per il risultato e per questa mossa tattica.

13 MAGGIO 2015Spezzato il sogno europeoLa Juve spezza il sogno europeo del Reale sono tutti convinti che Ancelotti abbia le ore contate. Perez resta in silenzio, sfoglia la margherita dei possibili candidati alla panchina e riflette.

LE TAPPE DELLA VICENDA

� MADRID Com’era lecito attendersi, lo sciopero convocato dalla Federcalcio spagnola e spalleggiato dal sindacato calciatori è stato revocato. L’idea era quella di far saltare le ultime due giornate di Liga (17 e 23 maggio) nonché la finale di Copa del Rey (30 maggio) per protestare contro la presunta iniquità del decreto legge votato dal governo spagnolo che sancisce l’obbligo della vendita collettiva dei diritti televisivi. Federazione e sindacato sono in lotta aperta e acerrima per il potere e l’uso del termine sciopero non pareva esattamente ortodosso. Perché l’idea era quella di «scioperare» sì, salvo poi recuperare le giornate saltate. E di norma se ci si ferma per protesta non si lavora a scoppio ritardato. Anche per questo ieri il tribunale superiore Audiencia Nacional ha stabilito l’illegalità di fatto dello sciopero indetto dalla federazione, che è quindi tornata sui suoi passi insieme al sindacato: «Non comprendiamo la decisione ma ci adeguiamo al verdetto». La guerra però continua perché alla base di tutto c’è la lotta tra la Liga, appoggiata dal governo, e la Federazione, che ha al suo fianco il sindacato. Si battono per soldi e potere: è difficile individuare chi siano i buoni.

f.m.r.© RIPRODUZIONE RISERVATA

CASO DIRITTI TV

Lo scioperoè revocato: Liga in campo

Incertezza RealAncelotti in dubbioZizou non convince1L‘esordio in panchina di Zidane ha lasciato perplessi. Perez teme che Klopp faccia di testa sua

Filippo Maria RicciCORRISPONDENTE DA MADRID

@filippomricci

F lorentino Perez resta in si-lenzio. Riflette. Ieri fuoridalla saletta del Bernabeu

nella quale stava intrattenendoIan Rush, Robbie Fowler e alcu-ni dirigenti del Liverpool invita-ti a Madrid per la presentazionedella partita del cuore in salsamadridista, i giornalisti aspet-tavano avidi. Si sollazzavanocon gazpacho e jamon, gustosoantipasto in attesa del piattoforte: lui, il «presi». Che si cono-sce, si sa quanto ami chiacchie-rare con i giornalisti, intratte-nersi e intrattenerli con battutesagaci e riflessioni a voce alta,tra off the record e dichiarazionisenza freni. Così alla fine ha de-ciso di uscire da dietro. Sa che

ogni sua parola, espressione,gesto sarebbero stati vivisezio-nati e interpretati alla ricerca diun indizio sul futuro della pan-china del Real.

ANCELOTTI SUL PIAVE Nel di-scorsetto di presentazione diquesto Madrid-Liverpool vec-chie glorie Perez ha definito lastagione «a due facce» e ha rin-graziato giocatori e allenatore.Il Madrid vuole di più e riparti-rà a caccia della UndécimaChampions. Ma con chi? Non cisono dubbi che se dovesse deci-dere seguendo umore e istintoFlorentino licenzierebbe Ance-lotti il 24 maggio, day after del-la chiusura della Liga. Del restol’avrebbe licenziato già il 24maggio dell’anno scorso, cosìaveva deciso fino al minuto 92’della finale poi vinta control’Atletico. L’arrivo della Décima

gli ha legato le mani ma la sta-gione che sta per chiudersi èstata molto complicata nei rap-porti tra tecnico e presidente.

I CANDIDATI Ora Florentinodeve prendere una decisione.Sa che i giocatori sono con Car-lo ma la cosa per lui non è gran-ché rilevante visto che non hagrandi rapporti con i suoi milio-nari dipendenti, su tutti Casil-las, Ramos e Ronaldo. Non trenomi qualsiasi. E, soprattutto,guardandosi intorno non è an-cora riuscito a trovare un candi-dato che lo possa tranquillizza-re e soddisfare appieno: Zidaneè uscito con discrete ustioni dal-la stagione d’esordio panchina-ro col Castilla, la seconda squa-dra del Madrid. Guardiolaquando prese in mano il BarçaB vinse subito il campionato, Zi-zou non è arrivato nemmeno ai

play off. Il nome grosso che giraè quello di Klopp, però Perez hapaura che l’ilare Jurgen unavolta sbarcato a Valdebebaspossa fare di testa sua e magarilasciare in panchina una dellefigurine comprate a caro prez-zo. Così come Florentino non sifida granché del calcio di Beni-tez, candidatura caldeggiata daJosé Angel Sanchez, braccio de-stro del «presi» e amico di Rafa.Si è pensato anche a Lopetegui,che però non ha fatto benissimoal Porto e ha esperienza assai li-mitata. Perez sfoglia la marghe-rita. In silenzio. E non è esclusoche possa giungere alla sor-prendente conclusione di con-fermare Ancelotti: perché puramandolo poco è cosciente chedifficilmente potrà incontrareun tecnico più presidenzialistadi Carlo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

In alto, Florentino Perez con Carlo Ancelotti. Sotto, Zinedine Zidane e Jurgen Klopp LAPRESSE/EPA/REUTERS

Dopo la ChampionsRIl caso

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12

DNIPRO 7

Al di là del gol, lotta come un forsennato contro i due difensori avversari: esce stremato dopo una vera battaglia.

7

IL MIGLIORE

SELEZNYOVBOYKO 7 Un gigante tra i pali, per ben due volte sa essere prodigioso su Higuain. FEDETSKLY 6 Non deve preoccuparsi più di tanto, Insigne si annienta da solo.DOUGLAS 6,5 Sulle palle alte è incontrastabile. Higuain riesce a superarlo soltanto una volta e per lui risolve Boyko.CHEBERYACHKO 6,5 Mette il fisico contro la fragilità degli attaccanti napoletani e vince facile.LEO MATOS 6,5 Inesauribile sulla fascia sinistra, spinge senza preoccuparsi di Callejon la cui serata non ha senso.KANKAVA 6 Si preoccupa di dare ordine ala manovra dei suoi.FEDORCHUK 6,5 Ha due polmoni

grandi così, controlla Inler e va spesso in raddoppio su Insigne.LUCHKEVYCH 6 Resta spesso arretrato per contrastare Ghoulam quando spinge sulla sinistra. Sfiora il gol con un tiro da lontano.MATHEUS 6 Entra quando c’è da sopportare lo sforzo maggiore e non fa mancare il suo apporto alla fase difensiva. Colpisce la traversa.ROTAN 6 Va spesso a inserirsi tra le line per provare a sorprendere Britos, più lento e meno reattivo.KONOPLYANKA 7 Grande prestazione, tiene palla come pochi e il suo lavoro è utile quando il Napoli pressa per pareggiare.BRUNO GAMA s.v. Gli toccano meno di dieci minuti e lui non si sottrae alla battaglia finale.KALINIC 6,5 Venti minuti a ritmi incredibili, si piazza tra Britos e Albiol tenedoli in apprensione.

ANCHE STAVOLTA BOYKO PARA TUTTO. NON BASTA INLER. MERTENS ENTRA E DRIBBLA MA È FRAGILE

MAZIC Non era semplice dirigere questa gara. Lui sbaglia a non ammonire subito Kankava,poi non vede una possibile trattenuta su Maggio. Sul gol, strattonano attaccante e difensore.

LE PAGELLE di MI.MAL.

6 RISTIC 6DJURDJEVIC 5

GRUJIC 6 FILIPOVIC 6

Il muro eretto a difesa di Boyko è stato perfetto. Ha il merito di aver portato il Dnipro, per la prima volta, a giocare una finale europea

IL TECNICOMARKEVICH

7

NAPOLI 5

Non ha mai dato l’impressione di voler mollare. Anzi, stavolta è stato lui l’anima di questoNapoli senza verve.

6,5

IL MIGLIOREINLER

ANDUJAR 5,5 Evita il gol, prima di subirlo, con un intervento prodigioso. Poi, non esce su Seleznyov.MAGGIO 5 Ha spinto poco e male, senza mai riuscire a crossare. Konoplyanka resterà il suo incubo.ALBIOL 5,5 Ha faticato parecchio contro Seleznyov prima e Kalinic dopo. Nel finale ha provato a rinforzare il centrocampo.BRITOS 5 Ingenuo e fragile in occasione del gol, si fa sopraffare da Seleznyov sullo stacco e nel contrasto.GHOULAM 6,5 L’unico che non s’è fatto impressionare dal muro ucraino.DAVID LOPEZ 5,5 Si preoccupa di limitare le giocate di Kankava e ci riesce soltanto in parte. HENRIQUE 5 È sembrato spaesato, s’è dovuto inventare esterno di fascia

per dare supporto all’azione offensiva.CALLEJON 4,5 Non è mai andato via a Leo Matos che lo ha respinto ogni qualvolta ha messo piede dalle sue parti. Inconcludente.GABBIADINI 5 Stavolta non ha reso dietro Higuain. Ha faticato a liberarsi dell’uomo e non ha mai tirato.HAMSIK 5 Ci si aspettava quel qualcosa in più da uno come lui. Ma s’è perso tra i muscoli degli avversari che l’hanno sempre anticipato.INSIGNE 5 Niente da fare contro il colosso Fedetskly. Nemmeno palla a terra riesce a superarlo.MERTENS 5,5 Un paio di dribbling senza conseguenze e nulla più. Anche lui s’è dimostrato troppo fragile.HIGUAIN 4 L’eliminazione ce l’ha sulla coscienza: tra andata e ritorno ha sbagliato almeno 5 gol. In certi momenti occorrerebbero più fatti che chiacchiere.

Un altro obbiettivo fallito, dopo l’uscita dalla Coppa Italia. Gli restanola A e un posto Champions per farsi, eventualmente, rimpiangere.

IL TECNICOBENITEZ

5

Higuain & C. sbagliano tuttoNapoli fuori, ciao Benitez1Come all’andata, il Pipita si divora occasioni: ancora decisivo il portiere BoykoNella ripresa cresce il Dnipro e passa con Seleznyov. Inutile l’assalto finale

Nicola CecereINVIATO A KIEV

N iente da fare, il Napoli ilgol non riesce a farlo, an-zi lo prende. A Varsavia,

quindi, ci va il Dnipro. Traguar-do storico per il Dnipro, checentra la finale sei anni dopo l’unico successo ucraino, firma-to Shakhtar. Il Napoli, traditodal suo giocatore più importan-te, Higuain, esce addiritturasconfitto da avversari di caratu-ra complessiva assai inferiore. Laddove era riuscito Diego, 26anni fa, ha stavolta fallito Gon-zalo che fra andata e ritornoavrebbe potuto realizzare settegol. E ha invece esaltato un por-tiere, Denys Boyko, semi scono-sciuto che agli occhi del bom-ber argentino dev’essere sem-brato Superman: arrivava dap-pertutto.

FESTA MA RISCHIOSA Finiscecon una invasione di campomastodontica (c’erano 65.000spettatori) e anche molto peri-colosa per i duecento napoleta-ni sugli spalti «puntati» dal unafetta considerevole di tifosi delDnipro. Un pronto interventodella polizia (mille gli uominiin servizio) ha evitato il contat-to. Così i giocatori-eroi hannopotuto abbracciare il loro popo-lo sotto la pioggia mentre gli az-zurri, mestamente guadagna-no gli spogliatoi. C’è ancora unpiazzamento Champions da in-seguire in campionato, il falli-mento totale quindi può ancoraessere evitato. Ma l’assenza delpresidente in una serata-chiavenon è di sicuro un buon segna-le: c’è il pericolo di uno scolla-mento, l’ambiente deve reagiresubito.

PIPITA NO Ma dicevamo di Hi-guain, carico e determinato allavigilia e poi molle e insicuro sulcampo. Ha avuto fra i piedi su-bito l’occasione per ribaltare lasituazione di svantaggio deter-minatasi al San Paolo. E’ Inler(8’), una delle due sorprese diformazione, a costruirla conuna verticalizzazione sulla qua-le l’argentino, scattando a tem-po debito, si presenta solo so-

letto davanti al gigantesco por-tiere Boyko. La posizione disparo è ideale, l’attaccante hatutto lo specchio di porta a di-sposizione ma la soluzione scel-ta, botta potente anziché toccodi fino, agevola la reattività diBoyko, già nota ai tifosi napole-tani: fu lui l’eroe dell’andata.

IL BIS Higuain ha una secondachance nell’ambito di un primotempo equilibrato: al 28’ va adeviare di testa, stavolta meglioche può, un cross radente diGhoulam. Ancora una volta larisposta in tuffo del portiere èeccellente. Rispetto all’andata,dove badò unicamente a nonprenderle, il Dnipro si disponealla manovra rinunciando alcatenaccio. Markevich eviden-temente non ritiene giusto di-

fendere a oltranza l’1-1 in unmatch che si disputa davanti aitifosi della capitale accorsi perconquistare lo storico traguar-do.

ORGOGLIO Questo mutato at-teggiamento tattico offre al Na-poli maggiori spazi. Ma Gab-biadini, preferito ad Hamsikproprio per sfruttarne le quali-tà realizzative, non riesce a tro-vare la posizione giusta per in-cidere. Insigne, sul terrenosempre più inzuppato (si giocasotto a un diluvio) non incide eCallejon conferma i limiti diquesta stramba stagione. E al-lora è Andujar a rivelarsi pre-zioso quando vola per deviareuna cannonata di Seleznyov.

PATATRAC Nella ripresa arriva

in fretta la svolta. Andujar nonesce perché si fida di Britos, ilquale non salta poiché nel duel-lo a sportellate con Seleznyovha la meglio l’attaccante checosì devia di testa, e fa centro, ilcross dalla sinistra che parevadi facile lettura per i difensoripartenopei. E’ il patatrac cheorienta il match verso la squa-dra di casa. Adesso il tecnicoucraino ordina un ripiegamen-to stabile nella propria metà

campo formando due linee diquattro uomini in venti metri.

I CAMBI Benitez, che aveva giàmesso Hamsik per lo spaesatoGabbiadini, inserisce pure Mer-tens per Insigne, infine il pos-sente Henrique per Lopez: biso-gnerebbe alzare i ritmi dell’at-tacco ma il terreno diventatopesantissimo è un argine in più.C’è solo una palla gol, anchequesta per Higuain, salvata inextremis sulla linea da Dou-glas. In compenso Matheusprende la traversa a portierebattuto. Il Napoli non avrebbemeritato di uscire sconfitto, an-che qui un paio di decisioni ar-bitrali gli sono state avverse.Ma Platini non fa né l’arbitro néil guardalinee.

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LA MOVIOLAdi VINCENZO D’ANGELO

SU MAGGIOTRATTENUTADA RIGOREIL GOL È OK

Qualche macchia nella direzione di Mazic: prima grazia in avvio Kankava per un fallo volontario di mano ad impedire una ripartenza del Napoli, poi al 30’ non vede una trattenuta dello stesso Kankava in area su Maggio, su azione d’angolo. Al 32’ del primo tempo errore rilevante del secondo assistente Djurdjevic, che ferma Higuain per un fuorigioco inesistente. A inizio ripresa, Mertens chiede il rigore per un intervento scomposto di Fedetskiy, che tocca col braccio mancando il colpo di testa. Dubbi infine sul gol di Seleznyov: la punta e Britos si strattonano a vicenda, così l’arbitro decide per il non fischio e assegna il gol.

L’ULTIMO ATTO

Stadio nazionale di VarsaviaCapienza 58.000 spettatoriInaugurazione 2012

SEMIFINALI

Siviglia FIORENTINA3 - 0

2 - 0

NAPOLI Dnipro1 - 1

0 - 1

SIVIGLIADNIPRO

FINALEVARSAVIA, 27 maggio

GDS

0� le vittorie italiane in Europa League. L’ultimo successo risale alla stagione 1998-99: lo ottenne il Parma quando la coppa si chiamava Uefa

Imbeccato da un cross di Konoplyanka, Seleznyov si spinge con Britos e di testa infila l’1-0 ucraino ANSA

IL GOL DECISIVO

Europa LeagueRRitorno semifinali

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13VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

fIL PERSONAGGIO

IL TECNICO SPAGNOLO

Mimmo MalfitanoINVIATO A KIEV (UCRAINA)

F inisce in una notte dipioggia l’avventura delNapoli in Europa Lea-

gue. In una notte in cui i ti-fosi del Dnipro hanno inva-so il campo, pazzi di gioia,per un’impresa che persinoa loro è apparsa incredibile.D’altra parte, nessunoavrebbe mai immaginatoche a condannare il Napolifossero loro due, Rafa Beni-tez e Gonzalo Higuian.

ERRORI Il primo per le scel-te, il secondo per le tanteopportunità fallite tra la ga-ra di andata e quella di ri-torno. Niente Varsavia,dunque, e niente più paginedi storia da scrivere nuova-mente: dopo la Coppa Italiaconquistata l’anno scorso aRoma e la Supercoppa ita-liana vinta a Doha ai rigorisulla Juventus, l’allenatorespagnolo ha ceduto in Euro-pa, in quella che da sempreè stata la sua roccaforte, lazona franca dove ha potutodiventare imbattibile, con-quistando tre Europa Lea-gue e una Champions Lea-gue col Liverpool.

EUROPA ADDIO Ed ora, cisarà spazio per le riflessio-ni, per capire che cosa com-porterà questa eliminazio-ne. Di certo, Aurelio DeLaurentiis chiederà spiega-zioni al tecnico, e non solo.Gli chiederà anche una ri-sposta immediata per quan-to riguarda il rinnovo delcontratto. Insomma, l’ama-rezza di Kiev servirà per ac-celerare i tempi per tutte lequestioni in sospeso, situa-zione Benitez compresa.Resta comunque la delusio-ne per un obbiettivo fallitoa pochi metri dal traguar-do. Il Napoli ha dimostratoquante siano evidenti alcu-ne lacune, tecniche e socie-tarie. Ieri sera, la squadra èstata lasciata sola al propriodestino, il presidente s’è te-

nuto lontano da Kiev, ha prefe-rito restare a Roma. Un com-portamento strano quello diDe Laurentiis: nel momento dimaggiore tensione, dove la suapresenza avrebbe potuto servi-re a dare maggiore forza ai suoi giocatori, lui se n’è stato acasa. Probabilmente, è statolui il primo a non crederci.

ATTENUANTI NON VALIDE Haavuto di che lamentarsi, RafaBenitez a fine partita: «Credoche nelle due gare abbiamocreato tante occasioni per faregol. Così come nel primo tem-po qui a Kiev. Poi, nella ripresac’è stato un assedio. Avremmopotuto fare gol, chiaramentesarebbe cambiato tutto», hatentato di giustificarsi l’allena-tore. Ma è davvero difficile tro-vare attenuanti per questasconfitta. «Il gol del Dnipro èstato irregolare. E’ un fattograve, ma non possiamo cam-biare la situazione. Ho visto il

replay, ma non si può fare nul-la». Sull’arbitraggio ha ag-giunto: «È inutile parlarneadesso, se avessimo fatto golavremmo risolto tutti i proble-mi». E ancora sugli errori diHiguian: «La squadra ha avutotante chance per fare gol, par-lare della sua opportunitàmancata, è riduttivo. Alla finevinciamo tutti e perdiamo tut-ti». Negli spogliatoi, non ha sa-puto nascondere la sua delu-sione alla squadra. «Ho dettoai ragazzi che sono dispiaciu-to, che avremmo potuto faremeglio». Poi, ha concluso sulfuturo ribadendo sempre glistessi concetti: «Ora penso alCesena. Dobbiamo concen-trarci sulle prossime gare. Hoparlato col presidente, poi par-lerò con la mia famiglia. Deci-sione che arriverà a fine sta-gione? Non lo so, ora pensia-mo al Cesena. Poi parlo con DeLaurentiis e decidiamo».

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3’Toh, il Dnipro attacca Avvio insolitamente intraprendente degliucraini, dopo il catenaccio dell’andata. Subito si conquistano unapunizione da posizione centrale che Konoplyanka tira fra le braccia diAndujar

7’ Ancora tu Ricomincia il duello personale fra Higuain e Boyko, cheal San Paolo gli parò tutto. Sull’imbucata di Inler, il Pipita si trova solodavanti al portiere e si vede il suo diagonale respinto da un goffo -ma efficace - intervento di coscia, con l’aiuto di un braccio.

28’ E sono due. Stavolta Higuain ci prova di testa, su splendido invitodalla sinistra di Ghoulam, Boyko si allunga e gli devia la palla in calciod’angolo

33’ Lopez cosa fai. Il centrocampista si fa rubar palla (e non è laprima volta), sugli sviluppi dell’azione Seleznyov costringe Andujar aun difficile intervento

4’ Altra partenza sprint del Dnipro Seleznyov trova il buco e se lafila, il passaggio è raccolto da Luchkevych che, disturbato da Britos,non trova la porta

9’ Ecco Konoplyanka Il giocatore ucraino di maggior tasso tecnico siporta via un paio di avversari e serve Seleznyov, la cui conclusionecentrale è fermata da Andujar

12’ Passa il Dnipro La maggior intraprendenza dei padroni di casa èpremiata: uno scatenato Konoplyanka se ne va a sinistra. Palla inmezzo e Seleznyov precede Albiol di testa.

28’ La telefonata Buca la palla Fedorchuk, sugli sviluppi dell’azionetenta una molle conclusione centrale David Lopez e per Boyko è facilel’intervento.

31’ Questa è jella Su un corner, non esce Boyko, ne nasce un mischione. Higuain ci prova due volte, sul secondo tentativo salva sullalinea Douglas

41’ Mia o tua? Maggio, disturbato da...Callejon, lanciato in verticalenon riesce a chiudere la conclusione e Boyko se la cava

43’ Rischio finale Ghoulam sale in ritardo, Matheus è solo in area e ditesta, su un lungo lancio, coglie la traversa

NAPOLIDNIPRO

1 0

PRIMO TEMPO

SECONDO TEMPO

PRIMO TEMPO 0-0MARCATORE Seleznyov al 12’ s.t.

ARBITRO Mazic (Serbia) NOTE spettatori paganti 62.344. Tiri in porta 8 e una traversa-7. Tiri fuori 1-3. Angoli 3-9. In fuorigioco 5-2. Recuperi 2’ e 5’

DNIPRO (4-2-3-1)Boyko; Fedetskiy, Douglas, Cheberyachko, Leo Matos; Kankava, Fedorchuk; Luchkevich (dal 22’ s.t. Matheus), Rotan, Konoplyanka (dal 40’ s.t. Bruno Gama); Seleznyov (dal 30’ s.t. Kalinic) PANCHINA Lastuvska, Vlad, Bezus, Shakhov ALLENATORE Markevich AMMONITI Leo Matos, Fedetskiy, Seleznyov, Kankava, Matheus per gioco scorretto BARICENTRO molto basso 45,2 mCAMBI SISTEMA 4-4-1-1 dal 22 s.t.

NAPOLI (4-2-3-1)Andujar; Maggio, Albiol, Britos, Ghoulam; David Lopez (dal 34’ s.t. Henrique), Inler; Callejon, Gabbiadini (dal 10’ s.t. Hamsik), Insigne (dal 15’ s.t. Mertens); Higuain PANCHINA Rafael, Jorginho, Koulibaly, Gargano ALLENATORE BenitezAMMONITI Gabbiadini, Ghoulam per gioco scorretto, Callejon per proteste.BARICENTRO medio 53,3 mCAMBI DI SISTEMA nessuno

L’ANALISI TECNICA

Troppi passaggi sbagliati e troppi lanci nel nulla 1David Lopez e Inler non sono adatti a servire gli attaccanti. Nel primo tempo senza Hamsik il Napoli è in inferiorità a centrocampo

Andrea Schianchi

I l primo tempo di Kiev, peril Napoli, è la brutta copiadi quello giocato una setti-

mana fa al San Paolo. Troppolenta e troppo prevedibile, lamanovra della squadra di Beni-tez, che non riesce mai a sgom-mare sulle fasce laterali doveInsigne (a sinistra) e Callejon(a destra) sono ben ingabbiatidal dispositivi del Dnipro. Inol-tre Gabbiadini è molto più at-taccante e molto meno sugge-ritore di Hamsik, quindi il Na-poli si trova con un centrocam-

po in inferiorità numerica dovei soli David Lopez e Inler (chenon sono Rivera e Bulgarelli...)hanno il compito di rompere leiniziative avversarie e rilancia-re con precisione l’azione. Ov-vio che, con una tavola appa-recchiata in questo modo, ledifficoltà aumentino. Le puntedi Benitez vanno servite neglispazi (Insigne e Callejon) o conrapidità (Higuain): tutto ciò,nei primi quarantacinque mi-nuti non avviene.

SPAZI INTASATI Al 10’ della ri-presa Benitez si accorge chequalcosa non funziona nel mo-

tore del suo Napoli, toglie Gab-biadini, inserisce Hamsik, ten-tando di ristabilire la parità acentrocampo, ma la mossa nonè la medicina giusta. Il Dniprosegna, grazie alla solita disat-tenzione difensiva del Napoli,Benitez butta nella mischiaMertens al posto di Insigne e aquesto punto viene spontaneala domanda: perché due tra imigliori, cioè Hamsik e Mer-tens, sono partiti dalla panchi-na? Il problema della squadradi Benitez è la mancanza diidee e di qualità in mezzo alcampo. I piedi ruvidi dei me-diani non sono adatti a servire

adeguatamente gli attaccanti.Per gli ucraini è abbastanzasemplice costruire il successoaggrappandosi alla grinta, alladeterminazione e all’occupa-zione degli spazi difensivi.

QUANTI ERRORI Troppi i pas-saggi sbagliati: su 558 appoggisoltanto il 78,7 per cento va abuon fine. L’imprecisione re-gna sovrana: Ghoulam, Albiol,Callejon e Insigne sono a quota12 errori, Higuain a 11, Inler eBritos a 10. Dove si vuole anda-re se non si riesce a fare un pas-saggio elementare? Inoltre, ache serve avere il 63,2 per cen-

to del possesso palla se poi nonsi sfruttano a dovere le iniziati-ve? I 27 cross producono benpoco, anche perché il portiereucraino e i suoi compagni delladifesa sono sempre molto at-tenti. E altrettanto si può diredelle 212 verticalizzazioni edegli 80 lanci effettuati, che so-no lo specchio delle disperazio-ne e dell’assenza di fantasiache imprigiona il Napoli. Nonci sono i guizzi, non ci sono idribbling (solo 10 riusciti), nonci sono i lampi improvvisi chepossono accecare il nemico. E ilNapoli piomba nel buio totale.

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80� Sono i lanci effettuati dai giocatori del Napoli. Spesso, però, sono risultati imprecisi.

La triste resa di Rafalasciato solo dal club 1Il presidente De Laurentiis assente a Kiev e l’allenatore dopo l’addio all’Europa non cerca scuse: «L’arbitro? Inutile parlarne»

4� le partite del Napoli senza trovare il gol nelle 14 uscite di questa edizione dell’Europa League. Le 4 gare a secco sono state tutte in trasferta

19� i tiri del Napoli nella sfida contro gli ucraini: solamente contro lo Young Boys (24) ne aveva realizzati di più in questa Europa League

Rafa Benitez, 55 anni, prova a dare indicazioni al Napoli nel diluvio di Kiev. Sarà tutto inutile, eliminato AP

Page 14: La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

14

Altro cheremuntadaLa Fiorentinaperde ancora1Fischi per i viola sconfitti pure a Firenze dal Siviglia. E Ilicic tira altissimo un rigore

FIORENTINA 5

Povero, è costretto a giocare una partita nella partita, ovvero quasi da solo. Anche lui non segna, maci prova più degli altri.

6,5

IL MIGLIORESALAH

NETO 6 Gli succede tutto davanti agli occhi, lì a due passi: ma stavolta senza che possa far nulla.SAVIC 5 Va molle molle sul killer Bacca, però il danno era già quasi fatto.GO. RODRIGUEZ 4,5 Ancora non sa come Rico gli abbia preso quel colpo di testa, e l’episodio lo ammazza: vero padre dello 0-1 e poi smarrimenti assortiti, a parte un muro su Bacca.BASANTA 4,5 Che fa sul 2-0? Mani nei capelli, non lo sa neanche lui. E aveva già strarischiato su Vidal.PASQUAL 6 Ok, non ci voleva molto: ma spinge e crossa meglio di Alonso. JOAQUIN 5 Il primo a far sfilare il pallone dell’1-0, il veleno dell’ex è

rimasto a Siviglia.MATI FERNANDEZ 5 Pronti-via e pasticciaccio brutto, poi solo qualche guizzo qua e làBADELJ 6 Prova a non adagiarsi sullo 0-2PIZARRO 5,5 Intermittente nel disegno delle coordinate, morbido se c’è da difendere, sotto ritmo. Almeno si prende un rigore, e alla fine piangeBORJA VALERO 5 Fregato come un bambino da Aleix Vidal (assist del 2-0)e i duelli con Mbia lo mortificano: e via coi fischi (LAZZARI S.V.)ALONSO 4 Due partite, lo stesso incubo: Coke e Vidal gli fanno venire il mal di testa e dalla sua parte diluvia sempre. Ripresa da centrale mancino.ILICIC 5 Almeno rispetto a Gomez si muove un po’ di più e ogni tanto tira: dal dischetto e quasi solo davanti a Rico molto male, però

BASANTA E ALONSO VERI DISASTRI. SI SALVA SOLTANTO SALAH. MBIA E’ UN MURO, BACCA E’ UNA SENTENZA

SKOMINA Ok gli episodi-chiave, a cominciare dai rigori: quello che non dà (Basanta su Vidal)e soprattutto quello che dà (Krychowiak su Pizarro). Ok anche le ammonizioni.

LE PAGELLE di ANDREA ELEFANTE

7 PRAPROTNIK 6 VUKAN 6

JUG 6 VINCIC 6

Squadra recidiva per le incertezze in fase difensiva, in particolare sui calci piazzati. E non riesce a segnare proprio mai.

IL TECNICOMONTELLA

5

SIVIGLIA 7

La parata su Gonzalo è stratosferica – e lì nasce tutta un’altra gara – più umane quelle su Pizarro, Salah, Ilicic e pure Badelj.

7,5

IL MIGLIORERICO

COKE 7 Meglio quando attacca che in fase difensiva, ma i pericoli arrivano sempre da destra: sforna palloni su palloni, e un assist per Carriço.CARRIÇO 6,5 Dice grazie a Rico perché si era perso Gonzalo Rodriguez, poi è al posto giusto per incartare la partita.KOLODZIEJCZAK 6 Alza il primo muro su Salah e visto che un vero centravanti nemico non c’è, dà una mano anche a Tremoulinas.TREMOULINAS 6 Mezza serata di riposo, tanto Joaquin non morde.MBIA 7 Un muro su cui rimbalzano tiri e giocatori viola: è dappertutto, a dispetto dei chili che porta a spasso.KRYCHOWIAK 6 Andatura caracollante e senso della posizione da uomo ombra, molto utile. Peccato

quel rigore regalato a Pizarro, ma la «sua» Varsavia lo aspetta lo stesso.ALEIX VIDAL 6,5 Ha sistemato le cose all’andata, per 45’ apre corridoi per Coke. Nella ripresa, già che c’è, ricomincia a martellare.BANEGA 6 Si specchia a distanza con Pizarro, e si piace abbastanza. Più che un assist per Bacca, è un gentile omaggio della compagnia viola.IBORRA 6 Mezzora da amministratore del condominio. VITOLO 6,5 Stringe, taglia e si insinua: fa quasi sempre quello, ma lo fa bene.REYES 6 Quando entra, ormai si giochicchia.BACCA 7 Tre gol nelle ultime quattro di Europa League, ventisei gol sui 26 stagionali dentro l’area: una sentenza.GAMEIRO 6 Non c’è chance per la gloria come una settimana fa.

Per la 2a finale di fila non serve inventare nulla: ha plasmato una squadra spietata come i movimenti dei suoi 5 centrocampisti.

IL TECNICOEMERY

7

2’ Subito brivido Vitolo crossa teso in mezzo, la palla supera Netoma non trova nessuno.

4’ Primo tentativo Borja Valero si libera e tira dal limite dell’area:alto.

17’ Miracolo Rico Sul corner di Ilicic, gran zuccata di Gonzalo, Ricoci arriva incredibilmente con una mano.

22’ Bacca spegni speranze Punizione di Banega che attraversal’area, irrompe Bacca che anticipa Savic e Neto.

27’ Carriço tira giù il sipario Punizione-cross di Banega per Kokeche rimette in mezzo, Basanta cicca e Carriço solo non sbaglia.

30’ Rico si ripete Sassata di Pizarro dal limite appena deviata, Ricopronto a deviare in angolo.

39’ Altro brivido Torre di Vitolo per Koke che da buonissima posizione non centra la porta

PRIMO TEMPO

PRIMO TEMPO 0-2MARCATORI Bacca (S) al 22’, Carrico (S) al 26’ p.t.

FIORENTINA (3-5-2)Neto; Savic, Gonzalo Rodriguez, Basanta (dal 1’ s.t. Pasqual); Joaquin, Mati Fernandez (dal 22’ s.t. Badelj), Pizarro, Borja Valero (dal 40’ s.t. Lazzari), Alonso; Salah, Ilicic.PANCHINA Tatarusanu, Aquilani, Bernardeschi, Gomez.ALLENATORE Montella.CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO ALTO 57.4 MESPULSI nessuno.AMMONITI Savic e Pizarro per gioco scorretto; Borja Valero per simulazione.

SIVIGLIA (4-2-3-1)Rico; Coke, Daniel Carrico, Kolodziejczak, Tremulinas; Mbia, Krychowiak; Alex Vidal, Banega (dal 10’ s.t. Iborra), Vitolo (dal 29’ s.t. Reyes); Bacca (dal 24’ s.t. Gameiro).PANCHINA Beto, Navarro, Figueiras, Suarez.ALLENATORE Emery.CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO BASSO 41.5MESPULSI nessuno.AMMONITI Banega per gioco scorretto.

ARBITRO Skomina (Slovenia).NOTE paganti 32.466, incasso 719.096 euro. Tiri in porta 6-3; tiri fuori 12-3; angoli 18-3; fuorigioco. Recuperi: pt 1’; st 2’

SIVIGLIA

0FIORENTINA

2

7’ Non vuole entrare Salah s’accentra e tira, respinge Rico, arriva

Ilicic che finta e tira ma Rico non ci casca e devia di piede in angolo.

15’ Appuntamento mancato Bacca s’invola in area e, defilato. mette

in mezzo. Vidal è in ritardo all’appuntamento

16’ Bacca ci mette...una vertebra Tiro a colpo sicuro di Ilicic,

Carriço è sulla traiettoria e devia di schiena

20’ Ecco il faraone Tiro secco di Salah, Krychowiak devia in angolo

21’ Disastro Ilicic Pizarro atterrato da Krychowiak. Rigore. Ilicic lo

manda alle stelle.

SECONDO TEMPO

35’ Super Rico Triangolo Badelj-Ilicic che cerca di soprendere Rico inuscita ma il portiere spagnolo ci arriva ancora.

Luca CalamaiFIRENZE

F inisce con i tifosi viola cheinvocano Batistuta e lesue corse alla bandierina.

Quanto sarebbero servite le re-ti e la grinta del Re Leone. LaFiorentina esce dall’Europa Le-ague nel peggiore dei modi.Niente remuntada ma un’altradolorosa sconfitta. Dopo la go-leada dell’andata il Siviglia vaa segno altre due volte. Totale5-0 e tanti saluti a Montella.Avevano ragione gli spagnoli aconsiderare questa sfida senzastoria. La squadra di Emery hadimostrato di essere più fortein ogni angolo del campo. Gio-catori migliori e idee migliori.Se veramente ne ha la possibi-lità il Milan non perda l’occa-sione di affidare al tecnico ba-sco il suo progetto di rilancio.Emery è un allenatore che satrovare il giusto punto di equi-librio tra un calcio ragionato ela continua voglia di attaccare.Pilota i suoi allievi dalla pan-china come se avesse un tele-comando in mano e riesce a ti-rare fuori il meglio dal mate-riale che gli viene messo a di-sposizione. Il bomber Bacca è ilfiore all’occhiello. Il centra-vanti colombiano ha potenza epiedi sudamericani. Un cock-tail micidiale. Berlusconi o chiguiderà la società rossonera lo

convinca a scegliere la Serie A.Emery-Bacca sarebbero unabella coppia. Ma, in questa se-mifinale di Coppa, è stata al-trettanto micidiale la coppia dicentrocampist i Mbia-Krychowiak. Due «muri» suiquali sono rimbalzati Pizarro,Mati Fernandez, Borja Valero echiunque si sia trovato a passa-re da quelle parti.

SCELTE DISCUTIBILI Montellaha fatto scelte che non hannopagato. La clamorosa boccia-

tura di Gomez è destinata a di-ventare un caso. E’ stato saggiorinunciare a un giocatore indifficoltà ma abituato a sfide diquesto livello? Ilicic, il suo so-stituto, ha giocato malino, hasbagliato un rigore e soprattut-to non è e non sarà mai unapunta centrale. Una Fiorentinaobbligata ad attaccare si è tro-vata senza un riferimento nel-l’area di rigore avversaria.L’ideale sarebbe stato partirecon Ilicic e Gomez insieme sa-crificando un centrocampista.

Ma il tecnico viola ha preferitorestare all’interno del suo abi-tuale copione. Scelta discutibi-le visto che c’era da inventareuna notte speciale. Gomez si èriscaldato per tutto il secondotempo ma non è stato schieratoneppure un minuto. Dimenti-cato da Montella. Supermarionon l’ha presa bene. Sorprendeanche l’ennesima bocciatura inpartenza di Pasqual. Giocatoredi esperienza e di sostanza. Iltecnico viola ha un debole perAlonso ma lo spagnolo nonpropone cross, non lascia il se-gno negli ultimi venti metri e,soprattutto, è sempre in affan-no nella fase difensiva. Quasitutti i gol subiti dalla Fiorenti-na in questa doppia sfida lohanno visto protagonista in ne-gativo. Perché ostinarsi a pro-porlo titolare?

SUPER RICO Come tutte le sto-rie anche questa notte delFranchi ha un se che merita diessere raccontato. Come sa-rebbe cambiata la partita se al16’ il giovane portierino Riconon avesse compiuto un veromiracolo respingendo d’istintouna girata di testa di GonzaloRodriguez? Un miracolo. Eme-ry dedica quasi un minuto diapplausi al suo portierino. LaFiorentina non sa andare oltrequesta girata di testa. Sei mi-nuti dopo su una punizione di

RGara perfetta della squadra di Emery con il bomber Bacca decisivo

Europa LeagueRRitorno semifinali

Page 15: La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

15VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Banega la difesa viola va in tiltpermettendo al solito Bacca discaraventare in rete da duepassi. E al 26’ arriva il raddop-pio su un tocco ravvicinato diCarriço dopo un altro black outdi tutto il pacchetto arretratoviola. I numeri della stagioneparlano chiaro: la formazionedi Montella ha subito una va-langa di reti in tutti i tornei. In-dipendentemente se si fosse schierata a tre o a quattro. Il se-condo tempo scivola via sullostesso copione. Da una parte icori di scherno dei tifosi viola,dall’altra una Fiorentina allaricerca del gol della bandiera.Obiettivo, pure questo fallito.

RECORD NEGATIVO Eppure al35’ Ilicic usufruisce di un rigo-re per fallo di Krychowiak suPizarro. Impresentabile la con-clusione dello sloveno, un sini-stro altissimo sopra la traversa.Per la squadra di Montella unaltro record negativo: sei rigo-re sbagliati in questa stagionesu dieci tentativi. Gli ultimi as-salti dei viola si infrangono suun altro paio di belle parate diRico, il migliore in campo. Fini-sce con una parte di tifosi violache applaude la passerella fi-nale del Siviglia, la squadra piùprolifica di questa Europa Lea-gue insieme al Napoli. Ma in fi-nale, a Varsavia, ci sarà il mae-stro Emery e non Benitez.

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LA MOVIOLAdi FABIOBIANCHI

IL PENALTYÈ GIUSTO CI STANNO PURE I 4 GIALLI

Una partita con poca storia dopo il gol di Bacca, ma comunque combattuta e piena di episodi. Lo sloveno Skomina l’ha arbitrata bene. Già al 6’ Vidal ruba palla a Basanta, entra in area e cade nel contatto con lo stesso Basanta, ma non è rigore: Vidal sembra incespicare da solo. Come non è rigore quello su Borja Valero, che simula proprio. Carriço tira indietro il piede. Meritato il giallo a Borja (anche gli altri 4 cartellini gialli sono giusti). Poi c’è l’episodio del rigore: Pizarro entra in area e Krychowiak lo stende. Non ci sono dubbi. Se vogliamo, c’è un neo nella direzione: manca una punizione dal limite a Borja Valero, atterrato da Carriço.

fL’ALLENATORE VIOLA

VINCENZO MONTELLA «Con queste risorse abbiamo fatto troppoForse mi cacciano...»1Il tecnico della Fiorentina deluso dal pubblico del Franchi: «Per come abbiamo giocato quest’anno, non meritavamo i fischi»

Luca BianchinINVIATO A FIRENZE

U nai Emery è spigolo-so, appassionato co-me i baschi: in estate

gli hanno smontato la squa-dra, lui ha ricostruito e ri-messo tutti sull’aereo per lafinale. Nelle interviste dicedi essere ossessionato daidettagli e si capisce: il 4-2-3-1 del Siviglia vive di mec-canismi. Chiude le linee dipassaggio, blocca gli inseri-menti centrali, riparte. Secercate un segreto, provatecon la transizione offensiva:

Mbia e Krychowiak contrasta-no e due secondi dopo la palla ègià ai quattro attaccanti. Se vo-lete una spiegazione sul perchétutti lo stimino, guardate la di-fesa. Un terzino rimbalzato daDinamo Kiev e St. Etienne euno con un nome scritto male:questo è Coke, non il Koke del-l’Atletico. Un centrale preso aNizza, Kolodziejczak, e uno fa-moso solo per un bacio a Raki-tic, Carriço. Il Milan avrà fatto isuoi conti: Emery è in finalecon una linea di comparse e co-nosce il senso dell’eleganza. «La Fiorentina ha avuto dei me-riti – ha detto alla fine –. Mi èpiaciuta molto».

MONTELLA POLEMICO Emery eMontella, uniti dai progetti diGalliani, sono stati portati supianeti diversi. La Fiorentinaha confermato la patologia: èbella ma non fa mai gol. Non se-gna in 180’, non segna con unfalso nove, non segna su rigore.La Fiorentina è arrivata a fineinverno da promessa sposa maè scivolata (e ora entra in silen-zio stampa). Poteva centrare iltripletino – Europa League,Coppa Italia, qualificazioneChampions – ma ha finito conzero su tre. «Abbiamo provato afare la partita, abbiamo reagitocon orgoglio ma è andata male– ha commentato Montella –.

Secondo me la squadra nonmeritava i fischi. I tifosi stavol-ta non hanno riconosciuto la lo-ro dimensione. Il Bayern mar-tedì è stato applaudito, qui in-vece…». E ancora, più duro: «Inquesto periodo abbiamo datopiù di quanto ricevuto dal pub-blico. Dispiace, andiamo a casacon amarezza. I giocatori im-portanti valutano anche questecose. Il mio futuro? Vediamo al-la fine. Può essere che non miconfermino…». Una frase perrompere con l’ambiente? DiegoDella Valle si è detto “amareg-giato” ma occhio anche a que-ste due frasi di Montella. Unasulla conferma: «Ciclo finito? Icicli si possono anche riaprire emi auguro di riaprirlo. La socie-tà conosce il mio pensiero datre mesi». Una sul mercato: «Aun certo livello probabilmenteprevale la fisicità. Ma con que-ste risorse abbiamo fatto anchetroppo». Sembra un’abiura.

IL BIGLIETTAIO Nel Siviglia, in-vece, l’uomo del giorno è Car-los Bacca. Carlos nel 2006 ave-va 20 anni e faceva il controllo-re sugli autobus. Quell’anno hapassato un provino, ha giocatoa livello bassissimo, poi ha svol-tato. Il Milan lo seguiva, quan-do giocava in Belgio il Chievo èstato a tanto così dal prenderlo.Oggi ha sei gol nelle ultime no-ve partite tra Liga e Europa Lea-gue. Il bigliettaio ha timbratoanche stavolta.

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RANKING E BERLINO

Caccia al 4° club in Champions: Inghilterra nel mirino1E la Juventus può ancora migliorare il nostro coefficiente, con effetti dal 2017-18 Arbitri: la finale col Barça a Çakir o Brych

Fabio Licari

I tempi sono lunghi, ma biso-gnava pur cominciare. Itempi sono lunghi per ri-

prendersi la quarta squadra inChampions — se ne parla even-tualmente dal 2017-18 — mal’inseguimento a Inghilterra eGermania va alla grande. Eccoquello che può succedere attor-no al mitico ranking Uefa.

DISTACCO RIDOTTO Per il 2015

siamo e restiamo al 4° posto. Pe-rò il nostro coefficiente annualeè 19 punti, altissimo: soltanto laSpagna ha fatto meglio (in piùha due finaliste). E la Juve puòancora conquistare punti utili contro il Barça. Quello che con-ta è l’anno prossimo: il 1° lugliopartirà infatti il ranking 2016che decide i posti nelle coppe2017-18. Quel giorno, dietrouna Spagna siderale, ci sarannoGermania (63,7), Inghilterra(62) e Italia (58,9 al momento,59,2 vincendo la finale di

Champions). Insomma, il 3° po-sto — quello che regala la quar-ta squadra in Champions — sa-rebbe a circa 3 punti. Questa èteoria, naturalmente. Nelleprossime coppe si dovrà ancorafar meglio di inglesi (i cui clubsaranno presto bagnati da unapioggia di milioni dal contrattotv) e tedeschi, per superarli. Maaver affrontato le coppe seria-mente, soprattutto l’Europa Le-ague, ha dato risultati.

EXTRA-TERRESTRI... Si capisceanche dalle finali. Negli ultimi 8anni, dopo Milan-Liverpool 2-1,la Juve è, dopo l’Inter, la secon-da squadra non spagnola (5),non inglese (5) e non tedesca(4) a qualificarsi per la finale di

Champions. E al 2004 (Porto-Monaco 3-0) risale l’ultima fi-nale senza almeno un club deitre campionati top. Peccato perl’Europa League con due semifi-naliste out.

ARBITRO: ÇAKIR O BRYCH Chiarbitrerà Juve-Barcellona? Duei nomi in ballo per la finale: iltedesco Felix Brych e il turcoCuneyt Çakir. Brych, 39 anni,ha un leggero vantaggio datodall’aver diretto l’ultima finaledi Europa League (Siviglia-Ben-fica), spesso trampolino per laChampions. Çakir è tecnica-mente superiore: meriterebbela finale, ma poi magari sarebbedifficile dargli anche l’EuropaLeague un giorno. Il designato-

re Uefa Collina ha un paio disettimane per decidere. C’èsempre un terzo candidato, perogni evenienza: Mazic. Nellastagione arbitrale in corso èemerso l’inglese Clattenburg,premiato con una semifinale.

PROSSIME COPPE Nella Cham-pions 2015-16 c’è sicuramentela Juve (testa di serie al sorteg-gio). Roma e Lazio sono in van-taggio per gli altri due posti. Senon supera una delle due roma-ne, il Napoli entra nei gruppi diEuropa League. Torneo in cuisono altre due italiane: oggi Fiorentina e Samp, con l’Inter aminacciarle (il Genoa ha pro-blemi di licenze).

© RIPRODUZIONE RISERVATAInter 2010: l’ultima Champions ANSA

BACCA DUE TIRI UN GOL

PASSAGGI 10

1

3

1

GOL

TIRI

PALLE RECUPERATE

PALLONI GIOCATI

2

FUORIGIOCO

DRIBBLING NEGATIVI

2

2

25

PALLE PERSE

11

1

1

FALLI

CALCI PIAZZATI

5

GOL IN EUROPA LEAGUE

IL PUNTO DA CUI HA TIRATO

POSITIVI

IN PORTA 2014-15

1FUORI

FATTI

0SUBITI

7NEGATIVO

TOCCHI PER ZONAIl colore è più intenso nelle zone in cuici sono stati più tocchi di palla

ATTACCO

3

2

1

1

1

4 1

2

2

1

1

2

3

1

1

2

3

2

MINUTI GIOCATI

70’

Carlos Bacca con un guizzo in area anticipa il portiere della Fiorentina Neto e firma l’1-0 per il Siviglia ANSA

22’ PRIMO TEMPO

1Bacca è il centravanti mancato alla Fiorentina in stagione. Ieri ha portato in vantaggio il Siviglia. Per lui 2 tiri e un gol in 70’. Il colombiano, 28 anni, è alla seconda stagione con il club spagnolo (GETTY)

Page 16: La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

16 VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Shaq, si gioca di nuovoC’è da riprendersi l’Inter1Dopo sei panchine di fila, lo svizzero trequartista contro la Juve «Nessun problema se resto fuori, ma spero di essere decisivo»

Luca Taidelli@LucaTaidelli

H a lasciato il Bayern Mo-naco perché giocava po-co. È arrivato all’Inter co-

me uomo della svolta, ma da seipartite sta in panchina. Il tuttomentre gli infortuni di Ribery eRobben a Monaco ne avrebberofatto un titolare nella semifina-le di Champions contro il Bar-cellona.

LA SUA PARTITA Difficile cheXherdan Shaqiri non abbia pen-sato a questo paradosso. Losvizzero paga un calo di formama anche l’esplosione di Her-nanes, che dopo mesi di anoni-mato si è preso le chiavi dellatrequarti e ha acceso l’Inter. Ol-tre che con lo spostamento diJuan Jesus a sinistra, la svoltanerazzurra è coincisa con que-sta staffetta dietro alle punte.Un fallo su Biglia è però costatoal Profeta la squalifica propriocontro la Juve. Ecco perché – ameno che Mancio non gli prefe-risca Kovacic, inserendoGnoukouri in mediana, dovemancherà pure Guarin – doma-ni dovrà per forza essere la par-tita del ritorno di Shaq.

CONTANO GRUPPO E 3 PUNTI «Man of the match contro la Ju-ve – fa lui a Sky –? Lo spero! Mal’importante è che la squadrafaccia bene e vinca. Loro hannogrande esperienza, vorranno itre punti, ma noi stiamo giocan-do bene e cercheremo di farloanche sabato. Le ultime gare inpanchina? Non è un problema,Mancini deve pensare al grup-po». E negli ultimi giorni ha sot-toposto Shaq a esercizi sul pres-sing alto e tante punizioni.

DUE MESI ALLA GRANDE Arri-vato a gennaio per 18 milioni(da pagare a rate) perché faces-se decollare l’Inter sulle ali del4-2-3-1, Shaqiri aveva iniziatoappunto da esterno offensivo,con alcuni lampi. Ma quando,dopo la scoppola col Sassuolo(1° febbraio), Mancio ha dovu-to virare sul rombo, l’ex Bayernsi è piazzato dietro alle punte.

Vivendo il suo momento mi-gliore. Vedi gare contro Samp(primo gol, in Coppa Italia), Pa-lermo, Atalanta (unico centroin campionato, su rigore), Cel-tic (il solo acuto in Europa). Trafebbraio e la prima metà dimarzo, si sono visti lampi allaSneijder dei tempi d’oro: veloci-tà d’esecuzione e di testa, visio-ne del gioco con quel secondod’anticipo che cambia la vita.

FERMO AL PARMA Poi... Poi, ol-tre all’esplosione di Hernanes,Shaq ha accusato un calo dicondizione. L’ultima (impre-sentabile) gara da titolare risa-le al 4 aprile: Inter-Parma 1-1.Da quel giorno solo manciate diminuti. A volte pepati (Roma),altre insipidi (Chievo). Un po’come i suoi compagni di desti-no Brozovic e Santon. Anche lo-ro arrivati a gennaio, capaci discaldarsi come un microondemalgrado venissero da un peri-odo di inattività, ma poi ingol-fatisi alla distanza. Nulla che comunque preoccupi Mancini,certo che saranno decisivi nellaprossima stagione. «Lavoriamoper alzare trofei» chiosa Shaq.Ai tifosi interisti basterebbe chedomani «sollevasse» la Juve.

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� (l.t.) L’opzione sesto posto resta in vita. Piazzamento che costringerebbe l’Inter a giocare il terzo preliminare di Europa League il 30 luglio e il 6 agosto. Date non facilmente compatibili con la tourné asiatica che prevede i match già ufficializzati in Cinacontro Bayern (21 luglio), Milan (25) e Real Madrid (27). Proprio questo match creerebbe dei problemi. Ma è pronto il piano B. Alcuni giocatori rientrerebbero a Milano subito dopo il derby, il resto del gruppo con Mancini onorerebbe l’ultimo impegno. Se invece l’Inter arrivasse quinta (playoff il 20-27 agosto), tournée piena. Anzi, verrebbero aggiunte una o più probabilmente due amichevoli di lusso. Test che quasi certamente verranno giocati in Indonesia.

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CAOS CALENDARIO

Sesto posto?Pronto il pianosalva tournée

AGENDA E MERCATO

Mancini e Thohir: riunione chiave Blitz-Mammana1 L’incontro, salvo intoppi, domenica. Blitz in Argentina del ds Ausilio per il centrale del River

Matteo Dalla ViteMILANO

S arà il secondo round. Esarà - dovrà essere -propedeutico allo scat-

to decisivo sul mercato. Eri-ck Thohir al 90% arriverà aMilano domani mattina perla gara contro la Juventus. Inagenda: San Siro, incontri,riunioni e Roberto Mancini.Serve parlare, dopo il pat-teggiamento con la Uefa cir-ca il fairplay finanziario eperché in fondo l’ultimo blitzdi ET a Milano fu solo parzia-le visto che il presidente do-vette rientrare in Indonesiaper motivi personali. Fra idue, l’appuntamento è perdomenica, salvo contrattem-pi.

IL FORTE PORTA I FORTI FraThohir e Mancini la riunioneverterà soprattutto su strate-gie di mercato. Un vìs-à-vìsin cui il tecnico chiederà ra-pidità d’azione dando di fat-to concretezza a ciò che disseprima della Lazio. «Per an-dare in parità bisogna co-struire una squadra che vin-ca e che vada in Champions:ora è arrivato il momento difarlo». In pratica, il Manciodarà seguito e sottolineaturea questo concetto: perché igiocatori vanno acquistatioggi. Perché cominciare acostruire una squadra forteporta i giocatori forti: ecco ilpassepartout. In pratica: seprendi Touré allora anche unThiago Motta si convince. I28 milioni proposti al Paler-mo per Dybala sono lì: prontiad essere investiti.

PRIMO: ACQUISTARE. POI...Un altro concetto-chiave sa-rà il seguente: considerandoche fra risparmi di ingaggi ecessioni e obblighi di riscattoaltrui un gruzzoletto c’è, ec-co che l’ideale sarebbe quel-lo di investire subito per poioperare sulle cessioni. Ergo:prima acquistare e poi cede-

re, cosa possibilissima in unapianificazione giusta. La so-stanza che serve una squadrada Champions è basilare: per-ché con la Champions si scatenaun sistema di introiti che faràpreoccupare meno delle multe.

YAYA, MAMMANA E DRIUSSI AYaya i tifosi del City hanno fattol’«Happy birthday» a voce e fat-to volare uno striscione di buoncompleanno. Thohir è statochiaro («Farò di tutto per pren-derlo»), ed è altrettanto chiaroche le telefonate di Mancini po-tranno contare ma la rapiditàd’azione molto di più. Anche diquesto parleranno tecnico epresidente: Mancio, poi, ve-drebbe l’ingaggio di Yaya un po’come spartiacque della possibi-lità di competere ad alti livellil’anno prossimo oppure no. Ilmancato arrivo di Touré (che iltecnico vorrebbe già a Riscone)sarebbe una discreta delusione.Intanto, a Madrid, la stampa fail toto-panchina post Ancelotti:Zidane primo posto, ma fra i no-mi c’è anche quello di Mancini.Che vuole poter contare su unasquadra da scudetto e di pro-spettiva, ed è per questo che ierie l’altroieri il ds Piero Ausilio èandato in missione: Madrid pri-ma, Buenos Aires poi. Nel miri-no, Emanuel Mammana, cen-trale difensivo di 19 anni del Ri-ver Plate. Occhi anche su Seba-stian Driussi (seconda punta,19 anni, River) e Jonathan Cal-leri del Boca, punta, 21 anni,passaporto italiano e argentino.Intanto resta forte l’idea-Mottacon alternativa Felipe Melo.

FAIRPLAY Nel frattempo, sonostate rese disponibili le 5 pagi-ne-Uefa sul fairplay: detto che ilclub verrà monitorato anche senon entrerà in Europa, eccoun’annotazione positiva, cioéche «le proiezioni mostrano untrend positivo visto che il clubha già mosso passi concreti pre-sentando un piano credibile».

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RPartenza boom, poiil calo ed esplode Hernanes. Manciocerto: il prossimosarò il suo anno

Serie ARIl personaggio

Xherdan Shaqiri,23 anni, nazionale

svizzero AFP

A RISCHIO IL MENISCO

Anche Niang va k.o.Genoa, un’Europasempre più in salita1Dopo Perotti, Gasp perde pure l’ex Milan: trauma distorsivo del ginocchio sinistro

T rauma distorsivo del gi-nocchio sinistro con bloc-co articolare. Nella volata

per un posto in Europa il Ge-noa si ritrova di fronte ancheun avversario spietato come lasfortuna. Dopo Perotti, Gaspe-rini rischia fortemente di per-

dere pure M’baye Niang. L’at-taccante francese, infatti, si èbloccato ieri mattina, ritrovan-dosi in pochi attimi il ginoc-chio gonfio.

RISCHIO MENISCO Stamatti-na il ragazzo, che è in prestitoal Genoa ma il cui cartellino èdi proprietà del Milan, sarà aMilanello per sottoporsi ad unavisita specialistica, ma c’è infondato timore che l’infortunioriguardi anche il menisco, cosache renderebbe impossibile unsuo recupero in tempi brevi. Se

così fosse, insomma, la sua sta-gione sarebbe terminata.

ALTERNATIVE Un guaio parti-colarmente importante per ilGenoa, visto che Niang stavaattraversando un momento diottima forma. Contro il Torinoi suoi scatti prolungati e i suoidribbling avevano aperto lastrada al successo rossoblu.Ora Gian Piero Gasperini, chedurante la prossima settimanaincontrerà Preziosi per fare unpunto sul possibile prolunga-mento del suo contratto, inscadenza nel 2016, dovrà in-ventarsi un’alternativa: Le-stienne o Laxalt i maggiori can-didati, oppure potrebbe preva-lere l’avanzamento in attaccodi Kucka o Bergdich, sempreche il tecnico non decida di passare al 3-5-2.

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A COVERCIANO

Report calcio 2015a Firenze: parlanoConte e Tavecchio1Il 18 e il 19 una «due giorni» per fare il punto sui temi del pallone

D ue giorni di confrontosu alcune delle princi-pali tematiche legate

al calcio italiano il 18 e il 19maggio al Centro TecnicoFederale di Coverciano, conla presentazione del «ReportCalcio 2015» sui dati del si-

stema calcistico italiano e congli interventi del c.t. AntonioConte e del c.t. dell’Under 21Gigi Di Biagio. E’ in programmal’8° edizione del Seminario diaggiornamento per giornalistisportivi promosso dalla Figc edall’Ussi (Unione Stampa Spor-tiva Italiana) e che verrà apertodal presidente federale CarloTavecchio e dal presidente UssiLuigi Ferrajolo. Il Report è unostudio sviluppato in collabora-zione con Arel (Agenzia di Ri-cerche e Legislazione) e PwC(PricewaterhouseCoopers). In-

terverranno per la Figc il dg Mi-chele Uva, per Arel Enrico Let-ta, per PwC Emanuele Grasso.

SARRI E ORSATO La conclusio-ne dei lavori verrà affidata aConte che parlerà dopo l’inter-vento di Di Biagio chiamato adillustrare le prospettive degliazzurrini all’Europeo Under 21.Tra gli interventi previsti nelcorso della due giorni: una le-zione tecnica di Maurizio Sarri,allenatore dell’Empoli rivela-zione; una lezione sui diritti te-levisivi tenuta dal d.g. della Le-ga A Marco Brunelli e dal presi-dente di Infront Italy Marco Bo-garelli; un approfondimentosul calcio femminile con la pre-senza del c.t. Antonio Cabrini;una lezione sulle novità dell’ar-bitraggio in vista della «goal li-ne technology»«dell’arbitro in-ternazionale Daniele Orsato.

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Page 17: La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

17VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

I SUCCESSI DEL VIVAIO

Cutrone-Donnarumma, baby rossoneri e stelle azzurre1La punta e il portiere fondamentali all’Europeo U17, con l’Italia ai quarti:«Grazie al Milan sogniamo il Mondiale»

Vincenzo D’Angelo

I n fondo al tunnel di unastagione tormentata, il Mi-lan vede un po’ di luce. E su

quella luce spera di poter getta-re le basi per un futuro nuova-mente luminoso. Se i grandi fa-ticano e continuano la loro sta-gione sulle montagne russe, ipiccoli crescono e continuano aimporsi. Su tutti, GianluigiDonnarumma e Patrick Cutro-ne, talentini della Primavera di

Cristian Brocchi e protagonistinella fase finale dell’EuropeoUnder 17 nell’Italia di Tedino,che mercoledì in Bulgaria hastaccato il pass per i quarti di fi-nale. Domani c’è la Francia:vincere significherebbe innan-zitutto garantirsi un posto nelMondiale in Cile di ottobre.Donnarumma e Cutrone ci cre-dono, del resto questa stagioneper loro è stata fin qui esaltan-te. Dovevano giocare con gli Al-lievi, sono diventati fondamen-tali per Brocchi.

COME MORATA Cutrone, classe1998, quest’anno è sinonimo digol: ne ha realizzati 29 con il Milan tra Allievi, Berretti e Pri-mavera. Arrivato in rossoneronei Pulcini, Patrick già que-st’anno ha iniziato ad allenarsicon Inzaghi: «È speciale alle-narsi sotto gli occhi di un attac-cante che ha fatto la storia delMilan e della A. È una sensazio-ne speciale. Devo molto a mi-ster De Vecchi, ma anche a Gal-biati e Rampoldi, che mi portòal Milan». Punta moderna diqualità e grande fiuto del gol,Patrick può ricoprire tutti i ruo-li dell’attacco: «Il mio modello èMorata. Ha una tecnica sopraf-fina e sa proteggere palla comepochi. Poi in area è letale».

SUPER GIGI Donnarumma in-vece è al Milan da due anni. Lui,classe 1999, le tappe le ha dav-vero bruciate. I paragoni conBuffon si sprecano, «colpa» an-che del nome che lo rende an-cor di più un predestinato:«Credo sia il mito di qualsiasibambino che vuole fare il por-tiere. Sto vivendo un sogno, colMilan e in Nazionale. Non pen-savo di arrivare così presto aquesti livelli». Inzaghi lo ha por-tato in panchina in A: «I tanti in-fortuni mi hanno portato prestoin Primavera e in A, ma restocon i piedi per terra». C’è unamissione europea da portare atermine. Ma in futuro, il Milan,sembra essere in buone mani.

© RIPRODUZIONE RISERVATAPatrick Cutrone, 17 anni, e Gianluigi Donnarumma, 16 FIGC.IT

PROGETTO GIOVANI

Milan e Santos,prove tecnichedi collaborazione1Galliani incontra il presidente paulista: i club avranno un filo diretto per giocatori e allenatori

Adriano Galliani, 70 anni, a.d. rossonero GETTYPippo Inzaghi, 41 anni, prima stagione alla guida del Milan. In precedenza ha allenato Allievi e Primavera dei rossoneri GETTY

Pippo, riecco Sassuolo Dal muro di Berlusconialla seconda possibilità1Nel gennaio 2014 Silvio disse di no a Squinzi per il tecnico, che adesso sfida Di Francesco: il rossonero finirà in Emilia?

Alessandra Gozzini MILANO

P ippo era un allenatore gio-vane e di grande prospetti-va, richiestissimo sul mer-

cato. Arrivavano direttamente aSilvio Berlusconi proposte d’in-gaggio, che il presidente allonta-nava con garbo. E Galliani, a.d.rossonero, rafforzava la difesa:«Inzaghi? Ce lo hanno chiesto eabbiamo detto di no, non possia-mo certo lasciarlo andare». Suc-cedeva solo sedici mesi fa.

MURO MILAN SU PIPPO Alla fi-ne del gennaio 2014 il Sassuolosalutava Di Francesco «deside-rando altresì ringraziarlo perl’importante lavoro svolto»: gra-zie e arrivederci, con la squadraal terzultimo posto e ferita dallesconfitte con Torino e Livorno.Opzioni per la successione: Di Matteo o Malesani le alternativeall’allenatore della primaveramilanista, Filippo Inzaghi.L’idea, tecnica e d’impatto, pia-

ceva così tanto da spingereSquinzi, presidente del club, acontattare Berlusconi (e lo stes-so fece, ripetutamente, l’a.d.Carnevali con il collega-amico Galliani): «Silvio, mi dai Pip-po?», titolava la Gazzetta del 29gennaio. Quella del giorno do-po: «Dal Milan altro no a Squin-zi». Con sotto: «Pippo: “Obbedi-sco”», che poi era la sintesi delpensiero espressa da Inzaghi inun lungo post su Facebook: «De-sidero ringraziare per l’opportu-nità: sono lusingato ed onoratoche il Sassuolo, società ambizio-sa con idee chiare, innovative econcrete, abbia pensato a meper la guida tecnica. Mi è sem-brato giusto, però, assecondaree rispettare la decisione del Mi-lan di farmi rimanere alla guidadella Primavera rossonera». Ilrispetto del contratto valido finoall’estate del 2016 non era un so-gno personale, come adesso, maun’esigenza del club: più tardiInzaghi vincerà il torneo di Via-reggio e poi ancora la panchinadella prima squadra.

MURO CROLLATO Il muro che ilMilan aveva tirato su, pensandoche i successi tra i baby di Pippofossero subito replicabili tra igrandi, si è piano piano incrina-to, rischiando di venire demoli-to del tutto sotto i colpi di Zaza,centravanti (guarda un po’) delSassuolo: con il gol al volo se-gnato da ospite a San Siro il cen-travanti aprì una delle prime ve-re, tesissime crisi tecniche ros-sonere. Inzaghi sopravviverà aquell’imbarcata restituendo il favore nella partita di Coppa Ita-lia, una settimana più tardi, epoi anche alle altre che segui-ranno: condotto il Milan in unporto sicuro ma senza più obiet-tivi, Pippo salterà giù dalla navea fine campionato. Non è unoscenario certo («Per l’anno pros-simo non abbiamo ancora deci-so, Inzaghi ha sempre un con-tratto fino al 2016 e noi non ab-biamo preso impegni con altriallenatori» ripeteva Galliani giàprima di sapere della vittoriasulla Roma) ma comunquel’orizzonte di gran lunga piùprevedibile.

FUTURO SASSUOLO Domenicaall’ora di pranzo Inzaghi incro-cerà di nuovo il Sassuolo, primache in estate magari si ripropon-ga la scena dell’inverno del2014: non è ipotesi affatto scon-tata, anzi, ma se Di Francescofosse in uscita (ora condivisa)dal Sassuolo, Pippo tornerebbetra gli eventuali candidati allasuccessione. È una possibilità,cambierebbe solo la scaletta deiprotagonisti: per esempio nonservirà una telefonata di Squin-zi, Berlusconi non dovrà faremuro e Pippo «assecondare ledecisioni del Milan» di tratte-nerlo in panchina.

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MILANO

E’ stato un colloquio lungo, per forza dicose se gli argomenti da trattare eranocosì diversi. Nell’incontro di ieri matti-

na a Casa Milan Adriano Galliani e ModestoJunior Roma, presidente del Santos, hannoavviato solide basi per una futura collabora-zione tra i club. Tecnica: l’asse coinvolgerà gio-catori, per lo più giovani, e anche qualche alle-natore, sempre del settore giovanile. Il Milanpotrà magari avere la possibilità di testare perprimo i baby brasiliani più interessanti e i tec-nici di arricchirsi conoscendo un’altra realtà.

PARTNERSHIP Tra i grandi qualche chiacchie-rata è stata fatta su Alex, che in estate non èescluso segua Robinho (definita la risoluzionecontrattuale, sei milioni lordi di risparmio ros-sonero) in Brasile. Tra i nomi rimbalzati nellaconversazione c’è stato magari anche quello diGabriel Barbosa, giovane centravanti (classe1996) più noto con il benaugurante sopranno-me di «Gabigol» («Come calciatore lo conosco,vedremo...» il virgolettato di Galliani riportatoqualche giorno fa dai media brasiliani). Ma lapartnership potrà anche essere economica: l’idea è quella di unire due brand popolarissi-mi in tutto il pianeta per amichevoli, tournée ealtre manovre commerciali. Insomma, non so-lo calciomercato ma anche tutta un’altra seriedi iniziative.

TOUR Così, oltre a guardare a Est il Milan pun-ta anche l’Occidente, per quanto sia evidenteche nelle prossime settimane i fari saranno ac-cesi soprattutto in direzione dell’estremooriente. Per avere certezze in più sul futuro so-cietario occorrerà attendere giugno, e intantoBerlusconi si divide fra sport e politica. Più po-litica che sport negli ultimi giorni, per il presi-dente rossonero, in pieno tour elettorale in vi-sta delle Regionali. Ieri, nonostante qualchelinea di febbre che ha modificato parte deiprogrammi, Silvio ha raggiunto Bari, mentreoggi sarà a Lecce. E, come spesso avviene inquesti casi, non è da escludere che intervenen-do coi media o chiacchierando coi tifosi, tornidi nuovo a parlare di Milan.

a.g.-m.pas.© RIPRODUZIONE RISERVATA

I SUOI NUMERI

14� le stagioni trascorse in tutto da Inzaghi al Milan: 11 da giocatore (dal 2001-02 al 2011-12) e 3 da allenatore (Allievi, Primavera e prima squadra)

2016� l’anno di scadenza del contratto che lo lega al Milan. Il primo andava fino a giugno 2014, poi arrivò la firma per prolungare altre due stagioni

1� il trofeo vinto da Inzaghi sulla panchina della Primavera rossonera: il Torneo di Viareggio, conquistato a febbraio dell’anno scorso

INZAGHI E IL PATRONINSIEME NELLA TRIBUNA DEL MAPEI STADIUMPippo Inzaghi in tribuna al Mapei Stadium in occasione del Trofeo Tim la scorsa estate. In tribuna, insieme al cantante Paolo Belli cheè in piedi e parla con Inzaghi, si riconoscono seduti in prima fila il patron del Sassuolo Giorgio Squinzi e Romano Prodi ANSA

Serie ARTra presente e futuro

Page 18: La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

18 VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTSerie ARIl caso

Derby capitale, ipotesi posticipo 1La Lazio, impegnata 4 giorni prima in Coppa Italia, lo chiederà oggi. Ma la Roma non ci sta

Stefano CieriINVIATO A FORMELLO (ROMA)

E ora anche la data del der-by non è più una certezza.Si dovrebbe giocare (anzi,

si gioca, almeno fino a nuovoordine) domenica 24 maggioalle 15. Ma l’anticipo della fina-le di Coppa Italia Lazio-Juve dal 7 giugno al20 maggio (cau-sa qualificazionedei bianconerialla finale Cham-pions) ha rimes-so tutto in di-scussione. O me-glio, potrebbe ri-m e t t e r l o i ndiscussione. LaLazio dovrebbeinfatti giocarequella che nellaCapitale è sem-pre la madre di tutte le partite(e che quest’anno lo sarà anco-ra di più perché in ballo c’è l’as-segnazione del secondo posto)appena quattro giorni dopo lafinale di Coppa Italia. Anchemeno di quattro giorni, vistoche il derby è in programmadomenica alle 15 e la finale diCoppa Italia (che potrebbe an-che andare ai supplementari)alle 20.45 di mercoledì.

GRANDI MANOVRE È uno diquei casi (fanno sapere dallaLega) in cui una squadra puòchiedere il posticipo della suc-cessiva gara di campionato. LaJuve (già scudettata) ovvia-

mente non lo farà, la Lazio stainvece seriamente pensando difarlo. È chiaro che per i bianco-celesti 24 o 48 ore di riposo inpiù cambierebbero e di moltola situazione. Il club di Lotitoavrebbe potuto già ieri inoltra-re la richiesta. Non lo ha fattoperché prima ha voluto valuta-re con oculatezza i pro e i con-tro di una simile iniziativa. C’è

infatti da fare iconti con le esi-genze della Ro-ma (che preferi-rebbe giocaredomenica pome-riggio e i cui tifo-si hanno già fattosapere che nonaccetterebberol’ok del loro cluballo spostamen-to) e quelle diPrefettura eQuestura (la ge-

stione dell’ordine pubblico inun derby romano è qualcosa diestremamente complesso). Co-sì ieri la società biancocelestenon ha compiuto alcun passoufficiale, mentre sono fioccati icontatti informali con i varisoggetti interessati per capirela fattibilità dell’operazione.

DECISIONE COMPLESSA La ri-chiesta ufficiale alla Lega saràinoltrata oggi dalla Lazio. Ilclub di Lotito pare voglia addi-rittura chiedere il posticipo amartedì (in questo caso si gio-cherebbe il 26 maggio, giornodella vittoria laziale di due an-ni fa in Coppa Italia sulla Ro-

ma), ma accetterebbe di buongrado anche quello a lunedì. LaRoma (il cui parere non è vin-colante, ma la Lega lo terrà inmassima considerazione) vuo-le giocare solo domenica. E suquesto è irremovibile. Al massi-mo potrebbe accettare un po-sticipo a domenica sera. Ad op-porsi a quest’ultima ipotesi sa-rebbero però le autorità pubbli-c he. «Derby sempre dipomeriggio» sentenziò qualchetempo fa il Prefetto, difficileche ci possa essere un ripensa-mento. Il discorso ordine pub-blico, peraltro, comporterebbeproblemi organizzativi anchese si giocasse lunedì o martedì,

perché si tratta di giorni feriali.Così se alla fine si dovesse opta-re per questa soluzione (lunedìo martedì) sarebbe sicuramen-te alle 15 o al più tardi alle 17.

LE SPINE DI PIOLI La decisionefinale spetta in ogni caso allaLega. Difficile che arrivi già og-gi, più probabile domani. L’at-tende con ansia Stefano Pioli. Iltecnico laziale si ritrova con gliuomini contati (per Biglia cam-pionato finito, De Vrij e Lulicsono sempre in dubbio) e faràle sue scelte di formazione conSamp e Juve anche in base alladata del derby.

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Stefano Mauri, 35 anni, capitano della Lazio, esce dal campo dopo il derby di andata finito 2-2, con gol dello stesso Mauri, di Felipe Anderson e Totti (2) ANSA

LA CORSA CHAMPIONS

difficilemediaDIFFICOLTÀ: facile

STATO DI FORMA: scarso buono ottimo

36ª 37ª 38ª

SAMPDORIA Roma NAPOLI

Udinese LAZIO Palermo

Cesena JUVENTUS Lazio

La 2ª classificata va direttamente alla fase a gironi, la 3ª ai playoff (18-26 agosto)

ROMA PT. 64

NAPOLI PT. 60

LAZIO PT. 63

GDS

24maggio. E’ il giorno in cui è fissato il derby romano. La Lazio chiede di giocarlo il 25 o il 26

LA DATA

QUI SAMPDORIA

Obiang raccontal’amico Keita:«Sta crescendo,diventerà un big»1«Ci sentiamo spesso al telefono, sarà bello ritrovarci in campoda avversari»

Pedro Obiang, 23 anni, centrocampista della Samp AFP

Alessio Da RonchGENOVA

«L’ ho invitato spessoquando è venuto agiocare qui, ma non

si è mai potuto fermare, stavol-ta niente da fare: lo rimandia-mo a casa subito...». PedroObiang scherza sul suo amico,e per una sera avversario, KeitaBalde. I due hanno in comunela nazionalità spagnola e le ori-gini africane (Guinea equato-riale il genoano, Senegal il la-ziale), e pure qualcosa in più.Quando Keita, che è più giova-ne di Pedro di tre anni, arrivò aRoma, al centrocampista dellaSamp, grazie all’amicizia dei ri-spettivi procuratori, fu richie-sto un aiuto: diventare una sor-ta di confidente, un punto d’ap-poggio già ambientato in Italia:«Così me lo hanno affidato –spiega Obiang, partecipandodivertito alle premiazioni delTorneo Ravano –. Ci siamo par-lati al telefono, scambiandoci isaluti via twitter, ma quandome lo sono trovato di fronte, el’ho visto giocare, gli ho detto:“Ma cosa vuoi da me? Sei tu chedovresti aiutarmi”. Lui ha unpotenziale davvero notevole,che a mio avviso dobbiamo an-cora scoprire. Fateci caso: stamigliorando anno dopo anno,quando si è così giovani si ma-

tura progressivamente. Guar-date Morata, anche lui è moltogiovane, io lo conosco da tantotempo, da quando ci incon-trammo per dei provini conl’Atletico Madrid. Avete vistocome è maturato? Beh, proba-bilmente lo ha fatto pure trop-po. Anche Keita, vedrete, di-venterà un grande».

EMOZIONI Loro si sentonospesso, ma non l’hanno fattoquesta settimana. «È bello –continua Obiang – ritrovarci incampo in una sfida così impor-tante per entrambi. Abbiamo obiettivi diversi, la zona Cham-pions lui, l’Europa league noi,ma li dovremo inseguire cer-cando entrambi in tutti i modidi vincere questa partita. Io hoappena saltato per squalifica lasfida di Udine e spero di riusci-re a ritrovare subito un posto datitolare. Non posso dire che lostop mi abbia dato una vogliaparticolare di giocare, in mo-menti simili, con traguardi cosìimportanti la voglia di scende-re in campo è sempre al massi-mo. Queste sono le emozioniche si ricordano per sempre».

FERRERO SHOW Pedro raccon-ta le sue emozioni, mentre po-chi metri più in là Massimo Fer-rero si diverte: «Sentire questiragazzini che urlano il mio no-me – afferma felice il presiden-te della Sampdoria – mi fa pen-sare di essere riuscito a farequalcosa di buono. Vi dico unacosa: chi ha coraggio avanza,chi ha paura si ferma: io non hopaura. La prossima estate vi re-galerò un altro grande colpo dimercato. Cassano o Balotelli?No, impossibile. Cosa penso diMazzoleni per Samp-Lazio?Nel calcio tutti urlano per untorto, ma stanno ben zitti adogni favore. Io urlo solo quan-do faccio gol».

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CALCIOSCOMMESSE

Il gip libera Ilievski«Svelati combinee il ruolo di Mauri»Ora tocca a Palazzi1Resta l’obbligo di dimora per lo slavo: le sue parole possono riaprire i processi sportivi

Hristyian Ilievski, 38 anni, daieri non è più in carcere ANSA

Francesco Ceniti

S e fosse un numero di ma-glia sarebbe il 17, come igiorni trascorsi in carce-

re da Hristyian Ilievski. Giornicontrassegnati dagli interroga-tori: sei in tutto, divisi tra il gipGuido Salvini e il pm Robertodi Martino, titolare dell’inchie-sta sul calcioscommesse. Da ie-ri Ilievski è ritornato in libertà:il giudice gli ha concesso l’ob-bligo di dimora in provincia diPiacenza. Un «premio» per lascelta, concordata con l’avvo-cato Luca Curatti, fatta dalloslavo: collaborare con gli in-quirenti, raccontando e ag-giungendo molti particolarisulle combine degli ultimi an-ni. Parole che avranno un effet-to doppio: da una parte vannoa blindare l’inchiesta penale,con il pm pronto a chiedere irinvii a giudizio per associazio-ne a delinquere transnazionale(i soldi per i tarocchi arrivava-no anche dall’Asia) finalizzataalla frode sportiva; dall’altra iverbali dello slavo, consideratoil capo degli «Zingari», rischia-no di avere un effetto dominoanche sulla giustizia sportiva.Gli atti arriveranno alla Procu-ra Federale di Stefano Palazzitra circa un mese: nessuno(tesserati e club) è al sicuro,compresi quelli che sono stati

giudicati e prosciolti nei pro-cessi passati.

NOMI E FATTI Il gip mette inevidenza nell’ordinanza discarcerazione il contributoprezioso portato dall’ex lati-tante: «Ilievski ha descritto inmodo dettagliato l’interventosu Lazio-Genoa e Lecce-Lazio,sicuramente i due episodi piùsensibili e di rilievo». La visita aFormello, l’incontro con Mau-ri, i 70 mila euro dati a Zampe-rini da girare all’amico capita-no e la frase che avrebbe dettoil laziale: «Ti faccio io un rega-lo, nel primo tempo finisce 1-1.C’è già l’accordo tra noi gioca-tori». Insomma, sono passaggisignificativi e potrebbero por-tare a una revoca del processosportivo per fatti e prove nuo-ve, emersi solo ora dall’inchie-sta penale. Vale per Mauri e laLazio, ma vale anche per Mila-netto (lo slavo sostiene di aver-lo incontrato), il Genoa e tuttigli altri giocatori nominati dalmacedone. C’è Bettarini («Gliho dato 60 mila euro per unacombine del Siena»), c’è Ferra-rio («Incontrato per Lecce-La-zio»), ci sono Ventola, Shala eFontana assolti dalla giustiziasportiva per Chievo-Novara(«Mi hanno detto che il portie-re, molto religioso, dopo lacombine ha restituito parte deisoldi in chiesa»), c’è De Lucia(«A lui 70 mila euro sotto latormenta sul passo della Cisadopo Bari-Livorno)e ci sono al-tri calciatori riconosciuti comecorrotti nelle centinaia di foto-grafie che gli sono state mo-strate dal pm. Insomma, l’esta-te si preannuncia calda: Ilie-vski ha già detto di essere pron-to a testimoniare in aula. Emagari quando ritornerà dallaMacedonia porterà in Italia lafoto fatta a Formello che lo ri-trae con Mauri.

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Page 19: La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

19VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Sprint NainggolanOra per blindarlola Roma ha 3 gare1Con l’ingresso in Champions aumenterebbero le chance di tenerlo. Ma Juve, Psg e United premono

IL CASO

Strootman cautoIl rientro saràverso fine luglio 1Il secondo k.o. al ginocchio spinge il club a non avere frettaFra un mese la nuova visita

ROMA

A desso sembra tutto archiviato alla voce«sfortuna», e forse sarà anche giusto co-sì, ma probabilmente la stagione della

Roma è svoltata in senso negativo quando haperso ancora una volta Kevin Strootman. Colsenno di poi, si può dire che probabilmentetanta della grazia piovuta nella scorsa stagio-ne sulla squadra di Rudi Garcia era dovuta allapossibilità di impiegare il talento olandese.

NUOVA VISITA Per questo adesso sia la Romasia il giocatore hanno intenzione di an-dare con i piedi di piombo per quantoriguarda il recupero, visto che il ginoc-chio sinistro – dopo l’operazione ailegamenti del marzo 2014 – haaccusato anche quei problemialla cartilagine che rendono ilsuo rientro più delicato. Fraun mese circa Strootman sa-rà sottoposto a una nuova vi-sita di controllo in Olanda, ma l’impressione è che difficil-mente il centrocampista potràessere a regime già ai primi di lu-glio, quando è previsto il raduno epoi il ritiro. Assai più probabile chel’olandese possa essere stabilmen-te pronto a fare i lavori del grupposolo a fine luglio. Motivo in più,quindi, per evitare il rischio preli-minari Champions e sfoderare unoStrootman tirato a lucido con l’iniziodel prossimo campionato.

ma.cec.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Roma

Massimo CecchiniROMA

N el gioco delle rivoluzio-ni, in questi anni a stellee strisce la Roma ha di-

mostrato di cavarsela abba-stanza bene. Nelle ultime quat-tro stagioni, infatti, è noto co-me siano arrivati a Trigoria cin-quanta giocatori solo per laprima squadra e non è esclusoche da luglio il d.s. Walter Sa-batini – ieri a Milano – torni dinuovo a salire sulla giostra.L’ingresso in Champions Lea-gue, però, potrebbe almenotemperare la necessità di scelteradicali. Il più attento a questesituazioni, al momento, sem-bra essere Radja Nainggolan, ilcui cartellino è a metà fra Romae Cagliari. Inutile dire che un fi-nale di stagione sprint – magaricon tre vittorie contro Udinese,Lazio e Palermo – potrebbeportare la dirigenza a fare dellevalutazioni diverse sul futurodel centrocampista, che al mo-mento pare in bilico.

COSTO E INGAGGIO Per Naing-golan la società giallorossa ha

speso 3 milioni per il prestito e6 per la prima metà. Dopo le ot-time prove agli ordini di Garcia,la Roma ha proposto al Cagliari11 milioni per il riscatto, men-tre i sardi ne vogliono almeno15. La forbice, come si vede, èancora sensibile, nonostante negli intrecci fra le sue societàci siano anche Ibarbo e Astori.

JUVE & CO. Ma non basta. Fortedegli interessamenti che ha su-scitato fra «big» come Juven-tus, Psg, Manchestef United eLiverpool, il centrocampistabelga di origine indonesiana hachiesto anche un ingaggio suilivelli di quelli che potrebbepercepire altrove. La base è di

circa 3 milioni più bonus, comedire una cifra assai simile aquella che percepisce Pjanic.Una cosa è certa: una sua ces-sione per una cifra intorno ai30 milioni consentirebbe sia al-la Roma sia al Cagliari di mette-re a segno una buona plusva-lenza, anche se il Ninja è ormaiun idolo della tifoseria giallo-rossa e anche a livello di imma-gine, fra creste e tatuaggi, è disicuro uno dei personaggi piùmediatici e quindi appetibilidal marketing.

DOUMBIA E DIGNE Il mercatogiallorosso, comunque, non simuove solo sul fronte Nainggo-lan. Dalla Russia, infatti, giun-ge la notizia che il Cska sarebbedisponibile a riprendere in pre-stito Doumbia e non è esclusoche la Roma, per non fare mi-nusvalenza dopo un accordo dipagamento pari a 14,4 milionipiù 1,5 di bonus, decida di ac-cettare, sperando in una rivalu-tazione, differendo la spesa e li-berando il posto per un altro at-taccante. Detto che i giallorossihanno riscattato Paredes dalBoca per 4,5 milioni e che per ladifesa piace sempre Digne

(Psg), sul fronte offensivo giun-gono anche notizie dell’interes-samento per l’esterno offensivoLuchkevich (Dnipro), anche seil vero obiettivo resta la stelladel club ucraino, Konopljanka,il cui contratto scadrà a giugno,e che già a gennaio è stato adun passo dal vestire la magliagiallorossa. Impressioni? Leprove di una nuova rivoluzioneromanista sono già cominciate.

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Radja Nainggolan, 27 anni, belga LAPRESSE A sinistra, Kevin Strootman, 25 anni, olandese ANSA

9� i milioni spesi per ottenere dal Cagliari la comproprietà: 3 per il prestito e 6 per metà del cartellino. Ora per cederlo la richiesta dei sardi è di 15 milioni

Serie ARMercato

Page 20: La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

20 VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Page 21: La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

21VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

30. STORARI

20. PADOIN

2. ROMULO

15. BARZAGLI

5. OGBONNA

27. STURARO

8. MARCHISIO

37. PEREYRA

11. COMAN

9. MORATA

7. PEPE33. D’AMBROSIO

77. BROZOVIC

8. PALACIO

91. SHAQIRI9. ICARDI18. MEDEL

10. KOVACIC

23. RANOCCHIA

15. VIDIC

5. JUAN JESUS

1. HANDANOVIC

OCCHI PUNTATI SU...

I numeri sono con la JuveL’Inter spera nell’effetto coppa

PRECEDENTI IN SERIE A

RETI FATTE

Inter

Juventus

Inter194 11

236

Vittorie Inter45

Girone unicoLE ULTIME VOLTE

PUNTI

Pareggi41

Vittorie Juventus77

163

Juventus 10

Nelle ultime 5 giornate

Ultima vittoria Juventus in trasferta:Inter-Juventus 1-2 il 30/3/2013

Ultimo pareggio a San Siro:Inter-Juventus 1-1 il 14/9/2013

Ultima vittoria Inter in casa:Inter-Juventus 2-0 il 16/4/2010

INTER JUVENTUS

Se vuoi restare aggiornatosulle formazioni, conoscerei consigli dei nostri esperti,consultare le statistiche diogni giocatore (nella fotoToni) e scoprire isegreti per vincere alfantacalcio, la Gazzetta mettea disposizione degliappassionati, gratis sulproprio sito, un’intera sezionededicata. Su Fantanews i votiil giorno dopo l’ultima partitadi campionato, gli assistufficiali al termine di tuttele gare, articoli esclusivie la trasmissione +3 dipresentazione della Magic digiornata. E se vuoi consultarei nostri esperti per deciderechi schierare al momento difare la formazione c’è ancheun blog, Magic Blog, con tuttele dritte del caso.

GAZZAWEB

www.gazzetta.it

36aGIORNATA

DOMANI Ore 18Milano, Stadio San SiroAndata 1-1

ARBITRO Doveri di RomaGUARDALINEE Cariolato-Marzaloni

IV Di Liberatore.ADD. Valeri-Calvarese

TV Sky Sport 1 HD, Supercalcio HD;Premium Calcio HD

INTERNETwww.gazzetta.it

JUVENTUS(4-3-3)

PANCHINA 1 Buffon, 34 Rubinho,3 Chiellini, 19 Bonucci, 26 Lichtsteiner,

6 Pogba, 23 Vidal, 22 Asamoah, 17 De Ceglie,39 Marrone, 32 Matri, 14 Llorente.

ALLENATORE AllegriBALLOTTAGGI Padoin-De Ceglie 70-30%, Morata-Matri 70-30%.

SQUALIFICATI nessuno.DIFFIDATI Chiellini, De Ceglie, Lichtsteiner,

Pereyra, Sturaro, Vidal.INDISPONIBILI Caceres (5 giorni)

ALTRI Tevez, Pirlo, Evra.

1Bianconeri in vantaggio negli scontri diretti, ma hanno già vinto lo scudetto, sono in finale di Champions e forse appagati.I nerazzurri a caccia della vittoria in casa che manca da 5 anni

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

JUVENTUS 80 35 24 8 3 65 20

ROMA 64 35 17 13 5 49 27

LAZIO 63 35 19 6 10 65 34

NAPOLI 60 35 17 9 9 64 45

FIORENTINA 55 35 15 10 10 52 44

SAMPDORIA 54 35 13 15 7 45 38

GENOA 53 35 14 11 10 54 41

INTER 52 35 13 13 9 52 40

TORINO 48 35 12 12 11 41 42

MILAN 46 35 11 13 11 48 46

PALERMO 43 35 10 13 12 48 51

CHIEVO 42 35 10 12 13 27 35

UDINESE 41 35 10 11 14 39 49

VERONA 41 35 10 11 14 43 60

EMPOLI 41 35 8 17 10 41 45

SASSUOLO 40 35 9 13 13 42 54

ATALANTA 36 35 7 15 13 35 49

CAGLIARI 28 35 6 10 19 43 64

CESENA 24 35 4 12 19 34 64

PARMA (-7) 17 35 6 6 23 29 68

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS

EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

SABATO 23 MAGGIO PALERMO-FIORENTINA ore 18 (3-4)

JUVENTUS-NAPOLI ore 20.45 (3-1)

DOMENICA 24 MAGGIO, ore 15EMPOLI-SAMPDORIA ore 12.30 (0-1)

CESENA-CAGLIARI (1-2)

CHIEVO-ATALANTA (1-1)

GENOA-INTER (1-3)

LAZIO-ROMA (2-2)

PARMA-VERONA (1-3)

UDINESE-SASSUOLO (1-1)

MILAN-TORINO ore 20.45 (1-1)

PROSSIMO TURNO

MARCATORI

TORINO (3-5-2)

CHIEVO (4-4-2)

DOMENICA Ore 15 ARB. Rocchi; Marrazzo-Avellano; Schenone; Massa- Sacchi. TV Sky Calcio 3, Premium Calcio 1 (andata 0-0)

ICHAZO1

DARMIAN36

GAZZI14

MOLINARO3BENASSI

94EL KADDOURI

7

MAKSIMOVIC19

GLIK25

MORETTI24

MARTINEZ17

MAXI LOPEZ11

BIZZARRI1

FREY21

DAINELLI3

CESAR12

BIRAGHI34

BIRSA23

RADOVANOVIC8

IZCO13

BOTTA19

PALOSCHI43

MEGGIORINI69

PANCHINA 13 Castellazzi, 18 Jansson, 21 Silva, 4 Basha, 20 Vives, 8 Farnerud, 15 Gonzalez. ALLENATORE Ventura.BALLOTTAGGI Ichazo-Castellazzi 60-40%.SQUAL. Amauri (1), Padelli (1), Peres (1).DIFFIDATI Glik, Maksimovic, Maxi Lopez, Quagliarella. INDISPONIBILI Bovo (5 giorni), Quagliarella (20 giorni). ALTRI Barreto e Masiello.

PANCHINA 25 Bardi, 90 Seculin, 20 Sardo, 6 Gamberini, 10 Christiansen, 14 Cofie, 11 Vajushi, 18 Feftatzidis, 31 Pellissier, 9 Pozzi. ALLENATORE Maran.BALLOTTAGGI Frey-Sardo 55-45%, Birsa-Cofie 55-45%. SQUALIFICATI Schelotto (1).DIFFIDATI Izco, Radovanovic, Zukanovic, Dainelli, Biraghi, Cesar. INDISPONIBILI Mattiello (campionato finito), Zukanovic e Hetemaj (da valutare). ALTRI Puggioni, Anderson

20 RETI Tevez (2, Juventus).

19 RETI Toni (3, Verona).

18 RETI Icardi (4, Inter).

16 RETI Menez (8, Milan);

Higuain (3, Napoli).

14 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella

Sampdoria); Di Natale (1, Udinese).

13 RETI Dybala (3, Palermo);

Quagliarella (3, Torino).

12 RETI Klose (Lazio).

11 RETI Iago Falque’ (2, Genoa);

Callejon (Napoli);

Berardi (6, Sassuolo).

10 RETI Maccarone (1, Empoli);

Felipe Anderson (Lazio).

SAMPDORIA (4-3-1-2)

LAZIO (4-2-3-1)

DOMANI Ore 20.45 ARB. Mazzoleni; Man-ganelli-Vuoto; Galloni;Tagliavento-GiacomelliTV Sky Sport 1; Premium Calcio (and. 0-3)

VIVIANO2

DE SILVESTRI29

SILVESTRE26

ROMAGNOLI5

REGINI19

ACQUAH30

PALOMBO17

OBIANG14

MURIEL24 SORIANO

21

ETO'O99

BERISHA1

KLOSE11

BASTA8

CIANI2

RADU26

CATALDI32

PAROLO16

CANDREVA87

S. MAURI6

F. ANDERSON7

BRAAFHEID5

PANCHINA 33 Romero, 88 Frison, 25 Coda, 20 Munoz, 86 Cacciatore, 77 Wszolek, 6 Duncan, 22 Rizzo, 8 Correa, 27 Djordjevic, 18 Bergessio, 9 Okaka.ALLENATORE Mihajlovic.BALLOTTAGGI Eto’o-Bergessio 60-40%.SQUAL. nessuno. DIFF. Duncan, Munoz, Soriano, Viviano. INDISPONIBILI Eder (stagione finita), Mesbah (5 giorni).

PANCHINA 77 Strakosha, 55 Guerrieri, 85 Novaretti, 3 De Vrij, 18 Gentiletti, 39 Cavanda, 23 Onazi, 24 Ledesma, 19 Lulic, 14 B. Keita, 9 F. Djordjevic, 34 Perea. ALLENATORE Pioli. BALLOTTAGGI Mauri-Lulic 70-30%, Braafhied-De Vrij 70-30 %. SQUALIFICATI Marchetti (1), Mauricio (1). DIFFIDATI Cataldi, De Vrij, B. Keita, Ledesma, Radu. INDISPONIBILI Biglia (15 giorni), Cana (7), Ederson (10).

SASSUOLO (4-3-3)

MILAN (4-3-3)

DOMENICA Ore 12.30 ARBITRI Guida; Vivenzi-Gava; Stallone; Damato-Chiffi.TV Sky Calcio 1; Premium Calcio. (and. 2-1)

CONSIGLI47

VRSALJKO11

ACERBI15

CANNAVARO28

PELUSO31

BERARDI25

ZAZA10

SANSONE17

BIONDINI8

MAGNANELLI4

MISSIROLI7

DIEGO LOPEZ23

HONDA10

DESTRO9

BONAVENTURA28

POLI16

DE JONG34

VAN GINKEL21

ABATE20

MEXES5

PALETTA29

BOCCHETTI19

PANCHINA 79 Pegolo, 1 Pomini, 20 Bianco, 21 Fontanesi, 3 Longhi, 32 Natali, 6 Chibsah, 19 Taider, 33 Brighi, 30 Lazarevic, 83 Floro Flores 99 Floccari.ALL. Di Francesco. BALL. Biondini-Taider 55-45%. SQUALIFICATI nessunoDIFFIDATI Missiroli, Biondini, Acerbi, ZazaINDISP. Terranova, Antei (stagione finita), Donis e Polito (7 g.), Gazzola (da valutare).

PANCHINA 32 Abbiati, 81 Zaccardo, 25 Bonera, 33 Alex, 17 Zapata, 14 Albertazzi, 8 Suso, 98 Mastour, 92 El Shaarawy, 11 Pazzini. ALLENATORE Inzaghi.BALLOTTAGGI Mexes-Zapata 70-30%.SQUALIFICATI Menez (2).DIFFIDATI Alex, Bonaventura, De Jong.INDISP. Agazzi e Montolivo (stagione finita), De Sciglio e Essien (da valutare), Cerci (7 giorni), Antonelli e Rami (2).

ATALANTA (4-3-3)

GENOA (3-4-3)

DOMENICA Ore 15 ARBITRI Gervasoni; Di Fiore-Pegorin; Longo; Di Bello-MerchioriTV Sky Calcio 2; Premium Calcio 2 (and. 2-2)

SPORTIELLO57

BELLINI6

STENDARDO2

BENALOUANE29

DRAMÉ93

D’ALESSANDRO7

PINILLA51

A. GOMEZ10

CIGARINI21

MIGLIACCIO8

CARMONA17

PERIN1

RONCAGLIA14

BURDISSO8

IZZO5

IAGO24

BORRIELLO22

LESTIENNE16

RINCON88

BERTOLACCI91

KUCKA33

EDENILSON21

PANCHINA 78 Frezzolini, 24 Merelli, 33 Cherubin, 5 Scaloni, 3 Del Grosso, 16 Baselli,95 Grassi, 28 Emanuelson, 11 Moralez, 27 Rosseti, 99 Boakye, 9 Bianchi. ALL. Reja.BALLOTTAGGI Cigarini-Baselli 60-40%.SQUALIFICATI Denis (2), Avramov (1), Zappacosta (1), Biava (1).DIFFIDATI Boakye, Moralez, Dramé, Carmona, Pinilla, Migliaccio.INDISPONIBILI Raimondi (15 giorni), Masiello (5 g.), Estigarribia (da valutare).

PANCHINA 23 Lamanna, 39 Sommariva, 2 Tambè, 38 Mandragora, 18 Bergdich, 93 Laxalt, 19 Pavoletti. ALL. Gasperini.BALLOTTAGGI Borriello-Bergdich 60-40.SQUALIFICATI De Maio (1), Tino Costa (1).DIFFIDATI Niang, Pavoletti, Edenilson, Laxalt, Rincon. INDISPONIBILI Ariaudo (stagione finita), Perotti (stagione finita), Marchese (5 giorni), Niang (15 giorni).

FIORENTINA (4-3-3)

PARMA (4-5-1)

LUNEDÌ Ore 19 ARBITRO Tommasi; La Rocca-Tegoni; Costanzo; Peruzzo-.TV Sky Calcio 2; Premium Calcio (and. 0-1)

NETO1

TOMOVIC40

SAVIC15

BASANTA19

ALONSO28

BORJA VALERO20

BADELJ5

AQUILANI10

BERNARDESCHI29

M.GOMEZ33

ILICIC72

MIRANTE83

PALLADINO17

VARELA26

JORQUERA80 MAURI

8NOCERINO

23

GHEZZAL5

MENDES4

COSTA15

FEDDAL28

GOBBI18

PANCHINA 12 Tatarusanu, 38 Rosi, 2 G.Rodriguez, 23 Pasqual, 14 Mati Fernandez, 16 Kurtic, 7 Pizarro, 32 Lazzari, 17 Joaquin, 18 Diamanti, 74 Salah, 9 Gilardino. ALLENATORE MontellaBALLOTTAGGI Gomez–Gilardino 60-40%Ilicic–Salah 60-40%. SQUAL. nessuno.DIFFIDATI Basanta, M.Gomez, Kurtic, Diamanti, Neto, Borja Valero.INDISP. Babacar (20 g.), Rossi (stagione finita), Vargas (10 g.), Richards (7 giorni).

PANCHINA 22 Iacobucci, 1 Bertozzi, 6 Lucarelli, 2 Cassani, 58 Esposito, 37 Broh, 31 Mariga, 14 Galloppa, 21 Lodi, 34 Haraslin, 88 Coda. ALL. Donadoni.BALLOTTAGGI Palladino-Coda 55-45%, Mendes-Cassani 55-45%. SQUAL. Lila (1). DIFFIDATI Varela, Lodi.INDISP. Santacroce e Bajza (da valutare).

VERONA (4-3-3)

EMPOLI (4-3-1-2)

DOMENICA Ore 15 ARBITRO La Penna;Paganessi-Liberti; De Pinto; Ghersini-Minelli TV Sky Calcio 4; Premium Calcio 4 (and. 0-0)

RAFAEL1

PISANO3

MARQUEZ4

MORAS18

AGOSTINI33

SALA26

OBBADI8

HALLFREDSSON10

NICO LOPEZ17

TONI9

J. GOMEZ21

SEPE33

SAPONARA5

LAURINI2

RUGANI24

TONELLI26

PUCCIARELLI20

MACCARONE7

CROCE11

VALDIFIORI6

VECINO88

MARIO RUI21

PANCHINA 22 Benussi, 95 Gollini, 2 Gu. Rodriguez, 25 Marques, 5 Sorensen, 71 Martic, 28 Brivio, 19 Greco, 20 Christodoulopoulos, 27 Valoti, 70 Fernandinho, 7 Saviola. ALL. Mandorlini.BALLOTTAGGI Agostini-Brivio 70-30%. SQUALIFICATI Tachtsidis (1), Jankovic (1).DIFFDATI Martic, Pisano, Hallfredsson, Christodoulopoulos, Sorensen, Nico Lopez, Toni. INDISPONIBILI Ionita (stagione finita).

PANCHINA 28 Bassi, 1 Pugliesi, 23 Hysaj, 50 Somma, 8 Signorelli, 4 Diousse, 25 Brillante, 30 Gemignani, 18 Verdi, 27 Zielinski, 9 Mchedlidze, 10 Tavano.ALL. Sarri. BALLOTTAGGI nessuno.SQUALIFICATI nessuno.DIFF. Maccarone, Zielinski, Mchedlidze, Verdi. INDISPONIBILI nessuno.

ROMA (4-3-3)

UDINESE (4-3-1-2)

DOMENICA Ore 20.45 ARBITRI Banti;Tonolini-Crispo; Petrella; Orsato-Di Paolo. TV Sky Sport 1; Premium Calcio (and. 1-0)

DE SANCTIS26

TOROSIDIS35

MANOLAS44

ASTORI23

HOLEBAS25

IBARBO18

TOTTI10

ITURBE7

NAINGGOLAN4

DE ROSSI16

PJANIC15

KARNEZIS31

THEREAU77

GUILHERME19DI NATALE

10

ALLAN6

PINZI66

BADU7

WIDMER27

DANILO5

DOMIZZI11

PIRIS89

PANCHINA 28 Skorupski, 33 Spolli, 3 Cole,2 Yanga-Mbiwa, 42 Balzaretti, 20 Keita, 48 Ucan, 32 Paredes, 53 Verde, 96 Sanabria, 8 Ljajic, 88 Doumbia. ALL. Garcia.BALL. Pjanic-Keita 60-40%, Totti-Doumbia 60-40%, Ibarbo-Ljajic 60-40%.SQUAL. Florenzi (1). DIFFIDATI De Rossi, Maicon e Keita. INDISP. Strootman (stagione finita), Castan (da valutare), Maicon (10 giorni), Gervinho (14 giorni).

PANCHINA 22 Scuffet, 97 Meret, 75 Heurtaux, 18 Bubnjic, 26 Pasquale,34 Gabriel Silva, 8 Bruno Fernandes, 33 Kone, 94 Aguirre, 9 Perica, 82 Geijo.ALL. Stramaccioni. BALL. nessuno. SQUALIFICATI nessuno. DIFF. Heurtaux, Kone, Pinzi, Thereau, Wague. INDISP. Wague (7 giorni), Evangelista (15 giorni), Hallberg (stagione finita) Zapata (U 20).

CAGLIARI (4-3-1-2)

PALERMO (4-3-1-2)

DOMENICA Ore 15 ARBITRO CervelleraBianchi-Preti; Dobosz; Nasca-Abbattista;TV Sky Calcio 1; Premium Calcio 3 (and 0-5)

BRKIC44

BALZANO21

DIAKITÈ37

ROSSETTINI15

AVELAR8

MPOKU40

COP90

FARIAS17

DONSAH30

CRISETIG4

EKDAL20

UJKANI1

BELOTTI99

VAZQUEZ20

QUAISON21

RIGONI27

JAJALO28

CHOCHEV18

RISPOLI3

VITIELLO2

GONZALEZ12

LAZAAR7

PANCHINA 1 Colombi, 27 Cragno, 14 Pisano, 2 Gonzalez, 3 Murru, 33 Capuano, 5 Conti, 16 Dessena, 7 Cossu, 10 Joao Pedro 9 Longo, 25 Sau. ALL. Festa.BALLOTTAGGI Donsah–Dessena 60-40%, Cop–Sau 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Gonzalez, Ceppitelli, Sau, FariasINDISPONIBILI Ceppitelli (5 g.).

PANCHINA 70 Sorrentino, 5 Milanovic, Andelkovic 19 Terzi, 22 Ortiz, 33 Daprelà, 14 Della Rocca, 8 Barreto, 25 Maresca, 9 Dybala, 10 Joao Silva, 96 Bentivegna. ALL. Iachini. BALLOTTAGGI Chochev-Barreto 70-30%. SQUALIFICATI nessuno.DIFFIDATI Terzi, Vitiello, Chochev, Vazquez, Dybala, Daprelà, Bolzoni, Morganella.INDISPONIBILI Bolzoni (stagione finita), Makienok (da valutare), Morganella (stagione finita).

NAPOLI (4-2-3-1)

CESENA (4-3-1-12)

LUNEDÌ Ore 21 ARBITRO Irrati; Barbirati-Musolino; Nicoletti; Rizzoli-Baracani.TV Sky Sport 1; Premium Calcio (and. 4-1)

ANDUJAR45

MAGGIO11

ALBIOL33

BRITOS5

GHOULAM31

CALLEJON7

HAMSIK17

HIGUAIN9

INSIGNE24

LOPEZ19

JORGINHO8

AGLIARDI30

DEFREL92

BRIENZA11

DJURIC18

CARBONERO7

MUDINGAYI26

CASCIONE34

PERICO24

CAPELLI25

KRAJNC15

RENZETTI33

PANCHINA 1 Rafael, 15 Colombo, 16 Mesto, 4 Henrique, 26 Koulibaly, 3 Strinic, 88 Inler, 77 Gargano, 23 Gabbiadini, 14 Mertens, 91 Zapata. ALLENATORE Pecchia (Benitez squalificato). BALLOTTAGGI nessunoSQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Maggio, Koulibaly, Britos, Albiol.INDISPONIBILI Michu (30 giorni), Zuniga (da valutare), De Guzman (da valutare).

PANCHINA 1 Leali, 81 Bressan, 2 Nica, 6 Lucchini, 14 Volta, 8 De Feudis, 23 Tabanelli, 77 Ze Eduardo, 9 Rodriguez, 19 Succi, 27 Dalmonte. ALLENATORE Di Carlo.BALLOTTAGGI Djuric-Succi 60-40%SQUALIFICATI nessuno.DIFFIDATI Cascione, Krajnc, Perico, Renzetti, Carbonero e Rodriguez.INDISPONIBILI Giorgi, Marilungo, Pulzetti e Valzania (stagione finita), Magnusson (da valutare).

1

2.20X

3.302

3.20

1

2.95X

3.352

2.30

13.00

X3.40

22.25

1

2.55X

3.102

2.80

12.05

X3.55

23.35

1

1.75X

3.502

4.75

1

2.45X

3.502

2.65

11.28

X5.25

210.00

1

1.20X

6.252

13.00

11.14

X7.50

217.00

INTER(4-3-1-2)PANCHINA 30 Carrizo, 6 Andreolli,21 Santon, 26 Felipe, 55 Nagatomo,17 Kuzmanovic, 20 Obi, 27 Gnoukouri, 96 Palazzi, 11 Podolski, 28 Puscas, 97 Bonazzoli.ALLENATORE Mancini. BALLOTTAGGI D’Ambrosio-Santon 60-40%SQUALIFICATI Hernanes (1)DIFFIDATI Campagnaro, D’Ambrosio, Dodò, Palacio, Shaqiri.INDISPONIBILI Guarin, Dodò e Jonathan (stagione finita), Campagnaro (da valutare).ALTRI Berni, Dimarco, Camara.

I VERDETTI: JUVENTUS CAMPIONE D’ITALIA,PARMA E CESENA GIÀ RETROCESSI

Serie ARLa guida

Ulivieri: «Se il Papavuole, può diventareun allenatore...»� «Se il Papa vuole, gli mando la tessera dell’associazione allenatori. Per noi sarebbe un onore, un sogno». Renzo Ulivieri, presidente dell’Associazione allenatori, si dice «profondamente toccato» dal contenuto del messaggio che Papa Francesco ha inviato al cardinale Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i laici, in occasione del seminario internazionale sul tema «Allenatori educatori di persone». Gli allenatori, ha detto il Pontefice, sono «importanti per sviluppare nei giovani una personalità matura, armonica e completa» e la loro figura può rivelarsi «provvidenziale negli anni dell’adolescenza».«Sono parole che mi emozionano - dice Ulivieri -. Guai a quell’allenatore che non sentisse la responsabilità di guidare ed educare i ragazzi. Può capitare che i ragazzi ascoltino più volentieri il messaggio di un tecnico rispetto a quelli di altre persone». «Il nostro calcio - aggiunge Ulivieri - può uscire dalla crisi grazie agli allenatori. E’ stato speciale vedere la semifinale di Champions con due italiani in panchina».

Page 22: La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

22 VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IN MENO DI UN ANNO UN’INCREDIBILE SERIE DI GAFFE ISTITUZIONALI

Patrizia Panico e Melania Gabbiadini esultano dopo un gol segnato con la maglia della Nazionale ACTIVA

Bufera dilettanti«Basta dare soldia quattro lesbiche»1L’offesa sessista di Belloli, presidente della Lega, in un verbale. Figc in imbarazzo, inchiesta di Palazzi

Mario Pagliara

L’ offesa sessista è contenu-ta in un documento uffi-ciale della Lega Naziona-

le Dilettanti. «Basta! Non sipuò sempre parlare di dare sol-di a queste quattro lesbiche». Tutto nero su bianco, aperte echiuse virgolette, riportato inun verbale di riunione del con-siglio di dipartimento del cal-cio femminile del 5 marzo.Questa frase, pesantissima, èattribuita a Felice Belloli, ilpresidente della Lega Naziona-le Dilettanti e successore diCarlo Tavecchio, presidente Fi-gc, di cui è da sempre uno degliuomini più fidati e vicini (an-che se recentemente da Belloli

Tavecchio si era già smarcato).Belloli nega: «Non ho mai dettoquesta frase», ha risposto allaGazzetta. La Procura federaleha già aperto un'inchiesta, delcaso sono state informate an-che Fifa e Uefa, in Figc l’imba-razzo è fortissimo. Dopo «l’optìpobà» di Tavecchio, scivolonerazzista quando era il numero1 della Lnd (incarico ricopertooggi da Belloli), alla quale hafatto seguito l’uscita sulle don-ne ritenute «handicappate nelcalcio», un’altra bufera scoppiain Figc. Colpa ancora di frasi dipessimo gusto che espongonol’Italia ad un'altra e gratuita fi-guraccia internazionale.

IL VERBALE In un soffio, sonostate mortificate migliaia di di-

rigenti, allenatrici e calciatrici:la frase arriva dalla riunionedel consiglio di dipartimento del calcio femminile del 5 mar-zo, a Roma. Presenti, oltre aBelloli, 9 dirigenti federali, trai quali anche Antonio Cosenti-no, vicepresidente vicario Lnde delegato al calcio femminile.Ieri, alcuni stralci del verbalesono circolati sul web (nelgiorno in cui è stata ufficializ-zata la prima amichevole dellaNazionale femminile di calcioa 5 e mentre si giocava la finaleChampions donne). «Alle ore14.30 rientra il presidente del-la Lnd Felice Belloli – si legge apagina 4 del verbale – e rispon-de al consigliere Picheo che i fi-nanziamenti sono per lo svi-luppo del calcio femminile mache il calcio professionistico, pur volendo, non potrebbestanziare contributi e autotas-sarsi perché i soldi non ci sonoper nessuno, è inutile sperarein un aiuto. Se il calcio femmi-nile vuole vivere e crescere de-ve fare affidamento sulle pro-prie forze, senza lamentarsitroppo e senza sperare in aiutidall'alto. Si apre un breve maacceso dibattito, chiuso poi daBelloli che afferma: Basta! Nonsi può sempre parlare di daresoldi a queste 4 lesbiche».

LA TESTIMONE La Procura fe-derale ha acquisito gli atti e, abreve, ascolterà i dirigenti pre-senti. Tavecchio non parla, fil-tra l’intenzione di non difende-re ciò che è indifendibile: sel’inchiesta proverà che la frasedi Belloli è vera, ci sarà un ter-remoto nella Lnd e Belloli po-trebbe essere defenestrato.«Sono senza parole: su questavicenda va fatta chiarezza – hacommentato Alessandra Si-gnorile, coordinatrice del con-siglio dipartimento femminile,tra i presenti alla riunione –. Michiede se Belloli ha detto quel-la frase? Ci sono delle carte…Parlerò solo con la Procura».Damiano Tommasi twitta:«Scripta manent, verba volant,verbale… fugit». E Luca Di Bar-tolomei, figlio di Agostino (exdi Milan e Roma): «Belloli, pri-ma di dire va dimostrato chequelle parole sono mie, an-drebbe detto che sono parolevergognose ed inaccettabili».

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L’INTERVISTA

«Frase mai dettaNon mi dimettoe farò chiarezza»1La difesa di Belloli: «Ci può essere stata un’alterazione. Saprò reagire»

F elice Belloli, 65 anni, èstato eletto presidentedella Lega Nazionale

Dilettanti il 10 novembre2014. Lombardo, presiden-te del comitato in Lombar-dia per 5 anni, è stato indi-cato da Tavecchio come suoerede a capo dei dilettanti.

Belloli, perché ha detto quel-la frase?«Va dimostrato che quellefrasi sono mie. Nego: sonofalse».

C’è un documento ufficialedella Lnd dove è riportata lasua frase: come lo spiega?«Quel verbale io non l’hofirmato: lei legge la mia fir-ma? No, glielo dico io chenon c’è. Un verbale può es-sere stato scritto e modifi-cato da chiunque: so comesi scrivono i verbali nella Le-ga Nazionale Dilettanti…».

Che cosa vuole dire? Che è abitudine all’interno della Lnd manomettere i verbali?«Assolutamente non ho det-to questo e non lo penso. Di-co solo che quella frase ionon l’ho detta. Ma andremofino in fondo: ci saranno dachiarire tante cose».

Per esempio?«Per esempio come sia statopossibile che un verbale in-terno e secretato della Lega

Nazionale Dilettanti sia statodiffuso e sia arrivato alla stam-pa. Faremo accertamenti e ca-piremo».

Scusi: ma lei si preoccupa più dicome questo verbale sia statodiffuso pubblicamente e nondell’offesa gravissima contenu-ta in quella frase? «In questo momento mi preoc-cupo di capire innanzitutto co-me mai sia uscito quel docu-mento, che è un atto riservatodella Lega Nazionale Dilettan-te. Glielo ripeto».

Dovrà chiarire anche nel meri-to, quando sarà chiamato dalla Procura federale: come si di-fenderà? Che cosa dirà? «Alla Procura saprò cosa dire,sono pronto a chiarire, ma contutto il rispetto non verrò aspiegarlo ai giornali».

Lei non deve spiegarlo ai gior-nali, ma alle dirigenti donne e alle tantissime calciatrici.«Dico solo che la frase è falsa».

Intanto la Assist-AssociazioneNazionale Atlete ha chiesto lesue dimissioni: che cosa farà?«Saprò come reagire. Ma nonlo vengo a spiegare all’opinio-ne pubblica».

Ritiene che dare delle «4 lesbi-che» all’intero movimento cal-cistico femminile sia offensivo?«Se fosse uscita dalla mia boc-ca, sì, sarebbe un’offesa».

Si dimetterà?«Assolutamente no, non mi di-metto. Continuo a dire chefondi a pioggia non ne avrei di-stribuito. Soldi non ce ne sonopiù come in passato».

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CARLO TAVECCHIO/1PRESIDENTE FIGC

OPTI POBA PRIMA MANGIAVA LE BANANE, ORA

GIOCA NELLA LAZIO

CARLO TAVECCHIO/2PRESIDENTE FIGC

SI PENSAVA CHE LE DONNE FOSSERO

HANDICAPPATE RISPETTO AI MASCHI

CLAUDIO LOTITO/1CONSIGLIERE FIGC

CON FROSINONE E CARPI IN A SIAMO

ROVINATI: CHI COMPRA I DIRITTI?

CLAUDIO LOTITO/2CONSIGLIERE FIGC

BERETTA IN LEGA A E MACALLI IN LEGA

PRO CONTANO MENO DI ZERO

PalazzoRL’ultima polemica

RAlla riunione presenti altri novedirigenti, compresoil rappresentante del calcio femminile

Felice Belloli, 65 anni, n.1 della Lnd

CAMPIONATO ITALIANO | A1PALLANUOTO

SABATO 16MAGGIO -GARA TRE - DIRETTA ALLE 19:30

vsPRORECCO ANBRESCIA

DOMENICA 17MAGGIO -GARA DUE - DIRETTA ALLE 21:00

vsMEDITERRANEAIMPERIA

PLEBISCITOPADOVA

LUNEDÌ 18 MAGGIO -GARA TRE - DIRETTA ALLE 19:00

vsMEDITERRANEAIMPERIA

PLEBISCITOPADOVA

MARTEDÌ 19MAGGIO - EV. GARAQUATTRO - DIRETTA ALLE 19:00

vsANBRESCIA PRORECCOVENERDÌ 22MAGGIO - EV. GARA CINQUE - DIRETTA ALLE 19:00

vsPRORECCO ANBRESCIA

SABATO 16MAGGIO FINALE SCUDETTO GARATRESori Piscina Comunale 19:30 PRO RECCO AN BRESCIASABATO 16MAGGIO FINALE TERZO POSTO GARA DUENapoli Piscina Scandone 19:00 CARPISA YAMAMAY ACQUACHIARA BPM SPORT MANAGEMENTSABATO 16MAGGIO FINALE QUINTO POSTO GARA DUENapoli Piscina Scandone 20:30 CC NAPOLI RN BOGLIASCODOMENICA 17 MAGGIO FINALE TERZO POSTO EV. GARATRENapoli Piscina Scandone 18:00 CARPISA YAMAMAY ACQUACHIARA BPM SPORT MANAGEMENTDOMENICA 17 MAGGIO FINALE QUINTO POSTO EV. GARATRENapoli Piscina Scandone 19:30 CC NAPOLI RN BOGLIASCOMARTEDÌ 19 MAGGIO FINALE SCUDETTO EV. GARA QUATTROBrescia Piscina di Mompiano 19:00 AN BRESCIA PRO RECCOVENERDÌ 22 MAGGIO FINALE SCUDETTO EV. GARA CINQUESori Piscina Comunale 19:00 PRO RECCO AN BRESCIA

MASC

HILE

SABATO 16MAGGIO FINALE TERZO POSTOMessina Piscina Cappuccini 14:30 DESPAR MESSINA RN BOGLIASCO

DOMENICA 17 MAGGIO FINALE SCUDETTO GARA DUEImperia Piscina Cascione 21:00 MEDITERRANEA IMPERIA PLEBISCITO PADOVA

LUNEDÌ 18 MAGGIO FINALE SCUDETTO GARATREImperia Piscina Cascione 19:00 MEDITERRANEA IMPERIA PLEBISCITO PADOVA

FEMMINIIL

E

ALBI D’ORORECENTI

FEMMINILEdal 1985 al 1991 Volturno

dal 1992 al 2006 Orizzonte Catania

2007 FiorentinaWP

dal 2008 al 2011 Orizzonte Catania

2012 Pro Recco

2013 Rapallo Pallanuoto

2014 Mediterranea Imperia

MASCHILEdal 1985 al 1986 CN Posillipo

1987 Pescara

dal 1988 al 1989 CN Posillipo

1990 Canottieri Napoli

dal 1991 al 1992 RN Savona

dal 1993 al 1996 CN Posillipo

dal 1997 al 1998 Pescara

1999 Roma

dal 2000 al 2001 CN Posillipo

2002 Pro Recco

2003 Brescia

2004 CN Posillipo

2005 RN Savona

dal 2006 al 2014 Pro Recco

FINALE SCUDETTO CAMPIONATOMASCHILE

FINALE SCUDETTO CAMPIONATO FEMMINILE

Page 23: La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

23VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

E’ la notte del PerugiaDeve battere il Carpiper blindare i playoff1Al Curi arriva Castori già promosso, Camplone all’attacco«Se in 2 gare non facciamo 3 punti meritiamo di stare fuori»

PERUGIA (3-5-2)

CARPI (4-3-3)

OGGI ore 20.30 ANDATA 0-4

KOPRIVEC1

HEGAZY5

GIACOMAZZI29

MANTOVANI44

FARAONI2

VERRE7

FOSSATI19

FALCINELLI9

ARDEMAGNI45

LANZAFAME28

CRESCENZI15

GABRIEL22

STRUNA13

ROMAGNOLI21

GAGLIOLO6

LETIZIA3

SABBIONE4

PORCARI17

BIANCO8

GATTO14

LASAGNA15

DI GAUDIO11

PERUGIA Tornano Fazzi, Falcinelli e Parigini. C’è anche Hegazy. PANCHINA 32 Amelia, 20 Baldan, 4 Nielsen, 8 Nicco, 18 Rizzo, 10 Taddei, 17 Fazzi, 11 Fabinho, 27 Parigini. ALL. Camplone. SQUAL. Comotto e Goldaniga. DIFF. Ardemagni, Giacomazzi, Hegazy e Mantovani.CARPI Lollo e Poli non recuperano, Castori non ha nemmeno Mbakogu, Pasciuti, Laner, Molina, Modolo e Suagher. PANCHINA 30 Brunelli, 12 Maurantonio, 32 Pasini, 24 Mbaye, 27 Torelli, 26 Loi, 18 Pugliese, 9 Inglese, 25 Palmieri. ALL. Castori. SQUAL. Mbakogu e Pasciuti. DIFF. nessuno.ARBITRO Saia di Palermo.GUARDALINEE Tolfo-Calò. PREZZI 12-35.TV Sky Sport 1, Calcio 1, Mediaset Premium.

Gaetano Imparato

S antopadre da presidentevuole la A, e Camplone gliassembla... i playoff. Tut-

to pronto, anche il Curi, più chemai… bello di notte, visto comeil catino in ferro e cemento, pertradizione, nelle notturne siriempie sempre di più. Si arrive-rà sui 13.000 spettatori, la garacol Carpi sarà tra le tre sfide piùaffollate dell’annata. Il Perugiaci arriva con l’imbattibilità di 11gare: 6 pari e 5 vittorie. «Tabel-le? In pratica – sussurra Cam-plone a microfoni spenti – mihanno assicurato che bastereb-bero anche due punti. Comun-que – rinforza poi in sala stam-pa – se in due gare non ne faces-simo tre meriteremmo di tor-narcene tutti a casa». Incroci,scontri diretti e calendario: gliesperti dello staff di Santopadrehanno studiato tutto. Battendoil Carpi, l’appendice degli spa-reggi è garantita (all’ultimagiornata c’è Pescara-Livorno).«Il Carpi? Sta facendo ruotare igiocatori che hanno giocatomeno, ha il grande vantaggio diavere nulla da perdere essendogià in A, ma sarà una gara vera,giocheremo con la rabbia di chisa che deve centrare i playoff».

MODULO PER LA FESTA Cam-plone dà per scontato l’accessoai playoff, tant’è che prepara un«vestito» nuovo ai suoi per la fe-

sta, non solo quella eventuale distasera: il modulo. Già col Car-pi, a gara in corso, potrebbe es-sere diverso, di sicuro si proveràin vista dei playoff: «Vero, cam-biare pelle può essere un van-taggio, un valore aggiunto, neguadagneremmo in imprevedi-bilità», conferma il tecnico ami-co di Allegri. Tanto amico daspingere un po’ tutti a sussurra-gli: copialo, imita la sua magicaJuventus. «Prendo spunti datutti i colleghi, però è vero, a

Max mi ispiro abbastanza».L’idea è di tornare alla difesa a4, viste squalifiche e diffide delpacchetto arretrato. Tra l’altro,all’andata, difendendo a trebeccò 4 gol, ma fu «una garastrana, diversa, il primo gol locontestammo. Attenti a non fa-re arrembaggi», attenti a nonmangiare... Lasagna indigesta.

ATTESA Il presidente Santopa-dre non ha seguito l’allenamen-to di vigilia, come del resto pre-ferisce da sempre. Da Pescara ètornato – dopo il 2-2 in fotofi-nish e in 9 uomini – con una ca-rica esplosiva, tanto da scrivereuna lettera aperta a squadra,città, tecnico e alla muragliaumana biancorossa: il tifo.«Pronti all’ennesima battaglia,al Curi uniti... Insieme a te com-batterem» recita la missiva su-percliccata sul sito web delclub. Ha alzato l’asticella intempi non sospetti, ha chiesto laA – sebbene appena tornati in B– poco prima del derby a Terni.«Premi playoff? Non se ne par-la, solo in caso di A, perché dob-biamo crederci» più volte hadetto in interviste e dichiarazio-ni per fare da pungolo. Col Car-pi rientra Rizzo, quello che ap-pena comprato – a gennaio –contribuì ad una sfilza di vitto-rie in fila. Perugia ci crede, vuo-le i playoff e piazzarsi il più inalto possibile. Se ne sbatte di es-sere appena tornata in B.

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REntusiasmo tra i tifosi, stasera allostadio in 13 mila. L’allenatore: «Mi ispiro ad Allegri»

LA STORIA

I due Gomis contro:Avellino-Trapaniun affare di famigliaVincenzo D’Angelo

U na famiglia in missione.Per una passione e unruolo tramandato di

padre in figlio. Anzi, in figli.Casa Gomis, Cuneo. Qui si na-sce portieri. Lys, Alfred, Mau-rice e, chissà, presto anche ilpiccolo David, sei anni, sce-glierà l’area piccola come suaseconda casa. Papà Charles fa-ceva il portiere in Senegal, poiscelse l’Italia per garantire aifigli un futuro migliore. Lys, ilprimogenito, era piccolissimoe qualche anno dopo arrivò Al-fred. Sono passati più di ventianni dall’arrivo in Italia, e do-mani papà Charles potrebbeassistere alla prima sfida a di-stanza tra i suoi figli maggiori.Il Partenio di Avellino potreb-be essere il teatro di questaprima assoluta, con Alfred adifendere la porta dell’Avelli-no e Lys quella del Trapani. Al-l’andata il confronto saltò perun problema fisico di Alfred,che un girone dopo rischia disaltare ancora l’incrocio con ilfratello maggiore, per sceltatecnica. Nelle ultime settima-ne è sempre in ballottaggiocon Frattali, ora titolare.

FRATELLI DIVERSI Lys e Alfredhanno fatto più o meno la stes-sa trafila. Entrambi sono arri-vati al Torino (ancora proprie-tario dei loro cartellini) pergiocare nei Giovanissimi, e dalì non si sono più fermati. Male loro qualità, tecniche e non,sono molto diverse. Lys èesplosivo, forte fisicamente e

reattivo tra i pali. Alfred invece sifa preferire nelle uscite – alte ebasse – e nella personalità, conuna predisposizione speciale peril palleggio. Nel novembre 2013,in Russia con la B Italia, Alfredconfessò: «Non fossi diventato portiere, avrei fatto il centrocam-pista». Ma il destino era segnato,come per i suoi fratelli: «Chi è piùforte tra me e Lys? Siamo diversi.Lui tra i pali è più bravo» disse al-l’epoca. E pochi giorni dopo Lysdebutto in A in Torino-Genoa —primo portiere di colore in A —, eomaggiò i fratelli: «Diventerannopiù forti di me…». Dietro ad Al-fred, c’è Maurice, classe ’97, vicenella Primavera del Toro. In atte-sa del piccolo David, papà Charlespuò sorridere con orgoglio: i suoi«piccoli» hanno già conquistato laB, magari un giorno si sfiderannoper una maglia da titolare nel To-rino, in Serie A.

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Sopra Lys Gomis, 26 anni, sotto il fratello Alfred, 22 anni LAPRESSE

Lega ProRIl nuovo tecnico del Pavia

Ecco Vavassori, 5 anni dopo«Con la testa alleni sempre»

LA SITUAZIONE

SUPERCOPPA PRIMA GIORNATA Domani: Novara-Salernitana (ore 20.45, arbitro Marini di Roma).SECONDA GIORNATA Mercoledì 20: il Teramo affronta la squadra che ha perso alla prima giornata (Novara in casa o Salernitana fuori) o, in caso di pareggio, riceve il Novara.TERZA GIORNATA Sabato 23: il Teramo o riceve il Novara o va a Salerno.REGOLAMENTO Se dopo la terza giornata ci sono due o tre squadre a pari punti, si guardano: differenza reti, maggior numero di reti segnate, maggior numero di reti segnate nella partita giocata in trasferta; se la parità persiste. si va al sorteggio.PLAYOFF PRIMO TURNO Domani: Benevento-Como (ore 16, Martinelli di Roma). Domenica: Bassano-Juve Stabia (ore 15, su Raisport, Serra di Torino), Ascoli–Reggiana (ore 16, Morreale di Roma) e Matera–Pavia (ore 17, Rapuano di Rimini).SEMIFINALI Andata domenica 24,

ritorno il 31: la vincente di Benevento-Como affronta la vincente di Matera-Pavia (andata sul campo della peggio classificata), la vincente di Bassano-Juve Stabia affronta la vincente di Ascoli-Reggiana.FINALE Andata domenica 7 giugno, ritorno il 14: di fronte le vincenti (l’andata è dalla peggio classificata).PLAYOUT Andata sabato 23 (ritorno il 30): chi perde va in D.GIRONE A Pordenone-Monza e Lumezzane-Pro Patria (ore 16). Anche le sfide di ritorno iniziano alle ore 16. GIRONE B Pro Piacenza-Gubbio e Savona-Forlì (ore 15). Le sfide di ritorno iniziano alle ore 17.GIRONE C Savoia-Messina e Ischia-Aversa Normanna (ore 17). Le sfide di ritorno iniziano alle ore 15.� VIGOR LAMEZIA C’è anche il vicepresidente della Vigor, Franco Perri di 47 anni, tra le 36 persone arrestate ieri nell’ambito dell’operazione Andromeda. Secondo l’accusa, Perri avrebbe chiesto alla cosca Iannazzo la gambizzazione di suo fratello Marcello per motivi di natura economica.

Domani il via ai playoff con Benevento-ComoE per la Supercoppa c’è Novara-Salernitana

Roberto PelucchiINVIATO A RANICA (BERGAMO)

S e gli ricordi che era cinqueanni che non allenava,strabuzza gli occhi. «Cin-

que anni? Mi sembra l’altro ieriche tentavo di vincere i playoff diLega Pro con il Verona… Saràche un allenatore è tale anche quando non lavora e resta a casaa ripensare al suo percorso pro-fessionale. Non si smette mai divivere di calcio». Giovanni Va-vassori, 63 anni, bergamasco, ètornato in panchina a Pavia.Un’altra scommessa o missioneimpossibile, chiamatela comevolete. Dopo un debutto sofferto(1-1 in rimonta con il Real Vicen-za e con due rigori falliti), eccoalle porte il primo turno secco diplayoff a Matera. «Partita diffici-lissima, ma noi siamo pronti».

GIOVANI Vavassori gli spareggiper salire in B li ha già vinti conGenoa e Avellino, ma il meglio l’ha dato a Bergamo: scudettoPrimavera, promozione dalla Bcon la prima squadra e alcuni an-ni di A che ancora adesso gli ata-lantini ricordano come i migliori– per emozioni, qualità del gioco,mentalità – degli ultimi vent’an-ni. Mai l’Atalanta aveva lanciatoin A così tanti giovani del vivaio(11) come con lui nella stagione2000-01. «La mia storia di tecni-co è cominciata tanti anni fa conla scuola calcio del Clusone di

Percassi e Calzaferri. Lì ho avutole soddisfazioni più belle. Quan-do hai a che fare con i giovani,non sei soltanto un allenatore,sei un docente. Trasmetti le tueconoscenze ai ragazzi. Sì, torne-rei volentieri a lavorare con loro,ma bisogna trovare società checredano fortemente nella cresci-ta dei giovani. E non soltanto aparole. Il problema è che moltagente nei settori giovanili mettecome obiettivo il risultato e que-

sto è un concetto assurdo. Alle-nare vuol dire avere il sentimen-to del donare, invece a volte i ra-gazzi vengono “usati” per otte-nere soltanto un riconoscimentopersonale. Non è accettabile».

CALCIO CONFUSIONE Semprefedele al suo modo di essere, ilVava in carriera ha passato alcu-ni momenti complicati (a Terni eCesena, per esempio) e anchedove ha ottenuto risultati (Geno-va e Avellino) la convivenza nonè durata a lungo: «Ad Avellinoerano venuti a mancare certi pre-

supposti per continuare, a Geno-va non ho deciso io. Che cosa hofatto in questi cinque anni? Oltrea giocare a carte e a discutere difootball con gli amici di Arcene,il mio paese natale, ho seguitol’evoluzione del calcio. Calcioche, secondo me, sta mandandoin confusione i giocatori. C’è uncambiamento impressionante disistemi di gioco, anche nella stes-sa partita. A volte per scelta, al-tre per disperazione. In Italia sene usano decine e questo non misembra di vederlo nelle squadrestraniere. Abbiamo ragione noi oloro? Finora, loro. Attenzione:non esiste un sistema vincente,altrimenti tutti lo utilizzerebbe-ro. Il migliore è quello che è piùrazionale e adatto alle caratteri-stiche dei calciatori. Se si cambiaspesso, evidentemente, o si èsbagliata la valutazione inizialedei giocatori oppure non si han-no le idee molto chiare».

MISSIONE Adesso, poi, c’è an-che la moda di affidare le squa-dre ad allenatori di primo pelo.Spiega Vavassori: «La nostra èuna professione a chiamata. Nonsiamo noi che scegliamo, sono lesquadre che scelgono noi e sonofortunati quelli che hanno liber-tà di decidere, che possono direno. L’esperienza è importante.Prima di partire per Covercianoper fare il patentino di seconda,incontrai il mio amico Eugenio Perico. Parlando con lui capii cheavevo in testa poche idee e molta

Serie BRL’anticipo della 41a giornata

Andrea Camplone, 48 anni LAPRESSE

GIOVANNI VAVASSORIALLENATORE DEL PAVIA

IL CALCIO ATTUALE METTE CONFUSIONE

AI GIOCATORI E CON I GIOVANI SI CERCA IL

RISULTATO: ASSURDO

Giovanni Vavassori, 63 anni LAPRESSE

confusione per quanto concernel’insegnamento calcistico. Unpeccato di gioventù. Quando sismette di giocare, si è convinti disapere tutto, a fine carriera si di-venta un po’ presuntuosi». Il Va-va, invece, non cambia mai: fac-cia stropicciata dal tempo, mastessa passione di quando nel1999, dopo aver perso la finalescudetto con la Primavera ata-lantina a Lignano Sabbiadoro, ti-rò mattina disegnando schemi digioco su pezzi volanti di carta.Perché, come dice lui, «quandosei allenatore, lo sei per sempre».

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LA SITUAZIONE

� Ecco programma e arbitri. Domani (ore 15): Avellino-Trapani (1-4, Pezzuto diSchio); Bari-Brescia (ore 18, 1-2, Aureliano di Bologna), Catania-Cittadella (2-3, Gavillucci di Latina); Entella-Latina (1-1, Pinzani di Empoli); Frosinone-Crotone (0-2, Maresca di Napoli); Lanciano-Spezia (3-3, Fabbri di Ravenna); Livorno-Vicenza (0-0, Pasqua di Tivoli); Modena-Ternana (0-1, Pairetto di Nichelino); Pro Vercelli-Bologna (0-3, Mariani di Aprilia); Varese-Pescara (0-2,Abisso di Palermo). La classifica: Carpi p. 79; Frosinone 68; Vicenza e Bologna 64; Spezia 61; Perugia 60; Avellino, Pescara e Livorno 58; Bari 51; Lanciano 50; Latina e Trapani 49; Catania e Pro Vercelli 48; Crotone 47; Modena 46; Ternana 45; Entella 43; Cittadella 41; Brescia (-6) 39; Varese (-4) 32.

Pasqua arbitreràLivorno-Vicenza

Quattordici club anti-Macallichiedono di nuovo l’assemblea� Le società anti-Macalli, che si sono autoconvocate lunedì scorso a Firenze, non si danno per vinte e chiedono ancora una volta al Direttivo (che, tra l’altro, si riunisce oggi) la convocazione di un’assemblea per discutere dei gravi problemi che attanagliano la Lega Pro. In particolare vorrebbero

parlare della situazione economico-finanziaria, della riforma dei campionati e dei regolamenti per il prossimo torneo. Le società ostili all’attuale gestione ritengono che in questo momento l’assemblea sia l’organo sovrano per analizzare la situazione e per assumere decisioni che siano il più possibile condivise.

Page 24: La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

24 VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

MATTINA7.00Gazzetta News9.05Campioni a confronto9.30Condo’ Confidential10.0011x9010.05The Speedgang - La banda dei motori11.0011x9011.05 Perfection: momenti di gloria11.30Qui Foro Italico - Diretta

12.00 11x9012.05 Bomber13.00 Gazzetta News13.30 Gazzetta NewsPOMERIGGIO14.00Gazzetta News14.15 Gazzetta News Sottocanestro14.45 Autogol News15.00The Speedgang - La banda dei motori

15.55 Sfide senza limiti - 1a TV16.20 Pazzi per i derby17.10 Bomber18.05 Perfection: momenti di gloria18.30 +3 Fantanews19.00 Calcio Market19.30 Gazzetta News Giro d’ItaliaSERA20.00 Qui Foro Italico - Diretta

20.30 Gazzetta News21.00 11x9021.05Perfection: momenti di gloria - 1a TV21.35 Bomber22.30 Condo’ Confidential - 1^ TV23.00 Gazzetta News23.15 Gazzetta News Giro d’Italia23.30 Gazzetta News00.00 Gazzetta News Sottocanestro

Zanardi, le verità di un superman1La premiere dell’intervista di «Confidential» va in onda questa sera alle 22.30. Alex sorprende sempre

Paolo Condò

L’ intervista Confidentialcon Alex Zanardi si svol-

ge in una sala della bibliotecacomunale di Noventa Padova-na, e le molte signore presenti -dall’assessore alla cultura allecuratrici delle rassegne, finoalle impiegate dell’ufficio - simettono in coda per la foto ri-cordo col metodico ordine diuna griglia di partenza. Zanar-di è uno straordinario ipnotiz-zatore, e un uomo elettrico:tutto ciò che dice ti colpisce nelvivo perché il suo splendidocarattere fa da amplificatorealle incredibili vicende dellasua vita. Fosse almeno unoscostante, sarebbe naturalepensare «logico, con quel cheha passato»: invece niente,simpatico e affabile. Spiazzan-te.

LA FRASE DI MAESTRI Unavolta Cesare Maestri, per de-scriversi davanti alle nostredomande, ci disse «sono un uo-mo per cui morire è difficilissi-mo». Frase impressionante,ma che si cuce perfettamenteaddosso a Zanardi, e all’inci-

dente del 2001 che gli fece per-dere le gambe. «Ringrazio an-cora i medici del primo soccor-so, il grande lavoro iniziale fuloro, e poi quelli dell’ospedaledi Berlino, che fecero il resto.In mezzo a questi due inter-venti c’è il trasferimento, equindi ci sono io, capace di so-pravvivere per 50 minuti conmeno di un litro di sangue nel-le vene. Dovete sapere che lacosa è ancora oggi oggetto distudio da parte di un equipe discienziati della Nasa. Lo consi-

derano impossibile, secondo loro non avevo nessunissimachance di sopravvivere. Tiè: al-la faccia della Nasa, sono anco-ra qui».

IL PILOTA «GELOSO» Nel corsodell’intervista, la cui premièreva in onda stasera alle 22.30,arriva una domanda che adAlex è piaciuta particolarmen-te: quella relativa alla «gelo-sia» che il vecchio pilota po-trebbe nutrire nei confrontidell’eroe delle Paralimpiadi.

Alex Zanardi, 48 anni, ha vinto da pilota due titoli Cart e sulla handbike due ori olimpici

Perché Zanardi era forte, e an-che se la sua carriera in Formu-la Uno non è mai stata esaltatadalla macchina giusta, i due campionati Cart vinti in Ame-rica testimoniano a sufficienzadel suo talento. «Un po’ di gelo-sia la sento, è vero. Ci ho pen-sato tempo fa, giocando a bi-liardo col mio amico Filippo,quando lui mi ha detto “anchequesto che ti hanno affiancatoquest’anno è un pilota che nonva un cavolo”. Attenzione. Iocapisco il ragionamento, San-drino non ha le gambe eppuresi mette dietro tutti i compagniche gli mettono accanto, vorràdire che sono scarsi. No! Inquesti anni ho avuto comepartner il campione di catego-ria, i migliori giovani spagnoli,quelli italiani, eppure per vin-cere una corsa il team ha avutobisogno di questo vecchio zioquarantenne e senza gambe.Non sarà che sa fare ancora be-ne il suo antico mestiere di pi-lota?». E’ così. E i movimenti ingriglia delle signore di Noven-ta sono un’autorevole confer-ma. Lasciamo Alex alle sue am-miratrici, e ci scopriamo emo-zionati: non è un incontro co-me tanti, no davvero.

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Page 25: La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

25VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OPINIONI

Sono un interista, pieno d’invidia. Ma non ci avevano raccontato tutti che con i fatturati di certe squadre non c’era nulla da fare? E allora perché la Juve è in finale di Champions e la mia squadra è persa per la pista con un giro d’affari più o meno uguale?

Marco Insenni

Si era sbagliato Conte ad andarsene con l’apologo del ristorante troppo caro, ma c’eravamo sbagliati in molti anche noi, di sangue bianconero, a non avere fiducia in Allegri...

Giulio De Sanctis

Sono juventino e ieri sera ci sono rimasto male, e non è certo la prima volta. Che cos’è questa moda, purtroppo sempre più virale, di non esultare dopo un gol? Lo sport è gioia: se Morata dopo il gol al Real non esulta per rispetto verso la precedente squadra e i vecchi tifosi, al contempo manca di rispetto verso quelli nuovi...

Alessandro Benatti (San Roccodi Guastalla, Re)

Bei quesiti dopo l’indimenticabile notte di Madrid. Comincio dal primo. Per metà ci raccontano delle balle, signor Insenni. Le opinioni sono libere, i fatti dicono che anche società di medio fatturato, cioè attorno ai 200 milioni o anche meno sono competitive in Champions. E’ la norma degli ultimi anni: 2015 in finale la Juve, 2014 l’Atletico Madrid, 2013 il Borussia Dortmund, 2010 l’Inter, senza parlare di Milan e Liverpool del 2007 o dell’Arsenal nel 2006. Il fatturato conta, ma non è tutto. Spesso diventa l’alibi di chi non ha il coraggio di programmare e di sognare, scegliendo i giocatori giusti al di fuori del club degli sceicchi e assimilati.

Ora la questione degli allenatori che mollano dopo serie vincenti ancora aperte, giudicando la truppa sfiancata e demotivata: raro, ma ogni tanto accade. L’avvicendamento Sacchi-Capello al Milan all’inizio degli anni 90 ha premesse quasi identiche. Forse anche l’addio di Guardiola al Barcellona appartiene alla stessa famiglia. Non so se si tratti di errori di valutazione degli allenatori uscenti o di un logorio scontato della loro forza di convincimento, che molto spesso scaturisce da una mobilitazione di energie molto stressante. Penso che si tratti di uno spostamento in senso psicologico: gli allenatori che se ne vanno attribuiscono ai giocatori (cioè spostano su di essi) una stanchezza che è in realtà personale. La verità del campo è che Tevez e Van Basten (più Messi) hanno continuato ad incantare e a sudare, ma non è detto che l’avrebbero fatto con Conte o Sacchi (e Guardiola).

L’esultanza che non c’è? Capisco che possa dar fastidio. E’ una delle tante contorsioni nella comunicazione del calcio d’oggi. Quello di Morata è un caso limite. Mettetevi nei suoi panni: proviene dal club che ha condannato e nel quale forse vorrebbe tornare. A volte il gesto, anzi il non gesto, è pura ipocrisia. Ma può provenire da un sentimento genuino. A me sembra comunque una sovrastruttura che toglie spontaneità in un ambiente in cui nessuno può dire ciò che pensa davvero. Sentite questa: «Il mio giocatore avrebbe bisogno di qualche bastonata sul groppone. Non ha toccato palla fino al gol. Io non lo capisco, dev’essere un po’ matto. Lo aspettiamo da 6 mesi, per settimane e settimane facciamo di tutto accontentandoci di impiegarlo con una gamba sola, e lui per tutta risposta si presenta con le gambe molli e le idee confuse, bestia che non è altro...». Dichiarazioni uscite sulla Gazzetta del 29 dicembre 1964. Sono di Gipo Viani, un guru del calcio di allora, personaggio un po’ Trapattoni e un po’ Marotta. Parlava di un titolare del suo Milan, «Ciapina» Ferrario, 12 gol quell’anno. Sono un po’ cambiate le cose, vero?

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L a Juventus compie l’impresa emeritatamente va a Berlino adisputare una finale che

nessuno aveva previsto. I bianconeri, grazie a un capolavoro di programmazione, di serietà, di lavoro e di idee ripetono quello che negli ultimi due anni era già successo con altre due sorprese: il Borussia Dortmund e l’Atletico di Madrid. Molti pensano che bastino i soldi e i campioni ma se tre indizi fanno una prova, come diceva Agatha Christie, evidentemente non è così. Il calcio è uno sport di squadra con momenti individuali e non il contrario. Puoi avere i migliori giocatori del mondo ma se questi non giocano con la squadra quel team vale poco. Anche all’ultimo Mondiale il favoritissimo Brasile delle stelle più pagate del mondo fu travolto dalla Germania, qualità

individuali nella norma ma un gioco importante e uno spirito di squadra enorme.

La Juventus, pur non avendo i fatturati delle grandissime d’Europa, ha raggiunto questo straordinario risultato grazie alla scelta di giocatori non solo capaci ma con passione, amore, etica del collettivo, serietà, professionalità e intelligenza. Funzionali al progetto di gioco del tecnico, complementari tra loro e possibilmente con talento. Mirando ad un’interazione non solo tecnico-tattica ma anche umana e psicologica. L’acquisto di campioni senza seguire tutto questo progetto si trasforma - per fare un paragone con l’automobilismo - nell’avere un grande pilota (i giocatori) con poca benzina (la motivazione) e un motore scadente (il gioco). Impossibile esprimersi al top.

Tutto inizia dal club che deve possedere idee chiare, competenza e modernità. Una società che metta al centro di tutto il pallone e non il business o la politica. Un club capace

di pianificare, scegliere e prendere decisioni importanti: così è la Juve attuale diretta magistralmente dal duo Andrea Agnelli e Beppe Marotta.La loro linea permette questo straordinario percorso, consente ai tecnici di esprimere al massimo capacità e intuizioni. È successo a Conte e ora ad Allegri, che ha raccolto un testimone scomodo uscendone alla grande grazie a intelligenza e capacità didattica. Come dicevo ad Antonio così ora lo dico a Max: abbiate più fiducia nelle vostra grandi capacità, non solo di gestori ma di autori, uscite dall’ortodossia italiana, giocate un calcio da protagonisti. Lo sapete fare. Insegnate ai vostri meravigliosi calciatori che una vittoria senza merito non è una vittoria. L’obiettivo è convincere, divertire, vincere. Ci sono i presupposti societari, umani, tecnici, professionali e lavorativi perché questo si verifichi anche a Berlino. Credeteci. Intanto grazie per avere fatto vedere all’Italia calcistica il sole, sperando che sia di buon auspicio anche per l’altra Italia.

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Lettere alla Gazzetta

I FATTURATI, MORATACONTE E GIPO VIANI

TANIA CAGNOTTOCampionessa di tuffi� Grazie X gli auguri ma in realtà ne ho ancora 29 oggi è domani il mio compleanno! non invecchiatemi di 1 giorno please@TCagnotto

www.gazzetta.it

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DAVID COULTHARDEx pilota di F.1� Indovinate chi è arrivato per primo alla cima? Di Resta, Prost, Ricciardo o il matto irlandese EJ?@therealdcf1

La vignettadi Stefano Frosini

Twitter MERCEDES AMG F1Team di Formula 1 � Sir Stirling Moss e Hans Herrmann con la 300SLR. Chissà come si sentivano 60 anni fa! @MercedesAMGF1

MARCO BELINELLIGiocatore basket NBA� Cena al casatua col mio amico @marko_jaric10 ....#ajde ajde @marcobelinelli

I verdetti della Champions/1

JUVE, COME SI PROGRAMMA UN’IMPRESA

D opo 12 anni la Juve torna adassaporare la finale dellaChampions. Si è sbarazzata di

un Real Madrid confuso e disorientato. Si punta il dito contro Ancelotti e alcuni elementi della squadra, Gareth Bale su tutti. È una storia già vista in un club guidato da un presidente blindato, che non ascolta né accetta le critiche. Ma è stato Florentino Pérez il vero ideologo di una squadra costruita senza ricambi affidabili, e i cui centrocampisti - Kroos, Isco e James - si sono visti obbligati a svolgere mansioni sconosciute o poco consone alle loro caratteristiche naturali. Nell’organigramma del Real manca un manager: dalla destituzione di Jorge Valdano e dall’uscita di Mourinho, Florentino Pérez ha agito da direttore sportivo del club. La

scorsa estate ha ceduto Di María, Xabi Alonso e Morata, tre giocatori che davano alla squadra versatilità, energia, profondità e alternative. Se per il Real Madrid si prospetta un’altra estate turbolenta e di cambi traumatici, il Barça vive un momento di grande felicità ed è in piena corsa per la vittoria dei tre grandi titoli, Liga, Copa del Rey e Champions. Con quattro punti di vantaggio a due partite dal termine, si è praticamente assicurato la Liga. Nella finale della Copa del Rey affronterà l’Athletic di Bilbao. La partita si giocherà al Camp Nou, un ulteriore vantaggio che si aggiunge all’enorme divario che separa le due squadre. Quella contro la Juve sarà l’ultima sfida, la più importante per il Barça, la squadra del secolo XXI. Negli ultimi 15 anni il Barcellona si è aggiudicato tre edizioni della Champions e 6 della Liga. A Berlino disputerà un’altra finale. Ha già vinto tutte quelle che ha giocato in questo secolo: tre finali e tre successi, sempre contro squadre inglesi (Arsenal e due volte Manchester United). Tre giocatori

rappresentano l’egemonia dei catalani: Xavi, Iniesta e Messi. Cresciuti nelle giovanili del club, hanno raggiunto precocemente la prima squadra e sono stati protagonisti di tutte le imprese dell’ultimo decennio. Iniesta e Xavi sono gli apostoli dello stile. Messi è il genio che trasferisce il modello Barça dal terreno di gioco alla vetrina dei trofei. In questa stagione l’argentino è tornato ai suoi livelli, quelli di un giocatore inarrestabile. A 28 anni non ancora compiuti, Messi è un goleador implacabile (già 40 gol nella Liga e 10 in Champions) e il miglior direttore d’orchestra del mondo. Dal 4 gennaio il Barça ha perso soltanto due partite – contro Málaga e Bayern - , e ne ha pareggiata una, a Siviglia. In questo momento è una squadra quasi perfetta, con il migliore attacco del mondo. Messi, Suárez e Neymar hanno finora messo a segno la bellezza di 104 goal. Sono amici, sono complementari, e ad oggi niente riesce a fermarli.

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I verdetti della Champions/2

LE COLPE DI PEREZ E I PREGI DEL BARÇA

PORTO FRANCOdi FRANCO ARTURIemail: [email protected]

twitter: @arturifra

COTURItta.it

SOPRA LA PANCAdi ARRIGO SACCHI

ANCAACCHI

MARCA LA DIFFERENZAdi SANTIAGOSEGUROLA

ENZA

FLAVIO BRIATOREEx team manager F.1� @fabiofogna Sei stato un grande oggi... peccato(Risposta: Grazie mille, ma la strada è quella giusta)@Briatore

RCS MediaGroup S.p.A. Divisione QuotidianiSede Legale: Via A. Rizzoli, 8 - MilanoResponsabile del trattamento dati (D. Lgs. 196/2003): Andrea [email protected] - fax 02.62051000© COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANITutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di leggeDIREZIONE, REDAZIONE E TIPOGRAFIAMILANO 20132 - Via A. Rizzoli, 8 - Tel. 02.62821ROMA 00187 - Via Campania, 59/C - Tel. 06.688281DISTRIBUZIONEm-dis Distribuzione Media S.p.A. - Via Cazzaniga, 19 20132 Milano - Tel. 02.25821 - Fax 02.25825306SERVIZIO CLIENTICasella Postale 10601 - 20110 Milano CP IsolaTel. 02.63798511 - email: [email protected]À RCS MEDIAGROUP S.P.A.DIR. COMMUNICATION SOLUTIONS - Via A. Rizzoli, 8 20132 Milano - Tel. 02.25841 - Fax 02.25846848www.rcscommunicationsolutions.it

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ARRETRATIRichiedeteli al vostro edicolante oppure a Corena S.r.l e-mail [email protected] - fax 02.91089309 - iban IT 45 A03069 33521 600100330455. Il costo di un arretrato è pari aldoppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.

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Page 26: La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

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Il Giro ferito per una foto

Paolo MarabiniINVIATO A CASTIGLIONE DELLA PESCAIA (GROSSETO)

I l Giro è ferito. E rischia di perdere subito lasua stella. Alberto Contador, l’uomo in rosa,lo spagnolo che è qui per tentare la doppietta

con il Tour riuscita l’ultima volta a Pantani 17 an-ni fa, è in ginocchio. Disarcionato dalla caduta digruppo nella volata della sesta tappa, catapultatoin aria, atterrato pesantemente sull’asfalto, tra-volto da un avversario: troppo per sperare diuscirne indenne, solo con qualche sbucciatura eun po’ di paura. No, è tutto assai più serio. Su-blussazione della spalla sinistra. O, per usare leparole esatte del bollettino medico, «leggera in-stabilità dell’articolazione sinistra rispetto allacontrolaterale». Ma il leone ferito non si arrende.Non è da lui, non fa parte del suo dna uscire discena senza prima averci provato, anche se il do-lore è forte e potrebbe indurre altri al ritiro. Fucosì anche un anno fa al Tour, quando sopportò18 chilometri con un ginocchio tumefatto primadi alzare bandiera bianca. No, Alberto il Grandestamane a Grosseto sarà al via. Poi si vedrà. Solola corsa gli darà la risposta. E il Giro incrocia ledita. Perdere il faro in questo modo non vale. Nonsarebbe giusto.

ERA FESTA Dannazione, verrebbe da dire. Il gior-no dopo lo show sull’Abetone e quella prima bel-lissima sfida in salita con i due rivali Aru e Porte,era cominciato col sorriso, il bagno di folla, gliabbracci della gente di Montecatini, gli striscioniinneggianti il suo nome. Una festa, su quelle stra-

de che odorano come poche altre di ciclismo. Luifasciato di rosa, pronto a godersi la prima tappada re della corsa che ama, magari senza l’assillodi mettere ancora la squadra in fila indiana. Ca-stiglione della Pescaia, dopo tre giorni da uominidi classifica, aspettava i velocisti. Loro avrebberopreso in mano la corsa. E così, di fatto, è stato.

LA BOTTA Tutto sembrava filare come da copio-ne. Fuga a cinque dopo 20 chilometri, pochi sus-sulti, gruppo compatto ai meno 14, quindi spazioai «treni» da volata e il lancio delle ruote velocisul chilometro del lungo rettilineo d’arrivo. Ilgruppo si apre. Davanti la Lotto a pilotare «Goril-la» Greipel, la Lampre per Modolo, la Iam per Pe-lucchi, la Trek per Nizzolo, Sky per Viviani, laSoutheast per Belletti o Petacchi, gli altri in sciapronti a sfruttare un varco. Come Daniele Colli,che ne ha una decina davanti e, appena passato ilcartello dei -300 metri, prova a infilarsi sulla sini-stra, a fil di transenne. Nemmeno il tempo di bat-tezzare quel metro libero - un corridoio, non unospiffero - e boom. Un incauto tifoso sporge la suamacchina fotografica - perché, diamine, perché?- e il lungo teleobiettivo colpisce alla spalla sini-stra il milanese, che salta in aria, innescando unacarambola tremenda. Mentre Greipel, ignaro ditutto, si invola verso la sua terza vittoria al Girodavanti a sei italiani, dietro cadono corridori - al-meno una decina - come birilli, da sinistra a de-stra, su tutto il fronte della volata. Ed è lì, in quelgroviglio di bici e di gambe, su quell’asfalto di-ventato pista da bowling, freni che stridono, spet-tatori ammutoliti dalla paura, che Contadorpiomba a tutta velocità. La maglia rosa - benedet-

A circa 300 metri dall’arrivo di Castiglione della Pescaia, ecco una nuova caduta.� 1. In alto a destra, si vede l’obiettivo della macchina fotografica di un incautospettatore che centra la testa di Daniele Colli. Il milanese vola e innesca il capitombolo FOTO IPP DALLA TV � 2. Dall’altra parte del rettilineo, l’onda travolge la maglia

rosa Contador, che cade di schiena e viene centrato da altri due corridori IPP DALLA TV � 3. Immediati i soccorsi allo sfortunato Colli, che verrà operato oggi BETTINI

1 2 3

Tifoso urta Colli Contador vola,

gli esce la spalla Ma oggi riparte1In volata una macchina fotografica

tenuta oltre le transenne innesca la carambola. Braccio rotto per il milanese

98° Giro d’ItaliaRSesta tappa, Montecatini-Castiglione della Pescaia

San Lorenzoal Mare

Sanremo1

Albenga

Genova2

Rapallo

Sestri Levante3

Chiavari

La Spezia4

La Spezia

Abetone5

MontecatiniTerme

Castiglionedella Pescaia

6

Grosseto

Fiuggi7

Fiuggi

CampitelloMatese

8

Benevento

San Giorgiodel Sannio

9

CivitanovaMarche

Forlì10

GERRANSTEAM ORICA

MATTHEWSVIVIANI

MATTHEWSMATTHEWS

CLARKEFORMOLO

CONTADORPOLANC

CONTADORGREIPEL

km 17,6 km 177 km 136 km 150 km 152 km 183 km 264 km 186 km 215 km 200

Page 27: La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

27VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

to uomo, che ci facevi così avanti in una volata digruppo, maledizione... - sbatte contro un avver-sario, piroetta con una capriola, atterra sul se-dere. E fin lì sarebbe ancora poca cosa. Mauna frazione di secondo dopo, Van denBroeck gli rovina addosso, sulla spallasinistra. Basso e Kreuziger, che si eranochiamati fuori dalla mischia per tempo,si avvicinano al capitano, lo aiutano arialzarsi e lo accompagnano all’arrivo.

IL BILANCIO Ai più, sul traguardo, lascena sfugge. Tutti a seguire Greipelin estasi. Tutti, semmai, a stare in tre-pidazione per Colli, che giace a terra,tramortito dal dolore, il braccio sini-stro girato all’indietro, il servizio me-dico subito in azione, la barella, il collarino, il trasporto in ospedale:per lo sfortunato milanese fratturascomposta dell’omero sinistro, neavrà per 40 giorni. Intanto gli altricaduti sono già risaliti in bici: botte e

sbucciature, Tiralongo, Bongiorno e Matysiak unpo’ più malconci. Greipel è già sul podio. Poi toc-ca a Contador. Il braccio sinistro è inanimato. Lasmorfia di dolore, e di rabbia al tempo stesso, èevidente. E quando la miss prova ad aiutarlo ainfilarsi la maglia rosa, Alberto declina gentil-mente l’invito. Impugna la casacca simbolo delprimato con la mano destra, saluta il pubblico,abbozza un sorriso forzato - di più non riesce afare - e scappa via. È lì, in quel momento, che tuttiafferrano meglio il dramma del Pistolero. S’è rot-to il braccio? Va in ospedale? Si ritira? Riparte?Le domande si accavallano a raffica. Poi, due oredopo, il bollettino medico. E la notizia che tuttivolevamo avere: domani (oggi, ndr) Alberto par-te. Poi, appunto, si vedrà. Chissà se basteranno iltifo e la sua tempra di leone.

FIORENZO A proposito di leoni: fosse ancora invita Fiorenzo Magni, gli racconterebbe di quandoproprio al Giro, anno domini 1956, non lontanoda queste parti, a Volterra, cadde e si fratturòuna clavicola. Ma mica mollò. Cinque giorni do-po - per non sforzare le braccia e lenire il dolore- corse la cronoscalata di San Luca stringendotra i denti un pezzo di camera d’aria legato almanubrio: chi non ricorda quel fotogrammapassato alla storia? L’indomani cadde di nuo-vo, si ruppe l’omero, ma risalì di nuovo insella e portò a termine quel Giro, battuto so-lo dal grande Charly Gaul. E quell’impresafu leggendaria quanto le sue più belle vitto-rie. Coraggio Alberto, il Giro è una corsa daleoni.

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«VI RINGRAZIO PER IL SOSTEGNO: NESSUNA

FRATTURA, SPERODI ESSERE AL VIA»

L’ANALISI di PIER BERGONZI

NON ROVINATELO SPORT PIÙ POPOLARE

I l ciclismo è uno sport di strada. Va incontro alla gente che non paga alcunbiglietto e aspetta il passaggio del

gruppo per ore. In quell’attesa, in quei pochi secondi di bruciante emozione c’è la sintesi dello sport più popolare. Ecco perché il tifoso che ieri ha urtato Daniele Colli scatenando una caduta a catena che potrebbe costare il Giro ad Alberto Contador ha tirato un pugno in faccia e ha insultato l’essenza stessa del ciclismo.

Non c’è sport che consenta ai tifosi una vicinanza, anche fisica, con i campioni. Questa vicinanza è avvertita e apprezzata dai fuoriclasse, come Contador, che ogni mattina al raduno di partenza si fermano a ornare autografi e si prestano per ogni sorta di selfie. Il problema è che ogni gesto sconsiderato, ogni atteggiamento irresponsabile può costare un prezzo inaccettabile. Gli appelli delle organizzazioni di categoria e di Mauro Vegni a nome dell’organizzazione del Giro d’Italia sono un atto dovuto. Ma il vero appello a cui i tifosi devono far riferimento è quello della propria coscienza. Non è pensabile che l’ultimo chilometro abbia transenne alte due metri e non è ipotizzabile che i 170 chilometri (è la media) di ogni tappa siano transennati. Sulle salite alpine lo strepitoso pubblico della bici è spesso a contatto diretto con i protagonisti. Li può incitare da vicinissimo eli potrebbe toccare (altro gesto da non fare...).

È così da oltre cento anni, ma abbiamo l’impressione che il livello di educazione sia calato e che i pericoli quotidiani si siano moltiplicati. A Genova uno sconsiderato ciclista è entrato in gruppo con una bici a scatto fisso provocando una megacaduta e il giorno dopo un tifoso si è lanciato (con buonissimi propositi) in soccorso di Pozzovivo senza pensare che in quei casi l’atleta ferito non può essere toccato da chi non abbia vere competenze di pronto soccorso. Con l’intento di fare del bene rischiava di compromettere seriamente la situazione. Nell’era dei social network, dei telefonini con telecamera digitale e dei selfie come momento identitario, vorremmoricordare che il ciclismo continua ad essere uno sport che si fa su un triangolo di metallo mosso da due ruote su un dito di gomma. Quello del ciclista continua ad essere il mestiere più simile a un lavoro. Il rispetto per questi atleti che fanno il loro lavoro deve venire prima di una foto a tutti i costi. Mettete Loro davanti al vostro Io.

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Sul podio, AlbertoContador nonha la forza di

mettersi la magliarosa IPP. Sotto,

sconsolato e conil braccio sinistro

bloccato BETTINI

Forlì

Imola11

Imola

Vicenza(Monte Berico)

12

MontecchioMaggiore

Jesolo13

Treviso

Valdobbiadene14

Marostica

Madonnadi Campiglio

15

Pinzolo

Aprica16

Tirano

Lugano(Svizzera)

17

Melide

Verbania18

Gravellona Toce

Cervinia19

Saint-Vincent

Sestriere20

Torino

Milano21km 153 km 190 km 147 km 59,4 km 165 km 174 km 134 km 170 km 199 km 178km 236

Page 28: La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

28

OLEG TINKOV PATRON TINKOFF-SAXO

«IL CICLISMO È DURO, MA SPERO CHE IL PISTOLERO CONTINUI A COMBATTERE» 9 � I giorni in rosa di Alberto

Contador: 7 al Giro del 2008e 2 in quello di quest’anno, oltre ai 13 nel 2011 persi a tavolino

Rosa di dolore

LA SOFFERENZA GIÀ PROVATAAL TOUR 2014� 1. Alberto Contador, subito dopo l’arrivo, fa cenno di non essere toccato. La spalla sinistra gli fa troppo male.� 2. Si tiene il braccio stretto quando sale in macchina� 3. Tour 2014: si ritira a 77 km dal traguardo della 10a tappa dopo una caduta: microfrattura alla tibia FOTOSERVIZIO BETTINI

1 2 3

Ha una sublussazione«Ma io da questa corsanon me ne voglio andare»1A Contador è uscito l’omero sinistro per due volte. Correrà con un bendaggio protettivo. Lo specialista: «Anche frenare sarà dura»

Claudio GhisalbertiINVIATO A PUNTA ALA (GROSSETO)

I l torero è ferito. Alberto Contador è stato in-cornato due volte alla spalla sinistra, ma nonsi è arreso. Si è rialzato, è stato medicato e

questa mattina tornerà nell’arena del Giro per di-fendere, con un orgoglio che sfiora la cattiveria,la sua maglia rosa. Davanti alle sue ruote troverà

una salita lunghissima, dura. Per conquista-re la vetta di Milano dovrà soffrire più del

previsto. Succede tutto per colpa di unosciagurato spettatore, poco prima delcartello dei 250 metri del traguardo di

Castiglione della Pescaia, sesta frazionedel Giro. Attorno alla 40a posizione il

gruppo salta in aria e anche la maglia rosafinisce giù. Al momento non sembra grave,tanto che Alberto risale subito in sella e ri-parte. Però che l’incidente sia cosa seria siintuisce pochi minuti dopo quando sulpodio delle premiazioni Contador nonriesce a indossare la rosa e poi non si pre-

senta alle interviste. Al suo posto arriva StefanoFeltrin, il general manager della Tinkoff-Saxo: «Alberto ha problemi a una spalla, non può veni-re».

OTTIMISMO Una manciata di minuti dopo Con-tador sbuca dal camion dell’antidoping, bracciosinistro aderente al corpo, avambraccio flesso,occhi lucidi, sofferente. Brutto segno. Sale suun’auto nera, alla guida Jacinto Vidarte, il suoaddetto stampa, dietro si siedono Piet Daneels, ilmedico di squadra, e Cristian Valente, il massag-giatore. Non puntano verso l’ospedale di Grosse-to, ma verso l’hotel della squadra a Punta Ala.Quando mancano due minuti alle 18, con la cli-nica mobile, la stessa usata anche nel mondialerally, arrivano due medici dello staff del Giro:sono Nicola Colombo, ortopedico, e Fabio Volon-tè, specialista in medicina d’urgenza. Esatta-mente cinque minuti dopo, nella hall appare Al-berto Contador. La faccia è molto più distesa ri-spetto a prima. Vidarte, sospira sottovoce: «Soyoptimista». «Vediamo com’è — dice la maglia ro-sa mentre cammina —. Mi fa male, però ora lacosa più importante è capire la situazione perprendere la decisione giusta». Entra e con lui c’èanche il medico della squadra. Arrivano MauroVegni, il direttore del Giro, e Stefano Allocchio,direttore di corsa. Vogliono capire la situazione,soprattutto stare vicino a un amico.

GRINTA Passano altri venti minuti, finalmente laportiera scorrevole della clinica mobile si riapre.

Contador ha il braccio sinistro bloccato da un tu-tore. Fa impressione, però gli occhi trasmettonogrinta. Il fatto che parli, che spieghi, è già unbuon segnale: «Mi è uscito l’omero quando sonocaduto e l’istinto è stato quello di rimetterlo den-tro. Non ho neanche sentito male. Più che altro èstato lo spavento, temevo di essermi rotto la cla-vicola e non mi era mai successo. Il problemamaggiore è stato dopo, al podio per le premiazio-ni perché, quando ho alzato le braccia per to-gliermi la maglia da gara, l’omero mi è uscito dinuovo e il dolore è stato più grande, molto più

FOCUS

GDS

Lo sconforto di Alberto Contador, 32 anni, dopo le radiografie sulla clinica mobiledel Giro ROBERTO BETTINI

98° Giro d’ItaliaRIl campione spagnolo

Page 29: La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

29VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

6 � I Grandi Giri vinti da Alberto Contador: il Giro d’Italia nel 2008, il Tour de France nel 2009 e nel 2010, la Vuelta a Espana nel 2008, nel 2012 e nel 2014DAVIDE BRAMATI D.S. ETIXX-QUICK STEP

«IL GIRO DI ALBERTO NON PUÒ FINIRE COSÌ, DEVE LOTTARE FINO ALLA FINE»

1Sembrava una caduta banale, ma quando Contador sale sul podioper indossare la maglia rosa, fa una smorfia di dolore. No, non vuoleche le miss lo tocchino. Da quel momento sono ore di tensione e ansia

LO SFIDANTE

Aru: «Così no!Dai, Albertoti aspetto»Claudio GregoriCASTIGLIONE DELLA PESCAIA

S i arrivava in paradiso.Anche il mare vibrava.Lo scirocco, viaggian-

do a 8 nodi all’ora, era venu-to ad accogliere il Giro. Ilgruppo aveva sfiorato la ri-serva di Diaccia Botrone. An-che il rospo smeraldino e latestuggine di Hermann sierano sporte per vedere losciame colorato. Il cuculodal ciuffo sbirciava dalla pi-neta e l’anguilla dai canali.Ma la strada è una spada af-filata. Una lama di Toledo.Più che una spada, una «mi-sericordia», corta e fatale. Ilsuo fendente ha atterratoColli, ha ferito anche Conta-dor. Aru, invece, l’ha scam-pata di giustezza. Si rattri-sta, appena sente dei guai diContador. Dichiara: «Mi di-spiace che sia caduto. Speronon si sia fatto niente. Mi au-guro di ritrovarlo intatto alvia della 7ª tappa». Poi ag-giunge: «Contador onora ilGiro e il ciclismo. È il miomodello, lo sapete. Vogliobattermi con lui ad armi parisulla strada».

IL COLPO «Contador ha giàpagato un duro prezzo alla

sfortuna nel Tour 2014. Mi pareabbastanza», dichiara Aru. S’in-forma. Mostra apprensione. Lenotizie sulla maglia rosa, però,sono ancora vaghe. Non ci sonocertezze. Aru rincuora Paolo Ti-ralongo, antico gregario di Con-tador. Che si è ferito in quellamischia cruenta. «Ero riuscito afermarmi in tempo. Ma sonostato travolto da dietro. Ho pic-chiato la spalla sull’asfalto. Maè una botta. Penso di ripartire»,dichiara Tiralongo, il viso di chisoffre. Più tardi il dottor Andre-azzoli, medico dell’Astana, pre-ciserà: «La botta è stata forte,ma sono escluse fratture. È untrauma contusivo. Tiralongo hadolore e tumefazione alla spalladestra e alla coscia destra». Aru,dopo aver confortato il compa-gno, dice: «Bisogna sempre sta-re vigili. Al Giro ci vuole corag-gio, prudenza e anche fortuna.Faccio a Contador gli auguri dirimettersi subito dalla botta.Spero possa ripartire al centoper cento». A sera arrivano noti-zie confortanti su Contador.Aru sorride: «Senza di lui il Girosarebbe mutilato. Spero chenon patisca per la caduta. Sa-rebbe bello poter regalare aCampitello Matese il secondoround di una sfida vera». Pareche solo per Colli il Paradiso siatrasmutato in Inferno.

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Fabio Aru, 24 anni, e Alberto Contador, 32, alla partenza BETTINI

forte. Ora dagli esami è emersa la necessità dimettere questo tutore per evitare che l’incidentesi ripeta, magari mentre dormo. Devo tenere ilbraccio immobile e cercare di passare la notte be-ne. Poi bisognerà incrociare le dita e sperare».Contador, abituato alle prove ben più dure che lavita gli ha riservato, accompagna le parole conun sorriso. Sembra quasi ottimista. «Ottimista?Farò tutto il possibile per andare avanti. A menoche nella notte non succeda qualche fatto impre-visto, sarò alla partenza. Ho lavorato moltissimogià da questo inverno per essere al Giro». Il tem-

po di tirare il fiato e un ruggito: «Voglio prosegui-re, non mi arrendo. Domani mattina mi mette-ranno un nuovo bendaggio protettivo (l’equipedel professor Tredici tornerà in hotel, ndr) e an-drò alla partenza». Dal resto del team, bocchecucite, nessuno che si sbilancia. La prognosi par-la solo d’instabilità della spalla sinistra.

LO SPECIALISTA Ma in queste condizioni è possi-bile correre in bicicletta? Anzi, è possibile corre-re una gara a tappe dura come il Giro? «Sicura-mente la sublussazione di spalla è un infortuniomolto condizionante — spiega Franco Carnelli,primario di Ortopedia alla Multimedica —. Sefosse una gara di un giorno a cronometro la si-tuazione sarebbe più semplice da gestire. Così in-vece le cose cambiano completamente. Si posso-no fare dei bendaggi, ma questi più libertà lascia-no, meno sono efficaci. E non si può certo blocca-re il braccio di un corridore». Anche la tipicaandatura sui pedali di Contador potrebbe diven-tare davvero problematica. «Sì — prosegue Car-nelli — l’esasperazione del gesto atletico rendele cose ancora più complicate. Ma non pensatesolo alla salita, anche le discese ad alta velocità ele frenate potrebbero costituire un problema».Anche ipotizzare i tempi di recupero completo èpraticamente impossibile. «Bisognerebbe valu-tare l’esatta entità dell’instabilità per poter fareuna corretta diagnosi — conclude Carnelli —.Ma di certo, con ancora 15 tappe da disputare, etra queste ci sono pure le più impegnative, perContador la situazione non è per niente facile».

LA CENA Intanto, davanti all’ingresso dell’hotel,il camion cucina è in funzione. Devono prepara-re le cene per gli atleti. Nonostante il vento, vici-no all’automezzo c’è un tavolino ben apparec-chiato. Oleg Tinkov, il padrone del circo, è sedu-to per un ricco aperitivo. Dentro stanno prepa-rando la cena degli sponsor, un centinaio dipersone. Alberto alle nove scende in tuta, al suofianco Ivan Basso, il compagno di camera. Oggi iltorero ferito, il José Tomas del ciclismo, torna dasolo nell’arena. Sarà dura, ma Contador ha co-raggio e orgoglio. La genetica gli ha dato talentoper la bici, la vita gli ha proposto lungo il cammi-no prove tremende. Questa in fondo non è nean-che la più dura.

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3I Giri d’Italia disputati da Alberto Contador: 2008 (vinto), 2011 (vinto,ma revocato) e 2015

LA CHIAVE

SCATTA IL BETTOdi PAOLOBETTINI

CONTADOR DOVEVA STAREPIÙ INDIETRO

I n vista di un arrivo comeieri, per velocisti, chi fala tappa appena è in

vista del traguardo sfrutta ogni centimetro disponibile della sede stradale. È normale e allora voglio fare un appello agli spettatori: rispettate le transenne, dovete

considerarle come un muro invalicabile. Il rischio che succeda qualcosa è grande e ieri purtroppo se ne è avuta l’ennesima conferma. Ma il fatto del giorno è stato la caduta di Contador e va fatto un ragionamento articolato: prima era neutralizzato, in questo tipo di traguardi, solo l’ultimo chilometro. I corridori hanno lottato – io me lo ricordo bene perché avevo ancora il numero sulla schiena – affinché il limite si allargasse ai 3 chilometri. Scelta giusta, c’era e c’è un

motivo preciso: permettere agli uomini di classifica di togliersi dai rischi e lasciare spazio ai velocisti. Non si possono fermare in mezzo alla strada, ma si defilano per non correre pericoli. Il leader che punta alla maglia rosa di Milano deve isolarsi dalla mischia, non gli cambia nulla se sta un po’ più indietro. Per questo, secondo me, la posizione diAlberto ieri era sbagliata. Un errore suo e anche della squadra.

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30 VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

2 � Le vittorie da pro’ di Daniele Colli: 1 tappa al Tour of Szeklerland 2008 e 1 tappa al Giro d’Austria STEFANO GIULIANI D.S. NIPPO-VINI FANTINI

«CADUTE COSÌ? DURE DA ACCETTARE. CERTI SPETTATORI SONO INCOSCIENTI»

«All’improvvisoun oggetto nero»L’incubo di Colli1Doppia frattura, oggi si opera. Nel 2010 il tumore a un ginocchio, sconfitto. «Mi rialzerò, come sempre»

L'IDENTIKIT

DANIELE COLLI

NATO A RHO (MI) IL 19 APRILE 1982 VIVE A PARABIAGO (MI)PRO’ DAL 2005CORRE CON LA NIPPO-VINI FANTINI

Passa pro’ con la Liquigas-Bianchi dopo 4 stagioni da under 23 nella Zalf-Fior. Due vittorie in carriera: nel 2008 con la P-Nivo al Tour of Szeklerland; nel 2012 con la Team Type 1 al Giro dell’Austria. Dal 2013 all’attuale Nippo-Vini Fantini

Marco PastonesiINVIATO A CASTIGLIONE

DELLA PESCAIA (GROSSETO)

«V olata. Ai 300 metri.Cerco un corridoio.Lo trovo a sinistra.

Sfioro la transenna. All’im-provviso mi si para davanti unoggetto nero. Non riesco a evi-tarlo. Ci sbatto con il bracciosinistro. E volo». Daniele Colliricorda con lucidità gli attimiprecedenti l’impatto control’obiettivo della macchina fo-tografica di uno spettatore.Istantanee. Fotogrammi.Flash. “Cado, rotolo, striscio.Poi il dolore: pazzesco. E lospavento: ancora più pazze-sco. Perché non sento più ilbraccio. E lo vedo girato in maniera innaturale». Chi sirialza dall’asfalto, chi risale inbici, chi procede a piedi. Lui viene assistito dai medici delGiro d’Italia, accolto e imbra-

gato su una barella pieghevo-le, infilato nell’autoambulan-za, trasportato all’Ospedaledella Misericordia di Grosse-to, sottoposto a Rx e Tac: frat-tura scomposta dell’omero si-nistro e del capitello radiale.Stamattina sarà operato nellostesso ospedale, un ferro perfacilitare guarigione e riabili-tazione. Quaranta giorni.Stop-pronti-via.

SARONNIANO La vita rotondadi Colli è tutta uno stop-pron-ti-via. Milanese, nasce a Rho eabita a Parabiago, luoghi di ci-clismo e rugby. Sceglie il cicli-smo, che nelle volate è rugbya pedali. Il papà saronniano,la scuola dell’obbligo alla Ci-clistica Biringhello, l’universi-tà da emigrante alla Zalf-Fior,poi dal 2005 il professioni-smo, comincia in uno squa-drone, la Liquigas, finisce inuna squadretta, in Ungheria,passa dalla Flaminia con Ric-

cò alla Team Type 1 dei diabe-tici, finché nell’agosto 2013 approda all’attuale Nippo-Vi-ni Fantini. Ragioniere, diplo-ma ideale per chi deve analiz-zare i pericoli. Professione ve-locista: veloce, non velocissi-m o , p i a z z a to , a n c h epiazzatissimo. Due vittorie:una tappa al Tour of Szekler-land in Romania, nel 2008, euna al Giro dell’Austria, nel2012.

TUMORE Ma nella vita di Collici sono altre corse e altre vitto-rie, altri stop-pronti-via. Il pri-mo nel 2010, quando un fasti-dio diventa mistero, dubbio,sospetto, infine dolore. Un tu-more al condilo-femorale delginocchio sinistro, che gli ha già mangiato 3 centimetri diosso e ridotto il ginocchio a ungruviera. «Un volo senza para-cadute. Azzero il contachilo-metri della mia vita. Quel

giorno faccio perfino fatica atornare a casa. Per cinquegiorni rimango chiuso dentrodi me, a farmi domande e in-ventarmi risposte». Gli va be-ne: nessuna metastasi, è un tu-more benigno. Stop-pronti-via. Ricorda: «Le prime uscitein bici mi superano anche lemassaie che vanno a fare laspesa. I primi allenamentimolti pensionati hanno piùfiato di me». La malattia lorende più aperto, sereno, otti-mista, consapevole. La saluteè un diritto, ma anche un pri-vilegio. Confessa: «Senza il ci-clismo non ce l’avrei mai fat-ta». Sostiene: «Siamo genteabituata a sacrificarsi, andareavanti comunque. E’ sulle sali-te della vita che si vede se seiun vero corridore».

ANCA Al Giro d’Italia 2014Colli cade nella Modena-Sal-somaggiore Terme, si rialza,abbandona nella tappa conGavia e Stelvio, in una tor-menta di neve. Per scrupolo, torna in ospedale: frattura al-l’anca sinistra. Ha corso unasettimana, 800 km, subliman-do il sacrificio, convivendocon il dolore. Altra operazio-ne. Altro stop-pronti-via. Il2015 sembra la rinascita. Lo è,fino a ieri pomeriggio. Ieri se-ra, dal letto d’ospedale, Collitwitta: «Sto bene, grazie a tut-ti per l’affetto, domani verròoperato per la frattura scom-posta dell’omero e del radiale,mi rialzerò come sempre. Di-spiace cadere per colpa di gen-te sprovveduta, ci sono delleregole, rischiamo la vita ognigiorno, rispettate il nostro la-voro, grazie». Stop-pronti-via.

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Soccorsi immediati allo sfortunato velocista Daniele Colli, 33 anni BETTINI

98° Giro d’ItaliaRIl velocista colpito da un tifoso

Page 31: La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

31VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1 � Ieri il Giro arrivava per la prima volta a Castiglione della Pescaia. In passato solo due partenze di tappa: 1980 e 1994ELIA VIVIANI 26 ANNI, TEAM SKY

«LA NEUTRALIZZAZIONE NELLE TAPPE PER VELOCISTI VA FATTA A -10 KM»

L’appello di Vegnial pubblico: «Tifatema rispettateci»1Il direttore del Giro: «Tornare alle transenne alte due metri? Penalizzerebbe tutti, basta il buon senso»

Il Giro d’Italia porta sulle strade oltre 10 milioni di tifosi ogni anno. Un affetto senza confini BETTINI

Ciro ScognamiglioINVIATO A CASTIGLIONE DELLA PESCAIA (GROSSETO)

L a faccia di Mauro Vegni è tutta un program-ma. L’umore volge, comprensibilmente, albrutto. «Il Giro era partito be-

ne, anzi è partito bene. E la situa-zione in classifica, un dualismo conun terzo incomodo, ideale. Conta-dor è fuoriclasse assoluto e perso-naggio di primo livello, spero dav-vero che possa continuare. Non ègià il caso di parlare di lui al passa-to, io non voglio farlo perché cono-sco bene il suo carattere». Il diret-tore del Giro d’Italia era rimasto af-fascinato dal coraggio di Albertonel mettersi in gioco e accettare lasfida d’altri tempi di tentare la dop-pietta con il Tour. Così come ne hasempre apprezzato la disponibilità e l’amore ver-so la corsa rosa. «La caduta ci sta nel ciclismo. Mase viene provocata da un evento esterno, dà fasti-dio. Già avevamo avuto l’episodio di Genova, lostupido di turno che si butta in mezzo alla stradaper cercare di affiancare i corridori lanciati a velo-

cità altissima. In questo caso non si tratta di stupi-dità, ma di un incauto che però provoca un gran-de danno. Diciamolo ancora, bisogna stare atten-ti!».

APPELLO Sul tema ieri si è espressa in manieraufficiale anche l’associazione dei corridori italia-ni: «Tifate, ma rispettateci. State dietro alle tran-senne senza sporgervi, evitando azioni rischiosesia per voi stessi sia per gli atleti solo per metterviin mostra». E lo stesso Mauro Vegni ha approfon-dito il tema: «Il ciclismo è una festa, attira miglia-ia di persone alle partenze, agli arrivi, lungo lestrade. Dobbiamo penalizzare tutti? E però è veroche soprattutto negli ultimi tempi c’è sempre piùfrenesia, si sporgono le braccia con i telefonini, iselfie, e non si pensa ai rischi. Ma la forza del cicli-smo è anche questa, il contatto dei corridori conla gente mentre in altri sport gli eroi sono inavvi-cinabili, quasi blindati. E’ una peculiarietà chenon dobbiamo perdere, non ce lo possiamo per-mettere».

MESSAGGI A partire da oggi, l’organizzazione pensa alla possibilità di diffondere agli arrivi deimessaggi di sensibilizzazione per il pubblico at-traverso gli altoparlanti: «In condizioni normali,cioè in assenza di un intervento esterno, difficil-mente questa caduta si sarebbe verificata in quel-

la fase di corsa e a quell’altezza delgruppo. Quanto all’altezza delletransenne, non c’è un regolamentopreciso ma nelle corse Rcs Sportsiamo molto rigorosi, negli ultimi250 metri l’altezza si aggira sul me-tro e cinquanta, prima sono legger-mente più basse». Il ritorno al pas-sato non lo convince: «Sì, c’è statoun tempo, e me lo ricordo, in cui siusavano nel finale le transenne altedue metri. Ma onestamente pensoche siano troppo penalizzanti pergli spettatori, si vede poco e solo inuna direzione, non si ha la perce-

zione dello spettacolo, si rischia di perdere l’emo-zione del momento. Perché, ripeto, dobbiamo pe-nalizzare tutti? Io credo che basterebbe usare ri-spetto e buon senso e episodi di questo tipo non siverificherebbero più».

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DAL POLIZIOTTO DEL TOUR A GUERINI «ABBATTUTO»L’INTRUSO DI GENOVA

� 1. Tour 1994, Armentieres: il poliziotto fotografo centrato dal gruppo in volata.� 2. Tour 1999, Alpe d’Huez: Beppe Guerini colpito da un tifoso fotografo. Riuscirà lo stesso a vincere� 3. Giro 2015: l’intruso sulla bici a Genova

1

2

3«La forza del ciclismo è il contatto con la genteNon perdiamola»

Da oggi messaggi di sensibilizzazione al pubblico attraverso gli altoparlanti

LE FRASI

98° Giro d’ItaliaRLe istituzioni sportive

Page 32: La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

32 VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1991 � L’anno in cui, dopo 6 tappe, l’ultimo aveva un ritardo più alto dal primo (1.30’23”). Leoniaveva 1.34’19 da Chioccioli MATTEO PELUCCHI 26 ANNI, IAM CYCLING

«SOFFRO DOPO GENOVA, MA SONO FELICE DEL 2” POSTO. GRAZIE AL TEAM»

AG2R LA MONDIALE

D.S. Biondi

1 POZZOVIVO ITA

2 BERARD FRA

3 BETANCUR COL

4 DOMONT FRA

5 DUPONT FRA

6 GRETSCH GER

7 HOULE CAN

8 MONTAGUTI ITA

9 NOCENTINI ITA

ANDRONI-SIDERMEC

D.S. Savio

11 PELLIZOTTI ITA

12 APPOLLONIO ITA

13 BANDIERA ITA

14 DALL'ANTONIA ITA

15 FRAPPORTI ITA

16 GATTO ITA

17 STORTONI ITA

18 TVETCOV ROM

19 ZILIOLI ITA

ASTANA PRO TEAM

D.S. Shefer

21 ARU ITA

22 CATALDO ITA

23 KANGERT EST

24 LANDA SPA

25 MALACARNE ITA

26 ROSA ITA

27 SANCHEZ SPA

28 TIRALONGO ITA

29 ZEITS KAZ

BARDIANI CSF

D.S. Reverberi

31 BONGIORNO ITA

32 BARBIN ITA

33 BATTAGLIN ITA

34 BOEM ITA

35 CHIRICO ITA

36 COLBRELLI ITA

37 PIRAZZI ITA

38 RUFFONI ITA

39 ZARDINI ITA

BMC RACING TEAM

D.S. Baldato

41 GILBERT BEL

42 ATAPUMA COL

43 BOOKWALTER USA

44 BURGHARDT GER

45 CARUSO ITA

46 DILLIER SVI

47 KÜNG SVI

48 MOINARD FRA

49 ZABEL GER

CCC SPRANDI POLKOWICE

D.S. Wadecki

51 PATERSKI POL

52 BOLE SLO

53 MARYCZ POL

54 MATYSIAK POL

55 MIHAYLOV BUL

56 OWSIAN POL

57 RUTKIEWICZ POL

58 SAMOILAU BIE

59 SZMYD POL

ETIXX - QUICK-STEP

D.S. Bramati

61 URAN COL

62 BOONEN BEL

63 BOUET FRA

64 DE LA CRUZ SPA

65 KEISSE BEL

66 MEERSMAN BEL

67 SABATINI ITA

68 SERRY BEL

69 VAKOC R.CEC

FDJ

D.S. Guesdon

71 GENIEZ FRA

72 COURTEILLE FRA

73 ELISSONDE FRA

74 FISCHER BRA

75 MOUREY FRA

76 PINEAU FRA

77 RÉZA FRA

78 ROUX FRA

79 VEIKKANEN FIN

IAM CYCLING

D.S. Carlstrom

81 CHAVANEL FRA

82 CHEVRIER FRA

83 CLEMENT OLA

84 HAUSSLER AUS

85 KLUGE GER

86 PELUCCHI ITA

87 PINEAU FRA

88 REICHENBACH SVI

89 SARAMOTINS LET

LAMPRE - MERIDA

D.S. Maini

91 ULISSI ITA

92 FERRARI ITA

93 GRMAY ETI

94 MODOLO ITA

95 MORI ITA

96 NIEMIEC POL

97 POLANC SLO

98 RICHEZE ARG

99 XU CINA

LOTTO SOUDAL

D.S. Leysen

100 VAN DEN BROECK BEL

101 ARMEE BEL

102 BAK DAN

103 BROECKX BEL

104 GREIPEL GER

105 HANSEN AUS

106 HENDERSON N.ZEL

107 MONFORT BEL

109 VERVAEKE BEL

MOVISTAR TEAM

D.S. Garcia

111 INTXAUSTI SPA

112 AMADOR C.RICA

113 ANTON SPA

114 FERNANDEZ SPA

115 HERRADA SPA

116 IZAGUIRRE SPA

117 LOBATO SPA

118 D. QUINTANA COL

119 VISCONTI ITA

NIPPO - VINI FANTINI

D.S. Giuliani

121 CUNEGO ITA

122 BERLATO ITA

123 BISOLTI ITA

124 COLLI ITA

125 DE NEGRI ITA

126 GROSU ROM

127 ISHIBASHI GIAP

128 MALAGUTI ITA

129 STACCHIOTTI ITA

ORICA GREENEDGE

D.S. White

131 MATTHEWS AUS

132 BEWLEY N.ZEL

133 CHAVES COL

134 CLARKE AUS

135 DURBRIDGE AUS

136 GERRANS AUS

137 HEPBURN AUS

138 LANCASTER AUS

139 WEENING OLA

SOUTHEAST

D.S. Parsani

141 BELLETTI ITA

142 BUSATO ITA

143 CARRETERO PAN

144 FAVILLI ITA

145 FINETTO ITA

146 GAVAZZI ITA

147 MONSALVE VEN

148 PETACCHI ITA

149 ZHUPA ALB

TEAM CANNONDALE - GARMIN

D.S. Wegelius

151 HESJEDAL CAN

152 ACEVEDO COL

153 BROWN USA

154 CARDOSO POR

155 DANIELSON USA

156 FORMOLO ITA

157 MARANGONI ITA

158 SLAGTER OLA

159 VILLELLA ITA

TEAM GIANT - ALPECIN

D.S. Engels

161 MEZGEC SLO

162 ARNDT GER

163 DE BACKER BEL

164 FAIRLY USA

165 GESCHKE GER

166 HAGA USA

167 JI CINA

168 LUDVIGSSON SVE

169 STAMSNIJDER OLA

TEAM KATUSHA

D.S. Konyshev

171 PAOLINI ITA

172 BELKOV RUS

173 CHERNETSKI RUS

174 KOCHETKOV RUS

175 LAGUTIN RUS

176 PORSEV RUS

177 TROFIMOV RUS

178 VOROBYEV RUS

179 ZAKARIN RUS

TEAM LOTTO NL - JUMBO

D.S. Boven

181 KRUIJSWIJK OLA

182 BENNETT N.ZEL

183 FLENS OLA

184 HOFLAND OLA

185 KEIZER OLA

186 LINDEMAN OLA

187 TJALLINGII OLA

188 VAN DER LIJKE OLA

189 WAGNER GER

TEAM SKY

D.S. Cioni

191 PORTE AUS

192 EISEL AUT

193 HENAO COL

194 KIRYIENKA BIE

195 KONIG R.CEC

196 NIEVE SPA

197 PUCCIO ITA

198 SIUTSOU BIE

199 VIVIANI ITA

TINKOFF SAXO

D.S. De Jongh

201 CONTADOR SPA

202 BASSO ITA

203 BOARO ITA

204 JUUL JENSEN DAN

205 KREUZIGER R.CEC

206 PAULINHO POR

207 ROGERS AUS

208 ROVNY RUS

209 TOSATTO ITA

TREK FACTORY RACING

D.S. Baffi

211 NIZZOLO ITA

212 ALAFACI ITA

213 BEPPU GIAP

214 COLEDAN ITA

215 FELLINE ITA

216 SILVESTRE POR

217 VAN POPPEL OLA

218 VANDEWALLE BEL

219 WATSON AUS

22 SQUADRE, RESTANO IN 189

L'ARRIVO

CLASSIFICA GENERALE OGGI LA SETTIMA TAPPA

A PUNTI MONTAGNA GIOVANI TEAM A PUNTITEAM A TEMPI ULTIMO KM

La maglia rossa «Algida» va al leader della classifica a punti, assegnati a seconda della categoria della tappa su ognuno dei traguardi volanti.Class. 1. Andrè GREIPEL (Ger) 75 punti;2. Viviani 73; 3. Frapporti 40; 4. Nizzolo 40; 5. Hofland (Ola) 40; 6. Pelucchi 35; 7. Polanc (Slo) 34; 8. Formolo 26;9. Gilbert (Bel) 26; 10. Clarke (Aus) 26.

La maglia azzurra «Mediolanum» va alleader della classifica dei gran premi della montagna, con punteggi diversi a seconda della categoria delle salita; il massimo è previsto per la Cima Coppi, poi 9 gpm di 1a categoria, 8 di 2a, 13 di 3a e 8 di 4a. Classifica: 1. Jan POLANC (Slo) 15 punti; 2. Kochetkov (Rus) 15;3. Formolo 14; 4. Zardini 14; 5. Ulissi 12.

La maglia bianca «Eurospin» va al leader della classifica (a tempi) dei giovani, nati cioè dopo il 1° gennaio 1990. Class.: 1. Fabio ARU; 2. Chaves(Col) a 35’’; 3. Formolo a 1’13’’;4. Bongiorno a 15’43’’; 5. Polanc (Slo) a 17’16’’; 6. Grmay (Eti) a 18’22’’; 7. Felline a 20’01’’; 8. Herrada (Spa) a 22’31’’; 9. Elissonde (Fra) a 23’51’’.

La classifica per squadre a tempi prende in considerazione i primi trecorridori di ciascuna squadra. La somma dei loro tempi determina il tempo di squadra. Class.: 1. ASTANA 60.39’05’’; 2. Bmc a 43’’; 3. Sky a 2’23’’; 4. Tinkoff a 3’43’’; 5. Movistar a 5’14’’; 6. Cannondale-Garmin a 15’54’’; 7. Lotto Soudal a 25’09’’.

La classifica a squadre a punti si basa sui punti presi dalle squadre in più classifiche coi piazzamenti dei ciclisti. Class.: 1. ORICA 169 punti; 2. Astana 127; 3. Bmc 100; 4. Sky 98; 5. Southeast 98; 6. Lampre-Merida 88; 7. Iam 87;8. Lotto Soudal 79; 9. Trek 68; Tinkoff 66; 11. Lotto NL-Jumbo 56; 12. Cannondale-Garmin 54; 13. Androni 48.

La classifica Energia «Gdf Suez» premia il corridore che, luno l’intero Giro, avrà percorso più rapidamente gli ultimi 3 km di ogni tappa in linea. A ogni tappa si assegnano punti ai tre corridori più veloci. Class.: 1. Giovanni VISCONTI 4 punti; 2. Trofimov (Rus) 4; 3. Lagutin (Rus) 4; 4. Hofland (Ola) 4;5. Greipel (Ger) 4; 6. Cataldo 2.

Modolo sul podioBene anche Belletti

Due rumeni in gara, e ancora in fuga: ecco Edoard Grosu BETTINI

POS.CORRIDORE TEMPO

1 CONTADOR (SPA) km 815,6 in 20h25’36”, media 39,928 km/h

2 ARU (ITA) a 2"

3 PORTE (AUS) a 20"

4 KREUZIGER (R.CEC) a 22"

5 CATALDO (ITA) a 28"

6 CHAVES (COL) a 37"

7 VISCONTI (ITA) a 56"

8 LANDA (SPA) a 1'01"

9 FORMOLO (ITA) a 1'15"

10 AMADOR (C.RICA) a 1'18"

11 CARUSO (ITA) a 1'22"

12 URAN (COL) 13 TROFIMOV (RUS) a 1'24"

14 KONIG (R.CEC) 15 MOINARD (FRA) a 1'46"

16 ATAPUMA (COL) a 1'49"

17 CUNEGO (ITA) a 2'12"

18 CLARKE (AUS) a 2'21"

19 VAN DAN BROECK (BEL) a 2'27"

20 GENIEZ (FRA) a 2'33"

21 MONFORT (BEL) a 2'36"

22 SIUTSOU (BIE) a 2'42"

23 MONSALVE (VEN) a 3'02"

24 ROSA (ITA) a 3'31"

25 ROGERS (AUS) a 4'44"

26 TIRALONGO (ITA) a 4'46"

27 IZAGUIRRE (SPA) a 4'49"

28 NIEMIEC (POL) a 5'10"

29 NIEVE (SPA) a 6'01"

30 HESJEDAL (CAN) a 6'11"

31 KRUIJSWIJK (OLA) a 9'54"

32 KANGERT (EST) a 9'57"

33 ZEITS (KAZ) a 12'30"

34 ANTON (SPA) a 14'52"

35 REICHENBACH (SVI) a 15'04"

36 BETANCUR (COL) a 15'06"

37 PIRAZZI (ITA) a 15'29"

38 BONGIORNO (ITA) a 15'45"

39 CARDOSO (POR) a 16'01"

40 POLANC (SLO) a 17'18"

41 CLEMENT (OLA) a 18'18"

42 GRMAY (ETI) a 18'24"

43 MONTAGUTI (ITA) a 19'00"

44 FELLINE (ITA) a 20'03"

45 SANCHEZ (SPA) a 21'04"

46 ULISSI (ITA) a 21'43"

47 INTXAUSTI (SPA) a 22'28"

48 HERRADA (SPA) a 22'33"

49 PELLIZOTTI (ITA) a 22'45"

50 BOUET (FRA) a 22'54"

51 GILBERT (BEL) a 23'30"

52 ELISSONDE (FRA) a 23'53"

53 KOCHETKOV (RUS) a 24'09"

54 GAVAZZI (ITA) a 24'18"

55 BASSO (ITA) a 24'22"

56 STORTONI (ITA) a 25'11"

57 LAGUTIN (RUS) a 25'23"

58 ZAKARIN (RUS) a 25'26"

59 DILLIER (SVI) a 25'47"

60 FINETTO (ITA) a 26'36"

61 ZARDINI (ITA) a 27'20"

62 SZMYD (POL) a 27'30"

63 MOUREY (FRA) a 28'02"

64 GERRANS (AUS) a 28'23"

65 DE LA CRUZ (SPA) a 28'37"

66 SAMOILAU (BIE) a 29'44"

67 FERNANDEZ (SPA) a 31'01"

68 HENAO (COL) a 31'03"

69 BOOKWALTER (USA) a 31'27"

70 KEIZER (OLA) a 31'30"

71 BATTAGLIN (ITA) a 31'39"

72 HANSEN (AUS) a 32'58"

73 BROWN (USA) a 33'32"

74 CHEVRIER (FRA) a 33'41"

75 PUCCIO (ITA) a 35'43"

76 ZILIOLI (ITA) a 36'04"

77 BOARO (ITA) a 36'31"

78 PATERSKI (POL) a 36'36"

79 DUPONT (FRA) a 36'48"

80 PAOLINI (ITA) a 37'01"

81 CHAVANEL (FRA) a 37'11"

82 SLAGTER (OLA) a 37'23"

83 MATTHEWS (AUS) a 37'24"

84 BOLE (SLO) a 38'19"

85 VILLELLA (ITA) a 38'54"

86 DANIELSON (USA) a 40'14"

87 MORI (ITA) a 40'38"

88 COLBRELLI (ITA) a 40'50"

89 ARMEE (BEL) a 41'56"

90 FAVILLI (ITA) a 42'11"

91 SABATINI (ITA) a 42'17"

92 ROVNY (RUS) a 43'01"

93 PAULINHO (POR) 94 VANDEWALLE (BEL) a 44'48"

95 WEENING (OLA) a 45'35"

96 GRETSCH (GER) a 45'57"

97 BEPPU (GIAP) a 46'00"

98 BARBIN (ITA) a 46'12"

99 KÜNG (SVI) a 46'18"

100 HAGA (USA) a 47'05"

101 BISOLTI (ITA) a 47'11"

102 DOMONT (FRA) a 47'53"

103 KIRYIENKA (BIE) a 48'06"

104 BURGHARDT (GER) a 48'15"

105 BELLETTI (ITA) a 48'16"

106 TOSATTO (ITA) a 48'35"

107 QUINTANA (COL) a 50'43"

108 PETACCHI (ITA) a 50'50"

109 DE NEGRI (ITA) a 50'55"

110 NOCENTINI (ITA) a 51'19"

111 LUDVIGSSON (SVE) a 51'28"

112 HAUSSLER (AUS) a 51'43"

113 VIVIANI (ITA) a 51'57"

114 COURTEILLE (FRA) a 52'56"

115 CHIRICO (ITA) a 53'14"

116 NIZZOLO (ITA) a 53'25"

117 COLLI (ITA) a 53'53"

118 APPOLLONIO (ITA) a 53'59"

119 BERLATO (ITA) a 54'00"

120 ACEVEDO (COL) a 54'02"

121 FISCHER (BRA) a 54'31"

122 GESCHKE (GER) a 54'41"

123 BOONEN (BEL) a 55'11"

124 HOFLAND (OLA) a 55'22"

125 HOULE (CAN) a 55'29"

126 ROUX (FRA) a 55'44"

127 OWSIAN (POL) a 55'47"

128 MIHAYLOV (BUL) a 56'01"

129 GREIPEL (GER) a 56'22"

130 VAN DER LIJKE (OLA) a 57'01"

131 TJALLINGII (OLA) a 57'02"

132 BEWLEY (N.ZEL) a 57'07"

133 PINEAU (FRA) a 57'09"

134 DURBRIDGE (AUS) a 57'14"

135 LANCASTER (AUS) a 57'38"

136 ALAFACI (ITA) a 57'44"

137 BELKOV (RUS) a 57'55"

138 LOBATO (SPA) a 58'00"

139 RICHEZE (ARG) a 58'01"

140 TVETCOV (ROM) a 58'32"

141 FAIRLY (USA) a 58'33"

142 RUTKIEWICZ (POL) a 58'44"

143 FRAPPORTI (ITA) a 59'04"

144 JUUL JENSEN (DAN) a 59'10"

145 BUSATO (ITA) a 59'30"

146 VAKOC (R.CEC) a 59'37"

147 PORSEV (RUS) a 1h00'13"

148 MARANGONI (ITA) a 1h00'19"

149 MARYCZ (POL) a 1h00'46"

150 BERARD (FRA) a 1h01'01"

151 BAK (DAN) a 1h01'06"

152 MALACARNE (ITA) a 1h01'17"

153 HENDERSON (N.ZEL) a 1h01'36"

154 RUFFONI (ITA) a 1h01'38"

155 MATYSIAK (POL) a 1h01'46"

156 MEZGEC (SLO) a 1h01'50"

157 BROECKX (BEL) a 1h01'51"

158 SILVESTRE (POR) a 1h01'57"

159 FERRARI (ITA) a 1h02'09"

160 VAN POPPEL (OLA) a 1h02'16"

161 ARNDT (GER) a 1h02'29"

162 EISEL (AUT) 163 XU (CINA) a 1h02'33"

164 ZABEL (GER) a 1h02'35"

165 REZA (FRA) a 1h03'13"

166 MODOLO (ITA) a 1h04'43"

167 FLENS (OLA) a 1h05'05"

168 STACCHIOTTI (ITA) a 1h05'13"

169 VERVAEKE (BEL) a 1h05'16"

170 KEISSE (BEL) a 1h06'29"

171 GATTO (ITA) a 1h06'37"

172 STAMSNIJDER (OLA) a 1h06'46"

173 PINEAU (FRA) a 1h06'50"

174 DE BACKER (BEL) a 1h06'54"

175 WATSON (AUS) a 1h07'20"

176 LINDEMAN (OLA) a 1h07'32"

177 CHERNETSKI (RUS) a 1h07'47"

178 BANDIERA (ITA) a 1h08'38"

179 MALAGUTI (ITA) a 1h09'30"

180 JI (CINA) a 1h09'33"

181 ZHUPA (ALB) a 1h10'48"

182 GROSU (ROM) a 1h12'46"

183 VEIKKANEN (FIN) a 1h12'47"

184 BOEM (ITA) a 1h12'58"

185 HEPBURN (AUS) a 1h14'58"

186 KLUGE (GER) a 1h15'38"

187 SARAMOTINS (LET) a 1h25'03"

188 COLEDAN (ITA) a 1h25'37"

189 PELUCCHI (ITA) a 1h27'17"

190 ISHIBASHI (GIAP) a 1h30'23"

POS. CORRIDORE TEMPO

1 GREIPEL (GER) km 183 in 4h19’42”, media 42,279 km/h

2 PELUCCHI (ITA) a 0"

3 MODOLO (ITA) 4 BELLETTI (ITA) 5 NIZZOLO (ITA) 6 PETACCHI (ITA) 7 VIVIANI (ITA) 8 MEZGEC (SLO) 9 RUFFONI (ITA) 10 APPOLLONIO (ITA) 11 HOFLAND (OLA) 12 REZA (FRA) 13 PORSEV (RUS) 14 LOBATO (SPA) 15 BOLE (SLO) 16 MARYCZ (POL) 17 MATTHEWS (AUS) 18 BOONEN (BEL) 19 HENDERSON (N.ZEL) 20 GRETSCH (GER) 21 RICHEZE (ARG) 22 SABATINI (ITA) 23 PORTE (AUS) 24 ROSA (ITA) 25 PAOLINI (ITA)

26 ARU (ITA) 27 CARDOSO (POR) 28 CLEMENT (OLA) 29 CARUSO (ITA) 30 TROFIMOV (RUS) 31 FAVILLI (ITA) 32 KÜNG (SVI) 33 FORMOLO (ITA) 34 FLENS (OLA) 35 MONFORT (BEL) 36 LANDA (SPA) 37 ROUX (FRA) 38 NIEVE (SPA) 39 VAN POPPEL (OLA) 40 CHAVES (COL) 41 ROGERS (AUS) 42 VISCONTI (ITA) 43 REICHENBACH (SVI) 44 AMADOR (C.RICA) 45 KRUIJSWIJK (OLA) 46 BOOKWALTER (USA) 47 BEPPU (GIAP) 48 IZAGUIRRE (SPA) 49 BERARD (FRA) 50 ALAFACI (ITA) 51 HOULE (CAN) 52 GERRANS (AUS)

53 SANCHEZ (SPA) 54 HERRADA (SPA) 55 CUNEGO (ITA) 56 BISOLTI (ITA) 57 QUINTANA (COL) 58 MOINARD (FRA) 59 ARNDT (GER) 60 RUTKIEWICZ (POL) 61 HANSEN (AUS) 62 OWSIAN (POL) 63 MALACARNE (ITA) 64 GENIEZ (FRA) 65 URAN (COL) 66 PINEAU (FRA) 67 CATALDO (ITA) 68 KEIZER (OLA) 69 SARAMOTINS (LET) 70 ANTON (SPA) 71 FERNANDEZ (SPA) 72 VAKOC (R.CEC.) 73 SIUTSOU (BIE) 74 LAGUTIN (RUS) 75 SAMOILAU (BIE) 76 ATAPUMA (COL) 77 CLARKE (AUS) 78 LANCASTER (AUS) 79 GILBERT (BEL) 80 PATERSKI (POL)

81 ZABEL (GER) 82 KEISSE (BEL) 83 VAN DER LIJKE (OLA) 84 BOUET (FRA) 85 NIEMIEC (POL) 86 VAN DAN BROECK (BEL) 87 HESJEDAL (CAN) 88 BATTAGLIN (ITA) 89 KANGERT (EST) 90 ZEITS (KAZ) 91 XU (CINA) 92 SZMYD (POL) 93 DE BACKER (BEL) 94 ACEVEDO (COL) 95 BETANCUR (COL) 96 HAUSSLER (AUS) 97 KLUGE (GER) 98 ULISSI (ITA) 99 MORI (ITA) 100 PIRAZZI (ITA) 101 HENAO (COL) 102 POLANC (SLO) 103 GAVAZZI (ITA) 104 GRMAY (ETI) 105 MONSALVE (VEN) 106 PELLIZOTTI (ITA) 107 COLBRELLI (ITA)

108 STAMSNIJDER (OLA) 109 DE LA CRUZ (SPA) 110 BOEM (ITA) 111 ZAKARIN (RUS) 112 KOCHETKOV (RUS) 113 BROWN (USA) 114 NOCENTINI (ITA) 115 FISCHER (BRA) 116 CHERNETSKI (RUS) 117 FERRARI (ITA) 118 CHAVANEL (FRA) 119 FELLINE (ITA) 120 VANDEWALLE (BEL) 121 CHEVRIER (FRA) 122 KIRYIENKA (BIE) 123 BUSATO (ITA) 124 BROECKX (BEL) 125 BEWLEY (N.ZEL) 126 PUCCIO (ITA) 127 STORTONI (ITA) 128 TOSATTO (ITA) 129 BAK (DAN) a 1'14"

130 KREUZIGER (R.CEC) a 0"

131 BASSO (ITA) 132 SILVESTRE (POR) 133 MOUREY (FRA) 134 CONTADOR (SPA) 135 BELKOV (RUS)

136 MONTAGUTI (ITA) 137 TJALLINGII (OLA) 138 ZILIOLI (ITA) 139 WEENING (OLA) 140 HEPBURN (AUS) a 1'18"

141 DURBRIDGE (AUS) 142 GATTO (ITA) a 0"

143 BARBIN (ITA) 144 FRAPPORTI (ITA) 145 COURTEILLE (FRA) 146 KONIG (R.CEC) 147 FAIRLY (USA) 148 VEIKKANEN (FIN) 149 BONGIORNO (ITA) 150 COLEDAN (ITA) a 1'35"

151 TIRALONGO (ITA) a 0"

152 LUDVIGSSON (SVE) a 1'47"

153 GESCHKE (GER) a 2'36"

154 ZHUPA (ALB) a 2'38"

155 EISEL (AUT) 156 HAGA (USA) a 2'59"

157 BOARO (ITA) a 3'12"

158 MIHAYLOV (BUL) a 0"

159 DE NEGRI (ITA) 160 BERLATO (ITA) 161 STACCHIOTTI (ITA) 162 FINETTO (ITA) a 4'10"

163 DILLIER (SVI) 164 GROSU (ROM) 165 SLAGTER (OLA) a 4'13"

166 ELISSONDE (FRA) 167 VILLELLA (ITA) 168 DUPONT (FRA) 169 MARANGONI (ITA) 170 CHIRICO (ITA) 171 TVETCOV (ROM) 172 DANIELSON (USA) 173 BURGHARDT (GER) a 4'18"

174 ZARDINI (ITA) 175 PAULINHO (POR) 176 BANDIERA (ITA) 177 DOMONT (FRA) 178 INTXAUSTI (SPA) 179 MALAGUTI (ITA) 180 JUUL JENSEN (DAN) a 4'22"

181 PINEAU (FRA) 182 ROVNY (RUS) a 4'24"

183 JI (CINA) 184 MATYSIAK (POL) a 0"

185 ISHIBASHI (GIAP) a 5'36"

186 WATSON (AUS) a 6'57"

187 ARMEE (BEL) 188 VERVAEKE (BEL) a 7'00"

189 LINDEMAN (OLA) 190 COLLI (ITA) a 0"

Grosseto-Fiuggi, la frazione più lunga: 264 kmLiveblog su Gazzetta.it a partire dalle 9.50Oggi la settima tappa, 264 km da Grosseto a Fiuggi. È la frazione più lunga del Giro 2015. Percorso sostanzialmente privo di difficoltà altimetriche, ma con una parte finale abbastanza mossa. Ritrovo alle 9 a Grosseto in piazzale Caduti di Nassiriya, incolonnamento alle 10.15, partenza alle 10.25 sulla sp.154 dopo 3,6 km di trasferimento. Il traguardo di Fiuggi è posto in viale 4 Giugno, l’orario di arrivo è previsto tra le 17 e le 17.30. Finale in leggera salita (2%), negli ultimi 350 metri la strada si fa leggermente più ripida (3-4%). Un solo gran premio della montagna, di quarta categoria, a Monterotondo (79,5 km dall’arrivo). Il gruppo lascia la Toscana ed entra nel Lazio, quattro le province interessate: Grosseto, Viterbo, Roma e Frosinone. La tappa attraversa le località di Montalto di Castro, Tuscania, Sutri, Campagnano di Roma, Castelnuovo di Porto, Monterotondo, Guidonia, Cave e Genazzano.ABBUONI Due traguardi volanti ad abbuoni (3’’, 2’’ e 1’’): Autodromo di Vallelunga (112,2 km all’arrivo) e Cave (a 34,3 km dal traguardo). All’arrivo, abbuoni di 10’’ per il primo, 6’’ per il secondo e 4’’ per il terzo.METEO Alla partenza: velato con 19°; all’arrivo: variabile con 23°.DIRETTA Il liveblog dell’intera tappa, con tweet, foto, video e aggiornamenti, su gazzetta.it a partire dalle 9.50.

La programmazione della Rai sul Giro:GIRO MATTINARai3, ore 12.25-12.45ANTEPRIMA GIRORaiSport1, ore 14DIRETTA TAPPARaiSport1-Rai3, canale 501 dig. (HD), ore 15.15PROCESSO ALLA TAPPARai3, al termine della tappaTGIRORaiSport1, ore 20. Con Andrea De Luca e Massimiliano LelliGIRO NOTTERaiSport1, ore 0.30

SU EUROSPORTdiretta dalle 14.30Giro Extra dalle 17.30

IN TV

Diretta dalle 14su RaiSport1Dalle 15.10 Rai3

FESTA TOSATTO41 ANNI CON 31 GRANDI GIRI� È il più anziano al Giro 2015 dopo Alessandro Petacchi: Matteo Tosatto ha festeggiato ieri i 41 anni. Per l’inossidabile veneto della Tinkoff-Saxo, questo è il 31° grande giro in carriera. Auguri! BETTINI

98° Giro d’ItaliaRLa guida

GROSSETO16 m

0

FIUGGI616 m

km 10

GPM4S S

18495 151 229168 264

Monterotondo156 m

Castelnuovodi Porto283 m

Autodromodi Vallelunga

214 mTuscania176 m

Cave386 m

RR

Page 33: La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

33VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

3 � Le vittorie al Giro di André Greipel: prima di ieri, nel 2008 a Locarno e nel 2010 a Brescia SACHA MODOLO 27 ANNI, LAMPRE-MERIDA

«C’È CHI VUOLE MORIRE. PRENDERE RISCHI COSÌ IN VOLATA NON HA SENSO»

Claudio GregoriCASTIGLIONE DELLA PESCAIA (GROSSETO)

«I l Gorilla», forte e intelligente, non fal-lisce il secondo colpo. Trafitto da Vi-viani e Hofland a Genova, André Grei-

pel ha respinto l’assalto di sei leopardi italiani -Pelucchi, Modolo, Belletti, Nizzolo, Petacchi,Viviani – che invano lo hanno assalito. Li harespinti in modo superbo, altermine di una volata difficilee cruenta di 150 corridori. Unamischia tremenda. Greipel eraraggiante. Ha alzato le bracciaal cielo nel gesto di trionfo. È ilRe della Foresta. «È stato unosprint difficile, che abbiamogovernato negli ultimi tre chi-lometri. Un successo esaltan-te», ha detto. Ha abbracciato isuoi compagni della LottoSoudal uno a uno. Si è trattato,infatti, di un capolavoro disquadra. «Il Gorilla» ha fatto13. Ha collezionato la 13a vit-toria nei grandi giri: ha vinto,con quella di ieri, 6 tappe alTour, 4 alla Vuelta e ora 3 alGiro d’Italia. Non solo, signoredelle volate, ha strappato a Vi-viani la maglia rossa di leaderdella classifica a punti. «A Ge-nova il traguardo è arrivato troppo tardi, così sono statosuperato da Viviani e Hofland.O meglio ho sbagliato i tempi eho sprintato troppo presto. Lastrada era in leggera salita, al2%, così sono stato rimontato.Qui, invece, la misura era perfetta», ha dettoGreipel.

A TAVOLINO Si è trattato di una volata studiataa tavolino. «Nella riunione del mattino sul busabbiamo studiato il piano. Avevo visto chec’erano alcune curve prima del rettilineo fina-le. Era importante restare lontano dai guai eallora abbiamo deciso di stare davanti», ha rac-contato Greipel. «Restare davanti, però, è stato

difficile. Abbiamo dovuto lottare per tenere laposizione, ma ci siamo riusciti. E stavolta ionon ho sbagliato». Già a 3 chilometri dal tra-guardo Bal, in testa al gruppo, guidava il trenodella Lotto Soudal, forte di quattro vagoni l’ul-timo era Greipel, con la maglia di campione te-desco. La battaglia tra i vari treni è stata aspra.Ma, racconta Greipel: «La squadra è stata per-fetta. Sander Armée aveva tirato tutto il gior-no. Poi, nel momento cruciale, Adam Hansen

ha condotto dai 1200 ai 600metri. Poi Gregory Hendersonha tirato a lungo, prima cheuscissi io. Devo ringraziare imiei compagni».

LA CADUTA Greipel non si èaccorto della caduta, avvenu-ta alle sue spalle in cui ad ave-re la peggio sono stati Colli eContador. «Le cadute fannoparte del ciclismo. Ma spessosi possono evitare. Per questoci vuole la collaborazione ditutti», ha detto «Il Gorilla».«Dobbiamo andare dal puntoA al punto B. Ma ci muoviamoin uno spazio aperto, accessi-bile a tutti, la strada. Ci vuolerispetto. Il rispetto tra i corri-dori. Il rispetto del pubblico.Tutti quelli che sono con noisulla strada debbono onorareil fair-play». Si tratta della 26a

vittoria di tappa tedesca al Gi-ro. La prima avvenne a Udineil 15 maggio 1932: HermannBuse arrivò solo con 11 minutidi distacco, conquistò la ma-glia rosa, che portò fino a Fog-

gia. Rudi Altig, con 4 tappe, è il tedesco che havinto di più. Greipel ora ne ha collezionate 3.Al via del Giro aveva dichiarato: «Il mio obietti-vo è vincere una tappa». Ed ora? «Proviamo a vincere la seconda». «Achtung!» «Il Gorilla» sa moltiplicare le vitto-re. Ha vinto 4 tappe nella Vuelta 2009 e 3 nelTour 2012. Può diventare il tedesco più vincen-te della storia del Giro.

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Gorilla Greipel fa 13«Stavolta niente sbagli»Dietro di lui sei italiani1Beffato a Genova, riscatto del tedesco al 13° centro nei giriBattuti Pelucchi, Modolo, Belletti, Nizzolo, Petacchi e Viviani

IL GIRO AI RAGGI XDATA TAPPA KM ARRIVO MAGLIA ROSA ROSSA AZZURRA BIANCA9/5 1a SAN LORENZO AL MARE-SANREMO (cronosquadre) 17,6 ORICA GERRANS - - MATTHEWS10/5 2a ALBENGA-GENOVA 177 VIVIANI MATTHEWS VIVIANI LINDEMAN MATTHEWS11/5 3a RAPALLO-SESTRI LEVANTE 136 MATTHEWS MATTHEWS VIVIANI KOCHETKOV MATTHEWS12/5 4a CHIAVARI-LA SPEZIA 150 FORMOLO CLARKE VIVIANI KOCHETKOV CHAVES13/5 5a LA SPEZIA-ABETONE 152 POLANC CONTADOR VIVIANI POLANC ARUIeri 6a MONTECATINI T.-CASTIGLIONE DELLA PESCAIA 183 GREIPEL CONTADOR GREIPEL POLANC ARUDATA TAPPA KM DIFFICOLTÀ e GIUDIZIO GAZZETTAOggi 7a GROSSETO-FIUGGI 264 ** Tappa-maratona, la più lunga. Ultimi 350 metri al 4%, adatti a Gilbert & C.

Domani 8a FIUGGI-CAMPITELLO MATESE 186 **** Primo vero esame per i big, con l’infinita Forca d’Acero e i 13 km finali al 7%

17/5 9a BENEVENTO-SAN GIORGIO DEL SANNIO 215 **** Più dura del previsto, si sale e scende di continuo: 4000 metri di dislivello

18/5 RIPOSO a CIVITANOVA MARCHE

19/5 10a CIVITANOVA MARCHE-FORLÌ 200 * Si inizia la risalita dopo il primo riposo, spazio agli uomini da volata

20/5 11a FORLÌ-IMOLA (Autodromo Ferrari) 153 *** Tappa non facile: nel finale 3 volte il circuito Tre Monti e arrivo nell’autodromo

21/5 12a IMOLA-VICENZA (Monte Berico) 190 *** Ultimi 60 km da fuoco e fiamme, i 1200 metri finali con punte all’11%

22/5 13a MONTECCHIO MAGGIORE-JESOLO 147 * Un biliardo: la quiete prima della tempesta, finale velocissimo, e le rotatorie...

23/5 14a TREVISO-VALDOBBIADENE (crono individuale) 59,4 ***** L’unica crono: 30 km piatti, poi 29,4 su e giù tra i vigneti. Molti qui perdono il Giro

24/5 15a MAROSTICA-MADONNA DI CAMPIGLIO 165 **** Ecco le Dolomiti: il Daone - salita e discesa - è da temere più di Campiglio

25/5 RIPOSO a MADONNA DI CAMPIGLIO 26/5 16a PINZOLO-APRICA 174 ***** Tonale, Aprica, Mortirolo, Aprica: bastano i nomi. Saranno emozioni forti

27/5 17a TIRANO-LUGANO 134 * Giornata di recupero, via libera ai velocisti usciti sani e salvi dalle Dolomiti

28/5 18a MELIDE-VERBANIA 170 ** Il Monte Ologno (10 km al 9%; Gpm a 36 km dall’arrivo) è un trampolino

29/5 19a GRAVELLONA TOCE-CERVINIA 236 ***** Quasi 4800 metri di dislivello, per lo più negli ultimi 90 km con 3 salite da 20 km

30/5 20a SAINT-VINCENT-SESTRIERE 199 ***** Si decide il Giro, il Colle delle Finestre con gli ultimi 9 km di sterrato fa paura

31/5 21a TORINO-MILANO 178 * Passerella finale a Milano dopo 2 anni: si passa dall’Expo, poi circuito in corso Sempione

ANDRÉ GREIPEL32 ANNI (FOTO BETTINI)

«SPRINT DIFFICILE, LO ABBIAMO GOVERNATO

NEGLI ULTIMI 3 KM:IMPORTANTE RESTARE

LONTANO DAI GUAI»

98° Giro d’ItaliaRIl vincitore

Caffè Motta, su di Giro!

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34 VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Domenica sul circuito Bugatti di Le Mans (4.185 m) si corre il GP di Francia, 5a tappa del motomondiale. Tutto in diretta su Sky Sport MotoGP HD e in differita su Cielo. OGGI Prime libere: 9-9.40 Moto3; 9.55-10.40 MotoGP; 10-55-11.40

Moto2. Seconde libere: 13.10-13.50 Moto3; 14.05-14.50 MotoGP; 15.05-15.50 Moto3.DOMANI Terze libere 9-9.40 Moto3; 9.55- 10.40 MotoGP; 10.55-11.40 Moto2. Qualifiche Moto3 12.35-13.15. Quarte libere MotoGP 13.30-14.

Qualifiche 1 MotoGP 14.10-14.25. Qualifiche 2 MotoGP 14.35-14.50. Qualifiche Moto2 15.05-15.50.DOMENICA Warm-up Moto3 8.40-9; Moto2 9.10-9.30; MotoGP 9.40-10. Gare: Moto3 alle 11 (24 giri) ; Moto2 alle 12.20 (26); MotoGP alle 14 (28).

GAZZETTA IT Tempo reale e risultati.GAZZETTA TV Approfondimenti e collegamenti con i nostri inviati.CLASSIFICHE MotoGP: 1 Rossi 82; 2. Dovizioso 67; 3. Lorenzo 62; 4. Marquez 56. Moto2: 1. Zarco 73. Moto3: 1. Kent 91.

GARA ALLE 14DIRETTA SU SKY

Rossi: «Mai più come Jerez»1«Là ho sbagliato strada. Da interista dico: brava Juve». Iannone: «Correrò coi calmanti»

IL DOTTOREDEVE CURAREGLI SPAGNOLIIN RIPRESA

G ran Premio Infermeria! Iannone caduto nei

test ha una spalla lussata, ma corre. Pedrosa ha l’avambraccio bionico e rientra. Marquez slowhand è guarito. Insomma, l’allegra brigata MotoGP torna a battersi a Le Mans al completo.

Vi ricordo che in testa al Mondiale abbiamo un Dottore che ha il compito di mantenere le debite distanze dalla muta di spagnoli molto reattivi a Jerez. Ma parliamo delle Ducati che in Spagna hanno avuto un po’ di sfiga: se qui tornano in palla, possiamo contare su un confronto diretto di tre italiani contro tre spagnoli.

Insomma, direi che se tutto va come sperato, al Mugello sarà «bordello» con uno scontro tra titani su e giù per le colline toscane, con noi che ci guadagneremo dei bei duelli magari all’Arrabbiata o alla Bucine, come veri assoli di chitarra alla Slash o alla Angus Young.E che rock sia!

Ringotwitter @virginringo [email protected]

Pedrosa, tanti dubbi «Il braccio destro? Non so come reagirà»� (f.f.) Dani Pedrosa che ride è un buon segno: «Anche se non so come mi sentirò dopo aver guidato». L’operazione al braccio destro è stata importante, ma aver saltato 3 gare gli ha fatto tornare la voglia. «Non ho guardato la tv. Per le terapie e perché soffrivo a veder correre gli altri. Prima di Jerez il dolore era ancora troppo grande. Nei giorni scorsi invece ho provato la motard e l’infiammazione sta regredendo, ma la MotoGP è un’altra cosa. Neppure Angel (Villamor, il chirurgo; n.d.r.) può prevedere il risultato».

Dani Pedrosa, 29 anni MILAGRO

I NUMERI

27� Tanti i GP iridati corsi a Le Mans. Il primo nel 1969: la gara della 500 fu vinta da Giacomo Agostini, che doppiò tutti in sellaalla sua Mv Agusta.

4� Lorenzo e Pedrosa sono i piloti che hanno vinto di più qui: Jorge 3 volte in MotoGP e una in 250; Dani ha trionfato una volta in 125 e MotoGP e 2 in 250

Filippo FalsaperlaINVIATO A LE MANS (FRANCIA)

D i nuovo lepre. Anche sedurante l’ultima fuga hadovuto limitare i danni,

«ma non è il momento di gioca-re in difesa». Valentino nelMondiale continua a recitareda protagonista. Gli altri stec-cano, lui martella: 4 podi su 4con 2 vittorie. In classifica haancora un bel margine anche segli avversari incalzano. «Allorasubito al lavoro. Perché a Jerezabbiamo preso una strada chein gara ci ha portato a girarequalche decimo più lenti: ve-nerdì pomeriggio ci siamo inca-poniti con la gomma dura po-steriore e abbiamo dovuto inse-guire tutto il weekend».

VERIFICA Non si può fare duevolte di fila lo stesso errore. Al-lora da stamattina in carena acercare la strada migliore. An-che se il tempo a tratti scaricacatinelle d’acqua sul mare dimotociclisti e di tende già in zo-na (sono giorni di vacanza,questi, in Francia) e rischia dirovinare la festa su un circuito,che tranne gli ultimi due anni, èsempre stato favorevole allaYamaha. «I test di Jerez sonostati molto costruttivi. Abbia-mo provato tanti piccoli parti-colari nuovi che ci hanno datoqualcosina in più. Soprattuttoabbiamo lavorato sulla messa apunto che non avevamo trovatoper la gara. Qui l’anno scorsoMarquez era andato molto fortee anche se avevo fatto secondo,il distacco era stato grande».

NEMICI In Spagna, due setti-mane fa, il martellatore era sta-to invece il suo compagno JorgeLorenzo. I due suoi nemici piùgrandi, senza dimenticare An-drea Dovizioso, secondo in clas-sifica. Uno strano triangolo cheValentino deve cercare di… al-largare. «Rientra Pedrosa. AJerez aveva preferito aspettare,ma se è qui, significa che si sen-te pronto. Magari dovrà ripren-dere il ritmo». Gli altri due ba-

stano e avanzano. Meglio soli(come Marquez) o… bene ac-compagnati (con Lorenzo)? «Ledue situazioni presentano pro econtro, ma si bilanciano.Yamaha è contenta di avere duepiloti forti che possono vincere.Per noi è un po’ più difficile. Macon Jorge ormai siamo una cop-pia affiatata, ci conosciamo eriusciamo a gestire bene la si-tuazione».

PROVE Per tenersi in allena-mento Valentino in settimana èstato a Misano. «La Yamaha miha dato in uso una R1M, motofantastica. Siamo stati a girarecoi ragazzi dell’Academy: buonallenamento, che ripeteremo, visto che abbiamo fatto un ac-cordo con la pista. Serve e forsesi rischia meno che con motard

e cross. Se ho provato la KtmMoto3? Assolutamente no!», eil naso si allunga sopra una so-nora risata.

TIFO Il passaggio dalla pista alcampo di calcio con Rossi èsempre facile. La super occasio-ne della Juve è troppo ghiotta,anche se mancano i giornalistispagnoli da sfottere. «Io sonointerista, ma da italiano sonocontento che abbiano vinto eche vadano a Berlino a giocarsila finale. Ho visto la partita e ca-pito fin dall’inizio che la Juvec’era, che poteva portare a casala partita. Ora la finale… Sullacarta il Barcellona è più forte,ma in una partita secca può suc-cedere di tutto, magari un epi-sodio a inizio incontro… E poisi gioca in campo neutro».

DOLORE Ha decisamente menovoglia di sorridere Andrea Ian-none, chiamato all’esame piùduro dell’anno dopo la cadutadi martedì nei test Ducati alMugello. «Nelle azioni normaliho una mobilità della spalla si-nistra quasi perfetta, ma sentotanto dolore. Ma quello si puòcontrollare. Sicuramente dovròprendere dei calmanti. Il dotto-re Zasa vorrebbe darmi subitouna piccola dose, per vedere co-me reagisco e dormire un po’. Iopreferisco fare il primo turnosenza prendere nulla per capirecome e dove mi fa male». L’inci-dente è stato forte. «Una sem-plice scivolata, ma appena en-trato nella ghiaia alta ho inizia-to a rotolare: da lì non ricordopiù niente».

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I RIVALI DI VALENTINO

Marquez torna a caccia«Mignolo un po’ gonfioma il morale è alto»1Lorenzo: «Qui la Yamaha è stata forte pure nelle annate no»Dovizioso: «Recuperate le buone sensazioni prima di Jerez»

Giovanni ZamagniLE MANS

F iduciosi. Un classico delgiovedì. Ma Andrea Dovi-zioso, Jorge Lorenzo e

Marc Marquez hanno buonimotivi per esserlo. «Nei test alMugello abbiamo trovato unamessa a punto che mi fa essereottimista anche per questo GP»,dice sorridente Andrea. «LaYamaha qui è sempre andata

bene, anche in stagioni difficili:ora che la M1 è cresciuta, è ra-gionevole ipotizzare di essere competitivi», commenta Loren-zo. «Il mignolo sinistro è un po’più grande del normale, ma or-mai ho recuperato al 100%. Quinel 2009 conquistai la mia pri-ma pole (in 125; n.d.r.) e vinsi ilprimo GP in Moto2 (2011): so-no dietro in classifica, ma nonc’è panico, siamo a un buon li-vello», afferma Marc. Piloti emoto sono differenti, ma alla vi-

gilia lo stato d’animo è simile,così come l’obiettivo: almenosalire sul podio.

DETERMINATO Tutti e tre prontia infastidire il capoclassifica Va-lentino Rossi, a cominciare daDovizioso, rinfrancato da duegiorni di test al Mugello giudi-cati «molto positivi» dopo unGP di Spagna al di sotto delleaspettative. «Non abbiamo pro-vato niente di particolare —spiega —, ma abbiamo recupe-

rato le buone sensazioni cheavevo prima di Jerez, dove percercare di migliorare la GP15avevamo perso la giusta dire-zione. Anche se Le Mans è unapista molto differente dal Mu-gello, arrivo carico e ottimista:possiamo essere competitivi.Difficile dire a quale risultato sipossa puntare, ma sono convin-to che qui la Ducati può fare be-ne, anche se su questa pista, perdiversi motivi, non è facile esse-re costanti, tenendo conto che

ci sono almeno 4-5 piloti cheogni GP si giocano la vittoria».

IN FORMA Reduce da una stre-pitosa gara a Jerez, Lorenzomostra la tranquillità di chi sa diavere il potenziale per conqui-stare qualsiasi risultato. «OgniGP, però, si riparte da zero: quiè un’altra storia, curve e asfaltosono differenti… A Jerez abbia-mo migliorato l’entrata in cur-va: se continueremo a esserecosì efficaci, si può fare bene,

considerando che la Yamahaqui è sempre andata forte e havinto tre delle quattro gare di-sputate quest’anno».

CARICO Marquez è il più lonta-no, a -26 punti da Rossi. «Arrivoqui in una situazione molto dif-ferente rispetto al 2014 (a pun-teggio pieno dopo aver domina-to le prime 4 gare; n.d.r.), manon sono preoccupato, conoscoil nostro potenziale».

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Da sinistra: l’iridato Marc Marquez, 22 anni, Jorge Lorenzo, 28 e Andrea Dovizioso, 29 MILAGRO

MotomondialeRGP Francia

MOTOGRINGOdi RINGO

RINGO

Valentino Rossi, 35 anni, incappucciato in corsia box a Le Mans: il Motomondiale ha trovato freddo in Francia MILAGRO

Page 35: La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

35VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Valtteri Bottas, 25 anni, è 5O nel Mondiale: due quarti posti in Bahrain e Spagna i migliori risultati 2015 GETTY IMAGES

Bottas, futuro in rosso? «La Ferrari un mito ma...»1Il finlandese a Londra: «Anche Mercedes e Williams grandi nomiL’idolo dell’infanzia era Hakkinen. Ora ammiro Vale, straordinario»

Stefano BoldriniCORRISPONDENTE DA LONDRA

L a storia di Valtteri Bottascomincia a Nastola, paesedi 15 mila abitanti nel

Sud della Finlandia. «Avevo 5anni, quando partecipai allaprima gara di kart. Quel gior-no decisi che avrei fatto il pilo-ta di F.1. Sono cresciuto col mi-to di Mika Hakkinen. Anche luiaveva cominciato coi kart».Era il 1994. Bottas oggi è unodegli emergenti della F.1. Allaguida della Williams sta dimo-strando, gara dopo gara, diavere i numeri del pilota diqualità. Valtteri è un ragazzotranquillo, che viene da una fa-miglia normale. Bottas sarà unuomo-mercato a fine stagione,il suo nome è spesso affiancatoa quello della Ferrari ma gli or-dini di scuderia nella seratalondinese dedicata a unosponsor sono di non parlaredel futuro.

L’aiuto della sua famiglia è statodeterminante?

«Senza i miei genitori non sa-rei arrivato a questi livelli. Nonsono ricchi, ma mi hanno so-stenuto con i consigli giusti.Sono stati bravi a indicarmi lepersone affidabili e ad aiutar-mi a trovare gli sponsor».

Il momento in cui ha detto «pos-so farcela»?«Il 2008. Vinsi la Formula Re-nault Eurocup e mi resi contoche la F.1 non era un sogno».

La Finlandia è terra di grandi pi-loti: la sua spiegazione?«Il nostro circuito kart è di altolivello e molto selettivo. Chivince, e va avanti, ha buonepossibilità di diventare un pilo-ta importante. L’altra ragione ènella nostra natura: abbiamoottime strade, ma guidare sulghiaccio diversi mesi dell’annoci aiuta. È un’ottima scuola».

Ha un debole per altri sport?«Ho giocato a hockey su ghiac-cio almeno dieci anni, ma nonho mai pensato che potesse es-sere quella la mia strada».

Che cosa rappresenta la Ferra-ri?«È un marchio di grande fasci-no, famoso nel mondo. Il colo-re rosso alimenta il mito. In F.1esistono però altre icone: laMercedes e la Williams».

Il favorito del Mondiale?«La Mercedes è ancora davan-ti, ma il divario si è accorciato.La Ferrari è più vicina e anchela Williams ha margini di mi-glioramento».

I rapporti con Felipe Massa?«Eccellenti. L’obiettivo comu-ne è aiutare la Williams a esse-re competitiva. Sul piano per-sonale, un compagno con lasua esperienza per me è soloun vantaggio».

Dove può migliorare la F.1?«Credo che debba essere piùvicina ai tifosi che voglionouna F.1 più spettacolare».

Nel rapporto uomo-macchinachi prevale?«La miglior macchina non vin-cerà mai se non è guidata daun grande pilota. Il capitaleumano è l’aspetto più impor-tante».

Il dramma di Schumacher?«Una tragedia. Pensare a quan-to ha rischiato nella vita e a checosa gli sia accaduto fa male».

Lo sportivo che ammira di più?«Valentino Rossi. Straordina-rio. Ma non ho mai pensato al-le moto».

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VALTTERI BOTTASPILOTA WILLIAMS

LA MERCEDES È DAVANTI MA LA ROSSA È VICINA

E NOI CRESCIAMO

MONDIALE TURISMO

Libere: domina Lopez � (an.gat.) Dominio Citroën nelle libere sul vecchio Nürburgring che ospita la 4a prova del Wtcc. Josè Maria Lopez ha coperto i 25 km in 8’41”192 davanti a Loeb e Müller; 5ò Tarquini (Honda), 11o D’Aste (Chevrolet). Oggi (18.20)la pole, domani dalle 11.15 le gare. Diretta su Eurosport.

EURO F.3

Vai Giovinazzi� (an.gat.) Antonio Giovinazzi difende la leadership nella 3a

tappa dell’Euro F3 a Pau (Spa) Il pugliese (106 punti) ha 5 lunghezze di vantaggio sul debuttante Leclerc e 14 su Rosenqvist. Domani qualifiche, sabato le prime due manche, domenica la terza. TORNA KUBICA — Sarà al via del Rally di Portogallo (21-24 maggio) con la Ford Fiesta.

TACCUINO

� (mar.ge.) È scattata ieri da Brescia la 33a Mille Migliastorica. Al via 438 vetture: 4 tappe con arrivi a Rimini, Roma, Parma e ritorno a Brescia. Novità il passaggio domenica all’autodromo di Monza. Tra i vip Stirling Moss,a 60 dalla sua vittoria record, Martina Stella in coppia con Stefano Marzotto su una Lancia Aurelia B20 GT 2500 del ‘53. Al via mancavano Ralf Schumi e Javier Zanetti.

PARTITA DA BRESCIA

Mille MigliaCon Moss e la... Stella

CELEBRAZIONE IL 23 LUGLIO

Hall of Fame dell’autoEntra Montezemolo � Luca di Montezemolo entra nella Automotive Hall of Fame. La cerimonia si terrà il 23 luglio a Detroit (Usa) quando l’ex presidente della Ferrari riceverà il prestigioso riconoscimento «per aver riaffermato il prestigio del marchio, restituendo alla Scuderia Ferrari il dominio sul campionato Mondiale e affermando al tempo stesso il brand Ferrari come potenza

globale». Montezemolo, sotto la cui presidenza la Ferrari ha vinto 14 titoli Mondiali (8 costruttori e 6 piloti) oltre a 118 gran premi, è il settimo italiano ad entrare nel club: prima di lui Giovanni Agnelli, il fondatore della Fiat (2002), Nuccio Bertone (2006) Ettore Bugatti ed Enzo Ferrari (2000), Giorgetto Giugiaro (2002) e Sergio Pininfarina (2007). A Detroit con Montezemolo saranno premiati Ratan Tata, cheha acquistato i marchi Jaguar e Range Rover, rilanciandoli e Roger Penske, fondatore e gran capo della Penske Corporation, leader mondiale nel trasporto. Penske è pure titolare di un team che ha vinto ben 15 volte la 500 Miglia di Indianapolis.La Automotive Hall of Fame è una associazione statunitense fondata nel 1939. Luca Montezemolo, 67 anni ANSA

Formula 1RL’intervista

La Philip Morrisresta con Maranelloper altri tre anni � La Philip Morris resterà legata alla Ferrari sino alla conclusione del Mondiale 2018: lo sostiene Bloomberg. In realtà, fanno sapere da Maranello, il prolungamento dell’accordo che sarebbe scaduto a fine 2015 era già stato siglato (ma non ufficializzato) nel 2014. Per restare sponsor della rossa la multinazionale spenderebbe circa 160 milioni di dollari, 140 milioni di euro. Intanto lo Strategic Working Group di ieri è stato definito «costruttivo»: nulla di ufficiale ma ad esempio si sarebbe deciso di lasciare inalterate le dimensioni delle gomme (13 pollici) e di consentire (dal 2017?) l’uso libero da parte di ciascun team delle 4 mescole realizzate da Pirelli. Nulla di fatto invece per il quinto motore.

a cura di RCS MediaGroup Communication Solutions

www.renaultsportitalia.it

CRAM MOTORSPORTSI FA IN TRE

ARTA ENGINEERINGRINNOVA IL “CONTRATTO”

CON L’ALPS

È stato la fucina di una generazione di fenomeni degli anni ’90e di tutto il decennio successivo, forgiando dei talenti comeTonyKanaan,EnriqueBernoldi,ZsoltBaumgartner epoiFelipeMassa,JoséMaría Lopez, PastorMaldonado e JéromeD’Ambrosio. Soloalcunideipiloti chehanno iniziato con il teamdella famigliaRoseila loro carriera nelle categorie “minori”, per approdare successiva-mente in F.1, nella Indycar e nelMondiale Turismo. Il nome dellaCramMotorsport ritorna oggi in auge nella Formula Renault 2.0ALPS e la squadra di Erba quest’anno si è fatta… in tre, puntandosui giovanissimiMatteo Ferrer, Travis Jordan Fischer e Vasily Ro-manov. Debutto con la lode per il primo, nel round inaugurale diImola, doveha raccoltoun settimoeun sestoposto.MaRomanov(19 anni, passaporto russo) ha fatto ancora meglio e in Gara 2 haconclusoquarto,mentre l’americanoèentratonella top-10.Un’ot-tima “ripartenza” in vista di importanti traguardi futuri.

Quinto annonella FormulaRenault 2.0ALPSper laArtaEngi-neering, chedal 2011adoggiha visto avvicendarsi sulle suemono-posto ben 15 piloti: un vero record. La squadra di ArnaudTanguypunta nel 2015 sull’australiano James Allen, 18 anni, alla secondastagione nella categoria in cui, in occasione del primo appunta-mentodi Imola ha evidenziato subito unabuona crescita entrandonella zona punti. Assieme a lui, il francese Amaury Richard, chesul Santerno ha fatto il suo debutto nella categoria. Ma i rifletto-ri sono adesso per Pau, la gara di casa, dove la squadra di Telochegioca la carta di Matthieu Vaxivière, protagonista nella F.Renault3.5 ed occasionalmente al suo ritorno nella stessa serie in cui avevaesordito nel 2012.

Page 36: La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

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� Sarà la sfida fra l’olandese Tom Egberink, attuale numero 9 del ranking mondiale, e l’austriaco MartinLegner, uno dei più longevi giocatori nel circuito, ad aprire questa mattina alle 10 la sesta edizione del Trofeo Internazionali Bnl d’Italia, tappa di categoria ITF2 con montepremi di 13.000 dollari e inserita nel circuito mondiale «Uniqlo Wheelchair Tennis Tour». Al pomeriggio (dalle 14) l’azzurro Fabian Mazzei, numero 28 al mondo, trova il britannico Alfie Hewett, a 17 anni uno dei giovani più forti del tennis in carrozzina. A chiudere la giornata la partita fra David Phillipson, n.18 della classifica mondiale, e l’azzurro Luca Arca, numero 61.

SUL CAMPO 6

Oggi cominciaanche il torneoin carrozzinaTUTTO SUL TORNEO

DUE APPUNTAMENTIIN DIRETTA DAI CAMPI

� Da quest’anno l’offerta della Gazzetta, per gli Internazionali d’Italia, triplica. Oltre a giornale e gazzetta.it c’è anche la televisione, con due appuntamenti imperdibili. Ogni giorno alle 11.30 e alle 20si parla del torneo a «Qui Foro Italico», la trasmissione di GazzettaTv che va in onda sul canale 59 del digitale terrestre. In studio, oltre alle firme della Gazzetta, giocatori, allenatori e personaggi del mondo dello sport. Insieme commentanoi risultati e i fatti più salienti, giorno dopo giorno, anche con l’ausilio delle immagini dei match più significativi. Gli Internazionali di Romahanno poi uno spazio in tutte le edizioni del Tg Gazzetta news.

ITAL AInternazionali Bnl

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Fognini, arrivederci RomaUn k.o. con tanti applausi1Si arrende a Berdych in tre set ma ritrova gioco e fiducia«Sono uscito a testa alta e mi è rimasto un bel languorino»

Vincenzo MartucciROMA

@VinceMartucci

B entornato, grazie, onoreal guerriero sconfitto,questo è il Fognini che il

tennis e la gente vogliono. An-che se ha perso, anche se si è ar-reso al tie-break del terzo set alnumero 5 del mondo, Berdych,Fabio ricorderà con enorme pia-cere il dolce applauso dei 5000 epiù che accalcano il campo Pie-trangeli, abbracciati per 2 ore34 minuti alle statue di marmo eall’ultimo singolarista in gara alForo. «L’anno scorso, da 15 dellaclassifica, la gente, qui a Roma,aveva tantissime aspettative evoleva che spaccassi il mondo,quest’anno invece ho ricevutosolo applausi ed aiuto, e io hoproprio bisogno di questo perlottare. Come mi è successo an-che a Napoli in coppa Davis. Lo-ro hanno aiutato me e io ho aiu-tato loro, loro mi seguono e ioseguo loro. Perciò adesso questasconfitta mi fa male e mi lasciaun languorino in bocca, ma so-no uscito a testa alta, e devo ve-dere il bicchiere mezzo pieno».Basta cortocircuiti, Fabio si bat-te con cuore, qualità e continui-tà: «Ho dato tutto, purtropponon è bastato». Conquista duepunti (99 a 97) in più del bell’at-leta ceco, top ten dal luglio2010, ha più palle-break (10 a4) e ha anche una miglior per-centuale di punti con la prima diservizio (81% a 69%), ma pagadazio contro la potenza di To-mas-bazooka, scontando le oc-casioni mancate. «Più che al tie-break, sull’1-0, la chance è stataquella nel primo game del terzoset, quando lui ha avuto un caloal servizio, che poi ha ritrovato.

E, in fondo, sul mini-break, hofatto la cosa giusta, sono andatoavanti e ho sbagliato una voléenon facile».

SCIOLINA La falsa partenza glicosta in pratica il primo set. «Hocambiato scarpe, scivolavo trop-po, ma ho anche perso un gameda 0-30 lui e un altro da 30-15io, e sono stato subito 0-3, conun set in salita». In realtà, oltrealla sciolina, sbaglia anche tatti-ca, insistendo troppo sulla dia-gonale di rovescio, e fallisce luialmeno due delle quattro palle-break per raddrizzare la situa-zione ed evitarsi il 6-3. I fami-gliari soffrono, con la fidanzata,Flavia Pennetta, tutta sola nellafamosa «buca» dell’ex centrale ei papà tifosi, Fulvio (Fognini) eOronzo (Pennetta), che duetta-no. Sotto il bombardamento del

ceco, Fabio non trova il suo ti-ming, sbaglia, scivola 0-2 anchenel secondo set: «Ho trovato lavia d’uscita nella tattica che ave-vo in mente dall’inizio, giocan-dogli nella parte destra del cam-po e portandolo in avanti, per-ché lui è molto alto». Così, d’in-canto, per la gioia del pubblicoche si ricarica, dopo un’ora intrincea, l’azzurro ritira fuori latesta e, 50 minuti dopo l’ultimapalla-break, non solo si prendeil primo servizio dal totem bion-do ma, col parziale di 14 punti a1, sale addirittura 5-2. Viaticodel 6-3 che riapre la partita.

OCCASIONE Sul 40-0 del primogame, Berdych si incarta con tredoppi falli e sbracciate scompo-ste da fondo, offrendo il fianco adue palle-break. Si salva soloperché Fabio manca un paio di

rovesci e una smorzata. Ma poialza ancora, e di tanto, il livello,vanifica due miracoli di rovesciodi quel gatto d’italiano ed arrivaal tie-break più carico. Ha anchepiù fiducia perché quest’annoha perso solo contro i primissi-mi: Ferrer, Murray, Wawrinka,Djokovic, Federer e Nadal. Men-tre Fabio, che è sceso al 31, ri-sorge solo ora: «La voglia c’è, ètornato il gioco, e anche il fee-ling per lottare, ho lasciato l’ani-ma in partita». Perciò, se puremanca la volée alta di rovescio,e si spegne in pratica sul 2-2, in-cassando il sanguinoso 7-2 fina-le, guarda fiducioso al RolandGarros: «Devo cogliere l’occa-sione per buttar giù qualcheportone, devo tenere quest’atti-tudine un’altra settimana». Pa-rigi val bene una messa.

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Fabio Fognini, 27 anni, numero 31del mondo. In alto: Flavia Pennetta (33)LAPRESSE

L’ANNUNCIO

«Presto sposi»Lo dicono i papàdi Flavia e Fabio1«Entro un anno. A giugno 2016, prima delle Olimpiadi, e poi andranno in viaggio di nozze a Rio»

Emiliano PozzoniROMA

M urray si è sposato e non sbaglia più uncolpo; Djokovic è diventato papà e ilsuo piedistallo è più solido che mai; Fe-

derer dedica parole incantevoli alla sua fami-glia. E Flavia Pennetta-Fabio Fognini? Lo sco-priremo presto. I rispettivi genitori hanno infat-ti confermato la notizia che era nell’aria: Fabiosposerà Flavia. A confessarlo è Fulvio Fognini, ilpadre di Fabio. «Si sposeranno presto, entro unanno» dice nell’area lounge della Gazzetta agliInternazionali. La conferma arriva poco dopoda papà Pennetta, Oronzo, che ha appena assi-stito alla vittoria di Flavia nel doppio con laHsieh: «Si sposano prima delle Olimpiadi. Agiugno del 2016. E poi andranno in viaggio dinozze a Rio de Janeiro. Chissà che non ci scappianche qualche medaglia...». È visibilmente feli-ce il padre di Flavia e durante l’intervista doppiatra i genitori scherza: «Il suo sogno? Avere deifigli, purtroppo». Ride. «No, non purtroppo,scusate. È da quando ha vent’anni che vuole deifigli e penso che tra un paio d’anni arriveran-no». Fabio e Flavia sono diventati una coppiasolida e riservata. Lei preferisce evitare le do-mande su di lui: tende a mascherare le rispostecon il solito sorriso solare. Per lui garantisce ilpadre di Flavia: «E’ un bravissimo ragazzo. EFlavia lo aiuta molto quando gioca. Si guarda-no, lo incoraggia sempre. Hanno messo su casaa Barcellona e spesso si vedono in Liguria o aBrindisi. Anche le nostre famiglie sono moltolegate ormai. Si vede che stanno bene insieme».Parola di papà.

L’«azzurra» Hsieh� Erano 18, impegnati tra singolari e doppi: è rimasta solo Flavia Pennetta. Sì, c’è ancora un’italiana in gara al Foro Italico: l’azzurra ha vinto ieri il secondo turno di doppio conla Hsieh (Taipei), battendo 10-2 al long tie-break la coppia Aoyama-Voracova. E oggi, nei quarti di finale, sul Pietrangeli affronterà la coppia russa Kudryavtseva-Pavlyuchenkova.

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37VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

� Gli italiani ancora in gara in singolare agli Internazionali d’Italia. All’inizio erano in 15: 8 uomini e 7 donne. Fognini l’unico ad approdare agli ottavi di finale. Hanno superato un turno Donati, Errani e Knapp.

RISULTATI E PROGRAMMA

Terzultimo giorno degli Internazionali d’Italia (Roma, 3.830.000 euro, terra). UOMINI Singolare, 3° turno: Federer (Svi) b. Anderson (S.Af) 6-3 7-5; Berdych (Cec)b. FOGNINI 6-3 3-6 7-6 (2); Nadal (Spa) b. Isner (Usa) 6-4 6-4; Wawrinka (Svi) b. Thiem (Aut) 7-6 (3) 6-4; Ferrer (Spa) b. Garcia-Lopez (Spa) 6-1 6-3; Goffin (Bel) b. Murray (GB) rit.; Nishikori (Gia) b. Troicki (Ser) 6-4 6-3; Djokovic (Ser) c. Bellucci (Bra) 5-7 6-2 6-3.DONNE Singolare, 3° turno: Halep (Rom) b. V. Williams (Usa) 6-2 6-1; Dulgheru (Rom) b. Makarova (Rus) 6-4 6-3; Kvitova (Cec) b. Jankovic (Ser) 6-3 6-2; Suarez Navarro (Spa) b. Bouchard (Can) 6-7 (2) 7-5 7-6 (7); Sharapova (Rus) b. Jovanovski (Ser) 6-3 6-3; Gavrilova (Rus) b. Bacsinszky (Svi) 6-4 7-6 (0); McHale (Usa) b. S. Williams (Usa) rit. Doppio 2° turno: Hsieh/PENNETTA (Tai-Ita) b. Aoyama/ Voracova (Gia-Cec) 7-5 2-6 10-2; Kudryavtseva/Pavlyuchenkova (Rus-Rus) b. Halep/SCHIAVONE (Rom-Ita) 6-4 6-4.

OGGICampo centrale, ore 12: Dulgheru (Rom) c. Halep (Rom). Non prima delle 14: Berdych (Cec) c. Federer (Svi). Non prima delle 16: Djokovic (Ser) c. Nishikori (Gia). Non prima delle 19.30: Sharapova (Rus) c. Azarenka (Bie) o Begu (Rom). Non prima delle 21: Wawrinka (Svi) c. Nadal (Spa).Grandstand, ore 12: Goffin (Bel) c. Ferrer (Spa). Non prima delle 14: Suarez Navarro (Spa) c. Kvitova (Cec), a seguire McHale (Usa) c. Gavrilova (Rus).Pietrangeli, ore 11: Garcia/Srebotnik (Fra-Slo) c. Dabrowski/Rosolska (Can-Pol), a seguire Kudryavtseva/ Pavlyuchenkova (Rus-Rus) c. Hsieh/PENNETTA (Tai-Ita); Kyrgios/ Sock (Aus-Usa) c. Dodig/Melo (Cro-Bra), Rojer/Tecau (Ola-Rom) c. Cuevas/Marrero (Uru-Spa), Anderson/Chardy (S.Af-Fra) c. Cabal/Farah (Col-Col).

TV diretta su Sky Sport e SuperTennis (tutti i quarti femminili e Wawrinka-Nadal).

Djokovic e Sharapova nel pomeriggiomentre in serata Nadal sfida WawrinkaDoppio: sul Pietrangeli c’è la Pennetta

Federer e Nadalnon tradisconoNole è un diesel1Roger e Rafa: Roma già sogna una semifinale vecchio stile, mentre Djokovic vince in rimonta

Novak Djokovic, n.1 al mondo, compie 28 anni il 22 maggio ANSA

Rafa Nadal, numero 7 al mondo, ha 28 anni e 14 titoli Slam AFP

Riccardo CrivelliROMA

I l pubblico di Roma, se nonci fosse, bisognerebbe in-ventarlo. Perché in una

giornata in cui il torneo palpitaaltrove, fuori dal Centrale, cioèsul Pietrangeli da Fognini e insala stampa con i forfeit di Se-rena e Murray, alle nove di serala battuta della settimana sgor-ga improvvisa dal genio di unospettatore non particolarmenteattizzato, come tanti del resto,dai 4 match fin lì andati in sce-na sul campo principale: «Aho,ma nun ce potevate mette laBellucci vera?». Le risate checome un diapason comincianoad allargarsi a tutta la tribunahanno il potere di risvegliaredal letargo un Djokovic sonnac-chioso, che contro il Belluccigiocatore, numero 68 del mon-do, ha appena regalato il primoset e sembra incapace di legge-re le velenose traiettorie di drit-to del coetaneo do Brazil. La se-conda ora di gioco, così, torna anon avere storia come era neipronostici, anche se il numerouno continua ad essere troppofalloso e nervoso, pur con gam-be assai reattive.

TABELLONE SLAM Papà Nole,al 19° successo consecutivo instagione, avrà bisogno di benaltra consistenza controNishikori, il giapponese di Flo-rida re dell’understatement maormai rivale assai tignoso sullaterra. Un quarto nobile, che ri-valeggia per blasone con quellidella parte bassa del tabellone,degni davvero di un quintoSlam, con tre vincitori di Major

e un finalista di Wimbledon, ins o l d o n i Na d a l c o n t r oWawrinka e Federer controBerdych. Roger, che manco do-veva starci a Roma, ha già fattomeglio dell’anno scorso (uscì al2° turno da Chardy) e sta mo-strando una condizione atleticaspumeggiante. Il numero duedel mondo si incarta un po’ almomento di mettere all’angololo spilungone Anderson, facen-dosi recuperare da 5-2 a 5-5 nelsecondo set, ma non dà mail’impressione di trovarsi in pe-ricolo: «Perché ho deciso di gio-care questo torneo? Nella testadi un tennista passano tante co-se, dopo Madrid mi sono resoconto che poteva essere un’op-portunità, credo occorra essereflessibili e proporre aggiusta-menti al proprio programma eal proprio fisico, questo era loscenario ideale dopo l’elimina-zione precoce a Madrid». E poila città lo ama, forse fin troppo:«Succede, nelle grandi piazze.Gente che vuole autografi e fo-to, amici che chiedono di te. Mala soluzione qual è? Andarse-ne? A volte sei felice solo quan-do tutto finisce».

IL DUELLO Lo si sussurra ancoraa bassa voce, ma l’idea di unasemifinale vecchio stile e vec-chi tempi contro Nadal comin-cia a far tremare la terra del Fo-ro. Rafa stampa due break chi-rurgici in faccia all’altro gigan-tone Isner, uno per set,diventando il primo a strappareil servizio all’americano dopo86 turni di battuta( l’ultimo,peraltro, era stato sempre lui, aMontecarlo). Un altro passoverso il paradiso perduto: «Hogiocato bene da fondo, ho limi-

tato gli errori, ho recuperatobuone palle soprattutto con ilpassante». Era la sua 50a partitaa Roma, il bilancio è un abbaci-nante e incredibile 47-3: «Inpassato, quando vincevo mol-tissimo sul rosso, non l’ho maiconsiderata una cosa normale,ma qualcosa di assolutamentespeciale. Per questo devo accet-tare tutte le sfide che mi si pre-sentano, sapendo che arrivanosettimane buone ed altre catti-ve, però con la motivazione ditrovare sempre la via giusta».

IL QUINTO INCOMODO L’ulti-ma vol t a c he incrociòWawrinka, il rivale di oggi, inpalio c’era un torneo delloSlam, gli Australian Open2014, e lo svizzero lo batté perl’unica volta in 13 incontri. Ri-cordi amari e sanguinosi. Allo-ra, peraltro, pareva che Stani-mal potesse insediarsi stabil-mente nel meraviglioso mondodei Fantastici Quattro, ma il2015 non è stato altrettantoprodigo di sorrisi, con il doloro-so strascico del divorzio condi-to da polemiche e accuse (a lui)di adulterio. Per dire: lo svizze-ro di scorta, prima di ieri, nonaveva vinto due partite conse-cutive nello stesso torneo daRotterdam in febbraio. Malgra-do pantaloncini rivedibili, Stanthe Man rinfodera le velleitàdell’austriaco Thiem, talentinoche si farà. Nel 2008, proprio aRoma, Wawrinka giocò la fina-le e per la prima volta entrò nel-la top ten. L’ispirazione, a volte,può tornare dal passato.

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7� I successi di Rafa Nadal agli Internazionali d’Italia. Il mancino di Manacor ha vinto la prima volta nel 2005 e l’ultima nel 2013.

3� I titoli agli Internazionali d’Italia di Novak Djokovic. Il numero 1 al mondo è campione in carica. Ha vinto anche nel 2008 e nel 2011.

Il ceco trova Roger � Dopo aver superato il nostro Fabio Fognini, il numero 5 al mondo Tomas Berdych trova Roger Federer. Lo svizzero, numero 2 al mondo, ieri ha battuto il sudafricano Anderson. Roger Federer non è mai riuscito a conquistare gli Internazionali d’Italia.

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39VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Andy e Serena, fantasmi del Foro 1Murray e Williams si ritirano per riposare in vista di Parigi. E c’è chi chiede il rimborso

Lo scozzese Andy Murray compie oggi 28 anni: n. 3 del mondo AP Serena Williams, 33 anni, numero 1 del mondo e 66 titoli Wta GETTY

2� I titoli conquistati sulla terra rossa da Andy Murray, entrambi nelle ultime due settimane: a Monaco contro Kohlschreiber e a Madrid dove ha battuto Nadal

10� I match giocati da Andy Murray negli ultimi 12 giorni. Lo scozzese aveva saltato il torneo di Montecarlo per il matrimonio con la fidanzata Kim Sears.

19� I titoli dello Slam conquistati da Serena Williams. Nel dettaglio: 6 Australian Open, 2 Roland Garros, 5 Wimbledone 6 Us Open.

3� Le vittorie di Serena Williams agli Internazionali d’Italia. La numero 1 al mondo ha alzato il trofeo la prima volta nel 2002 poi nel 2013 e 2014.

Davide StoppiniMarco CalabresiROMA

I 70 minuti che hanno scon-volto gli Internazionalid’Italia iniziano alle 13.40,

quando viene annunciata l’im-minente conferenza stampa diAndy Murray: si capisce subitoche c’è qualcosa di strano, i gio-catori parlano dopo la partita,non prima. Il motivo? Prestospiegato: lo scozzese deve riti-rarsi. Pazienza, avrà pensato chisul Grandstand ha appena finitodi vedere Ferrer battere il con-nazionale Garcia-Lopez: adessorestiamo qui e ci godiamo Sere-na Williams. Che però sul cam-po che porta il nome di Super-Tennis, la tv della federazione,non ci arriverà mai: dopo i trion-fi del 2013 e del 2014, non giocaneppure gli ottavi. Lì, dovevanogiocarsi 5 incontri, diventano 3:per riempire, viene spostato ilmatch tra Kvitova e Jankovic,previsto sul campo n°1, ma è unabeffa, tanto che c’è persino chi siinforma negli info point (chevengono solitamente utilizzatiper fare l’«upgrading» dei bi-glietti, da Ground a Grandstando Centrale) per chiedere il rim-borso del tagliando.

CALENDARIO Su Twitter, però,comincia a infoltirsi l’esercitodelle malelingue: e se Serena sifosse ritirata perché non le èstato riservato il Centrale? Uno,due, dieci, cinquanta commentisimili: «Nessun numero uno

gioca sul Grandstand». La ver-sione ufficiale, invece, è un pro-blema al gomito destro, «comin-ciato a Madrid – spiega Serena–. Non è stata una decisione fa-cile, ma in chiave futura è la mi-gliore per me. Amo Roma (tantoche nei giorni scorsi, con la so-rella Venus e la Wozniacki hapranzato in un ristorante a duepassi dal Vaticano, ndr) e i tifosisono speciali: volevo difendereil titolo, ma devo fare il meglioper la mia carriera». Che, tra-dotto, vuol dire non rischiare disaltare il Roland Garros: si tor-na al solito problema, di un ca-lendario sulla terra troppo com-presso (con Roma che, non a ca-

so, da anni chiede più spazio),che porta i giocatori a dover fa-re delle scelte. Prima Madrid,poi il Foro Italico, infine Parigiin un tabellone a 128. Tanti so-no macchine, non tutti. Andy Murray, da Madrid, ci era arri-vato da vincitore e da vincitoreaveva iniziato gli Internaziona-li, battendo il francese Chardy(che non deve averla presa be-ne…). Tutto bene mercoledì,non ieri mattina: «Dopo 40 mi-nuti di allenamento, ho accusa-to molta stanchezza. Sono statesettimane intense per me: hogiocato 10 match in 12 giorni,non mi era mai capitata una sta-gione così sulla terra. Ho biso-

gno di andare a casa (dalla mo-glie Kim, sposata poco più di unmese fa, ndr) e dormire, poi an-drò a Parigi». Meno allusioni suldiscorso Grandstand, ma undettaglio: oggi, Murray festeg-gia il suo 28° compleanno. E seKim gli avesse promesso unatorta? L’amore conta, canta Li-gabue: erano due anni che nonsi viveva una situazione cosìgrottesca. Nel 2013, fu MariaSharapova a lasciare Roma,sempre prima dei quarti, sem-pre per un malessere non me-glio precisato, forse per rag-giungere l’allora neo-fidanzatoDimitrov, eliminato al 2° turno.

BEFFA AZZURRA Nei quarti cisono il belga Goffin che ha ap-profittato del ritiro di Murray eoggi affronterà Ferrer, e l’ameri-cana McHale, che in una sfidatra qualificate se la vedrà con laGavrilova, che l’altro ieri avevafatto fuori Ana Ivanovic. Dueforfait eccellenti esattamentenello spicchio dei tabelloni dovec’erano gli italiani: non tantoArnaboldi, che se avesse battutoGoffin si sarebbe trovato davan-ti Tsonga (un altro che se incro-cerà Murray, proverà a vendi-carsi), quanto Sara Errani, chebattendo la McHale si sarebbequalificata ai quarti e nello stes-so tempo evitato di riaffrontareSerena Williams, con cui l’annoscorso giocò una finale da infor-tunata. Durò 74 minuti, quattroin più del doppio misto di ritiridi ieri, ma nessuno si azzardò apensar male.

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VOLÉE DI ROVESCIO PAOLO BERTOLUCCI

LO SCOZZESE ORA È MATUROAL ROLAND GARROS PER VINCERE

«M i sento fiaccovolevo giocarequesto torneo

ho giocato una buona prima partita ma sento che ho bisogno di riposare e recuperare per Parigi» con queste parole Andy Murray ha giustificato il suo ritiro al torneo di Roma che perde così uno dei favoriti per la vittoria finale. Si ripropone l’assoluta necessità da parte dell’Atp di rivedere il calendario tennistico. Un peccato perdere Murray che, è vero, ha impiegato forse troppo tempo per prendere coscienza dei proprio mezzi e far valere il talento anche sulla terra battuta ma che al fine ce l’ha fatta. I consigli della Mauresmo e gli ultimi allenamenti sotto la guida di Bjorkman avevano fatto breccia nella testa dello scozzese fino a

convincerlo a modificare la strategia tattica. Negli ultimi anni solo in alcune circostanze Andy aveva dato segnali incoraggianti sul rosso. Alla ritrovata attitudine nella fase difensiva non aveva unito un giuoco aggressivo. Si accontentava di svolgere il compitino senza prendere in mano lo scambio. Per sua fortuna ha capito il problema ha smesso di lottare con la palla ha trovato angoli acuti e ha lasciato libera la morbida mano. Adesso prende di petto la situazione si spinge in avanti osa con la smorzata e gioca con disinvoltura la volèe.A Monaco e a Madrid ha superato due esami importanti e dopo questo breve riposo potrebbe presentarsi a Parigi per ritirare la laurea anche sul rosso seppur partirà come terzo favorito.

Lo scozzese Andy Murray ha vinto Wimbledon nel 2013

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nando a quel giorno, ricordoquanto fu difficile stare concen-trata solo sulla partita, alla finegiocai piuttosto bene e non ci futroppa differenza con la Shara-pova, se non quella determinatadalla sua maggior abitudine amatch del genere. Sarà una lezio-ne che terrò a mente».

Roma le piace?«Tantissimo, e non solo perchéqui in realtà è cominciata una fa-se molto importante della carrie-ra. Il cibo, ad esempio, mi fa im-pazzire».

E la terra?«E’ la superficie su cui sono nata,ma poi mi sono resa conto di po-ter giocare bene anche sul veloce.Quest’anno, per tanti motivi, de-

vo ancora farci l’abitudi-ne, perché ci ho giocatopoche partite».

Sono stati mesi difficili perlei, causa problemi persona-li e l’infortunio alla schiena.Però chi la conosce diceche la crisi è passata, per-ché è tornata ad alzare ilpugno dopo un punto vin-cente.«Sì, è vero, ho ricomincia-

to a farlo, perché mi sentomolto meglio in campo e anchefisicamente sono migliorata ri-spetto a Madrid. Ma è un gestonaturale per caricarmi».

Riccardo CrivelliROMA

D icono che Virginia Ruzici,la prima grande giocatriceromena della storia (vitto-

ria a Parigi nel 1978 e tre finaliperse a Roma), fosse un’abilissi-ma lettrice di tarocchi, preveden-do addirittura successi e sconfit-te delle colleghe. Perciò, quel va-ticinio sulla connazionale Halepil giorno che scelse di farle da ma-nager («Ho preso con me una ra-gazza che un giorno conquisteràuno Slam») attende solo la con-valida, dopo il colpo quasi riusci-to al Roland Garros dell’annoscorso (Simona venne battuta infinale dalla Sharapova). Numerodue del mondo, 11 tornei vinti indue anni, ormai stella luminosis-sima del circuito, la Halep stauscendo solo ora dal cliché più ri-trito su di lei: la giocatrice che si èridotta il seno quando aveva 18anni.

Parliamone per l’ultima volta, av-venne nel 2009...«Il seno era troppo grande e io fa-cevo fatica a muovermi bene incampo, era un peso. Per il miotennis è stata una decisione giu-sta, la rifarei».

Due anni fa, proprio qui a Roma,lei raggiunse la semifinale parten-do dalle qualificazioni. Da lì, non si

è più fermata. Cosa è cambiato?«Le vittorie ti danno fiducia equando scendi in campo senti dipotertela giocare con tutte. E poisono diventata più coraggiosa,prima giocavo bene ma prendevopochi rischi».

E come persona, come si sente cambiata?«Ho più esperienza, prima sonoentrata tra le 20 più forti al mon-do, poi tra le prime dieci, è statoqualcosa di graduale e ora af-fronto i match con lo spirito giu-sto».

Visti i successi e la posizione in classifica, non crede di meritarepiù considerazione?«Uhmm, bella domanda. Io sonoarrivata da poco al vertice, èchiaro che la Williams e la Shara-pova abbiano molte più attenzio-ni, sono sul circuito da tanti annie sono grandissime campionesse.Ma credo che alla fine la forza ela grandezza di un’atleta dipen-dano dai successi che ottiene enient’altro».

L’ultimo passo per vincere uno Slam è tecnico o mentale?«Quando ne vincerò uno, forsesaprò rispondere...In realtà, im-magino mi manchi l’esperienzaper gestire la pressione a queilivelli, in fondo ho giocatosolo la finale di Parigi del-l’anno scorso. Ecco, tor-

Cosa può dirci della vicenda dellostalker, che per un po’ l’ha co-stretta a girare con la scorta?«Che per fortuna si è risolta eadesso non voglio più pensarci».

Come si descriverebbe in campo?«Mi piace immaginarmi comeuna giocatrice creativa, non hoquasi mai un piano partita, deci-do di volta in volta e magari cam-bio durante il match a secondadell’avversaria».

Qual è l’aspetto quotidiano che l’ha più colpita nel diventare unagiocatrice tra le più forti del mon-do?

«Il rapporto con la stampa: ho do-vuto capire che le interviste, leconferenze, gli incontri con i me-dia sono un aspetto fondamenta-le per una tennista. E di conse-guenza ho dovuto miglioraremolto il mio inglese. Ma la trovouna situazione eccitante».

Un’immagine che contrasta con ilsuo carattere piuttosto schivo.«Infatti io continuo a vivere cer-cando di rimanere rilassata, sen-za pressioni. Perché so che tuttoquello che decido di fare è unacosa buona per me e per il miotennis».

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Halep, umiltà e fantasia«Ho tanto da imparare»1La numero 2 al mondo: «Non sono in cerca di attenzioni, capisco che Serena e Maria ne abbiano più di me, forse quando vincerò uno Slam...»

SIMONA HALEPROMENA N.2 AL MONDO

«UNO STALKER MI HA COSTRETTO AD AVERE LA SCORTA, MA ORA È

PASSATA E NON VOGLIO PIÙ PENSARCI»

«AMO MOLTO ROMA, PER I RICORDI POSITIVI

MA SOPRATTUTTOPER IL CIBO CHE

MI FA IMPAZZIRE»

Simona Halep, romena di Costanza, a 23 anni è numero 2 al mondo AP

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REAL-FENERBAHCE

PLAYOFF NBA

Vince chi resta in piediHawks e Warriors sul 3-2Massimo Oriani

L ast man standing. I playoffedizione 2015 rischiano dipremiare chi riesce ad ar-

rivare in fondo sano. O con me-no infortunati rispetto agli al-tri. Sinora è stato questo il mo-tivo dominante della postsea-son. Anche le partite dimercoledì notte non hanno fat-to eccezione. Memphis proba-bilmente avrebbe perso ugual-mente in casa dei Warriors, mapresentarsi alla palla a due sen-za il suo miglior difensore, TonyAllen, il marcatore designato di

Klay Thompson (16.5 punti dimedia col 34% dal campo con-tro Allen, 21 col 43% senza dilui), è stato un colpo letale. An-che Golden State peraltro stafacendo a meno di un pezzo im-portante della panchina, Mar-reese Speights (stiramento a unpolpaccio). Il lungo non torne-rà nella serie contro i Grizzlies.

MANO ROTTA Sull’altra costa,il rientro di John Wall nono-stante le 5 fratture alla mano si-nistra, non è bastato ai Wizar-ds. Il play è ora in dubbio pergara-6 di stanotte, ma sembraimprobabile che non ci sia in un

match senza domani perWashington. Atlanta dal cantosuo, sopra 3-2 grazie al cane-stro di Horford a 1” dalla fine,sta giocando senza Thabo Sefo-losha, che si è fratturato unagamba nell’alterco con la poli-zia newyorchese che aveva por-tato al suo arresto.

PAU L’altra semifinale Est è for-se quella più segnata dai pro-blemi sanitari. I Bulls hannofatto a meno di Pau Gasol in ga-ra-4 e 5. A un certo punto sem-brava che il più sano fosse Der-rick Rose... Che invece ha presoun altro colpo alla spalla nella

sconfitta di martedì notte. I Ca-vs sono senza Kevin Love, iClippers hanno recuperato do-po 2 partite Chris Paul, i Roc-kets sono privi di Beverley eMotejunas. Fa parte del gioco,chiaro, ma mai come quest’an-no il peso specifico degli infor-tuni è stato così alto. E proprioper questo, col collettivo chezoppicca mancando di pezzichiave, sono le superstar (quel-le sane) a far ancora di più ladifferenza. Sta quindi a LeBron,Curry, Griffin, Pierce (ci ha pro-vato con la tripla del +1 a -8” ingara-5) decidere chi s’infileràl’anello.

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Semifinale Est, gara-5: Atlanta-Wash-ginton 82-81 (serie 3-2, stanotte ga-ra-6); Cleveland-Chicago 3-2 (ieri gara-6). Ovest, gara-5: Golden State-Memphis 98-78 (serie 3-2, stanotte gara-6); LA Clippers-Houston 3-2 (ieri gara-6). Tony Allen (Memphis), 33 anni, contende la palla a Klay Thompson AP

Il bello delle Final FourLa favorita non vince...1A Madrid, il pronostico dice finale Real-Cska: il Fenerbahceè la novità. La svolta? Col g.m. Gherardini e il pluritricolore Zisis

Vasilis Spanoulis, 32 anni, dell’Olympiacos Pireo è stato eletto tre volte mvp delle Final Four in occasione di tre titoli: 2009, 2012, 2013 AFP

Luca Chiabotti

I l meglio. In 48 ore. Le Final Four di Eurolegasono il momento più entusiasmante della sta-gione: le migliori squadre d’Europa, l’elimina-

zione diretta, la consuetudine che a vincere non siala più ricca e la favorita, almeno nelle ultime edi-zioni, ma la squadra riuscita ed elevare al massimolivello nelle gare decisive il concetto di gioco disquadra: il Maccabi l’anno scorso, l’Olympiacosnelle due edizioni precedenti. Oggi si ricomincia,con le due squadre deputate a disputare la finale,Real Madrid e Cska, ma che sono anche quelle chehanno perso di più, e in modo più doloroso, nellepassate edizioni. Sapranno sopportare la pressio-ne?

NOVITA’ L’unica novità è il Fenerbahce Istanbul,considerata una grande d’Europa prima di avervinto qualcosa, in virtù degli investimenti stellari.Era stato così anche con l’Olympiacos, prima checonquistasse il titolo nell’anno in cui aveva rinun-ciato alle stelle Childress, Teodosic, Papaloukas,Kleiza riducendo il budget ed ad altre squadre cheabbagliavano per gli investimenti. Ha di fronte lamissione impossibile per antonomasia, battere sta-sera il Real sul campo del Real. Ma dare il Fener perspacciato sarebbe un errore perché è stato l’annodella svolta, grazie a persone che hannograndi legami con l’Italia. O sono italia-ni come Maurizio Gherardini, il g.m.,alla sua quinta Final Four dopo le 4conquistate con Treviso prima passa-re, per 8 anni, nella Nba. «Maurizio è unallenatore — dice Zelimir Obradovic, il coa-ch più vincente d’Europa che porto la Benetton tre

le top 4 d’Europa nel 1998 — abbiamo cercato dicostruire una squadra migliore di quella della pas-sata stagione, più fisica, equilibrata. Confrontarmiquotidianamente con lui è stato fondamentale, mitranquillizza».

NIKOS La seconda svolta nella stagione del Fenerè stato l’arrivo per le Top 16 di Nikos Zisis. Ha gio-cato 6 anni in Italia, vinto 4 scudetti a Treviso eSiena, conquistato l’Eurolega col Cska. Ma al di ladel palmares, ogni grande squadra ha bisogno diun grande uomo disposto a dedicarsi completa-mente ai compagni. «L’innesto come una persona,oltre che di un giocatore di alto livello, ha fattomigliorare la squadra facendole superare le diffi-coltà di inizio stagione» dice Gherardini. Sono ar-rivate le 9 vittorie consecutive nelle Top16, 13 su14 per arrivare alle Final Four: «Sono molto gratoall’Unics Kazan che mi ha permesso di coglierequesta opportunità — dice Nikos che era stato por-tato in Russia da Trinchieri allora suo c.t. — allamia età era probabilmente l’ultima per giocare an-cora una volta per un titolo continentale. E’ statauna cosa fatta in due giorni, temevo la difficoltàma mi sono ritrovato in un gruppo già molto forte

e molto unito». L’obbiettivo è stato centrato al pri-mo colpo: «Difficile fare pronostici in una Final

Four — ammette — il Real Madrid e il Cskasono squadre fortissime ma tutto è possibile

perché noi abbiamo Obradovic. E l’Olym-piacos ha Spanoulis...». Allontanata dalgrande basket che conta dai risultati e dai

budget, l’Italia rientra dalla finestra con lepersone che sono passate da noi restando alvertice. «Considero l’Italia la mia secondapatria» dice Zisis. Detto da lui, è un onore.

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NIKOS ZISISPLAY DEL FENERBAHCE

IL FENER MI VOLEVA E ABBIAMO DECISO IN 2

GIORNI. SONO GRATO A KAZAN DI AVERMI DATO

QUESTA OPPORTUNITA’

REAL MADRID E CSKA SONO FORTI MA NOI

ABBIAMO OBRADOVIC E L’OLYMPIACOS HA

SPANOULIS...

CSKA-OLYMPIACOS

Finale 2012Semi 2013La classica è sempre greca

L a strafavorita, non so-lo per il suo budget daoltre 40 milioni di eu-

ro, contro la squadra capa-ce di vincere due titoli dasfavorita nel 2012 e 2013:Cska-Olympiacos è il clas-sico di questa Final Four,per la presenza costantedei due club (i russi sonoalla 12a apparizione in 13anni, i greci la quarta in 6)e per i loro scontri che han-no fatto storia: la finale del2012 vinta allo scadere coltiro di Printezis contro unKirilenko Mvp, la semifina-le 2013 ancora appannag-gio dei greci. Di quellesquadre sono tanti oggi incampo, compreso il tre vol-te mvp Spanoulis e Teodo-sic: la continuità è il segre-to del loro successo. Ci so-no due allenatori debut-tanti, anche se Itoudis delCska era al fianco di Obra-dovic al Panathinaikos. IReds sono passati attraver-so il quarto col Barcellona,l’unica esclusa che avrebbemeritato di essere oggi aMadrid. La scimmia dellasemifinale persa l’annoscorso col Maccabi può pe-sare sul Cska, che resta fa-vorito. Ma solo 60-40.

CSKABilancio: 25 vinte-3 perse.Punti: fatti 87.8, subiti 75.6.Rimbalzi: 37.4, primi in Europa.Assist: 20.9Top scorer: Milos Teodosic 15 punti di media.Attenti a: Nando De Colo, sesto uomo da 14 punti di media.Quintetto: Teodosic, Weems, Kirilenko, Vorontsevich, Kaun.

OLYMPIACOSBilancio: 21 vinte, 7 perse.Punti: fatti 75, subiti 71.1.Rimbalzi: 33.9.Assist: 17.6.Top Scorer: Vassilis Spanoulis 14.9 punti di media.Attenti a: la coppia Dunston-Hunter, ex italiani sotto canestro.Quintetto: Mantzaris, Spanoulis, Darden, Printezis, Dunston.

� TV: FoxSports ore 18.

Il segretodi Madrid ha 35 anniBjelica Mvp

R eal Madrid-Fener-bahce sembra laclassica semifinale

segnata. Da una parte, Ma-drid che gioca in casa, fina-lista delle ultime due edi-zioni e reduce da 3 FinalFour nelle ultime 4 stagio-ni, dall’altra i turchi al de-butto tra le migliori 4 squa-dre d’Europa. Pronosticochiuso? No e non solo per-ché col Fener c’è l’allenato-re più vincente della storiadel basket europeo, Zeli-mir Obradovic, che tenta diconquistare il nono tirolocon la quinta squadra di-versa. Il Fenerbahce è unasquadra di altissimo livellocon giocatori come Ne-manja Bjelica (votato Mvpdella stagione), BogdanBogdanovic e Emir Preld-zic che hanno giocato perle medaglie con le naziona-li in partite secche come leFinal Four e Nikos Zisis chele ha disputate a Siena eMosca. La pressione su Pa-blo Laso del giocare in casae il ricordo di due sconfittein finale potrebbero esseredegli handicap psicologicisui quali Obradovic è pron-to a buttarsi. Pronostico:Real 55%.

REAL MADRID Bilancio: 22 vinte-6 perse.Punti: fatti 86.2, subiti 75.Rimbalzi: 34.8.Assist: 21.5, prima in Europa.Top Scorer: Rudy Fernandez 13 punti di media.Attenti a: Felipe Reyes, miglior stagione di sempre a 35 anni.Quintetto: Rivers, Llull, Fernan-dez, Reyes, Ayon.

FENERBAHCEBilancio: 22 vinte, 5 perse.Punti: fatti 81.7, subiti 75.3Rimbalzi: 36.2Assist: 16.4.Top Scorer: Andrew Goudelock, 16.4 punti di media.Attenti a: Jan Vesely, ex Nba, decisivo dalla panchina.Quintetto: Zisis, Bogdanovic, Goudelock, Bjelica, Erden.

� TV: FoxSports ore 21

BasketRDa oggi le finali di Eurolega

Felipe Reyes, 35, del Real AFP Andrei Kirilenko, 34, del Cska AFP

Page 43: La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

43VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OlimpiadiR

Roma 2024in Comuneverso il sìbipartisan

Valerio Piccioni

É vero che il capogruppodel Movimento 5 Stelleera assente (giustifica-

to). Ma in ogni caso è signifi-cativo che ieri la missione delcomitato Roma 2024 in Cam-pidoglio si sia risolta conun’unanimità di consensi. Na-turalmente con una candida-tura che è ancora un conteni-tore tutto da riempire. E conuna serie di proposte: ForzaItalia chiede un’appositacommissione, Sel vuole chenon si trascurino le periferie epromette di lavorare ancheper portare i Gay Games, «leOlimpiadi della diversità», laLista civica Marino invoca ilcoinvolgimento dei comunidell’hinterland(d’altronde frai siti olimpici candidati ci sonoi Pratoni del Vivaro e il bacinodi Castelgandolfo); l’ex sinda-co Alemanno spinge per «mo-zioni parlamentari che impe-gnino Parlamento e Governoa sostenere i Giochi in ogni ca-so perché nel 2020, il cambiodel Governo portò alla cancel-lazione della candidatura».

TAPPE DECISIVE Alla fine,Alessandra Cattoi, che dirigela task force olimpica delCampidoglio, e Valeria Ba-glio, presidente del Consigliocomunale, sintetizzano sod-disfatte: «L’Olimpiade è stataconsiderata da tutti una gran-de opportunità». Entro giu-gno si arriverà dunque alladelibera in Consiglio comuna-le in una seduta straordinariaalla quale dovrebbero parteci-pare Malagò e Montezemolo,presupposto fondamentaleper il sì della giunta e del Con-siglio nazionale del Coni del 2luglio a Milano, dove ci saràpure il sindaco Marino. In-somma, procede il tentativodi sminare il percorso dei rap-porti fra Roma Capitale e co-mitato per la candidatura. Unpercorso a cui si sta dedican-do Luca Pancalli, numero 2del Comitato: «L’incontro èstato proficuo, abbiamo tuttele carte per potercela fare».

ESEMPIO LONDRA «Il nostrolavoro è stato quello di forniretutte le delucidazioni tecni-che», spiega Claudia Bugno,che coordina il Comitato Ro-ma 2024. Non a caso si è par-titi dai numeri positivi di Lon-dra, anche sotto il profilo del«dopo Olimpiadi». Certo pri-ma o poi bisognerà anche en-trare nel vivo delle opzioni,passando dalla filosofia gene-rale alle scelte per il VillaggioOlimpico (per cui comunquela zona di Tor Vergata resta inpole position) e per i differen-ti siti olimpici da utilizzare.Per ora, però, si lavora a un sìil più esteso possibile per evi-tare ogni «fuoco amico».

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Ecco Pichardola cavalletta«Sono prontoper i 18 metri»1Il ribelle cubano oggi a Doha dopo il 17.94 «Io veloce come Edwards, verrò a Roma»

Andrea BuongiovanniINVIATO A DOHA (QATAR)

O recchini a entrambi i lo-bi, una catena d’oro al

collo e un cappellino dell’Italiain testa: il 21enne Pedro PabloPichardo, dopo il clamoroso17.94 nel triplo di venerdì scor-so a L’Avana (sesta prestazionemondiale all-time) e prima divolare a Doha, dove oggi è tra ipiù attesi protagonisti della pri-ma tappa stagionale di Dia-mond League, ha fatto «scalo»due giorni a Clusane, nel bre-sciano. Lì fa base Federico Ro-sa, manager che lavora a strettocontatto con la federazione cu-bana. A Chiari, sotto l’occhioattento di Daniel Osorio, suocoach e c.t. della Nazionale ca-raibica, si sono allenati anchegli azzurri Marcell Jabobs, Ila-ria Strati e Ottavia Cestonaro.Il ragazzo ha l’aria seria, la vo-ce bassa e un fisico normale:anzi, con i suoi 70 kg distribuitilungo 187 cm, è un peso-piu-ma.

Senor Pichardo, può presentar-si al grande pubblico?«Sono di Santiago di Cuba, matrascorro nove mesi su dodici aL’Avana. Fino ai 10 anni ho fat-to atletica e boxe, poi mi hanno”selezionato” solo per la primadisciplina. Ho provato diversespecialità, dal 2009 ho puntatosul triplo. L’oro ai Mondiali ju-niores di Barcellona 2012 ha segnato una svolta».

Arriva da una famiglia sportiva?«Mio padre Jorge è stato unoda 2.10 in alto. Insegnante dieducazione fisica, lavorava inun impianto polisportivo diSantiago, mi faceva correre esaltare su un campo da base-ball. Mamma Rosa Iris faceva laballerina. Ho due fratelli e unasorella maggiori: lei ha provatoil triplo, ma si è rotta una cavi-glia e ha smesso».

Il fantastico argento iridato di Mosca 2013, il bronzo indoor di Sopot 2014 preceduto da un17.76 e poi, sul più bello, l’uscitadi scena, squalificato: perché?«Per questioni caratteriali nonvolevo più allenarmi col profes-sor Ricardo Ponce, responsabi-le di settore e mi sono affidato apapà. La federazione non hagradito e mi ha sospeso sei me-si, dal 9 maggio al 9 novembre.Le indoor, quest’inverno, nonmi interessavano: sono rimastopiù di un anno senza gare».

Ha continuato ad allenarsi?«Certo, soprattutto da quandomi ha preso in cura Daniel. E’stato a sua volta triplista: aiMondiali di Stoccarda 1993 ar-rivò a 16.78. Mi ha aiutato a su-perare un periodo difficile e mifatto compiere un ulterioresalto di qualità».

Si aspettava questo 17.94?«Sapevo di star bene,ma mi ha sorpreso.Ho esordito con un17.34 frenato, ho al-lungato la rincorsadi due piedi ed è ar-rivato un 17.52 con-1.7 m/s di vento.Altri due piedi in piùed ecco il misurone.Senza che il tentati-vo sia stato perfet-to: l’azione non èstata proprio armo-nica. Ho altri margi-ni».

Quali sono le sue carat-teristiche tecniche?«Sfrutto la velocità di ba-se, che mi consenteun’”entrata” di qualità.Il primo balzo, l’hop, ènotevole, su step e jumpdevo lavorare. Diconoche il mio stile di corsasia da prendere adesempio e che esco daicanoni del triplista cu-bano, tutta forza e po-tenza».

C’è qualche grande del passato che le somiglia?«Per la velocità direi il megliodel meglio, Jonathan Edwards,per la rapidità d’esecuzione lostatunitense Kenny Harrison oil francese Teddy Tamgho, iri-dato in carica».

Dove crede di poter arrivare?«L’obiettivo di questa sta-

gione era il personale,quindi va già bene così.Non so quanto valgo:ma comincio a sogna-

re i 18 metri».

Non le basta un po’ diconcorrenza?

«Soprattutto un impiantoall’altezza: lo stadio deL’Avana, di fatto l’unico aCuba per l’atletica, hapedane deteriorate. Unaè inutilizzabile, l’altra,quella sulla quale abbia-mo gareggiato, è quasid’asfalto. Ci hanno ga-rantito che presto le siste-meranno».

E se l’exploit arrivasse aDoha dove, oltre a Tam-gho, a sua volta fermonel 2014, ma per infortu-

nio, trova l’olimpionicostatunitense ChristianTaylor?

«Nel mio mirino ci so-no i Panamericani di

Toronto della seconda metà diluglio e sui Mondiali di Pechinodi fine agosto. Le altre sarannotappe di avvicinamento».

E’ Tamgho, allievo di Ivan Pedro-so, il suo vero rivale?«Non fosse per i tanti acciacchi,forse sarebbe imbattibile. Lasfida di Mosca è stata bellissi-ma, nel 2013 ci siamo incontra-ti altri due volte: a Losanna hovinto io, a Bruxelles lui».

Chi altri teme?«Taylor, Will Claye e i miei con-nazionali Ernesto Revè e Laza-ro Martinez: ha solo 17 anni,ma è un fuoriclasse».

Conosce Fabrizio Donato e Da-niele Greco?«Fabrizio gareggia ancora? Soche Daniele si è rotto un tendi-ne d’Achille. Ha sempre avutouna tecnica rischiosa».

Cosa prevede il suo calendario?«Dal 26 al 28 maggio sarò dinuovo a L’Avana per i campio-nati nazionali, poi, è una novi-tà, farò Roma e quindi NewYork».

Le piace l’Italia?«Per i cubani, se non fa freddo,è il paradiso. C’ero già stato nel2013, per il meeting di Rovere-to. Spero di tornarci presto».

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Pedro Pablo Pichardo è nato a Santiago del Cuba il 30 giugno 1993. E’ alto 1.87 per 70 kg. Ha un primato personale di 17.94 ottenuto quest’annoREUTERS

Sotto: Pedro Pablo Pichardo con ilsuo allenatore Daniel Osorio (che sempre nel triplo partecipò ai Mondiali di Stoccarda 1993), durante il soggiorno a Clusane

Luca Pancalli, 51 anni

SU FOX SPORTS ALLE 23

Gatlin sfida Bolt e PowellNei 400 c’è la Grenot

L a sesta Diamond Leagueparte col botto: al QatarSport Club di Doha stase-

ra ci sarà di divertirsi. Tante lesfide attese e un possibile pro-tagonista assoluto: Justin Ga-tlin. Il 33enne sprinter statuni-tense, nel 2014 imbattuto (18vittorie consecutive), sui 100va a caccia di una risposta al9”84 di Asafa Powell di sabatoa Kingston per confermarsisprinter n.1 al mondo nono-stante il ritorno di Bolt. «Diteche con Usain non ci incontre-remo prima dei Mondiali di Pe-chino? Se vuole, sa dove tro-varmi – sibila –. Anzi, gli pro-

pongo luogo, data e gara chepotrebbero andar bene a en-trambi: Parigi, 4 luglio, nei200. Sarebbe meglio diMayweather-Pacquiao, certopiù divertente, anche se con unbudget ben inferiore». Nem-meno la notizia della perditadell’argento olimpico della4x100 di Londra 2012 per il do-ping di Tyson Gay ne scalfiscele sicurezze: «Qui cerco solo lavittoria – dice, reduce dallagrande impressione offerta aiMondiali di staffette di Nassaue dallo spavento preso tre gior-ni fa al decollo da Orlando,quando l’aereo sul quale vola-

va ha fatto dietro-front per pro-blemi elettrici –: ma l’obiettivodella stagione è arrivare intor-no a 9”70 o anche meno». Og-gi, tra gli altri, troverà Mike Ro-dgers e Nesta Carter.

IL MEETING A tener banco sa-ranno anche i confronti. Daquello negli 800 tra Mo Aman eAsbel Kiprop, a quello nei 3000tra Mo Farah (col 7’26”62 delrecord europeo del belga Mou-rhit nel mirino) e gli africani,da quello nel triplo a quello nei1500 donne tra Abeba Aregawie Sifan Hassan. Fari poi sul17enne Abdellah Haroun

(44”68 sui 400), Joe Kovacs(22.35 nel peso), Allyson Felixe Murielle Ahoure (200), San-ya Richard (400), sulla novitàJasmin Stowers (100 hs), suBrittney Reese (lungo) e suSandra Perkovic (disco). C’è lasola Libania Grenot, nei 400, arappresentare l’Italia: la cam-pionessa europea, reduce dal52”95 di sabato a Saint Martin,non avrà vita facile. Il meetingsarà proposto in differita alle23 su Fox Sports 2, canale (213di Sky) che oltre a trasmetteretutte le 14 tappe del circuito(finali in settembre a Zurigo e aBruxelles), ha acquisito i dirittiper cinque appuntamenti delWorld Challenge (Hengelo,Ostrava, Madrid, Berlino e Za-gabria). Il montepremi com-plessivo della Diamond Leagueè di otto milioni di dollari.

a.b.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Oggi e domani allo stadio Ridolfi di Firenze è in programma il Multistar, seconda tappa del Challenge Iaaf di prove multiple. In campo maschile da seguire il serbo Mihail Dudas (8275 punti di personale), il neozelandese Brent Newdick (8114). Nell’eptathlon in pista la bielorussa Katsiaryna Netsviatayeva, la greca Sofia Ifadidou, la nigeriana Osazuwa Uhunoma e l’estone Mari Klaup. Italiani in gara: Simone Caroli, Marco Ribolzi Roberto Paoluzzi e Vincenzo Migliotti; nell’eptathlon Anna Generali. Gara extra di asta maschile con in pedana Stecchi contro Piantella, Boni e Sinno.

Oggi Multistara FirenzeStecchi nell’asta

AtleticaRDiamond League in Qatar

Page 44: La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

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meno uno». E siamo quindi alfulcro di questo trionfo: il temadel ritorno. Trento che per seianni di fila era andato in finalescudetto con lui in panchina.Lui (e non solo, certo, anchefuoriclasse come Kaziyski eJuantorena) che se ne va adAnkara, a vincere ancora, eTrento cheper un annosalta la fina-le. Stoytchevche rientra eTrento che ri-comincia su-bito a vince-re. E’ la storiadi una vitto-ria che anchetutti i suoi ra-gazzi hannodefinito straordinaria, ma lui,Rado, no: «E’ il frutto di unbuon lavoro. Se avessimo per-so, il bilancio non sarebbe me-no positivo. Quello che è vero èche a inizio stagione c’erano al-meno tre squadre superiori a noi, e io ho sempre detto che

con il lavoro, piano piano,avremmo potuto avvicinarci aloro».

Dal che si capisce che i meritidell’allenatore sono tanti…«I meriti sono dei giocatori.Non sono un mago. Io impostoil lavoro, loro lo svolgono. Se

non avessiavuto i gioca-tori giusti, seanche solo unpaio di loroavessero re-mato contro,non avremmovinto».

E’ la vittoriapiù bella?«La più bella

resta la prima. Questa è parti-colare, perché tornando volevodimostrare il valore mio e dellasquadra».

Anche perché per tornare ha ri-nunciato a un po’ di soldi di Ankara...

Il duro Stoytchev«Avevo scommessosulla nostra vittoria»1Il tecnico di Trento rivela: «Sfida coi dirigenti, ero certo che avremmo vinto un trofeo. Colaci il mio mvp»

LE 16 PERLE (15 CON IL BULGARO)

4� Ha conquistato 4 Mondialiper club: 2009 sul Belchatow (3-0), nel 2010 con Belchatow (3-1) nel 2011 con Jastrzebsk (3-1) e nel 2012 Belo Horizonte (3-0)

5� Gli altri trofei: 3 Coppe Italia (2009-10, 2011-12, 2012-13) e due Supercoppeitaliane nel 2011 e nel 2013 (unico trofeo senza Stoytchev)

4� Gli scudetti con Trento: nel 2007-08 contro Piacenza (2-1 nella serie), poi ‘10-11 contro Cuneo (1-0, V-Day), ‘12-13 contro Piacenza (3-2) e questo

3� Champions League. Nel 2008-09 in finale sull’Iraklis Salonicco (3-1), nel 2010 con la Dinamo Mosca (3-0) e nel2010-11 contro Kazan (3-1)

Mario Salvini

Q uattro scudetti come Sil-vano Prandi e Gian Pao-lo Montali. Quattro scu-detti come Julio Velasco,

che al tempo in cui li conquistònon era ancora italiano, e quin-di quello di Rado Stoytchev èun primato eguagliato: adessoè uno dei due tecnici stranieripiù titolati nella storia del no-stro campionato. «Non ne ave-vo idea – risponde lui – mi fapiacere, ma io non amo moltole statistiche e ancora di menomi piacciono confronti. Non hotra i miei obiettivi quello diconquistare uno scudetto più diPrandi o più di Velasco. Sonotutti tecnici che stimo e da cuiho preso molte cose. Ma non faccio le gare con loro. Ancheperché vincere il campionato èfrutto di tante componenti, dellavoro di molte persone. Vogliodire: se invece che a Trento fos-si arrivato in un’altra societàforse non ne avrei vinto nem-

«Trento non è una questione disoldi, la stessa mia scelta l’hanfatta anche Kaziyski e Zygadlo,solo che io qui avevo la fami-glia, per loro è stato più diffici-le. Il fatto è che tornando senti-vo il peso di dover vincere».

Peso di vincere? Questo smenti-sce tutto quel che si dice di Tren-to da inzio stagione... «Nessuno me lo ha chiesto, eroio che me l’ero posto comeobiettivo. Anche perché negliultimi dieci anni avevo sempreconquistato qualcosa, miavrebbe pesato non riuscirci. Einfatti a settembre avevo scom-messo con Bruno Da Re che cel’avremmo fatta».

Si è almeno stupito di qualcosa?«Stupito no. Sono contento del-la stagione dei ragazzi: dellacrescita di Giannelli, di comeLukasz (Zygadlo, ndr) ha reagi-to al sacrificio richiesto, di co-me Solé è ripartito dopo l’inter-vento, del campionato di MaxColaci, il mio mvp: in tutta la

BRUNO DA REDIRETTORE GENERALE TRENTO

A INZIO STAGIONE HO DETTO A RADO CHE SE

FOSSE ARRIVATO IN SEMIFINALE GLI AVREI

FATTO UN MONUMENTO

PallavoloRIl giorno dopo lo scudetto

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Page 45: La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

45VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

PALLANUOTO

Nella finale donnel’acuto del PadovaÈ 1-0 su ImperiaFederico FusettiPADOVA

I l Lantech fa valere il fat-tore casalingo, e si ag-giudica gara-1 della fi-

nale scudetto donne graziesoprattutto a un primo tem-po a senso unico, chiuso sul5-1. Padrone di casa a segnonelle prime tre azioni d’at-tacco (Laura Barzon, Bosel-lo e Rocco), mentre la difesaneutralizza i primi attacchidelle liguri con efficacia.L’unico gol delle ospiti delprimo tempo arriva infatticon Ralat su mischia davan-ti alla porta. Imperia fa fati-ca a trovare spazio, soffoca-ta dalla difesa padovana,che invece segna anche dalontano con Queirolo. Nelsecondo parziale la Medi-terranea prende le misure:la potenza al tiro di Pomeri(che quando trova spazio fala differenza) e l’agilità diRalat fanno registrare unparziale favorevole (2-1).

BRAVA TEANI Dopo l’inter-vallo, emozioni e gran cir-colazione di palla, e dopo tre reti consecutive dellecampionesse in carica è Pa-dova a fissare un parziale di3-1, e solo due parate di Te-ani (tra le migliori) neganoa Imperia la possibilità dientrare nell’ultimo quartoancora in gioco. Le liguri

partono infatti a testa bassa,Motta e Pomeri in una mancia-ta di secondi colpiscono trevolte la traversa e si fanno pa-rare un tiro. Stieber sfrutta lasuperiorità numerica, ma la capitana di casa Rocco replicasubito con un delizioso tiro alvolo che fissa il punteggio fina-le. Gli ultimi minuti scivolanovia con Padova che cerca di te-nere palla al limite dei 30”, eImperia che si vede parare il ri-gore di Borriello e altri due tiripoco convinti. Doppia gioia peri gemelli Barzon: Laura, il se-condo portiere Anna e il teammanager Filippo festeggiavanoinfatti il 23° compleanno. Pros-sime due gare domenica (alle21) e lunedì (alle 19) a Impe-ria.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PADOVA-IMPERIA 10-6(5-1, 1-2, 3-2, 1-1)

Lantech Padova: Teani, L.Barzon 1, I.Savioli, Gottardo, M.Savioli 1, Queiro-lo 2, A.Millo 2, Dario, Rocco 2, Bosello 2, Nencha, Lascialandà, A.Barzon. All. S.Posterivo.Mediterranea Imperia: Gorlero, Ralato 3, Borriello, Tedesco, Stieber 1, Casanova, Pomeri 2, Motta, Emmolo, Bencardino, Drocco, Amoretti, Solaini. All. Capanna.Arbitri: L.Bianco e Collantoni.Note: sup.num. Padova 7 (2 gol), Imperia 7 (2). Usc. 3 f. Pomeri e Quei-rolo 4° t. Rigori sbagliati da L.Barzon (palo), Queirolo e Borriello (parati). Spett. 600 .

La serie: Gara-2 domenica e gara-3 lunedì a Imperia. Eventuale gara-4 il 23 e gara-5 il 24 a Padova.

POKER TRICOLORE

N.GrbicJeroncicWiniarski

KaziyskiBirarelliV.Nikolov

2007-08Trento, 7 maggio 2008

ALLENATORE Stoytchev

LIBERO Bari

RaphaelSalaKaziyski

JuantorenaBirarelliStokr

2010-11Roma, 15 maggio 2011

ALLENATORE Stoytchev

LIBERO Bari

SintiniDjuricKaziyski

JuantorenaBirarelliStokr

2012-13Trento, 12 maggio 2013

ALLENATORE Stoytchev

LIBERO Colaci e Bari

GiannelliBirarelliKaziyski

LanzaSolèDjuric

2014-15Modena, 13 maggio 2015

ALLENATORE Stoytchev

LIBERO Colaci

RCS

LA GUIDA

(a.a.) L’albo d’oro degli allenatori campioni d’Italia da quando sono stati introdotti i playoff. Daniele Bagnoli ha vinto 8 scudetti, di cui 6 con Treviso e 2 con Modena, eguagliando il record di Franco Anderlini (8 tra il 1957 e il 1974). Con Angelo Costa (Ravenna) e Aldo Bellagambi (Firenze), entrambi a 5 in era pre-playoff, Stoytchev con 4 eguaglia Silvano Prandi, Gian Paolo Montali e Julio Velasco, con cui ora è il tecnico straniero più titolato in Italia.Lo stesso per Matey Kaziyski che con 4 titoli eguaglia Peter Blangé come straniero più scudettato: il palleggiatore olandese ne conquistò 2 con Parma e 2 con Treviso. Questo l’albo d’oro dei tecnici.

1981-82 Parma Claudio Piazza1982-83Parma Claudio Piazza1983-84 Torino Silvano Prandi 1984-85 Bologna Nerio Zanetti 1985-86 Modena Julio Velasco1986-87 Modena Julio Velasco1987-88 Modena Julio Velasco1988-89 Modena Julio Velasco1989-90 Parma Gian Paolo Montali 1990-91 Ravenna Daniele Ricci1991-92 Parma Bebeto1992-93Parma Bebeto1993-94 Treviso Gian Paolo Montali 1994-95 Modena Daniele Bagnoli 1995-96Treviso Gian Paolo Montali 1996-97 Modena Daniele Bagnoli 1997-98 Treviso Daniele Bagnoli1998-99 Treviso Daniele Bagnoli 1999-00 Roma Gian Paolo Montali 2000-01 Treviso Raul Lozano2001-02 Modena Angelo Lorenzetti 2002-03 Treviso Daniele Bagnoli 2003-04 Treviso Daniele Bagnoli 2004-05 Treviso Daniele Bagnoli 2005-06 Macerata Fefé De Giorgi 2006-07 Treviso Daniele Bagnoli 2007-08 Trento Radostin Stoytchev 2008-09 Piacenza Angelo Lorenzetti 2009-10 Cuneo Alberto Giuliani 2010-11 Trento Radostin Stoytchev 2011-12 Macerata Alberto Giuliani 2012-13 Trento Radostin Stoytchev 2013-14 Macerata Alberto Giuliani 2014-15 Trento Radostin Stoytchev

Rado come VelascoE anche Kaziyskieguaglia Blangé

stagione non ha sbagliato nondico una partita, ma nemmenoun allenamento. E’ intelligente,dà sempre il massimo. Gli altrihanno avuto alti e bassi, è com-prensibile, lui no. Peccato chegiocando libero non può farepunti, se no sarebbe il vero lea-der».

Fin da inizio stagione era previ-sto che Giannelli avrebbe via viapreso più spazio? «No, era previsto di farlo cre-scere, non che sarebbe diventa-to titolare. E’ un talento, chedeve stare coi piedi per terra. Evoi giornalisti meno ne parlatemeglio è».

Mercoledì sera i suoi ragazzi seli è abbracciati uno a uno…«E’ stato un modo per ringra-

ziarli per i loro sacrifici».

Questa vittoria smentisce chi diceva che Stoytchev vinceva solo perché aveva grandi cam-pioni…«Non perdo nemmeno un mi-nuto a commentare questo. InBulgaria diciamo che la com-passione se la meritano tutti,ma l’invidia bisogna conqui-starsela».

E intanto tutti vogliono Stoytchev….«Nei prossimi giorni si sapràtutto. Sono i scadenza di con-tratto e per prima cosa sentiròla mia società, Trento. Se nondovessero più avere bisogno dime, allora vedremo. E’ soloquestione di pochi giorni».

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Radostyn Stoytchev, 45 anni, festeggia il 4° titoloTARANTINI

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46 VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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47VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1SCACCHI: CARUANA (a.c.) Intervistato a Khanty-Mansiysk (Rus) al Grand Prix FIDE, Caruana ha dichiarato di non sapere quale sarà il suo primo torneo con la bandiera Usa perché è ancora sotto contratto con la Federazione Scacchistica Italiana. TUTTENOTIZIE

ATLETICA � PISTA MONDO (si.g.) A Nobeoka (Giap). Uomini. 5000: Kwemoi (Ken) 13’16”14. 10.000: Murayama 27’39”95; Shitara 27’42”71. A Pechino (Cina). Uomini. Alto: Zhang Guowei 2.29. Lungo: Li Jinzhe 8.26 (+1.3). Donne. Triplo: Wang Wupin 14.10 (+0.6). A Mangaluru (India). Uomini. Peso: I. Singh 20.65. A L’Avana (Cuba). Uomini. Lungo: Massò (’99) 8.12.� ISINBAYEVA La regina dell’asta Yelena Isinbayeva, che ha firmato un contratto per rimanere nell’Esercito per altri 5 anni, è stata promossa e decorata come comandante per i suoi successi sportivi.

BEACH VOLLEY � RANGHIERI&CAMINATI OK (c.f.) Alex Ranghieri e Marco Caminati super ieri nell’Open di Lucerna (Svi), 2ª tappa del World Tour. Nei primi due match della pool hanno superato 2-1 Saxton-Schalk (Can) e 2-0 Fuchs-Kaczmarek (Ger) oggi si giocano il 1° posto con Bryl-Kujawiak (Pol), mentre i gemelli Ingrosso hanno battuto 2-0 Rogers-Slick (Usa), poi k.o. 2-0 con Herrera-Gavira (Spa). Tra le donne, pur sconfitte 2-0 da Carol Maximo-Lili (Bra), Giombini-Momoli nei sedicesimi contro Forrer-Vergé Dépré (Svi).

BOXE� TORNA LAURI (r.g.) A Berlino il 12 giugno, Giuseppe Lauri (55-16) 38 anni, varesino residente in Ungheria, difende la cintura Gbc dei superwelter contro l’imbattuto Robert Maess (13+ 13 ko) 25 anni, sui 12 tempi. Lauri ha conquistato la cintura a ottobre a Francoforte (Ger), con Rico Schultz (Ger) ko 7,.� A VOGHERA (r.g.) La Boxe Loreni, allestirà a Voghera (Pv), 11/18 luglio, la sfida per il vacante titolo italiano leggeri tra Francesco Acatullo (7-3-1) e Pasquale Di Silvio (18-7-1), nella stessa serata probabile il confronto tra Alessandro Balestri (9) e Mario Pisanti (14-2-1), tricolore vacante superpiuma.� CIAO MARTINEZ A 40 anni si ritira per infortunio l’ex iridato dei medi Sergio «Marvellous» Martinez.

biancoverde per Van Zyl che ha vestito otto volte anche la maglia azzurra.

TAEKWONDO� MONDIALI ieri a Chelyabinsk nella -68 Claudio Trevios fuori ai 1/16: dopo aver superato per squalifica l’iracheno Bahadil, l’azzuro ha ceduto 1-5 al bulgaro Dalakliev. Oggi combattono Antonio Flecca (-54) e Licia Martignani (-53). Uomini -74: 1. Hajizavareh (Iran); 2. Rafalovic (Uzb); 3. Gaun (Rus), Coulibaly (Mal). Donne -49: 1. Jingyu Wu (Cina); 2. Min-Ah (S.Cor); 3. Bogdanovic (Ser), Igumenova (Rus).

TIRO A SEGNO� COPPA Nicco Campriani entra in finale in Coppa del Mondo a Fort Benning, nella 10m, ma esce subito, all’8° posto. Sempre nella 10m Petra Zublasing è 9ª, a un solo decimo dall’ingresso in finale. Tre successi serbi nelle prime prove. Uomini, carabina 10m: 1. Stefanovic (ser) 209.7 - 626.3; 2. Yang Haoran (Cina) 209 - 630.5; 3. Rizon (Bul) 185.8 - 626.1; 8. Campriani 80.3 - 629.5; 10. Pappalardo 625.6. Pistola 25m: 1. Mikec (Ser) 193.1 - 567; 2. Jin Jong-Oh (S.Cor) 191.9 - 569; 3. Hoang Xuan Vinh (Vie) 168.3 - 563; 38. Amore 548; 48. Bruno 543; 52. Badaracchi 541. Donne, carabina 10m: 1. Arsovic (Ser) 208.1 - 416.2; 2. Peji (Cro) 207.8 - 415.7; 3. Nielsen (Dan) 184.5 - 417.3; 9. Zublasing 415.6; 39. Sena 412.8

VELA� COPPA AMERICA (r.ra.)Dopo tanta incertezza a causa della mancanza di fondi Team New Zealand ha confermato la sua presenza alla 35° America’s Cup. I kiwi hanno recentemente rinnovato la sponsorizzazione con la compagnia aerea di Dubai che garantirà la copertura fino alla Coppa in programma nel 2017.� D’ALI E BRENCO (r.ra.)Pietro D’Alì e Carlo Brenco a bordo del Class 40 bet1128 hanno vinto la Corsica per due. Regata d’altura per equipaggi di 2 persone sul percorso Golfo del Tigullio, giro della Corsica e ritorno per un totale di 400 miglia: in . 4 giorni 16 ore 47 minuti, 35 secondi

� Si decide l’Italia del fioretto in quello che sarà l’ultimo test di Coppa del Mondo di fioretto per l’Italia, in Cina, a Shanghai. Sono 12 gli azzurri di Andrea Cipressa impegnati: Aspromonte, Avola, Baldini, Cassarà, D. Garozzo, Biondo, Foconi, Lari, Luperi, Nista, Paroli e Simoncelli. Tra le donne, Di Francisca, Errigo, Vezzali, Batini, Cini, Cipriani, Erba, Mancini, Monaco, Palumbo, Teo e Volpi. Dice il c.t. Cipressa: «Siamo nella qualificazione olimpica e questo punteggio maggiorato può valere davvero tanto nella definizione del ranking internazionale. In Cina prenderò la decisione definitiva circa la quaterna che parteciperà agli Europei di Montreux, in Svizzera, e ai Mondiali di Mosca». Differita alle 8 lunedì su Eurosport.ASSOLUTI A TRIESTE Treviso ospiterà da venerdì tricolori cadetti e giovani diventando la dodicesima «City partner Fis» d’Italia.

SCHERMA

Coppa Fiorettoa Shanghai«Qui si fa l’Italia»

Andrea Cipressa BIZZI

� (m.c.) E’ Padova-Bologna la partita più importante della prima giornata del girone di ritorno. I veneti guidano la classifica insieme al Rimini ed hanno un punto in più del Bologna campione d’Italia. Stasera Quevedo cercherà di imporre subito lo stop ai felsinei che presentano Fleming. «Per noi inizia un nuovo campionato», dice Smith, manager del Padova. Rimini rischia invece contro il Nettuno, partendo subito con Candelario. Il Nettuno2 (senza Ciarla) va a far visita ad un San Marino (a riposo Jairo Ramos) in ripresa, senza Ibarra, tagliato per far posto all’ex Parma e Rimini Tabata. 8° turno, gara1, oggi 20,30: Godo Knights-Parma, T&A San Marino-Angel Service Nettuno2, Città di Nettuno-Rimini, Tommasin Padova-UnipolSai Bologna. Classifica: Rimini, Padova 714 (10-4); Bologna 642 (9-5); San Marino 571 (8-6); Città di Nettuno 461 (6-7); Godo 307 (4-9); Nettuno2, Parma 285 (4-10).

BASEBALL

Via al ritornoil clou oggi èPadova-Bologna

Enrico Crepaldi BELLOCCHIO/FIBS

� Bella vittoria a York per il sempre più convincente Andrea Atzeni, che al primo anno con un contratto per una scuderia importante si sta comportando alla grande. Ieri Atzeni ha portato al traguardo Secret Gesture (trainer Ralph Beckett) nelle Middleton Stakes (gruppo 2, metri 2100) di York, corsa già vinta lo scorso anno dal nostro fantino in coppia con My Ambivalent, che precedette proprio Secret Gesture, che ora ha come obiettivo le Pretty Polly Stakes (gr. 1) del 28 giugno a Dublino. Nelle Dante Stakes (gr. 2) in preparazione al Derby di Epsom, Frankie Dettori montava per John Gosden il favorito (5/1) del «Blue Ribbon», Jack Hobbs, che è stato però battuto dal compagno di allenamento Golden Horn. La quota è ora salita a 8/1.� NESTA EFFE KO (lu. migl.) Infortunio in paddock per Nesta Effe (trovato zoppo ieri mattina) che rinuncia al Finlandia Ajo di domenica. Le radiografie dovranno rivelare la gravità del danno.

IPPICA

Bravo AtzeniA York è bis nelle Middleton

La vittoria di Atzeni a York ACTION

L’argentino per 20 anni è stata tra l star del Wbc ed ha animato le sfide contro il portoricano Miguel Cotto, da cui ha perso a giugno il titolo.� AZZURRI (i.m.) Una vittoria con Francesco Maietta (56), 2 secondi e 2 terzi posti per l’Italia al torneo Boxam di Cartagena (Spa). Semifinali. Uomini: 52 Picardi b. Konki (Fra) wo, 56 Maietta b. Kisthourry (Fra) 3-0. Donne: 51 Petrova (Bul) b. Gordini 3-0, 54 Davide b. Pertova(Bul) 3-0, Beliakova (Rus) b. Marenda 2-1. Finali: Linares (Spa) b. Picardi 3-0, Maietta b. Szoros (Ung) 3-0, Slavelyeva (Rus) b. Davide 3-0.

GOLF� ITALIANI IN SPAGNA Alessandro Tadini è al 17° posto con 70 (-2) colpi dopo il giro iniziale dell’Open de España (European Tour) a Barcellona, dove è al comando con 65 (-7) il sudafricano Trevor Fisher jr. In gara altri sei italiani: Edoardo e Francesco Molinari, 46.i con 72 (par), Matteo Manassero, 63° con 73 (+1), Renato Paratore, 82° con 74 (+2), Marco Cespi, 130° con 77 (+5), e Andrea Pavan, 146° con 79 (+7).

IPPICA� IERI 9-12-13-10-2 A Montecatini (m 1640): 1 Maier (E. Baldi) 1.15.5; 2 Poseidon Bar; 3 Ovy Rob; 4 Pleasant Jolly; 5 Per Bibi; Tot.: 4,35; 1,86, 1,74, 2,46 (20,23). Quinté: 2.346,16. Quarté: 90,92. Tris: 50,73.� OGGI QUINTÉ A PADOVA Al Breda (inizio convegno alle 15.30) scegliamo Paco (10), Revolver (14), Picolit (13), Madyson de Gloria (12), Patagonia Dvm (8) e Mirier (9).� SI CORRE ANCHE Foggia (15.05), Milano (15.55). Galoppo: Roma (15).

NUOTO� LEDECKY CAMBIA (al.f.) Katie Ledecky, 18enne con 1 oro olimpico e 4 mondiali, lascia il coach Bruce Gemmell: per un anno si allenerà all’Università di Stanford con Greg Meehan.

RUGBY� VAN ZYL (e.sp.) Corniel Van Zyl lascia Treviso e il rugby. Il seconda linea dopo otto anni tornerà in Sudafrica dove affiancherà Franco Smith nello staff tecnico dei Cheetahs, come tecnico degli avanti. Domani contro gli Scarlets a Monigo 163ª e ultima presenza in

BOXE

Malignaggi scatenato all’attacco di Pacquiao 1Il pugile italo-americano contro il filippino: «Fa di tutto per evitarel’antidoping»

D al ring al microfonod e l l ’ e m i t t e n t eShowtime e di nuovo

sul ring. Paulie Malignaggi,il pugile nato a Brooklyn macresciuto anche in Sicilia econ passaporto italiano, fraun paio di settimane ritorne-rà a combattere, contro Da-niel O’Connor, a distanza diun anno dalla sconfitta perk.o. tecnico (4° round) con-tro il campione del mondodei welter Ibf, Shawn Porter.Paulie, ex campione iridatodei super leggeri, con i guan-toni ti punge con il jab e sen-za con la lingua. E’ solo unapersona genuina, celebreper dire quello che pensa.

ESAGERATO Come l’altro ie-ri su Manny Pacquiao: «Haesagerato la gravità dell’in-fortunio alla spalla e nel2010 cercò di evitare il ma-tch con Mayweather perchénon voleva essere testato

dall’antidoping». Ha spiegato:«Tutti gli atleti professionisticon un certo numero di anni dicarriera hanno delle lesioni inqualche parte del corpo. Ga-rantisco che se andassi a farmiuna risonanza magnetica oggi,scoprirebbero delle magagneanche alla mia spalla destra.Ma non per questo mi fermo. Ame sembra chiaro che l’infortu-nio di Pacquiao non fosse gra-ve. Se lo fosse stato, sarebbestata la prima cosa a uscirgli dibocca nell’intervista dell’im-mediato post-match, invece siera lamentato del verdetto: eracerto di aver vinto l’incontro».Infine, a Paulie non è mai pia-

ciuto il rifiuto del filippino direndersi disponibile ai con-trolli anti-doping: «Pensate-ci, nel 2010 buttò dalla fine-stra la possibilità di guada-gnare 50 milioni di dollariperché sosteneva di nonamare gli aghi. Poi si è indi-gnato perché prima della sfi-da con Mayweather non glihanno permesso una inie-zione antidolorifica». Chiaroche le sue dichiarazioni nonsiano state apprezzate dalclan del filippino e ancheShowtime potrebbe nonaver gradito.

m.l.p.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tom Brady, 37 anni, quattro Super Bowl vinti coi Patriots REUTERS

FOOTBALL: NFL

Caso «palloni sgonfiati»I Patriots contrattaccano1L’avvocatodi New England ribatte le accuse in un sito web creato ad hoc

Massimo Lopes PegnaCORRISPONDENTE DA NEW YORK

I l Deflategate non sisgonfia. Anzi. Dopo ilverdetto di colpevolezza

nei confronti di Tom Brady,il quarterback dei New En-gland Patriots, con relativasospensione per 4 giornate,la società non si arrende epassa al contrattacco. L’av-vocato incaricato di rappre-sentarla, Daniel Goldberg,ha ribattuto paragrafo perparagrafo a tutte le accuseemerse dall’investigazionedella Nfl condotta dal colle-ga Ted Wells.

SITO La strenua difesa deiPatriots è stata pubblicata suun sito Wellsreportcon-text.com e si basa su 5 punticardine. Come se si trattassedi una battaglia pubblica perinstillare il maggior numero

di dubbi su quanto emerso nelfile di Wells: conclusioni checomunque non erano fondate,per sua stessa ammissione, sufatti certi. Goldberg scrive cheWells respinge a priori possibilispiegazioni scientifiche sul per-ché i palloni possano essersisgonfiati. Considera i messag-gini spiritosi scambiati fra i duemagazzinieri, Jim McNally eJohn Jastremski (sospesi a tem-po indeterminato), la baseprincipale del suo verdetto.Non riesce a provare che Bradypreferisse palloni più sgonfi.Non considera che il minuto e40” in cui McNally rimane chiu-so in bagno con il sacco dei pal-

loni sia il tempo che si impiegaper «liberarsi» e lavarsi le mani,ma dà per scontato che l’uomoabbia usato quel paio di minutiper sgonfiare gli ovali. Infine iltermine usato da McNally inuno dei text, «deflator», sgon-fiatore, secondo i Patriotsavrebbe a che vedere con lapossibilità di perdere peso, in-somma nessuna implicazionerelativa ai palloni. Intanto in unsondaggio delle tv Espn e Abc èrisultato che almeno 2 tifosi su3 appoggino la decisione dellaNfl di sanzionare Brady e i Pa-triots e la metà di loro ritenga-no il quarterback un disonesto.

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Paulie Malignaggi, 34 anni: ha vinto 33 dei 39 incontri disputati AP

Page 48: La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

48 VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

La missione dell’Europaper colpire gli scafistiè un atto di guerra o no?1L’Ue finalmente si muove con un’operazione anti-sbarchi L’intervento però difficilmente risparmierà vittime innocenti

di GIORGIO DELL’[email protected]

Ieri il ministro degli InterniAngelino Alfano è andato alprogramma televisivo Agorà eha detto quanto segue: «Noi, sel’Onu ci dà l’ok, siamo prontiad azioni mirate contro i traf-ficanti di esseri umani e a faretutto quello che serve».

1 Le azioni umane contro itrafficanti non sarebberoatti di guerra? Come mai

ne parla il ministro degli In-terni invece del ministro dellaDifesa? O magari degli Esteri?La preoccupazione principa-le dei Paesi che l’altro giornohanno raggiunto un accordoè di tenere un tono basso, allimite di non dire quasi quelloche vogliono fare, in modoche al Consiglio di Sicurezzadell’Onu la Russia e la Cinapossano far finta di non capi-re, e quindi non mettere il ve-to sulle intenzioni europee –stavolta condivise anche da-

gli inglesi – di andare a spararesui barconi libici. Quindi è me-glio che non si chiamino “attidi guerra” ed è meglio che neparli il ministro meno titolato aparlare di questioni come que-sta (che sarebbe appunto argo-mento da Farnesina o da Dife-sa), cioè il capo del Viminale,Alfano. Il quale tratta la que-stione, appunto, come opera-zione di polizia. «Siamo prontiad un piano militare energico,assumendocene anche la lea-dership. Siamo pronti adun’azione di polizia interna-zionale contro gli scafisti sul modello di come si è fattal’operazione antipirateria in Somalia…»

2Di che sta parlando?Della missione Atalanta,varata nel 2008 dal

Consiglio di sicurezza del-l’Onu: navi dell’Unioneeuropea, aerei tedeschio svedesi, che pattu-gliano l’area compresatra il Golfo di Aden, ilCorno d’Africa, l’Ocea-

no Indiano e le isole Seychel-les. L’Italia è entrata nel grup-po delle 17 nazioni partecipan-ti nel 2009. La missione ha da-to buoni risultati (in effettidella pirateria somala non sen-tiamo quasi più parlare) ed èstata proprio adesso prolunga-ta fino al 2016.

3Questo accordo europeoè la stessa cosa?Beh, è un po’ più feroce

direi. Si preparerebbe una nuo-va missione, cui partecipereb-bero una decina di nazioni, co-ordinata da Roma (ammiraglioEnrico Credendino) e destina-ta a contrastare i barconi deglischiavisti con un atto che è dif-

ficile non definire diguerra. I nostri scen-derebbero nei porti

del Nord Africa e af-fonderebbero le im-barcazioni. Oppure leprenderebbero di mi-ra da lontano. Infinepotrebbero affondarleanche in acque inter-

nazionali.

4Ammazzando i migrantiimbarcati?Tutti dicono di no, ma

non è facile da credere. Lamorte di qualche civile sareb-be messa nel conto dei dannicollaterali. Ci si deve anchechiedere: gli scafisti starannofermi a guardare? Non ingag-geranno dei combattimenti? Ein ogni caso: non potrebberoschiavisti e relative barche,una volta vista la mala paratain Libia, trasferirsi in Tunisia oin Egitto e partire da lì? Ieri ilgenerale Mini ha scritto espli-citamente che, senza dirlo, cistiamo preparando a unaguerra. «L’intervento contro itrafficanti e le imbarcazionicomporta sicuramente com-battimenti con le milizie localie “danni collaterali”, ossia mi-granti innocenti, magari usaticome scudi umani, che ci ri-mettono la pelle. L’ipocrisia dichiamarli danni collateralipuò essere tradotta dal milita-rese (da un militare) in termi-ni ancora più chiari: questi“danni” sono perdite previstee deliberate. Nel momento incui si fa saltare un barconesulla spiaggia con il dubbioche sia occupato da innocenti,si decide di sacrificarli. Se simandano truppe contro uo-mini armati, qualcuno muore.Non è niente di casuale e nonè collaterale, ma diretto».

5D’altra parte qualcosabisogna fare. Que-st’estate si prevede un

esodo di 200 mila disperati. Non è positivo che l’Europa abbia finalmente fatto suo ilproblema?Sì, questo è molto positivo. LaCommissione Ue ha stabilitoche i profughi vadano redistri-buiti tra 25 Paesi della Ue,escludendo Regno Unito, Irlan-da e Danimarca, i cui accordiper l’ingresso nell’Unione dan-no loro la possibilità di chia-marsi fuori. Il numero di profu-ghi da assegnare a ciascun Pae-se sarà stabilito tenendo contodella popolazione al 1° gennaio2014, del Pil 2013, del numerodi richieste ricevute e concesse,del tasso di disoccupazione afine 2014. In base a questi crite-ri, all’Italia spetterebbel’11,84% dei profughi, e questosignifica che siamo già al di làdi quanto ci viene richiesto:avremmo cioè il diritto di asse-gnare ai nostri partner circa 30mila rifugiati. Dovremo peròmettere in piedi, probabilmen-te entro luglio, sette campi inciascuno dei quali ospitare 400persone in attesa dello smista-mento (mentre si tenterà dirimpatriare i clandestini): a Ta-ranto, Augusta (Sr), Pozzallo(Rg), Porto Empedocle (Ag),Lampedusa, San Giuliano (Pi).E due caserme a Civitavecchiae a Messina.

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IL FATTO DEL GIORNOEMERGENZAIMMIGRATI

� Un senegalese di 25 anni, in Italia dal 2011 con lo status di profugo, è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di aver abusato di una bambina di sei anni. La piccola è la figlia di una coppia di connazionali che lo avevano ospitato in casa a Casalecchio di Reno, nel Bolognese. È stata la stessa bambina a raccontare le violenze ai genitori. L’uomo è accusato di violenza sessuale su minore.

� C’è l’accordo sulla prescrizione: alla fine Pd e e Area popolare (in pratica l’Ncd di Alfano e l’Ucd di Casini) hanno trovato la quadra, grazie all’ennesimo vertice tenutosi al ministero della Giustizia. L’intesa raggiunta nella maggioranza prevede l’avvio di un tavolo tecnico con lo scopo di rivedere e ridurre i tempi della prescrizione per i reati contro la pubblica amministrazione, senza rischiare di allungarli troppo (il ddl prevederebbe un aumento della metà) per altri tipi di reati, rendendo la durata dei processi eccessiva. L’obiettivo è quello di raccordare i disegni di legge su prescrizione e anticorruzione. Il primo già approvato alla Camera è ora in commissione al Senato, il secondo inizia oggi l’iter per l’approvazione finale a Montecitorio. Le norme dovrebbero essere legge entro la prossima settimana, rispettando i tempi annunciati da Renzi e dal suo ministro della Giustizia Orlando.

Intesa nella maggioranza sulla prescrizione ANSA

FINALMENTE! SI VA VERSO LA LEGGE

Prescrizione: Pd e Alfanod’accordo sui tempi nei reati contro la PA

TASCABILI

� Si aggrava l’infermiere sardo, 37 anni, di Emergency ricoverato a Roma per Ebola: alla febbre si aggiunge una sintomatologia gastroin-testinale. Avviato il trattamento con un secondo farmaco sperimentale. Tre famigliari dell’uomo e tre colleghi sono in quarantena. È polemica sulla pubblicazione di foto che mostrano persone, non protette, che scattano immagini dell’infermiere durante il trasferimento da Sassari a Roma.

IL 37ENNE IN CURA A ROMA

Ebola, più gravi le condizionidell’infermiere ricoverato

LE VIOLENZE DI UN SENEGALESE

Coppia ospita un immigratoLui abusa della loro bimba

� Giudizio immediato per Michele Buoninconti. In carcere dal 29 gennaio, il 1° luglio compariràin Corte d’Assisi, ad Asti, per difendersi dall’accusadi avere ucciso la moglie, Elena Ceste, e nascostoil suo cadavere, trovato dopo mesi in un campo nonlontano da casa, nell’Astigiano. Rischia l’ergastolo.A fissare l’udienza, ieri, il gip secondo cui le provesarebbero «manifeste» e l’accusa «fondata».

Elena Ceste, trovata morta nell’Astigiano a ottobre ‘14

IN AULA IL 1° LUGLIO AD ASTI

Omicidio Ceste: per il marito via al giudizio immediato

IN VISITA A TORINO

Mattarella contro la corruzione«Non si può vivere per rapinare»

U n anno fa, uno studio diUnimpresa sui costi del-l’illegalità faceva due

conti: il fenomeno della corru-zione in Italia fa diminuire gliinvestimenti esteri del 16% e,tra il 2001 e il 2011, ci è costato10 miliardi l’anno di prodottointerno lordo. Ieri, su questa fe-rita, ha gettato sale il capo delloStato Sergio Mattarella, in visi-ta a Torino. Senza mezzi termi-ni: «I corruttori sono i peggioripeccatori, lo ha scritto PapaFrancesco prima di diventarearcivescovo di Buenos Aires.Parole di fuoco che condivido.Ma la corruzione, il potere fine

a se stesso sono conseguenze diuna caduta della politica; c’èuna corruzione che vediamodiffusa come se ci fosse unasorta di concezione rapinatoriadella vita e la cattiva politica neè complice». Frasi che Matta-rella ha pronunciato davanti airagazzi incontrati al Sermig(Servizio Missionario Giovan-ni), aggiungendo un messag-gio per non far sembrare i cor-rotti personaggi lontani, antie-roi da cronaca nera. «Credo cheognuno di noi debba rifletteresul proprio operato. Dobbiamopensare criticamente a quelloche facciamo, ricordare che ol-

tre ai diritti abbiamo dei dove-ri. L’antidoto alla corruzione? Ilsenso civico».

EPOCALE Mattarella, che — trauna foto e una stretta di mano— ha inaugurato il Salone delLibro e visitato in forma privatala Sindone («la fede può dareancora speranza al presente»),ha parlato anche di immigra-zione. «Migrazioni ve ne sonosempre state. Ma sta avvenen-do qualcosa di diverso perchéla facilità nella comunicazionedi chi vive in condizioni difficilie vede che ci sono condizionimigliori in altri continenti, è unfenomeno epocale da affronta-re con intelligenza». E, forse, con quella «concretezza» dellapolitica di cui ha parlato lo stes-so presidente, ovvero «tradurrei principi in scelte concrete».

f.riz.© RIPRODUZIONE RISERVATAIl presidente Mattarella ieri al Salone del Libro di Torino

Federica Mogherini, 41 anniAlto rappre-sentante per la politica estera Uedal 1º novem-bre 2014

Le operazioni di salvataggio della Guardia di Finanza di un barcone ad una trentina di miglia a nord del porto di Zuwara, in Libia

AltriMondiR

Page 49: La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

49VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

� Essere gelosi in modo morboso può costare un’accusa per maltrattamenti:lo ha scoperto un 50enne siciliano che assillava la moglie (assistente di volo) concontrolli sul cellulare, insistenti contestazioni di tradimenti inesistenti, richieste della prova del Dna sui figli. Per la Cassazione quel «comportamento vessatorio» può condurrea una condanna penale: la sesta sessione ha per questo annullato con rinvio una sentenza con cui la Corte d’appello di Palermo aveva assolto l’uomo dall’accusa di maltrattamenti.

Gelosia morbosaLa Cassazione:«È un reato»

LA TRAGEDIA A MILANO

Lo studente in gitaprecipitato dall’hotelTorchiati i compagni 1I prof hanno saputo della morte del 19ennepadovano da una fotoNon convincono le versioni dei ragazzi

I SINDACATI ALL’ATTACCO

Buona Scuola in aulaE il garante boccia il blocco degli scrutini

«I l blocco degli scrutini èillegittimo». Ha giocatod’anticipo il garante su-

gli scioperi, Roberto Alesse, per-ché al momento, per sua stessaammissione, non c’è nessuna co-municazione ufficiale su un’ini-ziativa per interferire sulle valu-tazioni di fine anno. Ma il suo«promemoria» non pare scorag-giare i sindacati che intendonocontinuare la battaglia contro il

ddl Buona scuola, arrivato ieriin Aula, alla Camera, e strenua-mente difeso dal ministro Gian-nini nella sua replica ai parla-mentari. «È inutile che Renzimostri i muscoli, non si deve il-ludere, nessuno riforma il Paeseda solo», il messaggio speditodalla leader Cisl, AnnamariaFurlan. Non solo schermaglieverbali: per spiegare le loro ra-gioni, i sindacati hanno dato ap-

puntamento a senatori e depu-tati oggi a piazza del Pantheon aRoma. E hanno già raccolto l’in-vito sia Sel sia il deputato dellaminoranza Pd Stefano Fassina.Lunedì e martedì le stesse siglesindacali (Flc-Cgil, Cisl scuola,Uil scuola, Gilda e Snals) hannoorganizzato a piazza Montecito-rio una sorta di «Speaker’s Cor-ner» in concomitanza con la fasefinale della discussione del dise-gno di legge.

GUERRA VIDEO Ieri in Parla-mento il ministro Giannini haassicurato che il progetto «vuoleportare la scuola italiana dal No-vecento a questo secolo» e «rico-struire la normalità che decennidi scelte mancate hanno fattoscomparire». Ma soprattutto,passaggio su cui ha battuto pa-recchio, formare «i cittadini del-l’Italia di domani». Oltre lo scon-tro verbale, quella sulla Buonascuola è però diventata ancheuna “guerra” di video. Dopoquello di Renzi di mercoledì contanto di lavagna e gessetti, ieriecco il controvideo degli studen-ti. E la “disfida” potrebbe allar-garsi: ogni scuola è stata invitatadall’Unione degli studenti a pro-durre un ulteriore video usandol’hashtag #laverascuola.

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Filippo Conticello@filippocont

S otto torchio a Padova,lontano da Milano, dal-l’Expo e dall’Hotel Da

Vinci dove domenica notte unagita allegra è diventata trage-dia. Il cuore dell’indagine sullamorte di Domenico Mauranto-nio, lo studente precipitato dalquinto piano in circostanzemolto, molto confuse, si è spo-stata nella città veneta. Nelcuore del Liceo Nievo frequen-tato dal diciannovenne conbuon profitto: dopo averli giàsentiti a caldo, gli investigatorimilanesi hanno interrogatoper ore una decina di compa-gni di classe, assieme a lui aMilano per vedere l’Esposizio-ne universale. Si cercano nuoviparticolari sulle ore che hannopreceduto quel volo assurdo,verificando eventuali incon-gruenze nei racconti dei ragaz-zi. Tra paure e silenzi, le loroversioni convincono poco: peril momento, il fascicolo apertoin Procura a Milano è a «mo-dello 45», senza reato né inda-gati, ma i pm sembrano sterza-re verso l’omicidio colposo conomissione di soccorso. L’ipote-si è che nella stanza dove dor-miva il giovane fosse in corsouna «festa» o che tutto sia do-vuto a un assurdo gioco goliar-dico. In ogni caso, una dellepoche certezze di un’indaginezeppa di punti oscuri (a partiredall’orario del decesso, che sicolloca ancora genericamentefra le 2 e le 6 del mattino) è cheniente sia stato accidentale. Ildavanzale della finestra da do-ve poi Domenico è precipitatoè alto un metro e dieci centi-metri: un’enormità che fa pen-sare che il giovane sia salito vo-

lontariamente. O che sia stato «in-dotto» a salire.

PERCHÉ? C’è poi un altro misteroin tanta nebbia: uno sconosciutodi origine slave sarebbe stato in quel dannato quinto piano dome-nica notte. La presenza dell’uomoè stata segnalata agli investigatoridalla preside del liceo, Maria Gra-zia Rubini: la donna ha appresoche quel tale avrebbe anche aiuta-to alcuni ragazzi ad entrare nellastanza con la chiave magnetica.Non bastasse, i prof spediti dallapreside in gita sono stati incredi-bilmente informati solo la matti-na dopo: a colazione hanno vistoil corpo morto in una foto scattatadai gestori dell’albergo e l’inse-gnante di storia dell’arte sarebbesvenuto per lo shock. Comunque,al più presto bisognerà capire se ilragazzo aveva bevuto troppo o as-sunto droghe e passi avanti inquesta direzione si faranno sol-tanto grazie agli esami tossicolo-gici. Per ora, il dato più importan-te dal punto di vista medico-legaleè che sul cadavere non c’è tracciadi colluttazione. Un compagno,però, potrebbe averlo trattenuto prima del volo di dieci metri: c’èun «segno oblungo» su un braccio,compatibile con un «tentativo dipresa». Un’opzione che richiamaalla mente la domanda senza ri-sposta: perché? Perché Domenicosi è sporto fin lì?

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I ROHINGYA: POPOLO FANTASMAALLA DERIVA NELL’OCEANO«Le persone ci chiedono cibo e acqua. Ci sono molte donne e bambini a bordo di un vecchio peschereccio completamente pieno di gente. Abbiamo visto bere urina...». Così un inviato della Bbc racconta il dramma dei barconi pieni di migranti di etnia Rohingya alla deriva nel Golfo del Bengala. I Rohingya, una minoranza musulmana perseguitata dai buddisti, sono in fuga dalla Birmania, dove oltre 120 mila di loro vivono in campi di raccolta: i governi di Indonesia, Malesia e Thailandia hanno chiuso le frontiere ma un profugo racconta che «una decina di persone sono già morte durante il viaggio e abbiamo gettato i corpi in mare». Sarebbero migliaia, secondo le organizzazioni internazionali, i disperati in attesa di approdo: oltre duemila sono arrivati in Indonesia e Malesia tra domenica e lunedì. Nellafoto Afp, un gruppo di migranti vicino all’isola di Koh Lipe.

Il contro-video con cui gli studenti dell’Uds rispondono al video di Renzi

Domenico Maurantonio, di Padova

La Corte di Cassazione a Roma

A sinistra, la polizia nei pressi dell’hotel assaltato; a destra, Sandro Abati, 48 anni: era a Kabul insieme alla fidanzata kazaka AP/ANSA

Strage talebanaa Kabul: 14 mortiUcciso un italiano 1Tra le vittime un bergamasco e la fidanzata kazakaLe autorità: «L’offensiva degli estremisti era attesa»

Francesco Rizzo

L’ annuncio era arrivato inaprile: i talebani lancia-vano in Afghanistan la

campagna di primavera, battez-zata azm, “perseveranza”.Obiettivo, «la completa libera-zione della nostra amata patriadal giogo dell’occupazione stra-niera e l’implementazione dellalegge coranica nel Paese». Mer-coledì sera, al Park Hotel di Ka-bul — non lontano da una sedeOnu, teoricamente una zona si-cura — si attendeva l’inizio diun concerto di un cantante lo-cale e invece è piombata la “per-severanza” dei talebani, inguerra dal 2001 contro la pre-senza occidentale e quelle checonsiderano «le marionette»del governo di Kabul. Tre terro-risti hanno fatto irruzione nelristorante e causato almeno 14morti in un attacco durato 5 ore

dentro un hotel molto frequen-tato dagli stranieri: caccia al-l’“infedele” stanza per stanza,54 persone salvate dalla polizialocale, ora in azione senza ilpieno appoggio dei militari al-leati. Il portavoce dei talebani,Zabiullah Mujahid, ha parlatodi un solo assalitore, Muham-mad Idrees, dotato di un fuciled’assalto AK-47, granate edesplosivi e ha specificato che«tutti gli stranieri di un Paeseinvasore, specialmente dei Pae-si della Nato, sono consideratiinvasori e non civili». Mujahidsi era già detto «contrariato»per la decisione presa mercole-dì dalla Nato di mantenere inAfghanistan una missione dopoche, a fine 2016, terminerà So-stegno Risoluto, l’operazioneche il 1° gennaio (con 700 mili-tari italiani) ha posto fine allaInternational Security Assistan-ce Force scattata nel 2001. Trale vittime dell’assalto, un bri-

tannico, uno statunitense, quat-tro indiani (il vero obiettivo eraforse l’ambasciatore di NewDelhi, assente), due membri diActionaid Afghanistan, orga-nizzazione che si batte contro lapovertà e un italiano, SandroAbati, 48 anni, bergamasco diAlzano Lombardo. Lavorava co-me consulente per progetti in-frastrutturali e viveva ad Asta-na insieme alla fidanzata Aige-rim Abdulayeva, 27 anni, di ori-gini kazake, a sua volta rimastauccisa durante l’assalto.

GUERRA Avrebbero dovuto spo-sarsi in estate a San Pellegrino(Bg), dopo aver già detto “sì” se-condo un rito kazako. Abati, no-to nell’ambito del volontariato,aveva collaborato a progetti inUganda, Montenegro, India e progettava di vivere in Canada.È la vittima italiana numero 55in Afghanistan dal 2004 (32 inazioni ostili) ed è la dolorosa te-stimonianza di quanto ancoralontana sia la pace in quelle ter-re: «L’offensiva dei talebani eraattesa, tanto più mentre la coa-lizione internazionale si appre-sta a trasferire la responsabilitàdella sicurezza nelle mani degliafghani», ammette la vice presi-dente della Camera, Marina Se-reni. Mentre uno dei circa centoitaliani che lavorano a Kabul,Luca Radaelli, coordinatore di Emergency, spiega: «La situa-zione peggiora in tutto il Paese:su 34 province, in 21 si registra-no combattimenti attivi. Nel2014 abbiamo ricevuto 4.832feriti di guerra. In un momentoin cui la guerra dovrebbe esserefinita, in realtà, da anni, non èmai stata così drammatica».

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AltriMondiR

L’ATTACCO

2km

Ambasciataamericana

SedeIsaf

Palazzopresidenziale

Park Hotel

Kabul

Il punto dell’attacco di mercoledìin un hotel frequentato da stranieri

AFGHANISTAN

GDS

Page 50: La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

50 VENERDÌ 15 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI

«E NON HAI ANCORA VISTO...»

UN VIAGGIOSUL PIANETAJOVANOTTI

Alla vigilia del nuovo tour, che scatta il 20 giugno da Ancona, in «E non hai ancoravisto niente» Jovanotti racconta aneddoti, curiosità ed emozioni di «Lorenzo 2015 cc», l’album pubblicato nel febbraio scorso. Il proposito è far conoscere meglio Jovanotti e il suo mondo anche conducendo lo spettatore nella “casa-regno” di Cortona e negli studi dove ha è stato inciso l’album. In prima tv.DA VEDERE STASERA SU SKY UNO HD ALLE 20.20

Creatività e vitalità crescono, la fortuna vi s’incolla ai glutei santi: ogni successo possibile. Sudombelico divertito, in compagniao in solitudo.

21/3 - 20/4ARIETE

8

I rapporti con gli altri necessitano che mandiate giù un antiacidoper digerirli.Ma il lavoro filae il colpo di glutei c’è. Apoteosi suina, muy goduta.

23/9 - 22/10BILANCIA

6+

Lavorare da soli vi fa gioco. E vi fa produrre per tre. Non vi insfighite! Serpeggiano voglie suine alternative, da assecondare, per non aver rimpianti.

21/4 - 20/5TORO

6,5

Il lavoro trionfa. Ma non riducetein confetturagli zebedei altrui, con la vostra pedanteria. Sudombelico cortesemente turpe: si combina.

23/10 - 22/11SCORPIONE

7

Il lavoro di squadra è figo e proficuo. Ma pure se lavorate da soli, una dritta può schiudervi orizzonti proficui. Spiccati guizzi suini vi evidenziano.

21/5 - 21/6GEMELLI

7+

L’intuito è ottimo consigliere, specie nel lavoro (favorito) e nella semina di cose nuove. L’amore è rassicurante, ma forse suinamente poco avvincente.

23/11 - 21/12SAGITTARIO

7,5

Lo sfigopessimismo incombe. Scacciatelo. Perché attira gli ostacoli. E perché fa male alla pancia. Il vigore cala,il sudombelicoè però fantasioso.

22/6 - 22/7CANCRO

6-

Applicatevi nel lavoro e in amore.E non azzannate i legamenti crociati di nessuno: meglio la diplomazia ela furbizia. Modestiesudombelicali giungon.

22/12 - 20/1CAPRICORNO

6-

Lo stress è tanto.E gli zebedei vi seguono trascinandosi sul selciato. Ma oggiil capo v’apprezzae l’appetito suino è soddisfatto. Si migliora, dunque.

23/7 - 23/8LEONE

7,5

Potete compiere meraviglie nel lavoro. I colloqui vanno a buon fine, l’amor è ebbro di complicità, il suino inside you adempie mucho. Soldi in arrivo!

21/1 - 19/2ACQUARIO

7,5

È tempo di svolte. Ma fate in modo che la Luna odiernanon vi demotivi. Buone notizie finanziarie vi confortano, il sudombelico, invece, langue.

24/8 - 22/9VERGINE

6,5

Economia, lavoroe privacy trovano sollievi inattesi. Anche se Marte vi rompe non poco. Calmi: tutto è in via di miglioramento. Fornicazione epicurea.

20/2 - 20/3PESCI

6,5

LO SPORT IN TVCONSIGLI

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Salma la caliente a CannesRegina dark e selfie ribelle 1La messicana Hayek protagonista dell’applauditissimo film di Garrone «Una fiaba che esplora i lati oscuri dell’animo». Domani tocca a Moretti

ANNUNCIO SUI SOCIAL

Pausini, nuovo disco«In arrivo ”Simili” »

A ncora una volta l’an-nuncio di un discoarriva attraverso i

social. Stavolta è LauraPausini — in questi giorniimpegnata a Miami nellagiuria del talent La bandaassieme a Ricky Martin — asvelarlo ai fan sui suoi pro-fili: «Non riesco più a tener-lo solo per me, voglio con-dividerlo con voi, perchénoi, da sempre, siamo così:Simili. Questo è il titolo delmio nuovo album». Il disco,che segue l’ultimo del 2011,Inedito, uscirà il prossimoautunno. «Simili — scrivela cantante romagnola —perché è quello che siamo,perché esprime esattamen-te quello che sento quandopenso a noi. Uguali e diffe-renti, uniti dagli stessi so-gni, le stesse paure, le stes-se emozioni. Simili come leimpronte digitali: uguali ediverse. In cerca di altri noiper diventare una storia. Si-mili arriverà in autunno,sentirete nuove note, nuovestorie, una nuova fase dellamia vita e non vedo l’ora di

raccontarvela in musica. Simi-li come siamo da sempre, #Si-mili come saremo insieme, an-che dal vivo, nel 2016». In arri-vo, infatti, anche un nuovotour negli stadi, come confer-ma nel lungo post: «Ve lo dicotutto d’un fiato, a più di un an-n o d i d i s t a n z a :Giugno2016#Pausinistadi.Dopo aver girato il mondo tor-nerò a cantare nella mia terra,dal nord al centro al sud, nonvedo l’ora! Il 4 giugno a Mila-no, l’11 giugno a Roma, il 18giugno a Bari. Sarà il nostroappuntamento... Io ci sarò».«Ho creduto in un sogno e nonho mai smesso!», ha concluso.

Elisabetta EspositoINVIATA A CANNES (Francia)

S tringe tra le mani quel gigantesco cuore di dra-go, poi ci affonda la faccia, lo morde con rab-bia, avidità, speranza. Il sangue la sporca, lei

continua. Le hanno detto che così resterà finalmenteincinta. Salma Hayek ride ripensando a quando hadovuto girare per Matteo Garronequesta scena, una delle più potentidel Festival. «È stato disgustoso!Per fortuna mia figlia Valentina, 7anni, mi ha consigliato di mordereil cuore da davanti e sputarlo subi-to dietro, così nessuno lo vedeva.Mi ha salvato la vita». E nonostantequesto, la protagonista de Il Rac-conto dei Racconti, presentato ieri aCannes in contemporanea conl’uscita nelle sale italiane, ha ama-to profondamente questo film. «Hogirato con vestiti che pesavano trenta chili, fisicamen-te è stato devastante! Ma Matteo è straordinario. Del-le volte dopo lo stop lo guardavo soddisfatta, ma lui:“Qualcosa non va. È bella, ma mi sembra di averla giàvista”. Capite chi è Garrone? Un regista a cui non ba-sta fare una cosa meravigliosa, deve anche renderlasua e quindi unica». Ieri sera, alla proiezione ufficia-le, il primo film italiano in concorso (domani tocca a

Moretti, il 20 a Sorrentino) ha ricevuto grandi ap-plausi e tra la stampa internazionale c’è chi, come ilGuardian, lo ha definito “un capolavoro”.

FAVOLA Il Racconto dei Racconti, che ha nel cast an-che Vincent Cassell, John C. Reilly e Toby Jones, rac-conta tre favole tratte da Lo cunto de li cunti di Giam-battista Basile, scrittore napoletano del ‘600. «Io sonouna regina ossessionata dalla maternità. Non ho fatto

fatica a capirla, è un problema co-mune a tantissime donne. Del re-sto queste favole non sono le classi-che fiabe per bambini, lì c’è speran-za, qui un’esplorazione delle zonemeno note e forse meno nobili del-l’animo umano. Ti portano in unmondo sconosciuto e sorprenden-te». Salma, 48 anni di piena bellez-za, ha vissuto tra Messico, StatiUniti e Francia (con il marito-mi-liardario Francois-Henri Pinault),ma che resti una vera latina è evi-

dente dal modo diretto e potente che ha di dire lecose. Basta parlare di discriminazione femminile perfarla scattare: «Nel cinema è un problema grave, male donne non hanno ancora voce nel mondo. Dobbia-mo lottare per dire la nostra a modo nostro, funzione-rebbe». Poi scatta un selfie: a Cannes quest’anno sonoproibiti, ma chi si azzarda a rimproverare lei?

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� Smoking abbottonati e acconciature costruite hanno tremato ieri sera a Cannes durante la proiezione, fuori concorso, di «Mad Max – Fury Road». George Miller è tornato con un carico di adrenalina. Non c’è più Mel Gibson, ma Tom Hardyè apparso sufficientemente in forma da poter reggere due ore di inseguimenti su camion, moto, auto con le ruote giganti in un deserto post-apocalittico. Accanto a lui c’è Furiosa, la guerriera Charlize Theron rasata e muscolosa: «George mi aveva promesso che sarei stata femminile, è stato bravo». Impegnatissima nel sociale come il compagno Sean Penn: «Dobbiamo fare qualcosa perché il mondo di Mad Max non diventi il nostro».

Adrenalina pura per Mad MaxCharlize incanta

CHIEDE LA TORTA CON LITTLE PONY ARRIVA QUELLA CON LITTLE TONYEvelina per i suoi 9 anni aveva chiesto una torta con l’effige del suo giocattolo preferito. Al momento di festeggiare, però, la delusione: il pasticciere di Gangi, provincia di Palermo, aveva raffigurato il cantante Little Tony. La “disavventura” ha fatto il giro dei social e #Little Tony è entrato tra i trend di twitter.

Laura Pausini, 41 anni domani

Salma Hayek ieri a Cannes con Matteo Garrone e Vincent Cassel. A destra Charlize Theron sfila sul tappeto rosso assieme al compagno Sean Penn REUTERS

SALMA HAYEKATTRICE

LA SCENA DEL CUOREDI DRAGO CHE SBRANO?

È STATO DISGUSTOSOPER FORTUNA

L’HO SUBITO SPUTATO

Page 51: La Gazzetta dello Sport (05-15-2015)

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Dal terzigno, che contiene le alici, escono le gocce di colatura. Sopra i classici spaghetti

L’oro di Cetaraè fatto con le alici1Alla scoperta dei segreti della colatura: la salsa che deriva dall’antico Garum romano

Francesco Velluzzi

E’ l’oro di Cetara. Sua ma-està la colatura di alici.«Il nostro orgoglio, sia-

mo in 2300 a Cetara e 200 per-sone vivono di pesca. Ci stiamobattendo per avere il riconosci-mento della Dop (denomina-zione di origine protetta). Per-ché Cetara, un bel borgo mari-naro della Costa Amalfitana, inprovincia di Salerno, dopo Vie-tri sul Mare, si identifica nellacolatura di alici», racconta ilsindaco Secondo Squinzano.Che promuove il paese attra-verso il prodotto più nobile.«Un elemento unico che riescea sorprendere».

CONDIMENTO La colatura dialici è un condimento. Pregia-tissimo. «Perché per produrneun litro occorrono 20 chili dialici», spiega Gennaro Benin-casa che con la Cetarii com-mercializza il prodotto in tuttaItalia. I produttori più impor-tanti sono tre (lo storico Nettu-no, la Iasa, la più grande e Del-fino Battista, il più industria-le), anche se alcuni più giovanisi stanno organizzando. Il con-dimento si unisce agli spaghet-

ti: «Vanno cotti senza mettereil sale nell’acqua e poi uniti aun soffritto di aglio e prezze-molo», spiega Pasquale Tor-rente (fratello del tecnico Vin-cenzo), che dal sud è venuto alnord, in Franciacorta a Erbu-sco col nuovo locale Burro eAlici, per portare i segreti dellacucina campana. A Cetara il ri-storante di punta è Acquapaz-za che commercializza la cola-tura di Nettuno prodotta daGiulio Giordano, che si picca diessere il più artigianale e ven-de solo nel suo laboratorio e aiprivati che amano il suo pro-dotto. «Cominciano a chieder-la anche negli Usa e in Francia.La colatura tradizionale la fac-ciamo solo qui. La pesca è co-minciata da qualche settima-na. Per realizzarla ad alti livellici vogliono due anni di matura-zione. Usiamo solo pesce delnostro golfo che peschiamo daaprile e saliamo fino ad agosto,rispettando il disciplinare».

COME SI OTTIENE Le acciughe,appena pescate, vengono «sca-pezzate» (decapitate ed evisce-rate), quindi, cosparse di salemarino, inserite nel terzigno,un terzo di una botte. Il conte-nitore viene coperto con un di-sco in legno sul quale si collo-cano dei pesi. Per 48 ore lapressatura è molto alta, poi co-mincia a scendere. Così inizia acomparire il liquido in superfi-cie. Il processo dura 4-5 mesi.A quel punto il liquido vieneversato nuovamente nel terzi-gno dove le acciughe erano ri-maste in maturazione. Colan-

do lentamente i vari strati siraccoglie il meglio e il risul-tato è un distillato limpidodi colore ambrato dal sapo-re deciso e corposo. «Quan-do si fa la pasta bisogna sta-re attenti alle dosi. Non piùdi un cucchiaio di colaturaper piatto», aggiunge Be-nincasa. A Natale a Cetarale linguine con il preziosocondimento sono il piattotradizionale del paese. Un rituale antico al quale nes-suno vuole rinunciare.

PRODUZIONE La produzio-ne non è enorme. «Ogniazienda non supera le tre-mila bottigliette di qualità».Una bottiglietta da 100 mlcosta cara. Arriva anche ai30 euro. Ma il contenitore invetro può durare a lungodopo essere stato utilizzato.Basta non metterlo in frigo-rifero. Non si usa solo per lapasta. «Ma anche per le pa-tate lesse, per l’insalata, peril pesce», dice ancora Gior-dano. «Si può utilizzare pertutto quel che si vuole». Uninsaporitore per gourmet.Che acquista sempre più va-lore. Il nobile discendentedell’antico Garum romano.Una salsa di pesce cremosa,adorata a quei tempi, che hasuperato i millenni. A Geno-va, questo week-end, il Pre-sidio della colatura tradizio-nale di Cetara è a Slow Fish.Una bella occasione per as-saggiare, comprare e scopri-re come si produce.

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CLEMENTE I OTTAVIANIROMAGNA FRAGRANTE

N elle terre dei Malatesta, tra il maredi Rimini e le colline che apronola volata agli Appennini, ci sono

da secoli vigne generose. Alcune di queste sono lavorate, da oltre 50 anni, dalla famiglia Ottaviani. Enio, il fondatore, ha messo le radici della cantina di San Clemente. Ora sono i nipoti a pedalare sul percorso indicato da Enio Ottaviani e lo fanno con risultati sorprendenti. Noi vogliamo parlarvi del «Clemente I» 2014, un bianco del Rubicone, che ci convince. E’ frutto di unriuscito equilibrio tra l’aromaticità di Riesling e Sauvignon e la solidità del Pagadebit (proverbiale vitigno autoctono romagnolo). Il Clemente Primo è di colore oro brillante. Ha profumi di pesca gialla e lavanda con note di eucalipto. Al palato è rotondo e fragrante di piacevolissima freschezza con chiusura di spettacolare sapidità.

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SI ABBINA CONALICI MARINATE

DEGUSTARE ASCOLTANDOVASCO ROSSI«ALBACHIARA»

IL VOTO

90/100RAPPORTO QUALITÀ PREZZO

OTTIMO�����

� Non è facile trovare giovani impegnati nella produzione di eccellenze. Nel cuore verde italiano, in Umbria, Stefano edAndrea Gaudenzi (48 anni in due) rappresentano la terza generazione di produttori di olive (Moraiolo, Frantoio e Leccino). Quinta Luna è un olio con un fruttato erbaceo e note di carciofo e mandorla, che si apre poi in bocca con amaro e piccante, intensi ma equilibrati. Perfetto sulla carne al forno o alla griglia.

Marino Giorgetti� www.frantoiogaudenzi.it

L’OLIO

Quinta Luna in Umbria«giovane» capolavoro

QUINTA LUNAA ROMA DA

SAPORD’OLIOBOTTIGLIA DA 0,5

A 13,80 EURO

L a quaglia domestica è stata selezio-nata in Giappone attraverso nume-rosi incroci dalla quaglia selvatica.

Viene allevata per le uova e per la carneche è gustosa e sana. A casa potete segui-re una tradizionale ricetta veneta. Lequaglie vanno avvolte nella pancetta,cotte nel tegame con burro e salvia e ser-vite con la polenta. Il consiglio è il solito:non fatele stracuocere. Meglio una pas-sata veloce su fuoco vivace e poi unamezzora nel forno, alla temperatura piùbassa possibile. In questa stagione, con ilcaldo, potete anche accostare la quagliaa della verdura fresca, a foglia larga, co-me bietole e spinaci.

Il consiglio

QUAGLIE CON CAROTEGINEPRO E... ASSENZIO

Alessandra Del Favero, 26 anni, e Oliver Piras, 29, coppia nella vita e al ristorante Aga di San Vito di Cadore (BL), pensano piatti fuori dalle convenzioni. Sfruttano gli scarti e stanno costruendo una cucina fatta solo con i prodotti di montagna.

A vete mai provato una vera quaglia, una di quelle allevate aterra, nutrite con farina di

polenta, cresciute con amore? Noi abbiamo la fortuna di conoscere Oscar Colussi, un grande allevatore di Vodo di Cadore, che ci rifornisce di quaglie strepitose. Di un livello tale che quando ragioniamo su come cuocerle la prima preoccupazione è non rovinarle. Così abbiamo messo a punto una cottura che consente di tenere la carne tenera, rosata e succulenta. Facciamo andare la quaglia a fuoco alto rapidamente. Poi la facciamo «riposare» a 60° dentro un fornetto per 40 minuti. Il risultato è perfetto. Separiamo petto e cosce e le serviamo con un purè dolce-amaro. Teniamo le bacche di ginepro a bagno nell’acqua fredda per 12 ore, poi le frulliamo con un po’ d’acqua fino a farne una pasta dal sapore molto intenso che setacciamo finemente. Le note amare si sposano alla perfezione con il dolce delle carote cotte al cartoccio e passate. Il piatto si completa con qualche fogliolina amara di artemisia (quella dell’assenzio…), delle lamelle di carote fermentate tre mesi nel macis e una carota al vapore essiccata e schiacciata.

CLEMENTE I, Bianco Rubicone, 2014, Enio Ottaviani, San Clemente(Rimini). UVE: Riesling, Sauvignon e Pagadebit. PREZZO: circa 8 euro

SORSEGGIANDOdi LUCAGARDINI

GAZZA GOLOSA 1La scoperta di un piatto nuovo è più preziosa per il genere umano che la scoperta di una nuova stella. Anthelme Brillat-Savarin (politico e gastronomo francese, 1755-1826)

Pagina a cura diPier Bergonzi

e Daniele Miccione

SOSTIENE LO CHEFdi ALESSANDRA DEL FAVERO E OLIVER PIRAS

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